Elettroradio Informazioni - Giugno 2015

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PERIODICO TRADE LEADER NEI SETTORI ELETTRONICA DI CONSUMO ED ELETTRODOMESTICI * ANNO 55 *

Innovazione e category management le armi strategiche di SanDisk

Da Madrid a Berlino, il settore eldom alza i toni e sfida la crisi

Benessere in cucina: gli strumenti indispensabili per gli aspiranti chef

Wereable technology, più che una moda una necessità

Clima: la parola al mercato, al retail … e al meteo

Non smettere mai di scattare, salvare e condividere

RACCONTA STORIE Affida i tuoi ricordi a DI VITA CON LE SCHEDE DI MEMORIA

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editoriale

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Un cambiamento necessario

a misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario“, soleva dire il grande Albert Einstein. E forse non c’è frase più emblematica per meglio descrivere il periodo che sta attraversando la distribuzione specializzata italiana. Se difatti lo scorso anno a tenere banco era la ferma convinzione che la sfrenata corsa alla promozionalità fosse definitivamente arrivata al suo termine, per far finalmente spazio a qualità e servizio, quest’anno – soliti discorsi retorici e di circostanza a parte – sembra invece essere rinata in tutti la spasmodica sete di quote di mercato da conquistare con qualsiasi mezzo a propria disposizione. Iva scontata, prodotti in regalo e weekend dalle offerte imperdibili hanno ormai affiancato a pieno diritto i tradizionali Sottocosti e Tassi Zero, agitando oltremodo il mercato retail, già ampiamente scosso da crisi e riduzione dei consumi, e, soprattutto, confondendo ancor di più il consumatore finale. Consumatore che, non dimentichiamolo, si sta sempre più evolvendo verso l’expertise e la multicanalità, non accettando quindi più false promesse o compromessi di sorta. Lavorare tutti insieme più sul sell-out che sul sell-in si era detto lo scorso anno di questi tempi, ma così non è stato. O per lo meno, se è stato fatto, è stato fatto male o in modo non strategico ed efficace. “È arrivato il momento di concentrarsi sui conti economici” ha esortato giustamente qualcuno e giù tutti a far quadrare bilanci e a cercare quell’efficienza che, non neghiamolo, doveva essere già stata approntata anni addietro. E se da una parte i conti e i costi aziendali venivano finalmente regolarizzati, dall’altra ci si continuava ad accanire su posizioni ormai del tutto nocive e deleterie, delegando al solo volantino la propria capacità imprenditoriale. Non è con i regali che si crea valore e,

come sosteneva sempre il famoso fisico tedesco: “Talvolta uno paga di più le cose che ha avuto gratis”. Urge quindi cambiare mentalità e tornare a vendere qualità facendo del servizio un elemento imprescindibile del proprio modello di business e non un semplice optional da utilizzare a proprio piacimento, solo in ottica di marketing e comunicazione. Fare cultura, e non solo di prodotto ma nel senso più ampio del termine, arricchisce non solo la clientela, ma tutta la filiera, dalla Ricerca e Sviluppo fino al consumatore finale. Se da un lato i ritmi insostenibili dettati dall’evoluzione tecnologica e dalle logiche industriali e commerciali, sia di industria che di trade, possono disorientare, e non poco, dall’altro un approccio di tipo “customer-oriented” non può far altro che aiutare non solo le vendite e la pedonabilità, ma anche l’affiliazione, la redditività e, perché no, la marginalità. Il mercato sta cambiando radicalmente e in modo talmente veloce che a volte sembra addirittura impossibile stargli dietro: inutili gossip e notizie clamorose a parte che, oltre a non servire a nulla e creare solo scompiglio, lasciano davvero il tempo che trovano, bisogna fare i conti con nuove abitudini e preferenze dei consumatori, con nuovi modelli distributivi, con nuove logiche industriali e commerciali, con nuovi processi logistici e gestionali, e con nuovi approcci burocratici e amministrativi. Oltre che, è bene sottolinearlo, con un cambio generazionale che, sul fronte della distribuzione, è ancora lontano dal completarsi. Insomma, è cambiato – e sta cambiando – tutto: la bravura sta nel saper osservare e reagire di conseguenza, cavalcando i cambiamenti e non subendoli. E, come dice un famoso detto, “La strada più facile non è sempre la migliore”.

La Redazione


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periodico trade leader nei settori elettronica di consumo ed elettrodomestici * anno 55 *

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Periodico Trade per industria e distribuzione • Audio • Video • Elettrodomestici • Informatica • Telecomunicazioni

RACCONTA STORIE Affida i tuoi ricordi a DI VITA CON LE SCHEDE DI MEMORIA

anno LV chiuso in redazione il 31 maggio 2015

edito da: la publiedim s.r.l. direzione, amministrazione e pubblicità: via matteo civitali, 51 20148 milano telefono: 02 48.70.32.01 r.a. fax: 02 48.70.36.14 e-mail: eired@tin.it (redazione) eigraph@tin.it (grafica) testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107 - direttore responsabile: fiorenza moradei coordinamento redazionale: roberto bonin (eired@tin.it) Social media manager: roberto zarriello impaginazione: adm studio - cologno monzese stampa: ingraph s.r.l. via bologna 104/106, 20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69 le opinioni espresse dai singoli autori non impegnano la direzione - le norme sulla pubblicità prevedono l’obbligo di ospitare qualsiasi messaggio di ditte regolarmente costituite e registrate; pertanto né la direzione né la casa editrice sono responsabili di quanto pubblicato su annunci pubblicitari a pagamento, in quanto ogni ditta firmataria è chiamata a rispondere in proprio spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - filiale di milano i dati forniti dai sottoscrittori dell’abbonamento vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo.

A.N.E.S.

in questo numero:

6 Cover Story

SanDisk, strategia e innovazione

10 Appunti di vista

Mauro Rubin, Presidente di JoinPad

12 Eventi

IFA 2015: ritorno al futuro

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Retailing in a Disruptive World di Fiorenza Moradei

16 Elettrodomestici e arte: un connubio che fa cultura

di Susanne Capolongo

28 Gaming

In salute con i videogiochi

32 Focus clima

Stiamo freschi!

La migliore palestra? In cucina...

di Barbara Bianchi

di Roberto Zarriello

21 Psicology

L’importanza della formazione degli addetti alla vendita

di Dott.ssa Paola Nicolini

22 Trade Marketing

Tutti pazzi per la cucina

Periodico associato a:

di Massimo Bolchi

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA

24 Focus wearable

Generazione wearable

di Raffaele Gomiero

di Monica Renna

40 Smart home

18 Social

20 Cloud Computing e Social Media: quali rischi?

di Marco Passarello

36 Focus benessere

Il lato social del trade

di Raffaele Gomiero

La casa al sicuro

di Federico Cociancich

42 Aziende

Ceced Italia conferma Franco Secchi presidente

di Federico Cociancich

44 Tecnology

Cottura all’onda

di Marco Passarello

46 In-store

Aires: 10 e altri 10... e altri 10...

di Roberto Bonin

48

Expert riparte con Elite di Roberto Bonin

50

Un po’ di sostenibile chiarezza (2) di Arch. Olivia Carone


cover story

Prodotti dagli elevati contenuti tecnologici e cura dei canali distributivi, le ricette della multinazionale americana per affrontare i cambiamenti di mercato

SanDisk

strategia e innovazione L’

innovazione prima di tutto. Se occorresse infatti individuare uno dei maggiori asset su cui si fonda da sempre la strategia di SanDisk, quello della continua ricerca di contenuti altamente tecnologici sarebbe sicuramente il più corretto. La multinazionale americana ci ha difatti abituato fin dalla sua nascita a prodotti particolarmente performanti e user-friendly, spesso e volentieri precursori di nuovi trend e segmenti di mercato. “SanDisk è un’azienda molto attiva sul comparto Ricerca e Sviluppo in cui investe una considerevole parte dei propri ricavi”, conferma infatti Alessandro Caruso, Country Manager di SanDisk Italia. “Questo ci permette di essere sempre all’avanguardia sulla tecnologia e sugli sviluppi futuri. Lo dimostra, ad esempio, la velocità dei nostri prodotti più recenti, all’altezza delle caratteristiche dei dispositivi più all’avanguardia pre-

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senti sul mercato e molte volte addirittura superiori”. Proprio l’azienda statunitense, difatti, ha lanciato recentemente sul mercato italiano dei nuovi prodotti dalle caratteristiche e dalle performance veramente d’eccezione, frutto di una capacità ingegneristica davvero elevata, ispirata dalle reali esigenze dell’utente finale. “I consumatori sono sempre alla ricerca di prodotti performanti che non facciamo perdere tempo in fase di trasferimento di file, soprattutto di grandi dimensioni. Una delle caratteristiche sempre più richieste, infatti, è proprio la maggiore velocità di trasferimento”, spiega Caruso. “Appunto per questo, abbiamo messo a punto una gamma evoluta di Compact Flash, denominate CFast PRO, che permettono ai dispositivi che lo supportano di registrare video e scattare fotografie alla velocità di ben 515 Mbps”. Un modus operandi, questo, che

si riflette su tutte le linee di prodotto a marchio SanDisk, come ad esempio nell’ultima novità del mondo USB, dove l’azienda ha lanciato un nuovo prodotto con connettore Type-C che permette il trasferimento alla velocità di 1 Gbps. O ancora, nel segmento delle MicroSD, dove la multinazionale americana primeggia con un modello premium, con capacità di ben 200 GB.

Nuovi prodotti per nuove esigenze La continua crescita dell’universo mobile e della tecnologia 4K ha imposto al mercato nuovi bisogni e nuove necessità, richiedendo alle aziende del settore uno sforzo innovativo non indifferente che portasse alla messa a punto di prodotti sempre più innovativi e performanti. Proprio su questi nuovi trend di mercato e sulle reali esigenze dei consumatori nasce difatti la nuova

line-up di prodotti SanDisk, pensati non solo per garantire una conservazione efficace e duratura di contenuti – siano essi immagini, video o documenti – ma per rendere le operazioni di storage particolarmente semplici, veloci e sicure. Le due nuove unità Dual USB con connettore di tipo C e flash iXpand da 128 GB vanno proprio in tal senso: nel cavalcare, se non addirittura anticipare, le nuove tendenze di mercato, e non solo dello storage propriamente detto, ma anche di altri settori ad esso profondamente legati, come quelli dell’IT, dell’audio video, della fotografia e della telefonia, nonché delle nuove pratiche da essi introdotti, come quelle dei selfie, del social living, del lavoro flessibile, del BYOD o del personal cloud. Anticipando proprio la futura domanda di device con connettore di tipo C (il 12% dei dispositivi mobili entro il 2016, secondo un recen-


«

SanDisk è un’azienda molto attiva nel comparto Ricerca e

Sviluppo in cui investe una considerevole parte dei propri ricavi. Questo ci permette di essere sempre all’avanguardia sulla tecnologia e sugli sviluppi futuri» Alessandro Caruso, Country Manager di SanDisk Italia

te rapporto di Strategy Analytics, ndr), SanDisk ha introdotto la sua prima unità flash USB con questo tipo di tecnologia, dotandola però di un ulteriore connettore USB 3.0 all’altra estremità, consentendo così un trasferimento facile e veloce tra dispositivi di ultima generazione e computer Pc o Mac. La nuova unità flash iXpand di SanDisk è progettata invece per trasferire rapidamente foto e video da iPhone o iPad a computer Mac o PC, senza l’uso di cavi, preimpostazioni o connessioni Internet e senza massimali sui dati o limitazioni di banda. Si tratta più in particolare di un nuovo modello fino a 128 GB di capacità che, se utilizzato con i nuovi modelli iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPad Air 2 o iPad mini 3 da 128 GB, permette di raddoppiare all’istante lo spazio di archiviazione disponibile per foto, video, musica e altri file multimediali. Non solo. L’unità flash iXpand consente anche la ri-


cover story per visualizzare la videointervista

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produzione facile di video e musica direttamente dall’unità, anche per formati di file non nativi o per PC, come AVI, MKV e WMV67. Oltre che, se utilizzata con l’app iXpand Sync, permettere di sfruttare il sensore di identificazione delle impronte digitali Apple Touch ID, disponibile su iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone 5s, iPad Air 2 e iPad mini 3 con sistema operativo iOS 8, per crittografare e decrittografare i file sensibili sull’unità, di utilizzare app alla portata di tutti per aprire i file dall’unità e di salvare i contenuti generati da queste app direttamente nell’unità. Dai laboratori di Ricerca e Sviluppo di SanDisk arriva inoltre la scheda di memoria Ultra microSDXC UHS-I Premium Edition da 200 GB, la scheda microSD per dispositivi mobile con la capacità più elevata al mondo: il risultato di un lungo processo, che ha saputo coniugare la tecnologia proprietaria sviluppata per la scheda Ultra microSDXC card da 128 GB presentata lo scorso anno, con un nuovo processo di progettazione e produzione, che ha consentito di aumentare ulteriormente il numero di bit per ogni matrice. “È un vero e proprio concentrato di tecnologia”, sottolinea Caruso. “In una superficie così piccola riesce a racchiudere una capacità talmente grande come 200 GB. Si tratta di un prodotto talmente complesso dal lato ingegneristico che addirittura non è stato possibile colorarlo - come di consueto - nella sua parte superiore poiché avrebbe comportato un inutile spreco di spazio”.

Innovazione anche sullo scaffale Se l’innovazione tecnologica è uno dei maggiori asset su cui poggia da sempre la strategia di SanDisk a livello worldwide, non da meno è l’approccio dell’azienda al canale distributivo. Negli ultimi anni, difatti, SanDisk Italia dedica all’esposizione sul punto vendita e alle attività di trade marketing la massima attenzione, mirando a una maggiore e più efficace comunicazione verso il consumatore finale, che possa portare alla vendita non gestita dei prodotti e che prediliga tecniche di sell out come il crossselling e l’up-selling. “L’attenzione alla categoria deve essere precisa, cercando di calibrare al meglio la proposizione a scaffale, continuando comunque sempre a seguire le attività promozionali rivolte principalmente a migliorare il mix di prodotto e l’autovendibilità dei prodotti”, precisa Caruso. “Avere sempre lo scaffale ben organizzato permette sia di dare una comunicazione efficace all’utente finale per permettergli di scegliere in modo autonomo il prodotto a lui più congeniale sia di sfruttare appieno la leva del crossselling”. Appunto per questo motivo l’azienda ha implementato negli ultimi tempi l’attività di category management, nonché la comunicazione sul punto vendita per mezzo di materiale espositivo e p.o.p. dedicato, in base alla natura del prodotto e al periodo dell’anno “Ovviamente, essendo prodotti complementari ad altri dispositivi, un elemento essenziale per il nostro business è la duplicazione

dell’esposizione all’interno delle aree dedicate ad altri dispositivi, come ad esempio fotocamere, smartphone, tablet e actioncam”, continua Caruso. “Una tecnica, questa, che permette sia a noi che ai retailer di aumentare i prezzi medi di vendita e di offrire una soluzione di storage idonea alle caratteristiche del dispositivo specifico”. “Un altro focus su cui ci stiamo concentrando è quello di incrementare l’offerta sui prodotti più performanti, in modo da aumentare il prezzo medio di vendita e, in alcuni casi, di colmare anche parzialmente i trend negativi di quantità su alcune categorie. In tal senso da qualche tempo a questa parte stiamo cercando di incentivare quanto più possibile le attività sulle capacità maggiori, cercando di evitare di promozionare o evidenziare al massimo le capacità più basse”, aggiunge ancora Caruso. “La nostra strategia è difatti anche quella di puntare a controbilanciare le perdite di fatturato focalizzandoci su precise azioni di upselling, cercando quindi di spostare la le vendite e quindi la proposizione a scaffale di prodotti più performanti, cercando di uscire dalla sola logica di prezzo”. Una strategia che, nonostante una situazione generale di mercato caratterizzata da un’evidente decremento a valore, ha portato ottimi risultati a livello commerciale, testimoniati da un’oscillazione a valore negativo massimo del -3% e di un valore negativo massimo del -0,8% a pezzo su tutte le categorie di prodotto nel primo trimestre di quest’anno.


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appunti di vista

Mauro Rubin Presidente di JoinPad

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a realtà aumentata è una tecnologia ancora poco conosciuta dalla maggioranza degli italiani. Quali sono gli ostacoli da superare per una sua maggiore diffusione? “A dire il vero, la realtà aumentata è una tecnologia attualmente fruibile da tutti i possessori di uno smartphone, quindi è potenzialmente già disponibile; quello che manca sono i servizi/app ‘utili’ per l’uso quotidiano. Al momento si possono trovare molti esempi di applicazioni sviluppate per il settore della comunicazione e del marketing, ma in questi casi l’esperienza dell’utente si limita ad un’interazione pseudo-ludica con un’immagine o un oggetto. Passato l’effetto ‘wow’ della prima volta difficilmente l’utente decide di continuare a utilizzare l’applicazione”. Cosa è possibile veramente fare con la tecnologia AR? Quali le sue reali applicazioni nella vita di tutti i giorni? “Esistono diversi algoritmi che possono essere impiegati nello sviluppo di applicazioni AR, alcuni di essi permettono il riconosci-

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mento di oggetti di forme complesse, permettendo la creazione di servizi industriali per migliorare i processi di manutenzione, logistica e training. Un esempio utile di applicazione AR è l’applicazione Goggles (di Google), aggiornata da pochi mesi con una nuova funzionalità derivante da WordLens (Società di traduzione testi in AR), che permette di tradurre un testo in lingua estera sovrapponendone la traduzione direttamente alla scritta stessa”. Quali saranno i possibili e probabili sviluppi di questa tecnologia nell’immediato futuro? “Esistono molti settori che hanno iniziato a implementare questa tecnologia, per esempio l’automotive, con l’integrazione nel parabrezza di informazioni multimediali che si attivano attraver-

so i sensori presenti all’interno dell’auto (sensori di prossimità, camere termiche etc..). Ma la vera spinta che permetterà all’AR di diventare consumer saranno gli Smart Glasses di nuova generazione (quelli binoculari) che abilitano l’utente ad aumentare il proprio campo visivo creando così un nuovo modo di interagire con l’ambiente circostante. Una vera opportunità di business per tutte quelle aziende interessate alla creazione di nuovi servizi legati al ‘context computing’ ovvero quei sistemi addestrati a ‘percepire’ l’ambiente o a prevedere una particolare necessità dell’utente”. Quale ruolo potrebbe avere la realtà aumentata nello sviluppo del mondo retail e del commercio al dettaglio?

“Al momento l’esperimento più interessante risulta essere, a mio avviso, quello di Amazon che integrando il suo ultimo smartphone con camere di profondità (che possono quindi effettuare scansioni di oggetti 3D) ha abilitato l’utente a riconoscere e ricercare nello store un qualsiasi oggetto, ottenendo immediatamente una comparazione del prezzo”. I retailer italiani ne fanno uso? Vi è qualche case history degna di nota in questo settore proveniente dall’estero che potrebbe essere presa ad esempio anche nel nostro Paese? “Su YouTube esistono molti esempi di sistemi più o meno belli, principalmente usati per ingaggiare l’utente nei pressi di una vetrina attraverso totem interattivi muniti di camere semplici o di profondità come il kinect, ma vengono principalmente dall’estero (UK e Germania in modo importante). Spesso e volentieri i retailer italiani non conoscono questa tecnologia o non sono disposti a ‘rischiare’ a investire in canali non convenzionali come le installazioni in-store”.


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eventi

IFA 2015

ritorno al futuro “O

fficial partner of the future”. Non vi è proprio nulla di meglio del suo stesso claim per descrivere la nuova edizione dell’IFA di Berlino; un’edizione che, stando alle premesse annunciate nei giorni scorsi durante la sua presentazione ufficiale, dovrebbe riservare non poche sorprese e, come da copione, perfettamente in linea con le

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Torna anche quest’anno l’appuntamento con la grande fiera hi-tech di Berlino, dove la parola d’orine è sempre la stessa: innovazione principali tendenze del momento. L’edizione 2015 dell’IFA Global Press Conference, tenutasi nella splendida isola di Malta, ha preannunciato infatti tutte le novità che caratterizzeranno il nuovo appun-

tamento con l’evento brandeburghese – previsto dal 4 al 9 settembre, sempre presso i saloni di Messe Berlin - che, come di consueto, darà il via ai mercati eldom e consumer electronics di fine anno,

quelli che tradizionalmente guidano l’intero settore verso il periodo più importante dell’intero anno, quello natalizio. Nessun dubbio sul successo della nuova edizione dell’evento brandeburghese, forte dei numeri più che generosi fatti registrare negli ultimi anni e che, lo scorso anno, hanno toccato valori davvero record, così come sottolineato dal Dr. Christian Göke, Chief Executive Officer di Messe Berlin: oltre 95mila visitatori, 1.600 rappresentanti della stampa internazionale e più di 1.500 espositori, per uno spazio espositivo totale di 149.500 mq, per un volume d’affari di circa 4,25 miliardi di euro. Un’edizione, quella del 2015, che, proprio dalle parole del Dr. Göke, dovrebbe sancire definitivamente il legame tra l’IFA e ciò che di meglio e innovativo è capace di esprimere il mercato mondiale, e non solo in ottica di mero e proprio business, ma anche di servizio alla persona e alla collettività. Se è difatti vero che la kermesse berlinese rappresenta ormai da anni una


Per visualizzare il reportage fotografico

tappa fondamentale nelle strategie commerciali e di marketing delle più grandi aziende dell’hitech è infatti altrettanto vero che dai suoi stand e dai suoi padiglioni prendono vita le nuove tendenze e i nuovi scenari che caratterizzeranno i mesi a venire. Molte per cui le novità anche per quest’anno, con un maggiore focus sulla ricerca e sulle nuove iniziative imprenditoriali, testimoniato da appositi spazi espositivi riservati a start-up e a istituti e laboratori di ricerca di fama internazionale, a cui si accompagna un sempre più nutrito tabellone di convegni e workshop, caratterizzato da un parterre di chairman e relatori davvero d’eccezione. Un ruolo sempre più centrale sarà ricoperto da “IFA TecWatch” che, da questa edizione, fungerà da vero e proprio luogo di scambio di idee per i mercati del futuro e che sarà caratterizzato da un lungo susseguirsi di sessioni di presentazione e dimostrazione di tecnologie e dispositivi altamente innovative. Completamente rivista e rinnovata sarà anche la formula del format presentato lo scorso anno “IFA + Summit Next level of thinking”, in cui verrà dato ampio spazio alle maggiori tendenze del momento, come il mobile, il wellness, i big data, la smart home, il design e il new entertainment. Il grande contenitore “Think Tank”, previsto per i prossimi 7 e 8 settembre, inoltre, comprenderà numerosi eventi di settore, come l’IFA International Keynotes, l’IFA + Congresso Summit, la Conferenza IHS, IEEE, TEDx Berlino e il Retail & Technology Conference GfK. Gli spazi espositivi saranno invece organizzati – come sempre - secondo precise aree

tematiche: Home Entertainment, Technology & Components, My Media, Communication, Home Appliances e Communication. Ben chiari, e senza adito a dubbi di sorta, in più, i maggiori focus a cui sarà dedicata l’edizione 2015, rappresentati dai maggiori trend del momento, ossia la stampa 3D, l’automotive, i droni, le Smart Tv, la tecnologia wearable, le applicazioni mobile, lo smart living, e i sound speaker. Il tutto condito con quel giusto “contorno” di ecosostenibilità e risparmio energetico di cui IFA si è da sempre fatta promotrice. Confermata la partecipazione delle più grandi aziende del settore, a cui si aggiunge qualche “new entry” d’eccezione, come ad esempio quella di Whirlpool, presente per la prima volta tra gli stand di Messe Berlin.

Il mercato e le aziende Molto nutrita la partecipazione di prestigiosi relatori e aziende all’edizione 2015 dell’IFA Global Press

Conference, che oltre ai “padroni di casa” di Messe Berlin, ha visto la presenza di rappresentanti dei due istituti di ricerca GfK e IHS, delle Associazioni Gfu e CTIA, della federazione internazionale dei retailer BVT, e di importanti player di mercato, come Philips, Microsoft, Samsung, Gibson Innovations, Grundig, Haier, TP Vision, ZTE, Bosch, Dyson, Miele, Siemens, WMF e Kärcher. Interessanti i dati diffusi da Jürgen Boyny, Global Director Consumer Electronics di GfK, che ha mostrato le attuali tendenze di mercato, tra cui la conferma del brillante momento del settore degli smartphone, i “veri driver della consumer electronics mondiale”, con una previsione di un’ulteriore crescita a livello globale dell’1,5% nel corso del 2015 (già nel corso dello scorso anno il settore aveva registrato una crescita dello 0,9% per un valore totale di ben 778 miliardi di euro, ndr). Sempre rimanendo nel settore

consumer electronics, buone performance di mercato sono anche da registrare per i settori dei tablet Pc e dei Tv Lcd; andamento del tutto negativo, invece, per il settore Pc, sia desktop che notebook, e, soprattutto, per il settore della fotografia digitale. Momento davvero euforico, viceversa, per i nuovi segmenti di mercato delle actioncam, degli smartwatch e della wereable technology in generale, tra cui compaiono soprattutto i prodotti dedicati al wellness e al monitoraggio dell’attività fisica e dello stato di salute. Crescita invece che, sempre secondo le stime dell’istituto di ricerca, dovrebbe interessare a livello globale i due mercati del grande e del piccolo elettrodomestico, con trend rispettivamente del +3% e +4% nel corso del 2015, per un mercato del valore di 145 e 50,5 miliardi di euro (lo scorso anno i due mercati avevano totalizzato ricavi per 141 e 48,5 miliardi di euro, ndr). Ma se per gli istituti di ricerca la trasferta maltese è stata un’opportunità per snocciolare gli ultimi dati di mercato, per le aziende presenti è stata invece l’occasione per anticipare qualche “chicca” di ciò che vedremo a Berlino nel mese di settembre. Molte, difatti, sono stati i nuovi prodotti annunciati, alcuni dei quali davvero innovativi, come ad esempio la nuova lavatrice a doppio cestello presentata da Haier, o il nuovo micro proiettore wireless lanciato da ZTE.


eventi

Retailing in a Disruptive World La seconda edizione del Pan-European Retail Summit dedicato all’elettronica di consumo è stato senza dubbio un evento di grande successo e per noi di Ei-Elettroradio Informazioni un onore essere fra i media partner. Due giorni dedicati al tema dell’innovazione e al futuro del retailing su cui si sono confrontati di Fiorenza Moradei i più influenti top executive del nostro comparto a livello europeo

Come può il retailing affrontare le sfide e come cogliere le opportunità in un mondo che diventa sempre più competitivo? “Retailing in a Disruptive World”, è stato questo il tema portante del 2° Pan-European Retail Summit for Technical Consumer Goods a cui hanno preso parte nomi di spicco dell’industria e della distribuzione che a Madrid si sono rivolti ad un parterre di delegati provenienti da oltre 20 paesi europei, dall’America Latina, dall’Asia e dall’Africa. Con la sapiente regia di Chris Bücker, fondatore della società svizzera Retail Plus e organizzatore dell’evento, sul palco si sono succeduti importanti opinion leader che hanno gettato le basi per costruttive discussioni sviluppate successivamente fra gli operatori del settore nel corso di interessanti panel presentati dal giornalista irlandese Declan Curry businessman e collaboratore della BBC.

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Jonathan Reynolds, direttore accademico dell’Oxford Institute of Retail Management dell’Università di Oxford ha proposto una serie di scenari per affrontare in maniera costruttiva il futuro delle vendite, abbandonare la distruttiva politica dei prezzi per puntare ad un’efficienza che parta da una solida riorganizzazione delle strutture di vendita dalla logistica al personale e puntare all’innovazione, fattore questo che vede il comparto consumer electronics in svantaggio se confrontato con altri settori. Reynolds suggerisce di sviluppare lo shopping experience in tutte le sue forme, attraverso nuovi modelli di business reinventare le vecchie idee, creare intrattenimento sul punto vendita, proporre laboratori per aggregare i propri clienti a vantaggio di una maggiore fidelizzazione. Secondo i dati di Euromonitor International presentati dal Lead Analyst

Alexander Goransson i dati europei del commercio online sono da ritenersi estremamente interessanti. La multicanalità è determinante per lo sviluppo delle vendite e l’e-commerce ne è parte integrante creando dei veri e propri negozi virtuali. Alla domanda posta agli intervenuti sul totale delle vostre vendite che percentuale raggiungerà il giro d’affari dell’online quest’anno? Il 27% ha risposto fra il 10 e il 15% del totale; ma ben il 24% ha dichiarato meno del 5%. E alla richiesta di prevedere quale potrà essere la quota di vendite online nel 2020 il 22% ha dichiarato fra il 20 e il 25%; e il 20% fra il 25 e il 30%. Pertanto ci sono ampi margini di manovra, internet guiderà la crescita del retailing. Alla necessità di cambiamento si è unita la voce della signora Gitte Ganderup che attraverso la società Boxwood di cui è Direttore ha sottolineato la necessità per chi si occupa di vendite di rivalutare completamente il proprio modello di impresa analizzando la gestione del personale, l’organizzazione, i processi, la gestione dei dati, le infrastrutture informatiche, per stabilire la corretta corporate strategy che deve essere agile e veloce in grado di prendere decisioni in tempi brevi per esplorare nuovi mercati e stringere nuove alleanze e che sintetizza attraverso tre macro criteri di successo: pensa in grande, parti dal basso e agisci subito. In un’ottica di online la brillante Laure Le Gall della francese Miraki di cui è Europe Sales & Business Development Director, ha sottolineato l’importanza del concetto di Marketplace come la chiave per svilup-

pare le vendite attraverso il canale e-commerce tanto per le imprese della distribuzione quanto per i grandi marchi e a conferma porta un dato: entro il 2018 più del 50% della crescita dell’e-commerce sarà dovuto ai Marketplaces. Il segreto? Strutture a basso costo consentono di mantenere bassi i prezzi, un’ampia selezione di articoli genera traffico, permette di offrire customer experience, di aumentare le vendite e di crescere. Una piattaforma di interscambio fra venditore e compratore a favore di transazioni di beni e/o servizi. Ma quali sono le regole della concorrenza che si applicano all’e-commerce? Ne ha parlato Fiona Carlin, Managing Partner dello Studio Legale Baker & McKenzie di Bruxelles specializzato nelle regole della concorrenza in sede europea. Infatti l’ecommerce si è sviluppato così rapidamente che le autorità si sono trovate a dover studiare attentamente il fenomeno. Lasciare che le dinamiche del mercato dettino le regole o adottare leggi complesse per trovare il giusto equilibrio fra le esigenze di fornitori, distributori e vendite promozionali online? I legislatori sono al lavoro e i termini di legge soggetti a modifiche e cambiamenti, Fiona Carlin suggerisce di informarsi molto bene avvalendosi di comprovati professionisti. Il cambiamento e l’evoluzione di tutto il comparto è stato illustrato anche da Markus Tuschl, Global Director Digital Retail di GfK Germany, che ha sottolineato la necessità per i rivenditori di trovare nuovi format, analizzare il mercato, tenendo in debita considerazione il “potere” del


I RELATORI DEL SUMMIT consumatore sempre più informato e competente al quale offrire trasparenza e competitività nell’offerta. Ed emozioni: lo shopping è altamente emozionale e ogni linea di prodotto deve trasmettere emozioni diverse, questo richiede un approccio targettizzato. E una particolare attenzione alla comunicazione attraverso i Social Media. Twitter, come ha sottolineato Bruce Daisley, Managing Director di Twitter UK, ha cambiato il modo di comunicare e di fruire delle informazioni: è vivace, si rivolge a tutti ed è molto colloquiale, trasmette qualunque notizia o evento in tempo reale. I Social Media sono strumenti importanti per le aziende per essere sempre presenti e sviluppare nuove forme di marketing. Le argomentazioni sono state ulteriormente ampliate attraverso i panel a cui hanno partecipato esponenti dell’industria e della distribuzione. Roberto Larocca ha illustrato la strategia di Vodafone Group di cui è Global Director and Channel Management, nei confronti dei clienti; per

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l’industria sono intervenuti anche Samsung Europe con Stephen Taylor, CMO; Intel con Peter Gleissner, Vice President Sales & Marketing Director Europe; TP Vision con Marc Harmsen, Global Marketing Director; Microsoft con Neil Thompson, Vice President EMEA Retail Sales & Marketing; Electrolux con Jonas Samuelson, Head of Major Appliances EMEA; Groupe SEB con Frédéric Verwaerde, Senior Vice President Continents; Gibson Innovation con Wiebo Vaartjes, CEO Da parte della distribuzione presenze altrettanto di rilievo: Hans Carpels, Presidente di Euronics International; Mark Slater, Strategy & Transformation Director Dixons Carphone UK & IE; Jean Charretteur, Global Non Food Commercial Director Metro Group; Steve Lewis, Retail Director M. Video; Regis Schultz, CEO Darty Group. Tutti i partecipanti si sono trovati concordi nello sviluppare ogni forma possibile di collaborazione per supportare adeguatamente la crescita del mercato della consumer elctronics.

Frank Bussalb (Vice President Procurement, Media Saturn Holding), Hans Carpels (President, Euronics International), Mark Slater (Strategy & Transformation Director, Dixons Carphone UK & Ireland), Jean Charretteur (Global Non Food Commercial Director, Metro Group), Peter Gleissner (Vice President, Sales & Marketing Director EUR, Intel), Roberto Larocca (Global Customer & Channel Mgmt. Director, Vodafone), Steve Lewis (Retail Director, M.video), Patrick Neuss (Managing Director, E-Square), John Olsen (Managing Director, Euronics International), Jonas Samuelson (Head of Major Appliances EMEA Electrolux), Regis Schultz (CEO, Darty Group), Conrad Smits (Head of Commerce, Royal Philips), Stephen Taylor (Chief Marketing Officer, Samsung Europe), Neil Thompson (Vice President, EMEA Retail Sales & Marketing, Microsoft), Michael Urban (Senior Vice President Broadline, CE, Services & Procurement, Tech Data), Wiebo Vaartjes (CEO, Gibson Innovations), Marc Harmsen (Global Marketing Director Europe & Russia, TP Vision) e Frédéric Verwaerde (Senior Executive Vice President Continents, Groupe SEB).

Per visualizzare il video

04/06/15 15.17


eventi

Elettrodomestico e Arte

un connubio che fa cultura

di Susanne Capolongo

I

n occasione di EXPO 2015 ha preso il via la mostra “Arts & Foods” alla Triennale di Milano, un’esposizione che si articola in 15 ambienti suddivisi per periodo storico, partendo dal 1851 fino ai giorni nostri, con uno sguardo verso il futuro. Il percorso della mostra è un lungo racconto che si articola tra quadri, sculture, installazioni, mobili, fotografie, manifesti pubblicitari, giocattoli, utensili ed elettrodomestici. Una rappresentazione espositiva che crea infinite connessioni tra le diverse sperimentazioni e tradizioni, i diversi riti estetici e funzionali, legati ai cibo e ai suoi strumenti che in questa mostra è possibile ammirare in tutta la loro evoluzione storica.

Dai frigoriferi al ped Nell’esposizione Art & Foods, fanno bella mostra di sé tutta una serie di frigoriferi: il percorso inizia con le prime ghiacciaie, per poi percorrere tutta la storia attraverso i vari modelli. Curioso il fatto che proprio il primo frigorifero fu inventato nel 1851, data di inizio del percorso espositivo, dall’americano John Gorrie, per poi avere un susseguirsi di perfezionamenti e paternità diverse, compreso il contributo del

grande Albert Einstein. Tra tutti gli elettrodomestici possiamo sicuramente intendere il frigorifero come lo strumento per eccellenza, che non solo ha modificato il nostro modo di abitare, ma anche la nostra alimentazione. I primi frigoriferi erano di colore bianco, dalla forma squadrata e dalle dimensioni notevoli; nel susseguirsi dell’evoluzione numerosi design hanno poi pensato a renderlo più abitabile, colorato, e a volte nascosto dietro ante, diventando così un tutt’uno con l’arredo. Negli ultimi anni sono molto in voga i modelli che si rifanno al vecchio stile americano prodotto negli anni Sessanta, multicolor e con la possibilità di averlo in fantasie diverse e personalizzate. La sua presenza abitativa oggi è scontata e i prezzi delle varie marche sono sempre più competitivi: incredibile pensare all’evoluzione dei tempi, se si considera che nel 1954 occorrevano ben sei mesi di retribuzione, di uno stipendio medio, per poter acquistare una “magia” tecnologia, mentre oggi bastano di media dai cinque/sei giorni di lavoro. L’evoluzione si ha, naturalmente - anche per quel che riguarda lo

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sviluppo tecnologico - negli anni Cinquanta: non esistevano ancora i compressori ma solamente un sistema detto “ad assorbimento” che impiegava sostanze tossiche come refrigeranti. Solo nel 1990 verranno introdotti fluidi meno inquinanti, tipo HFE e HFC: i moderni frigoriferi, quelli in classe A, vengono difatti refrigerati con gas naturali non pericolosi, oltre a consumare nettamente meno di quelli prodotti negli anni Cinquanta. Un’evoluzione che sembra non arrestarsi considerate le nuove categorie energetiche di classe A+, A++ e A+++, con di conseguenza consumi nettamente inferiori che garantiscono il congelamento rapido degli alimenti e il mantenimento a -15° C.

La storia dell’eldom in mostra Gli elettrodomestici sono gli inconsapevoli protagonisti di un passaggio d’epoca. Una storia lunga quasi due secoli che, costantemente, migliora il nostro quotidiano. Un’ambientazione speciale viene dedicata agli elettrodomestici sin dalla loro prima comparsa, da quelli azionati a mano (manodomestici) ai primi dotati di resistenza elettrica, come teiere e bollitori.


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Nel lontano 1920 vengono creati i primi oggetti dotati di motore elettrico incorporato, e, già nello stesso periodo, si pensò di coniugare tra loro estetica e funzionalità. In America fanno la loro comparsa i primi elettrodomestici veri e propri grazie a grandi aziende come General Eletric, mentre in Europa la prima vera larga diffusione si ebbe a partire dal 1930 con Philips, Braun, Electrolux e Siemens. In Italia si prende coscienza delle nuove possibilità dell’abitare con la “IV Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne” del 1930 tenutasi alla Villa Reale di Monza, con artisti e direttori organizzativi del calibro di Mario Sironi e Giò Ponti: proprio in quell’occasione gli italiani, per la prima volta, compresero un nuovo modo di organizzare la cucina, con la concezione di un nuovo spazio, più funzionale e razionale. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale portò poi inevitabilmente un freno allo sviluppo dei grandi marchi nazionali come Smeg, Candy, Zanussi e Rex, già da tempo attivi sul nostro territorio. Il grande successo si ebbe quindi con il boom economico del dopoguerra quando si iniziò a pensare a uno stile di vita

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più comodo e moderno, anche se gli elettrodomestici erano ancora appannaggio di pochi; col tempo, lavatrici e frigoriferi, cucine a gas e aspirapolvere iniziano a popolare le abitazioni e pochi anni più tardi anche i primi televisori modificano non solo il modo di abitare e vivere, ma anche di pensare. Finalmente gli italiani si scrollano di dosso il retaggio contadino, entrando definitivamente nell’era moderna. Le donne sono le prime a beneficiarne, gli elettrodomestici semplificano la vita delle casalinghe, gli danno la possibilità di avere più tempo libero per dedicarsi ai figli o a nuovi hobby, iniziando a pensare a un’esistenza più indipendente, guardando al lavoro fuori casa come a una nuova possibilità di vita e a una nuova prospettiva di futuro. I prodotti italiani non solo sono funzionali ma hanno prezzi imbattibili e di elevata qualità. Un merito particolare si deve a Candy che a metà degli anni Quaranta introdusse in Italia la lavatrice con funzionamento a sbattimento, di origini statunitensi: il nome “Candy”, adottato dall’azienda, deriva infatti da una nota canzone americana allora in voga.

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1 Gerardo Dottori, Sala da pranzo di Casa Cimino, Collezione privata, Archivio Gerardo Dottori, Perugia

2 Nikolai Mikhailovich Suetin, Coffee pot, 1923, Tsarenkov Collection, Londra

3 Charles Rennie Mackintosh, Fish knife and fish fork for Charles Rennie Mackintosh and Margaret Macdonald Mackintosh, 1902-1904, © The Hunterian, University of Glascow , Glascow 2015

4 Mimmo Rotella, Arachidina, 1963,

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Collezione privata, Milano, ©Fondazione Mimmo Rotella/Foto: Alessandro Zambianchi, Simply.it srl, Milano

5 Virgilio Forchiassin, Spazio Vivo, 1968,

9 Claes Oldenburg and Coosje van

Snaidero Rino SpA, Udine

Bruggen, Leaning Fork with Meatball

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and Spaghetti II, 1994, Fiberglass Joe Colombo e Ambrogio Pozzi, Set

painted with polyurethane

prima classe Alitalia, 1970-1972, courtesy

2 units: 7 ft. 13 1/2 in. x 1 ft. 6 1/2 in. x

Alessandro Pedretti Design Collection

1 ft. (2.48 x 0.47 x 0.31 m) and 3 ft. 3 in.

7 Arman, Artériosclérose, 1961,

x 4 ft. 3 1/2 in. x 5 ft. 4 in. (0.99 x 1.31 x 1.63 m); overall installed dimensions: 10

Accumulation of forks and spoons in box,

ft. 11 1/2 in. x 4 ft. 3 1/2 in. x 3 ft. 3 in.

Dimensions: 18.3 x 28.5 x 3 in. (47.5 x 72.5 x

(3.34 x 1.3 x 0.99 m)

7.5 cm.), Unique and Original, Arman, Studio

Claes Oldenburg and Coosje van Bruggen

Archive Number: APA# 8002.61.005

Photo courtesy the Oldenburg van

8 Jean Prouvé, La Maison des Jours

Bruggen Studio and Pace Gallery Copyright 1994 Claes Oldenburg and

Meilleurs, 1956, Galerie Patrick Seguin,

Coosje van Bruggen

Parigi

Photography by Ellen Page Wilson

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social

Il lato social del

di Barbara Bianchi

P

er questo mese l’analisi di The Fool si concentra sulle attività social dei maggiori gruppi di distribuzione di strumenti elettronici in Italia. L’analisi si focalizza sui due principali social network, Facebook e Twitter, e verranno prese in esame le attività svolte dai brand, la loro popolarità social e uno spaccato degli ultimi tre mesi di attività su Twitter. Per quanto riguarda Facebook la pagina con il maggior numero di fan risulta essere quella di Media World con 996.635 seguita da Unieuro con oltre 410 mila like e quella di Trony che sfiora i 240 fan sulla propria pagina Facebook. Tra gli altri si nota come il famoso distributore di Videgames e console GameStop ottenga 217.715 like mentre occorre fare un discorso differente per quanto riguarda il Gruppo Expert. Expert infatti non ha un unica fan page ufficiale ma una serie di pa-

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trade gine per ogni sua linea distributiva. Tra queste spicca la pagina Expert Parente che vede quasi 59.000 like sulla sua pagina mentre se sommassimo i dati di tutte le pagine del gruppo si supererebbero i 74.000 fan. Analizzando il dato di Talking About, numero di utenti che ha interagito all’interno della pagina nella settimana tra il 20 e il 27 aprile, è Unieuro a comandare la classifica con 8768 utenti attivi sulla fan page. Questo risultato è dato principalmente dall’iniziativa #pedaloperchè legata alla campagna in cui Unieuro dava in regalo una bicicletta a tutti i clienti che avessero fatto una spesa superiore ai 399 euro. A questa promozione sono stati legati diversi eventi promossi sulla pagina Facebook creando un engagement notevole. A seguire troviamo Media World Italia che ottiene 1832 Talking About: la particolarità della pagi-

Lo stato dell’arte della GDS nel mondo 2.0

na italiana di Media World è quella che, oltre alla pubblicizzazione delle promozioni, condivide articoli e post sulle ultime novità in ambito tecnologico. Questi post provengono sia dal blog interno al sito ufficiale Media World sia da altre fonti specializzate in tecnologia. Buon engagement anche da par-

te di GameStop e di Expert Parente che ottengono rispettivamente 669 e 458 taking about con diversi utenti che chiedono informazioni sulle promozioni lanciate dai due marchi. Da sottolineare i 122 utenti attivi nell’ultima settimana sulla pagina di Dixie Tacabanda a fronte di un numero di like della pagina, poco più di 4000, inferiore rispetto agli altri marchi. Per quanto riguarda la popolarità su Twitter è ancora Media World a comandare la classifica con 98.832 followers seguita da Unieuro con 26.404 seguaci e GameStop Italia con 16.786. Nonostante questo il profilo più attivo è proprio quello di Game Stop con 13.806 cinguettii social davanti a mediaworld con 9563 contenuti pubblicati e a Dixe Tacabanda con 5516 tweet all’attivo. il profilo di GameStop Italia risulta essere anche il più anziano essendo attivo già dal dicembre del 2008. Il gruppo Expert, a differenza di facebook, risulta essere presente solo con l’account Expert Parente che conta una cinquantina di followers e circa ottocento


Sopra, gli utenti attivi; a destra, quelli popolari.

tweet fatti. Analizzando gli ultimi tre mesi di attività degli account twitter il più attivo risulta essere proprio @Dixetacabanda davanti a @gamestopitalia e @ mediaworld. L’attività Twitter di Dixe Tacabanda però si limita a

post automatici provenienti da un profilo Facebook di proprietà del marchio. Se invece si analizzano gli account più popolari quindi i più menzionati e più retwittati Dixe Tacabanda scompare e compa-

iono brand come Game Stop ed Unieuro spinta dall’iniziativa #pedaloperchè. Non solo Brand ma anche account di cantanti famosi italiani come Marco Mengoni, Lorenzo Fragola e Nesli che vengono ospitati da

Media World dando la possibilità ai loro supporter di incontrarli ed avere una copia degli album autografata. Questo forte flusso di Tweet si può chiaramente notare dalla tag cloud e dai tweet più popolari degli ultimi 3 mesi.


L’utilizzo della “nuvola” ha i suoi pregi e i suoi difetti…

social

Cloud Computing e Social Media:

di Roberto Zarriello

L’

espressione cloud è ormai diventata comune nella società moderna. La gente la usa per parlare di app, siti web, server e innumerevoli altre cose legate a Internet. Ma cosa significa? Si riferisce alla tecnologia che permette di archiviare file di qualsiasi tipo o di utilizzare programmi e applicazioni direttamente sui server di chi ci fornisce il servizio, anziché sul proprio computer. Ad esempio, è possibile caricare online le proprie canzoni preferite sul uno spazio cloud e ascoltarle in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo purché dotato di connessione internet. La stessa cosa può avvenire per i programmi: invece di installarli, è possibile utilizzarli direttamente online, come nel caso di Google Drive.

Il cloud: pro e contro La “nuvola” permette di accedere ai propri file in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo da un lato, dall’altro è strettamente legata alla necessità di essere collegati alla rete. La continuità del servizio potrebbe,infatti, non essere garantita: il mondo non è un’unica rete wi-fi e il servizio potrebbe bloccarsi, rendendo impossibile il recupero dei propri file. C’è inoltre la questione privacy: affidare a server esterni i propri file e i propri documenti è davvero sicuro? Le informazioni che ci riguardano e che vengono salvate su cloud come saranno utilizzate e per quale scopo?

Anche tu utilizzi il cloud e non lo sai Anche se, per caso, non hai mai sentito parlare di cloud computing,

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quali rischi?

non sei iscritto a Dropbox e non utilizzi Google Drive, utilizzi servizi cloud ogni giorno. Quando usi i social media, carichi video e foto, condividi status, entri in contatto con persone e aziende. Ogni volta che pubblichi un tweet, commenti un post, clicchi su Like, queste informazioni vengono salvate sul cloud. E siti come Facebook utilizzano queste informazioni a scopi pubblicitari, per indirizzarti verso il giusto banner o lo sponsored post che negli incontra i tuoi gusti.

E i contenuti che pubblichi? Pensa a tutte le foto che pubblichi su Facebook, Instagram e Flickr, a tutti gli scatti privati che ven-gono automaticamente salvati su iCloud dal tuo iPhone. Questi contenuti dove vanno a finire? Possono essere riutilizzati? E come vengono protetti? La verità è che, se non stai attento, i contenuti potrebbero tornare indietro come un pericoloso boomerang. Se tra 5 anni diventi la nuova Jennifer Lawrence, la foto osé che hai scattato per il tuo ex potrebbe finire du Imgur. E se invece decidi di intraprendere una carriera in politica quel tuo tweet politicamente scorretto potrebbe giocarti un posto al tavolo dei vincitori. Tutto ciò che pubblichi viene salvato, su cloud.

Come puoi difenderti? Attenzione, questo articolo non vuole farti credere che il cloud sia cattivo. Semplicemente serve ad avvertirti che bisogna stare attenti. Quando ti iscrivi a un sito non usa-

re password deboli (è severamente vietata 123456), imposta un Google Alert che ti segnali quando viene pubblicato il tuo nome in rete e tieni d’occhio le impostazioni della privacy su Facebook.


addetti alla vendita L

a formazione rappresenta un concreto strumento per aumentare la performance del personale di vendita: le ricerche dimostrano quanto le capacità professionali, individuali e del team, possano essere migliorate e potenziate attraverso un percorso di formazione aziendale continua; purtroppo nella pratica le aziende sovente lo utilizzano con il fine di avere solo un aumento della produttività. In realtà, alla formazione devono essere collegate altre finalità generali, come il miglioramento del morale dei venditori e la riduzione del fenomeno del turnover, ovvero un minor abbandono del proprio lavoro. Per raggiungere questi obiettivi l’azienda deve mirare a fidelizzare in primis il suo venditore: un esempio tra tutti la Apple. Chi ha provato a entrare in un Apple Store avrà subito percepito un’accoglienza, un entusiasmo e una dinamicità singolari da parte dello staff vendite. Il loro “asso nella manica” si trova proprio anche nell’essere stati formati in modo adeguato. Acquisire ottimali tecniche di vendita e un valido approccio al cliente prepara al successo! Per un venditore seguire corsi di formazione continua comporta una maggior conoscenza di sé, del teamgroup e dell’alta potenzialità della piramide delle vendite. Alla base di quest’ultima viene indicata un’adeguata analisi dei bisogni del proprio cliente. Uno degli obiettivi primari deve riguardare la comprensione della “persona” dietro al cliente. Chi entra

psicology

L’importanza della formazione degli

Dott.ssa Paola Nicolini Psicoterapeuta e sessuologa clinica contributor@eimag.it

Uno strumento utile non solo ad aumentare la produttività, ma anche per la crescita dell’individuo stesso

a comprare porta un bisogno, ma non sempre è chiaro. I fattori che spingono alla compera sono i più svariati, da motivazioni interne a necessità prettamente professionali. Il venditore ideale deve essere “un valido psicologo del cliente”, ovvero ascoltare attentamente la domanda, capire le aspettative, ma soprattutto accoglierlo e conquistare la sua fiducia! Saper

argomentare sul prodotto in modo convincente, gestendo eventuali obiezioni ed arrivare all’accordo sono un altro aspetto fondamentale da migliorare sempre. Tali capacità si acquisiscono non solo “sul campo”: la formazione permette di non replicare errori passati che spesso non riescono ad essere colti dallo stesso venditore in quanto protagonista at-

tivo del suo operato e risultato. In particolare, la capacità di ascolto e di relazionarsi positivamente, non sempre sono doti intrinseche di un venditore, ma si possono acquisire attraverso un training adeguato. A seguire di un’attenta analisi della domanda, il primo aspetto su cui il venditore deve formarsi è su come creare l’obiettivo specifico e misurabile da raggiungere. Sembrerà banale ma, così come nella vita, se l’individuo non impara a porsi obiettivi chiari, i risultati saranno mediocri e l’insoddisfazione aumenterà. Il primo step fondamentale è quindi tener conto delle capacità a propria disposizione e del periodo di tempo entro il quale deve essere realizzato: sono due aspetti che sovente vengono tenuti in poca considerazione, portando così al fallimento sebbene l’obiettivo di per sé fosse congruo per altri aspetti. La nostra è la società della “immediatezza”, e le nuove tecnologie hanno comportato la VELOCIZZAZIONE di tutti i processi e un’ACCELERAZIONE DEI TEMPI tale da generare uno stato di permanente ricerca di soddisfazione: attesa, distanza, lontananza e frustrazione non sono più accettati! Si ricerca la SODDISFAZIONE IMMEDIATA DEI BISOGNI. Da questa riflessione si evince l’importanza dell’efficacia ed efficienza alla vendita.


trade marketing di Massimo Bolchi

Tutti pazzi per la c L

o chef è la nuova rockstar. Non lo si scopre certo oggi. Da conduttori dei programmi di “banale” cucina, relegati nelle fasce orari da massaia e sulle emittenti locali, a interpreti di reality e format dal successo di massa, a protagonisti dello scenario mediatico e testimonial di campagne pubblicitarie per le più svariate categorie di prodotto fino - i più celebri - a veri e propri “maître à penser” propugnatori di stili di vita e canoni di pensiero, di modelli di società e paradigmi di comportamento. In parallelo con questa ascesa di immagine dello chef, anche la materia stessa da loro trattata, il cibo cioè, ha vissuto lo stesso percorso di enfatizzazione, passando da nutrimento a alimento, e poi a divenire metafora di valori quali la capacità di valutare, di scegliere, di recuperare faticosamente dal passato elementi che la modernizzazione e l’industrializzazione avevano a poco a poco messo ai margini della quotidianità. Si dirà che per arrivare a parlare delle attrezzature di cucina la stiamo prendendo veramente alla lontana. Osservazione che sen-

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za dubbio si può condividere, ma c’è una premessa che non si può trascurare, cioè il ruolo del “food”, per usare il termine più di moda, nell’immaginario collettivo del consumatore italiano oggi. Un esempio, l’ultimo in ordine cronologico, su cui soffermarsi: in un manifesto pubblicizzante l’acquisto dei biglietti di Expo 2015, la manifestazione era definita “The Food Event”, con buona pace degli

ideali originari di nutrire il pianeta e dare energia alla vita. La premessa, appunto, serve a disegnare lo scenario in cui si posizionano i “consumatori-tipo” delle domestic appliance presenti in cucina. A uno stuolo di “foodie” (l’analogia semantica con “groupie” riporta non a caso alla similitudine iniziale di questo articolo) corrisponde la ben più amplia platea di ap-

passionati (o simil-appassionati) che, a furia di MasterChef e Cucine da Incubo, di Benedette Parodi e di Carli Cracchi visti in Tv hanno inconsciamente avviato il meccanismo del marketing aspirazionale. E se i primi hanno sempre guardato con la sufficienza degli esperti (o presunti tali) alle tecniche di cottura più raffinate e destrutturanti, i secondi, che non si sarebbero mai immaginati di avere un roner o un apparecchio per la cottura “sous vide” sugli scaffali della loro cucina, oggi ne valutano l’acquisto, soppesandone i pro e i contro. Ma se i foodie equivalgono agli early adopter dell’elettronica di consumo in termini di capacità (modesta) di spostare i volumi di vendita, ben più significativa è la domanda dei secondi, che si affiancano al tradizionale “zoccolo duro” dei consumatori che agli accessori per cucinare chiedono un aiuto pratico, una minore fatica e una velocizzazione dei processi di preparazione, non certo di essere portati all’empireo dei ristoranti pluristellati... Effettuata questa - grossolana ma realistica - categorizzazione di massima, non resta che riscontrare


Dalla Tv ai punti vendita, passando per i volantini, la voglia di show cooking si allarga “a macchia d’olio”…

a cucina sul campo come il trade si sia poco a poco adeguato una domanda sì di massa, ma con punte via via più consistenti di funzionalità sempre più specializzate. Se a questo affianchiamo l’evoluzione del comune sentire in direzione sempre più salutista, come fanno fede la diffusione delle abitudini alimentari vegetariane e ancor più vegane, la diffusione di alimenti privi di glutine (un tempo riservati solo ai celiaci) culminata nell’apertura di negozi totalmente “gluten free”, non si può che concludere che la richiesta di alimentazione “sana” si sia combinata con la “moda” gastronomica (se cosi si vuole definirla) per dare all’industria spunti per declinare i tradizionali accessori di cucina in un’ottica più salubre. E se la cottura a basse temperature e sotto vuoto sono di per loro stesse più povere dei demonizzati condimenti, non sono però alla portata di tutti in termini di tempo disponibile e di capacità; altri strumenti quali il robot da cucina, la vaporiera e la friggitrice rotante abbinano la praticità d’uso a tecniche di cottura/trattamento perce-

pite come più salutari dell’equivalente consueto. In molti di questi casi non si tratta di rivoluzionarie novità, quanto della “riscoperta” in chiave attualizzata di strumenti già ben noti. Benché sugli scaffali dei punti vendita lo spazio a loro dedicato cresca, la loro potenzialità di richiamo promozionale rimane sotto traccia. Guardando alle operazioni delle maggiori insegne, infatti, vediamo che queste tipologie di prodotti fanno la loro comparsa molto, molto raramente. Nelle pagine dei “volantoni” sono semmai i grandi elettrodomestici a farla da padrone, relegando i piccoli al ruolo di mero supporto, quasi da riempitivo grafico. E se l’operazione “Passione Casa” di Unieuro con il solo nome poteva stimolare le attese in questo senso, all’atto pratico il meccanismo premiale si basa sull’omaggio di due prodotti Foppapedretti, lo stendibiancheria Gulliver e l’asse da stiro Assai, a fronte dell’acquisto di una lavatrice, lavastoviglie o frigorifero. D’accordo che stendibiancheria e asse da stiro sono “realizzati con una struttura

in legno di faggio”, come sottolinea l’azienda, ma al di là di questo aspetto “naturale” ben poco c’è circa il “benessere” in cucina, se si esclude il robot da cucina Kenwood nell’ultima pagina del flyer, la stessa dove comunque campeggia il logo di Hell’s Kitchen (brand adottato da Termozeta per una linea di piccoli elettrodomestici dedicati al famoso talent show) che identifica una serie di accessori per preparare i cibi, a conferma - ove ce ne fosse stato bisogno - dell’appeal vincente della gastronomia creativa come status. Il panorama non è molto diverso se si guardano alle promozioni di altre grandi catene: robot Kenwood e macchina per caffé De’ Longhi nel “Sottocosto” di Media World; una gelatiera KitchenAid in più per il “Sottocosto da Leoni” di Euronics. Un po’ diverso, infine, l’approccio di Trony, che lascia maggiore libera di scelta al cliente, offrendo uno sconto del 50% sull’articolo meno costoso nell’acquisto abbinato di due prodotti. L’occasione propizia per regalarsi un non-così-indispensabile attrezzo da “chef salutista”?

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trade si sta poco a poco adeguando

a una domanda sì di massa, ma con punte via via più consistenti di funzionalità sempre più specializzate


focus wearable

Generazione W Il settore dei dispositivi indossabili sta veramente spopolando tra i consumatori e ha tutte le carte in regola per rubare la scena ad altri prodotti già affermati di Raffaele Gomiero

S

ono i prodotti del momento. Tanto che, oltre a nuove aziende attive solo in questo settore, numerosi brand blasonati, prima concentrati in ben altri settori merceologici, hanno aperto delle business unit dedicate. Stiamo parlando del mondo wearable, quello formato dai dispositivi indossabili, in grado di instaurare una connessione permanente tra l’utente e i suoi device portatili, di rilevare costantemente parametri fino ad ora difficilmente misurabili e, soprattutto, esprimere al massimo il nuovo concetto di “Internet delle Cose”. Gli smartwatch sono i dispositivi indossabili che, più di tutti, stanno riscuotendo un notevole successo tra i consumatori e i rivenditori, tanto da essere considerati i nuovi “oggetti del desiderio” e consacrati come i nuovi “status symbol”. Secondo GfK nel 2014 sono stati venduti in tutto il mondo ben 13,5 milioni di dispositivi wearable di cui 4,1 milioni di smartwatch. Sempre Gfk, inoltre, prevede che nel 2015, sempre a livello globale, si vende-

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ranno qualcosa come oltre 51 milioni di dispositivi wearable: un mercato, quindi, non solo da non ignorare, ma sicuramente da incentivare e valorizzare, anche perché totalmente nuovo e quindi del tutto foriero di opportunità, evoluzioni e, soprattutto, buone marginalità. Ma cosa ne pensano i veri protagonisti del mercato?

ship del settore. L’inizio dell’estate e il Natale, in quanto periodi particolarmente importanti, contribuiranno in maniera sostanziale alla crescita del settore wearable di Garmin. Tra giugno e dicembre lanceremo diversi nuovi prodotti sia per gli appassionati del Wellness che dello Sport più attivo, purtroppo al mo-

mento non possiamo ancora dire che tipo di prodotti saranno, l’unica informazione che posso dare è che saranno veramente innovativi. Il nostro prodotto più venduto e sicuramente VÐvofit e VÐvosmart soprattutto, ma se parliamo di sport direi il Forerunner 920XT e il FÐnix 3 uno tra i prodotti più cool del momento. In particolare VÐvoactive,

Stefano Viganò, Garmin Italia

Alessandro Trucillo, Casio Italia

Garmin Stefano Viganò, Amministratore Delegato di Garmin Italia Spa “É stato un anno di eccellenza per tutto il comparto wearable di Garmin, con una crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente. Activity band, smart band e sportwatch con GPS hanno contribuito in maniera sostanziale al raggiungimento dei risultati previsti ad inizio 2014 e per il 2015 prevediamo ancora una crescita consistente. Il 2015 è partito in maniera decisa e i mercati ci riconoscono la leader-


e Wearable

il recente smartwatch lanciato un paio di mesi fa, si sta conquistando un posizione di rilievo e sarà certamente il nostro prodotto di punta per il l’estate. Garmin è leader mondiale nell’aviazione, nella nautica, nell’outdoor e nel mondo auto motive e non vogliamo abbandonare gli altri nostri mercati per dedicarci unicamente

Davide Simonato, Attiva

al wearable. Al momento il wearable vale il 20% del nostro fatturato globale worldwide, troppo poco per concentrare tutte le risorse dell’azienda in un unico settore”.

Casio Alessandro Trucillo, Brand Manager Watch Division di Casio Italia “Il 2014 è stato un anno di soddisfazioni, sia per le performance di vendita, sia per la presentazione dei modelli Premium, come MT-G - il primo “metal-twisted” G-SHOCK con cassa e cinturino in acciaio inossidabile combinato con sottili parti in resina e del GPW-1000, il primo orologio al mondo in grado di ricevere sia il segnale GPS che il segnale radio. Il 2014 ha inoltre visto l’apertura del primo monomarca G-SHOCK in Italia, in Corso Como 9 a Milano, uno store dal design iconico, luogo in cui poter respirare l’anima di GSHOCK a 360°. Tutti questi elementi, oltre a confer-

mare le buone performance attuali del brand, segnano la direzione per il futuro. I modelli camouflage hanno riscosso molto successo negli scorsi mesi e l’ottimo trend continua tutt’oggi. Per questo motivo amplieremo la gamma dei modelli camo, proponendo nuove varianti per la stagione estiva. L’inverno porterà invece un’importante sorpresa. Non possiamo ancora svelare quale ma... avrà a che fare con il metallo, un materiale atipico per i G-SHOCK! Oltre all’ampliamento della gamma camouflage e alla novità prevista nel periodo invernale, nei prossimi mesi lanceremo in Italia il nuovo Mudmaster GWG-1000, evoluzione dell’attuale Mudman, il G-SHOCK ultra resistente al fango. Il nuovo modello, oltre ad essere estremamente resistente al fango, avrà funzionalità avanzate quali ad esempio il sensore di ultima generazione Triple Sensor Ver.3, con altimetro, bussola digitale e barometro per la misurazione della pressione atmo-

sferica, pensato per l’utilizzo anche in condizioni davvero estreme! In Italia le collezioni camouflage sono davvero molto apprezzate, in particolare i GD-120CM e i GA100CM, il cui motivo camo ricopre interamente cinturino e cassa. I modelli camouflage di G-SHOCK vantano infatti l’innovativa tecnica di stampa multi-angle print, frutto di un intenso lavoro in 3D per ricreare un effetto di assoluta continuità nella trama, rendendo la trama sul cinturino dell’orologio indistruttibile e antigraffio quanto la cassa”.

Fitbit Davide Simonato, Direttore Commerciale di Attiva Spa, distributore di Fitbit “Il 2014 è stato un grande anno per i wearable. Le vendite si sono intensificate soprattutto durante il periodo natalizio quando sugli scaffali della grande distribuzione è arrivato Fitbit Charge che ha saputo conquistare l’attenzione di molti consumatori grazie alla maggiore


completezza di funzionalità e alla presenza di uno schermo oled che permette di monitorare le statistiche direttamente sul polso Pensiamo che l’estate andrà molto bene soprattutto considerando che verrà ampliata l’offerta per i clienti. I consumatori infatti avranno la possibilità di acquistare delle nuove varianti colorate di Fitbit Charge HR e di Fitbit Surge. A maggio è stata pianificata inoltre una campagna TV a supporto del lancio di Fitbit Charge HR che per la prima volta in Italia porterà l’attenzione del grande pubblico questa categoria di prodotti, i wearable. I consumatori recandosi sul punto vendita ora possono trovare delle aree espositive dedicate per questa categoria di dispositivi in modo di poter scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Inoltre, le vendite registreranno un picco ancora una volta proprio durante il periodo natalizio: i wearable ormai hanno conquistato una giusta maturità e saranno dei regali molto ambiti anche per il prossimo Natale, quando i wearable saranno divenuti dispositivi ben conosciuti anche sul mercato italiano e con il vantaggio della novità tecnologia che ha sempre una forte attrattiva sul consumatore italiano Abbiamo appena iniziato il lancio del nuovo Fitbit Surge, il Fitness Super Watch che offre strumenti avanzati per allenarsi intelligentemente e un’innovativa esperienza interattiva per restare motivati. Per questo prodotto stiamo ancora ultimando la consegna. Questo prodotto è un Super fitness watch che completa oggi la gamma di Fitbit che offre prodotti per tutti i consumatori: chi inizia a monitorare la propria attività fisica, chi vuole allenarsi con maggiore serietà e chi cerca il top delle proprie prestazio-

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ni sportive. Oggi la gamma Fitbit si pone come la più completa in assoluto sul mercato dei wearable e con la migliore compatibilità con i cellulari dei consumatori. Il 2015 vivrà quindi di questa gamma che è appena stata introdotta sul mercato, senza previsione di ulteriori ampliamenti della gamma. Indubbiamente il nostro prodotto più venduto e il Fitbit Charge HR pensato per gli utenti attivi che desiderano restare in forma e avere un quadro completo della propria salute fuori e dentro la palestra. Con Fitbit Charge HR è possibile ottenere un conteggio accurato delle calorie bruciate, dei passi effettuati, tenere sotto controllo la qualità del sonno in modo automatico e monitorare continuamente la frequenza cardiaca al polso 24 ore su 24 per avere una reale indicazione sul proprio stato di salute controllando i cambiamenti del batito cardiaco all’interno anche di periodi medio lunghi come gli ultimi 30 giorni La fascia di età per questi prodotti è molto vasta. Fitbit è molto conosciuto e ricercato dai giovani ma riscontra un buon interesse anche da parte delle persone più adulte. La percezione è che i prodotti Fitbit siano apprezzati soprattutto dalle persone che hanno una fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni, con le persone più mature più attente a prodotti come flex per migliorare soprattutto situazioni cardiovascolari mentre la fascia più giovane è maggiormente interessata a prodotti per attività fisiche più impegnative con il rilevamento del battito cardiaco. Bisogna inoltre aggiungere che le persone più attente al design cercano il look minimalista del flex che può essere anche abbinato a gioielli specifici realizzati dalla famosa stilista Tory Burch”.

Luca Tammaccaro, TomTom

TomTom Luca Tammaccaro, Vice President TomTom Dach, Italy & SEE di TomTom “Negli ultimi anni abbiamo deciso di puntare su chi fa sport alla luce degli importanti numeri che il settore sta registrando: nel mondo ci sono 70 milioni di runner, un giro d’affari , quello de ‘tenersi in forma’, che nel 2013 era pari a 1 miliardo di dollari. Le potenzialità del Gps ci hanno aperto innumerevoli opportunità, tra le quali quella di poter entrare nel settore del fitness con diversi prodotti dedicati all’attività sportiva. Prima sono nati gli orologi TomTom Runner e Multi-Sport , che hanno subito rivoluzionato il mercato, portando l’attenzione dell’utente al design e alla facilità di utilizzo. Poi lo scorso aprile è nato il TomTom Cardio, unico nel mercato: un orologio inserito in un cinturino di silicone, dotato di sensore ottico, che legge le variazioni del flusso del sangue e quindi fornisce informazioni imme-

diate sul battito del cuore e delle calorie bruciate. Attraverso un’app dedicata, TomTom MySports, si può accedere poi a tutta una serie di informazioni specifiche relative al proprio allenamento. Il sensore è incorporato nell’orologio e rimane a contatto con la pelle: insieme a un indicatore luminoso, monitora le variazioni di volume nel flusso del sangue, fornendo nel corso dell’allenamento le variazioni del battito cardiaco. In questo modo è possibile capire se ci stiamo allenando in maniera corretta, restando all’interno dei parametri previsti per la nostra attività. Il futuro lo immaginiamo molto collegato, sinergico e complementare. La tecnologia viene oggi utilizzata per migliorare le nostre perfomance , per rendere più accessibile e più semplice qualsiasi cosa, effetto o azione. Basti pensare alla evoluzione dei prodotti degli ultimi anni , a come la tecnologia ha cambiato il nostro modo di vivere e come continuerà a farlo. Noi di TomTom avremo un ruolo primario su questo cambiamento. Lo abbiamo fatto aiutando l’automobilista nel passare dall’utilizzo della cartina topografica o richiesta di informazione stradale ad avere tutto questo in un dispositivo, insieme ai servizi più sofisticati e utili quali autovelox, traffico e mappe con punti di interesse dettagliati. E lo faremo anche nell’attività sportiva al fine di permettere a tutti di raggiungere il proprio benessere personale. Il settore automotive resta comunque fondamentale per TomTom, e costituisce il 60% del business dell’ azienda, per cui sarebbe totalmente illogico abbandonarlo proprio adesso visto che la maggior parte del fatturato dell’azienda si basa proprio sull’automotive”.


Giancarlo Valletta, Audiogamma

Jawbone Giancarlo Valletta, Responsabile Marketing e Comunicazione di Audiogamma, distributore di Jawbone “Il 2014 rappresenta il periodo nel quale i più importanti produttori di elettronica di consumo hanno compreso che il settore della wearable technology sarebbe stata una grande opportunità. Di fatto Jawbone si posiziona in questo contesto come un marchio precursore tanto che proprio l’anno scorso ha immesso nel mercato due activity tracker, UP24 e UP Move, che per le loro elevate prestazioni e il buon rapporto qualità/prezzo hanno riscontrato entrambi un ottimo successo, sulla scia del grande riscontro avuto nel 2013 con la prima versione del braccialetto. La primavera e l’estate sono i momenti nei quali si inizia a pensare alla “remise en forme” e di conseguenza gli activity tracker vengono maggiormente considerati e quindi venduti. Negli ultimi due anni ab-

biamo notato che anche il periodo natalizio rappresenta un buon momento. Prodotti come questi vengono sempre percepiti come regali intelligenti e utili. Lanceremo la versione top della gamma dei prodotti Jawbone: l’UP3, che sarà in grado di misurare numerosi altri parametri, in aggiunta a quelli già rilevati dai suoi fratelli minori. A oggi UP24 è stato il prodotto di punta, quello più venduto. Caratteristiche come facilità d’uso, design sobrio ed elegante, un’applicazione ben fatta sono state particolarmente apprezzate dai consumatori finali. Prodotti come UP catturano l’attenzione di persone che tipicamente conducono o hanno deciso di condurre un’esistenza votata al benessere di tutti i giorni fatto di piccoli accorgimenti come avere un buon riposo, fare il giusto movimento o alimentarsi in modo corretto. La fascia d’età più coinvolta oscilla tra i 35 e 50 anni, periodo nel quale sia uomini che donne diventano in genere più consapevoli circa il fatto che mantenere una buona forma aiuta a vivere meglio nell’immediato e ad evitare problemi di salute futuri. Gli activity traker come quelli proposti da Jawbone fungono da incentivi e stimolano la buona volontà.

Shine Mattia Magliano, Direttore Commerciale di L10 Trading, distributore di Shine “Il 2014 è stato un anno di forte sviluppo del mercato wearable technology. A testimonianza di questo, lo spazio sempre più importante che il settore sta prenden-

Mattia Magliano, L10 Trading

do all’interno della grande distribuzione specializzata, ma soprattutto delle principali fiere di settore a livello internazionale. Durante quest’ultimo anno sono state centinaia le aziende che si sono mosse in questa direzione; a fare il primo passo abbiamo visto molte start up che, come spesso sta accadendo nel lancio di nuovi prodotti, hanno presentato il loro progetto sulle principali piattaforme di crowdfounding, raccogliendo fondi e interesse da parte degli utenti. Possiamo dire che il 2014 ha visto un mercato molto più attivo a livello di offerta che di domanda; il pubblico è ancora molto acerbo e nella maggior parte dei casi non è pronto a cogliere le potenzialità che alcune di queste soluzioni possono offrire. Questo ha influito, dal mio punto di vista, a un rallentamento della crescita dal punto di vista tecnologico di questi accessori (mi riferisco soprattutto agli activity monitor e agli smart watch). Crediamo fortemente che il lancio dello smartwatch da parte di Apple possa dare una notevole spinta al

settore. Il Watch di Apple, per come è stato presentato, è la massima espressione di wearable technolgy e porterà di certo la consapevolezza di cui il mercato necessità per un’importante crescita dei consumi (lo stesso è accaduto nel 2007 con il lancio di iPhone per il mercato degli smartphone). Possiamo quindi stimare che l’ultimo trimestre dell’anno vedrà una forte crescita della domanda che porterà di riflesso nuova linfa allo sviluppo di nuove tecnologie da parte dei produttori. Una delle caratteristiche principali che cerchiamo nel selezionare nuovi prodotti è di certo l’estetica, tenendo ferma la tecnologia. Siamo convinti che il mercato degli accessori hi-tech prenderà sempre più spazio all’interno della vita di qualunque persona; per questo motivo, diventando questi oggetti di utilizzo quotidiano, devono tendere al bello in tutte le sue sfaccettature – come la natura dell’individuo. Nei prossimi mesi abbiamo in programma il lancio di una linea di bigiotteria smart, braccialetti con batteria esterna integrata, occhiali low cost per sfruttare le diverse APP di realtà virtuale aumentata e un sistema di monitoraggio GPS wearable che nasce per bambini e animali domestici. In questi mesi stiamo valutando svariati prodotti, le novità in questo settore sono sempre dietro l’angolo. Il nostro prodotto più venduto è l’activity monitor dell’azienda Misfit, articolo presente in tutti gli Apple Store al mondo e sul sito internet www.apple.com. Credo sia la migliore soluzione estetica per un accessorio di utilizzo quotidiano. Altre aziende hanno presentato accessori dal design molto tecnico, quasi sportivo. Misfit, nel modello Shine e nel nuovo nato Flash, ha puntato molto su delle forme essenziali e su una gamma colori che può incontrare i gusti di qualunque consumatore. Ad oggi la fetta di mercato più fertile per questi prodotti è quella che va dai 30 ai 45 anni. Ma nel prossimo futuro, con l’inserimento di soluzioni che mirano sempre più al monitoraggio della salute, il mercato delle tecnologie indossabili sarà sempre più presente in tutte le fasce d’età”.


gaming

In salute con i videogiochi di Raffaele Gomiero

Con l’arrivo dell’estate torna il bisogno di rimettersi in forma, e console e accessori possono dare un concreto aiuto a eliminare gli “eccessi” dell’inverno

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n buon stato di salute e di benessere psico-fisico non è appannaggio dei soli dispositivi wereable, ma anche dei videogiochi. Basta avere l’hardware giusto. La prima ad accorgersene è stata Nintendo lanciando anni orsono la sua famosa Balance Board e il software Wii Fit. Il successo è stato davvero enorme e ha fatto avvicinare molti casual gamer alla console della grande N, ragazze comprese. Sulla scia di Nintendo anche Microsoft e Sony hanno poi lanciato la loro soluzione, la prima con il Kinect, un dispositivo che rileva i movimenti di tutto il corpo, la seconda con il PS Move, che at-

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traverso la telecamera e alcuni accessori da tenere in mano. Tutte le soluzioni permettono di interagire con alcuni titoli dedicati, la maggior parte legati al fitness.

Nintendo Stefano Calcagni, Brand Manager Home entertainment di Nintendo Italia “Wii Fit è un brand intramontabile per Nintendo. I primi due capitoli lanciati per Wii continuano ancora a vendere bene nonostante i tanti anni sulle spalle e grazie a una balance board di estrema quali-

tà e precisione. Il nuovo capitolo per WiiU è di certo quello che sta avendo il maggiore riscontro di mercato al momento in quanto, oltre a prevedere un’importante evoluzione rispetto ai titoli precedenti, consente di proseguire il proprio percorso di allenamento iniziato sulla vecchia Wii, memorizzare l’allenamento outdoor grazie al Fit Meter e registrare i dati sulla console una volta rientrati a casa e, infine, la piena compatibilità con la vecchia balance board lanciata per Wii. Per l’estate e l’autunno prevediamo di organizzare attività in trade e in location coerenti per la visibi-


I titoli sugli scaffali Yoshi’s Woolly World

lità e la prova del prodotto. Grazie alle positive esperienze passate abbiamo visto come il miglior modo per comprendere correttamente il mondo di Wii Fit e della balance board sia quello di far provare dal vivo tutto il divertimento che può garantire. Oltre a continuare a lavorare sul mondo Wii Fit, Nintendo sta basando buona parte della sua strategia futura su attività riguardanti la forma e la salute del corpo. In questa direzione il progetto QOL (Quality of Life) rivestirà un ruolo chiave. Anche se le informazioni rilasciare dall’Head Quarter in Giappone al momento sono ancora poche, si tratterà di un sistema, che potrà essere interfacciato con console e altri device, ma che potrà essere utilizzato anche autonomamente per consentire il raggiungimento di un mercato estremamente allargato. Su questo tema non resta che rimanere sintonizzati sui nostri canali di co-

municazione in attesa di interessanti novità. Il primo Wii Fit è stato di sicuro il gioco di maggior successo proprio perché il primo di una collana importante e iniziatore di una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire il videogame su un target molto allargato composto principalmente dagli amanti dello sport e del benessere ma anche da una forte componente femminile e di famiglie con bambini. Nonostante questo primo passo importante anche Wii Fit Plus e Wii Fit U mantengono un peso molto importante. Su Wii la rivoluzione del prodotto e la console dedicata principalmente a un target casual ha portato Wii Fit a una crescita esponenziale nel giro di pochi anni. Su Wii U l’interesse allargato e il successo continuano sebbene la console ora abbia un focus importante anche sui gamer rispetto alla vecchia Wii”.

Torna il fidato amico di Mario in un titolo tutto plattform ambientato in un mondo completamente fatto di lana dove ritroveremo moltissimi protagonisti del mondo di Super Mario come le piante carnivore o i funghi Goomba completamente in lana. Nulla di nuovo a livello di concept, ma non per questo il divertimento manca anzi, ce né da vendere, inoltre non sarà sufficiente sparare un guscio addosso ai nemici per sconfiggerli e passare avanti ma spesso e volentieri saremo costretti a ripiegare su strade alternative per aggirarli. Immancabile per qualsiasi appassionato di plattform o di Mario in generale! Piattaforma: Wii U

LEGO Jurassic World È la volta della trilogia di Jurassic Park “vestirsi” di mattoncini per l’immancabile rivisitazione in chiave LEGO che ormai è un appuntamento fisso ogni 5-6 mesi. Nel titolo saranno ripercorsi tutti i momenti più importanti dei 3 film storici e alcuni del quarto imminente episodio con Chriss Pratt. Come sempre tanta ironia, puzzle da risolvere e questa volta possiamo controllare anche i dinosauri! Piattaforme: 3DS, PC, PS3, PS4, PSVITA, XBOX 360, Xbox One

Microsoft Stefania Duico, Direttore Marketing di Xbox

Stefano Calcagni, Nintendo Italia

Stefania Duico, XBox

“Al lancio di Xbox One abbiamo deciso di rendere disponibile una versione della console con Kinect incluso per garantire la migliore esperienza di gioco e intrattenimento possibile, successivamente abbiamo poi immesso sul mercato anche una versione della console senza Kinect ed infine da febbraio abbiamo deciso di permettere l’acquisto anche del solo Kinect al prezzo di 149,99 euro. Infatti a livello italiano più del 50% degli utenti di Xbox One possiede la console completa col

Kinect e dalle nostre ricerche di mercato emerge come la soddisfazione del cliente aumenti appunto fra quei consumatori che possono godere della piena esperienza di gioco sfruttando anche l’interazione naturale con la console attraverso voce e gesti; sono diverse le esperienze possibili esclusivamente attraverso Kinect come per esempio giocare senza controller, comandare la console con voce e gesti ed effettuare l’accesso automaticamente grazie al riconoscimento della persona. Un grosso interesse per questo accessorio proviene inoltre dall’ambito business e professionale ed in particolare da diverse aziende


F1 2015 Dopo il non grandissimo F1 2014 era logico aspettarsi anche quest’anno un titolo mediocre dai ragazzi di Codemasters e invece non è affatto così. F1 2015 per merito del nuovo motore grafico sfoggia una grafica davvero ben realizzata e ultra-dettagliata con un grande utilizzo di tecniche di illuminazione davvero avveniristiche. Presente un nuovo sistema di comunicazione in real time per vivere davvero la gara. Piattaforme: PC, PS4, Xbox One

Batman: Arkham Knight Terzo capitolo di Batman sviluppato dai Rocksteady Studios come per i precedenti si rivela un grandissimo gioco. Questa volta per aiutarci a girare una Gotham City completamente in open world avremo a disposizione la Batmobile, per il resto gli ingredienti della consolidata ricetta ci sono tutti; tanta azione, atmosfera cupa e spettacolare e grafica da urlo. Piattaforme: PC, PS4, Xbox One

Splatoon Titolo nuovo di zecca è uno sparatutto dove lo scopo non è uccidere i nemici ma bensì colorare tutta la mappa con il colore caricato nei nostri fucili. Due squadre una contro l’altra, per un titolo dove il multiplayer è l’anima del gioco, a disposizione avremo anche svariate armi coloristicamente devastanti e tecniche di combattimento uniche nel loro genere. Una vera sorpresa! Piattaforma: Wii U

del mondo retail e medicale che attraverso questo strumento hanno poi sviluppato applicazioni dai diversi risvolti come per esempio il Surgery Touchless System, una soluzione studiata da Proge-Software con il Campus Bio-Medico di Roma che permette ai medici l’accesso ed il controllo di immagini biomediche in modalità touchless durante le operazioni chirurgiche, senza bisogno di alcun contatto con le apparecchiature. Destinata alle aree sterili del-

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le Sale Operatorie, permette di manipolare, ruotare, ingrandire e confrontare le immagini in alta definizione. E questo è solo un esempio dell’uso del Kinect al di fuori dell’ambito gaming. Durante il Natale c’è un naturale incremento dell’interesse verso le versioni di console che integrano Kinect e che consentono quindi

delle modalità di gioco più affini a un target famiglie. Sono diversi i giochi fatti apposta per questo strumento disponibili su Xbox One, da Kinect Sport Rivals per sfidare i tuoi amici fra moto d’acqua e arrampicate a Dance Central Spotlight, fino alle offerte dei nostri partner come il blockbuster Ubisoft di Just Dance o Disney Fantasia, un fantastico gioco musicale ispirato al capolavoro di animazione Disney, ‘Fantasia’. Quando parliamo di fitness, impossibile non citare il Microsoft Band, per ora disponibile solo in alcuni paesi. Mentre per quanto riguarda Xbox One esiste già integrata al suo interno l’applicazione Fitness che rimane costantamente aggiornata attraverso addon che consentono di accedere a nuovi allenamenti, contenuti con personal trainer e video di allenamento. In Italia, tra i giochi 1st party di Microsoft per Xbox One è sicuramente Forza Horizon 2 – in cui usando Kinect è possibile abilitare l’esperienza del navigatore vocale e poi Kinect Sport Rivals segue come secondo più venduto tra i giochi che sfruttano il Kinect. Microsoft è da sempre attenta a

dare la più ampia scelta possibile ai consumatori. C’è sicuramente una fetta della popolazione dei videogiocatori che preferisce poter acquistare una console a un prezzo inferiore ed è per questo che abbiamo deciso di dare la possibilità di scegliere: Xbox One con Kinect per un’esperienza premium, l’opzione senza Kinect più accessibile in termini economici e la possibilità di acquistare poi Kinect in seguito come accessorio a parte. Le isole esperienziali installate in alcuni fra i punti vendita più importanti d’Italia dispongono anche del sensore Kinect per garantire opportunità di interazione con la piattaforma che sia il più completa possibile. La nostra comunicazione comunque nei prossimi mesi sarà focalizzata sull’esperienza di gioco a 360° e tenderà a valorizzare soprattutto le nuove esclusive e i blockbuster in uscita nei prossimi mesi. A partire dal prossimo E3 di Los Angeles ci concentreremo moltissimo sul fatto che Xbox One sarà l’unica piattaforma sulla quale si potranno giocare titoli come Halo 5: Guardians, Rise of the Tomb Raider, Forza Motorsport 6”.


PUBBLIREDAZIONALE

molto più di un frullatore Lo storico marchio americano di frullatori dal design iconico e dalle prestazioni professionali distribuito in Italia da Nital Spa

Molto più che un semplice frullatore. E non solo per la sua grande versatilità e durabilità nel tempo, ma soprattutto per la garanzia e l’affidabilità di un brand con quasi 100 anni di storia e una leadership di mercato che lo ha portato a vendere nell’ultimo anno più di 10 milioni di pezzi un tutto il mondo. Oster - distribuito in esclusiva da Nital Spa - sbarca finalmente anche nel nostro Paese con una vasta gamma di frullatori dalle alte prestazioni professionali, che garantiscono grande versatilità in cucina ideali per preparare salse, zuppe, frullati, smoothies, sorbetti, impasti, creme e cocktail; una linea di prodotti pensata davvero per tutte le esigenze in cucina, dallo spuntino veloce fino ai piatti più ricercati, accomunata da un unico comune denominatore: la preservazione delle proprietà nutrizionali e organolettiche degli alimenti per un’alimentazione sana e genuina. Caratterizzata da un design davvero inconfondibile e dall’esclusiva tecnologia All Metal Drive, che prevede il collegamento delle lame al motore interamente in metallo, la linea di frullatori Oster va dal modello Classic fino al modello top Versa, proposto sul mercato con ben 7 anni di garanzia. Si tratta di cinque differenti referenze, tutte in grado di assicurare performance di qualità in cucina per risultati davvero “a prova di chef stellato”. Oster Classic è caratterizzato dall’iconico design della storica azienda americana e, grazie alle 3 velocità, è adatto per sminuzzare, ridurre in purea, macinare e tritare senza fatica. In pochi secondi, è possibile preparare smoothies di consistenza cremosa, ha una potenza di 600 Watt e dispone di 4 lame. Oster 6805 è invece un frullatore facilissimo da utilizzare grazie alle 12 velocità selezionabili per frullare o sminuzzare, o alla funzione manuale “pulse”. Opera a una potenza di 450 W ed è dotato di 4 lame in acciaio Inox. Oster Pro è adatto per chef e cuochi esperti, dotato di una resistente finitura nera che previene graffi e segni, e con un design dal corpo rialzato che garantisce una maggiore praticità nel mantenere il piano di lavoro sempre pulito. Oster Reversible vanta un esclusivo motore brevettato reversibile che cambia direzione di rotazione delle lame automaticamente. Questa funzione consente di far ricadere cibo e ghiaccio nel vortice di miscelatura per risultati più rapidi e consistenti. Le impostazioni pre-configurate aumentano la precisione della miscelatura e le funzioni automatiche affiancano le 6 lame e la potenza di 600 Wper un risultato ottimale. Oster VERSA High Performance Blender, infine, è un frullatore di ultima generazione che trita a una potenza di 1.400 W con una velocità di rotazione delle lame di ben 28.000 giri/ minuto. Le lame a 6 punte in acciaio inossidabile sono adatte per miscele e morbide creme: frantumano facilmente il ghiaccio, polverizzano, affettano e miscelano qualsiasi cosa. Il frullatore Versa Performance, è capace di frullare frutta e verdura intera ed è in grado di trattare bucce, semi, steli e scorze dure, notoriamente ricchi di preziosi nutrienti e vitamine, regalando ricette succose e salutari servite calde direttamente dal bicchiere. È ideale per realizzare zuppe calde ma anche gelati e sorbetti, grazie alla caraffa resistente alle alte e alle basse temperature.

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focus clima

Stiamo freschi!

Il mercato dei condizionatori affronta le difficoltà del cambiamento tecnologico e di stagioni troppo clementi di Marco Passarello

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ià in forte discesa nel 2013, il mercato del condizionamento ha subito nel 2014 un’ulteriore e più grave battuta d’arresto. Secondo i dati di mercato rilevati da GfK, le vendite sono scese addirittura del -39,8% a volume (contro il -26,7% dell’anno precedente) e del -39,1% a valore (contro il -17,3% dell’anno precedente). Il colpevole può essere più d’uno: oltre alla perdurante crisi economica, non va dimenticato che quello dei condizionatori è un mercato soggetto a forti influssi stagionali, e quindi dipendente anche dai capricci della meteorologia.

L’estate più fredda degli ultimi trent’anni Secondo Andrea Cetrone, nuovo country manager di Panasonic Italia, “la ragione più importante del calo di vendite è da attribuirsi al fattore climatico. Il 2014 e’ stato particolarmente difficile per il mercato della climatizzazione residenziale in tutta l’area mediter-

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ranea. L’estate fresca e piovosa ha pesantemente accentuato la bassa propensione a investire che caratterizza da qualche anno il nostro mercato, e ha determinato un calo drastico del sell-out in mesi cruciali quali giugno e luglio. Ciò ha generato problemi di overstock presso i distributori, sia del canale professionale, sia del canale Eldom, con effetti che per noi produttori si sentono ancora oggi. L’effetto strutturale della contrazione della domanda, legato al più generale andamento dell’economia, era invece già stato in parte scontato nella stagione passata (2013), tant’è che nel primo semestre del 2014 la domanda era rimasta in linea con l’anno precedente”. Concorda Stefano Dalan, sales manager aircon di Samsung: “Il dato del 2014 è legato al 90% a una dinamica di tipo stagionale: un’estate tra le più fredde degli ultimi 30 anni ha contribuito in modo sostanziale a danneggiare il sell-out nei mesi più caldi, quelli

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l 2014 e’ stato particolarmente

difficile per il mercato della climatizzazione residenziale in tutta l’area mediterranea

che pesano per il 60-70% dei volumi annuali”. Anche per Daniela Degano, product specialist trade marketing per De’Longhi, “la stagione estiva 2014 sarà ricordata come una delle più instabili dal punto di vista meteorologico. Il mercato nelle ultime due stagioni ha registrato un calo dovuto principalmente alla mancanza del tipico caldo estivo intenso e prolungato”. Un calo quantificato da Alessandro Viganò, product marketing manager di Daikin: “La causa principale di questo andamento è senza dubbio la stagione estiva eccezionalmente fredda e piovosa: questo fattore ha avuto un peso che stimiamo in circa il 60% della perdita totale”. E per Raffaella De Tomasi, product manager di Argoclima, crisi economica e stagionalità si dividono “al 50 per cento ciascuno” la responsabilità del calo. Secondo Marco Saccone, Marketing Director & Subsidiaries Manager di Olimpia Splendid, ”Per avere un quadro generale dei


trend di consumo del mercato è necessario analizzare lo scenario su base pluriennale. Guardando i dati a partire dal 2010, si evince una flessione continua, con una lieve ripresa solo nel 2012. Tali dati segnalano come la crisi economica e la conseguente riduzione della capacità di spesa delle famiglie abbiano avuto un impatto notevole sul comparto. Oltre, quindi, alla stagione eccezionalmente sfavorevole, i risultati negativi sono da imputarsi a un progressivo aumento della saturazione di mercato e alle difficoltà economiche diffuse”.

“è stato il primo anno in cui non erano presenti sul mercato condizionatori di tipo on-off, e questo ha tolto di mezzo una fascia di primissimo prezzo nel canale retail. È normale che per un prodotto molto ‘tecnico’ come il condizionatore questo abbia provocato un travaso di sell-out dal mondo retail ad altri più specializzati. Il problema è riuscire a trasmettere all’utente finale il vantaggio di un prodotto con maggiore efficienza energetica, il cui costo superiore si può recuperare. Nel retail si fatica a dedicare spazio e attenzione a un business che resta piuttosto piccolo, e che avrebbe bisogno di una comunicazione più approfondita, che si dedicasse più al prodotto che al prezzo”. Andrea Cetrone aggiunge: “Le regole introdotte dalle direttive comunitarie ERP ed Ecodesign hanno creato un nuovo paradigma di valutazione dell’efficienza energetica dei condizionatori. La creazione di classi energetiche basate sull’efficienza stagionale, piuttosto che su un dato puntuale di performance, ha creato un po’ di confusione, grazie anche a un sistema di calcolo complesso che permette ‘aggiustamenti’, seppure in piena legittimità”.

I dati GFK evidenziano anche un’altra tendenza: i condizionatori portatili sono crollati in modo ancora più violento rispetto al mercato in

generale, con un dato del -54,7% a volume e -55% a valore. Un dato dovuto a un’evoluzione stabile del mercato o ancora una volta alla meteorologia? Secondo Raffaella De Tomasi “ll portatile è e resterà un acquisto d’impulso, ed è legato esclusivamente a condizioni climatiche eccezionali o a ragioni particolari che escludono l’installazione di un fisso”. Una tesi confermata anche da Stefano Dalan: “È un mercato storicamente legato alla stagionalità, alimentato dalle persone che non programmano l’acquisto per tempo e con l’arrivo del caldo non vogliono aspettare i tempi di installazione”. E per Marco Saccone “È evidente che il climatizzatore portatile è ancor più sensibile alle condizioni climatiche contingenti, essendo una macchina plug and play, mentre il fisso è un acquisto più ragionato. Quindi è normale che in una stagione molto ‘fresca’ il portatile abbia performato meno bene rispetto alle soluzioni fisse, create per rispondere ad esigenze molto differenti. Non

credo debbano essere considerate l’una in sostituzione dell’altra”. Alessandro Viganò sposa invece la tesi dell’evoluzione del mercato: “Questa è ormai ben più che una tendenza. Dieci anni fa la situazione era ben diversa, i portatili rappresentavano una parte significativa del mercato ma progressivamente hanno perso quote, e mi sento di affermare che continueranno a farlo. I fattori sono vari ma il più significativo è la maturità non tanto del mercato, ma del consumatore, che oggi è ben informato e consapevole delle differenze fra fissi e portatili”. Anche Daniela Degano nota che “è ormai sempre più frequente la presenza di impianti di condizionamento fissi nelle nuove abitazioni”. Per Andrea Cetrone “È segno che il consumatore valuta la climatizzazione estiva come un elemento importante del suo benessere. Il climatizzatore fisso si presta meglio a funzioni d’uso diverse dal solo raffrescamento, consentendo nei modelli in pompa di calore l’utilizzo per riscalda-

Andrea Cetrone, Panasonic

Stefano Dalan, Samsung

Daniela Degano, De’Longhi

La debacle dei condizionatori portatili

Il peso del cambiamento tecnologico Ma c’è un altro fattore che va considerato: il 2014 è stato anche l’anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa energetica europea, che ha obbligato i produttori a mettere sul mercato condizionatori più efficienti, ma anche più costosi. Come ricorda Stefano Dalan,


focus clima

programmato settimanalmente, grazie all’applicazione dedicata disponibile per iOS e Android. Citiamo inoltre la serie K, multisplit di classe A++, anch’essa controllabile via Wi-Fi, definita ideale per le ristrutturazioni edilizie.

De’Longhi: tre nuovi pinguini Specializzata in condizionatori portatili, nel 2015 De’Longhi presenta tre nuovi modelli del suo celebre “Pinguino”. Il PAC AN97 Real Feel in classe energetica A è dotato della nuova tecnologia Real Feel, che modula automaticamente non solo la temperatura ma anche l’umidità dell’aria in modo da mantenere il livello ideale di comfort. Il PAC WE128 Eco Silent, in classe energetica A+, utilizza come gas refrigerante il propano R290, che non ha alcun effetto negativo sulla fascia di ozono. Infine il PAC N87 Silent può funzionare anche solo come deumidificatore, e la sua silenziosità lo rende ideale per l’uso notturno.

Hermann Saunier Duval: tutta salute

mento nelle mezze stagioni. Ulteriori elementi che spiegano questo trend sono l’innovazione tecnologica, che ha creato un gap notevole in termini di comfort percepito tra i climatizzatori fissi e quelli portatili, e la riduzione dei prezzi medi degli impianti fissi”.

Argoclima: di buona memoria Tra le proposte di Argo per quest’anno c’è Relax, condizionatore portatile supercompatto. È dotato di telecomando (e del vano per riporlo) e di un timer digitale programmabile. La funzione Sleep permette di usarlo in modo silenzioso senza disturbare il sonno, ed è in grado di riprendere a funzionare mantenendo le impostazioni dopo un’interruzione di corrente. GBA Plus è invece la nuova gamma di condizionatori

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fissi con tecnologia inverter conforme alle norme Ecodesign, che consumano solo 0,5 W in standby e dispongono di quattro velocità di ventilazione.

Daikin: tecnologia e design Quest’anno Daikin può vantare di aver ricevuto il prestigioso IF Award per il design industriale, attribuito alla sua linea di condizionatori Emura. Si tratta di macchine di classe A+++ con soli 19 dB(A) di rumorosità, dotati di un sensore in grado di individuare l’assenza di persone e regolare autonomamente la temperatura per non incorrere in inutili sprechi. Lo stesso sensore permette di direzionare il flusso d’aria evitando fastidiose correnti dirette sulle persone. Daikin Emura può essere controllato tramite Wi-Fi e

Hermann Saunier Duval persenta la linea Top Comfort è composta da versioni monosplit e multisplit con tecnologia inverter DC in classe energetica A++. Consentono di abbinare a un’unica unità esterna fino a quattro unità interne (da 9.000, 12.000 e 18.000 BTU), assicurando così un’ampia flessibilità d’installazione e una risposta adeguata anche a esigenze impiantistiche complesse. Un esclusivo sistema di filtraggio multistadio dell’aria a ioni d’argento e filtri in poliestere antipolvere assicurano in ogni ambiente le condizioni ideali di aria pura e vitale.

Alessandro Viganò, Daikin

LG: belli anche da vedere I condizionatori LG sono spesso autentici complementi d’arredo. È anche il caso di Artcool Slim: 177 millimetri di spessore, pannello frontale mobile, display digitale a scomparsa e design elegante e moderno. L’efficienza energetica è in classe A++ in raffrescamento e A+ in riscaldamento. La funzione Active Energy Control di LG permette agli utenti di regolare il consumo di energia elettrica per un raffreddamento o riscaldamento dell’ambiente su misura. La rumorosità dell’unità interna e di soli 19 dB, e con la funzione Silent Mode anche quella dell’unità esterna può essere ridotta di 3 dB. Pretige Standard è invece un nuovo condizionatore in classe energetica A++/A++,controllabile anche via Wi-Fi tramite app per smartphone.

Olimpia Splendid: minimo ingombro Olimpia Splendid presenta Unico Air, condizionatore cui Sara Ferrari ha donato un design minimali-


OFFICIAL PARTN ER OF THE Raffaella De Tomasi, Argoclima

Marco Saccone, Olimpia Splendid

sta e straordinariamente sottile: 16 cm di spessore, 50 cm di altezza e 98 cm di larghezza. La riduzione al minimo degli ingombri è stata ottenuta riprogettando l’interno del climatizzatore, adottando un compressore compatto ad alta efficienza e una batteria slim di ultima generazione. Grazie alla tecnologia Silent Systeme all’impiego di materiali fonoassorbenti e antivibranti è il climatizzatore più silenzioso della gamma. È disponibile nelle versioni SF (Solo Freddo) e HP con pompa di calore integrata.

Samsung: tutto sotto controllo

Panasonic: non solo freddo Etherea Panasonic fornisce è un investimento per l’intero anno, in grado di raffrescare ma anche riscaldare la casa. L’intera gamma è conforme ai requisiti della direttiva ErP e garantisce un funzionamento fino a -15°C in modalità riscaldamento e -10°C in modalità raffreddamento. Le unità Etherea assicurano una migliore qualit à dell’aria grazie al sistema Nanoe-G, che ha ricevuto il ‘Sigillo di Approvazione’ da parte della British Allergy Foundation: sfruttando la nanotecnologia, nell’unità interna del filtro viene neutralizzato il 99% dei microrganismi adesivi presenti nell’aria. Inoltre il sistema Econavi è in grado di rilevare i cambiamenti dell’intensità della luce solare nell’ambiente e di determinare sia se la giornata è soleggiata o nuvolosa, sia se è notte. Per evitare sprechi di energia, riduce il livello di raffrescamento in condizioni di luce solare meno intensa.

Samsung ha di recente presentato la nuova linea di climatizzatori residenziali AR9000 (monosplit e multisplit), che si si caratterizzano per classe energetica A+++. Grazie al nuovo design triangolare hanno un ventilatore più grande, una griglia di ripresa più larga e una bocchetta di mandata più ampia. Sono dotati dell’esclusivo sistema di purificazione Virus Doctor che assicura un ambiente domestico sano e confortevole. La tecnologia potenziata Smart Wi-Fi consente di attivare e spegnere, impostare la temperatura e selezionare la modalità preferita anche da fuori casa, controllando e gestendo le principali funzioni del condizionatore da remoto, tramite app sul dispositivo mobile Android o su PC.

FUTURE SINCE 1924

THE GLOBAL INNOVATIONS SHOW IFA-BERLIN.COM

Vaillant: sensore sul telecomando Vaillant presenta il nuovo modello VAI3 della gamma di climatizzatori climaVAIR, con tecnologia Inverter che lo rende in grado di funzionare anche come pompa di calore e due nuove funzioni. Premendo il tasto “I Feel” si attiva la lettura della temperatura della stanza, grazie alla presenza di un sensore di temperatura installato sul telecomando per offrire il massimo del comfort ovunque. La funzione “X-Fan“, consente di asciugare le parti interne del prodotto una volta terminato il suo utilizzo. IFA-Contact: P&G EXHIBITIONS MARKETING MEDIA Tel. +39 02 33402131 · messeberlin@pg-mktg.it


focus Benessere

La migliore palestra?

IN CUCINA... “C

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l cibo sarebbe sempre meno una

mera soddisfazione di un’esigenza di base, ma sempre più pensato come una risorsa della mente e del cuore, oltre che dello stomaco

hi bella vuol apparire un po’ deve soffrire”. Così ci sentiamo dire ogni volta che ci lamentiamo di una linea poco perfetta o semplicemente perché si desidera essere più belle, senza però poi sacrificarsi, soprattutto dietro ai fornelli. Dunque se si vuole tornare in linea o mantenerci in forma è bene sapere che molto dipende da come ci si nutre. Una ricerca condotta da GfK nell’estate del 2014, ad esempio, ha evidenziato che è in deciso aumento il numero di consumatori che riscoprono l’alimentazione e la preparazione del cibo come gioia della preparazione e come pratica di apprendimento e condivisione, rispetto a coloro che vivono il cibo e la cucina solo come una semplice risorsa primaria per la sopravvivenza. Secondo questo studio, quindi, il cibo sarebbe sempre meno una mera soddisfazione di un’esigenza di base, ma sempre più pensato come una risorsa della mente e del cuore, oltre che dello stomaco. E proprio l’Italia, assieme al Sud Africa, appare in testa a alla classifica dei Paesi con la maggiore passione

verso la cucina e il cibo: con il 43% dei consumatori che dichiarano di essere veramente appassionati, il Belpaese appare al top delle Nazioni più virtuose in tal senso. Non solo. Sempre secondo GfK l’aumento del prezzo medio dimostrerebbe come il consumatore, nonostante il periodo di crisi, sia disposto a spendere di più rispetto al passato per prodotti innovativi utili alla preparazione di cibi in casa.

Tra i fornelli… Tralasciando il mondo del Bimbi e del Kenwood Cooking Chef, cerchiamo di evidenziare una selezione di piccoli elettrodomestici, must have in cucina, per preparare in poco tempo zuppe, secondi o bevande, in grado di soddisfare l’esigenza primaria di una nutrizione salutare. Abbiamo selezionato alcuni prodotti, innovativi e tecnologici, differenti per utilizzo, ma indispensabili per “monitorare” e prepa-

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rare le vostre pietanze. Iniziamo, dunque, con le due novità in casa Beurer: la Bilancia a Caraffa Graduata KS 41, dotata di tre funzioni differenti: una bilancia, una caraffa e un contenitore per frigorifero. Dotata della funzione tara e dell’indicatore di sovraccarico, questa bilancia a caraffa graduata ha una portata di 5 kg e una capacità di 1,2 litri. La lettura del peso è resa possibile grazie al display LCD, che si spegne automaticamente dopo pochi minuti, per evitare inutili consumi di batteria. Sempre della stessa famiglia, ma con funzioni diverse è la Bilancia da Cucina KS 45, la cui particolarità è proprio quella di occupare pochissimo spazio. La pratica ciotola in silicone, dalla capacità di 1,6 litri, si ripiega su se stessa diventando un sottile disco colorato, lavabile in lavastoviglie e adatta anche da portare con sé in viaggio. La bilancia, con portata massima di 5 kg, graduazione di 1 g e funzione tara, funziona con moderni


Una vita sana ed equilibrata inizia da una corretta alimentazione. Vediamo come gli elettrodomestici possono venirci in aiuto di Monica Renna

C

on il 43% dei consumatori che

dichiarano di essere veramente appassionati, il Belpaese appare al top delle nazioni più virtuose

sensori permettendo di visualizzare il peso degli alimenti su un display bianco retroilluminato. Abbandoniamo il mondo delle bilance per addentrarci nel mondo degli elettrodomestici veri e propri, per la preparazione del cibo: dal mondo Ariete abbiamo scelto Passì 2.0, un pratico passaverdure elettrico, azionabile con un semplice pulsante, per ottenere passati gustosi e digeribili. È l’unico elettrodomestico in grado di separare le bucce e i semi dalla polpa, senza aggiungere aria ai cibi passati. Leggero e di ridotte dimensioni, resiste agli urti e al calore. Grazie ai 3 dischi (fori piccoli, medi e grandi) permette di realizzare ottimi purè, passate di pomodoro, creme di verdure e legumi, ma anche conserve e marmellate. Il doppio movimento alternato della pala assicura passati gustosi ma soprattutto digeribili, in quanto privi di aria: questo lo rende ideale per la preparazione di pappe per bambini.

Sempre da Ariete, Centrika Metal è la centrifuga compatta e dalle finiture di metallo. Con i suoi 700 W permette di ottenere centrifugati di frutta e verdura in pochi minuti. Il “Camino Mela” da 75mm permette di inserire gli alimenti senza grande fatica. Grazie al beccuccio dosatore con salvagoccia il succo si versa direttamente nel bicchiere. Dalla gamma Philips nasce l’estrattore di succo SlowJuicer, della linea Avance Collection, che rivoluziona il modo di estrarre tutto il concentrato di succo da frutta e verdura, con la massima praticità e il minimo sforzo. Grazie alla tecnologia di spremitura lenta con soli 60 giri al minuto, consente di estrarre dalla frutta e dalla verdura un succo concentrato e ricco di fibre, oltre che di mantenere intatte le vitamine e gli enzimi contenuti. Che si tratti di frutti rossi, di pomodori, uva o melograno, è dunque possibile godere sempre di una bevanda salutare e gusto-

sa, con un alto livello di valori nutrizionali. Inoltre, anche se pensato per spremere frutta e verdura morbida, il potente motore consente di ottenere il massimo succo senza sforzo e con estrema facilità anche dalle verdure più dure, come le carote. Sempre all’interno della famiglia degli estrattori, SLOW JUICER SJ 4010 AX1 di Hotpoint Ariston è dotato di Soft Squeeze Technology, un processo di spremitura senza lama a bassa velocità, che evita il surriscaldamento della polpa e permette di estrarre fino al 30% di succo in più rispetto alle centrifughe tradizionali. Il succo è perfettamente omogeneo e senza residui e conserva tutti i principi nutrizionali essenziali. Il sistema Power Gear e le componenti in metallo permettono di estrarre il succo anche dai cibi più compatti e con buccia spessa quali melograno, fico d’india, aloe e cedro. Lo slow juicer è facile da assemblare in quanto è composto da 4 elementi che si incastrano facil-


focus Benessere mente tra di loro ed è anche facile da pulire: basta versare un po’ d’acqua attivare la funzione reverse e tutti i residui di frutta e verdura scivolano via. Kitchen Aid cala il suo asso: La nuova Centrifuga Artisan in grado di preparare fino ad 1 litro di succo per volta, grazie a un serbatoio con capienza di 1,2 litri. Pratico e removibile e raccoglie la polpa in eccesso in un solo contenitore, per una pulizia ancora più rapida. Due le impostazioni di velocità, sviluppate per ottimizzare l’estrazione del succo a seconda della tipologia di ingrediente. L’imboccatura di riempimento e lo spingi alimenti rendono l’aggiunta di frutta e verdura molto semplice: basta tagliare grossolanamente l’ingrediente prescelto, senza bisogno di sbucciarlo (fatta eccezione per gli agrumi), e lo Spingi Alimenti dirige il cibo verso lame e filtro, dove saranno trasformati in succo. Infine la quantità di polpa o il livello di densità del succo è regolato dal filtro, grazie a tre differenti impostazioni. Per chi di tempo non ne ha molto, e ama soprattutto la praticità in cucina il frullatore a immersione MX65 di Girmi 3 in 1 è lo strumento ideale per frullare, lavorare ingredienti e preparare ricette più elaborate. Dotato di tre differenti accessori (frullatore a immersione, frusta per emulsionare, tritatutto) e di un bicchiere graduato da 600 ml, questo apparecchio permette di selezionare al meglio la tipologia di lavorazione desiderata grazie alle cinque velocità e

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funzione turbo di cui è dotato. L’ultima famiglia di prodotti riguarda la cottura dei cibi. È risaputo che il metodo più salutare e privo di grassi è la cottura a vapore. Ed è proprio all’interno della gamma Philips che troviamo Vaporiera Avance Collection: grazie a questo prodotto è possibile cucinare piatti sani in modo semplice. La funzione Flavour Booster arricchisce il sapore dei cibi grazie all’aroma delle erbe e delle spezie. Basta inserire le proprie spezie preferite nel sistema e lasciare che il calore del vapore sprigioni i loro aromi, che donano agli alimenti un sapore particolare. Inoltre, il timer digitale segnala quando gli alimenti sono pronti, e la

Vaporiera Philips Avance Collection li mantiene caldi fino a che non vengono serviti grazie alla funzione apposita. Soup & Blender di Russell Hobbs è una soluzione funzionale alla crescente esigenza di conciliare il poco tempo a disposizione per preparare i pasti con il desiderio di garantire un’alimentazione sana e gustosa a tutta la famiglia, specie se in casa sono presenti bebè o anziani. Soup & Blender Russell Hobbs, infatti, dispone di 8 programmi preimpostati e provvede a lavorare, mescolare e cuocere gli ingredienti sia a freddo che a caldo nel capiente bicchiere in acciaio inossidabile, capace di garantire fino a quattro porzioni. A ciclo di

cottura ultimato, inoltre, scatta in automatico la funzione di mantenimento in caldo, assolutamente provvidenziale nel semplificare la gestione dei momenti più concitati in cucina. Facile da usare, il nuovo Soup & Blender è anche versatile. Infatti, oltre a essere specialista nelle zuppe e nelle altre preparazioni tipiche della cucina invernale, l’apparecchio si presta ottimamente alla realizzazione di frullati, frappé e granite. Soup & Blend è un apparecchio per la preparazione e la cottura di minestre e vellutate, con una capacità di 1.75 L per ingredienti freddi, 1.4 L per zuppe. 8 i programmi disponibili, per cucinare zuppa a pezzi, vellutata, salse,

La parola all’esperto: dieta si, ma con regole precise Dott.ssa Nadia Tamburlin, Presidente dell’Associazione di Medicina Integrata per la Prevenzione dell’Obesità “Noi consigliamo di mangiare, perché serve ad aumentare il metabolismo. Bisogna innanzitutto fare una buona prima colazione. Si a cereali integrali, o una/due fette biscottate integrali con poco miele o marmellata, rigorosamente senza zucchero. Caffè non zuccherato, o con zucchero di Stevia. Se tra colazione e pranzo abbiamo appetito possiamo concederci 2/3 noci o nocciole. A pranzo possiamo mangiare un’insalata ricca di proteine, una porzione di riso integrale con verdura o legumi, o un piatto di pasta (70/80 gr). Al pomeriggio un frutto; mentre per cena, rigorosamente proteine. Per chi ha appetito ed è abituato a mangiare di più, concediamo un minestrone senza pasta e un secondo piatto: pesce o carne, preferibilmente bianca. Un altro aspetto importante è fare attenzione alle quantità di sale, quindi niente cibi in scatola e hamburger. Per condire le insalate poco aceto balsamico, o meglio ancora, limone. Un cucchiaio di olio a pasto è concesso. Già così si cala di peso. Dimenticavo, niente bibite, ad eccezione dell’acqua gassata e, occasionalmente, un bicchiere di vino rosso”.


bollire/cuocere a vapore, frullati, mescolare, tritare ghiaccio, funzione Pulse. Funzione automatica di mantenimento in caldo al termine del ciclo di cottura e piastra di cottura antiaderente. Spazio anche alla frittura, acerrima nemica della salute e della dieta. Grazie a Tefal, però è possibile friggere con un solo cucchiaio d’olio. La friggitrice Tefal GH8000 Actifry Plus cuoce con solo il 3% di grassi e con meno odori rispetto a una friggitrice tradizionale. 1400 Watt, per una capacità di 1,2 kg, apertura automatica del coperchio, contenitore interno amovibile e antiaderente, pala interna per una cottura uniforme. Da non dimenticare il timer e un pratico ricettario per stimolare la vostra fantasia in cucina. Un altro alleato in cucina è Nutribread di Moulinex, caratterizzato da un design moderno con finishing inox, tre programmi gluten free e, anche in questo caso, un ricettario incluso. 700 W di potenza e una capacità di 1 kg; tre impostazioni di peso e tre colori crosta, 12 programmi di cottura di base, partenza ritardata fino a 15 ore, funzione mantenimento al caldo dopo la cottura per un’ora. Buone notizie anche per tutti gli intolleranti e allergici al grano e al lievito, grazie all’introduzione sul mercato di Imetec Zero-Glu, una delle prime macchine in commercio per la preparazione di pane e dolci senza glutine. Zero-Glu permette infatti di preparare ciabatte e panini oltre al classico pane in cassetta, impastando, lievitando e

cuocendo il pane in modo del tutto autonomo, prevedendo anche l’avvio ritardato fino a un massimo di 15 ore, in modo da lavorare nelle prime ore del mattino al fine di rendere il pane fresco già disponibile per la prima colazione. Non solo. Tra le sue funzionalità sono presenti 20 diversi programmi, tra cui preparazioni specifiche per la lavorazione delle diverse tipologie di farina senza glutine, specifiche procedure per la lavorazione delle farine integrali, di farro e kamut e per realizzare ricette con pochissimo lievito di birra o a base di pasta madre. Sempre in tema di salute in cucina, inoltre, niente di meglio si addice che una buona e corretta conservazione dei cibi; una pratica che trova il suo habitat naturale nell’utilizzo del sottovuoto, mirato non soltanto a conservare le proprietà organolettiche e nutrizionali degli alimenti, a soprattutto a evitare la crescita di muffe e batteri. I vantaggi della conservazione sottovuoto sono difatti davvero molteplici: dall’arresto dello sviluppo di microorganismi aerobi e delle alterazioni chimiche dovute ai processi ossidativi, fino al mantenimento della freschezza e alla protezione da odori penetranti esterni. FoodSaver, marchio americano distribuito in Italia da Nital, offre a questo proposito un’ampia gamma di prodotti dedicati al confezionamento sottovuoto alimentare e domestico. Si va dal modello top di gamma V3840 ai più piccoli e maneggevoli modelli della linea Urban.


smart home

Il mercato è pronto a recepire i temi legati alla casa connessa e i consumatori sono disposti a investire per equipaggiarsi di conseguenza. Pensando alla smart home, il primo desiderio della maggior parte degli utenti è quello di proteggere la propria abitazione.

La casa al sicuro

di Federico Cociancich

gono già di un certo Know-how in ambito di Reti domestiche, come D-Link, Sitecom, TP-Link, Netgear e altri, già presenti nelle grandi catene di elettronica di consumo. I centri Fai da te si sono invece orientati verso marchi meno noti che offrono spesso kit con un rapporto qualità prezzo molto vantaggioso. Stanno però arrivando colossi tecnologici come Amazon, Apple, Google, IBM e Samsung,

I

l concetto di casa connessa, o smart home, non è ancora del tutto chiaro per i consumatori, ma secondo una ricerca europea commissionata di recente da D-Link, per una persona su due il concetto di casa connessa riguarda innanzitutto la protezione della propria abitazione. Questa tendenza è ancora più radicata in Italia, dove la sicurezza è un problema importante. Appare quindi logico che quando si tratta

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di prodotti da acquistare per creare una casa connessa, il primo che le persone sono pronte ad acquistare è una telecamera di sorveglianza IP, seguito dai i sensori di rilevamento del movimento e di apertura delle porte. Purtroppo dispositivi come i rilevatori di fumo o di monossido di carbonio mostrano invece decisamente poco interesse da parte dei consumatori europei. Buona parte dei sistemi per la sicurezza viene da aziende che dispon-

che da tempo si dichiarano molto interessati all’Internet of Things. Passando ai sistemi di sicurezza evoluti, per le aziende, questi sono ancora per la maggior parte prerogativa di installatori specializzati, che ne certificano il funzionamento e possono garantirne l’assistenza. Esistono chiare indicazioni circa il fatto che la casa connessa possa diventare realmente parte del si-

Massima discrezione Uno degli elementi cruciali di un impianto di sicurezza è la sua discrezione e la sua capacità di mimetizzarsi nell’ambiente. Una delle soluzioni più brillanti che si trovano sul web è rappresentata da una IP Cam, nascosta in una lampadina LED. Oltre ai vantaggi di non dover essere alimentata a parte e di essere assolutamente mimetizzata, sfrutta la luce della lampadina per illuminare correttamente ciò che si vuole controllare.


Il podio con i prodotti, per noi, tra i più interessanti sul mercato D-Link DCS-5010L

Sitecom Wireless Internet Security Camera N150

Questa mydlink Home Monitor 360 non fa dell’estetica il proprio punto di forza, ma ti permette di tenere sott’occhio la tua casa, quando vuoi e da qualunque posto, e soprattutto di controllare l’inquadratura dal tuo smartphone o tablet. Grazie all’app gratuita mydlink Home potrai ruotare in tempo reale l’obiettivo e avere una visuale su qualsiasi punto della stanza, mentre gli infrarossi per visione notturna consentono alla videocamera di vedere fino a 8 metri anche nella totale oscurità.

Una pratica ed efficace soluzione per sorvegliare il proprio ufficio o la propria abitazione ovunque ci si trovi, o, tenere sott’occhio i movimenti del bambino o dell’animale domestico. Oltre alla possibilità di accedere alle registrazioni su Internet, consente una velocità wireless di 150 Mbps e una velocità in ambiente cablato di 100 Mbps. La qualità video appare fluida tramite MPEG4 con funzione zoom fino a 4x e tramite il rilevamento del movimento viene avviata la registrazione automatica con l’invio di notifica via email.

TP-Link NC250 Consente lo streaming video 720p HD e sei LED permettono la visione notturna fino a 5 metri, funzione particolarmente utile per sorvegliare giorno e notte le aree scarsamente illuminate. Tra le caratteristiche che lo rendono interessante ci sono la compressione video H.264, lo zoom digitale 4X e il rilevamento di movimento e suono: quando vengono avvertiti un rumore o un movimento, la videocamera scatta uno snapshot e avvisa l’utente tramite e-mail o FTP. L’NC250 può inoltre essere utilizzata come Range Extender wireless, aumentando così la copertura della rete Wi-Fi in casa e in ufficio.

stema di sicurezza per i consumatori e fornire un alto grado di protezione per ciò che per essi è più importante. Se il concetto sembra essere attraente e flessibile, c’è ancora una certa confusione circa le sue caratteristiche effettive, il grado di semplicità e i reali benefici che è in grado di fornire. È qui che può e deve intervenire il canale con i propri consigli e le corrette indicazioni, perché sapere che la propria casa è al sicuro dai ladri, dagli incendi, o dagli incon-

Netgear Arlo Può essere utilizzata per la sicurezza domestica, per il monitoraggio dei bambini e degli animali domestici, oppure esternamente per la sicurezza aziendale. Le telecamere Arlo sono al 100% senza fili, possono essere installate in posti difficili da raggiungere, all’aperto o al chiuso, e consentono di controllare la casa in qualsiasi momento e ovunque sia.

venienti domestici, è qualcosa per cui le persone saranno sempre disposte a spendere.

Semplicità: una parola magica I due fattori chiave che hanno portato al diffondersi dell’Internet delle cose e delle Smart home sono i prezzi accessibili (rispetto alle soluzioni domotiche) e la semplicità d’uso dei prodotti. I consumatori sono e saranno sempre sensibili al prezzo, ma specialmente per la smart home cercano

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apere che la propria casa è al

sicuro è qualcosa per cui le persone saranno sempre disposte a spendere

prodotti facili da installare e da utilizzare. Gli utenti saranno pronti a trasformare le loro abitazioni in case connesse solamente se la tecnologia sarà davvero semplice da installare e i vantaggi del relativo utilizzo pressoché istantanei. Le parole “facile” o “semplice” da installare e usare sono spesso le più citate in qualunque ricerca di mercato. I prodotti high tech più diffusi sono ora talmente intuitivi da non aver bisogno di fornire documentazione per il loro setup iniziale.


aziende di Federico Cociancich

Il Vice Presidente di Whirlpool Emea è stato confermato Presidente di Confindustria Ceced durante l’assemblea dei soci, che ha nominato anche quattro vicepresidenti e definito le strategie per il prossimo futuro

Ceced Italia conferma

Franco Secchi S

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er Ceced Italia è indispensabile

allargare lo sguardo a una prospettiva più ampia che comprende i produttori e gli universi a noi vicini come i distributori e i consumatori

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i è tenuta a fine aprile, nella splendida cornice della sala Parlamentino del Palazzo Giureconsulti a Milano, l’Assemblea dei Soci di Confindustria Ceced Italia, l’associazione che riunisce i produttori di apparecchi domestici e professionali in Italia. Presidente per il triennio 2015-2018 è stato confermato Franco Secchi, Vice President di Whirlpool Emea, e sono inoltre stati eletti quattro Vice Presidenti:

– Manuela Soffientini (Amministratore Delegato Electrolux Italia), con delega alle politiche industriali e relazioni istituzionali. – Antonella Ferrara (Amministratore Delegato Ols), per le relazioni con le PMI. – Gian Luca Littarru (General Manager Refrigeration di Whirlpool Emea), per energia e ambiente.

presidente – Riccardo Remedi (Amministratore Delegato Faber), per la sorveglianza del mercato. Nel discorso di investitura per il suo secondo mandato, il presidente Franco Secchi ha ribadito che il settore degli apparecchi domestici e professionali continua a investire in export e innovazione, pur in un contesto negativo e complesso. I volumi produttivi in Italia sono calati nel 2014 di un ulteriore 2 %, dato peggiore di quello complessivo dell’industria manifatturiera (-0,1%). Ha quindi ribadito quanto sia indispensabile, per Ceced Italia, allargare lo sguardo a una prospettiva più ampia che comprende le filiere

contigue dei produttori e gli universi vicini: distributori e consumatori. È questa, in sostanza, la linea strategica che il nuovo Presidente intende seguire per il prossimo triennio. “Agire, darsi da fare con obiettivi concreti e lungimiranti è il modo necessario per uscire dalla lunga crisi e consolidare la presenza industriale del nostro settore. Dobbiamo agire in coordinamento con Confindustria e le sue associazioni verticali e territoriali per rafforzare ulteriormente visibilità, efficacia, potenza della nostra rappresentanza.” Se i volumi produttivi hanno un impatto significativo sui livelli occupazionali, non raccontano


la verità del cambiamento che il settore sta attraversando: il passaggio dalle produzioni di massa, entry level, a un’offerta sempre più qualificata nella fascia alta di gamma, dove è utilizzabile e monetizzabile il valore aggiunto dell’Italian Lifestyle. Il valore aggiunto del design italiano, unito alla tecnologia, si evidenzia anche nell’incremento delle esportazioni (+ 16,6 %) dei piani di cottura nel primo trimestre 2015. Dal punto vi dista della sostenibilità ambientale, Secchi ha sottolineato che in Italia la produzione degli elettrodomestici di maggior efficienza energetica e compatibilità ambientale è arrivata al 70 %.

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el discorso di investitura per il

suo secondo mandato, il presidente Franco Secchi ha ribadito che il settore degli apparecchi domestici e professionali

Istituzioni sorde Il Governo ha riservato ben poca attenzione alle proposte di politica industriale del settore enunciate nel “Progetto Orizzonte” preparato con Confindustria e i territori sedi dei principali distretti industriali del settore. La disattenzione a temi che non siano focalizzati al contingente o a soluzioni tampone di singole crisi aziendali, rafforza il timore che diventi sempre più difficoltoso avviare un confronto costruttivo con le istituzioni su temi strategici basati su di una visione ampia e profonda. Fortunatamente ci sono stati anche elementi positivi e in particolare si può registrare la promulgazione di alcuni importanti strumenti legislativi. Sono stati ottenuti risultati significativi per quanto riguarda il sostegno alla domanda tramite il bonus sulle ristrutturazioni edilizie (65 %) e il bonus mobili (50 %) esteso agli elettrodomestici, il recepimento della Direttiva Raee 2 e il successivo Accordo di programma con le controparti del Sistema Raee, il credito fiscale del 30 % per le apparecchiature professionali per la ristorazione comprese nelle ristrutturazioni alberghiere.

Un aiuto concreto La difesa e la promozione dell’Italian Lifestyle, declinata nel “Progetto Orizzonte”, viene già perseguita, con investimenti interamente autofinanziati, dai produttori di apparecchi domestici e professionali in Italia. Si tratta

continua a investire in export e innovazione, pur in un contesto negativo e complesso

dell’evoluzione e ampliamento del Made in Italy che, in un mercato globale, suona limitativo per prodotti che hanno tutte le carte in regola per essere protagonisti nel mondo con un valore aggiunto superiore.

Uniti per il successo Il Presidente ha sottolineato come siano continuati i contatti con le associazioni delle filiere contigue

per un grande progetto strategico di aggregazione in un nuovo perimetro nel nome della smartness (smart house, smart building, smart city, smart grid). “È un progetto di lungo respiro che conferma la nostra vocazione alla guida e la capacità di guardare avanti, oltre l’orizzonte, all’innovazione tecnologica, funzionale, ecologica nell’ambito dei piani industriali definiti nel Progetto Orizzonte”.


technology

I forni a microonde sono ormai entrati stabilmente nelle case italiane. Ma molti hanno ancora dubbi su come funzionino e se possano essere pericolosi

Cottura all’onda di Marco Passarello

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da poter stare

ome per molte grandi invenzioni della cucina, dal panettone alla tarte tatin, anche per il forno a microonde c’è una leggenda che descrive come sia nato per puro caso. A quanto si dice l’ingegnere statunitense Percy Spencer, che si occupava per la Raytheon della produzione di radar durante la Seconda Guerra Mondiale, si rese conto che le microonde provenienti dai dispositivi che costruiva avevano scaldato la barretta di cioccolato che teneva in tasca fino a farla sciogliere, ed ebbe così l’idea geniale. In realtà Spencer non fu certo il primo a scoprire che si potevano scaldare alcuni oggetti attraverso le microonde. Fu però il primo a studiare il fenomeno e ad avere l’idea di sfruttarlo per cuocere i cibi. Depositò il brevetto nel 1945, e il primo modello commerciale fu messo in vendita nel 1947, ma fu solo nel 1967 che apparve sul mercato il primo forno a microonde simile a quelli che conosciamo oggi, economico e sufficientemente piccolo e leggero da poter stare su un tavolo.

su un tavolo

Perché funziona?

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l primo modello commerciale fu

messo in vendita nel 1947, ma fu solo nel 1967 che apparve sul mercato il primo forno a microonde simile a quelli che conosciamo oggi, economico e sufficientemente piccolo e leggero

Le microonde sono onde elettromagnetiche con frequenza variabile tra i 300 MHz e i 300 GHz (quindi di frequenza maggiore, e lunghez-

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za d’onda minore, rispetto alle onde radio normalmente usate per le trasmissioni). Come le onde radio sono in grado di attraversare gli oggetti. Il passaggio di microonde in un punto dello spazio equivale a un rapido variare del campo elettromagnetico. Se in quel punto si trova una molecola di tipo polare (cioè con un lato caricato positivamente e uno negativamente), la variazione del campo magnetico la farà agitare con frequenza pari a quella dell’onda. Nel mondo delle molecole agitazione equivale a calore, e questo significa che l’energia contenuta nelle microonde si tradurrà in un riscaldamento della sostanza. La tipica molecola polare è quella dell’acqua, e infatti i cibi contenenti acqua si scaldano molto bene al microonde. Non è vero però ciò che molti credono, e cioè che i forni a microonde utilizzino una frequenza scelta per andare in risonanza con le molecole d’acqua contenute nei cibi. Per ottenere questo effetto servirebbe una frequenza più elevata. Anche molte altre sostanze si scaldano in un microonde.

Come funziona? A generare le microonde in un forno è un dispositivo chiamato magnetron. Si tratta di un tubo a vuo-

to in cui un fascio di elettroni attraversa una serie di cavità metalliche in presenza di un campo magnetico. Il passaggio degli elettroni eccita le cavità a emettere microonde, la cui frequenza è determinata dalle dimensioni delle cavità stesse (nei forni casalinghi è solitamente pari a 2,45 GHz). Una guida d’onda (cioè un tubo di materiale conduttore) trasporta le microonde dal magnetron fino alla cavità del forno, le cui pareti sono schermate con rete metallica (formando una gabbia di Faraday) per evitare che le onde fuoriescano. Il cibo da cuocere viene posto su una piattaforma girevole perché sia esposto alle microonde in modo uniforme.


e u

Il magnetron è alimentato a corrente continua, e necessità perciò di un trasformatore. Solitamente si utilizzano trasformatori lineari non regolabili, per cui il livello delle microonde è sempre uguale. La cottura viene regolata attraverso cicli di accensione e spegnimento del magnetron. I modelli più moderni però hanno sostituito il trasformatore con un inverter, che permette invece di regolare in modo continuo la potenza usata. L’efficienza dei forni a microonde non è molto grande (il 64% circa dell’energia consumata va effettivamente a scaldare il cibo), tuttavia il consumo risulta inferiore rispetto ai forni tradizionali. Questi infatti devono scaldare anche le proprie pareti, mentre i forni a microonde scaldano solamente il cibo, e sono in grado di ottenere il risultato in tempi brevissimi e senza preriscaldamento. Sono ideali, perciò, per riscaldare cibi già cotti in precedenza.

Come cuoce? Si dice spesso che i forni a microonde cuociono i cibi dall’interno, ma questo non è esatto. Solitamente le microonde cedono tutta la loro energia dopo essere penetrate a qualche centimetro dalla superficie; in tal caso il cibo si scalderà

prima all’esterno, e il calore penetrerà verso l’interno per conduzione, così come avviene nella cottura in un forno comune. Può succedere però che, se il cibo è a pezzi piccoli, l’interno termicamente isolato si scaldi più dell’esterno a contatto con l’aria, dando l’impressione che il calore provenga dal centro. Cibi con scarsa conducibilità termica possono anche esplodere se una parte si scalda molto più di altre. Nei cibi acquosi le temperature che si vengono a creare nel cibo sono inferiori a quelle dei forni normali, e pertanto insufficienti ad abbrustolirli o caramellarli attraverso le cosiddette reazioni di Maillard. I grassi, invece, a causa della loro capacità termica minore, possono raggiungere temperature più elevate. In generale per cuocere bene col forno a microonde occorrono tecniche specifiche, diverse da quelle usate con i forni tradizionali. Un gran vantaggio dei forni a microonde è che non scaldano direttamente la maggior parte dei recipienti usati per il cibo, consentendo di maneggiarli più facilmente.

Pericoli veri e presunti Una lunga esposizione alle microonde può essere dannosa per la salute; tuttavia un forno che funzioni correttamente è perfettamente

schermato e non comporta rischi. Una volta spento il forno, il cibo non trattiene alcuna radiazione residua ed è quindi perfettamente sicuro. Alcuni studi hanno dimostrato che la cottura a microonde riduce il valore nutritivo dei cibi; tuttavia questo vale anche per ogni altra forma di cottura. Grazie alle temperature di cottura più basse,i forni a microonde hanno il considerevole vantaggio di produrre una molto minore quantità di particelle carbonizzate, potenzialmente cancerogene. Il rovescio della medaglia è che, usandoli per scaldate gli avanzi, la temperatura non è sufficiente a sterilizzare i cibi come avviene con altri tipi di cottura. È pericoloso introdurre oggetti metallici in un forno a microonde, specie se presentano punte o irregolarità, poiché per induzione potrebbero produrre scintille e far prendere fuoco al cibo.

Ibridi e varianti Per sfruttare la rapidità della cottura a microonde ma ampliarne la versatilità in cucina sono stati creati modelli che utilizzano forme di funzionamento ibride. Per esempio i forni a microonde ventilati utilizzano ventole che, accoppiate a elementi di materiale scaldato dalle

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na lunga esposizione

alle microonde può essere dannosa per la salute; tuttavia un forno che funzioni correttamente è perfettamente schermato e non comporta rischi

microonde, fanno circolare il calore per convezione in modo simile ai forni normali. Altri forni fanno uso di lampadine alogene al quarzo per scaldare la superficie dei cibi è ottenere l’abbrustolimento tipico dei forni comuni. Altri ancora utilizzano le microonde anche per scaldare acqua, ottenendo una cottura al vapore. Queste nuove tecnologie sono spesso accoppiate a sensori che verificano lo stato di cottura del cibo per poterle applicare nella maniera più efficace.


L’Associazione dei Retailer Specializzati compie 10 anni dalla sua fondazione e guarda avanti alle “opere ancora incompiute”

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di Roberto Bonin

Aires

stici. Molta strada è stata fatta da allora, molte cose sono cambiate e molti volti dei protagonisti sono cambiati e ora, dopo un primo decennio di attività, l’Associazione guarda al suo futuro. Un futuro che, se considerata le dimensioni di fatturato e di popolazione coinvolta dai suoi associati (10 miliardi di euro di fatturato e circa 240 milioni di persone all’interno dei punti vendita all’anno, ndr), assume più i contorni di una vera e propria “istituzione”, il cui stato di salute è in grado di fungere da sismografo dell’economia italiana. “Per un’Associazione un anniversario non è tanto una celebrazione di quanto è stato fatto negli anni passati, ma semmai un momento di concentrazione sui 10 anni che verranno”, tiene difatti a sottolineare Davide Rossi, Direttore Generale di AIRES. “Abbiamo quindi in programma di

10 e altri 10... e altri 10... D

ieci anni possono essere tanti o pochi. Basta solo scegliere da che lato guardare la ricorrenza: se dal passato o dal presente. Sono infatti ormai passati due lustri da quando, nell’ottobre 2005,

Davide Rossi, Direttore Generale AIRES

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l’allora Presidente Albino Sonato annunciò la nascita di AIRES, la prima grande Assocìazione che riuniva a sé le maggiori insegne della distribuzione di prodotti di elettronica ed elettrodome-

concentrarci su temi per noi di estrema importanza, affrontandoli in una modalità che non avrà di certo il sapore di celebrazione, ma di vera e propria creazione di nuove iniziative e reali opportunità”. Molti sono gli impegni che, come conferma Davide Rossi, vedranno quindi impegnata AIRES nei prossimi anni, a iniziare dal rispetto dell’ambiente su cui è in corso da tempo un proficuo confronto con tutte le Associazioni dei fornitori sia aderenti a Confcommercio come ANDEC sia facenti parte di Confi ndustria come ANITEC e CECED. “Il tema dell’ecologia, è per noi di fondamentale importanza, soprattutto in ottica di far capire al pubblico che la tecnologia non è solo facile, semplice e utile, ma può essere anche utile per l’ambiente”, spiega Rossi, che continua: “Un altro tema per noi fondamentale, e di cui siamo da sempre promo-


tori nel Paese, è naturalmente l’innovazione, e non solo quella delle nostre imprese, ma soprattutto quella dei singoli cittadini”. Proprio in questo senso, difatti, l’Associazione – che si è già resa protagonista della nascita di Ediel Servizi insieme ad ANITEC e Confindustria CECED Italia per il miglioramento dei processi di fatturazione – sta ad esempio lavorando alla creazione di un catalogo elettronico unico per tutti gli operatori. Oltre che incentivare le attività di formazione degli addetti alla vendita dei vari soci, al fine di ampliare i servizi ai consumatori finali. A questi si aggiungono poi altri temi altrettanto importanti, come ad esempio il miglioramento dei rapporti con la pubblica amministrazione, sia nel senso di una maggiore semplicità nell’espletamento delle pratiche sia nel senso di difesa contro la burocrazia oppressiva. “Un altro tema per noi importantissimo è quello della nuova normativa e delle politiche pubbliche in tema di RAEE che hanno attribuito alla distribuzione un ruolo di primissimo piano”, continua poi Rossi. “La regola del ’1 contro 0’ è difatti un onere che è ricaduto in maggior parte sui nostri associati e per il quale stia-

Torna a crescere il settore Technical Consumer Goods Nel primo trimestre del 2015 le imprese rappresentate da AIRES hanno registrato una crescita del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un fatturato totale di 2,23 miliardi di euro, contro i 2.13 miliardi dei primi tre mesi del 2014. La Telefonia si è confermata, ancora una volta, il settore trainante per l’intero comparto (+26,4%), seguito dall’Home Comfort (+20,9%), dai Piccoli Elettrodomestici (+9,4) e dai Grandi Elettrodomestici (+8,3%). Ancora in terreno negativo il segmento Consumer Electronics (-2,6%). Per quanto riguarda il settore dei Grandi Elettrodomestici, va rilevato che la spinta positiva degli incentivi introdotti dal Piano Casa, e in particolare dall’Ecobonus, che aveva permesso nel 2014 una crescita del 3,7%, sta continuando a sostenere la domanda: nel primo trimestre 2015 si registra, infatti, un incremento delle vendite pari all’8,3%. A commento di questi dati, Davide Rossi ha sottolineato: “Dalle ultime settimane del 2014 stiamo assistendo a una positiva inversione di tendenza, in via di consolidamento, anche se non dobbiamo dimenticare che arriviamo da oltre tre anni di difficoltà e che per ritornare ai livelli del 2010 ci vorrà ancora molto tempo e molto impegno, nonostante la favorevole congiuntura dell’economia”.

mo lavorando per trasformare questo onere in una opportunità cercando una collaborazione sostenibile con i sistemi collettivi, i comuni, i produttori”. Proprio a Davide Rossi l’Assemblea Generale di AIRES ha recentemente attribuito il ruolo di Delegato in materia di RAEE.

Alessandro Butali confermato alla Presidenza di AIRES L’Assemblea Generale di Aires ha confermato, per acclamazione, la carica di Presidente ad Alessandro Butali, Presidente di Euronics e Amministratore Delegato di Butali Spa. Butali, che sarà quindi in carica per il mandato 2015-2017, ha dichiarato: “Sono orgoglioso di poter continuare a essere il portavoce delle aziende del nostro settore, riconosciute ed apprezzate per il loro dinamismo commerciale, per la professionalità e la competenza del personale, per la capacità di rinnovarsi e di portare innovazione nel Paese. L’economia italiana sta ancora attraversando un momento difficile, ma sono fiducioso: i segnali di ripresa nel nostro settore ci sono, e i dati del primo trimestre di quest’anno confermano una tendenza che sembra in via di consolidamento”. Inoltre, è stato confermato il Consiglio Direttivo, che risulta composto anche da Stefano Biffi (Mediamarket), Roberto Omati (Expert), Giuliano Sbaraini (GRE) e Andrea Scozzoli (Unieuro). Infine, Giuseppe Silvestrini, Presidente di Unieuro, ha accettato la richiesta unanime dell’Assemblea di proseguire l’incarico di Delegato Permanente presso il Consiglio Confederale di Confcommercio su cooptazione diretta da parte del Presidente Carlo Sangalli.

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Per un’Associazione un anniversario

non è tanto una celebrazione di quanto è stato fatto negli anni passati, ma semmai un momento di concentrazione sui 10 anni che verranno» Davide Rossi, Direttore Generale di AIRES.


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Dopo l’ingresso dei soci del Consorzio il Gruppo della Stella torna ai vertici del mercato retail specializzato di Roberto Bonin

Roberto Omati, Direttore Generale di Expert Italy

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l futuro è arrivato. Se la convention dello scorso anno di Expert si intitolava “Verso il futuro”, non v’è dubbio che tale “promessa” sia stata più che mantenuta. Lasciate definitivamente alle spalle le traversie occorse nel 2014, Expert Italy sta vivendo infatti una vera e propria “seconda giovinezza” che l’ha riportata a buon diritto ai vertici del mercato del retail specializzato del nostro Paese. “Il nostro sviluppo nel corso di questi anni è stato un elemento di particolare virtuosità. Poi, dall’inizio del 2014 ad oggi, siamo passati da una fase potenzialmente molto critica a una fase di rinnovato entusiasmo, che ha consentito di riconquistare, in tempi piuttosto brevi, la posizione di leadership tra i gruppi d’acquisto”, conferma a tal proposito Roberto Omati, Direttore Generale di Expert Italy. “Va detto però che il lavoro svolto per ottenere questo risultato, ha potuto contare su solide basi

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Expert riparte con Elite costruite nel tempo, che si sono rivelate determinanti: l’unità e la tenacia dei soci; le caratteristiche peculiari della nostra rete di negozi, specializzati e presenti nella prossimità urbana; la forza dell’insegna Expert e la distintività dei progetti promo pubblicitari che abbiamo realizzato e che, come possiamo osservare, sono divenuti un punto di riferimento molto imitato. La strategia, volta a valorizzare l’insegna e l’identità dei nostri specialisti, ha ispirato la scelta di organizzare l’attività commerciale in modo da aumentare la capacità di esprimere progetti rivolti al sell-out, privilegiando vendite di qualità. Proprio grazie a questo approccio innovativo, abbiamo ricevuto molti apprezzamenti e, con la fiducia dell’industria abbiamo potuto gestire la fase di transizione in modo più agevole. Quando l’attività di Gruppo riesce a produrre valore aggiunto, le associate

migliorano i loro risultati e s’innesca un processo virtuoso: i bilanci d’esercizio sono positivi e ben sopra la media del settore; ci sono i presupposti per aumentare gl’investimenti per sviluppare la rete dei negozi e, con essi, si migliora anche il presidio del territorio e si rafforza la catena”.

Dalla contrazione all’espansione Ma andiamo per gradi e cerchiamo di ricostruire passo dopo passo il percorso compiuto dall’insegna della Stella nel recente passato; percorso che, come è già stato sottolineato, nonostante le varie difficoltà, ha comunque portato a una crescita sostanziale del Gruppo, sia sotto il profilo dei ricavi sia sotto il profilo della visibilità. “Dopo le vicissitudini del 2014, conclamata l’uscita dei soci SGM e Papino, la dimensione dei ricavi del Gruppo si era ridotta di circa il 50% e, nonostante alcuni altri soci

proseguissero a fare sviluppo con nuove aperture, ci siamo dovuti confrontare con notevoli sia per il ridotto potenziale commerciale che per la drastica riduzione delle risorse da destinare alla pubblicità”, spiega difatti Roberto Omati. “Pensando al nostro futuro e alla necessità di accogliere dei nuovi soci, abbiamo rinnovato il Consiglio di Amministrazione nel maggio dello scorso anno, mentre valutavamo le varie possibilità nel mercato, abbiamo continuato a lavorare molto come sempre abbiamo fatto, ma anzi, aggiungendo alcune specifiche cure: ancor più parsimoniosi nelle spese; ancor più determinati a distinguerci nelle nostre attività aziendali e promo-pubblicitarie, ancor più attenti nel coordinamento dei soci, per assicurarci unità d’intenti e compattezza nelle decisioni. L’industria ci ha dato fiducia e ha creduto nella prospettiva che Expert stava costruendo per restare protagonista nel retail specializ-


e

zato; per questo, semplicemente possiamo dire loro, GRAZIE!”. Il percorso avviato per gestire la transizione, ha poi avuto il suo epilogo positivo agli inizi del 2015, con l’ingresso nella compagine di tutte le aziende socie del Consorzio Elite e, nella fattispecie, di Comet Spa; Ires Spa; Grancasa Spa; Barni Carlo Spa; Carretti & C. Srl; e Di Salvo & Della Martira S.r.l. “Ci siamo così trovati con nuove aziende con nuove aziende associate, con cui ci si è immediatamente trovati in sintonia, per la comune visione dei valori imprenditoriali: la solidità delle aziende associate; massima trasparenza e attenzione al conto economico, nella gestione; il focus sull’attività retail. Un’operazione che ci ha consentito di affermare la nostra leadership tra le insegne del nostro mercato, non solo come dimensione, ma anche come naturale propensione a svolgere attività commerciali comuni rivolte al consumatore finale”, continua Omati. “Per quanto riguarda l’adozione di un’insegna comune, abbiamo condiviso di non porre vincoli, poiché le imprese neo socie vantano una lunga tradizione ed altrettanti successi nei rispettivi territori, riconosciute e apprezzate con i loro marchi. Un matrimonio d’interesse, basato però principalmente su grandi affinità; infatti: pur mantenendo varietà di format, siamo comunque tutti orientati a svolgere un retailing specializzato e di qualità; pur se non manca l’offerta conveniente, poniamo molta attenzione alla buona gestione e a produrre utili, necessari a perpetrare nel tempo la solida reputazione conquistata; pur riconoscendo un certo grado d’indipendenza alle associate nel territorio, abbiamo condiviso l’ineludibilità di un consistente sviluppo dell’attività commerciale comune e di tutte le forme di sinergia possibili. A dimostrazione di ciò quindi, sono state decise ed operate immediatamente: l’integrazione in un’unica centrale; la formazione di un unico livello di accordi quadro nazionali con l’industria; una serie di iniziative commerciali comuni, da rivolgere al consumatore finale, dedicando la pubblicità nazionale all’insegna Expert e la declinazione della medesima strategia

di marketing, a livello locale, per le rispettive altre insegne”. Il risultato finale è davvero allettante: un Gruppo che quest’anno realizzerà più di 1,8 miliardi di euro di ricavi (nel 2013 i ricavi erano 1, 72 miliardi di euro, poi, al netto dei soci usciti, i ricavi del 2014 sono stati circa 1,1 miliardi di euro, ndr), previsione che tiene conto del trend di mercato stimato in crescita, dello sviluppo positivo proveniente dalle nuove aperture e dai ricavi aggregati dei nuovi soci Expert. “La transizione si può ormai considerare chiusa e con un risultato eccellente. L’industria ha accolto bene la nostra iniziativa anche perché, oltre ad aver riconosciuto il merito di questa nuova avventura del nostro Gruppo, è evidente che questa operazione ha portato anche maggior equilibrio nel mercato. Le principali quattro insegne, si confrontano ora con dimensioni e potenzialità abbastanza simili e, grazie a ciò, i fornitori avranno più opzioni, altrettanto consistenti, all’interno del panorama distributivo”, sottolinea Omati.

Quale futuro? Come in tutte le nuove iniziative ci sono grandi margini di sviluppo e molteplici sfide da cogliere, così come sottolinea lo stesso Omati: “Siamo convinti del fatto che, nonostante la grande rivoluzione in corso nel retail, la specializzazione e il presidio territoriale dei negozi fisici saranno comunque elementi determinanti per il successo nel futuro. La nostra attuale forza distributiva si esprime per circa il 40%

al Nord (dove è prevalente il peso del Nord-Est, ndr) e per circa il 35% al Sud e quindi, sappiamo di essere ancora poco presenti nel nordovest e nel Centro; dunque, proprio in queste aree dovremo lavorare, per potenziare la nostra presenza”. Un’espansione che dovrà comunque anche prevedere lo sviluppo della multicanalità e quindi anche dell’online: “Abbiamo già annunciato il nostro ingresso nel canale on-line con un sito di ecommerce che contiamo di aprire nella seconda metà dell’anno. Il nostro progetto si è posto una sfida piuttosto ardua e distintiva, basata sul tentativo di voler essere nel web ciò che siamo nei negozi. In altre parole, vorremmo usare il web come una vetrina Expert, aperta al pubblico nelle 24 ore, caratterizzata da un’offerta selezionata e prontamente disponibile e un ottimo livello di assistenza pre e postvendita a disposizione dei clienti. Vorremo valorizzare un selezionato gruppo di marchi partner e qualificare in modo originale i loro prodotti, proiettando i nostri sforzi affinché il consumatore sia incentivato a concludere il suo percorso di acquisto nei nostri negozi, contando sul contatto con i nostri specialisti”. Anche sul piano internazionale, infine, continua l’espansione di Expert che, oltre ad aver per ora mantenuto la collaborazione con SGM Distribuzione Spa (Unieuro), è recentemente sbarcata anche in: Sudafrica, grazie all’accordo con Iser; in Svizzera, grazie all’accordo con Migros; in Polonia, grazie all’accordo con Komputronic.

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a strategia, volta a valorizzare

l’insegna e l’identità dei nostri specialisti, ha ispirato la scelta di organizzare l’attività commerciale in modo da aumentare la capacità di esprimere progetti rivolti al sellout, privilegiando vendite di qualità


Una non ben chiara nomenclatura spesso provoca confusione e cattiva informazione

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Un po’ di sostenibile chiarezza (2)

Arch. Olivia Carone Pres. Ass. Casaclima Network Milano e docente IED contributor@eimag.it

Efficienza energetica degli edifici L’efficienza energetica di un appartamento o di un immobile, indipendentemente dalla tipologia di utilizzo,(residenziale, ufficio,scuola, albergo, ospedale, etc.,) prevede azioni che influiscono sul suo “funzionamento energetico” futuro per lungo tempo e richiede pertanto un’accurata valutazione, sia che si tratti di edificio nuovo che, forse ancor più, di ristrutturazione. Occorre saper scegliere materiali adatti, tecnologie aggiornate e sistemi impiantistici spesso con l’integrazione di energie rinnovabili che si dimostrino, alla prova dei fatti, efficienti, producendo comfort e risparmio nella gestione. Essenziali si dimostrano gli interventi sulla coibentazione, sui ponti termici, sull’uso attivo o passivo dell’energia solare, nonché sulla tenuta all’aria senza trascurare la qualità ecologica dei materiali anche “a km zero”, o con certificazione ecologica di tipo europeo.

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Edifici ecologici Sono edifici dalle caratteristiche e qualità superiori rispetto alla media che non si limitano ad attuare efficacemente crieri di efficienza energetica ma la raggiungono con scelte consapevolmente rivolte al benessere interno degli occupanti ed esterno dell’ambiente. Adottano soluzioni impiantistiche e materiali direttamente o indirettamente a contatto con il corpo umano privi di tossicità e capaci di stimolare attraverso la percezione sensoriale reazioni di benessere nel fisico, in modo consapevole o inconsapevole. Adottano cioè tutte le strategie per massimizzare ciò che comunemente definiamo ‘comfort’ aggiungendovi tutto l’aspetto di ‘benessere’ e di raffinatezza percettiva attiva e passiva facendo proprio il principio di Ruskin secondo il quale ogni bellezza è fondata sulle leggi delle forme -ed aggiungo, dei criteri- naturali. In questo senso si dimostrano ‘amici della nostra salute’ dato che creano appositamente un ambiente privo di elementi potenzialmente disturbanti, dan-

nosi o pericolosi per l’uomo. Per esempio: • proteggono dal radon, gas cancerogeno • emettono poca C02, gas notoriamente climalterante attraverso utilizzo di specifici materiali • emettono poca C02, gas notoriamente climalterante attraverso l’efficienza energetica dell’ edificio che non dovrebbe superare i 50-70 kWh/m2a; • attuano criteri di risparmio dell’acqua e dove possibile di riciclo e riuso della stessa • scelgono soluzioni ‘a km 0’ • monitorano la qualità dell’aria interna che deve essere priva di emissioni nocive • adottano le migliori soluzioni per tutti i livelli di comfort termico, acustico, illuminitecnico, visivo, del colore, etc. Gli edifici ecologici non provocano la - “Sick Building Syndrom” o Sindrome da edificio malato a causa della quale le persone che permangono in ambienti insalubri, con ele-

vato tasso di inquinamento indoor cioè dell’aria interna accusano disturbi di salute, sia lievi che invalidanti come irritazioni agli occhi, al naso, alle vie respiratorie, alla pelle, mal di testa, stanchezza, malessere, vertigini e difficoltà di concentrazione sino talvolta al cancro. Questi disturbi, noti sin dagli anni 70, e causati dall’emissione di sostanze odorose e irritanti e muffe da parte di materiali e apparecchi, (ossia con alta concentrazione di VOC, Composti Organici Volatili) generalmente diminuiscono o scompaiono allontanandosi dell’edificio. Spesso sottovalutati o decisamente ignorati, i VOC possono rappresentare un grande elemento di criticità per la salubrità interna, non va dimenticato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiatato che l’inquinamento indoor è causa di malattia e talvolta morte nel 34% per ictus; 26% per cardiopatia ischemica; 22% per broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO); 12% per infezioni respiratorie inferiori acute nei bambini; e 6% per cancro del polmone.



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