Aprile 2010

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www.abruzzoimpresa.it

anno V numero 42 _ aprile 2010

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La Newsletter della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara Anno IV - n° 4

Aprile 2010

Lavorare informati

IMPRESA IN UN GIORNO Integrare per partecipare Per la prima volta, una Giunta dell’Ente camerale pescarese, vota un piano di comunicazione integrato. Tanti gli strumenti in campo: dalla tv al web, dalla radio alla carta stampata. Primo perché solo con la sinergia di tutti i mezzi, un messaggio può risultare efficace, memorizzabile e quindi utile al cittadino; secondo perché, come l’amministrazione camerale sa molto bene, il divario tecnologico infrastrutturale è ancora molto ampio. L’informazione, dicono gli esperti dell’economia del terzo millennio, è uno dei principali mezzi per poter competere sul territorio e perciò, in questo momento di crisi economica, conoscere è non importante ma addirittura fondamentale. Una pianificazione di comunicazione annuale ha il fine di ottimizzare, nel lungo periodo, gli investimenti. Un processo appena iniziato può, così, trasformarsi in una piccola rivoluzione in cui il cittadino, grazie alle informazioni che riceve quotidianamente, dialoga a tu per tu con le amministrazioni e “sfrutta” le occasioni che questa gli offre per la sua crescita personale e professionale. Il piano è scaricabile dal sito www.pe.camcom.it, all’interno dell’Area “Comunicazione”.

Avvisi e Scadenze 30 aprile: presentazione MUD 30 aprile - 2 Maggio: Mostra del Fiore - Porto Turistico “Marina di Pescara” 7 Maggio: Giornata nazionale dell’Economia

L’impresa in un giorno diventa realtà. Dal 1°aprile diventa obbligatoria la Comunicazione Unica che consentirà a tutte le imprese, società, individuali e cooperative, di aprire e modificare la propria attività in pochi click. Si annuncia una vera e propria rivoluzione: basti pensare che ComUnica coinvolgerà circa 6 milioni di imprese in tutta Italia. Con ComUnica, le nuove imprese potranno essere operative in un solo giorno ed assolvere in 7 giorni tutti gli adempimenti con Inps, Inail ed Agenzie delle Entrate. Il tutto attraverso un modello informatico, Comunica appunto, inviato alla Camera di Commercio competente per territorio. Garantiti tempi veloci di riscontro: al neo imprenditore arriverà la ricevuta di protocollo che dà titolo per l’immediato avvio della società. Passati i 7 giorni, c’è anche la garanzia di evasione della pratica di competenza del Registro delle Imprese. Imprese InForma

Fiorisce la stagione degli eventi al Porto Turistico

Fiorisce la stagione degli eventi al Porto Turistico “Marina di Pescara”. Si parte con la Mostra del Fiore (30 aprile - 2 maggio, 10:00 - 23:00), storico appuntamento con l’arte Iscriviti su floreale internazionale che, da www.pe.camcom.it ques’anno, metterà le radici a Pescara, nella splendida locaLavorare Informati tion del porto. Si prosegue a giugno con Emergìe (10 - 13

la newsletter della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara

giugno) ed a luglio con L’Oro d’Abruzzo (8 - 11 luglio) e Mediterranea (29 luglio - 1 agosto). Si arriva a settembre, con l’Antico nel Porto (23-26 settembre), immancabile appuntamento con l’antiquariato di pregio ed il collezionismo. Info per esporre: promozione@pe.camcom.it tel. 0854536434

Premio Ospitalità italiana: premiate 57 strutture Si è tenuta, presso la Sala da Vinci della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara, la cerimonia di assegnazione del “Premio Ospitalità Italiana”: destinatarie ben 57 strutture, tra agriturismi, alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari, della provincia di Pescara. L’elenco dei premiati: Agriturismo: Il Giardino dei Ciliegi;

Hotel: Albergo Carlton, Best Western Duca d’Aosta, Best Western Plaza, Alba, Castello Chiola, Esplanade, Promenade, Sea Lion, La Ninfea, Serena Majestic; Ristoranti: Alcyone, Antichi Sapori, Brigantino 2, Castello Chiola, Coccialonga, Da Attilio, D’Amico, Delfino Verde, Emozioni D’Abruzzo, Florano, Font’Artana, Gabrielino, Giardino dei Principi, I Templari, Il Melograno, Il Piacere, La Bandiera, La Barcaccia, La Bilancia, La Brasserie sul Mare, La

www.pe.camcom.it

Cantina di Jozz, La Lanterna, La Rusticana, La Taverna Antica, La Terrazza di Civitella, L’Hostaria di Catignano, Locanda Manthonè‚ Portonaccio dei Sapori Divini, Franco, Hostaria Vestina, Le Tamerici, Regis, Villa Alessandra, Roof-Garden Esplanade, Taverna 58, Thomas Caf‚ Tonino, Torre del Moro; Stabilimento balneare: Azzurra, La Sirena, L’Adriatica, Lido Marechiaro, Mila. www.premiospitalita.it www.10q.it




€3,00

ISSN 1973-5383

IN COPERTINA Donato Di Fonzo Presidente Ente Fiera di Lanciano

ANNO V N°42 APRILE 2010 NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 7 APRILE 2010

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI MARCO TAGLIERI, DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI GUIDO CARAVAGGIO, GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO IDA PAGNOTTELLA, ALFREDO DE VINCENTIS, LUIGI CARUNCHIO, PIETRO PASTORELLI, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, MASSIMO AVENALI, ALFREDO NEPA, BONICACIO LIRIS, ALESSIO GIANCRISTOFARO, NEDA ACCILI, RAFFAELLA DI MARINO, PIERGIORGIO GRECO, CAROLINA PIERFELICE, PIETRO CAMPANARO, ELISA DI VENANZIO, BARBARA CEMINI, NICOLA BOSCHETTI, ALESSANDRA VALLERA, CHIARA STROZZIERI, ANDREA CATI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR

MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT

UFFICIO GRAFICO

VINCENZO SULPIZIO

UFFICIO FOTOGRAFICO

SIMONE CERIO, ROCCO PETREI

CONTROLLO

DANILO MARTORELLI

WEB ENGINEER

GIANLUIGI TIBERI

REGISTA VIDEO/TV

PEPPE MELIZZI

RESPONSABILE SPEDIZIONI

GIUSEPPE CIAVATTELLA

STAMPA

D’AURIA SPA

RESPONSABILE PUBBLICITÀ

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EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS _ ECCO ITALIA GRUPPO EDITORIALE

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Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara. 1a pubblicazione mensile: maggio 2006. Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. ©Copyright 2006/2010 tutti i diritti riservati. Ecco Italia srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gruppo Editoriale Ecco Italia S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

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capitano d’impresa

Donato Di Fonzo

Automobili

Non sono un patito delle automobili. Mi piacciono quelle piccole e pratiche. Oggi ho una mini cooper.

Donato Di Fonzo un imprenditore con la passione per la politica «Avere la forza di cambiare sempre». Questo è un po’ il motto di Donato Di Fonzo, noto imprenditore abruzzese con il pallino per la politica che oggi ricopre il ruolo di presidente dell’ente Fiera di Lanciano. Classe 1956, Di Fonzo è nato a Vasto, ma da sempre vive a Lanciano. Ha una figlia di 21 anni di nome Adriana. Dopo gli studi entra a far parte dell’azienda di famiglia Di Fonzo SpA in cui oggi ricopre la carica di vice presidente. La Di Fonzo opera nel settore del Trasporto Pubblico dal 1934, è l’azienda di trasporto più antica in Abruzzo. Nel tempo ha sempre saputo adeguarsi alle innovazioni tecnologiche e gestionali rispondendo alle esigenze della propria utenza garantendone la massima soddisfazione, tanto da diventare leader nel settore trasporti in Abruzzo e ancora oggi, è considerata tra le più storiche a livello nazionale. Con sede a Lanciano e a Vasto, effettua circa 6 milioni di chilometri all’anno e impiega quasi 200 dipendenti. Donato Di Fonzo è un imprenditore che ama il suo lavoro, che infonde passione in tutto quello che fa. «Al primo posto, -ci dice- viene la dignità del lavoro». Nella vita ho sempre cercato di darmi degli obiettivi precisi e poi di seguirli fino in fondo con tenacia e determinazione. Credo fortemente nell’innovazione, nel cambiamento, nella forza e nell’energia dei giovani. Un uomo deciso, risoluto, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Tant’è che “Essere seri senza essere seriosi”, è una frase che gli piace pronunciare spesso. Passiamo alla sua carriera politica. Nel 1996, la passione per la politica lo porta a candidarsi e diventa così assessore al Comune di Lanciano. Nel 2000 ricopre la carica di consigliere regionale per il centrodestra. Un anno dopo viene nominato assessore regionale alle Attività Produttive sotto la giunta Pace. E la politica oggi che ruolo ha nella sua vita? «Ammetto che mi tenta ancora, mi piacerebbe candidarmi come sindaco alle prossime comunali a Lanciano. Sono uno che cerca il contatto diretto con il cittadino. Una critica che rivolgo ai politici di oggi è proprio questa: sono troppo distanti dal territorio». Ma torniamo alla suo impegno nell’ente fieristico più importante d’Abruzzo. Nel 2006 è diventato presidente del Consorzio autonomo ente Fiera di Lanciano e in questi anni alla guida di questa struttura, si è impegnato a dare un nuovo volto all’ente, attraverso la professionalità del CdA, idee innovative, progetti concreti e contatti con le associazioni di categoria e con gli operatori economici presenti sul territorio.

Passione

Senza dubbio la politica. Sono un imprenditore prestato in passato alla politica e mi piacerebbe proseguire anche in futuro, conferendole lo spirito pratico di cui a mio avviso neccesita.

Style

Mi piacciono molto le cravatte, sia quelle eleganti che quelle più casual, ne ho di tutti i colori.

Viaggi

Adoro viaggiare, anche se il tempo libero è davvero poco. Amo in particolare il mare e tutti i paesi caldi.

Sport

Il calcio. HO due grandi passioni, la Virtus Lanciano 1924 per amore della mia città, e la Roma che seguo da quando sono ragazzo.

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sommario _ anno V n°42 _ aprile 2010

opinioni&rubriche editoriale

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Gocce d’inchiostro

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Tendenze, fatti e persone

o che produce

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Assoflora, 25 anni di storia

nonsolo economia

21

Abruzzo, crolla l’export

l’Abru

il punto

23

Che S...banca

la terra di Piero

95

L’Aquila: lo spettro dei “no-no-isti”

24

in primo piano daniela stati

24

La gestione dei rifiuti in Abruzzo

lega ambiente

26

La spada di Damocle pende ancora sull’Abruzzo

coldiretti

30

Lunga vita alla filiera corta!

cgil

34

Precarietà e bassi salari, i “nemici” dello sviluppo

centri commerciali

36

“Ogni maledetta domenica”

luigi albore mascia

40

Pescara città D’annunziana

trasporti

43

L’Aeroporto d’Abruzzo “decolla”

dario colecchi

44

“Emergenza turismo”

di orio

48

«Gli studenti sempre al centro del mio interesse»

ele ioni

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34

40

Il voto in Abruzzo. Il PDL si impone nelle sue sfide principali

a ienda con il segno + ente fiera lanciano

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Donato Di Fonzo «Vi presento Lancianofiera»

incarichi&carriere angelucci

59

ippilli/sebastiani/ di mar io

61

mancini/cavallo/ di mu io

63

Confindustria Abruzzo Servizi innovativi Confi Abruzzo/Federalberghi Chieti/Nucleo industriale L’Aquila UISA/Slow Food Abruzzo-Molise/Ordine giornalisti abruzzesi

storie&persone elena petru

i

64

44

Elena Petruzzi, quando il successo si fa donna

48

grandi storie mark

uckerberg

67

Il ragazzo delle “libro delle facce”

tematiche d’impresa mercati

69

Rischi e benefici dei derivati

89 9



sommario _ anno V n°42 _ aprile 2010 tematiche d’impresa fisco

73

Gli interessi passivi nella redazione del bilancio

energia

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La bolletta facile

ict

78

The Machine, il giornalista robot

creatività& innova ione

83

Il probel solving in 13 passi

norme&leggi

86

L’arbitrato nel diritto del lavoro

93

credito&finan a coop credito

89

Coop Credito, vicini alle imprese

banca tercas

93

Banca Tercas, bilancio in contro tendenza

seminari&convegni UdA

101

Abruzzo: ancora regione del Mezzogiornlo?

gi Confindustria Chieti

105

«Il capitale va rafforzato con l’utilizzo dei fondi di garanzia»

uil

107

Abruzzo 2010

cciaa pescara

109

Il marchio che fa la differenza

cna teramo

111

“Occupa Teramo”, sensibilizzazione riuscita

109

eventi terremoto

115

L’Aquila Aprile 2010

roberto tomei

117

Tra inventiva e intraprendenza

terremoto

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“L’Aquila 2009”

magna carta abru o etica & sicure

a

provincia di teramo torano nuovo economia

122

La formazione del futuro si chiama Magna Carta Abruzzo

125

Per un mondo più etico e sicuro

128

Torano, paese del gusto... e del Sole

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Fenomeni globali e associazionismo

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TV fai-da-web

dottori commercialisti

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Sergio Acconcia alla guida di AIDC-Chieti

gi Confindustria chieti

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Missione Londra

enogastronomia

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143 Bosco brinda con D’Annunzio 147 Il Giappone impazzisce per il “Made in Abruzzo” 149

Saquella sbarca a Dubai

enogastronomia

151

Un servizio da primato

segue a pagina

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saquella caffé

122

126 La Provincia di Teramo si promuove nel Nord

web tv

bosco nestore

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la vita è bella

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

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otazioni in Italia. La Lega trionfa e il Pdl si prende 6 regioni (Campania, Calabria, Lombardia, Piemonte, Veneto e Lazio). Il centrosinistra se ne aggiudica 7(Liguria, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Basilicata). Anche in Abruzzo il Pdl stravince imponendosi nelle due sfide principali: Chieti e l’Aquila. Umberto Di Primio è diventato il nuovo sindaco di Chieti e Antonio Del Corvo ha battuto la presidente uscente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane. Una sconfitta per molti inaspettata quella della oramai ex “Presidente più amata dagli italiani”. Lo stesso centrosinistra l’ha accusata di essere stata troppo filo governativa e di aver fatto poco opposizione. L’esposizione mediatica post-terremoto, forse non l’ha favorita, ma danneggiata. Ma la “Lady di ferro” si è già rimboccata le maniche e ha promesso che non abbandonerà i suoi aquilani e che continuerà a lavorare, anche se all’opposizione, per la ricostruzione. Questa provincia resta il territorio più difficile da governare in Abruzzo e al neo presidente Del Corvo, auguriamo di farlo al meglio per il bene di questa gente che ha già sofferto abbastanza.

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are che questi siano giorni decisivi per il caso Villa Pini. Si è in attesa del pronunciamento del Tribunale di Chieti che dovrà decidere sull’istanza di fallimento del pm Pietro Mennini estesa a tutte le società del Gruppo Angelini. Nel frattempo i dipendenti sono senza stipendio da più di 365 giorni. Lavoratori e malati sono stanchi di aspettare e di assistere impotenti all’aggrovigliarsi del conflitto giuridico e amministrativo che cresce di giorno in giorno attorno alle sorti di questa società. La Regione nel frattempo non ha dato ancora risposte chiare e definitive sul versante del riaccreditamento, anche se il governatore Chiodi si è più volte dichiarato favorevole. Un chirurgo di Villa Pini ha perfino fatto un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «I dipendenti sono incolpevoli per la situazione che si è determinata. Non si può eliminare il debito semplicemente cancellando 1600 lavoratori e le loro famiglie, che già molto hanno sofferto in questo ultimo anno». Il senso di precarietà non da tregua a questi lavoratori.

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roprio il concetto di “precarietà” è stato al centro del dibattito dell’ “Undicesimo congresso regionale della Cgil” svoltosi nei giorni scorsi a Montesilvano. L’incontro si è rivelato l’occasione per ripercorrere l’operato per tutelare i lavoratori in questo anno di crisi dell’associazione sindacale più importante del paese. Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cgil, che è stato riconfermato proprio in occasione del congresso, durante la sua relazione, ha illustrato lo scenario economico della nostra regione. «Il precario è diventato disoccupato – ha affermato Di Cesare – e le ore di cassa integrazione sono circa 7 milioni, il Pil pro capite perde 19 punti rispetto alla media UE e il debito della Regione è arrivato a più di 3 miliardi nel 2007». Una situazione tutt’altro che rosea. Il lavoratore è prima di tutto una persona, non un numero. Una persona a cui viene tolto il lavoro, è una persona che viene privata della sua dignità. Il lavoro è un diritto, lo dice la Costituzione. È uno dei principi fondamentali fissati dalla Costituzione della Repubblica italiana, valore addirittura fondante della Repubblica stessa (art.1).

direttore@abruzzoimpresa.it

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L’UNIVERSITÀ D’ANNUNZIO PER LE ENERGIE RINNOVABILI La facoltà di architettura dell’Università G. d’Annunzio e l’azienda pescarese Drt Operations srl, titolare del marchio energetico Mundus, svilupperanno nel corso del 2010 due progetti di ricerca. L’azienda ospiterà due giovani ricercatori dell’ateneo pescarese, Andrea Mammarella ed Alessandra Lucci, vincitori di 2 delle 14 borse di studio regionali per attività di ricerca e trasferimento dei risultati della R&S (Ricerca e Sviluppo) alle imprese abruzzesi. Il lavoro di Andrea Mammarella, seguito in ateneo dal professore Francesco Girasante, si propone di studiare tutte le innovazioni, dai prodotti alle tecniche di costruzione, in ambito di “edilizia verde”, legando il mondo della ricerca con quello del settore delle costruzioni. Il progetto di Alessandra Lucci, seguita dal professore Giorgio Pardi, ha come obiettivo la sperimentazione di una procedura di gestione e razionalizzazione dei consumi energetici nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, che rappresentano un settore che deve investire in operazioni di ottimizzazione energetica.

UNIVERSITÀ-AIDP, LA SCIENZA E L’ESPERIENZA Presso la nuova sede della facoltà di Ingegneria, l’ex Optimes, ha avuto inizio il corso di Gestione delle Risorse Umane, con relatori del network AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), tra cui l’ing. Raffaele Credidio, presidente AIDP per l’Abruzzo e Molise e HR operations manager della Micron; Gianluca Nardone, HR plant manager Procter & Gamble; Ester Santoleri, compensation & benefits manager di Fater; Paolo Gentile, responsabile del personale per la Pmi. Il corso di 60 ore, darà diritto all’acquisizione di 6 crediti formativi, successivamente al superamento dell’esame. Il professore Luciano Fratocchi, del dipartimento di ingegneria meccanica energetica e gestionale ha condiviso, progettato e promosso l’iniziativa con il gruppo di lavoro AIDP 4 AQ. Il corso è pensato per gli allievi della laurea specialistica in Ingegneria Gestionale, ma potrà essere seguito anche da coloro che, pur provenendo da altri percorsi formativi, avranno sostenuto i moduli di Economia ed Organizzazione Aziendale.

IN ABRUZZO LA CLASSE POLITICA PIÙ GIOVANE D’ITALIA L’Abruzzo ha gli amministratori locali più giovani d’Italia. È quanto emerge dall’indice Polis dell’istituto di ricerca Demoskopika, pubblicato su Il Sole 24 ore. Il 36,4% degli amministratori ha meno di 40 anni. Il dato è rafforzato da un’altra graduatoria, quella delle regioni più attente ai processi di rinnovamento. In questa classifica l’Abruzzo, con l’87,6%, occupa il secondo posto, dietro al Trentino Alto Adige. In termini assoluti rappresenta la decima performance nazionale, ma è al di sopra della media nazionale, ferma all’11,8%.

SAN GIOVANNI TEATINO CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA CON UN FRANCOBOLLO Oltre cinquecento alunni dell’istituto comprensivo statale G.Galilei hanno preso parte all’iniziativa organizzata da Poste Italiane e dal Comune di San Giovanni Teatino in occasione della giornata mondiale dell’acqua. Per l’occasione è avvenuto un annullo filatelico speciale recante il testo “World Water Day – Giornata mondiale dell’acqua – Ogni goccia ha il suo valore…”. Presenti all’incontro il sindaco di San Giovanni Teatino, Verino Caldarelli; il dirigente scolastico, Alfredo Schiazza; la referente del comparto filatelia di Chieti, Terenzia Di Nizio e la direttrice della sezione postale di Sambuceto, Simona Vincenzi.

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tenden e fatti persone

INTESA SANPAOLO ESTENDE IL RINVIO DELLE RATE SU MUTUI E LEASING Fino al 30 giugno Intesa Sanpaolo ha deciso di estendere la sospensione dei debiti ai liberi professionisti clienti della banca, in analogia con quanto previsto dall’avviso comune ABI per le PMI e per i mutui alle famiglie. I professionisti rappresentano per Intesa Sanpaolo un’ampia area di clientela e sono esposti al calo dei fatturati, all’allungamento dei tempi di pagamento e alla crescita degli insoluti. Intesa Sanpaolo, che ha già aderito alle iniziative ABI in merito alla moratoria per il debito delle PMI ed al piano famiglie, sostiene l’economia reale e offre ai professionisti l’opportunità di prorogare le scadenze a breve termine e di rinviare il rimborso dei finanziamenti a medio-lungo termine.

EXPORT ABRUZZESE IN CADUTA LIBERA È del 31,7% la caduta delle esportazioni, dieci punti in più della media nazionale (21,4%). Fra le regioni che più contribuiscono ai flussi commerciali con l’estero, l’Abruzzo si colloca a terzo posto, dopo Sardegna (-43,9%) e Sicilia (-37%). A rilevarlo è l’Istat, che spiega come il dato negativo sia dovuto a riduzioni tendenziali dei flussi, sia verso i paesi Ue (-23,7%) sia verso i paesi extra Ue (-18,1%). Tutte le regioni fanno rilevare flessioni nell’export, con diminuzioni al di sopra della media nazionale per l’Italia insulare (-39,5%), dovuta alla forte riduzione del valore delle vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati; per quella meridionale (-23,5%) e per quella nordorientale (-22,6%). La dinamica congiunturale, valutata sulla base dei dati trimestrali senza la componente stagionale evidenzia nel quarto trimestre 2009, rispetto al trimestre precedente, una variazione positiva delle esportazioni per l’Italia centrale (+1,2%), una sostanziale stabilità per l’Italia insulare e flessioni per la ripartizione nord-occidentale (-2%) e nord-orientale (-1,9%). In controtendenza solo la Liguria.

PESCARA, LOTTA ALL’EVASIONE DI TARSU E ICI Scatta la lotta all’evasione della tassa sui rifiuti solidi urbani e dell’Ici che l’amministrazione comunale di Pescara avvierà costituendo una task force congiunta composta da Comune, Aipa e Soget. L’individuazione degli evasori totali o parziali avverrà mediante il confronto della banca dati dei contribuenti con i dati catastali e con quelli relativi alla nascita di nuove Partite Iva. Nel frattempo gli uffici comunali si stanno preparando anche per il recupero dell’Ici per il 2005 e il 2006: «L’obiettivo – hanno affermato in Comune – è quello di non arrivare a emettere cartelle un giorno prima della prescrizione, ma di muoverci con calma».

UN PO’ DI ABRUZZO NELLA RIFORMA SANITARIA AMERICANA Nancy Pelosi, la speaker del Congresso americano di origini abruzzesi, è stata una delle artefici della storica riforma voluta da Barack Obama. È stata la prima donna d’America a salire alla terza carica dello Stato. Il nonno paterno nacque a Montenerodomo (Chieti). Dopo il terremoto Pelosi è stata in Abruzzo e per l’occasione le sono stati donati i certificati di nascita e battesimo del nonno, insieme ad una foto d’epoca di Montenerodomo. Oggi tutti riconoscono il ruolo fondamentale della speaker. «Senza di lei – ha detto Obama - senza il suo paziente lavoro dietro le quinte del Congresso, la riforma non sarebbe mai arrivata al voto».

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AL TITO ACERBO GLI INDUSTRIALI INSEGNANO A FARE IMPRESA Nell’ambito del Progetto Scolastico “Lo Studente e il Lavoro”, l’Istituto Tecnico Statale Tito Acerbo, ha organizzato un convegno sulla Cultura d’Impresa, in collaborazione con i Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali della provincia di Pescara. Obiettivo dell’iniziativa, avvicinare i giovani alla realtà economico-produttiva del territorio e sostenere il loro cammino verso il futuro, informandoli sulle esigenze formative espresse dalle imprese. Durante l’incontro sono state approfondite tematiche specifiche di particolare interesse per gli studenti affinchè comprendano meglio la realtà economica abruzzese e pescarese, il ruolo delle associazioni e in particolare di Confindustria per lo sviluppo delle imprese, sapere, saper fare, saper essere, l’atteggiamento proattivo al lavoro, il rischio imprenditoriale: cosa sono e come nascono la business idea e il progetto di impresa e le prospettive e i fondi a sostegno delle imprese ”giovani”. Dopo i saluti del Dirigente Scolastico Annateresa Rocchi e l’introduzione di Giuseppina Quintili, sono intervenuti: Alessandro Addari, Nicola Di Marcoberardino, Alberto Patriarca, Giacomo Ortolano, e Laura Federicis.

FONDAZIONE CARISPAQ, NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO Finanziamenti fino a 100mila euro sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Carispaq, in collaborazione con i Confidi abruzzesi, per i commercianti, artigiani, piccole imprese e imprenditori agricoli. L’iniziativa, che utilizza parte dei fondi raccolti dall’ACRI, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio SpA, destinati al recupero all’area aquilana, costituisce una nuova opportunità per il rilancio economico del territorio. Dieci i Confidi che hanno aderito con 2 milioni di euro; mentre ulteriori 2 milioni sono stati depositati presso la Carispaq per un plafond complessivo di garanzia di 40 milioni di euro. I destinatari potranno beneficiare di questi fondi per spese riguardanti la ricostruzione o riparazione di locali danneggiati, per spese relative all’acquisto di macchinari, attrezzature, arredi e per il ripristino scorte. «Somme già disponibili - ha sottolineato il presidente della Fondazione Carispaq, Roberto Marotta, che ha definito l’iniziativa - un’opportunità unica in questo momento per gli operatori economici del cratere. Ci auguriamo che ci sia un’adesione convinta e il più partecipata possibile. L’economia della nostra città ne ha bisogno per poter ripartire. Il barbiere, il calzolaio, il negoziante del centro, che voglia recuperare la sua attività, può ora farlo».

L’ABRUZZO SI FA IN 13 Sono 13 i progetti di innovazione tecnologica che coinvolgono imprese e centri di ricerca abruzzesi ammessi ai finanziamenti del Ministero dello Sviluppo Economico al termine della selezione del bando “Nuove tecnologie per il Made in Italy”. Al concorso hanno partecipato 429 progetti presentati da quattromila imprese e centri di ricerca. Sull’eccellente risultato ottenuto dalle imprese abruzzesi è intervenuto il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, il quale si è complimentato per l’importante risultato ottenuto nell’iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico. «Per l’Abruzzo questi riconoscimenti rappresentano un vanto ed una grande opportunità – ha commentato Pagano –. La nostra regione ha saputo rappresentare l’eccellenza nei settori strategici del nostro made in Italy e ciò conferma che non siamo assolutamente inferiori ad altre realtà imprenditoriali italiane, anche nel settore della innovazione tecnologica».

ACCORDO CIVIS: L’AGENZIA DELLE ENTRATE È IN RETE Procedure più snelle per l’assistenza tecnica e per le comunicazioni di irregolarità delle dichiarazioni dei redditi grazie a CIVIS, il nuovo canale di comunicazione web messo a punto dall’Agenzia delle Entrate. La direzione regionale dell’Abruzzo e il delegato della Regione Abruzzo dell’Associazione Nazionale Tributaristi L.A.P.E.T. hanno firmato già un protocollo d’intesa per il suo utilizzo. La nuova procedura prevede che i professionisti intermediari possano richiedere telematicamente assistenza per le comunicazioni di irregolarità, a partire dall’anno di imposta 2006 e per gli anni successivi, ricevendo, al termine della lavorazione da parte del personale dell’Agenzia delle Entrate, la risposta direttamente via mail, senza doversi recare agli sportelli degli uffici. Contestualmente, l’Agenzia potrà ridurre i tempi di erogazione dei servizi, ottimizzando le lavorazioni delle pratiche dei front office.

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tenden e fatti persone

CAMERA DI COMMERCIO E COMUNE DI MILANO A SOSTEGNO DELLE AZIENDE DEL CRATERE Un bando da 2 milioni di euro a supporto delle piccole e medie imprese aquilane danneggiate dal terremoto è stato promosso dalla Camera di commercio e dal Comune di Milano, in collaborazione con la Camera di commercio dell’Aquila. Le imprese possono presentare progetti, per un investimento complessivo minimo di 50mila euro, inerenti l’innovazione e la riorganizzazione del processo aziendale, il miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, dell’efficienza e dell’efficacia del processo produttivo. Sarà riconosciuta una premialità per i progetti che salvaguardano i livelli occupazionali. Il contributo massimo, concesso in conto capitale, ammonta a 200mila euro. A valutare il merito dei progetti sarà un comitato tecnico.

“RI-COSTRUIRE PER CRESCERE”, DELOITTE A FAVORE DELL’UNIVERSITÀ DELL’AQUILA

GLI OPERATORI BALNEARI DELLA CONFCOMMERCIO INCONTRANO DI DALMAZIO

Deloitte, una delle più importanti società di servizi professionali alle imprese, ha messo a disposizione dei migliori neolaureati dell’Università dell’Aquila stage retribuiti. L’annuncio è contemporaneo all’avvio del ciclo di lezioni e testimonianze in videoconferenza sostenuto e promosso da Deloitte a favore degli studenti aquilani, a cui partecipano esponenti del mondo economico e finanziario. L’iniziativa, denominata “Ri-Costruire per Crescere”, è tesa a creare interesse intorno all’Università, a sviluppare momenti di confronto tra studenti e mondo del lavoro e offrire formazione di alto livello. Già subito dopo il terremoto, Deloitte ha donato e reso disponibili attrezzature multimediali all’avanguardia, per collegamenti in videoconferenza e lezioni a distanza, installate nell’Aula Magna e nelle principali aule della facoltà di Economia. La società sta operando con fondi raccolti attraverso le donazioni del network Deloitte, dei suoi professionisti e dipendenti. L’obiettivo principale è agevolare e sostenere gli studenti nelle loro attività formative.

Oltre 200 operatori balneari hanno partecipato all’assemblea degli stabilimenti balneari aderenti al Sib/Confcommercio Abruzzo tenutasi presso l’Hotel Serena Majestic di Montesilvano e a cui ha partecipato l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio. In primo piano l’estensione della durata delle concessioni a venti anni e le modifiche da apportare al PDM-Piano del Demanio Marittimo Regionale. «Siamo soddisfatti per la disponibilità offerta dall’assessore –ha dichiarato il presidente regionale del Sib Riccardo Padovano- che ha ribadito in particolare la volontà di collaborare con la categoria per individuare un regolamento condiviso per l’estensione a venti anni della durata delle concessioni». L’assemblea ha anche approvato la sostanziale conferma dei listini prezzi dell’anno scorso per inviare alla politica regionale un segnale di responsabilità da parte della categoria per rilanciare il turismo abruzzese.

EURODESK, TORNA ALL’AQUILA LO SPORTELLO PER I GIOVANI Eurodesk, nato con lo scopo di favorire l’accesso dei giovani alle opportunità di mobilità internazionale offerte dai programmi dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa per motivi di studio, formazione, lavoro, volontariato e cultura, riapre lo sportello all’Aquila. La Rete Europea Eurodesk è attiva in 30 paesi e conta oltre 1000 Punti Locali Decentrati su tutto il territorio europeo, solo in Italia alla fine del 2009 erano presenti 112 Punti Locali. Attraverso internet i Punti Locali della rete sono in contatto costante, riuscendo così a scambiare informazioni in tempo reale e a permettere ai giovani ricerca e costruzione di collaborazioni internazionali. La Rete offre, inoltre, informazioni gratuite sulle scadenze, sui fondi, sulle modalità di utilizzo, sugli indirizzi utili relativi ai programmi europei in favore della gioventù. I destinatari principali sono, oltre ai giovani, le associazioni, gli enti locali, le scuole, le università e gli enti di formazione professionale. Il punto locale decentrato della provincia dell’Aquila, attivato all’inizio del 2009 e sospeso a causa del sisma, ha ripreso le sue attività.

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


l’Abru

o che produce

Guido Caravaggio Presidente di Assoflora

Assoflora,

25 anni di storia

I

n Abruzzo opera un’unica associazione di produttori florovivaisti, la “Assoflora” che ha sede a Villanova di Cepagatti, presso il Mercato Ortofrutticolo “La Valle della Pescara”. L’associazione nasce nel 1985 con l’obiettivo “della tutela e della valorizzazione dei prodotti florovivaistici degli associati, in armonia con gli indirizzi della politica agricola comunitaria e la programmazione agricola nazionale e regionale”. Le attività di Assoflora sono molteplici e spaziano in vari ambiti: promozione e valorizzazione delle produzioni florovivaistiche regionali, assistenza alle aziende, formazione e aggiornamento e rapporti con le Istituzioni Pubbliche. Tra le attività promozionali più importanti, va menzionata “Florviva” Esposizione Florovivaistica, Giardinaggio e Attrezzature di Settore, giunta alla 10° edizione, con oltre 190 ditte espositrici, provenienti da 16 regioni italiane. L’evento costituisce un riferimento importante per tutte le realtà che operano nel vivaismo nel Centro Italia. La manifestazione viene proposta ogni anno nel mese di ottobre, presso la Fiera di Lanciano. Dall’edizione 2010 il Florviva ha acquisito la qualifica di “Fiera Nazionale”. Significativa la partecipazione di Assoflora, in collaborazione con il Centro Regionale Commercio Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo, al “FLORMART”, Salone Internazionale del Florovivaismo, che si tiene a Padova. Tra le attività di spicco di Assoflora c’è anche la gestione di un Campo di Piante Madri per fruttiferi ed olivi, impiantato presso il CO.T.IR. di Vasto, per la qualificazione delle produzioni vivaistiche regionali. L’Assoflora si mette a di-

sposizione dei propri associati per affrontare difficoltà e problematiche di carattere tecnico e per promuovere la conoscenza delle innovazioni tecnologiche e organizzative, con l’obiettivo di migliorare e razionalizzare la produzione. In tal senso si collocano i numerosi corsi di aggiornamento, ideati ed organizzati in sinergia con l’Arssa, riguardanti oltre ad aspetti squisitamente agronomici, anche la gestione delle risorse umane all’interno delle aziende, la comunicazione, il marketing, elementi fondamentali nella formazione dell’imprenditore e quindi nel successo e nell’affermazione delle aziende sul mercato. La nostra associazione ha stipulato un protocollo d’intesa per l’attuazione di un programma di partnership con la facoltà di Economia dell’Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara per la realizzazione di programmi di interesse comune. Infine ha avviato numerose convenzioni commerciali estremamente vantaggiose per i soci, che possono acquisire servizi e merci di alta qualità, a condizioni di estremo interesse. Le numerose iniziative realizzate hanno fatto apprezzare e valorizzare Assoflora che oggi si colloca in Italia tra le prime tre associazioni vivaistiche regionali, insieme a quelle della Lombardia e del Veneto, scavalcando altre regioni con produzioni decisamente più elevate di quelle abruzzesi. Infatti in svariate occasioni associazioni e consorzi nazionali hanno richiesto il parere dell’Assoflora su come risolvere alcune emergenze, oppure su proposte di legge. Mentre convegni, manifestazioni e varie iniziative proposte, trovano ampio eco nella stampa specializzata nazionale

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

Abruzzo,

crolla l’export

N

ei giorni scorsi l’ISTAT ha pubblicato i dati sull’export e sull’occupazione. È sorprendente come i suddetti indicatori non abbiano stimolato una discussione sulla situazione economica abruzzese e siano passati completamente inosservati. Eppure sono dati molto importanti. Esaminiamoli da vicino. Nel 2009, rispetto all’anno precedente, il valore delle esportazioni abruzzesi registra una caduta del 31,7% contro una media nazionale del 21,4%. La consistente flessione è da attribuire al calo dei flussi sia verso i paesi UE che verso i paesi extra UE. La negativa dinamica congiunturale colpisce in particolare il settore dei mezzi di trasporto, metalli di base, prodotti in metallo e il tessile-abbigliamento. In quest’ultima circostanza la crisi ha colpito duro poiché tale comparto subisce un calo del 47,8%. Anche il dato sull’occupazione non appare incoraggiante. La flessione è di 24.000 unità pari al 4,6%, contro una media nazionale dell’1,6% e del 3% per quanto riguarda la media del Mezzogiorno. Ciò implica un aumento del tasso di disoccupazione, che passa dal 6,6% nel 2008 all’8,1% del 2009 e ad un incremento delle persone in cerca di occupazione di circa il 19% rispetto al periodo precedente. La caduta del livello occupazionale si distribuisce, sia pure in maniera non uniforme, tra i tre principali settori produttivi, nel senso che agricoltura, industria e servizi subiscono riduzioni non trascurabili. Questa situazione testimonia come si stia ampliando l’area di disaggio di coloro che hanno perduto il lavoro

o che sono stati duramente colpiti dalla crisi. Ancora una volta sono i giovani a preoccupare maggiormente, tenuto conto che un giovane su tre è senza lavoro. È vero che il dato della disoccupazione giovanile dipende dalla crisi congiunturale che il paese e la regione stanno attraversando, ma è anche vero che al suo interno si producano contraddizioni che poi si riflettono sullo sviluppo complessivo dell’Abruzzo. Infatti, da un lato si reclamano nuove competenze e crescente capitale umano, considerati assi portanti della crescita economica, dall’altro lato le nuove generazioni non trovano adeguata occupazione, emigrano verso le regioni del nord o addirittura si pongono in essere rapporti di lavoro di natura precaria ed occasionale. Ci troviamo di fronte ad un problema che non va sottovalutato. In primo luogo, essendo l’Abruzzo una regione piccola e molto aperta agli scambi internazionali, appare necessario che si rimetta in moto l’economia mondiale, europea e nazionale, ossia di una ripresa capace di innalzare il livello del prodotto interno lordo. In secondo luogo, il terremoto ha provocato effetti rilevanti sul tessuto produttivo e sociale nella regione nel suo complesso. Le attività commerciali ed artigianali stanno attraversando una fase durissima che non va sottovalutata. Infine, la Regione sembra muoversi all’interno di rigidità economiche che, già presenti prima del sisma, si sono accresciute nel tempo. Ciò tuttavia non impedisce l’individuazione delle priorità per effettuare scelte coraggiose e per guidare lo sviluppo

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

Che

s…banca! I

l sistema creditizio tricolore ha retto all’urto della crisi finanziaria, ma è in grado di supportare la tanto auspicata ripresa? Una domanda lecita, specialmente in Abruzzo, se per Bankitalia la concessione del credito segna una netta flessione, con un meno 2.9 per cento, a fronte di un incremento dello 0,5 per cento dell’area Mezzogiorno. Quote che, tradotte in cifre, significano una diminuzione del credito alle imprese di un miliardo e 386 milioni. Il 55 per cento del credito non erogato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sarebbe concentrato nel settore industriale, con un meno 765 milioni. Dietro le cifre, insomma, il sistema bancario abruzzese confessa la propria arretratezza ed inadeguatezza. E a poco serve una rete di 705 sportelli che fanno capo a ben 54 istituti di credito, di cui la metà di pertinenza di intermediari con sede in Abruzzo. D’altro canto, sempre in base ai dati Bankitalia, gli imprenditori abruzzesi non sono i peggiori clienti che lo studio, invece, indica negli imprenditori molisani (colpa della filiera moda), e nei marchigiani. Peccato che il mondo politico appaia disattento anche su questo tema. Non determina e non indirizza l’intero sistema verso soluzioni necessarie. L’assenza di un sistema di banche locali più forte aggrava la dimensione del problema. Ma evidentemente, la possibilità di creare poltrone, consigli di amministrazione, centri di potere più o meno reali ha prevalso sulle ragioni di una crescita collettiva. E se anche il sistema creditizio è dentro questa logica, l’Abruzzo è forse un po’ di più senza speranze

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in primo piano

» di Laura Tinari

La gestione dei rifiuti in Abruzzo La regione tra rifiuti e macerie da smaltire. L’Aquila e Teramo le province con le maggiori criticità. Interventi, finora tampone per dare una soluzione al problema, presto lasceranno il posto a scelte programmatiche definitive

A

fine gennaio il Servizio Gestione Rifiuti della Regione ha redatto il “Rapporto sulle attività di smaltimento dei Rifiuti Urbani – 2009”. Una situazione quasi critica quella abruzzese che però, come ci ha assicurato l’assessore regionale all’Ambiente, Daniela Stati, non è ancora così drammatica da farci tornare alla mente le brutte immagini di Napoli, che nel 2008 sono rimbalzate sulla stampa nazionale e internazionale.

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Allora qual è la realtà di un tema che nel nostro Paese scotta sempre più? E quanto e quando la nostra regione dovrà iniziare a preoccuparsi? Il 2010 sarà un anno particolarmente difficile, poiché il problema dello smaltimento non riguarderà solo i rifiuti, ma anche le macerie dell’Aquila. I 4 milioni di tonnellate di detriti che dopo il terremoto del 6 aprile 2009 hanno invaso il centro storico, e non solo, del capoluogo abruzzese.


intervista all’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione Civile, Daniela Stati

Il Rapporto fotografa una situazione difficile, ma si può azzardare l’espressione “emergenza rifiuti” anche in Abruzzo? «Il rapporto redatto dal Servizio Gestione Rifiuti evidenzia delle criticità per lo smaltimento dei rifiuti urbani nelle province dell’Aquila e di Teramo, causate dall’assenza o insufficienza di impianti dedicati allo smaltimento degli stessi, ma gestite con interventi “tampone”, rappresentati dall’utilizzo di impianti di smaltimento ubicati nelle altre province. Ad oggi la nostra regione non si trova in una situazione di “emergenza ambientale”, che si manifesta con i “rifiuti per strada”, in quanto non vi è ancora la necessità di ricorrere ad interventi straordinari per governare il problema. Dunque, una situazione di criticità gestibile, che, però, impone scelte programmatiche definitive e non rinviabili da parte delle Autorità preposte ai vari livelli, istituzionali e operativi. Si tratta, in pratica, di prevedere per i prossimi anni la realizzazione di nuovi siti di smaltimento e, quindi, garantire la continuità delle attività di smaltimento dei rifiuti urbani». Quali saranno le prossime mosse per risolvere il problema? «Fermo restando le prioritarie attività di prevenzione, riduzione della produzione dei rifiuti, preparazione al riuso, riciclaggio e recupero energe-

tico, occorre definire e realizzare un sistema di smaltimento dei RU, che comunque rappresenta un segmento di residualità del sistema integrato dei rifiuti, basato su pochi e medio-grandi bacini di smaltimento per un’autosufficienza decennale (almeno un 1 bacino grande oppure 2 bacini medio-grandi per ATO), come previsto dalla pianificazione regionale (PPGR). Nello specifico le iniziative già adottate e definite per le province dell’Aquila e Teramo prevedono la realizzazione di nuove discariche. In questo secondo caso sono poi in corso le procedure per l’avvio dei lavori di realizzazione del bioessiccatore della TE.AM. Tec. nella zona industriale di S.Nicolò a Tordino, un impianto strategico per la riduzione del flusso di rifiuti da avviare in discarica. Saranno poi approvate in tempi brevi le modifiche all’impianto normativo della L.R. 45/2007 e s.m.i., per il quale è stata redatta una proposta di DDLR, al fine di prevedere la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti con il ricorso al “recupero energetico dei rifiuti non altrimenti riciclabili” attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie del settore». Quali sono gli attori del sistema? «Gli attori sono gli EE.LL. che devono “concorrere” alla gestione del ciclo dei rifiuti come prevede il D.Lgs. 152/06 e s.m.i., con la costituzione delle 4 Autorità d’Ambito previste dal PRGR, a cui poi competerà l’approvazione delle pianificazioni nell’ambito territoriale ottimale. Ma ricordiamoci che uno dei principi fondamentali della gestione dei rifiuti è quello della “responsabilità condivisa”, ossia che gli attori del sistema sono rappresentati da tutti i soggetti coinvolti, dal cittadino-utente al

gestore dell’impianto, all’industria che produce beni materiali». Il tema dello smaltimento delle macerie dell’Aquila è stato finora accompagnato da molte polemiche. Come si sta procedendo? «La Regione Abruzzo secondo la legge n. 77/2009 (Legge Sisma Abruzzo) ha indicato gli impianti di smaltimento con DGR n. 565/2009. I Comuni avrebbero dovuto attivare i siti per il deposito temporaneo delle macerie e, in sostituzione di essi per eventuale inadempienza, la Protezione Civile Nazionale (OPCM n. 3797). Con il passaggio delle competenze dalla Protezione Civile alla Regione Abruzzo, si è provveduto ad insediare un “tavolo tecnico per le macerie”, per individuare ulteriori siti per il loro deposito temporaneo e il loro trattamento, considerato che l’unico impianto avviato dalla Protezione Civile è stato quello del Comune dell’Aquila (ex Teges). Il Tavolo ha indicato 2 siti (Bazzano/L’Aquila e Forfona/Barisciano). A seguito dell’emanazione dell’OPCM n. 3857, su richiesta della Regione Abruzzo, a causa della mancanza di risorse disponibili e della complessità delle procedure di gara pubblica da attivare, è stato richiesto l’intervento del Ministero dell’Ambiente, dei VV.FF. e dell’Esercito, che hanno provveduto a sgomberare le prime aree nel centro storico (zona rossa). Si organizzerà un FORUM sulla filiera del “riciclato”, che coinvolgerà Enti locali, ANAS, ARCA, ANCE, etc., per proporre un sistema regionale e promuovere l’effettivo riutilizzo delle macerie trattate per opere pubbliche e altro (es. sottofondi stradali, risanamento di cave). La Regione farà tutto pur di risolvere il problema»

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in primo piano

» Denia Di Giacomo

Una veduta della Riserva Naturale Regionale del “Lago di Serranella”

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foto concesse da Legambiente Abruzzo e di Mario Pellegrini

La spada di Damocle pende ancora sull’Abruzzo

Il governo boccia la legge anti pozzi petroliferi e la nostra regione si ritrova nuovamente a combattere contro l’imminente disastro ambientale. Intervistiamo il presidente di Legambiente Abruzzo, Angelo Di Matteo

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L’

Abruzzo non è ancora in salvo dagli interessi petroliferi. Il governo nazionale ha infatti impugnato davanti alla Corte costituzionale la nuova legge regionale 32/2009, che limita gli interventi di ricerca ed estrazione di idrocarburi e blocca in particolare la realizzazione del Centro Oli dell’Eni a Ortona. Una sconfitta bruciante per tutte le associazioni ambientaliste e di cittadini, che ormai da mesi lottano, contro la cosiddetta deriva petrolifera della nostra regione. È già la seconda volta che il governo blocca una legge della Regione su questo argomento. Parliamo della legge regionale 14/2008, che arrestava fino al 31 dicembre 2009 la realizzazione del Centro oli, approvata all’unanimità dal consiglio regionale e impugnata dall’esecutivo nazionale. Nello specifico la legge della Giunta Chiodi, vieta qualsiasi ricerca o estrazione di idrocarburi nelle aree protette naturali e marine, in quelle sottoposte ai vincoli dei beni ambientali o ricadenti nel Piano paesaggistico, nei siti di interesse comunitario, nelle Zone di protezione speciale e negli altri siti di interesse naturalistico, nelle aree classificate a rischio elevato e molto elevato del Piano regionale per l’assetto idrogeologico, nelle aree sismiche classificate come “zona 1” e “zona 2” individuate dalla

Regione, e infine nelle aree agricole destinate a coltivazioni e produzioni vitivinicole, olivicole, frutticole di pregio, docg, doc, igt e dop. Sembrerebbe una legge incontestabile, ma l’impugnativa del governo

«È una sconfitta bruciante per tutte le associazioni ambientaliste e di cittadini, che ormai da mesi lottano, contro la cosiddetta deriva petrolifera della nostra regione» si basa sul fatto che le norme che regolano il settore degli idrocarburi sono inquadrabili nella sezione della produzione di fonti di energia e quindi in una materia regolata strettamente dal diritto Comunitario e da norme statali. Per cui la Regione non può stabilire alcun divieto su queste attività che sono ritenute di «preminente interesse nazionale per la sicurezza del sistema elettrico e degli approvvigionamenti». Il governo ha ribadito fermamente che l’energia e la ricerca energetica sono materie di stretta osservanza statale, persino dinnanzi a principi importanti come la tutela ambientale di un territorio come il nostro che di questo ha fatto la sua storia.

Intervista ad Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo

La Legge 32/2009 è stata impugnata dal Governo centrale. Quale sarà la prossima mossa per ostacolare la petrolizzazione dell’Abruzzo?

«La regione Abruzzo deve innanzitutto difendere in maniera convinta le sue ragioni in sede di Corte Costituzionale ed evitare il paradosso del 26 gennaio scorso quando, di fronte alla precedente impugnativa del Governo, ha rinunciato, non presentandosi, a difendere una legge approvata all’unanimità dal passato consiglio regionale. Sarà stata, presumibilmente, una scelta di carattere meramente tecnico, ma il segnale politico è stato pessimo. Legambiente continuerà a svolgere il suo lavoro di informazione». Crede che questa sconfitta

possa convincere la Giunta Chiodi ad aprire la difesa della legge in questione al contributo di tutti? «L’atteggiamento del presidente Chiodi è stato spesso sgarbato nei confronti del movimento che, fatto da cittadini, associazioni, istituzioni e imprenditori, si oppone con tanto di ragioni alla deriva petrolifera dell’Abruzzo. Personalmente immagino le sue difficoltà, visto che non è riuscito a mantenere fede, almeno per il momento, all’incarico di predisporre, in collaborazione con il ministro

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Angelo Di Matteo durante un incontro organizzato da Legambiente Abruzzo

per gli Affari regionali e le autonomie locali, una legge per superare l’impugnativa del Governo dinnanzi alla Corte Costituzionale. Ma la questione petrolio è complessa e non aprirsi al contributo di tutti sarebbe un errore grave, anche di carattere politico». Perché a suo avviso c’è stata questa forte contraddizione tra il Governo nazionale e quello regionale? «La ragione di fondo sta nell’arroganza del Governo nazionale che, come sta facendo per l’energia nucleare, tende a privare le comunità locali, anche nella loro massima espressione come nel caso delle Regioni, di qualunque potere decisionale su una materia fondamentale come la produzione energetica, che comporta pesanti ricadute sul territorio, sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sulle loro attività economiche. La nostra Regione supinamente sembra sottostare a tale volere». Ci parli brevemente del progetto della Forest-Oil sul lago di Bomba, quale prospettiva si profila a questo punto? «Si tratta di un giacimento di gas scoperto nel 1966 dall’Agip e mai

sfruttato a causa della situazione morfologica di alta pericolosità che metteva a rischio la sicurezza del lago di Bomba. In quegli anni era ancora molto viva nell’opinione pubblica la catastrofe del Vajont, dove la frana di un pezzo del monte Toc fece tracimare un intero lago. Alla rinuncia dell’Agip, nel 2004 è subentrata la compagnia

«La sensibilità verso le problematiche ambientali in questi ultimi anni è cresciuta notevolmente… i cittadini tendono sempre più a mettere in discussione il modello energetico predominante… Si tratta di un ambientalismo più maturo» americana Forest Oil che, autorizzata dal Ministero dello Sviluppo ha verificato nuovamente la presenza del giacimento di gas nel sottosuolo, ma la pericolosità morfologica

dell’area non è cambiata nel tempo e, nonostante le rassicurazioni, il rischio di dissesti attorno al lago di Bomba resta molto alto. La Forest ha comunque presentato, circa un anno fa, un progetto di sfruttamento del giacimento che prevede la realizzazione di pozzi estrattivi e un impianto di desolforazione simile, per certi aspetti, a quello che l’Eni vorrebbe realizzare ad Ortona. Trovo improbabile, visto l’alto rischio idrogeologico gravante sull’invaso della diga di Bomba, l’approvazione del progetto che dovrà essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un’ennesima conferma dell’interesse delle compagnie petrolifere per l’Abruzzo». Questa battaglia per salvare l’Abruzzo dall’estrazione petrolifera sembra essere una delle più sentite degli ultimi anni da parte dell’opinione pubblica. È forse cambiata la sensibilità della gente nei confronti delle tematiche ambientali? «Sicuramente si tratta di un fenomeno rilevante, che interessa la quasi totalità dell’opinione pubblica abruzzese. La sensibilità verso le problematiche ambientali in questi ultimi anni è cresciuta notevolmente: partendo dalla questione ambientale, i cittadini tendono sempre più a mettere in discussione il modello energetico predominante, basato sul consumo delle fonti fossili. Si tratta di un ambientalismo più maturo che cerca di formulare delle soluzioni che possano tutelare il territorio e le sue vocazioni anche mettendo in discussione gli attuali stili di vita»

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in primo piano » di Jenny Viant Gómez

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foto concesse da Coldiretti Abruzzo

Lunga vita alla

filiera corta! Le scommesse di Coldiretti: promuovere il made in Abruzzo attraverso i mercati di campagna amica ed incentivare la VDO e la vendita diretta. «No netto agli Ogm», l’imperativo di Michele Errico, direttore Coldiretti Abruzzo

Una degustazione durante una delle manifestazioni organizzate da Coldiretti

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V

DO (vendita diretta organizzata), Km 0 e filiera corta, modi di dire che racchiudono un concetto molto semplice: dal produttore al consumatore. La filiera corta dei prodotti italiani garantisce ai consumatori un risparmio di almeno il 30% sugli acquisti, ma non è tutto. Ha evidenti vantaggi per lo sviluppo economico locale. Si consideri che parliamo di una catena comprendente le filiere: vitivinicola, olivicola, ortofrutticola, cerealicola, zootecnica, forestale e dei prodotti minori, florovivaistica e agriturismo. In prima linea a tutela di questo sistema c’è la Coldiretti che, attraverso la capillare dislocazione di sedi sul territorio nazionale, promuove i prodotti tipici e l’alimentazione made in Italy come fondamentale espressione di identità. Michele Errico, direttore di Coldiretti Abruzzo, entra nel merito delle strategie per stabilire un ponte solido con i consumatori. «Esistono impianti legislativi nuovi che non solo tutelano il consumatore, ma garantiscono all’imprenditore reddito certo, spiega Errico. Nella catena ci sono tre anelli fondamentali: produzione, trasformazione e vendita. Per incentivare la filiera corta abbiamo intrapreso un progetto ambizioso, i mercatini di Campagna Amica, meglio conosciuti come farmer’s market, in cui la domanda del consumatore si incontra con l’offerta di prodotti locali e di stagione venduti direttamente dagli imprenditori agricoli. Sono progetti che implicano la collaborazione

con le amministrazioni comunali. Intendiamo replicare a Pescara l’esperienza. Se consideriamo che l’Abruzzo non è molto ricco di vegetali invernali, come altre regioni del nord, la primavera e l’estate sono le stagioni da privilegiare per queste iniziative. C’è una considerazione da non trascurare, nei mesi estivi i punti di vendita diretta entrano a far parte a pieno titolo dei fattori di attrazione di un territorio. Applicare la tracciabilità a questo settore spiana la strada al prodotto italiano».

intervista a Michele Errico direttore di Coldiretti Abruzzo Come risponde la GDO? «Beh, l’atteggiamento che rileviamo ci vede al centro di una serie di controlli, ma siamo sereni. Non intendiamo competere con la grande distribuzione. I prodotti che offriamo ai consumatori non sono solo autenticamente locali, ma rispettano tutti gli standard di trasformazione. Garantiamo la trasparenza delle etichettature e l’origine dei cibi. Alla GDO possiamo solo dire che vogliamo il diritto allo scaffale. Abbiamo proposto all’assessorato regionale all’Agricoltura di concertare insieme

una politica di promozione del made in Abruzzo. Siamo certi che saprà accogliere le nostre proposte. C’è bisogno di una promozione uniforme dei prodotti locali presso i punti vendita della GDO. Faccio un esempio: il nostro vino è “mortificato”. La produzione vinicola nostrana è magnifica e variegata, ma in percentuale sugli scaffali ci sono pochissime aziende esposte. Tante cose andrebbero diversamente con la VDO». In che rapporto siete con i G.a.s. (gruppi di acquisto solidale)? «Al momento non abbiamo

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in primo piano

rapporti diretti con i G.a.s., ma è il nostro intento ragionare con le associazioni dei consumatori, e lo stiamo già facendo; anche con consorzi agrari, cooperative e aziende agrituristiche. Con tutti coloro che apprezzano il valore della filiera». Lei insiste sulla genuinità. Ma in nome della genuinità alcuni esponenti della vostra filiera, mi riferisco ai gestori di agriturismi, hanno messo in atto

atteggiamenti discutibili. Per intenderci, molti si approvvigionano più del dovuto presso la GDO? «Giusta annotazione. Guardi siamo intenzionati ad applicare il concetto di distintività e rintracciabilità anche per gli agriturismi. L’agriturismo lo intendiamo solo secondo le norme di legge e abbiamo proposto una riforma per il settore. Quando sono nati, negli anni Ottanta,

erano considerati, come prevedeva la legge, attività complementari a quella agricola. Dopo hanno suscitato molta curiosità per chi era intenzionato a fare solo ristorazione, quindi le cose sono cambiate. Sia ben intenso, non siamo in rotta di collisione con chi fa turismo rurale, ma l’agriturismo è un’altra cosa. Noi concepiamo solo l’agriturismo puro e rigido». In chiusura. Ci da un parere sugli Ogm? «No netto agli Ogm. E non è una risposta negativa per partito preso. L’Ogm stravolge il nostro concetto di made in Italy. Dubito seriamente sull’efficacia che possano avere per l’abbattimento della fame nel mondo. Il mondo scientifico ancora non riesce a dimostrare che gli OGM siano innocui alla salute e, seppure ciò avvenisse, significherebbe spersonalizzare la vera agricoltura»

La polemica sugli OGM La sigla sta per: organismi geneticamente modificati. Sono entrati in commercio da una decina d’anni. Possono essere piante coltivate per ottenere cibo e altri prodotti che vengono trattati in modo da modificare in parte il loro materiale genetico. Fin dall’antichità l’uomo ha esercitato una forza selettiva nei confronti di piante e animali. Con una paziente selezione artificiale ha migliorato la qualità delle produzioni agricole e quindi della sua vita. La novità degli OGM consiste nel superare la barriera tra le specie. I biologi manipolando il DNA, con tecniche di ingegneria genetica, isolano i geni di un organismo e li trasferiscono in un altro, anche di specie diversa. Nasce così il riso resistente ai parassiti senza bisogno di irrorare i campi con pesticidi, perché contiene un gene prelevato dalla soia, o l’uva da tavola dolce ipocalorica, perché contiene una proteina zuccherina proveniente da una bacca africana, e così via.

Pro Si potrebbero usare meno pesticidi in agricoltura e produrre vegetali ad alto contenuto proteico. Ciò farebbe calare l’uso di carne e libererebbe terre coltivabili, che sarebbero usate per produrre cibo per l’uomo e non più per gli animali di allevamento. In un mondo popolato da sei miliardi di esseri umani in continua crescita sarebbe utile.

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Contro In Europa l’opposizione dell’opinione pubblica è forte. Si temono la speculazione di colossi della biotecnologia e - cosa più importante, anche se gli studi eseguiti finora non hanno dato risultati particolarmente significativi - possibili effetti a lungo termine sulla salute umana.



in primo piano » di Marco Taglieri

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foto di Bruno Imbastaro

Precarietà e bassi salari, i “nemici” dello sviluppo In occasione dell’undicesimo congresso regionale del sindacato, il segretario Gianni Di Cesare riconfermato proprio durante l’incontro, individua i motivi della crisi in Abruzzo e le possibili mosse per ridare impulso all’economia

Un momento dell’Undicesimo Congresso regionale della CGIL

E

vitare che la precarietà diventi un fattore strutturale del mercato del lavoro regionale, e garantire una maggiore equità salariale, dato che proprio quest’ultimo fattore rappresenta la base di una ripresa economica celere e soddisfacente. L’undicesimo congresso regionale della Cgil diventa l’occasione per ripercorrere l’operato del

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sindacato più importante del paese e per guardare al futuro. L’orizzonte non è per nulla limpido. Tutto, o molto, dipenderà dalle prossime scelte politiche. Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cgil che è stato riconfermato proprio in occasione del congresso, illustra in una lunga relazione lo scenario economico d’Abruzzo. Una situazione tutt’altro


che rosea. «Questione morale e continue crisi politico istituzionali, oltre al terribile terremoto del 6 aprile, hanno caratterizzato un orribile 2009 – afferma Di Cesare – e la crisi è stata gestita in modo discutibile dal governo di centro destra. Chiodi si è presentato a noi sindacati con la proposta del Patto della fiducia, chiedendoci di rinunciare all’etica dei principi e della responsabilità, andando contro lo statuto stesso della regione Abruzzo, che prevede la concertazione e la partecipazione attiva dei sindacati nelle decisioni di pubblico interesse». Nel mirino non soltanto il precariato, divenuto condizione intrinseca dell’era moderna del lavoro, nonché strumento al servizio del mondo dell’impresa, ma anche i numerosi “tagli” con cui è stata affrontata la crisi economica globale: «Tagli dei lavoratori precari, tagli ai bilanci di tutti gli enti locali, tagli alla Sanità», ricorda Di Cesare. Pur dovendo constatare che dal terremoto ad oggi si registra qualche piccolo miglioramento, i numeri descrivono senza pietà lo scenario abruzzese: «Il precario è diventato disoccupato, le ore di cassa integrazione sono circa 7 milioni, il Pil pro capite perde 19 punti rispetto alla media UE e il debito della Regione è arrivato a più di 3 miliardi nel 2007», continua il segretario regionale uscente. Per la Cgil, dunque, obiettivo principale è quello di rimettere al centro del sistema un lavoratore che venga considerato prima di tutto una persona. Quali sono allora le possibili mosse concrete per ridare slancio allo sviluppo economico? Di Cesare parte dalla situazione aquilana: «E’ compito della Regione chiamare a raccolta i grandi gruppi nazionali, importanti centri di ricerca, dipartimenti universitari per proporre un concreto progetto di rinascita, quello che il governo non ha ancora mai presentato. Inoltre il lavoro in edilizia non è cresciuto in Abruzzo dopo il terremoto, fatto molto grave. Investire dunque in economia della conoscenza, per evitare che i giovani prendano diplomi per diventare apprendisti, e creare nuove figure professionali in grado di essere all’altezza delle nuove tecnologie. E poi ancora i trasporti: rilanciare l’occupazione del settore e investire in nuovi mezzi può essere il modo per combattere l’inquinamento acustico e dell’aria. Infine il Mezzogiorno, che dovrà essere il vero banco di prova della politica nazionale per superare la crisi». Ma non viene certo disattesa la questione sanitaria: «Il caso Villa Pini è scandaloso. Ci sono dipendenti che non prendono lo stipendio da quasi un anno. La Cgil è disposta ad affrontare la riorganizzazione della Sanità in Abruzzo – conclude Di Cesare – per recuperare risorse dagli sprechi e per allocarle come investimenti

in tecnologia e professionalità». Dopo l’ennesima stilettata al governo Berlusconi sull’accordo del 22 gennaio 2009 («E’ stato costruito per separare i sindacati e per indebolirli») è la volta degli interventi, tra gli altri, di Maurizio Spina e Roberto Campo, rispettivamente segretario generale Cisl Abruzzo e segretario generale Uil Abruzzo: «Anche il sindacato è chiamato a rinnovarsi

Di Cesare: «Il caso Villa Pini è scandaloso. Ci sono dipendenti che non prendono lo stipendio da quasi un anno. La Cgil è disposta ad affrontare la riorganizzazione della Sanità in Abruzzo» e a prendersi le proprie responsabilità», ha dichiarato Spina. «La nostra è la Regione che ha perso più posti a tempo indeterminato di tutta l’Italia, non basta più utilizzare il verbo “difendere”, adesso è tempo di “proporre” qualcosa di concreto», ha proseguito Campo. A dimostrazione che i sindacati vogliono fortemente inaugurare una nuova era, quella del “fare”, agendo come veri soggetti politici in un rapporto dialettico con i partiti, le istituzioni, il mondo associativo e i movimenti democratici

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L’ingersso dell’Outlet di Città Sant’Angelo » di Denia Di Giacomo

Ma che “domenica bestiale”... Le aperture domenicali della grande distribuzione diventano un argomento di accesa discussione grazie ai dipendenti del Città Sant’Angelo Village. Tra pro e contro si apre un dibattito che vede schierati numerosi protagonisti, tutti con le loro buone ragioni…

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estare aperti la domenica o non restare aperti la domenica? Questo è il problema… Perdonate la citazione shakespeariana, ma in un periodo di aspre polemiche e gravi difficoltà si sente spesso il bisogno di rabbonire gli animi. La questione riguarda in particolare l’ultimo nato della “famiglia grande distribuzione”, l’Outlet Village di Città Sant’Angelo, i cui dipendenti lo scorso marzo in occasione della prima domenica di chiusura del

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company store, hanno manifestato spontaneamente per sensibilizzare l’opinione politica sull’esigenza di dover lavorare anche di domenica. «La caratteristica intrinseca di una realtà come questa è l’offerta dei suoi servizi anche la domenica – hanno dichiarato i dipendenti - giornata fondamentale per la vita di un company store, e in cui si concentrano circa la metà del fatturato e un’affluenza minima di 15mila persone». Molti di loro hanno proseguito asserendo di avere


L’Abruzzo ha 402,8 metri quadrati di centri commerciali per ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 321,2 metri quadrati

un contratto di lavoro part-time posto in essere soprattutto per lavorare nei fine settimana. Sarebbero circa 70 dipendenti sui 400 totali, e in una tale situazione i primi posti di lavoro a essere messi a repentaglio sarebbero i loro. Ma la protesta dei dipendenti del “Città Sant’Angelo Village” non si è conclusa davanti la loro struttura, proseguendo fino all’Aquila dinnanzi la sede dell’Emiciclo in occasione di una seduta del Consiglio regionale, per chiedere la possibilità di non avere restrizioni nel turno domenicale. “L’Abruzzo è già in crisi, non mettete in crisi anche i lavoratori”, questo era il tono degli striscioni lo scorso 9 marzo nel capoluogo di regione. La questione nasce a causa delle attuali norme in materia di Commercio, (“Modifiche ed integrazioni alla L.R. del 16 luglio 2008, n° 11 – Nuove norme in materia di commercio”), secondo cui sarebbero 32 le domeniche di apertura consentite ai centri della grande distribuzione, con 3 deroghe lasciate all’arbitrio dei Sindaci dei comuni, per un totale di 35 domeniche lavo-

rative. Secondo un accordo raggiunto lo scorso luglio 2009, tra la Regione e le associazioni di categoria, tra cui Confcommercio e Confesercenti e alcuni rappresentanti della grande distribuzione, le domeniche sarebbero dovute essere 40 più 4 in deroga ai sindaci. Ma nel frattempo c’è chi ha di nuovo richiesto di poter stare aperto per tutte le domeniche e in questo modo si sono accese polemiche, non solo tra le varie associazioni di categoria e i grandi centri, ma anche in Regione, sia tra maggioranza e opposizione che in seno alla maggioranza di centrodestra con il pieno coinvolgimento persino del vice –presidente della Giunta con delega al Commercio Alfredo Castiglione. E in questo contesto Confcommercio e Confesercenti stanno dando seguito ad una serie di iniziative non solo per dare lo stop alle eccessive aperture domenicali, che mettono in ginocchio le già provate piccole realtà commerciali, ma anche per fermare eventuali nuove licenze alla costruzione di altri grandi centri, in una regione già così satura come l’Abruzzo.

L’esempio Toscana: mal comune mezzo gaudio? Non è una novità che i grandi fenomeni sociali, culturali ed economici partano dalle regioni del nord per poi, più o meno lentamente, verificarsi anche nel centro-sud. È per questo che parliamo della Toscana, che proprio poco tempo fa ha vissuto le polemiche legate al nascere di numerosi centri commerciali e outlet village, con i relativi cambiamenti nel tessuto economico legato alle piccole realtà commerciali e tutto ciò che ne consegue. Nella regione del Sommo Poeta, la possibilità di decidere l’apertura dei negozi nelle domeniche e nei giorni festivi è stata affidata ai Comuni, che hanno piena autonomia, ma solo attraverso il confronto con tutte le associazioni e sulla base di comprovate necessità, liberi sì, ma con un certo limite. Ma quando sembrava andare tutto bene, i contrasti si sono riaccesi e risale proprio allo scorso dicembre 2009, un rovente dibattito politico e sociale cui hanno partecipato tutti gli schieramenti e persino la chiesa. La discussione si è ridestata dopo le aperture domenicali dei grandi outlet come «The Mall» a Reggello, il «Valdichiana Outlet Village» e l’outlet di Barberino, che hanno dato molto fastidio alla Unicoop, la cooperativa tra consumatori e grandi gruppi di distribuzione che ha ben 98 punti vendita in regione. E così lo stare aperti solo 1 domenica al mese e tutte nel mese di dicembre, è stato ridiscusso, e tra chi sosteneva che la domenica dovesse rimanere dedicata al riposo e perché no, alla fede, - secondo mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno - chi ha tirato in ballo la distruzione dei centri naturali e degli artigiani, e chi invece ha parlato di semplice buon senso, le diatribe pare si siano momentaneamente placate con gli outlet che l’hanno avuta vinta. Succederà anche in Abruzzo? Ai posteri l’ardua sentenza…

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Intervista a Gabriele Florindi, sindaco di Città Sant’Angelo

Polemiche sulle aperture domenicali: quale ruolo spetta al Comune di Città Sant’Angelo all’interno di questa vicenda? «Il ruolo è marginale… Secondo il Testo Unico art. 50 il sindaco, è

sofferenti realtà commerciali che non ce la fanno a sostenere questo tipo di concorrenza, quale potrebbe essere a suo avviso un giusto compromesso? «Il giusto compromesso lo abbiamo chiesto io e i miei colleghi di Pescara, Chieti, Montesilvano, Spoltore, Ortona, Silvi, Colonnella e Cepagatti. Secondo la nostra proposta la grande distribuzione dovrebbe andare in soccorso dei piccoli commercianti, specialmente nei centri storici, mettendo in moto tutte le risorse necessarie per la promozione turistica dei centri stessi. In pratica si tratterebbe di una sinergia da porre in essere tra grandi centri e piccoli commercianti, in modo che ognuno abbia il suo bacino d’utenza motivato da esigenze differenti». Lo scorso 17 marzo è avvenuto un incontro tra lei e i rappresentanti della Confcommercio e della Confesercenti, qual’è stato l’esito? Ci sono novità nelle iniziative che verranno promosse? «La Confcommercio si è contraddetta. Infatti mentre lo scorso mese di Luglio 2009, insieme a tutte le parti interessate, aveva sottoscritto un accordo con l’assessore Castiglione con la proposta di elevare le aperture domenicali a 40 più 4 deroghe, adesso vuole inspiegabilmente una drastica riduzione addirittura a 22 domeniche. La Confesercenti, invece, non rinnega ciò che ha sottoscritto, ma è contraria all’emendamento che abbiamo chiesto noi

La Regione Lombardia ha stabilito 17 giorni domenicali e festivi nell’arco dell’anno, oltre alle festività natalizie colui che pianifica il suo territorio, è prima autorità sanitaria, può quindi emettere TSO (trattamento Sanitario Obbligatorio), è inoltre autorità di pubblica sicurezza. Ma con l’attuale Legge Regionale viene espropriato dal potere di pianificare il suo territorio e, ancor peggio, non può nemmeno emettere una semplice Ordinanza di apertura dei pubblici esercizi. L’attuale Legge Regionale prevede infatti 32 domeniche di apertura, con sole 3 deroghe a discrezione del sindaco, per un totale di 35 domeniche in tutto l’anno». Da un lato le grandi catene che vogliono più aperture domenicali e dall’altro le piccole e

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sindaci relativo a 40 domeniche con deroghe illimitate per 24 mesi per far fronte alla crisi. Voglio ricordare che stiamo affrontando una crisi di dimensioni planetarie e che l’Abruzzo è ulteriormente penalizzato dal terribile sisma dello scorso anno». Lei crede nelle voci secondo le quali i dipendenti dell’Oulet Village sono stati condizionati a portare avanti questa protesta dai loro datori di lavoro? «Assolutamente no. Non credo in queste voci perché ho potuto constatare di persona che non vi è nessuna strumentalizzazione». Parliamo di persone che la pensano diversamente: una signora ha scritto alla nostra redazione esprimendo la sua contrarietà alle troppe aperture domenicali. Si riferisce ad un tempo per la propria famiglia che non esiste più, cosa si sentirebbe di rispondere a questa donna? «Condivido pienamente la posizione della signora, la famiglia ha un ruolo importante nella nostra vita e avrebbe bisogno anche di tempi adeguati. Ecco dove i sindacati dovrebbero intervenire, ovvero nel controllo dell’applicazione dei contratti, per abbattere il precariato e dare i giusti riposi. Ma alla signora mi sento anche di dire che quando si è recata a fare il colloquio le è stata sicuramente richiesta la piena disponibilità per lavorare sia durante le domeniche che nei giorni festivi e forse anche per eventuali trasferimenti. Il nocciolo della questione è che se si applicassero alla regola i contratti di lavoro non ci sarebbero problemi e la signora non avrebbe nulla da temere».


Lettera aperta di una madre molto stanca Gentile Redazione, mi chiamo Silvana e seguo tutti i mesi Abruzzo Impresa, anzi approfitto per farvi i miei complimenti per la rivista. Colgo l’occasione delle polemiche venute fuori in questi giorni per le chiusure domenicali sperando che almeno voi possiate trovare il modo di farmi dire la mia. Lavoro da ormai 6 anni in un centro commerciale. Sono moglie e mamma di 2 bambini, di 1 e 4 anni. Nella maggioranza dei casi lavoro anche di sabato e domenica. Ormai da tempo non distinguo più i giorni feriali dai festivi perché la società ci ha portati a viverli tutti nello stesso modo, cerco di godermi i miei bambini e tutta la famiglia quando posso, nei ritagli di tempo, ma molto raramente la domenica, che dovrebbe essere un giorno di riposo e tranquillità per tutti. Forse dimentichiamo che le

condizioni umane in cui lavoriamo oggi derivano da anni e anni di grandi lotte sindacali e di lavoratori che si sono sacrificati per i loro diritti, oggi il mondo sembra capovolto. Comprendo benissimo la situazione dei colleghi dell’Outlet Village di Città Sant’Angelo, probabilmente ancora precari e quindi spaventati per il proprio posto di lavoro, ma con il cuore di una mamma che vede i suoi bambini crescere troppo velocemente senza avere la possibilità di stare con loro almeno la domenica, spero che un giorno si possa ritornare a vivere in modo più sereno e tranquillo il proprio lavoro, con una domenica libera per tutti, dove il tempo intimo della famiglia venga rispettato e dove il mondo almeno per un giorno fermi la sua inutile corsa verso il nulla. Pescara, 10 marzo 2010

Le richieste di Confcommercio Abruzzo a) L’abrogazione dell’emendamento che esclude, dal blocco delle autorizzazioni alle aperture di grandi superfici di vendita per due anni, alcuni Centri da individuare dalla Giunta Regionale; b) L’abrogazione dell’emendamento che cancella il limite di 4 giornate, nell’arco dell’anno, alle deroghe domenicali e festive, che i Comuni possono concedere in occasione di particolari eventi; c) L’abrogazione dell’emendamento che permette agli esercizi della grande distribuzione di restare aperti, in occasione di svolgimento domenicale e festivo di mercati e fiere, nei Comuni dove si svolgono tali attività. «Sono tre emendamenti approvati nella IV Commissione Consiliare», sottolinea l’associazione di categoria, «che porterebbero all’insediamento di nuovi grandi superfici di vendita ed alla liberalizzazione di fatto delle aperture domenicali e festive, che darebbero un colpo mortale alle piccole e medie imprese commerciali, vita e luce nei Centri storici e nei piccoli Comuni». Secondo la Confcommercio è fondamentale bloccare le nuove aperture di grandi centri almeno per due anni, «dal momento che, la nostra Regione occupa uno dei primi posti in Italia per densità della grande distribuzione rispetto alla popolazione».

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Una veduta notturna di Pescara

» di Jenny Viant Gómez

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foto di Rocco Petrei e Vincenzo Sulpizio

Pescara città Dannunziana Si parte dal Vate, ma il richiamo culturale va sostenuto da altre iniziative. Isole pedonali, modifiche al piano traffico e interventi di pubblica sicurezza per cambiare il volto della città

«I

ntanto, voglio fare una precisazione, che ho già fatto e che evidentemente non è stata compresa sufficientemente. Non c’è nessun animus iconoclasta nei confronti di vecchi simboli del passato, mi riferisco a quelli che sono stati scelti dalla passata amministrazione. Nel senso che è rispettabile quella scelta, noi invece abbiamo voluto affiancare quella scelta, caratterizzando la città e creando questo binomio inscindibile, che secondo noi è Pescara e Gabriele D’Annunzio. Gabriele D’Annunzio è il nostro simbolo, può essere un’immagine fondamentale, decisiva, di traino per la città di Pescara, tanto più che abbiamo in cantiere e in serbo manifestazioni importanti intorno alla figura di Gabriele D’Annunzio». Con questa precisazione ha esordito il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, commentando la scelta del nuovo logo e il nuovo slogan per la città, in occasione dell’intervista concessa ad Abruzzo Channel. Il primo cittadino ha illustrato le strategie per fare di Pescara un polo di riferimento turistico della riviera adriatica.

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intervista al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia

Ma non crede che al richiamo culturale debbano fare seguito iniziative più concrete, ad esempio un Piano traffico degno di tale nome? «Noi governiamo da poco più di sette mesi. Anzi, gli assessori sono in carica dal mese di luglio. Questi mesi sono stati utili per assumere, intanto, provvedimenti di emergenza importanti. Penso alla riapertura della rampa dell’asse attrezzato che è stata salutata con piacere non solo dai pescaresi, ma anche da tutti coloro che utilizzano l’asse attrezzato, che è un’arteria importante che va verso l’interno e di fatto crea quell’area metropolitana fondamentale dal punto di vista veicolare. Accanto a questo abbiamo avviato una serie di riflessioni che sono nella direzione di abbattere lo smog, di migliorare la qualità della vita. Proprio in questi giorni è partita l’ultima tranche di realizzazione della pista ciclabile sulla riviera di Pescara. E quindi alla scelta di puntare sul bike sharing, sul car sharing; accanto a questo c’è un provvedimento fondamentale che noi abbiamo assunto e che per sei anni in maniera pilatesca, io ho detto più volte, non è stato assunto, che è quello di mette-

re a disposizione le aree della cosiddetta Strada parco per la realizzazione della filovia. E quindi di un mezzo di superficie leggero, assolutamente ecologico che riesca a mettere in contatto Pescara e Montesilvano e che possa poi proseguire verso sud, e poi nelle sue prospettive di sviluppo arrivare anche a nord e quindi toccare Silvi e Pineto. Questa è un’alternativa importante, accanto a questo parcheggi di scambio, sui quali stiamo facendo riflessioni, parcheggi al centro della città, naturalmente la grande opportunità dell’area di risulta». Un indice della qualità della vita in una città lo costituisce il livello di pubblica sicurezza. Cosa intende fare in tal senso? «Questa è un’altra premura importante. Noi abbiamo quattro zone su cui mantenere alta la soglia della sicurezza. La zona della stazione; la riviera durante l’estate, per il grande assembramento, positivo, di persone che implica qualche volta la risoluzione di problemi di convivenza nelle ore notturne; il quartiere di Rancitelli, su cui abbiamo fatto un intervento molto importante nei

mesi passati, intervento che continueremo a fare nei mesi prossimi; infine, il centro storico. A proposito del centro storico, che è un po’ la nostra Brera, la nostra Trastevere, io devo ringraziare gli operatori. Siamo riusciti a creare un network di videosorveglianza importante che consente oggi di mettere in sicurezza quelle strade che costituiscono una grossa attrazione per l’offe ta che dagli operatori deriva, un’offerta per il gran numero di pescaresi e non che vi si recano. Insomma, Pescara è una città attraente, questo è fuori discussione. È una città con una grande offerta di divertimento, accanto a questo vogliamo irrobustire l’offerta di carattere culturale con un festival D’Annunziano che si svolgerà quest’estate. Sarà una rassegna importante di circa una settimana che ha delle grandi ambizioni, di carattere nazionale e anche internazionale». Lei ha, quindi, un’agenda molto fitta. Presumo che non disponga di tempo per i suoi hobby? «Beh, il tempo libero lo trovo per il Pescara. Da quando sono nato, sono un grande tifoso del Pescara. Ora magari faccio qualche trasferta in meno, però l’appuntamento la domenica allo stadio adriatico Cornacchia è irrinunciabile»

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» di Jenny Viant Gómez

L’Aeroporto d’Abruzzo “decolla” Evitata la chiusura dello scalo per il 2010: la Regione ha stanziato 4 milioni di euro per ricapitalizzare la Saga

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n sospiro di sollievo per l’Aeroporto d’Abruzzo. L’assemblea dei soci della Saga, società di gestione dell’aeroporto di Pescara, ha approvato la sua ricapitalizzazione dopo la decisione della Regione di effettuare una variazione di bilancio per il 2010 di circa 4 milioni di euro. La notizia è stata comunicata dall’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra durante l’assemblea a cui ha preso Giandonato Morra parte anche l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio. Gli operatori turistici, e non solo, avevano denunciato l’inutilità di destinare fondi ai piani di promozione territoriale in assenza di uno scalo aereo. La mancata ricapitalizzazione per la Saga avrebbe implicato lo snellimento del proprio capitale (6 milioni di euro). L’operare con poco più di 1 milione di euro avrebbe rappresentato la perdita della licenza Enac e l’abbandono delle compagnie aeree. «È stato apprezzato lo sforzo della Regione - ha detto Morra adesso abbiamo la possibilità di garantire continuità operativa all’aeroporto e accelerare la progettualità dei lavori previsti nell’accordo quadro stipulato con il Governo, che prevede il potenziamento infrastrutturale per un importo complessivo di 6,5 milioni di euro. In questo modo riusciamo a garantire ottime prospettive di sviluppo e competitività confidando anche nel sostegno di tutto il sistema camerale ed economico al piano marketing e al piano di sviluppo della società e dell’aeroporto». L’azionariato societario della Saga è composto per il 15% da soci privati e per l’85% da Enti Pubblici - Regione Abruzzo (socio maggioritario, 41,30%), le quattro Camere di Commercio, il Comune di

L’Aeroporto d’Abruzzo

Pescara e la Caripe. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha specificato che il Comune contribuirà alla ricostituzione del capitale sociale per la sua quota parte, pari al 9,75 %. «Ora chiediamo alla Regione Abruzzo e al presidente Chiodi un ulteriore sforzo – ha detto Mascia - ossia quello di provvedere al rinnovo della governance della Saga, dando mandato al C.d.A. di redigere il piano industriale per disegnare il futuro sviluppo dell’aeroporto attingendo anche a fondi europei o ricorrendo, eventualmente, anche alle risorse del Governo nazionale». Tutti i tentativi devono scongiurare la trasformazione dell’Aeroporto internazionale d’Abruzzo in una succursale di Roma, ciò rappresenterebbe una perdita in termini economici e occupazionali. Riguardo quest’ultimo aspetto, l’assessore Morra ha chiesto alla dirigenza della Saga di convocare le rappresentanze sindacali poiché con la variazione di bilancio si risolve anche la problematica della vertenza sindacale in atto, relativa alla mancata corresponsione di un emolumento stante l’applicazione del nuovo contratto di lavoro

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» di Marco Taglieri

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foto archivio Abruzzo Promozione Turismo

“Emergenza Turismo” Il presidente di Federturismo Abruzzo Dario Colecchi individua la strada da seguire per incentivare il rilancio turistico nella nostra regione. Programmazione e azione per il rilancio del turismo sono le sue parole d’ordine

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«S

enza programmazione non si va da imminente evento». nessuna parte». È chiaro e deciso Cosa serve allora per dare una svolta concreta? «Occorre nell’esprimere il concetto Dario una condivisione della governance del turismo, e Colecchi, presidente di Federturismo soprattutto regole e programmi certi – risponde il Abruzzo, associazione aderente alla Confindustria. Con presidente di Federturismo Abruzzo – in modo da lui abbiamo analizzato la stagione turistica invernale pianificare investimenti che siano a medio e lungo giunta oramai agli sgoccioli, e le prospettive in vista termine». dell’estate che sta arrivando e che rappresenta (o per A tal proposito si parla tanto di infrastrutture: «Domeglio dire, deve rappresentare) vranno essere ammodernate, un banco di prova importante per adeguate per rendere l’offerta constatare quali siano i margini turistica complessiva competitiva di ripresa della nostra regione. anche e soprattutto dal punto di Per adesso il bilancio è fortemente vista delle tecnologie innovative e negativo: «Il terremoto, come predella sicurezza per gli utilizzatori vedibile, ha influito pesantemente in modo funzionale alle esigensul turismo estivo sia a causa degli ze turistiche», spiega Colecchi. effetti e dei danni immateriali «Esiste un Master Plan –continua causati dalla errata comunicazione Colecchi- degli interventi urgenti iniziale dell’evento – il sisma è per il rilancio dell’economia post stato legato all’intero Abruzzo - sia sisma. I mondiali di sci, sono, ad per la totale assenza di ospitalità esempio, sicuramente una ottima agli sfollati seppur ad essi offerta. occasione di rilancio per l’intero Compresa meglio la territorialità comparto di un settore che è, Dario Colecchi presidente Federturismo Abruzzo ristretta degli effetti del sisma, ormai, l’economia di riferimento ancor più grave di questo si è rilevata la mancanza di per le aree interne. Perché non pensare di incentivare neve per motivi legati ad un potenziale impiantistico ed l’ammodernamento di impianti, la creazione di sisteinfrastrutturale non in grado di produrre innevamento mi di sicurezza sulle piste, di potenziare i sistemi di necessario in tempi rapidi, garantendo il mantenimento innevamento, di razionalizzare e potenziare il sistema di uno strato nevoso di base e, al contempo, risparmio delle infrastrutture sportive e del tempo libero anche di energia ed acqua. Spiega Colecchi – sono tante le nelle aree interne dopo quanto si è fatto per i giochi località che hanno subito flessioni. Al di là delle pre- del Mediterraneo sulla fascia costiera? Investimenti vedibili (nere) conseguenze del terremoto che ha che, in vista dell’occasione, risolvano l’emergenza di colpito L’Aquila lo scorso 6 aprile, quello che non rilancio e di una risposta qualitativamente all’altezza convince, secondo Dario Colecchi, è la mancanza di della situazione. Non è pensare alla montagna, ma è programmazione: «Ribadiamo pertanto la necessità e permettere all’Abruzzo di presentare una costa con una l’urgenza di pianificare strategie di intervento, mettendo reale fruibilità di attrattori naturalistici, di contenuti in campo intesa e sinergia tra politica e associazioni autentici e appetibili realmente fruibili, raggiungibili, imprenditoriali per l’attuazione di programmi e azioni accessibili, un gioco di squadra per la marca Abruzzo». che abbiano come focus unico il rilancio del nostro Dario Colecchi, all’indomani delle parole pronunciate turismo». dall’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio, La questione dei bacini sciistici e della loro auspicata sul piano triennale del Turismo è apparso soddisfatto: (ma mai portata a termine) razionalizzazione, testimonia «Finalmente non si parla più di sola promozione, ma come si debba fare di più: «Abbiamo nell’immediato un anche di programmazione e di governance, di connesaltro importante appuntamento, i campionati juniores sione e coesione anche a livello regionale e fra enti di sci alpino del 2012, sicuramente un evento unico strumentali, con parchi e province, di organizzazioni nel suo genere, ma dobbiamo purtroppo constatare che locali che fungano da collettori sui territori e collettori in pochi hanno segnato nella propria agenda questo con le strutture regionali. Certo, non ancora sap-

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piamo bene quali saranno i numeri finanziari di questo piano triennale, ma sappiamo che i fondi ci sono, anzi rischiano di rimanere non spesi per carenza di tutto ciò che è propedeutico alla presentazione di progetti esecutivi e cantierabili – coesione fra enti locali, coesione fra stato/regioni e fra regioni, accordi quadro, concertazioni, etc. Apprezzando gli sforzi sino ad ora fatti e l’attenzione più volte riscontrata sulle idee e

sulle reciproche aspettative resta da capire quando la Giunta regionale deciderà di premere sull’acceleratore per il nostro settore, dato che al momento il bilancio ordinario è pari a zero. Siamo stati sempre messi in attesa per l’emergenza di turno, le risorse da impegnare e rendicontare non ci aspettano più: oggi, l’emergenza, siamo noi, un settore che è economia, occupazione, PIL, reddito 100% abruzzese»

Turismo, ecco il piano triennale 2010-2012 Nonostante le terribili conseguenze del terremoe al portafoglio di prodotti regionale. Prevista to, il turismo ha subito meno danni del previanche una riforma di alcuni strumenti normasto. E questa è già una grande notizia. Lo ha tivi fra cui la L.R. 54/97 sull’APTR, la stesura e notificato l’assessore Mauro Di l’attivazione di un Master Plan al Dalmazio in occasione della pre2013 ed una Agenda al 2020 quali sentazione del piano triennale strumenti operativi di raccordo 2010-2012 sul turismo. Si puntefra le linee guida e strategiche del rà sulla qualità del sistema e su Triennale Turismo con i Programuna programmazione più ampia e mi Operativi legati allo sviluppo ragionata, nonché sulla creazioregionale e interregionale, alla ne di sistemi/organismi terriCooperazione Territoriale Europea, toriali di governance raccordati alle altre opportunità di accesso a con la regione, e sulla incentivarisorse dirette UE, raccordando al zione di progetti proposti e remeglio gli interlocutori con una loalizzati da “compagnie” territogica di partenariato intersettoriale riali o di prodotto specializzate per ogni livello e fra diversi livelli Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al Turismo nell’accoglienza e nella gestione – locale, regionale, interregionale, di prodotti turistici in riferimento alla strategia nazionale, comunitario e transfrontaliero.

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in primo piano

» di Laura Tinari

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foto di Simone Cerio

«Gli studenti sempre al centro del mio interesse»

Ad un anno di distanza, Abruzzo Impresa incontra nuovamente il Rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando di Orio per fare un punto sulla situazione dell’Ateneo post terremoto

L’

Ateneo aquilano, la prima azienda del capoluogo, che il 6 aprile si è svegliato con gravi danni materiali, ma soprattutto umani, riesce oggi a rialzare la testa. Il rettore di Orio ci ha spiegato come l’Università abbia saputo reagire al dramma, raggiungendo il grande risultato dei 21.000 iscritti nell’anno accademico in corso, e abbia preso, proprio mentre la Città si apprestava a celebrare la ricorrenza del 6 aprile, l’importante decisione di costituirsi parte civile nei processi giudiziari sul crollo della Casa dello studente, che ha causato la morte di 8 giovani.

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Ferdinando di Orio


intervista a Ferdinando di Orio rettore dell’Universita degli Studi dell’Aquila

tuto tornare a frequentare i propri corsi all’Aquila».

Rettore di Orio, in termini di didattica, oggi l’Università dell’Aquila è di nuovo in grado di garantire un’offerta formativa di prim’ordine? «Dal 6 aprile scorso abbiamo lavorato affinché gli studenti potessero in autunno tornare a frequentare i corsi regolarmente. E così è stato, pur avendo poco tempo a disposizione, il nostro impegno ha permesso a tutte le facoltà di riaprire il 15 ottobre. Ho sempre sostenuto che la rinascita dell’Aquila passasse attraverso la sua Università, unica garanzia per il futuro della Città». Dopo il terremoto, quello dei luoghi di apprendimento per gli studenti era uno dei problemi principali. È stato superato? «Il sisma aveva reso inagibili o distrutto quasi il 100% delle strutture. Mi sono battuto perché tutte le facoltà, dopo un breve periodo di decentramento, necessario per terminare l’anno accademico in corso, tornassero all’Aquila, nonostante ospitalità ci fosse stata offerta da fuori. Certamente oggi ancora viviamo una forte carenza di spazi, soprattutto per la ricerca e la nostra Università ha una forte vocazione improntata sulla ricerca, però tutti gli studenti hanno po-

Polemiche di vario genere mosse dagli studenti (trasporti, sedi, risorse per il diritto allo studio) hanno accompagnato questi mesi. Quanto l’Ateneo ha condiviso le loro battaglie? «A noi Università gli studenti non hanno mai contestato nulla, al contrario hanno più volte apprezzato il lavoro svolto e l’aver permesso a tutti di poter tornare a studiare ad ottobre. Constato che da parte del Diritto allo Studio però sia stato fatto poco. Infatti, mentre grande sensibilità è stata mostrata dal ministro Gelmini, che ha stanziato 16 milioni di euro per la costruzione di una nuova casa per lo studente, nulla è stato realizzato dalla Regione. Tanto che ad oggi i lavori ancora non sono iniziati. I soli posti letto di cui gli studenti ora dispongono sono i 200 che ho trovato io qui all’interno della Reiss Romoli. Per cui le loro critiche dai trasporti alle infrastrutture a nostro avviso sono legittime». L’Ateneo è di nuovo in grado di competere con le più grandi Università italiane? «Se la domanda è se oggi è in grado di competere devo rispondere di no. Anche se tutti i corsi sono ripartiti e gli studenti iscritti sono 21.000, di cui 4.500 sono gli immatricolati quest’anno. Purtroppo la mancanza di strutture ci penalizza e ancora non ci permette di tornare al livello di prima del 6 aprile 2009. In fondo è passato

solo un anno e quanto fatto è stato molto». Qual è stato finora l’obiettivo dell’Ateneo? «Il mio obiettivo è stato dare prima di tutto ai ragazzi uno spazio per l’apprendimento e tutto ciò per cui mi sono battuto è stato realizzare le migliori condizioni per loro. Se pur nella limitatezza delle risorse, non ho mai dimenticato gli studenti e ho sempre lavorato avendo loro al centro del mio interesse». Molte donazioni si sono aggiunte ai fondi stanziati dal Governo…. «Più che di donazioni vorrei parlare di investimenti fatti nei confronti dei nostri ragazzi sia da parte del Governo, con un accordo di programma e con la sospensione del pagamento delle tasse universitarie, sia da parte di altri enti o aziende, attraverso borse di studio o fondi da destinare alla realizzazione di laboratori, biblioteche». L’Università ha deciso di sospendere l’attività accademica nella giornata del 6 aprile. «Si, è stata una decisione motivata con la volontà di ricordare i 55 studenti universitari morti a causa dei crolli. Contemporaneamente l’Università ha stabilito di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario in corso sul crollo della Casa dello Studente, da una parte sempre per la ragione del ricordo, dall’altra perché vuole contribuire all’individuazione delle responsabilità»

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in primo piano » a cura dela redazione

Il voto in Abruzzo. Il PDL si impone nelle sue sfide principali Antonio Del Corvo

Stefania Pezzopane

voti 83.960 liste

voti 71.782 voti

%

LIBERALSOCIALISTI ABRUZZI

1.344

0,91

voti

%

PER L’AQUILA CON MIMMO SROUR

4.852

3,29

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO

liste

4.133

2,80

LEGA NORD ABRUZZO

1.090

0,74

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

3.199

2,17

LA DESTRA

2.937

1,99

ITALIA DEI VALORI

9.261

6,28

ALLEANZA PER L’AQUILA

8.282

5,62

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ

3.088

2,09

MPA ABRUZZO

6.273

4,25

IO STO CON STEFANIA

6.523

4,42

PDL

32.453

22,03

PD PER PEZZOPANE

22.136

15,02

FORZA PROVINCIA

10.371

7,04

UNIONE DEMOCRATICI PER L’ABRUZZO

1.603

1,08

UDC

9.247

6,27

AL CENTRO PER PEZZOPANE

3.604

2,44

RIALZATI PROVINCIA DELL’AQUILA

3.903

2,65

DEMOCRATICI PER PEZZOPANE

11.195

7,60

%

53,23

%

45,50

Antonio Del Corvo conquista la Provincia dell’Aquila La città dell’Aquila ha votato la presidente uscente Stefania Pezzopane, ma questo non è bastato per la sua riconferma. I voti della Marsica e quelli dei Comuni fuori dal cratere hanno fatto la differenza e il consigliere regionale del Pdl Antonio Del Corvo si è aggiudicato la poltrona della presidenza della Provincia dell’Aquila. «Sarò il presidente di tutti. La ricostruzione del capoluogo e degli altri centri danneggiati dal sisma è la mia priorità». Questo il suo primo messaggio ai cittadini aquilani.

Umberto Di Primio voti 20.668 liste

Francesco Ricci voti

%

PDL

9.570

29,56

MPA - IDEA COMUNE

1.568

4,84

ALLEANZA

1.707

5,25

POPOLO DI CHIETI - LEGA NORD ABRUZZO

993

3,07

LA DESTRA

249

0,77

UDC

4.669

14,49

GIUSTIZIA SOCIALE

2.565

7,92

voti 11.406 liste

%

61,34

PD

%

33,85

voti

%

5.178

16,00

552

1,71

CHIETI PER CHIETI

1.334

4,12

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

1.078

3,33

IDV

1.964

6,07

SINISTRA E LIBERTÀ

Umberto Di Primio è il nuovo sindaco di Chieti Una vittoria schiacciante, senza troppe sorprese, quella di Umberto Di Primio che ha battuto il sindaco uscente del centrosinistra Francesco Ricci. Di Primio, candidato del centrodestra ha ottenuto più del 60% dei voti grazie anche all’alleanza con l’Udc che nel Comune di Chieti è molto forte. «Ci metteremo subito a lavoro» è stato il primo messaggio che il neo sindaco ha rivolto ai suoi cittadini.

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Âť di Eleonora Lopes e Alessio Giancristofaro

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Lancianofiera, volano dell’economia abruzzese

È una struttura guidata dall’imprenditore Donato Di Fonzo, che promuove ogni anno un ricco calendario di manifestazioni, tra cui spicca la Fiera Nazionale dell’Agricoltura. Nel 2011 Lancianofiera compirà 50 anni di attività

L

a città delle feste, del Miracolo, della musica e... delle fiere. Sì perché da secoli il nome di Lanciano è legato a quello delle manifestazioni fieristiche. Una tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo, quando il capoluogo frentano era il principale centro dei commerci tra l’Occidente e l’Oriente. In città arrivavano mercanti da tutto il mondo conosciuto di allora e da queste parti, nei secoli, è passato in anteprima ogni genere di merce. Ancora oggi le antiche “nundinae” - così si chiamavano le antiche fiere lancianesi - vengono ricordate ogni anno nella rievocazione storica dell’investitura del Mastrogiurato, il magistrato cui spettava amministrare la giustizia e dirimere le controversie di natura commer-

» Foto concesse da Lancianofiera

ciale nel periodo medievale. Certo, oggi tutto è cambiato, ma le fiere di Lanciano continuano ad essere un punto di riferimento nel panorama nazionale. Le rassegne vengono attualmente gestite e organizzate dal Consorzio Autonomo Ente Fiera di Lanciano, cui aderiscono il Comune di Lanciano, la Provincia di Chieti, la Regione Abruzzo attraverso l’Arssa, la Camera di Commercio di Chieti, il Consorzio Agrario Interprovinciale Chieti-Pescara e la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona. Una struttura che promuove un ricco calendario di manifestazioni, tra cui spicca la “Fiera Nazionale dell’Agricoltura” che si svolge ogni anno ad aprile e che viene, a ragione, considerata la manifestazione agricola più importante del

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La fiera “Ruote e motori” del 2010

Donato Di Fonzo alla fiera “Ruote e Motori” edizione 2010

Centro Sud. Nei padiglioni e negli ampi spazi esterni sono state presentate - a partire dalla prima edizione del 1961 - le novità tecnologiche più interessanti e all’avanguardia, sistemi, metodi e attrezzature diretti a un’agricoltura che è diventata nel tempo sempre più competitiva. Una vetrina completa, con 60mila metri quadrati di superficie espositiva, che abbraccia tutti i comparti del complesso e variegato panorama agricolo e che il prossimo anno festeggerà il cinquantennale. Nell’ultima edizione sono state circa 600 le ditte presenti, con 260 espositori provenienti da tutta Italia. A questi si

Due immagini della “Fiera dell’Agricoltura”

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sono aggiunte 40 aziende estere, con sedi negli Stati Uniti e nei Paesi dell’Unione Europea. Bastano, dunque, i numeri a sottolineare l’efficacia di una rassegna che continua a richiamare l’attenzione e l’interesse di operatori e visitatori provenienti da ogni parte d’Italia. Favorire la crescita e lo sviluppo costante del settore non soltanto a livello territoriale e regionale, ma anche nei confronti dell’intero comparto agricolo italiano, specie per quanto riguarda l’area del Centro Sud, è una priorità per Lancianofiera. Ma la Fiera dell’Agricoltura di Lanciano ha sempre offerto anche momenti di analisi e confronto sulle tematiche che riguardano il mondo agricolo. Alla rassegna, infatti, è legato in ogni edizione un ampio programma di convegni che negli anni scorsi ha anticipato e offerto spunti di riflessione su argomenti che sarebbero poi diventati di stretta attualità: a Lanciano, già alla fine degli anni Ottanta, si discuteva di agricoltura biologica, di riduzione dei pesticidi in agricoltura, di organismi geneticamente modificati. In quasi 50 anni nei padiglioni del Consorzio hanno debuttato attrezzature che avrebbero cambiato radicalmente l’attività agricola: dalla macchina per la raccolta automatica delle olive, all’apparato agevolatore per la raccolta di uva e


Un momento della fiera “Agroalimenta”

frutta. Ma Lancianofiera non è solo legata all’agricoltura: gli spazi espositivi sono stati nel tempo teatro di rassegne diventate a loro volta appuntamenti irrinunciabili per gli operatori economici non solo del territorio, ma di tutta Italia. Manifestazioni cresciute grazie all’impegno di tutti coloro che lavorano e hanno lavorato per Lancianofiera, che è riuscita a ricoprire al meglio il ruolo di polo fieristico regionale, che le è stato riconosciuto dalla Regione Abruzzo. La carta vincente che ha permesso di centrare questi importanti risultati è stata senza dubbio quella della specializzazione delle rassegne: a partire da “Abitare Oggi”, che dal 2006 ha introdotto due nuovi comparti espositivi dedicati all’ecologia e all’energia, proprio per stimolare il dibattito sulle moderne necessità di coniugare alti standard abitativi con le emergenze ambientali di oggi. Senza dimenticare “Ruote e Motori show”, la fiera invernale dei motori che si è guadagnata il posto di seconda rassegna italiana del settore, alle spalle solo del Motor Show di Bologna, e “Agroalimenta”, la rassegna delle  eccellenze  enogastronomiche abruzzesi. E per il futuro il consiglio di amministrazione, presieduto da Donato Di Fonzo, ha obiettivi ancora più ambiziosi.

La fiera “Abitare oggi”

LA STRUTTURA DEL CONSORZIO ENTI SOCI AGENZIA REGIONALE SERVIZI SVILUPPO AGRICOLO Commissario Straordinario Gaetano Valente AMMINISTRAZIONE COMUNALE Dl LANCIANO Sindaco Filippo Paolini AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CHIETI Presidente Enrico Di Giuseppantonio BANCA POPOLARE DI LANCIANO E SULMONA Presidente Lelio Scopa CAMERA Dl COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO, AGRICOLTURA Dl CHIETI Presidente Silvio Di Lorenzo CONSORZIO AGRARIO INTERPROVINCIALE DI CHIETI E PESCARA Presidente Domenico Pasetti CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Donato Di Fonzo / Rappresentante Comune di Lanciano VICE PRESIDENTE Giovanni De Simone / Rappresentante A.R.S.S.A. CONSIGLIERI Alberto Paone / Rappresentante Banca Popolare di Lanciano e Sulmona Antonio Canzano / Rappresentante Provincia di Chieti Assunta Spadano / Rappresentante Regione Abruzzo Cesare Martelli / Rappresentante A.R.S.S.A. Domenico Crognale / Rappresentante Comune di Lanciano Giusto Cimini / Rappresentante A.R.S.S.A. Guido De Meis / Rappresentante Provincia di Chieti Mariano Nozzi / Rappresentante C.C.I.A.A. di Chieti DIRETTORE Ciro Pasquini COLLEGIO SINDACALE PRESIDENTE Gabriele Tupone / Rappresentante Comune di Lanciano SINDACI EFFETTIVI Antonio Di Menno Di Bucchianico / Rappresentante Provincia di Chieti Ferdinando Buccella / Rappresentante C.C.I.A.A. di Chieti

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a tu per tu con Donato Di Fonzo

Presidente Di Fonzo, sotto la sua presidenza le rassegne fieristiche hanno sempre fatto parlare di sé soprattutto per i numeri importanti…. «È proprio così. I numeri ci danno fortunatamente ragione. Le rassegne sono aumentate grazie all’apporto dei privati. Attualmente possiamo contare ogni anno dalle dieci alle dodici rassegne, in pratica una manifestazione al mese che ci permette una continua attività e una continua attenzione concentrata su vari mondi, a partire da quello dell’agricoltura, a quello dei motori, alla tecnologia, all’alimentazione, all’informatica, al mondo degli sposi e così via». Un’eterogeneità di attività che si mescola perfettamente nel “raccoglitore” del polo fieristico e che, in ogni occasione, rappresenta per gli espositori un importante palcoscenico ad alti livelli… «Le decine di migliaia di visitatori che annualmente riusciamo a portare a Lanciano sono un segno tangibile di interesse, di attenzione, di fiducia nei nostri confronti. Dalle rassegne di nicchia fino alle grandi fiere, i nostri numeri sono sempre più importanti e consolidati. La nostra forza è quella di poter contare su espositori che

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provengono da tutte le parti d’Italia, disposti a percorrere migliaia di chilometri per esserci agli appuntamenti fieristici di Lanciano. Lo dico con orgoglio: abbiamo anche espositori internazionali che ogni anno rinsaldano il loro attestato di stima nei nostri confronti onorandoci della loro presenza. Abbiamo premiato degli espositori che da quarant’anni ci fanno visita, si è creata una fidelizzazione professionale forte tra di noi». Il suo lavoro da presidente in che modo si sta caratterizzando? «È un lavoro impegnativo, ma che mi riesce a dare continue soddisfazioni. Ritengo che sia stato strategico cambiare la calendarizzazione di alcune manifestazioni. Una mossa che si è rivelata vincente. L’esempio palese è rappresentato dalla rassegna “Abitare Oggi”. In passato veniva svolta a fine maggio; noi abbiamo anticipato la rassegna a fine marzo e un successo in termini di visitatori. Altro aspetto determinante è l’aumento degli espositori. Un plauso particolare lo rivolgo ai miei collaboratori che, quotidianamente e per l’intero arco dell’anno, lavorano per far crescere sempre di più l’ente. Per la Fiera dell’agricoltura, ad esempio, basti pensare che non abbiamo potuto accogliere tutte le richieste degli espositori per mancanza di spazi. Abbiamo investito molto anche per spese inerenti la sicurezza, fondamentale per rendere quest’area sicura sotto tutti i punti di vista». Tanto è stato fatto, ma tanto ancora c’è da fare? «Si, tanto è stato fatto, ma tanto

ancora c’è da fare. Dobbiamo iniziare a parlare concretamente di delocalizzazione dell’ente, ragionare in modo più prospettico. Le richieste degli espositori, fortunatamente o sfortunatamente, sono molte di più di quelle che possiamo accontentare. Questo è sintomo che gli spazi a nostra disposizione non sono più idonei, i padiglioni iniziano ad avere necessità di interventi e così via. Siamo polo fieristico dal 1995 e l’anno prossimo ci apprestiamo a compiere il nostro cinquantesimo anno di vita. Solo altri due enti in Italia hanno la nostra longevità, un fatto importante, per noi è un punto di partenza, non certamente una meta raggiunta». In un contesto a dir poco “particolare” dovuto alla crisi, ci sembra comunque che le rassegne fieristiche siano state sempre dei successi… «Fortunatamente è vero. Dalla crisi, noi siamo riusciti ad esserne immuni. Un ringraziamento doveroso va a tutti quegli espositori che hanno fatto tanto per l’area fiera. Vogliamo gettare le basi per creare un polo polifunzionale, per programmare, essere appetibili, investire per il territorio abruzzese. Un appello lo rivolgo, quindi, a tutte le forze politiche regionali affinché tengano sempre in debita considerazione questo fiore all’occhiello dell’Abruzzo». Il Consorzio autonomo ente fiera di Lanciano è un punto di riferimento per il centro Italia. Una sfida da giocare e vincere? «Guardiamo e puntiamo ad un discorso verso il sud Italia, da Rimini a Bari siamo in grado di poter giocare

un ruolo determinante. Il polo fieristico di Bologna è entrato in crisi per una serie di motivi: i padiglioni sono obsoleti, non si è puntato a delocalizzarlo, e Rimini vicina che offre tutto e a di meno. L’esempio di Bologna è un emblematico riferimento per Lanciano: delocalizziamo, creiamo una capillare rete attorno al polo fieristico, non commettiamo l’errore di rimandare una programmazione che oggi più che mai è indispensabile per l’ente fiera». Donato Di Fonzo: un manager a disposizione dell’ente. Ce la passa questa definizione? «Il piglio manageriale è fondamentale; per creare un sistema di relazioni importanti per il nostro ente c’è bisogno di un lavoro a trecentossenta gradi, ventiquattro ore al giorno per trecentosessantacinque giorni all’anno. Il compito che mi hanno affidato quando sono stato nominato presidente era quello di far crescere questo polo fieristico e credo che il lavoro svolto abbia dato ottimi risultati». Per l’immediato futuro c’è qualcosa in cantiere? «Per l’immediato futuro? Così come ho puntato molto allo sviluppo di questo ente, la crescita della mia città è un’altra priorità che mi sta particolarmente a cuore. Un mandato da primo cittadino non mi dispiacerebbe perché punterei molto allo sviluppo di Lanciano che ha mille potenzialità, molte delle quali ancora abbandonate»

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incarichi&carriere

MAURO ANGELUCCI CAMBIO AL VERTICE PER CONFINDUSTRIA ABRUZZO: ANGELUCCI PRENDE IL POSTO DI MARROLLO

Un’elezione unanime, ha eletto Mauro Angelucci, già presidente di Confindustria Pescara, nuovo pre-

sidente di Confindustria Abruzzo. Angelucci, 46 anni, nato a Torre de’ Passeri e residente a Pescara, sposato con 4 figli, è socio dell’OMA GROUP, di cui è anche dirigente per Marketing, Business & Development Manager. Il Gruppo Oma, fondato nel 1981 da Antonio Angelucci come produzione di impiantistica metalmeccanica, opera sia nel mercato nazionale che internazionale offrendo un servizio completo nel campo dell’ingegneria, della fornitura, della programmazione, del management, della manutenzione, della costruzione e montaggio di impianti industriali di ogni genere. In particolare, il gruppo concentra le sue attività negli impianti di generazione per energia, nello smaltimento rifiuti, nel trattamento acque, nel vetro, nel cemento, nella siderurgia, nel petrolifero e nel petrolchimico. Con i suoi 4 stabilimenti dislocati a Tocco da Casauria (Pe), Castiglione a Casauria (Pe), Marghera (VE), Giurgiu (Romania), conta complessivamente un organico di 700 dipendenti con un volume d’affari complessivo del 2008 circa 82 milioni di euro. Mauro Angelucci, oltre ad essere socio e dirigente in varie realtà del Gruppo OMA, ricopre anche altri importanti incarichi societari quali: componente C.d.A. Banca Caripe – componente C.d.A. Camera di Commercio di Pescara, – presidente C.d.A. Marina di Pescara. Il nuovo presidente di Confindustria Abruzzo vanta anche una notevole esperienza all’interno dell’organizzazione imprenditoriale, avendo già ricoperto importanti cariche associative all’interno di Confindustria Pescara di cui dal 2007 è presidente. All’atto della sua nomina Angelucci ha tracciato alcune linee che caratterizzeranno il suo mandato, evidenziando l’impegno a rendere Confindustria Abruzzo sempre più incisiva e propositiva sui temi della politica economica e occupazionale della regione. Il nuovo presidente ha quindi espresso il bisogno di implementare il confronto con tutte le espressioni istituzionali, politiche, sociali e culturali regionali, per l’individuazione e la soluzione di tutti quei problemi che impediscono o ritardano lo sviluppo socio economico del territorio. In particolare ha evidenziato la necessità e l’urgenza di richiamare la Regione al suo ruolo guida e il mondo politico ad una maggiore e reale attenzione alle istanze e alle proposte provenienti dal mondo imprenditoriale e civile, chiedendo che, superando logiche e schematismi di parte, si pervenga alla definizione di una programmazione regionale realmente capace di incidere sull’ampliamento e il rafforzamento della base produttiva, e quindi dei livelli occupazionali, intervenendo su fattori di sviluppo quali la ricerca e l’innovazione, la capitalizzazione delle PMI, la semplificazione amministrativa, il potenziamento della dotazione infrastrutturale, la valorizzazione delle risorse umane ed ambientali, il riequilibrio territoriale. Mauro Angelucci succede a Riccardo Marrollo che termina il suo mandato per scadenza dei termini statutari.

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incarichi&carriere

CESARE ZIPPILLI PRESIDENTE REGIONALE DEI SERVIZI INNOVATIVI DI CONFINDUSTRIA ABRUZZO

Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo è la sezione che raggruppa le aziende eroga-

trici di servizi specializzati alle imprese. È il settore che più si avvantaggia dell’innovazione tecnologica. Al suo vertice c’è Cesare Zippilli, 40 anni, socio e a.d. della Tinn srl (società leader in Abruzzo per la produzione di software in ambito della P.A. locale, tra le principali a livello nazionale). Attualmente Zippilli è anche presidente della sezione del terziario avanzato e componente del Consiglio e della Giunta di Confindustria Teramo. All’atto della sua nomina ha tracciato le linee portanti che caratterizzeranno il suo mandato: «Vogliamo lanciare una sfida per il rilancio della nostra Regione, proponendo che l’Abruzzo si qualifichi come La fabbrica dei servizi».

ANDREA SEBASTIANI A CAPO DELLA FEDERALBERGHI CHIETI

È stato ricostituito, nel corso di un’assemblea che si è svolta all’Hotel Villa Medici di

Rocca San Giovanni, il direttivo provinciale della Federalberghi della Confcommercio Chieti. All’incontro, convocato anche per tracciare le linee guida del programma dell’organismo, hanno partecipato il presidente provinciale di Confcommercio Angelo Allegrino, il responsabile provinciale del settore turismo di Confcommercio Francesco Peri e Giammarco Giovannelli, in rappresentanza della Federalberghi regionale. Durante il direttivo è stato eletto presidente di Federalberghi della provincia di Chieti, l’imprenditore Andrea Sebastiani. Andrea, nato a Chieti, sposato, con due figli, laureato in Economia del Turismo, è l’amministratore del Park Hotel Alcione a Francavilla al Mare. Oltre Sebastiani, del consiglio provinciale della Federalberghi fanno parte: Luigi Baiocco (Hotel Sabrina – Vasto – vicepresidente), Savino Pollutri (Hotel Acquario – Vasto – consigliere), Mario Ciccocioppo (Hotel Excelsior – Lanciano – consigliere), Franco Casagrande (Grande Albergo Abruzzo – Chieti – consigliere), Antonio Del Ciotto (Il Papavero Rosso – Francavilla al Mare – consigliere), Emanuele Cieri (Hotel Milano – San Salvo – consigliere), Fabio Cozzolino (Hotel Villa Medici – Rocca San Giovanni – consigliere) e Vincenzo Carusi (Dakar Living Hotel – Vasto – consigliere).

Lorenzo Di Marzio, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Teramo, è avvocato cassazionista dal 1998. Dall’anno accademico 1991/92 all’anno accademico 2006/2007 è stato cultore della materia di Diritto Commerciale presso la facoltà di Economia dell’Aquila e poi docente a contratto di Diritto Fallimentare, sempre presso la stessa facoltà. Sin dall’inizio dell’attività professionale ha svolto assistenza e consulenza per Enti Pubblici locali nel settore del diritto amministrativo, degli appalti, delle espropriazioni e urbanistico. La specializzazione conseguita in ambito contrattualistico ha determinato per lui la necessità dell’apertura di un secondo studio a Colonnella (Teramo) per prestare consulenza specialistica societaria a diretto contatto con la clientela più qualificata, oltre a quello già aperto a Villagrande di Tornimparte (AQ). La particolare preparazione in ambito societario lo ha fatto designare quale Organo di Vigilanza monocratico presso la Finanziaria Regionale. Da qualche mese è stato nominato Commissario del Nucleo Industriale dell’Aquila.

LORENZO DI MARZIO COMMISSARIO DEL NUCLEO INDUSTRIALE DELL’AQUILA

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incarichi&carriere

AQUILINO MANCINI A CAPO DELLA UISA (UNIONE IMMIGRAZIONE E SOLIDARIETÀ ABRUZZO)

La Uil Abruzzo ha deciso di potenziare la sua azione sindacale per gli immigrati co-

stituendo la UISA, associazione operante in tutte le sedi UIL della regione con specifici sportelli rivolti ai problemi dei cittadini e dei lavoratori immigrati. Alla presidenza è stato eletto Aquilino Mancini, già componente della direzione regionale Uil. I responsabili UISA presso le strutture provinciali sono: Hamid Hafdi (Chieti); Jussa Dagmar Flauzino (Teramo); Muntean Mariana (L’Aquila); Rosella Lauri (Avezzano) e Latifa Belkacem (Pescara). Secondo gli ultimi dati ISTAT vivono in Abruzzo 69.641 cittadini stranieri, il 5,2% della popolazione residente, dei quali 55.136 in età da lavoro. C’è un popolo nuovo di cittadini e di lavoratori con nuove opportunità e nuovi problemi.

RAFFAELE CAVALLO RICONFERMATO ALLA GUIDA DI SLOW FOOD ABRUZZO-MOLISE

Si è concluso con la rielezione del presidente Raffaele Cavallo il congresso regionale di

Slow Food Abruzzo-Molise. Cavallo, lancianese, dirigente aziendale è da sempre impegnato nella valorizzazione di prodotti territoriali, attraverso importanti eventi come ad esempio Cala Lenta. Insieme al presidente sono stati eletti i fiduciari Raffaele Grilli, Remo Bellucci, Eliodoro D’Orazio, Davide Acerra, Loredana Pietroniro e la coordinatrice del comitato tecnico-scientifico Silvia De Paulis. Comitato composto da: Simone Angelucci, Marco Di Santo, Aurelio Manzi, Bruno Scaglione, Marcello Borrone e Giorgio Chiarini. L’associazione sosterrà i 5 presidi delle due regioni: mortadella di Campotosto, pecorino di Farindola, canestrato di Castel del Monte, lenticchie di S.S. di Sessanio e la Signora di Conca Casale. Durante il congresso, Slow Food ha ribadito con determinazione il suo no alla privatizzazione dell’acqua e agli Ogm.

ANTONIO DI MUZIO NEO VICEPRESIDENTE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI ABRUZZESI

Il consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito in assemblea a l’Aquila sotto

la presidenza di Stefano Pallotta, ha eletto Antonio Di Muzio in qualità di vicepresidente. Antonio Di Muzio ha quarantacinque anni, è aquilano, giornalista pubblicista, svolge la sua attività presso la redazione abruzzese del quotidiano Il Messaggero. Di Muzio sussegue al recentemente scomparso Panfilo Monaco.

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storie&persone

Elena Petruzzi, quando il successo

si fa donna

di Denia Di Giacomo foto concesse da Romantik Hotel Sporting Villa Maria

Proprietaria del Romantik Hotel Sporting Villa Maria di Francavilla, mamma di 4 figli e insieme a suo marito titolare di un’azienda agricola. Una donna completa, che riesce a coniugare tutto all’insegna di una grande passione «Per essere davvero completi è necessario non perdere mai la curiosità, che è alla base dello sviluppo»

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a filosofia di chi guarda sempre oltre nasce da una forte personalità e da una professionalità costruita con determinazione. Dietro il Romantik Hotel Sporting Villa Maria, un’elegante struttura a quattro stelle posta su una morbida collina che si affaccia sul mare di Francavilla, c’è una personalità di spessore, una donna capace e brillante, che all’esperienza unisce una forte spinta alla novità, parliamo di Elena Petruzzi. Sposata con Mauro De Donatis, medico prestato all’agricoltura, 4 figli e appassionata di viaggi, Elena Petruzzi è la proprietaria del Romantik Hotel Sporting Villa Maria, e in questo hotel ha voluto infondere il suo stile, la sua passione per l’arte e la natura e tutta la sua grinta. Il Romantik Hotel Sporting Villa Maria è infatti oggi una delle strutture alberghiere di maggior pregio della nostra regione, questo non solo per l’innegabile bellezza del luogo, ma anche per una gestione orientata alla massima attenzione nei confronti dell’ospite, che in questo hotel può davvero sentirsi a casa propria godendo di un relax e di un’accoglienza molto rari. Ospitato in un seminario precedentemente abitato dai Frati Paolini, il Romantik Hotel Sporting Villa Maria possiede un rigoglioso parco naturale e una vista mare mozzafiato, che unitamente ai numerosi comfort, compreso un innovativo centro benessere, ne fanno un’oasi dell’accoglienza, primo segno tangibile della professionalità e della lungimiranza di Elena Petruzzi. Le donne di successo abruzzesi continuano a crescere e a stupirci e senza dubbio Elena Petruzzi è una di queste.


Il centro benessere del Romantik Hotel Sporting Villa Maria

Dr.ssa Petruzzi, quale filosofia si nasconde dietro l’accoglienza e la gestione dell’Hotel Sporting Villa Maria? «Offrire all’ospite servizi di qualità, cercando di ottenere la massima soddisfaLa dottoressa Elena Petruzzi zione del cliente, con con l’artista Giuseppe Restano una cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità tesa a curare prevalentemente il rapporto umano, sulla base di una struttura mantenuta costantemente in efficienza con interventi mirati per rispondere alle esigenze della clientela. I valori del nostro team sono semplici e condivisi da tutti, cerchiamo di eccellere nel servizio, di improntare all’onestà e alla trasparenza tutti i rapporti economici e sociali, cerchiamo di essere una vera squadra, di sentirci uniti e rispettare tutti all’insegna dello sviluppo costante e della responsabilizzazione delle persone. Ed infine abbiamo un grande rispetto per l’ambiente che senza dubbio ci contraddistingue». Quali sono le doti necessarie per fare il suo lavoro? «Si ha bisogno di una buona dose di intraprendenza mista a determinazione, ma per essere completi, è necessario non perdere mai la curiosità, che è alla base dello sviluppo». In un momento tanto delicato come quello attuale, quali sono a suo avviso le caratteristiche più importanti per continuare a lavorare bene?

«Mantenere costante il livello di qualità del servizio, concentrandosi su un’azione di contenimento dei costi e cogliendo tutte le opportunità del mercato. La crisi che stiamo attraversando è dura, ma può essere trasformata in un’opportunità per migliorarsi e diventare più efficienti». Lei è molto amante della natura, lo dimostra il verde di cui si circonda l’Hotel, ma oltre questo sappiamo che con suo marito condivide la passione per un’azienda agricola. Ci parli di questa realtà. «L’azienda agricola è un’avventura che abbiamo iniziato qualche anno fa e che ci regala molte soddisfazioni. Mio marito porta avanti questo sogno con entusiasmo e soprattutto con una passione sempre nuova perché lui ama molto la natura e questa attività gli permette di starci sempre in contatto. La sua è una gestione moderna e orientata all’attenzione per le nuove tecnologie e le trasformazioni del mercato. Teniamo molto al futuro della nostra azienda agricola». Lei che ha a che fare con due realtà così diverse, come quella dell’Hotel e quella dell’azienda agricola, in quale di questi due ambiti ritiene che l’Abruzzo possa essere davvero vincente? «Ritengo che l’Abruzzo, con le sue forti vocazioni naturali e territoriali, sia una regione potenzialmente forte in entrambi questi ambiti, con l’affermazione dei settori vinicolo e olivicolo in agricoltura e la valorizzazione degli aspetti artistici, artigianali e naturalistici nel turismo. Naturalmente i risultati concreti sono legati alle azioni di programmazione regionale che saranno indirizzate al sostegno di queste attività, e soprattutto dipendono da una politica che sia attenta allo sviluppo prospettico della nostra regione»

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grandi storie » di Raffaella Di Marino

Il ragazzo del “libro delle facce”

Un fenomeno del nostro tempo, riuscito a catturare l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Un “giochino” divenuto business. Parliamo di Facebook e del suo giovanissimo inventore Mark Zuckerberg

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ark Zuckerberg, 25 anni, faccia pulita, jeans e maglietta, sembra uno dei tanti ragazzi appena scritturati per uno di quei filmetti americani che parlano della vita nei college, ma non uno di quelli vincenti e amati dalle ragazze, piuttosto un secchioncello ai margini di tutto. Eppure Mark Zuckerberg è l’ideatore di Facebook, il più famoso social network del momento, e possiede un patrimonio di due miliardi di dollari. Nato a White Plains, New York, e cresciuto a Dobbs Ferry, sin da adolescente si è dedicato allo sviluppo di programmi informatici, inerenti soprattutto gli strumenti di comunicazione e i giochi. Mark ha frequentato la Ardsley High School; successivamente si è trasferito alla Phillips Exeter Academy per poi iscriversi all’Università di Harvard dove ha maturato l’idea di voler offrire un servizio ai suoi colleghi del campus: scambiarsi informazioni in tempo reale. Avvalendosi del supporto di Andrew McCollum ed Eduardo Saverin per la parte tecnica e di Dustin Moskovitz e Chris Hughes per la promozione del sito, Facebook si è ben presto esteso all’Università di Stanford, alla Columbia University e all’Università di Yale fino ad arrivare alla Ivy League, al MIT, alla Boston University e al Boston College. Il resto si può definire già “storia” dal momento che ormai ha coinvolto utenti di diverse parti del mondo raggiungendo circa 350 milioni di iscritti. In termini economici, pare che nel 2009 questo sito abbia ricavato circa 230 milioni di dollari e, lo stesso Mark Zuckerberg, compare

Mark Zuckerberg il giovanissimo inventore di Facebook

nella classifica degli uomini più ricchi d’America occupando la posizione 158. Ma tutti questi numeri sembra siano solo l’inizio, Facebook continua infatti la sua scalata in modo stupefacente. Quest’anno da Hollywood dovrebbe arrivare anche un film su questo “fenomeno” che potrebbe portare all’acquisizione di nuovi utenti; sempre più persone avranno il desiderio di usufruire di questo sito per ritrovare vecchi amici, mantenere i contatti con parenti lontani, creare eventi, gruppi, fans club, o scambiare messaggi privati e pubblici. Ma parallelamente al filo del successo scorre per Zuckerberg quello delle accuse e delle numerose denunce, tra le più insidiose ci sono state quella del social network ConnectU, e le rivendicazioni del venticinquenne Aaron Greenspan. Il primo, fondato da compagni di classe di Zuckerberg, lo accusa di aver creato Facebook rubando parte dei suoi codici di programmazione e il suo business plan. Il secondo rivendica invece di essere stato il primo ad usare il termine Facebook in connessione con houseSystem, un sistema per il networking sociale degli studenti di Harvard, da lui creato sei mesi prima che Zuckerberg lanciasse Facebook. Imputazioni non senza un minimo di fondatezza, che infatti attendono ancora la risposta della giustizia statunitense. In attesa di chiarire questa vicenda, oggi Facebook risulta essere uno degli strumenti più usati per comunicare e Mark Zuckerberg uno dei giovani più fortunati al mondo

«Non so se un giorno metteremo in rete tutta l’umanità, ma trovare altre centinaia di milioni di utenti è il mio prossimo obiettivo». (Mark Zuckerberg)

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mercati » di Ida Pagnottella

Rischi e benefici dei derivati Proviamo a scoprire gli elementi positivi di questi strumenti di cui si è tanto parlato in modo negativo e di cui in passato si è fatto un uso sbagliato

Il grafico presenta la curva dei tassi dell’area euro di oggi (linea nera continua) e quella di due anni fa (linea azzurra tratteggiata)

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egli ultimi tempi la parola derivati evoca a se orribili idee di perdite di denaro e lunghi contenziosi bancari. In effetti l’uso spropositato che è stato fatto di questi strumenti, spinti principalmente da esigenze di budget bancari, piuttosto che da vere necessità di copertura aziendale, ne ha reso particolarmente critica la gestione all’interno del bilancio delle pmi. Oggi il mercato dei tassi d’interesse e quello delle ma-

terie prime, offre opportunità particolarmente economiche e vantaggiose per porre in essere vere strategie di gestione dei rischi su tassi e/o commodities. In questo caso, non si fa riferimento ad operazioni speculative, ma a veri e propri sistemi di copertura contro il rischio di aumento di alcuni costi aziendali.

Le coperture dei rischi su tassi

«Per quanto riguarda i tassi d’interesse – sostiene

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mercati

Massimiliano Palumbaro di CFI Advisors di Pescara – tre sono essenzialmente i veri strumenti di copertura: IRS, CAP, COLLAR. Si tratta di prodotti semplici, efficienti e poco costosi». Con l’IRS l’azienda trasforma il proprio mutuo da tasso variabile in tasso fisso. Questo naturalmente potrebbe comportare maggiori costi per interessi nei periodi di tassi variabili molto bassi come quello attuale con l’Euribor ai minimi storici. Una variante potrebbe essere l’IRS cancellabile, attraverso cui l’azienda ha la possibilità di abbandonare in qualsiasi momento lo strumento di copertura senza sostenere costi, facendo sì che il proprio mutuo torni nuovamente a tasso variabile. Con il CAP invece l’azienda lascia il mutuo a tasso variabile, ma fissa un livello di tasso massimo oltre il quale il debito non potrà produrre mai interessi. L’acquisto di questo strumento, a differenza del precedente, comporta il pagamento di un premio iniziale, al pari di una vera e propria polizza assicurativa. In questo modo, in caso di tassi variabili bassi, l’azienda continua a godere del pagamento di interessi minimi. Da ultimo il COLLAR può essere considerata una variante del CAP, in quanto è composto da un livello massimo di tasso, ma a differenza del precedente, l’azienda non paga un premio per l’acquisto della copertura, ma fissa anche un livello di tasso minimo oltre il quale il mutuo non potrà mai scendere. In questo modo si ha sempre un tasso variabile, ma imbrigliato all’interno di un livello minimo e massimo (detto appunto collar).

Le coperture dei rischi su commodities

«Per quanto riguarda le coperture dei rischi derivanti dall’aumento dei prezzi delle materie prime – continua Palumbaro – il mercato è relativamente giovane, almeno in Italia, e i prodotti offerti sono davvero pochi. In sostanza il sistema bancario offre principalmente soluzioni swap che permettono di individuare un prezzo fisso che verrà tenuto fermo per un determinato periodo di tempo, tuttavia anche in questo caso possono essere strutturate soluzioni opzionali come quelle del CAP e COLLAR viste per i tassi».

A cosa stare attenti

Trattandosi di contratti che vengono fatti direttamente tra la banca e l’azienda cliente, e non prevedendo quindi una quotazione su mercati finanziari ufficiali, bisogna fare molta attenzione a strutturare l’operazione. Il prodotto deve essere efficiente, nel senso di coprire solo il rischio per il quale è stato

acquistato, non deve aggiungere rischi ulteriori a quelli già esistenti e soprattutto non deve costare troppo per l’impresa. «In questi contratti – conclude Palumbaro – non essendo obbligatorio per le banche dichiarare le commissioni, sarebbe opportuno che l’azienda ne chiedesse l’esplicitazione e comunque è buon norma farsi fare sempre almeno due o tre proposte da istituti bancari diversi». In alternativa ci si può rivolgere a studi indipendenti e specializzati in consulenza finanziaria che affiancano l’imprenditore nella costruzione del miglior strumento possibile in termini di costi ed efficienza

» di Alfredo De Vincentis

Occhio ai mercati

Questo è il suo grafico: il prezzo ha voglia di salire e sta testando precedenti massimi, che molto probabilmente romperà al rialzo

True Religion Apparel (TRLG), è una società quotata sul Nasdaq, che produce e vende, tramite una propria rete di 70 punti vendita negli USA e nell’America Latina, abbigliamento e accessori. Ha sede in California. Il bilancio è, come sempre per i nostri titoli, molto buono: utili in aumento anno dopo anno del 15% (nonostante la crisi macro), fatturato in aumento anno dopo anno del 27% (nonostante la crisi), debiti pari a 0, e un flusso di cassa in entrata netto in aumento anno dopo anno ( attualmente pari al 20% del fatturato, nonostante la crisi!). Ci si domanda: se ha resistito così bene alle vicissitudini dell’economia globale, potrà fare peggio d’ora in poi, che tutto sembra andare verso un progressivo miglioramento? e-mail: aldevinc@libero.it

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fisco » di Luigi Carunchio

Gli interessi passivi nella redazione del bilancio Con l’approssimarsi del termine di approvazione del bilancio d’esercizio 2009, professionisti e imprese si apprestano ad applicare le nuove norme in tema di deducibilità degli interessi passivi

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ome si ricorderà, la Finanziaria 2008 (L. 244/2007) ha completamente ridisegnato le regole che presiedono alla deducibilità degli interessi passivi, abrogando gli esistenti istituti (noti come thin capitalization, pro-rata patrimoniale e pro-rata generale) e sostituendoli con una regola generale contenuta nel novellato art. 96 del TUIR. Le nuove disposizioni in commento sono in vigore dal periodo d’imposta successivo a quello in corso

al 31 dicembre 2007 e, pertanto, per i contribuenti con esercizio sociale coincidente con l’anno solare, dall’esercizio 2008. La nuova disposizione generale (commi da 1 a 4 dell’articolo citato) interessa tutti i soggetti IRES, ossia società ed enti commerciali, mentre sono esclusi banche, altri soggetti finanziari, società di assicurazione e relativi capogruppo che applicano quanto specificamente dettato al comma 5 bis dello stesso articolo.

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fisco

A partire dal reddito d’impresa relativo all’anno di im- il ROL eccedente – per una quota pari all’ammontare deposta 2008, quindi, il calcolo della quota deducibile gli interessi passivi indeducibili – negli anni successivi, di interessi passivi si articolerà in 2 fasi: la prima comportando di fatto la perdita della predetta eccedendove occorre confrontare l’ammontare degli interes- za di ROL utilizzabile (ma di fatto non utilizzata) in si passivi e quello degli interessi attivi; gli interessi compensazione”. passivi (ed oneri assimilati), infatti, sono interamen- Il comma 4 dell’articolo in commento, infine, dispone te deducibili nell’esercizio fino a concorrenza degli che gli interessi passivi che, a seguito dell’applicainteressi attivi (e proventi assimilati). E la seconda zione di queste nuove disposizioni, non sono dedudove la quota di interessi passivi eccedente è dedu- cibili nell’esercizio di sostenimento sono dedotti dal cibile nell’esercizio nel limite del 30% del risultato reddito dei successivi periodi d’imposta, senza limioperativo lordo (cotazioni temporali, a siddetto R.O.L.) delcondizione che nei la gestione carattesuccessivi esercizi ristica. si verifichi un’eccela Finanziaria 2008 Si tratta, come la denza del plafond di stessa norma spiega deducibilità annuale (L. 244/2007) ha al comma 2, della dopo aver dedotto completamente ridisegnato differenza tra l’aginteressi passivi e le regole che presiedono alla gregato A del conto altri oneri finanziari economico (Valore di competenza e solo deducibilità degli interessi della produzione) e nei limiti di tale ecpassivi, abrogando gli esistenti l’aggregato B (che cedenza. istituti e sostituendoli con una comprende i diversi La ratio della norma costi della produziova indubbiamente regola generale contenuta nel ne). Tale differenza cercata nella volonnovellato art. 96 del TUIR però, va incrementà di penalizzare il tata degli ammortaricorso al capitale menti operati dalle di debito da parte imprese sui beni madelle imprese, ma teriali ed immateriali, nonché dei canoni leasing di ha sollevato numerose critiche specie in consideracompetenza dell’esercizio. zione del particolare momento economico nel quale Per i soli primi 2 esercizi di vigenza della norma, inol- si inserisce. L’attuale congiuntura economica è, intre, è stata prevista una franchigia pari a 10.000 euro fatti, contraddistinta da una forte contrazione della per il primo esercizio e 5.000 euro per il secondo; liquidità sia in conseguenza della crisi internazionale la franchigia si applica alla parte di interessi passi- del settore bancario che dell’aumento dei tempi di vi eccedenti quelli attivi (quindi, si applica anche in pagamento e dei casi di insolvenza; in quest’ottica presenza di R.O.L. negativo) ed eventuali eccedenze appare quantomeno contraddittorio che da una parte della stessa non utilizzate nell’esercizio non sono ri- lo Stato inviti gli istituti di credito a sostenere le importabili agli esercizi successivi. prese con iniezioni di liquidità e dall’altra varie misuA partire dal terzo esercizio di applicazione delle re atte a penalizzare le imprese che di tale sostegno nuove disposizioni (ossia, per i contribuenti con eser- usufruiscono limitando fortemente la deducibilità del cizio sociale coincidente con l’anno solare, dal 2010) costo finanziario connesso. Infine, questa misura ha la quota di risultato operativo lordo della gestione un evidente carattere “pro ciclico” in quanto legata caratteristica non utilizzata può essere riportata, a grandezze economiche (interessi attivi e risultato senza limiti temporali, agli esercizi successivi aumen- della gestione caratteristica) che seguono l’andamentando così la quota di interessi passivi deducibili. A to della crisi; in altri termini, le nuove disposizioni tal proposito, la circolare 19/2008 dell’Agenzia delle relative alla deducibilità degli interessi passivi risulEntrate ha precisato che “il mancato utilizzo dell’ec- tano tanto più penalizzanti quanto più la situazione cedenza di ROL nel caso siano presenti interessi passivi economica è negativa netti indeducibili comporterà l’impossibilità di utilizzare

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energia » di Pietro Pastorelli

La bolletta facile È nata per facilitare il controllo dei consumi, della spesa e la lettura sia per l’energia elettrica che per il gas

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el numero di Dicembre 2009 ci siamo occupati del costo dell’energia cercando di spiegare come nasce l’importo totale della bolletta. L’articolo aveva lo scopo di analizzare e spiegare le componenti più importanti del costo dell’energia. Sul sito trovaenergia.it avevamo anche segnalato la presenza di una specie di vocabolario in cui è possibile trovare la spiegazione dei termini più comuni presenti sui documenti di fatturazione. Ora torniamo sull’argomento per segnalare un’importante novità che si muove nella direzione della semplificazione dei rapporti tra utenti e fornitori. L’autorità per l’energia elettrica ed il gas, per facilitare il controllo dei consumi, della spesa e la lettura, ha introdotto uno schema di bolletta più semplice e più chiaro, corredato di spiegazioni ed uguale per energia elettrica e gas. È quanto prevede la Direttiva per l’armonizzazione e la trasparenza dei documenti di fatturazione che si propone di rendere le bollette sempre più

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comprensibili e trasparenti, agevolando il confronto fra quelle per la fornitura di energia elettrica e quelle del gas. Nello stesso documento si dispone l’acquisizione di elementi utili per l’adozione del Glossario per spiegare, in un linguaggio semplificato, i termini che vengono comunemente utilizzati nelle bollette. Le nuove bollette conterranno anche informazioni aggiuntive per agevolare i clienti nel rapporto con i fornitori (ad esempio come inoltrare un reclamo, procedure in caso di mancato o tardivo pagamento della bolletta, etc..); ed informazioni sulle fonti utilizzate per la produzione di elettricità e la tipologia degli impianti (ad esempio centrali idroelettriche, a carbone, a olio combustibile o a gas). Il nuovo schema di bolletta verrà utilizzato sia per le forniture di energia elettrica, sia per quelle di gas, nonché per le forniture congiunte di energia elettrica e gas (contratti dual fuel, sempre più diffusi nel mercato libero).


Esempio di Quadro di dettaglio come riportato sul Documento dell’AEEG

La novità riguarda sia le famiglie che i clienti non domestici di piccole dimensioni. Per consentire alle imprese di vendita di adeguare i propri sistemi di emissione bollette, il nuovo schema dovrà essere adottato entro la fine di quest’anno e comunque per tutte le bollette da emettersi dal 1° gennaio 2011. L’Articolo 2 della direttiva fornisce dei dettagli circa

l’ambito di applicazione: » gli esercenti la vendita adotteranno la nuova bolletta: a) per i clienti finali elettrici, anche multisito, alimentati in bassa tensione; b) per i clienti finali di gas naturale, anche multisito, con consumi complessivi non superiori a 200.000 smc; c) per i clienti finali altri gas limitatamente a quanto previsto al Titolo VI. » gli esercenti la vendita non sono tenuti ad adottare la nuova bolletta: a) per coloro che utilizzano l’energia elettrica per scopi di illuminazione pubblica; b) per il settore elettrico, per coloro che abbiano stipulato direttamente i contratti di distribuzione e di dispacciamento in prelievo rispettivamente con esercenti il servizio di distribuzione e con Le nuove bollette Terna; conterranno c) per il settore gas, per coloro che abbiano anche informazioni stipulato direttamente i aggiuntive per contratti di distribuzioagevolare i clienti ne o di trasporto con le relative imprese; nel rapporto d) siano clienti multisicon i fornitori ed to di un contratto per il indicazioni sulle quale almeno un punto di prelievo non ricada fonti utilizzate nell’ambito di applicaper la produzione zione della presente didi elettricità e rettiva. Per facilitare la lettusulla tipologia ra, i clienti finali ricedegli impianti veranno una bolletta composta da un quadro sintetico e un quadro di dettaglio. Il primo conterrà solo le principali informazioni: caratteristiche della fornitura, riepilogo dei consumi del periodo e dell’importo da pagare, scadenza del pagamento, numeri per i reclami e il servizio guasti. Il secondo quadro spiegherà nel dettaglio la spesa per i consumi, distinguendo tra le varie voci. In particolare la distinzione tra Servizi di vendita (liberalizzati) e Servizi di rete (tariffati), consentirà alle aziende di vendita di chiarire le diverse componenti previste nei contratti sottoscritti dai clienti ed ai consumatori stessi di controllare e verificare meglio la corretta applicazione del contratto

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ict Âť di Antonio Teti

The Machine, il giornalista robot

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embra l’ennesima incredibile notizia partorita da quello strano mondo di studiosi e scienziati che si occupa dello sviluppo di applicazioni legate all’Intelligenza Artificiale, ma anch’essa si basa su sperimentazioni reali condotte su di una specifica area. Si tratta di un sistema sviluppato alla Infolab di Evanston (nei pressi di Chicago), avanzatissimo laboratorio di Intelligenza Artificiale della McCormick School of Engineering della Northwestern University dell’Illinois, con la collaborazione della Scuola di Giornalismo Medill. Il progetto è stato concepito da un gruppo composto da un giornalista, un ingegnere informatico e da due ricercatori di intelligenza artificiale. Al prodotto finale è stato attribuito un nome di una semplicità inquietante: The Machine. Per cercare di comprendere il funzionamento del cybergiornalista, ipotizziamo di realizzare un articolo di un evento sportivo, magari una partita di football. Il programma applicativo che rappresenta “il cervello” del sistema (rinominato Stats Monkey), elabora tutte le informazioni fruibili on-line, aggiungendo ad esse tutti i dati e le notizie reperibili da comunicati e fonti di informazione che utilizzano la Rete. A questo punto Stats Monkey, genera automaticamente il testo dell’articolo analizzando ed evidenziando una miriade di dati, come la storia della partita, la dinamica del gioco, le informazioni dei giocatori in campo, mettendo in risalto le particolarità dell’evento, i personaggi chiave e le previsioni sugli esiti della competizione sportiva. Inoltre il programma “intelligente” è anche in grado di attingere informazioni da specifiche librerie The Machine senza alcun intervento umano, (in grado di memorizzare tutti i dati seleziona le notizie e le informazioni in suo relativi a tutti gli possesso e genera un articolo completo, eventi sportivi svolesaustivo e ricco di approfondimenti, ti a livello planetario) che contengono firmando il pezzo e identificandosi con tutta la storia delle la sua sigla da giornalista del terzo millennio squadre in campo, delle vincite e delle perdite ottenute nei vari campionati, oltre ad uno sterminato archivio di dati statistici. A questo punto, The Machine assume il ruolo di “elemento decisionale” e senza alcun intervento umano, seleziona le notizie e le informazioni in suo possesso e genera un articolo completo, esaustivo e ricco di approfondimenti, firmando il pezzo e identificandosi con la sua sigla da giornalista del terzo

I giornalisti saranno sostituiti da robot specializzati. Sembra la trama di un film di fantascienza, ma presso il laboratorio di Intelligenza Artificiale Infolab della Northwestern University, sono intimamente convinti che nel giro di pochi anni, appositi sistemi informatici intelligenti potranno sostituirsi ai normali cronisti in carne e ossa. The Machine non è ancora in grado di esprimere opinioni proprie o considerazioni personali, ma chissà, magari tra un decennio…

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millennio: The Machine. Intelligenza Artificiale), in grado di simulare l’attività Inoltre il sistema può essere programmato per adottare del cervello di un felino (gatto) riproducendone la coruno stile di scrittura diverso, in funzione della tipolo- teccia corticale. Essendo la stessa assimilabile a quella gia di pubblico a cui si rivolge, conformandosi persino dell’uomo, per una percentuale pari al 4,5%, tutto laad uno stile di scrittura quanto più simile a quello scia presupporre che i risultati raggiunti costituiscano di un determinato giornalista “vivente”. In sostanza solo il punto di partenza per la realizzazione di un potrebbe modellarsi a giornalisti veri, assimilando tut- sistema molto più complesso che porti alla simulazione te le informazioni tipiche dei diversi personaggi del della corteccia corticale completa di un essere umano. mondo del giornalismo e adattando il proprio stile di Hanno anche indicato l’anno in cui ciò avverrà: il 2019. scrittura in funzione dei personalismi delle più autore- I due ricercatori specializzati negli studi sull’intellivoli firme del mondo della stampa. Questa peculiarità genza artificiale che hanno progettato The Machine, è particolarmente significativa perché anche se allo Larry Birnbaum e Kristian Hammond, hanno asserito stato attuale, l’ambito di applicazione del sistema è che il “robot-giornalista” non è stato concepito per essenzialmente quello sportivo, in un prossimo futu- sostituire, in tempi più o meno brevi, i “giornalisti ro (come asseriscono gli stessi progettisti) The Machine potrà adattarsi a contesti completaAvere alle proprie dipendenze un giornalista mente diversi come quello della cultura, della moda o addiritinstancabile, che lavora ininterrottamente tura della politica. Ovviamensenza orari, senza soste, senza lamentele te, la differenza sostanziale tra e soprattutto senza stipendio. un giornalista cibernetico e un cronista in carne e ossa, risiede È il sogno di ogni direttore o redattore capo nell’impossibilità del sistema ardi qualsiasi quotidiano, rivista o periodico tificiale di ragionare come un inspecializzato e potrebbe diventare il sogno dividuo. Il pensiero, le emozioni, le sensazioni che percepiamo segreto di ogni editore: il giornalista robot costantemente dal mondo che ci circonda, influiscono enormemente sulle nostre idee e convinzioni e quindi, nel caso specifico, su tutto ciò che umani”, ma solo per garantire una migliore copertuun giornalista riporta nei suoi articoli. Queste capa- ra informativa a eventi sportivi, anche secondari che cità sono ancora (fortunatamente, direbbe qualcuno) diversamente non sarebbero trattati. Le rassicurazioni precluse a qualsiasi forma o strumento di Intelligenza tuttavia non tranquillizzano gli addetti ai lavori. AveArtificiale finora concepito, ma come asseriva il grande re alle proprie dipendenze un giornalista instancabile, Albert Einstein “Non penso mai al futuro. Arriva sempre che lavora ininterrottamente senza orari, senza soste, troppo presto”. L’esempio è presto fatto. senza lamentele e soprattutto senza stipendio, è il Nel 2009, negli USA, presso il Lawrence Livermore Na- sogno di ogni direttore o redattore capo di qualsiasi tional Lab, è stato sviluppato da un gruppo di ricer- quotidiano, rivista o periodico specializzato e potrebbe catori di IBM e della Stanford University, l’algoritmo diventare il sogno segreto di ogni editore: il giornaliBLuematter (basato sulla realizzazione di progetti di sta robot

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

Il problem solving in 13 passi Non è solo l’insieme di metodi per definire, affrontare e risolvere problemi, ma dipende dalle attività cognitive messe in atto dai singoli individui per risolvere i problemi. Roberto Chiappi ci ha spiegato il perché suddividendo questa attività in 13 tipologie

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a nozione di Problem Solving è oggi molto legata alla cultura delle organizzazioni e il suo uso applicativo la trasforma facilmente in ideologia. Se la si usa in un’accezione generale essa è così dilatata che finisce col coincidere con l’orientamento stesso dell’azione, col fatto che ogni azione umana è guidata da una domanda. Oppure il concetto di Problem Solving si restringe ai suoi usi applicativi e si riduce al fatto che ci sono ostacoli posti da un contesto caratterizzato da vincoli organizzativi. In quest’ultima accezione il termine “si presta spesso

a un uso ideologico perché, quando si parla di Problem Solving nelle organizzazioni, ci si riferisce, in realtà, a un’attività guidata dalla razionalità strumentale, a ciò che è utile, efficiente ed efficace per superare i vincoli posti dal mercato, dalla struttura organizzativa stessa o da altre organizzazioni1”. Il Problem Solving dipende dalle attività cognitive messe in atto dai singoli individui per risolvere i problemi; ma tali attività non sono sempre chiaramente distinte. Roberto Chiappi, per aiutare coloro che vogliono ottimizzare i processi, ha provato a suddividere tali attività in 13 tipologie:

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creatività&innova ione

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Attività semiotiche

Sostituzione di un oggetto o di una situazione (significato) con qualcosa come un gesto, un segnale, un verso, un pianto (significante) che l’annunzia o lo rappresenta.

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Si tenta una prima soluzione del problema, si evidenziano gli errori che essa produce, si tenta di eliminare gli errori, si produce una nuova soluzione e il ciclo si ripete.

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Attività operative

Il soggetto agisce su oggetti o situazioni, sia componendo con gli oggetti qualcosa di nuovo, sia trasformandoli tramite un’azione eseguita su di essi.

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Attività di ordinamento e di messa in relazione

Mentre nel corso della classificazione l’accento viene posto su ciò che è comune a due o più oggetti, la messa in relazione e l’ordinamento hanno come caratteristica principale il confronto di oggetti in ciò che li distingue in modo ordinale (diversità di volume, di peso, di altezza ecc.).

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Attività di quantificazione

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Giudizi sincretici

Permettono di mettere insieme esperienze o conoscenze diverse; essi possono portare a mescolare indebitamente cose diverse o la parte con il tutto.

Inferenza deduttiva

Da una legge generale si deduce la soluzione di un caso particolare.

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Inferenza induttiva

Da una serie di casi particolari si inferisce una legge che dovrebbe avere carattere generale.

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Comprensione ed intuizione

Si cerca di comprendere appieno il problema (insight), si riflette sulle sue possibili soluzioni e si attende che, magari inaspettatamente, si presenti alla mente la soluzione corretta.

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Secondo Piaget, la nozione di numero è l’esito di una sintesi tra l’attività di classificazione e di ordinamento.

Inferenze analogiche

Consentono di trasportare soluzioni o modelli mentali da un campo ad un altro. Ad esempio un modello idraulico, in genere facilmente comprensibile, può rappresentare la situazione complessa di una rete elettrica, di una rete di trasporto urbano o di flussi economici.

Attività di classificazione

Il soggetto riunisce in un insieme alcuni oggetti che sembrano equivalenti rispetto ad una o più proprietà. Il bambino opera su oggetti concreti e in numero limitato, il matematico invece lavora su insiemi, i cui elementi possono essere prodotti del pensiero e in numero infinito.

Procedimento per tentativi ed errori

Verifica

Data una possibile soluzione a un problema, tale soluzione è accettata se presenta un buon accordo con i fatti osservati.

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Falsificazione

Dovendo validare una legge, invece di trovare ulteriori esempi che la confermino (verifica), si prova a controllare se esistono fatti capaci di contraddirla2

1. In A. Melucci, Creatività: miti, discorsi, processi, Feltrinelli, Milano, 1994, p. 21. 2. Chiappi R., Problem Solving nelle organizzazioni: idee, metodi e strumenti da Mosè a Mintzberg, Springer Verlag, Milano, 2006, pp. 2-3.

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norme&leggi » di Filippo Paolini

L’arbitrato nel diritto del lavoro Negli ultimi giorni è scoppiata una polemica sull’esistenza di un disegno di legge per l’abrogazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Cerchiamo di capire di cosa si tratta

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gli inizi dello scorso mese di marzo ha fatto irruzione nella cronaca di tutti i quotidiani la notizia dell’esistenza di un disegno di legge per l’abrogazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Ma al di là della polemica giornalistica, di che cosa si tratta? In realtà il disegno di legge “1167-b” non riguarda specificamente la materia dei licenziamenti, o meglio, è un progetto di legge delega al Governo nel campo del lavoro, che contiene, tra l’altro, una sezione dedicata alle controversie di lavoro, di qualsiasi tipo, e quindi non solo ai licenziamenti. La proposta è quella di introdurre l’arbitrato nel diritto del lavoro, quale metodo di risoluzione delle controversie alternativo al ricorso giudiziario, e, di qui, l’eventualità che la causa arbitrale venga decisa non già secondo le norme di diritto bensì secondo equità. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di cogliere gli elementi caratterizzanti del progetto di riforma. Anzitutto, va osservato come anche tale provvedimento si ponga nel solco del più ampio cambiamento di prospettive nell’ambito del processo civile, dove è ormai diventato legge l’obbligo del tentativo di conciliazione preventiva in numerose materie (vedi Abruzzo Impresa n.41) e dove, ormai, l’aria che si respira è chiaramente caratterizzata dalla ferma volontà di ridurre in radice il contenzioso giudiziario. Nel rito del lavoro, come noto, il tentativo obbligatorio di conciliazione è ormai vigente da oltre dieci anni (articolo 410 c.p.c. e ss.), ma con risultati piuttosto deludenti; il disegno di legge “1167-b” se ne è occupato meritoriamente e ha cercato di rivitalizzare questo passaggio introducendo, in particolar modo, l’obbligo per la commissione di conciliazione di formulare, in caso di mancato accordo spontaneo, una proposta di bonaria definizione della controversia. Quest’ultima, come nel rito civile appena riformato, se rifiutata, avrebbe poi rilevanza in sede di giudizio, ai fini della decisione sulle spese di lite. Passando ora, al cuore della questione posta dal sopra richiamato disegno di legge, va detto che l’arbitrato è sostanzialmente un procedimento privato, dove le parti volontariamente decidono di devolvere una controversia ad un’apposita commissione composta da due membri scelti da ciascuna parte e da un presidente scelto di comune accordo o, in difetto, dal presidente del Tribunale territorialmente competente. Chiaro, dunque, che né il datore di lavoro, né tantomeno il lavoratore potranno essere obbligati a tale

scelta rimanendo sempre nella facoltà di adire l’autorità giudiziaria. Idem dicasi per la possibilità che la commissione arbitrale decida non secondo le norme di diritto (ad esempio secondo l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori) bensì secondo il proprio equo apprezzamento, secondo la propria concezione di equità: solo l’accordo delle parti in causa potrà portare a questo. In realtà, si è sollevata un forte polemica sulla previsione che nei contratti individuali di lavoro possano essere inserite clausole compromissor ie, In realtà il disegno vale a dire di legge “1167-b” norme che è un progetto di legge impongano la r isoluz ione delega al Governo arbitrale di nel campo del lavoro, tutte le evenche contiene, tra l’altro, tuali future cont roveruna sezione dedicata sie nascenti alle controversie di lavoro, dal contratdi qualsiasi tipo, e quindi to. Tuttavia, il progetto non solo ai licenziamenti all’esame del Parl amento, per ovviare al pericolo che tale scelta possa essere in qualche modo “imposta” nella fase precontrattuale e, quindi, per far si che si garantisca la consapevolezza della stessa, ha previsto due condizioni imprescindibili: 1) la possibilità di inserire tali clausole deve essere prevista a monte nella contrattazione collettiva nazionale; 2) la clausola compromissoria deve essere certificata secondo la procedura prevista dal D.Lgs. 276/2003. Si tratta di contrappesi che, almeno in linea teorica, dovrebbero garantire gli interessi di entrambe le parti in gioco, atteso che sia in sede di contrattazione collettiva sia negli enti di certificazione giocano un ruolo fondamentale e paritetico le organizzazioni rappresentative di datori e prestatori. Ma quali sono i vantaggi che dovrebbero spingere le parti del rapporto di lavoro ad optare per l’arbitrato? Sicuramente, il lato positivo potrebbe essere quello della tempistica, atteso che, notoriamente, le procedure arbitrali garantiscono tempi molto più rapidi della giustizia ordinaria. Più di qualche dubbio, invece, lo impongono i costi degli arbitrati che, invece, sono notoriamente più elevati

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credito&finan a » a cura della redazione

Coop Credito, vicini alle imprese Grande soddisfazione per il presidente del Confidi Flaminio Lombi e il direttore Marco Di Paolo che hanno chiuso il 2009 con un bilancio più che positivo. 35 milioni di euro garantiti in un solo anno, con un aumento di quasi 10 milioni rispetto al 2008

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eppure la crisi economica e finanziaria che ha investito l’Italia e l’Abruzzo ha fermato nel 2009 la crescita di Coop Credito. Per il consorzio fidi del gruppo Confesercenti, leader in Abruzzo per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, il 2009 si è chiuso infatti con un considerevole segno positivo, superando la quota di 35 milioni di euro garantiti in un solo anno, con un aumento di quasi 10 milioni rispetto al 2008. Uno sviluppo omogeneo e riscontrato sull’intera rete di Coop Credito, presente nelle sedici sedi di Confesercenti in tutte le quattro province, ma che – sottolinea il presidente del confidi, Flaminio Lombi –, «ha visto uno sviluppo importante nell’area urbana di Pescara, dove la crescita è stata notevole e si stanno ponendo le basi per un consolidamento ulteriore». Determinante, in questo senso,

» foto concesse da Coop Credito

Il presidente di Coop Credito Flaminio Lombi

Il direttore di Coop Credito Marco Di Paolo

l’apertura di una nuova sede nel cuore del centro cittadino, nella galleria del cinema Circus, che ha consentito il decollo dei prodotti di Coop Credito anche nell’area urbana, in uno scenario complessivo nel quale la provincia di Chieti si conferma come il traino regionale. «Cresciamo in tutte le quattro province perché specie nei momenti di crisi si cercano professionalità e affidabilità» sottolinea Lombi, «e noi, presenti sul mercato da oltre venti anni con una linea d’azione seria e con rapporti stretti con i principali istituti

di credito, siamo diventati ancora di più un punto di riferimento per le imprese. Con noi un numero sempre maggiore di piccoli e medi imprenditori tocca con mano la possibilità di abbattere le distanze fra banca e impresa». Anche perché la crescita esponenziale di Coop Credito arriva proprio nell’anno in cui molte banche – secondo le principali ricerche – hanno ridotto notevolmente i canali di credito alle imprese. «Ma una cooperativa solida e dalla presenza capillare come la nostra» spiega il direttore Marco Di Paolo «garan-

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credito&finan a

Una filiale di Coop Credito

tisce un accesso più rapido al credito. Oggi per un imprenditore, specie se alla guida di un’azienda di piccole e medie dimensioni, accedere al credito bancario senza il supporto di un confidi diventa quasi impossibile. E per questo sul mercato sempre più imprese si rivolgono a noi: siamo percepiti come un interlocutore affidabile ed efficiente, anche sui tempi di analisi delle pratiche siamo fra i più rapidi». A  premia re  C oop  Cred it o nell’anno nero della crisi è stata anche la scelta strategica della trasparenza: convenzioni, tassi e costi delle operazioni sono tutti disponibili sul portale web www.coopcredito. it, «una scelta che consente all’imprenditore di calcolare il proprio piano di ammortamento anche dalla sua azienda» sottolinea Di Paolo, «senza sorprese». I confidi insomma si affermano sempre di più come uno stru-

mento indispensabile per le imprese. «Anche per questo è necessario che vengano sostenuti, a partire dalla Regione e dalle Camere di Commercio: occorre intervenire sui fondi rischi intaccati dalla crisi» afferma Lombi, «perché nel 2009 abbiamo svolto un ruolo determinante: le imprese hanno chiesto finanziamenti soprattutto per ristrutturare il proprio debito. Senza i confidi molte di loro sarebbero uscite dal mercato, e senza i confidi molte persone respinte dal mondo del lavoro non avrebbero potuto aprire una nuova impresa». E ora, dopo l’anno del boom, arriverà una nuova fase, quella dell’apertura a nuovi segmenti di mercato. Nata come confidi per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, Coop Credito ha già iniziato – fra i primi in Abruzzo – la sua trasformazione in cooperativa di garanzia di tutte le piccole e medie imprese e

del lavoro autonomo. «Già oggi sono molte le imprese dell’artigianato, della pesca e della piccola industria che si rivolgono a noi» dice Lombi, «e stiamo rafforzando questo percorso. Anche per questa ragione la riforma dei confidi che la Regione sta predisponendo ci trova d’accordo: alle imprese abruzzesi servono confidi strutturati, solidi, plurisettoriali». Il primo passaggio è già attivo: l’integrazione della rete di Coop Credito con quella di Cooperativa artigiana di garanzia «Regione Abruzzo» (ex Coop Artigiana «Provincia dell’Aquila»), l’altro confidi del gruppo Confesercenti. «Il risultato» aggiunge Di Paolo «è che oggi in ogni sede Confesercenti qualunque imprenditore, da qualsiasi settore produttivo provenga, può trovare tutta la gamma di prodotti creditizi, agevolazioni e vantaggi pensati per le varie tipologie di impresa»

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credito&finan a » a cura della redazione

Banca Tercas, bilancio in controtendenza Esercizio 2009 chiuso con il segno +. Performance al di sopra della media del sistema bancario nazionale

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ncora in controtendenza rispetto all’intero sistema bancario italiano». Così hanno definito loro performance i vertici del cda di Banca Tercas S.p.a. in occasione  dell’approvazione del progetto di bilancio individuale e il relativo consolidato di gruppo per l’esercizio 2009. Il bilancio al 31 dicembre 2009 si è chiuso con un utile netto pari a 24,05 milioni di euro, mentre il ROE, pari al 7,22%, si è attestato a valori tre volte superiori rispetto alla media di sistema. Complessivamente nel bilancio il margine di intermediazione raggiunge i 159 milioni di euro, rimanendo pressoché invariato rispetto allo scorso anno. Il cost/income, indicatore del rapporto tra i costi operativi dell’azienda sul margine di intermediazione, raggiunge il 54,27%, in assoluta controtendenza rispetto al dato medio di sistema, che è invece pari al 64. Un dato non trascurabile lo costituisce la raccolta diretta, ben 2.991,45 milioni di euro con una crescita della provvista da clientela del 6,3%. Gli impieghi,

Da sinistra il presidente di Banca Tercas, Lino Nisii e Il direttore generale, Antonio Di Matteo

pari a 3.113,01 milioni di euro, indicano un incremento del 4,5%, contro un dato del sistema bancario italiano che ha registrato un progresso dello 0,50%. Per quanto concerne i finanziamenti l’incremento è dell’8% su base regionale e del 14% in provincia di Teramo; inoltre per la prima volta si è raggiunta la soglia dei 3 miliardi di prestiti concessi alla propria clientela. Infine il patrimonio netto passa dai 343 milioni di euro dello scorso esercizio a circa 348 milioni. I risultati raggiunti consen-

tono di mantenere invariata la proposta di dividendo che si attesta a € 0,28 per ciascuna azione Banca Tercas, che è tra le dieci banche italiane coperte da doppio rating attribuito da Standard & Poor’s e Moody’s. Il presidente di Banca Tercas, l’avv. Lino Nisii, ha sottolineato: «Abbiamo fatto sentire la vicinanza della banca ai teramani e agli abruzzesi. Guardiamo al futuro con grande serenità, pur essendo consapevoli del ruolo impegnativo che Banca Tercas riveste per l’economia dell’intera regione». Il direttore generale, Antonio Di Matteo, ha posto l’accento sui dati relativi agli impieghi. «In una situazione di forte riduzione del credito alla clientela abruzzese da parte dei grandi gruppi bancari (2,9% al 30/9 – rispetto al -1,2% del sistema Italia alla stessa data) Banca Tercas testimonia il costante impegno. Negli ultimi 4 anni ha incrementato il proprio patrimonio netto di 73 milioni ed ha distribuito utili per ben 56 milioni di euro, in gran parte in favore del proprio azionista di riferimento, la Fondazione Tercas che li ha reinvestiti in favore del territorio»

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la terra di piero

idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

L’Aquila: lo spettro dei “no-no-isti”

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ull’Aquila aleggia lo spettro dei “no-no-isti”. Rischiamo di replicare sul post-terremoto la solita brutta storia all’italiana: l’accanita opposizione di poche decine di persone potrebbe riuscire a bloccare la realizzazione di opere essenziali e danneggiare tutta la comunità. Spesso i governi locali si paralizzano di fronte alle proteste delle minoranze, per evitare di dover pagare un prezzo elettorale. Lo abbiamo già visto a Brindisi sui gassificatori, a Gissi sulla turbogas, a Bussi contro tutto, a L’Aquila sulla discarica di Monte Manicola. Ovunque i “no-no-isti” si scagliano contro gli impianti di trattamento dei rifiuti, che darebbero un colpo mortale alle eco-mafie e alle orribili discariche. Un po’ ovunque è difficile se non impossibile realizzare pale eoliche, nuovi tracciati ferroviari, centrali, ponti, autostrade. Il partito dei “no-no-isti” sta attecchendo, purtroppo, anche all’Aquila. Trova fertile terreno tra alcuni sedicenti esponenti di “comitati spontanei” – in realtà politici cinici e navigati – che cercano di strumentalizzare il post-terremoto a fini elettorali. I nuovi luddisti annidati nei “comitati spontanei” prendono piede e sembrano destinati a svilupparsi. Ancora una volta la politica appare debole, come capacità di leadership, di fronte a pochi contestatori e sembra piegarsi al “no”, perché le minoranze organizzate riescono sovente a provocare fratture politiche anche in casa propria. Il rischio, gravissimo e reale, è che su attività fondamentali e propedeutiche alla ricostruzione, la politica finisca per rinviare, genuflettendosi al dogma della “concertazione” ad ogni costo, senza alcun riguardo al limite temporale entro il quale una qualsiasi deci-

sione deve essere presa per risultare di una qualche utilità. Il rischio evidente è che, a tutti i livelli del processo decisionale, finisca col prevalere la “cultura del non fare”. Sarebbe un vero disastro per L’Aquila. È un rischio che la politica deve affrontare subito e di fronte al quale deve attrezzarsi con regole che non permettano a minoranze rumorose di prevalere. Certamente le decisioni vanno condivise, ma non si può concertare su un sito di stoccaggio delle macerie o su una qualsiasi opera per settimane o mesi. Bisogna condividere in tempi certi quello che occorre fare, quindi operare e procedere nonostante le contestazioni. Il bene assoluto non esiste, e su ogni opera si possono individuare elementi di critica che possono facilmente diventare un alibi per il rinvio dell’azione a una data successiva. Sulle opere pubbliche occorre invece riformismo e pragmatismo. Il riformismo è un continuo processo di soluzione di problemi parziali, problemi che il pensiero massimalista di cui è intrisa la cultura del “no” rinuncia a risolvere, puntando al “bene assoluto”. Noi siamo per il bene collettivo, che è un bene relativo, e sul bene collettivo l’ottimo è sicuramente nemico del bene. Anche perché l’alternativa è evidente a tutti: se non si aprono i siti di stoccaggio per le proteste dei “no-no-isti”, non si smaltiscono le macerie e L’Aquila non potrà essere ricostruita. Sarebbero in ogni caso i cittadini a pagare, alla fine, il lusso implicito nel “non scegliere” e la tassa implicita del “non governo”. Che Chiodi eserciti dunque la sua leadership e le sue prerogative di Commissario per la ricostruzione. Sulle macerie e sul resto, fino in fondo, per il bene dell’Aquila

* Economista

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ADECCO PRESENTA LE NOVITÀ NEL MERCATO DEL LAVORO FINANZIARIA 2010: SECONDO LA SOCIETÀ LEADER NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE, A BENEFICIARNE IN ABRUZZO POTREBBERO ESSERE PIÙ DI 9MILA PERSONE IN MOBILITÀ

I

l lungo road show nelle principali città italiane organizzato da Adecco, leader mondiale nella gestione delle risorse umane, ha fatto tappa anche in Abruzzo. Scopriamo tutte le novità introdotte dalla Finanziaria 2010, legate al mercato del lavoro, con Federico Vione – Regional Head of Italy & Eastern Europe di Adecco Group. Entrando subito nel vivo, quali sono le principali novità per le aziende?

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«La Finanziaria 2010 valorizza fortemente il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e offre interessanti opportunità alle aziende, cercando di sostenere l’occupazione e la ripresa del mercato. Nel dettaglio, direi che le principali novità sono: l’estensione dei casi di utilizzo dei contratti di somministrazione di manodopera, sia a tempo determinato che indeterminato – anche con l’obiettivo di favorire il reinserimento dei lavoratori in mobilità - e la reintroduzione della


» REDAZIONAL E IN COL LAB

somministrazione di lavoro a tempo indeterminato, meglio conosciuta come Staff Leasing». Torna lo Staff Leasing, crede che sarà maggiormente utilizzato rispetto al passato? «Lo Staff Leasing, con l’estensione degli ambiti di utilizzo e la possibilità di ampliarli ulteriormente tramite accordo sindacale a livello aziendale, offre alle imprese sia una valida alternativa ai tanti contratti di subappalto spuri che ancora esistono, sia la possibilità di inserire in azienda talenti non assumendoli direttamente a tempo indeterminato, ma rivolgendosi all’Agenzia. Moltissime sono le richieste che stiamo avendo, i nostri referenti aziendali stanno riflettendo su eventuali cambiamenti organizzativi, abbiamo quindi costituito un team di esperti per rispondere ad ogni quesito». Migliaia le persone in mobilità in tutta Italia, Adecco come le sta sostenendo? «Eliminando una serie di vincoli e dando alle aziende la possibilità di inserire in somministrazione lavoratori in mobilità, la Finanziaria va nella stessa direzione in cui lo scorso anno si è mossa Adecco con progetti come il Candidate Caring, iniziativa nata per sostenere aziende e candidati colpiti dalla crisi in vista della ripresa. Nel 2010, come sempre in modo concreto e proattivo, ci stiamo impegnando anche per favorire la ricollocazione dei 130.600 lavoratori in mobilità in tutta Italia, di cui oltre 9.100 in Abruzzo. Nella nostra banca dati abbiamo migliaia di curricula di risorse in mobilità che continuiamo a proporre in base al profilo, alle aziende potenzialmente interessate».

ORA ZION E CON ADECCO

La nuova Finanziaria come viene percepita dalle aziende? «Per promuovere e far conoscere tutte le novità introdotte dalla nuova normativa, abbiamo organizzato un lungo road show di eventi, partito a febbraio da Milano e che sta toccando tutta Italia. Centinaia i referenti aziendali che hanno preso parte agli incontri che, in modo molto pragmatico, permettono alle imprese di confrontarsi con esperti in materia di lavoro e conoscere le declinazioni operative previste dalla Finanziaria 2010. L’8 aprile si è svolto un primo incontro a Pescara, mentre nelle prossime settimane saremo a L’Aquila. Per offrire consulenza legale e tecnica alle imprese, infine, abbiamo predisposto un documento ad hoc che viene consegnato a tutti i partecipanti alle tavole rotonde e convegni Adecco. Si tratta di un vero e proprio Vademecum, unico nel suo genere e che rappresenta un importante riferimento per le aziende»• LAVORATORI PERCETTORI DI INDENNITAÀ DI MOBILITÀ ORINARIA/LUNGA E N. MAX LAV. IN MOBILITÀ IN DEROGA PER PROVINCIA - REGIONE ABRUZZO ABRUZZO

TOTALE PERCETTORI MOBILITÀ

L’AQUILA

3.496

CHIETI

1.369

PESCARA

2.523

TERAMO

1.741

TOTALE

9.129

LE NOVITÀ DELLA LEGGE FINANZIARIA 2010 Le più importanti misure contenute nella Legge Finanziaria 2010 per quanto riguarda la somministrazione di lavoro sono le seguenti: In caso di licenziamenti collettivi, il contratto di somministrazione di lavoro non è più vietato se: • è stato stipulato per sostituire lavoratori assenti; • è stato concluso per agevolare lavoratori in mobilità, attraverso un contratto di lavoro a tempo determinato di durata non superiore a dodici mesi; • ha una durata iniziale non superiore a tre mesi. Nei contratti di somministrazione per i lavoratori in mobilità non è più obbligatorio indicare la causale e viene meno il limite percentuale di utilizzo. Viene reintrodotto il contratto di somministrazione a tempo indeterminato (Staff Leasing).

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SOLIS, UN FUTURO “RADIOSO”

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» REDAZIONAL E IN COL LAB FOTO DI ALES SAN DRO LAN

ORA ZION E CON SOLIS

CI

LA SOCIETÀ HA CREDUTO E INVESTITO NEL FOTOVOLTAICO, DIVENTANDO LEADER DEL SETTORE IN ABRUZZO. E PER IL FUTURO PUNTA AD AUMENTARE L’EFFICIENZA DEI SUOI IMPIANTI

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n futuro, è proprio il caso di dirlo, “radioso”. È quello che soltanto un’azienda solida e affermata sul proprio territorio di riferimento può augurarsi. Solis spa ne è un esempio lampante. E a giudicare dai risultati ottenuti finora dalla società abruzzese, c’è da essere davvero ottimisti per il futuro. Solis è infatti leader del settore fotovoltaico in Abruzzo, con l’impianto più grande della regione (30mila metri quadri), realizzato presso la nuova sede nella zona industriale di Casoli, con una potenza di 1 MWp e una capacità produttiva di oltre 1.300.000 Kwh all’anno, tale da coprire il fabbisogno di circa 350 famiglie. Vanta un’esperienza pluriennale nella progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici su tutto il territorio del centro Italia. Propone soluzioni con i requisiti necessari per accedere alle tariffe incentivanti previste dalla normativa vigente, seguendo per il cliente l’iter richiesto per l’ammissione a tali incentivazioni. L’azienda si compone di un team di ingegneri specializzati capaci di progettare soluzioni mirate per piccoli e grandi impianti fotovoltaici, riuscendo a soddisfare le esigenze di abitazioni private, strutture industriali, artigianali ed agricole. Offre quindi un servizio completo che va dalla progettazione dell’impianto alla richiesta delle autorizzazioni necessarie, dalla realizzazione dello stesso alla sua entrata in esercizio. Il suo staff, inoltre, è composto da esperti finanziari che assistono il cliente nella ricerca di finanziamenti, utilizzando canali preferenziali presso le principali banche italiane. Grazie a Solis spa, ogni impianto realizzato viene consegnato “chiavi in mano” con un unico referente che seguirà per tutta la durata del progetto le varie fasi dello stesso: il sopralluogo tecnico e preventivo, la dire-

zione lavori e sicurezza di cantiere, la fornitura di pannelli fotovoltaici e apparati di rete con garanzia dei materiali fino a 25 anni, l’installazione dell’impianto e l’integrazione architettonica, l’iter burocratico finalizzato all’ottenimento del conto energia e la manutenzione programmata. L’azienda collabora anche alla ricostruzione dell’Aquila realizzando impianti per circa 1,5 MWp sulle nuove abitazioni del progetto Case. A testimonianza dell’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni, ci sono i dati di crescita del fatturato annuo dal 2007 a oggi: si è passati dal 1.383.234 euro del 2008 ai 4.910.227 euro del 2009, con un totale di circa 3.121.540 Kwp installati. Danilo Di Florio, amministratore delegato di Solis spa, ha spiegato come nasce l’idea di investire in questo settore: «Tutto ha inizio nel 2006 per pura curiosità personale. In una fiera a Vicenza mi accorsi che a parlare di fotovoltaico erano in pochi, per lo più tedeschi e olandesi. Così ho voluto sperimentare in prima persona un impianto del genere, e accortomi delle potenzialità, ho iniziato a girare per l’Europa cercando di approfondire la conoscenza del sistema». Nonostante i rischi di saturazione del mercato dell’energia fotovoltaica, rimane una convenienza di fondo nell’utilizzarla, non foss’altro per i benefici che ne trae l’ambiente: «E’ una scelta responsabile che contribuisce a ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali e aiuta a combattere l’effetto serra migliorando la qualità della nostra vita». E quali sono gli obiettivi futuri di Solis spa? «Punteremo forte sull’efficienza energetica, - conclude Di Florio - crediamo fermamente che sia il modo migliore per aumentare la redditività dei nostri investimenti, in una fase storica che vede il mercato del fotovoltaico allargarsi in modo spropositato»•

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Abruzzo: ancora regione del Mezzogiorno? Si è svolto alla facoltà di Economia a Pescara un incontro promosso dal professor Giuseppe Mauro, per presentare una ricerca sul Meridione fatta dalla Banca d’Italia. Ad illustrarla, due dirigenti dell’Istituto: Daniele Franco e Luigi Cannari

Un momento della presentazione della ricerca di Banca d’Italia

«I

l recupero del Mezzogiorno, rispetto al centro nord, si è interrotto 30 anni fa. La stagnazione economica del meridione investe anche l’Abruzzo, che però continua a distinguersi positivamente in alcuni settori». Non sono confortanti i dati emersi dalla ricerca condotta da Banca d’Italia e presentata alla facoltà di Economia di Pescara durante un convegno al quale

hanno partecipato moltissimi studenti. Con queste parole, il capo del Servizio studi dell’Istituto, Daniele Franco ha introdotto la ricerca “L’economia del Mezzogiorno” incentrata sulla qualità dei servizi pubblici del Sud Italia. L’efficacia della politica regionale ha risentito di diversi fattori. «Non dimentichiamo –ha spiegato Franco- che ogni regione ha le sue caratteristiche e quindi i suoi problemi.

Nel sud è inferiore la qualità dei beni pubblici essenziali, come giustizia e istruzione. I voti scolastici sono più generosi e questo crea delle carenze, bisognerebbe usare indicatori omogenei». Nel mezzogiorno, servizi più scadenti anche nella pubblica amministrazione e nella sanità. Ed è proprio in quest’ultimo settore che l’Abruzzo si distingue in modo evidente dal Mezzogiorno, risultando tra le regioni che attraggono più pazienti.

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seminari&convegni

Da sinistra: Gabriele Magrini Alunno, Daniele Franco e Giuseppe Mauro

Presenti all’incontro anche Gabriele Magrini Alunno, direttore della Banca d’Italia filiale di Pescara, la preside di Economia Anna Morgante e diversi rappresentanti degli istituti di credito presenti nel nostro territorio. Luigi Cannari, altro dirigente della Banca d’Italia, ha invece illustrato una ricerca, sempre fatta dalla Banca d’Italia, sul comportamento delle banche nel concedere credito alle imprese del Mezzogiorno. «Non c’è una regola universale, –ha detto Cannari- ma il comportamento della banche varia a seconda della singola impresa che ci si trova ad analizzare». A chiudere i lavori, il docente di Economia Politica Giuseppe Mauro, che ha illustrato i dati della nostra regione: «Tendiamo a staccarci –ha detto Mauro- sempre più dal sud, per un meccanismo virtuoso stabilito tra incentivi e investimenti, dal 2001 l’Abruzzo non è più cresciuto, soprattutto a causa del debito regionale e della tassazione, e questo ci spinge verso il basso. Nel giro di sei anni

infatti, siamo scesi di circa 40 posti nella classifica europea, mentre le regioni dell’Unione in ritardo di sviluppo hanno recuperato terreno, e il Mezzogiorno è rimasto pressoché stabile». E poi c’è il problema della disoccupazione. «Il tasso di occupati –ha affermato il docente- è basso in tutto il sud, soprattutto per quanto riguarda donne e giovani, molti dei quali, nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni, emigrano al nord. In queste regioni il fenomeno del lavoro sommerso rappresenta il 20% dell’occupazione, e l’Abruzzo non è tra quelle vir-

tuose, con un tasso di unità irregolari che oscilla tra il 12% e il 18%. A soffrire di più sono i settori del tessile e dell’abbigliamento. Un dato positivo arriva dal manifatturiero, che mentre occupa nel sud il 4,4% della popolazione, in Abruzzo arriva quasi al 10, ovvero più che in altre regioni del centro nord. Se quello manifatturiero tende a spegnersi nel tempo, il modello da tracciare è il manifatturiero terziario». Nell’ultimo decennio il Pil del Mezzogiorno è cresciuto a un ritmo analogo a quello delle regioni centro settentrionali. «Ma permangono divari –ha spiegato l’economista- nella facilità di accesso al credito e nel costo dei finanziamenti, che riflettono la maggiore fragilità di questa economia. Il Sistema italiano, continua ad essere sempre più dualistico». In questa fase, secondo l’economista, bisognerebbe ripensare ad un nuovo modello di sviluppo per L’Abruzzo che punti proprio su questo settore. Un progetto però che andrebbe condiviso con tutti gli attori economici di questa regione, pubblici e privati

Il numeroso pubblico che ha seguito il convegno

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

«Il capitale va rafforzato con l’utilizzo dei fondi di garanzia» Questo l’appello di Luigi Abete, presidente della BNL che ha incontrato i giovani imprenditori di Confindustria Chieti per parlare di “Piccole imprese e banche in tempo di crisi”

Silvio Di Lorenzo insieme a Luigi Abete

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n   ac c es o   d ibat t it o tra un imprenditore, nonché ex presidente di Confindustria e esperto di banca e i giovani imprenditori abruzzesi. Con questo intento, il Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Chieti, guidato dal presidente Giuseppe Ranalli, ha organizzato l’incontro “Piccole imprese e banche in tempo di crisi” con protagonista Luigi Abete, presidente di BNL SpA. L’evento si è svolto presso la CCIAA di Chieti con l’obiettivo di dare al nostro territorio un’occasione di confronto, di respiro nazionale, sul tema del difficile accesso al credito da parte delle Pmi soprattutto in questa fase di crisi economica e industriale. L’incontro è stato aperto dal presidente della CCIAA di Chieti, Silvio Di Lorenzo. È seguito l’intervento del presidente regionale dei

Il tavolo dei relatori

giovani imprenditori di Confindustria Mauro Barnabei. Poi è stata la volta del dettagliato intervento di Giuseppe Ranalli che ha ricordato anche il progetto della costituzione della banca di garanzia avviato dalle sedi di Pescara e Chieti. Nel suo breve saluto l’assessore regionale alle Attività produttive Alfredo Castiglione, ha illustrato le riforme in atto della Regione, tra le quali quella sui Consorzi Fidi che dovrebbe essere approvata a breve, e la riforma della Fira, la Finanziaria Regionale. Quando ha preso la parola, Abete ha tenuto a precisare da subito alla sua platea che: «Sono nato in fabbrica, e vissuto in fabbrica. Sono prima un imprenditore e poi un presidente di banca». «Il  primo  problema  -ha proseguito Abete- che dobbiamo risolvere è quello di conoscere l’impresa banca-

ria e la piccola impresa dal di dentro, banca e piccola impresa hanno in comune che sono tutte e due imprese.  Non  dimentichiamolo mai. Imprese con stesse regole, principi e obblighi. Ma il problema delle P.I. è una capacità di capitale disponibile molto bassa ed è qui il primo punto dove intervenire. Il capitale va rafforzato con un migliore utilizzo dei fondi di garanzia e della leva fiscale» ha detto Abete. Il presidente della BNL ha poi affrontato il tema della formazione, fondamentale a suo dire, per una impresa come per una banca. Se vogliamo dare un futuro alle piccole imprese, dobbiamo puntare soprattutto sul personale della banca che si occupa delle P.I.. Deve essere preparato a dare risposte adeguate agli imprenditori e qualificato nel valutare il rischio della banca stessa»

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Abruzzo 2010

Un nuovo libro della Uil Abruzzo analizza la crisi. Risorse, proposte, progetti per un nuovo sviluppo. «C’è bisogno di meno zuffe», è l’esortazione del presidente del consiglio regionale Nazario Pagano

I relatori intervenuti

L

a Uil in occasione del suo VIII congresso ha voluto confrontarsi con storici, economisti, studiosi, giornalisti, imprenditori, politici ed esponenti del mondo sindacale, con l’obiettivo di approfondire l’analisi sulla crisi congiunturale della nostra regione e individuare i punti da cui partire per un nuovo sviluppo. Dal confronto è nato un libro scritto a più mani, presentato presso l’affollata sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, alla presenza di alcuni degli autori e del presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano. Nel volume, edito da Edizioni Noubs, viene fatta una puntuale riflessione sulle cause che hanno portato l’Abruzzo a fare l’inversione di marcia che ha decretato la fine delle performance economiche virtuose. Gli avvenimenti attuali hanno un legame stretto con la storia, come ha dimostrato il brillante professore Raffaele Cola-

Il libro “Abruzzo 2010” edito da Noubs

pietra. Lo studioso ha evidenziato il nesso tra mondo economico e classe politica, partendo dal periodo dell’unità d’Italia; momento che vide l’Abruzzo protagonista. In virtù di ciò, Colapietra esorta a fare i prossimi festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia andando oltre ai soliti cerimoniali, quindi acquisendo la consapevolezza del ruolo dell’Abruzzo nella storia. Dei mali che affliggono la classe politica ha parlato Nazario Pagano: «Il 2010 è il momento delle scelte, purtroppo l’Abruzzo non è più appetibile. Il campanilismo e il provincialismo esasperati hanno limitato lo sviluppo. Se vogliamo bene alla nostra regione, fatta di abruzzesi onesti e laboriosi, dobbiamo confrontarci sulle strategie da attuare. C’è bisogno di meno zuffe e meno pollai». Roberto Campo, segretario regionale Uil, ha chiesto alla politica interventi mirati per

l’occupazione, che non si limitino al ricorso esasperato alla cassa integrazione, questa voce fa posizionare l’Abruzzo al secondo posto nazionale. Ricostruire il tessuto economico sarà un’impresa ardua, osserva la Uil regionale, ma il salto di qualità avverrà quando si istaurerà una politica vincente di progettazione. In tal senso Massimo Luciani, presidente regionale dell’associazione italiana per il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa, auspica che i prossimi piani sui sistemi territoriali esaltino la centralità dell’Abruzzo, zona protesa verso l’Adriatico e, quindi, potenziale propulsore dei rapporti con l’area balcanica

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Il marchio che fa la differenza “Ospitalità italiana”, un riconoscimento alleato della qualità nel settore turistico. Premiate 57 strutture presso la CCIAA di Pescara

Alcuni rappresentanti delle 57 strutture premiate

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rofessionalità e ospitalità del personale, sostenibilità ambientale, genuinità dei prodotti, trasparenza dei menù, pulizia e funzionalità delle camere, facilità di accesso e parcheggio. Sono solo alcuni degli standard che l’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) valuta per poter conferire il “Premio Ospitalità italiana” ad agriturismi, alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari. Ben 57 strutture della provincia di Pescara potranno affiggere all’ingresso le preziose targhe, consegnate in una cerimonia presso la CCIAA di Pescara dal presidente

Daniele Becci, l’assessore comunale alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli e da Francesco Favìa, addetto Isnart alle relazioni commerciali con enti ed amministrazioni locali per l’area sud. L’Isnart, che ha certificato numerose strutture in ben 80 province italiane, dal 1997 si è prefisso di incentivare il turismo attraverso l’istituzione di questo premio, in collaborazione con le CCIAA. Il presidente Becci parlando degli esercizi premiati sottolinea con fierezza: «Con la loro adesione al bando da noi pubblicato, le strutture hanno scelto di adeguarsi

volontariamente ad un preciso disciplinare (con relativo punteggio) che nasce dal confronto di esperti di settore, rappresentanti pubblici, referenti territoriali e associazioni di consumatori». La valutazione dei criteri è a carico di esperti facenti parte di un organismo terzo e indipendente, che valutano gli aspetti rilevanti per la soddisfazione degli ospiti. Va osservato che le strutture ricettive certificate con il marchio Ospitalità italiana hanno tassi occupazionali superiori rispetto alla media nazionale. Il presidente di Federalberghi Abruzzo, Emilio Schirato, auspica che unitamente a queste iniziative «ci sia un tavolo permanente di confronto fra Regione ed operatori che possa divenire il luogo in cui concordare le strategie da portare avanti avvalendosi dell’esperienza sul campo degli operatori»

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seminari&convegni » di Marco Taglieri

“Occupa Teramo”, sensibilizzazione riuscita Al progetto, finanziato dal Ministero di Grazia e Giustizia e finalizzato alla riabilitazione lavorativa di soggetti in condizione di svantaggio, ha partecipato attivamente anche la Cna

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a Cna di Teramo ha partecipato attivamente, come partner, alla realizzazione di Oc.cu.p.a. (Occupabilità, Cura, Politiche Attive), un progetto finanziato dal Ministero di Grazia e Giustizia per il tramite dell’UEPE - Ufficio di Esecuzione Penale Esterna. Il progetto, attivato nel 2009 e conclusosi nel mese di marzo di questo anno, ha visto l’associazione impegnata in attività di sensibilizzazione nei confronti del tessuto imprenditoriale locale al fine di consentire la realizzazione di percorsi formativi di riabilitazione lavorativa a favore di soggetti in condizione di svantaggio. Nello specifico, il progetto Occupa Teramo ha perseguito il duplice obiettivo di incrementare il livello di occupabilità dei condannati in esecuzione penale esterna ed ex detenuti, nonché di migliorare le condizioni personali di coloro non ancora pronti a ricevere con successo servizi per l’occupabilità. Per i primi è stato realizzato un percorso di accesso a questi servizi che è culminato in un’esperienza formativa in un contesto produttivo (impresa); per i secondi invece, il progetto ha pre-

visto un percorso di accompa- lenare l’abilità nell’interagire gnamento e cura, finalizzato al con le imprese; sono state poi recupero delle abilità primarie, realizzate attività formative soprattutto di tipo relazionale, finalizzate all’acquisizione di necessarie al futuro reinseri- metodi e tecniche di valutaziomento socio lavorativo. Le azio- ne della condizione del soggetto ni rivolte ai destinatari finali e di cura e accompagnamento. sono state preceduInfine è stato concete da interventi sul pito uno strumento sistema, volti a midi valutazione e selegliorare le condizioni zione dei beneficiari territoriali dei serfinali che aumenta la vizi offerti ai medeprobabilità di successimi, delle relazioni so degli interventi. Gianfredo De Santis esistenti, del know Complessivamente how locale e della sono stati inseriti Gloriano Lanciotti sensibilità delle im16 utenti che hanno prese. Il progetto ha concluso l’esperienza voluto intervenire presso le imprese sesulle cause generalezionate dalla stestrici dell’esclusione sa Cna. lavorativa di coloro Di questa espei quali sono sottoporienza, per la quale sti a misure alternative alla vi sono stati anche momendetenzione in carcere, agendo ti di difficoltà gestionale, da un lato sul sistema degli si vuole evidenziare la diattori, dall’altro sulla persona. sponibilità e sensibilità di I percorsi implementati da Oc- molti imprenditori verso cupa Teramo hanno generato l’emarginazione sociale e molti apprendimenti costituiti il tema carcerario che prosia da successi che da critici- prio in questo periodo è tà: è stata infatti sviluppata la balzato sulle cronache nacapacità, da parte degli attori, zionali. di operare in logica di rete; gli Al termine del progetto è stato utenti hanno avuto modo di organizzato presso la sede delessere presi in carico a livello la Cna un convegno finale a cui di rete territoriale di servizi hanno preso parte tutti i partnel percorso di inserimento la- ner, per illustrare i risultati vorativo, riuscendo così ad al- delle attività svolte

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Comune di Lanciano

Assessorato all’Agricoltura

lavocemultimedia - tel. 0872.607149

49 23-26 APRILE 2010 orario 9.00-19.00


» REDAZIONAL E

ABRUZZO IMPRESA SBARCA IN AMERICA

ALL’INTERNO DI AMERICA OGGI, QUOTIDIANO ITALIANO PUBBLICATO NEGLI STATI UNITI, CHE ESCE CON L’EDIZIONE INTERNAZIONALE DI LA REPUBBLICA, I LETTORI DELL’INSERTO THE ITALIAN WAY, EDITO DA WTC ABRUZZO, TROVERANNO UNO SPAZIO CURATO PROPRIO DAL NOSTRO MENSILE

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proprio il caso di dirlo, dal mese di febbraio Abruzzo Impresa è sbarcato in America. Eh sì, perché all’interno del quotidiano italiano America Oggi, che esce con l’edizione internazionale di La Repubblica, i lettori italo-americani troveranno, all’interno dell’inserto promozionale The Italian Way, uno spazio tutto curato da Abruzzo Impresa. The Italian Way è un inserto mensile di trentadue pagine a colori edito dalla WTC, World Trade Center di Pescara-Chieti. La pubblicazione, progettata dal presidente del WTC Nicola Di Mascio, ha cadenza mensile ed è volta a promuovere il Made in Italy e le realtà produttive e territoriali della Penisola presso la Comunità italiana d’America. Abruzzo Impresa ogni mese curerà uno spazio di sei pagine di cui quattro dedicate ad un’azienda rigorosamente

abruzzese e due al marketing territoriale della nostra regione, con un occhio di riguardo sul turismo, l’enogastronomia, la cultura. Per il secondo numero, abbiamo scelto un’azienda di Tortoreto che esporta in tutto il mondo: la Las Mobili, leader per la produzione dei mobili d’ufficio. Il nostro speciale si chiude con un articolo sul nuovo marchio della Provincia di Teramo “Costa blu” con un’intervista al presidente di Federalberghi Teramo ed esperto di turismo Giammarco Giovannelli. Con la collaborazione con la WTC, il Gruppo editoriale Ecco Italia rafforza la sua mission: promuovere il nostro splendido territorio dando voce alle eccellenze abruzzesi, e raccontando ai lettori americani di uomini e donne che stanno scrivendo pagine della storia imprenditoriale della nostra regione•

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eventi » di Laura Tinari

L’Aquila Aprile 2010

Lo stemma dell’Aquila con il motto “Immota manet” Foto di Fabio Sciarra tratta dalla mostra itinerante “Il Coraggio della Speranza”

Un anno nel capoluogo tra gestione dell’emergenza e passaggio di consegne tra Stato e Regione, tra dubbi e macerie, tra carriole e ruspe

A

prile 2010. In questi giorni riviviamo più che mai quegli interminabili secondi che il 6 aprile 2009 hanno cambiato per sempre la nostra vita e quella di una Città. Una Città per la quale ancora oggi è a tratti difficile immaginare un futuro, una prospettiva felice, nonostante i continui richiami anche delle associazioni di categoria a vedere nel terremoto una occasione di sviluppo per un territorio già fortemente in crisi prima di quella data. A fine gennaio Guido Bertolaso ha lasciato L’Aquila, ma ha più volte dichiarato di averla sempre nel cuore. A lui è subentrato il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, con accanto il vice-commissario, Massimo Cialente. Impeccabile la gestione dell’emergenza, lo abbiamo ripetuto molte volte, ma il dopo? La ricostruzione? Qui iniziano i dubbi, sui tempi, sui fondi, sulle modalità. Gli animi degli aquilani, immobili per dieci mesi, si sono improvvisamente risvegliati e sono partiti alla volta della riconquista del centro storico. Da un’idea nata sul social network facebook è partita dapprima la manifestazione delle 1000 chiavi, appese in una domenica mattina di fine febbraio, su una transenna che delimita la zona rossa del centro, e poi l’ormai noto “popolo delle carriole”, un momento simbolico, oggi divenuto un fenomeno spontaneo di alta socialità. È così che si sono riaccesi i riflettori sulla città, sulla sua condizione attuale, ed è da qui che il dibattito sul problema delle macerie si è rianimato. Ogni domenica mattina gli aquilani si ritrovano in centro per liberare, a mani nude o con pale e carriole, i propri luoghi, la propria storia da tonnellate di detriti che la soffocano. Uno scatto

d’orgoglio di giovani e anziani, noti professionisti, operai e imprenditori, che oggi sta dando vita anche ad iniziative ambientaliste come la pulizia del parco del Castello Cinquecentesco o quella di Piazza D’armi, polmone verde della città. Non vogliono essere strumentalizzati politicamente, tanto che ripetutamente hanno chiesto ai politici di non partecipare e queste giornate. Un unico timore: perdere la propria identità, luoghi simbolo fatti di storia e cultura. Perché il centro storico dell’Aquila è proprio questo per noi aquilani: è la nostra identità, ciò in cui noi ci riconosciamo, ciò che amiamo. Dicevo che queste manifestazioni domenicali hanno riacceso i riflettori, sì infatti l’attenzione dei media nazionali ha portato alla convocazione di un tavolo istituzionale con il Ministero dell’Ambiente, il cui esito è stato l’immediato invio all’Aquila di Esercito e Vigili del Fuoco, muniti di ruspe e quant’altro per iniziare a rimuovere le macerie. Già alla fine del primo giorno 300 tonnellate di detriti erano state portate via. Allora ben vengano le manifestazioni pacifiche e simboliche, ben venga il “popolo delle carriole”, se scevro da ogni strumentalizzazione e impegnato solo nel bene della città ma non quello che la sera del 5 Aprile non ha capito lo scopo di un Consiglio Comunale commemorativo in Piazza Duomo e che in un momento di dolore e ricordo si è lasciato andare a polemiche del tutto fuori luogo, mettendo in ridicolo e a disagio l’intera Città agli occhi dell’talia, che seguiva in diretta le celebrazioni. Abruzzo Impresa dedicherà nel prossimo numero di maggio uno speciale ad un anno dal terremoto

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eventi » di Laura Tinari

Un particolare di My lounge

Tra inventiva e intraprendenza Il terremoto non ha fermato i progetti dell’imprenditore aquilano Roberto Tomei, che per ora hanno solo cambiato direzione

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y lounge è l’ultima creazione della mente di Roberto Tomei, l’imprenditore aquilano, che ne ha fatta di strada da quel 1988, anno in cui ha visto la luce Spapizar, l’ormai storico ristorante a pochi chilometri dalla città. Oggi la struttura conta oltre al ristorante, un albergo, la Compagnia del Viaggiatore, un centro congressi e il longe bar. Il terremoto non lo ha

» foto di Andrea Del Cotto

spaventato, bloccando la sua voglia di investire e rinnovare. E se al momento ha dovuto accantonare l’idea della costruzione di un albergo più grande, pazienza, per ora è stato sufficiente riorganizzare gran parte della struttura esistente. Così mentre c’era chi aspettava gli aiuti di Stato, Tomei ha ideato e realizzato con le proprie forze quanto c’era da fare.

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eventi

Due inquadrature di due diverse stanze dell’Hotel L a Compagnia del Viaggiatore, dove ogni camera è arredata con uno stile differente e unico

Intervista a Roberto Tomei Quando e come è iniziata l’avventura nel settore ricettivo? «Per gioco nel 1998 con 7 camere, poi la struttura piano piano è cresciuta: prima 10, poi 25 e ora 33. Ma non voglio fermarmi qui. Nei miei progetti c’è infatti la realizzazione di un altro albergo con 44 camere». Come è cambiata la sua attività dopo il 6 aprile 2009? «I primi giorni dopo il terremoto sono stati tragici, quella ricettiva non è un’attività dove metti le ruote e vai via. Già ad una settimana dal 6 ho ricevuto le prime richieste dagli aquilani, che volevano alloggiare in albergo. Fortunatamente la struttura era tutta agibile, così dal 20 del mese siamo ripartiti a pieno ritmo». Quasi  contemporaneamente avete iniziato i lavori di ristrutturazione?

Vista della piscina

«Il progetto relativo la costruzione della struttura parallela era ormai temporaneamente sospeso, però si poteva ugualmente lavorare sulla ristrutturazione della parte esistente. Abbiamo così adattato la veranda sul retro a ristorante, chiedendo qualche sacrificio di tipo estetico ai nostri clienti. Questo ci ha permesso di continuare a lavorare e rispondere alle loro richieste come avevamo sempre fatto». I lavori non hanno però riguardato solo la parte del ristorante. «No, infatti, oltre alla sala e alle cucine, abbiamo riorganizzato anche la hall dell’albergo e creato My lounge, un locale pensato soprattutto per gli aperitivi. Mentre il ristorante è stato riaperto il 15 novembre, questi ultimi ambienti hanno richiesto tempi di

lavoro un po’ più lunghi». Oggi gli ospiti dell’albergo sono tutti aquilani? «Si, all’inizio avevo tenuto per me il 25% della struttura, quello che era consentito, ma mantenere circa 8 camere non mi permetteva di lavorare al massimo delle mie potenzialità. Così ho deciso di concedere tutto alla Protezione Civile, pensando che con questa scelta avrei potuto aiutare anche famiglie aquilane che avevano bisogno di riavvicinarsi alla città». Prima del 6 aprile che tipo di clientela aveva la sua struttura? «Lavoravo principalmente con turismo, business, poi la vicinanza sia all’ospedale che alla Caserma della Guardia di Finanza mi ha sempre permesso di raccogliere anche una clientela legata a queste due strutture»

Vista della dependance dell’Hotel, struttura costituita da tre differenti blocchi di stanze

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eventi » di Bonifacio Liris

La locandina di “L’Aquila 2099”

“L’Aquila 2099” Teatro e cinema si intrecciano per ripercorrere la storia del capoluogo e riflettere sulle scelte compiute in passato, perché «senza memoria non c’è futuro»

L’

Aquila, 18 Marzo 2010, la sala del cinema Movieplex è gremita. L’Aquila vuole ripartire dalla cultura, dalla storia, perché nessuna città può guardare al suo futuro senza conoscere ciò che l’ha resa grande, ciò che l’ha fatta cadere. “2099, cronache dalla Città futura” tratta la vicenda di un cittadino aquilano che vive nel marzo di quell’anno l’esperienza di un terremoto finalmente “prevedibile” e ripercorre la storia della sua città, partendo dalla morte di sua nonna avvenuta durante il sisma del 2009. Con la regia di Luca Cococcetta, i testi di Frediana Jukich, “L’Aquila 2099” ha saputo intrecciare teatro e cinema in uno spettacolo organizzato dall’associazione IdeAq in collaborazione con lo Studio Comunico e realizzato con il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia

dell’Aquila, il patrocinio del Tsa e dell’Accademia dell’Immagine. Il flash-back storico, nel monologo recitato magistralmente da Giorgio Colangeli, è stato corredato da brani di Buccio di Ranallo, in aquilano antico, e di Ludovico Antonio Antinori, intramezzati da corti dell’Accademia dell’Immagine e di Luca Cococcetta. Il ricordo dei terremoti, vissuti dalla città nel ‘300, poi nel ‘700 e infine nel 2009, è stato condotto evidenziando in una prosa accattivante la differenza di gestione del post sisma tra le diverse epoche storiche e quella attuale. Sul finire il racconto dello scatto d’orgoglio del popolo aquilano che, dopo mesi di letargia indotta, decide nel 2009 di riappropriarsi dei propri spazi, del proprio centro storico, del proprio essere comunità, ripartendo dal cuore, dal comune sentire, dalla propria storia e dalle proprie radici, ha dato forza ed energia al pubblico presente in sala

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eventi » di Eleonora Lopes

La formazione del futuro si chiama Magna Carta Abruzzo È stato il senatore del PdL Gaetano Quagliariello a presentare all’Aquila, la fondazione ‘’Magna Carta Abruzzo’’, che ha l’obiettivo di riportare al centro della politica, l’elaborazione culturale dei progetti e la selezione di una nuova classe dirigente. Promotori dell’iniziativa, i consiglieri regionali Federica e Riccardo Chiavaroli

Da sinistra: Antonio Tancredi, Gaetano Quagliariello e Filippo Piccone durante la presentazione della fondazione”Magna Carta d’Abruzzo”

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opo quasi dieci anni di attività la Fondazione Magna Carta, think tank della cultura di destra italiana, mette radici in Abruzzo. A presentarla, all’Hotel Castello dell’Aquila, il senatore del Pdl Gaetano Quagliariello presidente onorario di Magna Carta, il presidente della sua articolazione abruzzese Antonio Tancredi e il coordinatore del Pdl regionale Filippo Piccone. L’obiettivo, hanno spiegato i relatori, è dare un contributo alla modernizzazione del paese e della regione attraverso un protagonismo nel dibattito culturale e politico, e in particolare attraverso la formazione con strumenti quali: workshop, seminari, stage rivolti ai giovani e agli amministratori politici. Infatti, primo step della Fondazione, è stato la costituzione di una Winter School a Celano improntata proprio sulla formazione dei giovani. La Magna Carta Abruzzo punta alla modernizzazione del Paese attraverso innovazione, ricerca, welfare, educazione ed economia. «Il Pdl -ha spiegato il Senatore Quagliariello - ha la responsabilità di governare questa regione in uno dei momenti più drammatici della sua storia. Per uscire da questa difficile fase, auspico un grande sforzo intellettuale e complessivo per trovare delle linee guida. La Fondazione, costituisce un passo importante verso questa direzione». Promotori di questa iniziativa, i due consiglieri regionali Federica e Riccardo Chiavaroli. «Con questa Fondazione

–ha detto Riccardo Chiavaroli- intendiamo riportare al centro della politica l’elaborazione culturale dei progetti e la selezione di una nuova classe dirigente di cui tutto il paese e in particolare l’Abruzzo sente il bisogno. Sarà un laboratorio con tante idee per la crescita del territorio». «Questa è una Fondazione –ha proseguito Federica Chivaroli- che ha il compito di sostenere la politica e mi auguro che possa anche aiutare la rinascita di questa città. Ma per questo è necessario creare una classe dirigente all’altezza. Ecco perché ci siamo rivolti alle nuove generazioni, facendo capire che la politica è serietà e impegno per il bene comune»

il Senatore Quagliariello insieme ai promotori della fondazione, i consiglieri regionali Riccardo e Federica Chiavaroli

La 1° edizione della Winter School a Celano Dal 25 al 27 febbraio si è svolta a Celano la prima Winter School organizzata da Magna Carta Abruzzo. Oltre a partecipare alle lezioni frontali, incentrate sulle principali questioni politiche, economiche e sociali riguardanti la regione Abruzzo, gli alunni attraverso questa scuola, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con i maggiori esponenti del governo. L’apertura ufficiale è avvenuta alla presenza di Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano. Ma numerosi sono stati i politici nazionali, tra questi: Italo Bocchino, Gaetano Quagliariello, Franco Marini, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto. La prima edizione si è rivelata un successo, sia per il numero dei partecipanti, sia per la qualità delle lezioni.

» foto di Simone Cerio

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eventi » di Laura Tinari

Per un mondo più etico e sicuro All’Aquila da tutto il Paese per studiare sicurezza aziendale, ambientale e alimentare. Sarà inaugurata il prossimo 19 aprile la Scuola Internazionale Etica e Sicurezza tripla A Lo stemma della scuola

La mascotte benaugurale della Scuola

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all’Aquila un’immediata risposta per educare e formare giovani per un mondo sempre più etico e sicuro. La Scuola Internazionale Etica e Sicurezza, che verrà inaugurata il prossimo 19 aprile proprio all’Aquila con il Corso di Alta Formazione “Etica e Sicurezza tripla A (Aziendale, Ambientale e Alimentare) - economia e gestione etica dei rischi e delle emergenze per la sicurezza e la sostenibilità”, vedrà impegnati per tre giorni al mese per oltre un anno 30 partecipanti selezionati, che giungeranno da ogni parte d’Italia. La città dell’Aquila è stata scelta dal Comitato di Direzione della Scuola come sede fissa dei propri corsi e percorsi di formazione ed esercitazione a dimostrazione della sincera attenzione nei confronti di questo territorio e della tragedia vissuta. I corsi saranno pertanto itineranti, affinché gli studenti provenienti da tutto il Paese possano accostare alla propria formazione la conoscenza del territorio e della sua situazione. I destinatari della Scuola sono imprenditori, professionisti o neolaureati, che intendono approfondire i temi della gestione dei rischi, delle frodi e delle emergenze, tutti aspetti vitali per garanti-

re la sicurezza e la sostenibilità nel lungo periodo, per la crescita civile, economica e sociale di ogni nazione e pertanto sia i relatori che gli argomenti saranno di livello internazionale. Il Corso prevede un percorso formativo organizzato in 14 moduli didattici. La durata complessiva è 1500 ore, delle quali 400 sono di lezioni ed esercitazioni (stimate in 44 giornate di aula), 600 di projet work/stage, 500 di elaborazione tesi e studio. Le lezioni teoriche per una maggiore efficacia nel processo di apprendimento saranno sempre affiancate da testimonianze aziendali e istituzionali, visite in aziende ed enti, casi ed esercitazioni. È prevista anche la possibilità di sessioni di approfondimento online. Al termine del corso verrà costruita una graduatoria dei migliori partecipanti che sarà segnalata agli Enti, Istituzioni e aziende Partner del Progetto. Per questo primo anno il Comitato di Direzione della Scuola ha deciso di mettere a disposizione 8 borse di studio gratuite per i residenti all’Aquila e provincia e i laureati presso l’Ateneo aquilano, una opportunità che verrà assegnata sulla base del curriculum e di un colloquio individuale. (www.scuolaeticaesicurezza.eu)

I 14 moduli didattici Etica e Sicurezza: elementi di base (1° modulo) Impresa tra Etica e Sicurezza (2° modulo) Risk Management (3° modulo) Fraud Management (4° modulo) Security Management (5° e 6° modulo) Information & Intangible Asset Security (7° modulo)

Safety Management (8° modulo) Sicurezza ambientale (9° modulo) Food Security and Safety (10° modulo) Business Continuity e Crisis Management (11° e 12° modulo) Psicologia del lavoro e Management (13° e 14° modulo)

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eventi » di Eleonora Lopes

La Provincia di Teramo si promuove nel Nord Migliaia di pubblicazioni turistiche sulla provincia di Teramo arriveranno direttamente nelle case lombarde ed emiliane grazie ad un accordo fra l’assessorato al Turismo e la XMedialive, società editrice che realizza elenchi telefonici

L’assessore al Turismo della Provincia di Teramo Ezio Vannucci insieme ad Alessandro Tulli, direttore marketing Italia della Xmedialive

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ettantamila copie di uno speciale “Vacanza in provincia di Teramo” saranno distribuite ad aprile nelle province di Lodi, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Brescia, Forlì Cesena e sulla riviera romagnola. Durante l’estate, sarà distribuita sulla costa teramana, una guida al territorio provinciale e agli eventi. E infine a novembre prossimo, nelle case teramane, entrerà lo speciale “Neve e benessere” per una promozione sulle località sciistiche. Tutto questo è il frutto dell’accordo fra l’assessorato al Turismo e la XMedialive, società editrice, aderente al gruppo

I relatori durante la conferenza ad Alba Adriatica

lombardo TC, specializzata nella produzione e distribuzione di elenchi telefonici. L’accordo e il piano di promozione sono stati presentati in un incontro ad Alba Adriatica presso l’hotel Atlante dal presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra, dall’assessore al Turismo Ezio Vannucci e dal direttore marketing Italia della Xmedialive, Alessandro Tulli. Hanno partecipato all’evento anche il sindaco di Alba Adriatica Franchino Giovannelli e il vice presidente della Camera di Commercio di Teramo Giandomenico Di Sante, oltre a diversi sindaci della Provincia di Teramo, numerosi operatori turistici e rappresentanti di associazioni di categoria. «La grande partecipazione di oggi –ha dichiarato Catarraè segno di un comparto molto vitale, nonostante gli effetti della crisi economica. Adesso è necessario fare un salto di qualità. E come abbiamo dimostrato alla Bit, vogliamo cogliere le opportunità derivanti dalla grande attenzione mediatica sull’Abruzzo». In merito al progetto con XMedialive, l’assessore Ezio Vannucci, ha affermato: «Non si tratta di un’operazione meramente pubblicitaria, costruita solo su slogan e immagini, ma di un intervento di comunicazione forte, ricco di

contenuti, in grado di fare orientare le scelte. La provincia di Teramo entrerà in migliaia di famiglie del nord Italia in un periodo, quello di aprile, tradizionalmente dedicato alla scelta delle vacanze estive». La collaborazione nata tra Xmedialive e le amministrazioni locali abruzzesi trova ragione proprio nel comune disegno di sviluppo di una grande opportunità economica, ma anche sociale, quale è quella rappresentata dall’aver dato un’organicità all’offerta turistica, territoriale e culturale, quale strumento di promozione che necessita però di essere veicolato verso il preciso obiettivo di valorizzazione

Gli speciali editi dal gruppo Xmedialive per la promozione turistica della Provincia di Teramo

del territorio in termini soprattutto di capacità attrattiva. «I prossimi 5 anni –ha spiegato Tulli- saranno essenziali per trasformare il progetto in qualcosa di vitale pari, almeno, alla capacità identificativa dei territori che hanno sviluppato altre zone turistiche del Paese. La sinergia con la Provincia di Teramo è nata con un incontro alla BIT nel quale abbiamo presentato il nostro progetto di lavoro che ha come obiettivo quello di comprendere quali sono le reali esigenze del territorio per poi pianificare l’attività di promozione. La Provincia ha risposto subito positivamente intuendo l’importanza di affidarsi ad esperti della comunicazione per la promozione del suo territorio». Molto soddisfatto per questo progetto anche il sindaco di Alba Adriatica Giovannelli che ha affermato: «Le iniziative assunte dalla Provincia hanno una grande potenzialità. Stiamo scaldando i motori in vista dell’estate, continuiamo a farlo insieme: Regione, Provincia e i sette comuni della costa». All’incontro erano presenti anche l’assessore all’Ambiente della Provincia di Teramo, Francesco Marconi, il consigliere provinciale Massimo Vagnoni e l’assessore al turismo della Provincia di Pescara, Aurelio Cilli

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eventi » di Marco Taglieri

L’impianto fotovoltaico di Torano

Torano, paese del gusto… e del Sole L’impianto fotovoltaico più grande d’Abruzzo si trova nel paesino della Val Vibrata guidato dal sindaco Dino Pepe. La realizzazione è stata affidata all’azienda modenese con sede a Sant’Omero Cpl Concordia

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er scovare il parco solare più grande d’Abruzzo bisogna andare a Torano Nuovo, paese della Val Vibrata in provincia di Teramo, dove lo scorso 27 febbraio è stato tagliato il nastro che ne ha sancito l’inaugurazione. Più di 5600 pannelli fotovoltaici, costruiti con celle in silicio monocristallino e installati su strutture metalliche ancorate a terra a un’altezza di circa 1,50 metri, su 38mila metri quadri di terreno di proprietà del Comune (che per l’affitto intascherà 35mila euro all’anno per i prossimi 26 anni), un megawatt di potenza e una produzione di energia (un milione e mezzo di kilowattora annui) pari al consumo annuo di 500 famiglie.

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Tutti i moduli sono rivolti a sud con un’inclinazione fissa di 30 gradi rispetto al piano orizzontale: grazie a questa posizione si riesce ad ottimizzare l’energia prodotta nell’arco dell’anno. L’opera è stata realizzata dal gruppo multiutility dell’energia Cpl Concordia. Obiettivo principale del nuovo impianto sarà quello di ridurre le emissioni annue di Co2 che ammontano a 750 tonnellate. All’inaugurazione erano presenti tante autorità e operatori del settore, oltre a numerosi amministratori tra cui i consiglieri regionali Di Matteo e Di Luca, il vice presidente della Provincia di Teramo Renato Rasicci e il vice presidente della Città Territorio Franchino Giovannelli. In occasione dell’inaugu-


Il sindaco di Torano Dino Pepe

razione dell’impianto è stato organizzato un convegno dal titolo “Energia e ambiente: una scommessa da vincere per l’Abruzzo”, svoltosi nella sede Cpl a Sant’Omero prima del taglio del nastro. Un’occasione per approfondire un tema delicato che potrà risultare strategico nell’ottica di sviluppo futuro della nostra regione, come ha spiegato il sindaco di Torano Nuovo Dino Pepe: «Il nostro è sempre stato definito il paese del gusto. Oggi è anche il paese del sole, visto quello che abbiamo realizzato. Sono molto orgoglioso di aver fatto un passo importante nella battaglia per il rispetto dell’ambiente». Pepe svela poi come è nata l’idea di costruire un impianto simile: «Due anni fa partecipai a un convegno sull’energia rinnovabile e mi colpì un Comune del Trentino che annunciò di voler realizzare un

Il tavolo dei relatori da sinistra: Dino Pepe (sindaco di Torano), il moderatore Attilio Romita (giornalista RAI e conduttore TG1), Roberto Casari (Presidente CPL CONCORDIA), Antonio Sorgi (Direttore Valutazioni Ambientali ed Energia della Regione Abruzzo), Elicio Romandini (assessore Provinciale ai L avori Pubblici), Francesco Marconi (assessore Provinciale all’Ambiente)

progetto del genere. Così abbiamo messo a bando l’affitto di un terreno di nostra proprietà, ed è stata la società Cpl Concordia a vincere la gara». L’impianto fotovoltaico non è altro che il primo passo di un piano di sviluppo ben articolato: «Siamo un paese di 1700 abitanti – afferma il sindaco – il Comune più piccolo della Val Vibrata, ma ci siamo distinti da tempo per le nostre primizie enogastronomiche, e adesso mi fa particolarmente piacere poter dire che siamo al top anche per quello che riguarda la qualità della vita. Per questo abbiamo in programma un’attività di promozione della nostra immagine, per incentivare il turismo in una regione dove effettivamente si vive bene. Stiamo già ricevendo diverse chiamate di scolaresche che vogliono visitare il nostro impianto»

I NUMERI DI CPL CONCORDIA GROUP CPL CONCORDIA è un gruppo cooperativo multiutility, composto da 27 società, che opera nel campo dell’energia: costruzione e gestioni reti gas, acqua, energia elettrica, gestione calore e fonti rinnovabili. La società è stata costituita nel 1899 a Concordia di Modena (lo scorso anno ha celebrato i 110 anni), occupa circa 1400 persone e prevede nel 2010 un fatturato consolidato pari a 390 milioni di euro. Conta 9 sedi e 40 uffici in Italia, oltre a diverse sedi all’estero in Algeria, Argentina, Grecia, Romania, Tunisia. Nella sola sede di Sant’Omero Cpl Concordia opera con 130 addetti - compreso il personale tecnico che si occuperà della gestione del campo fotovoltaico di Torano Nuovo - e gestisce l’attività dell’area del medio e basso Adriatico (dalle Marche alla Puglia): fra i contratti di maggiore rilievo si segnalano il Global service dell’ASL di Teramo Presidio Ospedaliero di Sant’Omero, la Gestione Calore del Comune di Pescara, la Gestione Calore delle Province di Ascoli Piceno, di Fermo e di Teramo, la manutenzione della rete idrica del CIIP di Ascoli Piceno, la manutenzione integrata delle reti dell’AQP di Bari (la società acquedottistica più grande d’Europa), la gestione integrata della rete di pubblica illuminazione del Comune di Montesilvano.

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eventi » di Alfredo Nepa

Fenomeni globali e associazionismo Alcune riflessioni sui cambiamenti radicali che l’economia mondiale sta subendo. Con un occhio di riguardo all’Abruzzo e alla sua condizione attuale

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uante imprese della nostra regione conoscono realmente o anche soltanto immaginano quali sono i fenomeni sociali, economici, giuridici e politici che si riproducono a livello globale? Quanti hanno la consapevolezza delle ripercussioni generate dai cambiamenti che intervengono all’interno di questi

settori e che, di riflesso si ripercuotono sul mercato, sulla struttura economico-industriale e nel modo di fare produzione e commercio soprattutto a livello locale? Sicuramente ancora pochi, e credo che ciò dipenda prevalentemente dalla scarsa diffusione di informazioni specifiche. Spesso non c’è consapevolezza della portata negativa o posi-

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eventi

tiva di alcuni eventi transnazionali semplicemente perchè non si conoscono, e non esistono strutture, salvo qualche università, capaci di affrontare e divulgare questioni così determinanti al funzionamento del sistema produttivo e commerciale moderno. Molti parlano di crisi come a voler scaricare la responsabilità di ritardi e inadempienze verso i recenti fatti finanziari americani. Queste considerazioni sono profondamente sbagliate e certi crimini, così come l’utilizzo di alcuni modelli matematici di finanza creativa, sono solo il frutto di un sistema capitalista improntato al mercatismo e all’accumulazione della ricchezza, deregolamentato e privo di controlli, incapace di ridurre il conflitto di interessi tra aziende private e istituzioni di controllo. Probabilmente, anche a livello locale, gli episodi oltreoceano hanno avuto risonanza, ma sostenere che sono stati all’origine del rallentamento dell’economia locale è uno sbaglio perchè se in Abruzzo c’è crisi, ossia incapacità di generare ricchezza e occupazione (condizione che persiste da almeno 15 anni), è per buona parte il risultato di lunghi periodi di confusione e immobilità decisionale, scaturiti da una mediocre cultura imprenditoriale e da una inesistente coscienza delle trasformazioni economiche, sociali, giuridiche e politiche che oltrepassano la dimensione provinciale, regionale e nazionale. Certamente, in uno scenario mondiale mutato così radicalmente, lo Stato nazionale, anche se spoglio della sua autorità, e l’Europa, nuovo baluardo legislativo in materia economica, sarebbero dovuti (e dovrebbero) intervenire imponendo limitazioni e creando un sistema di sanzioni capace di colpire quei Paesi (vedi Cina), che generano concorrenza sleale importando merci realizzate secondo regole, costi e standard produttivo-qualitativi diversi da quelli europei. Ancora, le istituzioni politiche e bancarie del territorio dovrebbero appoggiare concretamente le prerogative delle aziende virtuose che operano in settori dove la concorrenza è più

presente. Per mantenere il primato e continuare a svolgere questo importante ruolo, qualcosa evidentemente deve cambiare. E in un mondo in cui, ormai da tempo, è in atto una rivoluzione nella sfera dei rapporti di relazione nel quale, istituzioni, governi, grandi industrie cedono quote di potere legittimo a favore di nuovi organismi sovranazionali o inediti progetti industriali, necessari per organizzare un mondo sempre più interconnesso e complesso, anche gli imprenditori a livello locale dovrebbero rinunciare all’individualismo tradizionale cedendo parte delle proprie ambizioni a favore di progetti comuni e di gruppo, consapevoli che con molta probabilità, anche nel breve periodo, potranno restare fuori dai confini di una geografia che propone nuovi spazi economici, nuove regole e che produce una concorrenza internazionale sempre più unita, organizzata, e potente. Indipendentemente da quel che accadrà negli anni a venire, si potrà tornare a vincere grazie alla conoscenza dell’ evoluzione dei fenomeni globali, costituendo gruppi industriali uniti e coesi a fronte di obiettivi comuni. In Abruzzo operano organizzazioni di categoria molto valide ed efficienti, ma ancora poco frequentate. Confindustria, ad esempio, esprime un’ eccellenza territoriale in continua espansione. Negli anni ha mostrato di rappresentare ottimamente le piccole e medie imprese, favorendo aggregazione e proponendo una gamma di servizi capaci di rispondere correttamente alle esigenze delle aziende. Sicuramente si deve fare ancora molto e attraverso l’associazionismo, inteso come strumento di confronto, proposta e pressione, è possibile perseguire nuova crescita. Molti paesi occidentali industrializzati hanno intrapreso da tempo questa strada, per cui dobbiamo e possiamo recuperare terreno, senza mai dimenticare che la politica continuerà a seguire le logiche del fare politica, l’università a produrre teoria e le banche a fare le banche

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eventi » di Jenny Viant Gómez

La copertina del libro di Giampaolo Colletti

Tv fai-da-web

La nuova frontiera della comunicazione. Piccole storie italiane di micro web tv

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ate un po’ per gioco, un po’ come strumento di supporto ai media tradizionali, oggi le web tv dimostrano tutte le potenzialità che un mezzo a diffusione globale è capace di generare. Con buona pace di chi tenta di sminuire la loro portata definendole un surrogato della tv generalista, scarsamente accreditato e fatto da dilettanti. È un panorama molto variegato. In effetti c’è chi con l’ausilio dei nuovi mezzi tecnologici e munito di tanto entusiasmo e curiosità documenta semplicemente per svago. Da altra parte ci sono realtà web più strutturate, a livello logistico e di mission, in cui l’obiettivo non è solo documentare, bensì denunciare, condividere, sensibilizzare l’opinione, divulgare informazioni di pubblica utilità, sottolineare realtà che rimarrebbero sconosciute o, nella migliore delle ipotesi, conquisterebbero un minuto scarso in coda ai telegiornali locali. Per questo il giovane autore, Giampaolo Colletti, ama definirle micro web tv. Ma al termine micro web tv non va attribuito un’accezione di esiguità, bensì di esclusività. In quanto le web tv costituiscono un canale preferenziale a diffusione globale indispensabili per coloro che senza di esse avrebbero difficoltà a

reperire determinate informazioni. Colletti, da sempre impegnato nel censimento e studio delle forme alternative di comunicazione sul web, propone al lettore una serie di informazioni contenute nel Netizien 2009 (rapporto su micro web tv, video-blog, micro portali informativi e aggregatori di contenuto). Fotografa la produzione di contenuti dal basso, ne traccia un identikit anche territoriale e si interroga sulla percezione di libertà informativa dei singoli soggetti mass mediali che raccontano un territorio. Sottolineando che la vera democrazia informativa presuppone anche, l’accesso paritario alla rete sulla base della diffusione capillare della banda larga

A proposito di web tv… La storia di Abruzzo Channel Nasce nel mese di giugno del 2009 da un’idea di Fabio de Vincentiis, editore del Gruppo Ecco Italia. L’obiettivo è raccontare le eccellenze del territorio in ogni ambito, spesso misconosciute. Privilegia le tematiche di impresa per sottolineare le potenzialità economiche dell’Abruzzo che cresce e cambia. Una regione che muta anche a livello sociale, da qui la scelta di delegare il compito di coordinatore ad un’abruzzese di adozione nata oltreoceano. Un modo concreto di interpretare lo slogan: «L’Abruzzo in web tv oltre i confini».

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eventi » di Barbara Cemini

Sergio Acconcia alla guida di AIDC-Chieti Nasce l’associazione Italiana Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sezione di Chieti

Sergio Acconcia neo presidente di AIDC sezione Chieti

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alorizzare l’immagine della professione di dottore commercialista ed esperto contabile e tutelarne gli interessi attraverso la rappresentanza sindacale. È con questo scopo che è stata costituita l’associazione Italiana Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (AIDC) - sezione di Chieti che si configura come un’associazione sindacale e di categoria senza fini di lucro, apartitica e indipendente da imprese commerciali e industriali e a cui potranno aderire tutti gli iscritti all’Albo dell’ODCEC di Chieti e Lanciano che ne faranno richiesta. Presidente di AIDC sezione di Chieti è stato nominato Sergio Acconcia. Il Consiglio Direttivo, cioè l’organo associativo che esprime gli indirizzi dell’associazione è composto, oltre che dal presidente Acconcia da: Marco D’Orsogna Bucci vicepresidente e Miranda Scarinci consigliere. L’AIDC sezione di Chieti, seguendo le direttive dell’AIDC nazionale, si propone di tutelare l’immagine della professione di dottore commercialista ed esperto contabile, di garantire all’esercizio

Marco D’Orsogna Bucci neo vice presidente di AIDC sezione Chieti

della professione la più completa indipendenza, di promuovere azioni dirette a migliorare le norme che regolano l’ordinamento e l’esercizio della professione nonché di tutelare gli interessi degli iscritti mediante la rappresentanza sindacale. Particolare attenzione verrà riservata alle iniziative per facilitare l’inserimento dei giovani dottori e dei praticanti nella vita professionale consentendo loro di esprimersi sulle problematiche culturali, professionali e di categoria. La costituzione di AIDC, pertanto, segna una svolta nel panorama associativo della categoria volto ad unire le forze dei dottori commercialisti ed esperti contabili per moltiplicare le capacità di servizio in favore della professione e della collettività. L’AIDC sezione di Chieti, unitamente ad altre 27 sezioni locali di tutta Italia, si è fatta promotrice della costituzione dell’AIDC nazionale avvenuta lo scorso Marzo a Milano alla presenza degli esponenti di tutte le Istituzioni della Categoria

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eventi » di Barbara Cemini

Missione Londra Una nutrita rappresentanza dei giovani imprenditori di Confindustria Chieti ha partecipato ad un soggiorno a Londra con l’obiettivo di avviare contatti e collaborazioni con le principali realtà economiche, accademiche e associative della capitale britannica

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i è conclusa con successo la missione a Londra dei giovani imprenditori di Confindustria Chieti. Lo scorso 24 e 25 marzo una delegazione del gruppo giovani, ha partecipato ad un viaggio di due giorni nella capitale britannica per avviare contatti e collaborazioni con le principali realtà economiche, accademiche e associative d’oltremanica. Fondamentale comprendere come la realtà anglosassone ed in particolare Londra, fulcro dell’economia bancaria e finanziaria europea, stia reagendo alla difficile congiuntura economica, indirizzando le impegnative sfide della ripresa. Anche que-

sto ha accompagnato il confronto tra i giovani industriali di Chieti ed i colleghi inglesi. La trasferta, la cui organizzazione è stata curata dal consigliere del gruppo Riccardo D’Alessandro, ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione di giovani imprenditori della provincia di Chieti in rappresentanza delle varie aree industriali della stessa provincia. Fitta l’agenda degli appuntamenti e incontri. La delegazione ha interessato 12 imprenditori, guidati dal presidente del Gruppo, Giuseppe Ranalli. Il primo incontro si è tenuto presso la sede

Il gruppo giovani di Confindustria Chieti alla CCIAA di Londra. Con loro il presidente Simonelli, il vice Bertali e Dario Mancini

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eventi

Un momento dell’incontro con l’Istitute of Directors

londinese della Camera di Commercio Italiana a Londra con il presidente Leonardo Simonelli, il vice presidente con delega all’industria, l’ing. Alberto Bertali e l’intero staff. Avviati dunque contatti commerciali e un costruttivo confronto con i colleghi inglesi da cui sono emerse opportunità economiche e commerciali per le piccole e medie imprese abruzzesi con particolare vocazione all’export nei settori trainanti del made in Italy: agroalimentare (in particolare vini e olii), il tessile di qualità, edilizia, ma anche i servizi alle imprese (ambiente, sicurezza, gestione rifiuti). «Abbiamo incontrato italiani che rivestono ruoli chiave nel Regno Unito, in particolare nel settore finanziario ed economico, e abbiamo costatato – ha affermato il presidente Ranalli - che esiste una comunità di Abruzzesi molto attiva e apprezzata all’estero per dedizione al lavoro ed efficienza oltre che per i legami mantenuti con la nostra regione». Primo tra tutti il direttore dell’Istituto per il Commercio Estero (ICE) del Regno Unito, Fabrizio Di Clemente, originario di Magliano dei Marsi che ha illustrato ai giovani industriali le opportunità e le agevolazioni, ma anche i rischi e le eventuali difficoltà da affrontare nei rapporti economici e commerciali con i colleghi inglesi. Particolarmente interessante l’incontro con Silvia Gabrielli, strategic retail marketing manager della Golden Lady, da Pescara nella City per interpretare i gusti e le tendenze del settore calze nel Regno Unito, e con Raffaella Cartledge, giornalista freelance e con un passato in Prada e in De Cecco che ha agevolato e supportato la delegazione nei numerosi appuntamenti londinesi. Tra gli impegni in agenda anche la visita alla Borsa, egregiamente illustrata da Elizabeth Parrott, Manager Continental Europe del London Stock Exchange, che ha spiega-

La sede della borsa di Londra

to i meccanismi, la struttura e il funzionamento dei prodotti finanziari quotati in una delle borse valori più antiche del mondo. A conclusione della due giorni londinese i giovani imprenditori di Chieti sono stati ospiti dei colleghi dell’Institutes of Director, un’associazione di lobby molto incidente sulle scelte politiche, economiche e strategiche del Paese, accolti da Alex Mitchell, Head of Influencer Relations e Jason Choy, Chairman, nella splendida cornice della sede IoD in Pall Mall Street. «Questa Missione è un segnale importante che vogliono dare i giovani imprenditori di Chieti, proprio in questo momento di crisi, dimostrando che è possibile internazionalizzare il “Talento abruzzese” – ha dichiarato il consigliere Riccardo D’Alessandro –. Mi ha fatto piacere venire a conoscenza che siamo stati i primi a organizzare un incontro con loro ed è stato interessante visitare i loro uffici, luogo d’incontro e d’affari per tanti imprenditori che affollavano il caffè, il ristorante e l’enoteca. Un modo certamente nuovo e diverso per noi di fare impresa uscendo dalle quattro mura dell’azienda e aprendoci all’interscambio di esperienze con i colleghi stranieri». La delegazione dei giovani imprenditori è stata rappresentata dagli associati: Alessio e Andrea Lorenzi (Taumat Srl), Domenico e Esterina Melchiorre (Taim Srl), Paolo Pellegrini (Pail Serramenti Srl), Leonardo Mastrangelo (Ecologica Valtrigno Srl), Manuela Antenucci (Imisca Srl), Katia Di Vito (Di Vito olearia), Martina Di Sciascio (GI Group SpA), Giuseppe Ranalli (Ranalli Srl), Riccardo D’Alessandro (Gruppo Galeno) e Valeria Del Grosso dell’associazione industriali di Chieti e segretaria dei giovani imprenditori. La missione a Londra ha fatto seguito a quella di Bruxelles del 2007 e si inserisce a pieno titolo nell’ambito delle attività di formazione e promozione della cultura d’impresa avviate dal Gruppo Giovani Imprenditori di Chieti

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eventi » di Eleonora Lopes

Bosco brinda con D’Annunzio La cantina Bosco Nestore festeggia la ricorrenza della nascita del Vate con un nuovo vino dall’etichetta inedita, ispirata ad un quadro del celebre pittore Graziano Martini. “Voluptuosus”, questo il nome del vino, è stato presentato dal sindaco di Pescara Mascia

Un momento della presentazione del nuovo vino dell’azienda Bosco alla presenza del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia

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a ricorrenza è di quelle importanti, di quelle che merita un festeggiamento speciale. La nascita di Gabriele D’annunzio. Ed è per questo che i titolari della cantina Bosco Nestore hanno deciso di onorare questa data, 12 marzo 1863, con una nuova etichetta ispirata ad un quadro del celebre pittore Graziano Martini.

Proprio il 12 marzo, presso i locali dell’Enoteca/Enolocanda “Il Ritrovo di Pan”, che si trova in via Cavour a Pescara, il pittore Martini ha consegnato un suo quadro della serie “Motti Dannunziani”, a Stefania e Nestore Bosco, dal titolo “ Voluptuosus”, (che poi è diventato il nome del vino) come segno di stima alla prima famiglia pescarese, pioniera

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eventi

del vino abruzzese dal 1897. L’opera è stata riprodotta nell’etichetta che contrassegna un nuovo prodotto delle Cantine Bosco, un Montepulciano d’Abruzzo DOC 2006, specificatamente dedicato al Vate, a riconferma dell’attenzione dell’azienda Bosco, alla qualità e alla cura dei propri prodotti. Il pittore ha voluto donare il suo quadro alla Famiglia Bosco per enfatizzare il forte legame esistente con la città di Pescara, da poco identificata come Città dannunziana. Il motto dannunziano che Martini ha voluto ricordare in questa sua opera è “Memento audere semper”. E la Famiglia Bosco, in tutta la sua storia vitivinicola, ha fatto sempre proprio tale motto “osando in ogni situazione” e continuando ad essere fedele alla tradizionale vitivinicola abruzzese. E ottenendo costanti risultati soprattutto in campo internazionale. La presentazione ufficiale della nuovissima ed elegante bottiglia è stata fatta qualche giorno dopo l’evento dell’enoteca, alla sala consigliare del Comune di Pescara alla presenza del sindaco Luigi Albore Mascia, dell’assessore all’Agricoltura della Provincia di Pescara Angelo D’Ottavio, della docente e attrice Franca Minnucci e di Stefania Bosco in rappresentanza della famiglia. «Il 2010 sarà un anno dannunziano, -ha spiegato il sindaco- ispirato alla poesia e all’avventurosa vita del nostro D’Annunzio che a parere della nostra amministrazione incarna la vera pescaresità. Sono convinto che degustando questo eccellente vino “Voluptuosus”, per il quale mi complimento con la famiglia Bosco, di cui io sono anche un affezionato cliente, il suo sapore ci riporterà ai versi del Vate». La presentazione si è conclusa con l’intervento della Minnucci che ha recitato una poesia di D’Annunzio

L a presentazione del vino presso l’enoteca “Il ritrovo di Pan”

Il PAN Chardonnay

per la terza volta medaglia d’oro in Francia Il PAN Chardonnay Bosco, si riconferma Medaglia d’Oro in Francia, al 17° Concorso Internazionale Chardonnay Du Monde, tenutosi presso lo Château des Ravatys. Degli 887 vini in concorso provenienti da ben 37 Paesi da tutto il mondo, sono stati premiati con Medaglia d’Oro solo 65 vini, di cui 3 provenienti dall’Italia. Per la Famiglia Bosco e i propri collaboratori, questa Medaglia d’Oro rappresenta una conferma importante del lavoro svolto e la soddisfazione di come il vitigno internazionale per eccellenza, lo Chardonnay, prodotto in terra d’Abruzzo, possa raggiungere alti livelli riconosciuti e premiati anche nella propria terra d’origine qual’è la Francia, per la terza volta nell’ultimi cinque anni. Il PAN, nelle due versioni bianco (Chardonnay IGT Colline Pescaresi) e rosso (Montepulciano d’Abruzzo DOC – da poco Medaglia d’Argento nella competizione internazionale Premium Wine Select Challenge 2010, tenutasi in Germania), è caratterizzato dall’etichetta creata appositamente per la Famiglia Bosco nel 1996 dal Maestro Pietro Cascella e rappresentate il viso stilizzato del dio greco Pan, metà uomo e metà animale, dio dei boschi e della natura. Proprio l’associazione tra il dio dei boschi e Bosco, cognome della storica famiglia di viticoltori abruzzesi, aveva ispirato Cascella nella creazione di questa sua opera.

Stefania Bosco brinda con il pittore Graziano Martini

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eventi » di Massimo Avenali

Il Giappone impazzisce per il “Made in Abruzzo” Alla fiera Foodex Japan di Tokio i prodotti della nostra regione riscuotono un grande successo. Su tutti pasta e vino

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osa serve per far felice il Giappone? Pasta e vino “made in Abruzzo”. Non è una frase ironica né un’aspirazione futura: è la realtà. Almeno secondo i numeri. I dati, infatti, dimostrano che il Giappone apprezza sempre di più le produzioni abruzzesi di qualità. Ne hanno avuto conferma le sedici aziende della nostra regione appartenenti al settore agroalimentare che, coordinate dal Centro Commercio Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo e dall’assessorato regionale all’Agricoltura, hanno riscosso grande apprezzamento al Foodex Japan, la grande manifestazione fieristica del Sol Levante che si è da poco conclusa a Tokio. E non è un caso che l’edizione 2010 del Foodex abbia confermato l’andamento di costante crescita del numero di presenze abruzzesi nelle ultime cinque edizioni: se nel 2006 le aziende della nostra regione erano appena 8, nel corso degli anni questo numero è progressivamente aumentato fino ad arrivare alle 16 presenze attuali. Un’espansione che sta a testimoniare le enormi potenzialità del mercato asiatico anche agli occhi degli imprenditori abruzzesi.

In particolare le aziende vitivinicole (12 su 16) considerano il Giappone un punto nevralgico per l’export del Montepulciano d’Abruzzo e degli altri vini tipici della regione. L’interesse mostrato e i numerosi contatti commerciali registrati, rendono precisa la tendenza che ha visto l’Abruzzo esportare in Giappone nei primi mesi del 2009 prodotti agroalimentari e bevande per un valore di 13,9 milioni di euro (5,7% delle nostre esportazioni), tanto da rappresentare oggi il sesto mercato dopo Germania (M€ 47,2), USA (M€ 39,3), Francia (M€ 31,2), Regno Unito (M€ 24,1) e Canada (M€ 16,5). Tra i prodotti più gettonati dagli operatori nipponici ci sono sicuramente la pasta e gli altri prodotti da forno (valore 9,788 milioni di euro ossia all’11% dei prodotti agroalimentari esportati in Giappone) e il vino che con 3,522 milioni rappresenta il 5,5% del nostro mercato. Queste le aziende presenti in Giappone: Cantina Tollo, Farnese Vini, Aureli Mario, Casal Thaulero, Pastificio Regal, Casitalia, Cantine Dragani, Di Camillo Vini, Pan Ducale, Citra Vini, Apicoltura Adi, Tenuta i Fauri, Ciccio Zaccagnini, Caldora vini, Cantine Galasso, Cantina Miglianico

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eventi » di Jenny Viant Gómez

Ilaria Saquella all’interno dello store aperto recentemente nel prestigioso complesso D ubai Festival city

Saquella sbarca a Dubai Una vetrina Saquella nel mall più grande del mondo. La pausa caffè made in Abruzzo diventa globale

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ramandare inalterato l’ineffabile piacere italiano del vero caffè espresso». È un concetto insito nella mission della storica azienda Saquella Caffè. Sono cambiate molte cose dai lontani esordi, nel 1856, quando il capostipite Clemente Saquella fu pioniere in Abruzzo del commercio in spezie coloniali. Tre generazioni si sono susseguite conservando la tradizione di famiglia, tradizione che in un mondo globale ha portato alla diffusione del brand attraverso i locali Saquella Espresso Club. Il lungo elenco comprende sedi (operative e di prossima apertura) dislocate letteralmente in tutto il mondo: Italia (sei locali, uno a Pescara inaugurato nell’aprile del 2008); Germania; Bielorussia; Florida (Boca Ratón); Panama; Costarica; Israele; Sydney e Singapore, tra altre località. L’apertura di un punto vendita all’interno del Dubai mall, il più grande centro commerciale del mondo, si profila come il primo passo di una campagna di diffusione del nuovo modo di “vivere l’espresso” che prevede altri store negli Emirati Arabi, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita e Oman. L’espansione dell’azienda pescarese in quest’area è frutto di un accordo siglato poco più di un anno fa con la più grande società petrolifera degli Emirati Arabi che, oltre al

principale core business rappresentato dall’oro nero, ha deciso di diversificare le sue attività entrando nel mercato retail e aprendo una rete di caffetterie in franchising. Il marchio Saquella a Dubai è presente nel prestigioso complesso Dubai Festival city – sbalorditiva area di lussuosi resort e shopping - dove figurano anche l’Armani Dubai caffè, Espressamente Illy, Nespresso e Starbuck. «La mia azienda, pur essendo fortemente radicata sul territorio locale nel quale opera da quasi cent’anni – spiega Ilaria Saquella - ha sempre avuto una forte vocazione per i mercati esteri. Mio padre ha iniziato a esportare il nostro caffè circa quarant’anni fa, quando ancora l’espresso non era certo una tendenza di consumo così diffusa come è oggi in molti Paesi. I nostri mercati erano rappresentati principalmente da quei paesi in cui c’era una forte presenza di italiani emigrati all’estero. Oggi l’espresso e il cappuccino sono bevande di moda e intorno ad esse molte aziende hanno costruito il loro successo. Il nostro concept – aggiunge Saquella – mira a fondere la cultura dell’espresso ad un luogo dove lo stile italiano, sinonimo di eleganza e raffinatezza, diventa l’elemento fondamentale»

I giovani imprenditori di Confindustria Pescara visitano l’azienda Saquella Per il ciclo “ Aperiva-Mente”, conversazioni imprenditoriali, questa volta, i giovani imprenditori di Confindustria Pescara hanno scelto la Saquella 1826 s.r.l. Dopo la visita dello stabilimento, guidata da Bianca Saquella, responsabile di marketing & comunicazione, si è aperto un dibattito tra i giovani imprenditori e Bianca Saquella che ha riportato la propria testimonianza introdotta dal presidente dei GI di Confindustria Pescara Alessandro Addari. Valerio Di Bernardo Italian Naturals Consortium ha invece raccontato quanto sia determinante oggi diversificare l’attività d’impresa aprendo unità all’estero.

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eventi » di Piergiorgio Greco

Un servizio da primato È quanto caratterizza da intere generazioni i famosi chef di Villa Santa Maria. Ma per loro non c’è solo l’amore per la cucina. Da anni in questo paese si rende omaggio a Francesco Caracciolo, il santo divenuto il patrono di tutti gli chef d’Italia

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nche se è famosa in tutto il mondo come patria dei cuochi, Villa Santa Maria potrebbe essere definita la terra di chi ama servire. Servire, vale a dire: adoperarsi affinché non io, ma il prossimo possa essere felice. La pensava così il suo cittadino più illustre, quel San Francesco Caracciolo nato nel 1563 proprio nell’antico borgo sulle rive del fiume Sangro, e poi vissuto a Napoli, dove fondò i Chierici regolari minori, un ordine religioso dedito alla cura degli emarginati e degli ultimi. Ancora oggi chi entra a far parte della famiglia dei “caracciolini”, oltre ai tradizionali voti di povertà, obbedienza e castità, ne aggiunge un quarto, quello di non ambire a dignità ecclesiastiche. Servire e non primeggiare. È quanto caratterizza da intere generazioni gli chef

I cuochi portano in processione

il simulacro di

San Francesco Caracciolo

che da secoli trovano fortuna nelle cucine di re, pontefici, politici, ambasciatori, ecclesiastici. Da Villa Santa Maria si parte per servire, per far esultare il palato del prossimo, per dare un assaggio di paradiso. Un servire che, come per contrappasso, è diventato proprio primeggiare: berrette bianche “targate” Villa Santa Maria sono in ogni dove. Dalla Camera dei Deputati o negli hotel più prestigiosi, non è difficile incontrare un monzù proveniente da questo lembo d’Abruzzo. Da oltre trent’anni, proprio qui tutti i cuochi sparsi nel mondo si danno appuntamento nel mese di ottobre, quando si ripete l’evento più gustoso: la Rassegna dei Cuochi, tre giorni di gusto, ma anche di devozione e tanto altro. Il tutto “farcito” con spettacolari dimostrazioni di alta cucina tra le vie del

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eventi

Chef ai fornelli durante la Rassegna di ottobre

borgo antico. Francescopaolo Falconio, primo cittadino di Villa Santa Maria, ci introduce con un certo orgoglio in questo mondo. A Villa, come detto, nacque Francesco Caracciolo, il santo divenuto nel 1996 il patrono di tutti gli chef d’Italia: «Nella chiesa madre –spiega - è conservata l’urna con il calco e una reliquia. È la stessa urna che ogni anno, nell’ambito della rassegna, viene portata in processione dagli chef in divisa provenienti da tutta Italia. In quell’occasione, una regione a turno porta l’olio per la lampada votiva che arde tutto l’anno dentro palazzo Caracciolo. L’anno scorso è stata la volta degli chef del Friuli Venezia Giulia». I principi Caracciolo, di origine napoletana, erano i padroni di tutta la zona, di cui apprezzavano le doti di una servitù particolarmente abile nel trasformare la selvaggina in piatti prelibati. Da allora, come racconta l’originale Museo dei Cuochi all’interno dello stesso palazzo, Villa Santa Maria fa rima con arte culinaria e, quando negli anni Settanta si pensò ad una rassegna dei cuochi, fu naturale farla coincidere con la festa di San Francesco, il 13 ottobre. Più tardi, nel 1996, la Conferenza episcopale italiana, venendo incontro alla richiesta di tutti gli chef della penisola aderenti della Federazione italiana cuochi (Fic), dichiarò San Francesco patrono dei cuochi d’Italia. Ecco perché oggi la devozione per il santo è patrimonio di tutte le berrette bianche. Per loro c’è anche una preghiera che recita “Tu che fosti profondamente unito a Cristo, Pane spezzato per la vita del mondo, aiutaci a saper promuovere, attraverso la mensa che prepariamo, rapporti più umani e fraterni per contribuire alla diffusione nel mondo della pace e dell’amore di Dio”. Per sostenere e tramandare alle generazioni future questo patrimonio di conoscenza e cultura, da oltre settant’anni nella

patria dei cuochi c’è anche un prestigioso istituto, l’Istituto Alberghiero intitolato al grande chef Giovanni Marchitelli. Diretta dal professor Antonio Di Lello, negli anni questa scuola è diventata un vero e proprio punto di orgoglio e di assoluta eccellenza per tutta Villa Santa Maria, da dove accorrono studenti anche da fuori regione, attratti da un nome che è una garanzia. Per non parlare, poi, delle varie associazioni di cuochi che contribuiscono a dare vitalità a questa professione. «Per valorizzare tutto questo – dice Falconio – abbiamo pensato di rendere la tradizionale rassegna di ottobre un evento di profilo ancora più elevato. Così, da quest’anno accenderemo i riflettori su un argomento particolare in ogni edizione. In quella del 2010 si parlerà di “prodotto biologico”: tutto, dalle performance alle cene a tema, ruoterà su un tema di sicuro interesse». Evento nell’evento, poi, sarà il concorso nazionale Delverde, dove le Unioni Regionali Cuochi affiliate alla Federazione Italiana Cuochi interpreteranno le migliori soluzioni per esaltare la regina della cucina mediterranea: sua maestà la pasta!

Una creazione degli chef villesi

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LEGACY STATION WAGON, ORGOGLIO SUBARU 154


ORAZIONE CON BARBUSCIA

» REDAZIONALE IN COLLAB

SPA

STRAORDINARIO MIX DI TENUTA DI STRADA, POTENZA E SILENZIOSITÀ PER LA VETTURA IDEATA DALLA CASA NIPPONICA, IL CUI MARCHIO È STATO ACQUISITO DALLA CONCESSIONARIA BARBUSCIA DI PESCARA

L

a Subaru rinnova la Legacy con la versione Station Wagon. È stata definita dalla stessa casa madre “un’autentica calamita”. Provare per credere. La tenuta di strada assume infatti un ruolo da protagonista, con il conducente che apprezzerà soprattutto la stabilità e l’aderenza di una vettura che regala piacere di guida e comfort interno. La station giapponese è equipaggiata con un 2000 Benzina da 150 cv, un 2000 Bifuel (Benzina + GPL) da 145 cv e un 2000 Diesel Boxer da 150 cv, negli allestimenti VA, VAGP, Sport, Sport Navi. Esternamente la station della casa delle Pleiadi è tutta un’altra macchina rispetto al passato. È cambiata nelle dimensioni (5 cm in lunghezza e 8 cm in altezza, è più spaziosa e comoda rispetto a prima), ed è cambiata soprattutto nella linea. Ora presenta una forma del corpo vettura più d’impatto e meno anonima, che si avvicina di più ai gusti europei in fatto di linee e design automobilistico. Grintoso il frontale con i nuovi gruppi ottici appuntiti, che danno dinamicità alla parte anteriore della vettura, mentre la coda è quella tipica da station wagon (ampio lunotto vetrato, utilissimo in manovra), con anche qui il nuovo design dei gruppi ottici “sfalzati” su due livelli. Anche nell’abitacolo, ora più spazioso grazie alle modifiche fatte in lunghezza e altezza, molte cose sono cambiate. Sono, e di molto, migliorati i materiali con cui è assemblato l’abitacolo e la disposizione dei comandi è stata migliorata. Elegante è la consolle cen-

trale di color alluminio dove, fra i comandi radio ad inizio consolle e il climatizzatore in fondo, è posizionato un utile e pratico portaoggetti. Sportivo è il posto guida dove al volante in pelle e alluminio a 3 razze con i comandi radio si accompagna un accattivante quadro strumenti. Novità assoluta è la presenza del freno a mano elettrico, la cui leva è situata dietro al volante, nella parte sinistra del lato guida. Su strada questa new Legacy ha una tenuta di altissimo livello, merito dell’ottimo bilanciamento, dell’ESP di serie e della trazione integrale 4×4 che tutta la gamma Legacy ha di serie. Inoltre la station nipponica è molto maneggevole ed è facile da guidare, ha un cambio pronto e soprattutto è molto potente e veloce e per nulla rumorosa. Queste ultime 3 doti (potenza, silenzio e velocità) sono assicurate dal motore ultimo nato in casa Subaru, il 2000 D Boxer da 150 cv, che accoppia le doti del motore Boxer all’alimentazione a gasolio, con risultati eccellenti sia in fatto di prestazioni (203 km/h di velocità massima) che in fatto di economicità di gestione (6,4 l ogni 100 km). Subaru non ha lasciato nulla al caso, curando in modo quasi maniacale tutti i particolari per non deludere il suo cliente. E dal momento che, come dice il claim relativo, “sono sempre le stelle ad annunciare i grandi eventi”, ecco che le 6 della Subaru splendono ora nella concessionaria Barbuscia di Pescara. Potrete provare tutte le vetture della casa madre nipponica, e ovviamente anche la Legacy, presso la sede di via Tiburtina 141•

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A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

La Processione del Cristo morto all’Aquila

» a cura di Denia Di Giacomo

159TRAPARENTESI News in pillole 163TRAIN DE VIE Burnout a primavera 165SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO Stili di vita e alimentazione adeguata 171L’ALBERGO DEL MESE Villa Mon Repos 173PAPRIKA Locanda Monte Greco 175ALKIMIE Lenticcchie di Santo Stefano di Sessanio 185TEMPO RUBATO Al di sotto del cuore 187MUSICAMANIA I Mistici dell’Occidente/Grandi Matinèe 189VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese

178ARTE&CO.

Un’intesa d’amore 169USCITA DI SICUREZZA Principato di Monaco, sognare ad occhi aperti

169ITINERARI D’ABRUZZO Sulmona, la magia delle origini

176ARTE&CO. L’Abruzzo che non ti aspetti

181ARTE&CO / IN CORNICE Le visioni di ferro

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traparentesi SOLIDARIETÀ

ANCORA UNA CANZONE PER L’ABRUZZO Se il grande pubblico del mainstream ha imparato a conoscere in questi mesi la canzone ‘’Domani’’, brano di speranza nella ricostruzione post-sisma, gli indipendenti di Faenza, riuniti nel Mei propongono un nuovo brano ‘’Decidilo Tu - Canzone per l’Abruzzo’’. Un progetto , di circuiti underground, coordinato dal cantautore, regista e attore Alessandro Benvenuti, che è autore del brano, in collaborazione con alcune band aquilane, tra cui Vega’s. L’iniziativa è stata presentata dalla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, insieme al patron del Mei, Giordan o Sangiorgi, Giampiero Bigazzi, dell’etichetta Materiali Sonori, e alcuni tra i 52 artisti indipendenti che hanno partecip ato al progetto. Il Mei promuove anche una nuova produzione curata dall’etichetta indipendente veneziana “La Stanzett a” di Fabio Silver Perissinotto a favore della band aquilana d-Line, scoperta proprio all’ultima edizione del Meeting , per uno sviluppo sempre crescente della musica giovanile del territorio abruzzese. A questo si aggiunge la realizza zione di una sala prove per band cittadine.

EVENTI

NO FESTIVAL CITTÀ DI AVEZZA le tornerà il “Festival

Il 16 e 17 apri Città di Avezzano”, il più famoso d’Abruzzo. Gli organizzatori assicurano ancora una volta un grande spet tacolo con ospiti illustri appartenenti a svariati ambiti. A Milly Caro lucci e Luca Giurato, sarà attribuit de’ ltà “Civi tico nalis gior e rale cultu quest’anno il prestigioso Premio esse ideata e organizzata da Marsi”, da sempre abbinato alla kerm no. La Carlucci, invitata da Di Luca Di Nicola, volto televisivo di Raiu e dall’onorevole Rodolfo De LauNicola, suo ex inviato a “Telethon” rette e autorevole membro del soub rentiis, amico personale della lo riceverà per la sezione “televiConsiglio di Amministrazione Rai, per i suoi oltre cinquant’anni di sione e spet tacolo”. Giurato invece re tv. Altri graditissimi ospiti e giornalismo oltre che come condutto o Bertolaso, capo della ProGuid : assegnatari del premio saranno ttore generale Micron e Rinaldo tezione civile, Sergio Galbiati, dire q. Altri riconoscimenti inoltre Tordera, direttore generale Carispa q, al cabarettista abruzzese Vinandranno alla Fondazione Carispa Franco Gabrielli. Lo spet tacolo, ila cenzo Olivieri e al prefetto dell’Aqu Di Nicola, è alla sua 16^ ediorganizzato dal presentatore Rai Luca manifestazione cittadina, l’unica zione e si conferma la più longeva .festivaldiavezzano.it con quasi venti edizioni. INFO: www

MOSTRA

“VISIONI DI FERRO” Dal 19 al 28 maggio presso il Mediamus eum di Pescara si terrà una mostra delle opere dell’artista Alessandro Vigo a cura del critico d’arte Chiara Strozzieri. La mostra dal titolo “Visioni di ferro” raccoglierà le ultime sperimentazioni di un artista da sempre dedito a tutte le forme d’arte a partire dalla danza fino alla musica dodecafonica, un’occasione per conoscere da vicino gli originalissimi quadri - scultura o i bozzetti teatrali (donati dall’artista al museo ospitante), adatta ad appassionati e curiosi.

EVENTI

OPI IN FESTA Opi da il via alla VI edizione della Festa di Primavera “Antichi mestieri”, che si terrà il prossimo 1 maggio. L’evento permetterà di ammirare gli “Antichi Mestieri” della civiltà contadina riportati in vita dagli abitanti che per un giorno indosseranno abiti di anni passati, diventando contadini, artigiani, mercanti, maniscalchi, pastori, boscaioli e mulattieri sotto l’occhio curioso e attento dei turisti. La giornata sarà caratterizzata da tre momenti di particolare interesse dove sarà possibile osservare il pastore che tosa le pecore, il mulattiere che munge le mucche e prepara il formaggio, il fabbro che batte sul ferro rovente e crea dalle sue mani oggetti di un sapore passato, la donna che lavora il tombolo. Naturalmente si potranno anche degustare i prodotti tipici di questo angolo d’Abruzzo come: la “minestra del pastore”, arrosticini, miele, marmellate, formaggi, liquori, pane e dolci tradizionali…Per un giorno il villaggio staccherà la spina col presente e anche i turisti dovranno “stare alle regole”: niente auto, solo muli e cavalli, niente elettricità, solo fiaccole e candele…e quando arriverà la notte, il borgo, come d’incanto, si vestirà di allegria, musica popolare, canti, danze, il tepore di un falò e di un’atmosfera magica… INFO: Ass. PRO LOCO Tel. 0863-910622 – 347.8887056 e-mail: prolocopi@tin.it Web: www.prolocopi.it

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traparentesi

ACE” LORETO DIVENTA “CITTÀ DELL A FORN tà il progetto “Città della Fornace”,

EVENTI

nuta lo scorso mar zo, è diventato real oCon la posa della prima pietra, avve e del comune di Loreto, trasformand l’area di circa cinque ettari nel cuor tti lime Giro ti, avat Acci che nel giro di dieci anni rivaluterà dalle famiglie commerciale. Un progetto promosso terà met i ann due o entr la in un complesso residenziale e che o, Nard itetti associati D&R e Anderlini – Di e Di Luzio e firmato dagli Studi di arch pubblico da 300 posti, un nuovo com gio heg parc un dini citta dei ione a disposiz al rà ette perm e una bretella stradale che plesso residenziale, un supermercato rizzato con manifestazioni e iniziative valo re veni di e centro storico di respirare ace” diGradualmente, la “Città della Forn più comodamente chiuse al traffico. uffici, con tivo ricet e iario terz re setto nto del venterà un nuovo punto di riferime caradei rma bus del paese, una nuova case parcheggi privati, il primo terminal bile. cicla pista una ed l, un distretto sanitario binieri, un parco pubblico, un hote ne razio inist ’amm dall idee di orso per il quale è stato lanciato un conc ia e olog tecn della a Riguardo il recupero della Fornace, segn all’in sarà cosa diverse ipotesi di riutilizzo. Ogni comunale, sono in corso di esame rgie rinnovabili (solare, geotermica, gamento wireless e l’utilizzo di ene colle del rispetto dell’ambiente, con isole ecologiche. idrica), materiali biodegradabili e

MOSTRA

“TRANSUMANZA – I SEGNI DEL TEMP

O”

Dal 20 mar zo al 9 maggio pres so il Città Sant’Angelo Village una mostra storico-documentaria, propone una lettura nuova e diversa della civilt à della transumanza, che tanto ci contradd istingue. Proposta dalla Soprintende nza archivistica per l’Abruzzo e realizza ta grazie alla partecipazione dell’ Arssa, dell’Agrimercato d’Abruzzo e del com pany store, il percorso espositivo prop osto è una riedizione della mostra “Tra tturi” realizzata nel 1989 dalla Sop rintendenza e ampliata nel 2000. Le prin cipali novità rispetto alla mostra orig inaria sono la riproduzione di un arazzo cucito da Sandro Visca, “In itinere”; una riproduzione di una serigrafia di Rem o Brindisi, “Pastorale”; la mostra dida ttica “La transumanza e la vita del pastore” realizzata dagli alunni della V A (a.s. 2005-2006) della scuola primaria “Gabriele D’Annunzio” di Francavilla, realizza ta nell’ambito di un progetto cura to dall’insegnante Luisa Miccoli; la partecipazione dei Parchi d’Abruzz o; e il coinvolgimento di Nino Di Fazi o per la realizzazione del manifesto. Nei fine settimana, inolt re, nello spazio espositivo, saranno proposti prodotti agroalimentari legati al mondo della pastoriz ia. INFO: Ufficio stampa Gulliver Com munication tel 328/4131195.

MOSTRA

“L’AQUILA NON SI MUOVE L’IMMUTABILE IDENTITÀ DI UN POPOLO” Un titolo molto significativo quello scelto per questa mostra organizzata dalla Galleria d’Arte Pignatelli, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e dedicata all’incrollabile identità delle terre d’Abruzzo. Nucleo principale della mostra, aperta dal 20 marzo al 16 maggio, è costituito da scatti fotografici realizzati da artisti abruzzesi che hanno scelto di mostrare la propria terra così come appariva prima dello scorso aprile relativi alla mostra itinerante “L’Aquila bella mè”. Una seconda raccolta è composta dalle opere di alcuni artisti noti nel panorama dell’arte contemporanea italiana con un significativo contributo di quattro artisti facenti parte della Polizia di Stato; infine la terza parte della mostra, è invece dedicata alla selezione delle opere fotografiche partecipanti al concorso “Uno Scatto per l’Aquila”, organizzato all’interno della Polizia di Stato. La mostra è allestita presso il piano nobile del Palazzo “Ferdinando di Savoia”, sede del dipartimento della Pubblica Sicurezza. L’ingresso è completamente gratuito. INFO: Galleria Arte Pignatelli Tel./Fax 0689538799 info@galleriartepignatelli.it

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EVENTI

IL FOLK ABRUZZESE IN SPAGNA! MOSTRA

TOMAS RAJLICH IN MOSTRA A FRANCAVILLA

Nella settimana compresa tra il 12 e il 19 giugno varie associazioni abru zzesi che si occupano di tradizioni partecip eranno al festival del folklore di Cale lla (Barcellona), dove si incontreranno con alcune altre migliaia di interpret i del folklore Europeo. E’ un occasione unica per imparare il repertorio dei balli e dei canti tradizionali abruzzesi, in un ambiente internazionale interame nte dedicato al folk, gli amanti del gen ere saranno sicuramente entusiasti! Giugno è un mese caldo e un sogg iorno in Spagna potrebbe trasformarsi in un momento speciale dove ritrovare un po’ di noi e della nostra cultura para dossalmente in un territorio stranier o! INFO: http://w ww.cata.unich.it/

Fino al 16 maggio il Museo Michetti di Francavilla al Mare ospiterà una mostra personale dell’artista Tomas Rajlich (Repubblica Ceca, 1940), uno dei più importanti pittori astrattisti operativi in questo paese negli ultimi decenni. La mostra è documentata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi di Silvia Pegoraro, Claudia Rajlich e Alberto Zanchetta. Sin dalle prime fasi della sua ricerca, le tele di Rajlich mostrano il “fondamento” della pittura, non diversamente dai lavori contemporanei dei pittori minimalisti americani. La mostra presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare propone un percorso che parte da alcune opere storiche degli anni ‘70 e si concentra sui lavori dagli anni ‘90 ad oggi.

MARKETING SOCIALE

IL VINO “FA DEL BENE”

ifestazione zo a Ortona, in occasione della man Hanno debuttato lo scorso 28 mar bili del disa ni cartacee realizzate dai ragazzi “Anf fas in piazza”, le prime confezio con one pers di ociazione nazionale famiglie progetto Experimenta dell’Anffas (ass nda azie osa fam della o di Ortona per cont disabilità intellettiva e/o relazionale) resenta titolo “I vini dei mastri cartai”, rapp dal , ordo l’acc : Frisa di vinicola Collefrisio t nella profi nti realtà del mondo profit e non un ulteriore incontro tra due importa nia pag Com da il modello promosso ito del Marketing Sociale Abruzzo, amb nell’ to sta i izza ann real , due da one che regi ra ara, nost striali di Pesc ara, Csv Chieti e Unione degli Indu frisio Colle e as Anff tra delle Opere Abruzzo Molise, Csv Pesc ordo L’acc . une opere sociali in un’ottica di bene com Ceis favorendo l’incontro tra imprese e dell’Abruzzo e M&N Service, e tra re enta Alim co Ban tra e rativ ope già hip ners one part sezi alle .it, ersi olise iung va ad agg zzo: www.cdoabruzzom mazioni sul Marketing Sociale Abru io.it. efris .coll www : frisio Pescara e Istituto Mecenate. Infor azienda Colle as: www.anf fas.net. Informazioni sull’ Opere Sociali. Informazioni sull’Anff

SPETTACOLO

NUOVE PROMESSE Dopo il successo ottenuto in Gran Bretagna con il brano “No way out”, colonna sonora del film britannico “Jack Said “, questa è la volta di un altro sequel per Annalu, Annaluisa Giansante, di origini pescaresi (Montesilvano) che vive da 4 anni a Milano dove si occupa di musica come autrice e cantautrice. Affianca ta a due grandi musicisti quali sono Red Sprecacenere (di Francavilla al Mare) e il cantautore pugliese Francesco Adessi, i tre si sono ritrovati a scrivere un brano per la colonna sonora del film animato “Il topolino Marty 2”, prodotto dalla Filmax, distribuito in Spagna dalla Mediafilm e in Italia direttamente dalla colossale 20th Century Fox . Il brano si intitola “Un mondo a colori”, ed è stato cantato da una delle promettenti stelline emerge nti della musica italiana: Giulia Cooky, di soli 15 anni. Un successo nazionale e abruzzese del quale tutti siamo orgogliosi.

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traindevie » di Carolina Pierfelice

Burnout a primavera Primavera, sarebbe tempo di relax e passeggiate, ma il lavoro non ce lo permette e nei casi più gravi insorge la sindrome da burnout

he bello poter sentire il ritorno alla vita della primavera dopo il lungo inverno! Purtroppo, per i motivi più svariati, la maggioranza di noi non riesce a goderne appieno, e in particolare le persone afflitte dalla sindrome da burnout sono le meno propense a vivere con gioia il presente. Il termine, di origine inglese, significa letteralmente “bruciarsi”, e nel linguaggio comune veniva usato per indicare gli effetti dell’abuso cronico di droghe. I primi studi sul burnout, cominciarono negli anni ’70. Ci si rese conto che questi sintomi accomunavano, in modo particolare, chi svolgeva professioni di aiuto. Attualmente si considerano a rischio tutte quelle categorie che, anche indirettamente, svolgono compiti di sostegno e assistenza di vario genere, quindi anche i manager nella loro funzione di gestione delle risorse umane. Secondo Ayala M. Pines la sindrome insorge principalmente in quei lavoratori che investono tutte le proprie energie su una professione verso cui sono fortemente motivati elevandola a mezzo principale di realizzazione personale. Dal momento che il contesto lavorativo non risponde alle elevate aspettative, i lavoratori andranno incontro a una perdita progressiva della motivazione e quindi al burnout. La sindrome, inoltre, colpirebbe maggiormente persone di un livello culturale più alto e di una età compresa tra i trenta e i quarant’anni. Inciderebbero, altresì tratti psicosomatici particolari, quali la passività nell’affrontare le situazioni, la tendenza ad ansia e depressione, la difficoltà ad accettare i cambiamenti. Sul fronte ambientale avrebbero

un grosso peso le caratteristiche del lavoro, cioè scadenze, pressioni, ambiguità di ruolo, incertezze di vario genere come stipendio e sede, la scarsa possibilità di avere un ruolo decisionale importante. Che fare per fermarsi prima del ciglio del burrone? Il dott. med. Michael Spitzbart, uno dei più celebri esperti in Europa per la gestione dello stress nel quadro di mansioni dirigenziali, si sofferma sul peso che hanno l’elevato carico lavorativo, la mancanza di tempo libero, le insufficienti ore dedicate a una sana nutrizione e al sonno, tutti fattori che ci predispongono al burnout. Consiglia, quindi, di prendersi delle pause per le attività ricreative, magari al mattino presto, quando gli altri dormono ancora; di programmare con cura i periodi da dedicare solo agli svaghi, impedendo ogni interferenza di smettere di lavorare prima se si crea una occasione piacevole; non rimanere incollati al lavoro se ci si accorge che non siamo efficienti, si recupererà in un momento di maggior concentrazione, non possiamo sempre essere al massimo! La capacità di allentare la presa per riprenderla con più vigore al momento giusto denota intelligenza, e l’intelligenza è possibilità di adattarsi al meglio alle varie situazioni, ai vari momenti. E in questo momento siamo in primavera, e la situazione chiede di godersi una bella passeggiata immersi nella natura per ritrovare in noi la voglia e il piacere di fare quello che facciamo, per ricordarci che la vita è varia, ci offre infinite possibilità, per poter dire anche noi, con E. Morike: “Senti, lontano, un’arpa tintinnare? Primavera, sei tu, ti ho sentita!”

info_ Carolina Pierfelice, Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

Stili di vita e alimentazione adeguata li stili di vita e lavoro attuali ci impongono spesso ritmi frenetici e incalzanti, il livello di stress è sempre molto elevato specialmente in chi riveste ruoli importanti o strategici all’interno di un sistema o di un azienda. Incontri, riunioni e viaggi di lavoro, decisioni importanti da prendere, la cura della propria immagine e del fisico, ecc. sono tutte attività che mettono a dura prova la nostra mente e il nostro corpo e in tutto questo tourbillon spesso dimentichiamo una cosa molto importante: alimentarci correttamente per poter sostenere al massimo la richiesta di energia da parte del nostro organismo per affrontare le diverse necessità. Può capitare per esempio che a causa di una fitta giornata di impegni si inizi la stessa con un caffè al volo al bar, si prosegua con un velocissimo pranzo tra un appuntamento e l’altro e si finisca con un’abbondante cena di lavoro o con una seduta in palestra ritardando di molto la cena a cui si arriverà con una certa “voracità”. Niente di più sbagliato, il nostro corpo brucia al massimo durante il mattino, mediamente nel pomeriggio e poco la sera, quindi, l’esempio appena fatto è l’esatto contrario di una corretta alimentazione! Quando ci si sveglia al mattino il nostro organismo proviene da una notte di digiuno e ha bisogno di energia come qualsiasi macchina che deve affrontare un lavoro, per cui non è corretto “frustarlo” solamente con uno stimolante come il caffè, è corretto invece aggiungere al caffè (o altra bevanda), una quota

di carboidrati (fette biscottate o pane con miele o marmellata, dolce da forno o cereali) che sicuramente daranno energia e terranno elevata la capacità di concentrazione nell’arco della mattinata. Se si prevede che il pranzo slitti verso un’ora tarda per non arrivare troppo affamati conviene introdurre un piccolo panino, una barretta di cereali o dei crackers. A pranzo conviene assumere prevalentemente carboidrati e vegetali perché ricaricano il corpo e sono di facile digestione evitando i “fumi” del pomeriggio. Se finita la giornata lavorativa si va in palestra è bene assumere un piccolo panino con marmellata o miele o una fetta di dolce un’ora prima circa dell’attività fisica, in questa maniera il corpo non “soffre” per la carenza di energia durante il movimento e si arriva a cena meno “voraci” dove un secondo non troppo abbondante, un contorno, un po’ di pane e della frutta restituiranno all’organismo tutto quello che serve in termini di nutrienti senza appesantire troppo la digestione durante la notte. In una cena di lavoro è bene ricordare che i primi piatti abbondanti e molto conditi e il troppo alcol affaticano molto la digestione e predispongono all’ingrassamento addominale; meglio prediligere antipasti e secondi senza abbondare troppo e accompagnare sempre il tutto con contorni sia crudi che cotti che limitano l’assorbimento dei grassi, ottimo per concludere il pasto dell’ananas fresco che aiuta molto la digestione. Dare al nostro corpo l’alimento giusto nel momento giusto senza penalizzare il gusto è il miglior “investimento” che si possa fare in termini di salute e benessere!

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova – Teramo – Ascoli Piceno - San Benedetto del Tronto Web: www.fitomedicina.it - E-mail: info@fitomedicina.it

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uscita di sicure

a

Principato di Monaco, sognare ad occhi aperti

er molti è semplicemente Monte-Carlo, ma è riduttivo e inesatto perché in questo modo si fa riferimento solo al più sfavillante, lussuoso e noto quartiere dello stato sovrano più piccolo del mondo, dopo il Vaticano. Il Principato di Monaco in meno di 3 km raggruppa i quartieri Monaco Ville, Monte-Carlo, Fontvieille, La Condamine e Moneghetti. Tutti insieme conferiscono allo scrigno monarchico il rinomato fascino che ogni anno attira miglia di visitatori. Curiosi di rivivere l’atmosfera intramontabile dei tempi del principe Ranieri III e Grace Kelly. Ma sognano il Principato anche i fortunati personaggi del jet set internazionale, ingolositi dal sistema economico basato

sull’assenza di imposte dirette e dal segreto bancario. Banchieri, sportivi professionisti, attori e liberi professionisti sono letteralmente di casa a Monte-Carlo. A loro sono destinati i posti barca nei porti di Fontvieille ed Hercule, gli appartamenti nei dintorni della Rascasse, le puntate da capogiro al Casinò e le raffinate boutique. Per i turisti ci sono le visite di rito al museo oceanografico, che fa dimenticare per un po’ tanta mondanità, e al piazzale antistante la residenza reale per vedere il cambio della guardia e scrutare la finestra in attesa che si affacci il principe regnante Alberto o le sorelle Carolina o Stephanie, evento assai improbabile. Ma è questo il fascino del Principato di Monaco, permette a tutti di sognare ad occhi aperti

un motivo in più_ C’è il GP di Formula 1 più spettacolare Il Gran Premio di Monaco è quello che tutti i piloti sognano di vincere. Sul lento circuito cittadino ha luogo la gara più difficile del calendario, vinta alla prima edizione da William Grover-Williams. Altri grandi nomi hanno alzato la coppa cosegnata da un membro della famiglia reale: Schumacher, Senna, Prost, Fangio, Graham Hill e il nostro Jarno Trulli. Ma assistere al GP di Monaco è un momento indimenticabile che bisogna preparare con un certo anticipo, soprattutto dal punto di vista delle risorse economiche. Quest’anno si svolgerà dal 13 al 16 maggio. Il Costo dei biglietti oscilla tra circa 150,00 € (posti in piede) e 600,00 € nella famosa tribuna di Place St. Devote. Info sul sito www.monte-carlo.mc

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itinerari d’Abru

o

» di Alessandra Vallera

Sulmona, la magia delle origini Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis, milia qui novies distat ad Urbe decem. Ovidio, Tristia IV,10 ono questi i versi immortali che Ovidio consacrò alla città natale Sulmona, durante il suo esilio a Tomi, voluto dall’Imperatore Ottaviano Augusto; una cittadina molto antica i cui verdi paesaggi furono lodati secoli dopo anche da Gabriele D’Annunzio. Sulmona, ai confini del Parco Nazionale della Majella, è una località davvero caratteristica, sia per le belle riserve naturali che da lì facilmente si raggiungono, sia per il grosso patrimonio artistico-culturale che custodisce. E’ il cuore pulsante della vita peligna e passeggiare nel suo antico corso può far riscoprire tesori architettonici dei periodi più disparati, come l’acquedotto di epoca romana che fa da cornice a una parte di piazza Garibaldi, la stessa piazza che funge anche da scenario per la famosa Giostra Cavalleresca, la manifestazione che ha portato la città di Sulmona fuori dai confini nazionali. Le prime notizie scritte di

quest’evento, risalgono al 1484, ma solo dal 1995 si riprese questa tradizione ed ogni estate ha un enorme successo, tanto da essere organizzata anche una Giostra Europea, evento che ha coinvolto altri paesi europei. Poco distante da lì, passeggiando lungo il corso e ammirando i numerosi e colorati negozi di confetti, si può raggiungere il Palazzo della Ss. Annunziata, che ospita il caratteristico museo Civico, dove è possibile ammirare i reperti archeologici di diversi periodi storici recuperati nella zona. Questo palazzo, inoltre, ha restituito alla luce i resti di un’antica domus di epoca romana, probabilmente risalente alla prima età imperiale, un’antica dimora dove oggi è ancora possibile ammirare pavimenti con mosaici e pareti dipinte, proprio nello stesso ambiente per cui furono realizzati. Nello stesso palazzo è possibile visitare il museo del Costume popolare abruzzese-molisano e della transumanza per conoscere meglio i costumi e gli oggetti della vita quotidiana dei pastori abruzzesi

un motivo in più_ La Pasqua di Sulmona La città di Sulmona ormai da secoli è legata alle celebrazioni pasquali. Infatti, ogni anno, in questo periodo, viene organizzata la processione del Venerdì Santo e la “Madonna che scappa in piazza” il giorno di Pasqua. La Processione del Venerdì Santo attraversa tutto il corso dove, dagli appartenenti alla Confraternita, vengono portate le statue del Cristo Morto, della Madonna Addolorata e una pesantissima croce. Tutto il corteo è disposto secondo una precisa disposizione, accompagnato da un coro di 120 cantori, tra tenori, baritoni e bassi, che esegue vari tipi di Miserere, procedendo con un lentissimo passo oscillante definito “struscio”. La mattina di Pasqua, invece, i Confratelli del Sodalizio della Madonna di Loreto, portano in processione le statue del Cristo Risorto, di S. Giovanni e di S. Pietro, fino a piazza Garibaldi, dove la statua del Cristo si ferma sotto l’arco centrale dell’acquedotto romano. Invece, quelle dei Santi raggiungono la chiesa di San Filippo Neri che custodisce dalla sera precedente la statua della Vergine con l’abito in lutto, bussando l’uno dopo l’altro alla porta per annunciare alla Madre la resurrezione di Cristo. Lentamente esce la statua della Vergine che solo a metà piazza, dopo aver visto da lontano il Figlio Risorto, lascerà cadere il manto nero, per correre verso di Lui tra la commozione generale dei presenti.

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l’albergo del mese

Villa Mon Repos Pescasseroli, suggestiva cittadina nel verde cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, accoglie Villa Mon Repos, una struttura a cinque stelle dove il tempo sembra essersi fermato escasseroli è famosa per essere il cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo e, in effetti, nel suo caratteristico centro storico si può respirare tutta l’atmosfera di una esuberante natura che sorveglia la cittadina, senza sentirsi sperduti o isolati, ma anzi, immersi in un brulichio di vita sempre presente. Bar, ristoranti, hotel, artigiani d’altri tempi come falegnami e pellicciai e numerosi turisti e curiosi, rendono questo incantevole paese un luogo ideale per trascorrere qualche giorno di vacanza. Se amate lo sci, potrete godervi le piste con gli impianti di risalita a pochi passi dal centro, se invece preferite la stagione più calda, Pescasseroli offre molteplici svaghi adatti a tutti i gusti. Dalle escursioni alle semplici passeggiate, dall’equitazione alla scoperta degli animali del parco, la città simbolo della natura abruzzese regala davvero bei momenti di vacanza. In questo contesto paesano semplice e raccolto, sorge uno splendido hotel a cinque stelle il cui nome ispira già la voglia di rilassarsi e godersi un po’ la vita: Villa Mon Repos. L’albergo, di proprietà della famiglia Berardini - Decina, è ospitato in una bianca villa in stile tardo-liberty costruita agli inizi del ‘900 dall’allora proprietario Erminio Sipari. Il signor Sipari

era lo zio materno del grande studioso e filosofo abruzzese Benedetto Croce, che come è noto, ebbe i suoi natali proprio a Pescasseroli, e che soleva passeggiare meditando lungo le strade della bella cittadina suggestionato dai colori e dai profumi della natura circostante. Il filosofo aveva inoltre l’amata abitudine di bussare alla porta dei suoi zii ogni pomeriggio alle cinque per assaporare con loro una tazza di tè e biscotti fatti in casa. Un hotel dalla storia affascinante dunque, nelle cui stanze si rivive appieno la sobria eleganza dei tempi perduti, con molta cura ai particolari e all’accoglienza. L’Hotel Villa Mon Repos possiede 14 camere delle quali alcune con un allettante camino scoppiettante e vasca idromassaggio. La sua sala bar con l’ampio camino e i salottini da intrattenimento, fanno davvero rivivere storie e atmosfere lontane nel tempo, dove signori ben vestiti fumavano il sigaro con grande eleganza davanti a un bicchiere di buon brandy, mentre le dame con i loro ampi e sontuosi vestiti parlavano molto sommessamente. Il verde che circonda l’albergo può inoltre regalare dei piacevolissimi momenti di giovialità, soprattutto in primavera, quando la natura si risveglia e sembra volerci parlare

dove_ Via S. Lucia, 2 - 67032 Pescasseroli (AQ) info_ Tel. 0863.912858 - 0863.912818 Fax 0863.912830 www.villamonrepos.it - villamonrepos@villamonrepos.it categoria_  servizi_ 14 camere con bagno o doccia, sala ristorante con 40 posti e cantina regionale qualificata

» foto concesse da Villa Mon Repos

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paprika

Locanda Monte Greco Alfedena ospita un delizioso ristorante menzionato ben tre volte dalla prestigiosa guida “Gambero Rosso”. Accogliente, tranquillo e con un’ottima cucina, anche i suoi proprietari hanno qualcosa di speciale…

na scelta molto coraggiosa quella di Renzo D’Amico e di sua moglie Floriana. Lui, affermato commercialista della capitale, un giorno decide di lasciare tutto e di trasferirsi ad Alfedena, in provincia dell’Aquila, era il 1999. Cosa c’entra la vita stressante e piena di scadenze di un commercialista romano con quella di un piccolo ristoratore che vive in una tranquilla cittadina montana abruzzese? Niente. E allora com’è possibile che le persone facciano nella loro vita delle scelte così drastiche? La passione per un sogno, è questo il motore di tante scelte e nel caso di Renzo e Floriana la passione per la cucina, la ristorazione, l’accoglienza e la tranquilla vita di paese che tanto può regalare. E così l’audace coppia ha rilevato un palazzetto dei primi del 900 e dopo averlo ristrutturato con le proprie mani, ha aperto nel 2000 questa piccola e incantevole locanda chiamandola come il monte che la sovrasta, Monte Greco, quasi fosse un Dio del quale accattivarsi i favori. Loro amano definirla trattoria, e hanno anche attrezzato sei stanze arredate con mobili d’epoca che affittano durante tutto l’anno, ma l’elemento davvero importante di questo delizioso locale è la sua cucina, che colpisce per la semplicità fatta di ingredienti genuini e locali che si accompagna ad una fantasia sorprendente. Renzo è il maestro dei fornelli, mentre Floriana si dedica all’accoglienza e alla sala, arredata con gusto, rustica e ricca di elementi decorativi. Il ristorante avrebbe 50 coperti, ma in realtà Floriana e Renzo tendono ad accettarne al massimo 30 o 35 per rispettare la qualità dei cibi e la tranquillità del posto. E così salumi nostrani, verdure rivisitate in ogni chiave, fave e cicoria, “fregnacce alla zucca”, ottime zuppe come quella di farro, primi sempre diversi come ad esempio ravioli di baccalà con pomodori e zucchine e scorza di limone o orecchiette con broccoli e pane bruciato e poi gli immancabili arrosticini, un particolare arrosto alla crema d’aglio, per arrivare a dolci che basterebbe mangiare con gli occhi per inebriarsi. Potremmo andare avanti quasi all’infinito perché infinito è l’amore che Renzo mette in ogni creazione e questo ha fatto sì che la sua locanda meritasse per ben tre volte (nel 2005, 2006 e nel 2010) un bel “ottimo”, dalla famosa guida “Gambero Rosso”

info_ Locanda Monte Greco via Mansueto de Amicis, 12 67030 Alfedena (L’Aquila), Abruzzo Tel.: 0864.87200 Fax: 0864 87200 Web: www.locandamontegreco.net E-mail: info@locandamontegreco.net Prezzo medio: 25 €

» foto concesse da Locanda Monte Greco

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alkimie » di Nicola Boschetti

Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio Un prodotto famoso e saporito da abbinare ad un vino biologico di una piccola cantina di Popoli. Piccoli tesori che si incontrano uno dei prodotti della terra che più ci invidiano nelle altre regioni, le saporite lenticchie di Santo Stefano. Coltivate esclusivamente nel territorio di S. Stefano e zone limitrofe, la loro produzione avviene tra i 1100 e i quasi 1600 metri sul livello del mare, ed è questa una delle caratteristiche più importanti. A detta dei più esperti più si sale nelle coltivazioni, più il prodotto svetta in eccellenza. Considerate in passato come cibo dei poveri, negli ultimi anni sono state molto rivalutate soprattutto per il loro potere nutrizionale, sono infatti molto ricche di ferro, magnesio e calcio. Il lavoro di produzione è abbastanza complesso, con la semina manuale che avviene verso la fine di marzo e la raccolta che di solito si svolge tra fine luglio e fine agosto a seconda dell’altitudine. Mediamente si ha una resa per ettaro che si aggira tra i 7 e 10 quintali, bontà dell’annata permettendo, perché se quest’ultima non è clemente si può arrivare a perdere anche il 25 per cento circa del prodotto! Per aumentare la qualità e la loro ricercatezza si stanno apportando delle modifiche per ridurne la quantità di semina. La loro forma tondeggiante, dal colore più scuro rispetto alle varietà in commercio, e la loro resistenza allo spappolamento della cottura, che non necessita dell’ammollo, ne fanno un ingrediente eccelso per la preparazione di gustose zuppe, tra la quali segnalo quella citata nel libro di ricette di Peppino e Angela Tinari ne “I sapori della Maiella” (ed. Gribaudo): zuppa di lenticchie di S. Stefano con castagne e olio d.o.p. delle colline Teatine. Un tripudio all’Abruzzo!

Trebbiano d’Abruzzo D.O.C. Vigna di Capestrano 2007

Questo è un “vero” vino biologico, non come quelli che si spacciano per tale, anche perché oggi fa tendenza parlare di biologico senza capirne esattamente il senso. Nasce dalla caparbietà di Leonardo Pizzolo, un giovane veneto proprietario della cantina “Valle Reale” di Popoli (Pe). Un imprenditore del nord che forse ha capito prima di tutti le potenzialità di un vitigno difficile come il trebbiano d’Abruzzo. Un vino semplice all’apparenza, senza forzature di pregiati legni o di formule magiche di cantina che nasce da una fermentazione spontanea. Di colore bianco tiepido in gioventù, sfocia nel giallo oro negli anni, e vi assicuro che ne possono passare tanti. Non dotato di una sensazione olfattiva potente, ma è molto interessante la nota fruttata accompagnata da un leggero erbaceo. In bocca entusiasma per la freschezza e la ricca sapidità che ricordano certi grandi vini del Südtirol. Una persistenza lunghissima (forse anche troppo), ma sapendo aspettare darà sicuramente tante soddisfazioni. Provatelo con la zuppa di lenticchie, io l’ho fatto e vi assicuro che merita. Sarà bello riassaggiarlo tra qualche anno, stoccate la bottiglia in piedi, lontano da sbalzi termici per evitare antipatiche velature (ve l’ho detto è un vino fatto principalmente con uva), e assaporatelo ad una temperatura di 12 gradi. Prezzo indicativo 18 Euro info_ Az. agricola Valle Reale - Contrada S. Callisto - 65026 Popoli (PE) tel. 085.9871039 - e-mail: info@vallereale.it - web: www.vallereale.it

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arte&co. » di Elisa Di Venanzio

Un collage di alcune immagini dei musei abruzzesi

L’Abruzzo che non ti aspetti Dal 16 al 25 aprile si svolgerà la “Settimana della Cultura” la rassegna organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che aprirà gratuitamente, per dieci giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche e biblioteche, un’occasione imperdibile!

evento, ormai arrivato alla dodicesima edizione, costituisce un’occasione per avvicinarsi alla più grande risorsa del nostro Paese, ovvero lo straordinario patrimonio artistico e culturale, grazie al quale l’Italia è famosa in tutto il mondo con oltre 3.400 musei, circa 2.100 aree e parchi archeologici e 43 siti Unesco. Una ricchezza immensa che annovera grandi e piccole realtà distribuite su tutto il territorio nazionale, spesso ignote alla maggior parte degli italiani, perché non fruibili o poco valorizzate. Scopo dell’iniziativa è quello di far conoscere anche le risorse meno pubblicizzate, facilitando così la parte-

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cipazione di tutti i cittadini al godimento delle nostre bellezze artistiche. La settimana della Cultura sarà arricchita da tante iniziative come mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti. In Abruzzo l’evento costituisce un invito a prendere consapevolezza dell’importanza del nostro passato, spesso trascurato per distrazione o ignoranza. Per tale motivo hanno aderito alla manifestazione, oltre agli istituti ministeriali, enti ed associazioni culturali che da anni operano sul territorio regionale e che sono impegnati con decine di volontari sul fronte della promo-


zione dei beni culturali. Ma vediamo nello specifico alcune delle iniziative più interessanti promosse dalle Soprintendenze, che si sono occupate dell’organizzazione e della stesura del nutrito programma che spazia dai beni artistici, alla storia, alla musica, alle tradizioni popolari, all’ambiente. Innanzitutto, per favorire una maggiore conoscenza e quindi una più assidua frequentazione delle aree archeologiche e delle sedi museali, numerosi esperti si metteranno a disposizione gratuita del pubblico per effettuare visite guidate durante tutta la settimana. A tal proposito sono da segnalare due aperture straordinarie, la prima il 16 aprile, con la visita in anteprima alle nuove sale del Museo Archeologico Nazionale D’Abruzzo Villa Frigerj di Chieti, condotta dall’èquipe impegnata nell’allestimento, che illustrerà i criteri museologici e museografici ispiratori della progettazione; la seconda, il 20, con la possibilità di visitare la necropoli di Fossa (AQ), che rappresenta una testimonianza unica e tra le meglio conservate dell’Abruzzo protostorico accompagnati dagli archeologi che negli anni novanta hanno diretto lo scavo e studiato i reperti. Sempre al Museo Archeologico Nazionale di Villa Frigerj, il 25 aprile, una visita speciale sarà riservata a persone con disabilità fonouditiva, con il supporto e la collaborazione di interpreti della lingua dei segni dell’Ente Nazionale Sordomuti. Al fine di creare un ponte tra i cittadini e gli addetti ai lavori e rendere così accessibile al maggior numero di persone i metodi della ricerca archeologica, sono state organizzate una serie di conferenze dal titolo “Giornata per l’archeologia” che si terranno a L’Aquila (16 aprile), Chieti (19 aprile) e Teramo (22

Il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo –Villa Frigerj, Chieti

aprile), sul tema delle recenti scoperte che si sono susseguite in questi ultimi anni nel sottosuolo della nostra regione presentate dagli stessi archeologi che hanno diretto i lavori di scavo. Ad un anno dal terremoto il Ministero ha organizzato, con lo scopo di tenere viva l’attenzione sul dramma del centro storico de L’Aquila, un convegno all’Istituto Statale d’Arte ‘G. Palizzi’ di Lanciano (21 aprile), promosso dagli architetti e restauratori che racconteranno le esperienze vissute in prima persona e le dolorose vicissitudini del salvataggio e della messa in sicurezza dello straordinario patrimonio artistico danneggiato dal sisma del 6 aprile scorso. Particolare spazio è stato poi dedicato alla didattica, con laboratori rivolti alle scolaresche e al rapporto scuola-museo e con la promozione di un workshop dal titolo “Dalla divulgazione alla comunicazione educativa: per una didattica dei beni archeologici museali”, che si terrà mercoledì 21 al Museo Archeologico d’Abruzzo Villa Frigerj di Chieti. Sempre nell’ambito dei rapporti tra i beni culturali e gli istituti di formazione giovedì 22 verrà presentato il libro” L’arte di Nicola da Guardiagrele come fonte di ispirazione per una creatività contemporanea”, nato dal progetto attuato dagli istituti d’arte abruzzesi con Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici, che ha preso spunto da una mostra sul maestro guardiese tenutasi a Chieti l’anno passato

L’area archeologica di Alba Fucens

» foto concesse dalla Soprintendenza per i beni Archeologici dell’Abruzzo

Info per programma: http://www.beniculturali.it

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arte&co. » di Neda Accili

Un’intesa d’amore Nella commozione per il vivo ricordo del tragico sisma, anche quest’anno all’Aquila si svolgerà la storica Processione del Cristo Morto. Un evento che raccoglierà tutti sotto una sola grande speranza, quella della resurrezione

a Processione del Venerdì Santo fu ripristinata all’Aquila nel 1954, dopo un’interruzione di circa 200 anni, ma non nella forma tradizionale. I monaci del Convento di San Bernardino, affidando al pittore Remo Brindisi la realizzazione della Simbologia della Passione di Cristo, accettarono la validità dell’arte contemporanea come espressione del sentimento religioso. Fu la rottura con il formalismo tradizionale, che la critica ufficiale apprezzò moltissimo, contro il parere di chi in quei simboli non riconosceva nulla di mistico. Ma ben presto essi hanno acquistato valore nella coscienza religiosa popolare e oggi la processione si presenta come il compendio più profondo della Passione di Cristo.

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Le opere della Processione, che fino a due anni fa si potevano ammirare durante la Settimana Santa nella Basilica di San Bernardino, concepite da Remo Brindisi, Saverio Mazzeschi e Alfredo Cortelli, sono state realizzate da Fedele Brindisi (sculture e graffiti), Suore Giuseppine (ricami), Remo Brindisi (pitture), Claudio Papola (ceramiche) Dora Arduini (rame sbalzato), Gino Eliseo (tarsie), Emilio Quartapelle (lampioni), Marieda Boschi (gioielli), Giò Pomodoro (fregi metallici), Alfredo D’Addario (decorazioni), Amedeo Cicchitti (dorature). Da molti anni l’organizzazione della solenne Processione del Cristo Morto dell’Aquila è affidata all’Associazione Cavalieri del Venerdì Santo che, dopo la sospensione dello scorso 2009 a

Cristo morto e l’Addolorata


causa del terremoto, ha allestito l’edizione di quest’anno. Di concerto con l’Arcidiocesi e il Ministro Provinciale dei Frati Minori, l’associazione presieduta dall’architetto Giuseppe Chiarizia ha inteso continuare la tradizione. Sarà un’edizione, notevolmente ridotta sia nel percorso sia con i simulacri che non hanno riportato danni. E così, al suono dei 99 rintocchi della torre civica, che la storia e la leggenda consacrano a simbolo della città, si snoderà il corteo, tra la folla immobile e silenziosa, immersa nella semioscurità – ad un’ora di notte – come indicava l’antico editto emanato nel 1754 dal vescovo Lodovico Sabbatini d’Anfora. “Tutte le strade tendono l’orecchio/ a cogliere sussurri di preghiere:/ e giungono, dai portici e dai corsi/affollati di attese, cupi riflessi di /torce, vaghi profumi d’incenso./Tutte le piazze alzano la fronte/a contemplare simboli. / Essi furono strumenti di tortura, segreti segni/ d’intesa, un caro oggetto, una figura/ del sacrificio. In mezzo a quelli passa / l’alto capolavoro del creato/ Cristo Gesù. (tratto da “Lauda Drammatica del Venerdi Santo” di Giuseppe Porto). È consuetudine che la scorta del simulacro del Cristo Morto sia affidata a Enti e associazioni di pubblica rilevanza. Nell’edizione 2010 tale onore è stato accordato al Corpo dei Vigili del Fuoco quale segno di ringraziamento per l’aiuto prestato al popolo aquilano durante il periodo post-sisma. La Processione sarà accompagnata, come sempre, dal canto del Miserere, del compositore Selecchy, ed eseguito dal coro diretto dal maestro Vivio, composto da 150 cantori aquilani tra tenori, baritoni, bassi e un’orchestra d’archi con 20 violini. Il Miserere rappresenta il canto di dolore dell’uomo fragile e la sua richiesta di misericordia a Dio. Le sue note struggenti preannunciano da lontano il sacro evento e, mentre il corteo avanza, il potente canto dei coristi ne fa percepire tutta l’emo-

La Passione

zione profonda, palpabile. La gente comprende semplicemente, attraverso le vie della propria sensibilità, la grandezza del mistero della morte e vi partecipa. La sacra rappresentazione assumerà quest’anno un significato di intensa e dolorosa spiritualità, nel ricordo delle vittime del sisma, in un “fermo immagine” del centro storico rimasto praticamente identico a quell’alba tragica del 6 aprile di un anno fa. «La tragedia aquilana non sarà profanata dalla giostra delle opinioni. Essa è rimasta ancora sotto anestesia, sul tavolo delle operazioni politiche. Tra un venerdì santo delle bare e un venerdì santo dei simulacri preferisco lo spazio di un “miserere”, entro cui è racchiuso tutto e solo quel che può risorgere. L’intesa d’amore mi fa sperare che la Pasqua accada quanto prima» ha dichiarato Padre Quirino Salomone, rettore della Basilica di San Bernardino

La Processione: la flagellazione di Cristo

» foto di Cristian Nuvolone

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

I

«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

In questa e nella pagina successiva alcune opere dell’artista

Le visioni di ferro Le opere di Alessandro Vigo, un artista che dalla collaborazione con Arnaldo Pomodoro ha scoperto la grande passione per la scultura, declinandola in sperimentazioni fuori dal comune ccantonata l’esperienza professionale come ballerino dell’Opera di Roma e come scenografo per la Scala di Milano, Alessadro Vigo si abbandona completamente all’esperienza umana di un’arte di recupero ed espone al Mediamuseum di Pescara le sue visioni di ferro. È ancora viva in lui la lezione di Ettore Colla, protagonista indiscusso di una poetica del rottame, come avvilito simbolo

» foto concesse da Alessandro Vigo

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arte&co.

della civiltà industrializzata, eppure chiodi, lamiere e ingranaggi smettono subito di costituire emblemi del nostro tempo. Il ferro, materiale prediletto dall’artista, non è mai simbolo di qualcos’altro, mai strumento delle macchine: ha piuttosto un’anima e una forma intrinseca, capace di venir fuori da sole, senza che l’uomo le modifichi con il suo intervento invasivo. Piace a Vigo scoprire così che basta isolare degli elementi e decontestualizzarli, per rendere evidenti i loro significati e avvicinarli a riferimenti iconici, poi sottolineati con titoli esplicativi. È in questo modo che la ruggine diventa non più qualcosa da rimuovere, ma da fissare come una memoria all’esistenza dell’oggetto: tutto cambia, dalle impressioni su questa natura meccanica di cui ormai siamo circondati al modo di intendere l’arte, ben lontano dal pensiero classico, come lontana è la storia che gli appartiene. La modernità dell’opera di Vigo solletica la parte istintiva dell’osservazione, canalizzandola sul colpo d’occhio almeno quanto sull’analisi approfondita della scultura; come a dire che è necessario che si instauri qualcosa di assolutamente subitaneo e misterioso tra l’uomo e

/ incornice

la materia, perché nasca l’arte. Dunque l’autore fa un’operazione a tutto tondo, che non è solo finalizzata alla fruizione delle proprie creazioni, ma soprattutto a una rivoluzione dell’approccio con l’oggetto. Per questo viene chiamata in causa anche la musica e Vigo non disdegna un accompagnamento molto particolare per i suoi momenti espositivi: si tratta dei brani di Krzysztof Penderecki, un amante della dodecafonia, che attraverso dei gruppi di 12 suoni della scala cromatica è capace di ricreare atmosfere ancestrali, fuggevoli e indeterminate. Cambia anche così, attraverso l’aiuto delle note musicali, il modo di rapportarsi all’opera d’arte per conoscerla e rispettarla. Alessandro Vigo ha una grande sensibilità, che muove probabilmente dal pensiero di una figura ricorrente nella sua ricerca artistica, quella di Giordano Bruno, che lo spinge ad essere un ricercatore della verità attraverso la contemplazione della natura e la sua interpretazione secondo ragionamento. Che le reazioni a questo proposito siano controverse, come lo furono per il grande filosofo, è accettabile, ma qualsiasi censura ora è davvero inconcepibile

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» di Andrea Cati

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Massimo Ballone / Edizioni Tracce

Al di sotto del cuore illuminista Diderot affermava che “con la virtù si fanno solo opere fredde. Sono la passione e il vizio ad animarle”. Tali parole centrano appieno l’obiettivo di questo libro. L’intenzione dell’autore non è di esercitare l’immaginazione attraverso macchinose invenzioni letterarie. Ciò a cui mira Massimo Ballone è raccontare la propria storia di vita. Una storia eccezionale. Anzi, una storia d’eccezione. Fuori dalle regole, in una quotidianità vissuta tra San Donato, banche e viaggi di “lavoro”. Anni rinchiusi in celle buie, a tentare di confondere il passare delle ore progettando come evadere o, in altro modo, ripensando alla propria vita, cercando di trovare cosa è andato storto, rivivendo i momenti più importanti per dare un senso alla condizione di detenuto. Alla sua vicenda personale. “Al di sotto del cuore” è un romanzo duro perché Ballone racconta una vita appassionata, viziata dal crimine, dal gusto di ottenere soldi con facilità e con la morte sempre in agguato, pronta a manifestarsi nelle sue molteplici forme: pistole, auto che sfrecciano, carceri che spengono ogni speranza (o almeno ci provano) di ritorno alla luce del sole. Un romanzo scritto con la virtù del coraggio, di sapersi ridare la possibilità di riscattarsi partendo dalla parola scritta

l’autore_ Nato nel 1961 a Pescara e cresciuto nel popolare quartiere di San Donato, Massimo Ballone è entrato in giovanissima età nel giro della criminalità cittadina. Componente dell’ex banda Battestini a cavallo degli anni settanta e ottanta, ha compiuto numerose rapine in banca e assalti a portavalori. Spirito libero, ma consapevole degli errori commessi, ha iniziato un percorso di revisione e autocritica del proprio passato. Collaboratore di riviste penitenziarie, si è impegnato nella stesura di copioni teatrali rappresentati in vare carceri. Ha conseguito negli ultimi anni di carcere la laurea in Scienze dell’Educazione (con lode) e ha pubblicato nel 2009 il saggio intitolato “Responsabilizzazione e presa di coscienza della pena” (edizioni Tracce).

le prime trenta righe_

“Francesco aveva strappato dalle mani dell’agente di sorveglianza alla portineria le chiavi dell’ultima porta. Al di là di quell’enorme lastra di ferro a prova di pallottola, stava l’aria fresca, libera di correre, spinta dal vento nella direzione che più gli sarebbe piaciuta. Dietro quella porta vi era la vita libera e i rumori e le strade del mio quartiere, San Donato, le vie in cui ero cresciuto e dove tante volte avevo fatto a pugni, vuoi per gioco, vuoi perché quello era ciò che un quartiere della periferia pescarese offriva. Lì, cominciando dai piccoli furti, si era formata una piccola banda di ragazzini. Adolescenti lontani dalla scuola perché a nessuno spiegato veramente a che cosa servisse. Non un campetto dove giocare a pallone, le porte le facevamo con dei mattoni sulla strada e se il dribbling non ti riusciva cadevi sull’asfalto nero e ti scorticavi tutto. Una piccola banda di ragazzini, solitari lupi di periferia capaci di far vivere, nel baluginio di un sogno, i campetti e i marciapiedi di un quartiere ai margini della città. Cornice trascurata di case e palazzi

popolari spesso occupati da famiglie numerose, dove l’impegno quotidiano delle prosperose madri non sempre riesce a mantenere asciutto il naso sporco e mucoso del propri piccoli figli. Ragazzini indomiti continuamente in mezzo alla strada, teatro di giochi e unico posto sicuro perché aperto e sotto gli occhi di tutte le madri del quartiere che vigilano i propri e gli altrui figli. Trent’anni fa se dovevi descrivere il mio quartiere, l’incipit non poteva essere che questo. Oggi le cose sono cambiate, sono un po’ diverse. I lupi non sono più gli stessi, appartengono ad un’altra specie, non sono più dei solitari capaci di allontanare la disperazione desolante con la sola forza delle illusioni. Senza aver mai portato pantaloncini rattoppati, sono direttamente passati dal pannolino Lines al golfino firmato, jeans e scarpette Nike. Sono sempre i figli dello stesso quartiere, ma incapaci di vivere le emozioni della terra dei marciapiedi non asfaltati, si rifugiano nelle illusioni artificiali delle droghe sintetiche…”.

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musicamania » a cura di Piero Vittoria

“I Mistici dell’Occidente”

Grandi Matinèe

Il ritorno dei Baustelle con un disco difficile, ma di grande fascino

La giovane band abruzzese fa subito centro con il suo omonimo album di debutto

“I Mistici dell’Occidente” è l’attesissimo quinto disco dei Baustelle. Diciamolo subito: lavoro indubbiamente difficile e non per tutti, ma che alla lunga affascina così tanto da poter essere giudicato un piccolo grande capolavoro. Rispetto ai quattro lavori precedenti della band, è evidente una maggiore ricerca nelle sonorità (oggi più complesse e articolate), frutto anche dell’importante apporto nella produzione di Pat Mc Carthy (già collaboratore dei Rem, U2 e Madonna). Anticipato dal singolo “Gli spietati”, perfetto come apripista, questo è un cd che va ascoltato molte volte prima di rimanere completamente conquistati: all’inizio si rimane spiazzati, ma poi ci si accorge che la genialità dei Baustelle tocca qui l’apice. Per capire lo spirito di queste dodici canzoni, basta vedere la copertina dell’album che ben le fotografa. Si parte con il semistrumentale “L’Indaco” a cui segue un trittico di incredibile fascino: “San Francesco” (una delle più belle mai composte dal gruppo), “I Mistici dell’Occidente” (molto alla De Andrè) e “Le Rane” (quest’ultima in pieno stile Baustelle). “Follonica” è forse un po’ pesante, ma poi subito si torna al fattore sorpresa con “La Canzone della Rivoluzione” che lascia decisamente il segno. “La Bambolina” scorre piacevolmente su un tappeto ritmico veloce che avvolge la splendida voce di Rachele. Si passa poi agli ultimi tre brani che ben chiudono questo magnifico album, fra cui si distingue l’immediata e orecchiabile “L’Estate Enigmistica” che potrebbe tranquillamente diventare il prossimo singolo estivo. Francesco Bianconi e compagni, ancora una volta non hanno deluso le aspettative: “I Mistici dell’Occidente” è un disco meraviglioso, avvolgente, curato in ogni suo aspetto, per certi versi incredibilmente struggente e commovente. Grandi Baustelle!

Gran bel disco il debutto dei Matinée: la band è giunta a questo importante appuntamento sull’onda di una consolidata attività live e dopo la pubblicazione dell’EP “The Modern EPness ” lo scorso anno. I quattro ragazzi abruzzesi, facendo tesoro degli insegnamenti dei grandi del panorama internazionale, ci regalano un lavoro completo, fatto di sonorità immediatamente riconoscibili. “Matinèe” impressiona subito per la sua immediatezza e leggerezza. L’ascoltatore ha l’impressione di compiere un viaggio nella migliore tradizione della musica inglese, ma questo non vuol dire che siamo di fronte ad uno dei tanti gruppi che sfociano nella mera citazione: i Matinèe oggi sanno il fatto loro, dopo anni trascorsi a suonare tantissimo dal vivo, hanno dato una precisa e inconfondibile impronta alle loro composizioni. Questo primo full lenght album ha infatti un suo personale stile ed è curatissimo negli arrangiamenti e nei testi in ogni sua traccia. Tutti i brani suonano alla grande: è un piacere scorrere dall’iniziale “My inspiration” fino alla conclusiva “Julie”. Difficile rimanere fermi e non ballare senza freno al ritmo di “The dancer”. “Chain Reaction”, “Late” e “Mr. Megà” entrano subito in testa, ma anche la ballata “Madame Olga” colpisce nel segno. “When i found” ha un delizioso gusto retrò “sixties” che farà avvicinare al gruppo anche una fascia di pubblico magari meno giovane. “The future”, “Hercules” (il singolo del disco) e “Your words don’t exist” non fanno altro che confermare la bellezza di un lavoro che rappresenta sì un bel traguardo raggiunto per la band, ma soprattutto un punto di partenza verso una ricerca musicale sempre più ricca e variegata. Motivo d’orgoglio il fatto che la distribuzione del cd è nazionale con una casa discografica davvero importante. Molti aspettavano al varco i Matinée quasi a voler vedere dove potessero arrivare: beh, ora anche gli scettici dovranno ricredersi!

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i moderni

» a cura di Camilla Marino

ALBERTA FERRETTI Le fresche note di pepe rosa, fresia eterea e bergamotto siciliano caratterizzano la nuova fragranza di Alberta Ferretti, ispirata ad una donna sexy e disponibile nel nuovo formato da 30 ml “da borsetta” acquistabile on line sul sito ufficiale www.albertaferretti.com.

MARINA YACHTING Un total look da lupo di mare quello che ci propone Marina Yachting e in realtà anche molte delle passarelle per la Primavera/Estate 2010. Giacca e pantaloni provenienti dalla collezione MY1972 la linea vintage di Marina che si ispira al marinaro doc. Tessuti usurati, sporcati, grezzi compongono una collezione originale e autentica che deve il suo nome all’anno di nascita delle collezioni Marina Yachting. Il dolcevita millerighe con bottoni su una spalla è della collezione Archivio sempre e comunque attuale.

YVES SAINT LAURENT MOSCHINO Oro, rosso e nero i colori dominanti nella collezione p/e 2010 di Moschino, e cuori, fiocchetti e scritte divertenti a decorare i tessuti di questi accessori ironici e divertenti come predicava Franco Moschino, storico e geniale creatore della maison milanese scomparso per AIDS nel settembre del’94. Un vero e proprio avanguardista dello stile che stupiva il suo pubblico ad ogni collezione. E allora via a cuori, clutch preziose e tracolline coloratissime che si alternano a capienti shopping bag in una collezione dove tutto è il contrario di tutto…

Per la p/e 2010 la Maison Yves Saint Laurent propone una doppia versione di sneaker: alta alla caviglia e bassa senza stringhe con tomaia in pelle, vernice e tessuto tecnico traforato e con una grande Y stilizzata sui lati. Nel frattempo Parigi gli dedica una grande retrospettiva fino al 29 Agosto al Petit Palais. In mostra trecentocinquanta creazioni del compianto couturier francese dal nome: “Yves Saint Laurent, itinerario di una passione”. Un vero e proprio omaggio a uno dei creativi più in della moda,che ha reinventato l’immagine della donna rendendola forte e sensuale a un tempo e donandole lo smoking al maschile, storica e rivoluzionaria invenzione di Monsieur che ha segnato un‘epoca.

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hanno collaborato

Giudo Caravaggio Abruzzo che produce | pag. 19 Guido Caravaggio, laureato in Scienze Biologiche, è presidente dell’Assoflora dal 2006. È titolare della ditta Planta Vivai di Fossacesia specializzata nella produzione di cactus e piante succulente.

Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 21 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di ChietiPescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Ida Pagnottella mercati | pag. 69 Nata e cresciuta in Canada, ha 39 anni e vive in Italia da quando ne ha 18. Si è laureata in economia e commercio presso l’università degli Studi di Chieti ed è consulente finanziario indipendente fee-only. Dal 2005 è portfolio strategist dello studio CFI Advisors di Pescara, dove offre il servizio di consulenza personalizzata su strumenti finanziari: monetari, obbligazionari, polizze, fondi pensione e soprattutto strumenti azionari e derivati. Dal 2008 organizza e insegna corsi sulle tecniche di investimento e gestione dei propri investimenti finanziari.

Alfredo De Vincentis mercati | pag. 69 Nato nel 1970, è laureato in economia. Dopo anni di esperienza nel sistema bancario come promotore finanziario lavora come analista tecnico e trader dal 2005.

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Luigi Carunchio

Simone D’Alessandro

fisco | pag. 73

creatività&innovazione | pag. 83

Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Pietro Pastorelli energia | pag. 76 Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Antonio Teti ict | pag. 78 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 86 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Piero Carducci la terra di Piero | pag. 95 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.


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segno dei tempi Âť di Vyck

Provinciali L’Aquila: Pezzopane battuta, centrodestra al 53,23% Nel capoluogo colpito dal terremoto un anno fa ha vinto il candidato del Popolo della libertà Antonio Del Corvo con 83.960 voti. La presidente uscente Stefania Pezzopane si ferma al 45,7 %

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