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LITECNIC O P O

Relatore: Prof. Fabrizio Zanni

La città di Como è caratterizzata da una complessa morfologia territoriale che ne ha ovviamente segnato lo sviluppo e questa particolarità si è inoltre ripercossa fortemente sul piano dell’infrastruttura. Si è deciso quindi di analizzare lo sviluppo del comune di Como nel periodo di suo più deciso ampliamento, il ventesimo secolo. Adottando come punto di partenza\criterio l’impianto della Como romana, tutt’ora riconoscibile nel centro storico all’interno delle mura, si nota come nel 1919 la città fosse ancora in fase di sviluppo all’interno della convalle, anche se alcuni assi principali (gli accessi dai comuni limitrofi, il girone intorno alle mura..) risultano nettamente definiti. Durante il secolo XX lo schema insediativo è stato volto alla costipazione della convalle senza però una adeguata previsioni di aree che potessero in qualche modo contrapporsi al tessuto denso che si è successivamente sviluppato. Sebbene si sia definito il tracciato della tangenziale (verso Ovest), l’impressione è quella che non si sia previsto un adeguato grado di infrastrutturazione. La successiva fase di espansione si è rivolta ovviamente verso l’esterno della convalle e quindi lungo i tre assi principali di accesso (Sud-Camerlata; NordTavernola; Est-Lipomo), secondo schemi urbani di tipo diffuso. Anche questa fase è stata però caratterizzata da una mancanza di adeguamento dei percorsi, complicata dal fatto che lo schema diffuso si è sviluppato in modo irregolare e caotico, concentrandosi lungo gli assi viari di maggior percorrenza. Una situazione di questo tipo si ripercuote sulla convalle, in quanto non sono state pianificate aree che possano permettere una modificazione dell’impianto della città tale da poter supplire all’elevata carenza di percorsi ed infrastrutture.

Como_secoloXX - costipazione della convalle

Como_1919 - prima fascia di espansione

Como_2008 - Città diffusa

Analisi della struttra insediativa

Como - impianto romano

1a Facoltà di Architettura e Società - a.a. 2007-2008 Tesi di Laurea in Scienze dell’ Architettura

POLITECNICO DI MILANO

Un’interferenza infrastrutturale tra città diffusa e spina verde a Como

Studente: Francesco Ronchi Matricola: 197895

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Assi principali di espansione



Relatore: Prof. Fabrizio Zanni

Accessi - Vuoti - Trasformazioni

Spine ferroviarie

Legenda

Tavola di sintesi

Un’interferenza infrastrutturale tra città diffusa e spina verde a Como

Studente: Francesco Ronchi Matricola: 197895

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Accessi

LITECNIC PO O

1a Facoltà di Architettura e Società - a.a. 2007-2008 Tesi di Laurea in Scienze dell’ Architettura

POLITECNICO DI MILANO

Ferrovia

Città diffusa

Assi tessuto diffuso

Aree in trasformazione S_01 - FS

T_01 - Nord

T_02 - Sud

T_03 - Est

S_02 - LeNord

Dalle analisi svolte è emerso un sistema di città diffusa concentrato attorno ai principali assi viari e ferroviari di collegamento alla rete nazionale (autostrada, confine, rete ferroviaria locale)ed internazionale (rete ferroviaria statale), senza però un conseguente adeguamento dal punto di vista infrastrutturale tale da evitare la evidente situazione di congestionamento del traffico locale. Ponendo in evidenza le aree prossime agli assi principali in direzione della convalle, sono stati individuati degli spazi che per caratteristiche particolari (aree in trasformazione, aree dismesse, aree non edificate) creano dei vuoti all’interno del fortemente irregolare tessuto diffuso tipico dell’ hinterland comasco. Si è voluto immaginare queste aree come punti ove inserire assi che possano essere identificati tanto come “fratture” nel tessuto diffuso, quanto come nuove possibili localizzazioni di nodi infrastrutturali che possano sia potenziare una rete certamente carente, sia porsi come nuovi elementi generatori\ordinatori dello spazio urbano. E’ inoltre interessante notare come i tracciati ferroviari che servono Como (storicamente identificati come fratture) possano invece essere considerati delle “spine”, assi che se adeguatamente potenziati permetteranno di organizzare in modo coerente lo spazio circostante.

Aree dismesse

Vuoti


basamenti - concept

E’ stata scelta come area di progetto la Valmulini, piccolo avvallamento in prossimità del quale avviene l’accesso a Como provenendo da Sud. La zona è, da un punto di vista morfologico, fortemente caratterizzata, in quanto localizzata nel punto di incrocio di due sistemi, la città diffusa in direzione Nord-Sud, ed il parco della Spina Verde, in direzione Est-Ovest. Da un punto di vista urbano, l’area risulta di notevole interesse per la presenza dell’ospedale S.Anna, struttura che verrà presto dismessa in favore della nuova sede in località Tre Camini a S.Fermo della Battaglia che verrà consegnata entro il 2009. Lo spostamento dell’ospedale garantirà una possibilità di intervento su un lotto di grandi dimensioni, in una zona dove sono evidenti forti criticità sia da un punto di vista viabilistico-infrastrutturale, sia da un punto di vista sociale. Un ulteriore motivo di interesse è la presenza nella Valmulini di un autosilo (ora dedicato perlopiù all’ospedale) situato in corrispondenza dell’incrocio dei due sistemi su rotaia che servono la città di Como, le ferrovie dello stato e le ferrovie nord. La proposta progettuale riguarda: 1- la riconversione dell’ultimo tratto del percorso delle ferrovie nord, diretto verso il centro di Como, in favore della realizzazione di una linea di metropolitana leggera in superficie, tele da permettere un collegamento rapido tra hinterland e centro città, tanto in direzione Como servendosi dell’autosilo per il rimessaggio dei veicoli e così diminuendo il flusso veicolare in convalle, quanto nella direzione opposta, verso l’area dell’ex ospedale, che si spera possa rimanere pubblica e caratterizzarsi come nuovo polo culturale/istituzionale di Como. 2- la relizzazione di una piccola stazione lungo il percorso delle ferrovie dello stato che possa sostituire la stazione esistente pochi kilometri più a Sud, in virtù della vicinanza tanto all’autosilo quanto al nuovo tratto di metropolitana leggere, creando così un vero e proprio luogo di interscambio tra mezzo su gomma e rete ferroviaria, sia nazionale che internazionale.

L’impianto di progetto deriva dal confronto tanto con la morfologia del territorio circostante (una valle), quanto dal confronto con l’unico manufatto architettonico rilevante presente nella Valmulini, l’autosilo dell’ospedale S.Anna. La prima scelta progettuale ha riguardato la collocazione di due basamenti imponenti, il cui forte carattere di monoliticità si relaziona sia al volume certamente importante dell’autosilo (64 mt circa di diametro e quasi 30 di altezza), sia al tentativo di disegnare l’area di progetto come vero e proprio elemento di soglia, in grado di far percepire ed ulteriormente rimarcare il passaggio tra differenti ambiti urbani. Per quanto riguarda la disposizione dei due blocchi stazione, la prosimità dei binari all’autosilo ha certo aiutato ad incanalare la forte dinamicità derivata dalla forma circolare del parcheggio entro il sistema di percorsi che attraversa l’intero intervento

impianto planimetrico - concept




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