Anteprima iCEA Brunner volume 1

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Brunner - Suddarth

Infermieristica medico-chirurgica

Janice L. Hinkle – Kerry H. Cheever – Kristen J. Overbaugh

PREFAZIONE

Dal 1964, anno in cui Lillian Sholtis Brunner e Doris Smith Suddarth scrissero la prima edizione dell’opera Textbook of Medical-Surgical Nursing ( Infermieristica medico-chirurgica ), la pratica infermieristica si è plasmata ed evoluta, è cambiata e migliorata per soddisfare le mutevoli necessità sanitarie e le aspettative di assistenza alla salute. In ogni edizione successiva di questo testo, Lillian e Doris, e coloro che hanno proseguito la loro opera, Suzanne Smeltzer e Brenda Bare (e infine noi, gli attuali autori), hanno mirabilmente aggiornato e rivisto il contenuto per riflettere i cambiamenti e le sfide che hanno modellato la pratica infermieristica, considerando le complesse e interconnesse influenze e mantenendo l’attenzione sui fattori fondamentali di tipo sociale, culturale, economico e ambientale. Fino ad ora, mai noi, né i nostri illustri e capaci predecessori, avevamo dovuto rivedere e aggiornare concetti, principi e pratiche fondamentali di infermieristica medico-chirurgica durante una pandemia globale. Questo è stato sicuramente un compito arduo. Tuttavia, rispetto a ciò che molti dei nostri colleghi professionisti clinici, straordinariamente creativi, determinati e resilienti, hanno dovuto affrontare a causa di questa pandemia, il nostro lavoro è stato molto meno oneroso. Ora che abbiamo mandato in stampa questa edizione e abbiamo tempo per riflettere sul nostro lavoro, ci sentiamo onorati di definirci vostri colleghi e realmente orgogliosi del lavoro importante e sacro che svolgete oggi e ogni giorno. Abbiamo quindi deciso di interrompere la lunga tradizione che prevede che questo testo non abbia una dedica. A voi, colleghi infermieri, docenti di infermieristica e studenti di infermieristica, dedichiamo questo libro.

Organizzazione del testo

La 15a edizione (così come la 6a edizione italiana che da essa proviene, N.d.T.) del testo Brunner-Suddarth Infermieristica medico-chirurgica è organizzata in 16 unità. Queste unità rispecchiano quelle delle edizioni precedenti con alcune modifiche. Il contenuto è stato aggiornato in tutte le unità e, quando appropriato, sono stati aggiunti riferimenti incrociati a capitoli specifici. Le unità da 1 a 3 coprono i principi e i concetti fondamentali relativi alla pratica infermieristica medico-chirurgica e all’assistenza periopertoria. Le unità da 4 a 15 sono dedicate alla discussione delle condizioni di salute che richiedono un trattamento medico o chirurgico. L’unità 16 descrive le sfide a livello comunitario che influenzano la pratica infermieristica medico-chirurgica.

Le unità dalla 4 alla 15 sono strutturate secondo uno schema standard che facilita lo studio degli argomenti trattati.

• Il primo capitolo dell’unità è dedicato alla valutazione e comprende cenni di anatomia e fisiologia del sistema corporeo trattato.

• I capitoli successivi sono dedicati alla gestione e al trattamento di patologie e a problemi specifici attraverso la descrizione della fisiopatologia, delle manifestazioni cliniche, degli esami diagnostici, del trattamento medico e dell’assistenza infermieristica. Paragrafi specifici, dedicati al processo di assistenza infermieristica per alcune condizioni cliniche, chiariscono e approfondiscono qual è il ruolo dell’infermiere nell’ambito dell’assistenza alle persone che presentano queste condizioni.

In questa edizione ci sono meno capitoli rispetto alle edizioni precedenti; tuttavia, il contenuto fondamentale dei capitoli eliminati è stato inserito nei capitoli rimasti ed è stato aggiornato e rivisto. In particolare, il contenuto dei capitoli dell’edizione precedente che si concentravano esclusivamente sulle modalità terapeutiche è stato ora incorporato nei capitoli focalizzati sulle condizioni e sui disturbi di salute, dove l’applicazione di queste modalità terapeutiche si integra naturalmente con la gestione infermieristica e il processo infermieristico. In questo modo, risulta subito evidente l’integrazione di queste modalità terapeutiche con la pratica infermieristica medico-chirurgica.

Caratteristiche particolari

Durante l’attività professionale, gli infermieri assumono molte funzioni differenti tra cui quelle di professionista clinico, di educatore, di difensore e di ricercatore. Molte caratteristiche di questo testo sono state pensate proprio per aiutare gli infermieri a farsi carico di queste responsabilità.

Gli aggiornamenti chiave delle caratteristiche orientate alla pratica clinica, in questa nuova edizione, includono l’aggiornamento di tutti i casi clinici di apertura delle unità con focus sulle competenze QSEN, in modo da evidenziare, tra le competenze cliniche individuate dall’associazione Quality and Safety Education for Nurses (QSEN)1, quella maggiormente applicabile al caso clinico specifico e porre domande su cui gli studenti devono riflettere relativamente a conoscenze, capacità e atteggiamenti rilevanti. I box su qualità e sicurezza e gli inserti

1 N.d.T. L’istituto QSEN (Quality and Safety Education for Nurses Institute) è un’associazione statunitense che promuove lo studio e la formazione relativamente ad alcuni concetti chiave che forniscono un quadro delle conoscenze, delle capacità e degli atteggiamenti richiesti agli infermieri per dimostrare le proprie competenze in alcune aree chiave della pratica clinica.

sulla genetica nella pratica infermieristica, sui dilemmi etici e sull’assistenza domiciliare presentano informazioni aggiornate sui temi trattati.

I piani di assistenza infermieristica, presentati per alcune condizioni cliniche selezionate, illustrano come il processo di assistenza infermieristica venga applicato per soddisfare i bisogni di salute e di assistenza. Come nelle precedenti edizioni, le diagnosi infermieristiche utilizzate nei piani di assistenza infermieristica e in tutto il libro di testo sono quelle approvate dall’associazione NANDA International2.

In questa nuova edizione è stato aggiunto un capitolo (nell’unità 12, presente nel secondo volume dell’edizione italiana, N.d.T.) incentrato sui bisogni specifici di assistenza sanitaria delle persone che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender e/o queer (LGBTQ+). Come nel caso degli altri capitoli di questo testo, i ruoli dell’infermiere in qualità di professionista clinico, educatore, difensore e ricercatore nel fornire assistenza alle persone LGBTQ+ forniscono il quadro di riferimento per il contenuto di questo nuovo capitolo.

2 N.d.T. Le diagnosi infermieristiche citate nel corso del testo sono tratte da Herdman, T.H., Kamitsuru, S. & Takào Lopes C. (a cura di). (2024) NANDA International Diagnosi Infermieristiche: Definizioni e Classificazione, 2024-2026. Milano: Casa Editrice Ambrosiana. Copyright © 2024 NANDA International, Inc. – Copyright © 2024 C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana. Riproduzione autorizzata. Per una diagnosi infermieristica sicura ed efficace utilizzando la tassonomia NANDA-I è indispensabile fare riferimento alle definizioni e alle caratteristiche definenti di ciascuna diagnosi che sono riportate nel testo citato.

Inoltre, un inserto nuovo di questa edizione mette in evidenza i contenuti relativi al COVID-19 fornendo informazioni basate sulle evidenze scientifiche presenti al momento della stesura di questo materiale in relazione alla sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus 2 (SARS-CoV-2) o all’assistenza infermieristica alle persone affette da COVID-19. Il testo fornisce anche strumenti didattici sviluppati per aiutare i lettori a evidenziare e a capire i concetti più importanti. Gli avvisi Concetto importante evidenziano e chiariscono concetti infermieristici fondamentali per migliorare la comprensione da parte del lettore degli argomenti complessi o che potrebbero essere fraintesi. Questi argomenti sono stati selezionati analizzando i dubbi e gli errori di centinaia di studenti di infermieristica medico-chirurgica che seguono il programma di studio Lippincott’s Adaptive Learning in tutti gli Stati Uniti. Alcuni nuovi inserti presentano casi clinici che consentono al lettore di esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza infermieristica utilizzando un sistema di simulazione disponibile online (si veda il paragrafo dedicato alle risorse online).

Per una presentazione completa delle caratteristiche del testo consigliamo di leggere la Guida all’uso del manuale che si trova nelle pagine seguenti.

Janice L. Hinkle, PhD, RN, CNRN Kerry H. Cheever, PhD, RN Kristen J. Overbaugh, PhD, RN, ACNS-BC, CHPN

GUIDA ALL’USO DEL MANUALE

Questa nuova edizione del manuale Brunner-Suddarth Infermieristica medico-chirurgica è stata migliorata e aggiornata per riflettere la complessa natura della professione infermieristica moderna. Questo manuale presenta molte caratteristiche pensate per aiutare i lettori ad acquisire e applicare le conoscenze necessarie per affrontare con successo le sfide e le opportunità della pratica clinica. In più, queste caratteristiche sono state pensate per aiutare i lettori ad assumere in modo consapevole le molte funzioni che l’infermiere si trova a ricoprire nell’esercizio della professione.

Caratteristiche di apertura (con in mente il risultato finale)

L’apertura di ciascuna unità mette la persona al centro dell’assistenza e sottolinea conoscenze e capacità importanti per gli infermieri così come applicazioni del processo di assistenza infermieristica.

• AGGIORNATO Un caso clinico con focus sulle competenze QSEN apre ogni unità e fornisce spunti di discussione focalizzati su una delle competenze QSEN: assistenza centrata sulla persona, lavoro di squadra e collaborazione interdisciplinare, pratica basata su evidenze scientifiche, miglioramento della qualità, sicurezza, uso dell’informatica. In questo modo il lettore prende confidenza con le conoscenze, le capacità e gli atteggiamenti professionalizzanti richiesti all’infermiere per fornire un’assistenza sicura e di qualità. Per facilitare il riferimento a questi casi clinici, il loro elenco completo è riportato in un’apposita pagina alla fine dell’indice generale.

Funzione cardiovascolare e circolatoria

UTILIZZO DELLA TECNOLOGIA PER PREVENIRE ERRORI FARMACOLOGICI CASO CLINICO

Un uomo di 85 anni si presenta al pronto soccorso con dolore toracico sottosternale irradiato al braccio sinistro e valutato 9 con una scala del dolore da 0 a 10. L’uomo riferisce nausea, vertigini, mancanza di respiro, diaforesi e dichiara “ho la sensazione che mi stia succedendo qualcosa di brutto”. Viene inviato d’urgenza per effettuare un cateterismo cardiaco che evidenzia una stenosi del 90% distale e dell’85% prossimale dell’arteria coronaria destra. Successivamente, l’assistito viene sottoposto a un intervento coronarico percutaneo di angioplastica con palloncino e posizionamento di uno stent. Dopo il risveglio dall’anestesia viene ricoverato nel reparto di cardiologia dove lavori. Quando accedi alla cartella clinica informatizzata, noti che dopo la procedura nel laboratorio di cateterismo cardiaco avrebbero dovuto somministrare all’assistito la prima dose di due farmaci. Purtroppo questi farmaci non sono stati somministrati come prescritto e di questo errore viene informato il cardiologo interventista.

Focus sulle competenze QSEN: uso dell’informatica

Le complessità intrinseche dell’odierno sistema sanitario sfidano gli infermieri a dimostrare l’integrazione di competenze interdisciplinari specifiche e fondamentali. Tali competenze hanno lo scopo di assicurare l’erogazione di un’assistenza sicura e di qualità (Institute of Medicine, 2003). Il progetto Quality and Safety Education for Nurses (Cronenwett, Sherwood, Barnsteiner, et al., 2007; QSEN, 2020) fornisce un quadro delle conoscenze, delle capacità e degli atteggiamenti (KSA, dall’inglese knowledge skills attitudes) richiesti agli infermieri per dimostrare le proprie competenze in alcune aree chiave, che comprendono l’assistenza centrata sulla persona, il lavoro di squadra e la collaborazione interdisciplinare, la pratica basata su evidenze scientifiche, il miglioramento della qualità, la sicurezza e l’uso dell’informatica.

Definizione di Uso dell’informatica utilizzare informazioni e risorse tecnologiche per comunicare, gestire e applicare conoscenze, ridurre il rischio di errore e supportare il processo decisionale.

CONOSCENZE E CAPACITÀ PROFESSIONALIZZANTI APPLICAZIONI E RIFLESSIONI

Conoscenze

Spiegare perché le competenze informatiche e tecnologiche sono essenziali per un’assistenza sicura della persona assistita.

Descrivi come l’uso della cartella clinica informatizzata e di altre tecnologie possa offrire all’infermiere informazioni per prevenire errori terapeutici.

Capacità

Applicare la tecnologia e gli strumenti di gestione delle informazioni per supportare la sicurezza dei processi assistenziali.

Descrivi il tipo di formazione necessaria per navigare in modo efficiente nella

Atteggiamenti

Valorizzare le tecnologie che supportano il processo decisionale clinico, la prevenzione degli errori e il coordinamento dell’assistenza.

Rifletti sul valore assegnato alla tecnologia che supporta il processo decisionale clinico, la prevenzione degli errori e il coordinamento dell’assistenza. Questi valori sono potenzialmente in grado di creare barriere all’uso efficace della tecnologia per prevenire errori sul posto di lavoro?

Cronenwett, L., Sherwood, G., Barnsteiner, J., et al. (2007). «Quality and safety education for nurses». Nursing Outlook 55(3), 122–131; Institute of Medicine. (2003). Health professions education: A bridge to quality Washington, DC: National Academies Press; QSEN Institute. (2020). QSEN competencies: Definitions and prelicensure KSAs Accesso il 11/05/2024 all’indirizzo: qsen.org/competencies/pre-licensure-ksas/

• Obiettivi di apprendimento Resi più specifici e sintetizzati per questa edizione, forniscono una panoramica di ciascun capitolo e identificano le conoscenze che saranno acquisite, permettendo di focalizzare la lettura e lo studio.

• NOVITÀ Concetti infermieristici Questi elenchi posizionati all’inizio di ogni capitolo evidenziano come i contenuti riflettano i concetti previsti nei piani di studio.

CAPITOLO

12

• Glossario Fornisce un elenco di parole chiave con le relative definizioni in modo da consentire al lettore di prendere confidenza con i termini che incontrerà nel corso del capitolo. Costituisce anche un’utile risorsa per il ripasso e per la ricerca del significato di termini specifici.

OBIETTIVI

ISBN 978-88-08-28009-1

Oncologia: assistenza infermieristica nella cura del cancro

DI APPRENDIMENTO

Completando lo studio di questo capitolo lo studente sarà in grado di:

1. Distinguere tra le caratteristiche dei tumori benigni e maligni.

2. Descrivere il ruolo dell’infermiere nella prevenzione e nel trattamento del cancro.

3. Confrontare e distinguere gli obiettivi assistenziali in ambito oncologico per quanto riguarda la prevenzione, la diagnosi, la cura, il controllo e la palliazione.

CONCETTI INFERMIERISTICI

Gestione dell’assistenza Integrità tissutale

GLOSSARIO

alopecia: caduta dei capelli o dei peli

anaplasia: tipo di crescita nel quale le cellule mancano delle normali caratteristiche cellulari e si distinguono per forma e organizzazione dalle cellule originali; di solito le cellule anaplastiche sono maligne

angiogenesi: sviluppo di nuovi vasi sanguigni che permette la crescita delle cellule tumorali

apoptosi: normale meccanismo di morte cellulare programmata

4. Descrivere i ruoli della chirurgia, della radioterapia e della chemioterapia, del trapianto di cellule staminali emopoietiche, dell’immunoterapia e della terapia mirata nel trattamento del cancro.

5. Utilizzare il processo infermieristico come modello per l’assistenza alla persona con cancro lungo tutto il decorso di malattia, dal momento della diagnosi, alla sopravvivenza e alla fine della vita.

Regolazione cellulare

FIGURA 22-21 • Blocco atrio-ventricolare di secondo grado di tipo II; si noti la lunghezza costante dell’intervallo PR e la presenza di un numero di onde P superiore rispetto ai complessi QRS. Su gentile concessione di Morton, G. M., & Fontaine, D. K. (2018). Critical care nursing: A holistic approach (11th ed., fig. 17–29C). Philadelphia, PA: Wolters Kluwer.

benigno: non canceroso; i tumori benigni possono crescere ma non sono in grado di intaccare altri organi o altre parti dell’organismo

brachiterapia: somministrazione di radioterapia attraverso impianti interni posizionati all’interno o accanto al tumore cancro: gruppo di disturbi caratterizzati da una proliferazione cellulare anormale, nella quale le cellule ignorano i segnali di regolazione della crescita nell’ambiente circostante

Caratteristiche per sviluppare il ruolo professionale dell’infermiere

controllo: contenimento della crescita delle cellule maligne effetto trapianto vs tumore: risposta delle cellule del donatore contro la neoplasia maligna; è una risposta desiderata immunoterapia: uso di farmaci o altri agenti per stimolare o sopprimere componenti del sistema immunitario allo scopo di sopprimere le cellule tumorali maligno: avente cellule o processi tipici del cancro medicina di precisione : utilizzo dei progressi della ricerca, della tecnologia e delle politiche per sviluppare piani di cura personalizzati per prevenire e curare le malattie metastasi: diffusione di cellule maligne in siti distanti dal tumore primitivo mielosoppressione: soppressione della produzione delle cellule del sangue (funzione emopoietica) da parte del midollo osseo

Frequenza ventricolare e atriale: dipende dal ritmo di scappamento (ritmo idionodale o idioventricolare) e dal ritmo atriale di base, ma la frequenza ventricolare è più bassa rispetto a quella atriale.

mucosite: infiammazione del rivestimento mucoso della bocca, della gola e del tratto gastrointestinale spesso associata a terapie oncologiche

PROCESSO INFERMIERISTICO

La persona

nadir: il livello sierico più basso per numero di cellule ematiche (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine) dopo un trattamento terapeutico che ha effetti tossici sul midollo osseo; clinicamente, il nadir viene spesso utilizzato per descrivere il punto minimo della conta assoluta dei neutrofili dopo la chemioterapia

con aritmia

Ritmo ventricolare e atriale : l’intervallo PP e l’intervallo RR sono regolari, ma la lunghezza degli intervalli PP è diversa da quella degli intervalli RR.

carcinogenesi: processo di trasformazione delle cellule normali in cellule maligne carcinogeni: sostanze chimiche, fattori fisici e altri agenti responsabili della carcinogenesi chemioterapia: uso di farmaci inteso a distruggere le cellule cancerose tramite l’interferenza con le funzioni cellulari, come la replicazione citochine dette anche mediatori biochimici, mediatori infiammatori: sostanze messaggere che possono essere rilasciate da una cellula per creare un’azione in quel sito o possono essere trasportate dal flusso ematico in un sito distante prima di essere attivate (sinonimi: mediatori biochimici, mediatori infiammatori)

Una delle funzioni principali dell’infermiere prevede che egli si prenda cura in maniera olistica delle persone che assiste e delle loro famiglie, sia in modo autonomo sia integrandosi con altri professionisti della salute. Speciali inserti distribuiti nei diversi capitoli sono pensati proprio per aiutare il lettore nella pratica clinica.

Forma e durata del complesso QRS : dipendono dal ritmo di scappamento; di solito sono normali nel ritmo di scappamento giunzionale, anomali nel ritmo idioventricolare.

Onda P: la forma dipende dal ritmo di base.

Intervallo PR: molto irregolare.

Valutazione iniziale

neoplasia (cancro): crescita incontrollata di cellule in assenza di una necessità fisiologica

neutropenia: anomala diminuzione della conta assoluta dei neutrofili

oncologia: disciplina che si occupa dello studio del cancro

palliazione: sollievo dei sintomi e promozione del comfort e

• Inserti sul processo infermieristico Queste sezioni sono organizzate secondo le diverse fasi del processo di assistenza infermieristica, il fondamento di tutta la pratica clinica infermieristica. Aiutano a chiarire le responsabilità dell’infermiere nell’ambito dell’assistenza a persone con specifici problemi di salute.

Rapporto P/QRS : le onde P sono più numerose dei complessi QRS.

Trattamento medico dei difetti di conduzione

Secondo la causa del blocco AV e la stabilità delle condizioni della persona, lo scopo del trattamento è l’aumento della frequenza cardiaca per mantenere una gittata cardiaca normale. Se la persona è stabile e non accusa sintomi, si cerca unicamente di ridurre o eliminare la causa del blocco (per esempio,

I principali obiettivi della valutazione riguardano l’identificazione delle cause dell’aritmia e dei suoi effetti sulla capacità del cuore di espellere un adeguato volume di sangue. Quando la gittata cardiaca diminuisce, l’apporto di ossigeno ai tessuti e agli organi vitali è ridotto. La scarsa ossigenazione provoca i segni e i sintomi associati alle aritmie. Se questi sono gravi o frequenti, possono essere estremamente disturbanti e incidere in modo considerevole sulla vita quotidiana.

L’anamnesi è finalizzata a identificare le precedenti manifestazioni di riduzione della gittata cardiaca, come sincope (svenimenti), vertigini, astenia, dolore toracico, palpitazioni. Altri dati devono essere raccolti per valutare la presenza di condizioni che possono essere la causa dell’aritmia (per esempio, cardiopatie, broncopneumopatia cronica ostruttiva). È necessario passare in rassegna tutti i farmaci prescritti o assunti liberamente (comprese le erbe e gli integratori ali-

Capitolo 22 Assistenza alle persone con aritmie e difetti di conduzione

ce

consentendo un miglioramento degli scambi gassosi.

• Aumenta il drenaggio dai lobi superiori dei polmoni.

ISBN 978-88-08-28009-1 Guida all’uso del manuale

• Diminuisce il ritorno venoso al cuore (precarico) riducendo il lavoro cardiaco.

Il dolore associato a un infarto miocardico acuto riflette lo squilibrio tra l’offerta e la domanda di ossigeno da parte del

• Piani di assistenza infermieristica Per alcune patologie selezionate viene fornito un esempio di piano di assistenza infermieristica che mostra come il processo infermieristico viene applicato per soddisfare i bisogni e le necessità delle persone assistite.

all’infermiere di identificare precocemente i segni di eventuali complicanze polmonari. Il monitoraggio del bilancio idrico consente di prevenire un sovraccarico di liquidi. È importante invitare la persona a respirare profondamente e a cambiare spesso posizione per mantenere una ventilazione polmonare efficace. Il pulsossimetro guida l’ossigenoterapia.

Scheda 23-9 PIANO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA

Assistenza alla persona con infarto miocardico acuto non complicato

La gestione medica delle extrasistoli mira al trattamento della causa sottostante (per esempio, riduzione del consumo di caffeina, correzione dell’ipopotassiemia).

Fibrillazione atriale

DIAGNOSI INFERMIERISTICA: Dolore acuto, correlato a ischemia miocardica; infarto miocardico acuto (IMA); aumento del fabbisogno e riduzione dell’apporto di ossigeno al miocardio

OBIETTIVO: Alleviare il dolore toracico

Interventi infermieristici

1. Valutare, documentare e riferire al medico i seguenti aspetti:

a. La descrizione che la persona fornisce del dolore toracico, compresi la sede, l’intensità, l’irradiazione, la durata e i fattori che lo influenzano. La presenza di altri sintomi come nausea, sudorazione, astenia inusuale.

b. L’effetto dell’ischemia coronarica sulla perfusione cardiaca (per esempio, variazioni della pressione arteriosa, o del ritmo cardiaco), cerebrale (per esempio, alterazioni dello stato di coscienza), renale (per esempio, oliguria), cutanea (per esempio, variazioni del colorito e della temperatura).

2. Effettuare un ECG a 12 derivazioni in concomitanza con la sintomatologia, secondo prescrizione, per valutare l’ischemia in corso.

3. Somministrare ossigeno secondo prescrizione.

4. Somministrare la terapia farmacologica prescritta e valutarne sistematicamente gli effetti.

Razionale

1. Questi dati consentono di identificare la causa e l’effetto del dolore toracico e costituiscono un termine di confronto per lo stato clinico della persona dopo la terapia. a. Il dolore toracico è associabile a molti stati patologici. Ci sono segni clinici caratteristici del dolore e della sintomatologia ischemica.

La fibrillazione atriale (FA), in Italia, si verifica più frequentemente nei maschi, con un rapporto maschi/femmine di 1,2:1. L’incidenza della FA varia tra 0,21 e 0,41 per 1000 persone/ anno (Zoni-Berisso M., Lercari F., Carazza T., Domenicucci S., 2014). La fibrillazione atriale è un serio problema di salute pubblica perché è associata all’invecchiamento e la popolazione degli anziani è in aumento.

Risultati attesi

• Riferisce immediatamente la regressione del dolore toracico e degli altri sintomi.

• Riferisce di sentirsi meglio, è asintomatico.

• La frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa tornano ai valori precedenti il quadro sintomatologico.

La fibrillazione atriale può avere diverse cause e fattori di rischio fisiopatologici (sch. 22-2). Questa alterazione del ritmo è il risultato della formazione anomala di impulsi che si verifica a seguito di anomalie strutturali o elettrofisiologiche che alterano il tessuto atriale causando una contrazione della muscolatura atriale rapida, disorganizzata e scoordinata (January, Wann, Alpert, et al., 2014; January, Wann, Calkins, et al., 2019).

b. L’infarto miocardico riduce la contrattilità del miocardio e l’efficacia del ventricolo, e può provocare la comparsa di aritmie. La gittata cardiaca è ridotta, con conseguente diminuzione della pressione arteriosa e della perfusione degli organi.

• La cute è tiepida e asciutta.

• Un’adeguata gittata cardiaca si evidenzia in base a:

• Elettrocardiogramma stabile o migliorato

• Frequenza e ritmo cardiaci

• Pressione arteriosa

• Stato mentale

Si ritiene che sia il sistema nervoso autonomo cardiaco estrinseco (centrale) sia quello intrinseco (CANS, Cardiac Autonomic Nerve System ) svolgano un ruolo importante per l’inizio e la continuazione della fibrillazione atriale (Qin, Zeng e Liu, 2019).

2. L’ECG effettuato in presenza dei sintomi è utile per la diagnosi dell’ischemia.

3. L’ossigenoterapia aumenta l’apporto di ossigeno al miocardio.

• Diuresi

• Azotemia e creatininemia

• Colorito, temperatura e umidità della cute

• Nessuna reazione avversa da farmaci.

4. La terapia farmacologica (nitroglicerina, morfina, beta-bloccanti, ASA) è il principale strumento per preservare il tessuto miocardico.

• Valutazione Queste schede si concentrano sui dati che devono essere raccolti durante la fase di valutazione iniziale del processo infermieristico.

ISBN 978-88-08-28009-1

5. Assicurare il riposo. Alzare la testata del letto per migliorare il comfort. Somministrare, se tollerata, la dieta. Usare la comoda accanto al letto. Usare prodotti per mantenere morbide le feci al fine di prevenire le difficoltà nell’evacuazione. Predisporre un ambiente riposante, ridurre l’ansia e la paura con un atteggiamento di sostegno, calmo e competente. Individualizzare le visite in base alle reazioni della persona.

La valutazione del funzionamento dei nervi periferici consta di due elementi chiave: la valutazione della sensibilità e del movimento. Uno o tutti i test seguenti devono essere svolti dall’infermiere durante una valutazione muscoloscheletrica.

NervoTest della sensazioneTest del movimento

Peroneale Pungete la pelle tra l’alluce e il secondo dito del piede.

Tibiale Pungete la superficie laterale e mediale della pianta del piede.

Chiedere alla persona di dorsiflettere la caviglia e di estendere le dita.

Scheda 22-3

Tipo

Parossistica

Persistente

Persistente

Permanente

Non valvolare

Chiedere alla persona di flettere dita e caviglia.

ISBN 978-88-08-28009-1 Capitolo 22 Assistenza alle verso il nodo zione elettrica

5. Il riposo riduce il consumo di ossigeno da parte del miocardio. La paura e l’ansia aggravano lo stress, aumentando i livelli delle catecolamine endogene che a loro volta aumentano il consumo di ossigeno da parte del miocardio.

Il CANS è separato dal sistema nervoso estrinseco (centrale) e comprende il cervello e il midollo spinale ed è costituito da una rete altamente interconnessa di gangli autonomi e corpi cellulari nervosi incorporati all’interno dell’epicardio e, in gran parte, all’interno del miocardio atriale e dei grandi vasi (vene polmonari). Si ritiene che i gangli autonomici iperattivi nel CANS svolgano un ruolo critico nella fibrillazione atriale, provocando impulsi che vengono avviati dalle vene polmonari e condotti attraverso il nodo atrio-ventricolare. La velocità di risposta ventricolare dipende dalla conduzione degli impulsi atriali attra-

Adattato da HRS guideline of the ACC/AHA ty. Circulation (2019). 2019 deline for American nical Practice the Society

• Fattori di rischio Queste schede mettono in evidenza i fattori che possono compromettere la salute.

35 Valutazione della funzione muscoloscheletrica

FATTORI DI RISCHIO

Fibrillazione atriale

• Aumento dell’età

Circolazione

• Ipertensione

• Diabete

Indicatori di compromissione neurovascolare periferica

Colore: pallido, cianotico o marezzato

• Obesità

Temperatura: fredda

• Malattie cardiache valvolari

Riempimento capillare: maggiore di 3 secondi

• Arresto cardiaco

Movimento

• Apnea ostruttiva del sonno

Debolezza

• Abuso di alcol

Paralisi

• Ipertiroidismo

• Infarto miocardico

Sensazione

• Fumo di sigaretta

• Sedentarietà

Parestesia

• Chirurgia cardiotoracica

Dolore incessante

• Aumento della pressione mediana

Dolore allo stiramento passivo

Assenza di sensibilità

• Ascendenza europea

• Familiarità

La mancanza di fibrillazione etichette, cessazione di classificazione L’uso del sistema su ciò che Le caratteristiche atriale sono Frequenza 600; frequenza di trattamento.

Ritmo

Forma normale, Onde lari che variano latoria).

Adattato da Bickley, L. S. (2017). Bates’ guide to physical examination and history taking (12th ed.). Philadelphia, PA: Wolters Kluwer; Weber, J., & Kelley, J. (2018). Health assessment in nursing (6th ed.). Philadelphia, PA: Lippincott Williams & Wilkins.

Risonanza magnetica

La risonanza magnetica (RM) è una tecnica non invasiva per ottenere immagini specifiche mediante l’uso di campi magne-

Adattato da January, C. T., Wann, L. S., Alpert, J. S., et al. (2014). 2014 AHA/ACC/ HRS guideline for the management of patients with atrial fibrillation: A report of the ACC/AHA Task Force on practice guidelines and the Heart Rhythm Society. Circulation, 130(23), e199–e267; January, C. T., Wann, L. S., Calkins, H., et al. (2019). 2019 AHA/ACC/HRS focused update of the 2014 AHA/ACC/HRS guideline for the management of patients with atrial fibrillation: A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines and the Heart Rhythm Society in Collaboration With the Society of Thoracic Surgeons. Circulation, 140(2), e125–e151.

879
Capitolo
FIGURA Morton, G. approach
Scheda 22-2

in modo che questi ultimi non attacchino le cellule tumorali. Inoltre, le cellule neoplastiche possono possedere dei fattori specifici che le ricoprono bloccando l’azione distruttiva dei linfociti T. Durante le fasi iniziali di sviluppo del cancro, l’organismo può essere incapace di riconoscere gli antigeni tumorali come estranei, e di conseguenza può non reagire con un processo di distruzione delle cellule maligne. Le neoplasie ematologiche, come la leuce-

L’immunoterapia può causare reazioni infiammatorie eccessive del sistema immunitario che imitano i disturbi autoimmuni (Kroschinsky, Stolzel, von Bonin, et al., 2017; Munro, 2019).

Malattie croniche e interventi chirurgici

• Genetica nella pratica infermieristica Queste schede riassumono e sottolineano gli aspetti della valutazione e dell’assistenza infermieristica che sono collegati al ruolo della genetica in relazione a specifiche patologie.

Per ottenere una valutazione sullo stato di salute è necessario conoscere la presenza di malattie croniche, quali diabete melantigeni

Scheda 31-4

GENETICA NELLA PRATICA INFERMIERISTICA

Disordini immunologici

Un disordine immunologico è una malattia del sistema immunitario, che è una rete di cellule, tessuti e organi che lavorano insieme per difendere il corpo dagli attacchi di corpi estranei, come batteri, parassiti e funghi, che possono causare infezioni. Un certo numero di malattie immunologiche ha un modello ereditario noto, mentre altre presentano un’anomalia genetica influenzata dall’esposizione ambientale. Pertanto, il modello dell’ereditarietà non è chiaro in alcuni disturbi immunologici. Alcuni esempi di disturbi immunologici causati da anomalie genetiche sono elencati di seguito.

• Carenza di adenosina deaminasi (autosomica recessiva).

• Alopecia areata.

• Alopecia totale.

• Asma.

• Atassia-teleangectasia (autosomica recessiva).

• Sindrome polighiandolare autoimmune.

• Agammaglobulinemia di Bruton (legata all’X).

• Linfoma di Burkitt.

• Morbo di Crohn.

• Diabete, tipo 1.

• Sindrome di DiGeorge (autosomica dominante).

• Febbre mediterranea familiare.

• Sindrome di Job (autosomica dominante e recessiva).

• Carenza di nucleoside fosforilasi purinica (autosomica dominante).

• Immunodeficienza combinata grave (principalmente legata all’X).

• Sindrome di Wiskott-Aldrich (legata all’X).

Valutazioni infermieristiche

Si veda il capitolo 4, scheda 4-2: Genetica nella pratica infermieristica. Valutazione dei fattori genetici.

Valutazione della storia familiare specifica per i disturbi immunologici

• Raccogliere la storia familiare materna e paterna per tre generazioni.

• Valutare la storia anche di altri membri della famiglia con disordini immunologici.

• Ottenere informazioni sui membri della famiglia con una storia di infezioni o malattie ricorrenti.

• Riconoscere il rischio etnico (gli ebrei non ashkenaziti, gli armeni,

636 Unità 5 Funzione cardiovascolare e circolatoria

gli arabi e i turchi sono a maggior rischio di febbre mediterranea su base familiare; i caucasici hanno una maggiore incidenza di morbo di Crohn).

Valutazione della persona assistita

• Valutare la presenza di segni e sintomi per cambiamenti nello stato respiratorio associati all’asma (per esempio, respiro sibilante o iperreattività delle vie aeree; edema della mucosa e produzione di muco).

• Raccogliere informazioni sulle vaccinazioni e su eventuali risposte alterate a qualsiasi vaccinazione.

• Valutare per la presenza di sintomi dovuti a disturbi da immunodeficienza, come aumento o perdita di peso inspiegabili, eruzioni cutanee, cambiamenti nella struttura o nella distribuzione dei capelli, dolori articolari o muscolari, intolleranza al freddo, periodi mestruali irregolari, disturbi addominali o presenza di diarrea.

• Identificare il modello di malattia in relazione alla frequenza di raffreddori, infezioni respiratorie o anamnesi di malattia che tende a persistere.

• Raccogliere l’anamnesi delle malattie infantili e i particolari dell’esperienza della malattia.

• Valutare l’anamnesi di infezioni frequenti o ricorrenti.

• Conoscere la suscettibilità e valutare l’andamento delle infezioni (frequenza, durata della malattia, gravità dei sintomi) e riconoscere le infezioni che sono atipiche per l’età.

• Informarsi sulle esposizioni ambientali (per esempio, fumo, cloroformio, particelle metalliche o di polvere, vernice).

• Chiedere informazioni sull’esposizione ad altri virus come per esempio l’Epstein-Barr o influenza.

Risorse

A.M.A.R. – Onlus (Associazione Malattie Autoimmuni Rare), https://www.associazione-amar.org

AMA: Associazione Malattie Autoimmuni, http://www.associazionemalattieautoimmuni.it/

Per altre risorse sulla consulenza genetica, si veda il capitolo 6, scheda 6-7.

• Tabelle e schede di farmacologia Mettono in evidenza considerazioni significative in relazione alla somministrazione e al monitoraggio della terapia farmacologica.

ISBN 978-88-08-28009-1

TABELLA 23-1 Farmaci che agiscono sul metabolismo delle lipoproteine

Farmaco Effetti terapeutici

Inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine)

Atorvastatina

Simvastatina

Rosuvastatina

↓ Colesterolo totale

↓ LDL

↑ HDL ↓ TG

Inibiscono l’enzima coinvolto nella sintesi dei lipidi (HMG-CoA)

Hanno effetti favorevoli sull’endotelio vascolare, inclusi gli effetti antinfiammatori e antitrombotici

Acidi fibrici (fibrati)

Fenofibrato

Gemfibrozil ↑ HDL

TG ↓ Sintesi di TG e altri lipidi

Sequestranti degli acidi biliari

Colestiramina

Colestipolo

LDL

Lieve ↑ HDL

Ossida il colesterolo in acidi biliari, che ↓

Considerazioni

Prescritte frequentemente come terapia iniziale per livelli di colesterolo e LDL molto elevati.

Mialgia e artralgia sono effetti avversi comuni.

Miopatia e possibile rabdomiolisi sono effetti potenzialmente gravi.

Monitorare i valori della funzionalità epatica.

Controindicate nelle epatopatie.

Controllare per interazioni farmacologiche.

Le indicazioni terapeutiche includono la SCA e l’ictus.

Somministrare la sera.

Gli effetti collaterali comprendono diarrea, flatulenza, eruzioni cutanee, mialgie.

Gli effetti indesiderati gravi comprendono pancreatite, epatotossicità e rabdomiolisi.

Controindicato nelle gravi nefropatie ed epatopatie.

Usare con cautela nelle persone che stanno anche assumendo statine.

Più spesso usato come terapia aggiuntiva quando le statine da sole non sono efficaci nel controllo dei livelli di lipidi.

Gli effetti collaterali includono stipsi, dolore addominale, emorragia GI.

risposta permette il supporto all’alterata funzionalità miocardica ed è la causa della comparsa del corredo sintomatologico tipico dell’insufficienza cardiaca (Norris, 2019). È importante conoscere questi meccanismi perché il trattamento dell’insufficienza cardiaca mira a contrastarli e ad alleviarne i sintomi.

584

FIGURA 25-1

geno in angiotensina I, che successivamente tramite il circolo raggiunge i polmoni. L’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE, Angiotensin Converting Enzyme), presente nei vasi polmonari, converte l’angiotensina I in angiotensina II. L’angiotensina II è un potente vasocostrittore che provoca l’aumento del-

FISIOLOGIA/FISIOPATOLOGIA

stordimento. Le persone dimesse dall’ospedale lo stesso giorno della procedura dovranno ricevere ulteriori istruzioni come riportato nella scheda 21-6.

Studi elettrofisiologici

Disfunzione miocardica

• Cardiopatia ischemica

• Ipertiroidismo

• Infarto miocardico

• Patologie valvolari

• Abuso di alcol o consumo

di sostanze stupefacenti

• Ipertensione

Lo studio elettrofisiologico (SEF) è una procedura invasiva di importanza primaria per la diagnosi e il trattamento delle aritmie gravi. Il SEF può essere indicato nei casi di sincope e/o palpitazioni e per le persone che sono sopravvissute a un arresto cardiaco causato da fibrillazione ventricolare (morte cardiaca improvvisa) (Kusumoto, Schoenfeld, Barrett, et al., 2019). Il SEF è utilizzato per:

Angiotensinogeno

↓ Gittata cardiaca

↓ Pressione arteriosa sistemica

↓ Perfusione renale

Attivazione del sistema reninaangiotensina-aldosterone

Attivazione dei barocettori

• Ventricolo sinistro

• Arco aortico

• Seno carotideo

Angiotensina I

• Distinguere le tachicardie atriali da quelle ventricolari quando non possono essere differenziate con un ECG a 12 derivazioni.

Renina Aldosterone rilasciato dalla corteccia surrenale

• Fisiologia e fisiopatologia

Queste figure cont engono illustrazioni e schemi che descrivono i processi fisiologici e fisiopatologici.

le (PVC), della pressione arteriosa polmonare e della pressione intrarteriosa. Le persone che richiedono un monitoraggio emodinamico sono seguite presso un reparto di terapia intensiva. Alcune unità di terapia intensiva ricoverano anche persone stabili per il monitoraggio della PVC o della pressione intrarteriosa. Per effettuare il monitoraggio emodinamico, della PVC, della pressione arteriosa polmonare, si introduce un catetere arterioso in un’arteria appropriata o in una cavità cardiaca. Il catetere è collegato a un sistema di monitoraggio della pressione costituito da diverse componenti, tra cui:

Stimolazione dei centri nervosi di regolazione vasomotoria

• Un trasduttore di flusso monouso, composto da normale soluzione salina endovenosa, deflussori, rubinetti e da un dispositivo di lavaggio che può essere continuo o regolato manualmente.

del sistema nervoso simpatico

• Valutare quanto un’aritmia sia realmente pericolosa per la vita (per esempio, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare).

• Valutare la funzione del nodo atrio-ventricolare.

↑ Aldosterone

Angiotensina II

• Valutare l’efficacia dei farmaci antiaritmici nel contrastare l’aritmia.

• Fisiopatologia dell’insufficienza cardiaca. La riduzione della gittata cardiaca determina l’attivazione di diversi meccanismi neurormonali, che in ultima analisi causano i segni e i sintomi dell’insufficienza cardiaca.

• Ritenzione idrica e di sodio

• Arginina vasopressina

• Endotelina

• Citochinesi (fattore di necrosi tumorale α)

Vasocostrizione

↑ Postcarico

↑ Pressione arteriosa

↑ Frequenza cardiaca

↑ Catecolamine (adrenalina e noradrenalina)

• Una sacca pressurizzata a 300 mmHg posta intorno alla sacca con la soluzione per l’irrigazione; il sistema di lavaggio pressurizzato rilascia 3-5 mL di soluzione ogni ora attraverso il catetere, per prevenire la formazione di coaguli e il reflusso di sangue nel sistema di monitoraggio pressurizzato.

• Un trasduttore che converte la pressione del sangue proveniente dall’arteria o dalla cavità cardiaca esaminata in un segnale elettrico.

Rimodellamento ventricolare

• Determinare la necessità di ricorrere ad altri interventi terapeutici, come un pacemaker, un defibrillatore/cardioconvertitore impiantabile, o l’ablazione con radiofrequenza.

Per una descrizione dettagliata del SEF, si veda il capitolo 22.

Caratteristiche per sviluppare la funzione di educatore dell’infermiere

• Un amplificatore o un monitor che potenzia il segnale elettrico per la sua visualizzazione sullo schermo di un oscilloscopio.

• Ipertro a e dilatazione ventricolari

• Ingrossamento delle cellule

• Alterazioni della contrattilità

L’educazione alla salute è una delle responsabilità fondamentali del professionista infermiere. L’assistenza infermieristica è finalizzata alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute; alla prevenzione delle malattie e al sostegno a persone e famiglie nell’adattarsi alle condizioni di malattia cronica.

Monitoraggio emodinamico

L’educazione degli assistiti e la promozione della salute costituiscono un elemento fondamentale di tutte queste attività.

La diagnosi e il complesso trattamento di persone con gravi cardiopatie richiedono una valutazione continua del sistema cardiovascolare. Questo tipo di valutazione è realizzata mediante l’utilizzo di un sistema di monitoraggio diretto della pressione, definito monitoraggio emodinamico . Le forme comuni includono il monitoraggio della pressione venosa centra-

Gli infermieri che assistono persone che richiedono un monitoraggio emodinamico ricevono una formazione specifica prima di utilizzare questa tecnologia complessa. L’infermiere aiuta ad assicurare la sicurezza e l’efficacia delle cure rispettando le seguenti linee guida:

• Educazione della persona assistita Le schede dedicate all’educazione della persona assistita aiutano l’infermiere a fornire alle persone assistite e alle loro famiglie informazioni sulle procedure a cui saranno sottoposte, ad assisterle nella comprensione del loro stato di salute e a spiegare loro come dedicarsi all’autocura.

Scheda 21-6

• Garantire che il sistema sia impostato e mantenuto correttamente. Per esempio, il sistema di monitoraggio della pressione deve essere mantenuto pervio e privo di bolle d’aria.

EDUCAZIONE DELLA PERSONA ASSISTITA

Guida all’autocura dopo cateterismo cardiaco

La persona dimessa dall’ospedale dopo una procedura di cateterismo cardiaco dovrà seguire queste linee guida per l’autocura.

• Se è stata usata un’arteria del braccio o del polso: riprendere le normali attività il giorno dopo. Le attività faticose per il polso come il lavoro manuale, giocare a tennis o guidare possono essere limitate per alcuni giorni in base alle indicazioni del medico.

• Se è stata utilizzata un’arteria inguinale: per le successive 24 ore non flettere il busto, non sforzarsi troppo e non sollevare oggetti pesanti.

• Non immergere in acqua il sito d’inserzione. Evitare di fare il bagno nella vasca; se necessario fare la doccia.

• Consultare il proprio medico per sapere quando tornare al lavoro, riprendere a guidare o a svolgere attività faticose.

• In caso di emorragia, sedersi (in caso di inserzione dal braccio o dal polso) oppure sdraiarsi (in caso di inserzione dall’inguine) e applicare una pressione decisa sul sito di inserimento per 10 minuti. Informare il medico curante nel più breve tempo possibile e seguire le istruzioni. Se il sanguinamento è copioso, chiamare il 118. Non guidare fino all’ospedale.

• Chiamare il medico in caso di comparsa di tumefazione, nuovi ematomi o dolore al punto di inserimento del catetere, temperatura corporea superiore a 38,5 °C.

• Se i risultati dell’esame indicano la presenza di coronaropatia, parlare con il proprio medico delle opzioni di trattamento, compresa l’attuazione di un programma di riabilitazione domiciliare.

• Parlare con il medico dei cambiamenti da apportare allo stile di vita per ridurre il rischio di ulteriori problemi cardiaci (smettere di fumare, ridurre i livelli di colesterolo, modificare la dieta, intraprendere un programma di attività fisica, perdere peso).

• Il medico curante può prescrivere uno o più nuovi farmaci, secondo i fattori di rischio (farmaci antipertensivi o per abbassare il colesterolo, acido acetilsalicilico o clopidogrel per prevenire la formazione di coaguli di sangue). Tutti i farmaci devono essere assunti secondo le istruzioni. Se si ritiene che qualcuno dei farmaci causi effetti collaterali, chiamare immediatamente il medico curante. Non sospendere la terapia prima di aver parlato con il medico curante.

Attivazione
Rimodellate
Vasocostrizione
Polmoni
Normali
Adattato da Mason, P. J., Shah, B., Tamis-Holland, J. E., et al. (2018).

Guida all’uso del manuale

ISBN 978-88-08-28009-1

643 ISBN 978-88-08-28009-1

ISBN 978-88-08-28009-1

Scheda 23-10

Capitolo 23 Assistenza alle persone affette da vasculopatie coronariche

Capitolo 23 Assistenza alle persone affette da vasculopatie coronariche cerina (sch. 23-3), deve recarsi in pronto soccorso per il trattamento e pertanto chiamare il 112.

• Promozione della salute Le schede di promozione della salute propongono spunti che è necessario discutere con le persone assistite al fine di prevenire l’insorgenza di problemi di salute comuni. 653

I diversi metodi di riduzione dello stress, come, per esempio, l’immaginazione guidata o la musicoterapia, dovrebbero essere proposti alla persona (Meghani, 2017). Dare la possibilità alla persona e alla famiglia di parlare dei loro bisogni spirituali può aiutare a ridurre l’ansia e la paura.

PROMOZIONE DELLA SALUTE

Promozione della salute dopo infarto miocardico o sindrome coronarica acuta

PREVENIRE IL DOLORE

Per migliorare l’aspettativa e la qualità della vita, la persona che ha avuto un infarto miocardico deve imparare a regolare il proprio stile di vita attuando dei comportamenti salutari per il cuore. Con questo obiettivo l’infermiere e la persona realizzano un programma che consente il raggiungimento dei risultati attesi.

Rivedere i dati raccolti con la valutazione, identificare il livello di attività che causa la comparsa del dolore o i sintomi prodromici e pianificare le attività che la persona potrà svolgere. Se il dolore compare frequentemente o a seguito di una minima attività, prevedere un programma che alterni l’attività fisica con periodi di riposo. Il bilancio tra attività fisica e riposo è un aspetto importante del piano educativo della persona e dei suoi familiari.

Modificare lo stile di vita durante la convalescenza e la guarigione

L’adattamento ai postumi di un attacco cardiaco è un processo continuo che, di solito, richiede alcuni cambiamenti dello stile di vita. L’educazione della persona deve orientarsi sulle seguenti specifiche modificazioni.

PROMUOVERE L’ASSISTENZA DOMICILIARE, DI COMUNITÀ

E DI TRANSIZIONE

• Evitare le attività che possono scatenare il dolore toracico, la dispnea e l’affaticamento.

• Evitare gli ambienti molto caldi o molto freddi e di camminare controvento.

• Perdere peso, se necessario.

Adozione di un programma di riabilitazione È necessario intraprendere un programma strutturato di attività e di esercizio fisico per la riabilitazione a lungo termine. Consigliare alle persone di:

• Seguire un allenamento che prevede l’aumento graduale delle attività, della durata e dell’intensità dell’esercizio fisico.

• Iscriversi a un programma di riabilitazione cardiaca.

• Fare una passeggiata quotidiana, aumentando la distanza e il tempo, secondo quanto prescritto.

• Monitorare la frequenza cardiaca durante l’attività fisica.

• Evitare l’esercizio fisico subito dopo un pasto.

• Alternare l’attività fisica con periodi di riposo (un po’ di stanchezza è normale durante la convalescenza).

Assistenza continua e di transizione. Per le persone con disabilità o bisogni speciali, occorre prevedere, se necessario, la presenza di un infermiere per l’assistenza domiciliare. L’infermiere domiciliare aiuta la persona a programmare e a rispettare gli appuntamenti di follow-up. L’assistito può avere bisogno di un promemoria per i controlli di follow-up, tra cui gli esami periodici di laboratorio. Inoltre, l’infermiere domiciliare può monitorare l’adesione della persona alle restrizioni dietetiche e ai farmaci antianginosi prescritti, tra cui la nitroglicerina. Se la persona presenta sintomi gravi di angina, l’infermiere può valutare l’ambiente domestico e raccomandare alcune modifiche che possono diminuire l’insorgenza degli episodi anginosi. Per esempio, se una persona non riesce a salire le scale senza provare dolore, l’infermiere può aiutarla a pianificare attività quotidiane che richiedono di salire le scale il meno possibile.

• Partecipare a un programma quotidiano di attività fisica che diverrà successivamente un programma di mantenimento da seguire regolarmente per tutta la vita.

Rivalutazione continua

• Smettere di fumare e di fare uso di tabacco, evitare il fumo passivo.

• Rispettare un’alimentazione salutare per il cuore, evitare pasti abbondanti e mangiare con calma.

• Modificare la dieta per allinearla alle raccomandazioni dietetiche dell’AHA, alla dieta mediterranea o ad altre diete raccomandate.

• Rispettare il regime terapeutico, in particolare per quanto riguarda la terapia farmacologica.

• Seguire le raccomandazioni che permettono di tenere sotto controllo la pressione arteriosa e la glicemia.

• Cercare di svolgere le attività che consentono di scaricare la tensione.

Educare la persona assistita all’autocura. Il programma educativo per la persona con angina è progettato in modo che la persona e la famiglia possano comprendere la malattia, siano in grado di identificare i sintomi di ischemia miocardica, dichiarino le azioni da intraprendere quando i sintomi compaiono e possano discutere i metodi per prevenire il dolore toracico e l’avanzare della cardiopatia ischemica. Gli obiettivi del piano educativo mirano a ridurre la frequenza e la gravità degli attacchi anginosi, a rallentare l’evoluzione della patologia di base e, possibilmente, a evitare l’insorgenza di altre complicanze. I fattori critici per l’educazione della persona con angina sono riportati nella scheda 23-5. Il programma di autocura è definito in collaborazione con la persona e i familiari. Le attività dovrebbero essere pianificate in modo da rendere minima la comparsa degli episodi di angina. L’assistito deve capire che se il dolore non si risolve entro 15 minuti con i sistemi comuni, compresa l’assunzione di nitrogli-

Gestione dei sintomi

I risultati attesi della persona assistita possono essere:

1. Riferisce una rapida scomparsa del dolore.

La persona deve imparare a riconoscere la comparsa dei sintomi e a intervenire in modo appropriato.

a. Riconosce i sintomi.

• Chiamare il 112 se l’oppressione o il dolore toracico (o i sintomi prodromici) non si alleviano entro 15 minuti dopo l’assunzione di 3 compresse di nitroglicerina a intervalli di 5 minuti.

b. Interviene rapidamente in modo appropriato.

c. Si rivolge al 112 se il dolore persiste o se si modificano le caratteristiche.

• Contattare il medico se insorge uno dei seguenti segni: mancanza di respiro, svenimenti, battito cardiaco lento o rapido, gonfiore di piedi e caviglie.

2. Riferisce la diminuzione dell’ansia.

a. Mostra di avere accettato la diagnosi.

b. Mostra di sapere scegliere tra le opportune alternative nell’ambito del regime terapeutico.

c. Non mostra segni e sintomi che indicano un elevato livello d’ansia.

• Checklist per l’assistenza domiciliare Queste schede riassumono i punti che devono essere affrontati nel corso degli interventi di natura educativa che precedono la dimissione dell’assistito dalla struttura in cui è ricoverato e il suo ritorno a casa.

Scheda 23-5

un catetere con un palloncino all’estremità (catetere a palloncino) viene inserito nella coronaria e posizionato in corrispondenza dell’ostruzione. Il palloncino, una volta gonfiato, spinge la placca contro la parete dell’arteria, riaprendo l’ostruzione e migliorando la circolazione. Si può ricorrere alla PTCA per trattare le persone con angina o in caso di sindrome coronarica acuta. Un catetere simile può anche essere impiegato per dilatare una protesi di bypass coronarico occlusa (si veda oltre). Lo scopo della PTCA è migliorare il flusso ematico in un’arteria coronarica comprimendo l’ateroma. Questa procedura è effettuata quando il cardiologo ritiene che essa possa migliorare la perfusione del miocardio.

Gestione dell’angina

pectoris

a. Descrive i meccanismi responsabili dell’angina.

CHECKLIST PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE

Al termine del programma di assistenza domiciliare, la persona assistita/il caregiver sarà in grado di:

• Indicare l’impatto dell’angina pectoris sul funzionamento fisiologico, sulle ADL e IADL, su ruolo, relazioni e spiritualità.

• Attuare i cambiamenti dello stile di vita (per esempio, dieta, attività) o dell’ambiente domestico necessari per mantenersi in salute.

• Seguire una dieta povera di grassi saturi, ricca di fibre e, se indicato, povera di calorie.

• Ridurre la probabilità di un episodio di dolore anginoso bilanciando il riposo con le attività quotidiane regolari che non producono fastidio al torace, mancanza di respiro o affaticamento eccessivo.

• Seguire il programma di esercizi fisici prescritti: –Riconoscere quando le temperature sono particolarmente fredde e possono indurre dolore anginoso; pertanto, evitare l’attività fisica con temperature estreme.

• Indicare il nome, la dose, gli effetti collaterali, la frequenza e il programma di tutti i farmaci.

• Assumere farmaci, in particolare acido acetilsalicilico e beta-bloccanti, come prescritto.

• Portare sempre con sé la nitroglicerina; indicare quando e come usarla; identificare gli effetti collaterali.

L’angioplastica coronarica transluminale percutanea si effettua nei laboratori di emodinamica. Si inserisce un catetere cavo, chiamato introduttore, di solito nell’arteria femorale (a volte nell’arteria radiale), che funge da guida per gli altri cateteri che vengono poi infilati in arteria femorale, spinti in aorta e poi all’interno delle arterie coronariche. Le arterie coronariche vengono quindi esaminate mediante angiografia con mezzo di contrasto per valutare la sede e l’estensione dell’occlusione. Un catetere dilatatore con punta a palloncino viene fatto passare attraverso l’introduttore e posizionato sopra la lesione. Il medico determina la posizione del catetere esaminando i riferimenti posti sul palloncino che possono essere identificati mediante fluoroscopia. Quando il posizionamento è corretto, il palloncino viene gonfiato ad alta pressione per alcuni secondi e quindi sgonfiato. La pressione esercitata comprime e talvolta frammenta l’ateroma (fig. 23-7). La pressione provoca inoltre una distensione della tonaca media e della tonaca avventizia dell’arteria.

3. Comprende come evitare le complicanze e non ne presenta.

Per raggiungere l’effetto desiderato, in genere una stenosi residua inferiore al 10% (Urden et al., 2019), può essere necessario gonfiare il palloncino più volte o usare palloncini di dimensioni diverse. L’esito positivo di una PTCA viene valutato anche in base all’aumento del lume arterioso e all’assenza di traumi arteriosi clinicamente evidenti. Poiché quando il palloncino è dilatato l’apporto di sangue alle coronarie diminuisce, è possibile che la persona accusi un dolore toracico e che il tracciato elettrocardiografico evidenzi delle alterazioni significative del segmento ST. In genere vengono posizionati degli stent all’interno della coronaria dilatata in modo da mantenere la pervietà del vaso dopo che è stato sfilato il palloncino.

• Utilizzare in modo appropriato le risorse per il sostegno psicologico/emotivo durante periodi emotivamente stressanti (per esempio, un counselor, uno psicologo, un sacerdote, il medico di base).

• Smettere di fumare e/o di fare uso di altri sistemi per fumare tabacco ed evitare il fumo passivo (il fumo aumenta la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e i livelli di monossido di carbonio nel sangue).

• Raggiungere e mantenere una pressione arteriosa normale.

• Raggiungere e mantenere la glicemia entro i valori normali.

• Evitare l’assunzione di farmaci o sostanze da banco (per esempio, pillole dimagranti, decongestionanti nasali) che possono aumentare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa senza prima parlarne con il medico.

Se la calcificazione è spessa, profonda o concentrica, può essere necessario, per preparare l’arteria al posizionamento dello stent, rimuovere la lesione calcifica con dei dispositivi di resezione, di scoring, utilizzo di palloncini ad alta pressione, aterectomia rotazionale, aterectomia orbitale e laser a eccimeri (Shlofmitz, Shlofmitz e Lee, 2019).

• Indicare come contattare il medico per domande o complicanze: –Segnalare l’aumento dei sintomi al medico cardiologo.

• Indicare l’ora e la data degli appuntamenti di follow-up e degli esami.

• Identificare la necessità di migliorare la propria salute (per esempio, riduzione del peso, cessazione del consumo di tabacco, gestione dello stress), di prevenire le malattie e di effettuare attività di screening.

Oltre a questi approcci, per rimuovere le calcificazioni è attualmente allo studio la litotripsia intravascolare (IVL); una tecnica che utilizza le onde di pressione soniche in un modo simile a quello utilizzato per il trattamento della calcolosi renale. Durante il gonfiaggio del palloncino le onde di pressione soniche pulsanti fratturano sia il calcio intimale che quello mediale nella parete dell’arteria, passando attraverso il tessuto vascolare molle circostante in modo sicuro. Questa tecnologia è attualmente approvata per l’uso nelle arterie periferiche. Sono in corso ulteriori studi per valutare la loro efficacia nelle arterie coronarie (Riley, Corl e Kereiakes, 2019).

ISBN 978-88-08-28009-1

non si tratta di tachicardia ventricolare (TV). Sono considerate tachicardie sopraventricolari la fibrillazione atriale, il flutter atriale, la tachicardia da rientro nel nodo atrio-ventricolare e altre ancora. Si ricorre alle manovre vagali e alla somministrazione di adenosina per convertire il ritmo o per rallentare la conduzione nel nodo atrio-ventricolare e consentire quindi la visualizzazione delle onde P.

Aritmie ventricolari

son, Ackerman, et al., 2018). I CVP frequenti e persistenti possono essere trattati con amiodarone o beta-bloccanti, ma di solito non è indicata la terapia farmacologica a lungo termine per questi eventi. I CVP non sono considerati segni premonitori

Zarifsanaiey, N., Amini, M., & Saadat, F. (2016). A comparison of educational strategies for the acquisition of nursing student’s performance and critical thinking: Simulation-based training vs. integrated training (simulation and critical thinking strategies). BMC Medical Education, 16(294), 1–7.

Siti Internet

American Nurses Association (ANA), www.nursingworld.org

GIMBE. (2023). 6° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale Roma. https://www.salviamo-ssn.it/attivita/rapporto/6-rapportogimbe.it-IT.html

Le aritmie ventricolari hanno origine da focolai all’interno dei ventricoli; questi possono includere complessi ventricolari prematuri, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e ritmi idioventricolari. Tecnicamente, l’asistolia ventricolare è caratterizzata da un’assenza di formazione del ritmo.

American Association of Colleges of Nursing (AACN), www.aacn.nche. edu

• NOVITÀ Caso clinico Questi inserti rappresentano un modo coinvolgente per avviare discussioni significative in classe relativamente ai problemi di salute presentati dalle persone descritte nei casi clinici. In più, le storie di queste persone sono riportate anche in un’apposita sezione di Florence, l’innovativo sistema di simulazione online, a cui gli studenti sono indirizzati per esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza infermieristica. Un elenco di questi casi clinici è riportato in un’apposita pagina alla fine dell’indice generale.

American Nurses Association Center for Ethics and Human Rights, www.nursingworld.org/ethics

Campaign for Action: Future of Nursing, campaignforaction.org

Complesso ventricolare prematuro

Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS), www.cms.hhs.gov

Development of Healthy People 2030, https://www. healthypeople.gov/2020/About-Healthy-People/ Development-Healthy-People-2030/Framework Healthy People 2030, www.healthypeople.gov

Il complesso ventricolare prematuro (CVP) è un impulso che ha origine in un ventricolo e che è condotto attraverso i ventricoli prima del successivo impulso sinusale normale. Il CVP può insorgere in persone sane, specialmente con il consumo di caffeina, nicotina o alcol, ma può anche essere causato da

Institute for Healthcare Improvement (IHI), www.ihi.org

International Council of Nurses (ICN), www.icn.ch Interprofessional Education Collaborative (IPEC), ipecollaborative.org

NANDA International, www.nanda.org

National Academy of Sciences, Engineering, Medicine (formerly the Institute of Medicine [IOM]), iom.nationalacademies.org

National Center for Ethics in Health Care (NCEHC), www.ethics.va.gov

National League for Nursing, nln.org

• AGGIORNATO Esercizi di pensiero critico Questi esercizi presenti alla fine di ogni capitolo sono pensati per stimolare il pensiero critico e applicare a scenari clinici le conoscenze apprese nel corso della lettura del testo. Oltre agli esercizi basati sulle evidenze scientifiche (contrassegnati dall’acronimo EBP ), alcuni esercizi, evidenziati con la sigla SP (stabilire le priorità), richiedono di ragionare sulla definizione delle priorità assistenziali mentre altri, evidenziati con la sigla CIP (collaborazione interprofessionale), si concentrano sulla gestione integrata dell’assistenza.

QSEN Institute: Quality and Safety Education for Nurses, qsen.org

The Hastings Center, www.thehastingscenter.org

The Joint Commission, www.jointcommission.org

The TIGER Initiative, www.himss.org/professional-development/ tiger-initiative

World Health Organization (WHO), www.who.int

Bibliografia/sitografia per l’edizione italiana

Albanese O., Doudin P. A., Martin D. (1995) Metacognizione ed educazione. FrancoAngeli. Milano

Brasioli U. M. (s.d.). L’advocacy in Italia. Evoluzione del concetto di advocacy. http://www.lavolanda.org/ADVOCACY.pdf

Carpenito, L.J. (2020). Diagnosi infermieristiche, applicazione alla pratica clinica, settima edizione italiana. Milano: C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana

Centro Studi e Ricerche IDOS. (2022). Dossier statistico immigrazione 2022. https://www.dossierimmigrazione.it/wp-content/ uploads/2022/10/Cartella-stampa-Dossier-2022.pdf

ISBN 978-88-08-28009-1

CERGAS - Bocconi (a cura di). (2022). Rapporto OASI 2022. Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano. https:// cergas.unibocconi.eu/observatories/oasi_/oasi-report-2022

assistenza anche nelle ADL mentre continua il processo di riabilitazione a casa. Nel tuo ruolo di infermiere, elabora un elenco di risorse e servizi interprofessionali che miglioreranno il rientro dell’assistito nell’ambiente domiciliare.

Chen, T., J.-J. Hallaert, A. Pitt, H. Qu, M. Queyranne, A.P. Rhee, A. Shabunina, J. Vandenbussche, and I. Yackovlev. (2018). “Inequality and Poverty Across Generations in the European Union”. IMF Staff Discussion Note, SDN/18/01. Washington, D.C., U.S.: International Monetary Fund - IMF.

• Bibliografia Alla fine di ciascun capitolo è presente una bibliografia aggiornata che elenca libri e articoli per approfondire gli argomenti trattati nel capitolo.

Chiari P. et al. (2011). Evidence-Based Clinical Practice La pratica clinicoassistenziale basata su prove di efficacia. Mc-Graw-Hill. Milano. Decreto ministeriale 14 settembre 1994, n. 739 (GU Serie Generale n. 6 del 9-1-1995).

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

* Indica ricerche infermieristiche. ** Indica riferimenti classici.

Libri

American Association of Critical-Care Nurses (AACN). (2019b). AACN scope and standards for acute and critical care nursing practice (3rd ed.). Aliso Viejo, CA: Author. American Nurses Association (ANA). (2010). Nursing’s social policy statement (3rd ed.). Silver Springs, MD: Nursesbooks.org American Nurses Association (ANA). (2015a). Code of ethics for nurses with interpretive statements. Washington, DC: Nursesbooks.org

EU4Health: Programma Europeo Salute 2021-2027. Ministero della Salute. https://www.salute.gov.it/portale/rapportiInternazionali/ dettaglioContenutiRapportiInternazionali.jsp?lingua=italiano&id=194 8&area=rapporti&menu=vuoto European Commission. (2018). Communication from the Commission to the European Parliament, the European Council, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions. “Engaging, Connecting and Empo-wering young people: a new EU Youth Strategy”. Brussels, Belgium: EUR-Lex. European Resuscitation Council. (2021). Linee Guida 2021. Trad. it. a cura dell’Italian Resuscitation Council. https://www.ircouncil.it/ linee-guida-rcp-2021/ FNOPI. (2019). Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche https://www.fnopi.it/archivio_news/attualita/2688/codice%20 deontologico_2019.pdf

American Nurses Association (ANA). (2015b). Nursing: Scope and standards of practice (3rd ed.). Silver Springs, MD: Nursesbooks.org Fowler, M. D. (2015). Guide to nursing’s social policy statement: Understanding the profession from social contract to social covenant. Silver Springs, MD: Author. Rector, C. (2018). Community and public health nursing: Promoting the public’s health (9th ed.). Philadelphia, PA: Wolters Kluwer. Weber, J. R., & Kelley, J. H. (2018). Health assessment in nursing (6th ed.). Philadelphia, PA: Lippincott Williams & Wilkins.

Riviste e documenti elettronici

ISS. (2013). Migranti e salute. https://www.epicentro.iss.it/migranti/ numeri-italia

Istituto Italiano di Statistica (ISTAT). (2021). Fattori di rischio per la salute: fumo, obesità, alcol e sedentarietà. https://www.istat.it/it/ archivio/270163

Istituto Italiano di Statistica (ISTAT). (2021). Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria anno 2019. Rapporto commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana. https://www.istat.it/it/files//2021/06/rapporto_ commissione_anziani.pdf

Istituto Italiano di Statistica (ISTAT). (2022). Rapporto annuale 2022. https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2022/Rapporto_ Annuale_2022.pdf

Nel capitolo 19 abbiamo presentato il caso di Matteo Gottardi, che si è recato al pronto soccorso con difficoltà respiratorie dopo una settimana di sintomi simil-influenzali, tosse produttiva e febbre alta. Gli è stata diagnosticata una polmonite del lobo inferiore destro. Sul monitor cardiaco si osserva tachicardia sinusale con complessi ventricolari prematuri unifocali (CVP) occasionali. Quali sono le potenziali cause della tachicardia e della CVP che l’infermiere dovrebbe indagare considerato che Matteo ha 27 anni, i sintomi sono riferiti all’ultima settimana e le manifestazioni cliniche associate alla sua diagnosi?

Istituto Italiano di Statistica (ISTAT). (2023). Rapporto annuale 2023. La situazione del Paese. https://www.istat.it/storage/rapportoannuale/2023/Rapporto-Annuale-2023.pdf

Esercitati nella pianificazione dell’assistenza per Matteo e altre persone assistite su Florence, l’innovativo ambiente di simulazione virtuale: www.i-florence.it/brunnersuddarth

Macieira T. G. R., Chianca T. C. M. et al. (2019). Secondary use of standardized nursing care da-ta for advancing nursing science and practice: a systematic review. Journal of the American Medical Inf ormatics Association, 2019, 26 (11): 1401-1411.

Ministero della Salute. EU4Health: Programma Europeo Salute 20212027. https://www.salute.gov.it/portale/rapportiInternazionali/ dettaglioContenutiRapportiInternazionali.jsp?lingua=italiano&id=194 8&area=rapporti&menu=vuoto

ESERCIZI DI PENSIERO CRITICO

Moorhead S. et al. (2020). Classificazione NOC dei risultati infermieristici Misurazione dei risultati di salute. Casa Editrice Ambrosiana. Motta P. C. (2008). Dalla parte giusta: l’advocacy nella professione infermieristica. Nursing oggi 2008;13(2):4–5.

Organisation for Economic Co-operation and Development – OECD. 2018a. A Broken Social Elevator? How to Promote Social Mobility. Paris, France: OECD Publishing. https://doi. org/10.1787/9789264301085-en.

Organisation for Economic Co-operation and Development – OECD. (2018b). Opportunities for All: A Framework for Policy Action on Inclusive Growth. Paris, France: OECD Publishing. https://doi. org/10.1787/9789264301665-en

1 EBP Tuo zio, che ha una storia di alcolismo, ti chiama per dirti che il suo medico di base gli ha comunicato che ha la fibrillazione atriale e che gli ha prescritto il warfarin ma non ha nessuna intenzione di prenderlo perché ha sentito dire che quel farmaco contiene tra gli ingredienti del “veleno per topi”. Qual è la forza delle prove che supportano l’adesione di tuo zio alla terapia con warfarin? Quali sono i rischi per tuo zio se decide di non assumere questo farmaco come prescritto?

Tastan S., Linch G. C. F. et al. (2014). Evidence for the Existing American Nurses Associa-tion Recognized Standardized Nursing Terminologies: A Systematic Review. International Journal of Nursing Studies. 2014 August; 51(8): 1160–1170.

Tiantian Zhang et al. (2021). Effectiveness of Standardized Nursing Terminologies for Nursing Practice and Healthcare Outcomes: A Systematic Review. International Journal of Nursing Knowledge, 2021: 1-9.

Capitolo 2 Infermieristica medico-chirurgica

**Mahoney, F., & Barthel, D. (1965). Functional evaluation: The Barthel Index. Maryland State Medical Journal, 14, 61–65.

Unione Europea. REGOLAMENTO (UE) 2016/679 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) https://eurlex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32016R0679

Wilson, D. R. (2019). Home health nursing: Scope and standards of practice. Activities, Adaptation & Aging, 43(1), 78–79.

*Naylor, M. D., Shaid, E. C., Carpenter, D., et al. (2017). Components of comprehensive and effective transitional care. Journal of the American Geriatrics Society, 65(6), 1119–1125.

Wilkinson, J. M., Treas, L. S., Barnett, K. L., Smith, M. H. (2022). Fondamenti di Assistenza infermieristica Teoria, concetti e applicazioni Casa Editrice Ambrosiana.

• Risorse Le risorse elencate alla fine di ciascun capitolo forniscono indicazioni su possibili fonti di ulteriori informazioni (siti Web, associazioni, opuscoli informativi, ecc.). Nell’edizione italiana dell’opera sono state aggiunte risorse specifiche per il nostro Paese (N.d.T.)

Siti Internet

AbleData, abledata.acl.gov

2 SP Lavori come infermiere in un’unità di chirurgia ginecologica. Ti è stata assegnata la presa in carico di una donna di 55 anni il giorno dopo che è stata operata di isterectomia totale per via addominale. All’inizio del turno la signora riposa tranquillamente a letto; riferisce modesto dolore, frequenza cardiaca di 65 bpm, pressione arteriosa di 120/70 mmHg e frequenza respiratoria di 20 atti al minuto. Quattro ore dopo, entri nella stanza della donna e vedi che dorme. La frequenza cardiaca è di 98 bpm, la pressione arteriosa è 110/60 mmHg e la frequenza respiratoria di 16 atti al minuto. Quali sono le possibili cause di questo aumento della frequenza cardiaca? Che cosa valuti con priorità?

Wilkinson J. M. (2013). Processo infermieristico e pensiero critico. Casa Editrice Ambrosiana.

Risorse per l’edizione italiana

Academy of Medical-Surgical Nurses (AMSN), www.amsn.org

Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ), www.ahrq.gov

Comitato Nazionale per la Bioetica, https://bioetica.governo.it/it/ il-comitato/presentazione/ Enciclopedia Treccani On-line, https://www.treccani.it

American Association of Colleges of Nursing (AACN), www.aacnnursing. org

American Association of Critical-Care Nurses (AACN), www.aacn.org

American Association of People with Disabilities (AAPD), www.aapd.com

American Nurses Association (ANA), www.nursingworld.org

Assistive Technology Industry Association (ATIA), www.atia.org

Fondazione GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze), https://www.gimbe.org/ Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), https://www.istat.it/ Istituto Superiore di Sanità (ISS), https://www.iss.it/ Ministero della Salute, https://www.salute.gov.it

Association of Rehabilitation Nurses (ARN), www.rehabnurse.org

Case Management Society of America (CMSA), www.cmsa.org

Center on Knowledge Translation for Disability and Rehabilitation Research (KTDRR), www.ncddr.org

Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS), www.cms.gov

Inpatient Rehabilitation Facilities (IRF) Quality Reporting Program (QRF), www.cms.gov/Medicare/ Quality-Initiatives-Patient-Assessment-Instruments/ IRF-Quality-Reporting

3 CIP Stai iniziando un turno diurno di 12 ore presso il reparto cardiovascolare dove lavori. Un uomo di 45 anni, ricoverato la sera prima per un infarto miocardico, presenta improvvisamente frequenti contrazioni ventricolari premature (CVP) e una serie di episodi di tachicardia ventricolare in quattro fasi. L’assistito è rimasto emodinamicamente stabile durante questi episodi. Ti stai preparando per il briefing del mattino con i professionisti del team composto da personale addetto all’assistenza (OSS) e colleghi infermieri. In che modo potete affrontare la discussione multiprofessionale relativa agli episodi di CVP e la tachicardia ventricolare del vostro assistito?

National Association for Home Care and Hospice (NAHC), www.nahc. org

National Council on Disability (NCD), www.ncd.gov

National Rehabilitation Information Center (NARIC), www.naric.com

* Indica ricerche infermieristiche.

World Health Organization, health topics: rehabilitation, www.who.int/ topics/rehabilitation/en

Caso clinico: Matteo Gottardi • Parte 2
ISBN 978-88-08-28009-1 Capitolo 22 Assistenza alle
Libri
American information Fuster, V., heart (14th Zipes, D. disease: PA: Elsevier.
Riviste e Agrawal, on

COME ACCEDERE ALLE RISORSE ONLINE DELL’EDIZIONE ITALIANA

Quest’opera è accompagnata da numerose risorse online disponibili sui siti Internet MyZanichelli, Testtube e Florence.

Per accedere a queste risorse è necessario utilizzare il codice univoco OTP ( One-Time Password ) che è stampato in fondo al risguardo sul retro della copertina di questo volume.

Per prima cosa è necessario registrarsi sul sito MyZanichelli (my.zanichelli.it) scegliendo il profilo opportuno.

Una volta entrati in MyZanichelli, è necessario inserire nella specifica casella il codice di attivazione stampato in fondo al box che si trova sul retro della copertina di questo volume e cliccare sul pulsante ATTIVA.

Da questo momento sarà possibile accedere alle risorse digitali che accompagnano questo volume per un periodo di 24 mesi. Il codice di attivazione può essere usato una sola volta.

Versione ebook del testo

La versione ebook del testo, che comprende tutti i capitoli presenti nel volume cartaceo e quelli pubblicati online, è disponibile direttamente sul sito MyZanichelli (my.zanichelli.it).

Per accedere all’ebook, una volta entrati in MyZanichelli e attivato il libro con il codice OTP, è sufficiente fare clic sul link Leggi il libro su laZ Ebook . Si aprirà un nuovo pannello del browser in cui sarà possibile sfogliare, leggere, evidenziare e annotare la versione digitale del testo.

Per consultare la versione online dell’ebook è necessario essere connessi a Internet. In alternativa, è possibile scaricare e installare sul proprio computer o tablet l’applicazione Booktab, utilizzando il pulsante presente nella home page personale di MyZanichelli. Al primo avvio dell’app Booktab, inserire lo username e la password del proprio account MyZanichelli per visualizzare la versione elettronica di questo testo. L’applicazione Booktab consente di scaricare l’ebook sul computer, o su un altro device, per poterlo successivamente consultare anche in modalità offline in assenza di una connessione Internet.

Capitoli digitali disponibili su

Testtube

Alcuni capitoli di quest’opera sono stati pubblicati in versione digitale e sono disponibili in formato PDF sul sito Testtube (per il dettaglio dei capitoli disponibili in versione digitale si consulti l’indice generale del testo).

Utilizzando il link Sito e risorse, che appare in MyZanichelli sotto al link per l’ebook, è possibile accedere al minisito dedicato a questo testo e quindi a Testtube, sulla pagina dedicata a quest’opera. In alternativa, è possibile collegarsi direttamente a Testtube (www.testtube.it), selezionare la sezione di Scienze infermieristiche e quindi cliccare sulla copertina di questo libro presente nella pagina Libri.

Per accedere alle risorse digitali di quest’opera è necessario loggarsi su Testtube utilizzando le proprie credenziali MyZanichelli: fare clic sul pulsante Login, presente in alto a destra su Testtube, e inserire il proprio username e la propria password MyZanichelli.

Sarà quindi possibile accedere ai capitoli aggiuntivi del testo in versione PDF.

Pianificare l’assistenza infermieristica con Florence

Florence (www.i-florence.it) è l’innovativo sistema avanzato di simulazione online che consente di esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza infermieristica, a partire da uno dei numerosi casi clinici disponibili, utilizzando un modello teorico di riferimento, il processo di assistenza infermieristica e le tassonomie NANDA-I, NOC e NIC.

Utilizzando le proprie credenziali MyZanichelli, è possibile accedere a una sezione dedicata di Florence in cui sono riportati i casi clinici presenti negli specifici inserti di questo testo. Per esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza infermieristica risolvendo questi casi clinici è sufficiente collegarsi all’indirizzo www.i-florence.it/brunnersuddarth e accedere a Florence utilizzando le proprie credenziali MyZanichelli.

Verrà visualizzata una pagina in cui è possibile sc egliere uno dei casi clinici presenti nei diversi capitoli di questo testo. Utilizzando il pulsante Anteprima è possibile leggere il caso per verificarne il contenuto. Cliccando sul pulsante Vai alla simulazione si verrà invece trasferiti in un ambiente che simula un sistema di documentazione dell’assistenza infermieristica professionale. Nel pannello Caso clinico è possibile rileggere il caso. Nel pannello Assistenza infermieristica è possibile esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza utilizzando un vero software clinico adattato a scopo didattico. Utilizzando i comandi opportuni è possibile registrare l’anagrafica della persona assistita e, con il comando Pianifica assistenza, iniziare la raccolta dati della valutazione iniziale e procedere con la pianificazione dell’assistenza. In questa versione di Florence, riservata ai lettori del Brunner-Suddarth , sarà possibile pianificare l’assistenza infermieristica solamente fino alla scelta delle diagnosi infermieristiche. Non sarà possibile procedere con le fasi successive del processo infermieristico e la relativa selezione di risultati di salute NOC e interventi infermieristici NIC.

PRESENTAZIONE DELLA SESTA EDIZIONE ITALIANA

Con questa sesta edizione italiana, che esce a sette anni di distanza dalla precedente edizione (2017), questo testo segna 28 anni di presenza nel panorama nazionale di libri destinati alla formazione degli infermieri.

Il testo continua a essere quanto di più completo e aggiornato si possa trovare nel panorama editoriale dei libri per infermieri e accompagna e supporta agevolmente lo studente nello studio dell’infermieristica clinica.

Come già affermato dagli autori nella loro prefazione, la 15a edizione americana, da cui nasce questa 6a edizione italiana, è stata oggetto di radicali cambiamenti e aggiornamenti, integrati poi, nel nostro caso, da ulteriori e significativi adattamenti alla nostra realtà.

Il risultato è quello di consegnare ai docenti e agli studenti dei corsi di infermieristica un libro coerente con l’assistenza infermieristica erogata nel nostro Paese e in piena sintonia con i piani di studio delle nostre università.

Nell’edizione originale il testo è organizzato in 16 unità contro le 17 dell’edizione precedente e in 68 capitoli contro i precedenti 73.

Le principali novità dell’edizione americana riguardano l’inserimento di un nuovo capitolo, il 54, incentrato sui bisogni specifici di assistenza sanitaria delle persone che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender e/o queer (LGBTQ+). Molti sono inoltre i riferimenti al COVID-19 che come patologia non esisteva alla pubblicazione della precedente 5a edizione.

Un’ulteriore novità è l’inserimento in ogni capitolo di quella che abbiamo tradotto come assistenza infermieristica di transizione ( transitional care nell’edizione in lingua inglese) ossia quell’assistenza che accompagna le persone assistite nei frequenti passaggi da un ambito di cura a un altro, per esempio nel passaggio da una terapia intensiva a un reparto per subacuti, oppure da un reparto ospedaliero all’assistenza domiciliare.

Pur mantenendo la pubblicazione in due volumi, per snellire il testo abbiamo deciso di pubblicare in versione digitale, e non su carta, 19 dei 68 capitoli, per la precisione i capitoli 4, 5, 6, 8, 9, 10, 28, 29, 30, 33, 34, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 67 e 68, che saranno scaricabili in versione PDF o consultabili online nella versione ebook, per chi acquista il testo, seguendo le indicazioni contenute nella guida Come accedere alle risorse online, nella pagina precedente. I capitoli pubblicati solo in versione digitale sono stati scelti sulla base di verifiche che ci hanno portato a ritenerli non specifici dei corsi nei quali viene adottata questa pubblicazione in quanto argomenti trattati in corsi precedenti oppure avanzati, oppure perché non previsti nel piano di studi dei corsi di laurea triennale italiani.

Anche in questa 6a edizione italiana, l’opera è presentata in due volumi, il primo con le prime 8 unità e 37 capitoli e il secondo con le restanti 8 unità (dalla 9 alla 16) e i restanti 31 capitoli (dal 38 al 68).

Il primo volume, che contiene tutta l’infermieristica medicochirurgica di base, è destinato a coprire il bisogno formativo degli insegnamenti di infermieristica del primo e del secondo anno di corso.

Il secondo volume invece, che si occupa dell’infermieristica medico-chirurgica specialistica, è destinato a soddisfare il fabbisogno formativo del secondo e del terzo anno di corso.

Le otto unità del 1° volume sono così composte: le prime due unità affrontano i contenuti relativi ai concetti di base dell’assistenza infermieristica e della gestione delle principali e più frequenti problematiche delle persone assistite quali il dolore, le infezioni, l’equilibrio idroelettrolitico e acido-base. La terza unità è interamente dedicata all’assistenza perioperatoria. Nelle successive cinque unità (dalla 4a alla 8a) viene presentato, in modo dettagliato e approfondito, il percorso assistenziale per le persone con bisogni sanitari e/o alterazioni delle funzioni indotte da patologie a carico dei principali sistemi corporei (respiratorio, cardiocircolatorio, ematologico, immunologico e muscoloscheletrico).

Le 8 unità e i 31 capitoli del secondo volume affrontano analiticamente gli aspetti dell’assistenza a persone con problemi a carico degli apparati gastrointestinale (la cui trattazione, in questa edizione, è stata trasferita dal primo al secondo volume), endocrino, urinario, riproduttivo, tegumentario, sensoriale e neurologico. L’ultima unità, con gli ultimi tre capitoli (due dei quali in versione digitale), è dedicata all’assistenza alle persone con malattie infettive, alle emergenze e all’assistenza in caso di catastrofi e disastri.

Lo schema centrale e unificatore dell’opera è il processo infermieristico sviluppato utilizzando la tassonomia delle diagnosi infermieristiche NANDA-I aggiornata all’edizione 2024.

In tutte le unità la presentazione dei contenuti inizia con la ripresa di cenni di anatomia, fisiologia e fisiopatologia in modo da rendere il testo comprensibile e completo senza che il lettore debba ricorrere ad altri volumi di patologia o fisiologia per un ripasso degli aspetti più clinici della materia. Anche l’esposizione propedeutica dei contenuti di patologia e farmacologia è più che sufficiente a richiamare alla memoria dello studente quanto già studiato e appreso in tali discipline, al fine di rendere più agevole lo studio dell’infermieristica clinica e chirurgica, obiettivo dell’opera.

Ogni capitolo è preceduto dagli obiettivi di apprendimento e da un glossario e si chiude con alcuni esercizi di pensiero critico che consentono allo studente di misurare il grado del suo

apprendimento. La riproposizione, come nella precedente edizione, di oltre 90 piani di assistenza, tra quelli più schematici degli inserti intitolati Piano di assistenza infermieristica e quelli più discorsivi delle sezioni intitolate Processo infermieristico, fornisce allo studente, e al professionista, uno strumento qualitativamente elevato per pianificare l’assistenza delle persone nel corso del tirocinio e dell’esercizio della professione. Il corredo iconografico del testo, che comprende centinaia di figure e tabelle e più di 1000 tavole e riquadri con schemi riassuntivi e riepilogativi, protocolli operativi, richiami di farmacologia, guide per l’educazione sanitaria, risultati di ricerche infermieristiche, elenchi di fattori di rischio e indicazioni per l’assistenza domiciliare, aiuta lo studente a focalizzare me-

glio e a memorizzare con più facilità i contenuti più importanti del testo.

Per concludere questa presentazione alla 6 a edizione italiana, invito a leggere con attenzione la Guida all’uso del manuale, nelle pagine che precedono questa presentazione, per un impiego ottimale delle risorse che quest’opera mette a disposizione dei docenti e gli studenti dei corsi di Infermieristica.

Giorgio Nebuloni Dirigente dell’Assistenza Infermieristica

Luglio 2024

NOTA TERMINOLOGICA

Già da diversi anni la CEA, Casa Editrice Ambrosiana, sta operando, attraverso diverse iniziative che coinvolgono professionisti e studiosi del settore infermieristico, per dare il suo contributo sia alla definizione, in termini di contenuti e metodi, del campo di attività dell’infermiere (fenomeni che affronta, interventi che eroga, risultati a cui mira), sia alla standardizzazione del linguaggio infermieristico

Il primo passo formale in questo senso è stato compiuto con la pubblicazione, avvenuta nel 2004, della traduzione ufficiale del testo NANDA International, Diagnosi infermieristiche: definizioni e classificazione 2003-2004. A somiglianza di quanto realizzato in altri paesi per altre lingue, a fianco del traduttore principale è stato costituito un gruppo di lavoro, formato da numerosi professionisti dell’ambito infermieristico, di diversa provenienza e formazione, che si è occupato di concordare la terminologia con la quale scrivere in lingua italiana i titoli e le definizioni delle diagnosi infermieristiche.

Il repertorio che il gruppo di lavoro ha prodotto nel corso degli anni è stato utilizzato da CEA per uniformare il linguaggio infermieristico nell’ambito diagnostico per tutti i propri testi. Tale repertorio è mantenuto aggiornato attraverso la pubblicazione periodica, ogni due anni fino al 2008 e ogni tre anni a partire dal 2009, delle nuove edizioni del manuale ufficiale di NANDA International, la cui ultima edizione, attualmente in fase di pubblicazione, è relativa al triennio 2024-2026.

Il successo ottenuto da questa iniziativa ha stimolato la definizione di un progetto analogo, finalizzato alla realizzazione di una traduzione condivisa dei titoli della versione 2004 delle classificazioni NOC ( Nursing Outcomes Classification ) e NIC (Nursing Interventions Classification). Anche in questo caso, un

gruppo di esperti dell’ambito infermieristico è riuscito a condividere una terminologia comune e il repertorio messo a punto è stato utilizzato per uniformare il linguaggio infermieristico per quanto riguarda la definizione dei risultati di salute e dei relativi interventi infermieristici.

La pubblicazione dei testi di S. Moorhead, M. Johnson e M. Maas, Classificazione NOC dei risultati infermieristici, e di J. McCloskey Dochterman e G.M. Bulechek, Classificazione NIC degli interventi infermieristici, avvenuta nel 2007 e relativa alle versioni del 2004 delle due tassonomie, ha costituito un’importante occasione di confronto sul lavoro effettuato e ha permesso di aggiornare la terminologia precedentemente messa a punto per la traduzione dei titoli dei risultati NOC e degli interventi NIC, e di far condividere al gruppo di lavoro anche la traduzione delle relative definizioni. Questa attività è proseguita negli anni successivi fino alla pubblicazione delle edizioni del 2024 delle due classificazioni NOC e NIC, che sono in corso di traduzione al momento di andare in stampa con questo testo.

Attraverso questi processi, il repertorio terminologico utilizzato dalla Casa Editrice Ambrosiana si arricchisce di nuovi importanti contributi e i volumi CEA, tradotti impiegando questa terminologia ufficiale, si presentano a studenti infermieri, infermieri clinici, infermieri formatori, ricercatori e dirigenti con un linguaggio coerente, che permette di favorire il confronto e lo sviluppo della comunità professionale infermieristica nel nostro Paese.

La conformità dei molteplici testi infermieristici della CEA alla terminologia NNN qui illustrata viene evidenziata con l’inserimento dei loghi di “Traduzione verificata NANDA-I” e di “Traduzione verificata NOC e NIC”.

Capitolo 4

Valutazione della salute fisica, dello

nutrizionale e della dimensione

Capitolo

Capitolo 6

Genetica

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 10

Capitolo

Capitolo 12

Capitolo 13

Assistenza

Assistenza

Comunicazione nelle cure palliative

Speranza e significato nella malattia

Fornire cure culturalmente sensibili alla fine della vita

cordoglio ed elaborazione del lutto

Somministrazione medicalizzata di nutrizione e idratazione

Sedazione palliativa nella fase finale della vita

Atteggiamento di medici e operatori sanitari nei confronti della morte

Preoccupazioni della persona assistita e della famiglia

Problematiche dei professionisti sanitari

Sostenere se stessi

Capitolo 15

Gestione

Capitolo 14

Gestione

Capitolo 18

Capitolo 19

Capitolo 21

Capitolo 20

Assistenza

Cateterismo cardiaco 581

Studi elettrofisiologici 584

Monitoraggio emodinamico 584

Capitolo 22

Assistenza alle persone con aritmie e difetti di conduzione 591

ARITMIE 592

CONDUZIONE ELETTRICA NORMALE 592

INFLUENZE SULLA FREQUENZA E SULLA CONTRATTILITÀ CARDIACHE 592

L’ELETTROCARDIOGRAMMA 593

Effettuare un elettrocardiogramma 593

Componenti dell’elettrocardiogramma 594

ANALISI DI UN TRACCIATO ELETTROCARDIOGRAFICO 596

Determinazione della frequenza cardiaca in base all’ECG 596

Determinazione del ritmo cardiaco in base all’ECG 596

RITMO SINUSALE NORMALE 597

TIPI DI ARITMIA 597

Aritmie del nodo del seno 597

Aritmie atriali 599

Aritmie giunzionali

TERAPIA CON STIMOLATORI CARDIACI 618

Struttura e tipi di stimolatori cardiaci 618

Funzioni degli stimolatori cardiaci 620

Complicanze associate all’uso di stimolatori cardiaci 621

Controllo degli stimolatori cardiaci 622

CARDIOCONVERTITORE/DEFIBRILLATORE

Capitolo 23

Assistenza alle persone affette da vasculopatie coronariche

Capitolo 24

Assistenza alle persone affette da cardiopatie

CHIRURGICO: PROCEDURE

ASSISTENZA INFERMIERISTICA:

Capitolo 25

Valutazione e trattamento d’emergenza: rianimazione cardiopolmonare 728

Capitolo 26

Valutazione e assistenza alle persone affette da malattie vascolari e alterazioni della circolazione periferica

ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE 734

Anatomia del sistema vascolare 734

Funzione del sistema vascolare 735

Fisiopatologia del sistema vascolare 737

Considerazioni sull’invecchiamento 737

VALUTAZIONE DEL SISTEMA VASCOLARE 738

Storia clinica 738

Esame obiettivo 738

VALUTAZIONE DIAGNOSTICA 739

Ultrasonografia Doppler del flusso ematico 739

Prova da sforzo fisico 741

Ecografia-Doppler 741

Tomografia computerizzata 742

Angiografia 742

Angiografia con risonanza magnetica 742

Flebografia con mezzo di contrasto 743

Linfoscintigrafia 743 ARTERIOPATIE 743

ARTERIOSCLEROSI E ATEROSCLEROSI 743 Fisiopatologia 743

Fattori di rischio 744 Prevenzione 745

Assistenza infermieristica 746

ARTERIOPATIA OBLITERANTE PERIFERICA 751

Manifestazioni cliniche 752

Valutazione e indagini diagnostiche 752

Trattamento medico 752

Assistenza infermieristica 754

Assistenza infermieristica postoperatoria 754

ARTERIOPATIA AGLI ARTI SUPERIORI 755

Manifestazioni cliniche 755

Valutazione e indagini diagnostiche 755

Trattamento medico 755

Assistenza infermieristica 755

PATOLOGIA AORTOILIACA 755

Trattamento medico 755

PROCESSO

Capitolo 27

Valutazione e assistenza alle persone con ipertensione arteriosa 785

IPERTENSIONE ARTERIOSA 786

Fisiopatologia 787 Manifestazioni cliniche 788

Valutazione e indagini diagnostiche 789

Trattamento medico 790

PROCESSO INFERMIERISTICO

La persona con ipertensione arteriosa 797

Capitolo 28

Valutazione delle funzioni ematologiche e modalità di

Capitolo 29

Assistenza

Capitolo 30

Capitolo 31

Capitolo 32

IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA 828

INFEZIONE DA HIV E AIDS 828

Epidemiologia 828

Trasmissione dell’HIV 830

Considerazioni sull’invecchiamento 830

Prevenzione dell’infezione da HIV 830

Ridurre il rischio di trasmissione ai professionisti sanitari 832

Fisiopatologia 833

Stadi dell’infezione da HIV 834

Valutazione e indagini diagnostiche per l’infezione da HIV 836

Trattamento dell’infezione da HIV 837

Manifestazioni cliniche 843

Trattamento medico 847

Terapie sanitarie complementari, alternative e integrative 848

Terapie di supporto 848

PROCESSO INFERMIERISTICO

La persona con HIV/AIDS 849

Capitolo 33

Valutazione e assistenza alle persone con allergie 861

Capitolo 34

Valutazione e assistenza alle persone affette da malattie reumatiche 862

Capitolo 36

Assistenza alle persone affette da patologie muscoloscheletriche 883

863

Capitolo 35

Valutazione della funzione muscoloscheletrica 865

CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA 866

Strutture e funzionamento del sistema scheletrico 866

Strutture e funzioni del sistema articolare 869

Strutture e funzionamento del sistema muscoloscheletrico 869

Considerazioni sull’invecchiamento 872

VALUTAZIONE 873

Anamnesi 873

Esame fisico 874

Assistenza infermieristica alla persona sottoposta a

Terapia farmacologica 894

Assistenza infermieristica 895

LA PERSONA SOTTOPOSTA AD ARTROPLASTICA 895

Assistenza infermieristica preoperatoria e intraoperatoria 896

Artroplastica totale dell’anca 898

Assistenza infermieristica 898

Artroplastica totale del ginocchio 905

Assistenza infermieristica 906

PATOLOGIE DEL METABOLISMO OSSEO 906

Osteoporosi 906

Prevenzione 906

Considerazioni sul COVID-19 907

Considerazioni sull’invecchiamento 907

Fisiopatologia 908

Fattori di rischio 908

Valutazione e indagini diagnostiche 909

Trattamento medico 909

PROCESSO INFERMIERISTICO

La persona con frattura vertebrale spontanea correlata a osteoporosi 911

Osteomalacia 912

Fisiopatologia 913

Considerazioni sull’invecchiamento 913

Valutazione e indagini diagnostiche 913

Trattamento medico 913

Malattia ossea di Paget 913

Fisiopatologia 913

Manifestazioni cliniche 913

Valutazione e indagini diagnostiche 914

Trattamento medico 914

Considerazioni sull’invecchiamento 914

INFEZIONI MUSCOLOSCHELETRICHE 914

Osteomielite 914

Fisiopatologia 915

Manifestazioni cliniche 915

Valutazione e indagini diagnostiche 915

Prevenzione 915

Trattamento medico 915

PROCESSO INFERMIERISTICO

La persona con osteomielite 916

Artrite settica (infettiva) 917

Manifestazioni cliniche 918

Valutazione e indagini diagnostiche 918

Trattamento medico 918

Assistenza infermieristica 918

TUMORI OSSEI 919

Tumori ossei benigni 919

Capitolo

muscoloscheletrici correlati all’occupazione nel personale infermieristico

Concetti di base nella professione infermieristica 1

CASO CLINICO

LEDUCARE LE PERSONE ANZIANE

A

UTILIZZARE AL MEGLIO

I SERVIZI DI TELEMEDICINA

avori come infermiere di comunità in un Distretto Sanitario e hai l’incarico di mettere in atto interventi di educazione sanitaria e terapeutica per persone anziane. Una recente valutazione dei loro bisogni di assistenza infermieristica segnala che molte di esse (o i loro caregiver) non sono in grado di utilizzare le risorse di telemedicina attivate dall’Azienda Sanitaria Locale, le quali hanno come strumenti fondamentali lo smartphone e/o il personal computer; grazie a essi, le persone anziane e chi le assiste nella quotidianità potrebbero avere maggiore consapevolezza della propria condizione di salute, ottenere un migliore controllo su di essa e sul proprio trattamento terapeutico, e fruire di un servizio di assistenza domiciliare più efficace ed efficiente. Mettiti alla prova nell’elaborare un progetto educativo per gli anziani e altre persone della comunità interessate a imparare a utilizzare al meglio queste risorse. Il principale obiettivo di questo progetto è aumentare e migliorare l’accesso alle applicazioni digitali che consentono agli assistiti anziani di monitorare regolarmente le loro condizioni di salute, gestire la loro terapia domiciliare e fruire dei servizi di telemedicina esistenti (per esempio, appuntamenti per visite di follow-up, prenotazione di esami di laboratorio, attivazione del servizio di assistenza domiciliare in caso di necessità urgenti e così via). Un ulteriore obiettivo è che l’uso di queste tecnologie consenta agli assistiti, alle loro famiglie e alle comunità di disporre di informazioni sanitarie aggiornate e affidabili e di fruire in modo più appropriato dei servizi sanitari, soprattutto di quelli ospedalieri.

Focus sulle competenze QSEN: assistenza centrata sulla persona

Le complessità intrinseche dell’odierno sistema sanitario sfidano gli infermieri a dimostrare l’integrazione di competenze interdisciplinari specifiche e fondamentali. Tali competenze hanno lo scopo di assicurare l’erogazione di un’assistenza sicura e di qualità (Institute of Medicine, 2003). Il progetto Quality and Safety Education for Nurses (Cronenwett, Sherwood, Barnsteiner, et al., 2007; QSEN, 2020) fornisce un quadro delle conoscenze, delle capacità e degli atteggiamenti (KSA, dall’inglese knowledge, skills, attitudes) richiesti agli infermieri per dimostrare le proprie competenze in alcune aree chiave, che comprendono l’assistenza centrata sulla persona, il lavoro di squadra e la collaborazione interdisciplinare, la pratica basata su evidenze scientifiche, il miglioramento della qualità, la sicurezza e l’uso dell’informatica.

Definizione di Assistenza centrata sulla persona : riconoscere la persona assistita o la persona da lei designata quale soggetto che ha il controllo ed è partner a pieno diritto nell’erogazione di un’assistenza compassionevole e coordinata, basata sul rispetto delle preferenze, dei valori e dei bisogni della persona assistita.

CONOSCENZE E CAPACITÀ PROFESSIONALIZZANTI

Descrivere le strategie per responsabilizzare le persone assistite e/o le famiglie riguardo a tutti gli aspetti del processo sanitario.

APPLICAZIONI E RIFLESSIONI

In che modo l’educazione delle persone assistite, dei familiari e delle comunità all’uso delle risorse tecnologiche in ambito sanitario può aiutarli a gestire meglio la propria salute?

Quali sono i vantaggi di avere accesso immediato alle informazioni che li riguardano?

Capacità

Coinvolgere gli assistiti e/o le persone da essi indicate mediante l’attivazione di forme di partnership1 che promuovono la salute, la sicurezza, il benessere e la gestione dell’autocura.

Qual è la responsabilità dell’infermiere nell’educazione delle persone assistite all’uso delle tecnologie informatiche in ambito sanitario? Spiega come agiresti per aiutarle a comprendere le potenzialità delle risorse tecnologiche che hanno normalmente a portata di mano e a imparare a usarle per gestire e migliorare la loro salute.

Atteggiamenti

Attivarsi per cercare situazioni che coinvolgano le persone assistite e le loro famiglie – di diverso profilo socioculturale – in attività educative finalizzate a migliorare le loro capacità di gestione della salute, utilizzando le risorse tecnologiche che hanno a disposizione (a domicilio o attive sul territorio).

Rifletti sulla tua esperienza e la tua formazione con persone assistite, famiglie e comunità che hanno difficoltà a utilizzare le risorse tecnologiche disponibili per la gestione e la cura della salute.

Perché è importante che gli infermieri offrano a persone, famiglie e comunità con background diversi opportunità di apprendimento dell’uso di queste tecnologie?

Cronenwett, L., Sherwood, G., Barnsteiner, J., et al. (2007). «Quality and safety education for nurses». Nursing Outlook, 55(3), 122–131; Institute of Medicine. (2003). Health professions education: A bridge to quality. Washington, DC: National Academies Press; QSEN Institute. (2020). QSEN competencies: Definitions and prelicensure KSAs. Accesso il 11/05/2024 all’indirizzo: qsen.org/competencies/pre-licensure-ksas/

1 La partnership è un modello di promozione della salute, più specificamente di educazione terapeutica, basato sull’alleanza terapeutica tra persona assistita e infermiere, che collaborano per raggiungere insieme gli obiettivi concordati; se ne parlerà più approfonditamente nel corso del capitolo 1.

Conoscenze

1 Assistenza infermieristica professionale

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Completando lo studio di questo capitolo lo studente sarà in grado di:

1. Spiegare cos’è l’assistenza infermieristica e definire i concetti di persona assistita, salute, benessere, promozione della salute e assistenza sanitaria.

2. Descrivere i fattori che condizionano in modo significativo l’erogazione dell’assistenza sanitaria.

3. Spiegare i metodi di miglioramento della qualità e della sicurezza e quelli che garantiscono l’applicazione della pratica basata su evidenze scientifiche (EBP, EvidenceBased Practice) nel sistema sanitario.

CONCETTI INFERMIERISTICI

Miglioramento della qualità

Evidence-based practice (EBP)

Collaborazione/integrazione interprofessionale

Processo infermieristico

Etica professionale

Pensiero critico

GLOSSARIO

accountability: responsabilizzazione1

advocacy: funzione di tutela della persona assistita appropriatezza sanitaria: utilizzo dei progressi della ricerca e della tecnologia nelle politiche sanitarie, per sviluppare piani di cura personalizzati volti a prevenire e curare le malattie benessere: capacità di mettere in atto comportamenti salutari, di regolarsi e adattarsi a situazioni variabili; sensazione di serena armonia con se stessi e con la realtà in cui si vive

4. Illustrare le caratteristiche dell’esercizio della professione infermieristica e delle competenze relazionali che esso richiede, nonché il ruolo dell’infermiere come elemento integrante del team sanitario interprofessionale.

5. Descrivere le caratteristiche del pensiero critico, del processo cognitivo a esso sottostante e del processo decisionale clinico.

6. Descrivere le fasi del processo infermieristico.

7. Identificare le strategie che possono essere applicate nel processo decisionale etico.

Etica sanitaria

Promozione della salute

Sicurezza

Processo decisionale clinico

Valutazione

collaborazione/integrazione interprofessionale: attività sanitaria congiunta, concordata e condivisa di più professionisti sanitari, che lavorano insieme fra loro e con gli assistiti, le famiglie e le comunità per fornire loro le migliori prestazioni sanitarie, al fine di garantire i migliori risultati di salute diagnosi infermieristica: “un giudizio clinico riguardante una risposta umana di un individuo, famiglia o comunità, rispetto a condizioni di salute/processi vitali, o una suscettibilità

1 Il termine accountability non ha uno specifico corrispondente in italiano; in alcuni dizionari questo termine e il termine responsibility vengono tradotti entrambi con responsabilità perché nel linguaggio corrente sono considerati sinonimi. Analogamente, i due aggettivi collegati, responsible e accountable, vengono tradotti entrambi con il termine responsabile. Nella letteratura in lingua inglese/americana che tratta di temi manageriali, i due termini hanno invece significati precisi e distinti: la responsibility fa riferimento al ruolo di una persona in rapporto a un compito o a una mansione e può essere attribuita o condivisa con altri; l�accountability invece non può essere condivisa perché fa riferimento alla responsabilità che la persona assume su di sé, in funzione dell�azione e del risultato da essa prodotto. In altri termini, a una persona può essere attribuita la responsabilità di un compito (per esempio, la responsabilità nella somministrazione di un farmaco), ed essa può eseguirlo in modo responsible portando semplicemente a termine le azioni previste (nell’esempio appena fatto, la semplice introduzione del farmaco nell’organismo di una persona, rispettando correttamente la procedura); essere accountable significa però preoccuparsi fino in fondo di ciò che la propria azione produce nel tempo, assumendo su di sé e rispondendo ad altri del risultato che essa ha creato: nel caso del farmaco somministrato, essere accountable significa preoccuparsi di verificare che esso produca realmente l’effetto terapeutico atteso, che non compaiano effetti collaterali o avversi e che la persona stia progredendo verso l’obiettivo di salute auspicato, condividendo le informazioni raccolte nel contesto del team interprofessionale.

Questa differenza semantica fra i due termini è dunque sostanziale nell’attività di ogni infermiere, perché rimanda al livello di consapevolezza riguardo al proprio reale contributo alla determinazione dei risultati positivi e negativi per gli assistiti, ossia al suo livello di responsabilizzazione

a tale risposta. Una diagnosi infermieristica costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici volti a raggiungere risultati di cui l’infermiere ha la responsabilità” (approvata alla IX conferenza NANDA; modificata nel 2009, nel 2013 e nel 2019)

dilemma etico: situazione in cui due o più principi eticamente accettabili e convincenti sono in opposizione tra loro ed è possibile applicarne uno solo disagio morale: risposta interiore che si verifica quando un professionista sanitario ritiene, dentro di sé, di conoscere quale sia la corretta azione etica necessaria, ma non può agire in base a essa etica professionale: processo riflessivo, di matrice filosofica, che si attiva deliberatamente e sistematicamente per analizzare, comprendere e valutare le decisioni inerenti situazioni in cui è necessario stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e, quindi, professionalmente appropriato o inappropriato

etica sanitaria: in sieme dei principi etici fondamentali che orientano l’agire dei professionisti sanitari in ogni situazione, secondo i principi di beneficenza e non maleficenza, autonomia, giustizia, equità, veridicità, fedeltà e riservatezza evidence-based practice (EBP)2: approccio alla pratica professionale con cui si persegue il suo continuo miglioramento, sulla base dei risultati di studi di ricerca scientifica validi e affidabili, considerando al contempo le preferenze e i valori della persona assistita, il proprio giudizio clinico e le risorse del contesto sanitario/operativo in cui si agisce implementazione: attuazione e gestione del piano di cure infermieristiche mediante interventi infermieristici autonomi e in collaborazione/integrazione con altri professionisti sanitari

incertezza morale: con flitto interiore che sorge quando una persona non riesce a definire la problematica etica sussistente in una data circostanza, oppure quali principi etici debbano essere applicati, ma ha la netta sensazione che, sul piano etico, qualcosa non vada come dovrebbe informatica sanitaria: uso della t ecnologia per migliorare la qualità, l’efficienza o l’erogazione dell’assistenza sanitaria integrità morale: dote individuale che coniuga veridicità, fedeltà, benevolenza, saggezza e coraggio morale pacchetto assistenziale: insieme di tre-cinque azioni evidencebased che, se messe in atto in maniera appropriata, possono migliorare significativamente i risultati di salute della persona assistita paziente: termine tradizionalmente utilizzato per indicare un individuo che riceve assistenza sanitaria; sebbene si continui a utilizzarlo correntemente sia in Italia che nella letteratura internazionale, il termine è vetusto e nel contesto italiano si tende a sostituirlo con il termine assistito o persona assistita pensiero critico: processo cognitivo riflessivo, propositivo, perspicace, diretto alla raccolta delle informazioni, all’analisi della loro adeguatezza e accuratezza, all’attenta considerazione delle alternative d’azione al fine di pervenire a conclusioni, soluzioni e alternative appropriate all’efficace gestio-

ne della situazione da affrontare; gli infermieri usano il pensiero critico in ogni aspetto dell’assistenza infermieristica persona assistita: espressione usata nel contesto sanitario italiano per indicare l’individuo destinatario di assistenza sanitaria/infermieristica pianificazione: terza e quarta fase del processo infermieristico; la terza fase è diretta a definire gli obiettivi assistenziali, ossia i risultati di salute che si auspica di ottenere mediante gli interventi infermieristici, opportunamente articolati in un piano di assistenza infermieristica personalizzato (quarta fase), cartaceo o elettronico, contenente istruzioni dettagliate per mettere in atto l’assistenza infermieristica alla persona, sulla base dei problemi diagnosticati problema morale: situazione nella quale una richiesta o un diritto sono in competizione con un principio morale; il principio morale è chiaramente prevalente processo infermieristico: forma evoluta di problem solving che costituisce il modello cognitivo sistematico applicato dagli infermieri per orientare il pensiero e l’azione in ogni ambito della pratica clinica, al fine di soddisfare i bisogni sanitari e assistenziali delle persone; le sue fasi comprendono valutazione iniziale, diagnosi, pianificazione e obiettivi, interventi infermieristici e rivalutazione continua promozione della salute: attività sanitaria che si focalizza sul benessere potenziale delle persone e punta a modificarne in modo appropriato le abitudini personali, lo stile di vita e l’ambiente di vita, in modo da ridurre i rischi e migliorare la loro salute e il loro benessere

Quality and Safety Education for Nurses (QSEN): progetto statunitense diretto a elaborare piani di studio per i diversi percorsi formativi infermieristici che consentano ai futuri infermieri di apprendere le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti (KSA, Knowledge, Skills, Attitudes) necessari al miglioramento continuo della qualità e della sicurezza nell’assistenza sanitaria, operando con competenza mediante un’assistenza centrata sulla persona, con un approccio integrato e collaborativo nel lavoro di squadra, applicando i principi e i concetti dell’evidence-based practice (EBP), contribuendo a ogni livello al miglioramento della qualità e della sicurezza, e sfruttando al meglio le risorse informatiche e quelle offerte dalle tecnologie dell’informazione salute: “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e infermità” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2006)

telemedicina: insieme di pres tazioni sanitarie svolte, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, in un contesto in cui il professionista della salute e la persona assistita non si trovano nello stesso luogo. Essa consente di assistere e fare visite di controllo agli assistiti, controllare a distanza i loro parametri vitali, far dialogare i professionisti sanitari per consulti su particolari casi clinici, inviare e ricevere documenti, diagnosi e referti

valutazione infermieristica: raccolta sistematica di informazioni riguardanti lo stato fisico, mentale, spirituale, socioeconomico e culturale di una persona, un gruppo o una comunità. Lo scopo della valutazione infermieristica è ac-

2 Si è scelto di mantenere alcune espressioni nella lingua originale perché entrate ormai da tempo anche nel linguaggio tecnico-scientifico italiano. L’espressione evidence-based practice (EBP) può essere tradotta nella nostra lingua come pratica basata su evidenze scientifiche (o su prove di efficacia), intendendo con tale espressione la necessità di far riferimento alle basi scientifiche prodotte dalla ricerca a sostegno della migliore pratica clinico-assistenziale riguardante una determinata azione/prestazione sanitaria, perché supportata da studi clinici di efficacia e/o da una revisione sistematica della letteratura. Per esigenze di sintesi e di omogeneità di linguaggio con altre fonti bibliografiche italiane, si continuerà pertanto a utilizzare l’espressione evidence-based laddove ritenuta opportuna. Per approfondire questi aspetti si consiglia il testo: Chiari P. et al. Evidence-Based Clinical Practice. La pratica clinico-assistenziale basata su prove di efficacia. McGraw-Hill. Milano. 2011.

quisire i dati che consentono di aiutare la persona assistita. I fatti, gli accertamenti e le informazioni relative al contesto assistenziale, acquisiti con la valutazione infermieristica, diventano parte del database dell’assistito, a partire dal quale si elabora un piano di assistenza infermieristica. Sebbene esistano diverse definizioni di valutazione infermieristica, ognuna di esse include le seguenti caratteristi-

Negli ultimi decenni, le società occidentali hanno subito profondi cambiamenti, dai quali i loro sistemi sanitari nazionali non sono rimasti immuni. Anche l’assistenza infermieristica, la professione sanitaria con il maggior numero di addetti e uno dei principali attori del sistema di erogazione dell’assistenza sanitaria, è stata significativamente influenzata da tali cambiamenti. Essa ha svolto un ruolo importante nel sistema sanitario e continuerà a farlo. Questo capitolo fornisce una panoramica della pratica infermieristica attuale, nonché degli importanti fattori e delle problematiche che continueranno a influenzarla in futuro.

ASSISTENZA INFERMIERISTICA

Da quando Florence Nightingale, nel 1858, scrisse che lo scopo dell’assistenza infermieristica è “garantire alla persona le migliori condizioni possibili perché la natura possa agire su di lei”, gli studiosi e i leader infermieristici hanno descritto questa attività professionale come un’arte e una scienza. Tuttavia, la definizione di assistenza infermieristica si è evoluta nel tempo. Negli standard di pratica dell’American Nurses Association, essa è definita come “la tutela, la promozione e l’ottimizzazione della salute e delle capacità [dell’individuo], la prevenzione di malattie e infortuni, la facilitazione della guarigione, l’alleviamento della sofferenza mediante la diagnosi e il trattamento della risposta umana [a questa condizione] e il sostegno alla cura di individui, famiglie, gruppi, comunità e popolazioni” (American Nurses Association [ANA], 2015b).

Gli infermieri hanno la responsabilità di svolgere il proprio ruolo come descritto, negli USA, nella Dichiarazione sulla politica sociale dell’assistenza infermieristica (ANA, 2010; Fowler, 2015), di rispettare la legge sulla pratica infermieristica dello stato in cui esercitano e di rispettare il Codice Etico per gli infermieri come definito dall’ANA (2015a) e dal Consiglio Internazionale degli Infermieri (ICN, 2012). Altri ruoli infermieristici chiave sono l’advocacy 3 ,3la promozione di un ambiente sicuro, la ricerca, l’educazione e il contributo alla gestione clinica degli assistiti e dei sistemi sanitari, nonché la definizione delle politiche sanitarie (ICN, 2012).

3 Il concetto di advocacy è presente nel mondo anglosassone da secoli e nel secolo scorso è stato applicato particolarmente in ambito psichiatrico, pediatrico, geriatrico, oncologico. Nella lingua italiana il termine è traducibile con l�espressione “tutela dei diritti delle fasce deboli di popolazione” (Brasioli, s.d.). In ambito infermieristico, il concetto di advocacy rimanda alla “funzione di protezione e promozione dei diritti, degli interessi e della dignità della persona, in un contesto di relazione, accoglienza […] e riconoscimento della sua autodeterminazione” (Motta, 2008), in modo che possa disporre delle informazioni e delle condizioni utili ad assumere in piena consapevolezza e libertà le decisioni che riguardano la sua salute e il suo percorso di cura. L’ infermiere che adotta il concetto di advocacy si configura dunque come un “tutore” dell’as -

che: raccolta, classificazione e registrazione dei dati, e utilizzo di un processo sistematico e continuo. Nel processo infermieristico, si distingue la valutazione iniziale (un tempo detta accertamento) dalla rivalutazione continua, con cui si verifica la risposta della persona assistita agli interventi infermieristici e il livello di raggiungimento dei risultati di salute attesi

Nel contesto sanitario italiano, la natura dell’attività infermieristica è definita dal Decreto del Ministero della Sanità 14 settembre 1994, n. 739, Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere: “L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria” (art.1, comma 2). Nella scheda 1-1 è riportato per intero il testo del DM, riferimento normativo essenziale per l’esercizio professionale di ogni infermiere che opera in qualunque ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

LA PERSONA ASSISTITA: IL CENTRO DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA E SANITARIA

La figura centrale di ogni servizio sanitario è la persona assistita, espressione preferibile al termine paziente (dal latino patior, “soffrire”), comunemente usato per indicare l’individuo che fruisce di prestazioni sanitarie/infermieristiche, poiché esse non sono necessariamente erogate a una persona che si trova in una condizione di sofferenza, che comporta in genere la dipendenza dall’aiuto altrui.

Il termine paziente è per altro utilizzato nel linguaggio corrente sia dai professionisti, sia dai media e nelle riviste scientifiche di tutto il mondo; tuttavia, per l’infermiere, è essenziale mantenere la consapevolezza di avere sempre a che fare con persone, non con pazienti o, peggio, con casi clinici.

La persona assistita (o, semplicemente, l’assistito) è invece un individuo con una propria storia personale, familiare, una specifica matrice socioculturale, professionale, diritti e doveri verso di sé e verso gli altri, come chiunque altro.

Nella lingua inglese è molto utilizzato il termine client, che deriva dal latino cliens (“cittadino protetto”) e che connota una relazione di alleanza e interdipendenza. Nel contesto italiano, il termine cliente è poco utilizzato, mentre lo è maggiormente il termine utente, che esprime il concetto di utilizzatore di un servizio pubblico come quello sanitario. Inoltre, si evidenzia

sistito quando si trova a contatto con gli enti erogatori di prestazioni sanitarie e a fronte delle eventuali anomalie da essi prodotte, che possono danneggiarne l�integrità e/o la dignità. L’advocacy assume dunque anche una connotazione “politica”, perché promuove nel contesto dei servizi per la salute la giustizia e la solidarietà, per garantire a chiunque la migliore qualità delle prestazioni e dei servizi sanitari; al contempo il concetto di advocacy veicola anche l�impegno pubblico delle associazioni infermieristiche che agiscono a diversi livelli della politica sanitaria – nazionale, regionale e locale – per contribuire a migliorare la qualità dell�assistenza infermieristica. L’advocacy non è solo un semplice “atteggiamento di tutela” verso la persona, ma una presa in carico che coniughi aspetti giuridici, antropologici, filosofici, organizzativi ecc.

Scheda 1-1

Art. 1.

DECRETO MINISTERIALE 14 SETTEMBRE 1994, N. 739 (GU SERIE GENERALE N. 6 DEL 9-1-1995)

Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere

1. È individuata la figura professionale dell’infermiere con il seguente profilo: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica.

2. L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria.

3. L’infermiere:

a. partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;

b. identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi;

c. pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;

d. garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnosticoterapeutiche;

e. agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali;

f. per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supporto;

g. svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell’assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale.

4. L’infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca.

5. La formazione infermieristica post-base per la pratica specialistica è intesa a fornire agli infermieri di assistenza generale delle conoscenze cliniche avanzate e delle capacità che permettano loro di fornire specifiche prestazioni infermieristiche nelle seguenti aree:

a. sanità pubblica: infermiere di sanità pubblica; b. pediatria: infermiere pediatrico; c. salute mentale-psichiatria: infermiere psichiatrico; d. geriatria: infermiere geriatrico; e. area critica: infermiere di area critica.

6. In relazione a motivate esigenze emergenti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), potranno essere individuate, con decreto del Ministero della sanità, ulteriori aree richiedenti una formazione complementare specifica.

7. Il percorso formativo viene definito con decreto del Ministero della sanità e si conclude con il rilascio di un attestato di formazione specialistica che costituisce titolo preferenziale per l’esercizio delle funzioni specifiche nelle diverse aree, dopo il superamento di apposite prove valutative. La natura preferenziale del titolo è strettamente legata alla sussistenza di obiettive necessità del servizio e recede in presenza di mutate condizioni di fatto.

Art. 2.

1. Il diploma universitario di infermiere, conseguito ai sensi dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, abilita all’esercizio della professione, previa iscrizione al relativo albo professionale.

Art. 3.

1. Con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica, sono individuati i diplomi e gli attestati, conseguiti in base al precedente ordinamento, che sono equipollenti al diploma universitario di cui all’art. 2 ai fini dell’esercizio della relativa attività professionale e dell’accesso ai pubblici uffici.

che nel Codice Deontologico degli Infermieri Italiani la parola persona è di gran lunga la più usata per designare il destinatario del servizio infermieristico e che, allo stesso modo, assistito prevale nettamente su paziente . Per queste ragioni, in questo testo si utilizzeranno in prevalenza i termini persona o persona assistita o assistito

La persona che necessita di assistenza per uno o più problemi di salute (sono sempre più numerose le persone con problemi di salute multipli o comorbilità) è anche un individuo, componente di una famiglia, di diversi gruppi sociali (professionali, sportivi, religiosi, ecc.) e cittadino della propria comunità. I bisogni di salute delle persone variano a seconda dei loro problemi a carico delle dimensioni bio-fisiologica e psichica, delle circostanze in cui emergono e delle esperienze che hanno vissuto in precedenza. Attualmente sono molte le persone che, come fruitrici di assistenza sanitaria, sono sempre più informate sulle diverse opzioni esistenti per affrontare un problema di salute; di conseguenza si aspettano dall’infermiere un atteggiamento collaborativo che li aiuti a individuare le soluzioni ottimali per la propria condizione (Majid & Gagliardi, 2019). Tra le funzioni essenziali dell’infermiere nell’erogazione di assistenza sanitaria, vi è quella di individuare i bisogni immediati, continui e a lungo termine della persona e di collaborare con lei per affrontarli.

I bisogni fondamentali della persona: la gerarchia di Maslow

Alcuni bisogni sono fondamentali per tutte le persone ma, fra di essi, ve ne sono alcuni più importanti di altri, tanto che uno studioso di psicologia, Maslow, li ha classificati attribuendo loro un diverso livello di importanza per le persone, così da ottenere una gerarchia dei bisogni (fig. 1-1). Secondo il suo pensiero, dopo che le persone hanno soddisfatto un bisogno essenziale, esse avvertono generalmente la necessità di soddisfare un bisogno di livello superiore. Maslow ha perciò ordinato i bisogni umani secondo la seguente successione gerarchica: bisogni fisiologici, di sicurezza, di senso di appartenenza e affetto, di autostima e rispetto di sé, di autorealizzazione. L’ultimo livello della gerarchia include la completezza, il desiderio di capire e di conoscere e i bisogni estetici. I bisogni di livello più basso sono sempre presenti, ma la capacità di perseguire il soddisfacimento dei bisogni di livello più elevato indica che la persona si sta attivando per raggiungere una condizione di salute e di benessere psicologici (Maslow, 1954).

Una tale gerarchia dei bisogni costituisce un utile modello concettuale applicabile a diversi modelli teorici infermieristici per la valutazione dei punti di forza e dei limiti della persona assistita, nonché del suo bisogno di cure infermieristiche.

Titolo originale: Brunner & Suddarth’s Textbook of Medical-Surgical Nursing, 15th ed., di Janice L. Hinkle, Kerry H. Cheever, Kristen J. Overbaugh

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Traduzione autorizzata dell’edizione originale in lingua inglese Brunner & Suddarth’s Textbook of Medical-Surgical Nursing, 15th ed., pubblicata da Wolters Kluwer Health, Inc., USA Wolters Kluwer Health non ha preso parte alla traduzione dell’opera e non è quindi responsabile di eventuali errori o inesattezze relativi alla traduzione.

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Traduzione e adattamento: Pierluigi Badon (capp. 11, 12, 13 e da 21 a 37), Rosaria Cozzolino (cap. 10), Lorenzo Farina (capp. da 17 a 20), Viviana Fusetti (cap. 9), Federica Lacarbonara (capp. 14, 15 e 16), Domenico Redigolo (capp. da 1 a 8)

Revisione scientifica e adattamento: Giorgio Nebuloni con la collaborazione di Pierluigi Badon e Domenico Redigolo

Redazione: Studio Lemmari di Elisa Calcagni, con la collaborazione di Claudia Musso, Maria Giulia Spettoli, Agnese Barulli, Alice Calero, Camilla Adelaide Sguazzotti

Impaginazione: Garon, Cremona

Copertina: Claire Biliotte

Prima edizione: 1995

Seconda edizione: 2001

Terza edizione: 2007

Quarta edizione: 2010

Quinta edizione: gennaio 2017

Sesta edizione: settembre 2024

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Stampato da Rotolito via Sondrio 3, Pioltello (MI) per conto della C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana viale Romagna 5 - 20089 Rozzano (MI)

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Questo testo è arricchito da numerose risorse digitali.

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11 capitoli addizionali in formato PDF

Accesso a una sezione dedicata del sistema di simulazione Florence per esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza

Maggiori informazioni sul risguardo della copertina e nelle pagine iniziali del testo

Brunner – Suddarth

Infermieristica medico-chirurgica

La sesta edizione del Brunner - Suddarth, Infermieristica medico-chirurgica, con una nuova veste grafica a colori, mantiene inalterate tutte le caratteristiche che hanno fatto delle precedenti edizioni un punto di riferimento indispensabile per studenti di infermieristica e professionisti infermieri.

Completamente aggiornata e con un importante adattamento dei contenuti alla realtà italiana, anche in questa edizione l’opera si presenta in due volumi, il primo con tutta l’infermieristica medico-chirurgica di base e il secondo dedicato all’infermieristica medico-chirurgica specialistica.

Molto ricca di apparati ancillari e di approfondimenti, questa edizione presenta nuovi casi clinici, all’interno dei vari capitoli, pensati come spunti per stimolare nel lettore la riflessione sugli argomenti trattati. Gli stessi casi rimandano poi al sistema avanzato di simulazione online Florence che consente di esercitarsi nella pianificazione dell’assistenza infermieristica utilizzando le tassonomie NANDA-I, NOC e NIC.

Questo primo volume comprende otto unità dedicate ai concetti di base della professione infermieristica, alla gestione delle persone assistite, all’assistenza infermieristica perioperatoria e alle funzioni respiratoria, cardiovascolare e circolatoria, ematologica, immunologica e muscoloscheletrica.

Per non appesantire troppo il volume cartaceo, alcuni capitoli sono disponibili solamente in formato elettronico nell’ambito della versione ebook dell’opera e in versione PDF sul sito www.testtube.it.

ISBN 978-88-08-28009-1

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