Omicidi accidentali

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28/3/2018

NON EDIZIONI CHIP65C02

GLI OMICIDI ACCIDENTALI

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories –febbraio 1941- in particolare al racconto “The accidental murders” di R.M.Williams assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“Gli omicidi accidentali” stampato 28/3/2018 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice Prefazione: omaggio a Amazing Stories –febbraio 1941- …………….… pag. 4

Capitolo 1-Gli omicidi accidentali ………………………….………. pag. 6

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Prefazione: omaggio ad Amazing Stories, febbraio 1941

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing Stories, Febbraio 1941 in particolare al racconto “The accidental murders” di R.M.Williams. In questo terzo anno della co llana JDAB ho deciso d’introdurre un nuovo tipo di racconti di fantascienza: la rimasterizzazione del racconto di SciFi. Questo genere di ebook avranno:

• una copertina sempre identica “10 e lode Amazing Stories rimasterizzato”, • un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto, • un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp Mags”. • La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags. • Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo. • A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction� che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02


Capitolo 1

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-No!- tuonò mio zio –Non voglio pagare Centomila Dollari per quelle azioni!. Non ti darò un centesimo in più di quello che valgono! E non valgono affatto l’importo che chiedi!-. -Lei si sbaglia!- rispose Agar con voce secca che trasudava odio. –Per lei queste azioni, valgono almeno il doppio di quello che io le sto chiedendo! E che io sia dannato, se lei presto non se ne renderà conto!-. Dan North era mio zio, non era tipo da permettere a qualcuno di parlargli a quel modo, come Agar stava facendo. –Fuori dal mio ufficio!- tuonò mio zio.

Ci fu un istante di silenzio, poi Agar disse –Va bene!, se questo è quello che vuole, allora me ne andrò dal suo ufficio!. Ma prima di andarmene le racconto la storia di quell’uomo che la mattina vestendosi per andare a lavoro, ebbe a rompersi la stringa della scarpa. La stringa rotta fece perdere all’uomo il solito treno per andare al lavoro. Egli prese un secondo treno, che però fu coinvolto in un incidente ferroviario e l’uomo ne rimase ucciso. Si ricordi!, per tutto quello che sa, lei può sempre avere una stringa delle scarpe che sta per rompersi!-.


–Che diavolo vuol dire con questa spazzatura?! Sta forse cercando di minacciarmi?!chiese mio Zio. -Sono adesso le 2:18PM del Giovedì 6th dell’Ottobre 1940disse Agar – alle 5:21PM di oggi, lei avrà una piena comprensione di quello che io voglio dire-. La sua voce era cambiata, parlava gentile ma c’era dieci vo lte più odio nel suo tono, di quanto ce ne fosse nel suo bluff, poi si recò alla porta e prima di uscire Agar aggiunse –Lei conosce un uomo di nome Samuel Winters?-Certo! Che c’entra?corto mio zio.

tagliò

-Ho provato con il signor Winters ad interessarlo al mio progetto, ma sono stato letteralmente cacciato fuori dal suo ufficio, ed alle 6:27PM di oggi, lei comprenderà perché le mie azioni che le ho offerto stamattina, valgono per lei almeno il doppio di quanto gli ho chiesto- disse Agar. Martha ed io, uscimmo dall’ufficio accanto a quello di mio zio, Martha era l’assistente di mio zio, ed io ero

l’assistente di Martha. Io ero James Ellery, appena uscito dal college e mi stavo facendo le ossa nel mondo degli affari, nello studio d’affari di mio Zio, Dan North. -Dannato Maniaco!- borbottò mio zio, appena entrammo nel 7 suo ufficio, quando ci vide ci urlò di tornare al nostro lavoro, e che non c’era niente di cui discutere!. Era un uomo sempre gentile mio zio, ma era ancora infuriato del violento contrasto verbale che aveva avuto, inoltre non era per niente spaventato dalla fantomatica minaccia della stringa rotta!. Martha invece ne era, infatti mi bisbigliò all’orecchio nell’altra stanza la domanda –Jimmie, questo signor Agar ha intenzione di far del male a Mr. North?!A quanto io mi possa ricordare, penso sia stato la prima volta che Martha mi ebbe a chiamare Jimmie, durante le ore d’ufficio, se fosse stato per me Martha non avrebbe mai dovuto lavorare, ma io non ero nel destino di Martha, nemmeno mio zio, oppure l’industriale Mr.Winters.


Risposi –Agar è solo un povero scemo!, non c’è niente che lui possa fare!-. Questo era quello che pensai, Agar era solo uno dei tanti pazzi maniaci che c’erano al mondo. North era mio zio, e fino al termine dell’orario di lavoro, non ci fu segno in mio zio, del colloquio avuto con Agar nel primissimo pomeriggio, tutto in ufficiò filò come sempre. A l termine dell’orario di lavoro, però mio zio, guardando l’orologio al polso, disse che era meglio scendere a piedi per le scale, piuttosto che prendere l’ascensore. Lo vidi iniziare a prendere la scale, quando all’improvviso cadde. Per qualche arcana ragione mancò completamente il gradino, scivolò e si ruppe un braccio, dato che giaceva inerte e dolorante a terra. Martha ed io, aiutammo mio zio ad alzarsi, ma senza far leva sul braccio rotto. –Che ore sono?- mi chiese mio zio. L’orologio era proprio dalla parte del braccio rotto e non lo poteva muovere, per vedere che ore fosse. – Dannazione! Sono proprio le 5:21PMrisposi mentre guardavo il mio orologio da polso, mentre pensai a quello

che Agar aveva detto oggi pomeriggio. Mi sentii raggelare il sangue, era evidente che quello che era accaduto a mio zio era un incidente, non avrebbe potuto essere altrimenti, ma il punto era che Agar aveva saputo prevedere 8 l’incidente!. –Portatemi all’ospedale, così mi aggiusteranno quest’osso rotto- disse mio zio. Provai a scambiare quattro parole con mio zio, il quale però era silenzioso, pensoso, ed era mo lto più preoccupato d’altro, piuttosto che del suo braccio rotto. Alla fine, mi convinsi che la previs ione dell’incidente fatta da Agar era stata solo una coincidenza, non poteva che essere che così. Ore dopo, che l’osso di mio zio era stato aggiustato con un solido gesso, io e Martha lasciammo l’ospedale, mentre i ragazzi che vendevano giornali ai quattro angoli delle strade, urlavano di un’ediz ione speciale, per un grosso incidente al passaggio a livello della metropolitana!. -Jimmie hai sentito?- disse Martha. Io


comprai un giornale leggemmo la prima pagina.

e

NOTO INDUSTRIALE DECEDUTO IN UN INCIDENTE FERROVIARIO. Samuel Winters di 63 anni, industriale perito bordo della sua auto mentre attraversava il passaggio a livello della linea metropolitana… oggi, alle 6:27PM. -Deve essere una coincidenzadisse mio zio, mentre scorreva il giornale, poi aggiunse -Non riesco a formulare razionalmente nessun’altra ipotesi, su quello che è accaduto-. Mio zio era stato ricoverato in osservazione per un giorno solo, oggi infatti era stato dimesso, lo andammo a prelevare con l’auto, assieme a Martha, poi io dissi a mio zio – Coincidenza o non coincidenza, Agar aveva detto che ieri alle 5:21PM ed alle 6:27PM sarebbe successo qualcosa. Te sei caduto e ti sei rotto un braccio. Il signor Winters ha avuto invece un incidente letale!. E questo, è quanto è accaduto!-

-Ma Agar non ha detto che io mi sarei rotto un braccio, neppure ha detto che Mr. Winters avrebbe avuto un incidente fatale!- disse mio zio. -Certo se lo avesse detto, adesso potresti andare alla polizia a denunciarlo per 9 tentata estorsione ed anche per omicidio!. Agar non lo ha detto, perché si è limitato a dire che sarebbe successo qualcosa!-. -Ho controllato di persona, chiamando la polizia. Mi hanno confermato che è stato un incidente. Quindi è stata solo una coincidenza- disse mio zio. -Un corno!- risposi io – Samuel Winters è morto, mentre a te si è rotto un braccio!.Ero impaurito ad ammetterlo, ma doveva esserci qualcosa di più, in quello che Agar aveva sviluppato nella sua società e che aveva accennato ieri pomeriggio, nel furente incontro di lavoro avuto con mio zio. -Che cosa mi consigli?! Di comprare a peso d’oro, quelle azioni che sono cartastraccia?!disse mio zio, che tuonò.


-Potrebbe andare peggio!- risposi.

molto

-No!, questo dimostra che non hai sufficiente esperienza negli affari. Ci sono sempre stati, ci sono sempre in giro dei truffatori, ci saranno sempre dei ladri che cercano d’estorgere danaro agli altri. Sei l’assistente al mio ufficio, potenzialmente il mio danaro, potrebbe anche diventare il tuo danaro- disse mio zio. -Non m’importa del tuo danaro, sei mio zio, penso alla tua vita. Se non vuol pagare Agar, allora la miglior cosa da fare è lasciare la città, per qualche mese, io ingaggerò un investigatore privato, per scoprire che cosa ha macchinato Agar- risposi. Mio zio era esitante, Martha intervenne nella discussione e disse che io avevo ragione, mentre mio zio restò dubbioso. All’improvviso suonò il telefono, mio zio prese la cornetta e rispose. Non disse mai una parola, ma rimase sempre silenzioso e poi riattaccò la linea. -Chi era?!- chiesi.

-Era Agar- rispose mio zio. -Che voleva?!- chiesi. -Ha detto che sono in procinto di prendere un importante decisione, prima di prenderla sarebbe bene che io acquistassi le sue azioni- 10 rispose mio zio. -Forse Agar sa che tu, stai per decidere d’allontanarti dalla città per un po’ di tempo. E’ questo a cui allude Agar, con l’importante decisionesussurrò Martha. -Non lo so, Agar non lo ha detto- disse mio zio –però mi ha fatto prendere una decisione, farò un viaggio. Prenotami un volo per la costa Ovest!. Agar dovrà avere il diavolo dalla sua parte, per trovarmi dove sto per andare!disse mio zio. Arrivammo in aeroporto, mio zio fece un giro, per rendersi conto che non ci fosse Agar, ed in effetti non c’era, non c’era proprio niente di strano quel giorno all’aeroporto. Mio zio salì sull’aereo e poi Io e Martha tornammo in ufficio. Martha era convinta di aver posto al sicuro mio zio. Io avevo invece


una pessima sensazione su questa faccenda e non ritenevo che mio zio fosse al sicuro. Dopo un’ora, fummo raggiunti da un telegramma urgente, spedito dalla compagnia aerea, c’erano le condoglianze della Società per il mortale incidente aereo capitato al volo sul quale mio zio era passeggero. Mio zio era quindi deceduto, era morto in un incidente aereo!. Io ancora rifiutavo di credere che il telegramma fosse vero, tutto l’ufficio era in silenzio. Presi una sigaretta ed iniziai a pensare. Chi era Agar?! Era forse il diavo lo in persona?! Come avrebbe potuto far raggiungere la sua influenza su un aereo che sfrecciava ad alta quota, verso la costa Ovest?! Era forse presente come un’entità invisibile che aveva spinto mio zio dalle scale, causandogli la frattura del braccio?! Era forse il guidatore dell’auto di Samuel Winters che ebbe a morire in un incidente al passaggio a livello?! Era forse un demone che suonava la campana della morte?! La morte obbediva ai suoi voleri?! Era un mostro?! Che incredibile potere aveva ottenuto e chi glielo aveva dato?! Forse

satana altro?!.

in

persona

o

che

Agar comparve nel mio ufficio, bussando alla porta, entrando notò il telegramma, quindi disse che adesso io ero stato informato, forse io sarei stato interessato ad acquistare 11 quelle azioni che Agar aveva proposto a mio zio. Era evidente che Agar sapeva che mio zio era morto, anche se i giornali non ne avevano ancora parlato. Quel demone era entrato nel mio ufficio, aveva ucciso mio zio, sapeva che mio zio era morto. Agar mi fece la sua offerta, come la fece a mio zio, ma la differenza era che adesso Agar voleva duecentomila dollari poi aggiunse –Anche lei, Mr. Ellery ha la sua stringa che sta per rompersi-. Martha si mosse, venendo accanto a me, stando dalla parte della mia scrivania. Agar disse –Anche questa bella signorina, ha la sua stringa che sta per rompersi-. Agar mi aveva minacciato, ed aveva minacciato anche Martha. Nessuna corte penale avrebbe interpretato le frasi di


Agar come una vera minaccia di morte, non c’era rilievo penale in quello che diceva, a parte i suoi occhi neri di co lor carbone. Martha estrasse da un cassetto della scrivania di mio zio, un revolver, poi lo puntò contro Agar e disse –Alzi le mani, oppure le sparo!- poi in modo deciso, appoggiò l’indice sul grilletto, preparandosi a far fuoco. -No!, non lo farò- disse Agar – Se sparerà la pistola sarà scarica oppure sbaglierà mira. Sarà l’una o l’altra. Mi dispiace per lei, ma io non sono in reale pericolo. Ho guardato prima di venire in ufficio, lavorando al mio laboratorio. Non ci sono oggi, delle decisioni che potrebbero indurmi a causa di morte. E può credermi, che io stia dicendo il vero, perché ho guardato e verificato e molto scrupolosamente, prima di venire in ufficio, da voi!.Martha provò a premere il grilletto, ma non ebbe sufficiente coraggio ed il colpo non partì. Agar sorrise e disse –Ve lo avevo detto!. Al momento non ci sono pericoli nella mia vita, ma questo non vale per voi altri. Fareste bene

a valutare la mia offerta!- poi Agar se ne andò. -Che cosa facciamo Jimmie?!disse singhiozzando.

adesso, Martha

-Proviamo a seguire quel demone!- risposi, mentre presi l’arma dalle mani di Martha e la riposi nella mia tasca, della giacca. Era un gioco con la morte, non c’era ombra di dubbio. Ma dovevo scoprire chi era Agar, che cosa aveva dalla sua parte, che potere avesse, tanto da influenzare le sorti della vita della gente. Io non potevo ne proteggere me stesso, ne proteggere Martha, non sapevo se in futuro saremmo morti come mio zio in un volo aereo, oppure in un incidente stradale come Mr.Winters. Seguimmo in silenzio Agar, restando in modo sicuro e precauzionale molto distanti dalla sua vista, ed alla fine lo vedemmo entrare in una porta, dentro un palazzo dove avrebbero dovuto esserci solo degli uffici. Purtroppo la porta d’entrata era chiusa, questo mi costrinse ad entrare nel palazzo accanto e passando dal tetto, osservai così che Agar

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s’era sistemato al terzo piano, in un ufficio con molte vetrate opache, che però erano sporche e non erano state pulite per anni, tanto che rendevano confuso ogni cosa. Passai, come ho detto, dal tetto del palazzo accanto, così m’accorsi che l’edificio che credevo essere composto solo da uffici, era in realtà mezzo vuoto, era quasi abbandonato, puzzava di vecchio, di ratti, di morte. Avevo la rivoltella nella mia tasca, girai per il terzo piano in cerca di Agar, ne vidi le tracce dei piedi tra la polvere del pavimento del palazzo abbandonato, i segni conducevano ad un corridoio. Non sentii la porta aprirsi, ma udii la voce di Agar che disse – Mani alto, Ellery!-. Agar mi sottrasse l’arma dalla tasca e poi me la puntò contro. Agar non aveva mai avuto un’arma, aveva finto, ed io ero caduto in trappola!. -Le armi sono oggetti spiacevoli, oggetti inaccurati e non scientifici- disse laconico Agar –Io preferisco non usarle, ci sono altri strumenti per indurre la morte, simulandone un incidente accidentale che non lascerà alcuna traccia. Ma

intendiamoci, se proprio devo… non mi faccio scrupolo a premere il grilletto!-. -Ho capito!- risposi. Avevo capito sin troppo bene, le sue parole, che erano state chiare. Agar aveva causato gli incidenti mortali, lo aveva ammesso!. -Da quando sono venuto nei vostri uffici, a nessuno è mai interessato sapere dove era il mio laboratorio. Io ovviamente ho preso alcune precauzioni. Ma tuttavia, mi rendo conto che per un nuovo azionista che sta per diventare il proprietario della mia scoperta per trecento mila dollari… Sì!, il prezzo è salito adesso!. Beh!, è logico che io offra una piccola guida turistica!- disse laconicamente Agar. Il laboratorio era pieno di strani e misteriosi macchinari, ma la roba più strana erano le tante fotografie scattate a me e Martha, che erano appese nel laboratorio e di cui era difficile dire dove e quando fossero state scattate. Le immagini erano misteriose, tridimensionali, incapsulate in piccoli cubi di gelat ina solida

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totalmente trasparente. Io non avevo mai visto niente di simile in vita mia, non sapevo come avesse fatto Agar a scattare tutte quelle strane ed anomale fotografie!. Le immagini erano pensate per essere inserite nel macchinario, poi l’essere umano sarebbe stato in pieno controllo remoto, potendo influire incosciamente sulle decisioni future. Sulla fotografia che era gelatinosa, tridimensionale, comparivano linee bianche e linee rosse. Le linee bianche erano decisioni che non pregiudicavano la vita, a differenza di quelle marcate dalle linee rosse. Poi Agar disse che anche se io fossi andato alla Polizia a mostrare queste informazioni, nessuno mi avrebbe creduto. Io pensai che Agar era colpevole d’omicidio, era come se avesse piantato un colpo di pistola alla testa di mio zio, su questo non c’era ombra di dubbio!. Tuttavia, nessuna corte l’avrebbe mai potuto dichiararlo colpevole d’omicidio, ma sarebbe stato ritenuto solo uno psicopatico potenzialmente pericoloso. Martha che mi aveva seguito in silenzio, entrò all’improvviso nel laboratorio, ed Agar le

puntò la pistola contro, intimandole di non impicciarsi!. Io co lsi l’attimo ed iniziai a d attaccare Agar, cominciando una vio lenta co lluttazione, partì anche un co lpo d’arma da fuoco, ma per fortuna il proiettile passò sopra la mia 14 spalla, finendo per colpire il muro. Lo pestai duro, come non avevo mai pestato in vita mia nessuno, Agar finì a terra sanguinante, così pure come la pistola cadde a terra. Agar cercò di riprenderla, ma io gliela strappai di mano, alla fine della lotta, ero io quello che aveva la rivoltella e gliela puntavo contro!. -Ridi quanto vuoi, pazzo!. Adesso andrai in prigione e se scamperai alla sedia elettrica, finirai comunque in prigione per il resto della tua vita!dissi. -Mi vuoi portare alla polizia?!esordì con il viso sanguinante Agar che poi rise –Ma che prove hai?! Gli mostrerai i macchinari del mio laboratorio?! E poi?! Nessuno degli scienziati sulla Terra sa come opera il mio macchinario, te che non sei uno scienziato, pretendi di spiegarlo alla Polizia


che dovrebbe anche crederti?! In giudizio penale, io sarei assolto per insussistenza di reato. Ma voi sapete di cosa sono capace, voi sapete che cosa fa il mio macchinario!. Una volta rilasciato, sarei io a far rompere la vostra stringa delle scarpe!. Allora come ti senti Mr.Ellery?! Io ho vinto, tu hai perso!-. Agar era matto come un cavallo, ma era un genio del male, ed aveva ragione, non c’era molto che potessi fare per proteggere me stesso e Martha. Prima o poi Agar sarebbe tornato per estorgere sempre maggiori danari, ed alla fine avrebbe ucciso Martha e me. L’unica cosa che potevo fare, era ammazzarlo come un cane rabbioso, piantandogli una maledetta pallottola nella sua fottuta testa marcia, vendicando anche, la vita di mio zio e dell’innocente Mr.Winters. -No! Jimmie, non farlo!- urlò Martha, che poi aggiunse – Guarda!Nel diabo lico macchinario di Agar, qualcuno, forse Martha, aveva posto la foto di Agar e su questa adesso stavano

scomparendo le linee bianche, ma la fotografia si stava riempiendo di folte linee rosse. Agar era a terra, paralizzato ed impietrito dalla paura, non sembrava aver più tanta voglia di ridere o parlare!. Io non potevo sparare ad Agar, ma di 15 certo potevo distruggere il malefico e maligno macchinario che Agar aveva costruito. Sparai alcuni colpi: transistor si ruppero, vetri si ruppero, circuiti s’interruppero, l’energia elettrica si fermò. S’udirono le sirene della polizia, era stata Martha che l’aveva chiamata, prima d’entrare anche lei nel palazzo, dove io ero entrato per primo. Agar s’alzò e scappò dal laboratorio, mentre le volanti della polizia convergevano da ogni direzione, avendo accerchiato il palazzo!. Agar era un brillante scienziato, in qualche modo aveva elaborato un macchinario per sondare il futuro, non il futuro in generale, ma il futuro di ogni singola persona, Agar aveva anche scoperto che il futuro di ciascuno non era scritto. La macchina di Agar però adesso giaceva rotta, fumante, qualcosa era andato in corto e


non sembrava più operativa ne riparabile. Nel frattempo Agar era in strada, rincorso a piedi dai poliziotti, l’uomo per sottrarsi all’imminente cattura, attraversò la strada in modo inaspettato, un camion sopraggiunse, poi un urlo, una disperata frenata a secco che però condussero le ruote del camion sopra il corpo di Agar: incidente mortale, inevitabile!.

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