dovrebbero essere morti

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1/5/2019

NON EDIZIONI CHIP65C02

DOVREBBERO ESSERE MORTI!

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories –agosto 1941- in particolare al racconto “You ought to be dead” di Robert Moore Williams assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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retro”

“Dovrebbero essere morti” stampato 01/05/2019 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories –agosto 1941- …………...… pag. 4

Capitolo 1-Dovrebbero essere morti ………..……….…….…… pag. 6

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Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, agosto 1941

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories, Agosto 1941 in particolare al racconto “You ought to be dead” di Robert Moore Williams. In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad avere:

• una copertina sempre identica “10 e lode Amazing Stories rimasterizzato”, • un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto, • un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp Mags”. • La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags. • Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.

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• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02


Capitolo 1

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-E’ proprio così- disse Pete Grover agitando la pistola a raggi contro Malone.-La nave Piccola Maria non aveva radio, quindi non poteva dare proprie comunicazioni. Non c’era molto da sperare nello spazio. Così il Boss mi ha detto d’andare fuori nello spazio, a prendergli la chiave. Sono andato a Gates City, e non c’era nessuno che sapesse usare una radio. L’unico che emetteva beacon radio eri tu. Quindi ti ho raggiunto e ti ho beccato con facilità!. Ci sono 500 dollari al mese per un mese d’anticipo a bordo della Piccola Maria.-. Bugs Malone inserì la mano sinistra dentro la tasca della tuta spaziale e trovò una sigaretta, la portò alla bocca e l’accese. La ragazza che stava

accanto alla porta avrebbe potuto essere attraente, in circostanze normali: era alta, bionda, occhi azzurri, delle labbra sexy. Gli occhi della ragazza sembrava cercassero qualcosa, tra tutti i piatti di metallo della cabina spaziale. – Ho bisogno di una penna per firmare, dammi una penna!disse Bugs Malone, mentre s’avvicinò di qualche passo all’uomo che era armato. Pete Grover infilò una mano nella tuta spaziale in cerca di una penna, poi la porse a Bugs Malone, il quale con un gesto rapido la piantò nella mano di Pete Grover, al quale cadde l’arma. Bugs Malone lo spinse in terra, e poi raccolse l’arma da terra. […] –Volevi portarti via i 500 al mese delle paghe?.


Adesso dovrai restare bloccato in questa enorme astronave, che sembra una grande penna!disse ridendo la ragazza. –Chi sei dolcezza?disse Pete Grover rivolgendosi alla giovane. –Sono Betty Hardwick, sono segretaria di Grimes Bransom. E non chiamarmi dolcezza!-. Grimes Bransom era il proprietario dell’astronave Piccola Maria, attualmente la nave era attraccata allo spazioporto di Gates City, che era sudicio e logoro, e probabilmente l’astronave Piccola Maria, sarebbe stata l’unica velivo lo spaziale per i prossimi 6 mesi, a restare attraccato allo scalcinato e scassato porto di Gates City presso Ganimede. Gates City era una concessione mineraria abbandonata, la struttura fatiscente era occupata solo da sbandati dello spazio, così come accadeva da sempre. –Sei solo la segretaria di Bransom?- disse Malone. – Sì!, sono solo la sua segretaria e nient’altro!. Mi ha assunto pochi giorni fa, lavoravo in una compagnia teatrale. Era una buona paga, ed ho accettato!-. Molti pensieri rimuginavano nella mente di Malone: che

diavo lo ci faccio a Gates City?. Che cosa ci fa la segretaria di Bransom a Gates City?. Chi c’è dietro la segretaria di Bransom?. […] –Sei un radiooperatore, giusto?- disse Betty, rivolgendosi a Malone. –No!rispose l’uomo. –Perché no? In 7 fondo 500 al mese sono una bella paga, per fare l’operatore radio-. –500 al mese, sono decisamente troppi per fare l’operatore radio!rispose Malone. –Allora perché sei qui?- chiese Betty. –Lascia stare!- rispose secco Malone che poi aggiunse –Ci sarà pure qualche altra persona sulla nave!-.-No!, non c’è nessuno!rispose Betty.-E l’operatore radio dell’astroanve Piccola Maria, dov’è andato?- chiese sarcastico Malone. –No!, è saltato fuori, abbandonando subito la nave, appena abbiano attraccato a Gates City- rispose Betty.-All’astronave serve un operatore radio, lo prescrive la legge. Mr.Bransom è molto ligio alle normative spaziali. Vuoi accettare il lavoro di operatore-radio?- chiese Betty. –Mr.Bransom ligio alle regole ed alle normative spaziali?disse ridendo sarcastico Malone, che poi aggiunse –Te


l’ho già detto, non sono un operatore radio-. […] Sul ponte c’era della gravità artificiale per evitare che nei lunghi viaggi spaziali, l’equipaggio avesse a subire danni biologici. Tuttavia, lo spazio era buio e freddo, nell’astronave ferma, il freddo dello spazio era filtrato nelle paratie, perché il riscaldamento ambientale era guasto o disabilitato. –Se non sei un operatore radio, siamo destinati a rimanere bloccati sulla Piccola Maria, qui su Ganimede anche per anni!disse Betty. –Sì Ok, darei il mio occhio destro, per togliermi dai guai in cui siamo capitati. Ma questo, non risolverebbe i problemi- disse secco Malone. –Pete Grover, sei abilitato come operatore radio?- chiese Betty. –No!, il capo ci ha detto che avremmo trovato l’operatore radio della Piccola Mary.- […] –Ok diamoci da fare, vediamo cosa c’è di utile a bordo della Piccola Marydisse Malone. […] ___________ La radio era guasta, forse un condensatore bruciato o forse qualche altra diavo leria elettronica. C’era dell’acqua e

dello scotch in cambusa e poco altro. La nave era carica d’armi: armi di contrabbando per i ribelli spaziali, ecco quello che aveva organizzato l’infame Bransom. Pete Grover suggerì di contattare i ribelli, che volevano tutto il carico d’armi. 8 Nell’astronave Picco la Mary c’erano le armi, era evidente che c’era la possibilità per trovare un accordo con i ribelli, per essere cavati fuori da questo impiccio. Il problema era che non c’era un operatore radio a bordo, la radio era in panne e Bransom se l’era filata, prendendo l’unica scialuppa di salvataggio spaziale. […] Betty HardWick suggerì di accendere i motori dell’astronave Piccola Mary e salpare via, allontanandosi dall’area dei ribelli. Quando Bransom era scappato, aveva spento i motori, ma non aveva scaricato il carburante residuo, che era presente nei serbatoi. L’equipaggio che era stato arruolato da Bransom era una feccia, incompetente, ladri, assassini, venusiani, nani di marte, ed erano tutti spariti, abbandonando la nave. […] In fondo ai motori, fu trovato l’ingegnere di bordo, era


ubriaco fradicio, dopo vari tentativi di rianimarlo, emerse il fatto che l’ingegnere si chiamava Adam, il carburante nei serbatoi c’era, ma Bransom prima di fuggire aveva sabotato i motori, portando via tutti gli iniettori Jerry. Per cui così com’era conciato l’apparato motore della Piccola Maria, non poteva andare da nessuna parte!. –E’ possibile ricostruire oppure riparare quello che resta, degli iniettori di Jerry?chiese Malone all’ingegnere. Questo, disse che sarebbero state necessarie almeno 10 ore per ricostruire gli iniettori di Jerry, adattando i nuovi pezzi improvvisati, al resto dell’apparato che era però danneggiato. Era un grosso guaio, 10 ore era il tempo necessario per riattivare i motori, sempre sperando che non ci fossero stati altri imprevisti, causati dell’ingegnere che sembrava più una spugna, piuttosto che un meccanico spaziale. Tra 5 ore sarebbero arrivati i ribelli a Gates City e trovando la nave piena di armi, ben difficilmente avrebbero lasciato vivi Malone, Betty e Groover, dato che i ribelli avrebbero potuto

conquistare la nave e far fuori tutti i testimoni, preservando la segretezza del business organizzato da Bransom. C’era poi il limite di 2 ore, il freddo spaziale stava congelando tutta l’astronave, l’apparato termico era operativo solo quando i 9 motori erano in funzione, l’astronave stava diventando un pezzo di ghiaccio. Le temperature tra 2 ore, sarebbero state prossime allo zero assoluto di -273°C. […] -Ok non c’è molto da fare, se non aggrapparci ad una speranza. Corriamo alla stanza della Radio- disse Malone rivolgendosi a Betty. Una volta raggiunto il vano radio, legarono i cavi della radio alle paratie dell’astronave. –Non capisco- disse Betty –Non devi capire, fidati! E speriamo solo che funzioni!- disse Malone. ___________ Due ore dopo, la scialuppa di Branson tornò a bordo della piccola Mary, attraccando al portellone d’emergenza. Lo spregiudicato uomo d’affari era scortato da due tenenti, della ribellione spaziale. –Ho portato via gli iniettori Jerry, il riscaldamento dell’astronave funziona solo con i motori


avviati. Non ci sarà nessuno ancora vivo nell’astronave, tutto sarà un ghiacciolo a 273°C- disse ridendo Bransom. […] –E’ massiccio il carico d’armi che ci ha portato- disse il tenente – come potremo portarcelo via?-. –Basta che rimontiate gli iniettori Jerry, e che mettiate un po’ di carburante nei serbatoi dell’astronave. Potrete salpare in sicurezza, portandovi il carico, ovunque vogliate.rispose Bransom. I tre si diressero alla stazione radio e trovarono i cavi elettrici collegati alla struttura dell’astronave. –Cosa hanno tentato di fare?- chiese un tenente dei ribelli. –Hanno tentato di alimentare la propulsione dei razzi con la batteria della radio, ma non c’è abbastanza energia per far muovere l’astronave, mancano gli iniettori di Jerry- disse ridendo Branson. –Beccateli ragazzi!- urlò Malone che uscì all’improvviso con le armi spianate. Malone e Pete Grover, ed il meccanico ubriacone s’avventarono su Branson e la sua scorta dei due tenenti della milizia ribelle. […] La colluttazione fu breve,

dopo aver sparato sui tre nemici, una raffica di raggi soporiferi. –Come avete fatto a sopravvivere al freddo spaziale a -273°C- chiese Bransom. – Abbiamo costruito un piccolo forno a micro-onde, con cui 10 abbiamo tenuto l’abitacolo radio, sopra la temperatura dello zero assoluto. C’era sufficiente energia nelle batterie della radio per funzionare. Abbiamo avvolto delle spire elettriche ad un condensatore e poi ad un trasmettitore e con questo, siamo riusciti a produrre microonde a bassa potenza, quel tanto che basta per tenere tiepida la cabina radio.– disse Malone. […] Con i pezzi di ricambio che aveva portato Bransom, il meccanico riaccese i motori dell’astronave, la quale riuscì a salpare, per allontanarsi rapidamente dallo spazio controllato dai ribelli spaziali e poter rientrare verso la Terra. Malone era infatti un investigatore federale, che era stato incaricato di recuperare informazioni su un potenziale traffico d’armi dalla Terra, ai ribelli di Saturno.


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