ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • DICEMBRE 2011 • NUMERO 61 • ANNO VI • www.ABRUZZOIMPRESA.IT • COPIA OMAGGIO
NUMERO
ISSN 1973-5383
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IN COPERTINA Andrea Bonanni Caione e Nicola Petracca ISSN 1973-5383
foto di Pietro Ferrante
DICEMBRE 2011 N°61 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 16 DICEMBRE 2011
DIRETTORE RESPONSABILE
ELEONORA LOPES
REDATTORI DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI, RICCARDO DI PERSIO EDITORIALISTI MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FIORENZO TROTTA, FRANCESCO FRAVOLINI, FILIPPO PAOLINI, MARTINA LUCIANI, PIERGIORGIO GRECO, ALESSIO PELUSI, LAURA SACCHETTI, CAROLINA PIERFELICE, NEDA ACCILI, SILVIA CICORIA, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, CHIARA STROZZIERI, MARZIO FORCELLA, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO
ART DIRECTOR
MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT
UFFICIO GRAFICO
VINCENZO SULPIZIO
UFFICIO FOTOGRAFICO
PIETRO FERRANTE, GIUSEPPE CIAVATTELLA
CONTROLLO
DANILO MARTORELLI
COORDINATORE TV
GIANLUIGI TIBERI
RESPONSABILE SPEDIZIONI
LOREDANA EVANGELISTA
STAMPA
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RESPONSABILE PUBBLICITÀ
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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. GRUPPO ECCO ITALIA S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2011 tutti i diritti riservati. ECCO ITALIA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. ECCO ITALIA S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara
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capitano d’impresa
Andrea Bonanni Caione
Passione
Sicuramente la moto, la mia BMW R 1150. Siamo inseparabili, prima della nascita dei miei due figli condividevo questa passione anche con mia moglie Carmen, oggi però ci capita meno frequentemente di andarci.
Tempo libero
Andrea Bonanni Caione
il giovane avvocato degli imprenditori
Andrea Bonanni Caione è appena diventato managing partner della nuovissima sede di Pescara di LABLAW, il noto studio legale specializzato nel settore del diritto del lavoro e del diritto sindacale. Sicuramente passione per questo lavoro, unito a tanto studio gli hanno fatto raggiungere questo importante traguardo. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo chi è questo giovanissimo avvocato che è diventato partner di uno degli studi legali più famosi in Italia. Classe 1972, nato a Pescara, Andrea Bonanni Caione si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Macerata nel 1997. E’ iscritto all’Ordine degli Avvocati e Procuratori presso il Tribunale di Pescara dal 2000. Da sempre associa alla pratica forense lo studio postuniversitario, collaborando stabilmente con prestigiose cattedre di diritto civile. Ha maturato importanti esperienze, tra le quali il conseguimento di un dottorato di ricerca e la stipula di contratti per l’insegnamento nelle materie del diritto commerciale e del diritto del lavoro. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In questo ambito ha sviluppato competenze significative in materia di somministrazione di manodopera, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia. Andrea è tra i fondatori dello Studio Pescarese Lamparelli Bonanni Caione. Lo studio è nato dalla forte amicizia con Sandro Lamparelli che manterrà comunque un’importante sinergia con la sede pescarese di LABLAW; una scelta che consente ad entrambi gli avvocati di seguire le proprie vocazioni costituendo due distinti team di legali, quello di LABLAW guidato appunto da Andrea e quello capitanato da Lamparelli. Team diversi, ma che operano insieme offrendo una consulenza specialistica alle aziende e un supporto completo e mirato nel diritto del lavoro, del diritto civile e di quello societario. Negli anni i due giovani avvocati hanno creato insieme un importante portafoglio clienti e una solida rete di relazioni e sinergie, sia con professionisti locali che con le più affermate realtà imprenditoriali e categoriali abruzzesi. Sposato con Carmen La Torre, cake designer, Andrea ha due figli Caterina di 3 anni e Francesco di quasi 2 anni. Sua sorella Simona che fa l’architetto è sposata con Sandro Lamparelli.
Tutto il tempo libero che ho lo dedico alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei due figli Caterina e Francesco. Sono molto attaccato anche ai miei genitori e a mio nonno che mi ha trasmesso e insegnato il valore del lavoro.
Sport
Mi dedico a qualsiasi tipo di sport si possa praticare in montagna, sci, alpinismo, trekking. Si crea un rapporto fortissimo con la natura, sono momenti davvero emozionanti. Anche i miei viaggi prediligono la montagna come meta.
Amici
Frequento gli amici di sempre, i miei ex compagni di classe del Liceo Scientifico Da Vinci di Pescara. Sandro Lamparelli ad esempio è un amico fraterno, poi socio e addirittura marito di mia sorella.
Letture
Amo leggere e scrivere, per lavoro ho redatto diverse pubblicazioni. Ma il mio libro preferito è “On the road” di Jack Kerouac.
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sommario _ anno VI n°61 _ dicembre 2011
opinioni&rubriche editoriale
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Gocce d’inchiostro
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Tendenze, fatti e persone
il punto
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Arrosticini e Montepulciano ci salveranno
la terra di Piero
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L’Aquila orfana, occorre una legge per la ricostruzione
48
in primo piano speciale fare impresa
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FARE IMPRESA, gli operatori economici si incontrano
economia
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La business intelligence come strategia d’impresa
turismo
48
Roccaraso 2012
storie
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Con il professor Torlontano se ne va una parte di Pescara
in copertina lablaw
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LABLAW Il partner ideale delle imprese
incarichi&carriere d’intino/laureti/ quaianni
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Ance Abruzzo/Saga/Federalberghi L’Aquila
storie&persone raffaele mauro
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Raffaele Mauro
adolfo cicchetti
62
Adolfo Cicchetti
New generation
60
storie&persone nicola turchi
64
Le vecchie tradizioni non muoiono mai: Nicola Turchi l’artigiano pasticcere
tematiche d’impresa fisco ict
67 71
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Il tetto dell’indenizzo diventa legittimo Pedobusiness: giro di vite dall’Unione Europea
creatività& innova ione
75
Teoria dell’inconcettualità: le tesi di Blumenberg
norme&leggi
79
Cosa è cambiato nella durata del rapporto di lavoro?
energia
83
Tutti i nodi arrivano al pettine
64
credito&finan a bcc castiglione m.r.
88
La BCC Castiglione M.R. e Pianella sbarca a Pescara
confartigianato
89
Imprese-banche questione di feeling
bcc sangro teatina
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Don Epimenio Giannico, un esempio per la finanza globale
141 89 13
sommario _ anno VI n°61 _ dicembre 2011
credito&finan a banca del vomano
92
Banca del Vomano pronti al via!
calre
94
Il Calre passa dall’Abruzzo alla Spagna
finanza
96
Banche e imprese, i nuovi scenari
turismo
98
Operatori di B&B nasce un corso
territorio
101
Di Fonzo e fratelli SpA, i mecenati di Vasto
92
seminari&convegni ambiente
107
ambiente
111
Fotovoltaico: efficienza & produttività A lezione di ecologia con Deco
territorio
113
Sì a castagne e vino novello no all’inceneritore
turismo
117
Abruzzotravelling il consorzio che cresce
107
eventi sicurezza
121
Un progetto di sicurezza per L’Aquila post sisma
simsa
123
Solleviamo L’Aquila
sanità
125
Sordità, prevenire per curare
fiere
127
Work Group al SIA Guest di Rimini
turismo
129
Il turismo d’affari lo insegna Seneca
formazione
131
La Marelli & Berta punta sulla formazione
territorio
133
Moma Centro Cucine, un’altra conquista
premi
137
Antonio Teti nell’olimpo dell’informatica
enologia
139
Il vino abruzzese vola in Brasile
gastronomia
141
La cucina abruzzese trionfa in Romania
beneficenza
143
Una cena di Natale dei giovani aquilani a sfondo sociale
sport
147
Taglio del nastro per il complesso sportivo Ex Gesuiti
motori
149
Autoabruzzo presenta i nuovi scooter BMW
motori
segue a pagina
151
153
111
Nuovo Actros e Classe M gli ultimi nati in casa Mercedes
117
133
la vita è bella
108 139 15
editoriale
/ gocce d’inchiostro
Eleonora Lopes _ direttore
E
nnesima cattiva pubblicità per la nostra regione. Ci sono tantissimi talenti abruzzesi (il nostro mensile cerca sempre di scovarne di nuovi) che portano alto il nome dell’Abruzzo e ci rendono orgogliosi per il loro operato sia in Italia che all’estero, ma ci sono anche dei personaggi “imbarazzanti” che con il loro comportamento non ci fanno sentire per nulla fieri di essere nostri conterranei. L’onorevole (che di onorevole ha ben poco, forse solo il titolo) Antonio Razzi è uno di questi; si è fatto beccare da una telecamera occultata a chiacchierare serenamente con un altro onorevole del suo voto di fiducia al Governo Berlusconi di fine anno passato come mero interesse personale dichiarando che l’ha fatto perché che gli mancavano solo 10 giorni per il vitalizio della pensione. Non ha usato mezzi termini, ne un linguaggio forbito, il deputato Razzi mentre descriveva “la dura legge di sopravvivenza in Parlamento”. Questo è quello che accade nel nostro Parlamento, chissà cosa avrà da dire Razzi ai giovani di questa generazione che probabilmente la pensione non la vedranno mai?
C
on grande soddisfazione di tutti si è concluso FARE IMPRESA, il meeting degli operatori economici abruzzesi organizzato dalla nostra rivista. Il successo di un evento è sempre merito di un gruppo e mai di un singolo, un ringraziamento va quindi all’editore Fabio De Vincentiis e a tutto il team della Ecco Italia che ha lavorato come sempre con grande impegno ed entusiasmo. Ma il mio più grande ringraziamento va a tutti coloro che sono intervenuti, i veri protagonisti della serata che con la loro presenza hanno confermato maturità, voglia di confronto e capacità di fare rete. Durante il Gala si è svolta la quarta edizione del premio “Aquila Reale” dedicato alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, un riconoscimento che nasce con l’intento di valorizzare tutti quegli imprenditori che contribuiscono allo sviluppo del nostro territorio. L’obiettivo è che FARE IMPRESA diventi un appuntamento immancabile per gli attori del tessuto economico abruzzese. Non mi resta che darvi l’arrivederci al prossimo anno con l’auspicio di fare sempre meglio!
U
n Natale povero attende le famiglie abruzzesi e non solo. Secondo il Codacons, la manovra economica varata dal Governo Monti (ancora in fase di correzione) determinerà una forte stangata per i cittadini dell’Abruzzo. Considerando il ritorno dell’Ici, l’aumento dell’Iva, i nuovi estimi, i rincari sulla benzina, i tagli agli enti locali e le varie imposte, una famiglia media di 4 persone si troverà a sborsare circa 1.580 euro su base annua solo per gli effetti della manovra. “I provvedimenti varati dal Governo -spiega il Codacons- porteranno ad un generale impoverimento delle famiglie con inevitabili ripercussioni sul potere d’acquisto e sui consumi, che verranno ulteriormente ridotti a danno dell’economia della regione”. Intanto i sindacati sono già scesi in piazza per manifestare in particolare sulla questione pensioni. E le imprese? Il presidente di Confindustria Abruzzo Angelucci ha lanciato un appello ai parlamentari: «Sostenete il pacchetto di misure anticrisi del Governo, la situazione è veramente critica e non sono ammessi tentennamenti e ritardi». Sarà davvero un decreto Salva-Italia? Staremo a vedere.
direttore@abruzzoimpresa.it
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s LA SALUTE DELLE DONNE SUL LUOGO DI LAVORO, UN CALENDARIO DI INAIL, ANMIL E MISS ITALIA É la forza delle donne il filo rosso che percorre i dodici mesi del calendario 2012 promosso da Anmil, Inail e Miss Italia. “Donne che Vincono” è il titolo del calendario foto-biografico realizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela della salute delle donne sul luogo di lavoro. La fotografa Tiziana Luxardo ha narrato attraverso le immagini le storie di dodici donne, che a seguito di un duro incidente sul lavoro, hanno dovuto riprogettare la loro vita e i loro sogni, ma sono riuscite a preservare la loro femminilità e il loro ruolo all’interno della famiglia. Accanto a loro altre dodici giovani che hanno raggiunto il sogno di diventare Miss nel Concorso più prestigioso del nostro Paese. Due mondi che si incontrano con il comune obiettivo, tutto al femminile, di raccontare una dura realtà che può colpire chiunque e in qualsiasi attività lavorativa. «Per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro servono volontà, determinazione e impegno condivisi, anche per far conoscere i risvolti nella vita di una donna all’indomani di un infortunio sul lavoro dove al danno si aggiungono fattori di discriminazione che influiscono nella sfera sociale e lavorativa», ha dichiarato il presidente dell’ANMIL, Franco Bettoni.
L’INDUSTRIA ABRUZZESE SECONDO LO STUDIO DI CONFINDUSTRIA Presentata l’indagine semestrale sull’industria abruzzese sviluppata dal Centro Studi Confindustria, sotto la lente d’ingrandimento l’andamento degli indicatori nel I° semestre 2011 e le aspettative sui secondi sei mesi dell’anno. I dati indicano una diffusa situazione di stabilità che sconfina spesso nella stagnazione, se non nella tendenza al peggioramento. L’Abruzzo non ha la forza per realizzare performance in controtendenza alla situazione nazionale, anche se qualche spiraglio rinfranca chi cerca di portare avanti la propria attività imprenditoriale: si pensi all’ulteriore rafforzamento delle esportazioni e al piccolo recupero della quota di mercato abruzzese sulle vendite italiane all’estero. Critico però appare il dato relativo all’esplosione della cassa integrazione in deroga, che dimostra quanto la crisi stia colpendo proprio le imprese più indifese, di minori dimensioni, e i lavoratori con contratti diversi dal tempo indeterminato. Brusca anche la frenata degli investimenti, sintomo questo di mancata ripresa e crescita. La critica situazione italiana è imputata sì all’economia, ma soprattutto alla politica, che non riesce a creare i giusti stimoli e le condizioni opportune per la crescita. In quest’ottica Confindustria Abruzzo vede con favore l’incontro degli attori del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo con il Governo dello scorso 21 settembre, dal quale è emerso lo sblocco dei fondi FAS regionali, circa 612 mln di euro, anche se risultano ancora bloccati i fondi FAS nazionali, quelli per il Master Plan e per le infrastrutture. Nonostante le rassicurazioni restano aperte le questioni relative alla Zona Franca per L’Aquila, per la CIG in deroga anche per il 2012 e per il credito di imposta. A questi punti ancora aperti, Confindustria Abruzzo aggiunge la necessità di attrarre investimenti esogeni e di promuovere una nuova industrializzazione del territorio regionale. Alla Regione, si chiede di intervenire il più rapidamente possibile sul credito, rafforzando la patrimonializzazione dei Confidi e incrementando il più possibile le risorse per migliorare l’accesso al credito; perseguire riforme strutturali, come la semplificazione della PA e la Legge Industria in primis. Prioritario è anche l’impulso che deve essere dato all’opera di ricostruzione del cratere, che da sola può costituire un fondamentale volano della crescita e dello sviluppo del territorio.
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tenden e fatti persone ENERGIA, CON IL PATTO DEI SINDACI ALL’ABRUZZO IL PREMIO SPADOLINI A essere premiata è stata la capacità di realizzare con il Patto dei sindaci una rete istituzionale in grado di portare sul territorio idee e progetti di efficientamento energetico. La giuria del Premio nazionale Eco and The City della Fondazione Giovanni Spadolini ha voluto con questo premio sottolineare la capacità della Regione Abruzzo di fare sistema con la creazione di una cabina di regia che ha permesso a tutti gli enti locali di decidere sul territorio e direttamente l’intervento di efficientamento energetico, parlando anche di una esperienza ripetibile anche in altre regioni del Sud. L’Abruzzo è stato premiato nell’ambito della sezione “Comuni e territori sostenibili”. L’assessore regionale all’Energia, Mauro Di Dalmazio, ha commentato «È un riconoscimento importante al sistema degli enti locali abruzzesi perché in questo modo siamo riusciti a fare squadra e a muoverci insieme tenendo a mente l’obiettivo. Se pensiamo che ciò ha reso possibile immettere sul territorio circa 34mln di euro, coinvolgendo tutti i comuni abruzzesi e le province, ci rendiamo conto della grande spinta innovativa che questo modello da noi pensato ha prodotto sul territorio».
L’ASSESORE CASTIGLIONE PRESENTA UN DISEGNO DI LEGGE SULLA COOPERAZIONE Presentato il Disegno di Legge regionale per la promozione della cooperazione in Abruzzo nei settori dell’Industria, Commercio, Artigianato, fortemente voluto dall’assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, e concertato con tutte le centrali Cooperative presenti sul territorio, approderà nella IV Commissione regionale. L’obiettivo è il giusto riconoscimento della funzione che la cooperazione svolge, rappresentando l’8,5% del Pil regionale. «L’auspicio - ha detto l’assessore - è che questo testo faccia da apripista ad un testo unico della cooperazione in Abruzzo, tant’è che è stata prevista una Consulta Regionale per lo sviluppo della cooperazione, dove ci si potrà confrontare sulle problematiche della Cooperazione nei diversi settori». Come ha sottolineato Castiglione «la cooperazione rappresenta un segmento non marginale dell’intero sistema produttivo ed economico abruzzese: l’occupazione che produce, i capitali che investe, tutto resta sul territorio, contribuendo alla sua ricchezza. L’impresa cooperativa non delocalizza, non esporta capitali e capacità manageriali, non trasferisce i suoi interessi dove si possono realizzare maggiori convenienze, ma nasce sul territorio e insieme ad esso cresce e si sviluppa».
LAVORO, 2 MLN PER FORMAZIONE CONTINUA ALLE IMPRESE Risorse finalizzate a sostenere iniziative a favore dei lavoratori, per aggiornare e accrescere le loro competenze, e delle imprese, per svilupparne la competitività. Attraverso lo stanziamento di 2mln di euro, il progetto speciale “Formazione continua per imprese piccole, medie e grandi”, si propone di attuare percorsi formativi attinenti l’innovazione organizzativa, di prodotto e di processo, rivolti al management e, più in generale, alle alte professionalità, che possano favorire lo sviluppo dell’impresa. Il progetto è anche destinato a promuovere percorsi formativi rivolti ai lavoratori, con particolare riguardo a quelli coinvolti in processi di ristrutturazione e/o di riorganizzazione aziendale, allo scopo di evitare il rischio del licenziamento. In tutto saranno finanziati 30 progetti. «La grande novità di questo progetto - spiega meglio l’assessore alle Politiche del lavoro, Paolo Gatti - è la possibilità data alle piccole imprese di poter attingere ai fondi per la formazione continua. La formazione è per loro una leva strategica per accrescere e rafforzare la loro competizione nel mercato, attraverso il miglioramento e rafforzamento del capitale umano, uno degli asset più importanti dell’imprenditoria abruzzese». Le proposte potranno essere trasmesse a partire dal 19 dicembre 2011, fino al 30 gennaio 2012.
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s A LANCIANO LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL 12ESIMO PREMIO PAVONE Sono state le donne le protagoniste dell’edizione 2011 del Premio Giornalistico “Gennaro Paone”, il concorso riservato ai giornalisti promosso da Ecotur e Banca Popolare di Lanciano e Sulmona. La giuria, presieduta dal giornalista Antonio Del Giudice, in 5 casi su 6 ha premiato i lavori delle giornaliste. Per la sezione Giornalismo Scritto il primo premio è andato a Isa Grassano, giornalista free ance e scrittrice, autrice di un articolo sul Volo dell’Angelo in Basilicata per il free press Look Magazine. Il secondo premio è stato assegnato a Tania Turnaturi per il servizio “Sardegna, terra di bellezze selvagge e antiche tradizioni” pubblicato su Turismo all’aria aperta. Per la sezione Audio ha vinto la giornalista Rai Giusy Panara, di Isoradio, per il servizio su Santo Stefano di Sessanio. Un’altra donna, questa volta del Tg2, ha vinto la sezione video: si tratta di Bruna Fattenotte, con il servizio “Montecristo, l’Isola del tesoro”, trasmesso dal TG 2 Sì Viaggiare. Infine una menzione speciale a Gioia Salvatore di Antenna 10 con il suo “Punta Aderci, un’emozione fra cielo e mare”, per essere riuscita “a raccontare una terra suggestiva come Punta Aderci in un contesto di stringente attualità come la costituzione del Parco della Costa dei Trabocchi.
È NATA L’ASSOCIAZIONE POLIS LAB È stata presentata a Pescara, l’Associazione POLIS LAB, Laboratorio per la Ricerca, il Dibattito e lo Studio su Politica, Economia e Lavoro; è apartitica ed ha come scopo primario il bene comune, attraverso l’affermazione, diffusione e realizzazione di valori umani, culturali e sociali. Sono intervenuti il presidente dell’associazione Alessandro Addari, il vice presidente Silvano Pagliuca e due componenti del direttivo, Marco Belisario e Donatello Aspromonte. «L’obiettivo –ha dichiarato Addari- è ridurre il “solco” tra politica e società civile di cui l’astensione crescente dal voto è l’emblema, così come l’antipolitica che serpeggia nel paese e che non fa bene alla democrazia. A differenza di molte fondazioni e associazioni nate in questi anni, POLIS LAB è apartitica e valorizzerà le diverse posizioni e “anime” al suo interno». POLIS LAB nasce in Abruzzo, ma rappresenta un progetto Nazionale con sedi a Spoltore, presso l’Arca delle Professioni, a Roma e Milano. È una libera associazione di donne e uomini, non una élite, il criterio di adesione non sarà in base alla professione o al ruolo che ricoprono nella società, ma in base alla motivazione di impegnarsi a portare avanti la missione dell’associazione, valorizzando, in particolare le donne e i più giovani.
PRESENTATO IL LIBRO “SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: DAL DIRE AL FARE” Presentato a Pescara presso la sede di Confindustria il volume curato da Luigi Di Giosaffatte SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: DAL DIRE AL FARE. Il tema della semplificazione amministrativa assume sempre più un valore strategico nel sistema competitivo delle imprese. Questo libro, nella parte iniziale, ripercorre le tappe principali del processo di semplificazione amministrativa, definendo una serie di criteri per impostare una seria strategia di semplificazione normativa e procedurale, che vedono nell’apparato metodologico dell’analisi costi-benefici una serie di tools indispensabili per dar vita ad un processo di cambiamento amministrativo. Nella seconda parte del libro, invece, vengono illustrati i risultati del progetto IRIDE, fortemente voluto e sviluppato da Confindustria Pescara. Sotto il coordinamento scientifico di Di Giosaffatte, direttore generale di Confindustria Pescara, mediante la costituzione di specifici focus group composti da imprese ed Enti Pubblici sono emersi delle aree di miglioramento e delle best practice che dovrebbero essere prese a modello dalle altre amministrazioni.
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tenden e fatti persone CORECOM ABRUZZO: RESTITUITI 1 MILIONE E MEZZO DI EURO ALLE FAMIGLIE ABRUZZESI DANNEGGIATE DAGLI OPERATORI TELEFONICI Sono circa 2000 le istanze di conciliazione presentate dai cittadini abruzzesi al Corecom Abruzzo per risolvere tutte le controversie e le problematiche con gli operatori della telefonia. Nell’80% dei casi le richieste sono andate a buon fine con l’annullamento di bollette contestate e non dovute per circa 1 milione di euro, con ulteriori 500 mila euro di indennizzi proclamati alle famiglie danneggiate. In totale il risparmio per le famiglie abruzzesi è pari a 1 milione e mezzo di euro; tutto ciò grazie ai tentativi di conciliazione presentati e discussi, in modo totalmente gratuito davanti al Corecom Abruzzo. «In questi due anni abbiamo ridotto i tempi d’attesa, ci siamo dotati di nuovi strumenti e abbiamo innovato il servizio, permettendo così a centinaia di famiglie abruzzesi di risolvere controversie in materia di comunicazioni, in modo totalmente gratuito e senza dover sostenere alcuna spesa legale» ha spiegato il presidente del Corecom Abruzzo Filippo Lucci. Nel 2009 i tempi necessari per discutere e istituire le udienze era pari a 12 mesi; ad oggi la tempistica si è ridotta a circa 30 giorni.
È ANTONINO FORTE, IL NUOVO MAITRE DELL’ANNO 2011 Trionfo in grande stile per il giovane 27 enne Antonino Forte al concorso nazionale “Il Maitre dell’anno” organizzato dall’A.M.I.R.A. Associazione Maitre Italiani Ristoranti Alberghi. L’ A.M.I.R.A. è un associazione che riunisce nell’intero territorio nazionale circa 3000 soci quali maitres professionisti. La gara svoltasi a Torino, ha visto una prima fase con circa 30/40 selezioni nazionali con circa 150 Maitres; il vincitore Antonino Forte (appartenente alla sezione A.M.I.R.A. Abruzzo-Molise) ha superato la prima fase, la semifinale e la finale con una ricetta creativa e inedita di cucina di sala, ovvero piccione petto e coscia su sfoglia di mele e soffice di ricotta di fuscello, abbinato ad un vino Masciarelli Bianco delle colline Teatine IGT Villa Gemma. Scenario della finale il 56° Congresso Internazionale A.M.I.R.A. tenutosi sempre nella location torinese, in presenza della Presidenza Nazionale, il direttivo e gli oltre 200 maitres provenienti da tutt’Italia e dall’estero.
NASCE RETE AUTOMOTIVE ITALIA, SI PARTE DA ABRUZZO, BASILICATA E CAMPANIA È stata costituita, a Potenza presso la sede della locale Confindustria, Rete Automotive Italia, la prima rete d’impresa interregionale composta da aziende che operano nel settore automotive. Con il sostegno e la condivisione di Confindustria il Progetto Rete Automotive Italia, promosso in primis da Confindustria Basilicata, ha coinvolto ed è stato sostenuto e supportato anche da Confindustria Campania e ConfindustriaChieti. I numeri di Rete Automotive Italia sono importanti: 56 aziende (19 lucane, 13 abruzzesi e 24 campane) per un totale di dipendenti coinvolti superiore alle 6.000 unità. Ma sono già oltre venti le nuove richieste di adesione pervenute anche da imprese ubicate al di fuori delle tre regioni inizialmente coinvolte. In questa prima fase, proprio per provvedere alle procedure legate alle nuove sottoscrizioni e promuovere il contratto nei diversi territori, le aziende aderenti alla rete hanno nominato un comitato di gestione pro tempore presieduto da Paolo Patrone, amministratore delegato di Tecnologie Galvaniche Srl. Del comitato fanno parte anche Paolo Scudieri, amministratore delegato di Adler Group Spa, e Marcello Di Campli, financial manager dell’abruzzese I.M.M. Hydraulics Spa.
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il punto
Mauro Di Pietro giornalista
Arrosticini e Montepulciano ci salveranno
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inalmente ci siamo. Ci si creda o no, questa è la soluzione. Questa è la via consolare per la ripresa economica. Arriva dal viceministro al Walfare, Michel Martone, l’esperto giuslavorista, con doppia cattedra alla prestigiosa Luiss di Roma e all’Università di Teramo, che ha pensato per il nostro rilancio agli spiedini e al buon vino. Una ricetta di tutto gusto, annotata in una interessante intervista rilasciata, qualche giorno fa, al quotidiano Il Centro. Certamente l’esito di una riflessione su una realtà concretamente conosciuta, atteso che il governatore Chiodi indicò proprio Martone alla guida della task force regionale anticrisi. E, poi che dire, anche sul piano metodologico arriva un suggerimento non proprio scontato: fare leva sulla nostra durezza e possenza di abruzzesi forti e gentili. Con buona pace dell’ex governatore Del Turco che inaugurava prestigiosissime mostre di pittura, di livello internazionale, ossessionato dall’idea di rovesciare l’immagine di un Abruzzo inchiodato per sempre dalle rime dannunziane su greggi e transumanti. Ma sì, il Viceministro non sbaglia. Meglio ripescare nell’Arcadica atmosfera dei trasognanti pastori ed agricoltori, architravi di settori definiti “primari”, fondamentali oggi a ritemprare lo spirito, sul piano della sobrie-
tà dei desideri e dei comportamenti, e il corpo, sul piano dell’energia muscolare e del duro travagliare. Se tutto questo basterà a limitare i danni del 2012, che si preconizza di recessione, è difficile dirlo, considerato che pure un pezzo della nostra storia ambientale, sintetizzato nel primo slogan “Abruzzo, la tua natura”, potrebbe andare in soffitta, come pure un pezzo di marketing turistico tutto puntato sull’Abruzzo dei Parchi. Insomma, la confusione appare totale e generalizzata, caro viceministro. Si capisce che l’Abruzzo, comunque lo si legga - che ne dite di un bel Ozzurba? - resta ancora follemente alla ricerca di un suo modello di sviluppo, con l’aggravio che del passato la politica fa mercanzia elettorale programmatica, senza tener conto del principio della continuità amministrativa, cominciando ogni volta un costosissimo rituale di scardinamento dell’esistente. Sei viola, allora l’Abruzzo deve essere cementificato. Sei grigio, allora l’Abruzzo deve essere industrializzato. Sei rosa, allora l’Abruzzo deve essere una landa profumata e blindata. Comunque, viceministro Martone, la sua idea è buona. Anzi, è il caso di festeggiare con del vino abruzzese la partecipazione di Confindustria Chieti alla nascita del Progetto Rete Automotive Italia. Una idea davvero forte e, per fortuna, così poco scontata
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Un consiglio per la lettura di Natale o per qualche regalo intelligente: “Pensare l’Italia”. Un pamphlet scritto a due mani da Aldo Schiavone e Ernesto Galli della Loggia su cosa sarà, cosa potrà essere l’Italia di domani? E ci sarà ancora un destino italiano, un ruolo peculiare che ci appartenga, da riconoscere propriamente nostro? Se dimentichiamo ciò che abbiamo alle spalle, non saremo capaci di valutare la crucialità del bivio che abbiamo di fronte. Giulio Einaudi Editore collana Vele - 146 pagine a 10 €.
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L’INTERVENTO DI APERTURA AL MEETING FARE IMPRESA DELL’EDITORE FABIO DE VINCENTIIS
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l mio intervento sarà breve per dare spazio a tutti, quindi passo subito ai ringraziamenti iniziando proprio dal mio staff e dando un abbraccio forte ai miei collaboratori che hanno sostenuto e permesso la realizzazione del meeting FARE IMPRESA. Questo evento è stato ideato per tutti quanti voi quindi un altro abbraccio e un forte ringraziamento va agli imprenditori e manager che sono qui presenti; inoltre ringrazio per la loro presenza tutte le istituzioni e associazioni di categoria. Perché il meeting FARE IMPRESA oggi? Come sapete l’Abruzzo, l’Italia, il mondo hanno bisogno di innovazione e di una grande rete fra le imprese e le istituzioni, noi iniziamo questo percorso questa sera perché in questi anni ho constatato, tramite la mia rivista Abruzzo Impresa, la grande voglia di innovazione e di fare rete ed è proprio per questo che ho colto l’occasione per farvi fare un cammino sinergico tutti quanti insieme e sicuro di ciò do il via al meeting FARE IMPRESA. Grazie di cuore per la presenza e buon continuo a tutti». L’editore Fabio De Vincentiis
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IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa
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FARE IMPRESA
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GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO
25 NOVEMBRE 2011
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Premio Aquila Reale
IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime copertine di Abruzzo Impresa
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» a cura della redazione
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foto di Pietro Ferrante Marcello Starinieri e Vincenzo Sulpizio
FARE IMPRESA, gli operatori economici si incontrano
Grande successo per la prima edizione di FARE IMPRESA, il meeting degli operatori economici abruzzesi. L’evento, promosso e organizzato dal mensile Abruzzo Impresa ha visto la partecipazione di 300 imprenditori; durante la serata si è svolta la premiazione delle ultime 12 copertine con il premio “Aquila Reale”
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speciale fare impresa
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arola d’ordine fare rete. È stato questo il leitmotive della prima edizione di FARE IMPRESA, il meeting degli operatori economici abruzzesi. Grande successo di pubblico per il Gala dell’imprenditoria abruzzese che si è svolto a Montesilvano presso il Grand Hotel Adriatico. Una serata made in Abruzzo che ha visto la presenza di 300 imprenditori e diversi esponenti del mondo bancario, politico, associativo, accademico e sindacale. FARE IMPRESA è l’ennesima vincente idea dell’editore della Ecco Italia Fabio De Vincentiis che ha organizzato questo evento con l’intento di riunire in un’unica serata tutti gli attori economici della nostra regione per farli conoscere, relazione e per fare rete.
FARE IMPRESA promosso e organizzato dal nostro mensile Abruzzo Impresa, ha ottenuto il patrocinio di: Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Abruzzo, Provincia di Pescara, Comune di Montesilvano, Unioncamere Abruzzo, Confindustria Abruzzo, Confesercenti Abruzzo, Confartigianato Abruzzo, Confapi Abruzzo, Cna Abruzzo, Confcommercio Abruzzo, Coldiretti Abruzzo e Confagricoltura Abruzzo. Ma entriamo nel cuore dell’evento. Prima dell’inizio della cena di Gala, gli ospiti hanno visitato gli stand dei partner allestiti proprio all’interno della sala principale decorata in stile elegante, ma funzionale. In questa fase della serata gli ospiti hanno potuto conoscersi, chiacchierare e reperire diverso materiale promozionale che i partner hanno messo a
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disposizione, nella galleria espositiva. Ad aprire la serata, condotta dal giornalista Fabio Lussoso, è stato proprio De Vincentiis, padrone di casa e ideatore dell’evento che ha dichiarato: «In un periodo economico così difficile, credo fortemente che sia fondamentale rafforzare le relazioni affinchè si creino importanti sinergie lavorative. Ecco perché oggi siamo riuniti qui. L’obiettivo è che FARE IMPRESA diventi un appuntamento immancabile, per tutti i protagonisti Il direttore di Abruzzo Impresa Eleonora Lopes
vano Pasquale Cordoma, il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, il presidente della Banca dell’Adriatico e presidente di Confcommercio Abruzzo Giandomenico Di Sante. FARE IMPRESA nasce insieme alla quarta edizione del premio “Aquila Reale” ideato dalla nostra rivista Abruzzo Impresa, un riconoscimento agli imprenditori, che rappresentano l’Abruzzo sano e produttivo. Nello specifico, durante il Gala sono state premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa. Dopo l’intervento delle istituzioni, è salito sul palco il giovane direttore di Abruzzo Impresa Eleonora Lopes che nel porgere il benvenuto a tutti i presenti ha raccontato come nasce il premio “Aquila Reale”. «Il premio, fin dalla sua prima edizione, -ha raccontato il direttore- ha come mission quella di valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio che nonostante il momento difficile non vuole mollare, ma anzi contribuisce alla ripresa del territorio con sacrificio e impegno. Io occupandomi
La serata di gala poco prima dell’inzio
del tessuto economico e abruzzese. Il mio più grande ringraziamento va a voi che siete qui E che con la vostra presenza dimostrate di credere in questo progetto e al mio team che con impegno e determinazione ha contribuito alla realizzazione dell’evento». Poi è stata la volta degli interventi istituzionali, e hanno portato il loro saluto: il sindaco di Montesil-
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della direzione della rivista ho la fortuna di seguire personalmente le nostre copertine che oggi sono giunte a quota 60 e nonostante ognuna di loro sia differente dall’altra, ciò che sicuramente le accumuna è la grande passione per il proprio lavoro». Poi è iniziata la cena curata dal giovanissimo chef Luca Mastromattei e dal suo team, una cena raffina-
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ta, ma sempre a base di prodotti tipici abruzzesi. Tra una portata e un’altra sono salite sul parco le varie copertine, le vere protagoniste della serata intervistate dal giornalista Lussoso. Andiamo in ordine, ad essere premiati per primi sono stati: Massimo e Antonio Pavone della Fox Italia, da Chiara Ciavolich vice presidente Coldiretti Abruzzo, poi è toccato al patron della Edimac Gerardo Gigli premiato dall’assessore al Lavoro Paolo Gatti e ancora Donato Di Fonzo, past presidente dell’Ente Fiera di Lanciano premiato dal presidente di Conf industr ia Pescara Enrico Marramiero. La Prov inc ia di Pescara, per la quale ha ri-
di Confindustria Abruzzo Riccardo Calogero Marrollo. Altra copertina premiata la Parsek rappresentata dal fondatore Marco De Virgiliis, che ha ricevuto il premio da Paolo Primavera presidente di Confindustria Chieti. Natalia Nurzia dell’azienda Torroni Fratelli Nurzia è stata premiata da Alfredo Savini, presidente della Bcc Castione M. R. e Pianella, Alessandro di Felice, della Ro lab Film è stato premiato dall’assessore regionale al lavoro Paolo Gatti, l’azienda Pingue Group rappresentata dal giovane Marco Marinucci è stata premiata dall’imprenditrice Gabriella Di Muzio, l’azienda Fisioter capitanata da Giovanna D’Innocenza è stata premiata da Luigi Caruncio, past president nazionale unione giovani dottori commercialisti ed infine l’ultima copertina di questa edizione è stata Esamero Group rappresentata dall’amministratore Tiziano Della Rovere che è stato premiato da Italo Ferrante, presidente della Confapi Abruzzo. Al termine delle premiazione è seguito il momento dei ringraziamenti, sono nuovamente saliti sul palco
L’editore Fabio De Vincentiis
Giandomenico Di Sante e Dario Pilla rispettivamente presidente e dg di Banca dell’Adriatico
tirato il premio l’assessore Roberto Ruggieri, è stata premiata da Andrea Bonanni Caione, avvocato e partner dello studio Lablaw, Marco Evangelista, per Evangelista Gomme ha ricevuto il premio dal direttore della Confartigianato Daniele Giangiulli, poi sono saliti sul palco Piero e Luigi Barbuscia della Barbuscia SpA che sono stati premiati dal past president
l’editore e il direttore di Abruzzo Impresa per porgere un caloroso ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti, e un arrivederci all’anno prossimo per la seconda edizione di FARE IMPRESA che presenterà certamente novità interessanti rivolte sempre al mondo dell’impresa. Arrivederci all’anno prossimo!
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Premio Aquila Reale 2011
Massimo e Antonio Pavone premiati da Chiara Ciavolich
Gerardo Gigli premiato da Paolo Gatti
Donato Di Fonzo premiato da Enrico Marramiero
Roberto Ruggieri premiato da Andrea Bonanni Caione
Marco Evangelista premiato da Daniele Giangiulli
Piero e Luigi Barbuscia premiati da Calogero Riccardo Marrollo
Marco De Virgiliis premiato da Paolo Primavera
Natalia Nurzia premiata da Alfredo Savini
Alessandro Di Felice premiato da Paolo Gatti
Marco Marinucci premiato da Gabriella Di Muzio
Giovanna D’Innocenzo premiata da Luigi Carunchio
Tiziano Della Rovere premiato da Italo Ferrante
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Le interviste di Ecco Italia.tv Dario Pilla
direttore della Banca dell’Adriatico «Mai come in questo momento io e i miei colleghi ci sentiamo sulla pelle la responsabilità sociale d’impresa, che se prima poteva sembrare uno slogan, in questo momento rappresenta il fare o non fare la differenza per il bene di un’azienda. Oggi le aziende hanno bisogno che le banche diano un senso di continuità all’erogazione del credito, perché il rischio del credit crunch in effetti si sente, si percepisce nell’aria e indipendentemente da quella che può essere la continuità del credito. Ma questo momento è caratterizzato da un pericolo ancora più subdolo, rappresentato dagli spread per cui il costo del credito per il sistema bancario è aumentato in maniera significativa e questo costo sta impattando il costo dei prestiti, rendendo meno competitive le nostre imprese. Per cui bisogna cercare una modalità per conoscerci e andare verso il miglioramento dei rating che è uno degli elementi che può migliorare o peggiorare il costo dei crediti. Ad esempio un evento come quello di questa sera crea aggregazione, elemento estremamente positivo. L’imprenditoria abruzzese che è sostanzialmente sana e fatta di persone laboriose soffre però di una sorta di “nanismo”, cioè necessita di questi momenti di aggregazione per trovare degli spunti per affrontare il futuro con maggiore tranquillità. Le imprese devono avere fiducia nelle banche e le banche nelle imprese, solo con questo sodalizio ne verremo fuori».
Alfredo Savini
presidente BCC di Castiglione M.R. e Pianella «Un incontro con gli imprenditori in un momento così difficile è un modo importante per potersi conoscere e confrontare e magari trovare una marcia in più per uscire da questo momento di grave crisi. Spesso si punta il dito ingiustamente verso alcune banche, ma la mia banca è diversa perché noi non dobbiamo rendere conto agli azionisti, bensì alla comunità, il patrimonio che creiamo rimane nella banca stessa e quindi è una banca con logiche differenti, ma ripeto, non sempre si può puntare il dito contro le banche, bisogna vedere come l’economia sta reagendo a questa crisi».
Paolo Primavera
presidente Confindustria Chieti «Noi alziamo la voce da molto tempo, per spingere sulle azioni forti da compiere a livello regionale, certo si attendono le indicazioni a livello nazionale, ma noi non possiamo rimanere ad aspettare, dobbiamo agire e mettere in atto riforme e azioni ben precise, come il rinnovamento della macchina pubblica, le liberalizzazioni che sono indispensabili per cambiare marcia, investire su innovazione e ricerca… insomma numerose azioni che adesso devono essere affrontate, non si può più temporeggiare, c’è bisogno di fare squadra, di creare progetti innovativi, solo così si potrà uscire dalla crisi».
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Paolo Gatti
assessore regionale al Lavoro e alla Formazione «Nel nostro assessorato cerchiamo di darci da fare nonostante il momento difficile. In questi ultimi giorni ci sono novità positive sul campo del “capitale umano” , sia per quanto riguarda l’obbligo formativo che la formazione continua nelle imprese piccole medie e grandi. Forse il capitale umano ci salverà, nel senso che spesso la consideriamo una politica di lungo periodo, ma è una politica assolutamente necessaria. Ora c’è da attendere l’uscita degli ultimi bandi del piano operativo 2009 – 2011 del fondo sociale europeo e nel breve volgere di qualche settimana faremo la programmazione di 100 milioni di euro del fondo sociale europeo. Sono tutte risorse che mettiamo in campo in favore delle persone, dei lavoratori, di chi non lavora, delle imprese e insomma di tutto il tessuto socio- economico abruzzese cercando di fare del nostro meglio per sostenere la regione».
Giuseppe D’Amico
direttore Confindustria Abruzzo «I problemi sono evidenti e sono di carattere nazionale e internazionale, ma noi in Abruzzo dobbiamo fare la nostra parte, per questo chiediamo alla Regione di fare delle scelte importanti che riguardino riforme strutturali, a partire dalla pubblica amministrazione e soprattutto più aiuti alle imprese. Ci sono temi fondamentali come ad esempio quello della ricostruzione dell’Aquila che potrebbe essere un volano per la nostra regione, ci sono leggi ben precise di cui attendiamo l’approvazione e l’attuazione, come la legge sull’industria, o la legge sui consorzi FIDI. Quindi noi di Confindustria chiediamo alla regione di agire e di farlo subito, ad esempio iniettando anche risorse di liquidità perché su questo fronte seppure siamo riusciti a sbloccare i fondi FAS, l’auspicio è che questi fondi vengano subito immessi nel sistema proprio per dare respiro all’economia regionale».
Mauro Febbo
assessore regionale all’Agricoltura «Anche in un momento difficile come questo fanno molto bene le imprese a rimanere unite e a creare eventi come FARE IMPRESA, per conoscersi, confrontarsi e trovare momenti di sintesi che possano aiutare ad uscire da questo difficile momento. Il comparto dell’Agricoltura va visto in duplice faccia, ci sono dati esaltanti perché è l’unico settore che tira sotto tutti i punti di vista, dalla crescita del prodotto interno lordo al numero di dipendenti, dalle aziende che crescono agli investimenti che vengono fatti. Proprio in questi giorni abbiamo raggiunto nuovi importanti obiettivi, stiamo immettendo nuove misure per il PSR, quindi questo può definirsi un periodo abbastanza positivo. C’è poi l’altra faccia della medaglia, fatta da produttori che non riescono ad avere reddito e quindi bisogna stare loro vicini e continuare con la politica attuale, che vede il futuro nelle mani di grandi aziende agricole fatte di almeno 15/20 ettari di terreno che abbiamo più colture e possano sopperire alle varie necessità».
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Alfredo Castiglione
assessore alle Attività Produttive «Il momento non è facile, noi dobbiamo coniugare una serie di politiche di tamponamento che possano agevolare il periodo difficile finanziario ed economico, ma anche politiche che proiettino la regione in un futuro di espansione. Ad esempio con le riforme dei consorzi FIDI, si mettono in condizione le PMI di dialogare più facilmente con il mondo bancario. Ma tutta quella attenzione che stiamo dando ai fondi comunitari e ai FAS, ci metterà in condizione di ridisegnare la geografia industriale della nostra regione per il dopo consorzi industriali che hanno fatto la loro epoca, ora abbiamo bisogno di un territorio ricco di servizi per attrarre la grande e la media impresa. Le aziende non possono dare più di quanto stiano già dando, bisogna cambiare qualcosa, un cambio di mentalità è quello che serve. Bisogna spezzare quel legame troppo stretto tra politica, partiti e mondo che produce per poter mettere in condizione il territorio di poter andare avanti con le proprie gambe».
Cav. Giandomenico Di Sante
presidente Banca dell’Adriatico «Essere Cavaliere del Lavoro significa aver lavorato molto, è un riconoscimento a cui tengo particolarmente e ne vado molto fiero. Ma a parte le belle parole è anche un grande impegno, verso il Presidente della Repubblica, verso tutti coloro che hanno ritenuto che io meritassi questo onore e oggi, è ancor più impegnativo in virtù del mio incarico in qualità di presidente della Banca dell’Adriatico. Impegno molto serio, perché le persone responsabili, quando ricevono una qualche gratificazione devono poi essere adempienti nelle varie attività che ne conseguono e che possono rappresentare una prospettiva di crescita e sviluppo in termini sia economici che finanziari e sociali, perché la vera crescita è solo quella che coinvolge grandi strati della popolazione e della nostra gente d’Abruzzo, che merita di poter crescere e superare un momento delicato come quello attuale».
Riccardo Calogero Marrollo
ex presidente Confindustria Abruzzo, fondatore del Gruppo Marrollo «La situazione che stiamo vivendo è davvero problematica e tutti ci auguriamo che possa passare presto, ma sinceramente non credo che si possa risolvere in modo semplice, senza un accordo tra tutti i partiti e i colori politici, è questo quello che a mio avviso è mancato fino ad oggi, peccato che si sia dovuto toccare il fondo, perché solo con un accordo globale è possibile superare una crisi di questa portata».
Daniele Becci
presidente Camera Commercio di Pescara «Questa iniziativa è assolutamente meritoria e finalmente premia gli imprenditori che stanno operando bene. La situazione in provincia di Pescara, come nel resto della regione e dell’Italia purtroppo è ben nota a tutti, rimaniamo in attesa che il nuovo Governo parli di sviluppo perché siamo stanchi di ricevere solo ulteriori tasse, c’è l’assoluta necessità di ripartire e per farlo c’è bisogno di coniugare un unico verbo: sviluppare».
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Le dichiarazioni
delle imprese di copertina premiate con “l’aquila reale”
durante il meeting FARE IMPRESA Antonio e Massimo Pavone titolari Fox Italia
Antonio Pavone:«Essere premiati da altri imprenditori è un motivo di lusinga, soprattutto perché a chi fa il nostro mestiere nessuno dice bravo, per cui i riconoscimenti e le gratificazioni aiutano certamente a vivere un po’ meglio». Massimo Pavone: «La nostra fortuna, nel nostro piccolo, è che noi viviamo del consumo fuori casa e i consumi reggono ancora. Questa è soprattutto una crisi bancaria e fortunatamente per noi la nostra azienda continua a lavorare bene e noi continuiamo con lo stesso impegno di molti anni fa».
Gerardo Gigli titolare Edimac
«Essere presenti sulla copertina della rivista Abruzzo Impresa è stato un passaggio importante per la nostra azienda, ha migliorato la nostra visibilità facendoci partecipi di una rivista che rappresenta il punto di riferimento dell’imprenditoria abruzzese. Per il futuro della nostra regione speriamo che le cose si sistemino nel migliore dei modi, anche se ora le cose non vanno nel migliore dei modi noi rimaniamo fiduciosi e tenaci, perché è in momenti come questo che bisogna credere in se stessi».
Donato Di Fonzo
past president Ente Fiera di Lanciano
«Ringrazio Abruzzo Impresa perché questo è un premio molto gratificante anche per le molteplici attività che svolgo, oltre a quello di presidente dell’Ente Fiera di Lanciano. Voglio sottolineare che quest’anno l’Ente Fiera di Lanciano compie 50 anni e diventa una delle fiere più longeve d’Italia, un risultato davvero straordinario per la nostra regione. Ma oltre all’ente fiera sono orgoglioso del mio lavoro e dei miei impegni, porto avanti l’azienda di famiglia che si occupa di trasporti, la Di Fonzo s.p.a., sono presidente del consiglio comunale di Lanciano, sono le molteplici attività che svolgo a darmi la forza di stare sempre “sul pezzo” e soprattutto la forza di impegnarmi anche per gli altri, perché bisogna sempre pensare che c’è una collettività, che è quella abruzzese, che seppure debba ancora crescere da alcuni punti di vista, ha comunque molte doti importanti e sta a noi farle emergere».
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Roberto Ruggieri Provincia di Pescara
Roberto Ruggieri, assessore al Lavori Pubblici della Provincia di Pescara «Ringrazio anche a nome del presidente Guerino Testa per l’invito a questo meeting e soprattutto per il gradito premio Aquila Reale. Un premio e un’organizzazione che ormai hanno raggiunto livelli altissimi e che sono una dimostrazione positiva dell’Abruzzo che lavora con impegno e grande serietà. Il periodo che stiamo attraversando è senza dubbio molto difficile, questo è evidente, ma non bisogna fermarsi bensì reagire, rimboccarsi le maniche e risollevare la nostra splendida terra, ricca di mille potenzialità e sicuramente meritevole dei nostri sforzi».
Marco Evangelista titolare Evangelista Gomme
«Questo premio è un punto di partenza per andare oltre. La nostra azienda ci è stata lasciata da mio padre, e in suo onore noi dobbiamo continuare ad andare avanti e ad essere altamente professionali, proprio come era lui, dopo ben 40 anni di esperienza. Io e mio fratello faremo di tutto per portare avanti i valori importanti come l’onestà e la famiglia che nostro padre ci ha insegnato, soprattutto la famiglia è uno dei cardini della nostra vita e della nostra attività e grazie a questi valori riusciremo ad andare avanti al meglio».
Piero Barbuscia
titolare della Barbuscia S.p.A.
«Il Premio Aquila Reale, aldilà dei meriti personali e del mio gruppo, evidenzia con positività lo spirito dell’imprenditoria abruzzese, e quindi ha il merito di mettere in luce tutti gli sforzi che vengono fatti per restare a galla nonostante tutte le difficoltà che il contesto comporta. Quindi è un modo pregevole per dare spazio alle aziende, ai collaboratori e tutti coloro che ogni giorno continuano i loro sforzi e sacrifici per mandare avanti le imprese abruzzesi, a loro va l’encomio dell’iniziativa stessa e il sostegno di tutte le iniziative come questa».
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Marco De Virgiliis titolare Parsek
«Questo premio è davvero molto gradito perché riconosce la qualità del nostro lavoro. Ormai siamo presenti in 50 paesi del mondo e siamo felici di portare il nome dell’Abruzzo nel mondo. Oggi essere competitivi nel nostro settore significa fare tanta ricerca, per cui abbiamo un reparto interamente dedicato a questo settore, con la presenza di circa 10 persone tra ingegneri e tecnici. Sviluppiamo quindi molti brevetti e la nostra forza sono le tante nuove idee e un modo innovativo di lavorare».
Natalia Nurzia titolare Fratelli Nurzia
«Ricevere un premio è sempre un grande onore, poi, trattandosi dell’Aquila Reale il simbolo diventa ancora più importante per me visto che la mia attività è al centro dell’Aquila, e certamente sin da domani questo premio sarà sul mio bancone. All’Aquila è ancora tutto fermo, inizialmente c’era molto entusiasmo e movimento, ma ora c’è un grande immobilismo e la situazione è molto triste. Il mio appello ai politici è che facciano meno politica, mentre agli aquilani che abbiano più grinta e coraggio e rivolgo anche un appello ai commercianti affinchè tornino nel centro storico dell’Aquila».
Alessandro Di Felice titolare Ro’Film
«Io parlo anche a nome di mio fratello Cristiano e dell’intera Ro’Film, di questo premio sono doppiamente fiero, prima di tutto perché è un riconoscimento al lavoro d’impresa e soprattutto alla nostra impresa, quindi all’impresa cinematografica, questo significa che io e mio fratello siamo riusciti a far percepire che il cinema è anche impresa e che si possa fare anche in Abruzzo, innanzitutto valorizzando le location che questa splendida regione ci regala: alle professionalità esterne dico che l’Abruzzo è una regione fantastica sotto molti aspetti e a quelle interne che proprio per questo non bisogna necessariamente andare fuori per fare del buon cinema».
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in primo piano
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speciale fare impresa
Marco Marinucci Pingue Group
«Il Premio Aquila Reale, per il quale a nome di tutta l’azienda e di Fabio Spinosa Pingue ringrazio sentitamente, rappresenta per noi un grande orgoglio, segno della cura e della professionalità che mettiamo da sempre nel nostro lavoro. Sono tempi difficili per tutti, ma puntando su argomenti importanti come l’ambiente, l’innovazione e la qualità riusciremo senza dubbio a superarli e a migliorarci, portando finalmente l’Abruzzo verso il futuro che merita».
Giovanna D’Innocenzo titolare di Fisioter
«Noi siamo davvero felici di questo riconoscimento e non possiamo far altro che ringraziare sentitamente l’editore Fabio De Vincentiis e il direttore di Abruzzo Impresa Eleonora Lopes, sono state persone splendide e professionali. Abbiamo avuto un enorme piacere nel conoscere tante altre realtà imprenditoriali abruzzesi, realtà che come noi stanno emergendo e che come noi hanno tanta voglia di farsi conoscere».
Tiziano Della Rovere
amministratore unico Esamero Group
«Questo è un premio ambito di cui siamo molto orgogliosi, soprattutto data la giovane età del nostro assetto societario e comunque anche questo premio è un incentivo a fare sempre meglio e a tramandare la nostra visione e le nostre convinzioni imprenditoriali, abbiamo infatti un progetto ben preciso, una visione aziendale e degli obiettivi assolutamente chiari che si accompagnano a valori condivisi e positivi. Abbiamo inoltre un’organizzazione molto focalizzata sul processo piuttosto che sulle funzioni quindi partiamo dalla strategia con i nostri partner affinché si possa realizzare al meglio la nostra mission, che è quella di rendere sempre più soddisfatti i nostri clienti. Oggi per essere competitivi si deve ragionare in maniera positiva e pensare che possono esserci delle positività, forse oggi più che mai. Noi siamo cresciuti grazie all’innovazione, e soprattutto grazie alla valorizzazione delle nostre risorse umane, perché solo grazie a questo possiamo elevare i nostri standard qualitativi e migliorare il servizio ai nostri clienti».
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in primo piano » di Francesco Fravolini
La business intelligence come strategia d’impresa L’innovazione tecnologica della Pubblica Amministrazione e degli Enti pubblici costituisce un ingente investimento economico. Nel corso degli ultimi dieci anni, in Italia, sono serviti non meno di 2 miliardi di euro all’anno
È
un sicuro elemento strategico per imprese ed Enti locali, la business intelligence rappresenta l’insieme delle metodologie e tecnologie informatiche per valorizzare il patrimonio informativo, mediante la trasformazione dei dati grezzi, contenuti nei sistemi informativi gestionali, in vere informazioni a supporto dei processi decisionali. Risulta un valido strumento nella strategia d’impresa, specie quando i manager devono attuare le politiche aziendali, poiché mette a disposizione dati altamente importanti, di valore squisitamente economico e finanziario, in grado
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di influenzare positivamente le scelte imprenditoriali. Le realtà economiche raccolgono informazioni per trarre valutazioni e stime riguardo al contesto aziendale in cui operano nonché al mercato di riferimento, con l’obiettivo di incrementare il loro vantaggio competitivo, accorciando i tempi di decisione dell’impresa. I dati servono a comprendere l’andamento delle performance della realtà imprenditoriale, generare stime previsionali, ipotizzare scenari futuri e strategie. Le informazioni aiutano qualsiasi funzione aziendale: marketing, commerciale, finanza, risorse umane. L’innovazione tecnologica della Pubblica Amministra-
zione e degli Enti pubblici costituisce un ingente investimento economico. Nel corso degli ultimi dieci anni sono serviti non meno di 2 miliardi di euro all’anno per il proseguimento e per lo sviluppo dell’informatica pubblica, sia come traino delle direttrici innovative, sia come regolazione degli standard tecnici e organizzativi di tutta la Pubblica Amministrazione. È la fotografia emersa dall’elaborazione dei dati dell’Istituto Nomisma, Società di studi economici, con il contributo di Iconsulting. Se prendiamo come riferimento le stime Eu KlemsEurostat, emerge con evidenza la crescita della formazione lorda di capitale del settore pubblico (comprendente le amministrazioni pubbliche e il comparto dell’assicurazione sociale obbligatoria) in attività collegate alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, a fronte di un’evoluzione sostanzialmente stagnante degli impieghi in beni capitale diversi dalle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tra le varie tipologie di investimento nelle nuove tecnologie la parte del leone spetta agli acquisti di hardware: gli investimenti in computer aumentano di 50 volte tra il 1990 e il 2007, distanziando quelli in attrezzature per la comunicazione (con un incremento apprezzabile pari a +180%) e gli acquisti di software (+55%). Questi ultimi registrano un rallentamento negli anni recenti, quando la dinamica si ferma dopo gli investimenti effettuati nel decennio precedente (+0,2% all’anno tra il 2000 e il 2007, contro il +4,5% all’anno sperimentato tra il 1990 e il 2000). Emerge una situazione di ammodernamento tecnologico significativo, influenzato dai bassi livelli di partenza, concentrato sulle strutture hardware, con una progressiva decelerazione nel più recente periodo sulla componente software. I costi interni costituiscono, nel 2010, il 21,9% della spesa informatica complessiva ma diminuiscono dello 0,8% rispetto al 2009. La spesa esterna si riduce dell’1,9% rispetto a quella del 2009. Assistiamo a una leggera contrazione sulle stime di spesa e a un sostanziale mantenimento dei costi interni. Questo dato è sicuramente confortante, appare come una solida dimostrazione dell’interesse e della centralità delle spese per beni e servizi del settore delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le principali banche dati sono quelle riferite alle anagrafi della popolazione, alle basi territoriali, al catasto e alla fiscalità. È in queste sezioni che si concentrano le azioni centralizzate o federate a favore di una maggiore disponibilità e di una migliore in-
teroperabilità. Mantenere un collegamento tra loro è fondamentale poiché agevola lo scambio di informazioni di circa 1.400 basi di dati pubbliche, differenti non tanto per contenuto o per piattaforma software quanto per “pulizia” del dato, per costruzione dello schema logico che sottende alla fruizione dei dati, per ambizione della singola amministrazione. La massa di informazioni contenute nelle circa 1.400 basi di dati pubbliche non solo è in crescita ma raggiunge dimensioni notevoli. Non sorprende il numero assoluto quanto l’incremento del 7% tra il 2009 e il 2010, al netto delle inevitabili pulizie di informazioni ridondanti o inesatte. Circa mezzo milione di gigabyte rappresenta un patrimonio di notevole valore, con un inevitabile costo di manutenzione da sostenere. Da una semplice stima esce una chiara previsione: investire 250-300 milioni di euro nei prossimi cinque anni per consolidare nuovamente le banche dati pubbliche
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Il futuro della business intelligence nel settore pubblico Se il quadro mette in evidenza una condizione di avvio di nuove linee di approccio agli investimenti in tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la conseguenza necessaria è la grande attenzione, nell’ambito dei pacchetti applicativi, ai prodotti e servizi legati alla business intelligence. Sono questi a guidare l’evoluzione dei sistemi informativi pubblici. Nella maggior parte dei casi è un fenomeno che “parte dal basso”, scava all’interno dei grandi programmi di modernizzazione dei sistemi per trovare spazi su cui innestare i percorsi di gestione intelligente delle informazioni interne. Il mercato potenziale dei prodotti e dei servizi della business intelligence nella Pubblica Amministrazione è certamente molto vasto, con una stima non inferiore a 300-350 milioni di euro per i prossimi tre anni. Tuttavia, non bastano le risorse in assenza di una strategia, di una logica di mercato aperta nei dati, nei formati, nella leggibilità delle informazioni.
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La partenza di una gara
» di Laura Tinari
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foto concesse dal Comitato Organizzatore dell’evento
Roccaraso 2012
A un po’ più di un mese dall’inizio dei Campionati del Mondo di Sci Alpino Junior 2012 che si apriranno a Roccaraso il 19 febbraio, Alessandro Amicone, presidente del Comitato Organizzatore e vice-sindaco di Roccaraso con delega al Turismo, ci ha raccontato la fase di avvicinamento e gli obiettivi dell’evento e insieme abbiamo provato ad immaginare cosa il post Mondiale significherà per la “perla dell’Appennino”
S
olo qualche numero: 44 nazioni coinvolte; circa 800 atleti, a cui si aggiungeranno almeno 200 accompagnatori, senza contare il seguito tecnico e mediatico che ruoterà intorno a loro; 12milioni di euro circa i fondi stanziati in totale, di cui 8 utilizzati per il completamento dell’innevamento artificiale dell’intero comprensorio sciistico e 4 per l’adeguamento delle piste e lo svolgimento delle gare; oltre 40 strutture tecniche e ricettive degli altopiani maggiori d’Abruzzo e dell’Alto Sangro si sono rese disponibili
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per sostenere l’evento. Due le piste di gara: la Lupo dell’Aremogna, la più bella del comprensorio, è qui che si svolgeranno le discipline tecniche maschili e femminili, e la Direttissima di Monte Pratello, premiata come la sesta pista più bella d’Italia dalla rivista Sciare, è la discesa ideale sulla quale disputare le discipline veloci delle finali per la sua ampiezza, ripidità e pendenze. Questi saranno i Campionati del Mondo di Sci Alpino Junior 2012 di Roccaraso in scena sulle nostre montagne dal 19 febbraio al 10 marzo.
Intervisa a Alessandro Amicone
presidente del Comitato Organizzatore e vice-sindaco di Roccaraso
Roccaraso è pronta per accogliere questi mondiali? «Certamente sì. Roccaraso per vocazione storica è predisposta ad accogliere eventi di grande portata internazionale. Ha una tradizione turistica centenaria nel campo dello sci che poche altre stazioni turistiche, Alpi comprese, possono vantare. Inoltre, le sue strutture ricettive e tecniche hanno passato il vaglio dell’ispezione della FISI e della FIS e tutte le migliorie necessarie perché questo evento sia un grande successo, non solo per Roccaraso ma per tutti i comuni degli altopiani maggiori d’Abruzzo, dell’Alto Sangro e della Valle Peligna, sono state apportate». Grandi eventi e sport muovono più di tutto il turismo. Quanto sarà vero questo per Roccaraso? «I 120 km di piste servite per la quasi totalità da un modernissimo impianto di innevamento artificiale e una portata oraria degli impianti di 40.000 p/h rendono Roccaraso leader nel turismo sportivo invernale, facendone il primo bacino sciistico del mediterraneo e il terzo d’Italia. L’offerta turistica è poi completata da strutture come il Palaghiaccio
con i suoi 2000 posti a sedere. Pertanto il connubio grandi eventi-turismo è primario per l’afflusso turistico nella nostra amena località e garantisce, soprattutto in inverno, ricchezza, indotto e crescita del PIL. I grandi eventi, però, non sono legati solo allo sport, ma riguardano anche la cultura e la musica, che invece attraggono un turismo anche giovanile. Mi riferisco al recente concerto di Marco Mengoni che proprio da Roccaraso ha lanciato il suo tour con la data zero».
promosso un convegno che mise al centro dell’attenzione il nostro territorio provinciale e non solo. Un vero laboratorio di idee per il rilancio del comparto montagna in Abruzzo a cui prese parte anche il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno. Una riflessione nata anche grazie a Salvatore Santangelo, sempre molto attento a questi temi. I nostri sforzi, pertanto, saranno rafforzati affinché questo evento abbia il miglior risultato dal punto di vista sportivo e socio-economico».
Quanto conterà questo mondiale nel rilancio della montagna aquilana in questi anni di post terremoto? «Mi piace ricordare, prima di ogni cosa, che i Campionati del Mondo di Sci Alpino Junior 2012 sono l’unico evento internazionale che la Regione Abruzzo ospiterà. La nostra aspettativa, dunque, è che da questo evento possa essere rilanciato l’intero comparto turistico della montagna aquilana: un rilancio socioeconomico di tutta la provincia che dopo il grande sisma del 2009 è stata sconvolta soprattutto al suo interno. Personalmente già dall’anno scorso, come presidente dell’Associazione ROCCARASOè, ho
Gettando lo sguardo nel post mondiale, cosa resterà alla “perla dell’Appenino” di questo grande evento? «Resterà senza dubbio la certezza di potersi aggiudicare, dopo il Mondiale Junior, il Mondiale Senior, che sarà il suggello di questo grande e impegnativo percorso iniziato con la Coppa Europa nel 2009. Questo evento ci permetterà di disporre dell’innevamento artificiale sul 100% delle piste; di un tunnel di 70 metri che consentirà durante le gare il passaggio al di sotto di una delle piste senza chiudere al pubblico l’accesso agli altri impianti del comprensorio; tutte le piste saranno dotate di fibre ottiche e telemetria. Ma la più grande eredità che questo mondiale potrà lasciarci sarà il know how nel gestire eventi internazionali di questa portata. Questo ci darà la consapevolezza di poter competere con le migliori stazioni sciistiche europee in quanto ad accoglienza e organizzazione del turismo invernale»
Roccaraso di notte
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» di Eleonora Lopes
Con il professor Torlontano se ne va una parte di Pescara Un grande medico, un professionista impegnato e un politico appassionato, ma soprattutto un uomo dotato di grande umanità. Ritratto di Glauco Torlontano, scomparso un mese fa ad 87 anni
È
trascorso poco più di un mese dalla scomparsa di Glauco Torlontano che si è spento a 87 anni a causa di un malore improvviso. E in città si sente già la sua mancanza perché Torlontano per tutti “il professore”, ha sempre fatto sentire la sua autorevole voce prima in campo sanitario e di recente in tema ambientale. Ematologo di fama nazionale e uomo politico di cen-
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trosinistra, eletto al Senato della Repubblica per tre legislature di seguito, Torlontano è stato consigliere al Comune e alla Provincia di Pescara. Scienziato e ricercatore, ha portato alla nascita del reparto di Ematologia dell’ospedale civile pescarese, cresciuto negli anni grazie alla sua determinazione, fino a diventare una vera e propria eccellenza sanitaria nazionale (oggi è gestito dai suoi allievi). Pioniere del trapianto di mi-
dollo, docente di Ematologia all’Università di Chieti e insignito dell’onorificenza di Benemerito della Salute pubblica, Torlontano ha reso il reparto di Ematologia dell’ospedale di Pescara un fiore all’occhiello dell’intera sanità nazionale, una virtuosa eccezione della sanità italiana. Al suo operato e a quello del suo team, devono la vita moltissime persone accorse a Pescara da tutta Italia e non solo. Alcuni pazienti ricordano che allora il reparto di Ematologia, oltre ad essere considerato all’avanguardia da un punto di vista scientifico, era un reparto “illuminato” anche umanamente. In passato infatti, quando i bambini ricoverati in pediatria dovevano fare degli esami, i genitori solitamente venivano allontanati dalla stanza, invece in Ematologia, il personale medico e paramedico li accoglieva e si rendeva sempre disponibile nei loro riguardi. Uomo elegante e distinto, ma dal carattere irruento, amava la filosofia, e per anni è stato impegnato in prima linea con sua moglie Teresa per l’AIL, l’associazione italiana contro le leucemie partecipando anche alle gite affianco ai suoi pazienti organizzate dal direttivo dell’AIL in particolare dalla signora Lina Monaco. Ha vissuto fino all’ultimo giorno con passione, tenacia e grande forza intellettuale. Colto, onesto e molto religioso con una particolare devozione per Padre Pio, ha servito lo sua amata Pescara con impegno e dedizione. Al suo funerale, gremito di persone, erano presenti amici, colleghi, autorità civili e militari, personalità del mondo della politica, medici e vertici dell’ospedale, ex pazienti e semplici cittadini tutti stretti attorno alla moglie Teresa e ai figli, Giuliano, Massimo e Fabio. Al termine della Santa Messa, c’è stato il toccante ricordo del professor Giuseppe Fioritoni oggi primario di Ematologia che ha ricordato, con la voce rotta dal pianto, il grande affetto che lo legava a Torlontano, suo maestro e compagno di tante battaglie per la vita. Abruzzo Impresa circa un anno fa lo aveva intervistato con il suo amico di sempre l’imprenditore Gilberto Ferri, insieme ancora una volta contro l’inquinamento acustico, davvero due anticipatori della green economy. “Il professore” era un uomo dotato di grande qualità umana e straordinario senso del bene comune, Pescara ha perduto un personaggio, davvero degno di essere ricordato (e non è una frase fatta)
Il professor Torlontano ha portato alla nascita del reparto di Ematologia dell’ospedale civile pescarese, cresciuto negli anni grazie alla sua determinazione, fino a diventare una vera e propria eccellenza sanitaria nazionale
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in copertina » di Eleonora Lopes
A VELE SPIEGATE VERSO
LABLAW
IL PARTNER IDEALE DELLE IMPRESE
Il noto Studio Legale specializzato nel settore del diritto del lavoro ha una nuovissima e moderna sede a Pescara. Il suo managing partner è il giovane avvocato Andrea Bonanni Caione
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Andrea Bonanni Caione con Sandro Lamparelli
L
ABLAW è lo studio legale specializzato nel settore del diritto del lavoro e del diritto sindacale costituito nel 2006 dai soci fondatori Luca Failla e Francesco Rotondi. Forti di una ventennale esperienza maturata in autorevoli studi nazionali e internazionali, i soci fondatori hanno dato vita a un prestigioso studio legale che in poco tempo è riuscito ad affermarsi come uno dei principali protagonisti del mercato. LABLAW svolge attività di advisory per importanti aziende italiane ed estere nelle aree del diritto del lavoro oltre a seguire top manager in trattative complesse. Lo studio legale offre un servizio costruito sulle esigenze specifiche che ogni singolo cliente presenta e necessita. LABLAW, presente con uffici a Milano, Roma, Padova e Pescara, è oggi composto da oltre 50 professionisti di cui 12 soci, tutti specializzati per formazione universitaria, corsi post graduate ed esperienze professionali, nel settore del diritto del lavoro e delle relazioni industriali. Con radici che affondano nelle grandi scuole di diritto del lavoro, gli avvocati di LABLAW hanno un’esperienza di respiro internazionale e una spiccata sensibilità per le dinamiche d’impresa in continua evoluzione.
» foto di Pietro Ferrante
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in copertina
AVV. FRANCESCO ROTONDI FOUNDING PARTNER LABLAW Francesco Rotondi si distingue tra gli autorevoli professionisti del settore labour per la sua elevata competenza, per la sua giovane età nonché per l’eccellente clientela nazionale e internazionale. Nel 2006, all’età di 39 anni diventa socio fondatore di LABLAW, Studio Legale Failla Rotondi & Partners. La sua esperienza si focalizza nel settore del diritto del lavoro, nelle relazioni industriali e nelle relative controversie. Assiste i suoi clienti, nell’industria come nei servizi, nella gestione delle risorse umane e nei progetti di ristrutturazione aziendale e riduzione del personale, in particolare nei settori creditizio, chimico e petrolchimico, farmaceutico, delle telecomunicazioni e della moda. Ha inoltre approfondito una competenza specifica nella gestione delle problematiche di diritto del lavoro legate alle operazioni straordinarie delle imprese, quali fusioni, acquisizioni e dismissioni. Artefice dell’implementazione del lavoro interinale in Italia, ha da subito assistito le più importanti multinazionali del settore e rivestito cariche istituzionali. Ha iniziato la propria esperienza professionale presso lo Studio Legale Trifirò & Partners nel 1991, dove successivamente diventerà partner. Nel 2001 inizia la sua collaborazione con lo studio Legale Hammonds Rossotto in qualità di partner e responsabile del dipartimento del diritto del lavoro e delle relazioni industriali. Riconosciuto nell’ambito accademico, viene spesso invitato in qualità di relatore a seminari, tavole rotonde e convegni su temi legati al mercato del lavoro, grazie alla sua notevole abilità nel saper contestualizzare le tematiche legali in scenari socio-economici più ampi. Attivo sulle principali testate italiane dove è stato frequentemente intervistato come giuslavorista, è anche autore di numerosi libri e articoli sul lavoro e sulle questioni sindacali.
AVV. LUCA FAILLA FOUNDING PARTNER LABLAW Luca Failla è specializzato in diritto del lavoro italiano, contenzioso in ambito giuslavoristico oltre che civile internazionale, contratti di assunzione e licenziamenti, riduzioni del personale, previdenza complementare, trattative sindacali, diritto commerciale e societario. Dopo un’intensa esperienza maturata presso importanti e qualificati studi legali di Milano nel settore del diritto del lavoro, quali Menegazzi e Trifirò e Partners, dal gennaio 1996 è stato socio presso lo Studio Legale Abbatescianni-Osborne Clarke, in qualità di responsabile del relativo Dipartimento di Diritto del Lavoro e delle Relazioni Industriali. Dieci anni dopo, Failla è diventato socio fondatore di LABLAW. Si distingue tra i professionisti del settore labour per la sua importante e consolidata esperienza professionale ormai più che ventennale e per i diversi riconoscimenti nazionali e internazionali che ha ricevuto nel corso degli anni. Ampiamente affermato anche nell’ambito accademico italiano, già assistente presso la cattedra di Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Milano, è molto richiesto come docente nelle università e presso le più importanti associazioni quali AGI - per la quale riveste il ruolo di docente nella scuola di formazione - AIDP e scuole di formazione (Ipsoa, Isper, Synergie e altri) dove svolge attività didattica e di aggiornamento. È membro delle più importanti associazioni professionali nazionali come l’AGI – Associazione Giuslavoristi Italiani, dove dal 2010 ricopre la carica di presidente del comitato Rapporti con i terzi della Lombardia ed ASLA - Associazione degli Studi Legali Associati - che raggruppa i più importanti e rinomati studi legali italiani in forma associata – al cui interno ricopre la carica di membro del Consiglio Direttivo.
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Da sinistra: Olimpio Stucchi, partner; Francesco Rotondi, founding partner; Andrea Bonanni Caione, managing partner Pescara; Luca Failla, founding partner; Nicola Petracca, managing partner Roma
Un’immagine dell’inaugurazione di LABLAW Pescara svoltasi all’Aurum
Lo staff di LABLAW Pescara
Il conference room dello studio di LABLAW Pescara
I partner fondatori di LABLAW Luca Failla e Francesco Rotondi sono stati riconosciuti per il loro lavoro dalle più importanti research directory quali Chambers & Partners, Legal 500, Expert Guides, European Legal Experts, Best of the Best e the Practical Law Company, per citarne alcune. Anche i partner Nicola Petracca, (Managing Partner della sede di Roma) Piergiovanni Mandruzzato, Angelo Quarto, Gianluca Crespi, Elisabetta Cassaneti, Edgardo Ratti e Paolo Bertazzoli sono attivi sia in ambito nazionale che internazionale. Nicola Petracca in particolare, ha maturato un’esperienza più che ventennale nella gestione delle problematiche del diritto del lavoro. Dopo un’esperienza trascorsa all’interno di importanti contesti aziendali, ha intrapreso l’attività forense approfondendo le tematiche giuslavoristiche e prestando assistenza ad aziende nazionali e multinazionali in tema di licenziamenti individuali e collettivi, ristrutturazioni, acquisizioni e trasferimenti di azienda. Ha inoltre acquisito notevole expertise nell’ambito del contenzioso lavoristico, anche in virtù di una lunga frequentazione delle aule di giustizia sull’intero territorio nazionale, comprese le giurisdizioni superiori. Dopo tre grandi città italiane LABLAW è sbarcato anche a Pescara affidando il suo operato all’avvocato Andrea Bonanni Caione, esperto di diritto del lavoro. LABLAW Pescara ha i propri uffici in Strada Comunale 3, nelle vicinanze del tribunale, della direzione provinciale del lavoro e nel cuore della nuova zona commerciale. L’ufficio di 350 metri quadrati dedicati ai professionisti e ai clienti, dal design elegante e raffinato, ha anche due meeting room e una conference room. Con l’avvocato Bonanni Caione, entra a far parte del team di LABLAW anche l’avvocato Donatella Di Felice con la carica di Associate. Laureatasi nel 2007 presso l’Università di Bologna, la De Felice è avvocato dal 2011. Con LABLAW gli imprenditori abruzzesi hanno a disposizione un nuovo partner per accrescere la propria impresa.
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in copertina
a tu per tu con Andrea Bonanni Caione, managing partner Pescara Dopo Milano e Roma, LABLAW è sbarcato a Pescara. Come si svolgerà la sua attività come managing partner di questo importante studio legale? «Dopo l’apertura della sede padovana lo Studio legale LABLAW è finalmente arrivato anche a Pescara, la mia città. Essere partner di questa importante realtà forense è per me un orgoglio, ma anche un impegno importante che intendo portare avanti con tenacia e determinazione. Abbiamo appena inaugurato la nostra nuovissima sede che si trova vicino al Tribunale, e credo che siamo l’unico studio in Abruzzo ad avere una conference room dedicata anche alla formazione che per noi è fondamentale, specie nel campo legale nel quale bisogna essere aggiornati di continuo. Anche la ricerca per noi occupa un posto rilevante, infatti LABLAW ha un centro studi che si occupa di informare, formare e aggiornare costantemente i professionisti dello studio. E poi nella nostra regione, mancano degli studi specializzati in diritto del lavoro così strutturati rivolti alle imprese. Impegno, professionalità, esperienza e approccio innovativo, sono gli strumenti che grazie a LABLAW, metteremo a disposizione delle aziende abruzzesi». Qual è il valore aggiunto dello studio legale LABLAW per i nostri imprenditori? «Pescara e l’Abruzzo posseggono delle realtà industriali che sono delle vere eccellenze. Il nostro compito è affiancare le aziende nella loro crescita occupandoci delle materie che ci competono e creando con gli imprenditori un rapporto di fiducia, affidabilità e di collaborazione. Grazie alla vocazione internazionale
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di LABLAW, forniamo la nostra consulenza in ambito nazionale e non solo nel settore lavoristico e delle relazioni industriali day by day, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Con i nostri clienti ci teniamo a stringere un rapporto che sia prima di tutto umano e di massima disponibilità. Ambizioni, progetti, obiettivi tradotti, prima ancora che in azioni, in un nome o, per usare una terminologia più affine alle imprese che si rivolgono a noi, in un brand: una o più parole in grado di rappresentare un insieme di valori distintivi nel panorama del diritto del lavoro. Sempre più vicino alle esigenze delle imprese, LABLAW è in grado di offrire risposte veloci e di alta qualità, adeguate alla risoluzione dei problemi». Come cambia il rapporto lavorativo con Sandro Lamparelli, suo partner storico, alla luce del suo ingresso in LABLAW? «Con Sandro mi lega innanzitutto un’amicizia fraterna e un rapporto lavorativo di assoluta fiducia. Negli anni insieme abbiamo creato un importante
portafoglio clienti e una solida rete di relazioni e sinergie, sia con professionisti locali che con le più affermate realtà imprenditoriali e categoriali abruzzesi. Il nostro precedente studio ora è denominato Lamparelli & Associati; io e Sandro continueremo a lavorare uno affianco all’altro, costituendo però due distinti team legali. Team distinti si, ma che operano in piena sinergia offrendo una consulenza specialistica alle aziende e un supporto completo e mirato nel diritto del lavoro, del diritto civile e di quello societario».
a tu per tu con Nicola Petracca managing partner Roma Nicola Petracca, per ragioni di vicinanza territoriale, avrà il compito di accompagnare e seguire Andrea in questa nuova ed importante esperienza Avvocato Petracca, l’art. 8 ha cambiato lo scenario del diritto del lavoro? «Nel mutato scenario dell’organizzazione produttiva, a livello nazionale e internazionale e per effetto anche della globalizzazione, la forza lavoro è divenuta sempre più un fattore strategico sì, ma di fatto più legato alle fluttuazioni del contesto economico, divenendo anche fattore chiave per il successo o l’insuccesso delle negoziazioni dirette a sostenere i processi di riorganizzazione. In tale contesto, lo schema tipico del rapporto di lavoro subordinato si è
dovuto evolvere per adeguarsi alle nuove esigenze del mercato, mediante il progressivo superamento delle rigidità e dei vincoli propri del modello tradizionale, fondato sul rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. La flessibilità sembra essere divenuta negli ultimi anni quasi un obiettivo necessario, punto di partenza, ma anche punto di arrivo obbligato per ogni decisione strategica orientata a garantire lo sviluppo, la crescita e la stessa sopravvivenza dell’impresa. L’art. 8 non può essere definito una norma epocale, specie se si pensa al fatto che su alcune materie era già prevista, al di fuori degli obiettivi specifici della norma, la possibilità di intervento da parte della contrattazione aziendale. Essa, tuttavia, apre ad una maggiore flessibilità organizzativa e per questo riveste particolare importanza».
Ma allora è concretamente applicabile? «In un trasformato scenario di relazioni industriali e tenendo conto dell’evoluzione del sistema già in atto da alcuni anni, è norma che potrà avere sicura applicazione pratica, soprattutto per materie di tradizionale flessibilità organizzativa quali l’orario di lavoro e sempre nel rispetto degli obiettivi specifici identificati dalla norma». L’art. 8 si accompagna quindi alle più importanti novità in materia di relazioni industriali degli ultimi mesi? «Proprio la finalità di creare le giuste premesse - negoziali - per assicurare effettività alle intese sindacali, definendo al contempo nuove regole in materia di rappresentanza sindacale, ha fatto da sfondo alla firma dell’Accordo di giugno, poi ratificato il 21 settembre scorso. Il dato emerso in modo significativo in sede di ratifica è la scelta, operata dalle parti, di riconoscere efficacia solo agli accordi sottoscritti in applicazione dell’Accordo di giugno, tuttavia non può sottovalutarsi che l’art. 8 e i criteri da esso stabiliti, per legge, per riconoscere efficacia agli accordi si accompagna sicuramente all’evoluzione in atto del sistema di relazioni industriali»
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“Ascensoristi per passione dal 1967�
Con alle spalle una solida tradizione familiare, abbiamo interpretato nel tempo le esigenze di un mercato in continua evoluzione, operando con ottimi risultati nella realizzazione, progettazione, installazione, assistenza e modernizzazione di ascensori, montacarichi, servoscala e scale mobili.
Viale Aldo Moro, 4 66020 San Giovanni Teatino (CH) Tel 085.4463038 / Fax 085.4466927 www.sborgia.it - info@sborgia.it
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incarichi&carriere
ANTONIO D’INTINO AL VERTICE DELL’ANCE ABRUZZO
L’Ance Abruzzo ha presentato il suo neo presidente: è Antonio D’Intino, imprendtore edile di Pescara,
già presidente del Formedil. Ecco in sintesi il suo primo intervento dopo la nomina: «Il comparto dell’edilizia ha prodotto, sino al 2007, un fatturato (tra diretto ed indotto) di 5,5 miliardi di euro l’anno con l’occupazione diretta di circa 40mila addetti. Da questo anno in poi c’è stata una forte inversione di tendenza ed oggi assistiamo ad una riduzione del 70% delle opere pubbliche ed una forte stasi nel mercato privato e l’occupazione è scesa, in poco più di tre anni, a circa 33mila addetti. Come ANCE vogliamo tentare di invertire questa tendenza negativa, chiedendo, con forza, di mettere il settore delle costruzioni al centro di un forte progetto di rilancio economico ed occupazionale in Abruzzo. In questo coinvolgeremo tutte le forse politiche e sociali, ci attiveremo all’interno del Patto per lo Sviluppo della Regione e chiederemo provvedimenti rapidi, trasparenti coerenti e funzionali con il progetto che intendiamo proporre. In breve, chiediamo alla Regione di affrontare concretamente il pacchetto di norme che riguardano l’edilizia e l’assetto del territorio Chiediamo di valutare, insieme, l’efficacia e l’applicabilità delle stesse anche per stimare le ricadute economiche ed occupazionali».
SAGA, LUCIO LAURETI OTTIENE LA PRESIDENZA
È Lucio Laureti il nuovo presidente della Saga. Il turn-over ha determinato anche la nomina di due nuovi
componenti: Vincenzo Berghella e Massimiliano Bronzino Cesareo. Termina così l’incarico del presidente pro-tempore Mannetti e del componente del Cda Gianluca Caruso, nomine tecniche a cui la giunta regionale aveva affidato nel maggio 2010 il compito di espletare uno screening generale sullo stato di salute della società e di avviare e portare a termine la procedura per la ricapitalizzazione. Missione compiuta, come testimoniano i risultati illustrati lunedì scorso dal presidente Mannetti in conferenza stampa, in pole position il superamento della quota 500.000 e il pareggio di bilancio. «Un’esperienza positiva – ha dichiarato la Mannetti – che mi ha arricchito sia professionalmente sia umanamente. Per questo rivolgo un ringraziamento al presidente della Regione Gianni Chiodi e all’assessore Morra. Il mondo aeroportuale è un mondo affascinante, ma altrettanto impegnativo, al quale mi sono affezionata dedicandomi con impegno e passione. Auguro un buon lavoro al neo-presidente e al Cda, perché il nostro aeroporto merita una forte attenzione, soprattutto in questa fase di crescita come testimonia il superamento della soglia del mezzo milione di passeggeri».
MARA QUAIANNI NUOVO PRESIDENTE DI FEDERALBERGHI L’AQUILA
Si è svolta lo scorso 14 novembre l’Assemblea Ordinaria di Federalberghi, la più rappresentativa
organizzazione del turismo presente nella Provincia dell’Aquila. L’importante appuntamento sociale ha fatto registrare una numerosa partecipazione di albergatori. L’Assemblea, cui ha partecipato anche il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Santilli ed il direttore provinciale Confcommercio Celso Cioni, ha eletto quale presidente provinciale Mara Quaianni, peraltro, vice presidente regionale Federalberghi ed il Consiglio direttivo che risulta così composto: vice presidente Comprensorio Aquilano Corrado Sinistoro, vice presidente Comprensorio Marsicano Salah Mereghani, vice presidente Comprensorio Peligno Luigi Monti, coordinamento area Parco d’Abruzzo e Alto Sangro Walter Pestilli, presidente Albergatori città dell’Aquila Ada Fiordigigli, presidente Albergatori città di Sulmona Domenico Santacroce; i membri del consiglio sono: Lorenzo Di Porto (Rocca di Mezzo), Fabiano Accatino (Lucoli Campofelice), Aldo Paris (Celano), Vittoriano Callocchia (Ovindoli).
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storie&persone » di Eleonora Lopes
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New gener
È
figlio d’arte Raffaele Mauro, suo padre è il noto docente universitario ed economista Giuseppe Mauro. Ma non soffermiamoci sul suo cognome, Raffaele è un vero talento e a confermarlo è il suo ricchissimo curriculum. Laureato in Economia, ha conseguito il Ph.D. presso l’Università Bocconi, è alumnus della Singularity University ed è Strategic Advisor presso l’American Chamber of Commerce in Italy. In passato ha collaborato con la direzione nazionale di Confindustria, con l’edizione italiana di Harvard Business Review, con il Collegio di Milano e con il Dipartimento di Analisi Istituzionale dell’Università Bocconi. È co-fondatore del think tank Lo Spazio della Politica e nel 2011 è stato selezionato per il programma “Young European Leaders – 40 under 40”. Oggi si occupa di gestione degli investimenti in Annapurna Ventures, società di venture capital specializzata nell’investimento in servizi web, mobile e tecnologie digitali.
Annapurna Ventures Annapurna Ventures, è una società di venture capital specializzata nell’investimento in servizi web, mobile e tecnologie digitali. La mission è identificare e supportare innovazioni radicali nel settore dei media digitali, creando imprese di successo tramite una filosofia di investimento proattiva. È stata creata nel 2009 da Massimiliano Magrini, un manager e imprenditore di lungo corso che in passato ha fatto la start up delle sezioni italiane di Google, Spray Network e Altavista. Annapurna seleziona nuove imprese nella fase iniziale del loro ciclo di vita, fornendo loro un supporto finanziario, analitico e di affiancamento imprenditoriale. La società opera principalmente nell’ambito dell’economia digitale, con un focus specifico sui servizi web, il software per imprese e la tecnologia mobile. Annapurna aiuta lo sviluppo delle società partecipate in modo proattivo, fornendo mentorship, esperienza nel settore ed una rete estesa di contatti. L’intento è supportare imprenditori di talento, aiutandoli a realizzare la loro impresa e i loro progetti innovativi. Annapurna Ventures supporta l’innovazione, permettendo ai creatori di nuove aziende ciò che sanno fare meglio: sviluppare prodotti innovativi e tecnologie per risolvere bisogni pratici. Le imprese clienti sono supportate nella pianificazione, nella definizione delle metriche, nello sviluppo manageriale, nella strategia di internazionalizzazione, nella ricerca di personale qualificato, nel networking e nelle strategie di uscita. I partner sono ex imprenditori, business angel e investitori istituzionali.
le parole di Raffaele Mauro
«L’incontro tra capitali intelligenti e persone di talento ha consentito la creazione di Google, Apple, Facebook e molte altre imprese di successo. Il venture capital è uno dei motori fondamentali della crescita economica, in Italia stiamo cercando di lavorare in questa direzione»
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«L’Italia ha un grande potenziale che oggi è frenato per ragioni sia strutturali che contingenti, bisogna lavorare per consentire alle nostre risorse creative, intellettuali e imprenditoriali di raggiungere la loro piena espressione»
Raffaele Mauro È nato a Chieti, ha vissuto e studiato a Pescara, ma oggi Raffaele Mauro è un po’ cittadino del mondo. Deve ancora compiere 31 anni eppure ha una formazione e un curriculum da fare invidia a chiunque. Vanta una formazione tra Milano e gli USA e grazie a passione, determinazione e tanto studio, oggi è considerato uno dei più talentuosi economisti italiani della nuova generazione. Attualmente si occupa di gestione degli investimenti per Annapurna Ventures, società di venture capital, ma in passato ha collaborato con Confindustria, con il Collegio di Milano, con Harvard Business Review, con l’Università Bocconi e con la direzione amministrativa di ILPEA S.p.a., occupandosi di progetti legati all’imprenditorialità, all’innovazione e alla finanza d’impresa. Ha svolto esperienze di studio e ricerca presso la Peking University, il centro ricerca NASA Ames, la Harvard University, l’Universidad de Cantabria e la London School of Economics. È socio Mensa, ha vinto il primo premio del concorso “Accade domani: il venture capital delle idee”, è stato selezionato per la McKinsey EuroAcademy, il programma BEST dell’Alma Graduate School, il Festival dei talenti ed il Global Village Campus, nel corso del quale ha vinto il primo premio del concorso organizzato da Microsoft Italia. È co-fondatore del think tank Lo Spazio della Politica e nel 2011 è stato selezionato per il programma “Young European Leaders – 40 under 40”. Ma non c’è solo l’economia nella sua vita, Raffaele ama leggere, in particolare i saggi su temi di geopolitica, filosofia politica e scienze. È appassionato di musica elettronica e predilige i viaggi nei parchi naturali. «Nel tempo libero –racconta il giovane economistami piace molto anche scrivere su blog, come http:// www.lospaziodellapolitica.com, e partecipare ad attività associative, come http://www.progetto-rena.it/ associazione».
«Nel contesto della crisi economica attuale è di fondamentale importanza la creazione di startup innovative: sono uno dei pochi modi per generare ricchezza e occupazione nel breve termine»
» foto concessa da Raffaele Mauro
«L’economia digitale sta rivoluzionando interi settori produttivi, è accaduto ad esempio alla distribuzione di contenuti editoriali e all’industria musicale. Prepariamoci ad un nuovo flusso di innovazioni che modificherà il nostro modo di vivere e di lavorare: si tratta di un processo che, se colto consapevolmente, sarà fondamentale per la crescita economica dell’Italia»
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storie&persone » di Laura Tinari
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New gener
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alle parole del giovane costruttore Adolfo Cicchetti emerge subito un forte amore per L’Aquila, un attaccamento ai valori tradizionali, che lo ancorano saldamente al suo territorio, di cui si sente espressione e per il quale quotidianamente si impegna e lavora. A caratterizzarlo più di tutto è, infatti, l’essere un giovane non legato alla materialità della società attuale. «Mi piacerebbe sentire di nuovo pulsare i quartieri della città che per me sono storici, come Santa Barbara, Santanza o Valle Pretara, posti dove sono cresciuto e che ritengo pervasi dell’aquilanità più genuina. Quartieri di cui resta tanto nel mio patrimonio personale e di cui vado fiero». Sentimenti che incidono un po’ in generale nel modo con cui i giovani costruttori si avvicinano alla ricostruzione: chi come la maggior parte di loro ha vissuto L’Aquila prima del sisma non riesce, infatti, a considerare la rinascita della città in maniera fredda, «Noi non vogliamo ricostruire le case, ma i luoghi, dove ognuno di noi ha trascorso la propria vita prima del 6 aprile 2009», ci dice Adolfo. È per questo che i giovani appartenenti al mondo delle imprese, delle professioni e della politica chiedono di partecipare ai tavoli istituzionali dove si parla di ricostruzione. «Se la ricostruzione durerà molti anni, come già oggi si prefigura, - continua - non si può non tenere conto del futuro delle nuove generazioni, delle loro idee, proposte e soprattutto del loro impegno». Come imprenditore di seconda generazione, Adolfo sente la grande responsabilità, ma al tempo stesso lo stimolo di proseguire l’attività fondata da suo padre, «Spesso non è semplice lavorare con lui. Seppure ad accumunarci sia una visione strategica di lungo periodo, discutiamo quasi tutti i giorni!». A legarli è dunque un rapporto di simbiosi, ma contraddistinto da divergenze “generazionali” nelle semplici opinioni quotidiane.
Edil 2000 La Edil 2000 nasce all’Aquila circa 40 anni fa e qui opera nel settore delle costruzioni, dell’edilizia residenziale e dei lavori pubblici. Impegnata nella ricostruzione post sisma, ha lavorato sia nella fase emergenziale che nella cosiddetta ricostruzione leggera, diventando un punto di riferimento nell’intero ambiente. La quasi totalità degli immobili realizzati prima del sisma ha dato alla Edil 2000 fiducia, affidandole la ristrutturazione e la ricostruzione delle parti private e comuni degli edifici. Da ormai qualche anno, all’impresa è collegato lo studio di ingegneria Engeneering 2000. Il fatturato ha visto una crescita costante nell’ultimo triennio e da fiducia sul futuro: le commesse che l’azienda ha già acquisito fanno, infatti, ben sperare per un ulteriore notevole sviluppo.
le parole di Adolfo Cicchetti
«La mia grande aspirazione è essere tra coloro che restituiranno L’Aquila alle future generazioni»
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«Non riesco ad immaginarmi in un posto che non sia questo, non ci riuscivo prima del terremoto e più che mai ora»
Si chiama Adolfo Cicchetti il nostro young enterpreneur di dicembre. È nato a L’Aquila il 31 marzo 1974, ha una laurea in Economia e Commercio, una moglie e un bambino di 16 mesi. Dal 2003 è responsabile amministrativo dell’impresa di famiglia Edil 2000, mondo che frequentava già mentre studiava. Dal luglio scorso è presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili Ance L’Aquila e vicepresidente del Gruppo regionale, ma Adolfo è sempre stato attivo nell’ambiente dell’associazionismo e dei movimenti giovanili: ha infatti una importante esperienza nell’ambito politico universitario. È un grande appassionato di sport, attualmente dedica il suo tempo libero principalmente al golf: Adolfo ha da poco fatto la sua prima gara conseguendo un buon risultato. Da bravo ragazzo italiano segue il calcio e ci tiene a sottolineare che tifa Fiorentina. Un’altra particolarità di Adolfo Cicchetti? La passione per i fumetti bonelliani, possiede infatti un paio di collezioni di Tex e Zagor, di cui è gelosissimo. Aspirante sommelier, il suo vino preferito è il Rosso d’Abruzzo.
Adolfo Cicchetti
«Molti lo reputano un difetto, ma l’essere abitudinario e metodico è una delle mie caratteristiche di cui sono più orgoglioso»
» foto di Cristian Nuvolone
«Ho tratto da una canzone il leitmotiv della mia personalità: cerca l’eroe nascosto dentro di te. Credo che ognuno di noi abbia una forza interiore che spesso ignora di avere»
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storie&persone
I di Riccardo Di Persio foto concesse da Nicola Turchi
«Come si suol dire, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna; mia moglie è una forza della natura, e nel gusto dell’arredamento trova il suo punto di forza»
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l coraggio di rischiare, in un periodo di piena crisi; questa è la sfida di Nicola Turchi, artigiano storico nel campo della pasticceria abruzzese che da oltre cinquant’anni esercita la sua attività commerciale tra Francavilla al Mare e Pescara. Un’attività in continua evoluzione, grazie anche alla qualità dei prodotti e ai metodi artigianali tramandati dal fondatore storico, ovvero Giuseppe Turchi padre di Nicola. Tutto ebbe inizio nel 1952 quando prende forma il primo laboratorio di pasticceria nel paese natale della famiglia Turchi, ovvero Orsogna. Da lì iniziano i primi passi di un giovane Nicola già dall’età di sei anni inizia assieme a papà Giuseppe, ad entrare nell’ottica del lavoro di famiglia. Passano gli anni e nel 1992 Giuseppe Turchi cede le redini dell’azienda al figlio Nicola e alla moglie Gabriella, i quali inizieranno la scalata verso il cambiamento e l’evoluzione; il primo cambiamento significativo è quello di trasformare la pasticceria in caffetteria e gelateria. Ovviamente i punti forti rimangono tutte le creazioni dolciarie che il maestro pasticciere Romeo Scarinci, affiancato dallo stesso Nicola Turchi ogni giorno regalano ad una clientela sempre più ampia. La sede centrale dal piccolo centro cittadino di Orsogna, si trasferisce sulla costa, ovvero a Francavilla al Mare; fino al 2002 la strutturà cambierà radicalmente, grazie ad ampliamenti e ristrutturazioni in grande stile, dovuti anche al grande successo riscosso nel passare degli anni. La ricetta del successo ce la riassume Nicola Turchi con poche e semplici parole: “Il successo della nostra attività è da attribuire alla freschezza e alla genuinità dei nostri prodotti; tutto ciò che viene creato nei nostri laboratori è fatto come cinquant’anni fa, a mano per conservare la veridicità del prodotto; al giorno d’oggi è difficile trovare ancora pasticcerie artigianali come la nostra. Io non voglio essere classificato come imprenditore ma sempre come artigiano. Nel 2007 nasce il secondo punto vendita; questa volta però nel pieno centro di Pescara, in una delle vie principali della città; anche qui un successo senza precedenti, grazie alla pasticceria tradizionale e a tutte le altre specialità targate Turchi. Come in ogni azienda di rispetto, la forza lavoro è la determinante per il successo della stessa; la squadra a disposizione di Nicola Turchi è veramente ampia, e con grande soddisfazione ci confessa: «Non finirò mai e poi mai di elogiare tutta la mia squadra che ad oggi registra una foltissima presenza; sono un mix di giovani ed esperti che da anni collaborano al mio fianco. Loro sono il motore di questa grande macchina». Qualche anno fa, precisamente nell’estate del 2009, Turchi diventa anche Bed & Breakfast Luxuy; situato a pochi passi dalla sede centrale di Francavilla al Mare, la struttura risquote anch’essa successo grazie anche al filo diretto con le delizie della pasticceria che accompagneranno i clienti nella prima colazione. Questa volta la mano e il gusto della moglie di Nicola, ovvero Gabriella, regala ai suoi clienti un ambiente raffinato e con stile, grazie anche agli arredamenti moderni e alle stoffe e i tessuti pregiati presenti all’interno delle stanze. La collaborazione della signora Turchi, è fondamentale anche negli arredamenti di tutti gli altri punti vendita: “Come si suol dire, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna; mia moglie è una forza della natura, e nel
LE VECCHIE TRADIZIONI
NON MUOIONO MAI:
NICOLA TURCHI L’ARTIGIANO PASTICCIERE Da oltre sessant’anni la storia dell’antica pasticceria abruzzese in continua espansione
Lo staff della Pasticceria Turchi
La sede in corso Vittorio Emanuele a Pescara
gusto dell’arredamento trova il suo punto di forza. Infatti tutti gli arredamenti, e la preparazione delle vetrine passano per le sue mani.” La storia non finisce qui: giugno 2011 segna l’inizio di un nuovo locale. Questa volta a passare in primo piano è il pranzo; il locale perfetto per un boccone veloce ma di gusto. Regnano sovrane le antiche ricette abruzzesi tramandate da antiche generazioni, ed elaborate con i vecchi metodi artigianali. Ennesimo locale ultramoderno, realizzato con materiali all’avanguardia e arredamenti moderni, fanno si
che anche un pranzo veloce possa diventare di gusto e raffinato. Unendo l’utile al diettevole, Nicola Turchi, grande appassionato di natura, crea anche una Country House sulle colline francavillesi. Una struttura dove ad essere protagoniste sono feste di laurea, compleanni ed altri eventi, sempre in grande stile. Il cammino della Pasticceria Turchi, sicuramente non finirà qui; la voglia di lavorare e di crescere di Nicola, regalerà sicuramente ancora qualche sorpresa agli amanti della cucina di qualità
Turchi in via Trento Pescara
La sede centrale di Francavilla al Mare in viale Nettuno
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fisco » di Luigi Carunchio
Il tetto dell’indenizzo diventa legittimo Per la Corte Costituzionale è legittimo il limite all’indennizzo nei casi di nullità del termine nei rapporti di lavoro
L’
11 Novembre 2011, con la sentenza 303/2011 la Corte costituzionale si è espressa in merito alla legittimità dei commi 5 e 6 dell’articolo 32 del Collegato Lavoro, Legge 183/2010, ritenendo adeguato l’indennizzo così come previsto dalla norma, nei casi di nullità del termine apposto. La norma in oggetto, l’art. 32 del Collegato Lavoro, nei commi 5 e 6, aveva previsto nei casi in cui il lavoratore avesse ottenuto in giudizio la nullità del termine apposto al proprio contratto, oltre alla conversione del contratto a tempo indeterminato, l’indennità omnicomprensiva, di natura risarcitoria, compresa tra 2,5 mensilità e 12 mensilità calcolate secondo l’ultima retribuzione globale di fatto. Al fine di quantificare correttamente l’indennizzo il legislatore indicava
di far riferimento ai criteri indicati all’art. 8 della legge 15 Luglio 1966, n. 604. Precisamente in base al: numero di dipendenti occupati dall’impresa; dimensioni dell’impresa; anzianità di servizio del prestatore del lavoro; comportamento delle parti e condizione delle parti. Prima di affrontare le motivazioni che hanno portato Tribunale di Trani e Corte di Cassazione a promuovere il giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 32 co. 5 e 6, è opportuno tornare ad esaminare le conseguenze, nel periodo antecedente all’entrata in vigore del Collegato del Lavoro, nei casi di dichiarazione di nullità del termine apposto al rapporto di lavoro a tempo determinato. Prima dell’entrata in vigore delle disposizioni della legge 183/2010, al lavoratore, oltre alla trasfor-
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fisco
mazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato, veniva riconosciuto un indennizzo pari alla retribuzione non percepita dalla scadenza del termine al momento della ripresa lavorativa. Conseguentemente, tale termine variava considerevolmente in base alla durata dell’intero percorso giudiziario, nella maggior parte dei casi molto lungo, ma soprattutto disomogeneo nel territorio nazionale, con le uniche eccezioni di riduzione dell’indennizzo in base: alla data in cui il lavoratore avesse messo a disposizione la propria prestazione lavorativa (solo da quel momento in poi decorreva il diritto all’indennizzo); e ad eventuali redditi percepiti per altre occupazioni, nel periodo intercorrente tra la scadenza del termine e la ripresa lavorativa a seguito di decisione del giudice, i quali andavano a decurtare l’importo dell’indennizzo. Il Collegato Lavoro, nello stabilire il predetto tetto all’indennizzo risarcitorio in caso di nullità dichiarata del termine apposto al rapporto di lavoro, non ha previsto la detrazione dallo stesso indennizzo delle somme percepite per altra occupazione (“aliunde perceptum”). Inoltre, l’indennità viene riconosciuta a copertura del periodo compreso tra scadenza del termine contrattuale e sentenza del giudice accertante la nullità dello stesso, senza necessità da parte del lavoratore di offrire la prestazione. Ne consegue, inoltre, un maggior risarcimento in caso di ritardo del datore di lavoro nella chiamata in servizio del lavoratore a seguito della sentenza. La Corte di cassazione e il Tribunale di Trani avevano posto la legittimità costituzionale della norma del collegato lavoro in quanto sospetta di limitare il diritto al lavoro e alla tutela giudiziaria del cittadino oltre che di violare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In particolare entrambi ritenevano l’indennità omnicomprensiva “irragionevolmente riduttiva del
risarcimento del danno integrale già conseguibile dal lavoratore sotto il regime previgente, sino a monetizzare persino il diritto indisponibile alla regolarizzazione contributiva”. L’11 Novembre la Corte Costituzionale si è espressa affermando che la normativa di cui al Collegato Lavoro, risulta essere “adeguata a realizzare un equilibrato componimento dei contrapposti interessi”, garantendo al lavoratore la conversione del contratto a termine unitamente ad un indennizzo certo e non condizionato da dichiarazioni di messa a disposizione di prestazioni lavorative o dall’esistenza di redditi percepiti altrove. D’altro canto al datore di lavoro viene riconosciuta la certezza del risarcimento dovuto a prescindere dalle lungaggini del percorso giudiziario. La Corte ha dichiarato legittimo anche il co. 6 dell’art. 32 L. 183/2010 laddove prevedeva la riduzione alla metà dell’indennizzo di cui al co. 5 nei casi di accordi collettivi nazionali, territoriali o aziendali, stipulati con organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative prevedendo la riassunzione di lavoratori già occupati con contratti a termine. La sentenza, indubbiamente importante, dovrebbe risolvere ogni incertezza interpretativa in materia di contenzioso nei contratti a tempo determinato per nullità del termine. Una sentenza interpretativa, come tale però, non vincola il giudice comune. A tal proposito, è dovere citare la sentenza n.29910 del Tribunale di Napoli, appena cinque giorni dopo la sentenza 303/2011 della Corte Costituzionale. La sentenza disattende l’interpretazione della Consulta, dichiarando nullo il termine apposto ad un contratto di lavoro a tempo determinato e condanna il datore di lavoro a corrispondere alla parte ricorrente le retribuzioni maturate dalla data di notifica del ricorso alla data di riammissione in servizio, oltre alla conversione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro
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ict » di Antonio Teti
Pedobusiness: giro di vite dall’Unione Europea
Finalmente una norma che prevede l’inasprimento delle pene per uno dei reati più orribili che la mente umana possa compiere. Inasprimento delle pene che prevedono il carcere fino a dieci anni per chi si macchia di questi orribili reati. Ma basterà a fermare un business che raggiunge un fatturato annuo mondiale di 4,9 miliardi di dollari?
C
ondanne più dure per i reati di pedofilia e pedopornografia. Lo ha deciso il Consiglio dell’Unione Europea, rappresentato da 27 governi, che ha varato la direttiva che vede la nascita di una nuova tipologia di reato: adescamento online. Approvata lo scorso 27 ottobre quasi all’unanimità dai parlamentari presenti (541 si, 2 no e 31 astenuti), la norma impone il carcere a ben venti diverse tipologie di crimini sessuali. In sostanza chi sarà scoperto a compiere atti che mirano a costringere un bambino a compiere atti sessuali o a prostituirsi dovrà essere punito con almeno 10 anni di prigione. Anche per i produttori di materiale pedopornografico non andrà meglio: 3 anni di reclusione e cancellazione dei siti web che ospitano il materiale osceno. Il fenomeno della pedofilia e pedopornografia online
rappresenta la nuova frontiera di questi orribili crimini che, grazie alla Rete, vengono compiuti all’interno di una dimensione domestica. Ma Internet, oltre ad attivare una nuova dimensione in cui consumare le perversioni sessuali più recondite del singolo individuo, ha consentito di verificare anche la portata degli interessi economici e delle dimensioni dei gruppi di criminali organizzati che si celano dietro questo gigantesco business illegale, meglio identificato con il termine di pedobusiness. Pertanto, se per un verso la rete ha agevolato il fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori, ampliandone anche le potenzialità, per altri versi ha consentito di portare alla luce le reali caratteristiche e proporzioni di questo fenomeno criminoso. Ma l’aspetto di maggiore rilevanza della direttiva approvata dall’UE, è la definizione di alcune nuove
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Il rapporto dell’osservatorio internazionale contro l’abuso sui minori
tipologie di reato: l’adescamento online e il turismo sessuale. Nei 27 paesi dell’Unione questi reati potranno essere perseguiti, dai rispettivi tribunali, anche quando verranno commessi all’estero. A ciò si aggiunge l’identificazione di speciali “condizioni aggravanti” che forse finalmente consentiranno di porre un freno agli abusi sui minori che vengono compiuti da individui che riescono ad ottenere la fiducia dei bambini, che sono nelle condizioni di poter esercitare forme di influenza su di loro, oppure quando ricoprono posizioni di autorità che li portino ad abusare del loro potere. Altre condizioni sono riconducibili alla categoria dei bambini “vulnerabili” (dipendenti da alcol o droghe, o per disabilità fisiche o mentali). Per quanto concerne i server web che ospitano i siti pedopornografici, se ubicati nei paesi UE, le rispettive autorità giudiziarie dovranno intervenire per rimuoverli dalla Rete. Nel caso in cui i server fossero ubicati in paesi che non appartengono all’Unione Europea, le polizie specializzate per questi crimini dovranno agire per bloccare l’accesso ai web server. Il tempo massimo consentito ai paesi europei per adeguarsi alla norma è di due anni. Certo bisognava arrivare a livelli insostenibili per convincere i parlamentari di Strasburgo ad approvare un disegno di legge che ponesse un freno al commercio di materiale pornografico in rete. Perché stiamo parlando di un business dalle dimensioni economiche realmente colossali. Un po’ di cifre: il 12% dei siti web, a livello mondiale, ospita materiale pedopornografico, per un totale di circa 25.000.000 siti web (dati del 2010). Ogni secondo vengono spesi 3.075,64 dollari per acquisto di materiale pedopornografico e il fatturato mondiale derivante dal commercio del suddetto materiale ammonta a 4,9 miliardi di dollari (solo negli Stati Uniti è pari a 2,84 miliardi di dollari). A settembre scorso, è stato presentato il Report 2011 sulla pedofilia e pedopornografia online da parte dell’Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno1, in cui si evince chiaramente quale sia il trend di crescita di questo infamante e criminale commercio internazionale. Solo nei primi nove mesi dell’anno 2011, sono stati individuati più di 54.000 siti pedopornografici, cifra che ha superato il totale dei siti segnalati nel 2010, e che ha fatto registrare un aumento del 50%
ict
rispetto all’anno precedente. Sempre dal report si evince che il 35% dei siti pedofili segnalati da gennaio a settembre 2011 è ubicato nei Paesi Bassi (oltre 19.000), nazione che si aggiudica l’infamante primato di paese che detiene la più alta concentrazione di materiale pedofilo diffuso in rete. Ma l’aspetto più inquietante è dato dall’alto livello delle tecnologie utilizzate e dalla cura riposta nella gestione dei siti e del controllo degli accessi da parte dei gestori dei server web. Il mondo della pedopornografia è fatto da tecnici informatici specializzati e molto spesso da “fruitori” di livello culturale elevato (insegnati, professionisti, persone appartenenti a ceti sociali medio-alti). Non a caso, da un campione estrapolato dagli accessi ad uno dei numerosi portali individuati dagli operatori di Telefono Arcobaleno, si evince che circa 1/3 degli utenti fa uso di smartphone oppure adopera hardware e sistemi operativi di ultimissima generazione. Differenti solo le tecniche per accedere ai siti in questione: si parte dalle “discussion board”, (siti di discussione che però funzionano come punto di ritrovo e di promozione del pedobusiness) il cui utilizzo si attesta al 52%, fino ad arrivare ai social software come Twitter e di Facebook. Anche i blog recitano un ruolo importante dato che sono difficilmente controllabili soprattutto per quanto concerne la “permanenza” delle notizie e delle informazioni che vengono aggiornate e modificate costantemente. Il presidente di Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena asserisce che per combattere questo orribile fenomeno «Fondamentale è la collaborazione degli Internet Service Provider che possiedono tutte le informazioni relative agli accessi ai siti, e l’adozione di una legislazione completa e omogenea che ne definisca in maniera chiara i ruoli e gli obblighi». Senza dubbio l’UE ha finalmente dato un segnale di dura presa di posizione verso questi reati che si configurano tra i più infamanti e orribili, ma di certo questa norma non basterà a frenare un commercio che ha delle dimensioni economiche tali da poter risollevare il deficit di interi paesi europei. La guerra contro questi orrendi crimini dovrà essere condotta a livello mondiale, e dovrà coinvolgere anche quei paesi, soprattutto asiatici, in cui non vi sono regole e norme in grado di frenare o scoraggiare la crescita di queste efferate attività criminose
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1. http://www.west-info.eu/files/ShortReport-settembre20111pedopornografia1.pdf
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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro
Teoria dell’inconcettualità:
le tesi di Blumenberg Il fondatore della Metaforologia - disciplina che cerca di studiare la relazione tra metafora, pensiero e linguaggio - sviluppa una teoria dell’inconcettualità, dimostrando che il linguaggio di tutti i giorni è pieno di rappresentazioni indirette
N
el momento in cui l’uomo ha conquistato l’andatura eretta, ha avuto la possibilità di vedere ciò che non è ancora immediatamente presente, ciò che non è incombente. Tale abilità rappresenta un lusso che altri animali non possono permettersi: la posizione eretta ha spinto fisicamente l’uomo verso le maglie mentali della previsione. La razionalità si sviluppa anche sulla base di questo presupposto. Il potere dell’essere umano scaturisce da questa possibilità di pensare ciò che non è impellente, per auto-preservarsi. Ma giocare d’anticipo vuol dire ragionare su cose che non sono ancora del tutto evidenti perché sono distanti al tatto, pur se presenti alla vista. Il ragionamento procede, allo-
ra, per indizi, tentativi e soluzioni preventive. Tuttavia la concettualizzazione è un prodotto che non esaurisce l’ambito della ragione. Non c’è identità tra ragione, concetto e realtà. Il concetto è mancanza di una rappresentazione compiuta dell’oggetto ed è sorto, originariamente, quando l’uomo ha cominciato a operare una distanza spaziale e temporale. Prima di prendere forma il concetto necessita di qualcosa di indistinto che segni l’inizio del percorso per poi arrivare a una definizione certa. Già, ma cos’è una definizione? Il filosofo Blumenberg ci ricorda che: «Sul piano linguistico la definizione si presenta come la sostituzione di un’espressio-
Dire di una ragazza che è una “rosa”, allarga gli orizzonti di senso, creando molteplici interpretazioni
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creatività&innova ione Hans Blumenberg, ideatore della Metaforologia
ne con un’altra. Su quello logico, questa sostituzione viene descritta come il rapporto di equivalenza di un’espressione con un’altra1». Ogni definizione, quindi, rimanda a un’altra e cosi via all’infinito, cibandosi di metafore per costruire ponti provvisori tra ciò che è già noto e ciò che non lo è ancora. Ne consegue che la conoscenza si sviluppa grazie alla facoltà dell’uomo di creare metafore. Purtroppo nessun segno (né metafora) può essere una risposta soddisfacente alla domanda: che cosa è una cosa che io introduco con un concetto? Il concetto non è un surrogato dell’oggetto e non è il compimento delle intenzioni della ragione: esso indica semplicemente una direzione rispetto alle cose che si presentano all’orizzonte. La differenza tra una teoria e un concetto è questa: la prima è “sedentaria”, la seconda è “nomade”. Qualsiasi ambito del pensiero umano è permeato da definizioni incomplete: nomadi in cerca di una fissa dimora. Dimora che in alcuni casi trovano nella teoria, fino a quando tale teoria non venga falsificata. I giuristi stanno ancora cercando una definizione esaustiva e universalmente condivisa di “diritto”, lo stesso dicasi dei filosofi per il concetto di “essere”, degli economisti per il concetto di “denaro” e via discorrendo. Ogni volta che si da inizio alla danza del pensiero, cercando di costruire idee che permettano di elaborare una definizione, diventa necessario partire da ciò che è oscuro o mancante. Come direbbe Blumenberg: «per ottenere un concetto ci deve essere un presupposto concettuale (…) si deve essere capaci (…) di rendere questo presupposto dominabile e trascurabile in vista di un completamento del concetto2» ossia mettere l’inconcettualità al servizio del concetto. Ed eccoci finalmente arrivati al punto! Blumenberg, ideatore della Metaforologia - disciplina che cerca di
studiare la relazione tra metafora, pensiero e linguaggio - sviluppa una teoria dell’inconcettualità, dimostrando che il linguaggio di tutti i giorni è pieno di rappresentazioni indirette “secondo un’analogia che non contiene uno schema vero e proprio per il concetto, ma solo un simbolo per la riflessione”. Qualsiasi idea - che innesca il meccanismo dell’elaborazione concettuale - non dà una determinazione degli oggetti, ma offre una definizione delle nostre relazioni tra gli oggetti: è un tentativo, sempre provvisorio, di costruire un legame tra noi e ciò che è altro da noi. Questo tentativo (pre-concettuale?) è rappresentato dalla metafora: una sorta di similitudine abbreviata, «una perturbazione dei nessi dell’omogeneità che rende possibile la leggibilità del testo3». La metafora è una forma di anomalia semantica che ha una determinazione debole. Dire “gamba del tavolo” significa costruire un incrocio tra due universi semantici fra loro distanti per facilitare (in alcuni casi accelerare) la comprensione o per creare una nuova categoria. Dire di una ragazza che è una “rosa”, allarga gli orizzonti di senso, creando molteplici interpretazioni. La metafora è il medium che si sviluppa quando mancano tutti gli elementi per comprendere un fenomeno. Quando la metafora interviene per cercare di costruire un concetto mancante, si fa strumento della creatività. Quando, invece, si stabilizza diventa strumento della retorica, si fa orpello. “Il mare mugula”, “le spighe ondeggiano”, “i tuoi occhi sono laghi in cui vorrei perdermi”: quante volte si è tristemente abusato di queste formule, rendendole comuni, stucchevoli, quasi fastidiose, non più funzionali alla creazione di qualcosa di “inaudito” nel senso letterale del termine. Inconcettualità e metafora dovrebbero “servire” l’inarrestabile tentativo di aggiungere l’inconsueto, lasciando ai mediocri l’abuso delle repliche
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1. Blumenberg H., Teoria dell’inconcettualità, Duepunti edizioni, Palermo, 2010, p. 41. 2. Blumenberg H., op. cit., 2010, p. 63. 3. Ibidem, p. 77.
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norme&leggi » di Filippo Paolini
Cosa è cambiato nella durata del rapporto di lavoro?
Scopriamo le possibilità che le normative offrono all’imprenditore per ridurre il godimento delle prestazioni lavorative dei dipendenti
I
n tempi di crisi economica come questi tornano inevitabilmente d’attualità le tematiche relative alla durata del rapporto di lavoro ed alle modalità di gestione degli orari. Non vi parlerò, in queste poche righe, delle ventilate nuove ipotesi di riforma dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, quello inerente ai licenziamenti per intenderci, che hanno tratto nuova linfa dalla ormai famosissima lettera della Banca Centrale Europea dell’agosto scorso. Meglio attendere prima i provvedimenti concreti, se ci saranno. Invece, prendendo spunto da una recente sentenza della Corte di Cassazione (24476/2011), vi illustre-
rò quali sono le possibilità che le normative offrono all’imprenditore per ridurre il godimento delle prestazioni lavorative dei dipendenti. Nella sentenza di cui vi dicevo, i Giudici di legittimità hanno censurato l’operato di una impresa che, unilateralmente, aveva trasformato il rapporto di lavoro ordinario in rapporto part-time, agendo probabilmente al fine di adeguare la forza lavoro alle mutate esigenze aziendali. Giustamente, la modificazione della “quantità” della prestazione lavorativa deve essere oggetto di accordo tra le parti e, pertanto, deve escludersi che il datore di lavoro possa procedere da solo. Parimenti, non
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norme&leggi
è assolutamente consigliabile affidarsi ad un accordo verbale, in quanto la trasformazione da full-time a part-time deve risultare per iscritto. Insomma, non esiste un modo per “obbligare” il prestatore ad accettare la trasformazione del contratto ed, infatti, l’eventuale rifiuto di questo non potrà essere mai considerato come giustificato motivo di licenziamento. L’istituto del part-time, dunque, può essere utilizzato come opportunità di flessibilità laddove l’azienda veda ridotta la necessità di forza lavoro, ma con le opportune cautele. Altra opportunità, in questa ottica, è offerta dai contratti di solidarietà. Anche in questo caso, ovviamente, niente scelte unilaterali: c’è bisogno di un accordo con le rappresentanze sindacali e possono accedervi sia le imprese che rientrano nell’ambito di applicazione della cassa integrazione, sia quelle che non vi rientrano oppure le imprese artigiane o anche quelle con meno di quindici dipendenti che ricorrano all’istituto per evitare licenziamenti plurimi individuali. Benchè esista anche una tipologia di contratto di solidarietà così detto espansivo, finalizzato a favorire nuove assunzioni, questa forma è molto meno nota e di gran lunga meno utilizzata del così detto contratto di solidarietà difensivo, il cui scopo è quello di fronteggiare una crisi aziendale, mantenendo intatto il
livello occupazionale, ma riducendo l’orario di lavoro e la retribuzione. Anzitutto, questo strumento può riguardare tutti i dipendenti, con esclusione dei dirigenti, i lavoratori stagionali, i lavoratori a domicilio e quelli con meno di novanta giorni di anzianità. Al precipuo scopo di conservare i posti di lavoro, l’imprenditore può in questi casi ridurre l’orario di lavoro dei dipendenti interessati; per la retribuzione persa a causa di tale riduzione, i dipendenti percepiranno una integrazione pari al 60% ovvero pari al 25% laddove si tratti di un’azienda che non rientra nell’ambito di applicazione della cassa integrazione. In quest’ultimo caso, peraltro, la durata massima del contratto è di ventiquattro mesi senza possibilità di proroga; viceversa, nel primo caso, dopo i primi due anni, si può prolungare il contratto di solidarietà per altri due o, nelle aree del Mezzogiorno, per altri tre anni. Insomma, attraverso questo strumento, l’imprenditore può continuare a garantire il posto di lavoro a tutti i dipendenti che, a loro volta, sono chiamati a sacrificare una parte del loro orario contrattuale (lavorare meno, lavorare tutti). Da un lato, dunque, una preziosa alternativa ai licenziamenti; dall’altro, la possibilità di non disperdere gli investimenti fatti negli anni sul capitale umano della propria azienda
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Divisione
SICUREZZA ANTINTRUSIONE VIDEOSORVEGLIANZA
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Divisione
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energia » di Pietro Pastorelli
Tutti i nodi
arrivano al pettine I problemi della gestione di una rete complessa non adeguatamente strutturata in cui molti utenti sono anche produttori
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o mutuato dal linguaggio delle nostre nonne il titolo dell’articolo: nella preparazione dell’ordito, sul telaio di famiglia, questa frase invitava le nuore e le nipoti a preparare una rete di fili senza discontinuità (nodi) in modo che il filato passasse senza rotture nel pettine che era la parte più delicata del telaio. Solo così il risultato del lavoro (la tela) non avrebbe presentato difetti ed il lavoro si sarebbe svolto senza interruzioni. Prima di iniziare la nuova fatica bisognava programmare e controllare la rete dei fili di lana che costituiva l’ordito. Purtroppo, nelle infrastrutture elettriche, gli interventi dei politici locali e periferici non hanno favorito la predisposizione della rete per rendere utilizzabili nel modo migliore le energie derivanti dalla generazione distribuita. Per comprendere meglio di che cosa stiamo parlando riprendo quanto scrivevo nel numero di marzo scorso:
“Da qualche anno, si è ormai superato il concetto storico della rete nata per raccogliere l’energia da poche grandi centrali e distribuirla ai diversi utenti e ci si è avviati verso flussi sempre più bidirezionali dell’energia: non sarà facile distinguere tra produttori ed utenti. La gestione diventerà sempre più complessa per tener conto di piccoli e medi flussi derivanti da fonti primarie (vento, sole, maree,…) non totalmente asservite al gestore dell’impianto. Si porrà ancora di più, rispetto ad oggi, la necessità di dover disporre di sistemi complessi per: gestire al meglio la domanda e l’offerta, ridurre le perdite delle reti, programmare meglio i consumi sulle diverse fasce orarie, utilizzare, per nuovi servizi, il sistema di comunicazione sulle reti elettriche e migliorare l’affidabilità e la flessibilità della rete, in modo da garantire una migliore qualità del prodotto “energia elettrica”. Ecco allora l’opportunità dell’intervento annunciato dall’Autorità attraverso il comunicato stampa del-
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energia
lo scorso 18 novembre avente per titolo: Elettricità: interventi per gestione efficace e in sicurezza del sistema. Il sottotitolo (Nuove regole per evitare criticità a fronte della forte crescita della produzione da rinnovabili) rende immediatamente l’idea degli argomenti trattati: il Regolatore, prevedendo dalla prossima estate la possibilità di importanti criticità sulla rete elettrica, avvia un procedimento per l’emanazione di regole (delibera ARG/elt 160/11) tendenti a migliorare il servizio di dispacciamento (l’insieme delle azioni con le quali il Gestore della rete mantiene, istante per istante, l’offerta di energia uguale alla richiesta). Il provvedimento annunciato vuole essere il primo di possibili interventi necessari per: • evitare in caso di incidente sulla rete il rischio di “effetto domino” legato alla presenza di numerosi piccoli impianti che potrebbe portare ad un black out totale; • avviare azioni volte a coinvolgere anche i generatori alimentati da fonti rinnovabili nella riduzione selettiva della generazione (distacchi) così da ricostituire i margini di riserva laddove tutte le altre alternative per conseguire il medesimo obiettivo risultino impraticabili; • promuovere - anche per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili di più grossa taglia – una efficiente previsione dell’energia elettrica immessa in rete e un’equa ripartizione dei costi generati all’interno del sistema elettrico, che non possono più essere socializzati solo sui consumatori di energia elettrica. L’Autorità si preoccupa giustamente di mantenere il delicato equilibrio del sistema elettrico dopo il massiccio collegamento alla rete di numerosi impianti delle
dimensioni più svariate e dalla non facile regolazione a causa dell’intermittenza dell’energia primaria (tutti ricordiamo l’ultima volta che restò a buio molta parte dell’Europa per l’intervento intempestivo ed incontrollato di un grande parco eolico tedesco). Per questo sta studiando una nuova disciplina del dispacciamento che tenga conto del nuovo contesto strutturale e di mercato, e valuterà anche la possibilità che Terna, con cadenza periodica, quantifichi la massima penetrazione della generazione da fonte rinnovabile non programmabile (con particolare riferimento agli impianti eolici e fotovoltaici) compatibile con l’assetto del sistema. Al contempo, Terna dovrà valutare gli interventi necessari a garantire lo sviluppo delle fonti rinnovabili, tenendo conto degli obiettivi al 2020 e delle necessità di sicurezza del sistema. Abbiamo riportato in corsivo il testo integrale del comunicato dell’Autorità perché rende in modo molto chiaro il suo obiettivo: migliorare l’affidabilità e la flessibilità della rete in modo da garantire una migliore qualità e quantità del prodotto “energia elettrica” evitando che arrivino al pettine i nodi di azioni non adeguatamente studiate. Oggi una rete intelligente che mette insieme l’energia, l’elettronica, l’informatica e le telecomunicazioni non è un’impresa impossibile e le numerose ed importanti sperimentazioni in corso fanno ben sperare. Vorrei solo ribadire, per rendere funzionante il tutto, l’indispensabilità di una infrastruttura elettrica moderna, affidabile e dotata di una grande flessibilità. La via scelta dall’Autorità è quella giusta
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credito&finan a » di Riccardo Di Persio
Il momento del taglio del nastro, da sinistra: l’onorevole Antonio Tancredi, il dottor Luigi Bettoni e il dottor Alfredo Savini
La BCC Castiglione M.R. e Pianella sbarca a Pescara Nel cuore della capitale adriatica è stata inaugurata la tredicesima filiale della Bcc guidata dall’imprenditore Alfredo Savini
N
el pieno centro della città di Pescara, in Corso Vittorio Emanuele, è stata inaugurata la tredicesima filiale della Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella; un edificio in stile moderno, progettato con materiali di ultima generazio-
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ne. Negli ultimi dieci anni il continuo sviluppo del credito cooperativo, ha portato all’ulteriore espansione sulla costa pescarese; la banca nata nel 1956 a Castiglione Messer Raimondo ha avuto un margine di miglioramento altissimo, raggiungendo i 40 milioni di euro di patrimonio e oltre 400 mi-
lioni di raccolta diretta. Negli ultimi dieci anni sono ben sei le nuove aperture sul territorio regionale. Il consueto taglio del nastro, si è svolto alla presenza del gruppo dirigente della Bcc, dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e dai sindaci di Castiglione e Pianella Danilo Crescia e Giorgio D’Ambrosio.
Presenti alla cerimonia il direttore della Banca d’Italia de L’Aquila Luigi Bettoni, insieme al presidente della Federazione delle Bcc di Abruzzo e Molise onorevole Antonio Tancredi e al presidente della Bcc Castiglione Messer Raimondo e Pianella Alfredo Savini. Non poteva mancare il parroco di Pescara Don Giovanni, il quale appena dopo il taglio del nastro ha benedetto la sede e tutti i presenti alla cerimonia. Poche, ma essenziali le parole del parroco che ricorda questo edificio nel passato come inaccessibile e ora trasformato in un piccolo capolavoro di design. «L’attenzione consueta della Banca di Credito Cooperativo Castiglione Messer Raimondo e Pianella -spiega il presidente Alfredo Savini- verso le piccole imprese e soprattutto verso i nuclei familiari si conferma con questa ultima estensione verso la costa. Questa attenzione è forte sin dal 1956 e si traduce in un legame che viene tramandato anche per generazioni. Molti dei nostri clienti che abitano nei territori in cui abbiamo provveduto ad aprire le nostre filiali negli ultimi anni, come Pineto, Silvi, Montesilvano e da oggi anche Pescara, si lasciano infatti seguire da noi perché sono originari del nostro territorio e nella maggior parte dei casi consolidano un rapporto che abbiamo iniziato
Un momento dell’inaugurazione
» foto di Pietro Ferrante
La benedizione della nuovissima sede della BCC
con i loro genitori. Pescara è una realtà da cui ci sentiamo attesi e accolti, e nella quale continueremo ad esercitare la nostra estrema attenzione verso le persone, come ci si aspetta da una banca a carattere territoriale». «Nella sola città di Pescara contiamo quasi 500 clienti – aggiunge il direttore della Bcc Paolo Mingione – di questi 500, ben 380 sono rappresentati dalle famiglie, a cui siamo ben lieti di avvicinarci. La loro presenza si incastona in una realtà solida e in crescita: nel 2011 siamo arrivati a custodire quasi 500 milioni di raccolta complessiva e a sostenere l’economia locale e le famiglie nonostante la crisi in corso. Il credito erogato ha raggiunto 353 milioni di euro ed è caratterizzato da una bassa rischiosità, mantenendo integro il patrimonio che a fine anno supererà i 40 milio-
Una veduta notturna della sede
ni, con sofferenze sempre al di sotto della media delle banche e delle Bcc nazionali». Luigi Bettoni sottolinea il grande lavoro svolto della Bcc, in questi ultimi anni: «Sono veramente impressionato dalla forza di sviluppo delle Bcc di pensare alla grande voglia di crescere e a tutto il successo guadagnato nel corso degli anni. Rinnovo i miei più sentiti auguri a tutto lo staff che lavorerà in questa nuova filiale». A fare eco al direttore Bettoni l’onorevole Antonio Tancredi: «Ricordo ancora la prima sede a Castiglione, formata da due piccole stanzette arredate in modo spartano; adesso vedere questa filiale di Pescara così bella mi rende veramente felice. Il nostro obbiettivo resterà sempre quello di tutelare al migliore dei modi i risparmi dei nostri clienti». L’augurio finale del sindaco di Pescara Mascia: «Voglio fare i miei più sentiti complimenti all oBcc e al suo dinamismo; l’apertura di questa nuova filiale rende onore alla città. L’augurio è diretto a tutti coloro che lavoreranno in questo nuovo edificio, costruito seguendo uno stile moderno e di gran gusto. “Ad maiora alla Bcc!”»
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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.
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credito&finan a » a cura della redazione
Imprese-banche questione di feeling Questo il titolo del convegno organizzato da Confartigianato Chieti e da Creditfidi
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i è svolto presso la Sala Consiliare della Provincia di Chieti, il convegno “Imprese-Banche questione di feeling. Il ruolo prezioso dei Consorzi Fidi” organizzato da Confartigianato Chieti e da Creditfidi. Nel corso del dibattito sono intervenuti ospiti illustri come Daniele Capezzone, portavoce nazionale del PDL, Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, assessore regionale alle Attività Produttive e Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti. In rappresentanza degli Istituti di Credito c’erano Roberto Sbrolli, direttore generale Carichieti, Fabrizio Di Marco, direttore generale BCC Sangro Teatina e Francesco Simone, direttore
Un momento della tavola rotonda
Daniele Capezzone, Umberto Di Primio e Daniele Giangiulli
commerciale di Artigiancassa. A fare gli onori di casa Mario Gasbarri, presidente Creditfidi e Daniele Giangiulli, direttore generale Creditfidi e segretario regionale di Confartigianato. “È necessario instaurare nuove sinergie con gli istituti di credito per agevolare l’accesso al credito delle imprese in un periodo di crisi economica e finanziaria che non ha precedenti”. È l’appello lanciato da Confartigianato durante il con-
vegno di Chieti. Su queste problematiche, Giangiulli spiega: «Le maglie delle banche si sono strette ulteriormente in questi ultimi mesi e c’è stato un incremento dei tassi medi applicati dalle banche di oltre 1 punto percentuale, il doppio rispetto all’aumento del tasso BCE». Il confronto nella sala consiliare è andato avanti a lungo toccando anche momenti di aperta conflittualità con gli esponenti della Regione. Al centro della discussione la Riforma dei Confidi varata dalla Regione che rischia di non dare risposte concrete alle imprese per mancata concertazione con le associazioni di categoria. Infine è stato elogiato dal direttore generale della Carichieti Roberto Sbrolli l’operato di Creditfidi che, nonostante la crisi, sta mantenendo percentuali di insolvenze molto più basse (3%) rispetto alle insolvenze medie registrate da Bankitalia
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credito&finan a » di Piergiorgio Greco
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n esempio per la finanza globale, in un tempo in cui si è smarrita la centralità della persona, e per i banchieri di oggi, invitati a riscoprire l’importanza del credito nello sviluppo dell’economia. A cento anni dalla sua morte, Don Epimenio Giannico, fondatore nel 1903 della Cassa rurale cattolica di depositi e prestiti S. Francesco d’Assisi di Atessa, la prima in Abruzzo, continua a rimanere un modello da seguire e imitare: è quanto stato ribadito con forza nel corso dell’autorevole e partecipato convegno dedicato alla memoria del sacerdote atessano, promosso dalla Bcc Sangro Teatina, erede di quella Cassa Rurale oggi presente non solo in provincia di Chieti, ma anche nel Molise. È stato il professor Pier Giorgio Di Giacomo, presidente della Bcc, ad aprire i lavori, rimarcando la continuità ideale tra l’istituto fondato da Don Giannico e l’attuale banca, mentre l’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, ha tenuto la relazione centrale. «Questo sacerdote – ha detto il presule – ha dato respiro alla Rerum Novarum del 1891, la pietra miliare della dottrina sociale della Chiesa, che ha sollecitato tanti credenti a coniugare l’amore cristiano con la promozione della giustizia, e a sostenere il protagonismo delle persone in economia. Tutto questo, tenendo fermamente al centro di tutto la persona e la sua dignità, cosa che oggi è sempre più difficile, in un tempo in cui tante attività sono fortemente immorali, come la delocalizzazione di imprese.
» foto di Piergiorgio Greco
Don Epimenio, infatti, ha saputo ridare la giusta centralità all’intelligenza del risparmio, ha suscitato in molti l’importanza dell’operare correttamente, a partire dalla certezza che il bene vince, e ha ridonato protagonismo a tutte quelle persone che, da serve, sono diventate azioniste di una banca. È rinato così, cento anni fa, un nuovo protagonismo, che oggi – ha concluso Forte - può e deve essere di esempio alla finanza globale, senza regole e dimentica del valore della persona». Anche Sergio Gatti, direttore generale della Federazione nazionale delle Bcc, ha rimarcato la capacità di visione di Don Epimenio: «Se fossero tutti come questo sacerdote – ha detto – che ha saputo dare credito, cioè ha creduto nelle persone ridando loro dignità e speranza, allora mi sia concesso di dire “beati i banchieri!”». Infine, padre Giuseppe Cellucci, missionario O.M.I. e curatore della pubblicazione “Don Epimenio Giannico, un fiore nel Giardino Celeste”, ha ripercorso le tappe dell’intera esistenza del fondatore della Cassa Rurale, nato ad Atessa il 30 marzo 1852 da una storica famiglia di possidenti, e protagonista di un periodo di forti contrasti sociali, economici e politici. La fondazione della Cassa Rurale, avvenuta il 3 maggio 1903 ad Atessa rappresenta una risposta incisiva alle immense difficoltà in cui si muovevano gli agricoltori del tempo, stretti tra la miseria quotidiana e un’usura dilagante. Don Epimenio muore ad Atessa il 5 aprile 1911
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Don Epimenio Giannico, un esempio per la finanza globale La Bcc Sangro Teatina ha organizzato un convegno per ricordare la figura del fondatore nel 1903 della Cassa rurale cattolica L’intervento di Pier Giorgio Di Giacomo, presidente della Bcc
Il teatro di Atessa gremito per l’occasione.
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credito&finan a » di Marzia Aquilio
Banca del Vomano pronti al via! Si è tenuta a Roseto l’assemblea costituente del nuovo istituto di credito cooperativo. Il presidente Giulio Sottanelli: «Sarà una banca del territorio e dei soci, in aiuto dell’economia locale e delle necessità dei cittadini»
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e gli obiettivi sono quelli di rispondere ai requisiti della cooperazione, per offrire ai soci prodotti e servizi nell’ottica della proprietà diffusa, della mutualità nella concessione dei prestiti agli associati a condizioni vantaggiose, del localismo indispensabile a pensare al territorio in cui si svolge l’attività per avere con esso un rapporto totale e permanente, ecco che la Banca del Vomano di credito cooperativo incarna un progetto in grado di ragionare in termini di globalizzazione finanziaria associata a una cultura, a un comprensorio e a un bisogno in termini “glocal”, ossia di mondializzazione e localismo insieme. Come ha sottolinea-
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to il presidente del consiglio di amministrazione del neonato istituto di credito, Giulio Cesare Sottanelli, nell’intervento all’assemblea costituente dello scorso 20 novembre: «Sarà una banca del territorio e dei soci, dedicata ad aiutare l’economia locale e le necessità individuali, una banca fonte di vitalità per il territorio». Così la Banca del Vomano intraprende i primi passi sotto i migliori auspici: possiede un capitale di 4.371.000 euro, ossia di più del doppio di quanto indicato dalla legge, annovera 1.596 soci sottoscrittori di azioni, si avvale di un territorio che si estende dalle pendici del Gran Sasso all’Adriatico e che, come ha precisato Sottanelli: «Esprime oggi
la migliore vivacità economica della provincia di Teramo, con molti soci con interessi finanziari incrociati tra i comuni di Pineto e Montorio al Vomano e i paesi ad essi confinanti». Insomma, un istituto di credito che nasce grazie all’intraprendenza e alla forza di volontà dei soci in un periodo non facile per la finanza interna e internazionale, ma con la certezza che possa fare solo bene, soprattutto se la spinta propulsiva scaturisce da uomini di buona volontà. «Il nostro obiettivo- ha spiegato Sottanelli -è di realizzare una banca locale inserita nella vallata del Vomano. Vogliamo unire le forze nella consapevolezza che questa iniziativa possa aiutare concretamente
Il pubblico intervenuto all’assemblea
la crescita sociale ed economica di tutti i cittadini. In questa difficile fase congiunturale, il nostro progetto diventa quanto mai opportuno e necessario per questa zona». La nuova banca, che prima dell’assemblea costituente aveva tagliato i traguardi della stipulazione dell’atto costitutivo il 6 novembre 2009, dell’autorizzazione della Consob il 23 giugno 2010 e della
Il presidente della Banca del Vomano Giulio Sottanelli
L’intervento dell’onorevole Antonio Tancredi
chiusura dell’offerta pubblica il 30 ottobre scorso, si avvarrà nei primi tempi di due sedi a Scerne di Pineto e a Montorio al Vomano. Dopo la redazione dell’atto costitutivo, per rendere operativa la banca bisognerà adeguare il programma dell’attività ai dati effettivamente conseguiti: ossia capitale sociale versato, numero dei soci e previsioni operative. Poi sarà necessario
trovare la documentazione per ogni singolo socio. Da quel momento la Banca d’Italia ha sei mesi di tempo per autorizzare l’istituto. Infine, la banca sarà iscritta nel registro delle imprese di Teramo e il suo consiglio di amministrazione potrà cominciare a lavorare con l’apertura delle filiali, l’assunzione del direttore generale, la selezione e l’assunzione del personale
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Alcune immagini delle autorità presenti all’assemblea
Ecco i componenti del Cda Questi i componenti del consiglio di amministrazione della Banca del Vomano: Giulio Cesare Sottanelli, presidente; Ercole Cordivari, vice presidente; Mimma Arangiaro, Gabriele Di Simone, Filippo Di Giustino, Carlo D’Auditorio, Maurizio Polisini, Aurelio Malvone, Gianni Dell’Orletta, Roberto Vallarola, Gaetano Paolone. Il collegio sindacale è formato da Franco De Nigris, presidente; membri effettivi: Donato Del Sole, Manuel De Nicola; membri supplenti: Enrico Gambini, Marco D’Alfonso. Questi, infine, sono i componenti il collegio dei probiviri: Luciano D’Amico, presidente; membri effettivi: Gabriele Di Giuseppe, Giancarlo Delli Compagni; membri supplenti: Giancarlo Lucci, Piero Palozzo.
» foto di Nico Laudadio
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» di Riccardo Di Persio
Il passaggio di consegne da Nazario Pagano al neo presidente del Calre, lo spagnolo Fernando Jesus Manzano Pedrera
Il Calre passa dall’Abruzzo alla Spagna Dopo un anno di presidenza, Nazario Pagano cede lo scettro del Calre, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee, allo spagnolo Fernando Jesus Manzano Pedrera
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opo un anno di lavoro intenso, termina per il presidente del consiglio regionale d’Abruzzo Nazario Pagano, la guida del Calre, Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee. Si è svolta nella città dell’Aquila una tre giorni, che ha permesso all’assemblea plenaria di riunirsi sia per eleggere il nuovo presidente, che per l’approvazione della dichiarazione dell’Aquila e l’attuazione di nuove politiche europee in seno al Comitato. Luogo della cerimonia,
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la caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove si sono riuniti oltre 120 membri delle delegazioni regionali europee accompagnati dal vice presidente della Camera dei Deputati Antonio Leone, il quale ha aperto i lavori dell’assemblea. Ad accogliere i rappresentanti dei Paesi membri il presidente Nazario Pagano che ha presieduto i lavori del comitato permanente. Il dibattito è stato preceduto dalla riunione della conferenza dei presidenti delle assemblee regionali e delle Province autonome italiane, pre-
Una delegazione dei rappresentanti del Calre
sieduta da Davide Boni, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Si è parlato della riduzione dei costi della politica, con particolare riferimento alla tematica dei vitalizi. «Per L’Aquila è un momento importante e significativo – ha sottolineato il Presidente Pagano – perché sul capoluogo abruzzese si concentrerà l’attenzione dell’Europa. Una occasione per far conoscere da vicino ai delegati la reale situazione della città, a due anni e mezzo dal terremoto». Prima dell’inizio dei lavori dell’assemblea, tutte le delegazioni hanno visitato la citta dell’Aquila, per constatare la situazione odierna del capoluogo abruzzese, dopo il sisma. L’intervento iniziale del presidente uscente, ha riscosso molti consensi: «La sfida posta dalle Regioni alla politica europea oggi è quella di aprire una nuova stagione costruita sul dialogo, confronto, integrazione economica e sociale delle Assemblee e dei Parlamenti regionali. Il nuovo Trattato sull’Unione europea prevede un espresso riconoscimento del ruolo delle Regioni laddove stabilisce che l’Unione rispetta l’uguaglianza degli Stati membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale “compreso il sistema delle autonomie locali e regionali”. Tale riconoscimento delle Regioni e degli Enti locali - aggiunge Nazario Pagano - costituisce il corollario di un’altra importante novità introdotta nel medesimo trattato laddove ai tradizionali obiettivi della coesione sociale ed economica tra gli Stati membri dell’Unione europea, viene aggiunto anche l’obiettivo della “coesione territoriale”. Mi sono battuto, e spero che il mio successore prosegua su tale cammino, per dare maggior enfasi e attenzione alla partecipazione delle Assemblee legislative regionali alla fase ascendente di formazione del diritto europeo, e a consentire alle stesse di partecipare attivamente al controllo sul rispetto del principio di sussidiarietà da parte delle iniziative legislative europee che toccano materie di competenza regionale. Voglio ringraziare i 74 presidenti dei Parlamenti regionali europei, e in particolare le 22 Assemblee italiane, che, un anno fa, hanno votato all’unanimità la mia candidatura». Nella seconda giornata è stato eletto all’unanimità dall’Assemblea plenaria il nuovo presidente del Calre: il nome è quello di Fernando Jesus Manzano Pedrera. Il 42enne presidente del Parlamento Extremadura (Spagna), nasce a Caceres nel 1969, esponente
» foto di Fabio Sciarra
Una visita alla caserma della Guardia di Finanza a Coppito
del partito popolare, inizia la sua carriera politica fin da giovane ricoprendo tutti i livelli della Pubblica Amministrazione. Le prime parole da neo presidente: «Ringrazio il presidente Pagano per il lavoro portato avanti nell’ultimo anno. Da parte mia c’è il massimo impegno a continuare i nostri sforzi per il rispetto del principio di sussidiarietà, affinché venga rafforzato il ruolo delle Assemblee legislative nella definizione delle politiche europee. Siamo le istituzioni più vicine ai cittadini e quelle, dunque, in grado di intercettarne, in modo più puntuale ed efficace, le esigenze e le relative istanze». Dopo le celebrazioni, il Consiglio Regionale ha consegnato la medaglia “Aprutinum” (il più alto riconoscimento assegnato dal Consiglio regionale) al Corpo della Guardia di Finanza. Il comandante regionale della Guardia di Finanza, il generale Nunzio Antonio Ferla ha dichiarato: «È un riconoscimento che ci riempie di orgoglio e di gioia. Significa che abbiamo fatto bene il nostro lavoro ed è anche uno sprone per fare ancora meglio. Questo riconoscimento va condiviso con le altre forze di polizia e con tutte le istituzioni che si sono impegnate all’Aquila accanto alle popolazioni colpite dal terremoto del 2009». Infine il vice presidente della Camera, Antonio Leone, si è associato all’iniziativa del Consiglio regionale. «In questa medaglia – ha puntualizzato – c’è il cuore del Parlamento e di tutta l’Italia»
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La delegazione del Calre davanti alla basilica di Collemaggio
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» di Fiorenzo Trotta*
Banche e imprese, i nuovi scenari L’efficacia del finanziamento bancario dipende sostanzialmente dalle informative tra banche e imprese, e da come riescono a valutare i rischi di un progetto d’investimento
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a necessità di assicurare un sostegno finanziario alle PMI costituisce in Italia una questione importante e delicata, data la rilevanza di queste imprese nell’economia nazionale. Le PMI rappresentano, infatti, il 99,9% del totale delle imprese italiane, una percentuale analoga alla media dell’UE, ma il nostro paese si caratterizza per una maggiore incidenza delle imprese micro: il 94,9% contro l’89,1% dell’UE; ciò rende la dimensione media delle PMI italiane inferiore a quella comunitaria, con un divario che tocca i valori più alti nei settori
tradizionali (Industria manifatturiera, Commercio, Servizi). Nella struttura finanziaria delle PMI italiane le banche ricoprono un ruolo fondamentale; inoltre, il patrimonio netto (superiore al 90%) è uno dei valori più alti nell’ambito dell’UE. l sistema bancario, unitamente a quello delle Imprese, è stato sicuramente scosso dalla crisi finanziaria verificatasi nel 2008. Da una parte le Imprese si sono trovate in forte difficoltà per un improvviso calo di fatturato, che ha portato le stesse ad un forte deterioramento della loro situazione economica-patrimoniale e fi* www.imprendion.it
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nanziaria, dall’altro il sistema bancario che, titubante nell’erogare ulteriore credito, fatica a rispondere alle esigenze del mercato. Tutto questo si scontra infine con i principi di Basilea II e con quelli futuri di Basilea III. In molti paesi, tra cui l’Italia, le fusioni bancarie hanno determinato un aumento della dimensione media degli Istituti, perseguita spesso tramite l’acquisizione di piccole banche locali da parte di banche più grandi. A seguito di queste operazioni i prestiti concessi alle PMI tendono a contrarsi. L’efficacia del finanziamento bancario dipende sostanzialmente da esatte informative tra banche e imprese, e da come riescono le stesse a valutare i rischi di un progetto d’investimento. Le modalità di finanziamento delle piccole e medie imprese italiane presentano due caratteristiche di fondo: il ricorso all’autofinanziamento e al credito bancario, in particolare quello di breve termine. Nella gerarchia delle fonti di finanziamento, le PMI italiane attribuiscono importanza prioritaria alle fonti interne. In un sistema capitalistico in cui la separazione fra proprietà e controllo è praticamente inesistente, l’autofinanziamento prevale sul conferimento soci tramite aumento di capitale. Vi è, in sintesi, una forte propensione da parte degli imprenditori ad investire in azienda i flussi di cassa generati dalla gestione corrente, a causa di una certa riluttanza ad immettere risorse nuove aumentando il proprio impegno in termini di capitale di rischio oltre la quota originariamente investita in azienda. Le PMI italiane sembrano dunque sottodotate di risorse finanziarie stabili e più esposte alla variabilità dei tassi a breve e alle fluttuazioni del ciclo economico. Il ricorso al credito a breve, interessando prevalentemente il soddisfacimento dei fabbisogni finanziari relativi agli investimenti in capitale circolante, denota come la finanza d’impresa della PMI italiana sia dominata dal ciclo commerciale e come il ruolo delle banche si limiti molto spesso ad assicurare la continuità nel tempo del sostegno finanziario alla gestione ordinaria delle imprese più che a sostenerne prospetticamente percorsi strategici di crescita e sviluppo attraverso interventi di medio e lungo periodo. Affinchè le banche possano estrarre valore dal modello di Relationship Banking, devono esserci due condizioni: la banca deve disporre di tutte le informazioni quanti-qualitative necessarie a valutare ex ante il rischio di credito, riducendo così al minimo i problemi di selezione avversa; la banca deve disporre nel corso del finanziamento di tutte le informazioni necessarie per individuare con tempestività l’insorgere di comportamenti non sani da parte dell’impresa debitrice. In assenza di queste condizioni, il rapporto Banca-Impresa tende a configurarsi con una insufficiente intensità informativa. In Italia, il rapporto Banca-PMI si è andato progressivamente a connotare come un sistema di interazioni, estremamente frazionate, basate più su un rapporto di conoscenza fra banca e impresa (in cui le garanzie personali dell’imprenditore ricoprivano un ruolo impor-
tante) che su un attenta analisi finanziaria dell’impresa stessa. Il rapporto Banca-PMI si è così connotato per una scarsa capacità del sistema bancario di approfondire analisi e valutazioni di rischio e rendimento delle imprese clienti e per la ridotta capacità di discriminazione ex ante ed ex post fra controparti per misurare il merito creditizio e la redditività prospettica. Quindi, per un efficace rapporto banca-impresa occorre, come detto, che le banche dispongano di tutte le informazioni necessarie per l’attività di monitoraggio; vale a dire, in particolar modo, di informazioni quantitative di bilancio che siano affidabili, precise e tempestive nonché di informazioni previsionali di natura economico-finanziaria e di informazioni qualitative. Solo in questo modo la banca potrà misurare la Rischiosità dell’impresa entro intervalli accettabili. Imprendion S.p.a., oggi, si pone proprio come un forte interlocutore nel dialogo tra PMI e Banche. La creazione di una piattaforma informatica permette di avere in qualsiasi momento della vita aziendale un Rating Affidabile, preciso e istantaneo che fornisce una visione d’insieme per la valutazione dello stato di salute dell’impresa stessa e fa sì che per la Banca si abbatta il rischio complessivo
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» di Denia Di Giacomo
Un’ospite del Bed and Breakfast e Book Rifugio del Falco immersa nella lettura
Operatori di B&B nasce un corso È il primo corso in Italia per diventare “Operatori DOC di B&B”. L’associazione COSMO preparerà la categoria delle eccellenze di tutti gli operatori che vogliono distinguersi con una “B” in più, sinonimo di qualità
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razie all’associazione COSMO, nasce in Abruzzo il 1° corso per operatori di B&B. Il corso, unico nel suo genere a livello nazionale, è studiato appositamente per evidenziare negli operatori e negli aspiranti operatori le peculiarità dell’offerta della micro ricettività. L’associazione COSMO, con sede a Montesilvano nella persona del suo presidente Rossella Cesinaro, si è quindi impegnata a lungo per colmare quel vuoto formativo che lasciava
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allo sbaraglio tutti coloro che intendevano con serietà e professionalità, entrare nel mondo dei B&B. È infatti proprio questa la tematica sulla quale già nel 2010 si orientava il documento redatto da Sara Perna e pubblicato da Il Girasole di Nora Liberi che riportava la “Teoria delle 3 B di Daria e Adda Seri”, una sorta di nuova filosofia di vita elaborata appositamente per valorizzare e rinquadrare l’ospitalità in casa e riproposta integralmente sulla nostra rivista nello scorso numero
di settembre. Stimolare la “nascita” di operatori DOC attraverso nozioni che aiutino il corsista stesso a cercare nella propria offerta la peculiarità del suo stesso essere, così da caratterizzarla e presentarla in modo accattivante. Dar modo di riconoscere e quindi scegliere uno tra i tanti B&B presenti nella nostra regione, consentirà, all’operatore in primis, ma anche al territorio stesso, di proporre una cospicua varietà nell’offerta di “una” micro ricettività che rischia di standardizzarsi troppo a causa di scarsa formazione e informazione, perdendo così le sue caratteristiche originali. È infatti proprio questa l’opportunità unica nel suo genere che viene messa a disposizione per tutti coloro che desiderano “vendere” meglio la propria abitazione, soprattutto in quei periodi di “bassa” stagionalità che, in quanto a proposte come città d’arte, territori rurali e attività proprie del territorio, non costituiscono limiti all’incoming, ma al contrario rappresentano nuove chance per rinnovare un’offerta turistica, spesso appiattita sempre nelle stesse soluzioni, ovvero il mare in estate e la montagna in inverno. Sarà quindi, attraverso la formazione che i corsisti verranno incoraggiati a trasmettere anche tanti altri valori oltre a quello dell’offerta territoriale in sé, così da personalizzare al meglio la propria attività.
Il logo delle 3B che tutti gli operatori qualificati potranno utilizzare dopo il corso
Il corso nel dettaglio Il corso si sviluppa su tre livelli di 336 ore complessive, delle quali 72 di stage e le restanti teorico-pratiche. Il primo livello, utile all’ottenimento dell’attestato e non vincolante alla frequenza del 2° e 3° livello, consta dei moduli seguenti: Lavoro e sicurezza, Normative, Arredamento, Decorazione d’interni, Storia e sviluppo del B&B in Abruzzo, Informatica di base, Aspetti Legali, Accoglienza, Interazioni linguistiche, Marketing e Gestione d’Impresa, Strategie turistiche e Rete territoriale. Tali moduli saranno svolti nell’ambito di 120 ore ed esclusivamente nei fine settimana per facilitare la frequenza ai lavoratori, mentre il numero di assenze previste non deve superare il 30% del monte ore complessivo. I corsisti saranno forniti di tutto il materiale necessario per lo svolgimento delle lezioni.
Lo “Spazio Book”
Il secondo e il terzo livello invece, che rappresentano la “specializzazione” dell’operatore nella terza B, si svolgeranno successivamente alla conclusione del primo livello, in 144 ore di lezione ciascuno. I contenuti di tutti i livelli, messi a punto da esperti docenti, sono stati studiati appositamente per fornire ai discenti i mezzi necessari per qualificarsi “Operatori Doc” e ottenere, una volta terminato l’intero corso, le credenziali indispensabili per essere un Operatore di 3B
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INFO SUL CORSO DOVE: La sede dei lavori è a 5 Km da Silvi Marina, presso il Bed and Breakfast “Rifugio del Falco” in contrada Montagnola, 10 Atri. QUANDO: Il corso di I livello si terrà dal 18/01/2012 al 25/03/2012 tutti i sabato dalle 9,00 alle 18,00 e le domeniche dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - ISCRIZIONI ENTRO IL 15 DICEMBRE 2011 COSTO: 1° livello 260 euro; 2° e 3° livello euro 288 cadauno INFO: associazione_cosmo@yahoo.it - edgida@interfree.it - cell. 333 2277564
» foto concesse dall’Associazione Cosmo
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» di Laura Sacchetti
Il presidente Mario Di Fonzo e il sindaco di Vasto Luciano Lapenna durante la conferenza stampa di presentazione del progetto
Una veduta dei giardini di Palazzo d’Avalos
Di Fonzo e fratelli SpA, i mecenati di Vasto Mario Di Fonzo, neo presidente dell’impresa di autoservizi Donato Di Fonzo e fratelli Spa ha promosso l’iniziativa di restauro e manutenzione del Giardino di Palazzo d’Avalos
L’
Italia possiede un patrimonio artistico tra i più importanti al mondo ma una capacità ancora limitata di sfruttarne le potenzialità dal punto di vista economico; una ricchezza immensa che, lasciata spesso nell’incuria, rischia un progressivo declino, anche in considerazione dell’attuale crisi economico-finanziaria e di crescenti tagli alla spesa pubblica. In Inghilterra il mecenatismo culturale diffuso è la principale fonte di finanziamento del settore da più di un secolo; in Italia, e sul continente europeo in generale, si sta scoprendo in ritardo una risorsa così preziosa e sempre più strategica. Negli ultimi anni sono così cresciute le donazioni di onlus, imprese, privati ma la percentuale è nel complesso ancora bassa. Colpa di leggi non ancora adeguate, di una mobilitazione ancora scarsa in questa direzione e di un’opinione pubblica non sempre aperta verso iniziative di questo tipo, spesso anzi accolte con diffidenza. Sono le imprese attualmente a fornire la maggior quantità di finanziamenti. “La possibilità per un imprenditore di contribuire alla conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico si trasforma in un’opportunità per tutta la comunità, in uno scambio reciproco di risorse, interessi economici ma anche e soprattutto valori e sentimenti – sostiene Mario Di Fonzo, neo presidente dell’impresa di autoservizi Donato Di Fonzo e fratelli Spa e promotore della recente iniziativa di restauro e manutenzione dei Giardini di Palazzo d’Avalos a Vasto, gioiello di architettura tardo
settecentesca che si ispira ai chiostri e giardini napoletani. I lavori sono iniziati da poco e proseguiranno per un triennio. “L’idea di salvare i giardini dall’abbandono in cui versavano – continua l’imprenditore - è nata a seguito di un sopralluogo. Sono un amante della natura e vedere un giardino di enorme valore artistico e storico ormai invaso da erbacce e in parte privo della sua vegetazione originaria mi è dispiaciuto. Dopo un incontro col sindaco, che lamentava la mancanza di fondi per intervenire, ho maturato l’idea di provvedere personalmente alla spesa; contemporaneamente mi sono impegnato a individuare la ditta cui affidare i lavori, di cui seguo regolarmente l’andamento”. Oltre alla manutenzione del giardino, è già in corso il restauro di alcune strutture in muratura come il pozzo. «Amo la città di Vasto dove mi sono trasferito giovanissimo – racconta il presidente Di Fonzo – Era il 1954 e allora l’azienda Di Fonzo aveva alle spalle già venti anni di attività sul territorio. In forza di questo legame così forte con la città, sento l’esigenza di contribuire alla conservazione e al recupero del suo ricco patrimonio artistico e naturale. Non solo, operando come imprenditore nel settore del turismo mi pongo il problema di migliorare la qualità dei servizi di accoglienza. Così, dopo i Giardini d’Avalos, vorrei finanziare la sistemazione del Terminal Bus di via Conti Ricci, con banchine e pensiline più sicure e confortevoli, maggiori servizi per i viaggiatori: collegamenti con il resto della città, servizi di ristoro, igienici ecc.»
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la terra di piero
idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*
L’Aquila orfana, occorre
una legge per la ricostruzione
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opo la crisi di Governo L’Aquila si è trovata improvvisamente orfana, privata di un punto di riferimento essenziale come il sottosegretario Gianni Letta. Siamo ora alla mercé di un sindaco in campagna elettorale permanente, di strutture commissariali tanto ridondanti quanto inefficaci, di ordinanze barocche e confuse, di una burocrazia asfissiante ed irresponsabile. E così, a quasi tre anni dal terremoto, la ricostruzione vera, quella delle case gravemente danneggiate e del centro storico abbandonato, non è neppure partita, mentre la città vive non solo una profonda crisi economica, ma pure una forte crisi di identità ed una evidente disgregazione delle relazioni sociali. La “governance” della ricostruzione non funziona ed il sistema delle ordinanze, che furono preferite alla legge ordinaria perché più veloci e flessibili, si è rivelato quasi fallimentare. Oggi più che mai L’Aquila abbisogna di una legge specifica dove si prevedano tempi, modi della ricostruzione e strategie organiche per la crescita. A differenza di simili situazioni (come in Friuli) all’Aquila è stata prevista la figura del “Commissario alla Ricostruzione”, ma il sistema commissariale ha senso solo durante la prima emergenza. Nelle fasi successive è fondamentale coinvolgere le comunità locali (Comuni e Provincia), affidando loro la regia della ricostruzione, fornendo strumenti di coordinamento e supporti tecnici regionali e centrali. La struttura commissariale ha fatto il suo tempo ed ora sono le comunità locali a dover plasmare e governare il territorio. Auspichiamo che il nuovo Go-
verno voglia pertanto superare l’anomalia commissariale e seguire decisamente la strada della legge per la ricostruzione sulla quale, peraltro, si registra un consenso vasto e bipartisan. La legge è pronta, può essere migliorata nel dibattito parlamentare e, se c’è volontà politica, può essere varata in poche settimane. L’Aquila è (era) una delle principali città d’arte italiane, una conurbazione stratificata di architetture pregiate rappresentative di tutte le epoche storiche, un capoluogo regionale ad alta densità di strutture direzionali, formative e culturali. Occorre dunque una strategia complessiva ed una regia unica per ricostruzione, nonché un flusso certo e costante di risorse finanziarie che non può sottostare alla logica estemporanea degli strumenti emergenziali. Flusso di risorse indispensabile non solo per la ricostituzione di un modello urbanistico dell’Aquila come località centrale, ma anche per la ripartenza delle attività produttive, un aspetto questo assolutamente dirimente per la rinascita della città e dell’intero comprensorio. Il tempo s’è fatto breve. La governance fondata sulle ordinanze, purtroppo, non sta producendo risultati, paralizzata com’è da incertezze normative, polemiche distruttive, conflitti di competenze, incertezza strutturale sulle risorse disponibili. Chi ama L’Aquila ha l’obbligo morale di impegnarsi per superare l’odierna situazione di stallo, se non di paralisi, ed impegnarsi per superare decisamente la gestione commissariale con l’approvazione in tempi rapidi di una legge speciale per la ricostruzione
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* Economista
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Lo staff Torricella al completo con in primo piano da sinistra Luciano, Ettorino e Carmine Torricella con Giuseppina De Nicolis
TORRICELLA ETTORINO: NON CHIAMATELA FERRAMENTA
TORRICELLA ETTORINO S.R.L. APRE A SAN SALVO UNO SHOW ROOM DI OLTRE 5000 METRI QUADRATI E DECIDE DI INVESTIRE SU FORMAZIONE E SICUREZZA. LA FERRAMENTA CAMBIA VESTE E SI RINNOVA ALLA GRANDE
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ltre mezzo secolo di esperienza, 30 categorie merceologiche, 80 mila referenze, 6 mila metri quadrati di magazzino, 1600 metri quadrati di show room, 2 ampie sale di formazione complete di ogni comfort e una grande spinta all’innovazione. Sono questi i numeri e le caratteristiche principali di Torricella Ettorino s.r.l., una ferramenta industriale che ha deciso di superare il semplice concetto di ferramenta arricchendosi di nuove prospettive. Il forte rinnovamento di questa fiorente realtà aziendale di San Salvo – in provincia di Chieti – è partito lo scorso 23 luglio quando è stata inaugurata la grande e avveniristica sede, in via S. Pertini nella zona industriale, una struttura unica nel suo genere e nel suo territorio, dal nome LIANET,
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acronimo di Lidia, Angelica e Ettorino, i tre figli di Carmine Torricella, titolare dell’azienda con suo fratello Luciano, e di sua moglie Giuseppina De Nicolis, responsabile amministrativa. Numerose e importanti le autorità presenti all’evento inaugurale: il senatore della Repubblica Fabrizio Di Stefano, il consigliere regionale Nicola Argirò, il vice presidente del consiglio provinciale Tonino Marcello e il sindaco di San Salvo Gabriele Marchese, tutti estremamente colpiti dall’investimento della famiglia Torricella e dalla forte caparbietà di un’azienda che nonostante la delicata congiuntura economica crede molto nel futuro, nello sviluppo e nell’innovazione. E allora “La ferramenta cambia veste”, questo il riuscitissimo slogan dell’evento e della trasformazione, un con-
ORAZIONE CON TORRICELLA
» REDAZIONALE IN COLLAB
cetto che racchiude non semplicemente il cambiamento strutturale della Torricella srl, ma una mutazione ben più profonda, che risiede nelle fondamenta stesse dell’attività. «Io mi sento il “Caronte” di questa azienda – afferma Carmine Torricella, cuore pulsante dell’azienda – il mio compito è quello di trasportare la Torricella in un’altra era, fatta non solo di vendite, ma di consulenza, formazione, assistenza continua e cambiamento nella mentalità del lavoro». Racchiusa in queste parole la vera rivoluzione del settore, che per l’azienda di San Salvo deve partire proprio dalla formazione, ecco perché la presenza di due accoglienti sale dedicate a seminari, convegni e incontri, ecco perché la necessità di investire in qualcosa di molto più grande di una semplice ferramenta. «Sensibilizzare sulla sicurezza, che viene prima di ogni cosa – continua Carmine Torricella – e poi assistere il cliente, comprenderne i bisogni e anticiparne le aspettative». Ecco dunque la mission dell’azienda Torricella: favorire ogni giorno soluzioni funzionali e innovative sia nell’ambito della ferramentistica che della sicurezza, attraverso la professionalità e l’esperienza, selezionando accuratamente i prodotti migliori e offrendo servizi a 360 gradi in modo veloce ed efficiente, come? Grazie ad un magazzino che raccoglie una vasta gamma di prodotti delle migliori marche, uno staff giovane, ma sempre attento e altamente professionale, una grande cura per i particolari e soprattutto attenzione per la formazione, informazione e per le esigenze del cliente• LIANET, la nuova struttura di Torricella
Le tre generazioni Torricella, da sinistra: Carmine Torricella, Ettorino Junior e Ettorino Senior
UNA STORIA LUNGA TRE GENERAZIONI Dietro grandi progetti c’è sempre una grande squadra, e nel caso di Torricella si parla di una solida famiglia. Partita negli anni 50, grazie all’attività del capostipite Ettorino Torricella, che insieme a sua moglie era impegnato nel settore della vendita di materiali edili per far fronte alle esigenze della ricostruzione del dopoguerra, Torricella si espande sempre più velocemente, prima, nel 1975 con l’apertura di un magazzino dedito alla vendita di prodotti specifici, dal metalmeccanico al chimico, dal siderurgico all’elettronico, dal tessile all’agricolo, dalle imprese artigianali alle comunità e ai diversi Enti Pubblici e infine con l’introduzione del settore antinfortunistico, che rappresenta il cuore delle sfide per il domani. Oggi l’azienda Torricella è giunta alla sua terza generazione con Ettorino Torricella junior, responsabile commerciale, e guarda il futuro con l’esperienza di chi ben conosce il mondo del lavoro, ma con la grinta di chi cerca sempre nuove sfide, ecco perché crede nelle nuove generazioni e vi investe, ecco perché non si accontenta dei servizi di una ferramenta, ma vuole dare di più. Provare per credere.
Alcune immagini dello show room Lianet
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seminari&convegni » di Riccardo Di Persio
Fotovoltaico:
efficienza & produttività Questo il titolo del convegno sul fotovoltaico organizzato dalla Solis Spa di Casoli capitanata da Danilo Di Florio
Da sinistra: Stefano Neri, Ceo di Terni Energia Spa; Marco Teodori, business devolempent Solsonica Spa; Danilo Di Florio, amministratore delegato Solis Spa; Giulio Borrelli, giornalista
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anti i curiosi e gli addetti ai lavori presenti al convegno “Fotovoltaico: efficenza & produttività” organizzato dall’azienda Solis, svoltosi nella città di San Giovanni Teatino. L’incontro basato sulla gestione tecnica e amministrativa degli impian-
» foto concesse da Solis
ti ha visto protagonisti l’amministratore delegato di Solis Spa Danilo Di Florio, l’avvocato Stefano Neri Ceo di Terni Energia Spa, il dottor Cristiano Cordoni sales manager di Solsonica Spa, l’ingegnere di SolisLab Fabio Porreca, la dottoressa Annalisa Travagli-
ni dottore commercialista ed infine il giornalista Rai Giulio Borrelli. Ad aprire il convegno il sindaco di San Giovanni Teatino Luciano Marinucci, orgoglioso di poter ospitare questo grande evento: «La città di San Giovanni Teatino è veramente entusiasta di poter ospitare
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seminari&convegni
Il pubblico intervenuto all’evento
questo convegno riguardante il fotovoltaico; questa nuova fonte di energia può rappresentare un grande passo in avanti per la storia dell’Italia non solo perchè può essere una nuova fonte di occupazione per tanti giovani, ma anche perchè può far risparmiare molti comuni». Tanti gli interventi dei relatori sulle caratteristiche e funzionalità del fotovoltaico; l’amministratore delegato di Solis Danilo Di Florio ha spiegato: «Sia dagli interventi dei relatori, sia dalle domande e dalle riflessioni provenienti dal pubblico, abbiamo capito che
il fotovoltaico offre numerose occasioni di analisi e riflessioni. Grazie a questo incontro, la manutenzione e il monitoraggio dei quali necessitano gli impianti fotovoltaici, problematiche ancora poco conosciute, sono stati messi al centro di ogni tipo di approfondimento, sia quindi di natura tecnica e sia di natura fiscale. Bisogna, infatti, far capire che grazie ad un adeguato monitoraggio e ad una manutenzione efficiente, si avranno maggiori certezze sul ritorno dell’investimento e sul guadagno creato attraverso la vendita di energia dedicata».
Altro intervento interessante è stato quello di Giulio Borrelli, giornalista Rai, che anche grazie all’esperienza avuta come inviato estero, ha parlato della green economy come della nuova frontiera della sviluppo economico mondiale. Alla chiusura dei lavori è stato presentato il progetto etico e solidale che la Solis Spa sta realizzando in Senegal a Nanette. Il progetto prevede l’installazione di impianti fotovoltaici per fornire energia a scuole, ospedali e pozzi d’acqua. Non solo business, ma anche solidarietà per l’azienda di Casoli
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seminari&convegni » a cura della redazione
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ue progetti dedicati all’ambiente e destinati agli studenti della scuola dell’infanzia e delle scuole superiori di Pescara e Chieti, sono queste le ultime novità della Deco SpA, il colosso abruzzese che opera nel settore dei rifiuti. Alla conferenza stampa di presentazione, erano presenti, Paolo Tracanna, amministratore delegato Deco, Valentina Di Zio, responsabile delle relazioni esterne della Deco, Filomena Di Zio, ufficio comunicazione e relazioni esterne e Nello Di Marcantonio per la DomeniUn momento della conferenza stampa
A lezione di ecologia con Deco Hanno preso il via i due progetti dedicati all’ambiente e destinati agli studenti della scuola dell’infanzia e delle scuole superiori di Pescara e Chieti organizzati dalla Deco SpA ca d’Abruzzo. Il corso di giornalismo ambientale per l’anno 2011-2012 denominato “Ecogiornalismo. Corso teorico pratico di giornalismo ambientale” sarà effettuato in collaborazione con la fondazione Domenica d’Abruzzo ed è indirizzato alle scuole superiori. L’obiettivo è sviluppare nei giovani una coscienza critica delle tematiche ambientali e sulle possibili strade da percorrere per ridurre il consumo di materie prime, promuovendo, parallelamente, la sostenibilità ambientale e l’utilizzo di energie alternative. La prima fase prevede lezioni teoriche svolte da personale Deco all’interno del Tmb, l’impianto di trattamento meccanico biologico, di Casoni (Chieti) e la consegna, a
ogni studente partecipante, di un Kit Ecologico comprendente un Dvd interattivo ideato e realizzato da Deco sulle Energie Rinnovabili e la Raccolta Differenziata, un Quaderno Didattico Energia e dispense didattiche. A conclusione del percorso formativo sarà anche organizzata una visita nel parco fotovoltaico più grande d’Abruzzo, in località Cerratina di Lanciano e di proprietà della Ecologica Sangro. Il secondo progetto invece, è dedicato alle scuole dell’infanzia, sempre di Pescara e Chieti, e prevede un teatrino itinerante che vedrà sul palcoscenico della natura realizzato interamente in gommapiuma dipinta con colori atossici alcune
» foto concesse e autorizzate da Deco S.p.A.
marionette che coinvolgeranno anche i bambini, chiamati ad interagire, attraverso il gioco e i loro cinque sensi. Il progetto prevede, inoltre, la consegna di gadget per i bimbi interamente realizzati con materiale ecologico, una guida con giochi e approfondimenti per gli insegnanti da utilizzare tutto l’anno
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“Burattiniamo”, particolare del teatrino in gommapiuma
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seminari&convegni » di Martina Luciani Un momento della manifestazione enogastronomica a Treglio
Sì a castagne e vino novello
no all’inceneritore In 30 mila a Treglio per la tradizionale manifestazione enogastronomica “Borgo Rurale”
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onostante il freddo pungente, anche quest’anno il piccolo centro frentano è stato preso d’assalto dalle migliaia di curiosi, appassionati ed ormai habitué, per il classico appuntamento autunnale con la XIV edizione di Borgo Rurale. La festa delle castagne e del vino novello che si tiene ogni anno, a Treglio, nella prima metà del mese di novembre. Stand enogastronomici disseminati in tutto il paese, gruppi musicali in ogni piazzetta ad allietare i presenti ed a rende-
re meno noiose le file createsi inevitabilmente ad ogni punto ristoro. Sono stati infatti 30 mila i visitatori nelle due giornate del 12 e 13 novembre. Nove le cantine sociali, 5 i frantoi, quasi 5000 le bottiglie di vino e 16 i quintali di castagne. I bus navetta messi a disposizione 17, 14 i gruppi musicali che si sono esibiti, 200 le persone che hanno lavorato instancabilmente ogni serata nei punti cucina. E 60 uomini tra gli addetti di Protezione Civile e forze dell’ordine.
Perfettamente al passo coi tempi, quest’anno la manifestazione è stata trasmessa anche in diretta su internet e supporti mobili tipo Iphone, tablets e cellulari con sistema operativo Android. Ed è proprio grazie a questi ultimi dati che riusciamo a farci un’idea di quanto questo tipo di manifestazioni sia vitale per la vita e per il futuro di realtà come Treglio, e nella nostra Regione ce ne sono davvero tante. Parliamo di economie fondate sulla terra, sull’agricoltura, sul turismo enogastronomi-
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seminari&convegni
co e sulla capacità di attirare gente grazie ad eventi e manifestazioni legate alle tradizioni ed alla cultura locale. L’altra faccia di Borgo Rurale è stata quella appesa ad ogni cancellata o balcone, sotto forma di striscioni con scritto “No all’inceneritore”. Qualche mese fa ci eravamo occupati della mobilitazione generale contro la possibilità della nascita di un inceneritore a biomasse, proprio a Treglio. Ed a distanza di mesi, chi abita nel posto continua la sua tacita protesta contro questo tipo di investimenti che porterebbe ad un cambiamento radicale dell’eco-
nomia del piccolo borgo. Tralasciando le possibili implicazioni sulla salute, la comparsa di un inceneritore costringerebbe Treglio e tutto il circondario a rinunciare alla sua tradizionale vocazione turistica. Le piccole realtà industriali, manifatturiere, agricole che oggi sono la base dell’economia locale, e che danno molti posti di lavoro, che futuro avrebbero con l’avvento della centrale che garantirebbe senza dubbio meno occupazione e più danni per l’ambiente? E dopo un week end in cui migliaia di persone sono accorse
nella cittadina degli affreschi da tutto il centrosud, viene spontaneo chiedersi se e quanto convenga a quest’economia un cambiamento di prospettiva per il futuro. Saremmo invogliati a partecipare alla prossima edizione di Borgo Rurale per assaggiare le tipicità di un territorio caratterizzato dalla presenza di una centrale a biomasse? Vale la pena sacrificare la tradizione che funziona per un futuro che non convince ancora appieno? I numeri scritti qualche riga più su, forse, possono darci la risposta
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Da sinistra: Giammarco Giovannelli, Emilio Schirato, Claudio Ucci e Luigi Amorosi
seminari&convegni » di Denia Di Giacomo
Abruzzotravelling il consorzio che cresce Nell’assemblea di Abruzzotravelling, accurate analisi dei dati in vista della chiusura del 2011 e prospettive promozionali per il nuovo anno: un consorzio che funziona
N
uova fruttuosa assemblea per Abruzzotravelling, il consorzio nato per valorizzare e migliorare l’offerta turistica abruzzese partendo dalle sue strutture ricettive. Questa volta il tema era sul resoconto annuale, soprattutto in merito alla passata stagione estiva e sui numerosi obiettivi che il consorzio intende portare avanti nell’immediato futuro. L’incontro si è tenuto presso l’hotel Giardino dei Principi a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara. Presenti all’assemblea, oltre ai numerosi soci del consorzio, anche: Emilio Schirato, presidente del consorzio,
» foto di Vincenzo Sulpizio
Giammarco Giovannelli vice presidente e Claudio Ucci responsabile marketing. Abruzzotravelling è attualmente composto da 107 soci, suddivisi in 94 strutture ricettive e 13 società di servizi per il turismo, una realtà in continua espansione che sotto la guida del presidente Schirato, attraverso l’attento monitoraggio di risultati e obiettivi, sta vivendo una proficua crescita sia nell’ambito dell’organizzazione e della qualità dei servizi offerti che in quello dello sviluppo dell’immagine dell’Abruzzo in Italia e all’estero. Nel corso dell’incontro sono stati analizzati i numerosi dati in
possesso relativi all’andamento di questo ultimo anno e in particolare dell’estate 2011, analisi effettuate con accuratezza e dettagliata valutazione successiva. 2011 – 2012: ANALISI E PROSPETTIVE Tra le attività più importanti del 2011, oltre alla continua promozione dei club di prodotto quali Abruzzo BikeHotels, Family Hotel, Abruzzo Convention Bureau, il Golf e ovviamente il Polo del Turismo “Innovatur” al quale Abruzzotravelling è aderente sin dalla costituzione, ci sono anche la partecipazione a numerose
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seminari&convegni
Il pubblico intervenuto all’assemblea di Abruzzotravelling
fiere di settore, che nonostante la diminuzione in termini numerici, ha visto un incremento della loro qualità e partecipazione da parte degli associati. Sebbene la difficile congiuntura economica, che nella nostra regione è ulteriormente aggravata da svariate vicissitudini, abbia portato ad una diminuzione generale del turismo, l’estate 2011 ha visto un leggero incremento tra arrivi e presenze, pari allo 0,024 ovvero ben 528.297 turisti, che hanno scelto l’Abruzzo come meta per le loro vacanze. I soci del consorzio Abruzzotravelling, sono stati sottoposti quindi a questionari dettagliati atti a comprendere il target e i bisogni dei loro ospiti e strutturare successivi piani di sviluppo ben mirati sulla clientela. I risultati del questionario, in breve, sono i seguenti: la maggioranza dei turisti, sia italiani che stranieri, in hotel predilige la sistemazione di pernottamento e prima colazione, ma mentre per i nostri connazionali questa preferenza è seguita a pari merito dalla sistemazione in pensione completa, gli stranieri amano svincolarsi scegliendo come seconda opzione
la mezza pensione. Il periodo di permanenza maggiormente interessato dalle vacanze continua ad essere di una settimana, a pari merito con i week-end per gli stranieri vista solo come seconda opzione per gli italiani. Il questionario cui sono stati sottoposti i soci del consorzio è proseguito con una domanda specifica sul target delle presenze nelle loro strutture, e il risultato distingue in modo sostanziale gli italiani dagli stranieri. Mentre per i primi il 62 per cento di presenze nelle nostre strutture è rappresentato da famiglie, seguito da un 4 per cento di coppie e da un 2 per cento di gruppi, per gli stranieri è il 45 per cento a rappresentare le famiglie, seguito da un 40 per cento di coppie e
un 6 per cento di gruppi. Dunque per gli italiani la famiglia è ancora il cardine di tutto, anche delle vacanze, è su questo, oltre che sui numerosi altri dati che il consorzio ha raccolto, che si può e si deve continuare a lavorare, offrendo servizi, miglior rapporto qualità prezzo e valore aggiunto anche dal punto di vista territoriale. Altro elemento interessante è il continuo incremento che hanno le prenotazioni effettuate tramite internet, che rappresentano il 20 per cento delle prenotazioni totali, un dato incontrovertibile e sintomatico dell’importanza sempre maggiore che la rete ha all’interno della nostra vita e da non sottovalutare in vista delle future strategie di comunicazione del consorzio
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Il presidente di Abruzzotravelling Emilio Schirato
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eventi » di Riccardo Di Persio
Un progetto di sicurezza per L’Aquila post sisma Confindustria L’Aquila e Telecentral Spa chiederanno a Telespazio, l’uso della sua banda satellitare per controllare il territorio
La visita di Confindustria L’Aquila presso la Telecentral S.p.A.
I
n occasione della celebrazione del 15° anno di attività di Telecentral Spa, azienda leader nella localizzazione satellitare, videosorveglianze e televigilanza, è nato un nuovo progetto per offrire alla città dell’Aquila una nuova protezione dalla malavita organizzata, arrivata nel capoluogo appena dopo il sisma; tutto ciò in collaborazione con Confindustria L’Aquila. L’idea è di offrire al capoluogo abruzzese un controllo satellitare a basso costo, grazie alla collaborazione di Telespazio a cui verrà chiesto l’utilizzo di una delle sue bande satellitari. «Un’idea geniale chiedere la banda a Telespazio. Ci è venuto in mente semplicemente parlando della città, di come viviamo oggi, dei rischi, di come riuscire a controllare il territorio seppur senza i mezzi necessari» ha commentato Alfredo Moroni, assessore all’ambiente del comune dell’Aquila. Già prima del terremoto in città il collegamento Adsl non copriva tutto il territorio comunale, e quindi una scarsa protezione; dopo il 6 aprile quando il centro ha cessato di esistere e con esso l’adsl, i collegamenti rimasti in funzione sono pochissimi, quasi nulli. Questo problema potrebbe risolversi solo con l’aiuto delle bande satellitari. In una città nella quale il sisma ha spazzato via circa l’80 % dei sistemi privati di vigilanza, lasciando incustoditi affetti e beni, il direttore generale di Tecnocentral Giancarlo Liberatore ha anche lanciato due nuove proposte; una all’Università ed una alla Regione. Per gli studenti dell’università dell’Aquila degli stages formativi nelle aziende di vigilanza per fare pratica con i nuovi sistemi tecnologici ed informatici all’avanguardia, e per entrare al meglio nell’ottica
» foto concesse da Confindustria L’Aquila
del mondo produttivo e conoscere la vita in azienda. Invece con la Regione una convenzione perchè sia agevolato l’acquisto di sistemi di sicurezza per le imprese e per le case, così come avviene già in altre regioni d’Italia. Presente all’evento, anche Padre Quirino, fondatore del Centro Celestiniano dell’Aquila che ha dichiarato: «Sono qui per benedire tutti i presenti, ma anche per ricordare quanto significhi sapere che esistono veri deterrenti contro il crimine. Questo fa sentire la gente serena nella propria casa e per le strade della propria città». Presenti anche Fabio Spinosa Pingue presidente Confindustria L’Aquila, Mauro Fattore assessore Rapporti Istituzionali della Provincia dell’Aquila, il professor Nicola Rotondale pro-rettore delegato prevenzione e protezione dell’Università degli Studi dell’Aquila e l’avvocato Rudi Facchini professore del Corso di Investigazione dell’Università dell’Aquila
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I numeri di Telecentral Spa 1.200 clienti in tutta Italia di cui 500 all’Aquila 400 addetti, di cui 55 dell’Aquila 2.500 telecamere in Italia 100 campi fotovoltaici controllati in Italia 500 collegamenti di teleallarmi all’Aquila (1.500 pre sisma) 1.000.000 di autovetture in Europa collegate al sistema satellitare Gps
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eventi » di Laura Tinari
Solleviamo L’Aquila
Salvare vite umane investendo sulla sicurezza e prevenzione e perché no proprio sollevando un edificio di 2.200 tonnellate. La Fondazione 6 Aprile per la Vita onlus e l’azienda padovana Consta Spa insieme nell’organizzazione di “UP! SOLLEVAMENTO IN CORSO” per fare di una tecnologia innovativa un’esperienza educativa. Madrina dell’evento l’attrice Maria Grazia Cucinotta
L’edificio al centro del progetto
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na settimana per sensibilizzare la popolazione nei confronti della sicurezza in caso di terremoti e promuovere le nuove tecnologie in materia di protezione e prevenzione antisismica. Questo l’obiettivo di “UP! SOLLEVAMENTO IN CORSO”, la manifestazione che all’Aquila ha coinvolto popolazione, alunni delle scuole primarie e secondarie, studenti e docenti universitari, professionisti del settore e istituzioni in laboratori didattici, visite guidate, workshop e seminari. Una settimana pensata per dare l’opportunità di vedere da vicino i vantaggi di un’applicazione efficace per la messa in sicurezza delle abitazioni e per la prevenzione antisismica. Al centro una giornata istituzionale per mostrare alle autorità locali la tecnologia Soles®, un brevetto tutto italiano, che permette il sollevamento di un palazzo per inserire alla base dell’edificio isolatori sismici attraverso l’utilizzo di martinetti idraulici. Per la prima volta al mondo è stato sollevato in diretta di oltre 60 cm un intero condominio di fine anni ‘80 in cemento armato alto 6 piani del peso di 2.200 tonnellate. Nei prossimi mesi l’azienda ha in progetto altri 8 interventi di questa tipologia. «Il costo dell’opera rientra nei parametri delle ordinanze per cui tutto è indennizzato dallo Stato e siamo nei 400 euro a metro quadro. Anche per questo l’intervento ha una valenza importante», ha sottolineato Luigi Patanè, responsabile per l’Abruzzo dell’azienda padovana
Consta, titolare del brevetto Soles®. La Fondazione 6 Aprile per la Vita onlus è nata con l’impegno di chi nel crollo delle proprie case ha perso la famiglia, come Massimo Cinque, presidente della Fondazione, e Vincenzo Vittorini, e oggi vuole perseguire finalità sociali legate soprattutto al campo della sicurezza e della prevenzione. «In questa settimana - ha spiegato Vittorini - è stato spiegato alla popolazione e soprattutto ai ragazzi che è importante vivere in una città sicura. Speriamo che in tutti possa entrare questo seme della ricostruzione sicura, è l’unica arma che abbiamo contro un terremoto che, forse, non finirà mai». La giornata istituzionale dell’8 novembre è stata anche l’occasione per presentare il Premio internazionale Innovazione e sicurezza promosso dalla Fondazione 6 Aprile per la Vita Onlus «Intendiamo così spronare giovani studenti ed enti locali ad immaginare e realizzare spazi e regole sempre nuove per rendere più sicura la convivenza fra gli uomini e salvare vite umane» ha concluso il presidente Cinque. Il Premio vuole essere un riconoscimento alla migliore idea realizzabile nell’ambito della sicurezza delle costruzioni e infrastrutture e alla pratica più virtuosa ed efficace promossa dalle amministrazioni locali. I due premi di 5mila euro ciascuno saranno assegnati ogni anno il 6 aprile, nel giorno della memoria
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eventi » di Valentina Faricelli
Sordità, prevenire per curare L’Abruzzo in prima fila nella lotta alla sordità, con una serie di iniziative di sensibilizzazione. Mauro Menzietti: «Puntare sulla prevenzione»
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a parola d’ordine è sensibilizzare, perché la lotta ad un disturbo subdolo, ma in pericoloso aumento, come quello della sordità inizia prima ancora che esso si manifesti e cioè dalla prevenzione. Una battaglia che vede l’Abruzzo nel ruolo di capofila, grazie a numerose iniziative promosse sul territorio. Un modo nuovo di comunicare ai cittadini l’importanza della tutela della propria salute, a cominciare da ciò che troppo spesso è sottovalutato. Eppure, una serie di fattori, conseguenza naturale dell’evoluzione della società, rischiano di compromettere ogni giorno una funzione importante come l’udito. Basti pensare all’inquinamento acustico, all’aumento dell’età media, solo per citare i fattori più macroscopici. Con inaccettabili ripercussioni sulla vita di relazione. Perché se nella vita quotidiana tutti i sensi sono importanti, oggi, nell’era della comunicazione, sono soprattutto gli stimoli visivi ed uditivi ad essere maggiormente impegnati. Di questo e di altro si è discusso in due eventi che hanno acceso i riflettori su queste problematiche. Entrambi organizzati e coordinati da Mauro Menzietti, giovane imprenditore pescarese, da sempre attento alle tematiche connesse alla salute. Oltre a essere a capo della Maico, Menzietti dirige infatti l’unica rivista nazionale tecnico-scientifica dedicata proprio all’udito: “l’Audioprotesista”. Il primo dei due eventi è un appuntamento ormai fisso, che viene organizzato in concomitanza con la Festa dei Nonni, il 2 ottobre. In numerose piazze della regione esperti hanno effettuato controlli dell’udito ai “nonni”. Una dimostrazione che anche un momento importante come quello di uno screening uditivo può vestire i panni di una vera e propria festa di famiglia. Il secondo appuntamento, che ha visto confrontarsi a Pescara oltre duecento esperti del settore, si è svolto il 12 novembre,
Il pubblico presente al convegno
nell’elegante cornice dell’Auditorium Petruzzi. Sotto la presidenza del dottor Claudio Caporale, primario del reparto Otorino dell’Ospedale di Pescara, si è fatto il punto sui moderni approcci al problema dell’ipoacusia. Solo per citare alcuni nomi, sono intervenuti il dottor Livio Presutti - per il quale in realtà si tratta di un gradito ritorno da Modena, dove dirige il reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Policlinico - e il professor Domenico Cuda, primario di Otorinolaringoiatria all’Ospedale G. da Saliceto di Piacenza, uno dei massimi esperti di impianti cocleari che proprio a Pescara ha realizzato il primo intervento di questo tipo. E non è certo un caso se proprio Pescara ospita attualmente un’eccellenza nel settore come il Centro regionale di Audiologia e per gli impianti cocleari coordinato dal dottor Mario Bianchedi, anche responsabile scientifico dell’importante convegno. «Stimolare l’opinione pubblica e fare in modo che si parli sempre più di sordità, questa la missione intrapresa dalla nostra azienda in Abruzzo - ha spiegato Menzietti - affinché si sconfigga questo male che danneggia la società, e che invece oggi è possibile sconfiggere soprattutto con un’adeguata informazione e prevenzione»
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Alcuni dei relatori intervenuti
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eventi » a cura della redazione
Work Group al SIA Guest di Rimini
L’azienda di Spoltore che si occupa di pulizia ed igiene, era l’unica del suo settore ad essere presente con uno stand
Lo stand di Work Group al Sia Guest di Rimini
S
i è conclusa con grande soddisfazione la prima partecipazione di Work Group, azienda che offre soluzioni innovative per la gestione dell’igiene degli ambienti, alla 61a edizione del SIA GUEST, il Salone Internazionale dell’Accoglienza, tenutosi a Rimini dal 26 al 29 novembre. Pur svolgendosi in un frangente di forte contrazione del mercato delle forniture alberghiere, l’evento ha attratto 33.461 visitatori, il cui 3% è costituito dagli operatori esteri. Di notevole peso è stata dunque l’opportunità per l’azienda abruzzese guidata da Franco Perinetti, sia in termini di notorietà e visibilità del marchio, che in termini di prospettive e risposte di straordinario livello ricevute dai manager delle più importanti catene internazionali degli hotel, delle strutture ricettive italiane e internazionali, dei designer e progettisti più accreditati. Organizzazione, innovazione e specializzazione rappresentano i punti cardine del progetto di Work Group che ha colto l’occasione per contribuire a far decollare un nuovo concetto di gestione del servizio dell’igiene degli ambienti come un vero e proprio sistema industriale, per il quale l’efficienza e l’ottimizzazione dei costi di ogni cliente costituiscono gli imperativi assoluti. Nonostante la gratificazione per il business prodotto, la par-
Franco Perinetti titolare di Work Group
tecipazione alla fiera ha suscitato una profonda riflessione: durante le quattro giornate, numerose conferenze hanno affrontato svariati aspetti legati al settore dell’hospitality, dal design, alle nuove tecnologie, alla sostenibilità energetica, tralasciando completamente tutto ciò che attiene la sfera più strettamente legata all’igiene delle strutture ricettive. Ciò è rafforzato anche dal fatto che Work Group è stata l’unica azienda attiva nel comparto ad essere presente, in qualità di espositore, alla manifestazione. Consapevole della carenza, Work Group ha provocatoriamente sollevato la questione lanciando al mercato una serie di messaggi proprio per mettere in risalto la mancata attenzione riservata al tema, sebbene il pulito costituisca il requisito indispensabile di qualsiasi ambiente che viviamo. Pertanto, sono state intraprese una serie di collaborazioni con molti degli enti di rappresentanza del mondo dell’ospitalità, con l’obiettivo di far fronte a questo gap e inserire l’argomento nei programmi delle prossime manifestazioni del settore
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eventi » a cura della redazione
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i chiama Seneca, è di Guardiagrele e, dal 2010, ha la presidenza dell’area EMEA (EUROPA- MEDIORIENTEAFRICA) di GlobalStar, uno dei maggiori network di Travel Management Companies nel mondo. Fondata nel 2001, GlobalStar conta come associate più di 80 società leader di mercato, con un volume di affari di oltre 14 miliardi di dollari, che uniscono i loro punti di forza e il loro impegno in un’organizzazione globale per fornire una soluzione unica, efficace a livello worldwide, con una piattaforma tecnologica innovativa. GlobalStar è presente nel mondo con più di 16.000 persone e 3.500 uffici. «Seneca è stata fondata quasi venti anni fa a Guardiagrele -spiega il direttore generale Massimiliano De Leonardis- e di questa piccola cittadina abbiamo fatto il nostro quartiere generale. Da qui gestiamo clienti in tutta Europa. Qui si creano innovativi servizi e prodotti che ci rendono sempre più competitivi in ambito italiano ed europeo. Abbiamo scelto di lavorare con giovani del territorio perché ne apprezziamo le qualità e le capacità. Una scelta che ci ha premiato e che ha visto Seneca diventare una delle aziende leader nel Business Travel con sedi a Roma, Londra, Milano, Bruxelles. L’ultimo traguardo raggiunto è la presidenza dell’area EMEA di GlobalStar, importante network di travel management companies». Negli anni Seneca SpA, società specializzata nel turismo d’affari, si è trasformata in una delle più importanti aziende del settore, in Italia e in Europa, grazie a un approccio totalmente orientato al cliente e a servizi mirati in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. La passione per il turismo d’affari, la conoscenza del mercato e la capacità imprenditoriale hanno reso Seneca un’azienda unica, in grado di gestire e creare soluzioni innovative e vincenti per il mercato del Business Travel. È abruzzese l’azienda che guida nell’area EMEA uno dei Con un volume di affari gestito di olimportanti network di Travel Management Companies tre 40 milioni di euro, Seneca lavora oggi con alcune delle più importanti aziende e pubbliche amministrazioni italiane ed europee. Pilkington, Ministero della Giustizia, Gruppo Banca Carige, Banca Etruria, Agenzia Europea per l’Ambiente, Sisal S.p.A., PMO–Commissione Europea e tante altre realtà riconoscono ai servizi offerti da Seneca un valore aggiunto per il loro business e apprezzano la naturale propensione al dialogo e all’innovazione. Flessibilità, standard qualitativi ai massimi livelli, soluzioni personalizzate e una profonda specializzazione Il direttore generale di Seneca S.p.A. nel settore dell’hotellerie sono tra i punti di forza di Seneca Massimiliano De Leonardis
Il turismo d’affari lo insegna Seneca più
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eventi » di Riccardo Di Persio
Due vedute dell’azienda Marelli&Berta
Il logo aziendale
La Marelli & Berta punta sulla formazione L’azienda tessile della Val Vibrata che è stata acquisita dalla multinazionale tedesca Freudenberg Spa ha investito sulla formazione con il supporto della Profili Aziendali
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asce nei primi anni del novecento come società in accomandita semplice con ragione sociale “Tessitura di crine animale - Mariano Comense - per la fabbricazione e il commercio in Italia e nei paesi d’oltremare delle stoffe di crine animale”, l’azienda nel 1921 viene trasformata in Società in nome collettivo “Marelli & Berta – Tessitura di crine animale” per iniziativa dei due soci Guido Berta e Arnaldo Marelli. Nel 1935 in seguito alla morte di Marelli, la ragione sociale è stata ulteriormente modificata in “Marelli & Berta” di Guido Berta. Con questa denominazione l’impresa è giunta fino al 1980, anno in cui la forma giuridica è stata trasformata in Società a responsabilità limitata per essere nuovamente modificata nel 1981 in Società per azioni. Nel 1996 la Marelli & Berta viene trasferita da Mariano Comense a Sant’Omero (TE) e nel 1998 il Gruppo multinazionale Tedesco Freudenberg acquisisce l’azienda unitamente alla M.B. Preform S.p.A. di Colonnella (TE), produttrice di preformati (tele lunghe, Semitele, Rollini, Spalline) e alla Trasfotex S.r.l. di Quaregna (BI), azienda produttrice di filati. Nasce di fatto il Gruppo Marelli & Berta composto da queste tre aziende, una delle rarissime realtà aventi l’intero ciclo produttivo per la preparazione delle interfodere per la confezione tutto su territorio Italiano. Il Gruppo fornisce i propri prodotti e servizi alle più grandi case d’abbigliamento, come Armani, Corneliani, Canali, Brioni. I principi guida delle aziende del Gruppo sono gli stessi della casa madre Freudenberg: Valore per i Clienti, Innovazione, Leadership, Responsabilità e Orientamento a lungo termine. Grazie ad un ciclo produttivo verticale integrato, l’azienda è in grado di produrre dai filati fino ai prodotti finali che sono i preformati ad uso delle aziende di confezioni. Lo stabilimento di Quaregna di cardatura e filatura produce i filati tecnici realizzati con fibre animali come il pelo capra, il pelo cammello e lane selezionate che a loro volta vengono tessute e nobilitate presso gli stabilimenti di Tessitura e Finissaggio
» foto concesse da Marelli & Berta
di Sant’Omero che, sotto la guida del Direttore di Produzione, Dottor Christian Cavaletti, realizza tessuti di varie tipologie. A Colonella, presso la MB Preform, diretta dal sig. Stefano Morelli, i tessuti vengono tagliati e commercializzati sancendo di fatto la fine del ciclo produttivo. Ovviamente i controlli qualitativi vengono effettuati sia in linea sia a fine produzione di ogni singolo stadio di lavorazione, in modo che tutto il materiale sia ispezionato prima del confezionamento e la commercializzazione finale. Per queste dinamiche realtà, la formazione è fondamentale ed ecco perché l’azienda ha deciso di affidarsi alla Profili Aziendali srl, Organismo di Formazione accreditato dalla Regione Abruzzo, con sede a Corropoli, la quale ha provveduto all’analisi dei fabbisogni, la ricerca delle fonti di copertura finanziaria e la fornitura di tutti i servizi legati alla realizzazione dei corsi di formazione. Infatti, come ci spiegano l’Operation Manager di Marelli & Berta Dottor Luca Tribuiani e l’HR Manager Dr. Giorgio Antonelli, per tenere in continuo aggiornamento i propri dipendenti «Abbiamo organizzato sia un corso di inglese in Marelli & Berta finanziato dalla Regione Abruzzo con tre livelli di difficoltà che uno in MB Preform finanziato da Fondimpresa; ciò in quanto l’uso della lingua è fondamentale per chi, come i dipendenti del Gruppo Marelli & Berta operano in un contesto multinazionale dovendosi relazionare sia con colleghi che con interlocutori a vario titolo di altre nazioni». Un altro corso per la formazione di circa dieci tessitori sull’uso e sulla manutenzione dei telai Somet e Crippa, è stato finanziato da Fondimpresa, dove i docenti sono i tecnici stessi delle case costruttrici dei telai, macchine che necessitano di competenze molto particolari per essere usate in modo ottimale. Investire nella formazione per un’azienda che fa dell’innovazione uno dei maggiori fattori competitivi è oggi indispensabile, e se, è finanziata, in questo caso dalla Regione e da Fondimpresa, realizzarla è ancora più semplice
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eventi » di Denia Di Giacomo
MOMA Centro Cucine, un’altra conquista Inaugurato un nuovo punto vendita MOMA presso il Centro Commerciale Arcobaleno di Colonnella, ma nella mente del titolare Mariano Monaco albergano progetti di grande rilevanza per Mosciano Sant’Angelo
Da sinistra: Luciano Sileoni titolare Lube, Fabio Giulianelli amministratore Lube, Mariano e Bruno Monaco titolari Moma Centro Cucine con il piccolo Bruno Monaco e Luigi Taccari agente per l’Abruzzo di Moma Centro Cucine
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ontinua l’espansione dei Centri Cucine MOMA - LUBE in Abruzzo. L’ultima conquista è quella di un nuovo punto vendita con una superficie espositiva di oltre 500 metri quadrati, inaugurato presso il centro Commerciale Arcobaleno di Colonnella – Uscita A14 Val Vibrata. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di Mariano Monaco, titolare di MOMA CENTRO CUCINE LUBE, dei titolari dell’azienda LUBE Luciano Sileoni e Fabio Giulianelli, e con la partecipazione di dirigenti del gruppo Hotpoint-Ariston. Un grande evento dunque, che segna una nuova e prestigiosa tappa per l’azienda MOMA, della famiglia Monaco, ormai da mezzo secolo impegnata nel settore del mobile. All’evento era presente un folto pubblico, il punto vendita ha infatti registrato ingressi per oltre 2000 visitatori, ottimo riscontro a testimonianza dell’interesse che MOMA CUCINE riscuote tra la gente, ormai ben conscia della qualità dei servizi e dei prodotti
» foto concesse dal Gruppo MOMA
offerti da questa azienda. Una grande cura dei particolari accompagnata da una progettazione dettagliata delle composizioni, questa la filosofia del nuovo showroom MOMA. Inoltre attenzione per le nuove linee del design e per tutte le innovazioni tecniche riservate ad una fetta di mercato sempre più esigente e ricercata. In questo ambito l’azienda MOMA offre ai suoi clienti sempre il meglio, accompagnando il gusto alla modernità delle soluzioni offerte. Particolarmente curato l’aspetto scenografico dell’intero showroom, tra le novità l’illuminazione led a risparmio energetico, che si sposa perfettamente con “l’anima ecologica” dell’azienda LUBE, sempre molto attenta all’ambiente e quindi alla sostenibilità del proprio lavoro. Lo showroom inaugurato è il quarto punto vendita del gruppo MOMA, ma la famiglia Monaco non intende arrestare la sua ascesa e sin da ora prevede altre aperture nella regione.
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eventi
MARIANO MONACO: MOSCIANO NEL CUORE L’impegno di Mariano Monaco non si limita al lavoro dell’imprenditore, estendendo i propri confini dall’ambito aziendale per arrivare al sociale, con una particolarissima attenzione al paese di Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo, il suo cuore, la sua storia e il suo futuro. Cittadina con una grande e duratura tradizione di mobilieri e artigiani del legno, Mosciano Sant’Angelo si vede oggi sofferente per una stagnazione che purtroppo colpisce l’intera nazione. Ma è proprio in questo duro momento storico che Mariano Monaco ha deciso di reagire e sostenere la propria gente con l’Associazione Culturale Mo.Art. Mo.Art nasce con l’intento di creare proficui momenti di aggregazione tra tutte le categorie di Moscano Sant’Angelo, momenti in cui si possa dar vita a progetti, iniziative, discussioni e confronti innescando meccanismi virtuosi che possano dare nuova linfa vitale al paese. «Io sono nato, cresciuto e ho poi investito in Mosciano Sant’Angelo e ritengo che questo luogo abbia le caratteristiche ottimali per diventare una vera fucina di idee sia dal punto di vista culturale che da quello sociale ed economico», queste le parole di Mariano Monaco. La prima iniziativa di Mo.Art è stata QFxQC=? Un nome molto originale il cui signifi-
Mariano Monaco con il papà Bruno fondatore del gruppo
Una delle novità dello show room la cucina modello “Adele”
cato è “Quale futuro per questa città?”. Si tratta di un convegno tenutosi lo scorso novembre al quale sono state invitate tutte le associazioni del territorio di Mosciano. La partecipazione è stata numerosa e sentita, sia da parte del tessuto associativo che di quello politico e a conclusione del dibattito tutti hanno espresso la volontà di poterne effettuare altri. Questo è il primo di una lunga serie di incontri che MO.Art ha in progetto di organizzare e che vedranno di volta in volta la partecipazione di artigiani, commercianti e professionisti, sempre con lo stesso obiettivo: condividere, discutere e creare progetti comuni
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I visitatori dello show room
Un libro per Mosciano “Mosciano Sant’Angelo: il paese del mobile. Storia di arte, tradizione e passione”. Questo il titolo del volume ideato da Mariano Monaco in occasione dei 50 anni di storia aziendale. Un volume pieno di passione, per il proprio lavoro e la propria terra. Curato dalla dottoressa Alessandra Angelucci e con un intervento del professor Pino Mauro, questo grande lavoro coinvolge oltre 40 famiglie, raccogliendo storie, interviste e testimonianze. Con il patrocinio del Comune di Mosciano Sant’Angelo, della Provincia di Teramo, della Regione Abruzzo, del Ministero per i Beni Culturali e della Presidenza della Repubblica, il libro vedrà la luce all’inizio del nuovo anno.
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eventi » di Riccardo Di Persio
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n occasione del 50° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana per l’informatica ed il Calcolo Automatico (AICA), presso l’aula magna del Politecnico di Torino, è stato attribuito il riconoscimento EUCIP Champion ad Antonio Teti, noto esperto informatico dell’Università Chieti-Pescara. Durante la cerimonia di premiazione, erano presenti in aula ricercatori, docenti, professional manager di università italiane e straniere, enti di ricerca, aziende e istituzioni impegnate nell’ICT. Considerato come il massimo livello europeo di specializzazione informatica, Teti ha ricevuto il riconoscimento di “IT Security Adviser”, lo stesso conferito poche settimane fa a Shai Blitzblau, ovvero Senior Cyber Warfare & Network Intelligence Expert e fondatore della società Maglan; ad oggi Blitzblau, viene considerato uno dei maggiori esperti di sicurezza informatica in tutto il globo. Le motivazioni del riconoscimento a Teti sono riconducibili agli straordinari meriti conseguiti nello studio e nella produzione scientifica generata nel settore delle scienze e della sicurezza informatica. Il riconoscimento EUCIP Champion è una “super-certificazione” professionale che è parte integrante del sistema europeo per le competenze professionali Eucip (European Certification for Informatics Professionals). In Italia è assegnato dall’Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico. Ideato nel 2008, il riconoscimento europeo viene concesso a professionisti informatici dotati di competenze di altissimo livello, che si sono particolarmente distinti nel settore dell’Information Technology anche al di fuori dei confini nazionali. Sono solo 23 i professionisti che possono fregiarsi di questo riconoscimento e tra di essi spicca il nome di Federico Faggin, primo nel 2008 ad essere insignito del titolo e noto a livello mondiale per essere l’inventore del primo microprocessore. Teti ha ricevuto il premio direttamente dal presidente dell’European Information Technology Observatory (EITO) e docente dell’Università Cattolica di Milano, prof. Bruno Lamborghini, che ha precisato «Siamo lieti di avere conferito il riconoscimento ad Antonio Teti nel contesto di un evento di grande rilevanza qual è il 50° Congresso Nazionale AICA. Le competenze ICT sono uno snodo essenziale per la competitività del nostro Paese, che ha saputo esprimere nel settore delle tecnologie informatiche professionalità di altissimo livello in campo internazionale. Riconoscerlo con una certificazione speciale che fa riferimento al modello di competenze professionali informatiche europee, è un modo per valorizzare il loro brillante esempio». Tra i diversi riconoscimenti attribuiti di recente all’informatico abruzzese, si citano il Premio “Guglielmo Marconi” dall’Accademia delle Scienze di San Marino conferito nel 2010, il titolo di Accademico dalla European Academy of Sciences and Arts di Salisburgo e l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, entrambi conferitigli nel 2011
Antonio Teti riceve l’ambito Premio
Antonio Teti nell’olimpo dell’informatica Presso il Politecnico di Torino, l’abruzzese premiato come Campione italiano dell’Informatica
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» foto concessa da Antonio Teti
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eventi » a cura della redazione
Da sinistra, Giovanni Chiavaroli della cantina Marramiero e Franco Pasetti dell’azienda Contesa
I rappresentanti della cantine che hanno partecipato alla missione in Brasile
Stefania Bosco con suo marito Alessandro della cantina Bosco Nestore
Il vino abruzzese vola in Brasile
Trasferta brasiliana per l’associazione Vignaioli in Abruzzo. Obiettivo della missione, creare attività promozionali ed incontri b2b con gli operatori del mercato brasiliano
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rasferta in Brasile per l’associazione Vignaioli in Abruzzo; una settimana dedicata agli incontri tra importatori, distributori e agenti implicati nell’ambito di un progetto di importazione sviluppato con il finanziamento parziale della comunità europea. I maggiori rappresentanti delle aziende Bosco, Contesa, Marramiero, San Lorenzo, Sarchese Dora, e Tenuta i Fauri, si sono mossi tra San Paolo e Rio de Janeiro, per una serie di attività promozionali ed incontri b2b con gli operatori del mercato brasiliano. Dal 2006 al 2009 le importazioni di vino italiano sono aumentate del 55%, portandoci al terzo posto dei Paesi esportatori, dietro Cile ed Argentina, con una quota di mercato del 15%. Le potenzialità del mercato sono evidenti: la classe media, che ha raggiunto i 31 milioni di persone, ha iniziato ad apprezzare il vino non solo come status symbol, ma anche per le sue caratteristiche organolettiche e culturali. Nella sola città di San Paolo si contano circa dodicimila ristoranti, dove i vini abruzzesi possono trovare il loro spazio. Non è la prima attività che i Vignaioli in Abruzzo mettono in atto. Quest’associazione nasce nel 2003 ed è giovane anche nei suoi interpreti, con idee chiare e ambizioni importanti. L’associazione racchiude un insieme di realtà diverse, vitigni e microclimi differenti appartenenti alle quattro province, ma un minimo comune denominatore, ovvero
promuovere il vino abruzzese di qualità. Il lavoro propositivo dell’associazione passa attraverso un’interfaccia relazionale continua tra tutti i soci con momenti di incontro periodici, che hanno il compito di raccogliere e coordinare le idee e soprattutto spingere al confronto i vari produttori. Da questi scambi è nata la proposta di spostare l’attività promozionale in Brasile. In un momento in cui tutti puntano sul mercato cinese, sei vignaioli abruzzesi tentano di sbarcare sull’altra parte del Globo
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I componenti dell’Associazione Vignaioli in Abruzzo Cantine Bosco - Nocciano (PE) Contesa Vini - Collecorvino (PE) Marramiero - Rosciano (PE) San Lorenzo Vini - Castilenti (TE) Sarchese Dora - Ortona (CH) Tenuta i Fauri - Chieti (CH) Zaccagnini - Bolognano (PE) Torre Zambra - Villamagna (CH) Pietrantonj – Vottorito (AQ)
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Luca Mastromattei
eventi » di Riccardo Di Persio
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n occasione della missione economica organizzata della Regione Abruzzo, lo chef abruzzese Luca Mastromattei e la sua brigata coordinata dalla responsabile banqueting Piera Lanotte, ha organizzato una cena di gala a scopo benefico all’interno dell’Ambasciata Italiana a Bucarest, portando con se olio DOP del Consorzio Aprutino Pescarese, vini Pasetti, salumi dei F.lli Cappola e liquori Evangelista. Oltre alle autorità locali e ai giornalisti, presente anche la delegazione degli Abruzzesi in Romania ed una trentina di imprenditori abruzzesi. Lo chef ha voluto esaltare come sempre i sapori della nostra terra, accompagnandoli con una degustazione di vini e liquori Abruzzesi. Ci racconta: «Sono fiero ed orgoglioso di dover rappresentare la cucina abruzzese all’estero e finchè sarà possibile lo farò con tutta la mia passione. Ringrazio di cuore tutti gli sponsor tecnici che come sempre mi seguono con i loro prodotti, sperando che il nostro Abruzzo venga esaltato e riconosciuto anche per i nostri sapori e produttori. In Ambasciata già ricevevo proposte da vari enti e ristoratori locali per organizzare corsi di cucina qui a Bucarest, che dopotutto non sarebbe niente male. C’è molto da fare qui!». L’Abruzzo trionfa anche in terra romena, e come pescarese doc lo chef Luca Mastromattei esalta tutti coloro che portano in alto il nome dell’Abruzzo nel mondo: «Gli Abruzzesi all’estero sono di grande rappresentanza e valore per la nostra regione, ero e sono uno di loro!»
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La cucina abruzzese trionfa in Romania Il giovanissimo chef Luca Mastromattei prende per la gola l’Ambasciata d’Italia a Bucarest
Alcune immagini della serata presso l’ambasciata italiana a Bucarest
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eventi » a cura della redazione
I giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo
Laura Tinari testimone Cocciglia
Una cena di Natale dei giovani aquilani a sfondo sociale
Quasi 100 ragazzi appartenenti a vari movimenti giovanili, hanno preso parte ad una serata di beneficenza rivolta al Centro per bambini autistici dell’Aquila della Fondazione “Il Cireneo” organizzata dallo Studio Comunico
È Adolfo Cicchetti Laura Tinari e Alessandra Rossi
stata la volontà di dedicare un pensiero speciale alle future generazioni a caratterizzare più di tutto la serata dell’11 dicembre al Novecento10. Lo Studio Comunico ha voluto riunire i giovani aquilani intorno ad un unico obiettivo: dare il proprio contributo perché i bambini affetti da autismo possano continuare ad avere le cure e le attenzioni loro necessarie per poter fare qualche piccolo progresso. Quasi 100 ragazzi appartenenti ai movimenti giovanili di Confindustria, Ance, Pdl, Pd, Udc, Ordine degli psicologi, avvocati e commercialisti hanno preso parte a questa serata di beneficenza rivolta al Centro per bambini autistici dell’Aquila della Fondazione “Il Cireneo”. «Quando ci siamo chiesti a chi dedicare questa serata – hanno sottolineato gli organizzatori – ci è venuto sponta-
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eventi
I giovani imprenditori edili Ance L’Aquila
I ragazzi della “Giovane Italia”
neo trovare la risposta nella stessa natura per cui questo gruppo allargato di giovani aquilani è nato: elaborare idee e proposte per far rinascere questo territorio e lasciare una città migliore alle generazioni future, ossia ai bambini di oggi». Alla serata hanno partecipato anche Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare dell’Aquila, che da sempre sostiene le iniziative dei giovani e che ha portato un suo messaggio, e la dottoressa Annarita Tomassini, direttore sanitario del Centro, che ha spiegato come i fondi raccolti durante la serata saranno utilizzati «Il nostro più grande obiettivo oggi è realizzare una cameretta dove far alloggiare questi bambini, affinché possano provare la sensazione di autonomia dalle famiglie». In ricordo dell’iniziativa sono state consegnate alla Tomassini due pergamene sulle quali sono stati riportati i nomi delle associazioni che hanno partecipato e le firme dei giovani presenti. L’importo raccolto sarà reso noto nei prossimi giorni perché alcuni ragazzi, che non hanno potuto partecipare, stanno provvedendo a far giungere ugualmente il proprio contributo. Lo Studio Comunico ha tenuto a ringraziare il locale Novecento10 per la massima disponibilità mostrata nei confronti dell’iniziativa, Creazione Soc. Coop. per aver offerto il servizio di accoglienza, il fotografo Alessandro Luciani per aver realizzato gratuitamente il servizio fotografico della serata e il giovane cantante Simone Cocciglia, che ha da poco presentato il suo primo inedito “Tutto quello che”
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Alcuni momenti della serata
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Il taglio del nastro che inaugura i nuovi campi del complesso sportivo ex Gesuiti oggi Rocco Febo
eventi » di Riccardo Di Persio
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uova linfa nella struttura dell’ex Gesuiti di Pescara, oggi complesso “Rocco Febo”, grazie alla ristrutturazione che ha visto il rifacimento del campo da calcio e del diamante da baseball. Un’area sportiva di 12 mila metri quadrati complessivi, di cui 5 mila riservati al baseball e a l softball; per la prima volta nella città di Pescara una struttura di questo genere. Solo nella confinante San Giovanni Teatino c’è un impianto simile, con un campo da calcio strutturato con doppie linee, utilizzabile anche per il rugby. Il materiale utilizzato per la stesura del manto erboso, è lo stesso dello stadio Dino Manuzzi di Cesena, squadra militante nel massimo campionato nazionale di calcio. Fino a qualche mese fa la struttura era formata da un campo da calcio e rugby in terra battuta, che nei giorni di pioggia non riusciva a drenare al meglio, creando non poche difficoltà alle società sportive locali, ed un diamante da baseball in erba naturale. «Questi impianti richiedevano ingenti spese di manutenzione, ed erano incapaci di garantire una perfetta tenuta del terreno in caso di pioggia. Adesso sono in sintetico. Grazie anche alla realizzazione delle nuove linee fognarie di smaltimento acque e di irrigazione dei campi, oltre che alla formazione di adeguate pendenze per lo scolo delle stesse acque, saremo in grado di offrire condizioni di gioco quasi perfette con qualsiasi perturbazione atmosferica», ha sottolineato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, durante la cerimonia di apertura dell’impianto. Il nuovo diamante realizzato sempre con manto sintetico è stato intitolato alla memoria di Luigi Minnucci, fondatore della squadra di baseball di Pescara e scomparso prematuramente nel 2008. Presenti all’inaugurazione decine di amministratori locali, tra cui l’assessore regionale allo Sport Carlo Masci, l’assessore comunale allo Sport Nicola Ricotta, gli assessori comunali Marcello Antonelli e Berardino Fiorilli,
Alcune immagini dell’inaugurazione
» foto di Vincenzo Sulpizio
Taglio del nastro per il complesso sportivo Ex Gesuiti Inaugurati i nuovi campi del complesso sportivo ex Gesuiti oggi Rocco Febo. Presenti all’inaugurazione decine di amministratori locali, regionali e le rappresentanze sportive delle squadre di calcio, di rugby e baseball la famiglia di Luigi Minnucci e le rappresentanze sportive delle squadre di calcio Ursus, Gladius, Pineta Nova, Dinamo, Durini, di rugby e baseball e, infine, i progettisti dell’intervento, l’architetto Paolo Di Silvestro, e il geometra Angelo Giuliante, con il dirigente agli impianti sportivi Tommaso Vespasiano. Ad aprire la cerimonia è stato padre Stefano, della parrocchia dei Gesuiti, con la benedizione della struttura. «Una benedizione», ha detto padre Stefano, «per ringraziare Dio del nostro corpo, per consentirci di praticare lo sport che deve unire e non dividere, e per insegnarci il gioco di squadra». Dopo il taglio del nastro c’è stato l’ingresso sul nuovo prato di tutti i bambini delle scuole calcio, del rugby e del baseball. A cimentarsi assieme a loro il sindaco Mascia che ha testato i nuovi terreni prima giocando a calcio e poi provando qualche lancio sul diamante del baseball
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La signora Minnucci con il sindaco Mascia
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eventi » a cura della redazione
Autoabruzzo presenta i nuovi scooter BMW
La concessionaria di San Giovanni Teatino ha presentato nella splendida ed elegante cornice del Museo delle Genti d’Abruzzo i nuovi modelli di BMW C 600 Sport e di BMW C 650 GT
I due modelli di scooter della BMW presentati da Autoabruzzo
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erata in grande stile per la presentazione dei nuovi maxi-scooter targati BMW. La concessionaria di San Giovanni Teatino AUTOABRUZZO guidata da Salvatore Di Lena ha scelto la splendida ed elegante cornice del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara per presentare la nuova linea di scooter. Nello specifico sono stati presentati i nuovi modelli di BMW C 600 Sport e di BMW C 650 GT. Il BMW C 600 Sport e il BMW C 650 GT riuniscono le eccellenti caratteristiche di guida di una motocicletta con l’agilità e il comfort tipico di uno scooter, regalando un’esperienza di guida nuova e dinamica. I maxi-scooter verranno costruiti nello stabilimento di BMW Mo-
» foto di Vincenzo Sulpizio
torrad di Berlino e sono sviluppati per lo sport e il turismo. I due concetti differenti dei maxi-scooter consentono di soddisfare le esigenze di un ampio target-group: il C 600 Sport è dedicato ai piloti dall’indole più sportiva mentre il C 650 GT è stato sviluppato per i clienti la cui attenzione è verso il comfort e sono orientati all’uso turistico. Indipendentemente dalle differenze di destinazione, il C 600 Sport e il C 650 GT si presentano nell’esclusivo linguaggio formale di BMW Motorrad, definendo nuovi parametri di riferimento nel segmento di appartenenza. Il loro design è moderno, dinamico e si integra alla perfezione nella filosofia di design di BMW Motorrad. Non vi resta che provarli presso la concessionaria AUTOABRUZZO
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eventi » a cura della redazione
Piero Barbuscia, Tiziano Coccia e Guido Corradi in rappresentanza della Mercedes-Benz Italia e Luigi Barbuscia
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resentazione in grande stile in casa Barbuscia, per la nuova autovettura Classe M e il nuovo truck per il settore trasporti a lungo raggio Nuovo Actros. Un evento speciale quello presieduto nella sede centrale di Pescara, grazie al lavoro encomiabile del titolare Piero Barbuscia e dei suoi figli Luigi e Francesco; il primo è il responsabile del settore veicoli industriali ed il secondo quello del settore autovetture. Sono tante le novità che racchiudono la nuova Classe M; tra le principali innovazioni meccaniche troviamo un sofisticato diesel quattro cilindri di 2.1 litri da oltre 200 cavalli, proposto in un secondo tempo anche in versione ibrida. Questa nuova unità è caratterizzata da un peso estremamente ridotto, al fine di contribuire alla riduzione dei consumi di carburante. Sotto il profilo estetico la terza generazione della Classe M mantiene più o meno proporzioni e misure attuali; è lunga e larga solo un paio di centimetri in più perchè la tendenza vuole che i grossi suv vengano ingentiliti. Nello specifico la linea è effettivamente più morbida con un frontale ancora più affilato, con fari arricchiti da luci di posizione a led che tornano anche per i fanali posteriori. Invece l’attuale Actros ha fatto la storia e fino ad oggi è rimasto il veicolo di riferimento del mondo truck e simbolo di MercedesBenz. La storia dei successi di Actros può essere ripercorsa considerando i premi vinti nel corso degli anni, come dimostrato peraltro dall’aver ricevuto ben tre volte l’ambito titolo internazionale di “Truck of the year” e il titolo “Truck of the decade” (Truck del decennio). Inoltre con un consumo di carburante di 19,44
Actros 1848 LS euro 6
» foto di Vincenzo Sulpizio
Nuovo Actros e Classe M gli ultimi nati in casa Mercedes Sono stati presentati per un intero week end presso la concessionaria Barbuscia l/100 km, Actros è il veicolo industriale più efficiente al mondo ed è entrato nel Guinness dei Primati per le sue prestazioni. La novità principale è il design degli interni di alta qualità color beige per massimizzare il fattore benessere e la divisione chiara tra zona lavoro, zona notte e zona giorno grazie a colori e forme diverse. La nuova postazione di lavoro è ergonomica, di nuova progettazione con cruscotto asimmetrico; tutti i quadri di comando della strumentazione sono ben in vista e a portata di mano del conducente. Tanti sono stati i curiosi e gli addetti ai lavori che hanno affollato il salone della Barbuscia S.p.a.; l’ennesima vittoria per la più antica concessionaria d’Abruzzo
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ML 350 BlueTEC Sport
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hanno collaborato
Filippo Paolini
Nicola Boschetti
fisco | pag. 67
Luigi Carunchio
norme&leggi | pag. 79
divinoenonsolo | pag. 163
Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.
Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.
Antonio Teti ict | pag. 71 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.
Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 75 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.
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Pietro Pastorelli
energia | pag. 83
Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.
Piero Carducci la terra di Piero | pag. 103 Economista, consulente direzionale e docente universitario, è specializzato in sistemi per il controllo di gestione e modelli di sviluppo territoriale. È stato direttore della scuola di formazione manageriale-tecnica del Gruppo Telecom Italia (ex Reiss Romoli) e presidente dell’Agenzia di Sviluppo della Provincia di Potenza. Ha insegnato per molti anni programmazione e controllo di gestione ai dirigenti della carriera prefettizia presso la Scuola Superiore di Amministrazione dell’Interno (SSAI) ed ha diretto la collana di management del Ministero degli Interni. È presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione della Provincia dell’Aquila (OIV). Ha pubblicato cinque volumi su discipline manageriali e numerosi articoli su riviste scientifiche e divulgative. Ultimo volume pubblicato: “150 anni di Unità d’Italia. Il Mezzogiorno e lo sviluppo negato” (2011).
Chiara Strozzieri In cornice | pag. 169 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.
A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO
Interpretazione artistica di “Voci Sussurrate” di Marco Sciame
» a cura di Denia Di Giacomo
155TRAPARENTESI News in pillole 159PREZIOSANDO La preziosa veste di Madre Natura, la gemma dei desideri... 161ITINERARI D’ABRUZZO Iuvanum l’antico che riemerge 163DIVINOENONSOLO Feste di Natale, in tempi di magra 167TRAIN DE VIE La tasca di Eta Beta 169ARTE&CO./IN CORNICE Una cultura senza strappi per Mario Artioli Tavani 185MUSICAMANIA L’Amore è una cosa semplice Unica 187VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese
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VOCI SUSSURRATE 165SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO 173ARTE&CO. L’ “oro giallo” per una I Gioielli salute inossidabile della Speranza
177ARTE&CO. La condivisione della differenza
183ARTE&CO. CAOS, unire la Cultura al Sociale
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traparentesi ARTIGIANATO
TRENT’ANNI D’ARTE ORAFA DI ITALO LUPO
Ben 30 anni di storia per l’aziend a di arte orafa di Italo Lupo, presiden te regionale della Cna. Espressione tra le più autorevoli dell’artigianato artistico e di tradizione abruzzese, Italo Lupo - affiancato nella gestione della bottega dalla moglie Patrizia Di Clem ente - si è imposto negli anni com e una delle figure più innovative dell’ oreficeria regionale, anche grazie all’intensa e attenta attività di studioso di materiali e tecniche produttive. A lui si devono, così, le rivisitazioni di alcu ni gioielli e oggetti tradizionali (su tutti Presentosa e la Pescarina), la crea la zione di modelli ispirati a monili delle popolazioni pre-romane (è il caso della collezione dedicata ai Piceni), e perfino di gioielli tratti dalla tradizione gastronomica (Le Virtù). Ricca di personaggi la galle ria di ospiti prestigiosi che hanno indo ssato le sue creazioni, spesso proposte come premi di manifestazio ni internazionali: tra gli altri, il prin cipe Alberto di Monaco.
EVENTI
A DONATO RENZETTI IL PRÈMJIE NÒBELLE D’ABBRUZZE 2011
Il maestro Donato Renzetti è il vincitore dell’edizione 2011 del “Prèmije Nòbelle d’Abbruzze Città di Vacri”, il riconoscimento biennale che il comune teatino assegna ad eminenti personalità abruzzesi che hanno portato in alto il nome della regione nella propria attività professionale. La manifestazione, giunta alla sua 41esima edizione, è organizzata dal Comune di Vacri in collaborazione con le associazioni culturali Akros, Vacri senza Porte, Pro Loco, Provincia di Chieti e Regione Abruzzo. L’appuntamento svoltosi il 10 dicembre, a Vacri, ha visto Renzetti ricevere il premio “per la prestigiosa carriera che lo ha imposto come uno dei più grandi Direttori d’Orchestra del mondo, per la forza interpretativa delle esecuzioni, per la nobile fierezza con cui esprime lo spirito della nostra terra, gloria e vanto d’Abruzzo nei valori profondi e sublimi dell’arte musicale”. Nato a Torino di Sangro, il musicista è senza dubbio tra i direttori d’orchestra italiani più affermati nel mondo. Nel corso della sua carriera, Renzetti ha infatti collezionato numerosi riconoscimenti in importanti concorsi internazionali, oltre ad aver diretto alcune tra le più importanti orchestre del panorama musicale mondiale.
VOLTO PER GIUSEPPE” “UN VOLTO PER MARIA, UNione 26 dicembre del PRESEPE VIVENTE che si terrà il
EVENTI
In occasione della XVI ediz ianova e Unica Stella Presepe Vivente Giul 2011 a Giulianova Alta, l’associazion iscriLe e. epp Gius e ia Mar ro ntazione, ovve ti cerca i protagonisti della rapprese Istitu li deg o astic del 3°, 4° e 5° anno scol izioni per Maria sono rivolte a ragazze uom ano cerc si e epp Gius per va mentre Tecnici, Professionali e Licei di Giuliano /2011 al i. Le iscrizioni si effettuano dal 18/11 ni di età compresa tra i 25 e i 40 ann net nte. vive epe pres va@ izzo di posta elettronica: giuliano 11/12/2011 via e-mail al seguente indir ome/default.php et/h nte.n vive ref=ts WEB: http://w ww.presepe k.com/group.php?gid=44119920805& boo face ww. ://w http k: boo Gruppo Face
PREMIAZIONI
A TERAMO IL CAMPIONE MONDIALE
DI PIZZA
Il pizzaiolo teramano Gabriele Fazz ini diventa campione del mondo di pizza durante la prima edizione del cam pionato mondiale-trofeo Msc Pizz a svoltosi a bordo della nave “Splendida” della compagnia Msc Crociere. Superan do ben 180 pizzaioli provenienti da ogni part e del mondo, Fazzini ha trionfato nella goria pizza in pala. “Splendida” è catela pizza vincitrice, a base di crema di pesto alla genovese, ricot ta, funghi porcini, gorgonzola, pancetta, scaglie di parm igiano e burrata. Attualmente Gabriele gest isce il ristorante “Dal Fazzini” a Villa Falchini ed è istruttore della scuola italiana pizz aioli. Info: info@ilgironedeigolosibygabry.it – 348.1850935
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traparentesi
DRO PREZIOSI N A S S E L A D A O T A AFFID SA tà e trasparenIL RIL ANCIO DEL nuTova idea di teatro fatta di chiarezzanediodprireogttoraremmari,tisditicono esdel Teatro stabilage-
TEATRO
«Una Preziosi, presunzione - ha così Alessandro «Senza nessuna a. lic za» ha esordito bb pu a cit tà dell’Aquila cit us a prima abruzzesi e della ni zio itu ratori, ist le d’Abruzzo alla su e ch e più stret ti collabo ferta e che la fiducia ieme con i miei du ’of giunto - posso dir un Ins . a ta Ts ita al er re m ta n to, è be di presen mi hanno riser va o». L’operasaremo in grado e Aldo Allegrini, nazionale di riliev i ne te at sio M en o as dim m a m un To tto la cit tà in tu e at nt pr l’e so re rà ca di collo e che tocche ion az er ’op un culturale in grado boli della i, sim ios i important sandro Prez ue, parte da Ales lemi a uno dei più nq ob e questa pr du ch o a, da at Ts l ca cre de ac e ha io st terremoto lutamente ch zione di rilanc so po l as de o to gli ore revo rza ss fo on se p «N as lo sto idee chiare: e del Tsa e dell’Aquila, dove nto Preziosi ha le ontato il president rebbero af frontato per pu cc to ra es ha qu o Su bit a. su cultura cit tadin spugna». «Da o le fasi che av lmente gettare la Regione Abruzzo ff ci hanno illustrat tto. Noi sia come cit tà possa cultura uigi De Fanis - Preziosi e il suo sta pe ris tto tu di le na , L consistenza dei ra zio la ltu e na o o Cu in un ambit gionale alla valore ar tistic il rlo i ca po llo o co nn e ra te sa , en rte to far decollare ques a fare la nostra pa bile siamo pronti sia come Teatro Sta re al Tsa gli spazi che merita». pa proget ti a far occu
EVENTI
E CHIETI E IL SUO PRESEPoluo del Presepe go teatino ospiterà la XVI edizione
Il 6 gennaio 2012 il cap ne Dirit ti Nostra”. Inoltre, grazie all’associazio à una vivente dell ’Associazione “Teate porr one zazi aniz l’org a.net/ quest’anno Diretti http://dirittidiretti. blog.dad tutti i disare vola age di fine al to even dell’ bilità maggiore attenzione verso l’accessi Chieti sarà, bimbi piccoli. Il “Presepe vivente” di bili o semplicemente le famiglie con architettoniiere barr di privo orso perc un di ssibile infatti, caratterizzato da segnalazione dedicate; servizio di bus navetta acce che consigliato sulle 10.000 brochure gradinate delle a sces a/di salit la re vola age percorso e addetti per per collegare i punti più distanti del a una visita guidata storicoore 10:30 il FAI di Chieti, organizz alle , 2011 naio gen 6 il pre inoltre sem scene del Presepe. La visita varie le tite alles percorso in cui sono artistica nel centro storico, lungo il vo: Piazza Valignani (davanti al hio (cell. 333 1801829). Luogo di ritro sarà curata da Giampaolo De Cerc 333 1801829. ile Mob ti Chie Maria De Cerchio - FAI Teatro Marrucino). Giovanni Paolo
EVENTI
IL VIAGGIO DI ULISSE COME QUELLO
DEGLI AQUILANI
«Odissea è quella che vivono gli abit anti di questa città-cantiere in via di defin a casa” sarà dav vero “un’odissea”» , Antonia Renzella spiega così il colle izione, per i quali il “ritorno gamento tra la grande opera di Omero e le vicende dei cittadini aquilani. Cantiere Odissea, quattro momenti per ripercorrere il mito dell ’Odissea e le storie narr ate da Omero sulla carismatica figura dell’epico Ulisse, uomo destinato a diventare l’emblem a della modernità. Il progetto di Antonia Renzella ha voluto riconsegnare questa storia, utilizzando le parole degli attori e di grandi auto ri e poeti come Dante, Pavese, Kavafis, Tennyson. Seguendo le sugg estioni dei versi più belli di Omero so no state raccontate le avventure di Ulisse nel suo lungo viaggio verso casa, come si racconterebb un salotto per “conviviare” insieme, e una storia ad amici riunitisi in «in un clima di familiarità, riscaldat i da un bicchiere di vino, abbiamo nostre storie, le nostre memorie, recu tramandato le perando il senso dell’essere “com unità” e del teatro come spazio e gregativo», continua Renzella. Leg momento aggendo Omero e dando voce a tutto ciò che l’Odissea evoca come sugg sioni si crea una scrit tura aperta, una estioni e riflesmappa orientativa, un cantiere, app unto, che raccoglie anche le storie questa città in un progetto che coin e le voci di volge tutti attori abruzzesi così com e i compositori del calibro di Ange Di Silvestre e Maurizio Trippitelli. F lo Valori, Carlo ilmati a cura di Fiorenza D’Alessa ndro, scheda tecnica di TeatroServ vini che saranno degustati durante ice, mentre i lo spet tacolo sono della Cantina Torr e di Torano Nuovo.
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CONCORSO
IL GRUPPO AMADORI PREMIA I DIPE NDENTI IN CUCINA I piat ti della
nonna, si sa, non si dimenticano mai. E proprio i “Fazzolettini dell nonna”, proposti da due dipende a nti Amadori di Teramo, Daniele Iobb i e Carla Di Mat tia, sono il piat to vincitore della quarta edizione di “Pepoll in cucina - Amadori premia la tua ricet ta”, il concorso gastronomico aperto agli oltre 6.50 0 lavoratori del gruppo, dagli operai agli impiega ti, dai tecnici ai dirigenti, operanti nelle Cesena, Santa Sofia, Teramo, Bres sedi di cia, Siena, e Puglia. Il tema proposto quest’anno era: “È tempo delle festività natalizie e dei prodotti autunnali. Le vostre ricet te tradizione rivisitate nella cucina velo della ce”. E la grande novità di questa ediz ione era l’obbligo di partecipare in coppia, con una ricet ta elaborat a a 4 mani da due dipendenti Ama dori. Requisito indispensabile: utiliz zare almeno un prodotto avicolo Ama dori, e realizzare il piat to in un tem po massimo di 2 ore. Da buoni abruzzesi l’occasione culinaria non è andata persa!
EVENTI
EVENTI
CAPODANNO CON GUSTOnel Parco Na-
Camminare insieme iare zionale d’Abruzzo per festegg ersi l’arrivo del 2012. Ritrovarsi imm o, parc ro nost nel ete nelle grandi fagg vermagari innevate e quindi da attra borsare con le ciaspole. E poi visite al atori e allev so pres i zion usta deg , ona go di Scanno e a Sulm in agriturismo ad Anverproduttori locali e cenone a km zero o con gusto” iniziaann pod “Ca è sto sa degli Abruzzi. Que al 2 gennaio 2012. 2011 tiva che si terrà dal 30 dicembre arecongusto.it min .cam www ioni: Per costi e informaz 338-6903250 cell .it email: info@camminarecongusto tel.0315001734.
STU’ IN PIAZZA A MONTORIO
Un evento a dir poco originale, quello che si terrà dal 28 dicembre al 7 gennaio a Montorio al Vomano: “St ù in piazza”, questo il no me. È la IV edizione di questo piacevole tor neo di stù, un antico gioco con le car te, detto “gi a cui gli abitanti di Monto oco del cucco”, rio sono particolarmente devoti. Tut ti in pia zza Orsini dunque dove paesani e limitro fi, si alterneranno a partite e tornei di stù ma anche eventi culturali, mostre, happening musicali, serate e rappresentazioni figurat e.
CULTURA
LA DANZA CONTEMPORANEA HA UNA
VIDEOTECA
Inaugurata lo scorso 5 dicembre a L’Aquila la videoteca della danza contemporanea, installata nel Laboratorio Abruzzese di Dida ttica della Storia dell’Istituto d’Istruzio ne Superiore “Ottavio Colecchi”. La postazione, allestita dal musicista e video maker Marco Schiavoni in presenza degli alunni dell’istituto, consta di oltre 250 filmati di danza, sud divisi in due sezioni, una dedicata al materiale video delle realtà artistiche locali ed una ded icata alle realtà extra comunitarie. L’iniziativa nasce per volontà della coreografa e direttore del Gruppo e-Motion Francesca La Cava, in collaborazion e con l’Istituto Addestramento lavo tacolo di Roma, sulla scor ta del prog ratori dello Spetetto DanzaInVideo per il recupero della della danza italiana dal 1900 ad ogg memoria storica i e per la diffusione del vivace patr imonio creativo contemporaneo. La postazione aquilana si va così ad aggiungere a quelle già presenti a Roma, Frosinone, Rieti, Latina, Vite Civitavecchia, Fiuggi, Velletri e Form rbo, ello.
IO AI GIORNALISTI GUIDO POLIDORO: UN PREM namano (Il Centro) per Domenica d’Abruzzo) e Oscar Buo
PREMIAZIONI
Nello Di Marcantonio (La cesca Rubeo riere.it) per il fotogiornalismo, Fran la carta stampata, Livia Ermini (Cor lica.it) per ubb Rep (la i wsk Paje dia isione e Clau lato a e Gilberto Porretta (Atv7) per la telev intito io Prem della decima edizione del Ame l’on line, sono i giornalisti vincitori ta nalis gior al iera Carr alla to il Premio quila, Guido Polidoro. La giuria ha assegna all’A onia egnati nel corso di una cerim Carta deo Esposito. I premi sono stati cons “La a tem sul ntro inco un onia è stata preceduta da cerim la e q, spa te Cari iden della pres il m ti itoriu presso l’aud a cui sono inter venu gico per la dignità del precariato”, Ordell’ ari prec po grup del le di Firenze: uno strumento deontolo ona ti, Enzo Iacopino e il coordinatore nazi dell’Ordine Nazionale dei Giornalis cci. vidu Mor dine dei Giornalisti, Fabrizio
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pre iosando » di Marzio Forcella
Speciale Natale “In Smeraldo”
La preziosa veste di Madre Natura, la gemma dei desideri... Dall’inizio della mia importante passione per l’arte, per i colori, gli oggetti preziosi, i gioielli, ho sempre dato una particolare preferenza al colore verde. Da alcuni anni ho potuto riscontrare la stessa preferenza da parte di un vastissimo pubblico sia maschile che femminile, perchè? Semplice, il verde è il colore della natura, della gioia di vivere, della speranza, innatamente ne siamo follemente attratti e innamorati. Considerata straordinaria sin dai tempi di Babilonia, dunque, come non legarsi alla “pietra verde” per eccellenza?!... Lo smeraldo ha una storia antichissima; le prime miniere conosciute sono quelle dell’Alto Egitto, attive nel 2000 a.C., i cui smeraldi ornavano i monili della regina Cleopatra. Varietà verde intenso del berillo, fratello della bella acquamarina, lo “smaragdos” dal greco pietra verde, deve la sua colorazione alla presenza del cromo. Sensibilissima, delicatissima, l’importanza di uno smeraldo è dovuta dal suo colore (dal verde intenso a pallido-chiaro), ma anche delle diverse inclusioni che può avere in base alla sua origine nei vari giacimenti. Tra i principali: quelli colombiani di Muzo e Chivor; altrettanto importanti quelli russi, egiziani, brasiliani e indiani. Le inclusioni, se restano discrete, non sono considerate difetti, ma anzi, garanzia d’autenticità. Varie fenditure ed inclusioni formano il “giardino” dello smeraldo; una pietra verde intenso con inclusioni vale più di una pietra pura e pallida! Per quanto riguarda il taglio quasi tutti gli smeraldi vengono faccettati con un taglio rettangolare a gradini detto proprio “a smeraldo”; quelli di più modesta qualità è frequente tagliarli a cabochon o addirittura sfere. Le tecniche moderne di taglio sono comunque oggigiorno all’altezza di proporre bellissimi tagli ovali, a goccia, a goccia briolette e tante altre fantasie spesso anche incise. Dalla grande attrazione per questa stupenda
gemma verde nasce però un commercio di pietre sintetiche al quale bisogna prestare molta attenzione; come per ogni acquisto di gioielli piccoli o grandi che siano è assolutamente necessario rivolgersi a gioiellieri esperti di fiducia. Come Re delle gemme, anche gli smeraldi, come i diamanti, presentano dei pezzi da museo: i più belli, tagliati, si trovano al Topkapi di Istanbul; i più famosi sono però i minerali lasciati grezzi come il “Patricia2 (632 carati) e il “Devonshire” (1384 carati). Lo smeraldo è la pietra della Vita, della Terra, del Cielo, del Sole; simbolo di speranza, conforto, fertilità, fortuna, è una gemma magica che dagli antichi romani (la amavano follemente), ha mantenuto intatta la sua potenza come donatrice di equilibro dunque consigliatissima per tutti. Dalla sua pregevolezza nasce però la sua estrema fragilità agli urti, al calore, agli acidi di ogni genere; mai cercare di lavare, come fanno in molti, gioielli con smeraldi! Comunque è bene condividere ogni genere di iniziativa su gioielli con personale competente, con i minerali non si scherza! Concludendo lo speciale “In Smeraldo”, in occasione di una Festa importante come il Natale, non posso che consigliarne l’acquisto, sempre presso un gioielliere super preparato e aggiornato! Un consiglio? Per una gemma Bella occorre un budget minimo di 700 euro e bisogna assolutamente preferire piccole carature di un colore verde intenso che vi farà emozionare! È fondamentale scegliere la propria gemma sempre fra un discreto assortimento, rimanendo fra gli smeraldi non disdegnate quelli Zambia; sono un ottimo compromesso fra colore, inclusioni e valore. Per una scelta importante, un investimento, è necessario andare su buone carature di miniere colombiane e, se fortunati, farsi reperire gemme “di vecchia miniera” di un fascino intramontabile...
A rileggerci sul prossimo numero.
info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, Esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com
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itinerari d’Abru
o
» di Alessandra Vallera
L’area di scavo
IUVANUM
L’ANTICO CHE RIEMERGE a nostra regione vanta numerose attrattive che ci rendono orgogliosi. Bellezze naturali, architettoniche, storiche e archeologiche, proprio su queste ultime vogliamo soffermarci, perché l’archeologia è una risorsa meno evidente, ma che rende unica la nostra terra, ricca di un passato molto remoto che lentamente sta tornando alla luce. In località Santa Maria in Palazzo, tra Torricella Peligna e Montenerodomo, in provincia di Chieti, sorge un parco archeologico che nel secondo secolo a.C. era una ridente città romana. Il passaggio di questa popolazione nella nostra terra è stato a lungo supportato da notizie storiche e confermato da ritrovamenti che continuamente ci fanno avvicinare a civiltà tanto lontane nel tempo. I più disparati reperti trovati in questo sito archeologico fanno presumere che la zona fosse frequentata già dall’età del Bronzo, ma venne occupata stabilmente solo dal secondo secolo a.C. fino al quarto secolo d.C. Oggi è possibile visitare i resti dell’antico municipio romano riuscendo a distinguere due distinte aree: il complesso dei templi ed il foro. Quest’ultimo si trova in una zona più bassa mentre il primo sorge sull’acropoli e con il teatro costituisce il santuario più antico. Molto probabilmente i due templi erano dedicati ad Ercole, una divinità particolarmente venerata in ambito pastorale ed agricolo, come testimoniano i ritrovamenti di alcune statuine in bronzo rinvenute nella zona e che fanno pensare a quelle portate alla luce in altre località archeologiche d’Abruzzo. Altro prezioso elemento, che introduce alla sacralità del posto, è la presenza dell’acqua, da millenni collegata alla vita e da secoli presente nelle zone di culto del mondo agricolo-pastorale. Invece, la presenza del teatro può sembrare strana a noi lettori, ma nell’antichità esso ospitava soprattutto rappresentazioni sacre, per la catarsi dell’uomo e della sua anima, e sicuramente ap-
Tra Torricella e Montenerodomo, in provincia di Chieti, sorge un grande parco archeologico, un ottimo motivo per passeggiare all’aria aperta alla scoperta della la nostra storia portava maggiore inviolabilità alla zona deputata al culto della divinità. La struttura architettonica del foro sorge nella parte più bassa della zona archeologica e risale ad un’epoca più tarda, precisamente all’età giulio-claudia, anche se sembra che al di sotto siano custodite strutture con orientamenti differenti probabilmente rapportati al santuario italico. Come precedentemente affermato la zona fu scelta inizialmente per il culto agricolo-pastorale, infatti si tendeva a costruire questi santuari immersi nel verde e lontani dalle comuni abitazioni, ma assunse l’assetto urbanistico definitivo, di cui oggi possiamo ammirare i resti, durante il piano di urbanizzazione che Roma avviò in Italia centrale negli anni immediatamente successivi alla guerra sociale. Iuvaunm, forte del santuario italico e della centralità della zona in cui sorgeva, divenne luogo ideale per la definizione di un municipio romano in cui meglio si potessero esercitare le funzioni amministrative periferiche. Ciò ha conferito a questa area un importante valore archeologico, per cui la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo in collaborazione con l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti prosegue, dal 1980, gli scavi archeologici che hanno portato alla luce meravigliosi reperti, come monete, gioielli, gemme, oggetti per la cura della persona e grandi quantità di vasi in ceramica con forme ed utilizzi differenti
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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti
FESTE DI NATALE, IN TEMPI DI MAGRA i siamo: puntuale come ogni anno è arrivato il tanto atteso e mai come quest’anno il temuto periodo natalizio. In un momento di crisi tragica come questa del 2011, il consumatore medio italiano, che rimane la figura più importante nel far girare moneta, è pieno di dubbi e paure e in attesa di un futuro che si presenta peggiore, non ha nè la voglia, nè la forza di spendere in regali e cose varie. Nonostante la macchina speculatrice della comunicazione e vendita si sia messa in moto molto tempo prima di dicembre, quasi a voler far finta di niente e illudendo il consumatore, con ribassi e sconti. In questo momento surreale, l’unica cosa certa è il fatto che negozi, ristoranti e enoteche sono sempre
più vuoti. Le tanto attese cene aziendali di fine anno, sono un privilegio riservato a pochi eletti, e il lavoratore, oltre a vedersi dimezzata la tredicesima, vede sparire anche il famoso pacco di fine anno che come tradizione voleva, ogni datore di lavoro sceglieva con cura per gratificare il duro impegno dell’anno appena concluso. Il mondo del vino non è esente da questa “austerità”, sono finiti i tempi in cui le aziende ordinavano pedane di vini pregiati da donare a clienti importanti o a lubrificare “amici” come politici, funzionari o addetti agli uffici pubblici. Da un lato questo è positivo, così si mette fine ad un sistema di “favori”, proprio quei favori che hanno portato il nostro paese al tracollo, ma dall’altro lato, le aziende vitivinicole non possono contare più su delle vendite sicure, che normalmente apportava denaro fresco in un periodo di stanca, visto che
le vendite di vino nei periodi freddi si fermavano automaticamente per ripartire in primavera. Che fare? Personalmente penso che l’unica soluzione sia ridare fiducia al consumatore, con ottimi vini dai prezzi onesti e dare la possibilità a chi è addetto alle vendite (ristoranti, enoteche ecc.) di fare prezzi più alla portata di tutti, in modo da far girare le bottiglie; insomma, guadagnare meno tutti, ma guadagnare il giusto, e il consumatore italiano cerca questo, in tutti i campi. Quando si capirà che tutto il sistema attuato sinora (guide, giornalisti, prezzi alti), non è più possibile e quindi dobbiamo tornare con i piedi per terra, ringraziando ogni cliente che spenda per una bottiglia, sia che costi 5 o 100 euro, forse saremo sulla buona strada e avremo investito su quel cliente che tornerà per spendere. Meglio poco e sempre che niente più. Buone feste
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SCELTO PER VOI > Un locale storico a Guardiagrele Proprio nella piazza principale di Guardiagrele, posto su un lato della splendida basilica di Santa Maria Maggiore, si trova questo storico ed elegante locale, tramandato da generazioni e gestito sempre con classe e serietà dalla famiglia De Laurentiis. Emidio e Patrizio, due fratelli, con le loro mogli e sempre con l’occhio vigile della mamma Serafina, guidano questo magnifico punto di ritrovo con instancabile passione. Caffetteria eccellente con prodotti genuini ed espressi, grandi gelati artigianali e possibilità di degustare ottimi distillati nella saletta interna o in piena estate seduti ai tavoli esterni, fanno del Bar Fil uno dei luoghi più apprezzati della cittadina. Vale la pena visitarlo per godersi una fresca birra o un ottimo cocktail accompagnato da stuzzichini invitanti. info_ Bar Fil, piazza Santa Maria Maggiore - 66016 Guardiagrele Chieti chiuso il giovedì
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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista
salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
L’ “ORO GIALLO”
PER UNA SALUTE INOSSIDABILE L’olio di oliva, un caro amico del nostro corpo dalle innumerevoli qualità, è un bene consumarne quotidianamente senza eccedere nelle quantità
redo di aver già accennato al fatto che sono nato e cresciuto in campagna e ancora oggi mi porto dentro in maniera indelebile alcuni ricordi come quello del periodo della raccolta delle olive tra novembre e dicembre, tanta fatica e freddo sopportato per arrivare ad assaporare quell’inimitabile sapore dell’olio extravergine di oliva appena spremuto, un vero e proprio “oro giallo” dalle innumerevoli proprietà nutritive e benefiche. L’olio extravergine di oliva è stato da sempre un elemento fondamentale della dieta mediterranea che è associata ad una minore incidenza di molte malattie cardiovascolari e cronico-degenerative e a un miglioramento della qualità della vita. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato come il suo consumo protegga dal cancro, abbia un’attività antiossidante, antinfiammatoria e antibatterica dovuta ai composti fenolici naturalmente presenti in questo condimento, inoltre sempre i fenoli hanno effetti benefici sulla concentrazione plasmatica di lipoproteine e sull’ossidazione dei lipidi (in parole povere abbassano il colesterolo e i trigliceridi e aumentano il colesterolo “buono”), hanno una funzione protettiva nei confronti dello stress ossidativo (combattono i radicali liberi) a livello cromatinico e di altri marker dell’ossidazione, svolgono un ruolo nella
riduzione del rilascio di acido arachidonico, influenzano positivamente la funzione piastrinica come antiaggregante, sembrano avere un ruolo nella neoformazione di tessuto osseo e, in vitro, hanno dimostrato un’attività antimicrobica nei confronti di ceppi batterici attivi a livello intestinale e respiratorio. Potrei continuare ad elencare e snocciolare tante altre proprietà, ma mi fermo qui per non appesantire troppo con termini medici e scientifici, aggiungo solo che l’olio extravergine di oliva è buono, fa bene e sarebbe da preferire a tanti altri condimenti troppo spesso utilizzati. Ma quanto olio è giusto consumare per godere di tutti questi benefici? Osservando il consumo delle popolazioni mediterranee si è visto che il maggior beneficio viene dato da una quantità che oscilla tra i 25 e 50 ml al giorno (un cucchiaio da minestra sono circa 10ml) quindi attenzione a non esagerare ma anche a non usarne troppo poco! Adesso che sono più grandicello ho meno tempo per andare a raccogliere le olive ma credetemi, è sempre una emozione forte quando mia madre chiama a raccolta la famiglia per gustare l’olio appena riportato dal frantoio sul pane appena sfornato e le ciambelline fritte nell’olio nuovo, che profumi e che sapori! Sono le piccole cose che danno “gusto” alla vita. Auguri di Buone Feste natalizie e Buon 2012 a tutti
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info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina
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traindevie » di Carolina Pierfelice
ta Beta: un ET. dalla magica tasca dalla quale emergono oggetti impensabili che risolvono ogni situazione. Il simpatico personaggio di Walt Disney incarna un desiderio di molti, quello di avere un asso nella manica per ogni evenienza: tutti vorremmo avere una tasca da cui prelevare la chiave di volta che apre le porte serrate dei nostri momenti bui. Mai, forse, come in questo momento drammatico per l’Italia e l’Europa, ci siamo sentiti col fiato sul collo, con la paura di guardare il futuro con serenità e ottimismo, mai, forse, abbiamo sentito il bisogno forte di fare l’inventario di ciò che abbiamo per fronteggiare le asperità della situazione. Tanto più che le feste ci ammaliano con i soliti richiami consumistici a cui non tutti sanno rispondere turandosi le orecchie come Ulisse al richiamo delle sirene… Che fare? Beh, sarebbe presuntuoso, da parte mia, pretendere di avere la risposta per tutti… Eppure ritengo pertinente e funzionale dire a ognuno di aprire la sua tasca e recuperare quello che c’è dentro, compreso tutto ciò a cui finora non abbiamo dato valore, ricomponendolo in modo che diventi utile alle necessità del momento. Ovviamente non mi riferisco solo a oggetti materiali, anzi! Mi riferisco soprattutto a doti, capacità, relazioni che, se ben miscelate, possono diventare un potente motore quando si è in panne. Certo, perché ciò accada è compito di ognuno darsi da fare continuamente per riempire questa tasca magica cammin facendo. Ma quali sono le cose importanti che dobbiamo conservare senza rischiare di confondersi? Di nuovo la mia attenzione è rivolta alla conoscenza di se stessi e alla crescita personale e non potrebbe essere altrimenti, per il mestiere che faccio. Non siamo abituati a questo, non troviamo mai il tempo di fare percorsi mirati alla conoscenza di sé e delle relazioni umane; spesso ci impelaghiamo in corsi assurdi dai quali non si capisce bene che beneficio ci possa pervenire, ma di frequentare un corso di crescita personale non se ne parla proprio. Un esempio mi viene dalla mia esperienza personale; sono dieci anni che organizzo un corso di supporto alla genitorialità nella scuola in cui insegno, un corso in cui si fa un gran lavoro anche sul fronte personale, e vedo la fatica che si fa a decidere di aderirvi da una parte, ma la ricchezza che ognuno si porta a casa dall’altra. Possibile che si faccia così fatica a capire che
LA TASCA DI ETA BETA
Nei momenti difficili tutti vorrebbero avere la risposta giusta, ma la realtà è che abbiamo enormi potenzialità che vanno sviluppate nel tempo, conoscendosi e arricchendosi lavorare su se stessi è potenziare le proprie possibilità? Bene. Ora ecco un piccolo elenco, che vuole essere da stimolo, delle cose che ritengo fondamentali da conservare nella tasca: conoscere i nostri punti di forza, ciò che sappiamo fare, le cose in cui siamo bravi, una buona dose di autostima che ci faccia sentire forti, la capacità di porci degli obiettivi realisticamente raggiungibili, la volontà ferma di raggiungere una meta senza lasciarci scoraggiare, una buona rete di legami positivi con le persone, perché insieme si è sempre più forti, insieme si affrontano difficoltà che da soli sarebbero insormontabili. Per quest’ultimo aspetto abbiamo molto da imparare dalla vecchia civiltà contadina in cui tutti i lavori più faticosi venivano svolti insieme, in modo che, ognuno a suo modo, aveva un compito e l’unione era la carta vincente. Per avere in tasca queste cose bisogna dar loro la giusta importanza e investirci continuamente, bisogna far sì che la vita sia un continuo esercizio di apprendimento e di crescita. L’importante è fermarsi ogni tanto e guardarsi dentro, perché nulla vada perduto. Così, come Eta Beta, potremo tirar fuori la cosa giusta al momento giusto e affrontare le difficoltà con ottimismo
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info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it
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arte&co.
/ incornice
» di Chiara Strozzieri
UNA CULTURA SENZA STRAPPI PER MARIO ARTIOLI TAVANI La mostra a Roseto dell’artista fiorentino si annuncia come un evento storico
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» foto concesse dall’artista
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arte&co.
l difficile anno che attende un’Italia dichiaratamente sofferente si apre nelle prestigiose sedi espositive italiane con la consueta stagione di mostre di valore, che non si arrende al tentativo efferato di intaccare l’identità culturale nazionale. L’Abruzzo segue la stessa onesta progettualità aprendo le storiche sale della Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi, già sede di un’importante collezione di dipinti della famiglia Celommi, a un evento che già si preannuncia di portata nazionale. Verrà ospitata infatti, a partire dal 7 gennaio e fino alla fine del mese, una mostra personale dell’artista fiorentino Mario Artioli Tavani, reduce da un invito a esporre nella Casa Mac++chiavelli a San Casciano in Val di Pesa. Negli ultimi anni questo scultore del ferro, dalla ricerca consolidata e raffinata attraverso tutte le tecniche utili alla lavorazione del metallo, ha raggiunto in Toscana un’incredibile notorietà, tanto che tutti i maggiori collezionisti sono corsi all’assalto dei suoi pezzi, mentre le amministrazioni pubbliche gli commissionavano grandi opere. Chiunque ha riconosciuto ad Artioli una capacità straordinaria di conferire leggerezza a un materiale come il ferro, plasmandolo come fosse cera e soprattutto componendo le figure senza mai intervenire con fusioni. Sembra incredibile crederlo di fronte a sculture che arrivano a pesare fino a due quintali e tuttavia sono curate nei minimi particolari, dal riccio dei capelli di una cantante gospel, alle antenne microscopiche di una formica. Chi ha avuto modo di lavorare a stretto contatto con Mario Artioli Tavani, non nasconde l’idea che si tratti di un artista illuminato, che presta le sue mani per fare arrivare alla gente messaggi importanti, riguardanti ogni sfera esistenziale. Se infatti non
/ incornice
manca mai l’opera spiritualizzante, che parla di un’ascesa interiore attraverso l’immagine di una rosa che giunge le sue foglie in preghiera, è l’ironia a contrassegnare la maggior parte delle sculture, modi di denuncia che strizzano l’occhio allo spettatore, chiamato sempre a cogliere il significato nascosto. È il titolo ad aiutare spesso la comprensione, come in Svalutazione, dove la Borsa prende le sembianze di un sacchetto dove far scendere l’euro, mentre alla base rimane il ricordo delle vecchie lire. Che Artioli sia un personaggio fuori dal comune lo dimostra anche la mole di lavoro che il suo studio nella provincia di Prato racconta: prima di arrivare alla forgiatura di copiose sculture di ogni tipo e dimensione, l’artista si è speso nella realizzazione delle macchine stesse per la lavorazione del ferro. Sono strumenti di precisione che egli ha progettato e messo a punto, molte volte anche brevettati come assolute invenzioni originali. Nel mondo dell’arte contemporanea è raro non soltanto trovare uno scultore che esegua l’opera dall’inizio alla fine (nella maggior parte dei casi si limita a fare dei disegni del progetto), ma anche vederlo piegato su macchinari propri. Il contatto diretto di Mario Artioli Tavani con il suo lavoro è una scelta personale, che naturalmente si respira dalle sue sculture e rende la sua ricerca artistica particolarmente felice
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1. Inno alla gioia 2. Eucarestia 4. L’Ascesa 6. L’Intento 3. Svalutazione 5. Inno alla gioia, particolare 5
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comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
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«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com
arte&co.
La Dama della Bolla Celestiniana
» di Neda Acilli
I GIOIELLI DELLA SPERANZA “Una lacrima scende a vivificare i mattoni della ricostruzione, il sole s’apre ad illuminare benefico e guaritore le ferite dei viventi e delle cose…” È la Speranza ancora una volta a dettare le regole del nostro futuro
osì si può descrivere l’ultima opera, in ordine di tempo, di Laura Caliendo, designer di gioielli, dal titolo appunto, “La Speranza”, mentre la sua dodicesima Croce Pettorale è stata donata al cardinale che ha aperto la Porta Santa nell’edizione 2011 della Perdonanza Celestiniana. «La croce, simbolo della sofferenza di tutta l’umanità, si fa portavoce di quello che è il dolore che ciascuno di noi si porta dentro: la tragedia del sisma, la nostra croce» dichiara l’arcivescovo metropolita dell’Aquila Giuseppe Molinari. Laura Caliendo è nota per aver realizzato con il Codice del Perdono i gioielli dedicati alla Perdonanza Aquilana. Sono i “4 quarti in gioielli”, il Collare, il Pastorale dell’anno 2000, la serie di Croci Pettorali realizzate in due esemplari, di cui una
donata al delegato del Papa, presentata dalla giovane Dama della Croce, l’altra custodita nello showroom dell’artista dove rimane in mostra permanente. Si tratta di gioielli prestigiosi che testimoniano la continuità della grande scuola orafa abruzzese, in auge già nel XIV secolo. Infatti numerosi artisti locali si affermarono in passato e raggiunsero la notorietà anche a livello internazionale, come si legge in Ori e Argenti D’Abruzzo (Gandolfi e Mattiocco). Dalla storia dell’arte si può riflettere sulla validità del gioiello, che è scultura in microcosmo, dove la qualità non viene certo scalfita dalla pratica artigianale, informando anche l’arredo liturgico. Pensando alla suppellettile che si trova nella Cappella del Vence di Matisse e nella Cappella della Pace di Manzù
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arte&co.
si può notare come la documentazione storica e la sapienza artistica confluiscano nella religiosità del fare il gioiello. Pertanto nei ceselli di Laura Caliendo si fondono mirabilmente sacralità e tradizione artistica della nostra terra, che si traducono in pezzi di grande bellezza, sia nel design che nel colore, con pietre naturali che vanno dal prezioso al semiprezioso. «Sono pagine di storia, alfabeti di bellezza che riaffiorano dal passato e dalle macerie del 6 aprile 2009 -afferma don Luigi Maria Epicoco, vicario episcopale per i Beni culturali dell’Aquila. Ora è tempo di ricostruzione e per farlo non possiamo non guardare al passato per progettare il futuro» conclude il religioso. Così le realizzazioni dell’artista sono un invito a riflettere sul senso della bellezza, sul valore del lavoro, sulla possibilità di far crescere il proprio talento. E “Talenti” è denominata la sala multimediale polivalente annessa al laboratorio Oro Art che Laura gestisce insieme al marito Gabriele Di Mizio a Scoppito (L’Aquila). Ma l’attività della Caliendo spazia anche nell’universo giovanile: si è concluso da qualche tempo il concorso rivolto ai giovani con lo scopo di diffondere la cultura artistica e l’aquilanità, dal titolo emblematico “Il Giglio della Speranza”, a testimoniare un sentimento che riannoda il filo della speranza per una nuova primavera e Dio sa se ce n’è bisogno!
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Le reliquie di Celestino V
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TOTO
arte&co. » di Silvia Cicoria
Alcune delle opere esposte
LA CONDIVISIONE DELLA DIFFERENZA A Montesilvano cinque donne in un incontro artistico di grande valore dal quale è nato L’Albero Madre
o scorso ottobre a Montesilvano Colle si è svolta la mostra d’arte contemporanea “La condivisione della differenza”, che ha accolto cinque personalità artistiche ormai note al pubblico regionale, proponendo un tema insolito ed originale: la conoscenza del sé. Le cinque artiste, Barbara Agreste, Manuelita Iannetti, Concetta Palmitesta, Gelsomina Rasetta ed Anna Seccia hanno aperto al pubblico le proprie personalità, per interagire con la sensibilità e l’interiorità di ogni spettatore. Nelle tre serate in programma presso il Palazzo Lannutti, le artiste hanno presentato delle performance con l’intento di offrire al pubblico un incontro con i cinque sensi, un’esperienza creativa e liberatoria, un’autoaffermazione del sé nella collettività. L’iniziativa, patrocinata dall’AMACI, dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Pescara, dal Comune di Montesilvano e realizzata con la collaborazione dell’Associazione Culturale “I colori della Vita”, desiderava coinvolgere i fruitori nell’atto creativo per permettere ad ognuno di loro di vivere l’arte, di sentirla come parte integrante della propria coscienza. Non a caso l’esposizione ha creato uno spazio aperto alla libera interpretazione, come necessaria esperienza delle artiste e del pubblico per entrare in contatto con emozioni, sensazioni, paure che ognuno ha dentro sé. Questa è stata la volontà delle artiste coinvolte: dare espressione e parola, grazie alle opere esposte, al mondo intimo, autentico e spontaneo delle propria personalità, e, coinvolgendo gli spettatori nel fare artistico, dare inizio in loro ad un processo di creatività gioiosa e liberatoria. Le cinque artiste molto diverse tra loro per stile e “poetiche” - Gelsomina e Anna sono pittrici, Manuelita e Concetta scultrici, Barbara video – performer - si sono unite per comunicare che l’arte, soprattutto quella coeva, non va vissuta come mero atto contemplativo, ma come parte integrante di ognuno di
noi. La mostra difatti è stata inaugurata nella prima serata con la performance dell’Albero Madre. Un albero stilizzato realizzato da quattro delle artiste presenti in mostra, composto ad unisono con gli elementi stilistici che contraddistinguono le singole personalità artistiche. Tutti i partecipanti hanno consegnato ed offerto all’ideale madre terra i propri desideri, sogni, aspettative, paure scrivendoli su dei bigliettini. Come naturale conseguenza di una più profonda conoscenza del sé, nella seconda giornata la parola è stata consegnata all’Associazione culturale “I Colori della Vita”. Dai colori delle opere hanno preso forma i frutti della terra, per stimolare il pubblico attraverso tutti i sensi. Portare alla memoria ancestrali sapori e profumi della nostra terra per condividere sensazioni ed esplorare il proprio benessere. Chiudendo il cerchio aperto il primo giorno la terza serata si è conclusa con le Conversazioni con le artiste. Dopo essersi riappropriati della propria coscienza e delle proprie sensazioni, si è finalmente pronti alla più sincera ed incondizionata comprensione delle individualità artistiche presenti in mostra. Le cinque donne si sono confrontate con il pubblico in un dialogo aperto e chiarificatore, parlando della loro poetica e delle proprie opere. Come dire… Condivisione della differenza. L’opera l’Albero Madre è stata donata al Comune di Montesilvano come esempio tangibile del connubio tra l’arte delle cinque donne e i cittadini tutti.
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arte&co. » di Marco Sciame
envenuti in questa lettura, scritta da chi vive l’arte nel campo e non nelle parole o nelle descrizioni. Da pittore vi porto all’attenzione eventi culturali ed esposizioni artistiche che hanno alla base creatività e valori all’interno del colorato mondo della fantasia e dell’intuizione. C’è molto da osservare dove spesso una critica non arriva, o dove spesso un media non fotografa o immortala. Ci sono parole che nascono sussurrate e hanno la forza di un ciclone, come ce ne sono altre urlate ma prive di interesse. Si cammina così nel tempo e nella strada e si finisce per ritrovare un luogo appena nato dal corredo invidiabile ad ogni artista desideroso d’un atelier al passo con i tempi. Lo Spazio Pep Marchegiani in via Montanara, nei pressi del centro Delfino, a prima vista ruba l’occhio per un complesso di vetrine che poco cela di un luogo che sembra invogliare ad esibizioni ed eventi e come in un ruolo impavido, sgomita le avvenenti gallerie. Alessio Sarra mi parla d’arte con lo spirito di chi cerca bellezza e non posso che approvare questo primo annuncio che con una semplice parola sa nascondere enormi valori. Affinando la ricerca si finisce a parlare con Giovanna Lecedra, performer di se stessa e del mondo moderno. Intervistando Giovanna con email e discussioni artistiche ne ricerco il suo dono di mettere in opera il suo corpo come se fosse un dipinto, dove le mani sono pennelli e le azioni, i colori. L’artista alle mie domande cerca lo sfogo delle parole che solo chi è regia e attore, ma soprattutto narratore di se stesso, sa esprimere. La sua azione nello Spazio Pep Marchegiani ha il titolo di Io Sottraggo, e descrive la malattia dell’anoressia e bulimia che Giovanna ha vissuto e vive. La carne povera e sofferente, la sua voce malata ed il suo sguardo dritto e riversato sullo spettatore assumono la cornice del dramma. Si racconta di se stessi forse per non morirne dentro e, come dice la performer, si tenta di trasformare il proprio veleno in medicina. Nessun dottore sa raccontare una malattia come lo stesso malato sa fare. La vedo anche nel video e brividi di consapevolezza lasciano frenato il respiro. Forse si comprende finalmente qualcosa di cui tanti parlano ma pochi conoscono. Giovanna vive la sua disperazione e te la sbatte in faccia fino a svolgere atti di chi vergogna non ne ha, perchè lo scudo dell’anoressia ti protegge da questo. La bulimia la invade in una magrezza non da dieta ma da sofferenza. E chi si vergogna è l’osservatore. Ci si vergogna della propria ignoranza e della propria incapacità di fermarsi alla notizia se non gridata da chi quella notizia ne fa cuore e sangue. Ho parlato con Giovanna e come un fiume di parole, racconta e come un fiume di lettere, scrive. Una persona che ha da dire. La performance solo una concretezza di lei nell’intimo. Questo è donna e arte, artista ed umanità. La creatività distingue e arreca un valore che può anche far male, far gridare, che sa usare
VOCI SUSSURATE
Interpretazione artistica di “Voci Sussurrate” di Marco Sciame
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arte&co. La copertina del libro “Esecuzione” di Angela Capobianchi
tutti i mezzi per esprmersi. Le mani della donna raccontano come le sue parole, come la sua pelle ed il suo corpo. Come se ogni ruolo, ogni dovere portante nel suo corpo si confondesse per realizzarsi ed esprimere solo un messaggio: il nostro essere umani. Quei ruoli ache si confidano in chi osserva e ascolta, e si arrichisce. Segnalo poi il libro di Angela Capobianchi dal titolo “Esecuzione”. Ho ascoltato l’autrice in occasione del Festival delle letterature al Circolo Aternino di Pescara, la voce squillante ed un pensiero intrigante. Il thriller ambientato in una Pescara ben descritta solo nella sua pineta e nella sua vita, offre personaggi rivisitati in chiave personale, da un commissario che lungi dall’essere un superuomo, trova fortuna nel suo essere umano e nello svolgersi degli eventi. Angela ha il dono di chi sa curarsi dei dettagli e di chi narra solo di ciò che sa. Sembra
lei stessa un personaggio della storia. Studia la sua scenografia romanzesca con profonde ricerche. La musica che sopravvive a tutto sembra come voler svelare il nome dell’assassino e le sue ragioni. Ma la sua lingua ha un codice sconosciuto all’orecchio umano. Forse la sola scrittrice ne comprende le sue verità e conduce personaggi e lettori su un vissuto di livello superiore di atmosfera. Di respiro e di ascolto. Tutto ci parla e forse no, Angela porta l’attenzione e la ricerca nel di più e poi ci arresta con il dolore della vita e della realtà. L’atmosfera e nell’aria dei pini, nella musica protagonista, nelle feritoie emozionali, nella concretezza delle peggiori delle violenze. La morte. Ma la morte segna anche un nuovo inizio e mi piace così concludere, perchè ciò che viene suggerito o sussurrato, ha cuore per l’amata curiosità. Al fine perciò, di una nuova rinascita
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La performer Giovanna Lecedra
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L’auto raffigurata è un prototipo statico.
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arte&co. » a cura della redazione
CAOS, UNIRE
LA CULTURA AL SOCIALE Nata da poco più di un mese, l’Associazione CAOS di Montesilvano si prefigge obiettivi importanti, soprattutto in ambito sociale, la sua prima iniziativa ne è stata testimonianza
ominciamo dall’inizio: CAOS, innanzitutto, sta per Cultura e Arte ad Orientamento Sociale. Vale a dire che l’associazione è di carattere Socio-Culturale, ovviamente no- profit e nasce da una riflessione: “Cultura è nozionismo finché non modifica, incidendolo, il modo di sentire e vivere le esperienze e i rapporti. La diversità scatena diffidenza a causa di questo vuoto culturale. Ci piace pertanto l’idea di utilizzare proprio la divulgazione culturale come strumento di promozione di tematiche sociali, al fine di stimolare una riflessione su alcune condizioni umane, quali la disabilità, l’emarginazione, l’isolamento. Si vuole creare spazi di riflessione sulla “diversità” intesa come risorsa, piuttosto che come barriera, creando luoghi, mentali e fisici, di integrazione e condivisione”. Queste le parole della simpatica presidente, Giuliana Milano, di nascita siciliana, ma d’adozione abruzzese: due lauree, un lavoro in una struttura di riabilitazione psichiatrica. Le risorse dell’associazione sono molte, i soci fondatori ed i collaboratori più stretti sono ragazzi dinamici e preparati. Abbiamo Lorenza La Rovere psicologa e fra qualche mese psicoterapeuta; Angela De Simone, avvocato; Vincenzo Di Nino ingegnere informatico e imprenditore; Claudio Cavallin fotografo; Alessio Pelusi scrittore ed esperto di sicurezza sui luoghi di lavoro. Dicevamo, che Caos ha già fatto parlare di sé. C’è stata, infatti, il 3 dicembre un’interessante iniziativa. A Palazzo Baldoni a
» foto concesse dall’Associazione CAOS
Montesilvano, Francesco Carofiglio, scrittore, architetto, regista e illustratore, ha presentato in una maniera del tutto nuova e coinvolgente il suo ultimo romanzo Radiopirata (Marsilio Editori 2011). Con l’accompagnamento musicale del bravissimo chitarrista fingerstyle Simone Agostini e la voce narrante dell’attrice Agnese Buccella, Carofiglio ha letto alcuni brani del suo libro, davanti ad una platea bendata. Fa un certo effetto sbirciare da sotto la fascia nera che si ha sugli occhi e vedere in penombra più di cento persone completamente immobili, incantate e avvinte dalle parole rotonde dello scrittore. L’evento, organizzato appunto dall’associazione Caos, con la preziosissima collaborazione di “E20 Sociali-laboratori sensoriali” di Sulmona, che ha messo a disposizione la propria esperienza in questo tipo di manifestazioni, ha stupito e in qualche caso commosso le persone che vi hanno preso parte. “Lo scopo era sensibilizzare sul tema della cecità, riflettere sulla condizione del non vedente, attraverso l’opportunità di vivere un’esperienza percettiva e sensoriale alternativa alla semplice lettura di un testo”. L’associazione ha pienamente raggiunto i propri obiettivi, dunque gli auguriamo di continuare così e per chiunque fosse interessato alle prossime iniziative, i riferimenti sono: info@associazionecaos.it, oppure al num. 3893487984
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musicamania » a cura di Piero Vittoria
L’AMORE È UNA COSA SEMPLICE
UNICA
L’album della maturità di Tiziano Ferro
Antonello Venditti di qualità
“L’amore è una cosa semplice” è l’album della maturità artistica di Tiziano Ferro, quello che forse voleva da sempre realizzare: più suonato rispetto ai suoi precedenti lavori, intriso di sonorità fortemente internazionali che ben si incontrano col più classico stile italiano, insomma un disco pop di alta qualità, inciso in America con alcuni dei migliori sessionmen del mondo. Ferro sa trasportare in musica le sue emozioni è questo che traspare in queste 13 canzoni genuine e profonde che rispecchiano in pieno la sua voglia di crescita. Molto indovinato il singolo di lancio, “La differenza tra me e te”, ritmo pulsante in crescendo che prende subito. Allo stesso tempo però è spiazzante perché l’intero cd è ben altra cosa: più intimo e rilassato, se non per rare eccezioni come in “Smeraldo” (presente anche in versione inglese nel riuscito duetto con John Legend, dal titolo “Karma”). Il vero volto del nuovo Tiziano Ferro è votato alla semplicità attraverso melodie sempre accattivanti: ne sono la forza l’incontro di stili diversi che vanno dall’R&B, al jazz, lo swing e la bossanova. L’apertura è soul puro con “Hai delle isole negli occhi”. I migliori momenti sono la title track, in pieno “stile Ferro”, ma soprattutto “L’ultima notte al mondo”, una ballad intensa come poche. “La fine” è un brano di Nesli ricantato con grande pathos. “Interludio: 10.000 scuse” ricorda un po’ il Ferro degli esordi, mentre “Paura non ho”, scritta da Irene Grandi, volge lo sguardo, senza farne mistero, agli anni’60… insomma sono numerose le “chicche” di questo lavoro, “L’amore è una cosa semplice” è dunque molto convincente, vario e indubbiamente ricco di fascino.
VOTO 8
“Unica” segna il ritorno di Antonello Venditti, a quattro anni dal precedente album di inediti “Dalla pelle al cuore”. Nove brani in pieno stile Venditti, senza grandi rivoluzioni, ma di ottima qualità: sentimenti ed attualità nelle tematiche dei testi, con uno sguardo deciso al mondo dei giovani. Sembra infatti che questo album sia nato idealmente circa un anno fa sui tetti della facoltà di Architettura dell’Università di Fontanella Borghese quando lo stesso cantautore si unì alle proteste degli studenti. Un disco dunque dai due volti: quello più incline all’amore e l’altro che guarda al sociale, alla libertà e la fede dell’individuo. La canzone d’apertura, “E allora canta!”, è dedicata proprio ai giovani, alla loro voglia di indipendenza e libertà appunto. I sentimenti più profondi fanno capolinea in “Unica”, singolo radiofonico estratto, mentre l’episodio più riuscito è “Ti ricordi il cielo” scritto a quattro mani con Pacifico, uno dei migliori cantautori italiani. Non da meno è “Forever”, altra bellissima ballata. Si parla di attualità in “La ragazza del lunedì” che chiude il cd con uno sguardo satirico all’Italia che, delusa, si libera dell’amante Silvio. In questa canzone è ospite alla batteria l’attore Carlo Verdone. Venditti si mostra “classicamente Venditti” in “Unica”, ma sicuramente alcune delle canzoni che ne fanno parte sono destinate già a diventare dei classici del suo immenso repertorio. A marzo partirà da Roma il tour promozionale che toccherà le principali città italiane.
VOTO 6
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I N R E D I MO
Z Z E V
ve
i moderni
» a cura di Camilla Marino
VALENTINO GARAVANI Ci credereste? È lei la scarpa più sensuale del mondo, la décolleté in pelle con inserti di pizzo nero di Valentino Garavani. Il concorso in questione è il Sexiest Shoes ed è organizzato da Footwear News e da Saks Fifth Avenue, e ha chiamato alle urne sul web ben 35mila utenti dal 26 settembre al 21 ottobre, decretando una top 25 dai nomi altisonanti, quali Jimmy Choo e Christian Louboutin, che però hanno dovuto cedere il passo alla celebre maison italiana. www.valentino.com
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1 Da sinistra: Rocco Terra, Federico e Adamo Di Natale e Giuseppe Da Fermo
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9 Francesco Di Simone, Alex Belli e Andrea Potenza 10 Andrea Cicconi e Stefano Cardelli
2 Da sinistra: Mario Marrone, Gilberto Correa, Riccardo Chiavaroli
11 Justin Forrester, Nazario Pagano e Valentina Di Berardino
3 Giordano Albanese e Guido Dâ&#x20AC;&#x2122;Urbano
12 Il console del Venezuela Edwin Yanez, lâ&#x20AC;&#x2122;ambasciatore del Venezuela Julian Isaias Rodriguez Diaz e Mario Marrone
4 Alessandro Primavera e Carmela Di Odoardo 5 Rocco Cirotti e Mario Marrone
13 La delegazione abruzzese in Venezuela
6 Lorena Martella e Gianluca Terra
14 Valentina Di Berardino, Eugenio Seccia e Justin Forrester
7 Aurelio Cilli e signora
15 Massimo Filippelli e signora con Carlo Masci e signora
8 Giuseppe Buonsignore e Nicoletta Nicastro
16 Diego Schiazza, Andrea Parente e Carlo Sorgi
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segno dei tempi » di Vyck
Assemblea pro tribunale salta per spettacolo hot Organizzata al Palasport un’assise generale dei 36 consigli comunali della circoscrizione giudiziaria di Sulmona per dire “no” alla chiusura del tribunale ma la manifestazione, prevista il 23 dicembre, salta perché la stuttura è già occupata da Eva Henger
come sarebbe: “il palasport e’ gia’ occupato”?... e cosa c’e’ un evento sportivo o un concerto?
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