MicroCosmic Buccaneers

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8/4/2016

NON EDIZIONI CHIP65C02

MICROCOSMIC BUCCANEERS

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio alla rivista Amazing Stories al racconto “MicroCosmic Buccaneers” di H. Vincent, assemblando un plot remix con l’obiettivo d’intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“MicroCosmic Buccaneers” stampato il 8/4/2016 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories 1929/Novembre…………….... pag. 4

Capitolo 1- Sud Dakota, Yankton 1878………….………….. pag. Capitolo 2- Sud Dakota, Yankton 1907….………………….. pag. Capitolo 3- Sud Dakota, Yankton 1936…………………….... pag. Capitolo 4- Sud Dakota, Yankton 1965…………………….... pag. Capitolo 5- Sud Dakota, Yankton 1994…………………….... pag.

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Prefazione: omaggio Amazing Stories Novembre 1929

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing stories, novembre 1929 in part icolare al racconto “MicroCosmic Buccaneers” di H.Vincent.

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Il plot originario è così sintetizzabile: Minott V8CA (direttore di fisica dell’ottavo distretto terrestre) e Grayson R38B (il figlio) sperimentano un riduttore di dimensioni sub-atomiche nella quarta dimensione. I due umani, esploreranno l’esistenza di un micro cosmo collocato nelle dimensioni sub-atomiche. In questo subspazio microscopico dalle dimensioni infinitesime, esistono pianeti, stelle, galassie, persino culture aliene con dimensioni più picco le dei batteri, che popolano tale dimensione!. Sul pianeta visitato dai due esploratori terrestri, due culture aliene s i fronteggiano: gli Els ian (alieni picco li e pacifici) che sono succubi dei Prag (pirat i ma anche mostri che effettuano razzie ai danni degli Elsian). Inevitabilmente i due esploratori umani resteranno coinvolt i nel conflitto tra le due culture aliene, dopo varie vicissitudini, numerose interazioni con alieni (Lo la, un’amica aliena), i due esploratori ritorneranno alla loro natura originaria sulla Terra, scoprendo che si saranno allontanati dal loro universo spaziotemporale solo per pochi minuti, non per i giorni come avevano creduto di soggiornare nel micro-cosmo alieno!.


Come il lettore potrà scoprire leggendo questo piccolo testo, la suggestione di visitatori alieni provenienti da altri pianeti che entrano in contatto con Terrestri è stata mantenuta. Tuttavia, niente del plot originario dove l’autore immagina un sub-universo di pianet i, stelle, galassia e culture aliene, poste nella dimensione infinitesimale, è stato mantenuto.

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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02


Capitolo 1-Sud Dakota, Yankton 1878

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Era il 1878 approssimativamente l’ora del tramonto, da qualche parte nel Sud Dakota, sei cowboys si erano accampat i attorno al fuoco per cenare e dormire. Il gruppetto era in viaggio per trasferire una picco la mandria di cavalli che doveva essere venduta alla cavalleria, presso un forte militare del Nebraska. C’era Joe, Jimmy, Fred, Denny, Chuck e Cody Hamilton, questi era il padrone della piccola mandria. Erano tutti giovani o uomini esperti, grandi amici, erano tutti raccolti attorno al fuoco, intenti a sorseggiare caffè caldo con uova e pancetta, ridendo e parlando delle donne del bordello di Yankton, in attesa che iniz iasse il primo turno di guardia alla mandria di cavalli. Ad un tratto comparve all’orizzonte da Nord, una grande luce bianca, sembrò loro una stella, ma fu presto evidente che non poteva essere una stella!. La luce diventò sempre più grande e luminosa, ino ltre si muoveva lentamente verso Ovest, verso il loro accampamento. Poi la grossa luce bianca si fermò stazionando nel cielo, da questa fuori-uscirono tre piccole stelle: una di colore blu, una verde, una rossa. Le tre piccole luci iniziarono a danzare accerchiando l’accampamento, restando misteriose e roteanti ad una distanza di circa mezzo miglio!. I cowboys erano in piedi davanti al fuoco, erano increduli, non avevano mai visto niente di simile in vita loro; qualcuno dei cowboys imbracciò subito il suo Winchester “yellow boy” perché voleva averlo vicino, in caso fosse stato necessario farne uso!.


Cody Hamilton non credeva alle leggende indiane, non si era mai sentito di spiriti maligni che avessero ucciso persone. Si era invece sentito d’indiani che avevano attaccato carovane, oppure di cavalli rubati da malintenzionati!. Cody Hamilton spedì subito due cowboys a fare la guardia alla mandria, temeva che le luci potessero spaventare i cavalli, inducendoli a fuggire o sparpagliarsi nella prateria. I tre cowboys all’accampamento, intanto si erano armati sino 7 ai dent i: valutavano il da farsi, mentre continuarono a studiare sospettosi le strane luci che danzavano nel cielo intorno a loro. A voce bassa i tre discutevano se fosse stato meglio spengere il fuoco e prepararsi ad un conflitto a fuoco, fare una sortita e prendere a fucilate le luci, oppure se sarebbe stato più opportuno bruciare altra legna, per scacciare gli spirit i maligni indiani!. All’improvviso tutti i cowboys caddero in un sonno profondo, stramazzando a terra. Verso le cinque di mattina, i tre cowboys si ridestarono: erano intontiti come se avessero preso una grossa sbornia, erano riversi a terra, nessuno dei presenti si ricordava come fossero svenuti, senza che nessuno gli avesse colpiti e senza che nessuno avesse sparato un dannato colpo di fucile!. Il fuoco era quasi spento, ridotto poco più a qualche tizzone ancora acceso: segno evidente che erano passate molte ore, ma nessuno era stato sveglio a fare la guardia o prendersi cura del fuoco!. Tornarono all’accampamento gli altri due cowboys che erano andati a guardare la mandria: questi confessarono che stavano poco bene, avevano vomitato, avevano problemi a mantenersi in equilibrio, per quanto fossero assolutamente sobri, dato che non avevano bevuto neanche un goccio di whiskey!. Della strana e misteriosa stella nel cielo, delle tre piccole danzanti stelle co lorate, i cinque cowboys conservavano un ricordo molto confuso, vago ed assai contraddittorio. Un’altra cosa strana di quella notte di viaggio, fu che tutti i vestiti dei cowboys rimasero asciutti: nessuno di loro ebbe ad avere indumenti impregnati della tradizionale gelida umidità notturna, tipica delle fredde notti del sud Dakota!.


Capitolo 2-Sud Dakota, Yankton 1907

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Barrie Hamilton era il figlio di Cody Hamilton e Conny Summers, era giovane, ma non così inesperto da non poter andare in città a Yankton per svolgere una commissione per il padre. Andò a ritirare le condizioni del contratto di prestito, che avrebbe posto un pegno sul racco lto della prossima stagione. Con i soldi del prestito della banca, la famiglia Hamilton avrebbe comprato un aratro più efficiente ed un toro nuovo, perché quello che avevano era morto!. Era l’ora dell’imbrunire nel cielo del sud Dakota, verso Nord, comparve una grossa luce bianca!. Sembrava una stella, ma fu presto evidente a Barrie Hamilton che la luce in cielo, non poteva essere una stella!. La luce s’avvicinò silenziosa nel cielo, diventando sempre più grande e più luminosa: poi comparvero come dal niente altre tre luci, una blu, una verde, una rossa. Le tre piccole luci in cielo, presero a danzare nell’aria. Barrie era seduto a cavallo, si fermò sul sentiero, tenendo ben strette le briglie del cavallo; era affascinato ed incuriosito dallo strano fenomeno celeste che si manifestava ai suoi occhi. Barrie tornò a casa molto tardi, così tardi che fu difficile spiegare a mamma e papà, che non si era fermato al bordello della città e che non gli era successo niente di brutto durante il viaggio da Yankton. Barrie narrò in modo inconcludente, solo di uno strano fenomeno celeste che aveva visto in cielo: una grossa stella bianca e tre picco le stelle colorate che sembravano aver danzato nel cielo. Il padre Cody Hamilton disse che anche lui, mo lti anni fà ebbe a vedere una cosa simile: all’epoca non era ancora sposato, portava una mandria di cavalli nel Nebraska con cinque amici.


Capitolo 3-Sud Dakota, Yankton 1936

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Sembrava che il giorno del giudizio fosse davvero arrivato a Yankton, così come in tutto il Mid-west. Le Dust Bowls avevano ridotto sul lastrico moltissimi agricoltori, rendendo i loro terreni aridi, devastando sia i pascoli quanto le culture e gli orti. Rendere i soldi dei finanziamenti avuti dalle banche, allevare o coltivare la terra, anche solo lavorare e mangiare, era diventata un’attività assai ardua!. Molti contadini presero a vendere la propria terra (a prezzi di mercato che erano da fame), per andare a cercare fortuna altrove: nelle città dell’Est oppure più ad Ovest in California. Jack Hamilton era il figlio di Barrie Hamilton era sposato con Susy Endosky, sopravvivere per la numerosa famiglia Hamilton diventava sempre più difficile e quando arrivò una tempesta di polvere a Yankton, sembrò che tutto fosse perduto!.

Barrie non voleva vendere la fattoria, tuttavia non potendo temporaneamente coltivare la terra ed essendo impossibilitato ad


allevare animali, Barrie trasferì la famiglia in un grosso capanno degli attrezzi che era accanto alla sua fattoria. La legna della sua grande casa fu venduta al carpent iere, con il ricavato fu coperto l’ult ima rata del debito con la banca, onde evitare che scattasse il pegno sulla fattoria, mettendo sul lastrico la famiglia. Come sarebbe stato possibile sopravvivere nei tempi a venire, per la famiglia di Barrie, che era composta dalla moglie Susy con 2 gemelli piccoli e solo Jack in età da lavoro, era un mistero. 10 Ovunque nella fattoria era polvere, era stato distrutto anche l’orto di casa, che in passato aveva sostenuto la famiglia, permettendo un’economia familiare autarchica!. Barrie e Jack s’alzarono di notte intorno alle 3 per andare al fiume, volevano provare a pescare e vendere del pesce al mercato, per raggranellare qualche dollaro per riuscire a cavare la famiglia fuori dai guai!. Quella notte da nord, comparse dal niente, una grande luce bianca, sembrava una stella, tranne per il fatto che la luce volava di un moto lineare. Forse era un dirigibile oppure un aereo?! La luce si fermò e stazionò vicino alla casa della famiglia, mentre tre piccole luci colorate, presero a roteare intorno alla piccola casa. Jack e Barrie tolsero le lenze dal fiume, corsero verso casa, temendo per la sorte dei familiari. Quando padre e figlio giunsero vicino alla propria fattoria, fu grande la sorpresa da cui furono colti!. C’erano tre esseri, erano piccoli come bambini, avevano grandi occhi neri, una grande testa senza capelli e senza ciglia, indossavano un vestito metallico di un colore grigiastro. Gli strani esseri erano intenti a ricostruire il piccolo orto della famiglia, ripiantando molte piante. Padre e figlio erano come bloccati e non potevano ne muoversi, ne gridare, ma potevano ascoltare e muovere gli occhi. Gli esseri parlarono nella mente di Barrie e Jack e dissero loro che erano amici, venivano dalle stelle, provenivano da un pianeta mo lto lontano, erano amici del nonno Cody Hamilton, tanto quanto del padre Barrie Hamilton. Per farla breve, l’indomani mattina l’orto della famigliola era stato ricostruito dagli esseri alieni: non c’erano tracce di polvere, l’orto


produsse nei tempi a venire, verdura in quantità tale da poterla vendere al mercato, quanto allevare animali da cortile, sfamare senza problemi la famigliola. Soprattutto quando ritornò un’altra tempesta di sabbia, per qualche arcana ragione il vento non depositò nemmeno un granello di sabbia nell’orto di casa!. Questo rimase pulito e ben ordinato, come se una campana di vetro invisibile avesse presidiato l’area!. Ovviamente ne Barrie, ne Jack, tantomeno gli altri della famiglia 11 Hamilton proferirono parola di questa cosa, con la gente del paese. Rimase un segreto di famiglia, in quanto non volevano scatenare nel vicinato dell’invidia, sospetto, odio, oppure pericolose incomprensioni nei loro confronti, circa la misteriosa fortuna che era loro capitata!.


Capitolo 3-Sud Dakota, Yankton 1965

Bill Hamilton era diventato avvocato, grazie al fatto che suo padre Jack Hamilton aveva espanso la fattoria, essendo riuscita la famiglia Hamilton a sopravvivere piuttosto bene negli anni della depressione. Bill Hamilton era sposato con Vicky Barnette, la coppia aveva due figli, che erano rimasti a casa con la baby sitter. I genitori erano andati ad una festa di amici, fuori città: i due avrebbero dovuto tornare per le 23:45 a casa. Per qualche strana ragione i coniugi tornarono l’indomani mattina alle 5 di mattina!. La baby sitter rimase a casa della coppia a presidiare i due figli piccoli, fiduciosa del fatto che l’avvocato Hamilton avrebbe apprezzato la cosa e di certo non avrebbe fatto mancare alla ragazza un extrapremio, per le ore di straordinario svolte dalla baby sitter in casa Hamilton. La cosa strana che i due coniugi Hamilton non compresero, fu che se pur consci del fatto che erano giunti a casa alle 5 di mattina del giorno dopo, marito e moglie erano disorientati e non ricordavano cosa fosse accaduto loro in così tante ore trascorse fuori casa. L’unica cosa che rimembravano con una certa sicurezza, era che la loro auto s’era guastata misteriosamente. La Chevrolet Chevelle si era spenta all’improvviso, Bill era sceso dall’auto per vedere che cosa diavolo fosse successo al motore. Anche la moglie poi era scesa dall’auto, i due erano restati nei pressi del cofano aperto, estasiati ad osservare per pochi minut i uno strano fenomeno celeste, che era apparso loro in cielo. Ricordavano la comparsa di una grossa luce bianca, stazionaria, poi ricordavano che c’erano state tre luci rosse, verdi, blu che avevano roteato nel cielo della notte.

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I coniugi ricordarono con ragionevole sicurezza che all’improvviso la loro auto era semplicemente ripart ita da sola, talchĂŠ i due coniugi ripresero normalmente la strada di casa, avendo sostato sul margine della statale, non piĂš di una mezz’ora!. Non immaginavano però che sarebbero arrivati alle 5 di mattina, piuttosto che entro la mezzanotte come pensavano!. Infatti, la cosa strana era che gli orologi dei due coniugi erano fermi, segnavano le 23:30 mentre i datari da polso, indicavano ancora il giorno precedente!.

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Capitolo 4-Sud Dakota, Yankton 1994

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Clifford Hamilton era uno dei figli dell’avvocato Bill Hamilton. Clifford aveva una bella fattoria ed il suo lavoro era quello di fare l’agricoltore: produceva mais e grano ed aveva anche un piccolo allevamento con qualche mucca, maiali, galline, oche. Nelle belle sere notturne del Sud Dakota, Clifford a volte scrutava il cielo, in palese ricerca di Alieni & UFO. Clifford era sposato con Lucy, la coppia aveva due figli picco li, il fratello di Clifford (il secondo genito) non se l’era sentita di fare l’agricoltore, aveva lasciato lo stato del Sud Dakota ed era andato a lavorare a New York. La casa di Clifford era stata ricostruita sulle stesse fondamenta dove il bis-nonno Barrie Hamilton, aveva dovuto smontare la propria casa, traslocando con la famiglia nel capanno degli attrezzi. L’orto magico era un segreto della famiglia Hamilton da TRE generazioni, un mistero custodito e coltivato con cura. L’orto produceva frutta e verdura in grande quantità e qualità, senza l’uso di pesticidi o fert ilizzanti. A lla terra necessitava solo acqua oltre che adoprarsi per la racco lta delle verdure che non appassivano mai, nemmeno d’inverno!. Ne vento o sporcizia poteva accumularsi nell’orto, perché era come se l’orto fosse stato protetto da un’invisibile campana di vetro!. Suo padre Bill Hamilton pur facendo l’avvocato, il sabato e la domenica aveva sempre curato l’orto magico di famiglia, per nascondere le insolite e misteriose capacità di quel pezzo di terra, aveva fatto costruire da molto tempo una picco la serra, in modo da


celare ad occhi indiscreti, le innocue anomalie che erano una tradizione segreta della famiglia Hamilton!. Accadde poi una notte che i bimbi picco li, Skip e Lana corsero in camera di mamma e papà Hamilton, per dire che c’era una grande luce nel campo di grano che era prospiciente alla casa. Inoltre avevano sentito dei rumori strani, nell’orto di casa. Clifford diede la pistola di casa, un revolver in 357 alla moglie e le disse di chiudersi in camera dei bambini, poi Clifford prese il telefono ma era isolato, allora prese il fucile a pompa, quindi uscì in giardino con intenzioni bellicose. Grande fu la sorpresa che ebbe Clifford. Rimase paralizzato sull’istante, non poteva ne urlare, ne muoversi, ma poteva muovere gli occhi e poteva sentire. Era come fosse stato posto in trance e soggetto ad ordini superiori a cui non poteva resistere: Clifford appoggiò in terra il fucile, poi davanti ai suoi occhi si mostrarono tre alieni. Due alieni erano piccoli co me bambini, avevano un grande testone senza capelli e senza ciglia, con un grandi occhi neri, con uno sguardo un po’ innocente, indossavano una specie di tuta metallica di co lor alluminio. Gli esseri alieni gironzolavano per la serra dell’orto magico della famiglia Hamilton, avendo in mano strani oggetti lampeggianti. Il terzo alieno era alto circa 1.60 era vestito con una sorta di tuta da motociclista di simil-pelle rossa, sulla tuta non c’erano i tradizionali sponsor. L’essere antropomorfo indossava un grosso casco integrale d’alluminio con visiera scura, ai lati aveva due piccole antenne dorate, che non avevano niente di terrestre. Benché l’entità fosse antropomorfa, non sembrava umana: l’essere era troppo magro, poi il volume del casco era insolitamente grande, rispetto alla es ile e gracile corporatura. Erano amici di vecchia data, provenivano da un pianeta lontano, erano passati per prendere campioni ed aggiornare l’orto degli Hamilton. Sì! avevano detto proprio così, le voci che risuonarono

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nella mente di Clifford. Aggiornare l’orto!. Santa merda!, nemmeno fosse stato il software di un computer!. Se Clifford avesse voluto, avrebbe potuto prendere la telecamera VHS di famiglia e filmare l’astronave aliena, restando però nel suo campo di grano e senza provare ad entrare nell’astronave.

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Clifford non se lo fece ripetere due volte, corse come una lepre in casa, prese la telecamera VHS e si precipitò nel campo di grano. La notte era buia e senza luna, non c’erano nuvole in cielo e l’oggetto luminoso era nel mezzo del campo di grano, emetteva un ronzio costante a bassa frequenza. Di forma discoidale sembrava d’alluminio, sulla cima dell’UFO c’era una sorta di faro bianco che illuminava con una luce direzionale l’area circostante, mentre ruotava regolarmente a 360 gradi. C’erano luci rosse, arancioni, bianche, verdi, che erano tutte intorno all’oggetto, nella parte centrale del disco. Non era chiaro se l’oggetto toccasse il terreno o fosse sospeso a mezz’aria: una forte luce bianca proveniva dal basso e non permetteva di capire come l’UFO stazionasse. Dopo poco tempo i tre esseri alieni s’allontanarono dalla serra dei Hamilton, tutti e tre salutarono alzando la propria mano destra, aperta e rientrarono nell’astronave. Le luci multico lori dell’UFO si polarizzarono tutte in un colore bianco molto intenso, poi in un batter d’occhio l’UFO decollò, salendo in candela e confondendosi nel cielo stellato!. WOW!, dopo l’orto alieno, il secondo segreto della famiglia Hamilton era un filmato a cui nessuno avrebbe mai potuto credere, che dimostrava un’amicizia di vecchia data, con esseri provenienti da lontani pianeti!.


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