7/8/2016
NON EDIZIONI CHIP65C02
BIG SLAM PROJECT
http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB
✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Wonder Stories –dicembre 1930- in particolare al racconto “The Outpost on the Moon-parte 1 di 3” di J.Maxwell, assemblando un plot remix: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio, avvalendomi del diritto di citazione. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.
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retro”
“The derelict of space” stampato 7/8/2016 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)
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Indice Prefazione: omaggio a Wonder Stories dicembre 1930…………………... pag. 4
Capitolo 1-Il progetto grande Slam ………………………….……. pag. 6
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Prefazione: omaggio a Wonder Stories, dicembre 1930
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Wonder Stories dicembre 1930 in particolare al racconto “The Outpost on the Moon” parte 1 di 3, di J.Maxwell.
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Il plot originario della prima puntata, delle 3 parti del lungo racconto, è così sintetizzabile: il giovane laureato George Marland ha un incidente d’auto con il professor Barton Wiley che fu il suo professore di fisica. Wiley invita Marland al suo laboratorio per mostrargli una sua prodigiosa invenzione: un materiale che se posto sotto corrente elettrica, respinge la gravità. L’università finanzierà la costruzione di un’astronave con cui esplorare la Luna. Dopo aver compiuto un ottimo test di volo sul design del prototipo della navicella, Wiley e Marland salpano per la Luna. Durante il viaggio, scorgono una strana cometa che rallenta e sembra atterrare sulla Luna. I due esploratori atterreranno con successo sul suolo lunare, esploreranno alcuni crateri, po i le estreme temperature lunari indurranno un incidente al casco di Marland, che sarà salvato dalla morte, da una piccola comunità di terrestri che vivono sulla Luna. Wiley e Marland diventeranno ospiti della misteriosa comunità internazionale che da 11 anni abita la Luna. L’avamposto alieno è sottoterra, il loro capo è Dr. Forcher, il Dr. Langley é il capo ingegnere che costruì la base. La comunità per
sopravvivere, sintetizzava ossigeno dalle rocce lunari, disponevano di scorte infinite d’energia, manipolavano gli atomi ricombinandoli in altro modo per creare nuove molecole, avevano campi dove coltivare mais ed allevare galline/altri animali. Poi i due esploratori terrestri saranno condotti presso un trattore lunare tecnologicamente avanzato, per effettuare una ricognizione lunare guidata dal Dr. Langley. Come il lettore potrà scoprire leggendo questo piccolo testo, la suggestione dell’esistenza di avamposto alieno è un elemento ancora presente nel racconto, che ha una fabula completamente diversa.
Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02
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Capitolo 1-Big Slam Project
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Al posto di guardia S3 dell’Area-51 erano le 15:07 fuori la temperatura era sopra i +40°C, uno dei due piantoni, Joyce Maxwell era in servizio. Il paramilitare osservava i monitor delle telecamere e controllava che i sistemi non avessero guasti. Non c’era nessuno per miglia e miglia quadrate, oggi sulla piana desertica era molto caldo, ma il condizionatore ronzava sempre al minimo, questo per evitare al personale shock termici, qualora avessero dovuto uscire all’aperto, per un intervento di sicurezza. All’improvviso dentro al check point comparve dal niente a mezz’aria una biglia di luce blu, esplose istantaneamente dilatandosi silenziosa in una grande e luminescente bolla di luce blu, all’interno ebbe a materializzarsi un alieno. Alto 1,20mt circa, era pelato, con un grande testone, privo di cigli, imberbe, carnagione molto chiara, con due grandi occhi neri privi di pupilla dall’aria innocente. Corporatura di un bambino di 10-12 anni, l’alieno vestiva di una tuta aderente di co lor alluminio dai vaghi riflessi blu. Maxwell si vo ltò e disse –Ciao, Ticky!, già tornato da Marte?!L’alieno annuì in silenzio, poi s’avvicinò trotterellando al tavolo del posto di guardia, s’affiancò a Maxwell, quindi appoggiò le picco le manine sui bordi della scrivania e s i sollevò sulle punte dei piedi, per sbirciare meglio i vari monitor della postazione di guardia.
-Non temere!, non c’è nessuno per miglia e miglia!- esordì Maxwell. -Non ti annoi a fare questo lavoro?!- chiese Ticky che girò il grosso testone, per guardare negli occhi l’addetto alla sicurezza.
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-No!, è un buon lavoro, è ben pagato, poi qualcuno deve farlo!rispose Maxwell che si tolse i grandi occhiali da sabbia e l’elmetto ed aggiunse – inoltre è da un po’ di tempo che al lavoro mi porto il mio tablet. Lo uso per passare il tempo quando non ci sono allarmi ed è calma piatta, proprio come oggi! – L’addetto alla sicurezza mostrò fiero il suo tablet a Ticky, poi aggiunse –C’ho scaricato da internet molti PDF di libri di fantascienza: Amazing Stories, Wonder Stories, Startling Stories, If worlds of science fiction… pensa cosa avrebbero dato gli autori della prima fantascienza, per fare quattro parole con un vero alieno come te!Ticky allungo le manine e diede uno sguardo al tablet del militare e poi esordì –Noi sappiamo che te leggi queste fiabe, poi rielabori racconti di fantascienza, le pubblichi in internet con uno pseudonimo, usando il self publishing. Maxwell rimase sorpreso, non l’aveva mai detta questa cosa al suo amico Ticky, quindi decise di restare sulla difensiva, dicendo – Ho il permesso del mio capo del personale, io sono un semplice piantone, ho un’autorizzazione di livello zero. Non lavorerò mai all’Area51. Inoltre, non ho mai rivelato che noi due siamo amici e
che passi a salutarmi tra un viaggio e l’altro da Marte, per ragionare con me, dei problemi della Terra. Ticky, l’hai detto al capo della sicurezza dell’Area52 che visit i questo checkpoint e che spesso facciamo delle lunghe chiacchierate sulla WWIII?!-No!- rispose Ticky – non abbiamo obblighi nei loro confronti-Monitorate internet?!- chiese Maxwell -Sì, studiamo la cultura umana- rispose il picco lo alieno mentre si stava arrampicando sulla seggiola vuota, del secondo capoposto. -E voi alieni, che siete così intelligenti e super tecnologici, cosa leggete degli umani?! Trattati, enciclopedie di scienza, bollettini e riviste scientifiche?!- chiese incuriosito Maxwell.
-No!- rispose Ticky – c’è chi è preposto allo studio della vostra cultura e legge le notizie, ma di politica non ne capiamo niente. Visioniamo facebook, film, leggiamo letteratura e narrat iva per cercare di co mprendere le mode, i vizi e le vanità del genere umano causate da squilibri biochimici e dalla loro assuefazione. Tra le cose che attirano la nostra attenzione, ci sono anche i racconti di fantascienza!-E perché?! i racconti di fantascienza sono tutte balle!- disse Maxwell – Siamo curiosi di vedere come i terrestri ci dipingono, oppure come c’immaginano, anche se non ci hanno mai visti!-
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-Beh! questo è logico ed è ragionevole!- sorrise Maxwell. -In genere la cultura umana rappresenta gli alieni, sempre nello stesso modo. Ci dipingono come degli esseri pregni dei 7 vizi capitali. Gli alieni immaginati dai terrestri, sono quasi sempre lo specchio deformato della storia della cultura terrestre, colma di vizi e con quasi nessuna virtù!- disse Ticky – Invece te, ci dipingi in modo diverso, per questo voglio dirti una cosa!9
-Che cosa?!- chiese Maxwell sorpreso ed incuriosito. -Anni fà, ci fu un guasto ai sistemi criogenici, per effettuare la riparaz ione sulla Terra, donammo alcuni componenti di un nostro disco all’Area51. Nel contenitore sopra il wafer c'era elio liquido, a parte gli isotopi diversi era proprio elio liquido, quello che era dentro alla scatola che era chiusa in modo ermetico. Il componente che donammo era tecnologicamente sconosciuto per voi terrestri, all’epoca la CIA presso l’Area51 avviò il Progetto Grande Slam. Fu chiamato il giovane chimico Moore con un piccolo team del MIT. Usarono il microscopio elettronico su una scaglia di un chip che era stato segato, questo per cercare di capire di cosa fosse composto. Moore ne comprese i materiali studiandone la stratificaz ione in sezione. Quindi, sintetizzò il processo di litografia a Small Scale of Integration. Con il tempo, Moore inferì la sua ben nota legge di Moore-WOW, allora Philiph Corso aveva ragione?! Io che pensavo che i microprocessori fossero il risultato scientifico dei finanziamenti NASA al MIT, per la costruzione del sistema di guida dell’Apollo e non una retro-ingegnerizzazione di artefatti alieni!-E’ corretto, i microprocessori sono un’invenzione umana, ma il processo di litografia fu accelerato, derivandolo da un nostro dono. Questo fu possibile perché erano già state scoperte le potenzialità dei semiconduttori, come supporti per il calcolo automatico-Ticky perché mi dici tutte queste cose?!- chiese Maxwell.
-Potresti scrivere una novella su questa cosa, l’importante è che tu usi nella tua fiaba, il termine Progetto Grande Slam: così chi avrebbe dovuto capire, avrebbe capito!- disse Ticky -Chi dovrebbe capire?! E cosa dovrebbe capire?! E poi cosa c’entra Missione Goldfinger di 007 con gli alieni?!- chiese Maxwell. -Devo andare adesso, tra un po’ torna il tuo collega!- esordì Ticky che scese dalla sedia del capoposto, facendo un piccolo salto, poi 10 l’alieno allungò la manina e mosse i piccoli diti, facendo un leggero solletico al braccio dell’amico –Gugi!, Gugi!- poi Ticky implose all’improvviso in una luce blu, smaterializzandosi dal posto di guardia. -WOW!- esordì Maxwell –E’ sempre un colpo ad effetto, vedere all’opera un teletrasporto alieno!Rientrò dalla perlustrazione dopo poco tempo il co llega di Maxwell che entrando nel posto di guardia, chiese laconico –E’ successo qualcosa di rilevante al check point, mentre ero di pattuglia nel settore S2?!-No!, calma piatta!- rispose Maxwell, sorridendo.
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