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il meglio di

la vita segreta delle

solo

4,90â‚Ź *

grandi donne da lucrezia borgia alla principessa Sissi da Marlene Dietrich a Jackie Kennedy le protagoniste femminili degli ultimi dieci secoli

GRANDI

STORIE DIVENTANO

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la vita segreta delle

grandi donne

S

ul palcoscenico del mondo, le signore saranno sempre più importanti.

Basta pensare alle prossime presidenziali Usa, con Hillary Clinton candidata.

Ma le figure carismatiche sono esistite in ogni epoca, a dispetto delle difficoltà.

Abbiamo scelto le più affascinanti tra sovrane, artiste, first lady, infelici e cattivissime.

6 VECCHIA

A ME?

62 LE

SUFFRAGETTE DEL PENNELLO

Elisabetta II ha spento 89 candeline, attraversato una guerra mondiale e una gragnuola di scandali che hanno messo a rischio la monarchia. Eppure a 89 anni è ancora lì a festeggiare la quarta erede al suo trono: la bisnipote Charlotte.

16 UNA

pag. 6

REGINA PER DUE REGNI

Eleonora d’Aquitania divenne sovrana di Francia e d’Inghilterra. E fu una femminista del Medioevo, che amò appassionatamente, scandalosamente. Tanto da vendicarsi del marito traditore.

22 LA

30 LA

pag. 34

FIGLIA DEL PAPA

VITA DA PROTAGONISTA

pag. 70

86 LA

FOLLIA DI UNA REGINA

Figlia e moglie di re, madre di un imperatore, Giovanna la Pazza fu infamata dall’appellativo di insana di mente. Lo fu davvero? Di certo passò 46 anni di vita rinchiusa, pagando per aver troppo amato.

SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME

Elisabetta d’Austria era ossessionata dalla sua bellezza. Diete, palestra e cure maniacali per la principessa Sissi non erano mai abbastanza. Perché era l’amore che le mancava, nella fredda corte di Vienna.

100 VORREI

FIANCO DEL PRESIDENTE

Com’è cambiato il ruolo delle first lady.

Da Martha Washington, la prima, a Michelle Obama, l’ultima.

DIVA CHE SFIDÒ HITLER

94

Nel luminoso destino di Jacqueline Bouvier c’era la Casa Bianca. Vi portò lo chic e il glamour e battezzò quel regno dorato Camelot. Ma dietro la facciata...

52 A

76 LA

pag. 52

Avvelenatrice e incestuosa o vittima delle maldicenze e delle scelte di Alessandro VI e del fratello Cesare? La vera storia di Lucrezia Borgia.

42 UNA

CHIAMANO MARIA

Il nazismo la voleva come fiore all’occhiello.

Ma Marlene Dietrich scelse l’America e l’altro fronte.

“PAPESSA” CHE SI PRESE ROMA

Spregiudicata e ambiziosa, Olimpia Maidalchini fece eleggere un papa e lo manovrò a suo piacere. Ecco come la cognata di Innocenzo X si impadronì della Città Eterna.

34 LA

70 MI

Abbiamo chiesto ad Alfonso Signorini, direttore di Chi e autore di un romanzo sulla cantante lirica, di narrarci l’appassionante avventura artistica e umana di Maria Callas, il soprano più famoso di tutti i tempi.

REGINA INNAMORATA

L’impero della regina Vittoria era immenso, il suo regno il più lungo. Ma noi la ricordiamo per l’abito vedovile, la cuffietta, la love story con il marito e un gossip su un cameriere...

Non potevano studiare o andare a bottega per imparare l’arte dai maestri. Eppure fra ’500 e ’700 pittrici come Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi si fecero largo in un mondo tutto al maschile, eclissando padri, mariti e cattivi pigmalioni.

pag. 100

ESSERE FELICE

Era spiata da Fbi, Kgb e mafia, desiderata da uomini e donne, maltrattata da mariti e produttori. Eppure Marilyn Monroe desiderava solo “amare ed essere amata”. Purtroppo scoprì a sue spese che gli uomini preferiscono le bionde, ma finiscono per abbandonarle.

3

Sovrane

Elisabet

63 ANNI di regno

e non sentirli. Ha spento 89 candeline, attraversato una GUERRA mondiale e incassato una gragnuola di SCANDALI che hanno messo a rischio la monarchia. Eppure è ancora lì, a festeggiare la quarta EREDE al suo trono, la bisnipote Charlotte

ta II

HAPPY BIRTHDAY SUA MAESTÀ

La sovrana del Regno Unito Elisabetta II in uno scatto del 2010 e (a sinistra) in un ritratto del 1951 a Clarence house, la casa dove ha vissuto con il marito Filippo dopo il matrimonio. La regina è nata il 21 aprile 1926.

7

Cattive

AVVELENATRICE E INCESTUOSA O VITTIMA DELLE MALDICENZE E DELLE SCELTE DI ALESSANDRO VI E CESARE BORGIA? STORIA DI UNA DELLE FIGURE PIÙ CONTROVERSE DEL RINASCIMENTO

La FIGLIA

del

papa T

“

re matrimoni, otto figli ufficiali (più, forse, uno segreto) e molti amanti. Dopo un’esistenza lussuosa e sfrenata, muore oggi uno dei personaggi più discussi dei nostri tempi, Lucrezia Borgia. Vi raccontiamo tutti i suoi più torbidi segreti”. Forse avrebbero strillato così i tabloid scandalistici, se all’epoca, il 24 giugno 1519, quando Lucrezia Borgia morì, fossero esistiti.

Lucrezia, infatti, non era una donna qualsiasi: era la chiacchierata figlia del potentissimo papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e sorella dello spietato Cesare, il Valentino. Due uomini senza scrupoli che non esitarono a immolarla sull’altare della ragion di Stato. La ragazza era giovanissima, bella, raffinata e colta, parlava e scriveva in italiano, spagnolo, francese, latino e greco, e non fu un problema trovarle qualche buon partito da sposare ogni volta che la politica lo richiedeva. Era lei il pegno per suggellare nuove alleanze.

Una famiglia particolare. Lucrezia nacque nella rocca di Subiaco, nei pressi di Roma, nel 1480, figlia illegittima di Rodrigo Borgia e di Vannozza Catanei. Lui, nipote di papa Callisto III (lo spagnolo Alfonso de Borja), all’epo-

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S

Come una cortigiana

In questo dipinto del 1500 di Bartolomeo Veneto si pensa che si nasconda il vero volto di Lucrezia Borgia (14801519), celata sotto le sembianze della dea Flora poichÊ il ritratto a seno nudo non si addiceva a una donna sposata. A sinistra, l’attrice Isolda Dychauk nei panni di Lucrezia nella serie tv I Borgia.

Jackie K

First lady

NEL LUMINOSO DESTINO DI

JACQUELINE BOUVIER NON

C’ERA UN VILLINO IN PERIFERIA, MA LA CASA BIANCA. VI PORTÒ LO CHIC E IL GLAMOUR E BATTEZZÒ QUEL REGNO DORATO CAMELOT. MA DIETRO LA FACCIATA...

UNA VITA DA PROTAGONISTA V

“

oglio vivere, non essere una testimone della mia vita”. Era questo il motto di Jackie. Vivere e non guardare. Solo una donna forte come lei sarebbe riuscita a superare tragedie che avrebbero distrutto chiunque: due figli nati morti, un marito assassinato e una seconda vedovanza, i continui tradimenti subiti e forse restituiti, sempre sotto l’estenuante attenzione dei media, prima osannanti e poi cattivi. Perché quando sei la first lady d’America e tuo marito si chiama Kennedy sei destinata a una vita da protagonista.

Bambina viziata. Per metà irlandese come la madre Janet Lee, figlia di un ricco immobiliarista cattolico, e per metà francese come il padre John Vernou Bouvier III, mediatore d’affari con una passione sfrenata per le donne, il gioco e l’alcol, Jacqueline Lee Bouvier nacque a Southamp­ton

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S

Kennedy Dopo Jfk

1964: Jackie all’aeroporto di Hyannis, Massachusetts.

Era appena apparsa in uno speciale tv sul defunto marito, il presidente degli Usa John Fitzgerald Kennedy (Jfk), che in quei giorni avrebbe compiuto il suo 47esimo anno.

Artiste

IL NAZISMO LA VOLEVA COME UN FIORE ALL’OCCHIELLO.

MARLENE S

ettembre 1945. Per le vie semideserte di una Berlino smilitarizzata, spartita fra le grandi potenze alleate, sfreccia una jeep dell’esercito statunitense. A bordo, in divisa fra i soldati americani, c’è una donna: è Marlene Dietrich. Perché la diva per antonomasia del cinema tedesco vaga fra le rovine della città devastata dai bombardamenti? E soprattutto perché veste un’uniforme dell’esercito a stelle e strisce?

La figura della Dietrich, enigmatica e ambigua sul grande schermo, non fu meno appassionante nell’avventurosa vita privata, dovendo fare i conti in prima persona con la grande Storia, quella scritta sui libri, che coinvolse direttamente lei e il suo Paese. Una vicenda fatta di conflitti internazionali, di sofferenze familiari, di sospetti insinuanti e di rancori mai sopiti.

La vita in Germania. La vicenda ebbe inizio proprio al sorgere del secolo scorso. Marie Magdalene Dietrich, questo il suo vero nome, nacque infatti a Berlino (v. riquadro a pag. 83) nel 1901, il 27 dicembre. Viveva al numero 53, oggi 65, di Leberstrasse (una targa lo ricorda), in un palazzo nel quartiere Schöneberg, sede della stazione di polizia dove era di stanza il padre, ex ufficiale

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S

dell’esercito. Ricevette quindi un’educazione rigida che influenzò il suo carattere. Nonostante ciò riuscì ad avvicinarsi alle arti, prima studiando musica e poi recitazione. Poco più che ventenne esordì sui palcoscenici, lavorando, fra gli altri, sotto la prestigiosa direzione del drammaturgo Max Reinhardt.

Nel 1922 passò al cinema e la sua vita cambiò repentinamente: l’anno seguente recitò già in piccole parti per film di noti registi come William Dieterle e Joe May (che trasformeranno così i loro nomi dopo essere emigrati negli Usa). Sul set del film di quest’ultimo, Tragedia d’amore, conobbe l’aiuto regista e produttore Rudolf Sieber.

Lo sposò pochi mesi dopo, il 17 maggio, e da lui ebbe la figlia Maria, nata nel 1924. Nonostante infatuazioni e tradimenti reciproci, non divorziarono mai.

Pigmalione. Dotata di carisma, ma di scarsa espressività, dopo qualche anno di ruoli di routine in una cinematografia che in quel periodo restava comunque fra le prime al mondo, nel 1929 venne chiamata per un provino da Josef von Sternberg che divenne il suo pigmalione.

Il regista era nato in Austria, ma viveva da lungo tempo negli Stati Uniti, dove si era conquistato fama di artista

LEI SCELSE

L’AMERICA E L’ALTRO FRONTE

DIETRICH ▸

Berlinese

Marlene Dietrich era nata a Berlino nel 1901 (anche se lei diceva nel 1904) da un ex ufficiale e dalla figlia di un gioielliere. È morta a Parigi nel 1992.

Infelici

“ Vorrei

essere felice”

Era SPIATA da Fbi, Kgb e mafia, DESIDERATA da uomini e donne, MALTRATTATA da mariti e produttori.

Invece lei desiderava solo “amare ed essere AMATA”. Purtroppo scoprì a sue spese che gli uomini preferiscono le BIONDE ma poi finiscono per abbandonarle

Marilyn 100

F

u ritrovata morta una domenica mattina di 53 anni fa, nuda, riversa sul letto a faccia sotto, le braccia lungo i fianchi, le gambe dritte. Era il 5 agosto 1962: a scoprire il cadavere, nella villa di Brentwood (Los Angeles), fu il suo psichiatra Ralph Greenson, chiamato dalla governante, che aveva bussato alla porta senza ricevere risposta. In camera c’era un flacone di sonniferi. Un flacone vuoto.

Marilyn aveva 36 anni. Il coroner se la cavò con un “possible suicide”. Ma perché l’avrebbe fatta finita? Per capire la sua fine bisogna scoprire chi c’era dietro quelle forme procaci e quella testa platinum blonde.

Genesi di una diva. Era bellissima. O almeno era riuscita a diventarlo grazie a un intervento al naso e uno al mento, all’elettrolisi per alzare l’attaccatura dei capelli e a una tinta estrema, che da anonima castana l’aveva trasformata nella bionda seduttrice che tutti conosciamo. Nessuno le resisteva, e lei passò da tutti i letti che desiderava. Se lo facesse per amore o per carriera (una volta confessò “Se avessi rispettato le regole, non sarei mai arrivata da nessuna parte”) non è dato sapere. Fatto sta che nella sua vita si contano 4 mariti e 28 flirt degni di nota (quattro dei quali con due coppie di fratelli). Ma prese solo due premi importanti: un David di Donatello Targa d’Oro 1958, consegnatole da Anna Magnani per Il principe e la ballerina (che nel 1957 la vide al fianco dell’attore inglese Laurence Olivier, un incontro fra due miti raccontato nel film Marilyn (2011) e un Golden Globe (il premio della stampa straniera, che la diva andò a ritirare sbronza) per la commedia di Billy Wilder A qualcuno piace caldo (1959).

Eppure Marilyn Monroe era diventata la stella più grande: merito di quel suo misto di sensualità e dolcezza, della camminata ancheggiante (secondo alcuni a causa di un’anca rotta da ragazza, secondo altri ottenuta volutamente con un tacco più basso rispetto all’altro), di piccoli segreti come le creme sbiancanti, il reggiseno portato anche di notte e i vestiti di due taglie più piccoli.

Sandro Veronesi ha scritto che «il primo vero mistero di Marilyn Monroe è come abbia potuto sopravvivere alla propria infanzia. Se fosse vera anche solo la metà delle cose che i biografi hanno scritto dei suoi primi 14 anni di vita, c’è da meravigliarsi che ne sia uscita con così pochi danni visibili: una leggera balbuzie, in fondo, e poco altro».

Un motivo conduttore segnò la sua vita fino alla fine: il

FINALMENTE CAMBIO VITA

Marzo 1955: Marilyn Monroe a 29 anni sul balcone dell’Hotel Ambassador a New York. Si era appena trasferita lì per frequentare l’Actors studio.

Monroe

GLI SPECIALI DI FOCUS STORIA N° 104

Essere donna è terribilmente difficile, perché consiste soprattutto nell’avere a che fare con gli uomini.

Konrad Lorenz

SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE