New Collections 2017
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CONTENTS Preview: Arcos 4 Preview: Cila 14 Perspectives: Cila Educational 25 New: Catifa Up 36 Update: Meety 44 Update: Nuur 52 Designers 57 Translations 62 Fabrics & Leathers 71 Credits 74
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Design by Lievore Altherr Molina, 2017
ARCOS
A classical form, repeated. The Arcos collection is a restrained interpretation of Art Deco’s geometric glamor — without the ornamentation. Though lightweight and quiet, Arcos maintains a graphic presence due to its signature cast aluminum armrests that form twin curves evoking the elegant rhythm of archways in the corridors and walkways of classical architecture.
Una forma classica, rivisitata. La collezione Arcos reinterpreta con discrezione il fascino geometrico dello stile Art Déco, riducendolo all’essenziale. Leggero e sobrio, Arcos evoca l’elegante ritmo degli archi utilizzati nelle architetture classiche, grazie al segno grafico dei braccioli in alluminio che richiamano due curve appaiate.
Arcos is currently in preview with customized orders beginning 2018.
Arcos è al momento in preview e sarà disponibile a partire dal 2018.
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ARCOS
CLASSIC GEOMETRY, MODERN FEELING Over the years, Barcelona-based designers Alberto Lievore and Jeannette Altherr have helped to shape the Arper aesthetic through their iconic collections like Leaf, Catifa, Kinesit and Parentesit. Approaching their design through deep conceptual enquiry, their practice seeks a holistic unity of thought and expression. Arper is pleased to present Arcos, a new collaboration with studio Lievore Altherr Molina. In the interview below, the designers share a bit about the collection, their inspiration, and their process. I designer Alberto Lievore e Jeannette Altherr, con sede a Barcellona, hanno contribuito negli anni a definire il design di Arper, progettando collezioni quali Leaf, Catifa, Kinesit e Parentesit, divenute poi delle icone. Nella loro pratica, partendo da una profonda analisi concettuale, ricercano un’unità olistica tra pensiero ed espressione. Arper ha il piacere di presentare Arcos, frutto dell’ultima collaborazione con lo studio Lievore Altherr Molina. Nell’intervista che segue, i designer ci parlano della collezione, di ciò che l’ha ispirata e della loro metodologia di lavoro.
A CONVERSATION WITH LIEVORE ALTHERR
Q Come descrivereste la linea di Arcos? Geometria naturale. Classicità contemporanea. Sofisticata. Elegante.
Q How would you describe the gesture of Arcos? Organic geometry. Contemporary classic. Sophisticated. Luxurious. Q What have been your sources of inspiration for Arcos? We felt the Arper catalogue needed a complementary armchair to link with Parentesit and Steeve. We felt it should still be lightweight but in a quiet and luxurious way; it should be graphic and geometric, without being basic or rigid. We had in mind certain elements of Art Deco furniture and spaces, but without the ornamentation. Q Were there particular sculptors or architects you were looking at in the process of designing Arcos? We envisioned the idea of elegance and glamour paired with a certain amount of restraint, as is expressed in Oscar Niemeyer’s Mondadori building in Milan, or in the house of artist Xavier Corberó in Esplugues, near Barcelona. It is a very poetic space,
Q Quali sono le fonti che vi hanno ispirato nel disegnare Arcos? Ci è sembrato che nella gamma Arper ci fosse spazio per una poltrona che dialogasse con le collezioni Parentesit e Steeve. Abbiamo cercato una linea leggera, misurata ed elegante; visivamente grafica e geometrica, senza che fosse troppo essenziale o rigorosa. Avevamo in mente alcuni elementi degli arredi e degli spazi Art Déco, ma senza i decori. Q Ci sono degli scultori o degli architetti ai quali vi siete ispirati in particolare nel progettare Arcos? Avevamo in mente una combinazione misurata di eleganza e fascino, come viene espressa nella sede Mondadori a Milano, progettata da Oscar Niemeyer, o nella casa dell’artista Xavier Corberó a Esplugues, vicino a Barcellona. È uno spazio davvero poetico, surreale nel sovrapporsi di archi e scalinate, che creano un’atmosfera davvero forte, quasi onirica. Sprigiona un fascino sorprendente, senza utilizzare oggetti o materiali che abbiano di per sé una particolare attrattiva. In questa casa si percepiscono nettamente le geometrie, alleggerite dal modo armonico in cui gli archi diventano delle sculture ammorbidite dalla luce che filtra attraverso le piante. Questi stilemi classici sono usati in modo molto personale, unico nel suo genere.
surrealist in its overlapping layers of arches and stairways that create a very strong, almost dreamlike atmosphere. It has a surprising glamour without using any typically glamorous objects or materials. In this house you have strong geometry, but it is softened by the organic way that the arches become like sculptures, sweetened by the light filtered through plants. These classical motifs are used in a very personal way that’s devoid of tradition. Q How has geometry influenced your design aesthetic and practice? The balance between geometry and organic elements has always been present in our work. Geometry can be a subtle grid that organizes an object into a system. Geometry can be visualized as a clear and quiet expression, as you can often find in minimalist objects. Or, it can be fragmented and vibrant when it becomes a pattern. It all depends on how it is used. With Catifa and other collections we started to think about design as part of a system, not just as a single, defined object. The components of a chair or table that make up a system. The collection of furniture as a system. And finally, the furniture in its environment as a system. Working with the architecture studio MAIO on the design of Arper space at the Salone del Mobile in Milan, we are using a very similar approach: to design a system that combines a few geometric elements to build a complex system of construction and spaces. But, it is a delicate
Q In che modo la geometria ha influenzato il vostro modo di fare design? Abbiamo sempre tenuto in considerazione nel nostro lavoro l’equilibrio tra la geometria e gli elementi naturali. La geometria può essere una griglia sottile che organizza gli oggetti in un sistema. Possiamo immaginarla come qualcosa che esprime pulizia e rigore, come solitamente si ritrova negli oggetti minimalisti. Oppure può diventare una fantasia decorativa frammentata ed efficace. Con Catifa e le altre collezioni, abbiamo iniziato a pensare al design come parte di un sistema, non confinato al singolo oggetto. Sono gli elementi di una sedia o di un tavolo a comporre un sistema. La collezione d’arredo è a sua volta un sistema. E infine l’arredamento crea con l’ambiente in cui si inserisce un ulteriore sistema. Nel collaborare con lo studio MAIO alla progettazione dello stand Arper per il Salone del Mobile di Milano, stiamo utilizzando un approccio molto simile con lo scopo di realizzare un sistema che combini gli elementi geometrici per
balance. If the space is too strong in geometric forms and all the elements are interpreted in its same way, the space becomes too hard, too radical, too much a concept rather a space to live in. For us, time and again, we’ve found that we need to employ a balance of geometry with the softness of organic forms to express the emotion and atmosphere we are trying to transmit. Q What is the relationship of Arcos to modernist design? In materials like bent wood or bent steel tube, the rounded armrest became an archetype in Art Deco and soon later in modernist design. The use of these industrial materials allowed for a rational solving of two needs — a leg plus armrests — in a single element. But it also has a great emotional potential as a gesture. Think of the difference between Mies van der Rohe’s and Marcel Breuer’s cantilever chairs: they share a very similar concept, but are two quite different expressions. Arcos is a different construction concept: not cantilever, but rather it is two lateral pieces that resolve the armrest and legs as a single piece on each side, held together with the upholstered seat. It took us a while to find the right curve for the characteristic open armrest: too small and it feels stiff, too much and it looses tension and shape and becomes almost vulgar instead of elegant. Instead of the early modernist materials like bentwood or tube, we went for cast aluminum that allows for an elaborated and discretely rounded profile. In the end, the geometry that inspired the
comporre un insieme complesso di strutture e spazi. È un equilibrio delicato. Se nell’ambiente si avvertono geometrie troppo forti e tutti gli elementi sono declinati in questo modo, lo spazio si fa rigido, troppo deciso e concettuale, lontano da uno spazio in cui vivere. Un po’ alla volta abbiamo realizzato che abbiamo bisogno di ricercare un equilibrio tra geometria e morbidezza delle linee naturali per esprimere le emozioni e le atmosfere che vogliamo trasmettere. Q Che rapporto c’è tra Arcos e il design modernista? Il bracciolo arrotondato, realizzato con materiali quali il legno o il tubolare di acciaio, è stato un archetipo nell’Art Déco e, in seguito, nel design modernista. L’uso di questi materiali ha permesso di definire con un unico elemento due componenti essenziali di una seduta, ovvero la gamba e il bracciolo. Questa innovazione esprime anche un forte potenziale emozionale. Basti pensare alla differenza tra le sedie cantilever di Mies van der Rohe e di Marcel Breuer: partono da uno stesso concetto, ma lo esprimono in maniera piuttosto diversa. Arcos si basa su un’idea progettuale differente, non una base cantilever bensì due elementi, uno per lato, che fungono da gamba e bracciolo e che sono tenuti insieme dal sedile imbottito. Ci è voluto del tempo per dare alla curva del bracciolo le giuste dimensioni: troppo piccola l’avrebbe irrigidito, troppo aperta avrebbe perso la tensione e la forma, non più elegante, ma grossolana. Ai materiali usati dai
An easy gesture with timeless appeal. A simple arc evokes the enduring beauty of geometry.
Un gesto semplice dal fascino senza tempo. Un solo arco evoca l’eterna bellezza della geometria.
gesture of the chair is softened with an organic element. Q What contexts did you have in mind when creating Arcos? Although Arcos is well suited for home use, we also imagine it in public spaces such as lounge contexts, stores, hotels, or anywhere where you would want to find ease and reprieve. Q What are the customizations that are available for Arcos? Arcos is available as a one— or two-seat sofa or chair. The armrests are available in a selection of colors in a matte finish. Q How important is color in the design of Arcos? Special care was dedicated to the colors. Inspired by Corberó’s house near Barcelona, we imagine the pieces in a monochrome finish like a shadow. We envisioned elegant, dark, velvet-like colors both in the upholstery and in the matte lacquer of the metal to suggest the idea that the piece is made of one single material. The rich palette of colors forms a graphic yet suggestive contrast against white walls, further evoking our source of inspiration: the Corberó’s house and the powerful visual archetype of geometry. Colors that evoke the natural world add an organic feel to our living spaces: deep inky blue, rich slate black, vibrant green and brilliant rusty red. Blu profondo, nero ardesia intenso, verde vibrante e rosso ruggine brillante: i colori che evocano la natura trasmettono una sensazione d’armonia agli ambienti in cui viviamo.
primi modernisti, come il legno piegato o il tubolare di metallo, abbiamo preferito la fusione d’alluminio, che ci ha permesso di realizzare un profilo elaborato e arrotondato. Alla fine, la geometria che ha ispirato il disegno della seduta è stata ammorbida da un elemento naturale. Q A quali ambientazioni pensavate nel disegnare Arcos? Sebbene Arcos si adatti bene al segmento residenziale, l’abbiamo immaginata negli spazi pubblici, come ambienti lounge, negozi, hotel o dovunque ci si voglia sedere e fare una pausa. Q Come può essere personalizzata Arcos? Arc è disponibile nella versione sedia, poltrona e divano a due posti. I braccioli sono disponibili in diverse colorazioni, con finitura opaca. Q Quanto è importante il colore nel design di Arcos? Alla scelta dei colori è stata dedicata una cura particolare. Prendendo spunto dalla casa di Corberó nei pressi di Barcellona, abbiamo immaginato le sedute in una finitura monocromo, come in un’ombra. Abbiamo previsto colori eleganti, scuri e simili al velluto, sia per il rivestimento in tessuto che nella laccatura opaca del metallo, per suggerire l’idea che il prodotto sia realizzato con un unico materiale. La ricca gamma di colori entra in un contrasto grafico e suggestivo con le pareti bianche, evocando ulteriormente la nostra fonte di ispirazione: la casa di Corberó e l’archetipo potere visivo della geometria.
Poetry is as precise a thing as geometry. Gustave Flaubert
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Arcos
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Arcos Chair — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto.
Art. 5414 Meety Art. 5107 Parentesit
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Arcos Arcos Armchair — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto.
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Art. 5227 Steeve Art. 0680 Dizzie Art. 5106, 5107 Parentesit
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Arcos
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Arcos Armchair — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto. Arcos Sofa — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto
Art. 0680 Dizzie Art. 5103 Parentesit
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Arcos Arcos Chair — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto.
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1 Arcos Chair — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto. 2 Arcos Armchair — Powder coated aluminium armrest and fabric upholstered shell. — Bracciolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto.
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Design by Lievore Altherr, 2017
CILA
A simple gesture, a sensuous feel. The fluid form of Cila was inspired by the image of layers of cloth enveloping the body. Its silhouette of smooth lines retains a graphic character from its distinctive curve –– the most essential symbol of shelter. Like being protected, like being held.
Un gesto semplice, una sensazione suggestiva. Le linee fluide di Cila richiamano l’immagine degli abiti in tessuto, che uno sull’altro avvolgono il corpo. La morbida silhouette svela la propria personalità nella particolarità delle curve, evocando una primordiale immagine di rifugio. Come quando ci si sente protetti, abbracciati.
Cila is currently in preview with customized orders beginning 2018.
Cila è al momento in preview e sarà disponibile a partire dal 2018.
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CILA
WRAPPED, LIKE AN ENBRACE When asked by Arper to consider the changes in our contemporary living and workspaces, Barcelona-based designers Alberto Lievore and Jeannette Altherr — also known as the design studio Lievore Altherr — approached the question with characteristic thoughtfulness. What do we need from the spaces we inhabit today? How do our spaces shape the way we live? The result of Lievore Altherr’s holistic approach is Cila, a chair designed for diverse contexts — both contract and residential — including a forthcoming model specifically created for the learning sector. Here, the designers share the inspiration behind their new collection. Quando abbiamo chiesto come è cambiato il nostro modo di vivere gli spazi, domestici e di lavoro, ai designer Alberto Lievore e Jeannette Altherr — conosciuti come lo studio Lievore Altherr di Barcellona — questi hanno affrontato la domanda partendo da un particolare punto di vista. Si sono chiesti: di che cosa abbiamo bisogno negli ambienti in cui viviamo oggi? E come questi influenzano il modo in cui viviamo? Il risultato dell’approccio olistico dello studio Lievore Altherr è Cila, una collezione progettata per diversi ambienti — sia contract che residenziali — che comprende anche una versione dedicata all’ambito educational, in fase di sviluppo. I designer ci raccontano l’idea ispiratrice della nuova collezione.
A CONVERSATION WITH LIEVORE ALTHERR
Q How did you arrive at the cape as your source of inspiration for Cila? The image of the cape for us is multivalent. The cape is not only a symbol of knowledge, it is also an essential image of protection –– cloth wrapped around the body allows movement and freedom, but also acts as a shield. We think of icons of film and fantasy like Harry Potter or Star Wars. At the same time, the cape is also an everyday, genderless article of clothing. Through the use of different materials and cuts it can become a protective layer or a tailored expression; it can be straight and graphic, or elegant and curvy. The Japanese fashion designer Issey Miyake played a lot with the form to express movement and sensuality as much as comfort and protection in essential, graphic shapes. And the basic form of a cape also imparts with it the elemental gesture of wrapping or enveloping that can be found in many expressions. We think of the hug — the most elemental wrap. Or the shape in nature: a cove where water finds shelter. In architecture, we looked at the work of Félix Candela who worked with structures based in the use of the hyperbolic paraboloid to create undulating buildings offering a protective arc. Q What is the relationship of the curve to the feeling of shelter or intimacy? A cove, an animal skin, a piece of cloth, a plaid on the sofa––this simple curve is
Q Come siete arrivati al mantello come fonte di ispirazione per Cila? L’immagine del mantello ha per noi molti significati. Il mantello non simboleggia solo il sapere, ma è anche un’immagine archetipica di protezione — un tessuto avvolto intorno al corpo che lascia libertà di movimento e che assume altresì la funzione di scudo. Pensiamo a delle icone del cinema e della letteratura fantasy, come Harry Potter o Guerre Stellari. Allo stesso tempo il mantello è anche un capo di abbigliamento per tutti i giorni, sia maschile che femminile. A seconda del materiale e della foggia, può avere semplicemente una funzione protettiva o essere un capo distintivo, realizzato su misura; può essere squadrato e grafico, o elegante e sensuale. Issey Miyake, fashion designer giapponese, ha utilizzato spesso questo elemento dalle forme grafiche e pulite per esprimere movimento e sensualità, suggerendo allo stesso tempo comodità e senso di protezione. La forma essenziale del mantello richiama il gesto elementare di coprire o avvolgere, che si ritrova in diverse espressioni. Pensiamo all’abbraccio — simbolo di avvolgimento per eccellenza. Oppure a una forma presente in natura: una baia dove l’acqua trova rifugio. Nel campo dell’architettura ci siamo ispirati al lavoro di Félix Candela, che progettava utilizzando paraboloidi — iperboliche per realizzare edifici ondulati, caratterizzati da archi che
the most essential way to protect the body and the head. Protection and shelter also foster concentration and trust — both needed for learning and in life in general. Q What contexts did you have in mind in the development of Cila? Cila is multipurpose. We have created a version made for contract and home use that functions as a smaller, very comfortable alternative to wDuna 02, but with the lightweight feel of Catifa. Cila also carries with it a family resemblance to Colina and will pair well alongside that collection. We imagine Cila in spaces like hotel rooms, cafeterias, restaurants, meeting
rimandano all’idea di protezione. Q Come si relaziona la forma curva al senso di protezione e d’intimità? Una baia, una pelle d’animale, un pezzo di stoffa, una coperta su un divano — elementi che disegnano delle curve e che sono il modo più semplice per proteggere il corpo e la testa. La protezione e il riparo favoriscono poi la concentrazione e la fiducia — condizioni necessarie per l’apprendimento e più in generale, nella vita. Q Che tipologie di ambienti avevate in mente nello sviluppare Cila? Cila è multiuso. Ne abbiamo creata una versione contract e una per l’uso domestico, che
spaces, home offices, and anywhere comfort, protection and concentration is desired. Q What design elements can be customized for Cila? Cila is design to sit comfortably in many different contexts. The plastic shell is available in a selected range of colors with the option of an upholstered seat cushion or a fully upholstered version. The legs can further be customized in metal or wood with a metal sled or trestle base. Q How does color impact the workspace? Color palettes create emotion and atmosphere, and people react to it very strongly. As workspaces are evolving, they become more democratic, more communicative, more emotional and softer. The office is less and less a representation of status, and more a holistic expression of wellbeing. We can now integrate palettes of varied and complex colors when designing for workspaces. Color can also help with orientation and proportions of a space — defining specific zones in big open spaces like an office.
Walls enclose Oscar Niemeyer’s Capela do Palácio da Alvorada offering shelter and protection –– a supportive structure designed to embrace both body and mind.
Alte mura racchiudono la Cappella del Palazzo di Alvorada, progettata da Oscar Niemeyer, offrendo rifugio e protezione — un contributo architettonico per abbracciare il corpo e la mente.
si configura come un piccola e confortevole alternativa a Duna 02, ma con la leggerezza di Catifa. Cila ha una certa familiarità anche con Colina, tanto da abbinarsi bene a quella collezione. Abbiamo pensato a Cila all’interno di spazi come le stanze d’hotel, i bar, i ristoranti, le sale riunioni, gli uffici domestici e dovunque si cerchi una certa comodità, un senso di raccoglimento e concentrazione. Q In quali varianti è disponibile Cila? Cila è progettata per stare seduti comodamente in molti contesti. La scocca in plastica è disponibile in una selezione di colori, con la possibilità di aggiungere un cuscino imbottito alla seduta, oppure nella versione interamente rivestita. Il fusto può essere personalizzato con gambe in metallo o legno, oppure con slitta o trespolo. Q Che effetto hanno i colori nell’ambiente di lavoro? La varietà di colori crea emozione e atmosfera, e le persone sono molto reattive a questi stimoli. Nel loro evolversi, gli ambienti di lavoro si fanno più democratici, comunicativi, empatici e amichevoli. L’ufficio rappresenta sempre meno uno status, mentre cresce la sua percezione come luogo olistico del benessere. Oggi possiamo inserire molteplici colori nella progettazione di un luogo di lavoro. Il colore può anche aiutare nell’orientare le proporzioni degli spazi — contribuendo alla suddivisione di grandi superfici, come accade negli uffici open space.
The simplicity of wrapped cloth that holds and protects the body. In a range of soft colors to warm the environment.
La semplicità di un tessuto avvolto nell’abbracciare e proteggere il corpo. In una gamma di colori tenui che riscaldano l’ambiente.
Preview
Cila 1 Cila — Powder coated steel sled base and matt polypropylene shell with applied fabric cushion. — Base a slitta in acciaio verniciato e scocca in polipropilene opaco con cuscino applicato in tessuto. Art. 5530 Wim Art. 5103 Parentesit Art. 4000 Song
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2 Cila — Powder coated aluminium trestle base and matt polypropylene shell with applied fabric cushion. — Trespolo in alluminio verniciato e scocca in polipropilene opaco con cuscino applicato in tessuto.
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Cila Cila — Powder coated steel sled base and matt polypropylene shell with applied fabric cushion. — Base a slitta in acciaio verniciato e scocca in polipropilene opaco con cuscino applicato in tessuto.
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Cila 1 Cila — Powder coated steel sled base and matt polypropylene shell with applied fabric cushion. — Base a slitta in acciaio verniciato e scocca in polipropilene opaco con cuscino applicato in tessuto. 2 Cila — 4 wood legs base and fabric upholstered shell. — Base 4 gambe legno e scocca rivestita in tessuto. — Powder coated steel sled base and matt polypropylene shell with applied fabric cushion. — Base a slitta in acciaio verniciato e scocca in polipropilene opaco con cuscino applicato in tessuto. — Powder coated aluminium trestle base and fabric upholstered shell. — Trespolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto.
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Cila
1 Cila — Powder coated aluminium trestle base and fabric upholstered shell. — Trespolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in tessuto.
Art. 5412 Meety Art. 4700 Family Art. 5100, 5102 Parentesit
2 Cila — 4 wood legs base and fabric upholstered shell. — Base 4 gambe legno e scocca rivestita in tessuto.
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Art. 0800 Nuur Art. 5100, 5101 Parentesit
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Preview Cila — Powder coated steel sled base and matt polypropylene shell with applied fabric cushion. — Base a slitta in acciaio verniciato e scocca in polipropilene opaco con cuscino applicato in tessuto.
Art. 0805 Nuur Art. 4700 Family
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Perspectives
INTRODUCING CILA FOR THE LEARNING SECTOR CILA PER L’AMBITO EDUCATIVO
Why are we interested in learning and education?
Currently in development, Arper is creating a version of Cila designated for the learning sector designed by studio Lievore Altherr. The chair is inspired by the sensation of a cloth wrapped against the body offering protection and comfort — both an embrace and like a cape. The symbol of the cape lends dual resonance in an educational environment, evoking both the magician and the sage. Arper sta attualmente lavorando alla realizzazione di una versione di Cila dedicata al settore educativo, progettata dallo studio Lievore Altherr. La seduta richiama la sensazione di protezione e comfort data da un tessuto avvolto intorno al corpo — come un abbraccio o un mantello. La figura del mantello assume, in ambito formativo, una doppia valenza simbolica, evocando immagini come quelle del mago e del saggio.
Since our beginning, Arper has consistently responded to the changes in our work life and to the impact of the digital turn. It is only fitting that we begin to consider how these changes have affected educational contexts. Today, students are asked to be both collaborators and self-motivated learners, to work alone and together. The digital revolution has given students new tools and access to information, but not all of the physical environments that have been designed to support learning have adapted to these new demands. Concerned about how to prepare our kids for the future, we started to investigate this shift and discovered that there is a growing desire to rethink education and learning –– and to uncover what schools will look like in the future. What factors are driving change in the learning sector? Not dissimilar to the changes that are occurring in the office sector, there are three factors driving changes in
education. The first is the impact of new collaborative digital technologies like free and open source software, videoconferencing, the read/write web and distance learning programs that have opened up where learning takes place. Second, the talents necessary to enter the workforce have shifted from industrial skills to the knowledge economy. We need to reevaluate what skills are taught.
Hamilton Grange Teen Center, New York Public Library. NYC, USA. Rice+Lipka Architects. Catifa 70, Pix.
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Trommen Cultural Center. Hørsholm, Denmark. Arkitema Architects. Saya Mini.
3 Canada’s National Ballet School. Toronto, Canada. KPMB Architects, GBCA. Catifa 46
The final factor is collaboration. We’ve experienced a cultural shift towards a more transparent and open approach that is shaping many aspects of our society, including (and especially) education. This affects how learning takes place. How can we change classrooms so that they effectively prepare students for their future? Above all, the classroom should become a flexible, collaborative environment. The classroom has to be able to be re-arranged in different configurations, so students can
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Perspectives work as individuals, pairs or groups. The chair becomes a workspace in itself with wheels, a foldable table and a storage space for books –– no more tables, and no more static workspaces. Students should be able to make their own spaces within the school environment. In many ways, the qualities that make the Googles of the world exceptional are the same that make childhood classroom exceptional —an embrace of creativity, play and collaboration. It was just one year ago that 1.500 CEOs identified creativity as the number-one leadership asset in our complex global marketplace. We can no longer afford to teach our kids or design their schoolhouses using outdated models. It is time to re-imagine and invest in schools and spaces ripe for creativity.
Perchè siamo così interessati all’ambito dell’apprendimento e della formazione? Fin dall’inizio, Arper ha costantemente cercato di rispondere ai cambiamenti nella vita lavorativa e alle conseguenze che su di essa ha avuto la rivoluzione digitale. È giunto ora il tempo di considerare come questi cambiamenti condizionino gli spazi dedicati all’apprendimento. Oggi agli studenti si chiede di essere al tempo stesso collaborativi e auto-motivati, di saper lavorare individualmente e in gruppo. La rivoluzione digitale ha fornito agli studenti nuovi strumenti e mezzi per accedere all’informazione, ma non tutti gli spazi pensati per l’apprendimento sono stati progettati tenendo conto di queste nuove esigenze. Nel chiederci come sia meglio preparare i nostri ragazzi al futuro, abbiamo iniziato a indagare su questo cambiamento, scoprendo che c’è un desiderio crescente di ripensare la formazione e l’apprendimento — e di scoprire come saranno le scuole nel futuro. Quali sono i fattori che determinano il cambiamento nel settore dell’apprendimento?
Un po’ come è avvenuto nel settore ufficio, ci sono tre fattori che stanno guidando il cambiamento nel mondo della formazione. Il primo è l’impatto delle nuove tecnologie digitali di tipo collaborativo, come i software gratuiti e open source, le videoconferenze e i programmi per l’apprendimento a distanza via web, divenuti maggiormente accessibili nei luoghi in cui c’è più bisogno d’istruzione. Il secondo fattore consiste nel fatto che, per accedere al mondo del lavoro, i principali requisiti richiesti non sono più le competenze industriali bensì le conoscenze più immateriali e intangibili. È dunque necessario riconsiderare quali competenze debbano essere insegnate. L’ultimo fattore è la collaborazione. Stiamo vivendo un cambiamento culturale che ci porta verso un confronto più aperto e trasparente, e che sta modificando molti aspetti della nostra società, in particolare l’ambito formativo. Tutto ciò incide fortemente sul modo di insegnare e apprendere. Come possiamo cambiare le aule affinchè preparino efficacemente gli studenti al loro futuro? Innanzitutto le aule dovrebbero diventare ambienti flessibili,
aperti alla collaborazione. Le classi devono poter essere riorganizzate in più configurazioni, per permettere agli studenti di lavorare singolarmente, a coppie o in gruppo. La sedia diventa un vero e proprio spazio di lavoro, dotato di ruote, tavolo pieghevole e di un vano per alloggiare i libri –– niente più tavoli né spazi statici. Agli studenti dovrebbe essere data la possibilità di organizzare il proprio spazio all’interno dell’ambiente scolastico. Sotto molti punti di vista le caratteristiche che rendono eccezionali le sedi Google di tutto il mondo sono le stesse che rendono eccezionali le aule dei ragazzi — un insieme di creatività, gioco e collaborazione. Proprio un anno fa, 1.500 amministratori delegati hanno identificato nella creatività la risorsa più importante nel nostro complesso mercato globale. Non possiamo più permetterci di insegnare ai nostri ragazzi, o di progettare le loro scuole, usando modelli obsoleti. È giunto il momento di ripensare e investire in scuole e spazi che stimolino la creatività.
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Previous page: 1 Staatbibliothek. Berlin, Germany. HG Merz Architekten. Aston 2 Institutt for Informatikk, UiO. Oslo, Norway. Lund Hagem, Zinc. Catifa 46
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Université Paris-Sorbonne. Paris, France. GPAA Architects. Catifa 46
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Einbau Kantonsschule. Wettingen, Switzerland. MLZD. Catifa 53.
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Einbau Kantonsschule. Wettingen, Switzerland. MLZD. Catifa 53.
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6 Université Paris-Sorbonne Paris. France. GPAA Architects. Catifa 46, Pix.
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7 Dalarna University Media Library. Falun, Sweden. ADEPT Architecture. Catifa 46, Catifa 80, Fred.
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Perspectives
LIEVORE ALTHERR FOR FUTURE CLASSROOM LE AULE DEL FUTURO SECONDO LIEVORE ALTHERR How did the concept of Cila evolve? When we began creating Cila, we also had in mind versions that would be used in educational contexts — classrooms and learning spaces of the future — as well as the home and office. For the past few years, we have been studying how digital technology has shaped our work behavior and workspaces, and how our office furniture triangulates that experience. The learning sector has evolved in a very similar way. Digital technology has affected new teaching tendencies that foster an individual’s capacity for solitary work and reflection. Learning has evolved from rote memorization to exploration and discovery. In the process, knowledge itself has been redefined. The new ways of learning offer great opportunities to rethink the classrooms and its need for much more flexibility. Just as we have considered the idea of Soft Tech in our collaborations with Arper for the home and office — that technology should be seamless and always in the service of the end user — we must offer the same considerations for learning. Because tables are almost not needed any longer, chairs become the furniture element of the class and we began to
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think about what components of the chair would be necessary for contemporary learning. We searched for a quiet shape that would bring an atmosphere to the classroom — playful but avoiding the comic or the technical, cold visual language of many existing products. How will Cila fit the needs of the learning sector? With Cila, we propose a new aesthetic while maintaining the necessary functionality for the students. We consider the needs of the students first in our approach to design: what storage is necessary, what kind of surface to write on and take notes. For Cila, we consider what tools are necessary to accommodate contemporary learning for a classroom that is no longer held within four walls, but rather expands to the vastness of the horizon line. How can design impact the learning process? If it is true that “We shape our buildings; thereafter they shape us” as Winston Churchill once said, we should think of a space as a mirror of how we want to be or become. What we want for workspaces are spaces that invite the freedom to think, to explore, to investigate, also to fail. A space that allows for process, not only results.
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Perspectives Come si è evoluto il concetto di Cila? Quando abbiamo iniziato a progettare Cila, avevamo già in mente delle versioni che potessero essere usate negli ambienti “educational” — le aule e gli spazi del futuro per l’apprendimento — così come in casa o in ufficio. Negli ultimi anni ci siamo occupati di studiare come la tecnologia digitale abbia modificato il modo e l’ambiente in cui lavoriamo e come l’arredamento degli uffici si relazioni a questa nuova dimensione. Il settore dell’apprendimento si è evoluto in modo analogo. La tecnologia digitale ha ispirato nuovi orientamenti nell’insegnamento, stimolando la capacità individuale nel lavorare e riflettere in autonomia. Le modalità di apprendimento hanno abbandonato lo studio mnemonico per lasciare spazio all’esplorazione e alla scoperta. Nel processo di cambiamento, il concetto stesso di conoscenza è stato ridefinito.
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Le nuove modalità di apprendimento offrono ampie possibilità per ripensare le aule scolastiche, a partire dalla necessità di renderle molto più flessibili. Collaborando con Arper, abbiamo sempre tenuto presente l’idea di Soft Tech per ambienti quali la casa e l’ufficio — la tecnologia come qualcosa di fluido e al servizio di chi la utilizza — e ora vogliamo portare le stesse riflessioni nel mondo dell’apprendimento. Poiché i tavoli quasi non servono più, le sedie sono diventate l’elemento d’arredo più importante; abbiamo iniziato a pensare, dunque, di quali componenti potesse dotarsi una seduta per favorire l’apprendimento al giorno d’oggi. Siamo andati alla ricerca di un discreto design che potesse creare una certa atmosfera nell’aula — una forma giocosa ma lontana dal linguaggio grafico o tecnicamente freddo che caratterizza molti prodotti esistenti.
In che modo Cila risponderà alle necessità del settore educational? Con Cila proponiamo una nuova linea estetica, mantenendo allo stesso tempo le funzionalità di cui gli studenti hanno bisogno. Nel progettare la seduta, abbiamo considerato per prima cosa le necessità degli studenti: dove possono riporre gli oggetti e di quale tipo di piano hanno bisogno per scrivere e prendere appunti? Per Cila abbiamo pensato a quali strumenti siano fondamentali per soddisfare le nuove esigenze nell’ambito dell’apprendimento, per un’aula che non è più all’interno di quattro mura, ma che si espande oltre la linea dell’orizzonte. Come può il design influenzare il processo di apprendimento? Se è vero che “Diamo forma ai nostri edifici e in seguito loro danno forma a noi”, come disse Winston Churchill, dovremmo pensare allo spazio come a uno specchio che riflette ciò che vogliamo essere o diventare. Quello che vogliamo per gli ambienti di lavoro è che stimolino la libertà di pensiero, invitando ad esplorare, approfondire e, perché no, anche sbagliare. Spazi che favoriscano i processi, non solo i risultati.
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Cila
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Design by Lievore Altherr Molina, 2017
CATIFA UP
As much a part of Arper’s identity as it is a testament to enduring design, Catifa 53, that inspired the new Catifa Up, is the piece that started it all. Designed by Lievore Altherr Molina, Catifa 53’s graceful curves and sleek, sensuous silhouette are achieved through an economy of materials — and an exclusive manufacturing process pioneered by Arper to synthesize concept, form, and production.
Disegnata da Lievore Altherr Molina, Catifa Up prende ispirazione da Catifa 53, collezione che riporta all’identità stessa di Arper, oggi icona dal design intramontabile. La linea armoniosa e curva della seduta e il raffinato profilo sono ottenuti riducendo il superfluo senza perdere in sensualità, in un innovativo processo produttivo, brevettato da Arper, capace di sintetizzare concept e design.
New for 2017, Catifa Up offers a higher backrest than Catifa 53, with the addition of optional armrests in a new design and plush padding to lend stately comfort and support to boardrooms, workplaces, home offices, and conference rooms. A new range of upholstery options, delivers visual intrigue to an indelible design. With Catifa Up, elegance and comfort team up to get the job done.
Per il 2017 la nuova Catifa Up prevede, rispetto a Catifa 53, uno schienale più alto e braccioli opzionali di nuova progettazione, nonché una morbida imbottitura per migliorare il comfort della seduta in sale riunioni, uffici, studi residenziali e sale conferenza. Una nuova gamma di rivestimenti rende visivamente intrigante un prodotto dal design inconfondibile. Con Catifa Up eleganza e comfort si uniscono per esprimersi al meglio.
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Catifa Up
Catifa Up
Art. 6205 — Powder coated aluminium trestle base and armrests, leather upholstered shell and applied front cushion. — Trespolo e braccioli in alluminio verniciato, scocca e cuscino frontale applicato rivestiti in pelle. Art. 2055 — Powder coated aluminium trestle base and hard leather upholstered shell. — Trespolo in alluminio verniciato e scocca rivestita in cuoio. Art. 2055 — Powder coated aluminium trestle base and matt polypropylene shell. — Trespolo in alluminio verniciato e scocca in polipropilene opaco.
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Catifa Up
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Art. 6205 — Powder coated aluminium trestle base and armrests, leather upholstered shell and applied front cushion. — Trespolo e braccioli in alluminio verniciato, scocca e cuscino frontale applicato rivestiti in pelle.
Art. 5003 Cross Art. 5106, 5107 Parentesit
Catifa Up
Catifa Up
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1 Art. 6205 — Powder coated aluminium trestle base and armrests, leather upholstered shell and applied front cushion. — Trespolo e braccioli in alluminio verniciato, scocca e cuscino frontale applicato rivestiti in pelle. 2 Art. 6201 — Polished aluminium trestle base and armrests and fabric upholstered shell. — Trespolo e braccioli in alluminio lucidato con scocca rivestita in tessuto. 3 Art. 6207 — 5 ways aluminium base, leather upholstered shell and applied front cushion with powder coated aluminium armrests. — Base 5 razze in alluminio, scocca e cuscino frontale applicato rivestiti in pelle con braccioli in alluminio verniciato.
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Design by Lievore Altherr Molina, 2017
MEETY
New for 2017, Meety’s dynamic system expands even further with new finishes and customizations. Elegant smoked glass tabletop options in round or boat-shaped shapes telecast understated allure. New satin matt surfaces in Forbo linoleum are now available in Pebble grey, Powder pink and black. A new range of colors for the Fenix laminate top arrives with options in black, white, Beige Luxor, Efeso Grey or Castoro Ottawa and base options in black, white, or anthracite grey to help the archetypal form of Meety seamlessly integrate into any setting. And for the workspace, Meety is now available with technological features to meet the demands of the modern workspace. Possibilities for cable grommets and trays, built-in vertical cable organization and a modesty panel have added contemporary utility to Meety’s timeless silhouette.
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Nel 2017, il dinamico sistema Meety si amplia ulteriormente con l’inserimento di nuove finiture e possibilità di personalizzazione. Le varianti tonda o a saponetta dei nuovi eleganti piani in vetro fumé suggeriscono un fascino discreto. Nuove superfici opache e gradevoli al tatto in Forbo linoleum sono ora disponibili nelle tonalità grigio Pebble, rosa Powder e nero. Il top in laminato Fenix si arricchisce delle nuove colorazioni Beige Luxor, Grigio Efeso e Castoro Ottawa che si aggiungono al bianco e al nero, combinabili con le basi di colore bianco, nero o grigio antracite, così da rendere ancora più armonioso l’inserimento di Meety in ogni tipo di contesto. Per l’ambiente ufficio, Meety è disponibile con accessori che rispondono alle attuali necessità lavorative: la possibilità di inserire pettini e canaline passacavo, unitamente al modesty panel, in un sistema integrato e discreto, conferisce una moderna funzionalità al suo design intramontabile.
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Product Update
Meety
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Art. 5428 — Table 100 x 240 with “boat shaped” smoked glass top. — Tavolo 100 x 240 con ripiano a saponetta in vetro fumé.
Art. 2084 Catifa 53
Product Update
Meety
Art. 5410 — Table 80 x 180 with rectangular beige FENIX NTM® laminate top. — Tavolo 80 x 180 con piano rettangolare in laminato FENIX NTM® beige.
Art. 5451 — Table 100 x 240 with rectangular grey Forbo® linoleum top. — Tavolo 100 x 240 con piano rettangolare in Forbo® linoleum grigio.
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Product Update
Meety
1 From top to bottom — Grey Forbo® linoleum top — Wengè wood top — Oak wood top, rounded border — White HPL laminate top — Beige FENIX NTM® laminate top — Smoked glass top — Oak wood top Dall’alto — Ripiano in Forbo® linoleum grigio — Ripiano in legno wengè — Ripiano in rovere, bordo a saponetta — Ripiano in laminato HPL bianco — Ripiano in laminato FENIX NTM® beige — Ripiano in vetro fumé — Ripiano in rovere 2 Art. 5461 — Table 90 x 180 with rectangular white FENIX NTM® laminate top with grommets and modesty panel. — Tavolo 90 x 180 con piano rettangolare in laminato FENIX NTM® bianco con pettine passacavi e modesty panel.
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Design by Simon Pengelly, 2009
NUUR
Designed by Simon Pengelly, Nuur is the essential form of a table distilled: a single plane balanced on four legs. Its universality makes Nuur supremely adaptable, integrating effortlessly into any environment –– from contract to residential, from the workplace to the intimate space of the home. Maintaining its original square or rectangular tabletops Nuur expands its visual vocabulary with the addition of four new Fenix colorways: black, white, Bromo Grey, and Colorado Pink. It’s a distinctive new coat for a chameleon with endless adaptability.
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Progettato da Simon Pengelly, Nuur è l’archetipo del tavolo: un piano unico ed essenziale che poggia su quattro gambe, per un’estetica pura ma flessibile. La sua semplicità lo rende estremamente versatile, capace di adattarsi con disinvoltura a ogni ambiente: da quelli contract, ai residenziali; dai luoghi di lavoro, agli spazi domestici più intimi. Mantenendo le forme quadrata e rettangolare, Nuur arricchisce il proprio linguaggio visuale con quattro nuovi laminati Fenix nei colori nero, bianco, Grigio Bromo e Rosa Colorado. Nuove particolari finiture per un’adattabilità ancora più versatile.
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Product Update
Nuur
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Art. 0805 — Table 100 x 200 with rectangular grey FENIX NTM® laminate top. — Tavolo 100 x 200 con piano rettangolare in laminato FENIX NTM® grigio. Cila Art. 4700 Family Art. 4050 Wing
DESIGNERS
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Designers Lievore Altherr Molina Lievore Altherr Molina was founded by Alberto Lievore, Jeannette Altherr and Manel Molina in 1991. Their humanist design approach is informed by the fundamental desire for pure, beautiful forms derived from the constraints of function, technology and context. Distinguished by a multi-disciplinary method that engages furniture, interior, product, and package design, their work has been globally exhibited and acknowledged. They are the recipients of the prestigious National Design Award (1999) in Spain where they practice and teach extensively. Lievore Altherr Molina have created some of our most influential and beloved collections such as Catifa, Duna and Leaf. Lo studio Lievore Altherr Molina nasce dalla collaborazione di Alberto Lievore, Jeannette Altherr e Manel Molina nel 1991. L’approccio umanistico del loro design è permeato dalla ricerca di forme esteticamente belle e pure, che nascono dalle costrizioni derivate da esigenze ed elementi funzionali, tecnologici e di contesto. Il loro lavoro, caratterizzato da un metodo multidisciplinare che comprende il design di mobili, interni, prodotti e packaging, è stato esibito e riconosciuto a livello internazionale e gli è valso il prestigioso National Design Award (1999) in Spagna, dove vivono, lavorano e insegnano. Lievore, Altherr e Molina hanno creato alcune delle nostre collezioni più importanti e apprezzate, quali Catifa, Duna e Leaf.
Designers Das Studio Lievore Altherr Molina wurde 1991 von Alberto Lievore, Jeannette Altherr und Manel Molina gegründet. Ihr humanistisches Designverständnis beruht auf dem fundamentalen Streben nach reinen, schönen Formen, die sich aus den Gegebenheiten von Funktion, Technik und Kontext ableiten. Die Arbeiten des Studios, die Möbel, Inneneinrichtung sowie Produkt– und Verpackungsdesign umfassen, sind weltweit anerkannt. 1999 wurden die drei Designer mit dem renommierten Nationalen Designpreis in Spanien ausgezeichnet, wo sie arbeiten und auch umfassend lehren. Lievore Altherr Molina haben einige unserer einflussreichsten und beliebtesten Kollektionen geschaffen, darunter Catifa, Duna und Leaf. Lievore Altherr Molina a été créé en 1991, par Alberto Lievore, Jeannette Altherr et Manel Molina. L’approche humaniste de leur design est imprégnée du désir fondamental de concevoir des formes belles et pures, procédant des exigences propres à la fonction, à la technologie et au contexte. Leur travail, caractérisé par une méthode multidisciplinaire intégrant meubles, intérieurs, produits et packaging, a été présenté et reconnu au niveau international : ils ont ainsi reçu le prix prestigieux du National Design Award (1999), en Espagne où ils travaillent et enseignent intensément. Lievore Altherr Molina a conçu un certain nombre de nos collections parmi les plus importantes et les plus appréciées, telles que Catifa, Duna et Leaf. Alberto Lievore, Jeannette Altherr y Manel Molina fundaron Lievore Altherr Molina en 1991. Su enfoque humanista del diseño se nutre del deseo esencial por las formas puras y valiosas que surgen de las restricciones funcionales, tecnológicas y contextuales. Les distingue un método multidisciplinar que se compromete con el diseño de cada pieza, del interior, del producto y de su presentación; y su trabajo se ha exhibido y reconocido a nivel mundial. En 1999 recibieron el prestigioso Premio Nacional de Diseño en España, donde trabajan y enseñan denodadamente. A Lievore Altherr Molina le debemos algunas de nuestras colecciones más influyentes y apreciadas, como Catifa, Duna y Leaf.
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Lievore Altherr Lievore Altherr – Alberto Lievore (Buenos Aires, 1948) and Jeannette Altherr (Heidelberg, 1965) — begins in 2016 after a 25 year trajectory as Lievore Altherr Molina. The Barcelona-based studio specializes in product design & development, strategic consulting, creative direction, art direction, and architecture for internationally recognized design companies. Lievore Altherr develops projects using an established strategy: a creative concept integrating product design and its communication. This holistic approach, humanist character, and the search for the essential in their projects — combined with a sensibility that transmits harmony and balance — characterize the designs of Lievore Altherr. Lo studio Lievore Altherr di Alberto Lievore (Buenos Aires, 1948) e Jeannette Altherr (Heidelberg, 1965) nasce nel 2016 dopo un percorso durato 25 anni come Lievore Altherr Molina. Lo studio di Barcellona — specializzato in design di prodotto e sviluppo, consulenza strategica, direzione creativa, direzione artistica ed architettura — collabora con aziende di design rinomate a livello internazionale. Per Lievore Altherr, lo sviluppo di un progetto segue una strategia ben definita, secondo un concept creativo che integra design di prodotto e comunicazione: un approccio olistico dal carattere umanista, che esprime in ogni progetto la ricerca dell’essenziale, unitamente ad una sensibilità ricca di armonia ed equilibrio.
Im Jahr 2016 startet das Studio Lievore Altherr von Alberto Lievore (Buenos Aires, 1948) und Jeannette Altherr (Heidelberg, 1965) nach 25 Jahren gemeinsamen Weges als Lievore Altherr Molina. Das Studio in Barcelona ist auf Produktdesign & Produktentwicklung, Strategieberatung, Creative Direction, Art Direction und Architektur spezialisiert und arbeitet mit international anerkannten Designunternehmen zusammen. Für Lievore Altherr folgt die Entwicklung eines Projekts einer klaren und bewährten Strategie: ein kreatives Konzept, das das Design des Produkts und seine Kommunikation integriert. Dieser ganzheitliche, humanistische Ansatz und das Streben nach dem Wesentlichen sind zusammen mit einer Sensibilität, die Harmonie und Ausgeglichenheit vermittelt, die Charakterzüge des Designs von Lievore Altherr. Le studio Lievore Altherr d’Alberto Lievore (né à Buenos Aires en 1948) et de Jeannette Altherr (née à Heidelberg en 1965) voit le jour en 2016, après avoir été connu pendant 25 ans sous le nom de Lievore Altherr Molina. Le studio originaire de Barcelone est spécialisé en design et développement de produit, consultation stratégique, direction créative, direction artistique et architectur. Il collabore avec des entreprises design de renommée mondiale. Pour Lievore Altherr, le développement d’un projet suit une stratégie bien définie, selon un concept créatif qui intègre design de produit et communication : une approche holistique au caractère humaniste qui exprime dans chaque projet signé Lievore Altherr la recherche de l’essentiel et une sensibilité faite d’harmonie et d’équilibre. Lievore Altherr – Alberto Lievore (Buenos Aires, 1948) y Jeannette Altherr (Heidelberg, 1965) iniciaron una nueva aventura en 2016 tras 25 años de trabajo como Lievore Altherr Molina. El estudio, situado en Barcelona, es especialista en diseño y desarrollo de productos, consultoría estratégica, dirección creativa, dirección artística y arquitectura para empresas de diseño de nivel internacional. Lievore Altherr desarrolla proyectos recurriendo a una estrategia establecida: un concepto creativo donde se integran el diseño de producto y su comunicación. Este enfoque holístico, de carácter humanista, y la búsqueda de lo esencial en sus proyectos — combinado con una sensibilidad que transmite armonía y equilibrio — caracterizan los diseños de Lievore Altherr.
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Designers Simon Pengelly Specialising in furniture and product design, Pengelly Design was founded in London by Simon Pengelly, in 1993. They demonstrate a pragmatic approach and an affinity for design solutions that consider function, appropriate material and production processes. Their products, such as Nuur and Babar, are distinctive in their fusion of lightness, understated elegance and timeless appeal with modular rigor. Il Pengelly Design Studio, specializzato nel design di mobili e prodotti, è stato fondato nel 1993 a Londra da Simon Pengelly. Lo studio vanta un approccio pragmatico e un’affinità per soluzioni di design che esplorano funzione, materiali e processi di produzione. I prodotti dello studio, come Nuur e Babar, sono unici nella loro combinazione di leggerezza, raffinata eleganza, fascino senza tempo e rigore formale.
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Pengelly Design wurde 1993 in London von Simon Pengelly gegründet und ist auf Möbel und Produktdesign spezialisiert. Pengellys Arbeiten zeichnen sich durch Pragmatik aus, sie sind Designlösungen mit einem besonderen Augenmerk auf Funktion, geeignete Materialien und Herstellungsprozesse. Bei den Arper Kollektionen Nuur und Babar verschmelzen Leichtigkeit, zurückhaltende Eleganz und zeitloses Äußeres mit einer modularen Präzision. Le Pengelly Design Studio, spécialisé dans le design de meubles et de produits, a été fondé en 1993, à Londres, par Simon Pengelly. Il prône une approche pragmatique et une affinité pour des solutions de design alliant fonction, matériaux appropriés et processus de production. Les produits du Studio, tels que Nuur et Babar, sont uniques en ce qu’ils associent légèreté, élégance discrète, charme éternel et rigueur modulable. En 1993 Simon Pengelly fundó en Londres Pengelly Design, una firma especializada en el diseño de muebles y de otros productos. La firma muestra un enfoque pragmático y una gran afinidad por las soluciones de diseño que atienden a la función, a los materiales adecuados y a los procesos de producción. Sus creaciones, como las líneas Nuur y Babar, se distinguen por la fusión de ligereza, sutil elegancia, valor atemporal y rigor modular.
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PREVIEW CILA
NEWS
Veränderungen im Bildungsbereich beschäftigt, stellt fest, dass ein großer Bedarf besteht, Lernen neu zu denken und herauszufinden, wie die Schule von morgen aussehen wird.
PREVIEW ARCOS
Welche Faktoren bestimmen den Wandel des Bildungssektors?
PREVIEW ARCOS
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Ein klassisches Motiv bekommt einen neuen Auftritt. Arcos formuliert eine reduzierte Lesart des geometrischen Luxus des Art Deco, ganz ohne Ornamentik. Leicht und unaufdringlich, verdankt Arcos seine Prägnanz der charakteristischen Armlehnenkonstruktion in Aluminiumspritzguss: zwei elegante Kurvenformen, die an die Bögen klassischer Arkadengänge erinnern. Aktuell in der Previewphase, wird Arcos ab 2018 in verschiedenen Ausführungen verfügbar sein. fr
Une forme classique, renouvelée. La collection Arcos est une interprétation discrète de l’élégance géométrique du style Art Déco, sans ornementation. Emprunt de légèreté et de calme, Arcos est cependant graphiquement bien présent, grâce à la signature de ces deux accoudoirs en aluminium coulé formant des courbes jumelles, évocatrices du rythme élégant des arcades des couloirs et des escaliers de l’Architecture classique. Arcos est ici présentée en avant-première ; les commandes personnalisées débuteront en 2018. e s Una forma clásica, revisitada. La colección Arcos es una interpretación restringida del glamour geométrico del Art Déco; pero sin la ornamentación. Ligera y tranquila, Arcos tiene una presencia gráfica gracias a sus firmes apoyabrazos de aluminio fundido que forman curvas gemelas, evocadoras del elegante ritmo de los arcos en los pasillos y pasarelas de la arquitectura clásica. Actualmente Arcos está en período de previsualización con pedidos personalizados a partir de 2018.
Elementar und sinnlich in Gestus und Anmutung, erinnert die geschmeidige Kontur von Cila an Stoffschichten, die einen Körper umhüllen, während die unverwechselbare Kurvensilhouette der Sitzschale an elementare Bilder von Geborgenheit und Schutz denken lässt. Aktuell in der Previewphase, wird Cila ab 2018 in verschiedenen Ausführungen verfügbar sein. f r Un geste simple, une sensation de souplesse. La forme fluide de Cila rappelle les couches d’un tissu enveloppant un corps. La silhouette aux lignes douces et aux courbes reconnaissables exprime un caractère graphique, symbole même du refuge. Comme une protection, une étreinte. Cila est ici présentée en avantpremière ; les commandes personnalisées débuteront en 2018. e s Un gesto simple, una impresión sensual. La forma fluida de Cila se inspira en la imagen de las capas de tela que envuelven un cuerpo. Su silueta de líneas suaves conserva el valor gráfico de una curva distintiva, el símbolo esencial del refugio. Ofrece protección y tranquilidad. Actualmente Cila está en período de previsualización con pedidos personalizados a partir de 2018.
PERSPECTIVE INTRODUCING CILA FOR THE LEARNING SECTOR
d e Zur Zeit im Entwicklungsstadium befindet sich eine eigene, für den Bildungsbereich bestimmte Ausführung von Cila im Design von Lievore Altherr. Inspiriert ist sie vom Bild eines Tuchs, das den Körper einhüllt und ihm Geborgenheit schenkt, wie eine Umarmung oder ein Umhang. Letzterer lässt im Kontext von Bildung und Erziehung die Motive des Zauberers und des Weisen anklingen. f r Arper s’est lancée dans une version de Cila dédiée au secteur de l’éducation ; conçue par le studio Lievore Altherr, elle est actuellement en cours de développement. La chaise s’inspire de la sensation du drapé autour du corps, offrant protection et confort, à l’instar d’une étreinte et d’une capeline. La symbolique de la cape raisonne doublement en terme éducatif, évoquant à la fois le magicien et le sage. e s En la actualidad Arper está desarrollando una versión de Cila diseñada por Lievore Altherr específicamente para el sector educativo. La silla está inspirada en la sensación que ofrece un paño al envolver un cuerpo, un sentimiento de protección y comodidad, cercano a un abrazo o a una capa. La capa tiene un simbolismo con una resonancia dual en los ambientes educativos, evoca al sabio y también al mago.
ARPER AND CILA EDU de
Was interessiert Arper am Bereich Bildung und Erziehung? Seit seinen Anfängen hat Arper immer wieder neue Antworten auf die sich verändernde Arbeitswelt und die Auswirkungen der digitalen Wende formuliert. Deshalb beschäftigen wir uns auch mit ihren Folgen auf die Welt des Lernens. Die Schüler von heute sollen Teamarbeiter und selbstmotivierte Lerner sein. Die digitale Revolution hat ihnen neue Werkzeuge und neue Informationswege an die Hand gegeben. Dem sollte auch das räumliche Lernumfeld entsprechen. Wer sich die Frage stellt, wie wir unsere Kinder am besten auf die Zukunft vorbereiten, und sich mit den
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Ganz ähnlich wie in der Welt des Büros sind auch hier vor allem drei Faktoren zu nennen. Zunächst sind da neue Techniken digitaler Zusammenarbeit wie Open Source-Software, Videokonferenzen, interaktive Netzressourcen, Teleunterrichtsprogramme und andere innovative Formen, die unsere Lernorte erweitert haben. Zweitens haben sich die Kompetenzen, die in der Arbeitswelt von heute gefragt sind, verändert: weg von industriell-technischen Skills, hin zur modernen Wissenswirtschaft. Also muss man darüber nachdenken, welche Kompetenzen eigentlich vermittelt werden sollen. Schließlich der Faktor Teamarbeit. Die moderne Gesellschaft ist offener, transparenter geworden, kollaborativer, auch – und besonders – im Bildungsbereich. Auch das hat einen Einfluss auf die Welt des Lernens.
Wie lassen sich Unterrichtsräume gestalten, damit sie Schülern helfen, für die Zukunft zu lernen?
Vor allem müssen Unterrichtsräume zu flexiblen, auf Teamarbeit angelegten Räumen werden. Man muss ihre Einrichtung je nach Bedarf verschieden konfigurieren können, damit Schüler allein, zu zweit oder in Gruppen arbeiten können. Dabei wird der Stuhl zum KernArbeitsplatz, ausgestattet mit Rollen, ausklappbarer Arbeitsfläche und Stauraum für Bücher – keine festen Tische und Sitzordnungen mehr, jeder soll seinen Lernort innerhalb der Schule selbst gestalten können. Was die Googles dieser Welt so besonders macht, gilt in mancher Hinsicht auch für ein Klassenzimmer: Kreativität, Spiel und Teamarbeit in Einem. Gefragt, was ihres Erachtens das wichtigste Merkmal von Führungsqualität ausmacht, antworteten 1.500 internationale CEOs, in der komplexen globalisierten Wirtschaft von heute sei Kreativität das Wichtigste. Wir können es uns nicht mehr leisten, unsere Kinder nach veralteten Methoden und in veraltetem Ambiente zu unterrichten. Es ist Zeit, die Welt des Lernen neu zu erfinden und in Räume zu investieren, in denen Kreativität heranreifen kann. fr
Pourquoi vous intéressez-vous à l’apprentissage et à l’éducation ?
Depuis le début, Arper a constamment cherché à répondre aux mutations de notre vie professionnelle ainsi qu’à l’impact engendré par l’ère digitale.
Aujourd’hui, un étudiant doit non seulement collaborer mais apprendre en s’auto-motivant, il doit savoir travailler seul mais aussi en groupe. La révolution digitale a apporté aux étudiants de nouveaux outils et plus d’accès à l’information, mais les environnements matériels conçus pour un tel apprentissage ne se sont pas tous adaptés aux nouvelles exigences. Soucieux de préparer nos enfants au futur, nous avons commencé à nous intéresser à ces changements et avons réalisé qu’il y avait un désir grandissant non seulement de repenser l’éducation et l’apprentissage mais également de découvrir le visage que prendrait l’école dans les années à venir.
Quels facteurs sont à l’origine de ce changement dans le secteur de l’éducation ?
On peut recenser trois facteurs expliquant de tels changements, assez proches de ceux que l’on retrouve dans le domaine professionnel. Le premier est l’impact produit par les nouvelles technologies digitales collaboratives, comme le logiciel libre et gratuit, la vidéoconférence, le réseau lire/ écrire et les programmes éducatifs à distance qui ont multiplié les lieux d’apprentissage. Deuxièmement, les talents nécessaires pour pénétrer le monde du travail ont évolué : nous avions besoin de compétences industrielles, nous avons dorénavant besoin de connaissance économique. Il est nécessaire de réévaluer les compétences à enseigner. Le facteur final, c’est la collaboration. Nous avons vécu un changement culturel mettant l’accent sur une approche plus transparente, plus ouverte, en phase de remodeler de nombreux aspects de la société, dont (et tout spécialement) l’éducation. Cela a une influence sur la façon dont a lieu l’apprentissage.
Comment pouvons-nous changer les salles de classe afin d’effectivement préparer les étudiants au monde futur ?
Avant tout, les salles de classe devraient devenir un endroit flexible, collaboratif. Une salle de classe doit pouvoir offrir la possibilité d’être réagencées en diverses configurations de manière à ce que les étudiants puissent travailler seuls, par deux ou en groupes. La chaise devient un espace de travail en soi, avec des roues, une table rabattable et une zone de rangement pour les livres : plus de table et donc plus de lieu de travail statique. Les étudiants doivent être à même de créer leur propre espace de travail au sein de leur environnement éducatif. D’une certaine manière, les qualités qui rendent le monde de Google exceptionnel sont identiques à celles qui rendent exceptionnelle une salle de classe : un ensemble de créativité, de jeux et de collaboration. L’an dernier, 1.500 PDG ont établi que la créativité constituait l’atout numéro un du leadership, dans notre complexe marché international.
Nous ne pouvons plus envisager d’enseigner ou de concevoir des écoles en utilisant des modèles dépassés. Il est temps de réimaginer et d’investir dans les écoles et les espaces, mûrs pour la créativité. es
¿Por qué estáis interesados en la enseñanza y la educación?
Desde sus inicios, Arper ha buscado constantemente respuestas a los desafíos que implican los cambios en nuestra vida profesional y el impacto de la revolución digital. Es justo que comencemos a considerar cómo estos cambios han afectado al contexto educativo. Hoy en día pedimos a los estudiantes que sean capaces de automotivarse y, al mismo tiempo, que colaboren entre ellos, que sean capaces de trabajar solos y en equipo. La revolución digital ha proporcionado a los estudiantes nuevas herramientas y un mayor acceso a la información; pero no todos los entornos físicos que se han diseñado para apoyar el aprendizaje se han adaptado a esta nueva situación. Nos preocupamos por cómo preparar a nuestros hijos para el futuro, comenzamos a investigar estos cambios y descubrimos que hay un creciente deseo de repensar la educación y el aprendizaje, y también por descubrir cómo serán las escuelas en el futuro.
la convertimos en un espacio de trabajo en sí misma: no más pupitres ni espacios de trabajo estáticos. Los estudiantes deben poder crear sus propios espacios en el total del ambiente escolar. De muchas maneras, las cualidades que convierten en excepcionales a todos los avances digitales del mundo son las mismas que hacen de la infancia una época excepcional: una suma de creatividad, experimentación y colaboración. Hace tan solo un año, 1.500 altos ejecutivos identificaron a la creatividad como el aspecto más importante de un líder en nuestro complejo mercado globalizado. No podemos permitirnos que nuestros hijos aprendan o que las escuelas se diseñen de acuerdo con modelos obsoletos. Es hora de reimaginar las escuelas e invertir en espacios que propicien la creatividad.
LIEVORE ALTHERR FOR FUTURE CLASSROOM
¿Qué factores están interviniendo en los cambios del sector educativo?
No son muy distintos los cambios que está experimentando el ámbito de la oficina. Son tres los factores que intervienen en la educación. El primero es el impacto de las nuevas tecnologías colaborativas, como el software libre y de código abierto, la videoconferencia, la red de lectura / escritura y los programas de educación a distancia que, progresivamente, se han abierto camino en los ámbitos de aprendizaje. En segundo lugar, se ha producido un traspaso. Los talentos que antes resultaban necesarios para ingresar en el mundo laboral han pasado de ser habilidades industriales a potencial en la economía del conocimiento. Es necesario reevaluar que habilidades debemos enseñar. El último factor es la colaboración. Hemos experimentado un cambio cultural profundo, hacia un enfoque más transparente y abierto que está moldeando muchos aspectos de nuestra sociedad, y eso incluye, especialmente, a la educación.
¿Cómo podemos cambiar las aulas para que preparen a los estudiantes en su futuro?
Sobre todo, el aula debe convertirse en un ambiente flexible y colaborativo. La clase debe ser capaz de adoptar distintas configuraciones para que los estudiantes puedan trabajar individualmente, en grupo o por parejas. Si dotamos a la silla de ruedas, una superficie plegable y un espacio para almacenar los libros,
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Wie hat sich das Konzept von Cila entwickelt?
Die Idee, zusätzlich zu den Modellen für Wohn- und Arbeitsbereich, eine Ausführung für den Bildungsbereich – Klassenzimmer und Lernräume der Zukunft – zu entwickeln, kam uns schon ganz zu Anfang des Entwurfsprozesses, nachdem wir in den letzten Jahren die Veränderungen von Arbeitsvorgängen und Arbeitsumfeldern durch die Digitalisierung studiert haben und an Lösungen gearbeitet, wie moderne Büroeinrichtung darauf reagieren kann. Der Bildungsbereich hat sich ganz ähnlich entwickelt. Die digitale Technik hat didaktische Formen hervorgebracht, bei denen die Fähigkeit des Einzelnen zur Eigenarbeit und zur Reflexion gefördert wird. Lernen heißt heute nicht mehr stures Auswendiglernen, sondern lernen, Entdeckungen zu machen. Das hat auch unseren Begriff von dem, was Wissen ist, verändert! Auf der Suche nach einer Form, die diesen Paradigmenwechsel
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symbolisieren könnte, kamen wir auf ein sehr altes Sinnbild des Wissens: den Mantel eines Mönchs oder eines Weisen. Jahrhunderte lang wurden Wissen und Weisheit in Klöstern, Skriptorien und Bibliotheken bewahrt, von Menschen, die über die Fähigkeit verfügten, Bücher zu studieren und abzuschreiben. Indem sie Werke aus anderen Sprachen und Kulturen übersetzten, übermittelten sie das Wissen alter Kulturen wie der Ägypter, der Griechen und Römer an uns. In der fernöstlichen Tradition ist es das Bild des buddhistischen Mönchs, der seinen Körper in ein Tuch hüllt, in dem sich die Idee eines Menschen — nicht eines Buchs oder eines Computers — verkörpert, der Wissen vermittelt.
Wie verlief der Entwurfsprozess von Cila?
Zuerst haben wir uns mit der Sitzschale beschäftigt – dem Umhang – und uns gefragt, welche Rolle sie in einem modernen Lernumfeld spielten könnte. Oft besteht die Einrichtung eines Klassenraums aus den üblichen Plastikstühlen auf Rollen samt Tisch, rein funktional gedacht, ohne Sinn für Komfort oder Inspiration. Wenn man weiß, wie stark das räumliche Umfeld sich auf die Befindlichkeit des Menschen auswirkt, ist es schwer zu verstehen, warum auf die Gestaltung von Unterrichtsräumen so wenig Gewicht gelegt wird, schließlich verbringen unsere Kinder einen großen Teil ihrer Zeit in der Schule. Neue Lernformen regen dazu an, Unterrichtsumfelder neu zu denken und für entschieden mehr Flexibilität in ihnen zu sorgen. Wie Arpers Konzept von Soft Tech (Technik sollte immer unauffällig sein und im Dienste des Endverbrauchers stehen) uns zu neuen Lösungen angeregt hat, wollten wir auch für den Lernbereich neue Impulse geben. Weil Tische heute kaum noch gebraucht werden, bleibt der Stuhl als das Kernelement eines Lernumfelds übrig, also machten wir uns Gedanken, wie so ein Stuhl ausgestattet sein müsste. Wir haben nach einer ruhigen Form gesucht, die Atmosphäre vermittelt: heiter, aber ohne das Unernste auf der einen oder das Technoide, Kalte auf der anderen Seite, das viele bestehende Produkte ausstrahlen. Wie erfüllt Cila die Anforderungen neuer Lernwelten? Mit Cila präsentieren wir eine neue Ästhetik, ohne auf die notwendigen Funktionen eines Stuhls für den Unterricht zu verzichten. Unser Entwurf berücksichtigt zunächst einmal, was der Schüler braucht: wie muss der Stauraum aussehen, welche Oberfläche eignet sich, um darauf zu arbeiten und zu schreiben. Mit Cila wollen wir eine Antwort auf die Frage geben, welche Mittel nötig sind, um den Anforderungen eines modernen Lernens gerecht zu werden, das die vier Wände eines Klassenzimmers hinter sich lässt und den Blick weit bis zum Horizont richtet.
Wie wirkt Design sich auf den Lernprozess aus?
Wenn es stimmt, was Winston Churchill gesagt hat, dass “zuerst wir die Gebäude formen und dann uns die Gebäude,” sollten wir unsere Räume als Spiegel dessen begreifen, was wir sein und was wir werden wollen. Auch unsere Lernumfelder sollten dazu einladen, sich Gedanken zu machen, Dinge zu entdecken, ihnen nachzuspüren, Fragen zu stellen … und Fehler zu machen – Räume, die offen sind für Prozesse, nicht nur für Ergebnisse. fr
Comment le concept de Cila a-t-il évolué ?
Quand nous avons commencé à concevoir Cila, nous avions à l’esprit des versions non seulement utilisables en un environnement éducatif (salles de classe et espaces d’apprentissage de demain) mais également à la maison et au bureau. Depuis quelques années, nous étudions la manière dont les technologies digitales façonnent nos comportements professionnels et nos espaces de travail, et la façon dont les meubles de bureau valide cette expérience. Le secteur éducatif a évolué d’une manière similaire. La technologie digitale a enclenché de nouvelles tendances éducatives encourageant la capacité des individus au travail solitaire et à la réflexion. L’apprentissage est passé du par cœur à l’exploration, à la découverte. Au cours de ce processus, la connaissance elle-même a été redéfinie. C’est en songeant à la forme qui pourrait illustrer la connaissance et cette période transitoire du monde de l’éducation que nous sommes revenus au symbole le plus archétypal du savoir : la cape du moine ou du sage. Cette image s’est développée au cours des siècles lorsque sagesse et connaissance étaient préservées au sein des cloîtres, des bibliothèques, des monastères, protégées par des moines dotés de la capacité de lire et d’écrire des livres. Ils ont édifié des bibliothèques, traduit des livres d’une langue et culture à une autre, transmis jusqu’à nous ce savoir des anciens Egyptiens, Grecs, Romains et d’autres cultures. Dans la tradition asiatique, nous visualisons bien le moine bouddhiste drapé dans son tissu lui ceignant le corps, renforçant l’idée que c’est l’homme, et non un livre ou un ordinateur, qui transmet ce savoir.
Comment le processus de création a-t-il évolué au cours du projet ?
Nous avons commencé par la coque de la chaise, la cape, et avons réfléchi à son utilisation au sein d’une classe. La plupart du temps, les meubles d’une classe comprennent une chaise de plastique standard avec une table, et roues intégrées : fonctionnalité sans souci de confort ni d’inspiration. Sachant combien
un espace influence l’humeur des gens, nous nous sommes demandés pourquoi si peu d’attention était portée à l’espace d’une école, pourtant ô combien fondamental ? Après tout, les enfants y passent des années. Cette nouvelle façon d’apprendre ouvre de formidables opportunités pour repenser les salles de classe et y apporter la nécessaire flexibilité. De la même manière que nous avions conçu l’idée de la Soft Tech en collaboration avec Arper pour le bureau et la maison (la technologie doit être harmonieuse, toujours au service de l’utilisateur final), il est impératif d’accorder cette même importance au monde de l’éducation. Dans la mesure où les tables ne sont pratiquement plus utiles, les chaises sont en passe de devenir le meuble élémentaire de la salle de classe. C’est à ce moment-là que nous avons commencé à réfléchir aux éléments de cette chaise, nécessaires à cette nouvelle façon d’apprendre. Nous avons cherché une forme paisible capable de créer une ambiance de classe enjouée sans être comique, dépourvue du langage visuel à la fois technique et froid de la plupart des produits existants.
En quoi Cila viendra-t-il compléter les besoins du monde éducatif ?
Avec Cila, nous proposons une nouvelle esthétique tout en maintenant la fonctionnalité nécessaire aux étudiants. Dans un premier temps, nous avons tenu compte, dans notre approche conceptuelle, des besoins des étudiants: l’importance du rangement, la surface pour écrire et prendre des notes. Pour Cila, nous avons travaillé sur les outils nécessaires à l’apprentissage contemporain d’une salle de classe : une classe qui sorte du cadre de ses quatre murs, qui dépasse l’étendue de la ligne horizontale.
Comment le design influence-t-il le processus d’apprentissage ?
S’il est vrai que « Nous façonnons nos bâtiments puis ce sont eux qui nous façonnent », comme l’a déclaré Winston Churchill, nous devons envisager l’espace comme un miroir de ce que nous voulons être ou voulons devenir. Ce que nous attendons des espaces de travail, c’est qu’ils soient des espaces qui invitent à la liberté de penser, d’explorer, de chercher, mais également de se tromper. Un espace qui amène à un processus, pas uniquement à des résultats.
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¿Cómo evolucionó el concepto de Cila?
Cuando empezamos a desarrollar Cila, teníamos en mente una versión destinada a ser usada en contextos educativos — clases o futuros espacios de aprendizaje — además de en el hogar y la oficina. Durante los últimos años, hemos estado estudiando cómo la tecnología digital ha moldeado tanto nuestro comportamiento laboral como los espacios de trabajo y como nuestros muebles de oficina debían reflejar esa experiencia. El sector de la enseñanza ha evolucionado de una manera muy similar. La tecnología digital ha influido en las nuevas tendencias de enseñanza que fomentan la reflexión individual y el trabajo en solitario. El aprendizaje ha evolucionado desde la memorización hasta la exploración y el descubrimiento. En el proceso, el propio conocimiento ha sido redefinido. Al pensar en una forma que ilustrase el conocimiento y este momento de transición en el aprendizaje, retomamos uno de los símbolos arquetípicos del saber: la capa del monje o del sabio. Esta imagen data de hace siglos, cuando la sabiduría y el conocimiento se atesoraban en los claustros y las bibliotecas de los monasterios, al cuidado de los monjes, que eran de los pocos que podían leer y escribir libros. Construyeron importantes bibliotecas, tradujeron los textos de otras lenguas y culturas, y preservaron para el futuro los conocimientos de los antiguos egipcios, griegos y romanos. En el imaginario oriental, la imagen del monje budista, con el cuerpo envuelto en una túnica, refuerza la idea de una persona — yo un libro ni una computadora — transmisora de conocimiento.
¿Cómo encajara Cila en las necesidades del sector de la enseñanza?
Con Cila proponemos una nueva estética manteniendo la funcionalidad necesaria para los estudiantes. En primer lugar, tuvimos en cuenta las necesidades de los estudiantes: qué es necesario almacenar, cómo debe ser la superficie para escribir y tomar notas. En el diseño de Cila, tuvimos en cuenta que herramientas son necesarias para acomodar las herramientas del aprendizaje contemporáneo en un aula que ya no está limitada a cuatro paredes, sino que va más allá de la línea del horizonte.
¿Cómo puede afectar el diseño al proceso de aprendizaje?
Si es cierto que, como dice Winston Churchill, “damos forma a nuestros edificios y éstos después nos influyen”, debemos pensar en un espacio como el reflejo de cómo queremos ser o llegar a ser. Lo que queremos para los ambientes de trabajos son espacios que inviten a pensar, explorar, investigar... y tambien a fallar. Un espacio que propicia el proceso, y no solo los resultados.
CATIFA UP
¿Cómo evolucionó el proceso de diseño al comenzar a trabajar en el proyecto?
Partimos de la carcasa de la silla — la capa — y empezamos a pensar en como usarla en las aulas. A menudo los muebles de las aulas son sillas de plástico vulgares con una mesa y una base con ruedas: funcionalidad sin contar con la comodidad o la inspiración. Si sabemos cuanto influye el espacio en como se sienten las personas, ¿por qué no tenemos más cuidado a la hora de diseñar un espacio tan importante como una escuela? Después de todo, los niños pasan muchos años en ella. Los nuevos métodos de aprendizaje ofrecen muchas oportunidades para repensar la aulas y para ellos es necesaria mucha más flexibilidad. Tal como adoptamos la idea del Soft Tech en nuestras colaboraciones con Arper para el hogar y la oficina –una tecnología que debe ser fluida y estar siempre al servicio del usuario– pensamos en hacer lo mismo con la enseñanza. Como las mesas ya no son tan necesarias como antaño, las sillas se han convertido en el mueble fundamental del aula y empezamos a pensar en cuáles serían los
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atributos necesarios en una silla para el aprendizaje contemporáneo. Buscamos una forma tranquila que contagiara ese ambiente al aula, que fuera empática sin el caer en lo cómico o lo técnico, o en el lenguaje visual frío tan común en muchos productos existentes.
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Mit Catifa 53 fing alles an. Elegante Kurvenform mit schlanker ansprechender Silhouette bei sparsamstem Materialeinsatz: die von Lievore Altherr Molina entworfene Stuhlserie gehört nicht nur zur DNA von Arpers Formenwelt, sie stellt einen bleibenden Beitrag zum modernen Design dar. Möglich wurde das durch einen exklusiv für Arper entwickelten Herstellungsprozess, in dem Konzeption, Formgebung und Produktion eine innovative Synthese eingehen. Catifa 53, die Neuheit aus 2017 ist mit einer höheren Rückenlehne erhältlich un mit weich geplsterten Armlehnen in neuem Design,
MEETY UPDATE
die Büros und Officebereichen ebenso zu mehr Komfort verhelfen wie Konferenzräumen oder dem Arbeitsplatz zu Hause. Unterschiedliche Polsteroptionen, inklusive einer Komplettpolstersitzschale, verbinden ein einladendes Äußeres mit einer unverwechselbaren Formensprache. Bei Catifa Up sorgen Eleganz und Komfort mit dafür, dass die Arbeit gut von der Hand geht. f r Partie intégrante de l’identité d’Arper, témoignage de son design immuable, Catifa 53 est la pièce à l’origine de l’ensemble de la collection. Conçue par Lievore Altherr Molina, Catifa 53, aux courbes élégantes et à la silhouette pure et sensuelle, est née de la volonté de minimiser les matériaux, ce qui a été rendu possible grâce à un procédé de fabrication exclusif mis au point par Arper, synthétisant concept, forme et production. Nouveauté de l’année 2017, Catifa Up est dorénavant disponible avec haut dossier avec dossier plus haut que celui de la Catifa 53, accoudoirs (en option) et capitonnage moelleux, pour un confort majestueux en tous lieux, salles de réunions, espaces de travail, bureaux à domicile et salles de conférence. Une nouvelle gamme de revêtements, dont notamment une coque entièrement capitonnée, capte l’attention visuelle par son design indélébile. Avec Catifa Up, l’élégance et le confort s’associent pour mener à bien tous les projets.
e s Es parte de la identidad de Arper y también su legado de diseño atemporal, Catifa 53 es la pieza con la que empezó todo. Diseñada por Lievore Altherr Molina, las elegantes curvas de Catifa 53 y su silueta distinguida y sensual se han logrado a través de la economía de materiales; un exclusivo proceso de manufactura desarrollado por Arper que sintetiza concepto, forma y producción. Para 2017, Catifa Up está disponible con respaldo mas alto que la Catifa 53, con un nuevo diseño de reposabrazos opcionales y con un relleno de felpa que ofrece una extraordinaria comodidad en salas de juntas, ambientes de trabajo, oficinas domésticas y salas de conferencias. Una nueva gama de opciones de tapicería, incluyendo una carcasa completamente tapizada, aportan tensión visual a un diseño inconfundible. Catifa Up reúne elegancia y confort en una pieza extraordinaria.
laminado Fenix incluye el negro, el blanco, el beige Luxor, el gris Éfeso y el marrón castor, mientras que la base puede ser negra, blanca o gris antracita. Todas estas opciones cromáticas ayudan a que la forma arquetípica de Meety se integre perfectamente en cualquier ambiente. Y para los espacios de trabajo, Meety está ahora disponible con todas las características necesarias para satisfacer las demandas de la moderna integración tecnológica. Las posibilidades de anclaje para cables y bandejas, el sistema vertical de organización de cables y el acceso de conexiones escamoteable añaden conectividad a la silueta atemporal de Meety.
2017 bringt eine Erweiterung im Formen- und Oberflächenrepertoire von Meety. Rauchglas in Kreisoder geschmeidig gerundeter Rechteckform sorgen für eine Note dezenter Eleganz. Mit neuen Farben kann die Fenix-Laminattischplatte aufwarten: Schwarz, Weiß, Luxor-Beige, Taubengrau, und Ottawa-Grau. Mit den zusätzlichen Gestellfarben Schwarz, Weiß und Anthrazit lässt sich die elementare Formensprache von Meety nahtlos in alle Farbkontexte integrieren. Im Officebereich stehen für Meety nun auch Technikfeature zur Verfügung, die den Anforderungen einer modernen Arbeitswelt entsprechen: Kabelösen, Auflageflächen, integrierte vertikale Kabelführung oder Sichtblenden ergänzen das zeitlos schlanke Design um eine zeitgemäß praktische Dimension.
e s El dinámico sistema Meety cuenta con una novedad en este 2017: se amplía todavía más con nuevos acabados y personalizaciones. Sobres de cristal fumet elegantes y rotundos, ovales o redondos, que transmiten un encanto discreto. La nueva gama de colores para los sobres de
BOOKLET ARCOS
NUUR NEW FINISHES
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f r Nouveauté de 2017 : l’ensemble dynamique de Meety se développe, offrant toujours plus de possibilités en termes de finition et de personnalisation. Dorénavant, le plateau de Meety est disponible en verre épais et elegant, de forme ronde ou rectangulaire, lui conférant une allure discrète. La nouvelle gamme de couleurs du Fenix stratifié se décline en noir, blanc, beige Luxor, gris Efeso ou Castoro Ottawa, et le piètement, en noir, blanc ou gris anthracite ; ainsi, la forme archétype de Meety s’intègre partout, en totale harmonie. Meety répond également aux exigences des environnements professionnels modernes, en incorporant les avancées technologiques. Passecâbles et goulottes d’électrification, intégration verticale des câbles et panneaux de courtoisie offrent à la silhouette intemporelle de Meety une utilité toute contemporaine.
trabajo hasta el espacio íntimo del hogar. Diseñada originalmente con sobres cuadrados o rectangulares, Nuur amplía ahora su lenguaje visual con la suma de nuevos colores de laminado Fenix: blanco, negro, gris bromo y rosa Colorado. Son nuevas opciones para una mesa camaleónica que destaca por su adaptabilidad.
Seit einigen Jahren tragen Alberto Lievore und Jeannette Altherr mit ihren klassischen Kreationen wie Leaf, Catifa, Kinesit oder Parentesit prominent zum Designprofil von Arper bei. Für die beiden in Barcelona beheimateten Gestalter spielt ein durchdachter konzeptueller Ansatz eine entscheidende Rolle, und ihre Entwürfe zeichnen sich durch eine gelungene Synthese von Konzeption und Formgebung aus. Nun kann Arper mit Arcos eine weitere Kooperation mit Lievore Altherr Molina präsentieren. Im folgenden Interview gewähren die beiden Designer einen Einblick in das, was sie zu ihrer neuen Kreation inspiriert hat und wie diese entstanden ist.
de d e Mit Nuur hat Designer Simon Pengelly die Tischform auf den Punkt gebracht: eine einfache glatte Fläche auf vier Beinen. Nuurs elementare Formgebung passt sich spielend an jede Nutzungsumgebung an, im Büround Gewerbe- wie im Wohnbereich. Die quadratische oder rechteckige Ursprungsversion wird nun um vier neue Farben der Fenix-Palette erweitert, mit denen Nuur erneut seine Anpassungsfähigkeit unter Beweis stellt: Schwarz, Weiß, BromGrau Colorado-Rosa.
f r Conçue par Simon Pengelly, Nuur est la forme essentielle d’une table distillée : un plan unique équilibré sur quatre pieds. Cette universalité permet à Nuur d’être extrêmement adaptable, s’intégrant sans effort à tout type d’environnement, contract, résidentiel, professionnel ou domestique. A l’origine conçue avec des plateaux de forme carrée ou rectangulaire, Nuur élargit son vocabulaire visuel grâce à l’ajout de quatre nouveaux coloris Fenix : noir, blanc, gris Bromo et rose Colorado. Une nouvelle enveloppe caractéristique pour un produit caméléon à la faculté d’adaptation sans fin. e s Con Nuur, Simón Pengelly, diseñó una síntesis de la forma esencial de una mesa: una superficie plana apoyada en cuatro patas. Su carácter universal hace que Nuur sea sumamente adaptable, que se integre sin esfuerzo en cualquier entorno, desde el de contract hasta el residencial, desde el entorno de
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Wie würden Sie den Gestus von Arcos beschreiben?
Organisch geometrisch. Zeitgenössisch klassisch. Stilvoll elegant.
Was waren Ihre Inspirationsquellen für Arcos?
Wir hatten den Eindruck, dass im Repertoire von Arper Bedarf an einem Sessel bestand, der zu Parentesit und Steeve passt. Er sollte leicht sein, aber dabei entspannt und mit einem Hauch Eleganz versehen; einprägsam und geometrisch in der Form, ohne jedoch zu einfach oder zu streng aufzutreten. Dabei dachten wir an bestimmte Motive von Art DecoMöbeln und -Räumen, aber ohne die dazu gehörige Ornamentik.
Gab es bestimmte Künstler oder Architekten, die Sie bei Arcos im Hinterkopf hatten?
Was uns vorschwebte, war eine Form von Eleganz und Luxus gepaart mit einer gewissen Zurückhaltung, wie sie in Oscar Niemeyers MondadoriGebäude in Mailand zum Ausdruck kommt oder im Haus des Künstlers Xavier Corberó in Esplugues bei Barcelona: ein sehr poetischer Ort, mit surrealistisch gestaffelten Arkadenreihen und Treppen, die eine intensive, beinah traumartige Atmosphäre erzeugen. Das Ganze wirkt erstaunlich elegant, aber ohne die typischen edlen Materialien. Das Haus strahlt geometrische Strenge aus, die aber dadurch gemildert wird, dass die Bogenstellungen zu Skulpturen werden, auf die das Licht durch ein Blätterdach fällt. Die klassischen Motive werden dort in einer ganz persönlichen Art und Weise eingesetzt, der nichts Traditionelles anhaftet.
Welche Rolle spielt in Ihrem Formdenken und Ihrer Designpraxis die Geometrie?
Wir streben in unseren Entwürfen immer eine Balance von Geometrie und organischen Formen an. Geometrie kann ein feingliedriges Raster sein, das ein Objekt in ein System einordnet. Geometrie kann auch in einem schlichten klaren Gestus zum Ausdruck kommen, wie das bei vielen minimalistischen Dingen der Fall ist. Sie kann aber auch kleinteilig und lebendig wirken, wenn sie als Muster auftritt. Es kommt immer darauf an, wie man sie einsetzt. Bei Catifa und anderen Kreationen dachten wir das erste Mal über ein Design als Teil eines Systems und nicht nur als Formgebung für ein Einzelobjekt nach: die Bestandteile eines Stuhls oder eines Tisches bilden ein System; eine Möbelkollektion kann ein System sein; und schließlich kann man auch Einrichtung im Raumkontext als System begreifen. In der Zusammenarbeit mit dem Architekturbüro MAIO für den Messeauftritt von Arper auf dem Salone del Mobile in Mailand haben wir uns von einem ähnlichen Gedanken leiten lassen, unser Ziel war, ein komplexes System von Konstruktions- und Raumformen zu kreieren. Eine echter Balanceakt: fallen die geometrischen Komponenten zu stark aus und die Einzelelemente zu einheitlich, wird der Raum unbeweglich, zu radikal und konzeptuell, um gut in ihm leben zu können. Wir haben immer wieder festgestellt, dass wir eine Balance zwischen Geometrie und weichen, organischen Formen herstellen müssen, um die Atmosphäre und Anmutung zu erreichen, um die es uns geht.
Wie verhält sich das Design von Arcos zum Formenkanon der Moderne?
Geschwungene Armlehnen aus Bugholz oder Stahlrohr wurden zu einem Leitmotiv des
Möbeldesigns von Art Deco und klassischer Moderne. Mit diesen Industriematerialien ließen sich zwei Funktionen in einer einzigen Komponente zusammenführen: Beine und Armlehnen. Aber darin liegt auch ein starkes Ausdruckspotential, wie man an den Freischwingern von Mies van der Rohe und Marcel Breuer sehen kann, die in der Grundidee sehr ähnlich, im Ausdruck aber sehr verschieden sind. Arcos ist kein Freischwinger, sein Konstruktionsprinzip beruht auf den zwei Seitenteilen, in denen Armlehne und Stuhlbeine verschmelzen und die vom Polstersitz in der Mitte zusammengehalten werden. Es hat etwas gedauert, bis wir die richtige Kurvenform für die offene Armlehnenkonstruktion gefunden hatten: zu klein, und sie wird steif – zu groß, und die Spannung geht verloren und die Form wirkt nicht mehr elegant, sondern banal. Im Gegensatz zum Möbeldesign der klassischen Moderne entschieden wir uns nicht für Stahlrohr oder Bugholz, sondern für Aluminiumspritzguss als ein Material, mit dem sich eine dezente, elegante Kurvenform erzielen lässt. So wird der geometrischen Grundidee durch ein organisches Element etwas von ihrer Härte genommen. Für welches Ambiente ist Arcos gedacht? Natürlich passt Arcos sehr gut in den Wohnbereich, aber wir haben ihn auch für öffentliche Räume entworfen: Loungebereiche, Geschäfte, Hotels, überall, wo man sich über einen Platz zum Entspannen zwischendurch freut.
In welchen Ausführungen wird es Arcos geben?
Mit den Farben haben wir uns besonders Mühe gegeben. Inspiriert von Corberós Haus bei Barcelona haben wir uns Arcos in einer einfarbigen Ausführung vorgestellt, wie einen Schatten: vornehme, dunkle, samtweiche Farben sowohl für die Bezüge als auch für die Mattlackierung der Metallkomponenten, so dass der Eindruck entsteht, der Sessel sei aus einem Stück gefertigt. Vor weißer Wand erzeugen die Farben von Arcos wirkungsvolle vielschichtige Kontraste, auch das erinnert an Corberós Villa mit ihren geometrischen Grundmustern als Inspirationsquelle für Arcos.
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Au fil des ans, les designers barcoselonais Alberto Lievore et Jeannette Altherr ont aidé à façonner l’esthétique d’Arper à travers certaines collections iconiques, telles que Leaf, Catifa, Kinesit et Parentesit. Concevant leur design selon un angle conceptuel approfondi, ils cherchent avant tout une unité holistique de pensée et d’expression. Arper est heureuse de présenter Arcos, sa nouvelle collaboration avec le studio Lievore Altherr Molina. Ces derniers partagent avec nous, dans l’interview ci-dessous, quelques réflexions sur cette collection, leur inspiration, leurs procédés. Comment décririez-vous la gestuelle d’Arcos ?
Une géométrie organique. Un classique contemporain. Sophistiqué. Luxueux.
Welche Rolle spielen die Farben im Design von Arcos?
géométrique, mais ce dernier est atténué par la façon organique dont les arcades évoluent en sculptures, et est adouci par la lumière filtrée par les plantes. Ces motifs classiques sont utilisés de manière très personnelle, loin de toute tradition classique.
Arcos ist als Ein- oder Zweisitzer oder als Stuhl erhältlich, die mattierten Armlehnen in vier verschiedenen Farben.
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Quelles ont été les sources d’inspiration pour Arcos ?
Il nous a semblé intéressant de compléter le catalogue d’Arper avec ce fauteuil et d’établir un lien avec Parentesit et Steeve. Il se devait d’être léger lui aussi, mais de manière calme, feutrée ; graphique et géométrique, sans être pour autant basique ou rigide. Nous avions certains meubles ou agencements Art Déco à l’esprit, mais sans ornementation.
Lors de la conception d’Arcos, songiez-vous à certains sculpteurs ou architectes en particulier ?
Nous avons envisagé les notions d’élégance et de charme en lien avec un certain nombre de contraintes, comme a su l’exprimer Oscar Niemeyer à travers son bâtiment Mondadori à Milan, ou l’artiste Xavier Corberó et sa maison à Esplugues, près de Barcelone. C’est un endroit très poétique, surréaliste avec ses nombreuses arcades et escaliers se chevauchant, à l’atmosphère très forte, presque onirique. Elle révèle un charme inattendu sans avoir recours aux habituels matériaux ou objets prestigieux. La maison a un côté très
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Comment la géométrie a-t-elle influencé votre design esthétique et votre façon de faire ?
Nous sommes toujours à la recherche de l’équilibre entre la géométrie et les éléments organiques. La géométrie peut être un subtil entrelacs permettant d’intégrer un objet à un ensemble. Elle peut être vue comme un témoignage de clarté, de calme, à l’instar des objets minimalistes. Mais la géométrie peut également être fragmentée et vibrante, devenir un motif. Cela dépend de la manière dont vous l’utilisez. Avec Catifa et les autres collections, nous avons commencé à réfléchir au design en tant que partie intégrante d’un système, et non juste comme un simple objet déterminé. Les éléments d’une chaise ou d’une table font partie d’un tout. Une collection de meubles fait partie d’un ensemble. Et au final, le meuble s’intègre à son environnement comme à un système. En travaillant avec le studio d’architectes MAIO sur le design de l’espace Arper lors du Salon du Meuble de Milan, nous avons utilisé une approche très similaire : concevoir un système qui combine quelques éléments géométriques afin de construire un ensemble complexe d’espaces. Mais c’est un équilibre délicat. Si l’espace contient trop de formes géométriques et que ces éléments sont interprétés de la même manière, l’espace en question devient trop dur, trop radical, incarnant davantage un concept qu’un espace de vie. En ce qui nous concerne, nous en sommes venus à la conclusion que nous avions besoin de trouver un équilibre dans la géométrie avec la douceur des formes organiques pour exprimer l’émotion et l’atmosphère que nous essayons de transmettre.
Comment rattachez-vous Arcos au design moderniste ?
Avec des matériaux tels que le bois cintré ou les tubes en acier courbé, les accoudoirs arrondis deviennent un archétype Art Déco et s’intègrent ensuite au design moderniste. L’utilisation de ces matériaux industriels permet de concilier rationnellement deux besoins, un pied et des accoudoirs, en un seul élément. Elle provoque également un vaste potentiel émotionnel, comme une gestuelle. Voyez les chaises en cantilever de Mies van der Rohe et de Marcel Breuer : elles partagent un concept très similaire, mais expriment deux visions complètement différentes. Le concept de construction d’Arcos est différent : pas de cantilever, mais deux pièces latérales unissant les
accoudoirs et les pieds de manière unique de chaque côté, reliés ensemble à l’assise capitonnée. Il nous a fallu du temps pour obtenir la courbure idéale des accoudoirs ouverts emblématiques : trop petits, la chaise semble figée ; trop grands, elle perd en tension et en forme, pour devenir presque vulgaire, alors que nous recherchions l’élégance. Plutôt que de recourir aux matériaux modernistes classiques comme le bois cintré ou le tube, nous sommes partis sur l’aluminium coulé, qui permet d’élaborer un profil recherché et discrètement arrondi. Au final, la géométrie ayant inspiré la gestuelle de la chaise est adoucie par un élément organique.
Qu’aviez-vous à l’esprit quand vous avez conçu Arcos ?
Arcos convient parfaitement aux environnements domestiques, mais nous l’imaginons plutôt en des lieux publics, espaces lounge, boutiques, hôtels, partout où vous cherchez à vous détendre, à souffler.
Arcos est-il personnalisable ?
Arcos peut être une chaise à une place ou prendre la forme d’un sofa à deux places. Les accoudoirs sont disponibles en quatre couleurs, en une finition mate.
Les couleurs sont-elles importantes dans le design d’Arcos ?
Nous avons été particulièrement attentifs au choix des couleurs. Inspirés par la maison Corberós, près de Barcelone, nous avons imaginé les pièces en une finition monochrome, comme une ombre. Nous avons choisi des couleurs élégantes, foncées, veloutées, aussi bien pour le revêtement que pour la laque mate du métal, afin de suggérer que la pièce provient d’un seul et unique matériau. Apposé à un mur blanc, la riche palette de couleurs constitue un contraste graphique suggestif, évoquant d’autant plus notre source d’inspiration : la maison Corberós et le fort archétype visuel de la géométrie.
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A lo largo de los años, los diseñadores Alberto Lievore y Jeannette Altherr, desde su estudio en Barcelona, han colaborado en dar forma al lenguaje estético de Arper a través de colecciones icónicas como Leaf, Catifa, Kinesit y Parentesit. Su diseño se basa en una profunda investigación conceptual y en la práctica busca una reunión holística entre pensamiento y expresión. Arper se complace en presentar a Arcos, nuestra nueva colaboración con el estudio Lievore Altherr Molina. A continuación, los diseñadores comparten con nosotros algunos detalles sobre la inspiración y el proceso que están tras esta nueva colección.
¿Cómo describiríais el carácter de Arcos?
Geometría orgánica. Clásico contemporáneo. Sofisticado. Lujoso ¿Cuáles han sido vuestras fuentes de inspiración para Arcos? Nos pareció que el catálogo de Arper necesitaba un sillón complementario que se vinculara con Parentesit y Steeve. Pensamos que debía ser ligero y lujoso, pero de un modo tranquilo; que debía ser gráfico y geométrico, pero sin ser básico o rígido. Teníamos en mente ciertos elementos de los muebles y los espacios Art Decó; pero sin la ornamentación. Durante el proceso de diseño de Arcos, ¿tuvisteis presente a algún escultor o arquitecto en particular? Evocamos la idea de la elegancia y el glamour reunidos con discreción, tal como expresa el edificio Mondadori de Oscar Niemeyer en Milán, o en la casa de Xavier Corberó en Esplugues, cerca de Barcelona. Este es un espacio muy poético, surrealista, con sus capas superpuestas de arcos y escaleras que crean una atmósfera fuerte, casi onírica. Tiene un glamour sorprendente sin que se hayan utilizado objetos o materiales típicamente glamurosos. En esa casa descubres una geometría fuerte, pero suavizada por la forma orgánica en que los arcos se convierten en esculturas, matizados por la luz filtrada a través de las plantas. Estos motivos clásicos se emplean de un modo muy personal que no tiene una tradición previa.
¿Cómo ha influido la geometría en la estética y los aspectos prácticos de este diseño?
El equilibrio entre la geometría y los elementos orgánicos siempre ha estado presente en nuestro trabajo. La geometría puede ser una red sutil que organiza a un objeto en un sistema. La geometría también puede visualizarse como una expresión clara y tranquila que a menudo podemos encontrar en objetos minimalistas. O puede aparecer
fragmentada y vibrante cuando se convierte en un patrón. Todo depende de cómo se utilice. Con Catifa y otras colecciones comenzamos a pensar en el diseño como parte de un sistema y no solo como un único objeto definido. Una colección de mobiliario es un sistema y, finalmente, ese mobiliario dentro de un ambiente también es un sistema. En el trabajo con el estudio de arquitectura MAIO para el diseño del stand en el Salone del Mobile de Milán, empleamos un método de aproximación similar: se trataba de diseñar un sistema que combinara unos pocos elementos geométricos sobre los que estructurar un complejo sistema constructivo y espacial. Pero este es un equilibrio delicado. Si el espacio está demasiado definido por lo geométrico y todos los elementos se interpretan de la misma manera, el espacio se vuelve demasiado duro, demasiado radical, es más un concepto que un espacio para vivir. En la práctica, una y otra vez, hemos constatado que necesitamos lograr un equilibrio entre la geometría y la suavidad de las formas orgánicas para expresar la emoción y la atmósfera que queremos transmitir.
¿Qué contextos teníais en mente al diseñar Arcos?
Aunque Arcos encaja perfectamente en el uso residencial, también lo imaginamos en espacios públicos como tiendas, hoteles o dondequiera
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¿Qué costumizaciones están disponibles para Arcos?
Arcos está disponible como silla, sillón o como sofá de dos plazas. Los apoyabrazos pueden realizarse en cuatro colores en acabado mate.
¿Qué importancia tiene el color en el diseño de Arcos?
Los colores han recibido un cuidado especial. Nos inspiramos en la casa de Xavier Corberó, cerca de Barcelona, e imaginamos las piezas con un acabado monocromo, como una sombra. Imaginamos colores elegantes, oscuros y aterciopelados, tanto en la tapicería como en el lacado mate del metal, queríamos sugerir que la pieza está realizada en un solo material. Esta rica paleta de colores crea un contraste gráfico y sugerente con las paredes blancas, evoca a nuestra fuente de inspiración: la casa de Corberó y el poderoso arquetipo visual de la geometría.
BOOKLET CILA
¿Cuál es la relación de Arcos con el diseño modernista?
A partir de materiales como la madera o el tubo de acero curvados, el apoyabrazos redondeado se convirtió en un rasgo distintivo del art déco y, poco después, del diseño modernista. El empleo de estos materiales industriales permitió una solución racional para dos necesidades –el apoyabrazos y la pata– en un solo elemento. Pero esta solución también fue un gesto con un gran potencial emocional. Pensemos en la diferencia entre las sillas en voladiza de Mies van der Rohe y la de Marcel Breuer: ambas comparten un concepto muy similar, pero reflejan dos expresiones muy diferentes. Arcos tiene un concepto constructivo diferente, no en voladizo, sino a partir de dos piezas laterales que resuelven, en cada lado, el apoyabrazos y la pata, reuniéndose en el asiento tapizado. Nos llevó un tiempo encontrar la curva correcta para el característico reposabrazos: demasiado cerrada, transmite rigidez; demasiado abierta, pierde tensión y fuerza, se convierte en vulgar en vez de elegante. En vez de emplear los materiales característicos del primer modernismo, como la madera curvada o el tubo de acero, optamos por el aluminio moldeado, que nos permite lograr un perfil elaborado y discretamente redondeado. Finalmente, la geometría que inspiró el gesto de la silla se suavizó con un elemento orgánico.
que se busque facilidad y equilibrio.
d e Von Arper gebeten, sich über die veränderten Anforderungen an unser Arbeits- und Wohnumfeld Gedanken zu machen, näherten sich Alberto Lievore und Jeannette Altherr – alias Designstudio Lievore Altherr – dem Problem mit der für sie charakteristischen gedanklichen Gründlichkeit. Was muss ein Raumambiente heute leisten und wie beeinflusst es unsere Lebensweise?
Das Resultat dieses ganzheitlichen Fragens ist Cila. Lievore Altherr hat Cila für verschiedene Kontexte entworfen, vom Wohn- über den Arbeitsbereich bis hin zu einem bald verfügbaren, eigens für das Lernambiente entworfenen Modell. Hier verraten die beiden Designer aus Barcelona, was sie zu ihrer neuen Kreation inspiriert hat.
Wie sind Sie auf einen Umhang als Vorbild für Cila gekommen?
Der Umhang ist ein vieldeutiges Motiv. Er steht nicht nur für Wissen, sondern ist auch ein elementares Symbol für Geborgenheit – wer seinen Körper in Stoff hüllt, gibt ihm Schutz, aber auch Bewegungsfreiheit. Wir dachten dabei an bekannte Figuren aus Film und Fantasy wie Harry Potter oder Star Wars. Gleichzeitig ist ein Umhang ein nicht geschlechtsgebundenes Kleidungsstück. Je nachdem, aus welchem Stoff und in welchem Schnitt, eine Schutzschicht oder eine Ausdrucksform. Ein Umhang kann schlicht und gerade fallen oder elegant geschwungen. Der japanische Modedesigner Issey hat Capes in vielen Variationen durchgespielt, seine reduzierten Kreationen bringen Dynamik und Sinnlichkeit, aber auch Schutz und Geborgenheit zum Ausdruck.
Verfügung. Wie wirkt sich Farbe auf einen Arbeitsplatz aus? Die Farbgebung schafft Emotionen und Atmosphäre, Menschen reagieren stark auf Farben. Mit der Weiterentwicklung der modernen Arbeitswelt sind unsere Arbeitsplätze demokratischer geworden, kommunikativer, emotionaler, weicher. Büros sind heute immer weniger Orte der Repräsentation, sondern ganzheitlicher Ausdruck von Wohlbefinden. Heute lässt sich eine komplexe, variantenreiche Farbpalette auch ins Bürodesign integrieren. Farbe kann außerdem eine Hilfe sein, wenn es um Orientierung und Strukturierung eines größeren Raums geht, etwa darum, in einem Großraumbüro besondere Bereiche zu definieren.
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Zum Motiv des Umhangs gehört auch der Gestus des Ein- und Umhüllens in seinen verschiedenen Dimensionen. Denken Sie an eine Umarmung: die Urform des Umhüllens. Oder an eine Bucht, in der Wasser sich sammelt. In der Architektur kam uns Felix Candela mit seinen auf der Raumfigur eines hyperbolischen Paraboloids fußenden, wellenförmigen Raumarchitekturen mit ihren Bogendecken in den Sinn.
Was verbindet eine Wölbung mit dem Gefühl von Schutz und Geborgenheit? Eine Bucht, ein Fell, ein Stück Stoff, die Decke auf dem Sofa – solche einfachen Wölbungen sind ganz elementare Formen, um Körper und Kopf zu schützen. Geborgenheit und Schutz fördern Konzentration und Vertrauen – zwei Dinge, die zum Lernen, und zum Leben ganz allgemein, unverzichtbar sind.
Für welche Kontexte haben Sie Cila entwickelt?
Cila ist ein echter Vielseiter. Es gibt eine Variante für Gewerbe- und Wohnbereich, die wie eine kleinere, sehr bequeme Fassung von Duna funktioniert, aber die Leichtigkeit von Catifa besitzt. In Cila steckt auch eine Familienähnlichkeit zu Colina, beide Kollektionen passen gut zusammen. Wir stellen uns Cila in Hotelzimmern, Cafés, Restaurants, Besprechungsräumen, Homeoffices und anderen Kontexten vor, wo Bequemlichkeit, Geborgenheit und Konzentration gefragt sind.
Welche Varianten gibt es für die einzelnen Designkomponenten von Cila?
Cila wurde als bequeme Sitzgelegenheit für ganz unterschiedliches Ambiente kreiert. Die Sitzschale aus Kunststoff kann aus sechs verschieden Farben gewählt werden, zusätzlich eine Version mit Sitzpolster oder in Vollpolsterausführung. Für das Gestell stehen Beine in Holz oder Metall, Kufengestell oder Sternfuß zur
offrant à la fois une certaine liberté de mouvement mais également un écran de sécurité, comme un bouclier. Souvenons-nous des films et des héros de Harry Potter et de Star Wars. En même temps, une cape, c’est un vêtement quotidien, asexué. En ayant recours à différents matériaux et coupes, elle peut devenir une couche protectrice ou une expression personnalisée, droite et graphique ou élégante et sinueuse. Issey Miyake, le créateur de mode japonais, a beaucoup joué avec les formes pour exprimer non seulement le mouvement et la sensualité, mais également le confort et la protection, en des lignes essentielles, graphiques. La forme basique de la cape évoque également le geste élémentaire effectué pour se draper, s’envelopper, que l’on retrouve dans de nombreuses expressions. Pensons à l’accolade, geste protecteur par excellence. Ou à la nature elle-même, à l’instar d’une crique où l’eau trouve un abri. En termes architecturaux, nous nous sommes intéressés à l’œuvre de Felix Candela qui a travaillé sur des structures utilisant le paraboloïde hyperbolique afin de créer des bâtiments sinueux, offrant un arc protecteur.
Quand Arper a interrogé les designers Alberto Lievore et Jeannette Altherr, également connus sous le nom de leur studio barcelonais Lievore Altherr, ce qu’ils pensaient des changements contemporains intervenant au sein de nos espaces de vie et de travail, ces derniers ont répondu avec la délicatesse qui les caractérise. Qu’attendons-nous des espaces où nous habitons aujourd’hui ? Comment ces espaces impactent-il notre façon de vivre ? Le résultat de l’approche holistique de Lievore Altherr se nomme Cila, une chaise conçue pour tout type d’environnement, contract et résidentiel, dont un modèle à venir spécialement créé pour le secteur de l’éducation. Les designers partagent ici leur inspiration derrière cette nouvelle collection.
Quelle a été votre source d’inspiration pour arriver à cette forme de cape, pour Cila ?
L’image de la cape est pour nous polyvalente. Une cape n’est pas uniquement un symbole de connaissance, elle incarne également une image essentielle de protection, tel un tissu enveloppant un corps,
En développant Cila, qu’aviez-vous exactement à l’esprit ?
Cila est à usage multiple. Nous avons créé une version idéale pour un usage contract et domestique, en une alternative plus petite mais très confortable de Duna, à laquelle s’ajoute la sensation de légèreté de Catifa. Cila a également un air de ressemblance avec Colina et s’intègrera parfaitement à cette collection. Nous imaginons Cila dans des espaces tels que chambres d’hôtel, cafétérias, restaurants, espaces de rencontre, bureaux à la maison, partout où les notions de confort, protection et concentration sont essentielles.
Quels sont les éléments pouvant être personnalisés chez Cila ?
Cila est conçu pour que l’on puisse s’asseoir confortablement, quel que soit le contexte. La coque plastique est disponible en six couleurs, avec un coussin d’assise capitonné en option ou une version entièrement revêtue. Les pieds peuvent également être personnalisés en métal ou en bois, avec un piétement
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Les couleurs créent des émotions et une atmosphère, auxquelles les gens réagissent fortement. Les espaces de travail évoluent, ils deviennent plus démocratiques, on y communique davantage, de manière plus affective et plus douce. Le bureau incarne de moins en moins un statut, mais au contraire une expression générale de bien-être. Aujourd’hui nous pouvons intégrer des couleurs variées et complexes quand nous concevons des espaces de travail. La couleur peut aider à orienter et proportionner un espace, en définissant des zones précises au sein de vastes open spaces, comme un bureau.
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el cuerpo permite la libertad de movimientos, pero también actúa como un escudo. Teníamos en mente iconos del cine y la literatura, como Harry Potter o los personajes de Star Wars. La capa también es una prenda de vestir cotidiana sin un género determinado. Gracias al uso de distintos materiales y patronajes puede convertirse en una capa protectora o en una prenda a medida; puede ser austera o gráfica, elegante o curvilínea. El diseñador de moda japonés Issey Miyake investigó mucho la forma en que la tela expresa movimiento y sensualidad, además de confort y una forma esencial, gráfica. La forma básica de la capa también evoca el gesto elemental de envolver y esta acción encierra muchas expresiones y significados. No hace pensar en el abrazo: una manera básica de envolver. Y también en las formas básicas de la naturaleza: una cala donde el agua encuentra refugio. En el campo de la arquitectura, nos hemos fijado en el trabajo de Félix Candela, que trabaja con estructuras basadas en el uso de una parábola hiperbólica para crear edificios ondulados que ofrecen un arco que protege.
Quel lien faites-vous entre la courbe et le sentiment de protection ou d’intimité ?
Une crique, la peau d’un animal, une pièce de tissu, un plaid sur un canapé, tout nous rappelle que la forme courbe reste la manière essentielle de protéger le corps et la tête. La protection et l’abri favorisent également la concentration et la confiance, nécessaires à l’apprentissage et dans la vie en général. fr
luge métallisé ou un piétement luge. Comment la couleur influence-t-elle l’espace de travail ?
¿Cuál es el impacto del color en los espacios de trabajo?
Las gamas de color crean emoción y una atmósfera determinada, y generan una reacción muy fuerte en las personas. A medida que los espacios de trabajo evolucionan, se vuelven más democráticos, más empáticos, más emocionales y más suaves. La oficina es cada vez menos una representación de estatus, y cada vez más una expresión holística de bienestar. Ahora podemos integrar gamas de colores variadas y complejas en el diseño de espacios de trabajo. El color también puede ayudarnos a definir la orientación y las proporciones de un espacio determinado al definir zonas específicas en el ámbito de un espacio abierto como una oficina.
¿Cuál es la relación de la curva con el sentimiento de protección o intimidad?
Una cala, la piel de un animal, una pieza de tela, una manta sobre un sofá... ofrecen curvas simples con las que protegernos física y psicológicamente. La protección y el refugio también favorecen la concentración y la confianza; son estados de ánimo que necesitamos para aprender y, en general, para vivir. e s Cuando Arper se preguntó por los cambios que han experimentado los espacios de trabajo en la vida contemporánea, los diseñadores Alberto Lievore y Jeannette Altherr — conocidos por su estudio de diseño Lievore Altherre en Barcelona — abordaron la cuestión con la profundidad que les caracteriza. ¿Que necesitamos que nos aporten los espacios que actualmente habitamos? ¿De qué manera afectan los espacios a nuestro modo de vida? El resultado de la aproximación holística que realizó Lievore Altherr es Cila, una silla diseñada para integrarse en distintos contextos –desde el contract al residencial– que próximamente contará con una versión para el sector educativo. En la siguiente entrevista los diseñadores comparten los elementos que inspiraron a esta nueva colección.
En el proceso de diseño e Cila, ¿cómo llegasteis a considerar la capa como fuente de inspiración?
Para nosotros la imagen de la capa tiene múltiples significados. La capa no solo es símbolo de conocimiento, también expresa una imagen esencial de protección; el paño que cubre
¿Qué contextos teníais en mente durante el desarrollo de Cila?
Cila se integra en múltiples contextos. Hemos creado una versión destinada al contract y el uso residencial que funciona como una alternativa más pequeña e igual de confortable que Duna, pero con la ligereza de Catifa. Cila también mantiene rasgos familiares con Colina y se emparejará bien con esa colección. Imaginamos a Cila en espacios como habitaciones de hotel, cafeterías, restaurantes, salas de reunión, oficinas domésticas y, en general, en cualquier lugar donde se busque confort, tranquilidad y concentración.
¿Qué elementos del diseño de Cila pueden costumizarse?
Cila está diseñada para ofrecer un asiento confortable en muchos contextos diferente. Su carcasa de plástico está disponible en seis colores con un asiento tapizado o en una versión completamente tapizada. Las patas también pueden costumizarse en metal o madera con base de trineo de metal o de caballete.
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FABRICS LEATHERS
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Fabrics & Leathers
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kvadrat.dk fidivi.com
Floyd Screen 12 colors
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Umami 19 colors
Umami 2 10 colors
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Credits Collection pictures: — Marco Covi Photography: — Marco Covi & RNDR Studio Perspectives section: — Rice+Lipka Architects, 26 — Niels Nygaard, 27 (2) — Tom Arban, 27 (3) — bpk | Jörg F. Muller, 28 (1) — Ketil Jacobsen, 28 (2) — 11h45, 29 (3-6) — Marco Covi, 29 (4-5) — Kaare Viemose, 29 (7) — Salva Lopez, 31 - 33 (bottom) — Studio Altherr, 30 - 32 - 33 (top) - 34 Booklet Arcos: — Marco Covi & RNDR Studio, 1 - 7 - 11 - 12 — Salva Lopez, 2 - 8 — Creative Commons / Wikipedia, 4 — Illustration Pol Montserrat, 5 Booklet Cila: — Marco Covi & RNDR Studio, 1 - 12 — Salva Lopez, 2 - 4/5 - 7 - 10 - 11 — Francisco Aragão / Getty Images, 8 Designer’s portraits: — Courtesy of designer’s studio Creative Direction: — Studio Altherr Styling: — Studio Altherr — Studio Bakker — Francesca Roncali Graphic Layout: — Studio Altherr — Clase bcn — Arper Copy: — Abbye Churchill — Arper Editing: — Arper Translations: — Claudia Ovan — Achim Wurm — Anne-Sophie Milard — Albert Mauri Color separation: — Arper — Sartori Group srl — Grafiche Antiga SPA Printed by Grafiche Antiga SPA
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