Operation Yangtze Kiang

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NON Edizioni CHIP 65C02

OPERATION YANGTZE-KIANG Release (v1.0) in Copyleft(BY-ND-NC) Chip 65C02 10/04/2019


✔ Note

Legalesi.

Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un racconto distopico ambientato nella WWIII in Siberia 2050s, durante le azioni gengiskane per l’invasione e ripopolamento della Siberia. L’obiettivo del racconto é intrattenere & far riflettere il lettore. In nessun caso sono collegate le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate, che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e sia citato il nome dell’autore, rispettando le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata, invocando il diritto di citazione. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“Operat ion Yangt ze-Kiang” st ampat o il 21/4/2019 relea se (v1.0) in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo

1: 2: 3: 4: 5: 6:

La grande spe ranza ……………………………………………………………………………..Pag.4 La possente epica lotta ne ll’Ope razione Yangtze-Kiang ……………………...Pag.11 Il soccorso de lla IX°Legione de l fronte de ll’O vest …………………….…….….Pag.16 La caccia senza tregua ….……………….………………………………………………….. Pag.23 La chiusura de l ce rchio ………………………………………...…………….…………..… Pag.29 La potente manovra avvolge nte d’Autunno ….………………………..……….… Pag.35

In questo ebook, saranno parzialmente espansi i ricordi della possente ed epica battaglia per la linea ferroviaria transiberiana, durante la WWIII in Siberia 2050. Il piccolo dodicenne Cai Guo, il primo tenente di fanteria De Zhao al comando del secondo plotone, della III°compagnia, primo battaglione, II°reggimento, 180°divisione di fanteria meccanizzata dell’Esercito Imperiale della Repubblica Popolare Gengiskana, quanto il sergente maggiore Bao Li del secondo scout platoon della I°brigata dei dragoni cora zzati, entrambi della IX°Legione del fronte dell’Ovest, ci parleranno degli equipaggiamenti, dei contesti, delle tattiche, nell’epica battaglia Operazione Yangtze-Kiang.

Così come l’importante fiume cinese Yangtze-Kiang che si snoda da Ovest verso Est, fu una decisiva risorsa di vita, d’acqua, cibo, fondamentale via di comunicazione, sulla quale la millenaria cultura cinese ebbe a svilupparsi, analogamente l’alto comando dell’Imperiale Repubblica Popolare Gengiskana giudicò l’infrastruttura zarina della ferrovia transiberiana, un’installazione strategica per le operazioni d’invasione e migrazione e ripopolamento della Siberia, nel movimento gengiskano da Est verso Ovest. Per ragioni di segretezza militare, il termine “Ferrovia TranSiberiana” non doveva mai nominarsi: al suo posto, il termine Operazione Yangtze-Kiang, sarebbe stato il suo perfetto sinonimo.

Per analoghe ragioni, i nomi delle città e dei luoghi siberiani che i militari gengiskani avrebbero incontrato manovrando da Est verso Ovest, non avrebbero dovuto essere pronunciati nei rapporti, sarebbero stati ridenominati usando come codice, i nomi dei luoghi e delle città gengiskane, poste sul fiume Yangtze-Kiang, il quale però snodava il suo percorso da Ovest verso Est. Buona lettura a tutti! Chip65C02

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Capitolo 1 – La grande speranza

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Presso la banchina ferroviaria dell’imponente stazione di Whuhan, la giovane moglie Shu Guo teneva per mano i suoi due figli: la piccola Quiao di sette anni (la quale silenziosamente teneva in co llo un grande coniglio di pezza di color grigio), ed il dodicenne Cai (che indossava un grosso zainetto giallo sulle spalle). Assieme a loro, c’erano ordinatamente irreggimentati in colonna su varie file, immersi in un brusio decoroso e composto, su tutte le banchine ferroviarie, oltre centomila cittadini di Whuhan che attendevano il proprio convoglio. I lunghi treni composti da interminabili vagoni ferroviari, sarebbero giunti e partiti dalla stazione di Whuhan in orari diversi, per rendere più agevole le procedure d’imbarco. Tutti i bagagli dei cittadini di Whuhan, erano stati ordinatamente accatastati dentro la Stazione, pre-etichettati all’entrata dei numerosi varchi, quindi erano stati accatastati in un’enorme montagna eterogenea di sacchi e valigie, rigorosamente programmata dai co mputer, per l’ottimizzazione delle procedure d’imbarco. Tutti i bagagli sarebbero stati stoccati negli ult imi vagoni ferroviari, po i una volta giunti a destinazione in S iberia, ogni valigia sarebbere stata restituita al proprio legittimo proprietaro, seguendo il numero di codice co llegato a ciascun biglietto. C’era ovviamente un limite di bagaglio: una valigia per persona adulta; in caso di presenza di figli piccoli, il limite era stato elevato a due valigie per ogni persona adulta. Zaini e zainetti, borse a


tracolla, potevano essere trasportati dai viaggiatori, come libero bagaglio a mano. -Andiamo a trovare papà?!- cinguettò la piccola Quiao, rivo lgendosi alla madre. –Sì!- rispose pronta la giovane Shu Guo – quando papà prenderà una licenza, verrà nella nostra nuova casa!-. -I nonni, perché non partono con noi?!- esordì Cai. –I nonni rimangono nella casa di Whuhan, più tardi ci raggiungeranno in Siberia- rispose con tono lapidario, la giovane madre. -Mamma!, la Siberia è molto grande, di preciso dov’è la nostra nuova casa?!- chiese Cai. -Suppongo sia a Krasnojarsk, oppure a Lesosibirsk, tuttavia ce lo diranno con precisione, quando giungeremo alla nostra destinazione finale.- rispose Shu Guo. -Cai, dove è la Siberia?!- chiese la piccola Quiao -La Siberia è un posto lontano, è molto grande, è pieno di neve, al tuo coniglio di pezza si ghiacceranno le orecchie e poi sarà mangiato dai lupi, oppure dagli orsi!- disse ridendo il fratello Cai. -No!, non è vero!- rispose imbronciata Quiao, che strinse forte a se, il grosso coniglio di pezza. -Basta!, state buoni, non litigate!- esordì la giovane donna, che strinse forte i polsi dei due bambini, poi aggiunse con tono imperioso -Cai!, lascia stare Quiao, lo sai che è piccolina!. Tra un po’ saliremo sul treno, bisogna ascoltare le indicazioni; state in silenzio!.La giovane madre aveva allungato il collo per osservare meglio dalla seconda fila, l’arrivo lento e possente dell’interminabile serie di vagoni ferroviari, che iniziavano a sferragliare in modo indolente, accanto alla banchina ferroviaria. Presto i vagoni si sarebbero

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fermat i definitivamente, poi avrebbero aperto i portelloni, per far salire ordinatamente i viaggiatori. I vagoni ferroviari non avevano compartiment i privati, ma un’unica grande camerata, composta da numerosi letti a castello, allineati ai due lat i, prospicienti ad ogni finestrino. La giovane Shu Guo aveva la cuccetta n°5, era posta sotto quella che spettava ai suoi due bambini. A causa della carenza di spazio, i due piccoli avrebbero condiviso la cuccetta n°6. I due bambini non si lamentarono, si stesero bocconi sulla cuccetta, con la testa rivo lta al finestrino, vispi e silenziosi, osservavano incuriositi, tutto quello che accadeva fuori. Per un po’ di giorni, il grosso finestrino con chiusura a scatto, sarebbe stata la loro nuova televis ione, la loro nuova grande finestra sul nuovo mondo. Nelle due cuccette prospicienti, s’era insediata una ragazza adolescente di 16 o forse 17 anni, una giovane madre con un bambino di un anno. In modo ordinato e diligente, fu rapidamete saturato tutto lo scompartimento, seguendo rigorosamente le indicazioni numeriche dei biglietti ferroviari e le targhette delle cuccette. Nel resto del grande compartimento, c’erano altre madri con bambini di varie età, varie giovani donne non sposate, numerosi adolescenti che viaggiavano sia con la propria sorella più grande o più piccola, oppure erano soli. Non c’erano vecchi, non c’erano anziani, non c’erano uomini, non c’erano giovani o ragazze sopra i 18 anni, a bordo del treno. ______________ Un mesto ed ordinato brusio, risuonava leggero nel grande vagone, mentre il treno viaggiava veloce. Il grande doppio vetro a chiusura a scatto era molto appannato dalla parte interna, ed era difficile guardare il panorama esterno. Stava calando la sera, non c’erano luci di città o di picco li paesi all’orizzonte, solo un monotono panorama desertico, interrotto da qualche rottame bruciato di vari carri armati, elicotteri abbattuti, che erano sparsi caoticamente per la piana siberiana. Era soporifera la cadenza regolare e ritmata, che

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riecheggiava nel compartimento: le rotaie metalliche cozzavano regolarmente con la giunzione dei vari binari, aspergendo il tradizionale rumore del treno. Le luci bianche e fredde del compartimento, all’improvviso furono abbassate come intensità; s’accesero delle modeste luci rosse, che tinsero di porpora tutta la grande carrozza ferroviaria, poi un ritmato cicalio metallico, ant icipò lo spengimento definit ivo delle luci bianche. Puntuale come un orologio svizzero, entrò nella rossa penombra del compartimento, uno dei controllori ferroviari, per applicare le norme sull’oscuramento luminoso. Come aveva fatto l’altra sera, l’uomo prese il microfono di comunicazione del vagone letto, chiese gentilmente con uno sguardo imperioso, di tirare immediatamente le tapparelle dei finestrini, per rispettare le rigide norme dell’oscuramento luminoso. Poi, dopo essersi accertato che tutti i finestrini del vagone erano stati oscurati, avvisò con voce laconica, che tra un quarto d’ora sarebbe stata servita la cena. Era lo stesso menù che era stato offerto ieri sera; un piatto unico a scelta, con porzioni abbondanti: risotto alla cantonese oppure involtini farciti al vapore. La linea ferroviaria della Repubblica Popolare dell’Impero Gengiskano forniva gratuitamente una co lazione abbondante ed un unico pasto alle 18:00 al fuso orario di Pechino. Solo a tutti i bambini e bambine sotto i 14 anni, all’ora di pranzo era offerto loro una grossa tazza di brodo sintetico caldo, con una pingue porzione di biscotti secchi, che rassomigliavano a dolci gallette militari. Cai era steso sulla cuccetta con la testa rivolta verso il finestrino che era ormai oscurato dalla tapparella, il bambino aprì il proprio zainetto ed estrasse il suo pad, innestò la presa per la ricarica della batteria, usando lo spinotto che era accanto alla sua testa. Il bambino aveva giocato tutto il pomeriggio con i giochi del pad, il tablet aveva la batteria quasi completamente scarica!. La piccola Quiao era stesa nella stessa cuccetta, ma dalla parte opposta, i piedi di Cai non la turbavano. La bimba aveva la testa rivolta verso il corridoio del treno e sembrava immersa nel suo

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mondo immaginario: parlava e sussurrava nelle orecchie del suo grosso coniglio di pelouche!. Quiao all’improvviso estrasse dei guanti di lana, dalla tasca della sua giacca a vento, poi prese ad armeggiare con le due grandi orecchie del grosso coniglio di pelouche. -Quiao, cosa stai facendo?- chiese Cai sorridendo. -Sto infilando i miei guanti di lana nelle orecchie di coniglio Song, 8 così non avrà più freddo alle orecchie!- rispose con tono deciso la bambina. -Quiao, non siamo ancora in Siberia, sul nostro treno c’è molto caldo!- esordì Cai. -Non importa, così coniglio Song non avrà freddo stanotte!- rispose Quiao. -Mamma!, Mamma!- disse ridendo Cai –Quiao sta infilando i suoi guanti di lana, nelle orecchie del suo stupido coniglio di pelouche!Shu Guo era sdraiata sulla cuccetta inferiore, era preoccupata e silenziosa, stava cercando d’inviare un’email ai suoi anziani genitori, ma il WiFi del treno non le permetteva d’inviare dati. Il servizio web e posta elettronica offerto gratuitamente dalle ferrovie, non era operativo. Il servizio internet, permetteva solo la fruizione delle web-notizie, le quali erano però vecchie di 24 ore. La giovane donna spense il proprio smartphone, lo ripose nella sua borsa, si passò la mano sulla fronte, poi sbuffando disse –Quiao, che cosa stai facendo? Dimmi Quiao, te ed il tuo coniglio, avete avuto freddo ieri notte, quando hai dormito in cuccetta?!-No!- rispose Quiao che aggiunse –abbiamo avuto caldo!-Quiao, non perderti sul treno i tuoi guanti di lana, rimettili subito nella tasca della giacca, perché quando arriveremo nella nostra nuova casa in Siberia, la sciarpa, il cappello ed i guanti di lana, ti serviranno!- disse Shu Guo. -No!- cinguettò Quiao -coniglio Song ha freddo alle orecchie!-


-Quiao, domattina mi prometti che toglierai i guanti di lana dalle orecchie di coniglio Song, e poi rimetterai i tuoi guanti di lana, nella tasca della tua giacca a vento?!- chiese Shu Guo. -Sì- rispose Quiao. La vicina di cuccetta mentre allattava il piccolo con del latte artificiale, sorrise e disse sotto voce, rivolgendosi a Shu Guo –E’ una bambina!, sta ancora giocando nel suo mondo immaginario!, 9 non s’è accorta di niente!Shu Guo annuì, poi sedendosi sul bordo della cuccetta disse –Cai, domattina quando ti svegli, ricordati di controllare che tua sorella non si sia persa niente. Controlla che abbia ben riposto nella tasca della sua giacca a vento, il cappello, la sciarpa ed i due guanti di lana!.-Uffa!, ma perché devo fare sempre tutto io!- rispose Cai. -Perché sei nella cuccetta con tua sorella, lei è più piccola, lo sai che tua sorella quando gioca, spesso si perde le cose, poi da la colpa al coniglio Song- disse imperiosa la giovane madre. -Mamma!, ma se poi Quiao si perde i guanti nella mattinata, o nel pomeriggio, non è colpa mia!- rispose Cai. -Va bene Cai, allora io controllerò che tua sorella non si perda i guanti nella mattinata e nel pomeriggio, mentre gioca con il suo coniglio Song. Però stasera, devi verificare che Quiao non si sia persa i guanti!- disse Shu Guo. -Va bene, mamma!- rispose sbuffando Cai. Shou Guo si mise le scarpe, mentre la ragazza diciasettenne rideva in silenzio, avendo osservato la scena dall’alto dell’altra cuccetta prospiciente. L’altra giovane madre sorrideva paciosa, non si curava più di quello che le accadeva intorno, era intenta solo a cullare il proprio piccolo che stava allattando, con un vistoso biberon che era già quasi mezzo vuoto. Shu Guo s’alzò in piedi all’improvviso, spuntò con la testa sopra la cuccetta dei due figli, controllò in silenzio, con sguardo attento da madre apprensiva, che cosa


stessero facendo i suoi due figli. Quiao aveva inserito i suoi due guanti di lana nei due grandi orecchi del grosso coniglio di pelouche, Cai armeggiava con il suo pad, collegato alla presa elettrica del treno. La giovane donna esordÏ -Cai, Quiao, tra poco i cuochi del treno serviranno la cena, cosa preferite mangiare?! Risotto alla cantonese, oppure involtini farciti al vapore?!-Io voglio gli involtini farciti al vapore!- rispose Cai, sorridendo alla madre, con tutti i denti che aveva in bocca. -Invece noi, risotto alla cantonese!- rispose Quiao. -Va bene!, vi siete lavati le mani?!- chiese Shu. -No!- risposero in coro, i due bambini. -Basta giocare!. Forza tigrotti, andiamo al bagno a lavarsi le mani, poi aspettiamo che ci portino la cena!. Basta giocare!, mettetevi le scarpe e scendete dalla cuccetta!. Non abbiamo tanto tempo!.-Mamma posso portare coniglio-Song a lavarsi le mani?!- chiese Quiao. -SÏ! tesoro, però adesso smetti di giocare e mettiti le scarpe!- disse la giovane madre che aveva aperto il piccolo armadio a cassetto della cuccetta dei bambini, estraendo quattro pesanti scarponcelli da neve.

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Capitolo 2 – La possente epica lotta nell’operazione YangtzeKiang

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Come si può ben immaginare, è difficile mantenere seduti e calmi e silenziosi dei bambini, specie se il viaggio da fare è di 5gg. Il primo giorno, tutti i bambini nel compart imento in cui sostava Shu Guo, erano stati molto diligenti e silenziosi. Le madri il giorno prima a Whuhan, non avevano fatto dormire i propri figli, così nel primo giorno di viaggio, tutti i bambini finirono per dormire, restando per lo più silenziosi, ed inerti nelle proprie cuccette. Il giorno successivo, tutti i vari bambini del vagone ferroviario, iniziarono a diventare irrequieti, era impossibile che stessero fermi e composti, restando seduti in cuccetta come statue: presto presero a fare amicizia tra loro. Nonostante i bambini non potessero lasciare lo scompartimento, tutti iniziarono a giocare alla guerra, usando il proprio pad. Le bambine invece erano per lo più raccolte in cerchio, a seconda della loro età, intente a discutere tra loro, sulle capacità dei Pokemon di pezza, che disponevano. Prima ci fu un innocente cinquettio, che divenne un persistente vociare continuo, con grida di giochi di bambini, fughe e corse tra sedili e cuccette, seguiti da rumori elettronici dei pad che simulavano il suono Phasor. Nel grande scompartimento, c’era un’atmosfera rilassata e pacifica, che era più s imile ad un asilo od una scuola elementare in ricreaz ione, piuttosto che ad un convoglio gengiskano transitante in zona occupata. Le varie madri che erano nello scompartimento ferroviario, presero a socializzare ed a scambiarsi esperienze, storie, speranze all’epoca della WWIII. Le porte d’uscita del vagone ferroviario erano state precauzionalmente chiuse dalle madri, per evitare che adolescenti e


bambini, potessero lasciare il compartimento in modo autonomo, creando problemi. Entrarono all’improvviso nel vagone ferroviario, due militari dell’Esercito Imperiale della Repubblica Popolare Gengiskana: con toni e gesti marziali, imposero rapidamente a tutti, l’obbligo di restare ordinatamente seduti nelle proprie cuccette, serrati dalle proprie cinture di sicurezza, perché il convoglio gengiskano stava entrando in un’area a rischio militare. La parola “rischio militare” fece sbiancare di paura madri ed adolescenti, che erano capaci di comprenderne il pieno significato. Per la maggioranza dei bambini, invece la cosa fu solo una grossa scocciatura, dato che furono costretti a tornare seduti, nella propria cuccetta, rinviando i propri giochi di circa 24 ore!. -Mamma!, devo andare al gabinetto!- disse Cai all’improvviso. -Proprio adesso, devi andare al bagno?- chiese la giovane madre Shu, con un’espressione preoccupata. -Mi scappa la popò!- disse il bambino ridendo. -Cai, fà le puzzette!- disse ridendo Quiao, rivolgendosi al suo coniglio di pezza. -Va bene, ma fai presto!. Cai, torna in cuccetta più presto che puoi!- disse la madre, che nel frattempo stringeva le cinture di sicurezza alla vita della picco la Quiao, la quale era ignara di quello che le sarebbe successo a momenti; la piccola giocava a parlare di cose magiche, nelle orecchie del suo grande coniglio di pezza. _________________ Il treno era inclinato da un fianco, ma Cai riuscì ad aprire con tutta la sua forza, la porta del bagno: s’accorse così che i propri pantaloni erano tutti sporchi d’escrementi. Forse era pipì e popò, oppure era fanghiglia saltata fuori dal WC, durante il grande urto, che aveva sbalzato il bimbo a terra, facendogli sbattere violentemente un gomito, che adesso era dolorante.

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Fuoco e fumo provenivano dal suo compartimento, il ragazzo s’avvicinò alla porta e vide un disastro: corpi umani dilaniat i in tanti pezzi, fiamme, resti umani che bruciavano come torcie, mani e bracci e piedi, teste e torsi umani, sparsi sul pavimento, in un mare di sangue. Stava bruciando, il coniglio di pezza di sua sorella: Cai riconobbe a malapena il viso della sua sorellina, o per lo meno quello che rimaneva della testa e del mezzo corpo, della povera bambina che stava rapidamente ardendo. Sua madre, Shu Guo era ridotta in tre o più pezzi: la testa e parte del torso della donna erano in terra, immerse in un mare di sangue, il resto della povera donna era forse sparso in fiamme nel compartimento, che sembrava essere stato sventrato in varie parti da possenti lingue di fuoco!. Cai fece un passo indietro, impietrito dall’orrore, il bimbo si coprì il volto, scoppiò a piangere, poi sotto schoc, prese a chiamare disperatamente sua madre e sua sorella. Gli altri passeggeri dell’altro vagone ferroviario stavano fuggendo, urlando come disperati, il panico dilagava, quando all’improvviso una raffica d’arma da fuoco, bloccò la discesa dal treno. Cai piangeva, non s’era accorto che alle sue spalle, le urla di panico, di dolore, i pianti di disperazione, le richieste d’aiuto, di pietà, gradualmente scomparivano sotto spietati colpi singoli d’arma da fuoco, che stavano risalendo inesorabilmente il corridoio del compart imento, alle spalle del bambino. -Scappa!- urlò il controllore, ma Cai era impietrito dalla paura e dalla disperazione, seduto sul pavimento, con le spalle rivo lte alla paratia antifuoco mezza distrutta, da cui usciva del fet ido ed ammorbante fumo nero. Un burst di tre colpi, sventrò le spalle del controllore, i tre proiettili uscirono rapidi e letali dal busto esterno dell’uomo, i colpi poi schizzarono feroci, conficcandosi ad un metro sopra la testa di Cai. Sangue uscì copioso dalla bocca del controllore, che soffocò il grido d’aiuto in un mortale gorgoglio, l’uomo poi si pisciò e si cacò addosso miseramente, quindi cadde inerme sul pavimento.

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Un grosso calcio alle gambe del bimbo, spostarono da sinistra a destra le gambe di Cai. Questo violento scossone destò temporaneamente dallo chock il bimbo: Cai alzò il volto verso l’alto, per vedere chi lo stesse scalciando. Cai aveva il vo lto impolverato di fumo, pantaloni sporchi di merda e piscio, il viso di giada del bambino era affumicato e rigato dalle lacrime. Gli occhi grandi e bagnat i, urlavano disperatamente aiuto e paura e chiedevano soccorso!. Lo sguardo disperato del bimbo, incrociò gli occhi azzurri spietati e gelidi, di un soldato che aveva un passamontagna nero, vestito di una mimet ica verdastra, l’uomo puntava minaccioso un fucile contro il bambino. Clack!, l’arma non sparò, il co lpo andò a vuoto, perché il caricatore era ormai scarico. Il soldato con gli occhi azzurri, vestito di una mimet ica verdastra, rimosse con un gesto rapido il caricatore e ne mise uno nuovo, poi camerò un nuovo colpo. L’uomo puntò minaccioso l’arma contro il bimbo, per qualche secondo: restò ad osservarne le reazioni. Cai era immobile, piangeva, balbettava frasi incomprensibili in gengiskano, il bimbo si riparava come poteva, avendo teso nell’aria la proprio mano destra. Il soldato con il passamontagna nero e gli occhi azzurri, all’improvviso si spostò sul lato destro del corridoio del vagone ferroviario. Qualcosa, aveva attirato la sua attenzione!. Gli occhi gelidi ed azzurri del milite, osservarono con rapida e metico losa attenzione, tutta la distruzione e la morte, che s’era aspersa nel compartimento vicino. Il soldato zarino, pensò che i due BMP2 avevano fatto un centro spaccato!. C’era qualche sopravvissuto nel vagone: si muoveva un braccio umano mezzo bruciato e fumante, teso verso il cielo, quasi che volesse afferrare l’aria in una gesto disperato. Grida di dolore, strazianti urli, frasi incomprensibili in gengiskano, lacerararono la foschia fumosa e mat ida, che saturava il compartimento vicino. Il soldato con il passamontagna nero e gli occhi azzurri, estrasse con la mano sinistra una granata a frammentazione, tolse la sicura, poi

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la lanciò dentro al compartimento, quindi il militare si vo ltò e corse via, ignorando Cai che rimase seduto sul pavimento. Una grossa esplosione scosse le rovine fumant i del co mpartimento vicino, schegge di metallo s’aspersero ovunque. Cai si raggomitolò a terra in posizione fetale: schock, credeva che fosse tutto un incubo, forse si sarebbe svegliato da quel brutto sogno, forse volto rassicurante di sua madre Shu, quanto Quiao.

il bimbo era sotto tra un po’ di tempo avrebbe ritrovato il della sua sorellina

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Capitolo 3 – Il soccorso della IX°Legione del fronte dell’Ovest

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La guerra t ira fuori sempre il peggio, oppure il meglio dalle persone: la WWIII in Siberia 2050 dal punto di vista dell’orrore, non era diversa dalle numerose altre guerre, già accadute nel passato della storia dell’uomo. I gengiskani avevano fatto tempo prima, pulizia etnica in S iberia, per agevolare il suo ripopolamento, con la migrazione gengiskana. In questo modo, i gengiskani non avevano sprecato energie. Non erano state impiegate risorse per campi di prigionia, non s’erano distolte truppe dall’azione cinetica, che era rapidamente proiettata da Est verso Ovest. La sindrome di Kessler, causava fastidi crescenti anche ai satellit i corazzati gengiskani. L’ordine dell’HQHead Quarter gengiskano era chiaro: sostenere ad ogni costo, con ogni sforzo, l’Operazione Yangtze-Kiang, annichilendo ogni resistenza militare o civile zarina, in Siberia. Non tutte le truppe resistenti zarine, erano in un lento e disorganizzato movimento da Ovest verso Est, aiutate dagli alleati Europei, tutti intenti ad offire una difesa poco coerente, contro la rapida manovra di movimento gengiskana in Siberia.


C’erano sin dall’inizio della WWIII, sparse in S iberia, numerose unità zarine che erano rimaste isolate, prive di comunicazioni e coordinamento tra loro. Erano scarse in munizioni e carburante, sopravvivevano nascondendosi in taiga, saccheggiando e sabotando, facendo resistenza in Siberia, contro l’invasione gengiskana. Tali forze zarine, erano ovviamente numericamente molto scarse rispetto agli effettivi delle Legioni d’invasione gengiskane. I gengiskani, a causa dei loro peculiari equipaggiamenti, quanto a causa del territorio siberiano che era ampio ed ostile, si limitavano a fare pattugliamento e lotta contro-insurrezione solo nell’arco di 150km di raggio, attorno al tragitto della ferrovia transiberiana. C’era un’enorme spazio di manovra ed iniz iativa, per le sparute resistenti forze zarine, che erano come tante enclave nemiche, scoordinate, che a loro totale insaputa, manovravano caoticamente a nord della linea transiberiana, restando a non più di 200km da questa. Nonostante i militari gengiskani fossero numerosi, non potevano presidiare ogni centimetro della transiberiana, per 24 ore al giorno: quindi erano frequenti gli attacchi ed i sabotaggi, contro i convogli ferroviari. Migliaia e migliaia furono i cadaveri di donne, uomini, vecchi, bambini, anziani, zarini che erano stati uccisi o lasciati morire di stenti, in Siberia. C’erano cataste di cadaveri, abbandonati impietosamente a decomporsi nella taiga, alla mercè di lupi ed orsi e quant’altro vi fosse nella Siberia!. Le forze zarine resistenti e sparse in Siberia, che avevano fatto tali sporadiche ed orrende scoperte, s’erano incattivite diventando spietate e vio lente!.

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Tutto quello che passava per la ferrovia transiberiana, era considerato dagli zarini un obiettivo: sia che fosse un convoglio militare, oppure un convoglio ferroviario con civili a bordo, con cui i gengiskani, alimentavano la loro contestuale migrazione in Siberia. _____________

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Il sergente maggiore Bao Li, era in comando del secondo scout platoon (4 Main Battle Tank di classe Type_99), apparteneva alla I°Brigata dei Dragoni Corazzati, della IX°Legione del fronte dell'Ovest. Quel giorno, in cui il convoglio ferroviario gengiskano fu attaccato, i suoi carri armati giunsero sul posto, varie ore dopo l’attacco, assieme alla fanteria meccanizzata della 180°Divisione. Il capitano che coordinava le operazioni di rastrellamento, controinsurrezione ed evacuazione dei sopravvissuti, ordinò al sergente maggiore Bao Li, di rafforzare il perimetro di sicurezza attorno al convoglio ferroviario. Bao Li doveva sostenere gli eventuali sforzi cinet ici del primo ed il terzo plotone della III°Compagnia, del Primo Battaglione, II°Reggimento, della 180°Divisione di fanteria Meccanizzata dell’Esercito Imperiale della Repubblica Popolare Gengiskana. Un drone “scout” quadripala, dotato di telecamera IR/Alta Definizione guidato in WiFi criptato, era comandato dal sergente maggiore Bao Li, il silenzioso velivo lo elettrico in uso ad ogni tank, già vo lava sopra la taiga, in ricerca disperata di tracce termiche


nemiche: il mezzo disponeva teoricamente di un’autonomia di volo di 1h, per un raggio massimo di 5km. Per precauzione, Bao Li, ordinò all’art igliere di dispiegare in supporto della fanteria anche il robot-light tank detto il Dragone Coraggioso. Questo era un piccolo cingolato, grande quanto un’utilitaria, comandato in WiFi e dotato di I.A. per l’ingaggio nemico. Il mezzo era dotato di telecamere IR/Alta definizione, armato con due mitragliatrici PKM alimentate a nastro, ed una possente rastrelliera, in cui c’erano caricate moltissimi RPG7 sia a frammentazione, quanto a testata HEAT. Il robot cingolato, era un moltiplicatore di forze in supporto di ogni scout platoon. Adesso il veicolo propulso da un motore diesel di derivazione automobilistica, si muoveva in avant i, in linea retta, pronto per supportare il primo plotone di fanteria che era disposto in linea, e che nel frattempo avanzava guardingo tra la taiga, in cerca dell’odiato nemico zarino. Il primo tenente di fanteria De Zhao era in comando del secondo plotone, della III°compagnia, primo battaglione, II°reggimento, 180°divisione di fanteria meccanizzata dell’Esercito Imperiale della Repubblica Popolare Gengiskana, a lui spettò l’ingrato compito di rastrellare il convoglio ferroviario e soccorre i sopravvissuti. Gli ordini stabilivano che si doveva ammassare rapidamente sopravvissuti e ferit i, nelle carrozze ferroviarie poste sui binari: poi una locomotiva avrebbe provveduto alla rimozione della coda del treno. I feretri, sarebbero stati sotterrati in una fossa comune, mentre gli ingegneri del genio ferroviario che stavano per giungere in zona, avrebbero riparato le longherine, riattivando la linea ferroviaria!. Tutti i sopravvissuti che erano illes i o leggermente ferit i, avevano già abbandonato il treno. S’erano spontaneamente raggruppati verso la coda del convoglio ferroviario. Tutti, furono fatti rapidamente salire sulle carrozze di coda, mentre i militari gettavano velocemente in taiga tutti i loro bagagli. Vestiti e case,

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sarebbero state loro donate, dalle confische gengiskane di beni mobili ed immobili, degli zarini di Lesosibirsk. A bordo della testa del treno e per i successivi sei vagoni, c’era distruzione e morte, le strutture erano devastate e le carrozze erano deragliate: forse potevano esserci solo cadaveri o feriti gravi, oppure qualche booby traps. Quando il tenente De Zhao vide Cai, s’accorse subito che il bambino era vivo, in quanto il piccolo era sdraiato in posizione fetale e singhiozzava piangendo in modo sporadico. Sporco di feci ed urina, con a fianco il cadavere del controllore, entrambi immersi in un lago di sangue nero ed appiccicoso che saturava il pavimento, il bimbo era palesemente sotto choc. -Ciao!, io sono De Zhao, come ti chiami?- chiese il tenente, che s’era inginocchiato a terra, per apparire vicino ed amichevo le al bimbo. Allo stesso tempo, Zhao spedì in avant i con un gesto due suoi fucilieri, per disporre di una rapida e completa perlustrazione; trattenne però l’infermiere del plotone. Cai s’alzò, in silenzio si mise seduto, il bimbo sembrava muto, poi dopo un po’ di tempo, disse –Io sono Cai-. -Cai, sei ferito? Cai, ti puoi muovere? Cai, di quale città sei?- chiese prontamente l’infermiere, che era chinato accanto a lui, osservava il bimbo con meticolosa attenzione, in cerca di segni d’emorragie o ferite gravi. -No, Sì, Whu…Whu…Whuhan- rispose balbettando il bimbo. -No!, non sei ferito. Sì!, ti puoi muovere?. Provieni dalla città di Whuhan?- chiese l’infermiere, mentre tastò il polso del bambino, per contarne i battiti. Il bimbo annuì, restando in silenzio. In effetti il sangue che il bimbo aveva sulle gambe, sembrava essere del controllore che era a terra, il bimbo era illeso, in tutto quel carnaio di morti, il bimbo era miracolosamente riuscito a cavarsela senza un graffio!.

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Tornarono i due fanti che il tenente Zhao aveva spedito in ricognizione poco prima, erano andati a dare un’occhiata sino ai vagoni ferroviari di testa. I due militi erano sconvolti, con gli occhi fuori dalle orbite, riuscirono solo a dire che sul treno erano tutti morti, era un mattatoio, poi vomitarono. L’infermiere chiese il permesso di procedere o ltre, vo leva accertarsi che non ci fossero altri superstiti, bisognosi di cure; il tenente Zhao annuì in silenzio. -Cai, quanti anni hai? Cai, come ti chiami? Cai, viaggiavi da solo?chiese il tenente Zhao, che voleva far parlare il bambino, stimolandolo con domande. -12- disse con un filo voce il bimbo, che poi aggiunse –Guo; sul treno… c’è anche la mia mamma, e la mia sorellina-Ti chiami Cai Guo- ripetè il tenente Zhao, che con un fazzoletto di carta, provò a ripulire il volto del bimbo, per toglierli la fuliggine dell’esplosione –sei partito da Whuhan, la tua mamma e la tua sorellina dove sono? Dove è il tuo papà? Hai nonni od altri parenti?Il bimbo annuì, poi indicò la carrozza che era devastata e piena di feretri umani, miseramente mutilati nell’esplosione. -E’più facile cavare via una vite spanata, che far parlare il bimbo!. Tenente, il bambino se la deve essere passata davvero brutta!disse uno dei due soldati, che sostavano accanto al tenente. Il tenente Zhao annuì, diede un’occhiata alla carrozza semi distrutta, poi disse –Cai, sai io ho un figlio che si chiama Xu. Ha quasi i tuoi anni, ti somiglia!. Cai, non puoi restare qui!. Io ti devo portare via, lo capisci?!. Cai, non puoi restare sul treno!. Tua mamma è morta. Tua sorella è morta. Loro ti vogliono ancora bene, non vorrebbero che tu restassi sul treno. Cai, andiamo a prendere dei vestiti nuovi, hai i pantaloni tutti sporchi di cacca e pipì!.-Tenente, la seconda squadra sta accatastando i morti sul lato sud del treno, qualche pantalone pulito, un cappello ed un giubbotto pesante, adatti alla taglia del bambino, li troverà sicuramente!.Disse laconico l’infermiere che poi aggiunse –Sul treno, non ci sono altri sopravvissuti!-.

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- Adesso, io e Cai, andremo in fondo al treno. Cai, lo sai che stanno gettando le valige dei viaggiatori nella taiga, i soldati stanno facendo posto sul treno per far salire i sopravvissuti nelle carrozze di coda!. Adesso, io e Cai, ci metteremo ad aprire le valigie dei viaggiatori, sino a quando non troveremo un bel cappello, un bel giaccone pesante, un bel paio di guanti, una bel maglione di lana, ed un bel paio di pantaloni puliti, proprio della taglia di Cai!.- disse il tenente Zhao. Il bimbo annuì, s’alzò in silenzio, afferrò forte la mano destra del tenente Zhao, poi i due scesero dal treno, s’incamminarono verso la coda del treno. __________________ Il capitano volle che a compiere la pesante corvè di seppellire tutti feretri in una grossa fossa comune, fosse solo il secondo plotone del tenente De Zhao. Una volta eseguite delle fugaci esequie militari, il capitano gengiskano ordinò di schierare il secondo plotone per il present-arm, poi convocò il sergente maggiore Bao Li della prima brigata dei Dragoni Corazzati. Il capitano urlò con odio –Tenente Zhao, sergente maggiore Bao Li, non riportatemi prigionieri zarini!. Avete visto con i vostri occhi la ferocia zarina!. Adesso, voi siete sufficientemente motivati a compiere la vostra missione!. Vendicate le vite dei nostri compatrioti!. Siamo in Primavera, presto sarà Estate!. Fate una caccia senza tregua, ammazzate senza pietà, tutta l’unità militare zarina, che ha perpetrato questo assassinio!Il tenente De Zhao e tutto il secondo plotone, lanciarono il proprio furioso urlo di battaglia, dimostrando d’aver così compreso la propria missione. Il sergente maggiore Bao Li, annuì in silenzio, facendo il saluto militare.

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Capitolo 4 – La caccia senza tregua

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Gli scout del primo FireTeam avevano trovato vistose tracce cingoli, ed avevano lanciato il drone Dragone Silenzioso dotato telecamera IR/A lta Definizione, sperando di rintracciare coordinate BeiDou3+ delle truppe zarine, che stavano fuggendo taiga.

di di le in

Accanto al carro armato, il tenente De Zhao osservava il tablet, mentre discuteva con il sergente maggiore Bao Li, per valutare al meglio il contesto tattico. L’I.A. del tablet aveva appena finito d’elaborare i dati registrati dal drone, che erano stati scaricat i dalla porta USB. Il software della I.A. segnalava le evidenze dei cingoli, queste si separavano in due direzione opposte, l’I.A. valutava che le tracce fossero quelle di due BMP-2 in dotazione agli zarini.


-Gli abbiamo in pugno!- disse il sergente Bao Li, mentre sorrise guardando il tenente, poi il carrista aggiunse –Prima o poi, i bastardi zarini, dovranno fermarsi per accamparsi!. Allora, il nostro drone tattico, che lanciamo regolarmente ogni due ore, dopo aver ricaricato la batteria, alla fine riuscirà ad estrarre la loro posizione in coordinate BeiDou3+ così gli zarini, saranno finiti!-Sì- disse il tenente De Zhao che aggiunse –Non mi piace il fatto che i due APC nemici, si siano divisi!. Questa manovra tattica, potrebbe essere il preludio di un’attacco contro di noi, oppure di una trappola!Il sergente Bao Li osservò scettico il tablet tattico, allargò la visuale della mappa, muovendo le due dita sul notebook. La taiga salendo verso nord diventava sempre più fitta, il climate change stava mutando l’ambiente siberiano: dove prima c’era la fitta taiga, adesso c’era la steppa oppure una spoglia foresta che dava ampia possibilità di manovra ai tank. Dove decenni prima c’era la tundra, oggi era cresciuta una fitta taiga; la tundra s’era ridotta d’estenzione, anche perché il Mar Polare Artico in estate/autunno allagava le basse coste siberiane.

-Non possono andare da nessuna parte i maledetti zarini!- disse il sergente Bao Li – la taiga andando a nord diventa sempre più fitta e poi si dissolve dopo migliaia di chilometri in tundra. I due BMP-2 zarini si sono divisi, perché immaginano che noi gengiskani, li avremmo braccati!. Gli zarini, cercano di nascondere le loro tracce, nascondendosi in taiga!. I due BMP-2 andranno verso il loro accampamento, seguendo percorsi diversi. Probabilmente, la loro base è da qualche parte a Nord della transiberiana, rispetto al

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punto in cui i due APC si sono divisi. Oppure, gli zarini sono così stupidi, che hanno deciso di dividere le loro forze per nascondersi nella taiga, sperando di rendere difficile la nostra caccia!-. -Oppure, gli zarini sapendo che noi li avremmo braccati, ci stanno portando dritti in una trappola!- disse il tenente De Zhao mentre sorrideva; poi il militare aggiunse –Noi sappiamo che gli zarini sono solo due BMP-2. Tuttavia non sappiamo, se a nord della transiberiana, ci sono altre unità zarine resistenti, che però non hanno partecipato all’attacco della transiberiana!. Queste unità zarine, potrebbero essere dispiegate a difesa dei due BMP-2, in modo da sferrare un contro-attacco a sorpresa, per annientare e saccheggiare e continuare a lottare, restando occultati nella taiga-

-Signore- obiettò il sergente Bao Li –i maledetti zarini, non possono sapere quanti nemici hanno da fronteggiare!. Noi invece sappiamo con certezza, che per adesso siano in buona superiorità numerica e tecnica. Disponiamo di 4 Main Battle Tank Type_99 inoltre c’è il vostro plotone con 30 fucilieri, con 3 IFV Type89. Abbiamo droni tattici per la ricognizione e l’ingaggio a corto raggio. Possiamo anche disporre di supporto aereo tattico con elicotteri da battaglia. Gli zarini hanno 2 BMP ed almeno 14 fucilieri. Se gli zarini tramassero un contro-attacco, potrebbe esserci l’opportunità per eliminare altre unità nemiche, in un duro ed unico colpo!- disse sorridendo il sergente Bao Li.

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-Sì!, questo è vero!- rispose il tenente De Zhai – tuttavia mentre m’addentro nella taiga, io non voglio dividere le mie forze. Non so, di preciso contro cosa devo lottare!. Forse ci sono solo 2 APC nemici, forse c’è molto altro!. Se saranno solo due APC, e se gli zarini saranno stati così stupidi da restare separati in taiga, allora li potremmo annientare più facilmente, dato che in ogni scontro avremo contro 1 BMP-2 con 7 fucilieri. 26 E’ però possibile, che i due APC nemici, eseguano percorsi diversi, delle loro diversioni poi si ricongiungeranno alla loro base, che probabilmente è posta da qualche parte a Nord, rispetto al punto dell’attacco della transiberiana!. In questo caso, dovremo combattere contro 2 BMP-2 con 14 fucilieri. Io ho il sospetto che gli zarini, abbiano organizzato qualcosa!. Gli zarini sapevano che sarebbero stati rastrellati, a mio avviso hanno altre forze militari nascoste in taiga, ed hanno organizzato una trappola!. Gli zarini vogliono colpirci con un contro-attacco a sorpresa!. In questo caso, noi dovremmo combattere contro un numero imprecisato di forze zarine, disperse in taiga. Ho deciso, che noi seguiremo le tracce del BMP-2 nemico che ha virato verso NordEst. Tuttavia, cambieremo formazione. Invece di manovrare in linea, i suoi MBT e gli APC, ed il mio plotone, dispiegheremo la formazione a cuneo. Contemporaneamente, sgancerò un solo MBT ed un fireteam del mio plotone. Questa piccola unità, si muoverà in colonna, resterà parallela al nostro senso di marcia, in modo da coprire il nostro fianco sinistro. Noi sappiamo che il BMP-2 nemico ha svoltato verso NordOvest, per adesso non ce ne occuperemo. Comunicherò la cosa al capitano, chiederò una ricognizione nel settore 4 per stanare gli zarini che potrebbero manovrare a Nord e NordOvest.-


Il sergente Bao Li annuì, poi disse –Mi sembra una scelta saggia. Prima o poi gli zarini dovranno accamparsi, oppure tenteranno d’ingaggiarci. Se gli zarini sono solo due BMP-2 allora cercheranno di coordinare un attacco a sorpresa, contro i nostri fianchi. Se invece, cercheranno d’attirarci in una trappola, allora avremo l’opportunità di sterminarli tutti, in una grossa battaglia!-Esattamente!. Chiederò il supporto aereo tattico, con elicotteri da battaglia, ed il comando non mi negherà come rinforzo, delle forze elitrasportate ed artiglieria. Li faremo a pezzi, tutti questi maledetti zarini!- disse il tenente De Zhao che sorrise, mentre dal tablet tattico, stava compilando un’email, da spedire via connessione satellitare al capitano, per aggiornarlo della situazione tattica. _____________ Dopo circa venti minuti, il tablet tattico avvisò il tenente De Zhao dell’email di risposta, spedita dal capitano. Il capitano con il primo ed il terzo plotone stava rastrellando lungo la transiberiana, non poteva inviare rinforzi. Il capitano concordava con il piano del tenente Zhao, aveva spedito il rapporto al maggiore. Questi, concordava sulla necessità di sterminare queste fastidiose truppe zarine, che come delle enclave disperse nella taiga, facevano resistenza, attaccando in modo sporadico la transiberiana. Il maggiore, aveva detto che non voleva mandare elicotteri in ricognizione nel settore 4 e 5 perché temeva che potessero essere abbattuti. Inoltre, il maggiore temeva che gli elicotteri gengiskani avrebbero potuto allertare gli zarini, rivelando loro il rischio di un imminente attacco nemico. Il capitano nella sua email, riferiva che il maggiore era pronto a schierare in battaglia sino a quattro elicotteri da battaglia pesanti Wz10, inoltre poteva dispiegare sino a QUATTRO compagnie elitrasportate da Mil-Mi24 e Mil-Mi8 oltre a vari pezzi d’artiglieria leggera da campagna. Tuttavia, il maggiore prima di schierare le truppe in battaglia, voleva disporre di una piena ricognizione satellitare dell’area. Il maggiore vo leva sapere con cosa doveva

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avere a che fare; il maggiore aveva chiesto con la massima urgenza una ricognizione satellitare sui quadranti 4 e 5.

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Le risorse dei satelliti erano risorse scarse: erano in uso prima all’aviazione, poi agli incursori gengiskani. Questo legava le mani all’Esercito Imperiale della Repubblica Gengiskana, che per le ricognizioni tattiche a medio raggio, doveva affidars i solo all’aviazione. L’aeronautica, al momento non poteva soddisfare le esigenze dell’Esercito per missioni di contro-insurrezione dietro le proprie linee. L’aviaz ione gengiskana era infatti totalmente ingaggiata nella battaglia aerea contro gli zarini/europei ad Ovest, oppure in supporto tattico alle offensive gengiskane che erano aperte ad Ovest. C’era una cospicua riserva di mezzi in gengiskania, ma questi non potevano essere spostati, in quanto erano la deterrenza contro possibili attacchi aeronavali, dall’Oceano Pacifico. L’Intel satellitare era largamente disponibile per tutte le operazioni dell’esercito, solo se queste erano operazioni offensive!. Esisteva un monitoraggio regolare e costante, di tutte le truppe zarine/europee impiegate in una difese d’area; tutti mezzi nemici che stavano provando a manovrare alla cieca, con della miope ricognizione tattica a corto raggio. Le piccole richieste di ricogniz ione satellitare, dietro il fronte di combattimento, per scopi di Contro-Insurrezione erano ritenute


necessità secondarie, spesso erano ignorate, oppure eseguite dal sistema telemat ico gengiskano con una priorità molto bassa. In breve, sarebbe passato molto tempo, prima che il comando satellitare dell’Intel gengiskano avesse spedito i dati satellitari sui settori 5 e 6, per supportare l’operazione di contro-insurrezione, che stava svolgendo il tenente De Zhao. L’email si concludeva, dicendo che il tenente De Zhao doveva affidarsi solo alla propria ricognizione tattica a corto raggio.

Se necessario il tenente De Zhao avrebbe potuto chiedere via satellite del supporto aereo tattico. Dal comando di battaglione avrebbero inviato in sostegno 2 elicotteri Wz10. Tuttavia, i velivoli in caso di necessità, non sarebbero stati nella zona operazioni, non prima di 30 minuti dalla chiamata. -Il comando, non ci ha fornito una ricognizione dei quadranti 4 e 5 e non pare aver intenzione di spostare le basi degli elicotteri, in taiga, in posizioni più avanzate!.- disse il sergente maggiore Bao Li. -Sì!- rispose il tenente Zhao storcendo la bocca, rivelando così la propria insoddisfazione, poi celò subito la propria delusione, commentando con tono marziale –Allora, ammazzeremo questi meledetti zarini, facendoci bastare quello che abbiamo!.-

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Capitolo 5 – La chiusura del cerchio

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-Sostenete il fuoco!. Fuoco di soppressione!. Ammazzateli tutti, questi maledetti zarini!- urlò con odio feroce alla radio il tenente De Zhao, mentre il proprio dito indice destro, tamburellava nervosamente sulla cornetta della radio. Il giovane tenente gengiskano era al suo secondo scontro armato, era circondato da 5 fanti, tutti erano sdraiat i a terra, con la mascella contratta, erano in silenzio, non sparavano con le proprie armi leggere, seguendo le premurose indicazioni che erano state date loro, prima della battaglia. Il FireTeam del tenente era dispiegato in un’ampia formazione a V, a circa 80 metri dietro i mezzi corazzati, i quali stavano ingaggiando il nemico in una violenta battaglia!. La lotta infervorava violenta, veloce, spietata, ogni co lpo andava a segno!, bordate e cannonante furiose, erano sparate con testate HEAT, mentre i missili ant icarro dei B MP2 esplodevano o mancavano il bersaglio. Interminabili raffiche da 12.7mm spellavano le corazze reattive KONTAKT zarine, una pioggia di RPG7/HEAT deflagrarono come un fiume di lava, scagliati dal roboTank Dragone Potente. Nell’inferno del campo di battaglia, 7 possenti mezzi corazzati, un robo-Tank, due droni armati, cercavano con fatica di muoversi tra la densa taiga siberiana, per mantenere lo slancio e vincere lo scontro. Il primo mezzo corazzato che saltò impietosamente per aria, incendiandosi come un tizzone d’inferno, fu il T90 zarino che aveva


calamitato sin da subito, tutto il fuoco della possente formazione gengiskana. Quas i contestualmente esplose un MBT Type_99 gengiskano, a cui seguirono dopo qualche attimo, i due BMP-2 zarini. La battaglia con i mezzi pesanti era finita: era durata meno di 5 minut i. Un denso fumo nero, rovente come l’inferno, saliva ripido e veloce nella fredda mattina della taiga, mentre tre incendi, ardevano scoppiettando, divorando i dilaniat i rottami metallici, dentro una fredda ed umida taiga siberiana. La battaglia però non era finita: un intenso fuoco d’armi leggere con fucili d’assalto e mitragliatrici, continuava furiosa. La fanteria zarina, incurante della propria inferiorità non mollava!. Gli zarini adesso ingaggiavano le linee di fuoco della fanteria gengiskana. Ad un tratto, esplose un APC Type_89 vicino al fiume, che fu centrato in pieno da due RPG7/HEAT. -A tutte le formazioni d’attacco: continuate a sostenere il fuoco!. Fuoco di soppressione!. Fuoco di soppressione con armi leggere e pesanti. Sparate contro tutti i residui punti di resistenza nemica!. Ammazzate questi maledetti zarini!- urlò alla radio il tenente De Zhao, con sputi d’ira che inzozzavano il microfono della radio, mentre sopra la sua testa fischiavano nuvole di pallottole. Le interminabili raffiche delle mitragliatrici pesanti dei mezzi corazzati e blindat i, quanto tutte le unità di fanteria gengiskane, insieme al Dragone Potente ed al Dragone Silente, distrussero in poco tempo, tutta la recidiva e suicida resistenza zarina. Solo due militari zarini, provarono a fuggire: si misero a correre zigzagando disperatamente tra gli alberi, speravano di buttarsi nel fiume, rompendo il contatto con il nemico, ma furono beccati dal drone Dragone Silente, quanto da una raffica del drone Dragone Potente. Adesso, tutto taceva in un silenzio di morte: l’accampamento zarino era in fiamme, il fumo delle esplosioni e delle granate, saliva nero e fuligginoso, addensandosi cupo e silente sopra le cime degli alberi,

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in quella fredda mattina siberiana. Il tenente De Zhao era soddisfatto, passò il tablet tattico al suo sottoposto, poi scattò in piedi. Tutto il fireteam s’alzò in piedi: il tenente De Zhao chiamò per radio il primo FireSquad di 15 fucilieri, diede l’ordine di convergere sull’accampamento zarino. -Rastrellamento della Fanteria!. A tutti i FireTeam, non fate prigionieri!. Ammazzateli tutti, poi rastrellate armi e munizioni nemiche!- urlò feroce De Zhao, che aveva gli occhi fuori dalle orbite 32 e la mascella contratta, poi il volto s’allentò in una smorfia, che vagamente sfumò in un sorriso sadico. Il militare serrò il proprio fucile d’assalto alla spalla, tolse la sicura, puntò il proprio mirino, quindi con un gesto marziale della mano destra, diede l’ordine d’avanzare!. Tutti i fireteam gengiskani iniziarono in linea, silenziosi e guardinghi, ma con passo deciso, ad incamminarsi verso il fumante accampamento nemico. __________________________ 24 ore prima il tenente De Zhao ed il sergente maggiore Bao Li, ed il sergente di plotone Xi, discutevano il contesto tattico, che il drone Dragone Leale era riuscito a catturare. De Zhao, impostò il tablet in modalità simulaz ione, quindi spiegò a Bao Li, quale era il suo piano di battaglia. In riserva, ci sarebbe stato un MBT ed un IFV Type89 con un supporto di 5 fucilieri. Il resto delle forze avrebbero attaccato in massa il nemico, da due direzioni diverse. Un Infantry Fighting Veichle, con 15 fucilieri smontati, guidat i dal sergente di plotone, rinforzati dal roboTank Dragone Coraggioso. La fanteria in silenz io avrebbe combattimento, restando occultata.

raggiunto

i

vari

punti

di

L’IFV ed il robotank Dragone Coraggioso, avrebbero raggiunto i loro punti di attacco, solo dopo che la battaglia fosse iniziata, in modo


da garantire del fuoco d’efficacia sul fianco destro del nemico e celare la loro manovra, dal rumore dello scontro principale.

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La formazione d’attacco a cuneo, sarebbe stata composta da 3 MBT Type99, rinforzati da un IFV Type89, seguiti a distanza da 10 fucilieri, divis i in due FireTeam sui due fianchi. -Dobbiamo far subito fuori il T90- disse il sergente maggiore Bao Li, che aggiunse –Suggerisco di concentrare tutta la potenza di fuoco sul T90, poi in un secondo tempo ci occuperemo dei due BMP2-Sì- rispose il tenete De Zhao, che aggiunse –E’ per questo che appena sarà sparata la prima bordata, l’IFV ed il robo-tank Dragone Coraggioso, dovrebbero rapidamente raggiungere i loro punti di fuoco, per ingaggiare il nemico con un fuoco d’infilata-Sono pericolosi anche i fanti dotati di RPG, specie se armati con testate HEAT- disse il sergente Bao Li. -A questo penserà il sergente Xi: userà il drone Dragone Silente per garantire fuoco d’efficacia sulla fanteria dotata di RPG-Sì! signore, il nostro Dragunov volante, dotato di 60 colpi, con telecamera infrarossa e zoom in alta definizione, dovrebbe fare un


ottimo lavoro!. Inoltre, il caporale Song manovrerà il drone Dragone Potente, la nostra mitragliatrice volante PKM con doppio caricatore, riempirà di proiettili da Est tutti i nemici, con un’angolazione di fuoco che soprenderà il nemico- disse il sergente Xi. Il sergente Bao Li annuì soddisfatto. -Eccellente!, io sarò a 60 metri in retrovia, dietro ai tank con 11 34 fucilieri. Seguirò la battaglia dal pad tattico, tramite le informazioni del drone Dragone Leale. Quando tutto l’accampamento nemico sarà stato annientato, sarò io che guiderò il rastrellamento con un FireSquad. Domattina alle 5:00 attaccheremo!. Ci sono domande?!disse il tenente De Zhao. Il sergente di plotone Xi, riferì che sarebbe andato a fare manutenzione al drone Dragone Leale. Il piccolo drone, aveva un’elica scassata e poi necessitava di una nuova batteria!. Era un lavoretto di manutenzione standard di mezz’ora, niente di preoccupante. Il piccolo drone, sarebbe stato domani mattina perfettamente capace di trasmettere in multifrequenza, con un WiFi criptato, tutte le immagini in alta definizione/Infrarosso, volando silenzioso a 200 metri di quota, in cerchio sopra l’obiettivo nemico.


Capitolo 6 – La potente manovra avvolgente d’Autunno Per tutta l’estate, la IX°Legione del fronte dell’Ovest, che conteneva ben 4 divisioni di fanteria ed 8 brigate meccanizzate, tra cui la 180°divisione di fanteria meccanizzata e la I°Brigata dei Dragoni corazzati, restarono a presidiare l’area Tomsk-KrasnojarskNovaya. Furono coinvolti in svariegati flashpoint minori, annichilendo picco le unità zarine, che erano sparse in taiga. 35

Dal tardo autunno, alla IX°,X°,XI°Legione del fronte dell’Ovest, fu ordinato di schierarsi in un accerchiamento di Omsk-Novisibirsk. Questo implicava muovere verso NordOvest attaccando Kolpasevo e lasciare la X°legione sparsa su due linee. Mentre la IX°,XI°Legione sarebbero avanzate su Ninevartevski e Surgut. Obiettivo ultimo dell’az ione cinetica invernale della IX°,XI°Legione, sarebbe stato quello di dilagare nell’area preuralica di SerovCeliabinsk, prima della fine della futura primavera. Per quella data, l’Impero Sumerico avrebbe attaccato i Defenders con direzione Nord/NordOvest, sarebbe stato tagliato il vitale cordone Mosca→Omsk↔Novisibirsk, quindi l’accerchiamento dell’enclave siberiana, sarebbe stato totale!. Il fiume Ob in inverno era gelato, mentre in primavera la parte sud del fiume era navigabile, ma il Bassopiano Siberiano Centrale della parte sud era un pantano difficile da valicare per mezzi pesanti. In primavera, il fiume Ob era ancora gelato a nord, creava enormi allagamenti. La primavera, era un ostacolo naturale insormontabile


per delle divis ioni corazzate e meccanizzate che si fossero dirette verso NordOvest. Tuttavia, in estate il fiume Ob tornava ad essere navigabile con navi e chiatte, persino degli APC anfibi avrebbero facilmente manovrato, muovendosi verso nord. Il fiume Ob sarebbe rimasto navigabile sino all’autunno, dopo sarebbe gelato a nord e poi anche a sud. L’azione cinet ica invernale, dato il contesto ambientale gelato, avrebbe fortemente agevolato il flusso logistico, che nonostante le grandi distanze da percorrere, non avrebbe subito intralci. L’Alto Comando gengiskano, pianificava che per la primavera e l’estate successiva, le condizioni militari avrebbero permesso l’invio di un possente flusso logistico via fiume, senza rischi di attacchi nemici, perché l’enclave zarina Omsk↔Novisibirsk sarebbe stata sterilizzata dalla minaccia dei IRBM/DF31. Questo avrebbe bloccato le potenziali sporadiche sortite aeree dall’enclave zarina, ed avrebbe permesso la fine della guerra, dato che il grosso delle forze di difesa zarine/europee dopo la rottura del fronte, si sarebbero arroccate tra gli Urali ed il Mar Caspio. Nell’estate del 2050, vi furono così poche incursioni missilistiche zarine, contro la ferrovia transiberiana ad Est. Rari ed inefficaci, furono gli attacchi zarini su Tomsk e Krasnojarsk. Gli zarini in Siberia erano schierati con una fragile difesa d’area, con truppe convenzionali: quando ritenevano d’essere ingaggiati da soverchianti truppe gengiskane, con un tentativo di sfondamento gengiskano, allora gli zarini nuclearizzavano tutta l’area con testate atomiche tattiche. Gli zarini applicavano una costosa difesa mobile, dato che accettavano anche di sacrificare una parte delle scarne forze convenzionali di terra, pur d’annientare il massimo numero d’unità gengiskane. A questa strategia, che era dominata dall’Intel satellitare gengiskana con i satellit i, i gengiskani rispondevano con violenti attacchi aerei, costringendo i Defenders a cedere territorio, attestandosi a difesa in posizioni più arretrate. Per farla breve, la dinamica cinetica era ciclica, ripetit iva e procedeva lenta: il grosso delle residue truppe di terra/aria dei

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Defenders subivano una continua e costante erosione, mentre i gengiskani assorbivano i rari co lpi nucleari tattici sulle poche forze convenzionali che decidevano di sacrificare, in quanto era loro sufficiente dispiegare appena mezzo battaglione, per soverchiare le difese d’area zarina/europea.

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L’iniziativa bellica era in costante mano gengiskana, tuttavia in estate 2050 questa oziò su quasi tutto il fronte, con l’eccezione di piccole e continue scaramucce, con poche forze, non superiori ad una compagnia. I gengiskani nell’estate 2050 diedero la palese impressione che era perso il loro slancio bellico. • Nonostante l’apparente rallentamento gengiskano, i Defenders erano in pesante inferiorità numerica, non pianificavano massive offensive di terra/aria convenzionali per vincere la guerra e cacciare ad Est gli invasori!. I Defenders s i limitavano ad usare le forze di terra/aria per contenere i pochi attacchi gengiskani. • I Defenders non avevano servizi e telecomunicazioni ed Intel satellitare in Siberia, usavano solo trasmissioni wireless ad onde lunghe, oppure connessioni wired (dietro le proprie linee) per comunicare con Mosca. • I Defenders non volevano allungare le proprie linee logistiche, non s’allontanavano oltre i 200km di raggio, dalla linea ferroviaria Transiberiana. • I Defenders proteggevano la S iberia centrale con una fragile difesa d’area. Il grosso complesso industriale e la popolazione civile accatastata nell’area Omsk↔Novisibirsk non potevano essere spostati in zona preUralica. Lo sforzo logistico sarebbe stato impossibile: qualora i Defenders c’avessero provato, ci


sarebbe stata la rottura della propria linea logistica, causando il collasso della precaria linea di difesa. Tuttavia, con l’inizio dell’autunno 2050, lo sforzo dell’Esercito Imperiale della Repubblica Popolare Gengiskana fu massicciamente proteso nell’avanzata verso Ovest, con il chiaro intento d’aggirare i punti di resistenza Omsk↔Novisibirsk, al fine di creare una gigantesca enclave zarina nel Bassopiano Siberiano Centrale. Questa, era ritenuta la condiz ione iniziale, che avrebbe permesso la vittoria in Siberia 2050, imponendo un ricatto nucleare ed energetico, sui Defenders.

Furono lanciate in modo inatteso, nell’autunno 2050 rapide e feroci offensive da Karaganda (che era stata già conquistata dai gengiskani nell’estate) verso Celinograd, Jemark, Dzezcazgan, KzylOrda. Le truppe di terra/aria dei Defenders furono colte di sopresa, e per contenere l’offensiva nemica, dovettero indietreggiare cedendo terreno. Questa battaglia gengiskana, convinse l’Impero Sumerico che osservava silenzioso la WWIII, ad entrare in guerra nella primavera successiva, dato che zarini/europei erano palesemente incapaci di contro-attaccare!. A metà novembre, poi s’interruppero con Mosca le comunicazioni a lungo raggio nelle lunghe frequenze, con la città di Ninevartevski.

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A questo punto, il Comando di Difesa Strategica Congiunto, che era insediato in una base segreta nei dintorni di Mosca, iniziò a valutare la tesi, che l’invasione gengikana non si fosse impantanata in Siberia!. Sin dall’inizio della guerra era scoppiata la sindrome di Kessler, c’era stato il co llasso delle comunicaz ioni con tutta la S iberia, questo creò una gigantesca Black Box sopra i 60°Latitudine Nord un’enorme spazio in cui gli incursori gengiskani erano dilagat i, quasi indisturbati, nel più completo silenzio ed anonimato!. I pochi rapporti degli scontri di tale silente avanzata gengiskana, erano stati fusi nella Battaglia per Kalinka, perché gli zarini/europei avevano valutato che “gli incursori gengiskani” fossero truppe speciali, paracadutate oppure sbarcate da sottomarini o da mezzi di superficie gengiskani. Non era chiaro quale fosse il loro scopo, tuttavia queste sporadiche operazioni gengiskane in tundra, erano ritenute una mera diversione!. A giudizio dell’alto comando zarino/europeo le operazioni gengiskane in tundra sarebbero state limitate dalla finestra temporale dell’estate/autunno, in cui il Mar Polare Artico era ICE FREE. Era granitica opinione del comando zarino/europeo, che l’avvento dell’inverno/autunno in Siberia, quanto le grandi distanze continentali della Siberia, avrebbero bloccato e surgelato qualsiasi diversione in tundra. A parere dell’alto comando zarino/europeo, c’era un enorme spazio in Siberia, tanto più terreno zarino si cedeva ai gengiskani, tanto più i gengiskani si sarebbero impantanat i in Siberia. L’Alto Comando zarino/europeo, era invece concentrato nella ricerca del successo nella battaglia sottomarina di Kalinka!. I generali Europei, contestualmente ritenevano che il Mar Polare ICE FREE in estate/autunno fosse un’opportunità preziosa da sfruttare. Era utile far filtrare forze Europee dal Nord verso Sud. Ritenevano fondamentale logorare la logistica gengiskana, e soccorre le molte enclave zarine, che caoticamente erano probabilmente sparse in Siberia.

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Gli Europei temevano il possente potere aereo gengiskano e la sua ricognizione aerea. Zarini ed europei non sapevano, che i satelliti gengiskani erano Kessler safe, e che tutti i servizi satellitari gengiskani, erano pienamente operativi nello spazio sin dall’inizio della WWIII. Gli europei e zarini, in modo precauzionale, realizzarono molte infiltrazioni in S iberia, a bassa traccia radar e termica, inserendovi piccole unità (non superiori ad un plotone). Il successo di tali 40 infiltrazioni mutò rapidamente in una cocente delusione, quando ci si rese conto dell’impossibilità di proiettare sui terreni pesanti e lunghe distanze, le piccole unità di terra. C’erano pesanti carenze logistiche, scarsità ed inadeguatezza dei mezzi meccanizzati, perico losa presenza in Siberia degli “incursori gengiskani”, inoltre gli obiettivi strategici gengiskani erano troppo distanti da raggiungere. Le presunte enclave zarine in Siberia, spesso erano state annichilite con puliz ie etniche c’erano solo cittadine distrutte ed abbandonate!. Nel giro di qualche mese, tutte le picco le basi fisse europee/zarine, che erano state poste sulle isole del Mar Polare Artico, nonostante fossero a bassa traccia radar e termica, furono annientate in qualche modo, dall’azione cinetica dei gengiskani. A questo punto, il co mando zarino/europeo ritenne che i gengiskani avevano dalla loro l’Intel satellitare. I Defenders erano in palese inferiorità tecnica!. I gengiskani sapevano come manovravano zarini/europei in Siberia, mentre i Defenders non potevano sapere cosa stessero facendo in Siberia i gengiskani!. Nell’A lto Comando Congiunto in Mosca, ci fu tra europei e zarini, una feroce diatriba circa l’operazione Leone Marino, ridenominata Foca Idiota. Gli zarini, volevano costruire avamposti militarmente pesanti nelle isole del Mar Polare Artico: per fare lotta antisom e vincere la battaglia per Kalinka. Contestualmente, vo levano proiettare ingenti forze di terra/aria da Nord verso Sud, dato che la strategia delle picco le unità era stata fallimentare. Dalla diatriba, ne uscì fuori un disastro di operazione militare zarina, che culminò nella mattanza di Severnaja!.


Vi fu una riunione fiume al centro di Comando Congiunto in Mosca, furono cambiati i vertici militari, vennero consulenti militari americani dell’USAF/USNAVY/USARMY/MARINES per informarsi sullo stato della WWIII in S iberia. Loro obiettivo era valutare se la fornitura di sistemi d’arma convenzionali all’Europa, tramite “la legge affitti & prestiti”, avrebbr potuto mutare le sorti del conflitto a favore dei Defenders. Fu deciso, che non c’era modo di colmare il gap tecnologico con l’Intel satellitare gengiskana, tuttavia si ritenevano fondamentali questi obiettivi: 1. Era essenziale continuare a tenere la ferrovia transiberiana che da Ovest sosteneva la difesa della gigantesca area Omsk↔Novisibirsk. Il compito era arduo, in quanto il potere aereo gengiskano stava rapidamente logorando il potere aereo dei Defenders. Inoltre, i Defenders consci dell’Intel satellitare gengiskano, avevano disperso le proprie forze puntando ad una debole difesa d’area. I Defenders erano in inferiorità numerica, privi di una ricognizione strategica, con precarie linee di comunicazione, basavano le proprie valutazioni strategiche sulla ricogniz ione tattica a cortissimo raggio, con la quale continuavano ad impiegare atomiche tattiche, accettando di sacrificare picco le unità di terra zarine, pur di difendere il centro della Siberia ossia Omsk↔Novisibirsk ed annichilire il massimo numero di unità gengiskane. 2. Era ritenuto prioritario vincere la battaglia di Kalinka: disabilitando il “celeste mantello gengiskano di difesa stretegica che poggiava sui SLABM”, sarebbe stato possibile terminare rapidamente la guerra, con un cospicuo impiego d’ICBM zarini, lanciat i da postazioni dietro gli Urali. 3. Per gli zarini, qualsias i cosa stessero cercando di fare i gengiskani, girovagando a vuoto nella tundra artica, era irrilevante. Europei e consulenti Americani invece erano preoccupati, temevano il blocco delle risorse energetiche di petrolio e metano russe. I russi ritenevano la Siberia fosse

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troppo vasta e con clima ostile, la tundra avrebbe interdetto le proiez ioni gengiskane nelle zone artiche. 4. Le relazioni diplomatiche con l’Impero Sumerico erano buone, la Repubblica Zarina, la UE, gli USA, non sospettavano che l’Impero Sumerico sarebbe sceso in guerra nella prossima primavera: c’era l’errata convinzione che l’Impero Sumerico sarebbe rimasto neutrale!. Quello che durante l’Inverno del 2050 produssero le Legioni gengiskane, quanto i sumeri nella loro offensiva della primavera successiva, fu uno sfondamento completo della difesa zarino/europea!.

Le forze di difesa zarine/europee finirono in rotta verso Ovest, ma miracolosamente riuscirono ad attestarsi e riorganizzarsi tra gli Urali e sui fianchi del Mar Caspio, subendo la creazione dell’enorme enclave tra Omsk↔Novisibirsk. ________________________ Il tenente De Zhao era diventato molto amico del sergente maggiore Bao Li, in quanto le unità combattevano assieme sin

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dall’inizio della guerra. I comandant i tendevano a non rompere i rapporti di fiducia ed amicizia, che s’erano creat i tra la fanteria e gli equipaggi dei mezzi corazzati, perché le azioni cinetiche erano valutate più coraggiose ed efficaci!. Quella fredda mattina invernale, il plotone del tenente De Zhao era stato mandato in perlustrazione, per saggiare i punti di resistenza nemici attorno a SudOvest di Surgut, poi i mezzi corazzati, il supporto aereo tattico, l’artiglieria gengiskana si sarebbero aggiunti nell’azione, disintegrando il nemico!. -Sono sotto intenso fuoco nemico!- urlò con la mascella contratta, il tenente De Zhao alla radio, mentre era sdraiato nella neve. – Chiedo fuoco d’efficacia sugli obiettivi indicati, inoltre chiedo il sostegno dei mezzi corazzati e del supporto aereo tattico, per poter continuare l’avanzata!-

Il comando di brigata dette l’assenso alle richieste del tenente De Zhao: rapidamente la formazione di TRE tank Type_99 comandati dal sergente Bao Li raggiunsero la loro posizione, poi presero ad aprire il fuoco, contro gli obiettivi che erano stati loro assegnati. Ma questa è un’altra storia…

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