Techno3

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26/3/2016

NON EDIZIONI CHIP65C02

TECHNO3

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio a tre racconti di SciFi di Amazing Stories aventi tutti per tema la tecnologia, i nuovi racconti sono stati assemblati componendo vari plot remix con l’obiettivo d’intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“Techno3” stampato il 26/03/2016 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice Prefazione: TRE omaggi ad Amazing Stories…………………………………... pag. 4

Capitolo 1-The talking brain …………………….…………………….. pag.8 Capitolo 2-Intelli Home ………………………………….……….…….. pag.17 Capitolo 3-Futility ………………………………………………………….. pag.24 3


Prefazione: TRE omaggi ad Amazing Stories

Questo ebook vuole essere un triplice omaggio a 3 numeri della rivista Amazing Stories in part icolare a TRE racconti aventi per tema la tecnologia: Agosto 1926 “the talking brain” di M.H.Asta, Agosto 1927 “automatic apartment” di H.H.Simmons, Luglio 1929 “futility” di Capt. S.P.Meek. 4

Il plot horror originario di “the talking brain” è così sintetizzabile: il racconto è scritto in prima persona, Harvey (un terzo osservatore) narra che un giovane studente (Vinton) ha un incidente stradale con la moto. Uno scienziato (dr.Murtha) che era professore del giovane, riuscirà in segreto a separare con successo la testa del moribondo, mantenendone in vita la mente. Il dr. Murtha spinto da bramosia scientifica, porterà a conoscenza del suo orrendo misfatto scientifico, Mr. Harvey. Questo sarà inorridito, sconcertato dal folle esperimento. Vinton ancorché decapitato è infatti ancora cosciente, chiederà d’essere ucciso, quando si renderà conto di non avere più


un proprio corpo. Harvey cercherà di ricondurre alla ragione il dr. Murtha, il quale alla fine comprenderà l’orrore di sperimentare su esseri umani per vanità scient ifica. L’indomani il dr. Murtha sarà trovato suicida, perché incapace di fronteggiare il legittimo arresto delle autorità, quanto il bias imo mediatico, per il suo malefatto.

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Il comico plot di “automatic apart ment” è così sintetizzabile: il protagonista Hicks è un inventore visionario e svitato, dopo aver costruito improbabili innovazioni robo-meccaniche, ha progettato una casa automat ica dotandola di dispositivi elettromeccanici e potenti calamite. Questi apparat i sono capaci di muovere la mobilia, usare elettrodomestici con cui spolverare, pulire e lavare la casa, detergere i piatti e scarpe. Alla prima dimostrazione posta in essere davanti all’amico, ogni cosa funzionerà a dovere. L’indomani la dimostrazione verrà ripetuta alla presenza di una serie d’importanti ospiti, potenziali client i, ricchi finanziatori, ai quali accadranno una serie d’imbarazzanti e buffi incident i, causati da malfunzionamento


dei sistemi (ancora allo stadio prototipale). Il racconto termina con i presunti acquirenti, che scapperanno via come lepri, dall’infernale appartamento automatico dell’inventore Hicks!.

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Il plot thriller originario di “futility” è così sintetizzabile: Kenneth ebbe a ricevere in eredità tutta l’ingente fortuna di un amico (Wallace) che era milionario. L’uomo racconterà alla moglie, che Wallace aveva costruito delle macchine da calcolo automatico molto sofisticate, con cui prediceva sia l’andamento dei mercati finanziari & commodities, quanto event i semplici oppure complessi. Un giorno, Wallace incuriosito da tali opportunità di calco lo, ebbe a far elaborare una previsione sulla causa, giorno, ora della sua morte. Il ricco magnate sarà ossessionato da tale previsione, non riuscirà a sfuggire al suo tremendo destino di un incidente d’auto, nonostante Kenneth si prodighi per aiutarlo, escogitando soluzioni che si riveleranno inutili. Come il lettore potrà scoprire leggendo questo ebook, il tema della tecnologia è ancora dominante in questi tre racconti: la suggestione del cervello parlante, l’idea della casa intelligente ed automatica, la capacità di calco lo nel predire minuziosamente un evento futuro, sono tematiche ancora presenti nei tre racconti, tuttavia i contesti sono stati declinati in un plot remix con fabule diverse.


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Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction� che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02


Capitolo 1-The talking brain

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Il dr. Harvey neurologo e biochimico fu invitato dal professor Murtha nella sua clinica privata (che era stata finanziata in segreto dal governo, su una linea di ricerca e sviluppo collaterale alla clonazione umana) per conferire su un esperimento classificato, che era in corso. Il professor Murtha, era il capo della ristretta equipe scientifica che aveva espletato l’esperimento in gran segreto dall’opinione pubblica. Una cosa era sperimentare su animali, altra cosa era sperimentare su esseri umani!. Vinton era il nome del malato terminale che aveva dato il suo consenso informato, accedendo all’esperimento d’espianto e stabilizzazione del proprio cervello, da parte dell’equipe del professor Murtha. Impallidì e rimase sconcertato, il dr. Harvey quando fu messo al corrente di ciò che era accaduto!. Il cervello di V inton era stato rimosso dalla sua scatola cranica, posto a in un contenitore ricco di sostanze nutrienti assimilabile al sangue, che irroravano ed ossigenavano l’organo. Minuscoli contatti elettrici erano stati inseriti in tutte le aree del cervello, al fine di realizzare sofisticat i e complessi collegamenti bidirezionali per simulare gli organi della vista, udito, tatto, sapore, odore oltre che la parola. Un complesso collegamento con il mido llo spinale emulava i segnali elettrici degli arti, per inserire la cavia in una realtà virtuale 3D, dando alla mente, un’idea di una propria libertà


di movimento. La percezione sensoriale della cavia sarebbe stata assimilabile a quella avuta in vita, per quanto posta all’interno di una realtà 3D, che era elaborata da un computer, controllato dai ricercatori. Fisiologicamente, bio-chimicamente, elettronicamente, ogni cosa dell’intervento era andata a buon fine, nonostante il pochissimo tempo disponibile per espletare l’operazione. Un robot programmato ad hoc, era infatti l’unico sistema chirurgico che 9 permetteva di coniugare l’esigenza di non avere errori, quanto di fare presto e bene, maneggiando con certosina cura, l’importante organo, nell’arco dei 3 minuti d’orologio, prima della morte celebrale del paziente. Le ment i dei topi, cani e scimpanzé che erano stati espiantati e stabilizzati forse si erano conservate. Tuttavia, era difficile valutare quanto integre fossero rimaste le facoltà complesse di tali cavie, dato che questi animali nelle 24 ore, per lo più riposavano in uno stato di sonno REM molto pesante, simile al coma. Solo per pochi minut i tali animali si muovevano nell’interfaccia del mondo 3D (collegata con i ricercatori) squittendo, abbaiando, salendo su qualche albero virtuale. Per questo si era passati alla fase di sperimentazione umana, usando malati terminali che avessero concesso l’autorizzazione, con il permesso informato. Quando la scienza investiga un dato campo di ricerca devono essere dispiegate molte risorse, deve essere spesa fatica e dedizione, nonché disporre di un pizzico di fortuna, per effettuare una nuova scoperta. Se e quando, questo complesso mix riesce a svelare un segreto, spesso accade che la Scienza acquisisca la luce della comprensione anche su aree di ricerca, che non s’immaginava di poter scoprire a priori!. -Che cosa ha scoperto?!- chiese trasecolato il dr. Harvey -La materia oscura è la forma ult ima d’evoluzione della materia e la combinazione tra materia oscura ed energia oscura, sono un universo invisibile, che a no i appare come una sorta di partizione


della realtà che è anche compenetrata nel nostro universo – rispose il professor Murtha. -Professore, io sono un neurologo e biochimico, doveva chiamare un fisico teorico o sperimentale, per speculare su queste materie!esordì preoccupato il dr. Harvey. Al neurologo non era piaciuta l’idea di sperimentare su un essere umano, gli ricordava orrendi violenze perpetrate nei campi 10 di sterminio. Certo!, la cavia Vinton aveva dato il suo consenso informato, era sostanzialmente un’altra cosa!. Tuttavia il dr. Harvey scrutò con sospetto il professor Murtha, soppesando l’idea che lo scienziato potesse avere molte rotelle fuori posto!. -C’è tutta un’altra dimensione che non è visibile- disse il professor Murtha, che aggiunse –Le cavie nelle 24H sono sempre in uno stato di sonno pesante, simile al sonno REM, quasi coma, ma poi si svegliano tornando consci per poco tempo. Quando Vinton si è svegliato, ci ha riferito che esiste un rapporto temporale di circa 1minuto nell’aldilà per 8ore nell’aldiquà. Non sono speculazioni, dentro l’encefalogramma di Vinton, abbiamo scoperto l’esistenza di protocolli di trasmissione a noi sconosciuti, che sono elaborati dal nostro cervello ed interpretati agevo lmente dalla nostra mente!-Può essere più chiaro?!- chiese il dr. Harvey -Per noi che osserviamo Vinton, le sue 8h di pseudo-sonno in fase REM equivalgono all’esperienza di circa 1minuto in un’altra dimensione!. Abbiamo 60 secondi di registrazione audio e video che è stata multicastata dai nostri sensori che monitorano i sensi ed il cervello di V inton. Tale prova, si aggiunge all’esistenza di una portante di trasmissione presente nell’encefalogramma!. Dr. Harvey, guardi questo video!- esordì il professor Murtha. ____ Vinton camminava in una cittadina che poteva essere del tardo 1800 oppure primi del 1900, c’era qualche calesse che transitava nella grande strada asfaltata e Vinton era sceso da un tram


elettrico, il mezzo poi aveva proseguito verso il centro della cittadina. Poche persone camminavano per strada, avevano abiti di primi del novecento. Una donna vestita di nero con un ampio cappello scuro e con un velo scuro, s’avvicinò ad un piccolo negozio di frutta e verdura, attraversando la strada. La donna prese delle mele, delle pere, della verdura, il fruttivendolo le diede una busta di carta gialla 11 e la donna ringraziò, poi se ne andò. Cosa c’era di strano in quello che Vinton aveva osservato?! La donna non aveva pagato! il fruttivendolo non le aveva chiesto denaro e non aveva gridato “alla ladra!”. Inoltre mele, pere, verdura prese dalla cesta era come se fossero state copiate, moltiplicate in modo istantaneo!. In quello strano mondo non c’era scarsità!. -Ehi!, quella donna non ti ha pagato! E poi come mai, la frutta e la verdura che ha preso, si è come moltiplicata, le tue ceste di mele, pere, verdura, non si sono ridotti di peso e numero di oggetti?!chiese Vinton rivolgendosi al fruttivendolo. Questi guardò Vinton con occhi stralunati, quasi come se venisse da un altro mondo, mentre il fruttivendolo s’asciugò le mani al grembiule bianco sopra al suo vestito scuro, di primi del novecento. Poi quando Vinton fece per avvicinarsi e ripetere la sua domanda, supponendo che il fruttivendolo non avesse udito, il fruttivendolo scappò. Questi corse come una lepre dentro al proprio negozio, chiuse la porta, poi si nascose dietro il proprio bancone, restando ad osservare dall’ampia finestra del negozio. Vinton era in piedi sul marciapiede, davanti al negozio, non capiva perché il fruttivendolo fosse scappato!. Vinton continuò a fare quattro passi in questo strano mondo. Accanto al negozio di frutta e verdura c’era un negozio di vestiti, ne uscì fuori un’entità. La vista di Vinton era sfocata, un po’ distorta, ma si rese conto che davanti a lui c’era una ragazza alta circa


1.50mt ed era vestita in un modo insolito con dei capelli alti e stretti, di un colore simile alla bambagia grigiastra, simile all’ovatta. -Ciao!- disse Vinton –è bello il tuo negozio! Anche se i tuoi vestiti sono strani!L’entità fece una specie di mezzo inchino, abbassò di poco la testa e molleggiò sulle gambe per abbassarsi di pochi centimetri d’altezza, mentre con le mani la ragazza sollevò la grande gonna, per evitare 12 che questa strusciasse in terra, nel’inchino riverito!. Poi l’entità disse -Sino a sedici anni ero una sarta, poi fui chiamata a corte come cortigiana, a diciotto anni sono morta. Avrei voluto sposarmi, avere dei figli- disse la strana entità.

-Mi dispiace che sei morta, potresti essere mia figlia!, però ti trovo in salute! Ma quanti anni hai?!-Ho duecentotrenta anni!- rispose l’entità. -Se sei una cortigiana, mi devi far vedere le tette!- rise Vinton. -No!- rispose l’entità che fece un passo indietro. -Dai!- ebbe ad insistere Vinton -se sei una cortigiana, devi farmi vedere le tette!- rise Vinton, avvicinandosi di un passo. -No!. sono una sarta!- rispose l’entità, che fece un altro passo indietro, spaventandosi. -Scherzavo!- disse Vinton quando vide la donzella impaurita, quindi lasciò stare la storia delle tette e delle cortigiane, che per lui erano


sinonimo di signorine un po’ mignotte, poi aggiunse –Diciottenni che hanno duecentotrenta anni, frutta e verdura che si moltiplica da sola, gente che non sa cosa sia il denaro, un negozio di una sarta che cuce vestiti seguendo la moda del 1700. Per strada transitano dei tram e calessi del 1900. Questo posto è un vero delirio!. Vado a vedere che c’è più avanti in questa strana città, perché non ho ancora capito dove sono!- esordì Vinton. -Monsieur!, Monsieur! Aspetti!- disse la ragazza, che con le mani afferrò la grande gonna, la sollevò da terra sino a mostrare i piedi e le caviglie, poi corse a piccoli passi, raggiungendo Vinton che si era avviato per strada ed era poco più avanti –Vengo anche io in città!- esordì l’entità che prese a braccetto Vinton. ____ Durata del filmato 1minuto, era stato assemblato in 8ore di sonno pseudo-rem, di Vinton. I sensori celebrali avevano intercettato frame per frame e bit per bit della trasmissione, audio in francese!. -E’ autoconsistente il filmato!- disse il professor Murtha –Siamo nel 2016-230=1786 nel 1789 ci fu la rivoluzione francese e furono tagliate molte teste dalle ghigliottine di stato!. I vestiti, il linguaggio, le maniere, le moine, gli inchini, sono tutti elementi coerenti con il contesto storico del 1786. L’entità dovrebbe essere nata intorno al 1771 o 1772. La stiamo cercando negli archivi, non sappiamo il suo nome, ma sappiamo che era una sarta, era una sedicenne/diciottenne-Che lavoro faceva Vinton quando era vivo e soprattutto cosa ha mediaticamente fruito negli ultimi giorni il signor Vinton, prima di subire l’espianto e la stabilizzazione del cervello?!- chiese con tono critico, il dr. Harvey. -Non era un sogno!, Vinton è un uomo maturo, é un chimico, di nazionalità francese, è bilingue di madre inglese, negli ult imi giorni presso la nostra clinica quando ha dato il consenso informato sull’espianto di cervello, ha sempre fruito testi sacri come la

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Bibbia!. Abbiamo selezionato e monitorato ogni suo contatto ludico con film, giochi, libri, nessuno di questi era ambientato nel tardo 1700- puntualizzò il dr. Murtha. -Se la donzella è morta nel 1789, dato che nel nuovo universo in cui si trova l’entità, il tempo trascorre molto più lento di quanto scorra nel nostro, i 230 anni che separano l’ent ità dal 2016 sarebbero stati appena 230anni*365gg*24h/8h=x.minuti ossia 251850=x.minuti ossia, circa 174giorni = 5mesi e 24gg. Le 14 persone defunte del 1789 avrebbero modo di conoscere i defunti provenienti dalla Terra del 2016 dopo pochi mesi!. A causa del diverso ritmo temporale tra i due mondi, possiamo dire che nel mondo dell’aldilà chi avesse a scomparire prematuramente lasciando l’aldiquà, poi vedrebbe sopraggiungere dopo pochi attimi dal suo trapasso, tutti i propri congiunti!. Un anno sulla Terra equivarrebbe a circa 18 minuti nell’Aldilà!Il dr. Harvey era poco convinto e guardava i dati sulla portante di trasmissione telepatica che era stata scoperta nelle registrazioni dell’encefalogramma di V inton!. ____ Vinton arrivò all’angolo della strada, l’entità del 1789 disse che oltre non poteva andare, sarebbe tornata al suo negozio di vestiti che aveva aperto da vari mesi. Qualcuno avrebbe potuto passare e chiederle un vestito, la donzella avrebbe atteso Vinton al negozio!. Vinton era in piedi all’angolo della strada, notò che la strada del 1900 continuava in linea retta, mentre alla sua destra c’era una strada che a lui sembrava più familiare. Era una cittadina dei primi anni settanta, con villette a schiera di mattoni rossi, c’erano molte auto degli anni 1970s che erano parcheggiate da ambo i lati del marciapiede!. Poco più in là in mezzo alla strada c’era un carro armato M1 Abrams che occupava tutta la carreggiata ed aveva il motore acceso. Vinton s’avvicinò riconoscendo tecnologia ed apparati che erano temporalmente a lui più vicini. Chiese al capocarro che era fuori dalla torretta, cosa ci facesse un carro armato M1 Abrams in una strada degli 1970s. Il capocarro disse che lui ed il suo equipaggio, erano giunti da poco. Erano tutti morti


in Iraq, il loro M1 abrams era esploso in Iraq in un conflitto urbano. Sapevano solo che dovevano recarsi al Partenone e stavano aspettando una ragazza russa, che anche lei era giunta da poco: la giovane aveva già chiesto uno strappo per andare al Partenone.

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La ragazza russa era molto magra, parlava male l’inglese e disse a Vinton, che lei era stata ammazzata dalla mafia russa in Russia. La giovane faceva la vita, non perché le piacesse, ma perché era il modo più rapido per fare soldi e sistemarsi. Aveva chiesto uno strappo ai carristi americani perché il tragitto per arrivare al Partenone era molto lungo da farsi a piedi. La ragazza salì sul carro, Vinton chiese anche lui uno strappo al capocarro per andare a visitare il Partenone. Il capocarro disse che non c’erano problemi, lo avrebbe accompagnato al parcheggio del Partenone ma Vinton doveva sapere che non era un trapassato, al giudizio presso il Partenone, Vinton non avrebbe potuto assistere!. L’M1 Abrams partì a razzo, era veloce, rumoroso e possente, in un baleno percorse i duecento metri che disegnavano la strana via degli anni settanta, zeppa di auto parcheggiate. Arrivarono davanti al Partenone, i quattro carristi, la ragazza russa, scesero dal carro e s’avviarono sulle scale del Partenone.


Vinton scese dal tank, provò a seguirli, ma dopo il secondo scalino non riuscì ad andare, Vinton si sentiva troppo pesante ed una forza misteriosa ed invisibile lo bloccava. Allora Vinton prese la rincorsa, ma non riuscì ad andare oltre il terzo scalino dell’ampia scalinata. Comparve sull’istante come materializzato dal nulla un Man In Black, il quale era un sorvegliante: disse che Vinton non era un trapassato, quindi oltre non poteva andare!. ______ -Abbiamo il numero di carro dal filmato mentale di V inton!- esordì il professor Murtha che continuò euforico –Abbiamo fatto una ricerca al Pentagono, il carro armato ed il suo equipaggio è davvero esploso in Iraq, tutto l’equipaggio ebbe a morire!Il dr. Harvey osservò incredulo l’email del pentagono con i dati del carro armato che coincidevano con quelli narrati da V inton. Il dr. Harvey era trasecolato, incredulo: questa volta era davvero rimasto senza parole!.

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Capitolo 2-Intelli Home

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Simeone Hicks era un elettrotecnico di padre e madre italiani, con una nonna britannica trasferita in Italia da lungo tempo. Hicks era uomo maturo, sposato con un’italiana, aveva un figlio adolescente, la famiglia felice viveva in Italia nella metà degli anni ottanta. Hicks era impiegato presso un’azienda elettrotecnica, l’uomo aveva il pallino per costruire cose e nel tempo libero era un inventore o per lo meno ci provava!. Era rimasto affascinato dal BUM commerciale dell’elettronica di consumo che dalla metà degli anni ottanta aveva trovato spazio anche in Italia. Leggeva le riviste BIT e MCMICROCOMPUTER che il figlio comprava in edico la, Hicks era rimasto affascinato dal progetto inglese Intelli HOME. I prodotti informatici importati dagli States costavano molto in Italia, essendo la Lira molto svalutata. I prodotti informatici della Olivetti personal computer erano costosissimi in quanto profilat i per il settore business e non erano per le tasche del segmento “home computing” che era ancora un mercato embrionale, ma che si andava formando rapidamente anche in Italia, con i prodotti Commodore, Atari, Apple, Acorn ecc... ma non Olivetti. Hicks buttò giù un progetto, lo brevettò e scrisse a molte industrie italiane: Indasit, Rax, Aristan, Canvy, San Georgy, Zeriwott oltre alla Olivatti. Nessuno ebbe mai a rispondere all’uomo, tranne un


ingegnere della Indasit che fuori orario di lavoro, lo contattò per fare quattro chiacchere al Bar, per parlare del progetto di Hicks. -Non c’è niente di speciale in quello che ha assemblato- disse l’ingegnere Rassi della Indasit, che lavorava come controllore di qualità nella nota industria di elettrodomestici della linea “bianco”.

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-Sì!- rispose Hicks –Ho solo collegato un Commodore C64 ad un televisore in bianco e nero e poi il C64 ad un Olivetti M19, usando un cavo seriale. Poi ho fatto transitare i dati tramite una RS232 di un metro. La connessione seriale ha un limite fisico di 15mt che non sono poi molti, se si pensasse di usare tale connessione per cablarci tutta una casa!-

-Non capisco dove voglia arrivare- domandò l’ingegnere Rassi, fingendo di non essere interessato, mentre sorseggiava un cappuccino e scrutava Hicks. -Ingegnere!- esordì Hicks –L’elettronica di consumo, l’informatica, sono ricadute della missione Apollo sulla Luna. Queste tecnologie costeranno sempre meno, con performance che raddoppieranno nel tempo seguendo la legge di Moore. Televisori, lavatrici, lavapiatti, frigoriferi, cucine sono elettrodomestici ancora rudimentali,


analogici, la maggioranza sono elettromeccanici o meccanici il loro valore aggiunto diventerà con il tempo sempre più modesto, se saranno prodotti sempre nello stesso modo. Gli indiani e le tigri asiatiche stanno prendendo gli appalti dei microprocessori PIO mentre le CPU sono progettate e prodotte ancora in USA a Silicon Valley. L’ho letto sulle riviste d’informatica che compra mio figlio!. Gli indiani, giapponesi, le tigri asiatiche e forse altri grandi paesi, sfruttando grandi economie di dimensione, introdurranno queste 19 tecnologie elettroniche, producendo nuovi prodotti che metteranno fuori mercato sia per prezzo, quanto per qualità ed innovat ività, tutti i vostri prodotti della linea del bianco!L’ingegnere sorseggiò il suo cappuccino, era amaro. Rassi era taciturno, sapeva che l’elettrotecnico aveva maledettamente ragione. Era per questo che Rassi era andato a conoscere Hicks di persona. -Che cosa propone?!- chiese gelido Rassi. -Ho preso la motherboard del C64 che ho regalato a mio figlio anni fà. Di recente, a mio figlio gli ho comprato un Amiga nuovo e così ho potuto sperimentare sul vecchio computer Commodore 64. La motherboard del C64 l’ho collegata ad una lavatrice da cui piloto via RS232 delle schede stampate che ho assemblato io. Queste mi permettono di gestire l’accensione delle normali funzioni della lavatrice: aspirare l’acqua, pompare via l’acqua dal cestello, riscaldare l’acqua alla temperatura del termostato, far girare il cestello per la centrifuga, far transitare l’acqua nelle vaschette dove giace il sapone. Siccome sono prototipi, lo stesso C64 con altre schede stampate di mia invenzione e con il software che io ho scritto, posso controllare anche una vecchia lavapiatti, nello stesso identico modo. Sono prototipi di una Intelli Home, sono oggetti brutti e non sono vendibili così come sono, perché non sarebbero utilizzabili da una casalinga, così come sono costruiti.


Infatti il software sul C64 lo carico da registratore, poi avvio la 20 connessione seriale tra Olivetti M19 e C64, quindi dall’Olivetti M19 in remoto posso controllare il funzionamento del programma della lavatrice. La stessa cosa, riutilizzando lo stesso C64, nella stessa maniera, mi permette di controllare il ciclo della lavapiatti!. Sono prototipi e sono un primo passo!. Ho pensato poi d’utilizzare la tecnologia dei lettori ottici che s i trovano al supermercato. Sono costosi ma con una produzione di massa potrebbero scendere di prezzo. Con un banco di un supermercato che ho comprato usato, sto cercando i pilotare il lettore ottico dal C64. L’idea è di inserire nei frigoriferi tali lettori ottici, facendo leggere il codice a barre in modo da avere una directory dei prodotti nel frigo ed ottimizzarne l’uso, minimizzando i prodotti scaduti e dimenticat i nel frigo. Il tutto ovviamente usando l’Olivetti M19 che s’interfaccerebbe al C64 che gestirebbe la lettura del lettore del codice a barre. Potrei pure scrivere un programma in BASIC da far girare sull’M19 per avere un menù di ricette, per ottimizzare i prodotti in scadenza nel frigo!. Sto lavorando anche per rendere intelligente la cucina a gas che è un prodotto interamente meccanico. Sto progettando di metterci dei dispositivi d’accensione elettronici e rilevatori di gas, in modo da accendere e spengere il gas ed il forno, chiudere il gas in caso di mancata accensione elettrica per guasto o malfunzionamento. Poi ho preso un aspirapolvere e l’ho messo su un telaio di metallo che è propulso da un motore elettrico. Tutto si alimenta dallo stesso cavo elettrico che prende corrente dalla spina elettrica. Sopra il telaio ho messo lo stesso C64 con il registratore in cui ho inserito il programma con le dimensioni del mio ingresso. C’è un congegno


elettromeccanico che legge quant i metri percorrono le ruote, tramite segnale analogico ad un convertitore digitale, il C64 effettua la stima su direzione, velocità ed elabora “il punto nave” dove è l’aspiratore ambulante, rispetto alla pianta della casa che ho preinstallato. Il grosso seggiolone gira per il corridoio aspirando per terra e senza urtare i muri od oggetti. Il prototipo non è perfetto, se le ruote incontrano un tappeto e prendono a girare a vuoto, allora il C64 sbaglia la stima, finendo per urtare oggetti e cose!. Ma 21 lei, deve pensare, che questo è solo un prototipo!- Hicks porse a Rassi la foto dello strano oggetto che era grande come seggiolone di un bambino piccolo. -Sono andato a parlare con un mio amico, che ha un figlio che va all’università. Mi ha detto il tecnico di laboratorio, che le connessioni Ethernet 10 base T sono molto comuni nei centri di calcolo, garantiscono velocità enormi e con prese a baionetta BNC sono facili ed intuitive da usare. Tali cablaggi possono reggere sino a 100metri di cavo. Sono quindi a mio avviso la tecnologia da usare per connettere tra loro questi elettrodomestici, in vista di un cablaggio degli appartament i con tali reti, al pari di come oggi i costruttori edili stendono tubi di acque bianche, nere, gas e prese elettriche. Io non sono capace di costruire un’interfaccia ethernet per il Commodore64 ma di certo in un consorzio di ricerca, con università ed aziende, sarebbe possibile tirare fuori un pacchetto hardware e software da licenziare a tutti i produttori di elettrodomestici per costruire delle Intelli HOME made in Italy. In questo modo si potrebbe garantire compatibilità tra tutti gli elettrodomestici dei costruttori aderenti al consorzio, ma lasciando fuori da tale tecno logia gli altri produttori stranieri!. Tenga presente che il software scritto per far funzionare tutti gli elettrodomestici, non supera i 12Kbyte. La RAM è molto costosa ma i prezzi scenderanno e comunque la motherhboard del C64 è un buono spunto su cui lavorare, basta davvero poca RAM per fare quello che serve!. Una lavatrice, un forno, un frigorifero, un aspirapolvere non devono avere una tastiera o far girare dei videogiochi oppure dei programmi di word processing! Tutta la circuiteria di audio e video non serve!-


Gli occhi di Rassi brillarono di una luce strana, insolita poi guardò Hicks e pensò che per essere solo un semplice elettrotecnico era probabilmente un genio incompreso, ma lui non poteva fare molto. In azienda Rassi lo aveva detto, lo aveva detto e ridetto: le spese di ricerca e sviluppo applicata erano sempre state troppo basse. Sarebbe stato necessario costruire un consorzio tra tutti i produttori d’elettrodomestici italiani: Indasit, Rax, Aristan, Canvy, San Georghy, Zeriwott e le altre, fare squadra con la Olivetti e le 22 università del politecnico di Milano e di Pisa, per produrre brevetti e licenziare l’uso di tali tecnologie a tutte le aziende italiane che avessero partecipato al consorzio. Si sarebbe potuto aprire alla robotica per potenziare la intelli home. L’innovazione di prodotti, il design accattivante, l’implementazione dell’informatica negli elettrodomestici avrebbe dato molto valore ai prodotti italiani, i quali scontando una Lira debole sul Dollaro avrebbero presto imposto i loro standard nel mercato occidentale. Questo prima che gli Indiani, le tigri asiat iche oppure nuovi competitor con grandi economie di scala e dimensione, avessero potuto occupare il mercato. In tal modo i nuovi entranti, produttori di elettrodomestici sarebbero stati relegati nella nicchia “elettrodomestici low tech”, permettendo all’industria italiana del bianco di continuare a prosperare, assieme all’industria informatica italiana. Il successo di domani si costruiva con le fatiche di ieri, perché oggi è troppo tardi per progettare il futuro di domani!. Tuttavia, i s indacat i non si erano mai occupati della produzione del reddito erano tutti politicizzati e comunisti, intenti solo ad accumulare potere e voti. Intenti a far crescere il costo del lavoro e segmentarlo in modo smodato, osteggiando le innovazioni di processo che riducevano manodopera in azienda, prostrando l’azienda con scioperi ideologici. Lobby politiche interessate solo a produrre potere da spendere in vistose carriere polit iche. Tutti i prodotti della linea “bianco” erano già meccanicamente obsoleti da anni. Le aziende italiane puntavano solo sul Design italiano: uno stupido maquillage estetico per nascondere inefficienze energetiche, obsolescenza tecnologica di prodotto, assenza di nuovi


brevetti, che era ancora celata dalla politica con la Lira deprezzata che importava inflaz ione, essendo l’energia costosa. In Italia c’erano i comunisti, le mafie, i politici stupidi e corrotti, le tangenti, le ruberie negli appalt i pubblici, gli imprenditori erano avversi al rischio d’impresa e concentrat i ad acquisire giornali, televisioni per creare consenso, piuttosto che investire in ricerca e sviluppo applicata o consorzi di ricerca. C’era più interesse a portare i profitti all’estero a causa delle italiche tasse e spesa 23 pubblica crescente, piuttosto che a creare brevetti. Tutti i soggetti economici erano abituati cronicamente ad avere una Lira svalutata, per vendere prodotti italiani palesemente obsoleti, inquinando e con scarsa attenzione alla sicurezza sul lavoro. Nessuno in Italia era abituato ad usare la tecnologia come una leva per produrre vantaggi compet itivi!. Tutti i soggetti del sistema economico italiano erano per varie ragioni, dei nemici dell’innovazione e del fare impresa in Italia. Senza la produzione di reddito, non ci sarebbe stata ricchezza da distribuire in Italia. L’unica cosa che sarebbe cresciuta in Italia nel futuro, sarebbe stato il debito pubblico: la mangiatoia pubblica di voti e malaffare e mafie. Prima o poi i nodi sarebbero giunti al pettine, sarebbero stati cazzi amari, perché il mondo sarebbe diventato sempre più competit ivo con il tempo!. Rassi era depresso, porse gli incartamenti ad Hicks ed avrebbe voluto dirgli che la sua idea era geniale, avrebbe vo luto stringergli la mano e congratularsi. Avrebbe voluto dirgli che le sue idee se fossero state sviluppate in un progetto time to market, avrebbero prodotto valore per lunghi decenni. Innovazioni che avrebbero potuto essere uno standard aperto anche a future soluzioni, che stavano accadendo nelle università americane, per il trasferimento di dati da remoto e con connessioni wireless. Il discorso si sarebbe fatto complesso, Rassi era intristito, ingrigito, non avrebbe avuto voglia di discutere con nessuno, così Rassi tagliò corto dicendo –Hicks lei è un pazzo!- poi se ne andò senza nemmeno salutarlo.


Capitolo 3-Futility

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Vicky Wallace era laureata in informat ica, lavorava nel centro servizi e calcolo di un grande centro di ricerca in New York. Aveva contribuito a costruire un complesso modello matemat ico in cui inserendo in input una piccola fiala di sangue, il numero di previdenza sociale di una persona, il mainframe elaborava sia un’analisi del DNA quanto un’analisi del sangue. Dal numero di previdenza sociale il modello inferiva connettendosi ad altri mainframe via internet, sia il tipo di lavoro quanto l’ambiente in cui il soggetto viveva: quindi dopo aver effettuato sofisticati calcoli statistici, il mainframe produceva una stima sulla vita residua del soggetto, nonché le cause e la data di presunta futura morte. Lo studio si avvaleva di complesse attrezzature per sequenziare il DNA, tutto il progetto era stato finanziato da un consorzio di Assicurazioni private, con l’intento di riuscire a calcolare puntualmente la speranza di vita di ciascuna persona, minimizzando a priori gli esborsi finanziari per l’assistenza medica, inserendo così un utile controllo anticipato, prima della stipula del contratto con il futuro cliente. Un giorno Vicky Wallace inserì i propri dati per scherzo, così ebbe a scoprire che sarebbe morta a breve, a causa di un incidente con mezzi trasporto.


Vicky non aveva la patente, si recava al lavoro usando la metropolitana ed attraversava appena due strisce pedonali in città per raggiungere la stazione della Metro, con cui raggiungeva Manhattan, dove lavorava. Vicky come tutti i newyorkesi, era rispettosa dei segnali stradali ed attraversava solo quando c’era il semaforo verde, non era mai la prima o l’ultima della colonna di pedoni. Andava in bicicletta nelle zone verdi, era giovane ed in buona salute, non aveva motocicletta e non le piaceva volare od 25 andare in crociera. Il fidanzato Kenneth aveva venduto anche la propria auto per avere più soldi in banca ed avere meno spese, questo per riuscire a comprare quanto prima un bell’appartamento a Manhattan dove i prezzi erano molto alti, vicino ai grattacieli dove i giovani lavoravano. I due pianificavano da tempo d’andare a vivere insieme, ma non volevano finanziare l’acquisto dell’immobile prendendo un grosso mutuo bancario, in quanto sia Vicky quanto Kenneth pensavano che non era bene indebitarsi troppo, anche se entrambi lavoravano stabilmente. La coppia che non era ancora sposata, aveva una mentalità antica e saggia tipica dei “padri pellegrini” ed era sicuramente un’anomalia rispetto alla media del consumatore americano che aveva una bassa propensione al risparmio ed un alto indebitamento medio. Si poteva ben dire che la probabilità che Vicky potesse avere entro poco tempo un incidente mortale causato da mezzi di trasporto, apparisse assai remota!. La previsione del sistema era certamente falsa, nonostante il campione di prova che era già stato utilizzato sul mainframe (usando dati di cartelle cliniche di pazient i già deceduti oppure in stato terminale e sotto copertura assicurativa) avesse dato previsioni valide al 98% di confidenza. -Non ti preoccupare- disse la collega Ivette -c’è certamente qualcosa di errato nella previsione, ricorda infatti che il test ha una confidenza del 98% quindi i risultati possono contenere un 2% di probabilità d’errore!-Ma Ivette!- disse Vicky –il computer dice che…-


-Vicky! Siamo nel 2001, non crederai mica alle maledizioni digitali?!- rise Ivette, poi aggiunse – E’ evidente che c’è un bug nel tuo codice, oppure quelli del settore debugging, ti stanno facendo un brutto scherzo!-

26

Vicky aveva elaborato personalmente una parte del programma, ma per sua filosofia personale, aveva una granit ica fede sui modelli statistici-bio logici ed ambientali, che stavano alla base delle previsioni elaborate dal mainframe, per cui la giovane rimase molto turbata dalla previsione. Il pensiero funesto iniziò ad incunearsi come una fissazione nella mente della ragazza, la quale alla fine ne parlò persino al fidanzato Kenneth. Questi prima rise divert ito pensando ad uno scherzo, poi vedendo che la giovane era davvero distrutta emotivamente, tanto da scoppiare a piangere in continue cris i di nervi nelle ult ime 2 settimane. Kenneth co mprese che Vicky era ormai ossessionata dalla stupida suggestione, così fissò un appuntamento da uno psicologo, era un suo vecchio amico d’infanzia. L’obiettivo era cercare di sostenere la ragazza, che nell’ultima settimana di convivenza con Kenneth, parlava apertamente che martedì in mattinata, la giovane sarebbe deceduta in un incidente a causa di un mezzo di trasporto. -Vicky, ti ho preso un appuntamento per questo Martedì dallo psicologo. E’ un mio amico di vecchia data!. Parlerà con te e non ti chiederà soldi alla prima seduta. Se sarà il caso, ti metterà in


terapia per qualche mese con qualche blando farmaco. Ci farà un buon prezzo, è un mio vecchio amico d’infanzia!. Ha lo studio una trentina di piani più in alto, nello stesso edificio dove lavoriKenneth porse il post-it a Vicky, la quale annuì e disse che non sapeva se sarebbe dovuta andare all’incontro. -Promettimelo!- esordì Kenneth – Il prossimo martedì 9, devi andare all’appuntamento!. Non voglio più vederti in queste condizioni, non voglio vedere pianti isterici, per un problema che 27 non esiste! Ne abbiamo già parlato, ma te non vuoi ascoltarmi!. E’ quindi indispensabile che tu faccia una chiacchierata liberatoria con il mio amico. Fugherà queste paure irrazionali, che t’impediscono ormai da tre settimane di vivere serenamente la tua vita, insieme a me!-Va bene!- disse la ragazza, rendendosi conto che Kenneth aveva buoni argomenti, da eccepire contro questa sua irrazionale paura. Kenneth lo seppe dalla televisione, provò a contattare Vicky sul suo cellulare, ma quel maledetto martedì del 9 settembre 2001 la chiamata restò sempre non inoltrabile sul cellulare di Vicky.

Forse sarebbe stato meglio se Vicky quel giorno non fosse andata all’appuntamento che Kenneth le aveva fissato, nello studio dello psicologo che era proprio al piano dove il primo dei due aerei aveva impattato!. Distrutto emotivamente Kenneth si mise a sedere su una sedia, cingendosi le mani con la testa, pianse disperato mentre si ricordò cosa le aveva detto 3 settimane prima Vicky!.


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