Focus D&R 49

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LA SCIENZA PUÒ DIRCI SE SIAMO ALLA MODA?

€ 4,90 IN ITALIA

DOMANDE E RISPOSTE

Esiste il gelato alla cannabis? E fa “sballare”?

QUAL È L’ARMA SEGRETA DEGLI OLIMPIONICI?

250 Più di

GLI ALIENI SI SONO ESTINTI?

domande e risposte

Perché i gatti hanno paura dei cetrioli? > Perché

QUANTE LECCATE SERVONO PER FINIRE UN LECCA LECCA? SEM N. 49, Estate 2016 - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 - Canada cad 13,00 / Canton Ticino chf 10,40 / Francia € 7,00 / Germania € 11,50 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 - Spagna € 7,50 / Svizzera chf 10,80 - Usa $12,00

P.I. Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, Verona CMP

sospiriamo? > Dov’è finito il cervello di Mussolini? > Si possono fare cerotti con le cozze?


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16 Un’autostrada può suonare?

SOMMARIO N. 49 – Estate 2016 In copertina: Getty Images (2), Shutterstock (7)

Holloway/Getty Images

DOMANDE E RISPOSTE

Michael Szönyi/image Broker/Marka

Gli uccellini hanno tanti amici?

Animali 6 Tecnologia 12 Natura 38 Sport 44 Cibo 78 Economia 84 Volker Wessels Plastic Road/Iber press

TRA LE TANTE D&R che a ogni numero vi proponiamo, ce n’è sempre qualcuna che fa pensare un po’ di più. Questa volta si è trattato della risposta a una questione semplice e curiosa, di quelle che di solito fanno i bambini: “Le mosche si fanno male, quando sbattono contro i vetri”? (pag. 8). Risposta: no. Sono prive dei recettori nervosi che fanno conoscere agli uomini (e a mammiferi, pesci, uccelli) cosa sia il dolore. Beate loro? Dipende. Il perché siano fatte così, infatti, ha una spiegazione evolutiva: non vivono abbastanza a lungo perché il dolore possa insegnare loro qualcosa. Se una mosca ESISTONO STRADE si spezza una zampa, insomma, pazienza. Conti- DI PLASTICA? nuerà a sbattere contro il vetro: tanto dopo pochi giorni sarà morta comunque. Per noi la natura ha previsto qualcosa di diverso... Teniamolo a mente quando picchiamo la testa sempre contro lo stesso muro! Isabella Cioni

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34 Si possono suonare strumenti di ghiaccio?

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/ Afp

4 | FocusD&R Estate 2016

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Getty Images

92 Ci si può eccitare con un robot?

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QUANTE FARFALLE CI SONO IN ITALIA?

AFP/Getty Images

Salute 20 Psiche 26 Scienza 88 Società 60 Universo 52 Amore e sesso 92 Famiglia 106

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Vercelli book

Perché sospiriamo?

Che cos’è il “Vercelli book”?

W.Bradberry/Shutterstock

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Arte e cultura 32 Misteri 72 Storia 100 Mondo 110 Domandona 3 Vero Falso? 66

I RUSSI HANNO UNA NUOVA BASE SPAZIALE?

Grazie alla sua varietà ambientale, l’Italia è il Paese che ne conta di più in Europa: ben 289 specie. Molte sono endemiche, come la Zerynthia cassandra, la Melanargia arge e la rarissima falena Acanthobrahmaea europaea. Occorre però un piano efficace per la loro tutela e conservazione. La sopravvivenza delle farfalle è infatti sempre più minacciata sia dai cambiamenti climatici, sia dallo sfruttamento incontrollato del territorio.

Christophe Baudot/Shutterstock

24 44 Jessmine/Shutterstock

COME FANNO LE BARCHE A VELA AD ANDARE CONTROVENTO?

È VERO CHE CHI HA I CAPELLI ROSSI VIVE PIÙ A LUNGO?

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Tecnologia

DOPPIA EMOZIONE. Sulle montagne russe con un visore per la realtĂ virtuale a Valencia (Usa).


COME FUNZIONA UN VISORE PER LA REALTA VIRTUALE?

Getty Images

I

visori per la realtà virtuale (e aumentata) permettono la simulazione di esperienze sensoriali artificiali, attraverso la visione di video a 360°. L’immagine non scorre solo davanti ai nostri occhi, come al cinema, ma avvolge l’intero sguardo... o meglio una parte. Il loro campo visivo è poco più ampio di 90° ma il fatto che li indossiamo a pochi centimetri dagli occhi, senza possibilità di confronti con la realtà circostante, fa il resto: il cervello, col passare dei minuti, filtra gli elementi che “disturbano” la visione, dandoci una sensazione di immersione nell’ambiente virtuale, che siano le scene di un video girato a 360° o gli scenari di un videogioco in 3D. TECNOLOGIA VINTAGE. Sebbene i visori moderni sfruttino una serie di tecnologie recenti che vanno dal giroscopio ai display in HD, dal 3D all’audio ad alta fedeltà, il meccanismo ricorda molto da vicino quello dello stereoscopio, inventato nel 1832 dal fisico Charles Wheatstone: i suoi studi hanno dimostrato che il cervello elabora una diversa immagine bidimensionale da ogni occhio in un unico oggetto a tre dimensioni. Visualizzare 2 immagini stereoscopiche laterali attraverso uno stereoscopio dà a chi osserva un senso di profondità, proprio come avviene con Google Cardboard, visore per la realtà virtuale low budget (13 euro) lanciato da Google.

Qual è il più piccolo motore al mondo? È quello costruito dai ricercatori dell’Università Gutenberg di Magonza, in Germania: il motore microscopico è costituito da un solo ione di calcio. Per realizzarlo gli studiosi hanno sfruttato una trappola ionica quadrupolare, cioè un dispositivo capace di catturare e controllare il movimento di ioni con l’ausilio di campi elettrici e magnetici. Con successivi cicli di raffreddamento e di riscaldamento, hanno ottenuto un ciclo termodinamico in grado di sviluppare una forza che è stata impiegata per avere un movimento assiale, come quello prodotto dai pistoni di un motore a vapore.

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Triff/Shutterstock

Nasa

Universo

Però a distanza, perché la temperatura della zona più esterna della nostra stella, la corona, arriva a 1 milione di gradi centigradi. Il Sole, però, emette una grande quantità di particelle cariche sotto forma di “vento solare”, e proprio queste possono essere raccolte e analizzate. Tuttavia tali particelle, che sarebbero dannose per la vita sul nostro pianeta, non arrivano fino alla superficie terrestre grazie alla protezione del campo magnetico che circonda la Terra, e devono essere raccolte altrove. La prima raccolta è stata fatta sulla Luna dalle missioni Apollo 11, 12, 14, 15 e 16. Nel 2001, la Nasa ha poi inviato nello spazio, oltre l’orbita della Luna, la sonda Genesis, che aveva proprio questo scopo. Purtroppo, per un difetto di progettazione, il paracadute che doveva frenare il rientro della sonda sulla superficie terrestre non si è aperto; nell’impatto, parte del materiale raccolto non era più utilizzabile, ma parte è risultato intatto, permettendo l’analisi di ioni di ossigeno, neon e argon.

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Angela Harburn/Shutterstock

Si possono raccogliere campioni dal Sole?

ROVINE. Forse un giorno, su altri mondi, troveremo i resti di civiltà scomparse.


GLI ALIENI SI SONO ESTINTI? È

probabile che siano esistiti, ma ormai sono scomparsi. Ecco perché, fra l’altro, gli alieni non ci contattano e finora è stato impossibile individuarli. Questa è la teoria degli astrobiologi dell’Australian National University di Canberra, che non mette comunque in discussione la possibilità che nell’universo esista un gran numero di mondi su cui potrebbero svilupparsi forme di vita. FRAGILI. L’assenza di segnali extraterrestri sarebbe invece da ricondurre alla fragilità della vita stessa nelle sue prime fasi, su qualsiasi pianeta: secondo i ricercatori dell’università australiana, raramente i nuovi organismi sono in grado di evolversi abbastanza velocemente da sopravvivere alle condizioni ambientali che trovano. Le prime forme di vita comparse sulla Terra sono riuscite a regolare i gas serra, come il vapore acqueo e la CO2, in modo da mantenere stabile la temperatura. Ma questa evoluzione sarebbe un fenomeno tanto unico da essersi verificato solo sul nostro fortunato pianeta. Su altri, se mai sono apparse forme di vita, non sono durate a lungo.


IL GELATO ALLA CANNABIS FA “SBALLARE”? SI PUÒ CONSUMARE IN CONO O IN COPPETTA: È A BASE DI SEMI DI CANAPA, MA NON CONTIENE IL PRINCIPIO ATTIVO THC.

A.Kurganov/Shutterstock

alla cannabis (nella variante al latte, fondente o con fiocchi di mais), caramelle e lecca lecca, tè, biscotti, chewing gum, olio alla canapa, ma anche semi e farine per la preparazione di svariati prodotti da forno.

M. Unal Ozmen/Shutterstock

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orse non tutti lo conoscono, ma il gelato alla cannabis esiste già e viene prodotto in Italia: lo si può gustare passeggiando ad Alassio e Pietra Ligure. A idearlo è stata l’Associazione Canapa Ligure, che sostiene gli effetti benefici della canapa, quando però non dà “sballo”. Il gelato alla cannabis, infatti, è fatto con latte, zucchero e aromi, ma contiene solo i semi decorticati della pianta, dunque non c’è il principio attivo Thc (tetraidrocannabinolo) o comunque questo è entro i limiti dello 0,2% consentiti dalla legge. VENDITA ONLINE. Il gelato alla cannabis si può dunque gustare senza commettere reato. Non è però l’unico alimento a base di questa pianta: esistono in commercio – soprattutto online – il cioccolato

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Cibo

Getty Images

PERCHÉ IL CAFFÈ FA ANDARE IN BAGNO?

Qual è il piatto più colossale del mondo?

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È vero che la buccia del kiwi si può mangiare?

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ì e se ne possono ricavare molti benefici per la salute. La buccia del kiwi, infatti, come quella di molti altri frutti, aumenta l’apporto nutrizionale di vitamine e di sostanze utili all’organismo e, secondo alcuni, farebbe anche sentire più energici. In particolare la pelle del kiwi presenta alti livelli di pectina, un carboidrato le cui note proprietà gelificanti ed emollienti intervengono nel facilitare la digestione e nella regolazione delle funzioni intestinali. Inoltre la pectina ha un ruolo di primaria importanza nell’abbassare il livello di colesterolo e mantenerlo entro limiti ottimali. ANTIVIRALE. La buccia del kiwi poi contiene una grande quantità di antiossidanti e il suo impiego si è rivelato efficace per combattere virus come lo stafilococco e l’Escherichia coli, responsabili di gravi intossicazioni alimentari. Per evitare i fastidi derivanti dalla pelosità della buccia e dal suo gusto aspro, si può preferire la varietà Gold, o kiwi giallo, la cui pelle è più dolce.

Nattika/Shutterstock

Stando a quanto riporta il Guinness dei primati, “il piatto più colossale del mondo” è il cammello ripieno, a patto che venga preparato alla “beduina”, ovvero con all’interno un agnello ripieno di polli i quali andrebbero a loro volta riempiti con pesce o uova sode. Il tutto va cotto allo spiedo, ma pare sia buono anche bollito. Prima però occorre reperire gli ingredienti: un cammello di dimensioni medie, un agnello grande, una ventina di polli, una sessantina di uova, dodici chili di riso, due di pinoli, altrettanti di mandorle e di pepe nero, un chilo di pistacchi e una confezione di sale. Dopodiché, trovato lo spazio per cucinarlo, non resta che seguire la ricetta scaricabile online. Il tutto, tra preparazione e cottura, richiede circa 24 ore di lavoro... E buon appetito!

Tre persone su dieci beneficiano di questo “effetto collaterale” del caffè, ma la caffeina non c’entra, visto che lo stesso fenomeno si presenta anche con il decaffeinato. Secondo una ricerca dell’American Chemical Society, la causa sarebbe da imputare alla natura acida della bevanda, che induce lo stomaco a secernere più acido gastrico, grazie a un composto chiamato acido clorogenico. Questo aumento repentino fa sì che lo stomaco riversi più rapidamente nell’intestino il suo contenuto e stimoli quindi l’evacuazione. È stato infatti stimato che il caffè arrivi nell’intestino crasso entro quattro minuti dall’ingestione, in maniera simile a ciò che avviene con un pasto sostanzioso. Inoltre, bere caffè aumenta la produzione degli ormoni colecistochinina e gastrina. La prima favorisce il rilascio dei succhi gastrici e biliari, mentre la seconda favorisce la peristalsi, che contribuisce all’espulsione delle tossine presenti nel corpo attraverso l’evacuazione.


Amore e sesso

S

embra di sì. Lo sostiene un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford. Durante il loro esperimento hanno utilizzato un androide programmato per chiedere ai volontari di essere toccato in 13 punti del suo“corpo”. PARTI INTIME. Il livello di coinvolgimento dei partecipanti è stato quindi monitorato osservando alcuni parametri tipici dell’eccitazione sessuale, come la maggior conduttanza cutanea, cioè la capacità della pelle di lasciar passare una carica elettrica. Risultato: l’eccitazione dei volontari aumentava in seguito alla “richiesta” del robot di essere toccato nella zona delle natiche, delle parti intime o degli occhi. Lo stesso effetto non si verificava quando la richiesta riguardava altre zone del “corpo”, come le mani. Secondo gli studiosi, questo esperimento dimostrerebbe che gli androidi «sono da considerare come nuove e potenti fonti di stimoli relazionali».

CI SI PUÒ ECCITARE CON UN ROBOT? 92 | FocusD&R Estate 2016


W.Bradberry/Shutterstock

TOCCAMI! Anche toccare le “zone erogene”... di un androide può essere eccitante.

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Storia

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urono i Bagni Baretti di Livorno, conosciuti meglio come Bagni dei Cavalleggeri, a lato del forte presidiato per l’appunto dai cacciatori a cavallo. Il nome deriva dall’omonimo console del re di Sardegna a Livorno, Paolo Baretti, che li realizzò nel 1781 nel punto dove ebbe modo di constatare “la singolarità del fenomeno per il quale le alghe cominciavano qui a profumare”. PROFUMO DI MARE. Si trattava di un antico edificio di legno, adattato a stabilimento con la realizzazione di cinque camerini separati, all’interno dei quali era possibile bagnarsi, rigorosamente in privato, con l’acqua di mare sospinta da un complesso sistema meccanico. Si trattò tuttavia di un fatto isolato: infatti i primi bagni a Viareggio vennero aperti solo nel 1828, a Rimini nel 1843 e al Lido di Venezia nel 1857.

Chi “inventò” l’abbronzatura?

Getty Images

A lanciare la moda della tintarella fu la stilista francese Coco Chanel (nella foto), che sul finire degli anni Venti del secolo scorso, di ritorno da una vacanza in Costa Azzurra, la sfoggiò per le strade di Parigi venendo presto imitata da stuoli di “fashion victim”. In epoca moderna, prima che l’audace Coco decidesse di liberarsi in spiaggia di guanti, ombrellini e parasole, l’abbronzatura era tutt’altro che ben vista, venendo associata ai mestieri umili che si praticavano all’aperto. E benché i benefici dei raggi solari fossero già noti ai Greci e ai Romani (che prendevano il sole in terrazze dette solaria), un leggero pallore fu per secoli sinonimo di nobiltà e benessere, soprattutto per le donne. Di fronte alla seducente pelle bronzea di Chanel – pronta ad affermare che “l’abbronzatura dorata è chic” – le abitudini iniziarono però a mutare e la tintarella fu associata ai concetti di bellezza e salute.

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Getty Images

QUALE FU IL PRIMO STABILIMENTO BALNEARE IN ITALIA?

CHE COSTUMI! I bagnanti al Lido di Venezia negli anni Venti del secolo scorso erano scoperti (o coperti) così...

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Famiglia

106 | FocusD&R Estate 2016


SONO DAV  VERO CATTIVE LE MATRIGNE? N

Natalia Lebedinskaia/Shutterstock

o, ma sono più stressate delle madri biologiche, soprattutto perché devono farsi benvolere da un figlio che due genitori ce li ha già. È emerso da una ricerca della Thames Valley University, che ha preso in esame 250 matrigne e 80 madri biologiche, interrogandole sul rapporto con il partner e i figliastri e sul sostegno che ricevono dalla famiglia. FIGLI E FIGLIASTRI. Dallo studio, è emerso che le più depresse erano le donne che si occupavano a tempo pieno sia dei figliastri sia dei figli biologici. Ma sono risultate stressate anche le “seconde mamme” senza figli propri. In primo luogo perché inesperte, in secondo luogo perché preoccupate di impartire un’educazione in contrasto con quella dei genitori biologici, e in terzo luogo perché incerte se comportarsi più da madri o da “amiche”. Trovi tante altre informazioni utili per la famiglia su nostrofiglio.it

Qual è il modo migliore per farsi capire dai più piccoli?

Getty Images

MAMMINA CARA... Letteratura e cinema descrivono matrigne antipaticissime, ma sono solo più stressate.

Non parlare in “bambinesco”, ma rivolgendosi loro tranquillamente, come fossero già adulti. Lo sostiene uno studio, pubblicato su Psychological Science, che ha confrontato due tipi di linguaggio usato da un campione di mamme con i figli di età tra i 18 e i 24 mesi. Risultato: proprio le madri che si esprimevano usando cantilene infantili, paroline dolci e storpiate (tipo “tuu-tuu” al posto di treno o “bau-bau” al posto di cane) sono state meno comprese dai bambini, anche perché il contrasto sonoro tra sillabe simili come “ba” e “pa” risultava meno comprensibile.

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