il giorno che cadde la bomba

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29/2/2020

NON EDIZIONI CHIP65C02

IL GIORNO CHE CADDE LA BOMBA

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories –novembre 1950- in particolare al racconto “The Bomb Fell” di Leslie A. Croutch assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“Il giorno che cadde la bomba” stampato 29/2/2020 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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➜ http://mia-fantascienza.blogspot.com

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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories –Novembre 1950- …………...… pag. 4

Capitolo 1-Il giorno che cadde la bomba ….…………….…..…… pag. 6

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Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, novembre 1950

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories, novembre 1950 in part icolare al racconto “The Bomb Fell” di Leslie A.Croutch. In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad avere:

• una copertina sempre identica “10 e lode Amazing Stories rimasterizzato”, • un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto, • un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp Mags”. • La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags. • Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.

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• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02


Capitolo 1

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Johnny andava a scuola in una bella giornata di primavera, per la strada prendeva a calci una pietra, giocandoci. –Oggi non vorrei andare a scuola. Vorrei che bruciasse tutto, inclusa la maestra!-. Il bimbo si fermò per pochi secondi dietro la finestra dello Spaccio del villaggio, ad ascoltare la radio accesa. –Il Presidente Green è stato in riunione tutta la notte, a causa della complessa situazione in Europa, tutti gli impegni del Presidente sono stati cancellati…-. Gli adult i erano tutti raccolti intorno alla radio, con uno sguardo preoccupato, ma oggi era una bella giornata, c’era il Sole ed era caldo. Johnny avrebbe voluto andare a pescare e disegnare, non

avrebbe voluto andare a scuola. La campanella della scuola ruppe il silenzio della cittadina, Johnny corse verso la scuola, con la sporta dei libri che oscillava come un pendolo […]. Miss Wilkinson la maestra fece l’appello, c’erano 15 assenti, mentre John Kentcheson era soltanto giunto in ritardo, riuscendo ad entrare in classe, prima del termine del suono della campanella. […] La maestra era palesemente nervosa, mentre scriveva alla lavagna con il gesso, Miss Wilkinson fece vari banali errori di calco lo, e spesso perdeva il filo del discorso, facendo delle pause insensate. […] Alle 10:30 accadde qualcosa che Tom Kentchenson non avrebbe mai più dimenticato. Il


bambino aveva il banco vicino alla finestra, spesso guardava fuori dalla finestra, quando la maestra dava le spalle ai ragazzi, mentre scriveva alla lavagna. All’improvviso un’intensa luce, bianchissima, ed accecante comparve in cielo, era almeno a 20 o 30 miglia di distanza. Dopo poco il bimbo sentì un intenso caldo, ed una forte spinta che lo scagliò a terra. Poi un rumore enorme cupo, comparve all’improvviso e crebbe d’intensità. Le mura della scuola iniziarono a tremare, le bambine che avevano i banchi più lontani dalla finestra, s’erano aggrappate al banco, e presero a piangere. Anche la maestra, era ferma ed impietrita sulla cattedra, stava piangendo in silenzio. Quando Johnny potè rivedere dopo il forte abbaglio luminoso che aveva avuto, una grossa nuvola nera si stava espandendo in cielo. Un secondo flash luminoso comparve nel cielo, la pelle dei bambini co lpiti dal lampo luminoso era dolente, come se avessero preso una brutta scottatura solare. Un forte vento ed un boato tremendo,

cupo e fondo, scosse l’aria e tutte le campagne vicine. Un muro d’aria si stava avvicinando e distruggeva ogni cosa incontrasse. Si sentivano a malapena, le urla di panico della gente in città, che stava subendo la catastrofe. […] Miss Wilkinson s’era ripre ripresa dallo shock, faceva confluire i bambini della scuola fuori, cercando di realizzare l’evaquazione rapida generale della scuola, assieme al preside. Il preside al microfono dava a tutti le istruzioni di raggiungere i rifugi sotterranei che erano poco distanti dalal scuola. […] Mentre buona parte degli alunni cercava di raggiungere i rifugi, Johnny si buttò dentro un tombino dell’acqua che era aperto, dopo pochi secondi un muro di fuoco gli passò sopra la testa, poi tutto divenne nero. Forse era stato un tornado, che gli era appena passato sopra la testa, pensò il bambino. […] Era ormai notte, quando Johnny uscì dal tombino: si sentiva accaldato e come se fosse stato troppe ore vicino al fuoco, aveva tanta sete al punto che avrebbe voluto bere un fiume intero. […]

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Guardandosi intorno, il paesaggio intorno a lui era mutato, non era più lo stesso paese che ben conosceva. Intorno a lui si stendeva un paesaggio lunare, era un luogo diverso e trasformato: la cittadina e le strutture a lui familiari non c’erano più. […] Sporadicamente in quella notte fumosa, s’intravedeva qualche rovina, che era irriconoscibile, tutto sembrava bruciato e fumante, in una desolaz ione notturna, dove nessuno rispondeva alle grida del bambino. Non un muro, non un edificio, non una struttura era rimasta in piedi, ovunque si voltasse lo sguardo c’era solo una piana nera, bruciata, fumante, con qualche brandello di carcassa d’auto. […] L’unica cosa a cui pensò Johnny Kentchenson era di tornare a casa, da suo padre e da sua madre; il bimbo avrebbe vo luto iniziare a correre verso casa, ma non riusciva a dire, quale fosse la direz ione giusta per rientrare a casa!. […] Mentre cercava smarrito con lo sguardo, osservando attento quella landa lunare, in cerca di qualche indizio a lui familiare che potesse aiutarlo a tracciare

una direzione, s’accorse che in terra, c’erano tantissimi vestiti e numerosi cadaveri e moltissime parti di feretri, incenerit i: erano cotti e bruciati ed ancora fumanti. […] Il bambino vomitò, non solo per la reazione psicologica della vista di tutta quella morte e distruzione. […] In lontananza il bimbo riconobbe il profilo di un cane, l’animale arrancava, era nero e tutto bruciato ed era ancora fumante, fece qualche passo, poi una gamba gli si staccò, l’animale cadde a terra. […] Il bimbo avrebbe voluto piangere, ma sapeva che non poteva permetterselo. Dai rottami fumanti, emerse un gatto grigio, miagolante, l’animale s’approssimò al bambino, il quale lo prese in collo e disse –Anche te sei rimasto solo?-. […] ___________ La notte passò, venne l’alba e poi il sole, il bimbo prese una direzione a caso, cercando d’allontanarsi. Era stanco, era affamato ed assetato, e camminò per lungo tempo, quindi iniz iò a trovare alcuni pezzi di muri e rovine che erano resistite al disastro. Non

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era raro che presso queste rovine, c’erano come dipinte sui muri delle ombre scure, di forma umana. Poi il bambino trovò una grossa pozza d’acqua, era stata creata da una conduttura dell’acqua che era saltata, e l’acqua aveva creato un’enorme pozzanghera: il bambino ne bevve, per dissetarsi. […] ______________ Fu però solo nel pomeriggio, che Johnny incontrò quello che rimaneva di una fattoria. C’era un cane davant i alla porta, che non si mosse, era morto. Tutti i vetri della casa erano rotti, non sembrava esserci segni di vita nella struttura, nessuno rispondeva agli appelli del bambino. Ovunque c’era solo polvere grigia, dentro la casa sembrava fosse passato un tornado. […] Il bambino cercò la cucina della casa, la trovò e v’entro. Anche quella stanza era stata devastata come vi fosse passato un tornado, ma il frigorifero era chiuso e dentro il bimbo trovò finalmente del pane da toast, uova, salsicce di bologna, latte ed acqua. […] Johnny stava per lasciare la casa, quando vide una bambina che scese dalle scale

della villetta. La bambina aveva più o meno l’età di Johnny, aveva i capelli rossi, ed aveva uno sguardo spaventato. –Chi sei?- chiese Johnny. –Sono Marianne, questa è casa mia!-. –Dove sono i tuoi genitori?chiese il bambino. –Penso siano morti- rispose la bambina. […] -Forse, è meglio se andiamo da qualche altra parte- disse Johnny, mentre la bambina annuì in silenzio. […] –Quale è la strada per raggiungere il paese vicino?-. Marianne puntò la mano sinistra in una direzione, i due bambini si presero per mano, presero a camminare insieme. –Forse quest’anno, le vacanze estive inizieranno prima- esordì all’improvviso Marianne.

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