Libero 24 dicembre 2016

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Sabato 24 dicembre 2016

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DIRETTORE VITTORIO FELTRI ISSN: 1591-0420

ANNO LI NUMERO 355 EURO 1,50*

Ucciso dalla nostra polizia il terrorista di Berlino

ITALIA 1- GERMANIA 0 Noi disprezziamo e sottopaghiamo le forze dell’ordine ma sono le migliori d’Europa La Merkel aveva promesso 100mila euro di taglia. Lei ora ci ringrazia ma non versa di VITTORIO FELTRI

Il no agli aiuti dello Stato

Altri e bravissimi giornalisti di Libero raccontano oggi la prodezza dei poliziotti di casa nostra che hanno ucciso in un conflitto a fuoco lo stragista di Berlino, ovviamente musulmano, tunisino, piombato in Italia via Parigi senza che nessuno lo abbia identificato e arrestato. Ci sono volute le disprezzate e perseguitate forze dell’ordine casarecce per neutralizzare il feroce assassino a seguito di una complessa e pericolosa operazione, i cui dettagli si possono leggere su queste pagine. In breve. È successo che di notte il pluriomicida è stato avvistato da una pattuglia della Volante, la quale lo ha tallonato e fermato per un controllo. Costui ha reagito estraendo la pistola e sparando. Uno degli agenti ha meritoriamente risposto con la propria arma e lo ha freddato. Si tratta di un giovanotto di 29 anni, da pochi mesi in servizio, a cui vanno i nostri entusiastici complimenti. Egli e il suo commilitone (purtroppo ferito da un colpo del musulmano) hanno dimostrato di saper fare bene il proprio lavoro, molto meglio dei loro colleghi tedeschi e francesiche non hanno saputo bloccare l’infame terrorista. In sintesi calcistica: Italia 1 Germania 0. Significa che i nostri apparati difensivi non hanno nulla da imparare e molto da insegnare a quelli stranieri ben pagati e assai più rispettati. Mentre nello sprovveduto parlamento romano è in discussione una legge cosiddetta antitortura,proposta dalla sinistra, finalizzata a punire poliziotti e carabinieri costretti a usare le maniere forti per assicurare alla giustizia i malviventi (come se si potessero arrestare secondo le regole del galateo) due validissimi rappresentanti della Polizia di Stato si sono esibiti in un esercizio di alta scuola professionale, depotenziando definitivamente il delinquente che ha sterminato a Berlino 12 persone, e non contiamo in feriti, alcuni gravi. È quantomeno la prova incontestabile che l’Italia, considerata dagli stessi italiani un Paese di cialtroniincapaci, in realtà presidia più efficacemente di altri il territorio rendendo più difficili le attività illegali. Infatti, nonostante le mafie rigogliose, se la confrontiamo con altre, la nostra nazione registra, stando alle statistiche ufficiali, un numero di reati nettamente inferiore, se si eccettuano i furti in appartamento, specialità in cui eccellono gli extracomunitari. Su questo punto c’è poco da discutere e bisogna solo prendere atto che non siamo gli ultimi della classe e semmai i primi. Nel suggerire al ministro dell’Interno di premiare i poliziotti eroici dei quali abbiamo narrato le gesta, esprimiamo una forte preoccupazione: che qualche pm particolarmente zelante osi incriminare gli agenti per eccesso di legittima difesa o addirittura per omicidio. Ne abbiamo viste tante negli anni, non vorremmo essere testimoni anche di questa che sarebbe un oltraggio alla logica e al buon senso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LODI - MONTESANO - PANELLA RUSSO - SPATOLA - ZULIN alle pagine 2-3-4-5

La Ue vuol spianare i risparmiatori Mps

Il cadavere di Anis Amri, il terrorista islamico autore della strage di Berlino freddato ieri notte dai poliziotti a Milano

di FRANCESCO DE DOMINICIS

Quello firmato ieri da Paolo Gentiloni, ovvero il decreto che ha evitato il fallimento del Monte dei paschi (...) segue a pagina 9

Effetti della malapolitica

La Raggi e Roma imbruttite insieme di MELANIA RIZZOLI

La triste decadenza di Roma sembra ormai inarrestabile. Già il Natale in città si annunciava malinconico, (...) segue a pagina 12

Lo dice pure il Vangelo

Finalmente l’hanno capito anche i teorici dell’accoglienza

Il pericolo viene dai clandestini Per evitare stragi bisogna tornare allo Stato di diritto: l’illegalità porta al carcere e alla jihad di RENATO FARINA Perché Amri è tornato Caffeina Secondo un autorevole studio francese chi consuma più diquattroporzionia settimana di salumi potrebbe riportare lesioni ai polmoni. Ci permettiamo di consigliare ai francesi di mangiare con la bocca e non con il naso. Emme

Stai a vedere che ci siamo arrivati. Dopo decenni di ricatti della magistratura sulla politica, dopo lustri di giunte e governi sempre in ostaggio dei chiari di luna delle toghe, dopo anni a dipendere da avvisi di garanzia e registri degli indagati e sussurri di cancelleria o di redazione, insomma: dopo un'intera Repubblica passata a subire la cretinissima equazione indagato = sputtanato = vattene (e non importa se fosse per cazzate o per reati seri) stai vedere che questo Pa-

Subito un caffè a Beppe Grillo, ai Cinque Stelle, a Emma Bonino, ma l’elenco è lungo e la moca arabica è poca, perciò una tazzina solo ai migliori. (...) segue a pagina 7

BECCHI - MANIACI - VENEZIANI

Siamo la culla dei fanatici di GIANLUIGI PARAGONE

Perché Anis Amri è tornato in Italia? Toccherà agli inquirenti dare la risposta giusta sulla base di indizi e collegamenti. Lasciateci pertanto (...) segue a pagina 3

alle pagine 6-7

APPUNTO di FILIPPO FACCI Indagato Latta ese sta imparando a distinguere, a capire che «indagato» per un politico è come dire «bagnato» per un ombrello: prima o poi succede, ma tra una pioviggine e un tornado le differenze esistono. In questi giorni abbiamo il sindaco di Milano Sala indagato, il sindaco di Roma Raggi non indagato e - ultima di ieri - il mini-

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Festeggiate Natale Siate consumisti di ANTONIO SOCCI

L’altroieri, nell’editoriale di Avvenire, giornale dei vescovi, Enzo Bianchi assicurava che i terroristi di Berlino (...) segue a pagina 24

DATECI IL REFERENDUM DATEC ENDUM VVoglio o che anche gli italiani, come gl i bbritannici, possano decidere se rimanere o no de nell’Unione Europea e nell'euro ne FFIRMA______________________ IR RM M DA SPEDIRE A: LIBERO, viale Luigi Majno 42, 20129, Milano SCRIVETE ANCHE A: noeuronoeuropa@liberoquotidiano.it

stro Lotti indagato: eppure l'unica indagata parrebbe la Raggi, al centro delle cronache e dell’attenzione - giustamente - perché appaiono più gravi la sua responsabilità, il reato contestato, le conseguenze pratiche e politiche, soprattutto l'inerzia della giunta rispetto alla drammatica situazione della Capitale. Il solito quotidiano manettaro, anni fa, al primo numero, esordì così: «Indagato Letta». Ieri ha titolato: «Indagato Lotti». Ma l'indagato era latta.

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Italia 1 - Germania 0

LA FUGA Dopo l’attentato è scappato in Francia, da lì in treno a Torino, poi a Milano e con il bus fino a Sesto Si sospetta che in stazione aspettase dei complici

«Era pronto a fare altri attentati» Il killer di Berlino ucciso a Sesto San Giovanni dopo una sparatoria con le forze dell’ordine, ferito un agente Il questore di Milano: «Aveva il colpo in canna». In una scheda telefonica i possibili legami con le cellule italiane

::: CRISTIANA LODI ■■■ No, niente di pianifica-

to, assicura la polizia. E nessuna segnalazione da parte dell’Intelligence o degli investigatori tedeschi, del terrorista presente in Italia. Gli agenti Christian Movio (36 anni di Latisana - Udine) e Luca Scatà (29 di Canicattini - Siracusa) giovedì notte stanno facendo il solito controllo del territorio su AlfaSesto. Quando notano un tipo sospetto. È fermo immobile in piazza Primo Maggio, davanti alla stazione di Sesto San Giovanni, e sono le 3 e otto minuti. «Vedi un pò questo... Chi sta aspettando?» si domanda il capo pattuglia Movio. E ordina al collega Scatà di accostare la Volante.«Documenti», dice al tizio immobile e con lo zainetto sulla spalla. «Non li ho i documenti» risponde lui in perfetto italiano. È calmo e imperturbabile. «Da dove vieni?», incalza il poliziotto. «Dalla Calabria». Ma è straniero, e viene invitato a svuotare tasche e zainetto sul cofano della Volante. Uno, due secondi e la calma apparente si trasforma in una scheggia furibonda che impugna la pistola. E fa fuoco, urlando: «poliziotti bastardi!». Nemmeno il tempo di capire da dove sia rimbalzata quella calibro 22 col colpo in canna, e l’agente scelto Christian Movio è a terra. Colpito alla spalla destra. Il maghrebino che ha sparato si nasconde dietro l’auto e tenta di colpire definitivamente il poliziotto. A quel punto è Luca Scatà (da nove mesi in prova al Commissariato di Sesto) si muove come il più esperti degli agenti. Gira dietro la macchina, sorperende il maghrebino alle spalle e lo centra al costato. Due colpi. Arrivano i rinforzi e le ambulanze. Viene soccorso sia il poliziotto ferito, sia lo straniero rimasto a terra. Dieci minuti a tentare di rianimarlo, con le flebo e il sondino per l’ossigeno. Ma niente da fare. L’uomo muore lì sull’asfalto.Non ha un documento, ma soltanto un flacone di shampoo di marca tedesca, poche centinaia di euro, un

ABBATTUTO Sopra i rilievi a Sesto San Giovanni. A destra, l’area isolata dagli agenti [Ansa]

coltellino, biglietti ferroviari e una scheda telefonica ora al centro delle indagini. Nessuno, subito, lo collega a Berlino. Tanto che il verbale redatto in Commissariato nella notte,riassume: «...il soggetto è sprovvisto di documenti e non risulta nell’immediatezza identificabile». Poi la comparazione delle impronte digitali, dei tratti somatici e la scoperta: lo sconosciuto ucciso nelpiazzale davanti alla stazione di Sesto è l’uomo più ricercato d’Europa. Anis Amri, il tunisino piombato sulla folla in piazza Breitscheidplatz uccidendo 12 persone (fra cui l’ita-

strata e di marca tedesca) im-

va lasciato dubbi sulla diffusione di luoghi di culto completamente fuorilegge. In tutto sono stati 664 i Comuni che hanno risposto alla richiesta della Regione e nel 10% dei casi sono emerse situazioni non «chiare» come a Sesto. «È paradossale - commenta Roberto Di Stefano, candidato sindaco di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio Comunale che il sindaco oggi si vanti. Non vogliamo che Sesto diventi crocevia di islamici estremisti». Ma l’affondo più diretto è quello della Lega con il segretario lombardo Paolo Grimoldi: «Da mesi segnaliamo l’allarme rosso in Lombardia. Minniti disponga un giro di vite sulle moschee ad iniziare proprio dalla nuova maxi-moschea di Sesto».

ancora in Germania. Ferito. Invece era a Sesto San Giovanni, periferia di Milano. Come ci è arrivato? E soprattutto, cosa ci faceva nella città lombarda? Chi stava aspettando, da solo nel piazzale della stazione alle 3 del mattino? Il sospetto è che avesse una base, una rete diprotezione, qualcuno pronto a coprire la sua fuga. E ad appoggiare il suo piano terroristico. Piano che, stando alla polizia, era pronto a portare avanti. In Italia? A Milano? Lo diranno le indagini. Ilquestore di Milano, Antonio De Iesu, parla chiaro: «Era pericolosissimo. Aveva la pistola carica ed era pronto a colpire. Avrebbe potuto fare altri attentati, se non avessimo messo fine alla sua latitanza». Dagli accertamenti della Digos e del dirigente della polizia di Sesto Roberto, coordinati dal capo dell’Antiterrorismo milanese Alberto Nobili, il terrorista di Berlino, è arrivato in Italia dalla Francia (nello suo zainetto è stato trovato il biglietto di un treno francese), in particolare da Chambery (in Savoia), da qui ha raggiunto Torino giovedì sera. E dal capoluogo piemontese ha preso poi il treno delle 23,05 per Milano dove è arrivato attorno all’una di notte (è stato ripreso dalle telecamere). Infine dalla Stazione Centrale si è spostato in autobus fino a Sesto San Giovanni, dove alle 3 dinotte è stato sorpreso in solitaria attesa dalla Volante AlfaSesto. Chi e che cosa stesse aspettando il terrorista, saranno le indagini a spiegarlo. Di certo in Italia (era sbarcato nel 2011 a Lampedusa), durante i quattro anni di detenzione nei diversi istituti di pena, Anis Amri si è radicalizzato. E ha stretto legami che ora dovranno essere ricostruiti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL FILMATO DIFFUSO DALLO STATO ISLAMICO pugnata per sparare agli agen-

Il video giuramento di fedeltà all’Isis «Veniamo a sgozzarvi come maiali» Il video-testamento di Anis Amri è arrivato attraverso l’Amaq, l’agenzia di stampa dello Stato Islamico. Nel filmato il killer (nella foto) giura fedeltà all’Isis e dice di voler vendicare i musulmani uccisi nei raid contro il Califfato. «Veniamo a sgozzarvi come maiali», dice e invita gli islamici a colpire: «Uccidano in tutta Europa i crociati maiali!». liana Fabrizia Di Lorenzo) e ferendone oltre 40. I suoi documenti sono stati trovati sul camion con cui lunedì ha com-

piuto l’attentato e sequestrato a un autista polacco al quale ha sparato. Probabilmente con la stessa calibro 22 (regi-

ti di Sesto. Su quel tir trasformato in una bomba sulla folla, sono state rilevate anche le sue impronte, oltre allo smartphone modello Htc ora all’esame dell’Antiterrorismo. Una scoperta tardiva, avvenuta soltanto il giorno dopo e che ha costretto Berlino ad ammettere la falla: «Abbiamo lavorato secondo il principio dell’accuratezza prima che della velocità», ha ammesso il capo della polizia tedesca, «ci sono standard ai quali ci atteniamo». Di fatto Berlino era convinta che Anis Amri fosse

A Sesto doveva sorgere il maxi tempio islamico

Centri e moschee clandestine In Lombardia si sentiva sicuro ::: GIUSEPPE SPATOLA ■■■ Anis Amri si trovava a Sesto San

Giovanni per caso o c’era qualcuno pronto a ospitarlo e dargli copertura? È questo l’interrogativo a cui dovranno dare risposta gli inquirenti nei prossimi giorni, ascoltando anche la comunità islamica.Intanto Chabani Ibrahim,direttore del centro islamico del comune milanese, ieri ha preso le distanze dal presunto terrorista ucciso. «Siamo lontani da questi terroristi», ha rimarcato. Sarà, ma l’intenzione di realizzare la nuova maxi-moschea proprio a Sesto ora fa storcere il naso a molti. Il progetto sostenuto dall’Ucoi con fondi che arriveranno dal Qatar prevede un investimento di 4,6 milioni di euro per oltre 2400 metri quadrati, dove troveranno spazio, accanto al luogo di preghiera,anche un ristorante, una biblioteca e un giardino. Non solo. La struttura sarà dotata anche di un minareto e sarà in grado diaccogliere almeno 4mila fedeli da tutto il nord Italia. Aspettando le au-

torizzazioni la comunità islamica continua a riunirsi e pregare nella struttura provvisoria di via Luini, costruita nel 2015 dopo che i fedeli avevano lasciato i locali di via Tasso in cui si riunivano da oltre 15 anni. E proprio in quella zona, da tempo quartiere lasciato in mano agli islamici, si stava dirigendo Anis Amri. Lì l’attentatore di Berlino forse avrebbe ottenuto copertura e accoglienza. Che la moschea di Sesto fosse considerata «bordeline» dalle istituzioni era risaputo da tempo, tanto che l’assessore regionale Viviana Beccalossi (FdI) nei giorni scorsi per effettuare un sopralluogo nella zona in cui l’amministrazione comunale aveva indicato la presenza di una «moschea provvisoria». «Ho scoperto - ha spiegato la Beccalossi - che nell’area in cui dovrebbe sorgere una delle più grandi moschee del Nord Italia è stato posizionato un grosso prefabbricato, in stile container, che è utilizzato dai musulmani come luogo di culto». Delresto la mappatura delle scuole coraniche presenti in Lombardia non ave-

La moschea a Sesto San Giovanni [Ipa]


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L’ATTACCO Alla richiesta di mostrare i documenti aveva dichiarato di non averli e di essere calabrese Poi ha fatto fuoco urlando «poliziotti bastardi»

Italia 1 - Germania 0 :::

Commento

Ben addestrati e presenti Orgogliosi dei poliziotti ::: CARLO PANELLA ■■■ No, non è stato un colpo di fortuna.

Perché dunque Milano? Perché Sesto San Giovanni? Qualcuno lo aspettava? Si era già messo in contatto con connazionali? Ripeto, toccherà alla magistratura dare un senso alla trasferta, ma non è così azzardato supporre che una sponda l’avrebbe trovata. Un qualche amico pronto a dargli una copertura, un rifugio, magari una scappatoia verso quel Califfato così premuroso verso terroristi, matti e invasati. Ecco, noi quelle persone che fiancheggiano i fanatici, che educano alla radicalizzazione e poi al terrorismo, non le vogliamo. Ma sappiamo anche che, esattamente come ha detto la maestra, si presentano come buoni, belli e chiusi. Quindi dobbiamo fare una scelta alla radice. A costo di passare per quelli cattivi, insensibili, ingiusti e razzisti. Non si può cincischiare. Va fatto un controllo capillare delle comunità islamiche e nelle comunità islamiche. Nessun pregiudizio, ma tutti i controlli. E se vi è un ordine di espulsione non si può fare spallucce perché magari se ne va via dall’Italia e quindi la questione non ci riguarda più. Infine, se davvero vogliamo dare un seguito al plauso verso le forze dell’ordine cominciamo a non vanificare il loro lavoro. Loro li prendono e altri li rimettono in libertà.

Non è stato un caso. Semplicemente, in Italia quando il ministro dell’Interno dichiara il «codice rosso», le maglie della rete di copertura e messa in sicurezza del territorio si stringono e gli agenti seguono procedure di emergenza, pronti a fare fuoco. Non è un colpo di fortuna che alle 3.08 di notte sia pattugliata la deserta piazza della stazione di Sesto San Giovanni, che gli agenti siano allertati a notare qualsiasi cosa appaia leggermente fuori dall’ordinario e che intercettino un africano per chiedergli i documenti. Non è un colpo di fortuna che quando questi estrae all’improvviso dallo zainetto la sua calibro 22 e colpisce a sorpresa l’agente Cristian Movio, il suo collega Luca Sactà sia pronto a rispondere, nonostante Amri si sia gettato al riparo di una macchina parcheggiata, colpendolo a morte. Il «codice rosso» impone infatti regole d’ingaggio di massima allerta per le forze dell’ordine, che devono mentalmente essere pronte all’imprevisto, all’azione del terrorista e devono agire di conseguenza. Non è un colpo di fortuna che i due agenti si siano dimostrati perfetti nel condurre l’azione. Ma è il risultato di un eccellente addestramento delle nostre forze di sicurezza che fa sì che addirittura un poliziotto «in prova», con solo nove mesi di servizio alle spalle come Sactà sia in grado di comportarsi con la precisione - e il sangue freddo - di un esperto professionista. In un paese abituato a parlare male di sé stesso, in cuimolti sceneggiati televisivi - in primis quelli di Camilleri - spandono a piene mani la certezza che i vertici della polizia siano dei barbosi intriganti con la politica e le volanti siano cronicamente a secco di benzina, la notte di Sesto San Giovanni ci rende orgogliosi. Perché quel che è successo è il risultato di un metodo e di decisioni sagge che si basano sul principio solo due giorni fa enunciato dal nuovo ministro dell’Interno Marco Minniti: il controllo capillare del territorio, l’ascolto, l’osservazione del minimo particolare che stoni, che può insospettire. Forse, sino ad oggi, all’Italia è stato risparmiato l’attentato sanguinario per caso, forse - anzi, è probabile - prima o poi toccherà anche al nostro paese sopportare questa croce e questo prezzo di sangue. Ma quel che è certo - e Sesto san Giovanni lo dimostra - è che il governo ha fatto quel che è possibile per ridurre al massimo il rischio. Controllo capillare del territorio, inoltre, non vuol dire solo che il pattugliamento delle volanti della polizia e dei carabinieri aumenti di intensità e di penetrazione. Significa anche che l’Aisi, il nostro servizio segreto interno, ha addirittura moltiplicato per tre, e siamo nell’ordine delle migliaia, gli infiltrati e gli informatori. Non solo, ha dato disposizione perché riferiscano ai loro «contatti» non solo i pur vaghi sospetti su azioni eversive in preparazione, ma che segnalino anche i gesti, le frasi, gli atteggiamenti apparentemente innocui, ma fuori dell’ordinario. Infine,oggi possiamo andare orgogliosi della nostra sicurezza e di questi due ottimi agenti e guardare dall’alto in basso - con simpatia, ma scuotendo la testa - i loro colleghi tedeschi perché Amri, quando nel giugno scorso fu classificato «pericoloso» in Germania e fu lasciato libero, in Italia invece sarebbe stato espulso subito. Alfano e Minniti, infatti, un anno fa, hanno spinto il governo a varare delle nuove, stringenti leggi sulla sicurezza che permettono l’espulsione immediata di qualsiasi sospettato di collusione col terrorismo. Nonostante le tre devastanti stragi jihadiste del 2015, la multiculturale Germania non si è data queste leggi. E la differenza si nota.

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Ecco perché Amri è tornato Siamo la culla dei fanatici Fin dall’inizio aveva dato prova della sua pericolosità eppure l’abbiamo coccolato e coperto. Il fatto che sia fuggito in Italia dimostra che il terrorista qui aveva contatti ::: segue dalla prima

GIANLUIGI PARAGONE

(...) esprimere una idea, che così a naso non sembra poi tanto lunare.Il terrorista di Berlino sapeva che in Italia poteva contare su una rete. Una rete di complici? No. Una rete amica? Sì. Sfogliando giornali e rassegne stampa varie, mi sono imbattuto in un racconto di Siciliainformazioni.com dove una maestra d’italiano che presta servizio in carcere raccontava della «bellezza straordinaria del suo volto, aveva un sorriso che riusciva a illuminare tutto il buio che un posto come questo emana». Poco prima avevo letto delle minacce rivolte dal bell’Amri verso un detenuto nel carcere di Agrigento: «Sei cristiano, ti taglio la testa». Vera, verosimile o falsa, diciamo che in altre circostanze Anis aveva già dato prove di pericolosità. Capirete che il racconto della signora maestra sulle bellezze del volto e sulla luminosità del sorriso diventa un particolare che tuttavia descrive (anche ex post) la… immaturità di certa gente. Gente che ispirata dalle migliori intenzioni diventa il riparo di questi farabutti. «Era molto intelligente, di quell’intelligenza viva e pronta, ma molto chiusto e introverso». Poi, oltre alle persone invasate di buonismo e passione soli-

daristica, ci sono quelli non per bene. Che, con diversa intensità, arrivano a coprire le attività dei terroristi. È stato il fratello di Amri a svelare che «si era forse radicalizzato nel carcere italiano dopo che aveva lasciato la Tunisia». Insomma quell’Italia che per giusta causa gli ha tolto la vita, era stata la sua terra di copertura, di indottrinamento. Tanto da suggerirgli la mossa fatale: ritornare nella speranza di farla

franca. Se infatti così non fosse stato perché mai una persona su cui gravava il sospetto - quasi una mezza certezza - di aver catapultato un tir su una folla di persone al grido di Allah Akbar (saluto ripetuto anche nello scontro a fuoco con gli agenti di Sesto San Giovanni) si prendeva ilrischio di superare la Germania, transitare per la Francia e arrivare in Italia. Destinazione Milano via Torino.

ALLARME FBI: CHIESE NEL MIRINO NEGLI USA

L’Isis progetta un Natale di sangue Allarme rosso in tutto il mondo. L’Fbi ha lanciato infatti un’allerta su possibili attentati terroristici da parte dell’Isis negli Stati Uniti e non solo - durante le festività natalizie. L’allarme riguarda soprattutto chiese, come riferisce la Cnn, e luoghi affollati. L’Isis, infatti, ha stilato una lista in arabo di migliaia di luoghi di culto esortando i seguaci a colpirli con ogni mezzo durante le feste di Natale. Secondo quanto riferisce il sito Usa vocativ.com la lista è apparsa sul sistema criptato di messaggistica Telegram usato dai jihadisti sunniti. La lista è apparsa per la prima volta mercoledì, due giorni dopo l’attacco al mercato di natale di Berlino. Un utente che si chiama «Abu Marya al-Iraqi» ha postato un messaggio in arabo in cui esorta a trasformare «le feste di Natale e di Capodanno in un bagno di sangue» e annuncia il piano del gruppo, battezzato «Secrets of Jihadis», di utilizzare la loro rete di lupi solitari per «trasformare in un film dell’orrore grondante sangue il capodanno cristiano». I messaggi forniscono anche istruzioni per preparare ordigni e armi. Un altro gruppo, «I figli dell’Islam», esorta a colpire oltre alle chiese anche «gli hotel più noti, i caffe affollati, le strade, i mercati e i posti pubblici» e ha a sua volta pubblicato una lista di obiettivi negli Usa, in Canada, Francia e Olanda.

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LA SCALATA I due ragazzi possono sperare in una luminosa carriera: uno diventerà agente scelto, l’altro assistente. Bloccati per sicurezza i loro profili social

Hanno rischiato la vita per una paga da due soldi Cristian Movio è il capopattuglia 36enne che è stato colpito dal terrorista islamico Luca Scatà, 29 anni, è l’agente in prova che ha ucciso Anis: spesso si allena al poligono

::: TOMMASO MONTESANO ■■■ «La paura è una reazione, il coraggio è una decisione». Su Facebook scriveva così, giusto un anno fa, Luca Scatà. Il 29enne di Canicattini Bagni, un paese di 7mila anime in provincia di Siracusa, dopo aver superato il concorso («non è molto alto, temeva di essere scartato»,confida la madre Pina), stava per coronare il suo sogno: indossare la divisa della Polizia di Stato. Sei mesi alla scuola di Campobasso; sei mesi al reparto. «Quello di Sesto San Giovanni l’aveva scelto lui», ricorda con orgoglio il padre Giuseppe,dipendente comunale. Del resto il figlio «è sempre stato forte, maturo, deciso». Senza quel «coraggio» probabilmente Luca e il suo collega Cristian Movio, il capo pattuglia 36enne di origini friulane, sarebbero morti sotto i colpi di pistola di Anis Amri, l’attentatore di Berlino fermato nella notte tra giovedì e venerdì nei pressi della stazione di Sesto durante un servizio di controllo del territorio a bordo della Volante Alpha 6 della Polizia. Marco Minniti, ministro dell’Interno, ha enfatizzato la giovane età dei due poliziotti. Non è casuale. Nello scontro a fuoco con Amri, la prontezza è stata decisiva. Scatà, fresco di corso, si reca in poligono a sparare almeno una volta al mese. Adesso gli mancano poco più di due mesi per completare il periodo di prova e diventare «effettivo». Su Facebook, prima che il suo profilo fosse oscurato per motivi di sicurezza, l’agente siciliano è stato sommerso dai messaggi degli italiani. A caldo, però, si è schermito. «Il vero eroe è lui, il mio collega.

LUCA SCATÀ

■ Il vero eroe è lui, il mio collega Cristian. Ci stava rimettendo la vita. Onore a lui! MARCO MINNITI

■ Grazie all’agente ferito avremo un Natale più sereno

Ci stava rimettendo la vita», scrive alle 6,16 invitando i suoiamici a condividere la foto di Cristian in ospedale.«L’Italia deve conoscere soprattutto lui! Onore a Cristian!». Cristian è il suo capo pattuglia. Originario di Latisana, in provincia di Udine, ma residente a Povoletto, Movio è in Polizia dal 23 settembre 2008. Oggi è agente scelto. Un grado cui corrisponde, straordinario più straordinario meno, uno stipendio di circa 1.300 euro mensili. Cristian è stato colpito da Amri alla spalla destra. Adesso è ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza, dove è stato operato, per circa venti minuti, per rimuovere il proiettile. La stessa Polizia ha

ORGOGLIOSI DEI NOSTRI RAGAZZI Da sinistra, i due poliziotti Cristian Movio e Luca Scatà: nella notte tra giovedì e ieri hanno fermato e ucciso il killer di Berlino, Anis Amri, a Sesto San Giovanni. Lunedì notte, dopo aver rubato un Tir, il musulmano l’aveva lanciato a tutta velocità contro il mercatino di Natale della capitale tedesca, provocando 13 morti (tra cui una ragazza italiana) e 56 feriti [Ansa]

diffuso in rete la foto della divisa con il foro provocato dal colpo esploso dal terrorista tunisino. «Pensiamo di dimettere Cristian presto», ha tranquillizzato tutti il primario di ortopedia, Giovanni Zatti. Il poliziotto non ha fatto una piega: in ospedale ha scattato un selfie con i colleghi, poi ha affidato al vicepresidente della Regione Lom-

bardia, Fabrizio Sala, le sue impressioni sullo scontro a fuoco: «Sono contento di essere stato utile in questo “marasma” che sta succedendo in Europa». Su Facebook, gli utenti più rapidi sono riusciti a salvare i postdi Movio e Scatà.Del primo, sarebbe saltata fuori la condivisione di siti razzisti. Quanto al siciliano, una foto

L’ALLARME DEL COISP

■ È stata una follia rendere noti i nomi dei poliziotti che hanno fermato il killer di Berlino. C'è il timore che gli agenti, ma anche le loro famiglie, possano subire delle ritorsioni

L’autogol dell’esecutivo

Accuse al governo: non doveva dare i nomi Minniti e Gentiloni rivelano l’identità dei ragazzi coinvolti nella sparatoria. Il Sindacato: ora rischiano ritorsioni ■■■ Che il rischio di ritorsioni contro i due agenti

“eroi” e gli uomini in divisa in genere sia molto concreto lo dimostra una circolare del capo della Polizia, Franco Gabrielli, diramata poche ore dopo l’annuncio che l’uomo fermato e ucciso al posto di blocco a Sesto San Giovanni era proprio il “most wanted” d’Europa. A rivelare chi sono i due poliziotti è stato il ministro dell’Interno, Marco Minniti. Da quindici anni in prima linea nel governo - con la sola interruzione degli anni di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi - di forze dell’ordine e servizi di sicurezza, l’ex viceministro ha voluto tributare un riconoscimento pubblico a Luca Scatà e Cristian Movio, l’altro poliziotto della pattuglia rimasto ferito a una spalla, ma ha forse ha sottovalutato l’altra faccia della notorietà, cioè il rischio di ritorsioni sui due e i loro famigliari. «Sono due persone straordinarie», li definisce il numero uno del Viminale, che da pochi giorni ha preso il posto di Angelino Alfano, ora alla Farnesina. «Andrò ad abbracciarli, ma, nel frattempo, voglio dire loro che tutti potremo trascorrere un Natale più tranquillo proprio grazie a loro», ha aggiunto il depu-

tato che è stato segretario del Pd in Calabria. A rilanciare i nomi dei due agenti è stato anche il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, che, dopo avere informato Angela Merkel dell’uccisione del terrorista, ha preso la parola attorno alle 12 nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi e ha spiegato che «le minacce non vanno sottovalutate, ma lo Stato c’è». Appena l’Italia ha potuto conoscere i nomi degli agenti, moltissime persone sono andate a cercare i profili dei due poliziotti sui sui social network per ringraziarli e complimentarsi. «Siete degli eroi», «grazie!», si poteva leggere sui loro profili. Subito, però, si sono levate alcune voci critiche e qualche preoccupazione sarebbe stata condivisa col neo-ministro proprio dal Capo della Polizia, che teme possibili ritorsioni. Tra i primi a criticare la scelta del Viminale Gianni Alemanno, fondatore di Azione nazionale. «Il ministro si dimetta; è vergognoso che abbia espostto gli agenti a una sicura ritorsione», ha accusato l’ex sindaco di Roma. «Sui nomi ha sbagliato», gli fa eco Alessandro Pagano, deputato di Noi con Salvini. Dubbi che quella di diffondere i nomi dei due «valorosi agen-

ti» sia stata una buona idea li condivide il deputato di Ala-Scelta Civica, Luca D’Alessandro. Definisce quella scelta una «follia» pure Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato indipendente di polizia. «Si sarebbe dovuta tutelare l’identità degli agenti, così come avviene per i militari impegnati all’estero nelle attività di contrasto al terrorismo», ha aggiunto. I nomi dei militari americani che hanno ucciso Osama Bin Laden, per esempio, sono sempre rimasti segreti. Se i due agenti potranno essere protetti, è difficile immaginare che lo Stato possa scortare sempre e per sempre tutti i parenti, gli amici, i colleghi più cari. Per questa ragione di lì a qualche ora i profili Facebook di Scatà e Movio sono stati “bloccati”: impossibile aggiungere commenti, anche se i contenuti caricati sono rimasti. «Abbiamo detto ai ragazzi di evitare di farsi prendere dall’emotività, di non condividere selfie con gli amici. È nel loro interesse; non parliamo di criminalità comune, ma di terrorismo», ha spiegato poi il questore di Milano, Antonio De Iesu. P.E.R. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA CAMPAGNA Petizione di Fratelli d’Italia per dare la medaglia d’oro ai protagonisti della sparatoria di Sesto San Giovanni. L’ultima parola spetta a Mattarella

Ora la Merkel premi i poliziotti La Cancelliera aveva promesso una taglia da 100mila euro pur di bloccare il tunisino Angela ha l’occasione di dimostrarsi di parola, staccando l’assegno a favore delle divise blu ::: GIULIANO ZULIN ■■■ Angela Merkel può passare un

buon Natale. Adesso «siamo più sereni perché abbiamo risolto la prima fase della lotta al terrorismo» con l’uccisione di Anis Amri, sospettato per l’attentato di Berlino, «ma la lotta non è finita, faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza della Germania e dell’Europa». I due poliziotti italiani che hanno ucciso l’attentatore del mercatino di Natale a Berlino le hanno risolto una bella grana. Gli inquirenti tedeschi ne hanno fatto più di Bertoldo. Sapevano chi era Anis Amri ed erano consapevoli che preparava attacchi terroristici. Hanno arrestato quasi una decina di sospettati sbagliati. Soprattutto si sono fatti scappare il tunisino assassino, che da Berlino è andato in Francia, per poi proseguire per l’Italia, dove ha finito la sua fuga. Per questo «ringraziamo di cuore le autorità italiane, la polizia italiana per il grande successo», ha sottolineato la cancelliera telo ritrae all’Eur, a Roma, intento a fare il saluto romano ai piedi di una statua non inquadrata dall’obiettivo. Imitazione? Autentiche simpatie fasciste? Chissà. Di certo Scatà amava affidarsi alla simbologia del Ventennio per rappresentare il suo stato d’animo. Su un account Instagram, ad esempio, prese platealmente le distanze dalla festività del 25 Aprile. «Non tutti tradirono. Molti decisero di rimanere fedeli alla bandiera e dare la vita per essa. Io sono dalla parte di quella Italia. Io non festeggio» scrisse riproducendo un manifesto per gli annunci mortuari. Stessa musica il 28 aprile 2015, quando il poliziotto celebrò il 70esimo anniversario della morte di Benito Mussolini: «Il tradito potrà anche essere un ingenuo, ma il traditore rimarrà sempre un infame!». Un post corredato dalla pubblicazione della foto del Duce con fez e divisa. Scatà e Movio, prima di entrare in Polizia, hanno entrambi indossato la divisa dell’Esercito. Luca, dopo aver studiato due anni ingegneria informatica a Catania, nel 2011 come volontario; Cristian nel reggimento Alpini di Venzone. Per entrambi, adesso,si prospetta una luminosa carriera nella Polizia. In vista, accompagnata dall’encomio, c’è una promozione: Scatà diventerà agente scelto; Movio assistente, l’equivalente dell’appuntato tra i Carabinieri. Una pratica che al dipartimento della Pubblica sicurezza potrebbe viaggiare velocemente. Poi a maggio, all’annule festa per la fondazione della Polizia, è probabile che ai due poliziotti sia riservato il posto d’onore.

desca. E «auguriamo al poliziotto rimasto ferito di poter guarire quanto prima», ha aggiunto. Tutto qua? Una pacca sulla spalla e via? La polizia tedesca, visto che brancolava nel buio, tre giorni fa aveva offerto una taglia di 100mila euro per chiunque avesse fornito informazioniche portassero alla cattura delricercato. Beh, è stato preso e non recherà più alcun danno. Quindi, fuori i soldi per i due ragazzi, l’agente in prova Luca Scatà e il collega Cristian Movio. Vero, i poliziotti hanno solo fatto il loro dovere. E sono già pagati, pochino, per i rischi che corrono. Però non è da tutti i giorni fermare alle tre di notte un uomo che ha terrorizzato tutta Europa. I centomila euro, 50 a testa, sarebbero apprezzabili ma soprattutto sacrosanti. Anche come gesto. Perché è giusto dare un segnale ai terroristi che non si scherza più, ma soprattutto che le parole non sono un esercizio vocale dei politici, sport dove la Merkel eccelle, ma hanno ancora un valore.

Per la legge italiana Scatà e Movio in teoria non potrebbero accettare il regalo di Natale, ma le loro famiglie sì. Luca e Cristian potrebbero altrimenti decidere di destinare i 100mila euro in beneficenza. Esistono infatti decine di associazioni di rappresentanti delle vittime, come quelle del terrorismo, ad esempio. Basta che la Merkel spenda un po’ di quei 900 miliardi accumulati in questi anni grazie all’euro su misura del marco, a discapito di tutti gli altri Paesi.Italia in testa. In fondo sono appena 100mila euro. Nell’attesa che Angela mantenga la parola Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni hanno avviato una petizione on line, sulla piattaforma change.org, rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere che i due poliziotti siano insigniti della Medaglia d’Oro al valor civile. Bene, giusto. Ma noi aspettiamo i soldi promessi dalla Merkel. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ACCUSE ALLE FORZE DELL’ORDINE

La famiglia della bestia incolpa l’Italia

La famiglia del cittadino tunisino Anis Amri, ucciso ieri a Milano e identificato come l’autore dell’attacco terroristico di lunedì sera a Berlino, ha chiesto di aprire un’indagine sulle circostanze della sua morte e accertare «la verità» su quanto successo. In una dichiarazione alla stampa tunisina in lingua araba, la famiglia del «soldato del Califfato» ha chiesto anche che il suo corpo sia riportato a Tunisi (presumibilmente a spese dello Stato italiano) per essere sepolto nella sua città natale. Sembra che invece la famiglia Amri non voglia tentare di capire come Anis sia diventato un terrorista e come abbia potuto seminare morte e terrore fra persone innocenti - una strage che poteva

essere molto più devastante - e che abbia vissuto buona parte della sua breve vita al servizio di una causa perversa, attraverso la militanza nell’Isis, a cui aveva giurato fedeltà. Non solo: era in procinto, con tutta probabilità, di progettare altri attentati e anche quando è stato fermato a Milano dagli agenti ha sparato e voleva sparare ancora, per uccidere. Uno dei suoi fratelli, mentre era in corso la caccia ad Anis per mezza Europa, gli aveva rivolto un appello, chiedendogli di arrendersi. Poi aveva spiegato alla stampa che forse si era «radicalizzato» durante la sua permanenza «nel carcere italiano dopo avere lasciato la Tunisia». [Ansa]

Reazioni politiche

Gentiloni gongola Renzi: niente gioia per un cadavere ■■■ «L’attenzione resta massima,

le minacce non vanno sottovalutate ma l’Italia c’è, lo Stato c’è». Il premier Paolo Gentiloni prende la parola intorno alle 12, nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, con alle spalle le bandiere italiana ed europea. Subito dopo tocca al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, congratularsi coi due agenti «per la professionalità e il coraggio». È rivolta a lui la petizione che Fdi ha lanciato online perchè tributi ai due ragazzi-eroi la medaglia d’oro al valor civile. A sorpresa, però, è sceso in campo contro l’immigrazione clandestina pure Beppe Grillo. Magari è solo una mossa per distrarre l’opinione pubblica dai guai di Virginia Raggi o un tentativo - maldestro - di far rientrare nel “recinto” del M5se i voti che Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si stanno pian piano riprendendo. Il fondatore del M5s ha prima scopiazzato le dichiarazionirilasciate da Fi che manifestava «solidarietà» e ringraziava i due agenti della Polizia, poi quelle sul rimpatrio degli irregolari sul suolo italiano, proprio lui che aveva fatto votare il suo partito per l’abolizione del “reato” di clandestinità. Grillo, in un lungo post sul suo blog, ha prima ringraziato e «abbracciato» i due «eroi», ma poi è andato all’attacco: «Tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito», tuona il comico, sul modello di quanto ha fatto il neo presidente degli Usa, Donald Trump, nella sua vittoriosa campagna elettorale. A differenza del Cavaliere, del segretario della Lega e addirittura del prossimo inquilino della Casa Bianca, però, il fondatore del M5s non ha tutte le carte in regola per chiedere i rimpatri. «Beppe, informati. L’emendamento con cui, in questa legislatura, è stato abrogato il reato di immigrazione clandestina, porta la firma di un senatore del M5s ed è stato votato da tutto il gruppo... », ricorda l’ex ministro leghista, Roberto Calderoli. Giorgia Meloni chiede ai grillininidi fare «mea culpa». Un altro argomento contro il M5s lo ha portato Stefano Dambruoso, deputato ed ex magistrato anti-terrorismo: «Nel M5s quello che si dice esperto di esteri è Alessandro Di Battista, che fece un endorsement dell’Isis, dicendo in Aula che con quelli bisogna dialogarci...», ha accusato. A una certa ora si è riaffacciato pure Matteo Renzi,leader Pd,con una tesi controcorrente: «Le nostre forze dell’ordine sono le migliori al mondo». L’ex premier ha assunto una posizione controcorrente: «La morte di un uomo non è mai una buona notizia», ha detto. Fiero del «lavoro» il leader Ncd Angelino Alfano, mentre Dorina Bianchi, chiede «un approccio strategico condiviso tra i livelli». P.E.R

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POLVERIERA Berlino ha spalancato i confini a un milione di migranti e il Paese è sull’orlo di una guerra civile perché tanti non ne possono più della Sottomissione

Il mondo intero si inchina ai nostri agenti Angela Merkel ci ringrazia. Il suo ministro degli interni de Maizière dice: «Incredibile successo». E su Internet ci esaltano tutti, anche dal Brasile e fino agli Stati Uniti ::: CATERINA MANIACI ■■■ Adesso gli italiani sono

eroi. Uomini d’azione, capaci di riuscire là dove i tedeschi (sì, proprio i tedeschi) avevano fallito. E la notizia corre per il mondo. Dalla Germania,ancora sotto shock,alBrasile, un sentimento unamine: bravi italiani, ci avete liberati da un incubo. Sia pure con una sfumatura di incredulità, per il fatto che siano stati proprio gli italiani. «Grati all’Italia, la morte di Amri è un sollievo».Arrivano subito da Berlino, infatti, i ringraziamenti alle forze dell’ordine e alle autorità italiane dopo l’operazione di polizia a Sesto San Giovanni in cui è rimasto ucciso ilkiller diBerlino. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ringraziato il presidente del Consiglio Gentiloni e poi ha ribadito «il ringraziamento alla polizia italiana e a tutte le forze di sicurezza». «Auguro al poliziotto ferito una guarigione rapida e completa» ha aggiunto. «Possiamo essere più sereni», ha poi tenuto a precisare Angela Merkel, «ma questo non significa che la lotta al terrorismo è finita. Faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza in Germania e in Europa. Continueremo a impegnarci, contrapponiamo i nostri valori all’odio fondamentalista». «Il mio pensiero»,ha aggiunto,«va alle famiglie delle vittime, anche a quelle della donna italiana e dell’autista polacco, uccise nell’attentato. Per molti di loro sarà un Natale di grande dolore». Il ministro dell’Interno tedesco Thomas De Maizière, da parte sua, ha sottolineato come la morte di Anis Amri sia «un sollievo». Anzi, la prima reazione del ministro è stata meno compassata: l’uccisione di Amri è «un incredibile successo», ha subito dichiarato. Nella tarda mattinata poi la telefonata a Marco Minniti, ministro dell’Interno, per congratularsi per l’operazione di polizia. Anche il portavoce del ministro degli Esteri di Berlino ha espresso la gratitudine all’Italia: «Siamo molto grati alle autorità italiane per la stretta collaborazione», ha detto Martin Schaefer, anche se, per la verità, «fin dall’inizio c’è stato

La vignetta che gira da ieri su internet sui disastri della polizia tedesca (si è lasciata scappare l’attentatore di Berlino) e di quella francese (Parigi ha decretato lo stato di emegenza, ma il killer del tir è entrato e uscito dal Paese senza problemi)

■ «Grati all’Italia, la morte di Amri è un sollievo». ANGELA MERKEL

■ «Lodi alla polizia italiana per aver neutralizzato il terrorista di Berlino» D. AVRAMOPOULOS COMMISSARIO UE ALL’IMMIGRAZIONE

uno stretto, confidenziale e utile scambio di informazioni, sia con Roma che con Milano». E dalla Germania arrivano i ringraziamenti anche in Rete: dalla polizia di Berlino a semplici utenti, sui social l’hashtag è #danke. Qualcuno nota un certo imbarazzo nelle dichiarazioni pubbliche di ringraziamento da parte delle autorità tedesche, il

«grazie» dei social appare invece come un sollievo, mentre monta la polemica per la «inettitudine» dimostrata nel perseguire il terrorista. Dal Brasile fino all’India, passando per la Russia, la morte dell’uomo che ha sferrato l’attacco nella capitale tedesca uccidendo 12 persone ha fatto rapidamente il giro del pianeta. «Lo hanno pre-

so!», così ha aperto il britannico Daily Mail, «Anis Amri ucciso a Milano», ha scritto la Bild. Che poi ha presentato, a carattericubitali,il titolo: «Terrore in Germania. È finita». «Il sospettato dell’attacco di Berlino è morto in Italia», ha titolato il giornale brasiliano O Globo, mentre la Cnn ha annunciato: «È lui senza dubbio». «Lodi alla polizia italia-

Ulfkotte, il Fallaci tedesco

■■■ I segnali inquietanti c’erano già un paio di anni fa, quando alcune città tedesche avevano ribattezzato i mercatini di Natale «mercatini della Festa d’Inverno» e avevano deciso di vietare le illuminazioni natalizie per non offendere i musulmani. Di questo allarme aveva dato conto Udo Ulfkotte, giornalista e scrittore tedesco, nel libro Mekka Deutschland (Kopp, pp. 256, euro 19,95), un’indagine dettagliatissima sui casi di sottomissione culturale che si consumano nella Germania islamizzata di oggi. Già vicecaporedattore del Frankfurter Allgemeine Zeitung, inviato in moltissimi Paesi musulmani, e ora editore del magazine Whistleblower,Ulfkotte - che rilascia a Libero la sua prima intervista italiana - è considerato una sorta di Houellebecq tedesco,per aver denunciato la crisi di civiltà del suo Paese e palesato i rischi di una conquista, allo stesso tempo violenta e subdola, da parte dell’islam. Profezia che tragicamente ha trovato conferma nella cronaca degli ultimi giorni. Ulfkotte, partiamo dai fatti di Berlino. L’attentatore, Anis Amri, era sospettato da tempo dalla polizia tedesca come potenziale terrorista, eppure non era mai stato espulso e anzi aveva ricevuto un permesso di soggiorno temporaneo. Ci so-

no delle responsabilità da parte delle forze di sicurezza del suo Paese? «La Germania ha circa 7000 islamici sospettati di terrorismo. Per controllarli 24 ore su 24, ci vorrebbero 20 uomini dell’intelligence per ciascuno di loro. Ciò vuol dire che occorrerebbero in tutto 140mila poliziotti, dediti solo a questa funzione. Ma allo stesso tempo la Germania è tagliata fuori dalle più alte informazioni di intelligence sul terrorismo, perché i servizi segreti britannici non si fidano più della Merkel, dopo la rottura tra Gran Bretagna ed Europa a guida tedesca». Amri si sarebbe radicalizzato nella Renania-Vestfalia, la regione di Colonia. Come è possibile che una delle aree più ricche e progredite della Germania sia diventata fucina dell’estremismo islamico e porto franco per le aggressioni da parte degli immigrati? «Per comprenderlo, dobbiamo guardare indietro alla storia novecentesca della Germania. Il nostro Paese non vuole più essere considerato razzista e discriminare stranieri a causa della loro etnia e religione. Per questo si è imposto una cultura di accoglienza per tutti, perfino per i fanatici islamici. E gli effetti si vedono: negli ultimi mesi abbiamo chiuso circa 900 chiese, mentre stiamo costruendo 3000 nuove moschee. Mohammed è diventato il nome più popolare tra i

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Il giornalista e scrittore Udo Ulfkotte per i suoi librid denuncia della sottomissione della Germania all’islam è finito indagato dai giudici

«La Germania si è rovinata per non sembrare razzista» ::: GIANLUCA VENEZIANI

na per aver neutralizzato il sospetto dell’attacco di Berlino», ha dichiarato via Twitter il commissario europeo all’Immigrazione,Dimitri Avramopoulos, secondo il quale quanto successo «dimostra ancora una volta la necessità di un approccio coordinato europeo in un’Unione di sicurezza».

nuovi nati in molte città tedesche. E intanto abbiamo sempre più matrimoni islamici con spose bambine, e non incriminiamo i musulmani che violentano le donne, se poi le sposano.Lo chiamiamo rispetto per le tradizioni islamiche. Per me è una forma di idiozia sconvolgente». Quali sono le responsabilità della politica? Angela Merkel ha permesso nell’ultimo anno l’arrivo di un milione di profughi… «La Cancelliera ha violato le leggi tedesche, che impedirebbero di aprire i confini a tutti e di lasciare un milione di migranti senza controlli. È lei la vera responsabile. Certo, al momento nessuno ha la forza di contrastare la leadership della Merkel, nemmeno la destra di AfD. Ma il Paese è sull’orlo di una guerra civile, perché in tanti non ne possono più della Sottomissione». Quando era corrispondente dall’Afghanistan lei si è convertito all’islam, salvo poi riconvertirsi al cristianesimo, una volta tornato in Europa. Cosa la indusse ad abbracciare la fede di Maometto?

«La paura di morire. Era il 1992 e a Herat i mujaheddin mi costrinsero a convertirmi altrimenti miavrebbero fucilato. Ho potuto verificare di persona l’ospitalità dei “pacifici” musulmani…». Ci dica la verità, per la pubblicazione di «Mekka Deutschland» la hanno accusata di islamofobia? «Non possono darmi del razzista, perché nel libro ci sono 1000 note a piè di pagina che richiamano fonti attendibili e confermano quanto scrivo. Ma un pm ha comunque aperto contro di me un’inchiesta perché nei miei articoli avrei rivelato notizie legate da segreto e sarei incappato in un reato di odio. Mi accusa in particolare diaver scritto dei cosiddetti“rapefugees”, cioè casi di rifugiati che violentano donne e bambini». E lei da allora cosa ha fatto, ha smesso di scriverne? «Tutt’altro. Ho raccolto altro materiale e ne ho fatto un diario in cui racconto, giorno per giorno, tutte le violenze sessuali commesse dagli immigrati in Germania nel 2016. Il libro uscirà a fine gennaio 2017 e potrebbe costarmi un processo. Ecco cosa è diventata la Germania: una Repubblica delle Banane in cui ci è impedita perfino la libertà di espressione». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PUGNO DI FERRO Ci vuole un Dalla Chiesa contro gli islamisti. Non si tratta di introdurre uno Stato di polizia, ma di impedire l’avvento di uno Stato di polizia islamica

Si sono svegliati: tutti contro i clandestini I Cinquestelle avevano votato la depenalizzazione del reato, ora Grillo chiede espulsioni di massa Cambia idea pure la Bonino. Ma è sufficiente inasprire un po’ la legge Reale, norma che stroncò le BR ::: segue dalla prima

RENATO FARINA

(...) Se lo meritano. Si sono svegliati, qualche volta la paura ha questo benefico effetto. Hanno scoperto che mentre loro facevano bei sogni, siamo stati travoltidall’immigrazione clandestina. E che ad essa si mescolano i terroristi. Bravi. Quanticucchiaini di zucchero, Beppe? Ha appena detto: «Rimpatriamo gliirregolari, la situazione è fuori controllo. L’Italia e l’Europa sono un colabrodo». Ah sì? Un altro caffè, che magari ti svegli del tutto e ti accorgi che in Italia - come il titolo di un film pulp degli anni 70 - «la polizia ha le mani legate». E appena un agente controlla Tizio o Caio su un treno o in una stazione della Metro, subito è accusato di insensibilità per il caso umano, se prova a portarselo via per documenti scaduti. E se il tale scappa e luilo placca, la denuncia tocca al carabiniere, e la magistratura incrimina lui, e lascia andare il clandestino.(È accaduto a Milano). Ben risvegliata anche la nostra amica Bonino, la quale aveva a suo tempo equiparato i traghettatori di uomini e donne a fornitori di un servizio liberale tipo taxi, ma transnazionale. Ora ammette, a Sky, che nell’immigrazione si inseriscono terroristi a iosa, e insomma, così non va, bisogna fare qualcosa.Ottimo. Siopporrà, come fece a suo tempo, a nuove leggi per rimpatri e fermi? A proposito di grillini. L’ultima volta che capi e capetti si erano occupati del fenomeno è stato quando il governo Renzipropose l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina.Ilcomico, per la verità,pareva incerto, invece i suoi gruppi parlamentari, nemici giurati delle scie chimiche e della caccia alle sirene,si schierarono per la eliminazione dell’«odioso reato». Nel dubbio si interrogò la Santa Rete. E il Santissimo Web, che per i grillini è infallibile, si pronunciò per cancellare questa norma voluta dal governo di centrodestra nel 2008. Web vaffanculo! Brava la Santa Rete. Quanti morti ci vorranno ancora, in giro per i mercati di Natale o di Pasqua, per spingere voi grillini ad un passino più in là, e a ridare vigore allo Stato di diritto? Ilquale diritto non può essere compiacente con i furbetti dell’immigrazione clandestina, che è la pancia dove si ospitano e nutrono i guerrieri di Allah, ma - con tutta l’umanità del caso - ha il dovere di impedire e stroncare la disumanità dell’ammazzare la gente. Benvenuti intanto a Sesto San Giovanni, Italia profonda, già sede privilegiata delle Brigate Rosse, cellula Walter Alasia. Erano sedicenti, a quel tempo,

quando venivano trovati i primi covi. Ora da Sesto San Giovannidovrebbe ripartire una riflessione seria per adeguare la legge alla realtà delnuovo terrorismo e della sua capacità di occultarsi nelflusso dell’immigrazione islamica. Occorrono leggiidonee a stroncare il fenomeno che germina frutti sanguinari. Leggi toste, applicabili. Leggi illiberali? Bisogna intendersi. Il governo, il famigerato governo di centrosinistra, invece di disarmare la polizia, come volevano i cortei della sinistra e

iradicali,introdusse la legge Reale. E per fortuna che c’è, e che l’estrema sinistra, i radicali e i missini (eh sì,i missini) non riuscirono a cancellarla né in Parlamento, né con manifestazioni di piazza, la Corte costituzionale non la bocciò e neppure il referendum la stroncò. (A proposito. Vogliamo far votare gli italiani sul reato di immigrazione clandestina, se vogliono reintrodurla? Lo sappiamo: la magistratura è contraria, sostiene sia inapplicabile, perché la praticano in troppi.

Allora, se vale il ragionamento, perché non si elimina il crimine di corruzione o il furto? Robe da matti). Il precedente brigatista è utile. Risvegliamo pertanto la memoria della lotta alle violenze politiche e al terrorismo per via democratica. La legge Reale, ho detto, benedetta legge. Approvata nel maggio del 1975, fu voluta dal governo Moro, e porta il nome del ministro repubblicano di Grazia e Giustizia, Oronzo Reale. Fu riformata, indurendola, in piena guerra bri-

gatista,nell’agosto del1977.Subì ammorbidimenti nel 1989, poi un inasprimento nel 2005, governo Berlusconi, legge Pisanu. Sipuò riprovarci. Anche la sinistra qualche volta ci ripensa. Caffè anche a lei. All’inizio, nel 1975, il Partito comunista si oppose e votò contro. Poi però il Pci, entrato nel governo di unità nazionale, si oppose al referendum abrogativo del giugno 1978.Che non passò: era appena stato ammazzato Moro, il popolo capiva che la repressio-

no affliggendo il continente. Ma se l’Europa si trova inerme di fronte alla minaccia terroristica è soprattutto grazie alla politica delle porte aperte degli ultimi anni e alla mancanza di freni alle ondate migratorie degli ultimi anni. Proprio in questi giorni sono stati pubblicati i dati sull’occupazione dei migranti in Germania: solamente 34mila migranti su 1 milione e 200mila hanno trovato lavoro, il 2,8%. Un fallimento completo e la conferma che l’immigrazione quando non viene regolata devasta le società che la ricevono. Se a questo aggiungiamo che l’Ue consente l’ingresso a chiunque e garantisce libertà di circolazione all’interno dello spazio Schengen, ecco create le condizioni ideali affinché il terrorismo prosperi indisturbato. Il terrorismo è un prodotto della globalizzazione. Tornare agli Stati nazionali e ai controlli alle frontiere è la via migliore per garantire la sicurezza in Europa.

ne, quando è esercitata in un Paese democratico, difende gli inermi contro i violenti. Grazie alla legge Reale, i due agentiche hanno liquidato iltunisino stravista, possono essere considerati eroi e non passibili di eccesso di legittima difesa. Infatti, l’art. 14 consente alle forze dell’ordine diusare legittimamente le armi quando si tratti di «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona». Nel 2011 il ministro dell’interno Roberto Maroni capì il problema, la legge si evolve. Disse allora: «Bisogna fare la Legge Reale 2. Non è tempo di rimpalli ma di un’assunzione diresponsabilità da parte di tutte le forze politiche per creare una legislazione speciale e specifica che introduca specifiche figure di reato, aggravamento deireati e delle pene oggipreviste, allargamento del fermo e dell’arresto, riti direttissimi che permettano in pochi giorni di arrivare a sentenza di primo grado». Proteste da sinistra. Allora. Oggi? Crediamo che il neo-ministro dell’Interno Marco Minniti abbia conoscenze e tempra per mettere mano a provvedimenti del genere. Non mancherà il nostro appoggio, anche se è un vecchio comunista. Non ci interessa il colore dei gatti, ma che prendano i topi (Mao Tze Tung). E ci spiace solo che non abbia resistito allo strano impulso di rivelare i nomi dei poliziotti meritevoli di premi, promozioni, medaglie, eccetera, ma non di essere esposti con nome e cognome, foto e stato i di servizio alla vendette senza fine dei tagliagole. Dunque ci si muova. Non gingilliamoci in umanitarismi fasulli, che mettono a rischio vite innocenti. Mentre noi discutiamo e ci sfidiamo su filosofia della bontà o della severità quelli ci tirano sotto con i Tir. Forza,civuole un Dalla Chiesa dell’antiterrorismo islamico. Non si tratta di introdurre uno Stato di polizia, ma di impedire l’avvento di uno Stato di polizia islamica. Comunque stiano attenti i due poliziotti di Sesto San Giovanni. Oggi li esaltano. Domani sono capaci con un pretesto disbatterlidentro, magarimentre fanno il loro dovere. È capitato di recente. Il carabiniere di Dalla Chiesa, Luciano Seno, prese a mani nude, per il collo, senza sparare, Renato Curcio e Alberto Franceschini, i due capi fondatori delle Br (1974). È stato condannato a due anni e otto mesi 35 anni dopo, per il suo coinvolgimento nel caso Abu Omar. Viva l’Italia.

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CHIEDONO L’ASILO POLITICO A MALTA

I nostalgici di Gheddafi dirottano un aereo Ore d’angoscia per un aereo libico dirottato in volo e fatto atterrare a Malta: i due autori del sequestro, che minacciavano di far saltare in aria il velivolo, hanno prima liberato le persone a bordo e poi si sono arresi. I dirottatori, appartenenti a un gruppo di nostalgici di Muammar Gheddafi, hanno chiesto asilo politico a Malta. A bordo c’erano 111 passeggeri (82 uomini compresi i due dirottatori, 28 donne e un neonato) oltre ai 7 dell’equipaggio. In serata poi, per bocca del premier maltese, Joseph Muscat, si è scoperto che in realtà le armi mostrate dai dirottatori, tra cui alcune granate, erano false.

Così si contrastano i jihadisti

È meglio chiudere le frontiere Il terrorismo è favorito dalla globalizzazione e l’accordo di Schengen è stato un colabrodo ::: PAOLO BECCHI

CESARE SACCHETTI

■■■ E così l’ultima stazione del viag-

gio di Anis Amri si conclude nei pressi di Milano dove per un puro caso è stato intercettato dalla volante dei due agenti vicino alla stazione di Sesto San Giovanni. Il viaggio di Amri è stato questo: da Berlino a Chambery, poi Torino e infine Milano. Ora la cosa che più sorprende nell’Europa assediata dall’emergenza terrorismo è la facilità con la quale chiunque all’interno dei confini dell’area Schengen riesca a spostarsi, senza essere fermato alle frontiere. Marine Le Pen è stata tra i pochi politici assennati a rilasciare un comunicato nel quale si critica questo trattato che mette a rischio la sicurezza dei Paesi europei. Sappiamo che ad Amri era stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo e che era già noto alle forze dell’ordine italiane per essere stato in car-

cere 4 anni. Nel 2015 Amri lascia l’Italia e si reca in Germania, dove rimane fino alcompimento dell’attentato dello scorso 19 dicembre. A questo punto ci chiediamo se non sia seriamente il caso di rimettere in discussione le regole di Schengen che consentono la libera circolazione dei cittadini senza nessun controllo alle frontiere. In passato il trattato in questione è stato sospeso temporaneamente dalla Francia e dalla Germania, ma poi è rientrato in vigore. L’Ue, su questo ha espresso la ferma intenzione di non rinunciare al dogma della libera circolazione, e a questo proposito basti ricordare le parole del presidente della Commissione Ue, JeanClaude Juncker, che definì i confini degli Stati «come la peggiore invenzione mai realizzata dai politici». In questo senso va notato soprattutto il puntuale mantra del «più Europa» che ogni volta viene ripetuto dai politici europei di fronte agli attentati che stan-

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::: SOLDI PUBBLICI PER MONTEPASCHI :::

Un’Europa diversa

Allora è vero che le banche non valgono proprio niente ::: ERNESTO PREATONI ■■■ Una buona parte delsistema bancario italiano è fallito e lo Stato dovrà intervenire per salvarlo. Adesso vorreiche qualcuno michiedesse scusa. Da anni sostengo che le banche italiane valgono solo per la licenza bancaria visto che i mezzi propri non esistono più. Per aver detto per primo queste cose sono stato accusato di fare del populismo senza conoscere la materia. Addirittura un dirigente dell' Abi mivolle parlare per spiegarmi che non avevo capito niente. Chissà se adesso lui e ilpresidente dell'Abi proveranno un po' di rossore? Adesso leggo delle dichiarazioni soddisfatte per l’intervento dello Stato.Mi domando in che mondo viviamo e quanto è facile per certa gente cambiare idea senza mai arrossire. La realtà è questa: le banche italiane sono fallite sei anni fa.Il Montepaschi primaditutte le altre. Ecco che cosa scrivevo proprio sulle colonne di Libero: «Nel terzo trimestre 2011Mps aveva un patrimonio di gruppo di quasi 11 miliardi a fronte di 145 miliardi di crediti alla clientela.Significa che se soltanto il 6% dei finanziamenti non fosse restituito la banca avrebbe azzerato i mezzi propri. Si tenga presente che il 6% di sofferenze è nettamente inferiore alla drammaticità della situazione attuale. Purtroppo Mps non è la pecora nera, ma il simbolo della salute delle banche italiane». Ed ecco invece quello che diceva Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia all'assemblea dell'Abi del 23 luglio 2011 "Le banche italiane dimostrano capacità di resistenza e di reazione.... Non c' è stata in Italia una bolla immobiliare... Abbiamo insistito perché le banche realizzassero tempestivamente aumenti di capitale.... Siamo sulla buona strada » A rileggere queste affermazioni c'è da restare trasecolati. Siamo veramente nel campo dell'irrealtà. Da allora Mps ha fatto tre aumenti di capitale di cui due sottoscritti dagli azionisti per un totale di otto miliardi . Oggi, prima dell'intervento da cinque miliardi dello Stato la banca vale in Borsa meno di 500 milioni. Gli investitori che hanno creduto alle promesse delconsiglio d'amministrazione del Montepaschi e alla rassicurazioni delle autorità di vigilanza han-

no perso il 97% dell’ investimento. Perché stupirsi allora se l'ultimo aumento di capitale concluso giovedì non ha trovato sottoscrittori sufficienti. Se lo Stato fosse intervenuto prima la situazione, forse sarebbe stata rimediabile. Oggi è tardi: nessuno si fida più di investire nelle banche italiane. Non a caso il fondo del Qatar, dopo sei mesi di inutili trattative, si è ritirato. E ha fatto bene perché la situazione Mps e del resto del sistema è peggiore diquella che ci viene descritto.Ecco perché sono convinto che i 20 miliardi stanziati dal Tesoro saranno insufficienti. Servirà di più. Molto di più considerando che ci sono da sistemare le quattro banchette fallite l'anno scorso (Banca Marche, Carife, Carichieti, Banca dell’Etruria) le due popolari venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca) e Carige solo per citare i casi di pronto intervento. L'ammanco di capitale, se si considerano i potenziali accantonamenti per coprire le svalutazionilegate allacessione dei crediti ammonta secondo Bloomberg a ben 52 miliardi. Due volte e mezzo la cifra messa sul piatto dal governo. Prepariamoci ad una agonia lunga e dolorosa. Tanto più che l’ottimismo del governo italiano si scontra con la resistenza di Bruxelles che vorrebbe l’applicazione rigorosa della direttiva europea che regola l’intervento dello Stato a sostegno delle banche. Se la norma venisse applicata f il buco di Montepaschi diventerebbe di 13 miliardi. Ma io mi domando un’altra cosa:siamo sicuriche l'intervento dello Stato servirà a rilanciare il sistema bancario a cominciare dal Montepaschi? Non credo proprio e la ragione è molto semplice. Per risanare i conti delle credito serve una dura politica di tagli e di riduzioni del personale.Ma voi ce lo vedete un consiglio d'amministrazione nominato dal Tesoro che manda a casa la gente, chiude le filiali e si scontra con il sindacato? L'ipotesi è del tutto irrealistica e dunque io confermo la mia analisi: state tutti lontani dalle banche italiane perché il loro valore corrisponde appena a quello della licenza bancaria. Lo Stato che ci ha messo i soldi li perderà e poi presenterà il conto a noi contribuenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo Stato potrà acquistare titoli per tutto il 2017

Il Tesoro avrà il 60% di Mps Obbligazionisti a carico nostro La conversione dei bond subordinati in azioni avverrà a un prezzo pari al 100% del valore di acquisto, ma solo per i clienti retail. Gli altri perderanno il 25% ■■■ Ricapitalizzazione, garanzie pubbliche per la liquidità, conversione dei bond e scudo per i piccoli risparmiatori. Sono gli attrezzi in mano al governo di Paolo Gentiloni per salvare il Monte dei paschi di Siena. Il pacchetto di misure è stato approvato dal consiglio dei ministri con un decreto lege atteso da giorni e che consente al Tesoro di utilizzare il fondo straordinario da 20 miliardi di euro già licenziato dal Parlamento proprio per far fronte alla crisi bancaria. Sotto i riflettori, infatti, non c’è solo Mps. A creare tensione ci sono anche le quattro good bank ancora in cerca di compratore (Etruria, Marche, Chieti, Ferrara), gli istituti del Nord Est (PopVicenza e Veneto Banca) e Carige. Uno sguardo, poi, anche all’aumento dicapitale diUnicredit da 13 miliardi. Si parte da Siena. I vertici di Rocca Salimbeni dovranno rielaborare il piano industriale e ripensare la cessione dei 27,7 miliardi di sofferenze, quella che ha determinato la richiesta della Bce di ricapitalizzare la banca per 5 miliardi. Francoforte ha infatti prescritto a Mps di ripulire il proprio bilancio liberandolo daicrediti deteriorati che - secondo gli schemi senesi approvati a luglio e ottobre - verrebbero ceduti al 33% del loro valore. Tutto ciò comporta il bisogno di un rafforzamento patrimoniale. Anche il nuovo piano

industriale dovrà partire da questi presupposti, ma ora dovrà tener conto dell’ingresso dello Stato fino al 60% con un termine probabile di 18 mesi e del sostanziale mutamento della governance della banca. L’attuale ad, Marco Morelli, ha dato la sua disponibilità a proseguire il suo mandato, nonostante le regole europee impongano un tetto a 500mila euro per il suo compenso. Lo Stato potrà acquisire azioni per tutto il 2017 e incrementare la sua quota oggi al 4%.Una volta risanata, la banca andrà rimessa sul mercato e venduta a «privati». Quanto al salvataggio, il nodo principale riguarda i piccoli risparmiatori. Il provvedimento stabilisce che gli obbligazionisti

subordinati siano costretti a convertire i loro bond subordinati in azioni e tale conversione scatterà partendo dal valore di mercato delle obbligazioni. Il Tesoro potrà acquistare le azioni frutto della conversione. Ilmeccanismo di tutela degli obbligazionisti subordinati dovrebbe essere al 100%. Ovvero, per chi fa parte della clientela cosiddetta retail, la conversione delle obbligazioni avverrà a un valore corrispondente al 100% del valore nominale di carico, vale a dire dell’importo realmente pagato dal risparmiatore al momento della sottoscrizione. Gli investitori istituzionali che hanno in mano bond subordinati dovranno convertire tali bond in azioni a un valore corrispondente al 75% del

NON È ANCORA NATA...

Fitch taglia il rating di lungo termine alla debuttante Banco-Bpm L’agenzia di rating Fitch ha rivisto il rating di lungo termine della Banca Popolare di Milano, abbassandolo da “BB+” a “BB-“, rimuovendo così il Rating Watch Negativo posto lo scorso 21 aprile. L’agenzia ha altresì confermato il rating di breve termine «B». L’Outlook è stabile. Bpm prende atto «con disappunto» delle opinioni espresse da Fitch, «rispetto a cui esprime il proprio dissenso» e che vengono considerate «lesive dei suoi interessi e di quelli degli stakeholder, in quanto, a parere della Banca, non tengono in debita considerazione i risultati già conseguiti da Banco Popolare, in termini di rafforzamento patrimoniale».

valore nominale; non sono previste forme di rimborso. In ogni caso, il quadro sarà più chiaro solo con i successivi decreti ministeriali «attuativi» del provvedimento d’urgenza approvato dal cdm nella notte tra giovedì e venerdì. Fin qui il «mercato» (ieri i titoli Mps erano sospesi in Borsa e sugli altri mercati regolamentati). Ci sono altri aspetti, legati al territorio, alla città di Siena. La Fondazione Mps - storico ente in mano al Pd e per decenni azionista di maggioranza della banca - ormai è uscita di scena: ieri ha comunicato diessere scesa ulteriormente e ora ha appena lo 0,1% delle quote. Il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha ammesso che «si sono persi seimesi, ma tutto girava intorno al referendum», osservando il fatto che il piano bocciato era molto simile a quello predisposto dall’ex ad Fabrizio Viola, poi uscito da Rocca Salimbeni e sostituito a settembre da Marco Morelli. «Sì è tardivo,probabilmente è stata una scommessa azzardata, ma non si può ragionare con il senno di poi», conclude il primo cittadino. Il governatore dem della Toscana, Enrico Rossi, ha attaccato l’ex premier, Matteo Renzi («ha avuto paura»), e ha ribadito che già il governo Monti avrebbe dovuto nazionalizzare la banca. F.D.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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::: SOLDI PUBBLICI PER MONTEPASCHI Come per Etruria & C.

La solita Ue: punite i risparmiatori Il presidente dell’Eurogruppo chiede l’applicazione del «bail in» prima dell’intervento dello Stato FRANCESCO DE DOMINICIS

Il provvedimento stabilisce che gli obbligazionisti subordinati siano costretti a convertire i loro bond subordinati in azioni e tale conversione scatterà partendo dal valore di mercato delle obbligazioni. Il Tesoro potrà acquistare le azioni frutto della conversione. Il meccanismo di tutela dovrebbe essere al 100 per cento.

(...) di Siena, è l’atto col quale il governo italiano, di fatto, consegna all’Unione europea le chiavi del nostro Paese. Sia sul fronte del risparmio sia su quello della finanza pubblica, Bruxelles pretenderà di avere ancora di più voce in capitolo negli affari interni italiani. Non a caso, a poche ore dal via libera notturno da parte del consiglio dei minstri al cosiddetto «salva risparmio», da Bruxelles hanno cominciato a farsi sentire. Lo ha fatto, attraverso il suo portavoce, Jeroen Dijsselbloem. Il presidente dell’Eurogruppo, l’organismo che riunisce i ministri economici dell’area euro, è stato chiaro. Con il piano privato su Mps, ha detto, «non si sono raccolti abbastanza fondi, il che significa che ora possono guardare ad altre opzioni, incluso l’intervento statale, ma le regole impongono prima la necessità di un bail in degli azionisti e degli obbligazionisti junior». Il bail in - per intenderci - è il meccanismo applicato a novembre 2015 per Etruria, Marche, Chieti e Ferrara. Sistema «grazie» al quale quelle quattro banchette non hanno portato i libri in tribunale perché le perdite sono state scaricate sugli azionisti e anche sui titolari di obbligazioni subordinate. Dijsselbloem chiede di applicare, almeno in parte, quelle regole anche su Siena. La faccenda, tuttavia,è controversa: la strada scelta dall’Italia,cioè la «ricapitalizzazione pre-

ventiva», in teoria è alternativa al bail in, anche se un altro principio, quello del burden sharing, impone comunque un sacrificio agli investitori nel caso in cui uno Stato entri nel capitale di una banca in via preventiva e temporanea. Si tratta di un paletto necessario a non trasformare in aiuto di Stato illegittimo l’intervento di un governo. I piccoli risparmiatori di Mps sono 40mila. In totale, i bond in circolazione hanno un valore di facciata pari a 5 miliardi di euro. Quel che appare certa è l’esclusione totale dei correntisti da qualsiasi forma di «partecipazione» alle perdite del Monte dei paschi. «I correntisti saranno pienamente tutelati come quelli di qualunque altra banca» ha precisato una nota diffusa dall’Unione europea. Per gli altri soggetti coinvolti - azionisti e alcune categorie di obbligazionisti - il taglio dovrebbe oscillare tra il 60% e il 90% (viene «evocata» una sforbiciata media pari al 70%). La decisione finale, in ogni caso, sarà presa lontano dall’Italia e rienterà in un doppio negoziato (con l’Ue a Bruxelles e con la Bce a Francoforte) nel quale Roma è l’elemento debole. Resta da capire la questione del«misselling» ovvero delle vendite fraudolente di titoli rischiosi a piccoli investitori. Il decreto del governo stabilisce una procedura di sostituzione per evitare danni alle famiglie. Sta di fatto che Bruxelles si riserva di verificare passo dopo passo come sarà eseguita la procedura. Lo farà in costante collegamento con Francoforte da

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Dijsselbloem [LaP]

::: segue dalla prima

■ Sì all’intervento statale, ma le regole impongono prima la necessità di un bail in degli azionisti e degli obbligazionisti junior JEROEAN DIJSSELBLOEM

dove aspetta la conferma che esistono le condizioni per la «ricapitalizzazione precauzionale» della ex banca del Pd. Si parla di una iniezione di capitale complessiva di 6 miliardi: almeno la metà sarebbe offerta dal Tesoro.Molto dipenderà dal nuovo piano industriale e anche su questo ci sarà gioco-forza l’ingerenza di BceUe. Dall’Europa è arrivato un messaggio preciso: sosteniamo l’obiettivo del governo italiano di rafforzare le banche, ma nelle regole. Come dire: non faremo sconti né saranno ammesse furbate.

Tutta questa procedura durerà più o meno 18 mesi. La scadenza coincide col termine che potrebbe essere imposto al Tesoro per la permanenza nell’azionariato del Monte. Per il prossimo anno e mezzo, dunque, Roma deve prepararsi a un tavolo permanente di trattativa con l’Europa. Tavolo che nasce sulle ceneri di Mps, ma che corre il rischio di trasformarsi nella sede stabile per discutere qualsiasi affare con Bruxelles. E siccome l’Italia ha impegnato, complessivamente, la bellezza di 20 miliardi di euro per mettere il sistema bancario al riparo da turbolenze, l’ingerenza dell’Ue sarà ancora più pesante anche sul versante dei conti pubblici. Di là dalle ragioni che hanno spinto gli ultimi governi (Monti, Letta, Renzi) a snobbare il dissesto del Monte e di là dall’analisi sulle ragioni della crisi della banca più antica del mondo, la scelta obbligata del governo di Paolo Gentiloni porta il Paese in un sentiero strettissimo. Sentiero nel quale Roma - che già conta poco a Bruxelles - si troverà in una situazione di sostanziale commisariamento. A Palazzo Chigi verrano dati ordini precisi («punite i piccoli risparmiatori») e verranno imposti limiti invalicabili nell’utilizzo di risorse pubbliche (con la scusa dei quattrini impiegati per il «salva risparmio»).Con Mps ci siamo legati le mani.Ma ancora non ce ne siamo accorti. twitter@DeDominicisF © RIPRODUZIONE RISERVATA


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::: I GUAI DEL GOVERNO Il Giglio magico teme l’assalto delle procure

Silenzi e timori nel Pd per Lotti indagato Il braccio destro dell’ex premier ha incaricato l’avvocato Coppi e si è confrontato con Gentiloni per difendersi ::: ELISA CALESSI ■■■ Neigiornisuccessivi alreferendum costituzionale, quando Matteo Renzi doveva decidere se accettare un Renzi bis o andarsene, qualcuno dei suoi gli aveva paventato anche questo.«Attento, che se lasci Palazzo Chigi, poi le procure siscatenano». Erano i giorni della sconfitta,deisospetti,delle paure. Ieri, però, quando la prima pagina del Fatto Quotidiano titolava in rosso «Indagato Lotti», c’è chi ha sentito un brivido nella schiena, ricordandosi di quei ragionamenti. Ci sia un legame con la fase politica oppure no, fatto sta che lo scoop ha scosso, inevitabilmente, gli ambienti del governo e del Pd. Anche se la vicenda appare molto debole e tutta da provare. E il fatto che all’origine di tutto ci sia il pm Henry John Woodcock, titolare di tante indagini poi finite nel nulla, non è un buon viatico per la solidità dell’inchiesta. Ma si sa che a fare notizia è l’indagine, non la sentenza. Luca Lotti, attuale ministro dello Sport con le deleghe al Cipe, ma soprattutto ex braccio destro di Renzi, sarebbe indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento, nell’ambito dell’indagine avviata dalla procura di Napoli su una presunta corruzione in Consip. Il fascicolo è stato trasmesso per competenza a Roma e se ne occuperà il procuratore Giuseppe Pignatone. La vicenda in cui è coinvolto il ministro nascerebbe dalle dichiarazioni fatte da Luigi Marroni, ex assessore alla Sanità in Toscana e ora capo della Consip. Ascoltato dai pm avrebbe detto di essere stato informato dell’inchiesta da alcune persone, tra cui Lotti. Ieri mattina il ministro, amico e da anni braccio destro di Renzi, si è precipitato a Roma. «Sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio», ha scritto su Facebook. «È una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito oggi stesso. È una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa». Dopo aver dato conto del fatto che sarebbe «indagato persino il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri», ha concluso così: «Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione di ogni chiarimento da parte dell’autorità giudiziaria. La verità è più forte di qualsiasi polemica mediatica e non vedo l’ora di dimostrarlo». In mattinata Lotti si è sentito anche con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. E si sono parlati alla fine del consiglio dei ministri, iniziato alle 12 e finito dopo un’ora. L’ex sottosegretario di Renzi ha incaricato l’avvocato Franco Coppi di seguire la vicenda. E a chi ieri

Luca Lotti, 34 anni, ministro dello Sport nel governo Gentiloni edex sottosegretario di Renzi a Palazzo Chigi [LaPresse]

::: LA VICENDA CHI E’ Luca Lotti è, attualmente, ministro dello Sport, dopo essere stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Renzi. L’IPOTESI DEI PM Sarebbe indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Napoli sulla corruzione in Consip. IL PRIMO FILONE L’inchiesta riguarda una presunta corruzione legata a un grande appalto e vede indagati Alfredo Romeo e il dirigente della Consip Marco Gasparri. IL SECONDO FILONE Luigi Marroni, direttore della Consip, avrebbe detto ai pm di essere stato informato dell’inchiesta su Consip da alcune persone tra cui Lotti. LA DIFESA «È una cosa che semplicemente non esiste», ha scritto Lotti su Facebook. «Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione di ogni chiarimento da parte dell’autorità giudiziaria».

lo ha sentito,ha ripetuto diessere «tranquillo» e di essere «a totale disposizione dei magistrati» quando, si spera il prima possibile, lo vorranno sentire. «Noi siamo pronti a spiegare subito ogni cosa», ha detto nel pomeriggio l’avvocato Coppi.

■ Non scappo dalle indagini: sono a totale disposizione per dare ogni chiarimento ai magistrati LUCA LOTTI

«Aspettiamo solo che la Procura ci convochi. I magistrati hanno appena ricevuto il fascicolo e quindi ha più senso sostenere un interrogatorio dopo che i pm si sono lette le carte.Il ministro Lotti è comunque sereno e pronto a dimostrare la propria

estraneità a quanto gli viene attribuito». Se ne riparlerà dopo le feste. La sensazione che si respira tra i renziani è che si tratti di una vicenda destinata a sgonfiarsi dal punto di vista giudiziario. «È un modo per distrarre dalla vicenda Raggi», si dice. Resta, però, nell’aria, la sgradevole sensazione di procure pronte ad accanirsi sulleader indebolito o suoi suoi. Un sospetto confermato dal fatto che, sempre nell’articolo de Il Fatto, si fa anche il nome di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, perché conoscerebbe alcune delle persone coinvolte, pur non c’entrando nulla con l’inchiesta. Peraltro Lotti, al momento, non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. Per ora l’opposizione non ha calcato la mano. «Siamo e restiamo garantisti», ha detto Raffaele Fitto dei Conservatori e Riformisti. Piuttosto, ha puntato il dito contro il «doppio standard» che caratterizzerebbe ilPd. «Non abbiamo dimenticato cosa Renzi e i suoi dissero sulla Cancellieri (non indagata)». Silenzio dal M5S. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’inchiesta che sfiora il neoministro

Il fedelissimo di Renzi e quella strana soffiata ::: STEFANO RE

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■■■ Il

neoministro dello Sport Luca Lotti, braccio destro di Matteo Renzi, sarebbe indagato insieme al comandante generale dei carabinieri, Tullio DelSette, e alcomandante dei carabinieri della regione Toscana, Emanuele Saltalamacchia. Secondo il Fatto quotidiano, che ne ha dato notizia ieri,i magistrati ipotizzano a carico di Lotti i reati di favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio. Lotti avrebbe avuto un ruolo nella fuga di notizie sull’inchiesta della procura di Napoliriguardo agliappalti della Consip, la centrale di acquisti della pubblica amministrazione.L’indagine principale degli inquirenti riguarda la gara Facility Management 4, indetta da Consip nel 2014 per l’affidamento dei servizi gestionali di uffici pubblici, università e centri di ricerca: un affare da 2,7 miliardi, diviso in variappalti. E una rivelazione di Lotti avrebbe consentito ai vertici Consip di rimuovere le cimici che i magistrati avevano fatto mettere nei loro uffici. Motivo per cui i pm titolari dell’inchiesta su Consip - Henry John Woodkock, Celeste Parrano, Enri-

ca Parascano - hanno trasmesso per competenza le carte sulla fuga di notizie ai loro colleghi della capitale, guidati da Giuseppe Pignatone. A tirare in ballo Lotti sarebbe stato Luigi Marroni, suo amico nonché ex assessore alla Sanità della giunta regionale toscana, chiamato da Renzi a svolgere il ruolo di Ad di Consip. Tempo fa Marroni ha incaricato una società privata di rimuovere eventuali microspie collocate nei suoi uffici. Le microspie sono state trovate e neutralizzate e, a quel punto, i pm hanno voluto capire da chi fosse partita la “soffiata”. Marroni, sentito come persona informata dei fatti, avrebbe detto che i vertici di Consip sarebbero stati informati da Del Sette, Saltalamacchia e Lotti. Il ministro ha assicurato che l’accusa «non esiste» e ha chiesto di essere sentito quanto prima dalla procura di Roma. In serata il Comando generale dell’Arma ha dato notizia che ieri Del Sette si è presentato spontaneamente in procura per chiarire l’«infondatezza delle notizie gravemente lesive della sua dignità di uomo e di servitore dello Stato pubblicate da un giornale». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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::: DISASTRO CAPITALE Lontani i tempi in cui poteva andare in giro a fotografare le buche

La politica imbruttisce chi la fa come la Raggi Gli zigomi sporgenti e i cerchi neri sotto gli occhi testimoniano notti insonni. È l’ombra della donna che era ::: AZZURRA NOEMI BARBUTO ■■■ Nulla imbruttisce e abbrutisce più della politica, anzi del potere. Esempio emblematico è il sindaco di Roma, Virginia Raggi, che quando ancora ricopriva la carica di consigliere di opposizione all’interno del Consiglio comunale della Capitale, sotto la giunta Marino, così come durante la campagna elettorale per le amministrative del giugno 2016, era radiosa, sorridente e distesa, mentre ora, vessata da tutti i lati e anche all’interno del suo stesso partito, alle prese con gli infiniti problemi di una città ormai allo sbando, appare lugubre ed emaciata. Gli zigomi sporgenti, i cerchi nerisotto gli occhi,che testimoniano notti insonni e inquiete, l’incarnato spento, la rendono l’ombra della donna che era fino a qualche mese fa, quando ancora faceva il limoncello in casa, preparava il tiramisù alle fragole insieme al suo bambino, torte di compleanno e aveva il tempo di passeggiare per Roma facendo fotografie di denuncia pubblica sullo stato di abbandono di strade, parchi e cassonetti dell'immondizia. Peccato che, sebbene dal suo profilo social di Facebook abbia dichiarato e ripetuto più e più volte la solita manfrina: «Siamo pronti a governare! Datecene la possibilità!», la situazione a Roma non sia affatto migliorata, semmai peggiorata, da quando il primo cittadino della capitale è proprio lei. Ed i romani quella possibilità gliel’hanno pur data, insomma ci hanno creduto davvero.

Si sono fidati di chi proclamava:«Onestà e legalità sono l’unico freno alla corruzione» o «Roma è una città abbandonata a se stessa, invertiremo subito questa tendenza in atto» o «Roma non ha bisogno di belle facce,ha bisogno disoluzioni concrete» o «Siamo abituati a questi politicanti che negano l’innegabile, a Roma non funziona niente, le scuole cadono a pezzi, l’immondizia trasborda ovunque, il trasporto pubblico è collassato». Ha promosso persone dedite al malaffare proprio lei che dichiarava: «Il ma-

laffare non è mai uscito da Roma, c’è stata contiguità tra la giunta Alemanno e quella Marino. Si può credere ad un sindaco la cui parola viene sempre smentita daifatti?», invitando Marino alle dimissioni e pretendendole con queste parole: «Un sindaco che si è rivelato non idoneo a svolgere il suo compito non deve essere commissariato,ma fare un passo indietro con dignità». Correva l’anno 2015, settembre. Cara Virginia,quanto era tutto più facile quando stavi nei banchi del consiglio e dal lato

dell’opposizione, che quasi sempre ritiene che il suo unico dovere più che proporre soluzioni alternative e battersi per queste sia puntare il dito contro colui o colei che detiene la maggioranza, attendendo di succedergli. E ora quest’ultima sei proprio tu. Sei sindaco. Sindaco della capitale. Ce l’hai fatta. E cosa hai fatto in questi sei mesi? Un bel niente. Eppure sembra che nessuno più di te abbia bisogno dilunghe vacanze (e non romane). Le buche aumentano. Così il degrado.Così la sporcizia.I turi-

sti una volta andavamo a visitare i Fori romani ed oggi, che sei sindaco della gloriosa Roma, neifori,ossia nelle buche romane, i turisti ci inciampano e ci cadono, come è successo al tuo Grillo parlante, tenera fata turchina senza bacchetta magica. Quanto a Pinocchio, in Italia ne abbiamo fin troppi. Ciò che però adesso sappiamo è che abbondano anche nel Movimento 5 stelle, che forse inizia a capire (o almeno lo capiscono gli italiani) che non basta urlare «vaffanculo» per cambiare

Virginia Raggi, 38 anni, dal 22 giugno è sindaco di Roma per il Movimento 5 stelle [LaPresse]

::: segue dalla prima

MELANIA RIZZOLI

(...) dopo l’allestimento di un tristissimo e pendente albero a piazza Venezia, con le decorazioni più brutte di sempre, con le luminarie più modeste e fioche appese nel centro storico, e con lo stop ai tradizionali mercatini di presepi e di addobbi natalizi a piazza Navona, di regola sempre affollatissimi di clienti e visitatori. Oggi nella Capitale d’Italia va in scena il primo Capodanno a cinque stelle, non all’insegna del lusso però, ma a quella dell’austerità, del pauperismo e del dilettantismo. Quest’anno nella mia città, dopo ben 24anni di fila, il tradizionale concertone diCapodanno non cisarà, è stato annullato all’ultimo momento per mancanza di fondi, per l’incapacità della nuova giunta e per manifesta inadeguatezza del nostro sindaco. L’evento, che si sarebbe dovuto tenere tra il Circo Massimo e l’area archeologica, è considerato un appuntamento fisso, una sorta di veglione di San Silvestro in piazza per migliaia di turisti e di romani che accorrono e si riuniscono numerosissimi, aspettando la mezzanotte all’aperto per brindare al nuovo anno che ci si augura sempre migliore del precedente.

Le decisioni della sindaca per le feste deprimono i romani

È riuscita a rovinarci pure il Natale Dall’albero triste alle luminarie modeste, fino allo stop a mercatini e concerti L’annullamento del popolare concerto romano è stato condizionato dalle ultime vicende che hanno coinvolto e fatto vacillare la giunta capitolina, determinando il passo indietro degli sponsor, in mancanza dei quali la società vincitrice del bando per coprire le spese si è ritirata e ha dato forfait lasciando scoperta la notte di festa di fine anno. Ma la nostra gloriosa sindaca Virginia Raggi non si è persa d’animo ed ha dichiarato: «Voglio rassicurare tutti. La festa di Capodanno a Roma c’è e sarà una delle più belle che i romani potranno ricordare» annunciando il suo piano B, il suo programma last minute, ovvero un elenco diiniziative, con ben 500 artisti di strada, che animeranno, con una serie di performance per grandi e piccini, quattro ponti e due chilometri di lungotevere della Capitale. Tutto questo, leggete bene, a partire dalle ore 3.30 del mattino del nuovo anno. Mi viene il dubbio che la nostra Virginia non sia romana e forse

nemmeno italiana, perché a Roma, come anche a Milano, a Napoli o a Palermo, dopo il cenone con il cotechino e le lenticchie di Norcia e dopo l’inevitabile brindisi di mezzanotte, alle tre di notte in genere si è già a letto e sono pochi i tira tardi che si aggirano ancora per le strade, a festeggiare una festa che non c’è. Non ci si vedono nemmeno i vigili urbani, in quella notte di solito malati, né gli operatori ecologici, che iniziano il loro turno straordinario all’alba. Non solo. L’iniziativa del nostro Campidoglio prevede che gli artisti intratterranno i cittadini anche per tutta la mattina, quando tutti i romani appunto, ogni primo dell’anno, si svegliano finalmente tardi, poltriscono a letto o sul divano, riordinano la casa ed arrivano pigri all’ora di pranzo, assaggiando gli avanzi del giorno prima, senza cucinare, finalmente liberi dagli orari, dai parenti e dagli inviti obbligati delle feste comandate. E non ci pensano proprio nel primo pomeriggio a calarsi con i propri bambini sulle rive del Tevere infestato dai topi e dai loro escremen-

ti, rischiando leptospirosi, peste e colera, che non sarebbe proprio un buon inizio di anno. E dubito anche che ilpopolo dei grillini, che ha votato in massa il sindaco alle ultime amministrative, e che é anche il popolo che scendeva in piazza in suo sostegno, il primo gennaio accetti la sua «sfida a partecipare alla festa sui ponti di Roma» (parole della Raggi) e si riversi di prima mattina sul biondo fiume, dopo che gli è stata negata la notte gratis al Circo Massimo a capodanno, e dopo la delusione, l’inefficienza, le indagini e gli avvisi di garanzia che hanno travolto ilgoverno da loro eletto. E pensare che questa festa grillina è stata annunciata dal nuovo vicesindaco Luca Bergamo come un rimedio voluto «per creare un forte senso di comunità che rischia di andare perduto». Senza valutare che quel forte senso di comunità, che sta contagiando i romani come una epidemia, non é andato affatto perduto, ma si è rafforzato e si é coeso nel rigetto di un Palazzo Senatorio dal quale esce una decisione sba-

lo status quo romano ed italiano. L’impresa è più complicata del prevedibile. Poco adatta ai dilettanti allo sbaraglio. E forse Virginia, che non fa più i dolci in casa ma fa tanti pasticci in Campidoglio, rimpiange quei giorni spensierati in cui ancora non era sindaco, ricorda con nostalgia la libertà, i pomeriggi tranquilli in casa, le serate sul divano, le domeniche a cucinare, senza ansie ed angosce sul cosa dire adesso, sul come difendersi ora che tutti sembrano abbandonarla. Perché così conviene. In questi mesi la politica ci ha mostrato che è facile vedersi voltare le spalle quando non si è più utili o quando si diventa persino scomodi. È un gioco troppo sporco, la politica. Ci vuole il physique du rôle ed il pelo sullo stomaco per essere pronti a vedersi recapitati avvisi di garanzia e colpi bassi. E forse Virginia queste doti non ce le ha. Si è comportata come una pecorella smarrita quando avrebbe dovuto essere una tigre. Si è affidata agli altri più che a se stessa. Aveva bisogno di una guida e si è consegnata al lupo cattivo. La somma dei suoi errori è un unico peccato: l’ingenuità. Al Quirinale, in occasione degli auguri ufficiali al presidente della Repubblica, l’unico ad avvicinarsi a lei è stato Renato Brunetta, animato da un moto di tenerezza davanti a quella Biancaneve emarginata. E noi non possiamo non pensarlo: o Virginia, ma chi te lo ha fatto fare? © RIPRODUZIONE RISERVATA

gliata al giorno, che ha una giunta che perde pezzi e che non affronta i mille problemi di una Roma abbandonata e allo sbando. Un senso di comunità che non si riconosce in un governo che non delibera se non per vietare la festa di capodanno, che è incapace di individuare quali siano le priorità capitoline che sono sotto gli occhi di tutti, e che non capisce che la situazione romana nelle loro mani viene non solo mal digerita, ma pubblicamente bocciata anche da quelli che l’hanno voluta. Comunque per fortuna il primo gennaio a Roma ci sarà una piazza gremita e affollata di famiglie e di turisti: piazza San Pietro, dove é stato allestito un albero di Natale gigantesco, bellissimo e degno della cupola verso la quale svetta, con ai suoi piedi un presepe che riflette la sacralità di quella basilica e da dove Papa Francesco impartirà la santa benedizione Urbi et Orbi in tutte le lingue del mondo. Ecco, invece di andare sui ponti, o sui marciapiedi del lungotevere, il sindaco Virginia Raggi farebbe bene a recarsi quella mattina alle 12 in quella piazza e a farsi benedire dal Santo Padre. Magari funziona. Noi romani pensiamo che ne avrebbe davvero bisogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ESTERI

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Il retroscena del «Times»

La Regina ce l’ha con la May: rallenta la Brexit Il capo dello Stato vuole il rispetto della volontà popolare e non si accontenta della poca chiarezza del primo ministro ::: NICK FARRELL ■■■ Sua Maestà Elisabetta

II è delusa da Theresa May perché - secondo il Times di Londra - la Premier inglese non ha voluto svelare i suoi piani su che cosa precisamente significa la Brexit e come sarà effettuata. La Regina Elisabetta - si ipotizza - è pro Brexit anche se in pubblico non esprime mai un’opinione politica. Ad esempio, alle sue cene informali durante la campagna referendaria,spesso chiedeva retoricamente ai suoi ospiti onorati: «Ma qualcuno qui mipuò dare tre buoni motivi per rimanere dentro l’unione europea?». Non esiste neanche uno, ovviamente. Quindi si può concludere:Elisabetta II sarebbe stata molto contenta per la decisione di 17,4 milioni dei suoi sudditi a favore dell’uscita dall’Unione europea nel referendum dello giugno scorso. Ma chiaramente, come tutti coloro che non vedono l’ora di togliere una volta per tutte quel gatto di Bruxelles dai coglioni, si preoccupa perché l’uscita dallabirinto europeo diventa sempre più contorta e complicata. Ogni giorno ne salta fuori una. L’ultima - la scorsa settimana - un conto da saldare di 50 miliardi di euro secondo il capo dei negoziatori di Bruxelles (francese, of course) liquidato dal governo inglese con una parola sola: «balle». Naturalmente, la Regina come tutti i britannici - è molto curiosa. Non solo perché è una donna e neanche perché anche se non possiede nessun potere politico diretto rimane il Capo di Stato del Regno Unito. Vuol sapere come tutti che significherà in pratica la Brexit e come pensa la May di portarla a buon fine. La May però avrebbe taciuto nel corso del suo primo soggiorno di due giorni scorso settembre alcastello diBalmoral in Scozia dove la Regina passa le vacanze. Queste almeno sono le notizie pubblicate in esclusiva dal Times citando fonti privilegiate vicine alla monarca. Buckingham Palace non ha commentato. La Regina siè sempre sapu-

Continuano ad arrivare numerose le adesioni dei lettori di Libero all'iniziativa di un referendum sulla permanenza dell'Italia nell'Unione europea e nell'euro. Per aderire inviateci il tagliando (con nome e cognome scritti in stampatello) in redazione o scriveteci per email all'indirizzo: noeuronoeuropa @liberoquotidiano.it Carissimo direttore, anch’io sono uno di quegli italiani che vivono fuori dai coglioni, come ci ha

to vuole essere informatissima e perciò fornita con un riassunto vivace e azzeccato del lavoro del suo governo ai regolari incontri settimanali col Premier. A Balmoral a settembre invece quando ha chiesto delle informazioni precise sulla strategia della May riguardo alla Brexit, la Premier avrebbe solo detto «La Brexit, Maestà, vuol dire Brexit». E basta. Ma che vuol dire esattamente la parola Brexit? Ad esempio: dentro o fuori il mercato unico? Con o senza la libera circolazione di cittadini europei? ecc. ecc.

E la May come ha fatto con il popolo inglese, così avrebbe fatto con la Regina inglese. Cioè: silenzio. «Non c’è alcuna suggestione che la regina e la Signora May non si sono trovate d’accordo sul livello personale e neppure che siano in disaccordo politico», ha detto la fonte citata dal Times. Ma bisogna tenere conto di una cosa: l’autorevole quotidiano londinese era decisamente contro la Brexit e lo è ancora. Quindi, un tal articolo che mette la May in difficoltà sul tema gli conviene. E conviene anche a tutti coloro

che sono contro la Brexit. Bisogna anche tenere conto di un altro dato di fatto. A settembre la May è stata Premier da solo due mesi e quindi che cosa poteva sapere di preciso della Brexit in quel momento? Dunque, la Regina come tutti dovrà aspettare l’anno nuovo per avere delle informazioni più precise in materia. Non si tratta qui di uno scontro fra due donne matrigne come quello ben documentato fra la Regina e la Dama di Ferro Margaret Thatcher che le dava fastidio non per la sua politica ma piutto-

sto per il suo modo di parlare con lei. Personalmente io lo vedo così … la May è molto tosta e vuole rispettare la volontà della maggioranza degli inglesi che ha votato per la Brexit.Né lei né la maggioranza saranno disposti a scendere a pasticci e compromessi. Dunque, sarà la Brexit hard (dura). Anzi durissima. E chi se ne frega del mitico mercato unico. Intanto, l’economia dell’Ue ha sempre meno importanza al livello globale e sempre meno soldi. Tutto ciò sicuramente lo sa anche sua Maestà Elisabetta II. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MEGLIO L’ATMOSFERA INFORMALE DEI NONNI MATERNI

William e Kate danno buca a Elisabetta per Natale

Il Principe William, la moglie Kate Middleton e i principini George e Charlotte non trascorreranno il Natale con la Regina Elisabetta a Sandringham, ma a casa dei genitori della Duchessa di Cambridge. Sarà la seconda volta che i duchi di Cambridge trascorrono il giorno di Natale con la famiglia di Kate, dal matrimonio avvenuto nel 2011 e la prima da quando sono nati i due figli, George di tre anni e Charlotte di uno. William e Kate, entrambi 34enni, non si uniranno dunque al resto dei membri della casa reale

britannica, che si riuniranno il 25 dicembre nella residenza di Sandringham, nell’est dell’Inghilterra, dove la regina trascorre ogni Natale. L’ultima volta che i duchi si erano assentati da Sandringham era stata nel 2012, poco dopo che Kate era uscita dall’ospedale per questioni legate alla gravidanza di George. E nel 2014 avevano pranzato con i Middleton prima di assistere alla messa di Natale con la famiglia reale. La residenza dei Middleton, nella contea di Berkshire, vale circa 5,6 milioni di euro. [LaP]

ALL’ONU

Ultima vigliaccata di Obama: voto anti Israele Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha, a sorpresa, ripescato ieri sera la risoluzione di condanna degli insediamenti di coloni ebraici in Cisgiordania, approvandola all’unanimità con astensione dell’ambasciatrice americana uscente, Samantha Power, che, su input di Obama, non ha esercitato il veto come invece chiesto dal nuovo presidente Trump. È così entrata in vigore la «risoluzione n.2334» che recita: «Israele cessi completamente e immediatamente ogni attività di insediamento nei territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme Est». La bozza era stata presentata già giovedì dall’Egitto, il quale però l’aveva ritirata su richeista americana. Poi ieri i rappresentanti palestinesi hanno criticato duramente l’Egitto e il nuovo voto è stato indetto su esplicita richiesta di quattro stati fra i membri non permanenti del consiglio: Malesia, Nuova Zelanda, Senegal e Venezuela. La risoluzione è stata approvata con 14 voti, fra cui Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, e la sola astensione americana. A nulla è valso lo stretto contatto fra Trump e il primo ministro israeliano Netanyahu. La Power ha sostenuto che «la risoluzione prende atto di una situazione reale che impedisce una pace basata su due Stati». Ma è anche una spina che l’amministrazione Obama lascia in eredità al suo successore rendendo più ardui i rapporti USA-Israele. MIRKO MOLTENI

L’iniziativa di «Libero»

«Dateci il referendum per uscire dall’Europa e dall’euro» descritto il nostro ministro del Lavoro, cioè all’estero. Voto no all’euro e di certo no all’Europa. L’Italia è la mia patria, l’Italia è forte, l’Italia ce la può’ fare da sola! Grazie,

HANNO ADERITO ANCHE

Tullio Lombardi e.mail

La vostra è una campagna sacrosanta! Ripristiniamo le frontie-

re (che non incidono sul libero mercato) e facciamo ritornare le identità dei popoli. Siamo italia-

ni! Ce la possiamo fare anche da soli! Maurizio Tameni e.mail

Liliana Baroni e.mail Livio Bosi Conegliano (Treviso) Luciano Calini Verdellino (Bergamo) Manlio Casula e.mail Antonio De Nigro e.mail Mario Facco e.mail Riccardo Firmani

e.mail Piero Lattarini e.mail Giliola Lucci e.mail Giuseppe Mattana e.mail Liviano Olivotto e.mail Giordano Panisi e.mail Tarcisio Panosetti e.mail Roberta Rigenti e.mail Vincenzo Rotunno e.mail Nicla Vannucchi e.mail


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ATTUALITÀ

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LA DOMUS ROMANA FAMOSA PER LE RAFFIGURAZIONI EROTICHE E MITOLOGICHE

Riaperta a Pompei dopo 12 anni la Casa dei Vettii È stata riaperta a Pompei, sia pur parzialmente, dopo 12 anni di lavori, la “Casa dei Vettii”, una domus di epoca romana sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: molto nota per le sue raffigurazioni erotiche e mitologiche, rappresenta in realtà uno dei massimi esempi d’arte romana del I secolo. Alla cerimonia d’inaugurazione era presente anche il premier Paolo Gentiloni: «L’impegno - ha detto tra le altre cose è quello di trasformare le potenzialità del Mezzogiorno in una realtà che porti sviluppo e crescita al nostro Paese». [Ansa]

Stessi indizi, verdetti opposti Che paura questa giustizia ::: FRANCESCA CAROLLO

Il libro di Vincenzo De Feo, manuale per prof e genitori

Da vittima a carnefice Identikit del cyberbullo Un padre studia chat, sms e messaggi del figlio. Ne capisce significati e dinamiche. E ora spiega tutto agli altri adulti ::: LUCIA ESPOSITO ■■■ Vincenzo De Feo è un ingegnere informatico diventato, suo malgrado, esperto di cyberbullismo. È stato suo figlio a costringerlo a entrare in questo mondo di messaggi criptati, chat compulsive, di piccole e grandi violenze che arrivano sotto forma di sms, post, WhatsApp. Umiliazioni e insulti che un tempo venivano liquidate come screzi tra ragazzini ma che oggi, ai tempi degli smartphone, diventano virali, rimbalzano in rete come palle da ping pong e devastano giovani vite. Un mondo senza regole né reti di protezione. Dove paga il più debole. Perché non regge agli insulti, non ha la forza per reagire e neanche la capacità di denunciare, di parlarne con i genitori. A un certo punto De Feo guardava suo figlio ma non lo riconosceva più, non capiva il suo linguaggio, il suo modo di comportarsi, la sua rabbia, la sua indifferenza. Quello che è successo in casa De Feo è drammaticamente entrato - secondo i dati del Censis - nelle case e nella vita del 52% degli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni e ha trovato molti genitori impreparati, inconsapevoli di quella vita parallela che i loro figli vivono sui social. Il passaggio tra terza media e il primo anno di liceo è stato deflagrante per il figlio di quest’ingegnere testardo, che ha trasformato il suo problema in una battaglia personale.«Ho iniziato a studiare i messaggi delle sue

Il caso Ragusa e la condanna di Logli

chat con i compagni,a leggere gli sms, e ho scoperto che mio figlio era vittima ma a volte anche carnefice, finito in un giro più grosso di lui. Fumo, alcol, soldi... Un disastro». Per mesi De Feo si occupa solo del figlio. Ora ha pubblicato il libro “Prima del click” (in vendita su www.primadelclick.it o su Amazon) in cui alza il sipario su questo mondo e lo racconta. «Tutta la nostra vita ruota attorno a un click. Mando il messaggio, faccio una chiamata skype, spedisco un WhatsApp, faccio un bonifico, acquisto un prodotto... Io voglio far capire che dietro quelclick che facciamo meccanicamente, a volte per necessità altre per noia o inerzia, ci sono altre vite, spesso giovanissime, e per questo invito tutti a pensarci bene prima di fare “click”. Un gesto tanto semplice quanto

pieno di conseguenze, basti pensare al video di Tiziana Cantone, la ragazza che si è tolta la vita per i suoi video privati finiti in rete. Penso ai video di quella ragazza che veniva ripresa mentre altri bulli la picchiavano...». Ma chi è un cyberbullo? «Un bullo ha bisogno di un “palcoscenico” su cui muoversi, agisce solo davanti a degli spettatori,deve mostrare a qualcuno la sua presunta superiorità. Il cyberbullo si nasconde dietro uno schermo, il suo scopo è rovinare la reputazione sul web, isolare un ragazzo, renderlo ridicolo agli occhi degli altri ma non esce allo scoperto», spiega De Feo, che mette in guardia tutti: «Molti sottovalutano un aspetto importantissimo e cioè che l’abuso di alcol e gli spinelli sono collegati al fenomeno del bullismo. “Se non bevi o non ti fai una canna sei uno sfiga-

to”. Sa quante volte l’ho letto sul cellulare di mio figlio? Su ragazzinicon personalità forti non hanno presa, ma a quell’età si cerca l’approvazione sociale e il consenso degli amici, e i giovani entrano in un mondo che li devasta fisicamente e da cui poi è complicato uscire». De Feo indica una strada e parte da un presupposto: «Un giovane non è solo un affare di famiglia ma è patrimonio dell’umanità, riguarda tutti». Sostiene che la prevenzione debba partire dalla scuola perché «non tutti i genitori sono attrezzati, non tutti sanno cosa sia Snapchat né riescono a decriptare i messaggi nascosti nel linguaggio degli adolescenti. Bisognerebbe formare gli insegnanti ma anche creare team di psicologi che seguano i ragazzi. Questo non vuol dire scaricare la responsabilità solo sui prof. Dovremmo capire che quello che accade al figlio di un altro riguarda anche me. Se io vedo per strada un ragazzino che bullizza un altro, che lo picchia o lo insulta, ho il dovere di intervenire a difenderlo». De Feo sostiene che nelle scuole serva un controllo attraverso telecamere,e poi bisognerebbe monitorare i luoghi di aggregazione, «ovviamente non mi riferisco a poliziotti con giubbotti antiproiettili e anfibi,ma a volontari che con la loro presenza possono fare da deterrente. Una parte importante tocca anche alle piattaforme dei social che dovrebbero creare dei “repository”, delle sale d’attesa in cui i nostri messaggi dovrebbero sostare cinque minuti prima di essere diffusi. Minuti in cui chi li ha spediti possa ripensarci e i gestori dei social valutare se si tratta di parole e foto pubblicabili in rete. Io sono pronto a mettere la mia competenza di informatico, ma ognuno deve fare la sua parte. Anche i politici che invece chiudono gli occhi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

rie, ma il fascicolo non è cambiato di una virgola. ■■■ Mi permetto questa Non mi sto affatto schieranriflessione da cronista che do a favore di Logli, un uoha passato quasicinque an- mo che non ha mai cercani di vita a Gello di San Giu- to sua moglie, famoso per i liano Terme, paese in pro- suoi silenzi e i dinieghi alla vincia di Pisa noto per la verità, che ha avuto un’ascomparsa di Roberta Ra- mante che si è preso in cagusa. E da laureata in giuri- sa subito dopo la scomparsprudenza, facoltà che so- sa di Roberta, donna bellisno fiera di aver frequenta- sima che tradiva sistematito, ma che mi ha insegnato camente. Il punto è che uno strano concetto: «Il di- qui ci sono una marea di ritto, se lo conosci, lo eviti». indizima non c’è uno stracMi spiego: sono garanti- cio di prova. Gli indizi a volsta per formazione, credo te bastano a condannare, è ci voglia molta cautela pri- vero. Ma allora perché il ma di condannare qualcu- primo giudice l’ha prosciolno, sono necessarie prove to sostenendo addirittura serie, gravi, certe, e se non che non c’erano elementi ci sono meglio assolvere. Il sufficienti per affrontare diritto penale italiano si un processo? Inoltre il pubpresta invece alle interpre- blico ministero tre giorni fa tazioni più diin aula aveva sparate e opchiesto per poste, e se un lui, oltre alla giudice ti può condanna, condannare, l’arresto: corpuò succederetto per un re che poi ne pm che pensa arrivi un altro che l’assassiche ti assolve, no sia lui. Pere poi uno anche però quelcora che ti la misura caucondanna, e telare non la poi un quarto chiese cinque che ti assolve: Sopra, Antonio Logli; anni fa, dopo insomma, c’è sotto, Roberta Ragusa la scomparsa? da impazzire. Non esistevaE, sia chiaro, no allora il pehanno tuttiraricolo di fuga, gione,tuttiapdi reiterazioplicano ildiritne del reato e to penale. la stessa periL’esempio colosità sociadella condanle che Logli na di Antonio avrebbe oggi? Logli, il mariAll’epoca forto di Roberta se avrebbe Ragusa, meriavuto un senta una riflesso, ora, a cinsione.Non enque anni di ditro nel merito del fatto se stanza, con un uomo che Logli sia o meno colpevole, non si è mai mosso dal paeposso essermi fatta un’i- se, cos’è cambiato? Parliadea dopo cinque anni, ma mo dello stesso pm che ha con le idee non si fa la giu- condotto le indagini. stizia. Logli è stato condanRicordiamo che a inchionato a vent’anni di reclusio- dare Logli sarebbe stata la ne con rito abbreviato più testimonianza di Loris Gole pene accessorie. Benissi- zi, che dice di averlo visto mo. Il problema è che un quella notte in strada litigaaltro giudice, con in mano re con una donna, la prova lo stesso identico fascicolo, che Antonio fa con un suo poco più di un anno fa lo collaboratore per capire aveva prosciolto. Un giudi- che cosa si veda dalla posice che ha l’ufficio muro a zione in cui era quella notmuro con questo che ora te, l’esclusione di qualsiasi l’ha condannato. Com’è altra pista, ovvero il fatto possibile? Ammetto di es- che Roberta non avrebbe sere un po’ basita: se le car- mai abbandonato i suoi fite erano le stesse come si gli che amava alla follia. può accettare un verdetto Tutto vero, tutto corretto. così diverso dal primo? Ci Ma queste prove erano già sono voluti oltre tre anni tutte note. Cosa è cambiad’inchiesta per produrre il to adesso? Non è stato trofascicolo di oltre 20mila pa- vato il corpo di Roberta, gine servito poi ai giudici non c è una svolta, ciò vuol per decidere le sorti di Lo- dire che a seconda di chi ti gli, prima assolto in un sol giudica te la sfanghi o no? colpo dal giudice Laghez- Ma dov’è la certezza del diza e poi in due misere ritto? udienze condannato peIo, da cittadina, ho un santemente dal giudice Ia- po’ paura. Anche se ho padaresta. ura di assassini in giro. “Est Questa sembra ai miei modus in rebus”, dicevano occhi una giustizia schizo- i latini, cioè ci vuole misura frenica. È vero che nella vi- in ogni cosa. Ora aspettiacenda di Roberta Ragusa i mo l’appello e la Cassaziodubbi sono ancora troppi, ne, dove tutto potrebbe rile interpretazioni su cosa baltarsi. Aiuto. accadde possono essere va© RIPRODUZIONE RISERVATA


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ATTUALITÀ

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Gli avvocati della famiglia della vittima mirano alla revisione del processo

Caso Poggi, i 5 elementi sul nuovo indagato L’alibi, le scarpe, la bici, il dna e l’amicizia con il fratello di Chiara: Andrea Sempio ha molti punti in comune con Stasi ::: ALESSANDRO DELL’ORTO

UCCISA DAL TRENO

CRISTIANA LODI

■■■ Andrea Sempio ha 28

anni, la barba incolta, il sorriso solare, un carattere introverso e gli occhi di tutti puntati addosso - curiosità, sospetti, comprensione perché è entrato prepotentemente in uno dei casi di cronaca nera più complessi e controversi degli ultimi anni: l’omicidio di Chiara Poggi, la ragazza uccisa in casa la mattina del 13 agosto 2007. È lui l’ultimo colpo di scena di un giallo che secondo la giustizia avrebbe trovato un colpevole (l’ex fidanzato Alberto Stasi, in carcere a Bollate dopo la condanna a 16 anni), ma secondo i più ha ancora molto da raccontare. Andrea Sempio è il nuovo indagato nell’ambito dell’inchiesta bis aperta a Pavia dopo l’esposto presentato dai legali di Alberto Stasi. Un atto dovuto, questo, che per ora non significa nulla e che non deve far pensare a un nuovo colpevole, ma che però riapre un un questione che sembrava ormai chiusa. Ma come si è arrivati ad Andrea? Perché proprio lui? Sempio - che ha da poco fatto uno stage di due mesi in una società di comunicazione di Garlasco e ha avuto esperienze come insegnante di sostegno e a “Tre Italia” - era un amico di Marco, il fratello di Chiara, abitava proprio vicino a loro e frequentava la villetta di via Pascoli 8, muovendosi in bicicletta: secondo una perizia di parte alcune tracce del suo Dna sarebbero state trovate trovate sotto le unghie della ragazza uccisa. L’ALIBI E IL PIGIAMA

Ecco perché, al termine dell’indagine difensiva dei legali dello studio Giarda (che assistono la famiglia Stasi) insieme a una società di investigazioni, la Procura di Pavia ha aperto una «seconda» inchiesta accogliendo l’esposto della mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò, e iscrivendo nel re-

Si è consegnato il terzo scippatore della ragazza cinese

::: LA SCHEDA L’OMICIDIO Chiara Poggi, impiegata ventiseienne laureata in informatica, il 13 agosto 2007 viene uccisa a colpi di un oggetto contundente mai identificato (forse un martello), nella villetta di famiglia a Garlasco. L’ARRESTO DI STASI Il fidanzato Alberto Stasi, studente della Bocconi e in seguito impiegato commercialista, trova il corpo e dà l'allarme, ma i sospetti si concentrano subito su di lui. Il ragazzo viene arrestato il 24 settembre 2007, ma scarcerato dopo quattro giorni per insufficienza di prove. IL PROCESSO Alberto Stasi viene assolto dall' accusa di omicidio con rito abbreviato, sia in primo che in secondo grado, mentre la Corte di cassazione, il 18 aprile 2013, annulla la sentenza di assoluzione. LA CONDANNA Nel processo d'appello bis il 17 dicembre 2014 Stasi viene ondannato a 16 anni e il 12 dicembre 2015 la Corte di Cassazione conferma la sentenzabis della Corte d'Appello.

COINCIDENZE E NUOVE IPOTESI In alto a sinistra Alberto Stasi, che è in carcere per la condanna defnitiva a 16 anni. Sotto, Chiara Poggi, trovata morta il 13 agosto 2007. Nella foto grande Andrea Sempio, il nuovo indagato

gistro degli indagati proprio Andrea, che all’epoca dei fatti era da poco maggiorenne. Nel corso degli anni Sempio era già stato interrogato due volte dai carabinieri, una pochi giorni dopo il delitto e l’altra l’anno successivo. Da chiarire, secondo l’indagine della difesa di Stasi, ci sarebbero però diversi elementi che all’epoca dei fatti vennero solo parzialmente vagliati dagli inquirenti. Uno di questi è l’alibi, che pur considerato «solido» presenterebbe alcune incongruenze: il ragazzo avrebbe mentito sui propri movimenti convinto di non venire smascherato, come peraltro inizialmente era avvenuto. Non solo. Sempre secondo la difesa Chiara

avrebbe aperto al suo assassino in pigiama (venne uccisa vicino alle scale con un’arma rimasta misteriosa), segno che probabilmente era una persona conosciuta,e Andrea era di casa. GLI ORARI E LA BICI

Poi c’è la questione delle scarpe: il ragazzo avrebbe un numero di piede molto simile (tra il 42 e il 42,5) a quello dell’impronta (ritenuta poi dai giudici quella di Alberto Stati) rinvenuta in casa Poggi e ritenuta appartenente all’assassino di Chiara. Infine la bicicletta. Andrea Sempio era solito girare in bicicletta e proprio la mattina dell’omicidio due testimoni affermarono

di aver visto una bici (da donna) appoggiata sul muro di cinta della villetta di Chiara, proprio nel lasso di tempo ritenuto poi quello in cuila ragazza veniva uccisa. Cioè nel periodo compreso tra le 9.23 e le 10.20, orario in cui Stasi (fu lui poi a scoprire il cadavere della fidanzata e a chiamare i soccorsi) era a casa sua, intento a scrivere la propria tesi di laurea al computer. Ora la Procura Generale di Milano ha trasmesso le carte aalla Corte d'Appello di Brescia che aspetterà gli esiti dell'inchiesta di Pavia e poi, sulla base di questi, deciderà se sospendere l'esecuzione della pena inflitta a Stasi (in cella dal 12 dicembre del 2015: la Cassazione ha confermato la condanna dopo una vicenda processuale durata 14 anni e nel corso della quale era stato assolto anche due volte) e rifare il processo oppure rigettare la richiesta di celebrare un nuovo giudizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La donna sgozzata sotto casa: l’assassino la aspettava

Delitto di Bergamo, il giallo del cellulare scomparso porta alla pista passionale ■■■ Una questione sentimentale, un movente passionale, la follia di un uomo geloso. È questa la pista che prende sempre più corpo nel delitto di Daniela Roveri, la donna di 48 anni sgozzata martedì sera a Colognola (periferia di Bergamo) nell’androne della palazzina in cui viveva. Secondo i primi risultati dell’autopsia effettuata giovedì, la dirigente aziendale è stata uccisa da una sola coltellata al collo che non le ha lasciato scampo e non c’è stata nessuna colluttazione con l’assassino: sul cadavere non ci sono altri tipi di lesione. Pos-

sibile quindi che sia sta colta di sorpresa,alle spalle, e non abbia avuto iltempo di reagire. Daniela Roveriè stata ritrovata a terra di fronte alla porta dell’ascensore del piano terra intorno alle 20.30, prima da due abitanti del palazzo e poi dalla madre, Silvia Arvati (con la quale viveva da sempre), scesa come ogni sera per spostare la propria auto e lasciare spazio nel piazzale a quella della figlia. Le due si erano sentite poco prima al telefono. La madre, dopo aver portato la propria vettura in garage ed essere risalita, non vedendo arri-

Daniela Roveri aveva 48 anni

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vare la figlia si è affacciata al balcone e poi è scesa di nuovo. Trovandola senza vita all’uscita dall’ascensore al piano terra. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Palmieri,proseguono ininterrottamente: sono stati ascoltati i familiari e i conoscenti, i colleghi dilavoro e i compagni della palestra. Non solo. È stato sentito anche un uomo che aveva una relazione con la vittima, che però avrebbe un alibi di ferro per quella sera, e un altro soggetto, spasimante della donna, che però non aveva mai messo in atto

Si è consegnato il terzo ragazzo che ha scippato Zhang Yao, la ragazza cinese uccisa da un treno regionale diretto alla stazione Termini mentre inseguiva i suoi rapinatori. È Seferovic Sherif che è stato interrogato dagli agenti della Squadra Mobile. Rom come gli altri due, uno minorenne e l’altro maggiorenne, fermati il 17 dicembre: tutti vivevano nel vicino campo di via Salviati. Le indagini della polizia si erano fin da subito concentrate sull’insediamento nomadi poco distante dal punto in cui la ragazza è stata travolta dal convoglio e dall’Ufficio immigrazione dove si era recata con due amiche a prendere il permesso di soggiorno. Sono state passate al setaccio le posizioni di ogni singolo occupante del campo nomadi e raccolte numerose testimonianze, anche informali, da esponenti delle varie etnie presenti in via Salviati. A partecipare all’attività di indagine anche i commissariati Prenestino, San Basilio e i reparti destinati abitualmente alle situazioni più complesse di ordine pubblico. Sono stati effettuati pressanti controlli nel campo, ma anche in aree vicine ai nomadi di tutta la Capitale, fino a “isolare” i responsabili dello scippo. Le indagini poi sono andate avanti per rintracciare il terzo complice, anche lui ripreso in lontananza dalla telecamera di videosorveglianza di una ditta: il ragazzo si è consegnato spontaneamente agli agenti.

azioni persecutorie nei suoi confronti. Chi ha ucciso Daniela si è portato via la borsetta con gli effetti personali, ma questo non porterebbe direttamente a una rapina finita tragicamente. Anzi, nelle ultime ore chi indaga sembra ipotizzare che il furto sia stato solo un modo per non lasciare indizi o per sviare le indagini. All’interno della borsa, oltre al denaro e alle carte di credito, c’era il telefono cellulare della donna, che potrebbe contenere informazioni preziose sulla sua sfera privata di una vita che pare senza ombre. Gli agenti lo stanno cercando e pare si trovi ancora nella zona, visto l’ultimo segnale emesso nella mattinata di mercoledì, prima di spegnersi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’avventura di “Luna Rossa” nacqua da un’idea dell’imprenditore italiano Patrizio Bertelli

Il Moro di Venezia è stata la barca italiana sfidante per l'edizione del 1992 della Coppa America

Che fine hanno fatto le imbarcazioni che hanno fatto grande la nautica italiana ::: CLAUDIO SAVELLI ■■■ Lo scafo di Luna Rossa

ITA-80, una delle mitiche frecce d’argento della classe dei monoscafi IACC che nel 2000 ad Auckland si aggiudicò la Louis Vuitton Cup, fu donata dal patron Patrizio Bertelli alla città di Imperia nel 2010. Sarebbe dovuta tornare a essere la star del panorama navale italiano nel nuovo “Museo Navale Internazionale del Ponente Ligure” di Imperia, ambizioso edificio in costruzione da ormai dieci anni come supplemento al museo esistente. Ma la nuova casa della gloriosa imbarcazione italiana ha accumulato ritardi nei lavori e ad oggi solo 3 delle 11 sale previste sono aperte alpubblico.Addirittura, dal progetto non risulta una sala dedicata a Luna Rossa, che avrebbe bisogno di notevoli dimensioni per essere ospitata. OGGETTO FANTASMA

Dunque, in attesa dell’apertura del museo, Luna Rossa è rimasta per quattro anni abbandonata in un capannone a Cala Galera, in Toscana, per il quale, tra l’altro, la sovraintendenza della regione Liguria ha pagato un affitto di circa mille euro al mese, oltre a circa 45mila euro annui di manutenzione. Complici i problemi economici che affliggevano il Comune di Imperia, lo scafo è stato riportato in città nel 2014 (150mila euro il costo del trasporto) e abbandonato in un terreno demaniale tra l’hangar della

SUPER BARCHE IN PENSIONE L’odissea di Luna Rossa:ilsuo museo non è pronto Ma Azzurra, Mascalzone Latino e il Moro sono in mostra protezione civile e l’eliporto. La gloriosa imbarcazione che ha solcato i mari e la storia delle regate è rimasta a lungo un oggetto fantasma, abbandonato a se stesso. Quando nel luglio 2015 i lavori al museo sembrava potessero essere finalmente conclusi,lo scafo diLuna Rossa fu trasportato nei cantieri navali di Grosseto, per essere riqualificato in modo tale da renderlo presentabile in occasione dell’inaugurazione del museo. Dopo essere stato riportato ad Imperia, però, si è ritrovato senza dimora e quindi di nuovo parcheggiato a Calata Anselmi, nel nuovo porto turistico di Imperia, dove è stato appositamente “impacchettato” da un velo protettivo dagli addetti dei cantieri navali su richiesta del patron di Luna Rossa, Patrizio Bertelli, per evitare il deterioramento causato dagli agenti atmosferici e dalla salsedine del mare. Inoltre, essendo lo scafo in carbonio, qualora si deteriorasse ci sarebbero da affrontare i costi per lo smaltimento.Ma ilmuseo non è ancora stato completato, i lavori sono più fermi che attivi e non si sa nemmeno se verrà realizzato lo spazio adatto per ospitare questo scafo.

“Azzurra”, la prima: partecipò alla Coppa America nel 1983

Ma c’è di più. Lo scafo fu accolto al momento della firma dall’allora sindaco Luigi Sappa, e destinato al Museo, il cui direttore Flavio Serafini, però, non lo è mai desiderato. Anzi, per Serafini lo scafo di Luna Rossa ITA 80 non ha alcuna rilevanza storica: «A Imperia è arrivato un relitto, anonimo e senza storia, privo di albero, chiglia, timone e vele.Se fosse armato completamente potrebbe far bella figura in un angolo della banchina. Ma certamente non all’interno del nuovo Museo Navale,dove ilPadiglione Imbarcazioni Storiche deve ospitare solo scafi in legno»,

dichiarava il direttore nel 2014. Oltretutto, come riporta “giornaledellavela.com”, Serafini ha sempre contestato la decisione di ospitare Luna Rossa nel museo, ritenendola una «decisione politica», considerando che «con un albero di oltre 32 metri ed una chiglia di 4, sarebbe impossibile ricoverare la barca nella nuova sede». Addirittura con il tempo è stato svelato l’arcano, ovvero che quello donato sarebbe il secondo muletto di Luna Rossa, uno scafo gemello prototipo per allenamenti e non quello che ha cavalcato il mare in gara. Secondo quanto riferisce

velaveneta.it, unite nel destino di Luna Rossa ci sono anche le barche di “+39” (team Lorenzo Rizzardi che partecipò alla 32esima edizione della Coppa America): una risulta abbandonata a Palermo vicino al “Marina di Villa Igea”, l’altra invece è stata segnalata al Real Club Nautico di Valencia, addirittura ripitturata prima di essere dimenticata. Lo stesso epilogo è toccato a ESP-65 del Desafio Español (team velico spagnolo di proprietà di Agustín Zulueta), prodigiosa barca con cui gli iberici parteciparono alla 32ma edizione della Coppa America, contendendo la vittoria al Team New Zealand. Il glorioso scafo non ha ricevuto un trattamento migliore rispetto a Luna Rossa, anzi, ha affrontato il “pensionamento” completamente abbandonato nelle banchine dello Yacht Club di Valencia. Con il tempo la chiglia si è completamente staccata, provocando la rottura dell’albero e sbilanciando l’imbarcazione fino a capovolgerla, rivelando quindi lo scafo, ricoperto da uno strato di cozze. Una seconda imbarcazione della Desafio è stata segnalata tristemente abbandonata in un terreno colmo di detriti e rottami a Barcellona,

Dalla grande catena al negozietto, fino a quelli di Lapo

Trappole, promesse, offerte: sapessi com’è strano cercare gli occhiali giusti a Milano ::: FRANCESCO RIGATELLI ■■■ In cerca di informazioni su un

paio di occhiali protettivi per la luce blu, quella proveniente dagli schermi su cui fissiamo lo sguardo tutto il giorno, ci capita la seguente esperienza. Attrattidalle insegne di una grande catena di occhialeria e ottica, entriamo in un punto vendita in centro a Milano. La commessa ci invita a salire al primo piano per parlare con degli specialisti. Ciriceve un’ottica gentile e preparata. Dopo una visita gratuita in una saletta piena di apparecchi tecnologici, ci informa che siamo leggermente astigmatici, roba da zero virgola, e ci propone due lenti contro la lu-

ce blu graduate anche per il nostro difetto. Prezzo: 150 euro a lente, dunque 300, più la montatura. E ce n’erano di grandi marchi di moda, da Ray Ban a Tom Ford, da 150 a 250 euro. Fate voi il totale. Usciti fuori per la strada troviamo un piccolo ottico gestito da una signora spaesata. Pochi marchi di moda, ma qualche bell’occhiale artigianale milanese da 150 euro. Chiediamo delle lenti contro la luce blu e la signora si dimostra poco informata. Prima propone quelle normali anti-riflesso a poche decine di euro, poi ci capiamo e prezza quelle richieste a 100 euro l’una. Totale con la montatura artigianale milanese: 350 euro, contro i 450 del-

la grande catena con montatura industriale. La signora ci fa una prova della vista al bancone, con uno strumento più semplice del precedente, e ci trova anche lei astigmatici ma con valori diversi. Specifica che nel retrobottega ha un altro macchinario più preciso e prima di ordinare gli occhiali si può verificare con quello. Siamo quasi convinti, ma usciti fuori passiamo davanti al negozio di Italia Independent in corso Venezia. A quel punto pensiamo quello che tutti avrebbero pensato dopo gli ultimi fatti di cronaca riguardanti il fondatore Lapo Elkann. Però entriamo, il negozio è deserto, studiamo con calma le montature geniali- da quelle di velluti-

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no o di jeans a quelle con la vernice schizzata sopra a risalto - mentre una commessa si dimostra informata sulle lenti per la luce blu, ma ci consiglia di andare nell’altro loro negozio in via Montenapoleone dove c’è un ottico. Ciincamminiamo domandandoci cosa se ne facciano di due attività a pochi isolati di distanza, e quando arriviamo restiamo meravigliati dalla professionalità del responsabile del secondo punto vendita. Che è anche un ottico e, per quanto possa esaminarci la vista come gli altri, ci spiega che sarebbe un esame parziale perché solo sull’esterno dell’occhio. Suggerisce dunque una visita dall’oculista per poi fare un ragionamento serio su

mentre una terza è esposta a La Barceloneta. Fortunatamente altre barche hanno ricevuto trattamenti più dignitosi. Il “Mascalzone Latino”, ad esempio, è in bella mostra presso la Darsena Acton a Napoli nei pressi del Maschio Angioino. Anche “Azzurra”, la prima imbarcazione italiana a partecipare alla Coppa America (nel 1983) è fregiata di un palco d’onore, ovvero la piazzetto dello Yacht Club della Costa Smeralda a Porto Cervo,in Sardegna. “Ita 7”, invece, è stata avvistata in un cantiere ad Hamble, villaggio a sud dell’Inghilterra, mentre l’immortale “Moro di Venezia”, barca voluta da Raul Gardini per la Coppa America del 1992, è in mostra a Ravenna davanti alla sede dell’autorità portuale. VASCELLI A NOLEGGIO

Una nuova vita in mare invece ha accolto “Stars & Stripes” e “Abracadabra”, barche reduci dalla Coppa America 1996 che oggi sono noleggiabili dagli appassionati e utilizzabili. Come pure “Weatherly”, vittoriosa defender nel 1962 oggi ormeggiata a Newport, e i due monoscafi del Team New Zealand, visitati e utilizzati in occasione della visita dei reali inglesi William e Kate. Intanto Luna Rossa rimane incatenata alla terra, e l’orizzonte che una volta divideva l’oceano e il cielo è ora la terra desolata e invecchiata dall’attesa di un nuovo futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

quale lente e con quale gradazione. Domandiamo diuna montatura esposta che ci piace, ma ci spiega che a inizio gennaio arriva tutta la nuova collezione e vale la pena aspettare. Ci prolunga fino ad allora la promozione di due lenti al prezzo di una per 100 euro e ci fidelizza così. Non solo perché le montature sono le più originali, ma perché è il venditore più professionale e affezionato alla nostra salute. Ecco, questa piccola storia natalizia ci racconta come la grandezza sia utile solo se non perde di vista il benessere dell’uomo e come il piccolo non è sempre bello se non innova.E non stupisce che Italia Independent ultimamente non vada bene come azienda in un mondo che ragiona nel breve periodo. Però noi, è il caso di dirlo, dobbiamo cercare di vedere lungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Il Tar annulla la multa da 51 milioni alla tv del Biscione

Intervento

Gli istituti di credito ora fanno i conti con la reputazione ::: BRUNO VILLOIS ■■■ Una parte del sistema bancario italia-

no, quella più debole e approssimativa nella gestione, rifiata grazie alla stampella pubblica. Un’altra parte, quella più solida e con forti capacità gestionali e un azionariato consistente, ringrazia per non dover essere obbligatoriamente coinvolta nei soliti salvataggi all’italiana, che non hanno mai portato al gran che, ma che continuano ad imperversare nel nostro Paese. Ma anche si rammarica perché il sistema non ha saputo evitare la figuraccia di aver dovuto fare ricorso alla nazionalizzazione per alcune sue componenti, di cui uno il Monte Paschi, è tra i più importanti a livello nazionale. Il ricorso ai fondi dello Stato per evitare il default non fa che peggiorare la reputazione e credibilitá delle banche agli occhi dell’opinione pubblica. Le banche, per loro natura dovrebbero rappresentare il punto di riferimento finanziario più sicuro. Purtroppo, negli ultimi 5 anni, non solo non è stato così, ma sono state definite norme tra cui spicca il bailIn, che hanno allarmato e creato stupore nell’opione pubblica. Il fatto che i clienti possano essere chiamati in causa, nel caso la banca nella quale depositano i loro risparmi, fallisca, sfiora il paradosso. I clienti sono le prime vittime di un default bancario e, soprattutto, non hanno alcuna voce in capitolo nella gestione. Sovente subiscono pressioni per attivare percorsi finanziari che dovrebbero essere offerte ad un pubblico ben più competente. A fronte di queste considerazioni c’è però un rovescio della medaglia che riguarda quelle banche, le quali, in presenza di una crisi sistemica come mai prima, hanno saputo tenere la barra diritta e nel caso di necessità finanziarie hanno fatto ricorso ai mezzi forniti dagli azionisti, conferendo nuovo capitale per dare adeguata consistenza patrimoniale. La maggioranza delle banche italiane si è comportata in questa maniera e, non è un caso, che lo abbiano fatto le maggiori, Intesa in prima istanza, poi Banca Popolare di Milano e Banco Popolare e, a breve, e nuovamente, Unicredit. Il provvedimento stampella del Governo, che non solo salva Mps, ma accantona almeno altri 15 miliardi di euro per far fronte ad altre situazione irrisolvibili o irrisolte dal mercato, nel caso siano quotate, o dagli azionisti nel caso non lo siano. Ne potrebbero derivare scenari che rischiano dicreare turbolenze nei confronti di qualunque istituto quotato su rumor anche non supportati da fatti concreti. Le turbolenze per la nostra finanza pubblica sono state quasi cancellate dalle azioni intraprese da Bce, ma nulla potrà fare per i singoli titoli bancari. Una situazione che rischia di alterare il rilancio del comparto bancario che ha visto scivolare i valori medi di Borsa degli istituti di credito, in una forbice tra il 20 e il 60%. La nazionalizzazione di Mps andava assunta ben prima di imporre a banche, in salute finanziaria, e fondazioni bancarie di dare corso ai fondi Atlante 1 e 2. Adesso si può innescare una grande incertezza e far credere a qualunque banca in difficoltà che comunque vada c’è mamma Stato. Le banche adeguate a fare il loro mestiere hanno fatto da sole, senza se e senza ma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governo in campo con Silvio per rovinare i piani di Bolloré La Cdp potrebbe spendere 2,5 miliardi per entrare in Telecom, controllata da Vivendi, e bloccare le possibili nozze con Orange. Tutto per costringere il finanziere bretone a trattare su Mediaset

::: UGO BERTONE ■■■ La partita italo-francese si al-

larga: dalle tv alle telecom. E presto potrebbe coinvolgere anche la finanza, a partire dalle assicurazioni. Il mercato ci crede: cessati gli acquisti su Mediaset, perché né Fininvest né Vivendi sono in grado di comprare ulteriori azioni senza ricadere nell’obbligo di un’Opa, la febbre ha investito Telecom Italia in rialzo del 4,45%. Ad accendere la miccia è stato un articolo della Stampa che, senza ricevere smentite, ha sottolineato le preoccupazioni di palazzo Chigi di fronte al rischio che Vincent Bolloré, già azionista di riferimento in Telecom Italia, possa conquistare anche la leadership in Mediaset, ormai in grave difficoltà di fronte al pressing del colosso francese, a ridosso del 30% nelle tv del Biscione. Di qui un piano per limitare l’avanzata del finanziere brètone grazie all’intervento della Cassa Depo-

siti e Prestiti. La società controllata dalTesoro (e dalle Fondazioni) potrebbe rilevare una quota di Telecom pari a quella in mano a Vivendi (il 24,5%), con un investimento che, agli attuali prezzi di Borsa, si dovrebbe aggirare sui 2,5 miliardi. In questo modo il Tesoro potrebbe vigilare da vicino sulla sorte di Telecom Italia.Ma anche, non meno importante, segnalare a Parigi la volontà di reagire ad un pressing davvero asfissiante. L’offensiva su Mediaset, infatti, non è isolata. Il governo italiano e la Cdp prendono sul serio i piani del finanziere così come li ha anticipati Libero: l’obiettivo potrebbe essere una fusione tra Orange e Telecom Italia, così come più volte auspicato dai vertici del gruppo francese delle tcl,magari attraverso l’ingresso della Cdc (la Cdp francese) nella stessa Vivendi. Di qui l’idea di palazzo Chigi di rispondere con un ruolo analogo della Cassa a difesa di una partecipazione strategica per l’economia italiana. E non solo.

Nei giorni scorsi infatti si è parlato (anche qui senza smentite) di una possibile fusione tra Generali ed Axa.Anche in questo caso una difesa italiana potrebbe essere complicata: il principale socio del Leone è Mediobanca, di cui è grande azionista Bolloré (che ha avuto un ruolo decisivo nella scelta di Donnet, il nuovo amministratore). Ancora più importante il ruolo di Unicredit, guidato dall’ad Jen-Pierre Mustier (amico di Donnet): con l’aumento di capitale previsto per il prossimo febbraio potrebbe crescere in maniera significativa la presenza di Société Générale (da cuiarriva Mustier). Senza dimenticare che, poche settimane fa, Unicredit ha ceduto Pioneer (importante cassaforte del risparmio gestito) ad Amundi, gigante transalpino controllato da Socgen e Crédit Agricole. La partita, insomma, promette ormai di andare assai al di là delle tv del Biscione, «le fantastiche aziende italiane» come le ha defini-

te ieri uscendo dalla Consob l’amministratore di Vivendi (e di Telecom Italia) Arnaud de Puyfontaine. «Se abbiamo fatto questo investimento - ha detto - l’abbiamo fatto perché ci sentiamo italiani, come ci sentiamo francesi. Abbiamo un storia in comune, abbiamo un dna comune, una cultura neolatina». Anche per questo, ha aggiunto, «l’idea di costruire un gruppo paneuropeo dell’Europa del Sud è molto attraente». E dopo l’avanzata nel capitale dei giorni scorsi, a detta del braccio destro di Bollò, «ci sono molte più ragioni per cui dovremmo trovare un accordo». Belle parole, ma che a detta di Mediaset, nascondono voglia di egemonia. Tra parentesi: Mediaset ieri si è vista annullare dal Tar del Lazio la multa da 51 milioni di euro che l’Antitrust aveva imposto nell’aprile scorso per un presunto «accordo restrittivo» sui diritti televisivi di Serie A per le stagioni 2015-2018. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La famiglia e il fondo Clessidra manterranno il 15%

I gioielli Buccellati venduti al gruppo cinese Gangtai per 270 milioni ■■■ Clessidra e la famiglia Buccellati hanno annunciato ieri la cessione di una quota azionaria pari all’85% di Buccellati Holding Italia (Buccellati) al gruppo cinese Gangtai. Nell’ambito dell’accordo, spiegano le società, i venditori manterranno il restante 15% delle azioni. Il closing dell’operazione è atteso nel secondo trimestre 2017 ed è soggetto alle approvazioni da parte delle autorità cinesi. A seguito del closing, Andrea Buccellati manterrà il suo ruolo di Direttore Creativo e Presidente Onorario di Buccellati, mentre Gianluca Brozzetti rimarrà come Ceo. Altri membri della famiglia Buccellati manterranno il proprio ruolo all’interno dell’azienda.

L’operazione, a quanto riferisce l’agenzia AdnKronos, è stata chiusa a 270 milioni di euro, pari a 6 volte il fatturato. Buccellati,fondata a Milano nel 1919,«rappresenta un’eccellenza italiana a livello mondiale nel settore dell’alta gioielleria. L’azienda ha un’ampia presenza internazionale, in particolare in Europa e Stati Uniti sia attraverso negozi di proprietà sia attraverso accordi distributivi» sottolinea una nota. Clessidra era entrata nel capitale di Buccellati nel 2013 acquisendo una quota pari al 67%, con il restante 33% detenuto dalla famiglia fondatrice. Nel periodo di investimento, Clessidra e la famiglia Buccellati hanno rea-

lizzato significativi investimenti per rafforzare l’immagine del brand, espanderne la rete distributiva, ampliando l’offerta di prodotti e rafforzando la struttura manageriale. «La nostra famiglia ha creato questa azienda quasi 100 anni fa e continuerà ad essere pienamente coinvolta nel supportarne lo sviluppo e la capacità creativa che ha permesso la costruzione di uno stile inconfondibile e unico al mondo nel settore dell’alta gioielleria e dell’argenteria», ha detto Andrea Buccellati. «Valutiamo con favore l’impegno del Gruppo Gangtai a investire risorse significative per un ulteriore sviluppo di Buccellati», ha aggiunto.


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La Cantina Aneri gira il mondo

Multa Usa con sconto a DBank

Mercato Azionario AZIONI

■■■ Natale speciale per la Cantina Aneri. Msc Crociere ser-

■■■ I mutui suprime costano oltre 12 miliardi di sanzione a

virà un menù preparato da Carlo Cracco abbinato al Prosecco, Pinot Bianco e Pinot Nero Aneri. Inoltre la società di catering Elior-Itinere offrirà una flute di Prosecco Aneri come benvenuto a bordo del Frecciarossa. Infine per il menù natalizio di Air Dolomiti-Lufthansa verranno serviti i vini Aneri in abbinamento ai piatti creati dallo chef stellato Giancarlo Perbellini.

Credit Suisse e Deutsche Bank. Il colosso tedesco ha raggiunto un accordo per 7,2 miliardi di dollari con il Dipartimento della Giustizia Usa. Molto meno dei 14 miliardi iniziali. Deutsche pagherà una sanzione di 3,1 miliardi di dollari e nell’arco dei prossimi cinque anni darà 4,1 miliardi a sostegno dei consumatori sotto forma modifiche ai finanziamenti o altro tipo di assistenza.

PREZZO

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ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM ADIDAS AG AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO MARCONI BO. AGEAS AHOLD DEL AIR LIQUIDE AIRBUS GROUP ALBA ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANHEUSER-BUSCH ANIMA HOLDING ANSALDO STS ASCOPIAVE ASML HOLDING ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A

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Una fabbrica ad altissima tecnologia quella Ferrari di Maranello [LaPresse]

Si avvicina l’obiettivo di 10mila supercar

La Ferrari fa il pieno di ordini e regala 5mila euro agli operai La casa del Cavallino rampante ha immatricolato 7mila vetture nel 2016 E per il terzo anno consecutivo dà una gratifica extra ai 2.800 dipendenti ::: NINO SUNSERI ■■■ La Ferrari chiude un anno favoloso sul piano produttivo e regala cinquemila euro ai dipendenti. Il premio andrà a irrobustire la busta paga di gennaio. È il terzo anno di fila che il Cavallino regala una gratifica ai 2.800 lavoratori. L’ammontare è lo stesso di quest’anno. È il risultato dei traguardi raggiunti dalla fabbrica che ha immatricolato più di settemila vetture. L’obiettivo annunciato da Marchionne è diarrivare a 10 mila nel giro di qualche anno. Senza esagerare, però, per non minacciare l’esclusività del marchio. Ai successi della fabbrica non si accompagnano ancora quelli in pista. La stagione che si è appena conclusa è stata una delle peggiori nella storia di settant’anni del Cavallino rampante. Qualche piazzamento ma nessuna vittoria al punto che si moltiplicano le voci secondo cui Vettel potrebbe cambiare squadra.

Discorso completamente diverso non solo in fabbrica ma anche a Piazza Affari. Solo negli ultimi sei mesi la quotazione è cresciuta del 58% pur in presenza di un indice generale non particolarmente allegro. A colpire gli analisti è stato l’annuncio che nel 2018 l’azienda avrà una posizione finanziaria positiva. Un bel risultato considerando che l’anno scorso, al momento dello separazione dal resto

del gruppo Fca sul Cavallino erano piovuti due miliardi di debiti. La quotazione in Borsa ha dato una spinta a tutto ilgruppo. Tra le rosse di nuova generazione un posto d’onore spetta alla California T che ha riportato il turbo nei motori di Maranello. Al vertice le due supercar a 12 cilindri con propulsore all’anteriore. Si tratta della “estrema” F12 berlinetta ora proposta in se-

MERCATINO Exprivia annuncia l’acquisizione di Italtel Nasce un gruppo da 600 milioni Exprivia, ha acquistato Italtel. Dall’integrazione nascerà un gruppo da seicento milioni specializzato nella realizzazione di architetture per tlc. Exprivia nasce dalla fusione nel 2006 della Abaco Information Service creata da Domenico Favuzzi con un gruppo di giovani laureati dell’università di Bari, con la AiSoftware, società quotata ma in difficoltà. Italtel ha costruito la rete telefonica di Sip, oggi Telecom.

rie limitata F12 tdf e della FF. Inoltre sono ancora in portafoglio le 458 Speciale con V8 aspirato, versione più “cattiva” della 458 Italia poi rimpiazzata dalla nuova 488 e la 458 Spider. Inoltre la gamma di Maranello contempla anche la hypercar LaFerrari, una ibrida da 1.000 cavalli, da 1,2 milioni di euro, con una produzione prevista di 499 esemplari, tutti venduti e almeno altrettante richieste. Ferrari si trova a fronteggiare, pur forte di un brand e prodotti praticamente unici, per valore e riconoscibilità, concorrenti sempre più temibili e, spesso, con maggiori dimensioni industriali. Una svolta potrebbe arrivare nel 2019 con la Dino, un nome mitico, storicamente suggestivo, per una “Ferrarina” con motore V6, derivato da quelli peraltro made in Maranello di Maserati Ghibli e Quattroporte. Tassativamente esclusa, invece, la realizzazione di un suv. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultima rilev.

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BTP BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75%

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Titolo BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 15.05.2018 0,25% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 15.10.2018 0,3% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 15.04.2019 0,1% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 15.10.2019 0.05% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.05.2020 0,7% BTP 01.09.2020 4%

Ultima rilev. 103,267 103,162 101,03 105,14 100,546 105,283 107,43 100,809 106,98 109,08 109,88 100,39 105,89 103,85 111,29 100,05 102,93 113,42 112,93 101,82 113,8

Titolo BTP 01.11.2020 0,65% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 01.06.2021 0,45% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 01.11.2021 0,35% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 15.09.2022 1,45% BTP 01.11.2022 5,5% BTP 15.03.2023 0,95% BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 15.10.2023 0,65% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% BTP 01.09.2024 3,75%

Ultima rilev. 101,53 113,95 114,09 100,01 114,64 119,4 98,86 107,38 121,52 102,9 125,75 103,26 126,03 99,65 121,13 123,47 116,45 96,73 151,33 122 117

Titolo

Ultima rilev.

BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.12.2025 2% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 01.06.2026 1,6% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 01.12.2026 1,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 01.09.2036 2,25% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55%

Titolo

107,82 126,95 99,53 102,65 123,36 98,91 149,94 94,92 144,74 128,7 135,45 115,85 146,93 94,09 146,03 137,12 97,97 123,44 139,5 139,19 124,81

BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% BTP 01.03.2047 2,7% BTP 1.3.2067 2,8%

Ultima rilev. 136,1 107,9 96,67 90,65

CCT CCT 1.03.2017 100,098 CCT-EU 15.06.2017 101,191 CCT-EU 15.10.2017 100,638 CCT-EU 15.04.2018 101,191 CCT-EU 01.11.2018 103,047 CCT-EU 15.11.2019 103,1 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,16 CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,6 CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 101,26 CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 100,61 CCT-EU 15.02.2024 EUR6M+0,75 99,7 CTZ CTZ ZC 27.02.2017 CTZ 30.08.2017

100,071 100,19

Titolo CTZ 28.03.2018 CTZ 28.12.2018 BTP INDICIZZATI BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.05.2022 0,1% BTP IT 20.04.2023 BTP IT 11.04.2024 BTPI 15.09.2024 2,35% BTP IT 24.10.2024 BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.09.2032 1,25% BTPI 15.9.2035 2,35%

www.ebook3000.com

Ultima rilev 100,237 100,16 100,883 102,26 102,244 104,624 108,16 105,25 104,79 110,74 100,31 101,9 100,88 113,79 100,11 121,69 104,4 123,66

AZIONI

PREZZO VAR% PR. UF.

B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP B SISTEMA BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BCA MEDIOLANUM BE BEGHELLI BEIERSDORF AG BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BPER BANCA BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP

C

CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COIMA RES COMMERZBANK CONAFI PRESTITO’ CONTINENTAL AG CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA

D

DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BORSE AG DEUTSCHE LUFTHANSA AG DEUTSCHE POST AG DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP

E

EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENAV ENEL ENERVIT ENGIE ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET ESSILOR INTL EUKEDOS EUROTECH EVONIK INDUSTRIES AG EXOR EXPRIVIA

F

11,39 4,05 1,56 144,6 0,3522 1,013 5,25 9,725 37,7 19,62 104,8 63 3,048 2,852 156,9 0,38 8,92 99,45 5,2 11,22 2,686 92,75 5,475 10,38 22,67 8,58 17,59 24,05 15,99 1,213

-0,61 11,3623 10,96 3,9637 2,3 1,5454 0,07 144,7333 0,17 0,3532 -0,39 1,0204 - 5,2475 0,26 9,6862 - 37,7885 -1,9 19,6263 - 104,8 0,4 62,868 - 3,048 -0,63 2,8611 -0,13 157,0244 1,47 0,3814 3,12 8,8159 - 99,45 -1,23 5,2569 -1,58 11,2987 -0,59 2,6961 - 92,75 -0,82 5,4942 - 10,386 1,61 22,6005 -1,21 8,5851 -0,45 17,338 0,17 24,052 0,76 15,9052 3,06 1,2044

-19,79 -52,71 -2,5 -32,2 -31,97 -0,19 59,43 -12,87 2,3 0,4 18,83 -4,27 -15,56 11,57 -35,16 13,68 22,99 -2,49 -10,13 -7,47 -2,72 -1,12 -5,28 -30,66 -3,27

0,3475 55,5 1,821 1,874 25,2 1,384 15,08 3,126 0,583 0,4 1,794 0,1749 4,956 6,2 2,172 23 2,54 3,482 87,4 3,268 1,006 98,4 51,45 7,95 0,3625 6,9 0,665 0,3733 77,1 0,537 2,878 0,3619 0,1423 18,82 0,2198 90,1 61,1 18,4 18,66 0,251 0,3425 5,16 55,4 0,052 20 22,5 11,55

3,21 2,4 0,64 -1,14 -0,64 1,27 1,27 0,81 1,02 0,13 1,11 -0,51 -0,23 -0,37 -0,79 -0,25 1,08 -0,63 0,47 0,8 -0,37 1,7 -1,42 -0,84 -0,48 -1,21 0,56 -0,65 -0,32 0,98 1,37 2,77 0,58 0,17

0,3512 55,5 1,8763 1,8582 25,1265 1,3968 16,0512 3,1321 0,5883 0,3993 1,7955 0,1733 4,9562 6,1948 2,1665 23,0477 2,538 3,3708 87,4861 3,3026 1,0168 98,3946 51,291 7,9785 0,363 6,8975 0,6695 0,3746 77,1 0,5382 2,8407 0,3698 0,1426 18,8126 0,2195 90,1002 61,5674 18,2686 18,7623 0,251 0,3425 5,1789 55,4278 0,0516 19,989 22,4945 11,5158

-72,46 -33,69 -28,02 -32,3 -12,59 -37,88 -87,76 -24,71 -56,57 -35,2 7,04 -24,98 -44,11 -21,18 -73,28 -21,75 23,27 -32,62 -36,33 -15,9 -5,04 2,98 -16,13 -5,61 28,75 -21,89 -23,12 19,92 -4,26 -49,36 18,22 -40,03 -8,01 16,38 -17,49 -1,48 -13,45 -12,18 -26,7 23,99 -40,84 22,55 35,54 13,35

3,284 3,73 1,242 2,04 0,708 9,29 1,568 22,72 5,765 13,84 4,28 3 7,87 0,0225 0,1657 0,2413 1,003 0,3112 8,255 0,385 6,515 7,5 0,2379 185,2 0,3925 5,79 11,97 1,046 0,405

-0,42 3,284 -0,85 3,7327 -0,4 1,2177 -0,1 2,0381 0,85 0,7013 1,2 9,2661 -0,76 1,5694 - 22,7231 -0,69 5,8073 1,02 13,8424 -1,88 4,318 -0,6 3,0002 -2,66 7,8525 -0,88 0,0221 1,59 0,1649 - 0,2416 -0,89 1,0038 -2,69 0,317 -1,02 8,257 1,32 0,3794 -0,76 6,5482 -1,77 7,5567 -0,25 0,245 - 185,1096 0,64 0,3974 -1,7 5,8258 0,34 11,9794 -1,23 1,0487 1,33 0,3993

-20,29 -18,38 24,2 -13,56 -29,2 16,13 -18,59 -16,32 -21,46 -0,43 -27,52 -9,86 2,21 -33,43 -28,11 3,4 -55,22 30,21 -7,45 -23,13 -64,02 -15,54 9,72 -1,51 -64,97

2,31 70,95 0,94 0,34 19,27 14,77 58,95 18,44 1,121 22,11 17,86 76,3 12,7 31,25 16,14 55,4 13,45 1,11

7,54 0,14 -0,21 3,34 0,89 1,23 -0,51 -0,97 0,54 -0,27 0,68 0,33 -0,16 0,56 -0,98 2,28 0,18

2,3007 70,9838 0,9396 0,3388 19,228 14,6725 58,9732 18,4702 1,1212 22,1454 18,2938 76,4125 12,7 31,2955 16,1063 55,5338 13,6853 1,1147

7,34 -8,98 -21,34 -50,97 9,49 12,32 -6,28 12,44 -12,85 -20,09 -21,08 -2,83 14,34 81,02 -44,22

0,748 0,0906 49,69 24,02 1,81 0,874 3,27 4,12 2,684 12,01 15,34 6,65 10,07 0,047 0,7565 7,03 104,7 0,9395 1,417 28,24 41,74 0,69

1,22 5,1 0,22 -0,41 1,34 -0,29 -1,21 1,13 1,98 -0,58 1,12 0,3 0,7 -1,88 0,6 0,86 -0,11 1,36 2,05 0,51

0,747 0,0899 49,4705 24,2235 1,8093 0,8761 3,2705 4,1092 2,6691 12,046 15,2542 6,6571 10,0888 0,0477 0,7567 7,0184 104,7 0,9343 1,4057 28,24 41,5265 0,7046

3,46 -9,04 -16,56 139 -8,82 13,58 5,86 -5,23 -27,34 11,16 -25,86 -11,53 -40,13 -25,25 -17,39 -11,62 -11,99 -0,83 -9,15

0,921 -2,02 0,933 -16,73 55,9 1,18 55,8631 8,635 2,13 8,6139 1,4 5,615 - 5,6775 -11,99 1,385 0,14 1,3887 -40,25 13,48 1,35 13,3013 24,24 0,45 -1,57 0,4545 12,42 5,51 1,1 5,5052 -27,74 0,4572 3,86 0,4564 -5,34 81,4 - 81,2344 72,75 - 72,7358 1,29 - 1,2871 -27,08

FALCK RENEWABLES FERRARI FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FILA FINCANTIERI FINECOBANK FNM FRESENIUS M CARE AG FRESENIUS SE & CO. KGAA FULLSIX

G

0,45 0,96 0,4542 -45,75 2,424 -2,18 2,4391 -32,85 2,812 0,36 2,8387 63,01 14,37 0,77 14,2966 -15,07 2,052 -0,87 2,0645 -49,73 0,0273 2,25 0,0263 -70,74 0,16 14,29 0,1508 -77,93

GABETTI GAS PLUS GEFRAN GENERALI GEOX GEQUITY GRUPPO WASTE ITALIA

H

87,5 0,69 87,4786 113,3 -0,26 113,4613 2,168 - 2,1599 -11,51

HEIDELBERGER CEMENT AG HENKEL KGAA VZ HERA

I

0,92 0,11 0,9229 2,22 0,718 -0,28 0,7227 -19,01 0,3612 0,36 0,3629 -44 57,45 0,97 57,4094 19,71 0,3628 1,17 0,3649 -22,48 0,1217 5,73 0,1254 -59,16 16,48 -0,66 16,4935 13,58 -0,59 13,5845 7,95 0,2086 5,04 0,2001 -34,07 0,3381 1,47 0,3384 -29,77

I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE INFINEON TECHNOLOGIES AG ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP

Euribor

Titoli di stato Titolo

VAR%

Titolo

360

Dati aggiornati al 22/12

365

Titolo

360

365

1 SETT.

-0.379 -0.384

3 MESI

-0.315 -0.319

2 SETT.

-0.371 -0.376

6 MESI

-0.216 -0.219

1 MESE

-0.369 -0.374

9 MESI

-0.138 -0.14

2 MESI

-0.336 -0.341

12 MESI -0.082 -0.083

Cambi Titolo Dollaro USA Yen Dollaro Canadese Dollaro Australiano Franco Svizzero Sterlina Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Corona Ceca Fiorino Ungherese

Domanda

Offerta

1,0446 122,6000 1,4117 1,4566 1,0711 0,8528 9,6460 7,4342 9,0928 27,0230 309,6800

1,0444 122,8600 1,4066 1,4470 1,0706 0,8465 9,6008 7,4342 9,0975 27,0210 310,2200

PREZZO

VAR%

PREZZO VAR% PR. UF.

CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15

CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INWIT IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALGAS ITALIAONLINE ITALIAONLINE RSP ITALMOBILIARE IVS GROUP

J JUVENTUS FC

K KERING K.R.ENERGY K+S AG

L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. LEONARDO - FINMECCANICA LINDE AG L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH

M MAIRE TECNIMONT MARR MASSIMO ZANETTI BEVERAGE M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MERCK KGAA MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MUNICH RE MUTUIONLINE

N NICE NOKIA CORPORATION NOVA RE

O OLIDATA OPENJOBMETIS ORANGE OVS

P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POSTE ITALIANE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PROSIEBENSAT.1 MEDIA SE PRYSMIAN

R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE

S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAFRAN SAINT-GOBAIN SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAVE SCHNEIDER ELECTRIC SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SPACE2 STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS

T TAMBURI TAS TECHNOGYM TECNOINVESTIMENTI TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC THYSSENKRUPP AG TISCALI TOD’S TOSCANA AEROPORTI TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS

U UBI BANCA UNIBAIL-RODAMCO UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPER UNIPOL UNIPOLSAI

V VALSOIA VIANINI VINCI SA VITTORIA ASS VIVENDI VOLKSWAGEN AG VZ. VONOVIA SE

W WARR AEDES 2015-20 WARR AMBROMOBIL 17 WARR BIO ON 14-17 WARR CALEFFI 20 WARR CAPFORPROG1 17 WARR CDR ADVANCE CAPITAL 2017 WARR CLABO 18 WARR DOMINION HOSTING HOLD 21 WARR ELETTRA INV 17 WARR ENERGICA M 18 WARR ENERTRONICA 13-18 WARR EXPERTSYSTE 18 WARR FOPE 2016-2019 WARR GEQUITY 2016-2019 WARR GLENFOOD 20 WARR INNOVA ITALY 1 2021 WARR INNOVATEC 17 WARR ISI 2 21 WARR IWB WARR LUVE WARR SAFE BAG 13-17 WARR SITI-B&T 21 WARR SMRE 19 WARR SPACE2 17 WARR TE WIND 18 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR TIP 20 WARR VETRYA 2016-19 WARR ZEPHYRO WARR 4AIM SICAF 2016-19

Y YOOX NET-A-PORTER GROUP

Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP

15,27 -0,33 15,2818 2,46 1,23 2,4633 2,27 1,43 2,2696 4,366 -0,46 4,3696 1,84 0,05 1,8313 1,526 0,39 1,5277 1,09 -0,46 1,1027 0,9475 1,39 0,9475 1,589 0,57 1,592 3,672 0,6 3,6773 2,298 - 2,3001 333,5 - 333,5 43,24 1,03 43,0492 8,53 - 8,5379

6,63 -20,34 -19,9 -13,37 -13,78 2,42 -27,33 -8,81 -1,3 -25,87 13,94 2,71 -3,07

0,3085

0,82

18,65

212,4 0,4504 22,3

- 212,4 31,93 0,31 0,4636 -32,88 2,06 22,2086 -

0,3077

9,34 0,97 9,3939 -28,43 0,35 1,01 0,3515 -52,99 0,558 -0,36 0,5577 8,35 13,48 0,9 13,4139 4,5 158,1 0,7 157,7983 172 0,47 172 9,21 51,55 1,58 51,2575 -14,65 0,5555 -0,09 0,5971 -15,81 179,2 0,11 179,1972 21,24 2,58 0,08 2,5665 17,55 0,23 17,5443 6,62 0,76 6,5905 0,168 3,45 0,1646 0,628 2,61 0,6231 4,01 0,25 4,0163 7,935 1,28 7,908 99 - 99,0253 0,087 - 0,0869 4,1 4,1 1,41 -0,7 1,408 2,396 - 2,3961 0,428 3,18 0,4286 16,35 0,18 16,3184 1,018 -0,59 1,0185 4,162 -1,28 4,1813 0,1895 1,88 0,1852 178,5 0,06 178,9846 8,55 0,83 8,5078 2,468 4,65 0,243

2,79 -8,02 -30,35 24,81 -24,11 4,65 -10,69 -24,41 2,5 -9,79 40,78 17,07 26,55 -2,02 -27,58 -28,25 -2,25 6,94

1,4 2,4373 0,57 3,15 4,5908 -29,55 1,25 0,243 -56,14

0,154 - 0,1552 -18,09 6,41 -0,62 6,4413 -12,19 14,23 0,78 14,23 -8,78 4,756 -0,5 4,7736 -25,92 3,2 2,57 28,96 1,58 0,1703 1,9 1,143 5,55 0,152 6,41 0,0859 0,0476 14,89 36,61 24,31

-0,93 0,38 -2,05 -1,39 5,26 0,62 1,65 1,2 1,34 1,42 2,37 0,54 -0,79 1,5

3,2043 2,5815 28,8644 1,5981 0,1724 1,9001 1,1438 5,4021 0,1565 6,3865 0,0856 0,0475 14,9218 36,61 24,1985

-9,09 7,53 20,67 -32,07 -68,98 -48,65 -14,51 -6,41 -40,13 -9,72 -68,11 -74,63 0,47 19,99

3,54 1,844 0,8495 26,93 85,7 0,312 116,6 0,9025 0,161 0,0346 0,416 0,578 11,58

-1,06 3,5585 0,44 1,8566 1,13 0,8415 2,75 26,7642 0,59 85,7 0,06 0,3122 -1,52 116,6198 0,28 0,9012 -1,41 0,1608 -1,7 0,0346 0,85 0,4174 - 0,5777 -0,17 11,5884

-24,97 -22,19 36,91 11,79 -8,93 -15,19 -7,39 48,93 -32,47 -72,45 -14,89 -39,16 -1,11

9,875 11,9 9,315 7,92 68 43,4 0,513 6 3,054 7,7 22,23 75,5 82,15 1,71 17,45 65,2 3,48 17,6 8,08 114,8 0,0127 1,339 3,886 46,88 2,428 7,52 10,89 0,1405 145 10,75

-0,15 9,881 1,19 11,8963 -1,69 9,3634 0,25 7,9057 - 68,0937 - 43,4776 1,18 0,5118 6 -1,23 3,0751 2,67 7,6974 -0,54 22,2021 -0,98 75,5106 -0,18 82,15 1,24 1,7083 0,29 17,4078 0,15 65,2071 -0,23 3,468 0,57 17,5303 1,06 8,0277 - 114,9276 -3,79 0,0129 -0,07 1,3555 1,83 3,8719 0,36 47,055 -0,49 2,4326 -0,73 7,5692 2,25 10,7584 2,55 0,1462 145 1,13 10,7004

-13 -7,82 -6,43 -26,05 -45,59 2,97 -23,84 -19,03 2,21 -5,57 12,92 -4,15 34,23 -8,42 12,68 -17,55 28,27 -63,71 50,03 -2,52 8,22 12,1 -8,96 10 -41,11 71,59

3,59 1,33 4,406 4,5 0,8575 0,701 8,845 16,99 4,32 0,6785 0,54 22,77 0,0446 60,6 14,35 48,31 1,003 7,48

-0,17 0,15 -0,81 0,45 4,45 4,24 1,73 1,86 1,17 8,56 1,69 -0,48 1,83 0,25 -0,49 0,9 0,1 -1,58

5,96 213,68 44,18 -27,02 -26,29 -15,68 55,3 -9,17 -57,11 -16,92 -22,7 -17,04 -3,24 16,19 -45,19 -8

3,6004 1,3362 4,4073 4,4959 0,85 0,6952 8,8189 16,8545 4,3001 0,6506 0,5382 22,77 0,0447 60,847 14,3643 48,1952 1,0097 7,5093

2,79 - 2,8242 -55 221,1 - 221,1 2,836 -0,56 2,8707 -44,77 5,645 -0,62 5,6874 -30,82 39,25 0,95 39,2045 -3,56 12,75 -0,08 12,8216 3,44 - 3,4423 -27,79 2,052 1,38 2,0462 -13,05 15,92 1,132 64,4 9,935 17,8 137,9 30,54

-0,81 16,0612 -22,44 -1,05 1,13 -6,37 64,4 -0,1 9,9291 -1,05 -0,39 17,8564 -9,69 -1,01 138,3677 1,19 30,445 -

0,0337 2,74 0,0214 -19,25 7,1 -4,95 0,3699 0,0454 0,0187 0,53 0,2098 0,434 0,578 0,43 0,12 20 0,02 0,0018 1 0,01 0,061 4,63 1,65 1,126 0,0749 0,0869 0,41 2,24 0,25 27,04

0,032 0,0263 7,5109 0,3699 0,0454 0,0187 0,53 0,2098 0,41 0,5755 0,1 0,02 0,0018 1 0,01 0,0583 1,65 1,323 0,0621 0,0869 0,4027 0,2538 -

-34,82 -88,04 236,27 -43,18 -86,15 1,35 -31,96 -49,17 25,11 -51,52 0,12 -

0,41 26,9651 -21,74

5,43 -0,55 5,4549 -10,47 0,0189 -1,05 0,019 -52,99 0,2005 - 0,2002 74,35


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__Sabato 24 dicembre 2016__

@ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO

::: lelettere

lettere@liberoquotidiano.it

Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.

TERRORISMO/1

estremiste che hanno in odio e combattono la nostra civiltà? Non mi risulta che noi oggi odiamo altri credi, anzi la nostra Chiesa e i nostri politici fanno di tutto per creare tolleranza e armonia tra esse. Sarebbe ora di cominciare a essere più realisti e non cosi idealisti.

I seminatori di odio

Cari giovani, non fatevi piegare Caro Mainiero, «quasi tutte le guerre si sono scatenate perché una religione voleva dire ad un’altra che l’unica, vera strada verso Dio era la propria». E’ un motto di Ed McBain, scrittore statuitense, alias Salvatore Alberto Lombino, figlio di immigrati originari della provincia di Potenza, che calza a pennello per tutte quelle zucche vuote che continuano a non guardare in faccia la realtà. P.S. Quella nostra connazionale che a Berlino ha trovato lavoro e morte sognava utopisticamente un mondo senza frontiere. Ora un terrorista…. Enzo Bernasconi e.mail ***

Caro Bernasconi, mi perdoni il taglio: il suo riferimento alla giovane italiana che sognava un mondo senza frontiere era inopportuno, forse offensivo. Non si può. E poi i giovani devono sognare. Devono inseguire i propri desideri, a maggior ragione se si tratta di desideri legittimi. E cosa c’è di più giusto, bello, legittimo di un mondo dove genti e merci circolano liberamente? E cosa c’è di più brutto e sbagliato del rinserrarsi in una gabbia, forse neppure dorata, limitando gli spostamenti, incarcerando i sogni? Le frontiere devono essere chiuse, certo, ma per chi arriva e fa strage, per chi esporta in casa altrui la violenza, non per chi va all’estero come tanti nostri giovani per studiare o costruirsi una vita migliore nel rispetto delle regole scritte e non scritte. Lei cita Ed McBain, alias Evan Hunter, nato Salvatore Alberto Lombino. Scrisse un libro, Lombino: “The Street of Gold”, “Le strade d’oro”, romanzo autobiografico dedicato a chi aveva lasciato l’Italia per inseguire un sogno. Cosa sarebbe stato Lombino in un mondo blindato? No, frontiere aperte per noi, e nessuna concessione a chi vuole rubarci libertà e vita. Ho sempre evitato i mercatini di Natale. Troppa gente, troppe cianfrusaglie sulle bancarelle. Quest’anno visiterò un mercatino e comprerò qualche inutile cianfrusaglia. Quest’anno, stasera, vigilia di Natale, dedicherò un doppio sorriso a chi studia e lavora all’estero, nel ricordo, anche, di Fabrizia, giovane italiana uccisa a Berlino, di chi non si piega, di chi continua a sognare. Se lo meritano, quel sorriso, tutti loro se lo meritano. [LaPresse] mattias.mainiero@liberoquotidiano.it

segui la rubrica anche su www.

Il deputato democratico Chaouki vuole far chiudere “Libero”. Dovrebbe sapere che i seminatori di odio sono i suoi confratelli islamici che ci uccidono al grido di Allah Akbar, ma lui se la prende con Feltri che parla con parole dure ma giustificate in difesa di noi vittime. Pietro Rohrmann Roma

Gianni Rossi e.mail

TERRORISMO/5

Destinazione inferno

TERRORISMO/2

Da cattolico credo possano esistere il paradiso e l’inferno. Quindi porte aperte dell’inferno per i terroristi islamici deceduti. Pronta la sorpresa. Non leggiadre fanciulle vergini da rincorrere ma grande corsa per non avere le natiche infilzate dal forcone rovente di Belzebù.

Parole che conslano Egregio Direttore Feltri, condivido pienamente quanto da lei scritto. Trovare persone che hanno il coraggio di esprimere con forza le proprie idee mi consola e mi fa sperare che prima o poisi riuscirà a migliorare la vita della della nostra società. Per ora, purtroppo, vedo una maggioranza di opportunisti spesso anche vigliacchi. Per quanto riguarda il deputato del Pd mi vengono in mente tante definizioni per descriverlo ma lascio ciò alla sua fantasia.

Elio Cataldo e.mail

TERRORISMO/6

L’eroico camionista Lukasz Urban, l’eroico camionista polacco, ha dato la vita lottando per proteggere coloro che curiosavano sereni tra le bancarelle natalizie: probabilmente se si fosse limitato a saltare giù dal camion sarebbe ancora vivo. Mi rendo conto che iburosauri della Ue hanno altro a cui pensare (le loro confortevoli poltrone), ma chiedo troppo se li invito a garantire una vita serena alla sua famiglia attribuendogli una pensione per atti di eroismo. Coraggio,sono anniche la propongo per tutti coloro che muoiono per garantirci un’esistenza serena, lasciatevi finalmente sopraffare dal sentimentalismo del momento.

Giorgio Bacigalupi e.mail

TERRORISMO/3

In difesa di Libero Gentile Direttore, io non sono nessuno, ma la difendo subito! Questo Paese è un regime islamo-comunista.E’ è un piacere leggere tutti i suoi articoli. Grazie mille. Maria Legnani Milano

TERRORISMO/4

Un aiuto dalla Costituzione La Costituzione italiana recita che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di... bla-bla-bla e ideologie politiche e religiose. Si dà il caso, però,che dopo la Seconda guerra mondiale il partito fascista sia stato dichiarato illegale e questo in contrasto con la Costituzione. Avendo creato un precedente, perché non si rendono illegali anche quelle religioni e quelle ideologie

Roberto Bellia e.mail

OSPITALITA’

Un dovere? E dove sta scritto? Ospitalità per i profughi! Un dovere? Ma chi l’ha stabilito? Perché dovremmo farci carico dipersonaggi che nella migliore delle ipotesi ci odiano per il benessere che, in passato, siamo riusciti a creare e che ora stiamo distruggendo a passi

DIRETTORE Vittorio Feltri DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi VICE DIRETTORI Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264

In quel centrodestra che lui ha contribuito a terremotare? Berlusconi pensa che Matteo Salvini accetterà di sottomettersi specie adesso che, nelle intenzioni voto, ha abbondantemente superato Forza Italia? E la stessa cosa dicasi per Giorgia Meloni, ministro del suo governo spesso e volentieri boicottata. Oppure il terzo polo lo immagina con Denis Verdini e Angelino Alfano?

da gigante sotto il vessillo del buonismo. Perché ci facciamo coinvolgere emotivamente solo da guerre che interessano popoli di religione islamica? Perché i media ci vogliono convincere che statisti del calibro di Orban sono degli incoscienti e malefici personaggi, quando invece predicano una giusta difesa dei nostri valori? Emiliano Pozza Milano

Renato Tosi e.mail

CEI

Buonismo senza limiti

BERLUSCONI/2

Il buonismo stupido non conosce limiti! E così la Cei, quella che più di tutti dovrebbe difendere le radici cristiane, giustifica gli attentatori islamici in base a chissà quali oscuri precetti. Non voglio fare l'’ccello del malaugurio, ma quando toccherà a qualche monumento del cristianesimo subire gli attentati di quella gentaglia che loro difendono a spada tratta, voglio proprio vedere le giravolte che si inventeranno i prelati e il loro sommo capo.

Consiglio al Cav Un consiglio a Silvio Berlusconi che ho sempre ammirato e votato: basta inciuci; gli elettori di Forza Italia, rimasti malgrado tutto, non capirebbero e non la seguirebbero più. Roberta Perandin e.mail

BERLUSCONI/3

Mi sento tradito Da elettore di Forza Italia mi sento tradito dalle decisioni del cavalier Silvio Berlusconi di poggiare il governo di Paolo Gentiloni. Sicuramente con queste decisioni perderà molti voti iniziando dal mio.

Carlo Xavier e.mail

RELIGIONI

Il rifiuto di Cristo genera violenza La Chiesa Cattolica non smette mai di affermare che tutte le religioni sono di pace, che non c’è alcuna guerra di religione, che la colpa degli attentati è dovuta solo al denaro, alla sete di potere eccetera. Strano perché uno studio matematico fatto dimostra che nei testi islamici ci sono ben 328 mila parole contro i credenti di altre fedi, mentre non se ne trovano (zero) nei Vangeli, dove anzi si predica solo amore. Qualcuno informiquindi le varie gerarchie cattoliche che inoltre si dovrebbero pure ricordare che è il rifiuto di Cristo genera violenza.

Valentino Castriota e.mail

SALA

Un comportamento che non convince

Carlo Cerofolini e.mail

BERLUSCONI/1

Silvio e il terzo polo Silvio Berlusconi continua a parlare di sistema tripolare, ma dove lo vede il terzo polo?

Mentre quasi tutta la stampa e le televisioni sono attente a ciò che succede al comune di Roma, ci si dimentica di parlare del comportamento del sindaco di Milano Giuseppe Sala che si autosospende da sindaco dopo aver saputo di essere indagato per l’Expo. Una sospensione che non convince sia perché non è giuridicamente accettabile sia perché è stata solo un tentativo di farsi pregare per rimanere. E infatti puntualmente, mentre si inneggia alle dimissioni di Virginia Raggi a Roma (che non è indagata), si prega Giuseppe Sala di riprendere il suo posto. E lui è pronto ad accettare l’invito autoscagionandosi dai fatti per cui è accusato. Ovviamente sarà la magistratura a

REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443

EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano

DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti

TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 355 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano

ISSN (Testo Stampato): 1591-0420 CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016

ISSN 1591-0423

La tiratura di sabato 24 dicembre 2016 è di 113.666 copie


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__Sabato 24 dicembre 2016__

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Su

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Posta prioritaria

DI FAUSTO CARIOTI

Garlasco agli antipodi del garantismo

Egregio dottor Carioti, c’è da rabbrividire a sentirsi accusare di omicidio senza aver commesso alcun delitto, e dopo una serie di processi dover scontare una condanna a 16 anni di prigione. Questo pare delinearsi col delitto di Garlasco - nel cui processo Alberto Stasi fu ritenuto colpevole d'aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi - dopo la clamorosa rivelazione che il materiale organico rinvenuto sotto le unghie della vittima ad un esame più approfondito risulta appartenere ad un uomo che non è il condannato. Un delitto, quello di Garlasco, dove gli inquirenti hanno puntato

decidere sulle accuse per cui è indagato ma è assurdo il diverso modo di vedere l’operato dei due sindaci di cui si parla solo in base al partito o movimento politico a cui appartengono. Monica Stanghellini e.mail

per finanziare altre ruberie, sprechi e superstipendi? Moreno Sgarallino e.mail

ISTITUTI DI CREDITO/2

Copertura a nostre spese Trovati in quattro e quattr’otto 20 miliardi di euro per il Monte dei Paschi. Naturalmente, l’esborso ricadrà sulle spalle degli italiani attraverso qualche tassa con causale imbecille come per esempio la lotta all’evasione. E noi poveri imbecilliimprecheremo e pagheremo. Le coperture di spesa per i fatti loro le trovano sempre, le coperture per abbassare le tasse di venti miliardi di euro invece non ci sono.

ISTITUTI DI CREDITO/1

Siamo tutti banchieri Venti miliardi di euro per salvare alcuni istituti di credito italiani. Significa che ognuno deicirca sessanta milioni di italiani, poppanti compresi, diventa proprietario diquesti istituti di credito per una quota di circa trecentotrenta euro a testa; meglio però non festeggiare troppo, perché visti gli ingiusti prelievi patrimoniali effettuati su casa, tv e auto c’è da giurare che il Fisco italiano non tarderà a battere cassa. Si andrà poi incontro alla possibilità di cacciare qualcuno che ha portato gli istituti di credito al fallimento, nell’assemblea dei soci, oppure ci aspettano ulteriori aumenti di capitale

esclusivamente su Alberto che, dopo un percorso processuale controverso e due assoluzioninei primidue gradi di giudizio, fu ritenuto colpevole in via definitiva nel secondo processo di appello deciso dalla Cassazione. La Corte l'ha condannato a un soggiorno di sedici anni nelle patrie galere. La notizia è recente, ma dalle prime reazioni degli inquirenti che hanno condotto le indagini non traspare alcuna offerta di collaborazione di fronte all’emergere d'una prova favorevole al condannato che potrebbe restituirgli la sottratta libertà. A mio parere dovrebbe essere il sentimento comune preponderante dell'apparato inquirente-giudicante quello di mobilitarsi per scongiurare un altro errore giudiziario da aggiungere alla lunga lista. Chi ha seguito l'iter del processo contro Stasi avrà avuto modo di ascoltare un impianto accusatorio fondato su indizi che, come tali, non sono prove incontestabili per spedire un giovane a marcire dietro le sbarre. In un Paese civile come l'Italia, che si ritiene la culla del diritto, il rispetto della regola aurea «in dubio pro reo» pare abbia subito in questo caso una battuta d'arresto.

Sergio Vestri e.mail

RELIGIONE

L’uomo e l’ignoto Il solo modo che abbiamo di parlare di Dio è attraverso i predicati che gli attribuiamo «è buono», «è giusto», «è» -

Renzo Nalon - Dolo (Ve)

*** Se fosse sempre applicato il principio per cui «in dubio pro reo», i processi conclusi con un nulla di fatto sarebbero molti di più: la pistola fumante, la prova che schiaccia l'imputato, è roba rara. L'importante è trovare un colpevole, perché lo pretendono i media e i familiari delle vittime, e se prove certe non ci sono vanno bene anche gli indizi, ovviamente sorretti da un bel teorema. Purché alla fine una condanna ci sia. L'esatto contrario del garantismo e di quello che prevede la legge, in base alla quale la condanna va emessa solo «se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio». L’unico modo per scoraggiare la giustizia un tanto al chilo è far pagare i magistrati che sbagliano: ma lei ci crede? Buon Natale, caro Nalon. A lei e a tutti i lettori di Libero.

che significano tutti nient’altro che l’unicità dell’essenza divina, e il termine stesso Dio è un compromesso ad uso di noi umani, per rendercelo minimamente intelligibile.Ma restano misure nostre, limitate, incapaci di esprimere quanto a noi resterà sempre ignoto.

FESTIVITA’

Natale in fondo al tunnel

Quattro asteroidi si dirigono verso la Terra! Ovvero: i quattro dell’Ave Maria. Così arrivano qui e ci togliamo il pensiero.

I negozi e i mercatini non sono più quelli di una volta. Un po’ di gente si vede ancora ferma a guardare le vetrine o ad acquistare un regalo natalizio. Ma quell’euforia natalizia che ti faceva spendere la tredicesima in doni superflui appartiene al passato.L’instabilità politica e le notizie non incoraggianti sulla ripresa economica sbilanciano le scelte degli italiani verso il risparmio. Anche chi potrebbe mettere sul piatto della spesa qualche quattrino in più, preferisce andare cauto. Questo non significa essere al collasso, significa però appiattire il mercato riducendo gli scambi economici. Senza immissione di nuova liquidità c’è stagnazione. Il guaio è che passano gli anni e quella famosa luce in fondo al tunnel rimane spenta o, tutt’al più, s’intravede un tenue lumicino che si spegne alla prima folata di vento.

Francesco Matarazzo e.mail

Fabio Sìcari e.mail

Maria Luisa Mazzocchi San Marino

LAVORO

Rivediamo la Costituzione Articolo 1 della Costituzione: “La Repubblica italiana è una repubblica fondata sul lavoro e sui voucher”. Rudi Vido e.mail

ASTEROIDI

In rotta verso la Terra

NORD: Tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni, ma con ancora nebbie o nubi basse in Val Padana, specie lungo il Po, e locali velature. Temperature stabili, massime tra 7 e 10 gradi. CENTRO: Bel tempo prevalente su tutte le regioni, ma con nubi in aumento su ovest Sardegna e piogge in serata. Temperature stazionarie, massime tra 11 e 14 gradi. SUD: Prosegue il bel tempo su tutte le regioni, salvo innocui e sparuti annuvolamenti sul basso versante tirrenico. Temperature stabili o in lieve calo, massime tra 11 e 16 gradi.

NORD: Sole offuscato da velature e stratificazioni alte. Nelle ore notturne banchi di nebbia sulla Val Padana, specie lungo il corso del Po. Temperature stabili, massime tra 7 e 11 gradi. CENTRO: Bel tempo prevalente, pur con qualche velatura e foschie o nebbie notturne sulle conche appenniniche. Temperature stazionarie, massime tra 10 e 13 gradi. SUD: Sole offuscato da velature e strati alti, con qualche addensamento in più sulle coste tirreniche peninsulari. Temperature senza variazioni di rilievo, massime tra 12 e 16 gradi.

NORD: A Nord Ovest nubi sparse con ampie schiarite in riviera ligure e sulle Alpi centrali, sereno sulle pianure lombardo piemontesi. A Nord Est nubi sparse con ampie schiarite sulla laguna veneta. CENTRO: Sul Tirreno nubi sparse con ampie schiarite sulle pianure toscane, sereno sugli altri settori. Sulle adriatiche cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi. SUD: Giornata prevalentemente soleggiata su tutte le regioni meridionali. Possibili passaggio di velature su interne e rilievi. Temperature senza grosse variazioni.

Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - libero.milano@speweb.it PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: marketing.websystem@ilsole24ore.com www. websystem. ilsole24ore . com

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Le ricette stagionali di Angela Frenda per una cucina felice

Addio all’argentino Laiseca, capolfila del «realismo delirante»

Un libro che non si limita a spiegare come si prepara un piatto con la lista degli ingredienti e l’indicazione dei tempi di cottura, ma apre un mondo e indica la strada per la felicità a tavola: La cucina felice. Le mie 76 ricette per star bene (Rizzoli) di Angela Frenda, food editor de Il Corriere della Sera, è un viaggio lungo un anno, un diario scandito dallo scorrere delle stagioni. «Perché», scrive, «esiste un momento per la pasta alla gricia e uno per l’acqua con il limone».

Lo scrittore argentino Alberto Laiseca, autore eccentrico capofila di quello che è stato definito «realismo delirante», è morto a Buenos Aires a 75 anni. Le sue storie, ambientate in mondi fantastici dove non sembrano esserci limiti all’immaginazione, gli sono valse la grande ammirazione di critici e lettori. I suoi capolavori sono Avventure di un romanziere atonale e Los sorias, considerato il romanzo più lungo della letteratura argentina.

È FESTA: GODETE

Per celebrare davvero il Natale fate i consumisti Ogni anno i cattotalebani rinnovano le polemiche contro la corsa ai regali, ma Vangelo e Padri della Chiesa dimostrano la centralità del dono come segno di amore. Ben vengano quindi mercatini e negozi pieni ::: segue dalla prima

ANTONIO SOCCI

(...) non ce l’avevano con il Natale cristiano: «A Berlino la calamita per l’attentatore non è stato il Natale in sé, ma la sua commercializzazione diffusa: non certo la celebrazione del mistero cristiano dell’incarnazione, bensì la sua riduzione - sovente lamentata anche dagli stessi cristiani - a gioioso mercato di doni e di regali, di profitti e di buoni sentimenti a basso prezzo». Ma è proprio sicuro il Bianchi che i terroristi, pianificando la strage, abbiano distinto (come fini intellettuali) il cosiddetto «Natale consumistico» (da esecrare e colpire) dalla «celebrazione del mistero cristiano dell’incarnazione» che invece loro rispetterebbero? Ed è sensato fare una simile distinzione di fronte a un massacro tanto crudele e demenziale? Peraltro è assurdo pensare che un semplice mercatino di Natale, con normali bancarelle dove si comprano cosucce a pochi euro,possa essere considerato un simbolo di consumismo. Ma il tormentone clericale (e pure laico) contro i regali ci viene inflitto da tempo ed è ormaiinsopportabile il moralismo che ogni anno, sui giornali o nelle chiese, lancia invettive contro il presunto «Natale consumistico», di cui oltretutto - e purtroppo - non si vede traccia, considerate la crisi e le ristrettezze delle famiglie italiane. Magari avessimo un Natale consumistico. Sarebbe se non altro una boccata d’aria per l’economia italiana (che vorrebbe dire più occupazione e benessere per tutti). Voglio dire che per me è infinitamente più religioso ilcosiddetto «Natale consumistico» di certi editoriali di Avvenire. È più cristiano il Natale di coloro che in questi giorni si arrabattano, con un po’ di allegria residua, a far regali ad amici e persone care, di certe noiose prediche moralistiche e pauperiste che ci vengono ammannite dai pulpiti. Non è una boutade. Infatti l’idea stessa del dono coglie alcuore il significato del Natale. Che non è affatto la festa di

Uno dei classici e colorati mercatini di Natale che si trovano in tutta Europa nel periodo che precede il 25 dicembre

un astioso moralismo, di un cupo rigorismo penitenziale, ma la celebrazione del Grande Scialo divino, lo stupore per un (supermiliardario) Dio folle di amore che dopo averci regalato tutto - il mondo, il cielo, le stelle, il mare, la vita, l’esistenza, l’aria che respiriamo - ci fa il regalo supremo: Se stesso. Si rovina per amore. Si rovina per noi. Un grande Padre della Chiesa, Sant’Ireneo, scrisse: «Cristo portò ogni novità (cioè ogni dono) portando se stesso». Natale è proprio la festa del Dono supremo: il dono della stessa divinità che Gesù fa agli uomini. «Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio», dice un altro grande Padre, Sant’Atanasio di Alessandria. E sentite san Tommaso d’Aquino: «L’unigenito Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura, affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dei». E la cosa più incredibile è che questo infinito regalo, oltreché immeritato, è gratuito (come sono gratuiti il dono

della vita e il mondo intero). Una follia che Gesù indicò come modello di vita e invito alla missione: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Dunque,scialate in doni, almeno a Natale, come segni di amore, di amicizia, di affetto. Regalate soprattutto voi stessi (o almeno un po’ del vostro tempo, del vostro impegno, della vostra vita). È l’affare migliore che si possa fare: «Così vi farete un tesoro nei Cieli» (Lc 12,33), ciassicura il Gigante che attraversa le pagine del Vangelo. Un giorno, da giovane, sentii dire da un grande uomo di Dio, a una platea di ventenni: «Sbrigatevi a donare la vostra vita, prima che il tempo ve la rubi, perché donandola non la perderete più». Eccheggiava ilMaestro: «Chivorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà ilmondo intero, e poiperderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio del-

la propria anima?» (Mt 126, 25-26). Come sono belle le persone che sono state “prese”, folgorate da questo conquistatore di cuori, le persone che vivono così... Non è per questo che ci commuove così tanto quel giovane ricco di Assisi che diventò il mendicante di Dio, san Francesco? Eppure fu “denunciato” dal padre proprio per la follia del suo scialo, perché stava sprecando in regali tutta la fortuna della sua famiglia. E davanti alla (umanamente comprensibile) protesta del padre, lui gli restituì pure i vestiti e, nudo, donò ciò che gli era rimasto aveva: se stesso, la sua fede e la sua letizia. Ho la fortuna di essere amico di alcuni santi dei nostri tempi.Amici che hanno regalato la propria intera vita andando in Africa a curare i lebbrosi (i bambini lebbrosi), ma anche restando qua, donando la propria vita a chi ha bisogno di essere difeso fin dal seno materno. E conosco giovani che, crocifissi per anni su un letto o su una sedia a

rotelle, donano silenziosamente se stessi, gli anni più belli della vita, al mondo intero, come preghiera e offerta per il bene di tutti. Questi sono gli eroi. I loro sono i doni più grandi. Ma è eroico pure l’amore che i padri e le madri donano ai figli. Ed è eroico chi rischia la vita e la salute nel proprio lavoro. Del resto anche il più piccolo dono natalizio può essere il segno di un tesoro grande che si chiama amore. Dunque è bella e commovente la tradizione dei doni natalizi che reca in sé (implicitamente tutti lo sanno) la gioia e lo stupore del grande dono di Dio che celebriamo. Ci ricorda che tutte le cose importanti della vita ci sono state donate. Perciò è così bello e così cristiano gioire pure per gli addobbi e le luci, gli alberi, i presepi, i «Babbi Natale», gli zampognari e anche per la corsa ai regali e i negozi pieni. Perché no? Anche se non ce lo diciamo, è un modo per celebrare il Natale di Gesù. È un gioioso affannarsi. E sono certo

che la Madre di Betlemme che parteggia per noi come le mamme che stravedono per i figli - farà in modo di “computare” questo nostro affanno natalizio per i regali, come l’affanno dei pastori per portare coperte e caciotte alla grotta e come l’affanno dei Magi che arrivarono con i loro (appunto) doni. La grotta di Betlemme (che vuol dire Casa del pane) è stata da subito il luogo dei doni. Lì dove c’era quel Bambino è cominciata la civiltà del dono, che poi è la civiltà cristiana in cui la prosperità è fiorita. Ci sono storici che hanno dimostrato il nesso diretto fra le due cose: cristianesimo e prosperità. Benedetto XVI, nella sua enciclica sociale Caritas in veritate, ha mostrato l’importanza economica e politica della «cultura del dono». Scrive: «Talvolta l’uomo moderno è erroneamente convinto di essere il solo autore di se stesso, della sua vita e della società». È una «presunzione» che è stata causa di molti mali. Specie nel Novecento degli esperimenti sociali sulla pelle dei popoli. L’insufficienza di «una visione solo produttivistica e utilitaristica dell’esistenza» è dimostrata anche dal fallimento delle tecnocrazie (sia quelle comuniste che quelle mercatiste). Del resto possiamo constatare che, se l’Italia in questi anni ha resistito sotto i colpi di una crisi pesantissima, è solo perché hanno tenuto le famiglie e il volontariato, le due tipiche istituzioni del dono. Benedetto XVI scrive ancora: «Da un lato la logica del dono non esclude la giustizia e non si giustappone ad essa in un secondo momento e dall’esterno e, dall’altro, lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se vuole essere autenticamente umano, di fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità». Il papa suggeriva anche il legame fra dono e perdono: «La carità supera la giustizia e la completa nella logica del dono e del perdono». E l’Italia avrebbe un immenso bisogno di per-dono. Cioè di ricominciare a sentirci ed essere un popolo. www.antoniosocci.com © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CULTURA

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«Soliloqui di Betlemme»

Papini nella grotta con uomini e animali la notte della Natività

La notte di Natale immaginata attraverso i pensieri del locandiere sospettoso («Puzzano di miseria lontano un miglio»), del padrone della stalla commosso dal candore della fanciulla («Sembra che porti un gran segreto stretto al petto come un’altra porterebbe un mazzo di fiori»), del pastore rimasto indietro (scettico, ma solo fino a un certo punto), delle pecore lasciate sole e impaurite, della levatrice colpita dal bimbo «che fissa la gente come un uomo!», del to-

po che vorrebbe morsicare il neonato, del bue consapevole di «un piccolo Dio capitato per sbaglio in mezzo ai fili dell’erba secca», del passerotto disturbato nel sonno e dell’asino mai così felice («Son l’ultimo degli animali della terra, sono un povero sacco di pelle piagata e d’ossa tronche, ma non mandarmi via, Bambino, permetti anche a me di amare Colui che un giorno volle creare anche me»). Ecco i nove quadri sulla Natività di Gio-

vanni Papini (1881-1956) pubblicati nel 1935 sulla Lettura del Corriere della Sera e riproposti da EBD (Soliloqui di Betlemme, pp. 56, euro 7, con una nota di lettura del sociologo Franco Ferrarotti). Un Papini lontano dal polemista impietoso, dal bibliomane stroncatore di filosofi famosi, dal nazionalista intransigente. In queste pagine anche il toscanaccio piega il capo e accetta il miracolo, tornando uomo tra gli uomini. MISKA RUGGERI

L’anniversario dimenticato

Il nostalgico Nobili gemello fiorentino di Giudo Gozzano

Risposta al «Washington Post»

La verginità di Maria non rovina le donne La Reverenda Everath scrive che la purezza della Madonna blocca l’emancipazione femminile. Guardi Raffaello e si ricreda ::: RENATO FARINA ■■■ Celebriamo qui un evento. Magari problematico da digerire, ma di grande interesse, a quanto pare. Nella pagina degli editoriali di uno dei giornali più celebrati al mondo per progressismo e laicità, è apparso un testo niente affatto ridanciano sulla verginità della Madonna. Se questa verità evangelica sia un fatto possibile oppure assurdo. Se sia il caso di trattarla come una realtà positiva o offenda le donne. Parliamo qui del Washington Post, famoso per aver messo in crisi Nixon:vedremo se dopo il Watergate riuscirà ad aprire la strada a un Verginitygate. Francamente non credo, anche se quel che propone la Reverenda Ruth Everath, scrittrice e pastora presbiteriana, non è affatto banale e da buttar via come propaganda anticattolica, è anzi pervaso insieme di dolore e di ironia. Ma c'è dentro anche una profonda incomprensione di questo mistero. A mio giudizio, ovvio. Ma mi avvarrò anche di altri occhi, per documentarlo. L’articolo si intitola: «La nostra cultura della purezza celebra la Vergine.Come donna stuprata, questo mi fa male». Questo testo riproduce in essenza un volume appena uscito dell’autrice: Rovinata, una memoria, che è stato scelto come «Libro dell’anno 2017» dalla rivista Christianity Today, considerata dal New York Times il mainstream del pensiero protestante, di certo la più diffusa. Ruth Everath è stata stuprata quando aveva 20 anni. Insieme ad altre studentesse del college fu sequestrata: furono violentate a turno da una banda. Questa esperienza l’ha segnata come un marchio. Era stata educata a pensare a se stessa come a una brava ragazza, che tendeva alla purezza, e dunque vedeva nella Vergine Maria un esempio, grazie all’educazione cristiana ricevuta. Il fatto che la madre di Cristo sia venerata anche come vergine, lo sente come un disprezzo

::: FABIO CANESSA

La Reverenda Ruth Everath

sulla Madonna. Le attribuisce i caratteri bigottiche immagina siano caratteristica dei cattolici, in particolare sicapisce detesti le manifestazioni affettive popolari verso Maria degli ispanici, che oggi sono la maggior parte dei cattolici americani. Dunque trasforma la Vergine in uno stereotipo, una statuina serafica. Un importante teologo protestante, John A. T. Robinson, scrisse nel1965 un libro intitolato Dio non è così. Bisognerebbe che qualcuno più bravo di me scrivesse La Madonna non è così come la pensi tu, cara Reverenda. In attesa, piuttosto che dilungarmi, preferisco indicare un quadro e un testo che lo spiega. Il dipinto è la Madonna Sistina di Raffaello.La sipuò ammirare a Dresda, ma anche su Internet. Ne ha scritto un ebreo russo, probabilmente ateo, perseguitato ovviamente da Stalin e olLa «Madonna Sistina» (1513-14) di Raffaello, oggi alla Gemäldegalerie di Dresda tre. «Vedo una giovane madre con un profondo del suo corpo stupra- college. In sostanza: rovina le bambino in braccio. La Madonto, ma in generale come una donne, fa odiare il loro corpo e na con il bambino è l’umano sottovalutazione di questo no- impedisce la loro emancipazio- nell’umano: sta in questo la sua stro corpo, del «canale da cui è ne. Non dà colpa alla Madon- immortalità. È democratica, nato Cristo», e in sostanza della na, sia chiaro. Ma alla Chiesa umana; è la bellezza di tante, vagina, la chiama proprio per (specie la cattolica) che soprat- tantissime persone - gialli con nome. tutto sotto Natale la celebra e la gli occhi a mandorla, gobbi con Fa presente la difficoltà di te- propone come esempio poiché il naso lungo e pallido, neri con nere insieme razionalmente na- non si è sporcata con il sesso. i capelli crespi e le labbra tumiscita e verginità (Maria è semIn sostanza, invoca i suoi ve- de. È universale. La Madonna è pre vergine, anche dopo il par- scovi e quelli cattolici (si vede anima e specchio dell’uomo, e to, secondo la tradizione e la bene che, senza nominarlo, chiunque la guardi coglie in lei dottrina), ma per lei non è que- chiama in causa Francesco) di l’umano: è l’immagine del cuosto il punto. Non è tanto cambiare registro: lasciate per- re materno, per questo la sua l’intelligibilità di un fatto così dere la purezza di Maria, il suo bellezza è intrecciata, fusa in sorprendente, cantato da Dan- «essere vestita d’azzurro con gli eterno con la bellezza che si cete con il suo inno alla «Vergine occhi azzurri» (scrive così), non la - profonda e indistruttibile Madre, figlia del tuo figlio», ma investite più sulle sue virtù co- ovunque nasca e cresca la vita: nelle cantine e nei solai, nei pail suo significato, che la fa arrab- me strada della misericordia. biare, e le ha rovinato involontaL’articolo non è scritto con lazzi e nelle topaie». Che dire di riamente la vita in combinato animo polemico. Tuttavia risen- più? disposto con i violentatori del te del pregiudizio protestante © RIPRODUZIONE RISERVATA

■■■ A Firenze, Piazza Indipendenza è diventata emblema del degrado della città. Nei suoi giardini bivaccano gruppi di filippini intenti a cucinare, dormire e farsi la pedicure, c’è chiasso fino a notte fonda e gli ubriachi si prendono a bottigliate. Gli abitanti della zona hanno addirittura fotografato una donna che, accovacciata tra due auto parcheggiate, espleta i suoi bisogni. E pensare che, proprio in questa piazza, nacque e visse uno scrittore finissimo e dimenticato perfino nel centenario della morte: Guido Nobili, che di piazza Indipendenza fu il cantore nel suo capolavoro Memorie lontane, un delizioso racconto pubblicato giusto nel 1916, appena dopo la sua scomparsa. Se la signora che defecava tra le auto avesse alzato gli occhi, avrebbe potuto leggere la lapide posta su quella che fu la casa di Nobili, auspicata dall’incipit: «Quando vi capita di passare di mezzo a Piazza della Indipendenza, voltate lo sguardo verso tramontana, vedrete quel palazzo, che rimane in linea proprio dietro le spalle di Bettino Ricasoli; quella era casa mia. Son nato lì al primo piano, in quella stanza ultima a destra di chi guarda. Forse un giorno nel davanzale della finestra, sotto quella persiana grigia, sarà messa un’iscrizione a mio onore; l’ho già preparata, per mettere in ogni caso i posteri sulla buona via. L’epigrafe dice così: “Qui nacque un illustre ignoto, che seppe apprezzare per quello che valeva l'uman genere”». Purtroppo la volontà dell’«illustre ignoto» non fu rispettata e l'epigrafe odierna dice così: «Qui visse Guido Nobili 1850-1916 che con arte delicata rievocò la vita fiorentina dell’Ottocento». Se l’impunita signora l’avesse letta, il cortocircuito tra colte nostalgie letterarie e volgare cronaca di degrado, sarebbe stato fulminante. Perché il racconto è tutto ambientato tra quella piazza e una sua traversa, via Barbano, dove abita la bambina Filli di cui il narratore, a nove anni, si innamora. Le risse in piazza non sono bottigliate tra filippini, ma lotte tra bande di ragazzini. Ma chi era Guido Nobili? Un avvocato figlio di un avvocato e di una pittrice, dai quali ereditò la sua doppia identità, divisa tra professione forense e artistica, rimanendo in entrambi i campi un irregolare, uno spirito bizzarro. Monarchico liberale e antisocialista, con venature reazionarie (ma si schierò in difesa di Dreyfus), guardò con spirito corrosivo all’Italia unita, in cui intravide i germi dei vizi politici che il tempo avrebbe ingigantito. Agiato proprietario terriero, abbandonò lo studio di avvocato per trasferirsi nella sua villa dell’Impruneta, dedicandosi alla caccia. Erede del disincantato individualismo di Francesco Guicciardini, Nobili è il pendant fiorentino di Guido Gozzano (morto anch’egli nel 1916): entrambi avvocati recalcitranti, borghesi scontenti, nostalgici del tempo che fu e autoironici, vagheggianti amori perduti, rose che non colsero, esperienze rese struggenti dal tempo irrevocabilmente trascorso. «La Vita si ritolse tutte le sue promesse», dice un verso del gozzaniano Totò Merumeni, autoritratto poetico, e qui sta la chiave dell’arte di Nobili: la promessa non mantenuta dei giochi dell’infanzia, la delusione delle illusioni giovanili, la vita che non è stata come sembrava da bambini. Gli inganni della storia e della politica si fondono con quelli degli innamoramenti adolescenziali e lasciano il gusto di guardare il mondo come uno spettacolo e il diletto dell’osservatore distaccato e divertito. Deluso dalla realtà, Nobili non volle rinunciare al sogno, celebrandolo in pagine godibili. Se passate in Piazza Indipendenza, fatevi largo tra l’immondizia e voltate lo sguardo alla lapide, omaggio all’« illustre ignoto» che cantò il mondo di ieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SPETTACOLI

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Modulazione di frequenza di TIZIANA LAPELOSA ■■■ Quella «ufficiale» trasmette

dal Polo Nord. E si chiama Radio Santa Claus. Puntuale, ogni anno, dall’inizio di dicembre fino all’arrivo del Re Magi o della Befana, a seconda dei Paesi, diffonde le canzoni tipiche delle festività contribuendo a creare quella tipica atmosfera sospesa per la nascita di Gesù Bambino. Trasmette da Helsinki, ma tramite il sito radiosantaclaus. com si può ascoltare anche da noi. Non è necessario, comunque, orientarsi verso il Polo Nord (sep-

Da Polo Nord la radio di Babbo Natale pur via web) per immergersi nei suoni natalizi. E nemmeno collegarsi a una delle decine di emittenti web che, sempre dal Nord Europa, in questo periodo si danno un gran da fare a spulciare tra canti e melodie dal sapore festivo. Anche l’Italia, infatti, si è attrezzata e, ormai da tempo, diverse radio si «addobbano» e indossano i panni di Babbo Natale. Nasce con questo spirito la Xmas Radio, che si può

ascoltare online anche attraverso i siti di alcuni tra i network più importanti. Una missione che 105, ad esempio,ha preso a cuore da anni.Dall’inizio del mese le proposte canore a tema si traducono in successi nazionali ed internazionali di ieri e di oggi. Dal web si susseguono brani evergreen che appartengono alla memoria di molti, le cover, gli inediti dei generi più svariati. Si va dal

soul al jazz, dalla musica leggera al gospel. Ci sono le nuove «proposte» come the most wonderful time of the year di Kylie Minogue, i successi reinterpretati dalla nostra Laura Pausini o l’immortale Elvis Presley con i suoi Christmas Duets. Per ascoltare la Xmas Radio di 105 basta collegarsi al sito o attraverso smartphone e tablet grazie all’App di105.Stessa atmosfera su virginradio.it, che propone la sua colonna

sonora natalizia fino al 6 gennaio, 24 ore su 24 o sul sito della «musica con classe» di Monte Carlo. E visto che oggi è la vigilia di Natale,e ci si appresta a sedersi a tavola per la cena in attesa della nascita di Gesù, la Xmas Radio potrebbe essere una bella idea per rendere l’atmosfera ancora più suggestiva. tiziana.lapelosa@liberoquotidiano.it

BUIO IN SALA La morte dei film? C’è una serie di motivi Nel 2016 ben 455 nuove produzioni a puntate. Delle pellicole classiche piacciono solo i trailer ::: FABRIZIA MIRABELLA ■■■ «Film ist tot», il film è morto,esclama oggiil Nietzsche 2.0 che alberga dentro di noi. Staccate la presa dalla macchina dei popcorn. Rottamate con un casco per la realtà virtuale quel buono per un abbonamento al cinema che vi attende sotto l’albero. Complice qualche cinepanettone di troppo e il proliferare di piattaforme online che propongono intere filmografie, anche quelle del regista russo più sconosciuto, quest’anno il cinematografo sotto casa è rimasto spesso e volentierida solo. Abbiamo preferito alla sua silenziosa compagnia quella di pc e tablet, che hanno illuminato le serate di noi spettatori-internauti a suon di telefilm,godutitutti rigorosamente in streaming. Secondo uno studio condotto dalla rete americana FX, infatti, il 2016 è stato un anno da record per le serie tv. Non sono mai andati in onda così tanti sceneggiati quanto in questi 12 mesi. Numeri alla mano, sono 455 le serie ad essere state diffuse nel 2016, l’8% in più rispetto allo scorso anno e del 150% dal 2002, anno in cui sono iniziate le rilevazioni dei dati. Inoltre, la tendenza sembra essere in netta crescita anche grazie a realtà di streaming come Netflix, che solo nei passati 365 giorni ha prodotto ben 600 ore di contenuti originali, e non ha di certo intenzione di diminuire la sua portata per il 2017. Stando a quanto riportato dal vicepresidente di Fx Julie Piepenkotter, la fortunata azienda californiana ha, infatti, intenzione di raggiungere le 1000 ore. E che non si intimoriscano i «maniaci seriali», tra queste ci saranno i sequel degli attesissimi Stranger Things, Atlanta e This is us. Un altro dato da far tremare le gambe ai mobili porta-tv decreterebbe la diminuzione,per la prima vol-

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Sandra Milo recita a Milano Appuntamento a teatro con Sandra Milo in Da La Scala a Broadway (…passando per Cinecittà!). Un duello a colpi di musica tra cantanti d’opera e i rappresentanti del musical che si scambieranno a vicenda il proprio repertorio. Lo spettacolo in scena a Milano il 31 dicembre e l’1 gennaio.

Questa sera Sky Arte dalla Cappella Sistina Incorniciato dalla Cappella Sistina, il coro più antico del mondo, quello personale del Papa, proporrà la prima versione della Missa Papae Marcelli di Giovanni Pierluigi da Palestrina. L’esibizione verrà trasmessa oggi alle 21.15 su Sky Arte HD.

Alle 21.10 Rai Storia ricorda Walt Disney

ta dal 2011, del numero di sceneggiati prodotti dai network più rinomati. FOX, NBC, CBS e compagnia sono, quindi, stati costretti a fare i bagagli in fretta e furia e lasciare il punto più alto del podio agli, ormai noti, servizi online come Hulu e Netflix. Le serie hanno ucciso i film. Lo hanno fatto con

morti viventi, robot e strane creature nascoste in universi paralleli. Accomunate dalla predilezione per l’orrorifico e l’intento di accapponare la pelle dei telefilm addicted, infatti, le 5 serie più seguite dell’anno gridano al thriller. In vetta alla classifica stilata da IMDB è Game of Thrones, seguito da Stranger

Things, The Walking Dead, Westworld e American Horror Story. A sancire la fine totale della magia tra le poltroncine rosse in sala, l’ultima trovata degli appassionatidell’intrattenimento mordi e fuggi riguarda i trailer. I corti pubblicitari che precedono l’uscita delle pellicole godono ormai di atte-

se planetarie da record, tali da eguagliare l’uscita del film stesso. Basti pensare che, complici YouTube e dirette Facebook, i teaser di Fast&Furious 8 ha raggiunto in sole 24 ore 139 milioni di visualizzazioni contro i 127 de La bella e la bestia e i 114 di 50 Sfumature di Nero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuova produzione Netflix

«The Oa», il mistero che sta conquistando il mondo ::: CAMILLA CATALANO ■■■ Le luci del nostro albero brillano, la

notte è calata, il freddo pungente e il Natale arrivato. Quale momento più propizio per passare una serata insieme a tutta la famiglia a guardare un bel film? O ancora meglio, una serie televisiva, una di quelle che ormai ci appassiona così tanto da andare a letto a tarda notte? Netflix, ormai nostro fedele compagno di viaggio nel mondo del cinema, non ci abbandona neanche a Natale. La sua ultima produzione, The Oa, può essere vostra complice per scaldarvi in una di queste sere. Tra i suoi produttori esecutivi anche Brad Pitt, mentre la sceneggiatrice, Brit Marling, veste i panni della protagonista di questo percorso di 8 episodi che vi terrà incollati allo schermo dal primo al-

Brit Marlin nella serie Netflix «The Oa»

l’ultimo,appassionandovi, emozionandovi, confondendovi, spaventandovi. «Vi racconterò la mia storia dall’inizio e ad un certo punto capirete perché siete qui, co-

sa potrete fare insieme, come potrete aiutare persone che non conoscete, ma dovete fingere di credermi finchè non lo farete veramente», questo lo spirito giusto prima di inserirvi in un mondo aiconfini della favola, della fantascienza e del thriller. Se siete da Stanger Things, The Oa fa al caso vostro. Tutti pronti per il «binge watching» perchè in arrivo, sulla stessa piattaforma dal 23 dicembre, ci sarà Trollhunter, una serie animata per grandi e piccini, creata da Guillermo del Toro, regista di Hellboy e sceneggiatore de Lo Hobbit. Mentre per il post befana - 13 gennaio - arriva l’attesa produzione Netflix di 13 episodi, Una serie di sfortunati eventi. Questa volta il conte Olaf riuscirà ad uccidere i suoi tre nipoti orfani? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa sera Rai Storia (ore 21.10) propone il ritratto di Walt Elias Disney, pionere del cinema d’animazione, amato in tutto il mondo da grandi e piccini, in occasione dei 50 anni dalla sua morte (15 dicembre 1966). Nessuno ha più avuto così tanta influenza e così fortemente ha diviso la critica cinematografica.

Leila di Guerre Stellari colpita da infarto Infarto in volo per la principessa Leila di Guerre Stellari. L’attrice, 60 anni, è stata ricoverata dopo un arresto cardiaco subito in volo su un aereo da Londra a Los Angeles. Il personale di bordo è intervenuto con il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca per salvare la star. L’emergenza si è verificata 15 minuti prima dell’atterraggio.

«Le migliori» è l’album più venduto Il nuovo album del duo Mina e Celentano sembra essere l’acquisto più gettonato di questo Natale. Secondo i dati Fimi/Gfk Le migliori è l’album più acquistato della settimana, seguito da Tiziano Ferro (Il mestiere della vita) e Ligabue (Made in Italy). Nella classifica anche Laura Pausini con il suo Laura Xmas.


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SPETTACOLI

__Sabato 24 dicembre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @

Al cinema a gennaio «Allied» con l’eterno divo di Hollywood

ANNI ’90

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2010

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L’ELISIR DI BRAD

Il solito «schema» di Pitt va a segno anche con la Cotillard: si innamora sul set, scorda il passato. E non invecchia mai ::: BRUNA MAGI ■■■ Eravamo tutti ansiosi di verificare con i nostri occhi se davvero fra quei due,aldilà della fiction cinematografica, spirava un’aria di sesso autentico, fattore pruriginoso che avrebbe contribuito allo sfascio del matrimonio «Brangelina». Ragion per cui l’anteprima londinese di Allied-Un’ombra nascosta, fra i titoli più attesi del nuovo anno, in uscita il 12 gennaio 2017, protagonisti Brad Pitt, 53 anni, e Marion Cotillard,41, era assaiaffollata. Entrambi molto glamour e vagamente imbarazzati, nonostante la fiera smentita di tenericontatti sul set. Anzi, Marion aveva aggiunto una nota quasi offesa, dichiarandosi innamorata pazza del marito, il regista e attore francese Guillaume Canet, dal quale aspetta il secondo figlio.E quindi tuttii dubbi avrebbero dovuto essere fugati, ma...Procediamo con ordine, perchè non è stata quella la sorpresa al primo impatto con il nuovo film di Robert Zemeckis, consolidato regista di grandi successi (All’inseguimento della pietra verde, Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Forrest Gump con Oscar alla regia, Cast Away, Polar Express, A Christmas Carol), che con Allied

SEMPREVERDE A sinistra, Brad Pitt e Marion Cotillard in una scena di «Allied». In alto, l’attore rincorre la gioventù nel corso degli anni

sforna un filmone impostato Hollywood anni ’50, folto di citazioni che partono da Casablanca (trench e cappelli fotocopia di Humphrey Bogart-Ingrid Bergman) per arrivare a 007. La sorpresona, dicevamo, è la faccia di Brad Pitt: stravolta, nel senso di grande botulata o forse lifting, che dal punto di vista peggiore echeggia quella di Gabriel Garko rifatto, e dalla prospettiva migliore rincorre quella di Brad vent’anni fa, quando annichiliva le fan che

lo assalivano in orde affamate. Lo avevo intervistato alla Mostra di Venezia per Fight Club nel’99, una faccia cesellata dalla perfezione, sguardo azzurro smalto che rivelava simpatia, dolcezza rara in un uomo, e anche intelligenza. Dote per cui vien da chiedersi: Brad, perchè l’hai fatto? Perchè te lo hanno imposto i produttori, perchè oggi va di moda anche tra i maschietti,per imitare la tua ex Angelina, o perchè non sopporti di invecchiare? Non dovevi,

molte sfumature espressive sono andate a farsi benedire, la bocca appare tirata, sensualità sparita. E già, perchè ritorna l’interrogativo di partenza, quello del presunto flirt con Marianne sul set. Molti critici negano, dicono che non si avverte corrente fra loro, ma noi qualche dubbio lo abbiamo,nelcorso dell’esistenza capita di essere ciclici, lui c’era già cascato con Angelina sul set di Mr & Mrs Smith, acrobazie da action movie, obiettivo

www.ebook3000.com

primario il letto. Può darsi che a Brad il tema faccia quell’effetto lì. Per capirlo meglio è opportuno ripercorrere la trama. Casablanca, dicevamo: è il 1942,ilMarocco francese fa parte delgoverno filonazista di Vichy. Cammelli nelle strade e feste sontuose neigrandi alberghi, frequentati da alti ufficialitedeschi e spie delle forze alleate che hanno il compito di farli fuori. Qui si incrociano i destini del colonnello canadese Max Vatan (Brad Pitt) e di Marianne Bonséjour (Marion Cotillard), spia della resistenza francese, dovranno fingere di essere marito e moglie per progettare un attentato contro ilcomandante nazista. Sanno di rischiare la morte nel corso dell’operazione, la consapevolez-

za costante della morte li spinge all'amplesso. Normale, eros e thanathos vanno da sempre a braccetto. Per Max e Marianne angoscia e desiderio si fondono nell’abitacolo dell’auto con la quale sono andati a fare un giro nel deserto. Fra loro ci sono già stati sguardi di fuoco, che mettono qualche pulce nell’orecchio a proposito della presunta attrazione reale. L’arrivo velocissimo di una tempesta di sabbia li blocca nell’auto. È un attimo, via i vestiti, i loro corpi nudi si intrecciano con passione di fuoco. Così intensa che, usciti vivi dalla missione, vanno a vivere insieme a Londra, sisposano,hanno una bellissima bambina, Anna. Mènage idillliaco, sino a quando arriva l’ombra di un tremendo sospetto: forse Marianne è una novella Mata Hari che fa il doppio gioco con i tedeschi. Suspence, dramma, e the end che non vi sveliamo intriso di piangevole romanticismo. Ma confermiamo la sospettosa sensuale sensazione... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PALINSESTI

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UnoMattina in famiglia. Condotto da Tiberio Timperi e Ingrid Muccitelli Dal Teatro alla Scala di Milano Concerto di Natale 2016 “Ludwig Van Beethoven: Sinfonia n.9 in re minore op. 125” Paesi che vai - Luoghi, detti, comuni “Trieste” Linea verde Sabato “La Milano green che non ti aspetti” TG1 Nuova edizione Linea Bianca “Moena” Passaggio a Nord Ovest A sua immagine TG1 Dall’Antoniano di Bologna Zecchino d’Oro Speciale l’attesa “Pomeriggio in festa” Techetechetè “Festività natalizie” L’eredità. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Affari tuoi Natale. Condotto da Flavio Insinna Mondovisione. Dalla Basilica di San Pietro Santa Messa di Natale celebrata da Papa Francesco (Diretta) A sua immagine Speciale Il Giubileo di Francesco “Speciale Notte di Natale” Pietrelcina come Betlemme

9.15 10.25 10.30 11.00 13.00 13.25

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Trilli (Animazione, 2008). Regia di Bradley Raymond. Trilli e il tesoro perduto (Animazione, 2009) Regia di . Hall. Meteo 2 Sulla via di Damasco Mezzogiorno in famiglia TG2 Natale di ghiaccio (Fantascienza, 2010) con Brendan Fehr. Regia di Paul Ziller. Prima tv L’amore dietro la maschera (Sentimentale, 2014) con Autumn Reeser. Regia di Graeme Campbell. Natale con Holly (Drammatico, 2012) con Sean Faris. Regia di Allan Arkush. Gli imperdibili 90° Minuto - Serie B La sposa di neve (Commedia, 2013) con Katrina Law, Jordan Belfi. Regia di B. Kish. TG2 - 20.30 Il gobbo di Notre Dame (Animazione, 1996) Regia di Gary Trousdale, Kirk Wise. Alice nel paese delle meraviglie (Animazione, 1951) Regia di Hamilton Luske, Clyde Geronimi, Wilfred Jackson. 12 volte Natale (Commedia, 2011) con Amy Smart, Mark-Paul Gosselaar. Regia di James Hayman.

8.50

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Il richiamo della foresta “Buck. 1a parte” con Shane Meier Il cowboy col velo da sposa (Commedia, 1961) con Brian Keith, Hayley Mills, Maureen O‚Hara. Regia di David Swift. TGR BellItalia TGR Officina Italia Gli imperdibili TG3 - Meteo 3 TGR Il Settimanale TGR Petrarca TGR Regioni e Ragioni del Giubileo TG Regione - Meteo TG3 TG3 Pixel - Meteo 3 I Robinson, una famiglia spaziale (Animazione, 2006) Regia di Stephen J. Anderson. Khumba - Cercasi strisce disperatamente (Animazione, 2013) Regia di A. Silverston. Islam, Italia. Condotto da Gad Lerner (Repl.) Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob “Natale al Cremlino” #TreTre3 Prima tv 40° Festival Internazionale del Circo di Montecarlo “Prima parte” Prima tv Rai Bears (Documentario, 2014) Regia di Alastair Fothergill, Keith Scholey. Appuntamento al cinema

10.30 11.00 13.00 13.40 14.00 16.10 18.45 19.55 20.00 20.40

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TG5 Mattina SuperCinema (Repl.) Dietro le quinte Una sorpresa da chef “Speciale Natale” Dietro le quinte Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it SuperCinema La Sacra Famiglia La Sacra Famiglia Caduta libera. Condotto da Gerry Scotti TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’impudenza. Condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti Concerto di Natale “Tra gli artisti Dolcenera, Roberto Vecchioni, Anggun”. Condotto da Federica Panicucci Nativity (Drammatico, 2006) con Keisha Castle-Hughes, Oscar Isaac, Hiam Abbass. Regia di Catherine Hardwicke. Striscia la Notizia - La voce dell’impudenza. Condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti (Repl.) La rivincita di Natale (Drammatico, 2003) con Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Gianni Cavina. Regia di Pupi Avati. Media shopping

FILM

SPORT

TELEFILM

19.00 The Gunman SCM Con Sean Penn 19.10 Lo smoking SCC Con Jackie Chan 19.10 Woman in Gold SC1 Con Helen Mirren 19.20 Cara, insopportabile Tess SCP Con Nicolas Cage 19.20 Moonrise Kingdom SCU Con Bruce Willis 19.25 Nativity Con K. Castle-Hughes SCH 19.55 Il Bianco Natale di Topolino - E’ festa in SCF casa Disney SCF 21.00 Tarzan 21.00 Se Dio vuole Con Marco Giallini SCC 21.00 Armageddon - Giudizio finale SCM Con Bruce Willis 21.00 Jerry Maguire SCP Con Tom Cruise 21.00 Il sale della Terra SCU 21.15 Prima tv The Young Messiah Con A. Greaves-Neal SC1 21.15 Miracolo di una notte di inverno Con HannuSCH Pekka Björkman 22.35 I tuoi, i miei e i nostri SCF Con Dennis Quaid 22.35 Ghostbusters SCC Con Bill Murray 22.40 Nightmare before SCH Christmas 22.55 L’uomo delle stelle Con Sergio Castellitto SCU 23.15 Star Wars - Il risveglio della forza SC1 Con Harrison Ford 23.20 The Water Diviner SCP Con Russell Crowe

12.25 Calcio, Serie B 2016/2017 Pisa - Spezia (20a giornata) SP1 (Diretta) 14.30 Serie B prepartita SP1 (Diretta) 14.50 Calcio, Diretta Gol Serie B 20a giornata SP1 (Diretta) 17.00 Serie B postpartita SP1 (Diretta) 21.00 #SkyBuffaRacconta SP1 Ali SP2 21.00 NBA Action 21.15 Salto con gli sci, Coppa del Mondo 2016/2017 Klingenthal (Germania): ES HS 140 21.30 Basket, NBA 2016/2017 Detroit SP2 Golden State 22.05 #SkyBuffaRacconta SP1 Ali SP3 22.15 Goal deejay 22.30 Salto con gli sci, Coppa del Mondo 2016/2017 Lillehammer: ES HS 138

DY 21.05 Jessie 21.05 Candice Renoir “Il peggior nemico è nel nostro FC cuore” 21.05 Hart of Dixie “AffezioFL narsi troppo” 21.15 Quarry - Pagato per uccidere “Il beneficio SKA dell’acqua” NCK 21.20 I Thunderman 21.35 I maghi di Waverly DY 21.55 Candice Renoir “Meglio prevenire che curare” FC 22.00 Zack e Cody sul ponte DY di comando 22.00 Hart of Dixie “Cuori FL spezzati” 22.10 Nicky, Ricky, Dicky NCK and Dawn 22.25 Violetta “La festa di DY compleanno” 22.30 Un papà da Oscar NCK 22.35 Quarry - Pagato per uccidere “Figura quatSKA tro” 22.45 The Big Bang Theory “L’estrazione di Cooper” F 22.50 N.C.I.S. “Noi costruiamo, FC noi lottiamo”

C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel

HD

DOCUMENTARI

RAGAZZI

20.55 Prima tv Lupi di mare: NGC Nord vs Sud 20.55 Prima tv Shark D Weekend 21.00 10 modi per distrugTHC gere la Terra THC 21.50 Enigmi alieni 21.50 Gli ultimi NGC paradisi 21.50 Prima tv Shark D Weekend 22.05 MasterChef SKU Italia 6

17.30 17.50 19.15 19.40 20.00 20.05 20.10 20.30 20.50 21.00 21.25 21.50

NCK Henry Danger NCK Henry Danger CN Teen Titans Go! CN Teen Titans Go! Alvinnn!!! E i ChipNCK munks CN Ninjago Ladybug DY NCK Spongebob NCK Spongebob F I Simpson F I Simpson F I Simpson

Canale disponibile anche in alta definizione

F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon

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18.55 19.40 21.20

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2.00 2.20 2.35 5.25

Oltre il limite Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Parola di Pollice Verde La signora in giallo “Doppio funerale” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli I viaggi di Donnavventura Excalibur (Avventura, 1981) con Nicholas Clay, Helen Mirren, Nigel Terry, Nicol Williamson, Cherie Lunghi. Regia di John Boorman. TG4 - Meteo.it Tempesta d’amore Rancho Bravo (Western, 1966) con James Stewart, Maureen O’Hara, Brian Keith, Juliet Mills. Regia di Andrew McLaglen. I bellissimi di R4 Blues Brothers - Il mito continua (Commedia, 1998) con Dan Aykroyd, John Goodman, J. Evan Bonifant, Nia Peeples, Joe Morton,. Regia di John Landis. TG4 Night News Media shopping Buon Natale 1986 Buon Anno Musica 1985

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CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE

SATELLITI

LEGENDA

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I pinguini di Madagascar Super Bunny in orbita! (Animazione, 1979) Regia di Phil Monroe, Chuck Jones. Dennis colpisce ancora (Commedia, 1998) con Dwier Brown, Justin Cooper, George Kennedy. Regia di Charles T. Kanganis. Cotto e mangiato - Il menù del giorno Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset Prima tv Dragon Ball Super I Simpson Tom & Jerry Studio Aperto Meteo.it Una storia speciale Il Grinch (Fantastico, 2000) con Jim Carrey, Jeffrey Tambor, Taylor Momsen. Regia di Ron Howard. Una poltrona per due (Commedia, 1983) con Eddie Murphy, Dan Aykroyd, Jamie Lee Curtis. Regia di John Landis. Secret Millionaire Studio Aperto - La Giornata Media shopping Nel paese delle creature selvagge (Fantastico, 2008) con Max Records, Catherine Keener, James Gandolfini. Regia di Spike Jonze.

NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD

SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel

Rai 4

Rai 5

21.05 La bussola d’oro (Avventura, 2007) con Nicole Kidman, Daniel Craig. Regia di Chris Weitz. 23.00 The Myth (Azione, 2005) con Jackie Chan. Regia di Stanley Tong.

21.15 Il Pinocchio (mal)visto dal gatto e la volpe 22.25 Bartabas in Salzburg “La cantata Davide Penitente di W. A. Mozart” 23.30 Note d’autore

Rai Storia 21.10 Speciali storia 22.00 Documentari d’autore Bambini nel tempo - L’Italia, l’infanzia e la tv (Documentario, 2015) Regia di R. Faenza, F. Macelloni.

Rai Movie 21.20 Il mondo dei replicanti (Fantascienza, 2009) con Bruce Willis. Regia di Jonathan Mostow. 23.00 La rapina perfetta (Thriller, 2008) con Jason Statham, Saffron Burrows. Regia di Roger Donaldson.

Cielo 21.15 La vedova americana (Commedia, 1992) con Shirley MacLaine. Regia di Beeban Kidron. 23.15 Prima tv Feste, alcol e belle nonne

Iris 21.00 Assassinio sul Nilo (Giallo, 1978) con Peter Ustinov, Bette Davis. Regia di J. Guillermin. 23.55 Paulo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento (Commedia, 1983) con Alvaro Vitali. Regia di Nando Cicero.

Totò nella luna (Commedia, 1958) con Totò, Sylva Koscina, Ugo Tognazzi. Regia di Steno. Totò cerca moglie (Commedia, 1950) con Totò, Mario Castellani, Aroldo Tieri. Regia di Carlo Ludovico Bragaglia. Totò di notte n. 1 (Commedia, 1963) con Totò, Erminio Macario, Gianni Agus. Regia di Mario Amendola. Magazine Sette TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Atlantide - Storie di uomini e di mondi Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (Commedia, 1963) con Peter Falk, Sid Caesar, Dick Shawn. Regia di Stanley Kramer. TG La7 Un anno di Crozza “Prima puntata” Joséphine, ange gardien “Una famiglia per Natale” con Mimie Mathy Joséphine, ange gardien “Non vi dimenticherò mai” con Mimie Mathy Casa Ricordi (Musicale, 1954) con Paolo Stoppa, Gabriele Ferzetti, Nadia Gray. Regia di Carmine Gallone. Moonlighting

CLASS TV Class Cnbc

(Canale 507 di Sky) 15.40 16.40 19.00 20.00 20.15

Design&Living Top Lot Sapori&Profumi My Tech Ride&Drive

Class Horse (Canale 221 di Sky)

14.45 World Dressage Masters Ginevra 2016 17.00 Special Class: CHTV Global Awards Gala 20.40 Cowboy tv 21.05 FEI World Cup Vaulting 2016: Salisburgo

Class TV Moda (Canale 180 di Sky)

18.15 Full Fashion Designer - Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer

CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi

Action

Premium Stories

20.25 Hart of Dixie “I guai dell’amore” con Rachel Bilson 21.15 New Girl “False identità” “La decisione” con Zooey Deschanel 22.10 The Goldbergs 23.05 Due uomini e mezzo “La festa senza fine”

20.25 Containment “Il punto debole di ogni cosa” 21.15 iZombie “Le vere casalinghe morte di Seattle” “Omicidio e amore” con Rose Mciver 22.55 The Last Ship “Valchiria” “La resa dei conti” “Verso la salvezza” con Eric Dane

20.25 One Tree Hill “La mia bambina” 21.15 Allegiance “Mani pulite” “Soli contro tutti” con Hope Davis 22.55 Royal Pains “Matrimonio last-minute” “Hackeraggio” con Mark Feuerstein 0.40 The Night Shift “Il turno di notte”

Premium Cinema

Studio Universal

Premium Sport

21.15 Tutto può cambiare (Drammatico, 2013) con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Hailee Steinfeld. Regia di John Carney. 23.10 Il gladiatore (Storico, 2000) con Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen. Regia di Ridley Scott.

21.15 Tutti insieme inevitabilmente (Commedia, 2008) con Vince Vaughn. Regia di Seth Gordon. 22.50 A noi piace corto 23.15 Indiana Jones e l’ultima crociata (Avventura, 1989) con Harrison Ford, Sean Connery. Regia di Steven Spielberg.

18.30 19.00 19.30 20.00 21.00 22.00 22.30

Premium Sport News Premium Sport News Premium Sport News Speciale Premium Sport Speciale Premium Sport Interviste Highlights Campionato Francese 23.30 Serie A Review 0.30 Highlights Serie B


PALINSESTI

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RAI UNO

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RaiNews24 UnoMattina in famiglia. Condotto da Tiberio Timperi e Ingrid Muccitelli Dall’Antoniano di Bologna Lo Zecchino di Natale 2016 “Mattina di musica e festa” (D) A sua immagine Speciale Natale Santa Messa Mondovisione. Da Piazza San Pietro Messaggio Natalizio e Benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco Dalla Basilica Superiore di San Francesco Concerto di Natale da Assisi 2016 “Direttore William Eddins” TG1 Domenica In “Ospiti Enrico Brignano, Lorella Cuccarini, Gli Stadio, Massimo Ghini, Massimo Ciavarro, Lina Sastri, Walter Veltroni” TG1 - Che tempo fa Prima tv Il nostro zoo - Our Zoo L’eredità. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Panariello sotto l’Albero Rewind “I momenti più belli”. Condotto da Giorgio Panariello FanCaraoke “Ospite Nek”. Condotto da Giampaolo Morelli e Giulia Valentina Palermo

10.00 11.00 13.00 13.30 13.40 13.45

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Trilli e il segreto delle ali (Animazione, 2012) Regia di Roberts Gannaway, Peggy Holmes. Culto Evangelico di Natale 2016 Mezzogiorno in famiglia TG2 Giorno TG2 Motori Meteo 2 Prima tv Rai Un Natale regale (Commedia, 2014) con Lacey Chabert, Stephen Hagan. Regia di Alex Zamm. Prima tv Un angelo sotto l’albero (Sentimentale, 2014) con Jessalyn Gilsig. Regia di Alan Goluboff. Mary Poppins (Fantastico, 1964) con Julie Andrews, Ed Wynn, David Tomlinson. Regia di R. Stevenson. TG2 Flash L.I.S. A casa per Natale (Commedia, 1998) con JonathanTaylor Thomas, Jessica Biel, Adam LaVorgna. Regia di Arlene Sanford. TG2 - 20.30 I tre moschettieri (Avventura, 2011) con Logan Lerman, Milla Jovovich, Orlando Bloom. Regia di Paul W.S. Anderson. Up (Animazione, 2009) Regia di Pete Docter, Bob Peterson. Sorgente di vita Appuntamento al cinema

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22.45

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Arrivano i dollari! (Commedia, 1957) con Alberto Sordi. Regia di Mario Costa. #nondimentichiamoli TGR Estovest TGR RegionEuropa TG3 - TG3 Fuori lineaTG3 persone - Meteo TGR Mediterraneo Polli tornate a casa (Comico, 1931) con S. Laurel, O. Hardy Annuncio matrimoniale (Comico, 1934) con S. Laurel, O. Hardy TG Regione - Meteo TG3 Arthur e il popolo dei Minimei (Animazione, 2006) con Freddie Highmore. Regia di Luc Besson. Troppo forte (Commedia, 1986) Di e con Carlo Verdone. Geo I misteri di Murdoch “I viaggiatori” Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob #TreTre3 A Christmas Carol (Fantastico, 2009) con Jim Carrey, Gary Oldman, Robin Wright Penn. Regia di Robert Zemeckis. Una bella vacanza: buon compleanno Dino Risi (Documentario, 2008). Regia di Francesca Molteni. TG3 Mondo

9.35 11.00 12.00 13.00 13.40 14.00

16.45 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.30 23.35

1.35 2.20

3.00

TG5 Mattina Le frontiere dello spirito Swingin’ Christmas Le storie di Melaverde Melaverde TG5 - Meteo.it L’arca di Noè Finalmente Natale (Commedia, 2007) con Gerry Scotti. Regia di Rossella Izzo, aiuto regia Fabio Ciampo. Domenica Rewind. Condotto da Barbara d’Urso Caduta libera. Condotto da Gerry Scotti TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Intimissimi On Ice “Dall’Arena di Verona” Ciak Speciale “GGG Grande Gigante Gentile” Tra le nuvole (Commedia, 2009) con George Clooney, Jason Bateman, Anna Kendrick. Regia di Jason Reitman. TG5 Notte - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo (Repl.) Moonlight Mile - Voglia di ricominciare (Drammatico, 2002) con Dustin Hoffman, Susan Sarandon. Regia di Brad Silberling.

FILM

SPORT

TELEFILM

19.15 Matrimonio al Sud Con Massimo Boldi SCC 19.15 Troppo amici SCP Con Vincent Elbaz 19.15 Giovani si diventa SCU Con Ben Stiller 19.40 Natale in affitto SCH Con Ben Affleck 19.50 Topolino strepitoso SCF Natale SCF 21.00 Tarzan 2 21.00 Zohan - Tutte le donne vengono al pettine SCC Con Adam Sandler 21.00 X-Men le Origini: Wolverine Con Hugh Jackman SCM 21.00 Il riccio Con Josiane Balasko SCP 21.00 I Tenenbaum Con Gene Hackman SCU 21.00 Così è la vita (L!fe Happens) FL Con Krysten Ritter 21.15 Prima tv Il professor Cenerentolo SC1 Con L. Pieraccioni 21.15 Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York Con Macaulay Culkin SCH 21.50 Radici Parte 2 THC Con Malachi Kirby 22.15 Matilda sei mitica SCF Con Rhea Perlman 22.45 Non sposate le mie figlie! Con Christian Clavier SCP 22.50 The Search SCU Con Berenice Bejo 22.55 Avengers: Age of Ultron Con R. Downey Jr. SCM

20.00 L’uomo della SP3 Domenica 20.15 Biathlon, Coppa del Mondo 2016/2017 Ostersund: inseguiES mento femminile 20.30 Basket, NBA 2016/2017 Cleveland - Golden State (Diretta) SP1 20.30 Speciale Rugby SP2 2016 SP3 20.30 Goal deejay 20.45 Biathlon, Coppa del Mondo 2016/2017 Ostersund: inseguiES mento maschile SP2 21.00 L’anno di Nico 21.15 Biathlon, Coppa del Mondo 2016/2017 Pokljuka: staffetta 4x6 ES km femminile 21.30 #SkyBuffaRacconta SP3 Ali 21.45 Biathlon, Coppa del Mondo 2016/2017 Pokljuka: staffetta 4x7,5 ES km maschile 23.00 Basket, NBA San AntoSP1 nio - Chicago (D)

21.00 Quantico “LCFlutter” F 21.05 Jessie “Vendetta karDY mica” 21.10 Bones “Un Babbo Natale FC insanguinato” NCK 21.20 I Thunderman 21.35 I maghi di Waverly DY 21.50 Le regole del delitto perfetto “Non dirlo ad F Annalise” 22.00 Zack e Cody sul ponte DY di comando 22.00 Bones “Babbo Natale e la FC bomba” 22.10 Nicky, Ricky, Dicky NCK and Dawn DY 22.25 Violetta “Rivalità” 22.30 Un papà da Oscar NCK 22.40 2 Broke Girls F “E le feste da sballo” 22.50 No Offence FC “La trappola” 23.00 Un papà da Oscar NCK 23.05 2 Broke Girls “E il prestito per Natale” F DY 23.15 Fiore e Tinelli DY 23.30 In Tour 23.35 La vita secondo Jim “Il F Natale dei segreti”

C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel

HD

DOCUMENTARI

RAGAZZI

20.55 Prima tv Shark D Weekend 21.00 Oak Island e il tesoro THC maledetto 21.45 Prima tv Shark D Weekend 22.35 Prima tv Shark D Weekend FL 22.55 Parla con lei D 23.25 Shark Weekend 23.30 I 7 misteri di NGC Gesù 23.30 Affari di famiglia THC

17.50 17.50 19.40 20.00 20.05 20.10 20.30 20.35 20.50 22.10 22.35

Henry Danger Regular Show Teen Titans Go! Alvinnn!!! E i Chipmunks Over the garden Wall I Simpson Spongebob I Simpson Spongebob Teen Titans Go! Teen Titans Go!

NCK CN CN NCK CN F NCK F NCK CN CN

Canale disponibile anche in alta definizione

F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon

12.05 12.25 13.05 13.45 14.10 14.40

16.25

18.20 18.30 19.00 19.25

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23.25 1.20 1.35

9.20 10.00 10.50 11.30 12.00 12.15

14.25 15.30

18.55 19.40 21.15

23.30 23.35

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Gli Inarrestabili. Condotto da Marco Berry I Viaggi del Cuore Dalla Cattedrale di Terracina (LT) S. Messa I Viaggi del Cuore TG4 - Meteo.it Life - Pillole Un bugiardo in paradiso (Commedia, 1998) con Paolo Villaggio, Flavio Insinna, Gabriele Cirilli. Regia di Enrico Oldoini. Donnavventura Collection Grandi magazzini (Commedia, 1986) con Enrico Montesano, Renato Pozzetto, Paolo Villaggio. Regia di Pipolo, Franco Castellano. TG4 - Meteo.it Tempesta d’amore Sette spose per sette fratelli (Musicale, 1954) con Jane Powell, Howard Keel, Jeff Richards. Regia di Stanley Donen. I bellissimi di R4 Un amore sotto l’albero (Drammatico, 2004) con Susan Sarandon, Penélope Cruz, Alan Arkin. Regia di Chazz Palminteri. TG4 Night News Stanno tutti bene (Drammatico, 1990) con Marcello Mastroianni. Regia di Giuseppe Tornatore.

12.45 13.30 14.00 14.20

16.15

18.00

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CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE

SATELLITI

LEGENDA

10.25

Mr. Bean Le 1001 favole di Bugs Bunny (Animaz., 1982) Regia di D. Detiege, A. Davis, B. Perez. I Rubacchiotti (Fantastico, 1997) con John Goodman. Regia di Peter Hewitt. Cotto e mangiato - Il menù del giorno Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset Prima tv Dragon Ball Super I Simpson Dennis la minaccia a Natale (Commedia, 2007) con Maxwell Perry Cotton. Regia di Ron Oliver. Christmas in Wonderland (Commedia, 2007) con Matthew Knight. Regia di J. Orr. Tom & Jerry Studio Aperto Meteo.it Una storia speciale Elf (Commedia, 2003) con Will Ferrell, James Caan, Bob Newhart. Regia di Jon Favreau. Il ciclone (Commedia, 1996) con Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Paolo Hendel. Regia di Leonardo Pieraccioni. Secret Millionaire Studio Aperto - La Giornata Le avventure del Barone di Münchausen (Avventura, 1989)

NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD

SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel

Sfera Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (Commedia, 1963) con Peter Falk, Sid Caesar, Dick Shawn. Regia di Stanley Kramer. Gustibus. Condotto da Roberta De Matthaeis TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Il mondo nelle mie braccia (Avventura, 1952) con Gregory Peck, Ann Blyth, Anthony Quinn. Regia di Raoul Walsh. Joséphine, ange gardien “Una famiglia per Natale” con Mimie Mathy Joséphine, ange gardien “Non vi dimenticherò mai” con Mimie Mathy TG La7 Un anno di Crozza “Seconda puntata”. Condotto da Maurizio Crozza Cocoon - L’energia dell’Universo (Fantastico, 1985) con Don Ameche, Hume Cronyn, Wilford Brimley. Regia di Ron Howard. I gemelli (Commedia, 1988) con Danny DeVito, Arnold Schwarzenegger, Chloe Webbe. Regia di Ivan Reitman. Moonlighting “Prossima fermata omicidio”

CLASS TV

Rai 4

Rai 5

21.05 La fontana dell’amore (Sentimentale, 2010) con Kristen Bell. Regia di Mark Steven Johnson. 22.35 Se mi lasci ti cancello (Drammatico, 2004) con Jim Carrey. Regia di Michel Gondry.

21.15 Concerto Bringuier e Wang a Santa Cecilia “In scaletta musiche di Kodály, Ravel e Stravinskij” 22.45 Danza Abbondanza Bertoni Rovereto Terza generazione

(Canale 507 di Sky)

Rai Storia

Cielo

(Canale 221 di Sky)

21.05 Binario Cinema Cabaret (Musicale, 1972) con Liza Minnelli, Michael York, Helmut Griem. Regia di Bob Fosse. 23.10 Il tempo e la Storia

20.30 NBA 2016/2017 Cleveland - Golden State (Diretta) 22.55 Big Like Me

Rai Movie 21.20 La storia fantastica (Fantastico, 1987) con Robin Wright Penn. Regia di Rob Reiner. 23.05 To the Wonder (Dram., 2012) con Ben Affleck. Regia di Terrence Malick.

Iris 21.00 Psycho (Giallo, 1960) con Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles. Regia di Alfred Hitchcock. 23.10 Gli uccelli (Thriller, 1963) con Jessica Tandy, Rod Taylor, Suzanne Pleshette. Regia di Alfred Hitchcock.

29

Class Cnbc

15.05 TV Moda. Condotto da Jo Squillo 16.05 Ride&Drive 19.30 Top Lot 20.00 Design&Living

Class Horse 15.35 FEI World Cup Vaulting 2016: Salisburgo 17.40 Special Class: Master d’Italia 2016 19.00 Highlights FEI World Cup Jumping 2016/2017: Stuttgart

Class TV Moda (Canale 180 di Sky)

18.15 Full Fashion Designer - Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer

CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi

Action

Premium Stories

20.25 Hart of Dixie “Una gara per l’amore” 21.15 The Big Bang Theory “La peculiarità del numero 43” “L’escalation del posto auto” 22.05 Hot & Bothered 23.00 Due uomini e mezzo “Pugno di ferro in guanto di velluto”

20.20 The Last Ship “Verso la salvezza” con Eric Dane 21.15 Prima tv The Last Ship “Di nuovo in mare” “Sole nascente” con Eric Dane 22.50 Constantine “Salvare gli innocenti - prima parte” con Matt Ryan 23.40 Lucifer “E tu dottoressa?” con Tom Ellis

20.15 One Tree Hill “I diavoli sono qui” 21.15 Royal Pains “Viaggio a Hong Kong” “Mal d’Africa” con Mark Feuerstein 22.55 Chicago Med “L’eredità” “La commissione” 0.40 The Night Shift “Tempesta in arrivo”

Premium Cinema

Studio Universal

Premium Sport

21.15 Noi e la Giulia (Commedia, 2015) con Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola. Regia di Edoardo Leo. 23.25 Il grande Match (Commedia, 2013) con Sylvester Stallone, Robert De Niro, Jon Bernthal. Regia di Peter Segal.

21.15 Il matrimonio del mio migliore amico (Commedia, 1997) con Julia Roberts, Dermot Mulroney. Regia di P.J. Hogan. 23.05 A.I. Intelligenza Artificiale (Fantascienza, 2001) con Haley Joel Osment, Jude Law, Frances O’Connor. Regia di Steven Spielberg.

18.00 18.30 19.00 19.30 20.00 21.00 21.15 21.45 22.45 23.15

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Serie B, oggi la 20esima giornata

Sky Sport, Federico Ferri nuovo direttore

Schwazer, a gennaio test sulle urine

La 20esima giornata di Serie B. Alle 12.30 Pisa-Spezia, alle 15 AscoliBari,Avellino-Salernitana, Brescia-Pro Vercelli, Carpi-Verona, Cesena-Trapani, Entella-Novara, Frosinone-Benevento, Perugia-Latina, Spal-Ternana,Vicenza-Cittadella. In classifica, primo il Verona con 37 punti, poi il Frosinone a 35. Ultimo il Trapani con 12.

Federico Ferri è il nuovo direttore responsabile di Sky Sport. Il 39enne giornalista torinese succede a Massimo Corcione. A partire dal 1˚ gennaio Ferri, attuale vicedirettore responsabile eventi calcio, dirigerà dunque Sky Sport a diretto riporto di Jacques Raynaud, Executive Vice President Sky Sport Channels & Sky Media.

L’atteso test del Dna sulle urine di Alex Schwazer (che il marciatore sospetta siano state contaminate) potrebbe svolgersi in Italia a gennaio, vale a dire oltre un anno dopo il controllo dell’1 gennaio scorso che ha portato alla sua seconda e discussa squalifica per doping con conseguente esclusione dalle Olimpiadi di Rio .

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Ilpallone diLuciano

Una lezione al Max ::: LUCIANO MOGGI ■■■ È Natale e il regalo più bello lo scartano i tifosi del Milan, che trovano la Supercoppa italiana sotto l’albero. Andata in vantaggio, la Juve si è poi abbassata, il centrocampo ha pensato più a difendere che a costruire, gli attaccanti non sono stati riforniti mentre gli esterni milanisti, Bonaventura e Suso, hanno avuto più campo mettendo in difficoltà i difensori avversari fino al pari di Bonaventura. Ci sono voluti i rigori, che hanno esaltato i rossoneri. Una partita bellissima agonisticamente e con tanti gesti tecnici, non si è notata la superiorità della Juve come previsto, anzi, la Signora ci ha dato l’impressione di essere più adatta alle corse a tappe anziché ad una “Milano-Sanremo”. È Natale, dicevamo. Papa Francesco ha ammonito in tv: «Sia un Natale cristiano», per dire che bisogna essere più buoni con se stessi e con gli altri. Quindi non più camion che vanno sulla gente, non più Torri Gemelle, non più le stragi di Parigi, non più gente che sparla dei propri simili, anche se sono in tanti a suggerire “non più la Juve” perché ammazza il campionato.Se fossero seguitigliinsegnamenti che ci sono stati dati fin dal Battesimo, la terra sarebbe un mondo di pace, fratelli con fratelli, mano nella mano come quando si recita il Padre Nostro. Così, il segno di pace avrebbe significato. Detto ciò, non vogliamo pensare che non esistano quelliche rispettano i comandamenti anche se non sono i più;la maggior parte disattende infatti ciò che Nostro signore ci ha insegnato. Si leggono continuamente fatti di cronaca che fanno inorridire, l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia, l’Inter che non riesce ad essere competitiva e lo imputa alla potenza economica e mediatica della Juve, il Milan che raggiunge Doha

con ritardo per un guasto all’aereo. Se non avesse vinto la Supercoppa avrebbe probabilmente imputato il ko ai piloti “amici” della Juve. Ce ne sono insomma per tutti.Come il ctdella Nazionale Ventura, che dichiara «il gol di Muntari avrebbe cambiato la storia del calcio» oppure incolpa la Gea se non ha allenato grandi squadre. Va detto che Giampiero, brava persona, si sta cimentando in ambienti che non era abituato a frequentare e quindi è intuibile il disagio che ne può derivare, oltretutto essendo lì non per meriti propri ma per rinuncia all’incarico di alcuni e per l’amicizia con un prescritto di Calciopoli che, attualmente, dirige la Salernitana di Lotito. Forse per questo fa dichiarazioni che non dovrebbe, anche perché nessuno gli ha insegnato che il ct si deve tenere fuori dalle mischie. Ultimamente poi, Abodi, il presidente della Lega B,azzarda un giudizio su Lucchesi in merito alla situazione del Pisa definendolo persona brava e di parola, senza sapere che nel periodo in cui il medesimo dirigeva la Fiorentina, oltre ad aver spaccato un piatto sul tavolo di un arbitro, era in continua comunicazione e amicizia con il designatore arbitrale Paolo Bergamo (lo dicono le tante intercettazioni) che oggilavora per ilpresidente dell’Entella Calcio. E, per finire, le dichiarazioni di Berlusconi: «Per poter battere la Juve dovrebbero essere cacciati tutti gli arbitri italiani, giudici compresi», dimentico evidentemente di quanto ilsuo addetto agliarbitri Meani fosse amico di Collina, Puglisi, Copelli etc. Una battuta? Più facile una dichiarazione mirata in previsione della Supercoppa dove ad arbitrare è stato l’italiano Damato. E, nonostante Damato, il Milan ha trionfato. Auguri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Milan si aggiudica la Supercoppa italiana a Doha

11 metridelDiavolo Chiellini sblocca per la Juve, Bonaventura fa 1-1, ai rigori errore di Dybala È il 29˚trofeo dell’era Berlusconi. Montella vince la sfida tattica con Allegri ::: TOMMASO LORENZINI ■■■ Il Milan torna a casa con

un regalo che Silvio Berlusconi domani metterà come centrotavola per il pranzo di Natale.Ci vogliono i rigoriper stabilire il vincitore della Supercoppa italiana (nel 2003 fece festa la Juve, a Manchester in Champions fu gioia per il Diavolo), ci vuole un Milan giovane e molto italiano per regalare a Silvio il 29˚ trofeo battendo la Juve dominatrice e da tuttiindicata favorita: e con ilritrovato gusto del successo (che mancava dalla Supercoppa 2012: con questa sono 7) siamo sicuri che l’era Berlusconi si chiuda davvero? A uscire a capo chino dal deserto del Qatar è una Juve a due facce, spumeggiante e poi sfiatata, quando, incapace di chiudere la pratica, si è trovata a fare i conti con quel gioco a corrente alternata che diverse volte fuori dall’Italia l’ha messa in difficoltà e che già l’aveva condannata al ko del Meazza di ottobre in casa rossonera. Eppure,l’inizio delmatch sembra un film già visto, 16 minuti dove la Juve mette tende e cammelli nella trequarti rossonera;solo Donnarumma sventa l’assalto. Ma nulla può il 17enne al 18’, sulla zampata di

JUVE-MILAN

4-5 D.T.S. (1-1)

RETI: 18’ pt Chiellini, 38’ st Bonaventura. JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro (32’ st Evra); Khedira, Marchisio, Sturaro (33’ st Lemina); Pjanic (22’ st Dybala); Mandzukic, Higuain. All. Allegri. MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate (13’ pts Antonelli), Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Locatelli (29’ st Pasalic), Bertolacci; Suso, Bacca (13’ pts Lapadula), Bonaventura. All. Montella. ARBITRO: Damato. NOTA: amm. Lichtsteiner, Romagnoli, Kucka, De Sciglio, Higuain. RIGORI: Marchisio gol; Lapadula sbaglia; Mandzukic sbaglia; Bonaventura gol; Higuain gol; Kucka gol; Khedira gol; Suso gol; Dybala sbaglia; Pasalic gol.

Chiellini su corner. In tribuna d’onore gli emiri hanno sistemato poltronissime da dove Galliani osserva accigliato. Eppure,Montella non si scompone e neanche i suoi, che anzi, complice l’uscita per infortunio diAlex Sandro alla mezz’o-

ra, entrano in partita. Fino a quelmomento, ilDiavolo è sovrastato fisicamente e schiacciato dalla pressione. La Juve suona a memoria, il Milan improvvisa, e non è un caso che l’1-1, come la neve nel deserto, arrivi da una zuccata di Bo-

GLI ALLENATORI

Il rossonero: «Ora crediamo in noi stessi» Il bianconero: «Fossimo stati più lucidi...» È un Vincenzo Montella eurforico dopo la vittoria della Supercoppa: «Sono felice soprattutto per i ragazzi, ora possiamo credere ancora di più nei nostri mezzi. E sono contento anche per il presidente Berlusconi». «Abbiamo giocato alla pari con la Juve», gli fa eco un incredulo Donnarumma, mentre Allegri incassa il ko: «Abbiamo giocato molto bene la prima mezzora. Poi ci siamo abbassati e ci siamo affidati troppo agli episodi. È mancata lucidità».

naventura (settimo gol subito di testa su 17 subiti dai bianconeri), imbeccato da Suso. È la melodia capace di svegliare i compagni che progressivamente prendono campo e coraggio, stringono le fila togliendo lo spazio alle folate bianconere e ai fraseggi. È la falsariga su cui si snoda tutta la ripresa, Allegri non ha l’alternativa del lancio illuminante di Bonucci, rinuncia (sbagliando?) a Cuadrado e deve pure sostituire il mastino Sturaro, ko. E allora, dopo il grande spavento della traversa colpita da Romagnoli, l’unica mossa per scuotere la Signora è togliere Pjanic (32 milioni spesi: bene o male ancora non l’abbiamo capito) e buttare dentro Dybala. Che, senza particolari numeri, almeno si rende pericoloso e costringe anche Montella a togliere Locatelli e spostare in quella zona Kucka. Ma niente si sblocca. Si va ai supplementari, dove fanno rumore due enormi sprechi, di Bacca e di Dybala a 5 minuti dalla fine. La sentenza arriva dunque dal dischetto: decidono la manona di Donnarumma (sempre più simbolo di questa nuova generazione) su Dybale e il gol di Pasalic: la Joya, stavolta, è tutta rossonera. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SPORT

__Sabato 24 dicembre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @

Solidarietà Totti, la maglia del derby per Amatrice

SUCCESSO N˚ 7: SIGNORA RAGGIUNTA Rossoneri in festa sul palco di Doha. Nel riquadro il rigore decisivo calciato da Pasalic. Il Milan raggiunge la Juve a quota 7 Supercoppe italiane vinte. Questo l’albo d’oro recente: 2000 Lazio, 2001 Roma, 2002 Juve, 2003 Juve, 2004 Milan, 2005 Inter, 2006 Inter, 2007 Roma, 2008 Inter, 2009 Lazio, 2010 Inter, 2011 Milan, 2012 Juve, 2013 Juve, 2014 Napoli, 2015 Juve, 2016 Milan [LaP]

■■■ Francesco Totti mette all’asta la maglia del derby per raccogliere fondi da destinare ai terremotati di Amatrice. Lo ha annunciato il Capitano della Roma sul suo profilo Twitter: sulla piattaforma CharityStars sarà possibile rilanciare le offerte per aggiudicarsi la maglia dell’uomo simbolo della Roma.

CharityStars è la piattaforma specializzata nel proporre all’incanto memorabilia iconicied incontri con personaggi famosi. Il ricavato dalla vendita della maglia autografata dal numero 10 andrà all’associazione di Capricchia, frazione di Amatrice. Il termine dell’asta è il 20 gennaio.

Per aggiudicarsi la maglia speciale rossa home dell’AS Roma, indossata in panchina dallo storico capitano giallorosso Francesco Totti in occasione del derby capitolino, bisognerà offrire parecchio: dopo pochissime ore dal lancio dell’asta la maglia ‘vale’ già 5mila euro dopo appena 4 offerte. una 10 xl a maniche corte autografata nel numero

BENEDETTA AUSTERITY Pellegri, storia del «nuovo Messi» Esordio in A a 15 anni in una stagione ricca di talenti. Ma il record è di uno sconosciuto ::: CLAUDIO SAVELLI ■■■ I grammi di qualità nel

Pagelle Juve

Pagelle Milan

Pjanic-Higuain, Donnarumma che delusione è una garanzia Sturaro a mille Bacca dorme JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon 6: sorpreso dal colpo di testa dell’1-1, presente su Bacca nel finale. Lichtsteiner 5.5: in costante ritardo su Bonaventura, lo perde (in collaborazione con i centrali) sull’1-1. Graziato dall’arbitro: meritava il secondo giallo per una gomitata al milanista. Rugani 5.5: non legge il taglio di Bonaventura dal quale arriva l’1-1, poi perde Bacca ma lo salva Buffon. Chiellini 6.5: bene il gol da puntero, alla lunga non argina Bacca e sbanda un po’. Ma che salvataggio nei supplementari. Alex Sandro 6.5: tunnel di suola a Suso: un caffè nel deserto. Non è un caso se esce lui e il Milan prende campo e fiducia (dal 32’ st Evra 5: entra a freddo e non trova le contromisure a Suso né gli automatismi con i reparti). Khedira 6: primo tempo anonimo, secondo fatto di alte giocate e pericoli vari. Marchisio 6: regista forse suo malgrado: per carità, è preziosissimo, però non eccelle. E se fosse questo il ruolo del prossimo colpo dimercato della Juve? Sturaro 6.5: un’ora a mille, crea grattacapi continui ad Abate. Esce per infortunio (dal 33’ st Lemina 5). Pjanic 5: trequartista per accendere la luce, più che una stella cometa sembra una torcia tascabile. Attendiamo ancora una vera partita da campione (22’ st Dybala 5: non ribalta il match e lo decide suo malgrado, ma è dura immaginarlo in staffetta con il bosniaco). Mandzukic 5.5: il tuttofare stavolta ha finito i jolly. Higuain 5: il killer era in vacanza...

MILAN (4-3-3) Donnarumma 7: qualche rischio con la palla fra i piedi e qualche tentennamento quando c’è da lasciare i pali. Di ghiaccio ai rigori. Abate 6.5: il più titolato nel campo rossonero si ritrova un pessimo primo tempo contro l’arrembante Sturaro (dal 13’ pts Antonelli sv). Paletta 7: sportellate con tutti.Nonostante i primi venti minuti di assedio non capitola. Toglie miracolosamente una palla-gol a Sturaro. Romagnoli 7: con il saggio Paletta di spalla è solido e non regala nulla a Higuain. Anzi, è in credito con la fortuna per una traversa clamorosa su corner a Buffon battuto. De Sciglio 6.5: il suo compito è non scoprire la fascia sinistra e garantire copertura aljolly Bonaventura. Kucka 6.5: lavoro oscuro; a volte rimane smarrito nella ragnatela bianconera, altre dà gran battaglia a Sturaro. Locatelli 6.5: Pjanic che trotterella gli fa da comodo riferimento, manco fosse un regalo di Natale anticipato (dal 29’ st Pasalic 6.5: rigore-vittoria). Bertolacci 5.5: rientrato da tre partite, è il meno appariscente delcentrocampo rossonero. Suso 6.5: è il sinistro liftato la sua vera arma:riuscisse a innescarlo con più costanza sarebbe un fenomeno. Bacca 5: sempre quell’attimo che gli sfugge. Spreca un gol già fatto nei supplementari (dal 13’ pts Lapadula 5). Bonaventura 6.5: Lichtsteiner lo soffre da matti, lui ha facoltà di allargare il proprio raggio d’azione e spesso le sue intuizioni fanno sovrannumero e la differenza. LOTO © RIPRODUZIONE RISERVATA

calcio italiano sono sempre più firmati dai giovani talenti a cui la Serie A finalmente si aggrappa. Il campionato accoglie un calcio nuovo, spensierato e puro, paradossalmente grazie all’austerity, che ha obbligato i club ad un ritorno all’artigianato dei settori giovanili e degli allenatori. Capita così che la Fiorentina venga trascinata da Federico Bernardeschi, un talento evaso dall’incompiutezza anche grazie al lavoro di Sousa. Uno spiraglio per i successivi giovani come l’altro Federico, Chiesa, 19 anni di precocità che lo rendono pronto, come d’altronde lo fu il padre. Il contraltare in FiorentinaNapoliè stato Insigne. Napoletano a Napoli, autore del primo gol, un capolavoro di coraggio che ha stimolato i sopracitati avversari. Ecco l’Italia nuova che si riprende il suo campionato, che rivendica il diritto all’essere profeti in patria. Intanto Belotti (23 anni) a Torino segnava il suo 13˚ gol in campionato, un ulteriore passo verso l’elezione a centravanti di riferimento per la Nazionale del futuro. Come lo sono Romagnoli (21), Rugani (22) e Caldara (22) nel ruolo di centrale difensivo. Di più: dietro la generazione di giovani di oggi c'è già quella didomani, rappresentata da Donnarumma e Locatelli (rispettivamente classe ’99 e ’98) e rinforzata da Kean (primo 2000 in A) e Pietro Pellegri. Classe 2001, Pellegri è entrato all’88’ di Torino-Genoa, eguagliando il record di precocità in A di Amedeo Amadei, che esordì a 15 anni e 280 giorni in

I «PRECOCI» DELLA SERIE A Per Pietro Pellegri esordio in A a 15 anni e 280 giorni. A destra in senso orario: Paolo Pupita (15 anni e 134 giorni), Amedeo Amadei (15 anni e 280 giorni) e Gianni Rivera (15 anni e 289 giorni)

un Roma-Fiorentina del 1937. Un non-record, in realtà, essendo Paolo Pupita il più giovane debuttante del massimo campionato italiano, lanciato a 15 anni e 134 giorni da Lippi in un Bologna-Cesena del 28 gennaio 1989. Pupita giocò solo quei 5’ in A, cosa che il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, non augura a Pellegri, da lui considerato «il prossimo Messi».Non lo sarà nelle caratteristiche - Pietro è una punta fisica, strutturata, 1.88 di altezza - ma ne ricalca già le orme: Pellegri sta scalando le Under Nazionali, dalla 15 alla 17, mentre brucia le tappe al Genoa, visto che sarebbe un «allievo» ma gioca stabilmente in Primavera da 2 anni. Lì dove papà Marco lo protegge come team manager e direttore dello studentato dove i giovani rossoblù alloggiano. Su di lui sono accesi i riflettori delle grandi d’Italia, ma anche dei 2 club di Manchester, che l’hanno osservato da vicino tre anni fa nella Nike Cup, dove Pellegri con i giovanissimi del Genoa segnò un quindicina di gol. Ma Pellegri, nato a Pegli dove ha sede il centro sportivo del Grifone, giura di voler crescere «a casa sua». Ecco l’abbraccio reciproco tra il calcio italiano e i suoi giovani. Ed ecco tecnici come Juric,ora più consapevoli che accettandone le imperfezioni il talento si manifesta prima del previsto.E cosìfacendo, il«previsto» viene anticipato, i calciatori italiani iniziano a essere pronti prima e forti prima, e quindi anche le squadre si svecchiano. E così la Nazionale.Allora forse è davvero iniziato, quasi per caso, un meraviglioso circolo virtuoso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fantasista brasiliano passa ai cinesi dello Shanghai Sipg: a lui 100 milioni, 60 al Chelsea

Premio Oscar alla bella vita: 46 euro al minuto per 4 anni ::: DANIELE DELL’ORCO ■■■ Per ogni minuto che passerà all’ombra della Grande Muraglia, Oscar (25 anni), il trequartista brasiliano del Chelsea e della Seleçao, guadagnerà 46 euro. Dopo le vocidelle scorse settimane,infatti, è arrivata l’ufficialità del suo passaggio allo Shanghai Sipg, la squadra allenata da André Villas-Boas. I blues incassano 60 milioni di euro (che Conte vorrebbe reinvestire per portare a Londra Rudiger e Nainggolan). Oscar si unirà alla squadra cinese a gennaio e con i suoi 25 milioni l’anno di stipendio diventa il secondo cal-

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ciatore più pagato al mondo, dietro a Tevez (32) che dopo un anno e mezzo dal suo ritorno al Boca sta per approdare ai «cugini» dello Shanghai Shenhua, che gli hanno riservato un «settimanale» da 735mila euro: 76 milioni in due anni. E dall’estremo oriente le sorprese non sembrano essere finite. La Premier League resta il campionato più nel mirino: il Guangzhou Evergrande vorrebbe Terry (8 milioni l’anno di ingaggio l’offerta per il 36enne), l’Hebei Fortune di Gervinho e Lavezzi, offrirebbe a Sanchez (28) mezzo milione a settimana, mentre il Guangzhou di Felipe Scolari ha messo gli occhi

sul 29enne Fabregas (offerta da 48 milioni al Chelsea). Anche a Ozil (28) e Ibrahimovic (35) sarebbero state recapitate offerte monstre (60 milioni l’anno per lo svedese da un club top secret). La Serie A, da par suo, dovrà respingere altri assalti: Hamsik (29) ha già detto no alle sirene cinesi, Manzdukic (30) deve «difendersi» dal Beijing Guoan che vuole offrire 35 milioni alla Juve, mentre il Tianjin Quanjian, club da poco approdato nella massima serie e il cui allenatore è Fabio Cannavaro, ha messo nel suo mirino Nikola Kalinic (28). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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BUFERA PER UN BARACCHINO

La castagna calda di Pavia che fa infuriare la sinistra Servizio a pagina 34

«PIÙ CONDIVISIONE»

I NUMERI DI IERI ::: 34 Borseggi ::: 24 Scippi ::: 12 Rapine ::: 29 Truffe

::: 15 Furti in appartamenti e negozi ::: 27 Furti di autovetture ::: 45 Furti a bordo di autovetture ::: 4 Arresti

Approvato il bilancio Scala La Regione si astiene Servizio a pagina 34

Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: milanocronaca@liberoquotidiano.it. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640

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Ilcommento

Lacattivalezione delPdchelanciamonete control’avversario ::: FABIO RUBINI ■■■ È stato un fine d’anno ad alta tensione

quello che si è vissuto al Pirellone. Tra spintoni, risse sfiorate e insulti al limite della querela. Nessuno, però, si sarebbe mai immaginato di dover raccontare di un lancio di monetina all’interno dell’aula. Un fatto gravissimo al di la delle reali o presunte intenzioni. I fatti. Giovedì, ultima seduta del Consiglio prima della pausa natalizia. I punti all’ordine del giorno sono finiti, ma prima di sciogliere il consesso Mario Mantovani (Fi) e il gruppo della Lega chiedono che vengano discusse due mozioni “urgenti”. La minoranza non è d’accordo ed esce dall’aula mentre il Consiglio discute e approva i due documenti.A questo punto il presidente Cattaneo chiama la verifica finale della presenza, che serve per poter erogare il gettone di presenza ai consiglieri.In quel momento le opposizioni che avevano lasciato l’aula per protesta rientrano, accolte al grido di “get-to-ne, get-to-ne” scandito in segno di scherno dai gruppi di maggioranza. È a questo punto che parte la monetina che colpisce sul labbro il capogruppo della Lista Maroni Stefano Bruno Galli. A lanciarla è stato Enrico Brambilla, capogruppo del Pd, che raggiunto al telefono si giustifica spiegando che «non avevo intenzione di colpire nessuno. Il clima era teso, avevo in tasca 50 centesimi e li ho lanciati per aria. Ho colpito Galli e gli ho chiesto scusa». A Galli, però, non basta: «voglio pubbliche scuse, perché quanto successo è offensivo principalmente per l’istituzione che rappresentiamo». Sorvolando sulle falle della ricostruzione del capogruppo Pd (come ha fatto una monetina lanciata in alto percorrere per il lungo tutta l’aula e finire dritta sul labbro di un’altro consigliere?), non ciresta che un’amara considerazione:tra spray anticasta, cartelli ingiuriosi e cori da stadio, pensavamo di aver visto tutto nell’aula del Pirellone. Ma ci eravamo sbagliati, visto che siamo qui a commentare un gesto grave come il lancio di una monetina. Se Galli ufficializzerà la denuncia, il presidente Cattaneo valuterà il da farsi con l’ufficio di presidenza e potrebbe applicare una punizione esemplare, perché gesti come questo nell’aula del Pirellone non devono essere tollerata. Si vorrà mica che il parlamentino lombardo possa anche solo lontanamente essere paragonato a quello romano?

Sala: più vigili per pattugliare la città

Un quartiere di moschee abusive Basta, adesso chiudetele tutte Cinque solo in Centrale, dove è sbarcato iltunisino Amri. «Abbiamo paura, ilComune intervenga» COLLETTA PER IL PICCOLO LEONARDO

La lettera di Natale perduta

■■■ Il leghista Samuele Piscina, presidente del Municipio 2,ha messo in atto un censimento, chiedendo ai residenti di segnalare luoghi di culto non regolari. Quelli, per intenderci, che spuntano come funghi tra magazzini abbandonati e scantinati sotterranei. Bene, ieri anche a seguito di quanto accaduto a

Sesto, Piscina ha reso noto i primi risultati: in tutto sono statisegnalati 14 luoghidi culto abusivi di tutte le fedi. Di questi ben cinque sono moschee.La Lega ne chiede l’immediata chiusura. Il Comune spiega di aver segnalato queste situazioni a Questura e Tribunale. Servizio a pagina 35

La denuncia di De Corato (FdI)

Per far lavorare gli amici rom La giunta spende 1,6 milioni ■■■ Nel 2016 il Comune di Milano ha speso 1,6 milioni di euro (1.603.930 per l’esattezza) per «interventi di accompagnamento al lavoro a favore di rom, sinti e camminanti». E non è tutto. Perché è stata anche approvata una proroga fino al 30 giugno del 2017, e l’incremento dei fondi. «Dopo due anni di servizio è giusto che i milanesi sappiano i risultati di queste spese. Quanti nomadi sono stati seguiti nell’accompagnamento al lavoro? E quanti di questi hanno trovato un lavoro che proseguono regolarmente? Dove lavorano? Chi li ha assunti?», attacca Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia. MASSIMO SANVITO a pagina 34

Da rifare il progetto sulle paratie

Via le palizzate dal lago Como si riprende il panorama ::: MASSIMO DE ANGELIS

■■■ Aaa, Babbo Natale cerca il piccolo Leonardo. È stata smarrita tra i

boschi di Magenta una letterina destinata ai venti gelidi della Finlandia: l’ha scritta un bimbo, ma la busta non riporta l’indirizzo del mittente. A trovarla sono stati i ragazzi del Secret Base, un’associazione di softair, che ora vuol trovare quel bimbo per far avverare i suoi sogni. Servizio a pagina 37

■■■ Un regalo di Natale per i comaschi da parte di Roberto Maroni, che ha promesso alla cittadinanza la restituzione del suo lungolago. Il Governatore è arrivato ieri mattina in riva al Lario per la prima volta da quando il Pirellone ha deciso di prendersi la titolarità del cantiere delle paratie. La scelta della data non appare casuale, in quanto proprio pochi giorni fa la Regione ha dato il benservito all’impresa Sacaim estromettendola dall’appalto sul lungolago. Una decisione importante che segna (...) segue a pagina 39

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Il sindaco: vietati in Duomo ma nel resto della città perché no?

Archiviato Pisapia... forse tornano i botti di Capodanno ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ Potrebbe essere un Capodanno col botto

quello di Milano. E nel vero senso della parola. Ieri il nuovo sindaco della Madonnina, Giuseppe Sala, incontrando i giornalisti a Palazzo Marino, ha infatti espresso la sua “personale opinione” riguardo a petardi e fuochi d’artificio: «Conviene vietarli in piazza Duomo, anche perché c’è il concerto. Ma in generale non sono così favorevole a vietare i botti, non la vedo come una misura necessaria onestamente». Nulla ancora di ufficiale, intendiamoci. Dal Comune confermano che l’intenzione di Sala

c’è, ma la delibera ancora no. Come a dire: se ne parlerà nei prossimi giorni, probabilmente dopo Natale. E se il via libera bollato ancora non è sulla scrivania del sindaco, quel che è certo è che quest’anno la linea di piazza Scala appare più morbida. L’ex fascia tricolore Giuliano Pisapia, infatti, si era sempre schierato per un secco no verso gli amanti dei petardi di inizio anno. Nel 2015, tanto per dire, erano stati vietati tutti i razzi e tutti gli artifici pirotecnici nelle strade della città, a partire dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del primo gennaio. Tra una settimana lo scenario potrebbe essere diverso.

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CRONACA

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De Corato (Fdi): stop ai fondi a pioggia

Il Pirellone si astiene

Per far lavorare i rom spendiamo 1,6 milioni

Sì al bilancio Scala: l’asse Regione-Comune «contiene» Pereira

polari, dove le occupazioni sono all’ordine del giorno, e i palazzi e i parchi dove lo spaccio regna incontrastato. Ma non va dimenticato nemmeno l’accordo tra la giunta arancione di Pisapia e la prefettura dell’aprile del 2013 per trasformare in stanziali i nomadi presenti a Milano e «superare i campi irregolari». Per questo furono stanziati fondi per «percorsi di accompagnamento abitativo», da affidare all’associazione «Casa della carità» e alla Caritas per aiutare i nomadi a trovar casa e arredarla. «La sinistra parlava di sgomberi, ma la realtà dei fattiè che sistemava rom e sinti in Il campo nomadi di via Bonfadini [Fotogramma] case popolari. E non solo qui», riquando invece potrebbero servi- che vigilantes armati per evitare corda De Corato. Per il solo re per ben altri scopi. Proprio che gli occupanti dei campi si 2016 furono stanziati quasi cendue mesi fa, infatti, spuntò un’al- facciano male tra di loro pic- tocinquanta mila euro tra determina, «per la prosecu- chiandosi, o che sfascino tutto. (146.556), soldi stanziati dal Cozione dei servizi di vigilanza Chi paga? Il cittadimune anche per presso i Ces (Centri di emergen- no, ovvio, e anche assistere quanti veza sociale) di via Lombroso e via tanto. Dal 2012, danivano sgomberaBonfadini (affianco al quale nel- ta della stipulazioti in tutte le procele scorse settimane sono state ne del contratto, è dure di accesso altrovate decine di carcasse di au- stato sborsato qual’edilizia residento rubate) per garantire sicurez- si un milione di euziale pubblica: una za all’interno dei centri medesi- ro (945.687) per pagiungla, quella delmi e la tutela del patrimonio co- gare la vigilanza arle domande e delmunale presente, evitando inol- mata. Inutile dire le graduatorie per tre situazioni conflittuali tra gli che, visti i maggiori Riccardo De Corato[Fot.] le case popolari, in ospiti stessi, prevenendo risse e problemi della citcui spesso è difficialtre situazioni critiche».In prati- tà, forse questi fondi sarebbero lissimo districarsi anche per chi ca, oltre al servizio già previsto e stati più utili per presidiare altre in Italia è nato e cresciuto. svolto dalla Polizia Locale, an- zone a rischio, come le case poDunque,una pioggia di milioni per aiutare i rom a trovar casa, a garantire la sicurezza nei loLA DONNA LO AVEVA ANCHE PRESO A MARTELLATE ro campi, e ora anche per aiutarli a trovare lavoro. Senza, però, che nessuno sappia dire se effettivamente questi fondi siano serviti alla tanto sbandierata «pieNon ce l’ha fatta l'uomo di 82 anni che giovedì sera, a Milano, è na inclusione sociale». «I milastato brutalmente aggredito dalla moglie. Ricoverato in ospedale nesi hanno diritto a sapere coin condizioni gravi, è morto nella notte. Valter Maggi era seduto al me vengono spesi i loro soldi. tavolo della cucina, nel suo appartamento di in via Breno, quando Urgono risposte dall’amminila moglie, 75 anni, gli ha gettato addosso una bacinella colma di strazione comunale»,puntualizacido. Lui ha gridato, ma lei gli si è accanita contro prendendolo a za De Corato. martellate. Sembra che di recente soffrisse di squilibri psichici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La cifra investitain due anni.Ed è polemica:troppo pochiquelliche lavorano ::: MASSIMO SANVITO ■■■ Che la sinistra milanese avesse un occhio di riguardo nei confronti delle centinaia di rom e sinti che vivono nei vari campi nomadi sparsi per la città, era chiaro fin dall’insediamento nello scranno più alto di Palazzo Marino di Giuliano Pisapia. E i cittadini milanesi, ancora oggi, continuano a subirne le conseguenze. Infatti, se si legge una determina comunale pubblicata ieri si evince che dal primo ottobre 2014 al 30 settembre di quest’anno il Comune di Milano ha speso 1,6 milioni di euro (1.603.930 per l’esattezza) per «interventi di accompagnamento al lavoro a favore di rom, sinti e camminanti». Soldi che sono stati affidati all’A&I, onlus che «eroga ai lavoratori disoccupati o a rischio di disoccupazione servizi di informazione, orientamento e formazione, con lo scopo di favorire il primo inserimento o il reinserimento al lavoro». Ma non è tutto. Perché è stata anche approvata una proroga fino al 30 giugno del 2017, e l’incremento dei fondi. Proroga che,come per tutte quelle precedenti,è stata stipulata dal Comune con procedura negoziata, senza nessun bando. «Dopo due anni di servizio è giusto che i milanesi sappiano i risultati di queste spese. Quantinomadi sono stati seguiti nell’accompagnamento al lavoro? E quanti di questi hanno trovato un lavoro che proseguono regolarmente? Dove lavorano? Chi li ha assunti?», attacca Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia. Domande, però, destinate a rimanere tali «perché non c’è una delibera che dia un rendiconto del progetto». E non è la prima volta che si ha la sensazione che i soldi dei cittadini milanesi vengano sprecati in progetti atti a favorire l’inclusione sociale dei nomadi,

::: GIUSEPPE SPATOLA ■■■ Il doppio senso era tutto in

Morto l’83enne ferito con l’acido dalla moglie

Il baracchino censurato a Pavia

Cl.Osm.

naio, già vice sindaco di Pavia. centinaio, infatti, ha puntato il dito sull' intervento del comune verso il commerciante e la batanti Dem che hanno carella ritenuta non mosso la giunta per «politicamente corretcancellare quella che ta». «Una volta pensaè stata anche definita vamo ai problemi dei come una «provocacommercianti - ha rizione gratuita». «Io lo marcato centinaio spirito natalizio verso ora la Giunta pensa ad il castagnaro di piazza altro». Tutto mentre il Vittoria a Pavia procastagnaro di Pavia si è prio non lo provo - ha celermente adeguato scritto l’ex assessore ai “consigli” dell’ammiprovinciale Dem Emanistrazione e, pur di nuela Marchiafava -. mantenere per le feste Che ne venda pochis- Il banchetto dopo la censura delle donne del Pd ilposto in piazza, ha cosime di castagne, sanperto lo slogan conteta polenta. Poi, se magari l’ammini- rato in poche ore. Intanto la “casta- stato per la felicità delle donne strazione comunale gli facesse pre- gna bollente” potrebbe presto arri- Dem che si erano dette pronte a sente la totale inopportunità di un vare a Roma fino in Parlamento manifestare per «garantire i diritti marketing volgare e sessista...». E per voce del capogruppo al Senato delle donne». così è stato,con il castagnaro censu- della Lega Nord, Gianmarco Centi© RIPRODUZIONE RISERVATA

«La castagna calda» che fa infuriare la sinistra

quella “castagna calda” che troneggiava davanti al banchetto mobile piazzato per le feste nel cuore di piazza della Vittoria,a due passi dall'università e dal Duomo. «Ve la do... sempre calda... la castagna». Un gioco di parole, nulla di più, che però non è piaciuto all’amministrazione comunale di Pavia retta da una Il banchetto delle castagne con la scritta giunta piddina. Così, con l’indignazione delle femmini- to per colpa delle voci critiche arriste che è corsa presto sul web, lo vare da Facebook direttamente neslogan del castagnaro di Pavia è sta- gli uffici del sindaco Massimo Deto censurato e fatto coprire per non paoli. Lo slogan, forse sguaiato, è sollevare ulteriori polemiche. Tut- stato definito “sessista” dalle mili-

■■■ Sostiene Pereira che alla Scala ci sarà più condivisione, e il cda del primo teatro lirico milanese approva il bilancio preventivo per il 2017. Con l’astensione di Regione Lombardia. È successo ieri mattina, al termine di una riunione fiume (due ore) dei vertici di Largo Ghiringhelli: l’ok è arrivato, la stagione è salva e tutti, anche i loggionisti affezionati, possono tirare un respiro di sollievo. Già, perché solo lunedì scorso il balletto sulle carte di previsione per l’anno che verrà era ancora in piena corsa: con il sindaco meneghino autosospeso,il Pirellone aveva bocciato il piano. Che tra la Rosa Camuna e il sovrintendente scaligero Alexander Pereira non scorra buon sangue, d’altronde, è cosa risaputa: neanche cinque giorni fa la rappresentate di Palazzo Pirelli Viviana Beccalossi lo aveva di nuovo accusato di «non tener conto delle richieste dei consiglieri d’amministrazione di avere più voce in capitolo». Risultato: provvedimento bocciato. A mettere tutti d'accordo, questa volta, è stato invece il sindaco Giuseppe Sala che, tra l’altro, è anche presidente della Fondazione in questione. Ha chiesto lui a via Filzi di astenersi, giustificandosi che «a inizio settimana non ero presente all’assemblea dei soci». Altrimenti, vien da pensare, lo avrebbe fatto prima. Tant’è: il Pirellone gli ha dato retta e il pericolo al momento pare scampato: «A gennaio continueremo la discussione sul biennio 2018-2019», chiosa il primo cittadino milanese, «che presenta una complessità maggiore». Così, a differenza di pochi giorni fa, per il Piermanrini una mano tesa arriva anche da Regione Lombardia che parla di «clima positivo» e dimostra di apprezzare l’apertura garantita da Sala. «Dopo una lunga e approfondita discussione sono state chiarite alcune questioni», fa sapere dalla sua pagina Facebook l’assessore regionale alla Cultura, Cristina Cappellini, presente al meeting di ieri: «In particolare si è trattata la necessità di un nuovo corso che preveda più condivisione nelle scelte strategiche e che tenga conto delle criticità espresse in più occasioni dallo stesso cda».Tradotto: serve collaborazione, ma non saremo noi a mettere i bastoni tra le ruote della Scala. «Vista la disponibilità manifestata in particolare dal presidente Sala», conclude Cappellini, «a svolgere approfondimenti e le riflessioni chiesti dalla Regione, abbiamo deciso di esprimere un voto di astensione, auspicando che alle buone intenzioni seguano fatti concreti, per il bene del teatro e di chi si impegna a garantire quell’eccellenza che esprime nel mondo». Il sipario, insomma, si può alzare.


CRONACA

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Alla Stazione è arrivato il terrorista Anis Amri

Zona Centrale, il record delle moschee abusive Cinque in pochi chilometri. Il quartiere: dopo i fatti di Sesto vanno chiuse. Il Comune: compete alla magistratura ::: FABIO RUBINI ■■■ Le ricostruzioni degliinquirenti collocano Anis Amri, l’attentatore di Berlino, in zona Stazione Centrale attorno all’una della notte di giovedì. Da lì, poi, si sposterà fino a giungere a Sesto San Giovanni, dove troverà la morte. La Stazione Centrale è all’interno del Municipio 2, che confina proprio con il Comune di Sesto San Giovanni e da anni in quella zona la rete di microcriminalità è al centro di polemiche e inchieste: da via Padova a viale Monza, l’immigrazione buonista delle giunte di sinistra ha creato dei veri e propri ghetti impenetrabili anche per le forze dell’ordine. Anche per questo il presidente delMunicipio 2, il leghista Samuele Piscina, ha messo in atto una sorta di censimento, chiedendo ai residenti di segnalare luoghidiculto non regolari. Quelli, per intenderci, che spuntano come funghi tra magazzini abbandonati e scantinati sotterranei. Bene, ieri anche a seguito di quanto accaduto a Sesto, Piscina ha reso noto i primi risultati del censimento.In tutto sono stati segnalati 14 luoghi di culto abusivi di tutte le fedi. Di questi ben cinque sono moschee. Alcune sono già note alle cronache, come quella di via Cavalcanti, la più grande della zona, dove al venerdì si riuniscono anche duecento, trecento persone, in luoghi sotterranei, privi di vie di fuga e dei più elementari sistemi di sicurezza. O come quella di via Carissimi, dove è difficilissimo entrare perché la moschea è gestita da una comunità particolarmente chiusa. Altre, invece, sono di recente costruzione, come quella di via San Mamete, spuntata poco tempo fa e subito oggetto di proteste da parte dei residenti. La richiesta di Piscina e del suo assessore alla sicurezza Max Bastoni è semplice: «chiuderle» dopo aver «effettuato i dovuticontrolliurbanistici e sulla sicurezza, verificando anche la provenienza dei finanziamenti di queste attività e controllando chipredica non in italiano». I due, poi, chiedono anche che tutti questi controlli «vengano effettuati celermente, in modo da chiuderle il prima possibile. Nel rispetto delle regole e ponendo fine alla disparità di trattamento che vede chiudere due occhi per le irregolarità commesse dagli extracomunitari». L’elenco dei luoghi di culto abusivi ieri è stato spedito al sindaco di Milano Beppe Sala, al questore Antonio de Iesu, agli assessori regionali Simona Bordonali (Sicurezza) e Viviana Beccalossi (Urbanistica e Territorio) e all’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Carmela Rozza. Proprio la Rozza prova a fa-

::: LA SCHEDA IL CENSIMENTO Il presidente del Municipio 2, il leghista Samuele Piscina, ha indetto un censimento per identificare tutti i luoghi di culto non autorizzati presenti sul territorio I RISULTATI Ad oggi sono state 14 le segnalazioni verificate. Cinque di queste riguardano moschee. Poi ci sono tre chiese evangeliche, una chiesa cristiana copta, una chiesa evangelica cinese, una chiesa unita pentecostale internazionale, una chiesa evangelica delle assemblee di Dio in Italia e la missione evangelica Maranata d’Italia

re il punto della situazione: «Gli sgomberi e le chiusure delle moschee non sono di competenza del Comune e Piscina lo sa bene - spiega l’assessore del Pd -. Noi in questi mesi abbiamo fatto una serie di controlli sia in divisa, sia in incognito. Abbiamo tirato le somme e le abbiamo mandate al questore e alla magistratura, ovvero gli organi preposti per intervenire». Piscina, invece, racconta della difficile convivenza tra chi frequenta questi luoghi e i residenti: «Le persone hanno paura. Personalmente mi

arrivano diverse segnalazio- sto «il Comune di Milano, ni ogni giorno. Questa emer- che non ha risposto all’invito genza non è solo legata ai fat- della Regione sulla segnalatiaccaduti la scorzione dei luoghi sa notte - spiega di culto non reancora il presigolari, deve dadentedelMunicire risposte conpio 2 -, ma a procrete alla genblemiche in quete». Piscina, che sto quartiere esinon si aspetta stono da anni. La una risposta prigente ha paura, è ma di Natale, va in allarme: i resiavanti e invita la denti vedono cittadinanza a centinaia di per- Samuele Piscina partecipare al sone entrare necensimento gli scantinati e non sanno in che è ancora in corso di svolquanti sono, di chi si tratta, gimento: «Scriveteci via mail cosa fanno li sotto». Per que- o via posta ordinaria e aiutate-

ci nella nostra battaglia per chiudere questi luoghi che non rispettano le leggi». Intanto ieri sera la Lega Nord si è ritrovata in via San Mamete per una manifestazione di protesta contro l’ultima moschea nata nelMunicipio 2. Quello nel quale Anis Amri è arrivato dalla Francia; quello dal quale l’attentatore è partito per raggiungere Sesto San Giovanni. Il tutto senza dimenticare che Cinisello Balsamo, il Comune dal quale era partito il tir della strage, dista da lì appena qualche chilometro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE BARRIERE DI CEMENTO POSIZIONATE NEI PUNTI A RISCHIO

La Rozza writer per abbellire i new jersey anti-terroristi La bruttezza delle barriere anti terrorismo che da qualche giorno rovinano la bellezza della città di Milano, è universalmente riconosciuta. Così ieri il Comune ha provato a porvi rimedio, affidando quei blocchi di freddo cemento ai writer, che dovranno decorarle per ravvivarle un po’. Il progetto s’inserisce nell’ambito dell’operazione “Muri liberi” e ieri, al suo esordio, ha avuto anche una writer d’eccezione: l’assessore alla sicurezza Carmela Rozza (nella foto), che in campagna elettorale aveva suscitato polemiche per aver dipinto lo sportello di un’auto parcheggiata in divieto. Questa volta, invece, è tutto regolare.

Patto per la sicurezza, investiti 600mila euro

«Più vigili di notte. Il 31 venite in piazza» Sala: «Deboli i controlli a certe ore. Il tunisino? Bisogna capire perchè fosse qui. In metrò abbandonato un pacco al giorno» ::: MATTEO BORGHI ■■■ «Non dobbiamo essere isterici

ma dobbiamo invitare la gente a vivere senza paura il fatto di essere in piazza». Nonostante l’attentato di Berlino e il clima di terrore in tutta Europa non ci saranno problemi, a detta del sindaco Giuseppe Sala, a festeggiare come sempre la notte di Capodanno in piazza con il tradizionale concerto che stavolta avrà come protagonista Mario Biondi. Il suo invito a scendere in piazza per «un appuntamento da vivere in un modo sereno in un clima di festa» è stato lanciato ieri insieme al prefetto diMilano Alessandro Marangoni nell’ambito della firma per il rinnovo del patto per «Milano sicura»: 600mila euro da destinare al settore sicurezza. E lo ha ribadito nel corso del classico scambio di auguri con i giornalisti a Palazzo Marino: «Il tema della tranquillità - ha detto - va tenuto. Ogni giorno, come anche oggi, mi arriva un messaggio da Rota: “uno zaino abbandonato a

Cadorna”, e questo crea danni eco- pione su borse e zaini, presidi adenomici, disagio e insicurezza». Il sin- guati, oltre che le barriere anti-sfondaco, che passerà la vigilia di Natale e damento» installate nei giorni scorsi il Natale a Betlemme, ha auspicato la nelle vie del centro e nei mercatini di possibilità di aumentare le forze in Natale. Bando anche ai botti: «La mia campo, in particolare sulla notte,per- opinione personale - ha detto - è che ché è evidente a tutti conviene vietarli in piazche il controllo di notte za Duomo, anche perè debole, più debole di ché c’è il concerto. In gequanto sia necessario. nerale io non sono così Tanto più necessario vifavorevole a vietare ibotste le conseguenze del ti, non la vedo come terribile atto terroristiuna misura necessaria co di Berlino, il cui reonestamente». sponsabile è stato ucciLa sicurezza sarà coso la scorsa notte a Semunque garantita da sto San Giovanni. «Cerventuno pattuglie della cheremo di capire, polizia locale che, per quando la Digos ci dirà tutta la notte di Capoqualcosa, perché fosse Beppe Sala [Ftg] danno (per la precisioqui. Mi interessa che ci ne dalle ore 20 del 31 disiano in giro più pattuglie, e più pattu- cembre alle 6 del primo gennaio) sorglie sulle periferie», ha rimarcato Sa- veglieranno Milano dal centro alle la. Per quanto riguarda Piazza Duo- periferie, per un totale di 138 unità. mo il sindaco ha anche spiegato che Meno entusiaste delsindaco sono pea Capodanno, come misure di sicu- rò proprio le sigle sindacali dei vigili. rezza, ci saranno «dei controlli a cam- «Se da una parte - dice Giovanni Au-

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rea, delegato Rsu della polizia locale è positivo il fatto di aver pattuito un giusto incentivo economico per gli agenti impegnati nella notte di Capodanno (pari a 400 euro lordi per le dieci ore di straordinario ndr), dall’altra non abbiamo ancora ricevuto molte informazioni. Inoltre non ci sentiamo tutelati. L’ufficio del Settore Risorse Umane ci sta ostacolando circa l’accesso alla polizza assicurativa che ha stipulato per gli infortuni di alcune categorie di dipendenti a rischio. È giusto che gli agenti di polizia locale che hanno subito infortuni sul lavoro vengano indennizzati tanto più che, spesso, veniamo usati dai sindaci prevalentemente per compiti di sicurezza». Dello stesso parere Daniele Vincini, segretario del Sulpm:«Se siamo soddisfatti dell'incentivo economico, non lo siamo sul fronte delle assunzioni di nuovi agenti. Se Sala non terrà fede alla promessa di arruolare 300 nuove risorse saremo pronti allo sciopero generale». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CRONACA

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Il sogno appeso a un palloncino

SI DECIDE A FEBBRAIO

Scrive a Babbo Natale e la lettera finisce nel bosco Colletta per i suoi desideri

Punti nascita Vertice a Roma per tenerli in vita

ventare realtà uno dei tanti desideri contenuti nella sua letterina. Dalle pagine di Facebook, per ora, la ricerca è stata infruttuosa. Di Leonardo, o quantomeno del suo indirizzo, al momento neanche l’ombra. «Questi palloncini possono volare anche per svariati chilometri, magariquello che abbiamo trovato noi viene da fuori regione, chissà», continua Pierrettori. Le condivisioni, però, in Rete sono già state parecchie. Una squadra così determinata, tutto sommato, se la sogna anche Babbo Natale. Quello vero.

«È stato un incontro positivo, nel quale abbiamo registrato la disponibilità del ministro. Come Regione ci siamo impegnati ad elaborare un progetto innovativo che consenta il mantenimento dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno e garantisca anche la piena sicurezza. Abbiamo costituito un tavolo tecnico e a metà gennaio ci incontreremo di nuovo per la decisione finale». Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che con l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha incontrato, ieri pomeriggio, a Roma, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Abbiamo assicurato al ministro - fa sapere Gallera - che saremo in grado di articolare un progetto che consentirà di tenere i punti nascita aperti garantendo la sicurezza per gestanti e neonati. Per esempio, potremmo pensare ad un’articolazione modulata degli specialisti presenti nei presidi all’interno della stessa Asst e alla possibilità di rafforzare e consolidare i percorsi nascita grazie alla presenza dei consultori».

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Il piccolo Leonardo mette le foto dei giochi e precisa: sono stato bravo Un gruppo di giovani trova la busta a Magenta e si mobilita per i regali ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ Aaa, Babbo Natale cerca

il piccolo Leonardo. È stata smarrita tra i boschi di Magenta (in provincia di Milano) una letterina destinata ai venti gelidi della Finlandia: l’ha scritta un bimbo (la perizia calligrafica - eseguita da gnomi e piccoli aiutanti, manco a dirlo - indica un’età compresa, presumibilmente, tra i cinque e i dieci anni),ma la busta non riporta l’indirizzo del mittente. Insomma, Babbo Natale non sa come rintracciare Leonardo. Chi può aiutarlo in questa ricerca è quindi pregato di rivolgersi alle autorità. Di Rovaniemi, in Lapponia: ovvio. Non è una battuta, no: quella letterina esiste davvero. Ci si sono imbattuti, un po’ per caso, un po’ per fortuna (di Leonardo, s’intende), i ragazzi di Secret Base, un’associazione che alle porte della Madonnina promuove il gioco del softair.Qualche giorno fa stavano facendo una partita, fucili caricate a vernice in spalla, in una zona boschiva quando per terra

■ Abbiamo lanciato un appello sui social network per rintracciare Leonardo, il bimbo autore di questa lettera E vogliamo ribadirlo anche qui: aiutateci a trovarlo, vogliamo rendere questo 25 dicembre un po’ più speciale per lui STEFANO PIERRETTORI

La lettera del piccolo Leonardo

hanno visto un palloncino sgonfio alla cui estremità era attaccata una busta bianca. E sopra, scritto a caratteri cubitali in verde e azzurro, la dicitura: «Per Babbo Natale». Non ci si può confondere, ecco. E si sa: in questo periodo siamo tutti più buoni, giocatori in tuta mimetica inclusa. Così gli uomini di Secret Base hanno pensato che tanto valeva renderlo davvero magico questo Natale. Almeno per Leonardo. Detto fatto, si sono impegnati a comprare al piccolo almeno uno degli oggetti che ha indicato tra i suoi desideri. Visto che,

per sua stessa ammissione, il bambino ha messo nero su bianco che «quest’anno sono stato abbastanza bravo». Come a dire, se lo merita. L’unico problema è che non è ancora stato possibile rintracciarlo. La lista, tra l’altro, è precisa che più precisa non si può: mica di quelle redatte in tutta fretta e giusto per fare. Nossignori: Leonardo ci si è messo diimpegno e ha ritagliato da vari giornalile immaginidi quanto desidera trovare sotto l’albero. Ogni richiesta - si va dal proiettore stellare 3.0 ai puzzle in 2d di Cars fino alla spada laser di

Star Wars - è correlata da tanto di immagini, in modo che Babbo Natale proprio non possa sbagliarsi.Già: vi siete maichiesti perché da bambini difficilmente ricevevate quando domandato? Semplice, dovevate essere più puntuali e fare come Leonardo. «Abbiamo lanciato un appello suisocialnetwork per rintracciare il bimbo autore di questa lettera», racconta Stefano Pierrettori della Secret Base, «e lo ribadiamo anche qui: aiutateci a trovarlo, vogliamo rendere questo 25 dicembre un po’ più speciale per lui». Facendo di-

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Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al traffico causa cantieri - Lavori M4 Termine previsto: 31 dicembre 2017. Via Foppa: strada chiusa al traffico causa cantieri: Termine lavori: fine 2017. Via Vincenzo Foppa fra Via Montevideo e Viale Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del 31 dicembre 2016. Corso Plebisciti: divieto di tran-

Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi

METROPOLITANA

Il futuro dell’area Expo

Angelino Milano

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Captain Fantastic 19.40 Florence 14.30-17.05-22.20 Le Stagioni di Louise 10.50 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 11.10 Natale a Londra 14.30 Non c’è più religione 17.30-19.55-22.20 Animali fantastici e dove trovarli 11.00-14.35 Fuga da Reuma Park 17.40-20.05-22.30 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 14.25 Natale a Londra 22.40 Poveri ma ricchi 10.40-20.15 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali (3D) 17.15 Animali fantastici e dove trovarli 16.15 Fuga da Reuma Park 12.15-19.15-21.35 Le Stagioni di Louise 14.30 Oceania 12.45-15.30-18.15 Rogue One: A Star Wars Story V.O. 21.00 Lion - La strada verso casa 11.50 Natale a Londra 16.45-19.30-21.50 Non c’è più religione 14.30 Poveri ma ricchi 14.30-16.50-19.15-21.34 Florence 19.50 Paw Patrol 12.50-14.30-16.15-18.00 Poveri ma ricchi 22.30 Rogue One: A Star Wars Story 14.25-17.30-20.35 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 20.55 Oceania 14.55-17.45 Rogue One: A Star Wars Story 12.00-15.05-18.10-21.15 Oceania 13.45 Oceania (3D) 16.20 Rogue One: A Star Wars Story (3D) 19.05-22.05

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■ CENTRO c.so V. Emanuele II, 15; v. Torino, 52; v. Carducci, 11; v. Pontaccio, 22; v. Lamarmora, 2. ■ NORD v. Mac Mahon, 111; v. degli Imbriani, 28; p.za Oberdan, 4; v. Casarsa, 13; v.le F. Testi, 90; v. Viviani 2. ■ SUD p.za Bonomelli, 4; v. M. Pichi, 9; v. Renzo e Lucia, 3; v. Lodovico il Moro, 163. ■ EST p.za Caiazzo, 2; v. Chavez, 19; v. Pacini, 30; Via Negroli, 55; v. P. Sottocorno, 1; v. Ciceri Visconti, 10; V. Ronchi, 31. ■ OVEST v.le C. Troya, 11; v.le S. Gimignano, 13/a; v. Faccioli, 2; v. Etna, 2; v. Morgantini, 14; v. Trenno, 15; v.le Cassiodoro, 12; p.za Baiamonti, 1.

Turno notturno

(dalle ore 21 alle ore 8,30)

p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90

Quando il Lego diventa arte

CONCERTO L’ultimo appuntamento della stagione “Serate musicali off” è in Sala Verdi del Conservatorio diMilano (via Conservatorio 12) il 1 gennaio 2017 con il Gala di Capodanno “Suoni del Danubio” con l'Orchestra del Teatro dell’Operetta di Budapest diretta da Alexey Nefedov. In scena i solisti Gergely Boncsér e Timea Vermes artististabili della compagnia delTeatro dell’Operetta di Budapest, uno dei più prestigiosi a livello internazionale, sul cui palcoscenico sialternano i classici del repertorio dell’operetta e i musical più conosciuti. L’Orchestra dell’Operetta di Budapest, composta da cento elementi, si distingue per la specializzazione nel repertorio ed è apprezzata nelle frequenti tournée internazionali. Il 1 gennaio Conservatorio Milano

Caro direttore ho visto le foto dei venditori ambulanti nei mezzanini della metropolitana e vorrei portare la mia testimonianza. Anch’io ogni mattina trovo almeno due o tre bancarelle di venditori abusivi alla fermata Bisceglie della Linea rossa. In questi giorni di Natale vendono di tutto, compresi i sacchetti delle confezioni natalizie. Eppure non vedo mai nessuno allontanarli. Addirittura uno di questi venditori stende la sua mercanzia sul lenzuolo e poi si accomoda per scaldarsi o riposarsi sulla seggiolina della cabina delle fototessera. Sarebbe bello che gli addetti Atm - che pure sono numerosi e peraltro molto zelanti e gentili con chiunque chieda loro un’informazione - si facessero un po’ sentire con questi signori. O che intervenissero i vigili se è una faccenda di loro competenza. Perché l’impressione di noi viaggiatori è che ormai sia un dato acquisito della realtà metropolitana e nessuno si prenda neanche più la briga di allontanarli. Forse dovremmo provare noi viaggiatori a stendere un lenzuolo a terra e a vendere i nostri prodotti ai passanti. Chissà che potrebbe succedere. Costanza B Milano

MILANO

sito causa lavori M4 Termine dei Lavori: 31 dicembre 2017. Viale Fulvio Testi (Carreggiata Laterale): fra Viale Esperia e Via Santa Monica corsia chiusa al traffico in direzione Centro Città. Termine lavori previsto: 28 febbraio 2017. Via Vettabbia: chiusura al traffico per lavori di costruzione linea M4; contestualmente via Santa Croce: istituzione doppio senso di marcia. Traffico difficoltoso in: Largo Isarco Altezza Via Lorenzini: lavori - Possibili rallentamenti Termine lavori previsto: 5 aprile 2017.

Suoni del Danubio al Conservatorio

Abusivi a Bisceglie

Caro direttore, vorrei sapere che ne sarà dell’area che ha ospitato l’Expo. Abito in zona Citta Studi e come molti miei vicini di casa sono un po’ spaventata dall’ipotesi che possano trasferire parte della cittadella universitaria - che è il cuore pulsante e la ragione di soppravvivenza del nostro quartiere - a Rho Pero, laddove c’era l’esposizione. Ho letto che i fondi sono stati trovati ma i progetti e i tempi mi sembrano piuttosto vaghi. Mi piacerebbe che il sindaco o uno dei suoi assessori si premurasse di fornirci al più presto tutte le informazioni del caso. Ne va del nostro futuro. Grazie.

(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)

::: appuntamenti

Le lettere via e-mail vanno inviate a: milanolettere@liberoquotidiano.it Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.

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22.35 15.00-17.35

MOSTRA Prosegue fino al29 gennaio, alla Fabbrica delVapore (via Procaccini 4, Milano), «The Art of The Brick», una mostra di arte moderna che unisce la Pop Art al Surrealismo. Allestita su un’area di oltre 1600 metri, espone oltre 100 opere d’arte realizzate con i mattoncini LEGO. Le opere di Nathan Sawaya sono state costruite con oltre un milione di pezzi. Per questo - a seguito del grande successo - l’organizzazione ha previsto per le festività natalizie aperture tutti i giorni e orari straordinari. Ecco gli orari: oggi 24 dicembre,10/16; domani 25 dicembre: 16/21; lunedì 26 dicembre: 10/20; sabato 31 dicembre: 10/16; domenica 1 gennaio: 14/21; venerdì 6 gennaio: 10/23. Fino al 29 gennaio Fabbrica del Vapore, Mi

Poveri ma ricchhi 20.10 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 17.00-19.50 Poveri ma ricchi 14.35-22.40 Animali fantastici e dove trovarli 14.00 Florence 22.40 Lion - La strada verso casa 17.00-19.50 Florence 20.15 Non c’è più religione 18.00-22.45 Paw Patrol 14.05-16.00 Oceania 20.00-22.35 Rogue One: A Star Wars Story 14.00-17.00 Rogue One: A Star Wars Story 15.15-18.15 Rogue One: A Star Wars Story (3D) 21.15 Fuga da Reuma Park 14.30-17.00-19.40-22.05 Natale a Londra 15.10-17.35-20.00-22.20 Rock Dog 13.00 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 14.20 Non c’è più religione 19.40 Poveri ma ricchi 17.10 Sully 22.15 Oceania 14.10-16.45 Rogue One: A Star Wars Story 19.20-22.15

CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE

VIA TURATI, 62 - TEL. 892111

Oceania 14.10-16.55-19.45-22.30 Paw Patrol 13.55-15.50-17.50 Non c’è più religione 16.35 Oceania 13.55-19.05 Fuga da Reuma Park 19.55 Non c’è più religione 22.10 Sully 21.50 Poveri ma ricchi 14.20-17.00-19.30-22.00 Rogue One: A Star Wars Story 14.35-17.45-20.55 Natale a Londra 14.50-17.20-19.50-22.20 Lion - La strada verso casa 13.50-16.30 Lion - La strada verso casa 19.20-22.15 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 15.25-18.30-21.35 Florence 16.00-18.50-21.40 Fuga da Reuma Park 14.25-16.50-19.25-21.55 Oceania (3D) 16.05 Rogue One: A Star Wars Story 18.55-22.05

MELZO

ARCADIA MULTIPLEX

VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444

Fuga da Reuma Park 14.35-17.20-18.25-20.20 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 14.50-19.50-22.20 Natale a Londra 14.30-16.25-18.30-22.20 Poveri ma ricchi 16.30-20.30-22.30 Oceania 15.00-17.30-20.10-22.10 Rogue One: A Star Wars Story | Atmos 14.30-17.15-20.00-22.40

PADERNO DUGNANO

Il grande jazz al Blue Note

VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250

LE GIRAFFE

Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 14.00-16.30-19.10-21.40 Rogue One: A Star Wars Story (3D) 14.40-17.20-20.10-22.50 Oceania 14.15-16.40-19.20 Animali fantastici e dove trovarli 21.45 Sully 15.20-20.30 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 17.30-22.45 Natale a Londra 14.00-16.15-18.20-20.30-22.45 Fuga da Reuma Park 15.00-17.00-19.00-21.00-22.50 Fuga da Reuma Park 14.40-16.40-18.40-20.40-22.40 Poveri ma ricchi 15.30-17.30-19.30-21.30-22.50 Lion - La strada verso casa 13.50-16.20-18.45-21.15 Paw Patrol 14.30-16.20 Poveri ma ricchi 18.30-20.30-22.30 Rogue One: A Star Wars Story 15.00-18.00-21.00 Florence 14.00-16.30-19.00-21.30 Oceania 15.15-17.40-20.20-22.45

MUSICA Inizia con grandi nomi l’anno 2017 per il Blue Note di Milano! Il locale di via Borsieri 37, l’unica sede europea dello storico jazz club di New York, ospiterà nel primo mese del nuovo anno grandiartistiitaliani ed internazionali.Gennaio inizierà, infatti, con il ritorno del grande FABRIZIO BOSSO e lo Spiritual Trio (7 gennaio) e proseguirà con una delle tribute band più richieste a livello nazionale per l’esecuzione della musica dei Pink Floyd, i BIG ONE (8 gennaio).Il10 gennaio invece toccherà al REJOICE GOSPEL CHOIR che, perl’occasione, sarà composto da 25 elementi, accompagnati da una band di musicisti professionisti, e diretto dal pianista Gianluca Sambataro Dal 7 gennaio Blue Note Milano

PIOLTELLO

UCI CINEMAS PIOLTELLO

VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960

Lion - La strada verso casa 14.00-16.50-19.45-22.35 Non c’è più religione 15.00-17.30-20.00-22.30 Fuga da Reuma Park 15.10-17.35-20.00-22.30 Rogue One: A Star Wars Story | Imax (3D) 13.45-16.20-19.00-22.00 Rogue One: A Star Wars Story 17.15-20.30 Una vita da gatto 15.00 Rogue One: A Star Wars Story 15.45-19.25-22.30 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 16.45-19.40-22.40 Rock Dog 14.30 Oceania 14.10-17.00-19.50-22.35 Paw Patrol 14.40-16.45 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali (3D) 18.50-21.50 Natale a Londra 20.15-22.45 Oceania 17.30 Oceania (3D) 14.45 Poveri ma ricchi 14.50-17.20-20.00-22.45 Oceania 13.45-16.45-19.30 Poveri ma ricchi 22.20 Natale a Londra 14.50-17.30-20.00-22.30 Florence 14.15-17.00-19.45-22.30

ROZZANO

THE SPACE CINEMA ROZZANO

C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111

Rogue One: A Star Wars Story 15.05-18.15-21.25 Florence 0.30 Fuga da Reuma Park 15.00-17.20-19.40-22.05-0.30 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 15.45-18.45-21.40 Lion - La strada verso casa 15.40-18.35-21.30 Florence 16.00-19.00-22.00 Poveri ma ricchi 18.40 Sully 16.15-21.10-23.40 Una vita da gatto 13.55 Natale a Londra 14.00-16.25-18.55-21.50-0.25 Poveri ma ricchi 14.25-16.55-19.20-21.55-0.25 Paw Patrol 14.15-16.20 Fuga da Reuma Park 18.30 Non c’è più religione 21.00 Rogue One: A Star Wars Story 23.30 Rogue One: A Star Wars Story 16.05-19.15-22.25 Oceania 14.30-15.35-18.25-19.55-21.15-0.00 Oceania (3D) 17.10 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 22.35 Oceania 14.00-16.45-19.30-22.15

SESTO SAN GIOVANNI

C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547

SKYLINE MULTIPLEX

Paw Patrol 11.15-14.00 Florence 18.15-19.50 Natale a Londra 13.40-17.35-20.30-22.15 Sully 22.35 Trolls 11.15 Non c’è più religione 13.45-15.40-18.10-20.20 Lion - La strada verso casa 15.50-22.30 Rogue One: A Star Wars Story 11.15-14.30-17.15-19.55-22.10 Oceania 11.15-14.00-16.20-18.40-21.00 Palle di Neve - Snowtime! 11.15 Oceania 15.00-17.30-19.45 Pets - Vita da animali 11.15 Poveri ma ricchi 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 Alla ricerca di Dory 11.15 Fuga da Reuma Park 14.00-16.05-18.10-20.15-22.20 Una vita da gatto 11.15 Oceania 15.45-22.10 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.15 Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali 14.40-17.15-19.50-22.30 Rogue One: A Star Wars Story | Imax (3D) 11.15-15.40-18.30-21.20


CRONACA

__Sabato 24 dicembre 2016__

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Per le paratie erano stati investiti 32 milioni

«LEGITTIMA DIFESA»

«Via le barriere dal lago» Como si riprende il panorama in cemento armato antiesondazione così alto da impedire la vista e il Comune nel 2010 a ordinarne la demolizione a seguito di una rivolta dell’opinione pubblica. A quel punto si è arrivati alla paralisi con cantiere aperto e l’impossibilità di inserire varianti perché bocciate dall’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. I costi nel frattempo sono saliti a 32 milioni, mentre il progetto messo a punto dal nuovo sindaco Lucini trovava ancora uno stop. Lo scorso giugno un ennesimo colpo sulla vicenda con arresti per corruzione, turbativa e falso per alti funzionari di Palazzo Cernezzi. Nel mirino della magistratura sono finite le varianti in corso d’opera che hanno fatto lievitare le spese da 12 a 32 milionidi euro, nonché l’aggiramento sistematico delle norme in materia di appalti. Così l’ultima parola nell’intricata questione rischia ora di spettare ai giudici.

Il Tribunale di Brescia ha assolto padre e figlio, i due pastori di Breno, in Vallecamonica, che erano accusati di aver ucciso il loro cane a bastonate. Aggressione fotografata da un passante per cui l’accusa aveva chiesto la condanna per entrambi ad un anno e undici mesi. I pastori, invece, ieri sono stati assolti perchè il fatto non sussiste perché i due avrebbero agito per legittima difesa. «Una sentenza che ci lascia sgomenti - commenta Ilaria Innocenti, responsabile LAV Area Animali familiari -. La crudeltà documentata dalle foto, non trova, a nostro avviso, spiegazione nella tesi della legittima difesa». La LAV, in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, chiede da subito al PM di ricorrere in Appello affinché l’episodio non rimanga impunito, e invita il testimone oculare che scattò le immagini ad uscire dall’anonimato e «raccontare come si sono svolti i fatti». Intanto padre e figlio sono tornati a ribadire la loro innocenza, accusandoil loro cane, di averli aggrediti costringendoli a ucciderlo per difesa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gi.Spa.

Maroni:«Entro primaverasaranno abbattute».A fine 2017 ripartirannoi lavoriper contenerel’acqua ::: segue dalla prima

Il lago di Como e le paratie oggetto di inchieste e polemiche. Il progetto è stato approvato nel ’95 ma solo nel 2008 sono partiti i lavori

MASSIMO DE ANGELIS

(...) il futuro corso, mentre per motivare la rescissione viene fatto riferimento a gravi inadempimenti commessi nel tempo. Dopo aver percorso a piedi buona parte del cantiere Maroni ha rilasciato ai presenti alcune dichiarazioni «Dopo la risoluzione del rapporto con Sacaim sono voluto venire perché adesso la responsabilità è nostra -afferma il Presidente- Abbiamo affidato l’iniziativa a Infrastrutture Lombarde. C’è tanto lavoro da fare, ma cercheremo di guadagnare tempo portando avanti in maniera parallela la progettazione, nonché la preparazione dell’appalto. Desideriamo restituire a residenti o turisti la fruibilità dell’area a lago e puntiamo a ridare la giusta visibilità, togliendo barriere e palizzate che non servono, per poi sistemare bene la zona».Una riqualificazione temporanea della zona da compiersi entro primavera in attesa della definitiva ripresa dei lavori per cui ci vorrà ancora un anno di pazienza. Riguardo la possibilità di una controversia con l’azienda Sacaim,

Roberto Maroni non ha escluso l’ipotesi, osservando che «la vicenda si è trascinata per un lungo periodo, non per colpa nostra. Abbiamo fatto ogni passo necessario, siamo in rapporto con Anac e quindi non temiamo un eventuale contenzioso». Difficile infattiimmaginare che Sacaim faccia un passo indietro senza eccepire le proprie ragioni,ovvero che le modifiche e i ritardi

nei tempi di consegna dell’opera erano legate a precise richieste del Comune di Como. Nelle ultime settimane il Tribunale lariano è alle prese nel processo contro gli ingegneri e tecnici municipali accusati di presunte irregolarità nella vicenda paratie, mentre in Procura si susseguono lunghi interrogatori, anche con il sindaco Mario Lucini. Una querelle che affonda le radici

nel tempo, esattamente dal 1995 quando la giunta comunale approvò il primo progetto per la costruzione delle paratie sul lungolago, con l’aggiudicazione dell’appalto 11 anni dopo alla Sacaim. I lavori partirono solo l’8 gennaio 2008, con una durata prevista di1085 giorni e costiaggiornati a 12 milioni di euro. Dodici mesi dopo il primo scandalo per la costruzione di un muro

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Uccisero il cane a bastonate Assolti due pastori


__Sabato 24 dicembre 2016__


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