L’Antologia Palatina
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l'Antologia Palatina è una raccolta di circa 3700 epigrammi divisi in 15 libri. Fu scoperta nel 1606 da Claude de Saumaise in un codice dell'XI secolo (risalente a una raccolta di Costantino Cefala fine X) conservato nella Biblioteca Palatina di Heidelberg. Oggi il codice si trova in parte a Heidelberg e in parte nella Biblioteca Nazionale di Parigi, portatovi da Napoleone Bonaparte.
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Adunata a piĂš riprese tra i secoli dell'impero romano e il medioevo, comprende centinaia di autori (Vi sono rappresentati circa 340 poeti, piĂš un cospicuo numero di testi anonimi) e migliaia di epigrammi, sparsi in un arco di tempo che va dalla Grecia arcaica ai cristiani e all'impero bizantino, ed ha nell'etĂ ellenistica il suo momento di maggior forza.
«Musa cara, a chi porti questo canto ricco di ogni frutto? Chi ha allestito questa ghirlanda di poeti?» «L’ha fatta Meleagro... »
Il primo nucleo che dà origine alla raccolta è Stephanos, la Corona di Meleagro di Gadara, poeta del I sec.a.C..Ogni poeta è accostato ad un fiore, e nella corona di Meleagro sono presenti le rose di Saffo, i gigli di Anite, il giacinto di Alceo, l'anemone di Asclepiade che s'intrecciano con i rami del mirto di Callimaco e del pino di Mnasalca. Circa 60 gli autori rappresentati.
La Corona di Meleagro
Filippo di Tessalonica compose una seconda Corona (I d.C.) , con un proemio collocato nel IV libro dell’Antologia–«Dopo aver colto per te i fiori dell’Elicona e reciso le corolle appena dischiuse della Pieria inclita d’alberi e mietuto le spighe di pagine novelle,ho intrecciato a mia volta...».
Ciclo di Agazia di Mirrine, VI secolo, in 7 libri disposti per temi. 3 prologhi, il primo dei quali contiene la metafora del cuoco che imbandisce un pranzo squisito per ricercatezza di portate
Le altre raccolte confluite nell’Antologia
E’ una raccolta del XIII secolo, ad opera del grammatico bizantino Massimo Planude, che conserva quasi 2400 epigrammi. Planude utilizzò due fonti per la propria raccolta, entrambi affini all'Antologia Palatina e all'antologia di Kephalas; solo 388 epigrammi non sono inclusi nella Palatina: essi costituiscono la cosiddetta Appendix Planudea, inclusa nelle edizioni moderne dell'Antologia greca.
L’Antologia Planudea
Per riassumere
Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro Libro
I, epigrammi cristiani II, descrizioni di statue III, epigrammi relativi ad un tempio di Cìzico IV, proemi delle raccolte di Meleagro, Filippo, Agazia V, epigrammi erotici VI, epigrammi votivi VII, epigrammi funebri VIII, epigrammi di Gregorio di Nazianzio IX, epigrammi descrittivi X, epigrammi sentenziosi XI, epigrammi conviviali e burleschi XII, epigrammi pederotici XIII, epigrammi in vari metri XIV, epigrammi aritmetici, indovinelli e oracoli XV, epigrammi vari
Libri e temi
Il termine epigramma implica lo scopo pratico d'un testo scritto per qualche cosa, o piuttosto su qualche cosa; e tale finalizzazione è evidente nelle piÚ antiche iscrizioni tombali o nelle dediche d'opere d'arte o d'oggetti, presenti nei libri VI e VII.
Risalga o no a Simonide di Ceo il passaggio maturo dalla destinazione epigrafica all'intuizione e attuazione d'una forma letteraria estremamente concisa, ispirata da un'occasione reale o fittizia, con varietà di contenuti e di toni, certo è che nell'ultimo quarto del IV secolo a.C. il processo è compiuto per sempre.
Lo scopo immediato, implicitamente trasceso, assume dunque via via l'aspetto d'un pretesto fantastico, e la supposta epigrafe prescinde dalla concreta finalizzazione; finché quella "forma" lucida e stretta diviene strumento delle ispirazioni più diverse: l'amore o la presa in giro (scomma), l'idillio o l'esortazione (parènesi),l'indovinello.
Ah se fossi una rosa rossa! Allora mi prenderesti fra le mani, offrendomi come una grazia il tuo seno di neve. Anonimo Antologia Palatina, V-84
Anite di Tegea (Arcadia) Nosside di Locri Leonida di Taranto Asclepiade di Samo Posidippo di Pella (Macedonia)
Prima età alessandrina
Meleagro di gadara Antipatro di Sidone Filodemo di Gadara Archia
Ellenismo maturo
Antipatro di Tessalonica Marco Argentario Filippo di Tessalonica Lucillio Stratone di Sardi Rufino
Età imperiale
Pallada Paolo Silenziario Agazia di Mirrine
Amo di più le tue rughe, Filinna che lo splendore della giovinezza. Mi piace di sentire nella mano il tuo seno che piega giù pesante, le sue punte, più del seno diritto d'una ragazza. Il tuo autunno è migliore della sua primavera ed il tuo inverno è più caldo della sua estate. (Traduzione di Salvatore Quasimodo
“Quando ti vedo mi prostro, a te e alle tue parole, vedendo la casa della Vergine tra le stelle, infatti il cielo è rivolto ad ogni tua azione Ipazia santa, bellezza di parola, pura stella della sapiente cultura.”
Prima età bizantinaa
Sandro Penna, tra i nostri poeti, è il più vicino agli antichi alessandrini, ai frammenti dell’Antologia Palatina. Certamente per l’eros omosessuale che fa da sfondo a tutte le sue poesie, ma altresì per il candore ingenuo, per la spontaneità che trasudano dai suoi versi. Antologia di Spoon River ( e poi De Andre) Kavafis http://greciaantica.blogspot.com/2009/09/epica-ome Sinisgalli, levigato autore di componimenti brevi che a molti han ricordato stile e raffinata eleganza dei poeti dell’Antologia palatina.
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