Perché non ci tocchiamo il naso con la lingua?
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DOMANDE E RISPOSTE
Perché ai gatti non piace bagnarsi?
PERCHÉ NON... > ... si
mangiano le uova di tacchino? > ... è facile incontrare la persona giusta? > ... cadono fulmini in cima all’Everest?
Perché le impronte digitali non sono affidabili?
NUMERO SPECIALE PERCHÉ NON ESISTONO ASTEROIDI SFERICI? SEM N. 55 - Edicola 28 dicembre 2017 P.I. Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, Verona CMP - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 / Canton Ticino chf 10,40 / Francia € 7,00 / Germania € 11,50 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 / Spagna € 7,50 / Svizzera chf 10,80 / Usa $12,00
PERCHÉ I MASCHI NON HANNO LA CELLULITE?
N. 55 – Inverno 2018 In copertina: Getty Image (3), Shutterstock (2)
Perché non servirà più il telecomando della tv?
Animali 6 Tecnologia 12 Natura 34 Sport 40 Cibo 70 Economia 78
Ci sono molte questioni che diamo per scontate, perché una volta ci hanno detto che “sono così e basta”, o perché ci sembrano poco importanti e non ci pare il caso di dedicarvi troppi pensieri. Però, una risposta a perché le cose stanno come stanno di solito c’è. E siccome non c’è niente che ci piaccia come sorprendervi con notizie che non sapevate di voler sapere, eccoci con un Focus D&R intitolato “Perché non...?”. Vi troverete la risposta a domande “cosmiche”, come “Perché non avvertiamo la rotazione della Terra?”, a pag. 87, o... “Perché gli uomini non hanno la cellulite?”, a pag. 18 (le donne apprezzeranno). Ma vi sono anche D&R più legate al quotidiano (“Perché ai gatti non piace bagnarsi?”, pag. 7) e come sempre vi aggiorniamo sulle ultime novità della scienza (“Perché non si fa il trapianto di testa?”, pag. 23). Buon divertimento!
Isabella Cioni
55 Getty Images
Perché i tatuaggi non si fanno in numero pari?
4 | FocusD&R Inverno 2018
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Perché alle donne non sarà più vietato dire messa?
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SOMMARIO
Shutterstock
DOMANDE E RISPOSTE
Shutterstock
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Perché gli alberi bonsai non crescono?
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Perché non è possibile fare sesso nello spazio?
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Perché le statue romane non hanno gli occhi?
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PERCHÉ L’ITALIA NON ANDÒ IN AEREO AI MONDIALI DEL ’50? Perché un anno prima si era verificato l’incidente aereo di Superga, in cui aveva perso la vita l’intera squadra del Torino. Ancora scossi per l’accaduto, molti calciatori si rifiutarono di volare fino in Brasile, preferendo il viaggio in mare. Scelta infelice: stanca e debilitata da due settimane tra le onde, la squadra non si qualificò al girone finale. Tra l’altro, dopo pochi giorni di viaggio, i palloni portati per allenarsi erano finiti tutti in acqua.
PERCHÉ IL CIELO NON È UNIFORMEMENTE LUMINOSO?
Domandona 3 Vero Falso? 60
PERCHÉ I GLOBULI ROSSI NON HANNO IL NUCLEO? Shutterstock
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Misteri 30 Arte e cultura 66 Storia 96 Mondo 108 Shutterstock
Salute 18 Amore e sesso 26 Scienza 48 Società 52 Universo 84 Psiche 90 Famiglia 102
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PERCHÉ DOPO L’ADOLESCENZA LA MUSICA CI EMOZIONA DI MENO?
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18
Perché gli esseri umani non hanno iridi gialle?
Tecnologia
PERCHÉ NON SERVIRÀ PIÙ IL TELECOMANDO DELLA TV?
B
asterà il movimento di una parte del corpo, grazie a una nuova tecnologia, chiamata “matchpoint”, messa a punto dall’Università britannica di Lancaster. Per controllare le varie funzioni occorre il movimento circolare di una mano, della testa o anche di un piede, che viene rilevato da una webcam. Una volta associata la parte del corpo alla funzione da controllare (per esempio si può fare in modo di cambiare i canali ruotando la testa e alzare il volume muovendo una mano), sul video compare un cursore con il quale si può “aumentare” o “diminuire”. Il sistema rileva il movimento e non le parti del corpo (o oggetti), per cui funziona, per esempio, anche con le mani occupate. SENZA TOCCO. Secondo gli ideatori, questa nuova tecnologia, che in teoria funziona anche con i movimenti di un’automobilina giocattolo, è utile soprattutto quando si sta facendo altro (ad esempio, cucinando) o semplicemente per non cambiare posizione quando si è in relax sul divano. E non funziona solo con la tv: può essere usata anche su pc e tablet per controllare un video senza ricorrere a mouse o touch screen.
Perché non basta disattivare le doppie spunte di Whatsapp? Per tutelare la propria privacy su Whatsapp, disattivare la conferma di lettura (la famosa doppia spunta blu) è utile, ma non basta: se, infatti, è possibile impedire alla persona con cui stiamo chattando di avere conferma che abbiamo letto un suo messaggio (basta andare in Impostazioni, Account, Privacy e disattivare il comando “Conferma di lettura”), ciò non avviene all’interno dei gruppi. Il gigante della popolare chat di messaggistica istantanea è chiaro nelle istruzioni: “Se disattivi le conferme di lettura, non potrai vedere le conferme di lettura delle altre persone. Le conferme di lettura vengono sempre inviate per le chat di gruppo”. Se dunque è vero che disattivando le notifiche di lettura si può guadagnare un po’ di riservatezza, è invece un’illusione pensare che le nostre attività nella popolare chat siano visibili solo a noi poiché – secondo le attuali impostazioni della privacy – non esiste alcun modo per sfuggire... al gruppo. A meno che – soluzione drastica, forse, ma di sicuro efficace – non si decida di tirarsi fuori da tutti i gruppi di Whatsapp.
12 | FocusD&R Inverno 2018
Shutterstock
ALZA IL CANALE! Cambiare i canali in tv muovendo la testa: presto sarĂ possibile grazie a un sistema in fase di studio.
Inverno 2018 FocusD&R | 13
Natura
BUCO NERO. Un’immagine al computer dell’uragano Allen, che ha percorso il Golfo del Messico nel 1980.
34 | FocusD&R Inverno 2018
Perché nell’occhio del ciclone non soffia il vento? P
erché i cicloni sono zone perturbate in rapida rotazione intorno a un centro, appunto l’occhio del ciclone. Come nel caso di una pallina posta su un disco che ruota, tuttavia, man mano che ci si allontana dal centro intorno al quale si svolge la rotazione il movimento aumenta. Nel caso di un ciclone tropicale, in particolare, i venti cominciano a ruotare a causa di una forza apparente, la forza di Coriolis, causata dalla rotazione stessa. NATO DALL’ATMOSFERA. Il risultato finale è che più ci si allontana dall’occhio del ciclone, una zona di calma in genere tra i 30 e i 65 km di diametro, più i venti ruotano velocemente, fino a raggiungere e spesso superare i 100 km/h. I cicloni nella loro fase iniziale in genere si organizzano intorno all’occhio, ma non si è ancora capito bene come mai questi si formino. Secondo alcuni, si tratterebbe di caratteristiche intrinseche e inevitabili di un fluido in rotazione come l’atmosfera terrestre.
Perché gli alberi bonsai non crescono?
Getty Images
I bonsai sono alberi o arbusti che vengono miniaturizzati a scopo estetico. La pianta è manipolata tagliando ad arte le radici (la sua crescita, infatti, è condizionata proprio dalle dimensioni di queste) e trasferendola poi in piccoli vasi. In queste condizioni non è possibile che l’albero raggiunga le dimensioni della specie, cosa che succederebbe se fosse piantato in piena terra. La riduzione delle radici non è però sufficiente a creare un bonsai: attraverso diverse tecniche, per esempio la potatura e la piegatura dei rami, i giardinieri-artisti costringono la pianta a una forma somigliante a un vecchio albero contorto, che comunque dovrà essere curato per tutta la vita.
Inverno 2018 FocusD&R | 35
VERO FALSO
VESTITINI INQUIETANTI. Un’esposizione degli abiti di scena del film Shining a Mexico City, in Messico.
64 | FocusD&R Inverno 2018
LatinContent/Getty Images
A STEPHEN KING PIACQUE IL FILM SHINING? Shining fu uno dei grandi successi dello scrittore Stephen King, pubblicato nel 1977. Quando Stanley Kubrick lesse il romanzo ne rimase colpito e decise di realizzarne una versione cinematografica. Tuttavia, fin dall’inizio delle riprese, il regista e la sceneggiatrice Diane Johnson apportarono via via delle modifiche alla trama, arrivando a cambiare radicalmente il finale della storia. Il film, uscito nel 1980, conquistò subito una fama mondiale. ESSENZA. L’unico a non gioirne fu Stephen King, che disse pubblicamente di non riconoscere ciò che Kubrick aveva realizzato, perché travisava l’essenza del suo romanzo. Kubrick, in tutta risposta, disse che non era interessato alle proteste di King e che da un libro “scritto con stile sommario” si sarebbe potuto trarre un buon film solo intervenendo pesantemente, anche nello stile. Cosa che in effetti fece.
NO
Inverno 2018 FocusD&R | 65
Cibo
PERCHÉ NON SI PUÒ ARGINARE LA PASSIONE PER IL CIOCCOLATO? P
erché è scritta nei geni. Secondo una ricerca dell’Università di Copenaghen esiste una connessione fra Dna e amore per i dolci, da attribuire a una variante nel gene che regola la produzione dell’ormone FGF21 da parte del fegato. SAZIETÀ. Lo studio ha analizzato i dati di una ricerca che aveva raccolto il Dna di 6.500 danesi, confrontando le informazioni genetiche con le loro abitudini alimentari. Chi presenta questa alterazione ha il 20% di probabilità in più di “esagerare” con i dolciumi. D’altra parte, ricerche precedenti svolte sui topi avevano già rivelato il ruolo dell’ormone FGF21 nel regolare l’appetito verso i dolci e l’alcol, tanto da ipotizzare il suo utilizzo, in futuro, nella cura dell’obesità e dell’alcolismo.
Perché non si deve lavare il pollo prima di cucinarlo? Perché così facendo si rischia di aumentare la diffusione dei batteri e il pericolo di infezioni. Varie fonti, come la Food standards agency britannica, hanno avvisato sui pericoli che può comportare sciacquare il pollo crudo prima di cuocerlo: gli schizzi dell’acqua utilizzata per lavarlo sotto il rubinetto possono veicolare i batteri nelle zone circostanti, depositandoli sulle mani, sugli utensili e sugli oggetti presenti vicino al lavello, così come sugli abiti indossati. Questa contaminazione consentirebbe quindi ai batteri di estendersi al resto della cucina e agli altri ambienti della casa. Il principale imputato è il Campylobacter, presente in molti tipi di carne e in misura maggiore nel pollo, che può causare infezioni intestinali o patologie più gravi: per ridurre i rischi è meglio cucinare la carne direttamente, poiché solo la cottura assicura la sua efficace eliminazione. Inoltre, più in generale, in cucina è meglio separare i cibi crudi da quelli cotti e, ovviamente, lavare bene gli strumenti adoperati per la carne cruda.
70 | FocusD&R Inverno 2018
Getty Images
COLPA DEL DNA? Uno studio ipotizza che la passione per i dolci dipenda dai geni.
Inverno 2018 FocusD&R | 71
Psiche
Perché non riusciamo a dormire se cambiamo letto?
N
on dipende dal contesto, ad esempio un letto scomodo o, in generale, un ambiente poco confortevole: se si hanno difficoltà nel prendere sonno in un posto differente da quello in cui si è abituati a dormire, la causa è proprio il cambiamento in sé. Come spiegano i ricercatori della Brown University di Providence, negli Stati Uniti, i motivi dell’insonnia della prima notte di vacanza o, comunque, di quando si è costretti a cambiare l’abituale giaciglio, troverebbero origine nel cervello. Una parte della nostra mente rimane infatti vigile, poiché deve controllare il nuovo ambiente in cui ci si addormenta, pronta a rilevare tutti gli eventuali pericoli. In particolare, il team di studiosi della Brown ha monitorato l’attività cerebrale di 35 volontari, andati in vacanza per almeno una settimana: dalle ricerche è emerso che i due emisferi del cervello mostravano differenti livelli di attività, con il sinistro che, se pure lievemente, continuava a elaborare dati anche quando le persone dormivano. COME I DELFINI. Si tratta dunque di un comportamento simile a quello di animali come delfini, balene e alcune specie di uccelli, che mantengono attivo un emisfero, mentre l’altro dorme, per accorgersi di possibili minacce anche durante la fase di riposo. Secondo i ricercatori il cervello umano replicherebbe, anche se con una minore asimmetria, questo meccanismo di difesa; dopo la prima notte, la mente più rilassata permetterebbe di addormentarsi con minore difficoltà.
90 | FocusD&R Inverno 2018
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IN ALLERTA! Se dormiamo in posti nuovi, la nostra mente vigila anche durante il sonno per rilevare eventuali pericoli.
Inverno 2018 FocusD&R | 91
Mondo
PERCHÉ I CRISTIANI NON HANNO LE CHIAVI DELLA BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO?
P
er i cristiani di tutte le confessioni non c’è al mondo luogo più evocativo della Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, dove Gesù fu sepolto e per i fedeli avvenne la resurrezione. Sei antiche confessioni cristiane si dividono quello spazio sacro. Eppure i pellegrini che vogliono visitare il luogo non potrebbero accedervi se la mattina le porte non fossero aperte con una apposita cerimonia da alcuni musulmani, gli unici a detenere la chiavi della basilica. CONFLITTI. Fu il sultano Saladino nel XII secolo ad affidare in via esclusiva la custodia delle chiavi alle famiglie Nuseibeh e alGhuddaya. Decisione che serviva tanto ad affermare l’autorità del sultano quanto a tutelare i cristiani dagli estremisti islamici. E in più la scelta impediva di favorire una delle confessioni cristiane rispetto all’altra, cosa che si è rivelata utilissima anche nei secoli successivi fino ad oggi. Essendoci infatti numerose contese sui beni sacri in Terra Santa, tra i cristiani vige lo Statu Quo, resta cioè valida la situazione congelata a come era verso la fine dell’Impero ottomano. Nulla può essere cambiato o toccato. Vale anche e soprattutto per il Santo Sepolcro, sotto la responsabilità di queste famiglie arabe che, quando serve, operano anche da mediatrici tra i cristiani.
108 | FocusD&R Inverno 2018
LUOGO SACRO . La Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme: qui per i cristiani avvenne la resurrezione.
Perché l’inno spagnolo non ha testo?
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Perché in passato vari monarchi hanno tentato di introdurne una versione propria, e alla fine, per non fare torto a nessuno, si è scelto di... non scegliere, tenendo per buona solo la musica, una marcia dai toni epici nota come Marcha Real, o Marcha Granadera. Composta in Prussia nel 1761, fu in seguito donata alla monarchia spagnola, affermandosi in poco tempo come inno nazionale “di fatto”. In seguito furono elaborati più testi, a partire da quello composto nel 1843 da Ventura de la Vega (che cominciava con “Venid españoles” e terminava con “Dios salve al país”) fino ad arrivare alle versioni introdotte dal sovrano Alfonso XIII di Spagna e dal dittatore Francisco Franco, ma nessuno di essi è oggi ufficialmente riconosciuto. La ricerca di parole condivisibili da tutti per la Marcha Real è complicata dal fatto che in Spagna, oltre al castigliano (lingua ufficiale), si parlano catalano, basco e galiziano, idiomi di minoranze che, a partire dalla Catalogna, sono spesso impregnate di un forte spirito autonomista.
Inverno 2018 FocusD&R | 109