Focuswild febbraio 2015a

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Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/03 art. 1 - comma 1 - Verona CMP

numero 43 FEBBRAIO 2015

€ 3,50 Svizzera CT. CHF. 12,50

I

GLI ANIMAL DELLE

ALPI

E

L A M I N A

FR EE DO M

In volo sulle ali dell’aquila

petCLUB STORIA VERA

Paolo e Smilla: in sidecar per i canili d’Italia

IN PROFONDITÀ

I consigli per fare felice il tuo criceto

MACACO la scimmia delle nevi

HER NE DRÖSC O L : A T S I V INTER E GLI ORANGO


le agine p

e il giornal gli i t t u li ma t a a i m h i c an per

Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A. via Battistotti Sassi 11/A - 20133 Milano Direttore responsabile Vittorio Emanuele Orlando Redazione Chiara Borelli (coordinamento, vicecaposervizio) Ufficio fotografico Lara Perego Ufficio grafico Silvia Santinelli (vicecaposervizio) Segretaria di redazione Daniela Pompili Progetto editoriale Chiara Borelli Progetto grafico Silvia Santinelli Hanno collaborato a questo numero: Marta Avanzi, Cristiana Barzaghi, Claudia Fachinetti, Francesco Orsenigo, Piero Papa, Giulia Paracchini, Dunia Rahwan, Cristina Rovelli, Francesco Tomasinelli

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4

Business Manager Paola Calza Subscription Manager Alessandro Scampini Coordinamento Tecnico Valter Martin

In ALTA

QUOTA Le tranquille avventure di Lipo pag.

Amministratore delegato e Chief operating officer Roberto De Melgazzi Publisher magazine Elena Bottaro Direttore del personale e affari legali Lucio Ricci Direttore controllo di gestione Paolo Cescatti

ZOOM

Focus Wild: Pubblicazione registrata al Tribunale di Milano, 344 del 27/06/11.

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Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati. Il materiale ricevuto e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito. Stampa: Nuovo Istituto Italiano Arti Grafiche Arvato - Via Zanica, 92 - 24126 Bergamo. Pubblicità: Mediamond S.p.A. - Sede centrale: Palazzo Cellini - Milano Due 20090 Segrate (MI) Telefono 02/21025917 - Mail info.adv@mediamond.it Servizio abbonamenti: www.abbonamenti.it/gruner Servizio collezionisti: I numeri arretrati possono essere richiesti direttamente alla propria edicola, al doppio del prezzo di copertina per la copia semplice e al prezzo di copertina maggiorato di € 4,00 per la copia con allegato (DVD, libro, CD, gadget). La disponibilità è limitata agli ultimi 18 mesi per le copie semplici e agli ultimi 6 mesi per le copie con allegato, salvo esaurimento scorte. Per informazioni: tel. 199 162 171 (il costo della telefonata è di 14,25 centesimi al minuto iva inclusa). Fax 02/95970342. E-mail collez@mondadori.it Garanzia di riservatezza per gli abbonati: L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 D. leg. 196/2003 scrivendo a: Press-Di srl Ufficio Privacy – Via Mondadori, 1 – 20090 Segrate (MI). E-mail: privacy.pressdi@pressdi.it. Codice ISSN 2239-6993

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22 FI L M

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INTERVISTA

Lone Dröscher e la “scuola” degli oranghi

FREEDOM

in volo con le aquile

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RUBRICHE mondo

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adozioni

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FOTO

COPERTINA pag.

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lettori

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autori

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Macaco

del Giappone

Foto di copertina: anneyoungimages.com

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L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare.

petCLUB Notizie, test, consigli, cose da fare, storie vere. Tutto dedicato a cani, gatti, conigli & Co.

IN PROFONDITÀ

Fai felice il tuo CRICETO

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LAB Forme naturali

Volete scriverci, fare una domanda sugli animali o mandarci una foto dei vostri quattrozampe? Ecco l’indirizzo:

redazione@focuswild.it

Costruiamo una stazione meteorologica (2a puntata)

STORIA VERA

In viaggio con Smilla

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26 pag.

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LIPO Le placide avventure di un ippopotamo rosa di Ale Giorgini

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Ma

the-lighthouse.it

ch

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toni!

il tuo

CRICETO

NON sempre è DOCILE

Ciascun criceto presenta un carattere proprio per quanto riguarda la tolleranza al contatto umano, secondo le esperienze fatte da cucciolo. Ad esempio, se è stato maneggiato con regolarità in modo delicato, sarà docile e non farà obiezione a essere preso in mano. Tuttavia, i criceti non apprezzano molto le coccole e in particolare essere trattenuti in mano a lungo, quindi al primo segno di insofferenza è opportuno rimetterli nella gabbia. Prima di acquistare un criceto, è opportuno verificare che sia a proprio agio se viene afferrato, chiedendo al venditore di poterlo maneggiare brevemente per controllare il suo grado di addomesticamento. Un criceto pauroso o aggressivo risulta piuttosto problematico da gestire, ma con il tempo e la pazienza è possibile riconciliarlo con la specie umana; occorre evitare di importunarlo quando è nella tana e attendere che sia sveglio e attivo, offrendogli cibo senza cercare di afferrarlo. In molti casi l’animale imparerà ad associare la mano a una piacevole esperienza e ad avvicinarsi spontaneamente.

I criceti possiedono lunghi incisivi, che utilizzano per rosicchiare il cibo ma che all’occorrenza possono diventare armi molto efficaci. Se i piccoli Roborovsky non danno che un pizzico innocuo, i criceti di taglia maggiore possono fare molto male. Occorre quindi rispetto nel maneggiarli, per non provocare una reazione di difesa. Per esempio, se svegliati bruscamente spesso i criceti reagiscono mordendo chi tenta di afferrarli: non è il caso quindi di disturbarli nella loro casetta. Un morso inaspettato può inoltre indurre una reazione istintiva, che porta a ritrarre bruscamente la mano scagliando via l’animaletto, che può quindi ferirsi gravemente.

di Marta Avanzi

Pyza

Le armi del criceto


La LONGEVITÀ

I criceti vivono in media 3 anni (un po’ di più i Roborovsky), un’aspettativa di vita piuttosto breve. Questo non ne fa animali particolarmente indicati per i bambini, soprattutto i più sensibili, che si possono affezionare moltissimo al loro amico per poi perderlo dopo pochi anni.

Steimer, C. / Arco Images/Agf

L’alloggio

La taglia minuta di questi roditori non giustifica la loro reclusione in gabbiette minuscole. Sono animali molto attivi, vivaci e curiosi, sempre in movimento e alla ricerca di cibo e materiale per il nido. Per il loro benessere devono avere a disposizione una gabbia quanto più ampia possibile. Sono preferibili le gabbie con pareti e fondo lisci, in quanto le sbarre possono predisporre a traumi alle zampe. I criceti cercano in continuazione una via di fuga, arrampicandosi sulle sbarre, ma in questo modo possono incastrarsi le zampe oppure cadere, fratturandosi gli arti. Si possono quindi utilizzare le gabbie per cavie o conigli con le pareti di plastica o plexiglass e una grata per l’areazione sul coperchio: forniscono molto più spazio e quindi un ambiente più interessante da esplorare, dando inoltre all’animaletto la possibilità di fare attività fisica. Sul fondo della gabbia va posto uno strato abbondante di materiale assorbente, morbido e non polveroso, ad esempio segatura,

Segatura sul fondo e “attrezzi” per consentire al criceto di fare attività fisica: ecco come allestire una gabbia ideale.

trucioli, pellet di carta riciclata o di segatura, carta a pezzi, fieno. Sono controindicati i materiali abrasivi come il ghiaino per gatti. È importante che la gabbia sia a prova di fuga, senza aperture e con gli sportelli ben chiusi: un criceto in libertà in casa non solo è difficile da ritrovare, ma soprattutto sarebbe esposto a molti pericoli. L’igiene della gabbia è molto importante per la salute del criceto. Il fondo va cambiato tutte le volte che si rende necessario, provvedendo nel contempo a lavare con cura la gabbia con acqua calda e sapone. Spesso i criceti utilizzano un angolo della gabbia per i bisogni: allestendo un piccolo “gabinetto” (un recipiente basso con del materiale assorbente) si possono facilitare molto le operazioni di pulizia della gabbia. I criceti sopportano bene il freddo ma temono il caldo, pertanto la gabbia non va mai lasciata al sole. Un’altra precauzione consiste nel tenerla fuori dalla portata di cani e gatti, potenziali predatori dei piccoli roditori.

? Arricchimento ambientale

L’ambiente va reso stimolante e ricco di oggetti che permettano di esplorare, fare attività e costruire la tana: tubi di cartone, scatoline, rampe, mucchietti di fieno, carta da cucina a pezzetti sparpagliata in giro per imbottire la tana. Un accessorio che non deve mai mancare è la ruota, amata da tutti i criceti, su cui corrono per ore. La ruota deve avere il fondo pieno, per non causare lesioni agli arti se una zampetta resta incastrata tra le sbarre. È indispensabile porre nella gabbia una casetta, una piccola tana che darà al criceto un senso di sicurezza e protezione. Può essere ricavata da una scatolina di cartone o comprata in negozio con la gabbia; il criceto la imbottirà di morbido materiale in modo da costruirsi un nido caldo per dormire. Allo scopo, gli si può lasciare a disposizione della carta da cucina a pezzetti o della semplice carta igienica. Da evitare è invece il materiale simile a cotone in vendita nei negozi come materiale per criceti: spesso i lunghi e sottili filamenti di cui è composto si attorcigliano intorno alle zampette dell’animale, bloccando la circolazione e causando la necrosi dell’arto.

Agf

COME ALLEVARLI


STORIA VERA

In viaggio con di Dunia Rahwan

A L L I SM

Io e Paolo siamo partiti da Gorizia il 26 luglio 2013, e abbiamo viaggiato per circa 4 mila km in Italia, visitando rifugi e associazioni che accolgono cani abbandonati.

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he in tv Sono stata anc lla neve) (ma preferisco passeggiare su

Vi racconto del mio viaggio in sidecar (guidava il mio padrone), per l’Italia dei cani abbandonati. Abbiamo conosciuto persone fantastiche e visto luoghi da sogno.

A

lzi la zampa chi di voi ha mai visto un cane viaggiare in sidecar. Beh, considerando gli sguardi sorpresi e divertiti che hanno accompagnato il nostro tour fra i canili e rifugi per animali abbandonati e maltrattati del Nord e Centro Italia, direi che siete ben pochi. Sarà per questo che io, Smilla, sono diventata famosa da quando Paolo Susana, il mio compagno umano, ha deciso di organizzare questo viaggio a bordo del Poderoso Ronzinante, come abbiamo chiamato questo mezzo un po’ strambo che unisce la passione umana per la moto alla possibilità di portare con sé il proprio cane. A Paolo l’idea è venuta dopo aver letto le gesta di un americano che ha attraversato gli Stati Uniti visitando rifugi per cani: un modo innovativo per dare visibilità alle migliaia di animali che trascorrono la loro esistenza dietro le grate di un box, aiutati e protetti da una fitta rete di volontari. Anche se forse sarebbe meglio parlare di volontarie perché, parliamoci chiaro, a prodigarsi di più in questo ambito sono quasi sempre le donne!

Siamo partiti nel luglio 2013 da Gorizia e abbiamo percorso in poco più di un mese 4 mila km di strade secondarie e panoramiche, per raggiungere 20 rifugi dislocati in mezza Italia, dal Veneto al Lazio, passando per la Repubblica di San Marino e per Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo e Sardegna.

mia vita è cambiata per sempre quando ho incontrato Paolo, che non si è lasciato scoraggiare dalla mia timidezza e, con pazienza e amore, mi ha restituito la voglia di vivere. In questi anni io e Paolo abbiamo fatto un sacco di esperienze assieme, compresi tanti viaggi: in treno, in auto, in bicicletta (io me ne stavo nel carrellino) e adesso pure in sidecar!

Prima di narrarvi delle nostre avventure in giro per la Penisola, però, desidero raccontarvi la mia storia personale, che è molto simile a quella degli altri sventurati incontrati sul nostro cammino. Il mio primo compagno umano era una brava persona, ma non era in grado di occuparsi né di se stesso né di me, così mi ha portata al canile. Per ben due volte sono stata adottata, ma in entrambi i casi è andata male e per me si sono nuovamente aperte le porte del box. Le brutte esperienze passate mi avevano fatto diventare paurosa e diffidente. Allora mi chiamavo Stella ma i miei occhi ormai non brillavano più. Nove anni fa la

Questo mezzo di trasporto mi è piaciuto fin dal primo momento, anche perché Paolo ha adattato il carrozzino alle esigenze e alla sicurezza di un cane. Salgo da sola, Paolo mi aggancia la cintura di sicurezza e io mi metto comoda sul mio materassino di gommapiuma. Non potrei stare meglio, anche perché il parabrezza mi ripara dall’aria e la capottina dalla pioggia e dal sole. Paolo ha pensato bene di spendere una fortuna per acquistare in Germania un paio di occhiali da cane, tipo aviatore, che però non mi piacciono per niente, così li sopporto giusto il tempo di scattare qualche foto e poi me li levo subito. “Sidecar Smilla” si è

segue nella prossima pagina


di Francesco Tomasinelli

DA VICINO Alcuni macachi del Giappone, per sopportare l’intenso freddo invernale, si immergono in calde acque termali.

R

elax

Simone Sbaraglia

alle terme

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Stephen Belcher / the-lighthouse.it

S

Un gruppo di macachi giapponesi alle terme di Yudanaka in pieno inverno. Gli individui dominanti hanno i posti migliori, ma tutti hanno la possibilità di fare un bagno nell’acqua calda. Basta avere un po’ di pazienza e rispetto per chi comanda.

iamo abituati a pensare alle scimmie come ad animali legati alle foreste tropicali, e in effetti la maggior parte dei primati vive in questi ambienti, ma non mancano le eccezioni. Nessun caso è più curioso di quello del macaco giapponese (Macaca fuscata), endemico del Sol Levante e in grado di vivere in ambienti temperati freddi, più a nord di qualunque altra scimmia. Un po’ come se in Italia si trovassero popolazioni di primati sulle Alpi e sugli Appennini! Per questo motivo i macachi del Giappone sono conosciuti a livello internazionale come snow monkeys: scimmie della neve.


Ode al gatto

AUTORI G

di Pablo Neruda Illustrazione di Marco Paschetta

li animali erano imperfetti, lunghi di coda plumbei di testa. Piano piano si misero in ordine, divennero paesaggio, acquistarono macchie, grazia, volo. Il gatto, soltanto il gatto apparve completo e orgoglioso: nacque completamente rifinito, cammina solo e sa quello che vuole. L’uomo vuole essere pesce e uccello, il serpente vorrebbe avere le ali, il cane è un leone spaesato, l’ingegnere vuol essere poeta, la mosca studia da rondine, il poeta cerca di imitare la mosca, ma il gatto vuol solo essere gatto e ogni gatto è gatto dai baffi alla coda, dal fiuto al topo vivo, dalla notte fino ai suoi occhi d’oro. (...)

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