Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE
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n°110
DIRITTO DI CRONACA
Come la stampa nei secoli conquistò la libertà
I PRIMATI DI ROMA ANTICA
Churchill
Che cosa ci faceva sotto falso nome in Italia nel ’45?
Invasioni 1242 I Mongoli terrorizzano l’Europa
DICEMBRE 2015 � 4,90 in Italia
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
LA CIVILTA DEI RECORD ESPLORAZIONI, ARCHITETTURA, LUSSI, IDEE, CONQUISTE DALLA REPUBBLICA ALL’IMPERO
GIUBILEI
CRONACA E CURIOSITÀ DEI PELLEGRINAGGI A SAN PIETRO
PROFEZIE AZZECCATE 300 ANNI FA UNO SCRITTORE ANTICIPÒ INTERNET. E NON FU L’UNICO VISIONARIO
ISOLE DEL SUD
LIPARI, LAMPEDUSA, TREMITI... QUANDO SBARCARONO I COLONI
110 dicembre 2015
focusstoria.it
Storia
U
Jacopo Loredan direttore
R UBRICHE 4 LA PAGINA DEI LETTORI
6 NOVITÀ & SCOPERTE
9 AGENDA
IN PIÙ...
14 LaNOVECENTO misteriosa vacanza di sir Winston
Che cosa ci faceva Churchill sul Lago di Como nel 1945?
POPOLI 20 Profughi, esuli, GETTY IMAGES
na strada sospesa alle scogliere sui meandri del Danubio. Il simulacro di Nerone nella Domus Aurea, 35 metri di altezza e 24 elefanti per trasportarlo. La prima partita di rugby, il primo ambulatorio medico degno di questo nome, il primo bikini, quello raffigurato nei mosaici di Piazza Armerina. Il record della disponibilità di acqua potabile, mille litri al giorno per abitante: oltre il doppio di quanto ha a disposizione oggi un cittadino. I primati di Roma – non solo della città, naturalmente, ma della civiltà che dell’Urbe porta il nome – sono troppi per citarli tutti qui. Visti nell’insieme danno, forse meglio di tanti saggi storici, il senso di qualcosa di straordinario. Di un impero, per esempio, che poteva permettersi di seppellire una reggia più grande di Versailles soltanto perché il nuovo sovrano aveva deciso così. Di un popolo capace in teoria di raggiungere le Americhe una dozzina di secoli prima di Colombo. Di una epopea ineguagliabile. Buona lettura.
rifugiati: nazioni in fuga
Adriano, imperatore dal 117 al 138 d.C.
TRIONFI ROMANI 30
A cena da Nerone La residenza più stupefacente dell’antichità romana: la Domus Aurea.
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I primati romani Nel diritto, nell’ingegneria, nell’amministrazione e non solo.
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Il principe del foro La grande eredità lasciata da Cicerone giurista, politico, filosofo.
50 Città da record
Caotica ma efficiente, Roma fu la megalopoli del mondo antico.
52 Oltre i confini dell’impero
Le rotte che portarono mercanti e viaggiatori dove non ci aspetteremmo.
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Le battaglie dei grandi generali Furono le vittorie dell’esercito e della flotta a rendere Roma così potente.
60 L’archistar
10 MICROSTORIA 12 TECNOVINTAGE 13 (C)OLD CASE 74 UNA FOTO UN FATTO 76 IN ALTRE PAROLE 78 DOMANDE & RISPOSTE 114 FLASHBACK
CI TROVI ANCHE SU:
Apollodoro di Damasco, il geniale siriano che plasmò la Roma di Traiano.
66
La corsa più bella del mondo Le gare di carri erano il pallino dei Romani. E lo stadio era da record.
68 Salus Per Aquam
Le terme romane furono le più grandiose di tutti i tempi. In copertina: L’Anfiteatro Flavio (il Colosseo) in una ricostruzione digitale. 7 WONDERS - REPOS PRODUCTION/M. COIMBRA.
Dall’antichità a oggi, un fiume in piena.
22 OLTTOCENTO e isole
dei Borbone
La colonizzazione degli arcipelaghi del Sud.
80 TECNOLOGIA Scrittori profetici
Nel ’700 Johnson anticipò Internet: ce lo racconta il futurologo Roberto Vacca.
TEMI 84 GBRANDI atu Khan
l’invasore
Il nipote di Gengis Khan nel 1240 attaccò l’Europa, arrivando alle porte d’Italia.
90 LRELIGIONE e sorprese
dei Giubilei
L’evento più grande della Chiesa attraverso sette secoli di curiosità.
SOCIETÀ 92 Diritto di cronaca
La libertà di stampa dal Seicento a oggi.
D’ITALIA 98 SLTORIE ’eretico mugnaio Nel ’500 Domenico Scandella finì sul rogo per le sue idee.
MEMORIE 106 Rovine nel tempo
Vestigia che raccontano il passato (anche recente) e ci insegnano qualcosa. 3
microstoria A cura di Aldo Carioli, Marta Erba, Giuliana Rotondi e Daniele Venturoli
PAROLE DIMENTICATE
T R I S T A N Z U O L O HERITAGE IMAGES/GETTY IMAGES
Derivato da “tristo”, anticamente non era un aggettivo riferito a una cosa o una persona di poco vigore, bensì un sostantivo riferito a un individuo meschino, cattivo e malvagio.
Poiché i suoi amici mettevano in dubbio la sua origine divina, FETONTE, figlio di Apollo, chiese al padre il permesso di guidare il carro del Sole. Apollo tentò invano di dissuaderlo e di metterlo in guardia: Fetonte salì sul carro e partì. Presto, tuttavia, ne perse il controllo: i cavalli imbizzarriti corsero dapprima troppo in alto, bruciando una parte della volta celeste (è uno dei miti che spiegano l’origine della Via Lattea), quindi scesero vicino alla Terra (in alto, in un dipinto del ’600 ), trasformando la Libia in un immenso deserto. A quel punto intervenne Zeus, che scagliò un fulmine contro Fetonte. Metamorfosi. Fetonte cadde presso le foci del fiume Eridano (l’antico nome attribuito al Po) e perse la vita. Le sue sorelle, le Eliadi, piansero la sua morte e furono tramutate in pioppi, alberi che ancora oggi costeggiano le rive del fiume. Le loro lacrime, sempre secondo la leggenda, divennero invece ambra. 10
RUE DES ARCHIVES/SCALA
IL MITO
LA VIGNETTA
BALLO A VIENNA Due secoli fa, nella capitale austriaca, la Storia voltava pagina. O meglio, faceva un passo indietro di un paio di decenni. Nel giugno del 1815, infatti, si chiuse il Congresso di Vienna, che diede il via alla Restaurazione dopo la fine dell’età napoleonica e ridistribuì tra le dinastie europee i regni che Bonaparte aveva incluso nel suo impero. Ritorno al passato. L’evento fu interpretato in modo diverso a seconda delle simpatie politiche degli osservatori. Nella vignetta qui sopra si vedono i rappresentanti dei governi al Congresso, in un balletto allegorico. Il riferimento è ai tanti balli e ricevimenti ai quali i diplomatici parteciparono durante i sette mesi di negoziati: si diffuse anche una battuta, attribuita al segretario del ministro
degli Esteri francese Talleyrand: “Se il Congresso balla, non marcia”, ossia non va avanti con le decisioni. Da sinistra si vedono Talleyrand che, spiega la didascalia, “balla al vento”, osservando guardingo (era passato attraverso diversi governi, incluso quello napoleonico). Lord Castlereagh, responsabile della politica estera inglese, “ballotte”, cioè esita, i sovrani di Austria, Russia e Prussia “balancent” (un gioco di parole tra i verbi ballare e tenersi in equilibrio, bilanciarsi), il re di Sassonia “danza terra terra” essendo riuscito a mantenere la corona in testa; infine la Repubblica di Genova “salta per la Sardegna”, ossia per il Regno di Sardegna al quale fu annessa in seguito alle decisioni del Congresso di Vienna.
NOVECENTO
Nel settembre del 1945 Churchill era sul Lago di Como, forse per cercare un po’ di relax. Ma qualcuno sospetta che fosse lì per recuperare documenti compromettenti
LA MISTERIOSA VACANZA DI
Sir Winston
N
el settembre del 1945, quattro mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale e subito dopo essere stato sconfitto alle elezioni dagli avversari del Partito laburista, Winston Churchill soggiornò sul Lago di Como. Ufficialmente per riprendersi dalle fatiche della campagna elettorale. Armato di tavolozza, cavalletto e pennelli voleva dipingere suggestivi paesaggi lacustri. Ma la visita privata del leader conservatore inglese non era certo motivata soltanto dalla passione per la pittura. Luogo del delitto? L’ex premier britannico, vincitore europeo del conflitto, era venuto a sporgersi sul cratere ancora fumante che era allora il teatro della morte di Mussolini, per mettere il suo sigillo sulle missioni preparatorie degli agenti segreti inglesi che avevano seguito le tracce dell’epistolario più scottante del Ventesimo secolo: il suo carteggio con il duce. Si tratta di un tema controverso, sul quale gli storici litigano da decenni. Alcuni negano che l’epistolario Churchill-Mussolini sia veramente esistito. Altri, al contrario, affermano che il duce e lo stati-
1945
CHE COSA CI FACEVA CHURCHILL SUL LAGO DI COMO?
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sta d’Oltremanica ebbero una corrispondenza segreta, iniziata al tempo della Guerra d’Etiopia (1935-36) e durata fino al 1940, se non oltre. Scopo di quel “canale segreto” sarebbe stato far procedere sotterraneamente le intese tra il governo fascista e Londra in modo che, nonostante le alleanze di ciascu-
Nessuna negoziazione Mussolini a Milano nel 1945, dopo il fallito tentativo di mediazione del cardinale Schuster.
no dei due Paesi, non venissero meno le ragioni di una solidarietà di fondo angloitaliana. Era come dire che, sebbene legata alla Germania nazista da un patto politico, la Penisola avrebbe avuto un occhio di riguardo per l’Inghilterra. Perfino nel caso in cui una guerra avesse messo l’una e l’altra nazione su schieramenti contrapposti. Come accadde.
Con l’elmetto Winston Churchill (1874-1965), primo ministro inglese, ritratto durante la Seconda guerra mondiale.
Sbarco in Italia
GETTY IMAGES (5)
Tre scatti dell’attracco del motoscafo di Churchill a Menaggio (Lago di Como) nel settembre 1945. Sotto, Churchill con il partigiano-finanziere Villani.
PRIMO PIANO
LUSSO
A CENA DA
NERONE L’imperatore si fece costruire la residenza più stupefacente dell’antichità romana, destinata a impressionare gli ospiti. E anche noi
Si apre il sipario Due restauratrici all’ingresso del Piccolo criptoportico, nel settore occidentale della Domus Aurea. Il telo serve per bloccare le correnti d’aria che finirebbero per danneggiare affreschi e strutture murarie.
Avorio e oro. Proprio dall’incendio (uno dei tanti che colpivano periodicamente una Roma più di legno che di marmo) che distrusse il centro dell’Urbe nel luglio del 64 d.C., nacque il sogno della Domus Aurea. Il sogno durò 4 anni: la residenza non era ancora conclusa quando Nerone fu costretto al suicidio, nel 68 d.C. Fu un peccato, quanto meno per gli amanti dell’arte. Tacito, negli Annales, racconta che gli architetti Severo e Celere l’avevano dotata di “bizzarrie che andavano contro le leggi della natura”, abbellendola con statue depredate in Grecia e Asia Minore, marmi preziosi e rivestimenti in avorio e lamina d’oro.
La leggenda di Nerone
S
ono forse le scarse notizie sulle sue ultime ore all’origine della vox populi secondo cui Nerone, mai morto, si sarebbe ritirato in attesa di poter tornare da trionfatore. La leggenda nasconde un’inaspettata verità: l’imperatore, deprecato dagli storici latini, quasi tutti della parte politica a lui avversa, quella dei senatori aristocratici, fu tra i più amati, specie dai poveri. L’oratore greco Dione Crisostomo, alla fine del I secolo, scriveva: “Se fosse dipeso da tutti gli altri”, e non dai soli senatori, “niente avrebbe impedito a Nerone di regnare per l’eternità, dato che anche ora tutti vorrebbero che fosse vivo”. E in effetti sembra che i Romani abbiano deposto fiori nel suo mausoleo fino all’inizio del XII secolo. Esasperato, papa Pasquale II ne ordinò la distruzione e lì fu costruita Santa Maria del Popolo. Soltanto in età contemporanea la buona fama (almeno tra il popolo) dell’ultimo giulioclaudio fu dimenticata, per recuperare la leggenda nera dell’imperatore piromane. 31
M. ANSALONI (11)
L
a Domus Aurea oggi dorme sottoterra, sfuggente e invisibile a droni e satelliti. Se provassimo a cercarla su Google Maps, potremmo solo intuirla oltre la macchia verde del Colle Oppio, di fronte al Colosseo. Eppure quella villa fu probabilmente la residenza più grandiosa di tutta l’antichità. Il padrone di casa era Nerone, l’ultimo discendente di Augusto, non più sanguinario del capostipite, ma meno astuto. Non si curò infatti di avere buoni rapporti con il Senato e quest’errore gli costò la vita e la condanna postuma, oltre all’accusa (infondata) di aver dato fuoco all’Urbe per incolpare i cristiani.
Internet, l’uomo sulla Luna, le automobili, gli aeroplani e la polvere da sparo. I primi a immaginarli non sono stati gli scienziati, ma scrittori e intellettuali. Ce lo racconta il futurologo Roberto Vacca
Scrittori
PROFETICI
tellettuale di un Paese sarà raccolta; ove ogni condizione umana troverà supporto e piacere. Meriterà l’attenzione del mercante, del filosofo, dell’uomo d’affari e di chi si diverte solo a seguire le attività e gli interessi degli altri”. Una descrizione che potrebbe adattarsi benissimo a Internet. Non solo: anticipava anche i mutamenti sociali seguiti alla diffusione del Web. Continuava infatti: “Mentre pensavo queste cose caddi nel sonno. Poi sognai una dea agile, impaziente, con l’occhio pronto – la Curiosità. Mi annunciò che il Registro Universale sarebbe stato mandato da Giove per raccogliere i desideri degli uomini e per riordinare il mondo. Nessuno si lamenterà più perché deve svolgere compiti per i quali non è qualificato o perché possiede abilità o virtù che nessuno richiede. La nuova educazione insegnerà a tutti le lingue, le scienze, la moda, le danze e i giochi. Saranno inventati fuochi che scaldino una città intera, veicoli per viaggiare su strada e sull’acqua, medicine universali per curare ogni male e prolungare la vita. Per ogni arte ci saranno 100 professori per ogni allievo. Poi la Curiosità mi chiese se avrei saputo realizzare queste meraviglie, ma non avevo risposta e mi svegliai”.
I viaggi (spaziali) di Gulliver
Ritorno al futuro Un’illustrazione del libro Viaggio dalla Terra alla Luna di Jules Verne (nel tondo), che nel 1865, in anticipo di quasi un secolo esatto, prevedeva lo sbarco dell’uomo sul nostro satellite.
GETTY IMAGES (3)
Fin troppo nota è la “profezia” contenuta nel Viaggio dalla Terra alla Luna di Jules Verne, che nel 1865, con un secolo di anticipo, immaginò lo sbarco dell’umanità sul nostro satellite naturale. Ma non è l’unica anticipazione astronomica che possiamo trovare nei romanzi d’avventura. Nei Viaggi di Gulliver (data di pubblicazione, 1726), l’irlandese Jonathan Swift fa
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AKG/MONDADORI PORTFOLIO
CORBIS
I conti con lo spazio L’ isola volante di Laputa in un’illustrazione dei Viaggi di Gulliver (1726). Nel libro, Jonathan Swift (nel tondo) aveva predetto l’esistenza di due satelliti di Marte, con misurazioni molto precise.
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compiere al suo protagonista un viaggio aerospaziale fino all’isola volante di Laputa. Nel racconto si legge che gli astronomi di quel Paese immaginario avevano osservato i pianeti del nostro sistema solare e avevano scoperto i due satelliti di Marte. Curioso, perché i due corpi celesti furono osservati per la prima volta con un telescopio soltanto nel 1877 (un secolo e mezzo più tardi) dall’astronomo Asaph Hall, che li chiamò Phobos e Deimos. Swift aveva indicato la distanza di Phobos da Marte in 13.600 km (sono in realtà 9.375) e un periodo di rivoluzione di 10 ore (sono 7,65). Per Deimos stabilì una distanza in 21.760 km (sono 23.459) e un periodo per orbitare attorno a Marte di 21 ore e mezza (sono 30,3). Swift non aveva un telescopio degno di questo nome, ma aveva studiato fisica e sapeva fare i
conti. Nel libro infatti calcola altri rapporti fra i due satelliti e il loro pianeta con, date le condizioni, sorprendente precisione.
Navi a motore nel Medioevo? Se andiamo indietro di 7 secoli e mezzo, troviamo invece tre profezie tecnologiche che emergono, inaspettate, dal Medioevo. Le mise per iscritto il frate Roger Bacon (1214-1294), non per niente detto “Doctor Mirabilis”, nell’Epistola de secretis operibus artis et naturae. Sono descrizioni vaghe e ispirate a miti di origine incerta, ma che non lasciano spazio a dubbi. Come questa: “Si possono costruire navi fluviali e marine pilotate da un uomo solo e che vadano a velocità maggiore che se avessero molti rematori. Si possono fare carri che si muovano senza animali eppure con grande energia, come si ri-
ALINARI
flashback
Sembra un mercato rionale. E in un certo senso lo è: si tratta infatti del “mercato nero” (o borsa nera) di Napoli, presso Porta Capuana. L’anno è il 1943, dopo l’Armistizio dell’8 settembre, quando i borsaneristi videro crescere enormemente i loro affari clandestini a causa delle requisizioni di beni di prima necessità e dell’economia di guerra. Il pane, che all’inizio del conflitto costava circa 2 lire (pari a 1,50 euro di oggi), arrivò nel 1943 a superare le 8 lire. 114