ESISTONO ANIMALI MONOGAMI?
€ 4,90 IN ITALIA
LO SCARAFAGGIO PUÒ CONTINUARE A VIVERE SENZA TESTA?
DOMANDE E RISPOSTE Soffrono il solletico?
È vero che la Luna influenza il loro comportamento?
NUMERO SPECIALE
ANIMALI
Più di
250 domande e risposte
> Perché i pulcini
sono gialli? > Un uccello può dormire in volo? > I pesci hanno il mal di mare? SEM. N. 39, INVERNO 2014 - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 - Canada cad 13,00 / Canton Ticino chf 11,50 / Francia € 7,00 / Germania € 9,00 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 - Spagna € 7,50 / Svizzera chf 12,00 - Usa $12,00
P.I. Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, Verona CMP
CHE COSA SANNO FARE GLI ELEFANTI? PERCHÉ LE COCCINELLE HANNO LE MACCHIE?
UN CAMALEONTE CIECO PUÒ CAMBIARE COLORE?
4
Perché tante razze di cani?
64
DOMANDE E RISPOSTE TE
Perché la tela non incolla il ragno?
SOMMARIO N. 39 – Inverno 2014
Fatti così Cibo Ambiente
4 Record 52 Tecnologia 94 Abilità
QUAL È IL CANE che fa la cacca più grossa? La risposta a una domanda come questa poteva darvela solo Focus D&R. E infatti, l’abbiamo pubblicata nel 2011. Tuttavia, poche settimane fa se ne parlava ancora in televisione (Luciana Littizzetto, a Che tempo che fa). Il motivo? Perché era una domanda divertente. Ma soprattutto perché aveva una risposta seria, fondata su dati veri, forniti da studiosi appassionati e curiosi. Di domande così, dal 2000 a oggi, ne abbiamo fatte migliaia. E allora, per questo numero speciale di Focus D&R, abbiamo raccolto quelle che ci sono sembrate le migliori: le abbiamo “revisionate” e aggiornate, quando necessario, poi le abbiamo illustrate con le foto più belle di allora e di oggi. Il risultato è questo numero da collezione, che ha radici “storiche” ma anche tutto lo spirito e l’entusiamo del nuovo D&R. Isabella Cioni
QUALE ANIMALE PERDE 50.000 DENTI? Lo squalo. A seconda delle specie, nel corso di una vita (che dura in media tra i 20 e i 30 anni) può perderne da 10.000 fino a 50.000. Questo numero spropositato si spiega con il fatto che negli squali, come in tutti gli altri Elasmobranchi, sottoclasse cui appartengono anche le razze e le torpedini, i denti sono organizzati in più file. Solo la fila anteriore è funzionale, cioè viene usata per afferrare la preda, che poi viene inghiottita pressoché intera. I denti posteriori invece (in media le file sono circa 5-6) sono in formazione e slittano in avanti nel momento in cui quelli funzionali cadono perché usurati o persi. Questa sostituzione avviene, a seconda della specie e dell’età, ogni 8-15 giorni circa. 4 | D&R Inverno 2014
18 64 104
19
COME FANNO A DORMIRE SENZA CADERE?
UN PESCE IN UN ACQUARIO CI VEDE COME NOI VEDIAMO LUI?
36
76
Salute Scienza
92
36
Tutti i mammiferi hanno due cromosomi sessuali?
Perché i gatti ciucciano la lana?
26 Noi e loro 76 Famiglia e società
LE SCIMMIE E HANNO LE E IMPRONTE DIGITALI?
Perché i pulcini sono gialli?
36 Misteri Colori 82
Domandona 3 Vero Falso? 58
Tutti i Primati (comprese quindi molte scimmie) hanno, sull’ultima falange delle dita di mani e piedi, minuscoli avvallamenti e creste dall’andamento approssimativamente circolare; sono caratteristici dell’individuo e immutabili. Tracce simili sono presenti anche in alcuni roditori che hanno sviluppato dita prensili, come il topo. Non è esatto, però, chiamarle impronte digitali: il nome corretto dei segni sui polpastrelli è “dermatoglifi”.
46 92
82 COME SI RITROVANO I PINGUINI NELLA FOLLA?
46
C COSA SONO LI ANGELI GLI DI MARE? L’EVOL L’EVOLUZIONE LUZIONE TORNA A MAI INDIET TRO? INDIETRO?
76 Inverno 2014 D&R | 5 Inv
Misteri
CIAK, SI GIRA! Si registra il ruggito “cinematografico� di Caibre, il leone simbolo della Metro-Goldwyn-Mayer.
46 | FocusD&R Inverno 2014
IL LEONE DELLA METRO GOLDWYN MAYER È SEMPRE STATO LO STESSO? Dal primo, che fece la propria comparsa nel 1924, se ne sono avvicendati almeno 5. Il più famoso fu Caibre, il primo a ruggire nell’era del sonoro: lo fece il 31 luglio 1928 in occasione della presentazione del film White Shadows of the South Seas. Caibre era nato in cattività il 20 marzo 1927 allo zoo Phoenix di Dublino (Irlanda). Divenne famoso come star cinematografica con il nome di Leo the Lion quando, nel 1928, venne adottato come “testimonial” della Metro-Goldwyn-Mayer. La sua immagine rimase nei titoli di testa fino al 1956. EREDITATO. La Metro-Goldwyn-Mayer era nata nel 1924 dalla fusione tra la Metro Picture Corporation (fondata nel 1915), la Goldwyn Picture Corporation (1917) e la Louis B. Mayer Pictures (1918); adottò da subito come marchio commerciale il logo felino della Goldwyn, che risaliva al 1916.
NO
Inverno 2014 FocusD&R | 47
VERO FALSO
58 | FocusD&R Inverno 2014
LE BALENE MANGIANO SOLO PLANCTON? Le quindici specie di quelle che chiamiamo balene, cetacei appartenenti al sottordine dei Misticeti, sono caratterizzate dall’assenza di denti veri e propri, sostituiti da lunghe proiezioni sfrangiate delle gengive chiamate fanoni (gli altri cetacei, gli Odontoceti, come i capodogli, i delfini o le orche, hanno decine di denti). A ogni pasto le balene inghiottono tonnellate d’acqua contenente le prede; con la lingua, spingono il contenuto della bocca verso i fanoni ed espellono l’acqua. In questo modo filtrano il contenuto e riescono a trattenere in bocca le prede, che non possono essere molto grosse. I fanoni però sono abbastanza lunghi e robusti da catturare animali di certe dimensioni, come appunto crostacei (plancton) ma anche pesci o cefalopodi. Ogni specie di balena ha una dieta particolare, e si nutre di plancton in alcune stagioni e pesci in banchi in altre. Solo la balena grigia (Eschrichtius robustus) cattura anfipodi (piccoli crostacei) che vivono sul fondo del mare.
NO
Inverno 2014 FocusD&R | 59
Scienza
L’EVOLUZIONE PUÒ TORNARE INDIETRO?
S
e per “tornare indietro” intendiamo l’esatta ricostruzione di strutture o comportamenti di antenati delle specie viventi, la risposta è quasi sicuramente no. C’è anche una “legge” sull’argomento, definita dal biologo belga Louis Dollo nel 1893: una volta che con l’evoluzione un organo è scomparso, una specie (e quindi anche le specie discendenti) non possono più ricostruirlo. CROMOSOMI. Anche alla luce delle moderne conoscenze genetiche non è possibile ipotizzare imponenti “marce indietro”. Potrebbe essere ricostruita una struttura genetica originaria solo
dopo cambiamenti minimi, come la sostituzione di un singolo nucleotide, una “lettera” del Dna; ma se i cambiamenti tra un organismo e i suoi discendenti implicano modifiche radicali (come la perdita o la fusione di uno o più cromosomi) non si può tornare indietro. I rari esempi in cui un organismo sembra riguadagnare organi perduti coinvolgono, nella maggior parte dei casi, geni “silenti” (cioè temporaneamente inattivi) che ritornano in azione. Così per serpenti e balene è praticamente impossibile riacquistare le zampe perdute, come per gli uccelli riguadagnare i denti, presenti nei loro antenati dinosauri teropodi (come il Velociraptor).
Come si attribuisce il nome scientifico alle nuove specie? Il nome scientifico di un animale o di una pianta è attribuito secondo le regole della nomenclatura binomiale di Linneo, naturalista del Settecento, ed è composto da due nomi latini scritti in corsivo: il primo, maiuscolo, indica il genere e il secondo, minuscolo, la specie. Il nome è scelto da chi scopre la specie. Talvolta il nome della specie è una “dedica” che lo scopritore fa a qualcuno, latinizzandone il nome. Nel 2005, per esempio, due entomologi della Cornell University (Usa) hanno dedicato i nomi di tre scarafaggi a George Bush, Dick Cheney e Donald Rumsfeld. Le tre specie si chiamano: Agathidium bushi, Agathidium cheneyi e Agathidium rumsfeldi. I due professori non si sono dimenticati nemmeno del cattivo di Guerre stellari, Darth Vader: il coleottero Agathidium vaderi ne condivide la grande testa lucente, simile a un elmetto.
76 | FocusD&R Inverno 2014
ANTICHI PARENTI. Secondo la scienza, difficilmente torneremo a somigliare alle scimmie.
Inverno 2014 FocusD&R | 77
AbilitĂ
BUONA NOTTE. I koala si addormentano nelle biforcazioni degli alberi.
104 | FocusD&R Inverno 2014
Perché gli animali quando dormono non cadono dai rami degli alberi?
S
ono molti gli animali, soprattutto nelle foreste tropicali, che riescono a dormire sugli alberi senza cadere. Alcune scimmie, come gli scimpanzé e gli oranghi, si costruiscono un nido e si rifugiano al suo interno. Altre scimmie più piccole e i felini scelgono invece rami di grandi dimensioni, sui quali si accoccolano nelle ore di buio. Diverso è il caso del bradipo, che passa la notte dormendo appeso a dondoloni. I suoi “unghioni”, molto arcuati, ne impediscono la caduta. Lo stesso accade ai grandi pipistrelli tropicali mangiatori di frutta (le “volpi volanti”). INCOLLATI. I koala dormono di solito appoggiati a una biforcazione, e con le zampe afferrano saldamente il ramo principale. Altre specie più piccole hanno ancora meno problemi. Le raganelle rimangono attaccate alle foglie perché hanno dischi adesivi sulla punta delle dita. Gli uccelli, infine, non cadono perché le loro zampe si stringono automaticamente attorno al ramo su cui sono appollaiati.
Inverno 2014 FocusD&R | 105
Abilità
QUALI SPECIE SI RICONOSCONO ALLO SPECCHIO?
G
li animali capaci di riconoscere la propria immagine riflessa sono pochi. Oltre all’uomo, questa abilità è presente nelle grandi scimmie, nei delfini, nelle orche e negli elefanti. Finora, tra gli uccelli ha mostrato questa capacità solo la gazza: è stato l’ultimo animale a passare il test dello specchio. Gli scienziati ritengono che questa capacità sia collegata all’elevato grado di intelligenza e all’organizzazione sociale avanzata riscontrabile in tutte queste specie. Sapersi riconoscere indica poi che gli animali sono in grado di distinguere se stessi dagli altri individui del branco. CHE COS’HO SULL’ORECCHIO? Studiare l’abilità di un animale di riconoscersi non è semplice. Nel caso degli elefanti, i ricercatori hanno disegnato una X sulla testa di alcuni elefanti asiatici, in modo che gli animali potessero vederla solo specchiandosi. Una volta scoperto il segno, una femmina di nome Happy lo ha esplorato, toccandosi con la proboscide. Proprio come faremmo noi se, guardandoci allo specchio, scoprissimo di avere uno strano segno sul viso!
E TU CHI SEI? Un tessitore dorato combatte con la sua immagine nello specchietto di un’auto.
Come fa il picchio a non danneggiarsi il cervello colpendo i tronchi con tanta violenza? In effetti la velocità di un picchio quando colpisce il tronco con il becco è di 20-25 km all’ora. Ciononostante questi uccelli non riportano danni cerebrali. Il motivo? Secondo il naturalista Edward O. Wilson, tra i vari scienziati che hanno studiato il fenomeno, il cervello di questi uccelli è ancorato saldamente alla scatola cranica, che in questo modo assorbe molto bene gli urti. Inoltre, quando becca, il picchio si muove lungo un solo
108 | FocusD&R Inverno 2014
piano, come la lancetta di un metronomo, il che evita le forze di rotazione che allenterebbero il cervello dai suoi “ormeggi”. L’uomo non ha la stessa protezione: il suo cervello è circondato da una sacca di fluido, che agisce da ammortizzatore, ma solo entro certi limiti. Nel caso la nostra testa riceva un forte colpo, l’impatto può far “rimbalzare” il cervello da un lato all’altro della scatola cranica, lacerando le fibre nervose e causando danni anche gravi.