Elettroradio Informazioni LG TV: una crescita all’insegna di OLED e SUHD
Punto vendita del futuro: una chimera tra online e offline
Il mercato TV si scopre “ultra definito”
Lavasciuga: meglio se connesse e versatili
57dal
Anno
1960
periodico trade leader nel settore DELL’elettronica e DELL’informatica di consumo ed elettrodomestici
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Ei-Elettroradio Informazioni Periodico Trade per industrie e distribuzione • • • •
Audio • Video Elettrodomestici Informatica Telecomunicazioni
anno LVII novembre 2017 edito da: la publiedim s.r.l. direzione, amministrazione e pubblicità: via matteo civitali, 51 20148 milano telefono: 02 48.70.32.01 r.a. e-mail: eired@tin.it (redazione) eigraph@tin.it (grafica) testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107 direttore responsabile: fiorenza moradei coordinamento redazionale: roberto bonin (eired@tin.it) Social media manager: roberto zarriello impaginazione: lucia moradei - Milano (eigraph@tin.it) stampa: ingraph s.r.l. via bologna 104/106, 20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69 le opinioni espresse dai singoli autori non impegnano la direzione - le norme sulla pubblicità prevedono l’obbligo di ospitare qualsiasi messaggio di ditte regolarmente costituite e registrate; pertanto né la direzione né la casa editrice sono responsabili di quanto pubblicato su annunci pubblicitari a pagamento, in quanto ogni ditta firmataria è chiamata a rispondere in proprio spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - filiale di milano i dati forniti dai sottoscrittori dell’abbonamento vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo.
La calma prima della tempesta, o quasi. Quello che stiamo vivendo è sicuramente un periodo di consolidamento per l’intero mondo del retail che, imboccata (e forse questa è la volta buona) la tanto agognata via della ripresa economica, ora si trova a fare i conti con ciò che è stato e ciò che sarà. I grossi Gruppi si rinforzano facendo acquisizioni e rinnovando il management, mentre i piccoli – non
Terzo incomodo, come sempre, la grande distribuzione organizzata che, pacata e sorniona, sembra stare alla finestra continuando a presidiare – e con successo – i suoi tradizionali settori food e grocery, tendendo da una parte una mano al mondo dell’online e dall’altra una mano al mondo dell’elettronica. Sposando molto gradatamente e con cautela, ma ugualmente in modo efficace, le
Riorganizzarsi e ripartire senza evidenti difficoltà – cercano di tenere il passo, evitando sia di soccombere sia di sopravvivere nel modo più dignitoso possibile. Non si può difatti dire che, proprio in questo momento più che in altri, alcuni retailer dormano sonni tranquilli (anche se, riprendendo una battuta tratta dal film “Salvate il soldato Ryan”, verrebbe da pensare “Quando è stata l’ultima volta che ti sei sentito tranquillo?”). Sicuramente comunque si tratterà di una lunga fase che non risparmierà anche sorprese inaspettate e improvvisi colpi di scena, ma che alla fine vedrà un retail molto più forte e pronto finalmente per il salto tecnologico che tutti si aspettano da tempo. La sfida – se di sfida si vuol parlare – tra i due mondi fisico e online è appena iniziata e, a parte qualche armistizio qua e la, si prospetta davvero cruenta e non priva di colpi bassi da entrambe le parti.
nuove frontiere dell’omnicanalità e della customer journey, facendolo con l’unico e valido ingrediente che sembra proprio mancare al canale eldom: la creatività. Le best practice difatti non mancano di certo e non provengono solo ed esclusivamente da oltreoceano o dall’estremo oriente, ma le abbiamo qui in casa nostra: basta saperle individuare e farle proprie. Magari allargando gli orizzonti, buttando un occhio al mondo del fashion e del food, i due settori sicuramente più vivaci ed effervescenti in questo particolare momento. E all’orizzonte? C’è il Natale, per molti – a torto o a ragione non si è ancora capito - la panacea di tutti i mali. Sarà veramente così?… staremo a vedere. Nel frattempo iniziamo a prepararci. La Redazione
in questo Ei-Elettroradio Informazioni
016/ trade
La calma prima della tempesta, o quasi. Quello che stiamo vivendo è sicuramente un periodo di consolidamento per l’intero mondo del retail che, imboccata (e forse questa è la volta buona) la tanto agognata via della ripresa economica, ora si trova a fare i conti con ciò che è stato e ciò che sarà. I grossi Gruppi si rinforzano facendo acquisizioni e rinnovando il management, mentre i piccoli – non
Periodico Trade per industrie e distribuzione • Audio • Video • Elettrodomestici • Informatica • Telecomunicazioni anno LVII novembre 2017 edito da: la publiedim s.r.l. direzione, amministrazione e pubblicità: via matteo civitali, 51 20148 milano telefono: 02 48.70.32.01 r.a. e-mail: eired@tin.it (redazione) eigraph@tin.it (grafica) testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107
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una LG TV: ta cresci di segne all’in D e SUH OLED
senza evidenti difficoltà – cercano di tenere il passo, evitando sia di soccombere sia di sopravvivere nel modo più dignitoso possibile. Non si può difatti dire che, proprio in questo momento più che in altri, alcuni retailer dormano sonni tranquilli (anche se, riprendendo una battuta tratta dal film “Salvate il soldato Ryan”, verrebbe da pensare “Quando è stata l’ultima volta che ti sei sentito tranquillo?”). Sicuramente comunque si tratterà di una lunga fase che non risparmierà anche sorprese inaspettate e improvvisi colpi di scena, ma che alla fine vedrà un retail molto più forte e pronto finalmente per il salto tecnologico che tutti si aspettano da tempo. La sfida – se di sfida si vuol parlare – tra i due mondi fisico e online è appena iniziata e, a parte qualche armistizio qua e la, si prospetta davvero cruenta e non priva di colpi bassi da entrambe le parti.
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La Redazione
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grandi problemi del retail fisico è l’aumento dell’engagement e della customer experience, dall’altro ci si continua imperterriti a scontrarsi con l’ostinata resistenza di molti retailer che continuano a preferire vecchi e ormai obsoleti metodi, spacciandoli per assolutamente insostituibili. Nessuno può negare, ad esempio, l’ancora attualissima efficacia di strumenti tradizionali come il volantino cartaceo o le promozioni di prezzo, così come altrettanto non si può dire della validità delle azioni di promoting che si tengono periodicamente all’interno degli store. Ma ugualmente non si può controbattere o criticare l’utilità, nonché il vero e proprio valore aggiunto, che possono apportare le nuove tecno-
logie digitali che – come abbiamo già ribadito in uno scorso articolo – hanno dalla loro parte sia il coinvolgimento del cliente sia la spettacolarizzazione del punto vendita. A tal proposito, è bene ricordare i risultati emersi da uno studio realizzato nei primi mesi dell’anno da Capgemini su 6.000 consumatori e 500 executive del settore retail in nove diversi Paesi, in cui viene evidenziato un crescente divario tra retailer e consumatori in merito all’importanza o meno dei tradizionali negozi fisici: mentre l’81% degli executive del settore considera ancora di fondamentale importanza il punto vendita, meno della metà dei consumatori (45%) condivide la stessa opinione. I consumatori si dichiarano difatti delusi dalle espe-
Guarda
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LG TV: dal Super Ultra HD all’OLED, la qualità È’ assicurata Continua l’affermazione del brand coreano nelle fasce più alte e redditizie del mercato
Feature phone:
il “classico” che piace Per i geek e i digital addicted si tratta di prodotti ormai superati e in via di estinzione, ma il mercato sembra pensarla in modo del tutto diverso di Roberto Bonin
Sonos One
Whirlpool Supreme Chef
Sonos One è il nuovo smart speaker con controllo vocale capace di supportare molteplici servizi e riprodurre musica, podcast, audiolibri e altri contenuti audio da più di 80 servizi di streaming. Il controllo vocale Alexa per Spotify arriverà su Sonos One appena dopo il lancio. I comandi vocali come pausa, salta, alza/abbassa il volume e la possibilità di chiedere che cosa è in riproduzione saranno disponibili per tutti gli altri servizi musicali supportati da Sonos. Con Sonos One, gli utenti potranno quindi utilizzare la propria voce per controllare l’intero Sonos Home Sound System. Sonos One permette inoltre agli utenti di beneficiare all’istante di tutte le funzionalità che hanno reso Alexa un prodotto così amato: ascoltare le previsioni meteo, impostare un timer, ascoltare le notizie, informarsi sul traffico e persino seguire le partite in tempo reale.
Supreme Chef è il nuovo microonde della collezione W Collection, caratterizzato dalla presenza di 60 ricette preimpostate e cinque metodi di cottura facili da utilizzare grazie alla tecnologia intuitiva 6° Senso di Whirlpool. Supreme Chef unisce grandi performance e flessibilità a un design distintivo con finiture di pregio e un ampio display LED. Grazie alla sua grande capienza di 33 litri e alla numerose funzioni, Supreme Chef permette di realizzare interi menu da gourmet utilizzando un singolo elettrodomestico adatto sia per cuocere delicatamente a vapore le verdure, preservandone tutti i nutrienti, sia per preparare deliziosi dolci oppure ottenere patatine fritte croccanti e leggere allo stesso tempo.
Crock-Pot Sauté
Neffos X1 Lite
Crock-Pot aggiunge alla sua gamma di pentole a cottura lenta il modello Sauté, provvisto di pentola interna in DuraCeramic e adatta quindi a tutti i tipi di piani cottura, inclusi quelli a gas e a induzione. Con la Crock-Pot Sauté è possibile, per esempio, rosolare i cibi prima di iniziare la cottura con la slow cooker, ponendo la pentola interna in DuraCeramic direttamente sui fornelli a gas o a induzione, oppure mettendola in forno per la gratinatura finale. La Sauté DuraCeramic ha una capacità di 5 litri, ed è provvista di un comodo display che consente di programmare la Slow Cooker, di selezionare la funzione “Auto Keep Warm”, per mantenere il pasto caldo fino al momento del consumo, di impostare i tempi di cottura e di scegliere la modalità calore. La pentola interna in DuraCeramic è pratica perché adatta al forno, al frigo, al freezer ed è lavabile in lavastoviglie.
Neffos X1 Lite è l’ultimo nato della Serie X, caratterizzato da facilità d’uso, intuitività e naturalezza grazie all’interfaccia NFUI 2.0 e dal sensore Finger Print per il riconoscimento delle impronte digitali. X1 Lite è leggero e con un design caratterizzato da forme arrotondate e chassis sottile, in due eleganti colorazioni grigio e oro. Il display da 5’’ HD con vetro da 2,5 D è integrato della tecnologia IPS. Inoltre, la funzionalità “wake up” con doppio click permette di attivare lo schermo senza premere il pulsante di accensione, mentre il 10-touch point offre un’interazione più precisa e veloce. La fotocamera posteriore ha un obiettivo da 13 Mpixel e sistema PDAF autofocus da 0,2 sec, mentre la fotocamera frontale da 5 Mpixel è dotata di grandangolo di 84°, per permettere di realizzare selfie, con l’aiuto del “beauty mode” e del comando di scatto tramite Finger Print.
Il Gruppo Vodafone ha annunciato la nuova strategia di posizionamento, presentando un nuovo claim e un nuovo logo. Si tratta del primo rinnovamento del brand Vodafone. La nuova strategia di comunicazione, che sarà declinata in tutti i 36 Paesi in cui Vodafone è presente, si concentra sul tema del futuro, espresso dal claim “The future is exciting. Ready?”. La prima parte del claim sarà tradotto nelle lingue locali dei Paesi del Gruppo, mentre la seconda parte – ‘Ready?’ – rimarrà in inglese. In italiano sarà: “Il futuro è straordinario. Ready?”. La nuova identità visiva darà maggiore risalto all’iconico “speech mark” di Vodafone creato nel 1998. In tutti i materiali di comunicazione lo “speech mark” sarà centrale nella grafica e apparirà in modalità bidimensionale anziché 3D come il logo attuale.
Amos Genish nuovo AD di TIM
Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha nominato Amos Genish nuovo Amministratore Delegato conferendogli deleghe esecutive. Amos Genish ha sviluppato una profonda esperienza nel campo delle telecomunicazioni e della tecnologia sia negli Stati Uniti sia in Brasile, dove ha cofondato GVT rendendola in pochi anni il principale operatore brasiliano nel campo della banda ultralarga. Fino a tutto il 2016, Genish è stato CEO di Telefonica Brasile / Vivo, il principale operatore integrato di telecomunicazioni del Paese con oltre 90 milioni di clienti e la cui offerta comprende fisso, mobile, servizi e intrattenimento. Da gennaio a luglio 2017, Amos Genish ha ricoperto il ruolo di Chief Convergence Officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la strategia di convergenza del Gruppo fra contenuti, piattaforme e distribuzione.
Focus TLC
gio, produrranno una vera e propria sofferenza che, con buona probabilità, porterà il cliente a rivolgersi altrove, in futuro. Comunicazione, soddisfazione, emotività del cliente sono quindi i punti da tenere ben fermi quando prendiamo decisioni relative al layout:
coMUNicARE il VAloRE Attraverso l’organizzazione degli spazi interni al punto vendita, veicoliamo proposte e informazioni, e avremo la possibilità di indirizzare l’attenzione sui prodotti che consideriamo più importanti. Per questo motivo può rivelarsi particolarmente utile creare dei percorsi
“obbligati” e suddividere lo spazio di vendita in aree di interesse: nelle più importanti, quelle che il cliente incontra per prime, andranno esposti i nostri prodotti di punta, le novità e le offerte; in quelle più periferiche rispetto al centro del negozio, i prodotti meno rilevanti, continuativi, o quelli verso cui, in ogni caso, il cliente motivato dirigerà comunque la propria attenzione.
soDDisFARE ED EMoZioNARE La soddisfazione e la possibilità di evocare emozioni positive nel cliente sono strettamente connesse al confort. In un punto vendita organizzato razionalmente, l’ordi-
pUNto FocAlE
AREA 3
a ricerca e l’acquisto di un prodotto hanno come motivazione di fondo la necessità di soddisfare un bisogno e generano un’esperienza emotiva. Fin dal primo contatto, l’organizzazione del punto vendita racconterà ai clienti chi siamo, cosa vogliamo comunicare e il modo in cui abbiamo scelto di farlo. Pertanto, per l’ottimizzazione delle vendite e la fidelizzazione del cliente, le scelte operate nell’organizzazione del punto vendita rivestono un ruolo fondamentale. Ma quali sono le regole da seguire? Nella progettazione del layout seguiremo alcune regole del visual merchandising, che presuppone che l’organizzazione degli spazi e dei prodotti in un punto vendita siano la prima modalità comunicativa con il cliente. Alla base vi è la consapevolezza che le sensazioni, provenienti dai sensi prevalentemente della vista e dell’udito, siano in grado di evocare emozioni, positive e negative. Come qualunque altra forma di comunicazione, il layout del negozio creerà tra noi e il cliente una relazione, in cui quest’ultimo si sentirà più o meno a proprio agio. Nel primo caso, ne ricaverà un’esperienza positiva caratterizzata da emozioni piacevoli e dal sentimento di aver efficacemente soddisfatto il proprio bisogno; nel secondo, la presenza di emozioni negative, quali delusione, frustrazione, disa-
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News
AREA 2
AREA 1 Punti focali e aree di interesse
Psicology
022/ smart
A farsene carico sono sempre più spesso elettrodomestici evoluti in grado di sostituirsi in tutto o quasi alle braccia umane. Senza tralasciare gli aspetti fondamentali della cura dei tessuti e del consumo energetico
della biancheria
I pilastri della casa connessa
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avatrici, lavasciuga e asciugatrici sono elettrodomestici di uso quotidiano. Se le prime trovano posto nelle case degli italiani da oltre mezzo secolo, la diffusione di lavasciuga e asciugatrici è invece assai recente. In molti casi, il loro acquisto è dettato dalla necessità di risparmiare tempo e denaro e dall’impossibilità di far asciugare i panni in modo tradizionale, cioè esponendoli all’aria. Le giornate umide delle stagioni autunnale e invernale, insieme alla mancanza di spazio delle moderne abitazioni e alle regole condominiali sempre più stringenti - che per questioni estetiche vietano di stendere la biancheria a vista in ambienti aperti come
040/ focus
Extender, switch e powerline: accessori irrinunciabili
TROVARE E FAR TROVARE
una delle ultimissime frontiere della tecnologia domestica; una tecnologia che promette di trasformare radicalmente le nostre vite, rendendole più semplici, facili e soprattutto più comode. La casa connessa o smart home è ciò che meglio può identificare il nostro futuro, rendendolo assai simile a quello che, fino a poco tempo fa era relegato ai soli libri e film di fantascienza. Da anni si parla difatti del concetto di domotica, intendendo soprattutto tecnologie per l’automazione in casa, ma la smart home va ben oltre questo concetto, comprendendo al suo interno anche tutte quelle piattaforme tecnologiche che, non solo permettono di rendere automatizzata la nostra abitazione, ma an-
che intelligente e governabile da remoto. Per forza di cose, questa grande rivoluzione non può che passare da un unico grande comune denominatore che è rappresentato dalle più moderne piattaforme IP, destinate per cui a fungere da vero e proprio centro nevralgico della casa connessa. Casa connessa che, ovviamente, comprende nella sua sfera d’azione sia prodotti del settore elettronica di consumo ed elettrodomestici che prodotti appartenenti propriamente ai settori elettrico e lighting a dar vita a un grande e unico ecosistema integrato.
Il centro nevralgico della smart home Inutile affermare che il vero “cuore
pulsante” della smart home è il router, il dispositivo a cui è deputato il grande compito di diffondere il segnale internet in tutta la casa e rendere possibile il collegamento tra un dispositivo e l’altro e, soprattutto, tra la rete domestica e il mondo esterno. Sulla più recente offerta di prodotti per la connettività abbiamo già pubblicato un’ampia rassegna sullo scorso numero di Elettroradio Informazioni; approfondimento a cui vogliamo però aggiungere l’importanza rivestita da ulteriori dispositivi fondamentali per la messa in opera di una moderna rete casalinga. Di questa categoria di prodotti fanno parte importanti dispositivi come ad esempio extender, adattatori wi-fi, switch, access point e powerline, prodotti capaci di esten-
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I display a diodi organici, in grado di emettere luce propria se attraversati da corrente, sono ormai sinonimo di qualità. La risoluzione Ultra HD 4K e la tecnologia HDR completano l’opera. Eppure fra i big del mercato c’è chi non la pensa allo stesso modo... di Dino del Vescovo
Il gaming spinge il mercato dei monitor
Lavasciuga o asciugatrice?
La lavasciuga, a una prima analisi, appare la soluzione più pratica e soddisfacente poiché mette insieme in un unico apparecchio le funzioni di lavatura e asciugatura. Una lavasciu-
Elettrodomestici 2.0: oltre la connettività 044/ social
TV, l’OLED cattura (quasi) tutti
ged
terrazzi e balconi - creano le condizioni ideali per l’acquisto di una lavasciuga o di un’asciugatrice. Le domande che i consumatori pongono più spesso in negozio, soprattutto quando interessati a ottenere direttamente panni asciutti oltre che puliti e profumati, riguardano tuttavia le differenze fra l’una e l’altra categoria di prodotto. Alla base di tutto vi è la volontà di risparmiare, sia in bolletta sia al momento di affrontare la spesa, per cui un’attenta valutazione delle esigenze del cliente è alla base della sua soddisfazione.
Focus GED
dere, ampliare e amplificare il segnale internet in tutta la casa, rendendo tra l’altro smart tutto ciò che ancora non lo è. Prodotti, questi, di cui spesso e volentieri si sottovaluta l’importanza e che invece possono rappresentare un vero e proprio valore aggiunto soprattutto in fase di acquisto, rappresentando degli ottimi prodotti per il cross-selling da abbinare magari alla vendita di modem router o addirittura smart Tv o elettrodomestici connessi. Tutti i più importanti brand del settore networking, presentano a catalogo un’ampia offerta di questa particolare categoria di prodotti, tutti accomunati da performance elevate e semplicità di utilizzo, e soprattutto di istallazione.
Smart Home
uesto mese l’analisi di The Fool si basa sulle attività social delle maggiori case produttrici di elettrodomestici. La ricerca ha preso in esame gli ultimi quattro mesi focalizzandosi sull’attività dei brand nelle property Facebook italiane dei seguenti marchi: Candy, Hoover, LG Electronics, Samsung, Whirlpool, Indesit, Hotpoint, Electrolux, Miele, Bosch, Siemens e Sangiorgio. Laddove non siano presenti pagine italiane, come nel caso di AEG, Beko e Liebherr, l’analisi ha contemplato le pagine global dei marchi.
a 471.495. Bisogna considerare che, nel caso dei due marchi coreani, le pagine contemplano l’intero universo dei prodotti a differenza di Beko (192.214), Electrolux (129.158) e Bosch (106.862) che rivolgono la loro attenzione unicamente agli elettrodomestici. Tutti gli altri brand restano sotto la soglia dei 100.000 “mi piace”. Spostando l’attenzione sulla crescita media settimanale, Miele si distingue dai competitor con un tasso positivo pari a 1,71% davanti a Siemens e Bosch che totalizzano, rispettivamente, una crescita dello 0,89% e 0,48%.
Partendo da queste premesse andiamo ad analizzare il primo dato, quello relativo al numero di fan per pagina, dove Samsung domina dall’alto dei 2.691.380 like staccando LG Electronics, fermo
Un secondo dato interessante è quello della “Productivity”, utile per capire la reale attività della pagina grazie al numero di contenuti pubblicati dagli amministratori. LG passa in testa con 196 post con-
Anche il settore del biAnco si è lAsciAto AffAscinAre dAl mAgico mondo dei sociAl
L’esplosione dei prodotti dedicati agli hard gamer ha donato una “seconda giovinezza” al settore dei monitor Pc l televisore è sempre al centro dell’attenzione. I consumatori comprano questa o quella TV per la necessità di sostituire il vecchio apparecchio o per godere appieno della qualità garantita dai nuovi contenuti. Siano essi trasmessi via Internet, attraverso l’etere o registrati in un Blu-ray, riescono sempre a stupire. Lo standard video del momento, l’Ultra HD (risoluzione di 3.840x2.160 pixel), quattro volte più definito del Full HD (1.920x1.080 pixel) anche se meno diffuso, ha il merito di trasformare le TV in vere e proprie cornici digitali dentro le quali osservare immagini statiche e in movimento di qualità solo fino a qualche anno fa impensabile. Ultra HD che - lo ricordiamo - non è sinonimo di 4K. Benché molte case produttrici, per questioni di marketing, usino indistintamente le due sigle, spesso affiancandole, il 4K nasce come standard cinematografico e ha una risoluzione orizzontale di poco maggiore: 4.096 pixel contro i 3.840 pixel dell’Ultra HD (sviluppato invece per la televisione). È bene tenere a mente questa sottile differenza perché riguarda una delle domande che più di frequente viene posta in negozio. Altro argomento “caldo” è lo standard di trasmissione del Digitale Terrestre: la normativa europea prevede che a partire dal 2020 – è prevista tuttavia una proroga - tutte le emittenti trasmettano in DVB-T2 e non più in DVB-T come avviene oggi. E che dal 1 gennaio 2017 i punti vendita sono obbligati a vendere solo apparecchi con tuner DVB-T2 oppure TV DVB-T in abbinamento a (scomodi) decoder esterni DVB-T2.
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TV
samsung Sono quattro le serie di TV QLED firmate Samsung. La serie 9 conta il solo il Q9F a schermo piatto da 65 pollici (in figura). La serie 8 (da 55 a 75 pollici) comprende modelli curvi, la serie 7 (da 49 a 75 pollici) invece, sia curvi sia piatti.
A stregare i consumatori ci pensano quindi i produttori che, dal canto loro, progettano le soluzioni hardware più adatte a esaltare le doti dei pannelli e dei titoli con risoluzione Ultra HD. La partita si gioca fra player come Samsung, LG, Panasonic, Sony, Philips, Haier, Sèleco e Loewe per un’offerta di apparecchi televisivi quanto mai varia. Colpisce positivamente la rinascita di Sèleco, marchio italiano di grande tradizione che di recente si è nuovamente affacciato al mondo Hi-Tech con proposte vantaggiose in termini di prezzo. Lo scorso 2 ottobre lo stabilimento friulano di Vallenoncello, nella provincia di Pordenone, ha iniziato a produrre TV a regime, per una gamma interessante che copre sia la tecnologia LCD LED, sia la OLED (serie 900 UHD da 55 e 65 pollici). Buona anche la proposta della cinese Hayer che “senza strafare” continua a ritagliarsi un ruolo in un mercato a dir poco agguerrito con soluzioni dal buon rapporto qualità/prezzo e con a bordo le funzioni che interessano il consumatore sì attento, ma non particolarmente esigente in termini di innovazione.
oLED e QLED
LG La TV LG Signature W7V rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia OLED. Destinata a chi può permettersela, è spessa poco più di un foglio e si fissa alla parete con un sistema di calamite. Il box degli ingressi e delle uscite, contenente gli speaker, è fisicamente separato e collegato da un cavo piatto.
Focus TV
I brand citati, oltre a sviluppare soluzioni proprietarie volte a rendere “irresistibili” i propri modelli, seguono talvolta scuole di pensiero differenti. E in questo momento lo fanno soprattutto per quel che riguarda l’elemento principe di una TV: il display. Samsung ha da questo punto di vista deciso di andare controcorrente. Se tutti gli altri infatti, per i loro televisori “premium”, hanno scelto di adottare anche i pannelli OLED (Organic Light Emitting Diode), la casa coreana tira dritto preferendo la tecnologia QLED (Quantud Dot Led) basata sui cosiddetti punti quantici (nanocri-
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di Roberto Bonin
tretti “cugini” dei Tv, anche i monitor per PC stanno vivendo una seconda giovinezza, grazie soprattutto alle nuovissime tecnologie audio e video, provenienti proprio dal settore dell’entertainment. Seconda giovinezza che però, non trova la sua corresponsione nei dati di vendita che continuano a far registrare una contrazione in termini di valore. Per quanto riguarda il secondo trimestre dell’anno, infatti, IDC conferma questo trend negativo e riporta vendite per 28,5 milioni di pezzi, in calo del 6,4% anno su anno. Su base trimestrale, invece, la percentuale appare più contenuta e pari al -1,2%, in costante calo consecutivo. Discorso a parte merita ovviamente il settore del gaming, un settore particolarmente in espansione, sia per numero di brand sia per numero di referenze, che rappresenta in tutto e per tutto un “mercato nel mercato”, con proprie logiche commerciali e di marketing. Da sempre stretti tra l’uso domestico e l’uso professionale, questo particolare settore di mercato si è arricchito infatti di numerosissime feature in fatto di qualità di visione, design ed ergonomia, mirate a soprattutto soddisfare le esigenze di ogni tipo di utilizzatore, sia esso consumer, professional o hard gamer. Assai segmentato dal lato del numero di player presenti, il settore risulta anche segmentato anche dal lato delle tecnologie, in modo molto analogo come succede per il settore dei Tv. Anche qui troviamo difatti la tendenza verso schermi di più ampio policiaggio e verso tecnologie di visione ultra definite, oltre che dal design estremamente ricercato.
un’offerta assai variegata e segmentata Come già riportato sopra, sono davvero numerosi i brand che presidiano questo particolare settore; brand di cui ci limiteremo a riportare i più recenti e interessanti modelli.
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monitor
di Matteo Giovanni Paolo Flora fondatore e amministratore di The Fool
Iniziamo da LG Electronics che, all’ultima edizione dell’IFA di Berlino, ha messo in mostra prodotti davvero all’avanguardia, bissando il successo già registrato nel settore Tv. Proprio nel settore gaming l’azienda coreana ha presentato le sue ultime novità di questo settore, grazie ai nuovi monitor GK da 32 e 27 pollici, dotati delle più recenti innovazioni nel campo tecnologico, a partire dall’elevata frequenza di aggiornamento a 144 Hz e 240 Hz. Il monitor gaming da 32 pollici è fornito di un’altissima velocità di refresh, ed è in grado di assicurare movimenti grafici fluidi, mentre la tecnologia di elaborazione NVIDIA G-Sync può eliminare i più noti difetti dell’immagine quando l’azione entra nel vivo. Il sistema Sphere Lighting, che utilizza i LED
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posizionati dietro lo schermo per creare un’illuminazione ambientale, è poi capace di aumentare l’effetto di immersione durante il gioco, riducendo anche l’affaticamento degli occhi. Anche il monitor GK da 27 pollici è in grado di offrire un’immersiva esperienza di gioco tramite all’elevata frequenza di aggiornamento e tempi di risposta molto rapidi. Questo modello è progettato per soddisfare tutte le esigenze di gaming con funzioni come refresh rate a 240 Hz, tempo di risposta 1ms e tecnologia AMDFreeSync. Sempre a IFA 2017, inoltre, LG ha anche mostrato il monitor gaming UltraWide da 34 pollici con il suo ampio display da 21:9, anch’esso compatibile con NVIDIA G-Sync e con una una frequenza di aggiornamento a 144 Hz.
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MGW 2017: nuova location soliti record
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Lavaggio e asciugatura
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ne, la scelta di luci e colori, che non può basarsi soltanto sul gusto personale, sono fondamentali nel creare un ambiente favorevole all’acquisto, comunicando anche qualcosa di estremamente importante sulla professionalità e le competenze degli addetti. Cosa scegliere? Luci naturali e colori neutri, lasciando eventualmente le tinte più forti come display, in zone limitate, quindi, e con la funzione di attrarre l’attenzione su specifici prodotti.
Punto fondamentale nel favorire un’esperienza emotivamente positiva è rappresentato dalla facilità di reperimento dei prodotti. A questo scopo può essere utile dedicare un po’ di tempo a definire i punti focali e le linee visuali, che consentono di creare percorsi ideali attraverso i quali guidare il cliente, fornendogli la possibilità di reperire con facilità non solo le informazioni che cerca, ma soprattutto quelle che vogliamo che riceva. Senza che si senta sopraffatto, ma conferendo alla “visita” il giusto substrato emotivo. A tale scopo è importante evitare di esporre i prodotti in maniera confusa e poco organizzata, e creare barriere visive che impediscono al cliente di avere una visione globale del punto vendita fin dal suo ingresso.
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di Dino del Vescovo
Il layout del punto vendita. Le regole del visual merchandising
Cover Story
to. Senza contare tutti coloro – e non sono pochi – che, snervati dall’uso spasmodico che si fa dei moderni smartphone, sentono il bisogno di tornare a utilizzare un cellulare che faccia solo quello per cui è originariamente nato, cioè telefonare e mandare/ ricevere sms. E, si badi bene, non si tratta di un segmento di mercato propriamente “in via di estinzione” o di nicchia, ma di una tipologia di prodotti ancora in grado di occupare circa il 15% del mercato Italia a volume. Non stiamo parlando quindi di un settore ancora in via di esaurimento né tantomeno di un settore per “nostalgici” o “estimatori” come nel caso ad esempio dei giradischi o dei dischi in vinile, ma di un vero e proprio nuovo mercato in piena regola con le sue logiche e strategie e con target di riferimento sempre più allargati. Molti, inoltre, sono i brand che non solo propongono a catalogo questo tipo di dispositivi ma che, quasi in barba alla ricerca sfrenata ricerca dell’innovazione, puntano in modo deciso su questo particolare segmento di mercato, e non senza successi di vendita a volte del tutto inaspettati.
034/ focus TLc
Guido Monferrini è stato nominato CEO di MediaWorld per l’Italia. Succede a Joachim Rösges, CEO di MediaWorld dal 2013 che, dopo aver contribuito fortemente all’espansione del Gruppo MediaMarktSaturn per molti anni, ha lasciato l’azienda. Monferrini ha una consolidata esperienza nel settore retail europeo ed è già stato membro del management team di MediaWorld nel 2015 e nel 2016. Mario de Pilla, COO di MediaWorld, è tornato in MediaMarktSaturn Germania. Luca Bradaschia, fino ad ora Regional Manager MediaMarkt Spagna, assumerà prossimamente il ruolo di COO di MediaWorld. Marco Mazzanti, Chief Procurement Officer, Christian Jurisch, Chief Financial Officer e Giuseppe Cunetta, Chief Digital Officer completano il management team italiano di MediaWorld.
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Top Seller
connettività 4G, sistemi di messaggistica evoluti, batteria di lunga durata e collegamento diretto ai principali profili social. E senza ovviamente rinunciare ai “plus” di una volta, rimasti ugualmente nel cuore di molti utenti, come la Radio FM o i giochi arcade degli anni 80. Se è difatti pur vero che il settore dei telefoni cellulari tradizionali è continuato ugualmente a sopravvivere, grazie soprattutto al target senior poco avvezzo alle nuove tecnologie, è comunque altrettanto vero che questi dispositivi hanno dato vita a un segmento assolutamente nuovo che si va a collocare nelle fasce più entry del mercato TLC, rappresentando un’ottima soluzione non solo per gli over 65, ma anche come secondo apparecchio telefonico mobile, o apparecchio “da battaglia”, da utilizzare in tutte quelle situazioni in cui il proprio smartphone più costoso potrebbe correre il rischio di danneggiarsi o essere smarri-
Monferrini nuovo CeO di Guido Mediaworld per l’Italia
Hoover Rhapsody
Rhapsody è l’innovativa scopa ricaricabile di Hoover versatile ed ergonomica, dotata dell’esclusiva Hspin-Core Technology che grazie a un’accurata separazione delle particelle di sporco aspirato, permette di svuotare il contenitore senza entrare in contatto con la polvere. Con un semplice gesto Rhapsody si trasforma in un comodo aspirapolvere portatile e, grazie ai molteplici accessori in dotazione diventa un vero alleato per ogni esigenza di pulizia. Spazzole e accessori permettono di pulire tutti i tipi di pavimento e superfici, arrivando fino al soffitto o negli spazi più ristretti. La mini turbo spazzola, adatta per raccogliere anche i peli più sottili è particolarmente indicata per coloro che hanno animali domestici.
a tradizione non muore mai. E talvolta, da segmenti di mercato che si ritenevano ormai obsoleti, se non addirittura praticamente estinti, ne nascono continuamente di nuovi. È il caso dei “nuovi” feature phone, ossia di telefoni cellulari uguali in tutto e per tutto ai dispositivi che eravamo soliti utilizzare qualche tempo addietro, prima dell’avvento degli innovativi smartphone, ma con qualche funzionalità particolarmente all’avanguardia come, ad esempio, un sistema operativo di ultima generazione,
uova brand n identity per Vodafone
Unieuro S.p.A. ha stipulato un contratto per l’acquisizione di un ramo d’azienda del Gruppo Cerioni S.p.A. composto da 19 negozi diretti. I punti vendita acquisiti, delle dimensioni comprese tra 500 e 4.000 mq per una superficie di vendita complessiva di oltre 25.000 mq, consentiranno a Unieuro di aumentare la capillarità della propria rete diretta nell’Italia centrale, generando sovrapposizioni limitate e perfettamente gestibili. Come avvenuto per le precedenti acquisizioni, Unieuro potrà far leva sul proprio modello di business accentrato per integrare velocemente ed efficacemente i nuovi punti vendita, ottenendone ricavi incrementali per 90 milioni di euro nell’arco di 12-18 mesi, a fronte di una redditività già oggi positiva e destinata ad allinearsi ai target della società in un orizzonte temporale di 18-24 mesi. I negozi saranno rilevati in più fasi e verranno riaperti tra novembre e dicembre, in tempo per beneficiare della favorevole stagionalità dell’ultimo trimestre dell’esercizio, notoriamente il più importante per il settore dell’elettronica di consumo. I negozi saranno rilevati privi di merce e verranno fin da subito sottoposti a un incisivo piano di rilancio, che prevedrà l’adozione immediata del marchio Unieuro, il riallestimento degli spazi, il riassortimento di prodotti, la formazione della forza vendita e l’adeguamento dei sistemi informativi. L’operazione è avvenuta senza accollo di debiti finanziari e/o nei confronti dei fornitori, per un controvalore complessivo pari a 8 milioni di euro, di cui 1,6 milioni al closing e 6,4 milioni da corrispondere in rate semestrali nell’arco dei prossimi tre anni.
Canon PowerShot G1 Mark III
PowerShot G1 X Mark III è la nuova ammiraglia della gamma PowerShot serie G di Canon. Un sensore CMOS formato APS-C, uno zoom ottico luminoso 3x e il processore DIGIC 7 garantiscono versatilità di ripresa, consentendo di spaziare dalla street photography di alta qualità allo storytelling di stile documentaristico. Inoltre, PowerShot G1 X Mark III è la prima fotocamera compatta Canon a integrare la tecnologia Dual Pixel CMOS AF, che consente una messa a fuoco rapida e precisa del soggetto, in 0,09 secondi. Compatta e leggera, ha uno spessore di 14,8 mm ed è più piccola del 16% rispetto al precedente modello G1 X Mark II. PowerShot G1 X Mark III consente inoltre di realizzare facilmente filmati Full HD a 60p in formato MP4, con immagini fluide e stabili grazie alla stabilizzazione Dynamic IS avanzata a 5 assi e alla tecnologia Dual Pixel CMOS AF.
gy
story
in natura
rienze di acquisto effettuate di persona, che non solo non sono riuscite a mantenere il passo con gli sviluppi dello shopping online, ma che sono anche scollegate dai negozi online. La scarsa soddisfazione all’interno del punto vendita è una tra le due principali sfide affrontate dai retailer tradizionali messe in luce dal sondaggio. I consumatori stanno esplorando anche nuovi modelli di acquisto al dettaglio per ridurre la propria dipendenza dai retailer tradizionali. I consumatori ritengono infatti che i punti vendita conservano comunque un importante ruolo nella loro esperienza di acquisto: il 70% desidera sempre toccare con mano i prodotti prima di acquistarli. Tut-
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Trade Marketing
acquisisce 19 punti vendita Cerioni euronics Unieuro
020/ psicolo
numero 006/ cover
l punto vendita del futuro è ormai da più di una decina d’anni uno degli argomenti più caldi dell’intero mondo retail, al pari di temi spinosi come promozionalità e managerializzazione delle imprese: un tema di discussione che coinvolge non solo l’intera filiera del commercio al dettaglio, ma anche tutti gli altri settori che gli ruotano attorno e che ne rappresentano un indotto di notevoli dimensioni. Molte sono le tecnologie e le piattaforme IP e web che in questi anni si sono avvicendate sui vari palcoscenici del settore, alcune con discreta fama e successo e altre avvolte nel più profondo – e a volte anche incomprensibile – anonimato. Se da un lato, infatti, uno dei più
per voi
A cura della Dott.ssa simona leone Psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale e formatore aziendale
estici
odom
ttr ed ele umo
mkt
Un passo nel futuro per migliorare il presente
nuove frontiere dell’omnicanalità e della customer journey, facendolo con l’unico e valido ingrediente che sembra proprio mancare al canale eldom: la creatività. Le best practice difatti non mancano di certo e non provengono solo ed esclusivamente da oltreoceano o dall’estremo oriente, ma le abbiamo qui in casa nostra: basta saperle individuare e farle proprie. Magari allargando gli orizzonti, buttando un occhio al mondo del fashion e del food, i due settori sicuramente più vivaci ed effervescenti in questo particolare momento. E all’orizzonte? C’è il Natale, per molti – a torto o a ragione non si è ancora capito - la panacea di tutti i mali. Sarà veramente così?… staremo a vedere. Nel frattempo iniziamo a prepararci.
Editoriale
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TV cato Il mer pre si sco “ultra to” defini
a vendit Punto uro: del fut tra mera una chi offline e online
Terzo incomodo, come sempre, la grande distribuzione organizzata che, pacata e sorniona, sembra stare alla finestra continuando a presidiare – e con successo – i suoi tradizionali settori food e grocery, tendendo da una parte una mano al mondo dell’online e dall’altra una mano al mondo dell’elettronica. Sposando molto gradatamente e con cautela, ma ugualmente in modo efficace, le
Riorganizzarsi e ripartire
direttore responsabile: fiorenza moradei coordinamento redazionale: roberto bonin (eired@tin.it) Social media manager: roberto zarriello impaginazione: lucia moradei - Milano (eigraph@tin.it) stampa: ingraph s.r.l. via bologna 104/106, 20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69
rzaiondi io o r t t e l a E inform
The Fool
L’evento milanese dedicato al gaming cambia sede e fa registrare un nuovo boom di visite di Roberto Bonin
ncora un successo. E non poteva essere altrimenti. Anche l’edizione 2017 – la settima in ordine cronologico della Milan Games Week ha fatto registrare il tutto esaurito, con un totale di oltre 148mila visitatori e più di 900 tra giornalisti, blogger e youtuber accreditati. Non solo. I numeri da record – degni di altri eventi internazionali più blasonati del settore gaming - continuano anche con gli oltre 70 titoli presentati, tra novità già nei negozi e anteprime che i visitatori hanno potuto provare prima del loro arrivo negli store italiani, e con 56 tra i più
promettenti titoli del panorama indie locale. Lista di numeri a cui non si possono ovviamente sottrarre gi oltre 900 spettatori per match accorsi alla PG Arena, il nuovo spazio dedicato agli eSport, teatro di otto finalissime di tornei internazionali e nazionali, tra cui Intesa Sanpaolo e-Football Cup, torneo approdato nell’Arena dopo una fase eliminatoria online ed eliminatorie disputate in tutta Italia all’interno di 8 filiali della Banca, partner istituzionale di Milan Games Week. Tutti numeri d’eccezione che è valso all’evento organizzato da AESVI il Best Event Awards, il premio di
ADC Group dedicato all’eccellenza degli eventi e della live communication, classificatosi primo nella categoria migliore evento pubblico. Grandissima anche l’affluenza allo store GameStop e nelle aree tematiche dedicate alle attività per famiglie e bambini, alle sfilate cosplay, al retrogaming e alla game art. Nel suo complesso, inoltre, la Milan Games Week Conference ha visto alternarsi guru, sviluppatori italiani e internazionali e giornalisti tra talk, round table, workshop e incontri. In più, lo spettacolare palco centrale, animato da Radio 105
come radio ufficiale, ha visto alternarsi diverse performance di ospiti dal mondo della musica, della Tv e dello sport, i più famosi youtuber e progamer italiani. E non finisce qui. Il nuovo format dell’evento, ospitato per la prima volta all’interno dei due padiglioni 8 e 12 di Fiera Milano Rho ha raccolto numerosi apprezzamenti, sia da parte del pubblico che degli addetti ai lavori, apprezzandone non solo la maggiore ampiezza degli spazi, ma anche e soprattutto per le strutture più moderne e “a prova di gamer” che il nuovo polo fieristico è in grado di offrire.
ga è quindi un dispositivo “due-in-uno”, tanto per usare un’espressione assai di moda in ambito hi-tech, che permette anche di salvare spazio, aspetto da non sottovalutare per chi vive in appartamenti di dimensioni mediopiccole. L’asciugatrice impone dal canto suo di svuotare prima la normale lavatrice per poi trasferire la biancheria bagnata nel suo cestello affinché, sottoposta al giusto trattamento con aria calda, venga asciugata nel modo più delicato possibile e nel minor tempo. Non si commette quindi un grosso errore se si considera la lavasciuga più pratica della asciugabiancheria pura ma occorre entrare più nel merito della questione. Non di rado, dopo un’attenta valutazione dei pro e dei contro, i consumatori finiscono per preferire la soluzione a due elettrodomestici separati,
40 teggiati nel periodo relegando la rivale Samsung al secondo posto con 107 elementi. Con 102 contenuti, Bosch chiude il virtuale podio, ultimo brand sopra la soglia dei 100 post.
Eventi
scenari d I G I t A L
Il terzo valore preso in esame è rappresentato dalle “Reaction” che definiscono letteralmente le reazioni degli utenti ai contenuti della pagina; esso racchiude la somma di post, condivisioni, commenti e like fatti da ogni utente, fotografando l’effettiva risposta degli utenti alle attività della pagina. Favorita dall’alto numero di fan, sale in cattedra nuovamente Samsung con un totale di 64.516 reaction seguita da Beko (47.746) e ancora una volta da LG (40.218). Interessante notare come due dei brand con più fan, Electrolux e Bosch, presentino bassi valori di reaction pari, rispettivamente, a 2.768 e 7.337.
In attesa di IAB Forum il digital italiano continua nella sua crescita e nella sua evoluzione tecnologica
importante guardare a un periodo di li ultimi dati diffusi dall’Osservatorio opportunità più allargato: se teniamo infatti del Politecnico di Milano relativi al conto di tecnologie e piattaforme che sono 2016, raccolti in collaborazione con anche legate alle inserzioni pubblicitarie IAB, riportano di un mercato italiano che come ad esempio la realtà virtuale, la ha chiuso a 2,36 miliardi di euro, con una realtà aumentata, l’intelligenza artificiale o crescita rispetto all’anno precedente del 9% l’applicazione dei big data, vi sono delle circa. grandi opportunità per sviluppare nuovo Il mercato digitale è in crescita anche business, nuovi meccanismi e nuovi modi quest’anno a ritmi più o meno analoghi, di comunicare. Occorre quindi guardare il dell’ordine dell’8%-9%. Quindi si tratta di mercato non dall’interno, ma da quello che un mercato sano e in crescita, che però sta c’è al di fuori e oltre. crescendo sostanzialmente Lo scorso anno insieme grazie ai due colossi Google a EY abbiamo condotto e Facebook che, di fatto, Il parere di Daniele una ricerca sull’indotto del producono il 90% circa di Sesini, Direttore digitale italiano, stimando questa crescita: per cui, se Generale di IAB Italia che nel 2015 tale mercato è vero che è un mercato valeva qualcosa come 53 sano da un lato, è altrettanto miliardi di euro per un totale vero che è praticamente per 220mila persone occupate a tempo stagnante per la maggior parte degli pieno. operatori del mercato. In sostanza, si tratta Come tutti gli anni, un’analisi approfondita di un mercato che va molto bene per gli del reale andamento del mercato verrà ‘over the top’, ma va meno bene per il resto trattato a IAB Forum, la cui grande del mercato che va sì ugualmente bene, ma novità di quest’anno è che sarà la prima sicuramente in maniera assai ridotta. edizione internazionale, avendo coinvolto C’è poi una forte criticità in termini di nell’organizzazione anche IAB Europa e i concentrazione del mercato: in Italia e nella Paesi dell’area del Mediterraneo. Il claim maggioranza degli altri Paesi – tranne Cina di quest’anno sarà ‘Born digital’, ossia e Russia – i due colossi pesano per circa nativi digitali, perché il focus sarà proprio il 70% del totale investimenti pubblicitari dedicato all’approccio alle piattaforme online. digitali dei post millennials”. Noi di IAB Italia riteniamo però che sia
L’ultimo dato è derivato dal Boston Chart, per mezzo della quale possiamo incrociare i dati descritti qui sopra e realizzare una comparazione tra le pagine. Il Boston chart è un grafico a tre dimensioni in cui sull’asse orizzontale viene indicato il numero di post prodotti dal brand, sull’asse verticale il dato di Post Interaction (attività degli utenti sulla pagina quali: reaction, commenti e ricondivisioni) mentre la dimensione delle “bolle” indica il numero di fan della pagina. Analizzando il grafico salta subito all’occhio la posizione di AEG: collocata in alto a sinistra della matrice dimostra come il brand, con il minimo sforzo in termini di produzione di post e contenuti (sono solo 90 i post pubblicati dalla pagina), riesca a stimolare il suo pubblico con tematiche di qualità che ottengono un buon riscontro. Per converso LG, uno dei marchi più virtuosi dell’analisi, si colloca in basso a destra dimostrando come, nonostante l’alto sforzo editoriale profuso, non sia riuscito a coinvolgere la fanbase.
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LG TV: dal Super Ultra HD all’OLED, la qualità È’ assicurata Continua l’affermazione del brand coreano nelle fasce più alte e redditizie del mercato
ocus su qualità video e audio. Si può riassumere con queste parole la strategia di LG Electronics nel settore dei Tv. L’offerta del brand coreano in questo particolare mercato è infatti articolata nei due principali segmenti OLED e Super Ultra HD: offerta che non solo assicura al consumatore una lunga serie di plus, tra cui qualità di visione, versatilità e durata nel tempo, ma anche e soprattutto la garanzia che il prodotto acquistato non si svaluti nel tempo. “Il settore dell’elettronica di consumo è indubbiamente in difficoltà in termini di performance a volume rispetto agli anni precedenti, ma questo è per noi solo un maggiore stimolo a fare sempre meglio”, precisa Sergio Buttignoni, Home Entertainment Director & CE Field Sales Director di LG Electronics Italia. “Infatti vediamo solo opportunità per far vivere il Tv come un prodotto aspirazionale, iconico e gratificante. Il Tv è un prodotto che racchiude un vero e proprio mondo, ed è una vera e propria coccola per il consumatore finale, un regalo che il consumatore fa a se stesso, e il nostro lavoro è quello di offrire emozioni e realizzare un sogno”. “Il Tv è difatti da sempre un aggregatore della famiglia, ed è per questo che cerchiamo di offrire il meglio, come gli OLED e i Super UHD che sono il top in termini di tecnologia”, continua Buttignoni. “Spesso si può pensare che il Tv ormai non sia più l’unico mezzo di intrattenimento, essendoci anche smartphone, tablet e Pc con cui il consumatore si distrae e cerca l’intrattenimento in alter forme. Proprio per questo motivo noi invece cerchiamo di creare un’offer-
Il Tv è difatti da sempre un aggregatore della famiglia, ed è per questo che cerchiamo di offrire il meglio, come gli OLED e i Super UHD che sono il top in termini di tecnologia Sergio Buttignoni, Home Entertainment Director & CE Field Sales Director di LG Electronics Italia
ta completa ai nostri consumatori finali, proponendo Tv di grandi schermi con una qualità d’immagine senza precedenti e con piattaforma Smart webOS 3.5, grazie ai quali garantiamo sempre contenuti aggiornati e con una qualità d’immagine superiore, favorendo anche l’interazione tra i vari dispositivi presenti in casa”. Un impegno nei confronti dei consumatori, quello sottolineato poc’anzi, che si ripercuote anche nelle attività di marketing e comunicazione dell’azienda: “La nostra mission aziendale è quella di mantenere il Tv come il centro dell’intrattenimento domestico, trovando il modo migliore per comunicare i veri benefici al consumatore finale”, sottolinea a tal proposito Buttignoni. “Il nostro principale lavoro è per cui nei confronti del consumatore finale con un obiettivo ben preciso: quello di far percepire in modo semplice e chiaro quelli che sono i benefici dei nostri prodotti top di gamma. Lavorare a stretto contatto con la
distribuzione è quindi per noi fondamentale, in quanto è in grado di trasferire, tramite la giusta esposizione, l’elevato contenuto della nostra proposta”.
Al top della tecnologia e al top del settore Tv Della tecnologia LG OLED si è ormai detto tutto, sia sulla sua qualità di visione caratterizzata da nero perfetto e colori perfetti, sia sulla sua forte affermazione sul mercato italiano, dove OLED e’ arrivato a pesare a valore oltre l’8% nel settembre 2017. “Lo scorso anno abbiamo realizzato risultati di vendita davvero importanti nella fascia più alta del mercato sopra 1.750EUR, conquistandone la leadership”, afferma
Alessandro Zearo, Marketing Manager HE LG Electronics Italia. “Anche quest’anno stiamo registrando una forte crescita, avendo ottenuto nei primi nove mesi del 2017 un aumento del 49% del sellout di LG OLED rispetto allo scorso anno, e portando ad oltre 70.000 il numero di LG OLED TV venduti in Italia dal lancio nel 2014”. Ovviamente la chiave del successo di questi prodotti passa non solo dalla piena soddisfazione del consumatore finale, ma anche – e soprattutto – attraverso una stretta collaborazione con i partner della distribuzione.
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Anche quest’anno stiamo registrando una forte crescita, avendo ottenuto nei primi nove mesi del 2017 un aumento del 49% del sellout di LG OLED rispetto allo scorso anno Alessandro Zearo, Marketing Manager HE LG Electronics Italia
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“Il primo obiettivo che ci siamo posti - continua a tal proposito Zearo - è stato quello di evidenziare tutti gli indiscutibili benefit che la tecnologia LG OLED è in grado di assicurare. Appunto per questo motivo abbiamo innanzitutto aumentato la comunicazione con il trade e con il consumatore finale, in particolar modo proprio sui punti vendita, luogo per eccellenza in cui poter mostrare la qualità dei nostri prodotti”. All’attivo, difatti, vi sono importanti iniziative di adv in co-marketing con le principali catene e buying group, come ad esempio le due più recenti focalizzate sui modelli B7 da 55” e C7 da 65”: di questa attività ha fatto parte una speciale consumer offer rappresentata da un bundle tra il modello 55” di Tv e uno smartphone LG Q6. Un’iniziativa che, come conferma lo stesso Zearo, mira anche a promuovere una vera e propria soluzione integrata tra le varie tipologie di prodotti della multinazionale coreana. “Continueremo a insistere sulla partnership con il retail per spingere ancora di più l’LG OLED come prodotto di assoluta qualità d’immagine”, spiega ancora Zearo in merito alle strategie future dell’azienda nel settore Tv. “Allo studio vi saranno poi anche ulteriori promozioni all’utente finale in modo da dare valore aggiunto senza però andare a toccare il prezzo di vendita. L’OLED rappresenta per noi la nostra ‘punta di diamante’ su cui puntiamo in modo particolare, sempre però con l’obiettivo di ‘vendere prodotti per il valore che hanno realmente’”. “Anche per quanto riguarda il segmento Super Ultra HD abbiamo in previsione importanti investimenti sul mondo retail, finalizzati a sottolineare la differenza con la tecnologia UHD standard”, aggiunge Zearo. “Cercheremo infatti di veicolare i plus dei nostri prodotti, in primis la tecnologia Nano-Cell display e a supportare il sellout attraverso promozioni mirate in modo analogo con quanto già fatto con il bundle con la sound bar SJ4 che ha dato risultati davvero interessanti”.
Due tipologie di prodotto, un’unica costante: la qualità La collezione TV OLED di LG 2017, il 25% piu’ luminosi della gamma 2016 grazie ai pannelli OLED LG di ultima generazione, si articola in quattro diverse serie che vanno dalla top di gamma LG Signature W7 alle due serie C7 e B7. La linea Signature LG W7 si compone di due modelli da 77 e 65 pollici, dotati delle più innovative tecnologie audio e video attualmente in circolazione, come l’ Active HDR con Dolby Vision, sistema audio Dolby Atmos, piattaforma smart TV webOS 3.5 e soundbar 4.2ch da 60 W. In più, la tecnologia Active HDR di LG è in grado di ottimizzare la qualità delle immagini HDR scena per scena per offrire un’esperienza di visione ancora più vivida e realistica. I due nuovi modelli flagship vantano un design davvero all’avan-
La serie E7V, caratterizzata dalla presenza di una soundbar integrata e design Picture on glass
guardia che li colloca sicuramente tra i prodotti più innovativi dell’intero panorama hi-tech. Talmente sottili da non riuscire a proiettare nemmeno la loro ombra, i Tv scompaiono letteralmente nella parete, quasi a simulare una vera e propria finestra aperta nel muro. L’elettronica e la parte audio – con due potenti speaker a scomparsa da 60 W di potenza – sono integrati in una barra indipendente, caratterizzata anch’essa da un design tanto elegante quanto futuristico. Il TV OLED di LG è in grado di supportare i contenuti HDR premium gestiti da Dolby Vision ed è compatibile perfino con i formati generici HDR10 e HLG. A completamento della gamma spiccano la serie E, caratterizzata dalla presenza di una soundbar integrata e design Picture on glass, su lastra di vetro. e le due serie C7 e B7, basate entrambe su tecnologia 4K HDR e Dolby Atmos e design Picture on Metal. Tutte e tre le serie offrono diverse misure, con tagli che vanno dai 55 ai 65 pollici di diagonale. Per quanto riguarda invece il segmento dei Tv retroilluminati, LG punta in particolar modo sulla tecnologia Super Ultra HD, con prodotti, sempre caratterizzati da un design particolarmente elegante, che si differenziano per la tecnologia Nano Cell che garantisce la massima accuratezza nella riproduzione dei colori da tutti gli angoli di visione, Anche questi prodotti sono ovviamente compatibili con tutti i formati 4K HDR (HDR Dolby Vision, HDR-10 e HLG) e pronti anche per tutti i formati futuri, oltre a montare un sistema audio firmata Harman Kardon. In questo caso le serie di prodotto sono tre: la serie la serie SJ95, con tagli da 75” e 86”, la serie SJ85 con tagli da 55” e 65” e la serie SJ81 con tagli da 49”, 55”, 60” e 65”.
La serie SJ85 si propone con dimensioni da 55” e 65”
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Sonos One
Whirlpool Supreme Chef
Sonos One è il nuovo smart speaker con controllo vocale capace di supportare molteplici servizi e riprodurre musica, podcast, audiolibri e altri contenuti audio da più di 80 servizi di streaming. Il controllo vocale Alexa per Spotify arriverà su Sonos One appena dopo il lancio. I comandi vocali come pausa, salta, alza/abbassa il volume e la possibilità di chiedere che cosa è in riproduzione saranno disponibili per tutti gli altri servizi musicali supportati da Sonos. Con Sonos One, gli utenti potranno quindi utilizzare la propria voce per controllare l’intero Sonos Home Sound System. Sonos One permette inoltre agli utenti di beneficiare all’istante di tutte le funzionalità che hanno reso Alexa un prodotto così amato: ascoltare le previsioni meteo, impostare un timer, ascoltare le notizie, informarsi sul traffico e persino seguire le partite in tempo reale.
Supreme Chef è il nuovo microonde della collezione W Collection, caratterizzato dalla presenza di 60 ricette preimpostate e cinque metodi di cottura facili da utilizzare grazie alla tecnologia intuitiva 6° Senso di Whirlpool. Supreme Chef unisce grandi performance e flessibilità a un design distintivo con finiture di pregio e un ampio display LED. Grazie alla sua grande capienza di 33 litri e alla numerose funzioni, Supreme Chef permette di realizzare interi menu da gourmet utilizzando un singolo elettrodomestico adatto sia per cuocere delicatamente a vapore le verdure, preservandone tutti i nutrienti, sia per preparare deliziosi dolci oppure ottenere patatine fritte croccanti e leggere allo stesso tempo.
Crock-Pot Sauté
Crock-Pot aggiunge alla sua gamma di pentole a cottura lenta il modello Sauté, provvisto di pentola interna in DuraCeramic e adatta quindi a tutti i tipi di piani cottura, inclusi quelli a gas e a induzione. Con la Crock-Pot Sauté è possibile, per esempio, rosolare i cibi prima di iniziare la cottura con la slow cooker, ponendo la pentola interna in DuraCeramic direttamente sui fornelli a gas o a induzione, oppure mettendola in forno per la gratinatura finale. La Sauté DuraCeramic ha una capacità di 5 litri, ed è provvista di un comodo display che consente di programmare la Slow Cooker, di selezionare la funzione “Auto Keep Warm”, per mantenere il pasto caldo fino al momento del consumo, di impostare i tempi di cottura e di scegliere la modalità calore. La pentola interna in DuraCeramic è pratica perché adatta al forno, al frigo, al freezer ed è lavabile in lavastoviglie.
Neffos X1 Lite
Neffos X1 Lite è l’ultimo nato della Serie X, caratterizzato da facilità d’uso, intuitività e naturalezza grazie all’interfaccia NFUI 2.0 e dal sensore Finger Print per il riconoscimento delle impronte digitali. X1 Lite è leggero e con un design caratterizzato da forme arrotondate e chassis sottile, in due eleganti colorazioni grigio e oro. Il display da 5’’ HD con vetro da 2,5 D è integrato della tecnologia IPS. Inoltre, la funzionalità “wake up” con doppio click permette di attivare lo schermo senza premere il pulsante di accensione, mentre il 10-touch point offre un’interazione più precisa e veloce. La fotocamera posteriore ha un obiettivo da 13 Mpixel e sistema PDAF autofocus da 0,2 sec, mentre la fotocamera frontale da 5 Mpixel è dotata di grandangolo di 84°, per permettere di realizzare selfie, con l’aiuto del “beauty mode” e del comando di scatto tramite Finger Print.
Canon PowerShot G1 Mark III
PowerShot G1 X Mark III è la nuova ammiraglia della gamma PowerShot serie G di Canon. Un sensore CMOS formato APS-C, uno zoom ottico luminoso 3x e il processore DIGIC 7 garantiscono versatilità di ripresa, consentendo di spaziare dalla street photography di alta qualità allo storytelling di stile documentaristico. Inoltre, PowerShot G1 X Mark III è la prima fotocamera compatta Canon a integrare la tecnologia Dual Pixel CMOS AF, che consente una messa a fuoco rapida e precisa del soggetto, in 0,09 secondi. Compatta e leggera, ha uno spessore di 14,8 mm ed è più piccola del 16% rispetto al precedente modello G1 X Mark II. PowerShot G1 X Mark III consente inoltre di realizzare facilmente filmati Full HD a 60p in formato MP4, con immagini fluide e stabili grazie alla stabilizzazione Dynamic IS avanzata a 5 assi e alla tecnologia Dual Pixel CMOS AF.
Hoover Rhapsody
Rhapsody è l’innovativa scopa ricaricabile di Hoover versatile ed ergonomica, dotata dell’esclusiva Hspin-Core Technology che grazie a un’accurata separazione delle particelle di sporco aspirato, permette di svuotare il contenitore senza entrare in contatto con la polvere. Con un semplice gesto Rhapsody si trasforma in un comodo aspirapolvere portatile e, grazie ai molteplici accessori in dotazione diventa un vero alleato per ogni esigenza di pulizia. Spazzole e accessori permettono di pulire tutti i tipi di pavimento e superfici, arrivando fino al soffitto o negli spazi più ristretti. La mini turbo spazzola, adatta per raccogliere anche i peli più sottili è particolarmente indicata per coloro che hanno animali domestici.
RIFINISCI
REGOLA
RADI
Panasonic i-shaper, la rivoluzione della rasatura. Un nuovo rasoio-regolabarba dal design verticale, con ergonomia ispirata alla lama del barbiere per un'esperienza d'uso mai provata, efficace e delicata sulla pelle. L'esclusiva lama verticale, affilata con la tradizionale tecnica usata per le spade giapponesi, permette di definire con estrema facilitĂ e precisione i contorni della barba. Il nuovo i-shaper con accessorio styling consente di radere, rifinire e regolare la barba sperimentando una varietĂ di look diversi, con lunghezze da 0,1 a 10mm.
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nieuro acquisisce 19 punti vendita Cerioni Euronics
Unieuro S.p.A. ha stipulato un contratto per l’acquisizione di un ramo d’azienda del Gruppo Cerioni S.p.A. composto da 19 negozi diretti. I punti vendita acquisiti, delle dimensioni comprese tra 500 e 4.000 mq per una superficie di vendita complessiva di oltre 25.000 mq, consentiranno a Unieuro di aumentare la capillarità della propria rete diretta nell’Italia centrale, generando sovrapposizioni limitate e perfettamente gestibili. Come avvenuto per le precedenti acquisizioni, Unieuro potrà far leva sul proprio modello di business accentrato per integrare velocemente ed efficacemente i nuovi punti vendita, ottenendone ricavi incrementali per 90 milioni di euro nell’arco di 12-18 mesi, a fronte di una redditività già oggi positiva e destinata ad allinearsi ai target della società in un orizzonte temporale di 18-24 mesi. I negozi saranno rilevati in più fasi e verranno riaperti tra novembre e dicembre, in tempo per beneficiare della favorevole stagionalità dell’ultimo trimestre dell’esercizio, notoriamente il più importante per il settore dell’elettronica di consumo. I negozi saranno rilevati privi di merce e verranno fin da subito sottoposti a un incisivo piano di rilancio, che prevedrà l’adozione immediata del marchio Unieuro, il riallestimento degli spazi, il riassortimento di prodotti, la formazione della forza vendita e l’adeguamento dei sistemi informativi. L’operazione è avvenuta senza accollo di debiti finanziari e/o nei confronti dei fornitori, per un controvalore complessivo pari a 8 milioni di euro, di cui 1,6 milioni al closing e 6,4 milioni da corrispondere in rate semestrali nell’arco dei prossimi tre anni.
uova brand N identity per Vodafone Il Gruppo Vodafone ha annunciato la nuova strategia di posizionamento, presentando un nuovo claim e un nuovo logo. Si tratta del primo rinnovamento del brand Vodafone. La nuova strategia di comunicazione, che sarà declinata in tutti i 36 Paesi in cui Vodafone è presente, si concentra sul tema del futuro, espresso dal claim “The future is exciting. Ready?”. La prima parte del claim sarà tradotto nelle lingue locali dei Paesi del Gruppo, mentre la seconda parte – ‘Ready?’ – rimarrà in inglese. In italiano sarà: “Il futuro è straordinario. Ready?”. La nuova identità visiva darà maggiore risalto all’iconico “speech mark” di Vodafone creato nel 1998. In tutti i materiali di comunicazione lo “speech mark” sarà centrale nella grafica e apparirà in modalità bidimensionale anziché 3D come il logo attuale.
Amos Genish nuovo AD di TIM
Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha nominato Amos Genish nuovo Amministratore Delegato conferendogli deleghe esecutive. Amos Genish ha sviluppato una profonda esperienza nel campo delle telecomunicazioni e della tecnologia sia negli Stati Uniti sia in Brasile, dove ha cofondato GVT rendendola in pochi anni il principale operatore brasiliano nel campo della banda ultralarga. Fino a tutto il 2016, Genish è stato CEO di Telefonica Brasile / Vivo, il principale operatore integrato di telecomunicazioni del Paese con oltre 90 milioni di clienti e la cui offerta comprende fisso, mobile, servizi e intrattenimento. Da gennaio a luglio 2017, Amos Genish ha ricoperto il ruolo di Chief Convergence Officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la strategia di convergenza del Gruppo fra contenuti, piattaforme e distribuzione.
Monferrini nuovo CEO di Guido MediaWorld per l’Italia
Guido Monferrini è stato nominato CEO di MediaWorld per l’Italia. Succede a Joachim Rösges, CEO di MediaWorld dal 2013 che, dopo aver contribuito fortemente all’espansione del Gruppo MediaMarktSaturn per molti anni, ha lasciato l’azienda. Monferrini ha una consolidata esperienza nel settore retail europeo ed è già stato membro del management team di MediaWorld nel 2015 e nel 2016. Mario de Pilla, COO di MediaWorld, è tornato in MediaMarktSaturn Germania. Luca Bradaschia, fino ad ora Regional Manager MediaMarkt Spagna, assumerà prossimamente il ruolo di COO di MediaWorld. Marco Mazzanti, Chief Procurement Officer, Christian Jurisch, Chief Financial Officer e Giuseppe Cunetta, Chief Digital Officer completano il management team italiano di MediaWorld.
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Atena Manca entra in Candy Group
Candy Group dà il benvenuto ad Atena Manca, Brand Manager Hoover. A diretto riporto di Gianpiero Morbello, Head of Brand Strategy and Identity del Gruppo Candy, Atena Manca entra nel team per dare ulteriore slancio all’accreditamento del brand Hoover come anima innovativa del Gruppo. Atena, coordinerà le attività legate al brand Hoover, ottimizzando le sinergie all’interno delle divisioni di prodotto per uniformare l’immagine e l’approccio della marca coerentemente ai valori del brand e al target di riferimento. Dopo aver maturato una consolidata esperienza come Product, Brand e Marketing Manager in aziende del largo consumo quali L’Oréal, Coty, Bolton Manitoba e in aziende retail come Prénatal, dove ha ricoperto da luglio 2015 l’incarico di International Marketing Manager, Atena Manca, 35 anni, va a rafforzare ulteriormente il team di comunicazione di Candy Group, a conferma della chiara volontà del Gruppo di potenziare e supportare maggiormente le strategie di brand. La nomina del nuovo Brand Manager Hoover avviene in un contesto di grande cambiamento per Candy Group che, oltre a rinnovare le prime linee di management, sta fortemente puntando sullo sviluppo di tecnologie innovative per i propri prodotti.
Un nuovo Trony a Campo Calabro
Ha aperto lo scorso 29 settembre un nuovo punto vendita Trony a Campo Calabro (Reggio Calabria): nel nuovo negozio lavorano 4 addetti alla vendita coordinati dal direttore Francesco Crea. Con 300 mq di superficie il nuovo negozio conta 2.900 referenze circa e un bacino d’utenza stimato di circa 210mila potenziali clienti. Con l’inaugurazione di questo negozio prosegue il progetto di sviluppo del socio Dical s.r.l. che con questa nuova apertura conta oggi 14 punti vendita Trony e 6 a insegna MiniTrony. Il punto vendita è facilmente raggiungibile dall’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria, uscita Campo Calabro/zona industriale. Trony, con questa nuova apertura porta il numero complessivo dei propri punti vendita in Italia a 200, cui si aggiungono 7 Mini Trony, precursori dell’ultimo progetto nazionale, per un totale di 207 negozi.
Anitec e Assinform si alleano
Di Meo nuovo Direttore Edgardo Marketing di Spin Master Italia
Edgardo Di Meo è il nuovo Direttore Marketing di Spin Master Italia, filiale italiana della canadese Spin Master. Laureato in Marketing Management alla Bocconi, già Brand Manager Barbie per Mattel Italia, Di Meo dal 2011 al 2013 ha ricoperto in Spin Master Italia il ruolo di Senior Brand Manager e dal 2013 al 2017 quello di Marketing Manager, curando tutti i core brands dell’azienda, dalla property di successo mondiale Paw Patrol allo storico sistema di costruzioni Meccano, fino alle activities Kinetic Sand e Bunchems, i radiocomandi Air Hogs e i pluripremiati tech toy Zoomer e Hatchimals, oltre che le recenti acquisizioni come Editrice Giochi, lo storico brand di giochi in scatola cult come RisiKo! e Scarabeo, e il marchio di outdoor e water-toys Swimways.
Anitec e Assinform hanno annunciato il compimento del progetto avviato nei mesi scorsi. Dalla loro fusione nasce, sempre in seno a Confindustria, una sola e più forte associazione delle imprese ICT, dei contenuti e delle apparecchiature digitali business e consumer, con sedi a Milano e Roma e oltre 200 aziende associate, in cui figurano i principali protagonisti del settore. Il progetto mette a fattor comune presenze e azioni complementari, avendo come riferimento un mercato, quello digitale, che vede sfumare i confini tra i diversi comparti, per creare un unico polo associativo con motivazioni e obiettivi molto chiari. La nuova rappresentanza assume la denominazione Anitec-Assinform, a evidenziare l’allargamento dello spettro d’azione e la nuova capacità di servizio messa in campo. La guida dell’associazione Anitec-Assinform sarà affidata al Presidente pro-tempore Stefano Pileri e uno dei primi adempimenti sarà l’elezione del nuovo Presidente insieme alla sua squadra che sarà costituita da sei Vicepresidenti con altrettante deleghe operative.
nomine in Nuove Microsoft
Microsoft potenzia la divisione consumer e di canale con l’estesione della responsabilità di Carlo Carollo Direttore Divisione Consumer & Device Sales all’Area Mediterranean. Anche Paolo Bagnoli diventa Direttore della Divisione Xbox per l’Area Mediterranean. I due manager si occuperanno rispettivamente della definizione delle strategie e delle attività di distribuzione di dispositivi e servizi Microsoft rivolti al mondo dei consumatori e di evolvere il brand Xbox nel mondo gaming rispondendo alle esigenze di mercati in forte espansione. Carlo Carollo avrà l’obiettivo di supportare la crescita della divisione consumer per Italia, Grecia; Malta e Cipro collaborando con l’ampio ecosistema Microsoft che coinvolge tutti i principali OEM per offrire all’Area Mediterranean la migliore esperienza di acquisto e utilizzo di soluzioni ampiamente diffuse, come dispositivi e servizi Windows, Office, Xbox e accessori. Nella struttura Consumer & Device Sales, Paolo Bagnoli avrà la responsabilità di definire le strategie marketing di Xbox nell’Area Mediterranean, favorendo l’espansione del brand, dei prodotti e dei servizi Microsoft per questo business. In particolare curerà il marketing di prodotto Xbox One, della nuova Xbox One X, della piattaforma Xbox Live e dei tanti videogiochi.
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Sempre all’avanguardia e a prova di futuro.
È questa una delle più importanti prerogative degli aspirapolvere di iRobot, sempre pronti per essere, non solo al passo coi tempi, ma anche in linea con le necessità dei consumatori e i maggiori trend del momento. Appunto per questo motivo, i nuovi modelli dell’azienda americana presentano tra le loro innumerevoli feature la connettività, una delle maggiori esigenze dei consumatori 2.0 e della moderna smart home. Nei mesi scorsi, difatti, sono approdati sul mercato italiano due innovative gamme di robot aspirapolvere, le serie Roomba 800 e 600, dotate di connessione wireless, in grado di poter essere controllate da remoto tramite un’apposita applicazione mobile, disponibile sia per i dispositivi basati su piattaforma Android che per quelli basati su piattaforma iOS.
L’app iRobot HOME, permette difatti numerose funzionalità, tra cui quella di ricevere informazioni sullo stato della pulizia o suggerimenti personalizzati e, soprattutto, di poter programmare il dispositivo in modo da eseguire il ciclo di pulizia sette volte alla settimana. E non solo. L’app consente persino l’accesso diretto all’assistenza clienti, in modo da fornire agli utenti ancora più tranquillità nella loro user experience. La serie Roomba 800 connessa monta due efficienti spazzole contro-rotanti e anti-groviglio, con rulli realizzati con una resistentissima superficie in gomma in grado di catturare sporcizia e peli da qualsiasi tipo di pavimento, riducendo al minimo le operazioni di manutenzione. Una gamma completa di sensori e la sua
altezza di circa 9 cm permettono poi ai Roomba serie 890 di muoversi agevolmente nei luoghi più impervi come nella parte inferiore del divano, del letto o attorno ai mobili. Il motore di seconda generazione garantisce inoltre una potenza di aspirazione cinque volte maggiore rispetto ai robot Roomba della precedente generazione, mentre l’esclusivo sistema di pulizia a tre fasi AeroForce combina l’azione delle spazzole e dell’aspirazione per trasferire con efficienza lo sporco e i detriti dal pavimento al contenitore della polvere. Al termine della sessione di pulizia, i Roomba della serie 890 tornano poi automaticamente alla base di ricarica. Analogamente ai robot delle serie 800 e 900, anche i Roomba serie 600 connessi impiegano un sistema brevettato di pulizia a tre
Pubbliredazionale
fasi per pulire efficientemente tappeti, moquette e pavimenti di ogni tipo. Con uno spessore di circa 9 cm, il robot riesce a infilarsi sotto la maggior parte dei mobili catturando lo sporco anche nelle zone più difficili da raggiungere. Entrambe le nuove serie, in più, si caratterizzano per la batteria agli ioni di litio e l’accessorio Virtual Wall a doppia modalità. Quest’ultimo crea dei raggi infrarossi per delimitare l’area da non superare ed è possibile impostare una barriera lunga circa 3 metri oppure, se impostato nel modo Halo, una di forma circolare con raggio di circa 1,2 metri. Una semplice levetta permette di attivare il dispositivo nell’uno o nell’altro modo, confermando la facilità d’uso che da sempre caratterizza i robot per le pulizie domestiche del brand americano.
www.irobot.it
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Un passo nel futuro per migliorare il presente l punto vendita del futuro è ormai da più di una decina d’anni uno degli argomenti più caldi dell’intero mondo retail, al pari di temi spinosi come promozionalità e managerializzazione delle imprese: un tema di discussione che coinvolge non solo l’intera filiera del commercio al dettaglio, ma anche tutti gli altri settori che gli ruotano attorno e che ne rappresentano un indotto di notevoli dimensioni. Molte sono le tecnologie e le piattaforme IP e web che in questi anni si sono avvicendate sui vari palcoscenici del settore, alcune con discreta fama e successo e altre avvolte nel più profondo – e a volte anche incomprensibile – anonimato. Se da un lato, infatti, uno dei più
grandi problemi del retail fisico è l’aumento dell’engagement e della customer experience, dall’altro ci si continua imperterriti a scontrarsi con l’ostinata resistenza di molti retailer che continuano a preferire vecchi e ormai obsoleti metodi, spacciandoli per assolutamente insostituibili. Nessuno può negare, ad esempio, l’ancora attualissima efficacia di strumenti tradizionali come il volantino cartaceo o le promozioni di prezzo, così come altrettanto non si può dire della validità delle azioni di promoting che si tengono periodicamente all’interno degli store. Ma ugualmente non si può controbattere o criticare l’utilità, nonché il vero e proprio valore aggiunto, che possono apportare le nuove tecno-
logie digitali che – come abbiamo già ribadito in uno scorso articolo – hanno dalla loro parte sia il coinvolgimento del cliente sia la spettacolarizzazione del punto vendita. A tal proposito, è bene ricordare i risultati emersi da uno studio realizzato nei primi mesi dell’anno da Capgemini su 6.000 consumatori e 500 executive del settore retail in nove diversi Paesi, in cui viene evidenziato un crescente divario tra retailer e consumatori in merito all’importanza o meno dei tradizionali negozi fisici: mentre l’81% degli executive del settore considera ancora di fondamentale importanza il punto vendita, meno della metà dei consumatori (45%) condivide la stessa opinione. I consumatori si dichiarano difatti delusi dalle espe-
rienze di acquisto effettuate di persona, che non solo non sono riuscite a mantenere il passo con gli sviluppi dello shopping online, ma che sono anche scollegate dai negozi online. La scarsa soddisfazione all’interno del punto vendita è una tra le due principali sfide affrontate dai retailer tradizionali messe in luce dal sondaggio. I consumatori stanno esplorando anche nuovi modelli di acquisto al dettaglio per ridurre la propria dipendenza dai retailer tradizionali. I consumatori ritengono infatti che i punti vendita conservano comunque un importante ruolo nella loro esperienza di acquisto: il 70% desidera sempre toccare con mano i prodotti prima di acquistarli. Tut-
Dar vita a punti vendita interattivi e multimediali è ormai diventata un’esigenza e un imperativo, e non più un sogno meramente utopico e fantascientifico di Roberto Bonin
tavia, vi è l’aspettativa di ritrovare nel punto vendita non solo le medesime funzionalità disponibili online, ma anche ulteriori incentivi. Tre quarti dei consumatori, ad esempio, desidererebbe conoscere se la merce sia disponibile ancora prima di recarsi in un negozio, mentre il 57% dei consumatori vorrebbe che i retailer fossero in grado di offrire ben più della semplice vendita dei prodotti, come ad esempio mettere a disposizione spazi di socialità o esperienze utili per imparare e farsi ispirare. Non dimentichiamo infine l’ampiezza e la profondità di gamma che, agli occhi del consumatore, appare ancora come uno dei fattori imprescindibili per la scelta di un negozio rispetto a un altro.
Quali tecnologie Come già accennato sopra, le possibili tecnologie da mettere in campo per cercare per lo meno di “alzare l’asticella”, come ad esempio quello della corretta targetizzazione e segmentazione della clientela, al fine di conoscere fin nei minimi particolari i desideri e le necessità dei consumatori. Non v’è dubbio, infatti, che conoscere in anticipo i gusti e le preferenze del cliente, ancor prima che entri in negozio, equivale spesso e volentieri a una vendita già effettuata. E, inutile ricordarlo, un cliente soddisfatto equivale secondo i sacri testi di marketing e comunicazione ad altri sei potenziali clienti acquisiti, in special modo in un Paese come l’Italia dove il passaparola sembra
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Tre quarti dei consumatori desidererebbe conoscere se la merce sia disponibile ancora prima di recarsi in un negozio, mentre il 57% dei consumatori vorrebbe che i retailer fossero in grado di offrire ben più della semplice vendita dei prodotti, come ad esempio mettere a disposizione spazi di socialità o esperienze utili per imparare e farsi ispirare
ancora detenere un peso decisamente importante. Iniziative di loyalty a parte, ormai usate e abusate in tutti i modi e modalità, ma ugualmente ancora efficaci sia in ottica di customer engagement e fidelizzazione che di raccolta dati, il cliente può essere coinvolto in vari modi e attraverso canali del tutto innovativi. Tornando al precedente studio di Capgemini, i retailer sembrano a tal proposito essere ben coscienti dell’importanza della digitalizzazione all’interno del punto vendita, anche se, d’altra parte, sono limitati sia dagli investimenti tecnologici già effettuati che dalle reali capacità del personale in negozio. Un primo strumento, purtroppo
poco utilizzato o addirittura mai sperimentato, è quello dei beacon, una tecnologia basata sulla connettività Bluetooth che consente ai dispositivi di trasmettere e ricevere piccoli messaggi entro brevi distanze. Ben utilizzato ad esempio all’interno di musei e locali per l’entertainment, nel mondo retail stentano a decollare, pur rappresentando un canale di assoluta efficacia che, pur rappresentando uno strumento invasivo e che comporta l’utilizzo di un’apposita app mobile, non manca di certo di “colpire nel segno”, portando a destinazione i messaggi desiderati. Senza poi contare anche - e soprattutto - il fatto di poter convogliare non solo messaggi pubblicitari o promozionali, ma anche veri e propri aiuti e servizi: pensiamo solo alle istruzioni per meglio orientarsi all’interno di un grande punto vendita o la possibilità di informare in modo tempestivo i clienti di una particolare attività in un punto preciso dello store. Un’altra tecnologia molto simile, ma per certi versi meno impegnativa, sono i cosiddetti “cookies fisici” che oltre a non necessitare dell’installazione di applicazioni sui propri dispositivi, non richiedono in alcun modo la raccolta di dati personali da parte dei clienti. Come i loro cugini cookies del web, questi strumenti sono in grado di studiare le preferenze del cliente e formulare offerte e messaggi su
misura, valutando anche il tempo trascorso all’interno del negozio e le preferenze dimostrate. Anche in questo caso, il ventaglio di informazioni da poter convogliare è davvero ampio, da informazioni su servizi a disposizione fino a promozioni e attività in-store. Altro pezzo fondamentale della consumer experience è dato dall’arredamento e dalla segnaletica indoor che può essere resa del tutto virtuale e interattiva, per mezzo di QR Code, totem, tavoli touch, manichini intelligenti, cornici digitali e vetrine semitrasparenti: oltre a donare al punto vendita un ambiente assolutamente futuristico (cosa assolutamente strategica per i punti vendita di elettronica), questi dispositivi possono coinvolgere ancor di più il consumatore nel percorso d’acquisto in modo giocoso e divertente, regalandogli un momento di svago e di relax e, perché no, la possibilità di condividere esperienze, magari addirittura attraverso i propri profili social (pubblicità gratuita!). Esperienze del tutto innovative, e se vogliamo ancora pionieristiche, arrivano invece dalle due più recenti tecnologie in grado di stravolgere letteralmente il mondo del commercio al dettaglio: la realtà virtuale e la realtà aumentata. Attraverso queste due moderne piattaforme tecnologiche è difatti possibile dare vita a un negozio davvero interatti-
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vo capace di instaurare con il consumatore un rapporto quasi paritetico, dando vita all’effetto UAU e a un’esperienza d’acquisto all’altezza di essere ricordata.
L’omnicanalità La multicanalità merita ovviamente un trattamento a sé stante e non soo per la sua estrema attualità, ma anche e soprattutto per una rivoluzione che si è ormai resa necessaria se non addirittura indispensabile. Una ricerca effettuata da Avanade tra novembre 2016 e gennaio 2017su retailer italiani che stanno affrontando processi di innovazione e trasformazione digitale legati a un business omnichannel ha portato a risultati davvero interessanti: per il 55% degli intervistati appartenenti alla funzione ICT e Supply Chain la sfida principale è senza dubbio quella di “gestire l’aspettativa dei clienti di interagire con il brand e l’accesso ai prodotti a qualunque ora e in qualunque luogo”, mentre per il 68% dei manager dell’area marketing la sfida è rappresentata dalla necessità di “ripensare al ruolo del punto vendita nel nuovo customer journey”. Per quanto riguarda la reperibilità dei prodotti, dotarsi di un sito ecommerce è ovviamente un’esigenza del tutto fondamentale, improntando lo sviluppo di questo a una completa revisione dell’organizza-
zione aziendale e delle tecnologie disponibili. Invece, sul fronte del punto vendita, lo sviluppo mobile è diventato il focus su cui concentrarsi per ridisegnare il ruolo degli store e per soddisfare pienamente il cliente. Il conflitto tra canale fisico e online (argomento della nostra analisi contenuta all’interno dello scorso numero, ndr) è ormai sotto gli occhi di tutti; un conflitto, però, che più che di contrapposizione deve per forza di cose tramutarsi in una reciproca e stretta collaborazione che, col tempo, deve assumere l’aspetto di vera e propria complicità. A tal proposito, un recente studio condotto da Salesforce in collaborazione con SapientRazorfish riguardo l’attività di oltre 300 milioni di acquirenti online e su 6.000
risposte a sondaggi condotti sui consumatori di 6 diversi Paesi ha difatti evidenziato non solo l’importanza del commercio unificato, ma soprattutto le nuove regole del retail che fanno del negozio un pilastro strategico all’interno del settore. Per avere successo i retailer devono essere in grado di combinare il canale digitale e quello del negozio fisico. E, come già avuto occasione di sottolinearlo, uno dei modi migliori per ingaggiare maggiori acquirenti non è solo soddisfarne i desideri, ma anticiparli. Appunto per questo motivo dati, intelligenza artificiale e machine learning possono fungere da vero valore aggiunto in grado di mettere in contatto in modo più intimo ed efficace gli acquirenti con i prodotti. Ad esem-
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pio, intelligenza artificiale e Big Data possono permettere di conoscere in modo molto più preciso il cliente, personalizzando al massimo la sua esperienza. Ed enormi set di dati possono addirittura consentire una modellazione molto più precisa dei possibili risultati: dati ricavati dal machine learning, dai social network e della rete possono così essere uniti con i dati comportamentali allo scopo di migliorare ulteriormente l’accuratezza. È poi gioco forza che il coinvolgimento dei consumatori passa soprattutto attraverso lo smartphone, il compagno più adatto per aumentare l’engagement in ogni fase di acquisto. Sempre secondo lo studio, il 59% degli acquirenti globali ha difatti utilizzato il cellulare in un negozio negli ultimi 30 giorni, il 52% di tutto il traffico e-commerce mondiale ha origine sui dispositivi mobili e la quota di ordini sui dispositivi mobili è aumentata dell’81% dal 2015. E al di là del digitale, i consumatori scelgono di utilizzare il cellulare anche quando fanno acquisti in negozio. Inoltre, più della metà di tutto il traffico e quasi un terzo degli ordini provengono proprio dai cellulari. Cosa assai importante è che gli acquirenti utilizzano il cellulare anche mentre sono in negozio: in particolare, il 48% di chi utilizza smartphone sul punto vendita lo fa per confrontare i prezzi, il 41% cerca informazioni sul prodotto mentre il 37% ricerca dei coupon. Non solo. Anche i principali social network stanno emergendo come vetrina soprattutto per i brand, generando un volume di traffico sempre in aumento, in particolare sui dispositivi mobili. Benché su di essi non venga finalizzato l’acquisto, restano per cui una parte importante della shopping journey: il 47% degli acquirenti ha infatti utilizzato i social media per cercare un prodotto o un servizio negli ultimi 30 giorni.
Il layout del punto vendita. Le regole del visual merchandising
A cura della Dott.ssa Simona Leone Psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale e formatore aziendale
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gio, produrranno una vera e propria sofferenza che, con buona probabilità, porterà il cliente a rivolgersi altrove, in futuro. Comunicazione, soddisfazione, emotività del cliente sono quindi i punti da tenere ben fermi quando prendiamo decisioni relative al layout:
COMUNICARE IL VALORE Attraverso l’organizzazione degli spazi interni al punto vendita, veicoliamo proposte e informazioni, e avremo la possibilità di indirizzare l’attenzione sui prodotti che consideriamo più importanti. Per questo motivo può rivelarsi particolarmente utile creare dei percorsi
“obbligati” e suddividere lo spazio di vendita in aree di interesse: nelle più importanti, quelle che il cliente incontra per prime, andranno esposti i nostri prodotti di punta, le novità e le offerte; in quelle più periferiche rispetto al centro del negozio, i prodotti meno rilevanti, continuativi, o quelli verso cui, in ogni caso, il cliente motivato dirigerà comunque la propria attenzione.
SODDISFARE ED EMOZIONARE La soddisfazione e la possibilità di evocare emozioni positive nel cliente sono strettamente connesse al confort. In un punto vendita organizzato razionalmente, l’ordi-
punto focale
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a ricerca e l’acquisto di un prodotto hanno come motivazione di fondo la necessità di soddisfare un bisogno e generano un’esperienza emotiva. Fin dal primo contatto, l’organizzazione del punto vendita racconterà ai clienti chi siamo, cosa vogliamo comunicare e il modo in cui abbiamo scelto di farlo. Pertanto, per l’ottimizzazione delle vendite e la fidelizzazione del cliente, le scelte operate nell’organizzazione del punto vendita rivestono un ruolo fondamentale. Ma quali sono le regole da seguire? Nella progettazione del layout seguiremo alcune regole del visual merchandising, che presuppone che l’organizzazione degli spazi e dei prodotti in un punto vendita siano la prima modalità comunicativa con il cliente. Alla base vi è la consapevolezza che le sensazioni, provenienti dai sensi prevalentemente della vista e dell’udito, siano in grado di evocare emozioni, positive e negative. Come qualunque altra forma di comunicazione, il layout del negozio creerà tra noi e il cliente una relazione, in cui quest’ultimo si sentirà più o meno a proprio agio. Nel primo caso, ne ricaverà un’esperienza positiva caratterizzata da emozioni piacevoli e dal sentimento di aver efficacemente soddisfatto il proprio bisogno; nel secondo, la presenza di emozioni negative, quali delusione, frustrazione, disa-
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area 1 Punti focali e aree di interesse
ne, la scelta di luci e colori, che non può basarsi soltanto sul gusto personale, sono fondamentali nel creare un ambiente favorevole all’acquisto, comunicando anche qualcosa di estremamente importante sulla professionalità e le competenze degli addetti. Cosa scegliere? Luci naturali e colori neutri, lasciando eventualmente le tinte più forti come display, in zone limitate, quindi, e con la funzione di attrarre l’attenzione su specifici prodotti.
TROVARE E FAR TROVARE Punto fondamentale nel favorire un’esperienza emotivamente positiva è rappresentato dalla facilità di reperimento dei prodotti. A questo scopo può essere utile dedicare un po’ di tempo a definire i punti focali e le linee visuali, che consentono di creare percorsi ideali attraverso i quali guidare il cliente, fornendogli la possibilità di reperire con facilità non solo le informazioni che cerca, ma soprattutto quelle che vogliamo che riceva. Senza che si senta sopraffatto, ma conferendo alla “visita” il giusto substrato emotivo. A tale scopo è importante evitare di esporre i prodotti in maniera confusa e poco organizzata, e creare barriere visive che impediscono al cliente di avere una visione globale del punto vendita fin dal suo ingresso.
CERTE PASSIONI NON SI SPENGONO MAI.
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I pilastri della casa connessa
Extender, switch e powerline: accessori irrinunciabili una delle ultimissime frontiere della tecnologia domestica; una tecnologia che promette di trasformare radicalmente le nostre vite, rendendole più semplici, facili e soprattutto più comode. La casa connessa o smart home è ciò che meglio può identificare il nostro futuro, rendendolo assai simile a quello che, fino a poco tempo fa era relegato ai soli libri e film di fantascienza. Da anni si parla difatti del concetto di domotica, intendendo soprattutto tecnologie per l’automazione in casa, ma la smart home va ben oltre questo concetto, comprendendo al suo interno anche tutte quelle piattaforme tecnologiche che, non solo permettono di rendere automatizzata la nostra abitazione, ma an-
che intelligente e governabile da remoto. Per forza di cose, questa grande rivoluzione non può che passare da un unico grande comune denominatore che è rappresentato dalle più moderne piattaforme IP, destinate per cui a fungere da vero e proprio centro nevralgico della casa connessa. Casa connessa che, ovviamente, comprende nella sua sfera d’azione sia prodotti del settore elettronica di consumo ed elettrodomestici che prodotti appartenenti propriamente ai settori elettrico e lighting a dar vita a un grande e unico ecosistema integrato.
Il centro nevralgico della smart home Inutile affermare che il vero “cuore
pulsante” della smart home è il router, il dispositivo a cui è deputato il grande compito di diffondere il segnale internet in tutta la casa e rendere possibile il collegamento tra un dispositivo e l’altro e, soprattutto, tra la rete domestica e il mondo esterno. Sulla più recente offerta di prodotti per la connettività abbiamo già pubblicato un’ampia rassegna sullo scorso numero di Elettroradio Informazioni; approfondimento a cui vogliamo però aggiungere l’importanza rivestita da ulteriori dispositivi fondamentali per la messa in opera di una moderna rete casalinga. Di questa categoria di prodotti fanno parte importanti dispositivi come ad esempio extender, adattatori wi-fi, switch, access point e powerline, prodotti capaci di esten-
dere, ampliare e amplificare il segnale internet in tutta la casa, rendendo tra l’altro smart tutto ciò che ancora non lo è. Prodotti, questi, di cui spesso e volentieri si sottovaluta l’importanza e che invece possono rappresentare un vero e proprio valore aggiunto soprattutto in fase di acquisto, rappresentando degli ottimi prodotti per il cross-selling da abbinare magari alla vendita di modem router o addirittura smart Tv o elettrodomestici connessi. Tutti i più importanti brand del settore networking, presentano a catalogo un’ampia offerta di questa particolare categoria di prodotti, tutti accomunati da performance elevate e semplicità di utilizzo, e soprattutto di istallazione.
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home
AVM
TP-LINK
AVM mette a disposizione delle case connesse le due linee di prodotto Fritz!WLan Repeater e Fritz!Powerline. Della prima linea di prodotto fa parte il modello Ftitz!WLan Repeater 1750E in grado di creare connessioni wireless veloci e stabili che arrivano a 1.300 Mbps sulla banda di frequenza da 5 GHz e a 450 Mbps su quella da 2,4 GHz. Mediante la porta LAN Gigabit si integrano nella rete domestica anche i dispositivi di rete non dotati di una propria funzione wireless. Il ripetitore è adatto al funzionamento con normali prese di corrente da 230 V. Della seconda, invece, fa parte il FRITZ!Powerline 1260E con cui è possibile connettere alla rete domestica tutti i dispositivi di rete. In questo modo è possibile godere di una flessibilità piena: per smartphone e altri dispositivi è possibile contare sia sulla Powerline sul cavo elettrico sia sulla wireless per il trasporto dati a velocità Gigabit.
Stessa classificazione anche per i prodotti estendere e powerline dell’azienda taiwanese, distinti in due differenti famiglie. Per quanto riguarda la serie di Range Extender, tra le referenze a catalogo spicca il modello Wi-Fi AC2600, dotato di 4 antenne esterne in grado di fornire una copertura Wi-Fi e connessioni su aree fino a 4.500 metri quadrati. La piattaforma Wi-Fi Dual Band AC2600 4-Stream raggiunge velocità fino a 800 Mbps a 2.4 GHz e 1.733 Mbps a 5 GHz, mentre la tecnologia 4×4 MU-MIMO permette di trasferire dati su più dispositivi 4 volte più velocemente. Non solo. La tecnologia Beamforming di ultima generazione individua automaticamente i dispositivi wireless e genera connessioni mirate, mentre la porta Gigabit Ethernet permette di connettere i dispositivi cablati a velocità Gigabit. All’interno della linea Powerline, spicca invece il nuovo modello Kit Powerline AV2000 Wi-Fi ac con porta Gigabit TL-WPA9610 KIT, in grado di assicurare velocità di trasferimento dati fino a 1.200 Mbps, e di supportare tutte le diverse esigenze di connessione. Il Wi-Fi Auto-Sync configura immediatamente gli altri extender della rete sincronizzando impostazioni come SSID, password, Wi-Fi e LED, e il controllo della rete risulta assai semplice grazie all’interfaccia web, all’utility tpPLC e all’intuitiva app tpPLC.
D-LINK D-LINK offre a catalogo una lunga serie di prodotti per incrementare la portata del segnale, consentendo di estendere la rete wireless in ambienti della casa dove il segnale non è abbastanza potente. Di questo genere è la linea DAP, di cui fa parte il modello DAP-1365, un Range Extender plug-in Wi-Fi con alimentazione passthrough, in grado di garantire alla presa elettrica di rimanere disponibile per alimentare ulteriori dispositivi elettrici. La frequenza utilizzata è la 2.4 GHz con velocità di trasmissione da 300 Mbps. Per quanto riguarda invece la famiglia di powerline, D-Link mette a disposizione la famiglia di prodotti DHP di cui fa parte il modello Powerline AV2 1000 HD Gigabit Passthrough Kit, in grado di rendere facile la creazione di una rete HomePlug ad alta velocità fino a 1.000 Mbps. Di facilissimo utilizzo, per il suo funzionamento è sufficiente inserire i due adattatori in una presa elettrica disponibile e premere il pulsante Simple Connect per creare in pochi istanti un collegamento sicuro.
Retail: il futuro è già qui Due esperimenti ben riusciti che fanno presagire a un’ancora più radicale evoluzione
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l retail del futuro. Come sempre ci pensano due tra le aziende più “avanti” in assoluto: Apple e Amazon. E non solo in fatto di layout e soluzioni customer-oriented, ma come vere e proprie innovazioni che sanno di “rivoluzione”. Iniziamo con l’idea tanto impossibile quanto geniale di Amazon. Quel “geniaccio” di Jeff Bezos ne ha infatti inventata un’altra delle sue, e dopo droni e mongolfiere, ha stupito ancora tutti proponendo il nuovo servizio “Amazon Key” (per ora disponibile solo negli USA, ndr) che permetterà ai corrieri di aprire la porta d’ingresso delle abitazioni dei clienti per riporre i pacchi, in sicurezza, direttamente dentro casa, anche in mancanza dei titolari. Il servizio si basa sulla Cloud Cam di
Amazon, un sistema di chiusura intelligente delle porte, e su un protocollo wireless chiamato Zigbee. In pratica, quando un corriere arriva con un pacco per la consegna, esegue la scansione del codice a barre, inviando una richiesta alla videocamera in cloud di Amazon. Se tutto è regolare, il cloud concede l’autorizzazione a entrare inviando un messaggio alla fotocamera, che inizia la registrazione. Il corriere sblocca quindi la porta attraverso un’apposita applicazione mobile ed entra all’interno dell’appartamento; posa il pacco, esce, chiude la porta e registra l’avvenuta consegna. Il cliente riceve a questo punto una notifica che la consegna è stata effettuata, oltre a un breve video che mostra il corriere entrare in casa,
per confermare la regolarità dell’operazione. Amazon è in grado di fornire una serratura intelligente e la videocamera collegata compresa l’installazione.
Un nuovo modo di concepire lo store Ancora più innovativo e avveniristico, invece, quello pensato da Apple: un progetto che sa ben più di novità nel mondo del commercio, ma che può rappresentare una vera e propria avanguardia nei rapporti con il consumatore e il suo ambiente di vita. La Mela morsicata ha infatti presentato un’anteprima dello store Apple Michigan Avenue a Chicago, il più recente e ambizioso di sempre, che creerà un nuovo punto di
Jeff Bezos ne ha inventata un’altra delle sue: ha stupito ancora tutti proponendo il nuovo servizio “Amazon Key”
incontro fra North Michigan Avenue, Pioneer Court e il fiume Chicago. Pensato come uno spazio di aggregazione per la comunità locale, lo store ospiterà sessioni “Today at Apple” per tutto l’anno, in sintonia con il desiderio della città di dare nuova vita al lungofiume. Apple Michigan Avenue è il primo di una nuova generazione di location retail Apple di rilevanza mondiale. Ogni dettaglio del design è stato studiato per ridurre al minimo gli elementi che separano la città dal Chicago River. Persino il tetto in fibra di carbonio dell’edificio, che misura circa 33,8 per 29,8 metri, è stato progettato per essere il più sottile possibile, e l’intera struttura è poggiata su quattro pilastri interni che non ostacolano la visuale dal-
la magnifica facciata in vetro di 9,7 metri. Il primo store Apple North Michigan Avenue è stato aperto nel 2003 con 58 dipendenti e oggi dà lavoro a un team di 250. La prima location Apple in North Michigan Avenue ha accolto oltre 23 milioni di visitatori da quando è stata inaugurata nel 2003, e il numero dei suoi dipendenti è passato da 58 ai 250 di oggi. Nei nove store dell’area metropolitana di Chicago lavorano in totale 1.300 dipendenti, inclusi i nuovi Creative Pro che ogni giorno tengono sessioni gratuite Today at Apple e rappresentano per l’arte ciò che i Genius rappresentano per la tecnologia. Lo store Apple Michigan Avenue aggiungerà un nuovo accesso al
lungofiume di Chicago, da Pioneer Plaza. Fiume e città sono ora collegati da due scalinate in granito su entrambi i lati dello store trasparente che lo collegano alla piazza, offrendo una vista ininterrotta sullo splendido fiume e sull’orizzonte. Apple ha collaborato con il comune di Chicago e consultato documenti storici per creare un progetto che fosse in perfetta sintonia con l’ambiente che circonda lo store. Per celebrare l’apertura, l’Apple Michigan Avenue ha ospitato il programma “The Chicago Series”, un intero mese di eventi per offrire ai partecipanti tutti gli strumenti indispensabili per inseguire le proprie passioni, dalla fotografia alla musica, dal coding al design di app.
Più n partioìcolare, “The Chicago Series” è un insieme di cinque programmi, ciascuno con uno specifico focus, che rappresentano un perfetto punto d’incontro fra arte e tecnologia, e si svolgeranno nell’arco di quattro settimane. Ogni programma è stato creato in collaborazione con organizzazioni creative e no profit locali e si svilupperà attorno a un tema o a un progetto pensato per avere un impatto positivo sulla comunità.
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TV, l’OLED cattura (quasi) tutti I display a diodi organici, in grado di emettere luce propria se attraversati da corrente, sono ormai sinonimo di qualità. La risoluzione Ultra HD 4K e la tecnologia HDR completano l’opera. Eppure fra i big del mercato c’è chi non la pensa allo stesso modo... di Dino del Vescovo
l televisore è sempre al centro dell’attenzione. I consumatori comprano questa o quella TV per la necessità di sostituire il vecchio apparecchio o per godere appieno della qualità garantita dai nuovi contenuti. Siano essi trasmessi via Internet, attraverso l’etere o registrati in un Blu-ray, riescono sempre a stupire. Lo standard video del momento, l’Ultra HD (risoluzione di 3.840x2.160 pixel), quattro volte più definito del Full HD (1.920x1.080 pixel) anche se meno diffuso, ha il merito di trasformare le TV in vere e proprie cornici digitali dentro le quali osservare immagini statiche e in movimento di qualità solo fino a qualche anno fa impensabile. Ultra HD che - lo ricordiamo - non è sinonimo di 4K. Benché molte case produttrici, per questioni di marketing, usino indistintamente le due sigle, spesso affiancandole, il 4K nasce come standard cinematografico e ha una risoluzione orizzontale di poco maggiore: 4.096 pixel contro i 3.840 pixel dell’Ultra HD (sviluppato invece per la televisione). È bene tenere a mente questa sottile differenza perché riguarda una delle domande che più di frequente viene posta in negozio. Altro argomento “caldo” è lo standard di trasmissione del Digitale Terrestre: la normativa europea prevede che a partire dal 2020 – è prevista tuttavia una proroga - tutte le emittenti trasmettano in DVB-T2 e non più in DVB-T come avviene oggi. E che dal 1 gennaio 2017 i punti vendita sono obbligati a vendere solo apparecchi con tuner DVB-T2 oppure TV DVB-T in abbinamento a (scomodi) decoder esterni DVB-T2.
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Samsung Sono quattro le serie di TV QLED firmate Samsung. La serie 9 conta il solo il Q9F a schermo piatto da 65 pollici (in figura). La serie 8 (da 55 a 75 pollici) comprende modelli curvi, la serie 7 (da 49 a 75 pollici) invece, sia curvi sia piatti.
A stregare i consumatori ci pensano quindi i produttori che, dal canto loro, progettano le soluzioni hardware più adatte a esaltare le doti dei pannelli e dei titoli con risoluzione Ultra HD. La partita si gioca fra player come Samsung, LG, Panasonic, Sony, Philips, Haier, Sèleco e Loewe per un’offerta di apparecchi televisivi quanto mai varia. Colpisce positivamente la rinascita di Sèleco, marchio italiano di grande tradizione che di recente si è nuovamente affacciato al mondo Hi-Tech con proposte vantaggiose in termini di prezzo. Lo scorso 2 ottobre lo stabilimento friulano di Vallenoncello, nella provincia di Pordenone, ha iniziato a produrre TV a regime, per una gamma interessante che copre sia la tecnologia LCD LED, sia la OLED (serie 900 UHD da 55 e 65 pollici). Buona anche la proposta della cinese Hayer che “senza strafare” continua a ritagliarsi un ruolo in un mercato a dir poco agguerrito con soluzioni dal buon rapporto qualità/prezzo e con a bordo le funzioni che interessano il consumatore sì attento, ma non particolarmente esigente in termini di innovazione.
OLED e QLED
LG La TV LG Signature W7V rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia OLED. Destinata a chi può permettersela, è spessa poco più di un foglio e si fissa alla parete con un sistema di calamite. Il box degli ingressi e delle uscite, contenente gli speaker, è fisicamente separato e collegato da un cavo piatto.
I brand citati, oltre a sviluppare soluzioni proprietarie volte a rendere “irresistibili” i propri modelli, seguono talvolta scuole di pensiero differenti. E in questo momento lo fanno soprattutto per quel che riguarda l’elemento principe di una TV: il display. Samsung ha da questo punto di vista deciso di andare controcorrente. Se tutti gli altri infatti, per i loro televisori “premium”, hanno scelto di adottare anche i pannelli OLED (Organic Light Emitting Diode), la casa coreana tira dritto preferendo la tecnologia QLED (Quantud Dot Led) basata sui cosiddetti punti quantici (nanocri-
stalli conduttori) che si illuminano al passaggio della corrente. Secondo il suo parere, i pannelli OLED consumano di più, tendono a perdere smalto con il tempo, si “stampano” nei punti in cui sono riprodotte immagini fisse (i loghi delle emittenti per fare un esempio) e non eccellono in termini di luminosità. A dirla tutta, Samsung prevede che la tecnologia dei diodi organici sia addirittura destinata a seguire il destino del plasma ormai scomparso dalla scena. Di tutt’altro avviso sono le altre aziende, LG in testa (unico produttore di pannelli organici), per i quali i display OLED, inarrivabili in termini di resa cromatica e profondità del nero, sono solo all’inizio della loro storia tecnologia. La concorrenza si combatte tuttavia anche su altri terreni: il design, la qualità sonora, la capacità di riprodurre immagini ad alta gamma dinamica (HDR), la versatilità in tema di connessione a Internet.
Design e audio Il design è un criterio di scelta da non sottovalutare, soprattutto quando a comprare è la (esigente) clientela femminile. Sia i pannelli OLED, sia i QLED, potendo fare a meno della retroilluminazione, raggiungono spessori davvero minimi e si avvalgono di cornici ridotte a pochi millimetri. Ne derivano televisori leggeri e facili da posizionare a parete in ambienti di ogni tipo, dal classico al moderno. In tema di look, la tedesca Loewe ha tanto da dire: i nuovi OLED della serie bild 9, ispirandosi agli anni 20, sono infatti veri e propri oggetti di design impreziositi da supporti minimali che li rendono unici. Con il rinnovo della gamma di televisori bild 3 invece e l’introduzione dentro la stessa di un modello OLED, il noto marchio prova anche a collocarsi in una fascia di prezzo più accessibile.
Sony Sony ha spostato il comparto audio del suo top di gamma A1 sulla parte posteriore, integrandolo in parte nel braccio di supporto. Si tratta di una vera e propria soundbar in grado di generare bassi profondi e avvolgenti.
Panasonic Con Orgoglio, Panasonic vanta i contributi e le certificazioni ottenute dai TV OLED della serie EZ1000: un colorista di Hollywood ha contribuito alla progettazione del display, mentre l’impianto acustico si fregia del certificato di qualità THX, il marchio brevettato nel 1982 dalla Lucasfilm di George Lucas.
A Ifa 2017, Loewe ha presentato la bild 3.55, nuova TV OLED 4K da 55 pollici compatibile con la tecnologia HDR nei tre gli standard attuali: Dolby Vision, HDR-10 e HLG. In linea con la filosofia del marchio, il Bild 3.55 propone le migliori soluzioni tecnologiche quindi finiture di pregio, una soundbar da 80 watt posizionata nella parte bassa del display e ricoperta da uno speciale tessuto, possibilità di interazione con altre TV Loewe presenti in casa, compatibilità con un’unità disco di archiviazione esterna. Philips continua a credere nella tecnologia Ambilight ossia nella illuminazione laterale diffusa del display (da due a quattro lati) coerente con le tonalità riprodotte a schermo. Il suo top di gamma, l’OLED Razor Slim 4K Android da 55 pollici, assicura un’esperienza di visione coinvolgente e tecnologie che lo pongono ai vertici della categoria. Gli spessori limitati dei pannelli spingono i produttori a posizionare in basso gli altoparlanti. Anche qui nulla è lasciato al caso: l’esperienza acustica durante la visione di un film o di un concerto assume grande importanza. Molte TV integrano vere e proprie soundbar a più altoparlanti che oltre a garantire suoni cristallini, li rendono caldi e avvolgenti. Sony, per esempio, nel suo top di gamma Bravia A1 ha deciso di integrarne una da 50 watt nel braccio posteriore di supporto (tecnologia “Acoustic Surface”). LG invece ha deciso addirittura di separarla fisicamente dalla TV e nei due modelli UHD 4K HDR 65W7V e 77W7V della linea al top “Signature”, la soundbar esibisce piccoli ma elaborati speaker a scomparsa incastonati in un box che contiene anche i connettori di ingresso e uscita. Presentati a inizio ottobre in Italia, i quattro prodotti del marchio coreano che al momento possono fregiarsi del logo Signature rappresentano il meglio che l’azienda possa offrire: una TV OLED, un frigorifero in acciaio inox, una lavatrice-asciugatrice e un purificatore d’aria concepiti per la clientela più esigente e che si preoccupa poco del prezzo. Veri e propri esercizi di stile, tanto per intenderci. Panasonic, nei TX-
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Philips L’illuminazione laterale del display secondo colorazioni coerenti con i contenuti in onda (tecnologia Ambilight) è il marchio di fabbrica Philips. Lo vanta, su tre lati, anche il top di gamma Razor Slim Ultra HD OLED della serie 9000 da 55 pollici.
Haier Il top di gamma Haier, un 65 pollici LCD con retroilluminazione LED, vanta funzioni smart, videoregistratore digitale su pendrive, time shift e la risoluzione di 3.840x2.160 pixel.
77EZ1000 e TX-65EZ1000, rispettivamente da 77 e 65 pollici, integra nella base d’appoggio gli speaker Dynamic Blade sviluppati dai tecnici del suono Technics, un nome che in campo audio ha bisogno di poche presentazioni, garantendo suoni di qualità eccellente. Quanto al display, questo ha ottenuto la certificazione THX dopo aver superato 400 test di laboratorio.
HDR e gamma dinamica A rendere le immagini ancora più realistiche ci pensa poi la tecnologia HDR da un paio d’anni entrata a far parte del mondo video. HDR sta per High Dynamic Range e indica la capacità di un display di riprodurre immagini con maggiore profondità di gamma, quindi con più sfumature di luminosità, comprese fra le ombre più intense e le alte luci. Una TV HDR è in grado di aumentare quella piacevole e ambita sensazione di trovarsi immersi dentro la scena. Va detto che i pannelli HDR per rendere al meglio necessitano di contenuti HDR, cioè codificati per esprimere a video l’alta gamma dinamica. I film in Blu-ray che possono vantarla riportano il logo HDR sulla confezione. Esistono al mo-
Sèleco Il ritorno di Séleco sul mercato è in grande stile, grazie a due TV OLED Ultra HD da 55 e 65 pollici. Non offrono la funzione HDR ma in compenso dispongono di tutto ciò che serve per l’intrattenimento domestico (dalla TV satellitare alla smart TV).
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Loewe L’OLED bild 3.55 di Loewe è la new-entry della casa tedesca. Gli altri modelli della serie bild 3 - i bild 3.43 e bild 3.49 sfruttano tuttavia la tecnologia LCD. Il prezzo di 2.990 euro per il modello OLED servirà ad avvicinare al marchio una categoria di utente fino ad ora esclusa dalla sua politica di prezzo.
mento tre standard HDR: HDR-10, Dolby Vision e HLG (Hybrid Log Gamma), quest’ultimo adottato dai broadcaster e sviluppato dalla BBC e dalla giapponese NHK. I modelli di TV più costosi li supportano tutti e tre offrendo all’acquirente la possibilità di fruirne senza ricorrere ad aggiornamenti del firmware (quando disponibili). L’HLG in particolare è lo standard scelto dai fornitori di contenuti televisivi come Rai e Sky per le proprie trasmissioni in HDR.
Carattere smart Il diffondersi della TV on-demand e dell’intrattenimento via Internet, garantito da app come Netflix, Intinity TV e YouTube, ha reso l’aspetto smart delle TV di ultima generazione particolarmente importante. L’offerta di film, documentari, serie televisive e altri contenuti ad alta definizione, compreso l’UHD 4K, fa della possibilità di connettere il televisore al proprio provider di servizi Internet una necessità. Per questo motivo la gran parte delle TV più recenti reca la dicitura “smart TV” e dispone di una presa di rete e di un modulo Wi-Fi integrato. Un televisore che non sia smart – occorre dirlo - può essere connesso a Internet ma necessita di un apparecchio aggiuntivo da comprare a parte (Chromecast, Apple TV, Nvidia Shield più una serie infinita di soluzioni hardware meno note ma non per questo poco performanti). Le smart TV sono efficienti quasi allo stesso modo ma presentano delle differenze soprattutto per quanto riguarda la piattaforma software ovvero il sistema operativo che gestisce le app necessarie a fruire degli infiniti servizi offerti. Difficile dire quale sia la migliore e indirizzare il cliente verso l’una o l’altra scelta senza conoscerne nel dettaglio le esigenze. I sistemi operativi più diffusi sono Android TV usato per esempio dai televisori Sony e Philips, Tizen OS sul cui continuo aggiornamento garantisce Samsung, Firefox OS che Panasonic implementa nei suoi apparecchi con il nome di my Home Screen, WebOS che è il sistema operativo di casa LG. Occorre ricordare che per sfruttare al massimo le potenzialità delle smart TV è necessario che la linea Internet di casa offra banda a sufficienza per garantire lo streaming delle trasmissioni in Full HD (almeno 5 Mbps).
Il gaming spinge il mercato dei monitor L’esplosione dei prodotti dedicati agli hard gamer ha donato una “seconda giovinezza” al settore dei monitor Pc di Roberto Bonin
tretti “cugini” dei Tv, anche i monitor per PC stanno vivendo una seconda giovinezza, grazie soprattutto alle nuovissime tecnologie audio e video, provenienti proprio dal settore dell’entertainment. Seconda giovinezza che però, non trova la sua corresponsione nei dati di vendita che continuano a far registrare una contrazione in termini di valore. Per quanto riguarda il secondo trimestre dell’anno, infatti, IDC conferma questo trend negativo e riporta vendite per 28,5 milioni di pezzi, in calo del 6,4% anno su anno. Su base trimestrale, invece, la percentuale appare più contenuta e pari al -1,2%, in costante calo consecutivo. Discorso a parte merita ovviamente il settore del gaming, un settore particolarmente in espansione, sia per numero di brand sia per numero di referenze, che rappresenta in tutto e per tutto un “mercato nel mercato”, con proprie logiche commerciali e di marketing. Da sempre stretti tra l’uso domestico e l’uso professionale, questo particolare settore di mercato si è arricchito infatti di numerosissime feature in fatto di qualità di visione, design ed ergonomia, mirate a soprattutto soddisfare le esigenze di ogni tipo di utilizzatore, sia esso consumer, professional o hard gamer. Assai segmentato dal lato del numero di player presenti, il settore risulta anche segmentato anche dal lato delle tecnologie, in modo molto analogo come succede per il settore dei Tv. Anche qui troviamo difatti la tendenza verso schermi di più ampio policiaggio e verso tecnologie di visione ultra definite, oltre che dal design estremamente ricercato.
Un’offerta assai variegata e segmentata Come già riportato sopra, sono davvero numerosi i brand che presidiano questo particolare settore; brand di cui ci limiteremo a riportare i più recenti e interessanti modelli.
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Iniziamo da LG Electronics che, all’ultima edizione dell’IFA di Berlino, ha messo in mostra prodotti davvero all’avanguardia, bissando il successo già registrato nel settore Tv. Proprio nel settore gaming l’azienda coreana ha presentato le sue ultime novità di questo settore, grazie ai nuovi monitor GK da 32 e 27 pollici, dotati delle più recenti innovazioni nel campo tecnologico, a partire dall’elevata frequenza di aggiornamento a 144 Hz e 240 Hz. Il monitor gaming da 32 pollici è fornito di un’altissima velocità di refresh, ed è in grado di assicurare movimenti grafici fluidi, mentre la tecnologia di elaborazione NVIDIA G-Sync può eliminare i più noti difetti dell’immagine quando l’azione entra nel vivo. Il sistema Sphere Lighting, che utilizza i LED
posizionati dietro lo schermo per creare un’illuminazione ambientale, è poi capace di aumentare l’effetto di immersione durante il gioco, riducendo anche l’affaticamento degli occhi. Anche il monitor GK da 27 pollici è in grado di offrire un’immersiva esperienza di gioco tramite all’elevata frequenza di aggiornamento e tempi di risposta molto rapidi. Questo modello è progettato per soddisfare tutte le esigenze di gaming con funzioni come refresh rate a 240 Hz, tempo di risposta 1ms e tecnologia AMDFreeSync. Sempre a IFA 2017, inoltre, LG ha anche mostrato il monitor gaming UltraWide da 34 pollici con il suo ampio display da 21:9, anch’esso compatibile con NVIDIA G-Sync e con una una frequenza di aggiornamento a 144 Hz.
031/ focus Tra i protagonisti del comparto monitor di IFA 2017 si è distinta anche Philips, che ha presentato una vasta scelta di display curvi, dotati di tecnologia HDR e con risoluzioni in grado di arrivare fino alla definizione 8K. Molti sono difatti i modelli aggiunti alla già ampia gamma di monitor curvi, con dimensioni che vanno dai 27” ai 49”. Il modello 436M6VBPAB della linea Momentum presenta uno schermo 4K HDR con l’esclusiva funzionalità Ambiglow, una soluzione che permette di avere una docking USB-C e carica simultanea del notebook. Il modello 328P8K invece non solo presenta un design senza cornice, ma è dotato anche di una risoluzione 8K su display da 32”. Inoltre è un monitor votato al comfort anche nelle lunghe ore di lavoro: il suo piedistallo Smart Ergo Base permette una regolazione ottimale in ogni posizione e la funzionalità di USB docking permette di gestire facilmente ogni periferica. Il modello 492P8 è un monitor UltraWide con design curvo, con una diagonale da 49” in grado di sostituire una configurazione formata da due monitor da 27”. Inoltre questo monitor è dotato delle ultime funzionalità docking USB-C, permettendo di connettere ogni periferica e di usare la
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L’elevata qualità di visione e di refresh richieste dal settore gaming ha dato un maggior impulso all’ingresso di dispositivi di qualità professionale anche nel mercato consumer, testimoniato da prodotti assai ricercati sia sotto il profilo del design che delle dotazioni tecniche
docking station per riprodurre in streaming video e audio grazie a un solo cavo, caricando simultaneamente il notebook. Di pari passo sta andando anche AOC, titolare di un catalogo veramente ampio, con prodotti dedicati al gaming, al lavoro e al tempo libero. Tra le sue ultimissime novità, vi è un particolare monitor nuovo elemento della Serie 79, con schermo di ben 31,5” e risoluzione QHD. Il monitor si presenta con un design ultra-slim e un’elegante base rifinita in argento, che si adatta perfettamente a ogni ambiente della casa. Inoltre, il supporto FreeSync e il tempo di risposta di soli 5 msec sono in grado di soddisfare le esigen-
ze di qualunque gamer. Il display Q3279VWF vanta un pannello MVA con un’intensità dei colori da 8 bit + FRC, con conseguente percezione di 1,07 miliardi di colori, pari a 10-bit monitor. E, come molti altri monitor AOC, è dotato anche della tecnologia FlickerFree, che utilizza un sistema di retroilluminazione DC per migliorare il comfort degli utenti. Della più recente gamma AOC fanno anche parte i due nuovi monitor progettati dalla design house Studio F. A. Porsche. Il 24” AOC PDS241 e il 27” AOC PDS271 vantano un pannello AH-IPS con cornice “frameless” su tre lati, uno stand asimmetrico in metallo che nasconde i cavi di alimentazione/connessione al suo interno, permettendo così un aspetto minimalistico e ultra sot-
tile. Questi monitor hanno inoltre l’aspetto più pulito mai visto sulla parte posteriore, vista l’assenza di cavi in vista. Visti dai lati, questi monitor sono più sottili degli ultimi smartphone con solo 5,2 mm di spessore. Questi pannelli forniscono una risoluzione Full HD da 1920 x 1080 pixels con ampi angoli di visualizzazione di 178°. Grazie alla tecnologia AOC SuperColor WCG, riescono a coprire il 100% dello spazio colore sRGB e il 90% di quello NTSC. Entrambi i monitor sono inoltre dotati di tecnologia AOC Low Blue Light, la quale riduce i raggi a onda corte di luce blu potenzialmente dannosi, e la tecnologia Flicker-Free, in grado di ridurre lo sfarfallio e alleviare il fastidio agli occhi.
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Il confine tra consumer e professionale è diventato ormai quasi impercettibile e i due diversi mercati sembrano ormai sovrapporsi
EIZO è uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel settore office e professionale per mezzo di una gamma prodotti tanto ampia quanto profonda. Ovviamente, considerata la qualità dei prodotti e le performance offerte, numerosi modelli dell’azienda giapponese possono trovare una perfetta collocazione anche all’interno del mondo dell’ufficio domestico e dell’entertainment casalingo, come ad esempio i due nuovi monitor CS2730, e CG3145. Il monitor CS2730 è in grado di assicurare una riproduzione cromatica entusiasmante e perfetta saturazione in ogni dettaglio, anche nelle sezioni chiare e scure dell’immagine. In particolare, il monitor propone una risoluzione di 2.560 x 1.440, un rapporto di contrasto di 1.000:1 e una luminosità di 350 cd/mq. In questo modo, strutture e grafiche possono essere elaborate con grande precisione: i contorni dei caratteri sono chiari e nitidi, e il modulo LCD con tecnologia IPS consente un angolo di visione di 178° per una visione senza perdita di cromaticità e contrasto anche dai lati. Il modello CS2730 dispone di un piedistallo pratico e flessibile che consente di regolare lo schermo in altezza, inclinarlo e ruotarlo fino al formato pivot. Per adattarsi a tutte le esigenze individuali dell’utente,il supporto può essere abbassato fino alla base del piedistallo. Il monitor HDR da 31 pollici ColorEdge PROMINENCE CG3145, è dotato invece di una luminanza massima di 1.000 cd/mq, un rapporto di contrasto tipico di 1.000.000:1 e la risoluzione DCI 4K di 4.096 x 2.160 pixel. Le caratteristiche tonali i questo monitor vengono inoltre calibrate con grande cura in fase di fabbricazione: i valori cromatici e la curva tonale vengono settati su 343 punti di riferimento per ottenere una rappresentazione assolutamente precisa dei livelli del grigio e una temperatura del colore stabile.
L’ultima novità di BenQ si chiama invece EX3501R, monitor curvo per l’intrattenimento video in grado di supportare il formato standard HDR10. La curvatura estrema di 1800R, lo schermo da 35 pollici e la risoluzione di 3.440 x 1.440 si abbinano all’esclusivo design che minimizza la cornice ultrasottile offrendo una visione espansa da bordo a bordo. BenQ EX3501R supporta formati video multipli con frame rate cinematografici da 24p, 25p, e 30p in modo nativo senza artificiali abbattimenti. Inoltre, è dotato di tecnologia AMD FreeSync e di un refresh rate di 100Hz. Sempre da BenQ arriva anche il nuovo EW277HDR, il monitor dedicato all’intrattenimento video che combina la tecnologia avanzata dei pannelli ad allineamento verticale con caratteristiche esclusive di luminosità, risoluzione, potenziamento audio e tutela della salute oculare. Basato sulla tecnologia a pannelli VA a contrasto elevato, BenQ EW277HDR genera un contrasto nativo di 3000:1, assicurando colori realistici, dettagli precisi e delicate gradazioni cromatiche anche nelle scene scure. Il dispositivo esclusivo Brightness Enhancement porta il picco di luminosità a 400 nit, lasciando libera espressione alle infinite possibilità del contrasto dinamico e dilatando ancora di più la gamma dinamica tra il nero profondo e il bianco abbagliante. Dotato di ingressi multipli VGA e HDMI, BenQ EW277HDR include anche altoparlanti integrati in grado di assicurare un intrattenimento immersivo. Sempre all’insegna del gaming, anche Samsung, che nei mesi scorsi ha arricchito la sua offerta di monitor con i nuovi modelli curvi CHG90 e CHG70. Il modello CHG90 di Samsung definisce un nuovo standard grafico per i monitor di gioco, con proporzioni di 32:9 e una risoluzione DFHD di 3.840 x 1.080 su uno
schermo da 49 pollici. Disponibile in varianti da 27 e 31,5 pollici, il modello CHG70 integra le tecnologie HDR e Quantum Dot con una refresh rate di 144 Hz, oltre a una curvatura 1800R e un angolo di visualizzazione ultra-wide di 178°, che garantisce la visibilità del contenuto da qualsiasi posizione entro una determinata area. Il modello CHG90, inoltre, unisce una frequenza di aggiornamento accelerata e un tempo di risposta di 1 msec con un’avanzata tecnologia di scansione a quattro canali, per evitare la sfocatura degli elementi in movimento e produrre un’immagine più uniforme su tutto lo schermo. I modelli CHG90 e CHG70 supportano un’ampia gamma di colori per visualizzare i contenuti HDR con il doppio della luminosità e dei colori percepibili rispetto allo standard sRGB. Numerosi sono i prodotti offerti in questo particolare settore da ASUS che con il suo iconico brand Republic of Gamers completa il suo già ampio portafoglio di prodotti tradizionali per il settore informatico. Tra le ultimissime novità presentate dall’azienda taiwanese spiccano i due monitor curvi Designo MX32VQ e MX38VC da 32 e 38 pollici. Entrambi i monitor vantano un design assai elegante e ricercato con una cornice davvero sottile, oltre a un caricatore wireless Qi integrato nella base, nonché la tecnologia audio SonicMaster realizzata in collaborazione con gli specialisti di Harman Kardon. Più in particolare, il modello Designo Curve MX38VC è un ultrawide con diagonale reale di 37.5”, che vanta una risoluzione QHD+ 3.840 x 1.600 pixel e rapporto 21:9, mentre il modello Designo Curve MX32VQ oltre che una diversa diagonale, presenta una risoluzione inferiore, WQHD 2.560 x 1.440 pixel, e un rapporto di 16:9. Anch’essa votata al gaming più impegnativo la serie OMEN di HP
che si compone di numerosi prodotti destinati proprio agli hard gamer, tra cui compaiono anche moderni monitor dotati di feature particolarmente all’avanguardia. Tra i più recenti d’introduzione, vi sono i due nuovi modelli OMEN by HP 25 e OMEN by HP 27. OMEN 25 è ottimizzato per i giochi con risoluzioni 1.080p, frequenze dei fotogrammi elevate e frequenze di aggiornamento ottimizzate tramite AMD FreeSync se associato a una GPU7 AMD Radeon. OMEN 27 assicura invece una velocità elevata e funzionalità come NVIDIA G-Sync per garantire fluidità, in un monitor ideale sia per gli appassionati di eSports che per i giocatori di alto livello. La frequenza di aggiornamento di 144 Hz, garantisce un’esperienza di gioco più fluida, mentre la tecnologia7 AMD FreeSync consente di sincronizzare la GPU con il monitor per un’esperienza ottimizzata e senza ritardi che elimina qualsiasi irregolarità. 2 porte USB 3.0 operano come hub USB per la connessione di diversi dispositivi USB: tastiere, mouse e persino controller speciali come volanti e joystick.
Lavoro ed entertainment sono i due maggiori traini della rinascita di questo mercato, ormai “sospeso” tra il settore dell’informatica e dei Tv
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Feature phone:
il “classico” che piace Per i geek e i digital addicted si tratta di prodotti ormai superati e in via di estinzione, ma il mercato sembra pensarla in modo del tutto diverso di Roberto Bonin
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a tradizione non muore mai. E talvolta, da segmenti di mercato che si ritenevano ormai obsoleti, se non addirittura praticamente estinti, ne nascono continuamente di nuovi. È il caso dei “nuovi” feature phone, ossia di telefoni cellulari uguali in tutto e per tutto ai dispositivi che eravamo soliti utilizzare qualche tempo addietro, prima dell’avvento degli innovativi smartphone, ma con qualche funzionalità particolarmente all’avanguardia come, ad esempio, un sistema operativo di ultima generazione,
connettività 4G, sistemi di messaggistica evoluti, batteria di lunga durata e collegamento diretto ai principali profili social. E senza ovviamente rinunciare ai “plus” di una volta, rimasti ugualmente nel cuore di molti utenti, come la Radio FM o i giochi arcade degli anni 80. Se è difatti pur vero che il settore dei telefoni cellulari tradizionali è continuato ugualmente a sopravvivere, grazie soprattutto al target senior poco avvezzo alle nuove tecnologie, è comunque altrettanto vero che questi dispositivi hanno dato vita a un segmento assolutamente nuovo che si va a collocare nelle fasce più entry del mercato TLC, rappresentando un’ottima soluzione non solo per gli over 65, ma anche come secondo apparecchio telefonico mobile, o apparecchio “da battaglia”, da utilizzare in tutte quelle situazioni in cui il proprio smartphone più costoso potrebbe correre il rischio di danneggiarsi o essere smarri-
to. Senza contare tutti coloro – e non sono pochi – che, snervati dall’uso spasmodico che si fa dei moderni smartphone, sentono il bisogno di tornare a utilizzare un cellulare che faccia solo quello per cui è originariamente nato, cioè telefonare e mandare/ ricevere sms. E, si badi bene, non si tratta di un segmento di mercato propriamente “in via di estinzione” o di nicchia, ma di una tipologia di prodotti ancora in grado di occupare circa il 15% del mercato Italia a volume. Non stiamo parlando quindi di un settore ancora in via di esaurimento né tantomeno di un settore per “nostalgici” o “estimatori” come nel caso ad esempio dei giradischi o dei dischi in vinile, ma di un vero e proprio nuovo mercato in piena regola con le sue logiche e strategie e con target di riferimento sempre più allargati. Molti, inoltre, sono i brand che non solo propongono a catalogo questo tipo di dispositivi ma che, quasi in barba alla ricerca sfrenata ricerca dell’innovazione, puntano in modo deciso su questo particolare segmento di mercato, e non senza successi di vendita a volte del tutto inaspettati.
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NOKIA
Tralasciando i grandi leader di mercato che, seppur concentrati su smartphone particolarmente evoluti e di fascia sicuramente molto più elevata, presentano ancora a catalogo qualche modello di vecchio cellulare forse al solo scopo di vantare una maggior ampiezza di gamma, i player di questo particolare mercato iniziano a essere numerosi e assolutamente importanti sia a livello di vendite che a livello di iniziative di marketing e comunicazione. Insomma, si è di fronte in tutto e per tutto a un segmento di mercato destinato non solo a resistere inalterato nel tempo, ma anche ad ampliarsi e ad evolversi sia a livello di tecnologia che a livello prettamente commerciale; un segmento da tenere ben presente nelle proprie scelte e strategie e che non può in alcun modo mancare nel proprio mix di offerta e non solo per il progressivo aumento dell’età media della popolazione (non dimentichiamo che secondo un recente rapporto dell’Ocse il nostro Paese è attualmente uno dei più “vecchi” al mondo, con 38 persone over 65 ogni 100 persone in età da lavoro, ndr), ma anche e soprattutto per il fascino che questi dispositivi riescono a mantenere anche tra teen-ager e millennials.
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Nokia è forse il brand che più di tutti è riuscito a suscitare più scalpore in questo particolare segmento di mercato con il clamoroso lancio della rivisitazione dello storico modello 3310. L’iconico brand di telefonia, riproposto sul mercato da HMD Global, presidia infatti questo particolare segmento con numerosi modelli che uniscono alla comodità della loro forma estremamente compatta, anche un design assai ricercato e alla moda, in grado di renderli degli oggetti particolarmente ambiti anche dalle nuove generazioni. È proprio il caso del più noto 3310 – disponibile anche nella nuova versione 3G - la cui varietà di colori e la sua particolare maneggevolezza, uniti a una scocca sottile e maneggevole, lo ha reso un vero e proprio nuovo oggetto del desiderio, andato praticamente a ruba nel giro di poco tempo (si parla di ben 60mila pezzi venduti in soli 3-4 mesi dalla sua introduzione sul mercato italiano, ndr). Numerose sono le sue feature rispetto al vecchio predecessore come, ad esempio, una batteria in grado di assicurare ben 22 ore in conversazione e un mese in standby, nonché una rivisitazione in chiave moderna e digital del mitico gioco Snake. Ma non finisce di certo qui. Dell’offerta targata Nokia fanno parte anche i cinque modelli 150, 105, 230, 213 e 130, alcuni dei quali disponibili anche nelle versioni Dual sim.
NORDMENDE NordMende, brand assai conosciuti in tempi passati per i suoi prodotti del settore audio video, è tornato sul mercato con un’ampia serie di prodotti proprio di questa natura che non vogliono assolutamente essere una sorta di “ritorno al passato” o di servizio alle persone più avanti con l’età, ma – come nel caso degli altri brand in esame – il presidio di un particolare settore di mercato che si suppone, e in effetti si dimostra, in espansione. L’offerta del marchio distribuito nel nostro Paese da Aldinet, si articola in due serie di prodotti: la Linea EASY e la Linea LIGHT, che comprendono un totale di ben 15 diversi modelli sia compatti che a conchiglia. A catalogo ve ne sono davvero di tutti i gusti e di tutte le esigenze, dai più eleganti a quelli evidentemente studiati per un pubblico tipicamente senior, con torcia LED, tastiere e caratteri grandi e particolarmente intuitivi.
DORO
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Nato come brand rivolto espressamente al target senior over 65, Doro offre all’interno della propria gamma anche numerosi modelli di feature phone, sia in versione compatta che a conchiglia, dotati ovviamente di tutte quelle caratteristiche indirizzate a un’utenza un po’ avanti con l’età. Tastiere ampie e con tasti di grandi dimensioni, suonerie e volume potenziato, nonché display con scritte ampie e illuminate e presenza di pulsante SOS di assistenza, sono difatti tra le caratteristiche comuni a tutta la gamma composta da telefoni cellulari che, assieme a una facilità e praticità d’uso estrema, presentano ugualmente design accattivanti e dotazioni degne dei più moderni apparati mobili. Attualmente dell’offerta Doro fanno parte ben 16 diversi modelli, alcuni dei quali sono dotati di interessanti feature, come ad esempio la connettività 3G, la geolocalizzazione GPS, la compatibilità con apparecchi acustici o l’integrazione della funzionalità Doro Manager, ossia un pratico servizio web che consente di gestire con facilità le impostazioni e i contenuti del telefono ovunque ci si trovi, trasferire dati in un nuovo telefono o per consentire a familiari o conoscenti di poter fornire assistenza anche a distanza.
ALCATEL
CAT CAT, brand assai conosciuto nel mondo professionale per i suoi prodotti praticamente indistruttibili, presenta all’interno della sua gamma anche una piccola offerta di feature phone rigorosamente rugged. Stiamo parlando dei due modelli B30 e B25, cellulari compatti, dotati di radio FM, fotocamera posteriore da 2 Mpixel con flash, vetro anti-graffio e resistenti a cadute fino a 2 metri di altezza e impermeabili fino a 1 metro di profondità per 30 minuti. Non solo. Tra le loro caratteristiche tecniche compaiono anche interessanti feature, come un’autonomia di quasi 10 ore in conversazione, connettività Bluetooth e possibilità di utilizzare due diverse Sim card contemporaneamente.
BRONDI Marchio italiano presente sul mercato ormai da parecchi anni e conosciuto soprattutto per i suoi apparati telefonici fissi, Brondi mira anch’esso in modo particolare al target degli over 65, con telefoni ricchi di tutte quelle funzionalità su misura per i “diversamente giovani”. Anche in questo caso, tastiere ampie e con tasti di grandi dimensioni, display con scritte chiare e ben illuminate e suonerie e volume audio potenziato la fanno da padrone. Nonostante caratteristiche basic, però, non mancano comunque all’appello anche dotazioni all’avanguardia come fotocamere di ultima generazione, display touch, e tutte le funzionalità di assistenza integrate all’interno della linea Amico, come il tasto di soccorso SOS.
Anche Alcatel compare a pieno diritto in questo particolare mercato, nonostante la sua maggiore focalizzazione sia ovviamente concentrata sui più nuovi smartphone e tablet. L’azienda continua a detenere in gamma – la quasi totalità dei quali ancora contrassegnati con il vecchio brand Alcatel One Touch - una vasta offerta di feature phone che, anche se dalle caratteristiche e dotazioni rivolte a un pubblico un po’ avanti con l’età, è in grado di offrire – mediante forme e design decisamente interessanti – una gradita alternativa per tutti gli “annoiati dello smartphone”. Anche in questo caso, non mancano sicuramente le dotazioni all’avanguardia, così come funzionalità a metà strada tra i vecchi telefoni cellulari e i più recenti apparati digitali.
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A farsene carico sono sempre più spesso elettrodomestici evoluti in grado di sostituirsi in tutto o quasi alle braccia umane. Senza tralasciare gli aspetti fondamentali della cura dei tessuti e del consumo energetico di Dino del Vescovo
Lavaggio e asciugatura della biancheria
avatrici, lavasciuga e asciugatrici sono elettrodomestici di uso quotidiano. Se le prime trovano posto nelle case degli italiani da oltre mezzo secolo, la diffusione di lavasciuga e asciugatrici è invece assai recente. In molti casi, il loro acquisto è dettato dalla necessità di risparmiare tempo e denaro e dall’impossibilità di far asciugare i panni in modo tradizionale, cioè esponendoli all’aria. Le giornate umide delle stagioni autunnale e invernale, insieme alla mancanza di spazio delle moderne abitazioni e alle regole condominiali sempre più stringenti - che per questioni estetiche vietano di stendere la biancheria a vista in ambienti aperti come
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terrazzi e balconi - creano le condizioni ideali per l’acquisto di una lavasciuga o di un’asciugatrice. Le domande che i consumatori pongono più spesso in negozio, soprattutto quando interessati a ottenere direttamente panni asciutti oltre che puliti e profumati, riguardano tuttavia le differenze fra l’una e l’altra categoria di prodotto. Alla base di tutto vi è la volontà di risparmiare, sia in bolletta sia al momento di affrontare la spesa, per cui un’attenta valutazione delle esigenze del cliente è alla base della sua soddisfazione.
Lavasciuga o asciugatrice?
La lavasciuga, a una prima analisi, appare la soluzione più pratica e soddisfacente poiché mette insieme in un unico apparecchio le funzioni di lavatura e asciugatura. Una lavasciu-
ga è quindi un dispositivo “due-in-uno”, tanto per usare un’espressione assai di moda in ambito hi-tech, che permette anche di salvare spazio, aspetto da non sottovalutare per chi vive in appartamenti di dimensioni mediopiccole. L’asciugatrice impone dal canto suo di svuotare prima la normale lavatrice per poi trasferire la biancheria bagnata nel suo cestello affinché, sottoposta al giusto trattamento con aria calda, venga asciugata nel modo più delicato possibile e nel minor tempo. Non si commette quindi un grosso errore se si considera la lavasciuga più pratica della asciugabiancheria pura ma occorre entrare più nel merito della questione. Non di rado, dopo un’attenta valutazione dei pro e dei contro, i consumatori finiscono per preferire la soluzione a due elettrodomestici separati,
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CANDY Con una capacità di carico di 8 kg, l’asciugabiancheria Candy Grandò Vita GVH D813A2-S sfrutta la tecnologia della pompa di calore per asciugare delicatamente i capi senza consumare troppa energia elettrica. La sua classe di efficienza energetica è infatti l’A++. Una delle sue caratteristiche peculiari è la presenza di una tanica trasparente nell’oblò che si riempie man mano che l’acqua viene estratta dalla biancheria. Svuotarla quando è piena si rivela un’operazione davvero semplice. La funzione Easy Iron (Stiro Facile) tratta i panni con il vapore riducendo drasticamente la quantità di pieghe e permettendo in molti casi di indossarli senza stirarli.
Il suo limitato spessore (solo 40 cm di larghezza) ne facilita il posizionamento negli spazi più piccoli. La CST-G372D-01, al top della gamma delle lavatrici a carico dall’alto di Candy, offre prestazioni eccellenti con tutti i tipi di biancheria. La capacità di carico è di 7 kg, la velocità massima della centrifuga di ben 1.200 giri al minuto mentre la classe di efficienza energetica è la più alta che ci sia, ovvero la A+++.
affiancando la asciugatrice alla più tradizionale lavatrice. Le lavasciuga hanno infatti capacità di carico inferiori, in fase di asciugatura, di quelle che possono vantare le asciugatrici. Se una lavasciuga per esempio può lavare fino a 9 kg di biancheria, ne può asciugare mediamente tre in meno, quindi 6 kg. Questo potrebbe rappresentare un limite per le famiglie numerose che a ogni lavaggio necessitano di trattare grandi quantità di indumenti e tessuti in generale. Al contrario può essere un compromesso facile da accettare se chi acquista non ha sempre la necessità di asciugare il bucato dopo ogni lavaggio. Una lavasciuga è inoltre destinata a lavorare mediamente il doppio del tempo poiché dopo aver lavato deve anche asciugare. Ciò, in termini di usura e manutenzione, può avere il suo peso.
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BEKO e si ha sempre fretta, l’HTV8733XW di Beko può rappresentare un’ottima scelta. La lavasciuga può infatti lavare e asciugare fino a cinque camice (1 kg di bucato) in appena un’ora. La tecnologia Aquafusion invece ottimizza l’effetto e gli sprechi di detersivo chiudendo temporaneamente il tubo di scarico nelle fasi iniziali del ciclo. Con uno speciale prelavaggio, movimenti particolari del cestello e una serie di extra-risciacqui a ciclo ultimato, è invece possibile rimuovere dai capi i peli degli animali domestici.
Come le migliori asciugatrici sul mercato, la DPY8507GXB1 di Beko si prende particolare cura dei capi durate la fase di asciugatura, restituendo se lo si desidera un bucato con un determinato grado di umidità residua. Ciò grazie a una serie di sensori (sistema Optisense) che istante per istante monitorano la temperatura e il grado di umidità dentro il cestello. Per andare incontro a chi ha poco spazio e desidera accostare la asciugabiancheria alla lavatrice, anziché sovrapporla, Beko ha studiato un sistema di modifica del verso di apertura dell’oblò user-friendly cioè senza che sia richiesto l’intervento di un tecnico.
L’abbinamento “lavatrice più asciugatrice” si divide i compiti e in caso di guasto costringe a intervenire sull’uno o sull’altro apparecchio. Si deve poi considerare che le asciugabiancheria più recenti, basate su una pompa di calore che estrae l’acqua e le sue molecole dalle fibre dei tessuti, non necessitano di tubo di scarico (come quelle a condensazione) per cui non è indispensabile porle in prossimità delle lavatrici. Non sono infatti pochi gli utenti che installano l’asciugatrice in un vano differente da quello in cui – solitamente il bagno – trova posto la lavatrice. Sempre per quanto riguarda la questione delle superfici disponibili per l’installazione dei due apparecchi, una soluzione al problema arriva dalla possibilità di impilarli in verticale sfruttando i sistemi di aggancio sicuro
che le stesse case, o altri fornitori, mettono a disposizione. In questo modo la superficie occupata dai due apparecchi è la stessa che occupa la sottostante lavatrice. In fine il prezzo e la spesa complessiva da affrontare. In linea di massima, comprare due apparecchi separati costa di più che comprarne uno con due funzioni integrate. Le offerte lanciate periodicamente dalla Gds riducono tuttavia il divario che comunque può essere recuperato sul medio-lungo termine. Le asciugabiancheria pure raggiungono classi energetiche migliori di quelle delle lavasciuga con risparmi mensili di qualche punto percentuale. Se il risparmio di corrente elettrica viene trasferito su periodi di tempo di circa 10 anni, acquistare due elementi separati diventa un’operazione per nulla sconveniente.
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LG HAIER L’aspetto è decisamente originale. La HWD120-B1558U di Hayer è infatti una lavatrice a due cestelli che possono lavorare in contemporanea permettendo di lavare un carico maggiore di biancheria. Non sono cesti gemelli ma, fatta eccezione per il solo programma di lavaggio “cotone eco”, destinati a usi e tessuti diversi. Il cestello inferiore è più capiente di quello superiore: 8 kg il primo, 4 kg il secondo. La centrifuga raggiunge la velocità massima di 1.400 giri al minuto.
È la lavasciuga Wi-Fi ideale per le famiglie numerose o per chi ama ottimizzare i propri consumi. La sigla TwinWash della LG FH6G1BCH2N si riferisce infatti alla presenza di un doppio cestello per il lavaggio separato di due carichi. Quello superiore da 12 kg funziona anche da asciugatrice (carico di 8 kg), quello inferiore da 2 kg è indicato per i piccoli asciugamani, i vestiti dei bambini e i panni bianchi. La tecnologia TrueSteam a doppia azione permette di rimuovere fino al 99,9% dei batteri ed eliminare gli odori e le pieghe in soli 20 minuti, il tutto con il solo vapore, senza utilizzare prodotti chimici. Il cestello principale sfrutta sei movimenti per lavare il bucato come fossero mani umane.
SAMSUNG È la top di gamma delle asciugatrici Samsung, capace di interfacciarsi con lo smartphone grazie all’app Samsung Smart Home. Il messaggio che la casa coreana invia ai consumatori attraverso la DV90M8204AW a pompa di calore è “Asciuga meglio, consuma meno”, fine raggiungibile grazie a un doppio sensore intelligente che monitorando costantemente l’umidità residua nel cestello, regola di conseguenza l’intensità e il tempo di asciugatura. Sulla parte alta si trova un indicatore del livello dell’acqua di condensa che avvisa l’utente quando è il momento di svuotare il serbatoio. La classe di efficienza è A+++.
La lavatrice AddWash WW12K8402OW riassume in sé tutta la tecnologia sviluppata dalla casa coreana nel campo del lavaggio della biancheria di casa. Strizza l’occhio a chi dimentica sempre un capo fuori dal cestello consentendo di aggiungerlo, attraverso un oblò disegnato ad hoc, in qualsiasi momento. Con una capacità di carico di 12 kg è perfetta per le famiglie numerose e non tralascia l’annosa questione dei consumi energetici. Da questo punto di vista, la lavatrice è in classe energetica A+++. La funzione Ecolavaggio permette di lavare in 59 minuti un intero carico. Quanto alla rumorosità e alle vibrazioni tipiche delle lavatrici, soprattutto durante la centrifuga, la WW12K8402OW mette in atto la funzione VRT Plus che grazie a un sensore 3D mantiene in cestello in equilibrio perfetto anche un elevato numero di giri.
Con uno spessore di soli 45 cm, la F2J8HY2W della serie Slim di LG risolve i problemi di ingombro che si hanno con le tradizionali 60 cm. Nonostante le dimensioni siano contenute, la capacità di carico è comunque apprezzabile: i 7 kg di biancheria che si possono lavare in un solo ciclo bastano a soddisfare le esigenze di una famiglia media. Grazie alla funzione Turbo Wash è possibile ridurre la durata complessiva di un lavaggio a soli 59 minuti, risparmiando tempo ed energia elettrica fino al 17%. Alla igienizzazione degli indumenti, ci pensano le tecnologie Allergy Care e Baby Steam Care che, attraverso il vapore e senza richiedere additivi chimici, ne annullano quasi totalmente la carica batterica.
Fino a 10 kg di biancheria può asciugare in un’unica sessione la HSCX 10441 di Whirlpool. Grazie alla tecnologia 6° Senso Infinite Dual Sensor inoltre, l’asciugatrice adatta le condizioni di lavoro (temperatura interna e umidità) in funzione dei capi da trattare, permettendo di risparmiare tempo e denaro e al tempo stesso trattando nel migliore dei modi i tessuti. Ottimizzata anche dal punto di vista della rumorosità: i 65 dB di rumore durante il suo funzionamento non la rendono fastidiosa. Una nota di merito va anche al consumo energetico: la classe è infatti A++. Particolare cura è riservata ai capi in lana senza però sacrificare la velocità: la HSCX 10441 asciuga quattro maglioni in un’ora.
ELECTROLUX Apparecchio in classe energetica A, l’Electrolux EWW1686HDW è una lavasciuga che fa attenzione ai capi delicati sia in fase di lavaggio, sia di asciugatura. Lo conferma il marchio Wool Hand Wash Safe che garantisce sulle basse temperature di esercizio durante l’eliminazione dell’acqua dalle fibre. Il getto di vapore interno permette inoltre di ritirare la biancheria priva di odori e di pieghe, pronta per essere stirata. La tecnologia OptiSense permette alla lavasciuga di rilevare automaticamente il carico e di adattare tempo e consumo d’acqua. La EWW1686HDW offre anche un trattamento veloce (lavaggio e asciugatura) di soli 60 minuti. Il carico di lavaggio è di 8 kg, quello di asciugatura di 6 kg. Le lavatrici a carica dall’alto restano le migliori soluzioni (talvolta le uniche) per chi ha problemi di spazio. La RWT1264ELW di Electrolux, in classe energetica A++, grazie alla base di soli 60x40 cm, trova posto anche negli angoli più angusti della casa. Con una capacità di carico di 6 kg è inoltre in grado di soddisfare le esigenze di lavaggio di una famiglia di quattro persone. I programmi speciali dedicati a lana, piumini, tende, seta e lavabili solo a mano assicurano il trattamento più delicato a ogni tipo di tessuto, mentre la tecnologia Time Manager consente di avviare lavaggi di durata compatibile con la propria disponibilità di tempo. Non mancano il display touch e la possibilità di programmare l’avvio del ciclo di lavaggio fino a 20 ore.
Candy, un pieno di funzioni
WHIRLPOOL
Le lavabiancheria Candy della serie Bianca adottano soluzioni tecniche in grado di renderne estremamente facile l’utilizzo. L’azienda italiana parla infatti di “innovazione intelligente” e di soluzioni volte a “rendere più facile la vita di tutti i giorni”. I modelli della serie Bianca non mostrano infatti pulsanti ma un’unica manopola con all’interno un display sul quale scorrere le funzioni e i vari programmi di lavaggio. Il produttore la chiama Smart Ring e permette a partire da 8 programmi e 4 opzioni di lavaggio di ottenere una gamma di combinazioni molto ampia (addirittura più di 700). Inoltre, l’inclinazione verso l’alto di 11° permette di usarla comodamente senza doversi piegare sulla schiena. La funzione Zoom consente invece alle lavatrici Bianca di impostare qualsiasi programma e non impiegare più di 59 minuti per il lavaggio. Ciò grazie alla capacità di spruzzare il detergente direttamente nel cuore del bucato (funzione Mix Power Jet+) per sciogliere lo sporco con più efficienza. Ad avvicinare le
lavatrici Candy alle nuove generazioni o a chiunque utilizzi quotidianamente lo smartphone, è il suo modulo Wi-Fi integrato e l’app simplyFi che permette il controllo remoto della lavabiancheria, anche con comandi vocali (funzione Talking Bianca). Avviando l’app sul telefonino si può infatti far partire e terminare il ciclo di lavaggio da remoto, monitorarne lo stato e attivare la speciale funzione che mantiene freschi i panni se il lavaggio è concluso ma si prevede di rientrare a casa in ritardo. Infine, con l’app si può eseguire un checkup completo del dispositivo e risolvere, in caso ce ne fossero, eventuali problemi di funzionamento. La garanzia sulle parti elettroniche è di 10 anni.
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Elettrodomestici 2.0: oltre la connettività 044/ social
uesto mese l’analisi di The Fool si basa sulle attività social delle maggiori case produttrici di elettrodomestici. La ricerca ha preso in esame gli ultimi quattro mesi focalizzandosi sull’attività dei brand nelle property Facebook italiane dei seguenti marchi: Candy, Hoover, LG Electronics, Samsung, Whirlpool, Indesit, Hotpoint, Electrolux, Miele, Bosch, Siemens e Sangiorgio. Laddove non siano presenti pagine italiane, come nel caso di AEG, Beko e Liebherr, l’analisi ha contemplato le pagine global dei marchi.
a 471.495. Bisogna considerare che, nel caso dei due marchi coreani, le pagine contemplano l’intero universo dei prodotti a differenza di Beko (192.214), Electrolux (129.158) e Bosch (106.862) che rivolgono la loro attenzione unicamente agli elettrodomestici. Tutti gli altri brand restano sotto la soglia dei 100.000 “mi piace”. Spostando l’attenzione sulla crescita media settimanale, Miele si distingue dai competitor con un tasso positivo pari a 1,71% davanti a Siemens e Bosch che totalizzano, rispettivamente, una crescita dello 0,89% e 0,48%.
Partendo da queste premesse andiamo ad analizzare il primo dato, quello relativo al numero di fan per pagina, dove Samsung domina dall’alto dei 2.691.380 like staccando LG Electronics, fermo
Un secondo dato interessante è quello della “Productivity”, utile per capire la reale attività della pagina grazie al numero di contenuti pubblicati dagli amministratori. LG passa in testa con 196 post con-
Anche il settore del bianco si è lasciato affascinare dal magico mondo dei social
di Matteo Giovanni Paolo Flora fondatore e amministratore di The Fool
teggiati nel periodo relegando la rivale Samsung al secondo posto con 107 elementi. Con 102 contenuti, Bosch chiude il virtuale podio, ultimo brand sopra la soglia dei 100 post. Il terzo valore preso in esame è rappresentato dalle “Reaction” che definiscono letteralmente le reazioni degli utenti ai contenuti della pagina; esso racchiude la somma di post, condivisioni, commenti e like fatti da ogni utente, fotografando l’effettiva risposta degli utenti alle attività della pagina. Favorita dall’alto numero di fan, sale in cattedra nuovamente Samsung con un totale di 64.516 reaction seguita da Beko (47.746) e ancora una volta da LG (40.218). Interessante notare come due dei brand con più fan, Electrolux e Bosch, presentino bassi valori di reaction pari, rispettivamente, a 2.768 e 7.337. L’ultimo dato è derivato dal Boston Chart, per mezzo della quale possiamo incrociare i dati descritti qui sopra e realizzare una comparazione tra le pagine. Il Boston chart è un grafico a tre dimensioni in cui sull’asse orizzontale viene indicato il numero di post prodotti dal brand, sull’asse verticale il dato di Post Interaction (attività degli utenti sulla pagina quali: reaction, commenti e ricondivisioni) mentre la dimensione delle “bolle” indica il numero di fan della pagina. Analizzando il grafico salta subito all’occhio la posizione di AEG: collocata in alto a sinistra della matrice dimostra come il brand, con il minimo sforzo in termini di produzione di post e contenuti (sono solo 90 i post pubblicati dalla pagina), riesca a stimolare il suo pubblico con tematiche di qualità che ottengono un buon riscontro. Per converso LG, uno dei marchi più virtuosi dell’analisi, si colloca in basso a destra dimostrando come, nonostante l’alto sforzo editoriale profuso, non sia riuscito a coinvolgere la fanbase.
Boston chart
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Productivity
Reaction
Engagement
Total Reaction
Il bianco merita rispetto
Spesso “oscurato” da prodotti più “noti” come Tv e smartphone, il grande elettrodomestico deve conquistare anch’esso un posto d’onore tra i dispositivi più innovativi
uai a definirlo un settore difficile da trattare. Non lo è mai stato, e né mai lo sarà. Se è difatti vero che il grande elettrodomestico merita un’assistenza alla vendita particolarmente accurata, è altrettanto vero che si tratta di prodotti che, non solo possono definirsi auto-vendenti, ma il cui sell-out può fornire non poche soddisfazioni sia in termini di margini che di consumer satisfaction. L’errore che spesso viene impropriamente fatto è quello di considerarlo un settore poco attraente rispetto ad altri settori, come ad esempio il bruno, capace invece di ben prestarsi a eclatanti promozioni e a veri e propri “specchietti
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per le allodole” per meglio attirare il cliente sul punto vendita. Se è però ovvio che Tv e smartphone possono senz’ombra di dubbio far breccia con più facilità nei desideri dei consumatori, è altrettanto vero che gli elettrodomestici hanno dalla loro parte l’enorme vantaggio di rispondere a delle necessità reali e impellenti dei clienti stessi che, proprio per questo motivo, sono disposti a investire più risorse per prodotti performanti e di qualità. Rispetto al mondo dell’elettronica dove i consumatori arrivano sul punto vendita già informati e con le idee molto ben chiare rispetto al prodotto da ricercare, diverso avviene nel mondo del bianco dove, quasi sempre, cercano di farsi orientare dal commesso, una volta comunicate le proprie necessità e il relativo budget di spesa.
Ovviamente, oltre alla evidente preparazione degli addetti alla vendita che, non solo devono possedere un’adeguata conoscenza dei prodotti e delle tecnologie, ma anche la propensione a meglio esaudire i desideri dei clienti, proponendogli soluzioni il più mirate possibile, senza riparare banalmente sull’offerta a volantino o sull’altissimo di gamma con il solo obiettivo di effettuare vendite veloci o di valore. Secondo una recente ricerca dell’Osservatorio di Pagomeno, la lavatrice cuba circa il 5% delle ricerche online a livello europeo con in testa gli italiani (7%), davanti a inglesi, francesi e svedesi a pari merito con il 4%. Gli europei rivelano anche, attraverso l’analisi dei filtri di ricerca utilizzati per questo particolare elettrodomestico, il proprio lato ecologico, selezionando come
preferenza nelle comparazioni modelli con classe energetica AAA+, e glamour, prediligendo lavatrici nel classico e intramontabile colore bianco. A tal proposito, gli italiani sono anche quelli disposti a spendere di più con ben 767 euro - a differenza dei cugini europei che si attestano su una cifra media di circa 500 euro - per l’acquisto del modello dei desideri che deve avere come optional il lavasciuga combinato. Chiude la classifica degli elettrodomestici più cercati il frigorifero che, ad eccezione della Svezia dove non compare nella top 5, è al terzo posto in Inghilterra (5%) e al quarto in Italia (5%) e Francia (4%). Gli inglesi sono i più pretenziosi e privilegiano modelli con almeno 350 litri di capienza arrivando a spendere quasi 1.500 euro, ovvero il 16% in più
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rispetto ai francesi e il 46% rispetto agli italiani. Il colore mette invece tutti d’accordo: che sia piccolo o grande, di design o meno pretenzioso, il frigo più amato è rigorosamente silver.
Il layout degli store può fare la differenza Anche in questo caso, esattamente come lo è anche per i settori del bruno e del mobile, una buona ed efficace esposizione può rappresentare un grandissimo aiuto, se non addirittura una vendita già fatta. Avere infatti a disposizione materiale pop adeguato in grado di mostrare in modo semplice e immediato le funzionalità e le caratteristiche dei prodotti, magari anche con l’ausilio di brevi video esplicativi (e non meramente commerciali o promozionali), e perché no, anche
l’opportunità di avere a disposizione prodotti collegati alla rete elettrica, e quindi funzionanti (soprattutto nel caso dei frigoriferi), non sarebbe di certo uno svantaggio. Vi è poi anche il “nodo spinoso” del-
la connettività e dei nuovi dispositivi smart che, proprio per evidenziare le enormi possibilità offerte dalle moderne tecnologie 2.0, richiederebbero non solo la disponibilità del wi-fi all’interno degli spazi espositivi, ma anche della possibilità di vedere all’opera le relative applicazioni mobile, magari per mezzo di smartphone o tablet a libero servizio. File anonime di elettrodomestici – come è generalmente in uso nei principali store di elettronica – non servono di certo allo scopo: a fronte della convenienza nel risparmio di spazio, vi è difatti sicuramente una dannosa perdita nell’immagine e nel layout del punto vendita stesso, oltre a un sistema destinato a valorizzare unicamente il prezzo e il design dei prodotti esposti che, in questo caso, diventerebbero gli unici fattori distintivi rispetto alla massa. Non bisogna dimenticare, difatti, che proprio l’industria del grande elettrodomestico è stata quella più foriera di nuove e grandi innovazioni negli ultimi tempi; innovazioni spesso e volentieri “oscurate” dalle conquiste tecnologiche provenienti dal settore bruno. Tanti fattori devono essere considerati nella vendita di un elettrodomestico, a iniziare dal luogo in cui verrà posizionato, fino ad arrivare al suo risparmio ed efficienza energetica. Nulla va dato per scontato e, anche le più piccole cose, vanno considerate in fase di scelta
del prodotto da acquistare: in questo caso l’addetto alla vendita deve fungere da vero e proprio promemoria del cliente che, non solo deve consigliarlo e guidarlo nell’acquisto più indicato, ma deve anche saper fungere da parente più stretto, cercando di immedesimarsi nelle vesti dell’acquirente al fine di fargli effettuare un acquisto il più oculato possibile. In questi casi, poi, il servizio risulta del tutto fondamentale: consegna, installazione e ritiro dell’usato – magari forniti in modo gratuito - spesso e volentieri rimangono dei veri e propri “aghi della bilancia”, soprattutto per i clienti un po’ più avanti con l’età.
047/ in stor
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MGW 2017: nuova location soliti record L’evento milanese dedicato al gaming cambia sede e fa registrare un nuovo boom di visite di Roberto Bonin
ncora un successo. E non poteva essere altrimenti. Anche l’edizione 2017 – la settima in ordine cronologico della Milan Games Week ha fatto registrare il tutto esaurito, con un totale di oltre 148mila visitatori e più di 900 tra giornalisti, blogger e youtuber accreditati. Non solo. I numeri da record – degni di altri eventi internazionali più blasonati del settore gaming - continuano anche con gli oltre 70 titoli presentati, tra novità già nei negozi e anteprime che i visitatori hanno potuto provare prima del loro arrivo negli store italiani, e con 56 tra i più
promettenti titoli del panorama indie locale. Lista di numeri a cui non si possono ovviamente sottrarre gi oltre 900 spettatori per match accorsi alla PG Arena, il nuovo spazio dedicato agli eSport, teatro di otto finalissime di tornei internazionali e nazionali, tra cui Intesa Sanpaolo e-Football Cup, torneo approdato nell’Arena dopo una fase eliminatoria online ed eliminatorie disputate in tutta Italia all’interno di 8 filiali della Banca, partner istituzionale di Milan Games Week. Tutti numeri d’eccezione che è valso all’evento organizzato da AESVI il Best Event Awards, il premio di
ADC Group dedicato all’eccellenza degli eventi e della live communication, classificatosi primo nella categoria migliore evento pubblico. Grandissima anche l’affluenza allo store GameStop e nelle aree tematiche dedicate alle attività per famiglie e bambini, alle sfilate cosplay, al retrogaming e alla game art. Nel suo complesso, inoltre, la Milan Games Week Conference ha visto alternarsi guru, sviluppatori italiani e internazionali e giornalisti tra talk, round table, workshop e incontri. In più, lo spettacolare palco centrale, animato da Radio 105
come radio ufficiale, ha visto alternarsi diverse performance di ospiti dal mondo della musica, della Tv e dello sport, i più famosi youtuber e progamer italiani. E non finisce qui. Il nuovo format dell’evento, ospitato per la prima volta all’interno dei due padiglioni 8 e 12 di Fiera Milano Rho ha raccolto numerosi apprezzamenti, sia da parte del pubblico che degli addetti ai lavori, apprezzandone non solo la maggiore ampiezza degli spazi, ma anche e soprattutto per le strutture più moderne e “a prova di gamer” che il nuovo polo fieristico è in grado di offrire.
I protagonisti Molto positivo il sentiment degli operatori del settore presenti in fiera che, euforia a parte per un mercato che, nonostante crisi economica e riduzione dei consumi, non smette di stupire e di regalare continue piacevoli sorprese, non hanno nascosto un noteole apprezzamento per la nuova formula espositiva scelta dagli organizzatori e per l’importanza che la Milan Games Week sta sempre più acquistando all’interno del panorama fieristico internazionale del settore gaming. “È un evento di importanza assolutamente strategica per la nostra azienda, soprattutto per il target mirato di visitatori a cui è rivolta, quelli alla costante ricerca di dispositivi veloci e performanti”, tiene a sottolineare Gianni Garita, Country Manager Italia di AVM che non nasconde un evidente apprezzamento per il considerevole aumento di visitatori rispetto alle scorse edizioni. “Per noi si tratta della quarta partecipazione e siamo particolarmente soddisfatti per l’interesse che i nostri prodotti hanno destato tra il pubblico. Abbiamo trovato dei consumatori molto attenti alla qualità e alle prestazioni dei dispositivi esposti con cui abbiamo potuto anche scambiare idee e consigli utili non solo per un miglior approccio al nostro mercato, ma anche per lo sviluppo tecnologico dei prodotti stessi”. Concetti ripresi anche da Janis Engel, International Communications Manager di AVM, che ha voluto ribadire come importanti eventi come la Milan Games Week o l’IFA di Berlino rappresentano dei momenti per l’azienda e non solo a livello prettamente promozionale, ma anche e soprattutto a livello di customer relationship. “La nostra community sta crescendo sempre di più e per noi è davvero fondamentale coinvolgere ogni singolo utente nello sviluppo dei nostri dispositivi e dei nostri servizi – spiega Engel, trasmettendogli non solo le reali opportunità
dei nostri prodotti, soprattutto per quanto riguarda il lavoro in mobilità o per l’appunto il gaming, ma anche per farli sentire veramente parte di una grande famiglia”. Molte sono state le novità presentate in questa edizione dal brand tedesco, tra cui i due più recenti Fritz!Box 7590 e Fritz!Box 6890 LTE. Proprio sul modello 7590 si è soffermata la maggiore attenzione del pubblico milanese, e soprattutto sulla sua potenza e versatilità che è in grado di farlo funzionare con qualsiasi connessione DSL, essendo già anche predisposto per quelle future. Grande soddisfazione, e non solo per l’organizzazione dell’evento, ma anche e soprattutto per l’interesse e il coinvolgimento notato tra il suo pubblico, anche per MSI che – come di consueto – “più che far divertire ha fatto divertire”. “Quest’anno abbiamo voluto puntare in particolar modo sull’esport”, ha spiegato Giampaolo Catania, Marketing Manager di MSI Italy. “Come nelle scorse edizioni abbiamo voluto coinvolgere i consumatori in gare e tornei, mirando non solo a far provare sul campo i nostri prodotti, ma facendogli anche assaporare dal vivo l’esperienza utente”. “Ottimo il cambio di location”, continua poi Catania. “Un cambio che si era reso praticamente necessario e che ha giovato all’evento non solo in termini di disponibilità di spazio, ma anche in termini di clima e atmosfera”. Molte sono state le novità lanciate in questa occasione dalle due branch del marchio taiwanese, presentate al mercato per mezzo di un’apposita conferenza stampa: si va dai nuovi Vortex G25, una serie di gaming PC equipaggiati con i nuovissimi processori Intel di ottava generazione e con le GPU NVIDIA GeForce serie 10, fino a una lineup di motherboard basata sulla nuova piattaforma Z370 che si articola in quattro diverse proposte, tutte con pieno supporto alle ultime CPU Intel a 6 core.
Molto positivo, inoltre, anche il giudizio di Plantronics, presente in fiera insieme ai partner di Microsoft. “La Milan Games Week ha celebrato una volta di più il sodalizio tra Microsoft e Plantronics”, chiarisce Alessandro Laterza, Head of Consumer Sales Italy at Plantronics Acoustics Italia. “Microsoft lancia infatti la sua ultimissima novità One X basata su tecnologia Dolby Atmos e noi, come partner tecnico, la coadiuviamo per quanto riguarda le demo e le sale d’ascolto con il nostro più recente modello di cuffia RIG 400 HX Dolby. Una partnership che, oltre a differenziarci dai nostri competitor, risulta davvero importante per tutto il mondo dell’entertainment, dei Pc desktop e dell’hi-fi”. Unitamente alla nuova RIG 400 HX, Plantronics ha approfittato per annunciare anche le nuove RIG 100 HS e HX, e le nuove RIG 400 camouflage, oltre che le nuove RIG 400 Dolby per PC e le nuove RIG 600 Dolby multipiattaforma. Ma non finisce sicuramente qui. Tra gli stand molti sono stati i nomi eccellenti del settore consumer electronics, come HP che ha presentato le ultimissime novità della sua nuova linea gaming OMEN, ASUS presente con la line-up di prodotti Republic Of Gamers, e Lenovo (presente anche con il brand di telefonia Motorola) e Intel con le più recenti soluzioni per hard gamer. Per il resto, come da copione, ampio spazio a importanti publisher del calibro di BigBen, Namco Bandai, EA, Koch Media, 2K e Ubisoft, oltre a importanti nomi del settore hardware come Xbox, PlayStation e Nintendo, oltre al noto brand di accessoristica Trust. E, last but not least: gli immancabili gadget, cosplay e giochi vintage e arcade.
049/ eventi
scenari d igi t al
In attesa di IAB Forum il digital italiano continua nella sua crescita e nella sua evoluzione tecnologica
importante guardare a un periodo di li ultimi dati diffusi dall’Osservatorio opportunità più allargato: se teniamo infatti del Politecnico di Milano relativi al conto di tecnologie e piattaforme che sono 2016, raccolti in collaborazione con anche legate alle inserzioni pubblicitarie IAB, riportano di un mercato italiano che come ad esempio la realtà virtuale, la ha chiuso a 2,36 miliardi di euro, con una realtà aumentata, l’intelligenza artificiale o crescita rispetto all’anno precedente del 9% l’applicazione dei big data, vi sono delle circa. grandi opportunità per sviluppare nuovo Il mercato digitale è in crescita anche business, nuovi meccanismi e nuovi modi quest’anno a ritmi più o meno analoghi, di comunicare. Occorre quindi guardare il dell’ordine dell’8%-9%. Quindi si tratta di mercato non dall’interno, ma da quello che un mercato sano e in crescita, che però sta c’è al di fuori e oltre. crescendo sostanzialmente Lo scorso anno insieme grazie ai due colossi Google a EY abbiamo condotto e Facebook che, di fatto, Il parere di Daniele una ricerca sull’indotto del producono il 90% circa di Sesini, Direttore digitale italiano, stimando questa crescita: per cui, se Generale di IAB Italia che nel 2015 tale mercato è vero che è un mercato valeva qualcosa come 53 sano da un lato, è altrettanto miliardi di euro per un totale vero che è praticamente per 220mila persone occupate a tempo stagnante per la maggior parte degli pieno. operatori del mercato. In sostanza, si tratta Come tutti gli anni, un’analisi approfondita di un mercato che va molto bene per gli del reale andamento del mercato verrà ‘over the top’, ma va meno bene per il resto trattato a IAB Forum, la cui grande del mercato che va sì ugualmente bene, ma novità di quest’anno è che sarà la prima sicuramente in maniera assai ridotta. edizione internazionale, avendo coinvolto C’è poi una forte criticità in termini di nell’organizzazione anche IAB Europa e i concentrazione del mercato: in Italia e nella Paesi dell’area del Mediterraneo. Il claim maggioranza degli altri Paesi – tranne Cina di quest’anno sarà ‘Born digital’, ossia e Russia – i due colossi pesano per circa nativi digitali, perché il focus sarà proprio il 70% del totale investimenti pubblicitari dedicato all’approccio alle piattaforme online. digitali dei post millennials”. Noi di IAB Italia riteniamo però che sia
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