N. Gregory Mankiw L’essenziale di economia
INDICE GENERALE
Prefazione X L’autore XIV
Parte 1
Introduzione
CAPITOLO 1 I dieci principi dell’economia 1
1.1 Le decisioni individuali, 2
1.1A Principio 1: gli individui devono scegliere tra alternative (trade-off), 2; 1.1B Principio 2: il costo di qualcosa è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerlo, 3; 1.1C Principio 3: gli individui razionali pensano «al margine», 3; 1.1D Principio 4: gli individui rispondono agli incentivi, 4
1.2 L’interazione tra individui, 6
1.2A Principio 5: lo scambio può essere vantaggioso per tutti, 6; 1.2B Principio 6: i mercati sono di solito uno strumento efficiente per organizzare l’attività economica, 6; 1.2C Principio 7: a volte l’intervento dello Stato può migliorare il risultato prodotto dal mercato, 8
1.3 Il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, 10
1.3A Principio 8: il tenore di vita di un paese dipende dalla sua capacità di produrre beni e servizi, 10; 1.3B Principio 9: i prezzi aumentano quando lo Stato stampa troppa moneta, 10; 1.3C Principio 10: nel breve periodo la società si confronta con un trade-off tra inflazione e disoccupazione, 11
1.4 Conclusione, 11
ANALISI DI UN CASO
Adam Smith sarebbe andato pazzo per Uber, 7
POST SCRIPTUM
Adam Smith e la mano invisibile del mercato, 8 Riepilogo, 12 • Concetti fondamentali, 12 • Domande di ripasso, 13 • Problemi e applicazioni, 13 • Risposte ai quiz di verifica, 13
CAPITOLO 2 Pensare da economista 14
2.1 L’economista come scienziato, 14
2.1A Il metodo scientifico: osservazione, teorizzazione e ancora osservazione, 15; 2.1B Il ruolo delle ipotesi, 15; 2.1C I modelli economici, 16; 2.1D Il nostro primo modello: il diagramma di flusso circolare, 16; 2.1E Il nostro secondo modello: la frontiera delle possibilità produttive, 17; 2.1F Microeconomia e macroeconomia, 20
2.2 L’economista come consigliere politico, 21
2.2A Analisi positiva e analisi normativa, 21; 2.2B Economisti a Washington, 22; 2.2C Perché non sempre i consigli degli economisti vengono ascoltati, 22
2.3 Perché gli economisti sono spesso in disaccordo, 23
2.3A Differenze di interpretazione scientifica, 23; 2.3B Differenze di valori, 24; 2.3C Percezione e realtà, 24
2.4 Andiamo avanti, 26
PRIMA PAGINA
Perché le imprese tecnologiche assumono economisti, 24
CHIEDI AGLI ESPERTI
La rivendita dei biglietti, 26
Riepilogo, 26 • Concetti fondamentali, 27 • Domande di ripasso, 27 • Problemi e applicazioni, 27 • Risposte ai quiz di verifica, 28
APPENDICE
Grafici: una breve rassegna, 29
I grafici a una variabile, 29; I grafici a due variabili: il sistema delle coordinate cartesiane, 30; Le curve in un sistema di coordinate cartesiane, 31; La pendenza, 33; Causa ed effetto, 34
CAPITOLO 3 Interdipendenza e benefici dello scambio 37
3.1 Una descrizione semplificata dell’economia moder na, 38
3.1A Le possibilità produttive, 38; 3.1B Specializzazione e scambio, 39
3.2 Il principio del vantaggio comparato: il motore della specializzazione, 41
3.2A Il vantaggio assoluto, 41; 3.2B Costo-opportunità e vantaggio comparato, 41; 3.2C Vantaggio comparato e scambio, 42; 3.2D Il prezzo dello scambio, 43
3.3 Le applicazioni del vantaggio comparato, 44
3.3A Paola Egonu dovrebbe falciare l’erba del suo giardino?, 44; 3.3B È conveniente instaurare relazioni commerciali con altri paesi?, 44
3.4 Conclusione, 45
POST SCRIPTUM
L’eredità di Adam Smith e David Ricardo, 43
CHIEDI AGLI ESPERTI
Il commercio tra la Cina e gli Stati Uniti, 45
PRIMA PAGINA
L’economia applicata al matrimonio, 46 Riepilogo, 47 • Concetti fondamentali, 47 • Domande di ripasso, 48 • Problemi e applicazioni, 48 • Risposte ai quiz di verifica, 49
Parte 2
Come funzionano i mercati
CAPITOLO 4 Le forze di mercato della domanda e dell’offerta 50
4.1 Mercati e concorrenza, 50
4.1A Cos’è un mercato?, 50; 4.1B Cos’è la concorrenza?, 51
4.2 La domanda, 51
4.2A La curva di domanda: la relazione tra prezzo e quantità domandata, 52; 4.2B Domanda di mercato e domanda individuale, 53; 4.2C Gli spostamenti della curva di domanda, 53
4.3 L’offerta, 57
4.3A La curva di offerta: la relazione tra prezzo e quantità offerta, 57; 4.3B Offerta di mercato e offerta individuale, 57; 4.3C Gli spostamenti della curva di offerta, 58
4.4 L’interazione di domanda e offerta, 59
4.4A L’equilibrio, 59; 4.4B Un procedimento in tre fasi per analizzare le variazioni dell’equilibrio, 61
4.5 Conclusione: prezzi e allocazione delle risorse, 65
ANALISI DI UN CASO
Due modi per ridurre la quantità domandata di sigarette, 55
CHIEDI AGLI ESPERTI
La speculazione sui prezzi, 65
PRIMA PAGINA
I prezzi aumentano dopo una situazione di emergenza, 66 Riepilogo, 65 • Concetti fondamentali, 67 • Domande di ripasso, 68 • Problemi e applicazioni, 68 • Risposte ai quiz di verifica, 69
CAPITOLO 5 L’elasticità e le sue applicazioni 70
5.1 L’elasticità della domanda, 70
5.1A L’elasticità della domanda al prezzo e le sue determinanti, 71; 5.1B Calcolare l’elasticità della domanda al prezzo, 71; 5.1C Il metodo del punto medio: un modo migliore per calcolare variazioni percentuali ed elasticità, 72; 5.1D Le tipologie di curva di domanda, 72; 5.1E Ricavo totale ed elasticità della domanda al prezzo, 73; 5.1F Elasticità e ricavo totale lungo una curva di domanda lineare, 76; 5.1G Altri tipi di elasticità della domanda, 77
5.2 L’elasticità dell’offerta, 78
5.2A L’elasticità dell’offerta al prezzo e le sue determinanti, 78; 5.2B Calcolare l’elasticità dell’offerta al prezzo, 78; 5.2C Le tipologie di curve di offerta, 79
5.3 Tre applicazioni di domanda, offerta ed elasticità, 79
5.3A Le buone notizie per il settore agricolo possono essere cattive notizie per gli agricoltori?, 79; 5.3B Perché l’OPEC non è riuscita a tenere alto il prezzo del petrolio?, 83; 5.3C Interdire il commercio e il consumo di droga fa aumentare o diminuire i crimini connessi?, 84
5.4 Conclusione, 85
POST SCRIPTUM
Esempi di elasticità nel mondo reale, 73
PRIMA PAGINA
L’elasticità della domanda e dell’offerta nel mercato del ride sharing, 86 Riepilogo, 87 • Concetti fondamentali, 88 • Domande di ripasso, 88 • Problemi e applicazioni, 88 • Risposte ai quiz di verifica, 89
CAPITOLO 6 Domanda, offerta e politiche economiche 90
6.1 I controlli dei prezzi, 91
6.1A Gli effetti di un livello massimo di prezzo, 91; 6.1B Gli effetti di un livello minimo di prezzo, 94; 6.1C Valutare i controlli dei prezzi, 97
6.2 L’incidenza delle imposte, 98
6.2A Gli effetti di un’imposta sulle vendite, 99; 6.2B Gli effetti di un’imposta sugli acquisti, 100; 6.2C Elasticità e incidenza delle imposte, 102
6.3 Conclusione, 103
ANALISI DI UN CASO
Le code al distributore di benzina, 92; Perché con l’equo canone si verifica una penuria degli alloggi, soprattutto nel lungo periodo?, 93; Le controversie sul salario minimo, 95; Il governo può distribuire il carico delle imposte sui ruoli paga?, 101; Chi paga le imposte sui beni di lusso?, 103
CHIEDI AGLI ESPERTI
Il controllo dei canoni di locazione, 94; Il salario minimo, 97
PRIMA PAGINA
Il salario minimo dovrebbe essere di 15 dollari all’ora?, 104 Riepilogo, 105 • Concetti fondamentali, 106 • Domande di ripasso, 106 • Problemi e applicazioni, 106 • Risposte ai quiz di verifica, 107
Parte 3
Mercati e benessere
CAPITOLO 7 Consumatori, produttori ed efficienza dei mercati 108
7.1 Il surplus del consumatore, 109
7.1A La disponibilità a pagare, 109; 7.1B Usare la curva di domanda per misurare il surplus del consumatore, 109; 7.1C Una diminuzione del prezzo accresce il surplus del consumatore, 110; 7.1D Cosa misura il surplus del consumatore?, 112
7.2 Il surplus del produttore, 112
7.2A Il costo e la disponibilità a vendere, 113; 7.2B Usare la curva di offerta per misurare il surplus del produttore, 113; 7.2C Un aumento del prezzo accresce il surplus del produttore, 115
7.3 L’efficienza del mercato, 116
7.3A Il pianificatore benevolo, 116; 7.3B Valutare l’equilibrio del mercato, 117
7.4 Conclusione: efficienza e fallimento del mercato, 120
CHIEDI AGLI ESPERTI
L’offerta di reni, 118
ANALISI DI UN CASO
Dovrebbe esistere un mercato degli organi?, 119
PRIMA PAGINA
Come il bagarinaggio contribuisce ad allocare le risorse scarse, 120 Riepilogo, 121 • Concetti fondamentali, 122 • Domande di ripasso, 122
• Problemi e applicazioni, 122 • Risposte ai quiz di verifica, 123
CAPITOLO 8 Un’applicazione pratica: il costo della tassazione 124
8.1 La perdita secca provocata dalla tassazione, 125 8.1A Gli effetti della tassazione sui partecipanti al mercato, 125
8.1B La perdita secca di benessere e i benefici dello scambio, 127
8.2 Le determinanti della perdita secca di benessere, 128
8.3 Perdita secca ed entrate fiscali al variare dell’ammontare dell’imposta, 130
8.4 Conclusione, 133
ANALISI DI UN CASO
Il dibattito sulla perdita secca di benessere, 129; La curva di Laffer e l’economia dal lato dell’offerta, 132
CHIEDI AGLI ESPERTI
La curva di Laffer, 134
Riepilogo, 134 • Concetti fondamentali, 134 • Domande di ripasso, 134
• Problemi e applicazioni, 135 • Risposte ai quiz di verifica, 136
CAPITOLO 9 Un’applicazione pratica: il commercio internazionale 137
9.1 Le determinanti dello scambio, 137
9.1A L’equilibrio in assenza di scambio, 138; 9.1B Il prezzo mondiale e il vantaggio comparato, 138
9.2 Vincitori e vinti nel commercio internazionale, 139
9.2A I guadagni e le perdite di un paese esportatore, 139; 9.2B I guadagni e le perdite di un paese importatore, 140; 9.2C Gli effetti di un dazio, 142; 9.2D Gli insegnamenti per la politica commerciale, 143; 9.2E Gli altri vantaggi del commercio internazionale, 144
9.3 Le argomentazioni a favore delle restrizioni al libero scambio, 145
9.3A L’occupazione, 145; 9.3B La sicurezza nazionale, 146; 9.3C La protezione delle industrie nascenti, 146; 9.3D La concorrenza sleale, 147; 9.3E Il protezionismo come arma di trattativa, 147
9.4 Conclusione, 149
POST SCRIPTUM
I contingenti di importazione: un altro strumento di restrizione al libero scambio, 144
ANALISI DI UN CASO
Gli accordi commerciali e l’Organizzazione mondiale del commercio, 147
CHIEDI AGLI ESPERTI
Dazi e accordi commerciali, 148
PRIMA PAGINA
Lo scambio come strumento di sviluppo economico, 150 Riepilogo, 151 • Concetti fondamentali, 151 • Domande di ripasso, 151 • Problemi e applicazioni, 151 • Risposte ai quiz di verifica, 153
Parte 4
L’economia del settore pubblico
CAPITOLO 10 Le ester nalità 154
10.1 Ester nalità e inefficienza del mercato, 155
10.1A L’economia del benessere: un riepilogo, 155; 10.1B Le esternalità negative, 156; 10.1C Le esternalità positive, 157
10.2 Intervento pubblico ed ester nalità, 159
10.2A I provvedimenti di comando e controllo: la regolamentazione, 159; 10.2B Politica di mercato 1: imposte e sussidi pigouviani, 160; 10.2C Politica di mercato 2: i permessi di emissione
negoziabili, 161; 10.2D Le obiezioni all’analisi economica dell’inquinamento, 164
10.3 Le soluzioni private alle ester nalità, 166
10.3A I tipi di soluzione privata, 166; 10.3B Il teorema di Coase, 166; 10.3C Perché le soluzioni private non sempre funzionano, 167
10.4 Conclusione, 168
ANALISI DI UN CASO
Spillover tecnologico, politica industriale e tutela dei brevetti, 158; Perché le imposte sulla benzina sono così elevate?, 161; Il cambiamento climatico e le imposte sulle emissioni di diossido di carbonio, 164
CHIEDI AGLI ESPERTI
I vaccini contro il COVID-19, 160; Le imposte sulle emissioni di diossido di carbonio, 163
PRIMA PAGINA
Il teorema di Coase all’opera, 169
Riepilogo, 168 • Concetti fondamentali, 170 • Domande di ripasso, 170 • Problemi e applicazioni, 170 • Risposte ai quiz di verifica, 171
CAPITOLO 11 Beni pubblici e risorse collettive 172
11.1 I diversi tipi di bene, 172
11.2 I beni pubblici, 174
11.2A Il problema del free rider, 174; 11.2B Alcuni beni pubblici importanti, 175; 11.2C Le difficoltà dell’analisi costi-benefici, 177
11.3 Le risorse collettive, 178
11.3A La tragedia dei terreni comuni, 178; 11.3B Alcune importanti risorse collettive, 179
11.4 Conclusione: diritti di proprietà e intervento pubblico, 181
ANALISI DI UN CASO
I fari sono un bene pubblico?, 176; Quanto vale una vita umana?, 177; Perché la mucca non si è estinta?, 180
CHIEDI AGLI ESPERTI
Aumentare i prezzi nelle ore di punta, 179
PRIMA PAGINA
I pedaggi stradali, 182
Riepilogo, 182 • Concetti fondamentali, 183 • Domande di ripasso, 183 • Problemi e applicazioni, 184 • Risposte ai quiz di verifica, 185
Parte 5
Il comportamento delle imprese e l’organizzazione dei settori industriali
CAPITOLO 12 I costi di produzione 186
12.1 Cosa sono i costi?, 187
12.1A Ricavo totale, costo totale e profitto, 187; 12.1B Il costo come costo-opportunità, 187; 12.1C Il costo del capitale come costo-opportunità, 188; 12.1D Profitto economico e profitto contabile, 188
12.2 Produzione e costi, 189
12.2A La funzione di produzione, 189; 12.2B Dalla funzione di produzione alla curva di costo totale, 190
12.3 Le diverse misure di costo, 191
12.3A Costi fissi e costi variabili, 192; 12.3B Costo medio e costo marginale, 192; 12.3C Le curve di costo e la loro forma, 193; 12.3D Le tipiche curve di costo, 194
12.4 I costi nel breve e nel lungo periodo, 195
12.4A La relazione tra costo medio totale di breve e di lungo periodo, 196; 12.4B Economie e diseconomie di scala, 196
12.5 Conclusione, 197
POST SCRIPTUM
A lezione in una fabbrica di spilli, 197 Riepilogo, 198 • Concetti fondamentali, 199 • Domande di ripasso, 199 • Problemi e applicazioni, 199 • Risposte ai quiz di verifica, 200
CAPITOLO 13 Le imprese in un mercato concorrenziale 201
13.1 Cos’è un mercato concorrenziale?, 202
13.1A Il significato della concorrenza, 202; 13.1B Il ricavo di un’impresa in regime di concorrenza, 202
13.2 La massimizzazione del profitto e la curva di offerta dell’impresa concorrenziale, 203
13.2A Un esempio semplice di massimizzazione del profitto, 203; 13.2B La curva di costo marginale e le decisioni di offerta dell’impresa, 204; 13.2C La decisione di sospendere temporaneamente la produzione, 206; 13.2D Latte versato e altri costi sommersi, 207; 13.2E La decisione di lungo periodo di entrare o uscire dal mercato, 208; 13.2F Misurare graficamente il profitto dell’impresa concorrenziale, 208; 13.2G Un breve riepilogo, 209
13.3 La curva di offerta in un mercato concorrenziale, 210 13.3A Il breve periodo: l’offerta di mercato con un numero fisso di imprese, 210; 13.3B Il lungo periodo: l’offerta di mercato con libertà di entrata e uscita, 210; 13.3C Perché le imprese in regime di concorrenza continuano a operare anche se i profitti sono nulli?, 212; 13.3D Un cambiamento della domanda nel breve e nel lungo periodo, 212; 13.3E Perché la curva di offerta di lungo periodo potrebbe avere pendenza positiva, 214
13.4 Conclusione: dietro la curva di offerta, 215
ANALISI DI UN CASO
Ristoranti quasi vuoti e minigolf fuori stagione, 207 Riepilogo, 215 • Concetti fondamentali, 215 • Domande di ripasso, 216 • Problemi e applicazioni, 216 • Risposte ai quiz di verifica, 217
CAPITOLO 14 Il monopolio 218
14.1 Perché esistono i monopoli, 219
14.1A Il monopolio delle risorse, 219; 14.1B I monopoli di Stato, 220; 14.1C Il monopolio naturale, 220
14.2 Le decisioni di produzione e di prezzo in regime di monopolio, 221
14.2A Monopolio e concorrenza, 221; 14.2B Il ricavo di un monopolista, 222; 14.2C La massimizzazione del profitto, 224; 14.2D Il profitto del monopolista, 225
14.3 Il costo del monopolio in termini di benessere, 227
14.3A La perdita secca di benessere, 227; 14.3B Il profitto del monopolista: un costo sociale?, 228
14.4 La discriminazione di prezzo, 229
14.4A Un caso esemplare di strategia di prezzo, 229; 14.4B La morale della favola, 230; 14.4C Gli aspetti analitici della discriminazione di prezzo, 231; 14.4D Esempi di discriminazione di prezzo, 232
14.5 Monopoli e politica economica, 233
14.5A Stimolare la concorrenza attraverso la normativa antitrust, 233; 14.5B La regolamentazione, 234; 14.5C La proprietà pubblica, 235; 14.5D Innanzitutto, non nuocere, 235
14.6 Conclusione: la prevalenza del monopolio, 236
POST SCRIPTUM
Perché l’impresa monopolistica non ha una curva di offerta, 225
ANALISI DI UN CASO
Farmaci brevettati e farmaci generici, 226
CHIEDI AGLI ESPERTI
Fusioni e concorrenza, 235
PRIMA PAGINA
L’amministrazione Biden espanderà il raggio d’azione della politica antitrust?, 236
Riepilogo, 238 • Concetti fondamentali, 239 • Domande di ripasso, 239
• Problemi e applicazioni, 239 • Risposte ai quiz di verifica, 242
CAPITOLO 15 La concorrenza monopolistica 243
15.1 La concorrenza con prodotti differenziati, 244
15.1A L’impresa in concorrenza monopolistica nel breve periodo, 244; 15.1B L’equilibrio di lungo periodo, 245; 15.1C Concorrenza monopolistica e concorrenza perfetta a confronto, 246; 15.1D Concorrenza monopolistica e benessere sociale, 247
15.2 La pubblicità e il branding, 248
15.2A Il dibattito sulla pubblicità, 248; 15.2B La pubblicità come segnale di qualità, 249; 15.2C Marchi e branding, 251
15.3 Conclusione, 252
ANALISI DI UN CASO
A cosa serve davvero la pubblicità?, 250
PRIMA PAGINA
I locali notturni, 253 Riepilogo, 254 • Concetti fondamentali, 254 • Domande di ripasso, 254 • Problemi e applicazioni, 255 • Risposte ai quiz di verifica, 255
CAPITOLO 16 L’oligopolio 256
16.1 Le caratteristiche dell’oligopolio, 257
16.1A La differenziazione, 257; 16.1B L’interdipendenza, 257; 16.1C L’esempio del duopolio, 257; 16.1D Concorrenza, monopolio e cartello, 258; 16.1E L’equilibrio in regime di oligopolio, 258; 16.1F Gli effetti delle dimensioni dell’oligopolio sul risultato del mercato, 259
16.2 La teoria dei giochi e l’economia della cooperazione, 260
16.2A Il dilemma del prigioniero, 261; 16.2B Gli oligopoli come dilemmi del prigioniero, 262; 16.2C Altri esempi di dilemma del prigioniero, 263; 16.2D Il dilemma del prigioniero e il benessere
sociale, 266; 16.2E Perché a volte si riesce a cooperare, 266; 16.2F I giochi sequenziali, 268; 16.2G La natura della credibilità, 269; 16.2H Minacce e credibilità, 270
16.3 Le barriere all’entrata nell’oligopolio, 270
16.4 Politiche pubbliche e oligopolio, 271
16.4A Restrizione agli scambi e leggi sulla concorrenza, 271; 16.4B Le polemiche sulla politica antitrust, 272
16.5 Conclusione, 274
ANALISI DI UN CASO
Il torneo di dilemma del prigioniero, 268
PRIMA PAGINA
Tassare le imprese tecnologiche, 274
Riepilogo, 276 • Concetti fondamentali, 276 • Domande di ripasso, 276
• Problemi e applicazioni, 276 • Risposte ai quiz di verifica, 277
Parte 6
I dati della macroeconomia
CAPITOLO 17 Misurare il reddito di una nazione 278
17.1 Il reddito e la spesa del sistema economico, 279
17.2 La misurazione del PIL, 280
17.2A «Il PIL è la somma del valore di mercato …», 280; 17.2B «… di tutti …», 280; 17.2C «… i beni e i servizi …», 281; 17.2D «… finali …», 281; 17.2E «… prodotti …», 281; 17.2F «… in un paese …», 281; 17.2G «… in un dato periodo di tempo», 281
17.3 Le componenti del PIL, 283
17.3A Il consumo, 283; 17.3B L’investimento, 283; 17.3C La spesa pubblica, 283; 17.3D Le esportazioni nette, 284
17.4 PIL reale e PIL nominale, 285
17.4A Un esempio numerico, 285; 17.4B Il deflatore del PIL, 286
17.5 IL PIL è un buon indicatore del benessere economico?, 288
17.6 Conclusione, 291
POST SCRIPTUM
Altre misure del reddito, 282
ANALISI DI UN CASO
Le componenti del PIL degli Stati Uniti, 284; Il PIL reale degli Stati Uniti negli ultimi cinquant’anni, 287; Le differenze internazionali del PIL e della qualità della vita, 289
PRIMA PAGINA
Sesso, droga e PIL, 290
Riepilogo, 291 • Concetti fondamentali, 292 • Domande di ripasso, 292
• Problemi e applicazioni, 292 • Risposte ai quiz di verifica, 293
CAPITOLO 18 Misurare il costo della vita 294
18.1 L’indice dei prezzi al consumo, 295
18.1A Come si calcola l’indice dei prezzi al consumo, 295; 18.1B I problemi nella misurazione del costo della vita, 296; 18.1C Il deflatore del PIL e l’indice dei prezzi al consumo, 298
18.2 Depurare i valori delle variabili economiche dagli effetti dell’inflazione, 299
18.2A Somme diverse in periodi diversi, 299; 18.2B L’indicizzazione, 303; 18.2C Tassi di interesse reali e nominali, 303
18.3 Conclusione, 305
POST SCRIPTUM
Cosa c’è nel paniere dell’IPC?, 297; L’IPC a Hollywood, 301
ANALISI DI UN CASO
Le differenze regionali nel costo della vita, 301; I tassi di interesse nell’economia statunitense, 304 Riepilogo, 306 • Concetti fondamentali, 306 • Domande di ripasso, 306 • Problemi e applicazioni, 306 • Risposte ai quiz di verifica, 307
Parte 7
L’economia reale nel lungo periodo
CAPITOLO 19 Produzione e crescita 308
19.1 La crescita economica nel mondo, 309
19.2 Il ruolo della produttività e le sue determinanti, 311 19.2A Perché la produttività è così importante, 311; 19.2B Le determinanti della produttività, 311
19.3 Crescita economica e politiche economiche, 314 19.3A Risparmio e investimento, 314; 19.3B Rendimenti decrescenti ed effetto catch-up, 314; 19.3C L’investimento estero, 316; 19.3D L’istruzione, 316; 19.3E Salute e alimentazione, 317; 19.3F Diritti di proprietà e stabilità politica, 318; 19.3G Il libero scambio, 318; 19.3H Ricerca e sviluppo, 319; 19.3I La crescita della popolazione, 320
19.4 Conclusione: l’importanza della crescita di lungo periodo, 324
POST SCRIPTUM
Siete più ricchi dell’americano più ricco di tutti i tempi?, 310; La funzione di produzione, 312
ANALISI DI UN CASO
Le risorse naturali sono un limite alla crescita?, 313; Perché gran parte dell’Africa versa in povertà?, 322
CHIEDI AGLI ESPERTI Innovazione e crescita, 320
PRIMA PAGINA
La ricetta segreta della prosperità degli Stati Uniti, 324 Riepilogo, 324 • Concetti fondamentali, 325 • Domande di ripasso, 326 • Problemi e applicazioni, 326 • Risposte ai quiz di verifica, 326
CAPITOLO 20 Risparmio, investimento e sistema finanziario 327
20.1 Le istituzioni finanziarie nell’economia, 328
20.1A I mercati finanziari, 328; 20.1B Gli intermediari finanziari, 330; 20.1C In sintesi, 331
20.2 Risparmio e investimento nella contabilità nazionale, 331
20.2A Alcune importanti identità, 331; 20.2B Il significato del risparmio e dell’investimento, 333
20.3 Il mercato dei fondi mutuabili, 333
20.3A La domanda e l’offerta di fondi mutuabili, 334; 20.3B Provvedimento 1: gli incentivi al risparmio, 335; 20.3C Provvedimento 2: gli incentivi all’investimento, 336; 20.3D Provvedimento 3: avanzi e disavanzi del bilancio dello Stato, 338
20.4 Conclusione, 341
ANALISI DI UN CASO
La diminuzione dei tassi di interesse reali statunitensi tra il 1984 e il 2020, 337; Il debito pubblico nella storia degli Stati Uniti, 339
CHIEDI AGLI ESPERTI Politica fiscale e risparmio, 339
POST SCRIPTUM
Le crisi finanziarie, 342
Riepilogo, 342 • Concetti fondamentali, 343 • Domande di ripasso, 343
• Problemi e applicazioni, 343 • Risposte ai quiz di verifica, 344
CAPITOLO 21 Gli strumenti di base della finanza 345
21.1 Il valore attuale: misurare il valore del denaro nel tempo, 346
21.2 Gestire il rischio, 348
21.2A L’avversione al rischio, 348; 21.2B Il mercato delle assicurazioni, 348; 21.2C La diversificazione del rischio idiosincratico, 349; 21.2D Il trade-off tra rischio e rendimento, 350
21.3 La valutazione delle attività finanziarie, 351
21.3A L’analisi fondamentale, 351; 21.3B L’ipotesi dei mercati efficienti, 352; 21.3C L’irrazionalità del mercato, 353
21.4 Conclusione, 355
POST SCRIPTUM
La magia della composizione e la regola del 70, 347; I valori chiave per leggere l’andamento dei titoli azionari, 352
ANALISI DI UN CASO
Sentieri casuali e fondi indicizzati, 353
PRIMA PAGINA
I pericoli di investire per chi possiede un cromosoma Y, 354
CHIEDI AGLI ESPERTI
La diversificazione degli investimenti, 354 Riepilogo, 356 • Concetti fondamentali, 356 • Domande di ripasso, 356 • Problemi e applicazioni, 356 • Risposte ai quiz di verifica, 357
CAPITOLO
22 La disoccupazione 358
22.1 Identificare la disoccupazione, 359
22.1A Come si misura la disoccupazione?, 359; 22.1B La disoccupazione misura proprio quello che vogliamo?, 362; 22.1C Per quanto tempo i disoccupati restano tali?, 362; 22.1D Perché c’è sempre qualche disoccupato?, 363
22.2 Il collocamento al lavoro, 364
22.2A Perché la disoccupazione frizionale è inevitabile, 365; 22.2B Politica economica e collocamento al lavoro, 365; 22.2C L’indennità di disoccupazione, 366
22.3 Le leggi sul salario minimo, 367
22.4 Sindacati e contrattazione collettiva, 369
22.4A La teoria economica del sindacato, 369; 22.4B I sindacati sono un bene o un male per l’economia?, 370
22.5 La teoria del salario di efficienza, 371
22.5A La salute dei lavoratori, 371; 22.5B Il turnover dei lavoratori, 371; 22.5C La qualità dei lavoratori, 372; 22.5D L’impegno dei lavoratori, 372; 22.5E Il morale dei lavoratori, 372
22.6 Conclusione, 373
ANALISI DI UN CASO
La partecipazione alla forza lavoro di uomini e donne negli Stati Uniti, 361; Chi guadagna il salario minimo legale?, 368; Henry Ford e il generoso salario di 5 dollari al giorno, 372
POST SCRIPTUM
Il numero di posti di lavoro, 364; Il disallineamento come fonte di disoccupazione strutturale, 371
PRIMA PAGINA
I salari di efficienza nella pratica, 374 Riepilogo, 374 • Concetti fondamentali, 376 • Domande di ripasso, 376
• Problemi e applicazioni, 376 • Risposte ai quiz di verifica, 377
Parte 8
Moneta e prezzi nel lungo periodo
CAPITOLO 23 Il sistema monetario 378
23.1 Il significato della moneta, 379
23.1A Le funzioni della moneta, 379; 23.1B Le forme della moneta, 380; 23.1C La moneta nell’economia, 380
23.2 Il ruolo delle banche centrali, 383
23.2A La Federal Reserve, 383; 23.2B Il Federal Open Market Committee, 383; 23.2C La Banca centrale europea e l’Eurosistema, 384; 23.2D La Bank of England, 385
23.3 Le banche e l’offerta di moneta, 386
23.3A Un caso semplificato: il sistema bancario a riserva totale, 386; 23.3B La creazione di moneta attraverso un sistema bancario a riserva frazionaria, 386; 23.3C Il moltiplicatore monetario, 387; 23.3D Patrimonio netto, leva finanziaria delle banche e crisi finanziaria del 2008-2009, 388
23.4 Gli strumenti di controllo monetario della banca centrale, 390
23.4A Gli strumenti della banca centrale per gestire la quantità di riserve, 390; 23.4B Gli strumenti della banca centrale per agire sul tasso di riserva, 391; 23.4C I problemi nel controllo dell’offerta di moneta, 392; 23.4D Il tasso di interesse interbancario, 393
23.5 Conclusione, 396
POST SCRIPTUM
Le criptovalute sono il futuro o una moda passeggera?, 381; Perché le carte di credito non sono moneta, 382
ANALISI DI UN CASO
Dov’è tutto il circolante?, 382; L’assalto agli sportelli e l’offerta di moneta, 392
PRIMA PAGINA
Un viaggio a Jekyll Island, 394
Riepilogo, 396 • Concetti fondamentali, 396 • Domande di ripasso, 397
• Problemi e applicazioni, 397 • Risposte ai quiz di verifica, 398
CAPITOLO 24 Crescita della moneta e inflazione 399
24.1 La teoria classica dell’inflazione, 400
24.1A Il livello dei prezzi e il valore della moneta, 400; 24.1B Offerta di moneta, domanda di moneta ed equilibrio monetario, 401; 24.1C Gli effetti di una iniezione di liquidità, 402; 24.1D Il processo di aggiustamento, in sintesi, 402; 24.1E La dicotomia classica e la neutralità della moneta, 403; 24.1F La velocità della moneta e l’equazione dello scambio, 405; 24.1G L’imposta da inflazione, 407; 24.1H L’effetto Fisher, 408
24.2 I costi dell’inflazione, 409
24.2A Perdita di potere d’acquisto? Un errore comune, 410; 24.2B Il costo delle suole, 410; 24.2C I costi di listino, 411; 24.2D La variabilità dei prezzi relativi e la cattiva allocazione delle risorse, 411; 24.2E Le distorsioni del sistema fiscale provocate dall’inflazione, 412; 24.2F Confusione e inconvenienti, 413; 24.2G Un costo particolare dell’inflazione inattesa: la ridistribuzione arbitraria della ricchezza, 413; 24.2H L’inflazione è un male, ma la deflazione è anche peggio, 414
24.3 Conclusione, 416
ANALISI DI UN CASO
Moneta e prezzi durante quattro episodi di iperinflazione, 406; Il mago di Oz e il dibattito sull’argento, 414
PRIMA PAGINA
La vita durante un episodio di iperinflazione, 416 Riepilogo, 418 • Concetti fondamentali, 418 • Domande di ripasso, 418 • Problemi e applicazioni, 418 • Risposte ai quiz di verifica, 419
Parte 9
Le fluttuazioni economiche di breve periodo
CAPITOLO 25 Domanda aggregata e offerta aggregata 420
25.1 Le fluttuazioni economiche: tre dati di fatto, 421
25.1A Primo: le fluttuazioni economiche sono irregolari e imprevedibili, 421; 25.1B Secondo: la maggior parte delle variabili macroeconomiche fluttua in sincronia, 421; 25.1C Terzo: se il reddito diminuisce, la disoccupazione aumenta, 423
25.2 Spiegare le fluttuazioni economiche di breve periodo, 423
25.2A Le ipotesi della teoria economica classica, 423; 25.2B Le fluttuazioni economiche di breve periodo, 424; 25.2C Il modello di domanda aggregata e offerta aggregata, 424
25.3 La curva di domanda aggregata, 425
25.3A Perché la curva di domanda aggregata ha pendenza negativa?, 425; 25.3B Cosa può provocare uno spostamento della curva di domanda aggregata?, 427
25.4 La curva di offerta aggregata, 428
25.4A Perché la curva di offerta aggregata è verticale nel lungo periodo?, 429; 25.4B Cosa può provocare uno spostamento della curva di offerta aggregata di lungo periodo?, 430; 25.4C Un nuovo modo di rappresentare graficamente la crescita economica di lungo periodo e l’inflazione, 431; 25.4D Perché nel breve periodo la curva di offerta aggregata ha pendenza positiva?, 432; 25.4E Cosa può provocare uno spostamento della curva di offerta aggregata di breve periodo?, 435
25.5 Due cause delle fluttuazioni economiche, 436
25.5A Gli effetti di uno spostamento della curva di domanda aggregata, 437; 25.5B Gli effetti di uno spostamento della curva di offerta aggregata, 442
25.6 Conclusione, 447
POST SCRIPTUM
Riesaminiamo la neutralità della moneta, 439; Le origini del modello di domanda aggregata e offerta aggregata, 444
ANALISI DI UN CASO
Due cambiamenti storici della domanda aggregata: la Grande depressione e la seconda guerra mondiale, 439; La Grande recessione del 2008-2009, 441; Il petrolio e l’economia, 444; La recessione del 2020 dovuta al COVID-19 , 445
PRIMA PAGINA
La strana recessione del 2020, 447
Riepilogo, 448 • Concetti fondamentali, 449 • Domande di ripasso, 449 • Problemi e applicazioni, 449 • Risposte ai quiz di verifica, 450
CAPITOLO 26 L’influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata 451
26.1 L’influenza della politica monetaria sulla domanda aggregata, 452
26.1A La teoria della preferenza per la liquidità, 452; 26.1B La pendenza negativa della curva di domanda aggregata, 454; 26.1C Le variazioni dell’offerta di moneta, 456; 26.1D Il ruolo del tasso di interesse obiettivo nelle politiche della banca centrale, 457; 26.1E Il limite inferiore nullo ai tassi di interesse, 459
26.2 L’influenza della politica fiscale sulla domanda aggregata, 459
26.2A Le variazioni della spesa pubblica, 460; 26.2B L’effetto moltiplicatore, 460; 26.2C Una formula per il moltiplicatore della spesa, 461; 26.2D Altre applicazioni dell’effetto moltiplicatore, 462; 26.2E L’effetto di spiazzamento, 462; 26.2F Le variazioni della tassazione, 463
26.3 Usare la politica economica per stabilizzare l’economia, 464
26.3A Le argomentazioni a favore di una politica attiva di stabilizzazione, 464; 26.3B Le argomentazioni contrarie alle politiche attive di stabilizzazione, 466; 26.3C Gli stabilizzatori automatici, 467
26.4 Conclusione, 468
POST SCRIPTUM
I tassi di interesse nel lungo e nel breve periodo, 455; I possibili effetti della politica fiscale sull’offerta aggregata, 464
ANALISI DI UN CASO
Perché le banche centrali sorvegliano i mercati azionari (e viceversa), 458; Keynesiani alla Casa Bianca, 466
CHIEDI AGLI ESPERTI
Gli stimoli fiscali, 467
Riepilogo, 468 • Concetti fondamentali, 469 • Domande di ripasso, 469 • Problemi e applicazioni, 469 • Risposte ai quiz di verifica, 470
Glossario 471
Indice analitico 476
Nella mia carriera ventennale di studente, il corso che mi ha stimolato di più è stato quello di due semestri sui principi dell’economia, che ho frequentato durante il mio primo anno di università. Non esagero quando dico che mi ha cambiato la vita.
Sono cresciuto in una famiglia che spesso discuteva di politica durante la cena. I pro e i contro delle varie soluzioni ai problemi della società scatenavano dibattiti accesi. Ma a scuola ero attirato dalle materie scientifiche. Se da un lato la politica sembrava vaga, delirante e soggettiva, la scienza era analitica, sistematica e obiettiva. Mentre il dibattito politico continuava senza fine, la scienza progrediva.
Il corso sui principi dell’economia mi ha aperto gli occhi su un nuovo modo di pensare. L’economia coniuga le virtù della politica e delle scienze; è, in essenza, una scienza sociale. Il suo oggetto è la società – come le persone scelgono di condurre la propria vita e come interagiscono tra loro – ma affronta l’argomento con il tipico distacco scientifico. Applicando il metodo scientifico alle questioni politiche, l’economia cerca di compiere progressi verso la risoluzione delle sfide che caratterizzano ogni società.
Sono stato spinto a scrivere questo libro nella speranza di riuscire a trasmettere agli altri almeno una po’ del fervore per l’economia che ho provato da studente in quel primo anno di corso. In economia una conoscenza anche limitata della materia è di grande aiuto (non si può dire lo stesso, per esempio, dello studio della fisica o della lingua cinese). Chi opera in ambito economico ha una visione peculiare del mondo, gran parte della quale può essere insegnata nell’arco di uno o due semestri. Il mio obiettivo in questo libro è trasmettere questo modo di pensare a un pubblico il più vasto possibile, e convincere lettrici e lettori che questa materia getta luce su gran parte del mondo che ci circonda.
Ritengo che tutte le persone dovrebbero studiare le idee fondamentali che sono alla base dell’economia. Uno dei propositi dell’istruzione generale è informare gli individui sul mondo e renderli così cittadine e cittadini migliori. Lo studio dell’economia, così come quello di ogni altra disciplina, assolve questo compito. Scrivere un libro di testo di economia è quindi un grande onore e una grande responsabilità. È un modo per promuovere un miglioramento dell’amministrazione della cosa pubblica e quindi un futuro più prospero. Come disse il grande economista Paul Samuelson: «Non mi importa di chi scrive le leggi di una nazione o redige i suoi trattati se posso scrivere io i suoi libri di testo di economia».
COSA C’È DI NUOVO IN QUESTA EDIZIONE?
L’economia mira essenzialmente a comprendere il mondo in cui viviamo. La maggior parte dei capitoli di questo libro comprende alcuni paragrafi, chiamati Analisi di un caso, che illustrano come possono essere applicati i principi dell’economia. Inoltre, le schede Prima pagina riproducono articoli estratti da giornali, riviste e notiziari online, che dimostrano come le idee economiche gettino luce sui problemi con cui le società si confrontano attualmente. Una volta che studenti e studentesse hanno terminato il loro primo corso di economia, dovrebbero essere in grado di riflettere sulle notizie di attualità da un nuovo punto di vista e con maggiore consapevolezza. Per far sì che lo studio dell’economia rimanga attuale e rilevante per ogni nuova generazione, sottopongo ciascuna edizione di questo libro a un processo di aggiornamento per tenere il passo con un mondo in continuo cambiamento. Le nuove applicazioni di questa ottava edizione italiana sono troppo numerose per elencarle tutte, ma di seguito potete trovare una serie di esempi di argomenti trattati (e i capitoli in cui compaiono):
• La p enuria di alcuni beni che si è verificata durante la pandemia di COVID-19 ha rinnovato il dibattito sull’equità di innalzare i prezzi durante una crisi (capitolo 4).
• Il futuro del mercato del ride sharing dipende dalle elasticità della domanda e dell’offerta (capitolo 5).
• Il salario minimo rimane un tema controverso (capitolo 6).
Le risorse digitali
A questo indirizzo sono disponibili le risorse digitali di complemento al libro: universita.zanichelli.it/mankiw-ess8e
Per accedere alle risorse protette è necessario registrarsi su myzanichelli.it inserendo il codice di attivazione personale che si trova sul bollino argentato nella prima pagina del libro.
Dal sito del libro è possibile:
• trovare il link per i test interattivi di autovalutazione;
• utilizzare i grafici interattivi;
• guardare i video;
• accedere direttamente alla versione Ebook
L’accesso all’Ebook e alle risorse digitali protette è personale, non condivisibile e non cedibile, né autonomamente né con la cessione del libro cartaceo.
• L’imposta sulle emissioni di diossido di carbonio è uno strumento versatile per contrastare il cambiamento climatico globale (capitolo 10).
• I pedaggi sull’utilizzo delle strade godono di una rinnovata attenzione negli Stati Uniti, ora che il paese si prepara a costruire nuove infrastrutture (capitolo 11).
• L’amministrazione Biden ha cercato di espandere il raggio d’azione della politica antitrust statunitense (capitolo 14).
• La ricerca ha messo in luce il lascito della tratta degli schiavi nell’Africa odierna (capitolo 19).
• Il declino dei tassi di interesse reali registrato negli ultimi quarant’anni è un enigma (capitolo 20).
• Di solito le donne sono investitrici migliori degli uomini (capitolo 21).
• Nuove ricerche hanno esaminato l’uso dei salari di efficienza (capitolo 22).
• La recessione causata dalla pandemia di COVID-19 ha presentato una serie di caratteristiche insolite (capitolo 25).
Come sempre, ho riesaminato tutti i capitoli, affinando i temi affrontati e la loro trattazione. I cambiamenti, grandi o piccoli, sono numerosi e finalizzati a rendere questo libro più chiaro e accessibile per gli studenti.
Tutte le modifiche che ho apportato, e molte altre che ho preso in considerazione, sono state valutate alla luce dei benefici della brevità. Come molte delle cose che studiamo in economia, il tempo di chi studia è una risorsa scarsa. Tengo sempre a mente la massima del grande romanziere Robertson Davies, che recita: «Una delle cose più importanti quando si scrive è ridurre tutto all’osso per evitare di annoiare tutti a morte».
COME È ORGANIZZATO QUESTO LIBRO?
L’organizzazione di questo libro è stata studiata per rendere l’economia quanto più accessibile possibile a chi studia. Quanto segue è una turbinosa panoramica del libro, che spero fornirà a chi insegna un’idea sulla sua organizzazione.
I materiali introduttivi
Il capitolo 1, I dieci principi dell’economia, introduce gli studenti alla visione del mondo tipica dell’economia. Offre un’anteprima di alcuni dei concetti ricorrenti più importanti della scienza economica, come il costo-opportunità, le decisioni al margine, il ruolo degli incentivi, i benefici dello scambio e l’efficienza allocativa dei mercati. Nel corso del libro faccio regolarmente riferimento ai dieci principi dell’economia introdotti nel capitolo 1 per ricordare che queste idee sono il fondamento di tutta la materia economica.
Il capitolo 2, Pensare da economista, esamina il modo in cui economisti ed economiste affrontano il loro campo di studio, discutendo il ruolo delle ipotesi nello sviluppo delle teorie e introducendo il concetto di modello economico. Inoltre, il capitolo esplora il ruolo dell’economista nella for-
mulazione delle politiche economiche. L’appendice al capitolo offre un breve ripasso su come usare i grafici e come evitare di abusarne.
Il capitolo 3, Interdipendenza e benefici dello scambio, presenta la teoria del vantaggio comparato, che spiega perché individui e nazioni commerciano gli uni con gli altri. Gran parte dell’economia si focalizza su come le forze del mercato coordinano le molte decisioni individuali di produzione e consumo. Come punto di partenza per questa analisi, questo capitolo mette chi studia in grado di constatare perché la specializzazione, l’interdipendenza e il commercio possono essere un beneficio universale.
Gli strumenti fondamentali della domanda e dell’offerta
I tre capitoli successivi introducono gli strumenti fondamentali della domanda e dell’offerta. Il capitolo 4, Le forze di mercato della domanda e dell’offerta, presenta la curva di domanda, la curva di offerta e il concetto di equilibrio di mercato. Il capitolo 5, L’elasticità e le sue applicazioni, introduce il concetto di elasticità e lo usa per analizzare una serie di eventi in tre mercati diversi. Il capitolo 6, Domanda, offerta e politiche economiche, utilizza questi strumenti per esaminare i controlli dei prezzi, come il controllo dei canoni di locazione e le leggi sul salario minimo, e l’incidenza delle imposte. Il capitolo 7, Consumatori, produttori ed efficienza dei mercati, amplia l’analisi della domanda e dell’offerta ricorrendo ai concetti di surplus del consumatore e surplus del produttore. Inizia sviluppando un collegamento tra costi di produzione delle imprese e curva di offerta; poi mostra come l’equilibrio di mercato massimizza la somma dei surplus del consumatore e del produttore. In questo modo si impara a esaminare già da questo capitolo l’efficienza allocativa dei mercati.
I due capitoli successivi applicano il concetto di surplus del consumatore e del produttore alle questioni di politica economica. Il capitolo 8, Un’applicazione pratica: il costo della tassazione, mostra in che modo la tassazione crea una perdita secca di benessere e cosa ne determina l’entità. Il capitolo 9, Un’applicazione pratica: il commercio internazionale, valuta chi vince e chi perde nel commercio internazionale e presenta il dibattito sulle politiche commerciali protezioniste.
Ancora microeconomia
Una volta analizzate le ragioni per cui l’allocazione di mercato è spesso desiderabile, il libro passa a valutare come a volte lo Stato possa migliorarla. Il capitolo 10, Le esternalità, spiega come gli effetti esterni, come l’inquinamento, possano generare risultati di mercato inefficienti, e illustra le possibili soluzioni pubbliche e private a tali inefficienze. Il capitolo 11, Beni pubblici e risorse collettive, soppesa i problemi che insorgono quando i beni, come la difesa nazionale, non hanno un prezzo di mercato.
I cinque capitoli successivi esaminano il comportamento delle imprese e l’organizzazione industriale. Il capitolo 12, I costi di produzione, spiega che cosa includere tra i costi di un’impresa e introduce le curve di costo. Il capitolo 13, Le imprese in un mercato concorrenziale, analizza il comportamento delle imprese che subiscono il prezzo di mercato e deriva la curva di offerta di mercato. Il capitolo 14, Il monopolio, discute il comportamento di un’impresa che è l’unico venditore in un mercato; inoltre, questo capitolo esamina l’inefficienza del prezzo di monopolio, le possibili risposte di politica economica e i tentativi di discriminazione di prezzo da parte dei monopolisti. Il capitolo 15, La concorrenza monopolistica, analizza il comportamento delle imprese in quei mercati che coniugano alcune caratteristiche della concorrenza perfetta con alcune del monopolio. Il capitolo 16, L’oligopolio, esamina il caso in cui un mercato è dominato da un numero relativamente ridotto di imprese di grandi dimensioni.
Macroeconomia
Il mio approccio generale all’insegnamento della macroeconomia è esaminare l’economia nel lungo periodo (in cui i prezzi sono flessibili) prima di analizzare l’economia nel breve periodo (in cui i prezzi sono vischiosi). Ritengo che questa organizzazione semplifichi l’apprendimento della macroeconomia, per diversi motivi. Primo, l’ipotesi classica della flessibilità dei prezzi è maggiormente legata alle lezioni di base su domanda e offerta, che chi studia padroneggia. Secondo, la dicotomia classica permette di suddividere lo studio del lungo periodo in diverse parti facilmente digeribili. Terzo, poiché il ciclo economico rappresenta una deviazione transitoria dalla crescita economica tendenziale di lungo periodo, è più naturale studiare queste deviazioni transitorie dopo aver compreso l’equilibrio di lungo periodo. Quarto, la teoria macroeconomica del lungo periodo è meno controversa rispetto a quella di breve periodo. Per tutti questi motivi, oggi i corsi più avanzati di macroeconomia seguono l’approccio di analizzare il lungo periodo prima del breve periodo; il mio obiettivo è offrire gli stessi vantaggi a studenti e studentesse che si avvicinano per la prima volta all’economia.
Inizio la trattazione della macroeconomia dai problemi di misurazione. Il capitolo 17, Misurare il reddito di una nazione, discute il significato di prodotto interno lordo e delle statistiche collegate nella contabilità del reddito nazionale. Il capitolo 18, Misurare il costo della vita, analizza il calcolo e l’utilizzo dell’indice dei prezzi al consumo.
I quattro capitoli successivi descrivono il comportamento dell’economia reale nel lungo periodo. Il capitolo 19, Produzione e crescita, esamina le determinanti delle ampie variazioni del tenore di vita nel tempo e tra paesi. Il capitolo 20, Risparmio, investimento e sistema finanziario, illustra i tipi di istituzione finanziaria nel nostro sistema economico ed esamina il loro ruolo nell’allocazione delle risorse. Il capitolo 21, Gli strumenti di base della finanza, introduce il valore
attuale, la gestione del rischio e il prezzo delle attività. Il capitolo 22, La disoccupazione, valuta le determinanti di lungo periodo del tasso di disoccupazione, tra cui il processo di collocamento al lavoro, le leggi sul salario minimo, il potere di mercato dei sindacati e i salari di efficienza.
Una volta descritto il comportamento dell’economia reale nel lungo periodo, il libro si dedica ad analizzare il comportamento di lungo periodo di moneta e prezzi. Il capitolo 23, Il sistema monetario, introduce il concetto economico di moneta e il ruolo della banca centrale nel controllo della quantità di moneta. Il capitolo 24, Crescita della moneta e inflazione, sviluppa la teoria classica dell’inflazione e discute i costi che l’inflazione impone alla società.
Dopo aver sviluppato la teoria economica del lungo periodo dal capitolo 19 al capitolo 24, il libro passa a spiegare le fluttuazioni di breve periodo attorno alle tendenze di lungo periodo. Il capitolo 25, Domanda aggregata e offerta aggregata, comincia da alcuni dati sul ciclo economico, per poi introdurre il modello di domanda aggregata e offerta aggregata. Il capitolo 26, L’influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata, spiega come i responsabili delle politiche economiche possano utilizzare gli strumenti a loro disposizione per provocare uno spostamento della curva di domanda aggregata e, forse, attenuare la gravità delle fluttuazioni economiche.
GLI STRUMENTI DI SUPPORTO ALLO STUDIO
L’obiettivo di questo libro è aiutare ad apprendere le lezioni fondamentali dell’economia e mostrare come applicarle alla propria vita e al mondo in cui viviamo. A tal fine ho utilizzato vari strumenti di supporto allo studio che ricorrono in tutto il libro.
Analisi di un caso
La teoria economica è utile e interessante soltanto se può essere applicata per comprendere gli eventi e le politiche del mondo reale. Di conseguenza, questo libro contiene numerosi casi di studio dove trovano applicazione le teorie appena spiegate.
Prima pagina
Dallo studio dell’economia chi studia ricava un nuovo punto di vista e una più profonda comprensione delle notizie che arrivano dal mondo. Per enfatizzare questo beneficio, ho incluso estratti da numerosi articoli presi da giornali e riviste, tra cui articoli d’opinione scritti da firme dell’economia autorevoli. Questi articoli, da me introdotti brevemente, mostrano come può essere applicata la teoria economica di base. La maggior parte di queste schede sono una novità di questa edizione. Inoltre, per la prima volta, ciascun articolo finisce con una serie di Spunti di discussione, che possono essere usati per aprire un dibattito in classe.
Post scriptum
Queste schede forniscono materiali aggiuntivi di approfondimento. Alcune offrono uno sguardo sulla storia del pensiero economico, altre chiariscono questioni tecniche e altre ancora discutono argomenti aggiuntivi che chi insegna può scegliere di includere all’interno delle proprie lezioni oppure no.
Chiedi agli esperti
Queste schede riassumono i risultati dell’IGM Economics Experts Panel, un sondaggio condotto regolarmente tra alcune decine di economisti ed economiste autorevoli. Una volta ogni qualche settimana, a questi esperti sono sottoposte affermazioni su cui si devono dichiarare concordi, discordi o incerti. I risultati dei sondaggi compaiono all’interno dei capitoli in corrispondenza della trattazione dei relativi argomenti. Queste schede forniscono un’idea su quali argomenti nel mondo economico si è concordi, su quali si è divisi, e quando semplicemente non si ha un’idea chiara.
Le definizioni dei concetti fondamentali
Quando in un capitolo viene introdotto un concetto fondamentale, esso è evidenziato in grassetto e in colore azzurro, con la relativa definizione apposta a margine. Questa modalità dovrebbe facilitare l’apprendimento e il ripasso.
Quiz di verifica
Alla fine di ciascuna sezione che compone un capitolo, è presente un box contenente domande a scelta multipla per mezzo delle quali verificare rapidamente la propria comprensione di quanto appena appreso. Se non si è in grado di rispondere prontamente a queste domande, bisognerebbe fermarsi e ripassare la sezione prima di continuare. Le risposte a tutti i Quiz di verifica sono riportate alla fine di ciascun capitolo.
Riepilogo
Ogni capitolo si conclude con un breve riepilogo che ricorda gli insegnamenti principali del capitolo. Più avanti nel corso, offre loro un modo efficiente di ripassare in vista di un esame.
L’elenco dei concetti fondamentali
Alla fine di ciascun capitolo è riportato un elenco dei concetti fondamentali, che offre un modo per verificare la propria comprensione dei nuovi termini chiave introdotti nel capitolo. Accanto ai concetti fondamentali sono riportati i riferimenti di pagina, in modo che studenti e studentesse possano ripassare i termini che non capiscono.
Domande di ripasso
Situate alla fine di ciascun capitolo, le domande di ripasso sondano gli argomenti principali trattati nel capitolo. Queste domande possono essere utilizzate per verificare il proprio apprendimento e prepararsi per gli esami.
Problemi e applicazioni
Ciascun capitolo contiene anche una serie di problemi e applicazioni in cui è richiesto di applicare il materiale appena studiato. Chi insegna può ricorrere a queste domande come esercitazioni a casa o come punto di partenza per una discussione in classe.
RINGRAZIAMENTI
Scrivendo questo libro ho beneficiato del contributo di molte persone di straordinaria competenza. L’elenco di coloro che hanno dato il loro apporto a questo progetto è talmente lungo che il fatto che un solo nome compaia sulla copertina del libro sembra quasi un’ingiustizia.
Vorrei cominciare ringraziando i miei colleghi e le mie colleghe nella professione economica, che hanno fornito importanti contributi alla stesura delle numerose edizioni di questo manuale e dei materiali supplementari. Nelle valutazioni e nelle interviste che abbiamo condotto hanno offerto suggerimenti, identificato le difficoltà e condiviso le idee maturate in tanti anni di insegnamento. Sono in debito con loro per i diversi punti di vista che sono confluiti nel manuale. Sfortunatamente l’elenco è troppo lungo per ringraziare anche le persone che hanno contribuito alle edizioni precedenti, anche se chi legge l’edizione attuale trarrà ancora beneficio dai loro suggerimenti.
Un ruolo particolarmente rilevante, in questo processo, è stato svolto da David Hakes (University of Northern Iowa). David si è prestato a un importante scambio di idee e ha lavorato duramente con me alla stesura dei materiali didattici aggiuntivi per questo volume.
Un ringraziamento particolare va al mio amico Jeff Sommer. Per molti anni Jeff è stato redattore dei miei testi per il New York Times. Per questa edizione, si è gentilmente prestato a leggere il libro nella sua interezza, fornendomi numerosi suggerimenti su come migliorarlo, e gli sono profondamente grato per il suo contributo.
Come sempre, devo anche un ringraziamento alla mia editor “di casa”: Deborah Mankiw. Come prima lettrice della maggioranza dei miei scritti, mi ha sempre dato la giusta dose di critiche e di incoraggiamenti.
Infine, sono grato ai miei figli, Catherine, Nicholas e Peter, che hanno contribuito sopportandomi quando passavo troppo tempo nel mio studio. Noi quattro abbiamo molto in comune, non ultimo l’amore per il gelato (come appare evidente dalla lettura del capitolo 4).
N. Gregory Mankiw
Interdipendenza e benefici dello scambio
Èuna giornata qualunque. Vi svegliate la mattina e vi preparate una spremuta di arance provenienti dalla Spagna e un caffè da chicchi coltivati in Brasile. Mentre fate colazione leggete un giornale scritto a Roma su di un tablet prodotto in Cina. Indossate una camicia confezionata in Thailandia con cotone coltivato in India. Uscite di casa e salite sulla vostra automobile, costruita con pezzi provenienti da oltre una decina di paesi diversi, e andate all’università, dove entrate in aula e aprite un libro di testo scritto da un autore che vive in Massachusetts, pubblicato da una casa editrice di Bologna e stampato su carta fabbricata con polpa di legno e cellulosa di produzione finlandese.
Ogni giorno la vostra vita dipende da persone sparse per il mondo, che nella maggior parte dei casi neanche conoscete, ma che vi forniscono i beni e i servizi di cui usufruite. Questa interdipendenza è resa possibile solo grazie agli scambi. Le persone che vi forniscono questi beni e servizi non lo fanno per pura generosità, né sono istruite a soddisfare i vostri desideri da qualche agenzia governativa. Questi individui forniscono a voi e ad
altri consumatori i beni e i servizi che producono soltanto perché ne ricavano qualcosa in cambio.
Nei prossimi capitoli studieremo in che modo un sistema economico coordina le attività di milioni di attori economici con abilità e preferenze differenti. Il punto di partenza di questa analisi –e l’oggetto del presente capitolo – sono le ragioni dell’interdipendenza economica. Uno dei dieci principi dell’economia illustrati nel capitolo 1 afferma che gli scambi possono essere vantaggiosi per tutte le parti in causa. In questo capitolo esamineremo più approfonditamente questo principio. Qual è il vero guadagno che si ottiene dagli scambi? Perché gli individui scelgono l’interdipendenza?
La risposta a queste domande è la chiave per comprendere l’economia globale contemporanea. Oggi la grande maggioranza dei paesi importa dall’estero molti dei beni e servizi che consuma, ed esporta a clienti esteri molti dei beni e servizi che produce. L’analisi condotta in questo capitolo spiega l’interdipendenza non solo tra individui ma anche tra nazioni. Come vedremo, i benefici dello scambio sono gli stessi sia che acquistiate un
(kg)
tate. Secondo i miei calcoli, se coltivi patate 8 ore al giorno, ne produci 32 kilogrammi. Se ne dai 15 a me, ti darò in cambio 5 kilogrammi di carne. Così, avrai 17 kilogrammi di patate e anche 5 kilogrammi di carne alla settimana, invece dei 16 kilogrammi di patate e 4 kilogrammi di carne di cui devi accontentarti adesso. Se mi darai retta, avrai una quantità maggiore di entrambi i beni. [Per illustrare la sua teoria, l’allevatore mostra all’agricoltore la parte (a) della Figura 3.2.]
Agricoltore (con tono scettico): Mi sembra un buon affare per me. Ma a te cosa ne viene in tasca? Se è un affare per me, non può esserlo anche per te.
Allevatore: Invece sì! Se io dedico 6 ore al giorno all’allevamento, me ne restano 2 per le patate. Così, produco 18 kilogrammi di carne e 12 kilogrammi di patate. Invece, se ti do 5 ki-
(a) Produzione e consumo dell’agricoltore
logrammi di carne in cambio di 15 kilogrammi di patate, mi ritrovo con 13 kilogrammi di carne e 27 kilogrammi di patate, invece dei 12 kilogrammi di carne e dei 24 kilogrammi di patate che ho adesso. Quindi, anch’io ottengo una maggiore quantità di entrambi i beni. [E gli mostra la parte (b) della Figura 3.2.]
Agricoltore: Non capisco. Sembra troppo bello per essere vero.
Allevatore: In realtà, non è poi così complicato come sembra. Ecco: ho riassunto la mia proposta in una semplice tabella. [E gli mostra una copia della tabella nella Figura 3.2.]
Agricoltore (dopo una pausa in cui studia la tabella): I calcoli sembrano esatti, ma sono sconcertato. Come può un affare essere vantaggioso per entrambi?
Allevatore: Questo è possibile perché lo scambio ci permette di specializzarci in ciò che sappia-
(b) Produzione e consumo dell’allevatore
Produzione dell’allevatore in presenza di scambio
Consumo dell’agricoltore in presenza di scambio
Produzione e consumo dell’agricoltore in assenza di scambio
dell’agricoltore in presenza di scambio
(c) I benefici dello scambio: un riepilogo
Consumo dell’allevatore in presenza di scambio
Produzione e consumo dell’allevatore in assenza di scambio
Figura 3.2
L’aumento delle possibilità di consumo reso possibile dallo scambio
In assenza di scambio:
Produzione e consumo 4 kg 16 kg12 kg24 kg
In presenza di scambio:
Produzione +0 kg32 kg18 kg12 kg Scambio
5 kgDà 15 kg
5 kg
15 kg
I benefici dello scambio: Aumento dei consumi +1 kg+1 kg+1 kg+3 kg
Lo scambio proposto dall’allevatore all’agricoltore offre a entrambi la possibilità di ottenere una combinazione di carne e patate che sarebbe impossibile raggiungere in assenza di scambio. Nella parte (a) l’agricoltore riesce a collocarsi nel punto A*, invece che nel punto A; nella parte (b) l’allevatore si colloca nel punto B*, invece che nel punto B. Lo scambio permette a entrambi di consumare più patate e più carne.
La morale che possiamo ricavare dal nostro esempio dell’agricoltore e dell’allevatore dovrebbe ora essere chiara: gli scambi apportano benefici a tutte le parti coinvolte, poiché permettono a ciascuno di specializzarsi nelle attività in cui gode di un vantaggio comparato
3.2D Il prezzo dello scambio
Il principio del vantaggio comparato stabilisce che la specializzazione e lo scambio apportano benefici, ma solleva due questioni: come si determina il prezzo a cui avviene lo scambio? Come vengono suddivisi i benefici tra le parti? La risposta precisa a queste domande va oltre lo scopo di questo capitolo, ma possiamo enunciare una regola generale: affinché entrambe le parti possano trarre beneficio dallo scambio, il prezzo a cui questo avviene deve collocarsi tra i loro due costi-opportunità Nel nostro esempio l’agricoltore e l’allevatore si sono accordati per un tasso di cambio di 3 kilogrammi di patate per 1 kilogrammo di carne. Questo prezzo si colloca tra il costo-opportunità dell’allevatore (2 kilogrammi di patate per 1 di
carne) e il costo-opportunità dell’agricoltore (4 kilogrammi di patate per 1 di carne). Non è necessario che il prezzo si collochi esattamente a metà affinché le due parti possano trarne beneficio; tuttavia, deve attestarsi tra 2 e 4.
Per comprendere perché il prezzo debba collocarsi tra questi due valori, vediamo cosa accadrebbe in caso contrario. Se il prezzo della carne fosse inferiore a 2 kilogrammi di patate, sia l’agricoltore sia l’allevatore deciderebbero di comprare carne, perché in questo caso il prezzo della carne sarebbe inferiore al costo-opportunità di entrambi. Analogamente, se il prezzo della carne fosse superiore a 4 kilogrammi di patate, entrambi sceglierebbero di vendere carne, poiché il suo prezzo sarebbe superiore al costo-opportunità di entrambi. Ma in questa economia ci sono solo due soggetti, che non possono essere entrambi compratori o entrambi venditori di carne: uno dei due deve assumere l’altra posizione nella trattativa. Con questi prezzi non è possibile attuare uno scambio.
Uno scambio vantaggioso per entrambi può essere ottenuto a un prezzo compreso tra 2 e 4. In questo intervallo l’allevatore sceglie di vende-
Ecco come il grande economista Adam Smith formulava la sua argomentazione a proposito dei benefici dello scambio:
È una regola inderogabile di ogni buon capofamiglia non tentare mai di fare da sé ciò che gli costerebbe di meno acquistare. Il sarto non tenta di farsi le scarpe, ma si rivolge al calzolaio. Né il calzolaio si azzarda a confezionarsi abiti, ma si rivolge al sarto. L’agricoltore non si dedica né all’una né all’altra attività, ma si rivolge ai due più esperti artigiani. Tutti ritengono che
sia nel proprio interesse impiegare tutta la propria industriosità in modo da avere un vantaggio rispetto al vicino e da acquistare, con una parte del proprio prodotto o –il che è uguale – con una parte del prezzo del proprio prodotto, qualunque altra cosa sia di loro necessità.
Questa citazione è stata tratta da Un’indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, un’opera di Smith pubblicata nel 1776, che rappresentò una pietra miliare nell’analisi degli scambi commerciali e dell’interdipendenza economica.
L’opera di Smith convinse David Ricardo, un agente di borsa milionario, a diventare economista. Nel suo libro Principi di politica economica e tassazione (1817) Ricardo sviluppò il principio del vantaggio comparato nella forma in cui oggi lo conosciamo. Ricardo prende in considerazione l’esempio di due beni (vino e capi di vestiario) e due paesi (Inghilterra e Portogallo), dimostrando come entrambe le nazioni possano ottenere un beneficio dall’apertura agli scambi e dalla specializzazione basata sul vantaggio comparato.
La teoria di Ricardo è il punto di partenza di molta della moderna economia internazionale, ma la sua difesa del libero scambio non fu soltanto accademica: Ricardo fece valere le sue convinzioni economiche anche come membro del Parlamento britannico, opponendosi alle Corn Laws, che limitavano le importazioni di cereali.
I risultati delle analisi di Smith e Ricardo sui benefici connessi con gli scambi internazionali hanno avuto una vita lunga e felice: sebbene spesso gli economisti si trovino in disaccordo su questioni di politica economica, sono assolutamente concordi nell’appoggiare la libertà degli scambi. In aggiunta, le argomentazioni a favore del libero commercio non sono cambiate molto negli ultimi due secoli: benché dall’epoca di Smith e Ricardo la scienza economica abbia ampliato il proprio campo di analisi e sia giunta a elaborare teorie raffinatissime, l’opposizione degli economisti alle restrizioni alla libertà degli scambi si fonda ancora prevalentemente sul principio del vantaggio comparato.
importazioni
i beni prodotti all’estero e venduti
all’interno del paese
esportazioni i beni prodotti all’interno del paese e venduti all’estero
re carne per comprare patate, e l’agricoltore decide di vendere patate per comprare carne. Entrambe le parti possono comprare un bene a un prezzo inferiore al proprio costo-opportunità. Alla fine ognuno si specializza nella produzione del bene per cui gode di un vantaggio comparato, ed entrambi ne traggono un beneficio.
Verifica l’apprendimento rispondendo ai quiz in fondo alla pagina
3.3 LE APPLICAZIONI DEL VANTAGGIO
COMPARATO
Il principio del vantaggio comparato spiega l’interdipendenza e i benefici dello scambio. Poiché l’interdipendenza è così prevalente nel mondo moderno, il principio del vantaggio comparato trova molte applicazioni. Ecco due esempi, uno scherzoso e uno di grande importanza pratica.
3.3A Paola Egonu dovrebbe falciare l’erba del suo giardino?
Paola Egonu è un’atleta eccellente, una delle pallavoliste più talentuose di tutti i tempi, e con la sua potente schiacciata ha realizzato il nuovo record mondiale. Molto probabilmente Paola Egonu è dotata anche per altre attività motorie. Per esempio, immaginiamo che sappia falciare l’erba del suo giardino più velocemente di chiunque altro. Ma il fatto che sia in grado di farlo implica che dovrebbe farlo? Se per Paola falciare l’erba rappresenta una forma di rilassamento, allora è ovvio che dovrebbe farlo. In Paola Egonu sarà anche brava a falciare il prato, ma non è il suo vantaggio comparato.
caso contrario, potrebbe ottenere risultati più soddisfacenti applicando i concetti di costo-opportunità e di vantaggio comparato.
Ipotizziamo che Paola sia in grado di falciare l’erba del suo giardino in 2 ore e che, nelle stesse 2 ore, possa girare un nuovo filmato pubblicitario guadagnando 30 000 euro. Invece Caterina, la figlia dei suoi vicini, potrebbe tagliare l’erba del prato di Paola in 4 ore, oppure, nello stesso tempo, potrebbe lavorare da McDonald’s e guadagnare 50 euro.
In questo esempio, Paola ha un vantaggio assoluto nella falciatura del prato, visto che riuscirebbe a completarla in un tempo inferiore; ma, dal momento che per Paola il costo-opportunità di falciare il prato è di 30 000 euro, mentre per Caterina è di 50 euro, Caterina ha un vantaggio comparato nello svolgimento di questo compito.
I benefici che si possono ricavare dallo scambio sono enormi: invece di curare il suo giardino, Paola dovrebbe girare un nuovo filmato pubblicitario e incaricare Caterina di falciare il prato al posto suo; se, in cambio, la paga più di 50 euro, ma meno di 30 000 euro, entrambe ci guadagnano.
3.3B È conveniente instaurare relazioni commerciali con altri paesi?
Anche le popolazioni di nazioni diverse possono trarre beneficio dalla specializzazione e dallo scambio, proprio come accade agli individui. Molti beni consumati dai cittadini italiani sono prodotti all’estero, e molti beni prodotti in Italia sono venduti all’estero. I beni prodotti all’estero e venduti nel nostro paese sono denominati importazioni; quelli prodotti internamente e venduti all’estero sono detti esportazioni.
QUIZ DI VERIFICA
3. In un’ora, Matteo è in grado di lavare 2 auto oppure di falciare un prato, mentre Sofia è in grado di lavare 3 auto o di falciare un prato. Chi ha un vantaggio assoluto nel lavare auto, e chi nel falciare prati?
(a) Matteo nel lavare auto, Sofia nel falciare prati.
(b) Sofia nel lavare auto, Matteo nel falciare prati.
(c) Matteo nel lavare auto, nessuno dei due nel falciare prati.
(d) Sofia nel lavare auto, nessuno dei due nel falciare prati.
4. Tra Matteo e Sofia, chi ha un vantaggio comparato nel lavare auto, e chi nel falciare prati?
(a) Matteo nel lavare auto, Sofia nel falciare prati.
(b) Sofia nel lavare auto, Matteo nel falciare prati.
(c) Matteo nel lavare auto, nessuno dei due nel falciare prati.
(d) Sofia nel lavare auto, nessuno dei due nel falciare prati.
5. Matteo e Sofia producono in maniera efficiente ed effettuano scambi vantaggiosi per entrambi sulla base del vantaggio comparato se:
(a) Matteo falcia più prati e Sofia lava più auto.
(b) Matteo lava più auto e Sofia falcia più prati.
(c) entrambi lavano più auto.
(d) entrambi falciano più prati.
Le soluzioni si trovano alla fine del capitolo.
Per stabilire come due paesi possono trarre benefici reciproci dal commercio internazionale, ipotizziamo che esistano solo due paesi, gli Stati Uniti e l’Italia, e solo due beni, frumento e automobili. Supponiamo che entrambi i paesi producano automobili altrettanto bene: il lavoratore statunitense e quello italiano riescono a produrre entrambi 1 automobile al mese. Ma dato che hanno territori più vasti e più fertili, gli Stati Uniti riescono a produrre più frumento: un lavoratore statunitense produce 2 tonnellate di frumento al mese; quello italiano ne produce solo 1 tonnellata.
Sulla base del principio del vantaggio comparato, ciascun bene dovrebbe essere prodotto nel paese che presenta il costo-opportunità più basso: dal momento che il costo-opportunità di un’automobile è di 2 tonnellate di frumento negli Stati Uniti e di 1 sola tonnellata in Italia, gli italiani hanno un vantaggio comparato nella produzione di automobili. L’Italia dovrebbe dunque produrre più automobili di quante gliene servano ed esportarle negli Stati Uniti. Analogamente, poiché il costo-opportunità del frumento è di 1 automobile in Italia, ma di 0,5 automobili negli Stati Uniti, questi ultimi hanno un vantaggio comparato nella produzione di frumento e dovrebbero produrne in eccesso rispetto alle proprie esigenze per esportarne una parte in Italia. Grazie alla specializzazione e allo scambio, entrambi i paesi possono disporre di frumento e automobili in maggiore quantità.
Nella realtà, ovviamente, le questioni che riguardano il commercio internazionale sono molto più complesse di quanto suggerisca questo esempio. La più importante tra queste è che ogni paese comprende molti cittadini diversi, sui quali il commercio può incidere in modi differenti. Se gli Stati Uniti esportano frumento e importano automobili, l’effetto che il commercio provoca sul settore agricolo è diverso da quello provocato sul settore automobilistico. Perciò, il commercio internazionale può danneggiare alcune categorie, pur continuando a garantire un beneficio per la società nel suo complesso. Ciò nonostante, questo esempio ci insegna una lezione importante: contrariamente a quanto sostengono alcuni politici e osservatori, il commercio internazionale non è una guerra nella quale se qualcuno vince qualcun altro perde. Il commercio permette a tutti i paesi di raggiungere una maggiore prosperità.
3.4 CONCLUSIONE
I vantaggi di vivere in una economia interdipendente sono enormi. Sia che un cittadino statunitense acquisti calzini tubolari dalla Cina, un mila-
CHIEDI AGLI ESPERTI
Il commercio tra la Cina e gli Stati Uniti
«Il commercio con la Cina avvantaggia la maggioranza degli statunitensi, che, tra i vari benefici, hanno la possibilità di acquistare beni più a buon mercato prodotti o assemblati in Cina».
Cosa dicono gli economisti?
0% in disaccordo
0% incerto
100% d’accordo
«Alcuni statunitensi impiegati nella produzione di beni concorrenti, come i capi d’abbigliamento e il mobilio, sono danneggiati dal commercio con la Cina».
Cosa dicono gli economisti?
0% in disaccordo
96% d’accordo
4% incerto
Fonte: IGM Economic Experts Panel, 19 giugno 2012.
nese compri arance coltivate in Spagna o un proprietario di casa assoldi il figlio del vicino per farsi falciare il prato, le forze economiche in gioco sono le stesse. Il principio del vantaggio comparato mostra che lo scambio può essere vantaggioso per tutti.
Avendo capito perché l’interdipendenza è una cosa buona, potreste naturalmente domandarvi cosa la rende possibile: come possono delle società libere coordinare l’attività di tutti gli individui che le compongono? Cosa ci garantisce che i beni e i servizi passino effettivamente dalle mani di chi dovrebbe produrli a quelle di chi dovrebbe consumarli? In un mondo con due soli abitanti, come quello del nostro esempio dell’allevatore e dell’agricoltore, la risposta è semplice: i due individui possono trattare direttamente e decidere come allocare le risorse tra loro. Nel mondo reale con miliardi di persone la risposta è meno ovvia. Ci occuperemo di questa questione nel capitolo 4, dove analizzeremo il modo in cui una società libera alloca le proprie risorse grazie alle forze della domanda e dell’offerta nel mercato.
Verifica l’apprendimento rispondendo ai quiz alla pagina seguente
I prezzi aumentano dopo una situazione di emergenza
Quando si verifica una calamità naturale, molti beni subiscono un aumento della domanda o una diminuzione dell’offerta. Ciò comporta una spinta al rialzo sui prezzi che non tutti ritengono giusta.
Le iniquità della legge della domanda e dell’offerta di Richard Thaler
Negli Stati Uniti, l’immagine più sconcertante per gli economisti durante le prime settimane della crisi da COVID-19 è stata lo spettacolo degli scaffali vuoti nelle corsie dei supermercati.
Non si trovava carta igienica, né disinfettante per le mani; nelle prime settimane di distanziamento sociale anche la pasta, la farina e persino il lievito erano difficili da trovare, poiché molte persone avevano deciso di dedicarsi alla panificazione. Ma un problema ben più grave riguardava gli ospedali, che non riuscivano ad acquistare quantità sufficienti di mascherine e camici, nonché i respiratori necessari per curare in sicurezza i pazienti affetti da COVID-19.
Che fine aveva fatto la legge della domanda e dell’offerta? Per quale ragione non si era verificato un aumento dei prezzi tale da riportare in equilibrio il mercato, come previsto dai modelli economici?
Ho indagato il problema in uno studio condotto insieme ai colleghi Daniel Kahneman (psicologo) e Jack Knetsch (economista), nel quale siamo arrivati a sintetizzare una risposta con un vocabolo che non si trova nei modelli standard di domanda e offerta: equità. In sostanza, non è socialmente accettabile aumentare i prezzi in una situazione di emergenza.
Abbiamo chiesto a un gruppo di persone di esprimere un’opinione sulle azioni intraprese da una serie di imprese in circostanze ipotetiche. Per esempio: «Un negozio di ferramenta vende pale da neve a 15 dollari. La mattina dopo una bufera, il negozio aumenta il prezzo a 20 dollari.»
L’82% dei nostri intervistati ha giudicato ingiusto un tale comportamento. In questo caso gli intervistati erano canadesi, noti per la loro civiltà, ma gli stessi risultati sono stati confermati successivamente da studi analoghi replicati in tutto il mondo.
La maggior parte delle imprese sa perfettamente che il rispetto delle norme che promuovono l’equità sociale dovrebbe far parte del proprio modello di impresa: durante la recente crisi, le grandi catene di distribuzione hanno reagito alla penuria di carta igienica non aumentandone il prezzo, bensì limitando la quantità che ogni cliente poteva acquistare; inoltre, Amazon e eBay hanno vietato qualsiasi tipo di speculazione sui prezzi sulle rispettive piattaforme di e-commerce.
Comportamenti simili possono essere riscontrati dopo l’avvento di un uragano: generalmente, non appena una tempesta si placa, la domanda di beni come l’acqua in bottiglia e il legno compensato aumenta esponenzialmente. I grandi rivenditori come Home Depot e Walmart prevengono il problema inviando nelle regioni appena fuori dalla zona di pericolo camion carichi di rifornimenti, pronti per essere distribuiti. Così facendo, una volta dichiarata sicura la zona di pericolo i negozi potranno fornire l’acqua gratuitamente e vendere il compensato al prezzo di listino, o a un prezzo inferiore
• Oltre al prezzo del bene, le altre determinanti della quantità domandata sono il reddito dei consumatori, i prezzi dei beni sostituti e complementari, le preferenze, le aspettative e il numero di compratori. Se varia una di queste determinanti, la curva di domanda si sposta.
• La curva di offerta descrive graficamente la quantità di un bene offerta a ogni livello di prezzo. Secondo la legge dell’offerta, la diminuzione del prezzo di un bene ne fa diminuire la quantità offerta. Di conseguenza, la curva di offerta ha pendenza positiva.
• Oltre al prezzo del bene, le altre determinanti della quantità offerta sono il prezzo dei fattori di produzione, la tecnologia disponibile, le aspettative e il numero di venditori. Al variare di una di queste determinanti, la curva di offerta si sposta.
Allo stesso tempo, però, è probabile che alcuni «imprenditori» che vedono nelle calamità naturali un’opportunità di guadagno agiscano in maniera diversa, caricando di compensato i propri camion nei pressi della propria abitazione e recandosi sul luogo dell’uragano per rivendere la merce al miglior prezzo ottenibile.
Ciò non significa che la grande distribuzione sia intrinsecamente più etica dei singoli imprenditori. Semplicemente, le due categorie si muovono su orizzonti temporali diversi: le grandi aziende ragionano sul lungo termine e comportandosi in modo «equo» sperano di fidelizzare i clienti anche dopo l’emergenza, mentre l’interesse principale dei singoli imprenditori è quella di ottenere guadagni immediati.
Le dinamiche che regolano un comportamento equo ci aiutano a comprendere le ragioni che hanno causato l’interruzione della fornitura di attrezzature mediche durante la crisi da COVID-19. Generalmente gli ospedali statunitensi si affidano a gruppi di acquisto per le forniture essenziali, stipulando accordi a lungo termine con i commercianti all’ingrosso i quali tendono a mantenere tali accordi, coscienti del fatto che esistono situazioni nelle quali non sarebbe giusto aumentare i prezzi. Spesso i grossisti sono obbligati per contratto a fissare i prezzi prima dell’arrivo di un’impennata della domanda.
Un esempio di attualità riguarda la mascherina N95. Un dirigente di un ospedale di New York mi ha riportato che all’inizio della pandemia gli ospedali erano tutelati da contratti a lungo termine, grazie
• Il punto di intersezione della curva di domanda e della curva di offerta determina l’equilibrio di mercato. Al prezzo di equilibrio, la quantità domandata è uguale alla quantità offerta.
• Il comportamento di compratori e venditori conduce automaticamente il mercato verso l’equilibrio. Quando il prezzo di mercato è superiore a quello di equilibrio si ha un’eccedenza del bene, che provoca una flessione del prezzo stesso; se il prezzo di mercato è inferiore a quello di equilibrio, si genera una penuria, che esercita pressioni al rialzo sul prezzo.
• Per analizzare come un dato evento influenza il prezzo e la quantità di equilibrio in un mercato, ricorriamo al modello di domanda e offerta, utilizzando un procedimento in tre fasi: dapprima si deve stabilire quali curve si spostano, se quella di
ai quali il costo di una mascherina era fissato a circa 35 centesimi. Di conseguenza, quando il fabbisogno di mascherine è aumentato, i fornitori non erano autorizzati ad aumentare i prezzi, nonostante fossero propensi a farlo.
Tuttavia, altri attori della catena di fornitura sono riusciti a deviare la distribuzione di mascherine verso gli acquirenti disposti a pagare un prezzo più elevato, ottenendo grandi profitti e creando serie difficoltà agli ospedali. Durante il periodo di massima diffusione del coronavirus a New York, l’ospedale nel quale operava il dirigente che ho intervistato era alla ricerca frenetica di mascherine e, quando le forniture regolari hanno raggiunto irrimediabilmente quantità insufficienti, si è trovato a dover acquistare da un fornitore estero centinaia di migliaia di mascherine a 6 dollari l’una.
Quando qualcuno cerca di trarre grandi profitti da un’emergenza di tale portata non è visto bene. Prendiamo il caso di due fratelli che, il primo marzo, dopo l’annuncio del primo decesso per COVID-19 negli Stati Uniti, hanno iniziato ad acquistare disinfettanti per le mani, mascherine e altri prodotti in via di esaurimento per poi rivenderli. Dopo aver venduto parte della merce con forti ricarichi su Amazon e eBay, i fratelli sono stati estromessi dalle due piattaforme; alla fine, a seguito di una notevole pubblicità negativa, hanno deciso di devolvere in beneficenza le scorte ancora in loro possesso.
Di fatto, acquistando al ribasso e vendendo al rialzo, i fratelli hanno reso i mercati più «efficienti». Se invece di effettuare operazioni di arbitraggio nel mercato delle forniture legate al coronavirus avessero venduto azioni di compagnie aeree o
di società alberghiere, o acquistato azioni di Netflix e Zoom, sarebbero stati semplicemente considerati commercianti intelligenti. Ma se il commercio intelligente può ritenersi positivo nel caso di un investimento, non è ritenuto corretto quando riguarda i beni essenziali durante una pandemia.
Si potrebbe argomentare che questa norma sociale sia dannosa, poiché impedisce ai mercati di produrre i propri magici effetti. Per esempio, Tyler Cowen, economista della George Mason University, avrebbe auspicato un consenso nei confronti di un aumento dei prezzi dei beni essenziali relativi al COVID-19.
A tale proposito, Tyler ha scritto: «I prezzi più elevati scoraggiano gli acquisti dettati dal panico, permettendo a coloro che hanno veramente bisogno di determinati beni e servizi di avere maggiori possibilità di ottenerli».
Ma chi ha «veramente bisogno» di mascherine N95? Qual è la giusta ripartizione delle mascherine tra gli ospedali di ricerca ben dotati e le strutture comunali scarsamente finanziate, le case di cura e gli stabilimenti di trasformazione alimentare? La legge della domanda e dell’offerta ci direbbe che le mascherine dovrebbero semplicemente andare all’acquirente disposto (e in grado di) pagare di più per ottenerle; ma secondo le norme di comportamento equo non è sufficiente considerare solo questo aspetto.
In termini pratici, per le imprese – grandi e piccole – che desiderano operare in un’ottica di lungo termine sarebbe opportuno obbedire alla legge dell’equità: se in futuro ci trovassimo di fronte a una penuria di carne e il proprietario di un negozio si accorgesse che è rimasta solo una confe-
domanda, quella di offerta, o entrambe; poi si deve individuare la direzione dello spostamento; infine, si deve confrontare il nuovo equilibrio con il precedente.
Quanto sareste disposti a pagare per questo prodotto in una situazione di emergenza?
zione di costolette di maiale, non sarebbe saggio venderla all’asta al miglior offerente.
Richard Thaler è professore di economia all’Università di Chicago. Nel 2017 ha vinto il Premio Nobel per l’economia.
Fonte: New York Times, 24 marzo 2020.
SPUNTI DI DISCUSSIONE
1. Dopo l’esordio di una pandemia, pensate di avere maggiori o minori probabilità di trovare disinfettante per le mani nei negozi se ai venditori è permesso di aumentare i prezzi? Perché?
2. S e i venditori di risorse scarse non possono aumentare i prezzi per bilanciare domanda e offerta dopo un’emergenza, come pensate che dovrebbero essere allocate queste risorse tra la popolazione? Quali sono i benefici della vostra proposta, e quali problemi potrebbero insorgere nella pratica?
• In una economia di mercato i prezzi sono i punti di riferimento rispetto ai quali vengono prese le decisioni economiche e, di conseguenza, allocate le risorse scarse. Per ogni bene esistente nell’economia, il prezzo garantisce il bilanciamento di domanda e offerta; quindi, il prezzo di equilibrio determina la quantità acquistata dai compratori e la quantità prodotta dai venditori.
CONCETTI FONDAMENTALI
bene inferiore, p. 54
bene normale, p. 54
beni complementari, p. 54
beni sostituti, p. 54
curva di domanda, p. 53
curva di offerta, p. 57
eccedenza, p. 60
equilibrio, p. 59
legge della domanda, p. 52
legge della domanda e dell’offerta, p. 60 legge dell’offerta, p. 57 mercato, p. 50 mercato concorrenziale, p. 51
penuria, p. 60
prezzo di equilibrio, p. 59
quantità di equilibrio, p. 59 quantità domandata, p. 52
DOMANDE DI RIPASSO
1. Cos’è un mercato concorrenziale? Descrivete sinteticamente i tipi di mercato che differiscono da quelli perfettamente concorrenziali.
2. Cosa sono la scheda di domanda e la curva di domanda? Come sono collegate tra loro? Perché la curva di domanda ha pendenza negativa?
3. Un cambiamento delle preferenze dei consumatori provoca un movimento lungo la curva di domanda o uno spostamento della curva stessa? La variazione del prezzo di un bene provoca un movimento lungo la curva di domanda o uno spostamento della curva stessa? Spiegate.
4. Il reddito di Harry diminuisce e, di conseguenza, Harry acquista più succo di zucca. Il succo di zucca è un bene normale o inferiore? Cosa accade alla curva di domanda di succo di zucca di Harry?
quantità offerta, p. 57 scheda di domanda, p. 53 scheda di offerta, p. 57
5. Cosa sono la scheda di offerta e la curva di offerta? Come sono collegate tra loro? Perché la curva di offerta ha pendenza positiva?
6. Una nuova scoperta tecnologica provoca un movimento lungo la curva di offerta o uno spostamento della curva stessa? La variazione del prezzo del bene provoca un movimento lungo la curva di offerta o uno spostamento della curva stessa?
7. Definite l’equilibrio del mercato. Descrivete le forze che spingono il mercato verso l’equilibrio.
8. Birra e pizza sono complementari, poiché sono spesso consumate insieme. Quando il prezzo della birra aumenta, cosa accade a offerta, domanda, quantità offerta, quantità domandata e prezzo della pizza?
9. Descrivete il ruolo dei prezzi all’interno di una economia di mercato.
PROBLEMI E APPLICAZIONI
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1. Date una spiegazione di ciascuna delle seguenti affermazioni, ricorrendo a un grafico di domanda e offerta:
(a) Se si verifica un’ondata di siccità nei paesi mediterranei, il prezzo dell’olio d’oliva aumenta in tutti i supermercati europei.
(b) L’arrivo del caldo estivo nel New England fa crollare il prezzo delle stanze d’albergo nei Caraibi.
(c) Se scoppia una guerra in Medio Oriente, in Europa il prezzo della benzina aumenta e quello delle Mercedes usate crolla.
2. «Un aumento della domanda di quaderni provoca un aumento della quantità domandata di quaderni, ma non della quantità offerta». Questa affermazione è vera o falsa? Spiegate perché.
3. Prendete in esame il mercato delle automobili monovolume. Per ognuno degli eventi elencati di seguito, identificate le determinanti della domanda e dell’offerta che vengono influenzate e indicate anche se l’offerta o la domanda aumentano o diminuiscono. Tracciate quindi un grafico per illustrarne gli effetti sul prezzo e la quantità di automobili monovolume.
(a) Le famiglie decidono di avere più figli.
(b) Uno sciopero delle acciaierie fa aumentare il prezzo dell’acciaio.
(c) Vengono progettati nuovi impianti automatizzati per la produzione automobilistica.
(d) Il prezzo dei SUV aumenta.
(e) Un crollo del mercato azionario fa diminuire la ricchezza delle famiglie.
4. Prendete in esame il mercato dei servizi di streaming video, degli schermi televisivi e dei biglietti d’ingresso al cinema.
(a) Per ogni coppia di beni, stabilite se si tratta di beni complementari o sostituti:
• servizi di streaming e schermi TV
• servizi di streaming e ingressi al cinema
• schermi TV e ingressi al cinema
(b) Supponete che l’introduzione di una nuova tecnologia abbatta il costo di produzione degli schermi televisivi. Tracciate un grafico per mostrare cosa accade nel mercato degli schermi televisivi.
(c) Tracciate altri due grafici per mostrare in che modo il cambiamento verificatosi nel mercato degli schermi televisivi influenza il mercato dei servizi di streaming e degli ingressi al cinema.
5. Negli ultimi quarant’anni il progresso tecnologico ha abbattuto il costo dei microprocessori; come pensate che questo fatto abbia influenzato il mercato dei computer? E quello del software? E delle macchine per scrivere?
6. Usando un grafico di domanda e offerta, mostrate gli effetti dei seguenti eventi sul mercato delle felpe:
(a) Un uragano distrugge i raccolti di cotone in Egitto.
(b) Il prezzo dei giubbotti in pelle diminuisce.
(c) In tutte le università viene fatto obbligo di partecipare a lezioni di ginnastica ogni mattina, con abbigliamento appropriato.
(d) V iene inventata una nuova macchina per la tessitura.
7. Il ketchup è un complemento, oltre che un condimento, delle patate fritte; se il prezzo delle patate fritte aumenta, cosa accade nel mercato del ketchup? E in quello dei pomodori? E in quello del succo di pomodoro? E in quello del succo d’arancia?
nella quantità domandata rappresentano, rispettivamente, un forte aumento percentuale del prezzo e una modesta diminuzione percentuale della quantità domandata; in questo caso la curva di domanda è poco elastica. Se, al contrario, il prezzo è elevato e i consumatori acquistano quantità basse, le stesse variazioni di prezzo e quantità – un aumento del prezzo pari a 1 euro e una riduzione di 2 unità nella quantità domandata – rappresentano un modesto aumento percentuale del prezzo e una marcata diminuzione percentuale della quantità domandata; in questo caso la curva di domanda è molto elastica.
La tabella riporta anche il ricavo totale in ogni punto della curva di domanda. Questi valori illustrano la relazione tra ricavo totale ed elasticità: quando il prezzo, per esempio, è di 1 euro, la domanda è anelastica e un aumento del prezzo a 2 euro accresce il ricavo totale; ma se il prezzo è di 5 euro, la domanda è elastica e un aumento del prezzo a 6 euro riduce il ricavo totale; tra 3 e 4 euro, l’elasticità è unitaria e il ricavo totale rimane invariato.
In breve, l’analisi di una curva di domanda lineare rivela che l’elasticità della domanda al prezzo non è necessariamente la stessa in tutti i punti di una curva di domanda. Un’elasticità costante è possibile – tranne che nel caso della curva di domanda lineare – ma non costituisce la regola.
5.1G Altri tipi di elasticità della domanda
Oltre all’elasticità della domanda al prezzo, gli economisti utilizzano altre elasticità per descrivere il comportamento dei consumatori in un mercato.
l’elasticità della domanda al reddito L’elasticità della domanda al reddito misura la variazione della quantità domandata al variare del reddito del consumatore. Il suo valore viene calcolato come rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del reddito, cioè:
Elasticità della domanda al reddito
variazione percentuale della quantità domandata variazione percentuale del reddito =
Come abbiamo visto nel capitolo 4, per la maggior parte i beni sono beni normali: all’aumentare del reddito aumenta anche la quantità domandata. Dato che quantità domandata e reddito si muovono nella stessa direzione, i beni normali hanno un’elasticità della domanda al reddito di segno positivo. Tuttavia alcuni beni, per esempio i viaggi in autobus in certe città, sono beni inferiori: un au-
mento del reddito ne riduce la quantità domandata, dunque il valore dell’elasticità della domanda al reddito è negativo.
Anche tra i beni normali il valore dell’elasticità al reddito varia sensibilmente: i beni di prima necessità, come cibo e vestiario, tendono ad avere una bassa elasticità al reddito perché i consumatori, indipendentemente dal reddito, devono acquistare determinate quantità minime di tali beni. È stata infatti individuata una regolarità empirica, detta legge di Engel (dal nome dello statistico che l’ha scoperta nel diciannovesimo secolo): all’aumentare del reddito individuale, la quota di reddito spesa in cibo diminuisce, a indicare un’elasticità della domanda al reddito inferiore a 1. Invece i beni di lusso, come i gioielli e i beni ricreativi, tendono ad avere un’elasticità al reddito elevata, dal momento che il consumatore può facilmente rinunciarvi se il suo reddito non è sufficientemente elevato.
l ’ elasticità incrociata della domanda al prezzo Gli economisti ricorrono al concetto di elasticità incrociata della domanda al prezzo per misurare la variazione della quantità domandata di un bene al variare del prezzo di un altro bene. Il suo valore è calcolato come rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata del bene 1 e la variazione percentuale del prezzo del bene 2, ovvero:
Elasticità incrociata della domanda al prezzo
variazione percentuale della quantità domandata del bene 1 variazione percentuale del prezzo del bene 2 =
L’elasticità incrociata della domanda al prezzo può assumere segno negativo o positivo, a seconda che i due beni siano sostituti o complementari. Come abbiamo discusso nel capitolo 4, sono sostituti i beni generalmente utilizzabili in sostituzione l’uno dell’altro, come hamburger e hot dog. Un aumento del prezzo degli hot dog induce gli individui ad acquistare più hamburger. Dato che il prezzo degli hot dog e la quantità domandata di hamburger tendono a muoversi nella medesima direzione, l’elasticità incrociata ha valore positivo. Per contro, i beni complementari tendono a essere utilizzati insieme, come accade con computer e software. In questo caso l’elasticità incrociata è negativa e indica che un aumento del prezzo dei computer provoca una diminuzione della quantità domandata di software.
Verifica l’apprendimento rispondendo ai quiz alla pagina seguente
elasticità della domanda al reddito una misura della reattività della quantità domandata di un bene a variazioni del reddito dei consumatori, calcolata come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del reddito elasticità incrociata della domanda al prezzo una misura della reattività della quantità domandata di un bene a variazioni del prezzo di un altro bene, calcolata come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata del primo bene e la variazione percentuale del prezzo del secondo
Figura 5.5 L’elasticità dell’offerta al prezzo
(€)
1. Un aumento del prezzo…
L’elasticità dell’offerta al prezzo permette di stabilire se la curva di offerta è tendenzialmente ripida o piatta. Si noti che tutti i valori percentuali sono stati calcolati con il metodo del punto medio.
(a) Offerta perfettamente anelastica: elasticità = 0
Prezzo (€)
1. Un aumento del prezzo del 22%…
(b) Offerta anelastica: elasticità < 1
Offerta
Prezzo (€)
1. Un aumento del prezzo del 22%…
2. … lascia inalterata la quantità offerta.
Prezzo (€)
1. Un aumento del prezzo del 22%…
Quantità
2. … provoca un aumento del 10% della quantità offerta.
(c) Offerta con elasticità unitaria: elasticità = 1
Offerta
2. … provoca un aumento del 22% della quantità offerta.
(d) Offerta elastica: elasticità > 1
2. … provoca un aumento del 67% della quantità offerta.
Prezzo (€)
(e) Offerta perfettamente elastica: elasticità in nita
1. Per qualsiasi prezzo maggiore di 4 euro la quantità offerta è in nita.
2. Al prezzo di 4 euro, i produttori sono disposti a vendere qualsiasi quantità.
3. Per qualsiasi prezzo minore di 4 euro la quantità offerta è nulla.
Quantità
UN CASO La diminuzione dei tassi di interesse
reali statunitensi
tra il 1984 e il 2020
All’interno dell’evoluzione economica degli Stati Uniti degli ultimi decenni emerge un fatto particolarmente degno di nota: l’ampia e relativamente stabile diminuzione dei tassi di interesse reali. Tale fenomeno è illustrato nella Figura 20.4. Alla fine degli anni 1980 e durante gli anni 1990, il tipico tasso di interesse reale si aggirava tra il 4% e il 5%; negli anni 2010, di norma non superava l’1%; e nel 2020 ha persino assunto valori negativi. Durante questo periodo molti altri paesi hanno riscontrato una tendenza analoga.
Qual è la causa di questo declino, e quali le conseguenze? Partiamo dai tre motivi per cui il risparmio potrebbe essere aumentato, facendo spostare verso destra la curva di offerta di fondi mutuabili.
• Negli ultimi decenni, l’aumento della disuguaglianza del reddito ha comportato un trasferimento delle risorse dalle famiglie più povere a quelle più ricche. Se i ricchi hanno una propensione al risparmio maggiore, si verifica un aumento del flusso di risorse verso i mercati dei capitali.
• Negli ultimi anni l’economia cinese è cresciuta rapidamente, e la Cina presenta un elevato tasso di risparmio. Questo nuovo e ampio bacino di risparmi fluisce verso i mercati dei capitali in tutto il mondo.
• Eventi come la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia del 2020 ci ricordano quanto la vita possa essere piena di incertezza. Le persone possono reagire a questa incertezza incrementando i propri risparmi precauzionali per prepararsi alle eventualità più sfortunate.
Prendiamo in considerazione anche i tre motivi che potrebbero essere alla base della diminuzione degli investimenti, la quale ha fatto spostare verso sinistra la curva di domanda di fondi mutuabili.
• Negli ultimi decenni, in media si è verificato un rallentamento della crescita economica, a causa di una
combinazione di scarsa crescita della produttività e minore crescita della popolazione. Un tale rallentamento fa diminuire la domanda di nuovi investimenti in capitale.
• Le tecnologie più datate, quali le ferrovie e le fabbriche di automobili, richiedevano enormi investimenti in capitale fisico, mentre le nuove tecnologie, come quelle sviluppate nella Silicon Valley, possono presentare una minore intensità di capitale.
• Alcuni economisti hanno suggerito che oggi l’economia statunitense sia meno competitiva di quanto non fosse un tempo. Non soltanto le imprese con un maggiore potere di mercato applicano prezzi più elevati, ma investono anche meno.
Quale tra queste ipotesi corrisponde al vero? Molto probabilmente, la causa risiede in una combinazione di queste forze. Quando la curva di offerta di fondi mutuabili si sposta verso destra e la relativa curva di domanda si sposta verso sinistra, l’impatto sul livello di risparmio e di investimento di equilibrio è ambiguo, ma l’effetto sul tasso di interesse di equilibrio è chiaro: lo fa diminuire. Alcune delle conseguenze dei bassi tassi di interesse sono evidenti. Per esempio, nel corso degli ultimi cento anni un portafoglio ben equilibrato, costituito per metà di obbligazioni e per metà di azioni, ha realizzato un rendimento medio annuo pari a circa il 5%, una volta depurato dall’inflazione. Guardando in avanti partendo dal presente (mentre scriviamo è il 2021), una proiezione più plausibile è un rendimento del 3% circa.
Se tale proiezione si realizzerà, le istituzioni come le università, che utilizzano il rendimento sul proprio patrimonio per finanziare le attività, dovranno tirare la cinghia. Anche i singoli individui dovranno rivedere i propri risparmi in vista del pensionamento: per sostenere un qualsiasi livello di spesa per un periodo di pensionamento della durata di 30 anni a fronte di un tasso di
Figura 20.4
La diminuzione del tasso di interesse reale negli Stati Uniti
Il tasso di interesse reale è diminuito notevolmente tra il 1984 e il 2020. La causa è ancora un mistero, anche se sono state avanzate alcune ipotesi.
Fonti: Federal Reserve; U.S. Department of Commerce; e calcoli degli autori. Il tasso di interesse reale presentato qui è dato dalla differenza tra il rendimento sui titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni e il tasso di inflazione di fondo (calcolato sulla base del deflatore del PCE, l’indice dei prezzi al consumo personale, da cui sono escluse le spese per cibo ed energia) come misura dell’inflazione attesa.
Sotto uno specifico aspetto, tuttavia, i mercati finanziari sono speciali: diversamente da tutti gli altri mercati hanno l’importante funzione di mettere in collegamento il presente e il futuro. Chi offre fondi mutuabili – i risparmiatori – lo fa perché vuole convertire una parte del proprio reddito attuale in potere d’acquisto futuro. Chi domanda
POST SCRIPTUM Le crisi finanziarie
Nel 2008-2009 gli Stati Uniti e molte altre grandi economie mondiali sono stati colpiti da una crisi finanziaria che ha portato a una brusca contrazione dell’attività economica. Esamineremo questi eventi in maggior dettaglio nei prossimi capitoli; ma dato che in questo abbiamo introdotto il sistema finanziario, esaminiamo qui brevemente gli elementi fondamentali delle crisi finanziarie.
Il primo elemento di una crisi finanziaria è la marcata diminuzione dei prezzi di alcune attività: nel 2008-2009 il fenomeno ha interessato in particolare il mercato immobiliare. Il prezzo delle abitazioni, che era aumentato velocemente durante il decennio precedente, è crollato del 30% circa nell’arco di pochi anni; negli Stati Uniti non si registrava una tale flessione dei prezzi dagli anni 1930.
Il secondo elemento è l’insolvenza delle istituzioni finanziarie. (Si dice che un’impresa è insolvente quando le sue passività superano il valore delle sue attività.) Nel 2008-2009 numerose banche e altre società finanziare avevano di fatto scommesso sui prezzi degli immobili, scegliendo di detenere in portafoglio titoli garantiti da mutui ipotecari. Quando i prezzi delle
fondi mutuabili – i prenditori – lo fa perché vuole investire oggi in modo da disporre di più beni capitali per produrre beni e servizi nel futuro. Dunque, il buon funzionamento dei mercati finanziari è importante non solo per le generazioni odierne, ma anche per quelle future, che erediteranno molti dei benefici che essi producono.
abitazioni sono crollati, molti proprietari hanno smesso di pagare le rate del mutuo. Questi default hanno spinto svariate istituzioni finanziare verso il fallimento.
Il terzo elemento è l’indebolimento della fiducia nelle istituzioni finanziarie. Alcuni depositi bancari sono protetti da un’assicurazione pubblica, ma questa copertura non è estesa a tutti. All’aumentare delle insolvenze, tutte le istituzioni finanziarie si sono trovate esposte al rischio di fallimento; di conseguenza, gli individui e le imprese hanno cominciato a prelevare i depositi non assicurati. Per far fronte all’ondata di prelievi, le banche hanno cominciato a vendere le proprie attività (a volte a prezzi estremamente ridotti) e a ridurre l’erogazione di prestiti.
Il quarto elemento tipico di una crisi finanziaria è la stretta creditizia. A causa delle difficoltà attraversate dalle istituzioni finanziarie, molti richiedenti hanno incontrato difficoltà a ottenere prestiti, anche quando i loro progetti di investimento erano redditizi. In sostanza, il sistema finanziario non riusciva a svolgere pienamente la propria normale funzione, ossia incanalare le risorse dei risparmia -
• Il sistema finanziario di una economia avanzata è composto da molti tipi di istituzioni finanziarie, tra le quali il mercato obbligazionario, il mercato azionario, le banche e i fondi comuni di investimento. Tutte queste istituzioni interagiscono al fine di indirizzare le risorse degli individui che vogliono risparmiare verso gli individui e le imprese che desiderano indebitarsi.
• Alcune identità della contabilità del reddito nazionale rivelano importanti relazioni tra le variabili macroeconomiche: in particolare, in una economia chiusa il risparmio nazionale deve essere uguale all’investimento. Le istituzioni finanziarie costituiscono il meccanismo attraverso il quale l’economia bilancia i risparmi di un individuo con l’investimento di un altro.
• Il tasso di interesse si determina attraverso l’interazione di domanda e offerta nel mercato dei fondi mutuabili. L’offerta di
tori verso i prenditori che presentavano le migliori opportunità di investimento. Il quinto elemento in una crisi finanziaria è il rallentamento dell’attività economica. Data la carenza di finanziamenti per nuovi progetti di investimento, la domanda aggregata di beni e servizi è diminuita. Per ragioni che discuteremo in maggiore dettaglio nei prossimi capitoli, questo ha determinato una diminuzione del reddito nazionale e un aumento della disoccupazione.
Il sesto e ultimo elemento caratteristico di una crisi finanziaria è l’instaurarsi di un circolo vizioso. Il rallentamento dell’attività economica ha ridotto la redditività di molte imprese e il valore di numerose attività. L’economia è stata spinta di nuovo verso il primo elemento descritto sopra, e le difficoltà del sistema finanziario e il rallentamento dell’economia si sono rafforzati a vicenda.
Le crisi finanziarie come quella del 2008-2009 possono produrre conseguenze gravi. Per fortuna, non durano per sempre: alla fine le istituzioni finanziarie si rimettono in sesto, magari con l’aiuto del governo, e tornano alla propria funzione di intermediazione.
fondi mutuabili proviene dagli individui che risparmiano una parte del proprio reddito e sono disposti a darla in prestito. La domanda di fondi mutuabili viene da individui e imprese che necessitano di prestiti per finanziare i propri investimenti. Per analizzare come un provvedimento o un evento condiziona il tasso di interesse, si deve stabilire come influisce sulla domanda e sull’offerta di fondi mutuabili.
• Il risparmio nazionale è uguale alla somma di risparmio privato e risparmio pubblico. Un disavanzo del bilancio dello Stato rappresenta un risparmio pubblico di segno negativo e, perciò, riduce il risparmio nazionale e l’offerta di fondi mutuabili per finanziare l’investimento. L’effetto di spiazzamento (crowding out) del disavanzo pubblico sull’investimento incide negativamente sulla crescita della produttività e del PIL.
avanzo (o surplus) di bilancio, p. 332 azione, p. 329 disavanzo (o deficit) di bilancio, p. 332 fondo comune di investimento, p. 330 intermediari finanziari, p. 330
CONCETTI FONDAMENTALI
mercati finanziari, p. 328 mercato dei fondi mutuabili, p. 333 obbligazione, p. 328 risparmio nazionale (risparmio), p. 332 risparmio privato, p. 332
DOMANDE DI RIPASSO
1. Qual è il ruolo del sistema finanziario? Individuate e descrivete due mercati che lo compongono nella nostra economia. Individuate e descrivete due intermediari finanziari.
2. Per quale motivo per gli individui che possiedono azioni e obbligazioni è importante diversificare i loro investimenti? Quali sono le istituzioni finanziarie che rendono più semplice la diversificazione?
3. Cos’è il risparmio nazionale? Cos’è il risparmio privato? Cos’è il risparmio pubblico? Come sono correlate queste tre variabili?
risparmio pubblico, p. 332 sistema finanziario, p. 327 spiazzamento (crowding out), p. 338
4. Cos’è l’investimento? Quale correlazione esiste tra investimento e risparmio nazionale nell’ambito di un’economia chiusa?
5. Descrivete un cambiamento della normativa tributaria che possa incentivare il risparmio privato. Se questo provvedimento venisse applicato, che conseguenze avrebbe sul mercato dei fondi mutuabili?
6. Cos’è il disavanzo del bilancio pubblico? In che modo influisce sui tassi di interesse, sull’investimento e sulla crescita economica?
PROBLEMI E APPLICAZIONI
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1. Per ciascuna delle seguenti coppie, indicate quale obbligazione ritenete corrisponda un tasso di interesse superiore. Motivate la vostra risposta.
(a) Un’obbligazione emessa dal governo del Regno Unito e una emessa da un governo dell’Europa orientale.
(b) Un’obbligazione che giunge a maturazione nel 2030 e una che giunge a maturazione nel 2050.
(c) Un’obbligazione emessa dalla Coca-Cola e una emessa da una società di software che voi gestite nel vostro garage.
(d) Un’obbligazione emessa dal governo federale statunitense e una emessa dallo stato di New York.
2. Molti lavoratori detengono azioni emesse dall’impresa per la quale lavorano. Perché pensate che le imprese incoraggino questo comportamento? Perché una persona potrebbe non desiderare di possedere azioni dell’impresa per la quale lavora?
3. Spiegate la differenza tra risparmio e investimento secondo la definizione prevalente in macroeconomia. Quale dei seguenti comportamenti rientra nella categoria investimento? Quale nella categoria risparmio? Perché?
(a) La vostra famiglia accende un mutuo per acquistare una nuova casa.
(b) Destinate 200 euro del vostro stipendio all’acquisto di azioni Telecom.
(c) Un vostro amico guadagna 100 euro e li deposita sul suo conto bancario.
(d) Chiedete un prestito di 1000 euro alla banca per acquistare un’automobile da utilizzare per l’attività di consegne a domicilio che avete aperto.
4. Supponete che il PIL sia di 8000 miliardi di euro, le entrate tributarie di 1500 miliardi di euro, il risparmio privato di 500 miliardi di euro e quello pubblico di 200 miliardi di euro.
Nell’ipotesi di economia chiusa, calcolate consumo, spesa pubblica, risparmio nazionale e investimento.
5. Florenzia è un’economia chiusa. In un determinato anno, i suoi economisti rilevano i seguenti dati:
Y = 10 000
C = 6000
T = 1500
G = 1700
Stimano inoltre che l’investimento a Florenzia sia
I = 3300 – 100 r
dove r è il tasso di interesse reale espresso in valori percentuali. Calcolate il risparmio privato, il risparmio pubblico, il risparmio nazionale, l’investimento e il tasso di interesse di equilibrio a Florenzia.
6. Supponete che la Intel stia progettando di costruire un nuovo stabilimento produttivo.
(a) Ipotizzando che la Intel possa finanziarsi solo sul mercato obbligazionario, come verrebbe influenzata la decisione di costruire un nuovo stabilimento produttivo da un improvviso aumento dei tassi di interesse?
(b) Se la Intel disponesse di fondi propri bastanti per avviare la costruzione senza ricorrere all’indebitamento, la medesima variazione del tasso di interesse avrebbe qualche effetto sulla sua decisione? Perché?
7. Tre studenti risparmiano 1000 euro ciascuno. Ognuno di loro ha l’opportunità di investire fino a 2000 euro. Gli investimenti presentano i seguenti rendimenti percentuali:
Lucio 5%
Francesco 8%
Fabrizio 20%
Titolo originale (capitoli 1-14; 17-26): Essentials of Economics, Tenth Edition, by N. Gregory Mankiw (chapters 1-24) © 2024, © 2021, © 2018 Copyright © 2024 Cengage Learning, Inc. All rights reserved.
Titolo originale (capitoli 15 e 16): Economics, Fourth Edition, by N. Gregory Mankiw and Mark P. Taylor (chapters 12 and 13) © 2017 by Cengage Learning EMEA. All rights reserved. © 2024 Zanichelli editore S.p.A., via Irnerio 34, 40126 Bologna [89953] www.zanichelli.it
Traduzione: Francesca Divano (capitoli 1-10), Matilde Soligno (11-26) Revisione: Fabrizio Ferretti
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Redazione: Francesca Divano
Indice analitico: Matilde Soligno
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Copertina:
– Progetto grafico: Falcinelli & Co., Roma
– Immagine di copertina: Techa Tungateja/iStockphoto
Prima edizione italiana: gennaio 1999
Seconda edizione italiana: settembre 2002
Terza edizione italiana: settembre 2004
Quarta edizione italiana: luglio 2007
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Sesta edizione italiana: giugno 2016
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N.Gregory Mankiw
L’essenziale di economia
Ottava edizione italiana
L’economia è una scienza che ci riguarda da vicino, perché studia con approccio scientifico il comportamento delle persone per contribuire a risolvere le sfide che devono affrontare tutte le società. Studiare le basi di questa disciplina, quindi, è importante per diventare cittadine e cittadini consapevoli, in grado di prendere decisioni vantaggiose su argomenti di attualità.
L’essenziale di economia, giunto all’ottava edizione, fornisce gli strumenti fondamentali per orientarsi in questa materia, grazie a una scrittura che va dritta al punto e a un intenso lavoro di aggiornamento per mantenere l’opera attuale e rilevante.
Gli aggiornamenti vanno da come la penuria di alcuni beni durante la pandemia di COVID-19 ha rinnovato il dibattito sull’equità di alzare i prezzi durante una crisi, al tema controverso del salario minimo; dal declino dei tassi di interesse reale verificatosi negli ultimi quarant’anni, alle nuove ricerche sui salari di efficienza; dal fatto che le donne tendono a essere migliori investitrici degli uomini, all’imposta sulle emissioni di diossido di carbonio come strumento contro il cambiamento climatico globale.
N.Gregory Mankiw è professore di Economia alla Harvard University ed è stato, dal 2003 al 2005, presidente del Council of Economic Advisors per la Presidenza degli Stati Uniti. È autore di Macroeconomia (2024), Principi di economia (2022), Principi di microeconomia (2022) e Principi di economia per l’impresa (2015), tutti presenti nel catalogo Zanichelli.
Ci sono diverse rubriche di supporto allo studio:
• i box Analisi di un caso presentano casi di studio legati a eventi della vita reale;
• in Prima pagina si trovano articoli autentici, estratti da giornali, riviste e notiziari online, spesso scritti da personalità dell’economia; introdotti brevemente dall’autore, sono seguiti da una serie di Spunti di discussione;
• i box Post scriptum sono uno spazio dedicato agli approfondimenti, di carattere storico, o tecnico;
• i box Chiedi agli esperti riassumono i risultati dell’IGM Economics Experts Panel, un sondaggio condotto regolarmente tra economisti ed economiste di rilievo; i risultati sono presentati in corrispondenza degli argomenti trattati e mostrano su quali punti il dibattito è ancora aperto;
• i Quiz di verifica lungo il testo permettono una veloce autovalutazione di quello che si è appena studiato;
• alla fine del capitolo, il Riepilogo e l’elenco dei Concetti fondamentali aiutano a organizzare lo studio, mentre una corposa sezione di Domande di ripasso e Problemi e applicazioni accompagna nella preparazione dell’esame.
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