31/12/2018
NON EDIZIONI CHIP65C02
IL RAGGIO
http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB
✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories –settembre 1934- in particolare al racconto “The Beam” di Milton Kaletsky assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.
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“Il Raggio” stampato 31/12/2018 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)
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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories –settembre 1934- …….… pag. 4
Capitolo 1-Il raggio ………………..……………….…………….…… pag. 6
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Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, settembre 1934
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories, Settembre 1934 in partico lare al racconto “The Beam” di Milton Kaletsky. In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad avere:
• una copertina sempre identica “10 e lode Amazing Stories rimasterizzato”, • un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto, • un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp Mags”. • La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags. • Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.
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• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.
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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02
Capitolo 1
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Gayle scivolò per terra con un SIGH, l’affermaz ione però era anche pregna di soddisfazione, mentre contemplava la sua nuova invenzione. Per chiunque altro, il grosso tavolo che era satollo d’apparati elettronici, cavi, valvole termoioniche, resistenze e quant’altro, sarebbe stato un coacervo tecnologico privo di senso. Il caotico spettacolo tecnologico, sarebbe stato sicuramente classificato da tutti come un parto della mente di un pazzo!. Gayle era leggermente pazzo, ma in senso di genialità, mescolata con della grave paranoia. Era opinione di Gayle, che chiunque si fosse interessato
alle sue invenzioni, senza prima richiedergli un’adeguata sperimentazione, chiunque fosse stato, era sicuramente un ladro d’idee, che meditava di rubargli invenzioni, per brevettarle prima di Gayle. Per questa ragione Gayle non ammetteva che nessuno entrasse nel suo laboratorio!. Gayle s’alzò da terra, ed iniziò ad osservare il tavo lo, stracolmo di componenti elettronici i quali ronzavano in modo autonomo, a causa dell’alta tensione che scorreva. Gayle mugugnava con soddisfazione, mentre i suoi occhi, rapidi studiavano uno ad uno, i componenti elettronici e le giunzioni elettriche tra gli apparati. Era certamente un
altro successo!. Quelli dell’ufficio brevetti, avrebbero dovuto riconoscere il suo genio, ammesso che avessero avuto abbastanza cervello da capire che cosa Gayle aveva realizzato!. Qualche anno prima dall’università di Leningrado era stato diffuso un paper di ricerca, in cui s i dimostrava che dalla cornea dell’occhio umano promanava un livello infinitesimo d’energia, di natura sconosciuta. Tale scoperta era stata ritenuta come la prova che le antiche superstizioni sul malocchio fossero vere. Gale riteneva che questa infinitesima energia fosse lo stimolo alla riproduzione, alla crescita degli esseri viventi. Nel complesso apparato hardware che Gayle aveva costruito, l’uomo vedeva un segno di rivalsa nei confronti della società che lo riteneva solo uno smanettone e non uno scienziato. Gayle riprodusse così l’esperimento che era stato descritto nel paper dell’Università di Leningrado, verificando che anche gli animali erano dotati di tale misteriosa energia,
proveniente dalla cornea dell’occhio. Il micio però, dopo aver subito l’esperimento, fuggì miagolando con la coda tra le gambe, dileguandosi sui tetti, fuggendo dalla finestra del laboratorio che era aperta!. L’invenzione di Gayle era 7 notevole, aveva costruito un hardware che poteva campionare e riprodurre il segnale energetico di Leningrado, amplificandolo mille volte, trasformandolo in un raggio che poteva essere controllato dall’operatore del macchinario. Se Gayle avesse potuto scansionare gli occhi di tutta la popolazione della città, per ogni soggetto umano, ne avrebbe potuto replicare il segnale, immagazzinarlo in memoria e poi rilanciarlo amplificato mille volte, scambiando così la percezione, i fini, e forse mutando persino la volontà tra le persone. Questo avrebbe creato un mondo di odio, di vendetta, i ricchi contro i poveri, i poveri contro i ricchi, fratello contro fratello, famiglia contro famiglia, rivo lte, guerre e distruzione!. Una rivincita morale per Gayle, che
meditava vendetta contro la società, dato che tutti gli avevano negato i fondi per i suoi studi ed esperimenti. Per testare il suo piano, gli servivano due gatti, ma l’unico che aveva era scappato. Allora Gayle pensò che doveva procurarsi un cane ed un coniglio: i due animali sarebbero stati i due soggetti perfetti, sui quali avrebbe provato la sua invenzione, per indurne un cambio di comportamento e forse di personalità. Tuttavia, a quell’ora della notte, era difficile trovare un gatto ed un coniglio: Gayle era impaziente e decise che avrebbe provato la sua invenzione su stesso. La campionatura di se stesso, riversata in se stesso, non avrebbe dovuto causare danni, dato che la sua mente non avrebbe dovuto cogliere differenze energetiche. I conti alla mano che fece sul regolo, sembravano dargli ragione!. Gayle mise l’occhio nel dispositivo del mirino, per poter essere campionato e poi ritrasferito. I primi minuti non accadde niente, poi Gayle iniziò a sentirsi male: sbiancò di un
bianco emaciato, mal di testa, nausea crescente, colori caleidoscopici, diffico ltà di percezione della profondità e della comprensione delle cose che gli erano intorno a lui. Gayle iniziò a respirare in modo sempre più difficoltoso, 8 sino quasi ad agonizzare, ebbe finalmente la forza di ritrarsi, allontanandosi dal macchinario. Dal dispositivo d’uscita, per qualche ragione invece di colpire il suo occhio destro, in cui si sarebbe dovuto scaricare il segnale amplificato, la lente d’emissione del raggio era leggermente disassata, così il raggio ebbe a disperdersi nel laboratorio. Un errore di qualche grado nell’allineamento della lente di trasmissione, che non era stato colto da Gayle, durante la fase di controllo del macchinario, anche a causa delle precedenti mo lte ore di lavoro, prive di sosta. Accanto a lui, il raggio aveva materializzato uno strano essere alto tre metri, era orribile, era nudo, lo strano essere amorfo di forma umanoide, era quasi traslucido, sembrava replicare come in
uno specchio, tutti i movimenti di Gayle. Caduto a terra per lo spavento, la vista di Gayle era ancora immersa in una luce caleidoscopica, il ricercatore non riuscì a razionalizzare perché, come, cosa fosse accaduto, o chi fosse l’essere che s’era materializzato dal raggio. Mentre Gayle meditava per terra, s’accorse che l’essere s’era moltiplicato in altre quattro entità, che però erano più picco le di statura rispetto alla prima entità che era magra e di circa tre metri. Il raggio del suo apparato continuava a co lpire le entità, queste presero a lottare tra di loro, quasi come se fossero affamate e tentassero di divorarsi a vicenda. Gayle si fece da parte, strisciò nel laboratorio, riuscì così a trascinare con fatica una sedia del laboratorio, vicino al tavo lo dove giaceva la sua invenzione. Gayle con notevole sforzo, riuscì finalmente a sedersi sulla sedia. In questo breve arco di tempo, le entità sempre illuminate dal raggio, erano adesso diventate otto, ma
erano la metà dell’altezza delle originarie quattro entità. Ad ogni moltiplicazione delle ent ità, il totale della massa rimaneva costante, ma andava distribuita in nuove entità che nascevano con una progessione quadratica. La 9 mente scient ifica di Gayle dedusse subito che poiché il numero delle entità andava moltiplicandosi, ma per fortuna la stazza diminuiva seguendo la stessa legge quadratica!. Stordito e spaventato, Gayle non sapeva ancora cosa fare, davanti a questo esperimento, che era andato decisamente male!. Mentre Gayle cercava di riflettere sul da farsi, per riprendere il controllo della situazione, le entità continuavano a moltiplicarsi, avendo altezza sempre più piccola, tanto da essere 60 entità alte come lillipuziani che si combattevano furiosamente sul pavimento del laboratorio. Gayle si convinse che l’unica cosa da fare, era rimanere a sedere sulla sedia, non spengere l’apparato che continuava ad emettere il raggio, lasciando che queste misteriose e piccole entità
ancorchè mo ltiplicandosi all’infinito, sarebbero presto collassate in dimensioni infinitesime, diventando un problema facilmente risolvibile con un secchio d’acqua, ed una granata!. ___________ La luce del mattino irruppe dalle finestre del laboratorio, c’era un’insolita polvere rosa, leggera, quasi impalpabile, di una dimensione infinitesima che ricopriva buona parte del pavimento. L’hardware di Gayle era spento e non ronzava più. Dalla finestra un vento mattutino entrò irruente e sollevò la impalpabile e minuscola polvere in una danza, che sembrava triste ed alimentata da un moto proprio, piuttosto che diretta dalle leggi fisiche della forte brezza mattutina. La polvere quasi fosse stata dotata di volontà, ebbe a diffondersi in tutta la stanza e poi in parte uscì vorticosa, dalla finestra del laboratorio che era rimasta aperta dalla notte precedente. Seduto sulla sedia, con la testa accasciata sul braccio destro ai margini del tavo lo,
che era colmo d’apparati elettronici, c’era il corpo senza vita, di quello che un tempo era l’inventore Gayle.
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