Focus Storia Collection 21 imperi

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N°21 Dicembre 2017 � 7,90 7 OTTOBRE 2017 TRIMESTRALE

Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR

GLI

IMPERI CHE HANNO DOMINATO IL MONDO VOL.1 EUROPA E AFRICA

l’egitto del nuovo regno • eldorado africani • le conquiste di alessandro • l’apogeo di roma • la bisanzio di giustiniano • l'europa di carlo magno • la “grande germania” • il sogno di napoleone • l’impero austroungarico • la russia degli zar • il terzo reich • l’urss di stalin


IMPERI CHE HANNO DOMINATO IL MONDO

EUROPA E AFRICA

6 I

GRANDI IMPERI

26

pag. 14

Ascesa e caduta dei domini più potenti dell’Africa e dell’Europa: dagli Egizi del Nuovo Regno all’Unione Sovietica.

8 QUATTROMILA

DOMINATORI

12 L’ETÀ

Oggi l’Africa è un continente in difficoltà. Ma le sue ricchezze naturali hanno permesso in passato la nascita di vasti imperi.

ANNI DI

La cronologia dei più grandi imperi della Storia, dalla Mesopotamia all’Urss.

30 IL pag. 32

D’ORO

NAPOLEONE D’EGITTO

Thutmosi III estese al massimo i confini del regno dei faraoni.

20 IL

SIGNORE DEL NILO

Audace condottiero e committente instancabile di monumenti “faraonici”: Ramses II aveva tutte le carte in regola per fare dell’Egitto una terra da favola.

pag. 38

MONDO DI ALESSANDRO

Filippo II ereditò un piccolo regno che riuscì a ingrandire. Ma solo il suo successore, Alessandro, creò un impero.

A tu per tu con i faraoni del Nuovo Regno che fecero dell’Egitto di 3.500 anni fa una civiltà ricca e complessa.

14 IL

ELDORADO AFRICANI

pag. 36

32 COME

UN SEMIDIO

Valoroso, colto, affascinante, in 12 anni Alessandro Magno conquistò l’impero più ampio che si fosse visto fino ad allora. Ma la morte lo colse di sorpresa.

38 LA CONQUISTA D’ORIENTE

Nessun condottiero occidentale si era mai spinto così a Est: con le campagne in Asia, la civiltà ellenistica arrivò ai piedi dell’Himalaya. E sul fiume Idaspe Alessandro firmò la sua ultima grande vittoria campale. 3

LIBRARY OF CONGRESS/ IMPERIAL ACADEMY OF SAINT PETERSBURG

A

lzi la mano chi non ha avuto una scarica di adrenalina vincendo a Risiko e vedendo il mondo dominato dai carri armati del proprio colore. Nel mondo reale, però, non bastano fortuna e strategia. I fattori in gioco sono più complessi: conquiste militari, dominio politico, innovazione tecnologica, un solido sistema economico, una cultura che faccia da collante, una leadership carismatica, una burocrazia efficiente in grado di controllare le zone più remote... Siamo partiti da questi “ingredienti” per mettere a confronto alcuni imperi europei e africani; scoprendo, per esempio, che i più vasti, come quello russo (a lato), che nel 1866 si estendeva per 22 milioni di km2, non sono sempre i più longevi. Il “regno dei faraoni”, infatti, ebbe una durata record di 3mila anni. Eppure, geograficamente, non era così grande. E che dire degli imperi fatti da un solo uomo, come quello macedone: sembrava una superpotenza (Alessandro Magno fu l’unico condottiero occidentale a sottomettere l’Asia Centrale) ma, alla morte del suo fondatore, si sbriciolò. Stessa sorte toccò P.S. E se vi state chiedendo dove sono finite in tutto ciò super poal Terzo Reich di Hitler, che voleva un’Europa senza ebrei, omosessuali e malati ma collassò in 12 anni, portandosi dietro tenze del calibro di Spagna e Gran Bretagna, la risposta è nel prossimo numero, dedicato agli imperi coloniali. una scia di sangue indelebile. Insomma, la Storia insegna che Paola Panigas, redattore fuori dal tavolo da gioco si aprono un’infinità di variabili.


IMPERI CHE HANNO DOMINATO IL MONDO

EUROPA E AFRICA

44 SANGUE

E POTERE

Fin dalla fondazione, Roma ha conosciuto il significato della parola violenza. Non solo militare: congiure e complotti sanguinari hanno segnato la sua politica.

48 L’ETÀ

pag. 48

DI AUGUSTO

L’ascesa, le conquiste e le riforme di Ottaviano Augusto: il primo imperatore di Roma.

54 SUL

pag. 66

TRONO PER CASO

Salì al potere a sessant’anni e il suo nome è celebrato dai bagni pubblici. Ma Vespasiano fu il vero fondatore dell’impero.

60 A

pag. 76

FERRO E FUOCO

I Romani sapevano essere aperti. Ma distruggevano senza pietà chi osava ribellarsi. Come accadde alla Giudea del 70 d.C.

66 LE

CAUSE DEL DECLINO DELL’IMPERO ROMANO

pag. 88

Ecco le ipotesi formulate per spiegare la caduta dell’Impero romano. Ma forse neanche di caduta si trattò, soltanto di trasformazione.

70 TRA

DUE MONDI

Con l’ascesa di Bisanzio, 1.500 anni fa, nasceva un impero destinato a lasciare una grande eredità.

pag. 118

72 GIUSTINIANO

IL CONQUISTATORE

Con lui l’Impero d’Oriente toccò il massimo splendore. Ambizioso, spietato e intelligente, rese più fastosa Costantinopoli e riconquistò parte dell’Occidente. 76 LE

RADICI D’EUROPA

Nel IX secolo Carlo Magno, re dei Franchi, unì i popoli del continente europeo. Anticipando l’Ue e persino la moneta unica.

4

pag. 124

82 FEDERICO

L’UNICO

Gettò le basi della Grande Germania. Per alcuni, ispirando addirittura il Terzo Reich. Ma chi era davvero Federico II?

88 LA

GUERRA DEL II REICH

Durò meno di un anno, dal 1870 al 1871. Ma sancì il potere della Germania e il declino dell’Impero francese.

94 L’ASCESA

DI HITLER

Nel 1919 la Germania era nel caos: fu proclamata la Repubblica di Weimar e il Paese divenne il cuore dell’Europa.

100 LA

CADUTA DI BERLINO

Nell’aprile del 1945 i berlinesi furono il bersaglio di uno dei più massicci attacchi subiti da una città.

106 PARIGI

CAPUT MUNDI

Carisma, genio militare, ma soprattutto ambizione: ecco il segreto di Napoleone.

118 PUGNO

DI FERRO

122 MADRE

RUSSIA

124 PIETRO

IL GRANDE

Francesco Giuseppe portò l’impero alla massima estensione, ma la situazione “scoppiò” in mano al suo successore. Dalla Rus di Kiev all’ascesa di Mosca: l’evoluzione dell’impero. Diede al suo regno una nuova capitale, San Pietroburgo, facendo della Russia una nazione sempre più “europea”.

132 ALLA

CONQUISTA DELL’EST

Siberia, terra sconfinata e ricca di risorse, colonizzata da Ivan il Terribile.

138 LO

ZAR ROSSO

La scalata al potere assoluto di Stalin, che per trent’anni tenne in pugno l’Unione Sovietica con la strategia del terrore.

146 LETTURE


IL SENSO DEL POTERE

Ascesa, SPLENDORE e caduta dei DOMINI più vasti e potenti dell’AFRICA e dell’ EUROPA: dagli EGIZI del Nuovo Regno all’Unione Sovietica di STALIN

I GRANDI

I

IMPERI

l panorama degli imperi nei secoli (dai più vasti ai più longevi passando per i più potenti) è talmente vario che ci siamo concentrati solo su quelli che si sono sviluppati su due continenti: nella remota Africa e nella “nostra” Europa. Da una parte domini millenari, più importanti come civiltà che per le conquiste, come quello egizio (1894-539 a.C), dall’altra imperi che hanno dato un’impronta fondamentale al nostro attuale assetto geopolitico, come quello“lampo”del Terzo Reich (1933-1945) che proprio con il suo crollo, dopo la Seconda guerra mondiale, ha messo le basi dell’Europa come la conosciamo oggi . Identikit di un impero. Da sempre sinonimo di conquiste militari e sottomissione di interi popoli, ma anche del carisma di un leader e dello splendore di una civiltà. Ma che cosa contraddistingue un impero? Non è la concentrazione dei poteri in mano a un’unica persona: anche le monarchie infatti hanno un re, e non tutti gli imperi sono stati retti da un singolo individuo (l’impero commerciale di Atene, nella Grecia del V secolo a.C., era una democrazia). E anche se il dizionario della lingua italiana Le Monnier definisce l’impero come “l’insieme dei territori assoggettati all’autorità di uno Stato”, questa è solo una delle 6

forme possibili, applicabile per esempio all’Impero napoleonico e a quello russo, entrambi espansione dei confini del regno conquistatore. Se una definizione certa non c’è, esistono tuttavia alcuni elementi comuni su cui tutti concordano. «Anzitutto, la grandezza: un impero è un’entità statale con un considerevole numero di terre sottomesse», spiega Silvia Pizzetti, docente di Storia delle civiltà e dei sistemi internazionali all’Università di Milano. I popoli soggiogati possono coincidere con interi regni, come accadde sotto l’Impero romano. «Altra caratteristica è il multiculturalismo. In un impero genti diverse, con tradizioni e lingue differenti, vivono assoggettate a un unico potere. Infine, sono ricorrenti gli strumenti dell’espansione: influenza economica, diplomazia e guerra». Come diceva il filosofo francese Montesquieu nel Settecento, “un impero fondato sulla guerra deve conservare se stesso con la guerra”. E infatti, dalle legioni romane del I secolo d.C. fino alla Wehrmacht del Terzo Reich nel Novecento, l’esercito è stato lo strumento principale di ogni aspirante imperatore. Egemonia e decadenza. Le vittorie ottenute sui campi di battaglia servono a garantire ai conquistatori l’elemento chiave del potere imperiale: l’egemo-

nia, di solito prima militare e poi culturale. La parola deriva dal verbo greco egheomai: “guido”, “sono a capo”. È una condizione che si instaura quando un impero non ha più nemici capaci di minacciarlo. Ne consegue che raramente possono esistere due o più imperi contemporaneamente. Come amava ripetere Alessandro Magno, “due Soli non possono esistere nello stesso mondo”. Così, l’Impero persiano dovette cedere il passo a quello macedone. Quasi ogni epoca ha conosciuto un impero, ma nessuno è stato immortale: alcuni furono brevissimi e “personali”, come appunto l’Impero macedone che durò soltanto dal 331 a.C. fino alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.), altri invece sembravano eterni, come quello romano, ma decisamente non fu così. «Superato l’apice dello splendore, un impero diventa progressivamente ingestibile: si indeboliscono l’autorità centrale e le capacità economiche, l’esercito comincia a subire sconfitte e le campagne militari si trasformano in tristi fallimenti», spiega Pizzetti. È ciò che accadde al Sacro romano impero inaugurato dall’incoronazione di Carlo Magno (800) che arrivò al collasso definitivo soltanto a partire dal 1803, con le guerre napoleoniche. • Marco Crosetto


ALINARI

SCALATA AL POTERE

Napoleone I ritratto con le insegne imperiali (ispirate a quelle degli antichi Romani) adottate nel 1804.


NEL TEMPO E NELLO SPAZIO

La CRONOLOGIA di alcuni dei più grandi IMPERI della Storia,

QUATTROMILA ANNI DI 2000 A.C.

1800 A.C.

1600 A.C.

1400 A.C.

1200 A.C.

1000 A.C.

800 A.C.

600 A.C.

EGIZIO CINESE

GRECO

ARABO EUROPEO GIAPPONESE

8

400 A.C.

200 A.C.


dalla MESOPOTAMIA all’Unione SOVIETICA

DOMINATORI

200 D.C.

400 D.C.

600 D.C.

800 D.C.

1000 D.C.

1200 D.C.

1400 D.C.

1600 D.C.

1800 D.C.

2000 D.C.

IMPERO BABILONESE 1894-539 a.C. IMPERO ITTITA 1600-1200 a.C. EGITTO DEL NUOVO REGNO 1543-1078 a.C. IMPERO ASSIRO 1300-612 a.C. CARTAGINESI 814-146 a.C. IMPERO PERSIANO E SASANIDE 550-651 a.C. IMPERO MACEDONE 331-323 a.C. IMPERO MACURYA 321-185 a.C. IMPERO CINESE 221 a. C.-1912 d. C. IMPERO ROMANO 27 a. C.- 476 d.C. IMPERO BIZANTINO 395-1453 d.C. ARABI 632-750 d.C. SACRO ROMANO IMPERO • IMPERO AUSTRIACO • IMPERO AUSTRO-UNGARICO 800-1918

DAL PRIMO ALL’ULTIMO

Ogni fascia rossa posta sulla linea del tempo rappresenta la durata di ogni impero. Sfumature diverse di colore indicano il passaggio da un governo all’altro, come nel caso dell’Impero russo e sovietico.

IMPERO KHMER 802-1431 d.C. IMPERO MONGOLO 1206-1634 d.C. IMPERO DEL MALI 1235-1590 d.C. IMPERO OTTOMANO 1281-1922 d.C. IMPERO AZTECO 1325-1521 d. C. IMPERO SPAGNOLO 1402-1975 d.C. IMPERO PORTOGHESE 1415-1975 d.C. IMPERO INCA 1438-1533 d.C. IMPERO MOGHUL 1526-1761 d.C. IMPERO RUSSO E SOVIETICO 1533-1991 d.C. IMPERO BRITANNICO 1558-1976 d.C. IMPERO NAPOLEONICO 1799-1815 d.C. IMPERO GIAPPONESE 1868-1945 d.C. IMPERO TEDESCO E REICH NAZISTA 1871-1945 d.C.


VESPASIANO


Salì al POTERE a sessant’anni e il suo nome è CELEBRATO dai BAGNI pubblici. Ma Vespasiano fu il VERO fondatore dell’impero

SUL TRONO

PADRE E FIGLIO

Il trionfo di Vespasiano e del figlio Tito dopo la campagna militare in Giudea, in un dipinto del 1537.

55

PHOTOGRAPH BY ERICH LESSING

PER CASO


SACRO ROMANO IMPERO

Nel IX secolo CARLO MAGNO, re dei Franchi, unì i POPOLI del continente europeo. Anticipando l’Ue e persino la MONETA unica

LE RADICI

D’EUROPA

R

76

Globo d’oro (simbolo imperiale) oggi custodito a Vienna.

LESSING/CONTRASTO

oma, giorno di Natale dell’anno 800. Carlo Magno, re dei Franchi, difensore della cristianità e vincitore dei Longobardi, è giunto qui per dirimere una contesa sorta tra il papa Leone III e alcuni nobili romani che lo accusano di corruzione. Alla fine della messa il papa posa sul capo del sovrano la corona e i presenti lo acclamano quale nuovo imperatore nonché Augusto. Nasce così il Sacro romano impero che, dopo alcuni secoli di frammentazione politica e invasioni, rappresenta la prima realtà unitaria, forte e coesa dalla fine dell’Impero romano. E proprio questo avrebbe dovuto significare, probabilmente, nelle intenzioni del papa: la rinascita dell’antico Impero d’Occidente, oltre che la definitiva indipendenza di Roma da Bisanzio. In realtà l’incoronazione in San Pietro non fece che rendere ufficiale una creatura politica assolutamente inedita già concepita nella mente di Carlo: non più il Regno dei Franchi, ma neppure somigliante – se non formalmente – al vecchio Impero romano, di cui segnava invece la rottura definitiva, sia dal punto di vista economico, sia da quello politico e culturale. Era invece il primo capitolo del plurisecolare cammino verso l’unità europea. Padre dell’Europa. Carlo stesso, ben consapevole del suo ruolo, non utilizzò molto il termine “romano”. Preferì invece aggettivi come “franco” o “cristiano”, poiché quello che stava nascendo era uno Stato medioevale del tutto originale. Non per nulla, proprio l’anno prima della sua investitura, un poe-

ta anonimo definì Carlo “rex pater Europae” (re padre dell’Europa). E, di Europa, i Romani parlarono sempre molto poco. Ma quali erano le caratteristiche di questa nuova realtà? L’Europa carolingia non era popolosa come l’antico Impero romano, visto che i suoi abitanti erano solo una decina di milioni. Le foreste avevano riconquistato gran parte del territorio e i centri abitati, soprattutto a Nord, erano piccoli e isolati tra loro. Nei territori del regno (grosso modo le odierne Francia, Germania e parte dell’Italia) si parlavano lingue diverse e vivevano popolazioni – come le genti germaniche, i Celti e i Romani – con usi e visioni del mondo diversissime e spesso contrastanti. Le vecchie vie di comunicazione, quelle che avevano permesso alle legioni romane di raggiungere in tempi relativamente brevi qualsiasi angolo dell’impero, erano in disfacimento. E il Mediterraneo aveva cessato di essere il centro di floridi scambi commerciali, diventando, con l’espansione araba, più che altro un confine tra due civiltà. Il centro economico, culturale e politico si era ormai spostato verso il Nord Europa, nella Valle del Reno. L’organizzazione. Non fu certo un compito facile per Carlo tenere le redini di un impero così vasto e composito. Nell’impossibilità di gestire direttamente ogni provincia, il nuovo imperatore non poté far altro che affidarsi alla nobiltà e al clero, le due forme di potere più radicate. Divise perciò il territorio in circoscrizioni chiamate contee, a capo di ognuna delle quali designò un conte, legato alla sua persona da un giuramento di fedeltà, e un vescovo. Il primo si occupava di


SACRO IMPERATORE

LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

Carlo Magno (742814) in un dipinto ottocentesco. In una mano ha il “globo crucigero”, che rappresenta il dominio di Cristo (la croce) sul mondo (la sfera), nell’altra la mitologica spada, la Gioiosa.


Diede al suo REGNO una nuova CAPITALE, San Pietroburgo, e di fatto FONDÒ l’impero. Facendo della Russia una NAZIONE sempre più “europea”

PIETRO

IL GRANDE L’

appellativo è giustificato. Pietro I, zar di tutte le Russie, era davvero grande: un colosso di due metri e un gigante negli appetiti, nelle ambizioni, nella volontà di riformare, nelle imprese civili e belliche. Un personaggio per il quale si possono spendere aggettivi come pantagruelico, vulcanico e smodato senza paura di esagerare. Se è vero che la storia russa procede per salti, come asseriscono molti storici, i maggiori balzi in avanti si devono a lui e a Lenin. La Russia è vicina. Dopo il suo regno, spiegava lo storico William Marshall, «la Russia non era più una zona depressa del lontano Oriente, bensì parte integrante dell’Europa». Non più ingessata in liturgie e strutture medioevali e bizantine, dominava i mari e sedeva nel club ristretto delle grandi monarchie. Pietro, affermava ancora Marshall, «le assicu124

rò una parte cruciale sulla scena europea». Così il poeta nazionale russo, Aleksandr Puškin, ritrasse il dinamico sovrano: “Accademico, eroe, marinaio, falegname, con il suo spirito che tutto copriva fu lavoratore infaticabile sul trono russo”. Non s’era mai visto, né si vide più, un autocrate come lui: votato, sì, a controllare tutto, ma per il bene della patria. Accentratore all’ennesima potenza, ma capace di parlare con tutti. Addirittura ansioso di mescolarsi, e talora mimetizzarsi, con i suoi sudditi. Un monarca dai tratti barbarici, che preferiva bere e mangiare senza ritegno, ma anche assetato di conoscenza. Fu, insomma, un despota capace di grandi crudeltà (mandò a morte il figlio Aleksej dopo un processo sommario per presunta cospirazione), ma anche incline a volgere l’ufficialità in burla o in rappresentazione teatrale.

BRIDGEMANART/ALINARI

VERSO L’EUROPA


IL PRIMO IMPERATORE

Pietro ritratto da Paul Delaroche, con la divisa di comandante supremo dell’esercito. Fu il primo zar ad attribuirsi, dal 1721, il titolo di imperatore.


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