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Gestione della lettiera
Una valida gestione della lettiera, prima, durante e dopo il ciclo è un fattore chiave per migliorare le performance del pollo, il suo benessere e salute. Gli allevatori capaci sanno che una buona gestione della lettiera è critica, soprattutto oggi che si alleva senza antibiotici. Gli allevatori avicoli sanno bene che una valida gestione della lettiera inizia già dal gruppo precedente. Se si aspetta l’accasamento di un nuovo gruppo per iniziare un programma gestionale, si è già atteso troppo, e probabilmente solo il gruppo successivo trarrà beneficio dal lavoro svolto. Le condizioni della lettiera non cambiano dal giorno alla notte, ma è necessario stare al passo con i cambiamenti: la gestione della lettiera è un processo costante, che richiede tempo e fatica da parte dell’allevatore. Fortunatamente esistono diverse opzioni che possono aiutare: ad esempio il condi-zionamento della lettiera, l’asportazione della crosta e l’aerazione, metodiche che ne favoriscono una migliore gestione fra i vari gruppi.
Anche ridurre la quantità di acqua che la bagna e aumentarne la quantità che da essa evapora rappresentano metodi risolutivi efficaci.
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Problemi di lettiera e di umidità
In questi tempi l'aumento dei prezzi sta causando una carenza di materiali tradizionali usati per la lettiera, come trucioli trucioli di pino, lolla di riso e di arachidi. Anche la distribuzione sul terreno può essere un problema in termini di impatto ambientale, secondo le regolamentazioni locali. Inoltre, la lettiera usata può essere fonte di prolificazione di patogeni e infettare quindi i gruppi successivi.
Negli Stati Uniti il riutilizzo della lettiera esistente è pratica frequente, ma sta diventando un problema per questi motivi:
• presenza di elevati livelli di ammoniaca nelle prime fasi della pulcinaia;
• problemi di umidità legati a lettiera bagnata e quindi di benessere degli avicoli;
• maggiori costi di energia (gas ed elettricità) per mantenere una buona qualità dell’aria;
• passaggio di patogeni da un gruppo al successivo, causa di possibile malattie.
Il fattore chiave che influenza la qualità della lettiera è l'umidità, che viene associata a diversi fattori, quali la temperatura, l’ambiente del capannone, la sua ventilazione, il livello di umidità ecc., e anche alle proprietà della lettiera stessa (materiale usato, nuovo o vecchio, profondità, umidità ecc.). La lettiera umida è un problema ben noto da almeno cento anni, che continua a rappresentare un fattore critico per il settore avicolo, nonostante lo sviluppo genetico, gli schemi di accasamento, le tecniche di ventilazione e le metodiche produttive. Determinare quale sia il livello eccessivo di umidità non è facile.
In Mississippi il livello medio di umidità della lettiera dei polli da carne si aggira sul 27%. Livelli superiori al 25% possono comprometterne la capacità di ammortizzare l’isolamento e la ritenzione idrica. Oltre il 35% si sviluppa facilmente dermatite plantare. Non esiste tuttavia un valore singolo che definisca il momento in cui iniziano i problemi, così come non c’è una singola fonte di umidità che causi lettiera umida. Sono diversi i i fattori che ne aumentano l’umidità, tra i quali possiamo citare il materiale usato, le sue proprietà, le condizioni (umidità, friabilità, vischiosità), il tasso di deposizione degli escrementi, l'attività dei polli, l'ambiente del capannone, i programmi di ventilazione, ecc. Si stima che la quota di acqua derivante dagli escrementi vari da 1,5 a 3,2 litri/m2 /giorno; poi, con la crescita degli avicoli, aumenti fino a 100 litri/ m2 /giorno. È una quantità altissima, molto superiore alla capacità di trattenimento e assorbimento della lettiera. In questo modo si comprende facilmente l’importanza dell’evaporazione e rimozione dell'umidità tramite una corretta ventilazione.
L’ammoniaca (NH3) rappresenta uno dei principali problemi con la lettiera riutilizzata o rigirata, in particolare se essa è umida. Livelli alti di NH3 nei capannoni avicoli comportano problemi di benessere animale, prestazioni ridotte e peggioramento della salute con perdite economiche a livello di allevamento e macellazione.
La riduzione dello stress nel periodo di crescita è fondamentale per mantenere adeguati standard di benessere ed è cruciale nel diminuire il costo per chilo di carne al momento del carico. La volatilizzazione dell’ammoniaca dipende dalla temperatura, dal pH, dall’umidità e dalla movimentazione dell’aria. Si noti che l’evaporazione dipende anche dal contenuto in umidità della lettiera e dal flusso di ventilazione che le scorre sopra.
Controllo dell’umidità
Il controllo dell’umidità dipende in gran parte dalle pratiche di gestione. Ciò significa controlli regolari del sistema idrico per evitare perdite e un continuo monitoraggio della ventilazione. Regolare l’altezza degli abbeveratoi e la pressione dell’acqua con il crescere dei polli è fondamentale per prevenire sprechi di acqua e sversamenti.
Aumentare costantemente la ventilazione nel gruppo in crescita è necessario per rimuovere l’umidità della lettiera e anche una densità uniforme degli avicoli in allevamento è vitale per controllarla; ciò significa anche spostare regolarmente il gruppo da metà a tutto il capannone, uniformando la distribuzione dei soggetti dalla pulcinaia al fondo del capannone. Con l’uso di flussometri, sia nella zona pulcinaia che nel resto del capannone, si riesce a controllare l’uniformità della distribuzione. L’umidità della lettiera può essere ridotta anche con l’installazione di piccoli ventilatori a soffitto, che possono funzionare costantemente oppure essere regolati dall’allevatore in base alle esigenze del momento. I ventilatori a soffitto mantengono una ventilazione leggera, movimentando l’aria senza creare spifferi o correnti, il che favorisce la rimozione della stratificazione termica nel capannone e incentiva l’asciugatura della lettiera.
È importante infine deviare l’acqua piovana lontano dai capannoni e dai pannelli; l’acqua stagnante può infatti penetrare nei pannelli e di conseguenza confluire all'interno del capannone con relativo danno della lettiera. Lo spessore della copertura dovrebbe essere almeno di 7-8 centimetri, con una distribuzione uguale in tutto il capannone, perché, se lo spessore è diverso, si creano problemi di accesso uniforme ad abbeveratoi e mangiatoie. Di solito la lettiera che si trova davanti al pannello di raffrescamento è dura e spesso umida, e ciò crea un aumento dei livelli di ammoniaca.
La qualità della lettiera non si esaurisce nel mantenerne il livello ideale di umidità, ma deve anche essere friabile e favorire il benessere animale. Una lettiera friabile, infatti, perde più facilmente umidità e il pollo vi può razzolare comodamente ed effettuare tutte le sue attività tipiche. L’umidità invece favorisce la coesione delle particelle di lettiera, che la rendono appiccicosa. Un aumento del livello di umidità dal 20 al 30% causa un’adesione delle particelle che formano dei blocchetti, in cui l’acqua funge da legante naturale.
La ventilazione aiuta la gestione della lettiera e deve essere adeguata nelle varie stagioni e dinamiche climatiche per mantenere una corretta condizione ambientale e la giusta temperatura corporea del pollo. Tuttavia, i coltivatori spesso riducono significativamente i tassi di ventilazione in inverno per risparmiare carburante e ridurre i costi di riscaldamento. In questa stagione diminuire la ventilazione porta alla formazione di lettiera umida, aumenta i livelli di ammoniaca e mette così a rischio la salute del gruppo. La conseguenza è che vengono compromessi i parametri di benessere animale e spesso bisogna aumentare di nuovo la ventilazione per ripristinare livelli accettabili di NH3, cosa che richiede di solito costi maggiori di quelli che sarebbero stati necessari per una ventilazione in grado di prevenire la formazione di umidità in eccesso.
La svolta della produzione senza antibiotici
Produrre senza antibiotici richiede un modo diverso di pensare l’allevamento del pollo: ci vuole una gestione migliore che rientri nei fondamentali dell’allevamento. Utilizzare la lettiera vecchia appare spesso la soluzione migliore da adottare.
Alcune aziende rimuovono selettivamente la lettiera da alcuni allevamenti e la spargono sulla nuova in altri prima del ciclo: ciò favorisce una buona partenza del pulcino, migliorandone il sistema immunitario, elemento fonda mentale per una produzione senza antibiotici
Negli Stati Uniti allevare senza uso di antimicrobici ha mostrato le carenze di alcuni programmi di gestione; l’u so seppure di quote minime di antibiotico ha consentito finora di coprire alcune falle gestionali. Ciò che era con siderato pulito prima dei programmi antibiotic-free, oggi non lo è più; è dunque fondamentale implementare i se guenti punti:
• avere una buona qualità di uova da schiusa;
• massima igiene negli incubatoi;
• migliorare la qualità del mangime;
• migliorare la gestione e in particolare la qualità della lettiera, dell’aria, il controllo della ventilazione, della temperatura e dell’ammoniaca.
In ogni fase e aspetto dell'allevamento debbono essere messe in atto buone pratiche gestionali, includendo soprattutto i seguenti fattori critici:
• buon programma di biosicurezza;
• buon programma di vaccinazione;
• raccolta e gestione della documentazione di buone pratiche aziendali;
• buon programma alimentare;
• mangime di buona qualità;
• adeguato programma sanitario nei riproduttori;
• pulizia degli incubatoi, delle scatole dei pulcini e dei camion di consegna;
• pratiche aziendali dirette alla qualità della lettiera, ai livelli giusti di ammoniaca, di temperatura, ventilazione e umidità.
I programmi di allevamento senza uso di antibiotici richiedono:
• densità di allevamento ottimale;
• buona gestione della lettiera;
• ambiente di accasamento ideale;
• buon mangime prestarter;
• buona qualità dell’acqua di bevanda e programmi di pulizia e sanificazione delle linee idriche.
La gestione della lettiera in inverno
Diversi fattori rendono problematica la gestione della lettiera in inverno: l’aria fredda esterna; la necessità di mantenere la temperatura della pulcinaia sui 35 °C; distribuire uniformemente il flusso di aria per avere la stessa temperatura ovunque; il costo del gas. Anche in questo caso l’umidità è un fattore chiave nel salvaguardare la qualità della lettiera. Ma da dove proviene questa umidità? I polli consumano circa due chili di acqua per ogni chilo di mangime; l’80% di questa acqua viene immessa in ambiente in forma di escrementi e respirazione. Un’altra possibile fonte di umidità è data dall’attività delle cappe riscaldanti che, per ogni chilo di gas consumato, producono circa 600 gr di acqua: tale umidità va controllata tramite la ventilazione, la cui quota necessaria varia quasi costantemente. Il tasso di ventilazione deve essere quello necessario per gestire l’ammoniaca a livelli inferiori alle 25 ppm, con un’umidità che vari dal 50 al 70%. Aspettare fino a quando la lettiera diventa appiccicosa per poi ventilare è inutile: a quel punto non si riuscirà più, con la sola ventilazione, a ritornare alla situazione precedente.
Impilamento e ventilazione
Si tratta di una pratica gestionale utile e poco costosa che riduce la carica dei patogeni che si crea nella lettiera vecchia. Non si tratta di un compostaggio, perché le pile di lettiera non restano cosi a lungo da dare inizio al compostaggio ma, se eseguito correttamente, si instaura un processo termico capace di uccidere i patogeni presenti, inattivandoli.
L’umidità della lettiera non deve superare il 25-30%, altrimenti non si attiva il processo termico e si sono sprecati tempo e carburante. Occorre tempo anche per usare correttamente la strumentazione per questa procedura, per fare partire e funzionare il processo: quindi almeno più di 10 giorni, tra un gruppo e l’altro, altrimenti il rischio è di fare un lavoro inutile e poco pulito. Comunque, se lo si fa correttamente, e con il livello di umidità adeguato per arrivare alle temperature previste, molti dei patogeni presenti sulla lettiera verranno eliminati. In base al livello di umidità, sarà necessario lasciarla incrostata più a lungo per instaurare il processo termico. Dopo il processo, si deve tenere la lettiera per 3-4 giorni a seccare e raffreddare prima di distribuirla, altrimenti la quota di ammoniaca prodotta supererà la sua capacità ammendante e non farà il suo lavoro. Una lettiera più profonda di 15 cm è difficile da gestire, perché troppo voluminosa: per tale pratica l'ideale è uno strato con una profondità che vari da 8 a 15 cm.
Conclusioni
L’umidità della lettiera è sempre problematica per gli allevamenti avicoli; essa crea varie difficoltà quali una maggiore carica batterica, alti livelli di ammoniaca e problemi ai plantari dei soggetti.
Produrre senza uso di antibiotici richiede una corretta gestione d'allevamento; condizioni di scarsa qualità della lettiera sono stressanti e causano ai polli vari problemi di benessere. Togliere la superficie incrostata della lettiera, condizionarla e impilarla sono opzioni che consentono all’allevatore di migliorare notevolmente le condizioni degli avicoli.
La bibliografia è disponibile su richiesta Dagli atti della Midwest Poultry Federation Convention - 2022