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PERIODICO TRADE LEADER NEI SETTORI ELETTRONICA DI CONSUMO ED ELETTRODOMESTICI * ANNO 54 *
Innovazione, efficienza e made in Italy: la ricetta di Candy per la crescita
Le novità di eldom e consumer electronics in mostra a IFA 2014
Il settore dell’aspirazione tra nuove normative e nuovi trend
Il Back to School guida la riscossa del mercato IT
Dalle fiere estive il futuro del mondo del gaming
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editoriale
T
L’evoluzione della specie
empo di grandi trasformazioni. Alcune inevitabili, altre annunciate e altre assolutamente improvvise e inaspettate, seppur ipotizzate. Sia l’industria che la distribuzione, ma anche lo stesso mercato, stanno infatti cambiando il loro volto, aggregandosi o disgregandosi, ampliandosi o contraendosi, e assumendo nuove connotazioni e identità. Insieme a nuove realtà che si affacciano sul mercato italiano, altre lo abbandonano, e congiuntamente a realtà che perdono pezzi, altre si ridimensionano e si ristrutturano o, per lo meno, cambiano strategia, optando magari per altri mercati o canali decisamente più floridi e promettenti. Il tutto, tra l’altro, sempre in balia degli immancabili rumors e “voci di corridoio” che altro non fanno che - come se ce ne fosse bisogno - aumentare i dubbi, la confusione e le perplessità tra gli addetti ai lavori. Tanti sono i nomi eccellenti che hanno annunciato ridimensionamenti o cambi societari, come ad esempio Philips, Toshiba e Pioneer e altrettanti hanno invece annunciato importanti ampliamenti e acquisizioni, come Whirlpool ed Electrolux, irrobustendosi oltremisura. Altre viceversa si alleano o cambiano rotta, come ad esempio Canon o Hisense e Loewe. Insomma, quello che si sta vivendo è davvero un momento di transizione in cui la crisi e la riduzione dei consumi fungono da catalizzatore, anticipandone i tempi e accelerandone gli sviluppi. Altrettanto si può dire della distribuzione che, dopo i grandi cambiamenti degli scorsi mesi si sta ora consolidando e tirando le fila, irrobustendo sia la propria connotazione sia il rapporto di partnership con l’industria. Stessa cosa vale anche per il mercato,
dove per settori in evidente difficoltà o in chiara contrazione per volume e fatturato, altri ne nascono o conoscono una vera e propria “seconda giovinezza”: ne sono esempi quello dell’audio portatile, della wereable technology o del networking, in decisa espansione sia per volumi di vendita che per numero di attori coinvolti. Su altri fronti, invece, ecco affacciarsi nuove tecnologie e nuovi brand che, proprio per la loro natura giovane e innovatrice hanno l’arduo compito di dare nuova linfa a un mercato sempre più stagnante e, per certi verso, quasi rassegnato. “È inevitabile che in un momento di crisi e di difficoltà vi siano cambiamenti, anche drastici e impopolari, e che vengano tagliati dei rami secchi”, mormora da tempo qualcuno: ben venga diciamo noi, se ciò può portare a una maggior razionalizzazione del mercato in cui maggiore efficienza e aumento dei servizi fungano da comune denominatore. Guai invece ai soliti provvedimenti “tappa buchi” che altro non fanno se non aumentare l’inefficienza e la disorganizzazione all’interno delle aziende: peccati veniali con cui prima o poi tocca fare i conti, pagandone un prezzo molto più elevato di quello attuale. Non solo. I provvedimenti da prendere non devono tener conto solo della salvezza del momento, ma devono porre le basi per la crescita dei prossimi anni; crescita che, seppur lenta a venire, ci sarà… deve esserci! Imparare dagli errori fatti in passato è sempre una buona scuola per ciò che si deve fare per il proprio futuro. Da quel che si vede – e si percepisce – sembra proprio che siamo sulla strada giusta, ma tanto bisogna ancora fare, e va fatto in fretta. La Redazione
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Ei-Elettroradio Informazioni Periodico Trade per industrie e distribuzione • Audio • Video • Elettrodomestici • Informatica • Telecomunicazioni
anno LIII settembre 2014 edito da: la publiedim s.r.l. direzione, amministrazione e pubblicità: via matteo civitali, 51 20148 Milano telefono: 02 48.70.32.01 r.a. fax: 02 48.70.36.14 e-mail: eired@tin.it (redazione) eigraph@tin.it (grafica) testata iscritta nel registro della stampa presso il tribunale di milano il 18-06-2007 con il n. 385 - iscritta nel registro degli operatori di comunicazione con il n. 6107 - direttore responsabile: fiorenza moradei coordinamento redazionale: roberto bonin (eired@tin.it) Social media manager: roberto zarriello impaginazione: adm studio - cologno monzese stampa: ingraph s.r.l. via bologna 104/106, 20038 seregno (mb) telefono: 0362 24.00.69 le opinioni espresse dai singoli autori non impegnano la direzione - le norme sulla pubblicità prevedono l’obbligo di ospitare qualsiasi messaggio di ditte regolarmente costituite e registrate; pertanto né la direzione né la casa editrice sono responsabili di quanto pubblicato su annunci pubblicitari a pagamento, in quanto ogni ditta firmataria è chiamata a rispondere in proprio spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - filiale di milano i dati forniti dai sottoscrittori dell’abbonamento vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo.
A.N.E.S.
in questo numero: 6 10 12 14
Appunti di vista Intervista a Enrico Finzi
Aziende, Trade
38
Le fiere d’estate riscaldano il mercato d’inverno di Raffaele Gomiero
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Anche i gamer hanno i loro tweet
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Videogiochi 2.0
All’avanguardia nella vendita: l’atteggiamento di Dott. Paolo Zucconi
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Aziende La crescita di AVM passa per il trade HoMedics riparte da HoMedics
Technology Tempesta di polvere
Gaming Giochi d’ottobre di Raffaele Gomiero
di Roberto Zarriello
Psicology
Target Mamme tecnologiche
di Marco Passarello
Social di Barbara Bianchi
Focus PED Aspirapolvere: una rivoluzione ecologica
di Monica Renna
IFA: l’innovazione è sempre di casa
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25
Focus IT I notebook tornano con il Back to School
di Marco Passarello
Eventi
Tornano Hong Kong Electronics Fair ed ElectronicAsia
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32
News
18
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28
di Federico Cociancich
dai nostri inviati a Berlino
Periodico associato a:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
Cover Story Candy Group: accelerare per crescere
48
In-store Games Time: non ci fermiamo qui di Raffaele Gomiero
50
La convenzione del paesaggio europea di Arch. Olivia Carone
Trade Marketing La seconda vita del Back to School di Massimo Bolchi
cover story
Candy Group
accelerare per crescere L’azienda italiana ha intrapreso da tempo un importante processo di efficientamento e innovazione e il progetto Simply | Fi ne è una delle conferme
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I
nnovazione ed efficienza. Sono questi i principali asset che caratterizzano l’accelerazione di Candy Group in questo secondo semestre dell’anno. Il Gruppo, uno degli ultimi di questo settore a totale capitale italiano, ha infatti avviato un nuovo “corso” che lo porterà a vivere da vero protagonista gli ultimi mesi del 2014 e l’inizio del 2015 nel settore dell’eldom, sia italiano che internazionale. Dopo i più recenti cambiamenti nel management che hanno visto l’avvicendamento alla guida del Gruppo tra Beppe e Aldo Fumagalli (quest’ultimo chiamato alla Direzione del Business Sector del lavaggio e alla Presidenza della società capogruppo Candy Spa, ndr), la creazione di un Advisory Board e l’entrata di nuove figure
manageriali in azienda, la società brianzola ha infatti messo a punto un articolato piano industriale che gli permetterà di ottimizzare i costi e aumentare la propria efficienza, affrontando con tranquillità e slancio il prossimo triennio, periodo nel quale è attesa una generale ripresa dell’economia. Non solo. Il Gruppo ha chiuso il 2013 registrando un incoraggiante incremento del volume di vendita, superando la considerevole quota di 6,3 milioni di elettrodomestici. Ma non finisce qui. Dopo gli ingenti investimenti degli scorsi mesi, anche in mercati esteri ed emergenti come la Cina, Candy ha continuato a puntare sull’innovazione tecnologica, tenendo fede a quell’identità di azienda precursore di nuovi mercati e nuove categorie di pro-
dotto che la contraddistingue da sempre.
Nuovo “corso”, nuovi prodotti Nuovi investimenti = nuove innovazioni tecnologiche, un’equazione che è ormai nel DNA di Candy Group, come ha più volte dimostrato in passato, dandogli quasi sempre ragione. Ecco quindi che, proprio il lancio di nuovi prodotti dagli elevati contenuti tecnologici e di design, rappresenta uno dei tasselli più importanti della strategia di rilancio della società brianzola. “Nel corso dell’anno abbiamo lanciato la nuova linea di microonde Ego, dal restyling anni 70 e dal sapore vintage, dandogli una nota di colore, in modo da cercare di stac-
care tali prodotti dal lineare”, precisa a tal proposito Filippo Lorenzi, Direttore Mercato Italia Free-Standing di Candy Group. “Per quanto riguarda invece il lavaggio stiamo facendo un lancio importante della nostra nuova linea di lavabiancheria e lavasciuga GrandÒ Vita, la terza evoluzione di un progetto iniziato qualche anno fa con il lancio del primo modello GrandÒ”. Il nuovo “punto di forza sotto il profilo tecnologico e costruttivo” di Candy, è una lavatrice che pur mantenendo i tratti distintivi delle precedenti gamme GrandÒ, come ad esempio l’ampio oblò, è dotata dell’innovativo sistema di lavaggio ad alta efficienza Mixer Power System + e il programma Pefect Rapid ‘59 che gli conferiscono il primato del lavaggio rapido più efficiente del mercato in classe A di lavaggio. Oltre alla capacità di lavare a 20° C con l’efficacia dei 40° C, garantendo il 60% del risparmio energetico. Il tutto contornato da una lunga serie di migliorie tecniche ed estetiche, come la comoda maniglia all’oblò che permette una presa più confortevole, e moderni display digital, touch e LCD touch, che permettono di selezionare e visualizzare in maniera chiara e intuitiva, temperatura, centrifuga e opzioni di lavaggio. “Per questa gamma di prodotto proponiamo vari posizionamenti, a seconda delle diverse dotazioni e funzionalità offerte”, aggiunge Lorenzi. “Abbiamo infatti una gamma completa che va dai 7 ai 10 kg sulle lavabiancheria standard a carica frontale e poi una gamma molto ampia anche sulla parte slim da 40 cm. Sono poi comprese anche una super-slim da 33 cm, nonché il completamento di gamma con la lavasciuga 3WD”. E non finisce qui. Come conferma lo stesso Lorenzi, sono in arrivo a breve anche altre novità di prodotto: “Verso la fine dell’anno avremo un lancio importante sulla parte Hoover nella fascia medio-alta del mercato: una nuova linea di lavaggio con caratteristiche e dotazioni davvero molto innovative”.
Simply | Fi: una sfida che sa di futuro Tutto ciò che c’è di buono e tecnologicamente avanzato della linea GrandÒ Vita trova completamen-
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Per la prima volta
comunicheremo un progetto molto ampio che non è più relegato a un solo modello, ma che coinvolge invece tutte le nostre linee di prodotto, dal freddo al lavaggio fino ad arrivare alla cottura» Filippo Lorenzi, Direttore Mercato Italia Free-Standing di Candy Group
to nella nuova linea GrandÒ Simply | Fi un progetto in cui l’azienda “crede davvero molto”, così come ha confermato il CEO di Candy Group Beppe Fumagalli quando, a termine della nostra intervista, gli abbiamo chiesto un parere su questa grande novità annunciata dall’azienda in questi ultimi mesi. GrandÒ Simply | Fi rappresenta infatti un nuovo concept di elettrodomestico intelligente che, grazie alla tecnologia wi-fi integrata, è in grado di offrire un’interazione costante con l’utente che la può così monitorare, gestire da remoto, personalizzare secondo le proprie abitudini e necessità, nonché informarsi sul suo stato di efficien-
za attraverso un’apposita applicazione mobile, connettendosi in ogni momento e in ogni luogo da smartphone, tablet o Pc. Si tratta di “un progetto che parte da GrandÒ e che coinvolgerà
cover story
nel corso dei prossimi mesi tutti gli elettrodomestici Candy, siano essi frigoriferi, lavastoviglie, forni, piani cottura o cappe”, così come conferma Filippo Lorenzi, che aggiunge: “Per la prima volta comunicheremo un progetto molto ampio che non è più relegato a un solo modello, ma che coinvolge invece tutte le nostre linee di prodotto, dal freddo al lavaggio fino ad arrivare alla cottura. Appunto per questo motivo sarà quindi una grande occasione per accrescere la nostra brand-awareness e il valore del nostro marchio come brand innovatore”. I vantaggi offerti dalla tecnologia Simply | Fi sono infatti indubbiamente notevoli, potendo offrire al consumatore un’interattività con l’elettrodomestico di tipo bidirezionale, oltre che delle funzioni specifiche per diversa tipologia di prodotto, dal tumbling per la lava-
Le novità di Candy
“Agili e precursori di nuovi trend di mercato” La parola a Beppe Fumagalli, CEO di Candy Group “Veniamo da anni particolarmente difficili per tutta l’industria dell’elettrodomestico, in particolar modo per quella italiana, considerata la situazione di forte recessione in cui ha versato il mercato; un mercato che, rispetto al periodo pre-crisi, ad oggi si è ridotto di circa il 18% a livello europeo, mettendo a dura prova un po’ tutte le aziende del settore. Noi abbiamo affrontato questa crisi in modo positivo e proattivo e abbiamo messo a punto un nuovo piano industriale, approvato dal Consiglio di Amministrazione, che prevede una serie di interventi di miglioramento all’interno del nostro Gruppo, sia sotto il profilo industriale sia sotto il profilo commerciale. La nostra famiglia, oltre a portare un piano industriale sufficientemente dettagliato, ha voluto nello stesso tempo fare
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un importante cambiamento: uno switch di responsabilità tra me e mio fratello Aldo, dando a lui la conduzione del Business Sector Lavaggio (che attualmente rappresenta circa il 50% del nostro fatturato) e affidando a me il ruolo di CEO della società. Al fine di rafforzare l’azione di efficacia e monitoraggio dei piani industriali, abbiamo inoltre creato un Advisory Board: un nuovo organo interno alla società, in grado di stimolare me stesso in qualità di CEO e di controllare da vicino l’attuazione dei piani, composto da sei membri, di cui due operativi della famiglia (io e mio fratello Aldo), due membri del management e due consulenti esterni. Dal punto di vista dell’attività dell’azienda non credo ci si possa aspettare delle improvvise ‘fasi traumatiche’, poiché i piani
industriali che abbiamo in corso prevedono una logica di continuità e non di rottura e, di conseguenza, cominciamo anche a notare i primi benefici dalle azioni fatte nel periodo 2012-13. Abbiamo infatti registrato un fatturato in crescita e una redditività in miglioramento dopo anni un po’ complicati e, di conseguenza, abbiamo maturato una visione abbastanza serena per i prossimi anni. Per quanto riguarda il mercato, all’orizzonte non vediamo nell’immediato crescite di una certa entità, anche se notiamo un’Europa in leggera ripresa, dopo anni di contrazione. C’è quindi la volontà del nostro Gruppo nel continuare a presidiare in modo importante questo mercato, pur non rinunciando alle scommesse che abbiamo iniziato al di fuori o ai margini dell’Europa, per mezzo degli importanti investimenti fatti
trice, che permette di mantenere il bucato sempre fresco anche se non si è in casa e il ciclo di lavaggio è già terminato; la personalizzazione della modalità di cottura del forno in base alle proprie esigenze e ricette preferite; l’avviso se la porta del frigorifero rimane aperta o in caso di interruzione di corrente o ancora informazioni sulla data di scadenza dei prodotti nel congelatore; il rilevamento della presenza di fumo in cucina grazie alla cappa; i suggerimenti sul lavaggio in base al carico di stoviglie o la possibilità di spostare l’orario di fine programma della lavastoviglie; il monitoraggio di funzionamento del piano cottura a induzione. Una tecnologia, quindi, che va ben spiegata e fatta comprendere all’utente finale, grazie soprattutto all’apporto del trade, così come sottolinea Lorenzi: “Cercheremo di
portare questi prodotti all’interno dei punti vendita con l’aiuto dei nostri partner con investimenti in comunicazione e azioni sul punto vendita con demo days, promoter, esposizioni privilegiate, isole
in Cina, in Argentina, in Russia, e in Turchia. Anche se dobbiamo purtroppo riconoscere che si tratta di mercati quanto mai volatili, dipendenti da improvvise eventi socio-politici in grado di creare rilevanti variazioni rispetto ai trend previsti. Credo che faccia parte del DNA di un Gruppo come il nostro, di medie dimensioni anche se abbastanza globalizzato, di essere estremamente agile e poter dirottare le risorse da un mercato all’altro, sia con visioni a lungo termine ma con molto realismo nel breve. Stiamo investendo nella crescita dei tre comparti più importanti del nostro Gruppo, ossia nel lavaggio, con la nuova gamma GrandÒ Vita; nel built-in, che è un segmento che sta crescendo in modo anche abbastanza veloce all’interno del Gruppo (i primi 5 mesi dell’anno vedono infatti una crescita double digit abbastanza solida); nel piccolo elettrodomestico con la marca Hoover. Proprio questi due ultimi settori sono quelli da cui ci aspettiamo una crescita più veloce e nel breve periodo. La forza del nostro Gruppo è sempre stata quella di essere una sorta
di iniziatore di trend di mercato: abbiamo infatti da sempre una quota molto rilevante nelle lavatrici di elevata capacità o nelle macchine a profondità ridotta. Appunto per questo cerchiamo di continuare a essere sempre dei ‘pionieri’ dell’innovazione tecnologica. E Simply | Fi ne rappresenta proprio lo spirito; un’innovazione che per noi rappresenta, da un lato la possibilità di essere commercializzata immediatamente e dall’altro, abbracciando un po’ tutte le linee di prodotto, dalla lavatrice fino al built-in, un importante veicolo dei valori del brand, inteso come marca innovativa. Per i prossimi mesi abbiamo in cantiere una serie di innovazioni, tutte basate sulla comunicazione diretta col consumatore e a un utilizzo più intelligente degli elettrodomestici, siano essi grandi o piccoli: esistono dei modi più efficaci per utilizzare la lavatrice, il frigorifero o l’aspirapolvere di casa e noi cercheremo di lavorare in quella direzione, creando dei prodotti che siano realmente utili al consumatore e che non rappresentino solo della tecnologia fine a se stessa”.
promozionali e azioni di co-marketing”. “Il grosso degli investimenti in comunicazione verranno fatti quando la gamma sarà completa, ossia tra la fine e l’inizio dell’anno nuo-
vo. È prevista infatti un’importante campagna di comunicazione ATL comprendente anche passaggi televisivi, che sarà poi seguita anche da una campagna BTL nel web e sui social media”.
Intervista a
appunti di vista
Enrico Finzi Presidente di AstraRicerche
Q
ual è il suo personale rapporto con la tecnologia nella vita sia privata sia professionale? All’interno delle varie classificazioni o clusterizzazioni della popolazione italiana, non mi riconosco nei tipi estremi. Non nei techno-addicted (i drogati di tecnologia) o nei techno-maniac (i maniaci ossessivi della tecnologia) ma neppure nei tecnofobici. Ho un rapporto laico, non mitizzante, con la tecnologia, di cui non posso definirmi un pioniere non facendo parte della schiera delle persone dotate dei più recenti dispositivi: possiedo da anni uno smartphone e un tablet e ho un utilizzo ‘medio’ della tecnologia, sostanzialmente perché essa presenta vantaggi non indifferenti, irrinunciabili. Digital divide e popolazione italiana: a che punto siamo? Noi siamo da sempre un Paese ‘late in the start’, ossia siamo molto tardivi nel partire ma poi assai veloci nella rincorsa. Anche nel rapporto con la tecnologia è stato così: ci siamo avviati in forte ritardo rispetto ad altri Paesi avanzati, divenendo quindi velocissimi nell’adeguarci (anzi, siamo leader nel mondo per diffusione di cellulari e smartphone). Se parliamo invece di possesso e utilizzo di computer appariamo ancora decisamente indietro. Assai diverso è l’accesso a Internet, per il quale eravamo molto arretrati fino a poco tempo fa: però, appena Internet è migrata al di fuori del PC sui dispositivi mobili, ci siamo subito adeguati recuperando in poco tem-
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po le posizioni perdute. Gli ultimi dati, infatti, mostrano che più del 60% degli Italiani tra i 15 e i 74 anni interagisce attualmente col mondo web. Quanto stanno influendo i social media nella vita di tutti i giorni? Gli Italiani regolarmente coinvolti nei social network sono ancora una minoranza anche se cospicua: parliamo di circa la metà del 60% connesso a Internet. Coloro che ne sono coinvolti ne risultano influenzati in misura significativa e crescente, perché i network sociali relazionali si intrecciano molto bene con il nostro tradizionale carattere nazionale, assai orientato alle relazioni interpersonali, per cui ci muoviamo con facilità nel ‘fare rete nella rete delle reti’. In più, i nostri connazionali sono meno attenti di altri popoli alla tematica della privacy. In genera-
le, per quel che attiene a Internet, pesa assai la veloce riduzione dei prezzi di accesso, che ha notevolmente favorito l’avvicinamento al web di un gran numero di nuovi utenti. Lo dico da ricercatore e non da utilizzatore, dal momento che ho scelto di non usare Facebook, Twitter, ecc. ma di avere solo un account su LinkedIn. Il consumatore italiano si può definire multicanale? Anche qui siamo partiti in ritardo e per molto tempo l’e-buying si è concentrato in pochi settori (viaggi, vacanze, ticketing, prenotazioni d’albergo e specialmente prodotti tecnologici), in un contesto dominato dal forte sospetto nei confronti delle nuove modalità di vendita e acquisto. Attualmente, invece, i tassi di crescita appaiono significativi e le categorie merceologiche coinvolte sono sempre più numerose. In più, si osserva
un fenomeno di ‘causazione circolare’, ossia di crescita della domanda e dell’offerta, rilanciantesi a vicenda. Con un’aggiunta: sono (e sono percepite) più rilevanti le garanzie (a partire dal diritto di recesso in caso di insoddisfazione) mentre è cospicua l’attenzione dei produttori e dei distributori on line alla qualità e alla sicurezza dei prodotti. Inoltre si sta diffondendo il fenomeno dell’integrazione tra l’offline e l’online: gli utenti si informano in rete, poi si recano nei punti vendita tradizionali per esaminare da vicino i prodotti, che spesso successivamente comprano online. Non vi è dubbio: le aziende non possono più snobbare il web, come mostra – tra l’altro – il settore del lusso, che sempre più spesso è presente sulla Rete e addirittura mette a punto delle linee dedicate all’e-commerce.
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news aziende
PHILIPS SI DIVIDE IN DUE
BOSCH SI AGGIUDICA SIEMENS
Bosch e Siemens hanno raggiunto l’accordo che prevede l’acquisizione da parte di Robert Bosch GmbH del 50% delle quote della joint venture Bosch und Siemens Hausgeräte GmbH, detenute da Siemens. La transazione è stata approvata dai rispettivi Consigli di amministrazione e Organi di vigilanza di Bosch e Siemens. Il prezzo d’acquisto è stato fissato a 3 miliardi di euro. Inoltre, sia Siemens sia Bosch riceveranno da BSH una distribuzione supplementare di 250 milioni di euro prima di completare la transazione, che, dopo aver ricevuto l’approvazione giuridica necessaria, si concluderà probabilmente nella prima metà del 2015. BSH diventerà quindi una consociata completamente controllata dal Gruppo Bosch. In base ai termini dell’accordo, BSH avrà la possibilità di produrre e commercializzare elettrodomestici recanti il marchio Siemens per lungo tempo.
ALLEANZA TRA PIONEER E ONKYO
Pioneer Corporation e Onkyo Corporation hanno sottoscritto un accordo di base per l’integrazione della divisione Home Electronics di Pioneer in Onkyo. In base all’accordo, è stata concordata anche l’acquisizione, da parte di Pioneer, di una quota di minoranza di Onkyo. Dopo le approvazioni da parte delle autorità competenti, Pioneer acquisirà infatti il 14,95% delle azioni ordinarie di Onkyo. Successivamente, tutte le attività di Pioneer Home Elecronics e Onkyo saranno integrate all’interno di Onkyo. L’accordo definitivo dovrebbe essere perfezionato entro la fine del mese di ottobre, mentre l’integrazione vera e propria dovrebbe concludersi entro il mese di marzo 2015.
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Royal Philips ha annunciato la creazione di due distinte aziende, focalizzate rispettivamente sui settori del Medicale e dell’Illuminazione, che continueranno a utilizzare il marchio Philips. Royal Philips acquisirà nuove opportunità nel mondo del medicale unendo insieme le due divisioni Healthcare e Consumer Lifestyle nella creazione della nuova business unit Healthtech, focalizzata sui temi della dignosi e della prevenzione. Il business delle soluzioni di illuminazione sarà invece meglio posizionato per capitalizzare i cambiamenti fondamentali in atto nel settore del lighting, in cui il valore si sta spostando dal singoli prodotti ai sistemi e servizi. Ogni azienda avrà una struttura di gestione dedicata, più focalizzata e più snella. La nuova struttura operativa consentirà risparmi di costi aggiuntivi che consentiranno un risparmio di ulteriori 100 milioni di euro nel 2015 e ulteriori 200 milioni di euro nel 2016. Philips prevede inoltre di sostenere circa 50 milioni di euro aggiuntivi di costi per la ristrutturazione nel periodo 2014-2016.
NUOVE NOMINE IN CANDY GROUP Tre nuove nomine in Candy Group: Semmy Levit (prima foto) ricoprirà la funzione di Direttore Mercati Europa Continentale, Laura Favretti (foto centrale) è invece il nuovo Group Brand Identity Director, mentre Lorena Landini (foto in basso)assume la posizione di Marketing Manager Italia Free-Standing. Semmy Levit, a diretto riporto del CEO del Gruppo Beppe Fumagalli, avrà la responsabilità di fornire all’organizzazione commerciale un chiaro indirizzo focalizzato al raggiungimento degli obiettivi di vendita e di presenza sui mercati oltre all’ottimizzazione dei costi di distribuzione. A Semmy Levit riportano i responsabili di tutti i mercati dell’Europa continentale, in particolare: Iberia, Francia, Italia, Benelux, Germania, Scandinavia, Centro ed Est Europa, Grecia e Paesi Baltici. Con l’obiettivo strategico di valorizzare i marchi internazionali Candy e Hoover e tutti i marchi locali del Gruppo, Candy Group ha assegnato invece a Laura Favretti l’incarico di Group Brand Identity Director, anch’essa a diretto riporto di Beppe Fumagalli. A lei riportano tutte le attività di strategia dei marchi, le relazioni pubbliche, l’ufficio stampa e le attività di comunicazione ATL e BTL di tutto il Gruppo. Lorena Landini avrà il compito di consolidare e rafforzare il posizionamento dei prodotti dei marchi internazionali Candy e Hoover e dei marchi nazionali di Candy Group, supportando la struttura commerciale e contribuendo all’implementazione delle strategie di marketing dell’azienda.
TOICHIRO KUSUNOKI NUOVO AD DI SHARP ELECTRONICS
La filiale italiana di Sharp Corporation ha annunciato che il Consiglio di Amministrazione ha nominato Toichiro Kusunoki, già Direttore Enel Green Power e Sharp Solar Energy S.r.I., nuovo Amministratore Delegato della società. Toichiro Kusunoki succede nel ruolo ad Aldo Meneghelli, che ha diretto l’azienda per molti anni. Sharp Corporation ha invece annunciato ufficialmente la ristrutturazione della Divisione Europea Consumer Electronics, in considerazione degli accordi sottoscritti con la società slovacca Universal Media Corporation e la società turca Vestel Ticaret per l’avvio di un’alleanza strategica nei mercati continentali dell’audio video e del settore bianco. In base agli accordi Sharp trasferirà il controllo delle Vendite e del Marketing per le sue attività nel business degli elettrodomestici in Europa a Vestel. Italia e Russia non sono incluse in questi accordi, e Sharp continuerà le sue attuali operazioni in entrambi i Paesi.
ELECTROLUX ACQUISISCE GE APPLIANCES
Electrolux ha annunciato di aver sti-
pulato un accordo per l’acquisizione di GE Appliances, per un corrispettivo in
contanti di 3,3 miliardi di dollari (circa 2,55 miliardi di euro). Il completamento dell’acquisizione, soggetta all’approvazione delle isitituzioni competenti, include anche una partecipazione del 48,4% nella società messicana Mabe, già partner di Electrolux da ormai 30 anni. L’operazione dovrebbe generare sinergie di costo annuo di circa 300 milioni di dollari. Costi di attuazione una tantum e le spese in conto capitale sono stimati rispettivamente in 300 milioni di dollari e 50-70.000.000 di dollari. Le sinergie più importanti sono attesi in sourcing, logistica e marchi.
ZUMBO GENERAL MANAGER PER L’ITALIA DI WIKO
Wiko ha annunciato la nomina di Augusto Zumbo in qualità di General Manager per l’Italia. Zumbo as-
sumerà la responsabilità anche del mercato svizzero. Augusto Zumbo vanta una ventennale esperienza nell’area tecnologica, in particolare nel mondo IT e della telefonia mobile, grazie alle sue precedenti esperienze in Motorola e Acer, dove ha ricoperto ruoli dirigenziali nelle divisioni commerciali. Laureatosi all’Università Bocconi di Milano, ha conseguito il Master in International Relations in Giappone e da 10 anni insegna International Retail and Distribution alla Scuola di Amministrazione Aziendale presso l’Università di Torino.
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Annunciato a maggio e portato a termine in 4 mesi, il rebranding della nuova Unieuro è stato completato da SGM Distribuzione. Dopo il cambio di insegna delle ultime 6 regioni (Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Valle D’Aosta), Unieuro è a tutti gli effetti la catena di elettronica di consumo con maggiore capillarità e una rete di oltre 400 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Parallelamente prosegue il piano di ampliamento della rete: è stato infatti inaugurato lo scorso 30 agosto un nuovo negozio a Roma Prenestina di 1.500 mq di superficie.
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SI COMPLETA IL REBRANDING DELLA NUOVA UNIEURO
50 NEGOZI BILLA A CONAD
Il gruppo tedesco Rewe ha sottoscritto un accordo con Conad per la cessione di 50 punti di vendita a insegna Billa presenti in alcune regioni italiane. “L’acquisizione dei punti di vendita Billa consente di rafforzare la presenza di Conad nel Nord-Est Italia, area nella quale siamo tradizionalmente poco presenti – ha sottolineato l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese – e dare in tal modo continuità al piano di sviluppo aziendale. Con tale accordo, Conad conferma il proprio impegno a creare nuovi sbocchi positivi alla grande distribuzione italiana e a qualificare ulteriormente l’offerta agroalimentare nazionale, che proprio nel Nord-Est vanta eccellenze conosciute e apprezzate anche all’estero. Al contempo garantisce il mantenimento del posto di lavoro dei 1.220 addetti dei punti di vendita oggetto
MEDIAMARKET: ADDIO A SATURN
dell’acquisizione”.
Mediamarket ha intrapreso un percorso di rebranding dei 14 punti vendita Saturn che lasceranno gradualmente spazio all’insegna Media World. Allo stesso modo, anche i canali digitali web e mobile Saturn verranno progressivamente reindirizzati su Media World Compra on Line. L’annuncio è parte integrante della nuova strategia di Mediamarket “Seamless Customer Experience” il cui principale obiettivo è quello di rendere l’esperienza di acquisto del consumatore completa e appagante grazie a un processo di maggiore integrazione tra canali di vendita, comunicazione e community digitali. E’ stato inaugurato invece l’11 settembre scorso il nuovo punto vendita a insegna Media World di Castelletto Sopra Ticino (Novara). La superficie di vendita è di circa 2.700 metri quadri e dispone di 4 casse. I clienti possono usufruire di un parcheggio che contiene 1.000 posti auto. Il nuovo punto vendita, situato nel Parco Commerciale del Ticino in via Sempione angolo via Del Lago lungo la Statale 33 del Sempione, offrirà ai clienti le ultime tecnologie di ogni settore e per tutte le esigenze: grandi e piccoli elettrodomestici, PC, tablet, smartphone, TV, videogame, film, libri e musica.
MAURIZIO MOTTA AD E DG DI GRANCASA
CONTINUA IL RESTYLING DEGLI STORE MERCATONE UNO
Maurizio Motta è il nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Grancasa, socio del Consorzio Elite. Motta, laureato in Ingegneria, vanta una lunga esperienza nel settore consumer electronics e trade con incarichi di sempre maggiore responsabilità, prima in Apple e poi in IBM, per poi passare in Zenith Groupe Bull e Compaq Computer, fino agli incarichi degli ultimi anni Mediamarket Spa, dove nell’ultimo periodo ha ricoperto la carica di COO-CPO.
Ha riaperto lo scorso 27 settembre il punto vendita Mercatone Uno di Roma Capena dopo un’importante operazione di ristrutturazione che ha portato a un layout moderno e una marcata verticalizzazione nella presentazione dei prodotti al fine di migliorare l’approccio commerciale e l’esperienza del consumatore. Il punto vendita Mercatone Uno di Roma Capena si presenta ora al pubblico con un percorso espositivo completamente rinnovato, a partire dalla presenza all’ingresso di una reception studiata per trasmettere l’orientamento al servizio verso i clienti, punto cardine dell’offerta Mercatone Uno. Il 13 settembre è stata invece la volta dei punti vendita di Occhiobello (Rovigo) e Madignano (Cremona), anch’essi caratterizzati da un format totalmente rinnovato attraverso un layout moderno e una marcata verticalizzazione nella presentazione dei prodotti. I punti vendita di Occhiobello e Madignano si presentano come veri e propri Store 2.0, capaci di rispondere alle esigenze del consumatore offrendo un’esperienza di shopping innovativa e un approccio sempre più digitale – dall’inserimento di QR Code nei volantini, all’offerta del nuovo e-book Uno con Stile, fino ad arrivare all’app per smartphone per prenotare con un semplice touch un appuntamento con l’arredatore.
BUTALI EURONICS TRASFERISCE IL PUNTO VENDITA DI PERUGIA
Butali Spa, socio del Gruppo Euronics, ha trasferito il negozio di Perugia da via Campo di Marte all’interno del nuovo Centro Commerciale ex Quasar Village di via Aldo Capitini 8 in località Corciano. Il nuovo punto vendita si caratterizza per l’organizzazione completamente rinnovata nell’esposizione dell’offerta merceologica e il maggiore assortimento, comprensivo di tutte le più recenti novità hi-tech nelle varie categorie di prodotto. Per il lancio del negozio è stata predisposta un’intensa campagna promozionale incentrata sulla convenienza, della durata di un mese, con vari volantoni distribuiti porta a porta a circa 90.000 famiglie del bacino di riferimento e affissioni di diverso formato in città.
UN NUOVO TRONY A GAVARDO
E’ stato inaugurato lo scorso 28 agosto il nuovo store Trony di piazza Aldo Moro 9 a Gavardo (Brescia), parte integrante di CO.PRE. SOC. COOP. A R.L. Presso il nuovo store di 780 mq di superficie, dotato di una cassa e un parcheggio da circa 200 posti auto, lavorano 6 addetti alla vendita coordinati dal Direttore Flavio Fiorido. Raggiungibile anche da fuori città, grazie alla vicina Strada Provinciale 116 contiene al suo interno oltre 5mila referenze, mentre il bacino d’utenza è stimato in 60mila potenziali clienti.
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Momento difficile o no, la kermesse berlinese rappresenta ancora uno dei momenti più importanti del settore, capace di dettare i nuovi trend per l’ultima parte dell’anno dai nostri inviati a Berlino
L’innovazione è sempre di casa P
iù che una certezza. Anche quest’anno IFA non smentisce affatto la sua fama di evento precursore di nuovi trend e di nuove tendenze di mercato. La kermesse berlinese, difatti, non ha certo deluso i suoi innumerevoli aficionados provenienti da ogni angolo del pianeta, certi di trovare tra i suoi stand le grandi novità in grado di dettare legge negli ultimi mesi dell’anno e di influenzare non poco le vendite del periodo natalizio. Nonostante l’incubo della male-
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detta crisi dei mercati che sembra proprio non voler “mollare il colpo” e lo spettro dell’incombente arrivo dei nuovi Apple iPhone 6 e Apple Watch, che non hanno di certo mancato di far sentire la loro ingombrante presenza nei discorsi e negli umori degli addetti ai lavori, anche quest’anno i padiglioni di Messe Berlin hanno sfornato non poche chicche per veri tech-gustai. Ne sono testimoni gli oltre 240mila visitatori e i 1.538 espositori intervenuti alla manifestazione, nonché
i 4,25 miliardi di euro generati dagli ordini realizzati durante la sei giorni brandeburghese. Anche se a molti ha dato la sensazione di essere un’edizione un po’ sotto tono, quindi, IFA 2014 chiude i battenti con un bilancio più che positivo, soprattutto sotto il profilo delle novità di prodotto. Meno, invece, per quanto riguarda i trend di mercato che, non tanto per la mancanza di veri e propri segnali, ma per la totale mancanza di nuove tendenze, essendo per lo più stata
una riconferma di ciò che da tempo si era già ben delineato, ossia la crescita del segmento dei Tv UHD e curvi all’interno del mercato audio video, la diffusione degli elettrodomestici cosiddetti “intelligenti”, l’affermarsi delle piattaforme per la domotica e il networking domestico e la nuova dilagante moda dei dispositivi indossabili e di apparecchiature per il fitness. Senza naturalmente dimenticare l’ormai consueto ampliamento delle gamme di smartphone e tablet. Piacevole
– e per certi versi inaspettata – sorpresa, invece, quella di una “seconda giovinezza” del settore audio, con i dispositivi wireless Bluetooth a fungere da veri e propri “elisir di lunga vita”.
Molte le novità hi-tech in arrivo Per gli organizzatori di quest’ultima edizione di IFA non ci sono dubbi: “Mai prima nella storia dei 90 anni di IFA tanti nuovi prodotti hanno fatto il loro debutto sulla scena mondiale. Le tendenze globali come il networking, il wereable e le innovazioni dei sistemi di TV e hifi digitali hanno raggiunto un così elevato numero di novità”. E, in effetti, non c’è da dargli torto, vista la quantità di nuovi prodotti sfornati dai laboratori di Ricerca & Sviluppo delle aziende espositrici. A farla da padrone è sicuramente il settore mobile che, oltre a smartphone e tablet, da quest’anno si arricchisce anche del segmento degli smartwatch, le vere “guest star” di questa edizione. Proprio dal mondo mobile, difatti, arrivano le più grandi novità di questa edizione di IFA, a iniziare da Samsung che, unitamente ai già preannunciati Galaxy Note 4 e Galaxy Gear S, ha lanciato i due “outsider” Galaxy Note Edge e Galaxy Gear VR, rispettivamente, uno smartphone da 5,6 pollici con schermo curvo sul lato destro, e un moderno accessorio per la visione di contenuti con realtà aumentata. E non finisce qui. Dal lato informatica, inoltre, c’è anche da segnalare
le nuove stampanti multifunzione con sistema Android integrato. Sempre rimanendo in Corea del Sud, anche LG Electronics ha approfittato dell’evento berlinese per lanciare in anteprima il suo nuovo smartwatch G Watch R, uno dei primi dispositivi indossabili dotati di display circolare in Plastic OLED con un utilizzo del 100% della superficie visiva e il nuovissimo monitor Panorama curvo, uno dei primi dotati di schermo IPS curvo in formato 21:9. E non da meno è stata Sony, con il lancio dei suoi nuovi tablet Xperia Z3 e Xperia Z3 Compact, quest’ultimo uno dei tablet più sottili del mercato con i suoi 6,4 mm di spessore. O ancora, Haier che ha introdotto una nuova gamma completa di tablet, di cui cinque Android e uno Windows, con caratteristiche tecniche davvero all’avanguardia tra cui compaiono processori Octacore e risoluzioni grafiche QXGA. Grandi novità anche per Lenovo che si è presentata a questa edizione di IFA con tanti nuovi device pensati per il lavoro e lo svago in mobilità: dal modello TAB S8, il primo tablet Android 8” basato su processore Intel dell’azienda cinese, al modello Y70 Touch, un portatile touch da 17 pollici. Fino ad arrivare al nuovo laptop dotato di processore AMD FX quadcore e display Full HD Z50-75. Una sfida a colpi di novità in cui si sono inserite anche Asus e Acer, rispettivamente con il nuovo ZenWatch, il primo prodotto wearable dell’azienda taiwanese basato
Per visualizzare il servizio fotografico
su Android Wear, e l’ampliamento della gamma Iconia One, con i nuovi Iconia Tab 8 W, Iconia Tab 10 e Iconia One 8. Novità, infine, anche da HTC, Huawei e Wiko Mobile: dal nuovo superaccessoriato Desire820 della multinazionale taiwanese al nuovo ed elegante Ascend Mate7 dell’azienda cinese, fino ad arrivare a una nuova gamma completa di smartphone della società francese, tra cui spicca la nuova release 4G dell’apprezzato Highway. E sempre rimanendo in Cina e in Francia, infine, novità degne di nota anche da Hisense e Archos, con, rispettivamente, il modello di smartphone LTE Sero 5 L691 e la nuova line-up di smartphone e tablet, tra cui spiccano i modelli 50b Platinum, 101 Oxygen , 40 Cesium Smartphone e 80 CesiumTablet. Sempre sul versante mobile, infine, da registrare anche le partecipazioni di Alcatel One Touch e Miia, entrambi con modelli di smartphone e tablet da look molto giovane e trendy e dalle caratteristiche davvero interessanti e in linea con le esigenze del momento. Ma come ben si sa, IFA non vuol dire solo mobile e anche, e soprattutto, audio video. Ed ecco per
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cui arrivare una vera e propria cascata di Tv, tutti rigorosamente ultra definiti e di grande polliciaggio che, per i tecno-addicted, possono anche assumere la più avveniristica forma curva. Iniziamo da Toshiba, protagonista anche nel settore informatico con una ricca gamma di notebook e ultrabook, che ha portato a Berlino la sua “lifenology”, una visione di un migliore futuro, caratterizzato da prodotti altamente performanti e dai connotati ecosostenibili e a misura d’uomo. Proprio di questi, fa parte il nuovo TV Ultra HD 4K, la nuova serie U caratterizzata dalla combinazione di uno schermo con risoluzione Ultra HD 3.840 x 2.160 e dell’innovativo CEVO Picture.
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All’insegna del 4K anche le proposte di Sony, con le più recenti release dei Tv Bravia, e di LG Electronics, presente a IFA con una limited edition tempestata da cristalli Svarovski e con un esclusivo TV OLED 4K LG da 77 pollici. Così come Samsung, che ha letteralmente tempestato di schermi e monitor l’ampia sala del CityCube, riservando i due posti d’onore per il suo ultimissimo UHD TV curvo da 105 pollici, uno dei più grandi nella sua categoria, e per un iperfuturistico prototipo di schermo 8K (7.680 x 4.320 pixel) da ben 98 pollici. Un tuffo nel futuro della video riproduzione che ha caratterizzato anche lo spazio espositivo di Philips, dove ha fatto bella mostra di sé il nuovo modello
7900, il primo TV prodotto da TP Vision, dotato di tecnologia Ultra HD 4k e piattaforma Android; stand, quello del marchio olandese che non ha certo sfigurato anche sotto il profilo dell’audio, dove numerose chicche targate Woox Innovations hanno deliziato i numerosi audiofili accorsi in fiera. Tornando al 4K, viceversa, da segnalare anche la partecipazione di Sharp, con un innovativo Tv UHD, la linea UD20, disponibile nei formati 60 e 70 pollici, Sempre in chiave UHD anche le presenze firmate Thomson, Grundig, Vestel e del nuovo volto per il mercato italiano Changhong, nonché di Haier che si è presentata a Messe Berlin carica di 15 nuovi televisori, suddivisi in 4 differenti gamme. Così come Hisense che, oltre al primo Tv con tecnologia ULED, ha presentato i primi prodotti nati dalla partnership con Loewe (sempre all’insegna dell’estrema eleganza la sua partecipazione), i due modelli 55K681 UHD-TV e 65XT810 UHD Curved TV, muniti entrambi della nuova tecnologia 4 x 4, che unisce tra loro il 4K e il quad-core process engine. Tutta all’insegna del video ultra definito anche la partecipazione di Panasonic, con gli ultimi gioielli della linea Viera, che hanno fatto da sparring partner alla grandissima novità di questa edizione della kermesse tedesca: il ritorno dello storico marchio di prodotti audio Technics che ha celebrato la sua rentrée con due nuovissime serie di prodotti, il sistema R1 “referenceclass” e il sistema C700 “premiumclass”. Ed è stato proprio il settore dell’audio una delle più importanti – e pia-
esempio, LG ha presentato una nuova lavatrice ad alta efficienza energetica in grado di completare un intero ciclo di lavaggio in 49 minuti e un’intera gamma di elettrodomestici dotati della tecnologia NFC, che consente di scambiare dati e informazioni sulla diagnostica con i moderni smartphone. Tutta incentrata sull’area cucina e lavaggio, invece, la partecipazione di Panasonic, con moderne piastre a induzione dotate di tecnologia di controllo della temperatura e lavatrici e asciugatrici con esclusiva tecnologia e funzione Auto-Care. Grandi, per non dire giganteschi, infine, i nuovi side-by-side firmati Haier che, per IFA ha deliziato tutti con due chicche davvero fuori dal comune: un frigorifero interattivo Smart Windows con connessione wi-fi, e un ventilatore dal design veramente futuristico, a prova di film di fantascienza hollywoodiano.
cevolissime – sorprese di questa edizione dell’IFA: oltre ai due già citati giganti Philips e Panasonic, difatti, i padiglioni di Messe Berlin hanno davvero rimbombato di musica di ogni genere, rigorosamente piena di bassi e a tutto volume. Protagonisti di questa “nuova onda sonora” vecchi e nuovi volti dell’industria audio: da Sony a Pioneer, passando per gli altri “mostri sacri” Sennheiser, Yamaha, Kenwood, Gibson, Harman Kardon, JVC, Teac e Onkyo, fino ad arrivare agli “specialisti del senza filo e del suono digitale” Sonos, Pure, Macrom, JAM e House of Marley.
Anche il bianco vuole la sua parte Se sul settore del bruno IFA ha fatto faville, anche il settore del bianco non ha di certo sfigurato, mettendo in campo tutto ciò che di meglio e buono l’industria dell’elettrodomestico è capace di esprimere in questo momento. Inutile quindi dire che all’evento berlinese hanno fatto – come da copione – capolino tutti i principali brand di questo settore con stand davvero mozzafiato. A iniziare dai “padroni di casa” Bosch, Siemens e Miele, fino ad arrivare ai “soliti” Electrolux, AEG, Panasonic, De’ Longhi, LG Electronics, Sharp e Samsung, e per finire agli altri colossi Haier, Beko, Smeg e Hisense. Senza dimenticare il mondo del piccolo elettrodomestico in cui hanno spadroneggiato anche Philips, iRobot, Dyson, Remington, Polti e HoMedics. Cura e igiene della persona e home care, sopra tutti, i settori che hanno riservato le migliori sorprese, con Dyson che ha presentato il
suo potentissimo robot aspiratutto 360 Eye, seguita da Samsung, con il suo innovativo Powerbot VR9000, in grado di eliminare tutti i residui di polvere proprio come una scopa elettrica. Si continua poi con Remington, con un nuovo regola capelli a prova di pelo ultraresistente e Polti, che si è presentata a Berlino reduce dal suo recente restyling del marchio. Molte le novità in vetrina, tra cui nuovissime gamme di frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie superaccessoriate e, soprattutto, ecosostenibili, efficienti e intelligenti. Tra le tanti interessanti novità, ad
Gli outsider Attenzione. Per outsider non intendiamo certamente settori nuovi e al di fuori delle attuali logiche di mercato. Ma anzi, mercati ormai considerati maturi e decisamente in crescita, sia per vendite che per appeal, tra i consumatori. Stiamo parlando dei due settori degli accessori e del networking che sono ormai diventati dei veri e propri habitué tra le sorprese più piacevoli e inaspettate di IFA. Molto affollato il settore degli accessori in cui compaiono – e non è poco – numerose aziende interamente “Made in Italy”, come Meliconi, Cellular Line, SBS, Puro e Tucano. E tutte fortemente impegnate, come da copione, nel lancio della novità più sfiziosa e funzionale e, come c’era da aspettarselo, già pronte per l’avvento del nuovo iPhone 6. Tra custodie, borse e supporti variopinti, griffati e avveniristici per forme e funzionalità, molte sono le “chicche” emerse tra i padiglioni: Meliconi, ad esempio, ha presentato la traslazione del suo maggior “cavallo di battaglia”, il Guscio, dai telecomandi agli smartphone. O ancora, Cellular Line che ha animato gli stand con una linea studiata appositamente per i più piccoli, nonché ricaricato di energia i visitatori con dei caricabatteria portatili davvero potenziati. Fino ad arrivare a Puro con un’elegantissima linea di cover e custodie firmate Just Cavalli. Sul fronte networking, invece, la battaglia si è combattuta per lo più sui contenuti tecnologici, non risparmiando di certo sorprese a visitatori e addetti ai lavori. A iniziare da AVM che ha presentato le ultimissime innovazioni della sua linea di prodotti Fritz! o a D-Link che ha approfittato della fiera brandeburghese per lanciare la sua nuovissima linea di prodotti per la domotica e la videosorveglianza. Una battaglia davvero aspra a cui hanno partecipato anche TP-Link, Sitecom e Netgear, presenti anche loro in fiera con degli stand di evidente impatto scenico.
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Ancora numeri in crescita per le due grandi fiere asiatiche
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umeri sempre più da capogiro per la 34esima edizione di Hong Kong Electronics Fair (Autumn Edition), grazie a ben 4.100 espositori, in netta crescita rispetto ai 3.436 espositori della scorsa edizione. L’evento (di cui sarà disponibile un ampio reportage sul prossimo numero di Elettroradio Informazioni, ndr), organizzato come sempre dall’Hong Kong Trade Development Council, si terrà da lunedì 13 a giovedì 16 ottobre negli abituali saloni dell’Hong Kong Convention and Exhibition Centre di Wan Chai. Molte le tipologie di prodotto in mostra, dalla più tradizionali, come PC e periferiche, fino alle più innovative, come tablet, prodotti wereable e stampanti 3D. Proprio a questo proposito, difatti, Benjamin Chau, Deputy Executive Director di HKTDC, ha tenuto a sottolineare: “Attualmente, nel mercato vi è una domanda sempre più crescente di prodotti elettronici indossabili. La prossima edizione di Electronics Fair conterrà una nuova zona per l’esposizione e per la vendita vetrina dedicata proprio a questo tipo di prodotti. Un’altra nuova zona che verrà lanciata in fiera sarà poi quella della stampa 3D, dove gli espositori presenteranno le loro innovative stampanti e la loro tecnologia più all’avanguardia”. Per il resto, spazio poi a ogni tipo di gadget e “chicca” elettronica, come prodotti dei settori audiovisivo, digital imaging, gaming, i-World,
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Tornano Hong Kong Electronics Fair ed ElectronicAsia
navigazione e automotive, piccoli elettrodomestici e sicurezza. Anche la Hall of Fame, da sempre luogo privilegiato della fiera dedicato ai grandi brand dell’elettronica, metterà in mostra marchi ben noti e prodotti alla moda, e annovererà grandi aziende come Binatone, Fujikon, Goodway, Oregon Scientific, Tunbow e VTech. L’Invention Zone, invece, metterà in mostra tutti i tipi di innovazioni hi-tech di espositori provenienti da
ogni parte del mondo. “Per quanto riguarda l’andamento del business, abbiamo notato un crescente interesse tra gli acquirenti a effettuare piccoli e frequenti ordini”, ha poi continuato Benjamin Chau, “Continueremo quindi a proporre la Small-Order Zone, che fungerà da piattaforma per tutti gli acquirenti che vorranno procurarsi partite di prodotto più piccole, che vanno da 5 a 1.000 pezzi”. La SmallOrder Zone sarà disponibile anche online, con pagamento immediato tramite PayPal e con varie modalità di spedizione disponibili per
determinati prodotti. Come ormai abitudine, inoltre, in concomitanza all’Hong Kong Electronics Fair si terrà anche l’edizione 2014 di ElectronicAsia, una delle principali fiere mondiali di componenti e tecnologie per l’assemblaggio e per le celle fotovoltaiche, giunta ormai alla sua 18esima edizione. Nella scorsa edizione dell’Hong Kong Electronics Fair, oltre ai 3.400 espositori provenienti da più di 30 diverse Nazioni, si sono registrati oltre 68mila visitatori, provenienti da 135 Paesi, per uno spazio espositivo totale di quasi 80mila mq.
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Colonia e Tokyo si riconfermano due delle capitali mondiali del gaming con migliaia di espositori, nuovi titoli presentati e centinaia di migliaia di visitatori
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Le fiere d’estate “riscaldano” il mercato d’inverno A
nche quest’anno l’immancabile appuntamento estivo con il Gamescom di Colonia ha contribuito ad aumentare l’hype per i titoli videoludici più attesi. Nonostante il grosso è stato presentato all’E3 di Los Angeles, la manifestazione europea è stata l’occasione per testare le versioni definitive dei titoli di imminente uscita, mostrare i progressi in corso per i titoli che vedran-
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no la luce durante il 2015 e, perché no, anche per qualche annuncio a sorpresa. Parlando di numeri, quest’anno la fiera ha visto un afflusso di circa 335mila visitatori, (5mila in meno rispetto al 2013) che dal 13 al 17 agosto hanno invaso gli oltre 140mila metri quadri dei padiglioni per toccare con mano quello che i 700 espositori (ben 65 in più rispetto al 2013) sono stati ben lieti di mostrare. Ma passiamo ora all’aspetto più interessante e divertente: i giochi. Partiamo subito con il nuovo capitolo di Lara Croft, soprattutto per il fatto che è stato deciso di farlo diventare un’esclusiva, ma solo per pochi mesi, per le console Microsoft. Rimanendo in casa Microsoft, la console di Redmond punterà molto sui titoli Indie: nei prossimi mesi è infatti prevista una vera
e propria invasione, tra cui prodotti veramente interessanti come The Escapist, un simulatore di prigione tutto sviluppato a 16 bit degli immortali Team17. Il team Remedy ha stupito tutti con il suo Quantum Break, gioco action in terza persona previsto per il 2015 che, a quanto si mormora, prevede anche una serie Tv dedicata; previsto invece anche il ritorno di Fable con Fable Legends, molto votato al multiplayer. Anche i fan di Halo sono stati accontentati, arriverà a breve la Master Chief Collection, super cofanetto che comprenderà tutti i 4 Halo completamente rimasterizzati in grafica next gen, con tanto di accesso alla versione beta del 5. Aver venduto 10 milioni di console consente sicuramente a Sony una discreta tranquillità. In ogni caso, in questi mesi l’azienda giappo-
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nese non è stata di certo a guardare. Due delle frecce più importanti nell’arco di Sony sono senz’ombra di dubbio Infamous: First Light e Little Big Planet 3: il primo, anche se solamente un DLC legato a Second Son, regalerà 5 ore in più di gioco facendo vestire i panni di Abigail “Fetch” Walker, mentre il secondo è il terzo capitolo dello storico gioco di piattaforme di Sony, che oltre a debuttare su PS4 aggiungerà caratteristiche di gioco veramente uniche. Gamescom è stata l’occasione per annunciare Vanishing of Ethan Carter, titolo sviluppato da Square Enix di cui non si sa solo che sarà un’avventura dalla grafica impressionante. Rivolto alla modalità cooperativa sarà Hollow Point, action game dove a capo di un gruppo di mercenari si dovranno svolgere missioni sempre più difficili. A Sorpresa è poi arrivato il trailer di Rime, titolo tutto nuovo dalla superba grafica in cell shading il cui filmato fa pensare a un’avventura grafica ambientata su un’isola piena di trappole ed enigmi da risolvere. Sembra poi che Sony stia attraversando una fase di vero e proprio thriller: anche gli ultimi due titoli della sua faretra possiedono un’ambientazione del tutto particolare, come Until Dawm che vedrà 8 ragazzi trascorrere la notte in un’isolata baita di montagna alle prese con un serial killer, o come Bloodborne, un survival horror con un’ambientazione cupa in pieno stile gotico. Electronic Arts sfornerà tutto, o quasi, nei mesi da settembre a Natale. Il titolo top per il Natale sarà Dragon Age: Inquisition di Bioware, previsto per il 21 novembre. I primi due episodi hanno venduto non poco e anche per il terzo di preannuncia un notevole successo. Fino a qui niente di nuovo, come ogni anno vedranno la luce i nuovi titoli EA Sport: uno nuovo (Dragon Age) e un aggiornamento/nuovo titolo per The Sims. All’appello manca poi Battlefield, da anni il rivale dichiarato di Call of Duty per quanto riguarda gli FPS, che quest’anno non parteciperà alla battaglia di vendite del Natale ma farà il suo ingres-
so solamente nella primavera del 2015. Per UBi Soft a parlare è stato il quarto capitolo di Far Cry, che per l’occasione trasferisce l’ambientazione dalle storiche foreste alle vette dell’Himalaya, mettendo i giocatori di fronte alle angherie di un perfido dittatore. Come al solito, grafica di altissimo livello e gameplay fedele ai predecessori. Venderà sicuramente. Anche Activision ha presentato un aggiornamento di tutto quello che uscirà nei mesi tra settembre e dicembre, periodo in cui giocherà tutte le sue carte. Destiny è già uscito, ed è stato un successone di vendite, mentre manca poco per Trap Team, nuovo spin off di Skylanders che sfrutterà non solo il concetto di statuine collezionabili da far interagire con il gioco, ma anche di nuovi accessori nonché una versione per tablet iOS, Android e Kindle Fire. Uscirà il 10 ottobre. Call of Duty: Advanced Warfare uscirà invece i primi di novembre e, molto probabilmente, sarà uno dei titoli che domineranno il Natale. Evolve è stato il fiore all’occhiello per 2K, soprattutto per il concetto di gioco completamente nuovo che metterà 5 giocatori a collaborare tra loro per sconfiggere un gigantesco mostro controllato da un’altro giocatore, il tutto naturalmente online. NBA 2K14 e WWE 2K14 si confermeranno naturalmente come i migliori titoli di basket e wrestling dell’anno per cui le vendite sono praticamente assicurate.
Tokyo Games Show: non solo anime e manga Dal 18 al 21 settembre scorso all’interno dell’imponente Makuhari Messe di Chiba, nei pressi di Tokyo, è andato in scena il Tokyo Game Show, vetrina importante per tutti quei titoli provenienti dal Giappone poi riadattati e tradotti per il mercato occidentale: le stime parlano di 1.663 titoli presentati e di oltre 220mila visitatori. Primo tra tutti, l’attesissimo Final Fantasy XV che arriverà a marzo 2015 per PS4 e Xbox One, di cui una demo giocabile per qualche ora sarà disponibile in anteprima per tutti coloro che acquisteranno Final Fantasy Type-0 HD. Durante lo show dagli occhi a mandorla anche l’ultima creatura di Hideo Kojima, il nuovo Metal Gear: Phantom Pain, ha avuto la sua fetta di visibilità con un filmato inedito che ha fatto finalmente capire ai più quanto sia curato il primo capitolo per le console next gen. Le altre grandi novità della fiera sono poi state, nell’ordine, una versione rimasterizzata di Dead or Alive 5, il quarto Monster Hunter, Resident Evil Revelation 2, secondo capitolo della saga Capcom con un gameplay identico al predecessore, la nuova avventura RPG di Namco Bandai Tales of Zestiria e molti altri interessanti titoli che non mancheranno di invadere i negozi nei prossimi mesi. Naturalmente, come c’era da aspettarselo, la parte del leone l’ha fatta sicuramente Sony che, oltre che giocare in casa, si è resa protagonista di una presentazione in grande stile in cui ha sfornato, una dietro l’altra, sorprese e anticipazioni davvero succulente: dal gameplay di Dragon Quest: Heroes, l’atteso titolo sviluppato da Omega Force in uscita in Giappone nella primavera del 2015 e in Europa e Stati Uniti in autunno inoltrato, fino a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain per PS 4. Per il resto, chicche e anticipazioni per migliaia e migliaia di otaku (i patiti di manga, anime e videogiochi del Sol Levante) accorsi in massa tra gli stand dei 421 espositori. Una su tutte: il fidanzato virtuale in grado di accontentare tutte, ma proprio tutte, le single di ogni età.
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Social gaming o gaming social? Il dubbio sovviene scrutando i dati relativi ai cinguettii in rete
Anche i gamer hanno i loro tweet
di Barbara Bianchi
L’
estate ormai conclusa vede il ritorno alle attività indoor e The Fool ha deciso di raccogliere le maggiori novità del settore ludico next-gen, unendo le due più grandi fiere di videogiochi a livello internazionale, Tokyo Game Show e Gamescom, per osservare quanto e come i fanatici del settore si siano confrontati a suon di cinguettii. Ben 5.990 tweet hanno coperto l’arco temporale dei due eventi, ma è in corrispondenza delle giornate d’inaugurazione e conclusione del Gamescom, 13 e 17 agosto, che vengono registrati i maggiori picchi di conversazione, con 9 tweet al secondo. Il Gamescom, che si tiene ogni anno a Colonia, è considerato il più importante evento europeo del settore videogames e intrattenimento digitale, accogliendo ogni anno una moltitudine di sviluppatori e, negli ultimi due giorni di fiera, anche un pubblico di amatori. I tweet più popolari fanno del nuovo capitolo della saga calcistica Pes2015 una delle presentazioni più attese della fiera. Mentre sembrano molto apprez-
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zate da @agus_network, e da decine di retweeter, le promoter girls di Gloop, distributrice di videogame manga per mobile, presenti al Tokyo Games Show. I maggiori portali dedicati a tecnologia e digital gaming seguono gli eventi toccando i 169 tweet per utente. Tra gli utenti più attivi non manca qualche giovane appassionato, come @sergio05rule, e blogger come @edoedo77. Testate e blog di settore dominano anche la classifica degli utenti più popolari (calcolati secondo il numero di citazioni, siano esse mention o retweet) capitanati dal profilo twitter di @youtube, che raccoglie 726 menzioni. Seguono @multipayerit, storico magazine italiano per il settore videogiochi, menzionato in un centinaio di tweet, e i blog @gamesoulblog, @hdblog, @everyeye, @ign, rispettivamente con 94, 43, 38 e 35
menzioni. Tra i popolari è presente @gamescom, profilo ufficiale dell’evento, mentre non compare @tokyo_games_show. Tra i twittatori popolari troviamo anche Antonio Fucito (@tanzen) editore associato di Multiplayer.it e il CEO di Sony, Kaz Hirai (@kazhiraiceo). Per quanto riguarda la capacità dei singoli utenti Twitter di generare Impression troviamo al primo posto @repubblicait: la testata giornalistica genera 3.593.500 impression. Al secondo posto torna il magazine di settore @multiplayerit con 2.405.048 impression, seguita da @wireditalia con 641.625 impression. Il solo podio genera 31.3% dell’engagement totale. Spostando il focus su contenuti, hashtag e parole chiave, si riconferma netta la vittoria per la fiera di Colonia: Gamescom è la parola chiave più utilizzata con 4.422 citazioni, seguita da 2014 con 2.918 citazioni. #gamescom è l’hashtag più utilizzato con 616 citazioni, delle quali 294 con utenti unici, seguito da #gamescom2014 con 101 citazioni, 55 con utenti unici. Tra le società di produzione di videogames spiccano Sony, con 424 citazioni, seguita da Microsoft con 273. Nello strano gioco di numeri le piattaforme di punta prodotte dalle due società si inseriscono in classifica in maniera inversamente proporzionale alle madri: scongiurando anche il disastroso lancio di XboxOne, Xbox,
Nei tre grafici, dall’alto in basso: la timeline degli orari, gli utenti attivi e quelli popolari
prodotto Microsoft, conta 244 citazioni, contro le 200 di PS4. Gli hashtag mostrano i giochi di punta per la stagione 2015. I soccer games hanno la migliore con #pes2015 e le sue 50 citazioni, e #fifa15 con 45 citazioni. Degno di nota #assasincreed, con 29 citazioni, presente anche come parola chiave Creed, con ben 163 citazioni, e con #acunity con 18 ci-
tazioni. Dettano una significativa tendenza, seppur con volumi minori, Bloodborne, gioco di azione con ambientazione dark fantasy e Metal Gear Solid V, gioco di fantascienza che anche detto The Phantom Pain, che per complessità del nome, nella, maggior parte dei casi, compare nei 140 caratteri attraverso una sola delle parole o crasi create all’occorrenza.
L’avvento dei social media e del mobile ha cambiato anche il mondo del gaming
social
Videogiochi
2.0
di Roberto Zarriello
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icordate la Nintendo 64? Tra le avventure di Super Mario e The Legend of Zelda quante ore abbiamo trascorso davanti a quella scatola nera? Il mondo dei videogame è cambiato moltissimo rispetto ad allora. Oggi tra PlayStation 4, Xbox e Wii giocare ai videogame non è più la stessa cosa, grazie alle nuove tecnologie che ci permettono di salvare le nostre partite illimitatamente, controllare i movimenti con il nostro corpo, giocare online con altri utenti. Ciò che prima era un’attività solitaria o al massimo da condividere con pochi amici, è oggi diventata un’esperienza di gioco collettiva. E se prima potevamo passare giorni e giorni a cercare di superare un livello, oggi basta seguire passo dopo passo i walkthrough presenti in rete o chiedere aiuto agli esperti sui forum. L’esperienza di gioco si amplifica, come in FiFA Ultimate Team, con web app e applicazioni per smartphone e tablet che prevedono anche lo scambio di figurine e di oggetti inerenti al gioco - e la conseguente nascita di un mercato nero di crediti in-game. Anche in GTA V, uno dei giochi più venduti, è prevista una modalità multiplayer online, inclusa nel gioco, che permette fino a 16 giocatori di giocare missioni co-operative, deathmatch, e altro. L’ultimo arrivato è Destiny, ideato dalla stessa software house di Halo, ambientato in un universo preesistente a cui è possibile accedere da singolo ma anche in modalità multiplayer online. Molto più simile ad una saga lettera-
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ria che ad un gioco, con archi narrativi autoconclusivi che raccontano una storia più grande, ideata per durare anni e che ruota intorno ad una complessa mitologia. Il mondo dei videogiochi ha var-
cato i limiti delle console per occupare sempre più spazio nel world wide web. Pensiamo ai tanti giochi online e soprattutto ai MMORPG come il celeberrimo World of Worldcraft, giocabi-
le esclusivamente online e con il pagamento di un canone. I giochi di ruolo, già diffusi nella convenzionale forma ‘dal vivo’ - Dungeons and Dragons nasce negli anni Settanta - sfruttano oggi il potere della rete per riunire i giocatori che, da sconosciuti diventano alleati in battaglia o acerrimi nemici, abitanti di un mondo fantastico. Le interazioni tra i personaggi seguono le regole dettate dall’universo creato ad hoc che spesso pone l’individuo in secondo piano rispetto alla comunità e che crea nuove forme di aggregazione che danno vita a relazioni autentiche, seppur mediate. Come non citare, poi, i social games, diffusisi soprattutto con l’avvento di Facebook. In principio era Pet Society, poi sono arrivati Farmville e Candy Crush Saga. Giochi in cui è impossibile andare avanti senza l’aiuto degli altri utenti del social network, disposti a regalare vite e strumenti necessari al compimento di livelli che sembrano non finire mai. Secondo una recente ricerca condotta da Facebook e presentata alla Game Developer Conference, sono circa 375 milioni le persone che ogni mese accedono a videogiochi collegati a Facebook e che condividono ogni giorno una media di 735 milioni di attività legate ai videogiochi. Cosa ci riserva il futuro? Il settore del social gaming sta cercando di allontanarsi da Facebook verso nuove piattaforme, soprattutto più facilmente accessibili da mobile.
l’atteggiamento Porsi al servizio del cliente e non viceversa...
T
ante sono le persone che ritengono di essere all’avanguardia nella vendita quando possono contare su un prodotto di ultima generazione, su proprie abilità dialettiche, e comunque buone competenze comunicative all’interno di un ambiente favorevole alla vendita. Tuttavia l’atteggiamento mentale verso il potenziale acquirente è la maniera principale per riuscire a vendere più che la bontà del prodotto, doti personali o peculiarità ambientali. Mentre tanti suppongono, e sembra quasi
vero, che il cliente per diventare acquirente deve cambiare l’ atteggiamento, nella maggioranza dei casi si tratta, invece, di modificare il proprio atteggiamento soprattutto se
si riscontrano difficoltà nella vendita: un atteggiamento mentale negativo verso la clientela è la maniera sicura per non vendere. William James docente di psicologia all’università di Harvard definisce l’atteggiamento come “la più grande scoperta della mia generazione”. La disposizione mentale che abbiamo verso noi stessi (di difesa, di incertezza, di sospettosità oppure di riuscita, di entusiasmo e di aspettativa di successo) determina l’atteggiamento verso il potenziale acquirente. La maniera migliore per assumere l’atteggiamento mentale positivo per vendere (qualsiasi cosa a chiunque) è cominciare a comportarsi come se si abbia già un atteggiamento positivo verso se stessi, quindi verso il cliente: si tratta di pensare, camminare, apparire, in una parola comportarsi ‘come se’ si fosse una persona di successo, all’avanguardia; solo allora si capirà che la vita è monotona solo per le persone monotone, mentre la vita è interessante solo per le persone interessanti. Pertanto conviene convincersi mentalmente di essere già quello che si desidera diventare: un venditore di successo. “Quando ha iniziato a diventare un asso della vendita?” chiede il giornalista ad uno dei più celebri piazzisti americani: “quando ho iniziato ad avere l’atteggiamento del venditore: vendere qualsiasi cosa a chiunque, prima ancora di raggiungere il successo nella vendita”. In una parola si tratta di cercare di essere già quello che si vorrebbe
psicology
All’avanguardia nella vendita:
Dr. Paolo Zucconi, neuropsicologo clinico e psicoterapeuta comportamentale contributor@eimag.it
diventare sin da quando ci si sveglia al mattino: pensare, parlare, agire, camminare e comportarsi come la persona che si desidera diventare: questo è l’atteggiamento positivo. L’atteggiamento positivo è sapere esattamente ciò che si vuole. Vendere. La ragione per cui molte persone riescono ed altre no è una sola: l’atteggiamento o disposizione mentale. Non è l’intelligenza, l’abilità comunicativa e tanto meno la tipologia del prodotto che porta all’acquisto. Ciò che fa la differenza è l’atteggiamento verso il cliente che determina l’atteggiamento del cliente verso di noi. Prima ancora è l’atteggiamento mentale verso se stessi. Il punto di partenza è quindi l’immagine mentale che ognuno porta dentro di sé che solitamente è la risultante di ciò che ciascuno, nel bene e nel male, ha realizzato in vita sua. Se uno pensa ciò che ha fatto di solito si sottovaluta perché non prende in considerazione ciò che, ancora di più, potrebbe fare in futuro. L’importante è sapere ciò che si vuole veramente. Chi vende a stento e con difficoltà possiede di sé una immagine mentale del venditore mediocre, magari sull’orlo del fallimento. Se si desidera veramente incrementare le vendite non bisogna attendere eventuali opportunità di future vendite, piuttosto atteggiarsi, subito, a venditore di successo comportandosi come se si fosse già un asso nella vendita. Ecco quindi come il nostro modo di pensare modifica il nostro comportamento.
trade marketing
La seconda vita del Back to School
di Massimo Bolchi
“B
ack to School”: basta la parola per identificare quello quello a cui intendiamo riferirci. O maglio: bastava. Perché da qualche anno a questa parteil concetto di Back to School, in passato riservato ai prodotti e alle merceologia tipiche dello scolaro o dello studenti, si è progressivamente allargato fino a diventare non più un riferimento di categoria, bensì un riferimento temporale, un’altra data che si è aggiunta a quelle classiche di richiamo dello shopping in quanto tale. Gli esempi di questa dinamica non mancano di certo, a parti forse dal più eclatante di tutti: la campagna “Back to MAKE UP School” delle profumerie Limoni e La Gardenia. a partire da sabato 20 settembre, venti store delle due insegne del beauty luxury hanno attivato un vasto calendario di corsi di Make Up aperti a tutti e gratuiti. A meno di voler legare l’iniziativa alla vanità di studentesse che sognano di farsi belle per il rientro a scuola, qui il nesso logico tra Back to School e cosmetici è quanto meno forzato. Né appare molto più stretto quello dell’iniziativa “Be Original” di Original Marines, che racchiude in sé la campagna pubblicitaria e il catalogo Autunno/Inverno del brand napoletano di abbigliamento giovane, firmata da Oliviero Toscani. “Il nuovo catalogo consumer Original Marines era disponibile da agosto presso tutti i punti vendita per prepararsi con stile al back to school”, comunica l’azienda per “agganciarsi” in
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La scuola fa ”scuola” ad ADV e promotion
qualche modo allo spirito del tempo, aggiungendo: “College, Gym, Punkish, Nature, Dreams, Ice Park, Military, Black&White alcuni dei temi che rivelano le proposte della collezione tra banchi di scuola condividendo i primi segreti, scorrazzate in bicicletta o salti con lo skate”. Non è da meno l’Acqua Minerale San Benedetto che esplicitamente dichiara “nel periodo dell’anno commercialmente più d’appeal per il target di riferimento, il Back to School, lanciamo la nuova campagna Tv a supporto della linea San Benedetto Kids dal claim: “Bevi bene, cresci giocando!” in televisione a partire dal 7 settembre. A frasi largo in un’arena commerciale e di marketing così affollato, benché - fortunatamente - non da nuovi concorrenti diretti, sono le classiche insegne della distribuzione, che hanno affilato le consuete armi per sedurre il target scolari/ stuentti e le rispettive famiglie in quello che probabilmente è stato
l’ultimo Back to School come lo abbiamo conosciuto finora. Se infatti si farà realtà l’anno prossimo quanto più volte annunciato dalla ministra dell’Istruzione Stafania Giannini circa il passaggio alla “scuola digitale” e ai testi di apprendimento in formato elettronico, anche il panorama e le liste della spesa del Back to School sono destinate a modificarsi profon-
damente nella loro composizione. Nel dubbio Amazon ha comunque deciso di portarsi avanti con il lavoro, lanciando quest’anno una vetrina, uno oniline shop-in-shop che sotto il claim insostituibile del “Back to School” ha raggruppato un’articolata panoplia di prodotti del suo assortimento, dalle lampade da tavolo all’abbigliamento, dai device elettronici ai libri di te-
sto, corredati anche dalle liste dei titali adottati dalla varie classi di tutte le scuole d’Italia. Un’offerta che ha riscosso un gradimento di tutto rispetto, ma la trasizione alla scuola digitale non è scevra da rischi, e non solo sotto il profilo didattico, se è vero quanto ha riscontrato un sondaggio condotto dalla National Retail Federation negli USA, dove
si prevede che quest’anno la spesa per lo shopping back-to-school si aggirerà intorno ai 74,9 miliardi di dollari, con un aumento del 7% della spesa per prodotti elettronici quest’anno, con una media di circa 212,35 dollari per studente per il nuovo anno scolastico. Nello shopping online alla ricerca di occasioni di risparmio su un esborso così consistente, tuttavia sono agguato schiere di “truffatori digitali”; come ha sottolineato MarkMonitor, MarkMonitor società specializzata nella protezione del marchio, ha identificato oltre 23.000 annunci on-line di tablet contraffatti, clonati o appartenenti al mercato grigio in un solo giorno di monitoraggio. Tornando infine alle nostre insegne e alla loro attività legata al ritorno a scuola, la prima cosa che si rileva è una doppia conferma. La prima è la conferma della consueta attenzione al periodo, nonostante la sua tendenza ad esse-
re declitano in chiave multimerceologica; la secondo è la conferma che per conquistare il consumatore servo tra cose: taglio prezzo, sconto e regali. In altre parole, la creatività nella costruzione dell’appeal dell’offerta ha anche quest’anno lasciato spazio totalmente agli hard fact dei prezzi ribassati, con poco altro di contorno. Basti guardare alle offerta delle maggiori insegne: Da Media World alla ormai quasi sparita Saturn, che però non ha rinunciato al canto del cigno, con una promozione appunto denominata “Back to school con l’Hi-Tech Saturn”, che ha visto in copertina un tablet Asus a prezzo ribassato e a cui si sono aggiunti, sempre in offerta, stampanti, computer portatili e router. Ha puntato invece sugli omaggi la catena Unieuro, che - a fronte di una spesa di almeno 100 euro - regalava agli studenti uno smartphone Samsung S5830 o un e-book reader Kobo Glo. Si passa invece a un mix sconto più regalo con la promozione “Svuotanegozio” di Euronics, supportata da una campagna plurimediale firmata da Max Information. Oltre ai prezzi d’occasione annunciati su un’ampia scelta di prodotti, con un occhio di riguardo ai personal communication device, l’insegna offriva agli acquirenti di un cellulare di nuova generazione (tra quelli partecipanti all’iniziativa “Smartphone Free Music”) la possibilità di scaricare gratuitamente fino a 600 canzoni a scelta dal vastissimo catalogo di Sony Music, forte di oltre 500.000 brani.
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categoria, bensì un riferimento temporale, un’altra data che si è aggiunta a quelle classiche di richiamo dello shopping in quanto tale
focus IT di Federico Cociancich
I notebook tornano con il Back to School Dopo i risultati deludenti degli anni scorsi i primi mesi dell’anno hanno mostrato un’inversione di tendenza, nonostante marchi prestigiosi come Sony, Toshiba e Samsung abbiano deciso di abbandonare il mercato
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l settore notebook e Pc si sta, seppur timidamente, riprendendo, con i primi che sembrano essere ad un vero punto di svolta. Vuoi per l’introduzione dei nuovi formati convertibili, vuoi per la fine del supporto a Windows XP che sta costringendo le grandi aziende ad aggiornare il loro parco macchine, il mercato laptop e Pc lascia sperare in un fine anno in crescendo. Poco più di un anno fa, nel primo trimestre del 2013, desktop e notebook subivano un calo di vendite che oscillava tra l’11 e il 14%, sorpassati per la prima volta, per numero di pezzi, dai tablet. Da diverso tempo gli esperti hanno pronosticato una veloce sparizione dei Pc proprio a favore di smartphone e tablet, più adatti a una vita sempre in movimento come quella odierna, ma sembra che le previsioni fossero quantomeno azzardate nei tempi. Nonostante i tablet siano diventati device sempre più belli e performanti, i computer rimangono gli strumenti più adatti
per la produttività e in alcuni casi per l’utilizzo domestico. Un discorso a parte andrebbe fatto per le nuove versioni di trasformabili, sempre più tecnologici ed efficienti, che possono essere utilizzati come tablet o notebook a seconda della necessità, ma che ancora non riescono a generare volumi così importanti. Secondo un rapporto di Canalys, nel mondo nel secondo trimestre 2014 sono stati venduti quasi 124 milioni di Pc (tablet inclusi), con un incremento rispetto all’anno precedente del 14%. Sia per quanto riguarda i desktop, sia per i notebook, il leader di mercato si conferma Lenovo, seguito a breve distanza da HP e con Dell sul terzo gradino del podio. Secondo una ricerca Digitimes HP e Lenovo si stanno sfidando in un testa a testa che li vede vendere circa 7 milioni di pezzi a trimestre ciascuno, con una proiezione di circa 28 milioni di pezzi per quest’anno. Apple e Samsung completano la Top
5, con il produttore coreano che ha però deciso di abbandonare il mercato europeo per concentrarsi su settori più profittevoli. Questo probabilmente lascerà spazio a marchi come Asus e Acer che ultimamente hanno sofferto in termini di market share. Le spedizioni di notebook in Nord America e nella regione EMEA sono state pari al 13%, con un incremento dell’8% anno su anno, aiutate da una buona crescita nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti. La crescita nei mercati sviluppati può essere attribuita a diversi fattori: dal miglioramento delle condizioni economiche alla migrazione dal sistema operativo XP che continua a guidare l’aggiornamento del segmento aziendale. I Chromebook stanno ottenendo consensi specialmente negli Stati Uniti, con una crescente domanda da parte dei consumatori e del mondo Education. L’utilizzo di processori Intel Atom Bay Trail e la discesa del prezzo dei dispositivi touch-screen rappresentano il mo-
Back to School ai principali produttori.
Lenovo Ecco cosa ci ha risposto Lenovo tramite Giuseppe Finocchiaro, Direttore Esecutivo per il Sud Europa di Lenovo consumer. Sembrava che tablet e convertibili dovessero far scomparire i notebook classici in pochi mesi, invece si sta assistendo a un seppur timido ritorno al notebook tradizionale, come mai secondo voi? In effetti al momento dell’esplosione del tablet, il notebook “tradizionale” ha inizialmente sofferto. Ma con il tempo, gli utenti hanno capito che l’utilizzo di un tablet soddisfa esigenze diverse da un notebook. È ideale per la connessione in mobilità, per rispondere alle email, per vedere foto e video, ma ad esempio non è l’ideale per chi deve lavorare, scrivere o “produrre contenuti digitali” in generale. Ecco perché il notebook sta avendo ultimamente un trend di crescita nuovamente importante.
tivo principale della riduzione dei costi di notebook consumer. Riguardo alla mancata crescita del mercato dei tablet, Tim Coulling, Senior Analyst di Canalys ha affermato: “Il rallentamento dell’innovazione sta creando un problema per i produttori di tablet. Il mercato di questi dispositivi si sta trovando nella stessa situazione del mercato notebook di qualche anno fa, con minimi incrementi nelle prestazioni hardware che costituiscono il motivo principale che spinge ad un upgrade. Ma se si considerano le attività più comuni che i tablet devono eseguire, la necessità di maggiore potenza spesso non è evidente. I fornitori dovranno lavorare sodo per dare nuove ragioni ai consumatori per aggiornare i propri prodotti. Inoltre con l’aumento della dimensione degli smartphone c’è il reale pericolo che il mercato dei tablet da 7” sia profondamente sconvolto.” Abbiamo fatto qualche domanda sulla situazione di mercato e sul
Quali sono i punti di forza dei vostri prodotti? Lenovo si distingue per ampiezza di gamma (prodotti per tutte le esigenze, sia di tipo tecnico che economico), per un’attenzione sempre più elevata al design e, cosa forse ancora più importante, per ergonomia, semplicità di utilizzo e adattabilità alle diverse esigenze degli utilizzatori. In Lenovo siamo infatti convinti che sia la tecnologia a doversi adattare alle persone, e non viceversa: per questo tutti i nostri nuovi prodotti sono multimodali, ovvero con modalità d’uso diverse a seconda del momento della giornata e del tipo di fruizione: laptop per scrivere, stand o tent per visionare presentazioni e video, ecc Perché secondo voi gli Ultrabook non hanno avuto il successo sperato? All’inizio il costo elevato può aver frenato le vendite, soprattutto in ambito consumer, perché l’utilizzatore non era ancora disposto a pagare un incremento di prezzo per
le caratteristiche offerte. Ma non è stato affatto un insuccesso, in quanto ha avuto buoni risultati in quel specifico segmento di prezzo in cui l’Ultrabook era posizionato. Il Back to School è ancora un periodo importante, per le vendite di computer? Come lo promuovete? Si lo è ancora, insieme al periodo prenatalizio, e i numeri lo dimostrano. Sono i momenti tradizionali in cui aumenta il flusso di comunicazioni importanti e offerte da parte di tutto il mercato. È ancora in corso una campagna Lenovo che ha visto un forte investimento pubblicitario su tutti i principali quotidiani – nazionali e locali - e su alcuni importanti settimanali, che ha avuto come prodotto di riferimento il nostro modello di punta, lo Yoga 2 Pro; inoltre Lenovo è stata presente su tutti i flyer delle più grandi catene retail.
Giuseppe Finocchiaro, Lenovo
HP Italia Per HP Italia risponde alle domande Giampiero Savorelli, PPC PC Category Director. Sembrava che tablet e convertibili dovessero far scomparire i notebook classici in pochi mesi, invece si sta assistendo ad un seppur timido ritorno al notebook tradizionale, come mai secondo voi? Fin dal lancio dei primi tablet ho sottolineato che non avrebbero mai sostituito interamente i tradizionali notebook. I consumatori hanno esigenze diverse e il mercato deve essere in grado di offrire device per ogni tipo di necessità. Oggi HP offre un’ampia gamma di prodotti e servizi molto apprezzati dal mercato e capaci di rispondere alle richieste di utilizzo dei nostri clienti. Quali sono i punti di forza dei vostri prodotti?
Giampiero Savorelli, HP Italia
focus IT
Le offerte della distribuzione Da metà agosto a fine settembre sono state tante le offerte di notebook e dispositivi informatici presenti sui volantini e gli scaffali della grande distribuzione, così come dei negozi specializzati, sono finalmente tornati a riempirsi di modelli. Purtroppo l’impressione è che il canale continui a puntare molto sull’effetto “prezzo super-super-scontato” senza sfruttare la valorizzazione dei prodotti e delle novità tecnologiche: sui volantini le descrizioni dei dispositivi sono semplici raccolte di acronimi in alcuni casi con macroscopici errori e mancanze.
particolari avete in questo determinato periodo? Sicuramente si. Storicamente il back to school rappresenta un momento importante per le vendite di prodotti tecnologici, così come il periodo natalizio. HP si è presentato a questo appuntamento con nuovi prodotti adatti a molte esigenze. Segnalo i nuovi lanci, come l’HP Pavilion x2, un tablet Windows in formato 25,4 cm (10”) con funzionalità complete che si trasforma in un laptop completo con tastiera/ coperchio scollegabile. Pavilion x2 è un PC 2-in-1 portatile, versatile ed eccezionalmente conveniente dotato di processore Intel® Atom di ultima generazione, di altoparlanti anteriori con audio DTS e di batteria con quasi 12 ore di autonomia.
Toshiba
La gamma di prodotti HP comprende PC tradizionali, notebook, convertibili e tablet, ed è quindi adatta ad ogni tipo di consumatore. La qualità dei materiali e del design è un nostro punto di forza, considerando che molti clienti utilizzano device personali anche per lavoro e viceversa. La nostra offerta comprende inoltre servizi quali HP DataPass, una soluzione che permette al cliente attraverso una SIM 3G/4G marchiata HP, senza bisogno di un contratto, di avere 250 MB di traffico mensile e HP Connected Music, un servizio offerto in collaborazione con Universal Music. Grazie alla collaborazione con la major, siamo in grado di erogare un valore aggiun-
to agli utenti: un servizio di play list radio che consente di sperimentare esperienze musicali esclusive e innovative. I cosiddetti “convertibili” non hanno convinto del tutto i consumatori, come mai secondo voi? L’andamento dei convertibili nell’ultimo anno è stato positivo, anche se ovviamente il segmento non è cresciuto a tassi paragonabili a quello dei tablet. Si tratta di un mercato molto più recente e ancora di nicchia. Il Back to School è ancora un periodo importante, per le vendite di computer? E quali promozioni
Toshiba ha recentemente annunciato l’uscita dal mercato consumer dei notebook con l’intenzione di focalizzarsi sul più profittevole mercato del business-to-business (con l’obiettivo di far crescere le vendite nel segmento del 50% entro l’esercizio 2016). Purtroppo questo porta alla riduzione di un quinto dell’organico (attualmente 900 addetti) e il taglio di 20 miliardi di yen (circa 140 milioni di euro) di costi fissi. Ecco il punto di vista di Massimo Buraschi, Head of Sales & Marketing B2C di Toshiba: “Il notebook tradizionale, dato per morto più volte negli ultimi dieci anni resiste ancora, anche all’introduzione di nuovi device convertibili e al fenomeno tablet. Questo perché i convertibili rappresentano in realtà una subcategoria del notebook, che va a completarne l’offerta, mentre per quanto riguarda i tablet, dopo l’entusiasmo iniziale, gli utenti hanno imparato nel tempo a vederlo come un prodotto che non sostituisce il notebook ma lo completa o viene utilizzato per scopi o in scenari d’uso differenti da quelli per cui il notebook resta invece il prodotto principale”. Quali sono i punti di forza dei vostri prodotti? La strategia di Toshiba, da sempre, è stata quella di avere un portfolio completo con il fine ultimo di offrire prodotti differenti per soddisfa-
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Massimo Buraschi, Toshiba
re le diverse esigenze degli utenti. Questo oggi si conferma il nostro principale punto di forza. Dal tablet al notebook gaming, passando per convertibili e ultrabook, gli utenti Toshiba possono trovare il prodotto adatto alle proprie esigenze e diverse modalità d’uso. Perché secondo voi gli Ultrabook non hanno avuto il successo sperato? Quando sono stati lanciati ci si aspettava che gli Ultrabook potessero sostituire i prodotti tradizionali, ma non è stato così. Gli Ultrabook si sono ritagliati uno spazio interessante nelle vendite per gli utenti alla ricerca di mobilità, requisito diventato fondamentale e che prima era prerogativa solo dei prodotti professionali top di gamma. Alla categoria Ultrabook va riconosciuto, inoltre, il grandissimo merito di aver fatto capire anche agli utenti consumer che bassi consumi non significano necessariamente scarse performance e che design, leggerezza e mobilità possono convivere perfettamente insieme. L’offerta di Toshiba si è evoluta nel tempo mantenendo come cardini qualità, robustezza e leggerezza con la serie Satellite Z. Quali promozioni particolari avete per il Back To School? Il Back to School continua ad avere un ruolo molto importante nella stagionalità delle vendite e viene ancora oggi utilizzato come termometro per avere una previsione del periodo natalizio che lo segue a
breve distanza. Con il Back to School Toshiba ha lanciato sul mercato due nuovi tablet della famiglia Encore. Basati su Windows 8.1 e sviluppati in collaborazione con Microsoft e Intel, i nuovi Encore2 completano il portfolio di offerta tablet e per la prima volta permettono agli utenti di avere una alternativa vera al mondo Android e iOS sotto i 200 euro. Encore2 viene proposto in tre differenti versioni, con schermi da 8 e 10 pollici, quest’ultimo anche in versione con cover e tastiera bluetooth integrate, tutti con Office 365 Personal preinstallato e in grado di garantire la versatilità di device companion che si integra immediatamente nell’ambiente Windows, sicuro e semplice da utilizzare; pensiamo ad esempio all’uso di hard disk esterni, mouse e tastiere che consentono all’utente di replicare e rielaborare se necessario sul tablet i contenuti che già ha su pc e notebook.
Acer Dopo una profonda ristrutturazione, Acer pensa all’innovazione e alla sostanza, ce lo conferma Alessandro De Lio Consumer Business Manager Acer Italia: “I prodotti come le nuove linee di notebook convertibili R13 e R14, che possono essere usati come notebook e tablet in diverse modalità di funzionamento, oppure come l’Aspire V Nitro, presentato recentemente all’IFA di Berlino, rappresentano la capacità di innovazione tecnologica dell’azienda e la sua volontà di portare gli utenti a esplorare i propri limiti creativi, dando loro strumenti ai massimi livelli. In Acer però sappiamo che gli utenti desiderano anche prodotti affidabili al giusto prezzo come ad esempio la serie E11. Caratterizzati dal nuovo
Samsung “lascia” il mercato PC
Alessandro De Lio, Acer Italia
ed elegante design FlowCurve, gli Aspire E 11 si distinguono da tutti gli altri notebook tradizionali presenti sul mercato. Nessuna ventola, quindi nessun rumore né pericoli di surriscaldamento. Leggeri e compatti, sono perfetti per l’utilizzo con tutti gli strumenti di Windows, da utilizzare per il lavoro e lo svago. Alle promozioni che puntano solo ad abbassare i prezzi – e quindi i margini per il canale – preferiamo quelle che valorizzano le qualità e l’affidabilità dei nostri prodotti. Ad esempio stiamo man mano allargando l’offerta “Reliability Promise” a diverse gamme di dispositivi come i notebook TravelMate, i Desktop Veriton e i monitor B6. Chi ha acquistato o acquisterà un prodotto Acer di queste serie, avrà diritto a un rimborso pari al 50% del prezzo di acquisto, se dovesse avere bisogno dell’assistenza in garanzia entro il primo anno. Una dimostrazione reale del principio per il quale Acer mette sempre al centro il cliente”.
Il principale produttore mondiale di prodotti IT non crede nel futuro dei notebook. Dopo una campagna promozionale estiva che invitava a sostituire i propri PC con un tablet Samsung creando il claim “Ti Lascio”, sceglie di abbandonare definitivamente il mercato dei computer in Europa. Seguendo infatti le orme di Sony, che in primavera ha detto addio al marchio Vaio, e in parte di Toshiba, che ha abbandonato il mercato consumer, Samsung ha deciso di cessare la vendita di notebook all’interno degli stati europei, comprendendo anche gli economici Chromebook con il sistema operativo Chrome OS di Google. Samsung ha specificato che le decisioni intraprese sono esclusivamente regionali e non influiranno nel ruolino di marcia della società. In seguito alle loro scelte, Sony e Toshiba hanno dovuto operare un consistente taglio di posti di lavoro, ma al momento non giunge alcuna notizia del genere dal fronte Samsung. Martino Mombrini, Business Unit Manager Tablet Divisione Telefonia Samsung Electronics Italia, ci spiega perché i consumatori dovrebbero preferire un tablet e risponde alle nostre domande su questo particolare periodo dell’anno: “I tablet Samsung sono caratterizzati da un alto livello qualitativo in termini di componenti, software e processi produttivi. Tutto questo fa la differenza quando il prodotto è utilizzato dal cliente, in quanto l’esperienza d’uso è fluida e senza intoppi, oltre a garantire un’interazione molto intuitiva del cliente col tablet, grazie alla versione di Android customizzata. La modalità bambino per esempio, permette ai Tablet Samsung di creare un’area protetta in cui i nostri bimbi possono navigare, giocare e divertirsi in tutta sicurezza. Il genitore potrà definire quali applicazioni far visualizzare ai più piccoli e settare un tempo giornaliero di utilizzo del tablet, il tutto protetto da password. Dal lato hardware, Samsung è l’unica azienda sul mercato a proporre Tablet con display SuperAmoled (Galaxy TAB S): questo display permette una riproduzione delle immagini e dei video con una qualità superiore a ogni altro tablet in termini di resa della gamma cromatica (94% RGB Color Gamut) e di contrasto (100.000:1): l’esperienza visiva che ne deriva è straordinaria”. Il Back to School è ancora un periodo importante per le vendite di prodotti IT? Il back to school è un periodo molto importante per la vendita di Tablet, PC e prodotti IT in genere: da un lato i produttori focalizzano molti lanci di prodotto in occasione dell’IFA di Berlino a inizio Settembre, dall’altra i retailers dedicano grande spazio promozionale ai prodotti IT in questo periodo dell’anno. Il risultato è un picco di vendite secondo solo al Natale. Avete iniziative e promozioni particolari per questo determinato periodo? Quest’anno Samsung ha lanciato una campagna Back to School improntata sulla rottamazione del vecchio PC (150Ð di contributo) per passare ai nuovi Galaxy Tab S o Note PRO. L’idea è dare la possibilità ai consumatori di riciclare il vecchio PC per dotarsi dell’ultima tecnologia in termini di Mobilità (il Galaxy TAB S) o di evolvere il proprio concetto di produttività grazie all’innovativo Galaxy Note PRO (dotato di SPen e Tastiera Bookcover). Tutte “le storie” dei PC riciclati e maggiori informazioni sulla rottamazione si possono Martino Mombrini, Samsung trovare al sito www.tilascio.com. Electronics Italia
focus PED
ASPIRAPOLVERE una rivoluzione ecologica È
come se ci fosse una festa alla quale solo noi non partecipiamo. Mentre nel secondo trimestre dell’anno il resto d’Europa festeggia una crescita modesta ma comunque significativa nel campo dei Technical Consumer Goods (+1,1%), in Italia lo stesso settore registra un desolante calo di -4,9% secondo i dati GfK. Un andamento negativo che va a toccare più o meno tutti i settori del mercato, e non poteva non colpire anche il mercato degli aspirapolvere: nello scorso luglio, sempre secondo i dati GfK, il trend registrato era di -4,7% a volume, -3,8% a valore. La situazione è riassunta da Giampaolo Coggi, Product Manager Aspirazione e Stiro per Rowenta: “In un momento di crisi dei consumi l’acquisto di aspirapolvere in Italia non sta avendo il trend di ripresa del resto d’Europa. Gli acquisti sono più ponderati e avvengono in particolare nei 2 mercati più innovativi che sono anche gli unici che mostrano trend di crescita” (il riferimento è alle scope elettriche ricaricabili (+9,4% a volume, +13,4% a valore) e, in misura minore ai traini senza sacchetto).
Il punto di vista di Dyson
Un ottimismo molto cauto La maggior parte degli operatori non è rimasta sorpresa da questo divario, attribuito alla maggiore gravità della crisi italiana rispetto al resto d’Europa. Per esempio Veronica Bracca, Trade Marketing Manager per Hoover, dice che “Ci aspettavamo dal mercato un comportamento del genere. La crisi dei consumi, che in Italia è più sentita,
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’attenzione degli Italiani
Etichetta Energetica ed Eco Design modificano profondamente un settore che in Italia ancora arretra, diversamente dal resto d’Europa di Marco Passarello
verso la pulizia non è diminuita, e probabilmente il calo è da attribuire ad elementi meramente contingenti
Veronica Bracca, Hoover
Daniela Pighini, Dyson
ha influenzato anche il nostro comparto”. Per Daniela Pighini, Managing Director di Dyson per l’Italia, “I consumatori oggi non stanno comprando per lo stato di instabilità e insicurezza in cui ancora vivono. Alla luce dei dati di crescita del 2015, ci si aspetta una lieve ripresa, ma ben lontano da quella degli altri Paesi Europei”. Più ottimista Simone Cazzaniga, Product Manager Home&Garden di Kärcher, che ha dichiarato “Siamo certi che l’attenzione degli Italiani verso la pulizia non sia diminuita, probabilmente il calo è da attribuire ad elementi meramente contingenti”. Ancora più positivo Pietro Mariotto, Marketing Manager per la categoria Home Appliances di LG Electronics Italia, secondo il quale “analizzando l’andamento per segmento e per area, al netto delle distorsioni causate da alcune campagne pro-
mozionali molto aggressive, scopriamo che i risultati sono in realtà positivi”.
Arriva l’etichetta energetica Il mercato degli aspirapolvere è stato anche rivoluzionato da un cambiamento delle regole: dal primo di settembre è infatti entrata in vigore in tutta Europa l’etichettatura energetica degli aspirapolvere, così come accadeva già per molti altri elettrodomestici. È stato così imposto un criterio oggettivo di confronto tra i vari modelli, che va oltre il mero confronto della potenza dei motori, che spesso non risultava proporzionale all’efficacia della pulizia (delle caratteristiche dell’etichetta parliamo in dettaglio nel riquadro in queste pagine). Le nuove regole hanno anche imposto un tetto massimo alla potenza, una
norma volta a evitare gli sprechi di energia. L’atteggiamento generale sembra quello di considerare il cambiamento come un’opportunità, anche se con qualche riserva e qualche preoccupazione riguardo alla necessità di informare i consumatori. Per Simone Cazzaniga “L’attenzione verso il contenimento dei consumi è importante. Siamo convinti che l’evoluzione tecnologica conseguita negli ultimi anni compensi perfettamente - in termini di efficacia ed efficienza dei nostri apparecchi - il calo della potenza massima dettato dal legislatore”. Secondo Veronica Bracca “Siamo sicuramente d’accordo sull’utilità di non proseguire nell’esasperazione dei wattaggi avuta negli ultimi anni, considerando il fatto che alto wattaggio non equivale ad alte prestazioni. L’impatto della nuova normativa sa-
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l’unico. Sarà infatti oltremodo importante migliorare la normativa valutando la potenza di aspirazione durante l’uso, nonché l’utilizzo di materiali di consumo riciclabili e a basso impatto ambientale”.
Dyson: una voce fuori dal coro
Simone Cazzaniga, Kärcher
Pietro Mariotto, LG Electronics Italia
rà principalmente sui parametri di valutazione con cui il consumatore sceglie il prodotto. Sarà fondamentale, in questo passaggio, guidarlo nella scelta trasmettendogli più informazioni possibili attraverso materiali esplicativi dedicati sui lineari. Sicuramente la nuova normativa porterà a delle variazioni in termini di gamma e assortimento che riguarderanno tutto il comparto aspirazione”. Identica l’opinione di Giampaolo Coggi, secondo il quale “La nuova etichetta energetica andrà in primis a offrire ai consumatori un metro di paragone equivalente tra i prodotti, abolendo l’assioma totalmente erroneo per cui l’assorbimento energetico è proporzionale alle prestazioni di pulizia. L’introduzione della classe energetica comporterà , giustamente, un abbassamento dei
consumi energetici di cui i consumatori (e l’ambiente) beneficeranno. Sarà però altrettanto importante educare i consumatori sugli indici di prestazione di pulizia, vera novità di questa etichetta in cui si va ad offrire uno standard univoco e comune a tutti i produttori sulle reali prestazioni di pulizia di un aspirapolvere”. Più critico Pietro Mariotto, per cui “La nuova etichetta energetica costituisce una prima regolamentazione normativa uniforme per tutti i segmenti e i marchi coinvolti, ed è quindi un utile strumento di confronto tra i diversi modelli. LG ritiene fondamentale il raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico e di basso impatto ambientale; per questo i limiti alla potenza massima rappresentano un primo passo obbligato, anche se non è
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L’unico produttore tra quelli da noi consultati a esprimersi in maniera decisamente polemica è stato però Dyson. Secondo Daniela Pighini, infatti, “L’etichettatura energetica ha tutto il potenziale per essere una utile guida al servizio del consumatore nella scelta dell’aspirapolvere in termini di impatto ambientale e di prestazioni. Tuttavia nella sua forma attuale, riteniamo che la normativa sia fuorviante e possa favorire una tecnologia ormai antiquata, per due importanti ragioni: la norma prevede che le prestazioni di un aspirapolvere vengano testate in laboratorio, cioè in un ambiente vuoto e senza polvere, ma questa situazione non simula le condizioni di vita reale e non coincide con altri test e organismi di normazione europei, come IEC, Which? and Test-Aankoops. Le prestazioni di una macchina in casa sono molto diverse da quelle in laboratorio. Sacchetti e filtri si intasano con la polvere durante l’utilizzo dell’aspirapolvere, con una conseguente perdita di aspirazione e un calo di prestazioni nella pulizia. Gli aspirapolvere Dyson garantiscono prestazioni di pulizia costanti: non perdono aspirazione e questo significa meno spreco di energia. Gli altri aspirapolvere, invece, perdo-
no aspirazione, con un conseguente calo di prestazioni nella pulizia e un maggiore consumo energetico. Il secondo punto è rappresentato da costi e sprechi di materiali di consumo nascosti, come sacchetti e filtri. La normativa sottovaluta il loro impatto sia sul portafoglio delle persone che sul pianeta. I progressi tecnologici raggiunti negli ultimi 15 anni nel campo dell’aspirazione, hanno portato ad avere macchine senza sacchetto. Tuttavia, alcuni produttori insistono ancora nel vendere macchine che fanno affidamento su materiali di consumo costosi e dannosi per l’ambiente. L’etichetta energetica non prevede ancora che venga riportato il numero dei sacchetti o dei filtri richiesti ogni anno, né il loro costo. Di conseguenza, i consumatori non sono in grado di prendere una decisione consapevole sulla base dei costi di lungo periodo e dell’impatto ambientale della macchina”.
I robot arretrano Anche in una situazione generalmente negativa, spicca il vistoso calo dei robot aspirapolvere, settore che dopo una crescita iniziale ha subito l’anno scorso una battuta d’arresto e ora batte in ritirata: -20,5% a volume, che diventa un -11,1% a valore nonostante un aumento dei prezzi dell’11,8%. Quali sono le cause? Forse un po’ di delusione. Secondo Giampaolo Coggi “I robot hanno avuto una fortissima esplosione e forse le aspettative di pulizia erano più alte della realtà. La crisi ha poi sicuramente impattato il mercato rendendo l’acquisto più
ponderato”. Per Simone Cazzaniga “Il robot risponde a esigenze specifiche, che però sono spesso poco chiare al consumatore finale, che è spesso convinto di poter delegare totalmente all’apparecchio ogni lavoro legato alla pulizia, mentre ad oggi può svolgere perfettamente solo operazioni complementari e di rifinitura”. E anche per Daniela Pighini “Il comparto dei robot sta segnando una contrazione in particolare sui prodotti con un posizionamento prezzo più basso: i robot sono percepiti come un’alternativa ai normali aspirapolvere, in quanto ‘fanno tutto da soli’. Ma hanno bisogno di una costante manutenzione, esattamente come un aspirapolvere tradizionale, di cui non hanno le stesse prestazioni in termini di capacità di aspirazione”. Alcuni operatori ritengono però ritiene che ci sia ancora molto spazio per i prodotti ad alta tecnologia. Per Veronica Bracca “Stiamo assistendo ad un rimbalzo fisiologico, già visto in passato anche per altre categorie di prodotto”; tuttavia quello dei robot “rimane un comparto la cui penetrazione ha ancora ampi margini di crescita, trattandosi di un prodotto ad alto contenuto tecnologico e in continua evoluzione”. Secondo Pietro Mariotto “Il mercato è stato in passato contaminato da operazioni molto forti che hanno ora esaurito la propria forza propulsiva; inoltre, la crisi fa sì che i consumatori spendano meno e meglio, ed è questo il motivo per cui quei brand che investono in qualità e tecnologia soffrono meno di altri”. Ovviamente i produttori di aspirapolvere con sac-
chetto non concordano con queste valutazioni. Per esempio Damiano Assorgia, Head of Sales Unit Small Appliances Italy & Greece per Electrolux, ha dichiarato in un comunicato: “Gli aspirapolvere senza sacco verranno testati secondo gli stessi criteri applicati a tutti gli altri apparecchi, per dare la possibilità al consumatore di paragonare tutti i risultati. L’indicatore chiave sarà alla fine la performance dell’aspirapolvere, cioè quanta polvere aspira in relazione al consumo energetico. Questo dato sarà riportato sull’etichetta sia per gli aspirapolvere con sacco che per quelli senza”. Vediamo ora che novità propongono i vari marchi del settore per il periodo prenatalizio: i prodotti nuovi saranno numerosi, dati i nuovi obblighi imposti dalla legge.
Ariete: pulizia in verde Ariete affronta la sfida dell’Eco Design con la nuova linea Eco Power: tre modelli, tutti di classe energetica A. Il top di gamma è Green Force Plus, gli altri sono Jet Force Eco e Green Force (rispettivamente di classe di pulizia A, B e C su pavimenti duri). Tutti hanno ruote posteriori “automobilistiche”, motore ad alta efficienza, tecnologia ciclonica senza sacco (che massimizza l’efficacia aspirante e trattiene le micropolveri), filtro HEPA per ridurre ulteriormente la fuoriuscita delle polveri più sottili con un effetto antiallergenico. Il serbatoio è facilmente estraibile e i filtri lavabili con acqua corrente. Green Force Plus ha anche il livello di rumorosità minimo della categoria.
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ne, e Digital Slim DC62, il modello a batteria con la stessa capacità di un aspirapolvere full size. Nel 2015 verrà poi messo in vendita il robot aspirapolvere 360° Eye, dotato di un sistema di visione innovativo che dovrebbe renderlo molto più efficace dei robot attuali.
Electrolux: tutto riciclabile
Dyson: l’etichetta non è tutto Dyson è il marchio che ha inventato la tecnologia ciclonica senza sacchetto, e come abbiamo visto ne rivendica la maggiore qualità ecologica rispetto agli altri modelli, ritenendosi penalizzata dall’attuale normativa, al punto da avere fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europa. Secondo il fondatore James Dyson, “Un’efficiente tecnologia non è il risultato di un’etichetta energetica, bensì di un costoso processo di ricerca e sviluppo”. Come esempio della sua tecnologia innovativa, Dyson propone DS52, un modello che sfrutta l’esclusiva tecnologia ciclonica Dyson Cinetic, che fa a meno non solo del sacchetto, ma rende superflua anche la pulizia e la manutenzione dei filtri. Secondo l’azienda questo non solo rende molto più comodo l’uso, diminuendo la necessità di manutenzione, ma migliora anche le prestazioni, poiché rimangono invariate anche per dieci anni, cosa che non verrebbe rilevata dall’attuale normativa. Tra gli altri modelli citiamo il portatile DC43H, con motore digitale e grandissima potenza di aspirazio-
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Il primo aspirapolvere Electrolux già conforme alle normative europee è UltraOne Green. Tuttavia già da tempo Electrolux propone una gamma con una forte vocazione ecologica che, oltre a ridurre drasticamente il consumo di energia rispetto ai modelli tradizionali, utilizza il 70% di plastica riciclata, eliminando completamente il PVC. Tutti i modelli della Gamma Green di Electrolux sono inoltre dotati di filtro HEPA e di ruote soft per salvaguardare il parquet e i pavimenti più delicati. Electrolux propone anche la linea ErgoRapido, con i suoi modelli “2 in 1” che possono trasformarsi da scopa senza filo ad aspirapolvere a mano.
Hoover: programmare la pulizia Athos è il vertice della gamma Hoover di traini con sacco: di tripla classe A, dotato di grande capacità (5 litri) e della tecnologia brevettata NanoPack che consente di ridurne l’ingombro quando viene riposto. Le quattro ruote piroettanti lo rendono molto manovrabile, e gli accessori a bordo permettono di avere sempre a disposizione quello giusto per le diverse esigenze di pulizia. Tripla classe A anche per Xarion Pro, un traino senza sacco dotato della tecnologia multiciclonica Airvolution, la cui forza aspirante sempre elevata e costante permette di completare le pulizie con meno passaggi. Ambedue sono disponibili anche in versione Allergy Care per chi soffre di allergie. Citiamo infine il robot Robo.com3, di soli 68 cm di spessore; i suoi programmi Turbo, Full&Go e Scheduling permettono rispettivamente di effettuare pulizie veloci quando c’è poco tempo, di iniziare autonomamente il percorso di pulizia una volta completata la ricarica delle batterie, o di impostare programmi automatici giornalieri o settimanali di pulizia.
Imetec: il pulisci vetri Imetec presenta quest’anno un prodotto davvero insolito: Ecovacs Winbot W710, un robot che, grazie a potenti ventose, è in grado di arrampicarsi sul vetro di una finestra (purché di dimensioni minime 45 x 60) e pulire il vetro, applicando un detergente, tergendolo e poi asciugando la superficie. Può funzionare in modo completamente automatico o essere guidato attraverso il telecomando in dotazione. Un allarme acustico avverte che la pulizia è terminata.
iRobot: il robot sono io È l’azienda che ha inventato il robot aspirapolvere, e si sforza di migliorare ogni anno il suo prodotto. La nuova serie Roomba 800 di iRobot utilizza la tecnologia Aeroforce, che utilizza spazzole controrotanti senza setole, in grado di frantumare i detriti e incrementare la potenza di aspirazione, richiedendo inoltre un minor grado di manutenzione. L’accelerazione del flusso d’aria tra le spazzole controrotanti incrementa sensibilmente la potenza dell’aspirazione. Il sistema di navigazione iAdap gli consente di calcolare e adeguare il percorso fino 67 volte al secondo, di usare 40 diversi comportamenti e tre modalità di pulizia. Citiamo inoltre il robot lavapavimenti Scooba 450, che applica un
processo di pulizia a tre fasi: inizia spazzando il pavimento e inumidendolo in via preliminare, quindi procede strofinando accuratamente la superficie e termina aspirando l’acqua presente nell’area per perfezionare la pulizia.
Kärcher: pronti a tutto Kärcher ha recentemente introdotto una gamma completa di aspiratori multiuso, in grado di aspirare sia solidi sia liquidi, raccogliendo anche lo sporco grossolano che normalmente danneggerebbe un apparecchio convenzionale. Il modello MV 6 p Premium, top di gamma, dispone di contenitore in acciaio inossidabile e siste-
ma di pulizia automatica del filtro, per un lavoro ininterrotto con potenza di aspirazione costante.
LG: la quadratura del cerchio LG Hom-Bot Square VR6270LVM è l’unico robot-aspirapolvere dalla forma quadrata presente sul mercato. Riesce ad arrivare negli angoli come nessun robot tondo può fare, poiché le spazzole laterali permettono di raggiungere ogni angolo e di eliminare la polvere senza problemi. Infine, grazie alla combinazione fra doppia telecamera, sensore ultrasuoni ed infrarossi, è in grado di mappare l’Intero spazio circostante e calcolare il percorso ottimale in completa autonomia. Rowenta: il silenzio è d’oro Rowenta rinnova la fascia alta con una nuova gamma di traini senza sacco multiciclonici silenziosi: Silence Force Multicyclonic. Si caratterizzano per la triplice classe A (efficienza energetica, prestazioni di pulizia sulle superfici dure, fltrazione dell’aria) e per l’estrema silenziosità (solo 68 dB). Inoltre sono più compatti del 20% rispetto al modello precedente Silence Force Extreme MultiCyclonic, per poterli riporre più facilmente. Citiamo inoltre i traini con sacco Silence Force Extreme, ancora più silenziosi (64 dB).
Etichetta Energetica ed Eco Design Dal mese di settembre è entrata in vigore nell’Unione Europea la nuova normativa sugli aspirapolvere. Questa prevede innanzitutto il cosiddetto “Eco Design”, cioè dei requisiti senza i quali i prodotti non possono essere messi in vendita, e che hanno lo scopo di diminuire i consumi e proteggere l’ambiente. Il principale di questi requisiti è il tetto imposto alla potenza dei motori, che non potrà superare i 1.600 W, il che comporta un consumo anni pari o inferiore a 62 kW. Entro il 2017 il tetto verrà abbassato a 900 W. Perché questo non si traduca in un calo delle prestazioni rispetto ai vecchi modelli, i produttori sono stati obbligati a migliorare la performance di aspirazione, che deve essere almeno del 70% su tappeto, e almeno del 95% su superficie dura. Gli aspirapolvere che non rispondono a queste caratteristiche dovranno essere ritirati dal mercato. Secondo i calcoli degli esperti, il provvedimento dovrebbe consentire di risparmiare 18 TWh all’anno entro il 2020, una quantità niente affatto trascurabile: è pari al consumo energetico dell’intera Slovenia!
Oltre a questo, la normativa prevede che tutti gli aspirapolvere in vendita (fatta eccezione per quelli a batteria, per i robot e per gli apparecchi industriali o per liquidi) riportino, come avviene per altre categorie di elettrodomestici, un etichetta con valutazioni su consumi energetici e prestazioni, ottenute secondo criteri univoci e uguali per tutti i produttori. Questo permetterà ai consumatori di confrontare gli apparecchi in modo sensato, e di essere maggiormente informati sulle loro caratteristiche. CECED Italia si è attivata per mettere in campo una campagna informativa volta a comunicare l’entrata in vigore dell’etichettatura e fornire una chiave di lettura al consumatore delle sue componenti, nonché a chiarire i dubbi dei retailer. La campagna prevede la spedizione in 1.400 punti vendita associati ad AIRES, a partire dalla seconda metà del mese di luglio, di un espositore che spieghi al consumatore come leggere l’etichetta degli aspirapolvere. Contestualmente è stato pubblicato il mini sito informativo www. etichettaenergeticaaspirapolvere.it.
Una valutazione dell’efficienza energetica, cioè del consumo a parità di polvere aspirata, espressa in sette classi, dalla A (la migliore) alla G (la peggiore). Gli aspirapolvere di classe inferiore alla G non possono essere venduti.
Samsung: va dove vuoi tu Samsung presenta il nuovo aspirapolvere senza sacco serie Motion VC07F80HUUK di tripla classe A. Dotato dell’esclusivo motore Digital Inverter, garantito 10 anni , con soli 700 W di consumo sprigiona una forza aspirante di ben 250 W, garantendo performance eccellenti e una maggior resistenza del dispositivo nel tempo. La tecnologia Multi CycloneForce assicura le migliori prestazioni grazie ad un sistema di aspirazione a 14 camere indipendenti. Il sistema Motion Sync Design gli permette di seguire con facilità ogni movimento dell’utente. Citiamo anche il robot PowerBot VR9000, che oltre a funzionare in modo automatico può essere guidato dall’utente attraverso il telecomando Point Cleaning.
La classe di efficacia di filtrazione (cioè l’efficacia con cui la polvere vien trattenuta e non rimessa in circolo), anche questa compresa tra A e G.
La classe di efficacia di pulizia su tappeto, compresa tra A e G. La classe A corrisponde al 91% di pulizia).
Il consumo energetico medio, calcolato secondo criteri univoci ed espresso in kWh annui.
La rumorosità, espressa in decibel (dB).
La classe di efficacia di pulizia su pavimento duro, compresa tra A e G. La classe A corrisponde al 111% di pulizia).
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Dai primi giorni di vita ai primi anni di scuola, la tecnologia viene incontro alle esigenze delle neomamme
Mamme tecnologiche di Monica Renna
A
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e innovazioni tecnologiche nel
campo della puericultura si sono fatte strada nelle case italiane, grazie all’offerta di un vasto assortimento di prodotti in grado di rendere meno stressante la vita delle neomamme
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ttenta, scrupolosa e tecnologica. È l’identikit della mamma moderna, la mamma tecnologica, che non può rinunciare alla comodità di strumenti performanti che siano in grado di supportarla nella gestione dei bisogni del neonato fino ai suoi primi anni di vita. Negli ultimi anni il mercato è andato incontro alle esigenze delle mamme contemporanee offrendo un numero sempre maggiore di articoli atti a facilitare l’espletamento delle attività giornaliere volte alla cura dei propri figli. Le innovazioni tecnologiche nel campo della puericultura si sono fatte strada nelle case italiane, grazie all’offerta di un vasto assortimento di prodotti in grado di rendere meno stressante la vita delle neomamme. Grazie a prodotti come sterilizzatori elettrici, anche da utilizzare nel microonde è decisamente più semplice l’attività di pulizia di ciucci, biberon e tettarelle, che almeno i primissimi tempi sono fonte di forte ansia per le mamme, quasi ossessionate, sembra un eufemismo, dal volere tutto perfettamente pulito e sterilizzato. Il timore che il proprio figlio possa entrare in contatto con biberon o ciucci puliti male o non puliti alla perfezione è una tra le
cause di maggior stress e preoccupazione soprattutto nelle prime settimane di vita dei bambini. Per questo motivo uno degli articoli irrinunciabili sono proprio gli sterilizzatori, dai modelli basici ai più performanti, come ad esempio lo sterilizzatore Philips Avent a vapore 4 in 1, adatto per succhietti, tiralatte, stoviglie, posate, nonché in grado di contenere fino a 6 biberon. Il display avanzato informa sul ciclo di sterilizzazione e ti fa sapere quando i biberon si sono raffreddati. Mister Baby Sterilizzatore elettrico Vapocompact ha tra le sue peculiarità l’estrema compattezza, oltre a essere richiudibile dopo l’utilizzo. La sterilizzazione si ottiene in pochi minuti grazie al vapore acqueo generato dalla base riscaldante. E’ sufficiente versare 1 misurino d’acqua nello sterilizzatore, posizionare gli oggetti, chiudere il coperchio e avviare il processo di igienizzazione. Dotato di stop automatico al termine del ciclo; lo spegnimento della luce verde indica la fine del processo di igienizzazione. In seconda battuta, un altro must have per le mamme di oggi è il baby monitor, strumento sempre più
richiesto e utilizzato dalle famiglie che dormono in stanze separate dai propri bambini o che si trovano in altre stanze durante le fasi del sonno dei propri figli. A tal proposito tra i baby monitor presenti nei punti vendita c’è la gamma completa a marchio Chicco, costituita da ben sei modelli, di cui 5 a tecnologia digitale e uno in analogica. Il top di gamma, per genitori, ma soprattutto mamme molto esigenti è il nuovo Baby Monitor Top Digital Video, che consente una ricezione senza interferenze in grado di garantire elevati standard di privacy e comunicazione continua tra le due unità. Inoltre permette di immortalare le piccole conquiste del bambino e i momenti importanti grazie alla possibilità di scattare foto e registrare video; oltre a memorizzare e impostare sino a 5 promemoria (pappa, nanna, misurazione temperatura, medicina e cambio pannolino) per gestire e ricordare i momenti più importanti della giornata del piccolo. Anche l’ora della pappa si è decisamente evoluta negli ultimi anni. Sempre meno mamme scelgono pentole e pentolini, preferendo
con completa linea di accessori che va da un guscio gonfiabile per tablet a cuffie audio per l’ascolto di brani musicali, fiabe e colonne sonore e a speciali pennarelli per il disegno su superfici total-touch. Per poi arrivare a BPhone U10, il primo cellulare davvero a prova di bimbo, nato dalla collaborazione tra Datamatic, GioMax Corp e 21am. Colorato, resistente agli urti e dotato di una batteria di lunga durata, infatti, fa in modo che il bambino possa chiamare uno dei tre numeri di telefono già preimpostati. Ai genitori invece consente di sentire e telefonare al proprio piccolo in ogni momento. In più, grazie a un GPS e a un sistema di geolocalizzazione integrato è possibile localizzare il bambino in qualsiasi momento.
Le mamme online
scalda biberon, come quelli proposti da Prenatal nella versione solo casa o casa e auto, o scalda e cuoci pappa, più veloci e pratici, oltre che più igienici. Anche in questo caso Chicco propone alle mamme il Cuocipappa Natural: un tasto consente di cuocere a vapore, riscaldare e scongelare; un secondo tasto permette di omogeneizzare, frullare e tritare. Tra le sue caratteristiche principali il pratico timer digitale e allarme sonoro, che avvisa quando la pappa è pronta, e l’Easy System, innovativo sistema facile, pulito e senza scottature che consente di cuocere, mescolare e frullare il cibo con un veloce e pratico gesto, passando con un solo movimento dalla fase di cottura a vapore all’omogeneizzazione, senza sporcare altri utensili in cucina. Superata la fase di svezzamento, l’uso di articoli come quelli appena citati lascia spazio a nuovi prodotti, per lo più ludici, con cui madre e figlio iniziano a interagire e a comunicare tra loro. Parliamo dei primi tablet per bambini, di cui abbiamo già parlato in uno scorso numero della nostra rivista, dispositivi in grado di accompagnare i bambini
nella fase successiva di crescita: il gioco. A questo proposito è doveroso sottolineare quanto i bimbi di oggi siano in grado sin dai primissimi anni di età di interagire con la tecnologia, riuscendo a maneggiare e interagire con strumenti talvolta complessi come smartphone e pc. Tra i prodotti attualmente reperibili nei punti vendita per bambini ricordiamo i numerosi tablet Pc e notebook per l’età scolare e prescolare, che ben si accompagnano anche ad altri digital device di uso comune, come fotocamere compatte e lettori Mp3 appositamente adattati per le esigenze dei più piccoli, spesso brandizzati con personaggi delle fiabe o dei cartoni animati. Sempre più aziende del mondo hitech, inoltre, sembrano interessate da questo importante segmento di mercato, presidiandolo con apposite linee e gamme prodotto: è il caso, ad esempio, di Gigaset che da qualche tempo ha presentato una nuova linea di prodotti per l’infanzia, completa di baby monitor particolarmente evoluti. Per avvicinare invece i bimbi in età prescolare all’hi-tech “da grandi” ci ha pensato invece Cellular Line
Quante sono le mamme in rete? Dove cercano le informazioni? Cosa pensano del web? Una ricerca realizzata da Nielsen e Connexia, in occasione dell’Osservatorio Multicanalità, svela dati interessanti sul mondo della mamme 2.0. La ricerca conferma innanzitutto un numero sempre maggiore di mamme sul web: ben 8,6 milioni le donne italiane che leggono blog e forum e 3,3 milioni quelle che partecipano in prima persona. Il tempo per le mamme è una risorsa preziosa e Internet permette di ottenere le informazioni giuste, nel momento in cui servono, senza perdite di tempo. È anche per questo che una mamma su due (il 49%) predilige il
web come media per informarsi sui fatti di attualità e addirittura il 74% lo considera il mezzo migliore per trovare informazioni utili per i propri acquisti. Relativamente a queste voci, le mamme svettano come target più avanzato della ricerca, se paragonate al totale della popolazione e anche rispetto alle donne. Non solo. Le mamme sono anche delle grandi “consumatrici” di applicazioni mobile, considerata anche la grande offerta di app presente sui principali App Store. Tanto per citarne una: iBimbo, che permette di annotare tutti i progressi fatti dal bebé come gli ultimi valori di peso e altezza, il tempo di allattamento sia artificiale che naturale, le ore di sonno, la caduta dei dentini, nonché le informazioni mediche pediatriche.
Una ricerca dice che... Una ricerca realizzata dal Pew Reserch Center di Washington (USA) mostra una tendenza all’apparenza in assoluta controtendenza: dal 1965 al 2011, nonostante il tempo riservato al lavoro dalle mamme sia aumentato, passando da 8 a 21 ore a settimana, le ore impiegate dalle madri nella cura dei figli sono anch’esse aumentate del 40%: da 10 a 14 ore. Il numero di ore diminuito è quello dedicato alla cura della casa, passato da 32 a 18 ore settimanali. Il ruolo delle mamme si rigenera e cambia, ma non si esaurisce. Continuano a essere il punto di riferimento all’interno della famiglia per
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Con l’arrivo poi dei blog e dei
social network, avevo notato che molte mamme utilizzavano la Rete per informarsi e confrontarsi con altri genitori» Jolanda Restano, mamma blogger di filastrocche.it
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la crescita dei figli, e se la figura della mamma lavoratrice ha potuto conoscere uno sviluppo è anche grazie al contributo di figure come le nonne che si prendono cura dei nipoti. Un altro studio condotto dalle ricercatrici Eva Garcia-Moràn e Zoe Kuehn dal titolo “With Strings attached: grandparents provided child care”, dimostra che in Italia il 30% delle nonne aiuta le proprie figlie occupandosi dei nipoti ogni giorno. Un altro 45% si prende cura dei piccoli almeno una volta a settimana, contro numeri molto più bassi nel resto d’Europa (30% in Francia e 20% in Svezia). E ancora. Uno studio condotto circa un anno fa dal portale di Gruner+Jahr/Mondadori Nostrofiglio.it in collaborazione con Nielsen, ha rivelato che il 68% delle mamme con figli tra 0 e 5 anni possiede uno smartphone e una su quattro ha un tablet. Non solo. Le mamme hanno anche dichiarato di passare in internet circa 3 ore e mezzo al giorno di media; l’84% si collega da casa, ma oltre un terzo vi accede direttamente dal cellulare. Il 40% condivide sui social network immagini e video legati alla propria famiglia, in particolare fotografie legate a eventi ed episodi della giornata del proprio bambino. La maggior parte utilizza la tecnologia “per gestire la vita famigliare, per cercare attività interessanti o per trovare offerte vantaggiose’’. Il 14% addirittura consulta ricette culinarie mentre si
trova nei negozi per fare la spesa, in modo da avere spunti e idee sui propri acquisti. Sempre secondo la ricerca, gli strumenti tecnologici non sono solo uno strumento individuale: la madre li condivide più che volentieri con il proprio bambino, tanto che il 56% delle donne utilizza il web insieme al proprio piccolo; e più della metà delle mamme che possiede un tablet lo lascia usare anche al figlio, dato che lo considerano ‘’un passatempo e un gioco poco ingombrante’’ (78%) e ‘’capace di avere un ruolo formativo nella crescita del bambino’’ (70%).
Abitudini d’acquisto: aumenta la spesa dei prodotti per la cura del bambino Nel 2013 le mamme italiane hanno speso 1,93 miliardi di euro in prodotti alimentari e pulizia per i figli (+2,1% rispetto al 2012). È quanto emerge dal 2° Rapporto annuale sui comportamenti d’acquisto nella maternità, realizzato da Marketing Management, istituto di ricerche statistiche e sondaggi di opinione. Secondo il Rapporto, nel 2013 le famiglie italiane hanno cambiato la composizione della spesa di prodotti dedicati ai più piccoli: se da un lato è diminuita la spesa di prodotti alimentari, che rappresenta circa il 55% degli acquisti in valore, dall’altro, è aumentata la spesa in prodotti per la pulizia. Tra i prodotti per la pulizia del bambino i pannolini sono
fra le voci di spesa più importanti per le famiglie arrivando a coprire il 30,1% della spesa complessiva (quota del 25,8% nel 2012).
Mamme blogger: il caso di Jolanda Restano Cosa accade a una donna inserita nel mondo del lavoro, dopo una o più gravidanze? Resta a casa a fare la mamma. Almeno questo è accaduto a Jolanda Restano, dopo essere diventata genitore. Poca flessibilità da parte dell’azienda che le ha visto negare il part time e la decisione non ha lasciato dubbi: priorità alla famiglia, pur con l’esigenza e il desiderio di sentirsi realizzata professionalmente ed economicamente. Così un giorno, per investire il proprio tempo libero, si inventa un sito web di filastrocche, alcune scritte da lei, altre inviate da altre mamme. “Il portale inizia presto a crescere, diventando una community e ben presto mi ritrovo a realizzare siti web per altre mamme, creando così una piccola agenzia web da casa. Il sito filastrocche.it è cresciuto al punto tale da essere seguito da una concessionaria di pubblicità, diventando così una fonte di guadagno. Con l’arrivo poi dei blog e dei social network, avevo notato che molte mamme utilizzavano la Rete per informarsi e confrontarsi con altri genitori. Ho deciso così di fondare Fattore Mamma, una società di comunicazione che parla alle mamme, attraverso le aziende, i servizi che offrono e il supporto che possono fornire in tal senso. All’interno di questa società il 90% dei dipendenti sono mamme, che collaborano in vari modi: scrivono testi commissionati da aziende, provano prodotti e li recensiscono, organizzano eventi o fanno community. Inoltre ci proponiamo alle mamme fornendo consigli su come risparmiare, dove acquistare un determinato prodotto, a chi rivolgersi per trovare una baby sitter fidata. Organizziamo eventi, e l’ultimo in ordine di tempo è stata la terza edizione di MammacheBlog 2014, due giorni dedicati a formazione, networking e confronto per far crescere idee e servizi in Rete”.
La crescita di AVM passa per il trade
Gianni Garita, Country Manager Italy di AVM
U
na crescita su tutti i fronti quella registrata da AVM in questi ultimi anni, sia in Europa che in Italia. L’azienda tedesca infatti, forte della sua spinta altamente innovativa, non cessa di registrare continue affermazioni sia in termini di fatturato che di penetrazione nel mercato. Basti pensare che nel 2013 i ricavi della società tedesca hanno fatto registrare un incremento a doppia cifra anno su anno e che, nello stesso periodo, sono stati venduti qualcosa come 5 milioni di dispositivi; periodo che ha visto anche un forte consolidamento del rapporto con le
Telco, i rivenditori e gli installatori in ambito B2B e un’iniziale presenza del produttore presso l’utenza consumer attraverso i più noti e-tailer, Ultimo grande traguardo per l’azienda berlinese nel nostro Paese, è invece il recente accordo di distribuzione stipulato con Mediamarket S.p.a. che prevede la presenza dei suoi prodotti Fritz! all’interno dei punti vendita del retailer. Un primo importante passo per il presidio del canale consumer a cui ne seguiranno sicuramente altri, così come tiene a sottolineare Gianni Garita, Country Manager Italy di AVM: “L’accordo con Mediamarket rappresenta una tappa veramente importante per la nostra azienda. Il nostro obiettivo è infatti quello di presidiare nella sua interezza il canale consumer electronics italiano in cui cercheremo di portare la nostra esperienza più che positive fatta in quello professionale”. Molte sono difatti le ricette vincenti del gruppo tedesco che – così come conferma lo stesso Garita – “hanno riscontrato un interesse che ha spesso superato anche le nostre più rosee aspettative”: a iniziare dall’elevato grado di innovazione e di qualità delle sue gamme fino ad arrivare ai 5 anni di garanzia su tutti i prodotti o ancora all’elevata marginalità assicurata ai partner della distribuzione e alla continua formazione degli addetti alla vendita o alla costante attività di consulenza in merito alle strategie display per gli store, AVM è riuscita in poco tempo a ritagliarsi una considerevole quota di mercato all’interno del settore networking del Belpaese. “Il mercato del networking in Italia sta davvero esplodendo, non essendo più ad appannaggio dei soli techno-addicted ma di una sempre
aziende
Dopo i successi nel mercato professionale ora l’azienda tedesca si appresta a conquistare il mercato consumer, grazie alla stretta partnership con i principali retailer
più ampia fetta della popolazione, anche non particolarmente avvezza alla tecnologia”, aggiunge Garita. “Le nuove esigenze di connettività e di navigazione web necessitano poi di apparecchi affidabili e performanti e noi cercheremo di cavalcare al meglio quest’onda proponendo le nostre soluzioni studiate in base alle reali esigenze dei consumatori”. Di pari passo continua poi la presenza di AVM ai più importanti eventi del settore hi-tech, come l’IFA di Berlino, lo SMAU e la Games Week di Milano; eventi in cui non solo mettere in mostra le sue più recenti novità, ma anche al fine di mantenere un filo diretto con i clienti da cui ricevere feedback e consigli per il miglioramento dei device e dei servizi ad essi associati. Proprio durante l’ultima edizione dell’IFA, ad esempio, l’azienda ha presentato in anteprima i nuovi prodotti attesi in Italia nei prossimi mesi, tra cui il Fritz!Box 3490, il Fritz!WLan Repeater 1750E, il Fritz!Fon C4 e il Fritz!Powerline 1000.
Per vedere i nuovi prodotti AVM
aziende
L’azienda si fa in quattro (brand) per tornare a essere protagonista nel mercato italiano
HoMedics
riparte da HoMedics “R
Per vedere la nuova immagine di House of Marley
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icomincio da quattro”: può essere riassunta in questo modo la strategia che caratterizzerà il nuovo corso di Homedics in Italia, parafrasando il titolo di un famoso film diretto dall’indimenticabile Massimo Troisi. Sono infatti quattro i brand con cui l’azienda si appresta a rilanciarsi nel mercato italiano dell’eldom e della consumer electronics: dal marchio leader nel settore del benessere e della bellezza HoMedics, allo storico marchio inglese di bilance Salter fino ad arrivare ai due “outsider” dell’audio JAM e House of Marley. “Il nostro impegno per i prossimi mesi sarà quello di rinnovare una storia molto importante, quella di HoMedics, rilanciando gli altri tre brand”, conferma infatti Sabrina Trombetti, Country Manager di HoMedics Italia, con un chiaro ri-
ferimento a tutto ciò che di buono è stato fatto in passato, soprattutto con il marchio HoMedics. Pur essendo di fronte infatti a quattro marchi del tutto differenti tra loro, per storia, tipologia di prodotti, target e dinamiche di vendita, la strategia di rilancio dell’azienda li vuole tutti accomunati sotto degli asset ben precisi, rappresentati dalla continua innovazione tecnologica, un ampliamento della distribuzione, una migliore connotazione di mercato e un rafforzamento della comunicazione al consumatore finale “La nostra strategia è soprattutto quella di migliorare il mix in modo da non far pesare il fatturato unicamente sul brand HoMedics”, aggiunge Sabrina Trombetti. “L’obiettivo, difatti, è quello di un sensibile miglioramento della presenza di tutti i nostri marchi all’interno dei
punti vendita e, di conseguenza, di un aumento il fatturato per il 2015”.
Quattro identità, un’unica mission Le peculiarità dei quattro marchi distribuiti da Homedics Italia sono davvero differenti l’uno dall’altro, al di là delle categorie merceologiche di riferimento, ossia dell’audio video e del piccolo elettrodomestico. HoMedics è da sempre il marchio di punta dell’azienda americana fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1987 in una cittadina del Michigan (USA); brand che è conosciuto in tutto il mondo come uno dei leader nel settore del benessere e della cura della persona. In Italia è approdato 10 anni or sono e fin da subito si è fatto largo nel mercato del piccolo elettrodomestico, soprattutto nei due segmenti del massaggio e dell’epilazione. “Fin
s
dal suo arrivo nel nostro Paese HoMedics si è distinta per la qualità dei prodotti, che hanno inaugurato di fatto una nuova categoria di mercato, che gli hanno riservato sempre un ruolo di primo piano nelle scelte dei consumatori e dei partner della distribuzione”, conferma a tal proposito Sabrina Trombetti. “Un business, quello del beauty, su cui continuiamo a credere fortemente e su cui continueremo a puntare e a investire, continuando a proporre prodotti sempre più innovativi e dagli elevati contenuti tecnologici”. Un grande rilancio del marchio e dei suoi prodotti è quindi nei progetti della società con importanti investimenti in comunicazione, soprattutto durante il periodo natalizio: oltre a numerose attività nei punti vendita, nel media mix sono anche previste uscite stampa e passaggi televisivi. Diverse sono invece le origini di Salter, marchio britannico specializzato nella produzione di bilance da cucina e pesapersone, forte di una storia lunga oltre 250 anni e di una garanzia sui prodotti acquistati di ben 15 anni. Anche in questo caso gli obiettivi dell’azienda sono ben chiari, così come conferma la stessa Trombetti: “Sono profondamente convinta che questi prodotti possano trovare una posizione privilegiata all’interno dei punti vendita. Ci sono importanti fette di mercato ancora da conquistare in questo settore, per esempio le innovative bilance Bluetooth che parlano direttamente con il nostro Smartphone. Salter ha tutti i requisiti per poter fungere da leader nel mercato”. Proprio in meri-
to al marchio inglese, l’azienda sta mettendo a punto delle particolari vestizioni per i lineari degli store, in modo da mettere in risalto le caratteristiche e le dotazioni dei prodotti. Si arriva poi all’universo audio con due brand molto caratteristici e ben diversi tra loro: JAM e House of Marley. Per quanto riguarda il primo, si parla essenzialmente di diffusori acustici wireless Bluetooth dall’ottimo rapporto qualità/prezzo e dal design decisamente giovane e trendy, che arriva da esperienze di grande successo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dove JAM non solo ha saputo cogliere la crescita esponenziale di questa categoria ma l’ha condizionata diventando leader incontrastato. House of Marley è invece un brand con un diverso posizionamento, caratterizzato da valori di qualità e design davvero ricercati in cui la filosofia e i valori della famiglia Marley trovano concretezza nella scelta di materiali pregiati, ecosostenibili e altamente funzionali. Un brand che – come conferma Trombetti – è destinato a essere protagonista di una vera e propria ricollocazione di mercato e di concept, da un look prettamente “giamaicano” a una connotazione più freestyle, con uno strategico riposizionamento e una più precisa selezione della gamma destinata al mercato italiano. Anche per il versante audio i progetti di comunicazione dell’azienda sono ben precisi, con una nuova ricollocazione dei prodotti JAM all’interno dei punti vendita: non più relegati al settore audio, ma all’interno degli spazi riservati all’universo
mobile, al fine anche di promuovere le attività di cross-selling dei retailer. Molte anche le attività legate a House of Marley, con nuovi espositori realizzati in legno e materiali premium.
Le novità nei punti vendita Molte sono le novità distribuite da HoMedics Italia in arrivo in questi mesi, molte delle quali hanno fatto bella mostra di sé durante l’ultima edizione dell’IFA di Berlino. Per quanto riguarda il marchio HoMedics, difatti, l’azienda ha da poco lanciato due nuovi prodotti rivolti al settore beauty: Duo, un epilatore dotato delle due tecnologie indipendenti IPL e AFT, e Rokit, un kit professionale per unghie perfette e alla moda dotato di lampada a LED ad alte prestazioni, che combina la tecnologia LED all’utilizzo di uno smalto-gel realizzato con una formulazione priva di solventi. Rokit permette di avere una manicure completa in pochi minuti e con una durata di 15 giorni. Nuovi modelli di speaker, altoparlanti dai comandi touch, cuffie e auricolari wireless caratterizzano invece la nuova line-up di prodotti a marchio JAM: si va dal piccolo e divertente speaker Nutron alle moderne ed eleganti cuffie Bluetooth con microfono integrato Transit. Design ricercato, elevata resa acustica e materiali eco-friendly, caratterizzano invece le nuove proposte di House of Marley, composte dai sistemi audio Bluetooth Liberate, Chant, Bag of Riddim e Get Togheter, dalle cuffie over-ear e on-ear Liberate e Liberate XL e dagli auricolari in-ear Uplift.
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L’obiettivo è quello di un sensibile
miglioramento della presenza di tutti i nostri marchi all’interno dei punti vendita e, di conseguenza, di un aumento di fatturato per il 2015». Sabrina Trombetti, Country Manager di HoMedics Italia
technology
Come funziona la tecnologia ciclonica che ha rivoluzionato gli aspirapolvere eliminando la necessità del sacchetto di Marco Passarello
Tempesta di
polvere S
ono sempre più numerosi i modelli di aspirapolvere che vantano di usare una tecnologia “ciclonica”. Si tratta in effetti di una delle principali innovazioni recenti in questo settore. Ma cosa comporta, e perché sarebbe migliore rispetto a quelle usate negli aspirapolvere comuni?
Separare la polvere dall’aria Il vantaggio della tecnologia ciclonica sta nell’efficienza molto maggiore con cui separa la polvere dal flusso d’aria. Gli aspirapolvere tradizionali “con sacchetto”, dopo avere aspirato la polvere, inviano il flusso d’aria all’interno di un sacchetto di carta porosa. L’aria sfugge dai pori del sacchetto, mentre la polvere rimane imprigionata all’interno. Quando il sacchetto è pieno, lo si butta via e lo si sostituisce. I difetti di questa modalità di funzionamento sono due: il primo è la necessità di sostituire i sacchetti con una certa frequenza, con un antiecologico spreco di materiale. Il secondo
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è che, ben prima che il sacchetto sia pieno, la polvere tende a otturare i pori della carta. Il risultato è che l’aria non riesce a passare e il flusso diminuisce, con conseguente decadimento delle prestazioni di aspirazione. Una delle soluzioni tentate è quella di eliminare il sacchetto: in questo caso l’aria viene inviata a un serbatoio e poi sfugge attraverso dei filtri; il serbatoio si riempie di polvere fino a quando non arriva il momento di svuotarlo. In questo modo si elimina il problema dello spreco dei sacchetti, ma non quello del progressivo calo delle prestazioni, dato che i pori dei filtri si otturano rapidamente proprio come quelli dei sacchetti. Quindi non solo le prestazioni degradano, ma occorre ripulire spesso i filtri. Il problema viene risolto invece dalla tecnologia ciclonica, in cui l’aria contenente la polvere viene fatta passare attraverso condotti (i cosiddetti “cicloni”) che imprimono al flusso una rotazione a spirale. La forza centrifuga dovuta alla rotazione è sufficiente a spingere la polvere verso l’esterno e a farla uscire dal flusso; così, mentre l’aria continua nel suo percorso e viene spinta fuori dall’aspirapolvere, la polvere ricade verso il basso. Il sistema non richiede filtri né sacchetti, e mantiene le pre-
stazioni pressoché invariate fino al momento in cui il contenitore della polvere non è colmo.
Un po’ di storia La tecnologia ciclonica è stata usata inizialmente solo in aspirapolvere di grandi dimensioni, come in quelli centralizzati usati in alcuni grandi edifici statunitensi: già nel 1928 fu depositato un brevetto che li riguardava. A introdurla negli apparecchi casalinghi fu però il celebre inventore britannico James Dyson, che nel 1979 costruì un prototipo basandosi sulla tecnologia ciclonica usata nelle segherie per aspirare la segatura. Il primo modello commerciale, il G-Force, fu lanciato in Giappone con il marchio Apex. I giapponesi, sempre amanti delle nuove tecnologie, apprezzarono molto il nuovo modello, assegnandogli nel 1991 anche un premio per il miglior design. Tuttavia nel resto del mondo gli aspiratori ciclonici ebbero una diffusione molto limitata a causa del loro costo elevato. Fu solo nel 1993 che Dyson riuscì, grazie ai proventi giapponesi, a produrre il proprio aspirapolvere in patria sotto il proprio nome. L’anno dopo, grazie a una campagna pubblicitaria che metteva l’enfasi sull’eliminazione dei sacchetti dagli aspirapolvere, i modelli Dyson cominciarono ad avere successo, fino a diventare tra i più venduti in Gran Bretagna. Al risultato contribuì anche il serbatoio trasparente che permetteva di vedere la polvere accumulata, una caratteristica che l’inventore introdusse nonostante il parere sfavorevole delle ricerche di mercato, e che invece si rivelò vincente. Dyson vinse nel 2000 una battaglia legale contro Hoover, ottenendo dall’azienda un forte risarcimento per avere infranto i suoi brevetti sulla tecnologia ciclonica.
Perfezionamenti Dyson ha successivamente applicato numerosi perfezionamenti alla sua tecnologia. Uno è stato quello di sostituire le ruote dell’aspirapolvere con una sfera, applicando il concetto della “sferocarriola” già brevettato in precedenza, che dovrebbe permettere di superare gli ostacoli più facilmen-
te. Ma anche la tecnologia ciclonica in sé è stata perfezionata introducendo più stadi per raffinare la pulizia. Per esempio, la tecnologia brevettata “Root Cyclone” utilizza dapprima un ciclone esterno in cui l’aria si muove a 20 metri al secondo e in cui ci si sbarazza del grosso della polvere. Successivamente passa a 50 metri al secondo nel separatore centrale, e a 80 metri al secondo nei cicloni interni. In questi ultimi le finissime particelle di polvere rimaste vengono sottoposte a una forza centrifuga di 100.000 G, sufficienti a toglierle di mezzo. Un altro brevetto Dyson è quello dei cicloni Cinetic, che risolve il problema dell’intasamento dei cicloni più piccoli. Si desidera che siano piccoli perché generino forze centrifughe più elevate e catturino particelle più piccole. Ma più sono stretti, maggiori sono le probabilità che si ostruiscano. La soluzione trovata è stata creare dei cicloni con punte flessibili e oscillanti. La rotazione del flusso d’aria agita i coni morbidi, generando un movimento oscillatorio, che impedisce che la polvere resti attaccata alla punta dei coni.
Lo stato attuale In questo momento la tecnologia ciclonica non è più prerogativa dei modelli Dyson: molti altri produttori l’hanno adottata, spinti anche dalla nuova normativa europea che pone un tetto alla potenza dei motori, obbligando così all’uso di tecnologie più efficienti. Dyson
però ha rilanciato annunciando il primo robot aspirapolvere con tecnologia ciclonica, il 360 Eye (che prende il nome da quella che dovrebbe essere un’innovativa tecnologia che gli permetterebbe di osservare l’intera stanza nello stesso momento). Attendiamo di vedere se la tecnologia ciclonica causerà un salto qualitativo anche nel mondo dei robot.
I
l vantaggio della tecnologia ciclonica
sta nell’efficienza molto maggiore con cui separa la polvere dal flusso d’aria
gaming
Giochi d’ottobre Destiny
di Raffaele Gomiero
Al solo Day One l’attesissimo Destiny ha venduto per ben 500 milioni di dollari, un dato sconcertante se non fosse che dietro a tutto ci sono i Bungie, creatori della saga campione di vendite HALO che ha contribuito al successo della prima Xbox al suo lancio di svariati anni fa e consolidato la Xbox 360. Il loro ambizioso progetto di creare un FPS ambientato in un mondo in continua evoluzione oltre che impressionante dal punto di vista grafico sembra aver soddisfatto le aspettative, addirittura secondo l’analista di mercato Sterne Agee, Arvind Bhatia è possibile che raggiungerà addirittura le 20 milioni di copie vendute durante tutto il periodo di permanenza sugli scaffali. Senza dubbio la multipiattaforma ha pagato, al mercato l’ardua sentenza. Piattaforme: Xbox 360, Xbox One, PS3, PS4
Diablo 3: Ultimate Evil Edition Diablo 3 arriva anche su console Next Gen con l’ Ultimate Evil Edition in cui all’interno di un unico disco avremo sia la versione base che l’espansione Reaper of Souls uscita a marzo 2014. Visto l’enorme successo delle versioni PS3, Xbox 360 ed ovviamente PC, Blizzard non se l’ é sentita di ignorare Xbox One e PS4 visto che sia chi non ha giocato Diablo 3 (pochi) che chi l’ha già finito più volte non potevano lasciarsi scappare una versione con una grafica più avveneristica. Piattaforme: PS4, Xbox One
FIFA 15 Non c’è anno senza FIFA e anche questo non fa eccezione. FIFA 15 si è presentato preciso e puntuale all’appuntamento annuale e gli appassionati ancora una volta
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hanno confermato che è lui il leader di mercato visto che lo storico avversario PES tarderà un pò ad uscire. Per FIFA grafica ancora una volta rinnovata e tantissime funzionalita in più sia per quanto riguarda il multiplayer che il single player. Come sempre del resto. Piattaforme: PS4, Xbox One, Xbox 360, PS3, PC, 3DS, Wii, PS VITA
Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm Revolution Anche se il titolo in questione non è all’altezza di alcuni suoi predecessori la saga di Naruto non si è fatta notare per chissà quale rivoluzione di gameplay a parte qualche sporadico caso ma per l’incredibile appeal che ha sui suoi fan, che non sono affatto pochi. Non a caso ogni anno Naruto compare sugli scaffali dei negozi e visto che la ricetta funzione il piatto non si cambia. Anche questa volta tanti combattimenti, grafica coloratissima e tanta giocabilità. Piattaforme: Xbox 360, PS3, PC
Hyrule Warriors Nintendo non si è fermata un attimo e non si fermerà affatto da qui a Natale vista la sua ricchissima line-up che prevede almeno un gioco interessante al mese. È arrivato infatti il turno di Hyrule Warriors comparire sugli scaffali, atteso titolo di combattimento ambientato nel mondo di Zelda dove fino a 4 giocatori dovranno cooperare per sconfiggere le forze del male. Non sarà il nuovo Zelda e non venderà sicuramente quanto lui ma gli appassionati della saga sono molti ed è facile prevedere che anche solo per collezionismo non se lo lasceranno scappare Piattaforma: Nintendo Wii U
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in-store di Raffaele Gomiero
Games Time: non ci f La nuova insegna del gaming arrivata in Italia da appena due anni ha già all’attivo l’apertura di 50 punti vendita a livello nazionale: una formula che basa il suo successo sulla stretta relazione col cliente
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ttiva dal 2012 nel mercato della distribuzione in franchising nell’ambito gaming, Games Time è una realtà in continua crescita, come conferma il fatto che in circa due anni di tempo sono già 50 i punti vendita che portano la sua insegna, traguardo sicuramente non facile da raggiungere di questi tempi. Per fare parte del franchising si può scegliere tra le due diverse formule Store e Inner: la prima che prevede un investimento di circa 25.000 euro per la realizzazione di un punto vendita ex novo e la seconda che prevede invece un investimento più contenuto di 15.000 euro con cui si può trasformare un negozio già avviato in un punto vendita Games Time. Requisiti fondamentali sono una metratura di almeno 60 mq e tanta attenzione verso il cliente come spiega in maniera più esauriente Fedele Daidone, Direttore Generale di Games Time. www.videogamestime.com
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Qual è il bilancio del 2013? “Abbiamo aperto un totale di 25 punti vendita suddivisi su tutto il territorio nazionale. Anche se siamo presenti anche in grossi centri come Roma, in questi anni abbiamo consolidato la nostra presenza su realtà provinciali più che nelle grandi città, in quanto abbiamo riscontrato più compatibilità con il nostro format. Oltre ai titoli tripla A che ovviamente hanno fatto buoni numeri, il grosso del fatturato lo abbiamo fatto con GTA 5 per tutti i formati. Anche la next generation ha contribuito notevolmente alle vendite del 2014, infatti abbiamo esaurito tutte le scorte andando in sold out”. Come sta andando invece il 2014? “Fino adesso abbiamo aperto 20 negozi e abbiamo in programma di inaugurarne altri 10 nei prossimi tre mesi, la maggior parte in piccole realtà provinciali. Nel meeting del prossimo 26 ottobre a Bologna presenteremo nuove iniziative e attività che verranno svolte all’interno dei punti vendita, nostro punto di forza del 2013 e che abbiamo in programma di supportare al 100% anche nel 2014”. Quali sono le previsioni per il mercato di Natale? Quali saranno le strategie a supporto?
“Concentrarci sul cliente aumentando le proposte a livello di prodotto e migliorando lo standard già alto dei servizi, poi, come ho già detto, vi saranno molte novità e iniziative, anche per quanto riguarda le varie tipologie di prodotto. Punteremo molto sul licensing e, sicuramente ci daranno molte soddisfazioni in termini di vendita i nuovi prodotti Nintendo, come tutti i Natali del resto”. Avete appena aperto il 50esimo punto vendita, quali sono i vostri obiettivi di espansione per il 2015? “Aprirne sicuramente altri 10 nei primi 3 mesi (abbiamo già i contratti firmati) tra cui Napoli e Genova su cui puntiamo molto. Ma non scartiamo di certo l’idea di arrivare anche a Milano, Torino o in altre città o piazze strategiche. L’importante per noi è trovare un imprenditore che sposi le nostre idee e che condivida appieno le nostre strategie, e che abbia lo stessa considerazione del cliente in termini sia di servizio che di relazione in prima persona, aspetto su cui Games Time ha sempre creduto fortemente fin dall’inizio della sua avventura”. Particolari strategie di trade marketing sui punti vendita?
diminuendo allo stesso tempo il numero di quelli che si recheranno in negozio per acquistare i giochi, cosa accaduta regolarmente con l’avvento della next generation di console. Fortunatamente abbiamo le nostre strategie alternative”. Pensate di spostarvi in altri mercati paralleli? Tipo Gamestop che in parte sta puntando sul mobile con dei corner dedicati all’interno dei loro punti vendita. “Per noi uscire fuori dal nostro
i fermiamo qui “Abbiamo studiato delle attività in store uniche per il settore, come ad esempio tornei e campionati italiani presso i nostri punti vendita, il tutto parallelamente a quelli ufficiali organizzati dai vari publisher. Grande successo lo hanno avuto i tornei ufficiali di ‘Yugi Oh’ e di ‘Magic the Gathering’ che, non solo non abbandoneremo nel 2015, ma che andremo anche a incrementare”.
Un parere sul mercato e sull’introduzione del digital deliviery? “Una strategia da parte dei publisher che purtroppo mortifica ogni sforzo del trade, dove il rivenditore diventa semplicemente un tramite per acquisire nuovi clienti che successivamente verranno serviti direttamente dal publisher stesso, aumentando il numero dei clienti fidelizzati, ma
settore significa professionalizzare il punto di vednita, per me strategia completamente sbagliata. Ma noi non inseguiamo i grandi fatturati”.
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Fino adesso abbiamo aperto
20 negozi e abbiamo in programma di inaugurarne altri 10 nei prossimi tre mesi, la maggior parte in piccole realtà provinciali»
Sul sito ufficiale è possibile sapere quali saranno i punti vendita in apertura da qui a fine 2014
Fedele Daidone Games Time
http://www.videogamestime.com/?page_id=203
Anche in tema di ecologia la nomenclatura ha il suo peso
in-store
La convenzione del paesaggio europea
Arch. Olivia Carone Pres. Ass. Casaclima Network Milano e docente IED contributor@eimag.it
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bbiamo spesso parlato su queste pagine di tecniche e tecnologie per l’efficienza legate agli edifici, ora l’Europa ci sprona ad ampliare il nostro concetto di ‘ambiente’ verso quello di ‘paesaggio’, nasce cioè il concetto generale che il paesaggio sia un valore in sé disgiunto da quello economico. Nello spirito del preambolo della Commissione Europea del Paesaggio adottato dal Consiglio d’Europa nel 2000 e firmato a Firenze nel 2000 e diventato legge italiana n. 14 del 9/1/2006 si lancia un importantissimo messaggio dove il paesaggio è considerato “un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni” tanto è vero che si cita “il desiderio di pervenire ad uno sviluppo sostenibile fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l’attività economica e l’ambiente;” e che “il paesaggio è in ogni luogo un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni fino ad affermare che “il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, e che la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo” . Per raggiungere l’obiettivo si passa perciò a considerare le modalità di azione, infatti “la Commissione desidera istituire un nuovo strumento dedicato esclusivamente alla salvaguardia, alla gestione e alla pianificazione di tutti i paesaggi europei e (…) si prefigge lo scopo di promuovere la salvaguar-
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dia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi e di organizzare la cooperazione europea in questo campo.” Nel testo si afferma anche che, fatte salve alcune possibilità di applicazione parziale, “la Convenzione si applica a tutto il territorio delle Parti e riguarda gli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani. Essa comprende paesaggi terrestri, le acque interne e marine. Concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, che i paesaggi della vita quotidiana e i paesaggi degradati.” Dunque, questa interpretazione di tutela del paesaggio come valore in sé potrebbe costituire un problema culturale per l’Italia postmoderna, che sembra non avere coscienza della propria bellezza naturale e artistica né del fatto che esse hanno costituito e costituiscono ancora una fonte di attrazione turistica rilevante. Ne sono prova le autostrade che come nastri di cemento ininterrotti attraversano tutta la penisola essenzialmente privi di mitigazioni paesaggistiche
o di valutazione di qualità dei terreni utilizzati o di valutazione dei corridoi verdi europei; svincoli che occupano ampie superfici di territorio all’interno dei quali si vedono sporcizia e rifiuti, senza quella cura di cui stiamo parlando: anche questo è paesaggio ! Per non dire delle zone costiere soggette a speculazione soffocate da costruzioni inverosimili direttamente sulle spiagge, e così via. Anche le città e le aree periurbane sono comprese nel concetto di paesaggio, ed anche qui possiamo agevolmente ritrovare aree molto degradate e soprattutto presenza di capannoni industriali costituiti essenzialmente da un involucro edilizio costituito da pannelli prefabbricati per lo più di cemento, talvolta intonacato o rivestito da pannelli colorati ma per la maggior parte in cemento liscio a vista, dove sono evidenti i segni del tempo e la scarsa manutenzione. Ma anch’essi fanno parte del paesaggio e andrebbero “mitigati” ambientalmente rendendoli più sicuri, esteticamente più attrattivi e certamente più “verdi” sia in senso
figurato che letterale: rivestimenti verticali e tetti verdi che abbiamo già trattato, aree di sosta inerbite e piantumate produrrebbero la riduzione del flusso di calore immagazzinato nella struttura urbana e l’aumento della vegetazione tratterrebbe per sua natura l’umidità e l’acqua piovana rilasciandole poco per volta contribuendo a creare un senso di ordine e di benessere bioclimatico nelle vie delle nostre città rendendo più gradevole alla vista l’ambiente artificiale urbano. E’ interessante notare come la Convenzione all’art. 6 preveda tra l’altro di avviare procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche (…) e per questo siano previsti programmi pluridisciplinari di formazione sulla politica, la salvaguardia, la gestione e la pianificazione del paesaggio destinati ai professionisti del settore pubblico e privato e alle associazioni di categoria interessate; (…) e degli insegnamenti scolastici e universitari che trattino, nell’ambito delle rispettive discipline, dei valori connessi con il paesaggio e delle questioni riguardanti la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione. C’è da domandarsi se vorremo o se saremo in grado di uniformarci alle politiche europee, dato che, a quanto sembra, dal rinascimento in poi abbiamo perso il senso della bellezza che per Dostoevskij avrebbe dovuto salvare il mondo.
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EVOLUZIONE - DIXE, niente oneri solo successi.
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