Il circo e il sindaco di Ghisalba Samuele Vegini

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Aprile 2013

BEATI MONOCULI IN TERRA CAECORUM

Il riserbo da noi tenuto sugli spettacoli circensi da voi autorizzati sul territorio comunale cessa insieme alla scontata proroga concessa all'ennesimo circo: il circo Kino. Come è vostra consuetudine , da quando avete occupato legittimamente il Municipio dopo le elezioni, avete dato la possibilità ad una compagnia circense di sostare ed esercitare l'esiziale spettacolo dinanzi agli occhi dei più piccoli, vittime della propaganda infestante nelle vie del paese. Colorati cartelloni appesi ovunque celano la tristezza della schiavitù animale. Se per alcuni può sembrare esiguo il numero degli animali utilizzati da questa famiglia , implacabile giunge la risposta : basterebbe un solo essere senziente “in catene” per portare la nostra protesta sul vostro tavolo. Monetizzare la vita animale nella vacuità imperante moderna in cui noi tutti viviamo potrebbe apparire a voi poca cosa , affare di poco conto . Lo sappiamo. Noi siamo invece fermamente convinti che siano mille piccole azioni quotidiane di solidarietà verso gli innocenti a dar vita al Nuovo , al Futuro che ad oggi ci è negato dal nefasto presente. Non siamo un gruppo politico e non tendiamo la mano all'opposizione del paese. Nessuno scopo materiale per noi quindi. Le vedute misoneiste devono però cessare e questa è l'occasione per voi e per gli abitanti di Ghisalba di dare un netto strappo al poco edificante passato vietando il circo con gli animali sul territorio comunale.


Aprile 2013

COMMENTO AL BREVE ARTICOLO APPARSO SUL GIORNALE DI TREVIGLIO: “IL GIALLO DELLA LETTERA AL SINDACO DI GHISALBA” Il sindaco di Ghisalba, Samuele Vegini, dopo aver negato di aver ricevuto la nostra missiva (povere Poste Italiane) dichiara che "Il circo si colloca su un'area privata, e quindi il Comune non ha voce in capitolo". Di seguito, il commento all'articolo (non pubblicato dal GdT. Crediamo -senza sarcasmo- in un errore tecnico del sito): "Il signor sindaco, tale Samuele Vegini, nega dunque la presenza di una richiesta d'autorizzazione al Comune di Ghisalba da parte del Circo Kino ? Oltre a negare il ricevimento della raccomandata (sul sito delle Poste è contrassegnata come -CONSEGNATA AL DESTINATARIO IL 10 APRILE-) nega pure l'esistenza di una elementare norma . Se la prima non è oggettivamente smentibile, la seconda lambisce la giocondità di chi non prova interesse alcuno verso i suoi concittadini : "...e quindi il Comune non ha voce in capitolo", non può essere considerata una risposta all'altezza del problema. Vorremmo inoltre ricordare che sono diversi i comuni che si stanno adoperando per arginare il "problema circo con gli animali". VEDI :http://www.agireora.org/circhi/proteste.html Certi , comunque , che il Tag (ci riferiamo al sito del GdT) fatto poco sopra, possa attirare l'attenzione del signor sindaco, riproponiamo la lettera a lui inviata: SEGUE COMUNICATO Grazie M.A.B.


26 FEBBRAIO 2014 IL FUGGITIVO Questo documento è indirizzato al giovane – anagraficamente sindaco di Ghisalba, Samuele Vegini . Non è trascorso nemmeno un anno dalla nostra ultima missiva dal titolo BEATI MONOCULI IN TERRA CAECORUM che le circostanze ci portano nuovamente ad affrontare un tema delicato e, diciamolo pure, superfluo. La presenza del circo, questa volta con qualche “oggetto” animato in più (tigri, cammelli, dromedari, foche, zebre, cavalli, mucche scozzesi, cavallini poni, asini albini...) segna indelebilmente l'amministrazione leghista di Ghisalba, la sua essenza antisociale e diseducativa portata avanti in questi suoi anni di presenza in municipio. Nessun progetto è stato ideato e portato a termine da un gruppo di persone che, a parole, ha sempre deprecato la poltroneria di Roma e dintorni. Feste, notti bianche, circhi e minicirchi (esemplare la sosta, per qualche ora, d'una “carovana” similgitana con poni e lama caricati su di un furgone scassato in zona mercato di qualche mese fa) sono gli unici segni di questa amministrazione fantasma, che porta come fiore all'occhiello, l'opera di disumanizzazione di una piccola comunità di provincia. Che sia colpa del partito di provenienza o della inattitudine alla vita politica, non è per noi importante. La ricerca delle radici del loro fallimento non rientra tra i nostri obiettivi. La gioventù porta seco la bellezza dell'intraprendenza, dell'ardore e del coraggio. La viltà è relegata negli anfratti del cuore di quei pochi che, miseramente, preferiscono l'agiatezza di una vita lontana dai guai, dal confronto e dalla battaglia. Noi, riuniti territorialmente sotto il nome di Manipolo d'Avanguardia Bergamo ma operanti,


universalmente, per lo splendore del Tricolore, abbiamo intrapreso la lotta contro la spettacolarizzazione dell'essere senziente, Uomo o animale che sia e, per questo ideale, noi ci battiamo contro chi opera in direzione opposta alla nostra. Il sindaco Samuele Vegini, paladino circense, mesi fa ci “zittì” in un' intervista su un giornale locale, affermando di non avere ricevuto nessuno scritto dalla nostra associazione e, incalzato dal giornalista del Giornale di Treviglio, ha dichiarato che la presenza del circo Kino sul territorio ghisalbese non rientrava tra le competenze del comune in quanto attendato su terreno privato. Cialtronerie da osteria, le sue, alle quali rispondemmo dalla nostra pagina Fb e inviammo il breve comunicato all'edizione on line del giornale (commento mai pubblicato a causa di un errore tecnico). Il Vegini, col suo continuo fuggire dinanzi alle responsabilità da sindaco ( è sufficiente sfogliare il Giornale di Treviglio o i bollettini della Lega e dell'opposizione del paese per comprendere l'inconsistenza del suo mandato), sta delineando il suo futuro all'interno di qualche struttura circense? La sua abilità da acrobata lascia esterrefatti. Un così giovane sindaco che vive il presente con l'animo vecchio del disertore fa riflettere, fa sprofondare i pensieri dei Giusti nell'oblio della Ragione, allontana la Speranza di una riscossa civile. Per costruire una Nuova Italia, si deve partire dai piccoli nuclei, dalle famiglie in primis e poi dai paesi, invadere la città – centro di perdizione – e salire nei gangli del Potere, radicalizzando il cambiamento creato dal Basso. E quale ruolo, se non il sindaco, risponde a queste necessità? Onorate, ordunque, la fascia che con fasto cerimoniale indossate solo nei giorni di festa, essa rappresenta il sangue versato, per noi tutti, dai


nostri Padri e se il primo passo deve essere un incontro con la nostra Associazione,che sia fatto senza timori: “Le idee finché rimangono nei cervelli o negli scaffali delle biblioteche sono perfettamente innocue. Diventano pericolose solo quando vi siano degli uomini che mirano a tradurle in atto, a convertire l'ideale in realtà”.


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