Focuswild maggio 2015a

Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/03 art. 1 - comma 1 - Verona CMP

numero 46 MAGGIO 2015

AUSTRIA AUT € 7,50, BELGIO BE € 7,50, PORTOGALLO PTE CONT. € 6,50, SPAGNA E € 6,50 , SVIZZERA IT. CH CT 6,80 CHF

€ 3,50

E

L A M I N A

Nella mente petCLUB STORIA VERA del Jonny e Xena: come un cane può aiutare un bimbo autistico

GATTO

CUCCIOLI

Chi cura i più piccoli?

Mamma o papà?

LICAONE

La forza del branco

2

!

ER T S O P

le agine p

e il giornal gli i t t u li ma t a a i m h i c an per

pag.

4

CUCCIOLI DOSSIER

pag.

12

CIELI SILENZIOSI: la piaga del bracconaggio DA VICINO pag.

Acrobati MARINI

RUBRICHE

pag.

50

Le tranquille avventure di Lipo

Notizie, test, consigli, cose da fare, storie vere. Tutto dedicato a cani, gatti, conigli & Co.

IN PROFONDITÀ Nella testa del gatto

22

58

Focus Wild: Pubblicazione registrata al Tribunale di Milano, 344 del 27/06/11.

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Codice ISSN 2239-6993

petCLUB

crazy

lettori

Amministratore delegato e Chief operating officer Roberto De Melgazzi

pag.

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60 Volete scriverci, fare una domanda sugli animali o mandarci una foto dei vostri quattrozampe? Ecco l’indirizzo:

redazione@focuswild.it

COPERTINA

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STORIA VERA

Xena e Jonny. Storia di un salvataggio reciproco pag.

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LAB

Impariamo a “leggere” le nuvole

pag.

38 pag.

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Foto di copertina: Warren Photographic

FOTO

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Business Manager Paola Calza Subscription Manager Alessandro Scampini Coordinamento Tecnico Valter Martin

L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare.

LICAONE la forza del branco

adozioni

Hanno collaborato a questo numero: Sonia Campa, Franco Capone, Claudia Fachinetti Francesco Orsenigo, Giulia Paracchini, Piero Papa, Dunia Rahwan, Cristina Rovelli

Publisher magazine Elena Bottaro Direttore del personale e affari legali Lucio Ricci Direttore controllo di gestione Paolo Cescatti

20

49

Direttore responsabile Vittorio Emanuele Orlando Redazione Chiara Borelli (coordinamento, vicecaposervizio) Ufficio fotografico Lara Perego Ufficio grafico Silvia Santinelli (vicecaposervizio) Segretaria di redazione Daniela Pompili Progetto editoriale Chiara Borelli Progetto grafico Silvia Santinelli

Amati

ZOOM

relax

Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A. via Battistotti Sassi 11/A - 20133 Milano

Getty Images/Flickr Open

A PAG. 38 QUANDO UN CANE AIUTA UN BAMBINO AUTISTICO A SOCIALIZZARE CON IL MONDO ESTERNO. LA STORIA DI XENA E JONNY.

Mark Taylor / Warren Photographic

UNA GUIDA PER IMPARARE A CONOSCERE E A “LEGGERE” LE NUVOLE. A PAG. 42

petCLUB 20 PAGINE

di consigli per curare gli animali di casa

Da pag. 26, otto pagine per scoprire il mondo attraverso gli occhi del gatto e per conoscersi sempre meglio.

STORIA VERA

di Dunia Rahwan

XENA

JONNY

Q

CHI ha salvato CHI

uella che sto per raccontarvi non è solo la storia di una cagnolina maltrattata e riportata alla vita da una meravigliosa adozione, ma è anche la cronaca della mia amicizia con Jonny, il bambino più speciale, divertente, bello del mondo. Io e Jonny siamo ormai inseparabili e viviamo l’una per l’altro. Ci intendiamo al volo perché siamo due guerrieri che nella vita hanno imparato a lottare fin da cuccioli: io a quattro mesi ero così malridotta che stavo per spegnermi (foto in alto nell’altra pagina), mentre Jonny, che ora ha dieci anni, da sempre combatte contro l’autismo, una malattia che l’ha portato a estraniarsi dal mondo e a chiudersi in se stesso. Perlomeno fino al mio arrivo.

In effetti la mia vita non poteva iniziare peggio. Ho trascorso i primi mesi in una scatola, segregata

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senza cibo né acqua, sola con la mia paura. Finché ho avuto le forze, ho cercato di uscire dalla mia tomba in ogni modo, tanto da procurarmi delle ferite sul muso che oggi sono diventate delle cicatrici.

Quando ero ormai a un passo dalla fine e pesavo meno di 2 chili (una nullità per un cane come me, che sono un incrocio tra uno staffordshire bull terrier e un pit bull) i miei aguzzini mi abbandonarono in un cortile, dove qualcuno mi vide e chiamò la polizia. Un agente mi raccolse e mi portò all’associazione Friends of DeKalb Animals, nella contea di DeKalb, in Georgia, Stati Uniti. Era il 15 settembre 2012. Le volontarie dell’associazione

?

erano scioccate, in 12 anni di attività non avevano mai visto un cucciolo di cane in tali condizioni di malnutrizione e disidratazione. Una di loro, Chrissy Kaczynski, decise di portarmi a casa sua per somministrarmi costantemente liquidi, integratori alimentari e medicine, come indicato dal veterinario. Nessuno credeva che avrei superato la notte, invece... la mia voglia di riscatto era superiore a qualsiasi difficoltà.

Io volevo vivere!

La mia guarigione fu così repentina e miracolosa che Chrissy mi chiamò Xena, the warrior puppy (Xena, la cucciola guerriera) e raccontò la mia storia su Facebook.

Storia di Xena, la cucciola guerriera.

Di guerre ne ha vinte due: per la sua vita e per quella di Jonny.

La sua arma segreta?

Un cuore grande, pieno d’amore

va che Nessuno crede avrei superato la notte, ma... catto era

a di ris la mia vogli

superiore a qualsiasi difficoltà.

Tantissime persone si interessarono a me, molti iniziarono spontaneamente a inviare donazioni per le mie cure: vennero raccolti decine di migliaia di dollari, utilizzati anche per salvare altri animali vittime di maltrattamenti. Proprio tramite il social network, la madre di Jonny, Linda Hickey, venne a conoscenza della mia storia e, quando diventai abbastanza forte e i miei salvatori organizzarono un incontro con i miei fan di Facebook, venne a trovarmi insieme a suo marito e al piccolo Jonny. Era il mese di novembre. C’era parecchia gente quel giorno, ma io mi ricordo solo di Jonny e del suo papà: appena li vidi corsi verso di loro scodinzolando.

Sebbene in mezzo agli estranei solitamente il bambino rimaneva chiuso

In un video, è il bimbo stesso a raccontare la sua storia: «Mi chiamo Jonny e lei è la mia Xena. Alcune persone cattive le hanno fatto del male.

E io soffro di autismo.

Penso che insieme siamo una squadra perfetta per dire al mondo intero che bisogna essere gentili con gli animali e con i bambini come me».

segue nella prossima pagina



« DA VICINO

Il sole è quasi al tramonto sul lago Manze, nella riserva del Selous, in Tanzania, la più estesa del continente africano. Osservo dieci licaoni che riposano all’ombra di alcuni cespugli e che muovono solo le grandi orecchie e la coda per allontanare mosche e tafani.

Victor, il ranger, mi dice di osservare i movimenti del capo branco. Lo chiama Pierce, per un buco che ha sull’orecchio; inizia a mugolare e mordicchiare tutti i componenti del branco, correndo e saltandogli intorno, come fosse un allegro cucciolo.

In dieci minuti i sonnolenti licaoni sono tutti ben svegli e, come a ubbidire a un preciso comando, partono al trotto in fila indiana seguendo Pierce. Riesco a seguire la posizione di ognuno di loro tra la vegetazione, grazie alle code dall’apice bianco che tengono sempre ben alte; in poco tempo tutti i componenti del branco si allargano, ognuno a cercare una possibile traccia. Il più temibile e organizzato predatore della savana comincia così la sua caccia giornaliera».

Will Burrard-Lucas / naturepl.com/CONTRASTO

di Piero Papa

Assistono i deboli, condividono il cibo, si muovono in gruppo.

Per le prede... nessuno scampo

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La forza del

C

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è hi

Il licaone (Lycaon pictus) è un canide con una organizzazione sociale particolarmente sviluppata e complessa

e, tra individui giovani e adulti, può formare branchi con più di 30 elementi. Di corporatura esile, ha zampe lunghe, testa piccola, muso corto e, cosa insolita per i canidi, che hanno 5 dita nelle zampe posteriori, ha solo 4 dita per ogni piede. Le grandi orecchie arrotondate lo aiutano a sentire i richiami degli altri cani a lunga distanza e contribuiscono alla dispersione del calore corporeo prodotto nei lunghi inseguimenti delle prede. Gli individui del Sud Africa hanno le maggiori dimensioni della specie, pesano circa 30 kg; più a nord pesano nella media 20 kg, con un’altezza alla spalla di 70 cm. La colorazione del mantello è variabile tra gli individui del branco e ancor di più tra le differenti popolazioni africane. I licaoni dell’Africa Orientale hanno una pelliccia nera e poco macchiata; a sud il numero delle macchie aumenta e sono più brillanti e vivaci.

L’apice della coda è sempre bianco, molto utile per il contatto visivo tra i componenti del branco in situazioni di scarsa visibilità e durante le ore notturne.

BRANCO

Christophe Courteau / naturepl.com/ Contrasto

LIPO Le placide avventure di un ippopotamo rosa di Ale Giorgini

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