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Associazione Arma Aeronautica

OBIETTIVO PER IL 2012:

Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma

Aumento dei soci, reclutati possibilmente tra gli aviatori in servizio. Perché sono loro che ci consentono il legame con l'attualità e le realtà operative di oggi.

Anno LVI - N.12 DICEMBRE 2011 Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma


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12 DICEMBRE 2011 ANNO LVI

In copertina Il Ro.43 che è stato restaurato dall’apposito gruppo del Museo Storico AM di Vigna di Valle. All’evento è dedicato l’articolo a pag. 6.

AERONAUTICA Anno di fondazione 1956 Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica Direttore editoriale GIANBORTOLO PARISI Direttore responsabile SILVANO BRONCHINI Direzione, Redazione, Amministrazione 00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23 Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 – Partita IVA n. 10925071002 e-mail: assoaerorivista@libero.it (per il periodico sociale) e-mail:assoaeroamministra@libero.it (per l’amministrazione) www.assoaeronautica.it (per l’Associazione) www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici) c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949 Realizzazione grafica e stampa Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66 Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: a.raia@raiaweb.eu Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 “Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono. Chiuso in redazione il 12 dicembre 2011.

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione. La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2011 è comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico sociale “Aeronautica". ISSN: 0391-7630

Aeromodellismo Il perfetto aeromodello statico in scala 1:32 di uno Spitfire IX, convertito in aeroricognitore, realizzato, utilizzando un kit della Tamiya, dall’avv. Pierpaolo Maglio di Riccione e sulla der iva del qual e ha apposto l’embl ema del l a “Diana cacciatrice” in quanto esso fu adottato dal 5° Stormo nel 1949 quando ricevette proprio gli Spitfire.

Disponibile presso l’editore (via Zufolana 4, 50039 Vicchio, Firenze; www.logisma.it; tel. 055/8497054)

Disponibile presso l’editore (www.avions-bateaux.com; 29 rue Paul Bert, 62230 Outreau, Francia)

Per giungere a una valutazione complessiva ed equilibrata, insomma, resta ancora molta strada da fare. Disponibile in libreria

Giancarlo Garello, Batailles Aérennies: Guerre sur le désert (2e partie). LELA Presse, Boulogne sur Mer. Cm 21 x 29,7, pp. 82. Euro 12,50.

A nove mesi dalla prima parte, dedicata al periodo fino al dicembre 1941, il trimestrale francese pubblica le seconda parte della ricostruzione della vicenda operativa della Regia Aeronautica in Africa Settentrionale e la spinge fino al novembre 1941. Come per la prima puntata, per mettere ordine nell’intricata vicenda Garello adotta una narrazione che dopo una rapida introduzione passa alle vicende dei singoli reparti. L’arrivo dei reparti tedeschi nel 1941 si rispecchia in una apposita sezione di una dozzina di pagine sul X Fliegerkorps in Mediterraneo. Concepito per il pubblico francofono internazionale, il testo è accompagnato da una vastissima iconografia tratta da fonti pubbliche e private nonché da riproduzioni di cartoline e copertine d’epoca. A rendere vivace l’aspetto contribuiscono anche molti profili a colori di grandi dimensioni, dall’aspetto generalmente convincente salvo alcuni fantasiosi Fiat G.50 e Macchi C.200 a due toni di verde. Come il precedente volume il risultato è un’utile introduzione generale al vastissimo argomento, sul quale talvolta il lettore straniero non ha la percezione dei progressi compiuti dalla ricerca in Italia.

Joachim Castan, Il barone rosso: la storia di Manfred von Richthofen. Milano, Mursia, 2011. Cm 14 x 21, pp. 414. Euro 20.

Chiunque si sia avvicinato per un solo minuto all’aviazione si è imbattuto nel Barone Rosso e nel suo triplano rosso, non fosse altro che tramite le repliche volanti presenti nelle manifestazioni aeree di tutto il mondo. Alla popolarità di von Richthofen ha contribuito una vastissima bibliografia incentrata sulla memorialistica, la sua straordinaria abilità in combattimento e la leggendaria morte. A questi tre aspetti non si è però mai accompagnata la ricostruzione completa della biografia e della personalità, ed è dunque benvenuto un libro che – anche grazie all’accesso alle carte della famiglia, sinora inutilizzate dagli storici militari – propone un ritratto a tutto tondo dell’uomo prima che dell’eroe o del mito. Purtroppo l’obiettivo è raggiunto solo a metà, in quanto l’autore, che proviene dal campo del cinema, per eliminare il mito militaristico vi sostituisce uno psicologismo di oggi che legge negativamente ogni particolare biografico e risolve l’intera vicenda in una mancanza di affetto da parte della madre. Il risultato è un bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno: le novità in termini di fatti e documenti, che pure non mancano, sono spesso penalizzate o svalorizzate da una lettura tra l’ingenuo e l’ostile.

Paolo Valpolini, Forze di terra 2011. Novara, RN Publishing, 2011. Cm 21x29,7, pp. 144. Euro 15,00.

C’è molta aeronautica – nel senso sia di argomenti connessi all’uso militare del mezzo aereo che di Aeronautica Militare – nella seconda edizione di Forze di terra, il numero unico annuale gemello dell’ormai affermato Coccarde Tricolori. Accanto ad un’ampia descrizione del 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica Militare, uno dei più recenti e dunque meno noti aspetti dell’evoluzione delle esigenze operative della forza armata, il curatore e autore Paolo Valpolini presenta infatti il 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania” e le schede dei mezzi aerei militari di interesse delle attività terrestri. Seguendo lo schema generale di Coccarde, mescolando cioè articoli, schede sull’organizzazione e descrizioni tecniche, si ottiene quindi una guida alle attività militari numericamente prevalenti in Italia, tanto più comoda in quanto generalmente meno nota. L’ottima qualità delle illustrazioni e il prezzo decisamente abbordabile lo fanno apprezzare anche a quanti abbiano un interesse solo marginale per il settore. Disponibile presso le librerie specializzate o l’editore (www.rnpublishing.com; Via Torelli 31, 28100 Novara, 0321-455108).


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Il presidente nazionale AAA per le festività di fine d’anno

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L’Aeronautica Militare

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Celebrata la Madonna di Loreto, patrona degli aviatori Il restauro del Ro.43 del Museo Storico dell’AM di Gregory Alegi

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L’esercitazione “Virtual Flag 2011” Inaugurato l’anno accademico degli Istituti di formazione dell’AM

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La Medaglia Mauriziana a militari dei reparti della Squadra Aerea Convegno all’ISMA su “Air and space power”

Scienza, tecnica e industria

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Varie

14 Il B-17 scomparso sul Monte Bianco di Gianni Boschis

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Un ricordo del cap. pil. MAVA Giovanni Tempioni di Marcello Caltabiano

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Un atterraggio … elettrizzante di Carlo Alberto Zorzoli

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Presentato il libro “Il mio giro del mondo” del gen. Bertolaso La rassegna cinematografica internazionale “Eserciti e Popoli”

Lettere al direttore

L’Associazione Arma Aeronautica

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O Libri

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Il Presidente nazionale AAA per le festività di fine anno

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ur con tutto l’ottimismo che caratterizza “per costituzione” noi Aviatori, non possiamo certo affermare che l’anno che si avvia alla conclusione sia stato fra i più felici per il nostro Paese. Le difficoltà finanziarie, che peraltro hanno interessato gran parte del mondo occidentale, le incertezze che gravano sulla situazione politica e, infine, il disastro idrogeologico che ha colpito con lutti e distruzioni molte nostre regioni, hanno dato al 2011 una connotazione che definire negativa sarebbe a dir poco eufemistico. I nostri primi auguri per il prossimo anno vanno quindi al nostro Paese che merita sotto ogni aspetto un futuro decisamente migliore. Non possiamo però negare che il 2011, oltre a tanti fatti spiacevoli, ci ha portato anche qualcosa di positivo. Esso ha coinciso con il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia; una ricorrenza che, grazie anche all’azione entusiastica e trascinatrice del capo dello Stato, ha risvegliato in milioni di cittadini un rinnovato sentimento di italianità. Noi Aviatori abbiamo voluto ricordare questa ricorrenza celebrando un raduno a Torino, prima capitale d’Italia, il cui successo è andato oltre ogni aspettativa. In una città drappeggiata di tricolori, siamo stati accolti da una moltitudine di cittadini che hanno manifestato con grande simpatia e trasporto la loro ammirazione e il loro affetto per l’Arma Azzurra. Eravamo in molti presenti alla sfilata e al successivo rancio sociale tenuto nelle sale di Torino-Esposizioni, in un clima di grande cameratismo che ha risvegliato in ciascuno di noi quello spirito di corpo che, sia pur talvolta allo stato latente, non ci ha mai abbandonato. A tutti i partecipanti, e a coloro che per motivi di forza maggiore non hanno potuto essere presenti, vada il mio rinnovato ringraziamento e l’augurio di mantenere sempre intatto il loro entusiasmo e il loro spirito di corpo. Sentimenti, questi, che nell’occasione sono stati alimentati e potenziati dalla coscienza di appartenere ad una Forza Armata che quest’anno, nel corso della crisi libica, ha saputo dimostrare ancora una volta il proprio valore. La stampa, interessata a ben altri problemi, non ha dato grande spazio al comportamento dei nostri equipaggi

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che per professionalità, determinazione e dedizione, hanno invece riscosso il plauso incondizionato di gran parte degli organi d’informazione degli altri Paesi appartenenti alla coalizione. E questo è un altro aspetto positivo di quest’anno, un fatto di cui possiamo essere orgogliosi, come siamo orgogliosi di come si stanno comportando i nostri aviatori in Afghanistan: ad essi va il nostro affettuoso augurio di buon Natale, un Natale che trascorreranno lontano dalle famiglie, ma confortati dalla constatazione che il loro sacrificio f inalizzato a portare sicurezza e pace a popolazioni martoriate da anni di guerra, non è vano. Nel nuovo anno che si affaccia non mancheranno per l’Italia nuove sfide da affrontare. L’auspicio è che il Paese tutto tragga esempio da quanto gli uomini in divisa fanno ogni giorno per l’Italia e per noi tutti. Per quello che fanno e per come lo fanno, con quella discrezione e riservatezza che purtroppo gran parte delle nostre istituzioni spesso trascurano o sottovalutano. E con questo auspicio formuliamo un augurio alla nostra cara Forza Armata. L’augurio di mantenere sempre l’alta professionalità, la dignità e il valore che Le derivano da un’esistenza ancora breve ma straordinariamente ricca di valore e di alte tradizioni. Da parte nostra continueremo a ricordare in ogni occasione ai nostri concittadini in tutte le regioni d’Italia la grandezza storica di questo patrimonio di valore e di tradizioni di cui ci sentiamo depositari e custodi. Le nostre bustine azzurre saranno sempre presenti dovunque e in tutte le occasioni nelle quali vengono ricordati i Caduti per la Patria, i nostri Caduti. A noi tutti, cari soci, l’augurio di essere sempre degni di questa Aeronautica della quale siamo tutti giustamente orgogliosi. E, assieme, l’augurio di un anno da trascorrere nelle nostre famiglie in serenità e con fiducia nelle istituzioni del nostro Paese che, nei suoi centocinquant’anni di vita, ha affrontato e superato prove ben più difficili e che merita pienamente il nostro affetto e il nostro orgoglio di essere italiani e aviatori. Gen. SA (r) Gianbortolo Parisi

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Celebrata la Patrona degli aviatori a ricorrenza della Madonna di Loreto, “Patrona degli aeronauti”, è stata solennemente celebrata in tutti gli enti, comandi e reparti dell’Aeronautica Militare in Italia e all’estero. A Roma, in particolare, l’anniversario ha visto lo svolgersi di un rito religioso che, il 12 dicembre, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, è stato officiato dall’Ordinario Militare per l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, alla presenza di una folta rappresentanza del personale militare e civile guidata dal capo di Stato Maggiore gen. SA Giuseppe Bernardis, della Banda musicale dell’AM che

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ha scandito i momenti più solenni della cerimonia, delle rappresentanze degli alti Comandi e degli Istituti di formazio-

ne della Forza Armata, dei medaglieri e di labari delle nostre Associazioni d’Arma, degli addetti militari aeronautici delle ambasciate accreditate a Roma, di numeroso personale della FA in congedo e, infine, di tanti familiari degli appartenenti all’AM. Anche nelle sezioni e nuclei dell’Associazione Arma Aeronautica, sia pure in date diverse, la ricorrenza è stata celebrata, con la partecipazione di rappresentanze e labari dei sodalizi, con cerimonie che hanno in genere compreso il rito religioso e la deposizione di corone ai monumenti ai Caduti.

L’ordine del giorno del capo di Stato Maggiore dell’AM «Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Militari di Truppa, Personale civile, ricorre oggi la solenne festività della Beata Vergine Lauretana, un appuntamento fra i più sentiti e cari per la Forza Armata, che idealmente ci vede raccolti intorno alla Nostra Patrona con l’intento di rinnovare quella comunione di fede, di valori morali e sincera devozione che rappresentano nel loro insieme l’insostituibile patrimonio spirituale di tutti gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare. Un patrimonio sicuramente prezioso, radicato nei valori di forte motivazione interiore, generoso attaccamento ed entusiasmo, che ci ha sostenuto e ci sostiene anche nei momenti più difficili e ci infonde la forza d’animo necessaria per proseguire, con la ferma e leale determinazione di sempre, sulla via del dovere e dell’etica che contraddistinguono il quotidiano impegno tenacemente profuso da noi tutti per meglio assolvere ai compiti istituzionali affidatici. Una direttrice lungo la quale dovremo operare con rinnovato impegno, traendo spunto dai fulgidi esempi della nostra gloriosa tradizione aviatoria, anteponendo come sempre gli interessi collettivi a quelli personali, facendo convergere ogni sforzo verso il miglior impiego delle energie e delle risorse di cui disponiamo.Il sostegno della nostra Celeste Patrona, insieme alla tradizione di abnegazione e sacrificio, di eroismo e di dedizione che ci è stata tramandata da coloro che ci hanno preceduto in azzurro, rappresentano sicuri punti di riferimento che ci sorreggono e ci confortano, ieri come oggi, lungo il corso della nostra missione, per il bene e la sicurezza della nostra amata Italia. In momenti come questi, fortemente caratterizzati da un altissimo significato spirituale, è spontaneo rivolgere il nostro grato e riverente pensiero a quanti hanno generosamente sacrificato la vita, il bene più prezioso, pur di adempiere con onore e lealtà ai dettami del giuramento prestato. Con il più profondo sentimento di deferenza, sorretti e confortati dalla protezione della Vergine Lauretana, suprema garante del patrimonio di ideali che da sempre ispira il nostro operare, guardiamo con fiducia e serenità al futuro, invocando la Sua intercessione per noi, per le nostre famiglie e per l’Aeronautica Militare».

A Montecitorio una mostra sulla PAN l 28 novembre, nella sede della Camera dei deputati, è stata inaugurata da parte del presidente di quel ramo del Parlamento, Gianfranco Fini, la mostra “50 anni di Frecce Tricolori nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia”, dedicata alle attività della Pattuglia Acrobatica Nazionale in questi ultimi dieci lustri nei cieli di tutto il mondo, mostra che è rimasta aperta al pubblico fino al 4 dicembre. Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, il gen. SA Tiziano Tosi, comandante della Squadra Aerea, in rappresentanza del capo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Giuseppe Bernardis, e il comandante della PAN, ten. col. pil. Marco Lant che, con i componenti della formazione, ha illustrato i pannelli più rappresentativi dell’esposizione.

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Il lungo restauro è il più complesso fatto dal Museo Storico A.M. con risorse interne

Torna in mostra l’idroricognitore Ro.43 Costruito nel 1937, ha partecipato alla battaglia di Punta Stilo. di Gregory Alegi l 17 novembre il Museo Storico dell’Aeronautica Militare ha presentato l’idroricognitore biplano IMAM Ro.43 restaurato dal proprio nucleo tecnico. Si colma così un vuoto espositivo nel percorso cronologico adottato dal Museo, che assegna al secondo padiglione museale il periodo tra le due guerre mondiali nel quale la Regia Aeronautica vide i suoi maggiori successi. Si conferma inoltre il tema idrovolantistico della collezione, che dal Lohner Tl al Grumman HU-16 espone oggi nove macchine di questa categoria. La cerimonia è stata presieduta dal gen. SA Giuseppe Bernardis, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, accompagnato dal sottocapo gen. DA Roberto Corsini e dal c.amm. Paolo Treu in rappresentanza della Marina Militare, accolti dal comandante dell’aeroporto col. Alessandro Gresta. In rappresentanza degli equipaggi che durante la seconda guerra mondiale operarono con il Ro.43 era presente il gen. Giuseppe Scarinci.

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Presenti, inoltre, i volontari della sezione AAA di Bracciano che svolgono servizio quale guide. Questo Ro.43 è oggi l’unico sopravvissuto dei 194 costruiti ed è uno dei “soci fondatori” del Museo, nel quale era stato esposto dall’inaugurazione del 1977. Nel 2000 l’evidente deterioramento impose l’avvio di un restauro che - come ha ricordato il ten. col. Massimo Mondini, direttore del Museo - si è poi prolungato man mano che divenivano evidenti le condizioni reali della macchina. Questo ha fatto sì che un intervento manutentivo si sia trasformato nel più complesso restauro affrontato dal Museo con le proprie risorse interne, alle quali si è aggiunto per alcuni aspetti il supporto di altri enti. Costruito nel 1937 con il numero 775 e consegnato alla Regia Aeronautica con MM.27050, questo Ro.43 ha prestato servizio inizialmente sugli incro-

Alcune delle 18 “guide” dell’AAA di Bracciano che prestano volontario servizio al Museo Storico. Da sinistra: Di Antonio, Narducci, più in basso il presidente della sezione AAA Bracciano, gen Formisano, dietro Arcangeli (figlio del trasvolatore atlantico), Moscatelli, il CSM, com.te Vincenti (seminascosto con la barba), il gen. Scarinci, Faleroni, Giulianelli, il coordinatore delle guide D’Amico, l’ambasciatore Peter Bennet, com.te Gerosa, il modellista del museo D’Orio col braccio al collo, col. Gresta e amm Treu.

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ciatori Giovanni dalle Bande Nere e Fiume. Con questo prese parte il 9 luglio 1940 alla battaglia di Punta Stilo, nella quale fu probabilmente danneggiato perché una settimana dopo fu inviato in ditta per revisione. Rientrato in servizio verso fine anno, trascorse il resto della guerra a Orbetello. Nel 1943 fu destinato all’istituto tecnico “Carlo Grella” di Roma (oggi “Galileo Galilei”), sopravvivendo così al conflitto. Qui fu rintracciato negli anni Sessanta, nell’ambito della raccolta di materiale storico per l’erigendo Museo. Dal Galilei furono recuperati anche il Macchi C.200 e l’Ansaldo AC.2 oggi esposti a Vigna di Valle. Il lavoro di restauro ha consentito di ripristinare i minimi dettagli della fusoliera e del grande galleggiante, con la sostituzione di alcune par ti (tra cui lamiere corrose o posticce applicate negli anni) e la ricostruzione di altre. Entrambi gli abitacoli sono stati riallestiti con strumenti in parte ricostruiti. Nella fase finale del lavoro l’elica e le cofanature sono servite da campione per il restauro del Ro.37bis afghano in corso a Venegono e destinato a giungere a Vigna di Valle nella pr ima metà del 2012. La squadra guidata dal magg. Gennaro Dal Franco ha infine ripristinato la livrea originale ed i codici ORB-23 della Scuola di Osservazione Aerea di Orbetello presso la quale il Ro.43 concluse il suo servizio.

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La “Virtual Flag 2011”

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l 18 novembre, al Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico è terminata l’esercitazione “Virtual Flag 2011”, giunta alla sua terza edizione, che ha avuto lo scopo di addestrare il personale partecipante - costituito da circa 150 militari provenienti da vari reparti dell’AM - alla condotta di una “campagna aerea” complessa. Iniziata il precedente giorno 7, la “Virtual Flag”ha consentito agli elementi che vi hanno preso parte di esercitarsi nella pianificazione, coordinamento e controllo di operazioni aeree complesse in un contesto operativo “virtuale”, realizzato per mezzo di una rete multimediale e di una serie di software di simulazione molto avanzati. Scendendo nel particolare, è da evidenziare che gli obiettivi fissati - sintetizziamo da una nota della Forza Amata - erano quelli di verificare, a livello operativo, la capacità di pianificare e condurre un’operazione di media-scala, con la costituzione di due DOB (Deployable Operational

Base) e un APOD (Airport of Disembarkation) in uno scenario tipico di operazione fuori dai confini nazionali; sviluppare le capacità del personale militare di operare, in modo sinergico ed efficace, all’interno di strutture di Comando e Controllo (JFACC-AOC), secondo le nuove dottrine della NATO; verificare la capacità di rischieramento del Reparto Mobile di Comando e Controllo dell’A.M. e addestrare il personale dell’AOC a operare da strutture mobili; sviluppare la capacità di addestramento in modalità “simulata” CAX (Computer Assisted eXercise) con l’impiego di sistemi informatici di simulazione e delle nuove tecnologie di comunicazione; validare, infine, i contenuti dei programmi dell’Air Operation Training Centre, ovvero del centro di addestramento al comando e controllo delle operazioni aeree istituito lo scorso anno a Poggio Renatico. L’esercitazione si è svolta in due fasi di cinque giorni ciascuna. Nella prima, detta “orientation course”, i partecipanti hanno potuto fa-

miliarizzarsi con la struttura e le procedure operative del JFACC (Joint Force Air Component Command), ovvero la capacità militare che consente di pianificare, coordinare e controllare tutti gli aspetti di una campagna aerea. Nella stessa fase, anche il personale dell’EXCON (EXercise CONtrol), la “regia” dell’esercitazione, ha potuto esercitarsi nell’utilizzo dei software di simulazione, tra i quali il Joint Planning and Execution Coordination Tool (JPECT), un’interfaccia sviluppata dalla NATO per l’addestramento del personale sui sistemi e sulle procedure di Comando e Controllo (C2) delle operazioni militari. Nella seconda fase, invece, ha avuto luogo la parte pratica dell’esercitazione, ambientata in un contesto di tipo CRO (Crisis Response Operation) ed incentrata sulla pianificazione operativa e sull’esecuzione di una campagna aerea diretta, coordinata e controllata da un JFACC-AOC (Air Operation Center) rischierato a ridosso dell’area di operazioni.

Inaugurato l’anno accademico degli Istituti di formazione dell’AM l 18 novembre, a Pozzuoli, si è svolta la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno accademico 2011-2012 degli Istituti di formazione dell’Aeronautica Militare. Nela relazione introduttiva, il comandante delle Scuole dell’AM e della 3ª Regione Aerea, gen. SA di Pasquale Preziosa, ha sottolineato le tre direttrici principali - “il sapere”, il “saper fare” e “il saper essere” - sulle quali si sviluppa il percorso didattico degli allievi, mentre il prof. Umberto Gori, professore emerito dell’Università di Firenze e presidente del Centro universitario di Studi Strategici e Internazionali (CSSI), ha tenuto la prolusione sul tema “Evoluzione della conflittualità: dalle guerre tradizionali alla guerra dell’informazione. Verso una geopolitica virtuale?”. Da parte sua il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, gen. SA Giuseppe Bernardis, dopo aver posto in risalto quelli che sono stati i protagonisti della giornata, e cioè gli allievi, in particolare quelli del corso Orione V (tra cui anche quattro piloti stranieri) che hanno ricevuto il “distintivo di pilota d’aeroplano”, ha sottolineato la professionalità di tutto il personale dell’Aeronautica Militare, evidenziando come etica e motivazione siano alla base dei comportamenti collettivi e ricordando, a cinquant’anni dall’eccidio di Kindu, i 13 aviatori della allora 46ª Aerobrigata che nel lontano 11 novembre 1961 furono barbaramente uccisi. Durante la cerimonia sono stati consegnati i seguenti riconoscimenti: all’aspirante Gianluca Stefani il “premio annuale per l’attitudine militare nelle Accademie”, istituito dall’Ordine Militare d’Italia e destinato agli allievi di tutte le Accademie Militari distintisi nell’attitudine militare al termine del 2° anno di corso; al ten. col. Marcello Morbiducci il “premio Douhet/Mitchell”, per la migliore tesi del Corso Comando presso l’Istituto di Scienze Militari di Firenze; al m.llo di 3ª Classe Roberto Carboni la “Daga d’Onore” come 1° classificato al termine del 2° anno della Scuola Marescialli. Premiata infine anche la squadra nazionale di ginnastica ritmica per l’altissimo valore dei risultati conseguiti ai Campionati del Mondo svoltisi a Montpellier il 24 e 25 settembre scorsi (v. pag. 6 di Aeronautica n. 10/2011).

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Cambi di comando e assunzioni d’incarico nell’AM L’11 novembre, sull’aeroporto militare di Djakovica in Kosovo, il col. pil. Franco Trozzi è subentrato al pari grado Andrea Massucci nel comando della “Task Force Air” (TFA), Il 15 novembre, a Pratica di Mare, il col CSA Marco Lucertini ha assunto il comando del Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale (RMAS) del Centro Sperimentale Volo (CSV) in sostituzione del pari grado Giuseppe Ciniglio Appiani. Il 7 dicembre il gen. SA Pasquale Preziosa ha assunto l’incarico di capo di Gabinetto del ministro della Difesa venendo sostituito dal gen. DA Vitantonio Cormìo, in sede vacante, nel Comando delle Scuole A.M.-3ª Regione Aerea. Il 7 dicembre, a Vigna di Valle, il ten. col. nav. Pierluigi Poletti ha sostituito il ten. col. pil. Massimo Mondini nell’incarico di direttore del Museo Storico dell’Aeronautica Militare.

La “Dubai International Air Chiefs Conference”

Riunione dei comandanti dei reparti del CFC

l 12 novembre il capo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Giuseppe Bernardis, ha partecipato alla quinta edizione della “Dubai International Air Chiefs Conference” (DIAC-11) che è stata ospitata dalla Forza Aerea degli Emirati Arabi Uniti nella capitale di quel paese in concomitanza con il Salone aerospaziale di Dubai. La DIAC - alla quale erano presenti anche i capi di Stato Maggiore delle aeronautiche militari di Australia, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Pakistan, Qatar, Stati Uniti, Svezia e Turchia insieme a oltre trecento delegati provenienti da ogni par te del mondo - è un forum internazionale di alto livello per lo scambio di esperienze in ambito aeronautico. Nel suo intervento il gen. Bernardis ha trattato il tema “Defining the operational requirements for an integrated airbor ne Early War ning and Battle Management capability: the multi-mission solution”.

l 15 e il 16 novembre, presso il 50° Stormo, ha avuto luogo la periodica riunione dei comandanti dei reparti dipendenti dal Comando Forze da Combattimento (CFC). Nel corso dell’evento - che è stato presieduto dal gen. BA Roberto Nordio, comandante del CFC ed al quale hanno partecipato anche i capi ufficio del CFC stesso, i rappresentanti del Comando delle Operazioni Aeree (COA) e quelli dell’Ufficio Centrale Ispezioni Amministrative - sono stati trattati argomenti di comune interesse per i Reparti e relativi alle attività di natura operativa, addestrativa e di gestione del personale. I lavori sono stati conclusi in video conferenza dal gen. SA Tiziano Tosi, comandante della Squadra Aerea, che ha dato indicazioni sulle attività che i Reparti del CFC dovranno svolgere in futuro.

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La “Mauriziana” a militari dei reparti della Squadra Aerea l 25 novembre, sull’aeroporto romano di Centocelle, il comandante della Squadra Aerea (CSA), generale SA Tiziano Tosi, ha consegnato la “Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare” ad un centinaio di militari, tra ufficiali e sottufficiali, provenienti da tutto il territorio nazionale e in forza ai reparti dipendenti dal CSA. L’onorificenza rappresenta l’importante e significativo riconoscimento che la Forza Armata tributa a quanti hanno condotto una carriera esemplare per attaccamento al servizio, spirito di abnegazione e capacità professionali. La cerimonia è stata aperta dall’intervento del gen. Tosi che ha espresso ai decorandi il suo personale compiacimento per quanto da loro realizzato nel corso della loro lunga carriera e per il costante esempio fornito ai colleghi. All’evento, oltre a varie alte autorità dell’AM ed a molti familiari dei decorati, era anche presente il il Consigliere Nazionale dell’Associazione “Nastro Verde”, gen. B. della Guardia di Finanza Mario De Nuntiis, in rappresentanza del Sodalizio custode dei valori sociali e culturali legati all’onorificenza in argomento.

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“Air and Space Power Workshop 2011” l 23 e 24 novembre, all’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche (ISMA) di Firenze, si è svolto l’”Air and Space Power Workshop 2011”. L’evento - informa un comunicato della Forza Armata ha interessato molti ufficiali, provenienti da tutti gli Enti/Reparti dell’AM, per ricreare un momento al di fuori della routine operativa che desse spazio al confronto e al dibattito interno tra i quadri dirigenziali dell’Organizzazione, presenti e futuri, su tematiche di ampio respiro con potenziali ricadute in ambito aeronautico. Il convegno è stato aperto dal capo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Giuseppe Bernardis, che nel suo intervento ha dichiarato che «ci siamo prefissati di creare un momento ad esclusivo appannaggio della Forza Armata che [...] si faccia fautore di costruttivi confronti e propositivi dibattiti su argomentazioni ad ampio spettro. Le diverse ed articolate tematiche che verranno analiticamente approfondite dai vari relatori, mi auguro rappresentino solo il punto di par tenza per un qualificato raffronto tra i diversi gradi di esperienza e di competenza maturati a ciascun livello di comando da ognuno di Voi nel corso della vita aeronautica». Il workshop, si è focalizzato su quattro tematiche, relative alle seguenti macroaree: 1. “Concetto d’ambiente aereo-spaziale”, relatore il gen. BA Paolo Mazzi, che ha avuto lo scopo di analizzare i

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fattori che influenzeranno in futuro lo scenario strategico globale, cercando di definire le conseguenze che avrà sullo strumento militare in generale e su quello aerospaziale in particolare; 2. “Output capacitivo A.M. 2025”, relatore il gen. BA Silvano Frigerio, focalizzato sull’analisi del processo di affinamento strutturale interno alla F.A. iniziato nella primavera del 2010 (Progetto di Razionalizzazione della Pianta Capacitiva 2025) per assicurare una componente aerospaziale bilanciata e sostenibile, rispondente alla sempre maggiore riduzione delle risorse disponibili e all’esigenza di accrescere la rilevanza dell’A.M., sul piano operativo e funzionale; 3. “Cultural Awareness nel Fuori Area”, relatore il gen. BA Claudio Salerno, per un’approfondita riflessione sulle modalità e le specifiche di indottrinamento del personale AM in termini di Competenza Culturale Trasversale (CCT) sia come cultura individuale, sia in vista degli impieghi complessi e articolati relativi alle Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN); 4. “I nuovi orientamenti di policy nel settore manutentivo”, relatore il brig. gen. Arnaldo Giuliani Eletti, per identificare i principi generali e i presupposti da tenere in considerazione per un opportuno, futuro orientamento della policy manutentiva dei Sistemi d’Arma in dotazione alla F.A.

Laureati i marescialli “infermieri” della SMAM

Al CVV il simulatore di volo per aliante

l 2 dicembre, nella sede distaccata di Viterbo dell’Università La Sapienza di Roma, i sette marescialli categoria Sanità, specialità Operatori sanitari specializzati, appartenenti all’11° corso Nash della Scuola Mrescialli AM, hanno discusso la tesi di laurea in Infermieristica conseguendo tutti la votazione di 110 e lode, risultato che conferma la qualità della formazione ricevuta nei tre anni di corso. Dopo la discussione della tesi e la proclamazione, i “neo-dottori” sono rientrati alla Scuola dove, alla presenza dei loro familiari, hanno ricevuto le felicitazioni e i vivi complimenti del comandante dei Corsi, col. Eugenio Rovazzani, che ha poi consegnato un premio al 1° classificato m.llo di 3ª classe Fulvio Parrino. Il conseguimento della laurea da parte dei marescialli dell’11° Corso operatori di sanità segna la conclusione delle attività del corso Nash - che nella scorsa estate aveva visto il conseguimento della laurea in “scienze organizzative e gestionali” da parte dei 55 allievi di quella categoria (v. pag. 9 di Aeronautica n. 7/2011) - in quanto, tra qualche giorno, anche questi “neo-dottori” raggiungeranno i reparti di assegnazione.

l 2 dicembre, presso il Centro di Volo a Vela di Guidonia, ha avuto luogo la cerimonia per l’inaugurazione del nuovo simulatore di volo per aliante “Flight Training Soaring Simulator 2” che è stato sviluppato dalla ditta Ari dell’ing. Andrea Bonaiti in collaborazione con l’Istituto Fiocchi di Lecco. Poiché l’abilitazione all’aliante è stata inserita nel nuovo iter per il conseguimento del brevetto di pilota militare allo scopo di incrementare la continuità nell’attività di volo e di accrescere le capacità di pilotaggio legate alle peculiari caratteristiche di volo degli alianti, non ultima la mancanza di un sistema di propulsione, l’attività di volo a vela - concentrata in due settimane nel periodo estivo - consente agli allievi, in soli dodici voli, di effettuare quello da solista. La brevità di tale addestramento ha, pertanto, resa necessaria l’adozione di un ausilio didattico che permetta agli allievi stessi di familiarizzare con il velivolo e di non interrompere completamente l’attività in caso di condizioni meteorologiche avverse, nonché di fornire un addestramento volto alla risoluzione di eventuali situazioni di emergenza.

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Raduni nell’AM 3° corso motoristi L’8 ottobre, in occasione del 60° anniversario del loro arruolamento, i motoristi del 3° corso provenienti da più parti d’Italia assieme a parenti e amici, si sono radunati al Museo Storico A.M. di Vigna di Valle per abbracciarsi ancora una volta e ricordare i molti colleghi scomparsi.

16° Corso per meteorologisti Nell’ambito del raduno del 21° corso specialisti avvenuto a Caserta il 22 ottobre scorso è avvenuto il “sottoraduno” di alcuni dei meteo appartenenti al 16° corso di tale specialità che eb-

be inizio nell’ottobre 1961. Nella foto i m.lli Pizzuti, Avella, La Montagna, Sclafani e Festa.

Per il 50° anniversario del Corso Zodiaco 2° Dal 22 al 28 ottobre il corso Zodiaco 2° ha festeggiato i cinquant’anni del suo arruolamento che avvenne il 24 ottobre 1961 all’Accademia Aeronautica di Nisida. L’evento è stato celebrato dai numerosi componenti del Corso convenuti a Napoli, in massima parte accompagnati dalle proprie consorti, assistendo dapprima, il 23 a Pozzuoli, alla presentazione, tenuta dall’attuale comandante dell’Accademia gen. BA Umberto Baldi, sulla nuova organizzazione dell’Istituto, completata da una visita alle varie aule e laboratori. Successivamente, i partecipanti hanno presenziato alla Santa Messa al cui termine il gen. SA Leonardo Tricarico, rappresentante dello Zodiaco 2°, accompagnato dal gen. Baldi, ha deposto una corona sul monumento ai Caduti per ricordare “i ragazzi dello Zodiaco” che non sono più fra noi. Il giorno dopo, nella vecchia sede dell’Accademia di Nisida, i partecipanti al cinquantenario, presente il gen. SA Leandro De Vincenti, capo di Stato Maggiore di AJFC di Napoli, hanno voluto rivivere le intense emo-

Protocollo d’intesa tra l’AM e l’AeCI l 7 dicembre, al Palazzo Aeronautica di Roma, ha avuto luogo la firma di un protocollo d’intesa tra l’Aeronautica Militare, rappresentata dal suo capo di Stato Maggiore, gen. SA Giuseppe Bernardis, e l’Aero Club d’Italia rappresentato dal Commissario Straordinario di tale ente, sen. Giuseppe Leoni. L’accordo - reca una nota della Forza Armata - ha lo scopo «di promuovere e sviluppare le attività aeronautiche nel contesto nazionale nonché la diffusione della cultura aeronautica, attraverso l’istruzione e l’allenamento dei piloti militari presso gli Aero Club federati, l’attività di volo degli Aero Club federati sugli aeroporti militari sedi di Reparto A.M., ovvero di altra Forza Armata, aperti a tale tipologia di traffico aereo, e l’attività di familiarizzazione al volo in favore del personale appartenente all’Amministrazione della Difesa e, in particolare, degli allievi dell’Istituto Militare di istruzione secondaria dell’A.M. “Giulio Douhet”».

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zioni provate mezzo secolo prima, al momento della lettura dell’elenco dei vincitori del concorso, replicando, nei limiti del possibile, le varie fasi di quell’avvenimento. I festeggiamenti si sono conclusi con un viaggio turistico-culturale di quattro giorni a Malta.

Personale demaniale dell’Accademia Aeronautica Il 6 dicembre, all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, ha avuto luogo il raduno del personale demaniale che ha prestato servizio presso il massimo Istituto di formazione dell’AM.

Diecimila ore di volo per i Predator dell’AM l 29 novembre, i velivoli a pilotaggio remoto (APR) Predator del 28° Gruppo “Streghe” dell’AM hanno raggiunto il traguardo delle 10.000 ore di volo effettuate in Italia e all’estero nel corso di operazioni aeree svolte fuori area. Iniziata il 18 dicembre 2004 con il primo volo in Italia, l’attività operativa di questi mezzi aerei è stata condotta impiegando il Predator A+ (MQ-1) che ha effettuato circa 9.000 ore di volo e il Predator B (MQ-9) che ne ha totalizzate circa 1.000.

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Il 41° Stormo ricorda il cap. Ammannato ’11 novembre, a Sigonella e in occasione del centenario della nascita, è stata rievocata la figura del cap. pil. MOVM Athos Ammannato al quale è intitolato il 41° Stormo Antisom. Alla cerimonia, che ha visto la celebrazione del rito religioso e la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato ai Caduti del Reparto, erano presenti il gen. DA Giuliano De Carlo, ispettore dell’Aviazione per la Marina, il col. pil. Dario Missaglia, comandante del 41° Stormo e tutto il personale di quel Reparto. Da sottolineare che il gen. SA Oreste Genta, collega nel corso “Leone” del commemorato e decano dei piloti dell’AM con i suoi cento anni recentemente festeggiati, ha inviato una lettera allo Stormo, nella quale ha auspicato che il ricordo dell’eroe “che dopo non poche battaglie, donò alla Patria la Sua giovane vita, contribuisca a consolidare e ad accrescere in tutti i componenti del Reparto quell’etica di comportamento che crea i valori spirituali della nostra Forza Armata la cui efficienza è basata nelle virtù dei suoi uomini”. Ricordiamo che l’Eroe - che con i fratelli Aramis e Porthos, anch’essi piloti militari, costituì il noto trio dei “moschettieri” aeronautici - era il comandante della 235ª Squadriglia Savoia Marchetti inquadrata nel 60° Gruppo del 41° Stormo e cadde nel corso della Campagna d’Africa durante un’azione bellica meritando la massima ricompensa al VM con la seguente motivazione: “Intrepido Comandante di Squadriglia, baldo combattente di tre guerre, quattro volte decorato al Valor Militare, volontario per le più aspre e ardite azioni belliche, aveva portato sempre brillantemente a termine in un’aura di entusiasmo e di fede, tra i rischi più gravi, tutte le missioni affidategli. Sulla via del ritorno da un volo di guerra alturiero, compiuto su velivolo terrestre, scompariva nel mare che la sua ala vittoriosa aveva tante volte sorvolato. Cielo del Mediterraneo e della Marmarica, 11 Giugno 1940- 20 Febbraio 1941”.

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Riunione degli ufficiali addetti alla pubblica informazione l 6 dicembre, al Palazzo Aeronautica in Roma, si è svolta l’annuale riunione di lavoro degli ufficiali addetti stampa presso enti e reparti della Forza Armata per uno scambio di informazioni e di idee su tematiche di attualità e sulle relazioni tra l’AM e gli organi della pubblica informazione. All’evento - aperto dal saluto del capo di Stato Maggiore dell’AM gen. SA Giuseppe Bernardis e coordinati dal capo dell’Ufficio Pubblica informazione dello SMA, col. pil. Achille Cazzaniga - hanno preso parte una sessantina di ufficiali provenienti da altrettanti organismi della Forza Armata. Nel corso della riunione, in particolare, è stata analizzata l’attività svolta durante le operazioni aeree condotte nella “Unified Protector” in Libia e - si legge un un comunicato dell’AM - sono stati discussi «i rapporti tra PI e le predisposizioni attinenti alla riservatezza e alla tutela del segreto militare, i sistemi organizzativi che integrano la comunicazione con l’attività operativa (Info Ops), e le responsabilità dell’Ufficiale PI nei confronti del personale designato ad operare fuori dai confini nazionali».

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4.000 ore di volo per gli AMX in Afghanistan 4.000 ore di volo è il traguardo che il 14 novembre è stato raggiunto dagli AMX del 51° e del 32° stormo che l’AM ha rischierato a turno in Afghanistan dal 7 novembre 2009. Questa significativa cifra - che è stata celebrata con l’apposizione di una apposita scritta su uno di questi cacciabombardieri - rappresenta la sintesi di oltre 1.500 missioni effettuate per sorveglianza, supporto e ricognizioni, quest’ultime svolte su 3.700 siti con oltre 41.000 fotografie riprese dal particolare “pod” di cui i velivoli sono dotati e che consentono di trasmettere le immagini in tempo reale alle forze di superficie.

Il COMUSAFE in visita allo Stato Maggiore AM l 21 e il 22 novembre, il generale Mark A. Welsh III, COMmander United States Air Force in Europe (COMUSAFE), è stato in visita a Roma anche per avere un incontro ufficiale con il capo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Giuseppe Bernardis. Nel corso di tale evento il generale Welsh, a capo di una delegazione del suo Comando, ha avuto dapprima un incontro privato con il gen. Bernardis, ha poi assistito ad un briefing illustrativo dell’attività della Forza Armata e dei suoi futuri programmi ed ha infine visitato le Sale Storiche di Palazzo Aeronautica.

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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA In viaggio verso Marte il rover Curiosity lle 16,02 (ora locale) del 26 novembre, dal poligono di Cape Canaveral e con un vettore Atlas V, la NASA ha lanciato il rover Curiosity (v. anche pag. 12 di Aeronautica n. 8-9/2011) che dovrà proseguire, con tecnologie ben più avanzate, il lavoro di ricerca iniziato nel 2004 dalle sonde Spirit e Opportunity, quest’ultima peraltro straordinariamente ancora attiva pur avendo superato di sette anni il limite di operatività di tre mesi che era stato previsto per esse (v. anche pag. 23 di Aeronautica n. 6/2011).

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Compito di Curiosity - che lavorerà per non meno di un anno marziano, pari a circa due anni terrestri (ma ha

una batteria nucleare al plutonio che teoricamente potrebbe consentirgli di continuare a funzionare per più di un nostro decennio) - sarà quello di investigare sulla passata e presente capacità di Mar te di sostenere la vita, analizzando a tale scopo, oltre all’atmosfera, molti campioni del terreno e di roccia per trovare un qualsiasi segno che in passato ci sia stata un’attività biologica su Marte. Il rover, il cui nome ufficiale è Mars Science Laboratory (MSL) ed alla cui costruzione ha partecipato anche l’azienda italiana Sitael, assomiglia a Spirit e Opportunity, ma, largo tre metri, pesa 900 kg ed è il più grosso mai costruito a tentare di raggiungere il Pianeta rosso. Dotato di sei ruote motorizzate e di un braccio robotizzato estensibile per oltre due metri, il rover, contenente dieci sofisticati strumenti, verrà “depositato” il 6 agosto 2012, dopo otto mesi e mezzo di viaggio e un tragitto di 570 milioni di chilometri, nel Cratere Gale di Marte non con il sistema di “airbag” usato in precedenza per ammortizzare l’impatto dei rover con il suolo, ma mediante una specie di verricello so-

speso in aria grazie ad alcuni razzi. E questo - hanno dichiarato in proposito i tecnici del Jet Propulsione Laboratory che si occupa dell’MSL costato ben 2,5 miliardi di dollari - sarà certamente il momento più delicato di tutta la missione perché se qualcosa andrà storta il rover si schianterebbe al suolo diventando probabilmente inutilizzabile. Il sistema, hanno aggiunto, non è stato mai sperimentato prima, e la NASA conta molto sulla sua riuscita perché aprirebbe la strada ad altre missioni tese a trasportare su Marte oggetti molto pesanti, strumenti e laboratori automatici utili per studiare e approfondire ulteriormente le nostre conoscenze sul Pianeta rosso. È da ricordare in proposito che la missione MSL viene osservata con grande interesse soprattutto dall’Agenzia spaziale europea (ESA), che ha in programma una operazione congiunta con la NASA per i prossimi anni, missione denominata ExoMars (v. pag. 11 di Aeronautica n. 2/2006) che potrebbe essere il primo passo per prelevare e ripor tare sulla Terra rocce marziane.

Concluso l’esperimento Mars-500 l 4 novembre, dopo 520 giorni dal suo inizio avvenuto il 3 giugno 2010, si è concluso, presso l’Istituto per i problemi biomedici di Mosca, l’esperimento Mars-500 (v. pag. 11 di Aeronautica n. 7/2010). Avviato da Russia e Agenzia spaziale europea (ESA), l’esperimento ha avuto lo scopo di simulare un viaggio umano su Marte per verificare il comportamento psico-fisiologico di sei “astronauti” isolati per così tanto tempo in un ambiente ristretto riproducente gli spazi di un’astronave e comprendente anche un modulo per la discesa sul Pianeta rosso, in un’area attrezzata simulante appunto il suolo marziano. All’aper tura dei sigilli con i quali era stato chiuso il modulo base

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del Mars-500 i sei partecipanti - i tre russi Sukhrob Kamolov, Alexey Sitev e Alexandr Smoleevskiy, l’italo-colombiano Diego Urbina, il francese Charles Romain e il cinese Wang Yue - sembravano, per quanto provati, in condizioni soddisfacenti. Saranno ora gli studi subito avviati dagli scienziati addetti all’esperimento a consentire di valutare tanti ed importanti aspetti psichici e fisici degli astronauti durante il lungo viaggio e, in particolare, la loro resistenza al fatto di essere continuamente bersagliati dai raggi cosmici, la loro capacità di svolgere attività varie nella gravità marziana dopo un viaggio di circa otto mesi in assenza di gravità, la possibilità di in-

traprendere un simile viaggio da un punto di vista del calcolo delle scorte di cibo, aria e acqua e, infine, la capacità di convivenza in spazi limitati da parte di gruppi di persone diverse per nazionalità, carattere, costumi, ecc. e praticamente prive di comunicazioni con l’esterno.

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L’ESA utilizzerà quattro vettori Vega ’Agenzia spaziale europea (ESA) ha recentemente firmato un contratto con Arianespace - il consorzio che commercializza i lanci dei vettori europei Ariane e Soyuz ed ai quali si unirà tra breve il piccolo lanciatore europeo Vega - per la realizzazione di quattro di questi ultimi vettori da impiegare per le sue attività. Ricordiamo che il Vega (Vettore Europeo di Generazione Avanzata) ed il cui primo lancio è previsto per il prossimo gennaio, è un razzo che la ELV (European Launch Vehicle), società partecipata tra l’italiana Avio e l’Agenzia spaziale italiana (ASI), ha sviluppato per il trasporto in orbita di piccoli carichi, tra i 300 e i 2.000 kg, in orbite basse o polari, in particolar modo eliosincrone. Il lanciatore è formato da un corpo singolo a quattro stadi, alto circa 30 metri, con un diametro massimo di circa 3 metri e con un peso al decollo di 137 tonnellate.

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Space-X per la missione Dragon a società Space Exploration Technologies (SpaceX) ha recentemente completato le prove, peraltro già approvate dalla Nasa, volte ad assicurare l’incolumità delle persone a bordo in caso di imprevisti, del sistema di aborto missione della navicella Dragon progettata per voli con astronauti a bordo ed il cui prototipo è stato lanciato un anno fa (v. pag. 12 di Aeronautica n. 12/2010). Ricordiamo che la Dragon servirà a trasportare fino a sette astronauti sulla ISS sospendendo così, dopo il pensionamento degli Shuttle, la “dipendenza” degli Stati Uniti dai lanci con la Soyuz russa che costano 62 milioni di dollari ad astronauta a fronte del costo del trasporto con la Dragon che costerebbe invece solo 20 milioni di dollari.

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Scoperta l’origine dei raggi cosmici a sonda AGILE (Astrorilevatore Gamma ad Immagini Leggere) dell’Agenzia Spaziale Italiana (v. anche pag. 12 di Aeronautica n. 5/2008), ha scoperto nella banda Gamma un’emissione in corrispondenza del resto di supernova W44 che può essere attribuita inequivocabilmente a protoni accelerati che si “scontrano” con il gas circostante. Nella circostanza è stato precisato che i dati di AGILE risolvono il problema di identificare in modo chiaro una sorgente di raggi cosmici di alta energia.

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La Phobos-Grunt russa verso una luna di Marte

Nuove prove per il missile PAC-3

’8 novembre la Russia ha lanciato dal cosmodromo di Baikonur con un vettore Zenit la sonda Phobos-Grunt dirigendola, appunto, verso Phobos, una delle più grandi lune di Marte, per esplorarne l’atmosfera e raccoglierne campioni del suolo (e Grunt, in questo contesto, significa suolo) - che saranno riportati sulla Terra dalla capsula sigilillata Living Interplanetary Flight Experiment (LIFE) - per consentire osservazioni dettagliate del Pianeta rosso e dell’ambiente circum-marziano, Fornendo inoltre, è la vivissima speranza degli scienziati del progetto, anche indizi sull’origine dei satelliti di Marte e la loro relazione con il pianeta, così come ulteriori informazioni sul ruolo avuto nella formazione dei pianeti terrestri dagli impatti di asteroidi.

a Lockheed Martin ha reso noto che il suo missile terra-aria PAC-3 (Patriot Advanced Capability-3) ha nuovamente riconosciuto, seguito e intercettato con successo un missile balistico tattico. La prova - che includeva un ingaggio con fuoco alternato (ripple-fire) da parte di un missile PAC-3 CRI (Cost Reduction Initiative) come primo intercetore e un PAC-3 Baseline Missile come secondo intercettore - è avvenuta presso la base White Sand posta nel Nuovo Messico. Ricordiamo che il PAC-3, molto più avanzato del Patriot, è capace di contrastare i moderni missili balistici tattici, quelli Cruise e gli aeromobili ad ala fissa o rotante.

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VARIE La Rivista del Club Alpino Italiano (CAI) ha recentemente pubblicato un articolo sul ritrovamento dei resti di un B-17 scomparso sulle Alpi italo-francesi il 1° novembre 1946. Per il suo particolare interesse, non solo storico, ne abbiamo chiesta l’autorizzazione a riportarne il testo anche sul nostro periodico, autorizzazione che ci è stata cortesemente e prontamente concessa e della quale ringraziamo sentitamente il CAI.

Il B-17 scomparso sul Monte Bianco Una storia di uomini, aerei e ghiacciai Testo di Gianni Boschis - foto AAVV

ra l’estate del ‘75 o ‘76, non ricordo con esattezza, ma la cornice di montagne quella sì: l’emozione che provavo allora, da ragazzo, è rimasta immutata a 50 anni. In vacanza, come ogni anno in Val Veni, convinsi mio padre a salire al Rifugio Elisabetta Soldini, poco a monte del quale si era sparsa notizia che affIorassero i resti di un aereo americano precipitato durante la seconda Guerra Mondiale. Mai avrei potuto immaginare allora che quella gita si sarebbe trasformata, oltre 30 anni dopo, in un’avventura appassionante che r iunisce cittadini e testimoni di diverse nazionalità tesa a commemorare un equipaggio tragicamente scomparso fra le nevi del Monte Bianco.

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Il cerchietto rosso indica il punto dell’impatto del B-17 sulla montagna

Quel giorno, a circa mezz’ora di cammino dal rifugio, la fronte del Ghiacciaio d’Estelette luccicava, una volta tanto, più che per il ghiaccio, per l’enorme quantità di frammenti di alluminio e pezzi di lamiera esposti al sole. Uno spettacolo impressionante reso

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possibile dal rapido ritiro del ghiacciaio che per tanti anni aveva custodito il relitto aereo sotto la propria bianca coperta ed ora, trascinato giù sino alla sua fronte, lo restituiva abbandonandolo sulla morena. Fra i detriti ricordo ancora, sgomento, un braccio umano (del cui ritrovamento avvisammo più tardi il gestore del rifugio) e la mostrina dorata “US’ che tutti i soldati statunitensi portano tuttora sul bavero della camicia d’ordinanza. Ancor oggi mi meraviglio della forza seduttiva che un oggetto come quello, pur cosi minuscolo, può esercitare sulla mente di un adolescente sognatore com’ero io, la fantasia già scatenata da cento libri d’avventura ed esplorazione. La Val Veni era la mia Isola del tesoro, l’aereo americano il relitto di un vascello che, ancor più incredibilmente, era affondato in un mare di ghiaccio, l’Estelette. Per anni ho custodito quella mostrina come un talismano, quasi si trattasse del regalo di un amico misterioso che ora fInalmente ha quasi un volto, O meglio i volti degli otto uomini (chissà chi fra loro) che costituivano l’equipaggio. Dall’estate del ‘72 i Carabinieri ed un reparto dei Marines avevano scandagliato ogni anfratto della zona: non c’era tuttavia da stupirsi se a distanza di qualche anno nuovi resti umani e ritrovamenti di ogni genere avvenissero ancora, ed avvengono tuttora. Non si parlava in quegli anni di surriscaldamento globale, né io avrei immaginato di laurearrni un giorno in geologia, ma tant’è. Oggi posso semplicemente dire che lo studio delle Scienze della

Terra ha aggiunto all’affetto per quella zona la capacità di saper leggere il paesaggio e interpretare le dinamiche della natura, comprese quelle glaciali, che tanta parte hanno in questa vicenda. Quello d’Estelette è il ghiacciaio italiano più occidentale del Massiccio del Monte Bianco: insieme al Glacier des Glaciers (versante france se) cinge l’Aiguille des Glaciers, una piramide rocciosa di 3818 m che, d’estate, si specchia nella gelide acque del Lago del Combal, e che, d’inverno, è meta sci alpinistica tra le più frequentate. Dalla fronte dolcemente adagiata nella conca morenica il Ghiacciaio d’Estelette si raccorda alla parete Sud dell”Aiguille des Glaciers tramite una zona via via più ripida e ricca di crepacci nei cui lembi sono ancor oggi certamente incastrate e sepolte molte parti dell’aereo della cui identità ho preso coscienza soltanto da poco tempo. Si trattava di un B-17, soprannominato ‘For tezza volante’, il più grande bombardiere impiegato nella seconda Guerra Mondiale sino al giugno del 1944, quando entrò in servizio il suo erede, il B-29, destinato a rimanere tragicamente associato al nome di Hiroshima e Nagasaki. È il primo novembre 1946: il B-17 n. di matricola 43-39338 (uno delle migliaia ancora di stanza in Europa alla fine della guerra, appar tenente al 15th TCS (Troop Carrier Squadron) del 61st TCG (Troop Carrier Group) di stanza a Eschbom (Francoforte, Germania), decolla dall’aeroporto di Capodichino a Napoli diretto a Londra.

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VARIE

L’elica affiorata del B-17

È ancora notte quando, sul Tirreno in piena tempesta, l’aereo lascia inspiegabilmente la rotta pianificata per dirigersi su Genova (anziché Marsiglia) in direzione della Valle d’Aosta. Ma anche qui il maltempo non dà tregua all’equipaggio e così, forse per un errore di navigazione o strumentale, sì trova ad una quota troppo bassa rispetto ai rilievi circostanti e impatta a pochi metri dalla vetta dell’Aiguille des Glaciers. Dato l’orario, la stagione e la neve già abbondante, non si ha traccia di alcun testimone diretto dell’evento. Le comunicazioni radio interrotte o impraticabili impediscono alle autorità militari di conoscere i fatti, cosicché le ricerche del velivolo si disperdono inutilmente su un fronte vastissimo, ma distante dal luogo dell’incidente: dal Tirreno alla Corsica, su per la Valle del Rodano sino alla Manica, senza esito. È il luglio 1947 quando, per caso, una pattuglia di chasseurs alpins (gli alpini francesi) di stanza a Bourg Saint Maurice, si imbatte nei primi resti non distanti dalla cresta di confine con l’Italia, lungo il versante occidentale della montagna, sul Glacier des Glaciers. Ne è tuttora commosso testimone Francis Raout, all’epoca soldato di leva ed o ggi lucido novantenne che scrive di quei luoghi, con nostalgia, dal Nord della Francia. Nel mese di agosto i pochi resti umani ritrovati vengono solennemente raccolti in una bara avvolta da una bandiera stelle-e-

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strisce che, omaggiata del picchetto d’onore delle più alte autorità militari francesi e americane, prende la via di casa. Oggi sappiamo che questi resti (di chi esattamente è impossibile stabilire) giacciono sotto una stele di marmo bianco nei verdi prati del cimitero monumentale di Arlington, vicino a Washington. Passano gli anni: la neve ed il ghiaccio intanto hanno avvolto tutto nel bianco mantello della montagna; il silenzio fa sua la vicenda. Almeno sino al 1972 quando la guida alpina Edoardo Pennard, gestore del Rifugio Elisabetta per 38 anni, scopre i primi resti mai rinvenuti sul versante italiano. Cosa poteva essere accaduto dunque? La risposta stava ancora sulla montagna: scalando la cresta Sud Ovest per una via poco frequentata, Pennard non crede ai suoi occhi quando, improvvisamente, a poche decine di metri dalla vetta, si imbatte in un’elica contorta, ma ancora saldamente incastrata nella parete rocciosa. L’aereo doveva aver colpito la cresta della montagna cosi da precipitare, disintegrandosi, sui due versanti: ciò che spiega la dispersione dei detriti aerei su ben due ghiacciai ad una distanza cresciuta nel tempo a causa del movimento delle lingue glaciali. Grazie all’intraprendente sforzo documentale di un gruppo di appassionati francesi, italiani, è iniziata una ricerca volta non solo a ricostruire le circostanze dell’incidente, ma anche la storia dell’aereo e del suo equipaggio. Qualche tempo dopo, la signora Anne Lofton Cobb si vede improvvisamente recapitare una lettera contenente i documenti di suo papà, il Maggiore Lawrence L. C., terzo ufficiale di bordo e pilota: il ritrovamento, opera di escursionisti italiani, è l’inizio della ricostruzione di un puzzle storico ed umano ancora in corso. Altri importanti tasselli si sono aggiunti in questi anni: il primo rapporto militare sull’incidente, la lista del personale di bordo, la documentazione della cerimonia funebre alla caserma alpina di Bourg S. Maurice nel 1947, il resoconto di testimoni talvolta casuali della vicenda, effetti personali (come un giubbotto di salvataggio o la piastrina di riconoscimento del Comandante dell’aereo, il Colonnello

Hudson Hutton Upham) essenziali per far luce sulla vicenda, Toccanti gli sviluppi sul fronte umano registrati negli ultimi mesi: grazie all’ingegnere aeronautico Pierluigi Duranti e alla gior nalista americana Susan Harold è stato possibile risalire a 6 delle 8 famiglie dell’equipaggio, restituendo loro per la prima volta il resoconto dell’incidente e ricevendo in cambio toccanti e-mail e foto dei loro cari nel corso della guerra. Nell’estate 2010 i volontari impegnati nelle ricerche ed i familiari delle vittime hanno costituito un Comitato internazionale per la commemorazione dell’equipaggio del B-17. Presidente la signora Anne Lofton Cobb, il Comitato ha organizzato una cerimonia commemorativa dell’equipaggio attraverso la posa di una targa a ricordo dell’equipaggio sia al Rifugio Elisabetta Soldini che al rifugio francese ‘Des Mottets’, rispettivamente il 3 e 4 settembre: ciò a testimonianza del fatto che i resti dell’aereo sono ancora dispersi sui due versanti dell’Aiguille des Glaciers. Il rifugio italiano e quello francese sono stati così idealmente uniti da un itinerario della memoria da dedicare non solo all’equipaggio americano, ma a tutti i soldati francesi ed italiani che combatterono proprio in questa zona nel corso della seconda Guerra Mondiale. È auspicabile che tale itinerario venga suggellato in un prossimo futuro dalla posa dell’elica dell’aereo recentemente recuperata dalla montagna, simbolo autentico e prezioso della vicenda storica ed umana.

Un momento della cerimonia commemorativa

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Il 10 febbraio 2012 il Comune di Valfabbrica (Perugia) intitolerà una piazza della città al cap. pil. Medaglia d’argento al valor aeronautico Giovanni Tempioni, deceduto in quella zona quando, a bordo di un TF-104 in grave avaria, rimaneva al suo posto di pilotaggio per consentire al collega allievo istruttore di eiettarsi in tutta sicurezza, rinunciando così alla propria salvezza. Riservandoci di dare in seguito il dovuto spazio alla cronaca della cerimonia, pubblichiamo il ricordo del Caduto nello scritto di chi fu il sopravvissuto di quel lontano, doloroso incidente di volo.

Un ricordo di Gianni Tempioni di Marcello Caltabiano uella fredda mattina, come tante altre di un freddo inverno del 1969, si presentava sopra Grosseto con uno strato di nubi non molto spesso. Un’occhiata alla vetrata della sala operativa del 20° Gruppo per conoscere il tipo di missione da compiere ed eccoci seduti in tre per un briefing al frequentatore, un pilota esperto con parecchie ore di volo sull’F-84F, con Gianni Tempioni e con me che, in addestramento istruzionale, dovevo svolgere tutta la missione di “chase” dal posto posteriore del TF-104. Gianni era il mio istruttore: un bolognese amante delle barzellette e delle battute quali solo gli emiliani sanno fare anche nei momenti più tirati; ci univa una vecchia amicizia sorta sin dai tempi del 101° Gruppo a Rimini. Nel briefing pre-volo Gianni si limita all’essenziale “perché, tanto, voi due se la faccio lunga, vi addormentate”. Si va all’aereo portandosi in spalla il paracadute: allora non avevamo ancora i Martin Baker, ma i seggiolini C2. Ultimi suggerimenti a me, mentre andiamo al nostro velivolo, con qualche trucco per facilitare il mio compito, giacché dovevo imparare a compiere tutto il volo come se lui non fosse stato lì davanti a me ed io fossi stato già l’istruttore. Messa in moto, cinque dita, rullaggio e decollo dietro all’altro TF lasciandoci una decina di metri di margine, per avere un po’ di spazio nel caso in cui il velivolo da seguire invadesse la nostra mezza corsia. Mezza, perché un pilota alle sue prime missioni sul 104 decollava dalla linea di centro pista per consentirgli un margine di possibile deviazione dalla linea centrale. Carrello su, flaps su, via dal postbru-

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ciatore ed iniziamo a salire verso il lago Trasimeno, che sarà la nostra zona di lavoro, con livellamento a 20.000 piedi per poter dare inizio alle manovre previste. Collegamento radio con il radar Quercia affinché segua la nostra missione e, magari, ci avvisi se qualche velivolo inavvertitamente invade la nostra zona di lavoro; o se noi, sempre inavvertitamente, avessimo invaso quella di qualche altra missione.

Uso degli aerofreni; dei flaps su takeoff; avvicinamento allo stallo con la cloche che vibrando dà il previsto avvertimento, lettura dell’AOA (angolo d’attacco) e rimessa; stallo con l’entrata del kicker questa volta, ed ancora rimessa in linea di volo; poi, virate strette in linea di volo e un bel po’ di virate sfogate. Dopo circa una mezzora e più di manovre, ci troviamo intorno ai 10.000 piedi e dobbiamo salire per presentarci a Grosseto Avvicinamento a 27.000 piedi. Comunico quindi di dare motore e salire alla quota prevista. Sennonché ci accorgiamo che il livellamento è stato effettuato a 17.000 piedi, evidentemente per un errore di lettura dell’altimetro da parte del pilota in transizione. Gianni: “Vedi te che il nostro amico ha sbagliato lettura dell’altimetro; adesso ci divertiamo!”.

“A che quota siamo?” chiedo. “270” è la risposta. “Leggi bene l’altimetro”. “Orca!” e si vede lo sbuffo del fumo nero che indica che sta dando motore. Avanzo la manetta anch’io, ma si sente un colpo sordo ed ho l’impressione di una forte imbardata a destra, entrando immediatamente in visione nera. “Lanciati, Marcello, lanciati!” sono le ultime parole di Gianni. Pressato da una montagna di “g” positivi, continuo ad avere la visione nera e non riesco a coordinare il movimento delle braccia per raggiungere la maniglia di eiezione. Abbasso la testa ed eccola lì la maniglia, entro un ristretto campo visivo, e le mie mani le sono vicine. Poi mi risveglio e percepisco un suono leggero: il fruscio del paracadute. Guardo in giù: sono molto prossimo al suolo e vedo un fiume ed un albero sotto di me, ma non ho certo il tempo di cercare di evitare entrambi, tanto ormai sono basso. C’è una cinquecento bianca che corre su una stradina e dentro ci sono due brave persone che mi raccoglieranno dopo una più che rovinosa caduta sull’albero, per fortuna attutita dal “survival kit” che non ho fatto in tempo a sganciare e che si è incaricato di spezzare parecchi rami. Chiedo dov’è l’altro paracadute e mi rispondono che ne hanno visto solo uno: quello mio. Ancora intontito, non riesco a ricordare chi fosse in volo con me e comprendo che non è riuscito a salvarsi: la mente fa strane beffe quando rimane forzatamente inattiva per un periodo che, considerato il tempo di discesa con il paracadute da 17.000 piedi, è stato intorno a parecchi minuti, nonostante il freddo pungente.

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Mi trasportano dal medico condotto del paese di Valfabbrica e, dopo un po’ avverto un forte dolore alle costole; poi, arriva un’ambulanza che mi porta all’Ospedale di Perugia. Mi infilano dentro un letto, che mi dicono essere stato occupato da un frate poche ore prima ed una suorina s’incarica di offrirmi da bere una spremuta d’arancia. In quel momento le sono immensamente grato e lo sarò per tutti i miei dieci giorni di degenza ed anche ora lo sono, per avermi dimostrato cosa significa la carità cristiana e curare il prossimo senza chiedere nulla in cambio. Mentre mi portano alla sala raggi per accertamenti realizzo che con me su quell’aereo c’era Gianni; piango tra me e me come non ho mai pianto in vita mia, né piangerò in futuro. L’inchiesta su quanto era accaduto ha determinato che la tip sinistra si era improvvisamente sganciata da sola ed era andata a colpire il piano di coda; da quel momento il TF aveva iniziato a precipitare fuori da ogni possibilità di controllo. Ho perso uno dei miei più cari amici; compagno di tanti altri voli felici e di scherzi fatti al Gruppo dei quali era un instancabile promotore.

Forse il più bello scherzo, sempre di sua iniziativa, è stato quello di versare un po’ di olio sotto il motore della nuovissima auto appena acquistata da Giovannino e della quale, al Circolo Ufficiali di Rimini, tutto orgoglioso ci stava illustrando le prestazioni e la goduria di poterla guidare. Gianni a un certo punto entra e si unisce a noi che ascoltavamo interessati, ma non senza un po’ d’invidia e, con fare sornione, chiede di chi sia quell’auto nuova fiammante e se il suo proprietario si era accorto che c’era una perdita d’olio sotto il motore di quel nuovo gioiello. Usciamo tutti dal Circolo ed ovviamente, nessuno di noi dà una mano a Giovannino quando mette in moto il proprio amore nuovo fiammante e, contorcendosi tutto in avanti a sportello spalancato, con la mano destra preme sull’acceleratore e con tutti e due gli occhi ben aperti cerca disperatamente, ma inutilmente, di vedere da dove mai il motore stesse perdendo olio. Stavamo divertendoci da matti, pregustando la bevuta che Giovannino, dopo averci coper ti di parolacce ed epiteti irriferibili da buon toscanaccio qual era, ci avrebbe offerto; felice per lo scampato pericolo

di dover ammettere che aveva comperato una specie di gabinetto su quattro ruote. Eravamo stati diversi anni noi due alla 243ª Squadriglia del 101°, poi io ero stato trasferito per due anni in Accademia e, quando sono arrivato al 20°, Gianni è stato il primo a corrermi incontro esclamando: “Che bello, Marcello, tornare a volare assieme a te!”. Assieme a me ha compiuto il Suo ultimo volo, ed io gli devo la vita. Trascrivo la motivazione della Sua medaglia d’argento al Valor Aeronautico: “Pilota Istruttore di provata capacità, nel corso di un volo di addestramento, resosi conto dell’impossibilità di mantenere il controllo del velivolo, che precipitava per grave avaria tecnica, ordinava all’Allievo Istruttore di lanciarsi con il paracadute e rimaneva consapevolmente al proprio posto per garantire la sicurezza del lancio, che in effetti si concludeva positivamente. Tale generoso comportamento pregiudicava irrimediabilmente le sue possibilità di salvezza. Lucido esempio di ferma dedizione al dovere fino al sacrificio e di profonda partecipazione al codice morale degli Istruttori di volo.”

Cinquantacinque anni fa il Mach 1,15 di Franchini l 4 dicembre di 55 anni fa, per la prima volta nella storia dell’aviazione Italiana, un velivolo progettato e costruito interamente nel nostro Paese, l’Aerfer Sagittario II, pilotato dal ten. col. Giovanni Franchini del Reparto Sperimentale Volo dell’AM, superava il fatidico “Muro del Suono”. Già il giorno prima Franchini aveva tentato l’impresa che, seppur riuscita, non era stata omologata in quanto compiuta troppo al largo sul mare impedendo così ai commissari a terra di udire i relativi bang sonici. Il tentativo fu ripetuto il giorno dopo ed il Sagittario II superò ufficialmente la velocità del suono raggiungendo Mach 1,15 a 8.000 metri. A terra, dopo l’impresa, si constatò che la vernice delle coccarde sul dorso alare era stata abrasa dall’onda d’urto. P.L.B.

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Commemorazione dei Caduti nelle missioni di pace l 12 novembre, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli al Campidoglio - presente il ministro della Difesa Ignazio La Russa che in precedenza e per l’occasione aveva deposto una corona all’Altare della Patria - è stato celebrato un rito in suffragio di tutti i “Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. Nella ricorrenza del giorno dedicato al loro ricordo, inoltre, è seguita una cerimonia commemorativa presso la Stele di Belvedere Caffarelli con la deposizione di una corona d’alloro al monumento eretto in loro onore.

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Un atterraggio… elettrizzante di Carlo Alberto Zorzoli

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l campo di volo di Vigevano, con la sua bella pista in erba orientata 25/07 e lunga 600 metri, ha chiuso i battenti. Dissapori con la proprietà del terreno hanno provocato lo sfratto di tutti gli utenti, l’abbattimento degli hangar e la inagibilità della pista. Tutti gli aeroplani sono stati portati su altri campi più ospitali. L’ultimo da trasferire era il velivolo di un mio amico, un MCR-01 ULC con marche I-8366, che sarebbe stato ospitato su un campo privato distante solo 12 chilometri da Vigevano. Il 23 luglio 2011 siamo andati al campo per vedere in quali condizioni fosse la pista. L’erba era stata falciata, ma tutto il campo era ingombro di grosse balle di fieno alte due metri. Però spingendo forte, in due, era possibile spostarle facendole ruotare di lato. In questo modo siamo riusciti a creare uno spazio libero lungo circa 300 metri, sufficiente per decollare, a patto di tenere bene la direzione tra le balle di fieno. Alle16,20 ho decollato e mi sono diretto per 250° verso Castel d’Agogna, la nuova destinazione del velivolo, che ho raggiunto in cinque minuti.

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Ho fatto un passaggio basso sulla pista per annunciare il mio arrivo, e infatti ho visto che il proprietario era vicino all’hangar. Mi sono portato poi sottovento osservando le caratteristiche del sito (era la prima volta che lo vedevo). La pista è lunga almeno 6 o 700 metri, in erba ben rasata, ma inizia dopo un filare di alberi alti circa 10 metri.

volto da una fortissima scarica elettrica e da un rumore simile ad un tuono. Il motore si è fermato di colpo, ma ormai ero sulla pista e ho potuto atterrare regolarmente. Dietro di me, tra gli alberi ho avvertito altre due forti scariche, poi il silenzio. L’elica aveva perso una pala, l’ogiva era stata tagliata di netto e la cappot-

Bravo furbo! Virando in finale ho visto che gli alberi sulla destra erano molto più bassi degli altri, e ho deciso, con mossa furba, di spostare la planata sulla destra per entrare in pista angolato, ma con una entrata meno penalizzata dalla vegetazione. Nel momento in cui stavo per passare la soglia della pista sono stato av-

tatura del motore presentava grandi bruciature da scarica elettrica. Io ero incolume, e mi sono avviato a piedi verso l’hangar, da dove il proprietario del campo era partito con la jeep per venirmi incontro. “Non ha visto i fili! E l’ENEL che ha rifiutato di segnalarli! Ma lo sa che sono 15.000 volt?”

31° mostra aerofilatelica a Orbetello l 13 novembre, a Orbetello - in occasione delle celebrazioni per l’85° anniversario della vittoria di Mario de Bernardi alla Coppa Schneider del 1926 - è stata inaugurata la 31ª Mostra aerofilatelica organizzata da quel comune con il Circolo filatelico “Crociere atlantiche B. Andreuccetti”, l’Associazione Trasvolatori Atlantici e l’Associazione Pionieri dell’Aeronautica. Presente alla mostra, tra gli altri, il comandante Fiorenza de Bernardi, figlia del vincitore della Coppa sopracitata, e presidente dell’Associazione Donne dell’Aria. Per l’occasione le Poste Italiane hanno predisposto un apposito annullo postale.

I XXXI MOSTRA AEROFILATELICA

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Il Raduno dei Pionieri dell’Aeronautica l’Aeronautica, e due da parte della contessa Maria Fede Caproni. Nella seconda parte della mattinata, dopo l’indirizzo di saluto del generale Preziosa, presso il Circolo ufficiali, è avvenuta la presentazione della mostra di aeropittura dell’artista Marcella Mencherini che, per l’occasione, ha donato all’Istituto un suo dipinto inerente il tema della mostra “Firenze e il volo” ed uno a ricordo della MOVM Italo Piccagli, ufficiale AM, trucidato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

l 26 novembre, all’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche (ISMI) di Firenze, si è svolto il raduno annuale dell’Associazione Pionieri dell’Aeronautica. La giornata è iniziata, dopo il saluto del comandante dell’Istituto gen. DA Pietro Valente, con l’intervento del presidente del Sodalizio, gen. SA Giovanni Sciandra, che ha aperto la conferenza programmata sul “Potere Aereo” con le argomentazioni relative all’ing. Giuseppe Collina, precursore di tale materia, vissuto negli anni del nostro Risorgimento. Ha poi proseguito il brig. gen. Basilio Di Martino con la testimonianza dei rapporti intercorsi tra l’industriale Gianni Caproni e il teorico e studioso della materia Giulio Douhet.

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Una visita pomeridiana al “Corridoio Vasariano” degli Uffizi, appositamente organizzata, è stato l’intervallo molto apprezzato dai partecipanti, in attesa della cerimonia serale per la consegna dei diplomi ai nuovi Pionieri. Hanno ricevuto tale riconoscimento i soci: gen. SA Antonino Altorio, ten. col. Silvio Carlo Baroli, com.te Bruno Bulgarelli, gen. isp. capo Manlio Carboni, com.te Eugenio De Bellis, gen. BA Maurizio de Rinaldis, dott. Giorgio Di Antonio, gen. BA. Massimo Montanari, gen. isp. capo Piero Moja, gen. SA Pasquale Preziosa, gen. isp. capo. Antonio Tricarico, gen. DA Pietro Valente e lo storico rag. Achille Vigna. La cena sociale ha concluso la giornata altamente significativa per le attività che si sono svolte con grande partecipazione. P.L.B.

Il generale Vincenzo Camporini ha poi concluso la serie di interventi trattando le future prospettive inerenti il potere aereo. L’evento, presieduto dal gen. SA Pasquale Preziosa, comandante delle Scuole AM/3ª Regione Aerea, ha visto la partecipazione di numerosi pionieri, invitati ed ospiti unitamente a tutti gli allievi dei vari corsi della Scuola Militare “Giulio Douhet”. A sei dei più meritevoli di questi giovani sono poi state consegnate altrettante borse di studio: due offerte dalla Presidenza nazionale dell’Associazione Arma Aeronautica, due dalla famiglia Bernardini in memoria del gen. SA Umberto Bernardini, già presidente dell’Associazione Pionieri del-

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L’Assemblea dell’ATA l 19 novembre, a Roma, si è riunita l’Assemblea ordinaria della Associazione Trasvolatori Atlantici (ATA) per fare il punto sulle attività svolte dal Sodalizio nel 2011 e per il rinnovo delle cariche sociali. Alla presenza di numerosi soci e simpatizzanti ha aperto la riunione il presidente Renato Valle con una esaustiva e applaudita relazione nel corso della quale ha ricordato l’alto valore dell’opera svolta sin dal 1972 a favore del riquadro del cimitero di Orbetello nel quale riposano le salme di Italo Balbo e di tanti atlantici che hanno scelto di essere sepolti nella cittadina dalla quale decollarono le trasvolate atlantiche di massa. Il presidente ha quindi evidenziato le donazioni di importanti cimeli e originali documenti all’Ufficio Storico e al Museo Aeronautico di Vigna di Valle effettuate da familiari di illustri trasvolatori, ricordando inoltre che le donazioni figurano nel sito ufficiale dell’Arma Aeronautica.

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Al proposito è intervenuto il vice presidente Paolo Balbo sottolineando l’importanza e l’ampiezza della recente donazione dell’archivio del gen. SA Alberto Briganti. Su invito del presidente, il consigliere Bruno Delisi ha informato su tre progetti allo studio dell’ATA: la riedizione del libro “Cieli e Mari” di Ranieri Cupini, il migliore studio sulle trasvolate italiane, ormai introvabile; la proposta all’Aeronautica Militare di inserire nel Museo di Vigna di Valle una mostra permanente sui Servizi Aerei Speciali (SAS), grande unità alle dipendenze di Superaereo, la cui gloriosa storia merita, da parte dell’Arma e dell’opinione pubblica, un adeguato riconoscimento; la preparazione e l’immissione in rete di un efficace sito come organo informativo del Sodalizio. Al termine degli interventi hanno avuto luogo le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, del cui risultato verrà data successiva notizia. R.V.

Consegnati i premi ONFA l 1° dicembre, a Roma, nella Sala degli Eroi di Palazzo Aeronautica ed alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, gen. SA Giuseppe Bernardis, si è svolta l’annuale cerimonia di consegna dei premi assegnati dall’Opera nazionale dei figli degli aviatori (ONFA) agli assistiti che si sono particolarmente distinti negli studi. A livello nazionale sono stati conferiti 20 premi: otto di questi sono stati consegnati ad altrettanti premiandi residenti nel Lazio, mentre i rimanenti 12 riceveranno il rispettivo premio presso i Comandi periferici. Tra gli otto premiati di Roma vi sono quattro laureati, tre diplomati alla Scuola media superiore e un diplomato alla Scuola media inferiore. Nel suo intervento il presidente dell’ONFA, gen. SA (r) Piergiorgio Crucioli, ha illustrato i risultati del processo di riordino dell’Opera, culminato con il nuovo Statuto, sottolineando in particolare il fatto che l’ONFA, dal 1999 ad oggi, ha erogato 534 premi, patrocinando, nel solo 2011, 284 assistiti ed erogando sussidi integrativi a 138 famiglie. Il gen. Bernardis, da parte sua, ha ringraziato l’ONFA per il lavoro svolto, definendola «una parte significativa della famiglia rappresentata dall’Aeronautica Militare». All’evento, oltre ai premiandi accompagnati dai loro familiari, hanno partecipato numerose autorità militari e i rappresentanti degli Enti benefattori dell’Opera. Dal 1930, l’ONFA, con il supporto dell’Aeronautica Militare e attraverso i contributi volontari del personale, sia in servizio sia in quiescenza, e dei benefattori, assiste per tutto il periodo formativo, dall’asilo fino all’università, i figli del personale deceduto per qualsiasi causa.

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Nuovo presidente del Comitato militare NATO l generale danese Knud Bartels ha assunto la presidenza del Comitato militare della NATO subentrando all’amm. Giampaolo Di Paola il quale ha lasciato in anticipo tale incarico in quanto nominato ministro della Difesa nel governo Monti (v. pag. 5 di Aeronautica n. 11/2011). Il gen. Bartels, designato a tale alta carica nel settembre scorso, avrebbe dovuto insediarsi alla presidenza del citato Comitato nel prossimo giugno.

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Il gen. Camporini vice presidente dell’IAI l generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato Maggiore dell’AM e poi della Difesa, è stato eletto vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) con delega per i rapporti esterni con istituzioni e imprese. In questo incarico - oltre a continuare a contribuire alle attività relative al programma “Sicurezza e difesa” - il generale affiancherà il presidente Stefano Silvestri nella promozione dei rapporti con i patrocinatori, i finanziatori, gli altri centri di ricerca e le istituzioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero.

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Presentato l’ultimo libro di Bertolaso

l 26 novembre è stato presentato alla Casa dell’Aviatore Il mio giro del mondo, il libro nel quale il generale Giorgio Bertolaso racconta il giro del mondo effettuato nel luglio-agosto 1992 con l’amico Umberto Bernardini e il Piper PA-28 I-NGPR. A due anni dalla scomparsa dell’autore, l’affollata serata si è trasformata in una commemorazione che - grazie alla partecipazione di tanti colleghi, amici e familiari - ha ripercorso a ritroso la lunga vita aeronautica di Bertolaso. Al benvenuto di Mar ia Cucchi, la compagna di vita e di tanti voli che ha raccolto i ricordi alla base del libro, è seguito quello del col. Michele Morelli, comandante di quel 4° Stormo al quale Bertolaso fu sempre legatissimo. «Non si può ricordare Bertolaso senza parlare di Quarto, così come non si può parlare di Quarto senza ri-

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cordare Bertolaso», ha detto più volte il moderatore Gregory Alegi nel cucire i diversi interventi nel segno della sincerità e spontaneità caratteristici di Bertolaso. Poi, in stretta successione, Sergio Bedeschi, pilota e scrittore, che ha ricordato l’emozionante incontro con il grande aviatore, ormai nei suoi ultimi anni, nell’ambiente di Anzio e Nettuno nel quale viveva. Il ten. Carla Angelucci, oggi istruttore presso il 70° Stormo, ha raccontato un legame nato quando Bertolaso le appuntò l’aquila da pilota a Lecce e proseguito attraverso tanti voli insieme. Il giornalista Uccio Catalanotto è ritornato al meraviglioso 1963 che segnò l’entrata in linea del Lockheed F-104G in Italia e vide proprio Bertolaso - allora comandante del Quarto - portare il primo aereo da Torino a Grosseto. Un caccia in grado di suscitare passioni travolgenti e durature, culminate nel desiderio di un ultimo volo sul biposto TF-104G. «Al quale ho dovuto dire di no a malincuore», ha ricordato Sandro Ferracuti, allora capo di Stato Maggiore, legato a Bertolaso dall’appartenenza al corso Turbine ad una generazione di distanza e poi suo navigatore in gare e rally fino in Africa. Fu in questo periodo che il Piper - inizialmente battezzato “Calabrone”, poi divenuto “Bebé” per il giro del mondo in omaggio al duo Bernardini-Bertolaso ed alla loro ragguardevole età di 145 anni in due acquisì il nome di “Turbine”. Al giro del mondo Bertolaso avrebbe voluto partecipare con il figlio Antonio, che ha ricordato con commozione di aver dovuto a malincuore rinunciare perché in quel momento comandante del

18° Gruppo a Trapani-Birgi. Alla sfida ragguardevole per le dimensioni e la potenza del “Bebé” par tecipò così Bernardini, la cui presenza e spirito aleggiavano durante l’incontro così come nel libro. Alla gioventù di Bertolaso è tornato Alfonso Guida, suo compagno in Accademia, divertendosi a immaginare cosa avrebbe potuto diventare se non fosse approdato al volo: «Forse direttore del Catasto?». Un’ipotesi spiritosa subito travolta dal possente “Gheregheghez!” lanciato dallo stesso Guida e raccolto ad una voce dall’uditorio. Il presidente dell’ONFA, gen. Giorgio Crucioli, ha preso quindi la parola per ringraziare di aver voluto destinare proprio all’ONFA i proventi della vendita di questo volume così come di quello precedente, recentemente ristampato. Un contributo importante: basti pensare che la serata ha raccolto ben 960 euro e che all’ONFA andranno anche i proventi della vendita presso la libreria aeronautica IBN di via dei Marsi 57, Roma (tel. 06-4452275). Una degna conclusione per un pomeriggio all’insegna di quello spirito aviatorio del quale Giorgio Bertolaso fu interprete insuperato.

L’incontro dei soci dell’Aermacchi Pilot Club l 6 dicembre, alla Casa dell’Aviatore in Roma, ha avuto luogo l’incontro degli iscritti all’Aermacchi Pilot Club, il sodalizio che riunisce quanti hanno l’abilitazione al pilotaggio di uno dei velivoli prodotti dall’azienda varesina. L’evento ha visto il saluto del presidente del Club, gen. SA Giulio Mainini, seguìto dagli interventi del prof. Gregory Alegi sul tema “Macchi: dall’idrocaccia all’idrocorsa”, dell’ing. Massimo Lucchesini, direttore generale operazioni di Alenia Aermacchi, sul tema “Una vita sempre all’avanguardia tecnologica” e dell’Ing. Carmelo Cosentino, vice presidente di Alenia Aermacchi, sul tema: “Gli MB.339 e la pattuglia acrobatica Al Fursan”.

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Le novità sullo “scudo spaziale” in Europa

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a qualche tempo la questione dello “scudo spaziale” statunitense in Europa, particolarmente avversato dai russi (v. anche pag. 15 di Aeronautica n. 1/2010 e articoli precedenti ivi richiamati), sembrava non aver più interessato i mezzi della pubblica informazione mondiale che, in assenza di nuove “prese di posizione” sulla questione dall’una o dall’altra parte, non hanno avuto materia per ulteriori notizie sull’argomento. Ma il 23 novembre Mosca si è fatta nuovamente viva con una dura dichiarazione del presidente Dmitrij Medvedev il quale, attraverso un videomessaggio a tutte le tivù nazionali, ha annunciato l’intenzione della Russia di dotarsi di speciali missili strategici per aggirare lo scudo spaziale che gli Stati Uniti stanno realizzando in Europa per difenderla da eventuali lanci a scopo aggressivo da parte dell’Iran o da altri paesi, scudo che la Russia ritiene inaccettabile. «Su mio incarico - ha detto Medvedev - il ministero della Difesa porrà in esercizio una stazione di controllo radar a Kaliningrad per un’allarme operativo in caso di attacco missilistico. Nell’ambito del Sistema di difesa aereo-spaziale sarà potenziata la copertura delle nostre Forze strategiche nucleari. I missili strategici che entreranno in servizio presso le Forze missilistiche e la Marina Militare saranno dotati di dispositivi antimissilistici. Alle Forze Armate ho dato incarico di mettere a punto i piani necessari per neutralizzare i sistemi dello scudo spaziale in Europa. Questi piani dovranno essere adeguati, efficaci e poco costosi». «Se queste misure non saranno sufficienti - ha precisato la Federazione Russa dispiegherà sistemi offensivi moderni, in modo da garantire la distruzione delle installazioni europee della difesa antimissile degli Stati Uniti» affermando poi che «le basi per il dispiegamento di missili

Iskander sono già state scelte: una nella regione di Kaliningrad, tra Polonia e Germania, l’altra a Krasnodar per rispondere a eventuali attacchi in arrivo dalla Turchia». (E, a questo proposito, Aeronautica ricorda come i missili Iskander, dotati di testate nucleari o convenzionali fino a 480 kg, abbiano una gittata di 280 km e quindi siano in grado di colpire le postazioni dello “scudo” in corso di attivazione in Polonia e quelle previste in Romania). Una località, quella di Kaliningrad, dove Medvedev, il successivo 29 novembre, ha inaugurato la stazione radar da lui ricordata nel suo intervento alle TV, stazione in grado di controllare lo spazio aereo occidentale con un raggio di 6.000 km. E ribadendo fermamente anche in questa occasione che la Russia è pronta a rispondere allo scudo anti-missili statunitense in Europa, ma è tuttavia sempre disponibile ad un dialogo con Washington e la NATO. È da notare che la “minaccia” di Mosca è arrivata dopo la decisione, presa il 22 novembre dagli Stati Uniti, di non comunicare più ai russi le informazioni previste dal trattato sulle armi convenzionali - trattato dal quale Mosca è peraltro uscita unilateralmente nel 2007 - e dall’attuale “fermo” all’approvazione del nuovo accordo START sulla riduzione delle armamenti strategici delle due potenze, accordo la cui firma da parte della Russia continua ad essere subordinata proprio ad un’intesa sullo “scudo spaziale”. «Mettete per iscritto che lo scudo missilistico che state schierando in Europa Orientale è rivolto esclusivamente sull’Iran e non su di noi», ha infatti avvertito Medvedev, aggiungendo di aspettarsi dagli USA «un segno di intesa, ma ci riserviamo il diritto di rifiutare ulteriori passi sul piano del disarmo e, di conseguenza, sul controllo delle armi».

Il Saab Gripen sarà il nuovo caccia svizzero a Forza Aerea della Svizzera ha scelto lo svedese Saab Jas-39 Gripen - che ha battuto gli altri concorrenti Eurofighter Typhoon e Dassault Rafale - al termine della gara per l’aereo da caccia che dovrà sostituire l’attuale linea di volo costituita dagli F-5E Tiger II in uso anche nella Pattuglia acrobatica di quella forza armata. L’acquisto iniziale sarebbe per 22 esemplari per una valore stimato di circa 2,2 miliardi di euro.

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La Svizzera vince la Rassegna cinematografica “Eserciti e popoli”

a 22ª edizione della Rassegna cinematografica internazionale “Eserciti e Popoli” - svoltasi a Bracciano dall’8 al 12 novenbre organizzata dall’omonima associazione presieduta dal gen. B. Giorgio Zucchetti - è stata dominata dalla Svizzera, che con “Flying Diamond” ha conquistato le simpatie del pubblico e il giudizio favorevole della giuria internazionale che le ha assegnato, all’unanimità, la posizione più alta del podio.

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Il filmato, prodotto da ZEM Audiovisuelle Medien per la Swiss Air Force, vede protagonisti un adolescente innamorato del volo e gli spericolati piloti del Team PC-7, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare svizzera. La giuria internazionale, presieduta dal gen. Giancarlo Fortuna (esperto di comunicazione audiovisiva, Italia) e composta dal dott. Alexander De Montleart (regista, Germania), sig. Joe Harris (U.S. Dept. of Defense Media Activity), magg. Paolo Insalata (autore di format editoriali, Italia), ten. col. Massimo Mondini (direttore del Museo storico dell’Aeronautica Militare, Italia), dott. Tonino Scaroni (giornalista, Italia), ha così motivato la sua valutazione: “Attraverso un sapiente uso delle immagini, il film coinvolge lo spettatore proponendo la fusione di una situazione familiare con la passione per il volo e la vita militare”. La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle e ha visto protagonisti, oltre alla Svizzera, il Pakistan con A Tale of two soldiers, cui è stata assegnata la Medaglia del presidente del Senato, la Croazia, con The Croatian Army, premiata con la Targa del presidente della Camera dei

deputati e la Cina, con Chinese Mama, che ha ricevuto il Premio del ministro della Difesa della Corea. Altri dieci premi di categoria sono stati assegnati ad altrettanti film che si sono distinti nei diversi temi della Rassegna: dall’informazione istituzionale all’addestramento, dalla salvaguardia dell’ambiente alle missioni umanitarie agli spot per la promozione dell’arruolamento. In particolare, per quanto riguarda la nostra Forza Ar mata, il filmato “”Red Flag 2010”, prodotto e realizzato dal Centro Produzione Audiovisivi del 5° Reparto dello Stato Maggiore A.M. si è aggiudicato il primo premio nella categoria “Training”.

La premiazione del ten. col. Claudio Martinelli capo del Centro Produzione Audiovisivi dell’A.M.

Certificato da Armaereo il Sixton A a Direzione generale degli armamenti aeronautici (Armaereo) ha recentemente certificato l’Alpi Aviation Sixton A, il micro-velivolo a pilotaggio remoto (APR) che pesa meno di due chili e misura 90 cm. Il Sixton A - del quale è prevista l’utilizzazione da parte dell’Esercito Italiano per reperire in tempo reale immagini e infor mazioni sul campo di battaglia trasmesse ad una stazione a terra - è caratterizzato da sei rotori controrotanti azionati da motori elettrici silenziosi, dalla capacità di decollo e atterraggio verticali completamente automatici e da un’autonomia di circa 90 minuti. Date le piccole dimensioni e la leggerezza, il Sixton A è trasportabile a spalla in un solo zaino, nel quale è collocata anche la speciale antenna per trasmettere e ricevere dati e segnali.

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Il “SION AIR SHOW”

’Air Show di Sion è stato certamente una delle manifestazioni aeronautiche più interessanti che si siano svolte quest’anno in Europa. Nei tre giorni di volo - 16, 17 e 18 settembre - il numerosissimo pubblico intervenuto all’evento ha potuto sicuramente divertirsi! Allesina, Bidini, Guidi

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PC-7 della pattuglia acrobatica svizzera

Pilatus Porter supporto alla pattuglia acrobatica svizzera

Hawker Hunter

DH-100 Vampire

Mirage III

F-18

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Eurofighter 2000

Dassault Rafale

Hawker Fury

Supermarine Spitfire

Douglas C-47

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PBY-5 Catalina

Il Constellation della Breitling

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Segnalazione di libri a soggetto aeronautico

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’Associazione culturale Sarasota ha pubblicato i seguenti altri tre volumi di soggetto aeronautico: - Alessandro Rao, Il numero uno, storia del pilota statunitense Chuck Yeager, primo uomo a superare Mach 1 - cm. 17x24, pp. 78, Euro 15,00.

bordo del SIAI S.16ter Gennariello dall’Italia all’Australia e ritorno cm. 17x24, pp. 310, Euro 24,00.

I tre libri sono disponibili presso Ferdinando Giovanni Bianchi, Via Repubblica,116 - 54100 Marina di Massa (MS) - cell. 328 5405547, e.mail: sarasota@hotmail.it - Gianni Bianchi, Mario Visintini, storia e leggenda di un Asso italiano - che tratta la vita dell’eroico aviatore della 412ª Squadriglia di CR.42 in Africa Orientale durante la seconda guerra mondiale - cm. 17x24, pp. 183, Euro 24,00.

- Francesco de Pinedo, Un volo di 55.000 chilometri - ristampa della cronaca del leggendario volo compiuto nel 1925 dall’autore con il motorista Ernesto Campanelli a

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degli aviatori, con “all’attacco” ma anche con “colpisci duro”). Il libro, con molte fotografie in bianco e nero e disponibile sia in italiano che in portoghese, cm. 24x34, pp. 144, è ordinabile al costo di Euro 28,00 presso le Edizioni Il Fiorino, Via Emilia Est 1741/C, 41122 Modena, tel./fax 059 282732, e.mail: info@edizioniilfiorino.com

Edito in proprio è uscito il volume di Lanfranco Di Carlo, Congo: missione compiuta che si riferisce al periodo 1969-1973 nel quale l’autore, sottufficiale GArat costruzioni aeronautiche, ha prestato servizio presso la Delegazione italiana di consulenza tecnico militare (DICTMA) nel paese africano. Sono ricordi personali dell’attività a lungo svolta dagli aviatori italiani sugli aeroporti di N’Djili e Kamina per dare alla nascente aviazione congolese una componente da caccia.

Le Edizioni Il Fiorino del nostro socio Pietro Guerzoni di Modena hanno recentemente dato alle stampe il volume La Forza Aerea Brasiliana nella campagna d’Italia che tratta le vicende dei piloti brasiliani del 1° Gruppo aviazione da caccia “Struzzi” che operò intensamente nel 1944-45 nel settentrione del nostro Paese, reparto il cui motto era Senta a pua (“senti la punta”, ma traducibile, nel gergo

Il libro, cm. 17x24, pp. 155, Euro 15,00, è distribuito dalla Libreria Sforzini, Via Michele Di Lando, 54, int. 13, 00162 Roma - tel. 06 6789170, fax 06 6780344, e.mail: visforzini@fin.it Da sottolineare che una parte del ricavato della vendita del volume sarà devoluto all’Associazione Onlus “Aitem” per la realizzazione di una scuola elementare per i bambini di Kamina (Congo).

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Una “nota” saltata er un salto di riga in fase di impaginazione, nelle note relative all’articolo “L’Aeronautica Nazionale Repubblicana”del socio della sezione AAA di Arezzo Paolo Ciuffoni (e non Giuffoni come erroneamente riportato) pubblicato a pag. 9 di Aeronautica n. 10/2011, manca quella contrassegnata dal n. 23. Scusandoci con l’autore e con i lettori per le inesattezze, pubblichiamo di seguito tale nota: «(23) Nell’ottobre 1944 subentrava inoltre al col. V. Maltzahn come capo della caccia in Italia il col. Neumann, profondo conoscitore delle nostre carenze e virtù, nonché sincero ammiratore ed amico dei nostri aviatori.»

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Harrier britannici per la Navy e i Marines degli USA li Stati Uniti hanno acquistato 74 AV-8 Harrier, messi fuori servizio dal Regno Unito, per consentire alla componente anfibia dell’US Navy e dei Marines di operare fino a tutti gli anni Venti. L’acquisizione di questi aerei, insieme a motori e parti di ricambio, è dovuta all’obsolescenza degli F-18D e AV-8B attualmente in linea con i Marines ed ai ritardi nella consegna degli F-35B a decollo corto e atterraggio verticale previsti soprattutto per la US Navy nella quale gli Harrier britannici serviranno a sostituire gradualmente gli F-18D Hornet più anziani.

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La scomparsa del consigliere nazionale AAA Oronzo Zilli ome già annunciato brevemente a pag. 42 di Aeronautica n. 11/2011, il 14 novembre è improvvisamente deceduto a Rimini il socio Oronzo Zilli. Nato il 15 novembre 1939, si era arruolato giovanissimo nell’AM quale allievo della categoria “governo-assistenti contabili” frequentando il corso presso la Scuola specialisti di Macerata a partire dal novembre 1956. Aveva poi prestato servizio presso la 5ª Aerobrigata di Rimini e, successivamente, al 111° Deposito Sussidiario AM di Castello di Annone, congedandosi infine il 31 agosto 1966 con il grado di sergente. Si dedicava quindi all’attività di commercialista a Rimini unitamente a quella politica che lo portava via via, dal 1975, all’elezione a consigliere comunale, alla nomina a vari incarichi in quel Municipio e alla recente elezione a vice presidente del Consiglio comunale. Sempre molto legato all’Aeronautica Militare, nel 1990 si iscrisse alla sezione AAA riminese diventandone il presidente nel 1993. Per le capacità dimostrate, nel 2004 l’Assemblea generale dei soci dell’AAA lo eleggeva Consigliere nazionale del sodalizio, incarico nel quale lo scomparso ha poi sempre evidenziato dedizione, entusiasmo e competenza. Era insignito dell’onorificenza di “ufficiale” dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di quella di socio benemerito dell’AAA.

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La morte di Carlo Buongiorno, uno dei padri dell’astronautica italiana l 26 novembre è deceduto il prof. Carlo Buongiorno, uno dei padri delle attività spaziali nel nostro Paese. Già allievo e poi, a lungo, stretto collaboratore del gen. Luigi Broglio, mosse i primi passi nel settore aerospaziale lavorando sul supersonico e ipersonico nei laboratori dell’Istituto Politecnico di Brooklyn (N.Y.) e successivamente, rientrato in Italia nel 1957, partecipò ai primi esperimenti di Broglio - condotti in collaborazione con la NASA - sui lanci di razzi sonda dal poligono interforze di Perdasdefogu. In seguito contribuì al successo del Progetto San Marco partecipando attivamente alla ideazione e realizzazione, prima al mondo su piattaforma marina, della base di lancio al largo delle coste del Kenya e coordinando poi il progetto stesso dal 1960 al 1978. Nello stesso tempo collaborò all’istituzione della Agenzia Spaziale Europea (allora ESRO) quale membro del gruppo scientifico e tecnico costituito per prepararne il piano programmatico. Dal 1985 al 1988 è stat direttore dell’Ufficio Spazio del ministero dell’Università e della Ricerca e fino al 1990 capo delegazione italiano al Council dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e dal 1988 al 1993 primo direttore generale dell’appena costituita Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nella quale avviò importanti e significativi programmi spaziali che contribuirono notevolmente all’affermazione dell’Italia in campo europeo ed internazionale. Attualmente era consigliere di amministrazione della società ELV, responsabile del piccolo vettore spaziale europeo Vega il cui primo lancio è previsto nel gennaio prossimo. Recentemente è stato pubblicato un libro sulla sua vita, a cura del giornalista Enrico Ferrone, volume ampiamente recensito a pag. 15 di Aeronautica n. 7/2011.

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Lettere al Direttore GRATO ALL’AERONAUTICA MILITARE Il presidente della sezione AAA di L’Aquila, Paride Di Giampietro, ha scritto per sottolineare i suoi sentimenti di gratitudine verso l’Aeronautica Militare, rinnovatisi quando «il 12 novembre ero alla guida di un autobus GT ultramoderno trasportando una comitiva in gita a Manfredonia. Passando davanti all’aeroporto militare di Amendola, sede del 32° Stormo, nel vedere la recinzione e quelle palazzine di colore verde, ho avuto un tuffo al cuore e, di colpo, sono tornato con la memoria agli anni della mia vita militare passati in quella meravigliosa base aerea di Decimomannu come sottufficialele autista, per l’esattezza pulmista. Mi sono sentito importante, mi si scusi la presunzione, perché sentivo la responsabilità che avevo nel trasportare 50 persone, dando loro sicurezza e dimostrando professionalità, ed ero fiero di quello che facevo. Tutto questo lo dovevo solo ed esclusivamente all’Aeronautica Militare quando, nel lontano 1970, alla scuola specialisti di Taranto, mi abilitò nella categoria ed in seguito mi formò professionalmente all’autoreparto di Decimomannu. Tutta la mia riconoscenza va quindi alla cara Arma Azzurra (o sarebbe meglio dire “Mamma Aeronautica”) alla quale rinnovo il mio più vivo “Grazie di cuore!“» (Nota del direttore: La lettera di cui sopra, nella sua semplicità, riassume le espressioni di gratitudine che, indubbiamente, centinaia se non migliaia - di appartenenti all’Arma Azzurra debbono alla Forza Armata per

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le opportunità che essa ha loro dato.)

DA CAPO EQUIPAGGIO A PUNTATORE Il presidente della sezione AAA di Frosinone, m.llo Enrico Gi ovacchini, nel riordinare i «preziosi cimeli del colonnello pilota Luigi Costa», ha trovato interessanti documenti dai quali ha tratto quella che ritiene una storia particolare. «Il titolo - scrive infatti - potrebbe far supporre una “retrocessione di mansione”, ma così non è. Anzi! Luigi fu uno dei tantissimi sottotenenti piloti di complemento e con quel grado frequentò la prestigiosa Scuola Bombardamento di Aviano dotata di SIAI SM.81 Pipistrello. Effettuato il passaggio sull’SM.79 Sparviero, si esercitò moltissimo all’avvicinamento radiogoniometrico in presenza di vento (curva del cane) a Bologna, ciò in previsione delle “missioni oltremare”. In forza alla 10ª Squadriglia del 28° Gruppo dell’8° Stormo BV, uno dei primi Reparti dotato degli Sparvieri, ebbe mansioni di capo equipaggio gregario della 2ª sezione. Il 28° gruppo lasciò Guidonia alle 11.00 del 30 novembre 1937 e raggiunse Palma di Mallorca dopo due ore e mezzo di volo. Tutto l’8° Stormo farà parte dell’Aviazione Legionaria delle Baleari, ma iniziate le operazioni con tanto entusiasmo, in un primo tempo, la ricognizione era costretta a riportare: “nessun bersaglio è stato colpito!” Deficienza del sistema di puntamento oppure errori continui dei puntatori? A quel tempo vigeva il metodo dello sgancio per imitazio-

ne, cioè allo sgancio del capo formazione tutti i gregari dovevano fare altrettanto. Se il comandante mancava il bersaglio, ben difficilmente lo colpivano i gregari. Convocati a rapporto i capi equipaggio, si valutavano critiche e suggerimenti. Il sottotenente Costa si offrì volontario per fare il puntatore nella sua Squadriglia. Inutile dire che arrivò subito il primo “centro”. I comandanti di Squadriglia, Gruppo e Stormo volevano tutti il giovane Luigi come “il mio puntatore”, ma questi desiderava solo di tornare a fare il pilota. Inoltrò le sue brave lamentele per iscritto, ma venne rabbonito con i complimenti del sottosegretario all’Aeronautica, generale Giuseppe Valle, ed una proposta per il conferimento di una Medaglia d’argento al VM. Ad una seconda richiesta venne transitato nel personale in SPE per meriti di guerra e la concessione di un’altra MAVM; ben inteso dovette continuare a fare il puntatore. Per il s.ten. Luigi Costa, solo nel 1° semestre 1938, le missioni di guerra assommavano a 101 e quelle di pace a sei. Le ore di volo compiute rispettivamente in 223 e cinque. La continua esposizione a temperature che andavano dallo zero a meno 35 gradi, per il Costa, era motivo di dolorose broncopolmoniti. Infatti le quote operative di volo erano sempre comprese fra i 3.500 ed i 6.200 metri. Il Costa prenderà parte a tutta la seconda Guerra Mondiale e terminerà il servizio nell’Arma Azzurra come istruttore di volo presso il “Girolamo Moscardini” divenendo poi socio fondatore delle sezione AAA e presidente del Nastro Azzurro frusinate».

SULLE “FORMELLE” DELL’HANGAR DEL 4° STORMO L’addetto stampa dell’Associazione Culturale 4° Stormo di Gorizia, Carlo d’Agostino, riferendosi all’articolo sul Raduno a Grosseto del 4° Stormo di cui a pag. 6 di Aeronautica n. 10/2011, ha scritto per precisare che «le “formelle” originali della pavimentazione dell’Hangar del 4° Stormo dell’aeroporto di Merna sono state donate all’attuale 4° Stormo dall’Associazione da lui rappresentata e non dalla città di Gorizia».

STORIA O LEGGENDA? Il socio Giovanni Adreani della sezione di Ivrea-Canavese, con riferimento a quanto pubblicato a sua firma a pag. 25 di Aeronautica n. 1/2010 circa i trasferimenti di bombardieri dagli Stati Uniti al Nord Africa durante la seconda guerra mondiale - chiedendosi e chiedendo se veramente essi fossero stati condotti da piloti civili volontari, ora scrive - «per amor di verità» e riferendosi alla risposta di un lettore che definiva la notizia “una leggenda” - che «da informazioni raccolte presso fonti competenti» ha potuto accertare come, »effettivamente, tali trasferimenti siano stati effettuati anche da personale non militare quale piloti civili, donne del WASP (Women Airforce Service Pilots donne pilota ausiliarie delle forze aeree), piloti canadesi, messicani, brasiliani, ecc.) tanto che era funzionante un “Atlantic Return Ferry Service “ apposta per il rientro del personale addetto ai trasferimenti di cui sopra».

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Attività del CESMA LA CULTURA DELLA PREVENZIONE NELLE ATTIVITA AERONAUTICHE Il 22 novembre il Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA) ha organizzato presso la Casa dell’Aviatore una tavola rotonda sul tema della “Just culture” relativa alla “cultura della prevenzione nelle attività aeronautiche” nel convincimento di portare, con questa iniziativa, un ulteriore impulso alla maturazione di un nuovo modo di relazionarsi tra i vari organi dello Stato che sovrintendono alla gestione delle attività aviatorie e all’amministrazione della giustizia nel nostro Paese. All’origine di questa iniziativa vi è stata la discussa sentenza della Cassazione che ha condannato due controllori di volo militari per aver accettato la richiesta di un visual approach da parte di un traffico IFR (Instrumental Flight Rules) in avvicinamento che, per un’errata valutazione dei piloti, finiva poi con una tragica collisione contro le montagne circostanti causando la morte di tutti coloro che erano a bordo.

Con la sentenza è stata messa in discussione l’applicazione della normativa ICAO che delega alla sola responsabilità del pilota la valutazione dell’esistenza o meno di condizioni meteo per un volo a vista (VMC) escludendo qualsiasi interferenza del controllore di terra nella scelta della decisione più giusta per portare a termine il volo in modo sicuro. Come è emerso dai conferenzieri presenti, lo sconcerto che è seguito a tale decisione della Cassazione ha avuto come primo risultato la sospensione da parte dell’Ente Nazionale Assistenza al Volo della possibilità di cancellazione del piano di volo IFR con conseguente inutile allungamento dei tempi di volo pur in assenza di traffico ed in presenza di condizioni meteorologiche ottimali, spreco di carburante ed aumento dell’inquinamento atmosferico nelle vicinanze dei centri abitati dove, appunto, sono collocati gli aeroporti. Il CESMA ha voluto, dunque, affrontare il tema racco-

gliendo attorno ad un tavolo tutti gli esperti al fine di individuare una serie di strumenti che, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, garantiscano equilibrio tra la tempestiva e imprescindibile applicazione delle procedure di sicurezza del volo con il giusto perseguimento dei comportamenti illeciti sotto il profilo penale. Oltre al direttore del CESMA, gen. Nazzareno Cardinali, erano presenti alla tavola rotonda: il generale Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali e già capo di Stato Maggiore della Difesa, nelle vesti di moderatore, la prof. Anna Masutti, docente di Diritto della navigazione presso l’Università di Bologna, il gen. Luca Valeriani, ispettore per la Sicurezza del Volo dell’A.M., il gen. Antonio Pilotto dell’ENAC, il dott. Roberto Di Carlo dell’ENAV, il dott. Antonio Fojadelli, procuratore della Repubblica di Treviso, l’avv. Massimo Giannuzzi, dell’Avvocatura generale dello Stato, il gen. Giuseppe Bernardis, capo di Stato Maggiore AM che ha concluso i lavori. Come ha ben sottolineato il moderatore nel suo intervento d’inizio, siamo in presenza di due culture che appaiono parziali e contrastanti: da un lato quella degli operatori del settore che non hanno bisogno di colpevoli ma di ridurre al massimo le possibilità di errore per assicurare l’operatività, e dall’altro quella della giustizia che punta alla ricerca delle responsabilità in caso di incidente. Si tratta, dunque, di fare una sintesi tra le due posizioni che porti ad una società più sicura e più giusta. Ciò non può che passare da incontri, come quello organizzato dal CESMA, che aumentino la conoscenza delle rispettive esigenze e prerogative.

In definitiva, usando una terminologia coniata dalla comunità aviatoria, si tratta di adottare una “just culture” ed in questo, dobbiamo purtroppo ammetterlo, la cultura anglosassone può veramente insegnarci molto. G. N. (le “attività del Cesma” seguono a pag. 30)

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

LA SICUREZZA NEL MEDITERRANEO IN UN CONVEGNO AL CASD Il 25 novembre, al Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), organizzato congiuntamente dall’Associazione degli ex-allievi della Sessione Europea dei Responsabili degli Armamenti (ASERA) e dal CESMA dell’AAA, si è svolto il seminario internazionale “Impacts on the European Defense & Security of the Evolving Situation in the Mediterranean Region”. L’ASERA comprende circa 900 associati dei principali Paesi europei di cui oltre 100 italiani appartenenti alle organizzazioni di Procurement governative ed all’Industria. Le Sessioni europee dei responsabili degli armamenti sono state promosse dalla Francia, anche a livello internazionale oltre 20 anni fa, e da allora vengono frequentate da quadri anziani o dirigenti dei paesi europei. In Italia fra gli ex-allievi dell’ASERA si annoverano alti dirigenti sia della Pubblica Amministrazione, in particolare il ministero della Difesa, che dell’industria. La scelta del tema del seminario deriva dalla constatazione che le manifestazioni popolari tunisine del dicembre scorso hanno dato vita ad una serie di eventi che hanno coinvolto diversi paesi del Nord Africa e del medio Oriente. La sperata transizione verso regimi democratici rimane, tuttavia, un’incognita. Non è chiaro cosa succederà in Tunisia, Egitto, Yemen e Siria e in altri paesi del Nord Africa ed in Medio Oriente.

In Libia, il regime di Gheddafi è stato spazzato via anche grazie al tempestivo intervento delle forze della NATO, mentre il nuovo Governo di Transizione sta cercando di costruire una governance democratica. In Siria la situazione è estremamente tesa a causa della repressione attuata dal regime di Assad. In Egitto, le manifestazioni popolari in vista delle elezioni lasciano aperti molti interrogativi su come la nuova leadership saprà ristabilire la coesione sociale ed evitare una deriva integralista. Migliaia di profughi, intanto, lasciano l’Africa diretti verso il continente europeo, per la gran parte verso l’Italia, sperando in un avvenire che, al momento, nessuna delle “ricche” democrazie occidentali sembra poter assicurare. D’altra parte, queste si limitano ai soliti inviti ad instaurare regimi democratici ed, eventualmente, alle solite inefficaci sanzioni, distratte, come sono, dall’acuta crisi

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finanziaria che le sta attanagliando e per uscire dalla quale stanno considerando l’adozione di nuovi strumenti di governance economica a livello mondiale ed europeo. Con queste premesse, mentre sarebbe necessario valutare congiuntamente e con attenzione gli eventi ed assicurare un’efficace politica estera per la sicurezza e difesa del Vecchio Continente, le risorse continuano a diminuire. Certo, le soluzioni ai problemi di sicurezza e difesa nel Mediterraneo non sono solo ed esclusivamente militari, ma si ritiene che la componente difesa sia essenziale per poter rendere efficace una seria politica estera. Quale difesa, quindi, per l’Europa? Con quali risorse e con quali tecnologie? Questi sono i temi alla base del dibattito sulla sicurezza dell’area mediterranea che gli ex allievi dell’ASERA ed il CESMA hanno svolto nel loro incontro di ROMA, al quale hanno preso parte, in veste di conferenzieri, i più autorevoli esperti internazionali, provenienti dalle istituzioni nazionali, europee e NATO, da prestigiosi think tanks e dall’industria, ed inoltre piú di cento partecipanti di ben nove paesi europei. Dopo una introduzione di elevato respiro e molto ben focalizzata, presentata dal presidente del CASD, gen. SA. Orazio Stefano Panato, il convegno si è sviluppato su quattro pannelli, centrati su: - lezioni apprese dalla recente crisi libica; - problemi di controllo dei confini; - aspetti relativi agli equipaggiamenti ed al supporto per la sicurezza e difesa; - prospettive future. La discussione è stata supportata da autorevoli interventi ed ha fornito un quadro per quanto possibile chiaro, in una situazione ancora molto dinamica e dagli sviluppi difficilmente prevedibili, sulle prospettive e su ciò che l’Europa deve fare per mantenere un ruolo di leadership in una zona cosí vitale per la propria sicurezza sia militare che economica, anche tenendo conto della attuale politica americana, estesa anche alla NATO, che vede la spinta ad un maggior impegno diretto dell’Europa nelle aree di sua più diretta influenza. Il convegno è stato chiuso dalle considerazioni conclusive espresse dal gen. Nazzareno Cardinali, direttore del CESMA e da Jean Francois Coutris, presidente dell’ASERA. N. C.

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

Gli auguri natalizi dell’AAA ai vertici dell’AM l 7 dicembre, alla Casa dell’Aviatore a Roma, ha avuto luogo il tradizionale incontro con le massime autorità in ser vizio ed in congedo dell’Aeronautica Militare, che la presidenza nazionale ha organizzato per lo scambio degli auguri per le prossime festività di Natale e Anno Nuovo.

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Il presidente nazionale gen. SA Gianbortolo Parisi, dopo aver rivolto il suo saluto di benvenuto ai presenti, ha illustrato sinteticamente le varie attività che l’AAA ha svolto nell’anno, ricordando in particolare l’effettuazione del XIX raduno nazionale che ha avuto luogo a Torino, il 10 e 11 giugno scorsi, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia ed ha poi anticipato le attività più significative che il Sodalizio ha in programma per il prossimo anno, in particolare alcuni convegni/seminari già in agenda del Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA).

Il gen.Parisi ha quindi presentato il Calendario Commemorativo 2012 dell’AAA che ha come tema la “Coppa Schneider” disputatasi per quasi vent’anni, dal 1913 al 1931, e che influenzò, in quel periodo, un progresso tecnologico significativo sia nel campo delle costruzioni aeronautiche che in quello dei motori d’aviazione. Successivamente l’autore del calendario, col. Ovidio Ferrante, ha illustrato dettagliatamente le varie fasi succedutesi negli anni dello svolgimento della Coppa. E’ seguita quindi la consegna dei diplomi delle onorificenza OMRI - quella di Cavaliere al col. Giacomo Pieve, capo del nucleo di Forte dei Marmi e quella di Ufficiale al m.llo sc. Alfredo Botta della sezione di Foggia - e degli attestati di “Benemerito” ad alcuni soci della Sezione di Bracciano che si sono distinti per impegno, passione e competenza svolgendo l’incarico di guide ai visitatori del Museo Storico dell’AM di Vigna di Valle Sono seguiti quindi gli interventi del presidente nazionale gen.Parisi che ha rivolto gli auguri ai presenti anche a nome di tutti i soci del Sodalizio, e del capo di Stato Maggiore dell’AM gen. SA Giuseppe Bernardis che, oltre agli auguri ha confermato l’interesse e la vicinanza della Forza Armata alle varie attività dell’Associazione.

Erano presenti, tra gli altri, il gen. SA Tiziano Tosi, il gen. sq. Mario Martinelli, il gen. BA Claudio Salerno, il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato Maggiore della Difesa, il gen. SA Sandro Ferracuti, già capo di Stato Maggiore AM, il gen. SA Piergiorgio Crucioli, presidente ONFA, il gen. SA Mario Majorani, presidente dell’ANUA, il gr. uff. Renzo Fausti, presidente dell’ANFCMA, l’ing. Renato Valle, presidente dell’Associazione Trasvolatori Atlantici, la sig.ra Fiorenza de Bernardi, i generali Ermanno Aloia, Manlio Carboni, Gianfranco Pecci, il com.te Costantino Petrosellini, l’avv. Paolo Balbo, il dr. Franco Briganti, l’ing. Antonio Castellani, il dr. Baldassare Catalanotto e, oltre ai componenti del Consiglio Direttivo Nazionale, del Collegio dei Revisori dei Conti e dei Probiviri dell’AAA anche alcuni presidenti regionali del nostro Sodalizio. E.C.

La riunione del Consiglio Direttivo Nazionale dell’AAA Per l’assolvimento degli adempimenti statutari e la definizione di argomenti importanti per l’Associazione, il 7 dicembre, alla Casa dell’Aviatore a Roma, ha avuto luogo la riunione del Consiglio Direttivo Nazionale dell’AAA. Il presidente nazionale gen. SA Gianbortolo Parisi, dopo il rituale saluto e benvenuto ai presenti, ha invitato tutti ad osservare un minuto di silenzio per commemorare la scomparsa del consigliere nazionale “Onorario” Dante Mezzano, avvenuta nel giugno scorso, e la prematura ed improvvisa scomparsa del consigliere nazionale Oronzo Zilli, avvenuta il 13 novembre. Successivamente il gen, Parisi ha aperto i lavori e, nella sua relazione iniziale, trattandosi dell’ultima riunione del 2011, ha ringraziato tutti i presenti per il lavoro svolto nell’anno ed ha espresso, in particolare, la sua soddisfazione per l’ottima riuscita del XIX raduno Nazionale del Sodalizio che ha avuto luogo a Torino il 10 e 11 giugno scorsi. Sono stati quindi discussi i vari argomenti in agenda, tra i quali la riunione dell’Assemblea generale per il 2012 prevista per la terza decade del prossimo mese di maggio, vari argomenti amministrativi, il costo della Rivista, la quota sociale per l’anno prossimo, il 5 per mille a favore del Sodalizio e le problematiche dei bilanci. I lavori sono terminati con l’autorizzazione alla costituzione di nuove sezioni e con l’approvazione di varie nomine a socio benemerito. E.C.

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RINNOVO CARICHE Chioggia Presidente: aiut. Paolo Belfiori; vice presidenti: aiut. Giuseppe Esteriore (anche segretario) e col. Cinzio Gallimberti; tesoriere: aiut. Augusto Loncao; consiglieri: aiut. Francesco Cattedra, aiut. Antonio Cazzolla, aiut. Maurizio Gherardotti, 1° m.llo. Vincenzo Nespoli e Sergio Scarpa; rappresentante dei soci aggregati: Domenico Arena.

Colleferro Presidente: gen. BA Aldo Nanni; vice presidenti: luogotenenti Loreto Lauri e Tiziano Mastrangeli; segretario: magg. Damiano Di Gangi; consiglieri: serg. magg. Marcantonio Cimmino, m.llo sc. Francesco Cirillo, ten. col. Riccardo Nanni, magg. Ubaldo Nanni e m.llo sc. Lorenzo Valle; rappresentante dei soci aggregati: Giancarlo Ceccarelli.

Conversano Presidente: col. Vittorio Iudice; vice presidenti: Domenico Lo Russo e lgt. Cosimo Renna; consiglieri: col. Francesco Crocitto, lgt. Achille Domestico, lgt. Piero Narracci, Cosimo Pascale e m.llo Francesco Trovasi; rappresentante dei soci aggregati: Leonardo Di Ciolla.

Pescara Presidente onorario: col. Bartolomeo Di Pinto; presidente: col. Domenico De Mico; vice presidenti: aiut. Mario Capoluongo e magg. Antonio Di Gregorio; segretario: m.llo sc. Luigi D’Avorgna; tesoriere: aiut. Salvatore Palmieri; consiglieri: av. sc. Stefano Aquilio, ten. Gaetano Barone, av. sc. Daniele Contessa e m.llo sc. Pelino Tiberi; rappresentante dei soci aggregati: Arduino Tucci.

Spongano Presidente: lgt. Tommaso Rizzo; vice presidenti: lgt. Giorgio Casciari e lgt. Rocco Perrone; segretario: lgt. Fernando Trazza,; tesoriere: av. capo Luigi Nuzzo; consiglieri: 1° m.llo Michele Casarano, 1° m.llo Leonardo Catamo e lgt. Carmine Scardino; rappresentante dei soci aggregati: Antonio Damiano.

Taranto Il ten. col. Angelo Raffaele Chimenti e l’aiut. Angelo Scrimieri sono stati eletti consiglieri della sezione in sostituzione dei dimissionari ten. col. Vincenzo Fornaro e lgt. Filippo Roberti.

Valle Camonica e Sebino Presidente: av. Assunto Damioli; vice presidenti: av. sc. Domenico Foppoli e gen. BA Riccardo Ziliani; segretario: 1° av. Emanuele Ghiroldi; tesoriere: av. sc. Federico Giudici; consiglieri: aiut. Giovanni Bonafini, av. Cesare Damioli, av. Giancarlo Damioli, av. sc. Gianfranco Moscardi, av. Rodolfo Pedretti; rappresentante dei soci aggregati: av. Giambattista Damioli.

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RICERCHE Chi ha notizie dei motoscafi AMMA? Bruno Iaria di Rimini, figlio del maresciallo motorista Francesco che fu in servizio presso le basi fornite di motoscafi d’alto mare, sta realizzando una ricerca storica sui motoscafi AMMA che furono operativi fino alla fine degli anni ’60, soprattutto con mansioni di soccorso, a Venezia, Rimini, Gallipoli, Brindisi, Augusta, Palermo, Anzio, Orbetello, La Spezia e, forse, in altre località. Di tali motoscafi gli risultano essere attualmente attivi, anche se in maniera parziale, soltanto le super speranza AMMA 901 e AMMA 902 (AMMA 903 sarebbe affondata) che sono ancora in servizio presso il poligono di Salto di Quirra. in Sardegna. I motoscafi di cui ha notizie e, di alcuni, anche la documentazione fotografica, sono: AMMA 901, AMMA 902, AMMA 903, AMMA 1050, AMMA 1051, AMMA 1052 (forse?), AMMA 1053, AMMA 1054, AMMA 1021 e AMMA 1058. Per questa sua ricerca, pertanto, egli rivolge un appello a quanti siano in possesso di documentazioni e fotografie in proposito affinché vogliano cortesemente contattarlo al seguente recapito e.mail: bruno.iaria@libero.it

SOSTENITORI DI “AERONAUTICA” - lgt. Pietro Fortunato - Giovanni Giglioli - Marco Lisimberti - aiut. Antonio Palmieri - Clemente Schettini

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21,00 21,00 30,00 40,00 21,00

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( AV V E N I M E N T I L I E T I ( PROMOZIONI A colonnello - Domenico Terranegra (sezione di Colleferro). A sottotenente - serg. Vincenzo Gianfreda, vincitore di concorso (sezione di Collepasso). A maresciallo di 3ª classe - Anna Avezzù, del corso “Onuris” alla SMAM di Viterbo (sezione di Rovigo). CONFERIMENTO ONORIFICENZE OMRI Cavaliere - m.llo 1ª cl. Giulio Lucchetti (sezione di Colleferro); MEDAGLIA MAURIZIANA - lgt. Antonio Mennillo e lgt. Giuseppe Bellone (sezione di Grosseto); - col. Stefano Visione (sezione di Ladispoli-Cerveteri). NOMINE A SOCIO BENEMERITO - Guglielmo Volpe (sezione di Roccagorga). SOCI CHE SI FANNO ONORE Il sessantunenne socio m.llo Mario Bollini della sezione di TeramoGiulianova, che ha finora preso parte a ben 25 delle 26 edizioni della Maratona di New York, si è quest’anno classificato al 26°posto della nutrita schiera dei partecipanti nella categoria

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“over 60” venendo premiato con una speciale targa quale riconoscimento della sua tenacia nel partecipare a questa competizione. Il socio Renato Castoldi, fondatore e consigliere della sezione di Castano Primo, ha ricevuto il “Premio Città di Castano Primo” - conferito annualmente ad un cittadino meritevole - per le sue attività quale dirigente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, realizzatore del Museo Storico Civico e vice presidente del Corpo musicale Santa Cecilia. Il socio Francesco Cavaliere, della sezione di San Vito dei Normanni, è stato eletto presidente del Consiglio Comunale, con delega allo sport, di quella città. Il socio 1° av. Davide Furlan del nucleo di Romans d’Isonzo è stato eletto sindaco di quella città. Il socio 1° cap. CCrn Francesco Pariset della sezione di Roma ha frequentato a Viterbo l’8° corso di “Storia della Croce Rossa e della Medicina” ottenendo l’attestato di “Cultore della materia”. LAUREE In chimica - Donatella Ancora, figlia del socio 1° m.llo Vito (sezione di Soleto).

In scienze infermieristiche - Giulio Bernardini, figlio del presidente di sezione col. Claudio (sezione di Parma); - Francesca De Benedetto, figlia del socio lgt. Salvatore (sezione di Collepasso); - Eleonora Luci, figlia del socio m.llo Giancarlo (sezione di Grosseto). In scienze pedagogiche - Manuela Martinelli, figlia del socio Luigi (sezione di Canosa di Puglia). In scienze e tecnologie per i beni culturali - la socia Veronica Ancora (sezione di Soleto). In tecniche di prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro - Federica Marti, figlia del socio 1° m.llo Giuseppe (sezione di Soleto). In tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia - Ilaria Santulli, figlia del socio m.llo sc. Renato (sezione di Latina). NOZZE D’ORO Le hanno felicemente festeggiate: - il socio m.llo sc. Lorenzo Barbadori con la signora Edda (sezione di Grosseto); - il socio m.llo sc. Franco Cruciani con la signora Lucia (nucleo di San Donà di Piave); - il socio m.llo sc. Olindo

Frasca con la signora Tilde (sezione di Cisterna di Latina); - il socio av. Filippo Liberati con la signora Floriana (nucleo di Montegiorgio); - il socio Giovannino Me con la signora Giuseppa (sezione di Cagliari). CULLE - Il socio Mauro Bobbo e la signora Chiara annunciano la nascita del primogenito Edoardo (nucleo di Postioma). - Il socio m.llo Fabio Carruba e la signora Annamaria, annunciano la nascita del primogenito Giuseppe (nucleo di Alcamo). - Il socio cap. Marco Fagiani e la signora Silvia annunciano la nascita del primogenito Giulio (nucleo di Postioma). - La socia Gianna Donati e il consorte Luca Parlato annunciano la nascita del primogenito Alessandro (sezione di Ciampino). - Il socio m.llo 1ª cl. Andrea Olivieri e la signora Maurica annunciano la nascita della secondogenita Mayra (sezione di Bovolone). - Il socio 1° av. Marco Rea e la signora Fiorella annunciano la nascita dei gemelli Giulia e Daniele (sezione di Arpino). - Il socio Francesco Zacheo e la signora Patrizia annunciano la nascita di Cecilia Anna (sezione di Spongano).

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SEZIONI E NUCLEI SEZIONI ESTERE Melbourne Commemorati i prigionieri italiani deceduti in Australia Il 13 novembre la sezione, insieme alle rappresentanze delle consorelle associazioni d’Arma, ha onorato con la deposizione di omaggi floreali ai piedi della stele eretta in loro

onore nel cimitero di Murchison - luogo ricordato anche come la “Redipuglia d’Australia” - i militari e civili italiani deceduti nel corso della loro prigionia in Australia.

alloro al monumento ai Caduti alla Ghilliottiere e ai piedi di una delle tante croci dei Caduti italiani alla Doua. La presenza del nostro sodalizio è stata particolarmente apprezzata dalle autorità militari e civili presenti e da tutta la comunità italiana di

Lione, che ha accolto la delegazione alla Casa degli italiani con un vin d’honneur durante il quale sono stati consegnati al console generale d’Italia, al presidente dell’ANORAA e ad altre autorità, le medaglie ricordo del recente Raduno nazionale AAA di Torino.

LOMBARDIA Elezione del presidente regionale

PIEMONTE Torino

Il 5 novembre, ospitata dal 6° Stormo di Ghedi comandato dal col. pil. Luigi Del Bene, si è svolta l’assemblea dei presidenti delle sezioni AAA lombar-

de che, all’unanimità, hanno confermato il m.llo sc. Giancarlo Milani nella carica di presidente regionale AAA per il quadriennio 2012-2015.

Partecipazione alle cerimonie per i Caduti italiani per la libertà della Francia Il 6 novembre una delegazione della sezione, guidata dal presidente col. Cosimo Restivo, si è recata a Lione - su invito del cap. Alain Devornique, presidente della locale ANORAA, e del console generale d’Italia a Lione dott.ssa Laura Bottà - per partecipare alle cerimonie in ricordo dei Caduti italiani per la libertà della

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Francia durante gli ultimi conflitti mondiali sepolti in terra lionese: al mattino al cimitero della Ghilliottere, dove sono sepolti i Caduti della “Grande Guerra” e nel pomeriggio al cimitero militare della Doua dove riposano i Caduti della seconda guerra mondiale. La delegazione torinese ha deposto una corona di

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Pavia Mostra di aeromodelli In occasione della festività di S. Martino, la sezione ha organizzato, dall’8 al 13 novembre, nel paese di San Martino Siccomario, una mostra con l’esposizione di aeromo-

delli realizzati dal socio Camillo Valdata, mostra che ha riscosso notevole successo di visitatori compreso il sindaco della località e numerosi studenti del luogo.

de che ricorda l’eroico s.ten. pil. MOVM Vittorio Bragadin al quale è intitolato il labaro del sodalizio, il corteo fino al monumento ai Caduti con la cerimonia dell’Alzabandiera mentre tre aerei d’epoca con fumi tricolori sorvolavano il luogo, gli interventi da parte delle autorità presenti e la celebrazione del rito religioso.

Presenti all’evento, tra gli altri, il sindaco Riccardo Missiato, una rappresentanza del 51° Stormo guidata dal suo comandante col. pil. Enrico Garettini, il consigliere nazionale AAA Vittorio Passerella, molte rappresentanze con labari delle nostre sezioni locali e di altre associazioni d’arma e numerosi cittadini.

Roverbella Commemorato a Solferino il com.te Attilio Canzini Il 27 ottobre, a cura della sezione, ha avuto luogo a Solferino, dove visse a lungo, la commemorazione del com.te Attilio Canzini, il pilota lombardo già combattente aviatore nella 1ª GM e noto per la trasvolata della Cordigliera delle Ande dell’Ecuador compiuta il 27 dicembre 1924 con uno SVA 5. Decollato da El Condor di Quyaquil giunse a Quito - portando la prima cartolina postale per essere timbrata in quest’ultima città - con un volo di 2 ore

e 8 minuti attraversando in linea diretta le Ande ad una quota di 4.800 m. La cerimonia, coordinata dal col. Arturo Petillo, ha visto la benedizione della targa apposta sulla casa del commemorato e gli interventi delle autorità presenti tra le quali il rappresentante dell’Ecuador, i sindaci di Solferino e di Pralboino, paese natale di Canzini, il rappresentante della 1ª Regione Aerea e il presidente regionale AAA m.llo Giancarlo Milani.

FRIULI-VENEZIA GIULIA Campoformido Raccolta di fondi a favore dell’Associazione “La Nostra famiglia” La sezione, il personale del 2° Stormo e della PAN di Rivolto e altri operatori ed aziende del Triveneto hanno offerto premi per una lotteria di beneficenza svoltasi nel corso di una recente festa organizzata dall’aeroporto di Rivolto allo scopo di raccogliere fondi a favore

dell’Associazione “La Nostra Famiglia” di Pasian di Prato. La somma ottenuta, ammontante a circa 3.700 euro, è servita all’acquisto di un Audiometro clinico, al quale sarà aggiunto successivamente il sistema per l’audiometria infantile LABAT.

VENETO

EMILIA ROMAGNA

Spresiano

Cesena e Ravenna

Il 25° anniversario della costituzione della sezione

Mostra aerofilatelica a Cervia

Il 9 ottobre la sezione ha celebrato il 25° anniversario della sua costituzione

con una cerimonia in varie fasi: deposizione di un omaggio floreale alla lapi-

Dal 3 al 6 novembre - a cura delle sezioni di Cesena e Cervia e nell’ambito delle celebrazioni per i

150 anni dell’unità d’Italia - si è tenuta presso l’ex pescheria di Cervia, messa cortesemente a disposegue

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA sizione da quel Comune, la mostra aerofilatelica “Un po’ di storia dell’aeronautica”. L’evento, che ha avuto la preziosa collaborazione del 15° Stormo, è stato curato dal lgt. Giuliano Di Russo (Cesena) e dal lgt. Giuseppe Natale (Ravenna). Per l’occasione

sono state realizzate tre cartoline (due delle quali realizzate dal serg. magg. Edgar Russo) dedicate al 5°, 8° e 15° Stormo - che si sono susseguiti sulla base aerea di Cervia - con uno speciale annullo delle Poste Italiane ed il cui ricavato sarà devoluto all’ONFA.

bombardamento, ardito e provetto, distintosi in precedenti azioni belliche, durante un’azione di bombardamento su un’importante base costiera, colpito il velivolo dalla reazione contraerea, precipitava in fiamme sul suolo nazionale, consacrando con il suo sacrificio il diritto e la volontà di redenzio-

ne della Patria. Cielo dell’Adriatico 18 novembre 1944 21 febbraio 1945». Presenti alla cerimonia, tra gli altri, oltre ai parenti del Caduto, il sindaco di Fiorenzuola d’Arda Giovanni Compiani, il comandante del 50° Stormo col. Gianpaolo Schiavo e le rappresentanze con labari di altre associazioni d’arma.

MARCHE Loreto Il 4 novembre la sezione, nel corso del pranzo sociale cortesemente ospitato nel Circolo della Scuola Lingue Estere dell’AM, ha organizzato

con successo una lotteria il cui ricavato è stato interamente devoluto a favore dei bambini dell’Ospedale pediatrico, esistente nella città di Ancona.

Montecassiano Piacenza Commemorato il serg. arm. Costantino Rossi Il 19 novembre, al Sacrario dei Caduti nel cimitero di Fiorenzuola d’Arda, la sezione ha commemorato, con lo scoprimento di una lapide sulla quale è stato apposto il suo nome, il serg. arm. Costantino Ros-

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si, scomparso nel febbraio 1945 nel cielo dell’Adriatico durante un’azione bellica ed al quale fu concessa la medaglia d’argento al VM con la seguente motivazione: «Armiere mitragliere di velivolo da

Ordinato Diacono il socio ten. col. Bitondo Nel corso di una solenne funzione religiosa avvenuta nella cattedrale di Macerata, il socio ten.col. Salvatore Bitondo ha ricevuto l’Ordinazione Diaconale con l’imposizione delle mani da parte del vescovo mons. Claudio Giuliodori. A festeggiare l’evento e ad esprimere il proprio affetto al novello Diacono, una rappresentanza con Laba-

ro della sezione AAA di appartenenza e il comandante e personale dell’attuale Scuola Lingue Estere dell’AM di Loreto dove, dopo il servizio prestato all’ex SARAM di Macerata, il ten. col. Bitondo è stato capo della segreteria Comando dell’allora Scuola di perfezionamento per i sottufficiali AM (SPSAM).

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LAZIO Sutri Commemorati gli avieri uccisi dai nazisti nel 1943 Giovanni Mezzettieri, Giovanni Mulas, Salvatore Cossiga, Gavino Pilo, Antonio Me, Giuseppe Deroma, Sebastiano Pinna, Giuseppe Canu, Piero Contini, Pasqualino Mereu, Piero Barcellona, Efisio Piras sono i nomi di dodici avieri sardi (diciassette in tutto, ma cinque sono rimasti ignoti) che dopo gli eventi dell’8 settembre 1943, non riuscendo a raggiungere la loro isola, trovarono ospitalità presso aziende agricole locali fino a quando, catturati dai nazisti, furono da loro uccisi il 17 novembre 1943. Una tragedia rimasta viva nella memoria dei sutrini, che diedero poi sepoltura a questi giovani e soccorsero l’unico sopravvissuto, Rinaldo Zuddas. Quest’anno, nella ricorren-

za dell’eccidio, l’amministrazione comunale ha voluto raccontare la storia dei 17 soldati sardi ai giovani della scuola media per renderla viva nel cuore delle nuove generazioni. Presenti alla commemorazione, tra gli altri, numerose autorità locali e il presidente regionale AAA m.llo Juan José Skof, che nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza della memoria come monito affinché non si ripetano queste stragi. L’evento è stato concluso dalla proiezione di un video, ricco di testimonianze tra le quali quella del superstite Zuddas, e dalla deposizione - da parte degli studenti - di una corona al monumento che, nel cimitero locale, ricorda quei caduti dell’Aeronautica.

n i z z a t o u n a a ff o l l a t a giornata di studio sul tema “Unità d’Italia e Costituzione: Il cammino verso la democrazia” cui hanno partecipato autorità, nostri soci, soci delle Associazioni culturali e d’Arma e studenti e docenti dell’Istituto citato. L’evento ha visto, dopo l’apertura dei lavori da parte della prof.ssa Luciana Vecchi, dirigente scolastico del Liceo, le relazioni del col. Bartolomeo Di Pinto - che ha ri-

cordato quel periodo della storia d’Italia che va dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 1948 presentando il filmato “La Rinascita del Parlamento” prodotto dalla Fondazione della Camera dei deputati - e del dott. Nicola Trifuoggi, procuratore capo della Repubblica di Pescara, che è intervenuto sull’attualità della Costituzione italiana, evidenziandone alcuni articoli e soffermandosi sui principi fondamentali della Carta.

BASILICATA Melfi

ABRUZZO Pescara Giornata di studio sull’Unità d’Italia e la Costituzione Il 6 dicembre la sezione, in collaborazione con il

Liceo Classico “D’Annunzio” di Pescara, ha orga-

Il socio Antonio Sedile, in occasione del Santo

Natale, ha realizzato il diorama “Natività in segue

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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA guerra” - ambientato nella tormentata area mediorientale dove Gesù è nato - per sottolineare che, dove c’è l’odio e la guerra, c’è bisogno di un

atto d’amore che cambi il mondo in meglio impegnando non solo gli uomini in uniforme, ma tutte le persone di buona volontà.

PUGLIA Bari Commemorati i Caduti di Kindu In occasione del Cinquantenario dell’eccidio dei 13 aviatori italiani avvenuto a Kindu l’11 novembre 1961, la sezione, d’intesa con tutti i Lions Club del 108/AB Distretto, ha commemorato gli scomparsi con una affollata riunione nel corso della quale il comandante

delle Scuole AM - 3ª Regione, gen. SA Pasquale Preziosa, ha tenuto una reazione sul tema “L’Aeronautica Militare nelle operazioni di pace” seguita dalla presentazione, da parte dell’autrice d.ssa Elena Mollica, del libro “Kindu - Una missione senza ritorno”.

Campi Salentina Premiati i vincitori del concorso letterario “Auguri Italia” Il 5 novembre, in occasione delle celebrazioni per la giornata dell’unità nazionale e festa delle FFAA alle quali ha partecipato il sindaco Roberto Palasciano, hanno avuto luogo le premiazioni del concorso letterario “Auguri Italia”, promosso dalla sezione presieduta dal cap. Angelo Mattei e riservato agli studenti della locale Scuola media, che ha visto i seguenti vincitori: Giacomo Como e Silvia Cassone, ri-

spettivamente primi classificati della categorie “testo” e “poesia”; Irene De Luca e Francesco Taurino rispettivamente secondi classificati delle citate categorie. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, l’assessore provinciale Massimo Como, l’assessore alla cultura Fabio Zacheo, la dirigente del circolo didattico Anna Maria Monti, il preside della Scuola Cosimo Faggiano e il presidente regionale AAA gen. Giuseppe Genghi.

Brindisi Conferenza su interventi ortopedici alla mano Il 18 novembre, presso la sede sociale, si è svolta una conferenza dal tema: “Around the hand - Discorsi sulla mano” tenuta dal dr. Ludovico Serinelli Direttore di Ortopedia dell’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi. I soci, intervenuti numerosi, hanno seguito con interesse l’esposizione

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accompagnata dalla proiezione di diapositive che mostravano la mano di alcuni pazienti prima, durante e dopo l’intervento che l’applicazione delle nuove tecniche - ha detto l’oratore - fanno recuperare la piena funzionalità dell’arto solo dopo alcuni giorni di degenza.

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Foggia

Maglie

“2ª Giornata Azzurra”

Commemorato il cap. pil. Elio Nisi

Organizzata dalla sezione, ha avuto recentemente luogo la “2ª Giornata Azzurra” che ha visto, al mattino e su un’aviosuperficie locale, una intensa attività di volo alla quale hanno preso parte numerose persone che hanno partecipato all’evento e, in

tre sere successive, un torneo di burraco il cui ricavato è stato devoluto sia a favore di una Associazione locale che si occupa di bambini disabili, sia al sostentamento di una Missione che cura i bambini orfani o abbandonati in Perù.

Il 17 novembre, nel cimitero comunale della città, la sezione ha commemorato il 50° anniversario della morte del cap. pil. Elio Nisi della 46ª Aerobrigata, deceduto insieme ad alcuni compagni di volo in un incidente con un

C-119 nei pressi del lago Tanganika in Congo nel corso di una missione di pace per conto dell’ONU. Presenti alla cerimonia, oltre ai familiari dello scomparso, autorità religiose, civili e militari, molti studenti e cittadini.

VISITE DI AGGIORNAMENTO TECNICO E G I T E T U R I S T I C O - C U LT U R A L I

Campoformido in varie località dell’Umbria e a Loreto (foto)

Falconara e Jesi a Smerillo

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Gallarate agli stabilimenti di Alenia-Aermacchi Loreto al Museo Storico dell’AM a Vigna di Valle

Pomezia a Loreto (foto) e a Recanati

Roma al 72° Stormo

Valdera di Bientina alla 46ª Brigata Aerea Roverbella agli stabilimenti di Alenia-Aermacchi

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HANNO CHIUSO LE ALI - av. Mario Barral (nucleo di Airasca); - av. sc. aiuto marc. Francesco Pignataro (sezione di Ancona); - m.llo sc. marc. Pasquale Rubino (sezione di Bari); - av. Giacomo Didoné, figlio del serg. magg. pil. MBVM Guido cui è intestato il Labaro del nucleo di Rosà (sezione di Bassano del Grappa); - Ciano Costanzelli (nucleo di Bondeno); - av. Fioravante Parmigiani, m.llo sc. Giulio Rosaio, Giacomo Testa (sezione di Cameri); - av. Vincenzo Sambruni, Claudio Tognacca (szione di Cesano Maderno); - sig.ra Germana Gaggiotti (sezione di Falconara Marittima); - Oberdano Pozzati (sezione di Ferrara); - Renato Fiorentino (sezione di Lanciano); - m.llo sc. GArat Gilberto Benedetti, vice presidente di sezione (sezione di Lucca); - m.llo sc. Fernando Refolo (sezione di Maglie); - av. Giovanni Tovazzi, già membro del nostro Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti (sezione di Merano); - m.llo sc. mot. Domenico Spinelli (sezione di Napoli); - Carmelo Bonsignore, Francesco Ricca (sezione di Novara); - sig.ra Ester Cassa Silvestri (sezione di Novi Ligure); - m.llo pil. Gilmo Gusella, pluridecorato della II GM, fondatore e presidente fino al 2002 del nucleo di Piove di Sacco (sezione di Padova); - aiut. Biagio Apruzzese (sezione di Pescara); - m.llo sc. Luigi Bramato (sezione di Pomezia); - m.llo Mariano Cosenza, gen. Giuseppe Pata (sezione di Reggio Calabria); - Anselmo Castioni (nucleo di San Massimo all’Adige); - Aldo Manzocco (sezione di Tarcento); - serg. Giulio Procaccini, s.ten. pil. Olindo Santilli (sezione di Terni); - Orlando Moscato (sezione di Vicenza).

Il presidente nazionale dell’A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commilitoni che ci hanno lasciato, a nome proprio e di tutti i soci, esprime ai familiari degli scomparsi il più sentito cordoglio.

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Libri a cura di Gregory Alegi Marina Cerne, Volare - dal campo di Gorizia in giro per i cieli del mondo, Trieste, 2011, Tipografia Adriatica, cm. 13x20, pp. 80, Euro 12,00.

Per tutti gli appassionati al volo, soprattutto aliantisti, questo piccolo volume (che sarebbe forse meglio definire un vero e proprio “poemetto” per i suoi particolari accenti) farà certamente rievocare sensazioni, entusiasmi e soddisfazioni già provate, ma anche un senso d’invidia per le molte altre esaltanti esperienze aviatorie vissute dall’autrice e che sono qui entusiasticamente descritte. Un lavoro avvincente che si legge senza soste, sovente arguto e divertente, così come spesso è ricco di nostalgici ricordi e di avvincenti episodi la cui lettura suscita profonde emozioni. Una serie di voli in tante parti del mondo, quindi, riportati sulla carte dall’abile, piacevole penna di Cerna, penna che, piuttosto che nell’inchiostro, appare intinta nel fervido e mai sopito amore per, come lei scrive, «quei meravigliosi aggeggi che ti portano in cielo». (SB) Disponibile presso Tipografia Adriatica snc, Via Rismondo, 14 - 34133 Trieste, tel. 040 761954, e.mail: tipografia@adriatica.191.it, www.battellostampatore.it

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Giacomo Metellini, Un pilota racconta, Milano, 2011, Mursia Editore, cm. 14x21, pp. 134, euro 14,00.

Il volume, redatto a cura del figlio Alessandro, è una raccolta di ricordi dell’ultranovantenne pilota triestino sulla sua vita in grigio-azzurro, dall’arruolamento quale allievo sergente pilota al congedo con il grado di generale di BA, attraverso la descrizione dei servizi prestati in numerosi reparti, soprattutto da caccia. Una sorta di biografia, scrive l’autore nella prefazione, «costellata da episodi e vicende vissute in prima persona e che si possono riassumere in tre parole: aeroplani, volo, cielo». Abilitato al pilotaggio di una cinquantina di tipi di aerei - dall’Aviatik A.3 della prima scuola di volo all’F-86K del 51° Stormo - e decorato, tra l’altro, di due medaglie d’argento ed una di bronzo al VM e di una di bronzo al VA meritate in oltre 60 azioni di guerra e di attività bellica, Metellini riporta serenamente numerose storie di pace e di guerra, aneddoti, riflessioni e sentimenti comuni a molte generazioni di piloti, sempre caratterizzati dalla grande, entusiasmante passione per il volo. (SB) Disponibile presso Ugo Mursia Editore, Via Cassanese, 20060 Vignate (Milano), telef. 029566984, www.mursia.com

Marco Majrani, Vincenzo Lunardi aeronauta. Vicchio, LoGisma, 2011. Cm 21 x 21, pp. 216. Euro 24,00.

Troppo spesso si fa coincidere il volo umano con il solo volo a motore, dimenticando la lunga rincorsa rappresentata a partire dal tardo XVIII secolo dal più leggero dell’aria. Di questa fase fu protagonista di spicco il lucchese Vincenzo Lunardi, passato alla storia per aver compiuto il 15 settembre il primo volo in assoluto in Inghilterra, dove si trovava quale segretario dell’ambasciatore di Napoli. Majrani, egli stesso pilota di aerostati e già autore di un’ampia introduzione all’argomento (recensita su Aeronautica, marzo 2009), presenta qui una biografia completa del pioniere dalla sua nascita il 13 gennaio 1754 (scoperta da Majrani su un registro della Curia Arcivescovile di Lucca) alla morte il 31 luglio 1806 a Lisbona. È una vita avvincente, resa ancor più interessante dal ricco apparato iconografico tratto dalle stampe coeve conservate in gran parte dalla famiglia Caproni. Circa un terzo del volume consiste nella riproduzione fotografica del racconto del primo volo in Inghilterra pubblicato nel 1784 a Londra a cura dello stesso Lunardi e accompagnata dalla traduzione integrale tratta dall’edizione italiana del 1790. Data la rarità dell’opera originale, questa sezione rappresenta uno strumento utilissimo per gli studiosi.

AERONAUTICA 12/2011


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12 DICEMBRE 2011 ANNO LVI

In copertina Il Ro.43 che è stato restaurato dall’apposito gruppo del Museo Storico AM di Vigna di Valle. All’evento è dedicato l’articolo a pag. 6.

AERONAUTICA Anno di fondazione 1956 Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica Direttore editoriale GIANBORTOLO PARISI Direttore responsabile SILVANO BRONCHINI Direzione, Redazione, Amministrazione 00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23 Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 – Partita IVA n. 10925071002 e-mail: assoaerorivista@libero.it (per il periodico sociale) e-mail:assoaeroamministra@libero.it (per l’amministrazione) www.assoaeronautica.it (per l’Associazione) www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici) c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949 Realizzazione grafica e stampa Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66 Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: a.raia@raiaweb.eu Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 “Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono. Chiuso in redazione il 12 dicembre 2011.

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione. La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2011 è comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico sociale “Aeronautica". ISSN: 0391-7630

Aeromodellismo Il perfetto aeromodello statico in scala 1:32 di uno Spitfire IX, convertito in aeroricognitore, realizzato, utilizzando un kit della Tamiya, dall’avv. Pierpaolo Maglio di Riccione e sulla der iva del qual e ha apposto l’embl ema del l a “Diana cacciatrice” in quanto esso fu adottato dal 5° Stormo nel 1949 quando ricevette proprio gli Spitfire.

Disponibile presso l’editore (via Zufolana 4, 50039 Vicchio, Firenze; www.logisma.it; tel. 055/8497054)

Disponibile presso l’editore (www.avions-bateaux.com; 29 rue Paul Bert, 62230 Outreau, Francia)

Per giungere a una valutazione complessiva ed equilibrata, insomma, resta ancora molta strada da fare. Disponibile in libreria

Giancarlo Garello, Batailles Aérennies: Guerre sur le désert (2e partie). LELA Presse, Boulogne sur Mer. Cm 21 x 29,7, pp. 82. Euro 12,50.

A nove mesi dalla prima parte, dedicata al periodo fino al dicembre 1941, il trimestrale francese pubblica le seconda parte della ricostruzione della vicenda operativa della Regia Aeronautica in Africa Settentrionale e la spinge fino al novembre 1941. Come per la prima puntata, per mettere ordine nell’intricata vicenda Garello adotta una narrazione che dopo una rapida introduzione passa alle vicende dei singoli reparti. L’arrivo dei reparti tedeschi nel 1941 si rispecchia in una apposita sezione di una dozzina di pagine sul X Fliegerkorps in Mediterraneo. Concepito per il pubblico francofono internazionale, il testo è accompagnato da una vastissima iconografia tratta da fonti pubbliche e private nonché da riproduzioni di cartoline e copertine d’epoca. A rendere vivace l’aspetto contribuiscono anche molti profili a colori di grandi dimensioni, dall’aspetto generalmente convincente salvo alcuni fantasiosi Fiat G.50 e Macchi C.200 a due toni di verde. Come il precedente volume il risultato è un’utile introduzione generale al vastissimo argomento, sul quale talvolta il lettore straniero non ha la percezione dei progressi compiuti dalla ricerca in Italia.

Joachim Castan, Il barone rosso: la storia di Manfred von Richthofen. Milano, Mursia, 2011. Cm 14 x 21, pp. 414. Euro 20.

Chiunque si sia avvicinato per un solo minuto all’aviazione si è imbattuto nel Barone Rosso e nel suo triplano rosso, non fosse altro che tramite le repliche volanti presenti nelle manifestazioni aeree di tutto il mondo. Alla popolarità di von Richthofen ha contribuito una vastissima bibliografia incentrata sulla memorialistica, la sua straordinaria abilità in combattimento e la leggendaria morte. A questi tre aspetti non si è però mai accompagnata la ricostruzione completa della biografia e della personalità, ed è dunque benvenuto un libro che – anche grazie all’accesso alle carte della famiglia, sinora inutilizzate dagli storici militari – propone un ritratto a tutto tondo dell’uomo prima che dell’eroe o del mito. Purtroppo l’obiettivo è raggiunto solo a metà, in quanto l’autore, che proviene dal campo del cinema, per eliminare il mito militaristico vi sostituisce uno psicologismo di oggi che legge negativamente ogni particolare biografico e risolve l’intera vicenda in una mancanza di affetto da parte della madre. Il risultato è un bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno: le novità in termini di fatti e documenti, che pure non mancano, sono spesso penalizzate o svalorizzate da una lettura tra l’ingenuo e l’ostile.

Paolo Valpolini, Forze di terra 2011. Novara, RN Publishing, 2011. Cm 21x29,7, pp. 144. Euro 15,00.

C’è molta aeronautica – nel senso sia di argomenti connessi all’uso militare del mezzo aereo che di Aeronautica Militare – nella seconda edizione di Forze di terra, il numero unico annuale gemello dell’ormai affermato Coccarde Tricolori. Accanto ad un’ampia descrizione del 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica Militare, uno dei più recenti e dunque meno noti aspetti dell’evoluzione delle esigenze operative della forza armata, il curatore e autore Paolo Valpolini presenta infatti il 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania” e le schede dei mezzi aerei militari di interesse delle attività terrestri. Seguendo lo schema generale di Coccarde, mescolando cioè articoli, schede sull’organizzazione e descrizioni tecniche, si ottiene quindi una guida alle attività militari numericamente prevalenti in Italia, tanto più comoda in quanto generalmente meno nota. L’ottima qualità delle illustrazioni e il prezzo decisamente abbordabile lo fanno apprezzare anche a quanti abbiano un interesse solo marginale per il settore. Disponibile presso le librerie specializzate o l’editore (www.rnpublishing.com; Via Torelli 31, 28100 Novara, 0321-455108).


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Associazione Arma Aeronautica

OBIETTIVO PER IL 2012:

Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma

Aumento dei soci, reclutati possibilmente tra gli aviatori in servizio. Perché sono loro che ci consentono il legame con l'attualità e le realtà operative di oggi.

Anno LVI - N.12 DICEMBRE 2011 Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma


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