Fiume è italiana

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27 GENNAIO 1924

27 GENNAIO 2014

Sono trascorsi novant'anni dall'abbattimento dei cancelli ideologici che separavano Fiume dalla sua amata Madre: l'Italia. Alziamo dunque i calici e brindiamo a questa data memorabile che ha visto due popoli, quello italiano da una parte e quello del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni dall'altra, affratellarsi nel nome del Rispetto e della Pace umana.

Di seguito riportiamo i documenti dell'epoca tratti dall'Opera Omnia di Benito Mussolini a cura della Casa editrice LA FENICE:


Da Il popolo d'Italia, N.24, 27 gennaio 1924 XI IL CONVEGNO A PALAZZO CHIGI Alle ore 16, a palazzo Chigi, nel salone della Vittoria, si sono riuniti l'on. Mussolini, il senatore Contarini e gli esperti italiani da una parte e dall'altra, il signor Pašić , il signor Nincič, e gli esperti jugoslavi. La riunione odierna va considerata come definitiva. Questa l'impressione che si aveva stasera negli ambienti di palazzo Chigi, dove regna il massimo ottimismo. In serata è stato diramato il seguente comunicato ufficiale: Oggi, alle ore 16,30, ha avuto luogo, nel salone della Vittoria a palazzo Chigi, una riunione generale italo-jugoslava per l'esame di quelle minori questioni di dettaglio che erano rimaste in discussione fra i due governi. La riunione è stata presieduta da S.E. Mussolini e vi hanno partecipato S.E. Pašić , S.E. Nincič, il signor Antonievič, S.E. Contarini, il generale Bodrero, il commendator Paulucci di Calboli-Barone, il cavalier Summonte e il commendator Rocco. La riunione ha avuto carattere definitivo e l'accordo è stato completamente raggiunto su tutti i punti”. Dall'ottimismo che si manifesta a palazzo Chigi si ha l'impressione che la firma dei due protocolli del trattato si avrà domani mattina. Da Il Popolo d'Italia, N.25, 29 gennaio 1924, XI IL PATTO ITALO-JUGOSLAVO LA NOTIZIA UFFICIALE Roma, 27 notte Oggi, alle ore 14, nel salone della Vittoria a palazzo Chigi, si è proceduto alla firma del patto di amicizia e della convenzione per Fiume tra il governo ed il Governo dei serbi-croati-sloveni. Per l'Italia ha firmato S.E. Mussolini; per il regno dei serbi-croati-sloveni, S.E. Pašić e S.E. Nincič. Assistevano alla cerimonia S.E. Contarini; il comm. Paulucci di Calboli-Barone; il gen. Bodrero, il comm. Summonte; il comm.Arlotta; il comm. Giannini; il barone Valentino; il comm.CrispoMoncada; il comm. Rocco; Antonievič, ministro serbi-croati-sloveni a Roma, Cristič, capo di Gabinetto di S.E. Pašić; e Petrovič, capo di gabinetto di S.E. Nincič; nonché Ifcovič, capo dell'Ufficio stampa del regno S.H.S. I lavori preparatori per la convenzione addizionale all'accordo per Fiume saranno ultimati entro domani in modo che la convenzione possa essere firmata nella giornata stessa. I protocolli saranno pubblicati martedì sera. Da Il Popolo d'Italia, N.25, 29 gennaio 1924, XI A Roma, a palazzo Venezia, la sera del 27 gennaio 1924, in occasione della firma degli accordi fra l'Italia e la Jugoslavia, Mussolini offre un pranzo in onore della missione jugoslava. Terminato il pranzo, il Presidente del Consiglio rivolge a Nikola Pašić , Presidente del Consiglio jugoslavo, le parole qui riportate: “Signor Presidente! Le attestazioni di simpatia cordiale che il popolo italiano vi ha spontaneamente tributate durante il vostro viaggio dalla frontiera a Roma, vi dimostrano più delle mia parole quali sono in questo momento i sentimenti della mia nazione nei confronti vostri e del vostro paese. Il viaggio che avete con ammirabile resistenza giovanile intrapreso, il vostro omaggio al Milite Ignoto italiano e soprattutto i patti che noi abbiamo qui in Roma solennemente firmati, hanno suscitato la più grande soddisfazione in tutta Italia. I nostri accordi chiudono un periodo della storia tormentosa del dopoguerra e ne aprono un altro. Una saggia valutazione degli interessi reciproci ci ha condotti a realizzare un'intesa che abbraccia tutte le relazioni fra i due paesi e le rende fecondo ai fini dello sviluppo crescente dei nostri popoli, la cui collaborazione, economica, politica, spirituale costituisce un elemento essenziale per la pace europea. Vogliate, signor Presidente, gradire l'attestazione profonda della mia personale simpatia e


permettere che io levi l'augurio per la salute del vostro sovrano e per la prosperità e l'avvenire della vostra patria”. Il Presidente del Consiglio Pašić, risponde nel modo seguente: “Signor Presidente! In questo solenne giorno nel quale abbiamo concluso e firmato l'alleanza di pace tra i nostri due popoli vicini, permettetemi, o illustre uomo di Stato, di presentarvi i miei ringraziamenti e in pari tempo di esprimervi la mia gratitudine per il popolo italiano, che volle venire a salutarmi durante il mio viaggio e ad esprimermi i suoi voti pel successo della nostra missione. Noi desideriamo che il trattato di amicizia e di pace che abbiamo concluso nella gloriosa ed eterna città di Roma rimanga un atto storico, che affermerà la pace e l'amicizia perpetua tra i nostri due popoli e che servirà allo sviluppo dei loro rapporti commerciali e al riavvicinamento culturale, come pure al mantenimento della pace mondiale, ottenuta dopo tanti sacrifici comuni. Io levo il mio calice alla salute ed alla felicità di Sua Maestà il re Vittorio Emanuele III, alla felicità e prosperità del popolo italiano e alla vostra felicità personale, signor Presidente, eminente rappresentante del vostro popolo”.


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