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CHE COSA SIGNIFICANO I TATUAGGI PIÙ DIFFUSI? Sgridare i fgli è sbagliato?
DOMANDE E RISPOSTE NUMERO SPECIALE PERCHÉ CI COMPORTIAMO COSÌ
> Le donne
preferiscono un capo uomo? > Perché ci mettiamo le dita nel naso?
Che diferenza c’è tra il calcio e la religione? SEM N. 42, Autunno 2014 - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 - Canada cad 13,00 / Canton Ticino chf 11,50 / Francia € 7,00 / Germania € 9,00 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 - Spagna € 7,50 / Svizzera chf 12,00 - Usa $12,00
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Quanti di noi prenderebbero ordini da un robot?
PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DI ABBRACCI? Più di 250 domande e risposte
N. 42 – Autunno 2014 In copertina: Corbis (4), Reuters/Contrasto (2)
Società 6 Arti e cultura Amore e sesso 30 Curiosità Famiglia 58 Storia Mondo 76 Scuola e lavoro
10 36 64 84
“IL MONDO È PIENO DI PAZZI”, si dice. E, in effetti, capita di pensarlo osservando il comportamento di chi ci circonda e (se siamo abbastanza onesti) il nostro. Questo numero di Focus D&R ci leva ogni dubbio: siamo molto meno razionali di come amiamo dipingerci. Qualche esempio? Il fatto che con gli occhiali scuri tendiamo a comportarci come se nessuno ci vedesse (a pag. 39); o che cambiare squadra di calcio ci risulti difficile come cambiare religione (pag. 41); che perfino i cavolfiori possano farci paura (pag. 48)... Di notizie di questo tipo LA PASSIONE PUÒ nelle prossime pagine ne troverete moltissime. DURARE ANNI? Che siate in cerca di conforto (sì, non siete gli unici picchiatelli in giro), o di conferme (certo, sono tutti pazzi meno che voi), speriamo che questa lettura vi piaccia. Isabella Cioni
Arrivare terzi è meglio che secondi?
Reuters/Contrasto
33
21
4 | FocusD&R Autunno 2014
92
Getty Images
13
Perché impazziscono per le celebrità?
IL SOLE PUÒ CREARE DIPENDENZA?
Getty Images
SOMMARIO
Troppi complimenti ai bambini fanno male?
Corbis
DOMANDE E RISPOSTE
61
Lo yoga modifica il cervello?
Universo 14 Sport Cibo 46 Economia Animali e natura 90 Web Tecnologia
Le strade sarebbero più sicure senza segnaletica?
18 Scienza 26 50 Strade e motori 54 70 Salute 104 98 Domandona 3 Vero Falso? 40
26
Reuters/Contrasto
PERCHÉ CI BACIAMO?
COME SELEZIONIAMO GLI STIMOLI?
8
Corbis
Reuters/Contrasto
Perché ci piace. E infatti ad ogni bacio il cervello scarica “ondate” dopamina e di endorfine (sostanze della felicità e del benessere). Poi, dicono gli scienziati, forse ci baciamo anche perché, attraverso la saliva, ci scambiamo informazioni genetiche importanti sul piano riproduttivo. Infine perché, evolutivamente, il bacio ha con ogni probabilità origine nell’atto materno di passare il cibo masticato nella bocca del cucciolo. Un gesto di cura e di affetto.
57
Corbis
22
Reuters/Contrasto
Che cos’è “l’effetto Bambi”?
Corbis
95
LO STRESS È CONTAGIOSO? Autunno 2014 FocusD&R | 5
Arti e cultura
CIBO PER IL CERVELLO. Secondo alcuni studi, leggere favorisce nei bambini lo sviluppo di maggiore creativitĂ .
10 | FocusD&R Autunno 2014
PERCHÉ LEGGERE LIBRI AI BAMBINI FIN DALLA PRIMA INFANZIA?
P
erché la lettura influenza lo sviluppo complessivo del bambino: cognitivo, linguistico, emotivo, affettivo e relazionale. Lo afferma il pediatra Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la salute del bambino di Trieste, che, insieme all’Associazione culturale pediatri e all’Associazione italiana biblioteche, dal 1999 promuove il progetto “Nati per leggere”. Inoltre, lo sviluppo delle reti neurali del cervello e quindi la capacità di apprendimento sono al loro massimo nei primi tre anni di vita. PIÙ PAROLE. Molti altri studi hanno dimostrato che i bambini cui i genitori leggono libri fin dall’infanzia sviluppano un vocabolario più ricco e una migliore capacità di lettura, e forse in conseguenza di questo hanno maggiori probabilità di successo scolastico. Ancora, i “piccoli lettori” imparano a riconoscere con più facilità le proprie emozioni e quelle altrui. La lettura ha infine altri pregi: stimola la memoria, la creatività, il linguaggio, con effetti duraturi nel corso della vita. E, naturalmente, motiva il bambino ad amare i libri anche in futuro, quando potrà leggerli autonomamente.
Reuters/Contrasto
Perché si gesticola? Per far comprendere il senso di ciò che si dice. Il fenomeno è stato studiato alla Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, facendo ascoltare a 20 persone alcune frasi dal signifcato ambiguo. Ad esempio: “Quando Giacomo chiama suo fratello è sempre felice”, l’essere felice può riferirsi a Giacomo o a suo fratello. Le frasi sono state presentate in modalità audio-video, con una persona che le pronunciava gesticolando, o con il solo audio. Quando la gestualità era incongruente con l’intonazione, ad esempio i gesti facevano intendere che fosse Giacomo a essere felice della telefonata, mentre l’intonazione faceva intendere che a essere felice della telefonata fosse suo fratello, le persone si sono affdate più ai gesti che all’intonazione per interpretare il signifcato del messaggio.
Autunno 2014 FocusD&R | 11
Reuters/Contrasto (12)
Sport
M
Getty Images
olti atleti festeg giano la vittoria alzando le braccia per affermare la propria dominanza sugli avversari, facendo così apparire il pro prio corpo più grande, esat tamente come molti anima li si “gonfiano” in segno di minaccia o per comunicare la propria supremazia nel gruppo. È emerso da uno studio della San Francisco State University, che ha esa minato i movimenti degli atleti subito dopo un trionfo e li ha distinti in 3 categorie: quelli di “espansione”, come alzare le braccia e spingere il petto in fuori; quelli di “ag gressione” che includono smorfie, grida e scatti del braccio con il pugno chiuso, come a voler sferrare un col po; e infine quelli di “atten zione” come fissare l’avver sario in segno di sfida. GOL MONDIALI. Noi abbia mo analizzato le esultanze dei calciatori che hanno rea lizzato i 463 gol degli ultimi tre Mondiali. Tutte sono ac comunate dalla presenza di abbracci, urla e corse (nel l’80% dei casi), poi, a secon da della dinamica del gesto (a volte più di uno), le abbia mo distinte in 12 categorie, ciascuna con la propria per centuale di frequenza.
ALLARGANO LE BRACCIA
29%
L’esultanza più comune è quella di prodursi, dopo il gol, in una corsa a braccia larghe. I significati – oltre alla dominanza sugli avversari – possono essere molteplici, dal richiamo alla sensazione di volo e di libertà, fino a lanciare un ideale abbraccio a tutta la tifoseria se i palmi sono rivolti verso l’alto.
LANCIANO MESSAGGI
14%
Mandare baci, mimare il cuore con le mani, inchinarsi, parlare alla telecamera: sono messaggi rivolti ai tifosi o a una persona specifica che sta seguendo la partita in tv. Se si indica un compagno, significa riconoscergli il merito del gol.
SCIVOLANO SULLE GINOCCHIA
10%
Dopo una corsa, il modo migliore per scaricare l’adrenalina è quello di scivolare sulle ginocchia, oppure di saltare o addirittura tuffarsi sulla pancia. A farlo sono parecchi calciatori, che danno così una specie di segnale ai compagni: “Ora abbracciatemi, cominci la festa!”.
PUNTANO IL DITO IN ALTO
9%
“Sono stato io, ho fatto gol!”. Col dito puntato in alto il calciatore si prende tutto il merito della rete e si autocelebra, sia da fermo, in posizione statuaria, che correndo. Questo gesto indica enfasi, potere, autorità. Comportamenti simili sono quello di indicare se stessi, battersi la mano sul petto o indicare il proprio nome sulla maglia.
PERCHÉ DOPO UN GOL ESULTANO COSÌ? 24 | FocusD&R Autunno 2014
GIOISCONO IN MODO CONTENUTO AGITANO I PUGNI
13%
Il gesto può assumere due significati. Se il calciatore non si rivolge a nessuno in particolare, vuole mostrare la sua determinazione agli altri. Se invece mentre agita i pugni guarda i compagni di squadra, intende incitarli, come a dire: “Forza, ce la facciamo!”.
12%
Molti calciatori festeggiano in modo composto, producendosi in pochi gesti, cercando di infondere tranquillità alla squadra. In genere sono i calciatori più introversi, oppure quelli molto sicuri di sé, come a dire: “Ho fatto gol, che c’è di strano?”.
DRIBBLANO I COMPAGNI
È un’esultanza quasi incontenibile nella quale si scarica, correndo, tutta la tensione accumulata. Chi sceglie questo tipo di “celebrazione” non vuole essere fermato da nessuno oppure, al contrario, cerca una persona specifica da abbracciare e non si fermerà fino a quando non l’avrà raggiunta.
GIOCANO CON LA MAGLIA
DANZANO, FANNO CAPRIOLE INDICANO IL CIELO
7%
È un modo per dedicare il gol a qualcuno che in genere non c’è più. I gesti più usati per dedicare invece un gol ai propri famigliari sono baciare la fede al dito (per la moglie) o mettersi il pollice in bocca (per un figlio).
FANNO SMORFIE E LINGUACCE
2%
4%
12%
3%
Toccare la divisa, agitarla, indicare lo stemma sulla casacca sono tutti messaggi che indicano un profondo legame di appartenenza a una determinata squadra o Paese. Altro è togliersi la maglia, che può essere fatto come gesto polemico (e meritare così l’ammonizione), oppure per mostrare i muscoli.
Per manifestare la loro gioia, alcuni giocatori (o squadre) si esibiscono in piccoli show, talvolta provati prima della partita per non farsi trovare impreparati: si tratta di balli (in genere le squadre africane o sudamericane), scenette divertenti, capriole...
A prescindere da quale sia il modo in cui viene celebrato il gol, quasi sempre il gesto è accompagnato da urla (70% dei casi), da smorfie o altre espressioni del viso. Alcuni mostrano la lingua: nella maggior parte dei casi è una manifestazione di gioia e solo raramente indica scherno nei confronti degli avversari.
NON ESULTANO
11%
È una moda degli ultimi anni nelle partite tra squadre di club (non le nazionali, insomma): quando un calciatore segna a una sua ex squadra, non esulta per rispetto verso i tifosi. Altre “non esultanze”: quando si segna un gol inutile (a risultato ormai compromesso) o, al contrario, quando non c’è da perdere tempo per la rimonta.
Autunno 2014 FocusD&R | 25
VERO FALSO
È PIÙ FACILE CAMBIARE RELIGIONE CHE SQUADRA DI CALCIO? VERO E FALSO. In realtà è difficile proprio allo
stesso modo, almeno stando ai risultati di una ricerca dell’Università del Kentucky (Usa). Secondo gli studiosi, infatti, il tifo soddisfa nell’uomo bisogni simili a quelli che spingono verso le religioni. Per esempio, il desiderio di sentirsi parte di una comunità e di identificarsi in essa, la voglia di fuga dalle difficoltà di ogni giorno, il bisogno di sperare in un domani migliore. Cambiare fede (o squadra di calcio) equivale quindi a rinnegare convinzioni che ci aiutano a vivere. LINGUAGGIO. Non a caso, i tifosi di calcio spesso usano un vocabolario ispirato alla religione, per esempio con termini come “fede”, “spirito”, “idolo”. E il momento più importante della settimana si svolge in una “cattedrale” (lo stadio) dove ci si ritrova e si “prega” tutti insieme per la vittoria. Come se si partecipasse a una messa, allo stadio si mettono in atto rituali codificati dalla tifoseria, che afferma la propria “fede” in antitesi con altre, ritenendola migliore o più giusta.
40 | FocusD&R Autunno 2014
Reuters/Contrasto
Autunno 2014 FocusD&R | 41
Mondo
S
ingapore. A dirlo è un team di ricercatori del British Council guida ti dall’antropologo Ri chard Wiseman, che nel 2006 ha cronometrato l’andatura degli abitanti delle principali città del mondo su una distanza di 20 me tri. I cittadini di Singapore l’hanno percorsa, in media, in 10 secondi e 55 centesimi. Meglio di quanto hanno fatto gli abitanti di Copena ghen (10 secondi e 82 centesimi), di Madrid (10,89), Guangzhou (10,94), Dublino (11,03), Curitiba (11,13), Berlino (11,16), New York (12,00), Utrecht (12,04) e Vienna (12,06). L’Italia non c’è nell’elenco delle 32 nazioni coinvolte nell’esperimento. Però compare in una ricerca simile, sul ritmo di vita nelle città dei Pae si industralizzati, pubblicata nel 1999 dallo psicologo Robert Levine dell’Università di California. Qui i romani occupavano la decima posi zione, mentre al primo posto c’era no i dublinesi. Lo studio prendeva in esame anche la precisione degli orologi pubblici: quelli italiani era no i più puntuali... Ovviamente su bito dopo quelli svizzeri!
76 | FocusD&R Autunno 2014
QUALE PAESE HA GLI ABITANTI PIĂ™ VELOCI?
Redux/contrasto
CORRI, CORRI! Gli abitanti di Singapore percorrono (in media) 20 metri in soli 10 secondi e 55 centesimi.
Autunno 2014 FocusD&R | 77
Tecnologia
S
martphone e computer, grazie ai social network, alle chat e ai videogame, ma anche qualsiasi altro aggeggio tecnologico, hanno il pregio di farci sentire in compagnia anche se siamo soli. Se non fossimo impegnati a intrattenere rapporti virtuali o a digitare, infatti, finiremmo per doverci confrontare con i nostri pensieri. E, secondo una ricerca delle Università della Virginia e di Harvard, pare sia proprio questo a fare paura alla maggior parte di noi. Lo studio è stato compiuto su 300 persone di entrambi i sessi, tra i 18 e i 77 anni. Nella prima fase ogni esaminato è stato lasciato solo, in una stanza vuota, per un tempo tra i 6 e i 15 minuti: la maggior parte ha poi dichiarato di aver trovato sgradevole trovarsi senza nulla da fare, anche se per poco. MEGLIO LE SCOSSE! In una fase successiva è stata data la possibilità di occupare il tempo infliggendosi per 15 minuti piccole scosse elettriche. Incredibilmente, il 67% degli uomini e il 25% delle donne ha accettato. Secondo i ricercatori, la mente umana è talmente abituata a restare attiva per fronteggiare la realtà, da rendere questa “sveglia” prioritaria rispetto al raccoglimento personale, che risulta più faticoso. Così, pur di evitarlo, cerchiamo un qualunque stimolo esterno.
102 | FocusD&R Autunno 2014
CONNESSI. Sapremmo sopravvivere senza la tecnologia?
Come si riconosce una bugia in un sms? Alcuni ricercatori della Brigham Young University (Usa) hanno chiesto a più di 100 studenti universitari di rispondere via sms a 30 domande generate da un computer, invitandoli a mentire nella metà dei casi. È emerso che, quando erano impegnati a rispondere con una bugia, i partecipanti impiegavano il 10% di tempo in più per inviare l’sms e inserivano più modifche rispetto al solito, scrivendo al contempo messaggi più stringati. Un altro studio realizzato dalla British Columbia University (Canada) ha evidenziato che le persone sono più propense a mentire (e gli interlocutori a fdarsi) via sms che nelle conversazioni dal vivo o in videochat. Le “cavie” sono state divise a coppie, in cui uno recitava il ruolo del venditore di azioni fnanziarie, l’altro del compratore. Al primo (che avrebbe ricevuto incentivi sulle vendite) era stato comunicato che il valore delle azioni si sarebbe dimezzato in pochi giorni. Risultato? Il venditore riusciva a concludere più facilmente l’affare quando lo proponeva via sms, mentre era spinto a una maggiore onestà in videochat, dove è più diffcile nascondere emozioni e movimenti involontari.
Reuters/Contrasto
Reuters/Contrasto
Perché siamo tanto attratti dalla tecnologia?