31/9/2019
NON EDIZIONI CHIP65C02
IL PONTE DELLA VITA
http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB
✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories –maggio 1946- in particolare al racconto “Bridge of life” di Robert Moore Williams assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.
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“Il ponte della vita” stampato 31/9/2019 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)
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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories –Maggio 1946- …………...… pag. 4
Capitolo 1-Il ponte della vita ……….………………….….…….…… pag. 6
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Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, maggio 1946
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories, maggio 1946 in partico lare al racconto “Bridge of Life” di Robert Moore Williams. In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad avere:
• una copertina sempre identica “10 e lode Amazing Stories rimasterizzato”, • un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto, • un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp Mags”. • La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags. • Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.
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• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.
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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02
Capitolo 1
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Chiuso nella cella di s icurezza della prigione, Dike Vey sembrava un pulcino bagnato ed in preda al panico. Entrai nella sua cella aprendo la porta, francamente c’era qualcosa di disperato, quando compresi come mi strinse la mano, salutandomi. –Mi dispiace d’aver ascoltato il tuo messaggio in ritardo, ero fuori città. Comunque non preoccuparti, sono qui per tirarti fuori!- dissi, aggiungendo poi –E’ a questo, che servono gli avvocati!-. I lineamenti di Dike erano in pezzi, nessuno avrebbe mai detto che Dike Vey era il più giovane e promettente fisico e matematico, tanto da essere capace di superare le scoperte di Eddington, Dirac, Minkowski ed altri, che avevo solo sentito nominare dal professor Samuel
Benson, quello della teoria unificata dei campi. –Devi tirarmi fuori, devi tirarmi fuori di quì, già prima di stanotte!- disse Dike Vey. –Beh!, probabilmente domani, di sicuro prima della fine della settimana!- risposi. -Domani è troppo tardi, devi tirarmi fuori stanotte! E devi contattare subito il Dr.Benson!disse Dike Vey.[…] –Dike, non capisci che sei in prigione, perché sei stato accusato d’aver rapito il Dr.Benson!. Perché intanto non mi racconti la tua versione, spiegandomi che cosa sai, della scomparsa del dr.Benson!dissi rivolgendomi a Dick. […] Il volto di Dike Vey divenne stravolto, spaventato, inquieto, s’afferrò la croce che portava al co llo, poi disse laconicamente che lui non
sapeva niente, della scomparsa del dr.Benson. Dopo una pausa, aggiunse che da tre anni, lui stava lavorando fianco a fianco del dr.Benson, attorno al progetto del Ponte della Vita. […] Lo scopo della ricerca era quello di vedere come si formava la vita, partendo dalle molecole del carbonio e come e perché queste si combinano, in tanti modi per assemblare insetti, elefanti, t igri, balene, squali, vermi, batteri, oppure esseri umani. […] Osservai Dike Vey, nel modo febbricitante e quasi spiritato con cui m’aveva sintetizzato il progetto, sinceramente non avevo compreso se fosse l’sempio lampande di un genio incompreso cento anni avanti a noi, oppure se era un pazzo furioso. […] Il laboratorio dove lavoravano di due scienz iati, era chiuso a chiave, c’erano solo due chiavi, una l’aveva il dr.Benson, l’altra l’aveva Vey. Vey era uscito lasciando Benson in laboratorio, il giovane doveva andare a recuperare una potente radiotrasmittente che occorreva per ult imare l’esperimento. Quando Vey era
tornato, la porta del laboratorio era chiusa, ma il dr.Benson era scomparso, come se si fosse dileguato nel niente. Vey aveva chiamato la poliz ia, ed era finito dritto in cella, finendo come sospettato principale, della scomparsa del luminare. –Il nostro esperimento era quasi pronto per essere ultimato, il dr.Benson ed io, eravamo in procinto d’esplorare il ponte della vita!disse Vey. –Comunque, sono indignato, la Polizia non ha il diritto di trattenerti in prigione, sinceramente non ci sono prove che tu sia implicato nel rapimento, sparizione o peggio nell’assassinio del dr.Benson. Il dottore potrebbe aver aperto la porta facendo entrare qualcun altro, oppure potrebbe essersi dileguato, per propri motivi personali- dissi. _______________ Mi misi a contrattare con il giudice distrettuale John Bockner, il quale voleva $50'000.00 di cauzione, per far uscire Dike Vey, ponendolo agli arresti domiciliari. […] Tutti i miei tentativi di far abbassare la cauzione, in favore di Dike Vey fallirono, causando la
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decisione imperiosa del giudice Bockner, ad elevare la cauzione a $250'000.00. – Avvocato Jim Rush- mi disse sentenziando il giudice, -il dr.Benson era lo scienziato, più intelligente di Einstein, essendo riuscito a formulare la teoria dei campi unificati!. Occorre una cauzione adeguata al caso!-. […] Tornai sconsolato nella cella di Dike Vey, a portargli la brutta notizia, poi andai a casa. […] L’indomani mattina, sul giornale che trovai sulle scale della mia casa, mentre facevo colazione, lessi che Dike Vey era riuscito a fuggire, la sua fuga era stata considerata segno di colpa, riguardo alla possibilità che Richard Dikson Vey potesse aver ucciso il dr.Benson per invidia professionale. Adesso, il giovane fisico-matematico, era davvero nei guai, era un ricercato di prima categoria, in tutta la città!. ___________ Non c’era proprio niente di misterioso, ai laboratori dove lavoravano i due scienziat i. Nel 1880 c’erano delle case, poi furono abbattute, oggi c’erano dei laboratori, delle rimesse,
persino un garage. Non c’era proprio niente di misterioso all’esterno del laboratorio, se c’era un mistero, era solo dentro le teste del dr.Benson e del suo assistente Richard Dikson Vey.[…] Parcheggiai la mia auto un paio d’isolati dopo il laboratorio, poi a piedi m’avviai verso la struttura. Mentre meditavo come entrare illegalmente nella struttura senza violare i sigilli, m’accorsi della possibilità entrare dal retro, dalla grata del magazzino del carbone. M’infilai dentro, in pochi minuti fui dentro la struttura. […] –Mani in alto!- un fascio luminoso di una torcia, m’accecò lo sguardo, ma era sufficiente ad illuminare la canna di una 0.45 automat ica che mi era stata puntata addosso. Era il giovane assistente Dick Vey, che disse –Jim Rush!, il mio avvocato!, sai non t’avevo riconosciuto!. Ho sentito entrare uno sconosciuto, credevo fosse un ladro. Ci sono macchinari costosissimi quà dentro. Così ho preso una pistola!. Non credevo, fossi te!-. Dissi a Dick che era meglio se tornava con me al commissariato. Non
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c’erano reali prove contro di lui, la sua fuga aveva solo peggiorato la sua situazione. Ma in ult ima analisi, erano solo circostanze indiziarie e niente di concreto!. […] Dick mi portò con lui in laboratorio, perchè mi disse che aveva scoperto tutto il mistero, ed io dovevo vedere con i miei occhi!. […] Luci e lampade e macchinari complicatissimi erano accesi, lampeggiavano, gettavano saette, mentre un delicato anemografo monitorava su carta millimetrata dei dat i che erano registrati in tempo reale. […]. Dick mi disse che l’ultima volta che aveva visto il dr.Benson in laboratorio era davanti al quadro principale, teneva in mano una radio ricetrasmittente, ne occorreva un’altra, per terminare l’esperimento. Dick era uscito dal laboratorio per prendere un secondo walkie-talkie, tornando in laboratorio aveva scoperto che il dr.Benson era scomparso. Era scomparsa anche la radio portatile, che Benson teneva in mano!. […] Dick s’accertò, leggendo gli appunti cartacei di Benson, che erano ancora sul tavolo, che il settaggio del quadro comandi
principale, fosse identico a quanto impostato da Benson, prima d’iniziare l’esperimento, poi il giovane fisicomatematico accese il secondo walkie-talkie ed iniziò a chiamare per radio il dr.Benson. […] Che ci crediate o no, il dr.Benson rispose via radio alla chiamata. Era evidente, che Benson non poteva essere morto, se era capace di rispondere via radio!. Chiesi via radio, se chi stava parlando era davvero il dr.Benson, e questi rispose che era lui, in persona. All’improvviso, la comunicazione radio cadde, la porta del laboratorio fu sfondata, un’orda di poliziotti al comando del giudice distrettuale in persona, irruppero nel laboratorio ed arrestarono Dick Vey. Il laboratorio fu nuovamente perquisito e dietro un grosso serbatoio, che prima era vuoto, fu ritrovato il corpo del dr.Benson assieme al walkietalkie scomparso. […] Mentre cercavo d’argomentare, al giudice distrettuale Bockner che prima dell’irruzione della polizia, avevo udito la voce del dr.Benson, mostrando la radio
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portatile, all’improvviso s’udì ancora la voce del dr.Benson. Questi piangeva, il giudice Bockner ne fu incredulo, come era possibile questo, se c’era il suo cadavere in terra, pochi metri più in là!. Come poteva parlare e comunicare via radio il dr.Benson se era morto?. […] Dick Vey si divincolò dalla presa degli agenti di polizia, che quando udirono la reiterata voce del dr.Benson, allentarono la presa. Il giovane scienziato corse verso il quadro centrale, ed incominciò ad armeggiare con i contatti elettrici, qualcuno gli sparò un colpo di pistola, lo scienziato che era vicino a delle resistenze elettriche, bruciò in pochi istanti, a causa dell’altissima tensione, poi il corpo del giovane scomparve, smaterializzandosi nel niente. – Dick!, Dick!, ragazzo mio, che cosa ci fai anche tu quà? Sono contento di vederti!- disse la voce del dr.Benson che all’improvviso uscì fuori dalla radio portatile. […] Gli agenti di poliz ia, quanto il giudice distrettuale, divennero bianchi come lenzuoli.-Fantasmi!esordì il giudice distrettuale. Gli agenti di poliz ia si
guardarono in viso, non rifiatarono, ma annuirono in silenzio. Fu dato l’ordine di perquisire tutto il laboratorio, ma non fu trovato niente, […] il giudice stanco di sentire per tutto il tempo della terza perquisizione, la voce del dr.Benson quanto del suo giovane assistente Richard Dickson Vey, che parlavano tra loro, e la loro presenza riecheggiava dalla radio portatile, il giudice afferrò con forza la presa elettrica che dava corrente a tutto il laboratorio, la spinse il selettore su OFF. I monitor divennero bui, le voci dal walkie talkie scomparvero. __________ Il giorno dopo, durante l’ennesima perquisizione al laboratorio, fu ritrovato il cadavere bruciato, dell’assistente Richard Dickson Vey, questi giaceva nello stesso posto dove s’era materializzato ore prima, il corpo del luminare dr.Benson, […] il caso, fu archiviato dal giudice distrettuale, come decessi per incidente sul lavoro.[…] Difficile dire, se i due scienziati erano stati i primi a varcare quel misterioso
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ponte della vita, andat i e ritornati verso le stelle, oppure da un’altrove sconosciuto, grazie alla propria anima immortale, oppure se i loro corpi s’erano ri-materializzati, per poter avere un riposo eterno.
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