ISSN 1973-5383
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n° settembre 2008 ISSN 1973-5383
numero chiuso in redazione il 20 agosto 2008
in copertina Federica Chiavaroli foto di Andrea Straccini
direttore responsabile coordinatore di redazione collaboratori di redazione
Tommaso Di Rino Eleonora Lopes Massimo Avenali, Gaetano Lombardino
hanno collaborato:
Laura Ammirati, Davide Acerra, Alessandro Addari, Nicola Boschetti, Raffaele Cavallo Riccardo D’Alessandro, Giuseppe D’Amico, Martina Di Sciascio, Riccardo Fini, Rosa Grimaldi, Francesco Mancini, Lucia Mancini, Flaviano Montebello, Anna Morgante, Filippo Paolini, Andrea Prencipe, Alessandro Rasetta, Arturo Serrantonio, Fabio Spinosa, Laura Tinari
direttore editoriale
Mauro Di Pietro Marcello Starinieri Vincenzo Sulpizio Andrea Straccini, Simone Cerio Danilo Martorelli Gianluigi Tiberi Giuseppe Ciavattella Ecco Italia srl - Loredana Evangelista
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capitano d’impresa
Federica Chiavaroli
lo sport
Sicuramente lo sci. Ho iniziato a 20 anni. Ma da quando ho scoperto questo sport non l’ho più abbandonato. Adoro sciare a Roccaraso, ma anche fuori la nostra regione. Mi trasmette energia e vitalità.
la passione
FEDERICA CHIAVAROLI MAMMA MANAGER Federica Chiavaroli è l’emblema della mamma in carriera. È nata a Penne 37 anni fa. Ma è sempre vissuta a Pescara. Prima il Liceo Scientifico e poi la laurea in Economia e Commercio alla d’Annunzio. Studentessa eccellente, ma anche grande sportiva. All’età di 10 anni inizia a giocare a pallacanestro, fino ad arrivare a livello agonistico con la squadra femminile di Pescara, con la quale debutta in serie A all’età di 17 anni. Lascia la pallacanestro a 21 anni, con grande rammarico, per un grave infortunio al ginocchio. Dopo la laurea frequenta il Master dell’Istituto Tagliacarne di Roma al termine del quale inizia a lavorare a Roma nella società di revisione “Reconta” del gruppo Ernst & Young. L’esperienza romana è fondamentale per la sua formazione e per la sua crescita professionale. Ma nelle sue vene scorre la passione per l’impresa e così nel 1996 decide di tornare a Pescara e lavorare nell’azienda di famiglia. Il papà Gaetano è titolare di due importanti scuole private di Pescara, l’Istituto Mecenate e l’Istituto Raffaello. Dopo la morte improvvisa del papà, Federica si trova davanti al bivio: vendere tutto o continuare. Decide di continuare. E dal 1996 ad oggi le scuole hanno continuato a vivere e svilupparsi e Federica è cresciuta con loro. Come persona e come imprenditrice. Oggi guida un gruppo che ha diversificato le sue attività. Ai due marchi storici, se ne è aggiunto un terzo, l’Istituto Giulio Cesare, Istituto Tecnico per il Turismo. Nel 2007 la Chiavaroli inizia a diversificare i suoi investimenti. Amante della pizza, rileva con alcuni amici il ristorante pizzeria “La Prora” che ben presto diventa un punto di ritrovo per buongustai. Nel 2008 un’altra avventura scolastica: diventa amministratore delegato di uno storico istituto per bambini nel cuore di Pescara, l’Istituto Domus Mariae. Nel 2000 inizia a frequentare l’Unione Industriali di Pescara, e nel 2005 diventa presidente dei Giovani Imprenditori, carica che ricopre ancora oggi, al secondo mandato. Per un soffio qualche mese fa, ha perso la poltrona di numero due dei giovani industriali italiani. È sposata con Fabio Cataldi, titolare di un’agenzia assicurativa. Hanno due bambini Filippo e Carolina, gemelli di 5 anni ed un terzo bimbo, in arrivo per dicembre. La famiglia è la sua vera forza e, nonostante richieda un’organizzazione complessa quanto quella dell’azienda, è la vera linfa vitale di tutta l’energia di questa donna, che riesce a dedicare tanto tempo alle sue attività grazie alla comprensione e la complicità di Fabio e alla collaborazione di mamma Donata.
Scarpe e borse. Adoro le ballerine e i mocassini. Ne ho di tutti i colori e di tutti i modelli. Le borse invece mi piacciono grandi e capienti, così mi sono utili anche per il lavoro.
l’hobby
La lettura. Leggo di tutto. Dai romanzi ai quotidiani. Per me l’estate vuol dire divorare libri sotto l’ombrellone. È un bisogno a cui non riesco a rinunciare.
piatto preferito
Senza dubbio la pizza. La mangerei tutti i giorni. La mia preferita è “bufala e pomodorini”. Naturalmente quella fatta dal ristorante “La Prora”, sarà anche pubblicità, ma è la verità…
mezzo di trasporto
La mia Vespa 250 gialla. Mi rappresenta molto, è dinamica come me e utilissima per divincolarsi nel traffico di Pescara. Non saprei farne a meno.
5
sommario _ anno 3° n°24 _ settembre 2008
editoriale
9
Gianni Masciarelli, un imprenditore innamorato della propria terra
il punto
11
Reset, spingiamo il tasto
confi... denzialmente
13
Prevalga il senso di responsabilità
l’Abruzzo che produce
15
Artigiani una risorsa da tutelare
26
in primo piano Ud’A facoltà di Economia
16
Caccia agli sprechi con la «produzione snella»
Confindustria Abruzzo
18
Cercasi disperatamente nuova classe politica
azienda con il segno + istituto mecenate
46
tematiche d’impresa ricerca& innovazione ricerca& innovazione norme&leggi risorse umane
50
20 Federica Chiavaroli mamma manager
sicurezza
26 La “tripla elica” che spinge l’innovazione 31
Buona creatività e innovazione a tutti
35 Parola d’ordine: semplificare 39 Guarda come ti rafforzo la filiera 43 Sicurezza, facciamo luce sul testo unico
storie&persone dan peterson
46 La “carica” del professor Dan Peterson
credito&finanza banca marche
52
azienda partner gruppo quanta mark bass ital-pad
62
chiavi del successo 50 «Le sono la conoscenza e la fiducia»
gaeta moda
52 Gruppo Quanta, campioni di esperienza 54 Mark Bass, il colore inimitabile del suono 56 Ital-pad, trasporti senza confini 58 Gaeta Group, la moda sotto le piramidi
incarichi&carriere rotary club
61
Cambio al vertice per il Rotary Club di Pescara nord
seminari&convegni delverde
64 6
adecco - g.i. confindustria Te
62 Una pasta dal sapore latino 64 Il lavoro c’è, mancano le competenze
confindustria pescara
67 Con fatica la riscossa
g.i. confindustria l’aquila cdo confindustria chieti g.i. confindustria chieti
71
Dal bilancio sociale benefici per l’azienda e la comunità
74 Compagnia delle opere, tante azioni per fare rete 76 Edilizia, come gestire i rifiuti
82
78 «Non dobbiamo allontanarci dalla politica»
eventi patto territoriale chieti - ortona
81
Migliorare il capitale umano attraverso una formazione di qualità
g.i. confindustria pescara
82 Il carisma del comando
raicam
84 Raicam, voglia di Borsa
ennio morricone bcca
89 BCCA, una festa per dire grazie
giochi del mediterraneo micron provincia di pescara città di vasto
86
86 Un podio da Oscar
91
Pescara, capitale del Mediterraneo
96 Nel cuore della produzione 104 Formati per il lavoro «Mese del brodetto» 106 Il sposa i vini del vastese
91
111
la vita è bella 113
uscita di sicure
a
Torino: i maestri del design e le auto da sogno
114
passione motori
117
amore a prima vista
119
divudi
121
tempo rubato
BMW X6, il suv con l’anima coupé
Ma quanto è bello l’occhiale di John Belushi
I dieci David della Ragazza del lago
Parenti lontani
annata 122 un’ottima Il vino non è un quadro
adagio con gusto
127
Siamo pronti a sedurre i palati di tutto il mondo 7
editoriale
GIANNI MASCIARELLI, UN IMPRENDITORE INNAMORATO DELLA PROPRIA TERRA
«U
na volta, quindici anni fa, venne nel mio ristorante e mi disse: stasera vengo a mangiare con i miei collaboratori di vigna ma non preoccuparti del vino, a cosa bere ci penso io. Aveva in mente le più prestigiose bottiglie francesi. E ne stappò tante, senza badare a spese: voleva far capire ai suoi dipendenti l’eccellenza, il traguardo verso cui dovevano tendere». Nel suo Villa Maiella a Guardiagrele, Peppino Tinari non nasconde tutta la sua malinconia nel raccontare uno degli innumerevoli episodi che lo hanno legato all’amico tragicamente scomparso. In comune, la stessa passione per il proprio lavoro, lo stesso amore per la propria terra e le sue tradizioni, la stessa grande attenzione per la qualità del prodotto e il consumatore finale. «Era uno che solo la morte poteva fermare. Qualche giorno prima, insieme ad una quindicina di colleghi, eravamo andati con lui a visitare i suoi vigneti: perfetti, neanche un filo d’erba fuori posto. Era molto attento al terroir, convinto che il vino Tommaso Di Rino _ direttore si prepari soprattutto in vigna. Tutto doveva essere in ordine assoluto. Il suo team doveva essere all’altezza dei risultati cui ambiva, le sue barrique dovevano essere il meglio che offriva il mercato. Quello che ha ottenuto è sotto gli occhi di tutti, ha trainato l’intera enogastronomia abruzzese. Ho perso un amico grandissimo, l’Abruzzo ha un grandissimo debito verso di lui». Quest’estate ci ha lasciato un abruzzese che i sogni era capace di realizzarli e un grande protagonista della nostra economia. Un imprenditore competente, caparbio, instancabile che ha portato il suo vino e la sua cantina, nata solo nell’81, ai massimi vertici dell’enologia italiana, introducendo nella nostra regione metodi di vinificazione moderni e pratiche enologiche prima d’allora poco diffuse. La Guida Vini d’Italia gli ha assegnato 17 volte i Tre Bicchieri. Il Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 1995 è stato incoronato come miglior Rosso dell’Anno nel 2001, mentre nel 2004 la Masciarelli è stata eletta Cantina dell’Anno. Con il suo vino, l’Abruzzo è in ogni tavola del mondo. Ha conquistato il mercato estero, è stato il primo abruzzese ad entrare nella carta dei ristoranti “stellati” di Francia. Naturalmente niente si improvvisa. Masciarelli lavorava con passione e competenza, frutto di anni di tenace applicazione e di studio. Ha fatto più lui per l’immagine dell’Abruzzo (e altri grandi personaggi come Edoardo Valentini e Nicola Santoleri tutti tragicamente scomparsi nell’ultimo periodo), che mille campagne di marketing territoriale copiosamente finanziate con soldi pubblici. La politica, stordita dagli scandali della sanità, tenga conto del suo autorevole «no» al Centro Oli di Ortona. Senza usare giri di parole, com’era suo costume, così scriveva sul tema nel dicembre 2007 inviando una lettera al direttore de Il Centro: «Dico subito che penso che sia una scelta politicamente ed economicamente sbagliata per la nostra regione… Noi dobbiamo decidere che cosa fare di questa regione, e la politica deve farlo per noi, nell’interesse generale. Abbiamo scelto di essere la regione verde d’Europa, abbiamo vincolato il territorio dei parchi chiedendo sacrifici anche grandi ai nostri concittadini. Abbiamo puntato sullo sviluppo dell’agricoltura e dei suoi prodotti. Abbiamo portato il marchio d’Abruzzo come garanzia di genuinità e di rispetto del territorio e delle sue diversità. Abbiamo pensato che questa fosse la nostra ricchezza per l’oggi e per il domani, e in tanti ci hanno creduto lavorando per sostenere questo progetto nel mondo…» Se abbiamo a cuore lo sviluppo della nostra regione, faremo bene a non dimenticare il messaggio dell’imprenditore Gianni Masciarelli
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direttore@abruzzoimpresa.it
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il punto
RESET, SPINGIAMO IL TASTO L’
incubo di sanitopoli cede volentieri il passo ad un bel sogno: ritrovarsi, all’indomani delle elezioni regionali, con un’altra classe politica. Credi in ciò che ancora non vedi, incitava sant’Agostino. Che farai di straordinario se crederai solo dopo aver visto? Si interrogava il filosofo della Città di Dio. Nel sogno dei visionari la nuova classe politica è fiera di mostrare all’elettorato una fedina penale immacolata e un necessario corredo di competenza e intelligenza, da comprovare magari con uno specifico test. Lo invochiamo non per provocazione, ma semplicemente partendo da una considerazione: quella del politico è l’unica categoria sociale alla quale non viene richiesta nessuna specializzazione. Chi vuole fare il politico si limita ad appartenere ad un partito, va bene pure se con l’etichetta di transfuga, e ad ottenere il consenso dell’elettorato, anche ricorrendo ad un trucco retorico: “tutti sono innocenti fino a prova contraria”, nel caso si venisse colpiti da accuse di abuso di ufficio o di concussione. Anche questi vizi da basso impero hanno, però, contribuito a determinare l’attuale stato delle cose; colmando la misura. L’Abruzzo, infatti, non ha ora soltanto un’emergenza morale ed una questione politica da risolvere, ne ha anche una finanziaria, le cui proporzioni ci sono perfino sconosciute, a giudicare da quanto riferito dall’Espresso sull’attendibilità dei conti della Regione. La spesa pubblica sani- Mauro Di Pietro _ direttore editoriale Ecco Italia taria è così esorbitante da annullare strategie di bilancio in favore di nuovi investimenti, in particolare per la ricerca e l’innovazione. E resta ancora irrisolto il nodo dell’aumento delle tasse che, nell’eventualità, rappresenterebbe il definitivo impastoiamento per il nostro già fragile sistema economico. In primo luogo perché vanificherebbe lo sforzo compiuto con il ricorso a politiche di marketing territoriale; in secondo luogo perché appesantirebbe la capacità competitiva delle imprese abruzzesi; in terzo luogo perché l’aumento delle tasse, in aggiunta ai minori investimenti per la ricerca, potrebbe indurre le multinazionali, che già praticano tagli alle brunch estere, a sospendere le attività produttive proprio nell’inospitale Abruzzo. A fronte di problemi reali e di prospettiva, dopo lo shock giudiziario tuttora in corso, una politica lontana dalla gente si interroga su leggi elettorali e statuto, su listini e numero di consiglieri; mentre la cricca di sindaci, che non si fa scrupoli a disastrare ulteriormente le casse dei comuni, mandandoli al voto anticipato, si nasconde dietro una bugia: voler difendere gli interessi della sanità locale, in riferimento a ospedali già ridimensionati. Sappiano gli elettori che con l’invio del Commissario governativo per la sanità in Abruzzo, le decisioni risponderanno alla sola logica del rientro dai debiti. Anche a costo di tagliare ulteriormente gli ospedali, come è accaduto nel Lazio. Dunque invitiamo i sindaci a ripensare la decisione, perché la loro presenza sarebbe inutile, oltre che dispendiosa. Tuttavia resta il fatto che queste avvisaglie di orizzonte sono più afflittive del tragico presente. La condotta della politica abruzzese nella vicenda della sanità, ma non solo nella sanità, è di tali proporzioni da richiedere una reazione di rottura degli schemi. Si inizi, anzitutto, con una proposta elettorale che i partiti di destra e sinistra, pur se entrambi travolti dall’onta, devono essere in grado di offrire, anche per consentire agli abruzzesi di tastare la loro buona fede, la loro reale volontà di fare pubblica ammenda, e, quindi, di ripartire con altre basi. Si dimostri ora che è possibile cancellare tutto e ricominciare daccapo. Per non sentirsi più riecheggiare nella mente l’invito del maestro Montanelli: “Turatevi il naso e votate…” maurodipietro@eccoitalia.it
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confi... den ialmente
PREVALGA IL SENSO DI RESPONSABILITÀ
S
i è già avuto modo di evidenziare come la Giunta Regionale allora in carica, sembrava aver definito finalmente un programma di fine legislatura; per dare qualche risposta alle esigenze dell’Abruzzo e, in particolare, del suo sistema imprenditoriale. Nell’illustrare ciò, si rilevava anche come quella di intervenire su alcune questioni prioritarie per la tenuta del sistema abruzzese, fosse una necessità impellente e un atto dovuto, stante la situazione di estrema difficoltà e di emergenze strutturali ed infrastrutturali in cui versa la regione. Allo stesso tempo, si sottolineava come questa necessità dovesse rappresentare uno scatto d’orgoglio da parte di una classe politica e di un Governo regionale che sicuramente non aveva brillato per intraprendenza e legislativa e capacità progettuale. I noti e sconcertanti fatti giudiziari, che hanno successivamente sconquassato la nostra regione, hanno mestamente rimandato qualsiasi discorso di merito circa programmi organici di intervento, con tutte le drammatiche conseguenze che ne deriveranno, ma confermano in modo eclatante la necessità da parte della classe politica di un vero scatto di responsabilità e di orgoglio, oltre che di intelligenza politica e morale. Lasciando da parte qualsiasi riferimento alle vicende giudiziarie -per cui rimandiamo ogni giudizio definitivo alla magistratura competente- e alla Giuseppe D’Amico _ direttore Confindustria Abruzzo necessità di una azione moralizzatrice che investa tutte le componenti politiche e sociali, è indubbio ora, che la mancanza di un riferimento politico istituzionale si rivelerebbe disastroso per le sorti della regione che già si trovava a dover affrontare una serie di emergenze e di questioni vitali -e non rinviabili- per il futuro dell’Abruzzo: confronto con il Governo nazionale su rientro della spesa sanitaria e Patto per la salute, confronto con il Governo nazionale su Fondi FAS e programmazione infrastrutture, avvio allocazione e spesa Fondi comunitari -Fondi strutturali- (già in forte ritardo), solo per citare alcuni esempi. Non si può non esprimere sconcerto e grandissima preoccupazione per quanto sta accadendo e per le conseguenze che si potranno determinare. Quella che si sta vivendo in Abruzzo, anche per il contesto e per il delicato momento politico in essere (in particolare iniziative del Governo centrale e relativi temi di confronto), si paventa come una situazione, senza precedenti, di assoluta gravità ed emergenza istituzionale che richiede l’assunzione di grande responsabilità da parte tutte le componenti politiche e sociali. E’ necessario ora che quel che resta della classe politica abruzzese, in modo bipartisan, pervenga a tutte le soluzioni idonee al superamento immediato dell’impasse istituzionale venutasi a creare, in modo da garantire il governo oltre che dell’ordinario, anche di quelle situazioni di carattere straordinario sopra richiamate e già di difficile gestione, che richiedono e impongono, da parte della regione Abruzzo, un referente istituzionale per poter essere amministrate adeguatamente. Per fortuna, accogliendo la proposta di andare senza rinvii alle urne, è stata già definita la data delle prossime elezioni amministrative regionali. È già un grande passo in avanti. Occorrerà poi risolvere tutti quei nodi e problemi politici e di impalcatura istituzionale che potrebbero far ritardare l’immediata formazione di un nuovo Governo regionale di cui l’Abruzzo necessità con vera urgenza. In questo momento di particolare gravità, si fa dunque appello, ancora una volta (e con sempre maggiore difficoltà), al senso di responsabilità delle componenti politiche e sociali, di quelle sane, per azioni volte ad assicurare, al di là di qualsiasi riferimento partitico e di parte, la necessaria continuità di rappresentanza e di governo istituzionale, da una parte,e il più celere ritorno alla normalità, dall’altra
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ubicazione: • nel Comune di Città Sant’Angelo • a 8 km da Pescara
descrizione: • capannoni per commercio all’ingrosso, moduli da 634 mq a 10.000 mq
• a 4 km dall’autostrada A-14 uscita Pescara nord
• capannoni per logistica, moduli da 480 mq a 2.400 mq
centro servizi: • sportello bancario • bar e ristorante • sala conferenze • uffici
l’Abruzzo che produce
Artigiani una risorsa da tutelare U
n grande settore economico che traina l’economia regionale con circa 35.000 aziende e più di 70.000 addetti eppure non riesce, da diversi anni, a trovare il giusto riconoscimento da parte degli ultimi governi regionali. La legge sull’artigianato è ferma al 1996 e non sono bastati tre anni di lavoro di una qualificata commissione all’ex assessore Valentina Bianchi per portare in Consiglio una riforma legislativa particolarmente attesa. L’accusa politica che indirizziamo all’assessore è quella di aver privilegiato più volte gli indirizzi riformatori di una sola Associazione di categoria e non dell’intera rappresentanza del comparto. Ricordo che in una occasione Casartigiani è stata addirittura costretta ad abbandonare polemicamente una riunione presso l’Assessorato regionale all’Artigianato. Sento comunque il dovere di sottolineare che, negli ultimi tempi, le quattro associazioni di categoria (CNA – CONFARTIGIANATO – CASARTIGIANI – CLAAI), hanno saputo ritrovare un contenuto unitario nell’azione sindacale superando con tanta buona volontà alcune diversità. Ci ha divisi soprattutto la questione del credito ed in particolare il tentativo di chi intendeva favorire con contributi eccessivi la fusione tra confidi. Montebello Casartigiani con molta responsabilità ha sostenuto la tesi di trattare allo stesso Flaviano Vice Coordinatore Regionale di Casartigiani Abruzzo modo sia la fusione tra due o più confidi che la patrimonializzazione del confidi che non vuole fare la fusione. Ma soprattutto puntiamo ad una nuova legge che, senza obblighi burocratici, dia ai confidi artigiani (alcuni di essi tra poco si trasformeranno in “107” e poi in qualche caso anche in banca di garanzia) gli opportuni strumenti per finanziare adeguatamente le aziende artigiane, con il giusto contributo in conto interessi senza che quest’ultimo venga ogni anno messo in discussione dal bilancio regionale. Qualche volta ho l’impressione che in alcuni colleghi dirigenti sindacali alberghi la vecchia logica di salvare a tutti i costi il “proprio confidi”, e che sfuggano le regole di un mercato dell’accesso al credito sempre più difficile per via di “Basilea 2” e dove tutti gli strumenti di garanzia possono recitare un ruolo positivo per gli artigiani a condizione di essere competitivi con gli Istituti di Credito convenzionati. Casartigiani, nella consapevolezza che occorre sempre più essere vicini alle esigenze degli associati ed alla loro crescita professionale, negli ultimi anni ha inteso caratterizzarsi in particolare nelle settore della formazione imprenditoriale, con l’organizzazione su tutto il territorio regionale di corsi in materia di sicurezza sul lavoro, haccp, apprendistato, autotrasporto ecc.. Un occhio di riguardo lo stiamo avendo anche per l’Artigiano Artistico e Tradizionale della nostra regione. Intendiamo salvaguardare la storia e la qualità di certi prodotti e per tale motivo vorrei segnalare la Mostra che, in primavera a Teramo e d’estate a Giulianova, l’Associazione Casartigiani di Teramo ha organizzato riscuotendo un successo straordinario di visitatori. Si lavora tanto per far crescere la nostra piccola imprenditoria ma è chiaro che se i governi nazionali e regionale non dimostreranno di avere la giusta attenzione non sarà facile andare avanti. Nell’ultimi tre anni la Regione non è riuscita ad approvare una legge di riforma, mentre chi stava fino a poco tempo fa a Palazzo Chigi aveva identificato il lavoro autonomo come il limone da spremere il più possibile, facendo finta di non sapere che questo nostro sistema Italia, con una spesa pubblica non più sostenibile, è mandato avanti da tanti piccoli imprenditori che ogni mattino aprono le loro aziende con tanti rischi e responsabilità e senza ammortizzatori sociali
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in primo piano » di Anna Morgante
CACCIA AGLI SPRECHI CON LA «PRODUZIONE SNELLA» Un modello organizzativo, derivato dalla Toyota, che punta a fare a meno di tutto ciò che è inutile, che non crea valore per l’azienda. Obiettivo: rispondere rapidamente alla domanda di mercato
10a Parte
P
er contrastare le turbolenze ambientali dovute a fenomeni di carattere strutturale e non transitorio –quali globalizzazione dei mercati e della concorrenza, modifiche nel comportamento dei consumatori, saturazione dei mercati di beni durevoli, accelerazione dell’innovazione tecnologica- le imprese industriali occidentali, a partire dagli anni ‘80, hanno attuato una profonda riorganizzazione del sistema produttivo. Si sono affermati nuovi paradigmi strategici basati su un approccio dinamico, caratterizzato da un continuo processo di innovazione, apprendimento e miglioramento.
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Dalla nascita degli FMS alla concezione pro-attiva dei sistemi CIM, le innovazioni d’impresa sono state orientate alle tecnologie informatiche affinché ogni esigenza di scambio di informazioni e di connessione fra le parti venisse prevista ed incorporata, prima di manifestarsi, in routine informatiche strutturate e gerarchizzate. Questa flessibilità “statico-adattativa” non presupponeva un incremento delle conoscenze dell’ambiente in cui l’azienda operava, ma si concentrava sulla ricerca di un sistema automatizzato che con costi contenuti poteva rispondere ad ogni possibile esigenza futura. Schonberger (1987) ha elaborato
il concetto di “automazione frugale”: flessibilità non significa più possibilità di produrre un’ampia gamma di prodotti per bassi volumi di produzione, bensì possibilità di passare da una produzione di massa all’altra con i minori costi possibili. Questa flessibilità dinamica richiede macchine e i sistemi informativi meno complessi e sofisticati ma più versatili ed adattabili all’evoluzione dell’ambiente. In questo sistema le risorse umane assumono un ruolo strategico legato al processo di apprendimento dell’impresa. L’azienda diventa un’entità dinamica le cui strategie competitive non sono più focalizzate (alternativamente alla diminuzione dei costi,
Ud’A facoltà di Economia
o all’aumento della qualità o del livello di servizio) ma basate sull’efficienza congiunta dell’efficienza statica e della differenziazione dei prodotti attraverso una maggiore qualità, capacità innovativa, personalizzazione e servizi. Ciò restituisce alle variabili tecnologiche e produttive dell’impresa la rilevanza oscurata, per qualche decennio, dal prevalere delle tematiche finanziarie e di marketing. Nel nuovo scenario la creazione di vantaggi competitivi sostenibili, si basa sulla capacità di produrre valore reale per i clienti. Il nuovo modo di produrre, che combina i vantaggi della produzione artigianale con quella di mas-
sa, è stato denominato da Womack (1990) Lean Production (produzione snella), un sistema che si scarica di tutto ciò che è inutile alla produzione, che fa operazioni di efficienza, risponde rapidamente alla domanda di mercato e limita l’impiego delle risorse. Le caratteristiche fondamentali del modello sono: la centralità del just in time, la ricerca della qualità totale, l’eliminazione degli sprechi, il coinvolgimento dei dipendenti per realizzare il miglioramento continuo, il coinvolgimento dei fornitori. Quanto all’eliminazione degli sprechi, qualsiasi attività umana che assorbe risorse e non crea valore è
spreco (muda). Ohno (The Toyota production system, 1988) ha individuato sette tipi di muda, Womack e Jones (Lean thinking 1997) ne hanno aggiunto un ottavo, l’ecologia industriale ne ha inserito un nono: 1) errori e difetti che comportano rifacimenti; 2) sovrapproduzione non necessaria di beni; 3) magazzini di semilavorati, 4) lavorazioni non necessarie, 5) spostamenti non necessari di persone, 6) spostamenti non necessari di materiali, 7) attese (lavoratori che aspettano che si concludano le attività a monte), 8) progettazione di beni e servizi che non soddisfano le esigenze dei clienti, 9) riduzione del carico ambientale
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in primo piano Âť di Fabio Spinosa Pingue
Cercasi disperatamente nuova classe politica Dopo il terremoto giudiziario legato alla sanitĂ , il presidente dei Giovani industriali di Confindustria Abruzzo traccia il percorso per assicurare alla Regione e alle attivitĂ imprenditoriali una possibile via di uscita
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Confindustria Abru
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e vicende giudiziarie che stanno investendo la nostra regione impongono la non più differibile necessità di procedere alla ricostruzione morale e materiale di una parte della società Abruzzese. Con la consapevolezza che le vicende penali rappresentano solo la punta di un iceberg. Che rischiano di nascondere le annose problematiche della politica come l’autoreferenzialità, il nepotismo, la negazione della meritocrazia, l’estrema lentezza e mancanza di coraggio nel processo decisionale, l’esplosione della spesa pubblica e, tra queste, quella delle consulenze, il mancato ricambio generazionale, la chiusura verso la Polis… Da convinti propugnatori dei valori fondanti di una visione liberale dei rapporti civili ed economici, riponiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e ci professiamo garantisti fino all’ultimo grado di giudizio. Sul piano più ampio della riflessione etica e politica, ribadiamo che occorre procedere sollecitamente alla ricostruzione di una parte della “Polis Abruzzese”. In questo momento in Abruzzo abbiamo bisogno di riaffermare il primato della politica; della buona e sana politica. Di una politica di qualità che mette al centro la questione della moralità, della legalità e della meritocrazia. I partiti non devono fare passi indietro. Devono essere aiutati a fare tanti passi in avanti. Sono figli della società abruzzese. Dobbiamo restituire loro il ruolo a cui sono deputati dalla nostra costituzione: rappresentare gli intereressi della società. Non possiamo commissariare la politica. È il sale della democrazia. Le istanze dei territori, delle diverse frange della società non possono essere rappresentate da cattedratici, professionisti prestati alla politica (le cui consulenze
hanno ingigantito –e non poco– la spesa pubblica ), e/o da associazioni di categoria; che hanno un ruolo diverso. Commissariare la politica significa trovare un rimedio peggiore del male stesso. Non possiamo consegnare la regione a lobbies, oligarchie varie. Se proprio dobbiamo rassegnarci allora meglio mettere come Governatore un generale dell’esercito o dell’arma dei carabinieri… Le tante eccellenze di cui è gravida la regione devono spingere i partiti ad aprirsi ai talenti, alla meritocrazia. L’apertura di credito verso i partiti deve spingerli a cambiare verso una società che chiede cambiamenti radicali. Abbiamo partiti molto deboli ed eletti troppo forti tali da rispondere a se stessi e/o ad oligarchie; insomma “convento povero e frati ricchi, troppo ricchi”. Questo è il momento, se c’è, che la Polis deve farsi sentire. Che deve favorire o, meglio, pretendere un ricambio inequivocabile dell’intero sistema politico. Credo che convenga ad una classe dirigente illuminata –imprenditori, professionisti, dirigenti, operatori culturali, forze sociali, volontariato…– andare oltre il proprio prezioso orticello ed impegnarsi a migliorare la Polis. Contaminarla di qualità, di talenti, di meritocrazia. Ne vale pena se pensiamo alle future generazioni e a questa straordinaria terra. Il codice etico di Confindustria non è più sufficiente a garantire una società liberale e fondata sulla legalità e sulla certezza delle regole. Bisogna fare di più. Confindustria, che da sempre rappresenta quella parte della società che inconfutabilmente può essere annoverata tra la classe dirigente, deve porre al primissimo posto dei suoi obiettivi strategici, anche in Abruzzo, la questione della moralità dell’agire e del rispetto della legalità. Prima
o
di pretendere che la politica avvii una decisa e non equivoca azione rigeneratrice, Confindustria deve andare oltre il proprio codice etico. Bisogna ricostruire un sistema delle regole, una cultura della legalità e della meritocrazia. Dobbiamo avere il coraggio di affermare che ci sono ancora zone, soprattutto quando si ha a che fare con una parte della pubblica amministrazione, in cui si annidano la cultura e la pratica dell’ illegalità. E, sovente, taluni operatori economici si rendono co -protagonisti, per bieca convenienza, per tacita acquiescenza, per colpevole contiguità, di comportamenti stridenti rispetto alla corretta metodologia dei rapporti economici e commerciali. La cultura della legalità, sempre e comunque, ci permette di non comprimere e mortificare le qualità dell’imprenditore. Il rispetto della legalità determina la certezza che l’imprenditore non venga vessato nella libera esplicazione delle sue attività . La società abruzzese necessità di una politica di “tolleranza zero” verso l’illegalità. E chi meglio di noi può e deve iniziarla? Cominciamo allora ad espellere i corrotti e corruttori che pure si insinuano da qualche parte del nostro sistema, infangandone l’onorabilità e compromettendone complessivamente la credibilità. Iniziamo ad essere davvero intransigenti con coloro che non rispettano le regole. Inoltre, riteniamo che la rotazione degli incarichi per i dirigenti pubblici e la temporaneità delle cariche per i rappresentanti delle istituzioni, la cui lunga durata crea incrostazioni, distorsioni e poteri forti, vada applicata, categoricamente e senza alcuna deroga, anche all’intero del sistema confindustriale e in organismi esterni di rappresentanza
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» di Eleonora Lopes
FEDERICA CHIAVAROLI MAMMA MANAGER L’instancabile imprenditrice pescarese è alla guida di un Gruppo che comprende gli Istituti Mecenate, Raffaello, Giulio Cesare e da pochissimo anche l’Istituto Domus Marie, scuola dell’infanzia e primaria. Oltre ai corsi scolastici per studenti, la struttura si occupa di formazione professionale per le aziende.
C
olori vivaci, ambienti accoglienti, atmosfera cordiale. Entrando all’Istituto Mecenate di Pescara non sembra di essere in una scuola. Invece si tratta di uno degli Istituti paritari più grandi della Regione, con i suoi quasi 400 alunni ed i circa 60 dipendenti e collaboratori. E’ il frutto del lavoro e dell’intraprendenza della famiglia Chiavaroli. Gaetano Chiavaroli, un docente dell’Istituto, nel 1993 ha l’occasione di rilevare l’attività dal vecchio proprietario. Da allora la passione, l’impegno e i suoi sacrifici, hanno reso l’Istituto un punto di riferimento importante per la città. Questa la scommessa del “Professore”. Così lo chiamavano tutti. Che decise di investire sul futuro dei giovani, in un momento difficile per la scuola privata e soprattutto in un Paese, l’Italia, nel quale c’è il monopolio quasi totale dell’istruzione statale.
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» foto di Andrea Straccini
Nel 1996 la sua morte improvvisa. La figlia Federica, di fronte al bivio se vendere o continuare, nonostante la giovane età, 26 anni, decide di proseguire l’attività di famiglia. Nonostante Federica sia la più giovane in azienda, riesce a conquistare la stima ed il rispetto di tutti
i collaboratori che la sostengono e le danno fiducia. Con lei l’avventura continua. Il Mecenate fino al 1998 era situato in una sede di 500 metri quadrati e non aveva più di 200 alunni. Oggi ha più che raddoppiato tutti i suoi numeri, oltre che aver diversificato
le sue attività. Nasce come Istituto Tecnico Commerciale per Ragionieri, ma presto comincia ad ampliare la propria attività, arrivando alla sua attuale struttura che prevede diversi corsi di studio, oltre alla Ragioneria.
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Nel 1998 Federica e il suo team, affrontano un difficile cambio di sede, spostando entrambe le scuole del gruppo, Mecenate e Raffaello, nell’attuale sede in via Vittoria Colonna a Pescara: oltre 1000metri quadrati interamente dedicati alle attività formative. Una continua attenzione all’ambiente di studio ed alle tecnologie, hanno reso oggi gli istituti tra i più moderni ed attrezzati del territorio. Due laboratori di informatica interamente cablati, 1 laboratorio di elettronica, 1 laboratorio di fisica e chimica, e oltre 20 aule didattiche. Le scuole continuano la loro crescita costante, tanto da ottenere nel
2004 e 2005 importanti riconoscimenti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Ma la Chiavaroli determinata com’è non si ferma qui. Nel 2004 apre il Liceo Scientifico e nel 2005 l’Istituto Tecnico Industriale con indirizzo Informatica. Nel 2006 rileva un altro esercizio, il Giulio Cesare, Istituto Tecnico per il Turismo. Federica contemporaneamente avvia un processo di restyling aziendale promuovendo un modello organizzativo moderno e più dinamico, a partire dalle deleghe di alcune funzioni strategiche ai collaboratori più capaci e motivati. L’Istituto Raffaello, altro marchio importante del Gruppo, grazie alla
nuova direzione di Raffaella Chiavaroli, cugina di Federica, è diventato un nome importante sia nella formazione dei privati sia delle aziende ed è stato accreditato dalla Regione Abruzzo tra gli Enti di formazione professionale. Nella formazione dei privati, i corsi più importanti svolti nell’ultimo biennio, sono stati: Guide Turistiche, Accompagnatori Turistici, Pizzaioli, Grafico Pubblicitario e, per sole donne, Operatrici di accoglienza in centri antiviolenza. Il Raffaello ha tra i suoi clienti le aziende più importanti del territorio: Sixty, Brioni, Saquella, oltre, a numerosissime PMI che l’Istituto sensibilizza continuamente sui Federica Chiavaroli con il suo gruppo di lavoro
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i gemelli di Federica e Fabio, Carolina e Filippo
temi della formazione e dell’aggiornamento delle risorse umane. Inoltre, il Raffaello offre alle aziende partner un servizio di consulenza per reperire i fondi per finanziare le attività formative, attingendo a tutte le risorse disponibili. Uno staff di tutor giovani, ma molto qualificati affianca le aziende durante tutto il loro percorso. Ogni tutor diventa per l’impresa una figura preziosa ed insostituibile, disponibile in qualsiasi momento e
per ogni esigenza. La direzione generale del Gruppo è a capo di Federica Chiavaroli. La direzione dei singoli Istituti è stata affidata a tre presidi e, per la parte commerciale e amministrativa a Raffaella Chiavaroli e Rosario Sgroi. Due preziosissimi collaboratori che Federica ama definire le proprie “braccia operative”. Questo processo di riorganizzazione ha consentito a lei di alzare lo sguardo ed allargare gli orizzonti, liberando
energie per altre attività. Nel 2008 una nuova sfida: l’educazione dei bambini. Federica Chiavaroli è infatti diventata amministratore delegato dell’Istituto Domus Mariae, storica scuola nel cuore di Pescara. Dal 2000 è membro del Direttivo Nazionale dell’Aninsei (Associazione dei gestori di scuole non statali) aggregata a Confindustria e dal 2005 presidente dei giovani imprenditori dell’Unione Industriali di Pescara. Federica Chiavaroli con suo marito Fabio Cataldi
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A TU PER TU CON FEDERICA CHIAVAROLI Goethe diceva: «Le cose migliori si ottengono solo con il massimo della passione». Federica Chiavaroli ha imposto questa massima alla sua vita professionale e personale. Imprenditrice, donna e mamma. Tre ruoli in un unico stile che coniuga eleganza, semplicità, professionalità e decisionismo. Una donna risoluta che crede, fortemente, che oggi le armi vincenti per emergere siano impegno e sacrificio. Valori che le ha trasmesso suo padre e che lei cerca di infondere ai suoi figli. Ma proviamo a conoscerla meglio. Come ha intrapreso il lavoro all’Istituto Mecenate…. «Dopo la laurea in Economia e un master a Roma, ho iniziato a
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lavorare in una società di revisione. Poi, quando è morto mio padre che ha fondato e dirigeva i due istituti scolastici: Mecenate e Raffaello, io, mia sorella e mia madre ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo preso in mano questa attività. Allora avevo 26 anni. All’inizio è stata molto dura, specie i primi anni. Ma la mia fortuna è stata di essere circondata da collaboratori competenti e professionali, di cui mi fidavo e fido molto. In primis mi riferisco al preside e segretaria. Sin dall’inizio, seguendo gli insegnamenti di mio padre, ho fondato tutta l’attività sul gioco di squadra. E ora, dopo 12 anni, mi ritengo soddisfatta del lavoro fatto e della crescita professionale che hanno avuto i nostri istituti».
Quali valori le ha trasmesso suo padre per questo lavoro? «Impegno, sacrificio e tanta passione. Papà era un grande lavoratore e un ottimo padre. Lavorava molte ore, ma tutto il suo tempo libero lo trascorreva con la sua famiglia. Il mio desiderio è trasmettere gli stessi insegnamenti ai miei figli. Questa non è un’attività semplice. È molto impegnativo lavorare a stretto contatto con i giovani. Specialmente nel 2008. Lotto ogni giorno contro la dispersione scolastica. Qui i ragazzi vengono seguiti in maniera individuale. Spesso provengono da famiglie con problemi, per questo è fondamentale ascoltarli. Cerchiamo di imprimere loro un’educazione che va al di là di quella scolastica per tenerli lontani dalle grandi piaghe che colpiscono l’adolescenza: droga, alcool e fenomeni di bullismo». Imprenditrice, donna, mamma, presidente del gruppo Giovani di Confindustria e altre cariche, come riesce a coordinare tutte queste attività? «Mi ritengo una donna privilegiata. Devo ringraziare due persone in particolare che mi permettono di gestire tutti questi impegni: mia madre e mio marito Fabio. Senza il loro prezioso supporto, non sarei riuscita a fare tutto questo. Nel lavoro delego gli elementi più validi. Ma nella vita privata, con due figli e un terzo in arrivo, ho pieno sostegno e molta complicità con mio marito. Ma per molte donne che lavorano come me, non è sempre così. Nel nostro Paese le mamme in carriera non sono tutelate. In primis perché non sono assistite con strutture adatte quali ad esempio gli asili nido. Quelli che ci sono, sono pochi e costosi. E questo non incentiva affatto le donne ad avere dei figli». Cos’è per Federica Chiavaroli
la formazione? «La formazione è il mio lavoro. La mia missione umana e professionale. Il mondo dell’istruzione e quello dell’insegnamento necessitano di un aggiornamento continuo e adeguato al mutamento dei tempi. Alla formazione scolastica noi affianchiamo quella specializzata ad alcuni settori. Specie con l’Istituto Raffaello, che per la formazione e la progettazione comunitaria, si avvale di partner istituzionali e privati, attivi nel contesto regionale e nazionale, organizzando corsi, sia per aziende quali Sixty e Brioni,
sia per la Regione. Questa attività è gestita da mia cugina Raffaella Chiavaroli. A questo proposito mi fa piacere ricordare il lavoro svolto a favore delle donne, nella formazione delle operatrici d’accoglienza per i servizi antiviolenza. Un corso che ha avuto un successo strepitoso. Lei ha una scuola privata, cosa desidera dal nuovo Governo in merito all’istruzione? «La libera scelta della scuola. Un sostegno economico concreto affinché le famiglie possano esercitare un’effettiva libertà di scelta tra la scuola statale e quella privata-
parificata. Un’opportunità a favore degli alunni, ma anche dello stesso corpo docente. Desidererei che le due scuole avessero la stessa possibilità di essere scelte. La libertà di scelta alle famiglie va riconosciuta legislativamente e quindi concretamente, con sostegni economici per coloro che optano per la scuola parificata. L’obiettivo deve essere quello di favorire un’effettiva concorrenza tra scuole, per fornire alle famiglie il miglior servizio senza discriminazioni di carattere economico»
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LEADER CON LA PASSIONE PER L’ASSOCIAZIONISMO » di Luigi Di Giosaffatte Direttore Confindustria Pescara
Federica Chiavaroli rappresenta la seconda generazione nel gruppo aziendale che opera prevalentemente nella formazione scolastica fondato dal padre Gaetano. La sua sapiente gestione porta il gruppo aziendale ad allargare costantemente le attività di famiglia. Dopo la laurea in Economia e l’abilitazione alla professione di dottore commercialista è scesa in campo nella gestione diretta delle attività d’impresa. E’ presidente del gruppo giovani imprenditori e componente del Comitato di presidenza di Confindustria Pescara. Presiede il Board Scuola, università e formazione per la verifica ed il monitoraggio dei progetti di formazione scolastica, continua e manageriale. I numerosi risultati raggiunti in ambito confederale hanno portato Federica Chiavaroli ad essere candidata alla Vice presidenza nazionale del gruppo giovani imprenditori di Confindustria.
Con alcuni dei suoi istituti scolastici parificati aderisce da molti anni all’ANINSEI, associazione di categoria del settore scolastico privato e della quale è componente del Comitato direttivo e presidente regionale per l’Abruzzo. Da pochi mesi è stata chiamata a ricoprire il ruolo di vice presidente dell’AIDP Abruzzo e Molise, asso-
ciazione dei dirigenti delle risorse umane. Forte intraprendenza, caparbietà e spiccate doti comunicative la portano ormai da anni al centro dei progetti strategici per le imprese. Crede nella valorizzazione delle risorse umane, nel lavoro di squadra, ne è testimone in vari seminari tematici per imprenditori.
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ricerca&innova ione » di Riccardo Fini e Rosa Grimaldi
LA “TRIPLA ELICA” CHE SPINGE L’INNOVAZIONE Il modello di successo della via Emilia: università, imprese e governo locale interagiscono in nome dello sviluppo economico e tecnologico. Molteplici le azioni attivate, in un ambiente caratterizzato da spin off della ricerca e alleanze strategiche
L
a consapevolezza circa l’importanza che la scienza e la tecnologia rivestono per il progresso economico dei Paesi ha stimolato un crescente interesse nei confronti della valorizzazione dei risultati della ricerca e nel perseguimento di sinergie fra tessuto imprenditoriale ed istituzioni pubbliche di ricerca. Etzkowitz e Leydesdorff (2000) descrivono questo concetto formalizzando il “modello della tripla elica”, secondo il quale la capacità innovativa di un Paese (e di una regione) evolve e si incrementa a seguito del cambiamento delle relazioni istituzionali fra università, imprese private e governo. Il modello prevede che i tre attori abbiano ruoli in parte sovrapponibili, con l’obiettivo comune di realizzare un ambiente innovativo, caratterizzato da spin-off della ricerca, iniziative trilaterali per uno sviluppo economico e tecnologico basato sulla conoscenza, alleanze strategiche fra imprese, agenzie governative e gruppi di ricerca accademici. Appare chiaro, quindi, che la capacità innovativa non dipende esclusivamente dall’operato delle singole istituzioni, ma anche dalla loro interazione e dal rapporto con le norme, i valori e gli assetti istituzionali e legali del contesto. È lecito, tuttavia, interrogarsi sull’effettiva applicabilità del modello, e chiedersi se e dove università regionali, tessuto imprenditoriale e governo locale riescono a collaborare in modo coeso e sincrono. A nostro avviso, la regione Emilia Romagna rappresenta un esempio di contesto fertile da questo punto di vista, in virtù della presenza attiva di tutte e tre le componenti dell’elica. Sono molteplici, infatti, le azioni di sensibilizzazione, gli interventi formativi, i finanziamenti e le misure strutturali che, a partire dagli anni novanta, sono stati attivati con successo.
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Nel novembre 2003, l’amministrazione regionale ha reso operativo il suo primo Programma per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (PRRIITT - http://first.aster.it), finanziato con 130 milioni di euro investiti dal governo regionale. Tale programma è finalizzato allo sviluppo di progetti di trasferimento tecnologico attraverso collaborazioni fra la ricerca pubblica e le imprese, alla creazione di nuovi laboratori di ricerca da parte delle imprese, e alla costituzione di spin-off della
ricerca. Contestualmente all’entrata in vigore del PRRIITT è stato costituto il “network Emilia Romagna”, che conta 57 strutture dedicate alla ricerca industriale, al trasferimento tecnologico e all’innovazione. Un ruolo altresì importante è ricoperto da Aster (www.aster.it), un consorzio fondato nel 1986, che ha come finalità quella di coordinare trasversalmente gli innumerevoli interventi di trasferimento tecnologico e che annovera fra i suoi soci il governo regionale, gli enti
pubblici di ricerca regionale e varie associazioni d’impresa. Nel 2000, è stato creato il consorzio Spinner (www.spinner.it), con 9 sportelli operativi localizzati presso gli istituti di ricerca pubblici. Il consorzio è finanziato dal Fondo Sociale Europeo ed ha l’obiettivo di sostenere la creazione e la crescita di imprese nate in ambiti di ricerca, nonché di incoraggiare le piccole e medie imprese alla partecipazione a progetti di trasferimento tecnologico. Parallelamente agli interventi governativi, a partire dai primi anni
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ricerca&innova ione
del 2000, le istituzioni pubbliche di ricerca regionali hanno potenziato i meccanismi di supporto finanziario ed infrastrutturale alle attività di trasferimento tecnologico. Si è assistito al lancio di Start Cup (www. startcup.it, una ‘Business Plan Competition’ fra idee imprenditoriali ad elevato contenuto tecnologico), nel 2000 presso l’università di Bologna e, nel 2001, presso l’università di Modena e Reggio; alla nascita di Almacube (www.almacube.com, incubatore dell’università di Bologna) a metà del 2001 e quella di I-tech off (www.itechoff.it, incubatore di imprese high-tech), nel 2005; all’apertura del Liaison Office (www. unife-it/ilo, presso l’università di Ferrara) e, infine, all’attivazione di Sipro (www.siproferrara.com) e della sua rete di incubatori nel 2004. A partire dal 2001, sono stati creati tre uffici per il trasferimento tecnologico presso le università di Bologna, Ferrara, e Modena e Reggio Emilia. Infine, in aggiunta a queste iniziative, le istituzioni di ricerca pubbliche regionali hanno emanato i “regolamenti brevetti”, a partire dal 1996, e i “regolamenti spin-off”, a decorrere dal 2002, a supporto delle attività di trasferimento tecnologico. Anche il tessuto imprenditoriale locale partecipa attivamente alla tripla elica. In Emilia Romagna sono localizzati 5 parchi tecnologici, fra i quali: Centuria-Rit (www. centuria-rit.com), che coinvolge imprese dell’industria alimentare, agro-alimentare, manifatturiera e del packaging; il Parco del Delta del Po (www.parcodeltapo.it), specifico per attività inerenti ai settori ambiente, territorio ed energia, e il Parco Scientifico Tecnologi-
L’Almacube, “l’incubatore” dell’università di Bologna
co Parma Tecninnova S.r.l. (www. pstparma.it), una società di servizi impegnata nel favorire la nascita di nuove imprese ad elevato contenuto tecnologico nei settori dell’acustica, materiali ed agro-alimentare. Da segnalare anche la presenza di brooker tecnologici, come Crit-Research (www.crit-research.it), che forniscono supporto alle imprese nei processi di trasferimento di tecnologia, mediando fra i centri di ricerca e il tessuto imprenditoriale. Nonostante l’Emilia Romagna rappresenti un esempio di regione in cui le tre componenti dell’elica si intersecano in modo virtuoso, non mancano zone di ombra alle interfacce, spesso causate dalla mancanza di complementarità tra alcuni meccanismi di supporto e quindi dalla duplicazione di strumenti con le medesime finalità da parte di soggetti istituzionali diversi. Il sistema va quindi “lubrificato” con l’obiettivo di potenziare le complementarità e migliorare le sinergie tra strumenti di supporto diversi
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Per approfondire Etzkowitz H. e Leydesdorff L., 2000. The dynamics of innovation: from National Systems and “Mode 2” to a Triple Helix of university-industrygovernment relations. Research Policy, 29: 109-123.
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ricerca&innova ione » di Andrea Prencipe e Alessandro Rasetta
BUONA CREATIVITÀ E INNOVAZIONE A TUTTI
Se pensando ad un creativo vi viene in mente una persona bizzarra, dal temperamento artistico e fuori dagli schemi, è arrivato il momento di fare alcune precisazioni…
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n un periodo di globalizzazione e di cambiamento continuo, dove anche i confini materiali del lavoro si allargano, estendendosi sempre di più e rispecchiando i rapidi mutamenti anche sociali, parlare di creatività e innovazione potrebbe far correre il rischio di spendere parole che non aggiungono chiarezza alla confusione. Sono argomenti diventati
“di moda” e non è sempre detto che affrontandoli, soprattutto per chi non ne è “frequentatore” abituale, si finisca col chiarire le idee. Proviamo con un taglio mutuato dalla Sociologia fenomenologica cercando di definire il reale significato di questi termini e i legami che li uniscono. Se pensando alla creatività e ad un creativo vi viene in mente qualco-
sa di astratto e una persona bizzarra dal temperamento artistico e fuori dagli schemi, è arrivato il momento di fare alcune precisazioni. Secondo Melucci, infatti, le diverse definizioni di creatività si potrebbero situare sugli estremi di un asse metaforico: «da una parte, tutte le visioni dell’atto creativo come espressione di un mondo interno ricco, animato, attraversato
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ricerca&innova ione
da pulsioni e passioni, guidato da fantasie e travagli. Genio e sregolatezza, l’artista come dannato, la visione romantica della creatività sono tutte rappresentazioni che si collocano su un polo di questo asse. Dall’altra parte, invece, si situa l’invenzione come soluzione di problemi, come normale attività quotidiana che tutti siamo in grado di svolgere e il cui successo dipende dall’abilità maggiore o minore con cui strada facendo è stato costruito il processo; quindi è una qualità che si può imparare, si può trasmettere, si può migliorare e, come ultima conseguenza, si può trasformare in tecnica». È necessario esplorare soprattutto l’accezione di creatività in quanto processo che, partendo dall’ambizione che spesso la fantasia ci porta ad esprimere, approda al pragmatismo della soluzione: la nuova concezione di creatività sta proprio nella capacità di ogni essere umano di mettere in pratica ciò che ha precedentemente fantasticato. Per dirla dunque come farebbe Oddifreddi, matematico e divulgatore di complessi processi scientifici «c’è creatività anche dove il senso comune ritiene non ci sia, per esempio nelle scienze». Diventa così rilevante la relazione che si instaura tra creatività e innovazione: con l’avvento infatti dell’economia dell’immateriale, il vincolo
tra questi due processi è diventato esplosivo. In un mondo globalizzato infatti cambiano bisogni e desideri dei consumatori, cambiano il contesto e l’ambiente in cui viviamo, cambiano continuamente le tecnologie e le strategie si rinnovano seguendo le logiche dei social network. La creatività può essere allora il processo concettuale, la modalità di generazione delle idee, l’innovazione il processo tecnico, di applicazione e realizzazione di quelle stesse. In questa fertilizzazione incrociata è possibile rinvenire la nuova accezione di creatività come quella capacità a disposizione di chiunque sappia unire la forza dell’esperienza all’ambizione del sogno e al pragmatismo del risultato. Citando
Jedloswki possiamo infatti sostenere che «il sapere che si deposita nell’esperienza dei soggetti è una fonte di innovazione, ma perché le innovazioni che l’esperienza rende possibile si realizzino concretamente, è necessario che chi ha l’esperienza abbia l’interesse, la capacità e il potere di avviare, o quantomeno accompagnare, il processo innovativo». È compito dunque degli imprenditori, degli opinion leader, delle istituzioni o di chi abbia semplicemente un sogno, fare in modo che in questo mondo fioriscano creatività e innovazione, ricordando, come diceva Darwin, che non sono le specie più forti a sopravvivere, ma quelle più reattive ai cambiamenti
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Per approfondire
Melucci, A., Creatività: miti, discorsi, processi, Feltrinelli, Milano 1994; Oddifreddi P., Penna, pennello e bacchetta. Le tre invidie del matematico, Laterza, 2005; Jedloswki, P., Il sapere dell’esperienza, Il saggiatore, Milano 1994.
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vi clienti che effetermette di nti contro o annuale
norme&leggi » di Filippo Paolini
PAROLA D’ORDINE: SEMPLIFICARE Dalla «manovra d’estate» importanti novità in tema di riduzione degli adempimenti burocratici per le imprese. Addio, dopo 50 anni, ai libri matricola e paga
È
già in vigore la manovra finanziaria contenuta nel D.L. 112/2008, con rilevanti novità per il mondo delle imprese: dalla semplificazione degli adempimenti nella gestione dei rapporti di lavoro, della privacy e della contabilità, al restyling dell’orario e di alcuni contratti di lavoro, ad importanti aperture per la
contrattazione collettiva. In tema di orario di lavoro, introdotte modifiche sostanziali al D.Lgs. 66/2003: è stato stabilito che i turni di reperibilità non intaccano il computo delle ore -ai fini del riposo giornaliero minimo di undici ore- e che le ventiquattro ore consecutive di riposo settimanale potranno essere calcolate
come media in un periodo massimo di 14 giorni. Inoltre, da oggi, la contrattazione di secondo livello, anche in assenza di accordi nazionali, potrà derogare alla normativa in tema di orario di lavoro. Scompaiono i libri matricola e paga, vede la luce il nuovo “libro unico del lavoro”, in cui trascrivere i dati concernenti i singoli rapporti
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norme&leggi
di lavoro subordinato (qualifiche, posizioni assicurative, retribuzioni, calendario delle presenze, ecc.). La consegna al dipendente di una copia solleva il datore dall’obbligo di recapitare il prospetto paga. L’imprenditore potrà conservare i documenti di lavoro presso il consulente del lavoro, il commercialista o l’avvocato. In seguito all’abrogazione del libro matricola, all’atto dell’assunzione e prima che inizi la prestazione lavorativa, il datore di lavoro dovrà consegnare al dipendente copia della comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro o, in alternativa, copia del contratto individuale di lavoro. Invariata la durata massima dell’apprendistato che resta di sei anni ma viene eliminato l’obbligo di durata minima di due anni, rimettendo alla contrattazione collettiva la possibilità di determinare periodi di durata inferiore, modellati sulle caratteristiche del percorso formativo. Proprio i contratti collettivi,
nazionali e non, diventano protagonisti nelle fattispecie di formazione esclusivamente aziendale, dovendo plasmare le norme per giungere al riconoscimento della qualifica professionale. L’impresa potrà ricorrere al contratto a tempo determinato anche per l’attività ordinaria: pertanto, pur dovendo continuare a sussistere le previste esigenze tecniche, organizzative o produttive, queste non devono più essere “eccezionali”. Anche qui, inoltre, vengono riconosciute nuove ed interessanti prerogative alle parti sociali: i contratti collettivi, anche di secondo livello, potranno derogare alla Legge (D.Lgs. 368/2001) in tema di stabilizzazione dei rapporti ultra triennali e di precedenza dei “precari” nell’assunzioni a tempo indeterminato. Dal primo gennaio 2009, gli studi di settore verranno elaborati su base regionale o comunale. Abrogato nuovamente l’obbligo di presentare l’elenco dei clienti
e dei fornitori. Per rendere meno gravoso, in termini di adempimenti burocratici, l’avvio di un’impresa è previsto un riordino generale della disciplina dello “sportello unico” con un’innovativa apertura a soggetti privati accreditati, che potranno direttamente attestare la sussistenza dei requisiti e autorizzare l’esercizio dell’attività. Per le imprese soggette a certificazione ambientale o di qualità, i controlli periodici saranno svolti esclusivamente dagli stessi enti certificatori accreditati. Stop ai controlli ed alle verifiche a parte della pubblica amministrazione. In tema di privacy, meno adempimenti per l’impresa che tratti solo dati personali non sensibili o il solo dato sensibile costituito dalla salute dei dipendenti, senza indicazione della diagnosi: è caduto l’obbligo di tenere un aggiornato documento programmatico per la sicurezza. Basterà una semplice autocertificazione
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risorse umane » di Martina Di Sciascio
GUARDA COME TI RAFFORZO LA FILIERA Con il Campus dell’Innovazione dell’automotive valley abruzzese saranno incentivate sinergie tra aziende di settore e integrate le attività a maggior contenuto innovativo. Dalla ricerca e sviluppo al testing, dall’omologazione ai servizi per la qualità, dalla formazione allo spin-off di nuove iniziative
F
ar di necessità virtù. È stato questo il leit motiv che ha segnato il percorso evolutivo economico e culturale della nostra regione. Dedizione e spirito di adattamento hanno alimentato in Abruzzo un intenso sviluppo industriale, dapprima grazie
agli investimenti di grandi gruppi italiani ed esteri, poi con l’impegno in prima persona degli imprenditori locali. Un fenomeno particolarmente intenso nel comparto metalmeccanico della provincia di Chieti, per cui la mente non può che evocare la florida Val di Sangro, dove ai grandi
insediamenti produttivi si affiancano, in un equilibrato puzzle, numerose piccole e medie imprese nate come subfornitori di prossimità ma divenute così specializzate da aver ampliato i propri orizzonti di mercato, con una propensione all’export addirittura doppia rispetto
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risorse umane
a quella nazionale. L’automotive valley abruzzese è l’esempio più puro di distretto industriale: circa il 90% delle imprese dell’area, infatti, fa parte dell’indotto automobilistico. Non è casuale, dunque, che alcune delle più importanti tra esse si siano fatte promotrici, con successo, del progetto Campus dell’Innovazione – Automotive e Metalmeccanico, con l’obiettivo dichiarato di “interna-
Torino ha voluto formalizzare sin dal 2002 con il progetto From Concept to Car. Pur senza azzardare inutili confronti, il Campus dell’Innovazione si propone, similmente, di incentivare le sinergie tra le aziende di settore e integrare le attività a maggior contenuto innovativo: dalla ricerca e sviluppo al testing, dall’omologazione ai servizi per la qualità, dalla formazione allo spin-off di nuove
lizzare” il maggior numero possibile delle fasi di produzione. Una filiera, infatti, è tale in quanto circoscrive geograficamente l’intero ciclo progettuale e produttivo, accorciando così la catena di fornitura secondo i principi di quella lean production nata in Giappone proprio in ambito automotive. Il distretto automobilistico per antonomasia in Italia, quello piemontese, ha saputo nel tempo compattarsi e creare al suo interno le condizioni ottimali per la riduzione del time to market, diventando pressoché autosufficiente nella realizzazione di un’automobile, dall’idea creativa alla prototipazione, dalla produzione in serie al marketing. Una potenzialità, questa, che la Camera di Commercio di
iniziative. Il fatto che in un territorio così vocato non fossero accessibili molti servizi di base, essenziali per pervenire ad un prodotto finito, è sempre stato un limite allo sviluppo, oltre che un incentivo alla tanto temuta “fuga di cervelli”. Il Campus, finalmente, amplierà l’offerta di formazione professionale e, parallelamente, creerà domanda di figure qualificate presso le imprese. Ovviamente, Enti Locali, Università e sistema bancario non potranno sottrarsi ad un impegno fattivo nel progetto: un distretto, d’altronde, può dirsi tale quando, indipendentemente dalla dimensione economica, vi è condivisione di un sistema omogeneo di valori a livello di governance
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» di Arturo Serrantonio
SICUREZZA, FACCIAMO LUCE SUL TESTO UNICO Una misura drastica, che prevede sanzioni dure ma che può portare enormi vantaggi nell’organizzazione aziendale se applicata in modo corretto
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egli ultimi tempi si è sentito spesso parlare, a volte in modo impreciso, del nuovo Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un provvedimento che ha suscitato molto clamore, anche perché le novità introdotte nell’ordinamento sono importanti. Non numericamente elevate, ma qualitativamente significative. Scorrendo la normativa, sembra che il legislatore avesse fretta di far uscire il decreto, in quanto ha delegato diverse decisioni ad altri enti e “a data da destinarsi”, commettendo persino qualche svista. Una prima significativa novità è quella di aver modificato profondamente la definizione di lavoratore: per la 626/94 era tale solo chi avesse un contratto subordinato, ora è lavoratore chiunque abbia contatti lavorativi con una società (stagisti e atipici compresi). Il cambiamento è sostanziale, considerando
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sicure
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che in passato non era ben chiaro, in riferimento ai lavoratori atipici, chi dovesse formarli sulla sicurezza, come dovessero essere consi-
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derati nell’organico aziendale, etc. Il nuovo decreto chiarisce tutto, e chiarisce anche in che misura i lavoratori atipici e stagionali debbano essere considerati nel calcolo dell’organico. Viene data una definizione di dirigente e di preposto e viene resa obbligatoria la formazione per quest’ultimo (prima non era nemmeno prevista). È un cambiamento culturale: in precedenza l’accento era posto solo sulla sicurezza del lavoratore senza fare distinzioni, adesso si è compreso che chi è responsabile di una o più persone, deve essere più consapevole dal punto di vista della sicurezza. Purtroppo contenuti e durata dei corsi per i preposti devono essere ancora definiti da parte della conferenza Stato-Regioni. E’ stato finalmente formalizzato l’addestramento (dopo la formazione e l’informazione) e si dice chiaramente che deve essere fatto in sede e da persona “esperta” (il termine purtroppo lascia spazio a diverse interpretazioni) E’ stata presa in considerazione la formazione per il datore di lavoro che decide di fare il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e il decreto ha trasformato la già prevista formazione di 16 ore in un corso con durata variabile da 16 a 48 ore, a seconda della tipologia di attività. Per il Documento di Valutazione del Rischio (DVR), elemento cardine della sicurezza, si è pensata una struttura più efficace e snella rispetto alla precedente. Sono state notevolmente inasprite le sanzioni nei riguardi di chi non ha preparato il DVR (o l’ha preparato con gravi inesattezze). Buone notizie sul fronte della lotta alla burocrazia: è stata introdotta la possibilità (ed in alcuni casi l’obbligo) di mandare i documenti
per via telematica. È stato costituito un sistema informativo nazionale, cui comunicare tutti gli infortuni di almeno un giorno (la procedura però non è stata ancora predisposta). Un’altra importante novità introdotta dal Testo Unico è l’aver legato le sanzioni per infortunio molto grave al decreto 231/01. In sostanza, in questa eventualità, si è soggetti alla stessa legge che colpisce gli illeciti amministrativi, la truffa, la concussione e la corruzione. La sanzione va da un minimo di 50 milioni a 3 miliardi di lire (il decreto è precedente all’entrata dell’euro), a discrezione del giudice. È possibile dimostrare la propria innocenza e non essere soggetti alla sanzione se si implementa un Sistema di Gestione di Sicurezza sul Lavoro (SGSL). Tale sistema presuppone l’esistenza di procedure e pratiche operative inerenti la sicurezza, e soprattutto richiede un adeguato controllo sulla loro corretta applicazione (è necessario, in sostanza, il monitoraggio di tutte le attività a rischio). L’introduzione del SGSL impone all’impresa alcuni vincoli. Primo fra tutti quello di dover addestrare una risorsa interna che se ne occupi o di doversi affidare ad uno specialista esterno; e, soprattutto, quello di agire sulla mentalità dei dipendenti che devono registrare tutte le azioni rilevanti ai fini della sicurezza ed analizzare e correggere le eventuali non conformità che potrebbero creare una situazione di rischio. A mio parere l’introduzione di tale sistema può contribuire a far crescere la cultura di un monitoraggio costante e continuo. È sicuramente una misura drastica ma, se applicata in modo corretto, può portare enormi vantaggi nell’organizzazione aziendale
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storie&persone » di Mauro Di Pietro
La “carica” del professor Dan Peterson Leggenda del basket, con vari titoli iridati alle spalle, porta la sua esperienza al servizio dei manager. È intervenuto per Quanta Risorse Umane, all’iniziativa organizzata dal Consorzio universitario di Lanciano, Honda, Cisi, Micron e Sevel
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È
inconfondibile Dan Peterson. Per il suo slang, per le sue massime, per la sua storia da vincente. Ha conquistato, in quattordici anni di attività cestistica, quattro scudetti, una Coppa dei Campioni e una Coppa Korac, cinquantuno vittorie in settantaquattro gare, tra final four e playoff, di cui ventidue in trasferta. Premiato come allenatore dell’anno per l’Europa dalla Wabc, ha bissato il riconoscimento con quello di allenatore dell’anno in Italia dall’Anaib. Si ispira a tre regole: semplicità, chiarezza e sinteticità. Così spiega i suoi successi e perciò li addita come risolutivi nelle sue teorie di “formatore” di manager d’impresa. E’ consulente del Gruppo Quanta, un’azienda specializzata nella somministrazione, ricerca e selezione, formazione e amministrazione del personale, e per l’azienda milanese che opera in mezza Italia (Lombardia, Toscana, Abruzzo, Lazio e Sardegna) ha appena concluso uno dei suoi meeting all’Università di Lanciano, rivolto a diciotto ingegneri, affiancato da un’altra leggenda del basket italiano, Antonio Cappellari, oggi responsabile operativo di Quanta Risorse Umane. «Lavorare con le persone è una cosa meravigliosa», spiega Peterson di ritorno dalla sua lezione dove ha parlato come un fiume in piena. Si schiarisce la voce dopo un sorso d’acqua e riprende. «È fondamentale però instaurare un rapporto di piena fiducia. Mai raccontare balle. Oggi, per esempio, dopo essermi presentato ho subito chiarito che non mi trovavo lì per dire loro come lavorare ma solo per raccontare come ho affrontato da allenatore la squadra. Non c’è differenza tra Marcello Lippi, ct della Nazionale di calcio, e il manager di una multinazionale, tanto nelle
motivazioni quanto nella metodologia di rapportarsi con l’ambiente e con la struttura che si è chiamati a guidare. Solo nella missione c’è differenza», precisa determinato. Ed ecco la prima delle sue regole. Dice Peterson: «Bisogna tenere a mente tre punti: compiere piccoli passi, esporre i concetti in maniera chiara, essere essenziali. Poi c’è da concentrarsi sull’atteggiamento. Dobbiamo sempre guardare i nostri interlocutori negli occhi e non aver paura dei confronti. Nella mia attività di coach, durante i timeout, ho sempre evitato l’uso della lavagnetta, preferendo guardare in volto i mie ragazzi». Ma per l’allenatore-formatore un aiuto decisivo può derivare anche dalla capacità di ascoltare, senza preconcetti. «Non ho difficoltà a dire che una volta ho vinto uno scudetto assecondando il suggerimento di un giocatore». Sull’ascolto Dan Peterson si sofferma e rivela altri retroscena da ex allenatore: «Al mio fianco ho avuto un assistente di grande valenza, Franco Casalini. Non facevo altro che ripetergli di continuare a darmi i suoi consigli. Capiterà, lo confortavo, che su 100 ne seguirò solo uno, ma non abbatterti. È importante con i propri collaboratori -sintetizza- tenere alto il senso di responsabilità e motivarli in un atteggiamento sempre vigile». In qualità di formatore Dan Peterson ha attraversato, nell’ultimo ventennio, gli orientamenti imposti dalle logiche organizzative e dai modelli aziendali di volta in volta ritenuti validi dal mercato. «Sono passato dalla motivazione personale, nei primi anni ’90, all’organizzazione del gruppo, quindi alla squadra. Oggi mi soffermo sulla capacità di gestire i cambiamenti all’interno di un team. Assistiamo a continue mutazioni nelle aziende che ci portano a compiere scelte
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storie&persone
repentine, sulla base degli assetti organizzativi dei gruppi imprenditoriali. Anche un allenatore -suggerisce Peterson dall’alto della sua duplice esperienza- specialmente nel basket con le sue regole, con i 5 time-out a disposizione, e la possibilità di infinite sostituzioni, è chiamato a gestire una moltitudine di situazioni analoghe a quelle di un’azienda, stretta tra la tirannia del tempo e l’importanza delle decisioni. Spesso le motivazioni nascono dalle viscere -aggiunge Dan- altre volte si adottano sulla base dei ricordi e dell’esperienza, comunque sia, possiamo affermare che non tutte sono ispirate dalla razionalità. In tutti i casi l’importante è agire subito. Convinti del fatto che in caso di errore c’è tempo per recuperare». Torna alla mente una partita di finale scudetto tra l’Olimpia Milano e la Virtus Roma, quando, nello stupore generale, Dan Peterson affidò la marcatura di Larry Wright, il “folletto nero”, allo spilungone Vittorio Gallinari. Impossibile da credere: un macigno di due metri e
Dan Peterson a Lanciano per una conferenza organizzata in collaborazione con Quanta Risorse Umane
zero quattro a guardia di un fulmine di un metro e ottanta, che era riuscito a spaesare, qualche giorno prima, anche il mitico Mike D’Anto-
ni. Il play giallorosso, Larry Wright, fece ben poco. Niente. Decisione presa, partita vinta. Dabolico Dan Peterson
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I CONSIGLI DEL COACH PER TROVARE LAVORO… Ricordate nel film Jerry Mac Guire quello che Tom Cruise, in veste di procuratore sportivo, disse a un suo giocatore di football americano? Gli disse: «Help me, help you!». Dan Peterson ricorre spesso a questa citazione per suggerire a chi deve affrontare un colloquio di lavoro che «c’è bisogno di una condizione mentale diversa, non ancorata a forme di tutoraggio. Non si chiede mai un aiuto, si chiedono solo e sempre consigli», ricorda. E sulla necessità di autostimarsi e di coltivare una profonda passione per le attività che si intraprendono Peterson ritorna con forza e incita: «Basta con questo falso buonismo. È necessario che si dimostri la voglia di vincere anche negli atteggiamenti. Ce lo insegnano i paesi emergenti che, non solo non fanno mistero di voler conquistare gli spazi, ma lo dichiarano come fossero in guerra. Americani ed europei si mostrano indubbiamente più rinunciatari, quasi assuefatti. Invece bisogna tornare ad essere trionfanti». Ai giovani invece dice: «Se cercate lavoro puntate su una bella e breve presentazione, non più di due pagine. Accompagnate il vostro curriculum vitae con una foto e abbiate cura dell’impostazione grafica». Questa visione del rapporto di sé con gli altri, secondo Peterson, gli consentì di scalare una classifica dal centocinquantesimo fino al secondo posto, in occasione della nomina dell’allenatore dell’università di Chicago. Peterson era allora il coach della nazionale cilena con un grande desiderio di tornare negli States. In corsa c’era quel leggendario Tex Winter, poi diventato vice dei Los Angel Lakers e dei Chicago Bulls. Dan Peterson propose in estremo ritardo la sua candidatura, ma riuscì almeno a conquistarsi l’ottima impressione del selezionatore, oltre che a risalire vertiginosamente, da campione, la classifica. Se Tex Winter non avesse accettato la proposta, la scelta sarebbe ricaduta su di lui. Magico Dan Peterson, il numero uno.
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credito&finan a » di Laura Ammirati
«LE CHIAVI DEL SUCCESSO SONO LA CONOSCENZA E LA FIDUCIA» La gestione delle relazioni con la clientela in Banca Marche. Un Istituto attento a cosa pensano realmente i clienti e alla competenza e professionalità del personale che opera in Filiale
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anca Marche è una realtà consolidata nel Centro Italia, presente con quasi 300 filiali in 6 regioni: oltre alle Marche, Emilia-Romagna, Lazio (con 23 filiali nella sola città di Roma), Umbria, Abruzzo e Molise. Negli ultimi 3 anni sono state aperte più di quaranta filiali, tre in questa prima parte del 2008 (Velletri, Bologna agenzia 3 e Roma agenzia 23). Da un lato la solidità della tradizione che deriva dell’essere la Banca storica del territorio
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e, quindi, con un’alta esposizione al rischio “reputazionale”, dall’altra la necessità di adattarsi ai nuovi scenari competitivi fanno sì che per noi la risorsa più importante sia la relazione con i nostri clienti. E come avviene in ogni relazione, le chiavi del successo sono la conoscenza e la fiducia. Per approfondire la conoscenza della clientela, oltre alla relazione quotidiana, abbiamo “stressato” l’enorme patrimonio informativo interno disponibile: sono stati
identificati “cluster” (o segmenti) di clientela in relazione a diverse variabili comportamentali che ci consentono di individuare e classificare i clienti per bisogni. Oltre alle analisi di dati interni il focus va anche su cosa pensano realmente i nostri clienti per far sì che dichiarazioni del tipo “attenzione al cliente” o “ascoltiamo il cliente” non rimangano solo enunciazioni di principio e di grande effetto, ma siano seguite da azioni concrete. Dal 2005, infatti, abbiamo costrui-
to un sistematico monitoraggio della Customer Satisfaction intervistando ogni anno più di 15mila clienti su tutti gli aspetti che investono la relazione banca/cliente: livelli di servizio, la soddisfazione sui prodotti, sul personale, la fidelizzazione, ecc. Le nostre indagini ci hanno confermato che gli elementi consolidati che caratterizzano le relazioni con la clientela sono sostanzialmente due: l’ottimo rapporto con il personale delle nostre filiali da tutti i punti di vista (cortesia/disponibilità e competenza/professionalità) e la preferenza per il canale delle filiali rispetto ai canali a distanza che, nel nostro modello di business, costituiscono una integrazione alla relazione, ma non sostituiscono il canale fisico. Su questi due pilastri abbiamo costruito il modello di servizio per la clientela retail, centrato sulle figure dei gestori della relazione presenti in filiale che relazionandosi proattivamente con la clientela privata ed imprese, costituiscono il punto di riferimento. Sulla Filiale, dove si concretizza la customer experience del cliente Banca Marche, abbiamo e stiamo investendo risorse per ridisegnare il lay-out creando moderni spazi dedicati alla relazione cliente-gestore integrando nuove tecnologie che spingono la clientela verso l’utilizzo dei servizi self-service e la sperimentazione di nuove forme di comunicazione digitale. Cerchiamo di perseguire, nel segno della coerenza con i valori della nostra Banca, una strategia di marketing innovativa verso la conciliazione di elementi tradizionali della relazione con la nostra clientela e l’introduzione di nuovi modi di comunicare e coinvolgere con strumenti digitali la Direzione Generale di Banca Marche a Jesi
» foto concesse da Banca Marche
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Gruppo Quanta, campioni di esperienza Alla guida dell’azienda milanese, specializzata in formazione, orientamento, amministrazione del personale, appalti di servizi in ambito sportivo e viaggi, tre uomini di sport: Quintavalle, Cappellari e Cerutti. In Abruzzo ha sei sedi operative
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uanta lavora al servizio delle imprese abruzzesi dal 2000, quando aprì la sua prima filiale a Chieti. Oggi copre l’intero territorio regionale tramite 6 uffici, di cui 2 a Pescara (uno dell’Agenzia per il Lavoro e l’altro della società di formazione, Quanta Risorse Umane) e nelle città di Lanciano, Vasto e Teramo. Inoltre un ufficio operativo si occupa di tutte le realtà che operano in Val di Sangro.
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Proprio dall’Abruzzo proviene il direttore commerciale di Quanta Agenzia per il Lavoro, Alberto Carlini, che conosce il settore della somministrazione di lavoro (ex interinale) da quando è partita in Italia questa opportunità, ossia dal 1997, anno in cui è entrato in Manpower per supportarne la fase di start-up. Alberto Carlini in Quanta ha colto una sfida molto impegnativa: portare il fatturato 2008 dell’Agenzia
per il Lavoro a +30%. Il Gruppo Quanta, infatti, si è posto un traguardo importante: superare i 125 milioni di Euro. «Quanta –ci racconta Carlini– è a capo di un Gruppo interamente italiano che dal 2001 ha ampliato la propria offerta al mercato internazionale. Con 9 Società e 70 uffici distribuiti in 5 Paesi (Italia, Stati Uniti, Svizzera, Romania e Polonia), il Gruppo Quanta favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta
Alberto Carlini direttore commerciale Quanta
di lavoro, offrendo servizi che vanno dalla somministrazione di lavoro alla ricerca e selezione del personale, dalla consulenza alla formazione, dallo sport al tempo libero». Lo sport per l’imprenditore e fondatore di Quanta Agenzia per il Lavoro, il milanese Umberto Quintavalle, è passione e tradizione: figlio del famoso tennista Ferruccio Illo Quintavalle che arrivò alle semifinali in Coppa Davis, nel 1934, e che fondò con Fiat e Pirelli la Autobianchi, è proprietario del Quanta Sport Village di Milano e presidente dell’Hockey Club Milano 24, campione Italiano assoluto di hockey in line e vincitore della Coppa Italia nel 1999 nonché, per due volte, Vice Campione italiano di hockey su ghiaccio. Direttore operativo del Quanta Sport Village e Capitano del Milano 24 Quanta è Riki Tessari, che vanta un curriculum agonistico di successo a livello nazionale e internazionale, con diversi campionati vinti sul ghiaccio e con l’hockey in line oltre alla partecipazione, tra gli altri, a 2 campionati mondiali under 20, 2 campionati europei under 18 ed una stagione nazionale olimpica nell’hockey su ghiaccio. Anche la società di formazione del Gruppo, Quanta Risorse Umane, che è accreditata anche in Abruzzo, è
» foto concesse da Quanta
diretta da un uomo che ha un grande passato nello sport e in particolare nel basket: Toni Cappellari, direttore operativo, fraterno amico di Dan Peterson che, per Quanta, interviene in training e conferenze per manager. È stato presidente della Pallacanestro Varese, vice presidente della Fortitudo Bologna (1 Coppa Italia) e general manager dell’Olimpia Milano con cui ha vinto 5 Scudetti, 2 Coppe Europa, 2 Coppe Italia, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe ed 1 Coppa Kocac. Come segretario dell’Associazione Arene Europee, è stato il primo a portare squadre NBA professionistiche in Europa, ha organizzato il campionato del mondo del Club di basket e la World League di Pallavolo del 2004. Ha gestito il Forum di Milano nei suoi primi tre anni di vita, portando per la prima volta gli U2 in Italia. Altro manager che ha vissuto nel mondo dello sport è Enrico Cerutti, responsabile della divisione banche di Quanta: già direttore di divisione in Sergio Tacchini, direttore generale di Superga e vice presidente del 24 Sport Village, è stato consigliere della Federazione Italiana Tennis, presidente del Tennis Club Milano ed è vice presidente del Comitato Regionale Lombardo della FIT. Quanta nel 2007 ha avviato 9.630 missioni di lavoro temporaneo, prevalentemente nel settore terziario (37%); seguono l’industria metalmeccanica (25%) e l’altra industria (25%). I lavoratori somministrati, pressoché equamente divisi tra uomini (54%) e donne, hanno un’età media di 32 anni e sono in possesso di diploma di scuola media superiore per il 53% dei casi, di laurea per il 14%. «Abbiamo gestito –dichiara Toni Cappellari– i servizi per le aste purosangue dell’Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
e di Società Gestione Aste; per il campionato di serie A di pallacanestro presso i palasport di Udine, Varese e Casale Monferrato (AL), inoltre, abbiamo gestito i servizi di controllo accessi, vendita biglietti, compilazione bordereaux, sala VIP e tribuna d’onore. Per Trambus Open, a Roma, gestiamo i servizi di assistenza a bordo e vendita dei titoli di viaggio della linea 110 e della linea granturismo Archeobus». Quanta partecipa ad Expo 2015 ed è l’unica Agenzia per il Lavoro presente all’Isola della Maddalena, in vista del G8: naturalmente si candida anche quale partner per i futuri eventi sportivi della regione Abruzzo. Tra le nuove politiche commerciali, oltretutto, emerge l’obiettivo d’implementare a livello nazionale i servizi legati all’organizzazione di eventi, soprattutto quelli sportivi, dove vanta un’esperienza da campioni
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Toni Cappellari direttore operativo Quanta Risorse Umane
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» di Massimo Avenali
MARK BASS, IL COLORE INIMITABILE DEL SUONO Per i bassisti è un vero e proprio mito. Gli amplificatori, dall’inconfondibile marchio giallo, campeggiano sui palchi di mezzo mondo. Alla guida dell’azienda di San Giovanni Teatino, un giovane di esperienza con la passione per le note e la voglia di stupire
Marco De Virgiliis padre assoluto del brand che sta spopolando in Italia e nel mondo
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otto Parsek S.r.l. convergono i marchi Mark Bass e i nuovi Mark Acoustic e Mark Audio. Ma tutto è nato con il brand Mark Bass. Oggi è ritenuto nel mondo dello spettacolo, e dei bassisti in particolare, un’entità a parte e pulsante a ritmo delle grandi platee alle quali ormai è abituato. Proprio come il suo inimitabile colore: giallo al cento per cento. Marco De Virgiliis, a capo della Parsek e padre assoluto del brand che negli Stati Uniti sta spopolando è un vero appassionato di musica, una persona dinamica e nel contempo attentissima al suo lavoro. Racconta dei grandi artisti che gli hanno confessato di avere Mark Bass nel cuore, della sua vita fatta di molteplici esperienze nel campo.
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E della voglia, anni fa, di creare qualcosa di importante. Tutto per amore della purezza del suono. Tutto per un nome che oggi passa tra le mani di personaggi come Robbie Shakespeare, il re del basso reggae, Brian Auger, il leggendario tastierista, ma anche di un Mauro Pagani o dei giovani e talentuosi Sonohra. Una qualità che si insinua nelle sonorità di artisti, tanto per citarne alcuni, come Shaggy, Mick Jagger, Bob Dylan, Joe Cocker, Cyndi Lauper, Yoko Ono, Grace Jones, Paul McCartney, Madonna, Simply Red. Come è stato possibile questo successo? «Sono un musicista, amante del suono e dell’elettronica, ho fatto soltanto il biennio di ingegneria e poi una certa frustrazione mi ha
spinto a studiare molto fuori dagli atenei per il rispetto che ho della cultura, non solo tecnica. Per questo all’epoca sono entrato in una grande azienda del settore. Ho maturato esperienza, mi sono guardato attorno e ho deciso che dovevo provarci, quel che c’era mi andava stretto. Avevo bisogno di creare e di appassionarmi, e poi suonando mi ero accorto che nell’amplificazione per basso c’era un buco enorme. Ad esempio, mancava una cassa che non avesse falli nelle medie frequenze, che soprattutto sullo stage provocano problemi. Da lì è nato tutto» Quanto ha contato il mercato estero? «Molto, ho collaborato con forti realtà mondiali, ho viaggiato in
America, Giappone, Australia. Nel 2001 ho iniziato con Mark Bass, una nuova avventura intrapresa in solitaria ma carico di ulteriori stimoli, idee e amicizie formatesi nel grande panorama musicale. Oggi esportiamo in quaranta paesi, compresi ovviamente gli Stati Uniti dove siamo leader e distribuiti da Guitar Center, mentre on-line c’è Musician Friend. Abbiamo inoltre vinto, sempre in America, il premio come miglior prodotto dell’anno per strumenti musicali e settore del basso. Sarà per questo che i nostri prodotti vedono palchi come quelli di Eric Clapton e Supertramp. Di italiani, abbiamo con orgoglio nomi come Pooh, Ramazzotti, Renato Zero, Elio e le storie tese. Anche dalla concorrenza ci giungono complimenti, parlo di Yamaha e Roland, e questa la dice lunga» Il logo Mark Bass è inconfondibile, come mai questa scelta? «Quando la prima volta chiamai il fornitore e gli dissi che volevo altoparlanti gialli lui mi rispose di non scherzare… e invece oggi è un vero e proprio simbolo, durante il concerto di Pino Daniele in televisione quella macchia gialla era inconfondibile, bella, di impatto. Una scelta dinamica, giovane ma al contempo professionale» Come sta crescendo l’azienda? «Di certo in modo esponenziale, oggi siamo arrivati a sette milioni una delle casse acustiche con gli inconfondibili altoparlanti gialli
» foto concesse da Mark Bass
di euro di fatturato e siamo sempre in aumento. Ma anche nel personale, contiamo una trentina di persone qui in sede ma abbiamo diretti collaboratori in tutto il mondo» Come è possibile diventare riferimento per musicisti così importanti? «Con la qualità… il suono italiano non esisteva in paesi come l’Inghilterra e oggi è una realtà. Abbiamo endorsers, ovvero musicisti che suonano per il marchio, che lo fanno prima di tutto per passione e perché conoscono il prodotto. Molto è avvenuto tramite un passaparola fatto di amore per le nostre apparecchiature. Una vera soddisfazione. Inoltre per noi ogni acquirente è come se fosse l’unico al mondo, l’assistenza non rappresenta un costo ma un valore aggiunto. Ecco perché garantiamo tempi brevissimi di risposta e risoluzione, anche se in fondo la percentuale di problematiche rasenta lo zero… ci sono diverse ditte che ci studiano per capire come sia possibile tanta affidabilità. Aggiungo anche che essere rappresentanti di alta qualità puramente italiana è una cosa che mi riempie di orgoglio, basti dire che in Giappone sono usciti articoli dove il nostro bel giallo saturo è stato paragonato al rosso Ferrari o al rosso Ducati. E non si trattava solo di un accostamento di colori»
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i prodotti Mark Bass sono sinonimo di affidabilità e qualità
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» di Massimo Avenali
ITAL-PAD, TRASPORTI SENZA CONFINI Dieci anni di esperienza e una fitta rete di relazioni internazionali per garantire alla clientela un servizio in grado di raggiungere tutto il mondo. Un marchio sinonimo di velocità e affidabilità
un mezzo della flotta Ital-P.A.D.
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rasporti Ital-Pad è un’azienda che opera nel settore delle spedizioni internazionali sin dal 1998. Il successo è legato alla capacità di soddisfare in modo duraturo i propri clienti. Alla base di un servizio impeccabile, una consolidata esperienza nel campo e nei sistemi tecnolo-
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gici d’avanguardia. Tempi di resa e fattori di rischio sono ridotti al minimo. L’impegno di Ital-Pad consiste nella celere risposta a tutte le sollecitazioni provenienti dal mercato. Ciò garantisce efficienza, puntualità e sicurezza nella fornitura di servizi di trasporto. L’azienda, inoltre, si
avvale di personale altamente qualificato pronto a dare un supporto tecnico e di aiuto a tutta la clientela. L’attività operativa si svolge principalmente a Pescara dove un team di professionisti del settore è specializzato nella propria area di mercato. L’ausilio di una mirata attività commerciale garantisce mas-
sima mediazione tra esigenze dei clienti e necessità organizzative. Principale obiettivo è la pianificazione, l’ottimizzazione e il trasferimento delle merci, unitamente a un’assistenza globale valida su tutta la rete europea. I servizi sono orientati al trasporto di carichi completi, nazionali e internazionali. Vengono garantite linee di groupage dirette per l’Europa e per il mondo e organizzati trasporti combinati, marittimi, aerei, intermodali, trasporti a temperatura controllata. La Ital-Pad si occupa anche di tutta l’assistenza alle attività di carico, dell’erogazione dei servizi di sdoganamento, dei certificati di assicurazione della merce. Una rete di corrispondenti in tutta Europa e un vincente sistema di logistica, assicurano la massima affidabilità di deposito e trasporto in tutto il globo. Da qualche anno, una nuova strategia di mercato aziendale, basata su una più mira-
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ta analisi del panorama economico nazionale e internazionale, è riuscita a incrementare i servizi offerti e ad allargare il portfolio clienti, contando numerose aziende nel settore degli elettrodomestici come Indesit Company, Whirlpool Europe, Electrolux, Candy e Hoover, così come il gruppo Vibac, del settore gomma e plastica. A queste vanno aggiunte le più grandi aziende del settore della chimica e farmaceutica, come pure quelle dell’industria meccanica e metallurgica. A oggi vengono coperte anche destinazioni più lontane e remote grazie a una serie di partners d’eccezione dislocati su tutto il territorio mondiale. Il nuovo sistema di gestione qualità ISO 9001:2000, inoltre, garantisce massima pianificazione della prestazione offerta. Con il livello di eccellenza raggiunto, si può ormai affermare che ItalPad è il punto di riferimento dei trasporti in Abruzzo aperti verso ogni destinazione
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trasporti anche oltreoceano K
» foto concesse da Ital-P.A.D.
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» di Massimo Avenali
GAETA GROUP, LA MODA SOTTO LE PIRAMIDI L’agenzia di distribuzione è pronta a confrontarsi con l’attività di export. A partire dall’Egitto: in settembre sarà inaugurato un monomarca Liu Jo a Il Cairo
Guido Gaeta
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Pescara può contare su una struttura operativa di circa mille metri quadri che comprende uffici, logistica, magazzino. I numeri di Gaeta Group, azienda che opera nel campo della moda e showroom, parlano di un volume d’affari che ogni anno cresce del 10% per il lavoro di agenzia di moda e di oltre il 20% per ciò che concerne la distribuzione. Cifre che confermano espansione e scelte intraprese nel tempo, come ci racconta Guido Gaeta, a capo del gruppo, narrando con entusiasmo la sua avventura con l’aria di chi ha estrema padronanza del settore e non teme di scoprire i grandi progetti che già stanno prendendo forma.
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Qual è la storia dell’azienda? «Alle spalle abbiamo forte esperienza nel settore dell’abbigliamento, un enorme patrimonio di conoscenza del settore. Crediamo molto nel mercato alto, ovvero nella qualità, poiché oggi è su questa caratteristica che si esce vincenti, non sul prezzo. Il mercato risponde positivamente quando il cliente è soddisfatto. Poi, personalmente, vengo da una lunga storia. Mio padre era rappresentante, ha costruito un impero e io ho seguito molto il suo lavoro, ormai sono ventisette anni che opero nel campo». Quali sono le novità del vostro gruppo? «Da cinque anni, per questioni di redditività e strategie di merca-
to, da agenzia di moda la nostra azienda ha deciso di occuparsi direttamente del settore abbigliamento. Ecco perché siamo diventati anche distributori. Abbiamo trovato grandi realtà che ci hanno dato la possibilità di comprare direttamente per rivendere successivamente al cliente, non solo di intermediare. Questo evita dei passaggi e dà a noi un gran vantaggio in termini di scelta, servizi e ritorno economico». L’Egitto rappresenta per voi una nuova importante opportunità, perché? «Dopo indagini approfondite di mercato, costatata la crisi economica che molti paesi stanno attraversando, l’Egitto si è mostrato con un
potenziale davvero alto. È infatti quasi un anno che nei miei viaggi d’affari controllo la situazione, cerco di capire questa affascinante e differente cultura, le sue abitudini, le sue tradizioni. È un paese molto filo-occidentale, la cultura è araba e al contempo la gente è molto vicina alle trasformazioni. Per questo motivo ho potuto esportare la moda italiana e farla apprezzare. La Liu Jo, importantissima casa italiana, cogliendo l’importanza dell’operazione, ha concesso alla Gaeta Group l’esclusiva per la distribuzione in Egitto. Il 20 settembre, in qualità di master retailers, con l’inaugurazione del primo negozio Liu Jo a Il Cairo, si dà il via a un futuro dalle grandi prospettive». Quali sono gli sforzi che si accompagnano a un’operazione del genere? «Nei prossimi cinque anni investiremo circa quattro milioni di euro, la scelta si basa però su esperienza, oculatezza, attenzione, opportunità, nulla viene fatto senza solide basi. Non a caso abbiamo anche un’importante partnership egiziana che già conosce a fondo il mercato e che ci aiuterà in questo senso, cosa fondamentale vista la bravura commerciale degli egiziani. Ci tengo poi a precisare che lavoriamo
con molte banche, ma questa opportunità è stata supportata grazie ai capitali di Unicredit». Con quali aziende lavorate? «C’è Matta Jeans, che negli ultimi anni sta esplodendo nel total look giovane e ragazza, c’è Over di Alberto Cacciari perché teniamo a che le taglie più comode godano della giusta qualità e attenzione. Con Musani, divenuto un nome di prestigio insieme a Gai Mattiolo, che anche distribuiamo, ci dedichiamo agli abiti da cerimonia. La nostra clientela principale è in Abruzzo, Umbria, Molise, Marche ma anche Puglia e Lazio. Pensiamo che il nostro cliente debba essere in primis contento del prodotto che offriamo, per questo scegliamo solo firme importanti, di pregio». Chi sono le persone che formano il vostro gruppo? «A capo ci siamo io e mia moglie Alessandra, con tutta la nostra passione. Dai collaboratori all’amministrazione al commerciale possiamo contare su persone insostituibili: Patrizia Mammetti, Alemerinda Tiburzi, Sangiorgio Barbara, Vittoria Marzari, Dino e Gianluca Giannini. Gaeta Group anche in questo senso offre il meglio che si possa desiderare, senza falsa modestia»
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da sinistra in piedi: Patrizia Mammetti, Alessandra Lamanna, Gianluca Giannini, Barbara Sangiorgio, Dino Giannini e Maria Sicchio. Seduti: Marina Fagotti e Guido Gaeta
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incarichi&carriere
CAMBIO AL VERTICE PER IL ROTARY CLUB DI PESCARA NORD A Natalino Zaami succede il nuovo presidente Roberto Lattanzio, primario di gastroenterologia a Popoli. Nominati i componenti del nuovo consiglio direttivo
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assaggio del martelletto al Rotary International Club Pescara Nord con l’elezione del nuovo presidente, Roberto Lattanzio, primario di Gastroenterologia all’ospedale di Popoli, che succede a Natalino Zaami. In una serata di grandi emozioni a villa Napoleone di Spoltore, il presidente uscente ha ripercorso insieme agli altri ospiti le attività del sodalizio pescarese. Un toccante video ha ripercorso i numerosi incontri dedicati al tema dell’etica nei vari campi della sanità, dell’impresa e dello sport, evidenziando lo spirito di servizio che contraddistingue il Rotary. Si sono inoltre ricordate le due ultime iniziative del club: la pubblicazione di un libro multilingue realizzato per il reparto di neonatologia dell’ospedale di Pescara e la realizzazione del campus disabili primaverile a Casalbordino. Nella stessa serata il neo-eletto Lattanzio ha esposto con grande entusiasmo il nuovo programma 2008-2009, che vede in calendario oltre 20 incontri. Di particolare importanza saranno quelli incentrati sul tema annuale distrettuale dedicato agli anziani. All’elezione del presidente si è succeduta la nomina dei componenti del nuovo Consiglio Direttivo, composto da: Fioravante Allegrino in veste di vice presidente, Angelo Colletta come segretario, Alessandro Felizzi e Manuela Cornelii ri-
da sinistra: Natalino Zaami e il nuovo presidente Roberto Lattanzio
spettivamente tesoriere e prefetto, e gli altri consiglieri Duilio Manella, Antonella Di Clemente, Giuliano Diodati, Patrizia D’Aurelio. Il Rotary International è la prima organizzazione di servizio del mondo. Al motto di “servire al di sopra di ogni interesse personale” sono oltre 1,2 milioni i soci che prestano volontariamente il proprio tempo e il proprio talento. Il Rotary è un’organizzazione di base, la cui attività
di servizio viene svolta a livello di club. Il Club è quindi la pietra angolare del Rotary. Partendo dal club la missione è dunque quella di servire gli altri e contribuire a trasmettere il messaggio di pace e di cooperazione attraverso il diffondersi di relazioni amichevoli fra persone impegnate in diverse attività economiche, professionali e di leadership nelle loro comunità
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seminari&convegni » di Eleonora Lopes
UNA PASTA DAL SAPORE LATINO Molinos Rio Della Plata è il nuovo partner industriale del pastificio Del Verde. Ad annunciare la nuova alleanza, Leonardo Valenti e Pierluigi Zappacosta
Leonardo Valenti amministratore delegato Del Verde e Perluigi Zappacosta fondatore della Faro srl durante la conferenza stampa che ha annunciato l’alleanza col nuovo partner industriale Molinos Rio della Plata
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a oggi la pasta Delverde ha un gusto dal sapore latino. È stato infatti sottoscritto l’accordo tra gli attuali soci di Delverde, guidati dal fondo di investimento Faro, che fa capo a Pierluigi Zappacosta, e un nuovo partner industriale, Molinos Rio Della Plata SA, azienda leader
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nel settore agroalimentare in Sud America. L’accordo, presentato dall’amministratore delegato Leonardo Valenti prevede un aumento di capitale complessivo di 8 milioni di euro, finalizzato alla realizzazione di un piano di investimenti a supporto del piano strategico. «Abbiamo vin-
to la nostra scommessa» ha affermato con orgoglio Valenti durante la conferenza stampa alla quale era presente anche Zappacosta. L’aumento di capitale, con un sovrapprezzo del 20%, evidenziato con enfasi da Valenti durante l’incontro con la stampa, è stato già sottoscritto per 2,5 milioni di euro
» foto di Andrea Straccini
da Faro Srl, e verrà effettuato, nei prossimi giorni, da Molinos Rio della Plata SA per un importo di 5,5 milioni di euro. Dopo l’aumento, pertanto, la nuova compagine sociale sarà così composta: Faro Srl 42,95%, MRP AS 34,78% e IGI 22,28%. «Dopo le prime due fasi di risanamento e di rilancio –spiega Leonardo Valenti– diamo avvio al processo di sviluppo con il sostegno di una compagine sociale solida e che guarda lontano, con obiettivi a medio e lungo termine, in virtù dell’ulteriore impegno di chi ha creduto sin dall’inizio in questa azienda come Pierluigi Zappacosta e il fondo IGI, e dell’ingresso di un partner di grande esperienza come Molinos che ha apprezzato il lavoro fatto dall’acquisizione ad oggi dal gruppo di manager. Nei prossimi tre anni è previsto un importante piano di investimenti di 10 milioni di euro destinati all’ammodernamento dello stabilimento di Fara S. Martino e alla promozione e sviluppo del marchio in tutto il mondo». «Per l’avvio della terza fase del turnaround –ha affermato Zappacosta- Delverde aveva già ritenuto di valutare partnership industriali in grado di rafforzare l’azienda, sia da un punto di vista industriale sia da quello commerciale. La nostra mission è di continuare a crescere. Non abbiamo certo intenzione di fermarci qui. Strategie di questo tipo ci consentono di guardare al
futuro con ottimismo». Delverde dunque, grazie alla lungimiranza del suo management, esce addirittura rafforzata dalla difficile congiuntura che ha caratterizzato il comparto dei cereali negli ultimi 12 mesi. L’enorme aumento del costo dei grani e delle semole, ha infatti messo in ginocchio molte aziende del settore pastaio. Il rafforzamento non poteva non focalizzarsi sul controllo di importanti
registriamo già +10% sullo stesso periodo del 2007. Questo grazie ad un’attenta strategia che ha visto tutte le 120 risorse tra maestranze e collaboratori della nostra azienda, impegnate ad affermare sempre la qualità dei prodotti Delverde riconosciuta in tutto il Mondo». Advisor legale per Faro è stato lo studio DLA Piper con gli avvocati Sergio Anania, partner della divisione Corporate e Danilo Surdi,
filiere dell’agroalimentare data la crescente importanza delle materie prime agricole nello scenario mondiale. «Nonostante la crisi della filiera grano-pasta –continua l’a.d. Valenti– abbiamo chiuso il 2007 con 28,5 milioni di euro di fatturato, ossia +25% rispetto all’anno precedente e nel primo semestre 2008
associate; mentre per IGI è stato l’avvocato Guido Testa dello studio Vita, Samory e Fabbrini. Molinos è stata assistita da Rabobank, come Advisor Finanziario, da Simmons & Simmons come Advisor legale, Ernst Young e PWC per la due diligence; la KPMG ha invece collaborato come auditor della Delverde
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CHI È MOLINOS Molinos Rio de la Plata S.A., fondata nel 1902, è uno dei più importanti gruppi del settore agroalimentare del Sudamerica, primo esportatore argentino di prodotti alimentari e di prodotti oleari. Leader nella trasformazione di prodotti a base di soia e nella commercializzazione dei derivati, ha realizzato nel 2007 un fatturato di 1,8 miliardi di dollari, l’80% dei quali derivanti dalle esportazioni. Molinos impiega 4700 persone e dispone di 27 stabilimenti e di 7 centri di distribuzione. Forte nell’area dollaro e in particolare nel Sud America, è proprietaria di sette marchi leader per surgelati, prodotti oleari e condimenti, ed è presente anche nel settore della pasta secca con i marchi di fascia di prezzo medio-bassa come “Matarazzo” e “Lucchetti”.
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seminari&convegni » di Eleonora Lopes
IL LAVORO C’È, MANCANO LE COMPETENZE Quali servizi di consulenza possono offrire Agenzie specializzate come Adecco nel reperire profili professionali ad alto potenziale o figure di middle management
da sinistra i relatori intervenuti al convegno: Mariangela Falasca, consulente ricerca e selezione Adecco; Alexis Sottocorno, business line development permanent placement Adecco; Claudio Lanna, human resources manager del Gruppo Alfagomma e Generoso Varani, responsabile personale della Gelco; Mauro Barnabei, presidente giovani imprenditori Confindustria Teramo
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Il mercato della ricerca e della selezione del personale è sempre più complesso ed in continua evoluzione. Oggi l’azienda che vuole crescere deve investire nell’assunzione di risorse competenti e qualificate, ma può trovare un supporto valido nell’attività di consulenza delle agenzie per il lavoro, in grado di individuare i candidati più adeguati e pronti ad un inserimento diretto in azienda. Questo il tema del workshop organizzato da Adecco e dal gruppo dei giovani di Confindustria Teramo nella sede che riunisce gli imprenditori teramani. L’Adecco, grazie alla propria divisione di Ricerca e Selezione, può
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garantire una soluzione qualificata per la ricerca di profili professionali ad alto potenziale: ne hanno parlato gli interventi iniziali di Nicola Di Giovannantonio, direttore di Confindustria Teramo, Mauro Barnabei, presidente dei giovani imprenditori Confindustria Teramo e Gennaro Mucciarella, direttore Area Abruzzo di Adecco. Gli interventi più “tecnici”, a testimonianza dei risultati ottenuti fin’ora da Adecco Italia a livello nazionale e locale, sono stati affidati ad Alexis Sottocorno, Business Line Development Manager Permanent Placement e Mariangela Falasca, Consulente Ricerca e Selezione sull’area Abruzzo.
Claudio Lanna, Human Resources Manager del Gruppo Alfagomma e Generoso Varani, responsabile personale della Gelco (Gruppo PerfettiVan Melle), hanno invece riportato la propria esperienza aziendale come clienti Adecco. Alexis Sottocorno ha illustrato le diverse tipologie di servizi consulenziali che l’Adecco è in grado di offrire alle aziende abruzzesi. Mariangela Falasca ha sottolineato che: «La forza di Adecco è data in primis dalla capillarità delle filiali su tutto il territorio nazionale, che ci garantisce, dunque, un network di contatti con referenti e candidati tale da ottimizzare il nostro processo di ricerca e selezione”
Inoltre, altro punto di forza di Adecco è che proprio grazie alla capillarità delle sue filiali sul territorio, abbiamo una conoscenza approfondita delle più diverse realtà aziendali con le quali andiamo a collaborare; una conoscenza preziosa in fase di reclutamento poiché ci consente di calibrare la nostra ricerca sulle caratteristiche proprie e diverse per singola azienda attraverso la presentazione di candidati non soltanto in linea con la job description ma anche particolarmente indicati per caratteristiche personali e caratteriali». Claudio Lanna, in rappresentanza di Alfagomma, ha raccontato la sua esperienza come storico cliente dell’Adecco. «Oggi la specializzazione -ha affermato- è la base di qualsiasi lavoro. Il capitale umano è il vero valore aggiunto, per questo crediamo molto nell’Adecco, un’agenzia che ci assicura una selezione qualificata». Un’altra testimonianza è stata quella di Generoso Varani: «La Gelco è cresciuta
professionalmente con l’Adecco. Oggi abbiamo 250 dipendenti, molti dei quali selezionati da loro con professionalità e competenza». Al termine degli interventi, si è acceso un partecipato dibattito tra giovani imprenditori, rappresentanti Adecco e ospiti presenti al workshop. Tutti con la mano alzata, pronti a porre una domanda. Un tema caldo, attuale e molto vicino agli industriali che hanno palesato le difficoltà che incontrano quotidianamente nel reperire figure specializzate per le proprie aziende. «Non mancano di certo le figure professionali –ha affermato Mauro Barnabei – nel settore amministrativo, delle vendite o del marketing. Il vero problema è trovare profili che abbiano competenze di tipo tecnico.». Appare sempre più necessario puntare sul rafforzamento dell’istruzione tecnico-professionale. Confindustria ne è convinta da tempo
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Mariangela Falasca durante la sua relazione
IL GRUPPO ADECCO Adecco è leader mondiale nella gestione delle risorse umane grazie ad un’offerta di servizi ampia che include il temporary staffing, l’outsourcing, il permanent placement, l’outplacement, la formazione e la consulenza. Con 6.600 uffici in 70 Paesi, il Gruppo si pone come il partner capace di fornire soluzioni dedicate sia a realtà multinazionali, sia a piccole e medie imprese locali. In Italia Adecco offre i suoi servizi attraverso un network di 480 uffici distribuiti su tutto il territorio. Grazie a 2.200 professionisti impiega, ogni giorno, più di 35mila persone e risponde alle esigenze di oltre 18mila aziende.
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seminari&convegni » di Gaetano Lombardino
CON FATICA LA RISCOSSA All’assemblea annuale di Confindustria Pescara, il presidente Mauro Angelucci traccia il quadro della situazione congiunturale. Evidenziando i traguardi raggiunti e le criticità ancora da superare
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on tutto è da buttare, anzi. Il made in Italy continua ad essere un punto di riferimento nel mondo. Le piccole e medie imprese hanno svolto un ruolo fondamentale, visto che negli ultimi due anni le esportazioni italiane sono cresciute a ritmi sostenuti, simili a quelli della Germania. Nonostante questo, a partire dal terzo trimestre del 2007, il quadro internazionale è peggiorato, aprendo scenari molto incerti per il 2008 e il 2009. Tutto ciò, in un quadro dove la Cina, l’India e la Russia sono in costante crescita.
Di questo ed altro ha parlato Mauro Angelucci, presidente degli Industriali della provincia di Pescara, nell’ambito dell’assemblea 2008 di Confindustria. Durante il suo discorso, Angelucci ha sottolineato come «nonostante la difficile situazione economica, l’industria italiana ha compiuto uno straordinario cammino –aggiungendo– di questo gli imprenditori italiani devono essere orgogliosi». Altro tema toccato da Angelucci è la tutela di chi produce. «L’Unione Europea –ha detto il presidente degli Industriali pescaresi– deve rendersi sempre più attiva nella tutela
di chi produce, senza dare adito a campanilismi o ostruzionismi di sorta, per trovare una posizione di leadership a livello internazionale. Le imprese europee hanno imparato a convivere con l’euro forte, che ci dà vantaggio di contenere i costi delle importazioni, stimolare gli incrementi di produttività, favorire l’internazionalizzazione dei nostri investimenti. Un euro sopravvalutato nei confronti del dollaro allo stesso tempo penalizza in modo insostenibile le nostre esportazioni. La Bce non dovrebbe sottovalutare il rallentamento delle economie europee».
i relatori intervenuti all’assemblea annuale di Confindustria Pescara da sinistra: Federica Chiavaroli, Vincenzo Stellabotte, Silvano Pagliuca, Mauro Angelucci, Enrico Marramiero, Guido Serafini, Giorgio Di Rocco
» foto di Andrea Straccini
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seminari&convegni
il presidente di Confindustria Pescara Mauro Angelucci durante la sua relazione
Il costo del lavoro è salito in Italia in linea con la media europea, ma la produttività è in ribasso. Angelucci ha auspicato un forte recupero di produttività, insieme all’incremento dell’occupazione femminile. Un risultano ritenuto indispensabile per conciliare crescita e occupazione, competitività e incremento dei salari. Questi sono obiettivi essenziali per il nostro Paese. La produzione, in Italia, è stata sostenuta quasi interamente dal settore dei servizi, a fronte della contrazione dell’attività industriale in atto dall’inizio dell’anno, in controtendenza rispetto ai principali Paesi europei. Alla base di simili performance si possono identificare alcune criticità strutturali tra cui spiccano l’elevato debito pubblico (104% del Pil, il più elevato d’Europa), l’elevata vocazione in settori tradizionali a basso valore aggiun-
to, l’alta dipendenza energetica dall’estero, una inadeguata dotazione infrastrutturale, le difficoltà nelle relazioni banche-imprese, gli alti costi e la lentezza della burocrazia oltre all’elevata pressione fiscale e scarsa propensione all’innovazione. E l’Abruzzo in che condizioni si trova? Mauro Angelucci ha fatto il punto della situazione: «Nel 2007 è proseguita in Abruzzo la fase di ripresa ciclica avviatasi due anni prima. La crescita del Pil è stata vicina all’1 per cento. In termini di pro capite, il Pil regionale è però ancora pari a circa l’83% del livello nazionale, in calo di 4 punti percentuali rispetto al 2000. Il Pil procapite di Pescara, con un valore pari a 20.454,90 euro, si conferma una realtà a sviluppo intermedio, scivolando di quattro posizioni nella graduatoria dei tassi di crescita delle province italiane, fino alla
71esima del 2007». I riscontri positivi per l’Abruzzo arrivano dall’industria manifatturiera, in termini di fatturato e occupazione. Le esportazioni, in provincia di Pescara, sono in crescita, trainate dai settori mezzi di trasporto e tessile abbigliamento. Anche la dinamica imprenditoriale provinciale si conferma vivace, con un tasso globale di crescita delle imprese dell’1%, superiore a quello regionale e di tutte le altre province. Pescara è virtuosa anche nell’ambito dello sviluppo delle infrastrutture. L’intervento del presidente Angelucci si è concluso parlando del Credito, con la presentazione dell’accordo tra Confindustria Pescara, Confindustria Chieti e Mutualcredito. Insomma, appare chiaro che c’è da lavorare, per gli abruzzesi ancora di più
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seminari&convegni » di Laura Tinari
DAL BILANCIO SOCIALE BENEFICI PER L’AZIENDA E LA COMUNITÀ L’utente finale guarda sempre più «all’etica» del prodotto o del servizio. Ma le imprese vi investono ancora poco perché disinformate e non consapevoli del vantaggio competitivo
il tavolo dei relatori: da sinistra Enrico Susi, Alessandra Rossi, Benedetta Francesconi, Antonella Gentile e Fiorella Bafile
“L
a responsabilità sociale d’impresa una leva per la competitività”, questo il tema del workshop organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila, che ha messo a confronto il movimento giovanile provinciale, che da tempo pone attenzione a questi temi, con rappresentanti del ministero per lo Sviluppo Economico, Inail, Pea Sas e Wash Agency. Ad introdurre i lavori Alessandra Rossi, presidente dei GI L’Aquila: «Si tratta di temi importanti che non riguardano solo le imprese –ha esordito- il rispetto delle regole e l’attenzione per il contesto nel quale si opera, se condivisi, diventano fattori di competitività per l’intera comunità». Ma cos’è il bilancio
sociale? Uno strumento attraverso il quale l’azienda ottiene una sorta di certificazione di qualità, che le permette di migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserita, pur continuando a perseguire il proprio interesse prevalente. La valenza etica del prodotto-servizio oggi è un valore aggiunto che garantisce una sempre maggiore competitività, poiché il consumatore non fa più soltanto una valutazione costo-beneficio del bene, ma basa la propria scelta su criteri etici che spesso sconfinano nell’ambito del politico-morale. «Scopo di questo incontro -ha concluso la presidente- è aprire la strada ad un dibattito che espanda la consapevolezza dei benefici che il bilancio sociale può fornire, sia
all’azienda che lo realizza, sia alla collettività». In rappresentanza del ministero per lo Sviluppo Economico, Benedetta Francesconi ha parlato delle Linee Guida OCSE, raccomandazioni che i Governi firmatari rivolgono alle imprese multinazionali e nelle quali sono enunciati principi e norme di buona pratica. A portare testimonianza di quanto il tema sia oggi importante sono state Fiorella Bafile, amministratrice della Wash Agency Srl, e Antonella Gentile della Pea Sas. «La responsabilità sociale si deve avere nel sangue -ha esordito la Bafilenoi abbiamo cercato di innovare in un ambiente difficile. Il fine era far sentire i nostri operatori valorizzati». La sua azienda lavora con
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seminari&convegni
Alessandra Rossi presidente dei GI L’Aquila
tecnologie operative e macchinari all’avanguardia, utilizza prodotti a basso impatto ambientale, promuove corsi di formazione, punta sull’integrazione. «Oggi è necessario sensibilizzare gli enti, per la piccola azienda fare responsabilità sociale è un costo, per questo spesso nelle gare d’appalto noi non siamo competitivi. Non chiediamo incentivi ma vogliamo che ci venga riconosciuta l’importanza della scelta fatta». In rappresentanza della Pea Sas, società che si occupa di consulenza, Antonella Gentile
ha passato in rassegna le difficoltà che le aziende si trovano di fronte: «In primo luogo disinformazione: le aziende nella nostra regione non conoscono le norme e non sanno cosa sia la responsabilità sociale; poi assenza di un controllo della catena: spesso non si conoscono i fornitori e questo mette in atto un meccanismo negativo; infine i costi: certificazioni, formazione e attrezzature vanno seguite nel tempo». A conclusione del workshop Enrico Susi dell’Inail ha costatato che «In
Francesca Bafile, amministratrice della Wash Agency Srl
Abruzzo su 100 mila aziende sono in 10 a fare il bilancio sociale, un risultato accettabile in una regione in cui i soggetti hanno l’obiettivo di sopravvivere ogni giorno, pertanto non guardano alle consulenze. È la PA a dover fare da consulente, solo così si fa sistema». Compito dell’Inail è collaborare, non solo sanzionare, mentre le aziende devono da un lato essere aiutate, ma dall’altro iniziare ad essere più consapevoli dell’importanza di questo strumento
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LE LINEE GUIDA OCSE È uno dei più importanti strumenti internazionali per la promozione di comportamenti responsabili. Con la sottoscrizione di tale documento i Governi firmatari hanno stabilito standard di comportamento condivisi rivolti alle imprese multinazionali perché siano attori di sviluppo economico e del benessere mondiale. Il principio ispiratore risponde al fatto che le imprese multinazionali possono, in virtù delle ingenti risorse di cui sono dotate, farsi portatrici di prassi esemplari su temi quali pratiche operative, diritti dei lavoratori e tutela ambientale. L’obiettivo è sollecitare le aziende a ricercare l’ottimo economico, inteso come capacità di conciliare i propri obiettivi reddituali con le istanze sociali e la preservazione dell’ambiente. Alle imprese è poi chiesto di contribuire allo sviluppo del Paese ospite, diffondere tecnologie e know how, formare e impiegare personale locale, sviluppare rapporti con università o centri di ricerca pubblici. Il Governo italiano ha affidato al Punto di Contatto Nazionale il compito di dare attuazione a queste Linee e stimolare il dibattito sui principi della responsabilità sociale delle imprese, favorendo la loro conoscenza e adozione.
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seminari&convegni
COMPAGNIA DELLE OPERE, TANTE AZIONI PER FARE RETE Presentato, in occasione dell’annuale assemblea dei soci di Abruzzo e Molise, il ricco programma di iniziative per il secondo semestre 2008. Grandi eventi e collaborazioni innovative per ampliare le relazioni tra imprenditori e sviluppare il terzo settore
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niziative per favorire reti tra imprenditori, servizi a chi produce valore e ricchezza, attività per la crescita del settore no profit. Il tutto con la collaborazione di altre importanti e autorevoli realtà locali. Si può riassumere così il programma che la Compagnia delle Opere Abruz-
zo e Molise intende realizzare nel secondo semestre 2008, presentato lo scorso 27 giugno nell’ambito dell’annuale assemblea dei soci. Come tradizione, il concetto di “rete” rimane centrale. Così, mira a moltiplicare e rendere più fruttuosi i rapporti tra imprenditori l’Aperitivo in compagnia, momento
conviviale di incontro e scambio di esperienze che si svolgerà mensilmente su base provinciale, a partire da settembre. A novembre, poi, torna il Matching, il grande evento nazionale che si svolge a Milano, al quale Cdo Abruzzo Molise invita calorosamente a partecipare anche gli imprenditori locali: «Al
Giuseppe Ranalli presidente CDO Abruzzo e Molise durante la sua relazione nell’assemblea annuale con i soci. Accanto a lui Antonio Dionisio direttore CDO
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Matching -spiega Dionisio– gli imprenditori presenti, circa 2.000 da tutta Italia, avranno un’agenda di incontri già programmata, per rendere ancora più fruttuosa questa possibilità di stringere accordi e relazioni commerciali». Nel 2009, poi, ritorna Cdo Adriatico Day, il grande evento locale di Cdo Abruzzo Molise, articolato in expo, convegni e altro: «Sin da settembre –annuncia il direttore generale– inizieremo incontri di preparazione per rendere questo appuntamento ancora più utile». Venendo ai servizi, dalla collaborazione con il World Trade Center di Pescara-Chieti è nato uno dei progetti più innovativi, al via nel secondo semestre 2008: Window, che mira a favorire l’internazionalizzazione delle imprese. «L’approccio che si vuole dare al progetto –spiega Antonio Farchione, amministratore delegato del World Trade Center- è molto operativo e parte da un consolidamento delle conoscenze degli imprenditori nell’ambito della contrattualistica internazionale, delle procedure doganali, dei trasporti internazionali, ecc. nonché analisi sui paesi che di volta in volta verranno approfonditi. L’obiettivo è quello di far seguire ad ogni attività conoscitiva dei vari paesi anche attività di Business Matchmaking volte ad avvicinare imprese abruzzesi con imprese dei paesi di interesse». I servizi finanziari sono contenuti nel progetto Diamo credito: per gli interessati sarà possibile usufruire di consulenza, assistenza e informazione, ma anche partecipare ad appositi seminari. Sempre nella seconda metà del 2008 debutterà Cdo Communication, importante servizio per la comunicazione e il marketing, nato dalla sinergia tra realtà coinvolte nella Cdo Abruzzo Molise: a quanti sono interessati
verrà erogata consulenza, assistenza e informazione. «Il comune denominatore di questi servizi -spiega Dionisio- si chiama formazione. Tutte le aree di servizi prevedono un percorso formativo. Formare le persone rimane uno degli asset principali su cui vogliamo muoverci. Continuiamo a ritenere che investire sul capitale umano è l’unica possibilità per rilanciare l’economia della nostra regione e dell’Italia». Non secondario è poi il lavoro che Cdo Abruzzo Molise intende portare avanti per il mondo no profit: continua la Scuola per Opere di Carità, importante momento formativo per quanti operano nel settore, e va avanti anche il progetto Marketing Sociale, che sta favorendo la creazione di ponti importanti tra il mondo dell’impresa e quello del no profit. A dicembre, come l’anno scorso, tornerà Volontariamente, evento organizzato insieme al Csv Pescara, e articolato in convegni, testimonianze e altro, per far emergere l’esperienza di chi opera nel no profit. Sottolinea al riguardo Lorenzo Di Flamminio, responsabile Cdo Impresa Sociale Abruzzo Molise: «Le varie iniziative formative e progettuali sono appuntamenti rivolti certamente al variegato mondo del terzo settore, ma che non possono non interessare anche chi quotidianamente crea valore e ricchezza come l’impresa profit, nella certezza che l’incontro tra questi due mondi apparentemente distanti non solo è necessario, ma auspicabile per la crescita di entrambi». Per informazioni sul programma visitare il sito www.cdoabruzzomolise.it o contattare le sedi di Cdo Abruzzo Molise allo 085 4491848 (Montesilvano) e 0875 704951 (Termoli)
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seminari&convegni » di Massimo Avenali
EDILIZIA, COME GESTIRE I RIFIUTI In un incontro promosso da Confindustria Chieti si è discusso del recupero dei materiali inerti e di come contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Massimo impegno contro le discariche abusive
i relatori del convegno, da sinistra: Armando Ferrante, Francesco D’Alessandro, Paolo Primavera e Angelo Marrollo
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l problema della gestione dei rifiuti è sempre più sentito e soprattutto tangibile. Anche nel campo dell’edilizia i materiali inerti derivanti da demolizione e non nocivi possono e devono trovare nuova vita. Il fenomeno dilagante delle discariche a cielo aperto, spesso destinazione di questi materiali di scarto, va fermato a
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tutti i costi. Nell’incontro La gestione dei rifiuti derivanti dall’attività edile, moderato da Francesco D’Alessandro, componente della Sezione Ambiente di Confindustria Chieti, sono intervenuti Paolo Primavera, presidente Ance Chieti, Angelo Marrollo, presidente Sezione Ambiente di Confindustria Chieti, Giancarlo Moca, di-
rigente della Provincia. Importanti gli interventi tecnici di Franco Gerardini, dirigente Settore Rifiuti Regione Abruzzo e di Pasquale De Fabritiis, responsabile Ufficio Ambiente della Provincia. Punti nodali il verde, la posizione degli enti pubblici, le nuove normative che devono essere rispettate. L’iniziativa, facente parte di un am-
» foto concessa da Sia Chieti
pio ciclo di seminari riguardanti le modifiche apportate al Codice Ambientale dal Dlgs 4/2008, ha posto come prima urgenza la necessità di ricorrere sempre meno alle risorse naturali. Per molti lavori che vengono compiuti sarebbe già possibile impiegare materiali di recupero, eppure ciò non viene fatto. Spesso, però, i primi a dare il cattivo esempio sembrano essere proprio le realtà appartenenti al pubblico, che raramente si rivolgono a questo tipo di mercato. Un’azione propulsiva da parte degli Enti servirebbe quindi a mettere in piedi un nuovo settore con il commercio di materiali inerti e a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. A conclusione del convegno, l’intervento di Armando Ferrante, Comandante della Polizia Provinciale di Chieti, che ha delineato il quadro delle sanzioni previste per le imprese inadempienti agli obblighi di legge. Per giungere a dei risultati c’è però bisogno di un serio accordo di programma, occorre far incontrare i vari operatori e far comprendere alle ditte edili che conviene investire nella regolarità e nel recupero. Con il nuovo Piano Regionale Rifiuti, LR 45/2007, è favorito «il recupero e il riciclo dei rifiuti derivanti dall’edilizia tramite specifici accordi di programma che prevedono semplificazioni amministrative per le attività di gestione dei rifiuti ed interventi adeguati». Al centro del dibattito anche la nuova disciplina regionale relativa alle operazioni di recupero sottoposte alle procedure semplificate e le modalità di iscrizione al RIP, Registro Provinciale Recuperatori. Far parte di un progetto così ampio e importante richiede un quadro definito degli adempimenti che il Codice Ambientale (Dlgs 152/2006, come modificato dal Dlgs 4/2008) pone a carico delle imprese edili,
mettendo però in luce i vantaggi che possono derivare da riciclo e riutilizzo dei rifiuti. Molte sono le discariche abusive che vanno a deturpare il paesaggio oltre che a procurare gravi danni all’ambiente, ecco perché si deve insistere sui controlli e al contempo premiare le aziende che operano correttamente. Dalle Regioni, che hanno la facoltà di intervenire direttamente sul problema, deve partire l’impulso; già le ultime direttive europee pongono dei traguardi che vanno considerati e rispettati, traguardi che dicono che entro il 2020 ben il 70% dei rifiuti sarà recuperato. Eppure, sono ancora troppo poche le richieste per l’individuazione di aree di stoccaggio arrivate dalle province abruzzesi alla Regione. Sperando che la questione ambiente stia a cuore di tutti, visto che il futuro delle generazioni che verranno dipenderà molto dalle scelte adottate ora, è necessario mobilitarsi da subito, far sì che i Comuni rispettino gli obblighi di legge e che il settore edile sia ben regolarizzato. Negli accordi di programma le cifre parlano di almeno un 10% obbligatorio di impiego di materiale riciclato nelle opere pubbliche, percentuale che dovrà toccare ben presto il 30% e ovviamente raggiungere quel settanta auspicato fra qualche anno. Nel frattempo molto può essere fatto per favorire una cultura del riutilizzo e della gestione oculata delle risorse sempre nel settore pubblico, come sta avvenendo con gli acquisti verdi nella pubblica amministrazione, ovvero la Green Public Procurement per favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale. Un primo passo importante e, quanto meno, di buon auspicio
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seminari&convegni » di Riccardo D’Alessandro
«NON DOBBIAMO ALLONTANARCI DALLA POLITICA» Dal convegno “Impresa e politica: insieme per lo sviluppo” organizzato dai giovani imprenditori di Confindustria Chieti l’occasione per un sentito confronto sulla necessità di «ripartire dalle Istituzioni e dagli uomini» e di mettere al centro di tutto trasparenza e legalità
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l parco dei Priori di Fossacesia è stata la cornice del convegno “Impresa e politica : insieme per lo sviluppo”. L’evento, voluto ed organizzato dal Gruppo giovani imprenditori di Chieti per un iniziale confronto propositivo fra le parti, ha assunto particolare valenza di attualità per via delle recenti vicende sulla
sanità regionale. Obiettivo dichiarato, iniziare un percorso di analisi e confronto del sistema confindustriale con la politica. Numerosi gli ospiti e le autorità intervenute nel corso del dibattito moderato dal giornalista RAI Nino Germano. Dopo i saluti introduttivi del Sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio ed il suo appello: «La po-
litica torni ad essere strumento per lo sviluppo, e non sinergia per il malaffare», si sono avvicendati relatori appartenenti alla sfera politica ed imprenditoriale. Ad avanzare le tesi degli imprenditori Calogero Riccardo Marrollo, presidente di Confindustria Abruzzo, Silvio Di Lorenzo, presidente di Confindustria Chieti, Giuseppe Ranalli, presiden-
i relatori intervenuti al convegno, da sinistra: Fabio Spinosa, Givanni Legnini, Marco Taradash, Maurizio Lupi, Nino Germano, Giuseppe Ranalli, Fabrizio Di Stefano
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il presidente di Confindustria Abruzzo Calogero Riccardo Marrollo durante il suo saluto
te dei giovani imprenditori di Chieti e promotore dell’iniziativa, Fabio Spinosa Pingue, presidente dei giovani imprenditori abruzzesi. Nutrita anche la schiera dei relatori rappresentanti della politica: Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, Marco Taradash, riformatore liberale, Tommaso Coletti, presidente della Provincia di Chieti, Giovanni Legnini, senatore del Pd, Fabrizio Di Stefano, senatore del Pdl, Nicola Rossi, senatore del Pd. Immancabile il riferimento ai drammatici fatti recenti che hanno coinvolto la Giunta regionale. In questo senso imprenditori e politici si sono uniti convenendo che la questione morale non è un problema della sola politica o dell’impresa, ma della società intesa nella sua interezza che è chiamata ad un vero e proprio ritorno al recupero dei valori. «La stessa Confindustria -ha commentato il presidente Marrollodarà un segnale chiaro: chi tiene una condotta eticamente e legalmente censurabile andrà espulso. Il nostro impegno sarà rigoroso e determinato». E il ritorno ai principi di legalità passa anche attraverso il pensiero di Fabio Spinosa: «Attualmente la politica è ferma, provocando grande preoccupazione fra gli impren-
» foto di Andrea Straccini
ditori. Ma prima di chiedere un cambiamento alla politica occorre fare anche autocritica mettendo al centro di tutto la trasparenza e la legalità». È necessario dunque un vero e proprio scatto d’orgoglio. Come superare allora questa fase di sgomento? «Dobbiamo ripartire dalle istituzioni, quelle “sane”, e dagli uomini –ha affermato Giuseppe Ranalli– In questo momento non dobbiamo commettere l’errore di allontanarci dalla politica. Noi imprenditori non rifiutiamo la politica, ma i principi che attualmente la governano e per
questo vogliamo fornire idee e stimoli prima che proposte». Ma non si è parlato solo di mala sanità. Si è discusso su temi nazionali, come il federalismo fiscale, sui fondi FAS, su quelli europei necessari per lo sviluppo, sui rapporti Stato-Regione per le infrastrutture. Il grido degli imprenditori è stato univoco: «Potenziare la logistica per far crescere le imprese, quindi infrastrutture. Puntiamo a un nuovo patto impresa- politica con l’eticità che torni centrale». Tornare dunque alla trasparenza e ad un confronto aperto. Alla fiducia verso le istituzioni. Ma cosa ne pensa la politica? «Il vero problema riguarda la perdita del senso di responsabilità in tutti i contesti –ha sottolineato Nicola Rossi– Se un paese non vive l’etica della responsabilità quello fra politica e impresa diventa un rapporto di debolezza e in un contesto del genere si rischia di deresponsabilizzarsi a vicenda». Occorre un cambiamento che deve interessare profondamente il sistema, le regole e gli uomini. Uno scatto d’orgoglio oltre che d’intelligenza politica e morale
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il numeroso pubblico presente al convegno
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eventi » di Francesco Mancini*
MIGLIORARE IL CAPITALE UMANO ATTRAVERSO UNA FORMAZIONE DI QUALITÀ È uno degli obiettivi perseguiti dall’agenzia di sviluppo locale Chietino-Ortonese, nell’ambito di una strategia complessiva di valorizzazione del territorio
L’
Agenzia di Sviluppo Locale Chietino-Ortonese è una struttura mista pubblico-privata a responsabilità limitata operante nell’area dei 28 Comuni del comprensorio territoriale dell’hinterland Teatino. Il capitale sociale è suddiviso tra la Provincia di Chieti, l’associazione dei Comuni dell’area, enti pubblici economici ed associazioni datoriali, ambientali e sociali. La sua mission si identifica nella promozione dello sviluppo sociale, economico e occupazionale in ambito sub-regionale. Il tutto attraverso la valorizzazione dei sistemi locali, in sinergia con gli strumenti di pianificazione territoriale compatibili con uno sviluppo sostenibile e ponendo in essere qualsiasi azione necessaria, utile ed opportuna per la realizzazione di programmi in forma organica, unitaria ed integrata; stimolando le capacità imprenditoriali private nuove e presenti e le necessarie iniziative pubbliche; inducendo la partecipazione delle
forze attive locali e non, ricorrendo a tutti i possibili canali di finanziamento regionale, nazionale e comunitario. Gli obiettivi generali seguono le linee guida che l’Amministrazione Provinciale di Chieti ha enunciato: rendere competitivo il sistema territoriale; ampliare l’occupazione; contribuire al miglioramento del capitale umano attraverso una formazione di qualità; incentivare uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, attraverso la valorizzazione del patrimonio storico e culturale, e dal punto di vista sociale ed occupazionale, attraverso azioni per la competitività. Sulla base delle esperienze già realizzate nelle aree Sangro-Aventino e Trigno-Sinello, realizzeremo un piano di sviluppo strategico attraverso il quale sarà possibile fornire strumenti operativi per rendere il “sistema” maggiormente competitivo verso l’esterno cercando di eliminarne le inefficienze che ad oggi non hanno ancora consentito il suo pieno sfruttamento.
L’obiettivo finale è quello di far recuperare terreno competitivo a questo territorio sicuramente più in difficoltà rispetto alle aree del Sangro e del Vastese. Dovremo impegnarci per diventare promotori ed organizzatori dello sviluppo locale attraverso un’efficiente programmazione e gestione dei nuovi fondi strutturali. La dotazione infrastrutturale in fase di completamento ed il supporto culturale fornito dalla presenza, peraltro ancora poco utilizzata, dell’università, dovranno costituire un volano straordinario per la rinascita di questo territorio rendendolo più attrattivo e più usufruibile e ciò non potrà che avvenire attraverso la formazione ed il miglioramento della qualità delle risorse umane sia nella Pubblica Amministrazione, che nei servizi avanzati delle imprese private, come già il Patto ha iniziato a fare esercitando la sua funzione catalizzatrice e di concentrazione del proprio raggio d’azione
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*presidente Patto territoriale Chieti-Ortona
INTERVENTI FORMATIVI BASATI SUI FABBISOGNI DELLE IMPRESE Per il vicepresidente Angelo Radica, i due progetti formativi Un’Agricoltura di sistema e Un’Edilizia più competitiva e più sicura «vogliono soddisfare l’esigenza formativa espressa dai lavoratori delle imprese stesse. Gli interventi sono stati infatti concepiti rilevando i fabbisogni delle imprese del territorio, offrendo quindi una proposta formativa di sistema che non vuole solo affrontare esigenze immediate, ma che si propone di porre le basi per il miglioramento della competitività delle imprese stesse». I corsi si svolgono in collaborazione con Ente Scuola Edile/CPT di Chieti, Confartigianato e Comitato Paritetico per la prevenzione degli infortuni di Chieti e con Copagri ed Efor.
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eventi » di Alessandro Addari
IL CARISMA DEL COMANDO Roberto Re, autore di varie pubblicazioni dedicate alla leadership, ospite dei giovani di Confindustria Pescara
Roberto Re, noto personal coach, durante la sua lezione
“P
enso che una volta il termine leadership significasse imporsi, oggi, invece, sta a indicare capacità e qualità necessarie per meritare la stima delle persone”. Citando Indira Gandhi, Roberto Re è subito entrato nel vivo di una tematica che rappresenta per noi imprenditori il motore ed il cuore pulsante delle nostre attività: la leadership, intesa come capacità di guidare noi stessi e gli altri, verso obiettivi e traguardi sempre più ambiziosi. Federica Chiavaroli, presidente dei giovani di Confindustria Pescara, ha voluto fortemente che all’evento dell’anno, organizzato in collaborazione con il comitato del gruppo giovani di Confindustria Abruzzo e l’Unione giovani dottori commercialisti di Pescara, ci fosse proprio lui, Roberto Re, considerato da molti il massimo esperto a livello
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europeo dello sviluppo personale. L’evento Leader di te Stesso, come sfruttare al meglio il tuo potenziale per migliorare la qualità della tua vita personale e professionale, si è svolto con la partnership di GI Group, primo gruppo italiano nei servizi dedicati allo sviluppo del Federica Chiavaroli dà il benvenuto a Roberto Re
mercato del lavoro e di Virgola Comunicazione, presso il Derby Club dell’ippodromo d’Abruzzo di San Giovanni Teatino. La Chiavaroli ha dato il benvenuto agli oltre 150 presenti, illustrando in breve le referenze del “peak performance coach”, autore del Be-
stseller “Leader di te stesso”, che ha “allenato” imprenditori e manager di aziende di livello internazionale quali Henkel, Mediolanum, FIAT e Tecnocasa, oltre a grandi nomi dello sport come Del Piero, Signori, Kostner, Ghedina. Dopo aver ringraziato i due partner e gli sponsor dell’iniziativa -Ippodromo d’Abruzzo, Derby Club, Degusto, Associazione Vignaioli d’Abruzzo, Ecco Italia, Delverde, Ursini, Saquella 1856- la presidente ha sottolineato l’importanza per i giovani imprenditori e per i propri collaboratori di mettere al centro dell’impegno quotidiano la formazione personale. Roberto Re ha affrontato con la consueta capacità di coinvolgimento i temi fondamentali della leadership e dello sviluppo personale. A partire dalle credenze consce o inconsce, che insieme alla scala dei valori guidano le decisioni. E’ importante capire in che modo tali credenze ci spingono o ci ostacolano verso il raggiungimento degli obiettivi. Molto spesso, infatti, si creano dei veri e propri conflitti tra valori e credenze, che creano immobilismo, insicurezza, frustrazione. Tutti i
il numeroso pubblico intervenuto all’evento
presenti sono stati sollecitati a riflettere sulle credenze limitanti che bloccano lo sviluppo personale proprio e dei propri collaboratori. Troppo spesso sentiamo espressioni del tipo: «non sono capace di…»; «non è per me…», «non sono all’altezza di…». Tendiamo a concentrarci su ciò che non vogliamo, inibendo la capacità di raggiungere gli obiettivi; quando concentrarci su ciò che vogliamo e desideriamo aumenterebbe le probabilità di raggiungere le nostre mete personali e professionali. Un altro concetto importante: l’assumersi le proprie responsabilità, credere che ciò che accade sia diretta conseguenza
delle nostre scelte, induce all’azione e a perseguire con forza i nostri traguardi. Dall’incontro personalmente riporto molti spunti di riflessione e il proposito di ascoltare di più i collaboratori, dedicando loro maggior tempo ed attenzione. Al termine del seminario, l’evento conviviale con la cena, la corsa dei cavalli e la premiazione con i prodotti messi a disposizione dagli sponsor. È stata proiettata la presentazione della mission e delle attività dei giovani imprenditori, disponibile anche sul portale www. confindustria.pescara.it, nella sezione giovani imprenditori
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UN’ALTRA OPERA SI AGGIUNGE ALLA COLLEZIONE DEGLI INDUSTRIALI UNDER 40 A conferma dell’attenzione e dell’amore per l’arte del gruppo dei giovani di Confindustria Abruzzo, anche per questo incontro si è dedicato uno spazio all’arte contemporanea. Durante la serata è stato infatti presentato il quadro “Tre Torri trionfali” di Nadia Di Cicco che si aggiunge alla già ricca pinacoteca del Gruppo. Nadia Di Cicco è di origine abruzzese, ha iniziato il suo percorso artistico nel 2001, dopo aver alimentato negli anni la sua inclinazione e sua la passione smisurata per la pittura. Il dipinto che ha regalato ai giovani di Confindustria ha una dimensione di 150x100
con tecnica mista e materia su tela. Opera di grande spessore emotivo, “Tre Torri Trionfali” rappresenta la solidità dei rapporti interpersonali autentici. La Di Cicco, nel dipingere l’opera si è ispirata al legame che ha con le due sorelle. Spesso, nella vita della pittrice vengono a ripetersi in modo inaspettato le combinazioni del numero tre (numero perfetto) ed i suoi multipli. Per questo, la tela riporta giocosi elementi numerici accompagnati da un trionfo di spugne colorate che sono testimonianza dell’energia vitale, dell’ottimismo e della gioia. Sentimenti in perfetta sintonia con i giovani di Confindustria.
il quadro “Tre Torri trionfali” di Nadia Di Cicco
» foto di Andrea Straccini
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eventi » di Eleonora Lopes
Raicam, voglia di Borsa Nicola Di Sipio e Alfredo D’Incecco hanno incontrato la comunità finanziaria per presentare i dati dell’azienda leader nella componentistica automotive. Prossimo obiettivo: consolidare il business, puntando su internazionalizzazione e quotazione
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aicam vuole ingranare una nuova marcia. Il Gruppo, con stabilimenti in Abruzzo, Marche e Piemonte, è uno tra i più importanti produttori di pastiglie per freno a disco, freni a tamburo e frizioni, destinati al mercato del ricambio e del primo impianto. Per presentare gli ultimi risultati aziendali, l’amministratore della Raicam, Nicola Di Sipio e Alfredo D’Incecco, dottore commercialista ed advisor del Gruppo, hanno organizzato una convention
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Nicola Di Sipio amministratore delegato Raicam
per incontrare la comunità finanziaria. Fondata nel 1982, la Raicam ha percorso la sua storia fino ad oggi, credendo nella forza della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Questo atteggiamento si è tradotto in un impegno tenace e stimolante che l’ha portata a raggiungere traguardi di altissimo livello. L’unicità del Gruppo risiede nella capacità produttiva e di sviluppo dei tre stabilimenti. A Manoppello, nel pescarese, così come a quello di
Torino si realizzano prodotti finiti con un ciclo verticale di produzione. Il sito abruzzese è specializzato nei freni a tamburo e impiega 63 unità lavorative, mentre in Piemonte ci si focalizza sulla produzione di pastiglie freno a disco, occupando circa 120 dipendenti. Il Gruppo si completa con la AP, Automotive Products SpA, ubicata a Moie di Maiolati Spontini (Ancona), che produce sistemi frizione per primo impianto. La AP è oggi una delle principali aziende a livello europeo per lo sviluppo, produzione e commercializzazione di frizioni. I suoi principali competitor sono i primi player mondiali del settore: Valeo SA, Luk GmbH&Co e ZF Sachs AG. Un’impresa economica che poggia le fondamenta su precisi principi di comportamento: la soddisfazione del cliente, la qualità del prodotto, la sicurezza sul posto di lavoro e il massimo rispetto per l’ambiente. Tutte le attività, infatti, sono rispettose dei rigorosi standard qualitativi imposti dalle certificazioni ISO 9001-2000, ISO TS 16949 e ISO 14001/96. «Tra i prossimi obiettivi di medio termine, visti gli ottimi risultati raggiunti –ha affermato D’Incecco durante la convention– c’è la quotazione in Borsa. Ma attualmente preferiamo focalizzarci sul consolidamento dei risultati lavorando su un progetto industriale di ampio respiro». Nel corso dell’incontro, Nicola Di Sipio, ha ripercorso le tappe più
» foto di Andrea Straccini
significative che lo hanno portato, oggi, a realizzare una realtà imprenditoriale di tutto rispetto: «Ho iniziato 26 anni fa –ha raccontato Di Sipio– in una officina di appena duecento metri. Oggi il Gruppo ha tre stabilimenti produttivi. Nel 2007 ha ottenuto un fatturato pari a 66.2 milioni di euro, con una previsione per il 2008 di raggiungere 74 milioni di euro. Nel 2009 si prevede una crescita del fatturato del 12% e di un ulteriore 13% nell’anno successivo, con un Ebitda stimato nel 2010 al 28%. Impieghiamo oltre 400 unità –ha poi aggiunto– solo passione, professionalità e un pizzico di testardaggine hanno reso possibili questi traguardi. Da anni, puntiamo tutto su ricerca e innovazione, che per un’azienda come la nostra costituiscono la vera chiave del successo». Raicam opera con i brand Raicam, Maff e Permafuse. AP invece, producendo sistemi di primo impianto, lavora con i marchi più noti dell’automotive: Honda Auto, Fiat, Iveco, Gm, Porsche, Volkswagen; proiettando così il Gruppo in un mercato
internazionale. Accanto al padre lavora il figlio Massimo, laureando in Ingegneria, che si sta facendo le ossa nella AP. L’altro figlio Paolo, laureando in Economia aziendale, prima di essere inserito nell’organigramma del Gruppo sta maturando un’esperienza negli USA presso una multinazionale che opera nell’automotive. Il Piano di sviluppo prevede, tra gli obbiettivi futuri, l’apertura di due nuove iniziative industriali, in Cina e Russia, dove si produrranno frizioni. Inoltre, c’è la possibilità di una crescita, per vie esterne, attraverso l’acquisizione di un’azienda di componentistica. Al termine della convention sono intervenuti i referenti della comunità finanziaria in rappresentanza degli Istituti di credito, partner del Gruppo. «È un orgoglio -ha affermato durante il suo saluto, Tonino Di Berardino, presidente di Banca Caripe- per una banca regionale come la nostra lavorare e accompagnare la crescita di un’azienda di questo livello guidata da un imprenditore dinamico e
Alfredo D’Incecco dottore commercialista e advisor del Gruppo
competente come Di Sipio». Tutti gli ospiti presenti all’incontro, hanno espresso vivo apprezzamento per i risultati raggiunti e per le opportunità di sviluppo illustrate, a partire da Franco Coccioli, vice direttore generale di Banca Caripe
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i rappresentanti della comunità finanziaria intervenuti all’incontro
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eventi » di Eleonora Lopes
UN PODIO DA OSCAR Ennio Morricone in concerto a Pescara. Un evento magico che ha ammaliato i 5mila fortunati spettatori. Due ore di musica indimenticabile eseguita con un’orchestra di 200 elementi
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n’atmosfera avvolta nella magia, sospesa tra le note e i fotogrammi della memoria. Una magia che ha totalmente stregato il pubblico pescarese. Ennio Morricone non ha fatto un concerto, ma un incantesimo di due ore. Una standing ovation ha accolto il suo ingresso. Poi, le note del Maestro hanno tenuto in estasi le 5.000 persone che hanno assistito a questo evento, unico e straordinario. Non capita spesso nella vita
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la possibilità di ascoltare per due ore filate un Re indiscusso della musica. Un premio Oscar. All’interno del suo prestigioso tour 2008, dopo aver toccato Madrid, Torino, Vilnius, Città del Messico e Guadalayara, il grande artista, si è esibito dal vivo nell’area di risulta della città di Pescara, adibita, per l’occasione, a teatro all’aperto. Accompagnato da un’orchestra di 200 elementi in una cornice teatrale ed immensa, il Maestro ha ripercorso le musiche che hanno segnato la
sua ascesa artistica come compositore di colonne sonore, noto in tutto il mondo. Classe 1929, Ennio Morricone è oggi, senza dubbio, il più conosciuto compositore nel 900’, autore di oltre 450 colonne sonore per film che gli hanno valso l’Oscar e più di 100 composizioni da concerto. Sul palco ad introdurre lo spettacolo, un’ospite d’eccezione, Katia Ricciarelli. L’evento è stato promosso da Banca Caripe, in collaborazione con la l’Accademia di Arte Lirica
» foto di Andrea Straccini
P.Q.I. e con il patrocinio del Comune di Pescara. «È il nostro straordinario regalo che abbiamo fatto alla Città e a tutto l’Abruzzo –ha dichiarato Dario Mancini, direttore generale di Banca Caripe– a dimostrazione che la nostra definizione di “banca del territorio” non riguarda solo i servizi puramente finanziari, ma significa un reale e concreto supporto allo sviluppo economico, sociale e culturale». Tra le prime file, ad ascoltare il concerto, c’erano esponenti provenienti dal mondo politico, culturale ed economico. Il Maestro ha diretto il Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano, che ormai da anni lo accompagna nei suoi concerti in Italia ed all’estero, l’Orchestra Roma Sinfonietta ed il soprano Susanna Rigacci. Un percorso fra le sue più belle musiche, tra cui la celebre “The Mission”, “Nuovo Cinema Paradiso”, “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Indagine di un cittadino al di sopra di ogni so-
spetto”, “Sacco e Vanzetti”, nonché le colonne sonore dei film western di Sergio Leone, con il quale Morricone strinse un sodalizio a dir poco perfetto: “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta il West”, “Per un pugno di dollari”, “Giù la testa”. Per due lunghe ore Ennio Morricone ha incantato tutta la platea agitando la sua celebre bacchetta che siamo abituati a vedere in Tv. Le note soavi e ammalianti degli strumenti e del coro hanno avvolto la notte pescarese. Un applauso caloroso lungo 5 minuti ha concluso la performance. E poi ancora tre bis. Davvero generoso. Al solo annuncio, il concerto venne considerato l’evento dell’estate 2008. Non ci si sbagliava. Ed ora e, per molto tempo ancora, svolazzerà nella nostra testa il motivo di qualche pezzo. Il tema musicale si annida come un tarlo e, quando meno te lo aspetti, ti tornerà alla mente. Sono le magie di un maestro e della sua bacchetta
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eventi » di Massimo Avenali
BCCA, UNA FESTA PER DIRE GRAZIE
Magnifica serata con Paolo Belli e i fuochi d’artificio per celebrare degnamente i cinquant’anni al servizio dell’affezionata clientela della Banca di Credito Cooperativo di Cappelle Sul Tavo
Paolo Belli durante il suo concerto in onore dei cinquant’anni della BCCA
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vere mezzo secolo ma non dimostrarlo, se non per la preziosa esperienza maturata come Banca di Credito Cooperativo Abruzzese. La BCCA è oggi un istituto di credito radicato nel territorio, con molteplici sportelli e personale preparato per affrontare le sfide poste dallo scenario economico nazionale e internazionale, sempre più avvertite anche a livello locale. Situazioni in cui scelte e direttive sempre più importanti richiedono professionalità e competenza, ma al contempo anche la familiarità di chi conosce bene il territorio, di chi sa quali sono le esigenze e le potenzialità. Nata nell’ottobre del 1957 come Cassa Rurale e Artigiana di Cappelle sul Tavo, la BCCA oggi annovera ben tremila soci, un patrimonio di circa 28 milioni di euro e nove filiali che si aggiungono alla sede centrale. Mai occasione è stata quindi più adatta per dei festeggiamenti
» foto concesse da BCCA
lunghi quasi un anno. Mesi vissuti con emozione e la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo importante, su cui costruire un futuro ancora più impegnato e al servizio dell’affezionata clientela. Il calendario degli eventi, con l’ultimo appuntamento di giugno, ha visto un finale in grande stile. Il paese di Cappelle Sul Tavo si è trasformato in uno scenario naturale suggestivo per musica e grandi nomi presenti, una festa popolare per dire grazie alla popolazione che ha creduto nell’istituto e nella sua missione di cooperazione. «Abbiamo pensato così –afferma entusiasta il presidente della BCCA, Luigi Iachini Bellisarii– di porre termine nel migliore dei modi alle manifestazioni per il primo cinquantenario della Banca in un’atmosfera di grande gioia, distensione e affiatamento, che restituisse appieno la fiducia cordiale e coinvolgente suscitata dal nostro Credi-
to Cooperativo». Tra gli ospiti, punto di riferimento è stato il musicista e cantante Paolo Belli, che insieme alla sua folgorante band ha regalato momenti di musica e reale divertimento. Uno swing frizzante, pieno di brio, che ha allietato e coinvolto tutti i presenti, una festa che nei fuochi d’artificio che hanno illuminato la mezzanotte e nelle prelibatezze del “pasta party” curato dai cuochi di Villa Santa Maria, ha visto la degna conclusione. A fare da piacevole tappeto musicale le note delle band “8mm” e “Radio 54”. A partire dallo scorso ottobre, con la “Festa del socio” tenutasi al Palacongressi di Montesilvano, nel calendario delle celebrazioni ci sono stati momenti importanti che vale la pena ricordare, come il convegno “Universalità del localismo - Il ruolo di una Banca di Credito Cooperativo in un contesto sempre più globale” e il concerto-spettacolo “La favola di Pinocchio in musica”, diretto dal Maestro Luigi Piovano. È il caso di dire: lunga vita alla BCCA
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il presidente della BCCA, Luigi Iachini Bellisarii a tavola con amici della BCCA
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eventi » a cura dell’area Media dei Giochi del Mediterraneo 2009
Pescara, capitale del Mediterraneo una veduta del litorale pescarese con la “nave” del maestro Cascella
Da questa parte dell’Adriatico, i Giochi, hanno messo in moto non solo investimenti materiali ma anche una serie di iniziative di programmazione e sviluppo nel segno della sostenibilità ambientale e sociale. Un modello da “spendere” in vista di nuove avventure: Aracu pensa al 2010 e al secondo vertice della neonata Unione del Mediterraneo
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l Villaggio per gli atleti. Un nuovo quartiere dai connotati tecnologici a Colle dell’Ara a Chieti. Lo Stadio Adriatico a Pescara. Il restilyng di numerosi impianti sportivi nelle diverse località che ospitano le competizioni.. I cantieri aperti sono un indicatore tangibile del carattere pragmatico dei progetti di cooperazione e sviluppo nati all’interno di questo grande contenitore che sono i Giochi del Mediterraneo. Milioni di investimenti in opere pubbliche che, da questa parte dell’Adriatico,
» foto di Mario Sabatini
hanno messo in moto una catena produttiva ed economica che investe numerosi settori: dall’edilizia al commercio, passando per il turismo. Ci sono, poi, i 4000 atleti dei Giochi, gli oltre 1000 accompagnatori; gli 800mila spettatori che dal 26 giugno al 5 luglio del 2009 assisteranno alle gare sportive in calendario. Il dato complessivo degli arrivi alberghieri, senza tenere conto di tutti gli eventi promozionali che scandiranno questo periodo, è stimato in 150mila camere. Cifre e numeri, tangibili, appunto.
C’è un’altra faccia dei Giochi, però, dai tratti non meno caratterizzanti, destinata a lasciare una traccia significativa in questa Regione. Le centinaia di persone che arrivano ogni mese per i test-event, le migliaia che tutte insieme saranno in Abruzzo fra giugno e agosto, gli oltre 5000 volontari che ruotano attorno all’organizzazione per non parlare dell’impatto, sul tessuto urbanistico, delle opere pubbliche. Un impronta “umana” di notevole consistenza che va “disegnata” con grande attenzione ed equilibrio.
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eventi
il presidente Sabatino Aracu e il sindaco di Chieti Francesco Ricci visitano con il gruppo di lavoro i cantieri dei Giochi
un momento della prima edizione della manifestazione “I Giochi incontrano i cittadini”
Anche a questo sta lavorando il Comitato Pescara 2009 con l’individuazione di modelli di intervento nel segno della sostenibilità: sociale e ambientale. L’utilizzo di energia alternativa nel Villaggio del Mediterraneo; la scelta di materiali ecocompatibili nei cantieri; un piano per il potenziamento del trasporto pubblico che preveda l’uso di mezzi a metano e macchine elettriche; contenitori d’acqua e bicchieri di carta al posto delle bottiglie di plastica durante i Giochi; biciclette per volontari. Non stravolgere ma migliorare. Questa la scommessa dell’organizzazione, che alle opere “materiali”, sta affiancando una serie di iniziative di programmazione e pianificazione per governare quelle dinamiche socio-urbanistiche che, inevitabilmente, gli interventi previsti metteranno in moto. A questo scopo sono stati aperti dei tavoli di lavoro con gli Assessorati Regionali all’Ambiente, al Turismo e ai Trasporti: fra gli obiettivi strategici il potenziamento dell’aeroporto di Pescara; il miglioramento della rete di trasporto pubblico; un piano della “ciclabilità”. Tutto ciò comporta, innanzitutto, un investimento sull’innovazione e sulla qualità, con la realizzazione di una
rete di collaborazioni fra pubblico e privato per individuare modelli di progettazione e intervento che siano riproducibili e che, da patrimonio dei Giochi, diventino patrimonio dell’Abruzzo. Su questo “patrimonio” punta il presidente di Pescara 2009, Sabatino Aracu, che pensa già al 2010, quando si dovrà svolgere il secondo vertice della neonata Unione del Mediterraneo, tenuta a battesimo quest’ultima, dal presidente francese Sarkozy nelle scorse settimane. «L’esperienza dei Giochi è una grande palestra –dichiara Aracu– l’Abruzzo si sta misurando con un progetto che la obbliga a competere, in diversi settori, su un livello molto alto. Non è velleitaria l’idea di poter spendere questo patrimonio in una nuova avventura: candidare Pescara a ospitare il secondo vertice dell’Unione dei Paesi del Mediterraneo. Del resto, prima del 2005, nessuno avrebbe scommesso sul fatto che l’avremmo spuntata sui Giochi eppure ce l’abbiamo fatta: grazie ad un gioco di squadra fra i diversi livelli istituzionali, certo, ma anche grazie alla caparbietà nell’inseguire un sogno. Quella stessa caparbietà che oggi ci fa credere che Pescara ha le carte in regola per diventare la “capitale” del Mediterraneo»
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ALCUNI DEGLI appuntamenti di settembre I Giochi si contaminano con il “territorio” in molti modi; per farsi conoscere, certo ma anche per stimolare lo spirito di partecipazione dei cittadini a questo evento internazionale. A settembre, a Pescara, dopo la tappa estiva a Pineto, torna la manifestazione “I Giochi incontrano i cittadini” con una serie di eventi che animerà alcune strade del centro cittadino. Il primo fine settimana di settembre, inoltre, i Giochi parteciperanno a “Pescara in… Vespa”, una manifestazione che ha come protagonista la due ruote italiana più famosa al mondo con un tributo al suo inventore, l’ abruzzese Corradino D’Ascanio. L’iniziativa è organizzata dall’associazione commercianti di Via D’Avalos in collaborazione con l’amministrazione comunale, l’Archivio di Stato e la Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo, l’Associazione Arma Aeronautica e alcuni Vespa Club abruzzesi. Dimostrazioni di alcune discipline sportive presenti ai XVI Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009 e punti informativi, faranno da contrappunto alla colorata carovana vespistica in una festa dello sport, della storia e della cultura. Il programma prevede una serie di appuntamenti che va dalle rappresentazioni teatrali ai balletti tradizionali abruzzesi, puntando sulle attività con protagonista la Vespa.
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» foto di Giuliano Schiazza
eventi
BCC, LA WEB COMMUNITY DI CONFINDUSTRIA Presentato a Pescara il nuovo portale internet pensato per agevolare lo sviluppo degli affari, risparmiare negli acquisti, dare maggiore visibilità alla propria azienda. Un servizio all’avanguardia e gratuito per gli oltre 126mila associati
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usiness Community Confindustria - BCC è un nuovo servizio offerto dal sistema Confindustria alle associate, ed in particolare alle Piccole e Medie Imprese di tutto il territorio nazionale. Pensato per offrire tecnologia e competenze professionali che agevolano lo sviluppo del business e la realizzazione di risparmi ed efficienze negli acquisti. Attraverso il portale www.bcc-bs.it le imprese possono gratuitamente entrare nella comunità Confindustria: un mercato di oltre 126 mila associati, nel quale presentare le proprie attività e sviluppare business. Si possono anche negoziare on-line i propri acquisti, ottenendo già nel breve termine risparmi attraverso il raggiungimento delle migliori condizioni di mercato, ma anche visibilità e accesso a nuovi mercati di fornitura, oltre ad una importante riduzione dei tempi necessari per le negoziazioni. C’è anche la possibilità, a pagamento, di utilizzare professionisti che assicurino un supporto nell’uso della tecnologia, nella gestione delle negoziazioni, nella verifica dei capitolati di fornitura, nella ricerca di fornitori alternativi e nell’analisi delle offerte. Il servizio è stato presentato a Pescara il 27 giugno scorso in occasione dell’Assemblea Pubblica della locale Confindustria. Già diverse
l’home page del portale BCC
aziende del territorio si sono registrate al portale, attirate dalla possibilità di ricercare partner di business, fornitori e clienti attraverso un motore di ricerca molto semplice, e di creare il proprio profilo aziendale, caratterizzato con elementi quali le referenze, le proprie certificazioni, la propria operatività geografica. Il tutto per essere trovati da altre aziende del sistema. «Si tratta -spiega la referente del progetto in Confindustria Pescara, Laura Federicis- di uno strumento estremamente innovativo che, grazie a una piattaforma tecnologica all’avanguardia, è in grado di offrire anche alle piccole e medie imprese le metodologie di acquisto e di vendita e i supporti professionali
per le negoziazioni via web di cui finora hanno potuto usufruire solo i grandi gruppi industriali. Il sistema è di elevata efficienza e affidabilità, ed ha vantaggi evidenti sotto molteplici punti di vista, a partire dal notevole contenimento dei costi: la fase di test ha comportato, per i partecipanti, un risparmio medio del 10 per cento rispetto ai listini tradizionali. Ma le aziende che vi prenderanno parte potranno guadagnare anche in efficienza organizzativa, con una netta riduzione dei tempi di negoziazione rispetto alle transazioni abituali, una maggiore visibilità, la possibilità di accedere a nuovi mercati, uno snellimento dei processi di compravendita e un generale miglioramento del rapporto con clienti e fornitori»
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eventi » di Eleonora Lopes
NEL CUORE DELLA PRODUZIONE Il modello organizzativo e l’ambiente di lavoro della Micron. La clean room, le turnazioni, le relazioni sindacali, la meritocrazia. I segreti di un’azienda che l’Italia intera ci invidia
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a Micron Technolgy Italia è una delle realtà imprenditoriali che l’Italia intera ci invidia. L’azienda, leader mondiale nel mercato dei semiconduttori che produce sensori d’immagine CMOS e memorie DRAM, da anni opera nel cuore del Fucino. Lo stabilimento di Avezzano è diretto da Sergio Galbiati. Per conoscerne la vera essenza e saperne di più siamo entrati nel cuore del sistema produttivo, cercando di capire il complesso delle azioni che quotidianamente impegnano le migliaia di dipendenti. Abruzzo Impresa ha trascorso un’intera mattina nell’azienda marsicana. Gianluca Togna, della comunicazione organizzativa, disponibile come sempre, ci ha accompagnati per un reportage
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fotografico. E poi, per approfondire le modalità con cui i lavoratori operano in Micron, abbiamo posto qualche domanda al direttore generale Galbiati e a due dipendenti con mansioni differenti, in modo da conoscere i diversi ruoli. Qui il capitale umano supera le 2000 unità. La Micron produce elementi che trovano applicazione in moltissime delle apparecchiature elettroniche e informatiche entrate a far parte della nostra vita. Parliamo di cellulari, palmari, computer, server, camere digitali, lettori MP3 e piattaforme per i videogiochi di alcuni tra i marchi più celebri al mondo. Chi lavora nella clean room, il reparto dove avviene la produzione, segue delle turnazioni particolari:
12 ore di lavoro al giorno per 4 turni, 2 di giorno e 2 di notte, a cui seguono 4 giorni di riposo; successivamente i dipendenti lavorano per 3 giorni seguiti da 5 giorni di riposo. Il ciclo di 12 ore prevede soli 2 cambi di turni, rispetto a quello di 8 che ne prevederebbe 3. Questo singolare modello garantisce un’altissima efficienza produttiva. Inoltre il pass down, cioè il passaggio delle informazioni, importante e molto delicato, che avviene tra la fine di un turno e l’inizio di quello successivo, con le 12 ore è più veloce ed efficace. Il 35% del personale Micron è laureato in ingegneria, fisica o chimica. E proviene prevalentemente dal Centro Italia.
La Micron sembra un piccolo angolo della Svizzera. Tutto è molto pulito e ordinato all’esterno. Quando si arriva allo stabilimento ci si trova di fronte a un’area produttiva di 8mila metri quadrati con una centrale elettrica autonoma alimentata a metano che lo rende indipendente e permette di ridurre del 30-35% i consumi rispetto all’allacciamento convenzionale all’Enel. Anche le emissioni di CO2 sono inferiori rispetto alla media. C’è addirittura una palestra per i dipendenti. All’interno, nella produzione, tutto è sterile, antisettico, molto di più di una stanza d’ospedale. Gli uffici invece sono open space, all’americana. C’è una grande mensa interna, uno sportello Unicredit, un infermeria con un medico presente 24 ore. E addirittura un centro noleggio per auto della Hertz. C’è praticamente tutto.
la linea di produzione nella clean room. Questo lavoro richiede molta cura e concentrazione. Chiaramente lavorare 12 ore in ciclo continuo non è semplice, ma ha i suoi aspetti positivi. I 4 giorni liberi ti permettono di organizzarti bene. Difficilmente mi adeguerei alle classiche 8 ore lavorative». Com’è l’ambiente lavorativo? «Devo dire che mi sento fortunata a lavorare in Micron. Tante ore nello stesso ambiente e con le stesse persone, ti obbliga a stare a stretto contatto con i tuoi colleghi. È come se fosse una vita parallela alla mia. E poi c’è un sistema gestionale che ti da la possibilità di crescere, di fare carriera e di guadagnare bene. E’ un’azienda che mi trasmette sicurezza e solidità anche economica».
che corrisponde al primo livello manageriale nell’ambito produttivo. Nel mio settore, la più grande sfida che affronto ogni giorno è suscitare interesse ai collaboratori. Il rapporto con loro è fondamentale. Cerco di trasmettergli passione ed entusiasmo». Come vive il modello organizzativo della turnazioni? «Per ora non ho ancora messo su famiglia, quindi vivo le turnazioni come un privilegio perché mi permettono nei 4 giorni di riposo, a volte anche 5, di avere molto tempo per me stessa. Non a caso l’età media lavorativa per la clean room è piuttosto bassa. È chiaro che le turnazioni di 12 ore sono strettamente legate all’età. Comunque il sistema aziendale dedica molto spazio alla formazione, quindi con l’avanzare dell’età, dalla clean room è possibile passare al lavoro d’ufficio, con le classiche ore lavorative. Il clima è molto disteso. C’è un grande spirito di gruppo che ci viene trasmesso dal primo giorno di lavoro».
SERGIO GALBIATI direttore generale Micron
MANOLA FELLI operator 2
Con quali prospettive si entra in Micron… «Sono stata assunta 7 anni fa. All’inizio ero un semplice operatore, poi dopo anni d’esperienza e corsi di formazione, sono diventata operator 2. Il mio compito è seguire
» foto di Andrea Straccini
ELIANA LETTA shift manager
Come si fa carriera in Micron? «Sono entrata nel 2000 attraverso uno stage. Da subito ho iniziato come operator nella clean room. Dopo due anni sono diventata trainer e dal 2004, dopo concorsi interni e diversi corsi di formazione, sono diventata shift manager,
Come mai questo modello organizzativo? «La storia delle turnazioni è precedente alla nascita Micron. La rotazione di 12 ore esisteva già prima del 1998, anno in cui la Micron acquisì la Texas Instruments. Ma allora erano previsti avvicendamenti fissi. All’inizio non fu facile, perché cercammo di rimettere in funzione una tipologia di rotazioni, già sperimentata dalla Texas, ma con la variazione di turni alternati. I risultati operativi furono da subito positivi. E con il tempo i collaboratori hanno accettato con entusiasmo questo tipo di ciclo. Anzi, le dico che oggi abbiamo
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eventi
difficoltà nel reperire dipendenti che accettino di passare alle 8 ore provenendo dalle 12 ore. La chiave sta nell’abituarsi al ritmo. Lo ritengo un modello molto efficace. Le difficoltà possono subentrare con l’avanzare dell’età, con fenomeni di tipo fisiologico. Problematiche che quando si presenteranno, saremo pronti ad affrontare». Come hanno reagito i sindacati agli orari di lavoro? «Le posizioni dei sindacati sulle turnazioni sono state differenti. Alcune categorie hanno avuto un vero e proprio rifiuto a tale cambiamento. In questi casi è difficile valutare quanto i sindacati interpretino il bisogno della gente e quanto lo condizionino. Mi rendo conto che un mutamento così importante non sia stato facile da accettare, specie 10 anni fa. Comunque ricordo che allora alcune controparti erano pronte a parlare, altre assunsero una posizione contraria sostanzialmente di tipo pregiudiziale. Per la Micron un’evoluzione di questo genere era necessaria per la produzione. In ogni caso credo che un‘opposizione categorica sia sempre controproducente. Alla fine con molta fatica, arrivammo a siglare la firma dell’accordo. Micron ha sempre cercato di anticipare i tempi in tutti i settori aziendali. Un’azienda all’avanguardia. I fatti ci hanno dato ragione. Ma in futuro, abbiamo comunque intenzione di continuare a confrontarci con i sindacati e di aprirci al dialogo». La Micron è un’azienda che premia la meritocrazia… «Premiare la meritocrazia vuol dire garantire alla Micron il futuro. Il processo di selezione ed evoluzione di ricerca del personale sostenuto dal merito, fa emergere le persone più capaci ed idonee.
Ma attenzione, la prima selezione deve esserci nella classe dirigente. Se il management non è all’altezza dei competitor, l’azienda non può essere competitiva. Qui operatori semplici sono cresciuti, si sono dotati di competenze teoriche fino anche a diventare manager. Non è facile. Non tutti posseggono un bagaglio di conoscenze necessario ad emergere. Però ci tengo a sottolineare che non ci sono barriere di classe. Le strade sono aperte. Tutto sta alla volontà e allo sforzo dei singoli». Da manager e da presidente di Confindustria L’Aquila: qual’è la sua opinione in merito alla contrattazione di secondo livello? «Credo che ogni azienda abbia delle sue peculiarità che andrebbero capite e supportate attraverso una negoziazione locale. Sono d’accordo con i vertici di Confindustria in merito alla contrattazione di secondo livello. Penso anche che la contrattazione locale, ponga più sfide all’imprenditore che allo stesso sindacato. Infatti non credo che tutti gli industriali siano davvero favorevoli nell’accettarla, ma soprattutto nell’applicarla. Dall’altra parte però, alcune posizioni
in merito dei sindacati, mi appaiono piuttosto conservatrici. Oggi è fondamentale che il sindacato dica sì al principio della flessibilità. Una flessibilità mentale che però conduca ad una stabilità fisica. Ostacolandola, abbandonerebbe grande parte di lavoratori che attualmente non si sentono affatto tutelati. Tutto questo deriva dal non aver accettato di realizzare fino in fondo ciò che è previsto dallo statuto dei lavoratori: “se il rendimento per quello che si è retribuiti non è adeguato, puoi essere licenziato”. In parole semplici, far lavorare chi ha davvero voglia di farlo. La celebre questione del rapporto tra “diritto e dovere”. Per vedere applicato tutto questo nel nostro Paese, si dovrà attendere, a mio avviso, un ricambio generazionale. Vorrei concludere dicendo che lo sforzo che oggi sta facendo la Micron è di aver visto in questi anni maturare la consapevolezza che bisogna essere individualmente molto bravi e che non si può avere successo senza un’integrazione di squadra. Specie per noi che siamo più di 2000. Questo in Micron accade davvero. E mi rende molto orgoglioso
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Sergio Galbiati durante l’intervista
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FORMATI PER IL LAVORO Consegnati dalla Provincia di Pescara gli attestati finali di corsi di formazione gratuiti, organizzati dall’assessorato al Lavoro per rispondere alle esigenze del mercato
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roseguiremo sulla strada dei corsi di formazione che si sono rivelati una formula vincente, capace di far incontrare domanda e offerta di lavoro specializzata». Non ha dubbi l’assessore Antonio Castricone sulle strategie da adottare osservando gli ultimi risultati presentati nel corso della cerimonia di consegna dei 76 attestati di qualifica professionale al termine dei corsi organizzati dall’assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale della Provincia di Pescara, attraverso l’Agenzia Formativa. All’incontro, tenutosi presso la Sala dei Marmi, oltre all’assessore hanno partecipato il presidente della Provincia Giuseppe De Dominicis, il direttore generale Mario Collevecchio e la dirigente del Settore Politiche del Lavoro, Formazione Professionale e Attività Produttive Nicoletta Bucco. Nello stesso ambito, è stata allestita un’esposizione dei progetti realizzati dagli allievi. «I corsi sono Tecnico Design Prodotto Corso n. 5 Bonvini Valentina* De Zio Pietro Di Iulio Laura Giansante Alessandra * La Barba Riccardo Mergiotti Carmine * D’Incecco Vittoria Angelini Simone D’Arcangelo Adriana Longo Teresa Toriello Filippo Moraldi Claudia Casalena Alessandra Casalena Simona Tecnico di Design Espositivo Corso n. 6 Carchesio Claudia D’Emilio Emma Di cesare Luca * Di Silvestro Maria Cristina *
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i neo-diplomati del corso da Estetiste Specializzate con l’assessore Antonio Castricone
gratuiti -ha precisato Castricone- e permettono a giovani neo-diplomati e neo-laureati di completare la preparazione scolastica acquisendo competenze specifiche dal mondo del lavoro. La formazione ha riguardato profili particolarmente richiesti nel mondo industriale non solo abruzzese, tant’è che molti degli allievi sono già stati contattati da varie aziende e altri avranno la possibilità di diventare imprendi-
Lasalandra Maria Teresa Nacci Giuseppe Toriello Laura Teresa Paolucci Domenico Casasanta Ida Marialibera Di Falco Ester * Operatore EDP Corso n. 7 Catani Morena Di Sabatino Iolanda Galante Gloriana * Gelao Stefania Gentile Antonella Milazzo Dorotea * Moyiseyenko Viktoria Renzetti Manuela Spadolini Danilo Tortora Sabrina Ricciuti Isa * Morosini Katia Morosini Emanuela * Operatore EDP corso n. 8 Cipollone Mario *
tori: 48 partecipanti hanno ritirato il diploma da Tecnico di Design di prodotto, Tecnico di Design espositivo e Operatore EDP, mentre 29 attestati hanno riguardato la formazione in Estetista Specializzata, qualificazione professionale che consente, a ragazze già estetiste, di avviare l’attività in forma autonoma avendo acquisito le capacità per utilizzo di apparecchiature di nuova generazione
De Ritis Annalisa * Di Leandro Maurizio Di Lorenzo Arianna Durelli Emanuela Zemsta Emilia * Lanaro Francesca * Di Donato Miriana Ranieri Antonella Di Girolamo Simone Estetista Specializzazione n. 15 Barros Laura Bijedic Azra Brocchi Monica Cerasa Monica Di Matteo Letizia Eleuterio Giannella Gagliardone Luisana Longin Tatiana Mazzone Rosa Pallini Daniela Presentasi Anna
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Rulli Ernesta Mariella Torres Saldarriaga Carmen Estetista Specializzazione n. 16 Barlafante Cinzia Cipriani Giorgia Coscodan Annemarie Beatrice D’Agostino Valentina D’Andrea Claudia Di Pietro Rita Forcone Maria Samanta Lupone Ida Malla Giuseppina Marchegiani Angelica Mischiatti Anna Rita Paludi Antonella Pantalone Cinzia Recchia Ada Gajanovà Maria Alcini Sara *Vincitori della borsa di studio
eventi » di Lucia Mancini
IL «MESE DEL BRODETTO» SPOSA I VINI DEL VASTESE Una manifestazione di successo che è riuscita ad abbinare turismo, enogastronomia e ricettività. Un modo innovativo ed efficace per promuovere il territorio
un momento della serata inaugurale della manifestazione
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onsorzio Terra d’Oro, cantine Jasci Donatello, Jasci & Marchesani, Sergio del Casale e Vini del Golfo. Da quest’anno protagoniste anche le aziende vinicole al “Mese del Brodetto alla Vastese”, la manifestazione gastronomico-culinaria organizzata dall’assessorato al Turismo del Comune di Vasto. Un evento importante, basato sulla gastronomia e i prodotti tipici, in grado di promuovere il territorio in maniera intelligente e innovativa. «L’iniziativa rappresenta un vero e proprio co-marketing tra le istituzioni lo-
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cali e le Cantine -afferma Alberto Tiberio, presidente del Consorzio Terra D’Oro- abbiamo concordato un budget di 10mila euro per la promozione dell’evento ed un accordo che lega i nostri vini con il Mese del Brodetto per i prossimi 3 anni. Siamo fermamente convinti –continua Tiberio- che questa sia un’occasione unica per far conoscere al pubblico i nostri prodotti». Il progetto è stato ideato dall’Agenzia Dispenser che da anni cura l’immagine e il marketing delle Cantine, come ha spiegato Franco Radoccia, responsabile dell’Agen-
zia: «Il format dell’operazione è stato studiato ad hoc per dar vita a collaborazioni tra enti locali e aziende del territorio. Siamo stati i portavoce delle aziende, per la promozione dei vini locali, unendo le esigenze di valorizzazione del territorio. Il nostro modello punta ad un’attività integrata tra operatori pubblici e realtà economiche locali, per ottimizzare e qualificare i servizi di interesse collettivo e portare alla ribalta nuove forme di promozione e di comunicazione». Nonostante lo sciopero della marineria contro il caro-gasolio, sono
stati in media 650 i brodetti serviti ogni giorno a tavola. I 32 ristoranti inseriti nel circuito dell’appuntamento lo hanno proposto al prezzo promozionale di 20 euro (quasi la metà di quello standard) e ai sapori del mare si sono aggiunti quelli della terra. Per l’evento sono stati previsti nel bilancio comunale 18mila euro a cui vanno aggiunti gli 8mila della Camera di commercio, partner dell’assessorato insieme a Slow food, Accademia italiana della cucina, Confcommercio e Confesercenti. «La manifestazione è riuscita a creare un circuito che ha abbinato turismo, enogastronomia e ricettività, una formula da riproporre anche in altri periodi dell’anno», commenta soddisfatto il vice sindaco di Vasto e assessore al Turismo e Servizi, Nicola Del Prete. Ad aprire la manifestazione, a Palazzo D’Avalos, è stato il “comi-cuoco” Andy Luotto, conduttore della trasmissione televisiva “Pasta, love e fantasia”, che ha cucinato il brodetto seguendo le indicazioni di Pino Iubatti, studioso di cucina e tradizioni locali e custode della ricetta alla quale «non vanno aggiunte né cozze né vongole». Quanto al programma, oltre a folklore, mostre, convegni e lezioni di cucina, c’è stata la consegna del “Premio fedeltà al lavoro” della CCIAA di Chieti con la presentazione del Marchio collettivo “Brodetto di pesce alla vastese”, la consegna della Bandiera blu agli operatori turistici sul lungomare, la mostra fotografica “Vasto come il mare” di Brunella Fratini e Riccardo Bruni. Ed una novità: la gara di cucina del brodetto. Dieci le casalinghe che hanno partecipato, vincitrice l’88enne Anna Sorgente. Il piatto simbolo della cucina marinara locale, ancor prima degli avventori che hanno riempito i risto-
» foto di abcgrafiche
ranti a giugno (la manifestazione è stata prolungata alla prima settimana di luglio) aveva già aggiunto al nutrito elenco di estimatori una reginetta di bellezza. Al suo sapore e al suo gusto, Eleonora Pedron, ex miss Italia, non ha saputo resistere. A Vasto è arrivata per le riprese della rubrica “Il bello e il buono”, spazio della trasmissione “Fornelli in piazza” condotta da Davide Mengacci su Rete 4. La conduttrice, oltre a decantare le qualità del brodetto (il “buono”) preparato per Andy Luotto e Pino Iubatti durante la preparazione del brodetto
l’occasione dalla ristoratrice Simona Ranieri ed illustrato da Pino Iubatti, ha parlato del “bello” di Vasto, ovvero di Palazzo D’Avalos, del Castello Caldoresco e di piazza Rossetti. La trasmissione, andata in onda qualche settimana prima dell’inizio della manifestazione, si è trasformata in una bella vetrina promozionale per la città. «Il brodetto è diventato un simbolo della città –sottolinea l’assessore Del Prete- tour operator e potenziali turisti identificano Vasto con questo piatto, preparato secondo un rigido disciplinare redatto da una commissione di esperti, al punto che è stato certificato»
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i partner...
Agenzia Pescara - Chieti
DUE ELLE S.n.c. di Livi Luigi & C. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Treviso, 4 tel. 085.4462832 - fax 085.4460322 www.dueellecucine.it - e-mail: info@dueellecucine.it
DE NATURA [anno di fondazione2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) - Via Alzano, 78 tel. e fax 085.960597 - mobile: 3471939305 e-mail: denatura_pe@libero.it
F.LLI DI DONATO S.a.s. [anno di fondazione 1986] 65013 Marina di Città Sant’Angelo (Pe) Via Mulino del Gioco, 48 tel. 085.950509 - fax 085.959790 www.didonatosas.it - e-mail: info@didonatosas.it
eData S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Roma, 10 tel. e fax 085.4460257 www.e-data.it - e-mail: info@e-data.it
DANIVA S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C 19 tel. e fax 085.959192 www.daniva.eu - e-mail: info@daniva.eu
NRG ITALIA S.p.A. - Divisione Gestetner [anno di fondazione 1871] 65123 Pescara Via L. Muzii, 15 tel. 085.4213020 - fax 085.4221128 www.rossibruno.it - e-mail: info@rossibruno.it
Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it
ARREDO LUCE S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C. Comm. Ibisco 13/14 tel. 085.950583 - fax 085.950100 www.arredolucesrl.it e-mail: info@arredolucesrl.it
ECOLOGICA ANZUCA S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Valle Anzuca, 18/D tel. 085.4917963 - fax 085.4918077 www.ecologicanzuca.it e-mail: info@ecologicanzuca.it
PROSPERI ROBERTO [anno di fondazione 1997] 65125 Pescara Via Caravaggio, 340 tel. e fax 085.4712209 e-mail: roberto.prosperi@yahoo.it
D’AMBROSIO s.a.s. [anno di fondazione 1991] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. B/8 tel. 085.9506217 - fax 085.9500073 www.dambrosiosas.com e-mail: info@dambrosiosas.com
TRASPORTI ITAL-P.A.D. S.r.l. 65125 Pescara (PE) Via Naz. Adriatica Nord, 563 tel. 085.470701 - fax 085.4718054 www.italpad.it - e-mail: italpad@tin.it
SO.DI.FARM. S.r.l. [anno di fondazione 1976] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Adige, 5 tel. 085.4461437 - fax 085.4461192 www.sodifarm.it - e-mail: info@sodifarm.it
COLTIVATORI DIRETTI TOLLO S.c.a.r.l. [anno di fondazione 1962] 66010 Tollo (Ch) Via Don Morosini, 104 tel. 0871.961117 - fax 0871.961595 e-mail: tolloccdd@tin.it
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informazione pubblicitaria
MODULPARK: PARCHEGGIARE NON È STATO MAI COSÌ FACILE L’idea rivoluzionaria è della Sotar, un’azienda abruzzese specializzata in tecniche e tecnologie di sollevamento. Presto la soluzione sarà adottata nelle grandi città
Si chiama Modulpark e rivoluzionerà il modo di parcheggiare l’auto. La soluzione nasce da un’intuizione della Sotar, un’azienda abruzzese che opera da oltre quindici anni nel settore delle tecniche e tecnologie di sollevamento. La Sotar, che vanta una fama internazionale grazie alle proprie realizzazioni nelle principali metropoli mondiali, è pronta a presentare sul mercato un prodotto innovativo e di sofisticata tecnologia. Modulpark è un sistema fortemente risolutivo per la complessa problematica del parcheggio, specie nelle grandi città. La congestione e il carico di traffico automobilistico aumentano il disagio di riporre la propria auto, spesso in spazi troppo stretti e soltanto dopo innumerevoli e snervanti ricerche. Modulpark è composto da due tipi di elementi modulari: l’elevatore (per lo spostamento verticale) e il traslatore (per lo spostamento orizzontale). L’assemblaggio del numero scelto di questi elementi, insieme ai quadri elettrici di comando, consente la composizione di sistemi completi di parcheggio da un minimo di tre autovetture e senza limitazione di numero massimo (il numero è sempre dispari per la necessità di lasciare un posto libero per le movimentazioni). La struttura può essere equipaggiata, su richiesta e secondo la spesa che il cliente vuole affrontare, con cancelli orizzontali singoli e con tetto di copertura, il tutto connesso al quadro principale di comando. Quando l’utente inserisce la chiave e preme il relativo pulsante il sistema comincia a operare. La modularità consente grande flessibilità al prodotto rendendolo adatto sia a piccoli condomini sia ai grandi centri commerciali, cinema, teatri, enti pubblici, ristoranti, concessionarie auto. Modulpark è un prodotto di facile installazione, semplice da usare e alla portata di tutti. Si presenta completamente zincato e non necessita di opere murarie. È inoltre autoportante ed altamente adattabile. La soluzione alla mancanza di posti auto è arrivata, ancora un centro per il Made in Italy a marchio Sotar
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Via Bolzano 16, 66020 Sambuceto (Ch) tel. 085.4463686 - fax 085.4463684 web: www.sotar.it - e-mail: info@sotar.it
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Autoabruzzo. Concessionaria BMW e MINI per vocazione.
i partner...
SIA Servizi Integrati Assindustria S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66100 Chieti - Via F. Viaggi, 7 tel. 0871.3595291 - fax 0871.321605 www.siaservizi.com - e-mail: siaservizi@tin.it
PROGER S.p.A. [anno di fondazione 1953] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 99 tel. 085.44411 - fax 085.4441230 www.proger.it - e-mail: proger@proger.it
CE.DI. S.r.l. [anno di fondazione 2006] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po tel. e fax 085.4461668
JFG JUNIOR FASHION GROUP S.r.l. [anno di fondazione 2003] 66026 Ortona (Ch) C.da Tamarete tel. 085.905141 - fax 085.9051491 www.jfgroup.it - e-mail: info@jfgroup.it
SOLUZIONI SOFTWARE S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66020 S.Giovanni Teatino (Ch) Via Pietro Nenni, 124 tel. e fax 085.4465221 www.soluzioni-sw.it - e-mail: info@soluzioni-sw.it
Autoabruzzo Via Amendola, 300 - Tel. 085 432511 SAMBUCETO (CH) Strada Provinciale, 23 - Tel. 0872 57194 MOZZAGROGNA (CH)
SOTAR S.r.l. [anno di fondazione 1993] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Bolzano, 16 tel. 085.4463686 - fax 085.4463684 www.sotar.it - e-mail: info@sotar.it
AGRICOLFIDI ABRUZZO S.C.A.R.L. [anno di fondazione 2001] 66026 Ortona - Via Marina, 25 tel. 085.9061118 - fax 085.9064724 e-mail: mirascar@tin.it
di D’OLIMPIO MARCO [anno di fondazione 1990] 65128 Pescara Via Tavo, 206 tel. e fax 085.4464548 e-mail: arca.service@virgilio.it
Concessionaria BMW Concessionaria MINI
IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO SPECIALI
CONGLOMERATI INERTI CALCESTRUZZI
INERTI VALFINO S.r.l. [anno di fondazione 1978] 65010 Elice (Pe) - C.da Madonna degli Angeli, 132 tel. 085.9609188 - fax 085.9609746 e-mail: inertivalfino@libero.it
CA TECHNOLOGIES AND COMMUNICATIONS [anno di fondazione 2006] 65022 Bussi sul Tirino (Pe) - Via L’Aquila, 29 tel. e fax 085.980131 e-mail: catechnologies@libero.it
TEMPO REALE GROUP 66034 Lanciano (Ch) Corso Roma, 34 tel. 0872.724399 - fax 0872.702378 www.temporealegroup.com e-mail: info@temporealegroup.com
BIZARRIE [anno di fondazione 2006] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via S. Feliciani, 1 tel. e fax 085.96606 www.bizarrie.it - e-mail: info@bizarrie.it
COMPAGNIA TRASPORTI VOLUMINOSI S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4409074 - fax 085.4465553 www.ctvlogistica.it e-mail: info@ctvlogistica.it
SITVAL PESCARA S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66100 Chieti Via E. Piaggio, 21 tel. 0871.560249 - fax 0871.575597 www.sitvalsrl.it - e-mail: dematteis@sitvalsrl.it
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adagio con gusto
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Siamo pronti a sedurre i palati di tutto il mondo
Peppino e Angela Tinari del Villa Maiella di Guardiagrele, tra i protagonisti del Salone del Gusto 2008
la vita è bella uscita di sicurezza
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Torino: i maestri del design e le auto da sogno
passione motori
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BMW X6, il suv con l’anima coupé
amore a prima vista
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Ma quanto è bello l’occhiale di John Belushi
divudi
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I dieci David della Ragazza del lago
tempo rubato
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Parenti lontani
un’ottima annata
123 Il vino non è un quadro
i partner...
STUDIO CHIMICO LAVALLE Dr. LUIGI [anno di fondazione 1988] S.P. Lungofino, km 3 65013 Città Sant’Angelo (Pe) tel. 085.9508170 - fax 085.9508916 www.luigilavalle.org - e-mail: info@luigilavalle.org
F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it
AUTOMAZIONI INDUSTRIALI APPLICAZIONI CONTROLLI NUMERICI FORMAZIONE VENDITA ED ASSISTENZA
SEM INDUSTRIALE S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 18 tel. 085.4465888 - fax 085.4465892 www.sem-industriale.it - e-mail: info@sem-industriale.it
ITALBANDIERE Group [anno di fondazione 1985] 64020 Villa Vomano (Te) S.s. 150 km 21, 90 tel. 0861.329566 - fax 0861.319516 www.paginegialle.it/ITALBANDIERE e-mail: a richiesta per contatto
F.LLI ADEZIO S.n.c. [anno di fondazione 1963] 66010 Ari (Ch) - Via Ponte di Ari tel. 0871.71156 - fax 0871.718211 www.fratelliadezio.it e-mail: info@fratelliadezio.it
WTC ABRUZZO S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro c/o Condominio “P.zza Accademia” tel. e fax 085.6921092 www.wtcpescara.com e-mail: info@wtcpescara.com
Az. Agr. ZANOTTI [anno di fondazione 1996] 65100 Pescara Via Aterno, 61 tel. 085.4460224 - fax 085.4460214
ISTITUTO CONSULENZE SERVIZI AZIENDALI
ICSA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66016 Guardiagrele (Ch) Loc. Giardino tel. 0871.84744 - fax 0871.801436 e-mail: a.colasante@studioicsa.it
STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542
FREE S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65015 Montesilvano - Via Verrotti, 142 tel. 085.4451749 e-mail: free_srl@libero.it
SEA IMPIANTI - DI GIACINTO S.n.c. [anno di fondazione 1999] 64025 Pineto (Te) Via V. Alfieri, 10 tel./fax 085.9495281 e-mail: pirfeliceluciano@virgilio.it
CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com
BANCA GENERALI S.p.A. [anno di fondazione 1997] 65122 Pescara Via Milano ang. Via Trento tel. 085.441341 www.bancagenerali.it e-mail: pescara@pf.bancagenerali.it
CONFINDUSTRIA ABRUZZO 67100 L’Aquila Nucleo Ind. loc. Campo di Pile tel. 0862.317207 - fax 0862.311929 www.confindustria.abruzzo.it e-mail: info@confindustria.abruzzo.it
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TORINO: I MAESTRI DEL DESIGN E LE AUTO DA SOGNO
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escritta dall’architetto Le Corbusier come «la città più incantevole del mondo», Torino è considerata il miglior luogo in Italia per l’arte contemporanea, del resto lo testimonia il fitto calendario di appuntamenti culturali d’avanguardia. Nel 2005 ha ricevuto dall’Icsid (International Council of Societies of Industrial Design) la nomina di prima World Design Capital, per la sua vocazione ad avvalersi dello strumento del design per contribuire a delineare un futuro più sostenibile e
condiviso. Le città contemporanee esigono risposte flessibili, ed è proprio la Flexibility il motivo conduttore del calendario di Torino 2008 World Design Capital, che prevede 52 settimane di appuntamenti. Dal 19 settembre al 23 novembre, nel Padiglione Giovanni Agnelli di Torino Esposizioni, culla dei prestigiosi Saloni dell’Auto del passato, si svolgerà l’evento denominato Dream - Il concetto di futuro nel car design italiano. Un’analisi del fenomeno imprenditoriale e socioeconomico italiano sviluppatosi attorno al mondo dell’industria automobilistica. Protagoniste di Dream, saranno le automobili più rappresentative della storia dello stile e del design, provenienti da tutto il mondo, con particolare attenzione a quelle che hanno rappresentato e rappresentano la dimensione del sogno che l’immaginazione collettiva ha
associato all’auto. Un evento espositivo esclusivo: lo spazio museale (14mila mq) accoglierà pezzi selezionati per testimoniare la creatività di quasi 60 anni di ricerca. Oltre 50 i prototipi esposti e 3 le sale per gli audiovisivi, con proiezioni anche in virtual reality, per descrivere l’iter progettuale dal primo tratto di matita al via libera per l’industrializzazione del modello. Per saperne di più: www.torinoworlddesigncapital.it e www.museoauto.it
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Un motivo in più: l’esercito di terracotta Fino al 16 novembre si possono ammirare a Torino alcune delle 7000 meravigliose statue che fanno parte del mitico “Esercito di Terracotta” di Qin Shi Huangdi. L’occasione unica è data dalla mostra Il celeste impero - dall’esercito di terracotta alla via della seta, organizzata dal Museo delle Antichità, all’interno del teatro Romano. Shi Huangdi fu il primo augusto imperatore della dinastia Qin, un sovrano leggendario e controverso che nel corso del III secolo a. C. seppe unificare un territorio immenso e creò, di fatto, la Cina. Questo sterminato esercito fu realizzato tra il 246 e il 208 a. C. a difesa eterna del tumulo del Primo Imperatore.
Pacchetti validi per un weekend (i prezzi sono suscettibili di variazione) Volo Pescara - Torino A/R (Air One/Air Valle) per 2 passeggeri. Best Western Hotel Genova, pacchetto per 2 persone e 2 notti comprensivo di prima colazione. prezzo 702,00 euro/2 persone
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passione motori
BMW X6, il SUV CON l’ANIMA COUPÉ Un’auto dal design profondamente innovativo, che unisce forza e stile. Interni lussuosi e spazi comodi, anche per i passeggeri posteriori. Grande capacità di carico con la giusta stabilità
A
vete mai visto un Suv elegante come una coupé? Se la risposta è no, correte subito a vedere la nuova Bmw X6: una creazione unica nel suo genere. Il design della macchina, infatti, rispecchia un’automobile che rinchiude in sé il dna di una Bmw della gamma X ma che interpreta il carattere di questa categoria in una chiave molto sportiva. Il modulo frontale, le fiancate e la coda sembrano sorgere l’uno dall’altra, le forme e le superfici si sposano benissimo per conferire alla vettura un senso di armonia
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assoluta. I doppi fari tagliati, la marcata nervatura che attraversa le fiancate e le linee della coda a evoluzione orizzontale continuano a caratterizzare il marchio base Bmw. Quali sono, invece, le caratteristiche dell’anima coupé che vive in questo Suv? L’andamento della linea del tetto che scende dolcemente verso al coda e il lungo sbalzo posteriore della carrozzeria. Gli interni della X6 sono concepiti con un’idea di lusso estremo, con la possibilità di scegliere rivestimenti in pelle e cuciture super raffinate.
Il sistema di seduta rialzata infonde in guidatore e passeggeri la sensazione di dominio e controllo della “situazione”, mentre il volante multifunzione consente di attivare radio e telefono senza distrarsi dalla guida. Non inganni l’epiteto che abbiamo attribuito alla X6: lo spazio d’ingresso nei sedili posteriori è infatti agevolato dall’apertura dei portelloni, ma soprattutto i passeggeri sul retro non avranno i classici problemi di… testa che sbatte sul tetto. Lo spazio è assoluto anche lì dietro. Fantastica è poi la capacità
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10-07-2006
16:59
Pagina 1
Concessionaria BMW e MINI
Autoabruzzo Via Amendola, 300 - Tel. 085 432511 - SAMBUCETO (CH) Strada Provinciale, 23 - Tel. 0872 57194 - MOZZAGROGNA (CH)
di carico: 570 litri per una capienza nettamente superiore alle altre vetture della categoria. Ribaltando il divanetto posteriore si arriva addirittura a 1.450 litri di portata. Una massa così imponente ha bisogno della giusta stabilità: si chiama Icm, Integrated Chassis Management, il sistema di controllo elettronico che consente di adattare le funzioni del motore e dell’assetto in frazioni di secondo, e interviene quando la macchina subisce sbandate pericolose a causa di brusche manovre o di terreni insidiosi. Il nuovo motore V8 con sovralimentazione twin turbo e iniezione diretta di ben-
zina ha una cilindrata di 4,4 cc ed eroga una potenza di 407 cavalli a un regime tra i 5.500 e i 6.400 giri. Nello specifico la versione X6 xdrive 35i accelera da 0 a 100 Km/h in 6,7 secondi, con una velocità massima di 240 Km/h che conferma la verve sportiva della macchina. La trasmissione di potenza avviene attraverso un cambio automatico ottimizzato a sei rapporti e con caratteristiche di cambio marcia assai dinamiche. Rapidità, precisione ed efficienza come caratteristiche clou del cambio: basti questo per intendere la sofisticata concezione di una coupé travestita da Suv. Fatevi stupire e andatela a provare presso la concessionaria Autoabruzzo di via Amendola, 300 a Sambuceto (CH)
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i partner...
CASITALIA S.r.l. [anno di fondazione 2002] 66010 Giuliano Teatino (Ch) Loc. Arenella, 1 tel 0871.71129 - fax 0871.718881 www.casitalia.biz - e-mail: casagiulia@casitalia.biz
SEA FACTOR S.r.l. [anno di fondazione 1985] 65126 Pescara Viale Vespucci, 188 tel. 085.4554355 - fax 085.4516230 e-mail: seafactorsrl@virgilio.it
LOGIMA S.r.l. [anno di fondazione 2004] 63037 Porto d’Ascoli (AP) Via del Lavoro, 34 tel. 0735.753864 - fax 0735.766132 www.logimasrl.it - e-mail: info@logimasrl.it
AUTOTRASPORTI ERASMO CORRADO [anno di fondazione 1986] 64030 Villa Bozza di Montefino (Te) Via Fontana, 26 tel. 0861.996418 - fax 0861.996108 www.erasmotrasporti.it - e-mail: info@erasmotrasporti.it
COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it
SOSTITUZIONE
VETRI
AUTO
E
TIR
Masterglass di Letta Ottorino [anno di fondazione 1997] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 590 (int. 74) - Espansione 1 tel. 085.834550 - fax 085.4456174 www.masterglass.it - e-mail: masterglass@inwind.it
confezione abbigliamento maglieria pronto moda
DIEFFE S.r.l. [anno di fondazione 1969] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Loc. Vertonica - C.c. Ibisco comp. D-3/4/5 tel. e fax 085.950563 e-mail: dieffesrl@yahoo.it
MAXI FOODS S.r.l. [anno di fondazione 1997] 65015 Montesilvano (Pe) Via Danubio, capannone B tel. 085.4684079 - fax 085.4684261 www.maxifoods.com e-mail: info@maxifoods.com
MACO S.r.l. [anno di fondazione 1985] 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno - Loc. Dragonara tel. 085.4406194 - fax 085.4465923 www.macosrl.com - e-mail: info@macosrl.com
MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it
MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz
MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com
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MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it
LEONE GABRIELE S.r.l. [anno di fondazione 1967] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco F 9/10/11 tel. 085.95165 - fax 085.9508923 www.leonegabrielesrl.com e-mail: info@leonegabrielesrl.com
amore a prima vista
MA QUANTO È BELLO L’OCCHIALE DI JOHN BELUSHI La Ray Ban rivisita il mitico modello creato negli anni cinquanta, reso famoso anche da film come «The Blues Brothers». Ed è subito moda
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opo decenni di successi sono ancora sulla cresta dell’onda. Cercati, ambiti, amati. Dai giovani e da chi tende alla qualità unita alla stravaganza. Oggi come ieri i Ray Ban Wayfarer sono uno status symbol. Chi non li ricorda nel film “The Blues Brothers” a coprire perennemente gli occhi dei fratelli Elwood, alias John Belushi e Dan Aykroyd? Chi non si è accorto del fascino che regalavano ad Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany? Nato nel 1952, questo particolare modello Ray Ban ha raggiunto la consacrazione negli anni ’80, quando molti personaggi famosi li hanno scelti e si sono fatti immortalare con i Wayfarer. Un vero e proprio fenomeno di culto che per una volta non ha riguardato esclusivamente il pubblico femminile, anzi. Nella primavera del 2008, l’innovativo restyling, tutto giocato sulle scelte cromatiche. A volte audaci. Cosa mancava a questi occhiali per tornare in auge? La risposta è semplice e geniale: abbinamenti e colori. Il tocco di brio per un oc-
chiale dalla linea classica, eppure così fuori dal comune, viene da una collezione bicolore che lascia ad ognuno la possibilità di accontentare i propri gusti. Le varietà sono molteplici, le tinte hanno colori forti o scuri, più o meno sobri. Resta il monocolore, affiancato dall’esuberanza del maculato. Anche le lenti, a seconda del modello, sono in differenti tonalità e sfumature. Le celebrità di tutto il mondo sono tornate a indossare i Wayfarer. Come un tempo avveniva con Bob Dylan, oggi li trovia-
mo sul viso di Bobby Gillespie ma anche indossati da belle e famose come Kirsten Dunst. E così, ringiovanito nello stile, è tornato ad essere un must. Le varianti proposte, al momento, sono nero e beige, beige e marrone, blu e rosso, bianco e nero, rosso e nero, arancio e nero, tartaruga e nero
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i partner...
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RIZZIERO S.r.l. [anno di fondazione 1936] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Saline, 1 tel. 085.950495 - fax 085.950494 www.rizziero.com - e-mail: info@rizziero.com
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PIERANGELO AUTOTRASPORTI S.n.c. [anno di fondazione 1972] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4464808 - fax 085.4464464 www.pierangelotrasporti.it - e-mail: info@pierangelotrasporti.it
RTI di Gabriele Federico [anno di fondazione 1988] 65122 Pescara Via Ortona, 1 tel. 085.4173593 fax 085.4156824 www.rtiweb.it - e-mail: info@rtiweb.it
PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65126 Pescara - Via D’Avalos, 66 tel. 085.63721-67325 - fax 085.4513827 www.proginf.com e-mail: progetto@proginf.com
MPIM di MARIO PAPARELLA [anno di fondazione 1986] 66020 Sambuceto (Ch) Via Chiacchiaretta, 37 tel. 085.4461210 - fax 085.4460236 www.mpim.it - e-mail: mario@mpim.it
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Agente Capo Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it
MANZONI S.r.l. [anno di fondazione 1992] 67031 Castel di Sangro (Aq) Via Ponte Nuovo, 52 tel. e fax 0864.840302 e-mail: centrostudi.manzoni@tin.it
UNICAM S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65016 Montesilvano (Pe) C.so Umberto I, 372 tel. 085.4491668 - fax 085.4483084
divudi
I DIECI DAVID DELLA RAGAZZA DEL LAGO data di uscita in DVD: gennaio 2008 regista: Andrea Molaioli cast: Toni Servillo, Valeria Golino, Fausto Maria Sciarappa, Fabrizio Gifuni, Omero Antonutti, Anna Bonaiuto. genere: thriller durata: 95 minuti trama: Inviato in un paese del nord Italia per indagare sulla scomparsa di una bambina di sei anni, il commissario Sanzio si imbatte in un altro, misterioso, delitto. Viene ritrovata morta in riva al lago una ragazza bellissima. Ben presto scoprirà quali terribili verità si celano dietro l’apparente quiete del paesino.
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a conquistato ben 10 David di Donatello 2008. Per il critico Paolo Mereghetti, Toni Servillo (il commissario Sanzio) è «semplicemente il film. La sua spina dorsale, la sua intelaiatura, il suo preciso perché. È un fatto di sguardi, di sfumature, di traiettorie». Il film è tratto dal romanzo giallo norvegese di grande successo Don’t look back (Lo Sguardo di uno sconosciuto) di Karin Fossum, trasposto da un fiordo scandinavo ad una piccola comunità montana del Friuli. Il regista è all’esordio, dopo aver realizzato filmati istituzionali ed essere stato aiuto regista di Moretti, Mazzacurati, Luchetti, Calopresti. Sono le otto del mattino quando Marta, addentando una ciambella, sta tornando a casa dopo aver dormito da una zia. Un furgone si ferma: Mario, ragazzo affetto da ritardo mentale, la convince a seguirlo. L’allarme scatta subito, Marta ha solo sei anni. Viene inviato nel paese il commissario Sanzio, poliziotto esperto. Il più giovane collega Siboldi, residente in quelle valli, diventa la sua guida. I due, accompagnati da Alfredo, fedele collega di Sanzio, si dovranno trattenere nel paese: durante le indagini il commissario scopre un altro delitto, quello di Anna, studentessa e giocatrice di hockey, trovata morta in riva al lago. Tutte le persone del paese che Sanzio incontra e interroga possono essere i potenziali assassini. Il commissario, affetto da una dermatite atipica e dimenticato dalla consorte che soffre di una malattia degenerativa del sistema nervoso, si addentra in questa storia con insolita partecipazione, il forte dolore che attraversa la sua famiglia scorre parallelo a quello dell’indagine. La soluzione arriva per intuizione, al di fuori degli elementi in mano al pubblico. La verità è più complessa di ciò che si palesa
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Liberi di rischiare. Rischio e sicurezza. A prima vista, queste due cose non possono convivere: o ti assumi i rischi, oppure scegli la sicurezza. Come imprenditore devi assumerti dei rischi; è necessario per far crescere la tua azienda. Ma per poterti concentrare sui tuoi affari, devi poter controllare il rischio. Con Atradius puoi, facendo coesistere rischio e sicurezza, perfettamente. Con oltre 75 anni di esperienza nella gestione del credito a livello mondiale, Atradius è una delle maggiori compagnie di assicurazione del credito al mondo. Atradius sostiene le imprese come la tua con un’ampia gamma di servizi: dall’assicurazione del credito alle fideiussioni, sino al recupero dei crediti, aiutandoti a bilanciare rischio e sicurezza. Da oggi, puoi sentirti libero di rischiare e di contattarci all’800.343400.
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NORDIMPIANTI SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 1975] 66013 Chieti (Ch) Via Erasmo Piaggio, 19/A - Zona Industriale Chieti Scalo tel. 0871.540222 - fax 0871.562408 www.nordimpiantisystem.com e-mail: info@nordimpiantisystem.com
SATAM VIAGGI [anno di fondazione 1982] 65121 Pescara Via Chieti, 39/41 tel. 085.4210733 - fax 085.378140 www.gruppolapanoramica.it e-mail: satamviaggi@tin.it
ESSE V S.r.l. [anno di fondazione 1996] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Colonnetta, 22/a tel. e fax 0871.577307 www.essev.it - e-mail: info@essev.it
T&D S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Lungofino, 187 - c.c. Ibisco mod. B/12 tel. 085.959283 - fax 085.9507155 www.tditcompany.it - e-mail: info@tditcompany.it
LA PANORAMICA [anno di fondazione 1948] 66100 Chieti Via Picena, 52 tel. 0871.344969 - fax 0871.346507 www.gruppolapanoramica.it e-mail: info@gruppolapanoramica.it
GEKO s.n.c. di Luca & Marco Gialluca 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Trigno, 37 tel. 085.4461248 - fax 085.4406171 www.gialluca.it - e-mail: info@gialluca.it
SETRA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66026 Ortona (Ch) C.da S. Elena - Zona Industriale tel. 085.9032026 - fax 085.9032027 e-mail: dilullo.setra@tiscali.it
DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it
EFFEMME S.r.l. [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Colle delle More, 5 tel. e fax 085.9506417 e-mail: effemmesrl@tiscali.it
DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it
Associazione Regionale Pizzerie e Pizzaioli [anno di fondazione 2000] 66034 Lanciano (Ch) Via F. Masciangelo, 26 tel. 0872.719317 - fax 0872.717631 e-mail: info@stelladabruzzo.it
DAP MATIC S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65100 Pescara Via Tiburtina, 383/7 tel. 085.4312292 - cell. 338.5024150
Perizie Assicurative e Consulenze Tecniche
SFERA S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 372 Tel. 085.4458839 r.a. - Fax 085.4483084 www.sferapescara.it - e-mail: posta@sferapescara.it
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EUROFLORA S.r.l. [anno di fondazione 1982] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Penne, 37-39 tel. 0871.565569 - fax 085.565180 e-mail: euromaa@virgilio.it
tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore
Gaetano Cappelli
PARENTI LONTANI Marsilio Editore
il romanzo in breve Carlino è un giovane alla scoperta del mondo. A New York vive il fratello del nonno, Zio Richard, emigrato dalla provincia di Potenza e capostipite di un ramo americano della famiglia dei di Lontrone, titolari dal 1859 di una casa produttrice di Olio. L’azienda è guidata da tempo immemore dalla tremenda Nonnilde, che regge i destini della tribù dei di Lontrone popolata da uno stuolo infinito di donne. I figli di Nonnilde non hanno avuto altri eredi maschi e Carlino, orfano di madre e di padre dall’età di quattro anni, è circondato e accudito da venti cugine. E se la spassa. Lo trattano come un principino e gli concedono di fare ogni cosa. Solo Nonnilde s’infuria e lo manda in esilio in campagna a mungere mucche da un suo colono. Lì conoscerà Pit, il figlio dei contadini di cui è ospite, e inizierà una fase della vita che inizialmente sarà on the road, poi lo porterà a scrivere necrologi sul giornale locale, poi a suonare e fare sesso, in un travolgente avvio degli anni Settanta che cominciano per lui con un mitico concerto dei New Trolls (nell’accezione locale Gnu Droll). Finirà con il volare oltreoceano a conquistare l’America imbattendosi in maghi guru e gangster, artiste d’avanguardia e miliardarie bizzose, barboni e snob squattrinati e in una ragazza che sembra una favolosa nullità e che è invece destinata a diventare un’icona del nostro tempo…
le prime trenta righe Sono un orfano, un povero orfano di padre e di madre: è la prima cosa certa che so della mia vita, ma non me la prendo. Voglio dire, all’inizio sarà stata dura, solo quasi non me lo ricordo più, l’inizio. Devo aver pianto molto –come è naturale- tipo: hai quattranni e te ne stai sempre attaccato alla mamma e a un certo punto lei, tua madre, parte e tutti –le zie, gli zii, presumo- ti ripetono che è partita ma poi torna, che non è il caso di disperarti; e invece lei, mia madre, non torna. Neanche mio padre se è per questo, ma lui non c’è mai stato. Nonnilde ha preso la sua fotografia dal pianoforte, dove la teneva prima, e l’ha appoggiata sul comò nella stanza da letto, vicino a quella di nonno Carlo, zio Arcangelo e di tanti altri che non conosco. Ci ha messo a fianco la foto di mia madre –una foto con i colori che sembrano macchie di un acquerello venuto male: lei ha un vestito di seta verde, è inclinata su un lato, in modo che i capelli le cadono su una spalla, e sorride in bilico sulla cresta lugubre di una montagna. Ogni mattina, mando un bacio alla mamma, uno al babbo, poi mi faccio il segno della croce e corro scalzo in bagno che mi scappa. Di notte, certe volte, mi sveglio e piango. «Sta’ zitto. Dormi» dice dura Nonnilde. E io sto zitto e dormo. Non c’è da discutere con lei –nessuno in famiglia può discuterci. Da quando nonno Carlo è morto è lei che comanda. Anche se, a guardare la foto di nonno e nonna insieme –è piena di fotografie questa casa: la loro sta nel salotto con i mobili liberty- lui allampanato, elegante, con baffi e pizzo sul mento proteso. L’occhio grande e mite, lei in abito scuro floreale, di gusto francese, tra le dita le pietre di una delle sue cento collane e qualcosa di minaccioso nello sguardo- a guardarli in questa foto, è chiaro che è sempre stata la nonna a comandare.
l’autore
Gaetano Cappelli è nato a Potenza nel 1954. Ha pubblicato: Floppy disk (Marsilio 1988), Febbre (Mondatori 1989), Mestieri sentimentali (Frassinelli 1991), I due fratelli (De Agostini 1994), Errori (Mondatori 1996), Il primo (Marsilio 2005) e Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo (Marsilio 2007). Il romanzo Parenti lontani ha vinto il premio John Fante-autore fra due mondi nell’ambito del terzo festival letterario “Il Dio di mio Padre” che ha celebrato in agosto a Torricella Peligna il venticinquesimo anno dalla morte di John Fante.
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Attrezzature e personale per il monitoraggio atmosferico e di sicurezza
Servizi Integrati di Sicurezza S.r.l. [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/E tel. 085.4971521 - fax 085.4973121 www.sisworld.net - e-mail: info@sisworld.net
Attrezzature e personale per la tutela ambientale ed il trattamento delle acque
SIVAM S.r.l. [anno di fondazione 1995] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/F tel. 085.4972130 - fax 085.4973667 www.sivam.com - e-mail: sivam@sivam.com
Verlicchi Casoli srl [anno di fondazione 1997] 66043 Casoli (Ch) Zona Ind. est tel. 0872.992111 - fax 0872.992154 www.verlicchi.it - e-mail: verlicchicasoli@verlicchi.it
SI.RE.A. s.a.s. di Di Lizio Renzo & C. [anno di fondazione 1821] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Avezzano, 48 tel. 0871.561039 - fax 0871.572672 www.gruppoitas.it e-mail: agenzia.chieti@gruppoitas.it
EUROFIL S.r.l. [anno di fondazione 1993] 64035 Castilenti (Te) C.da Cancelli, 11 tel. 0861.99971 - fax 0861.999493 www.eurofil.it - e-mail: eurofil@eurofil.it
LANGUAGES FOR COMMUNICATION [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro, 23 - Piazza Accademia tel. 085.4516231 www.languagesforcommunication.it e-mail: info@languagesforcommunication.it
TOP SOLUTIONS [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085 4313962 www.topsolutions.it e-mail: info@topsolutions.it
Susa S.p.A. [anno di fondazione 1949] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Prov. Lungofino, 187 tel. 085.9500778 - fax 085.9508781 www.susa.it - e-mail: susape@susa.it
NUOVA BULLONERIA S.r.l. [anno di fondazione 1992] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco (F/6) tel. 085.9506218 - fax 085.95387 e-mail: nuovabul@nuovabulloneriasrl.191.it
M2MARINUCCI S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Nazionale Adriatica Nord, 57/B tel. 085.4911991 - fax 085.4913453 www.m2marinucci.it - e-mail: info@m2marinucci.it
PATTARA CONSULTING s.a.s. [anno di fondazione 1996] 66023 Francavilla al Mare (Ch) sede operativa: Via Bachelet, 4 tel. e fax 085.817361 e-mail: alessiopattara@libero.it
DI DOMENICO TINO s.a.s. [anno di fondazione 1938] 65124 Pescara Piazza Duca degli Abruzzi, 34 - 35 - 36 tel. 085.74400 - fax 085.4712735 e-mail: didomenicotinosas@tin.it
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SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it
OPIFER S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65020 Rocca Morice (Pe) Via Collarso, 48 www.opifer.it - e-mail: info@opifer.it
un’ottima annata » di Nicola Boschetti
IL VINO NON È UN QUADRO
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utti noi sogniamo da buoni appassionati di avere una bella e ricca cantina in modo da poter scegliere una giusta bottiglia ogni volta che se ne presenti l’occasione. Senza doverci accontentare di un freddo scaffale del supermarket, dove è difficile trovare una bottiglia correttamente conservata. Ma quanto costa avere una cantina? Cosa metterci? Come si conserva il vino? Oggigiorno il mercato offre molte soluzioni che vanno dal mini impianto di condizionamento ai frigo vetrina belli e utili che permettono di selezionare temperature differenti su ogni piano, per poter conservare in modo corretto dalle bollicine ai rossi importanti. Certamente non si trovano dappertutto, bisogna rivolgersi a rivenditori specializzati e l’investimento
richiede costi importanti. Per chi volesse provare a conservare i vini con metodi tradizionali e non dispone di un locale adatto, bastano piccoli accorgimenti e tanta passione. Individuate l’angolo più buio, più fresco e meno rumoroso della casa o del garage; misurate la temperatura che deve essere abbastanza costante e non superare i 18/20 gradi (magari aiutandosi con un piccolo raffreddatore o umidificatore); disponete le bottiglie in orizzontale, partendo dal basso con le bollicine e i bianchi, e poi pian piano salendo con rosati, rossi giovani, rossi maturi ecc. Non fate l’errore di stoccare vini costosi e blasonati per poi non aprirli mai, perché il vino a differenza di un quadro, si evolve e prima o poi muore, lasciandoci il rimpianto di non averlo bevuto. Quindi iniziate
la vostra “collezione” con alcuni bianchi e bollicine di giusto consumo, per poi proseguire con alcune bottiglie più strutturate, privilegiando dei buoni rossi di corpo ma giovani, da consumare in tranquillità, affiancati da qualche nobile re: Barolo, Amarone, Brunello ecc… Bisogna averne almeno tre per tipo e farli girare nel consumo. Ricordate che le bollicine, i bianchi e i rosati vanno apprezzati in gioventù, ma nella vostra piccola enoteca “cullate” dei passiti o dei muffati, da abbinare a formaggi e dolci. La soddisfazione sarà maggiore. Divertitevi a scegliere, stoccare, conoscere e apprezzare senza volare troppo in alto, perché il vino è un piacere sempre, e il piacere non si misura con l’euro ma con la passione
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Attenti a questi 2 Montepulciano d’Abruzzo Toni 2003
Amarone della Valpolicella classico 2000 - Bertani
Scrivo con una punta d’orgoglio di questo nobile produttore della valle Peligna. Nobile nel suo modo di fare, anche se a qualcuno pare troppo irruento. Lo conosco da anni, ci siamo sempre stimati a vicenda e quello che il mercato vuole oggi, la famosa tipicità, lui la fa da sempre, senza buttarsi sulle mode ma producendo vino con un’identità: la sua. Un modo di fare che magari non lo ha agevolato negli anni dei supervini, ma oggi, che il consumatore cerca territorio e costanza, lui è ai primi posti. Il suo Toni 2003 si presenta agli occhi con un rubino vivo con sfumature che tendono leggermente al granato, limpido e pulito. Al naso sa di porcini, di terra bagnata, di frutta rossa matura, con profumo di cacao amaro. Buona l’intensità. In bocca è fresco, giustamente tannico, dal sapore deciso e molto persistente con note di marasca. Da provare con polli ruspanti,maiale e agnello. Buono oggi ma durerà ancora tanto.
Uno degli storici produttori di Amarone, da ben oltre 150 anni, legato alla tradizione e alla grande selezione di uve, provenienti da una resa bassissima. Con il coraggio di produrre solo le migliori vendemmie e con uno storico di annate disponibili che vanta pochi eguali in Italia. L’Amarone Classico 2000 presenta un colore granato cupo, con un’intensità immensa. Il naso ci dona il suo etereo regale, accompagnato da frutti rossi selezionati, cannella, bastone di liquirizia. È difficile staccarlo dall’olfatto. In bocca è prepotente, ancora irruento e giovane, dal tannino ruvido, invadente, smorzato solo da una leggera dolcezza. Il gusto è piacevole anche se impegnativo. Da abbinare a formaggi erborinati, gorgonzola, salami, filetti al sangue. Sarà in forma tra 2/3 anni per proseguire tranquillamente sino al 2020. Conservatelo gelosamente.
Prezzo indicativo € 30,00 Azienda Agricola Cataldi Madonna Tel. 0862/954252 - Ofena (Aq)
Prezzo indicativo € 75,00 Cantina Cav. G.B. Bertani Tel. 045/8658444 - Fax 045/8658400 - Verona (Vr)
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adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo
LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ Con la realizzazione del Centro Oli ad Ortona, cosa ne sarà dell’intera filiera della viticoltura abruzzese? È chiaro a tutti che l’insediamento dell’Eni insiste in un’area che da sola fornisce l’80% della produzione vitivinicola dell’intera regione e che dà lavoro a migliaia di aziende, per lo più a conduzione familiare? » di Raffaele Cavallo
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er cercare l’oro nero che è nascosto nelle viscere del mare, si rischia di perdere quello che già luccica in superficie. Mentre l’umanità si
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prepara a uscire dall’era del petrolio per far fronte all’esaurimento delle riserve naturali, privilegiare le fonti energetiche rinnovabili e combattere così l’inquinamento
che incombe sul pianeta, l’Abruzzo è minacciato da un’invasione di trivelle e oleodotti. Un’altra storia del Malpaese, un altro delitto contro l’ambiente e contro il paesaggio,
l’area del “centro oli”- foto Google Earth
si sta consumando nella Regione Verde d’Europa, a cavallo fra le province di Chieti e Pescara, le terre dove si coltivano uve di qualità. Mi riferisco al progetto di realizzazione del Centro Oli in contrada Feudo a Ortona: un complesso per lo sfruttamento del petrolio che, come hanno dimostrato autorevoli studi, potrebbe alterare irrimediabilmente l’equilibrio ambientale del territorio, per via degli scarichi in atmosfera di ingenti quantità giornaliere di gas inquinanti, dell’elevato rischio di contaminazione delle acque marine nonché dell’utilizzo di elevatissime quantità di acqua necessarie al ciclo produttivo, in una regione che ormai si caratterizza in lunghi periodi dell’anno per la carenza di risorse idriche. Mi chiedo, come si potranno preservare caratteri di tipicità e genuinità, in un ambiente insalubre? Cosa ne sarà dell’’intera filiera della viticoltura abruzzese, dal momento che l’insediamento dell’Eni insiste in un’area che da sola fornisce l’80% della produzione vitivinicola dell’intera regione e che dà lavoro
a migliaia di aziende per lo più a conduzione familiare? Un impianto industriale a forte impatto ambientale in una zona della nostra regione che, storicamente, ha sviluppato e consolidato una vocazione agricola e turistica è pura follia, è cecità, è incapacità di investire sul futuro. A coloro che credono che il Centro Oli di Ortona possa portare van-
taggi in termini di sviluppo economico del territorio e di crescita dell’occupazione vorrei far notare che oggi c’è bisogno di una nuova economia basata sulla rilocalizzazione di produzioni e consumi, sull’accorciamento delle filiere, sulla valorizzazione delle economie locali e di piccola scala. Quelle soluzioni, insomma, che ad esempio, in ambito agricolo tutelano un corretto rapporto con la natura e sono la garanzia per la dignità, la sovranità e la sicurezza alimentare delle popolazioni. In due parole “sviluppo sostenibile”. Cioè, una coscienza comune per affrontare e magari risolvere i problemi aperti, per corrispondere alle aspettative e soddisfare le esigenze della società contemporanea. La vera sfida è nel binomio “agricoltura-ambiente”, punto di forza e motore di sviluppo non solo per qualificare le produzioni ma anche per incrementare il valore aggiunto e l’occupazione in Abruzzo. Slow Food con “Cala Lenta” ha indicato una possibile strada, dimostrando come si possa attrarre turismo di qualità, oltrepassando i confini regionali per approdare in Italia e Raffaele Cavallo, presidente Slow Food Abruzzo-Molise
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adagio con gusto
le piane di San Pantaleone viste da Miglianico
anche all’estero. Un tratto di costa dimenticato da tutti è diventato dal 2004 (anno della prima edizione della manifestazione) oggetto di interesse mediatico, politico e turistico e ha svelato una cultura ricca di contenuti materiali e immateriali, in perenne trasformazione nella tradizione. Penso che la devastazione di un luogo non sia data solo dagli ecomostri, ma anche da altre trasformazioni, talvolta suggerite da un presunto miglioramento della vita sociale ed economica delle popolazioni, dal cosiddetto benessere della globalizzazione a scapito dell’identità dei luoghi. Il Centro Oli ad Ortona corromperebbe la leggibilità del paesaggio abruzzese, ponendo problemi sul governo dei luoghi e dei loro contenuti profondi. L’uomo può ancora limitare i propri errori, talvolta correggerli, ma soprattutto cambiare indirizzo e salvare i suoi spazi. Lo può fare con una politica di sviluppo economico e sociale finalizzata
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al miglioramento della qualità di vita, senza esaurire le risorse del territorio. Sempre più, nell’economia moderna, tendono ad accrescere il loro peso (fino a diventare dominanti) i settori legati alla produzione di “beni immateriali”, tra i quali i comparti legati alla ricreazione e
al benessere fisico, al turismo, alla conoscenza e al godimento estetico assumono crescente rilievo, così come in moltissime aree dell’Italia (e dell’Europa) il paesaggio incontaminato è luogo e condizione per produzioni enogastronomiche di eccellenza. Perché non pensare le colline teatine in quest’ottica?
alcuni dimostranti protestano contro l’apertura del centro oli - foto Andrea Straccini
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SIAMO PRONTI A SEDURRE I PALATI DI TUTTO IL MONDO L’Abruzzo al Salone del Gusto 2008: una presenza da protagonisti per far conoscere a migliaia di visitatori una regione tutta da gustare. In scena produttori, grandi chef, presìdi e comunità del cibo » di Davide Acerra Peppino e Angela Tinari con lo staff del Villa Maiella
Sarà protagonista l’Abruzzo alla sesta edizione del Salone del Gusto, la più grande rassegna internazionale di cultura gastronomica del mondo, organizzata da Slow Food a Torino da giovedì 23 a lunedì 27 ottobre. Una manifestazione diventata in dodici anni un’occasione per confrontarsi e portare all’attenzione del mondo le tematiche più attuali del panorama mondiale. Tra i suoi intenti, sviluppare nei consumatori la consapevolezza delle loro scelte portando a contatto del grande pubblico produzioni e produttori dalle più disparate aree del pianeta. Il Salone del Gusto 2008 si presenta come un grande mercato che raccoglie anche i prodotti più rari e i Presìdi Slow Food italiani e internazionali, con ampi spazi
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adagio con gusto
stand di prodotti abruzzesi alla scorsa edizione del Salone del Gusto
dedicati alla degustazione e alla conoscenza, ma anche come importante momento di riflessione e di proposta. La nuova frontiera della gastronomia mondiale punta, quindi, i riflettori sull’Abruzzo che si prepara a sedurre i palati di tutto il mondo. Per cinque giorni la Regione Abruzzo, in collaborazione con Slow Food Abruzzo, allestirà uno spazio espositivo di circa 150 mq dove i visita-
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tori potranno conoscere la grande tradizione gastronomica regionale: la struttura ospiterà una cucina e un’aula didattica dove si susseguiranno ogni giorno i laboratori del gusto sui tanti prodotti d’eccellenza abruzzesi e dove si alterneranno gli chef nella preparazione delle specialità regionali. A completare la grande presenza abruzzese al Lingotto, ci saranno gli stand della Provincia di Chieti e della Camera
di Commercio di Teramo. Ma non finisce qui. L’Abruzzo sarà di scena anche nelle diverse sezioni in programma al Salone: tra gli appuntamenti a tavola, le cene proposte dai migliori chef “chiocciolati” d’Italia. La coppia, composta da Peppino Tinari del ristorante Villa Maiella di Guardiagrele e Patrizia Corradetti di Zenobi di Colonnella, si esibirà in una cena a quattro mani all’interno di Eataly,
il primo big store del cibo di qualità. Sul palcoscenico del Teatro del Gusto di Torino, invece, non poteva mancare Niko Romito del ristorante Reale di Rivisondoli, una delle giovani promesse della ristorazione italiana. Spazio, infine, all’editoria con la presentazione della pubblicazione, edita da Slow Food, “Itinerari nei gusti della Provincia di Chieti”. E ancora, i presidi abruzzesi (lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, mortadella di Campotosto, pecorino di Farindola, canestrato di Castel del Monte, ventricina vastese). E poi nei nuovi spazi dell’Ovai, che accoglieranno 5 mila contadini di tutto il mondo per Terra Madre (negli stessi giorni del Salone), le Comunità del cibo provenienti dall’Appennino abruzzese (dall’aglio rosso di Sulmona ai fagioli di Paganica, la patata viola aquilana, il miele del Gran Sasso, l’olio extravergine pescarese) e dalla costa teatina, con la piccola pesca di Francavilla al Mare. Insomma, un pezzo d’Abruzzo tutto da scoprire e da gustare
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adagio con gusto
A CESENA IL CIBO È DI STRADA Quinto Festival Internazionale nel centro storico della Città. Dal 26 al 28 settembre, «isole gastronomiche» per gustare specialità di tutto il mondo. Tre giorni intensi di degustazioni, riflessioni, musica, teatro Piadina e crescioni, lampredotto o bombette, zeppole e crocchè. Ma anche cous cous o tortillas e burritos. Sono solo alcune delle tante specialità della gastronomia italiana o provenienti da tutto il mondo che è possibile gustare partecipando al 5° Festival Internazionale del Cibo di Strada, nel centro storico di Cesena da venerdì 26 a domenica 28 settembre. Con la possibilità, sabato 27, di partecipare a Cesenotte, la Notte Bianca di Cesena. Il cibo di strada è la più antica e autentica forma di ristorazione. Servito nei caratteristici chioschi o offerto da venditori ambulanti, è l’offerta gastronomica meno soggetta all’influenza di mode passeggere, quella che maggiormente consente di leggere la storia di una città e dei suoi abitanti. Per il presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese «celebrare il cibo di strada significa anche acquisire la consapevolezza che si tratta di uno straordinario patrimonio economico, culturale, antropologico, sociale, che è minacciato e che dobbiamo in qualsiasi modo tutelare. Produrre (ma anche consumare) cibi di strada richiede oggi, una responsabilità che non deve essere disgiunta dal piacere, ma che non deve nemmeno essere più dilazionata». Il Festival, organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes, torna con una ventina di isole gastronomiche che proporranno i cibi di strada prove-
nienti da numerose regioni italiane: Romagna (piadina e crescioni, pesce fritto al cono e tortello nella lastra), Liguria (fugassa e fainà), Toscana (lampredotto bollito e trippa alla fiorentina), Sicilia (pani ca’ meusa, sfincioni, panelle, arancine di riso e cannoli), Puglia (bombette e panzarotti), Campania (mangiamaccheroni, zeppole, crocchè, scagliuozzi, brodo di polpo e la vera pizza), Alto Adige (münchner weißwurst, brezel e senape dolce; meraner hauswurst, ur-paarl, senape e gekochtes vinschger sauerkraut); e da tutto il mondo: Provence, Turchia, Kurdistan, Grecia, Marocco, India, Perù, Messico, Indonesia. Sono previsti incontri, talk food, esposizioni, presentazioni di libri, animazioni, musica, teatro di strada e officine gastronomiche con laboratori sul cibo di strada del
Mediterraneo e del mondo. Presente anche una sezione dedicata allo Street Coffee, degustazione guidata di caffè in vari modi e preparazioni diverse Per informazioni: segreteria organizzativa tel. 0547/361728-361711 www.confesercenticesenate.com
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promosso da
con la collaborazione di
2ÂŞ Convention delle imprese
autunno 2008 Montesilvano _ (Pe)
organizzato da
2a convention delle imprese
CHI HA GIĂ€ DECISO DI ESSERCI
MONDO CAR
info adesioni _ tel. 085 9508161 info@abruzzobusiness.com
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Flaviano Montebello | abruzzo che produce | pag. 15 Flaviano Montebello, 49 anni vive a Giulianova. Vice Coordinatore Regionale di Casartigiani Abruzzo e Segretario Provinciale di Casartigiani Teramo. Dirigente del Gruppo Consorform di Teramo e dei Confidi Credito & Cooperazione, Coopercommercio e Tini Renato. E’ stato Presidente della Società Consortile del Distretto Industriale Vibrata Tordino Vomano mentre attualmente è componente del cda della Banca di Credito Cooperativo dell’Adriatico Teramano.
Anna Morgante | primo piano | pag. 16 Preside, dal 1999, della facoltà di Economia dell’università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara, nella quale insegna Tecnologie dei cicli produttivi e di recupero e riciclo dei materiali. È stata direttore del dipartimento di Scienze e del dipartimento di Metodi Quantitativi e Teoria Economica. Ha iniziato la carriera accademica all’università di Bologna sotto la guida del prof. Walter Ciusa. È autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche. Fa parte, come fondatore, dell’Editorial Board dell’International Journal of management Literature.
Fabio Spinosa | primo piano | pag. 18 Fabio Spinosa Pingue è nato a Sulmona 40 anni fa. Sposato con tre figlie, è laureato in Economia e commercio. È socio amministratore di diverse società del Gruppo Pingue che gestisce insieme ai genitori ed a 4 fratelli. Il Gruppo, che opera sul mercato con l’affermato marchio Pingue -dal cognome della mamma- ha realizzato una autentica filiera agro-alimentare che parte dalla coltivazione dei terreni, agli allevamenti di ovicaprini e suini, con laboratori per la trasformazione di carni, per la lavorazione del latte e la produzione di salumi tipici, per arrivare alla distribuzione di prodotti di largo e generale consumo (supermercati) e al catering con ricevimenti e buffet a domicilio. Già presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria L’Aquila, dal 2007 è presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo. È stato il promotore e socio fondatore dell’Associazione Culturale Giostra Cavalleresca di Sulmona. È membro del Consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. È socio sostenitore di Symbola, la fondazione per le qualità italiane. Appassionato d’arte moderna, sta creando una pinacoteca regionale dei giovani imprenditori.
Rosa Grimaldi | ricerca&innovazione | pag. 26 Autrice di innumerevoli pubblicazioni nazionali ed internazionali, è responsabile dell’Osservatorio della regione Emilia Romagna delle start-up dalla ricerca pubblica. Professore associato di Gestione dell’Innovazione e dei Progetti presso la facoltà di Ingegneria dell’università di Bologna, ha conseguito un Master in Technology and Innovation Management presso lo SPRU, Sussex university, UK. È stata visiting scholar presso la university of Michigan Business School. È direttore scientifico del Master Executive in Technology and Innovation Management presso Alma Graduate School.
Riccardo Fini | ricerca&innovazione | pag. 26 È borsista di ricerca della Fondazione IRI e affiliato al dipartimento di Scienze Aziendali dell’università di Bologna e al dipartimento di Economics di Case Western Reserve university, Cleveland. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Direzione Aziendale e la laurea in Ingegneria Gestionale presso l’università di Bologna. É stato visiting scholar presso l’Ecole des Mines di Parigi e la university of California, Los Angeles. Si occupa di tematiche di trasferimento tecnologico e imprenditorialità ed è autore di varie pubblicazioni nazionali ed internazionali. Durante gli studi universitari è stato imprenditore nel settore dell’occhialeria e meccanica avanzata.
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Andrea Prencipe | ricerca&innovazione | pag. 31 È Professore Straordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia dell’Università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara ed è Visiting Professor presso lo SPRU dell’università del Sussex. Dopo la laurea in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia della d’Annunzio ha poi conseguito il Master in Management dell’Innovazione presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, il Master in Gestione dell’Innovazione Tecnologica ed il Ph.D. in Strategie Tecnologiche presso lo SPRU. È stato Visiting Scholar presso la Harvard Business School e la Michigan Business School. È docente in corsi di Master e PhD (Scuola Superiore S. Anna, università Bocconi, università di Lecce, università del Sussex, ed università di Trento). Svolge attività di ricerca sui temi della gestione strategica dell’innovazione tecnologica ed organizzativa, apprendimento organizzativo nei contesti project-based. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali (L’Impresa) ed internazionali (Administrative Science Quarterly, Organization Science, Research Policy, Industrial and Corporate Change) e con case editrici nazionali (Franco Angeli) ed internazionali (Oxford University Press).
Alessandro Rasetta | ricerca&innovazione | pag. 31 Sociologo della Comunicazione, Counselor Professionale e Certified Trainer in PNL presso the PURENLP di Richard Bandler, si occupa di formazione e consulenza aziendale nell’ambito della comunicazione e supporto alla gestione delle Risorse Umane. Come partner fondatore di ALFOUR S.C. realizza interventi volti ad orientare e progettare l’impianto di sistemi di valutazione delle prestazioni e analisi delle competenze e del potenziale, grazie all’integrazione di Pnl, Enneagramma, Approccio sistemico e Psicologia del gioco, nei percorsi di individuazione delle carriere, di Assessment e di formazione aziendale. Collabora con diverse realtà accademiche in Italia e in particolare tiene interventi sulla creatività e sulle Presentation Skills nella facoltà di Economia di Pescara.
Filippo Paolini | norme&leggi | pag. 35 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Martina Di Sciascio | risorse umane | pag. 39 Laureata in scienze dell’educazione all’università di Bologna, si interessa di risorse umane dal 2003 e si è specializzata nelle tematiche legate al mercato del lavoro e alla formazione professionale. Per Gi Group spa si occupa di sviluppo territoriale e della gestione della filiale di Lanciano.
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Arturo Sarrantonio | sicurezza | pag. 43 Crede che la sicurezza, la qualità e l’ambiente debbano essere gestiti soprattutto per un miglioramento delle performance aziendali e delle condizioni operative dei lavoratori e per un maggior rispetto della natura. E crede molto nella formazione, quale potente strumento per la sensibilizzazione ed il coinvolgimento di tutto il personale nelle attività aziendali e per il miglioramento continuo. Si è laureato in ingegneria nel 1995 ed ha lavorato per circa 8 anni presso primarie industrie abruzzesi. Dal 2003 è titolare di ASI Consulting, uno studio di consulenza che tra le sue principali attività annovera la sicurezza sul lavoro e l’implementazione dei sistemi qualità e ambiente nelle imprese. Ha pubblicato Lavori in corso, le peripezie per trovare un impiego (Sovera, 2003), testo divulgativo sulla ricerca di lavoro.
Laura Ammirati | credito&finanza | pag. 50 È coordinatore del Servizio Marketing di Banca delle Marche, dove opera dal 2000. Si occupa professionalmente di customer satisfaction, ricerche di mercato, marketing planning e comunicazione, metodologie di segmentazione e analisi dei comportamenti della clientela. Dal 1998 al 2000 ha svolto attività di marketing operativo nell’ufficio Marketing della Banca Popolare di Ancona (gruppo BPU). Laureata con lode in Economia, ha conseguito il Master ISTAO “Banca e Impresa” e il Banking & Financial Diploma dell’ABI. È Cultore della Materia nella disciplina “Marketing relazionale” presso la cattedra del Prof. Andrea Prencipe presso la facoltà di Economia della d’Annunzio a Pescara. È docente aziendale per il ‘Marketing dei servizi finanziari’ e membro della Commissione Tecnica Permanente Marketing e Comunicazione in AIPB (Associazione Italiana Private Banking).
Raffaele Cavallo | adagio con gusto | pag. 124 Lancianese, 43 anni, dirigente d’azienda. Dal giugno 2006 è presidente regionale Slow Food Abruzzo-Molise e membro del consiglio dei governatori di Slow Food Italia. In precedenza, dal 1999, è stato fiduciario della condotta Slow Food di Lanciano/Vasto. Si deve a lui l’organizzazione di numerose iniziative per la valorizzazione dei prodotti e del territorio, e di eventi di grande partecipazione come Cala Lenta, per la salvaguardia della piccola pesca e della Costa dei Trabocchi, uno dei tratti più suggestivi d’Abruzzo, descritto da d’Annunzio nel Trionfo della Morte. È convinto che oggi ci sia bisogno di una nuova economia, basata sulla rilocalizzazione di produzioni e consumi, sull’accorciamento delle filiere, sulla valorizzazione delle economie locali e di piccola scala. Nel succedere all’indimenticato Libero Masi ha dichiarato che l’obiettivo della sua presidenza era «proseguire l’opera di valorizzazione e di promozione delle tradizioni e della cultura alimentare abruzzese, cercando di tradurre al meglio le attese del mondo produttivo regionale e quelle dei consumatori. In altri termini, operare concretamente per la tutela della tipicità e della biodiversità e per l’educazione al gusto».
Nicola Boschetti | un’ottima annata | pag. 123 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.
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segno dei tempi Âť di Vyck
la ricerca in abruzzo 144