nuovo medioevo

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Il nuovo Medioevo Ebook in copyleft(by-nd) Dentro alla penisola italiana c'erano gli italiani, prigionieri di se stessi e dei mondi che si erano creati, in un moderno medioevo!. Le regole per un visitatore dell'Italia erano semplici: una volta entrati, non si esce pi첫!.

Il Cazz@ro di 6502 NON Edizioni 6502 09/11/2011


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http://www.youtube.com/watch?v=4Ex7yGPBwa4 Tra il 2013 e il 2015, l’indice di criminalità in Italia aumentò del +800%. Quella che un tempo fu la libera Repubblica Italiana diventò un paese allo sbando, immerso in un nuovo medioevo in cui il diritto e la proprietà privata, si vaporizzarono in favore della legge del più forte. L'Unione Europea dopo il crash finanziario e il collasso dello stato italiano, si compattò politicamente, per gestire al meglio la crisi economico-finanziaria, concentrando le residue risorse, solo per i restanti paesi membri di Fort Euro. Emersero così dalle ceneri dell’UE, gli United States of Europe. Accadde che gli eserciti francesi e tedeschi (e delle altre nazioni), si fusero creando l'USE Army, l'USE Navy e l'USE Air Force. Il neonato esercito europeo si accampò intorno ai confini dell'Italia per rendere efficace la chiusura delle vie di comunicazione. Questo violento provvedimento fu l'unica "idea politica" per arginare la fuga di emigranti e


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l'incunearsi della malavita organizzata, verso l'Europa del nord. Altro provvedimento infausto, fu l'introduzione di dazi e contingentamenti sugli italici beni e servizi, ciò al fine di canalizzare la residua domanda interna dei membri USE, solo su “prodotti made in Euro”. Il simbolo della chiusura degli USE, divenne il muro di cinta di 20 metri lungo la linea di confine di quello che un tempo era la Repubblica Italiana. Le forze militari dell'USE oltre a presidiare i confini, scortavano i mercantili che navigavano nei pressi della penisola italiana. Il mediterraneo non era più un mare sicuro! Prese, infatti, a brulicare di pirati, briganti, scafisti che salpavano dalle coste italiane per depredare le pacifiche navi civili . In Italia si era perso l'uso della moneta legale e non c'era più ricchezza sufficiente per pagare le importazioni di merci e medicine straniere, la criminalità organizzata assieme al mercato nero, dopo aver divorato le istituzioni dello stato italiano, attaccarono indirettamente gli USE. In Italia furono molto più numerose le catastrofi che accaddero, rispetto allo shock finanziario greco!. Le attività della criminalità organizzata italiana (così dense e sottovalutate, grazie alle collusioni politiche), fecero la differenza!. In poco tempo il popolo italiano tra il 2013 e il 2015 si sottomise alla situazione di fatto, adattandosi a un moderno medioevo!. Prima gli italiani si divisero in varie macro aree, poi si coagularono per interessi e/o sopravvivenza, attorno ai poteri malavitosi costituitisi come innumerevoli feudo-tribali, che imperavano nel territorio. Solo nei pressi di sporadiche basi militari (insediate per lo più lungo la costa e finanziate da anonime missioni ONU, per provare a combattere il brigantaggio e la pirateria), gravitò un ricordo di quello che un tempo fu la società italiana e il suo sistema economico!. Dentro la penisola italiana c'erano gli italiani, prigionieri di se stessi e dei mondi che si erano creati, in un moderno medioevo!. Le regole per un visitatore dell'Italia erano semplici: una volta entrati, non si esce più!. All'interno di questo lugubre scenario, il capitano “Snake James Gastovski” in missione nel territorio che tornò a essere solo un'espressione geografica, narrerà l'inferno di un nuovo medioevo, forse prossimo venturo!.


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Il preludio. Il capitano James Gastovski del 7th US Air Cavalry fu spedito in Europa per una missione ad alto rischio. Era polacco da parte di padre con madre italiana, quindi oltre a parlare l’americano e il polacco, conosceva anche l’italiano. Il capitano a dire del colonnello dell’U.S. Army era l’uomo perfetto per la missione che doveva essere portata a termine. Il colonnello americano mostrò il curriculum ad altri due alti graduati dell’United States Europe Army. Questi dopo aver scorso il fascicolo, annuirono in silenzio. J. Gastovski vantava indubbiamente al suo attivo molta esperienza essendo stato impiegato in varie campagne durante le quali aveva eseguito molte missioni di ricognizione, aveva sostenuto numerosi flashpoint urbani di cui era un esperto. Soprannominato (dai suoi commilitoni) “snake Gastovski”, essi dicevano che in azione fosse silenzioso, rapido e letale come un serpente. ___________________________ La luce della saletta si spense, iniziò così la proiezione di una serie di diapositive per illustrare rapidamente gli scopi, gli obiettivi, i rischi e le regole d’ingaggio della missione. Il problema era l’Italia, dopo il crash finanziario era diventata una spina nel fianco per gli USE. Per altro la situazione politica nel mediterraneo andava deteriorandosi, il rischio Guerre Puniche stava crescendo nell’orizzonte degli eventi, poiché il “climate change” provocava continue insurrezioni che alla fine si sarebbero trasformate in un’escalation!. Il pentagono era favorevole a una riunificazione politica dell’Italia dentro la NATO, in seno agli USE. Lo stato maggiore degli USE al contrario non era entusiasta di tale idea. Per questa ragione eri stato scelto per questa missione, il tuo obiettivo sarebbe stato duplice: Recuperare informazioni circa la situazione socio-economica nelle pseudo repubbliche che si erano auto-costituite nella penisola italiana.

Valutare

sul campo la consistenza, dislocazione delle forze ribelli presenti nelle zone d’influenza dei feudi malavitosi e/o ovunque si praticasse il brigantaggio e la pirateria navale. Una volta entrati in Italia, c’era il rischio di non uscirne più, era vitale far conto solo sulle proprie forze!, in caso di cattura il governo non avrebbe avuto intenzione di negoziare, dato che non esisteva più un’unica struttura democratica in Italia! -Da piccolo, ricordo che una volta visitai l’Italia!, signore.-Gastovski, le cose sono molto cambiate!. Tanto per rendere l’idea ecco un paio di foto satellitari che mostrano la catastrofe italiana prima e dopo lo shock finanziario. Questi due immagini satellitari misurano banalmente il livello


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d’inquinamento luminoso. L’intelligence di norma le usa per dedurre che tipo di obiettivi ci sono in un territorio, giudichi lei osservando da se!!-Non hanno quasi più elettricità, signore!-

-Esatto!, niente gas, niente telefoni/internet, medicine, niente prodotti di elettronica, televisioni e quant’altro possa esistere in una nazione moderna!. Questo glielo posso garantire al limone!, perché abbiamo avuto informazioni dirette dai nostri capisaldi!. Gli italiani non hanno più elettricità, sono in una situazione di totale autarchia e razionamento energetico, alimentare e farmaceutico. Le uniche fonti d’energia derivano da risorse naturali come dighe e piccoli invasi oppure da attività geotermica o produzione di metano dagli allevamenti suini. In alcune zone dell’Italia meridionale pare che esistano dei pozzi di petrolio ma gli scontri armati sono all’ordine del giorno!. Non abbiamo idea di chi comandi in quelle zone!. La popolazione da molti anni non ha più acqua corrente, salvo nei luoghi ove può essere distribuita per caduta. I parlamentari della Repubblica Italiana sono in esilio alle isole Baleari, sostenuti dall’ONU, de facto sono degli insulsi fantocci che non hanno più alcun potere in Italia!. Dopo il fottuto collasso finanziario e la perdita della moneta, alcune regioni si raggrupparono iniziando a stampare dei “coupon”. Erano una sorta di “pseudo moneta regionale” che prese a circolare sulla fiducia della disperazione. Queste soluzioni tampone, avrebbero dovuto legare le popolazioni del territorio alle economie locali, al potere della legge e del diritto, cercando di mantenere l’ordine e minimizzare i tumulti!. Provarono a tenere a galla un’economia di guerra e di razionamenti, ma il settore terziario e secondario dell’economia si vaporizzarono in poco tempo. Circa gli ospedali, sappiamo che da lungo tempo sono senza farmaci e dispositivi moderni e la medicina è tornata indietro di almeno cinquanta anni. Le uniche attività industriali di cui i nostri capisaldi ci riferiscono, sono le attività artigianali, come idraulici, falegnami, carpentieri, elettricisti ecc… insomma artigiani che cercano di riparare le strutture pre-esistenti per mantenere una parte dei pochi servizi collettivi, da distribuire alla comunità. L’intera economia italiana è distrutta, nessuno calcola più l’importo del Pil, noi stimiamo che si poggi quasi per intero sul settore primario e il numero degli addetti in tale settore dovrebbe


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aggirarsi sopra il 50%. L’altro 50% a nostro avviso , sono certamente briganti e pirati o fuorilegge, scafisti o mafiosi o qualcosa di simile. Dopo il tracollo finanziario, come lei ben sa, gli United States hanno ritirato tutte le truppe. Sono stati tenuti solo cinque capisaldi che sono stati trasformati in forti. Fort Ederle aVicenza, Fort Darby a Livorno, Camp Ghedi a Brescia, Camp Taranto a Taranto, Fort Sigonella a Catania. La dizione Fort sta a intendere che l’intero comando è tornato alle truppe americane, quelle “camp”, indica che sono capisaldi ibridi. Le realtà di Fort Ederle, Fort Darby, Fort Sigonella sono considerate territorio americano, finanziate sia dagli States sia dall’ ONU, missione ONU n°857/A015. Per lo più i forti si limitano a sostenere il potere costituito nelle realtà locali, distribuendo gli aiuti ONU e coordinandosi con le truppe italiane per pattugliare il territorio. Fort Ederle e Fort Darby e Camp Ghedi sono zone a basso rischio di guerre urbane, mentre le altre realtà di Camp Taranto, Fort Sigonella, collaborano con le truppe italiane lealiste per il mantenimento dell’ordine. In queste si registrano quotidianamente violenti scontri armati contro i feudi malavitosi. Ecco le zone d’influenza delle monete/economie italiche-

In quest’altra diapositiva sono evidenziate le basi delle truppe italiane ancora attive che lottano per il mantenimento di un minimo di legalità. Le basi cerchiate dai riquadri rossi indicano un alto livello di scontri contro briganti e pirati e attività malavitose. Quelle con il riquadro verde indicano una bassa attività di flashpoint urbani e pochi scontri sul territorio. Come lei ben saprà, non esistono più la marina italiana e l’aviazione militare italiana; queste sono state assorbite dalla Francia. I mezzi e uomini, furono conferiti negli United States of Europe Navy ed United States of Europe Air Force dalla Francia. E’ noto, infatti, che proprio la Francia pretese dal governo italiano tali beni materiali a garanzia. Il


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governo italiano in fuga, pensò bene di accettare la proposta francese sia perché i mezzi navali/aerei non potevano essere impiegati per ristabilire l’ordine pubblico nelle città!. Conferire questi beni avrebbe certamente creato una migliore accoglienza della classe politica italiana, in esilio alle isole Baleari!. La Sardegna invece divenne territorio francese dato che la popolazione del suo territorio indisse un referendum di annessione che fu accettato.

In questo periodo il compartimento Sardo-Corso è sottoposto a forti stress di “boat people” provenienti dal continente italiano. Come lei ben sa, l’esercito


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italiano fu incaricato di affiancare le forze dell’ordine, al fine di riportare quanto prima la calma nel paese. Tra le difficoltà, la crisi economica, le errate riforme costituzionali in Italia, permise una sorta di secessione di fatto!. I governatori delle Aree Regionali Vaste stampando queste monete-coupon generarono un distacco economico e l’insicurezza sociale generò autarchia!. I governatori poi accampando un generico diritto di autodeterminazione, considerando l’esilio del governo italiano, ben presto si guadagnarono il riconoscimento politico delle forze armate che erano disperse sul territorio e prive di una salda guida politica. Adesso, non esiste più la polizia, carabinieri, esercito; ci sono solo “forze lealiste alle aree d’influenza delle monete regionali”. Tali forze lottano contro spacciatori, ladri, assassini, briganti, rapinatori, pirati, scafisti, feudi malavitosi che de facto controllano una grande porzione del territorio italiano!. Per questa ragione, capitano Gastovski, secondo la zona che deciderà d’esplorare, dovrà usare un elicottero Black Hawk oppure un paio di Humvee. Le consigliamo di consultarsi anche con il comandante delle basi che certamente potranno indicarle al meglio altre soluzioni di trasporto secondo le circostanze. Come i nostri alleati europei ben sanno!, non possiamo mandare truppe dell’USE Army in Italia, poiché gli italiani odiano i militari europei!. La costruzione del muro e l’autarchia economica hanno creato un grosso solco! Invece, noi americani siamo rimasti a cercare di dare una mano, con le nostre cinque basi e nonostante l’oceano atlantico ci divida e benché non siano poche le differenze socioculturali nelle nostre società, siamo ancora in Italia con cinque basi e proviamo a dare una mano come meglio possiamo!. Capitano Gastovski, leggo dal suo curriculum che conosce l’italiano, ha pure un vago accento polacco!. Tutti questi elementi le potranno dare opportunità in più, per compiere con successo la sua missione!. Le regole d’ingaggio sono semplici: spari solo se attaccato, faccia fuoco per difendere i suoi uomini e mezzi!. Non s’impicci degli affari locali, si muova rapidamente sul territorio e raccolga informazioni valutando sul campo la consistenza e la dislocazione dei feudi malavitosi. Torni alla base e relazioni. Gastovski, ha dei dubbi o domande?-

-Yes, sir!, no sir!, no doubts!.-


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La Lira Savoiarda. Mentre il pilota del Black Hawk controllava la check list, si diffuse una gradevole musica di sottofondo, accesa dal copilota di sinistra.

www.youtube.com/watch?v=8H52d6tVUuU

-Ok, partiamo per una missione a bassissima quota, faremo anche delle ricognizioni sul campo, nell’Italia del nuovo medioevo!-. Il piano era di fare una serie di voli e ricognizioni diurne e notturne, partendo dalle basi interne degli USE per valutare a bassa quota la situazione nella regione della Lira Savoiarda. 9 elicotteri del 7th Air Cavalry della tua compagnia, si sarebbero sparpagliati sui confini degli USE, per raccogliere informazioni aggiuntive, che poi avresti incorporato nel tuo rapporto.

I primi cinque giorni di missione furono un pezzo di torta, per cui i tenenti, i sergenti riportarono dalle loro missioni dati e informazioni. Visionasti ore e ore di filmati di telecamere, fotografie e parlasti con i tuoi sottoposti, chiedendo loro impressioni personali e idee sulla situazione di ciò che avevano visto. Poi iniziasti a


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buttar giù una bozza di rapporto, riservandoti alcune missioni operative sul campo, perché ti eri stufato di star a comandare una scrivania!. La popolazione è abbastanza socievole solo quando visionavano le insegne statunitensi dei mezzi, altrimenti tendevano a lanciare sassi oppure protestare e scappare. Le ricognizioni a bassa quota hanno evidenziato un’economia di sussistenza di tipo medioevale. Le attività “economiche” delle popolazioni sotto l’influenza della Lira Savoiarda sono prevalentemente rurali!.Non c’è più traccia di servizi oppure d’attività industriali moderne. Allevamento estensivo di bovini, produzioni di sussistenza di formaggi e latticini predominano nella zona. Il muro di cinta di 20 metri impedisce contatti con le popolazioni, ma qualche guardia compie baratti con pastori locali. Il turismo è scomparso così come la storica industria metal meccanica. La parte geografica più a nord, non ha condizioni climatiche che facilitano lo sviluppo dell’agricoltura se non a livello di sussistenza con piccoli orti nei fondovalle. Segale, patate e mele, piccole attività artigianali alimentata dai ruscelli, mantengono qualche attività di lavorazioni del legno e del ferro battuto x la produzione di biciclette e carri di legno trainati da animali. La metropoli Torino pare un mondo a parte su cui necessiterà investigare meglio. Le ricognizioni diurne, infatti, hanno indicato un discreto livello di flashpoint nella città e nell’hinterland. Torino è circondata da una specie di muro di mattoni e cemento di 5 metri. La situazione militare e sociale appare enigmatica e complessa, molte unità in ricognizione notturna hanno riportato l’esistenza di scontri urbani veramente intensi!!. A parte i misteriosi flashpoint nella metropoli, la situazione di guerra asimmetrica appare invertita: invece che difendere la città da rischi esterni, pare le forze savoiarde non vogliano far uscire i cittadini dalla metropoli. Le unità in ricognizione hanno evidenziato anche altre zone di scontro, sui fiumi del Ticino, Po e della Trebbia, ove vi sono numerose “casematte” e pattugliamenti fluviali da parte delle autorità del luogo. Chiatte a vapore, zattere corazzate, mezzi trascinati dalla riva da animali da tiro. Forse i confini a Est della zona d’influenza del tagliando Lira Savoiarda potrebbero essere ritenuti insicuri?!. Le foto satellitari confermano le informazioni delle ricognizioni a bassa quota, le forze Savoiarde presidiano le vie di comunicazione: hanno posti di guardia sparsi x il territorio!!. In particolare proteggono con efficacia le attività agricole d’allevamento bovino e suino da cui i nativi estraggono gas metano con cui alimentano trattori o piccoli autocarri. L’agricoltura resta l’unica risorsa fondamentale, sono stati identificati molti campi di frumento, mais e ortaggi attorno a Vercelli e Novara. Il riso è un’altra fonte di grosso sostentamento tanto che molte risaie sono attive. Sulle colline Savoiarde i rapporti mostrano l’esistenza di produzioni vinicole che pare abbiano allargato la loro attività anche ad altri ortaggi e allevamento estensivo di bovini, ovini e suini. La capitale della zona è Cuneo, dove le brigate savoiarde si sono irradiate sul territorio mantenendo un ragionevole livello di sicurezza e dove dovrebbe aver sede il governo Savoiardo. Le ricognizioni hanno anche mostrato attività sporadiche di mezzi a motore (probabilmente autoveicoli convertiti a metano) inviate presso la muraglia di Torino, dove sono frequenti anche scontri notturni. Mi riservo una ricognizione sul campo sulla capitale Cuneo e attorno a Torino x raccogliere più informazioni e valutare sul campo la situazione!.

Devi prendere una decisione sul campo, cosa fai: visiti la capitale Cuneo e poi ti rechi a Torino, oppure prima visiti Torino e poi ti rechi a Cuneo?! Se fai decollare gli elicotteri dagli USE verso Torino, continua a pag.23 Se fai decollare gli elicotteri dagli USE verso Cuneo, continua a pag.13


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La Lira Savoiarda: Cuneo (parte 1)

Ti eri portato dietro tutto il gruppo dei nove black hawk ma di questi solo tre portavano un plotone, gli altri sei elicotteri erano carichi di medicinali, taniche di carburante e qualche generatore elettrico. L’intero gruppo prese a ronzare sopra la città di Cuneo, poi uno a uno, il gruppo atterrò ai sobborghi della città in un vasto campo aperto. Una parte del plotone formò rapidamente un perimetro di sicurezza, mentre i restanti scaricavano rapidamente tre elicotteri alla volta che atterravano in blocco. Erano grandi come due palle di football gli occhi stralunati dell’ufficiale italiano delle forze lealiste, quando vide quella montagna di carburante e medicinali che gli offristi in segno di pace e amicizia. Ti occorrevano anche informazioni di prima mano sul principato di Cuneo!!. Dopo la costruzione del muro di 20metri, nessuno nell’area d’influenza della Lira Savoiarda si attendeva niente da nessuno. La meraviglia dell’ufficiale lealista mandato dal governo a investigare con un camion a metano, si trasformò in vero stupore quando gli rivelasti che gli USA ritenevano che la repubblica

Italiana dovesse tornare nell’Euro e che stavi valutando sul campo la fattibilità di una breve campagna militare USA, per affiancare le truppe lealiste italiane a


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riunificare la penisola. C’era anche un telefono satellitare in alta frequenza, un piccolo regalo per il presidente del consiglio del regno di Cuneo, con cui avrebbe potuto conferire direttamente con il comando di squadra della task force Gumzilla (la portaerei d’assalto anfibio Tarzawa e tre destroyers, che navigavano al largo di Genova e che fiancheggiavano la tua unità, durante la missione nella penisola italica). Emozionato come un bambino di tre anni, i tre militi presero a raccontarti un fiume d’informazioni che registrasti sul tuo piccolo registratore USB portatile!. Questi confermarono con i loro racconti, tutti i tuoi dati sulle ricognizioni satellitari e i voli a bassa quota di una settimana fa. Aggiunsero dettagli preziosi, che le ricognizioni non avevano potuto rivelare!. Il nord del principato di Cuneo commerciava con il Sud del regno e la valuta che era nata come un coupon, esisteva il settore del commercio sostenuto dalla Lira Savoiarda che aveva sostituito il fallito tentativo di reintroduzione della Lira Italiana. C’era energia elettrica prodotta dalle dighe al nord, queste erano presidiate da unità di fanteria lealista, distribuivano in precise fasce orarie energia elettrica ad alcuni ospedali del principato e soprattutto la rete idrica. A questa serviva elettricità per portare in tutto il regno acqua potabile. C’erano anche una fabbrica di armi e di munizioni che lavoravano per il regno Savoiardo, ma la produzione era limitata sia dallo stock di energia elettrica, sia dal decreto savoiardo che impediva la libera produzione e circolazione di armi. Questo aveva reso facile per le forze lealiste mantenere l’ordine nel paese, essendo basso il numero di armi da fuoco che erano presenti sul territorio, dopo l’inizio dell’autarchia!. In cambio di questo controvalore di produzione, il sud del regno contrapponeva derrate alimentari che erano distribuite in rigide razioni alla popolazione anche del nord. C’era una quota di prodotti che avevano un libero mercato, onde rendere trasparente l’immancabile mercato nero. Il provvedimento mirava a creare concorrenza tra gli operatori di mercato nero, era de facto poco utile perché i produttori savoiardi avevano fatto un cartello e legalizzato i loro traffici con un loro rappresentante in consiglio savoiardo. In ogni caso tutti sostenevano con tasse uno stato militare composto di una specie di triumvirato composto da un’autorità simile ad un sovrano (il potere esecutivo), mentre una ristrettissima assemblea regionale (che si votava per censo) aveva anche poteri legislativi. Non c’era un potere giudiziario giacché valeva il codice militare Savoiardo. I rischi per il principato di Cuneo erano la città di Torino (che non era più capoluogo regionale da molto tempo) e i confini sui fiumi dell’Est. Numerose pattuglie presidiavano i confini est che erano una grossa minaccia dall’avvento dell’autarchia. Infatti, dopo che sull’Italia scese il “black out per esaurimento delle scorte energetiche”, esplose una biblica migrazione dalle città alle campagne. Il territorio era stato devastato anche con costruzioni inutili, la percentuale di territorio coltivabile si era ridotta, solo una parte della popolazione della regione vicina fu accolta nel principato savoiardo. Non c’erano spazio e cibo per tutti, gli altri furono respinti ai confini, inoltre i migranti


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cittadini spesso portavano con sé delle attività malavitose e fu difficile mantenere l’ordine nelle strade. Un caso a parte era la città di Torino, una metropoli che era un po’ il bubbone infetto del regno savoiardo. Metropoli trasformata in carcere in cui scorrazzavano liberi dei briganti e ladri, assassini che in città raggruppati in molte bande. Questi avevano creato un loro mondo a parte. Vivevano depredando quel poco che si trovasse ancora nelle abitazioni. Si vociferava che praticassero anche il cannibalismo e/o si cibassero di ratti. Le bande che giravano nella vuota e abbandonata metropoli spesso si combattevano tra loro per contendersi le risorse in esaurimento. La banda più forte che stava emergendo era quella dei Baoisti, una specie di setta militare che voleva portare il comunismo Stalinismo nel principato Savoiardo e fare la rivoluzione. Per fortuna i Baoisti avevano solo armi da taglio, archi e frecce e lance ed erano in pochi quelli che ancora avevano armi da fuoco. Torino, infatti, era la prigione del regno, un triplo muro di mattoni e cementi alti 5 metri cinturava la città, i reati più gravi contro le persone erano, infatti, puniti con la detenzione nel penitenziario della città di Torino. Sembrava di vedere un film “1997 Fuga da New York” in cui l’Italia era diventata la New York e al suo interno si era formato un nuovo sottoinsieme che conteneva un’altra New York. Chissà se all’interno di Torino c’era un altro ghetto creato con dei criteri simili, come un frattale del male che riproducesse all’infinito!. I tre militari lealisti motivarono il duro provvedimento dicendo che il nuovo ambiente e la società in trasformazione, avevano cambiato usi e costumi del luogo, oltre a quello che si fosse potuto immaginare. L’esilio a Torino era una soluzione moralmente accettabile, perché l’espulsione fuori dai confini del regno, poteva comportare il rischio di rinforzare le pressioni lungo i fiumi del Po e del Ticino e Trebbia. Minacce che si sarebbero ritorte contro tutta la comunità del principato Savoiardo!. Inoltre era evidente che il principato savoiardo non aveva le risorse per sostenere un sistema carcerario. Al condannato non si applicava la pena di morte, ma era lasciato in balia del suo destino nel mega carcere di Torino!. Facesti notare che nel principato Savoiardo forse esistevano delle caste feudali. Sì, la piramide sociale era composta dai tre membri eletti a maggioranza che componevano il triumvirato. Poi c’erano una ventina di delegati del regno anch’essi eletti con metodo a maggioranza nelle varie cittadine e borghi. Poi c’erano i commercianti e/o proprietari terrieri delle fabbriche alimentari, poi c’erano i militi lealisti dell’esercito savoiardo (che avevano mansioni di ordine pubblico e giudiziario) quindi l’associazione degli artigiani. Poi c’era la maggioranza della popolazione, circa il 90% degli abitanti del principato era impiegato a lavorare i campi. Le pene del codice militare savoiardo erano due: morte istantanea per chi avesse ucciso un membro dei vertici della piramide sino al


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livello della casta degli artigiani!. Mentre per i reati contro le cose e contadini, si era puniti con la detenzione a vita nel penitenziario di Torino. C’era una disparità di trattamento causata dai ruoli funzionali svolti nella società, e certamente rispetto al passato quella che si era formata non era una società perfetta, non era giusta, non era democratica. Tuttavia questo modello che aveva un sapore medioevale aveva molti pregi. Le regole erano semplici, c’era il codice del commercio, quello militare savoiardo e chiunque compieva un delitto aveva una pena certa e sicura. Il modello funzionava e tale struttura semplice era nota a tutti e aveva salvato il principato dal caos delle regioni dell’Italia meridionale. In queste, infatti, non c’era più uno stato italiano da molto tempo. Non c’erano neanche forme di strutture sociali organizzate attorno ad una valuta, vigeva solo la legge del più forte!. In ogni caso i tre militi savoiardi dissero che un ritorno a una società democratica pre-shock finanziario sarebbe stata certamente sostenuta dal 95% della popolazione del regno savoiardo!. Forse i vertici della piramide sociale che avevano guadagnato molto in termini di potere e privilegi, dalla nuova situazione socio-economica e politica, avrebbero potuto opporsi!. Ero ovviamente molto interessato al centro e sud dell’Italia, dovendo valutare informazioni sul campo, quindi chiesi loro informazioni. - Chi comanda nell’Italia meridionale? Come si chiamano i feudi anti sistema? – -Camiciaia muso, ho falda scopi- mi rispose l’ufficiale savoiardo. -Cosa diavolo vuol dire Camiciaia muso, ho falda scopi ?!-E’ un anagramma, scoprilo da te che significa!-Anagramma?!? E perché?!- Non possiamo dirti altro!-

Devi prendere una decisione sul campo, cosa fai: vai a visitare il penitenziario-città di Torino con il tuo plotone e 3 Black Hawk oppure ti rechi a Camp Ghedi a Brescia?! Se fai decollare i 3 Black Hawk da Cuneo verso Torino, continua a pag.18 Se fai decollare i 3 Black Hawk da Cuneo verso Camp Ghedi a Brescia, continua a pag.28


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La Lira Savoiarda: Torino (parte 2).

Era tardo pomeriggio quando i tre black hawk raggiunsero i sobborghi di Torino. Il penitenziario di Torino era stato sapientemente diviso in porzioni, si vedeva “la mano militare” nella costruzione degli sbarramenti!. A nord lungo il corso della Dora Riparia era stato costruito un muro di oltre 3 metri con posti di vedetta e sostavano unità savoiarde poco più a nord erano attivi dei cantieri per la costruzione di un muro di cemento che costeggiava il Lanzo e che ancora non era stato ultimato. Forse questi lavori si sarebbero dovuti saldare con la parte di muro di cemento che seguendo la circonvallazione andava da Corso Francia a zona Rivalta, Corso Orbassano sino alla zona Stuppingi. Il rilevatore satellitare, a video mostrava mappe e nomi: fuori dal finestrino invece si vedeva un lungo muro di cemento altro cinque metri che bloccava le strade. Il muro di contenimento lungo la Dora Riparia era la parte più fragile del dispositivo del penitenziario di Torino, altrimenti non si sarebbe spiegato a cosa potesse servire il doppio muro di cemento in costruzione lungo il fiume della Stura di Lanzo e che mirava a saldarsi lungo l’arteria Borgaro Caselle, Venaria Valli di Lanzo, Corso Regina Margherita; per chiudersi sul bastione di Corso Francia!. Sulla riva ad est del fiume Po era stato costruito un altro muro dove stazionavano piccoli contingenti e ronde. Tutti i ponti erano stati fatti esplodere e non c’era più un collegamento diretto con le due sponde della città. Dopo aver fatto un paio di giri attorno alla città, decidesti d’atterrare dentro l’enclave-penitenziario di Torino, usufruendo la grossa struttura dello stadio comunale, vicino ai resti del Lingotto per occultare almeno in parte i tuoi mezzi. Appena atterrati, la prima e la seconda squadra, corsero fuori, si disposero in cerchio attorno ai tre elicotteri, delimitando un largo perimetro di sicurezza. I mitraglieri concorrevano al perimetro di sicurezza usando le loro mitragliatrici a tiro rapido di bordo. I dodici fanti quasi equidistanti sfruttavano la struttura concava dello stadio e i loro fucili M4 per annichilire ogni eventuale minaccia che


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fosse stata tentata dalle forze degli ostili locali. Dicesti che gli eventuali aggressori potevano avere solo armi da taglio e pochissime armi da fuoco!. Lance, coltelli, archi e frecce e forse qualche fucile da caccia o revolver. Non avevano ne fucili d’assalto né RPG né SAM spalleggiabili, ne armi da guerra. Quindi sarebbe stato assai facile per le due squadre mantenere la posizione!. In caso di attacco troppo massiccio, l’ordine era di evacuare immediatamente, la terza squadra sarebbe stata recuperata a circa 500mt più a nord, in un grande parco pubblico!. Ti avventurasti così in quel tardo pomeriggio, alle uscite dello stadio, seguito dalla terza squadra composta da cinque fanti che disposti su due file, correvano silenziosi ai margini del lungo e buio corridoio di uscita, che a dire del Tactical iPad avrebbe dovuto condurre fuori sul Corso Galileo Ferraris.

Di fronte vi si paventò un viale alberato e apparentemente deserto con molte auto bruciate e rottami sparsi per le strade. -Signore, che diavolo stiamo cercando?- chiese il caporale della terza squadra, mentre masticava un chewingun. -Niente e nessuno di preciso, è una valutazione diretta sul campo. Non sparate a nessuno a meno che non ci attacchino!. Cerchiamo di non rivelare la nostra presenza!rispondesti, mentre cercavi d’integrare le informazioni a video sul Tactical iPad, scaricando gli screen shoot in alta definizione della zona, che provenivano dal satellite in orbita geostazionaria. -Direzione Nord, circa 500mt più avanti c’è un grosso parco, è una zona verde, le foto satellitari indicano che tale area sia stata messa a coltivazione, dovrebbe esserci almeno una diecina di persone sparse che stanno lavorando i campi. Voglio trovarle e scambiare quattro parole con questi disgraziati che sono stati rinchiusi nel penitenziario di Torino, voglio ascoltare la loro versione della storia!-UUUAAA’-rispose il plotone in coro.


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Poi il gruppo si mosse rapido e silenzioso e fu facile in campo aperto, accerchiare e legare le dieci persone che erano sparse per una parte degli improvvisati orti. Poi per precauzione, indietreggiaste di un centinaio di metri per raggiungere un incrocio ai bordi del parco. Queste persone erano sorprese e spaventate, poi le loro emozioni si trasformarono in meraviglia quando videro le insegne americane. Vestite di stracci e con scarpe mezze rotte, erano molto magre e sporche, piene di lividi e cicatrici. Si vedeva che la loro era una vita dura e piena di stenti. Un po’ di cioccolata e delle caramelle però iniziarono a far sciogliere la lingua a un paio di persone che iniziarono a delirare sulla crisi economica italiana e sul nuovo avvento dell’ordine Baoista. In sostanza volevano proporre il modello marxista stalinista-leninista, con un’economia collettivista, abolendo la proprietà privata che aveva condotto allo sfascio finanziario il bel paese. Avrebbero a loro dire, presto debellato le difese savoiarde e poi avrebbero invaso l’Italia!. -chi è il capo dei Baoisti? In quanti siete?- domandasti. - Qual'è quel gigante che porta casse grandi come palazzi e non riesce a reggere un sassolino?- rispose una ragazza a mezza bocca mentre divorava gli ultimi brandelli di una tavoletta di cioccolata. -Ma che diavolo di risposta è mai questa?-domandasti allungando il registratore USB per registrare la sua risposta. - Qual è quel gigante che porta casse grandi come palazzi e non riesce a reggere un sassolino?- rispose nuovamente la ragazza, con piglio stizzoso. ZUM! Un tuo uomo cadde a terra colpito al petto da una freccia, lanciata da una balestra a circa 100 metri di distanza!. RATA, TA! -I’ve got him!- disse il caporale. Un villico locale a circa centro metri vicino a un albero, cadde a terra colpito in pieno da una raffica di fucile M4. -Gastovski a tenente Moller, Ordine di evacuazione immediata per l’intero gruppo. Necessito di possibile supporto tattico in settore Aa4, la zona sta per farsi calda, fante a terra, terza squadra presidia Evac Point in settore Aa3. Over!- dicesti rapidamente alla radio. -Air support and Evac Point, in 3 minutes, roger that!-fu la risposta che giunse rapida, forte e chiara. Nel frattempo si sentì come un rombo, pareva un ululato di un vento, che cresceva per diventare una specie di urlo corale. Una schiera infinita di persone, provenienti da Nord, stavano prendendo a correre nel parco, per raggiungerci e ucciderci. Armati di spranghe, coltelli, bastoni, molte balestre, lance, scudi e sporadiche


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persone con doppiette, urlavano inferociti contro di noi. Riponesti il cannocchiale nella fondina e ordinasti il fuoco a volontà.

Di lì a poco la situazione prese a farsi rovente, le armi sparavano in continuazione raffiche letali, ma la folla inferocita che perdeva forze in continuazione, non smetteva di correre e di avvicinarsi. Nemmeno le granate sembravano intimorire l’orda di ostili che continuavano a correre verso il punto di evacuazione. Ci pensarono i tre black hawk che giunsero con un tempismo perfetto, con razzi e mitragliatrici a tiro rapido gelarono l’avanzata dell’orda, che dopo le esplosioni dei missili e delle bombe, prese subito a disperdersi verso il lato sinistro e destro, fuggendo a rotta di collo, lontano dal parco!. La terza squadra fu evacuata rapidamente dal terzo black hawk, mentre gli altri due elicotteri in hovering, sparavano a zero contro ogni possibile minaccia, qualora si fosse avvicinata a più di un centinaio di metri!!. continua a leggere a pag.28


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La Lira Savoiarda: Torino (parte 1)

Ti eri portato dietro tutto il gruppo dei nove black hawk ma di questi solo tre portavano un plotone, gli altri sei elicotteri erano carichi di medicinali, taniche di carburante e qualche generatore elettrico. La città di Torino era stata sapientemente divisa in porzioni, osservando i tracciati si vedeva “la mano militare” nella costruzione degli sbarramenti!. C’era però qualcosa di strano!. A nord lungo il corso della Dora Riparia era stato costruito un muro di oltre 3 metri con posti di vedetta e sostavano unità savoiarde poco più a nord erano attivi dei cantieri per la costruzione di un muro di cemento, che costeggiava il Lanzo ma non era stato ultimato!. Forse questi lavori si sarebbero dovuti saldare con la parte di muro di cemento che seguendo la circonvallazione andava da Corso Francia Corso Corso Allamano, zona Rivalta, Corso Orbassano sino alla zona Stuppingi. Il rilevatore satellitare a video mostrava mappe e nomi, fuori dal finestrino invece si vedeva un lungo muro di cemento altro 5metri che bloccava strade e chiudeva vie. Probabilmente il muro di contenimento lungo la Dora Riparia era la parte più fragile del dispositivo del penitenziario di Torino, altrimenti non si sarebbe spiegato a cosa poteva servire il doppio muro di cemento in costruzione lungo il fiume della Stura di Lanzo e che mirava a saldarsi lungo l’arteria Borgaro Caselle, Venaria Valli di Lanzo, Corso Regina Margherita, per chiudersi sul bastione di Corso Francia. Sulla riva a est del fiume Po era stato costruito invece un altro muro, dove stazionavano piccoli contingenti e ronde con jeep a metano. Tutti i ponti erano stati fatti esplodere e non c’era più in essere un collegamento diretto con le sponde della città. L’intero gruppo di elicotteri prese a ronzare in circolo sopra la città di Torino, poi uno a uno, atterrarono ai sobborghi della città in un vasto campo aperto. Il navigatore di bordo GPS lo definiva Parco Cavalieri di Vittorio Veneto. Una parte del plotone formò rapidamente un perimetro di sicurezza, mentre i restanti scaricavano rapidamente tre elicotteri alla volta che atterravano in blocco. Erano grandi come due palle di football gli occhi di una ragazza che camminando lentamente, le fu permesso di filtrare nel perimetro di sicurezza che il primo plotone aveva formato attorno alla catasta di materiale scaricato. La giovane,


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malvestita, sporca con il giubbotto lacero, guardava con gli occhi sgranati di meraviglia i cartoni di medicine e taniche di benzina e qualche generatore elettrico che giacevano ai piedi di un black hawk fermo in hoovering a dieci metri dal suolo. Si voltò attorno incredula mentre con lo sguardo seguiva gli altri otto elicotteri che giravano in cerchio sopra il grande parco, presidiando dall’alto la zona. -Perché il parco è tutto coltivato a patate e carote e cavoli?-le urlasti contro, per sovrastare il rumore assordante dell’elicottero che stazionava sopra di voi. -Perché dobbiamo mangiare…-rispose la giovane, urlandoti nell’orecchio. -In quanti siete qui?-domandasti incuriosito, mentre le gridasti nel collo. -Moltissimi, siamo stati tutti internati qui perché protestiamo contro la dittatura che si è instaurata nel principato savoiardo!. Noi siamo Baoisti…- poi prese a delirare sulla crisi economica italiana e sul nuovo avvento Baoista. In sostanza questi Baoisti volevano proporre il modello marxista dell’economia collettivista, abolendo la proprietà privata che aveva condotto allo sfascio finanziario il bel paese. Avrebbero debellato le difese savoiarde e poi avrebbero invaso l’Italia!. -Questa è una prigione?- urlasti meravigliato, guardandoti attorno a te. -Sì, è la prigione della dittatura savoiarda!- gridò la giovane. - Chi è il capo dei Baoisti? In quanti siete?- le urlasti nell’orecchio. - Qual'è quel gigante che porta casse grandi come palazzi e non riesce a reggere un sassolino?- rispose la ragazza a mezza bocca mentre divorava gli ultimi brandelli di una tavoletta di cioccolata che le avevi offerto. -Ma che diavolo di risposta è mai questa?-domandasti allungando il registratore USB per registrare la sua risposta. -Non siete al sicuro quì, andate via, non è qui quello che state cercando!-gridò nuovamente la giovane. Poi aprì una scatola di medicine, prese alcuni farmaci e corse via, andando verso i bordi estremi del parco. Via radio mi avvisarono che si stava raggruppando un numero impressionante di persone attorno al parco, inoltre alcuni elicotteri stavano ricevendo del fuoco dai bordi del muro, le truppe savoiarde sparavano ai miei elicotteri con mitragliatrici e fucili d’assalto. Ordinai l’evacuazione immediata dei miei diciotto uomini che corsero subito dentro i tre elicotteri che si appoggiarono pochi centimetri sopra il suolo e poi decollarono immediatamente.

Devi prendere una decisione sul campo, cosa fai: vai a visitare la città di Cuneo con il tuo plotone oppure ti rechi a Camp Ghedi a Brescia?! Se fai rotta ai 3 Black Hawk da Torino a Cuneo, continua a pag.26 Se fai far rotta ai 9 Black Hawk da Torino a Camp Ghedi a Brescia, continua a pag.28


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La Lira Savoiarda: Cuneo (parte 2) I tre black hawk presero a ronzare sopra la città di Cuneo, poi uno a uno, atterrarono nella piazza città, che il visore GPS definiva come Piazza Galimberti. Una parte del plotone formò rapidamente un perimetro di sicurezza, mentre i cittadini locali che indossavano vestiti molto poveri, presero a scappare in un fuggi, fuggi generale. In pochi attimi, dalle quattro strade presero ad arrivare jeep della milizia savoiarda che ripresero a sparare contro gli elicotteri e contro i miei uomini. La situazione divenne presto incandescente, un black hawk fu colpito da vari missili anticarro e cadde in città facendo esplodere un grosso incendio. Il primo plotone attestato ai margini della piazza difendeva i bordi, ingaggiando le truppe savoiarde che stavano diventando sempre più numerose e pericolose.

Nella feroce sparatoria che ne seguì, iniziarono a esserci dei feriti, poi un altro black hawk accusò dei seri danni quando provò ad atterrare nella piazza per effettuare il rapido reimbarco e sganciamento rapido. Dopo un forte sibilo, l’elicottero prese a emettere una grossa cortina di fumo nero e poi i motori dell’elicottero si spensero. In aria c’era rimasto un solo Black Hawk e non avrebbe potuto fare gran che, dato che la piazza era occupata dai rottami dell’elicottero che colpito da un razzo, esplose in mille pezzi, trasformandosi in una torcia!. Dopo un’ora di combattimenti, l’elicottero era a corto di carburante e dovette defilarsi, anche perché aveva ricevuto molto fuoco e aveva alcuni sistemi in avaria. La situazione era ingestibile, le truppe savoiarde vi avevano scambiato per truppe USE, per cui non c’era verso di accendere un dialogo. Vi consideravano anche alleati dei Baoisti, i quali erano stati tutti rinchiusi nel penitenziario di Torino, a cui te avevi donato molto materiale (che era stato ritenuto prezioso). A giudizio del triumvirato che governava il principato, voi stavate cercando di spodestare l’ordine costituito portando il caos nel principato savoiardo. Dopo quattro ore di combattimenti, foste tutti catturati. Più avanti nel tempo foste liberati, ma solo dopo intense mediazioni!. L’idea di riunificare l’Italia sotto l’ombrello NATO fu abbandonata, la situazione politica precipitò anche causa del climate change!. la tua missione è finita molto male!, vai a pagina 119


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La Corona Veneta: Camp Ghedi

I black hawk atterrarono a Camp Ghedi, mi presentai direttamente al comandante della base il quale dopo aver assegnato gli alloggi alla mia compagnia mi dette un piccolo rapporto contenente varie informative sulla situazione locale. La base era una delle cinque basi che erano rimaste operative in Italia anche dopo il crash finanziario e l’uscita dall’Euro, quindi queste realtà erano state involontarie testimoni di tutto il processo d’involuzione che era avvenuto nella penisola italiana. _______________________________________________ La zona d’influenza della corona veneta era l’area vasta più ricca dopo lo shock finanziario, perché inglobava quello che una volta era la regione Veneto, l’Emilia Romagna, le Marche, Umbria, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Dal punto di vista economico il settore primario è il motore del 50% della ricchezza del territorio ciò in quanto coltivazione del suolo, pesca, allevamento e l’estrazione di gas metano dagli allevamenti ha generato una combinazione produttiva di cibo-energia che ha dato sostentamento alla società. In pianura la produzione di frumento e mais e barbabietola da zucchero e canapa, patate, mais ortaggi e frutta. Tale attività si sono combinate con l’allevamento bovino e suino e la pesca (quest’ultima scarsa, a causa della devastazione del territorio che era stata fatta). E’ presente ancora sul territorio un settore secondario solo relativo all’industria conserviera (scatolami di carne e frutta e vegetali) e un settore terziario relativo ad alcuni porti i quali lavorano conto terzi per il movimento dei materiali e per gli smistamenti degli aiuti ONU e supplies logistiche per Camp Ghedi, Fort Ederle. L’energia elettrica nella repubblica veneta è presente solo in talune fasce del giorno ed è prevalentemente prodotta dall’idroelettrico, oltre che dal gas estratto come sottoprodotto dalle attività agricole e dai rifiuti. Il contingentamento energetico è severissimo, per talune ore della giornata buona parte della popolazione ha ancora la corrente elettrica che è distribuita in rigidi stock energetici di poche migliaia di Watt i quali pare che siano di norma utilizzati solo per il sostentamento dei frigoriferi (ancora presenti in buona parte del paese). Il 70% della popolazione si stima che sia impiegato nel settore primario, nel settore secondario (artigianato e industria conserviera) si stima il 2% della popolazione, mentre nel settore dei servizi (ospedali, p.a. della repubblica veneta, forze lealiste) sono impiegati il 28% della popolazione. A 5 anni già si va a lavorare nei campi, poi a 14 si decide se arruolarsi nelle forze lealiste della repubblica veneta oppure lavorare nei campi. La benzina per uso privato è introvabile e le forze lealiste hanno mezzi a gas ibrido. I mezzi di locomozione usati dalle persone sono biciclette, carri trainati da animali e sporadici servizi pubblici su gomma alimentati a carburo. E’ presente anche un regolare


29 servizio navale tra Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste alimentato da chiatte a vapore e a vela che transitano sottocosta con rotte di cabotaggio. Le merci sono in parte nazionalizzate in parte scambiate nei mercati, infatti lo stato nazionalizza pagando un prezzo fisso e distribuendo in un rigido contingentamento uno stock alimentare minimo. La restante produzione (cioè il 50% di quello prodotto) viene invece scambiato a prezzi di mercato con transazioni tra consumatori e produttori nei mercati. Lungo l’Adda sino a Cremona e poi sulla sponda inferiore del Po sino a Piacenza sono attestate il grosso delle forze della Repubblica Veneta per bloccare le scorrerie di briganti, assassini, malavitosi ecc... che provengono dalla zona di nessuno (in quello che una volta era la Lombardia). I confini inferiori della repubblica Veneta terminano alla pianura poiché la zona degli Appennini è troppo vasta per essere controllata. Il cuore produttivo è sito in pianura padana, quindi i distaccamenti delle unità lealiste alla Repubblica Veneta sono dislocate lungo le vie di comunicazione ai piedi degli Appennini. Informative frequenti parlano di numerosi scontri di frontiera lungo l’Adda, fra truppe venete e briganti e assassini e la tensione con la zona lombarda è perennemente alta. La repubblica veneta è una repubblica eletta con diritto di voto sopra i 14 anni. C’è un grande e numeroso parlamento che ha poteri legislativi ma non è remunerato da alcun costo sociale. Il piccolo governo è eletto dal parlamento, all’interno del quale i voti si pesano e si contano. Se si è eletti superando una pingue soglia di sbarramento, la normativa prevede che si possa diventare potestà della piccola comunità e rappresentarla nel parlamento. In questo consiglio l’elezione del capo del governo avviene se si ha la maggioranza assoluta dei voti. Il che è facile perché le piccole comunità contano per un voto, le grandi comunità o le attività produttive contano per il triplo dei voti. In questo stato c’è anche il potere giudiziario con una piccola magistratura la quale applica il codice civile italiano e parte delle normative italiane per la parte commerciale e sociale. I reati penali sono seguiti dal codice militare di guerra. L’unico servizio pubblico erogato dallo stato veneto è la sanità con pochissimi ospedali funzionanti, però questi sono dotati di corrente elettrica con generatori a gas. Diplomaticamente ci sono contatti sia con le autorità del Ducato Toscano che del Fiorino Pugliese non è chiaro quali siano gli scopi di tali attività diplomatiche. Nota Aggiuntiva: Attorno a Camp Ghedi vive un piccolo tessuto economico composto di contadini, artigiani, commercianti i quali scambiano i loro prodotti, merci, bevande, cibo con il nostro personale dotato di valuta pregiata.

_______________________________________________ Dopo aver letto il rapporto guardai l’ufficiale in comando nella base, il quale disse che aveva alcuni dettagli che non erano stati inseriti nel rapporto che mi aveva fornito. -Vede, capitano Gastovski, il dollaro con il cambio della Corona Veneta non esiste! in quanto la Corona Veneta non è una moneta! ma è solo un coupon! Ossia un foglio di carta. Ma questo straccio di carta circola nella repubblica veneta con la fiducia della disperazione e su questa disperazione si è costituito un nuovo ordine. Possiamo dire che poggi un nuovo mondo!. In modo non ufficiale, noi quì abbiamo ottenuto un tasso di cambio Dollaro/Corona Veneta molto alto!. Per questo con pochi Dollari si possono acquistare molte Corone Venete!. Incoraggiamo e


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promuoviamo la nostra capacità di spesa, proprio perché la leva del cambio ci permette di ottenere molto in ambito di prodotti e merci, spendendo veramente poco!. Allo spaccio nella base abbiamo solo prodotti tecnologici, ovviamente introvabili fuori nella repubblica veneta e non possono essere acquistati dagli italiani in quanto non hanno i denari sufficienti a causa del prezzo elevato e dell’estremo tasso di cambio sfavorevole. Ma questo non ci ha bloccato nella nostra azione di dare una mano, per quello che ci è stato permesso. Per quanto riguarda vestiti, scarpe, cibo, bevande, e quant’altro che non sia tecnologico e abbia un chip, noi favoriamo gli acquisti all’esterno!. Questo ci permette anche di ottenere risultati sociali!. Infatti oltre a sostenere il fragilissimo tessuto economico che gira attorno alla vita della base, abbiamo potuto espandere anche la nostra area d’influenza! Prenda occhio e croce un 1 km di raggio attorno alla base, e in quest’area, sappia che vige la nostra area d’influenza, la quale è sopra il governo della repubblica veneta!. Pretendiamo, infatti, che almeno i bambini del comprensorio vengano a studiare nelle strutture prospicienti la base, pretendiamo che oltre ad imparare a leggere e scrivere, i bambini possano studiare sino a quattordici anni. Poi come prevede la legge veneta, possono decidere se andare a lavorare nei campi oppure arruolarsi nella milizia lealista veneta, oppure seguire le orme lavorative familiari che hanno fortissime tradizioni corporative. La società è stagnante e i flussi interclassisti sono ridotti al minimo, come può ben immaginare!-Ho capito la situazione, grazie signore!-dissi. -Non è necessario che usi i black hawk, può utilizzare i nostri HUMVEE, per altro ho saputo che quasi tutti i suoi black hawk necessitano di manutenzione-Sì, signore!-

-Beh!, che cosa ha intenzione di fare, capitano Gastovski?-

Devi prendere una decisione sul campo, cosa fai?! vai a visitare “la zona di nessuno” nell’hinterland di Milano?, oppure vai a Fort Ederle a Vicenza?, o vai ad Udine?! Se vai in HUMVEE nella “zona di Milano”, continua a pag.40 Se vai in HUMVEE a Fort Ederle a Vicenza, continua a pag.32 Se vai in Black Hawk ad Udine, continua a pag.38


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La Corona Veneta: Fort Ederle.

Le Humvee disponibili erano solo due e quindi lasciasti il grosso del plotone a Camp Ghedi e raggiungesti su gomma Fort Ederle. Il viaggio fu una passeggiata, anche se un paio di volte vi fermaste a causa di flahpoint. Le truppe lealiste venete ingaggiavano spesso bande di briganti che tentavano d’infiltrarsi lungo la fascia montagnosa delle pre-Alpi. Nonostante gli incidenti, non sparaste nemmeno un colpo e arrivaste in orario alla tabella di marcia a Fort Ederle. Fosti ricevuto direttamente dal comandante del forte che dopo averti chiesto com’era stato il viaggio, srotolò da un muro una cartina dell’Italia e prese a illustrarti la situazione. La base di Fort Ederle, dopo Fort Darby era la base più importante in Italia e le truppe di Fort Ederle in base alla missione ONU n°857/A015 collaboravano con le truppe lealiste della Corona Veneta per il mantenimento dell’ordine rispetto alle infiltrazioni (di briganti, banditi, pirati, assassini, bande di ogni genere oltre che irregolari cartaginesi), che accadevano regolarmente lungo tutti i confini dell’area d’influenza della Corona Veneta!. A dire del comandante, il governo della Corona Veneta era favorevole a una riunificazione dell’Italia ma non aveva forze e risorse sufficienti per compiere una campagna in Italia, basata interamente sulle proprie forze. -Anche la base del regno della Lira Savoiarda, sarebbe favorevole alla riunificazione dell’Italia!- dissi. -Non è detto che i vertici del potere costituito nel regno Savoiardo possano essere concordi, dato che hanno avuto privilegi sostanziali dalla nuova situazione di fatto. Tuttavia ho fonti certe che le truppe lealiste e la popolazione della Lira Savoiarda si schiererebbero a favore di una riunificazione!. Tuttavia i comandi


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potrebbero cambiare opinione, anche a proposito dei vantaggi acquisiti. Quindi c’è da tenere presente la variabile tempo, che rende la stima fragile nel tempo!-. Il comandante della base disse che la situazione era fottutamente complessa! . Un tempo qualcuno aveva detto che governare la Francia era impossibile perché c’erano 365 tipi di formaggio. Santa Merda! In Italia c’erano almeno 700 tipi diversi di formaggi!!. Poi prese a commentare i flashpoint in Italia, scrivendo con un evidenziatore colorato sopra una lavagna luminosa.

-Nel sud Italia!, Santa merda! Ci sono vari regni, li possiamo chiamare come se fossero dei fottuti “feudi”, infatti, è ragionevole il paragone con il medioevo! . Beh!, dopo la caduta di Roma, si ebbe una fuga dalle città alle campagne a causa delle invasioni barbariche. Cristo!, anche questa volta la storia si è ripetuta, c’è stata una migrazione dalle città alle campagne, per poter lavorare la terra e per sopravvivere!, salvandosi dai flashpoint urbani e dalla fame!. Santa merda!, dove la malavita organizzata era radicata sul territorio, questa ha fatto la differenza!!. Capitano Gastovski se si sposterà a sud, la zona diventerà sempre più calda!!. Stia


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ben attento alle sue scelte!. Dalle nostre fottute informazioni, i regni malavitosi hanno stretto accordi commerciali con Cartagine. Cristo!, i malavitosi hanno schiavizzato la popolazione, esportano prodotti agricoli come frutta e verdura ed importano prevalentemente armi oltre a qualche piccola nave di carburante!. C’è una maledetta fottuta piramide sociale di stampo medioevale laggiù!. I regni dei dannati malavitosi del sud sono raccolti in feudi, irreggimentati come conti o duchi, o come diavolo si chiamino!. Merda le loro fottute truppe composte da assassini e briganti, irregolari cartaginesi, si spostano lungo i rilievi degli Appennini dove i regni della Corona Veneta, Lira Savoiarda, Ducato Toscano e Fiorino Pugliese non hanno risorse per far valere la loro forza!. Cristo Santo!, guardi la mappa!, lungo gli Appennini c’è una terra di nessuno!. Abbiamo informazioni sicure, che la gente è dannatamente arroccata in paesini!. Per altro le truppe delle regioni italiane sono tutte impiegate a limitare le scorrerie. Gli obiettivi principali sono fattorie, centri di raccolta delle merci faticosamente coltivate: per cui i flashpoint spesso accadono in queste zone!!. Ci risulta una dannata e fottuta lunga guerra in sud Italia, per dei giacimenti di petrolio. Non sappiamo chi diavolo comandi laggiù?, tantomeno se c’è un vincitore!. Come può ben capire, le zone ove l’agricoltura era poco praticata oppure dipendeva da larghe quantità di energia, come le dannate tecniche intensive, beh! tutto è andato distrutto, tutto è andato al diavolo! . Il paese è in piena autarchia e non può importare energia!. Le zone del territorio che erano state devastate sia dalle costruzioni, dall’inquinamento e cose così, hanno reso i territori non più sfruttabili dal punto di vista agricolo!. Cristo!, la superficie coltivabile da una nostra stima, pare si sia ridotta quasi di un terzo!. Si mangeranno cemento e mattoni adesso gli italiani!. Le grandi conurbazioni, le grandi metropoli sono diventate terra di nessuno!, sono state abbandonate e sono diventate focolai di scontri con briganti, assassini, ladri ed ogni sorta di tipo di criminalità, dato che le popolazioni nelle città si sono trovate senza cibo o acqua!!. Per cui tutti questi dannatissimi centri urbani sono ad altissimo rischio di flashpoint!. Le fottute truppe irregolari dei regni del sud, filtrando attraverso gli Appennini, stanno cercando di prendere il controllo di questo territorio: tra la zona d’influenza della Lira Savoiarda e della Corona Veneta!. Guardi!, Cristo Santo!, la Lombardia che un tempo era una regione florida è diventata una terra di nessuno! I settori secondario e terziario sono interamente collassati!!. Santa Merda le metropoli si sono tendenzialmente spopolate oppure sono ad altissimo rischio urbano!. L’agricoltura non era più praticabile! ne in modo estensivo ne intensivo e quindi tutta questa fottuta zona centrale è diventata cemento di nessuno!. Pensiamo che stiano meditando di ridurre in schiavitù i pochi brandelli di civiltà dei coupons. Nelle zone lungo la costa, c’è l’attività della pesca, con piccole barche convertite a metano oppure a vela, ma da tempo è iniziato una migrazione spontanea di boat people. Dannati scafisti, che fanno rotta verso le coste della Corsica e Sardegna Una parte di questi pirati e briganti in modo sempre più frequente, hanno preso ad attaccare i


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mercantili stranieri e così, come ben sa, è da lungo tempo la navigazione in pieno mar Tirreno è stata interdetta dall’ONU!. Cristo Santo! il fatto è che adesso tali dannate flottiglie, pare che siano spalleggiate anche dalla situazione climatica!. Santa merda, si sta preparando la tempesta perfetta!. Il climate change è sempre più incombente, sta oramai erodendo i climi temperati a nord “severe weather” mentre in Africa la desertificazione avanza!. Lungo le coste mediterranee sono frequenti dei piccoli tifoni mediterranei che diventano sempre più violenti, riducendo l’attività di pesca nel Tirreno!. Il mar dell’Adriatico è basso e sabbioso ed è stato largamente depauperato nelle sue risorse!. E’ nostro parere che il clima stia girando, presto potrebbe iniziare una pericolosa migrazione di cartaginesi che troverebbero nei regni feudali e malavitosi, dei preziosi alleati. Ci sarebbe così una strategica testa di ponte!. Santa merda! Qui nel sud Italia si spareranno addosso per un fottuto bicchiere d’acqua salmastra!. Inoltre le rotte del canale di Sicilia e di Pantelleria stanno già diventando ad alto rischio, con altri dannati pirati!.-Ho capito signore, permette una domanda?-Spari pure la sua domanda, capitano!-rispose pronto il comandante. -Ma a noi americani, che c’interessa tutto questo?-Cristo Santo, capitano Gastovski ma dove vive? C’è l’asse sumerico e gengiskano insorge, sono dannatamente troppo grossi anche per noi!. Quegli stronzi dei fottutissimi europei, non hanno mai preso sul serio gli USE. Mezzo scacchiere mediterraneo lo hanno quasi perso per la loro inedia!. Dannato e fottuto fort euro dei miei coglioni!. Se i nostri alleati sono talmente stupidi da farsi impallinare, poi anche la sicurezza USA ne risentirà nel lungo periodo!-capisco, signore!-E poi i casi sono due!. Capitano Gastovski. O la valutazione sul campo circa una campagna in Italia è positiva, talché possiamo rimettere sotto l’ombrello USE/NATO la fottuta l’Italia. Oppure questo paese potrebbe diventare una testa di ponte cartaginese. E per evitare che tale testa di ponte venga usata, ci sarebbe una sola cosa da farsi. Un massiccio bombardamento NC, bloccherebbe una ipotetica e dannata testa di ponte cartaginese!. Un disastro, per questo paese, come può ben immaginare!. E tutti questi principati con le loro monete del cazzo… beh!, dia retta a me!, vedrebbero risolvere i loro fottuti problemi del cazzo in un microsecondo!. Anche se a mio avviso, questi dannati idioti!, non sembrano rendersene conto!. Santa merda, capitano Gastovski anche se noi siamo dannatamente pragmatici, non siamo dei fottuti macellai!. Ecco perché è stato mandato sul campo. Che cosa ha scoperto sui dannatissimi feudi malavitosi?-


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-Un anagramma! Camiciaia muso, ho falda scopi! Non ho idea di che significhi, ma la sua soluzione dovrebbe essere collegata ai capi ed organizzazioni dei feudi malavitosi!-E che diavolo vuol dire?-disse irritato il comandante, guardandomi storto. -Non ne ho idea, signore!-Maledizione Gastovski!, scopra che diavolo vuol dire quel fottuto anagramma!-Sì signore!-Un’altra cosa!, il comando vuole che dopo le missioni nell’area della Lira Savoiarda e della Corona Veneta, visiti il Fiorino Pugliese e poi il Ducato Toscano. La task force Gumzilla dell’USMC fiancheggerà i suoi movimenti. E’ una portaerei anfibia d’attacco, della classe Tarzawa. Ha una scorta di 3 destroyer ed un sottomarino da attacco ed una nave appoggio. Poiché la zona del centro e sud Italia è calda, spetterà a lei sul campo decidere se appoggiarsi alla task force Gumzilla usando gli elicotteri Black Hawk, oppure continuare le ricognizioni via terra, con gli HUMVEE. Capitano Gastovski, sappia che ho già dato ordine che la sua compagnia sia trasferita da Camp Ghedi a Fort Ederle!. Lei valuterà se muoversi con degli HUMVEE oppure con dei Black Hawk.-Si signore!, grazie signore!-

Devi prendere una decisione sul campo, cosa fai?! vai a visitare la zona del Fiorino Pugliese oppure violi gli ordini e ti rechi nella zona del Ducato Toscano?! Se vai in HUMVEE a Bari, continua a pag.44 Se violi gli ordini e con un Black Hawk ti rechi a Fort Darby, continua a pag.42


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La Corona Veneta: Udine

Appena atterrato ad Udine, un capitano delle truppe lealiste mi chiese un passaggio per portare supplies a distaccamenti nel Trentino Alto Adige. Colsi così l’opportunità per dare una mano, fare quattro parole, raccogliere informazioni dirette e fresche sul campo!. Molti distaccamenti delle truppe della Corona Veneta erano in quello che una volta era il Trentino Alto Adige. L’ordine era di presidiare le dighe, la corrente elettrica prodotta dalle dighe (che erano di proprietà dello Stato della Corona Veneta) veniva distribuita agli ospedali ed all’ente per le acque potabili. Un’altra parte affluiva alle aziende conserviere oltre che ad un paio di fabbriche di armi del regno. Erano sempre più frequenti le scorrerie di banditi e predoni provenienti dalla zona di nessuno (quella che un tempo era la Lombardia!). In molti villaggi erano state diffuse le armi da fuoco, anche perché le truppe savoiarde non potevano garantire la legge e l’ordine in tutte le zone montane!. Per questo le basi americane avevano distribuito larghi stock di fucili M16 a2 e materiali di surplus militare d’epoca Guerra del Vietnam, alla popolazione rurale per difendere le loro case e famiglie. Quello che una volta era il Trentino, oggi era un territorio che esportava energia elettrica e riceveva beni di consumo alimentari ed un servizio sanitario da fruirsi in Veneto ed Emilia Romagna. Per il resto la vita scorreva grama se la si comparava al tenore di vita prima dello shock finanziario. Ma c’erano regioni d’Italia a cui era andata assai peggio!. Il bicchiere era mezzo vuoto, ma anche mezzo pieno!. A parere dei vari distaccamenti che visitai (atterrando poco distante dalle dighe), tutte le forze intervistate erano favorevoli ad un ritorno all’unità d’Italia. Solo per un terzo circa, la classe politica avrebbe finito per corrompersi di nuovo (così come era accaduto in passato), finendo per condurre l’Italia in un nuovo medioevo. Nessuno si rendeva conto del “climate change” e della minaccia Cartaginese!. L’unica cosa percepita erano le estati sempre più rigide, i raccolti sempre più magri in un’agricoltura montana di sussistenza. Il clima sempre più freddo e le primavere sempre più violente, portavano l’acqua delle dighe sempre paurosamente al massimo livello di guardia!!. continua a leggere a pag.32


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La zona di nessuno: l’ampio hinterland lombardo & milanese. Con un paio di HUMVEE mi avviai verso la zona di nessuno, l’idea era di arrivare attorno alla zona dell’hinterland di Milano e valutare sul campo la situazione. Volevo riuscire a fare quattro parole anche con i ribelli, predoni, ladri, assassini, briganti, che attaccavano il mondo civilizzato della Corona Veneta e minacciavano la Lira Savoiarda!. Ero curioso di ascoltare che diavolo di storia raccontassero. Ma soprattutto ero interessato a valutare che forze potevano schierare sul campo!. Lungo il percorso, incontrai spesso strade bloccate, con cataste di auto incendiate, barricate e segni di scontri urbani di un lontano passato. A volte dai piccoli paesini uscivano dalle rovine persone allucinate, che guardavano sorprese il mio piccolo convoglio. Molti ci presero a sassate, forse ci avevano scambiato per truppe degli USE? Sapevo che queste non erano molto ben viste dalla popolazione italiana!. Quando mi avvicinai a Milano, presi uno largo svincolo che a dire del Tactical iPad aveva la via sgombra da barricate e non presentava rischi particolari, se non quello di essere costeggiato da palazzi abbandonati. Armi da fuoco non avrebbero dovuto essercene, tranne degli archi e frecce e/o balestre. Mentre mi fermai per un attimo sulla circonvallazione e scrutavo l’orizzonte urbano con il cannocchiale, i miei due HUMVEE furono colpiti da lanci di RPG ed esplosero!. Poi un’orda di gente fuoriuscì dai margini delle vie e ci fu addosso in poco tempo. Nessuno della ricognizione ne uscì vivo, fummo tutti annientati in un’imboscata!

la tua missione è finita molto male!, vai a pag.119


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Capitano Gastovski!, maledetta testa di cazzo!, che diavolo sta facendo?!

Appena atterrato alla base di Fort Darby, il pilota dell’elicottero prese a ridere come un pazzo e mi mise in linea con il comando della task force Gumzilla. Santa merda, c’era in linea il comandante della portaerei USS Tarzawa voleva sapere dove diavolo fossi e perché ero atterrato a Fort Darby!, ignorando gli ordini!. I fottuti ordini erano dannatamente chiari, c’era da prendere contatto con la zona d’influenza del Fiorino Pugliese, seguire la strada adriatica e/o l’autostrada e la task force Gumzilla mi avrebbe rifornito di munizioni, carburante, rimpiazzi e supporto aereo avanzato, qualora necessario. La task force dell’USMC era stata assegnata alla mia missione. Santa merda! Non potevo di certo fare, come diavolo mi pareva, dovevo stare agli ordini che erano stati pianificati!. -Capitano Gastovki, maledetta testa di cazzo!, che diavolo sta facendo!-mi urlò nelle cuffie il comandante della task force Gumzilla!. Ordinai al personale di Fort Darby di fare il pieno al mio elicottero Black Hawk e tornai subito alla base di Fort Ederle. Per radio, mentre ero in volo, mi fu passato anche comandante della missione che mi disse che ero una maledetta testa di cazzo, ma che per questa volta mi avrebbe parato il culo, perché per adesso avevo raccolto molte buone informazioni. Per prima cosa, avrei dovuto sturarmi la merda che mi ottenebrava il cervello, poi avrei dovuto prendere il comando di una colonna di HUMVEE. Poi se non ero troppo ubriaco, avrei dovuto seguire la strada Adriatica, direzione Sud, tenere gli occhi aperti ed il culo stretto. Chiedere supporto aereo qualora lo avessi reputato necessario. Sarei stato fiancheggiato dalla task force Gumzilla dell’USMC, che navigando parallela nel Mar Adriatico, mi avrebbe dato supporto!. continua a leggere a pag.44


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La zona d’influenza del Fiorino Pugliese.

Invece che prendere l’autostrada Adriatica che correva lungo la costa e che sarebbe stata un imbuto stretto, da cui avrei potuto capire ben poco della vita della popolazione che era a cavallo tra la Corona Veneta e il Fiorino Pugliese, decisi di percorrere le statali e le vie di campagna e le strade marginali lungo costa. Ebbi modo di parlare con la popolazione locale e presi appunti. In taluni casi distribuii medicine e dolci e vivande in scatola, avvalendomi dell’aiuto degli AB412 dell’USMC che svolazzavano spesso sopra di noi, per darci supporto aereo.

Giungemmo così a Bari e lì spedii il mio primo rapporto in cui ero riuscito a decifrare il primo dei molti tasselli che avevo scoperto. camiciaia muso, ho falda scopi = il capo mafioso si chiama duca Poi avevo raccolto delle testimonianze che confermavano che truppe dei feudi del sud, si muovevano lungo gli Appennini e che spesso attaccavano i piccoli villaggi, per sottometterli e per estrarne le risorse alimentari. Spesso violentavano le donne e poi riconducevano in schiavitù tutto il villaggio, trascinandoli nei feudi malavitosi a lavorare la terra per un pezzo di pane. C’era poi il racconto di un vecchio che poi era morto di stenti, perché era stato torturato e non si sa come, era riuscito ad assistere a un incontro sui rapporti di forza dei Duchi nei feudi del sud. Le parole esatte dell’enigmatico racconto celavano i rapporti di forza tra i regni dei feudi nel sud. Il doppio dei picciotti del duca, con il quadruplo dei picciotti del conte meno il quintuplo dei picciotti dell’arciduca erano niente se si alleavano cinque picciotti!. I morti del duca erano quattordici volte meno i picciotti del duca stesso, a questi erano alleati con il triplo dei picciotti del conte, alleati al quadruplo delle forze


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dell’arciduca e tutti questi non erano che quattro picciotti morti e tutti quanti non erano mai stati niente!. Le forze del duca in lotta con il quadruplo delle forze del conte,erano alleate alle forze dell’arciduca e tutti quanti erano alleati a quattro picciotti che come tutti gli altri non erano mai stati niente!. Scorrendo il racconto criptico del vecchio morente, mi sembrò quasi d’intravedere un ingegnoso sistema per criptare un messaggio di cui si temeva il contenuto, perché stimava i rapporti di forza tra il Duca, il Conte e l’Arciduca, che a dire del povero vecchio, erano i feudi del Sud!. Un’informativa giuntami da un altro villaggio pugliese, sembrava rivelare in modo enigmatico chi fossero i capi dei feudi?

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Due vanno a fare una battuta di caccia, accordandosi con il maggiordomo che sarebbero tornati per l'ora di pranzo (diciamo mezzogiorno). A mezzogiorno, quando il maggiordomo ha già preparato tutto e apparecchiato la tavola,, arriva un piccione viaggiatore con un messaggio: 7-3=5 Letto il messaggio, il maggiordomo subito sparecchiò tutto. ______ In che modo questo messaggio confermava o sconfessava gli altri indizi? Che cosa mi dovevo attendere avventurandomi al sud del paese, a parte l’avviso generico del comandante di Fort Ederle, che mi aveva parlato di zone calde?! Mentre meditavo su questi interrogativi, presi carta e penna ed iniziai a buttar giù una serie di appunti che poi avrei trasformato in rapporto sulla zona d’influenza del Fiorino Pugliese.

______ La popolazione è abbastanza socievole solo quando riconoscono le insegne statunitensi dei mezzi, altrimenti tendono a lanciare sassi e scappare. La Puglia territorio ricco dal punto di vista agricolo, le ricognizioni indicano viti, olivi, molte culture ortofrutticole come pomodori, carciofi, piselli, insalata, cavoli, cocomeri!!. Anche l’allevamento del bestiame sviluppato con molti capi di ovini, caprini, bovini. Attiva la pesca e l’allevamento di molluschi, anche se sono frequenti malattie tumorali diffuse nel territorio.

#la zona pugliese, è concepita come un grande orto=polmone! ha catalizzato molte popolazioni vicine in fuga dalle loro terre quando l feudi malavitosi presero il sopravvento sullo Stato.

# Il territorio del Fiorino Pugliese è succube di vari feudi campani i quali garantiscono l’afflusso di risorse idriche, altrimenti scarse in Puglia!. Un 30% dell’intera produzione è pagato/donato a vario titolo dal principato pugliese ai feudi riconducibili a domini nel territorio campano che hanno il potere sul flusso idrico. Il


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restante 70% della produzione é nazionalizzato ( 40% del totale) e distribuito come ferree razioni alla popolazione. Il restante 30% di proprietà dei latifondisti, i quali alimentavano sia il mercato nero come un mercato parallelo d’esportazione verso cartagine e verso altri feudi malavitosi. Il legame tra regno del Fiorino Pugliese e feudi malavitosi non é diretto ma laterale, quasi fosse una sorta di concorso esterno alla società feudale che si é stabilita nei regni dei feudi malavitosi!!. La ragione è evidente, la produzione agricola dipende dal flusso idrico e il rubinetto é nelle salde mani dei feudi malavitosi. Non c’é più settore terziario e secondario, tranne alcuni ospedali sparsi in Puglia che sono dotati di energia elettrica prodotta con mezzi rinnovabili(eolico, solare o gas dai reflui degli allevamenti). Presenti artigianato e corporazioni che si adoprano x la manutenzione dei sistemi. L’influenza dei feudi malavitosi traspare anche nella contabilità del Fiorino Pugliese che deve subire un deficit enorme in termini di ragioni di scambio in natura che gli sono sottratte dai feudi. E’ stato legalizzato lo status legale di schiavitù (così come é nei feudi malavitosi) e il fenomeno del caporalato é degenerato in modo massiccio, tanto trasformarsi in squadre di sicurezza che presidiavano i confini delle tenute. De facto tali forze sfruttano e tartassano le fasce più deboli della società, spesso ridotte in semi schiavitù oppure impiegati come braccianti agricoli x i quali a malapena si offre un piatto di minestra e un giaciglio al coperto in cambio d’inumani lavori agricoli. Esistono le caste (come negli altri regni) in cui vi si accede solo x ereditarietà familiare o sporadica captazione. La popolazione supporta le caste e le considera un ordine costituito e grande privilegio avere la captazione! # Le forze lealiste pugliesi non si intromettono nella situazione perché perennemente impiegate a presidiare i confini attorno alla Basilicata ove esistono frequenti flashpoint. # Il governo del territorio è garantito da un’assemblea ristretta in cui i membri delle corporazioni e delle tenute agrarie a grande latifondo, esprimono dei rappresentanti. Il diritto di voto è esteso x livelli di censo e la stragrande maggioranza della popolazione non vota, dato che non raggiunge il reddito minimo di votazione!!. Non esiste il potere giudiziario , il potere esecutivo e legislativo é fuso in un consiglio di pochi eletti. x chi protesta o creava danni pubblici contro lo stato o le comunità produttive c’é la pena di morte che può essere inflitta sia dalle truppe Lealiste che dalla milizie di sicurezza pubblica. Non sono perseguiti i reati contro la proprietà del ceto contadino.

# Le milizie di sicurezza pubblica! sono unità con armi comprate dai feudi mafiosi, x lo più dotate di armi dell’Est, usano anche M16 tipo a2, RPG e SAM spalleggiabili. Sono un corpo di guardie private, al servizio dei latifondisti. Da caporali ossia intermediari di lavoro, si sono trasformati (e rinfoltiti) in forze di sicurezza private che opprimono e fanno rispettare gli ordini dei latifondisti. # La repubblica pugliese ha rapporti diplomatici con la repubblica della corona veneta, la quale é in guerra contro i feudi malavitosi x il controllo dei giacimenti di petrolio in Abruzzo/Molise x risorse idriche. Nonostante i commerci tra le 2 repubbliche (Corona Veneta e Fiorino Pugliese) e nonostante le esortazioni della repubblica Veneta alla repubblica Pugliese nel prendere le armi contro i feudi, de facto la repubblica pugliese non ha mai concorso a flashpoint nella zona Basilicata/Molise agli scontri.

#Camp Taranto! in posizione difficile xchè formalmente base a comando ibrido


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deve sostenere il governo del Fiorino Pugliese ma ha sospeso la distribuzione di fucili d’assalto m16 a2 e materiali di surplus dell’epoca del Vietnam. Il comando ha dovuto rifornire le forze lealiste (che sono quantitativamente inferiori) e le milizie di sicurezza pubblica, distribuendo munizioni e fucili M16 a2. Nonostante le numerose proteste del comando della base, al consiglio di governo del Fiorino Puigliese, tali supplies sono state obbligatoriamente distribuite ANCHE alle milizie di sicurezza pubblica (che notoriamente opprimono e tartassano la popolazione civile). #Confermo informativa che tutti gli stock in arrivo x missione ONU n°857/A015 contenenti M16 a2 e munizioni sono stati dirottati su Fort Darby.

Supplies ridotte al minimo + magazzini vuoti a Camp Taranto!!

#URGENTE!#

sono stati segnalati traffici notturni di armi pesanti RPG/SAM spalleggiabili mitragliatrici pesanti pk, dalla Calabria alla Puglia, passando x il golfo di Taranto!!!. Il comando suppone si tratta di commerci del mercato nero, prodotti alimentari (x i feudi) contro armi (x la milizia di sicurezza pubblica).

?!Non si capisce cosa se ne facciano i latifondisti?? di tutte queste armi, popolazione = 90% disarmata & schiava + semi-schiavitù!

Devi prendere una decisione sul campo, cosa fai?! vai in ricognizione notturna con 2 elicotteri black hawk per investigare sui traffici notturni nel golfo di Taranto?!, oppure decolli con gli elicotteri e ti rechi alla base di Fort Darby?! Se vai in ricognizione notturna con 2 black hawk, continua a pag.49 Se decolli con gli elicotteri black hawk per raggiungere Fort Darby, continua a pag.51


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Bad recon!.

Con tre black hawk a volo radente sul mare vi approssimaste su una traccia radar, erano alcuni barconi e una grossa chiatta a vapore che procedevano lenti verso Taranto. Scattasti qualche fotografia con gli apparati di visione notturna da lontano ma, fare ricognizione notturna si rivelò una pessima idea!. Dalla chiatta comparvero due grosse luci che abbagliarono temporaneamente gli schermi dei sistemi di visione notturna, poi i sistemi anti SAM si accesero come tante luci lampeggianti di un albero di natale. Il pilota non fece a tempo a iniziare una manovra evasiva che un paio di SAM spalleggiabili centrarono il tuo black hawk che guidava in testa la formazione a V dei tre elicotteri, mentre gli altri provarono a rispondere al fuoco, zigzagando con delle manovre elusive!. la tua missione è finita molto male!, vai a pag.119


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La zona d’influenza del Ducato Toscano: Fort Darby Alle prime luci dell’alba atterrasti a Fort Darby poi mi presentai al comandante della base il quale dopo pochi convenevoli, disse che aveva interessanti informazioni da riferire per l’esito della mia missione. Prese una cartina ed iniziò a tracciare dei disegni commentando le novità aggiuntive che le pattuglie della base avevano raccolto in ricognizione.

-I feudi malavitosi hanno una piccola flotta che sta crescendo in quantità, grazie ai commerci prodotti alimentari/carburante, che è attuato con i cartaginesi. Si muovono lungo le coste del Tirreno, sbarcano di notte, razziano e terrorizzano la popolazione e poi fuggono. In altri casi, cercano d’incunearsi nell’entroterra: attaccando piccoli paesini. Per questa ragione abbiamo distribuito a chiunque ne abbia fatta richiesta, una quota parte dei fucili M16 a2, oltre a materiali di surplus militare d’epoca Guerra del Vietnam, come stabilito dalla direttiva ONU n°857/A015. Una parte di queste armi sono state distribuite anche alle forze lealiste del ducato toscano!-Signore, quale è la situazione sul campo?-Abbastanza semplice da comprendere!. Possiamo descrivere la mappa del territorio tenendo presente una serie di tendenze che si sono verificate dopo la situazione di shock


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finanziario in Italia!. La perdita dell’uso della moneta ha forzato l’introduzione dei coupons, che circolando sulla fiducia della disperazione hanno trovato 4 zone d’influenza. Lira Savoiarda, Corona Veneta, Fiorino Pugliese e Ducato Toscano. Il settore secondario e terziario sono in concreto collassati e scomparsi all’interno dell’economia italiana, schiacciata dallo shock finanziario. Solo il settore primario è rimasto attivo e questo ha comportato un flusso migratorio dalle città alle campagne.

Ricognizioni sul campo, ci hanno confermato che le economie locali adesso poggiano per lo più sull’agricoltura e quindi i distretti agricoli hanno finito per coagularsi assieme, attorno alle varie “pseudo monete” di scambio. Nelle zone dove il territorio era stato devastato dall’attività di governo, oppure dove le pianure erano state riempite di cemento, la popolazione locale ha cercato di fuggire tornando alle campagne. Si è diretta in collina e/o in montagna, sottraendosi agli scontri urbani. Queste grandi zone metropolitane una volta densamente popolate, adesso sono state quasi abbandonate, praticamente quasi deserte, rappresentano delle “terre di nessuno” ove briganti, assassini, pirati e quant’altro, si nascondono. Non è raccomandabile muoversi lungo questi centri urbani disarmati oppure da soli, il rischio è di essere aggrediti, derubati, uccisi. Scendendo verso Sud, queste circostanze crescono esponenzialmente perché la presenza della malavita organizzata ha fatto la differenza!. Un tempo le criminalità organizzate avevano il possesso del territorio. Pensi alle costruzioni abusive, alle discariche abusive ecc. Un tempo le criminalità organizzate avevano il controllo sulle persone: pensi ai taglieggiamenti, allo spaccio di stupefacenti, alla prostituzione ecc… Un tempo, le criminalità organizzate avevano dei referenti politici, così come le sentenze sui concorsi esterni/interni alle criminalità organizzate, dimostravano tali collusioni. Con il collasso dello Stato italiano il possesso del territorio si è trasformato in proprietà, le bande si sono costituite in feudi, espropriando e/o facendo proprio il territorio come se fosse un regno di un feudo!. Il controllo sulle persone si è trasformato in schiavitù, la legge del più forte ha tacitamente reintrodotto le caste e la schiavitù e la casta dei servi della gleba!. Oggi tale classe della popolazione è per lo più composta da


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persone che sono migrate dalle città alle campagne, queste sono state schiavizzate nel lavoro nei campi!, dando loro in cambio un piatto di minestra e/o un tetto per un giorno di lavoro. I referenti politici non hanno più avuto nessun senso e quindi i vari capoccia della malavita organizzata, si sono auto-nominati feudatari dei loro regni!. In tutta Italia è calato un nuovo medioevo, consideri questa tendenza fondamentale come vera, nelle zone dove la criminalità organizzata era molto radicata, possiamo paragonare la situazione a un’involuzione non troppo dissimile all’alto medioevo, post caduta dell’impero romano!. Ove la criminalità organizzata non era ben radicata, possiamo paragonare la situazione d’involuzione al basso medioevo, con una polverizzazione del potere e delle autorità repubblicane dello stato italiano, in aggregati coagulati attorno a zone agricole, piccoli distretti indutrial-agricoli o energetici che hanno le proprie coupon-monete. I legami con i territori circostanti sono garantiti dall’uso della forza, dal baratto e/o dallo scambio di energia elettrica per derrate alimentari oppure armi per alimenti. Varie ricognizioni effettuate con truppe lealiste,

hanno confermato che nelle zone montane degli Appennini, le piccole comunità si sono raggruppate e trasfromate in realtà autonome con un’economia simile all’alto medioevo. Alcuni paesi sono stati attaccati da briganti e banditi ed in generale abbiamo notizia che lungo tutti gli Appennini l’ambiente è ostile e selvaggio ed


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assimilabile al nostro antico selvaggio West, in cui la legge ed il diritto non esiste ed ognuno deve badare ai propri interessi, necessitando di un’arma da fuoco!. – -Impressionante!, signore quale è la situazione nel Ducato Toscano?-Rispetto al quadro generale che le ho fatto, capitano Gastovski, le differenze rispetto alle zone d’influenza con le altre monete, sono poche: il Ducato Toscano è molto fragile. La zona della Maremma e del Chianti e del Casentino e dei monti dell’Amiata hanno accolto molte persone, c’è una produzione di energia elettrica da fonti geotermiche che viene indirizzata alla rete idrica per cercare di distribuire l’acqua oppure verso i pochi ospedali. Elettricità in cambio di derrate alimentari, legna ed allevamento estensivo di bovini e caprini ed ovini e produzione di latte e formaggio. La pesca è un problema almeno su una parte della costa: in quanto il climate change, induce sempre più di frequente, l’impatto di uragani mediterranei!. Uragani che non sono violenti come i nostri negli USA, ma indubbiamente generano danni pesanti sui centri abitati, per un’economia povera di quasi sussistenza!. I territori della pianura dell’Arno, sono letteralmente saldate da anni con le grandi metropoli: sono diventate zone ad alto rischio urbano con coefficienti di criminalità elevata, in quanto buona parte della popolazione è migrata o sugli Appennini oppure a Sud od a Est. La repubblica del Ducato di Toscana ha cercato d’implementare un socialismo reale: il 90% della produzione è stato nazionalizzato, posto all’ammasso e distribuito in rigide razioni. Il restante 10% viene lasciato ai proprietari che possono venderlo oppure consumarlo. C’è qualche ospedale, qualche centrale di energia elettrica da fonti rinnovabili, varie attività artigianali di contorno, piccole realtà di produzione di manufatti in pelle,ma l’antica tradizione dell’industria metal meccanica e quant’altro di industriale, è scomparso. Le caste e le corporazioni ovviamente sono rimaste e si sono sviluppate!. –

-Signore, avete distribuito delle armi da fuoco alla popolazione?-Sì, il governo della repubblica toscana ci ha chiesto di farlo, non c’erano forze sufficienti per far valere il codice militare e quindi per legge si è permesso l’uso e la diffusione di armi da fuoco!. Anche perché c’è una lunga tradizione di doppiette e cacciatori nel territorio! per cui il passaggio dalle doppiette ai fucili d’assalto M16a2 è stato piuttosto utile. Abbiamo distribuito dotazioni in surplus dell’epoca dalla guerra del Vietnam. Le milizie lealiste sono state armate in questo modo, dato che


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ufficialmente Fort Darby sostiene la repubblica del ducato toscano. Il territorio è organizzato con un consiglio di governo, eletto su base censuaria, i rappresentanti di tutte le comunità produttive agricole, energetiche e delle varie corporazioni lo presiedono. La schiavitù non è legalmente permessa ma se lei capitano Gastovski andrà verso Sud, si accorgerà che il confine tra schiavitù e status di emigrati utilizzati come braccianti agricoli alla pari… beh! è alquanto impercettibile!. La repubblica ha un governo espresso dal consiglio, ha anche un potere giudiziario che si limita ad applicare il codice militare di guerra.-Signore che tipo di scontri o rapporti ci sono con i feudi malavitosi?-Lungo gli Appennini sappiamo del passaggio di truppe d’irregolari cartaginesi che assieme a banditi, briganti ed assassini terrorizzano i piccoli paesi!. Anche lungo le coste, specie di notte, molti piccoli borghi sono stati attaccati da sbarchi di questa teppaglia che attacca e rapisce e distrugge. Cerca di razziare ogni risorsa!. Le risorse della repubblica del ducato toscano sono poche e quindi è difficile contrastare tali azioni!. Inoltre non ci risulta nessun confine presidiato dalle truppe del ducato toscano, la cui moneta viene accettata anche nei dintorni di Roma. Tuttavia, Capitano Gastovski, se lei si incamminerà in ricognizione verso sud, si renderà conto che la zona diventerà sempre più calda, sarà testimone oppure coinvolto in scontri a fuoco. Poiché non c’è un’autorità che calcola il tasso di criminalità, il passaggio dal confine della zona d’influenza del Ducato Toscano alla “zona di nessuno” che è presidiata dai feudi malavitosi, sarà alquanto impercettibile!. Stia in guardia! Ogni possibile rischio è dietro l’angolo! Anche perché s’immagini: dove diavolo crede che siano finiti i 3 milioni di cittadini che un tempo vivevano nell’hinterland romano?!-

-Signore, che tipo di armamenti sono presenti sul territorio?-Le truppe lealiste hanno pistole Beretta 92FS, fucili Beretta 70/90, granate, oltre ai nostri fucili M16 a2 oppure doppiette e/o fucili da caccia a canna liscia. Gli ostili, invece hanno anche revolver, pistole automatiche, fucili Ak47, mitragliatrici pk, granate, RPG, oltre a sporadici SAM spalleggiabili. Armi cartaginesi!. Ci risulta anche che la quota di truppe ostili armate con armi da fuoco non sia molto numerosa.


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La maggioranza degli ostili ha spranghe, armi da taglio, coltelli, macete, lance, archi e frecce e letali balestre medievali!. Anche una parte della popolazione civile che non abbiamo potuto armare per carenze di stock, si protegge dagli attacchi degli ostili con armi “rudimentali” dello stesso genere!. E’ quindi alquanto difficile valutare sul territorio, nella stragrande maggioranza dei casi, chi sia chi, dato che spesso non ci sono le uniformi, non è certa la discriminante tipologia di armi, dato che come le ho detto, le armi a taglio sono condivise dalle opposte fazioni in lotta!. Circa i rebus di cui ci ha parlato, Il doppio dei picciotti del duca, con il quadruplo dei picciotti del conte meno il quintuplo dei picciotti dell’arciduca erano niente se si alleavano cinque picciotti!. I morti del duca erano quattordici volte meno i picciotti del duca stesso, a questi erano alleati con il triplo dei picciotti del conte, alleati al quadruplo delle forze dell’arciduca e tutti questi non erano che quattro picciotti morti e tutti quanti non erano mai stati niente!. Le forze del duca in lotta con il quadruplo delle forze del conte,erano alleate alle forze dell’arciduca e tutti quanti erano alleati a quattro picciotti che come tutti gli altri non erano mai stati niente!. secondo noi la narrazione sui rapporti di forza tra

i feudi malavitosi, potrebbe essere un sistema matematico a tre incognite: 2x+4y-5z+5=0 -14x+3y+4z-4=0 x-4y+z+4=0

veda se può tornarle utile questa ipotesi?!. Inoltre, Capitano Gastovski sappia che per la sua sicurezza, durante il viaggio verso sud, navigherà parallelo nel mar Tirreno, la task force Gumzilla dell’USMC. La supporterà e fiancheggerà nella sua missione. Se sceglierà di muoversi sul terreno con mezzi gommati, la task force le fornirà supplies e carburanti sin dove vorrà arrivare!. Se invece deciderà di sfruttare gli elicotteri di bordo, la portaerei anfibia sarà la sua base operativa da cui faranno perno le sue missioni. L’unità dispone anche di 4 caccia destroyers, un sottomarino da attacco ed ovviamente una nave appoggio!. Come vede non le abbiano fatto mancare nulla!-

Devi prendere una decisione sul campo: cosa fai?! Decidi di muoverti sul terreno con i gipponi, oppure decidi di fare ricognizione verso sud, usando gli elicotteri?! Se vai in ricognizione a Roma con un convoglio di 6 HUMVEE, continua a pag.58 Se vai in ricognizione a Roma con 3 elicotteri Black Hawk, continua a pag.64


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L’inizio dei territori a dominio feudo-malavitoso: l’hinterland di Roma. Alle prime luci della mattina m’incamminai con il convoglio di sei HUMVEE verso Roma, passando per quello che rimaneva dell’autostrada, poi trovammo dei rottami di camion e auto bruciate, che testimoniavano dei flashpoint e così deviammo verso il mare, per seguire il percorso della vecchia Aurelia. Quando entravamo in qualche piccolo borgo, in genere abbandonato la tensione cresceva perché potevamo essere già entrati nei feudi malavitosi. Altre volte i borghi avevano la strada sbarrata con auto e camion e attorno ai paesi, erano cresciuti muri di mattoni e calcina, fusi con rottami di auto, come a delimitare i confini di castelli moderni, incastonati in borghi moderni. Il più delle volte la gente si affacciava alle finestre e ci osservava con meraviglia, poiché nessuno da quelle parti si sarebbe mai aspettato di vedere un piccolo convoglio di HUMVEE con la bandiera USA issata sui lunghi cavi delle antenne radio. Altre volte ci dovemmo fermare, perché dai paeselli o dai campi, accorrevano folle di locali che circondavano i gipponi, salutandoci o chiedendoci di fare baratti: cioccolate e caramelle o scatolette di carne per frutta e verdura fresca. Sui lati dei campi, ci osservavano minacciosi loschi figuri, spesso armati con fucili da caccia oppure lance, balestre e altre armi da taglio che non interferivano con i braccianti locali che cercavano di accendere piccoli commerci. Verso le 13:10 arrivammo sui bordi di un borgo in cui quasi tutte le persone erano nei campi a lavorare la terra, con mucche e cavalli intenti a tirare aratri . Quasi inesistenti erano i trattori ancora in esercizio, forse alimentati con qualche strana forma di combustile ibrido!. Accadde che fermai la colonna per scambiare quattro parole con quei caporali, chiedendo indicazioni geografiche e sondare l’animus e le intenzioni e comportamenti di tali pseudo truppe.

Questi erano dei veri “caporali”, armati con revolver e fucili d’assalto ak47, alcuni spararono qualche raffica in aria, per inibire la popolazione dall’abbandonare il posto di lavoro nei campi. Gli ordini d’ingaggio erano chiari, non impicciarsi degli affari locali e sparare solo per difendere i propri mezzi e le proprie forze.


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Rispondere al fuoco in modo proporzionale alla minaccia reale prospettata. Accadde però che io violai gli ordini perché mi andò il sangue alla testa!. Alcuni bambini piccoli, riuscirono a correre e seminare alcuni dei caporali che cercavano di bloccarli attorno alla recinzione del campo. Il piccolo manipolo di bambini raggiunse il convoglio di HUMVEE che era fermo sulla strada, mentre io continuavo a scambiar quattro gelide parole con quello che doveva essere il capo dei bastardi che opprimevano quei poveri disgraziati. I bambini, sporchi, malvestiti, malnutriti, tesero le mani e le mie truppe senza scendere dagli HUMVEE, li riempirono di cioccolate e caramelle e scatolette di carne. Con gli occhi pieni di meraviglia, i bambini risero e piansero e poi corsero via, tornando nei campi dai loro genitori che non avevano potuto allontanarsi dai cesti e dalle vanghe che impugnavano sconsolati. I caporali di guardia, riuscirono, però, a intercettare i bambini più piccoli che rientravano nel campo e presero subito a massacrarli di botte, usando bastoni e pestando calci in faccia con i fucili. Un paio di bambini rimasero a terra con il viso sanguinante... Io scesi dall’HUMVEE e interruppi la conversazione con il capoccia di quei bastardi e mi recai deciso verso quello che aveva steso a bastonate due bambini. Dal microfono dell’auricolare portatile, sibilai “Red Flag Formation!”. Dalle sei HUMVEE scese immediatamente tutto il plotone, che sull’istante mise sotto tiro tutti i caporali, i quali erano numericamente inferiori alle nostre forze. Era chiaro che una reazione così rapida e coordinata, quegli stronzi non se l’aspettavano, abituati com’erano a opprimere persone disarmate e deboli. La loro sicurezza e abitudine all’oppressione era loro stata letale. Vedevo che alcuni volti di quei caporali, adesso erano timorosi, non erano più tanto sicuri e spavaldi, anche perché non ebbero né tempo né modo di schierare tutti i loro fucili verso di noi, dato che molti di questi ci davano le spalle, ed erano ancora intenti a controllare violentemente la popolazione nei campi.

Il rapporto di forze era a nostro favore, ma ci potevano essere dei rischi, anche se, il tenente mi sussurrò per radio che ciascuno di quei fottuti bastardi era già sotto tiro come minimo di almeno due dei nostri, e questo senza contare il vantaggio


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delle nostre sei mitragliatrici pesanti che avevano inquadrato i caporali più distanti dalla strada. Quando raggiunsi quel figlio di puttana che aveva malmenato quei due bambini, (che ancora giacevano inermi e sanguinanti a terra), gli sibilai silenzioso -Che diavolo hai fatto?Questo ripose, spavaldo che erano servi della gleba, appartenevano al Duca e quindi lui poteva fare tutto quello che voleva, perché faceva parte delle milizie Ducali. Mi accertai delle condizioni di vita dei due marmocchietti e con orrore scoprii che la loro vita era stata stroncata, entrambi si erano beccati almeno un grosso colpo di calcio di fucile in faccia, probabilmente aveva causato letali traumi cranici!. Il capo dei caporali nel frattempo si era avvicinato ai bordi del campo, diceva balbettando che non c’era da da pre pre prendersela tro tro troppo, erano so so solo dei lu lu lu luridi mo mo mocciosi, erano la la ladri, erano bu bugiardi, erano solo servi della gleba e poi appartenevano ai Duchi. Come per altro tutta la campagna che si spe sperdeva a a vista d’occhio, era tu tutta dei Duchi!. Poi si chinò prese dalle tasche dei due piccoli feretri la cioccolata e le scatolette di carne e si addentrò lentamente nel campo, camminando all’indietro, assieme a quell’altro assassino. Si sentì un grosso fischio, era stato il capo dei caporali, che fischiando aveva alzato il braccio sinistro facendo un cerchio, mentre con la mano destra impugnava l’ak47 che aveva la canna ancora abbassata. Accadde così che gli altri sette caporali presero a spostarsi lentamente, era evidente che cercavano di distanziarsi maggiormente gli uni dagli altri. A quel punto non ci vidi più dall’ira, sibilai gelido-Fire! Kill ‘em allquindi alzai il fucile e sparai un paio di burst al bersaglio grosso, centrandoli in pieno!. Caddero come dei sacchi di patate, con un’espressione piena di meraviglia e sorpresa!. Contemporaneamente si scatenò l’inferno, da tutta la mia colonna grandinò una violenta serie di colpi chirurgici, diretti sui restanti sette caporali, che a malapena ebbero il tempo di provare a sparare qualche raffica, finendo per stramazzare a terra, bersagliati di colpi!. Dopo il breve e violento conflitto a fuoco, si avvicinò dai margini opposti del campo una persona anziana la quale mi disse che questi nove stronzi erano caporali dei Duchi. I Duchi erano un manipolo di feudatari che regnavano in quelle terre, da Roma a Salerno. Ovviamente cercai di scoprire, interrogando l’inattesa fonte, quale fosse il numero delle truppe dei Duchi. Questi mi risposero in modo enigmatico. Un domatore ha 20 leoni. Il lunedì, un incendio ne uccide la metà. Il martedì, un quinto dei leoni riesce a scappare. Il mercoledì l'allevatore cattura dieci nuovi capi. Quante iene possiede l'allevatore? Poi aggiunse che loro erano servi della gleba e che con quei nove caporali morti, la vendetta sarebbe stata devastante. Forse sarebbe stato meglio per noi e per loro se avessi lasciato correre e se non fosse mai accaduto niente. Gli suggerii di


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impugnare le armi dei morti e di scappare a nord, alla fine avrebbe trovato le truppe Lealiste della Repubblica del Ducato Toscano e sarebbe stato al sicuro. Erano circa trentaquattro persone tra donne, bambini e uomini anziani, presero a incamminarsi a nord, cercando di sfuggire dalla vendetta dei Duchi del Sud. Io ripresi la mia strada, chiedendo per radio alla USS Tarzawa di tenere nelle nostre vicinanze almeno un paio di cannoniere volanti e tre elicotteri da battaglia Huey Cobra, perché forse avrebbero potuto farmi comodo. Quei nove infami, li lasciammo dove erano e non ci fermammo nemmeno a seppellirli, ci avrebbero pensato i cani oppure i vermi!. Il tenente alla guida dell’HUMVEE mi disse che avevo fatto bene, 9 a Zero! Era un bel colpo e per altro era da parecchio tempo che al plotone prudevano le mani, i soldati non ne potevano più di assistere ai soprusi, rimanendo testimoni taciti di come la popolazione civile era continuamente oppressa!. Io non gli risposi, presi il Tactical iPad e iniziai a sbirciare il territorio in modo più attento, scaricando immagini in alta definizione dai satelliti. Osservavo i luoghi che avremmo incontrato, meditando su dei possibili agguati!. Anche questa era ricognizione sul campo, dopo tutto!. Mi era stato chiesto di valutare l’entità e la dislocazione delle forze ostili!. Adesso avrei iniziato a saggiare direttamente i tempi di risposta dei Duchi a un assalto diretto con truppe moderne, in movimento nel loro territorio!. Quale era il livello di comunicazione e controllo che i Duchi potevano vantare?!. Dopo quanto tempo le forze ostili dei Duchi, avrebbero reagito? Dopo circa 6 ore, ebbi la risposta al mio quesito!.

C’era un Sacerdote di un piccolo borgo, dalle parti di Ostia che ci disse che l’abitato era oramai disabitato da qualche tempo. Inoltre la circonvallazione era stata sbarrata molti mesi fa; si vedevano ancora i rottami di auto incendiate e molti indizi di pesanti scontri e fuoco. L’unica strada per Roma era una dannata statale stretta (che a dire del parroco), un tempo molto transitata!. Oggi, come tutto il resto, era invece deserta e non si vedeva traccia recente di civilizzazione. Sui miei sei HUMVEE era caricato un plotone e a 5 minuti c’erano in attesa due Huey e un paio di cannoniere volanti black hawk che ronzavano nel circuito di


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attesa sulla costa, pronti per l’ingaggio a un supporto aereo ravvicinato. Invece d’infilarmi in questa stretta strada, pensai bene di mandare la prima squadra in ricognizione con due HUMVEE a una distanza di circa ottanta-cento metri. Diedi l’ordine al tenente di dare un’occhiata in giro, tenere gli occhi aperti e aprire la strada al resto del convoglio!. Mi attendevo infatti una qualche forma di reazione delle truppe dei Duchi, ma supponevo (erroneamente) che data la situazione socio economica arretrata, la reazione dei fottuti ostili sarebbe stata un attacco alle nostre spalle (ipotizzando una qualche unità che ci stesse rincorrendo e cercando). Era mia intenzione così di sfilacciare il convoglio, in modo da poter avere una squadra con cui manovrare e provare a sorprendere gli ostili. Inoltre c’era disponibile il supporto aereo (proveniente da Est) a circa 5 minuti di orologio. Le cose però non andarono come avevo immaginato e sfilacciare di appena 80 metri il convoglio fu una scelta sbagliata!

Il tenente in cima alla colonna, entrò in contatto con un gruppo di truppe dei Duchi, i quali lanciarono un paio di RPG, uno di questi andò a vuoto e fece un ferito. L’altro centrò in pieno un HUMVEE che saltò per aria. Chiesi immediato appoggio aereo per radio e poi corsi in soccorso della terza squadra che era a circa ottanta metri più avanti!. Era stata attaccata su due fianchi, frontalmente e dal lato destro. Balestre, frecce, raffiche di Ak47, qualche mitragliatrice pk pesante e un breve assalto a corpo a corpo portarono il risultato della scaramuccia a cinque morti e un ferito grave e almeno otto ostili morti o feriti. Nonostante l’appoggio aereo, il nemico non tornò in azione e si ritirò nelle foreste circostanti. Avevo perso 1/3 del mio plotone ossia sei militi, conteggiando morti e feriti. Al momento mi restavano in azione due squadre, cioè dodici uomini distribuiti su 5 HUMVEE.

Devi prendere una decisione sul campo: Decidi di continuare a muoverti sul terreno con i 5 HUMVEE e 12 fanti, oppure decidi di rientrare alla USS Tarzawa e continuare le ricognizioni usando gli elicotteri?! Se vai in ricognizione verso Napoli con il convoglio di 5 HUMVEE, continua a pag.68 Se rientri alla USS Tarzawa, cambiando modalità di ricognizione, continua a pag.70


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L’inizio dei territori a dominio feudo-malavitoso: i borghi attorno a Roma. Alle 7:30 decollai dalla USS Tarzawa con 3 Black Hawk e 3 elicotteri da attacco Huey Cobra, come scorta. Inviluppo verticale o cose così, avevo scelto per muovermi sul territorio la classica tattica del 7th Air Cavalry cui appartenevo.

www.youtube.com/watch?v=8H52d6tVUuU -Ok, partiamo per una missione a bassissima quota, effettueremo anche delle ricognizioni sul campo, nell’Italia del nuovo medioevo! Aspettatevi un ambiente che potrebbe diventare estremamente caldo!, over!Ronzammo a bassa quota, all’altezza degli alberi lungo il corso del Tevere, poi trovammo tracce di scontri a fuoco. Rottami di camion e auto bruciate, per lo più concentrate lungo le strade statali, testimoniavano di scontri violenti consumati nei tempi passati. Detti ordine di deviare verso l’interno, non eravamo a fare un giro turistico in elicottero, c’era da cercare guai!. Il più delle volte la poca gente che ancora abitava le frazioni urbane, si affacciava alle finestre o sbucava da posti più impensati. Volavamo così bassi che potevamo vedere le loro espressioni di meraviglia, tanto da rimaner a bocca aperta!. Nessuno da quelle parti si sarebbe mai aspettato di vedere una formazione di sei elicotteri che ronzavano all’altezza degli alberi.


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Verso le 8:10 arrivammo in un borgo che era circondato da campi coltivati e dove probabilmente tutte le persone del villaggio, erano nei campi a lavorare la terra!. C’erano mucche e cavalli intenti, usati come mezzi per tirare aratri, non c’erano trattori. Forse non avevano più combustibile (oppure non avevano rubato quello strano combustile ibrido che usavano sporadicamente nella Repubblica del Ducato Toscano). Accadde che le telecamere dei sistemi di bordo inquadrarono utili particolari!!. I nove caporali che erano dispersi per i quattro angoli dei campi, avevano tutti Ak47, revolver e coltelli!!. La formazione dei 6 elicotteri prese a ronzare in circolo attorno al campo, mentre i nove caporali, guardavano spaventati e meravigliati quell’inatteso incontro!. C’erano troppi civili inermi per spazzar via quegli stronzi con un attacco aereo, ordinai così agli elicotteri da combattimento di dare copertura (qualora ce ne fosse stata necessità) alla formazione, mentre i tre black hawk sarebbero atterrati in modo sparso. Obiettivo i nove caporali armati di fucili, andavano eliminati, ripulendo la zona!. -Roger! rock & roll, over- fu la risposta via radio del tenente del plotone.

Mentre gli elicotteri trasporto truppe atterrarono contemporaneamente sganciandosi dalla formazione, gli Huey Cobra in hovering avevano preso di mira (senza aprire il fuoco) i caporali che sembravano avere mitragliatrici più pesanti. Le truppe scesero e in pochi attimi, presero a sparare, centrando i loro nove obiettivi. Alcuni caporali più distanti, appena videro le nostre intenzioni ostili, scapparono altri provarono a rispondere ai colpi, ma furono immediatamente falciati dalle mitragliatrici a tiro rapido degli elicotteri da battaglia, che ararono il terreno circostante!.


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In un paio di minuti la zona era pulita!. Un’azione rapida e pulita!. 9 ostili stesi, nessun civile e/o della mia unità era stato colpito!. La gente che era nei campi, una parte aveva preso a urlare, alcuni avevano provato a fuggire, altri si erano buttati a terra. Quando i colpi di arma da fuoco finirono e le persone capirono che non era contro di loro che la mia unità stavamo sparando, il caos e il panico iniziale cessarono bruscamente. Tutti restarono come paralizzati, nel campo in cui erano dispersi a lavorare. Tuttavia non ci volle molto a far cambiare il clima, quando le mie truppe presero a distribuire caramelle e cioccolate e carni in scatola ai locali oppressi. La tensione e la paura sparirono come neve al sole, la comunità da silenziosa e disorientata, prese a rianimarsi in un corale brusio, che sfociò in un liberatorio applauso con urli e baci di gioia!. Cercai di scoprire, interrogando i presenti, quale fosse la disposizione e il numero delle truppe dei feudi malavitosi. Mi fu risposto in modo alquanto enigmatico. Un domatore ha 20 leoni. Il lunedì, un incendio ne uccide la metà. Il martedì, un quinto dei leoni riesce a scappare. Il mercoledì l'allevatore cattura dieci nuovi capi. Quante iene possiede l'allevatore? Poi quelli che dovevano essere i succubi capi villaggio, dissero che tutta quella gente erano servi della gleba e che con quei nove caporali morti, la vendetta dei feudi dei Duchi sarebbe stata devastante. Gli suggerii di impugnare le armi dei morti e di scappare a nord, alla fine avrebbe trovato le truppe Lealiste della Repubblica del Ducato Toscano e sarebbero stati tutti quanti al sicuro!. Erano circa trentasei persone tra donne, bambini e uomini anziani, presero a incamminarsi a nord. Il tenente del primo plotone che mi aveva assistito nell’interrogare i locali, disse avevo fatto bene, 9 a Zero! Era un bel colpo e per altro era da parecchio tempo che al plotone prudevano le mani!. I soldati non ne potevano più di assistere inermi a soprusi, sulla popolazione civile continuamente oppressa!. Io sorrisi, e commentai lapidario che anche questa era ricognizione sul campo, dopo tutto!. Mi era stato chiesto di valutare l’entità e la dislocazione delle forze ostili. Beh!, adesso avrei finalmente saggiato direttamente i tempi di risposta dei Duchi a un assalto diretto nel loro territorio!. Quale era il vero livello di comunicazione e controllo che i Duchi avevano?. Dopo quanto tempo le forze ostili dei Duchi, avrebbero reagito?

Devi prendere una decisione sul campo: Decidi di continuare a muoverti sul terreno, con il plotone di 18 elementi, facendo sbarcare dalla USS Tarzawa 6 HUMVEE, oppure decidi di rientrare alla USS Tarzawa e continuare le ricognizioni domani, usando gli elicotteri?! Se vai in ricognizione verso Napoli con un convoglio di 6 HUMVEE, continua a pag.68 Se rientri alla USS Tarzawa, continua a pag.70


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Il feroce agguato nella campagna napoletana!. Lo scontro era stato rapido e violentissimo!. Era indubbio che dovessi migliorare la qualità delle mie decisioni tattiche, prese sul campo. Forse avevo sottovalutato il nemico? Ripensai a quello che era successo, e il pensiero mi opprimeva, cosa avrei dovuto scrivere nel mio rapporto? Che cosa avrei mai raccontato alle famiglie dei miei amici che erano morti in battaglia sotto il mio comando?!

Accadde tutto in un dannato attimo, eravamo poco lontani da Napoli, prima di entrare nella città per la statale, mi ero fermato per studiare con circospezione il territorio. D’un tratto da un silenzioso campo di grano alla nostra sinistra, si sollevarono come sbucati dal niente, una formazione di ostili che presero a bersagliarci con lanci di frecce, balestre, raffiche di fucili ak47, mitragliatrici pesanti pk, oltre ad almeno un cospicuo numero di RPG. I lanciamissili per fortuna si trovavano in mano a gente inesperta!, perché nonostante i molti colpi sparati, solo una parte di questi andarono a segno!. Chiesi supporto aereo che ovviamente arrivò appena in tempo per salvarmi la pelle, perché nel duro e letale conflitto a fuoco, le truppe degli ostili riuscirono ad annientarmi quasi tutto il distaccamento che comandavo!. Tranne una squadra di cinque militi e una HUMVEE che con una rapida retromarcia riuscì a sganciarsi era sopravvissuta alla violenta imboscata!.

Devi prendere una decisione sul campo: Decidi di continuare a muoverti sul terreno con 1 solo HUMVEE e 5 militi, oppure rientri alla USS Tarzawa per spostarti sul territorio con gli elicotteri?! Se vai in ricognizione verso Salerno con un 1 HUMVEE, continua a pag.79 Se rientri alla USS Tarzawa e decidi di usare gli elicotteri, continua a pag.81


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Gli scontri urbani alla periferia di Napoli e Caserta!.

Atterrai con 3 black hawk, portandomi al seguito 1 Huey Cobra ed una cannoniera volante AB412 di scorta dell’USMC, poi altri 3 Huey Cobra tornarono indietro, scortando gli elicotteri trasporto truppa. In pochi minuti le mie forze s’impossessarono senza scontri, dei ruderi dell’ex aeroporto militare di Grazzanise, davanti a Napoli, che era stato abbandonato da molto tempo. Da lì avrei proseguito dalla campagna verso la città, richiedendo se necessario del supporto aereo tattico. Il mio plotone intanto aveva organizzato un perimetro di difesa sui margini dell’aeroporto, per agevolare la discesa in sicurezza del secondo plotone che sarebbe arrivato di là a poco.

Lo Huey e l’AB412 dell’USMC dopo un paio di giri attorno alla base e nelle zone prospicienti, erano atterrati nella base improvvisata, spengendo i motori per risparmiare carburante. Silenziosi e pronti all’ingaggio, i due mezzi


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rappresentavano un’inattesa risorsa con cui avrei colpito dall’aria le forze degli ostili. Era Nell’ex aeroporto abbandonato trovammo un paio di batteria di missili anti aerei Aspide che erano abbandonati. Per fortuna i manuali operativi e molte parti elettroniche del lanciatore erano stati tolti, quindi facemmo saltare quello che restava del dispositivo e disattivammo le testate. Nell’attesa diedi anche uno sguardo alla cartina e alle informazioni del Tactical iPad scaricando vari screenshoot in alta definizione e in tempo reale, delle zone circostanti, in particolar modo quelle oltre il nostro orizzonte visibile!.

Ebbi conferma via radio che la task force Gumzilla era all’erta e stava arrivando quasi alla fonda nella baia di Napoli. Stavano già decollando gli ultimi 3 elicotteri che avrebbero trasportato anche il terzo plotone verso la base di Grazzanise!.

Quando consolidai al meglio la mia posizione, spedii il tenente del terzo plotone, (che sin’ora era rimasto sempre sulla USS Tarzawa e non aveva mai partecipato


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agli scontri) con la sua prima squadra in avanscoperta lungo le strade vicine. Obiettivo fare ricognizione, ripulire l’area e renderla sicura.

Meditavo di chiedere agli USMC un plotone con 6 HUMVEE da far sbarcare lungo la costa, per attaccare Caserta. La base di Fort Darby mi aveva fatto recapitare un’informativa, che era stata veritiera, c’era ancora una batteria “semi attiva” di missili anti aerei. Inoltre le truppe lealiste del Ducato Toscano avevano raccolto una trentina di profughi fuggiti dai feudi malavitosi i quali avevano rivelato che nella base abbandonata avremmo trovato informazioni sui feudi dei Duchi. Setacciammo gli uffici della base senza trovar niente. In una cassaforte, dopo averla fatta saltare, trovai una mappa mezza bruciata in cui era cerchiata la città di Caserta. Inoltre c’era un dannato appunto, il nome del capo del Feudo malavitoso di Caserta era quello di un tizio che abitava al decimo piano. La mattina per andare a lavorare entrava in ascensore, arrivava a piano terra e poi andava via. Al ritorno entrava in ascensore, arrivava al settimo piano e faceva i tre piani restanti a piedi. Non lo faceva di sua volontà e l'ascensore funziona alla perfezione. Come mai? Non m’importava niente su chi diavolo fosse il capo feudo di Caserta, ne quale fosse il suo dannato nome!, mi bastava sapere che a Caserta c’era probabilmente da picchiare duro!. Il comandante della Task Force Gumzilla, mi suggerì di essere prudente, infatti l’altro rebus sulle quantità delle forze nemiche era criptico.


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Un domatore ha 20 leoni. Il lunedì, un incendio ne uccide la metà. Il martedì, un quinto dei leoni riesce a scappare. Il mercoledì l'allevatore cattura dieci nuovi capi. Quante iene possiede l'allevatore? I valori riportati non potevano essere relativi a truppe e caporali malavitosi in senso assoluto, più probabilmente il termine “leone” e “iene” potevano essere simboli annessi a tribù oppure a clan oppure a feudi oppure a ex città?!. E soprattutto la soluzione del rebus sembrava alquanto difficile, infatti, a rileggerlo bene, c’era da chiedersi: Che diavolo c’entravano le iene? Il problema ammetteva molte soluzioni: 1)Nessuna iena 2)10 iene, pari ai capi acquistati? 3)Lo stesso numero di iene, non specificato, che (il domatore ossia un Duca) aveva prima delle vicende dei leoni? 4)Lo stesso numero di iene, non specificato, che (il domatore ossia un Duca) aveva prima delle vicende dei leoni, più 10, pari ai capi catturati? 5)Tutte le varianti possibili, considerando anche che i dieci capi catturati (dal domatore ossia un Duca) potevano essere sia iene che leoni?!. L’idea era quindi di attaccare la città di Caserta e creare una diversione su Napoli. Non sapevo l’entità e la dislocazione delle truppe nemiche, ma le foto satellitari sulla città di Caserta davano la città vuota, con dell’attività sospetta dentro la ex reggia del parco Reale!. Avrei chiesto 6 HUMVEE E ed un paio di tank leggeri Bradley (IRON ANVIL) a cui avrei aggiunto il mio secondo e terzo plotone. Forza che avrebbe attaccato da Sud risalendo verso Nord. Si sarebbero saldati con il primo plotone che con 3 elicotteri black hawk (JUMPING HUMMER) sarebbero atterrati nei pressi del palazzo Reale. Obiettivo ripulire l’area da ogni possibile minaccia!. Nell’azione avrei impiegato tutta la mia compagnia per un totale di circa 60 unità in più avrei avuto un supporto aereo tattico composto sia dai 3 black hawk sia di un surplus aggiuntivo (NOVEMBER RAIN) un elicottero da battaglia Huey e una cannoniera volante AB412 (gentilmente offerti dai marines) i quali dopo l’azione sarebbero tornati sulla Uss Tarzawa. Contemporaneamente il comandante della Task Force Gumzilla avrebbe fatto decollare 3 elicotteri da battaglia Huey Cobra che avrebbero sparicchiato su Napoli, e poi avrebbe tirato qualche colpo di cannone sulla città, sfruttando l’artiglieria dei destroyers di scorta. Questo avrebbe creato un diversivo sulla città di Napoli ed avrebbe distolto l’attenzione dal mio attacco principale che invece si sarebbe sviluppato più a nord. Non avevo notizie sulle forze ostili residenti nella metropoli di Napoli e c’erano meno di 40 km tra Napoli e Caserta! Non mi andava di rimanere imbottigliato in un “cul de sac”, con le spalle al muro sotto un’orda potenziale di truppe ostili!. Nel primo pomeriggio l’operazione ROLLING THUNDER ebbe inizio, ed io ero al seguito del primo plotone nell’unità Jumping Hummer!.


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15:10 IRON ANVIL in prossimitĂ di Caserta, over 15:12 IRON ANVIL rileva contatto con ostili, ingaggio diretto, over

15:15 IRON ANVIL, schierata in linea procede verso nord, -12 ostili, over 15:21 IRON ANVIL presidia zona di atterraggio, attende rinforzi, over 15:22 JUMPING HUMMER sbarca in landing point e si salda con IRON ANVIL 15:22 NOVEMBER RAIN rileva movimento di ostili a nord della cittĂ , over 15:22 NOVEMBER RAIN apre il fuoco, out 15:25 IRON ANVIL procede verso nord in formazione, resistenza minima, over 15:25 GUMZILLA inizia con azione diversiva su Napoli, over 15:32 NOVEMBER RAIN attacca altro gruppo di ostili in Aa62, over 15:32 IRON ANVIL ingaggia gruppo di ostili in Ab62, zona Aldifreda, over 15:36 IRON ANVIL chiede supporto aereo in Ab63, riceviamo fuoco intenso da strutture ospedale civile, over

15:36 Roger IRON ANVIL, NOVEMBER RAIN entra in azione, restate al coperto, over 15:45 NOVEMBER RAIN ha distrutto obiettivo, over 15:46 IRON ANVIL procede su Ab63 su macerie di zona ospedale civile, over


75 15:50 GUMZILLA sospende azione diversiva su Napoli, over 15:56 IRON ANVIL A TASK FORCE GUMZILLA, ultimato rastrellamento in zona Ab63, zona pulita, missione completata over 15:57 Roger IRON ANVIL, NOVEMBER RAIN torna alla base, buona giornata, over 15:57 Roger IRON ANVIL, GUMZILLA si sposta in meeting point, avete feriti? Over 15:56 Roger GUMZILLA, IRON ANVIL ha 4 caduti e 6 feriti leggeri, annichiliti più di 50 ostili, over 15:57 IRON ANVIL procede verso sud per meeting point, over 15:57 JUMPING HUMMER in landing point, pronti per estrazione, sta imbarcando i feriti più gravi, over 15:58 Roger JUMPING HUMMER, attendiamo vostro arrivo su nuove coordinate per Meeting point, over 15:59 IRON ANVIL a GUMZILLA, sono il capitano Gastovski per precauzione richiedo scorta del nostro convoglio con supporto aereo ravvicinato, over

16:00 Roger IRON ANVIL, LIGHT THUNDER già decollato da GUMZILLA, sull’obiettivo tra 15 minuti, over

Devi prendere una decisione sul campo: dopo che sei rientrato alla base sulla Uss Tarzawa, dove decidi di andare con gli elicotteri in missione?! Se decidi di fare ricognizione a Reggio Calabria, continua a pag.77 Se decidi di fara ricognizione a Salerno, continua a pag.81


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Bad recon 2.

Con tre black hawk a volo radente sul mare vi approssimaste su Reggio Calabria, poi comparve una traccia radar dalla Sicilia, erano alcuni barconi ed una grossa chiatta a vapore che procedevano lenti verso il continente. Scattasti qualche fotografia con gli apparati di visione notturna da lontano e ben presto scopristi che, fare ricognizione notturna si rivelò una pessima idea!. Dalla chiatta comparvero due grosse luci che abbagliarono temporaneamente gli schermi dei sistemi di visione notturna, poi i sistemi anti SAM si accesero come tante luci lampeggianti di un albero di natale. Il pilota non fece a tempo ad iniziare una manovra evasiva che un paio di SAM spalleggiabili centrarono il tuo black hawk che guidava in testa la formazione a V dei tre elicotteri, mentre gli altri provarono a rispondere al fuoco, zigzagando con delle manovre elusive!. la tua missione è finita molto male!, vai a pag.119


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Bad recon 3. Accadde tutto in un dannato attimo, eri sulla statale che alla lunga avrebbe portato verso Salerno, non c’erano ponti e quindi c’era da guadare un dannato fiume.

Due fanti erano appostati sui margini del fiume a fare da vedetta, mentre te ed il pilota dell’HUMVEE stavate lottando per far passare incolume l’automezzo oltre il fiume che per altro era inquinato e puzzava di un odore di uovo marcio, tanto da togliere il fiato. D’un tratto sentisti un paio di urli e vedesti i due fanti colpiti da almeno 3 frecce di balestra. Facesti appena in tempo ad impugnare il fucile che due colpi di RPG centrarono l’HUMVEE tanto da farlo esplodere in una grossa fiammata!

la tua missione è finita molto male!, vai a pag.119


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Le chiavi dei rebus!. Ormai non c’era da stare allegri, non c’era da prendere le missioni troppo alla leggera!, era evidente che i rapporti di forza tra i Duchi nei feudi del sud, erano tali che più ci si approssimava a sud, maggiore era la loro resistenza!. Era questa l’unica spiegazione possibile alla narrazione criptica che avevo raccolto sul campo, circa i rapporti di forza tra i feudi malavitosi!.

_______________

Due vanno a fare una battuta di caccia, accordandosi con il maggiordomo che sarebbero tornati per l'ora di pranzo (diciamo mezzogiorno). A mezzogiorno, quando il maggiordomo ha già preparato tutto e apparecchiato la tavola,, arriva un piccione viaggiatore con un messaggio: 7-3=5 Letto il messaggio, il maggiordomo subito sparecchiò tutto. _______________ “i conti non tornano” 7-3=5 era questa la soluzione del rebus!, ed era stupida! . Ma l’informativa confermava quello già sapevo i capi dei feudi malavitosi si


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chiamavano tra loro con l’appellativo di Duchi!. _______________ Il doppio dei picciotti del duca, con il quadruplo dei picciotti del conte meno il quintuplo dei picciotti dell’arciduca erano niente se si alleavano cinque picciotti!. I morti del duca erano quattordici volte meno i picciotti del duca stesso, a questi erano alleati con il triplo dei picciotti del conte, alleati al quadruplo delle forze dell’arciduca e tutti questi non erano che quattro picciotti morti e tutti quanti non erano mai stati niente!. Le forze del duca in lotta con il quadruplo delle forze del conte,erano alleate alle forze dell’arciduca e tutti quanti erano alleati a quattro picciotti che come tutti gli altri non erano mai stati niente!.

La narrazione sui rapporti di forza tra i feudi malavitosi, era una storia che de facto descriveva un sistema matematico a tre incognite: 2x+4y-5z+5=0=2*1+4*2-(5*3)+5 -14x+3y+4z-4=0=(-14*1)+3*2+4*3-4 x-4y+z+4=0=1-(4*2)+3+4

la cui soluzione era x=1, y=2, z=3 per cui se le quantità esprimevano i rapporti di forza tra i Duchi, allora il primo Duca ossia il primo feudo che avevo incontrato uscendo (senza neanche accorgermene) dal regno del Ducato Toscano aveva una capacità di comunicazione e controllo del territorio pari ad X ossia dando un numero ordinale, pari ad 1. Nel secondo feudo (che non sapevo quali fosse i suoi confini), di certo il secondo Duca aveva per lo meno una capacità di reazione e di controllo del territorio doppia del primo Duca dato che y=2. Mentre l’ultimo Duca (di cui non sapevo niente, e di cui non conoscevo l’ampiezza del suo feudo) era certamente il più pericoloso, dato che aveva il triplo delle forze e della capacità di controllo del primo Duca!. Deduzione che collimava con l’avviso del comandante di Fort Darby e Camp Ghedi e Fort Ederle. Tutti mi avevano detto di stare in campana!. Andare verso sud, era correlata ad una crescita del rischio di trovare un ambiente ostile e sempre più caldo!. _______________ Un domatore ha 20 leoni. Il lunedì, un incendio ne uccide la metà. Il martedì, un quinto dei leoni riesce a scappare. Il mercoledì l'allevatore cattura dieci nuovi capi. Quante iene possiede l'allevatore? I valori riportati non erano relativi a truppe in senso assoluto, più probabilmente il termine “leone” e “iene” erano certamente simboli annessi a tribù oppure a clan oppure a feudi oppure ad ex città che erano sotto il controllo dei feudi?!. La soluzione del rebus era difficile, in quanto il problema ammetteva molte soluzioni: a)Nessuna iena. Questa soluzione la potevi certamente scartare, dato che era ragionevole supporre che i simboli usati indicassero dei clan & tribù e/o città. Restavano solo altre 4 possibilità che davano una soluzione razionale all’enigma:


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b)10 iene, pari ai capi acquistati? c)Lo stesso numero di iene, non specificato, che (il domatore ossia un Duca) aveva prima delle vicende dei leoni? d)Lo stesso numero di iene, non specificato, che (il domatore ossia un Duca) aveva prima delle vicende dei leoni, più 10, pari ai capi catturati? e)Tutte le varianti possibili, considerando anche che i dieci capi catturati (dal domatore ossia un Duca) potevano essere sia iene che leoni?!. Prudentemente considerai il fatto che era più saggio, accettare come vera, la peggiore delle ipotesi possibili, onde non trovarmi a spiacevoli sorprese nelle prossime missioni!! _______________ C’era poi l’enigma dei Baoisti, che sul momento avevo tralasciato in quanto non avevo colto l’importanza del legame intrinseco che c’era nella dritta. Il capo dei Baoisti chi era? Il capo era quel gigante che porta casse grandi come palazzi e non riesce a reggere un sassolino? Ossia il mare! infatti il mare regge immense navi, piattaforme etc… ma i sassolini piccoli sprofondano!. Sul momento la soluzione di tale rebus sembrava priva di senso, ma ricollegando le informazioni che avevo avuto a Fort Ederle, Camp Ghedi a Fort Darby ed a Camp Taranto, oltre ai timori strategici del comando, compresi le possibili relazioni!!. I Baoisti avevano per capo il mare, il mare era il legame che collegava i regni dei feudi malavitosi con Chartagine. I timori del pentagono sul “climate change” e sull’insorgenza delle Guerre Puniche II che si sarebbero palesate, in un escalation scatenato dal climate change, erano reali. C’erano infatti già delle infiltrazioni dai feudi malavitosi, lungo gli Appennini di briganti, banditi, assassini ed irregolari cartaginesi che colpivano i piccoli centri del regno del Ducato Toscano, oltre ad essere fiancheggiati dal regno del Fiorino Pugliese che de facto era in una situazione politico-diplomatica succube oppure parallela ai feudi malavitosi. C’era quindi stata una saldatura tra i Baoisti ed i Cartaginesi? Forse i Cartaginesi ed i feudi, stavano accumulando truppe nella terra di nessuno lombarda, per attaccare od infiltrarsi nel regno della Lira Savoiarda oppure della Corona Veneta?. Le ricognizioni sul terreno lungo i confini della Lira Savoiarda, sembravano indicare proprio questo rischio. Ed anche le truppe lealiste della Corona Veneta, erano schierate a valle e fuori dagli Appennini in quanto non potevano esercitare un controllo sulla vasta e montuosa zona della dorsale Appenninica!. Forse i movimenti di truppe degli ostili sarebbero passati dagli Appennini, bypassando le valli ed il regno del Ducato Toscano e della Corona Veneta?


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Nella mappa che ti era stata data a Fort Ederle, c’era questa possibile lettura!.

Devi prendere una decisione sul campo: decolli con 3 elicotteri dalla Uss Tarzawa per recarti a Reggio Calabria, a Salerno oppure chiedi di essere riportato alla base in Sardegna (da dove prenderai un aereo C130) per recarti alla base di Fort Catania?! Se decidi di fare ricognizione in elicottero a Reggio Calabria, continua a pag.77 Se decidi di fare ricognizione in elicottero a Salerno, continua a pag.86 Se chiedi di fare rotta per la Sardegna, da cui raggiungerai Fort Catania, continua a pag.96


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Recon notturna in Salerno!.

Con tre black hawk a volo radente attorno alle 01:10 di notte m’approssimai alle campagne di Salerno. Contavo di fare ricognizione notturna con un plotone, sfruttando l’equipaggiamento di visione notturna che indubbiamente gli ostili non potevano avere!. Valutare e raccogliere informazioni, interrogare qualche prigioniero oppure trovare qualche locale che fosse disposto a darmi qualche dritta interessante sui regni dei Duchi!. L’extraction point sarebbe stato alle foci del fiume Irno, in zona stazione nel primo pomeriggio. L’atterraggio notturno filò liscio senza problemi, poi ci avviammo verso la città che era a meno di un chilometro in linea d’aria. Ai nostri occhi prese iniziò ad approssimarsi una città abbandonata, dove erano frequenti i segni di scontri urbani. A dire del Tactical iPad, nei pressi di Via Don Bosco c’era una chiesa ed all’interno ci trovammo un sacerdote che con un ristretto numero di fedeli, dormivano nella navata centrale. Nella città c’era un largo distaccamento di truppe, diffuse per tutta la città soprattutto in zona Villa Comunale, attorno al Duomo, e nelle case di Via Roma e sul lungo mare.

Quale era il numero delle truppe ostili in città? Come al solito mi risposero in modo enigmatico, perché temevano rappresaglie e/o forse non pensavano che io avrei potuto fare realmente qualcosa di concreto. Mi dissero che il numero dei distaccamenti era pari al numero di uova che 3 tipi andarono da un cuoco, questo cuoco diede al primo la metà delle uova + mezzo uovo. Al secondo tipo il cuoco diede la metà delle uova rimaste + mezzo uovo. Infine al terzo tipo rimasto, il


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cuoco diede la metà delle uova che erano rimaste + mezzo uovo. Quante erano le uova? Io li guardai e chiesi –Pronto c’è nessuno in casa? Ehi! Quanti sono i soldati nemici dei feudi malavitosi? Di quante unità è composto un distaccamento?Un altro mi rispose impaurito:”In un paesino di montagna vivono 50 pastori. 10 di loro usano un cane. Dei restanti 40 la metà usa due cani e l'altra metà non usa nessun cane. Quanti cani posseggono i pastori del paesino?” Scossi la testa, e commentai -cazzo!- Io di questi dannati rebus del cazzo ne avevo piene le palle!. Se per cani il vecchio intendeva dire ostili al servizio dei feudi malavitosi, allora dovevo tener presente che io avevo sul terreno solo un plotone di 18 militi. Erano tutti armati e ben addestrati e con un ottimo equipaggiamento, avevo anche l’effetto sorpresa ed il favore delle tenebre. Tuttavia non avevo una perfetta conoscenza del territorio e non era un’informazione marginale, sapere contro quanti ostili mi sarei dovuto scornare!! Tale numero era dato dal prodotto [NUMERO DEI DISTACCAMENTI FEUDALI IN CITTÀ] x [NUMERO DEI CANI]=Forze nemiche Il Rapporto di forze era 7th Air cavalry II plotone : Forze nemiche 18 : Forze Nemiche

Per essere certo della riuscita del piano, data la dinamica fluida delle battaglie che contiene sempre un’ampia aleatorietà era bene tenere presente che non era prudente attaccare una serie di postazioni nemiche diffuse sul territorio, se non si disponeva di un rapporto di forza favorevole di almeno 3.amici : 1.nemico . Certo, potevo contare su del supporto aereo, impiegando cannoniere volanti ed elicotteri da battaglia, ma non sapevo se le truppe nemiche avevano SAM spalleggiabili e comunque di notte, in combattimenti urbani c’era sempre il rischio di ricevere del fuoco amico. Senza contare il numero d’innocenti e civili che potevano andarci di mezzo come “danni collaterali”?!.

Devi prendere una decisione sul campo: che cosa fai, rientri sulla Uss Tarzawa (anticipando il rientro), oppure attacchi i capisaldi delle forze nemiche?! Se decidi di rientrare, continua a pag.96 Se decidi attaccare, continua a pag.89


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La battaglia per Salerno!. Uno dei miei tre black hawk era andato giù! Adesso ne rimanevano solo 2!!

La battaglia era incominciata alle 2:10 e continuò ininterrottamente sino alle 11:10AM senza soste!. Inchiodato sul territorio da truppe soverchianti, ben armate e che conoscevano la città, non era stata una grande idea, quella di attaccare i capisaldi nemici andando così allo sbaraglio ed alla cieca!. I distaccamenti feudali dei duchi in Salerno erano pari al numero di uova che 3 tipi andarono da un cuoco, questo cuoco diede al primo la metà delle uova + mezzo uovo. Al secondo tipo il cuoco diede la metà delle uova rimaste + mezzo uovo. Infine al terzo tipo rimasto, il cuoco diede la metà delle uova che erano rimaste + mezzo uovo. Quante erano le uova? Le uova erano 7, infatti il cuoco da al primo la meta di 7 più mezzo uovo quindi 3,5 +0,5 cioè 4 uova (7-4=3), restano 3 uova. Al secondo tipo il cuoco da la metà di 3 quindi 1,5 + 0,5 cioè 2 uova (3-2=1) resta 1 uovo. All'ultimo tipo il cuoco dà la metà di 1 quindi 0,5+ il restante 0,5 cioè l'ultimo uovo rimasto. Nessun uovo è stato rotto... 1 + 3 + 4 = 7 uova!!. In un paesino di montagna vivono 50 pastori. 10 di loro usano un cane. Dei restanti 40 la metà usa due cani e l'altra metà non usa nessun cane. Quanti cani posseggono i pastori del paesino? 50 cani 10x1+(40/2x2)+(40/2x0)=10+40+0=50. Quindi iniziare la battaglia non era stato saggio in quanto 7x50=350 ostili con un rapporto di forze di 18:350 ossia 1 dei miei contro 19.4 cioè quasi 1 a 20 e tutti gli ostili erano armati di fucili Ak47, revolver, e qualcuno aveva RPG e missili antiaerei SAM spalleggiabili!. Il comandante della Uss Tarzawa mi definì per radio un macellaio stupido che avevo infognato la missione in un dannato inferno!. Infatti le cose si erano complicate e parecchio, con l’inizio degli scontri!. Questa era la situazione iniziale, mi spostai incautamente con la terza e la seconda squadra nel’interno verso il Duomo,lasciando la prima squadra a supporto del ponte, poi chiesi un attacco aereo sulla villa comunale dove sapevo che c’era un accampamento di ostili ma di cui non ne conoscevo la consistenza numerica.


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Durante l’attacco aereo, ci furono delle perdite. Gli elicotteri da battaglia Huey Cobra centrarono l’obiettivo, annichilendo la maggioranza delle forze ostili presenti nella villa comunale, poi si spostarono sul secondo obiettivo attorno al Duomo e fu molto più difficile annichilire i nemici. Erano poche le truppe che stazionavano dentro al duomo, il grosso delle 100 unità era nelle case circostanti e quando giunsero gli elicotteri, le esplosioni del primo attacco aereo, trovarono le truppe fedeli ai feudi, già sveglie e sul piede di guerra.

Due dei tre elicotteri da battaglia fu colpito da lanci di missili antiaerei SAM ed il terzo fu gravemente danneggiato, tanto che cadde nel piazzale antistante al porto. Nessuno dei piloti si salvò perché molti manipoli di truppe feudali attaccarono l’elicottero che aveva effettuato l’atterraggio di emergenza!. Io con le truppe di terra, dopo il raid aereo, attaccai con le mie due squadre e mi ritrovai subito in


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inferiorità numerica, tanto che fui costretto a ripiegare. Le truppe feudali erano quasi tutte armate di fucili e revolver ed erano pochi i caporali armati di lance, archi e frecce!. Chiesi l’impiego del secondo plotone, in rinforzo giunsero sulla landing zone altri 18 dei miei militi!. Mi stavo riorganizzando per gestire meglio la situazione sul campo, quando ebbi la sensazione che la cosa mi stesse sfuggendo di mano, perché avevo dato un ordine errato!. Non avrei mai dovuto attaccare!

Il frastuono dei 3 black hawk attirò l’attenzione delle 50 truppe che si erano approcciate ai rottami dello Huey. Questi mandarono una staffetta a recuperare altri 50 ostili che erano accorsi attorno alla villa comunale, i quali erano stati attratti dal primo attacco aereo!.

Gli altri 50+50 ostili provenienti dal mare, si saldarono con gli 80 ostili attorno al duomo, i quali dopo essersi riorganizzati, ripresero ad inseguirmi per ristabilire il contatto con quello che restava delle mie forze (appena una squadra o poco più). Chiesi l’impiego anche dell’ultimo mio plotone, con un punto d’inserzione da Est


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in modo da sottrarlo ad eventuali rischi, dato che da nord provenivano un numero spropositato di ostili locali!. Gli scontri furono durissimi, io dovetti ripiegare perché nonostante il rinforzo di una squadra che avevo ricevuto, non potei tener testa all’avanzata delle truppe feudali che fruivano parallele da ogni via. Andò meglio ai 14 della seconda unità che sorpresero un folto gruppo di truppe nemiche (attirate dal frastuono degli elicotteri ) che si mossero verso nord. Nonostante la posizione di vantaggio, l’equipaggiamenti notturni, anche l’altro plotone subì delle perdite ma riuscì ad annientare un buon numero di ostili locali ed a tenere la posizione!. Chiesi al comandante della Uss Tarzawa del supporto aereo aggiuntivo dall’USMC. Una cannoniera volante AB412 ed un elicottero da battaglia Huey Cobra i quali attaccarono le truppe ostili che si muovevano sul lungo mare!. Parte dei rinforzi dei nemici, non sarebbero mai arrivati sul fronte! Io fui costretto dalle circostanze a ritirarmi fortunosamente ai margini della landing zone, perché non avevo retto all’urto massiccio, degli ostili!. Questi avevano capito che le mie truppe erano scaricate da elicotteri e che la landing zone era sul fiume Irno!.

Presero così a manovrare per accerchiare le mie posizioni, ed io mi ritrovai schiacciato nella zona del lungomare Marconi. Sfortunatamente durante l’attacco le due forze aeree dell’USMC furono colpite, la cannoniera volante precipitò in mare mentre le’elicottero da battaglia esplose in volo colpito da un paio di missili antiaerei SAM spalleggiabili. Le forze nemiche però erano state quasi tutte annientate, dato che si muovevano di corsa ed in colonna, lungo il viale sul lungomare. Intorno alla prima mattinata questa era situazione, e non era rosea!


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Chiuso in una sacca con un plotone e poco pi첫 e con vari feriti gravi, gli ostili premevano per passare i ponti mentre da Nord la situazione era pesante dato che stavano per arrivare altri 50 ostili, che manovrando , cercavano di chiuderci in una tenaglia!. In pi첫 uno dei miei black hawk era stato danneggiato da un tiro di

RPG che lo aveva colpito, mentre scaricava il mio ultimo plotone!. Non avevo pi첫 truppe da lanciare in battaglia e non avevo supporto aereo tattico, se non con i due restanti elicotteri che per altro, servivano anche per evacuare le mie truppe. Ogni elicottero portava 6 persone, quindi per evacuare i 21 elementi sopravvissuti, oltre ai feriti, ci sarebbero voluti almeno 3 viaggi. Gli ultimi distaccamenti che si


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fossero sganciati, probabilmente non avrebbero avuto il tempo di reggere all’urto delle truppe dei Duchi. In più era mattina, c’era il sole ed era una bella giornata, ed il vantaggio dell’oscurità e del nostro equipaggiamento si era eclissato!. Chiesi appoggio aereo, ma il comandante della Uss Tarzawa era reticente a fornirmelo!. Era ormai chiaro che le truppe malavitose avevano missili antiaerei e SAM spalleggiabili e quindi il supporto che gli elicotteri e avrebbero potuto offrire, sarebbe stato modesto!. Infuriato per come era andata a puttane tutta la missione operativa e per come mi ero cacciato a testa bassa in un conflitto che avrei potuto evitare, il comandante della Uss Tarzawa mi accusò di aver ucciso il 62% della mia unità. Dei 55 fanti iniziali, me ne erano rimasti poco meno di 21.

Il comandante disse che i Marines ci avrebbero estratti con un mezzo da sbarco, mentre tre caccia della task force Gumzilla, avrebbero offerto fuoco di copertura con i cannoni di bordo ed i loro cannoncini a tiro rapido!. continua a leggere a pag.96


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Verso l’epilogo della missione: l’arrivo a Camp Sigonella a Catania!

Nella zona di Camp Sigonella, la situazione era caldissima!! Nella grossa base sovvenzionata dalla missione ONU n°857/A015 venivano concentrati il grosso degli aiuti internazionali, per combattere la pirateria ed i regni feudali che si erano creati. Per lo più si usavano equipaggiamenti datati: surplus dismessi dell’epoca della guerra del Vietnam, perché poco costosi e già disponibili!. Le milizie lealiste alla Repubblica Italiana (che era in esilio alle Baleari) aveva l’unico caposaldo (sostenuto dall’ONU) nella base di Camp Catania. Erano numerosi gli scontri e le unità lealiste che erano male equipaggiate e male addestrate, cercavano di fare del loro meglio!. In effetti 18 elicotteri erano un po’ pochi per le forze lealiste ma erano tutto quello che potevano sfoggiare al mio arrivo alla base!. Il grosso delle missioni dalla base di Camp Sigonella erano d’interdizione sul territorio, onde presidiare le zone vicine ed evitare che avamposti di truppe malavitose potessero occupare zone prospicienti la base!. Quotidianamente si facevano ricognizioni e missioni di supplies per gli avamposti di pre-allarme attorno alla Base, oltre a lunghi patrolling massicci lungo i confini d’influenza di Camp Sigonella.

Altri tipi di missione consistevano in attacchi alle zone prospicienti, per colpire i porti, da dove salpavano le motovedette e le barche veloci dei pirati e briganti che


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attaccavano il traffico mercantile!. C’erano spesso dei piccoli feudi e delle zone di difesa che limitavano tali azioni e che inibivano le operazioni. Come mi aveva detto il brigadier generale della base di Fort Darby, prima dello shock finanziario le attività malavitose esprimevano un controllo sulle persone, un possesso del territorio ed avevano referenti politici più o meno collegati direttamente od indirettamente che fiancheggiavano tali organizzazioni. Dopo lo schock finanziario e dopo il collasso dello stato, il controllo sulle persone si era trasformato in proprietà delle persone, dato che la grande migrazione dai centri abitati verso le campagne aveva creato una grande manovalanza per l’agricoltura. Il fenomeno del caporalato si era sviluppato in una sorta di braccio armato e di milizie al soldo dei feudi malavitosi. Il possesso del territorio si era trasformato in proprietà con il ritorno del latifondo. I referenti politici erano scomparsi ed i capoccia malavitosi erano assurti direttamente a feudatari dei loro regni, fondendo potere esecutivo, legislativo e giudiziario in un solo organo. La popolazione da sempre intimorita, con la diffusione delle armi era stata soggiogata e per convenienza, paura ed abitudine la società si era raccolta come servi della gleba attorno al feudatario di turno che garantiva a tutti un piatto di minestra ed una coperta ed un tetto. In cambio il despota locale si prendeva tutto, avendo fatto evaporare la società moderna per instaurare un regno di un alto nuovo medioevo!.

Era anche difficile trovare truppe e volontari, in quanto la società malavitosa era stata da sempre presente sul territorio e con l’avvento del modello sociale del nuovo medioevo, le giovani generazioni erano iniziate da sempre alla situazione di fatto. Era considerato socialmente un grande “onore” essere cooptati come truppa o caporali al servizio dei Duchi, dato che si avevano molti benefits ed una parte del potere smisurato promanante dai Duchi, veniva “condiviso” con il braccio armato che opprimeva la popolazione nei campi!. Le opzioni di vita erano 2: vivere in schiavitù come servi della gleba e/o manovalanza semi-libera presso i latifondi, oppure auspicare la cooptazione nelle forze dei Feudi malavitosi. C’era poi una terza strada, che in pochi percorrevano perché implicava la fuga e l’arruolamento nella milizia lealista alla Repubblica Italiana a Camp Sigonella. Questo implicava anche una ritorsione terribile nei familiari e presso i parenti e la comunità da cui c’era stata la fuoriuscita dalla chiusa società feudale. I feudi


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malavitosi commerciavano con Chartagine: prodotti alimentari per armi. Sempre più spesso,i feudi malavitosi accettavano contingenti più numerosi d’irregolari cartaginesi, che si affiancavano alle loro truppe feudali e caporalati nel controllo del territorio. Ogni giorno c’era un conflitto a fuoco con una pattuglia delle truppe lealiste. Un attacco ad un posto di avvistamento, ogni giorno c’erano almeno 2 o 3 morti, con altrettanti feriti e spesso anche molti danni collaterali!. Fare patrolling sul territorio con HUMVEE era estremamente rischioso!. Andai a visitare alcuni veicoli che erano in riparazione alla base, per rendermi conto di quali erano i danni dei mezzi e quali armi le truppe locali usassero (in quello che era forse era il regno dei Feudi più forte!)

Riconobbi i fori delle mitragliatrici pesanti Pk, di fucili d’assalto Ak47, poi parlai con le truppe lealiste che avevano fatto nei giorni precedenti patrolling su strada e mi raccontarono che sul territorio erano diffusi gli RPG, i SAM spalleggiabili, balestre, pistole, revolver. Insomma le truppe dei feudi dei Duchi non erano disarmate! nessuna di queste impugnava solo armi da taglio ed archi/frecce come avevo visto nelle regioni più nord!. Qui tutti gli ostili avevano armi da fuoco, ed ogni giorno la situazione era sempre più difficile, anche perché sempre più spesso nei conflitti a fuoco, si affiancavano le truppe irregolari provenienti da Chartagine.

Devi prendere una decisione sul campo: che cosa fai? Vai in ricognizione nel pomeriggio con 3 HUMVEE verso Messina, oppure in serata vai a Messina sbarcando con dei mezzi da sbarco, oppure vai in ricognizione notturna con 3 black hawk a Palermo ?! Se vai a Messina nel primo pomeriggio con 3 HUMVEE, continua a pag.100 Se sbarchi a Messina in serata con un mezzo anfibio, continua a pag.102 Se vai in ricognizione notturna con 3 elicotteri black hawk a Palermo, continua a pag.113


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Bad recon on Messina. Accadde tutto in un dannato attimo, eri sulla statale che alla lunga avrebbe portato verso Messina, non c’erano ponti e quindi c’era da guadare un dannato fiumiciattolo.

Due fanti erano appostati sui margini del fiume a fare da vedetta, mentre te ed il pilota dell’HUMVEE stavate lottando per far passare incolume l’automezzo oltre il fiume che per altro era inquinato e puzzava di un odore di uovo marcio, tanto da togliere il fiato. D’un tratto sentisti un paio di urli e vedesti i due fanti colpiti da almeno 3 frecce di balestra. Poi udisti un paio di esplosioni, erano le tue altre HUMVEE che erano già passate che erano esplose!. Facesti appena in tempo ad a voltarti ed impugnare il fucile per cercare un bersaglio, che due colpi di RPG centrarono l’HUMVEE tanto da farlo esplodere in una grossa fiammata!

la tua missione è finita molto male!, vai a pag.119


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Lo sbarco a Messina!

Ero sbarcato di notte dall’hovercraft della Uss Tarzawa, dalle parti di Messina con una compagnia intera di marines, perché il comandante della Task Force Gumzilla voleva tenere le mie forze in riserva. Non ero totalmente al comando dell’unità e questa condivisione del comando di certo non fece troppo bene alla missione. L’ufficiale dei marines mandò una squadra in ricognizione verso Est. Non si sa cosa temesse, ma l’unica cosa che l’unità scoò sulle colline, furono molte piantagioni di Oppio. Poi si persero i contatti con l’unità in avanscoperta. Io nel frattempo mi ero approssimato alla città con un plotone intero!.

Ormai si era fatta mattina e l’ufficiale dei marines mandò un’altra squadra a vedere che fine avesse fatto la prima squadra, ovviamente perse anche la seconda squadra!. In città avevo incontrato vicino alla Stazione un medico che esercitava la sua professione, si aiutava con piante medicinali che coltivava in collina. Mi disse che i Duchi della zona sapeva del nostro sbarco notturno e dovevamo stare attenti!. Aveva saputo (e non mi disse come lo aveva saputo) che c’erano stati nuovi ordini dei Duchi e pesanti trasferimenti di truppe feudali verso Messina. I duchi avevano fatto muovere verso Messina non più di un clan ogni ora ed in ogni caso non più di nove clan si sarebbero spostati nelle prime 15 ore. Se l’ufficiale dei marines che aveva posto il campo base poco distante da Messina (trincerandosi nell’improvvisata base, pensava di restare in posizione per almeno


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24 ore, avendo dispiegato una compagnia di 55 marines), quale era il numero massimo di clan (e quindi di soldati) che i Duchi avrebbero lanciato contro di noi in 24 ore (considerando che ogni clan era composto da 20 unità)?! Presi il microfono e comunicai immediatamente l’informazione all’ufficiale dei marines, il quale commentò gelido che la cosa era plausibile!. Presumibilmente aveva già perso 2 squadre (ossia 8 uomini) in ricognizione, dato che non c’erano più contatti radio con queste piccole unità di ricognizione. Considerando che io mi ero mosso verso Messina con un plotone di marines (18 fanti), l’ufficiale in comando il capitano Cooper contava di reggere la base che aveva trincerato, con appena 29 fanti contro un numero imprecisato di clan feudali che per certo stavano muovendo contro di lui!. A prescindere dal loro numero effettivo, una parte convergevano verso la sua base (le interruzioni con le pattuglie lo dimostravano), un’altra metà a suo dire stavano confluendo su Messina!!

Devi prendere una decisione sul campo: che cosa fai? Provi a raggiungere il campo base concentrando le forze (47 marines contro un numero imprecisato di truppe feudali) oppure dai l’ordine di rientrare alla base (facendo arrivare l’Hovercraft nel porto di Messina, poco distante da dove sei attestato in difesa), oppure attendi cerchi di trincerarti meglio in città a Messina ed attendi il nemico (che ci pensi l’ufficiale dei marines, a sbrogliare la grana delle truppe feudali che gli stanno piovendo addosso)?? Se provi a ricongiungerti alla vicina base dei Marines, continua a pag.105 Se dai l’ordine di ritirata, continua a pag.111 Se dai l’ordine di trincerarti a Messina, continua a pag.108


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La battaglia attorno a Messina!

Lo scontro fu violento e da più fronti, ma quando chiesi il supporto aereo, le cose presero a girare per il meglio, in nostro favore!

I duchi avevano fatto muovere verso Messina non più di un clan ogni ora ed in ogni caso non più di nove clan si sarebbero spostati nelle prime 15 ore. Se l’ufficiale dei marines che aveva posto il campo base poco distante da Messina (trincerandosi nell’improvvisata base, pensava di restare in posizione per almeno 24 ore, avendo dispiegato una compagnia di 55 marines), quale era il numero


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massimo di clan (e quindi di soldati) che i Duchi avrebbero lanciato contro di noi in 24 ore (considerando che ogni clan era composto da 20 unità)?! 18, ossia 9 le prime 15 ore, e una all'ora per le restanti 24-15=9 ore, quindi un totale 18 clan=9+9 pari ad una massa di 18x20=360 militi feudali!. L’aver concentrato le forze in un perimetro trincerato con mine antiuomo aveva migliorato il rapporto di forze che era salito a 360.ostili : (55-8 marines) ossia 8 ad 1 circa. Dopo una mezz’ora di combattimenti e scontri le truppe feudali si sparpagliarono e si ritirarono, in quanto il supporto aereo e l’artiglieria dei caccia navali avevano fatto la differenza, anche se qualche elicottero era stato abbattuto dai alcuni SAM spalleggiabili!.

Rientrando alla base sulla USS Tarzawa, il comando disse che la mia missione in Italia nel neo medioevo era stata un successo!. Dai combattimenti e dagli scontri, si capiva che un impegno più massiccio per riunificare l’Italia sotto gli USE/NATO sarebbe stato un obiettivo possibile!. Si sarebbe quindi potuto interrompere la relazione che stava crescendo tra i feudi malavitosi e Chartagine. Era possibile agire prima che il climate change, trasformasse i flashpoint in nord Africa, in un’escalation verso le Guerre Puniche II (che erano molto temute dagli alti comandi USE). La tua missione è stata un successo! il racconto termina quì, torna a pag.1


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La battaglie diMessina: dividi et impera!

Lo scontro fu violento e da più fronti, ed anche quando chiesi il supporto aereo, le cose continuarono a girare male per noi!

I duchi avevano fatto muovere verso Messina non più di un clan ogni ora ed in ogni caso non più di nove clan si sarebbero spostati nelle prime 15 ore. Se l’ufficiale dei marines che aveva posto il campo base poco distante da Messina (trincerandosi nell’improvvisata base, pensava di restare in posizione per almeno 24 ore, avendo dispiegato una compagnia di 55 marines), quale era il numero


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massimo di clan (e quindi di soldati) che i Duchi avrebbero lanciato contro di noi in 24 ore (considerando che ogni clan era composto da 20 unità)?! 18, ossia 9 le prime 15 ore, e una all'ora per le restanti 24-15=9 ore, quindi un totale 18 clan=9+9 pari ad una massa di 18x20=360 militi feudali!. Il non aver concentrato le forze in un perimetro trincerato ma l’averle tenute separate aveva comportato un inutile dispendio di forze, infatti i militi feudali attaccarono prima la tua base e poi si spostarono sulla più distante base dei Marines (che era poco distante dalla task force Gumzilla e dai cannoni dei caccia che erano alla fonda poco distanti dalla riva). Il rapporto di forza che mi trovai a sostenere fu davvero pesante, 360.ostili : 18 marines ossia 20 ad 1 circa. Dopo una mezz’ora di combattimenti e scontri nelle città, mi ritrovai con molti morti, feriti e con le munizioni che scarseggiavano!!

Il supporto aereo che mi fu mandato dalla Uss Tarzawa consisteva in soli 4 elicotteri leggeri per il supporto tattico e più della metà furono colpiti da lanci di missili anti-aerei spalleggiabili SAM. In breve fosti ucciso in combattimento e la tua unità fu annientata!. Poi le forze feudali si spostarono verso il campo base dei marines e lo attaccarono, ma furono in parte respinte. Avendo perso la Uss Tarzawa il collegamento con la tua unità che era stata annientata, il capitano Cooper dei Marines decise di ritirare il contingente di marines e l’alto comando sentenziò che dai combattimenti e dagli scontri che si erano sviluppati nella tua missione in Italia, si estrapolava che un impegno più massiccio per riunificare il paese, non sarebbe stato facile, se non accettando un alto numero di morti!. la tua missione nell’Italia del neo medioevo è finita male, vai a pag.119


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Verso le Guerre Puniche II Lo scontro e la battaglia fu evitata, ma la guerra era stata persa!

I duchi avevano fatto muovere verso Messina non più di un clan ogni ora ed in ogni caso non più di nove clan si sarebbero spostati nelle prime 15 ore. Se l’ufficiale dei marines che aveva posto il campo base poco distante da Messina (trincerandosi nell’improvvisata base, pensava di restare in posizione per almeno 24 ore, avendo dispiegato una compagnia di 55 marines), quale era il numero massimo di clan (e quindi di soldati) che i Duchi avrebbero lanciato contro di noi in 24 ore (considerando che ogni clan era composto da 20 unità)?! 18, ossia 9 le prime 15 ore, e una all'ora per le restanti 24-15=9 ore, quindi un totale 18 clan=9+9 pari ad una massa di 18x20=360 militi feudali!. Il non aver concentrato le forze in un perimetro trincerato non aveva dato modo alla Task Force Gumzilla di esprimere tutta la sua potenza di fuoco. Era stata saggia l’idea di non tenere le forze separate, altrimenti il rapporto di forze sarebbe stato insostenibile 360 militi feudali contro 18 marines (solo nella tua base attorno a Messina) di certo non avresti potuto resistere contro 20 ad 1. Il comando sentenziò che non avevi raccolto sufficienti informazioni sull’Italia del neo medioevo e che sopratutto era difficile valutare la forza e le effettive capacità delle truppe dei feudi malavitosi. Decisero quindi di ascoltare il parere del capitano Cooper dei Marines che ti aveva seguito nell’ultima missione, dove i regni feudali erano più forti, onde avere un parere aggiuntivo della situazione sul campo, nel nuovo medioevo italiano!. la tua missione nell’Italia del neo medioevo non ha avuto molto successo, vai a pag.119


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Il dilemma di Palermo! La missione cominciava intorno alle 23:10 dal ponte della Uss Tarzawa in rotta con l’intera Task Force Gumzilla verso la punta nord ovest della Sicilia; dal ponte decollasti con tre elicotteri black hawk con l’obiettivo di atterrare attorno a Palermo per effettuare una ricognizione.

L’unità navale sarebbe stata in rada alle prime luci dell’alba, avevi a disposizione altri 2 plotoni di marines, ma sul momento gli elicotteri ne poterono scaricare solo uno, che ritenevi più che sufficiente per una ricognizione, all’occorrenza altre forze restavano comunque tutte pronte all’impiego.

In piena notte e con i visori notturni, approcciando verso il mare, non ci occorse molte tempo per scoprire che nel porto della città abbandonata si celava una base segreta di truppe feudali, che stava approntando vari motoscafi di altura, con mitragliatrici pesanti e parecchie casse di RPG e SAM spalleggiabili. Obiettivo dei grossi e pesanti motoscafi, sicuramente qualche convoglio commerciale che passavano per le rotte del canale di Sicilia!.

Devi prendere una decisione sul campo: che cosa fa attacchi il porto, distruggendo le molte motobarche al comando dei Duchi oppure ti sganci e continui la ricognizione?! Se attacchi il porticciolo, continua a pag.115 Se continui la ricognizione, continua a pag.117


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Il raid notturno di Palermo! Intorno alle 3:02 di notte dopo aver schierato due delle tre squadre, tenendo in riserva la prima squadra (eventualmente per impiegarla se le cose fossero andate male o per dare copertura alle altre due) iniziasti l’attacco al porticciolo di Palermo dove c’erano almeno una trentina di truppe feudali che stavano caricando le imbarcazioni!.

Lo scontro fu intenso molto rapido, i dispositivi di visione notturna fecero indubbiamente la differenza, dato che gli ostili, quando furono attaccati erano illuminati da una serie di torce e per lo più concentrati attorno alle imbarcazioni. Dopo aver minato le imbarcazioni, chiedesti l’estrazione per tutta l’unità che non aveva subito perdite se non quattro feriti leggeri, raggiunti dai colpi dei 60 ostili che giacevano tutti morti a terra!.

A bordo della Uss Tarzawa, si concluse rapidamente intorno alle 4:45 nella sala del comandante!. L’alto comando sentenziò che dai combattimenti e dagli scontri che si erano sviluppati durante la tua missione di ricognizione in Italia, si capiva che un impegno più massiccio per riunificare il paese sarebbe stato militarmente possibile. Era ragionevole cercare d’interrompere la relazione tra i feudi malavitosi e Chartagine, agendo prima che i flashpoint in nord Africa si trasformassero in un’escalation verso le temute Guerre Puniche II. Forse l’Italia non sarebbe stata una pericolosa testa di ponte cartaginese da cui gli USE avrebbero dovuto guardarsi con molta circospezione!. La tua missione è stata un successo! il racconto termina quì, torna a pag.1


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La ricognizione attorno a Palermo! Girai per tutta la notte per i borghi della città abbandonata di Palermo, tutte le persone erano migrate in campagna o quelle poche che ancora abitavano la città dormivano alla grossa, attorno tra le 3 e le 5 di mattina.

Non c’erano molte informazioni da raccogliere a parte il fatto che era evidente che dal porto di Palermo salpavano veloci navi pirata, che terrorizzavano il traffico mercantile nel mediterraneo!. Stanchi per i molti chilometri percorsi a piedi, alle prime luci dell’alba che sorse abbastanza rapida e mattutina, chiesi l’estrazione per il mio plotone che non aveva fatto altro che una lunga e faticosa gita a piedi in una città quasi deserta. In mezza mattinata in un ampio campo di grano, arrivarono gli elicotteri dei marines per imbarcare tutto il plotone!.

L’alto comando osservò i tuoi rapporti e sentenziò che dai combattimenti e dagli scontri che si erano sviluppati durante la tua missione di ricognizione in Italia, si capiva che un impegno più massiccio per riunificare il paese sarebbe stato militarmente fattibile!. Era parere del comando che fosse possibile interrompere la relazione tra i feudi malavitosi e Chartagine agendo prima che i flashpoint in nord Africa si trasformassero in un’escalation verso le temute Guerre Puniche II. Forse l’Italia non sarebbe stata una pericolosa testa di ponte cartaginese da cui gli USE avrebbero dovuto guardarsi con molta circospezione!. La tua missione è stata un successo! il racconto termina quì, torna a pag.1


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La tua missione è finita male, lo riferisce anche il capitano Cooper dei marines che facendo rapporto per tuo conto al quartier generale, riportò che dai combattimenti e dagli scontri che si erano sviluppati durante la tua missione in Italia, si capiva che un impegno più massiccio di forze USA per riunificare il paese, sarebbe stato impossibile oppure molto costoso in termini di vite umane!. Era parere dell’alto comando che non sarebbe stato facile interrompere la relazione che c’era tra i feudi malavitosi e Chartagine. Era opinione condivisa del comando che non fosse più possibile agire in tempo sul teatro italiano, per riunificare l’Italia e porla sotto la NATO/USE prima che il climate change, trasformasse i numerosi flashpoint in nord Africa, in un’escalation verso le Guerre Puniche II. Le temute Guerre Puniche II, erano probabilmente prossime all’orizzonte degli eventi dell’Europa. L’unica cosa certa era che l’Italia sarebbe stata una pericolosa testa di ponte cartaginese, da cui gli USE avrebbero dovuto guardarsi con circospezione!. il racconto “neo medioevo” termina qui, torna a pag.1


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