30/4/2017
NON EDIZIONI CHIP65C02
BOOMERANGING ‘ROUND THE MOON
http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB
✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories Quaterly –autunno 1930- in particolare al racconto “Boomeranging ‘round the Moon” di David H.Keller M.D. assemblando un plot remix: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.
✔ Testo ottimizzato per una fruizione digitale in PDF ✔ Testo ottimizzato per la stampa in fronte retro ✔ Testo ottimizzato anche per la stampa “non in fronte
retro”
“Boomeranging‘round the Moon” stampato 30/4/2017 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)
➜ http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/ 6502 & Terminetor Magnetico
➜ http://mia-fantascienza.blogspot.com
2
Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories Quaterly –autunno 1930-… pag. 4
Capitolo 1-Boomeranging ‘round the Moon …….…..………. pag. 6
3
Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, Quaterly, autunno 1930
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories Quaterly, autunno 1930 in part icolare al racconto “Boomeranging ‘round the Moon” di David H.Keller M.D.
4
James De Loach è il presidente della Aviation Consolidated, l’azienda è leader nel trasporto aereo, domina il mercato con i suoi velivoli. Il presidente è alla ricerca di nuove idee per rilanciare il suo business, per allargare il consumo dell’aria o dello spazio. Il capo ingegnere Smithson è segretamente innamorato di Dorothy De Loach (figlia di James De Loach, presidente della società) ma la ragazza non lo ricambia, dato che frequenta il giovane Hill, squattrinato e pieno d’idee. La figlia per amore, farà avere al giovane fidanzato un colloquio di lavoro con il padre. Il giovane Mr.Hill esporrà la sua idea innovat iva: costruire Boomerang giganti con cui navigare dalla Terra nello spazio, per sviluppare il turismo spaziale. L’innovativo design del boomerang permetterebbe in sicurezza una rapida circumnavigazione della Luna, se fosse lanciato dalla Terra. Il presidente James De Loach decide di costruire un gigantesco boomerang, il giovane Mr.Hill sarà il pilota collaudatore del nuovo mezzo. Segretamente a bordo della navicella, s’intrufolerà anche la giovane Dorothy De Loach, timorosa di perdere il suo fidanzato nell’esperimento. L’ingegnere capo Smithson, confesserà al presidente De Loach, che ha deliberatamente sabotato il progetto, disegnando il boomerang in modo da impedire la naturale circumnavigazione della Luna.
Esistono infatti due tipi di boomerang: quelli che tornano indietro a causa di un profilo aerodinamico discorde, esistono poi i boomerang che non ritornano indietro, perché il loro profilo alare è concorde. Il presidente De Loach sarà disperato, quando scoprirà che sua figlia è scappata di casa, per salire sul prototipo. Il capo ingegnere si suiciderà, mentre a bordo del boomerang il giovane Mr.Hill troverà un biglietto scritto di pugno dal capo ingegnere Smithson. Nella breve lettera, s i spiegherà il certo insuccesso dell’esperimento, 5 causato dal profilo alare concorde, progettato in segreto per uccidere il giovane Hill. I due tristi giovani, andranno in contro alla propria morte sparendo nello spazio, confortati dal proprio amore reciproco. Il fulmicotonico racconto, dell’autore David H.Keller M.D. ignora il fatto che nello spazio non esiste aria, quindi è ininfluente la forma aerodinamica di una navicella spaziale. L’idea di sviluppare viaggi turistici, basi e co llegamenti stabili dalla Terra alla Luna, è tuttavia una suggestione che ha trovato un plot remix, all’interno di questo testo.
Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02
Capitolo 1-Boomeranging ‘round the Moon
6
White Sands alias Area 51, settembre 1952. Il tenente Clelland Ball era seduto dentro l’Hangar n°4, tutto l’ambiente era in forte penombra, il giovane aveva di fronte un tavolo con sopra la sua macchina da scrivere. Suo compito, era quello d’intervistare l’aliena “Gne Gne” e la piccola Tehia, le quali erano dinanzi al giovane, pronte a suggerire delle dritte, per ottimizzare le future linee di ricerca della NASA.
Questa collaborazione era stata possibile perché Clelland era riuscito a convincere gli alieni, che gli Stati Unit i d’America erano una nazione religiosa. Una nazione talmente religiosa, che sul Dollaro avevano stampato la loro dichiarazione di fede: “in Dio noi crediamo”. Nell’URSS, tutti i terrestri erano atei; non era permesso loro alcun culto, nonché erano anche comunisti violenti ed aggressivi.
Per quanto gli alieni ritenessero tutti gli esseri umani biologicamente simili, erano consci che c’erano mo lte tribù alias Nazioni, in diverso grado di sviluppo sulla Terra. Gli alieni erano sempre mo lto restii e reticenti, ad impicciarsi delle stupide beghe terrestri, tuttavia Clelland questa volta era riuscito a proporre loro, ottimi argoment i per avere una breve intervista. La piccola aliena Tehia non aveva mai visto un essere umano dal vero, la EBE a malapena arrivava ai bordi della scrivania, due piccole mani s’erano aggrappate ai bordi della scrivania, da cui spuntava un silenzioso grosso testone calvo, con due grandi innocenti occhi neri, privi di pupilla. Theia studiava con circospezione, il comportamento del giovane Ball, che era assai concentrato nello scrivere a macchina. “Gne Gne” era probabilmente un’ibrida aliena-saurica, era molto alta per la sua età, magra, vestita con una tuta gommosa e scura molto aderente. Il volume cranico della EBE era superiore a quello umano, l’essere aveva delle squame scure, ino ltre aveva due occhi grandi come tazze, una pupilla vert icale, saurica. Nella penombra dell’hangar n°4 gli occhi di “Gne Gne”, sembravano quasi brillare di un giallo fosforescente. Ball in verità era un po’ intimorito dalla figura di “Gne Gne”, perché l’aliena aveva anche dei grossi unghioni alle mani. A parte le vistose differenze estetiche causate dalla nuova conoscenza aliena, Ball sapeva che “Gne Gne” era socievole, amichevole, leale. Forse era la sua figlia aliena, dato che Ball quando aveva visitato la co lonia di Marte, fecondò varie uova aliene, per sancire la propria amiciz ia e lealtà, con la vicina colonia marziana. -Non è una buona idea costruire una stazione spaziale attorno alla Luna- disse “Gne Gne” che poi aggiunse, con il suo tono di voce leggermente sibilante – Ci sono troppe radiazioni nel vento solare e nel vento siderale. L’equipaggio della stazione spaziale in orbita lunare, finirebbe per ammalars i gravemente. I sistemi elettronici si guasterebbero. Voi terrestri non avete il “know how” per costruire schermi attivi contro le radiaz ioni spaziali.-
7
-Come si costruiscono degli schermi attivi contro le radiazioni spaziali?!- chiese Ball, mentre scriveva a testa bassa, sulla propria macchina da scrivere. -Dovete disporre di un reattore a fusione, per produrre plasma. Poi espellere parte del plasma, trattenendolo intorno al mezzo tramite un forte campo magnetico. Quando giungono dallo spazio gli energetici fasci d’energia del vento siderale e solare, l’energia sarà in parte deflessa, in parte assorbita e dissipata, all’interno di tutta 8 la coperta di plasma, che protegge il veico lo spaziale-Come mai il veico lo spaziale non brucia, quando è circondato dal plasma?!- chiese Ball -Vi servono dei materiali speciali, sintetizzare- rispose “Gne Gne”.
che
ancora
non
sapete
-Se noi terrestri costruiremo una base sulla Luna, come dovrebbe essere?!- esordì il tenente Ball. -Esiste un modo semplice: usate robottini che scaveranno in profondità nella roccia lunare un lungo solco, molto profondo. Qualcosa di simile per stendere i gasdotti terrestri. Ci vorranno un po’ di anni per completare l’opera di scavo. Se nella lunga e stretta trincea, riporrete un habitat bi-scafo, fatto di gomma, alluminio e kevlar, basterà immettere aria nell’habitat per gonfiarlo, avendo un rifugio sicuro. Andrebbe ricoperto per stare ragionevo lmente al riparo, da impatti di micro-meteoriti, radiazioni solari e siderali.-Una sorta di sottomarino di gomma, sotterrato sotto terra?!chiese il tenente Clelland sorridendo. -Sì- rispose sibilando un sorriso l’aliena “Gne Gne” che poi aggiunse –per produrre energia potreste usare i pannelli solari. All’interno dell’Habitat potreste allevare persino quaglie per disporre di carne, uova e verdure. Essenziale sarà una grande serra, con luce artificiale, per la produzione dell’ossigeno e la gestione di filtri naturali e carboni attivi, per riciclo dei liquidi e dei reflui. Ovviamente vi occorreranno computer più potenti e piccoli, non i pesanti e primordiali dispositivi, che avete oggi. L’habitat dovrebbe
avere compartiment i interni sigillabili, almeno tre uscite. Una navetta ad energia chimica sempre pronta al lancio, in caso d’emergenza. La Luna è però molto vicina al vostro pianeta, potreste all’inizio della sperimentazione, spedire regolarmente degli stock di acqua e viveri. Nell’habitat, non ci potrebbero sopravvivere molte persone. La gravità sarebbe mo lto ridotta, ma sarebbe una sperimentazione importante, per poter disporre del “know how” per costruire un 9 ambiente a ciclo chiuso. -E per Marte, cosa ci servirebbe per una base stabile?!-Al momento un viaggio per Marte è tecnologicamente proibitivo. L’equipaggio s’ammalerebbe a causa delle radiazioni e per l’assenza di gravità. Una vo lta giunt i su Marte, l’equipaggio non avrebbe le forze per esplorare il pianeta. Inoltre, il carburante per la propulsione chimica per il viaggio di ritorno, lo dovrete sintetizzare sul luogo, disponendone prima della partenza dalla Terra. Altrimenti con i vostri motori chimici, la massa del veicolo spaziale sarebbe troppo grande per un tragitto andata/ritorno. Al momento, voi terrestri non avete “know how” per poter restare su Marte. Invece, potrete sostare con pochi rischi, in una base sulla Luna-
-Sei un’aliena sekmeth?!- chiese il tenente Clelland.
-Sei formidabile Clelland –aggiunse “Gne Gne” – riesci sempre a scrivere quasi tutto, di quanto ti diciamo-. L’aliena allungò la sua mano, raschiò delicatamente in una carezza aliena, con un proprio unghione, la mano destra del tenente Clelland. L’Aliena non rispose alla domanda del giovane, raggiunse l’astronave con grande agilità simile ad un felino, quindi risalì a bordo del mezzo alieno. Quando il giovane tenente ebbe terminato d’osservare la corsa dell’aliena “Gne Gne”, il giovane si vo ltò per estrarre il foglio in 10 carta carbone dalla propria macchina da scrivere, notò così che la piccola aliena Tehia, ancora lo stava osservando silenziosa, mezza nascosta ai bordi del tavo lino. -Tehia, non mi dai nessun suggerimento da mettere nel mio rapporto?!- chiese il tenente Clelland, sorridendole.
La picco la aliena trotterellò verso di lui, girò intorno al tavolo e poi allungò la manina con cui ebbe a tirargli il bordo destro della camicia, un paio di volte. Con il suo dito indice, la piccola aliena fece cenno d’avvicinarsi a lei. Il giovane restando seduto sulla sedia, s i sporse verso Tehia e disse –Cosa mi vuo i raccontare?!Tehia disse che per gestire il plasma, i terrestri avrebbero dovuto imparare a sintetizzare della policeramica supermassiva. Tehia aggiunse che lo spazio portava belle scoperte tecnologiche e scientifiche, ma studiando terapie geniche sarebbe stato possibile far ricrescere arti agli esseri umani, che avevano avuto incidenti. Con terapie geniche e cellule staminali, si sarebbe potuto riparare
organi, curando facilmente ogni tipo di lesione interna. Il trapianto d’organi con la loro sintetizzazione genetica in vitro, avrebbe potuto diventare una pratica alternat iva, mo lto comune, anche se più invas iva. In vitro, si sarebbe potuto anche sintetizzare del cibo, ma era più pratico e gustoso, alimentarsi con quello coltivato, dato che nella colonia c’era del tempo da allocare per il benessere della 11 collettività. Le scoperte scientifiche più grandi, il genere umano le doveva ancora fare: sarebbero venute dallo studio del cervello. Con la scoperta e misurazione del “ka” e delle sue proprietà; bilocazione e trasmigrazione. La scienza salendo le vette della sapienza, avrebbe incontrato la religione, la quale per fede, sostava da millenni nei pressi della vetta della conoscenza. Nella nano-dimensione sarebbe stato possibile costruire un’infinità di mini-artefatti. Nano-Veicolatori di principi attivi che avrebbero potenziato il s istema immunitario, evitando di sfruttare la circolaz ione sanguigna e facendo sparire gli effetti co llaterali delle medicine. Queste tecnologie erano utili per potenziare i sistemi immunitari, gli equipaggi delle astronavi tendevano ad indebolirsi nel lungo periodo, perché non erano soggetti agli stress di un ambiente virulento batteriologicamente, come la Terra. Nella nano-dimensione si sarebbero potuti costruire dei minigeneratori elettrici, per cui ogni dispositivo elettronico a bassa potenza, non avrebbe più avuto necessità di pile elettriche. Oppure dei nano-motori elettrici oppure nano-motori a combustione, rendendo il moto perpetuo possibile con pochissima energia. Assieme ad altre amenità tecnologiche, trasportate nella nanodimensione. La risorsa energetica lunare principale era l’Elio3, fonte d’energia abbondante e rinnovabile, che era carburante per la fusione. Erano infatti i minidischi, il perno di ogni piccolo avamposto, appena si procedeva alla costruzione della base. Il mezzo spaziale inizialmente forniva energia, per compensare le
privazioni di un ambiente ostile, sino a quando non s’era costruito il backup energetico della base. Questo era composto da pile a combustile; come sottoprodotto fornivano acqua liquida, potabile. Questo elemento, in una base co llocata in un ambiente spaziale estremo, era sempre un importante elemento, per tutti gli esseri viventi. Senza la fusione nucleare, i terrestri non avrebbero potuto raggiungere, sostare, tornare da Marte. I wannabau erano i dischi 12 senza capacità siderale: avevano un paio di reattori a fissione che inizializzavano il reattore a fusione, una volta diventato energeticamente auto-sostentato, il reattore a fusione alimentava l’astronave e gli scudi al plasma. Nella astronavi di classe siderale, c’erano alcuni reattori a fissione che inizializzavano qualche reattore a fusione. I reattori a fusione inizializzavano il reattore ad annichilazione. Questo diventava immediatamente autosostentato, il processo dell’annichilazione materia/antimateria produceva sempre tantissima energia e plasma. In ogni caso, nella grandi astronavi c’era sempre un reattore a fusione oppure a fissione, che restava in funzione, per sostenere il serbatoio magnetico dell’antimateria. Nel processo d’annichilaz ione, si produceva anti-gravità, con cui le astronavi di classe siderale, garantivano una perenne bolla di stato di quiete, senza alcuna inerzia per l’equipaggio. C’erano alcuni Wannabau che avevano degli smorzatori inerziali. Questi erano dispositivi che durante delle violente acceleraz ioni o decelerazioni, rilasciavano anti-gravitoni, creando una bolla di stato di quiete, proteggendo l’equipaggio. Erano dei sistemi d’emergenza, i cuscinetti per l’antigravità erano magnetici, simili ai serbatoi di stoccaggio dell’antimateria, ma necessitavano di meno potenza. Una volta esaurito lo stock di anti-gravitoni, gli smorzatori inerziali non potevano più compensare l’inerzia, salvo non produrre antigravitoni, sottraendo molta energia dal reattore di fusione. Era possibile la conversione da energia alla creazione di massa, gerando atomi che assemblat i avrebbero prodotto molecole, così
come narravano le fiabe di Star Trek nei replicatori alimentari. Tuttavia, considerando l’abbondanza di mo leco le presenti nello spazio, era assai stupido sprecare energia per creare alimenti. Sulle colonie poste in pianeti geologicamente attivi, veniva sempre installato un processore/generatore termolavico. Il dispositivo era capace di produrre energia, tramite il pompaggio di lava prelevata dal pianeta, da cui ne estraeva anche minerali, che poi si sarebbero usati per la sintetizzazione d’utensili, quanto per estrarne 13 integratori minerali sia per la produzione agricola e la cura della persona. La piccola aliena trotterellò via, raggiunse rapida la scaletta dell’astronave, poi vi risalì in silenzio.
14