Contents Special wedding 2014 19th Street Wedding Models Models your style your mood
19th Street “Discovery” Le Book Bag di Olympia Le-Tan Fashion Blogger di Martina d’Ermo Maison Martin Margela Parigi p/e 2014
New Designers New Brands Francesca Alesse e Federica Saltalippi Fashion Cooking sapori di primavera Le gLoveBag di Valentina Rotatori Fashion Stylist di Francesca Mattioli
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Special thanks Fashion editorial manager Claudia Magliozzi Photo editor Eleonora Magliozzi
Model art Mila Montesanti Administrative office Andrea Macaluso
GRAPHIC DESIGNER Andrea Castellani 19th Street Agency general manager Marco Carlucci Booker management Alessia Macaluso Booker assistant Valeria Petrich
Executive account Daniela Mattei
Photographer Carlos Mendoza Make-up artist Ilaria dall’Oco Casting director Alessandro Ponzianelli Daniele Mastromarini
Contatti E-mail: release@19thstreet.it Indirizzo: Via della Mortella 13, 00159 Roma Tel: 06/88936054
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Pieralisi
Intervista a Laura Pieralisi
Quando parliamo di Pieralisi parliamo di eleganza senza tempo, di raffinatezza e soprattutto di alta moda, in realtà si tratta di una vera e propria tradizione di famiglia che tu stessa stai portando avanti con la stessa passione e stile. Questa tradizione nasce 60 anni fa con mia nonna, dopo gli anni 60 mia mamma intraprende lo stesso percorso, si innamora degli abiti da sposa e fonda il marchio Myriam Pieralisi inserendolo così nel mio dna, mi sono così appassionata giocando con gli stessi avanzi dei tessuti, a disegnare a fare la spalla di mia madre fino a camminare da sola. Dopo una decina di anni ho fatto ciò che desideravo mettendomi sotto i riflettori dell’alta moda, ho aperto così un secondo marchio: “Laura Pieralisi” di abiti da sera come next couture. Uno stile plasmabile direi adatto a
ogni tipo di donna. Ho iniziato così un’altra linea creativa. L’abito che stiamo scattando e che abbiamo scelto come protagonista di questa intervista esprime maestosità, regalità ma soprattutto ha dietro un lavoro meticoloso, di precisione sicuramente qui parliamo di una sposa che vuole distinguersi, a cosa ti sei ispirata nel disegnare quest’abito? In realtà l’idea nasce da un pezzo di tessuto, dal plissè del corpino, l’ho impostato creando una gonna con tessuto spalmato intagliato e ricamato. Il cappello, scenografico, quasi teatrale conserva comunque eleganza e portabilità.
Vediamo sempre di più che oggi si è sempre alla costante ricerca del particolare e dell’originalità tra questi molto richiesto è il Vintage, dagli anni 20 agli anni 70 è lo stile maggiormente richiesto, considerata la tua esperienza cosa consiglieresti alle uture spose che vogliono ispirarsi al retrò style?
dei salottini dove sarà possibile vedere alcuni abiti ed entrare in contatto con l’idea di un primo sogno... presto vi comunicherò le date esatte!
Diciamo che percorrendo l’ideologia che si avvicina alla moda proponiamo il vintage o un tema stramoderno ma in realtà esiste sempre una scelta conclusiva personale. Ci si ispira sempre a una corrente iniziale, ma la sposa sceglie ciò che alla fine la rispecchia maggiormente, quindi è bene seguire l’andamento della moda per farlo proprio.
Per me è fondamentale riuscire a realizzare una collezione molto portabile, la novità sta nel riuscire a rielaborare la materia prima “miscelare” gli elementi e farne sempre un abito particolare ma soprattutto contribuire alla realizzazione di un sogno. L’abito secondo me deve rispecchiare in tutto la persona che lo indossa, quindi mettere in risalto i pregi e modificare ciò che si vuole nascondere, soprattutto deve far in modo che una donna si senta riconosciuta dall’uomo che l’aspetta all’altare entrando in chiesa, lavoro sempre pertanto su un abito personalizzabile rigorosamente made in italy.
Quali sono i prossimi eventi dove poterti incontrare e che possiamo segnalare ai nostri lettori? Sicuramente la fiera di settembre, adesso abbiamo in programma degli open day,
Parliamo invece della nuova collezione 2014, Orchidea, quali sono gli elementi innovativi che la caratterizzano?
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SPECIAL WEDDING Incontro con Anna Tumas L’abito che vediamo in sposa a fare la scelta giusta? questa intervista fa parte pscicologico Sono venuta a Roma 20 anni della tua nuova collezione L’approccio è essenziale perchè a volte fa, scrivendomi alla scuola 2014. incontri donne bellissime Ida Ferri. Ho sempre avuto una forte passione per l’arte, L’abito che ho scelto è stato eppure sono insicure si la scultura, la fotografia realizzato in ricami e organza vede da come si muovono soprattutto la pittura. di seta e pizzo. Ho pensato a e li non puoi solo decidere Terminata la scuola mi sono una sposa classica, spirituale sotto il profilo tecnico, altre dedicata all’organizzazione di un elemento di apertura volte invece incontri donne alcune sfilate di abiti da sera che lo rende moderno e carismatiche magari non di alta moda, inserendo un contemporaneo. La linea è a altissime o perfette che abito da sposa come elemento tulipano e dietro ha una coda riescono ad indossare abiti finale. Questa fu un’esperienza voluminosa di organza, un molto impegnativi. che portò a farmi conoscere contrasto sulla manica con ad incuriosire la clientela la scollatura profonda un pò Quali sono i prossimi nel settore wedding, così è tra sacro e profano, per me è eventi dove sarà possibile iniziato il lavoro dell’atelier, come creare un ricamo sulla conoscere l’atelier di Anna Tumas? posso dire che l’esperienza pelle. maturata in quegli anni mi ha fornito la capacità di seguire Il tuo lavoro ti porta La fiera di Milano dal 22 al l’intero processo lavorativo e a conoscere e dover 26 Maggio per i buyer e come mi ha dato modo di scegliere “riconoscere” diversi tipi di sempre la fiera di settembre. le sarte migliori per il mio donne, qual’è l’approccio per guidare una futura lavoro. Anna raccontaci di te.
Anna Tumas collection 2014
Ricami organza di seta e pizzo
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EDDING ODELS
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New designers New Brands The Butterfly effect di Francesca Alesse Sono le 09:30 di mattina siamo nella splendida cornice romana di 19street Agency, il set è in fermento, make up artist, modelle, stylist, riflettori, fotografi tutto lo staff in attesa di conoscere e scattare i capi dei nuovi fashion designers che, ogni giorno creano innovazione nel panorama della moda e ci mostrano come l’arte, nella sua costante metamorfosi riesca a plasmare, stupire ed incantare. Ad ogni tessuto una miscela perfetta di elementi architettonici e design. Ore 10.00 iniziamo con la nostra prima ospite Francesca Alesse. Come nasce il brand The Butterfly effect?
Qual’è la visione femminile che partendo dal significato che ha per te la farfalla ha dato vita alla tua collezione? La farfalla da sempre significa metamorfosi, parliamo di una creatura leggera e variopinta, è un fenomeno che si origina e si sviluppa senza interventi esterni conducendo appunto al fascino del cambiamento che fa riflettere l’uomo sulla propria trasformazione spirituale, suggerisce un’idea di mistero di incontaminata bellezza, per me la visione femminile che si ispira appunto all’effetto farfalla è dunque questo, un simbolo di mutamento e di rinascita.
Viviamo un momento storico molto La mia passione è sempre stata l’arte delicato, in che modo un fashion designer infatti successivamente la laurea in storia riesce ad inserirsi, considerate le difficoltà, dell’arte ho iniziato dei corsi professionali nel mercato di oggi? di fashion design e consulenza di immagine, successivamente ho disegnato una collezione Senza dubbio viviamo un periodo di di abiti femminili che ha sfilato al world difficoltà estrema ma penso che soprattutto fashion 2012 nell’ambito di Alta Roma Alta in questi momenti di crisi si è maggiormente Moda, fino ad inseguire il mio più grande propensi a riflettere su nuovi spunti creativi. sogno, quello di aprire una boutique concepita Sono decisamente contenta nel vedere come una sorta di piccolo salotto del fashion come nel nostro paese ci siano diversi dove le clienti possono trovare l’out-fit più giovani imprenditori che contribuiscono adeguato ad esprimere la propria personalità. all’espansione e all’evoluzione del made in italy.
La tua boutique è uno scrigno nel quartiere Monti, a che tipo di clientela si rivolge? Non ho voluto considerare un target specifico basandomi su una fascia di età perchè credo che sia ottimale che ogni donna esprima se stessa distaccandosi da alcuni canoni imposti. L’impronta della boutique si rivolge a una clientela raffinata ed attenta allo stile ma anche giovane e briosa, ho scelto abiti che possono sposarsi con delle donne “classiche” e con delle fashion victim essendo capi innovativi, originali ma anche estremamente versatili. Veniteci a trovare a Roma in Via Pansperna 227A.
CROIRE by Federica Saltalippi Parliamo del brand CROIRE, verbo Francese che significa credere. Si, l’elemento architettonico è molto presente con tagli a vivo ma anche morbidezza, Il nome del brand nasce in una delle mie trasparenze in un mix di tessuti con linee consuete giornate passate a pensare al minimal. mio futuro, la risposta che mi veniva in mente era sempre la stessa, continuare a Per quale tipo di donna è stato pensato? credere, soprattutto in questo momento economicamente difficile. Non perdere mai la E’ stato concepito per una donna che possa speranza, credere con tenacia, determinazione utilizzarli in tutte le occasioni e momenti e volontà tutto è possibile. La scelta del nome della giornata, infatti i nostri capi già esistenti Francese è un richiamo a Parigi, per eccellenza possono essere rimodellati. Molto spesso città della moda, del surrealismo e della follia. si è stanchi dei soliti abiti, in questo modo possiamo dare la possibilità di modificarli, Lo stile di CROIRE rimanda a una rigenerandoli con uno stile made by us. Ogni miscelazione di geometrie architettoniche capo può essere trasformato e modificato. ma allo stesso tempo sinuosità e morbidezza.
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Love
Bag
byValerot
Laciatecielo dire uno degli aspetti più interessanti del nostro lavoro è potersi confrontare costantemente con i molteplici volti della creatività. In questo viaggio, alla ricerca di nuovi fashion designer, vi vogliamo raccontare le nostre emozioni nel vedere come un sogno prende forma percorra strade e influenze di ogni genere fino alla nascita di un vero e proprio brand che può cambiare e fare la differenza nello stile quotidiano di ogni donna. Ed è proprio nel nostro showroom di Roma che abbiamo incontrato e intervistato Valentina Rotatori, stilista emergente che ha inventato una nuova linea di borse del tutto originalissima, elegante e dal gusto retrò è la prima collezione di borse della nostra fashion designer, estrema cura dei dettagli e qualità del pellame, una collezione interamente personalizzabile.
“ Come nasce il brand Valerot?” Il brand Valerot nasce dalla mia passione per la moda e per il design e dalla volontà di fondere le due cose, il mio amore per il made in italy e le mie esperienze lavorative nello sviluppo della produzione hanno reso possibile la realizzazione e le concretizzazione delle mie idee.
uniti, arriva dall’immagine che ho della nostra società che richiede eleganza e praticità al tempo stesso. Questo è quello che racconto con la mia collezione in cui esprimo, con la pulizia delle linee, il senso pratico e la velocità dei nostri giorni e con il mistero della forma data da questa fusione, voglio descrivere l’eleganza e la sensualità a cui la donna non vuole mai rinunciare.
“Molto particolare il design , la cura dei dettagli e ottima anche la qualità del prodotto, in realtà l’originalità di questa linea di borse è l’unione di un clutch e un guanto. Parlaci di questa idea a cosa ti sei ispirata?”
“Quali sono i progetti futuri di Valerot?”
L’ispirazione della gLoveBag che vede una clutch e un guanto
Continuare a comunicare attraverso la moda e il design. Cercare di portare e sensibilizzare non solo la bellezza ma anche ad una qualità molto alta che racconti la storia delle persone che lavorano in questo settore da generazioni con impegno e determinazione.
“Da Fashion designer emergente e quindi anche da imprenditrice di te stessa, quali sono secondo te i prossimi step per una strategia o una campagna di comunicazione vincente del brand”? Una buona strategia di comunicazione per il mio brand penso possa essere principalmente visiva, legata all’immagine della donna che vuole giocare con il proprio stile e che sceglie di indossare la mia collezione in diverse occasioni, Probabilmente lo scenario più adatto è proprio quello dello street.
Martina d’Ermo
Fashion Blogger
Giorgia Fiore, ecco il nome della nostra protagonista di oggi. Giorgia ha iniziato la sua carriera con delle collaborazioni per AltaRoma, poi si è diplomata allo IED (Istituto Europeo di Design) con ottimi risultati, infatti è riuscita ad approdare su Vogue come New Talent, iniziando così la sua salita. Giorgia, si ispira a molti brand. Grande è il suo amore per “Miuccia”, ovvero Prada, per la sua cultura e stile nella moda. La sua passione per la moda è nata da bambina. Un giorno, mentre era a passeggio con il papà, è stata rapita dalle vetrine di un negozio di tessuti, e da quel momento ha capito che quello sarebbe stato il suo mondo, il suo futuro, la sua vita. Giorgia punta molto sull’icona femminile, raffinata ma sempre con un tocco da bambina. Lei stessa racconta che il suo punto di forza è quello di sapere aggiunge, a tutte le sue creazioni, anche gli accessori più pacchiani ma sempre con raffinatezza ed eleganza. Queste sue grandi qualità e la giovane età, l’hanno portata a dei provini molto particolari. Giorgia è stata una dei dodici partecipanti a “Project Runway”, dove già dalla prima puntata ha sfoggiato il suo talento e le sue particolari ed eccentriche qualità. Ora non vi aspetta che seguire Giorgia su “Project Runway” con la speranza che la giuria abbia “Buon gusto” e porti questa Fashion Designer a grandi livelli, perché se lo merita. Alla prossima...
Fashion Stylist 19 Street th
di Francesca Mattioli
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“You can’t judge a by it’s cover”
Le iconiche borse di Olympia Le- Tan di Laura Rubboli Nata nell’eclettica Londra e cresciuta nell’elegante Parigi, Olympia Le-Tan è una fashion designer autodidatta con la passione per il ricamo ereditata dalla nonna e la passione per la letteratura ereditata dal padre illustratore Pierre Le -Tan. La stilista ha cominciato la propria carriera con il guru della moda Karl Lagerfeld alla maison Chanel, per poi collaborare con Gilles Dufour per il brand Balmain. Nel 2009 la svolta, quando Olympia lancia la propria linea di accessori “ You can’t judge a book by it’s cover”, realizzati a mano in Francia: si tratta di clutch che riproducono le copertine delle prime edizioni dei libri che hanno nell’infanzia e che ad oggi sono distribuite in 80 paesi nel mondo. I ricami sono realizzati in feltro e fili di seta, applicati su canvas e cuio; all’interno delle piccole borse in edizione limitata vi è una fodera in tessuto, mentre una chiusura in ottone completa la creazione. Favole dei fratelli Grimm, grandi
classici della letteratura, locandine di film: è un mondo magico e incantato quello nel quale ci conduce la stilista, che riporta alla mente le favole che ascoltavamo la sera prima di dormire, o i romanzi che ci hanno spalancato le porte della letteratura. La clutch colorata e divertente si adatta comunque agli anche se i prezzi di questi “gioielli” del design non sono accessibili a tutti. A gennaio 2012 la designer partecipa come special guest al Pitti W di Firenze, in occasione del quale presenta la sua collezione di borse ispirate alla letteratura e alla cinematografia italiane nel Museo Bellini. Nel Marzo dello stesso anno Olympia Le-Tan presenta la sua prima collezione “ready to wear” tartan, velluto e fantasie caratterizzano abiti dall’allure divertente e sbarazzina. Siete pronti a sognare con le book-clutch di Olympia Le- Tan?
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aison artin
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Parigi p/e 2014
Quinoa Salad INGREDIENTI • 200 gr di quinoa • 4 pomodori verdi • 6 pomodori datterini • 4 pomodori gialli • un mazzo di menta • 1 melanzana • 1 limone
Preparazione Fate lessare la quinoa in abbondante acqua salata per circa 10 minuti (controllate il tempo preciso di cottura sulla confezione). Quando sarà cotta scolatela sotto acqua fredda. Tagliate la melanzana a dadini molto piccoli e fateli cuocere in un padella per con un filo di olio, sale e pepe. Lasciate che si raffreddi tutto e nel frattempo tagliate a fettine le tre diverse qualità di pomodori e tritate finemente la menta. In un’ampia ciotola versate tutti gli ingredienti e condite con un cucchiaio di olio di oliva e una spruzzata di limone.
Gnocchi di uova con asparagi INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 150 g di farina 0 • 150 g di burro • 4 uova • 300 g di punte di asparagi • 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro • noce moscata • sale q.b.
PREPARAZIONE Fate fondere in una pentola con 25 cl di acqua 100 g di burro tagliato a pezzetti e una presa di sale. Quando il burro si sarà sciolto versate la farina in una volta sola. Iniziate a mescolare energicamente con un cucchiaio di legno per evitare la formazione di grumi e continuate fino a quando il composto risulterà omogeneo. Continuate a mescolare e fate asciugare l’impasto per pochi minuti o fino a quando l’impasto inizi a staccarsi dalle pareti della pentola. Unite il concentrato di pomodoro sempre con la pentola ancora sul fuoco, mescolate fino a che il colore risulti omogeneo, quindi spegnete il fuoco. Aggiungete le uova, una alla volta, senza unire il successivo se il precedente non è stato incorporato. Riempite con il composto una sac à poche con la bocchetta liscia e fatelo cadere in abbondante acqua salata in ebollizione, tagliando la pasta in modo da formare gli gnocchetti. Scolate gli gnocchi quando vengono a galla. Conditeli con le punte di asparagi saltate in padella con il burro e un pizzico di noce moscata grattugiata.