27/5/2018
NON EDIZIONI CHIP65C02
A 10 SECONDI DAL NULLA
http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB
✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories –luglio 1941- in particolare al racconto “10 seconds to nowhere” di david Wright O’Brien assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.
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retro”
“A 10 secondi dal Nulla” stampato 27/5/2018 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)
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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories –luglio 1941- …………….… pag. 4
Capitolo 1-A 10 secondi dal Nulla ……….…………….………. pag. 6
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Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, febbraio 1941
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories, Luglio 1941 in part icolare al racconto “10 seconds from nowhere” di David Wright O’Brien. In questo terzo anno della co llana JDAB ho deciso d’introdurre un nuovo tipo di racconti di fantascienza: la rimasterizzazione del racconto di SciFi. Questo genere di ebook avranno:
• una copertina sempre identica “10 e lode Amazing Stories rimasterizzato”, • un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto, • un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp Mags”. • La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags. • Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo. • A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.
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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction� che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02
Capitolo 1
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Era poco dopo la mezzanotte. Morelli sbirciò l’ora al suo orologio da polso, poi guardò ancora una vo lta la strada, ai Laboratori Vardon l’unica luce che era ancora accesa era quella del quarto piano. Morelli grugnì con soddisfazione, tanto meglio!, pensò l’energumeno, era proprio nei Laboratori Vardon che avrebbe trovato Benny. Il vecchio lavorava là e faceva sempre le ore picco le, talvolta anche sino a mattina. Il vecchio era al quarto piano, nel suo ufficio. Morelli sorrise silenzioso, ma una smorfia orribile si palesò nel suo volto, mentre mise la propria mano nella tasca della giacca. C’era adesso un’altra luce, era quella
del vigilante notturno che con la sua torcia, era solito iniz iare la sua ronda di sicurezza. Questo lo avrebbe tenuto occupato per almeno due ore, restando sicuramente fuori dalle palle. Benny era un infiltrato di Morelli presso i Laboratori Vardon, Morelli gli aveva procurato il lavoro, con il tempo Benny era salito di livello, finendo al quarto piano. Adesso aveva un bel lavoro da $300 o $400 a settimana e poteva pagare!. Dalla porta aperta sino a giù nel corridoio, Morelli vedeva la luce accesa dell’ufficio di Benny, questo chiamava la sua stanza labora qualcosa, sì!, forse laboratorio.
Morelli teneva in mano la sua automatica e di certo non avrebbe più atteso. Morelli si mosse silenzioso, attraversò il cancello, stando più attento di una volpe, anche perché a volte da questa gente cervellotica, c’era da aspettarsi l’immancabile presenza di qualche gatto, che poi miagolando o scappando via, avrebbe potuto rompere le uova nel paniere. Venendo dal corridoio buio, entrando nella stanza, per un attimo Morelli non vide più nulla, finì accecato dalla forte luce bianca ed intensa che era accesa nella stanza, tuttavia Morelli si concentrò subito sulla figura scura centrale che ebbe subito modo d’intravedere quando entrò risoluto nella stanza. Il vecchio Benny era seduto di spalle, era ad una scrivania intento a fare qualcosa, probabilmente scriveva, dietro di lui c’era un’enorme macchinario che forse doveva per forza servire a qualche cosa, dato che era in quella fottuta stanza. Morelli avrebbe voluto ridere, ridere forte, il vecchio Benny infatti era quasi calvo con i capelli bianchi, ma l’energumeno si trattenne, poi
si limitò a dire:”Ehi!, Tu!, dico a te!”. Il vecchio si girò con l’aria un po’ rintronata, guardò Morelli e non lo riconobbe, ma disse soltanto:”Salve!, Che cosa posso fare per lei?! E’ forse uno della manutenzione?”. ”Un cazzo!, sono quì per i quattrini! Forza sgancia il danaro!”. ”Ma Lei” disse il vecchio ”come è entrato qui?!”. ”Camminando dal corridoio…” rispose Morelli sorridendo sarcastico. ”Io non ho danaro con me, tutto qui è della compagnia, io non ho denaro!” disse di nuovo il vecchio. I muscoli della mascella di Morelli si contrassero poi sbottò duro:”Taglia corto vecchio!, quì ci sono i quattrini, dammi i soldi!. Non mi frega un cazzo di chi sono i soldi o di chi non sono!. Voglio i quattrini, mi hai capito?!” poi fece muovere la mano per enfatizzare la presenza della sua automatica 45 che era puntata contro il vecchio.
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“Ho capito” disse il vecchio, che poi aggiunse “qualcuno ti ha detto che ho in laboratorio una scorta di danaro, datami in affidamento dai Laboratori Vardon, da usarsi per acquistare direttamente le altre apparecchiature che servono al progetto, al quale lavoro”. ”Bella scommessa, ed adesso vorresti anche che io ti dicessi Benny chi mi ha…” l’energumeno smise di parlare. Gli occhi del vecchio s’illuminarono, quel modo di parlare, quel tono di voce, il volto dell’energumeno con il cappello che lo fissava, gli ricordavano qualcuno. “Benny?, Benny Morelli? Il ragazzo di laboratorio di questo piano? Sei forse suo parente?! Sì!, gli somigli tantissimo!”. “Stai zitto vecchio!. Ok!, forse era meglio se m’ero mangiato la lingua, ma non mi frega!. Forza vecchio!, dammi i quattrini!”. L’energumeno si fece avanti e poi puntò la pistola alla testa del vecchio, ma questo disse risoluto:”Non ti dirò mai, dove ho nascosto il denaro”.
L’energumeno s’accorse che stava urlando, quando disse:”Vecchio!, Parlerai, oh! Eccome se parlerai!”. A quel punto il vecchio commise un errore, i suoi occhi si mossero sbirciando il cassetto della scrivania che era alle sue spalle. Morelli seguì gli occhi del vecchio, sulla scrivania c’erano dei fogli, c’erano delle penne, c’erano delle biglie di ceramica e poi c’era mezza nascosta e sotto dei fogli, una bella mazzetta di danaro, era ripiegata in due in un elegante porta fibbia di metallo. Il vecchio si alzò lentamente e s i fece da parte, avvicinandosi al suo dannato macchinario. L’energumeno con gli occhi di maiale, afferrò violentemente il vecchio per il collo e lo spinse con violenza verso il grosso macchinario poi gli disse:”Bella trovata Cervellone!, Ma con me non attacca!. Senti, cervellone! Vorresti rompere l’indicatore che è quì a fianco?”. Era forse l’indicatore dell’allarme, quello che era attaccato sopra quel fottuto macchinario che ingombrava quasi tutta la stanza?.
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Morelli faceva ticchettare la canna della sua automat ica sopra il macchinario, il vecchio reagì dicendo:”No! folle non farlo!”. La reazione improvvisa ed inaspettata del vecchio, la parola folle, il tentativo del vecchio di muovere la mano sinistra verso l’interrruttore, fecero perdere il lume dagli occhi di Morelli, il quale ponendo l’automatica in faccia al vecchio disse:”Ok!, te la sei cercata!, coglione!”. L’automatica esplose un colpo mortale che prese alla testa il vecchio, questo cadde morto in una pozza di sangue, sotto la scrivania del laboratorio, accanto al dannato macchinario. C’era proprio un bel buco in testa al vecchio, Morelli non l’avrebbe voluto uccidere, ma il vecchio non aveva voluto ragionare, aveva reagito e se l’era cercata!. In ogni caso i quattrini gli avrebbe presi, Morelli s’avvicinò alla scrivania, spostò i fogli ed il ciarpame che era sul tavolo, ed afferrò mettendosi in tasca il mazzo di dollari sonanti che erano ripiegati nella bella fibbia di metallo. Poi all’improvviso
l’energumeno ebbe come un lampo di genio e sorrise in silenzio. L’uomo si mosse verso il grosso macchinario e l’osservò con cura. C’erano pezzi di vetro, c’erano dei fili, c’erano delle batterie, c’erano delle lampadine luminose che 9 erano accese, nonostante il macchinario sembrasse spento. Questa era una cosa proprio curiosa!. Con il dito premette l’interruttore per spengere il macchinario, questo emise una forte luce che illuminò Morelli, il quale fece una stranissima espressione, poi un ronzio crebbe d’intensità per poi eclissarsi nel silenzio. “Ma che cazzo è questo?” disse Morelli. ________ L’energumeno voleva spaccare il macchinario, per appiccare un incendio, pensava così di nascondere il suo omicidio. Dopo tutto, il vecchio se l’era cercata, anche se Morelli non lo voleva ammazzare. Morelli prese i danari dalla scrivania. Si mosse verso il grosso macchinario e l’osservò con attenzione. C’erano pezzi di vetro, c’erano dei fili, c’erano delle batterie, c’erano delle lampadine luminose che erano accese, nonostante il
macchinario sembrasse spento. Curioso!. Con il dito Morelli premette l’interruttore per spengere il macchinario, questo emise una forte luce che illuminò il volto di Morelli, il quale fece una stranissima espressione, poi un ronzio crebbe d’intensità per poi eclissarsi nel silenzio notturno. “Ma che cazzo è questo?” disse Morelli. ____________ L’energumeno non voleva uccidere il vecchio, ma il vecchio se l’era cercata, adesso Morelli avrebbe distrutto il macchinario, incendiando il laboratorio. Morelli s’avvicinò all’enorme macchinario, che era pieno di fili, batterie, c’erano persino delle lucette accese, per quanto il macchinario sembrasse spento. Curioso!. Morelli premette il pulsante, il macchinario, emise una forte luce che illuminò il volto di Morelli che oramai da varie ore aveva una strana espressione, poi un ronzio crebbe d’intensità sino ad eclissarsi nel silenzio. “Ma che cazzo è questo?” disse Morelli. ___________
La Poliz ia catturò Morelli che era al quarto piano dei Laboratori Vardon, nella stanza del vecchio scienz iato di nome Beneath che giaceva morto. Morelli era in uno stato isterico, continuava a muoversi meccanicamente, senza logica, dalla scrivania al macchinario, poi premeva un pulsante per tornare alla scrivania e ripetere gli stessi gesti. Praticamente Morelli fu colto sulla scena del delitto in fragranza di reato, dato che il corpo del vecchio scienziato giaceva a terra sotto la scrivania, in una pozza di sangue, con un grosso buco in testa!. Per quale ragione Morelli non aveva lasciato la scena del delitto, restando per 8 ore nel laboratorio, ripetendo sempre gli stessi gesti come un pazzo isterico in stato catatonico?. Questo strano comportamento rimuginava senza una chiara risposta nell’ispettore di polizia che aveva curato l’indagine. Quando il colpevo le fu portato via a forza dalla polizia, interrompendo il loop, si scoprì che l’assassino aveva danneggiato il macchinario nel laboratorio. Tuttavia, rufolando
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tra i fogli dello scienziato che erano sul tavolo, fu trovato un breve misterioso appunto
”… stanotte ho compiuto un altro passo per il mio esperimento, ho potenziato la capacità della macchina del tempo di permeare il passato, per un tempo purtroppo non superiore a 10 secondi. E’ una sorta di loop del tempo di un perenne istante. Sono sicuro che riuscirò ad espandere questo arco di tempo, ma quand’anche non ci riuscissi, anche solo tornare indietro nel tempo per 10 secondi, sarà sempre un grande passo per la scienza.”
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