Focus D&R 50

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€ 4,90 IN ITALIA

DOMANDE E RISPOSTE

COSA C’È...

... sotto, sopra, dietro e dentro

... DENTRO UN VUOTO D’ARIA?

... dentro la testa di un tifoso?

... DIETRO LO SGUARDO DI UN CANE? NUMERO SPECIALE > ... sopra

... dietro un naso lungo?

i tombini in Svezia? > ... dentro il cappello del mago? > ... dentro un igloo?

... SOTTO LA LUNA? SEM N. 50, Autunno 2016 - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 - Canada cad 13,00 / Canton Ticino chf 10,40 / Francia € 7,00 / Germania € 11,50 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 - Spagna € 7,50 / Svizzera chf 10,80 - Usa $12,00

P.I. Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, Verona CMP

... dietro un ologramma?


76 Cosa c’è dentro la colla di pesce?

N. 50 – Autunno 2016 In copertina: Getty Images (5), Reuters/Contrasto

Bill Hinton/Getty Images

Animali 6 Tecnologia 12 Natura 34 Sport 40 Cibo 72 Economia 78

SAPEVATE CHE SOPRA LA SUPERFICIE DELLA LUNA ci sono tonnellate di rifiuti lasciate dagli astronauti (tra cui decine di sacche piene di feci e urina, a pag. 85)? E che dentro un criceto c’è più energia che nel Sole (... d’accordo, intendiamo per unità di massa, a pag. 65)? E sapevate che in Australia sono riusciti a far calare le vendite delle sigarette solo imponendo sui pacchetti il colore più brutto del mondo (un marroncino orribile, lo vedete a pag. 68)? Infine: avete mai considerato che il motivo per cui la mattina è più facile litigare è legato a quanti biscotti avete già mangiato (pag. 91)? ... DIETRO Preparare questo numero speciale di Focus D&R L’AVARIZIA? “Cosa c’è sotto, sopra, dietro e dentro” ci ha divertito e soprattutto sorpreso ancora più del solito: scommettiamo che farà questo effetto anche a voi? Isabella Cioni

Talaj/Getty Images

SOMMARIO

Cosa c’è dentro il “deep web”?

Jay P. Morgan/Getty Images

DOMANDE E RISPOSTE

12

27 82

91

... AL DI FUORI DELL’UNIVERSO?

Shutterstock

Cosa c’è dietro i litigi del mattino?

4 | FocusD&R Autunno 2016


57

Cosa c’è dietro ai colori dei passaporti?

Leonardo Patrizi/Getty Images

Cosa c’è dietro il rito dell’happy hour?

Shutterstock

109

Mark Williamson/Spl/Contrasto

87

Cosa c’è dentro un meteorite?

Salute 20 Psiche 26 Misteri 30 Scienza 48 Società 54 Arte e cultura 66 Universo 82 Amore e sesso 88 Storia 92 Famiglia 100 Mondo 106 COSA C’ERA NELLE PISCINE DI RIO 2016?

45

28

... SOTTO LA BARBA?

Shutterstock

Cultura//Shutterstock

... sotto, sopra, dietro e dentro

Adam Pretty/Getty Images

COSA C’È...

Domandona 3 Vero Falso? 60

Autunno 2016 FocusD&R | 5


Tecnologia

Cosa c’era dentro la prima pagina internet? La prima pagina internet, ancora visitabile all’indirizzo http://info.cern.ch, spiegava cosa fosse il Web, come accedere attraverso dei link a documenti eventualmente pubblicati da altri utenti e come sviluppare il proprio server. A creare il primo sito fu nel 1989 l’informatico inglese Tim Berners-Lee (nella foto), all’epoca impiegato a Ginevra presso il Cern (Organizzazione europea per la ricerca nucleare). Il progetto fu pensato per agevolare lo scambio di file tra i vari ricercatori dell’istituto creando uno spazio virtuale comune, il quale sarebbe divenuto in seguito l’antenato dell’attuale rete internet. Prima della geniale idea di Berners-Lee, i ricercatori del Cern usavano dei codici diversi tra loro, potendo perciò comunicare solo trasferendo i file da un computer all’altro attraverso supporti come il floppy disc. Fu solo nel 1993 che il progetto, denominato World Wide Web, divenne di pubblico dominio, rivoluzionando il mondo.

Picture Alliance/Marka

COSA C’È DENTRO IL “DEEP U WEB”?

na giungla di pagine internet diversissime, dietro le quali si celano sia loschi traffici sia azioni perfettamente lecite. Ciò che differenzia il Deep Web da quello nel quale navighiamo di solito è l’anonimato dei suoi internauti, garantito da appositi sistemi che nascondono l’indirizzo IP degli utenti. Questi sistemi, funzionanti come normali browser, permettono di accedere a una rete anonima ben 500 volte più vasta del già immenso “Web visibile”, con pagine non rintracciabili da motori come Google. BENE E MALE. Scendendo negli abissi del Web si trova di tutto, da siti in cui si vendono armi, documenti falsi e droghe, fino ad arrivare a documenti accademici e forum a sostegno di campagne umanitarie. È proprio sfruttando i vantaggi del Deep Web che molti attivisti sono riusciti a organizzare l’opposizione ai regimi autoritari durante le primavere arabe. La moneta di scambio è ovviamente elettronica (bitcoin), mentre le eventuali merci acquistate vengono recapitate in maniera anonima.


Bill Hinton/Getty Images

ANONIMI . Nel Deep Web gli internauti hanno l’anonimato garantito. E non sempre viene usato per fini leciti.


Natura

COSA C’È SOPRA LE ISOLE BALLESTAS?

BIODIVERSE . Le isole Ballestas, al largo del Perù, sono un piccolo arcipelago che ospita una fauna variata e molto ricca.


U

na distesa di escrementi delle numerose specie di uccelli che la frequentano, come la sula piediazzurri (Sula nebouxii), i pinguini di Humboldt (Spheniscus humboldti) o i cormorani del guano (Leucocarbo bougainvillii). Queste isole, infatti, situate al largo della città di Pisco, 260 km a sud di Lima, sulla costa meridionale peruviana, sono un santuario per la fauna marina (oltre agli uccelli ci sono anche leoni marini); la scarsa piovosità fa sì che si accumuli uno strato di escrementi (detti “guano”, parola che deriva dal linguaggio quechua huanu) che può arrivare a decine di metri di spessore. BIOLOGICO. Il potere fertilizzante del guano era già noto agli Incas e nel 1804 il naturalista Alexander von Humboldt (1769-1859) scoprì che era dovuto alla ricchezza di azoto e potassio. Oggi molto richiesto per le coltivazioni biologiche, il guano è raccolto, fatto essiccare ed esportato negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia. Ogni anno dalle 21 isole dell’arcipelago Ballestas provengono circa 20mila tonnellate di guano.

... sopra le foglie di ortica (e perché pungono)?

Steve Gschmeissener/Spl/Contrasto

Pikselstock/Shutterstock

Il suo nome deriva dal verbo latino che meglio ne descrive la principale e fastidiosa caratteristica: urere, ossia bruciare. La puntura del più comune genere di ortica, o Urtica dioica, tuttavia non è altro che un meccanismo di difesa nei confronti di eventuali aggressori. I fusti e le foglie della pianta sono infatti ricoperti di peli corti e sottili, chiamati tricomi, che racchiudono, sotto pressione, una sostanza liquida urticante. La composizione di tale liquido non è stata ancora stabilita con certezza, probabilmente anche per le difficoltà nel manipolare peli così minuscoli; secondo gli studi più accreditati fra le sostanze chimiche contenute sarebbero comunque presenti acetilcolina, istamina, serotonina, leucotrieni e acido formico. I tricomi hanno una punta molto sottile, che si spezza al minimo sfregamento rilasciando una parte appuntita e tagliente; questo frammento si comporta come una siringa ipodermica, infilandosi sotto la pelle e iniettando il liquido urticante che causa bruciore e prurito.

Autunno 2016 FocusD&R | 35


Scienza

A

cqua ossigenata, difenil ossalato e un pigmento colorato fluorescente. I braccialetti variopinti, chiamati anche lightstick o glowstick, sono costituiti da un tubo esterno contenente una miscela di acqua ossigenata e pigmenti fluorescenti (responsabili della differente colorazione), e una fiala contenente il reagente (in genere è utilizzato il difenil ossalato, un estere dell’acido ossalico). ECCITAZIONE. Piegando il bracciale si provoca la rottura dell’ampolla interna e si innesca la reazione di chemioluminescenza. L’estere e l’acqua ossigenata si mescolano e reagendo fra loro liberano l’energia necessaria a eccitare gli elettroni del colorante fluorescente. L’emissione di luce colorata avviene nel momento in cui gli elettroni tornano al livello energetico fondamentale, dopo l’eccitazione dovuta alla reazione chimica appena descritta.

Cosa c’è dentro i braccialetti luminosi? 48 | FocusD&R Autunno 2016


... dentro il muro del suono?

ESPLOSIONE. Braccialetti colorati fluorescenti colpiti da una pallottola: il liquido viene spruzzato all’esterno.

Autunno 2016 FocusD&R | 49

Mark Watson/Getty Images

Un accumulo di molecole. Il suono è infatti una vibrazione che può raggiungere differenti velocità in base al fluido in cui si sta propagando. Nel caso dell’aria, può arrivare a circa 1.200 km/h a livello del mare; questa misura, tuttavia, non è costante, poiché più è alta la temperatura dell’ambiente e più aumenta la velocità del suono. I corpi che si spostano nell’aria producono delle onde, che li precedono finché la velocità di movimento è inferiore a quella del suono. Perciò, quando un aereo raggiunge o addirittura oltrepassa la rapidità dell’onda sonora nell’aria, si dice che infrange il muro del suono: in effetti, si tratta quasi di una barriera fisica, generata dalla resistenza sempre maggiore dell’aria all’aumentare della velocità dell’aereo. L’attraversamento della barriera è accompagnato dal bang sonico, un boato causato dalle onde d’urto delle molecole d’aria che, una volta “raggiunte” dal velivolo, non fanno più in tempo a lasciargli spazio e si accumulano sulla sua superficie.


Universo

COSA C’È AL DI FUORI DELL’UNIVERSO? Q

Cultura//Shutterstock

UN COSMO CHE SI DILATA DA MILIARDI DI ANNI COME UNA FORMA DI PANE MESSA NEL FORNO, TRASCINANDO CON SÉ, E CREANDO, LO SPAZIO E IL TEMPO. È LA VISIONE DELLA SCIENZA DI OGGI.

ualsiasi astronomo che si sentisse porre questo interrogativo probabilmente risponderebbe: «La domanda non ha senso». Ma chi astronomo non è vorrebbe comunque avere una risposta. Il fatto è che l’universo non ha un “fuori”. L’idea che ci sia qualcosa oltre l’universo nasce dal fatto che lo pensiamo in espansione, a causa del Big Bang iniziale, attraverso uno spazio. Invece, più propriamente, dobbiamo pensare che l’universo si sta “stirando” e non “espandendo”. Trascinando con sé lo spazio e il tempo, che esistono solo al suo interno. COME UVETTE. Per avere un’idea dello stiramento dell’universo possiamo pensare alla pasta per fare il pane, in cui siano poste delle uvette. Quando la si mette nel forno, le uvette non si muovono, ma la pasta, stirandosi, fa sì che si allontanino l’una dall’altra. L’universo, come la pasta per il pane, si “stira”, e le galassie, come le uvette, si allontanano. Il tutto, però, non si espande in un mezzo al di fuori dell’universo stesso. Alcuni scienziati, tuttavia, hanno avanzato l’idea che il nostro universo “galleggi” in un “superuniverso”, dove potrebbero esistere altri universi come il nostro. Che però non possiamo (e probabilmente non potremo mai) osservare.


CIELO STELLATO . Le stelle che vediamo a occhio nudo fanno parte della nostra galassia, e sono relativamente vicine.


Amore e sesso

COSA C’È DENTRO UN BACIO?


... dentro il cervello di un innamorato?

Anita Vela/Getty Images

SCAMBIO. Con un bacio alla francese ci si scambiano milioni di batteri. Ma va bene così.

Alterazioni ormonali che lo rendono simile a una persona affetta da disturbi ossessivo-compulsivi. Una ricerca della Sexual Wellness Clinic della Loyola University di Chicago ha analizzato scansioni cerebrali di un gruppo di volontari innamorati. È emerso che il sentimento amoroso fa in modo che il sangue venga pompato più velocemente e in maniera maggiore alle aree cerebrali deputate al piacere, le stesse che sono responsabili dei comportamenti ossessivo-compulsivi. Inoltre, innamorarsi abbassa i livelli di serotonina, altro elemento in comune con i disturbi ossessivocompulsivi. Questo spiega perché all’inizio di una relazione si parla solo dell’oggetto del desiderio, che diventa una vera e propria fissazione. Chi viene colpito dalla freccia di Cupido vede anche crescere il livello di dopamina, adrenalina e noradrenalina. La prima genera euforia, mentre adrenalina e noradrenalina provocano il tipico batticuore e l’agitazione degli innamorati.

C

on un bacio “alla francese” di dieci secondi ci si scambiano 80 milioni di batteri. Non è certo un incoraggiamento alla passione ma, comprensibilmente, non era questo il fine dello studio condotto da un team di scienziati olandesi della Tno, la Netherlands Organization for applied scientific research. I ricercatori hanno esaminato il comportamento in materia di baci di 21 coppie, chiedendo loro anche con quale frequenza si erano baciate nel corso dell’anno e quanto tempo era trascorso dall’ultima volta che lo avevano fatto. Hanno dunque prelevato campioni batterici da lingua e saliva dei volontari prima e dopo un bacio di dieci secondi, e in seguito somministrato a un membro di ogni coppia un drink probiotico contenente un mix facilmente identificabile di Lactobacillus e Bifidobacterium. BACI E BACILLI. Dopo un secondo bacio di dieci secondi, la quantità di batteri probiotici nelle bocche di entrambi i partner era aumentata circa di tre volte, per un totale, appunto, di circa 80 milioni di germi. La ricerca ha quindi dimostrato che la flora batterica nella bocca dei partner è molto simile, e che le coppie che si baciano nove volte al giorno hanno maggiori possibilità di scambiarsi germi.

Autunno 2016 FocusD&R | 89


Famiglia

COSA C’È DENTRO IL SISTEMA IMMUNITARIO DEI NEONATI?

I

neonati non sono deboli e indifesi davanti alle malattie. Nel loro sistema immunitario c’è abbastanza forza per combattere le infezioni batteriche. Le loro difese sono diverse da quelle degli adulti (prenderanno forma definitiva verso i 5 anni), ma funzionano. I neonati, infatti, oltre a essere protetti dagli anticorpi materni (trasmessi già tramite la placenta e poi attraverso il latte), hanno un sottogruppo di globuli bianchi, i linfociti T, che sono capaci di produrre l’interleuchina-8 (IL8), una potente sostanza antinfiammatoria e antibatterica. Lo dimostra uno studio del King’s College di Londra. MALATTIE INFETTIVE. In precedenza era opinione comune che nei neonati i linfociti T fossero in qualche modo silenziati in attesa di maturare, e invece non è così. Il meccanismo è diverso da quello degli adulti, ma efficace. Secondo la ricerca, condotta con analisi del sangue su 28 bambini prematuri (e quindi anche più deboli della media), la proteina IL-8 “recluta” i linfociti neutrofili (un altro elemento del sistema immunitario) per attaccare il germe invasore. Gli scienziati hanno ipotizzato che questi meccanismi siano già attivi addirittura nella fase prenatale. Evidentemente tutto questo non evita la serie di malattie infettive che i più piccoli collezionano nei primi anni di vita, però rassicura sul fatto che non siano del tutto esposti a ogni rischio.


Tara Moore/Getty Images

GRAZIE MAMMA . I neonati sono protetti dagli anticorpi trasmessi dalla mamma “in pancia” e poi con l’allattamento.


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