salireste sul jet SENZA PILOTA?
Novembre 2014 € 3,90 in Italia
Scoprire e capire il mondo
265
EBOLA: Come (E DOVE) ci si cura in Italia
Dossier Vaccini pro e contro
ANIMALI
Le parole dello scimpanzé Spazio
come si diventa astronauta Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.) Spagna € 7,00 / Canada CAD 12,00 Germania € 8,00 / UK GBP 6,00 Svizzera Chf 9,80 – C.T. Chf 9,30 USA $ 12,00 Poste Italiane / Sped. in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP
voglio una mente organizzata Neuroscienze: trucchi e consigli per mettere in ordine la nostra vita tra gli stress dell'era digitale
Novembre 2014 numero 265
Scoprire e capire il mondo
52
Virtuale quasi... reale
DOSSIER
88
PAURA DI UN’INIEZIONE I vaccini salvano milioni di vite. Ma non mancano le accuse. False. SPARITA LA POLIO? Macché: c’è il rischio che torni. Vaccinarsi, quindi, non è inutile.
93
99
Animali
QUANDO PARLA LO SCIMPANZé �������������������������������������������������� 18 Nelle foreste africane, si è scoperto, questa scimmia usa i gesti per comunicare le proprie intenzioni, chiedere e comandare. Ha un linguaggio come quello umano. O quasi.
Sport
SCATTIAMO IN VETTA ������������������������������������������������������������������� 26 Foto spettacolari, frutto di un progetto che ha coinvolto centinaia di persone, sulle Alpi svizzere.
Scienza
METTITI IN ORDINE LA MENTE ����������������������������������������������������� 32 Travolti dalle informazioni e dalle cose da fare? Districarsi si può. Parola di neuroscienziato.
Spazio
PROFESSIONE ASTRONAUTA �������������������������������������������������������� 44 è un mestiere per pochi, che richiede un anno di selezione e quattro di addestramento. Samantha Cristoforetti, in partenza per lo spazio, ci racconta la sua esperienza.
VACCINI DI DESIGN Realizzati con il biotech.
Stanno volando i primi aerei guidati da terra. Ma voi ci viaggereste? pag. 60
44 In missione
Tecnologia
PIù GRANDE DEL VERO ���������������������������������������������������������������� 52 Display che formano gigantesche pareti e incredibili ambienti interattivi in 3D. è l’ultima frontiera della scienza e della tecnologia per visualizzare i big data.
Tecnologia
E SE Lì NON CI FOSSE IL PILOTA? ������������������������������������������������ 60 Addio comandante. Gli aerei di domani potrebbero avere la cabina di pilotaggio vuota. Per volare più sicuri e a costi inferiori.
Scienza
IN DIRETTA DAL SOLE ������������������������������������������������������������������� 68 Scoperte le particelle prodotte nel cuore della nostra stella. Ci fanno la telecronaca delle reazioni nucleari al suo interno.
Novembre 2014 Focus | 5
79
Società
UMANO SARà LEI ��������������������������������������������� 71 Vivono in mezzo a noi. Ma sono diversi. Sono donne e uomini con i supersensi: per loro il mondo è più ricco.
Prisma
Guida a colori e temi di questo numero
Comportamento
NON ANDARE DA QUEL FOTOGRAFO ������������ 108 Una secchiata gelida, un boccone disgustoso, un tornado in faccia a “vittime” più o meno ignare. Da immortalare con un clic.
Animali Natura Ambiente
Mistero
QUANDO LA VALLE è UNA BATTERIA ������������ 112 Una nuova ipotesi sfida un vecchio mistero: chi accende le “luci” nel cielo a Hessdalen (in Norvegia)?
SEZIONI 79 Prisma
Mondo
LUOGHI CHE SUONANO BENE ����������������������� 124
118 Domande & Risposte
Sabbie che cantano, piramidi che cinguettano. Ecco le mete del turismo acustico, esplorate da un ingegnere britannico.
153 MyFocus
Scienza
159 Relax
Servirà a sviluppare nuove cure, a studiare le proteine, a potenziare enormemente le ricerche in Internet.
160 Mondo Focus
COMPUTER A QUANTI? CI PENSA GOOGLE ... 131
Tecnologia Trasporti Digitale
Scienza Spazio Salute Mistero Corpo umano
Corpo umano
IL FEGATO SI SVEGLIA DI NOTTE ������������������� 138 Anche i nostri organi sanno che ore sono. E se perdono il tempo sono guai.
Comportamento Mondo Società
Animali
ORSI A PESCA E LEONESSE RILASSATE ������� 144 Sono due tra i soggetti del premio Wildlife Phographer of the Year 2014. Ecco una selezione dei più curiosi ritratti “bestiali”.
Arte Storia Sport
124
Animali: le foto più belle
pag. 144
Mete sonore
L’invito alla lettura del direttore
Prepararsi allo spazio con Samantha, l’astronauta italiana. Viaggiare tra le più formidabili immagini di natura del 2014. Ascoltare il battito degli orologi biologici nascosti in ciascuno di noi... Il mondo che ci circonda è davvero straordinario, e anche questo mese ve lo raccontiamo su Focus. Seguiteci. Jacopo Loredan
RUBRICHE 3
La buona notizia
Ma che faccia fai?
Ci trovi anche su:
8 Flash 15
L’intervista
16
Come funziona
162 In numeri
In copertina, dall’alto in basso e da sinistra a destra: Spl, Getty Images, Nasa, Getty Images, Getty Images con elaborazione grafica di Chiara Scandurra.
6 | Focus Novembre 2014
108
www.focus.it
Flash Salto nel fuoco
12 | Focus Novembre 2014
L’urlo di questo soldato cinese terrorizza davvero... Con una mossa – e una scenografia – degna di un film di arti marziali, il militare salta attraverso una cornice infuocata. Niente paura: si tratta di manovre d’addestramento a Heihe, nel Nord-est della Cina. Quest’anno il Paese ha fissato il budget per la difesa a 103 miliardi di euro, aumentandolo del 12,2% rispetto al 2013: il trend di incremento delle spese militari continua da anni.
Novembre 2014 Focus | 13
AFP/Getty Images
all’attacco!
Come funziona L’unità speciale contro Ebola
squadra antivirus
Siamo entrati in uno dei due centri italiani attrezzati per la diagnosi e la terapia: quello dell’Ospedale Sacco di Milano. A cura di Margherita Fronte
Trasporto eccezionale. L’ambulanza con la barella per malati altamente contagiosi entra da una porta riservata del pronto soccorso: una porta ermetica isola la zona dal resto del reparto.
quando scatta l’allarme L’allerta all’Ospedale Luigi Sacco di Milano (uno dei due centri attrezzati per Ebola in Italia, con lo Spallanzani di Roma) scatta quando sul territorio si verifica un caso sospetto. «Se ci è segnalato un paziente che sta molto male, andiamo a prenderlo noi con
16 | Focus Novembre 2014
l’ambulanza speciale. Se invece il paziente è gestibile, il personale sul posto fa un prelievo e ci invia la provetta, in un doppio involucro posto in un contenitore metallico», dice Maria Rita Gismondo, responsabile della bioemergenza del Sacco. «Ci vogliono circa 3 ore
per il primo test, che cerca nel sangue il genoma del virus. Un secondo serve da conferma». AZIONE! In caso di positività, 12 stanze del reparto di infettivologia sono evacuate e isolate con porte a tenuta stagna, per ospitare il malato. «L’aria è soggetta a ricircolo e
quella che fuoriesce è filtrata: si ricambia ogni 12 minuti», dice Gismondo. «L’accesso è riservato al personale; i parenti possono comunicare in video». Per ora è prevista una terapia di supporto; l’uso di farmaci sperimentali dovrà essere concordato con le autorità.
Nell’ambulanza. Un’operatrice con la tuta scafandrata di massima sicurezza. Il contatto col malato avviene attraverso guanti speciali montati sulla barella, che è isolata dall’esterno.
1 2
3
TEssuto hi-tech. Abbigliamento protettivo in tyvek, un sintetico simile alla carta (1). Si usa se il rischio è inferiore (per esempio, con pazienti sospetti e senza emorragie). Richiede cuffia, guanti, schermo facciale (2) e occhiali (3).
Foto di Roberto Caccuri/Contrasto
REspirare con cautela. Nella tuta scafandrata l’aria entra attraverso questi filtri, posizionati nella parte posteriore.
Materiali minimi necessari ogni giorno per trattare un singolo paziente:
76
Litri di candeggina e disinfettanti per superfici.
18
200 Litri di
6
acqua per lavare ambienti e strumenti.
Paia di guanti in lattice o gomma.
Tute protettive monouso per l’assistenza.
sicurezza al top. Nel laboratorio di biosicurezza di livello 4, i biologi eseguono l’analisi del sangue alla ricerca del virus Ebola. In queste tute scafandrate l’aria entra da un tubo. I biologi indossano un sottotuta e tre paia di guanti.
Novembre 2014 Focus | 17
Getty Images/Science Photo Libra
Scienza
Il disordine in testa. Le questioni di cui dobbiamo occuparci ogni giorno sono troppe: lavoro, famiglia, casa. Ma le capacitĂ cerebrali sono limitate e non sempre la mente ce la fa.
32 | Focus Novembre 2014
Mettiti in ordine la mente Travolti dalle informazioni e dalle cose da fare? Districarsi si può. Parola di neuroscienziato.
N
el corso dell’evoluzione, l’uomo si è distinto dalle altre specie animali per la capacità di utilizzare il proprio cervello per risolvere i problemi. Oggi quella capacità viene messa in serio pericolo dall’eccesso di informazione. È vero, già nel 1525, appena 70 anni dopo l’invenzione della stampa, il filosofo Erasmo da Rotterdam si lamentava che l’uscita di troppi nuovi libri costituisse un ostacolo all’apprendimento. E lo stesso sostenevano nel secolo successivo due matematici come Leibniz e Cartesio. Quest’ultimo suggeriva addirittura di ignorare i libri perché diveniva impossibile distinguere l’informazione buona da quella inutile. Oggi però siamo giunti a un punto di rottura. A sostenerlo con decisione è Daniel Levitin, neurologo Usa e docente di psicologia e neuroscienza del comportamento alla McGill University di Montreal. Il carico di informazioni cui siamo sottoposti, sottolinea, è quintuplicato negli ultimi 25 anni: «Nel solo tempo libero ciascuno di noi elabora quotidianamente 34 gigabyte di informazioni, vale a dire 100 mila parole, mentre computer, smartphone e tablet di ogni singola persona contengono l’equivalente di mezzo milione di libri».
telefoni E chiavi. Il problema è che il nostro cervello è limitato: «La capacità di
elaborazione della nostra mente consapevole è pari a 120 bit al secondo», continua Levitin. «Per capire ciò che ci dice un’altra persona teniamo occupata una banda pari a 60 bit al secondo. Ciò significa che non possiamo comprendere più di due persone per volta. Ma vuol anche dire che aprire la porta di casa mentre evitiamo di rovesciare i sacchetti della spesa e intanto badiamo a non fare uscire il cane o il gatto è sufficiente a occupare tutte le nostre risorse. Se in più squilla il telefono, accadrà che dopo aver risposto non saremo in grado di ricordare dove abbiamo messo le chiavi, perché il nostro cervello ha dovuto lasciar perdere l’informazione, avendola ritenuta in quel momento meno importante». Come se non bastasse, siamo assediati da nozioni e compiti sempre nuovi: «Ciascuno di noi svolge funzioni che in passato erano tipiche di altre professioni», aggiunge Levitin. «Molte aziende hanno scaricato sui clienti lavori come prenotare un volo o riempire il serbatoio alla pompa della benzina, costringendoci a prestare attenzione continua a decine di cose: troppe». La soluzione? Sapere come funziona la mente e alleggerirne i compiti. un filtro nel cervello. Una delle
chiavi per essere efficienti è mantenere la concentrazione su ciò che stiamo facendo, senza lasciarci distrarre dalle decine di stimoli che ci vengono dal nostro stesso cervello, come ricordare le persone che dobbiamo incontrare nella giorNovembre 2014 Focus | 33
Tecnologia
dentro la luna. L’interno di AlloSphere, al NanoSystems Institute dell’Università della California a Santa Barbara (Usa), un ambiente in cui si possono visualizzare in 3D dati di ogni genere, dall’astronomia al corpo umano. A destra la sua creatrice, JoAnn KucheraMorin, che insegna Media Arts and Technology.
PiĂš grande del vero
Paul Wellman
Display che formano gigantesche pareti e incredibili ambienti interattivi 3D. Ăˆ l’ultima frontiera della scienza e della tecnologia per visualizzare i big data.
Domande & Risposte Getty Images
Che cos’erano i gatti incendiari? “Se volete prendere una città o un castello, ottenete un gatto da quel posto, legategli una sacca alla schiena, datele fuoco e lasciatelo andare: terrorizzato cercherà di nascondersi in un fienile o in un pagliaio e li incendierà…” Così scrisse, nel 1530, Franz Helm di Colonia, esperto d’artiglieria. La tecnica era però già citata nei testi sanscriti del III secolo a. C., in quelli medioevali scandinavi e russi e nelle cronache di Gengis Khan. Anche gli uccelli potevano essere “incendiati”.
Potremmo sfuggire a un T. rex? Per fortuna non ne abbiamo mai avuto bisogno. Ma, all’occorrenza, ecco come comportarsi...
Matt Rourke/AP
Per ovvie ragioni non possiamo
verificarlo, ma teoricamente sì. In base alle stime dei paleontologi dell’Università di Manchester (Gb), compiute su rilievi fossili, il temibile dinosauro poteva raggiungere la velocità massima di 29 chilometri orari. Non esattamente una scheggia, rispetto ad altri rettili preistorici come il piccolo e velocissimo compsognato (Compsognathus longipes), delle dimensioni di un pollo, capace di raggiungere i 64 chilometri all’ora. Usain Bolt, con il suo record mondiale di 44,17 chilometri orari
sui 100 metri piani, avrebbe facilmente battuto un T. rex, ma noi corridori della domenica raggiungiamo in media, al massimo, i 24 km/h. Saremmo quindi più lenti del bestione, anche se avremmo alcuni vantaggi: l’agilità per cambiare continuamente direzione, muovendoci a zigzag; una partenza più scattante e una maggiore resistenza rispetto al lucertolone di 8 tonnellate; la capacità di vederlo per primi e di mantenere più a lungo la massima velocità in corsa. Tutti fattori che farebbero optare il T. rex per un pasto più consistente e facile da acchiappare.
In primo luogo, per abitudine. In passato infatti si utilizzava il sale grosso invece di quello fino perché meno costoso, più pratico e facile da reperire. Poi, per la sua struttura cristallina: a causa del diverso impacchettamento dei cristalli, a uguali volumi di sale grosso e fino corrispondono pesi diversi di cloruro di sodio (NaCl), responsabile della sapidità. Sale grosso e fino si differenziano infatti per la grandezza dei cristalli, che sono costituiti da un reticolo cubico ai cui vertici si alternano gli ioni Na+ e Cl–. Per salare l’acqua della pasta occorre una quantità inferiore di sale grosso rispetto al fino. La struttura cristallina modula, inoltre, il rilascio del sapore: se mettiamo sale grosso e sale fino sulla lingua, abbiamo la sensazione che abbiano un potere salante diverso, pur avendo la stessa composizione chimica. È la differente superficie di contatto tra i recettori della lingua e i cristalli a farci percepire un diverso sapore salato, fenomeno sfruttato dai cuochi.
118 | Focus Novembre 2014
Spl/Contrasto
Perché per la pasta si usa il sale grosso?
Perché i rifiuti non si possono smaltire nei vulcani?
Corbis
Al Contrario di QUANTO SI PENSA, sono pochissimi i vulcani che hanno un cratere aperto e con un lago di lava fluida dove si potrebbe pensare di buttare l’immondizia. Tra questi, per esempio, un paio nella africana Great Rift Valley, l’Erta Ale in Etiopia e il Nyiragongo, nella Repubblica Democratica del Congo, o il Monte Erebus in Antartide. La temperatura della lava, poi, può arrivare a toccare i 1.000 °C, ma essere anche molto inferiore (e in genere mai omogenea). Questo comporterebbe da un lato l’emissione di fumi altamente inquinanti e dall’altro la possibilità che rifiuti non completamente vaporizzati si ritrovino all’interno di eventuali successive eruzioni. Nel caso peggiore, poi, rifiuti in grande quantità scaricati in uno di questi vulcani potrebbero distruggere l’equilibrio del lago di lava e scatenare un’eruzione.
Corbis
Perché si canta sotto la doccia? Per molte persone, innanzitutto, questo è l’unico momento di solitudine della giornata: finalmente soli, si lascia che l’acqua lavi via stress e tensione. Mentre ci rilassiamo, il cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore legato al benessere che dà uno sprint alla nostra creatività. Il risultato è che cantiamo ancora più forte e con più piacere: il che migliora l’ossigenazione del sangue (perché si prende più aria) e la circolazione. Respirando più forte e rilassandoci, si ottengono benefici analoghi a quelli della meditazione; se siamo concentrati sul canto, inoltre, smettiamo di pensare ai nostri problemi. Senza contare l’acustica perfetta garantita dalle piastrelle e dall’angusto spazio della cabina: il suono è più ricco di bassi e ha un certo riverbero che valorizza le variazioni della voce. Sentendoci più intonati, migliora anche la nostra autostima.
Come fanno i cani a radunare il gregge? © Henry Arden/Mint Images/Corbis
Il SEGRETO di questa abilità è la capacità innata dei cani di mettere in atto due semplici ma precise azioni: raccogliere le pecore quando si disperdono e poi spingere in avanti il gruppo compatto, anche quando è molto numeroso. Lo ha scoperto uno studio di Swansea University (Gb) e Università di Uppsala (Svezia), svolto utilizzando un dispositivo Gps inserito in uno zaino collocato sui cani. Ne è emerso che gli animali radunano le pecore procedendo avanti e indietro: a ogni passo decidono se il gregge è sufficientemente unito o no, e se non lo è vanno a recuperare le bestie che sono fuori squadra. Quando reputano che il gruppo sia coeso, lo spingono avanti.
Novembre 2014 Focus | 119
In numeri I peli Isolanti e... da record
9 300
i tipi di capelli da lisci a crespi
i capelli per ogni cm2 100/150 mila in totale
-40°C
la temperatura alla quale resiste il bue muschiato grazie alla sua pelliccia formata da peli lunghi fino a 90 cm
20/50 cm
la lunghezza dei grossi peli sulla coda dell’elefante. Si usano per realizzare tipici braccialetti intrecciati
milioni
25,68 cm
il pelo più lungo per un gatto (Sophie, California)
3 anni per far
crescere il pelo più lungo del capezzolo: 15,16 cm
i peli che abbiamo sul corpo
(Timothy McCubbin, Australia)
4,3m 22,8 la lunghezza dei baffi dell’indiano Ram Singh Chauhan, detentore del record
cm
il pelo più lungo sul petto
(Richard Condo, Usa)
18,9 cm
il pelo più lungo su un braccio (Kenzo Tsuji, Giappone)
16,5 cm
il pelo più lungo su una gamba
(Wesley Pemberton, Usa)
A cura di Marco Paternostro 162 | Focus Novembre 2014