Focusstoria aprile 2015a

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Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n° 102

MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - Germania � 11,50 - Svizzera CHF 12 - Svizzera Canton Ticino CHF 11,50 - Canada CAD 11,50 - USA $ 11,50

Un radar per vincere

Hitler lo snobbò. E Churchill ne fece l’arma finale

RIVOLUZIONE? NO GRAZIE 1792: la rivolta in Vandea che poteva cambiare la Francia

COMPLOTTI, DENARO, AVVENTURA... DA ERODOTO A COLOMBO A GAGARIN, PERCHÉ SIAMO ANDATI VERSO L’IGNOTO

I segreti del profumo

Curiosità e aneddoti in 4000 anni di fragranze

LE ETÀ D’ORO DELLE

ESPLORAZIONI

APRILE 2015 � 4,90 in Italia

Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona

ERETICI D’ITALIA

FURONO I NONNI DEI PROTESTANTI. MA FINIRONO MALISSIMO

REGINA DI SABA

I MISTERI DELL’IMPERO DI AXUM CHE CUSTODÌ L’ARCA DELL’ALLEANZA

STALIN IN MUSICA

IL COMPOSITORE SHOSTAKOVICH: DAL PALCO AL RISCHIO GULAG


102 aprile 2015

focusstoria.it

Storia Colombo illustra il suo progetto.

I

Jacopo Loredan direttore

rubriche 4 LA PAGINA DEI LETTORI

6 NOVITÀ & SCOPERTE

11 AGENDA 12 MICROSTORIA 14 CURIOSARIO 82 DOMANDE & RISPOSTE 84 MANUALE PER VIAGGIATORI NEL TEMPO 86 CARTA CANTA

dell’altopiano

Ascesa, declino ed eredità dell’antica Etiopia, culla di civiltà e (forse) custode dell’Arca dell’Alleanza.

ARTI 22 Musica pericolosa

COLOMBO E GLI ALTRI 34 E loro andarono oltre

Le sfide al di là delle Colonne d’Ercole di Egizi, Fenici, Greci e Romani.

40 Non solo europei

Tra gli scopritori non c’erano soltanto i cittadini del Vecchio Mondo.

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L’intrigo del Mare Oceano

Colombo era segretamente al servizio dei portoghesi?

50 Alla ricerca del giorno perduto

Al seguito di Magellano, Pigafetta scoprì l’esistenza dei fusi orari.

56

Nel nome della scienza

I viaggi di James Cook, esploratore al servizio della conoscenza.

62 Con le migliori intenzioni

Pietro Savorgnan di Brazzà, il “colonialista buono” in Congo.

68

Madame va in Tibet

Alexandra David-Néel, la prima occidentale a Lhasa, nel 1924.

72 Gli orizzonti si allargano

L’uomo non si ferma mai: nel ’900 ha esplorato foreste, abissi e spazio.

76 Popoli ritrovati

87 TECNOVINTAGE 88 UNA FOTO, UN FATTO

110 FLASHBACK

IN PIÙ... ANTICHITÀ 16 Axum: l’impero

AA/MONDADORI PORTFOLIO

l caso, la necessità, la fame. Ma anche l’ambizione, la curiosità, lo spirito di avventura, la voglia di conquista, la sete di denaro... Esplorare, per gli esseri umani e per alcuni esseri umani in particolare, è veramente uno specchio dell’anima. Non c’è quasi moto dello spirito che non abbia scatenato la voglia di andare oltre l’orizzonte: nei maschi, ma anche in molte donne e non ovviamente soltanto occidentali, che hanno lasciato la certezza e la quotidianità per incamminarsi verso l’ignoto. E, lungo la strada, regalare, più o meno volontariamente, nuove visioni e nuove possibilità a chi rimaneva a casa. Se si osservano oggi le avventure boreali del greco Pitea o quelle atlantiche del nostro Cristoforo Colombo, vengono alla luce risvolti sconosciuti e affascinanti dei loro viaggi attorno al pianeta ma anche dentro loro stessi. Ve li presentiamo in questo numero. Buona lettura.

CI TROVI ANCHE SU:

Nel 1933, a Papua Nuova Guinea, gli indigeni “scoprono” i bianchi. In copertina: Cristoforo Colombo in una elaborazione grafica al computer. ILLUSTRAZIONE GRZEGORZ PĘDZIŃSKI

La tormentata vicenda biografica e artistica di Dmitrij Shostakovich, il grande compositore russo che finì nel mirino di Stalin.

28 ICOSTUME segreti delle fragranze

Dagli Egizi a Chanel, le curiosità sorprendenti che si nascondono nelle boccette di profumo. E i personaggi che ne hanno fatto la storia.

GRANDI TEMI 90 Rivoluzione?

No, grazie

Nel 1792 una rivolta contadina contro la Rivoluzione francese si trasformò in quella che oggi è nota come Guerra di Vandea.

RELIGIONE 96 Umiliati

arrabbiati

L’ordine degli Umiliati, i monaci del ’200 che san Carlo Borromeo mise fuori legge.

102 TECNOLOGIA Radar,

innovazione vincente

Nel 1940-41 i nazisti erano sicuri di vincere la Battaglia d’Inghilterra. Ma non tennero conto di un’invenzione che loro avevano snobbato. 3


curiosario A cura di Giuliana Rotondi

Soldati, abbottonati!

A

V. SIRIANNI

partire dalla seconda metà del XVI secolo, tra i soldati si diffuse una nuova moda, quella dei bottoni. Si iniziarono a cucire piccole “gemme” sui polsi delle maniche delle giacche, che rivoluzionarono per sempre l’aspetto delle divise militari. Il trend partì dall’Inghilterra: fu la regina Elisabetta, pare, la prima a imporre questa novità alle divise ben poco pratiche del suo esercito. La novità ebbe una serie di conseguenze positive: facilitava notevolmente il processo di ricarica dell’archibugio (e successivamente quello del fucile), evitando noiosi e fastidiosi intoppi con la stoffa (la giacca grazie ai bottoni era più aderente al corpo). Non era l’unico vantaggio di quella svolta: la manica si poteva infatti arrotolare a metà braccio fermandola grazie ai bottoni (salvo srotolarla se faceva troppo freddo). Da quando la moda si impose, fu un diffondersi a macchia d’olio di bottoni in vari materiali, tra cui oro e argento per gli ufficiali. A metà Seicento numero e tipologia di bottoni si affiancarono stabilmente ad altri elementi distintivi delle divise, come le mostrine dei reggimenti. Napoleonici. Qualche volta i bottoni giocarono un ruolo anche in battaglia. Le divise delle truppe napoleoniche, durante la campagna di Russia del 1812, avevano un difetto: erano di stagno e con il gelo si polverizzavano. Questo costrinse i napoleonici a combattere e affrontare la ritirata a temperature polari facendo i conti con cappotti e calzoni che non si chiudevano.

Detective all’americana

Il melograno esplosivo

L

I

a prima agenzia di investigazione americana fu fondata da Allan Pinkerton (1819-1884), figlio di un poliziotto di Glasgow (Scozia). Emigrato negli Stati Uniti, risolse il caso di alcuni furti di cavalli che stava mettendo in allarme la cittadina in cui si era stabilito. Gli abitanti lo nominarono sceriffo e lui, entusiasta del nuovo mestiere, si trasferì poi nella vicina Chicago, fondandovi nel 1850 la 14

sua agenzia di investigazione, dal motto emblematico: “Non dormiamo mai”. Agenti 10 e lode. Pinkerton e i suoi uomini si dimostrarono anche ottimi agenti segreti e guardie del corpo durante la Guerra di secessione. Nel 1861 scongiurarono un attentato a Lincoln: purtroppo, quando il presidente fu assassinato oltre 4 anni dopo, la sua incolumità non era più affidata all’Agenzia Pinkerton.

cinesi hanno inventato molte cose. Anche la famigerata granata, chiamata così per la sua somiglianza al frutto del melograno (in latino Punica granatum), che si presenta come una sfera piena di grani. I cinesi la inventarono durante la dinastia Song (9601279) inserendo all’interno di una palla metallica una polvere nera “magica” – la polvere da sparo – e frammenti di metallo.

Anche in Europa. Le granate, adottate dai Mongoli, furono importate in Europa verso la fine del XV secolo. Per lanciarle furono addestrati i soldati più alti, i granatieri. Ci si accorse poi che erano più utili se combattevano armati di fucile, ma mantennero ugualmente quel nome. Con la guerra moderna la granata fu adattata al lancio da obici e perfezionata nella variante chiamata “bomba a mano”.


ANTICHITÀ

Tesori e misterioso declino del regno africano, culla di civiltà e custode (forse) dell’Arca dell’Alleanza

AXUM

l’impero dell’altopiano

Chi era la regina di Saba?

GETTY IMAGES

G

li antichi testi sacri monoteisti ne parlano diffusamente. A cominciare dalla sua leggendaria visita a re Salomone. Ma, sulla regina di Saba, archeologia e documenti non sono altrettanto generosi. Anzi, non offrono alcun riscon-

tro. Non ci dicono neppure il suo nome, visto che è chiamata Belquis da fonti arabe e Makeda da quelle etiopi. Sappiamo solo che era regina dei Sabei, una popolazione arabica. Il summit. La logica rende però plausibile un

incontro al vertice tra gli esponenti di due regni capisaldi di quell’importante arteria commerciale, la Via dell’incenso: Marib (capitale dei Sabei, oggi nello Yemen) e Gerusalemme. Ma la cronologia non collima. Se l’incontro


D Cristiani d’Africa

avvenne, non fu di certo nel X secolo a.C., al tempo di Salomone, bensì molto più tardi (al tempo dei Sabei). Ma c’è altro che non quadra. Per esempio, perché la regina, partita dallo Yemen, al ritorno se ne sarebbe andata in Etio-

pia (dove Axum era ancora da fondare) con il figlio Menelik, mezzo sabeo e mezzo ebreo, ma del tutto estraneo a quella terra? Va bene i rapporti commerciali, ma tra Etiopia e Yemen c’è di mezzo il mare (Rosso).

LAIF/CONTRASTO

Croce copta rinvenuta ad Axum, nel Tigrè, regione settentrionale dell’Etiopia (sullo sfondo, una veduta panoramica). In basso a sinistra, la regina di Saba in un’icona etiope del Settecento.

ire Etiopia, per noi italiani, vuol dire pensare al periodo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. D’altronde, è in quell’epoca che le vicende di casa nostra s’intrecciano con quelle del Paese africano, dalle battaglie di Dogali (1887) e Adua (1896), primi tentativi d’espansione italiana nel continente nero, alla durissima occupazione coloniale fascista del 1935, terminata nel 1941 con la sconfitta inflittaci dagli inglesi e il ritorno sul trono di Hailé Selassié. Eppure l’Etiopia ha una storia ben più ricca e antica. E proprio Hailé Selassié, con il suo doppio ruolo di capo politico e spirituale, che incarnava il sogno d’indipendenza africano e quello del riconoscimento come divinità all’interno della religione rastafari, non fu che il più recente rappresentante di una civiltà che ha saputo dominare un’area estesissima e costituire un importante punto di riferimento religioso. Tesori e commerci. È intorno al III millennio a.C. che le cronache delle prime dinastie egizie iniziano a parlare della mitica Terra di Punt, ovvero l’area che si ritiene corrisponda più o meno all’Etiopia attuale, ricca di animali esotici e beni preziosi, dalla quale in seguito cominciarono a essere importati oro, avorio, incenso, ebano, piume di struzzo, animali selvatici, spezie e pure schiavi. Proprio la posizione favorevole al commercio proveniente dall’India e dall’Estremo Oriente verso l’Egitto e i Paesi affacciati sul Mediterraneo fece sviluppare attraverso la Penisola Arabica, il Corno d’Africa e il mar Rosso un percorso parallelo, e meno noto, della più celebre Via dell’Incenso e spinse all’insediamento diverse popolazioni. Così, alla tribù degli Habashat (da cui deriverebbe il termine Abissinia), nata dalla fusione di gruppi sudarabici di lingua semitica e degli autoctoni (i Kushiti), si unirono intorno al V-IV secolo a.C. alcuni rappresentanti di un’altra importante civiltà, quella dei Sabei. Si tratta dei discendenti della leggendaria regina di Saba, che nel frattempo avevano popolato lo Yemen e, grazie alle loro straordinarie conoscenze idrauliche, intuibili ancora oggi dai resti della diga di Marib, la più importante dell’antichità, fecero fiorire il deserto. Altopiano verde. A completare un quadro che offriva tutte le premesse per la nascita di una grande civiltà, come fu quella del regno di Axum (o Aksum, secondo un’altra grafia), contribuirono il suolo vulcanico e le piogge, che sfruttati efficacemente garantirono lo sviluppo di un’agricoltura produttiva. «I grandi edifici, le tombe, le sculture e gli altari, i raffinati bassorilievi in pietra, i manufatti in metallo e l’uso della scrittura indicano che una società complessa, organizzata in uno Stato, si era consolidata sull’altopiano già nel III secolo a.C.», spiega lo 17


PRIMO PIANO

PITEA SUPERA LE COLONNE D’ERCOLE E TOCCA IL CIRCOLO POLARE

NEARCO ESPLORA IL GOLFO PERSICO PER CONTO DI ALESSANDRO MAGNO

ANNONE RAGGIUNGE IL GOLFO DI GUINEA

L’uomo esplora il mondo da 5mila anni. Gli ANTICHI (Egizi, Fenici, Greci e Romani) lo fecero per fini diversi, ma con lo stesso spirito: superare ogni limite

E LORO ANDARONO

OLTRE P er terra o per mare, con i calzari sporchi di polvere o gli schizzi d’acqua salata sul viso, secoli prima dei più famosi esploratori cinquecenteschi furono gli audaci, coraggiosi (e a volte bugiardi) viaggiatori dell’antichità a varcare le mitiche Colonne d’Ercole, a navigare verso l’Oriente più lontano, a spingersi nell’entroterra africano pieno di misteri e pericoli. Lo fecero,

a volte per caso a volte coscientemente, ampliando orizzonti, confini e conoscenze geografiche dell’uomo. Apripista. «I Greci nel Mediterraneo e nei mari confinanti, i Fenici nell’oceano Atlantico, Pitea di Marsiglia a nord-ovest, Alessandro Magno a est, infine i Romani nel continente europeo hanno raccolto dati e osservazioni che sono stati elaborati e hanno portato alla progressiva defi-

nizione di un’immagine del mondo conosciuto sempre più articolata e dettagliata», spiega Annalisa D’Ascenzo, docente di Storia della geo­grafia e delle esplorazioni all’Università Roma Tre. Le aree della Terra abitate dagli esseri umani antichi erano più o meno le stesse che occupiamo oggi: la differenza stava nel fatto che 5mila anni fa nessuno sapeva bene cosa ci fosse oltre i confini del proprio Paese.

Ai confini del mondo Ercole e le colonne che secondo il mito erano i monti Calpe (Europa) e Abila (Africa) e su cui l’eroe greco scolpì l’iscrizione (poi latinizzata) nec plus ultra, “non più avanti”, per indicare i limiti del mondo abitato. Sullo sfondo, quello che oggi è lo Stretto di Gibilterra, visto dalla costa europea. 34


DREAMSTIME


I GRANDI TEMI

SCALA

NO GRAZIE

AA/MONDADORI PORTFOLIO

GUERRE DI VANDEA

RIVOLUZIONE?

In nome del re (e di Dio) I vandeani in rotta nell’ottobre del 1793 in un quadro di fine Ottocento. In alto, il simbolo che veniva appuntato sulle divise dei combattenti della Vandea, sormontato dalla croce e dalla scritta che inneggia a Dio e al re.

Dalla Vandea nel 1792 partirono insurrezioni contro il nuovo governo rivoluzionario francese. Che piaceva poco perché toccava le tasse e la religione. Ne seguì un massacro che alcuni hanno chiamato genocidio.


INTANTO NEL MONDO FRANCIA

ALTRI PAESI

1789 5 maggio Riunione degli Stati Generali. 26 agosto Dichia­ razione dei dirit­ ti dell’uomo e del cittadino.

1789 7 gennaio Prime ele­ zioni presidenziali ne­ gli Usa.

CULTURA

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1790 12 luglio Costituzio­ ne Civile del Clero. 27 novembre Giura­ mento Costituzionale. 1791 Giugno Tentativo di fuga di re Luigi XVI.

1791 30 settembre Prima rappresentazione del Flauto magico di Wolfgang Ama­ deus Mozart.

1792 27 maggio Legge che esilia i sacer­ doti che rifiutano il giuramento. 22 agosto Primi moti della insurrezione in Vandea. 21 settembre Vie­ ne proclamata la Repubblica.

1792 1º marzo In Austria muore l’imperatore Leopoldo II. Gli succede il figlio Fran­ cesco II. 18 maggio Inizia la guerra russo-polacca.

1793 21 gennaio Esecu­ zione di Luigi XVI. 1° febbraio La Con­ venzione dichiara guerra all’Inghilterra. 24 febbraio La Con­ venzione ordina la le­ va di 300mila uomini. 11 marzo Inizio su vasta scala della in­ surrezione vandeana. 9 giugno Inizio della grande offensiva dei vandeani. 29 giugno Fallimen­ to dell’attacco van­ deano contro Nantes. 12 dicembre Disfat­ ta e distruzione, qua­ si totale, delle forze vandeane davanti a Le Mans. 23 dicembre Distru­ zione dei resti dell’ar­ mata vandeana a Savenay.

1793 2 gennaio Russia, Prussia e Austria si spartiscono la Polonia. 21 maggio Vittorio Amedeo III di Savoia istituisce la medaglia al Valor Militare, da conferire ai militari che hanno compiuto azione di segnalato valore in guerra.

1792 La Danimarca, prima nazione al mondo, vieta il commercio degli schiavi. Il dollaro diventa la valuta ufficiale degli Stati Uniti d’America. Vittorio Alfieri lascia Parigi inorridito per il degenerare della Ri­ voluzione che aveva ammirato. 1793 L’Accademia francese delle scien­ ze definisce il me­ tro come unità di mi­ sura della lunghezza. Muore il commedio­ grafo italiano Carlo Goldoni.

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P

er quanto difficile da credere, la rivoluzione che ha prodotto la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789) si è macchiata anche di quello che alcuni storici hanno definito un crimine contro l’umanità: il “genocidio” della Vandea avvenuto negli anni del Terrore. La Rivoluzione francese aveva abbattuto la monarchia borbonica e stava affrontando gli eserciti delle potenze europee riunite nella Prima coalizione. Nel 1792 era stata proclamata la Repubblica, e l’esercito rivoluzionario aveva ottenuto la sua prima vittoria nella Battaglia di Valmy. Mentre a Parigi prendeva piede un governo sempre più radicale guidato dal partito giacobino, nel resto del Paese cresceva l’insofferenza soprattutto verso imposizioni come la leva obbligatoria, la persecuzione della religione cattolica e la crescente imposizione fiscale. La rivolta serpeggiava in Francia. In alcune zone, come Lione e Tolone, cominciarono le sollevazioni contro il governo centrale. Il più grande focolaio scoppiò in Vandea e nelle regioni limitrofe (Maine, Loira, Deux-Sévres e Loira Atlantica) sulla costa oceanica della Francia Nord-occidentale. Dal basso. La prima insurrezione iniziò nel marzo del 1793: la scintilla che la provocò fu la decisione della Convenzione (ovvero l’Assemblea legislativa e costituente) di reclutare a forza 300mila

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flashback

3 agosto 1954, in Gran Bretagna, nell’aria si alzava uno strano aeromobile. Era il Rolls-Royce Thrust Measuring Rig, che sarebbe servito come modello allo sviluppo dei Lem della Nasa, i moduli di allunaggio (e che, se non fosse per la presenza del pilota, potrebbe sembrare un drone). Si trattava di un pionieristico velivolo in grado di compiere decollo e atterraggio verticali. Chi volesse osservare più da vicino la prima di queste macchine volanti, ribattezzate con il soprannome di Flying Bedstead (“Rete da letto volante”), la trova esposta al Science Museum di Londra. 110


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