Inverno 2016 � 7,90
L’AVVENTURA DELLE
Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR
CROCIATE
verso la terrasanta • urbano II, il papa che lanciò l’appello • templari, teutonici, ospitalieri: i cavalieri di dio • la vita quotidiana a gerusalemme • saladino e riccardo cuor di leone • sui corni di hattin, la disfatta più cocente • il mito di goffredo di buglione
L’AVVENTURA DELLE
CROCIATE
C
he cosa spingeva uomini ricchi, nobili, spesso ammogliati, a lasciare il loro mondo per una missione sicuramente piena di rischi e altrettanto sicuramente dagli esiti incerti? Le storiografia più moderna pone l’accento sulle motivazioni politico-economiche delle crociate. Ragioni che indubbiamente muovevano i “mandanti”, ma loro, i soldati di Dio, davvero si giocavano tutto per il denaro? Questo numero di Focus Storia Collection scava in un Medioevo intriso di misticismo dove la religione dettava legge anche nelle minime sottigliezze della vita quotidiana. Come resistere allora alle parole del papa che prometteva l’assoluzione dei peccati a chi si immolava per la conquista della Terrasanta? O alle esortazioni di Bernardo di Chiaravalle (ispiratore della regola dei Templari) che scriveva: “Il cavaliere di Cristo uccide in piena coscienza e muore tranquillo. Quando egli uccide un malfattore non commette un omicidio, ma un malicidio, e va considerato il carnefice autorizzato di Cristo”. I cristiani, un fiume di sangue dopo, dovettero lasciare la Terrasanta. Ma portarono in Europa qualcosa di altrettanto prezioso: il sapere degli Arabi con cui aprire una nuova epoca. Emanuela Cruciano, caporedattore
06 LA
L’investitura di un cavaliere templare.
SPADA E LA FEDE
24 GUERRA
La conquista della Terrasanta è uno dei capitoli più controversi della nostra storia.
10 MAMMA
LI CROCIATI
Lo “scontro di civiltà” è proprio un’eredità medioevale? E davvero le crociate furono una guerra santa?
pag. 10 pag. 18
VIA DELLA TERRASANTA
Durarono due secoli e sconvolsero il Medio Oriente. Ecco in sintesi le tappe delle “guerre sante” cristiane.
PREDATORI DELLA VERA CROCE
Nel VII secolo d.C. i Persiani invasero la Palestina. E i Bizantini, con il pretesto di recuperare una reliquia della croce di Gesù, lanciarono la prima “guerra santa”. Chi ci guadagnò?
30
NELLA CAPITALE D’OLTREMARE
La vita quotidiana nella Gerusalemme dei crociati tra massacri, tentativi di integrazione e pellegrini.
16 SULLA
18 I
AGLI INFEDELI
Inventò le crociate (anche se non le chiamò così), umiliò l’imperatore, si riprese Roma. Ma, quando morì, Urbano II ignorava d’aver vinto la sua ultima sfida.
pag. 30
38 IL
CROCEVIA DEL MONDO
42 IL
TEMPIO DEI TEMPLI
Luogo sacro di ebraismo, cristianesimo e islam, Gerusalemme ha visto il passaggio dei popoli più diversi. Che hanno lasciato le loro tracce. Per gli ebrei è il Monte del Tempio, per i musulmani è la Spianata delle moschee: siamo nel luogo più conteso al mondo.
COPERTINA: L. TARLAZZI
3
L’AVVENTURA DELLE
CROCIATE 48 OLTRE
LA FRONTIERA
pag. 54
I possedimenti d’Oltremare non si limitavano alla Città Santa.
52
TERRITORI OCCUPATI
PORTA D’ORIENTE
Ricca, multietnica e gaudente, Venezia fu per secoli un crocevia di traffici e intrighi. E riuscì a trasformare in business anche le crociate.
SOTTO UN SOLE BRUCIANTE
La disfatta dei crociati a opera del Saladino avvenne sui Corni di Hattin. pag. 84
108 L’IRA
DOGE CHE FONDÒ L’IMPERO
70 I
114 LO
120 IL
126 LE pag. 106
CAVALIERI DI CRISTO
Sui Templari si è detto di tutto: che custodivano il Sacro Graal, che erano una setta di eretici... Ecco la verità.
AL CASTELLO
92 ANDATA
E RITORNO
Nell’XI secolo i crociati europei circondarono e conquistarono Gerusalemme. Ma 88 anni dopo furono a loro volta assediati e vinti.
4
pag. 120
pag. 140
TRA I GHIACCI
Nel 1242 Aleksandr Nevskij riuscì a fermare l’avanzata dei Cavalieri Teutonici in Russia. Da allora è un simbolo della resistenza slava all’Occidente.
136 IL
CROCIATO (IM)PERFETTO
Goffredo di Buglione è ricordato come il “liberatore”di Gerusalemme. Ma il suo mito postumo è lontano dalla realtà.
CROCIATE DEL NORD
Dopo aver combattuto in Terrasanta, i crociati tedeschi affrontarono gli slavi. E tra Lituania e Polonia fondarono un potentissimo regno.
130 TRAPPOLA
Il Krak (dall’arabo qaraq, “rocca”) dei cavalieri in Siria è il più famoso dei castelli crociati. Ecco come vivevano qui (e nelle altre roccaforti simili) i combattenti della fede.
84 IL
RE SANTO
Luigi IX di Francia cercò la gloria in Terrasanta. Finì per morirci (e guadagnarsi la beatificazione).
SOLDATI DELLA FEDE
82 VITA
STERMINIO DEI CÀTARI
La guerra contro i càtari fu una crociata anomala: cristiani contro cristiani.
pag. 92
Con le crociate fiorirono gli ordini combattenti. Ma i cavalieri si occupavano anche di pellegrini, malati e... di banche.
74 I
DI DIO
La Terza crociata è passata alla Storia per il confronto tra Riccardo Cuor di Leone e il Saladino.
64 IL
La carriera di Enrico Dandolo, il cieco ultraottantenne che fu protagonista della Quarta crociata.
MITE SALADINO
Saladino combatté i crociati con lealtà. E a essere crudeli furono pure i cristiani.
106 SCONFITTI
L’Europa e i nuovi Stati nati in Terrasanta al tempo delle crociate.
54 LA
100 IL
CROLLO DI GRANADA
Nella Penisola iberica cristiani e musulmani si scontrarono fino al XV secolo, quando i primi completarono la Reconquista.
140 CORSARI
CON LE CROCI
Da crociati in Terrasanta, gli Ospedalieri divennero i padroni del mare raccogliendo un ricco bottino.
146 LETTURE
ALBUM/SCALA
PROTAGONISTI
PROTAGONISTA
Papa Urbano II (104099) in un dipinto del pittore spagnolo Francisco de Zurbarà n (1598-1664) dal titolo: La visita di San Bruno a papa Urbano II.
24
Inventò le CROCIATE (anche se non le chiamò così), UMILIÒ l’imperatore, si riprese Roma. Ma, quando morì, URBANO II ignorava d’aver vinto la sua ultima SFIDA
GUERRA
AGLI INFEDELI F
u Urbano di nome, forse di modi, ma non nel gesto che lo rese famoso: aver dato il via alla lunga stagione delle crociate. Eppure questo pontefice, al secolo Oddone di Lagery, di meriti ne ebbe moltissimi e fra tutti quello che gli diede un posto di rilievo nella Storia è forse il meno reale. Chi era davvero Urbano II? Quale fondamentale ruolo giocò nella Chiesa sul finire dell’XI secolo? E perché, nel 1095 (non) bandì la prima crociata in Terrasanta? Moderno e combattivo. Se dovessimo paragonarlo a qualche suo collega, potremmo definirlo una specie di Giovanni Paolo II del Medioevo: uomo moderno per la sua epoca, compì svariati viaggi apostolici, fu molto combattivo e dotato di acume politico. Grazie a queste doti riuscì a destreggiarsi abilmente in un periodo piuttosto difficile per la Chiesa. Non gli era capitato, infatti, un buon secolo per venire al mondo. Nato intorno al 1040 a Châtillon-sur-Marne (Francia), figlio di un feudatario dei conti di Champagne, non possedeva le origini nobili che gli furono poi attribuite dai cronisti. Studiò però nella scuola della cattedrale di Reims e ne diventò arcidiacono, poi nel 1070 decise di trasferirsi nella celebre abbazia di Cluny: dopo soli quattro anni gli venne dato il ruolo di gran priore. Ma fu un altro episodio della sua carriera ecclesiastica a dimostrare quanto fosse apprezzato nell’ambiente: nel 1078, su consiglio dell’abate Ugo di Semur, papa Gregorio VII lo nominò vescovo di Ostia e Velletri. In realtà questa promozione nascondeva una nuova, pesante responsabilità per Oddone: stare al fianco del pontefice, per aiutarlo nella difficile opera di riforma morale della Chiesa, da poco intrapre-
sa. Come ogni rinnovatore, Gregorio doveva tenersi stretti gli amici per non soccombere sotto i colpi di una bella schiera di nemici: non solo vescovi infastiditi e contrariati, ma anche e soprattutto l’imperatore di Germania Enrico IV, in conflitto con lui nella cosiddetta lotta per le investiture. Motivo del contendere: chi dovesse nominare i vescovi e concedere loro diritti, doveri e terre. Alleanze. Quando il pontefice morì, nel 1085, non si era ancora trovata una soluzione. Anzi, la situazione era persino peggiorata: l’imperatore aveva infatti eletto un antipapa, Clemente III, sostenuto dai vescovi tedeschi, opponendolo al pontefice di Roma. Questi problemi li ereditò pari pari Oddone, quando, dopo il brevissimo pontificato di Vittore III, diventò papa a sua volta, il 12 marzo 1088. Scelse il nome di Urbano in onore del suo mentore, che era morto proprio il giorno in cui si celebrava questo santo: di Gregorio, infatti, era deciso a continuare l’opera. Troppo intelligente e troppo avvezzo, grazie alla lunga frequentazione degli uomini di Chiesa, alle luci e alle ombre di San Pietro, mise a profitto le proprie doti diplomatiche: Roma era ancora in mano all’antipapa, perciò, dopo essere stato eletto a Terracina, partendo dal nulla, senza autorità e senza appoggio, Urbano II riuscì a volgere le sorti a suo favore e a condurre a termine la riforma tanto desiderata da Gregorio. Garantendosi innanzitutto l’appoggio di un alleato potente contro Enrico: i Normanni. Il Meridione divenne la sua base operativa e da lì, forte dell’aiuto dei suoi protettori, viaggiò in lungo e in largo, promuovendo concili e diffondendo, sia tra i grandi sia nelle chiese locali, i nuovi principi
25
DENTRO LE MURA
NELLA CAPITALE
D’OLTREMARE La vita quotidiana nella GERUSALEMME dei crociati tra MASSACRI, tentativi di integrazione e PELLEGRINI
30
CORBIS/GETTY IMAGS
INCROCIO DI CULTURE
La Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme in un acquarello ottocentesco: il complesso si deve ai crociati, che ricostruirono in stile normanno il precedente edificio dell’imperatore Costantino I, del IV secolo.
GUERRIERI
Sui Templari si è detto di tutto: che custodivano il SACRO GRAAL,
I CAVALIERI
ILLUSTRAZIONI L. TARLAZZI
IN TERRASANTA
I cavalieri templari abbandonano San Giovanni d’Acri, ultimo baluardo cristiano in Terrasanta, assediato e infine distrutto dai musulmani nel 1291.
74
ma anche che erano una setta di ERETICI. Ecco la veritĂ
DI CRISTO
PROTAGONISTI
GOFFREDO DI BUGLIONE è ricordato come il “liberatore”di
IL CROCIATO
RMN/ALINARI (7)
DIO LO VUOLE!
Goffredo di Buglione rende grazie a Dio dopo aver conquistato Gerusalemme nella prima crociata (1099), in un dipinto ottocentesco. Davanti a lui, i cadaveri dei musulmani uccisi.
84
Gerusalemme. Ma il suo MITO postumo è lontano dalla REALTÀ
(IM)PERFETTO
ASSEDI
ANDATA E
Nell’ XI SECOLO i crociati europei circondarono e conquistarono Gerusalemme. Ma 88 ANNI DOPO furono a loro volta ASSEDIATI e vinti
MUSULMANI ALL’ATTACCO In questa pagina e nelle successive, le immagini del film Le crociate di Ridley Scott (2005) con l’assedio di Gerusalemme del 1187 da parte di Saladino.
92
RITORNO
EVERETT/CONTRASTO
G
erusalemme è una città doppia. Da un lato Città Santa per eccellenza, città divina d’oro e di cristallo, città celeste fondata dall’eternità su pietre preziose, la Jerusalem superior verso la quale le tre grandi religioni monoteiste innalzano i loro inni. Dall’altro, è anche la Jerusalem miserabilis, la città distrutta da infinite contese, la città del popolo disperso mortificata da povertà e rapina, smisuratamente lontana nella sua realtà fisica dal suo miraggio divino. Nonostante tutto, Gerusalemme, nelle sue differenti espressioni, rimase il centro dell’immaginario religioso per millenni e il Medioevo fu forse l’apice di queste tensioni. Unico luogo sulla Terra che permetteva di raggiungere il divino senza mediazioni, l’antica capitale del regno ebraico scatenò le passioni di conquista di molti. Babilonesi, greci, seleucidi, romani, bizantini, sassanidi e arabi si alternarono all’occupazione di quelle mura. Il re David ce la rappresenta in uno dei suoi salmi (il 122) come una città salda e compatta, una città baluardo, forte nelle sue mura, alta verso il cielo, costruita su dodici colline, faticosa da raggiungere (andare verso Gerusalemme in ebraico si dice aliyah, “salita)”, difficile da conquistare. La prima crociata. La forza di attrazione fu però sempre immensa e all’Occidente cristiano ispirò il più grande moto ideologico del Medioevo, la crociata. Il primo esercito crociato giunse, dopo tre anni di combattimenti e di vittorie lungo l’Anatolia, la Siria, il Libano e la Palestina, alla meta prefissata, sotto le mura di Gerusalemme, martedì 7 giugno 1099. E non immaginatevi una massa di uomini immensa: al contrario, l’esercito crociato comandato dal duca della Bassa Lorena, Goffredo di Buglione, e da grandi feudatari soprattutto francesi e renani, era composto da dodicimila fanti e da milleduecento o milletrecento cavalieri. Un gruppo sparuto, se pensate che in un luogo come piazza San Pietro a Roma occuperebbero meno di un decimo dello spazio. Una manciata di guerrieri dunque, diversi tra loro per provenienza e tradizioni ma risoluti e uniti da una croce rossa cucita su giacche trapuntate e sovraccotte. Giunti ai piedi delle mura di Gerusalemme il parossismo salì tanto da liberare la tensione di tre anni di attesa. Urla ancestrali furono alzate tra le preghiere e gli inni, gesti di esasperazione e pianti di
LA BATTAGLIA DI ARSUF
ACERRIMI NEMICI
Una delle schermaglie tra crociati e musulmani che precedettero la battaglia di Arsuf, in un’incisione ottocentesca di Gustave Doré. In alto a destra, la statua londinese di Riccardo I “Cuor di Leone” (1157-1199) e il monumento a Saladino, fondatore della dinastia curda degli ayyubidi (1138-1193), a Damasco (Siria).
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
L’IRA DI DIO
BRIDGEMAN/ALINARI
CORBIS
La TERZA CROCIATA è passata alla Storia per il CONFRONTO tra Riccardo Cuor di Leone e il Saladino
RICCARDO I
R
iccardo nacque a Oxford nel 1157 dal re d’Inghilterra Enrico II Plantageneto e dalla duchessa Eleonora d’Aquitania. Era il terzo di cinque figli maschi ma, quando i genitori si separarono di fatto, nel 1168, seguì la madre in Francia, dove ricevette gran parte della sua formazione e dove venne investito del titolo di duca di Aquitania. Figlio ribelle. Già a 16 anni si guadagnò il soprannome di “Cuor di Leone” ribellandosi al padre con l’appoggio del fratello maggiore Enrico il Giovane (il primogenito Guglielmo era morto all’età di 3 anni). Lo stato di rivolta contro Enrico II durò a più riprese per i decenni successivi fino alla morte del fratello e del re stesso. Privo di rivali, Riccardo venne dunque
incoronato il 3 settembre 1189 a Westminster come monarca di Inghilterra, acquisendo anche i titoli di duca di Normandia, conte del Maine, d’Angiò, di Turenna e conservando il ducato d’Aquitania e Guascogna e la contea di Poitiers. Dopo aver partecipato alla Terza crociata, sulla via del ritorno venne fatto prigioniero dall’imperatore tedesco Enrico VI, che lo rilasciò solo dopo 15 mesi e l’esborso di un riscatto. Battagliero. Una volta libero, Riccardo tornò a occuparsi del suo polimorfo regno e soprattutto delle sue terre nella Francia Sud-Occidentale, che si contendeva con la corona francese. Fu lì che il 6 aprile 1199 venne colpito a un occhio da una quadrella di balestra mentre assediava il Castello di Châlus.
SALADINO
U
no degli eroi più venerati dell’islam è Salah ad-Din Yusuf ibn Ayyub, meglio conosciuto con il nome occidentalizzato di Saladino. Di origini curde, nacque a Takrit, in Iraq, intorno al 1138 e si formò, grazie ai rapporti del padre e dello zio, alla corte siriana dell’emiro turco Nur ad-Din (Norandino), dove grazie alle sue spiccate doti divenne presto un fidato e apprezzato generale. Sultano. Nel 1164 fu inviato in Egitto, con lo zio Shirkuh, per rispondere all’appello dello spodestato califfo di quel Paese. Condusse una campagna militare su più fronti che lo vide vincitore sugli egiziani fatimidi e i loro alleati europei. Nel 1169, succedendo allo zio, divenne prima gran visir e poi sultano d’Egitto. Alla morte di Nur ad-Din,
Saladino si impossessò dei territori del suo antico signore, estendendo il suo potere fino al Nord dell’Iraq. Immalinconito. Riunito il fronte islamico, si dedicò alla cacciata dei crociati, lotta culminata con la vittoriosa battaglia di Hattin e la successiva presa di Gerusalemme (1187). Quattro anni dopo fu però sconfitto nella battaglia di Arsuf da Riccardo Cuor di Leone. Saladino perse così la sua reputazione di invincibilità, ma nonostante questo riuscì a tenere unito il suo vastissimo territorio, continuando a governarlo con saggezza. La parziale sconfitta nella Terza crociata, tuttavia, influì probabilmente sulla salute del sultano, che morì nel marzo del 1193, sei mesi dopo gli accordi di pace stipulati con Riccardo.
109