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SESSI Quanto sono davvero diversi uomini e donne SENTIMENTI A che servono cattiveria, invidia, pigrizia e rabbia ADOLESCENZA La ribellione? Tutta questione di cervello PSICOLOGIA La “normalità” esiste? Macché ANIMALI Cani, ma anche corvi e scimmie, hanno carattere?
PERSONALITÀ Come si forma si sviluppa, si cambia
Austria, Belgio, Francia, Portogallo (cont.), Spagna € 9,00 / Canada CAD 15,00 / Germania € 14,00 / Svizzera Chf 11,30 / USA $ 14,00 / Poste Italiane / Sped. in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP - FOCUS EXTRA 72 - Estate 2016
N. 72 Come un Universo Non c’è alcun dubbio: il più grande mistero dell’Universo è dentro di noi. Del resto, filosofi, psicologi e neuroscienziati si interrogano ancora oggi su quali siano i fattori principali che ci spingono a comportarci in questo o in quel modo, oppure a prendere questa o quella decisione. Una cosa, ormai, è certa: il temperamento non è modificabile (se non minimamente). Nasciamo con la propensione a entrare in relazione con gli altri e a prendere la vita con entusiasmo o, al contrario, a essere riflessivi e qualche volta un po’ pessimisti. Il tratto distintivo della nostra personalità, dunque, dipende esclusivamente dal Dna. Il carattere, però, inteso come l’insieme dei nostri comportamenti, è molto più complesso. E anche se si fonda sul temperamento, dipende soprattutto dalle esperienze e dagli incontri che ciascuno di noi ha occasione di fare, innanzitutto durante l’infanzia e l’adolescenza, ma anche nella vita di tutti i giorni. In questo numero abbiamo illustrato l’importanza e il funzionamento di ognuno di questi fattori: dal sesso alla nascita, all’importanza degli amici, passando per la cattiveria, l’allegria, l’ira, la stupidità... Raffaella Procenzano
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Comportamenti
Come, dove e perché nasce la cattiveria
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Copertina: Getty Images, Shutterstock, elaborazione Chiara Scandurra - Quarta di copertina: Michael D Brown/Sutterstock
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68 Intervista GUARDIAMOCI DENTRO. E SCRIVIAMO Come capire chi siamo? Mettendo per iscritto i nostri pensieri, da far poi leggere agli altri.
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Psicologia QUEL CHE CI RENDE UNICI Nella personalità sta la vera essenza di ciascuno di noi: c’è chi è coraggioso e chi è timido, chi è introverso e chi invece è solare. Ecco perché.
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Psicologia QUEI PICCOLI, MA GRANDI, CERVELLI Lo sviluppo della personalità è un percorso a tappe, influenzato dalle esperienze e dai genitori.
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Psicologia CHE COSA GLI PASSA PER LA TESTA? Durante l’adolescenza non si modifica solo il corpo, ma anche il cervello: i ragazzi diventano umorali perché ragionano con le emozioni.
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Comportamenti SONO NORMALE... O NO? A tutti, prima o poi, capita di chiederselo. Per la scienza, però, le nostre stranezze sono perlopiù una dimostrazione di sanità mentale.
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Psicologia MODELLATI DAGLI ALTRI A plasmare la nostra personalità non sono solo i geni. Anche gli incontri che facciamo sono fondamentali.
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Emozioni ALLEGRIA! La gioia è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ecco perché essere felici è così importante.
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Comportamenti BUONI O CATTIVI? Bontà e cattiveria sarebbero scritte nei nostri geni. Ma anche il contesto in cui viviamo ci può fare crudeli.
Getty Images
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Animali BESTIE DI CARATTERE Ogni esemplare, all’interno di una stessa specie, ha il suo temperamento. Proprio come noi.
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Psicologia CHE COSA CI INFLUENZA L’insieme delle caratteristiche psicologiche che rende una persona unica è frutto anche di fattori “sorprendenti”.
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Scienza COMPORTAMENTI BIZZARRI C’è chi si trucca solo un occhio e chi crede di vivere tra le fate. Pazzia? No: scherzi della mente.
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Comportamenti TUTTI IN VETRINA La selfie-mania dilaga e nessuno rinuncia a postare foto e considerazioni personali. Ecco perché.
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Comportamenti DENTRO IL PIATTO Dimmi che cosa (e come) mangi e ti dirò chi sei. Perché un pasto spiega tutto, o quasi, di noi.
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Emozioni
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Storia DALLE CATENE AL LETTINO Chi soffriva di disturbi mentali è stato a lungo ritenuto un indemoniato o perlomeno un peccatore. Mondo GUARITORI, SCIAMANI E... MAGIE Disturbi psicologici (e cure) non sono uguali ovunque.
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Comportamenti SIAMO TUTTI UN PO’ STUPIDI E lo diventeremo sempre di più: secondo uno scienziato Usa, la civilizzazione sta danneggiando l’intelligenza.
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Psicologia COSÌ UGUALI, COSÌ DIVERSI I cervelli di uomini e donne non sono identici, e perciò non lo sono nemmeno i loro comportamenti.
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Emozioni SI FA PRESTO A DIRE VIZI Ira, invidia, pigrizia: tutti stati d’animo che consideriamo negativi, ma che spesso si rivelano utili.
Tim Macpherson/Getty Images
Arte QUELL’ESPRESSIONE UN PO’ COSÌ Le emozioni animano l’arte da secoli e ci fanno sentire più vicini all’autore di ogni opera.
Il segreto per essere più felici
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Psicologia PROFILI DA GARA Ecco, secondo uno studio Usa, com’è strutturata la personalità di un campione.
Sean Gladwell/Getty Images
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Comportamenti FANATICO SARAI TU Ammiratori di una star, tifosi di una squadra, patiti di un marchio: nutrire una passione è normale.
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Che cosa gli passa per la testa?
Psicologia
Nell’adolescenza non si modifica solo il corpo ma anche il cervello: i ragazzi diventano umorali perché ragionano con le emozioni.
QUESTIONE DI CERVELLO. Neuroscien-
ziati, psicologi e sociologi concordano: la pubertà segna l’inizio di un periodo 18 | FocusExtra 72
Con piercing e tatuaggi cercano anche di marcare le differenze con i genitori.
Reuters/Contrasto
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n giorno il ragazzo ha “rubato” la moto di papà per andare in giro: senza patente, ovvio. Un altro, la “bambina” non ha dormito dalla sua migliore amica ma dal suo fidanzato. Non solo. I voti scolastici calano vertiginosamente, mentre aumentano rispostacce e liti in famiglia. Che succede, quasi all’improvviso? I figli sono diventati adolescenti, “alieni” travolgenti e ingestibili. A volte con capelli multicolor, tatuaggi nascosti sotto la Tshirt, piercing che spuntano come funghi. E da quel momento, il già difficile mestiere di genitore diventa difficilissimo. Come sopravvivere?
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Comportamenti
Sono normale... o no? 24 | FocusExtra 72
A tutti, prima o poi, capita di chiederselo. Per la scienza, però, le nostre stranezze sono per lo piÚ una dimostrazione di sanità mentale.
C’
è quello che non ti guarda mai negli occhi. Quella che non sale sugli autobus col numero dispari. Quello che colleziona di tutto e in casa non ha più posto neanche per sedersi. Quella che rifiuta di mangiare cibi gialli. Quella che passa la giornata a mandare sms. Si potrebbe continuare a lungo: sono infiniti i comportamenti che possono apparire bizzarri e incomprensibili. Nessuno di noi ne è esente, anche se riconoscere le proprie stranezze può essere meno facile che individuare quelle altrui. Sembra proprio vero che, come si dice, “da vicino nessuno è normale”.
Una “pazzesca” passione per il rosa? In realtà, sentirsi liberi di esprimersi è sintomo di normalità.
ESSERE E APPARIRE. Difficile però definire che cosa sia la normalità. Non è, come
Getty Images
molti pensano, il contrario della stravaganza. Secondo lo psicoanalista inglese Christopher Bollas, normale è chi «è libero di articolare il proprio modo di essere e di relazionarsi a seconda delle esigenze». In pratica, siamo tanto più normali quanto più siamo bravi a cambiare all’occorrenza, per adattarci alle richieste del momen-
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Emozioni
ALLEGRIA! P
er molti è il sogno di vincere alla lotteria, diventare popstar, andare a vivere ai Carabi. Per altri è innamorarsi follemente, ottenere una promozione o meditare in un eremo. Per tutti è un’esplosione di gioia che fa venire voglia di danzare anche sotto la pioggia. Uno stato di beatitudine che inseguiamo per tutta la vita, su cui misuriamo il nostro livello di soddisfazione, un diritto riconosciuto dalla Costituzione americana, e persino un misuratore di benessere censito dal Rapporto Mondiale sulla Felicità delle Nazioni Unite, che nel 2016 colloca l’Italia al 50° posto. Eppure, la felicità è un concetto sfuggente. IL CERVELLO FELICE. Di certo, la gioia è fondamen-
tale per la nostra sopravvivenza. «Bisogna distinguere però tra l’emozione momentanea e il benessere psicologico, più complesso, che riguarda il nostro atteggiamento rispetto alla vita e alle sue
L’allegria di un bambino è spontanea ed esprime la sua soddisfazione.
Getty Images
La gioia è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Per questo, essere felici diventa quasi un dovere. Se si vuol vivere a lungo.
Animali
Bestie di carattere Fino a qualche decennio fa, gli scienziati erano convinti che gli animali non avessero una personalità individuale. Ma non è così: ogni esemplare ha il suo temperamento.
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ido ha un carattere più curioso di Bobi, Lulù è pigra e Loreto particolarmente scaltro. Tutti dati di fatto, neppure da mettere in discussione. Ogni padrone di cane o di gatto, guardiano dello zoo o birdwatcher, è assolutamente convinto che i singoli animali che nutre, cura e osserva abbiano la loro personalità (spesso piuttosto marcata). CINCIALLEGRE CORAGGIOSE. La scienza, però, aveva per anni ne-
gato che questo modo di pensare corrispondesse alla realtà: per i ricercatori, dagli etologi ai genetisti, in una specie tutti gli individui erano simili nel comportamento, eccezion fatta per differenze legate a sesso o età. E se qualcuno si comportava in modo diverso, si trattava di casi sporadici, da non tenere in considerazione. «In realtà, soltanto i primi etologi “classici”, come Konrad Lorenz, ebbero il sospetto dell’esistenza di personalità diverse e avanzarono qualche ipotesi sulle differenze che c’erano tra i singoli individui di una specie», afferma Claudio Carere, etologo dell’Università della Tuscia, ora all’Università Sorbonne Paris 13. Carere, che insieme a Dario Maestripieri ha curato il volume Animal Personalities, Behavior, Physiology, and Evolution (University of Chicago Press, 2013), ha seguito per anni l’andamento delle popolazioni di un piccolo uccello di parchi e boschi, la cinciallegra (Parus major), con un team di ricercatori olandesi; si è accorto così che all’interno di questa specie esistono individui coraggiosi e aggressivi, e altri cauti e molto riflessivi.
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Questo macaco giapponese ha lasciato che una farfalla si posasse sulle sue dita: chissà , forse è in grado di apprezzarne la bellezza.
Psicologia
COSI UGUALI, COSI DIVERSI
I cervelli di uomini e donne non sono identici. E per questo motivo non lo sono nemmeno i loro comportamenti. L’educazione conta, ma fino a un certo punto.
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a prima informazione che si conosce su un neonato, ancor prima che venga al mondo, è il sesso. Quanto contribuirà il fatto che sia maschio o femmina a formare la sua personalità, a determinare i suoi comportamenti, il suo modo di pensare, le sue scelte? L’argomento è spinoso, anche perché in passato alcune presunte differenze hanno determinato la supremazia di un genere (quello maschile) sull’altro (quello femminile). Ecco perché oggi si tende spesso a fare prevalere l’idea, politicamente corretta, che le differenze siano soltanto anatomiche; quanto a cervello, invece, maschi e femmine si somiglierebbero molto, sarebbero anzi praticamente uguali. Ma forse non è proprio così. Anche gli scienziati faticano a sgombrare il campo dai pregiudizi (in un senso e nell’altro), quando cercano di determinare in che misura le differenze che emergono nel corso della vita siano innate oppure dovute a condizionamenti sociali e culturali. Perché, per esempio, i bambini giocano più spesso con le macchinine e le bambine con le bambole? Perché i ragazzi amano le gerarchie (identificano presto un “capo”) molto più delle ragazze? Per-
Tim Macpherson/Getty Images
Perfino nei Paesi Occidentali sono ancora vivi molti stereotipi sessuali che condizionano, per esempio, la scelta dell’attività fisica preferita.
Emozioni
Si fa presto a dire
Ira, invidia, pigrizia: ci sono stati d’animo che vorremmo nascondere perché sono considerati negativi. Ma che, spesso, si rivelano utili.
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Vizi, difetti, semplici debolezze? O magari risorse inaspettate, a cui ricorrere in momenti particolari? I sentimenti negativi, come ira, gelosia o invidia, non sono stati giudicati sempre allo stesso modo nel corso della storia e, anche se (soprattutto al giorno d’oggi) chi li prova vorrebbe liberarsene al più presto, non è detto che vengano ogni volta per nuocere.
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vizi
Eccone quattro tra i più diffusi, tutti esecrabili eppure spesso molto utili alla sopravvivenza. PIGRO A CHI? Sprofondato nel divano
davanti alla tv accesa, una lattina di birra in una mano e il telecomando nell’altra, rigorosamente in mutande. Pur con aspetti caricaturali, come si addice a un
cartone animato, Homer Simpson è forse la figura che meglio rappresenta uno stato d’animo molto diffuso: la pigrizia. Cioè quella generale e ostinata avversione ad agire, spesso unita a indifferenza e cinismo, che sembra essere una caratteristica dei nostri tempi, Ma è davvero così? In realtà, quello incarnato da Homer è un sentimento molto più antico:
ACCIDIA
La pigrizia, intesa non come giusto riposo per ricaricarsi ma come rifiuto dell’azione, è considerata un vizio.
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