ISSN 1973-5383
www.abruzzoimpresa.it
giugno 2010 _ numero 44 _ anno V
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ISSN 1973-5383
IN COPERTINA Antonio Battaglia e Rinaldo Tordera foto concessa da Carispaq
GIUGNO 2010 N°44 ANNO V NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 14 GIUGNO 2010
DIRETTORE RESPONSABILE
ELEONORA LOPES
REDATTORI MARCO TAGLIERI, DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI ALESSANDRA ROSSI, GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO CHRISTIAN LALLA, ALFREDO DE VINCENTIS, LUIGI CARUNCHIO, PIETRO PASTORELLI, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, MASSIMILIANO PALUMBARO, GIANNI CARAMANICO, MASSIMO AVENALI, RAFFAELLA DI MARINO, ALESSIO PELUSI, LORENZO PINGIOTTI, CAROLINA PIERFELICE, PIETRO CAMPANARO, MARZIA AQUILIO, NICOLA BOSCHETTI, ALESSANDRA VALLERA, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR
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2010
Appuntamento con l’impresa
Autunno 2010
4a Convention delle imprese
in copertina
Rinaldo Tordera
Passione
Senza dubbio il mare. Vivo all’Aquila da 11 anni e ne sento molto la mancanza, soprattutto d’inverno.
Sport
Rinaldo Tordera
e il coraggio di ricominciare «Qualsiasi evento, anche il più tragico come il terremoto, non ci ha fatto rinunciare alla nostra mission sul territorio». Chiare, decise e coraggiose le parole di Rinaldo Tordera, il direttore generale della Carispaq, la Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila appartenente al gruppo BPER, che nonostante il sisma ha continuato ad essere protagonista sul territorio. Un uomo determinato, che non si è perso d’animo e che, con fiducia e ottimismo, grazie anche ad un personale competente e qualificato, è riuscito ad essere vicino ai suoi clienti compiendo un’ “impresa bancaria”. Tordera è nato a Vigevano in provincia di Pavia 53 anni fa, anche se è cresciuto a Diano Marina in Liguria dove si è trasferito con la sua famiglia quando era ancora bambino. Prima di trasferirsi a L’Aquila, ha lavorato per quasi vent’anni a Milano. Vive nel capoluogo abruzzese da 11 anni e guida la Carispaq dal 1999. Dopo aver conseguito la maturità classica ad Imperia, si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Genova. Prima di approdare alla banca aquilana, ha fatto varie esperienze in diversi istituti di credito in Lombardia ricoprendo ruoli di sempre crescente responsabilità ed è approdato al Gruppo BPER nel 1995. Nel 2004 riceve un riconoscimento importante dal Codacons “per l’attenzione prestata dalla Carispaq nei confronti dei consumatori nel settore della prestazione dei servizi”. Ma per il direttore generale, non c’è solo l’incarico in Carispaq. Dal 2005 ricopre i seguenti ruoli: presidente del Conservatorio di Musica dell’Aquila “A. Casella”, vice presidente della Fondazione Mirror, consigliere della CCIAA dell’Aquila, presidente di “Agenzia per lo sviluppo”. E non è finita qui. È stato anche il primo presidente della Commissione regionale ABI-Abruzzo. Ma non c’è solo il credito nella vita di Rinaldo Tordera. Ama la letteratura e la filosofia, con una predilezione per quella greca. Adora il mare e praticare gli sport all’aria aperta. È tifoso dell’Inter e dell’Aquila Rugby che segue con affetto da quando vive nel capoluogo abruzzese.
Mi piace camminare e andare in bicicletta. Alessandra, la mia compagna è una provetta sciatrice e mi ha regalato le ciaspole per camminare sulla neve. Quando lei scia, io risalgo le piste ciaspolando.È divertente, ma anche un po’ faticoso.
Vacanza
Da diversi anni trascorro l’estate in Sardegna, ma torno almeno una volta all’anno in Liguria, a Diano Marina, il paese dove sono cresciuto e dove vivono mia padre e mia sorella.
Letture
Il mio libro preferito è “Mediterraneo” dello storico francese Fernand Braudel. Ma tra le mie letture favorite ci sono anche: “L’apologia di Socrate” di Platone, “L’Odissea” di Omero, “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht e “Il canone occidentale” di Harold Bloom.
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La Newsletter della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara Anno IV - n° 6
Giugno 2010
Lavorare informati
A lezione di meritocrazia Eccoci qui! L’Ente camerale, in collaborazione con le Associazioni di Categoria, risulta impegnato su più fronti per dare un nuovo impulso all’economia del territorio. Tra i suoi obiettivi principali, c’è la valorizzazione delle nostre eccellenze in Italia ed all’estero. Tanti i progetti in cantiere ma due quelli su cui si sta lavorando a strettissimo giro: la realizzazione delle fiere al Porto Turistico con un’attenzione maggiore al business ed ai rapporti con gli operatori specializzati e la promozione delle eccellenze enogastronomiche pescaresi con il progetto “Vita Vite”, inaugurato il 17 maggio scorso a Rimini e pronto a girare tra Riga, Berlino ed Amsterdam. L’occhio vigile sul territorio ha fatto sì che il Marina di Pescara, nostra turistica virtù, fosse l’unico approdo tra Abruzzo e Molise ad essere insignito, il 21 giugno scorso, dell’ambita bandiera Bandiera Blu. Location straordinaria scelta per la cerimonia di assegnazione, è stata l’arena del Marina antistante il Padiglione dove il 18 giugno scorso si è parlato di Meritocrazia, di passaggi generazionali e di come un sistema più giusto possa essere la base della risalita e del futuro delle nuove generazioni. Approdi Marina di Pescara Spiagge
Alba Adriatica
Pineto
Silvi Marina
Fossacesia
Rocca San Giovanni
Termoli
Giulianova
Roseto degli Abruzzi
Tortoreto
Martinsicuro
San Salvo
Vasto
Ortona
San Vito Chietino
Nell’ambito della 8^ Giornata Nazionale dell’Economia, che vede coinvolte tutte le Camere di Commercio d’Italia, l’ente camerale di Pescara ha promosso una serie di appuntamenti rivolti a imprese e università del territorio. Il 18 giugno, nel padiglione Ex-Cofa presso il Marina di Pescara, si è svolto il primo evento in programma “Pescara, Punto di Riferimento di Valore” un incontro con Roger Abravanel, consulente di top management di grande aziende pubbliche e private e autore di un libro di successo dal titolo “Meritocrazia” ed il Prof. Massimo Sargiacomo, autore della ricerca commissionata dalla CCIAA di Pescara “Il passaggio generazionale delle imprese abruzzesi”.
Quando
l’unione fa la forza Le città blu della costa nel Solstizio d’Estate Cerimonia di consegna Bandiere Blu 2010 ai comuni ed approdi abruzzesi e molisani 21 Giugno 2010 - ore 20.30 Porto Turistico “Marina di Pescara”
Quando l’unione fa la forza.
Le città blu della costa nel solstizio d’estate Lunedì 21 giugno, presso il porto turistico “Marina di Pescara”, ha avuto luogo la cerimonia “Le città blu della costa nel solstizio d’estate” per l’assegnazione delle Bandiere Blu agli approdi ed alle spiagge dei Comuni Rivieraschi dell’Abruzzo e del Molise. I Comuni premiati sono: Alba Adriatica, Fossacesia, Giulianova, Martinsicuro, Ortona, Pineto, Rocca San Giovanni, Roseto degli Abruzzi, San Salvo, San Vito Chietino, Silvi Marina, Termoli, Tortoreto e Vasto. Unico approdo insignito dell’ambito riconoscimento è stato il Porto turistico “Marina di Pescara”.
Il vino pescarese atterra a Riga 12 cantine della provincia di Pescara sono atterrate a Riga in occasione dell’inaugurazione dello Show room “La Dolce Vita”, prevista per il 18 giugno prossimo, e vi rimarranno, in una vetrina ad esse dedicata, per tutto il periodo estivo. L’iniziativa è della Camera di Commercio di Pescara e dell’Associazione Italiana Sommelier Abruzzo e rientra nell’ambito del progetto “Vita, Vite – Il gusto delle eccellenze pescaresi” volto a promuovere i prodotti enogastronomici della provincia di Pescara in Italia ed all’estero. Riga rappresenta la prima tappa internazionale del progetto “Vita, Vite” che è partito il 17 maggio scorso da Rimini e che toccherà anche le città di Berlino ed Amsterdam.
E-state al Porto Turistico “Marina di Pescara” Prossimo appuntamento estivo al Porto Turistico “Marina di Pescara” con L’Oro d’Abruzzo (8-11 luglio). La kermesse, giunta alla sua dodicesima edizione, tende a valorizzare l’artigianato artistico locale, con una vetrina sulla tradizione orafa ed il talento e la maestria abruzzesi. Grazie ad un tavolo di lavoro con le associazioni di categoria, si stanno organizzando degli incontri b2b con i principali operatori di settore nazionali. Tra le chicche, una sfilata di moda di gioielli d’autore. www.pe.camcom.it
il gusto delle eccellenze pescaresi
Imprese InForma la newsletter della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara
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sommario _ anno V n°44 _ giiugno 2010
opinioni&rubriche editoriale
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Gocce d’inchiostro
ctrl s
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Tendenze, fatti e persone
o che produce
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Come evitare il “collasso” di un territorio già in forte declino
nonsolo economia
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Una strategia condivisa per combattere la crisi
l’Abru
il punto
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Le contraddizioni dei primi 40 anni
la terra di Piero
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Zona franca, occasione da non perdere
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in primo piano Coste erose, stagione estiva a rischio
turismo
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cciaa teramo
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salvatore di paolo
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La “Giornata dell’Economia” 2010, tra crisi e prospettive di ripresa «Confindustria Teramo dovrà essere la casa dell’imprenditore»
angelo d’ottavio
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La Provincia del fare
sanità
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Sanità, l’Abruzzo da regione «canaglia» a virtuosa
occupazione
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Lavoratrici, tra parità e discriminazioni
in copertina carispaq
42
CARISPAQ «Continua la storia tra la nostra gente»
28
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incarichi&carriere di paolo/iurato beltratti /moretti /luciani ciavolich/ciampoli /betti
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Guardia di Finanza/Prefettura L’Aquila
51
Intesa San Paolo/CSV Pescara/gi Ance Chieti
53
Coldiretti Pescara/Coldiretti Chieti e Pescara/ Coldiretti Teramo e L’Aquila
storie&persone onofrio totaro
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Onofrio Totaro, grinta da vendere
nicola argirò
56
Una vita tra politica e impresa
36
grandi storie anita roddick
59
L’etico è donna
81
tematiche d’impresa mercati
61
I tassi dei mutui
fisco
65
Società salve grazie alla “231”
energia
68
Adeguare gli impianti o pagare il CTS?
ict
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Nasce Cyber Command, il primo esercito militare informatico
82 9
sommario _ anno V n°44 _ giiugno 2010 tematiche d’impresa creatività& innova ione
73
Strategia Oceano Blu: vincere rifiutando la competizione
norme&leggi
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Le misure della manovra correttiva
economia& sviluppo
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Abruzzo 2015: l’opportunità per mettersi in rete
credito&finan a bcc castiglione m.r. e pianella
81
confidi abruzzo
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Il “credito artigianale” arriva a Montesilvano
93
Zaccagnini Presidente, nuova era per Confidi Abruzzo
seminari&convegni UdA
89
Finanza agevolata, chi si aggrega gode
UdA
93
Via al VI corso di perfezionamento della facoltà di Economia
adecco
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Le novità 2010 per il mercato del lavoro
regione abruzzo
97
La settimana europea delle Pmi
corecom
98
“Il sisma in TV e gli occhi dei bambini”
101
Turismo e investimenti, modelli a confronto per competere
gi confindustra pescara consiglio regionale abruzzo
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Abruzzo-Angola, sinergia intelligente
gi confindustra l’aquila
105
L’impresa nella dottrina sociale della Chiesa
confindustria l’aquila
107
La Fiducia, come si crea e come si conserva
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115
eventi gran sasso acqua spa
111
Gran Sasso Acqua, la nuova sede
consorzio stabile abruzzese
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L’unione fa la forza
enogastronomia
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Cibus che vai Abruzzo che trovi
enogastronomia
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Sorelle Nurzia, rinnovarsi per passione
enologia
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Con il cuore in cantina
agriverde
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Qualità e rispetto per l’ambiente, Ferrari sceglie Agriverde
ambiente
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Atri, inaugurata la ciclo-ippovia dei calanchi
ambiente
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Laser Lab promuove l’ambiente
riconoscimenti
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I Maestri del Lavoro 2010
confcommercio teramo
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“I nonni mi raccontano i negozi di ieri”
scienza
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editoria
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sport
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segue a pagina
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Scienza e imprenditoria: gli strumenti per le sfide del futuro “America Oggi” – WTC, un binomio per promuovere il Made in Abruzzo L’Abruzzo in rosa
la vita è bella
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editoriale
/ gocce d’inchiostro
Eleonora Lopes _ direttore
N
uovo violento attacco del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai magistrati. «Hanno creato un clima tale per cui la Protezione Civile non può più mettere piede all’Aquila perché rischia di essere aggredita dalla gente. Qualcuno potrebbe sparare», ha affermato il premier giorni fa, durante l’assemblea nazionale di Federalberghi a Roma. «Non entro in polemica. Continuiamo a lavorare come al solito bene, velocemente e rispettando le leggi vigenti». Sono le uniche dichiarazioni che il Procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, ha voluto rilasciare sulle accuse del presidente del Consiglio in merito all’inchiesta sulla Commissione grandi rischi, attivata dalla Procura dell’Aquila. Indignati e arrabbiati gli aquilani, che hanno sempre espresso (non tutti ovviamente) un sentimento di gratitudine nei confronti del Governo e della Protezione Civile per quanto fatto nella fase dell’emergenza. «Nessuno ha mai pensato di imbracciare un’arma per avere giustizia. Di rosso, da queste parti, c’è solo il sangue di 308 morti – scrivono gli animatori di diversi blog cittadini – altro che le toghe».
M
a gli aquilani in questi giorni hanno una cosa più importante a cui pensare: rinviare il pagamento delle tasse. Manca poco infatti, alla scadenza, prevista proprio per giugno, della sospensione del pagamento dei tributi nell’area del cratere. Prorogare la detassazione fino al 30 giugno 2011, rateizzare i rimborsi, applicare, per la restituzione, il regime delle aliquote, con la detassazione totale per redditi inferiori a 12 mila euro annui, tassazione al 23% per redditi inferiori a 100 mila euro ed al 33% per redditi superiori a 100 mila euro. Sono queste le linee programmatiche contenute nel documento illustrato nel corso del Consiglio comunale straordinario dell’Aquila, interamente dedicato alla proroga delle tasse per le popolazioni colpite dal terremoto. Il documento è stato condiviso dai consiglieri comunali, da alcuni parlamentari abruzzesi, dal commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi, dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e da rappresentanti delle forze di maggioranza e di opposizione. Le richieste saranno ora trasferite al Governo nazionale. Gli aquilani ancora una volta restano in attesa di una risposta.
T
re anni dopo la cocente retrocessione in serie C, è arrivata la tanto attesa promozione del Pescara in serie B: una vittoria che rappresenta un successo importante per la città e soprattutto per la regione Abruzzo. Un plauso va sicuramente alla società, una cordata di imprenditori guidata dal vulcanico presidente Peppe De Cecco, per avere allestito una squadra capace di costruire una promozione che rimarrà incancellabile nella storia calcistica abruzzese. L’auspicio è che per il club pescarese, questo traguardo sia solo l’inizio di una lunga serie di successi. Si parla già di serie A, ma rimaniamo con i piedi per terra e non facciamoci prendere dagli entusiasmi. Questo è il tempo dei festeggiamenti e delle esultanze. Ai giocatori, all’allenatore Eusebio Di Francesco, al presidente De Cecco e a tutti i componenti della società, va il ringraziamento per questa meritata e sofferta promozione. Ma non dimentichiamo che a beneficiare di questa vittoria, non dovrà essere solo la squadra, ma l’intera città e l’intera regione, affinchè la notorietà che porta il gioco del calcio sulla stampa nazionale, si riversi sul nostro territorio e sul nostro turismo. direttore@abruzzoimpresa.it
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L’ASSESSORE AL TURISMO DI DALMAZIO ANCORA COORDINATORE NAZIONALE
A TERAMO I CAMPIONATI NAZIONALI DI BOCCE
Anche per il prossimo quinquennio, all’interno della Conferenza delle Regioni, l’Abruzzo sarà a capo del coordinamento nazionale degli assessori al turismo. «La conferma del coordinamento non era affatto scontata - ha detto l’assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio – è un riconoscimento per il lavoro di raccordo portato avanti con tutte le regioni». Spicca lo sblocco dei fondi della Finanziaria 2007, ben 120 MLN di euro sono stati messi a disposizione di tutte le regioni e del dipartimento nazionale del turismo per finanziare progetti di eccellenza. «Per il futuro - ha assicurato il coordinatore Di Dalmazio - sul fronte interno potenzieremo la visibilità dell’Abruzzo in un momento di necessario rilancio turistico della regione». La Conferenza delle Regione ha inoltre riconosciuto alla Regione Abruzzo la funzione di vicario nel coordinamento delle politiche sociali.
Non tutti sanno che Teramo e la sua provincia sono da sempre custodi della tradizione del gioco delle bocce. E infatti si sono appena conclusi a Teramo i campionati italiani di bocce senior. Le gare si sono svolte il 22 e 23 maggio nei bocciodromi dislocati in tutta la provincia e le fasi finali hanno avuto luogo al palasport di San Nicolò. La manifestazione ha visto coinvolta l’intera provincia e oltre 1000 atleti provenienti da tutta Italia. Il presidente della FIB Teramo (Federazione Italiana Bocce) e organizzatore dell’evento Tonino Ciccone ha dichiarato: «Sono molto soddisfatto della riuscita di questo evento e ci tengo a ringraziare tutti gli Enti, le aziende, le società, il Coni, il presidente regionale Fib, i partecipanti e tutti coloro che hanno reso possibile questa manifestazione».
OSSERVATO IL NEUTRINO MUTANTE La scoperta, che ha portato ad osservare la metamorfosi del neutrino, particella elementare inafferrabile generata da reazioni nucleari, che in ogni istante ci investe senza lasciare alcuna traccia, è avvenuta nei laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso. L’ipotesi che i neutrini “oscillassero”, ovvero passassero dall’una all’altra delle tre famiglie che li definiscono (elettronici, muonici e tauonici), era stata formulata più di mezzo secolo fa da Bruno Pontecorvo, e ha atteso a lungo una conferma definitiva. È stato l’esperimento internazionale OPERA ad annunciare di aver “fotografato” la trasformazione di un neutrino mutante. Il neutrino “sparato” dal laboratorio europeo del CERN verso i laboratori del Gran Sasso ha attraversato 732 chilometri di crosta terrestre in soli 2,4 millisecondi e durante la corsa fino alla montagna abruzzese ha mutato la propria natura da muonico a tauonico. Una scoperta che apre le porte a una nuova fisica, anche se la certezza definitiva arriverà in seguito ad altre osservazioni. Questo risultato è comunque una forte indicazione del fatto che i neutrini hanno una massa e che possono oscillare passando da una “famiglia” a un’altra.
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tenden e fatti persone
PAGANO IN SENATO IN RAPPRESENTANZA DELLE REGIONI ITALIANE Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, ha rappresentato il 7 giugno scorso in Senato alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dei presidenti di Camera e Senato, le Assemblee regionali italiane in occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario delle Regioni a Statuto ordinario. Pagano è stato designato all’unanimità dalla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome. «La Regione Abruzzo - ha commentato il presidente - avrà la possibilità di rappresentare tutte le Regioni italiane dinanzi alle più alte cariche dello Stato. Dobbiamo lavorare uniti al fine di rilanciare il ruolo delle assemblee legislative regionali anche in rapporto alle funzioni svolte dalle giunte regionali. Oggi il sempre più spinto regionalismo deve essere collegato ad una maggiore consapevolezza dell’autonomia e dei nuovi poteri attribuiti alle Regioni. Tutto ciò anche alla luce del Trattato di Lisbona, che ha di fatto trasformato l’Europa degli Stati in Europa delle Regioni».
UNA LEGGE PER VALORIZZARE IL TERZO SETTORE È stata presentata dall’assessore regionale alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, e dalla presidente della V Commissione consiliare, Nicoletta Verì, un disegno di legge regionale per l’attuazione della disciplina nazionale (legge n. 383/2000) delle associazioni di promozione sociale. Una proposta di 18 articoli che riconosce anche la funzione sociale del Terzo settore e definisce la natura giuridica delle associazioni di promozione. «C’è un vuoto che questa proposta di legge vuole colmare: quello che disciplina il mondo del “privato sociale” - ha commenta l’assessore Gatti - ovvero di quel Terzo settore che incarna nella società italiana e anche in Abruzzo la più avanzata forma di sussidiarietà orizzontale, come previsto dalla Costituzione». «Con questo intervento ha - commentato la presidente Verì - daremo legittimità a tante associazioni di promozione sociale. Sarà istituito un Registro Regionale delle associazioni, un Osservatorio e una Conferenza Regionale dell’Associazionismo. Vogliamo chiarire la mission di questi soggetti per poter definire con precisione chi ha diritto al favore legislativo, in modo da dirottare risorse solo a chi svolge davvero una attività di promozione sociale».
QUAGLIARIELLO PRESENTA A PESCARA IL SUO ULTIMO LIBRO “La persona, il popolo e la libertà”, l’ultimo libro di Gaetano Quagliariello edito da Cantagalli è stato presentato presso il porto turistico di Pescara. Insieme all’autore ne hanno discusso: il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto e Antonio Tancredi, presidente dell’associazione Magna Carta Abruzzo, moderati dal giornalista Antonio De Frenza. «Non è un manifesto politico – ha detto Quagliariello - ma un insieme di idee che vogliono riportare la tradizione cristiana al centro del dibattito pubblico, superando l’idea anacronistica di un nuovo partito dei cattolici ma anche gli steccati che hanno sin qui diviso in politica chi crede da chi non crede». Nel pomeriggio il volume è stato presentato anche presso l’Auditorium Enrico Fermi di Celano, dove sono intervenuti oltre a Quagliariello, Filippo Piccone, Giancarlo Cantelmi e padre Osvaldo Lemme, moderati da Domenico Ranieri.
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MORALITÀ ANTICRISI Per il presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, la crisi si contrasta anche con il senso di responsabilità. «La politica deve essere capace –ha dichiarato Angelucci- di rinunciare ai costosi centri di potere a beneficio della collettività e del rigore istituzionale. Anche in Abruzzo occorre che politica e istituzioni diano segnali significativi e strutturali di rigore e moralità. In Abruzzo, più che altrove, le imprese sono state costrette ad adottare strategie improntate al risparmio, oltre che a essere gravate dell’aumento delle aliquote fiscali (+1% IRAP) per sostenere la spesa sanitaria regionale. È importante che i nostri politici diano esempio di rigore e di sobrietà, tanto più in funzione delle prossime riforme in senso federalista e in una regione come l’Abruzzo, già fortemente interessata da gravi dissesti finanziari e deficit di bilancio e, nel recente passato, da situazioni di scarsa trasparenza morale. Confindustria Abruzzo chiede con forza interventi strutturali per razionalizzare la macchina amministrativa: riforma strutturale del sistema sanitario, drastica riduzione degli enti strumentali e dell’apparato amministrativo, sarebbero importanti riforme».
LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE AQUILANE POTRANNO RESTARE NEL NUCLEO INDUSTRIALE Approvate dal Consiglio regionale le modifiche alla L.R. 27 maggio 2009 recante “Disposizioni urgenti per favorire la ripresa delle attività economiche nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009 e modifiche alla L.R. 12/2007”, proposte dalla IV Commissione consiliare Commercio, Industria, Turismo su iniziativa dei consiglieri Federica Chiavaroli, Giorgio De Matteis e Luca Ricciuti. A poche settimane dal sisma, in considerazione del totale danneggiamento del centro storico dell’Aquila, la Regione Abruzzo aveva predisposto che le circa 1000 attività produttive con sede in centro potessero ricollocarsi all’interno del Nucleo Industriale per proseguire la propria attività. Tra le modifiche proposte dalla IV Commissione, dopo aver ascoltato rappresentanti dell’Anci, della Provincia e del Comune dell’Aquila, la deroga che permette a professionisti, titolari di autorizzazioni commerciali e di attività riconducibili al settore terziario, i cui immobili siano dichiarati inagibili o ricadano in aree interdette all’accesso, di presentare richiesta per il proprio spostamento allo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune dell’Aquila entro il 31.12.2010. «Abbiamo licenziato un provvedimento condiviso che va incontro alle attività economiche aquilane» ha dichiarato con soddisfazione la consigliera Federica Chiavaroli. Il provvedimento è stato infatti condiviso dalle opposizioni, fatta eccezione dell’Italia dei Valori «Abbiamo detto un anno fa sì alle attività economiche nel consorzio industriale per pochi mesi - ha dichiarato Carlo Costantini -, ma i sei anni previsti sono un tempo che costringerà gli operatori economici ad investire risorse proprie per sistemarsi lì, risorse che saranno sottratte alla ristrutturazione dei locali nei centri storici. La Protezione Civile, la Regione e il Comune avrebbero dovuto realizzare strutture rimovibili per ospitare gli operatori e non incentivare un mercato drogato».
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UN AQUILANO TRA I MIGLIORI ASSICURATORI AL MONDO
Il 42enne Roberto Pace è tra gli undici consulenti italiani presenti all’edizione 2010 della Million Dollar Round Table (MDRT) di Vancouver. Network internazionale indipendente che raggruppa i migliori consulenti assicurativi, al quale accede meno dell’1% dei professionisti del settore a livello mondiale. Pace, che opera anche in provincia di Pescara, è dal 2004 senior life planner (consulente assicurativo per la protezione della famiglia) della compagnia Pramerica Life (istituto assicurativo ramo vita del gruppo statunitense Prudential Financial, Inc.). MDRT ha lo scopo di favorire lo sviluppo professionale ed etico, la competenza tecnica e le prestazioni di vendita attraverso programmi di formazione e motivazionali esclusivi.
tenden e fatti persone
500 MILA EURO PER CONTRASTO ALLA POVERTÀ Su proposta dell’assessore regionale alle Politiche sociali Paolo Gatti, la Giunta Regionale ha approvato una delibera di interventi urgenti per situazioni di povertà estrema e persone senza fissa dimora. Gli enti d’ambito sociale avranno a disposizione circa 500 mila euro per presentare azioni tese ad attivare o potenziare centri di prima accoglienza, servizi mensa, ospitalità notturna, unità di soccorso stradale diretto e fornitura di beni primari. I progetti dovranno essere presentati entro 60 giorni e cofinanziati per il 10% degli Ambiti Sociali. «E’ chiaro che vorremmo fare molto di più, - ha affermato l’assessore Gatti - ma, pur in una situazione di ristrettezze economiche, non abbiamo dimenticato le persone più deboli, in un’ottica di solidarietà concreta».
RITIRATA LA DELIBERA DELLO «SCIPPO» Bloccata la delibera regionale intitolata “Interventi normativi e finanziari per l’anno 2010” che prevedeva lo spostamento in altri capitoli di spesa regionali dei fondi del terremoto pari 16,1 milioni di euro del co-finanziamento Docup 2000-2006 e 6,8 milioni provenienti da assicurazioni immobiliari, riscossi nell’area del cratere. La delibera dello «scippo» o della «vergogna», proposta dall’assessore al Bilancio, Carlo Masci, e che già aveva avuto l’approvazione del presidente Gianni Chiodi, avrebbe dirottato i fondi destinati all’Aquila su attività culturali, musicali e sportive nelle province di Pescara, Teramo e Chieti, ma è stata ritirata dallo stesso Presidente della Regione a seguito della battaglia condotta dagli aquilani in una riunione dai toni abbastanza accesi, che ha messo alla prova la maggioranza di governo regionale. Presenti all’incontro l’assessore Carlo Masci, il capogruppo del Popolo della libertà in Consiglio regionale, Gianfranco Giuliante, il presidente della Commissione Bilancio, Emilio Nasuti, e il vice presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis. Chiodi ha poi garantito che la somma relativa alle donazioni in favore delle popolazioni colpite dal terremoto e arrivate alla Regione Abruzzo è di «10 milioni di euro e avrà un’unica destinazione, quella legata al terremoto e alla ricostruzione. Per questo chiedo l’aiuto della società civile aquilana per indicare criteri, modi e strumenti per l’utilizzo delle donazioni. Dal punto di vista contabile - ha concluso - posso assicurare che l’intera somma entrerà nella variazione di bilancio in un capitolo autonomo a disposizione del presidente della Regione”.
L’INDAGINE DEL CRESA 2010 Presentata dal CRESA l’indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere nel I trimestre 2010. L’industria, grazie al buon andamento delle grandi imprese, mostra qualche segno di ripresa, positivi i valori di produzione, fatturato, export, portafoglio ordini interni ed esteri. Si conferma, invece, un significativo decreCongiuntura mento su base trimestrale e annua nell’occupazione, segno che la realtà imprenditoriaEconomica Abruzzese le regionale, nonostante la crescita dei livelli produttivi, è restia non solo ad attingere nuove risorse dal mercato del lavoro, ma anche a conservare quelle attualmente impiegate. Sono le piccole e medie imprese a mostrare maggiori segni di sofferenza e andamenti peggiori di quelli medi regionali. Ottime, invece, secondo il CRESA le performance delle grandi imprese, il cui andamento è contrassegnato dal solo valore negativo legato alla variazione dell’occupazione su base trimestrale. A livello territoriale Chieti è l’unica provincia a riportare variazioni congiunturali e tendenziali positive e generalmente migliori I di quelle medie regionali; Pescara mostra un andamento positivo, ma nel complesso meno buono del manifatturiero in genere; L’Aquila fa registrare variazioni su base trimestrale negative di fatturato, ordini interni e occupazione e lievemente positive degli altri indicatori; mentre Teramo registra variazioni congiunturali generalmente positive, ma di modesta entità. PRIMO TRIMESTRE 2010
N.1
Spedizione in a.p. 70% Div. Corr. D.C.I. AQ
ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI MANUFATTI IN ABRUZZO (quantità; var. % su trimestre precedente e corrispondente)
S EGNALI
DI RIPRESA ?
S Ì . N O . T UTTAVIA ...
niziata a metà 2008 la recessione dell’economia abruzzese si è accentuata nel corso del 2009. Hanno sofferto di più le piccole e medie imprese manifatturiere e le aziende esportatrici, meno quelle più grandi e innovative. Il 2009 si è chiuso con una contrazione del Pil regionale del 7%. Il ciclo economico negativo ha avuto uno straordinario impatto sulla base occupazionale che ha dovuto scontare una riduzione di 24 mila unità rispetto al 2008, un dato preoccupante per i riflessi sociali che sta producendo negli addetti, nelle loro famiglie, tra i titolari d’impresa. Le vendite dirette all’estero si sono contratte di circa un terzo rispetto al 2008: la quota degli autoveicoli abruzzesi sul totale nazionale del settore si è ridotta di quasi 5 punti percentuali, passando dal 17,6% al 12,8%. Sensibile è stata la perdita di posizioni anche in altri settori di specializzazione dell’export regionale come chimica e lavorazioni tradizionali. Si è molto legati ai tradizionali mercati di sbocco e le economie emergenti più dinamiche non costituiscono ancora partner commerciali significativi: le esportazioni verso la Cina, per esempio, rappresentano appena l’1% del totale. In generale, l’integrazione dell’Abruzzo nel sistema economico internazionale resta tutto sommato modesta se si includono anche le altre forme di internazionalizzazione, come gli investimenti diretti esteri. La crisi internazionale ha trasmesso i suoi impulsi soprattutto attraverso la catena di subfornitura che si origina dalle imprese del Centro Nord. Qualsiasi previsione su quantità e intensità della
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La congiuntura industriale manifatturiera nel I trimestre 2010 di
M ATILDE F IOCCO
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La ricchezza degli Abruzzesi
di
A LBERTO B AZZUCCHI
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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215
Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853
Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748
Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456
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l’Abru
o che produce
Alessandra Rossi presidente dei giovani di Confindustria L’Aquila
Come evitare il “collasso” di un territorio già in forte declino
L
e problematiche derivanti dal sisma del 6 aprile, in un territorio già in difficoltà, hanno assunto caratteri di vera drammaticità. È stata ribadita con forza da parte del Gruppo Giovani di Confindustria, insieme alle altre associazioni di categoria, la necessità che venisse adottato, in tempo utile, ogni strumento normativo idoneo alla proroga delle scadenze dei tributi, tasse e contributi, nonché la necessità di porre in atto ogni azione che potesse creare e realizzare in tempi brevissimi un sostegno concreto allo sviluppo e all’occupazione nelle aree del sisma. Le disposizioni legislative contenute nel cd. decreto milleproroghe e nella O.P.C.M. n. 3837 del 30.12.2009, che ha previsto la proroga della sospensione degli obblighi fiscali all’interno del “cratere sismico” fino al 30 giugno 2010 e la restituzione delle somme non versate in 60 rate mensili per il 100% dell’importo, comporterebbero un trattamento completamente difforme rispetto a quanto previsto per il sisma che ha colpito Umbria e Marche nel 1997, quando è stata disposta la sospensione dal pagamento delle tasse per 12 anni e la restituzione delle somme dovute è avvenuta mediante una rateizzazione in 120 mesi, con una riduzione del 60%, senza aggravio di sanzioni né di interessi, a decorrere da giugno 2009. Analoghe agevolazioni sono state riservate anche a seguito del sisma del 2002 per le province di Campobasso e Foggia. Se non ci saranno nuove disposizioni dal 1 luglio i cittadini e le imprese del cratere si ritroveranno ad essere, in Italia, quelli con il carico fiscale più pesante, con un ulteriore aggravio dei già drammatici problemi presenti sul nostro territorio. A 14 mesi dal sisma, l’emergenza non è cessata, ma amplificata dalla difficilissima situazione in cui versano tutte le categorie produttive. Tale situazione impone un interessamento e un in-
tervento deciso da parte delle Istituzioni: è necessario porre le basi concrete per un rilancio dell’economia di tutta la provincia e impiegare adeguate risorse per iniziative che diano attrattività e competitività al territorio. Quali le misure da adottare necessarie ad ottenere lo scopo? Sicuramente con la proroga della sospensione dei versamenti IRPEF, delle tasse e dei contributi previdenziali, la cui restituzione da parte della popolazione abruzzese del cratere dovrà essere adeguata alla situazione; l’immediato avvio del procedimento di individuazione e perimetrazione della Zona franca urbana da sottoporre al CIPE con la richiesta di aumento della dotazione finanziaria per tale area almeno a 300 milioni di euro; la proroga della cassa integrazione in deroga e l’utilizzo della stessa all’eventuale scadere del termine di quella ordinaria per il 2010 e la proroga della disoccupazione ordinaria e speciale; l’indennità a sostegno del reddito dei lavoratori autonomi, dei professionisti e dei collaboratori da erogare fino all’effettiva ripresa dell’attività o almeno fino al 31.12.2010; la proroga della sospensione del pagamento dei mutui immobiliari almeno fino al 30.06.2011, con l’impegno dell’Abi a vigilare sulle banche presenti nel territorio abruzzese, le quali dovranno favorire la rinegoziazione dei mutui; l’accelerazione dei pagamenti a favore delle imprese erogatrici di servizi e delle imprese di costruzione per tutti i lavori eseguiti a seguito del sisma nonché di tutti i crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione; l’istituzione da parte del Governo di una tassa di scopo per sostenere la ricostruzione all’Aquila e nei comuni del cratere. Queste sono alcune delle misure necessarie e urgenti da adottare per evitare il “collasso” di un territorio già in forte declino
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nonsoloeconomia
Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica
Una strategia condivisa
per combattere la crisi
A
ll’inizio di questo anno si pensava che l’economia italiana e quella abruzzese sarebbero tornate a crescere dopo i terribili anni della recessione e della crisi finanziaria mondiale. I dati sembravano incoraggianti: il pil dell’Italia cresceva dello 0,5% mentre per quello abruzzese si stimava una crescita nel corso dell’anno dello 0,8%. La ripresa delle esportazioni e la maggiore fiducia nei mercati sembravano essere le componenti fondamentali dell’aumento della produzione. L’esplodere della crisi greca e il timore di un effetto contagio hanno determinato una tensione diffusa da parte di tutti i paesi europei. La paura era che la speculazione potesse coinvolgere in particolare i paesi con forti squilibri nelle finanze pubbliche. L’Italia era tra questi, tenuto conto del suo forte debito pubblico, cresciuto in pochi anni dal 108% al 116% rispetto al pil al fine di arginare gli effetti devastanti provocati dalla crisi. Questo scenario di instabilità ha condotto a forti perdite sui mercati borsistici e a una caduta delle quotazioni dell’euro. Le manovre correttive poste in essere dai vari governi europei hanno perciò l’obiettivo, da un lato, di ridurre il debito pubblico e, dall’altro, di frenare un ulteriore scivolamento dell’euro rispetto al dollaro. Le misure prese dal ministro Tremonti, pari circa a 25 miliardi di euro, appaiono indispensabili nell’attuale contesto perché destinate a comprimere le spese improduttive, a ridurre il deficit e a conferire rigore ai conti dello Stato. Secondo note ufficiali la manovra dovrebbe condurre a una riduzione della sua incidenza sul pil di oltre due punti. Tuttavia il problema che si pone è se tali misure, corrette sotto il profilo della credibilità e stabilità del paese, possano esercitare effetti depressivi sull’economia, indebolendo la
domanda aggregata. Non a caso il governatore della Banca d’Italia Draghi, evidenzia nelle sue ultime Considerazioni finali l’esigenza di accompagnare la correzione dei conti pubblici con il rilancio della crescita. E in effetti, senza crescita economica, tutti i disavanzi pubblici diventano insostenibili. Di qui l’importanza di quelle riforme strutturali in grado di accelerare una reale ripresa della nostra economia. In questo quadro la lotta all’evasione fiscale assume un’importanza rilevante. È noto a tutti che l’evasione in Italia ha un peso sul pil di circa il 20% e si presume che tra il 2005 e il 2008 sia stato evaso il 30% della base imponibile dell’iva, pari a oltre 30 miliardi l’anno. L’evasione dal fisco rappresenta non solo un fenomeno diffuso di illegalità, ma anche riflessi economici di notevole portata, perché comprime gli investimenti pubblici e conduce a una pressione fiscale più elevata. Alcune di queste considerazioni valgono anche per la nostra regione. I dati sono eloquenti: pil -7%, occupazione -4,6%, export -31%. Anche l’Abruzzo ha quindi un enorme bisogno di uscire dalle sabbie mobili della stagnazione e riprendere la strada della crescita. Dopo tanti anni di confusione strategica la regione ha bisogno di definire un percorso, un obiettivo, le priorità da cui ripartire. La crisi ha evidenziato, afferma sempre il governatore, l’importanza “dell’azione comune, della condivisione degli obiettivi, politiche e sacrifici”. Ritengo siano maturi i tempi in Abruzzo per un patto tra i principali protagonisti della vita economica e sociale – politica, sindacato, banche e associazioni di categoria – per realizzare un cambio di marcia, sulla base di un progetto condiviso senza contrapposizioni ideologiche e sterili polemiche
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il punto
Mauro Di Pietro giornalista
Le contraddizioni dei primi 40 anni
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rileggere, con il distacco dei quarant’anni, la Regione Abruzzo che è stata, non si prova nostalgia, ma rabbia. Poi calmierata dall’evenienza razionale: “Ma come è possibile che ci si sia ridotti così?”. La cronaca dei quotidiani propone ricostruzioni, interviste e foto simboliche, suggerendoci l’idea di una epopea. Parole e fatti per i quali facciamo quasi fatica ad immaginare l’attuale deriva: “Ma come è possibile che ci si sia ridotti così, come se quei padri costituenti non avessero nei consigli regionali contemporanei, in quelli di amministrazione, nelle tecnostrutture, in tutti i più variegati circo(li) di quartiere figli e figliocci. Riprendiamo le cronache ed è un ossequioso ricordo agli onorevoli presidenti. Chissà che fatica trovare le parole giuste, la virtù di mezzo per non mettersi di traverso al Signor Campanilismo, vero attore della politica abruzzese di tutti i tempi quando si trattò di scegliere dove collocare le sedi istituzionali. Furono le barricate, la guerra civile, il finimondo Abruzzo. Ma la soluzione si trovò nella carta costituzionale e si dette l’input: doppiate le strutture regionali. Ma che fatica immaginare ora quello stato di grazia della politica al servizio della gente sovrapposta a questa nella quale la politica è ricattata da singoli “tengo famiglia”. Ma di nuovo si riaffaccia la domanda. “Ma come è possibile che ci si sia ridotti così come se quei padri costituenti non avessero intuito le conseguenze di quella loro scelta. E da allora si è dissodata la strada della duplicazione degli enti, degli
ospedali, delle asl, dei consorzi industriali, di bonifica, acquedottistici e questa volta non più divisi tra L’Aquila e Pescara, mare e monti, ma tra aree geografiche dell’Abruzzo: interna, collinare, pedemontana, esattamente come una prescrizione dop. Che c’è di male? In Abruzzo si fa così. E si fa anche di meglio: si distraggono fondi che la pietà popolare ha destinato ai nostri confratelli, corregionali, aquilani. E come non restare colpiti dall’attivismo, dalla lungimiranza di quei padri costituenti ed ex presidenti che, rimboccandosi le maniche, hanno preso per mano la nostra regione povera redditualmente, ma tanto ricca di campanili e l’hanno accompagnata sulla via dell’unità italiana, della omogeneizzazione sociale ed economica con il resto del paese, fino ad arrivare a Bruxelles, dove l’Abruzzo si distinse per tagliare per prima il traguardo di regione che si lascia alle spalle un reddito procapite al di sotto della soglia. E guarda invece, oggi, a Bruxelles ci distinguiamo per non spenderli quei soldi, nonostante si sia in piena fase regressiva. E ci chiediamo per l’ultima volta: “Ma come è possibile che ci si sia ridotti così, come se quei padri costituenti ed ex governatori non avessero avuto nei loro staff, forse a loro insaputa, portaborse oggi amministratori capaci solo di deludere. Abruzzo terra verde, di sole, di natura e di cultura. Nulla nasce dal nulla. Forse il germe dell’attuale malessere è nella stessa carta costitutiva
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Âť di Marco Taglieri
Coste erose, stagione estiva a rischio
La Regione stanzia 1 milione e 500mila euro per i lavori di ripascimento, ma il tempo stringe ed eventuali nuove mareggiate potrebbero divorare altri metri di spiaggia Servizio realizzato il 24 maggio 2010
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soldi ci sono, le autorizzazioni anche. Alcuni lavori sono già iniziati (e conclusi), altri aspettano soltanto la fine delle gare d’appalto. Ma la stagione estiva rimane a rischio. Il tema è quello dell’erosione delle coste abruzzesi, e quella che segue è la cronaca di giorni frenetici (l’ultima decade di maggio), in cui sono state prima prese e poi cambiate decisioni importanti in merito. La mareggiata di qualche settimana fa ha rimesso a nudo un problema ben noto ma mai risolto completamente, quello dell’erosione delle nostre coste. Perché? Proviamo a capirlo ascoltando autorevoli referenti in materia. La sensazione è che si debba tamponare subito, in qualche modo, l’erosione, per poi pensare a un piano strategico di prevenzione che risolva il dramma una volta per tutte.
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in primo piano
IL TAVOLO DI LAVORO PERMAMENTE DELLA SIB
È quanto auspica Riccardo Padovano, segretario regionale del sindacato dei balneatori aderente alla Confcommercio. Lo intercettiamo al telefono lunedì 24 maggio. E’ appena terminata una riunione straordinaria in sala Giunta a Pescara. «Il ripascimento non si può fare prima del 16 settembre, quando sarà finita la stagione balneare, - ci dice Padovano – questo a causa dell’uccello Fratino che è specie protetta dalla Comunità Europea. A settembre, periodo in
cui non depone le uova, potranno essere effettuate le operazioni di dragaggio sotto i trabocchi e nel porto Turistico per stoccare l’arenile necessario». La tecnica del formare dune di sabbia artificiale è già utilizzata sulla costa romagnola in località come Marina Di Cervia, Cesenatico e Rimini. La decisione trova d’accordo tutti, dall’assessore all’Ambiente del Comune di Pescara Isabella Del Trecco al Wwf e alla Capitaneria di Porto. «Ho proposto che venga formato un tavolo di lavoro permanente per monitorare il tratto di costa soggetto a erosione, così da poter intervenire prontamente in caso di emergenza, - spiega Riccardo Padovano – la presenza di una forza coordinatrice che decida come e quando agire sarebbe di
fondamentale importanza». Il segretario Sib illustra alcune tra le zone più danneggiate («Vengono denominate Vasca 4, 5 e 6, si tratta della Pineta e del tratto che va da Fosso Valle Lunga a Francavilla») e individua una della cause che ha permesso al problema di ripresentarsi anche quest’anno in tutta la sua forza distruttiva: «Si pensi che le scogliere della costa abruzzese non subiscono interventi manutentivi dagli anni ’80, e ovviamente si sono abbassate sotto il livello della sabbia, facendo così meno attrito in caso di mareggiate». Insomma, cosa diranno i balneatori? Qual è la realtà dei fatti? «La stagione rimane a rischio, - ammette Padovano – e sicuramente i balneatori si lamenteranno. Ma purtroppo per adesso possiamo fare poco».
REGIONE, L’ASSESSORE DI PAOLO ASSICURA: «LAVORI SUBITO!»
Lavori a settembre, dunque? Neanche per sogno. Parola di Angelo Di Paolo, assessore ai Lavori pubblici, Servizio idrico integrato, Gestione integrata dei bacini idrografici e Difesa del suolo: «I lavori si faranno subito, entro i primi di
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giugno al massimo. Altrimenti non avrebbe senso la nostra variazione di bilancio. Abbiamo stanziato 1 milione e 500mila euro per i lavori, i Comuni hanno le autorizzazioni a procedere». I Comuni in questione, quelli che si sono già messi in moto per il ripascimento, sono Ortona, Giulianova, Francavilla, Martinsicuro e Alba Adriatica. E altri seguiranno a ruota. «Questi sono interventi integrativi del progetto Ricama, continua Di Paolo – che prevedeva una spesa di 21 milioni di euro». Ora cambia tutto. O quasi tutto. Di
certo sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli operatori del turismo. «Sindaci, balneatori e albergatori sono soddisfatti, - risponde l’assessore – e non vedo come potrebbe essere altrimenti». Quale sarà allora la ricetta per risolvere (e prevenire) definitivamente il problema? «Nella zona di Montesilvano abbiamo già dato l’esempio di come fare, con delle scogliere sistemate a un metro e mezzo sott’acqua che impediscono alle mareggiate di trascinare via la sabbia», conclude Di Paolo.
TURISMO, L’ASSESSORE DI DALMAZIO TRANQUILLIZZA GLI OPERATORI
Sono parole rassicuranti quelle pronunciate dall’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalamazio che alla nostra domanda “Quanto incideranno i danni dell’erosione della costa sulla stagione estiva alle porte?” ci risponde così: «Ci troviamo a dover far fronte ad un grosso problema che rischia di pregiudicare la stagione estiva;
proprio per questo abbiamo deciso di agire subito con lo stanziamento di una somma in grado di arginare l’emergenza. Molti sindaci dei Comuni costieri che vivono di economia turistica erano preoccupati per le ripercussioni negative che potevano esserci in vista della prossima stagione estiva, ma questo Governo regionale ha effettuato un grandissimo sforzo per porre rimedio alle situazioni». Gli operatori turistici sembrano soddisfatti, ma pretendono una risoluzione che risolva il problema in maniera definitiva. Come risponde
la Regione? «Il nostro, -continua Di Dalmazio- per il momento, è solo un intervento specifico che guarda le maggiori criticità di alcuni singoli comuni costieri. L’obiettivo di più ampia portata è elaborare e mettere in atto un progetto specifico di lotta all’erosione in modo da generare certezze negli operatori turistici. In tal senso l’assessore regionale Angelo Di Paolo si è già mosso ed abbiamo rappresentato la situazione in varie riunioni con gli interlocutori istituzionali».
FEDERALBERGHI, GIOVANNELLI RICONOSCE L’IMPEGNO DEL GOVERNO E AVVERTE: «ORA SI PENSI ALLA PREVENZIONE»
Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi della Provincia di Teramo, riconosce l’impegno profuso dal governo e dalle associazioni di categoria nell’affrontare il tema erosione con puntualità e attenzione: «Chiodi, Di Dalmazio e Di Paolo hanno fatto un grande lavoro insieme anche a Riccardo Padovano, per far sì che la nostra
regione potesse offrire anche quest’anno un soddisfacente servizio turistico-balneare, quindi dobbiamo ringraziarli». Il ripascimento in atto è però soltanto una soluzione tampone: «È un giusto intervento cautelativo di difesa della stagione estiva, - chiarisce Giovannelli – ma ad esso dovrà seguire un esecutivo piano di prevenzione, affinché l’arenile venga tutelato e salvaguardato in maniera omogenea nelle zone maggiormente colpite della costa abruzzese». Idee chiare per il
futuro, timore e incertezza per la stagione che sta per iniziare: «L’estate rimane a rischio, - conferma il presidente provinciale di Federalberghi – e c’è ancora paura per eventuali mareggiate improvvise che inevitabilmente creerebbero ulteriori danni. Con la consapevolezza della situazione, a maggior ragione bisogna guardare avanti e pensare al miglior progetto regionale antierosione da redigere al più presto».
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in primo piano » di Lorenzo Pingiotti
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foto concesse da CCIAA Teramo
La “Giornata dell’Economia” 2010, tra crisi e prospettive di ripresa Nel consueto appuntamento annuale dedicato all’analisi delle economie territoriali, la provincia di Teramo archivia il consuntivo (negativo) del 2009 mentre l’anno in corso registra qualche timido cenno di recupero
Da sinistra: Paolo Gatti, Giustino Di Carlantonio, Gianni Chiodi, Giuseppe Mauro e Lorenzo Pingiotti
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elineare le tendenze dell’economia provinciale è l’esercizio che la “Giornata dell’Economia”, celebrata lo scorso 7 maggio al Salone Conferenze della Camera di Commercio di Teramo, si sforza di coniugare - da otto anni - in una visione regionale e prospettica. Per questo l’edizione del 2010 si arricchisce degli interventi dell’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti, del lungo e denso discorso del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e della presentazione dell’interessante volume collettaneo edito da Franco Angeli (il secondo dedicato all’economia teramana) dal titolo “Medie imprese e sviluppo locale: evoluzione e trasformazione dell’economia di Teramo”, curato dal professor Giuseppe Mauro (Ordinario di Politica Economica presso l’Ateneo pescarese) e dal professor Enrico Del Colle (Ordinario di Statistica Economica e Statistica sociale presso l’Università di Teramo). Al centro del dibattito (proprio nel giorno in cui le borse mondiali registrano una delle più improvvise e consistenti cadute degli ultimi anni, dovuta ai timori sulla tenuta della Grecia), la crisi economica ma, soprattutto, il lavoro, che si colloca stabilmente nella parte alta dell’agenda di Governo e parti sociali. Siamo, come dice il presidente della CCIAA di Teramo Giustino Di Carlantonio nell’introduzione dei lavori, «nella crisi più difficile della nostra storia recente»: in provincia ristagna il tasso di sviluppo imprenditoriale (-0,1%) e rallenta la spinta delle società di capitali, in particolare nell’edilizia, nel manifatturiero, nei trasporti e nel commercio. Le imprese artigiane (-2%) risentono dei cronici retaggi della ridotta internazionalizzazione e della bassa propensione agli investimenti. Positivi sono però gli andamenti delle imprese femminili (+0,8%) e di quelle extracomunitarie (+3,4%). Il 2009 è stato un anno di forte aumento dei default aziendali e di pesante riduzione dell’export. Secondo la diagnosi di Giuseppe Mauro, Teramo ha tuttavia “tenuto la linea” meglio del resto d’Abruzzo, in particolare della provincia di Chieti, che ha subìto l’impatto della perdita dei posti nella grande industria. Più blando è stato però, rispetto alla provincia chietina, il ruolo degli ammortizzatori sociali, dei quali solo in parte ha potuto beneficiare la piccola e micro-industria aprutina. Il 2010 esordisce – nei primi tre mesi - con qualche segnale positivo nella performance dell’export, nei minori fallimenti e nel migliore saldo iscrizioni-cessazioni. Il peggio è dunque alle spalle? È presto per dirlo e si attende che alcune importanti riforme strutturali vadano a regime. Perciò l’assessore Gatti getta acqua sul fuoco degli allarmismi occupazionali illustrando gli esiti del recente bando “Lavorare in Abruzzo” e il presidente Gianni Chiodi, che rivendica il ruolo responsabile della politica nelle decisioni finali, spiega come la regione stia tornando «verso livelli di indebitamento gestibili», grazie alla già avviata erosione dei 4 miliardi di debito della sanità. Un punto di partenza necessario per diminuire il carico fiscale sulle imprese (Irap) e liberare risorse aggiuntive per le imprese a partire dal 2012
Il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi
A sinistra la copertina del libro “Medie imprese e sviluppo locale: evoluzione e trasformazione dell’economia di Teramo” a cura di Giuseppe Mauro In basso: il pubblico presente alla “Giornata dell’Economia”
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Salvatore Di Paolo in compagnia del presidente uscente Alfiero Barnabei
» di Eleonora Lopes
«Confindustria Teramo dovrà essere la casa dell’imprenditore» Queste l’appello del neo presidente degli Industriali di Teramo Salvatore Di Paolo. Tra le priorità del manager della Gelco: superare gli individualismi, favorire politiche di aggregazione e puntare sul capitale umano
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n uomo concreto, misurato e sempre pronto al confronto. Questo è Salvatore Di Paolo, neo presidente di Confindustria Teramo e manager della Gelco, azienda dolciaria di Castelnuovo Vomano che fa parte del Gruppo Perfetti Van Melle. Già vice presidente dell’associazione con delega alle relazioni industriali, Di Paolo subentra ad Alfiero Barnabei che ha guidato l’Unione per ben 11 anni. Oltre a Barnabei, è affiancato dal vicepresidente Ercole
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Cordivari. Pur essendo nato a Napoli, Di Paolo vive a Pescara dal 1957 e ci dice: «sono pescarese d’adozione». Dopo gli studi a Pescara, inizia a lavorare per il pastificio Spiga. Nel 1981 passa alla Gelco. Ha due figli e si divide tra una casa sulla riviera di Pescara e una nelle campagne di Ofena. «Qui ho una piccola azienda agricola dove mi diletto a produrre olio e vino. Mi rilassa molto e mi fa star bene. Hobby? «La mia campagna e il tennis».
intervista a Salvatore Di Paolo
Lei è un manager e in quanto tale darà sicuramente un’impronta diversa all’associazione. Quali sono le priorità del suo programma? «Se vogliamo che le nostre imprese tornino a crescere dobbiamo superare gli individualismi, favorire le politiche di aggregazione e la crescita del capitale umano con programmi mirati di formazione. La rappresentanza datoriale nella provincia di Teramo è troppo parcellizzata, mi piacerebbe che esistesse un’unica associazione forte e ben strutturata che rappresenti tutti gli imprenditori. In questa logica, ritengo importante portare avanti una proposta strategica di aggregazione della rappresentanza datoriale al fine di avere un peso maggiore in termini di rappresentanza nei vari tavoli di lavoro con le istituzioni e nei confronti della controparte sindacale». Presidente Di Paolo, cosa ha ereditato dal suo predecessore Barnabei? «La presidenza di Barnabei è stata molto lunga, forse anche troppo. Il ricambio è importante per apportare novità ed entusiasmo tra gli
associati. Ho comunque voluto che Barnabei fosse vice presidente, perché conosce bene il sistema confindustriale e ha molto esperienza. Devo dire che ho ereditato una struttura organizzata e competente, ma quello che ho notato, è una scarsa frequentazione da parte degli imprenditori, e questo è un gap che va assolutamente colmato. Tra i miei primi impegni ci sarà proprio quello di invogliare la partecipazione. Confindustria Teramo dovrà essere la casa degli imprenditori, un luogo dove potenziare le relazioni industriali, scambiare idee, confrontarsi e creare sinergie». Lei si è insidiato in un momento congiunturale molto difficile per la provincia di Teramo e per l’intera regione. L’attende una presidenza di sicuro non facile. In che modo intende sostenere i suoi associati? «Mi auguro che il momento peggiore sia alle spalle. In tutti i modi, quello che mi sento di dire ai miei associati è che le uniche armi per affrontare la crisi sono l’innovazione e l’investimento. Il prodotto di qualità appaga sempre. La dimensione delle nostre imprese ci impedisce di competere con i paesi emergenti, ecco perchè dobbiamo investire sulla qualità. Le aziende abruzzesi sono piccole e sottocapitalizzate, è necessario munirsi di strumenti competitivi per affrontare il cambiamento e la globalizzazione. Dobbiamo uscire dalla logica del campanile e cercare di favorire gli interscambi culturali anche tra imprenditori di altre regioni. In questo contesto si inserisce il problema banche, che dovrebbero
sostenere le aziende che in periodi di crisi, con coraggio, intendono investire». Come presidente di Confindustria, cosa chiede alla classe politica? «Nella mia carriera lavorativa, sono sempre andato avanti da solo, senza nessun appoggio politico. In questo mio ruolo istituzionale invece sarà fondamentale instaurare un dialogo costruttivo con i politici che spesso manca o comunque non è sufficiente. Con rammarico devo ammettere che sono abbastanza deluso dalla classe politica in generale che sostiene poco gli imprenditori. La politica invece dovrebbe essere parte attiva e integrante del sistema imprenditoriale che di fatto garantisce la crescita del tessuto economico dell’intera ragione». Come intende impostare il rapporto con le organizzazioni sindacali? «Io sono sempre per il dialogo. Ad oggi ho un buon rapporto con le organizzazioni sindacali, ma sono convinto che debbano cambiare, modernizzarsi e adeguarsi alle nuove logiche del mercato, pur mantenendo la propria identità. I sindacalisti non devono vedere l’imprenditore come una minaccia, ma come una figura con la quale confrontarsi per ottenere il meglio per il lavoratore. Non dimentichiamo che se non c’è il datore, non c’è neppure il lavoro. La ripresa economica sarà possibile solo se riusciamo a condividere con le parti politiche e quelle sindacali obiettivi comuni che portano al recupero della produttività»
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» di Denia Di Giacomo
La Provincia del fare Intervista ad Angelo D’Ottavio, assessore provinciale all’Agricoltura. Un colloquio per conoscere più da vicino uno dei protagonisti dello staff di Guerino Testa e per parlare dei numerosi progetti che sta portando avanti
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on solo agricoltura, le deleghe dell’assessore D’Ottavio sono numerose e soprattutto rilevanti: energia, innovazione, informatica, sviluppo territoriale, cluster e FAS. Una persona dinamica e competente, già primo cittadino di San Valentino in Abruzzo Citeriore, che ad un anno dalla sua elezione all’interno del team di Guerino Testa, ci racconta delle tante iniziative di cui la Provincia si sta occupando, anche per merito suo.
intervista a Angelo D’Ottavio
Assessore D’Ottavio, ad un anno dalla sua elezione, quali sono i maggiori contributi che sente di aver apportato? «Oltre ad essere un uomo che proviene dall’entroterra abruzzese, ho anche l’onore di essere un sindaco, grazie a questi elementi credo di aver comunicato quelle che sono le difficoltà che si vivono nella pubblica amministrazione, dei sindaci, che poi di fatto rappresentano i cittadini. Il mio apporto sposa quindi alla perfezione la linea
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del presidente Testa, “46 interessi comuni”, una linea che vuole scambi diretti e continui tra i comuni e la provincia». Parliamo di agricoltura e della grande attenzione della gente verso il tema del mangiare e vivere sano… «Il tema dell’agricoltura nel corso degli anni, avrebbe meritato più attenzione, ma mentre in alcune realtà con terreni che si prestano a colture uniformi l’approccio è sempre stato diverso, nel nostro caso, la sfida è quella di distinguerci per la tipologia di produzione, questo perché l’Abruzzo ha produzioni molto differenziate. Per quanto riguarda la strategia generale, che sposa anche quella dell’assessore regionale Febbo, l’agricoltura deve es-
sere vista come il baluardo a difesa del territorio, perché senza di essa di fatto si abbandona il territorio e con l’abbandono del territorio avviene anche la sua svalutazione. L’agricoltura quindi come mezzo per valorizzare il territorio, un po’ quello che sosteneva l’ex ministro Zaia, che vede nell’agricoltura un ottimo metodo per diminuire la spesa sanitaria pubblica, perché mangiare bene evita di star male. Questo tema necessiterebbe di un’azione sistematica a partire dalle scuole, è infatti in questa direzione che ci stiamo muovendo… Abbiamo anche patrocinato un’iniziativa dell’associazione Terra Nostra che ci ha portato ad incontrare i consumatori e i produttori di prodotti biologici constatando anche le loro criticità».
Angelo D’Ottavio insieme al viceministro allo Sviluppo Economico Adolfo D’Urso e all’assessore regionale Alfredo Castiglione
È partito il progetto “Distretto Rurale”, un percorso per la valorizzazione delle nostre potenzialità agroalimentari e territoriali. Quale sarà il ruolo della Provincia in tutto questo? «Il percorso è cominciato lo scorso luglio con l’individuazione dei confini provinciali per il distretto rurale. La politica dei distretti rurali è quella di fare sistema, cominciando ad integrare in modo orizzontale le politiche che vengono dall’agricoltura, dall’artigianato, dalle infrastrutture etc…e in questo caso la provincia ha un ruolo importante, perché per legge, propone alla regione l’istituzione del distretto rurale, ecco perché è fondamentale il rapporto con la regione. Noi vogliamo vincere questa sfida mettendo in campo più competenze possibili, per far conciliare il distretto rurale con altri micro-sistemi come quello culturale, del benessere e così via, e tentando anche di superare il gap infrastrutturale legato alla connet-
tività veloce, il cosiddetto digital divide». Quali sono invece i progetti che finanzierete attraverso i fondi FAS (Fondi per le aree sottosviluppate)? «Il Fas è un programma strategico straordinario, definito dalla Regione Abruzzo d’intesa con le Province e altri soggetti. La Provincia di Pescara ha partecipato a questi tavoli attivamente prevedendo una serie di progetti strategici. Uno è l’asse della viabilità da Pescara verso l’interno, poi c’è il polo dell’alta moda, il distretto del benessere e quello dei servizi, i sistemi turistici locali, le infrastrutture, le azioni legate al sociale e il credito. Naturalmente ogni tema è legato al suo delegato di riferimento». L’Abruzzo non è ancora in salvo dagli interessi petroliferi, in particolare per la realizzazione del Centro Oli dell’Eni a Ortona. In qualità di assessore con
delega all’energia, come vuole commentare questa situazione così delicata per la nostra regione? «Il Centro Oli, così com’è impostato è assolutamente negativo, perché nasce in un area che ha già una sua vocazione, e sulla quale c’è una precisa strategia di marketing regionale. Non si tratta di una guerra all’ENI o all’estrazione, ma di andare contro qualcosa che si scontra con un disegno regionale ben preciso, che ci vede regione verde d’Europa, con alta qualità nell’agroalimentare e grande vocazione agricola e questo, soprattutto in quell’area, che tra l’altro è una delle poche aree ad avere colture uniformi di olio e uva. Modificare la destinazione di quella zona significherebbe distruggere anni d’investimenti fatti dagli abruzzesi. Questa è la mia lettura, aldilà delle strumentalizzazioni che purtroppo sono numerose»
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Distretto rurale: l’unione fa la forza L’istituzione del “Distretto Rurale”, è una delle iniziative più lungimiranti in ambito agricolo e non solo, che si sta ponendo in essere in un’area compresa tra le province di Pescara e Teramo. All’interno di queste due province infatti, 2 comuni della prima e 5 della seconda si stanno attivando per creare un nuovo sistema di gestione delle risorse territoriali, che in altre regioni prima della nostra, ha dato ottimi risultati. Il progetto vede coinvolti in concerto numerosi promotori, da quelli provinciali già menzionati, alla Regione Abruzzo nella persona dell’assessore all’agricoltura Mauro Febbo, ai comuni interessati. Coordinatore generale dell’iniziativa, il vicesindaco di Città Sant’Angelo Fernando Fabbiani, che forte della sua esperienza nella passata amministrazione regionale, è riuscito ad ottenere numerosi consensi per un piano di sviluppo che vede ampi risvolti sotto ogni punto di vista. Il Distretto rurale rappresenta un sistema di organizzazione territoriale nato con l’intento di unire le risorse agricole, enogastronomiche e culturali di un’area ristretta, ma particolarmente ricca di produzioni e qualità. Il termine legislativo cui si riferisce, nasce nel 2001, ma in Abruzzo questo distretto rurale rappresenterebbe il primo ad essersi candidato per la Fernando Fabbiani sua costituzione. vice sindaco di Città Sant’Angelo «Nell’area che stiamo considerando per il distretto rurale, esistono già numerose eccellenze in ambito enogastronomico, ad esempio c’è il più grande produttore di spinaci in Europa, il pecorino di Farindola, l’olio extravergine d’oliva e numerosi altri, non ci resta che unire le risorse per creare un sistema che possa tutelare, promuovere e accrescere tali ricchezze», sono queste le parole di Fernando Fabbiani. Un distretto rurale cerca inoltre di integrare al discorso enogastronomico e produttivo del territorio anche gli elementi culturali e tradizionali dell’area stessa, con la possibilità di creare sotto aree tematiche, come ad esempio il distretto del benessere. Benessere inteso a tutto tondo, non solo per quanto concerne la presenza di terme, ma anche per l’attenzione alla politica dell’accoglienza, all’alimentazione e a tutto ciò che riguarda la salute in genere. La nostra tradizione agricola vanta numerosi prodotti di straordinaria bontà come ad esempio il tondino di Cappelle Sul Tavo, il farro e i cereali coltivati sulla Majella, il Montepulciano d’Abruzzo, e tanti altri, l’area scelta per la creazione del distretto è molto variegata e possiede numerose specialità che si diversificano anche in base alle altitudini in cui vengono prodotte. Nel mondo della globalizzazione e dell’appiattimento culturale, il prodotto deve restare saldamente legato al proprio territorio, questo, oggi, è il vero valore aggiunto e parte da questa consapevolezza l’idea dei distretti rurali. Un’area del distretto rurale
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Il commissario ad acta per la Sanità Gianni Chiodi
» di Laura Tinari
Sanità, l’Abruzzo da regione «canaglia» a virtuosa Il riconoscimento del buon lavoro fatto dal Governo regionale segna un successo sulla strada del risanamento dei conti e uno stop all’aumento delle tasse per gli abruzzesi, ma il principale partito di opposizione boccia il piano operativo di rientro dal deficit
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e Regioni che hanno i conti della sanità in rosso saranno costrette ad aumentare la pressione fiscale e non potranno utilizzare a copertura del deficit i fondi Fas, relativi ai programmi di interesse strategico regionale nelle aree sottoutilizzate. Questo quanto è emerso al termine del Consiglio dei Ministri del 13 maggio scorso, al quale hanno partecipato i governatori e i commissari straordinari delle Regioni interessate ai piani di rientro dal debito. Una situazione difficile si prefigura dunque per Campania, Lazio, Calabria e Molise, mentre Abruzzo e Sicilia escono dall’incontro rafforzate. Alla nostra Regione è giunto, infatti, dal Governo nazionale il riconoscimento di una gestione sanitaria oculata: quattro miliardi di debito nel 2007, un rosso oggi ridotto a 3,6 miliardi di euro, ma che entro il 2010 il commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, e l’assessore re-
gionale, Lanfranco Venturoni, puntano a portare a 3,3 miliardi. Una manovra importante quella condotta dal Governo regionale abruzzese, ma come ha ricordato lo stesso commissario Chiodi «il sistema non è ancora in equilibrio». Intanto la voce critica dell’opposizione si è alzata: secondo il Partito democratico infatti i risultati positivi ottenuti dalla Giunta regionale sono l’esito del lavoro avviato dal centrosinistra nella passata legislatura. Ma un’altra polemica, ben più grave, si è levata proprio in questi giorni in merito al possibile utilizzo da parte della Regione dei fondi ottenuti dall’ospedale aquilano per i danni del terremoto, soldi che secondo sindacati e opposizione sarebbero stati utilizzati per contenere il passivo nel bilancio 2009. Sia l’assessore Venturoni che il manager della Asl dell’Aquila, Giancarlo Silveri, smentisco, assicurando che quei fondi sono nelle casse aquilane.
Intervista all’assessore Lanfranco Venturoni Il Governo nazionale ha riconosciuto alla Regione Abruzzo una buona gestione della Sanità nell’ultimo anno. Come la Regione ha operato per raggiungere tale risultato? «Dopo anni molto duri, la sanità abruzzese inizia a ottenere risultati positivi. Il lavoro portato avanti durante questo anno e mezzo di legislatura si è concentrato sul contenimento della spesa, in particolare regole certe e attività di controllo per una razionale gestione della sanità privata; contenimento della spesa farmaceutica; riduzione del numero delle ASL da sei a quattro; attenta gestione per l’acquisizione di beni e servizi». Quando lei si è insediato quale situazione si è trovato a dover affrontare?
«La situazione che l’Abruzzo vive da qualche anno in materia sanitaria è sotto gli occhi di tutti. A pochi giorni dal mio insediamento sono apparsi subito evidenti aspetti problematici connessi ad uno scarso coordinamento e ad una frammentazione delle attività rispetto a criteri di priorità, oltre a problemi generati da una difficile gestione della sanità privata». Quali sono i punti fondamentali del Programma Operativo 2010 predisposto da lei e dal Commissario Chiodi? «Indubbiamente il raggiungimento dell’equilibrio economicofinanziario, da ottenere attraverso l’abbattimento dei costi, e la riformulazione della rete ospedaliera e dell’emergenza. Vanno, infatti, potenziate le attività
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ambulatoriali a favore del territorio, riservando agli ospedali la cura dei pazienti acuti. Di particolare importanza è la riforma delle cure primarie da parte dei medici di Medicina Generale e dei pediatri di libera scelta, che dovranno costituire il vero filtro ai ricoveri e
alle prestazione sanitarie inappropriate». Qual è l’obiettivo della manovra in atto? «La nostra manovra per il riordino della sanità è finalizzata ad offrire ai cittadini un buon servizio a costi
compatibili e non prevede solo tagli. Stiamo lavorando per portare l’Abruzzo al passo con quelle regioni italiane che da tempo fanno meglio di noi, per questo puntiamo ad elevare la qualità dei servizi ospedalieri, ma anche a potenziare i servizi a favore del territorio»
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«Gli anni 2000-2005 di governo di centrodestra all’Abruzzo solo di rientrare dal debito, come poi Pace sono stati gli anni orribili della sanità abruz- si organizza la sanità regionale lo decidono gli zese: il debito sanitario è passato da 173 milioni abruzzesi, fermo restando i vincoli di bilancio. di euro del 2000 a oltre Le nostre scelte sono 2 miliardi. Del Turco e sempre state condivise oggi Chiodi hanno docon i territori e sopratvuto fare i conti con tutto decise in Consiquel debito». Inizia con glio regionale. Il piano una piccola cronostooperativo di riordino ria la replica affidata a della rete ospedaliera Camillo D’Alessandro, non è stato discusso in capogruppo del Pd in Abruzzo, nulla è pasConsiglio regionale, in sato per le commissiomerito al plauso del ni o in Consiglio, ma ministro della Salute, solo su qualche tavolo Ferruccio Fazio. romano». E sulle voci «Quando noi ci siamo dell’utilizzo dei fondi insediati abbiamo apdell’assicurazione otprovato 3 atti fondatenuti dall’ospedale mentali: il piano saniaquilano per i danni del tario, il piano di rientro terremoto «Sono riuscie il piano di riordino ti a rientrare del debito della rete ospedaliera, sanitario 2009 facendo ancora oggi, dopo 15 un’operazione scippo: mesi di governo Chiodi, hanno usato i 48 miliotutti operativi, perché ni di euro dell’ospedale non c’è stata nessuna San Salvatore a copernuova legge approvatura del debito comta. Quindi se il ministro plessivo del bilancio Fazio ha plaudito al ridello scorso anno, ma Il capogruppo del PD in Consiglio regionale entro, lo ha fatto rivolcosì facendo il deficit Camillo D’Alessandro gendosi a quello appronon è stato risanato, vato dal centrosinistra». D’Alessandro ha parlato ma solo coperto con un’entrata eccezionale. Una della mancanza di veri progetti, della differenza situazione questa che non si verificherà nel 2010, nel fare le scelte e di una «logica romanocentrica quindi in modo strutturale la sanità in mano a che decide gli interessi degli abruzzesi. Faccio loro non tende ad essere risanata». presente che Roma può dire alle regioni e quindi
D’Alessandro: «No a scelte romanocentriche, chiediamo coinvolgimento e condivisione»
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» di Laura Tinari
Lavoratrici, tra parità e discriminazioni A più di sessanta anni dalla Costituzione in Italia, la piena uguaglianza di genere sul lavoro è ancora un miraggio, anche se timidi segnali si fanno intravedere. Il nostro Paese può però contare su una grande risorsa: la rete delle Consigliere di Parità
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ari opportunità, parità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici sui luoghi di lavoro, nella formazione professionale e nella retribuzione, rimozione delle discriminazioni per ragioni connesse al sesso, espressioni in Italia sentite e risentite, ma purtroppo ancora troppo poco praticate. Piccoli passi avanti sono comunque compiuti, l’ultimo è il decreto legislativo 5/2010 relativo al recepimento della Direttiva CE/54/2006, riguardante “l’attuazione
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del principio delle pari opportunità e del trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego”, che prevede alcune modifiche al Codice delle Pari Opportunità (d. lgs. 198/2006). Per «prevenire e rimuovere eventuali discriminazioni» l’ordinamento italiano prevede una rete di Consigliere di parità. Istituite dalla legge 125/1991 sulle azioni positive, il loro ruolo, svolto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Regioni e Province, è stato meglio definito con i decreti legislativi 196/2000 e 198/2006, Codice delle Pari Opportunità, che stanziano anche un fondo destinato a finanziarne l’attività.
I loro compiti attengono a due grandi campi: la promozione delle pari opportunità e la prevenzione e la rimozione delle discriminazioni. Le consigliere di parità sono uno strumento concreto di cui il nostro Paese dispone per il riconoscimento dei diritti e delle differenze di genere, ma «Molte volte non c’è la dovuta attenzione nei confronti di questi temi da parte di chi dovrebbe conoscere regole e disposizioni di legge per applicarle. Conoscere è necessario per operare –ci dice Loretta Del Papa, consigliera regionale di Parità–. La possibilità di svolgere al meglio il nostro lavoro dipende anche dall’attenzione dell’ente che ci designa».
intervista a Loretta Del Papa, consigliera regionale di Parità
L’ultimo Decreto Legislativo in materia prevede sanzioni economiche più pesanti per i datori di lavoro che discriminano. La sua applicazione porterà ad una diminuzione del comportamento? «Credo che l’inasprimento della sanzione dia più valore al contenuto ma, dato che tutte le disposizioni possono essere aggirate, dobbiamo tenere presente che per comminare una sanzione è necessario prima rilevare la non ottemperanza alla disposizione e ci sono segnali nella quotidianità che non vanno in questa direzione». Quali sono state le motivazioni principali dei casi di discriminazione di genere nella regione Abruzzo?
«La discriminazione nei confronti della forza lavoro femminile è collegata a mio avviso ad un modo di considerare il lavoro delle donne, ad un fatto culturale. Si valuta la capacità di lavoro e la produttività in relazione al tempo e non alla qualità: se io sono disponibile in termini di orario sono più apprezzata rispetto a chi svolge velocemente e bene il proprio compito, ma ad una certa ora non è presente. Molte discriminazioni, come il demansionamento, sono legate al rientro dalla maternità, quelle di carattere collettivo si riscontrano spesso sui bandi di concorso, alcuni dei quali, non molto precisi, lasciano il campo a dubbi sull’interpretazione. Diverse sono state le azioni nei confronti delle amministrazioni locali per bandi di concorso discriminatori». Dunque il problema sta nella valutazione del lavoro e delle competenze? «Si. Sebbene oggi le giovani donne siano più consapevoli del loro ruolo, continuano ad esserci problemi sia nell’accesso al mondo del lavoro che nella progressione di carriera. Le donne, equilibriste tra lavoro,
famiglia, casa, pagano di più il prezzo della modernizzazione, della parità. Il femminismo è stata una grande battaglia per la modernizzazione e non una semplice prevaricazione sul genere maschile. Non ho mai creduto alla politica dei due tempi: c’è la crisi, abbiamo poche risorse, per cui non possiamo fare battaglie culturali, una crisi mondiale non impone di regredire sul piano culturale, tutt’altro». Quanto è importante il dialogo con le parti sociali al fine di promuovere la parità di trattamento? «Importantissimo. Nei rapporti con varie associazioni di categoria ho avuto modo di constatare che l’imprenditore, quando illuminato, sa spesso apprezzare il lavoro femminile e il diverso punto di vista di cui le donne sono portatrici anche nel lavoro. Nella pubblica amministrazione i criteri di valutazione sono collegati molto alla presenza, nell’immaginario collettivo il capo è un uomo. In generale l’attenzione alla parità purtroppo non è una priorità e spesso nella contrattazione manca, ma una società se non è equa non è civile»
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in copertina » di Eleonora Lopes
CARISPAQ
«Continua la storia tra la nostra gente» Nonostante la tragedia del 6 aprile, la Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, appartenente al Gruppo BPER, non ha mai rinunciato alla sua mission: essere una banca vicina al territorio consapevole e orgogliosa della sua storia che dura da più di 150 anni. Oggi l’istituto aquilano è guidato dal presidente Antonio Battaglia e dal direttore generale Rinaldo Tordera
I dirigenti Carispaq e parte del personale il giorno della Convention annuale
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uest’anno l’undicesima convention annuale della Carispaq, Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila si è aperta con la lettura di un capitolo del libro del giornalista Giustino Parisse. Un’assemblea singolare dove il bilancio dell’esercizio 2009 rappresenta la sintesi di un anno che resterà indimenticato nella storia dell’umanità e nella storia di questa banca. Ma la Carispaq, pur essendo a tutti gli effetti la banca del cratere, nonostante le tante difficoltà, non ha mai perso di vista la sua mission: essere una banca vicina al territorio consapevole e orgogliosa della sua storia che dura da più di 150 anni. Fondata nel 1859, la Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, fu proprio la prima ad essere
Il presidente di Carispaq Antonio Battaglia e il dg Rinaldo Tordera davanti alla basilica di San Bernardino all’Aquila
» Foto concesse da Carispaq
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in copertina
L’ufficio destinato ai problemi del post sisma presso il centro direzionale “Strinella 88” a L’Aquila – Foto di Simone Cerio
L’ad della BPER Fabrizio Viola (il primo da destra) durante una riunione del management Carispaq nella sala delle assemblee del palazzo della direzione generale ora inagibile
istituita nell’Italia Meridionale. È del 1955, infatti, la significativa proposta di mutare la ragione sociale dell’Istituto da “Cassa di Risparmio dell’Aquila” in “Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila”. Nel 1992, l’ingresso della “Banca di Roma” nel capitale sociale e la trasformazione in società per azioni - in linea con le nuove tendenze di concentrazione in atto nel sistema bancario italiano - hanno dato inizio ad una nuova fase proseguita nel 1998 con l’ingresso nel suo capitale sociale de “La Fondiaria Assicurazioni”, poi uscita, e nel 1999 con quello del “Gruppo Bancario Banca Popolare dell’Emilia Romagna”. L’istituto aquilano dal 1999 è guidato dal presidente Antonio Battaglia e dal direttore generale Rinaldo Tordera, con una comunità di intenti e una sintonia salde nel tempo. Ma torniamo all’attualità. Nelle prime ore successive alla scossa distruttiva, è stato attivato d’intesa con la Capogruppo, il piano di “business continuity”, al fine di salvaguardare le informazioni e i dati della banca, attraverso i back-up presso le omologhe funzioni della Capogruppo
stessa. In particolare, la risposta operativa all’emergenza, si è articolata in tre fasi temporali: prima fase di emergenza, seconda fase di recupero di funzionalità e la terza fase di normalizzazione delle attività. L’Istituto aquilano ha voluto essere immediatamente a fianco della sua clientela, per sostenerla innanzitutto nella fase dell’emergenza, attraverso la sospensione del pagamento dei mutui e finanziamenti rateali. Nell’immediato dopo sisma, Carispaq ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro per la clientela residente nel cratere, destinato alle spese per l’emergenza: anticipazione spese di ristrutturazione immobili aziendali, finanziamento fornitori merci, finanziamento fornitori impianti e finanziamento emergenza, con la finalità di fronteggiare al 100% le spese di prima necessità. In questo anno difficile, la Carispaq ha voluto assumere un ruolo che va oltre le sue funzioni tipicamente bancarie, diventando “un’istituzione” rivolta a dialogare con le autonomie locali e il governo centrale sui contenuti della ricostruzione.
La sede della direzione generale di corso Vittorio Emanuele II come appare dopo il sisma del 6 aprile 2009
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Il Fondo AQ
Convenzione Abi - Cassa Depositi e Prestiti per i finanziamenti agevolati per la ricostruzione Lo scorso 3 luglio 2009 è stata sottoscritta la Convenzione tra ABI e Cassa Depositi e Prestiti per la concessione dei finanziamenti agevolati previsti dal Decreto Abruzzo per gli interventi di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati. Hanno aderito alla Convenzione, oltre a Carispaq, altre banche operative in Abruzzo. L’accordo definisce le regole per concedere ai proprietari di abitazioni danneggiate dal sisma con esito B e C finanziamenti agevolati fino a 80mila euro da utilizzare per gli interventi di riparazione. I fondi verranno attinti dal plafond di 2 miliardi di euro messo a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti. Allo stesso plafond faranno riferimento le convenzioni che riguardano le abitazioni danneggiate o distrutte con esito E. In particolare, nei casi in cui si renda necessaria la ricostruzione dell’abitazione o l’acquisto di una nuova casa è previsto un finanziamento massimo fino a 150 mila euro per ogni beneficiario. A giugno 2010 si è giunti a 4.752 domande presentate per un corrispettivo di 183 milioni di euro di finanziamento. La quota di mercato della Cassa è pari al 56%.
È nata l’iniziativa che ha portato alla costituzione, in collaborazione con Europa Risorse SGR, di un fondo comune di investimento immobiliare con finalità etiche – il Fondo AQ – dedicato all’acquisizione di 400 appartamenti liberi a destinazione residenziale nel territorio dell’Aquila, recentemente ultimati o in corso di ultimazione da parte dei costruttori locali, da impiegare per il soddisfacimento delle necessità abitative della popolazione colpita dal sisma. Gli immobili sono acquisiti dal Fondo AQ e assegnati in locazione in favore delle popolazioni sulla base di apposite convenzioni stipulate ai sensi di provvedimenti normativi già emanati, con la partecipazione dei Comuni colpiti dal sisma, che provvederanno al pagamento del relativo canone. Il patrimonio del fondo al momento è fissato in 90 milioni di euro ed è costituito da 40 milioni apportati dai quotisti Fintecna e Fimit e 50 milioni di finanziamento da parte del pool di Banche capofilato dalla Carispaq.
Da sinistra: Alfredo Di Giovanni, direttore commerciale e responsabile gestione risorse umane e relazioni sindacali, Rinaldo Tordera dg e Angelo Fracassi, vice direttore generale Carispaq nell’auditorium interno al complesso “Strinella 88”. La Carispaq dopo il 6 aprile ha messo a disposizione della cittadinanza questa sala perfettamente integra – Foto di Simone Cerio
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in copertina
a tu per tu con RINALDO TORDERA Direttore Tordera, qual è il valore più forte che caratterizza la Carispaq? «Il nostro valore più forte è sicuramente il legame con il territorio. La nostra è una vocazione al sostegno del risparmio e delle attività economiche che il territorio genera. Il nostro obiettivo è assicurare alla banca una crescita sostenibile e selettiva. Nel contesto di una grave crisi economica, fedeli alle origini che videro la nascita della Cassa di Risparmio come risposta concreta alla emancipazione dalla povertà e dal bisogno delle fasce più deboli della società, vogliamo essere anche banca eticamente impegnata a dare risposta alle nuove emergenze sociali, nella convinzione che la diffusione del benessere è anche volano per la nostra crescita, specie in un momento di crisi economica aggravata dal tragico evento del 6 aprile». Il bilancio 2009 si è chiuso con una perdita di 19,2 milioni di euro, ovviamente causata dagli effetti del terremoto, ci spieghi meglio…. «Una frenata imputabile ovviamente al terremoto, certamente per i danni sugli immobili, ma soprattutto per la politica prudenziale seguita dalla banca, che ha rafforzato i presidi sui crediti oltre i normali standard. Tutte le filiali non hanno subito alcun rallentamento, anche grazie all’impegno dei dipendenti, compresi i 290 colpiti essi stessi dal sisma. Ci tengo a tal proposito a ringraziarli uno ad uno, perché in quest’anno
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difficile, nonostante i problemi scaturiti dal terremoto, sono comunque riusciti a dare il massimo. Un ringraziamento doveroso va anche al Gruppo BPER che ci sostiene dal 1999 e ci permette di affrontare il futuro con fiducia e serenità». Quali sono i servizi e le iniziative a sostegno della clientela nella ricostruzione? «Sono davvero tante. Le cito quelle più rilevanti. Superata l’emergenza, si sta progressivamente entrando nella fase della ricostruzione, della quale la banca vuole essere protagonista attraverso il sostegno, non solo finanziario, ma delle iniziative, mettendo a disposizione delle aree terremotate la sua esperienza e il suo know how. Presso il Centro Direzionale di “Strinella 88” a L’Aquila è stato attivato uno sportello destinato a punto informativo, di assistenza, consulenza e offerta di servizi. Le risorse impegnate in questo “sportello speciale” sono dedicate stabilmente alla gestione delle fasi iniziali del processo di lavorazione delle pratiche di finanziamento e a fornire, con l’ausilio del “Gruppo di lavoro per la ricostruzione”, un’adeguata consulenza sulla materia. Questo gruppo accoglie competenze trasversali utili per una valutazione a 360 gradi delle problematiche connesse alla ricostruzione, di interesse della banca e della clientela. A livello organizzativo, le filiali del cratere sono state raggruppate in una unica zona e assegnate al
coordinamento di un responsabile di segmento retail, al fine di meglio focalizzarne l’attività commerciale, creditizia e il monitoraggio degli andamenti. E ancora, il nostro auditorium da 200 posti ubicato nel
complesso “Strinella 88”, perfettamente integro, ha ospitato già dalla prima settimana dopo il sisma fino ad arrivare ai giorni nostri, consigli comunali, riunioni della protezione civile, assemblee dei comitati cittadi-
ni, convegni, conferenze diventando così il luogo privilegiato di incontro e di confronto della società civile che sente la necessità di trovare punti di riferimento per iniziare a ricostruire il proprio futuro».
a tu per tu con ANTONIO BATTAGLIA Presidente Battaglia, qual è la mission di Carispaq? «Siamo una banca locale autonoma diffusa su base interregionale, con una forte presenza in provincia dell’Aquila che con fierezza rappresenta le radici della nostra identità senza essere il nostro limite, integrata in un Gruppo che ha sempre voluto riconoscere la peculiarità e il valore dei territori in cui è entrato. Consapevoli e orgogliosi della nostra storia durata 150 anni, vogliamo continuare ad essere protagonisti del territorio e artefici del suo sviluppo. Con impegno e determinazione, supereremo anche questo difficile momento». Quali sono le perdite più grandi che ha subito il suo istituto bancario dopo il 6 aprile 2009? «Certamente i danni subiti dal patrimonio immobiliare, parliamo di circa 12 milioni di euro. Gli edifici di proprietà della banca danneggiati sono sette, tra cui la sede della direzione generale di Corso Vittorio Emanuele II e quella di Palazzo Branconio, per un valore totale di 25 milioni di euro. Ma la Banca è ben solida grazie al cospicuo patrimonio complessivo di cui dispone. Siamo speranzosi che a dicembre si possa riaprire un’ala della nostra storica sede centrale, con l’auspicio che questa riapertura rappresenti il simbolo della ripartenza del centro storico»
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incarichi&carriere
NINO DI PAOLO UN ABRUZZESE A CAPO DELLA FINANZA
È un abruzzese il nuovo comandante della Guardia di finanza, il generale di corpo d’armata
Nino Di Paolo, fino a ieri era numero due delle fiamme gialle. Di Paolo, originario di Cansano nell’aquilano, ha interrotto una tradizione lunga 236 anni. Per la prima volta infatti, le fiamme gialle hanno un comandante proveniente dalle sue file: il Consiglio dei Ministri, avvalendosi della legge approvata una settimana fa al Parlamento, ha nominato l’abruzzese al vertice della Finanza. «Il mio pensiero in questo momento - ha commentato Di Paolo subito dopo la nomina - è rivolto a tutti i finanzieri, al cui merito, per l’attività svolta al servizio del paese, è da ascrivere questo prestigioso riconoscimento. Ringrazio il governo per la fiducia accordata». Di Paolo è sposato, ha tre figli e addirittura possiede cinque lauree. Ha insegnato a lungo presso gli Istituti di istruzione del Corpo, inclusi quelli di alta formazione. È stato inoltre docente a contratto presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli dove ha insegnato “Storia dell’emigrazione italiana in America “. L’alpinismo, i viaggi e la fotografia, sono le passioni che gli consentono di mantenere solide e profonde radici con la sua terra d’origine, l’Abruzzo.
GIOVANNA MARIA RITA IURATO IL NUOVO PREFETTO DELL’AQUILA
Nell’ambito di un trasferimento di prefetti su tutto il territorio nazionale, Giovanna Maria
Rita Iurato è stata nominata dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Maroni nuovo prefetto dell’Aquila, in sostituzione di Franco Gabrielli, ora vice-capo della Protezione civile. La designazione alla Prefettura aquilana della Iurato, già direttore centrale dei servizi tecnicologistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento di pubblica sicurezza e commissario prefettizio di Civitavecchia, è però arrivata con ritardo a causa di uno stop dato proprio dal Governo. Il nome della Iurato figurava infatti nella cosiddetta “lista Anemone”, nella quale sono presenti i nomi di quasi 400 persone che avrebbero avuto benefici e ristrutturazioni dal primo indagato per lo scandalo legato agli appalti per il G8 della Maddalena. In attesa che le indagini siano concluse il ministro Maroni ha deciso ugualmente di nominare Giovanna Iurato come prefetto, ritenendola al di sopra di ogni sospetto.
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incarichi&carriere
ANDREA BELTRATTI NEO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI GESTIONE DI INTESA SANPAOLO
Il consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, riunitosi sotto la presidenza di Giovanni
Bazoli, all’unanimità ha determinato i 9 componenti del consiglio di gestione. Andrea Beltratti è stato eletto presidente per volontà unanime del consiglio di sorveglianza; Marcello Sala vice presidente vicario; Giovanni Costa vice presidente; Corrado Passera consigliere delegato e CEO; i consiglieri esecutivi sono Marcello Sala, Giovanni Costa, Paolo Campaioli, Roberto Firpo e Emilio Ottolenghi. Inoltre, il consiglio di sorveglianza ha costituito al proprio interno altri tre comitati tecnici: il Comitato per il Controllo; Comitato per le Strategie, incaricato di assistere il Consiglio di Sorveglianza e il presidente nell’esame delle proposte pervenute dal Consiglio di Gestione e il Comitato per il Bilancio, incaricato di assistere il consiglio di Sorveglianza e il presidente nell’approfondimento delle problematiche connesse alla formazione del bilancio d’esercizio e del consolidato.
Il Centro Servizi per il Volontariato di Pescara per il triennio 2010-2012 ha confermato
Mauro Moretti alla presidenza del consiglio direttivo dell’ente, di cui fanno parte, oltre a Moretti, il vicepresidente Casto Di Bonaventura, Anna Durante, Cosimo Trivisani e Giuseppe Ranieri (subentra a Gianluca Censi). Continuità è la parola d’ordine per l’ente finanziato dalle fondazioni di origine bancaria per fornire servizi gratuiti e potenziare il volontariato a Pescara e provincia. «Negli ultimi anni – dichiara Moretti – abbiamo voluto trasformare l’ente da semplice fornitore di servizi in un protagonista dello sviluppo del mondo del volontariato, puntando soprattutto su due fattori. L’innovazione, con iniziative come il modello sperimentale di Marketing Sociale e le reti, grazie ad iniziative come il Meeting Pescara-Europa, Volontariamente, InOpera, i corsi di formazione e le visite ad opere non profit».
MAURO MORETTI CONFERMATO PRESIDENTE DEL CSV PESCARA
Marcello Luciani, 32 anni, della Opera S.r.l., è stato eletto alla carica di presidente del
Gruppo Giovani Imprenditori Edili di ANCE Chieti mentre Francesco D’Angelo della Ma.Da Costruzioni S.r.l. di Chieti, Alberto De Cesare della CO.GE.D S.r.l. di Chieti e Guido Di Cosmo della Edilizia Di Cosmo S.r.l. di Chieti sono stati nominati vice presidenti. Il nuovo consiglio direttivo del Gruppo è inoltre composto da Concezio Bozzi della Pa.Art. S.r.l. di Gessopalena, Andrea Di Marino della Di Marino S.r.l. di Torricella Peligna, Federico De Cesare dell’Impresa De Cesare Ing. Ulrico S.r.l. di Chieti, Rocco Evangelista della Evangelista Costruzioni di Borrello e Massimo Luciani della Alsa S.r.l. Il neo eletto presidente intende potenziare la formazione manageriale, il passaggio generazionale, la sicurezza sul lavoro, l’innovazione e l’edilizia ecocompatibile.
MARCELLO LUCIANI NUOVO PRESIDENTE GRUPPO GI EDILI ANCE CHIETI
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incarichi&carriere
CHIARA CIAVOLICH AL VERTICE DI COLDIRETTI PESCARA
Chiara Ciavolich, 32enne, nota imprenditrice vinicola, è stata eletta presidente della fe-
derazione provinciale Coldiretti Pescara. Alla presenza del direttore provinciale e regionale Michele Errico, il presidente regionale Domenico Pasetti e i delegati confederali Massimo Gargano e Paolo Giannini. L’elezione, voluta all’unanimità, segna l’uscita da un lungo periodo di commissariamento e avvia il processo di rinnovamento iniziato nell’ottobre scorso con il coinvolgimento di oltre 5mila soci e le elezioni dei 25 consigli sezionali e dell’assemblea regionale, e terminato con l’elezione del consiglio direttivo, composto oltre alla Ciavolich da Mario Ciarcelluti, Sandro Di Giacomo, Pierluigi Di Mascio, Carlo Di Renzo, Filomena Granata, Teresa Perfetti, Gabriele Silvestri, Giuseppe Varrasso e Paride Velluto. «È necessario fare sistema per il bene di tutto il settore - ha detto la Ciavolich - al di là delle logiche individuali».
Simone Ciampoli è il nuovo direttore delle federazioni regionale Abruzzo e provinciali
di Chieti e Pescara, subentrando a Michele Errico, nominato a sua volta direttore regionale della Coldiretti Sardegna. Ciampoli - 40enne, di origini fiorentine, sposato, con due figli - proviene dalla direzione provinciale della federazione modenese. Ha assicurato la volontà di collaborare per continuare nel progetto di regionalizzazione dell’organizzazione agricola abruzzese, intrapreso dal predecessore. Inoltre, ha sottolineato gli obiettivi da raggiungere nel breve periodo. «Tra i primi impegni da portare a termine: il potenziamento del progetto confederale per una filiera agricola tutta italiana, la costituzione di una rete di aziende aderenti alla fondazione Campagna amica e una nuova progettualità per garantire e implementare il reddito delle imprese agricole».
SIMONE CIAMPOLI NUOVO DIRETTORE COLDIRETTI CHIETI E PESCARA
RAFFAELLO BETTI NEO DIRETTORE COLDIRETTI TERAMO E L’AQUILA
Raffaello Betti, è il nuovo direttore delle federazioni provinciali teramana e aquilana,
subentrando a Michele Errico. Betti, 49 anni, sposato con una figlia, ha origini aretine. Nel presentarsi al consiglio delle federazioni, ha illustrato brevemente il suo curriculum vitae con particolare riferimento alle esperienze direzionali a Firenze-Prato, Lucca, Massa Carrara e regionale della Sardegna. «È un incarico che mi permetterà di conoscere un territorio nuovo e importante – ha detto Betti - il mio impegno sarà potenziare l’attività sindacale e i rapporti con le istituzioni locali a tutti i livelli. Per l’Aquila, in particolare, il mio impegno sarà rivolto all’area colpita dal terremoto in modo da permettere una veloce rinascita economica delle aziende agricole nostre associate».
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storie&persone
Onofrio Totaro, grinta da vendere di Denia Di Giacomo foto di Simone Cerio
«Credo fermamente che uno dei valori più importanti della vita di ogni uomo sia la famiglia, poiché è il motore della costruzione e della realizzazione degli obiettivi»
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Conosciamo da vicino Onofrio Totaro, giovane imprenditore titolare del Centro Riparazione Materie Plastiche. Un uomo lungimirante con molti progetti in via di sviluppo e con il pallino del rispetto per l’ambiente
S
aper mettere gli altri sempre a proprio agio è una rara qualità e denota grande umiltà e rispetto per l’interlocutore. Entrando nell’ufficio di Onofrio Totaro è proprio questa la prima e più immediata sensazione che si prova, subito dopo ci si accorge di non essersi affatto sbagliati. Voce imponente, occhi azzurri, schietto e con molto senso dell’umorismo, Onofrio Totaro, 44 anni appena compiuti, è un imprenditore che ha fatto del suo lavoro una grande ragione di vita e dal quale difficilmente è mai riuscito a staccarsi. Originario di Termoli, Onofrio Totaro decide oltre 10 anni fa di trasferirsi in Abruzzo e lo fa per la più nobile delle ragioni: l’amore per una donna. Oggi è single, ha i suoi 4 preziosi nipoti che vede frequentemente, poichè per motivi di studio sono anche loro qui in Abruzzo. Crede che la vita sia fatta di mille sfaccettature, tutte ugualmente fondamentali per il giusto equilibrio, a cui dedicare il tempo opportuno. «Credo fermamente che uno dei valori più importanti della vita di ogni uomo sia la famiglia, è un punto fermo che ti sostiene in ogni momento e ritengo si debba sempre dedicare grande attenzione a chi ci sta affianco, in quanto è il motore della costruzione e della realizzazione degli obiettivi», questo afferma con convinzione Onofrio Totaro, e tra le sue parole è facile scorgere il grande desiderio di creare quella famiglia che gli eventi della vita, non gli hanno ancora donato. Titolare del Centro Riparazione Materie Plastiche, - C.R.M.P. Onofrio Totaro ha all’attivo numerosi brevetti. Il più importante e recente è l’innovativa tecnologia di saldatura a caldo, per la riparazione e l’assemblaggio di manufatti in materiali plastici, sperimentata e industrializzata negli ultimi 12 anni, recen-
Onofrio Totaro alla sua scrivania
temente riconosciuto a livello internazionale. Oggi, è applicata in ambito ecologico attraverso il comparto agricolo e ambientale, puntando sul totale recupero dei contenitori per la movimentazione dei prodotti agricoli e agroalimentari e dei cassonetti ecologici (RSU). Un innovativo sistema che permette quindi il riutilizzo della plastica evitando così non solo il danno ambientale derivante dallo smaltimento, ma anche quello economico del riacquisto dei contenitori rotti da parte delle aziende. «Rendere la plastica un materiale di lunga vita come molti altri è sempre stato uno degli obiettivi più importanti del mio lavoro, finalmente dopo molti studi ed investimenti questo traguardo è stato raggiunto e penso sia davvero importante per tutti, soprattutto per l’ambiente». Ridurre la produzione di rifiuti provenienti dai manufatti in plastica è infatti tra gli obiettivi prioritari dell’Unione Europea che impone regole ben precise finalizzate a rendere “la vita” degli oggetti più lunga possibile. Ecologia significa anche prevenzione, ed è questo ciò in cui crede Onofrio Totaro, a tal punto dall’aver ideato anche il programma “eco-repair”, una filosofia che insegue da sempre, convinto che anche il mondo dell’impresa, seppur attraverso il proprio business, debba farsi portavoce di determinati valori. E proprio all’insegna di questi valori e della loro
condivisione questo tenace imprenditore ha come prossimo obiettivo quello della costituzione di un’associazione, “Artemide”, rivolta al mondo agricolo ed industriale, che possa fungere da collante, supporto e centro di servizi capace di dare un indirizzo ecologico a tutti i soggetti aderenti. Non a caso, il motto di Artemide è: il punto di incontro tra ambiente e impresa. «L’idea nasce dal fatto che manca, a mio avviso, una reale interfaccia tra le imprese e l’ambiente e spesso la volontà di un’azienda di voler rispettare la natura non è supportata da una struttura che possa dirgli correttamente cosa fare. Ritengo che questo possa essere il primo vero passo verso il superamento del problema». Tanta attenzione per un tema così delicato come quello della tutela ambientale, anche se dal punto di vista imprenditoriale, denota quella grande sensibilità che Onofrio Totaro porta nella sua carriera così come nella sua vita privata, ricca di affetti e valori. Onofrio Totaro, si definisce un viaggiatore, non un turista, una persona cioè che non ama fare ciò che è imposto, ma vuole scoprire, conoscere e tentare sempre nuove strade. Forse proprio queste caratteristiche lo hanno portato a raggiungere i suoi obiettivi e a diventare oggi un imprenditore di successo che vede ben chiaro il suo percorso e vuole percorrerlo a testa alta
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storie&persone
N di Christian Lalla
«La Legge è stata ampiamente discussa in IV Commissione. Non è stato semplice, ma alla fine tutte le associazioni di categoria, quelle dei lavoratori e le forze politiche in Regione Abruzzo hanno espresso un parere favorevole»
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icola Argirò nasce a Torino il 24 Dicembre del 1962, è un imprenditore e consigliere regionale d’Abruzzo, dove ricopre l’incarico di presidente della IV Commissione permanente alle Attività Produttive, Energia, Ambiente e Trasporti. Nel privato è direttore amministrativo del Gruppo Argirò, fondato dal padre nel 1956, azienda leader nell’automazione industriale che occupa oltre cento dipendenti negli stabilimenti di San Salvo. È da sempre impegnato nel mondo dello sport e del volontariato. Prima di essere eletto in consiglio regionale con circa 5.000 preferenze è stato consigliere comunale a San Salvo per quattro legislature e successivamente assessore provinciale a Chieti con Delega al Bilancio e alle Finanze. Durante il suo mandato ha posto in essere strumenti di ingegneria finanziaria che hanno fatto raddoppiare il bilancio corrente dell’Ente, triplicare il bilancio complessivo e accrescere enormemente il patrimonio immobiliare. Come consigliere regionale, e presidente della IV Commissione, è stato protagonista dell’approvazione delle leggi regionali inerenti l’apprendistato, l’artigianato, la formazione, la rete distributiva di carburanti, il Piano Energetico Regionale, l’ambiente, la sicurezza sui posti di lavoro ed ultima quella sul commercio. Presidente Argirò, può parlarci della nuova Legge Regionale sul Commercio, recentemente approvata dal Consiglio Regionale ed ampiamente discussa nella sua Commissione? «Innanzitutto è utile ricordare che è stato sancito il blocco per 24 mesi, su tutto il territorio regionale, all’apertura di nuovi centri commerciali. Eccezione fatta per le domande già pervenute prima dell’entrata in vigore della legge ma solo se complete di ogni certificazione. Inoltre, per un periodo di 24 mesi, gli esercenti il commercio potranno effettuare le vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno e senza limiti sulle referenze presenti nel punto vendita. È stato anche introdotto il riposo infrasettimanale da concordare con gli esercenti e le associazioni di categoria e, limitatamente alla grande distribuzione, i Comuni, sentite le associazioni del Commercio e dei lavoratori dipendenti, si impegnano ad assicurare il riposo a turno ad almeno la metà dei lavoratori nelle giornate di domenica e festivi. Ciò renderà possibili nuove assunzioni e la crescita del numero degli occupati nella grande distribuzione. Mi sembra davvero un ottimo risultato per i livelli occupazionali della Regione». La nuova Legge Regionale sul Commercio ha trovato l’accordo di tutte le parti politiche e sociali? «La Legge è stata ampiamente discussa in IV Commissione prima di essere approvata dal Consiglio Regionale. Durante i lavori di Commissione il mio impegno è stato, in modo costante, quello di fare sintesi e di trovare la più ampia convergenza possibile. Non è stato semplice, ma alla fine tutte le associazioni di categoria, quelle dei lavoratori e le forze politiche rappresentate in Commissione e in Regione Abruzzo hanno espresso un parere favorevole, e questa è una mia personale soddisfazione. Tuttavia, l’attuale legge è soltanto un punto di partenza che troverà più ampia sistemazione in un testo unico, da approvare entro la primavera del 2011, e che superi la logica dell’attuale legge 11 del
Nicola Argirò insieme al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi
Una vita tra politica e impresa È quella dell’imprenditore di San Salvo Nicola Argirò, oggi anche consigliere regionale d’Abruzzo, con l’incarico di presidente della IV Commissione permanente alle Attività Produttive, Energia, Ambiente e Trasporti. Con lui cerchiamo di approfondire la nuova Legge Regionale sul Commercio 2008, composta da un solo articolo e da 200 commi. In quell’occasione saranno disciplinati il commercio a posto fisso, il commercio su aree pubbliche, le rivendite di riviste e giornali e la somministrazione di alimenti e bevande». Con l’approvazione della nuova Legge Regionale sono stati previsti dei fondi a favore del settore Commercio? «Certamente si. Con l’art. 28 della legge vengono sbloccati ben 6 milioni di euro che saranno messi a
disposizione dell’intero comparto del commercio tramite le cooperative di garanzia fidi dei commercianti. Con questa operazione finanziaria stimiamo un abbattimento, da 2 a 4 punti, dei tassi di interesse per i mutui a favore dei soci commercianti. Insomma, una legge che garantisce la crescita dell’occupazione a livello regionale, che tutela i piccoli commercianti, che distribuisce fondi, e che disciplina finalmente un settore da troppo tempo in attesa di risposte». Grazie presidente Argirò, buon lavoro!
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grandi storie » di Raffaella Di Marino
L’etico è donna
Storia di una grande imprenditrice, Anita Roddick, che ha saputo regalare al mondo un modo nuovo di fare impresa
A
nita Roddick, (23 Ottobre 1942 - 10 settembre 2007) è l’esempio di come il successo al femminile può contenere in sé tutti i valori di cui spesso ci si dimentica in onore del Dio denaro. Fondatrice e amministratrice delegata della famosa catena inglese The Body Shop, questa imprenditrice ha trasmesso i suoi ideali e i suoi principi di vita nell’azienda fin dai suoi esordi, cercando di portare avanti un commercio etico e improntato ai valori del rispetto per i diritti umani. È stata la prima ad istituire il divieto di usare cosmetici testati sugli animali e a pensare ad un commercio equo solidale con la vendita di prodotti naturali provenienti dal Terzo Mondo. Ma ha istituito anche soluzioni innovative e brillanti come l’uso delle buste biodegradabili già negli anni ’80 e il riciclaggio delle confezioni vuote degli stessi prodotti in vendita, che possono essere riempite nuovamente del cosmetico acquistato. Nel campo dell’imprenditoria, la sua forza è stata proprio quella di immettere nel mercato più che un nuovo prodotto, una nuova filosofia di impresa, con il continuo tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso tematiche e argomenti di grande rilevanza. Da giovane intraprese la carriera di insegnante presso il Bath College of Higher Education, ora chiamato Bath Spa University. Dopo essersi sposata con Gordon Roddick, aprì un ristorante e in seguito un hotel. Nel 1976 aprì il primo The Body Shop a Brighton, che allora contava solo 15 linee
Anita Roddick fondatrice e amministratrice della catena “The Body Shop”
di prodotti, (mentre ora ne vende più di 300). Nel corso della sua esistenza le sono stati riconosciuti numerosi meriti, che oltre ad essere legati al campo dell’imprenditoria, riguardano soprattutto l’attivismo e l’impegno in ambito sociale. Anita Roddick, si è distinta per la sua battaglia contro gli stereotipi maschili in fatto di bellezza femminile, per il suo interesse verso i cambiamenti climatici, per le grandi campagne per i diritti umani e per la sua generosa beneficenza. Nella sua autobiografia ha scritto: «Odio gli affari che ruotano intorno alla bellezza. È una industria mostruosa che vende sogni irraggiungibili; mente, tradisce e sfrutta le donne». Per il suo interesse etico e per le diverse campagne, fu nominata “Queen of Green” e le fu attribuito il titolo di “dame” nel 2003. Dopo tre anni decise di vendere tutto a L’Oréal per dedicarsi esclusivamente ai suoi interessi filantropici -ancora attivi sul sito www.anitaroddik.com -. «Inizierò presto a dare via tutto il mio denaro. Tutta la mia ricchezza è fatta di azioni, non mi interessa morire ricca, i soldi non vogliono dire nulla per me», questo fu parte del suo discorso quando annunciò di volersi ritirare dagli affari. In effetti parte del ricavato della vendita di The Body Shop fu investito in beneficenza e in campagne etiche. Nel febbraio del 2007 le è stata diagnosticata l’epatite C e, a distanza di sette mesi, Anita Roddick è morta, lasciando però in vita i suoi ideali attraverso i The Body Shop che ormai si trovano in tutto il mondo
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«Inizierò presto a dare via tutto il mio denaro. Tutta la mia ricchezza è fatta di azioni, non mi interessa morire ricca, i soldi non vogliono dire nulla per me». (Anita Roddick)
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CONCESSIONARIA CITROテ起 AUTOEPI SRL PESCARA - VIA TORRETTA, 12 - VIA TIBURTINA 326 - TEL. 085.4312345/6 - WWW.AUTOEPI-CITROEN.IT - AUTOEPI@CITROEN.IT
mercati » di Massimiliano Palumbaro
I tassi dei mutui
I prodotti derivati e il loro utilizzo per la copertura di un rischio
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onostante tutte le criticità avutesi nel passato a causa della vendita “a tappeto” di derivati speculativi, oggi il sistema bancario pur proponendo spesso prodotti di copertura, persevera nello spingere sull’acceleratore della vendita. Infatti, al fine di soddisfare le proprie esigenze di budget, propone prodotti derivati, senza verificare se gli stessi sono realmente allineati alle necessità di copertura dei clienti, ma soprattutto senza approfondire il reale grado di comprensione dello strumento da parte dell’imprenditore. Benché la cognizione sia un elemento esogeno alle caratteristiche tecnico-economiche dell’operazione, rappresenta tuttavia un punto nodale affinché lo strumento, se di reale copertura, possa svolgere efficacemente il suo operato.
Consideriamo ora che l’Euribor 3m raggiunga di nuovo i livelli del 2008, come ad esempio il 5%. Vediamo cosa accade:
Interest Rate Swap (IRS)
Quando l’IRS diventa critico
Facciamo l’esempio dell’IRS attraverso il quale un’impresa trasforma un proprio debito da tasso variabile in tasso fisso. L’impresa sottoscrive un mutuo a tasso variabile, pagando interessi pari ad Euribor 3 mesi (in genere è questo uno dei parametri maggiormente utilizzati per i mutui alle aziende) più uno spread fisso che ammettiamo sia dell’1,5%. Successivamente alla sottoscrizione del mutuo, contrae un derivato attraverso cui incassa un tasso variabile pari ad Euribor 3 mesi (quindi uguale a quello pagato sul mutuo) e paga alla banca un tasso fisso che ammettiamo sia del 3%. Nella tabella che segue riportiamo la dimostrazione numerica di come lo swap trasforma il mutuo in tasso fisso. Consideriamo l’Euribor 3m pari al livello attuale: 0,697%
Visto con quest’ottica, l’IRS è un ottimo strumento di copertura in caso di rialzo dei tassi d’interesse. Tuttavia accade spesso che la spinta del funzionario bancario alla vendita del prodotto derivato, faccia percepire quest’ultimo come un qualcosa di distaccato dal debito sottostante, con la conseguenza che l’analisi dell’imprenditore si limita alla rilevazione dei risultati che di volta in volta lo swap produce, senza accostarlo al mutuo. Secondo le tabelle del nostro esempio, un livello di Euribor al 5,00%, consentirebbe all’IRS di produrre un guadagno del 2%, con enorme gioia dell’imprenditore, che non considera detto utile scomputato del 6,50% che paga sul mutuo. Tuttavia con un livello di Euribor pari a quello attuale, lo swap produrrebbe una perdita del 2,033%, e qui l’impresa comincia a far emergere i primi “disagi” verso il prodotto derivato, senza tener conto del basso livello di Euribor pagato sul mutuo. Con il protrarsi di questa situazione, e con lo swap che liquida continuamente flussi di perdita, l’impresa percepisce il prodotto come un qualcosa di negativo, da eliminare o al massimo sostituire. L’uscita tuttavia, comporterebbe il pagamento di un valore negativo decisamente alto, pertanto l’imprenditore inizia a pensare dapprima all’ipotesi di contenzioso e solo
L’impresa paga sul mutuo Euribor 3m
0,967%
L’impresa paga sul mutuo spread 1,5%
1,500%
Totale tasso pagato sul mutuo
2,467%
L’impresa incassa dallo swap Euribor 3m
0,967%
L’impresa paga sullo swap tasso fisso del 3%
3,000%
Totale tasso pagato sullo swap
2,033%
Totale tasso pagato (2,467% + 2,033%)
4,500%
L’impresa paga sul mutuo Euribor 3m
5,00%
L’impresa paga sul mutuo spread 1,5%
1,50%
Totale tasso pagato sul mutuo
6,50%
L’impresa incassa dallo swap Euribor 3m
5,00%
L’impresa paga sullo swap tasso fisso del 3%
3,00%
Totale tasso incassato tramite lo swap
2,00%
Totale tasso pagato (6,50% - 2,00%)
4,50%
Da quanto indicato si evince che qualunque sia il livello raggiunto dall’Euribor 3 mesi, l’impresa paga sempre un tasso fisso totale del 4,50%.
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mercati
in una seconda fase, prende in considerazione l’ipotesi di sostituzione del prodotto con uno di tipo diverso, che magari potrebbe non essere di copertura e senza considerare le commissioni implicite che questo passaggio determina.
Il Consiglio
fare una verifica abbinando i flussi di interessi che scaturiscono dal debito con quelli che vengono liquidati dallo swap. Solo nel caso in cui il derivato non sia di reale copertura, si può procedere ad intraprendere una strada contenziosa ovvero una ristrutturazione del prodotto
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Prima di intraprendere qualsiasi strada è necessario
Occhio ai mercati Moody’s Corporation |
e-mail: m.palumbaro@cfiadvisors.it
» di Alfredo De Vincentis
Molto retoricamente, si parla da un paio di anni a questa parte della necessaria riforma che toccherebbe ai mercati finanziari internazionali, del loro ruolo ormai abnorme e svincolato dal riferimento alla economia cosiddetta reale, riproponendo uno schema di analisi di tipo marxista, dove però in luogo della sovrastruttura ideologico-capitalistico-borghese, troviamo appunto un sistema speculativo che, alimentandosi delle risorse provenienti dal sistema produttivo “reale” (tipicamente il risparmio delle famiglie), realizza denaro da denaro, montando sempre più una bolla virtuale di transazioni fittizie che portano inevitabilmente al proprio collasso per mancanza di sostanza. Questa la retorica; non meno ideologica dell’oggetto delle proprie critiche. Anzi, ideologica al punto da essere populistica. In realtà la storia industriale del mondo è affollata di fallimenti industriali (in Italia ricorderete per esempio la FIAT pre-Marchionne, sull’orlo del fallimento non per motivi di cattiva gestione finanziaria, ma relativi alla scarsa qualità delle auto e del loro scarso appeal sul pubblico), come è affollata di successi sotto la spinta degli operatori finanziari (soprattutto negli usa, tramite operazioni private equity e venture capital – che fanno ampiamente uso dei colpevolizzati derivati…). L’impresa è anche finanza, si serve degli strumenti che la finanza le mette a disposizione, e che vanno usati a ragion veduta, con l’ausilio di specialisti, possibilmente autonomi nel loro giudizio. Questo il punto per quel che ci riguarda: nel nostro paese manca un mercato dei capitali, con operatori che, stando sul mercato, siano sottoposti a quella sorta di selezione darwiniana propria che è la concorrenza di idee, di servizi e di prodotti. Nel nostro paese esiste soltanto un mercato del debito: quello gestito dalle banche, che agiscono secondo logiche diverse da quelle proprie di un socio in affari. Il problema semmai, è che nel nostro paese
di finanza ce n’è persino poca. I mercati finanziari, comunque, essendo altamente creativi, non possono essere completamente regolati: nuovi prodotti sintetici escono ed usciranno sempre dall’alveo delle fattispecie giuridiche, condannando le autorità di controllo e i legislatori a rincorrerli. (Sempre per rimanere nel nostro paese, i libri di Guido Rossi ne sono un esempio, non tanto perché descrivono questi fenomeni, quanto perché ne sono essi stessi la prova: tante chiacchiere e poche soluzioni concrete). Per venire al nostro titolo, possiamo ritenere molto probabile che in una economia mondiale in cui si affacciano sempre nuovi operatori privati e pubblici (pensate ai fondi sovrani, o ai paesi in via di sviluppo che si finanziano sui mercati obbligazionari), il ruolo delle agenzie di rating sia imprescindibile. Fra esse è da segnalare MOODY’S CORPORATION. Fondata nel 1900 a New York, ha 3.900 dipendenti, ha un margine operativo del 40%, una crescita annua del fatturato del 25% e degli utili del 17%. Attualmente è scambiata ad un price earning di 9,6%. Questo ne è il grafico: si vede come stia costruendo una lenta e difficoltosa inversione del trend. Questa è però una buona base per comprare il titolo e tenerlo per diversi anni. e-mail: aldevinc@libero.it MCO
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fisco » di Luigi Carunchio
Società salve grazie alla “231” L’attività della maggior parte delle aziende e la loro organizzazione, deve tener conto della legislazione e delle norme previste da questa legge
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lcune recenti pronunce giudiziarie in materia di illeciti penali hanno premiato aziende lungimiranti che hanno adottato modelli di organizzazione, gestione e controllo di cui al D.Lgs. 231. Con il decreto legislativo appena citato, nel 2001, il legislatore ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità per le società in sede penale. Responsabilità che si va ad aggiungere a quella della persona fisica che realizzava materialmente l’illecito (amministratori, direttori, dipendenti collaboratori della società). Il principio introdotto è il seguente: “ogni accertamento nei confronti dell’autore materiale dell’illecito può determinare l’apertura di un analogo accertamento
nei confronti della società cui l’autore dell’illecito appartiene”. Tuttavia, se da un lato si decideva di perseguire le società per illeciti commessi da propri collaboratori, dall’altra si dava la possibilità di un esimente per le aziende che adottavano modelli organizzativi idonei a prevenire la realizzazione degli illeciti penali considerati. L’ennesima certificazione obbligatoria per l’azienda? Nient’affatto. La costruzione di un modello di organizzazione è facoltativa e la mancata adozione dello stesso non è sanzionata. Tuttavia, l’adozione è sicuramente una condizione necessaria affinché la società, in sede di giudizio penale, venga assolta dai reati più diffusi, quali: delitti contro la Pubblica
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fisco
Amministrazione, reati societari, abuso di mercato, riciclaggio, violazione della normativa antinfortunistica, reati contro la personalità individuale, delitti informatici e contro l’industria ed il commercio, reati transnazionali. Con il termine modello si individua un insieme di regole, comportamenti e procedure rivolti ad una pluralità di soggetti in posizioni gerarchiche diverse con differenti mansioni, poteri e responsabilità. Alcune associazioni di categoria hanno elaborato linee guida per la costruzione di modelli organizzativi, ad esempio Confindustria, ABI, ANIA, ANCE. Tali linee guida suggeriscono attribuzioni di funzioni in forma scritta con coerenti poteri di firma, separazione dei compiti fra chi svolge fasi cruciali nell’ambito di un processo a rischio, l’esistenza di un sistema di monitoraggio idoneo a segnalare situazioni di criticità. L’azienda, sviluppando il proprio modello di organizzazione e controllo, effettuerà la mappatura delle aree di rischio dove potenzialmente potrebbero verificarsi gli illeciti, costruirà un sistema di controllo e di gestione attraverso l’assegnazione di deleghe, responsabilità e compiti, attraverso un complesso sistema di procedure. L’adozione del modello prima del reato, ritenuto congruo dal giudice, può portare all’esclusione di responsabilità della società. Il Giudice per le Indagini preliminari di Milano, lo scorso 17 Novembre 2009, ha prosciolto una società dal reato di aggiotaggio informativo compiuto dai suoi dirigenti, in quanto aveva adottato nel proprio modello organizzativo, già dal 2003, specifiche misure volte ad evitare e prevenire la realizzazione di illeciti penali. Adottare un modello di organizzazione di cui al D.Lgs 231/2001 è possibile anche dopo aver commesso il reato. Ciò consente un’attenuazione delle sanzioni escludendo l’applicazione di misure cautelari. Quest’ultima eventualità non deve, tuttavia, costituire una semplice via d’uscita da un procedimento di natura penale. Le sanzioni pecuniarie, infatti, variano da un minimo di 52.000,00 euro ad un massimo di 1.000.000,00 di euro con la possibilità di venire raddoppiate in caso di reati societari. Il modello organizzativo è parte di un complesso di attività, comportamenti, provvedimenti che costituiscono “l’ombrello” per le aziende a protezione dai rischi prima citati. Al modello vanno affiancati: un codice etico e un organismo di vigilanza. Il primo costituisce un sistema normativo interno formato da principi generali e valori di riferimento dell’attività aziendale, da principi di comportamento finalizzati alla prevenzione della
commissione di reati previsti dal D.Lgs 231/2001. Il codice etico deve essere approvato dal CdA impegnandosi a pubblicizzarlo e divulgarlo all’interno dei luoghi di lavoro e nei confronti dei collaboratori esterni. Deputato a vigilare sulla corretta applicazione del codice etico e del modello di organizzazione, gestione e controllo è l’Organismo di Vigilanza. Tale organismo deve essere dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo e di assoluta professionalità (competenze tecniche e giuridiche), non vi devono essere cause di ineleggibilità appositamente previste dal modello organizzativo. Nonostante le semplificazioni previste Con il decreto dalla normativa per le legislativo 231, aziende di piccole dinel 2001 il legislatore mensioni è consigliabile che l’Organismo ha introdotto di Vigilanza svolga per la prima volta approfonditamente la nel nostro sua attività di vigilanza e controllo con ordinamento professionalità e comla responsabilità petenza e soprattutto per le società senza possibilità di conflitto di interessi. in sede penale Per concludere, l’adozione di un modello organizzativo volto a prevenire reati di cui al D.Lgs 231/2001, unitamente alla predisposizione di un codice etico comportamentale, consentono all’azienda di ottenere: • l’esonero dalla responsabilità della società per gli illeciti realizzati da amministratori e dipendenti; • l’esonero dalla responsabilità degli amministratori nei confronti dei soci per la mancata adozione del modello; • una corretta gestione del rischio relativo ai processi aziendali più significativi. Una recente Indagine Assonime (Indagine sull’attuazione del decreto legislativo 231/2001, Roma Maggio 2008), ha rilevato una diffusa sensibilità nel mondo delle imprese di medie e grandi dimensioni. Alla luce anche del fatto che numerosi bandi di gara impediscono ad un’azienda sanzionata per reati di cui al D.Lgs 231/2001 di partecipare all’aggiudicazione di appalti pubblici, si ritiene indispensabile investire in processi volti ad ottenere meno responsabilità per le nostre aziende, ed a prevenire possibilità di rischioreato
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e-mail: info@valoreassociati.it
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energia » di Pietro Pastorelli
Adeguare gli impianti o pagare il CTS? Impianti MT: perché è conveniente adeguarli anziché pagare le multe
L’
Autorità per l’energia elettrica ed il gas (AEEG), attraverso una serie di delibere e in particolare la n. 333/07 e relativi allegati, detta le regole alle quali attenersi per adeguare gli impianti ovvero per fare in modo che essi non arrechino disturbi alla rete che li alimenta. In particolare la delibera citata ha allegata la norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica” che riveste una particolare importanza nell’intervento di adeguamento e della quale è parte integrante un “fac-simile” della Dichiarazione di adeguatezza da inviare al distributore. Chi non si adegua è tenuto a pagare ogni anno il CTS (Corrispettivo Tariffario Specifico) cioè una voce nella bolletta che fa crescere il prezzo dell’energia, già altissimo in Italia. L’adeguamento, oltre a permettere la cessazione del pagamento del CTS, (eventualmente maggiorato), comporta benefici in termini di affidabilità e sicurezza dell’impianto MT, contribuendo alla diminuzione del numero di interruzioni della fornitura elettrica per il cliente stesso e per tutti gli altri clienti connessi alla stessa linea di media tensione di proprietà del distributore. Infatti un guasto originatosi nell’impianto di un cliente può provocare un’interruzione della fornitura a tutti i clienti connessi alla medesima linea di
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alimentazione. Inoltre, il cliente con impianto adeguato potrebbe ricevere indennizzi automatici, cioè senza che ne faccia richiesta, in caso di eccessiva numerosità di interruzioni lunghe e rimborsi in caso di interruzioni di eccezionale durata che superino gli standard stabiliti dall’Autorità. Se l’impianto non è adeguato il cliente non riceve né indennizzi né rimborsi, anche qualora se ne fossero verificate le condizioni. Bisogna inoltre considerare che, con gli impianti non in regola, si può essere chiamati a rispondere, in sede penale e civile, dei danni procurati a terzi. Vediamo come si calcola il CTS: esso dipende dalla potenza disponibile e dall’energia elettrica prelevata, entrambe riferite all’anno precedente quello in cui viene riportato in bolletta. Ecco la formula: CTS = (K + H *E / P ) * F dove: • K è pari ad 1 € per ogni giorno di connessione attiva alla rete di alimentazione; • H vale 0,15 € per ogni ora di utilizzo; • E è l’energia consumata nell’anno precedente quello di versamento del CTS; • P la potenza disponibile nell’anno precedente quello di versamento del CTS; • F è un parametro di modulazione che si applica ai soli clienti con potenza disponibile superiore a 400 kW (per i clienti con potenza disponibile inferiore
uguale a 400 kW il fattore F è sempre uguale a 1); Per i clienti con potenza disponibile superiore a 400 kW il fattore F è uguale a 1 + √((P-400)/400) e non
Il rapporto E/P corrisponde ad un numero equivalente di ore in un anno di utilizzo dell’intera potenza disponibile. Vediamo un caso reale: un cliente è alimentato in media tensione con una potenza disponibile P = 1.000 kW, è allacciato alla rete di distribuzione per 365 giorni all’anno, ha un consumo annuo di energia elettrica E = 3.000.000 kWh. Non avendo presentato la dichiarazione di adeguatezza il suo CTS sarà calcolato come segue: 1. rapporto E/P vale 3.000.000 / 1.000 = 3.000 ore di utilizzo dell’intera potenza disponibile; 2. fattore di modulazione F =2,2247. Applicando la formula si ottiene: (1 [€/giorno] * 365 [giorni] + 0,15[€/ora] * 3.000 [ore] ) * F = 815 [€] * 2,2247= 1.813,17 €. Il cliente di questo esempio pagherà quindi 1.813,17 € per ogni anno. Adeguandosi si stima che, nella maggior parte dei casi, in meno di 5 anni si possa recuperare l’investimento. Purtroppo a fine 2009 solo il 30% degli utenti abruzzesi aveva adeguato i propri impianti: il 70% pagava il CTS
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può superare il valore massimo F = 3,5. Possibili valori del fattore F in funzione della potenza disponibile P sono riportati nel grafico.
Modalità (modulo fac-simile) per la presentazione della dichiarazione di adeguatezza Dati del cliente Cliente____________________________________ Livello di tensione della fornitura AT MT Tipo di utenza: cliente finale produttore autoproduttore Potenza disponibile (kW)__________________________ POD ____________________________ Indirizzo _______________________________________ Provincia ____________________ Recapiti telefonici______________________________________________________________________ Requisiti e prove di cui alle Modalità per l’effettuazione della dichiarazione di adeguatezza o Requisiti semplificati di cui all’Art. 35, comma 35.2, dell’Allegato A alla deliberazione n. 333/07 o Requisiti di cui alla lettera A.1 delle Modalità per l’effettuazione della dichiarazione di adeguatezza o Requisiti di cui alla lettera A.2 delle Modalità per l’effettuazione della dichiarazione di adeguatezza o Prove di cui alla lettera A.3 delle Modalità per l’effettuazione della dichiarazione di adeguatezza (Qualora sia installata ex novo una PG conforme all’Allegato D della CEI 0-16, è sufficiente la sola prova 2 per attestare che il DG apra i suoi contatti entro i tempi massimi previsti, ovvero 200 ms; qualora siano installate ex novo sia PG conforme alla CEI 0-16 sia DG, è sufficiente la prova con pulsante di sgancio) (Facoltativo e in alternativa fra loro)
o Disponibilità di log sulle protezioni generali. o Disponibilità di log sul sistema SCADA che controlla da remoto le protezioni generali. (Da compilare anche per utenti con i requisiti semplificati di cui all’Articolo 35, comma 35.2, dell’Allegato A alla deliberazione n. 333/07, qualora sia presente un interruttore automatico 1)
La taratura delle protezioni generali è stata effettuata in accordo alle specifiche di taratura fornite dall’impresa distributrice ___________________ in data _________ con lettera ____________________ Informazioni aggiuntive (non applicabili a utenti con i requisiti semplificati di cui all’Articolo 35, comma 35.2, dell’Allegato A alla deliberazione n. 333/07):
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In presenza della sola prot. 51N: rispetto della lunghezza massima dei cavi MT (limite = ______ m)
o Potenza complessiva dei trasformatori contemporaneamente energizzati 2 : kVA o Potenza complessiva dei trasformatori in parallelo 2 : kVA Dati del personale tecnico che effettua la dichiarazione di adeguatezza Nome e cognome________________________________Ditta__________________________________ o Responsabile tecnico di cui alla deliberazione n. 333/07, Allegato A, comma 36.4, lettera a) o Professionista di cui alla deliberazione n. 333/07, Allegato A, comma 36.4, lettera b) o Responsabile dell’ufficio tecnico interno di impresa non installatrice di cui alla deliberazione n. 333/07, Allegato A, comma 36.4, lettera c) Con la presente attesto sotto la mia responsabilità che quanto sopra dichiarato risponde al vero. Data e luogo __________________ Firma e timbro ___________________________________________ Dichiarazione del cliente Con la presente dichiaro che non porrò alcun ostacolo a eventuali controlli da parte dell’impresa distributrice effettuati allo scopo di verificare l’effettiva adeguatezza degli impianti ai requisiti tecnici previsti, pena la revoca della presente dichiarazione. Data e luogo___________________ Firma __________________________________________________ 1 In questo caso (utente con i requisiti semplificati e presenza di un interruttore automatico) la sola regolazione da riportare è quella relativa alla protezione da cortocircuito, soglia I>>>) 2 I limiti contenuti nella RTC si applicano solo a trasformatori aggiunti dopo il 1° settembre 2008
“Fac-simile” della Dichiarazione di adeguatezza
Il “fac-simile” del modulo di dichiarazione di adeguatezza
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ict » di Antonio Teti
Nasce Cyber Command, il primo esercito militare informatico Può contare sull’organico di una vera e propria forza armata e la sua mission è una sola: difendere le reti informatiche degli Stati Uniti
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el 2008, al convegno ICT Security Day, evento sulla sicurezza informatica che si celebra ogni anno a Lanciano, in Abruzzo, il primo sabato di ottobre, il generale Nicolò Pollari (ex direttore del SISMI, il servizio segreto militare italiano), durante un suo memorabile intervento sullo stato della sicurezza a livello planetario, affermò: «Oggi le guerre non si fanno più solo con le armi, Internet ignora frontiere, giurisdizioni e regimi e questo consente tutto, anche eventi digitali della portata e della carica distruttiva di vere e proprie guerre convenzionali». Fu un’affermazione rilevante, ma che solo oggi, assume la valenza di una profezia annunciata. La notizia è quella della costituzione del primo cyber-esercito al mondo, che si occuperà di prevenire e contrastare tutti gli attacchi che provengono dalla Rete e la notizia è stata divulgata a fine maggio, nello stupore di chi vede concretizzarsi lo spauracchio di una futura “guerra informatica”. I vertici militari Usa e la stessa amministrazione Obama, sembrano essere
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arrivati alle medesime considerazioni dell’ex direttore del SISMI, dato che hanno deciso di dare vita alla più imponente (almeno da un punto di vista di organico) struttura militare di controllo, monitoraggio e difesa dedicata al settore della sicurezza informatica. Nasce il Cyber Command, la nuova divisione del Pentagono (sede del quartier generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America), che avrà il compito di garantire la sicurezza informatica degli Stati Uniti. Al suo vertice è stato posto il generale a quattro stelle, Keith Alexander, e avrà sotto il suo comando, un vero e proprio esercito forte di 90.000 informatici. E’ soprattutto questo numero a creare sconcerto nell’opinione pubblica. Se consideriamo che in Italia, tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale, arriviamo ad un totale di 331.000 addetti, l’organico preposto dagli USA per il controllo della rete, risulta veramente impressionante. In realtà, la spiegazione dell’imponenza della struttura è semplicemente riconducibile alla portata del problema. Solo un’armata di specialisti IT (in questo caso addestrati all’uso delle tastiere piuttosto che del fucile), può garantire una risposta adeguata ai crescenti pericoli derivanti dall’utilizzo della Rete. Va sottolineato inoltre, che questa grandiosa struttura militare è stata fortemente voluta dal presidente Obama, che ha deciso di aumentare l’organico (dietro suggerimento del Dipartimento della Difesa) di 30.000 uomini in più di quanto avesse stabilito la precedente amministrazione Bush. Il presidente Obama ha affermato che la sicurezza informatica rappresenta “… una delle sfide più importanti che gli Usa dovranno affrontare sia in termini economici che di sicurezza nazionale”. Doveva pur accadere. Siamo entrati nella fase di “militarizzazione” del cyberspazio, ma era solo questione di tempo. Già, perché da alcuni decenni, in molti dei paesi più industrializzati, ed in particolare in quelli occidentali, l’ansia crescente derivante dalla vulnerabilità della proprie reti e dalla crescita inarrestabile di attacchi informatici, ha condotto anche i paesi più riottosi alla comprensione dei possibili rischi derivanti dall’utilizzo di Internet. Oggigiorno quasi tutte le informazioni sensibili per la sicurezza nazionale e per la competitività economica di un Paese, viaggiano in Rete e non è più possibile ignorare i rischi derivanti dall’impiego delle risorse informatiche. La creazione del Cyber Command costitui-
sce quindi un passaggio quasi obbligato per un paese come quello statunitense, che ha molteplici nemici ed interessi in gioco di enorme rilevanza. I gruppi terroristici, le agenzie di intelligence, la criminalità organizzata, gli interessi economico-finanziari delle multinazionali, sono solo alcuni dei possibili “nemici” da cui proteggersi, come asserisce lo stesso Sottosegretario alla Difesa USA, James Miller. Come se non bastasse, soprattutto negli ultimi anni, si è verificato un incremento esponenziale dei cyber-attacchi indirizzati proprio verso i computer del Governo americano. Cina, Russia, Estonia, Corea del Nord, sono solo alcune delle nazioni da cui provengono gli attacchi al governo statunitense. Senza dimenticare i gruppi terroristici collegati ad Al Qaeda, che sistematicamente e quotidianamente, mettono a dura prova la rete informativa americana. La base del Cyber Command sarà ubicata a Fort Meade, dove non a caso ha sede la National Security Agency (NSA), l’agenzia governativa che insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della sicurezza nazionale, e che ha una particolare competenza vocazionale nella sicurezza informatica. Infatti, la collaborazione tra le due strutture sarà fondamentale, soprattutto per dare l’opportunità al Cyber Command di essere pienamente operativo entro l’autunno. I compiti della nuova organizzazione cyber-militare saranno riconducibili alla conduzione “delle operazioni e della difesa delle reti informatiche indicate dal Ministero della Difesa” e alla preparazione di “operazioni militari ad ampio raggio nel cyberspazio con l’obiettivo di abilitare azioni in tutti i campi e assicurare agli alleati libertà d’azione nel cyberspazio”. Nonostante le numerose aperture verso i governi mediorientali “non allineati” e la disponibilità al dialogo più volte professata da Obama, lo stesso presidente ha dovuto prendere atto dello stato di incomunicabilità esistente con i possibili nemici del proprio paese, ma soprattutto della condizione di permanente pericolosità che vivono le infrastrutture informative degli Stati Uniti. Non si tratta di allarmismo gratuito o di una tensione sociale eccessiva, è solo l’inizio di una nuova era, quella del Cyberspazio, con i suoi pericoli, le sue insidie e la sua straordinaria capacità di influenzare le menti e le azioni degli individui. Forse è proprio questa la motivazione che ha convinto il governo americano a realizzare il primo cyber-esercito al mondo: l’incapacità del governo di risolvere l’incontrollabilità di Internet in altro modo
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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro
Strategia Oceano Blu: vincere rifiutando la competizione È possibile fondare un’impresa di successo rifiutando i luoghi comuni dell’imprenditore tradizionale e della sua ossessione nei confronti della competizione a tutti i costi? Proviamo a scoprirlo
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l coreano Chan Kim, consulente dell’Unione Europea, e Renée Mauborgne, professoressa di “Strategie e Management” al World Economic Forum, sembrano rispondere affermativamente a questo cruciale interrogativo con il libro “Oceano Blu”, bestseller pubblicato dall’Harvard Business School Press, nel 2005. Fin dagli albori dell’era industriale, le imprese hanno ingaggiato una battaglia senza quartiere per accaparrarsi un vantaggio nel “sanguinante oceano rosso” della competizione, ma Chan Kim e Mauborgne, dopo aver analizzato 150 casi di successo dal XIX secolo ad oggi (Ford, Apple, Technogym, Cirque du Soleil, Blackberry, Dell ecc.), sostengono che solo le imprese che si sono allontanate dall’oceano rosso della competizione, hanno consolidato un giro d’affari ad alta
redditività. I presupposti di base della strategia Oceano Blu sono molto chiari: • Non esistono aziende capaci di mantenere in modo permanente un alto livello di performance, di conseguenza, nella formulazione di qualsiasi analisi di scenario finalizzata a intraprendere un piano d’azione, l’unità di analisi di base è costituita dalla mossa strategica e non dalle caratteristiche del settore di riferimento, né dall’azienda appartenente al determinato settore oggetto di analisi. • È necessario superare i paletti classici del marketing costituiti da “posizione di costo, differenziazione e focalizzazione”. • È necessario rompere l’assunto “più valore = più costi”, per arrivare a creare più valore a costi sempre più bassi.
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creatività&innova ione
• È necessario creare una curva di dodi un canguro. Accanto alla riduzione manda rivolgendosi ai “non-clienti” di di gamma, decise di aumentare il prezoggi. zo, posizionandosi leggermente più su • È necessario superare l’esigenza di rispetto alla fascia bassa. L’azienda, macro-segmentare il mercato. infine, dotò i camerieri che lavoravano • È necessario re-ingegnerizzare i pronei locali che sceglievano i suoi vini, cessi e tagliare i costi non-strategici. di un abbigliamento da lavoro in grado Ma come è possibile creare uno spazio di richiamare lo stereotipo del tipico di mercato aggirando la concorrenza? “uomo-australiano del bush”. Gli autori analizzano una serie di casi Queste innovazioni furono basate su La copertina del libro storici del passato recente e remoto: quattro principi: a) riduci (la gamma e “La strategia dell’oceano blu” quando Ford introdusse il modello T, la la complessità del vino); b) crea (beviprima autovettura accessibile a tutti, bilità, facilità di scelta, divertimento); decise di rivolgersi a coloro che andavano in carrozza c) elimina (terminologie complesse e invecchiamen(non-clienti, proletari e borghesi), non a coloro che to); d) aumenta (coinvolgimento nei punti vendita e avevano già una macchina (ricchi benestanti). prezzo rispetto ai vini di fascia bassa). Tali principi Quando Technogym decise, nel 1983, di rivoluzionare ricorrono spesso in aziende che cercano il loro oceail mondo del fitness, rivolse la sua attenzione a coloro no blu. Gli autori del libro, mediante esempi specifici, che non erano più giovani, né atletici, né fissati per la suggeriscono a tutti gli imprenditori di: linea, né costanti nell’allenamento. • analizzare sempre i settori alternativi rispetto al proPer tali “non-clienti” Technogym ideò prodotti perso- prio; nalizzabili con allenamenti dolci e sistemi compute- • cercare i gruppi strategici in cui un determinato setrizzati con i quali ognuno poteva costruirsi il proprio tore si divide; allenamento e vedere i progressi raggiunti nel corso • ricostruire la catena degli acquirenti generalmente del tempo. Così facendo, Technogym impose un modus costituita da compratori, utilizzatori e influenzatori, operandi che ancora oggi la distingue. Quando il pro- per valutare se è il caso di rivolgersi a un solo sogduttore australiano di vini Casella Wines, conquistò il getto della catena o a tutti, oppure cambiare di volta mercato americano introducendo il vino “yellow tail”, in volta; non si rivolse ai bevitori di vino, ma ai non-bevitori. • valutare se è il caso di offrire prodotti e servizi comCasella Wines scoprì che c’era un mondo vergine, non plementari in luogo di servizi già offerti; intaccato dalla concorrenza e desideroso di vini “fa- • costruire un rapporto equilibrato tra funzionalità ed cili” da bere e da riconoscere, caratterizzati da eti- emotività, sapendo rinunciare all’uno o all’altro quando chette divertenti e non autoreferenziali. Casella Wines, è il caso di farlo; inoltre, ridusse la gamma a due vini: un bianco e un • essere sempre attenti ai cambiamenti delle tendenze rosso caratterizzati da un’etichetta riportante la figura e, se possibile, creare tendenze
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La Ford modello “T”, la prima autovettura accessibile a tutti
Quando Ford introdusse il modello T, la prima autovettura accessibile a tutti, decise di rivolgersi a coloro che andavano in carrozza (non-clienti, proletari e borghesi), non a coloro che avevano già una macchina (ricchi benestanti)
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norme&leggi » di Filippo Paolini
Le misure della manovra correttiva Approvata da pochi giorni, la nuova manovra, da 24 miliardi di euro, prevede un importante taglio alla spesa pubblica, ma non mancano misure specifiche che interessano le imprese
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a chiamano manovra correttiva e, in genere, serve per calibrare la politica di bilancio, adottando piccoli aggiustamenti che si rendono necessari in ragione del divario tra i dati economici previsti e quelli che, via via, nel corso dell’anno emergono nella realtà.
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Quella approvata l’ultimo giorno di maggio, (decreto legge 78/2010) è una manovra che continua a chiamarsi correttiva ma che, vista la rilevanza del gettito previsto (oltre 24 miliardi di euro in due anni), è destinata ad incidere in maniera molto profonda sulla vita degli italiani.
Il taglio della spesa pubblica rappresenta la parte più importante e consistente, ma non mancano misure più specifiche che interesseranno direttamente il mondo delle imprese. Di seguito, ne riportiamo alcune delle più rilevanti. Partiamo dal capitolo pensioni, che interessa e non poco i lavoratori autonomi. I requisiti non vengono toccati ma, di fatto, con la modifica del cosiddetto sistema delle finestre, si è realizzato uno spostamento in avanti dell’età di pensionamento. Le “finestre”, appunto, vale a dire i periodi di uscita effettiva dal lavoro attivo dopo aver maturato il diritto alla pensione, divengono a scorrimento. A partire dal 2011, per i lavoratori autonomi che matureranno i requisiti per la pensione, tanto di vecchiaia (in virtù dell’età anagrafica) quanto di anzianità (in virtù dei contributi versati), la decorrenza del trattamento previdenziale sarà fissata dopo diciotto mesi. Sul versante fiscale, sono stati confermati i rumors sulla fattura telematica, anche se per la concreta attuazione si rimanda ad un futuro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Sarà obbligatorio, quindi, comunicare telematicamente al fisco tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizio non inferiori a tremila euro, ma per le modalità pratiche bisognerà attendere. Questa novità acquista ancora maggior considerazione se correlata alla riforma del redditometro: l’accertamento sintetico del reddito del contribuente, potrà basarsi sulle spese di qualsiasi genere sostenute nel periodo di imposta. In tal modo, per fare un esempio pratico, anche una vacanza che importi una spesa superiore a tremila euro finirà automaticamente sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate che potrà poi valutarla per vagliare la “congruità” del reddito dichiarato.
Ciò secondo parametri di riferimento che – e questa è un’altra novità rilevante – varieranno anche in funzione dell’area geografica. Sotto lo slogan “contrasto al fenomeno delle imprese apri e chiudi” è stato previsto che le imprese che cessano l’attività entro un anno dalla apertura, saranno specificamente considerate ai fini dei controlli da parte di Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza ed INPS. Stesso trattamento per le imprese che presentano, per più di un periodo d’imposta, dichiarazioni in perdita fiscale, salvo che sia determinata dall’erogazione di compensi ad amministratori e soci. Mai più contanti oltre i cinquemila euro. Il limite per la cosiddetta tracciabilità dei pagamenti scende dunque dal precedente tetto dei 12.500 euro. Il taglio Per le regioni del Sud, tra le quali c’è della spesa pubblica anche l’Abruzzo, è della manovra previsto un anticipo correttiva, del federalismo fiscale: con riferimento rappresenta alle nuove imprese la parte avviate, si potrà depiù importante cidere autonomamente di modificae consistente, re le aliquote irap, ma non mancano fino all’azzeramento, misure disponendo anche relative esenzioni, più specifiche detrazioni, deduzioche interesseranno ni. E, rimanendo al direttamente meridione, è prevista la possibilità di istiil mondo tuzione delle “zone delle imprese a burocrazia zero”: qui, per le nuove iniziative produttive, qualsiasi provvedimento amministrativo conclusivo, con esclusione di quelli tributari, sarà adottato da un Commissario del Governo e, se questi non lo farà entro trenta giorni dall’avvio del procedimento, ci sarà il silenzio assenso. Infine, per tutto l’anno 2011, gli incrementi retributivi erogati, sulla base di accordi aziendali, per la produttività, redditività ed, in genere, per il miglioramento della competitività aziendale, costeranno meno: infatti, è stato stabilito uno sgravio fiscale e contributivo nella misura che sarà fissata dal Governo, in accordo con le parti sociali
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economia&sviluppo
seconda parte
» di Gianni Caramanico
Abruzzo 2015: l’opportunità per mettersi in rete Nella nostra regione si promuoverà lo sviluppo dei cluster mediante azioni di sistema unite ad aiuti ai progetti delle reti, nel complessivo disegno strategico di favorire la competitività internazionale delle aggregazioni imprenditoriali. Se ne è discusso in un convegno al quale era presente anche il direttore del Ministero dello Sviluppo Economico Andrea Bianchi
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l direttore del Ministero dello Sviluppo Economico Andrea Bianchi è intervenuto alla presentazione del programma Abruzzo 2015, proposto dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione e Abruzzo Sviluppo, confermando l’interesse del Ministero ad una significativa azione sperimentale per il rilancio della nostra regione. Si tratta della prima risposta organica alle esigenze di aggregazione e competitività delle imprese abruz-
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zesi, disegnata per accompagnare le integrazioni in rete indispensabili ai nuovi orientamenti ai mercati, comportamenti e risultati, all’aumentata flessibilità strutturale ed operativa, ai meccanismi d’integrazione sempre più sofisticati imposti dalla globalizzazione. Le economie di flessibilità o scopo che Chandler descrive nel 1990 come “economies of joint production or distribution”, individuano oggi il paradigma dell’ef-
Alcuni momenti della conferenza di presentazione di Abruzzo 2015
Si tratta di una significativa opportunità che i sistemi imprenditoriali devono cogliere per innescare il cambiamento necessario ad accrescere la propria forza
ficacia ed efficienza aziendale intese rispettivamente come la capacità di fronteggiare i più disparati stimoli ed esigenze e la riduzione complessiva dei tempi di risposta al minore costo possibile. In tale ottica, la programmazione regionale per le reti d’impresa s’avvia nel 2008 a seguito della riforma contenuta nella legge finanziaria 2007, tesa a “realizzare una manovra di carattere unitario per favorire lo sviluppo dei distretti produttivi all’interno di linee ed obiettivi generali di politica industriale nazionale, assicurando l’unità economica del Paese e la crescita complessiva della competitività dei sistemi distrettuali italiani”, e beneficia di un finanziamento aggiuntivo concordato con il Governo negli ultimi mesi. Questo significa che, a differenza di quanto attuato nelle altre regioni, in Abruzzo si promuoverà lo sviluppo dei cluster mediante azioni di sistema unite ad aiuti ai progetti delle reti, nel complessivo disegno strategico di favorire la competitività internazionale delle aggregazioni imprenditoriali. Due milioni e centocinquantamila euro già impegnati nei bilanci statale e regionale, cinque milioni per un progetto di interesse nazionale disposti dal decreto 2008 del MiSE in attesa di pubblicazione (sui quali incombe però l’articolo 1 della recente “manovra” che definanzia le somme 2007, 2008 e 2009 non ancora impegnate) ed altri due che potrebbero essere successivamente assegnati, sostengono gli obiettivi specifici di Abruzzo2015: accogliere l’innovazione dei sistemi produttivi e orga-
nizzarla verso la competizione globale in chiave di sostenibilità, valorizzare i sistemi locali senza impedire la loro estensione oltre i confini regionali e nazionali aiutando le imprese a superare i confini geografici per la corretta integrazione delle proprie forze competitive, stimolare la crescita delle competenze, l’innovazione e il trasferimento del know-how, guidare la razionalizzazione nell’estrazione, produzione, distribuzione e uso di risorse; ed ancora, coordinare e facilitare le comunicazioni interne ed esterne ai sistemi, abbattere le barriere culturali ed operative tra settori produttivi differenti, ma necessariamente integrati o integrabili ai fini di una maggiore competitività e sostenibilità. E, infine, favorire la creazione di ambienti stimolanti e competitivi, coadiuvando necessità e fabbisogni d’integrazione delle reti con quelli delle comunità ospitanti. Si tratta di una prima, significativa opportunità che i sistemi imprenditoriali devono cogliere per innescare il cambiamento necessario ad accrescere la propria forza: le azioni di sistema forniranno gli strumenti indispensabili per networking e collaborazione, anticipazione di crisi e previsione delle traiettorie competitive, internazionalizzazione e finanza aggregata, mentre gli aiuti ai progetti delle reti si concentreranno su ambiti prioritari in linea con la programmazione di Industria 2015 e le specificità regionali. Per i nostri sistemi d’imprese è quindi l’ora di aggregarsi nella propria identità, segreto del successo italiano nel mondo, all’insegna del rinnovato motto “piccolo è bello… ma insieme è meglio”!
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credito&finan a » a cura della redazione
Da sinistra: il direttore della BCC di Castiglione M.R. Paolo Mingione, il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma e il presidente Alfredo Savini
Il “credito artigianale” arriva a Montesilvano Inaugurata una nuova filiale della Bcc di Castiglione M.R. e Pianella a Montesilvano. Per il gruppo bilancio positivo
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er la BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella - che conta 23.000 clienti tra le province di Teramo, Pescara e Chieti - la recente apertura della filiale di Corso Umberto 277 a Montensilvano rappresenta il dodicesimo sportello della regione e l’ottavo nella provincia di Pescara. Al taglio del nastro del nuovo istituto hanno preso parte, oltre a numerosi cittadini e i vertici del gruppo bancario, Ermanno Alfonsi, direttore generale della Federazione Abruzzo e Molise; Pasquale Cordoma, sindaco di Montesilvano; don Giampietro Pittarello, della parrocchia di San Giovanni Bosco e il capitano Enzo Marinelli, comandante della compagnia dei carabinieri di Montesilvano. Da sempre il Gruppo, fondato nel 1956, è simbolo di legame
con il tessuto territoriale e fa del credito su misura un must; per questo motivo il suo presidente Alfredo Savini è stato più volte definito “l’artigiano del credito”. Nell’ultimo periodo la BCC Castiglione Messer Raimondo e Pianella ha aderito ad azioni come la sospensione delle rate del mutuo e progetti a favore della ricostruzione post terremoto nell’Aquilano. Osserva il presidente: «I principali indicatori economici e patrimoniali dell’azienda presentano tassi di crescita a due cifre». Infatti, è stata registrata una significativa crescita in termini di depositi, + 16% (contro una media del sistema del 9%) e di impieghi, + 22% (il sistema è cresciuto solo del 2%). Gli utili, oltre il Budget, sono pari ad Euro 3.320.000, quindi, si è consolidato il patrimonio che ha raggiunto Euro 35.000.000.
Le sofferenze sono pari allo 0,80%, inferiore alla media nazionale che è del 3,3%. Il margine dell’interesse è sceso, i tassi medi applicati dalla BCC sono inferiori a quelli praticati dal sistema, la redditività è aumentata gestendo al meglio i volumi. «Desideriamo dare una risposta ai cambiamenti degli stili di vita di soci e clienti - afferma Paolo Mingione, direttore generale - da una parte guardando al mondo economico nella sua completezza, e dall’altra rimanendo fedeli ai valori del credito cooperativo»
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Un momento del brindisi
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credito&finan a » di Marco Taglieri
Marcello Zaccagnini, patron della Cantina Zaccagnini sas in Bolognano e neo presidente del Confidi Abruzzo
Zaccagnini Presidente,
nuova era per Confidi Abruzzo Eletto a Bolognano nell’omonima cantina, Marcello Zaccagnini promette concretezza e trasparenza, ma avverte: «Bisogna fare attenzione, la situazione economica può peggiorare ulteriormente»
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ella splendida cornice della Cantina Zaccagnini, a Bolognano, si è svolta l’assemblea generale dei soci del Confidi Abruzzo, che ha provveduto a rinnovare le cariche sociali della Cooperativa di Garanzia. Al momento della nomina a presidente, Marcello Zaccagnini ha assicurato: «Fonderò il mio operato su principi di concretezza e di trasparenza, questo gruppo dirigente che guiderò per il prossimo triennio ha buone idee e l’entusiasmo giusto. Il momento che stiamo vi-
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vendo mette in evidenza la difficoltà di accesso al credito da parte delle aziende e quindi il Confidi riveste un’importanza strategica per il sostegno delle imprese. Ci mettiamo a disposizione di imprenditori e banche per dare il nostro contributo allo sviluppo del territorio abruzzese». Il cda, in carica per il periodo 2010-2013, risulta composto da: Marcello Zaccagnini (presidente), Gianluca Saraceni (vice presidente) e dai consiglieri Carmine Mancini, Nunziato Mancini, Paolo Riti, Paolo
Spoltore, Paolo Di Cintio, Domenico Di Berardino, Andrea Becci, Claudio Sborgia e Giovanni Di Persio. Il Confidi Abruzzo ha sede in via Misticoni, 3 a Pescara nel Centro Direzionale Il Molino. Associa le Pmi operanti nella regione, a favore delle quali ha stipulato convenzioni con banche del territorio e nazionali per soddisfare i diversi bisogni finanziari aziendali, dal credito d’esercizio al sostegno degli investimenti, dalla ricapitalizzazione alla ristrutturazione del debito, dall’innova-
zione tecnologica allo sviluppo dell’export. L’operato della Cooperativa di garanzia è divenuto essenziale per il sistema produttivo in questo momento. Ne è convinto il neo eletto presidente Zaccagnini: «In questo particolare momento storico, il nostro territorio è caratterizzato da alcuni comparti che stanno pagando uno scotto molto pesante, primi fra tutti il settore metalmeccanico e quello dell’edilizia. Sono infatti sempre più numerose le aziende che finiscono nel circolo vizioso costituito da crisi congiunturale, peggioramento della solvibilità e carenza di liquidità. Perfino le imprese sane sono messe alle strette. L’accesso al credito è divenuto oramai questione vitale, spesso di sopravvivenza. Temo addirittura che nei prossimi mesi la situazione possa peggiorare, per diversi motivi. A breve verranno resi noti i bilanci del 2009, che per la stragrande maggioranza delle Pmi saranno peggiori di quelli del 2008 con conseguente declassamento del rating attribuitogli dal ceto bancario. Inoltre il consistente aumento delle sofferenze bancarie obbligherà gli intermediari creditizi a maggiore prudenza nell’erogazione del credito, e infine è in corso di avanzata revisione l’accordo di Basilea 2, che imporrà alle banche parametri patrimoniali ancora più stringenti». Come uscirne, allora? «Collaborando strettamente con il sistema finanziario, - risponde il neo presidente - in una logica di intervento mirata ad accompagnare le Pmi verso condizioni di riequilibrio finanziario, mediante sia l’allungamento
L’assemblea ordinaria, caratterizzata da una nutrita partecipazione dei soci
del piano d’ammortamento dei finanziamenti e mutui in essere che l’utilizzo del consolidamento delle passività a breve termine, finalizzato al riequilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria aziendale,
ma incentivando soprattutto il rafforzamento patrimoniale dell’azienda attraverso l’utilizzo dello strumento del prestito partecipativo, misura questa particolarmente gradita dagli Istituti di Credito»
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“2009”, anno di crescita per Confidi Abruzzo Parlando in dettaglio della realtà di Confidi Abruzzo, il direttore generale Vito Di Nunzio ha così riassunto i dati dell’esercizio da poco concluso: «Il 2009 è stato per noi un ulteriore anno di crescita, sia dal punto di vista economico che come numero di soci. Le Pmi associate hanno infatti raggiunto le 628 unità e sono ormai ripartite su tutte le province dell’Abruzzo. Va sicuramente evidenziata la continua crescita dello stock degli affidamenti, passati a quota 75 milioni di euro ed il superamento degli oltre 6 milioni di Euro di patrimonio». Interpellato sulle iniziative correnti dice: «La nostra cooperativa, a fronte dei minori stanziamenti regionali, sta valutando l’utilizzo della contro-garanzia. Il Fondo Centrale di Garanzia rimane ad oggi lo strumento anti-crisi più adatto, con la dotazione finanziaria più ampia, la ponderazione zero utile per Basilea 2, seppur condizionata, ed un costo sostenibile (1%). Inoltre, si comincia a vagliare con estrema ratio l’opportunità di rimanere un Confidi “106” o diventare un intermediario vigilato. Nel breve periodo potrebbe essere un problema contingentare le garanzie in essere al di sotto dei 75 milioni di euro, per via delle richieste del mercato (ogni anno il Confidi Abruzzo cresce di circa 15 milioni di euro di stock di finanziamenti). Tuttavia diventare un intermediario ex art.107, da soli, comporterebbe il sostenimento di costi importanti, seppur nella prospettiva di ritrovarsi a operare con minor snellezza ma migliore ponderazione per il sistema creditizio. Una possibilità potrebbe infine essere quella di aggregarsi ad altre realtà, per ottimizzare i costi subordinati e poter offrire servizi evoluti. Il cda valuterà le diverse opzioni avendo ben presente tuttavia che occorre mantenere autonomia e rappresentanza territoriale, oltre che costi competitivi per le Pmi associate».
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LA SCELTA GIUSTA SI CHIAMA “POLIZZA VITA” ENRICO POTENZA, DELL’AGENZIA GENERALE DI CHIETI GROUPAMA, ILLUSTRA I VANTAGGI DI QUESTA SOLUZIONE ASSICURATIVA: «ALTA SICUREZZA E REDDITIVITÀ, NEL RAMO AUTO ATTENZIONE AI PREZZI DI VENDITA ECCESSIVAMENTE BASSI»
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l settore assicurativo italiano ha chiuso il 2009 con un incremento dell’incasso premi, rispetto al 2008, del 25 per cento. In particolare il ramo vita ha registrato un incremento del 45 per cento, mentre il ramo danni ha avuto un decremento del 2,5 per cento dovuto in gran parte alla flessione della RC auto. In questo contesto il “Groupama Assicurazioni”, leader europeo con presenza internazionale in 14 paesi e una forte dinamica di crescita, che si è fusa con la “Nuova Tirrena Assicurazioni” della quale ha sostituito sul mercato
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il marchio, ha fatto la sua parte. Questi i dati più significativi emersi nel corso del meeting di inizio anno, tenutosi presso il “S Hotel” di Sambuceto e organizzato dall’Agenzia Generale di Chieti Groupama, gestita dal dottor Enrico Potenza, al quale abbiamo chiesto alcuni commenti sui risultati. «Dalla lettura di questi ultimi possiamo certamente dire che l’industria assicurativa è in salute. In particolare le polizze vita rivalutabili con minimo garantito a gestione separata hanno avuto un successo considerevole, aven-
» REDAZIONAL E IN COL LAB
ORA ZION E CON GROUPAMA
do avuto un incremento nell’incasso del 102,5 per cento rispetto all’anno precedente. C’è da chiedersi del perché di tanto successo in un momento di forte crisi finanziaria. La risposta è presto data. L’incremento così marcato è dovuto alla convenienza dell’investimento assicurativo che offre, in un momento di forte indecisione, una sicurezza e redditività che altri investimenti mobiliari non offrono». Dottor Potenza, ci dice quali sono i vantaggi per un investitore che acquista una polizza vita? «Le polizze di cui stiamo parlando, nell’ambito delle quali noi abbiamo proposte molto interessanti, offrono un minimo garantito del 2 per cento che in tutti i casi l’assicurato percepisce a scadenza, con un rendimento effettivo del fondo nel quale vengono investiti i premi del 4,5-5 per cento e una tassazione del 12,50. Gli altri investimenti hanno rendimenti insoddisfacenti e una tassazione superiore. Non rimane che una buona polizza vita rivalutabile acquistata però da venditori affidabili. La nostra agenzia di Chieti, sita in via Principessa di Piemonte, che io gestisco, ha avuto nel 2009 risultati molto lusinghieri grazie ai nostri prodotti e alla gestione finanziaria realizzata da “Groupama Asset Management” che è stata riconosciuta, per il terzo anno consecutivo, come migliore società di gestione europea per affidabilità e continuità delle performance nel tempo». Ci spieghi allora le cause del decremento nel settore RC auto... «In sintesi le cause sono queste: l’aumento della sinistrosità; il costo medio dei sinistri in Italia è di 4100 euro contro una media europea di 3640. Inoltre nel nostro paese si registra un’incidenza dei sinistri con danni alla persone di oltre il 20 per cento sul totale sinistri; alcune norme della legge Bersani, come quella che stabilisce la portatilità della classe di merito all’interno del nucleo familiare; la politica di forti sconti applicata da alcuni intermediari che ha messo in crisi alcune compagnie. Quali sono i vostri punti di forza? «In primo luogo il valore storico della nostra agenzia, creata nel 1953 da mio zio Carlo Gemignani, grande assicuratore nonché mio maestro. Sul piano commerciale i nostri punti di forza sono la cura del cliente anche nel post vendita, la velocità di liquidazione e la competenza di tutta la squadra che lavora con me. Sul fronte dell’offerta assicurativa, oltre alle tariffe RC auto, molto competitive, abbiamo nel nostro catalogo prodotti all’avanguardia come: “Qui abito casa” che prevede anche il rischio terremoto, “Pluriattiva
Il dottor Potenza premia il signor Gianluca Capone quale vincitore di una gara agenziale
Infortuni” che garantisce un bonus in caso di assenza di sinistri, “Qui sicura salute”, una polizza per l’individuo e per la famiglia tecnicamente molto flessibile, che copre l’intero percorso della salute (prevenzione, diagnosi, cura e assistenza), “Agrirama” che sviluppa nel settore agricolo le soluzioni più appropriate per le singole filiere produttive, oltre a tutte le offerte per i professionisti, gli esercizi commerciali e le aziende, e naturalmente alle offerte di polizze vita, sia quelle rivalutabili che quelle tradizionali temporanee caso morte. Altro punto di forza è la fidelizzazione della clientela che ci segue e ha fiducia in noi. Il pubblico può rivolgersi tranquillamente alla sede di via Principessa di Piemonte o alle Sub agenzie di Chieti Scalo (Via Colonnetta), Vasto, San Salvo, Ortona, Atessa, Orsogna, Rapino, Torrevecchia Teatina, Giuliano Teatino, Palombaro e Montazzoli, dove riceverà da tutti cortesia e professionalità». Il 2010 come sarà? «Gli esperti prevedono un buon anno. Dipenderà dall’attenuarsi della crisi finanziaria, ma anche dalla nostra determinazione e qualità delle proposte. Il mercato ha indubbiamente necessità di proteggersi da tutti i possibili rischi. Sia per i singoli che per le aziende avere una buona copertura assicurativa significa protezione e sicurezza. Groupama nei primi 3 mesi dell’anno ha registrato nel ramo danni un incremento del 5 per cento rispetto all’anno passato e del 102 per cento nel ramo vita. La nostra agenzia su questa scia sta anch’essa conseguendo risultati sicuramente soddisfacenti»•
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la terra di piero
idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*
Zona franca, occasione da non perdere
L’
approvazione da parte del CIPE della Zona Franca Urbana (ZFU) per il territorio aquilano, duramente colpito dal terremoto, è un fatto davvero importante. È bene peraltro osservare che il procedimento non è ancora concluso, e occorre ancora attendere il “via libera”, sperabilmente in tempi rapidi, da parte dell’Unione Europea. Se tutto andrà bene, L’Aquila potrà beneficiare, per i prossimi anni (dai 5 ai 9, a seconda delle misure), di una fiscalità di vantaggio per le piccole imprese che si insedieranno nel territorio comunale e di altre importanti misure di sostegno allo sviluppo economico e alla creazione di nuova e stabile occupazione. L’obiettivo finale è quello di costruire un tessuto produttivo endogeno e autopropulsivo, destinato a essere duraturo rispetto al “mordi e fuggi” di troppe aziende del passato. Ciò rappresenta un’opportunità soprattutto per i giovani, perché la ZFU moltiplicherà le opportunità di lavoro e agevolerà la creazione di una vera classe produttiva locale. La ZFU è un’occasione da non perdere, e per fare in modo che l’occasione non sia persa occorre che si verifichino alcune condizioni di contesto. In primo luogo, la ZFU è un ottimo strumento per le piccole aziende nuove, mentre appare penalizzante per le aziende già operanti nell’area interessata dal provvedimento. Le aziende operanti alla data del sisma aspettano da più di un anno congrui aiuti e significativi indennizzi, per poter ripartire con le proprie attività. I Comuni infatti non hanno ancora ristorato le aziende – come pure prevedeva l’ordinanza 3789 - non disponendo della dotazione finanziaria definita dall’ordinanza
stessa. Molti imprenditori hanno abbandonato il campo e molte attività stentano a ripartire, soprattutto per la mancanza di liquidità, di idee chiare sulle prospettive future, di leggi e ordinanze comprensibili, rapide ed efficaci. Si aggiunga ora lo spettro immanente del termine della sospensione delle imposte e degli adempimenti fiscali, oltre alla ripartenza di mutui e pagamenti vari per forniture. Tornando alla ZFU segnaliamo le enormi difficoltà nel reperire, nell’ambito delle attuali aree industriali ed artigianali, sia terreni che strutture coperte dove insediare i nuovi opifici. Molte aziende rinunciano ad insediarsi nell’aquilano sia per l’ottusità della burocrazia locale sia per la grave carenza e la saturazione di terreni nel Consorzio del Nucleo Industriale. La ZFU non potrà in alcun modo esplicare le proprie potenzialità senza un ampliamento, da realizzare con logiche d’urgenza, delle aree industriali e senza una vera accelerazione e semplificazione di tutte le procedure amministrative. Non dobbiamo sottovalutare il grande significato della ZFU, ma neppure trascurare le difficili condizioni istituzionali che potrebbero depotenziare l’importante strumento, oppure ingiustamente danneggiare le imprese già attive. Prima di procedere con la consueta approssimazione che caratterizza l’amministrazione di Comune e Regione, sarebbe oltremodo opportuno aprire un confronto necessariamente rapido – peraltro già sollecitato da Confindustria - tra le strutture commissariali e le organizzazioni imprenditoriali, sia per chiarire i reali termini della ZFU, sia per la soluzione dei numerosi problemi qui appena accennati
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* Economista
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Alcuni relatori del convegno tenutosi presso l’Università d’Annunzio di Pescara
» di Marco Taglieri
Finanza agevolata, chi si aggrega gode
C
hi si aggrega gode. Potrebbe essere questo il motto, o se volete la “morale” del convegno tenutosi presso l’Università d’Annunzio di Pescara sulle politiche di finanza agevolata alle piccole e medie imprese. Tanti relatori importanti per testimoniare, ognuno dal suo punto di vista, situazione attuale e mosse future da attuare sul tema dello sviluppo economico, da promuovere e rilanciare con manovre finanziarie intelligenti. Che spesso rimangono intrappolate nelle lungaggini burocratiche, come ha spiegato in apertura il pre-
» Foto di Simone Cerio
sidente della Piccola Industria di Pescara Enrico Marramiero: «La finanza agevolata è fondamentale soprattutto per le Pmi, ma questa ha valore solo se si accorciano i tempi burocratici. Non ha senso avere un beneficio dopo i canonici 60 giorni dalla richiesta». Altro spauracchio dei giorni nostri, assolutamente da evitare e condannare, è secondo Marramiero «La mentalità perversa secondo la quale si fa impresa solo perché esistono agevolazioni. Occorre invece un’idea azzeccata, un business plan che risponda a determinati requisiti». Ad ogni modo il con-
All’Università d’Annunzio di Pescara un convegno sulle politiche di sostegno alle piccole e medie imprese: si va sempre più verso il concetto di “rete”, il modo migliore per ottenere benefici
cetto che emerge con forza dal dibattito è quello espresso in precedenza: solo le imprese che decidono di aggregarsi, di fare rete, di fare sistema, potranno godere della cosiddetta finanza agevolata. Bisogna dunque remare in un’unica direzione, soprattutto in un momento in cui il governo regionale non può disporre di fondi propri. «Dobbiamo sfruttare i fondi del governo centrale e della Comunità Europea, - ha ricordato Nicola Argirò, presidente della Quarta Commissione permanente – il nostro ente ha finora portato a termine diverse riforme, come quelle sull’ar-
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Rocco Micucci, presidente della Fira e l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Federica Carpineta
tigianato, l’apprendistato, la formazione, il commercio e l’ambiente. Ci siamo occupati, è chiaro, di piccoli smaltimenti e della decontaminazione e bonifica dell’amianto. Abbiamo stabilito un piano energetico secondo il quale l’Abruzzo entro il 2015 dovrà avere il 51 per cento di produzione di energia derivante da fonti rinnovabili. Ora l’ultimo tassello è la legge sull’industria, ma siamo già a buon punto». Che l’obiettivo a breve termine sia l’aggregazione è cosa ben chiara anche all’assessore Angelo D’Ottavio: «La programmazione regionale prevede da subito un bando sui poli di innovazione, e le imprese che decideranno di costituirsi in poli saranno agevolate nella ricerca». Al dibat-
tito era presente anche Rocco Micucci, presidente della Fira. Un intervento, il suo, davvero esplicativo di quello che sarà il difficile compito della Finanziaria regionale: «Il nostro capitale sociale è di 5 milioni di euro, è necessario rafforzarlo utilizzando i fondi Fas, e questo dovrebbe accadere a breve. La nuova Fira vuole dimostrare che le cose si possono fare in modo ben diverso rispetto al passato. Oggi non c’è più possibilità né necessità di fondi a pioggia, pertanto vogliamo affiancare i Confidi in fatto di garanzia e controgaranzia, ma a patto che si costituiscano Confidi forti». Un altro problema su cui lavorare è la sensibilizzazione delle banche, soprattutto quando a fare richiesta di
finanziamenti sono le imprenditrici: «Nella crescita professionale la donna si ferma sempre ai livelli più bassi, - spiega Federica Carpineta, assessore regionale alle Pari Opportunità – e incontra anche maggiori difficoltà nell’accesso al credito. Addirittura spesso anche il tasso di interesse aumenta, quando c’è di mezzo un’imprenditrice». C’è, infine, chi ha presentato un progetto dettagliato (9 milioni e 650mila euro) per la realizzazione di reti di imprese sul territorio: è Abruzzo Sviluppo SpA. Il motivo? Lo illustra il suo presidente Nello Rapini: «Ormai si va verso la settorializzazione delle imprese, quindi le risorse verranno sempre più destinate a reti, sistemi e poli»
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seminari&convegni
Gabriele Magrini Alunno
direttore della Banca d’Italia, filiale di Pescara
Paolo Matteucci
in rappresentanza della BCC ABRUZZO e MOLISE
Alfredo D’Incecco
» di Eleonora Lopes
dottore commercialista, professore a contratto di Finanza Aziendale e docente del Corso
Giuseppe Picca Giuseppe Mauro
direttore del Corso di perfezionamento
responsabile imprese filiale corporate Abruzzo BNL Gruppo BNP Paribas
Via al VI corso di perfezionamento della facoltà di economia È stato presentato all’Università degli Studi “G.d’Annunzio” di Pescara il Corso di perfezionamento in Economia e Tecniche della Gestione Bancaria e Finanziaria fondato dal professor Giuseppe Mauro
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ramai tutti gli studenti dell’Università d’Annunzio lo conoscono, è alla sua sesta edizione, stiamo parlando del Corso di perfezionamento in Economia e Tecniche della Gestione Bancaria e Finanziaria fondato e diretto dal professor Giuseppe Mauro. Alla cerimonia d’inaugurazione, svoltasi presso la facoltà di Economia dell’Università degli Studi “G.d’Annunzio” di Pescara, sono intervenuti: Giuseppe Mauro - direttore del Corso di perfezionamento, Alfredo D’Incecco - dottore commercialista, professore a contratto di Finanza Aziendale e docente del Corso, Paolo Matteucci in rappresentanza della BCC ABRUZZO e MOLISE, Gabriele Magrini Alunno - direttore della Banca d’Italia, filiale di Pescara e Giuseppe Picca - responsabile imprese filiale cor-
porate Abruzzo BNL Gruppo BNP Paribas. Obiettivi del corso: formare figure professionali con elevate competenze tecniche e relazionali nelle principali aree della gestione delle banche e delle attività finanziarie, creare competenze in grado di accompagnare il processo di trasformazione del sistema bancario e finanziario ed avviare i giovani all’inserimento nel mondo finanziario. Il Corso, che ha durata 120 ore, da diritto all’acquisizione di 14 Crediti Formativi Universitari che acquisiti con il conseguimento del titolo del Corso di perfezionamento in Economia e Tecniche della Gestione Bancaria, vengono riconosciuti dalla laurea specialistica in Economia e Commercio attivata presso la facoltà di Economia della “G. d’Annunzio”. Per quanto riguarda gli altri corsi
di laurea è previsto il riconoscimento di 10 crediti. A sostenere e promuovere il corso, anche diverse aziende, istituti bancari, associazioni di categoria e società finanziarie della nostra regione. Infatti, il valore aggiunto di questo percorso formativo, fin dalla prima edizione, come hanno anche affermato i relatori durante l’inaugurazione, è sicuramente la forza del binomio, teoria e pratica. I moduli dei docenti, sono spesso accompagnati da case study presentati proprio da imprenditori o professionisti provenienti dal mondo bancario, para bancario e finanziario. «Ci tengo molto a promuovere questi incontri- ha dichiarato Mauro- affinchè i corsisti attraverso le testimonianze dirette, acquisiscano nozioni ed esperienze di vita che i manuali universitari non sono in grado di trasmettere»
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seminari&convegni » di Laura Tinari
Le novità 2010 per il mercato del lavoro Legge Finanziaria per il 2010, in vigore dal 1° gennaio, e le misure specifiche per sostenere l’occupazione al centro del convegno organizzato all’Aquila da Adecco con la partecipazione di Confindustria L’Aquila, dell’Ordine dei dottori commercialisti e dell’associazione Italiana per la direzione del personale
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l nostro settore - ha nanziaria 2010. Questa forma esordito l’ammini- contrattuale, che lega sommis t r at or e dele g at o nistratore-agenzia, risorse-ladi Adecco, Federico voratori e utilizzatore-azienda, Vione, - negli ultimi 12 anni fa riferimento alla fornitura ha visto una crescita anno su professionale di manodopera anno. Solo all’inizio del 2009 ci per la realizzazione di servizi e si è trovati di fronte un mercato totalmente trasformato: 31mila lavoratori ne hanno risentito, ma in un anno di crisi già 14mila sono stati i nuovi contratti stipulati», un’operazioIl tavolo dei relatori ne resa possibile da Adecco, principale operatore del mercato del lavo- attività a tempo indeterminato ro italiano, grazie ai progetti e non più solo per il tempo relaportati avanti nell’ambito della tivo ad una missione. Come ha formazione e del reinserimen- sottolineato Alessandra Rossi, to dei lavoratori nel mercato. presidente Giovani Imprendi«Questo ultimo anno di discon- tori Confindustria L’Aquila, intinuità e crisi ci ha offerto una discussi i vantaggi che legano i lezione: la professionalità è la 3 soggetti «Un’agenzia assume maggiore qualità per garantire a tempo indeterminato solo se una continuità lavorativa», ha può contare su lavoratori speconcluso Vione. cializzati che le consentono di Al centro dell’attenzione del valorizzare la propria offerconvegno, lo staff leasing, stru- ta; il lavoratore è disposto a mento altamente strategico, vincolarsi solo in vista di un reintrodotto dalla Legge Fi- adeguato compenso, garan-
zie contrattuali e possibilità di crescita; mentre le imprese possono trarre un indubbio beneficio in termini di costi perché il “lavoratore in affitto” rappresenta per lei un costo variabile, in quanto l’azienda farà riferimento alle sue competenze specifiche per il raggiungimento di obiettivi di progetto». La presidente ha ricordato poi il ruolo delle risorse umane all’interno delle imprese, come uno dei fattori critici di successo, e quello degli imprenditori nella lotta alla precarietà. In un mercato che non può più garantire stabilità ai singoli posti di lavoro, lo staff leasing si pone come strumento per dare continuità all’occupazione delle persone «Le reazioni del mercato fanno pensare che diventerà un modello organizzativo per le aziende - ha detto Andrea Siletti, staff leasing manager Adecco Italia - all’Aquila e in Abruzzo sarà uno strumento molto utile»
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www.puzzle.it Adecco Italia S.p.A. (Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004).
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Adecco Pescara Industrial Viale Bovio, 316/320 - Tel. 085.29.44.41 Adecco San Salvo Industrial Via Istonia, 28 - Tel. 0873.54.51.72 Adecco Sulmona Industrial Via Monte Grappa, 11 - Tel. 0864.21.29.89 Adecco Teramo Industrial Via Alcide De Gasperi, 56/58 Tel. 0861.21.24.60 Adecco Val di Sangro Industrial Contrada Saletti - Tel. 0872.88.80.46
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seminari&convegni » di Roberto Di Gennaro
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fficialmente riconosciuto e approvato dalla Commissione E u r o p e a , l ’e v e n t o “Esperienze di Economia Sociale: Rassegna di Casi di Eccellenza sviluppati a livello Regionale, Nazionale ed Europeo per lo sviluppo economico del Mediterraneo”, svoltosi presso il Porto Turistico di Pescara, ha celebrato in Abruzzo la seconda edizione della Settimana Europea delle PMI (25 m a g g io -1 g iugno), importante campag na p a neu r o p e a a sostegno dell’imprenditorialità che coinvolge 37 Paesi. All’incontro hanno partecipato numerose PMI abruzzesi, rappresentanti istituzionali di livello nazionale e regionale, operatori economici ed esperti di settore, e delegazioni estere di Paesi quali Bosnia, Serbia, Albania, Turchia ed Egitto. Sono intervenuti, tra gli altri, il vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, e il parlamentare europeo, On. Salvatore Tatarella. L’appuntamento, promosso dall’assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall’Istituto per il Commercio Estero di Pescara, in collaborazione con il Centro Estero delle Camere
La settimana europea delle Pmi Si è svolta a Pescara l’importante campagna a sostegno delle piccole imprese. Tra i relatori, l’assessore regionale alla Sviluppo Economico Castiglione che ha esortato le banche a svolgere un ruolo più incisivo nel sostenere l’imprenditorialità abruzzese
di Commercio d’Abruzzo, rientrava tra le azioni di continuità Forumed (Forum del Mediterraneo) previste dalla Convenzione ICE-Regione Abruzzo, a compimento del primo ciclo di Focus formativi sul Mediterraneo rivolti alle imprese realizzato nella primavera di quest’anno. L’assessore Castiglione, nel suo intervento, ha voluto sottolineare i positivi risultati conseguiti con il progetto Forumed, considerata esperienza di successo nei processi di internazionalizzazione ed innovazione delle imprese abruzzesi, esortando nel contempo le banche a svolgere un ruolo più incisivo
nel sostenere l’imprenditorialità abruzzese. Castiglione ha inoltre confermato l’intenzione di dare seguito ai Focus del Mediterraneo nei mesi successivi, con la realizzazione di nuovi seminari a partire da settembre 2010. Le aziende Braden Srl, Gruppo Fanì e Soave Engineering hanno avuto modo di illustrare le loro positive esperienze all’estero. La società di formazione e gestione di progetti europei Nexus srl, che ha curato gli aspetti organizzativi dell’evento, ha quindi presentato alla platea nazionale e internazionale le oltre 40 imprese che hanno partecipato ai Focus, primo incubatore di aziende inserite in processi di internazionalizzazione nei Paesi del Mediterraneo. A queste aziende è stato conferito un riconoscimento alla presenza del vice presidente regionale
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seminari&convegni » di Eleonora Lopes
La premiazioni dei ragazzi del giornalino “Zeronove” dell’Aquila con il presidente del Corecom Filippo Lucci e il giornalista Giustino Parisse
“Il sisma in TV
e gli occhi dei bambini” È stata presentata all’Aquila, la ricerca del Corecom Abruzzo, commissionata all’Osservatorio di Pavia, su come i media hanno rappresentato il sisma. Se ne è discusso in un convegno organizzato dal giovane presidente del comitato Filippo Lucci
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n che modo i media hanno sviluppato i servizi dedicati al terremoto? E qual è stato il ruolo dei minori? Per rispondere a questo interrogativo, il Corecom Abruzzo ha commissionato una ricerca all’Osservatorio di Pavia, al Sipef e alla facoltà di Psicologia dell’Università dell’Aquila. Lo studio ha preso in esame i servizi dedicati al terremoto, nelle due settimane successive all’evento, dalle edizioni serali di due telegiornali nazionali: Rai 1 e Canale 5 e, sula base della selezione operata dal Corecom della Regione Abruzzo, di quattro telegiornali locali: Telemax, Tv6, Onda TV oltre
all’edizione regionale del TgR Abruzzo. Se ne è parlato in un convegno organizzato dal presidente del Corecom Abruzzo Filippo Lucci al quale hanno partecipato numerosi ospiti moderati dalla giornalista di Rai 2 Francesca Nocerino. L’analisi, condotta dall’Osservatorio di Pavia si è concentrata sulla valutazione quantitativa e qualitativa delle informazioni che sono andate in onda, mentre il Sipef e la facoltà di Psicologia dell’Aquila hanno monitorato l’impatto emotivo su un campione di bambini e ragazzi che abitano nelle zone colpite dal sisma, e
su un gruppo che ha vissuto l’evento solo attraverso la TV. Nel complesso è emerso che i servizi televisivi sono stati realizzati con cura e attenzione, tranne qualche episodio marginale, non è stato usato un tono particolarmente allarmistico e il dolore è stato rappresentato con toni sobri e pacati. Per quanto riguarda i minori non sono state segnalate violazioni della normativa. È stata, invece, apprezzata la sensibilità dei media che, oltre a non utilizzare l’immagine di minori in situazioni di crisi, hanno legato le immagini dei bambini esclusivamente a momenti positivi come gli intrattenimenti ludici organizzati nelle tendopoli, la ripresa della scuola. Ma c’è un’altra buona notizia che riguarda i media della nostra regione, il giorno precedente il convegno, si erano radunati L’Aquila i presidenti nazionali dei Corecom, e durante l’incontro è stata accolta dal coordinamento nazionale, la richiesta del presidente del
L’incontro dei presidenti nazionali Corecom con il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano all’Aquila
Consiglio regionale Nazario Pagano e di Filippo Lucci di un finanziamento straordinario alle emittenti abruzzesi, in evidente difficoltà nella fase post sisma. «Sono stati due giorni molto intensi –ha detto emozionato il giovane Lucci- questi trascorsi con i presidenti nazionali. Ci tengo a dire che il Corecom, non è solo un organo di controllo, ma è anche un mezzo per stare vicino alla gente. E ai miei colleghi dico di fare attenzione a come si fa informazione, specie nei riguardi dei minori, che come si è visto nel video (durante il convegno
è stato proiettato un video di Marco Chiarini sui bambini aquilani intervistati dopo il terremoto) devono sempre avere il diritto di sognare». Il Corecom Abruzzo, a conclusione dell’incontro, ha consegnato una targa per ringraziare quanti hanno inviato i lavori richiesti per partecipare alla Prima edizione del Premio Corecom, concorso che e’ stato annullato a causa del terremoto. Sono stati anche premiati i giovani giornalisti della tendopoli di San Demetrio che, dopo il sisma, hanno dato vita al periodico “Zero nove”
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I presidenti dei Corecom italiani in visita a L’Aquila
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seminari&convegni » di Massimo Avenali
Turismo e investimenti, modelli a confronto per competere
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uanto la nostra regione è in grado di attirare investimenti e flussi turistici? Di questo e molto altro si è parlato all’assemblea generale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara guidata dal presidente Alessandro Addari. “Turismo e Investimenti, modelli a confronto per competere” questo il tema trattato alla presenza di numerosi ospiti: Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Federica Chiavaroli consigliere regionale alle Politiche Europee, Dario Colecchi presidente Federturismo Abruzzo, Stefano Commini, vice presidente Confindustria Lazio e presidente Consiglio regionale giovani imprenditori, Enrico Marramiero presidente piccola Industria Confindustria Pescara, Bruno Santori vice presidente della CCIAA di Pescara, Franco Masci ad “Società delle Terme” di Caramanico
Si è svolta a Confindustria Pescara la consueta assemblea generale del Gruppo Giovani guidato dal dinamico presidente Alessandro Addari. Al centro del convegno il turismo, tra i relatori presenti anche il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano
e Popoli e Alberto Di Benedetto manager multinazionale tedesca. Scopo dell’incontro, approfondire la capacità dei territori di attirare investimenti e flussi turistici, attraverso l’esame di esperienze e modelli, al fine di formulare proposte concrete per la crescita dell’Industria del turismo e più in generale degli investimenti a livello regionale e locale. Tra le proposte dei giovani imprenditori: formare gli operatori per lo sviluppo della capacità di accogliere, guidare, intercettare, soddisfare e fidelizzare i turisti, creare prodotti turistici integrati, connettendo i flussi turistici alle imprese agricole ed agroalimentari del territorio, valorizzare l’aeroporto, per promuovere i prodotti enogastronomici, organizzando degustazioni mirate, in occasione degli arrivi internazionali, organizzare viaggi di familiarizzazione di Tour Operator Italiani e Stranieri sul nostro
territorio. Ma non solo turismo all’assemblea degli imprenditori under 40, il presidente Addari ha anche parlato del progetto StartImpresa nato lo scorso anno. «Lanceremo a breve –ha dichiarato Addari– il progetto StartImpresa, che rappresenta un modello positivo di come, senza incidere sulle casse pubbliche, né in quelle della nostra associazione, ma facendo appello sugli imprenditori del sistema Confindustriale, abbiamo realizzato un progetto, alla sua seconda edizione, riservato a chi vuole trasformare un sogno in un progetto in Abruzzo»
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seminari&convegni » di Marco Taglieri
Abruzzo-Angola, sinergia intelligente Presentato un prospetto di accordo tra la Regione Abruzzo e la Provincia della Huila, che prevede un piano strategico comune per migliorare i servizi sanitari e il sistema di insegnamento nel paese africano
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ombattere l’Aids e al- dopo il terremoto che ha colpito tre malattie; promuo- l’Aquila e i territori circostanti vere lo sviluppo del il 6 aprile del 2009, nella Prosistema di insegna- vincia angolana della Huila, in mento; pianificare interventi cui opera l’associazione “Marco inter-istituzionali per migliora- Di Martino”, sono stati raccolre la situazione penitenziaria; ti dei fondi per la ricostruzioappoggiare il settore dell’ac- ne post sisma. Da quel gesto è qua. Ecco in sintesi le linee nata una forma di collaborazioguida dell’ipotesi di accordo tra ne con la Regione Abruzzo. Ci la Regione Abruzzo e la Provincia della Huila, in Angola, presentata nella sede del Consiglio regionale in Piazza Unione a Pescara, con una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale Un momento della conferenza stampa dell’Abruzzo, Nazario Pagano, il direttore generale della Asl di Pescara siamo accorti che questo Paese Claudio D’Amario, il presidente ha molti problemi in materia della Camera di Commercio di sanitaria, ma anche a livelPescara, Daniele Becci, i com- lo industriale ed economico. ponenti dell’Associazione “Di L’Angola, però, ha incredibili Martino”, il professor Giustino risorse primarie: basti pensare Parruti e Aldo Di Clemente, e i che è diventato il primo paese medici dell’ospedale di Pescara africano nella produzione di tra i quali Ciampa e Natarelli. petrolio, superando la Nige«Dopo aver conosciuto trent’an- ria. L’Abruzzo può essere uno ni di guerra civile - ha detto il dei partner ideali non solo per presidente Pagano - l’Angola la Provincia della Huila, ma è un Paese tutto da ricostrui- dell’intera Angola, un paese re. Nonostante questo, subito ricco di potenzialità, ma pove-
rissimo per quello che riguarda l’organizzazione. Fra i nostri obiettivi, oltre alla collaborazione in campo sanitario, c’è anche quello dell’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi in loco. La mia volontà - ha concluso Pagano - è quella di rendere sempre più istituzionale questo rapporto». Apprezzamento è stato espresso anche dal presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci, e dal direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D’Amario. Le ragioni della presente proposta si basano, secondo una moderna logica istituzionale “bottom-up”, sulla recente esperienza dell’associazione Onlus Marco Di Martino, che dal 2002 ha messo in pratica in Angola un’azione che può essere sinteticamente ispirata ai criteri della sovvenzione orizzontale e verticale per gli interventi di sostegno nelle aree di sviluppo, criteri difesi e il più delle volte sostenuti dall’Onu e dall’Oms in documenti di riferimento e pianificazioni
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seminari&convegni
Monsignor Giuseppe Molinari, Alessandra Rossi, Antonio Maria Baggio
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enza forme di solidarietà e di fiducia reciproca il mercato non può pienamente espletare la propria funzione economica». Questo passo dell’enciclica, presentata da Papa Benedetto XVI a luglio dello scorso anno in concomitanza con il G8 dell’Aquila, è stato al centro dell’incontro “L’enciclica Caritas in Veritate come chiave di lettura dello sviluppo economico”, che ha visto confrontarsi sul tema il mondo imprenditoriale, universitario e della Chiesa. Benedetto XVI in questo documento ricorda la centralità dell’uomo come primo capitale da valorizzare e salvaguardare: solo l’uomo infatti deve essere centro e fine di tutta l’attività economico-sociale. «Il richiamo del Papa all’economia globale e alla ripresa di temi etici e morali intrinseci al mercato arriva in un momento particolarissimo, quello della crisi economica. - Ha affermato Alessandra Rossi, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria L’Aquila - La crisi economica attuale, protagonista di questa enciclica, è certo motivo di riflessione ma, secondo il Papa, può essere un’importante occasione di rilancio e ripresa». La dottrina sociale della Chiesa sta da tempo affrontando la tematica economica, per cercare di orientare l’imprenditore e il suo fare impresa e per proporre un modo
» di Laura Tinari
diverso di gestire l’economia. «Oggi pensare a chi sta male da parte di chi sta bene è un buon affare, non una buona azione», ha esordito Monsignor Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila, il quale ha parlato anche di una nuova immagine dell’imprenditore «l’imprenditore di comunione, ossia colui che si propone di fare il bene pubblico, un fratello che lotta per creare lavoro». Di qui la necessità di costruire una rete solidale tra le figure chiave dell’economia, una tematica molto cara all’altro relatore, il professor Antonio Maria Baggio, docente straordinario di Filosofia Politica all’Istituto Universitario “Sophia” di Loppiano (FI). L’esortazione ad una più ampia “responsabilità sociale” dell’impresa è un altro passaggio importante dell’enciclica, «La gestione dell’impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell’impresa», scrive Benedetto XVI. Rispondere, infatti, solo a chi in essa investe finirebbe per ridurre la sua valenza sociale, perché lavoratori, clienti, fornitori, soci, che lavorano nelle aziende e con le aziende, costituiscono un patrimonio di valori morali condivisi, prima ancora di essere un patrimonio economico da difendere
L’impresa nella dottrina sociale della Chiesa L’iniziativa economica, che intende andare oltre la logica dello scambio degli equivalenti e del profitto fine a se stesso, secondo l’enciclica Caritas in Veritate, è stata oggetto di un incontro organizzato dal Gruppo Giovani di Confindustria L’Aquila
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seminari&convegni » di Laura Tinari
La Fiducia, come si crea e come si conserva Se ne è parlato in un convegno organizzato dalla Sezione Servizi e Terziario Avanzato di Confindustria L’Aquila in occasione della Settimana europea delle piccole e medie imprese e nell’ambito del programma nazionale di Confindustria dedicato alla ricorrenza del centenario della sua fondazione
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imostrare rispetto, essere cristallini, rimediare agli errori, produrre risultati, essere responsabili, mantenere gli impegni sono alcuni dei 13 comportamenti che riescono a generare fiducia in se stessi, nelle relazioni, nelle aziende, nel mercato e nel sociale. La fiducia, prima dote di una classe dirigente, è tra i più interessanti indicatori della ricchezza di una nazione e la sua mancanza frena la circolazione di investimenti, idee e risorse, tutti indici della crescita di un paese. «La fiducia è la principale infrastruttura immateriale di cui una comunità di cittadini, istituzioni e imprese deve dotarsi e rafforzare per migliorare la propria condizione sociale ed economica, soprattutto in questo particolare momento», così Gennaro Tornincasa, presidente Sezione Servizi e Terziario Avanzato di Confindustria L’Aquila, ha aperto il convegno “La FIDUCIA per le Imprese, come si produce e come si conserva”. Il terziario oggi rappresenta una parte rilevante dell’economia della conoscenza nella nostra regione «A noi imprese della conoscenza - ha continuato -
Da sinistra: Luigi Alberto Ciavoli Cortelli, delegato Post Sisma di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Angelo De Nicola e Gennaro Tornincasa
interessa confrontarci con le istituzioni, con altre aziende e i cittadini per rafforzare in noi stessi e verso gli altri attori sociali la fiducia, vista come condizione indispensabile di comportamenti o regole». Obiettivo del convegno è stato raccontare attraverso il cinema le forze positive e vitali che animano l’Italia. La proiezione di cortometraggi dei registi Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino hanno fatto da guida a un originale percorso e stimolato le considerazioni dei relatori. «Chi fa il mio mestiere vive di fiducia, - ha esordito Rinaldo Tordera, direttore generale Carispaq - le banche sono raccoglitori di fiducia, in virtù del loro ruolo di intermediari, perché migliaia di clienti ci affidano il loro denaro». Dal-
la fiducia come uno dei fulcri del sistema bancario si è poi passati alla fiducia nello sport, al centro del cortometraggio di Sorrentino. Come ha infatti sottolineato il giornalista Angelo De Nicola, moderatore dell’incontro, la metafora del rugby, sport in cui è indispensabile il rapporto fiduciario, era estremamente calzante soprattutto all’Aquila. Ma questo sentimento è legato anche ai risultati che l’imprenditore riesce ad ottenere, «Se l’impresa riesce ad essere viva, ha fiducia in se stessa e negli altri», ha detto Giorgio Rainaldi, presidente della Camera di Commercio dell’Aquila, e ha proseguito «Nessun giovane dice voglio fare l’imprenditore, dobbiamo dare fiducia soprattutto a loro»
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DIRE&FARE
DA UN’IDEA DEL MENSILE ABRUZZO IMPRESA, PRODOTTO DA ABRUZZO CHANNEL NASCE IL NUOVO FORMAT TELEVISIVO DELLA ECCO ITALIA
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» REDAZIONALE
È
partita la nuova esperienza del Gruppo Editoriale Ecco Italia. Da un’idea del mensile Abruzzo Impresa è nato il format Dire&Fare prodotto da Abruzzo Channel. Il talk show di approfondimento che analizza tematiche di attualità riguardanti il nostro territorio, costituisce già un immancabile appuntamento settimanale di 60 minuti in onda su Tvq ogni mercoledì alle 21.30. Dallo studio televisivo del gruppo editoriale Ecco Italia, autorevoli ospiti hanno dato vita a dibattiti costruttivi finalizzati ad individuare il modo più idoneo per colmare il divario tra parole e prassi. La prima puntata è stata interamente dedicata all’auspicabile tempestiva ricostruzione dell’Aquila. Gli ospiti presenti in studio - prendendo spunto dalle interviste realizzate al sindaco del capoluogo di regione Massimo Cialente, a Sara Vegni (Comitato 3.32) e Angelo Venti (Premiolino 2010 per la libertà di stampa) – hanno passato a rassegna errori e correttivi per pensare ad una rinascita sostenibile del territorio sotto tutti i profili. I protagonisti della prima puntata sono stati: Giorgio De Matteis vice presidente del Consiglio regionale; Carlo Costantini capogruppo regionale IDV, Roberto Campo segretario regionale CISL, Luciano Fratocchi docente di ingegneria gestionale - Università dell’Aquila; Francesco Stoppa docente geologo e responsabile del progetto SISMA – Università Gabriele d’Annunzio e Raffaele Mauro economista•
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eventi » di Laura Tinari
in alto il momento del taglio del nastro in basso da sinistra Gianni Chiodi, Americo Di Benedetto e Guido Bertolaso
Gran Sasso Acqua, la nuova sede L’inaugurazione del nuovo edificio chiude un anno di arduo lavoro e difficoltà per la società che gestisce il ciclo idrico integrato nell’aquilano. Il taglio del nastro di questa importante opera è stato anche il momento delle promesse, ma non sono mancati gli imprevisti…
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na nuova speranza per la Gran Sasso Acqua SpA. La notizia del sostegno del Governo arriva proprio nel giorno dell’inaugurazione della nuova sede della società, che gestisce il ciclo idrico integrato nell’aquilano. A riaccendere la speranza sono stati il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e il commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi. La struttura, realizzata dal Gruppo Edimo, è la prima opera pubblica ad essere stata costruita dopo il terremoto e, sebbene il cantiere esistesse già prima del 6 aprile 2009, la sua realizzazione ha dovuto accelerare il proprio crono programma poiché la sede amministrativa dell’azienda è stata gravemente danneggiata. Al taglio del nastro erano presenti anche il presidente dell’azienda, Americo Di Benedetto, il vice di Bertolaso, Franco Gabrielli, il nuovo prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato, e il sindaco, Massimo Cialente. «La realizzazione della nuova sede - ha esordito Di Benedetto è il segno tangibile della buona amministrazione dell’Ente, un traguardo raggiunto in tempi brevi, nonostante il terremoto. Occorre ora uno sforzo per salvare l’azienda». Un po’ come tutte le società aquilane partecipate dagli enti pubblici, anche la Gran Sasso Acqua è in difficoltà: a fronte di un costo di gestione di circa 10 milioni di euro annui il deficit riconducibile alla mancanza di utenza a seguito del terremoto è di 4,5 milioni. Trentasei comuni, tutti nel cratere sismico, fanno parte della Società, con L’Aquila in grado di garantire da sola il 47% delle stesse utenze. «Vogliamo salvare ciò che è stato fatto finora. - Ha continuato - La società
è sana, ma è una struttura pubblica che deve purtroppo affrontare problemi legati al calo del fatturato e all’impossibilità di realizzare un piano industriale di rilancio. Occorre un intervento diretto delle Istituzioni. Abbiamo bisogno di risposte immediate». Il primo a rispondere a questa richiesta di aiuto è stato il commissario Chiodi: «Prima di affrontare il problema della Gran Sasso Acqua, ho voluto capire quale era stato il lavoro svolto fin qui dall’amministrazione. L’azienda è condotta benissimo: i complimenti vanno a chi ha gestito la società, fiore all’occhiello di tutto il territorio. La GSA dovrà essere supportata da un finanziamento dello Stato e faremo di tutto per salvarla». Un imprevisto ha preceduto l’inizio della cerimonia: Guido Bertolaso è rimasto “intrappolato” per qualche minuto nell’ascensore insieme alla sua scorta, a causa del superamento del peso massimo trasportabile. «Essere qui all’inaugurazione di questa azienda - ha affermato Bertolaso - è il segnale forte della nostra volontà di andare avanti. Le gravissime difficoltà delle ore successive al terremoto le abbiamo risolte con un sostanzioso contributo fornito dalla Protezione Civile. Adesso spetta alle autorità locali capire come risolvere il problema. L’azienda è una risorsa fondamentale per L’Aquila». E ironizzando sulle risorse necessarie alla GSA per ripianare il bilancio, ha detto «Mi dovevate minacciare di non aprire l’ascensore se non avessi dato i soldi per risolvere la situazione». Ma per Bertolaso questa è stata anche una ulteriore occasione per ribadire «Il mio appoggio a questo territorio ci sarà sempre!»
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eventi » di Eleonora Lopes
L’intervento del consigliere regionale Claudio Ruffini
Un momento della serata d’inaugurazione del Consorzio a Mosciano Sant’Angelo
L’unione fa la forza Presentato a Mosciano Sant’Angelo, il Consorzio stabile abruzzese innovazione & restauro guidato dal presidente Luca Gentile
L
a forza dell’innovazione e la bellezza del restauro. Questo è il binomio vincente del Consorzio Stabile Abruzzese Innovazione & Restauro, un insieme di imprese di grosso calibro che ha deciso di unire gli sforzi offrendo affidabilità, competenza e garanzia. Il Consorzio Stabile Abruzzese Innovazione & Restauro, costituitosi nel 2006, nasce dall’esperienza pluridecennale di alcune tra le più importanti imprese di costruzioni edili, di infrastrutture e servizi della regione Abruzzo che da sempre operano con successo in ambito nazionale e internazionale. Attualmente aderiscono al consorzio 11 imprese guidate dal giovane presidente l’avvocato Luca Gentile. A Mosciano Sant’Angelo, nel parterre della Savini Group, con l’occasione di inaugurare i nuovi uffici del Consorzio, il gruppo ha voluto presentarsi ufficialmente alla stampa e al pubblico, con una serata istituzionale, ma allo stesso tempo rilassante e divertente. Sono intervenuti all’inaugurazione anche il sindaco di Mosciano Sant’Angelo Orazio Di Marcello, il consigliere regionale Claudio Ruffini, il presidente del Camera di Commercio di Teramo Giustino Di Carlantonio, il senatore Paolo Tancredi, l’imprenditore Giulio Pedicone e tanti altri ospiti. «La presentazione ufficiale del Consorzio –ha detto Luca Gentile– rappresenta per noi un appuntamento molto importante. L’idea di condividere capacità e risorse individuali per dare forma a un soggetto capace di rispondere con elevata professionalità e competenza alle sfide sempre crescenti del mercato, ha accompagnato l’intero percorso di costituzione del nostro
» foto concesse dal Consorzio
Consorzio che oggi vuole porsi quale referente qualificato dell’ente pubblico e del committente privato». «Il Consorzio è il risultato –ha aggiunto Dino Gavioli, presidente dell’API-Edil regionale e titolare dell’omonima azienda di Montorio al Vomano-Alba Adriatica– di un lungo lavoro iniziato proprio dall’Api-edil Abruzzo. Quella di oggi è stata la presentazione del Consorzio al pubblico, ma noi operiamo già da tempo e mesi fa, abbiamo anche vinto qualche gara all’Aquila. La forma consortile scelta da noi fondatori e titolari delle imprese, testimonia il coraggio e al tempo stesso la serietà con cui il progetto è stato intrapreso offrendo all’interlocutore la massima garanzia di solidità e affidabilità»
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Le imprese che aderiscono al Consorzio Stabile Abruzzese Innovazione & Restauro F.lli Savini Costruzioni Marcozzi Costruzioni S.r.l. Polisini Fiorenzo Costruzioni Gavioli Restauri S.r.l. Fracassa Rinaldo S.r.l. TOL. & SA. Costruzioni S.r.l. Cappa Prefabbricati Fimav S.r.l. Clima Impianti S.r.l. Felix Impianti S.r.l. Teknoelettronica S.r.l.
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eventi » di Jenni Viant Gómez
Cibus che vai Abruzzo che trovi Trentacinque aziende abruzzesi hanno partecipato al salone internazionale del food di Parma. «L’agroalimentare è uno dei settori in controtendenza in questo periodo di crisi». Parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo
L’
Arssa, il centro interno delle CCIAA d’Abruzzo e l’assessorato regionale all’Agricoltura, hanno coordinato la qualificata presenza abruzzese alla rinomata fiera alimentare di Parma: Cibus. Per la 15esima edizione, la delegazione dell’Abruzzo – composta da 35 aziende agroalimentari di ogni settore merceologico (di cui 11 hanno esposto all’interno dello speciale padiglione Cibus Dolce e le restanti presso lo stand dell’enoteca regionale d’Abruzzo) - ha ideato un ricco programma di degustazioni riservate agli operatori, organizzato con la collaborazione dei professionisti della federazione cuochi, dell’asso-
ciazione sommelier e di chef del calibro di Peppino Tinari (ristorante Villa Maiella di Guardiagrele). Dalla pizza dolce alla ratafìa, dalla pasta all’olio extravergine di oliva, dai sughi ai tartufi, dalla porchetta ai salumi e ai formaggi tipici, lo stand dell’Abruzzo ha accolto quotidianamente giornalisti e buyer da tutto il mondo. «L’agroalimentare è uno dei settori – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo – più vivaci e in controtendenza in questo periodo di crisi, ma con un potenziale ancora inespresso se consideriamo la qualità dei nostri prodotti e delle nostre aziende, per questo occorre sviluppare iniziative
Lo stand abruzzese al “Cibus”
» foto di Daniele Di Vittorio
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eventi
che consentano agli operatori di conoscerci da vicino attraverso educational e degustazioni». Per Silvio Di Lorenzo, presidente del centro interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo: «L’Abruzzo può far valere lo stretto legame tra prodotti e territorio, un legame unico e quindi non riproducibile altrove. Allo stesso tempo occorre andare incontro alle esigenze del consumatore moderno, che da un lato è sempre più attento all’ambiente e al benessere a tavola, dall’altro a prodotti nuovi ad alto contenuto di servizio, facili e veloci da usare e da cucinare»
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Aziende abruzzesi partecipanti al Cibus Salumificio F.lli Bruno, Aureli Mario, Oleificio Andreassi, Pastificio F.lli De Luca, SZ Tartufi, Don Antonio, Adi Apicoltura, Dolcenero Tartufi, Dama, Fior di Maiella, Jupiter, Olivicola Casolana, G. e M. di Gloria Di Lauro, Antenucci Antonio, Tommaso Masciantonio, Altobello Carni, I Salumieri di Castel Castagna, Pastificio Maiella, Triveri, Oleificio De Iuliis Timando, Spinelli, Clamori di Gola, Fox Italia, Opplà, Dolciaria Cerasani, Persiani, Il Fiadone, Al.Pe., AL. PE., Luigi D’Amico Parrozzo, Vecchio Forno, Dolciaria Castellana, Di Bacco Liberato, Pescaradolc, Casina Rossa.
Regal, il buon gusto abruzzese a Parma Cosa bolle in pentola? Forma, fantasia e tradizione. Grande successo per la pasta Regal al Salone internazionale dell’alimentazione Cibus. Il pastificio abruzzese, rispettando la cultura culinaria italiana, privilegia l’arte di “creare la pasta” selezionando alcuni tra i più tipici e gustosi formati. Conservando intatte le arti di preparazione dei suoi prodotti, per soddisfare anche i buongustai più esigenti, abbina sapientemente ingredienti di alta qualità, tipici e naturali. I sapori incontrano così le più moderne tecniche produttive dando vita a un brand con plus eccezionali dove il forte legame con il territorio è il valore fondamentale. Ma i veri protagonisti dei quattro giorni di manifestazione sono stati I Velocissimi. Primi piatti di pasta fresca pronti in pochi minuti. Dagli gnocchetti ai quattro formaggi ai cappelletti panna
e prosciutto, dai tortelloni ai funghi porcini ai cappelletti al brodo: monoporzioni di pasta fresca pronte in pochi minuti al microonde o in padella per un primo piatto pratico e gustoso. La soluzione ideale per la pausa pranzo e non solo. La realtà ha superato così le aspettative, come testimonia il sorriso che accompagna le parole del responsabile Qualità e Produzione del pastificio, Lucio Di Felice: «Siamo molto contenti. Al Cibus abbiamo registrato grande afflusso di operatori di settore sia italiani che stranieri, provenienti da tutto il mondo». Nello stand si sono così stimolati i sensi degli ospiti: l’eleganza della presentazione, il cibo al tatto, il gusto e il profumo delle pietanze. Lo chef ha lanciato a briglie sciolte la sua vulcanica fantasia e ha presentato le sue creazioni a base, naturalmente, di pasta Regal.
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eventi » di Laura Tinari
Sorelle Nurzia,
rinnovarsi per passione Centosettantacinque anni di lavoro, sperimentazione e qualità, fanno di Sorelle Nurzia l’ambasciatrice della produzione dolciaria aquilana nel mondo. Ma l’azienda, conosciuta per lo più per il torrone tenero al cioccolato, conta oggi su una gamma di referenze molto variegata
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ue pensieri fissi: la paura di tenere chiusa l’azienda per un periodo talmente lungo da farci perdere i contatti con tutta la clientela italiana ed estera, una eventualità che ci avrebbe portato a dover saltare un anno (data la stagionalità dei prodotti) per poi dover ricominciare tutto daccapo, e il dover ricorrere alla cassa integrazione per i nostri dipendenti che sono parte di una famiglia e non semplici collaboratori. Questo ci ha spinto a combattere con le unghie e i denti per riaprire immediatamente ed evitare quanto temuto». A scrivere è Sorelle Nurzia, la nota azienda aquilana del torrone tenero al cioccolato, che in una e-mail inviata alla nostra redazione raccontava se stessa, la sua situazione e quella dei propri dipendenti dopo il 6 aprile, l’energia e la passione messe in campo per reagire alla «tragedia epocale» rappresentata dal terremoto. Sorelle Nurzia, se pur ferma per circa un mese, non c’è stata ad assistere passivamente a quanto accadeva nelle tendopoli, allo «sciacallaggio» che si stava verificando in campo alimentare, ha lottato e ha avuto ragione: l’11 maggio i suoi forni sono ripartiti per far fronte ai primi ordini di biscotti per le colazioni nei campi di accoglienza e per soddisfare gli ordini della GD. Una scelta che gli ha permesso anche di uscire dalla stagionalità con l’introduzione dei biscotti negli assortimenti. Una tradizione quella Nurzia iniziata all’Aquila nel 1835 quando Gennaro Nurzia intraprese l’attività della produzione dolciaria. La voglia di sperimentare sapori e gusti nuovi, che ha consentito a questa famiglia di creare il famoso torrone, accompagna ancora oggi l’attività di Sorelle Nurzia,
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le cui referenze aumentano sempre più. Di anno in anno l’azienda lavora su novità di prodotto e il terremoto ha avuto il merito di tirare fuori una grande energia innovativa. Nonostante la fabbrica abbia riportato qualche danno, lo spirito della sua direzione è sempre stato combattivo: l’incontro con lo staff di Guido Bertolaso ad un mese dal sisma ha permesso a questa azienda di ripartire in grande dopo un breve stop e la fornitura di prodotti nelle tendopoli di riprendere la produzione del torrone. Biscotteria secca, oltre alle molteplici varietà di torrone, costituiscono oggi la produzione della storica azienda aquilana. Gli ultimi nati: “il Benvenuto” (una confezione contenente biscotti o praline, un piccolo cadeaux per alberghi già acquistato dallo Sheraton che ne fa omaggio ai clienti nelle stanze), il nuovo “Torrone mandorle ed amaretti” e le “Praline” presentati al Cibus, la più grande fiera alimentare italiana, hanno riscosso un grandissimo successo e sono pronti per essere assaggiati nella prossima campagna autunnale. Sorelle Nurzia è un’azienda di medie dimensioni (30 dipendenti stagionali, concentrati nei periodi di produzione del torrone, e 10 nel resto dell’anno), che fa della qualità del prodotto, del suo clima familiare e della conservata artigianalità la sua forza. Un’artigianalità che vibra dalla produzione al confezionamento: ogni prodotto è incartato a mano su un grande tavolo, che vede lavorare all’unisono più persone, soprattutto donne. La sua rete commerciale è uscita rafforzata dalla brutta esperienza dello scorso anno «La grande distribuzione dopo il terremoto ci ha dato maggiore attenzione, - ci ha detto Rita Farroni, direttore commerciale - ci ha permesso di entrare in ambienti nuovi
L a produzione artigianale
torroni confezionati a mano
dei torroncini
e laddove eravamo già presenti di aumentare la gamma delle nostre referenze». Sorelle Nurzia è presente anche all’estero: Canada, Stati Uniti, Europa sono i Paesi con cui il settore export è più forte. «Anche il passaparola, che sta volando per l’Italia, si sta dimostrando un buon veicolo di promozione. - Ha continuato la Farroni - Chi è venuto all’Aquila per sostenerci, come i volontari o i vigili del fuoco, una volta tornato a casa, ha cercato nella propria città i nostri prodotti e questo ci ha portato a prendere nuovi contatti commerciali». Per sopperire alla scomparsa di tanti piccoli negozi, che prima del 6 aprile erano in centro, l’azienda ha deciso di aprire un proprio punto vendita nei pressi dello stabilimento produttivo di Bazzano. La crisi che ha colpito la maggior parte delle imprese aquilane non ha trovato impreparata Sorelle Nurzia, che forte del proprio prodotto e della propria clientela, ha saputo reagire «L’azienda si muove in maniera strategica e ha trovato nuove modalità di vendita e promozione, sperimentato nuove strade e puntando sull’immagine del marchio e sulla bontà dei prodotti. - Ha sottolineato Mara Marinangeli, responsabile dei Progetti Speciali - Abbiamo puntato molto sull’omaggistica aziendale e abbiamo raccolto molto consenso: questo ci spinge a continuare su questa strada con nuove proposte sempre più ricche di novità». Tra i nuovi mercati raggiunti da Sorelle Nurzia ci sono oggi le associazioni, con le quali si è instaurata una collaborazione importante: esse acquistano i prodotti, sostenendo il territorio, e poi li rivendono per fini benefici. Ma è internet la nuova frontiera di questa azienda: nel periodo di Pasqua con il progetto delle “99 colombe” è riuscita a
sensibilizzare molti bloggers chiedendo loro si pubblicare martedì 6 aprile, a un anno dal terremoto, una ricetta che avesse come ingrediente uno dei prodotti di Sorelle Nurzia. «È stato un passaggio emozionale molto forte, - ha concluso la Marinangeli - abbiamo avuto una risposta che neanche noi ci aspettavamo». Un anno importante quello passato per l’azienda, che a luglio 2009 è stata fornitore ufficiale del G8 dell’Aquila e ha chiuso il bilancio con un ottimo fatturato. «Pensiamo al 2010 con lo stesso ottimismo - concludono - sperando però… di non cadere nel dimenticatoio»
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Rita Farroni, direttore commerciale, e Franco Farroni, direttore di produzione, al Cibus
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eventi » di Denia Di Giacomo
Con il cuore in cantina Si è conclusa la 15esima edizione di Cantine Aperte, la manifestazione enologica più importante d’Italia alla quale l’Abruzzo ha partecipato con un grande riscontro da parte del pubblico
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n vino veritas, dicevano i latini. Ed è proprio in tanti calici di buon vino che risiede il successo di una delle più seguite manifestazioni enologiche d’Italia, Cantine Aperte. Più che un successo una grande conferma, che in questa edizione ha visto partecipare in media circa 45 mila appassionati, molti dei quali da fuori regione e dall’estero. L’atmosfera è stata quella di una festa, all’insegna di degustazioni, concerti, itinerari organizzati tra i vigneti, stand gastronomici ricchi di prodotti tipici e persino solidarietà. Un numero di visitatori veramente importante che rientra nei sei milioni di eno-appassionati in giro per l’Italia dai quali dipende un volume d’affari di ben 3 miliardi di euro. Bosco Nestore Quest’anno le cantine abruzzesi che hanno aperto le loro porte al pubblico sono state ben 40, con grande soddisfazione da parte dei produttori, per l’entusiasmo con cui gli enoturisti hanno raccolto il loro invito. Cantine Aperte, è una manifestazione organizzata Chiusa Grande dal Movimento Turismo del Vino e che coinvolge circa 1 milione di presenze nelle oltre 1000 cantine socie distribuite nelle diverse regioni italiane, il suo obiettivo principale è quello di avvicinare i consumatori al mondo del vino, non solo educandoli alla conoscenza e La Valentina alla degustazione, ma anche illustrando loro il processo di produzione e le caratteristiche specifiche del territorio. «Cantine Aperte che quest’anno compie 15 anni – spiega Massimo Di Cin-
tio, presidente del Movimento Turismo del Vino Abruzzo – si conferma la più nota ed efficace manifestazione di promozione combinata vino-territorio che si svolge nella nostra regione. Il motto ‘Vedi cosa bevi’, spinge il consumatore a conoscere l’intera filiera del vino, dal vigneto alla bottiglia di ogni cantina che, per l’occasione, organizza eventi collaterali tra arte, divertimento e gastronomia». Sono state davvero numerose le iniziative proposte dalle cantine abruzzesi, ognuna differente e con un proprio stile, c’è chi ha puntato sull’arte come Bosco Nestore, chi invece ha preferito unire il vino alla musica come Zaccagnini, chi ha parlato di territorio e di origini come Ciavolich e chi ha voluto esporre auto d’epoca, fantasiose, originali e accoglienti, le nostre cantine hanno aperto il loro cuore. «Cantine Aperte rappresenta non solo una straordinaria occasione per avvicinare produttori e consumatori, ma anche un importante veicolo di promozione integrata delle aree rurali – ha dichiarato Mauro Febbo, assessore regionale all’Agricoltura – Consapevoli che il vino sia un traino per le altre produzioni, per la prossima estate, stiamo definendo un progetto per la costruzione di itinerari enogastronomici che conducano i turisti presenti sul territorio nelle nostre cantine, favorendo così la valorizzazione e la promozione delle eccellenze locali»
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La Tenuta del Priore
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eventi » di Marco Taglieri
Un momento della serata di gala
Qualità e rispetto per l’ambiente, Ferrari sceglie Agriverde La scuderia di Maranello sceglie la poliedrica realtà vitivinicola abruzzese per presentare il nuovo modello 599 Hybrid Kers. In tutte le tappe del Mondiale i piloti potranno degustare i vini biologici prodotti dall’azienda
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osa c’entra la Ferrari con Agriverde? Ce lo spiega il titolare della poliedrica azienda abruzzese, Gianni Di Carlo: «Il Cavallino ha lanciato una nuova Ferrari “verde”, la 599 Hybrid Kers, e per presentare questo progetto in giro per il mondo ha indetto una selezione tra aziende biologiche, scegliendo proprio Agriverde come partner dell’iniziativa». La realtà vitinicola abruzzese, che ha sede a Caldari di Ortona, seguirà dunque le gare della Ferrari in tutti gli autodromi del Mondiale di Formula Uno: «I piloti potranno così degustare i nostri vini biologici», spiega Di Carlo. Ma Agriverde non è soltanto cantina e vigneti. Ci affidiamo allora al titolare dell’azienda per averne un quadro più completo: «Facciamo ricerca dal 1989, siamo stati i primi in Italia a trattare il biologico su vigneti e altro. Siamo stati anche i primi ad adottare tecniche di coltivazione mediante la logica della confusione sessuale. Per combattere la tignoletta, un parassita che danneggia l’uva, invece di ricorrere a prodotti chimici di sintesi utilizziamo ferormoni femminili che confondono la riproduzione di questo insetto». Agriverde è stata dichiarata nel 2002 la prima cantina europea di Bioarchitettura: «Lavoriamo con tre università italiane e una californiana, - continua il titolare – tutti i nostri impianti elettrici sono schermati per ridurre l’impatto ambientale. I pavimenti sono ecocompatibili, le pareti sono fatte in legno, acciaio inox e vetro. Il tutto nel massimo rispetto della natura, perché vogliamo che “Abruzzo regione verde d’Europa” non rimanga soltanto un mero slogan». Agriverde azienda
poliedrica. Perché? «Nel nostro castello ottocentesco non abbiamo soltanto la cantina, - ci dice Di Carlo – ma anche una Spa, un hotel e un ristorante. La ristorazione è diventata per noi molto importante. Rivisitiamo piatti tradizionali in chiave moderna». Agriverde ospita anche eventi importanti come matrimoni e convegni, e in più vanta un altro rilevante primato: «Stiamo parlando di vino terapia, - spiega Di Carlo – siamo stati infatti i primi nel mondo a creare una linea completa di prodotti a base di uva Montepulciano. Il marchio si chiama “UvaNova” e verrà definitivamente lanciato a luglio». La particolarità di questi prodotti (shampoo, creme corpo, essenze di vario tipo ecc.) consiste nella presenza di polifenoli, che vanno a colpire i radicali liberi, causa di invecchiamento precoce della pelle. Un’attività, quella di Agriverde, incentrata sulla massima qualità del prodotto, creato nel pieno rispetto dell’ambiente e dopo una lunga e accurata fase di ricerca. «È proprio per questi motivi che Ferrari ha scelto noi», conclude Gianni Di Carlo
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eventi » a cura della redazione
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il Mese dell’Oasi WWF la cornice dell’inaugurazione della ciclo-ippovia, realizzata grazie al sostegno di Casa Vinicola Caldirola, azienda vitivinicola lombarda, nell’ambito del progetto “Abruzzo Terra di Natura”: piattaforma nata in collaborazione con WWF Italia, in occasione dell’Anno Internazionale della Biodiversità, per promuovere la corretta gestione e la tutela delle risorse naturali per lo sviluppo sostenibile del territorio, con il patrocinio di Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comune di Atri. A dare il benvenuto all’inaugurazione Francesco Marconi, assessore all’Ambiente della Provincia di Teramo, che ha dichiarato: «Progetti di questo tipo sono un esempio concreto di come le aziende si stanno sensibilizzando sempre più a tematiche legate all’ambiente. Azioni che tutelano le nostre risorse naturali e che hanno ricadute positive anche a livello turistico, perché contribuiscono a fare conoscere il nostro territorio a livello nazionale». Domenico Felicione, vicesindaco del Comune di Atri e assessore all’Urbanistica e Gestione del Territorio, Parchi, Giardini e Riserve Naturali, ha proseguito: «Siamo molto contenti che Casa Vinicola Caldirola abbia scelto di sostenere le ricchezze naturali del nostro Comune. La realizzazione della ciclo-ippovia contribuisce sicuramente a creare nuovi e suggestivi “contenitori” per attività turisticoricettive in una zona del territorio regionale che vanta un centro ricco di storia e lo spettacolare paesaggio offerto dai calanchi». Per il WWF, hanno partecipato all’incontro Augusto De Sanctis, coordinatore Oasi WWF in Abruzzo e Adriano De Ascentiis, direttore della riserva naturale coinvolta. Il commento di Michele Radaelli, amministratore delegato di Casa Vinicola Caldirola: «Siamo particolarmente legati a questo territorio, poiché è da queste terre che ci viene conferito il Montepulciano d’Abruzzo, uno dei vini più apprezzati della nostra offerta. Per questo, abbiamo voluto collegare al progetto anche un concorso rivolto al consumatore finale, con in palio weekend per tutta la famiglia per scoprire queste meravigliose località». Il percorso della ciclo-ippovia è stato poi testato da una selezione di cavalli forniti dalla Federazione Italiana Sport Equestri, e da un gruppo di bikers. In occasione dell’evento, è stata esposta la seconda tappa della collettiva fotografica in tour “Uomini in Oasi”, affidata da Casa Vinicola Caldirola agli studenti dell’Istituto d’Arte Vincenzo Bellisario di Pescara per raccontare, attraverso degli scatti altamente emozionale in bianco e nero, i volti e il lavoro quotidiano degli uomini e delle donne che operano presso le aziende agricole attive all’interno dell’Oasi
Atri, inaugurata la ciclo-ippovia dei calanchi
L’iniziativa nasce in collaborazione con l’azienda lombarda Casa Vinicola Caldirola e mira a sfruttare le potenzialità turistico-ricettive di tutta l’area teramana
Taglio del Nastro, da destra: il vice sindaco di Atri Domenico Felicione, l’aministratore delegato Casa Vinicola Caldirola Michele Radaelli, il direttore della Riserva Naturale Adriano De Ascentiis, l’assessore all’Ambiente delle Provincia di Teramo Francesco Marconi
La mostra collettiva fotografica in tour “Uomini in Oasi”, affidata da Casa Vinicola Caldirola agli studenti dell’Istituto d’Arte Vincenzo Bellisario di Pescara
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eventi » di Denia Di Giacomo
Una delle opere esposte per l’occasione negli uffici della Laser Lab
Gabriella Di Muzio amministratore unico di Laser Lab
Laser Lab promuove l’ambiente “L’arte per l’ambiente”, questo il nome dell’iniziativa a favore delle tematiche ambientali promossa dall’azienda Laser Lab di Chieti Scalo. Pittori e poeti dialettali insieme per parlare di natura
L
a Laser Lab s.r.l., azienda di Chieti Scalo leader nei servizi e analisi per l’industria, agricoltura e ambiente, ha voluto omaggiare la natura in un modo sentito e originale, organizzando lo scorso 26 maggio, presso la propria struttura, un incontro intitolato “L’arte per l’ambiente”. L’evento è stato organizzato all’insegna della cultura ecologica non solo con l’esposizione di numerose opere d’arte di artisti locali e ragazzi dell’istituto IPSIA “U. Pomilio” di Chieti Scalo, ma anche con un recital dal vivo di poesie dialettali, tutte rigorosamente di poeti locali e tutte ispirate al tema della natura. “L’arte per l’ambiente” è stata un’iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto del mondo che ci accoglie e a parlare di ambiente in modo diverso dal solito, ovvero attraverso le parole e le immagini dell’arte. Curatori della bella iniziativa sono stati Massimo Pasqualone e Irene Di Palma, che con dedizione e molta cura dei particolari hanno saputo valorizzare un tema davvero importante del nostro tempo, scegliendo le opere migliori e accogliendo tutti con grande calore umano, naturalmente accompagnati dalla dinamica padrona di casa, Gabriella Di Muzio, amministratore della Laser Lab. Ospiti dell’evento, oltre ai numerosi poeti dialettali, ai pittori espositori, e ai ragazzi dell’Istituto IPSIA “U. Pomilio”, anche l’assessore provinciale alle Attività Produttive Daniele D’Amario e il dirigente dell’Istituto IPSIA “U. Pomilio” Anna Maria Giusti, che hanno speso parole di grande approvazione per il forte segnale che la Laser Lab ha voluto lanciare verso una rivalutazione delle tematiche ambientali.
Molto originali sono state le opere dei ragazzi dell’istituto IPSIA realizzate con materiale riciclato e compiute nell’ambito di un progetto dedicato all’ambiente e al riciclaggio al quale l’evento della Laser Lab si è collegato. «La Laser Lab è un’azienda molto attenta alle tematiche ambientali. Del resto il suo core business è dedicato all’analisi e all’assistenza tecnica e scientifica per il settore ambientale. Laser Lab ha a disposizione laboratori ad altissima tecnologia che rappresentano il massimo in termini di efficienza e sicurezza». Queste le parole di Gabriella Di Muzio che ha continuato ringraziando tutti per la sentita partecipazione e gli artisti per le loro opere ispiranti. «Il tema della tutela ambientale è importante – ha evidenziato nel suo intervento l’assessore Daniele D’Amario – ma non bisogna necessariamente demonizzare il progresso e la crescita, anzi, il discorso della tutela della natura con quello del progresso devono andare di pari passo affinché l’uomo possa beneficiare dei frutti di uno sviluppo consapevole e maturo senza oltraggiare il mondo naturale». Un primo segnale per una crescita in tal senso è senza dubbio passato attraverso la Laser Lab
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eventi » di eleonora Lopes
I Maestri del Lavoro 2010 Dal primo maggio, la nostra regione ha 21 nuovi maestri del lavoro. Sono state consegnate all’Aquila le «Stelle al merito del lavoro» a 16 uomini e 5 donne delle quattro province abruzzesi
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l primo maggio, giornata dei lavoratori, ha portato in Abruzzo 21 nuovi maestri del lavoro, 16 uomini e 5 donne che si sono distinti per merito e valore nel proprio impiego. Una cerimonia che ha riunito all’Aquila, il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, il suo vice Franco Gabrielli, il sindaco Massimo Cialente, il presidente della Regione Gianni Chiodi, la vicepresidente della Provincia dell’Aquila Antonella Di Nino e il console regionale dei maestri del lavoro, Giorgio Vitaliani. Tutti hanno speso parole sulla necessità di tamponare i danni sociali della crisi economica che, pur rallentando, potrebbe sacrificare ancora migliaia di posti di lavoro. «I premiati che oggi ricevono le stelle al merito, sono lavoratori –ha dichiarato il console Vitaliani– che si sono distinti per singoli meriti di laborioCrocetta Chiodi del panificio sità e buona condotta “De Giorgis & C.” di Civitella del Tronto
morale, e per essere stati esempio e incitamento per gli altri». Tra i premiati anche due donne impiegate in attività iscritte alla Confcommercio di Teramo: Crocetta Chiodi del Panificio De Giorgis e Rosina Spezzaneve di Colonna Arredamenti. «Sono molto orgoglioso –ha detto il presidente della Confcommercio Teramo Giandomenico Di Sante– che due signore iscritte alla nostra associazione abbiano ricevuto questo riconoscimento così rilevante e così prestigioso. È un onore per tutta la nostra associazione». Franco De Giorgis, titolare dell’omonimo panificio e presidente dell’Assipan della provincia di Teramo, ha dichiarato: «La signora Crocetta ha lavorato per noi 35 anni impegnandosi con serietà e lealtà, ma soprattutto dando sempre la massima disponibilità nei nostri confronti. Questo riconoscimento rappresenta un vanto per me e per tutti i miei colRosina Spezzaneve di laboratori che in questi anni sono Colonna Arredamenti Val Vomano cresciuti con lei»
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I nomi dei 21 premiati BAIOCCO Lorenzo Thales Alenia Space – L’AQUILA BARISANI Pasquale Ixtant S.p.A. – CHIETI BENCIVENGA Tullio Burgo Group S.p.A. – CHIETI CENTRONE Vito Italcementi S.p.A. – BERGAMO CHIODI Crocetta Panificio De Giorgis & C. snc – CIVITELLA DEL TRONTO CIPRIETTI Maria A.R.P.A – TERAMO COCCO Franco Burgo Group – CHIETI
CORNACCHIA Antonio Burgo Group – CHIETI DE NIGRIS URBANI Beniamino Banca Tercas – TERAMO DI MARIO Pietrantonio Selex Sistemi Integrati – ROMA GIAMBERARDINI Aldo Poste Italiane – L’AQUILA GIANFORTE Antonio Enel Distribuzione ROMA GRIMALDI Patrizio B.N.L. – L’AQUILA NOBILIO Immacolata Brioni Roman Style – PENNE
PALMA Franco Telecom Italia - PESCARA PITUCCI Graziano Telecom Italia – PESCARA PUGLIA Salvatorino Elettrolitica del Basso Nera – MARTINSICURO SEMENZATO Paolo Telecom Italia – L’AQUILA SPEZZANEVE Rosina Colonna Arredamenti Val Vomano TRISOLINO Rosalia Poste Italiane – PESCARA VITALE Dante Delta Lavori – Sora
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eventi
Tiziana e Giandomenico Di Sante della Confcommercio Teramo insieme alla giuria alla CCIAA di Teramo
» di Massimo Avenali
“I nonni mi raccontano i negozi di ieri” Questo il tema della IV edizione del concorso a premi riservato agli alunni delle scuole elementari della provincia di Teramo, organizzato da Terziario Donna della Confcommercio di Teramo guidato dall’energica imprenditrice Tiziana Di Sante
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n un’atmosfera colorata, vivace e briosa, si è svolta presso la Camera di Commercio di Teramo, la quarta edizione del concorso a premi riservato agli alunni delle scuole elementari della provincia di Teramo, organizzato da Terziario Donna della Confcommercio di Teramo. Presenti all’evento: la presidente del Terziario Donna Tiziana Di Sante, il prefetto di Teramo Eugenio Soldà, il presidente della Confcommercio Teramo Giandomenico Di Sante e tutti i commissari di giuria rappresentati dalla presidente Daria Micioni. Sono intervenuti alla manifestazione anche gli assessori del Comune di Teramo: Piero Romanelli e Guido Campana che hanno tenuto a portare il loro saluto a questa giovane platea. «In ogni edizione abbiamo voluto –ha detto Tiziana Di Sante– sottoporre all’attenzione di insegnanti e alunni una tematica legata al mondo delle attività del settore terziario. Il tema di quest’anno: “I nonni mi raccontano i negozi di ieri” è nato dalla considerazione che la memoria costituisce un elemento fondamentale nella costituzione dell’iden-
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tità dell’individuo e della collettività. Abbiamo chiesto ai bambini di disegnare o descrivere in un testo le attività commerciali e artigianali del passato recente, avvalendosi delle memorie dei nonni». Hanno partecipato al concorso più di cinquecento bambini, provenienti da diversi circoli didattici della provincia e tutti hanno ricevuto un diploma e un piccolo dono. «Sono molto contento –ha dichiarato Giandomenico Di Sante- di essere qui oggi in mezzo a così tanti bambini capaci di trasmettere energia ed entusiasmo, non dimentichiamo che loro rappresentano il futuro. Ci tengo a ringraziare tutto il Terziario donna della Confcommercio di Teramo che anche quest’anno è riuscito a coinvolgere tante scolaresche». Già dallo scorso anno, sono state affiancate al concorso alcune iniziative benefiche; nella passata edizione sono state acquistate le calzature per i bambini di un campo profughi dell’Aquila. Quest’anno la Confcommercio Teramo ha voluto istituire il Premio speciale Stefano D’Agostino, in
memoria di un bimbo, venuto a mancare pochi mesi fa a causa di una patologia oncologica. Stefano era tra i vincitori del concorso dell’anno passato. «Abbiamo deciso –ha detto commossa la presidente del Terziario Donna- di fare una donazione all’Associazione Peter Pan, che si occupa di sostenere le famiglie dei bambini affetti da patologie oncologiche». Ad animare il pomeriggio anche i Clown di corsia della Croce Rossa Regionale, ai quali è stata donata una somma destinata all’acquisto del materiale occorrente per le loro attività. Sponsor dell’evento la Banca dell’Adriatico e la Camera di Commercio di Teramo, ma hanno contribuito anche diversi esercizi commerciali della provincia di Teramo. Il concorso ha visto trionfare per la sezione temi, due bambine di terza elementare: Chiara Di Sante della scuola C. Febbo di San Nicolò a Tordino e Chiara Di Egidio della scuola San Giorgio di Teramo. Per la sezione disegni ha invece vinto un lavoro di gruppo di seconda elementare dell’Istituto comprensivo di Mosciano Sant’Angelo. Tra la commozione dei presenti, in particolare della mamma del piccolo Stefano, hanno ricevuto il premio speciale Stefano D’Agostino, le classi quarte della scuola F. Febbo di San Nicolò a Tordino. Il pomeriggio si è concluso con una ricca merenda per i bambini e tanti giochi e risate grazie al coinvolgimento dei simpatici clown
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Tiziana Di Sante presidente del Terziario Donna della Confcommercio di Teramo durante il suo intervento
La signora D’Agostino e il prefetto di Teramo Eugenio Soldà premiano Chiara Di Sante e Chiara Di Egidio, vincitrici del concorso per la sezione temi
I Bambini che hanno preso parte alla IV edizione del concorso
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eventi » di Eleonora Lopes
Scienza e imprenditoria: gli strumenti per le sfide del futuro Silvano Pagliuca, vice presidente di Confindustria Pescara, con delega all’innovazione e competitività, e manager di Fastweb insieme al noto scienziato astronauta statunitense L awrence J. D eLucas
Si è svolto a Confindustria Pescara un incontro per discutere di ricerca e di sviluppo per la crescita dell’impresa. Ospite d’eccezione il noto scienziato astronauta statunitense Lawrence J. DeLucas che ha raccontato la sua esperienza da studioso, ma soprattutto il viaggio sullo Space Shuttle Columbia
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pace Flights and Researches: 90 minutes with Lawrence J. DeLucas”. Questo il nome del convegno svoltosi a Confindustria Pescara e organizzato dal vice presidente di Confindustria Pescara, con delega all’innovazione e competitività, e manager di Fastweb, Silvano Pagliuca. Presente all’evento, il noto scienziato astronauta statunitense Lawrence J. DeLucas che è stato intervistato, sul tema “Scienza e imprenditoria: gli strumenti e le sfide in comune”, da Paola Catapano, giornalista scientifica, attualmente nel gruppo di comunicazione della Direzione Generale del CERN di Ginevra. I temi trattati sono stati un importante
momento di riflessione anche in relazione alle questioni attinenti la ricerca e l’innovazione in Abruzzo e i rapporti tra mondo produttivo, Università e mondo della ricerca e nel corso dell’incontro sono state illustrate le esperienze di DeLucas sullo Space Shuttle Columbia. «È la prima volta che organizziamo –ha detto Pagliuca- un appuntamento con uno scienziato, ma non sfuggirà a nessuno come, ricerca e mondo produttivo, viaggino insieme si rincorrano e si affermino nel mondo. La ricerca, tema delicato in Italia, sappiamo tutti essere la cenerentola del Paese. Non stanziamo fondi a sufficienza e un confronto con altri paesi europei ci vede decisamente sotto
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eventi
la media. Gli investimenti tra pubblico e privato in Italia si attestano intorno all’1% del PIL rispetto ad un’Europa che viaggia intorno al 2% e a Stati Uniti e Giappone che si attestano intorno al 2,7%. Certamente poco, ma quel poco, dobbiamo dircelo molto francamente, lo usiamo anche male. Lo usiamo male perché nella nostra cultura il termine meritocrazia stenta a farsi strada. Stenta a tutti i livelli, sia negli ambienti pubblici e quindi nelle università, che in quelli privati». «Leggendo il curriculum di DeLucas –continua Pagliuca-
c’è da impallidire, ci sono più di 11 brevetti. Il brevetto, per un’azienda, per il Paese stesso, rappresenta l’ipoteca per il successo. Il mondo industriale, a partire dal 1995, cambia strategia e lavora per anticipare la domanda mentre l’Italia proprio in mancanza di brevetti importanti e di ricerca si è appiattita sull’offerta cercando di migliorarla, erodendo quindi sempre più i margini sui ricavi, mentre in Nord Europa, negli Stati Uniti e in Giappone grazie alla ricerca e all’innovazione, si produce nuova domanda».
Intervista a Lawrence J. DeLucas
Abruzzo Impresa ha avuto l’onore e il piacere di intervistare lo scienziato astronauta Lawrence J. DeLucas. Dr. DeLucas, partiamo da una curiosità. Come si diventa scienziati? Da dove è nata la sua passione? «Questo è un lavoro che nasce soltanto da una forte passione. Io fin da ragazzo ero affascinato dal mondo della scienza, mi piaceva molto studiarla e a 13 anni ho costruito il mio primo telescopio. Poi dopo gli studi all’università la passione si è trasformata in lavoro e ho continuato nel campo della ricerca spaziale diventando uno scienziato». Ci racconti la sua esperienza sullo Space Shuttle Columbia nel 1992… «La Missione STS-50 del Microgravity Laboratory-1 degli Stati Uniti, nella quale sono stato un Payload Specialist, cioè un astronauta selezionato e addestrato da enti di ricerca per
missioni speciali nello spazio, è partita il 25 giugno 1992 ed è stata la più lunga missione shuttle nello spazio di quel periodo. La cosa più dura è stata senza dubbio la preparazione, durata ben 2 anni tra test d’idoneità, corsi, studi pratici e teorici. Alla fine della selezione siamo rimasti in due e scelsero me! Finalmente giunse il tanto atteso giorno, al momento del lancio ero molto agitato, ma poi tutto mi è sembrato molto naturale. La cosa più emozionante è stata senza dubbio osservare la terra dallo spazio, sembrava un foglio di carta blu». Quanto conta la ricerca e l’innovazione per la crescita di un’impresa? «La ricerca, l’innovazione e la scienza sono degli strumenti fondamentali per la crescita e lo sviluppo delle imprese. Negli USA, come sapete, la ricerca è alla base di tutto, ma la cosa che è più forte è lo spirito di collaborazione che si crea tra i vari soggetti partecipanti. Nel mio soggiorno qui in Abruzzo, confrontandomi con docenti e studiosi universitari, ho notato che qui da voi è proprio questo che manca. La ricerca c’è, ma non c’è continuità, non si investe a sufficienza, è questo il gap più grande. E lo dico con rammarico
perché ho avuto un’impressione molto positiva dell’Italia». Che consiglio sente di dare agli imprenditori italiani? «Di investire nella ricerca e nello sviluppo per raggiungere livelli qualitativi sempre più alti e di creare una collaborazione più concreta con l’Università. Ma il problema è anche di natura culturale. L’obiettivo che l’Italia deve prefiggersi è riaffermare la centralità della ricerca scientifica e l’importanza del suo legame con l’impresa e il mondo produttivo. È necessario stimolare il legame virtuoso tra università e imprese attraverso la creazione di una rete di ricercatori e innovatori»
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Alcune immagini di DeLucas con gli altri astronauti dello Space Shuttle Columbia
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eventi » di Marco Taglieri
“America Oggi” – WTC, un binomio per promuovere il Made in Abruzzo Sull’unico quotidiano in lingua italiana degli Stati Uniti esce un inserto mensile a cura del World Trade Center Pescara-Chieti. Ospiti della nostra redazione il direttore commerciale del quotidiano Domenico Delli Carpini, e il coordinatore dei Wtc italiani Piero Piccardi
E
ditoria, storia, tradizione, internazionalizzazione e made in Abruzzo. Sono gli ingredienti di un’intelligente sinergia, quella nata tra “America Oggi” e il World Trade Center di Pescara-Chieti. L’unico quotidiano in lingua italiana degli Stati Uniti ospita infatti ogni mese un inserto curato dal Wtc. La finalità del progetto è promuovere il made in Abruzzo sul territorio americano. Per capire meglio la natura dell’accordo, abbiamo ascoltato due importanti referenti come Domenico Delli Carpini, uno degli storici soci fondatori di America Oggi, e Piero Piccardi, coordinatore di tutti i Wtc d’Italia.
IL GIORNALISMO DI “AMERICA OGGI” Nasce ufficialmente il 14 novembre 1988 dalle ceneri de “Il Progresso italoamericano”, storico giornale scritto e pubblicato in lingua italiana sul territorio statunitense. Domenico Delli Carpini racconta nel dettaglio come il quotidiano si è affermato sul mercato di riferimento: «Intrapresi la carriera giornalistica in età molto giovane, subito dopo il conseguimento della laurea a New York. Dopo l’esperienza de “Il Progresso italoamericano” lavorai per il Daily News, prima di fondare insieme agli ex colleghi del Progresso questo nuovo giornale chiamato “America Oggi”. In
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eventi
Domenico Delli Carpini fondatore e direttore commerciale di “America Oggi” Piero Piccardi coordinatore dei WTC d’Italia
lia, le notizie sulla nostra comunità presente negli Stati Uniti e lo sport, che occupa la maggior parte dell’edizione del lunedì». Essere un giornale in lingua italiana che viene letto dagli americani significa vivere su un confine sottile, talvolta delicato. Come vengono letti e considerati i nostri giornali? «Beh, non sono certo ben visti – ammette l’editore di America Oggi – il giornalismo americano prevede regole deontologiche molto ferree, per questo persiste la convinzione che in Italia si scriva sotto pressione di questa o di quella parte politica». Chiudiamo allora con un auspicio per il futuro di questo mestiere: «I giornali cartacei avranno sempre una grande importanza nel mondo dell’informazione, nonostante il potere di Internet. Ma dovrà essere il governo a far crescere il sistema».
IL MADE IN ABRUZZO SBARCA NEGLI USA
effetti si è affermato sul mercato in un modo strano, ma straordinariamente americano, per mano dei dipendenti del Progresso che erano stati da poco licenziati. Partimmo con 20 azionisti, e con gli anni fu potenziata la nostra struttura tecnica e redazionale. Oggi abbiamo un organico di 45 persone e un centro stampa assolutamente moderno». “America Oggi”, che esce insieme all’edizione internazionale de “La Repubblica”, diventa punto di riferimento dell’informazione italiana negli Usa grazie soprattutto alla sua capillarità: basti pensare che il quotidiano esce 365 giorni all’anno, e si avvale della Icn (International Communication Network), ovvero della relativa versione radiofonica che trasmette anch’essa 24 ore su 24. Un giornalismo apolitico, come spiega Delli Carpini: «Il nostro è un giornale indipendente. Nessuna spada di Damocle pende sulle nostre teste. Abbiamo per questo la fortuna di poter parlare di politica, economia, cronaca e altro senza avere alcuna imposizione. Le nostre peculiarità sono la cronaca dall’Ita-
Grazie all’inserto “The Italian way”, curato dal World Trade Center di Pescara-Chieti e pubblicato su “America Oggi” ogni mese, il made in Abruzzo valica l’Oceano e sbarca nel paese a stelle e strisce. Piero Piccardi è coordinatore di tutti i Wtc italiani, è anche membro della Giunta esecutiva e presidente del comitato che vige sui rapporti tra i Wtc, le fiere e i parchi scientifici. «Il World Trade Center di Pescara-Chieti è stato creato sul modello di quello di New York, - spiega – secondo una strategia di costruzione di spazi (uffici, alberghi, centri di assistenza, biblioteche ecc) per accogliere le imprese interessate ad attività di commercio e internazionalizzazione. Oggi ci sono 325 Wtc in 92 paesi». La mission di un ente di questo tipo è abbastanza chiara: «Se un’azienda decide di associarsi a un Wtc, avrà il diritto di essere seguita nella sua attività da tutti i World Trade Center del mondo», spiega Piccardi, che tra l’altro ha seguito sin dall’inizio il progetto “America Oggi”: «Quello tra il quotidiano e il Wtc è un matrimonio riuscito alla grande. L’ente di Pescara-Chieti ha focalizzato la sua attenzione su un mercato interessante come quello statunitense, e grazie a questo inserto riusciamo a promuovere al meglio il made in Abruzzo anche oltre oceano»
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eventi » di Denia Di Giacomo
L’Abruzzo in rosa
“Giro d’Italia: fight for pink”, combatti per il rosa. Con questo grintoso headline si è conclusa la 93esima edizione di uno degli eventi sportivi più seguiti d’Europa, che quest’anno ha visto interessata la nostra regione in ben due tappe
I La presentazione del Giro all’interno dell’ Outlet Città Sant’Angelo Village Il passaggio del Giro sulle strade di Città Sant’Angelo
l sottile filo rosa che da quasi 100 anni unisce l’Italia sotto il segno delle due ruote è passato anche in Abruzzo. Parliamo del Giro d’Italia che dall’8 al 30 maggio ha attraversato alcuni dei luoghi più belli e significativi della penisola. La partenza è stata ad Amsterdam, in Olanda, l’8 maggio scorso, e dopo tre tappe nei Paesi Bassi il Giro è arrivato in Italia concludendosi nella romantica Verona. Come sempre la carovana rosa non ha deluso i suoi numerosi seguaci, non solo lasciando assaporare uno spettacolo sportivo di grande rilevanza, uno dei più importanti in Europa, ma anche portando con se un grosso carico di aspettative e attenzione mediatica, che da sempre circondano questa manifestazione, rendendola un prezioso apporto per tutte le aree che da essa vengono toccate e coinvolte. Anche la nostra regione, come spesso è accaduto in passato, è stata interessata dalla festa in rosa, con ben due tappe, la numero 11 Lucera-L’Aquila tenutasi il 19 maggio, e la numero 12, Città Sant’Angelo – Porto Recanati del giorno successivo. Due appuntamenti che hanno visto i riflettori puntati su aree molto differenti tra loro, la prima scelta in omaggio e in ricordo del terribile terremoto e la seconda che partendo dalla bella cittadina angolana ha poi valorizzato tutto il litorale costiero da Silvi a Porto Recanati. Sono stati momenti di forte emozione e partecipazione, legati alla certezza da parte di tutti gli enti e le istituzioni, che ogni opportunità di questo genere deve essere presa al volo e sfruttata al massimo per il bene dell’Abruzzo intero, perché il marketing territoriale passa anche attraverso lo sport
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LA MERCEDES METTE LE ALI
È LA NUOVA SLS AMG, UN GIOIELLO DI LUSSO E TECNOLOGIA CHE SI CARATTERIZZA PER L’APERTURA DEGLI SPORTELLI AD “ALA DI GABBIANO”
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mpressionante. Aggressiva. Stilosa. Come fosse un “gabbiano”. È la nuova Mercedes SLS AMG, il gioiello con le ali. Il design avveniristico e purista della vettura è stato ispirato dalle proporzioni delle classiche sportive Mercedes-Benz. Con le porte ad ali di gabbiano aperte, appare subito evidente la caratteristica forma alata con un ampio angolo di apertura. Il cofano motore allungato, l’incisivo frontale con la forma marcatamente a freccia e le grandi prese d’aria, come pure la cellula dell’abitacolo ribassata
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e fortemente arretrata, con la coda lievemente digradante, esprimono il design sportivo per eccellenza con tutto il carattere delle competizioni automobilistiche. I fari bixeno di nuova concezione con luci diurne e indicatori di direzione a Led non si limitano ad illuminare la strada, ma caratterizzano decisamente l’immagine della supersportiva. Di profilo, all’occhio risaltano il passo lungo e gli sbalzi brevilinei. La linea di cintura marcata che scorre lungo l’intera fiancata e i passaruota prepotentemente sporgenti risultano classici e armoniosi, come fusi nell’insieme della carrozze-
ORAZIONE CON BARBUSCIA
» REDAZIONALE IN COLLAB
ria. Il lunotto fortemente bombato rappresenta un punto di transizione estetico che conduce dal massiccio montante centrale fino al cofano del bagagliaio, dalla forma piatta e lievemente digradante. I gruppi ottici posteriori a Led, estremamente appiattiti e a forma di ali, creano un design notturno originale ed affascinante. Come sulle vetture da corsa, la luce di retromarcia e il faro retronebbia, sono integrati centralmente. L’imponente paraurti posteriore con diffusore e terminali di scarico completamente integrati evidenzia l’ampiezza degli pneumatici posteriori. L’alettone posteriore estraibile, da chiuso, risulta armoniosamente integrato nel design della coda. Per la nuova SLS AMG, Mercedes-Benz e AMG hanno realizzato un abitacolo purista da vettura sportiva che esprime al tempo stesso leggerezza, dinamismo ed emozione. Una volta aperte le porte ad ali di gabbiano, lo sguardo spazia liberamente sull’incisivo abitacolo che offre l’autentica funzionalità delle auto da corsa. In termini di sicurezza passiva, i sistemi di ritenuta della SLS AMG sono in linea con gli standard tradizionalmente elevati Mercedes-Benz. Gli occupanti possono contare su cinture di sicurezza a tre punti, con pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta. Inoltre, la vettura è dotata di otto airbag. La carrozzeria possiede un’elevata rigidità e notevoli riserve di deformazione che assorbono le forze d’impatto, in modo tale da poter proteggere gli occupanti da eventuali lesioni. Alla sicurezza attiva contribuiscono numerosi componenti del sistema frenante integrato Adaptive Brake. Questo sistema aumenta il comfort e la sicurezza di marcia, aiutando da un lato il guidatore, e dall’altro agevolando le situazioni di guida più impegnative con le funzioni Comfort. La presentazione si è svolta a Pescara nella splendida cornice dell’ex Aurum. Ad organizzare l’evento, la storica concessionaria Barbuscia di Pescara guidata da Piero Barbuscia e dai suoi figli Luigi e Francesco. «Al volante della nuova Mercedes SLS –ha dichiarato Francesco Barbuscia responsabile marketing del Gruppo– vi sembrerà di volare al sicuro. Siamo molto soddisfatti che la nostra concessionaria abbia presentato quest’auto, davvero unica e spettacolare». Non resta che andare a provarla presso la concessionaria Barbuscia di Pescara•
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NUOVA TOUAREG, VIAGGIARE “PULITI” ASPETTO IMPONENTE, ATTEGGIAMENTO SPORTIVO, ACCOGLIENZA GRADEVOLE: IL MODELLO VOLKSWAGEN RAGGIUNGE IL LIVELLO PIÙ BASSO DI CO2 DELLA SUA CATEGORIA
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on la nuova Touareg si viaggia comodi, sicuri e senza sporcare l’ambiente. Di certo non un dettaglio. Ecco il nuovo modello della Volkswagen, destinato a catturare l’interesse del vasto pubblico. Il peso della Nuova Touareg è stato ridotto mediamente di 208 kg rispetto alla versione precedente, con un miglioramento della resistenza alla torsione della carrozzeria. Inoltre, il miglioramento del coefficiente aerodinamico contribuisce
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a rendere la vettura più efficiente, più moderna e parca nei consumi e nei costi di gestione. Le dimensioni della nuova Touareg sono differenti, con una lunghezza di 4,80 metri (4,3 cm in più), una altezza di 1,71 metri (2 centimetri in meno); il passo è di 2,90 metri (4 cm in più). La larghezza è di 1,93 metri (invariata). La strumentazione dispone del display multifunzione a colori da 7” in formato 15:9, posto tra i 4 indicatori circolari di tachimetro, contagiri, temperatura motore e indicatore livello del carburante. Il display
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ORAZIONE CON ALFINO AUT
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è di serie nella Touareg Hybrid e in combinazione con il propulsore V8. Nell’abitacolo rileviamo sedili più comodi e maggior spazio per le gambe per i passeggeri dei posti posteriori. Il divano posteriore può essere spostato in senso longitudinale di 160 mm, l’inclinazione dello schienale è regolabile, e mediante la pressione di un tasto si può ribaltare il divano portando così la capacità del bagagliaio a 1.642 litri. Nuovo è anche il tetto scorrevole Panorama, che garantisce luminosità elevata all’interno dell’abitacolo. Il sistema Area View aumenta la sicurezza, mediante 4 telecamere che controllano la zona circostante la vettura. Nove sono gli airbag presenti. Tra gli altri dispositivi di sicurezza, la Nuova Touareg dispone del sistema Lane Assist, che fa in modo che la vettura mantenga la traiettoria, mentre il sistema Side Assist, nelle manovre di cambio corsia, avvisa il guidatore nel caso sopraggiungano altre autovetture. La marcia in modalità elettrica a emissioni zero (fino a 50 km/h) riduce il consumo di carburante. In questo caso, il motore V6 TSI non è soltanto spento, ma viene anche scollegato dal cambio automatico a 8 rapporti mediante una frizione di separazione, per evitare perdite legate al “trascinamento”. Non appena il guidatore solleva il piede dall’acceleratore, il motore V6 TSI viene scollegato dal cambio. Ciò è possibile anche in caso di velocità elevate (fino a 160 km/h), quindi anche in autostrada. Il sistema di recupero dell’energia consente, grazie al motore elettrico che funge da alternatore, di recuperare l’energia cinetica e accumularla temporaneamente nella batteria ad alta tensione. Il sistema start&stop riduce il consumo di carburante in città.
» foto di Simone Cerio
Tra le varie motorizzazioni, il V6 TDI esprime una potenza di 240 CV e sviluppa una coppia massima di 550 Nm consumando 7,4 l/100 km (CO2 di 195 g/km). Nuovo è il motore V8 TDI 4.2 340 CV con una coppia massima di 800 Nm, ed un consumo nel ciclo combinato di 9,1 l/100 km (a fronte di emissioni di CO2 pari a 239 g/km). La quota più bassa della categoria. La dotazione di serie prevede il sistema radio-CD RCD 550 con touchscreen da 6,5˝ e CD-Changer da 6 CD abbinabile ad un touchscreen da 8˝ per il sistema di navigazione RNS 850 che tra l’altro offre la visualizzazione in 3D delle mappe e un disco fisso da 40 Gigabyte (20 Gigabyte di memoria per musica, film, ecc.), con lettore DVD e Bluetooth. Pronti, dunque, per viaggiare comodi e rilassati. Con rispetto per la natura. Vieni a provare la nuova Touareg presso la concessionaria Alfino Auto di Ortona•
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ORAZIONE CON BARBUSCIA
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Barbuscia SpA www.barbuscia.it
ACTROS V8 STAR EDITION, UN TRATTORE DI LUSSO
IL NUOVO VEICOLO MERCEDES-BENZ, PRODOTTO IN EDIZIONE LIMITATA E SPECIFICATAMENTE PER IL MERCATO ITALIANO, HA GIÀ TROVATO UN ACQUIRENTE: È UN GIOVANE IMPRENDITORE ABRUZZESE CHE HA SCELTO DI PUNTARE SULL’AFFIDABILITÀ
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ercedes-Benz presenta una nuova ed esclusiva versione del trattore stradale Actros 1855 LS: Actros “V8 Star Edition”, un’edizione speciale riservata al mercato italiano. Actros “V8 Star Edition” si presenta con una ricca dotazione di equipaggiamenti, il massimo in termini di sicurezza, comfort, efficienza, tecnologia ed immagine di Mercedes-Benz Trucks. Il mezzo rappresenta la combinazione unica della più avanzata tecnologia Mercedes-Benz unita ad un allestimento da autentica berlina di lusso; la risposta ideale per soddisfare i clienti che, per immagine e passione, hanno particolare interesse ad abbinare la propria azienda ad un veicolo esclusivo. Il design esterno della cabina Megaspace è caratterizzato da una speciale personalizzazione: verniciatura sfumata della cabina, cerchi in lega Alcoa DuraBrite con finitura diamantata e un pacchetto che comprende numerosi dettagli cromati. Il veicolo, fin dal primo sguardo, assume così un impatto estetico particolarmente sportivo ed al tempo stesso raffinato. Ad identificare e distinguere questa versione limitata è la firma “V8 Star Edition” sulle portiere laterali. Anche gli interni non temono confronti. Il veicolo si presenta infatti con i migliori equipaggiamenti per il comfort, la funzionalità e l’estetica, con la cabina Megaspace arricchita da una completissima dotazione di accessori del pacchetto Comfort Top che comprendono tra gli altri il riscaldatore ad aria, il volante in pelle, il climatizzatore automatico, il tetto scorrevole e sollevabile in ve-
» foto di Simone Cerio
tro ad azionamento elettrico, il Frigobox, le trombe pneumatiche cromate e le finiture “Metal Look”. A questo si aggiungono sedili autista e passeggero a sospensione pneumatica in pelle bicolore grigio antracite con cuciture in rilievo e personalizzazione ricamata dei poggiatesta, pannelli porta foderati in pelle grigio scuro firmati “Limited Edition”, autoradio Bluetooth e sub woofer. Potenza, sicurezza e massima attenzione ai consumi. I 50 trattori stradali Actros “V8 Star Edition” sono infatti equipaggiati con il potente propulsore V8 BlueTEC 5 in grado di erogare 550 CV e sono dotati del pacchetto sicurezza Top che comprende il meglio della tecnologia Mercedes Benz in tema di sicurezza tra cui spicca l’esclusivo “Active Bracke Assist” (assitente di frenata) in grado di rallentare, e all’occorrenza arrestare il veicolo anche senza l’intervento del conducente; sono inoltre presenti il rallentatore idraulico Voith, il controllo di stabilità, l’assistente di guida (telecamera antisbandamento) l’airbag lato conducente con tendicintura. Questo veicolo in edizione limitata, dal costo di 150mila euro, ha già trovato un primo acquirente: è Marco Secinaro, giovane imprenditore abruzzese, titolare della S.M.T., azienda che si occupa di autotrasporto per conto terzi nata nel 2002 e sviluppatasi sul territorio nazionale e internazionale. L’azienda si è posta come obiettivo principale la soddisfazione del cliente, ed è costantemente attenta alle necessità del mercato. Proprio per questo si è affidata ad un marchio che è sinonimo di garanzia e affidabilità. Potrete venire a provare Actros “V8 Star Edition” presso la concessionaria Barbuscia di Pescara
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ORAZIONE CON P&B AUTO
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LA VELOCITÀ E LA SICUREZZA DELLE AUTO SUBARU
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na giornata dedicata agli appassionati di auto, ma anche a chi vuole viaggiare sicuro “incollato alla strada”. Questo l’intendo del test drive organizzato da P&B Auto ad Avezzano sulle Subaru Forester e Outback, per prove fuori dall’ordinario, e Impresa Sti, alta velocità in totale sicurezza. Tre auto diverse che hanno permesso di vivere una emozionante esperienza al fianco degli istruttori di Speed Control, scuola di pilotaggio ufficiale Subaru. Una occasione per toccare con mano la straordinaria sicurezza offerta dalle auto Subaru
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hanno collaborato
Alessandra Rossi Abruzzo che produce | pag. 19
fisco | pag. 65
Trentasette anni, laureata in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi dell’Aquila, collabora ora con la cattedra di Economia Aziendale e quella di Programmazione e Contratto. È direttore amministrativo dell’azienda di famiglia Sportland Appalti S.a.s. e presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila. Già da qualche mese è stata delegata dall’associazione aquilana degli Industriali a rappresentarla nei tavoli istituzionali per la ricostruzione post sisma.
Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.
Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 21 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di ChietiPescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.
Massimiliano Palubaro mercati | pag. 61 Nasce a Pescara, sposato e due figlie. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia dell’Università “G. d’Annunzio” di Pescara, svolge l’attività di promotore finanziario, dedicando, tuttavia, la maggior parte del suo tempo allo studio e all’analisi di strumenti derivati per la copertura dei rischi finanziari. Nel 2003 lascia il mondo della promozione, per dar vita, assieme a Roberto Diodati, ad uno dei primi Studi italiani di Consulenza Finanziaria Indipendente. Nel 2007 fonda, con Roberto Diodati e Giulio Caso, la CFI & Partnerns s.r.l. all’interno della quale si occupa di financial risk management.
Alfredo De Vincentis
Pietro Pastorelli energia | pag. 68 Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.
Antonio Teti ict | pag. 70 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.
Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 73
mercati | pag. 63 Nato nel 1970, è laureato in economia. Dopo anni di esperienza nel sistema bancario come promotore finanziario lavora come analista tecnico e trader dal 2005.
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Luigi Carunchio
È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli
Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.
Filippo Paolini norme&leggi | pag. 76 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Gianni Caramanico economia&sviluppo | pag. 78 Senior expert della Commissione Europea per l’energia, la ricerca, le tecnologie e l’innovazione, Gianni Caramanico è il fondatore di OPUSNET, la prima azienda italiana di soluzioni per lo sviluppo a cicli chiusi di PMI e PA. Laureato in Economia e Commercio, e Dottore di Ricerca in Management dell’Innovazione, inizia la sua carriera di economista e tecnologo, che prosegue in Italia ed Europa nei settori dell’energia, information technology, finanza e marketing. Rientrato in Abruzzo collabora con l’Università G. d’Annunzio, l’Università telematica Leonardo da Vinci e l’Università Bicocca, ed assiste la Regione Abruzzo, di cui è il delegato ai rapporti interistituzionali per lo Sviluppo Economico, nella programmazione e valutazione di aiuti e investimenti.
Piero Carducci la terra di Piero | pag. 87 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.
A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO
La spiaggia di Roseto degli Abruzzi - Foto di Simone Cerio
» a cura di Denia Di Giacomo
153TRAPARENTESI News in pillole 157TRAIN DE VIE La forza del duo 161USCITA DI SICUREZZA Isola di Cavallo esclusività mediterranea 165ALBERGO DEL MESE Best Western Hotel Europa, il mare nell’animo 167PAPRIKA Hostaria Arca 173ARTE&CO. Regole e finzioni 174ARTE&CO. L’arte per il designer 178ARTE&CO. Jazz a Forca Bobolina 181ARTE&CO./IN CORNICE L’Eros nella pittura di Manuela Armellani 185TEMPO RUBATO Zagor a Borrello 187MUSICAMANIA Stato Libero/Arrivederci Mostro
163ITINERARI D’ABRUZZO
Roseto degli Abruzzi
189VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese
159SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO 169ALKIMIE Nutraceutica: “Nnuje teramane” il cibo che ci cura
177ARTE&CO. La magica notte di San Giovanni
171ARTE&CO. A Pescara la musica è diversa
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traparentesi EVENTI
LA PAZZA ESTATE DI OPI! Molto ricca di appuntamenti l’estate degli opiani che si vedranno impegn ati in molteplici iniziative soprattutto in agosto. La graziosa Opi (AQ), sarà infatti il palcoscenico di eventi di vario genere a partire da Sabato 14 Agosto 2010, alle ore 21:00, quando si darà vita alla 2 ª edizione di “Trasuta e Sposa”, una manifestazione che si inserisce in un progetto finalizza to alla riscoper ta delle antiche tradizioni attraverso il racconto delle trasformazioni del rito del matrimo nio, dalla “trasuta”, cioè l’entrata ufficiale dello sposo a casa della sposa, alla serenata, il giorno delle nozze, e i cambiamenti avvenuti nella moda che hanno mutato l’abito nuziale. Il 16 agosto invece tornerà “CORRERE NEL PARCO”, la 5ª edizione di una avvincente gara podistica nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Il percorso di 6 Km, per uomini e donne, si svolgerà nel centro storico di Opi e nella valle circostante, attraversando i più suggestivi sentieri naturali del Parco. Il 21 agosto sarà invece la volta del mangiar bene, con la XXVII edizione della sagra degli gnocchi, un appuntamento da non perdere per tutti i buongustai! Tutte le iniziative sono state organizzate dalla Pro-loco di Opi. INFO: Ass. PRO LOCO, Tel. 0863-910622 – 347.8887056 - Web: www.pr olocopi e-mail:prolocopi@tin.it
SOLIDARIETA’
IL GARDA CI ACCOGLIE Il 5 e 6 giugno a Desenzano si è svolto “Garda e l’Abruzzo”, giornate di solidarietà organizzate dalla Onlus “L’Amaranto”, in cui le tipicità gardesane ha nno incontrato le eccellenze abruzzesi, primi fra tut ti i vini della linea Cuore di Cantina Tollo. Tut ti i visitatori hanno potuto acquistare e ass aggiare i prodotti enogastronomici presenti alla manifestazione ed il ricavato della vendita è stato destinato a favore dell’Istituto Cinem atografico dell’Aquila “La Lanterna Magica”, att iva da trenta anni con una delle cineteche e mediateche più fornite del nostro Paese. Ed in occasione di “Garda e l’Abruzzo” l’Istituto Cin ematografico presenterà un progetto di recup ero di dieci fra le più importanti opere del grande regista Federi co Fellini presenti nel catalogo della Cineteca dell’Aquila. L’evento, che ha avuto il patrocinio, tra gli altri, della Provin cia dell’Aquila, del Comune dell’Aquila, della Provincia di Brescia, de l Comune di Desenzano del Garda e della Croce Rossa Italiana, ha visto la partecipazione del presidente della Provin cia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, e la presenza del cantautore Roberto Vecchioni.
ATTUALITA’ E AMBIENTE
ABRUZZO REGIONE DI ECOMAFIA? Sono stati raccolti ed elaborati nel dossier Ecomafia 2010 i dati relativi all’attività svolta anche nel 2009, da tutte le Forze dell’ordine e di Polizia giudiziaria impegnate nelle indagini contro i reati ambientali. Nel dossier l’Abruzzo si colloca al 12esimo posto della classifica assoluta dell’illegalità ambientale con 776 infrazioni accertate, 714 persone denunciate, 1 persona arrestata e 192 sequestri. Stessa posizione (12esima) anche nello specifico del settore del ciclo del cemento, con 191 infrazioni accertate, 249 persone denunciate e 32 sequestri. Peggiore invece é la situazione nel settore del ciclo dei rifiuti, dove l’Abruzzo occupa il decimo posto con 210 infrazioni accertate, 217 persone denunciate e 52 sequestri. «La situazione nell’insieme è risultata leggermente migliorata rispetto all’anno precedente – commenta Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo – un buon risultato frutto anche delle notevoli operazioni di controllo svolte sul territorio regionale dalla forze dell’ordine che molto presumibilmente hanno prevenuto le cattive intenzioni degli eco criminali».
ARTE
SULL A VECCHIA BICI…lio 2010, presso la Galleria White Project a Pescara (P.zzad’aGarte-
Dal 26 giugno al 24 lug in vere e proprie opere 6 biciclette trasformate ere ved Recycle o nn tra po si ribaldi, 7) rientrano nel progetto Bernacchia. Le bici, che rco tà sulle Ma oci ta vel rtis di ra ll’a ga de un stro dall’e r farle “ri-vivere” in pe ate izz util e te strare era up mo originale per racing, sono state rec rso 11 giugno. Un’idea sco lo i ltas svo ttare. à, bu citt da lla no ai ci sembra piste ciclabili de degli oggetti quando orm vita la are ng allu bile com’è possi t.net/eventi INFO: ww w.whiteprojec
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traparentesi ENOGASTRONOMIA
UNA GUIDA PER LE BIRRE
cate, 629 assaggiate e valutate, uttori selezionati, oltre mille birre elen Trecento microbirrifici visitati, 179 prod Al prezzo di 15 euro, questo testo, o di “La Guida alle Birre d’Italia 2011”. 55 riconoscimenti attribuiti, parliam liore produzione birraia italiaca approfondita raccolta della mig l’uni a erm conf si , cone Giac Luca curato da etaria, ma quello che è accaduto io si può considerare di portata plan birra to iana artig nostro dell’ o men feno Il na. ltra parte: la crescita del settore nel in Italia non è accaduto da nessun’a realizAlla . iano invid ci i tant tronomico che in Paese rappresenta un unicum gas ustadeg delle ine term al che tori 40 collabora zazione hanno partecipato più di birre, 55 a a, e, simbolo sinonimo di eccellenz zioni hanno attribuito le Cinque Stell (Te), o resc Nota cco ca Piperita di Opperba 4 delle quali di birrifici abruzzesi, Bian Nota cco erba Opp di Lode e -Spoltore (Pe), 10 Blanche du Valerie di Almond ’22 2011 ione ediz dell’ tà novi ltra Un’a (Pe). Spoltore resco (Te), Maxima di Almond ’22, lle aziende birrifici, per contraddistinguere que ni alcu di co fian a a post Food Slow di olo simb lina ccio chio la è , attente alle tematiche ambientali. più vicine ai temi dell’associazione
ARTE
UNA MOSTRA AL MUSEO
Dal 12 al 27 giugno, presso gli splendidi locali del Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro, l’artista Luciano Astolfi si appresta a proporre una sua significativa antologica. La mostra, presentata da Chiara Strozzieri rispetterà il seguente orario di apertura: 10,30/12,30 – 17,00/18,30. Chiuso lunedì e martedì.
ENOGASTRONOMIA
GUIDA AGLI EXTRAVERG INI 2010 Decima edizione pe
r la Guida agli Extraverg ini 2010, che rinnova la ves te grafica e introduce interessanti novità. Oltre cento esperti Slow Foo d hanno setacciato la pe nisola alla ricerca delle eccellenze della produ zione mediterranea più caratteristica, assaggia ndo e valutando circa duemila oli per poi de scriverne 984 in guida , per un totale di 706 azi ende selezionate, tut to al prezzo di 14 euro e 50. L’Abruzzo presenta risultati a pelle di leopardo, sia dal punto di vista quantitativo che qu alitativo. In generale si può affermare che gli oli presentano meno do tazioni amare, piccanti e aromatiche. Un fat tor e importante da segna lare è che nel set tore si trovano sempre più giovani, un po’ perché sos tituiscono le generazioni precedenti, un po ’ perché animati da gra nde passione per l’olio. Le produzioni che raggiu ngono il ver tice sono du e: l’Olio Extravergine di Oliva Dop Aprutino Pe scarese del Frantoio Ole ario Ranieri Alfredo e quello Donna Ludovica da Agricoltura Biologica dell’azienda Santabarbara. Tra le novità di qu esta edizione una pagin a dedicata alle aziende più affidabili, fedeli al ter ritorio e costanti nel rag giungere gli standard qualitativi, mentre le rea ltà che hanno raggiunto per 10 volte il massimo riconoscimento sono sta te premiate con la Ghirla nda d’Olivo.
MODA
UN PART Y MOLTO GLAMOUR
Boutique Autore di PescaGrandi festeggiamenti in occasione del 25esimo anniversario della più glamour del momento, eventi degli ra, la cui titolare Daniela Caserta, ha organizzato uno delle Genti d’Abruzzo. Museo del spazi negli sfilata a con un cocktail party e una bellissim fortunate esperienze L’eclettica imprenditrice abruzzese, che negli anni scorsi ha avuto anche agenzie di Milano migliori dalle nti provenie da stilista, ha ingaggiato 15 modelle professioniste inverno 2010-2011, prima dell’ante e 2010 e ra-estat primave ne collezio per indossare gli abiti della n e produttore showma nario vocalist, ma è riuscita ad andare anche oltre invitando il dj Dr. Felix, straordi ti da Boutique raggiun anni 25 I cover. sue le con sfilata musicale, che ha animato l’avvio e la conclusione della e assume magvantare possono si pescare negozi 40 di più poco solo che o Autore di via Roma è un traguard solo rappresenti uno dei settori trainanti gior valore se si pensa come il commercio dell’abbigliamento non alta percentuale di turn-over. più la con settore il dell’economia cittadina, ma per converso anche
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TEATRO
ATTUALITA’ E AMBIENTE
LE VELE DEL “BUON” MARE
Decima edizione per la Guida Blu di Legambiente Touring Club Italiano la “bussola” per le vacanze sostenibili. Tra le varie regioni virtuose l’Abruzzo si colloca al sesto posto, mentre il podio è nuovamente conquistato dalla Sardegna con una media di 3,4 vele per località, seguita da Puglia, Toscana, Campania e Sicilia; a pari merito l’Abruzzo, la Basilicata e le Marche con una media di 2,5, seguite da Lazio, Calabria, Emilia Romagna e Veneto a pari merito, Liguria, Molise e, in chiusura, il Friuli Venezia Giulia con 1,5. Sono invece 12 i centri balneari abruzzesi selezionati da Legambiente sulla base di dati raccolti sulle caratteristiche ambientali, sulla qualità dell’ospitalità e valutati dai circoli locali e dall’equipaggio di Goletta Verde. Rocca San Giovanni al primo posto con 4 vele, seguita da Ortona, Pineto, Roseto, San Vito Chietino e Vasto con tre vele; Giulianova, Martinsicuro, Silvi, Torino di Sangro e Tortoreto con due vele; e Alba Adriatica con una vela. Ad esse si aggiunge anche la località balneare lacustre di Scanno, con 3 vele.
PREMIO VIT TORIO GASSMAN
Dal 15 maggio al 3 giugno per 20 giorni, una vasta giuria popolare – formata dal pubblico teatrale italiano – è stata chiamata ad indicare re il vincitore le proprie preferenze per designa a Vittorio icato ded io prem della VIa edizione del gode che le, ona nazi orso conc sto Que Gassman. Vitne azio Fond del prestigioso patrocinio della gista re-re atto dall’ to idea stato è torio Gassman, zine leader Milo Vallone, organizzato dalla web Teatranti. rale teat ione nel settore dell’informaz boraziocolla in , iano Lanc di une com e dal Com ti, DeChie di ne con Regione Abruzzo, Provincia iano Lanc di roli” Fena ele putazione Teatrale “Fed iano Lanc di e olar Pop ca Ban da zato e sponsoriz Per rale. Teat ione e Sulmona e Di.Te. – Distribuz tcara la ta olida cons sarà ione questa sesta ediz il to istin radd teristica che ha ulteriormente cont spet di ne uzio prod la Premio Gassman, ovvero tacolo spet Lo ti. talen vi nuo ai ne nzio tacoli e l’atte sarà “Miche i nuovi talenti dovranno allestire di Beppe a regi la per to les Gloriosus” di Plau Plautus del tico artis ttore dire già ista, Arena (reg ecipapart la con a) Festival di Sarsina di Romagn o di ruol nel cato Ron rea And re zione del noto atto Gas mio “Pre Plauto. Lo spettacolo prodotto dal ione ibuz distr in sarà ”, sman - Città di Lanciano per l’estate 2010. tamcom.com INFO: tel. 085/45.49.2.49 - info@tam
ENOGASTRONOMIA
CACIO IN FESTA… BUON APPETITO!
al mondo SI è svolta lo scorso 20 giugno “CACIO IN FESTA”, la manifestazione dedicata zo d’Abruz ri Allevato le Regiona e ociazion dall’Ass ata dei formaggi. L’iniziativa è organizz rato alle Assesso ARSSA con azione collabor in tà, Pubblici & cazione Comuni e da META srl escara-Teramo. Politiche Agricole della Regione Abruzzo e la delegazione ONAF Chieti-P tiva che un’inizia si, abruzze casearie lattieroaziende delle “CACIO IN FESTA” è l’evento dedicato alla promozione e momenti di caseifici nei guidate visite zioni, degusta con i formagg dei mondo il vuole far conoscer da vicino, e le tecniche produttive che differeninformazione misti a intrattenimento. Un’occasione per conoscere il contesto ri. “CACIO IN FESTA” è un’iniziaprodutto e pubblico tra incontro di to ziano ogni azienda, ma soprattutto un momen “BUONGUSTO – I formaggi d’Abruzzo”, la tiva che nasce dallo stesso spirito di promozione della manifestazione anche quest’anno a Gessopalena (CH) torna che più importante rassegna dedicata ai formaggi del centro-Italia, . edizione l’11 e il 12 settembre 2010, con la quinta sta.it INFO: Web: www.cacioinfesta.it – mail: info@cacioinfesta.it - press@cacioinfe
MUSICA
PESCARA A TUTTO JAZZ Lo scorso 22 maggio, nello splendido scenario del Romantik Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento più atteso dell’estate pescarese: Pescara Jazz. Saranno come sempre molto numerosi gli ospiti presenti in questa riuscita manifestazione all’insegna del jazz, da Virginie Teychenè a Enrico Rava, dall’immancabile Pat Metheny al Rosemberg Trio e poi, ciliegina sulla torta, il gruppo del violonista Florin Niculescu, con il chitarrista Sanson Schmitt si uniranno all’orchestra sinfonica di Pescara in una originale performance che unirà suoni gitani a melodie classiche. Spettacoli da non perdere dal 15 al 18 luglio nel mitico Teatro – Monumento “Gabriele D’Annunzio” di Pescara. INFO: www.pescarajazz.com botteghini del teatro: 085.693093
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traindevie » di Carolina Pierfelice
La forza del duo Continuiamo il discorso lasciato in sospeso lo scorso numero con la conoscenza del funzionamento dei nostri emisferi cerebrali. Cervello destro o sinistro? Dal loro uso dipendono le nostre potenzialità, ecco alcuni utili consigli per sfruttarle al meglio pesso tendiamo ad utilizzare modalità ripetitive nel “leggere il mondo” e nel risolvere i problemi, mentre poco frequente è il ricorso ad una modalità che permetta di vedere nuove possibilità mettendo in funzione il nostro io creativo. La creatività nel quotidiano è non ritenere che le cose siano già stabilite ma, al contrario, rendersi conto che niente è irreparabile, che a tutto si può trovare una soluzione se si è flessibili. Cambiare il mondo in cui si vive è per prima cosa cambiare se stessi attraverso la ginnastica dell’immaginazione, applicando la forza dell’immaginazione all’inerzia della realtà. Per sviluppare la nostra attitudine creativa, dovremo iniziare
ascoltando la voce della spontaneità, stando attenti, però, a non delegarle tutto il potere. Perché ciò funzioni nel migliore dei modi è necessario sfruttare abilmente la dialettica di entrambi gli emisferi. In sostanza, per poter vivere sfruttando al massimo le nostre capacità, è necessario potenziare gli aspetti che non fanno parte del nostro modo immediato di fare, e bisogna farlo con ponderatezza e consapevolezza, sapendo che ciò che è efficace per un divergente non lo è per un convergente e viceversa. E tutto ciò deve partire dalla gestione del nostro quotidiano, perché è nel quotidiano che si esplica la nostra esistenza, è lì che possiamo apportare cambiamenti significativi atti a farci vivere meglio. Ecco alcuni consigli da sfruttare per allenarsi a migliorare sé stessi.
CERVELLI DIVERSI: CONSIGLI PER UNA VITA EQUILIBRATA PER I CONVERGENTI O “CERVELLI SINISTRI”
PER I DIVERGENTI O “CERVELLI DESTRI”
1_ abolire la censura: il giudizio critico verso se stessi e gli altri è da abolire così come la critica alle idee che va eventualmente fatta in momenti circoscritti, ciò per permettere una maggiore fluidità dei pensieri; 2_ sforzarsi di aumentare la quantità di idee: più grande è il loro numero e più aumenta la probabilità di averne di buone; 3_ Lasciarsi andare alla stravaganza: più l’idea è pazza e meglio sarà. E’ più facile trasformare un’idea originale e irreale in realizzabile che un’idea banale in originale. 4_ Confrontarsi spesso con gli altri in modo da moltiplicare i pensieri e le idee. 5_ pianificare non solo il lavoro, ma anche momenti di divertimento che potrà dare l’energia di cui la creatività si nutre
1_ Fate una lista di cose da fare con tutto ciò a cui dovete pensare; 2_ Fissate delle priorità tra i compiti da svolgere. Aiutatevi con dei post- it colorati da attaccare in bacheca o sulla scrivania, cambiando il colore a seconda della priorità. 3_ Inserite nella vostra agenda anche appuntamenti per il divertimento e lo svago, che se non tenuti in considerazione in termini di tempo, rischiano di far saltare tutta la vostra organizzazione, considerato che vi disperdete facilmente 4_ Ripensate la pianificazione del tempo, utilizzate sempre la stessa agenda per segnare gli appuntamenti e con un evidenziatore rimarcate le priorità. 5_ Seguite la vostra programmazione anche se a volte potrebbe sembrarvi noioso
Un consiglio per tutti: di cercate un collega del quale vi fidate e che abbia uno stile opposto al vostro e vi compensi. Vi invito ad essere curiosi delle differenze senza dare valore di giudizio al diverso modo che hanno di lavorare, e a investire ogni giorno da quindici a venti minuti per fare cose che abitualmente non fareste e per cui gli altri spendono invece molto tempo. I risultati saranno subito evidenti!
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info_ Carolina Pierfelice, Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it
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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista
salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
Nutraceutica: il cibo che ci cura Curare o prevenire alcune patologie semplicemente mangiando bene? Da qualche anno si può, grazie alla “riscoperta” della nutraceutica, un modo diverso di conoscere il cibo utraceutica è un termine medico coniato dal Dott. Stefen De Felice nel 1989 e derivante dall’unione di nutrizione e farmaceutica. Con tale termine si è aperto un campo nuovo nella medicina e nella scienza dell’alimentazione che in realtà ha origini antichissime, ovvero la capacità di alcuni alimenti di uso comune di prevenire o curare malattie. Nella sua lenta evoluzione l’uomo ha imparato a riconoscere alcuni alimenti come buoni e altri come cattivi o pericolosi, riuscendo a manipolarli per esaltarne il gusto fino ad arrivare ai giorni nostri dove la buona cucina è considerata un’arte, ma fin dai primordi l’uomo ha utilizzato gli alimenti anche come sostanze curative scoprendone in maniera empirica le proprietà e tramandandone la conoscenza. Dopo una battuta di caccia ad esempio, e un lauto pasto a base di carne, i primitivi usavano mangiare erbe amare per “aiutare” la digestione se si sentivano appesantiti, quello che noi moderni facciamo con l’amaro a fine pasto. I faraoni egiziani combattevano l’insonnia con bevande a base di miele e birra, i maya utilizzavano il cacao in una bevanda antidepressiva, i romani medicavano le ferite con aceto o vino; lo stesso Ippocrate, padre della medicina, nei suoi trattati scriveva “Che il cibo sia la tua medicina”. La moderna Nutraceutica, con mezzi scientifici, identifica le proprietà farmacologiche degli alimenti e li utilizza in maniera esatta, e non più empirica, nella prevenzione e nel trattamento delle patologie. Da un ventennio sono iniziati studi più precisi su alcuni alimenti che hanno portato a scoperte interessanti; per esempio si è dimostrato che il cioccolato fondente, criminalizzato per decenni in alcune patologie come il diabete, aiuta
invece a prevenire e curare il diabete stesso, 7 grammi circa di cioccolato al giorno hanno un effetto antiaggregante come l’aspirina nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. E poi 40 grammi di fondente al giorno hanno un effetto antidepressivo simile ad una compressa di farmaco per tale patologia, fino a 4 caffè al giorno aiutano a prevenire l’Alzheimer e le demenze senili e migliorano i livelli di attenzione nelle attività quotidiane, il riso rosso fermentato e i policosanoli contenuti nella canna da zucchero abbassano il colesterolo, il mirtillo rosso cura le infezioni urinarie. Ma anche la nostra regione è ricca di nutraceutici. L’olio extravergine di oliva e il pesce azzurro fresco contengono acidi grassi insaturi che combattono il colesterolo e i trigliceridi elevati, 2 bicchieri al giorno del nostro ottimo vino rosso ricco di resveratrolo aiutano a prevenite l’infarto, i pomodori rossi delle nostre campagne contengono licopene, un potente antiossidante, che previene le neoplasie dell’apparato digerente e della prostata, il peperoncino contiene capsaicina che previene le malattie della circolazione ed è un disinfettante intestinale, cicoria e carciofi consumati crudi hanno sostanze che curano il fegato grasso come anche cardo e tarassaco, i mirtilli sono ricchi di proantocianidine che migliorano l’insufficienza venosa e proteggono la retina nella funzione visiva specie di chi sta molto davanti a monitor o terminali e… potremmo continuare per un bel po’ con gli alimenti ricchi di nutraceutici. Non è molto difficile arricchire la nostra alimentazione di nutraceutici sia a scopo preventivo che curativo, l’importante è che siano freschi, quindi al massimo delle loro potenzialità, poco manipolati e soprattutto di stagione. Laddove ciò non fosse possibile si può ricorrere ad integratori specifici che con le moderne tecniche di estrazione riescono a preservare quasi intatti i principi attivi degli alimenti
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info_ Dr. Pietro Campanaro _ Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta – Giulianova – Teramo – Ascoli Piceno - San Benedetto del Tronto Web: www.fitomedicina.it - E-mail: info@fitomedicina.it
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uscita di sicure
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Isola di Cavallo, esclusività mediterranea
ituata nell’arcipelago di Lavezzi, a metà strada tra Sardegna e Corsica - esattamente tra il parco internazionale della Maddalena e le Bocche di Bonifacio – un mix di quiete e natura selvaggia, cespugli di mirto e ginepro, un susseguirsi di spiagge da cartolina fatte di piccole conchiglie (chiamate “occhi di Santa Lucia”) e miriadi di minuscoli pezzettini di corallo rosso, mare turchese e calette che fanno di quel fazzoletto di terra una delle mete corse più elitarie in assoluto. Fu scoperta dai romani 2000 anni fa, fungeva da cava di granito per abbellire le dimore patrizie. Molto tempo è passato, ma la natura sembra immutata grazie al severo programma di sviluppo immobiliare. Tutto iniziò verso la fine degli anni sessanta quando il lungimirante Jean Castel, un ricco parigino proprietario di locali not-
turni, acquistò Lavezzi per poi cederla alla Corsica, in cambio del permesso di edificare qualche abitazione a Isola di Cavallo. Da allora è un’isola privata, con una manciata di villini, un albergo di lusso perfettamente integrato con l’ambiente, un porticciolo e una pista di atterraggio per aerei privati. È evidente che con questi presupposti l’isola si impone come meta esclusiva, lontana dal turismo di massa attrae la dolce vita internazionale, ma non solo. Lavezzi è uno dei primi parchi naturali del Mediterraneo in senso cronologico, vanta una straordinaria ricchezza di fauna e flora marine e per questo costituisce un punto di riferimento per gli amanti dello snorkeling e del diving, se fortunati potrebbe anche imbattersi in un branco di capodogli in transito per le Bocche di Bonifacio. A Isola di Cavallo ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere un soggiorno all’insegna del relax e della privacy
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un motivo in più_ Incentivi di élite È dimostrato che premiare i propri dipendenti e clienti fedeli con un viaggio da sogno è una spesa che ripaga in termini di produttività del personale e fidelizzazione della clientela. La lista di gruppi multinazionali e aziende importanti che scelgono L’ile de Cavallo per gli incentivi è assai lunga. Il raffinato albergo di lusso, con annessa spa e campo da golf di 18 buche, propone tariffe agevolate per questo particolare segmento di mercato, includendo anche pacchetti per meeting, corsi manageriali e lanci di prodotti.
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itinerari d’Abru
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» di Alessandra Vallera
ra l’imponente Gran Sasso d’Italia ed il blu del mare Adriatico sorge Roseto degli Abruzzi, cittadina tra le più dinamiche della costa teramana, seconda al capoluogo Teramo per il numero di abitanti e la forte espansione del settore dell’industria, dell’artigianato, senza tralasciare assolutamente l’importanza che riveste il settore turistico. Quest’ultimo è particolarmente privilegiato e su di esso sono rivolte la maggior parte delle attenzioni della popolazione, così, ogni estate, questa località richiama numerosi turisti italiani e stranieri. Ciò non solo per la bellezza delle proprie spiagge, che anche quest’anno sono state incluse tra le tredici spiagge più incontaminate d’Abruzzo, ottenendo la Bandiera Blu di Legambiente, ma anche per la piacevolezza del posto e le numerose attività sportive che vi è possibile praticare. Nota sui documenti storici con il nome di “Borgo delle Rose” oppure “Lido delle Rose”, questa località sembra essere un immenso vivaio scintillante di fiori colorati, la cui posizione privilegiata tra le foci dei fiumi Tordino e Vomano, la rende meta attraente negli assolati fine settimana di giugno, quando il primo e tanto atteso sole fa scoppiare il desiderio di mare e di attività libere all’aria aperta. Dunque molto può offrire Roseto, dalla bellezza incontaminata dei sui luoghi, al ricco calendario di eventi culturali, dall’enogastonomia allo sport, che ha portato il nome della cittadina ad essere conosciuto perfino negli altri stati europei, ad opera del Roseto Basket, la locale ma famosissima squadra di pallacanestro. Già abitata in epoca romana, come sottolineano i vari ritrovamenti archeologici, ebbe vita vivace in epoca medioevale, di cui, in documenti d’epoca, si hanno tracce delle varie località che sorgevano nell’attuale territorio di Roseto. Così, Castrum Montis Pagani, meglio conosciuto
un motivo in più_
Intimi tesori da scoprire Giungendo a Roseto degli Abruzzi, non si può non visitare la cantina della tenuta Mazzarosa, che conserva una botte considerata la più grande d’Europa, capace di contenere mille ettolitri di vino. Altra meta “obbligatoria” è la collina di Montepagano, una frazione di Roseto, che sorge a 285 metri di altitudine, dove si potrà ammirare non solo uno splendido paesaggio, ma dove sarà possibile visitare la torre campanaria, le antiche porte d’ingresso e la chiesa della SS. Annunziata. Infine, rientrando in paese, si consiglia una passeggiata fino all’ulivo secolare, cui si attribuiscono più di 500 anni.
» foto di Simone Cerio
Roseto degli Abruzzi Tempo di passeggiate e di salutari giornate all’aria aperta. Tempo di mare, di sole e di città a dimensione d’uomo. Roseto degli Abruzzi saprà stupirvi…
con il nome di Montepagano, fulcro abitativo della zona, fu per secoli proprietà dell’Abbazia di S. Giovanni in Venere, fino all’anno 1251, quando fu inclusa nella Diocesi di Atri, per diventare, nel 1424, feudo della famiglia Acquaviva, fino alla data del 1806, anno in cui giunsero i francesi. Ancora oggi, orgogliosa, Roseto conserva tracce delle antiche fortificazioni medioevali, con le quattro porte d’ingresso, ubicate sulla vetta della collina di Montepagano da cui è possibile ammirare uno splendido paesaggio sul mare. Nel 1877, per volontà del re Umberto I, la zona di Montepagano fu denominata Rosburgo, ovvero il paese delle rose, il cui nome però, nel 1927, fu sostituito dall’attuale Roseto. Località di mare, ottima da visitare in qualsiasi momento dell’anno, è davvero il punto di ritrovo per gli appassionati che amano unire alla tanto attesta abbronzatura anche tanta cultura, sport e storia
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l’albergo del mese
Marco Di Carlo uno dei tre fratelli che gestiscono il Best Western Hotel Europa di Giulianova
Best Western Hotel Europa, il mare nell’animo Moderna struttura che si affaccia sul mare di Giulianova, l’Hotel Europa nasce e si sviluppa dal cuore e dalla professionalità della famiglia Di Carlo - Poggioli ella bella Giulianova sorge il Best Western Hotel Europa, gestito sin dagli anni ’60 dalla famiglia Di Carlo - Poggioli. Questa moderna struttura, con 72 camere divise in modelli “CLASSIC” con vista collina, “ELITE” con vista mare laterale e “DE LUXE” con vista mare frontale, tutte climatizzate e dotate dei più moderni comfort, si affaccia su una delle più belle spiagge d’Abruzzo. I coniugi Domenico Di Carlo e Giuseppina Poggioli, nel corso degli anni, hanno messo tutta la loro passione, competenza e professionalità al servizio di questo albergo, che oggi può vantare una posizione leader nel mercato turistico, con una clientela affezionata e selezionata. Ma come in ogni grande storia famigliare che si rispetti anche per la famiglia Di Carlo - Poggioli c’è stato il passaggio del testimone quando, negli anni ‘90, i tre figli della coppia, Marco, Rino
e Massimo sono entrati a far parte integrante della gestione dell’Hotel. Una svolta importante che ha segnato per l’Hotel Europa un momento di espansione e crescita in termini di visibilità e servizi. Oggi questa struttura può dirsi all’avanguardia rispetto ai più moderni canoni di accoglienza e servizi per il cliente, con ristorante con menù a scelta, sala soggiorno, sala lettura e Tv, internet point, sala riunioni, cocktail-bar-giardino, parcheggi, spiaggia privata antistante l’hotel e attrezzata con beach-bar, bambinopoli, strutture sportive per beach-volley, bocce, pingpong, calcetto, e anche la possibilità di praticare canottaggio. Ultima novità dell’albergo, una moderna piscina con zona idromassaggio e zona bambini che si affaccia direttamente sulla spiaggia. Aperto tutto l’anno, l’Hotel Europa è l’ambiente ideale per famiglie con bambini e offre la possibilità di un soggiorno rilassante, ma comunque vicino a mille possibilità di svago e divertimento
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dove_ Lungomare Zara, 57 64021 Giulianova (TE) info_ tel. 085. 800 36 00 categoria_ web_ www.htleuropa.it
» foto concesse da Best Western Hotel Europa
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Negli anni ‘60
MARIO D’ORSOGNA: DA SEMPRE ALLA RICERCA DELL’ECCELLENZA Mario D’Orsogna, 88 anni, è il fondatore della D’Orsogna Dolciaria, una realtà abruzzese che con lungimiranza, determinazione, dinamicità, passione ed entusiasmo, da piccola bottega è cresciuta e si è affermata come riferimento d’eccellenza nel mercato mondiale della decorazione dolciaria. Don Mario, così lo chiamano in azienda in segno di rispetto e affetto, è un uomo di alti valori morali, profondo cattolico, determinato, onesto e tenace, interamente dedito alla famiglia, alla fede e al lavoro. Nei primi anni ‘60 sotto il nome di biscottificio “Cigno” inizia a produrre con la moglie Lucia biscotti, wafer, savoiardi, amaretti e uova di Pasqua. La capacità, fin da subito, di assecondare le esigenze di importanti clienti quali Algida, Ferrero e Nestlè, riuscendo a fornire grandi quantitativi di prodotto, gli permette di crescere nel mercato delle decorazioni per gelato. Sono suoi cavalli di battaglia le granelle di amaretto al cacao e i crunch, forniti da 40 anni per il Croccante Algida, le gocce di pan di spagna, geniale intuizione nata per assecondare la necessità di un pan di spagna in grado di conservare la sofficità nel gelato, la cream nel Winner, e ancora i morbidini, così chiamati proprio per la loro caratteristica di rimanere morbidi anche a -16°.
XIV mostra mercato Galatina 1962
Mario D’Orsogna con il cugino Padre Camillo
Mario D’Orsogna con Claudio Villa
Orgoglioso custode di sapienti ricette, frutto di anni di prove ed ottimizzazioni alla ricerca della giusta combinazione di gusto e sofficità, Don Mario è ancora oggi il supervisore della Ricerca & Sviluppo. Ogni mattina dopo aver partecipato alla S. Messa incontra gli operai portando sempre, simpaticamente con sé, una scorta di caramelle alla menta che offre a chi lavora vicino ai forni e alla vitamina C per gli addetti alla logistica. Tutte le decorazioni e le inclusioni per gelati, yogurt e cioccolato sono il risultato di una sapiente attività di ricerca che lo ha portato molti sabato e domenica a sperimentare nuove combinazioni per mettere a punto la giusta ricetta, stando attento a prediligere gli ingredienti migliori, aromi rigorosamente naturali e accortezze produttive a favore della qualità dei prodotti. Dalle 15 referenze iniziali alle oltre 2000 di oggi, ha sempre seguito ogni prodotto all’insegna del miglioramento continuo e dell’instancabile ricerca di un ingrediente che possa perfezionarlo, con il costante obiettivo della qualità ed unicità da perseguire anche se il buon risultato a volte si scontra con i numeri della produzione: “un amaretto che passa in un forno a temperatura troppo alta cuoce prima, è vero, ma sicuramente non è buono quanto quello cotto nei giusti tempi”. Oggi, con il figlio Valerio, la D’Orsogna Dolciaria ha varcato i confini internazionali esportando in tutto il mondo tocchi unici di gusto colore e croccantezza.
paprika
Hostaria Arca Ottimo ristorante a gestione familiare nato dall’estro culinario del giovane chef Massimiliano Capretta, un luogo raffinato e moderno dove la tradizione viene sempre rivisitata atmosfera di un ristorante lo caratterizza sin da subito. Rustico o raffinato, semplice o ricco di elementi, ogni locale ha una caratteristica predominante che in fondo rappresenta la sua anima e quella di chi lo gestisce. Hostaria Arca ad Alba Adriatica, interamente rinnovato nel 2006, colpisce sin da subito per una raffinatezza semplice e delicata, in un ambiente molto curato, impreziosito da numerosi giochi di luce, con 40 coperti, cucina a vista e il gioco chiaro-scuro che la fa da padrone. Questo noto locale nasce dallo spirito giovane e curioso dello chef 38enne Massimiliano Capretta, che dopo anni di gavetta e passione per il mondo della cucina riesce a raggiungere il suo obiettivo, addirittura avendo in sogno l’Arca di Noè, da cui il nome del luogo. Nato con una particolare attenzione al vegetariano e macrobiotico, Hostaria Arca cresce in pochi anni con il suo patron, la cui voglia di perfezionarsi e stupire lo portano a studiare di continuo e in modo naturale ad accrescere la notorietà dell’Hostaria, riuscendo ad ottenere sempre più consensi di pubblico e di critica, tanto da conquistare citazioni in ben 15 guide e l’oscar qualità-prezzo dalla nota Michelin. Risultati davvero importanti che portano Massimiliano a fare stage dai più grandi chef italiani, a conoscerli e a fare tesoro della loro esperienza, riportando le proprie conoscenze nella tradizionale cucina teramana e trasformandola con risultati straordinari. Ecco allora nascere antipasti come spiedino di quaglia al rosmarino con capperi e olive nere o baccalà mantecato all’olio extravergine d’oliva su crema di cicerchia chips di patate e olio
al rosmarino o deliziosi primi piatti come chitarra al mattarello fatta con farina di saragolla al ragù tradizionale abruzzese da pomodori cuori di bue e poi gnocchi di patate ripieni di broccoletti e ricotta in salsa di zafferano di Navelli e pecorino e molti altri ancora tutti originali come questi. Invece per chi amasse i secondi Hostaria Arca propone gnocchi particolari con le migliori carni, come guancia di maiale Iberico Pantanegra brasata al vino con crema di patate e crostini di pane, un’ottima variazione d’agnello della tradizione oppure un piccione nostrano arrosto con tortino di patate, cipolle croccanti e salsa di arance candite in agrodolce, ma anche chi ama la semplicità viene accontentato con un filetto o degli straccetti di vitello con rucola e grana, anche se nell’Hosteria Arca mai niente è scontato e persino il gusto meno elaborato può nascondere sorprese. Lungi dal dimenticare la sua passione per la leggera cucina vegetariana lo chef ne propone anche un menu, per minimo due persone, composto da un antipasto, due assaggi di primi e un secondo che prevede esclusivamente verdure di stagione e derivanti da agricoltura biologica. Immancabile la carta dei vini che denota una cantina ricca e attenta alle novità gestita dal sommelier, nonché fratello dello chef, Marco Capretta, dai più economici ai più costosi ogni proposta è attentamente e consapevolmente scelta per essere all’altezza del piatto. Ma la gestione familiare continua anche in cucina, con la preziosa collaborazione della sorella Dalila che affianca lo chef nelle sue fantasiose elaborazioni. Hostaria Arca è un locale da conoscere, un’ottima scusa per una passeggiata digestiva sul lungomare di Alba Adriatica!
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info_ Hostaria L’Arca Viale Mazzini, 109 64011 Alba Adriatica (TE) Tel. 0861.714647 www. hostariaarca.it - info@hostariaarca.it
» foto concesse da Hostaria Arca
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alkimie » di Nicola Boschetti
“Nnuje teramane” Antico salume conosciuto da pochi la “nnuje” è uno di quei tanti tesori gastronomici che Teramo è tanto brava a conservare l termine dialettale nnuje deriva dal francese “andouille” ovvero salsicciotto di trippa, un’origine che caratterizza diverse preparazioni della provincia di Teramo - come in genere l’Abruzzo - storicamente influenzata dal dominio dei Borboni e dei francesi. La ‘nnuje’ è un salume tipico di Teramo e dei comuni limitrofi, in particolare delle valli del Fino e del Vomano. E’una via di mezzo tra la salsiccia e il salamino, preparato con trippa di maiale e pancetta salata, e poi con rosmarino, alloro, buccia d’arancia, aglio e peperoncino abbondante. Si consuma fresco, arrosto o in padella, con aggiunta di vino bianco. Si prepara tagliando a fette sottili la trippa, precedentemente pulita e lessata, e la pancetta. Si tritano finemente gli aromi, si aggiunge sale e abbondante peperoncino tritato e si amalgama il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo. In ultimo, questo viene insaccato in budelli di maiale di 10/15 cm legati all’estremo superiore con uno spago, mentre la parte inferiore del budello rimane aperta in modo da consentirne lo spurgo. Le “nnuje” vengono appese tradizionalmente per 4/5 giorni vicino al camino per una adeguata asciugatura. Poi vengono disposte in una teglia e ricoperte con abbondante acqua ,vino bianco e olio. Si lasciano sul fuoco sino alla rosolatura e vengono servite ben calde. Purtroppo piatti come questo man mano stanno scomparendo dalle nostre tavole, vuoi per la grande fatica che occorre nella preparazione, vuoi per l’alto contenuto calorico, e in un mondo moderno che ci vuole tutti in riga per quanto riguarda l’alimentazione, se non terremo strette le nostre ricette, che hanno scavalcato i secoli, il futuro sarà povero di tradizioni, costumi e soprattutto di sapori veri e genuini.
Trebbiano D’Abruzzo 2007 Pepe Bere un Trebbiano di Pepe rappresenta sempre un’esperienza affascinante, tanta è la diversità tra un’annata e l’altra e molte volte tra una bottiglia e un’altra. La sua vista nel bicchiere farebbe storcere il naso agli “abituè” dei bianchi super moderni e smaltati. Il suo colore giallo nature, che necessita di tanta attenzione, per essere conservato in tutta la sua limpidezza, ricorda il grano in piena maturazione. Il naso ci regala sensazioni di mele, susine acerbe, agrumi, fiori secchi e note di selvatico. Appena aperto può essere un po’ timido nell’esprimersi, per cui necessita di bicchieri leggermente ampi. Bevendolo scopriamo dei sapori nuovi, quasi dimenticati, freschezza, mela verde, una leggera rusticità doverosa, vista la sua produzione quasi del tutto priva di tecnica moderna, grande persistenza e retrogusto piacevolmente amarognolo. Sposa alla grande non solo i salumi, come appunto la “nnuje”, ma anche brodetti di pesce e pasta ai funghi. Il 2007 è una buona annata, ma questo vino darà il meglio di sé tra 4/5 anni. Si apprezza ad una temperatura di 12 gradi. Prezzo indicativo euro 25. info_ Az. Agricola Pepe _ Via Chiesi 10 - 64010 Torano Nuovo (Te) Tel. e Fax 0861/856493 _ Web: www.emidiopepe.com Visita in azienda su prenotazioni (Daniela Pepe)
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arte&co.
» di Alessio Pelusi
A Pescara la musica è diversa Via all’IndieRocket Festival, la settima edizione della tre giorni di musica indipendente pescarese che si terrà nel Parco ex caserma Di Cocco
a settima edizione del Festival di musica indipendente di Pescara è in allestimento, fervono i preparativi per l’ “IndieRocket Festival”. L’anteprima il 18 giugno sulla sabbia di “Zara Spiaggia Bar” serata affidata a “We Have Band (Uk) e Nip- ples dj set”, ma siamo solo all’antipasto. La tre giorni di musica del Festival inizia il 25 e termina a tarda notte del 27 di giugno, la location scelta quest’anno è il Parco ex caserma Di Cocco nel cuore di Pescara. La musica comincerà già dal tardo pomeriggio, ci saranno stand, allestimenti, un’area ristorazione e bar attrezzati, quest’anno in collaborazione con Mono Spazio Bar e Locanda del Rigattiere. Il programma prevede la presenza di quattordici gruppi, provenienti da: Italia, Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Cile. Nato nel 2004, l’“IndieRocket Festival” ha conquistato, col tempo, un ruolo di prim’ordine nel panorama musicale regionale e nazionale. Non limitandosi alla tre giorni di musica e divertimento, che sono il clou dell’iniziativa, ma promuovendo concerti ed iniziative nei locali di Pescara durante tutto l’arco dell’anno. A tenere assieme e a legare le diverse edizioni dell’iniziativa, è la produzione indipendente, vale a dire, fuori dal circuito delle principali etichette discografiche (major), della musica che si propone al pubblico. Si mescoleranno così generi e stili completamente differenti e con disinvoltura sentiremo dal Rock’n’roll al Punk, dal Blues al Country e ancora dal Noise fino al Reggae. Non mancheranno la musica dance, l’elettronica e quella sperimentale. “IndieRocket Festival è la scoperta di un’alternativa, la conferma che non si finisce mai di ascoltare. Tutto, sempre, rigorosamente dal vivo”, questo è ciò che affermano gli organizzatori, ovvero Sky Line Lab e l’assessorato al Turismo e Grandi Eventi del Comune di Pescara con il prezioso supporto della Fondazione Pescarabruzzo
Il logo della manifestazione
IL PROGRAMMA DEI CONCERTI Venerdì 25 Giugno
“Death mantra for lazarus”, “The blues against youth”, “Jester at work”, “Movie star junkies”, “Mojomatics”, “John & Jehn” (Uk) e “The Chap” (Uk).
Sabato 26 Giugno
“Mui” (Spa/It), “Wild Palms” (Uk), Appaloosa Dakota days” (It/Ger) feat. “Ronald Lippok” (Tarwater, To Rococo Rot), “Dodo Nkishi” (Mouse on Mars), “Al Fabris” (Masculine/Feminine), “Architeq” (Uk), “Panico” (Chile/Fra) “Blackstrobe”. Infine, Domenica: “Omnibass and Zion Way 100%” ed “Dub Roots Culture”.
Domenica 27 Giugno
“Mui” (Spa/It), “Wild Palms” (Uk), Appaloosa Dakota days” (It/Ger) feat. “Ronald Lippok” (Tarwater, To Rococo Rot), “Dodo Nkishi” (Mouse on Mars), “Al Fabris” (Masculine/Feminine), “Architeq” (Uk), “Panico” (Chile/Fra) “Blackstrobe”. Infine, Domenica: “Omnibass and Zion Way 100%” ed “Dub Roots Culture”.
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Due immagini del concerto del gruppo ZzZ
» foto di Pino Valente
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comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
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«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com
arte&co.
» a cura della redazione
Regole e finzioni Vi proponiamo una lettura molto stimolante dove si analizza come il diritto si intreccia con la strabordante influenza mediatica. Un volume che unisce sociologia del diritto e sociologia dei processi culturali per analizzare un fenomeno di grande attualità
egole e finzioni, il sistema giudiziario nella fiction cine-televisiva, è un volume impegnato e ricco di spunti, frutto di una complessa interdisciplinarità, che prevede l’intersecarsi tra sociologia del diritto e sociologia dei processi culturali, materie differenti quanto piene di simili percorsi di riflessione, con l’intento di esaminare il rapporto tra le regole del diritto e quelle altrettanto numerose delle finzioni nella fiction cine-televisiva. È stato presentato alla libreria Edison di Pescara; presenti il curatore del volume Andrea Pitasi, il saggista e tra i co-autori del volume Simone D’Alessandro e il giornalista, corrispondente de La Repubblica Giuseppe Caporale. Parlare di diritto significa affrontare uno dei capisaldi della nostra organizzazione sociale, che prevede binari netti e precisi lungo i quali scorrono le esistenze di tutti noi. Ma cosa accade quando questi binari si confondono con altri che sembrano altrettanto strutturati, andando così a sconvolgere gli orientamenti e i comportamenti degli
attori sociali? Possono i media, in particolare la tv, con le sue numerose fiction, creare un universo parallelo dell’immaginario tanto presente nelle nostre esistenze da prendere il posto di alcuni “reali” schemi del sistema sociale? In poche parole, come recita lo stesso volume:” Che rapporto c’è tra realtà e fiction? In che modo gli schemi e le regole narrative influenzano e mutano le relazioni sociali e i processi di comunicazione? Esiste, oggi, una vera differenza tra conoscenza del diritto e percezione della conoscenza del diritto alterata dai media?” Il volume, curato da Andrea Pitasi, Professore associato della facoltà di Scienze Sociali dell’Università G. D’Annunzio Chieti – Pescara, contiene una lucida e attuale analisi di come il diritto possa subire numerose “devianze” andando a costruire universi di senso paralleli. “Regole e finzioni” nasce inoltre dalla collaborazione e dal contributo di numerosi co-autori, con una prefazione di Lucio D’Alessandro
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I co-autori di Regole e finzioni, il sistema giudiziario nella fiction cine-televisiva Giselda Cianciola, dottore di ricerca in Criminologia, devianza e mutamento sociale presso l’Università degli Studi di Bari. Simone D’Alessandro, Docente e Dottore di Ricerca in Scienze Sociali presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara; è, inoltre, copywriter, formatore, sceneggiatore presso Carsa Spa. Giovambattista Fatelli, docente di processi culturali e comunicativi presso l’Università Sapienza di Roma. Emilia Ferone, dottoranda in Scienze Sociali presso l’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ivo Germano, professore aggregato, presso l’Università degli Studi del Molise.
Paola Panarese, ricercatrice di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza, Università di Roma. Armando Saponaro, professore associato, insegna Criminologia presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Bari. Sandra Sicurella, dottore di ricerca in Criminologia e assegnista di ricerca in Criminologia presso il dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna. Emanuela Tumolo, dottore di ricerca in Sociologia della vita quotidiana e metodologie qualitative presso l’Università del Salento.
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arte&co.
Panoramica delle opere di Luciana Di Nino in una mostra al Mediamuseum
» di Anna Cutilli Di Silvestre
Pannello Terrestre (Acceso) 2010, tecnica mista su tela, 180x60 cm con Anima Luminosa (Accesa) 2010, struttura metallica rivestita di tela di cotone decorata con tecnica mista, 150x33 cm
L’arte per il designer Parliamo dell’artista Luciana Di Nino, con i suoi meravigliosi pannelli di arte informale e le calde lampade che fondono luce e colore. Un’arte elaborata e complessa, ma che ben si presterebbe a svariati utilizzi da parte di un interior designer
a funzione emotiva dell’arte si manifesta con maggiore intensità dinanzi ad un’opera aniconica dalle delicate sfumature pastello, quasi eteree, come nei dipinti dell’artista Luciana Di Nino. È come se l’assenza di figure chiedesse una pausa alla ragione favorendo il prevalere del sentimento e del lasciarsi andare dinanzi ad una sensazione di bellezza. La funzione distensiva di certe tinte sulla psiche è scientificamente provata oltre che, più in generale, poeticamente descritta da Charles Baudelaire. Il grande poeta e critico francese sa trasfondere nel lettore la magia da cui è preso davanti ad un’opera d’arte: la vista di una pittura porta con sé la memoria di melodie e una sensazione di atmosfere profumate perché si crea “un’intima riunione fra i colori, i suoni e i profumi” che “produce un magico effetto sulla persona”. Dinanzi ai pannelli di Luciana Di Nino,
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ricoperti da uno strato materico opportunamente impastato, colorato e steso con la spatola a formare volute che evocano onde marine con strascichi di sabbia e microscopiche conchiglie, l’animo dell’osservatore scivola verso ricordi e sogni. Alcuni pannelli si caratterizzano per tinte forti, contrastanti e smaglianti e altri ancora per tinte varie, ma opache e sfumate, comunque magicamente coinvolgenti. Possono evocare anche paesaggi perché, come dicono Morlotti o Birolli, l’ambiente naturale non si deve vedere oggettivamente, ma sentire con la percezione istintiva dell’animo. Nei diversi pannelli lo strato materico che a volte li riveste da ambo le parti, non è frutto di un dripping come quello di Jackson Pollok che lasciava scendere direttamente dal barattolo la vernice sulla tela, stesa sul pavimento, piroettando a suon di musica attorno ad essa.
L’arte informale di Luciana Di Nino non è gestuale, istintiva, automatica, d’ispirazione surrealista come quella dell’artista americano, è invece una elaborata e tecnicamente controllata ricerca sulle possibilità espressive della materia. È una ricerca lirica finalizzata ad esiti poetici ed evocativi. Per l’ultimo ciclo di opere, i pannelli appunto, l’artista ha scelto il titolo Trasparenze materiche e non meravigli l’ossimoro della consistenza materica dello spessore con l’allusione all’idea di trasparenza perché questa è ottenuta con il sapiente uso dei colori e dei riflessi che creano magici effetti di luce. Invece della luce elettrica l’artista si serve di eleganti lampade cilindriche dove si realizza la fusione di luce e colore. Sono lampade sia da pavimento che da tavolo. I lavori di Luciana Di Nino fanno pensare ad un impiego nell’arredamento. Oggi nella progettazione d’interni si tende a far intervenire sempre più spesso il designer che assicura uno studio approfondito di materiali, la migliore utilizzazione dello
spazio e con la sua creatività, anche una resa artistica delle soluzioni. I bellissimi pannelli con l’anima di alluminio, rivestiti e spatolati da Luciana Di Nino, affidati alla fantasia di un interior designer potrebbero trasformarsi in ricercati elementi di arredo: montati su ruotine e uniti da cerniere invisibili possono costituire un gioco di parti scorrevoli per isolare una parte dell’ambiente – la zona cottura nel soggiorno o, in un ambulatorio, la zona spogliatoio – oppure diventare artistici sportelli di uno stipo nella parete di una casa antica da ristrutturare o ancora costituire un’artistica decorazione sospesa al muro. Comunque sistemate le opere di Luciana Di Nino sono sempre interessanti: tenui o accese nelle tinte, è il fluttuare armonioso delle linee unito ai giochi di luce a trasmettere una joie de vivre, una spinta alla speranza e alla fiducia tanto necessarie nella vita
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Biografia di Luciana Di Nino Luciana Di Nino è nata a Penne e da tempo vive e opera a Pescara. È arrivata all’arte informale dopo essersi dedicata per anni all’arte figurativa. Le sue qualità native sono state curate e sviluppate da un lungo impegno di studio con la prof.ssa Capodiferro. Prima di dedicarsi all’informale, ha dipinto tante figure femminili, tutte delicate, serene e di grande spessore psicologico. E in uno stile che ha tratti di astrazione e indefinizione che ne accrescono il fascino. Ha vinto diversi premi e ha partecipato a mostre collettive e personali.
Un particolare di un’opera realizzata con tecnica mista su tela
» foto concesse dall’artista
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arte&co.
» di Denia Di Giacomo
La magica notte di San Giovanni L’associazione culturale ARTES di Penne organizza una manifestazione rievocativa dell’antica tradizione della Cummara a fiure. Un evento originale per celebrare l’importanza dell’amicizia e anche per conoscere a fondo i molteplici prodotti della nostra ricca enogastronomia n’occasione molto particolare. È così che si preannuncia l’evento organizzato a Penne dal 25 al 27 giugno dall’associazione ARTES. Cummara a fiure, questo il suo nome, in onore di un’antichissima tradizione delle nostre aree rurali in auge fino a non molti anni fa. Allora era in uso tra i giovani, soprattutto tra le fanciulle, scambiarsi una tenera promessa di amicizia e fedeltà che avrebbe dovuto legare le loro esistenze per tutta la vita. Il patto di fratellanza avveniva solitamente nel giorno di San Giovanni Battista, una ricorrenza alla quale la tradizione affida antiche credenze e atmosfere magiche, e l’accordo veniva suggellato dallo scambio di una delicata coroncina di fiori. Un momento molto sentito che rappresentava un legame delle volte anche più forte di quello parentale e che veramente univa due persone in un rapporto solido e duraturo nel tempo, allora le parole pesavano quanto lo scritto. ARTES, Associazione Riscoperta Tradizioni e Sapori, ha voluto ricordare e rinnovare questa tradizione con una manifestazione che ne rappresenta più che altro lo spirito, in un clima di amicizia e buon umore all’insegna della musica e dell’enogastronomia locale. “Le danze” si apriranno il 25 giugno con una tavola rotonda arricchita dalla partecipazione di Beppe Bigazzi e, all’imbrunire, viale San Francesco ospiterà la mostra mer-
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cato “Viale del gusto”, con l’esposizione e la degustazione dei principali prodotti enogastronomici della regione, tra i quali i numerosi presidi Slow food, anche in onore del riconoscimento di Città Slow ottenuto da Penne. La serata proseguirà allietata da spettacoli musicali e finalmente, a mezzanotte, andrà in scena lo spettacolo teatrale rievocativo “La cummare e lu cumpare a fiure”, che può dirsi il clou emotivo della manifestazione. Il giorno successivo sarà ancora la mostra mercato delle tipicità a farla da padrone, con degustazioni guidate di vino, olio, formaggi e salumi e approfondimenti curati da enogastronomi, mentre alle 21.00 è in programma il concerto del gruppo salentino di musica popolare niuri te sule. Il 27 giungo, giornata conclusiva della festa, proseguirà con la mostra mercato e con gli artigiani locali, ma questa volta si terranno i giochi dell’antica tradizione vestina e la serata sarà allietata da musica dal vivo e gruppi folcloristici itineranti vurre vurre e Penne folk. Sarà una bella occasione per festeggiare la magica atmosfera della notte di San Giovanni, dove ogni cosa può succedere e, chissà, anche qualche promessa di cummare e cumpari potrebbe rifiorire!
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per maggiori informazioni _ www.artespenne.com
Cummare e cumpare nin gi diciome male e simmale ci diciome a l’umberne ci ni jome, ci mittome na macine ngolle e ci ruppome la noce di lu colle » foto concesse dall’associazione Artes
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arte&co. » di Denia Di Giacomo
Jazz a Forca Bobolina! Dal 26 al 29 luglio, San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, ospiterà FBJazz, un grande evento con il quale la città teatina conferma la sua vocazione musicale Il presidente di giuria Alain Caron
FBJazz festival: la locandina
Marco Tamburini
Frank Gambale
n festival di musica dal vivo impreziosito da molti altri appuntamenti come workshop e jam session, un concorso musicale per mettere alla prova il proprio talento, ogni anno attraverso uno strumento differente, un evento che colorerà la città teatina in modo insolito e originale, con mostre ed esposizioni. Tutto questo e tanto altro ancora è FB Jazz, una manifestazione che sin da questa prima edizione promette grandi cose. FB Jazz nasce dalla collaborazione tra l’assessorato alla cultura del Comune di San Giovanni Teatino, la scuola Civica Musicale, l’azienda Markbass, main sponsor di questa edizione e la direzione artistica del giovane, ma affermato musicista Piero Delle Monache. L’organizzazione dell’evento è a cura dell’Agenzia Altotenore. Una squadra vincente per un festival che unisce numerose novità ad uno spirito di forte unione con la terra che lo ospita, all’insegna di qualificati artisti nazionali e internazionali. Abbiamo intervistato il direttore artistico Piero Delle Monache per saperne di più.
» foto concessa da Mark Bass
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Intervista a Piero Delle Monache
Quale filosofia sta dietro l’organizzazione di questo evento? «FBJazz è un festival che guarda al futuro ma ha origini lontane. F e B, infatti, sono le iniziali di Forca Bobolina, il nome storico di San Giovanni Teatino. Per marcare una continuità con le radici della città, ma contemporaneamente aprirsi al nuovo, abbiamo pensato, da una parte, di conservare queste due antiche lettere, dall’altra dare loro un nuovo significato: F come Future e B come Best. In un certo senso, FBJazz è il miglior jazz del futuro! L’iniziativa tutta, e in particolare il concorso in essa ospitato, ha come obiettivo la volontà di dare ai nuovi talenti un’occasione preziosa e concreta per diventare attori in prima persona, condividere la propria musica col pubblico e, magari, trovare in FBJazz un trampolino di lancio per la loro carriera». Perché parlate di “scommessa musicale”? «Beh, ogni volta che un’iniziativa si trova alla sua prima edizione... é una scommessa! Certo, FBJazz parte già col piede giusto, con un cast artistico di prestigio e un’amministrazione molto attenta e ambiziosa, ma prima del 26 luglio non sapremo quale esito ci sarà,
né quale sarà la reazione da parte del pubblico. Possiamo solo “limitarci” a fare quotidianamente del nostro massimo e lavorare perché tutto vada per il meglio. Bisogna curare tutti i dettagli, anticipare gli inconvenienti, risolvere gli incidenti di percorso e puntare, sempre, in alto. In seconda battuta possiamo parlare di scommessa musicale anche in riferimento ai partecipanti del contest, per loro si tratta di una vera e propria scommessa personale! E avere Alain Caron come presidente di giuria fa sicuramente crescere l’adrenalina». Basso elettrico: perché far partire il concorso con questo strumento? «Anche se ogni edizione di FBJazz sarà dedicata, a rotazione, ad uno strumento diverso, con un leader mondiale nella produzione di amplificatori per basso a portata di mano (la sua sede è proprio a San Giovanni Teatino) sarebbe stato davvero “strano” non partire da qui! Il leader in questione è Markbass che, con nostro immenso piacere, sarà proprio il main sponsor di questa prima edizione. Siamo davvero felici di aver dato vita a questa collaborazione e, ovviamente, speriamo che sia solo l’inizio di una lunga avventura insieme». Quali saranno per sommi capi i criteri per valutare i partecipanti al concorso? «Come scritto nel bando, i criteri di valutazione adottati dalla nostra giuria saranno principalmente tre: bravura tecnica, capacità di arrangiamento e
competenze armoniche. È importante sottolineare però, che abbiamo lasciato ai partecipanti la massima libertà nella scelta dei brani da inviare alla commissione che esaminerà le demo, così come in quelli da eseguire in finale. L’obiettivo è dare loro la possibilità di esprimersi al meglio, senza porre limiti stilistici o altri paletti... via libera al talento!». Cosa significa per San Giovanni Teatino ospitare un evento di questo genere? «FBJazz non è solo un festival o un concorso. FBJazz è un’occasione per creare cultura e vivere una bella esperienza, internazionale, sotto casa. Nella quattro giorni di musica, accoglieremo musicisti dagli USA e dal Canada nonché alcuni dei migliori musicisti italiani e abruzzesi. La città di San Giovanni Teatino sarà inoltre colorata, anche prima del 26 luglio, da mostre fotografiche a tema (esposte in luoghi insoliti come la farmacia o le poste), simpatici gadget con il logo ufficiale dell’iniziativa, manifesti e flyers… Sarà insomma l’occasione di un ulteriore salto di qualità da parte di una città che, già da 9 anni, ospita un importantissimo concorso pianistico e che ha recentemente dato vita anche ad una meravigliosa Scuola Civica Musicale. Nello stesso tempo, sarà per tutti noi un’occasione di incontro e confronto diretto con il jazz e con la sana voglia di stare insieme, scoprire degli angoli inediti della città e scambiare due chiacchiere… ovviamente a suon di grande musica!»
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Info_ per il bando del concorso e il modulo di partecipazione in versione scaricabile consultare il sito www.fbjazz.com www.pierodellemonache.net www.altotenore.com
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arte&co.
/ incornice
» di Chiara Strozzieri
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L’Eros nella pittura di Manuela Armellani Una giovane artista che si svincola dai canoni estetici della bellezza e del nudo per regalare all’eros delle dimensioni molto originali
l nudo nell’arte classica ha plasmato secondo i suoi canoni di perfezione il concetto stesso di bellezza, influenzando l’immaginario collettivo da sempre. Difficile svincolarsi dalle regole che appartengono al tema, così come spogliarlo del riferimento a modelli antichi, ancora oggi molto sentiti. A tentare è una giovane artista abruzzese, formatasi a
» foto concesse da Manuela Armellani
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arte&co.
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/ incornice
Bologna sotto la direzione del grande incisore Clemente Fava e già postasi all’attenzione del pubblico più esperto grazie a preziose partecipazioni a rassegne nazionali: Manuela Armellani. Ciò che le consente di rinnovare il tema del nudo, in particolare quello femminile, è una pittura erotica che si nutre ancora della perfezione dei corpi e vive di tutti i valori estetici formali, ma si serve anche di una pulsante sensualità per attualizzarlo. L’artista elude il pericolo di eccedere in un comportamento voyeuristico, che metta in secondo piano la bellezza del quadro, grazie a una sapienza tecnica che spazia dalle paste cromatiche date con spatola, all’impiego di sabbie imbevute di colore. ParticoL’artista Manuela Armellani larmente riuscita inoltre è una serie di tele a due colori, in cui le figure sono ottenute con pochi e semplici gesti su fondo nero precedentemente preparato. In questo caso le donne di Armellani emergono non più da una superficie bidimensionale, ma da una profondità abissale creata dall’autrice per scavare nell’animo dei suoi personaggi. Questo la avvicina a certe sperimentazioni di primo ’900 da cui si può dire sia nata l’Arte Concettuale: mi riferisco a Yves Klein, a cui si deve il colore Internation Klein Blu, da lui brevettato, che attraverso tele monocrome raggiunge lo scopo prima impensabile di “far vivere in blu” lo spettatore. Anche Manuela Armellani riesce a influenzare l’ambiente in cui si collocano le sue opere e lo fa anche lei attraverso un solo colore, a cui sembra impossibile non rispondere, capace com’è di suscitare emozione con un’impari intensità. In definitiva l’artista abruzzese asserve ogni tecnica alla celebrazione della vita, facendo apologia dell’ars amatoria, esprimendo un’energia seducente attraverso abbracci voluttuosi e prospettive generose. È liberatorio abbandonarsi con lei alla curiosità degli sguardi, affrancando il nudo da un illogico pregiudizio e riscoprendo le meraviglie dell’arte erotica
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1 - L’abbraccio di Morfeo (olio su tela 80x120 cm; 2007) 2 - Buio Assoluto (acrilico su tela 120x80 cm; 2008) 3 - Squarci di luce (acrilico su tela 80x100; 2008) 4 - Tormento (acrilico su tela 120x60; 2008) 4
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TUTTO PER L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE CEIT Srl _ Via Custoza, 26 - 66013 Chieti Scalo tel. 0871 564947 _ fax 0871 565034 www.ceit.it
Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.
tempo rubato » a cura della redazione
Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore
Argentino D’Auro (a cura di) / Edicola Editrice
Zagor a Borrello roporre un famoso character delle nuvole parlanti come protagonista di un volumetto il cui scopo è quello di valorizzare un piccolo territorio, nel caso di specie quello di Borrello in Provincia di Chieti, potrebbe apparire opera abbastanza ambiziosa e dagli esiti non necessariamente scontati. Questo almeno per un paio di buone ragioni. La prima perché si tratta, nel panorama delle tradizionali attività culturali, di una iniziativa atipica ed originale; la seconda perché affidare il messaggio promozionale e di diffusione della conoscenza di una località ad un personaggio dei fumetti, per quanto noto ed apprezzato, rappresenta un rischio ma, allo stesso tempo, anche una grande opportunità, se ben gestita e curata nei dovuti particolari. La pubblicazione in questione costituisce un tipico esempio in cui l’amore per il borgo ed il culto giovanile, per un eroe che del territorio fa il luogo prediletto delle sue avventure, si fondono in modo equilibrato. L’albetto offre una interessante testimonianza in cui le gesta dello Spirito con la scure vivono una singolare ambientazione, quella di alcuni luoghi caratteristici del Paese. Queste, accuratamente riprodotte graficamente dal maestro Mauro Laurenti, vedono uno Zagor dai lineamenti giovanili ed atletici protagonista di episodi in grado di stupire positivamente il consolidato immaginario dei suoi più fedeli lettori e, allo stesso tempo, capace di conferire a quei luoghi un loro inconsueto fascino. Il volumetto contiene oltre alle belle tavole realizzate dal Laurenti anche alcuni significativi contributi scritti di autori locali imperniati a tracciare il collegamento ideale, solo apparentemente distante, esistente tra il nostro personaggio e la realtà locale, coltivato nel tempo grazie alla lettura assidua dei “giornaletti” che riproducevano le sue avventure. Fra questi, segnaliamo quello di Sergio Bonelli, il papà di Zagor, che ha voluto offrire il suo personale sostegno a questa interessante iniziativa editoriale.
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l’autore_
La manifestazione fumettistica intitolata “Zagor a Borrello” è stata organizzata dalla locale associazione culturale denominata “La Fonte”. Unica nel suo genere, ha richiamato l’attenzione e la partecipazione di molti appassionati provenienti anche da fuori regione. Il generale ed unanime apprezzamento suscitato da questa esperienza ha spinto gli organizzatori a programmare anche per l’estate 2010 un analogo evento. Per ulteriori informazioni www.borrellosite.com.
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musicamania » a cura di Piero Vittoria
Stato Libero di Litfiba
Arrivederci Mostro
Tornano i Litfiba con un doppio album dal vivo che contiene anche due inediti. Piero Pelù e Ghigo Renzulli di nuovo insieme dopo quasi undici anni
Il solito Ligabue? Forse, ma a tratti questo suo nuovo cd offre buoni spunti
Il rock italiano ritrova il suo marchio più glorioso e storico, i Litfiba: Piero Pelù e Ghigo Renzulli di nuovo insieme dopo quasi undici anni. Messi da parte i dissapori di questo lungo periodo di separazione artistica, fra i due oggi c’è spazio per una forte e rinnovata alchimia. Il risultato è un doppio album dal vivo testimonianza del loro “Reunion Tour” dello scorso aprile. In particolare le registrazioni sono tratte dai due concerti che hanno tenuto a Firenze, la loro città. Il ritorno è stato lungamente atteso, ma è valsa la pena aspettare. “Stato libero di Litfiba” prova il grande momento di grazia della band: le chitarre di Ghigo troneggiano in ogni brano e la voce di Piero è tagliente e graffiante come non mai. Il disco si apre con due inediti. Il primo è “Sole nero”: un rockettone incalzante alla Litfiba anni ’90 dall’ottimo sound che sprigiona una grande energia. Il testo colpisce descrivendo al meglio lo stato d’animo di chi fa a botte con i suoi sogni e desideri, dunque con la propria vita. Il secondo, “Barcollo”, ad essere sinceri, lascia un po’ d’amaro in bocca: ha un riff di chitarra subito riconoscibile, ma nel contempo banale che non aiuta l’incalzare della canzone. Di contro le parole lasciano il segno (bello il verso “… In equilibrio sul rasoio, resisto fino in fondo”). Ovviamente il pezzo forte di questo nuovo lavoro dei Litfiba è la scaletta completa del loro live: molto apprezzato dai fans il fatto di aver cercato un giusto mix fra i primi dischi e le produzioni anni ’90. Si comincia con “Proibito”, “Resta”, “Cangaceiro” ma è tutta una cavalcata nella storia del rock con pezzi come “Paname” (qui molto fedele alla versione originale), “Cuore di Vetro”, A denti stretti”, “Ci sei solo tu”. A dare il colpo di grazia finale sono “Maudit”, “Dimmi il nome”, “El Diablo”, “Lacio Drom” e “Lo spettacolo” che chiudono uno dei migliori dischi dal vivo degli ultimi anni. Da segnalare che “Stato libero di Litfiba” è uscito in tre diverse versioni: doppio cd, doppio cd deluxe (con bonus track e booklet esclusivo di 36 pagine ispirato al mondo di Mark Miller, il creatore del fumetto “Sin City”) e triplo vinile numerato. E come dice uno dei più grandi successi della band toscana: “… Lo spettacolo deve ancora cominciare”… Bentornati Litfiba!
VOTO 8
Ligabue festeggia i suoi cinquant’anni e anche il ventennale della carriera con la sua nuova fatica discografica “Arrivederci mostro”. Ci si chiede subito: ma questo nuovo album del Liga com’è? Beh sicuramente offre dei buoni spunti e va ben oltre le ultime sue deludenti prove (su tutte “Nomi e Cognomi”). Realizzato in California e prodotto dal grande Corrado Rustici, contiene episodi dal sound tipico del rocker emiliano, ma anche idee nuove che lo vedono finalmente esprimersi al meglio: quando osa si sente la capacità di tirare fuori canzoni che hanno ancora molto da dire. Questo concetto si esprime al meglio in “La linea sottile”, “La verità è una scelta” e “Atto di fede”, sicuramente le migliori dell’album. Si trova in esse la prova di una ritrovata voglia di ricerca e sperimentazione nelle melodie ed un’originalità che regala emozioni. In particolare “La verità è una scelta” ha un arrangiamento duro e potente che colpisce sviluppandosi poi in un ritornello sì orecchiabile ma non banale. Sarà questo il nuovo volto del Liga? Sicuramente questo pezzo genererà contrastanti pareri: o lo si amerà alla follia o lo so odierà. Anche “Ci sei sempre stata” è una ballad ben fatta: si racconta l’amore in maniera splendida. Di contro purtroppo, come detto, non mancano gli episodi che richiamano a sonorità che ormai da anni fanno capolinea nei dischi del rocker: esempi ne sono il singolo apripista “Un colpo all’anima”, “Quando canterai la tua canzone” e “Il meglio deve ancora venire”, quest’ultimo già destinato a diventare un inno da stadio durante i prossimi concerti estivi. In “Caro Francesco” il Liga si sfoga con il suo collega e amico Francesco Guccini con una lettera aperta in cui confessa il suo malumore nei confronti dell’ipocrisia che regna ancora in una parte dell’ambiente musicale, prendendo spunto dalla celeberrima “L’avvelenata” dello stesso Guccini. “Nel tempo”, anche se pervasa da sonorità un po’ troppo commerciali e scontate, è un bel brano ed ha un testo che ripercorre i miti degli anni ’70 e ’80. Questo nuovo lavoro di studio ci offre dunque un doppio volto di Ligabue: quello che si offre al suo pubblico in una veste nuova ed inedita, meno “vecchia” e più energica, e quello che invece non fa che ricercare ossessivamente i suoni che ne hanno fatto la fortuna. Intendiamoci: “Arrivederci mostro” non è un brutto disco, anzi si lascia piacevolmente ascoltare e regala anche ottimi momenti, ma non convince pienamente.
VOTO 6
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Quattro assi, un solo gruppo.
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» a cura di Camilla Marino
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segno dei tempi » di Vyck
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