MENSILE/MONATSMAGAZIN | ANNO 19. JAHRGANG NR. 03 |
INTERVISTE CON INTERVIEWS MIT
Michael LANTHALER
Mattia MARCHI
Sonja KIEM
MENSILE/MONATSMAGAZIN | ANNO 19. JAHRGANG NR. 03 |
INTERVISTE CON INTERVIEWS MIT
Michael LANTHALER
Mattia MARCHI
Sonja KIEM
Il Presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher e il Presidente dell’FCS, Gerhard Comper, in occasione della partita casalinga con il Pisa, subito dopo il riscaldamento, hanno premiato Fabian Tait per aver raggiunto il record assoluto di presenze in campo con la maglia biancorossa. Al capitano è stato consegnato un artistico trofeo in legno che raffigura i numeri 369 (primato di presenze) e il 21 (numero di maglia), oltre a riportare il nome. Il tutto tra due ali di ragazzini in festa che hanno fatto da cornice alla passerella sul red carpet, tra gli applausi del pubblico, carichi di affetto e riconoscenza.
Vor dem Anpfiff des Heimspiels gegen Pisa wurde der Kapitän des FC Südtirol, Fabian Tait, von Landeshauptmann Arno Kompatscher und FCS-Präsident Gerhard Comper als neuer Rekordspieler der Vereinsgeschichte geehrt. Der 31-jährige Salurner hatte erst wenige Wochen zuvor mit seinem 369. Pflichtspiel für die Weißroten einen neuen Einsatzrekord aufgestellt. Tait erhielt eine personalisierte Holztrophäe, deren Design eine elegante Verschmelzung der Rekordzahl 369, seiner Trikotnummer 21 und seines Namens darstellt. Die Zeremonie fand auf einem roten Teppich statt, der auf dem Rasen des Drusus-Stadions ausgerollt wurde, während zahlreiche Kinder ein Spalier bildeten und die festliche Atmosphäre bereicherten. Das Ereignis wurde von großem Beifall des Publikums begleitet, das den besonderen Rekord seines Kapitäns gebührend feierte.
Le foto di copertina e quelle del servizio in primo piano dedicato a Salvatore Molina sono griffate dal noto fotografo Alfred Tschager, che con la sua maestria ha immortalato il centrocampista biancorosso nella splendida c ornice naturale e nei variegati colori dell’autunno altoatesino. Come sempre, il professionista della fotografia ha abbinato tutta la sua arte e creatività nel catturare le emozioni del giocatore e i colori della stagione autunnale. Scatti con interazioni spontanee, in una atmosfera rilassata e armoniosa, lontano dai consueti contesti agonistici.
Die Titelstory mit Salvatore Molina wird von den beeindruckenden Fotos von Alfred Tschager begleitet. Der erfahrene Fotograf, der seit vielen Jahren mit dem FC Südtirol zusammenarbeitet, hat erneut sein außergewöhnliches Talent unter Beweis gestellt, indem er die Essenz des Moments in herausragenden Aufnahmen festgehalten hat.
Die Fotografien, die in den malerischen Weinreben von Montiggl entstanden sind, zeigen Molina im herbstlichen Farbenspiel, das die Schönheit der Gegend rund um das FCS Center perfekt unterstreicht. Die Fotos zeichnen sich durch Tschagers präzises Auge für Details und sein besonderes Gespür für Licht aus, was ihnen eine einmalige Ausstrahlung verleiht.
06 IN PRIMO PIANO – Salvatore Molina, tra sogni e realtà IM FOKUS – Salvatore Molina, zwischen Träumen und Realität
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PRIMA SQUADRA – Marco Zaffaroni è il nuovo allenatore biancorosso PROFIMANNSCHAFT – Marco Zaffaroni ist neuer Cheftrainer beim FCS
SUPPORTER SPECIALI – Pietro Nicolodi, tra Bundesliga e FCS
L’INTERVISTA – Michael Lanthaler, il medico cresciuto sul campo DAS INTERVIEW – Michael Lanthaler, eine Karriere zwischen Rasen und Rehabilitation
L’ASSEMBLEA – Eletto il Cda, Comper riconfermato alla presidenza GESELLSCHAFTERVERSAMMLUNG – Neuer Verwaltungsrat gewählt, Comper bleibt Präsident
32 NAZIONALI – Kurtic e Kofler in campo con Slovenia e Italia Under 20 NATIONALMANNSCHAFT – Kurtic und Kofler für Slowenien und Italien U20 im Einsatz
34 FOTOGALLERY – Le ultime cinque partite FOTOGALERIE – Die letzten fünf Spiele
42 EVENTI – Tait e Davi promuovono il progetto “Sono forte! Vivo in legalità e sicurezza” VERANSTALTUNGEN – Tait und Davi unterstützen Kampagne „Ich bin stark!“
46 AVVERSARIE AL DRUSO – Sassuolo e Cremonese GEGNER IM DRUSUS-STADION – Sassuolo und Cremonese
48 RICORDI – Ventitré anni fa al Druso ERINNERUNGEN – Vor 23 Jahren im Drusus-Stadion
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CLUB PARTNERSHIP – Prezioso momento di condivisione CLUB PARTNERSHIP – Vernetzung für gemeinsamen Erfolg
52 SETTORE GIOVANILE – Mattia Marchi: “Con i ragazzi mi rapporto così …” JUGENDSEKTOR – Mattia Marchi: „Meine Aufgabe im Jugendsektor des FC Südtirol“
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FCS WOMEN – Sonja Kiem, esperienza e leadership
FCS WOMEN – Sonja Kiem, Erfahrung und Leadership
FCS WOMEN – Giovani in vetrina: tutte le foto del settore giovanile
FCS WOMEN – Die Fotos der Nachwuchsteams
68 KIDS CLUB – Meet & Greet con la prima squadra e Contest creativo KIDS CLUB – Meet & Greet mit den Profis und Zeichenwettbewerb
74 WHITEREDNEWS – Notizie in pillole WHITEREDNEWS – Kurz und knackig
Oltre 300 presenze tra A e B nelle varie competizioni e grande duttilità per l’esterno di centrocampo con la propensione al sacrificio a beneficio della squadra. Il 32enne di Garbagnate Milanese, già azzurrino, vanta in carriera l’invidiabile record di tre promozioni in Serie A conquistate con altrettante maglie diverse (Carpi, Crotone e Monza) e una mancata proprio sul filo di lana. Il tutto tra stop per infortuni e stagioni da incorniciare
Una quarantina di gare in A con una rete e 4 assist, poco più di 260 in B con 12 reti e 39 assist, di cui due reti e un assist in maglia biancorossa rappresentano il biglietto da visita di Salvatore Andrea Molina, 32 anni compiuti lo scorso primo gennaio, lombardo di Garbagnate Milanese, esterno di centrocampo di mestiere. Sasà per amici, compagni di squadra e staff, “The specialist” per molti attenti cronisti per via della sua abilità nel collezionare promozioni dalla B alla A: ben tre e con altrettante maglie diverse (Carpi, Crotone e Monza), a cui bisogna aggiungere il traguardo sfiorato con il Bari, due anni fa, quando i pugliesi vinsero la semifinale playoff con l’FC Südtirol per poi cullare il sogno promozione fino agli ultimi secondi di recupero della finale con il Cagliari, ovvero fino a quando Pavoletti trovò il gol che portò in A i sardi di Ranieri, soffocando in gola l’urlo di gioia ai baresi.
Sasà, biancorosso dal gennaio scorso, giocatore polivalente, due gol in questo primo scorcio di campionato, nasce il primo dell’anno del 1992 a Garbagnate Milanese, comune italiano di 27.054 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia, parte della conurbazione dell'hinterland milanese, uno dei 28 comuni nell'area del Parco delle Groan. E’ sulle strade della sua cittadina che inizia a coltivare la grande passione per il calcio.
Sasà, raccontaci i tuoi primi calci ad un pallone… “Inizio a giocare all'età di cinque anni nel mio paese. Cosa mi ha spinto realmente a farlo? Non lo so, una passione smisurata. Sono sempre stato attratto da questo sport, pur non avendo in famiglia persone particolarmente appassionate, come un papà o zii. Io ho seguito questa passione e chiedevo tutti i giorni, a tutte le ore, a mio padre di iscrivermi a calcio”.
Dove hai cominciato?
“La squadra si chiamava GGS”.
Alle giovanili dell’Atalanta come sei approdato?
“Un giorno, durante un torneo, un osservatore mi visionò e feci un provino per l'Atalanta all'età di sette anni. Feci due-tre anni di provini. Andavo ogni tanto. Adesso non ricordo l'età esatta, ma intorno ai 9-10 anni mi presero e feci tutta la trafila fino alla squadra Primavera”.
Le tappe del tuo cammino giovanile si sviluppano in maglia Dea, in una delle accademie più importanti del calcio italiano, arrivando alla maggiore squadra giovanile, tra gli altri con Sportiello, Zappacosta, Baselli eccetera… “Quella atalantina è stata soprattutto una grande scuola di vita, che ho percepito in pieno quando l’ho lasciata. Mi hanno dispensato insegnamenti che vanno al di là del rettangolo di gioco: non dovevi avere orecchini, tagli di capelli strani e tanto meno atteggiamenti sbagliati. Ti insegnavano a stare al mondo oltre alla parte tecnica che è di altissimo livello. Ti trasmettevano valori prima ancora che idee tattiche. Ma più che la Primavera con questi ragazzi, è stato tutto il percorso meraviglioso. Quella atalantina non è stata per me e non solo per me una scuola di calcio, ma una vera e propria scuola di vita, dove impari a comportarti, ad avere estremo rispetto per le varie figure, per i compagni, per te stesso. Ci tenevano tantissimo e quindi questo è stato molto bello. In questi anni sono passati tantissimi giocatori forti; oltre a quelli che c'erano, tantissimi altri per vari motivi si sono persi, perché il calcio è composto non solo dall’aspetto tecnico, ma ci sono anche gli aspetti mentale e fisico. Di giocatori forti ne ho conosciuti davvero tanti in quegli anni all'Atalanta”.
Nel 2011, a 18 anni, l’approdo nel calcio dei grandi: l’Atalanta ti presta in C1, al Foggia guidato da Valter Bonacina, il tecnico che avevi avuto proprio nella Primavera atalantina. Che esperienza fu?
“Ho accettato di attraversare l'Italia, di mettermi in gioco. Non è stato particolarmente facile per un ragazzo di 18 anni andare a giocare molto lontano da casa, in una piazza prestigiosa e molto esigente come quella di Foggia. Oggi, posso affermare però che è stata un'esperienza importante, fondamentale ed estremamente formativa. Mi ha aiutato a gestire alcuni momenti particolari nell'arco della mia carriera. E’ stata una stagione in cui ho acquisto diverse competenze, una serie di utili skills che mi hanno permesso di crescere nel modo migliore e di essere pronto ad affrontare le diverse difficoltà”.
Poi un altro anno in C1 a Barletta, quest’ultima da giocatore più presente con 31 gare e 2 reti e salvezza ai playout: due stagioni di formazione-gavetta che hai vissuto come?
“A Barletta ho vissuto un'annata estremamente difficile, perché eravamo tutti molto giovani, ma formavamo un'ottima squadra. Ci salvammo ai playout nel derby con l'Andria, quindi fu un'annata tribolata, ma con un epilogo importante”.
Nel 2013 approdi in B, al Modena, una stagione con una quarantina di gare, compresi i playoff con 4 reti e 9 assist: è stata una sorta di consacrazione per te?
“Sì, quello a Modena è stato un anno bellissimo, dopo due anni tra Foggia e Barletta, caratterizzati da fatiche e sofferenze. A Modena è stata un'annata totalmente diversa, anche se i primi quattro o cinque mesi, fino a gennaio, non furono facilissimi, perché non eravamo in buone acque. Nel girone di ritorno, però, perdemmo solo una partita, quindi fu tutto bellissimo. C'erano anche giocatori straordinari come Babacar, Granoche e tanti altri, e facemmo la semifinale play-off con il Cesena, che poi salì in Serie A.”
E’ il trampolino per la A, a Bergamo: stagione 2014-2015, debutto il 21 settembre in l’Atalanta-Fiorentina 0-1, con gol-partita di Jasmin Kurtic. 4 presenze in A per te … “A parte il risultato finale, determinato tra l’altro dal gol decisivo
di Kurtic, che ho ritrovato qui come compagno di squadra, per me quella giornata fu emozionante, indescrivibile. Non credevo di poter arrivare in A, mi sembrava un sogno immenso, totalmente irrealizzabile. Riuscire a coronare il desiderio di qualsiasi ragazzo che inizia a giocare a calcio, fu per me un qualcosa di veramente speciale, di unico e indescrivibile. Una sensazione che, col senno di poi, apprezzi ancora di più, anche perché nel momento esatto in cui si realizza sei talmente euforico che non ti rendi nemmeno conto di cosa ti stia capitando. Per stata una soddisfazione che resterà sempre nei miei ricordi e nel mio cuore. Quello comunque, per me, doveva essere un punto di partenza. Il mio obiettivo, a quel punto divenne quello di giocare alcuni anni in Serie A, evidentemente se non ci sono riuscito è perché quello non era probabilmente il mio livello”.
A gennaio 2015 il passaggio al Carpi, al secondo anno in B e capace di salire in A quell’anno con Fabrizio Castori al timone: 11 partite e una caviglia rotta, che ti fece sfumare l’Europeo del 2015 con l'Under 21 azzurra, dopo aver giocato tutte le qualificazioni nel biennio, spareggi inclusi .. a due mesi dalle finali ci fu l’infortunio: due legamenti della caviglia lesionati… “Il Carpi disputava il secondo anno di fila in B; si era salvato l'anno prima. Già a gennaio eravamo salvi e si crearono strada facendo tutti i presupposti per vincere il campionato, e così andò. Apoteosi finale e approdo in A. C'era una metodologia di lavoro importante. La squadra era composta anche da giocatori davvero forti e motivati, con un direttore sportivo come Cristiano Giuntoli, che oggi vediamo dov'è arrivato. C'erano quindi tutte le componenti giuste per poter vincere. In quel periodo l'infortunio alla caviglia mi precluse la finale dell'Europeo con la nazionale. Non andai agli Europei, dopo aver fatto tutte le qualificazioni. È un mio grande rimpianto, però vorrei dire che va bene così”.
Nelle successive stagioni tanta B; Cesena 2015-2016, Perugia da gennaio 2016. In estate passi all’Avellino, ma salti la stagione per via di un problema alla caviglia. Riprendi ad inizio stagione 2017-2018, ancora con gli irpini, in B e in prestito dall’Atalanta: stagione da 41 gare, 2 gol e 9 assist… “La successiva stagione non fu positiva. Andai a Cesena, ma non feci bene. Tant'è vero che a gennaio cambiai e andai a Perugia. Non fu un bel periodo perché non avevo recuperato bene dall'infortunio. Non avevo forza nella caviglia e non riuscivo a spingere; di conseguenza, non sviluppavo forza nella gamba. È il motivo per cui decisi di fermarmi un anno per curarmi, perché non ero più all'altezza di poter giocare in queste categorie. Feci molta fatica, quindi decisi di fermarmi, curarmi e capire cosa avessi, per poi ripartire più forte di prima. Ricomincia con l'Avellino, in prestito dall’Atalanta. Una stagione particolarmente positiva con mister Novellino, che avevo avuto a Modena. Giocai tante partite e feci diversi assist. A livello di squadra non fu facile; ci salvammo all'ultima giornata in maniera rocambolesca: andammo sotto 1-0 con la Ternana, per poi ribaltarla”.
2018-2019 passi al il Crotone, in B con un triennale. Prima stagione da incorniciare: primo gol con la maglia pitagorica nella partita contro il Carpi per l’1-1 datato il 4 novembre 2018 e 29 gare, nella seconda stagione, con Giovanni Stroppa al timone, 25 gare tra i cadetti e ben 11 assist: promozione in A, la seconda per te … “Sono state tre annate intensamente vissute. La prima è stata difficile, perché eravamo partiti con l'ambizione di stravincere il campionato dopo la retrocessione dalla Serie A. Dovevamo rivin-
cere subito la B. Erano rimasti quasi tutti i giocatori. Invece ci salvammo anche all'ultima giornata. L'anno dopo ripartimmo molto bene, con lo stesso gruppo più e con l'innesto di Messias. Vincemmo il campionato con Stroppa mister e andammo in Serie A. Due stagioni molto intense, una diversa dall'altra”.
Con il Crotone tanti ricordi in A: 38 gare, 1 gol e 4 assist. “La Serie A è stata un'esperienza meravigliosa all’inizio. Purtroppo, siamo stati protagonisti per troppo poco tempo, quindi non è stata così positiva e così fantastica nel prosieguo. Retrocedemmo male e brutalmente. Gli ultimi sei mesi furono in salita”.
Ci racconti il tuo primo e unico gol in A, quello del provvisorio 2-2 nella partita persa per 4-2 a Cagliari a ottobre 2020?
“Prima e unica rete in A. Un gol bellissimo, da fuori area. Purtroppo, per la squadra non ebbe alcun valore visto che perdemmo 4-2. Rivedere quel gol, ancora oggi, mi emoziona tanto. Per me ebbe un significativo particolare e indelebile, lo realizzai in quella che fu l'ultima partita che riuscì a vedere mia sorella Giovanna. Lo dedicai a lei. Purtroppo, da lì a breve, ci lasciò. Poco prima mi scrisse una lunga lettera. Terminava con: ..quando sei triste e stanco non mollare mai! Come non ho mai mollato io”.
Con il Crotone giochi la B 2021-2022 fino a gennaio, per poi passare al Monza, tra i cadetti e vincere un altro campionato, il terzo personale di serie B, per la seconda volta insieme ad un ex FCS, Giovanni Stroppa. Successo arrivato vincendo la finale playoff con il Pisa ...
“Andai al Monza, in un bellissimo ambiente, con persone straordinarie. C’era un progetto ambizioso. Sono stati mesi bellissimi. Una promozione favolosa. Ho ritrovato la A, anche se per sole 5 partite, prima di andare a Bari, nel gennaio del 2023”.
13 partite in B con il Bari, la semifinale playoff vinta contro l’FCS, la finale persa in modo rocambolesco con il Cagliari, con la tua quarta promozione in A spenta dalla pioggia del San Nicola. Uno degli ultimi palloni giocati da te poteva valere la Serie A: 84’ percussione, due avversari dribblati in slalom, assist per Folorunsho, tiro e traversa sullo 0-0.
Pochi minuti dopo con la rete di Pavoletti, nel recupero…
“In realtà ho pensato di più a cosa era successo nella mia area, al gol preso. Certo che, se il Bari fosse andato su con un mio assist in finale playoff (lo aveva già fatto a Monza contro il Pisa, ndr) mi sarebbe piaciuto”.
Sei approdato all’FCS nel gennaio scorso, con forti motivazioni…
“Aspettavo con trepidazione una squadra, ho trovato un ambiente straordinario sotto tutti i punti di vista e in ogni aspetto. Ci sono metodologia e disciplina, oltre a strutture e organizzazione, tutti elementi indispensabili per essere competitivi. Posso dire che abbiamo fatto bene nel campionato scorso e vogliamo fare bene in quello attuale. Siamo un gruppo importante. C’è tanta compattezza tra noi. Siamo amici oltre che compagni di squadra”.
Hai sempre giocato ovunque: esterno, ala, terzino, mezzala, mediano. Posizione preferita?
“Dove il mister decide di mettermi cerco di fare sempre del mio meglio, al servizio della squadra, che arriva prima di tutto. Come i gol, che sono una soddisfazione personale bellissima, ma quello che mi interessa è il risultato finale della squadra. E’ su quello che mi focalizzo: gol e assist sono importanti se concorrono a perseguire in nostro obiettivo”.
Pensi al passato o cosa fatta capo ha?
“Guardo sempre avanti, mai indietro. Non ho rimpianti, anche se mi sono sentito dire che avrei potuto fare di più nella mia carriera. So di avere dato sempre il massimo, probabilmente per colpa mia, per via degli infortuni, per tante altre cose non ho fatto diversamente, ma ho la consapevolezza di aver sempre dato tutto, sempre e comunque”.
Molina fuori dal campo: famiglia, hobby, interessi, passioni … “Il mio tempo libero lo dedico alle persone alle quali voglio bene. Famiglia, fidanzata, amici, compagni di squadra. Non uso i social, sono un malato di calcio. Se in tv c’è una partita di Eccellenza o Promozione, guardo anche quella. Ma quando ci sono la famiglia e gli altri ragazzi preferisco trascorrere del tempo con loro: cinema, passeggiate tra i boschi. Con Arrigoni e Casiraghi andiamo anche a pesca. Sono andato anche a funghi. Mi piace fare tante cose, soprattutto stare in compagnia con le persone più care”.
Egal ob auf der Außenbahn oder im Zentrum, Salvatore Molina hat sich seit seiner Ankunft in Südtirol als zentrale Figur in der taktischen Ausrichtung der Weißroten etabliert. Der 32-Jährige aus Garbagnate Milanese bringt einen beachtlichen Erfahrungsschatz von mehr als 300 Einsätzen in der Serie A und Serie B mit. Dreimal gelang ihm der Aufstieg von der zweiten in die erste Liga, während er einmal nur wenige Sekunden vor dem Ziel scheiterte. Seine Karriere ist geprägt von herausragenden Saisons, die durch exzellente Leistungen und ebenso durch schwere Verletzungen markiert sind
Mit einer Bilanz von rund 40 Einsätzen in der Serie A, einem Tor und vier Assists sowie mehr als 260 Spielen in der Serie B, in denen er zwölf Tore und 39 Assists beisteuerte, hat Salvatore Andrea Molina, besser bekannt als „Sasà“, eine beachtliche Karriere im italienischen Fußball hinter sich. Der 32-Jährige, geboren am 1. Jänner 1992 in Garbagnate Milanese, einem Vorort von Mailand, hat sich als vielseitiger Mittelfeldspieler etabliert, der besonders auf der Außenbahn glänzt. Seine beeindruckende Fähigkeit, mit drei verschiedenen Teams den Aufstieg von der Serie B in die Serie A zu schaffen – Carpi, Crotone und Monza – hat ihm den Spitznamen „The Specialist“ eingebracht. Vor zwei Jahren stand er auch mit Bari kurz vor diesem Ziel, als er im Halbfinale der Playoffs den FC Südtirol besiegte, jedoch im dramatischen Finale gegen Cagliari in den letzten Sekunden der Nachspielzeit unglücklich scheiterte. In diesem Interview blicken wir mit Sasà auf seine außergewöhnliche Reise, seine größten Herausforderungen und die unvergesslichen Momente seiner Karriere zurück.
Seit Jänner dieses Jahres trägt Molina das weißrote Trikot des FC Südtirol, für den er in der laufenden Saison bereits zwei Tore erzielen konnte. Der Weg, der ihn zu diesem entscheidenden Punkt seiner Karriere führte, begann viel früher, auf den Straßen seiner Heimatstadt im Hinterland von Mailand. Dort legte er die Grundlagen seiner fußballerischen Laufbahn, geprägt von harter Arbeit, Leidenschaft und unermüdlichem Streben nach Erfolg.
Sasà, erzähl uns von deinen ersten Schritten im Fußball.
Wo hat deine Leidenschaft für diesen Sport ihren Ursprung?
„Mit dem Fußballspielen begann ich im Alter von fünf Jahren in meinem Heimatort. Was mich dazu bewegt hat? Ehrlich gesagt, kann ich es nicht genau sagen – es war einfach eine unbändige Leidenschaft, die in mir aufkam. In meiner Familie gab es niemanden, der besonders fußballbegeistert war, weder mein Vater noch meine Onkel. Diese Leidenschaft habe ich ganz allein entwickelt und meinen Vater unermüdlich gebeten, mich endlich in einem Verein anzumelden.“
Wo hast du deine ersten Fußballerfahrungen gesammelt?
„Das war in einem kleinen Verein namens GGS, in meinem Heimatort.“
Wie kam es dann zu deinem Wechsel in die Jugendabteilung von Atalanta?
„Eines Tages, während eines Turniers, wurde ich von einem Talentscout entdeckt. Im Alter von sieben Jahren durfte ich bei Atalanta vorspielen. Das zog sich über zwei bis drei Jahre hin, ich ging immer wieder hin. Ich erinnere mich nicht mehr genau, wie alt ich war, als sie mich schließlich aufnahmen, aber es war etwa mit neun oder zehn Jahren. Von da an durchlief ich alle Jugendmannschaften, bis hin zur Primavera.“
Du hast einen Großteil deiner fußballerischen Ausbildung bei Atalanta absolviert, einer der renommiertesten Akademien Italiens. In der Juniorenmannschaft hast du mit talentierten Spielern wie Sportiello, Zappacosta und Baselli gespielt. Wie hast du diese prägende Zeit für dich persönlich erlebt?
„Atalanta war vor allem eine große Schule fürs Leben, das wurde mir besonders bewusst, als ich die Akademie verließ. Man bekam dort nicht nur eine technische Ausbildung auf höchstem Niveau, sondern lernte vor allem auch Disziplin. Es gab klare Regeln: keine auffälligen Frisuren, keine Ohrringe, wer sich
daneben benahm, musste die Konsequenzen tragen. Sie lehrten uns, wie man sich auf und abseits des Platzes verhält. Die Werte, die sie uns beigebracht haben, waren genauso wichtig wie die taktischen und technischen Konzepte. Bei Atalanta habe ich gelernt, wie man sich gegenüber Mitspielern, Trainern und sich selbst respektvoll verhält.
Die Disziplin war streng, aber enorm wertvoll. In dieser Zeit habe ich unzählige talentierte Spieler kennengelernt. Viele haben den Durchbruch geschafft, aber genauso viele haben es aus unterschiedlichen Gründen nicht geschafft. Denn der Fußball besteht nicht nur aus Technik, sondern erfordert auch mentale und körperliche Fitness.“
Im Alter von 18 Jahren hast du den Sprung in den Profifußball geschafft und bist auf Leihbasis nach Foggia in die Serie C1 gewechselt, wo du unter Valter Bonacina, deinem ehemaligen Primavera-Trainer, gespielt hast. Wie war diese Erfahrung?
„Es war eine Herausforderung, so jung nach Foggia zu wechseln, weit weg von zu Hause. Die Erwartungen in einer solch traditionsreichen und anspruchsvollen Fußballstadt waren hoch. Heute kann ich sagen, dass es eine extrem wichtige und prägende Station war. Sie hat mir geholfen, in späteren Phasen meiner Karriere mit schwierigen Momenten umzugehen. Es war ein lehrreiches Jahr, in dem ich viele Fähigkeiten entwickelte, die mir später sehr nützlich wurden.“
Anschließend hast du mit Barletta eine Saison in der Serie C1 absolviert, in der du mit 31 Einsätzen und zwei Toren eine zen-
trale Rolle gespielt hast. Welche Erinnerungen hast du an jene Saison?
„Das Jahr in Barletta gestaltete sich äußerst schwierig. Wir waren eine junge Mannschaft, die intensiv um den Klassenerhalt kämpfen musste. Letztlich gelang es uns, in den Playouts gegen Andria den Verbleib in der Liga zu sichern. Es war eine turbulente Saison, die sich jedoch mit einem glücklichen Ende abschloss.“
Im Jahr 2013 kam es für dich zum Sprung in die Serie B, wo du mit Modena eine starke Saison mit rund 40 Spielen, vier Toren und neun Assists hattest. Betrachtest du diese Saison als deinen großen Durchbruch?
„Ja, absolut. Nach zwei schwierigen Jahren in Foggia und Barletta stellte Modena eine völlig andere Erfahrung dar. Die ersten vier oder fünf Monate bis Januar waren herausfordernd, da die Tabellensituation stets angespannt war. Doch die Rückrunde verlief großartig, wir verloren lediglich ein einziges Spiel. Unser Kader war damals äußerst stark, mit Spielern wie Babacar, Granoche und vielen anderen. Wir erreichten das Halbfinale der Playoffs, wo wir uns knapp dem späteren Aufsteiger Cesena geschlagen geben mussten.“
Jene Spielzeit war dein Sprungbrett in die Serie A, im Trikot von Atalanta. Dein Debüt feiertest du am 21. September 2014 gegen Fiorentina. Den 1:0-Siegtreffer für die „Viola“ erzielte kurioserweise Jasmin Kurtic. Am Ende der Saison standen dir vier Einsätze in der Serie A zu Buche…
„Abgesehen vom Endergebnis, das durch ein Tor von Kurtic
– einem meiner jetzigen Mitspieler – bestimmt wurde, war dieser Tag für mich emotional und unbeschreiblich. Ich hätte nie gedacht, dass ich es bis in die Serie A schaffen würde. Es schien wie ein riesiger, völlig unerreichbarer Traum. Diesen Wunsch, den jeder fußballbegeisterter Junge hat, zu verwirklichen, war für mich etwas wirklich Besonderes. Eine unbeschreibliche Empfindung, die man im Nachhinein noch mehr zu schätzen weiß. Denn in dem Moment selbst ist man so euphorisch, dass man kaum realisiert, was da passiert. Es bleibt eine Erinnerung, die für immer in meinem Herzen verankert ist. Doch für mich sollte das nur ein Ausgangspunkt sein. Mein Ziel war es, mehrere Jahre in der Serie A zu spielen. Das habe ich bedauerlicherweise nicht geschafft, weil meine Fähigkeiten dafür nicht ausreichten.“
Im Jänner 2015 kam es zu deinem Wechsel zu Carpi, wo ihr am Ende der Saison den Aufstieg in die Serie A feiern durftet. Du hast elf Spiele bestritten, dir jedoch eine schwere Knöchelverletzung zugezogen, die dir die Teilnahme an der U21-Europameisterschaft 2015 kostete, obwohl du zuvor alle Qualifikationsspiele absolviert hattest, einschließlich der Playoffs. Zwei Monate vor der Endrunde hast du dir zwei Bänder im Knöchel gerissen… „Carpi befand sich im zweiten Jahr in der Serie B, nachdem das Team im Jahr zuvor den Klassenerhalt geschafft hatte. Bereits im Jänner hatten wir den Ligaverbleib gesichert und auf dem Weg dorthin entwickelten sich alle Voraussetzungen, um die Meisterschaft zu gewinnen – und so kam es auch. Es war eine fantastische Zeit mit einem großartigen Team und einer bedeutenden Arbeitsmethode. Der Kader wir mit talentierten und motivierten Spielern bestückt.
„Wo die Liebe den Tisch deckt, schmeckt das Essen am besten.
Auch unser Sportdirektor Giuntoli, der heute auf höchstem Niveau arbeitet, hat maßgeblich zu unserem Erfolg beigetragen. Leider verhinderte meine Knöchelverletzung, dass ich an der Europameisterschaft teilnehmen konnte, nachdem ich alle Qualifikationsspiele bestritten hatte. Das ist ein großer Wermutstropfen in meiner Karriere, aber ich akzeptiere es.“
In den darauffolgenden Jahren warst du vorwiegend in der Serie B aktiv, unter anderem in Cesena (2015-2016) und Perugia (ab Januar 2016). Im Sommer darauf kam der Wechsel zu Avellino, wo du jedoch aufgrund einer Knöchelverletzung nicht zum Einsatz kommen konntest. In der Saison 2017-2018 hast du schließlich ein starkes Comeback mit Avellino hingelegt, mit 41 Spielen, zwei Toren und neun Assists. Wie würdest du diese Phase deiner Karriere beschreiben?
„In Cesena hatte ich eine schwierige Zeit. Ich hatte meine Verletzung nicht vollständig überwunden und konnte deshalb nicht meine volle Leistung abrufen. Es fehlte mir die Kraft im Sprunggelenk, wodurch ich Schwierigkeiten hatte, mein eigenes Limit zu erreichen. Aus diesem Grund entschied ich mich, ein Jahr Auszeit zu nehmen, um mich richtig zu erholen. Danach startete ich mit Avellino, ausgeliehen von Atalanta, wieder voll durch. Trainer der Mannschaft war Novellino, den ich bereits aus unserer gemeinsamen Zeit in Modena kannte. Ich absolvierte zahlreiche Spiele und konnte mehrere Vorlagen verbuchen. Aus der Sicht der Mannschaft war es eine herausfordernde Saison, in der wir uns am letzten Spieltag auf dramatische Weise retten konnten. Gegen Ternana lagen wir zunächst mit 1:0 hinten, schafften es jedoch, die Partie letztendlich noch zu drehen.“
Zu Beginn der Saison 2018-2019 hast du beim Serie B-Verein Crotone einen Dreijahresvertrag unterzeichnet. In deiner ersten Saison konntest du 29 Einsätze und ein Tor verbuchen, während du im Jahr darauf auf beeindruckende 36 Ligaspiele, zwei Treffer und starke zehn Vorlagen kamst. Am Ende der Saison durftet ihr, unter der Leitung von Giovanni Stroppa, den Aufstieg in die Serie A feiern… „Es waren drei sehr intensive Jahre. In der ersten Saison hatten wir große Ambitionen, den direkten Wiederaufstieg in die Serie A zu schaffen, da beinahe alle Spieler aus der Vorsaison an Bord blieben. Doch am Ende retteten wir uns erst am letzten Spieltag. In der zweiten Saison, mit nahezu der selben Mannschaft, lief es viel besser. Wir hatten ein starkes Team, das durch die Verpflichtung Junior Messias zusätzlich verstärkt wurde. Wir gewannen die Meisterschaft und konnten somit den Wiederaufstieg in die Serie A feiern. Es waren zwei sehr intensive Jahre, die jedoch sehr unterschiedlich verlaufen sind.“
Mit Crotone hast du 38 Spiele in der Serie A absolviert, ein Tor erzielt und vier weitere vorbereitet. Wie bewertest du diese Zeit in der höchsten Liga?
„Die Serie A war anfangs eine wunderbare Erfahrung, aber leider dauerte unser Abenteuer nicht sehr lange. Wir sind auf brutale Weise abgestiegen, die letzten sechs Monate waren aus vielen Gründen äußerst negativ.“
Du hast in der Serie A ein Tor erzielt, bei der 4:2-Niederlage
gegen Cagliari im Oktober 2020. Was bedeutet dir dieses Tor? „Das war mein erster und einziger Treffer in der Serie A. Es war ein wunderschönes Tor aus der Distanz, doch für die Mannschaft hatte es leider keinen Wert, da wir das Spiel letztendlich verloren haben. Trotzdem bedeutet es mir persönlich sehr viel, da es die letzte Partie war, die meine Schwester Giovanna sehen konnte. Wenige Zeit später ist sie von uns gegangen. Ich habe dieses Tor ihr gewidmet. Kurz vor ihrem Tod hatte sie mir einen langen Brief geschrieben, der mit diesen Worten endete: ‚Wenn du traurig und müde bist, gib niemals auf, so wie ich nie aufgegeben habe.‘„
Im Winter 2022 wechseltest du von Crotone nach Monza, wo du unter Giovanni Stroppa deinen dritten Aufstieg in die Serie A feiern konntest. Dieser gelang nach dem gewonnenen Playoff-Finale gegen Pisa…
„Die Zeit bei Monza war großartig. Es war ein wunderschönes Umfeld mit außergewöhnlichen Menschen und einem ambitionierten Projekt. Es war ein tolles Gefühl, sich erneut einen Platz in der Serie A erkämpft zu haben. Dort bestritt ich allerdings nur fünf Spiele, bevor ich im Jänner 2023 nach Bari wechselte.“
Mit Bari hast du in der Saison 2022-2023 13 Spiele in der Serie B absolviert und die Playoff-Halbfinals gegen den FC Südtirol gewonnen, aber die dramatische Finalniederlage gegen Cagliari erlebt. In der 84. Spielminute gelang es dir nach mehreren geschickten Dribblings beinahe, die entscheidende Vorlage zu liefern – doch der Schuss von Folorunsho prallte unglücklich an die Querlatte. Wenige Minuten später, in der tiefen Nachspielzeit, war es Pavoletti, der mit seinem Tor Cagliari zum Sieg führte…
„Ich habe in Wirklichkeit viel öfters an das kassierte Gegentor denken müssen. Natürlich hätte es mir gefallen, Bari mit einem Assist in die Serie A zu führen (wie bereits mit im Trikot von Monza gegen Pisa, Anm.d.Red.).“
Du bist im Jänner 2023 mit großer Motivation zum FC Südtirol gewechselt….
„Ich war über einen längeren Zeitraum auf der Suche nach einer passenden Mannschaft. Hier habe ich ein außergewöhnliches Umfeld vorgefunden, geprägt von exzellenter Organisation, einer
durchdachten Arbeitsweise und hoher Disziplin. Die Chemie im Team ist bemerkenswert, was uns bereits im vergangenen Jahr zu einer herausragenden Meisterschaft verholfen hat. Auch in dieser Saison sind wir gut auf Kurs, denn die Mannschaft zeichnet sich durch Ehrgeiz und Beharrlichkeit aus. Der Zusammenhalt unter uns ist stark – wir sind nicht nur Teamkollegen, sondern auch Freunde. Und genau das macht den entscheidenden Unterschied.“
D u hast in deiner K arriere auf vielen Positionen gespielt, von der Außenbahn bis hin zur zentralen Mittelfeldrolle. Welche Position bevorzugst du?
„Egal, auf welcher Position mich der Trainer aufstellt, mein Ziel ist es stets, mein Bestes zu geben und dem Team zu dienen. Die Mannschaft steht für mich immer an erster Stelle. Das gilt auch für die Tore: Ein Treffer ist natürlich eine persönliche Genugtuung, doch was für mich wirklich zählt, ist das Ergebnis des Teams. Ich konzentriere mich darauf, dass meine Tore und Vorlagen zum Erfolg der Mannschaft beitragen.“
Denkst du oft über die Vergangenheit nach oder hast du diese Kapitel deiner Karriere hinter dir gelassen?
„Ich richte meinen Blick stets nach vorne, niemals zurück. Reue kenne ich nicht, auch wenn manche meinen, ich hätte mehr erreichen können. Ich weiß, dass ich in jeder Situation mein Bestes gegeben habe. Vielleicht habe ich aufgrund von Verletzungen oder anderen Umständen nicht mehr erreicht, doch ich habe immer alles aus mir herausgeholt.“
Was machst du außerhalb des Fußballs in deiner Freizeit? „Meine Freizeit verbringe ich mit den Menschen, die mir am meisten am Herzen liegen: meiner Familie, meiner Freundin, meinen Freunden und meinen Mannschaftskollegen. Soziale Medien nutze ich nicht – stattdessen liebe ich es, Fußball zu schauen. Läuft ein Spiel im Fernsehen, selbst aus der Landesliga, sehe ich es mir an. Doch wenn meine Familie oder Freunde bei mir sind, gehört meine Zeit ihnen. Ich gehe gerne ins Kino, aber ebenso schätze ich entspannte Spaziergänge durch den Wald. Mit Arrigoni und Casiraghi gehe ich ab und zu fischen. Ich war sogar schon Pilze sammeln. Es gibt viele Dinge, die ich gerne mache, besonders in der Gesellschaft der Menschen, die mir viel bedeuten.“
Il 4 novembre scorso la società ha scelto il responsabile tecnico della prima squadra chiamato a sostituire mister Federico Valente, al quale il club ha rivolto un sentito ringraziamento per l’impegno, la dedizione e valori espressi in questi mesi e nel contempo ha dato il benvenuto al nuovo allenatore e al suo vice Alessandro Gazzi, augurando ad entrambi un proficuo lavoro
Benvenuto mister Marco Zaffaroni e un sentito ringraziamento a mister Federico Valente! Nella giornata di lunedì 4 novembre, l’FC Südtirol ha comunicato l’avvicendamento alla guida tecnica della prima squadra.
La società ha ringraziato il tecnico Federico Valente per il grande impegno profuso, la dedizione costante, la professionalità e l’attaccamento ai colori biancoros-
si dimostrati in questi mesi. A Federico Valente, persona di grandi valori morali, che ha incarnato fin dal primo momento i principi del club, sono stati rivolti i più sentiti ringraziamenti da parte del presidente Gerhard Comper e di tutta la società FC Südtirol.
In seguito alle valutazioni seguenti, la società ha individuato in Marco Zaffaroni il profilo addato ad assumere l’incarico di allenatore responsabile della prima squadra biancorossa, ufficializzando la nomina.
Nato a Milano il 20 gennaio 1969, Marco Zaffaroni ha iniziato la carriera in panchina nella stagione 2009-2010 come viceallenatore del Perugia. Nel 2022 il debutto in serie A con l’Hellas Verona dopo diverse esperienze professionali con altri club, tra Serie B e Serie C come Monza, Albinoleffe e Cosenza.
Nella scorsa stagione ha guidato la Feralpisalò in serie B, subentrando a Stefano Vecchi il 23 ottobre 2023.
Il tecnico ha firmato un contratto con il club biancorosso fino al 30 giugno 2025 con opzione in caso di salvezza. Il nuovo tecnico guiderà il primo allenamento nella giornata del 4 novembre scorso. Contestualmente è entrato a far parte dello staff tecnico Alessandro Gazzi, con il ruolo di viceallenatore. Il nuovo mister si è avvalso inoltre della collaborazione di Nicolò Cherubin, nel ruolo di collaboratore tecnico e di tutti i componenti dello staff.
Alessandro Gazzi, nato a Feltre (Belluno) il 28 gennaio 1983, si è ritirato dal calcio giocato nel luglio 2021 dopo 20 anni da centrocampista. Nel corso della sua carriera ha indossato le maglie di Treviso, Lazio, Viterbese, Bari, Reggina, Siena, Torino, Palermo e Alessandria. In seguito, l‘esperienza da collaboratore tecnico nel club alessandrino e da viceallenatore nel Torino U17.
VIDEOSORVEGLIANZA
ANTINCENDIO
CLIMATIZZAZIONE
POMPE
TORRETTE
FOTOVOLTAICO
Nachdem die Weißroten Anfang November Federico Valente von seiner Position als Cheftrainer entbunden hatten, gab der Verein bekannt, dass Marco Zaffaroni die technische Leitung der Profimannschaft übernimmt
Am vergangenen 4. November gab der FC Südtirol die Trennung von Federico Valente und das darauffolgende Engagement des neuen Cheftrainers Marco Zaffaroni bekannt.
Valente leitete seit Dezember 2023 die Geschicke der FCS-Profimannschaft und verkörperte seit seinem Amtsantritt die Werte des Vereins mit großer Integrität. Präsident Gerhard Comper und der gesamte FC Südtirol bedankten sich beim 49-Jährigen für sein Engagement, seine Professionalität sowie für die Loyalität, die er in den vergangenen Monaten gegenüber dem Club bewiesen hatte.
Sein Nachfolger wurde vom FC Südtirol im Profil von Marco
Zaffaroni gefunden. Der 55-jährige Übungsleiter hat einen Vertrag bis zum 30. Juni 2025 erhalten, der im Falle des Klassenerhalts automatisch um eine weitere Saison verlängert wird. Geboren am 20. Jänner 1969 in Mailand, begann Zaffaroni seine Karriere an der Seitenlinie in der Saison 2009/10 als CoTrainer von Perugia.
Seine ersten Erfahrungen als Cheftrainer sammelte er bei Caratese, Caronnese und Monza in der Serie D. Mit den „Brianzoli“ gewann der 55-Jährige in der Saison 2016/17 die Meisterschaft, was für den Verein die Rückkehr in den Profifußball bedeutete. Zaffaroni wurde für die darauffolgende Serie C-Meisterschaft bestätigt und führte Monza im ersten Anlauf in die Playoffs.
Anschließend leitete Zaffaroni die Geschicke von Albinoleffe in der Serie C, wo er in beiden Saisons die Qualifikation für die Aufstiegs-Playoffs schaffte. In der Saison 2021/22 übernahm er die technische Leitung von Cosenza und sammelte dort seine ersten Erfahrungen in der Serie B. Im Dezember 2022 wechselte Zaffaroni zum Serie A-Verein Hellas Verona, welchen er den Verbleib in der Liga sicherte. Zuletzt übernahm er am 11. Spieltag der vergangenen Serie B den Trainerposten von Stefano Vecchi bei Feralpisalò.
Zaffaroni wird von Alessandro Gazzi als Co-Trainer unterstützt, der sich dem Mitarbeiterteam des FC Südtirol angeschlossen hat. Nicolò Cherubin steht dem neuen Cheftrainer als technischer Mitarbeiter zur Seite. Auch der restliche Trainerstab wurde bestätigt und setzt seine wertvolle Arbeit für den FC Südtirol fort.
Alessandro Gazzi wurde am 28. Jänner 1983 in Feltre geboren und bestritt während seiner Spielerkarriere insgesamt 220 Spiele in der Serie A sowie 164 Begegnungen in der Serie B. Der ehemalige Mittelfeldspieler trug dabei unter anderem die Trikots von Bari, Alessandria, Torino, Siena und Palermo. Nach dem Ende seiner aktiven Laufbahn sammelte Gazzi wertvolle Trainererfahrungen im Mitarbeiterstab von Alessandria, fungierte als Assistenzcoach der U17 von Torino und war zuletzt als Co-Trainer von Feralpisalò tätig.
Ecco come il popolare telecronista bolzanino di Sky Sport riesce a seguire sempre e comunque la squadra biancorossa
di Pietro Nicolodi (telecronista Sky)
Fare il tifoso a distanza è una professione complicata, soprattutto se quasi sempre i compilatori dei calendari della serie B piazzano le partite della nostra squadra in contemporanea con i miei impegni in telecronaca Bundesliga. In quelle occasioni cerco di sfruttare una delle poche qualità che mi riconosco e cioè la visione periferica con la quale riesco a controllare sul tablet quello che succede al “Druso” o negli altri impianti della cadetteria.
Inutile dire che per me sia motivo di grande vanto la presenza della squadra della mia città in un campionato così importante e
ancora più bello vedere come la squadra è seguita con grande simpatia dai colleghi che hanno avuto la possibilità degli ultimi anni di venire in viale Trieste e conoscere la splendida realtà societaria del club. Tutti sono tornati entusiasti dai loro viaggi a Bolzano e quasi tutti sono riusciti a imparare la pronuncia corretta di FC Südtirol, una delle parole più storpiate in assoluto dell’ultimo quinquennio.
In ogni caso non mi perdo una partita e seguo con particolare attenzione Simone e Federico Davi, due ragazzi che conosco molto bene. Sempre forza FC Südtirol.
La passione per il calcio lo ha portato a calcare i terreni erbosi fino all’Eccellenza con il Brixen, prima di interrompere la carriera e il sogno di fare il calciatore a causa di un infortunio. L’interesse nei confronti della medicina è sempre stato forte: la laurea ad Innsbruck, la medicina fisica e riabilitativa e poi lo
per prevenire infortuni e trattarli in modo
più specifico in caso di necessità. Durante le partite, invece, il lavoro è più orientato all’intervento immediato in caso di problemi fisici. Quindi, si tratta di due tipi di lavoro con esigenze e modalità diverse”.
Che tipo di relazioni si instaurano all’interno dello staff?
“Il ruolo del medico è chiaro e preciso, ma è proprio nell’interazione con tutte le parti dello staff chi si scambiano ulteriori informazioni importanti riguardo la squadra. A livello professionale, i rapporti possono distinguersi in base a chi mi interfaccio, che sia un membro dello staff tecnico o quello medico. Dal punto di vista umano, i rapporti sono sempre molto buoni e aperti, creando legami solidi”.
E con i giocatori, in particolare?
“Il rapporto con i giocatori diventa più intenso quando c’è un infortunio o la necessità di intervento medico. Ma il lavoro di osservazione che vi ho descritto prima è altrettanto importante perché ci permette di conoscere meglio ogni singolo giocatore, o meglio, ogni singola persona. Questo aiuta a instaurare un rapporto personale, sia sul piano umano che professionale”.
Empatia, quindi? Una sorta di empatia funzionale con tutti?
“Assolutamente sì, l’empatia è fondamentale nel lavoro di un medico. Tuttavia, dobbiamo anche mantenere una certa distanza per preservare il rapporto medico-paziente”.
Ha g iocato a calcio, vero?
“Sì, ho giocato a calcio. Ho iniziato a giocare a Bressanone, arrivando a giocare nel Brixen, con cui ho debuttato in Eccellenza, a 17 anni. Ricordo ancora quella partita, contro l’Appiano sul terreno dello Stadio di via Laghetto a Bressanone, dove lo scorso anno abbiamo disputato l’amichevole con i campioni del Qatar dell’Al-Duhail, guidati da Hernàn Crespo.
È stata un’esperienza indimenticabile, purtroppo però la mia carriera da calciatore è stata bruscamente interrotta da un problema alla schiena, che mi ha costretto a fermarmi e subire un intervento. Dopo alcuni anni, sono tornato nel calcio in una veste diversa”.
In quel periodo aveva già in mente la professione medica?
“La passione per la medicina è sempre stata presente. Non ho mai avuto un piano B. Anche se all’inizio c’era ancora il sogno di diventare calciatore, con il tempo ho capito però che la medicina sarebbe stata la mia strada”.
Dove ha studiato?
“Ho studiato a Innsbruck, in Austria, per quattro anni, poi ho proseguito con un quinto anno in Belgio. Infine, ho completato il mio percorso universitario in diversi paesi, tra cui Germania, Austria e a Italia”.
È vero che comunica con i giocatori in più lingue?
“Sì, mi piace utilizzare tutte le lingue che conosco nel mio repertorio per comunicare con i giocatori che magari a volte preferiscono parlare nella loro lingua madre”.
C’è qualche richiesta particolare che le viene avanzata dai giocatori, magari prima di una partita?
Rassicurazioni o consigli?
“Capita che alcuni giocatori si rivolgano a me per avere una parola di conforto o un consiglio-supporto, specialmente prima di una partita. Alcuni cercano la mia “pacca sulla spalla” per sentirsi ancora più sicuri e sereni”.
Si confronta con i colleghi di altre squadre?
“Mi piace molto confrontarmi con i colleghi, soprattutto sul campo. Cerco di conoscerli prima della partita per creare una sorta di squadra tra medici. È importante supportarsi a vicenda, visto che può succedere di tutto durante una partita. Inoltre,
ci sono anche incontri annuali tra i medici sportivi, dove abbiamo l’opportunità di confrontarci e condividere esperienze”.
Questa è una materia che richiede un costante aggiornamento?
“Ci sono incontri annuali organizzati dalla FIGC per trattare alcuni temi specifici, ma ovviamente non possono coprire tutto. La “medicina del calcio”, come mi piace chiamarla, è un campo che abbraccia diversi ambiti della medicina ed è proprio questo che la rende, a mio avviso, affascinante e molto sfidante. Cerco quindi di aggiornarmi costantemente attraverso diverse formazioni”.
C’è anche un lavoro di informazioneeducazione specifico rivolto ai giocatori?
“Anche questo fa parte del nostro lavoro. Vi faccio l’esempio del doping. I giocatori vanno informati riguardo l’uso di determinati farmaci, soprattutto quelli non consentiti, che sono anche alcuni comuni. Il nostro compito, come medici, è anche educativo, in questo caso specifico per garantire che prima di assumere qualsiasi sostanza gli atleti si consultino con noi”.
Seine Leidenschaft für den Fußball führte ihn bis in den Oberliga-Kader des SSV Brixen, bevor ihn eine Verletzung zwang, seinen Traum vom Profifußball aufzugeben. Sein starkes Interesse an der Medizin hat ihn stets begleitet und motivierte ihn dazu, ein Medizinstudium zu absolvieren. Heute ist er im Krankenhaus Brixen an der Abteilung für Physikalische Medizin und Rehabilitation tätig und gehört seit der letztjährigen Saison dem medizinischen Stab des FC Südtirol an
Michael Lanthaler hat den Fußball bislang aus zwei unterschiedlichen Perspektiven erlebt: Zunächst als Spieler auf dem Platz, wo er seine Leidenschaft für den Fußball auslebte, und später im hautnahen Kontakt als Mannschaftsarzt. Die Kombination aus sportlichem Engagement und medizinischer Expertise hat seinen beruflichen Werdegang maßgeblich geprägt.
Derzeit arbeitet Dr. Lanthaler im Krankenhaus Brixen an der Abteilung für Physikalische Medizin und Rehabilitation. Seit der vergangenen Saison ist er Teil des medizinischen Stabs des FC Südtirol, eine Funktion, die er in der laufenden Spielzeit gemeinsam mit seinen Kollegen Elio Assisi und Alberto Piazza ausübt.
„Doc“, wie gestaltet sich die Rolle eines Arztes in einem Kontext wie dem des FC Südtirol in der Serie B?
„Die Rolle des Mannschaftsarztes besteht in erster Linie im Gesundheitsschutz der Spieler sowie der Verletzungsprävention. Es ist von zentraler Bedeutung, das körperliche und mentale Wohl der Athleten zu gewährleisten und zu fördern. Im Falle einer Verletzung hingegen geht es konkret um die klinische Beurteilung des Spielers, mit entsprechender Diagnose- und Prognosestellung, sowie der Festlegung des Rehabilitationsprogrammes.“
Wie ist die Arbeit konkret organisiert und strukturiert?
„Unter der Woche liegt der Schwerpunkt auf der Beobachtung und klinischen Beurteilung der Spieler. Die Spieler vom Spielfeldrand aus zu verfolgen ist Grundlage dafür, sie als Athleten kennenzulernen sowie ihren körperlichen Zustand
einzuschätzen. Dies liefert uns nützliche Informationen, um Verletzungen vorzubeugen und diese im Bedarfsfall spezifischer behandeln zu können. Während der Spiele hingegen geht es in erster Linie um medizinische Soforthilfe bei akuten körperlichen Problemen. Es handelt sich somit im Grunde um zwei verschiedene Arbeitsansätze mit jeweils unterschiedlichen Anforderungen.“
Welche Beziehungen entstehen innerhalb des Mitarbeiterstabs?
„Die Rolle des Arztes ist klar definiert. In meiner Funktion arbeite ich eng mit den verschiedenen Mitgliedern des gesamten Staffs zusammen, um ein umfassendes Bild der jeweiligen Situation zu erhalten. Die beruflichen Beziehungen können sich anhand des Interaktionspartner unterscheiden, je nachdem ob derjenige eine technische oder eine medizinische Aufgabe erfüllt. Auf menschlicher Ebene sind die Beziehungen stets von Offenheit und einem guten Miteinander geprägt.“
Wie gestaltet sich hingegen das Verhältnis zu den Spielern?
„Das Verhältnis zu den Spielern wird intensiver, wenn eine Verletzung vorliegt oder medizinische Hilfe erforderlich ist. Ebenso ist aber die tägliche Beobachtung der Mannschaft, die ich bereits erwähnt habe, von enormer Wichtigkeit, um jeden einzelnen Spieler, oder besser gesagt, jede einzelne Person, kennenzulernen. Dies schafft eine persönliche und gleichzeitig professionelle Bindung.“
Spielt deines Erachtens Empathie dabei eine zentrale Rolle?
„Absolut, Empathie ist eine grundlegende
Eigenschaft für den Arztberuf. Nichtsdestotrotz müssen wir jedoch gleichzeitig eine gewisse Distanz wahren, um die professionelle Arzt-Patient-Beziehung zu erhalten.“
Sie haben selbst Fußball gespielt, nicht wahr?
„Ja, nach ersten Jahren im Dorffußball schaffte ich es bis in die 1. Mannschaft des SSV Brixen. Im Alter von 17 Jahren feierte ich mein Debüt in der Oberliga, jenes Spiel gegen Eppan im Stadion am Fischzuchtweg in Brixen ist mir noch in bester Erinnerung. Es handelt sich dabei um dieselbe Spielstätte, wo wir im Vorjahr das Testspiel gegen den katarischen Meister Al-Duhail unter der Leitung von Hernán Crespo ausgetragen haben. Leider musste ich meine Fußballkarriere aufgrund von Rückenbeschwerden, die eine Operation notwendig machten, abrupt beenden. Einige Jahre später fand ich meinen Weg zurück in die Fußballwelt – diesmal jedoch in einer anderen Rolle.“
Hatten Sie bereits damals den Wunsch, Arzt zu werden?
„Die Leidenschaft für die Medizin war immer präsent. Einen Plan B hatte ich nie. Auch wenn ich anfangs noch von einer Karriere als Fußballer träumte, wurde mir mit der Zeit klar, dass die Medizin mein Weg sein würde.“
Wo haben Sie studiert?
„Ich habe vier Jahre in Innsbruck absolviert und mein fünftes Jahr in Belgien verbracht. Anschließend habe ich meine universitäre Ausbildung in verschiedenen Ländern, darunter Deutschland, Österreich und Italien abgeschlossen.“
Stimmt es, dass Sie mit den Spielern in mehreren Sprachen kommunizieren?
„Ja, es gefällt mir, alle Sprachen aus meinem Repertoire zu verwenden, um mich mit den Spielern in ihrer jeweils bevorzugten Sprache zu unterhalten.“
Gibt es besondere Anliegen der Spieler, zum Beispiel vor einer Partie? Suchen sie Rat oder Beruhigung?
„Es kommt durchaus vor, dass einige Spieler vor einem Spiel ein beruhigendes Wort oder einen Ratschlag suchen. Manche suchen ein Schulterklopfen, um noch mehr Sicherheit und Gelassenheit zu verspüren.“
Tauschen Sie sich auch mit den Kollegen anderer Mannschaften aus?
„Der Austausch mit den Kollegen ist mir sehr wichtig, insbesondere auf dem Spielfeld. Ich suche häufig vor dem Spiel das Gespräch mit ihnen, um eine Art medizinisches Netzwerk zu schaffen. Es ist essentiell, uns gegenseitig zu unterstützen, da während eines Spiels alles Mögliche passieren kann. Zudem gibt es jährliche Treffen der Sportärzte, bei denen wir uns austauschen und Erfahrungen teilen können.“
Dieses Fachgebiet erfordert eine kontinuierliche Weiterbildung, nicht wahr?
„Ja, es gibt von der FIGC ein jährliches Treffen, bei dem gewisse spezifische Themen behandelt werden, klarerweise können dabei jedoch nicht alle Aspekte abgedeckt werden. Die Fußballmedizin, wie ich sie gerne nenne, ist ein Bereich, der verschiedene medizinische Fachgebiete umfasst und genau darin besteht für mich die Faszination und die Herausforderung. Daher versuche ich, mich laufend durch verschiedenste Kurse weiterzubilden.“
Gibt es auch eine spezielle Aufklärungsarbeit gegenüber den Spielern?
„Ja, auch dies ist Teil unserer Arbeit. Ich beschreibe es euch am Beispiel des AntiDoping: Die Spieler müssen über die Verwendung bestimmter Medikamente, insbesondere über die nicht erlaubten Substanzen, informiert werden, denn darunter befinden sich auch einige gängige Mittel. In diesem spezifischen Fall ist es unsere Aufgabe als Ärzte, die Athleten dahingehend zu sensibilisieren, dass sie vor der Einnahme jeglicher Medikamente Rücksprache mit uns halten.“
L’assemblea straordinaria dei soci ha deliberato la modifica dello statuto e la trasformazione della ragione sociale da S.r.l. a S.p.a.
Si è svolta martedì 22 ottobre, presso l’FCS Center l’assemblea straordinaria dei soci dell’FC Südtirol, che ha deliberato la modifica dello statuto e la trasformazione della ragione sociale da S.r.l. a S.p.a.
I lavori dell’assise sono culminati con la nomina da parte del nuovo Consiglio di amministrazione e del presidente, con la riconferma di Gerhard Comper.
Gli altri membri del Cda sono: Carlo Costa, Walter Pardatscher, Federico Merola, Dietmar Pfeifer, Hans Krapf e Werner Gamper. Nominati anche il presidente e i membri del Collegio sindacale, cariche assegnate rispettivamente a Markus Kuntner (presidente), Hannes Pircher e Stefano Parolin (consiglieri). Il Consiglio di amministrazione dell’FC Südtirol S.p.a., nel corso della prima riunione, provvederà alla ripartizione delle altre cariche.
Nel prossimo numero presentermo nel dettaglio tutti i componenti del Cda e le rispettive mansioni.
Im Rahmen der außerordentlichen Gesellschafterversammlung wurde die FC Südtirol GmbH in eine Aktiengesellschaft (AG) umgewandelt sowie der Verwaltungs- und Aufsichtsrat neu gewählt
Am Dienstag, den 22. Oktober, fand die außerordentliche Gesellschafterversammlung des FC Südtirol im FCS Center statt. In diesem Rahmen wurden die neuen Statuten genehmigt und die FC Südtirol GmbH in die FC Südtirol AG umgewandelt.
Die Versammlung endete mit der Wahl des Verwaltungsrates und von Gerhard Comper als Präsidenten. Die weiteren Mitglieder des Verwaltungsrates sind Carlo Costa, Walter Pardatscher, Federi-
co Merola, Dietmar Pfeifer, Hans Krapf und Werner Gamper.
Darüber hinaus wurde Markus Kuntner zum Präsidenten des Aufsichtsrates gewählt, während Hannes Pircher und Stefano Parolin als Mitglieder in dieses Gremium berufen wurden.
In der kommenden Ausgabe der FCS News werden die Verwaltungsrat-Mitglieder und deren Funktionen ausführlich vorgestellt.
Il 35enne centrocampista biancorosso ha disputato con la “sua” nazionale i recenti incontri di UEFA Nations League con Norvegia e Kazakistan mentre il 19enne difensore ha giocato entrambe le gare di Elite League con la nazionale italiana guidata dal c.t. Bernardo Corradi
La sosta del campionato di ottobre per gli impegni delle nazionali ha visto protagonisti due giocatori biancorossi: il 35enne centrocampista Jasmin Kurtic è convocato dal Comissaro tecnico della federazione calcistica della Slovenia Matjaž Kek per i due incontri internazionali, valevoli per l’UEFA Nations League: NorvegiaSlovenia di giovedì 10 ottobre ad Oslo e Kazakistan-Slovenia di domenica 13 ottobre ad Almaty.
Il giocatore biancorosso, nella gara in Norvegia, valevole per la terza giornata del torneo continentale e vinta per 3-0 dai padroni di casa (doppietta di Haaland e gol di Sorloth) è sceso in campo al 28’ della ripresa al posto di Petrovic. Nella successiva gara, la Slovenia ha espugnato l’Almaty Ortalyk Stadion di Almaty, imponendosi per 1-0 sul campo del Kazakistan nella sfida valida per la quarta giornata di Nations League. A decidere il match è stato il gol segnato al 55’ da Mlakar, attaccante in forza al Pisa con un passato anche alla Fiorentina. Kurtic, all’87’ ha sostituito proprio il match-winner. Con 96 partite (2 reti), Jasmin Kurtic è al terzo posto della graduatoria assoluta di presenze, dietro a Bojan Jokic (100 gare, una rete) e Bostjan Cesar (102 gare, 10 reti).
Sosta con impegno in nazionale anche per il 19enne difensore biancorosso Raphael Kofler, convocato in Nazionale Under 20 in vista dell’Elite League, che ha visto gli azzurrini impegnati in un duplice impegno: Italia-Inghilterra il 10 ottobre a Frosinone e Portogallo-Italia il 14 Ottobre a Coimbra. Il difensore dell’FC Südtirol, nato il 26 aprile 2005 a Merano, si è aggregato alla selezione azzurra, del c.t. Bernardo Corradi, subito dopo la gara di campionato disputata a Cosenza. Contro l’Inghilterra, gli azzurrini sono stati battuti per 2-1 sul terreno del “Benito Stirpe” di Frosinone. Dopo il vantaggio al 39’ firmato da Ebone, attaccante del Bologna è arrivata la rimonta inglese nella ripresa, firmata da Darko Boateng Gyabi, centrocampista del Plymouth Argyle, e Max Dean, attaccante del Gent, a segno rispettivamente al 58’ e al 90’+2. Kofler è sceso in campo al 69’, rilevando Anghelé della Juventus Next Gen.
In Portogallo, l’Under 20 è uscita con un pareggio dall’Estadio Cidade de Coimbra: contro i padroni di casa. La quarta partita dell’Elite League è finita 1-1 (19’ pt Ribeiro, 23’ Vavassori) con Raphael Kofler in campo dal primo minuto nel 3-4-1-2 disegnato dal c.t. Bernardo Corradi.
Der 35-jährige Mittelfeldspieler trat in der UEFA Nations League gegen Norwegen und Kasachstan an, während der junge Abwehrspieler gegen England und Portugal wertvolle internationale Erfahrung sammelte
In der Mitte Oktober stattgefundenen Länderspielpause erhielten zwei Profis des FC Südtirol die Ehre, ihr Heimatland auf internationalem Parkett zu vertreten. Die Rede ist von Jasmin Kurtic und Raphael Kofler, die entsprechend vom slowenischen Nationaltrainer Matjaž Kek sowie Italiens U20-Teamchef Bernardo Corradi in ihre jeweiligen Nationalauswahlen berufen wurden.
Jasmin Kurtic kam in beiden Spielen der UEFA Nations League zum Einsatz. Die erste Partie, die am 10. Oktober in Oslo gegen Norwegen stattfand, endete mit einem 3:0-Erfolg für die Gast-
geber. Die Tore dieses Spiels tragen die Handschrift zweier internationaler Stars: Erling Haaland, Torjäger von Manchester City, traf doppelt, während Alexander Sørloth, Neuverpflichtung von Atletico Madrid, den dritten Treffer erzielte. Kurtic wurde in der 73. Minute für Petrovic eingewechselt.
In der zweiten Partie der Länderspielpause, ausgetragen am 13. Oktober im Almaty Ortalyk Stadion in Kasachstan, errang Slowenien einen 1:0-Sieg. Der entscheidende Treffer kam von PisaStürmer Mlakar in der 55. Minute. Kurtic betrat das Feld in der
87. Spielminute für den Torschützen und brachte in den Schlussminuten seine Erfahrung ein. Der Mittelfeldspieler des FC Südtirol steht mittlerweile bei 96 Länderspielen (zwei Tore) und belegt damit in Sloweniens Rekordliste Rang 3 hinter Boštjan Cesar (102 Spiele, 10 Tore) und Bojan Jokic (100 Spiele, ein Tor).
Auch Raphael Kofler kam in beiden auf dem Programm stehenden Länderspiele zum Einsatz. Der 19-jährige aus Rabland traf mit den „Azzurri“ in der Elite League zunächst in Frosinone auf England (10. Oktober) und reiste wenige Tage später nach Coimbra, um dort gegen Portugal anzutreten (14. Oktober). Das Aufeinandertreffen im Benito-Stirpe-Stadion endete mit einem knappen 2:1-Sieg für die „Three Lions“. Italien war durch ein Tor von Bologna-Angreifer Ebone (39.) in Führung gegangen, doch England konnte in der zweiten Halbzeit durch Treffer von Gyabi (58.) und Dean (90.+2.) das Spiel zu seinen Gunsten drehen. Kofler wurde in der 69. Minute für Anghelé von Juventus Next Gen eingewechselt.
Wenige Tage später holte die Mannschaft von Teamchef Bernardo Corradi ein überzeugendes Unentschieden gegen Portugal. Raphael Kofler kam in dem 3-4-2-1-System der „Azzurri“ in der Startaufstellung zum Einsatz. Die Hausherren gingen in der 19. Minute durch Ribeiro in Führung, ehe Italiens Vavassori nur wenige Minuten später den Gleichstand wiederherstellte (23.), mit dem die Partie schließlich auch zu Ende ging.
I biancorossi espugnano Cosenza, cedono in casa di misura alla capolista Pisa di Pippo Inzaghi e a Catanzaro, prima del pareggio interno con il Frosinone e lo stop sul campo del Cesena
Una vittoria (a Cosenza), un pareggio (in casa con il Frosinone) e gli stop con il Pisa, a Catanzaro e a Cesena costituiscono il ruolino di marcia del biancorosso nelle ultime cinque giornate di campionato.
Nell’ottava giornata del girone d’andata della Serie BKT, l’FC Südtirol ha espugnato Cosenza nella quarta gara esterna. Sul terreno dello Stadio San Vito-Gigi Marulla la gara è terminata 0-2 (0-1 al riposo). Con il cuore e con la testa, giocando in dieci per tutta la ripresa, la formazione biancorossa ha conquistato i tre punti. Ha aperto lo score, al 7’, Rover abile ad incunearsi in area cosentina e a freddare Micai con il mancino morbido sul palo più lontano per lo 0-1. Nell’eccessivo recupero del primo tempo il direttore di gara ha espulso Kurtic, con il rosso diretto per proteste, tra lo stupore generale. I biancorossi hanno sofferto, ma sono riusciti a confezionare il raddoppio al 30’, grazie ai subentrati: Merkaj ha fatto la sponda per Zedadka che dal limite dell’area, con il piattone, ha superato Micai firmando lo 0-2.
Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, la B è ripartita con la nona giornata. Nella quinta gara interna l’FC Südtirol incontra la capolista Pisa guidata da Filippo “Pippo” Inzaghi. I biancorossi disputano una gara maiuscola, ma subiscono un inopinato e immeritato stop. Finisce 1-2 (1-1 al riposo) sul terreno dello Stadio Druso di viale Bolzano.
Gara sbloccata da capitan Tait – celebrato ad inizio gara per il record di presenze in biancorosso (369) – abile a raccogliere in area un disimpegno errato di Caracciolo e ad insaccare con un perfetto e chirurgico rasoterra che vale l’1-0. Poi l’uscita dal campo per infortunio del capitano. Il Pisa rimette lo score in parità
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Percepire il relax nel suo stato puro. Liberarsi di pesi, piena di armoni e sintonia liberi di pensieri e pieno di sentimenti.
al 38’: imbucata in area di Hojholt per il danese Lind Rasmussen che insacca dal basso in alto a tu per tu con Poluzzi: 1-1. La squadra di Inzaghi allunga al 14’ del secondo tempo, trasformando un calcio di rigore con Arena.
Nell’occasione, la società biancorossa ha organizzato un evento particolare e speciale. Infatti, a partire dalle ore 11.30 si è svolto l’FC Südtirol-Oktoberfest presso i locali di Forst Season alla Fiera di Bolzano, a Bolzano sud, con musica dal vivo, in una suggestiva atmosfera.
Nel decimo turno, l’FC Südtirol, cede l’intera posta in palio sul terreno del Catanzaro. I biancorossi, di scena nella quinta gara esterna sul terreno dello Stadio “Nicola Ceravolo” del capoluogo calabrese, cedono 3-0 (3-0 al riposo) ai padroni di casa.
Biancorossi in campo con diversi cambiamenti e con una novità assoluta: Giacomo Drago a difesa della porta al posto di Giacomo Poluzzi, infortunatosi al polpaccio nel corso della seduta di rifinitura e costretto di conseguenza a rinunciare al viaggio verso Catanzaro, alla pari degli indisponibili Tait, Mallamo, El Kaouakibi, Cagnano e dello squalificato Kurtic (seconda di due giornate). Primo forfait forzato per Poluzzi da quando veste la maglia biancorossa e debutto in Serie B per il 23enne Drago.
Dopo 5’ la gara si sblocca grazie al colpo di testa ravvicinato di Pontisso, abile a raccogliere la sponda di Bonini. 2-0 al 24’: Pontisso appoggia per Iemmello, che dal limite dell’area, con un destro
preciso insacca il pallone sotto l’incrocio dei pali. Drago non può arrivarci. Al 41’ la terza rete calabrese ancora con Iemmello, questa volta su calcio di rigore.
Undicesima giornata e sesta gara interna. L’FC Südtirol incontra sul terreno dello Stadio Druso il Frosinone, formazione retrocessa dalla Serie A l’estate scorsa, attualmente sul fondo della graduatoria e da una settimana affidata alla guida tecnica di Leandro Greco, già giocatore e allenatore dell’FCS. Finisce 1-1 (0-0 al riposo). Primo tempo ingessato con i padroni di casa più pericolosi. Nella ripresa la sblocca il Frosinone all’11’: Cichella confeziona un lancio di 40 metri per Kvernadze, il georgiano salta Kofler, poi la palla arriva a Marchizza che di sinistro supera Drago all’angolino: 0-1. Il pareggio al 29’ con Odogwu, di testa su cross al bacio di Masiello.
Nell’occasione, i giovani tifosi biancorossi hanno potuto approfittare di un’iniziativa speciale e straordinaria. La “Student Night” ha consentito a studentesse e studenti fino a 19 anni di acquistare un biglietto per i settori 2 o 4 al prezzo ridotto di 5,00 €.
Dodicesima giornata del girone d’andata con l’FC Südtirol che non riesce a conquistare punti in casa del Cesena. I biancorossi, di scena nella sesta gara esterna, cedono l’intera posta in palio. Sul terreno dell’Orogel Stadium-Dino Manuzzi nella città romagnola finisce 1-0 (0-0 al riposo) per i romagnoli padroni di casa, capaci di spezzare l’equilibrio al 7’ della ripresa con Shpendi, abile a girare a rete un cross ravvicinato di Ciofi con un diagonale di sinistro.
COSENZA (3-4-1–2): 1 Micai; 23 Venturi (57’ 19 Ciervo), 5 Camporese, 17 Caporale; 16 Ricciardi, 6 Charlys (69’ 24 Mauri), 39 Kourfalidis (57’ 30 Mazzocchi), 11 D’Orazio © (69’ 20 Rizzo Pinna); 34 Florenzi (77’ 21 Zilli); 10 Fumagalli, 32 Strizzolo.
A disposizione/Reservebank: 22 Vettorel, 2 Cimino, 9 Sankoh, 15 Dalle Mura, 28 Kouan, 31 Ricci, 55 Hristov.
ALLENATORE/TRAINER: MASSIMILIANO ALVINI
FC SÜ DTIROL (3-4-2-1): 1 Poluzzi; 28 Kofler, 23 Ceppitelli, 30 Giorgini; 7 Rover (72’ 11 Zedadka), 27 Kurtic, 4 Arrigoni, 79 Molina; 21 Tait © (72’ 2 El Kaouakibi), 17 Casiraghi (46’ 99 Praszelik); 90 Odogwu (72’ Merkaj).
A disposizione/Reservebank: 12 Drago, 22 Tschöll, 9 Crespi, 14 F. Davi, 15 Rottensteiner, 19 Pietrangeli, 68 Vimercati.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
ARBITRO/ SCHIEDSRICHTER: Daniele Perenzoni (Rovereto)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Lo Cicero (Brescia), Tiziana Trasciatti (Foligno)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Gabriele Totaro (Lecce)
VAR: Francesco Fourneau (Roma 1)
AVAR: Orlando Pagnotta (Nocera Inferiore)
Ammoniti/Ver warnungen: 21’ Venturi (C), 32’ Giorgini (FCS), 62’ Charlys (C)
Espulsione/Platzverweis: 45’ + 3’ Kurtic (FCS)
RETI/TORE: 0:1 Rover (7’), 0:2 Zedadka (75’)
Angoli/Eckbälle: 8-0 (7-0)
Recupero/Nachspielzeit: 2’ (+ 2’) + 4’
FC SÜDTIROL (3-4-2–1): 1 Poluzzi; 5 Masiello, 23 Ceppitelli, 30 Giorgini; 7 Rover (78’ 11 Zedadka), 99 Praszelik (66’ 6 Martini), 4 Arrigoni, 79 Molina (78’ 9 Crespi); 17 Casiraghi (66’ 33 Merkaj), 21 Tait ©, 90 Odogwu.
A disposizione/Reservebank: 12 Drago, 45 Bonifacio,19 Pietrangeli, 24 S. Davi, 28 Kofler, 68 Vimercati.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
BRESCIA (3-4-2-1): 47 Semper; 4 C aracciolo ©, 5 Canestrelli, 17 Rus; 20 Beruatto (78’ 3 Angori), 36 Piccinini (46’ 6 Marin), 8 Hojholt, 15 Tourè; 30 Arena (75’ 11 M. Tramoni), 32 Moreo (86’ 7 Mlakar); 45 Lind Rasmussen (75’ 9 N. Bonfanti).
A disposizione/Reservebank: 1 Nicolas, 22 Loria, 10 Vignato, 28 Abildgaard, 33 Calabresi, 70 Leoncini, 94 G. Bonfanti.
ALLENATORE/TRAINER: FILIPPO INZAGHI
ARBITRO/ SCHIEDSRICHTER: Matteo Marchetti (Ostia Lido)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Marcello Rossi (Biella), Andrea Bianchini (Perugia)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Gianluca Renzi (Pesaro)
VAR: Francesco Meraviglia (Pistoia)
AVAR: Giacomo Paganessi (Bergamo)
Ammoniti/Ver warnungen: 42’ Piccinini (P), 64’ Masiello (FCS), 80’ Marin (P), 88’ Touré (P)
RETI/TORE: 1:0 Tait (29’), 1:1 Lind Rasmussen (38’), 1:2 rigore/Elfmeter Arena (59’)
Angoli/Eckbälle: 2-3 (2-3)
Recupero/Nachspielzeit: 5’ + 5’
Die vergangenen Wochen brachten für den FC Südtirol eine Mischung aus Höhen und Tiefen: Ein hart erkämpfter Sieg in Cosenza, ein spannendes Unentschieden gegen Cosenza und die bitteren Niederlagen gegen Pisa, Catanzaro und Cesena
Seit der Veröffentlichung der letzten Ausgabe der FCS News gab es für die Weißroten in der Meisterschaft einen Sieg, ein Unentschieden sowie drei Niederlagen. In den folgenden Seiten finden Sie eine kurze Spielberichterstattung sowie die dazugehörigen Fotos.
Im Rahmen des 8. Spieltags war der FC Südtirol im „Stadio San Vito-Gigi Marulla“ gegen Cosenza gefordert. Die Weißroten starteten fulminant in die Partie und gingen bereits nach sieben Minuten in Führung. Nach einem präzisen Doppelpass mit Odogwu stürmte Rover ungehindert in Richtung Strafraum und ließ Cosenza-Torwart Micai mit einem präzisen Linksschuss das Nachsehen. Gegen Ende der ersten Halbzeit, als sich die Mannschaften bereits auf den Gang in die Kabinen vorbereiteten, wurde Jasmin Kurtic wegen übermäßigen Protestierens des Feldes verwiesen. Die Weißroten ließen sich auch in Unterzahl nicht aus der Fassung bringen und erzielten in der 75. Minute den zweiten Treffer. Zedadka spielte einen sehenswerten Doppelpass mit Merkaj und zog aus rund 25 Metern ab, überraschte den Cosenza-Schlussmann mit seinem präzisen Effet-Schuss
und sorgte damit für die Vorentscheidung. Ohne nennenswerte Aktionen brachte der FC Südtirol die Partie souverän zu Ende. Nach der zweiten Länderspielpause trafen die Weißroten im heimischen DrususStadion auf Pisa (9. Spieltag). Anlässlich des Heimspiels gegen den Tabellenführer veranstaltete der FC Südtirol vor dem Match in der Forst Season in Bozen ein Oktoberfest, dem zahlreiche Partner und Sponsoren des Vereins beiwohnten. Die ersten Ereignisse des Tages erinnerten an ein Märchen. Kapitän Fabian Tait, der vor der Partie für seine Rekordzahl an Einsätzen (369) im Trikot des FC Südtirol geehrt wurde, erzielte in der 29. Minute die Führung für den FCS. Doch nur wenige Minuten später musste der Salurner verletzungsbedingt das Spielfeld verlassen. Es dauerte nicht lange, bis die Mannschaft von Filippo Inzaghi durch Lind, der von Hojholt in die Tiefe geschickt wurde, den Gleichstand wiederherstellte (38.). In der Anfangsphase der zweiten Halbzeit wurde Pisa nach einem Foul an Moreo ein Elfmeter zugesprochen, den Arena mit seinem starken linken Fuß souverän verwandelte (59.).
Am 10. Spieltag der Serie B 2024/25
war der FC Südtirol auswärts in Catanzaro gefordert. Die Weißroten mussten ver letzungsbedingt auf mehrere Akteure im Kader verzichten, darunter auch Torhüter Giacomo Poluzzi, der sich vor der Abreise eine Muskelverletzung zugezogen hatte. Getragen vom lautstarken Publikum des Nicola-Ceravolo-Stadions ging Catanzaro bereits nach fünf Spielminuten in Führung. Nach einem Freistoß köpfte Bonini den Ball zum zweiten Pfosten, wo Pontisso hoch in die Luft stieg und den chancenlosen FCS-Goalie Drago aus wenigen Metern bezwang. Nach einer vergebenen Kopfballchance von Odogwu erhöhten die Hausherren auf 2:0. Pontisso legte auf Iemmello ab, der den Ball an der Strafraumgrenze kontrollierte und mit einem präzisen Rechtsschuss ins Kreuzeck beförderte (24.). Das 3:0 für Catanzaro, das dem Match einen Schlussstrich setzte, fiel in der 41. Minute, als Iemmello einen Foulelfmeter mit einem wuchtigen Schuss unter die Querlatte verwandelte.
Nur drei Tage später – im Rahmen des 11. Spieltags – empfing der FC Südtirol den letztjährigen Serie A-Verein Frosinone im Drusus-Stadion. An der Seitenlinie der „Ciociari“ stand Leandro Greco, der dem
I T T U R E E D I L I R I S T I A N I
CATANZARO (3-5-2): 22 Pigliacelli; 23 Brighenti, 14 Scognamillo, 6 Bonini; 92 Situm (69’ 27 Ceresoli) Pontisso (54’ 84 Cassandro), 10 Petriccione (30’ 80 Coulibaly), 21 Pompetti, 70 D’Alessandro (54’ 24 Pagano); 9 Iemmello ©, 19 La Mantia (69’ 90 Pittarello).
A disposizione/Reservebank: 1 Dini, 3 Turicchia, 4 Antonini, 8 Koutsoupias, 17 Brignola, 28 Biasci, 29 Seck, 45 Buso
ALLENATORE/TRAINER: SALVATORE ACCURSI (FABIO CASERTA SQUALIFICATO/GESPERRT) FC SÜDTIROL (3-4-2-1): 12 Drago; 28 Kofler, 19 Pietrangeli, 5 Masiello; 24. S. Davi (76’ 68 Vimercati), 4 Arrigoni, 79 Molina (81’ 6 Martini), 7 Rover; 99 Praszelik (46’ 33 Merkaj), 17 Casiraghi © (64’ 11 Zedadka); 90 Odogwu (64’ 9 Crespi).
A disposizione/Reservebank: 29 Arlanch, 62 Theiner, 14 F. Davi, 23 Ceppitelli, 30 Giorgini.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Alberto Santoro (Messina)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Gaetano Massara (R. Calabria), Stefano Galimberti (Seregno) IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Giuseppe Vingo (Pisa)
VAR: Niccolò Baroni (Firenze)
AVAR: Rodolfo Di Vuolo (Castellammare di Stabia)
Ammoniti/Ver warnungen: 44’ Rover (FCS), 45’+2’La Mantia (CZ), 90’+1’ Masiello (FCS)
RETI/TORE: 1:0 Pontisso (5’), 2:0 Iemmello (24’), 3:0 rigore/Elfmeter Iemmello (41’)
Angoli/Eckbälle: 0-8 (0-3)
Recupero/Nachspielzeit: 2’ + 5’
FC SÜDTIROL (3-4-2–1): 12 Drago; 5 Masiello, 19 Pietrangeli, 28 Kofler; 24 S. Davi, 27 Kurtic, 4 Arrigoni, 79 Molina (72’ 99 Praszelik); 7 Rover, 11 Zedadka (72’ 17 Casiraghi); 33 Merkaj (64’ 90 Odogwu).
A disposizione/Reservebank: 62 Theiner, 29 Arlanch, 6 Martini, 8 Mallamo, 9 Crespi, 14 F. Davi, 23 Ceppitelli, 30 Giorgini; 68 Vimercati.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
FROSINONE (3-5-2): 31 Cerofolini; 47 Lusuardi, 30 Monterisi, 4 Biraschi; 3 Marchizza ©, 14 Gelli, 64 Cichella (72’ 55 Darboe), 16 Garritano (72’ 8 Vural), 20 A. Oyono; 10 Ambrosino (62’ 7 Ghedjemis), 17 Kvernadze.
A disposizione/Reservebank: 13 Sorrentino, 11 Begic, 18 Bettella, 21 J. Oyono, 25 Smzyminsky, 27 Canotto, 37 Barcella, 79 Bracaglia, 99 Sene
ALLENATORE/TRAINER: LEANDRO GRECO
ARBITRO/ SCHIEDSRICHTER: Alessandro Prontera (Bologna)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Francesco Luciani (Milano), Fabrizio Aniello Ricciardi (Ancona)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Gabriele Sacchi (Macerata)
VAR: Manuel Volpi (Arezzo)
AVAR: Valerio Marini (Roma 1)
Ammoniti/Ver warnungen: 4’ S. Davi (FCS), 79’ Kvernadze (FR), 89’ Vural (FR), 90’+1’ Masiello (FCS)
RETI/TORE: 0:1 Marchizza (56’), 1:1 Odogwu (74’).
Angoli/Eckbälle: 4-5 (1-4)
Recupero/Nachspielzeit: 0’ + 3’
FCS in den vergangenen Jahren zunächst als Spieler und anschließend als Trainer diente. Der FC Südtirol zeigte eine solide erste Halbzeit und erspielte sich mehrere vielversprechende Torchancen. Doch es waren die Gäste, die nach dem Seitenwechsel in Führung gingen. Cichella spielte einen langen Ball auf Kvernadze, der nach einem Sololauf auf Marchizza ablegte, welcher seinerseits mit einem Diagonalschuss das 1:0 für Frosinone erzielte. Die Reaktion des FC Südtirol ließ jedoch nicht lange auf sich warten. In der 74. Spielminute zirkelte Masiello eine perfekte Flanke ins Herz des Strafraums, wo Odogwu hochstieg und per Kopf zum Ausgleich für die Südtiroler traf. Masiello selbst hatte in den Schlussminuten die Chance auf den Führungstreffer, doch Frosinone-Goalie Cerofolini zeichnete sich mit einer hervorragenden Parade aus. Das Endergebnis lautete 1:1; für die Weißroten war dies das erste Unentschieden in der laufenden Meisterschaft. Im Rahmen dieser „Englischen Woche“ bot der FC Südtirol allen Schülerinnen und Schülern sowie den Studierenden der Universität die Möglichkeit, ein Ticket für den Sektor 2 bzw.
CESENA (3-4-2–1): 33 Klinsmann; 15 Ciofi, 19 Prestia ©, 24 Mangraviti; 17 Adamo (87’ 11 Ceesay), 35 Calò, 30 Bastoni (87’ 8 Hraiech), 7 Donnarumma; 14 Berti (75’ 70 Francesconi), 10 Kargbo (58’ 23 Antonucci); 9 Shpendi (87’ 20 Tavsan).
A disposizione/Reservebank: 1 Pisseri, 4 Chiarello, 5 Mendicino, 13 Celia, 18 Van Hooijdon k, 26 Piacentini, 73 Pieraccini.
ALLENATORE/TRAINER: MICHELE MIGNANI
FC SÜ DTIROL (3-4-2-1): 12 Drago; 5 Masiello, 23 Ceppitelli (64’ 19 Pietrangeli), 30 Giorgini; 24 S. Davi, 4 Arrigoni (75’ 99 Praszelik), 27 Kurtic, 79 Molina (79’ Crespi); 7 Rover (64’ 33 Merkaj), 17 Casiraghi © (64’ 11 Zedadka); 90 Odogwu.
A disposizione/Reservebank: 29 Arlanch, 62 Theiner, 6 Martini, 8 Mallamo, 14 F. Davi, 28 Kofler, 68 Vimercati.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
ARBITRO/ SCHIEDSRICHTER: Luca Massimi (Termoli)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Claudio Barone (Roma-1), Marco Belsanti (Bari)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Domenico Leone (Barletta)
VAR: Antonio Di Martino (Teramo)
AVAR: Orlando Pagnotta (Nocera Inferiore)
Ammoniti/Ver warnungen: 85’ Adamo (C), 87’ Crespi (FCS), 89’ Zedadka (FCS)
RETE/TOR: 1:0 Shpendi (52’).
Angoli/Eckbälle: 8-4 (5-1)
Recupero/Nachspielzeit: 0’ + 4’
Sektor 4 zum Sonderpreis von 5,00 € zu erwerben.
Am darauffolgenden Wochenende war der FC Südtirol im Orogel StadiumDino Manuzzi zu Gast (12. Spieltag). Daniel Casiraghi und seine Mitspieler zeigten in der ersten Halbzeit eine stabi-
le Kollektivleistung, wurden jedoch nach dem Seitenwechsel vom Top-Torjäger der Serie B, Cristian Shpendi, bestraft (52.). Die Weißroten versuchten anschließend, mit mehreren gefährlichen Flanken in den Strafraum den erhofften Ausgleichstreffer zu erzielen, was jedoch nicht von Erfolg gekrönt war.
Seit 75 Jahren besteht Kostner als Energieversorger in Südtirol. Bisher war das Unternehmen vor allem für fossile Brennstoffe bekannt, zukünftig setzt es auf erneuerbare Energien. Viele Südtiroler:innen verbinden die Marke Kostner noch immer mit fossilen Energien.
Gegründet im Jahr 1947, konzentrierte sich das Unternehmen ursprünglich auf Holz und Kohle. Bald erweiterte es sein Sortiment um weitere Brenn- und Treibstoffe sowie Rohstoffe zur Energie- und Wärmeerzeugung. Vorausschauend hat die Kostner-Gruppe in den letzten Jahren ihr Portfolio vergrößert und setzt verstärkt auf nachhaltige Energiequellen. Das Netz von zehn Tankstellen, die Kostner betreibt, werden nach neuen Konzepten zu Servicestationen umgewandelt. In Mals und Sterzing ist diese Vision bereits Realität geworden. Die Servicestation in Vahrn, hingegen, gilt mit ihren umfassenden Dienst- und Serviceleistungen als Vorzeigeprojekt: von Tanken, Waschen, Laden bis hin zu Essen und Trinken. Im April 2024 entstand dort Europas innovativster Ladepark mit drei Hyperchargern von Alpitronic und sechs Superchargern von Tesla.
Die beleuchtete Überdachung mit integrierter PV-Anlage bietet nicht nur Schutz und Sicherheit, sondern versorgt den Ladepark auch mit grünem Strom. Die international prämierte Fit&Clean-Box kann während des Ladevorgangs kostenlos genutzt werden. Ein weiterer Schritt in Richtung Nachhaltigkeit ist der fossilfreie HVO eco diesel, der auf einigen Servicestationen bereits eingeführt wurde. Dieser erbringt die gleiche Leistung wie herkömmlicher Diesel, reduziert den CO 2 -Ausstoß jedoch um 90 Prozent.
Die Unternehmensgruppe begann bereits 2007 mit der Diversifikation ihrer Tätigkeiten. So ist die Unit ekos ENVIRO SERVICES heute Marktführer in der Reinigung und Wartung von Tanks und Ölabscheidern in Südtirol und im Trentino. Zudem ist Ekos die erste Anlaufstelle für die Entsorgung und Behandlung von industriellen Abwässern der gesamten norditalienischen Industrie. Analysen werden fachgerecht im firmeneigenen Labor durchgeführt. Am Standort in Vahrn werden 100.000 Tonnen Industrieabwässer behandelt, davon werden 90 Prozent als sauberes Wasser in den natürlichen Kreislauf zurückgeführt.
Der Rest wird in Spezialdeponien weiterverarbeitet. Das neueste Unternehmen der Gruppe, ide₂ n ENERGY SYSTEMS & E-MOBILITY, entwickelt zukunftsweisende Energieprojekte für Unternehmen im Gewerbe, der Industrie und Hotellerie sowie für öffentliche Körperschaften. Der Ansatz von ide₂ n besteht darin, durch kompetente Beratung maßgeschneiderte Energiekonzepte zu entwickeln und diese gemeinsam mit den Kunden umzusetzen: von der Fotovoltaikanlage inklusive Energiespeicher bis hin zu Wallboxen und Schnellladestationen. Ide2n kümmert sich zudem um Beitragsansuchen und Genehmigungen sowie um Abrechnungen, wodurch das Unternehmen seine Kunden beim reibungslosen Umstieg auf erneuerbare Energien und Elektromobilität unterstützt.
FIRMENSITZ
Der Firmensitz der kostner GROUP 1947 ist nach dem Prinzip „cradle to cradle“ errichtet und ist das höchste Bürogebäude Südtirols in Holzbauweise.
Europas innovativster Ladepark: die kostner E-CHARGE Station in Vahrn.
PV-ANLAGE (PLOSE)
Vom Konzept bis Inbetriebnahme und Wartung: ide₂ n begleitet Kunden beim Umstieg auf erneuerbare Energien.
I due giocatori sono i testimonial biancorossi dell’articolata campagna provinciale rivolta ai giovani per sensibilizzare e informare sui pericoli della vita quotidiana
Nei giorni scorsi è stata ufficialmente inaugurata, con grande successo, la campagna di sensibilizzazione “Sono forte! Vivo in legalità & sicurezza!” presso l’hangar della Guardia di Finanza a Bolzano.
La campagna, che vede come testimonial i calciatori dell’FC Südtirol Fabian Tait e Simone Davi, è rivolta ai giovani e mira a informarli sui pericoli della vita quotidiana.
Con l’aiuto degli esperti della Guardia di Finanza e i rappresentanti di diverse organizzazioni, gli studenti delle scuole medie e superiori sono stati sensibilizzati su temi come le sostanze legali e illegali, il cyber-
bullismo, le truffe online e le infrazioni delle regole. Numerose scuole medie e superiori provenienti da diverse aree della provincia hanno partecipato, accompagnate dai loro insegnanti.
L’evento è stato inaugurato dal comandante provinciale, il colonnello Giuseppe Dinoi, affiancato dall’assessora provinciale Ulli Mair e dagli assessori Philipp Achammer e Marco Galateo. Con una combinazione variegata di conferenze e rappresentazioni teatrali, messe in scena da giovani sotto la regia di Jonas Oberhofer, sono state riprodotte situazioni di pericolo quotidiano in modo realistico. Successivamente, esperti hanno spiegato le conseguenze dei comportamenti scorretti e fornito preziosi consigli, tra cui la dottoressa Elisabeth Gruber in rappresentanza del primario Marc Kaufmann, Lorenz Lintner della Croce Bianca, Michael Reiner di Young & Direct e il Tenente Colonnello Manfred Libera della Guardia di Finanza di Bolzano.
Il Capitano Stefano Leone ha presentato agli studenti l’elicottero di soccorso,
mentre il comandante Maresciallo Capo Alessandro Goffredo ha spiegato le operazioni di soccorso alpino della Guardia di Finanza nelle aree sciistiche, mentre i Baschi Verdi con il Maresciallo Capo Cau Fabrizio e l’unità cinofila con la Brigadiera Serena Belingheri hanno simulato un’operazione con grande impatto sui giovani presenti.
Come testimonial, Fabian Tait e Simone Davi del FC Südtirol, insieme al freeskier Markus Eder, hanno sostenuto il progetto. Hanno incoraggiato i giovani a superare le sfide e a perseguire i propri obiettivi. L’evento ha offerto anche l’opportunità di ottenere autografi e fare selfie con le stelle dello sport.
La campagna è stata promossa dalla cooperativa sociale GNews e coordinata da Silvia Fontanive e Stella Turian. Si svolgerà per diversi giorni e sarà accompagnata da vari enti, squadre di soccorso e organizzazioni, tra cui Young & Direct, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, la Croce Bianca e la Guardia di Finanza dell’Alto Adige.
HOBBYS
BERUFSERFAHRUNG
„Ich bin stark!“
Die beiden Profispieler des FC Südtirol fungieren als Testimonials der Initiative, die darauf abzielt, Jugendliche über die Gefahren im Alltag und im Internet aufzuklären
In den vergangenen Wochen wurde im Hangar der Finanzpolizei in Bozen die Sensibilisierungskampagne „Ich bin stark! Ich lebe legal & sicher!“ erfolgreich gestartet. Die Kampagne, bei der die FCS-Profis Fabian Tait und Simone Davi als Testimonials auftreten, richtet sich an Jugendliche und hat das Ziel, sie über die Gefahren im Alltag und im Internet aufzuklären. Gemeinsam mit Experten der Finanzpolizei und Vertretern verschiedener Organisationen werden Schülerinnen und Schüler aus Mittel- und Oberschulen für Themen wie legale und illegale Suchtmittel, Cybermobbing, Betrug im Web und Regelverstöße sensibilisiert. Zahlreiche Schülerinnen und Schüler aus Mittel- und Oberschulen verschiedener Landesteile, begleitet von ihren Lehrpersonen, nahmen an dieser bedeutenden Veranstaltung teil.
Eröffnet wurde die Veranstaltung von Landeskommandant Oberst Giuseppe Dinoi,
begleitet von Landtagsrätin Ulli Mair sowie den Landesräten Philipp Achammer und Marco Galateo. In einer abwechslungsreichen Mischung aus Vorträgen und Theaterstücken, unter der Regie von Jonas Oberhofer, wurden alltägliche Gefahrensituationen realitätsnah dargestellt. Anschließend erläuterten Experten die Konsequenzen von Fehlverhalten und gaben wertvolle Tipps. Darunter waren Dr. Elisabeth Gruber in Vertretung für Primar Marc Kaufmann, Lorenz Lintner des Weißen Kreuzes, Michael Reiner von Young & Direct sowie Oberstleutnant Manfred Libera der Finanzpolizei Südtirol.
Anschließend stellte der Kapitän der Finanzpolizei Stefano Leone stellte den Schülerinnen und Schülern den Rettungshubschrauber vor, Kommandant Alessandro Goffredo der Bergrettung der Finanzpolizei erklärte deren Einsätze in
den Skigebieten, während die Baschi Verdi mit Maresciallo Capo Cau Fabrizio und die Hundestaffel mit Brigadegeneral Serena Belingheri eindrucksvoll einen Einsatz simulierten.
Als Testimonials unterstützten Fabian Tait und Simone Davi vom FC Südtirol sowie der Freeskier Markus Eder das Projekt. Sie ermutigten die Jugendlichen, Herausforderungen zu meistern und ihre Ziele zu verfolgen. Die Veranstaltung bot zudem Gelegenheit für Autogramme und Selfies mit den Sportstars.
Die Kampagne wird von der Sozialgenossenschaft GNews initiiert und von Silvia Fontanive und Stella Turian koordiniert. Sie wird von verschiedenen Verbänden, Rettungskräften und Organisationen begleitet, darunter Young & Direct, Sanitätsbetrieb Südtirol, Weißes Kreuz und die Finanzpolizei Südtirol.
La prossima Avversaria al Druso
Der nächste Heimgegner im Drusus Stadion
Città|Stadt: Sassuolo (40.813 abitanti|Einwohner)
Distanza da Bolzano|Distanz von Bozen: 251 km
Fondazione|Gründungsjahr: 1920
Colori sociali|VVereinsfarben: nero-verde|Schwarz-Grün
Stadio|Stadion: Mapei Stadium, Città del Tricolore (21.525 posti/Sitzplätze)
Presidente|Präsident: Carlo Rossi
Direttore sportivo|Sportdirektor: Francesco Palmieri
Allenatore|Trainer: Fabio Grosso
Capitano|Kapitän: Pedro Obiang
Miglior marcatore|Bester Torschütze: Kristian Thorstvedt (5)
PORTIERI/TORHÜTER
31 Horatiu Moldovan 1998
01 Alessandro Russo 2001
12 Giacomo Satalino 1999
DIFENSORI/VERTEIDIGER
20 Matteo Lovato 2000
26 Cas Odenthal 2000
80 Tarik Muharemovic 2003
19 Filippo Romagna 1997
44 Kevin Miranda 2003
03 Josh Doig 2002
15 Edoardo Pieragnolo 2003
23 Jeremy Toljan 1994
02 Filippo Missori 2004
17 Yeferson Paz 2002
CENTROCAMPISTI/MITTELFELDSPIELER
11 Daniel Boloca 1998
35 Luca Lipani 2005
08 Andrea Ghion 2000
29 Fabrizio Caligara 2000
55 Justin Kumi 2004
14 Pedro Obiang 1992
40 Edoardo Iannoni 2001
42 Kristian Thorstvedt 1999
07 Cristian Volpato 2003
ATTACCANTI/STÜRMER
45 Armand Laurienté 1998
10 Domenico Berardi 1994
25 Luca D‘Andrea 2004
77 Nicholas Pierini 1998
09 Samuele Mulattieri 2000
28 Janis Antiste 2002
24 Luca Moro 2001
91 Flavio Russo 2004
La prossima Avversaria al Druso
Der nächste Heimgegner im Drusus Stadion
Città|Stadt: Cremona (71.924 abitanti|Einwohner)
Distanza da Bolzano|Distanz von Bozen: 231 km
Fondazione|Gründungsjahr: 1903
Colori sociali|VVereinsfarben: grigio-rosso|Grau-Rot
Stadio|Stadion: “Giovanni Zini”, (15.191 posti/Sitzplätze)
Presidente|Präsident: Francesco Dini
Direttore sportivo|Sportdirektor: Moreno Zocchi
Allenatore|Trainer: Eugenio Corini
Capitano|Kapitän: Matteo Bianchetti
Miglior marcatore|Bester Torschütze: Franco Vázquez (4)
MATCH SPONSOR
DIFENSORI/VERTEIDIGER
05 Luca Ravanelli 1997
26 Vale ntin Antov 2000
44 Luka Lochoshvili 1998
23 Federico Ceccherini 1992
15 Matteo Bianchetti 1993
42 Lorenzo Moretti 2002
03 Giacomo Quagliata 2000
04 Tommaso Barbieri 2002
17 Leonardo Sernicola 1997
PORTIERI/TORHÜTER
22 Andreas Jungdal 2002
0 1 Andr ea Fulignati 1994
21 Gianluca Saro 2000
CENTROCAMPISTI/MITTELFELDSPIELER
06 Charles Pickel 2001 19 Mic hele Castagnetti 2005 18 Michele Collocolo 1996 62 Tommaso Milanese 2002 37 Zan Majer 1992 57 Dachi Lordkipanidze 2005
20 Franco Vázquez 1989
ATTACCANTI/STÜRMER
27 Jari Vandeputte 1996
11 De nnis Johns en 1998
10 Cristian Buonaiuto 1992
98 Luca Zanimacchia 1998
90 Federico Bonazzoli 1997
99 Marco Nasti 2003
09 Manuel De Luca 1998
La terza sfida in assoluto tra FCS e Sassuolo si svolse l’11 novembre 2001 a Bolzano, nel campionato di Serie C2, con la squadra di Attilio Tesser che la spuntò con la doppietta di Bernardi e le reti di Motta e Molinari
FC Südtirol und Drusus-Stadion.Seither sind 23 Jahre vergangen – eine beacht liche Zeitspanne. Es war die Saison 2001/02, als die Weißroten unter der Leitung von Trainer Attilio Tesser ihre zweite aufeinanderfolgende Sai son im Profifußball bestritten. Damals stand Sassuolo noch weit entfernt von jenem prestigeträchtigen Status, den der Verein heute im italienischen Bereits in der Vorsaison, als der FC Südtirol an seiner allerersten Serie C2-Meisterschaft teilnahm, standen sich die beiden Mannschaften in der vierten Spielkasse gegenüber: Damals gab es ein 2:2 in Modena und ein 1:2 im Drusus-Stadion. Die dritte Begegnung zwischen den beiden Vereinen terza gara in assoluto in un campionato professioni stico tra FC Südtirol e Sassuolo. Nel secondo cam pionato consecutivo in Serie C2,i biancorossi,a quelrenotempoguidatidaAttilioTesser,incontraronosulter dello Stadio Druso di Bolzano il Sassuolo,non ancoraassurtoaiverticidell’Italcalcio.Leduesquadre eranogiàaffrontatenellastagioneprecedente,quel del debutto biancorosso in C2: 2-2 in terra mode nese,1-2 al“Druso”.La terza sfida finì con un poker riposo.3-0al57’:potentepunizionedi e palla in rete sotto la traversa. con il contagocce di Chiopris eretediBernardi,perladoppietta il sigillo alla gara. biancorossi si imposero anche nel
Sfogliando l’album dei ricordi, lo sguardo ricade sulla terza gara in assoluto in un campionato professioni- stico tra FC Südtirol e Sassuolo. Nel secondo cam- pionato consecutivo in Serie C2, i biancorossi, a quel tempo guidati da Attilio Tesser, incontrarono sul ter- reno dello Stadio Druso di Bolzano il Sassuolo, non ancora assurto ai vertici dell’Italcalcio.Le due squadre si erano già affrontate nella stagione precedente,quella del debutto biancorosso in C2: 2-2 in terra mode- nese, 1-2 al “Druso”. La terza sfida finì con un poker griffato FCS: 4-0. Quel risultato rappresentò il più largo successo biancorosso tra i professionisti fino a quel momento. Una vittoria preziosa oltre che frutto di una convincente prestazione da parte della squadra biancorossa,scesa in campo con Careri,Brugger,Frau, Molinari, Lomi (dal 19’ Merzek), Fabris, Chiopris, Zecchin (dal 55’ Gasser), Bernardi, Nardi, Motta (dal 73’ Noselli); arbitro Ongaro di Rovigo. Quell’11 novembre 2001, il Sassuolo arrivò al “Dru- so” da fanalino di coda. L’FC Südtirol, al cospetto di 900 spettatori colse tre punti che consentirono di sca- lare la classifica, arrivando a quattro lunghezze dalla zona playoff. Dopo appena un quarto d’ora Lomi fu costretto ad abbandonare il campo per un infortunio muscolare, lasciando il posto a Merzek. Biancorossi in vantaggio dopo appena 2’grazie ad uno schema da calcio di punizione di Lomi: palla a Nardi e assist al bacio per la conclusione vincente di Motta. Il raddoppio al 21’: assist di Merzek per Bernardi, che da solo in area di rigore firma il secondo gol e il risul- tato parziale al riposo. 3-0 al 57’: potente punizione di Molinari da 25 metri e palla in rete sotto la traversa. Il poker al 63’: cross con il contagocce di Chiopris e precisa conclusione a rete di Bernardi,per la doppietta personale e per mettere il sigillo alla gara.
Per la cronaca, i biancorossi si imposero anche nel ritorno: 0-1.
Ein denkwurdiges
Am 11. November 2001 kam es im Bozner Drusus-Stadion zum insgesamt dritten Aufeinandertreffen zwischen dem FCS und den „Neroverdi“. Die Südtiroler feierten damals einen spektakulären 4:0-Sieg, der bis zu diesem Zeitpunkt den höchsten Sieg im Profifußball darstellte
Bereits einmal im November kreuzten sich die Wege des FC Südtirol und Sassuolo im Drusus-Stadion. Seither sind 23 Jahre vergangen – eine beachtliche Zeitspanne. Es war die Saison 2001/02, als die Weißroten unter der Leitung von Trainer Attilio Tesser ihre zweite aufeinanderfolgende Saison im Profifußball bestritten. Damals stand Sassuolo noch weit entfernt von jenem prestigeträchtigen Status, den der Verein heute im italienischen Fußball genießt.
Bereits in der Vorsaison, als der FC Südtirol an seiner allerersten Serie C2-Meisterschaft teilnahm, standen sich die beiden Mannschaften in der vierten Spielkasse gegenüber: Damals gab es ein 2:2 in Modena und ein 1:2 im Drusus-Stadion. Die dritte Begegnung zwischen den beiden Vereinen endete jedoch mit einem eindrucksvollen 4:0-Erfolg für den FCS – dem bis dahin höchsten Sieg der Weißroten im Profifußball. Dieser spektakuläre Erfolg, begleitet von einer starken Mannschaftsleistung, bleibt unvergessen.
Am 11. November 2001 trat Sassuolo als Tabellenletzter die Reise nach Bozen an. Vor 900 Zuschauern im Drusus-Stadion sicherte sich der FC Südtirol drei wertvolle Punkte und rückte bis auf vier Zähler an die Playoff-Zone heran. Die Aufstellung des FCS lautete: Careri, Brugger, Frau, Molinari, Lomi (ab 19. Merzek), Fabris, Chiopris, Zecchin (ab 55. Gasser), Bernardi, Nardi, Motta (ab 73. Noselli). Schiedsrichter der Partie war Ongaro aus Rovigo. Bereits nach 15 Minuten musste Lomi aufgrund einer Muskelverletzung das Feld verlassen, für ihn kam Merzek ins Spiel. Dennoch gelang den Hausherren ein Blitzstart: In der 2. Minute setzte ein cleverer Freistoß von Lomi Nardi in Szene, der Motta mit einer präzisen Vorlage bediente – 1:0 für den FCS. In der 21. Minute folgte das 2:0: Merzek spielte Bernardi frei, der unbedrängt im Strafraum zum Pausenstand traf. Der dritte Treffer ließ nicht lange auf sich warten: In der 57. Minute schoss Molinari einen kraftvollen Freistoß aus 25 Metern unter die Latte zum 3:0. Den Schlusspunkt setzte Bernardi in der 63. Minute mit seinem zweiten Treffer, nach einer maßgeschneiderten Flanke von Chiopris - 4:0 und damit war das Spiel besiegelt.
Bereits einmal im November kreuzten sich die Wege des FC Südtirol und Sassuolo im Drusus-Stadion. Seither sind 23 Jahre vergangen – eine beachtliche Zeitspanne. Es war die Saison 2001/02, als die Weißroten unter der Leitung von Trainer Attilio Tesser ihre zweite aufeinanderfolgende Saison im Profifußball bestritten. Damals stand Sas suolo noch weit entfernt von jenem prestigeträchtigen Status, den der Verein heute im
Bereits in der Vorsaison, als der FC Südtirol an seiner allerersten Serie C2-Mei sterschaft teilnahm, standen sich die beiden Mannschaften in der vierten Spielkasse gegenüber: Damals gab es ein 2:2 in Modena und ein 1:2 im Drusus-Stadion. Die drit te Begegnung zwischen den beiden Vereinen endete jedoch mit einem eindrucksvol len 4:0-Erfolg für den FCS – dem bis dahin höchsten Sieg der Weißroten im Profi fußball. Dieser spektakuläre Erfolg, begleitet von einer starken Mannschaftsleistung,
Am 11. November 2001 trat Sassuolo als Tabellenletzter die Reise nach Bozen an. Vor 900 Zuschauern im Drusus-Stadion sicherte sich der FC Südtirol drei wertvolle Punkte und rückte bis auf vier Zähler an die Playoff-Zone heran. Die Aufstellung des FCS lautete: Careri, Brugger, Frau, Molinari, Lomi (ab 19. Merzek), Fabris, Chiopris, Zecchin (ab 55. Gasser), Bernardi, Nardi, Motta (ab 73. Noselli). Schiedsrichter der
Auch im Rückspiel behielt der FC Südtirol die Oberhand und gewann die Begegnung mit 0:1.
Bereits nach 15 Minuten musste Lomi aufgrund einer Muskelverletzung das Feld ver lassen, für ihn kam Merzek ins Spiel. Dennoch gelang den Hausherren ein Blitzstart:
In der 2. Minute setzte ein cleverer Freistoß von Lomi Nardi in Szene, der Motta mit einer präzisen Vorlage bediente – 1:0 für den FCS. In der 21. Minute folgte das 2:0: Merzek spielte Bernardi frei, der unbedrängt im Strafraum zum Pausenstand traf. Der
I delegati delle società aderenti al progetto hanno incontrato i vertici della società nel corso di un interessante incontro svoltosi nei giorni scorsi presso il Media Point dell’FCS Center
Il “Club Partnership”, ovvero l’iniziativa dell’FCS volta a creare un contesto di fidelizzazione con le società del territorio è un progetto in costante e progressiva evoluzione, che sta riscuotendo consensi e generando condivisione. E’ in costante ascesa il numero dei club della provincia di Bolzano e non solo aderenti al protocollo d’intesa di un’iniziativa che è nata e si sta progressivamente sviluppando con l’obiettivo di favorire lo sviluppo strutturato e condiviso dei giovani talenti, al fine di assicurare ai ragazzi il migliore percorso possibile di crescita e di valorizzazione.
Sono più di cento le società che hanno aderito convintamente, sottoscrivendo il patto che sancisce un’articolata collaborazione funzionale e sinergica con l’FC Südtirol, facendo rete e sistema. L’FCS, in
questo modo è diventato un unico, prezioso, autorevole e affidabile punto di riferimento.
Nei giorni scorsi, presso il Media Point dell’FCS Center, ha avuto luogo il “Club Partner Event”, a cui sono intervenuti i responsabile-referente di ciascuna società affiliata, chiamati ad interagire con l’FCS.
L’incontro è stato aperto dal direttore operativo biancorosso Hannes Fischnaller, che ha aggiornato i presenti sulla costante evoluzione della società nei diversi ambiti, un processo di costante crescita che abbraccia tutti gli ambiti di riferimento. Il presidente Gerhard Comper e l’amministratore delegato Dietmar Pfeifer hanno ringraziato le società partner, sottolineando quanto siano preziose in un contesto di sviluppo genera-
le strutturato. Il direttore tecnico Hannes Fink ha posto l’accento sulla fondamentale attività di scouting dei club associati, ricordando che proprio grazie alla collaborazione con le società del territorio, negli ultimi anni, diversi ragazzi sono arrivati a sottoscrivere il contratto da professionista con l’FCS.
Nel corso dell’incontro Martin Unterholzer, rivenditore locale dello sponsor tecnico biancorosso Erreà, ha illustrato ai presenti i prodotti dell’azienda e la filosofia. I presenti hanno ricevuto in omaggio una sacca griffata dallo sponsor tecnico biancorosso, contenente il catalogo Erreà 2024, inoltre è stata messa in palio una maglia Mountain della prima squadra, firmata da tutti i giocatori. Ad aggiudicarsela è stato il dirigente del Castelbello-Ciardes.
Vor wenigen Wochen lud der FC Südtirol die Funktionäre der Club-Partner zu einer offenen und konstruktiven Diskussion in das eigene Trainingszentrum ein. Diese Veranstaltung bot eine wertvolle Plattform, um die fortlaufende Zusammenarbeit zu stärken und den Austausch über gemeinsame Ziele im Fußball zu fördern
Die Initiative „Club Partnership“ des FC Südtirol verfolgt das Ziel, ein loyales und nachhaltiges Netzwerk mit den Vereinen der Region zu etablieren. Das Projekt befindet sich in ständiger Entwicklung und erfährt zunehmend Zustimmung sowie wertvolle gemeinsame Erfahrungen. Die Zahl der Vereine aus dem Land Südtirol und darüber hinaus, die den Rahmenvertrag dieser Initiative unterzeichnet haben, wächst kontinuierlich. Ziel der Initiative ist es, die strukturierte Entwicklung junger Talente zu unterstützen, um den Kindern und Jugendlichen den bestmöglichen Weg zur persönlichen Entfaltung zu bieten.
Mehr als hundert Vereine haben das vom FC Südtirol ausgearbeitete Abkommen unterzeichnet, welches eine vielschichtige, funktionale und synergetische Zusammenarbeit mit den Weißroten festlegt. In diesem Kontext ist der FCS zu einem wertvollen, anerkannten und verlässlichen
offenen und konstruktiven Diskussion eingeladen wurden.
Die Veranstaltung wurde von Hannes Fischnaller, dem Club Manager des FC Südtirol, eröffnet. Er informierte die Anwesenden umfassend über die fortlaufende Entwicklung des Vereins in verschiedenen Bereichen. Präsident Gerhard Comper und Geschäftsführer Dietmar Pfeifer drückten ihren Dank gegenüber den Partnervereinen aus und hoben deren zentrale Bedeutung für die Weiterentwicklung des lokalen Fußballs hervor. Der technische Direktor Hannes Fink betonte die essenzielle Rolle der Scoutingtätigkeit der Amateurvereine und erinnerte daran, dass in den vergangenen Jahren durch diese Kooperation zahlreiche Talente die Möglichkeit erhalten haben, einen Profivertrag beim FCS zu unterzeichnen.
Im Rahmen der Veranstaltung stellte
eine elegante Tasche von Erreà, der der Katalog für das Jahr 2024 beigefügt wurde. Zudem wurde ein offizielles Spieltrikot der Profimannschaft, signiert von sämtlichen Spielern, verlost. Der glückliche Gewinner war ein Funktionär des Vereins Kastelbell-Tschars.
JUGENDSPONSOREN
SPONSOR SETTORE GIOVANILE
L’ex attaccante, autore - tra l’altro - della memorabile rete che il 9 maggio 2010 determinò l’ascesa tra i professionisti dell’FCS, ora coordinatore delle formazioni Under 17, Under 16 e Under U15 racconta il suo nuovo ruolo e in particolare i rapporti con i giovani biancorossi e con tutte le varie figure che gravitano attorno alle squadre agonistiche impegnate nei rispettivi campionati nazionali di categoria SETTORE
“Con i ragazzi mi rapporto così …”
Dal campo alla scrivania, il passo è breve, impegnativo e accattivante. Appese le scarpe da calcio al fatidico chiodo nella primavera 2022, al termine di una carriera terminata in anticipo rispetto alle intenzioni, ma comunque significativa: circa quattrocento partite alle spalle, impreziosite da centinaio di reti dalla Primavera, alla C, alla B, Mattia Marchi è entrato nell’organico dell’FC Südtirol. L’addio al calcio è stato forzato, per via di un problema che non gli permetteva più di allenarsi e giocare come voleva. Dall’estate del 2022 fa parte dell’organigramma biancorosso, prima come collaboratore tecnico, ora come coordinatore delle formazioni U17-U16-U15.
Nato a Rimini nel 1989, Mattia Marchi, ha messo solide radici a Bolzano, dove vive con la moglie e i due figli. Calcisticamente è cresciuto nella sua città natale e dal club romagnolo (C1) è approdato all’FC Südtirol (C2) nel gennaio 2010. E’ l’autore di una rete storica, bene impressa nella memoria e nella storia del club. Porta la sua firma il gol-partita messo a segno il 9 maggio 2010 - in uno stadio “Druso” gremito in ogni ordine di posti - nel decisivo match contro la Valenzana. Al 69’ la rete che suggellò la prima, storica promozione dell’FCS in terza divisione nazionale (C2). 10 gare in B con Rimini e Reggiana, 323 gare in C con 69 reti con le casacche di Rimini, FC Südtirol (dal gennaio 2010 al giugno 2011: 49 gare e 11 reti e dal gennaio al giugno 2021: 9 gare, una rete), Pavia, Virtus Entella, Cremonese, Pavia, Mantova, Feralpisalò, Reggiana e Virtus Verona.
Mattia, come ti trovi in questo nuovo ruolo? “Molto bene. È chiaro che ci sono giornate diverse, giornate dove si è impegnati e ci si concentra più sul campo e giornate in cui ci sono compiti legati alla sfera organizzativa e di segreteria. Ci sono poi le mansioni riguardanti l’organizzazione delle trasferte, i rapporti con gli allenatori, con l’organizzazione del magazzino, il materiale e tutto ciò che riguarda la gestione del settore giovanile, del settore agonistico nel mio caso. Un lavoro che non riguarda solo gli aspetti di campo, ma tutto quello che serve per il corretto funzionamento dell’attività. Ho la grande fortuna di lavorare al fianco di Salvo Leotta che è il responsabile, con il quale mi confronto quotidianamente e soprattutto imparo qualcosa ogni giorno. Lo considero uno dei migliori nel suo ruolo, con lui ho un rapporto che va oltre il campo e lo ringrazio”.
Come è stato il passaggio dal campo alla scrivania?
“Competenze diverse in diversi ambiti fuori dal campo. Ci sono molte cose che riguardano l’extra campo o l’extra attività sportiva, come i rapporti con la scuola per valutare il rendimento dei ragazzi e capire come possano gestire al meglio sport e calcio. Poi i rapporti con famiglie, convitti, logistiche varie, eccetera. Sono sempre stato onesto nel dire le cose, quindi non nego che il passaggio dal capo alla scrivania non è stato affatto facile. È stato difficile, anche perché ho smesso a un’età particolare per quanto riguarda un giocatore. Dentro di me sentivo di chiudere la carriera a 38-39 anni, cioè di arrivare proprio al limite fisiologico, invece ho dovuto farlo prima. Quindi è stato difficile. Nel primo anno post-campo ho svolto il ruolo il vice della Primavera ed è stata un’esperienza molto bella, nuova, perché mi ha consentito di rapportarmi con ragazzi ormai maturi, che ambiscono ad entrare nel calcio dei grandi. Per la prima volta mi sono trovato in un gruppo di giovani, dopo tanta prima squadra. Il cambiamento è stato sostanziale e importante”.
In quali cose, in particole?
“Innanzitutto nel capire tutte le nuove dinamiche che riguardano il non giocare, ma il cercare di far rendere al meglio chi scende in campo e poi tutti gli aspetti tecnici, organizzativi, logistici a cui non devi pensare quando giochi. È stato piacevole, stimolante e soprattutto bello, secondo me, nei rapporti con i giocatori, nei rapporti con i ragazzi. Questo è l’aspetto che tuttora mi piace più di tutti. Quindi dinamiche nuove, sensibilità nuove, empatia nuova rispetto all’approccio precedente”.
Come valuti il tuo rapporto con i ragazzi?
“Anche quando giocavo ho sempre cercato l’empatia funzionale con il gruppo. Quindi, ritengo che nello spogliatoio l’armonia sia importante, determinante, significa moltissimo. La capacità di mettersi nei panni dell’altro percependo, in questo modo, emozioni e pensieri e perseguire insieme un fine comune, con il vero spirito di squadra è di fondamentale importanza. Quando giocano, non mi fermavo solo al rapporto del campo o di quanto riguardava l’allenamento o la partita, ma sono sempre entrato in empatia con i miei compagni: capire quando qualcuno aveva bisogno o ricevere aiuto quando ero io ad avere bisogno. Mi affidavo sempre ai miei compagni, perché reputo il calcio il massimo del concetto di gruppo. Quando funzionano i rapporti, le relazioni e c’è collaborazione, la rendita complessiva si alza di una percentuale importante.
I ragazzi, cosa ti chiedono in particolare? “Sì, loro sono giustamente curiosi, quindi stimolati a chiedere, anche se hanno un’età dove ancora non fanno troppe domande. Noto però che nel momento in cui sono io ad avvicinarmi o ad avere un approccio con loro, diciamo a volte da amico, a volte da tecnico, allora scattano anche le domande. Quello che desidero portare avanti con i ragazzi è un dialogo costruttivo e parte dalla stima che ripongo in ciascuno di loro, a prescindere da tutto. I giovani sono delle spugne, assimilano i consigli, e percepiscono la disponibilità e l’apertura, quindi si aprono, parlano si confrontano, espongono i loro punti di vista, i loro problemi, le difficoltà che incontrano. Spesso il dialogo è a quattrocchi, perché desidero capire se c’è qualcosa che non va, oppure dare suggerimento o stimoli utili nel processo di crescita, prima di tutto come persone. Dal punto di vista tecnico, diciamo che il dialogo si diversifica per ruoli. Con i difensori, per esempio, parliamo anche di cosa dava più fastidio a me quando giocavo da attaccante e come mi rapportavo in campo con chi mi marcava. Con i centrocampisti il dialogo spazia su tutti i temi, con gli attaccanti scendo più nei particolari, perché è il mio terreno. Un dialogo comunque sempre cordiale, senza presunzione, ma cercando di fornire consigli utili”.
Insomma, ti vedi nel ruolo di amico e confidente per i ragazzi?
“Direi di sì, anche perché c’è da trovare l’equilibrio tra scuola, famiglia, affetti e tempo libero dei ragazzi, con al centro quella grande passione per il calcio che accomuna tutti. Spesso mi sento un amico dei ragazzi, una sorta di fratello maggiore o di zio
acquisito, in considerazione dell’età. Quando hanno problemi o dubbi e perplessità, quando serve anche un semplice supporto, un consiglio, una conferma, come è successo e succede, mi piace essere presente e utile, trasmettendo valori e principi che riguardano sia la sfera extra calcio, che quella agonistica, in questo caso sul come svolgere al meglio un allenamento dopo le diverse situazioni accadute in gara o in vista della successiva partita, oppure dopo un comportamento sbagliato. Con gli allenatori mi rapporto in modo trasparente, condividendo alcuni aspetti e soluzioni, perché, tutti insieme, possiamo e dobbiamo contribuire alla crescita complessi dei ragazzi, che devono e possono migliorare sia in campo, che fuori dal rettangolo di gioco”.
Il tuo, in certo senso, è il ruolo dell’educatore?
“Sì. Diciamo educatore calcistico, perché non ci dobbiamo surrogare al ruolo, prezioso, delle famiglie e degli insegnando, ma essere semplicemente complementari, nel massimo rispetto della storia, delle sensibilità, dei caratteri di ciascuno. C’è quello più grintoso, che vuole sempre far prevalere questo aspetto caratteriale in campo, poi c’è il grintoso in campo, ma timido e riservato fuori dal terreno di gioco, come lo ero io, ad esempio. Oppure c’è il ragazzo che fuori dal campo ha una spiccata personalità, che però non riesce a trasferire in campo. Bisogna essere bravi a cercare il giusto mix, anche leggendo il linguaggio del corpo, sia in campo che fuori”.
Come valuti il processo di crescita complessivo del settore giovanile biancorosso?
“In costante ascesa. E’ un trend che va avanti da alcuni anni e riguarda pulcini, attività di base, agonistica e Primavera. Il miglioramento riguarda vari aspetti, anche organizzativi, sia in campo che fuori. Tutta l’area interessata è cresciuta e sta crescendo abbracciando sempre piò concetti di professionalità e professionismo. Bisognava intraprendere un percorso, lo abbiamo fatto e ora l’obiettivo è quello di costruire, progredire, creare i presupposti adeguati per continuare a progredire in modo strutturato e funzionale”.
Cosa ti senti di dire a un ragazzo che, comprensibilmente coltiva delle ambizioni?
“Penso che ogni ragazzo debba avere un sogno e questo sogno lo deve coltivare ogni giorno, alimentandolo con l’impegno, la dedizione, il sacrificio e il comportamento. Tutti i ragazzi hanno il diritto di avere un sogno, il proprio sogno e deve coltivare, deve provare a realizzarlo. Il sogno sta in quel cassetto che, in senso metaforico, ogni tanto apri per dargli uno sguardo e per prendere forza. Non è detto e non è previsto o possibile che tutti arrivino a coronare il proprio sogno, ma tutti hanno il diritto di perseguirlo e di provarci, anche solo per dire un giorno di aver fatto tutto il possibile per raggiungerlo”.
Le ambizioni si coltivano attraverso il lavoro quotidiano?
“Esattamente. Ogni giorno bisogna coltivare questa cosa e imparare qualcosa di nuovo. E’ attraverso il giusto approccio con il lavoro quotidiano che si migliora e si cresce caratterialmente, come
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persone, che si acquisiscono competenze utili nella vita. Il calcio è una palestra di vita. Bisogna imparare la cultura del lavoro da chi ce l’ha nel dna. Un esempio? Nei giorni scorso mi è capitato di vedere Masiello nell’intervallo di un allenamento congiunto con la Primavera: il suo riscaldamento, nel fare un semplice esercizio tecnico era carico di intensità, di voglia, passione, determinazione, concentrazione. Inoltre, guardando la prima squadra, ho colto con quanta intensità, concentrazione, attenzione, cura dei dettagli e impegno faccia il riscaldamento. Mi sono detto: “cavoli, questo modo di fare lo dobbiamo trasmettere ancora di più ai nostri ragazzi, partendo dai più piccoli”. Sono le piccole cose, la cura dei dettagli, in un contesto di gruppo a fare la differenza, prima ancora dell’aver fatto gol o meno, o aver giocato la domenica”
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„Meine Aufgabe im Jugendsektor des FC Südtirol“
Der ehemalige Angreifer des FC Südtirol beendete im Sommer 2022 seine aktive Profikarriere und engagiert sich seitdem auf andere Weise für die Weißroten. Seit Beginn der Saison 2023/24 bekleidet er die Position des Verantwortlichen für die Jugendmannschaften U17, U16 und U15 und trägt somit maßgeblich zur Gestaltung der Jugendarbeit des FCS bei
Der Übergang vom Spielfeld zur Schreibtischarbeit ist oft nur von kurzer Distanz, jedoch von erheblichen Herausforderungen geprägt. Dies trifft auch auf Mattia Marchi zu, der seine Profikarriere vorzeitig beenden musste, obgleich er sich gewünscht hätte, noch einige Jahre aktiv zu spielen. Im Sommer 2022 traf er schweren Herzens die Entscheidung, da sein Körper ihm nicht mehr die Möglichkeit bot, so zu trainieren und zu spielen, wie er es sich wünschte. Dennoch kann er auf eine beneidenswerte Bilanz von rund
400 Einsätzen und beinahe 100 Toren zurückblicken.
Mattia Marchi, geboren am 14. Jänner 1989 in Rimini, pflegt eine besondere Beziehung zum FC Südtirol. Der heute 35-Jährige wechselte im Jänner 2010 erstmals nach Bozen und erzielte am letzten Spieltag jener Saison den entscheidenden Treffer, der den Weißroten den Gewinn der Serie C2 und den Aufstieg in die dritte Liga sicherte. Im Jänner 2021 kehrte er ein zweites Mal zu den Weißroten zurück,
um in den darauffolgenden sechs Monaten erneut für seinen geliebten FCS zu spielen. Mit seiner Frau und seinen beiden Kindern ist er seit vielen Jahren in Bozen ansässig.
In seiner Laufbahn ging Marchi unter anderem auch für Reggiana, Feralpisalò, Pavia, Mantova, Virtus Entella, Virtus Verona und Cremonese erfolgreich auf Torjagd. Seit 2022 stellt er seine umfangreichen Erfahrungen und erworbenen Kompetenzen dem FC Südtirol zur Verfügung: Zunächst als Co-Trainer der Primavera-Mannschaft und seit Beginn der Saison 2023/24 als Verantwortlicher der Jugendmannschaften U17, U16 und U15.
Mattia, wie gefällt dir dein neuer Job? „Ich fühle mich in meiner Position äußerst wohl. Mein Alltag gestaltet sich spannend und abwechslungsreich: Es gibt Tage, an denen der Schwerpunkt auf der Arbeit auf dem Spielfeld liegt, während an anderen Tagen organisatorische Aufgaben im Vordergrund stehen. Dazu gehören unter anderem die Planung von Auswärtsfahr-
ten, die Zusammenarbeit mit den Trainern, die Verwaltung des Materiallagers und alles, was die Betreuung des Jugendbereichs betrifft, in meinem Fall der älteren Nachwuchsteams. Meine Aufgaben gehen dabei weit über das reine Training hinaus – es gilt, sämtliche Abläufe zu koordinieren, um einen reibungslosen Betrieb sicherzustellen. Ich habe das große Glück, mit Salvatore Leotta zusammenzuarbeiten, von dem ich jeden Tag Neues lernen darf. Meiner Ansicht nach ist er in seinem Fachgebiet ein wahrer Experte. Auch abseits des Spielfeldes verbindet uns ein ausgezeichnetes Verhältnis. An dieser Stelle möchte ich ihm meinen herzlichen Dank für seine stetige Unterstützung aussprechen.“
Wie hast du den Übergang vom Spielfeld zur Schreibtischarbeit erlebt?
„Der Wechsel hat mir unterschiedliche Herausforderungen in neuen Bereichen aufgezeigt. Es gibt viele Aspekte, die nicht mit dem Sportlichen an sich zu tun haben, wie etwa die Kommunikation mit Schulen, um die Leistungen der Spieler zu ver-
folgen und herauszufinden, wie sie Fußball und Studium optimal miteinander verbinden können. Dazu kommen die Gespräche mit Familien, Internaten und logistischen Fragestellungen. In meinem Leben lege ich großen Wert auf Ehrlichkeit, weshalb ich nicht verheimliche, dass dieser Übergang alles andere als einfach war. Er stellte eine erhebliche Herausforderung dar, insbesondere da ich meine aktive Spielerkarriere in einem relativ jungen Alter beendet habe. Ich hätte mir gewünscht, bis zu meinem 38. oder 39. Lebensjahr spielen zu können, doch leider musste ich früher einen Schlussstrich ziehen. Daher gestaltete sich das erste Jahr nach meiner aktiven Karriere als besonders anspruchsvoll. In jener Saison war ich als Co-Trainer der Primavera-Mannschaft tätig, was für mich eine ungemein bereichernde Erfahrung war. Ich hatte die Möglichkeit, mit jungen, motivierten Spielern zu arbeiten, die den Sprung in den Profifußball anstrebten. Nach all den Jahren im Herrenfußball stellte die Arbeit mit aufstrebenden Talenten eine bedeutende und prägende Umstellung dar.“
Inwiefern hat sich dieser Wandel konkret bemerkbar gemacht?
„Zunächst galt es, die neuen Dynamiken zu verstehen, die nicht mehr ausschließlich um das Spiel selbst kreisen, sondern dar um, wie ich die Leistung der Spieler gezielt optimieren kann. Zudem war es unerlässlich, sich mit den verschiedenen technischen, organisatorischen und logistischen Aspekten vertraut zu machen, an die man als Spieler nicht denken muss. Diese neuen Herausforderungen empfand ich als spannend und inspirierend, gleichzeitig sind sie von großer Bedeutung für die Beziehung zu den Spielern. Der tägliche Umgang mit den Jungs bereitet mir nach wie vor die größte Freude. Es entstehen neue Dynamiken und eine andere Form der Empathie als in meinem vorherigen Lebensabschnitt.“
W ie beschreibst du deine Beziehung zu den Spielern?
„Bereits während meiner aktiven Karriere war es mir wichtig, Empathie innerhalb des Teams zu entwickeln. Die Harmonie in der Kabine ist für mich von entscheidender Bedeutung. Die Fähigkeit, sich in die Lage des anderen zu versetzen und ein gemeinsames Ziel zu verfolgen, stellt meiner Ansicht nach ein ausschlaggebendes Element für den Teamerfolg dar. Während meiner Zeit als Profi interessierte ich mich nicht nur für das Training und die Spiele, sondern bemühte mich stets um ein aufmerksames Verständnis für meine Mitspieler. Ich wollte erkennen, wann jemand Unterstützung benötigte, und war auch offen, Hilfe anzunehmen, wenn ich selbst Unterstützung brauchte. Mein Vertrauen in meine Mitspieler war stets groß, denn ich betrachte den Fußball als das beste Beispiel für erfolgreiche Zusammenarbeit. Bei gesunden Beziehungen und einer funktionalen Zusammenarbeit steigt
die Gesamtleistung des Kollektivs erheblich an.“
Wonach fragen dich die Spieler am häufigsten?
„Die Jungs zeigen natürlich eine gewisse Neugier, auch wenn sie in einem Alter sind, in dem sie nicht allzu viele Fragen stellen. Ich stelle jedoch fest, dass sie, wenn ich den ersten Schritt mache, eher bereit sind, nach Ratschlägen zu fragen – sei es in meiner Rolle als Trainer oder als Freund. Es ist mir ein Anliegen, einen konstruktiven Dialog mit den Spielern zu pflegen, der auf dem Vertrauen basiert, das ich in jeden Einz elnen von ihnen setze. Die Jungs sind wie Schwämme; sie saugen Ratschläge auf und spüren die Offenheit, die ich ihnen entgegenbringe.
Diese Offenheit ermutigt sie, sich zu öffnen und ihre Sichtweisen, Probleme und Schwierigkeiten zu teilen. Oft finden diese Gespräche in einem vertraulichen Rahmen statt, da ich verstehen möchte, ob es etwas gibt, das nicht stimmt, oder um nützliche Anregungen für ihre persönliche Entwicklung zu geben. In technischer Hinsicht variiert der Dialog je nach Position. Mit den Verteidigern bespreche ich zum Beispiel die Dinge, die mich als Stürmer am meisten störten und wie ich mich mit meinen Gegenspielern umging. Bei den Mittelfeldspielern sind die Gespräche breiter gefasst, während ich mit den Stürmern spezifischere Themen behandle, da dies mein Fachgebiet ist. Der Austausch ist stets offen und ohne Überheblichkeit. Ich bemühe mich, nützliche Ratschläge zu erteilen, die den Spielern helfen, sich weiterzuentwickeln.“
Fühlst du dich in deiner Rolle als Freund und Vertrauter der Spieler? „In gewisser Hinsicht ist das zutreffend.
Es gilt, das Gleichgewicht zwischen Schule, Familie, Freundschaften und der Freizeit der Jungs zu finden. Im Mittelpunkt steht dabei die große Leidenschaft für den Fußball, die uns alle vereint. Oft sehe ich mich als Freund der Spieler, als eine Art älterer Bruder oder Onkel, was auch dem Altersunterschied geschuldet ist. Wenn sie Probleme, Zweifel oder Unsicherheiten haben oder einfach nur Unterstützung und Bestätigung benötigen, möchte ich ihnen gerne hilfreich zur Seite stehen. Es ist mir wichtig, Werte und Prinzipien zu vermitteln, die sowohl den sportlichen als auch den persönlichen Bereich betreffen. Dies kann die optimale Vorbereitung auf das Training oder auf das nächste Spiel umfassen, ebenso wie die Ansprache unpassenden Verhaltens. Mit den Trainern pflege ich einen transparenten Austausch. Gemeinsam besprechen wir zahlreiche Aspekte, denn gemeinsam können und müssen wir zur ganzheitlichen Entwicklung der Spieler beitragen, damit sie sich sowohl auf als auch neben dem Platz weiterentwickeln können.“
In gewisser Weise nimmst du also die Rolle eines Erziehers ein?
„Ja, ich würde sagen, dass ich mich als fußballerischer Erzieher verstehe. Unsere Aufgabe ist es nicht, die wertvolle Rolle der Familien zu ersetzen, sondern sie sinnvoll zu ergänzen, wobei wir stets den Respekt für die Vergangenheit, die Sensibilität und die individuellen Charaktere wahren. Es gibt den enorm ehrgeizigen Spieler, der im Spiel stets seinen unbändigen Siegeswillen zeigt. Andere hingegen sind auf dem Platz äußerst selbstsicher, zeigen jedoch außerhalb des Spielfelds eine gewisse Schüchternheit, ähnlich wie ich es früher war. Dann gibt es Spieler, die außerhalb des Feldes eine ausgeprägte Persönlichkeit besitzen, diese jedoch
nicht in ihr Spiel übertragen können. Es ist entscheidend, das richtige Gleichgewicht zu finden und auch die Körpersprache sowohl auf als auch außerhalb des Spielfelds zu beobachten.“
Wie bewertest du die Entwicklung des Nachwuchsbereichs des FC Südtirol?
„Der Jugendsektor befindet sich in einem kontinuierlichen Aufschwung. Diese positive Entwicklung zieht sich seit mehreren Jahren durch alle Bereiche, von der Fußballschule über die Basisaktivität bis hin zur wettkämpferischen Tätigkeit und der Primavera-Mannschaft. Die Fortschritte sind in vielerlei Hinsicht sichtbar, sowohl im organisatorischen als auch im sportlichen Bereich. Der gesamte Sektor hat sich weiterentwickelt und wächst durch die zunehmende Integration von Professionalität in seine Strukturen und Abläufe. Wir haben einen Entwicklungsweg eingeschlagen, den wir nun erfolgreich beschreiten. Unser Ziel ist es, weitere Fortschritte zu erzielen und die Voraussetzungen zu
schaffen, um weiterhin strukturiert und funktional zu wachsen.“
Was würdest du einem Jungen sagen, der verständlicherweise Ambitionen hegt?
„Ich bin überzeugt, dass jeder Junge einen Traum haben sollte, dem er täglich mit Hingabe, Opferbereitschaft und dem richtigen Verhalten nachgeht. Jeder hat das Recht, seinen eigenen Traum zu verfolgen. Dieser Traum ist wie eine Schublade, die man metaphorisch immer wieder öffnet, um einen Blick hineinzuwerfen und neue Kraft zu schöpfen. Es ist zwar nicht garantiert, dass jeder seinen Traum verwirklichen kann, doch hat jeder das Recht, es zu versuchen und zu sagen, dass er alles Mögliche unternommen hat, um ihn zu erreichen.“
Werden Ambitionen durch tägliche Arbeit genährt?
„Genau. Es ist wichtig, die eigenen Ambitionen zu pflegen und täglich Neues dazuzulernen. Durch die richtige Herange-
hensweise im Alltag entwickelt man sich als Mensch weiter und erwirbt wertvolle Kompetenzen. Der Fußball fungiert dabei als Lebensschule. Es ist entscheidend, von denen zu lernen, die diese Arbeitskultur verinnerlicht haben.
Ein Beispiel: Vor Kurzem beobachtete ich Masiello während der Halbzeitpause eines Testspiels mit der Primavera-Mannschaft. Sein Aufwärmen, selbst bei einer einfachen technischen Übung, war geprägt von Intensität, Leidenschaft, Entschlossenheit und Konzentration. Zudem fiel mir auf, mit welcher Detailverliebtheit und Hingabe die Profimannschaft ihr Aufwärmen absolvierte.
Da dachte ich: „Wow, diese Einstellung müssen wir unseren Jungs noch stärker vermitteln, beginnend bei den Jüngsten.“ Es sind die kleinen Dinge und die Liebe zum Detail im Teamkontext, die den entscheidenden Unterschied ausmachen –noch bevor es ums Toreschießen oder um die Spielzeit geht.“
La giocatrice venostana che studia ingegneria meccanica industriale ad UniBz e predilige il ruolo di play davanti alla difesa, è approdata in biancorosso l’estate scorsa dopo aver vinto il campionato con il Merano: si è portata in dote grande carisma e preziose abilità e conoscenze pratiche maturate in Serie B con le maglie di Chievo Verona e Cortefranca
Studi avviati in ingegneria meccanica industriale ad UniBz, venostana, centrocampista classe 1996, Sonja Kiem è una giocatrice che ha già maturato una preziosa esperienza in serie C e in B, che unisce a preziose caratteristiche di leader. Abilità e carisma, oltre alla capacità di creare e cucire il gioco, fornendo sempre un costante aiuto alle sue compagne.
Con le varie maglie che ha fin qui indossato si è sempre dimostrata una giocatri-
ce particolarmente affidabile dal punto di vista tecnico e della tenuta fisica.
Ha anche un buon fiuto del gol. Una nuova preziosa risorsa per mister Ruggero Santuari, che potrà contare su una giocatrice di tutto rispetto e di spessore in una zona nevralgica del campo.
Sonja, come e quando hai iniziato a coltivare la passione per il calcio? “Ho iniziato a coltivare la passione per il calcio fin da quando ero piccola, gra-
zie ai miei due fratelli maggiori che hanno sempre giocato con me, fin da quando ho cominciato a correre. A otto anni, ho iniziato a dare i primi calci ad un pallone nella squadra del mio paese, il Castelbello Ciardes”.
I tuoi maestri di calcio?
“Ho sempre cercato di imparare da ogni esperienza che ho vissuto nel calcio. Ogni persona e ogni situazione mi hanno insegnato qualcosa di prezioso, contribuendo alla mia crescita come calciatrice”.
La trafila: dove hai giocato, quali sono i ricordi fin qui più belli?
“Ho iniziato a giocare con i maschi nel Castelbello Ciardes, poi sono passata ai Red Lions Laces Under 14 e successivamente ho giocato con i Red Lions Laces nell’Eccellenza. Dal 2017 ho giocato nel Brixen. Il mio primo anno è stato in Serie B. Dopo il cambiamento del format del campionato, la Serie B è diventata a giro-
ne unico e ho trascorso tre anni in Serie C.
Nella stagione 2021-2022 ho vestito la maglia del Cortefranca in Serie B, poi sono passata al Chievo Verona Women nella stagione 2022-2023. Nella stagione 2023-2024 ho disputato la Serie C con il Merano Women e ora sono in Serie C con l’FC Südtirol.
Tra i miei ricordi più belli ci sono il mio primo gol in Serie B con la maglia del Cortefranca, la partita dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Juventus giocata con il Chievo, e aver raggiunto la finale del Torneo delle Regioni per due volte. Inoltre, ho vinto l'Europeada due volte”.
Quale ruolo preferisci in campo?
“Il mio ruolo preferito è giocare davanti alla difesa come play. È una posizione che mi permette di ricevere molti palloni e di contribuire sia alla difesa, che alla manovra offensiva”.
Come valuti squadra e campionato di quest’anno?
“La squadra è molto forte e abbiamo un bel mix di giocatrici con esperienza e giovani. Il campionato di quest’anno è simile a quello dell’anno scorso, diviso quasi in due metà: ci sono squadre forti che puntano a vincere e altre che stanno lottando per mantenere la categoria”.
Sonja Kiem oltre al calcio?
“Attualmente, sto studiando ingegneria meccanica industriale all’Università di Bolzano e mentre studio lavoro a Merano. Al di fuori di calcio e lavoro/studio, non mi resta molto tempo per altro, ma quando posso, mi piace andare in montagna”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno nel cassetto è quello di continuare a crescere sempre, non solo nel calcio, ma anche come persona”.
Mit der Verpflichtung der 28-Jährigen aus Kastelbell-Tschars haben die Weißroten ihren Kader im Sommer um eine hochkarätige und erfahrene Mittelfeldspielerin bereichert. Kiems technische Fähigkeiten und Führungsqualitäten haben sie in wenigen Wochen zu einer wichtigen Bezugsperson für ihre Mitspielerinnen werden lassen
Sonja Kiem, Jahrgang 1996, ist seit diesem Sommer für den FC Südtirol in der Serie C im Einsatz. Mit ihrer Erfahrung in der zweiten und dritten Liga Italiens sowie ihren ausgeprägten Führungsqualitäten erweist sich die Mittelfeldspielerin sowohl auf, als auch neben dem Spielfeld als wichtige Stütze innerhalb des Teams.
Die Maschinenbau-Studentin hat im Verlauf ihrer Karriere für zahlreiche ambitionierte Mannschaften gespielt und sich dabei durch ihre technischen und athletischen Fähigkeiten hervorgetan. Obwohl sie vornehmlich im defensiven Mittelfeld agiert, verfügt Sonja über einen exzellenten Torriecher. All diese Eigenschaften machen sie zu einer zentralen Figur im Spielsystem von Trainer Ruggero Santuari.
Sonja, wie und wann begann deine Leidenschaft für den Fußball?
„Meine Leidenschaft für den Fußball entwickelte sich schon in meiner Kindheit, bedingt durch meine beiden älteren
Brüder, die stets mit mir spielten. Eigentlich seitdem ich laufen konnte… Mit acht Jahren begann ich, im Verein meines Heimatortes, Kastelbell-Tschars, aktiv Fußball zu spielen.“
Wer waren deine einflussreichsten Trainer im Fußball?
„Ich habe stets versucht, aus jeder Erfahrung, die ich im Fußball gemacht habe, etwas dazuzulernen. Jede Person und jede Situation hat mir wertvolle Lektionen erteilt und zu meiner Entwicklung als Spielerin beigetragen.“
In welchen Mannschaften hast du gekickt und welche Momente sind für dich unvergesslich geblieben?
„Ich begann meine fußballerische Laufbahn bei Kastelbell-Tschars, wo ich mit den Jungen in einer Mannschaft spielte. Anschließend wechselte ich in die U14 der Red Lions Latsch, wo ich auch meine ersten Erfahrungen in der Oberliga sammelte. Ab 2017 spielte ich für die Damenmannschaft von Brixen. In meinem ersten Jahr nahmen wir an der Serie B teil. Nach
einer Reform der Meisterschaften wurde die zweite Liga auf einen einzigen Kreis reduziert, woraufhin wir in den folgenden drei Jahren in der Serie C spielten. In der Saison 2021/22 trug ich das Trikot von Cortefranca in der Serie B, bevor ich in der darauffolgenden Spielzeit zu Chievo Verona Women wechselte. Im Vorjahr spielte ich für die Meran Women in der Serie C und seit diesem Sommer bin ich für FC Südtirol im Einsatz. Zu meinen prägendsten Erinnerungen zählen mein erstes Tor in der Serie B mit Cortefranca, das Viertelfinalspiel im Italienpokal gegen Juventus mit Chievo sowie die zweifache Teilnahme an der Endrunde im Turnier der Regionen. Darüber hinaus habe ich die prestigeträchtige Europeada in zwei Auflagen gewinnen können.“
Auf welcher Position spielst du am liebsten?
„Ich bevorzuge es, im defensiven Mittelfeld bzw. als Playmakerin zu agieren. Diese Position ermöglicht es mir, viele Bälle zu verarbeiten und sowohl in der Defensive als auch im Offensivspiel meinen Beitrag
zu leisten.“
Wie bewertest du die Mannschaft und die Liga in dieser Saison?
„Die Mannschaft verfügt über viel Talent, meines Erachtens haben wir eine gelungene Mischung aus erfahrenen und jungen Spielerinnen. Diese Saison ähnelt der letzten, da die Liga in gewisser Hinsicht in zwei Klassen geteilt ist: Es gibt ambitionierte Mannschaften, die um den Titel mitmischen wollen, und andere, die um den Klassenerhalt kämpfen.“
Wie sieht deine Freizeit aus?
„Aktuell studiere ich industrielle Maschinenbau an der Universität Bozen und bin parallel dazu in Meran beruflich tätig. Neben Fußball und Studium bleibt nicht viel Zeit für andere Aktivitäten, aber wenn ich die Gelegenheit habe, gehe ich gerne in die Berge.“
Was ist dein größter Traum?
„Mein größter Traum ist es, mich ständig weiterzuentwickeln, nicht nur im Fußball, sondern auch als Mensch.“
Le foto di squadra di tutte le compagni giovanili del settore femminile: calendari e informazioni dettagliate nelle apposite sezioni sul nostro sito
Il settore giovanile femminile costituisce da sempre uno dei fiori all’occhiello del club biancorosso. Un motivo di vanto e di orgoglio. Tante ragazze cariche di passione ed entusiasmo hanno intrapreso e stanno portando avanti con interesse e dedizione un percorso di crescita calcistica e non solo con il club biancorosso.
Dietro alla prima squadra, militante in serie C, ci sono le formazioni juniores nazionale, Under 17, Under 12 e Under 12.
Calendari e informazioni dettagliate si possono consultare nelle apposite sezioni sul sito dell’FC Südtirol.
Neben der ersten Mannschaft, die in dieser Saison ihre zweite Meisterschaft in der Serie C bestreitet, umfasst der Damensektor des FC Südtirol auch vier Jugendteams: die U19, U17, U15 und U12
Seit mehreren Jahren engagiert sich der FC Südtirol für die Förderung des Damenfußballs, insbesondere was die Ausbildung junger Talente betrifft.
Zahlreiche Mädchen aus dem gesamten Land verfolgen beim FCS ihre große Leidenschaft und träumen davon, eines Tages Profifußballerin zu werden.
Neben der Erwachsenenmannschaft, die in diesem Jahr ihre zweite Meisterschaft in der Serie C bestreitet, umfasst die Damenbewegung des FC Südtirol auch vier Jugendteams: die U19, U17, U15 und U12.
In dieser Ausgabe der FCS News finden die Leserinnen und Leser die Gruppenfotos der einzelnen Nachwuchsmannschaften. Der Spielkalender sowie weitere Informationen zu den Teams sind auf der offiziellen Website des Clubs abrufbar.
26.06.2013 – BOLZANO/BOZEN FCS WOMEN U12
ALPERIA GIOCATORICE DEL MESE DI OTTOBRE
ALPERIA JUGENDSPIELERIN DES MONATS OKTOBER
Ines Sparber è la giocatrice del mese Alperia di ottobre. Militante nella formazione dell’FCS Women categoria Under 12, Ines è una ragazza del 2013 che è arrivata già da piccolissima nel settore giovanile biancorosso, animata da grande passione, entusiasmo e tanta, tanta voglia di apprendere. Gioca nel ruolo di difensore ed è in possesso di importanti qualità tecniche, unite ad una passione smisurata per il pallone. Anche adesso che è infortunata segue sempre la squadra e non salta mai un allenamento, dimostrando un encomiabile attaccamento alla maglia e al gruppo. Un vero e proprio esempio per tutte le sue compagne.
Ines Sparber ist die Alperia Jugendspielerin des Monats Oktober. Die talentierte Abwehrspielerin, Jahrgang 2013, ist bereits in jungen Jahren der Nachwuchsabteilung der Weißroten beigetreten und spielt in diesem Jahr für die U12-Mannschaft der FCS Women. Mit bemerkenswerten technischen Fähigkeiten und einer ausgeprägten Leidenschaft für den Fußball strebt Ines stets danach, sich kontinuierlich zu verbessern. Trotz einer aktuellen Verletzung ist sie bei jeder Trainingseinheit anwesend, was ihr vorbildliches Engagement für das Team und ihre Mitspielerinnen eindrucksvoll unterstreicht. Ines ist ein echtes Vorbild für ihre Teamkolleginnen und inspiriert sie mit ihrem unermüdlichen Einsatz.
Massiccia affluenza all’esclusivo evento riservato a tutti gli iscritti: giocatori e staff della serie B si sono messi a completa disposizione dei partecipanti presso l’FCS Center
Circa duecento ragazzi e ragazze hanno accolto con grande entusiasmo e piacere, l’invito rivolto dall’FC Südtirol a tutti gli iscritti al Kids Club di partecipare ad un esclusivo Meet & Greet con la prima squadra.
Venerdì 11 ottobre 2024, l’FCS Center a Maso Ronco ha aperto le porte a tutti i ragazzi e le ragazze che fanno parte dell’esclusivo club, che hanno avuto la possibilità di vivere grandi emozioni. E’ stato un evento intenso, che ha fatto sicuramente battere forte il cuore ai giovani tifosi biancorossi. I bambini dai 5 ai 12 anni hanno avuto l’opportunità unica di incontrare da vicino e conoscere i giocatori della prima squadra biancorossa.
Gli iscritti al Meet & Greet del Kids Club hanno potuto assistere da vicino all’allenamento dei propri beniamini, immergendosi
nell’atmosfera unica ed emozionate di una sessione di lavoro della squadra. Poi, dopo la seduta di allenamento si è svolto il Meet & Greet con i giocatori e lo staff tecnico.
I membri del Kids Club hanno avuto la possibilità di collezionare autografi e scattare foto ricordo con i protagonisti di questa stagione. In aggiunta a questi momenti speciali, sono state organizzate attività ricreative come il calcio balilla e il tiro a segno, per offrire ulteriore divertimento e intrattenimento.
Il fanshop dell’FC Südtirol, aperto per l’occasione ha consentito ai presenti di scegliere i capi più desiderati e ricevere un buono sconto del 20% da utilizzare nello shop online, per arricchire la collezione di fantastici articoli del merchandising ufficiale.
Il compito è facile: realizzare un disegno rappresenti il mondo biancorosso: il logo, lo stadio con la relativa atmosfera e i vari aspetti, il giocatore preferito, un pallone personalizzato FCS, o qualsiasi altro elemento che evochi l’emozione di far parte del club. Il premio in palio è davvero speciale: la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile entrando in campo mano nella mano con i calciatori preferiti, in occasione di una partita ufficiale
Il Kids Club dell’FC Südtirol lancia una nuova e stimolante sfida creativa, dedicata a tutti i giovani fans per mettere in mostra tutte le loro inesauribili doti artistiche. È arrivato il momento di lasciar spazio alla fantasia e mettersi in gioco con il nuovo contest, che invita bambini e ragazzi a esprimere la passione per la squadra attraverso il disegno.
L’obiettivo è semplice: realizzare un’opera che rappresenti l’essenza dell’FC Südtirol. Le possibilità sono infinite, e ogni picco-
lo tifoso può scegliere di disegnare ciò che più lo ispira: il logo della squadra, lo stadio con la relativa atmosfera e i vari aspetti, il giocatore preferito, un pallone personalizzato FCS, o qualsiasi altro elemento che evochi l’emozione di far parte della grande famiglia biancorossa.
Le creazioni più originali e fantasiose non rimarranno senza ricompensa. Infatti, il premio in palio è davvero speciale: la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile entrando in campo mano nella mano con i calciatori preferiti, in occasio-
ne di una partita ufficiale dell’FC Südtirol. Un momento magico per ogni giovane appassionato di calcio! Partecipare è semplice: basta inviare entro il 26/11/24 il proprio disegno-elaborato all’indirizzo email mail@fc-suedtirol.com e incrociare le dita per questa straordinaria opportunità.
Non perdete questa occasione unica per mostrare il vostro talento e vivere il sogno di entrare in campo con i vostri beniamini. L’FC Südtirol vi aspetta!
Der FC Südtirol lädt alle jungen Kreativen ein, ihre Leidenschaft für den Verein durch eigene Kunstwerke auszudrücken. Nutzt die Gelegenheit, eure Fantasie zu entfalten und vielleicht schon bald mit euren Lieblingsspielern auf dem Spielfeld zu stehen
Der Kids Club des FC Südtirol lädt alle jungen Fans herzlich zu einer spannenden und kreativen Herausforderung ein, bei der sie ihre künstlerischen Fähigkeiten unter Beweis stellen können. Dies ist die perfekte Gelegenheit, um der eigenen Fantasie freien Lauf zu lassen! Nehmt am neuen Wettbewerb des FC Südtirol teil und bringt eure Begeisterung für die Weißroten durch eure kreativen Zeichnungen zum Ausdruck.
gesetzt! Jeder kann das zeichnen, was ihn inspiriert: sei es das Vereinslogo, das Stadion mit seiner einzigartigen Atmosphäre, euer Lieblingsspieler, ein individuell gestalteter FCS-Ball oder alles andere, was euch an das Gefühl erinnert, Teil der großen FCS-Familie zu sein.
Die schönsten und kreativsten Bilder werden mit einer einzigartigen Überraschung belohnt: Die Gewinnerinnen und Gewinner erhalten die Gelegenheit, bei einem Heimspiel im Drusus-Stadion Hand in Hand mit ihren Lieblingsspielern das Spielfeld zu betreten. Ein unvergesslicher
Moment für jeden jungen Fußballfan!
Teilnehmen ist einfach: Sendet eure Bilder innerhalb 26.11.24 an die E-MailAdresse mail@fc-suedtirol.com und hofft auf das Beste! Verpasst nicht die Chance, an diesem aufregenden Wettbewerb teilzunehmen und euren Traum zu verwirklichen, Seite an Seite mit euren Lieblingsspielern auf dem Spielfeld zu stehen.
Der FC Südtirol kann es kaum erwarten, eure kreativen Beiträge zu sehen!
Vor wenigen Wochen bot der FC Südtirol den Mitgliedern des Kids Club die einzigartige Gelegenheit, die Spieler der Profimannschaft persönlich zu treffen und unvergessliche Erinnerungen zu sammeln
Am vergangenen 11. Oktober lud der FC Südtirol all seine Mitglieder des Kids Club zu einer Meet & Greet-Veranstaltung ins FCS Center ein. Rund zweihundert Jungen und Mädchen nutzten die Gelegenheit, das Sportzentrum in Rungg zu besuchen und die Spieler der Profimannschaft persönlich kennenzulernen.
Die Mitglieder des Kids Club, der speziell für die jungen FCS-Fans im Alter von 5 bis 12 Jahren konzipiert ist, hatten zunächst die Möglichkeit, dem Training
Opening Hours:
Monday to Friday, 12:00-14:30 ; 19:00-22:00
Saturday & Sunday, 19:00-22:00
Info & Reservations:
+39 0471 1950 000 fb@fourpointsbolzano.it
der Profimannschaft beizuwohnen und die Intensität sowie Dynamik der Serie B hautnah zu erleben. Im Anschluss an die Trainingseinheit stand die gesamte Profimannschaft samt Trainerstab für Autogramme, Erinnerungsfotos oder einfach für einen kurzen Austausch zur Verfügung. Währenddessen konnten sich die Kinder bei verschiedenen Spielen austoben, dar unter Tischfußball und eine aufblasbare Torwand.
Die Mitglieder des Kids Club erlebten im FCS Center einen sicherlich unvergesslichen Nachmittag, der von großen Emotionen und der gemeinsamen Leidenschaft für den Fußball geprägt war. All dies im Zeichen des FC Südtirol.
Zusätzlich hatten die Kinder und deren Eltern beim Meet & Greet die Möglichkeit, im Fanshop die ansprechenden Merchandising-Artikel der Weißroten zu erwerben. Jene, die vor Ort einen Einkauf tätigten, erhielten zudem einen Gutschein über 20% für den Online Shop.
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ROMELU LUKAKU E IL REGALO PER RAPHA ODOGWU
CASIRAGHI “PUTZER PLAYER OF THE MONTH” DI AGOSTO-SETTEMBRE
Sorpresa speciale nei giorni scorsi per Raphael Odogwu, attaccante biancorosso che non ha mai celato di tifare Inter e di avere come idolo il suo omologo Romelu Lukaku, tanto da indossare dall’inizio di questa stagione un suo paio di scarpe ricevute in omaggio attraverso il proprio procuratore e il numero 90 in omaggio al 29enne belga del Chelsea in forza ai neroazzurri milanesi. Lukaku, venuto a conoscenza di avere un tifoso speciale oltre che un collega tra i cadetti, ha voluto fare un regalo speciale. Odogwu ha ricevuto in dono da Lukaku - tramite Roc Nation, l‘agenzia che cura l‘immagine del belga - sette paia di scarpe da calcio e una dedica speciale.
ODOGWU
Daniele Casiraghi è stato eletto dai tifosi dell’FC Südtirol come miglior giocatore dei mesi agosto-settembre, nell’ambito dell’iniziativa “Putzer Player of the Month”. La votazione si è svolta sulla pagina ufficiale di Instagram del club, dove i supporter hanno potuto esprimere la loro preferenza. Tra i candidati al premio vi erano anche Salvatore Molina e Matteo Rover. Casiraghi ha dimostrato una forma eccellente nei primi due mesi del campionato, accumulando un totale di 487 minuti giocati. Nella prima giornata di campionato contro il Modena, il centrocampista biancorosso ha impiegato appena sei minuti per fornire il primo assist stagionale, un calcio di punizione preciso fina-
lizzato di testa da Alessandro Mallamo. La sua prima rete è arrivata nella seconda gara di campionato, quando, su calcio di rigore, ha sbloccato la gara interna contro la Salernitana, conclusa con la vittoria dell’FC Südtirol per 3-2.
In den vergangenen Wochen durfte sich FCS-Angreifer Raphael Odogwu über ein ganz besonderes Geschenk freuen. Nachdem die Nummer 90 des FC Südtirol zu Beginn dieser Saison – über seinen Berater – ein paar Fußballschuhe seines Idols Romelu Lukaku erhalten hatte, bekam er neulich reichlich Nachschub. Der belgische Starangreifer, der in diesem Jahr von Chelsea zu Inter verliehen wurde, freute sich nämlich über die Tatsache, dass er in der Serie B einen Kollegen hat, der ihn so sehr bewundert. Über die Agentur Roc Nation, welche die Werberechte von Lukaku vermarktet, ließ er Odogwu sieben paar signierte Fußballschuhe zukommen.
Casiraghi è sceso in campo da titolare in sei dei sette match disputati dai biancorossi. La sua seconda marcatura stagionale, spettacolare e memorabile, è stata realizzata contro il Palermo: un calcio di punizione dai 25 metri che ha trovato il sette della porta avversaria, siglando il momentaneo gol del pareggio (1-1).
Il riconoscimento come giocatore del mese è stato consegnato a Casiraghi prima della gara interna contro il Frosinone, diret-
tamente dalle mani di Hubert Felderer, comproprietario dell’Albergo-Ristorante Putzer, sponsor ufficiale di questa ormai tradizionale iniziativa.
Daniele Casiraghi wurde von den Fans des FC Südtirol zum besten Spieler der Monate August und September gewählt. Die Abstimmung fand auf der offiziellen Instagram-Seite des Vereins statt. Die weiteren Nominierten für die Auszeichnung waren Salvatore Molina und Matteo Rover.
Casiraghi stand in den ersten beiden Monaten der Saison insgesamt 487 Minuten auf dem Platz und bewies dabei eine ausgezeichnete Form. Nach nur sechs Minuten im ersten Ligaspiel gegen Modena liefer-
te er bereits seine erste Vorlage der Saison. Casiraghi zirkelte einen Freistoß auf den ersten Pfosten, den Alessandro Mallamo gekonnt mit dem Kopf verwertete. Sein erstes Tor erzielte der Offensivspieler am zweiten Spieltag gegen Salernitana, als der FC Südtirol einen spektakulären 3:2Sieg feiern konnte. „Casi“ traf dabei per Elfmeter zum zwischenzeitlichen 1:0 für die Weißroten.
Casiraghi stand in sechs der insgesamt sieben Meisterschaftsspiele in der Startelf und bewährte sich als Schlüsselspieler der
Mannschaft. Sein zweiter Treffer der Saison, spektakulär und sehenswert, fiel im Heimspiel gegen Palermo: ein Freistoß aus etwa 25 Metern, der direkt im oberen Torwinkel landete und das zwischenzeitliche 1:1 bedeutete.
Die Trophäe als „Putzer“ Spieler des Monats wurde Casiraghi vor dem Heimspiel gegen Frosinone von Hubert Felderer, Mitinhaber des Hotel-Restaurants Putzer, Sponsor dieser traditionellen Initiative, überreicht.
DE-ÖKO-037
EU-Landwirtschaft
CORSO SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E DEFIBRILLATORE
Si sono svolti nelle scorse settimane una serie di corsi relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro a cui hanno partecipato dipendenti e collaboratori del club, oltre che i giocatori e lo staff della prima squadra. Una nuova testimonianza tangibile di quanto sia sentito il valore della prevenzione e, quindi, della salute e della sicurezza sul posto di lavoro da parte dell’FCS. La formazione di personale, dirigenti, atleti e staff da sempre costituisce una priorità per la società, che ha promosso e organizzato anche il corso defibrillatore e anche in questo caso la formazione ha avuto luogo presso l’FCS Center.
KURS ZU GESUNDHEITSSCHUTZ, ARBEITSSICHERHEIT UND DEFIBRILLATOR-EINSATZ
In den vergangenen Wochen wurden im FCS Center mehrere Schulungen zu den grundlegenden Themen Gesundheit und Arbeitssicherheit abgehalten. Daran beteiligten sich nicht nur die Mitarbeiterinnen und Mitarbeiter des Vereins, sondern auch die Spieler sowie das gesamte Trainerteam der Profimannschaft. Die Förderung einer Sicherheitskultur und die gezielte Weiterbildung von Angestellten, Führungskräften, Athleten und Betreuern gehören seit jeher zu den obersten Prioritäten des FC Südtirol. Ein besonderer Fokus lag auf dem Kurs zur Nutzung des Defibrillators, der ebenfalls im FCS Center in Rungg abgehalten wurde. Diese umfassenden Schulungen sollen die Teilnehmenden dazu befähigen, in Notfällen schnell und effektiv zu reagieren, wodurch die Sicherheit und das Wohlbefinden aller Beteiligten im täglichen Vereinsalltag nachhaltig gestärkt werden.
IL PROGRAMMA “TEDDY” DI RAI ALTO ADIGE ALLA SCOPERTA DEL MONDO FCS WOMEN
Una puntata del format “Teddy”, in onda Su Rai 3 Alto Adige avrà come protagonista l’universo FCS Women Il programma di intrattenimento della durata di circa 30’, tratta qualsiasi contenuto in maniera molto leggera, quindi non si concentrerà sugli aspetti prettamente sportivi delle squadre femminili biancorosse, ma di più su tutto ciò che gira intorno e all’organizzazione. Nei giorni scorsi, il conduttore Gianluca Iocolano ha realizzato le interviste e con lo staff tecnico si sono svolte le riprese per raccogliere tutto il materiale necessario a confezionale la puntata. La messa in onda non è stata ancora fissata.
„TEDDY“ VON RAI ALTO ADIGE ENTDECKT DIE WELT DES DAMENFUSSBALLS BEIM FCS
In einer der kommenden Episoden des TV-Programms „Teddy“, das auf Rai 3 Alto Adige ausgestrahlt wird, steht der Damenfußball beim FC Südtirol im Fokus. Die etwa 30-minütige Unterhaltungssendung behandelt eine Vielzahl von Themen auf unterhaltsame und ansprechende Weise. Im Gegensatz zu herkömmlichen Sportberichten liegt der Schwerpunkt weniger auf den sportlichen Leistungen, sondern vielmehr auf den Aspekten der Organisation und dem Miteinander im Team. Während einer Trainingseinheit führte Moderator Gianluca Iocolano zahlreiche Interviews, um alle notwendigen Inhalte für die Episode zu sammeln. Der genaue Ausstrahlungstermin wird in Kürze bekannt gegeben.
Fußball ist unsere Leidenschaft
Deshalb stecken wir immer unsere ganze Energie hinein.
Il calcio è la nostra passione
Per questo da sempre ci mettiamo tutta la nostra energia.
“BUSINESS STAMMTISCH PRESSO L’HOTEL RÖSSL DI RABLA’
Si è volta nei giorni scorsi una nuova edizione dell’apprezzato format denominato “Business Stammtisch”. L’appuntamento è stato incentrato sulla presentazione generale della realtà biancorossa da parte dell’Amministratore Delegato, Dietmar Pfeifer e sulle delizie culinarie. All’insegna del motto “Una questione di cuore FC Südtirol – delizie culinarie sulla tavola degli amici abituali”, presso l’Hotel Rössl a Rablà si è svolto il terzo momento conviviale della stagione 2024-2025. L’obiettivo dell’incontro, dedicato agli imprenditori, era quello di mettere in contatto gli sponsor e sostenitori biancorossi tra loro, invitandoli a promuovere e condividere relazioni professionali e rapporti di rete. L’a.d. Pfeifer ha presentato in modo dettagliato l’area business dello stadio Druso.
„BUSINESS STAMMTISCH“ IM HOTEL RÖSSL IN RABLAND
Unter dem Motto „Herzenssache FC Südtirol – Gaumenfreuden Stammtisch der Freunde“ fand vor wenigen Wochen der dritte Business Event der Saison 2024/25 statt.
Die Veranstaltung, die sich großer Beliebtheit erfreut, fand im eleganten Ambiente des Hotel Rössl in Rabland statt. Nach einem herzlichen Willkommensaperitif an der Bar wurden die Gäste in den stilvollen Yoga-Raum der Gaststätte eingeladen, wo FCS-Geschäftsführer Dietmar Pfeifer eine umfassende und informative Präsentation über den Verein sowie das bevorstehende Projekt der Business-Bereiche im Drusus-Stadion hielt. Der „Business Stammtisch“ fand seinen feierlichen Ausklang in der gemütlichen Bauernstube des Hotels, wo ein exquisites Abendessen serviert wurde. Diese kulinarische Begleitung bot den Anwesenden die Gelegenheit, in anregenden Gesprächen zu verweilen und wertvolles Networking zu pflegen.
MARIONS GRILLSTUBE: LOCATION D’ECCEZIONE PER LA CENA DEI DIPENDENTI DEL FC SÜDTIROL
Si è svolta presso Marions Grillstube by Mannius, a Nova Levante la cena dei collaboratori d'ufficio della società biancorossa. La rinomata steakhouse ha ospitato l’incontro conviviale, particolarmente apprezzato dai presenti. Il prestigioso ristorante, dall’inizio della corrente stagione figura tra gli sponsor della società, con cui è stata creata la “Salsa Curry FCS”, brandizzata con il logo biancorosso. Un prodotto apprezzato che ha integrato la vasta gamma di salse Mannius.
GENUSSVOLLE BEGEGNUNGEN: DER FCS ZU GAST IN DER MARIONS GRILLSTUBE
Kürzlich versammelten sich die BüroMitarbeiterinnen und -Mitarbeiter des FC S üdtirol in der Marions Grillstube by Mannius, um einen geselligen Abend außerhalb des Büroalltags zu verbringen. Das renommierte Steakhouse in Welschnofen, das zu Beginn der laufenden S aison eine Partnerschaft mit dem FCS
eingegangen ist, bot den Anwesenden eine herausragende kulinarische Erfahrung. Im Rahmen der Zusammenarbeit mit Marions Grillstube wurde unter anderem die schmackhafte FCS Cur r y Sauce konzipiert, die seit einigen Wochen im Fanshop des Vereins erhältlich ist. Diese exquisite Sauce ist nur eine der vielen köst-
lichen Kreationen im Sortiment von Mannius, die im Steakhouse serviert werden und die Gaumen der Gäste verwöhnen. Der Abend bot nicht nur eine Gelegenheit für einen entspannten Austausch unter den Kolleginnen und Kollegen, sondern stärkte auch das Gemeinschaftsgefühl innerhalb des Vereins.
In questa nuova rubrica puoi mettere alla prova le tue conoscenze sull’FC Südtirol e sul campionato di Serie B attraverso domande stimolanti e curiose. Che tu sia un esperto di statistiche o semplicemente un grande appassionato di calcio, questa è l’occasione perfetta per sfidare te stesso e i tuoi amici!
In dieser neuen Rubrik kannst du dein Wissen über den FC Südtirol und die Serie B mit spannenden und interessanten Fr agen testen. Egal, ob du ein Statistiken-Experte oder einfach ein leidenschaftlicher Fußballfan bist, dies ist die perfekte Gelegenheit, dich selbst und deine Freunde herauszufordern!
Chi è il giocatore in attività con il maggior numero di reti in Serie B?
Welcher Spieler in aktiver Karriere hat in der Serie B die meisten Tore erzielt?
Leonardo Mancuso
Massimo Coda
Andrea La Mantia
In quale stagione l’FC Südtirol ha disputato il suo primo campionato professionistico?
In welcher Saison bestritt der FC Südtirol seine erste Profimeisterschaft?
Chi è l’allenatore che ha vinto il maggior numero di campionati di Serie B?
Welcher Trainer hat die meisten Serie B-Meistertitel gewonnen?
Giuseppe Iachini
Luigi Simoni
Zdenek Zeman
Quanti gol ha segnato Daniele Casiraghi nel campionato di Serie B 2023-2024?
Wie viele Tore erzielte Daniele Casiraghi in der Serie B-Meisterschaft 2023-2024?
Da quale stagione la Serie B ha adottato il formato attuale con 20 squadre partecipanti?
Seit welcher Saison hat die Serie B ihr aktuelles Format mit 20 teilnehmenden Mannschaften?
Quale squadra ha vinto il maggior numero di campionati di Serie B?
Welcher Verein hat die Serie B-Meisterschaft am häufigsten gewinnen können?
Atalanta
Genoa
Brescia
Qual è l’attuale capienza dello Stadio Druso?
Was ist das derzeitige Fassungsvermögen des Drusus-Stadions??
Con 369 presenze, Fabian Tait è diventato il nuovo recordman nella storia dell’FC Südtirol. Quale ex giocatore biancorosso ha superato in quell’occasione?
Mit 369 Einsätzen ist Fabian Tait neuer Rekordspieler in der Geschichte des FC Südtirol geworden. Welchen ehemaligen FCS-Spieler hat er dabei überholt?
Hans-Rudi Brugger
Hannes Fink
Hannes Kiem
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