13/7/2016
NON EDIZIONI CHIP65C02
THE SEGRET OF THE TOMBS
http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB
✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio a Wonder Stories –autunno 1930- in particolare al racconto “The Segret of the Tomb” di R.A. Crossley, assemblando un plot remix: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.
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“The Segret of the Tombs” stampato 13/07/2016 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)
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Indice Prefazione: omaggio a Wonder Stories Autunno 1930…………….……... pag. 4
Capitolo 1-L’esplorazione di Gizah ………………..……………..…. pag. 6 Capitolo 2- The Segret of the Tombs ………...……………..……. pag. 13
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Prefazione: omaggio a Wonder Stories, autunno 1930
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Wonder Stories autunno 1930 in particolare al racconto “The Segret of the Tomb” di R.A. Crossley.
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Il plot originario è così sintetizzabile: Gli archeo logi Alfred Stewart, Dr. Peris, accompagnati dal fisico Donald (la voce narrante) partiranno urgentemente per l’Egitto. Nel loro accampamento presso le antiche tombe egizie, compariranno criptiche luci notturne, tutti i cammelli della spedizione saranno trovati morti, assieme ad un portatore. Tre portatori si ribelleranno armati di coltelli, per uccidere i tre europei, ma Donald armato di pistola, ucciderà il capo dei rivo ltosi, sedando il complotto causato solo da timori sulle maledizioni egiz ie. I tre esploratori vis iteranno l’antica piramide egizia, ma rapidamente si troveranno rinchiusi in una cripta senza uscita. Donald, Stewart, Dr.Peris vagheranno per i corridoi della tomba, poi incontreranno un nubiano dell’antico egizio, che li condurrà al cospetto di Sais Amen Tanis. Sais Amen Tanis narrerà loro che era nato durante la IV dinastia, egli scoprì un misterioso elisir che sostituito al sangue, dava l’immortalità. Sais Amen Tanis aveva osservato tutta la storia umana, quindi decise di nascondersi con pochi accoliti nella sua piramide, dove accumulò secoli e secoli di studi, inventando la televisione e scoprendo anche i segreti dell’atomo!. Sais Amen Tanis odiava però l’umanità,
narrerà ai tre esploratori di voler aspergere un mortale virus usando i propri poteri mesmerici, che gli davano il controllo degli uccelli migratori, i quali erano portatori sani del letale batterio. Dallo stato d’animaz ione sospesa sarà ridestata Nefti, antica egizia, la quale avrebbe vo luto conoscere i tre esploratori del XX secolo, ma Sais Amen Tanis glielo proibirà. La donna non apprezzerà l’orribile progetto dell’ant ico sacerdote egizio, talché Neft i aiuterà i tre esploratori a fuggire. I tre europei correranno all’ufficio 5 britannico degli Affari Esteri per annunciare l’orribile minaccia, torneranno per una ricognizione armata della piramide misteriosa, ma questa esploderà, per mano di un fedele servitore di Nefti!. Nefti era riuscita sia a fuggire quanto a bloccare l’orribile piano di Sais Amen Tanis, salvando nuovamente i malcapitati esploratori, da un letale destino!. Come il lettore potrà scoprire leggendo questo testo, la suggestione di un cover up sulle tombe egizie di Gizah é un elemento ancora presente nel racconto, che però ha una storia completamente diversa.
Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02
Capitolo 1-L’esplorazione di Gizah
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1926 sulla piana di Gizah, c’era l’esploratore britannico Donald Dyson ed il fotografo del National Geographic, Arnold Crossley. Entrambi soggiornavano da tre giorni in un piccolo accampamento presso la piana di Gizah, i due fotografavano, esploravano, misuravano, le tre criptiche piramidi, la sfinge ed il tempio megalitico annesso. -La grande piramide misura circa 230 metri per ogni lato, è alta circa 146.5 metri. La seconda grande piramide misura di lato 215.2 metri, ha un’altezza di circa 136 metri. La terza piramide, quella più piccola, ha un lato di 103.4 metri, un’altezza di 62 metri. Le tre strutture sono apparentemente co mposte da blocchi di calcare e granito, accatastati con grande perizia scientifica, mostrano ancora oggi un potente messaggio anche tecnologico agli astanti di questi monumenti. Le opere definiscono de facto tre montagne artificiali di forma piramidale!. La sfinge è un blocco di pietra unico, scolpito nella roccia: è poco distante da un tempio megalitico che è composto da enormi blocchi di granito!. Ad una prima sommaria esplorazione, i blocchi di calcare e granito delle cinque opere, oscillano in dimensione tra 2.5 tonnellate l’uno sino a 50-70 tonnellate!- disse ad alta voce Dyson, mentre scorreva gli appunti dal suo taccuino personale. Crossley portava sulle spalle la pesante fotocamera, camminava più lentamente di Dyson, ascoltava in silenzio, il riassunto dei fatti che
erano stati scoperti nei tre giorni d’esplorazione esterna, presso i criptici cinque monumenti egizi. -Crossley!, ma ci pensi: 50 tonnellate! o 70 tonnellate!. E’ magnifico!, imponente e misterioso allo stesso tempo!. La teoria ufficiale è che queste opere siano probabilmente tombe. In ogni caso, qualsiasi cosa siano… di certo non sono ponti, strade, terme, acquedotti, fognature ecc… Non sono le opere pubbliche dell’Antica Roma, le quali per altro erano solite essere costruite in mattoni 7 cotti in fornaci, ricoperte da lastre di travert ino in esterno, per abbellimento. Queste cinque opere non rilasciarono mai benefici fruiti nel tempo, dal popolo dell’antico Egitto!. Sono opere sterili; ma nonostante questo, sono state erette ed avranno comportato un costo da pagare per la società egizia!. Questo lato del problema, l’archeo logia l’ha sempre ignorato!. Eppure le risorse sono scarse e suscettibili d’impieghi alternat ivi e concorrenti!. Cinque opere come queste, darebbero anche oggi, enormi problemi ingegneristici! All’epoca gli antichi egizi non conoscevano l’acciaio, od il ferro, non avevano la forza meccanica prodotta dal carbone e dal vapore o dai motori endotermici! E non avevano gru meccaniche e non avevano esplosivi!- continuò Dyson, mentre con una torcia si era infilato come un gatto, nell’entrata della prima grande piramide, seguito a ruota da Crossley. -Ho lasciato la macchina fotografica fuori, era troppo pesante, ho però preso un’altra torcia!- comunicò laconico Crossley, mentre s’addentrava nella grande piramide. Dyson lo precedeva di qualche passo, egli non fece caso a cosa aveva detto Crossley. Dyson era come in preda ad una febbre di gloria, infervorato nell’esplorazione, come co lui che sta percependo d’essere prossimo ad una scoperta epocale!. -Guarda questi blocchi!- esordì dopo poco tempo Dyson, che aveva impugnato un coltello e cercava d’infilarne la punta tra le fessure delle grandi pietre dell’imponente scalinata, che saliva quasi a 45°gradi.
–Santo cielo Crossley!, Guarda!. Buon Dio!, non ci passa neanche una lama! queste centinaia di migliaia di pietre di questo corridoio, sono state lavorate con una tolleranza al millimetro!. Altro che un pezzo di pietra malamente smussata, qui c’è la precisione di un orologiaio svizzero!. Se fosse un enorme orologio, ogni quanto tempo segnerebbe l’ora giusta dello ZepTepi nel calendario Sotiaco?!- esordì Dyson. L’aria era leggermente più fresca nel lungo corridoio della piramide, 8 rispetto alla piana di Gizah che di giorno era martellata dalla calura del sole egiz iano. I due esploratori dotati di torce, risalirono il lungo corridoio, poi varcarono un uno stretto e basso accesso, quindi entrarono in quello che loro chiamarono la camera funeraria del Re. -Crossley l’hai notato anche te, vero?!. In questa grande piramide non c’è nemmeno un’iscriz ione! Non ci sono dipinti, non ci sono geroglifici, l’interno è elegantemente essenziale, quasi Zen!. Un’eleganza ascetica, quasi imperiale. Chissà mai di quale faraone sarà stata la tomba?!- disse Dyson mentre girava intorno al perimetro della cripta.
Un enorme sarcofago in diorite scheggiato, troneggiava silenzioso in fondo alla camera, era liscio e levigato come fosse stato di seta, ma più imponente e più glorioso di un trono!. I due esploratori ne presero le misure, poi facendo un rapido calcolo, Dyson esclamò –Santo Cielo Crossley, lo sai che il volume
interno di questo coso, è identico al volume esterno delle pareti del sarcofago! C’è un potente messaggio matemat ico, celato all’interno di questa enorme struttura!Crossley sembrava preoccupato e taceva silenzioso, mentre ascoltava i fatti che erano enunciat i ad alta voce da Dyson, poi intervenne aspro dicendo che per il British Museum queste costruzioni erano della IV dinastia: Keope, Chefrem, Micerino. 9
Dyson non fece caso al commento sibillino di Crossley e continuò il suo discorso dicendo -Dai volumi delle tre piramidi, io stimo circa 4.8milioni di pietre da 2.5 tonnellate medie. Se le tre piramidi fossero tombe ed i regni dei tre faraoni fossero durati 147 anni, lavorando H24, con una catena di lavoro ad isole, per 147 anni, sarebbe stato necessario mantenere un ritmo di 1 blocco ogni 16 minut i! ogni giorno, per 147 anni!!. 1 blocco ogni 16 minuti per 147 anni é un dato stratosferico!.
Supponiamo che gli antichi egiz i siano stati 3,5MLN all’epoca, quindi 1,75MLN di uomini e 1.75MLN di donne. Era una società pre- industriale e quindi una curva demografica stabile, senza innovazioni di prodotto e processo tipiche dell’era moderna. Un’economia prevalentemente agricola, la quale dipendeva dalle stagionali piene del Nilo. Il 90% della popolazione sarà stata contadina, mentre il 10% artigiani, commercianti, medici, scribi, nobili, sacerdoti, militari di professione.
Immaginando una piramide demografica con tanti figli picco li ed alta mortalità infant ile e pochi vecchi, l’ età media sarebbe stata assai bassa: se ne deduce 60% di figli e 40% di forza lavoro. A lavorare nei campi sarebbero andate le donne ed i bambini in ragionevole età da lavoro. Solo gli uomini e giovani contadini, sarebbero dovuti andare a lavorare alle piramidi, come corvé da svolgere coattivamente per il Faraone, in quanto i lavori pesanti, sono inidonei per definizione per donne e bambini. Quindi 1.75MLN*(1-0.1)*(1-0.6)=630mila potrebbe essere una stima a spanna larga, dei lavoratori-contadini. Applicando un rateo di mutilati e morti sul lavoro del 6% annuo che è il tasso attuale di costi sociali, per 147 anni, 630mila*(1-0.06)^147≈70 70 sarebbe stato il numero stimato dei contadini sopravvissuti alla fine della costruzione delle 3 piramidi, escludendo però il volume dei lavori della sfinge e del tempio megalitico annesso!. Questo dato numerico proveniente da una simulazione aritmetica, va interpretato per essere compreso!. A me pare evidente, che mo lto prima dei 147 anni il regno Egizio sarebbe sprofondato in un’enorme carestia!, dato che le donne non avrebbero potuto reggere sulle proprie spalle l’intera produzione agricola del regno, non essendoci all’epoca macchinari per arare e fert ilizzanti o disserbanti moderni!. Non c’erano nemmeno dighe per controllare il flusso del Nilo, che anzi era necessario con le sue piene e devastava i confini dei campi!. La corvé di costruzione delle piramidi, s i sarebbe dovuta interrompere, per carenza di manodopera, lasciando incompiute le opere!. Inoltre il regno sarebbe stato invaso dai nemici dato che molto meno del 10% della curva demografica, ossia artigiani, commercianti, medici, scribi, nobili, sacerdoti, militari di professione non sarebbero stati sufficienti a proteggere i confini del regno e contemporaneamente mantenere l’ordine pubblico, a causa dei tumulti e scontri scatenati dalle croniche carestie, causate dalle sterili corvé alle piramidi e morte dei capifamiglia!.
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Poiché tutto questo non è accaduto, dato che la civiltà egizia dopo la costruzione di queste piramidi ha continuato a proliferare, a me pare lampante che gli antichi egizi non possono aver costruito Gizah!. Hanno solo ristrutturato dei monument i, che all’epoca erano già in Gizah, così come dice la stele dell’inventario, ai piedi della Sfinge!. Molti altri Faraoni hanno ristrutturato monumenti che erano già presenti, modificandoli per altri scopi. Era una pratica tipicamente egizia, l’essere rimaneggioni sulle opere monumentali!Intervenne Crossley con tono preoccupato che interruppe Dyson chiedendogli –Allora le tre piramidi e la sfinge ed il tempio megalitico annesso, sarebbero già esistite in Gizah ancora prima dell’antico Regno?!-Sì!, infatti nelle prime mastabe egizie, gli antichi egizi già vi ponevano dei legni a forma di piramide e già costruivano delle piccole piramidi come soprammobili!. E’ evidente che gli egiz iani, da qualche parte hanno preso spunto!, osservando e scolpendo, quello che già all’epoca vedevano: le tre piramidi di Gizah!-Allora chi le ha costruite?!- chiese mugugnando e storcendo la bocca, Crossley. -Prima degli Egizi non c’era nessuna cultura umana capace di costruire opere complesse. La teoria evoluzionistica ci dice che sono le civiltà più moderne ad avere la conoscenza, grazie alle scoperte scientifiche ed ai prodigi della tecnica. Ricostruire queste tre montagne artificiali, sarebbe per noi moderni, un’opera molto complicata e ricca di difficili sfide tecnologiche. Inclusi i blocchi da 60 tonnellate che è evidente non possono essere stati spostati con corde vegetali, mucche e manodopera umana!. Per non parlare della lavorazione della diorite oltre che del taglio del granito!. E’ evidente che ci sfugge qualcosa d’importante che è accaduto nella storia umana, di cui è andato perso il ricordo!-Dyson, che cosa vuoi preoccupato Crossley.
dire
con
questo
discorso?!-
chiese
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-Non credo che sia esistita una cultura umana supertecnologica come la fantomatica Mu, oppure Atlantide, con mirabolanti conoscenze scientifiche e capacità tecnologiche, superiori alle nostre attuali possibilità!. Se ci troviamo di fronte ad un manufatto che 1-era impossibile da realizzare nel contesto storico in cui è stato erroneamente datato, 2-se è evidente che l’artefatto è ancora più vecchio di quanto si pensi, 3-tanto da essere collocabile in un tempo in cui non c’era nessuna cultura umana capace di poterlo 12 costruire… E’ razionale, pensare che sia stato costruito da una cultura aliena!. Una cultura aliena che abbia celebrato la vis ita al nostro pianeta, con un’opera monumentale, contenente un qualche messaggio!. Un significante capace di travalicare i seco li. Una cultura aliena che poi ebbe a ripartire nello spazio, ma che probabilmente potrebbe essere ritornata in silenzio, a visitare la Terra, anche molte volte, essendo il nostro pianeta oggetto del loro studio!-
Capitolo 2-The Segret of the Tombs
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-Dyson sei in cerca di fama e ricchezza?!- chiese all’improvviso Crossley. -Come tutti gli esploratori S ì!, è per questo che sono venuto in Egitto, per esplorare le meraviglie di Gizah!- rispose pronto Dyson. -Dyson, ti offro ricchezza e notorietà e dopo la tua morte sarai famoso, perché legherai il tuo nome a questi monumenti imperituri!- esordì sibillino Crossley, che fece scivolare dalla tasca una picco la statuetta e la porse a Dyson. -Che cosa sarebbe questa?!- chiese sorpreso Dyson -E’ la statuetta di Cheope, la prova che dimostra che la grande piramide di Gizah è la tomba di Cheope!. E’ un ritrovamento che avrai fatto tu!. Io mi limiterò a prendere le foto, comunicare la cosa alla stampa!. Passerai alla storia come colui che ha trovato le prove dell’Egittologia, che ha obiettivamente l’imbarazzo di non saper spiegare l’esistenza di queste tre montagne artificiali, che la dottrina archeo logica fatica non poco ad incastonare razionalmente nella IV° dinastia!- rispose sarcastico Crossley.
Gli occhi di Dyson s’illuminarono, la fama, la ricchezza, la notorietà lo attraevano, prese la statuetta e la strinse sicuro con forza nella mano destra, poi disse che accettava la proposta ad un patto: voleva sapere cosa ci guadagnava Crossley, il quale avrebbe potuto sempre ricattarlo, circa la scoperta patacca che sarebbe stata diffusa al mondo. -Sono un agente segreto del servizio segreto di sua Maestà Britannica, vogliamo coprire l’enorme mistero di Gizah con questo 14 ritrovamento, ponendo fine a teorie che potrebbero emergere con il tempo.
Noi concordiamo con la tua analisi: è accaduto qualcosa di alieno in Egitto, in un lontano passato, ancora prima dell’antico regno. Abbiamo trafugato molte lastre in Dendera che indicano manufatti tecno logici: lampade elettriche, ventilatori, batterie chimiche che sono stati costruiti con materiali terrestri, per migliorare lo stile vita degli antenati degli egizi. Tali conoscenze
erano pacifiche, per non dare vantaggi militari alle popolazioni, evitando di deviare troppo dalla naturale evo luzione. Furono donati dagli dei, dipinti dalla teogonia Eliopolitana. Questa scoperta potrebbe mettere sotto shock l’umanità inoltre se mai dovessero tornare gli Alieni, no i Britannici con il nostro grande impero, vogliamo essere i primi ad aprire rapporti diplomatici con tali entità, conoscendo il passato ci proporremo come gli interlocutori privilegiat i del presente. Questo al fine di 15 trarne profitto con artefatti ipertecnologici per potenziare il nostro arsenale bellico, consolidare il nostro impero britannico!-Che cosa erano in realtà le tre piramidi e la sfinge ed il tempio megalitico annesso?!- chiese Dyson, mentre stringeva con soddisfazione, la piccola statuetta di Keope.
-Nella piramide di Chefrem c’è sicuramente almeno un’altra camera nascosta. Lo si capisce dai volumi della piramide e soprattutto dalla forma del soffitto della volta, che così come è costruito, non potrebbe sostenere la forza peso di tutta la colonna di pietre soprastante. E’ un problema trovarla, perché non abbiamo la tecnologia per vedere o ltre la solida pietra!. Le tre piramidi probabilmente contenevano i libri di Tot, il quale era un alieno. Non abbiamo idea di cosa potrebbe celarsi nella camera nascosta nella piramide di Chefrem. Gli Antichi Egizi erano una cultura vergine, hanno preso spunto dalle tre grandi piramidi, diventando ossessionati dalla forma piramidale e continuando a costruire tombe-piramidi.
Ebbero a saccheggiare questi monumenti, che furono costruiti probabilmente anche con l’aiuto dei progenitori degli Antichi Egizi, che vivevano lungo il Nilo, in un lontano passato, molto prima dell’Antico Regno!. I libri di Tot sono andati perduti sfortunatamente, ma la mole di tali montagne art ificiali era imperitura ed impossibile da demo lire sia dalla forza della natura, quanto dall’uomo. 16
Le strutture hanno resistito molto bene al lungo processo di smantellamento che hanno dovuto subire dagli antichi egizi, i quali vi hanno attinto per lungo tempo molti materiali pregiat i per costruire altre opere. Si spiega perché manchino alle tre piramidi la loro ricopertura e parte della piramide di Micerino, risulti costruita con altre tecniche!. A l fine d’apprenderne la tecnica di costruzione, la piccola piramide di Micerino fu probabilmente smontata in una piccola parte. E’ nostra opinione che nonostante la lunga usura temporale subita dai monumenti alieni, assai meno del 10% del volume totale dell’opera sia stato realmente rimaneggiato oppure personalizzato con affreschi, dagli Antichi Egizi!-
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