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ANNO 26 - N° DUECENTOCINQUANTUNO - APRILE 2018 - € 3

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IN COPERTINA BANCA MEDIOLANUM RADDOPPIA

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SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE - EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

MAGAZINE

GIORGIO GORI, FARÒ SOLO IL SINDACO

COSTRUZIONI PELARATTI 08 CONCA D’ORO

REMO MORZENTI PELLEGRINI MAGNIFICO GIANBURRASCA

HARLEY DAVIDSON INIZIA UN NUOVO SOGNO

GABRIELLA MESSINA UNA DONNA AL COMANDO

LAMBORGHINI URUS IL GIRO DEL MONDO IN 4 MESI

Fotografia Paolo Stroppa

SPECIALE IL MIRACOLO ECONOMICO DELLA VAL BREMBILLA


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meno male che c’è angela (

v.e.filì)

Non avrei mai pensato di scriverlo perché in casa nostra, cioè in Europa, tira troppo l’acqua al mulino tedesco ma, in questi tempi dominati da pazzi e dittatori, la cancelliera tedesca ci sembra l’unica persona equilibrata tra gli attuali potenti della Terra in grado di ragionare senza l’ingombrante testosterone che sembra ottenebrare la mente di tutti gli altri che, guarda caso sono tutti uomini. Tutti, tranne Teresa May, primo ministro inglese, sulla quale, parlando di testosterone, indagherei a fondo. Scomparso dalla scena Obama che per anni ha tenuto a bada i mastini di casa sua e cercato di non fomentare altre guerre in giro per il mondo, la scena si è affollata di incredibili personaggi che neppure Bruno Bozzetto (ciao Bruno) con la sua sconfinata fantasia avrebbe potuto immaginare. Il più coriaceo, e non ci meraviglia, è Vladimir Putin, piccolo Zar della piccola Russia che gli è rimasta, ma ansioso di ricomporre il puzzle e riconquistare anche la Kamchatka come se fosse il Risiko con i carri armati di plastica. Lui però, in Crimea e in Ucraina, ci ha mandato quelli veri e a Mosca si fa un baffo nel far fuori chi gli sta antipatico. A casa sua, giornalisti e oppositori, ma anche a casa degli altri. Ex plenipotenziario della polizia segreta russa ha instaurato un sistema d potere che per autoritarismo non deve invidiare nessuno. Dall’altra parte dell’Oceano un Presidente americano che più americano non si può, con le cravatte lunghe sei metri, una moglie visibilmente stufa di fare da comparsa compiacente e cornuta, un establishment che lo sta mollando poco a poco. Appena insediato decide di fare la guerra a tutti, in primis al bambolotto Kim Jong-un. Sanno tutti che conta come il due di coppe, ma è la lunga mano della Cina che per suo tramite tiene gli Stati Uniti per le palle. Soprattutto a causa dell’enorme debito pubblico americano quasi del tutto in mano ai Pechinesi. Per un bel tris ci mancava appunto l’asso del dragone, Xi Jinping il quale nel meno democratico dei modi si è fatto praticamente incoronare imperatore a vita mentre piano piano la Cina, ma sarebbe meglio dire i cinesi, si stanno impadronendo della terra intera, in primis della terra d’Africa ricchissima di giacimenti ancora da scoprire. Il loro numero schiacciante li rende invincibili e, chissà perchè, anche nelle nostre scuole quelli più avanti hanno quasi sempre gli occhi a mandorla. Ma non è finita e, sempre prendendo come metafora il gioco del poker, direi che si potrebbe completare un bel full con il siriano Bashar al-Assad ed il turco Tayyip Erdoğan, che come dittatori non scherzano ma muovono interessi piccoli e collaterali, in grado di provocare incidenti ma non di decidere le sorti del mondo. Gli altri dittatori in giro sono meno importanti e, in Africa o in America Latina, si avvicendando al potere di nazioni sempre poco influenti sullo scacchiere globale. Altri cercano di mettersi in mostra in Austria o in Ungheria ma chi conduce la danza in questo momento sono due dittatori e un presidente che vorrebbe esserlo e sulla cui elezione democratica sono stati espressi molti dubbi. La scena medio orientale si è complicata e, oltre alla questione sempre aperta tra israeliani e palestinesi, sulla scena si combattono siriani fedeli al regime di Assad, siriani ribelli, curdi, turchi, libanesi, il tutto condito dagli integralisti dell’Isis che stanno antipatici a tutti ma nessuno riesce a cancellarli. Armati fino ai denti dai russi o dagli americani: i primi le armi le regalano, i secondi le vendono. I francesi passano ogni tanto a tirare qualche bomba tanto per esserci, ma in sostanza, a Macron non crede nessuno, neppure più i francesi che lo hanno eletto. Inutile pensare come sarebbe considerato Di Maio al cospetto dei potenti della Terra… I popoli del mondo intero sembrano non rendersi conto di aver affidato i loro destini nelle mani di uomini dall’ambizione sconfinata che ripetono nei loro slogan, America first, Russia first, Cina first e che dissimulano a fatica le loro reali intenzioni imperiali. In fin dei conti, vivere nella vecchia sgangherata Europa ha i suoi vantaggi e la culla della civiltà ci può preservare da tante barbarie che, grazie alla nostra antica età, abbiamo imparato a riconoscere ed evitare. Ma dobbiamo essere Europa. Di fronte a questi scellerati nuovi padroni del vapore, la cara vecchia Europa deve ergersi unita e compatta a baluardo della civiltà difendendo la propria cultura tollerante e democratica, pacifista e solidale. Nessuna guerra risolverà il problema della fame nel mondo, anzi potrà solo aggravarla. Se un mondo migliore può esistere questo è il momento per verificarlo. Nessuno oggi può dire di non sapere, nessuno può disconnettersi dal mondo fatto di altri esseri umani che muoiono di malattie che noi potremmo curare con un’aspirina. E allora, viva Angela Merkel e la sua grande visone di un mondo senza conflitti dove i popoli ricchi aiutano quelli più poveri a sollevarsi dalla miseria. L’unica guerra da fare è quella contro i guerrafondai dalla pistola troppo facile e dal missile un giorno alla settimana, da quello che vuole un nuovo impero e da quello che, zitto zitto, si rallegra della conquista del pianeta da parte di milioni di soldatini pronti a conquistare ogni strada delle nostre città facendo un sol boccone prima di parrucchieri, di baristi, di ristoratori e quindi di industrie, banche e immobili. Riuscirà Angela a contrapporsi e a tenere per le palle gli altri potenti del pianeta? Sì ma solo se saprà di avere alle spalle un continente unito e pronto a difendersi.


I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto


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in questo numero

GIORGIO GORI TORNA A FARE SOLO IL SINDACO REMO MORZENTI PELLEGRINI RETTORE DELL’UNIVERSITÀ MAGNIFICO GIANBURRASCA GABRIELLA MESSINA, COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI BERGAMO

COVER STORY BANCA MEDIOLANUM RADDOPPIA CON UNA NUOVA SEDE A BERGAMO

RADUNO SMART FIRMATO LODAUTO IL PASSEGGINO DI CHIARA FERRAGNI

LIONS. SOLIDARIETÀ MATTONCINO DOPO MATTONCINO

CORRI DOG SULLE MURA

PELARATTI COSTRUZIONI PRESENTA O8 CONCA D’ORO

MANU E ANDY: INSEPARABILI



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in questo numero FASHION COSTUMI PER L’ESTATE CHE ARRIVA

CARLO TENGATTINI SINDACO DI PARATICO LUCA VITALI. LA LEONESSA È TORNATA A RUGGIRE CASTELLO DI MONCALIERI: RESTAURO EVOCATIVO

FONDAZIONE CREBERG: L’EREDITÀ DI CARAVAGGIO

IL MIRACOLO ECONOMICO DELLA VALBREMBILLA

IL SUSHI È UNA QUESTIONE DI EQULIBRIO IL GIRO DEL MONDO CON LA URUS

PREMIO CHEF DONNA A PATRIZIA MEROI HARLEY DAVIDSON BERGAMO: L’INIZIO DI UN NUOVO SOGNO


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GIORGIO GORI È DI NUOVO SOLO IL SINDACO DI BERGAMO

HA DECISO PER IL MENO COMODO MA PIÙ PRESTIGIOSO RUOLO DI SINDACO DI BERGAMO ED È TORNATO SUBITO AL LAVORO NELLA PAGINA ACCANTO LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI NEL CORSO DI QUESTI 50 GIORNI DALLA SUA SCONFITTA ELETTORALE

DOVE SARÒ PIÙ UTILE?


PUBBLICATI DALLA REDAZIONE DELLA NEWSLETTER SUCCEDE QUI A CURA DI VITO EMILIO FILÌ

TORNI A BORDO C...O!

06/03/2018 | Palazzo Frizzoni, Bergamo Il risultato lo ha premiato nella città dove è stato eletto sindaco nel 2014. Infatti, al disastro che ha visto protagonista il centrosinistra in tutta la Lombardia, Bergamo ha risposto facendo prevalere Giorgio Gori su Attilio Fontana sebbene poi il voto di Camera e Senato ha visto sfondare il centrodestra a trazione leghista con i suoi candidati un po’ ovunque. Non si capisce quindi il motivo della titubanza di Giorgio Gori nel rassicurare i suoi concittadini circa la sua permanenza a Palazzo Frizzoni per portare a termine il programma per cui è stato eletto. Quindi affinché il cambio di passo strombazzato nelle comunali, dove vinse su Franco Tentorio, non si trasformi in uno sgambetto alla città, speriamo che Gori si sbrighi ad annunciare di voler rimanere al suo posto, come spetta a qualsiasi comandante che si rispetti, anche dopo una sconfitta. La città ha mandato giù il tentativo di fuga, può superare questi mesi di assenza per la campagna elettorale ma non gli perdonerebbe mai l’abbandono della nave. Già al PD hanno preso una bella batosta, ci manca anche l’ammutinamento del comandante… L’amministrazione si trascinerebbe tra i rampogni del centrodestra e della sinistra estrema con il risultato della paralisi dell’amministrazione e dei suoi faraonici progetti. Caro Gori, resti al suo posto e alla fine del mandato sarà libero di provare altri percorsi, sempre con il sostegno di un elettorato che non dimenticherà il suo spirito di sacrificio. E, attenzione che nuove elezioni potrebbero essere non così lontane…

GORI? CHISSENEFREGA! 06/04/2018 | Bergamo

Lo abbiamo pregato, quasi implorato di rimettersi al timone della città e di ritrovare quello spirito che ci aveva trasmesso durante la sua campagna elettorale. Lo abbiamo quasi insultato sospettando che volesse mollare tutto per sedersi comodamente sullo scranno, certo mediocre rispetto alle aspettative, del Consiglio regionale. La nostra newsletter ha avuto un picco di visitatori il giorno in cui lo abbiamo cortesemente invitato a “tornare a bordo c...o” utilizzando il frasario indirizzato a Schettino, comandante che lasciava la nave che affondava fregandosene della sorte dei passeggeri. Ma evidentemente il piano B di cobra-Gori, perché di sicuro lo aveva quando si è candidato alla Presidenza della Regione contro ogni pronostico, prevede tempi lunghi. Per prendere decisioni che evidentemente non dipendono solo da lui ma anche da quello che sta accadendo a Roma. Intanto la sua strategia attendista ci dice che: 1) evidentemente non ci tiene gran che a tornare a Palazzo Frizzoni alle prese con cavoli amari tutti i giorni, per di più dopo la sonora sconfitta rimediata alle Regionali. Meglio un tranquillo sedile a fare l’opposizione in Regione che anatra zoppa in città; 2) all’interno del suo partito, il PD, si sta evidenziando un cambio della guardia che NON gradirebbero troppo i fedelissimi di Matteo Renzi e quindi il futuro politico di Gori potrebbe essere deciso altrove e il temporeggiare del Sindaco di Bergamo sarebbe motivato da ordini di scuderia che si aspettano dall’alto del partito a cui è tesserato; 3) adesso che il giocattolo si è rotto e visto che Gori mai è stato motivato dall’arricchimento, potrebbe anche decidere di mollare tutto e ritirarsi a vita privata. Ci ha provato.... In ogni caso, visto che lui non brama di tornare al suo posto, meglio metterci una pietra sopra e pensare al futuro. Al futuro Sindaco, sperando che il prossimo non ci pianti in asso subito dopo aver promesso di amarci!!!

FINALMENTE È ARRIVATA LA DECISIONE 11/04/2018 | Palazzo Frizzoni

Bentornato Sig.Gori: come nella parabola del figliol prodigo gioiamo per il suo ritorno a casa... Manderemo nelle cucine il vitello più grasso per festeggiare, dimenticando questi mesi in cui ha cercato altre strade per la sua cavalleresca disfida politica, lasciandoci nell’ombra dell’incertezza. Ci complimentiamo per la sua scelta e per la sua inaspettata modestia di “voler tornare dove penso di essere più utile”.Adesso non le mancheranno gli stimoli per far vedere quello che lei vale portando a termine i progetti che ha messo sul tavolo facendoci sognare, magari recuperando un po’ del tempo perduto nel giro di Lombardia che si è fatto nei mesi della campagna elettorale e che comunque rimarrà per lei un grande fardello di esperienza e una formidabile piattaforma da cui ripartire… Se poi deciderà di ricandidarsi per il secondo mandato come sindaco di Bergamo, dimostrerà di avere attributi, oltre che cervello, e sarà di stimolo per i suoi avversari che dovranno trovare un avversario in grado di batterla. Con buona pace di chi sperava che lei avrebbe optato per la più confortevole poltrona del Consiglio Regionale. E per questo tanto di cappello.


gio IA di Gior L G A P I CHI D

Paglia

FUO

IL POTERE DEI SOCIAL

Il mondo è cambiato rapidamente, il tempo è diventato tiranno, la pigrizia pure e la gente si ritrova sempre meno nei bar, ma preferisce ricorrere agli incontri on line. Più veloci e più facili. Noi ragazzi di paese eravamo abituati a darci appuntamento nei luoghi pubblici, perchè non c’erano cellulari e internet a connetterci, per cui per organizzare serate e per scambiare due parole era necessario vedersi direttamente. Oggi non è più così. Proprio di questi tempi, 14 anni fa, Mark Zuckerberg lanciava Facebook, una piattaforma virtuale dove nel giro di un decennio si sono aggregati qualcosa come 2 miliardi di utenti, un terzo dell’intera popolazione terrestre. Un anno dopo diventava operativo YouTube, il sito più visitato del web, oggi di proprietà della Google. Nel 2006 nasceva Twitter e gli utenti in questo caso superano il mezzo miliardo. Nel 2010 prendeva vita un altro social, Instagram, comprata poi dalla stessa Facebook, che solo in Italia totalizza 14 milioni di utenti. Insomma sono le moderne piazze di incontro, dove si può trovare tantissima gente, da tutti i paesi del mondo, con cui chattare e scambiare opinioni ed immagini. Non ci si sente soli nella rete, ma non sono tutte rose e fiori. Noterete che ho parlato di utenti e non di clienti, perchè per entrare in un social non si paga niente, almeno economicamente parlando. Noi però postiamo di tutto, dalle foto più private, ai video personali, alle nostre emozioni più intense. E c’è pure chi dai social ricava un cospicuo guadagno, i cosiddetti influencers, che si vantano di avere centinaia di migliaia (se non milioni) di followers e di like, e che fanno pure tendenza sul mercato. Ma i social, come tutte le aziende capitalistiche, chiedono un pegno. Sempre. Perchè sono in possesso di tutti i nostri dati sensibili, quindi sanno in ogni momento dove siamo, come la pensiamo, cosa ci piace, che film guardiamo, insomma come siamo fatti.

Così sono stati creati degli algoritmi che possono interpretare e gestire tutte le nostre tendenze e farne un uso commerciale incredibile, dai ritorni economici immensi. È il nuovo marketing, che sa proporre ai consumatori quello che loro desiderano personalmente. Ma non servono solo per spingerci a comprare dei nuovi prodotti, o ad utilizzare servizi specifici, ma possono anche modificare, con idonei messaggi tendenziosi, le nostre intenzioni politiche di voto. Così pare sia accaduto con la Brexit e durante le recenti elezioni presidenziali in USA. Ora Facebook è finito sotto tiro e crolla in Borsa, in quello che sembra un pericoloso attacco alla moderna democrazia. Uno scandalo forse non voluto, ma accettato dallo stesso Zuckerberg, che ora corre a porgere al mondo le sue scuse. Ma dove è lo scandalo? Se noi siamo semplici utilizzatori gratuiti di un prodotto che ci viene regalato, che cosa possiamo contrattualmente pretendere? Poco o niente.Violazione sulla privacy non ce ne sono, perchè i contenuti sui social sono interamente e volontariamente postati dagli utenti stessi. Probabilmente non ci rendiamo conto che in rete noi diventiamo di pubblico dominio, nel bene e soprattutto nel male. Perché dietro le tastiere si possono nascondere angeli e demoni, con tutte le conseguenze del caso. Quindi non dimentichiamoci che, se non siamo clienti, possiamo diventare anche una mera tipologia merceologica per gli scambi commerciali gestiti dai proprietari dei social. Una tale situazione non so se sia davvero un bene, ma di fatto questa è la realtà. Ecco il pegno che dobbiamo pagare per entrare nelle moderne piazze virtuali! Così le molte chiacchiere fatte nelle vecchie osterie, guardandosi negli occhi e stringendosi le mani, diventano un vetusto ricordo del tempo che fu. Anche su Twitter: @Fuochidipaglia



Al Rettore è attribuita la rappresentanza legale dell’Università. Spettano al Rettore le funzioni di indirizzo, iniziativa e coordinamento delle attività scientifiche e didattiche. Il Rettore è responsabile del perseguimento delle finalità dell’Università, da realizzarsi secondo criteri di qualità nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza, trasparenza e promozione del merito

MAGNIFICO GIANBURRASCA A TU PER TU CON REMO MORZENTI PELLEGRINI RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO PER PARLARE DELL’INCREMENTO DELLE ISCRIZIONI IN CONTROTENDENZA MA CNHE DEI NUOVI PERCORSI DIDATTICI INDIRIZZATI AL MONDO DELLA SALUTE


“Oggi chi si iscrive all’Università degli studi di Bergamo non è più soltanto lo studente bergamasco. E l’Università, di riflesso, non è più soltanto dei bergamaschi. Sia per necessità sia per scelta, il nostro Ateneo si è dovuto distinguere, si è cioè dovuto caratterizzare con specificità che non si trovano altrove, anche perché ci troviamo ad operare in una regione iper-competititva che annovera la presenza di numerose università prestigiose e di grande attrattiva”. Chi ci rivela questo è Remo Morzenti Pellegrini, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Bergamo, che incontriamo nel suo ufficio di via Salvecchio in città alta. Quale percentuale di studenti arriva da fuori provincia? “Oltre il 45% del totale, cioè uno studente su due. Negli ultimi anni abbiamo avuto un incremento notevole di nuovi iscritti anche da fuori Regione; un fenomeno favorito anche dagli ottimi e molteplici collegamenti aerei che ha l’Aeroporto di Orio al Serio. Come metafora provocatoria spesso dico che abbiamo studenti che impiegano meno tempo ad arrivare in Università da Lamezia Terme rispetto a chi scende dalle nostre valli. C’è un libro appena pubblicato che ha rilanciato in qualche modo il viaggio in Italia di Stendhal attraverso le province tra le quali si prende in esame il “caso” Bergamo: l’Università viene considerata una delle attrattive maggiori del nostro territorio”. Il numero degli iscritti è in aumento? “Mentre le altre università vedono diminuire il numero di studenti, noi incrementiamo i nostri e quelli proveniente da fuori sede aumentano ad un ritmo di oltre il 15% all’anno”. Il motivo di questo successo in controtendenza? “Un lavoro continuo rivolto sempre verso gli scenari futuri, poiché è nostro preciso compito quello di provare a immaginare il divenire delle cose per orientare i percorsi di studio. Si tratta, come si può facilmente intuire, di una responsabilità che è anzitutto sociale, prima ancora che accademica. Se si sbagliano questi percorsi, se non si è in grado di “prevedere” quali saranno le sfide che ci aspettano, si rischia di fare danni e di compromettere il futuro degli studenti e, di conseguenza, delle famiglie. Il nostro sforzo è stato quello, nel corso del tempo, di favorire l’immatricolazione di studenti incentivando il merito e immaginare nuovi percorsi accademici, di respiro internazionale. Per esempio intorno alla “filiera” della salute, abbiamo proposto nuovi corsi di laurea perché nel futuro di Bergamo potrebbe nascere “anche” un distretto industriale del settore. Adesso siamo orgogliosi delle nostre aziende manifatturiere, ma fra quindici anni sarà ancora così? Forse no. O comunque non solo… Stiamo investendo da tempo nell’area della salute, dapprima nell’area della psicologia clinica, poi con un corso di laurea triennale in Ingegneria e Tecnologie per la Salute,

ad ottobre partirà una nuova laurea magistrale in inglese, sempre in quest’area, con una “curvatura” sulla gestione delle cronicità; l’anno scorso abbiamo avviato, con l’Università di Milano-Bicocca come sede amministrativa, con l’Azienda ospedaliera Papa Giovanni di Bergamo e l’Università inglese del Surrey, un innovativo corso di Laurea in Medicina e chirurgia; poi Scienze Infermieristiche in partnership con Humanitas University, e da ultimo un master in management per le aziende sanitarie con il Gruppo Ospedaliero San Donato. Pochi giorni fa ho visitato un’azienda bergamasca che ha ideato, progettato e costruito un’apparecchiatura che in sette minuti è in grado di dare l’esito di un esame istologico. Sono a conoscenza poi del fatto che nel nostro territorio ci sono altre aziende che sono molto avanti nel settore della salute e ce ne sono altre, altrettanto importanti, che operano già in settori affini. L’idea è quindi di immaginare un vero e proprio distretto per mettere in filiera quelli che già si occupano di salute e benessere della persona, e quelli che hanno già manifestato l’idea di riconvertirsi verso queste nuove tecnologie”. E ciò che benefici potrebbe portare? “Quando parlo di distretto della salute penso che la sua costituzione potrebbe dare a questo territorio una chance in più. Il nostro obiettivo, in ogni caso, è quello di anticipare le tendenze. Il 65% dei ragazzi che si iscrivono oggi alla prima superiore farà un lavoro che oggi non c’è, non esiste ancora. Otto su dieci dei lavori del futuro che erano stati immaginati negli Stati Uniti nel 2008, non ci sono già più. Sbagliamo se continuiamo ad insegnare ai giovani le stesse cose, a perseguitare nel cercare di “mettere dentro” qualcosa nelle loro teste, anziché imparare a tirare fuori qualcosa da loro. Educare, etimologicamente, vuol dire “tirare fuori” e non buttar dentro. A questo proposito riprendo le parole di Dell’Oro che dalle pagine del Corriere della Sera scriveva nel dicembre scorso: Travolgiamo le ragazze e i ragazzi delle nuove generazioni con un sapere preconfezionato e predigerito che ancora si sviluppa in capitoli, paragrafi, date, note… Un sapere che nemmeno noi siamo mai riusciti a digerire ma che, proiettato sui nostri figli, dovrebbe garantire loro un futuro sicuro. Della serie: non lo abbiamo mai accettato neppure noi ma andiamo avanti così“. Che fare quindi? “La scuola non può essere una ‘discarica del sapere’ ma deve diventare sempre di più un laboratorio di ricerca. Lo studio richiede impegno e fatica, con telefonino spento, ma mai sofferenza o disagio. Passione e curiosità sono le condizioni per seguire un corso di studi, ma la valutazione scolastica in troppi casi si presenta ancora, come ci ha ricordato Dell’Oro, come ‘il risultato di una media matematica assurda spesso imbrigliata in quote decimali insensate e mortificanti’. Da sempre le Università hanno due missioni: la didattica e la ricerca. Da qualche anno però


MAGNIFICO GIANBURRASCA

l’ex chiesa di sant’AgostinO ora aula magna dell’università degli studi di bergamo

si sta configurando sempre più anche una terza dimensione che è la divulgazione, delle altre due missioni, nella società in cui viviamo; se non comunichi e non divulghi quello che fai, diventa tutto un esercizio inutile e limitato ai soli ambienti accademici. L’Università deve trasformarsi, passare cioè da “fortezza del sapere” ad ambasciata di questo sapere. In passato, per troppo tempo, siamo stati percepiti come una torre d’avorio. Il passaggio culturale vero consiste nel trasformare la torre d’avorio in un osservatorio della conoscenza”. Come sono i rapporti con la politica? “La politica deve fare il suo mestiere. Io sono decisamente arrabbiato. Ma questo, se vogliamo, è il rovescio della medaglia. Bergamo ha l’Ateneo più sottodimensionato in Italia relativamente al rapporto studenti/docenti/personale. Noi siamo stati inseriti negli atenei di medie dimensioni. Fino a 15.000 studenti si è una piccola Università. Oltre, da 15 a 25.000-30.000 invece, si è classificati come media. Oltre, come grande. Le grandi università in Italia sono sette, otto sul totale di 75 e agiscono con un regime di assoluta autonomia ed è difficile e inopportuno fare paragoni. Tra le altre, invece, è possibile farli. Ci sono Atenei, anche vicini al nostro, che hanno, paragonando il numero degli studenti, oltre il 40% in più di docenti e di personale tecnico-amministrativo. Poiché il sistema consente di assumere solo in base a quanti vanno in pensione ogni anno, la conseguenza è questa: loro continuano ad assumere perché strutturalmente hanno una dimensione maggiore. Per dare a noi ciò che ci spetterebbe, non dovrebbero più erogare risorse ad altri Atenei, che altrimenti sarebbero in estrema difficoltà a proseguire nella loro attività. Capisco che esistono equilibri da mantenere, ma non si dovrebbe frenare, anzi penalizzare, un’università giovane e in crescita come la nostra. Purtroppo se entro uno-due anni non avremo la possibilità di assumere altro personale, saremo costretti a programmare numeri chiusi su quasi tutti i Dipartimenti. E i nostri ragazzi potrebbero anche essere penalizzati. Siamo un caso anomalo nell’intero sistema universitario italiano”. Siete bravi voi o insufficienti gli altri nella loro azione? “Le iscrizioni a livello nazionale sono in calo del 12% e sono pochissime (7/8) le università che crescono progressivamente come la nostra. Bisogna ora affrontare il discorso politico di fondo a costo anche di scontrarsi con il sistema nazionale. Non chiederò una deroga per la nostra Università, chiederò invece con forza al nuovo Ministro di consentire alle Università virtuose di poter assumere personale al di fuori delle limitanti norme sul reclutamento che non tengono conto della realtà e delle specificità. Abbiamo in corso diversi investimenti strutturali proprio per venire in contro alle esigenze degli studenti: il recupero a residenza universitario della ex caserma Montelungo che ci costerà oltre 26 milioni di Euro, il recupero del Chiostro piccolo di S. Agostino per oltre 6 milioni di euro, il completamento del campus di ingegneria per oltre 7 milioni. Abbiamo in corso la realizzazione di diverse opere e nessuna di queste è finanziata dall’esterno”. Non è possibile un “travaso” di docenti tra università? “Purtroppo no. Ci sono alcuni colleghi Rettori (i cui Atenei, in alcuni casi, hanno il doppio dei docenti con la metà degli studenti rispetto a noi…) che, ben comprendendo la nostra situazione, se potessero ‘prestarmeli’ lo farebbero volentieri. Comunque questa, oltre al mantenimento di una elevata qualità formativa, sarà la mia battaglia per i prossimi anni. A Roma mi dicono sempre, con un pizzico di ironia, che noi siamo un esempio per tutti come efficienza, ma io faccio e farò il ‘Giamburrasca’ e continuerò a protestare motivatamente per pretendere dal sistema le stesse possibilità e condizioni degli altri”.


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CHI C’ERA

MATTONCINO DOPO MATTONCINO. STORIE DI SOLIDARIETÀ

Piccoli gesti per grandi risultati. Con questa filosofia i membri del Lions Club Sant’Alessandro hanno unito le loro forze per aiutare quanti vertono in situazioni di bisogno, anno dopo anno, mattoncino su mattoncino, dando vita oggi ad un gruppo attivo e vincente. E proprio in tema di mattoncini non a caso la sera del 21 marzo scorso, presso “Ai Colli di Bergamo Golf Club”, si è svolta la seconda edizione del “Lions S. Alessandro & The Skip”, un importante evento a favore della Chirurgia Pediatrica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Più di cento gli invitati che hanno ammirato gli ormai famosi quadri realizzati con i mattoncini Lego firmati da Fabio Mangili, artista di The Ship ed i gioielli di Dada Arrigoni, in particolare un pezzo iconico del brand, l’anello “Happy Frog”. Grazie alla loro generosità e ad altri contributi giunti da Atalanta Bergamasca Calcio, Lego store di Oriocenter, DMD caschi e Mobilberg, Lions Club S. Alessandro ha potuto organizzare una prestigiosa lotteria e un’asta il cui ricavato verrà devoluto interamente al reparto di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale. Durante la serata il primario, Dott. Maurizio Cheli, ha illustrato le funzionalità dello strumento che la somma raccolta contribuirà ad acquistare ovvero una sofisticata telecamera utilizzata in sala operatoria per i piccoli malati, soprattutto in oncologia pediatrica. Un ambito questo che coincide con i service di azione di Lions International per questo anno sociale.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



GABRIELLA MESSINA

comandante della Polizia Locale di Bergamo


UNA DONNA AL COMANDO Testo V.E.Filì - Fotografie Paolo Biava

“A 25 anni - ci racconta - dopo il diploma e un’esperienza come segretaria nello studio di un avvocato dove non mi sentivo molto a mio agio ho partecipato al concorso e, quasi per caso, sono diventata un’agente della Polizia Urbana Locale”. Quindi non era una vocazione giovanile... “No. Fra l’altro, quando ho saputo di aver vinto il concorso, ero incinta del primo figlio e, a dire il vero, non me lo aspettavo. Ho capito da subito però che questo lavoro mi sarebbe piaciuto moltissimo e posso dire di aver davvero iniziato dal gradino più basso: dalla strada, come vigile appiedato, e poi passo dopo passo....”. Com’è che da semplice vigile si diventa comandante… “Certe volte meraviglia anche me ma è stato un percorso dettato dalla passione per questo lavoro che mi ha preso completamente. Nel 2003 ho fatto il concorso per diventare Ufficiale e, quando è diventato comandante il Dott. Appiani, sono stata inserita nello staff di comando e nel 2014, mi ha scelto come vice comandante. Dopo la sua dipartita ho dovuto comunque superare il bando di selezione dove c’erano altri trenta candidati, ma ho superato l’esame in quanto considerata già in possesso di un’esperienza diretta ed eccomi qui”. Che difficoltà le ha comportato l’ambiente maschile? “L’ambiente, una volta, era quasi esclusivamente maschile ma oggi le donne in forza alla Polizia Urbana Locale sono quasi quanto gli uomini. Alcuni di loro fanno più fatica ad accettare che al Comando ci sia una donna e non ne riconoscono il ruolo. Fortunatamante tutti i miei colleghi mi conoscono, e io conosco loro, da 25 anni. Questo è stato un vantaggio per certi versi ma, essendo tutti amici, qualche volta, ho fatto un po’ fatica a farmi accettare. Adesso però, dopo un anno e mezzo, le dinamiche sono cambiate, e tutto va molto meglio”. Sempre più spesso l’attività della Polizia Urbana Locale comprende azioni di ordine pubblico. Questo è dovuto ad una carenza della Polizia di Stato o è una vostra nuova prerogativa? “Non c’è più il vigile di una volta che dirigeva il traffico in mezzo agli incroci, dava quelle quattro multe e via. Oggi la Polizia Locale si è molto professionalizzata e, comunque, essendo noi Polizia Giudiziaria, il mantenimento dell’ordine pubblico (l’ordine pubblico è prerogativa delle Forze dell’Ordine) la tutela della sicurezza urbana ed il contrasto all’illegalità sono alcuni dei nostri compiti.

Non desideriamo certo svolgere un compito se non ci compete ma, visti anche i tempi che corrono, ci siamo specializzati e lavoriamo in sinergia e in coordinamento con le altre Forze dell’Ordine che presidiano il territorio. Siamo più presenti con un numero di agenti superiore a Polizia e Carabinieri ma non ci sostituiamo. Niente competizione ma tanta collaborazione!”. Siete anche più portati a svolgere attività di prevenzione… “Questo è quello che ci differenzia davvero. Siamo più di prossimità e grazie ad alcune nostre attività, come gli accertamentii anagrafici i nostri agenti entrano nella case delle persone, creano rapporto con la gente dei quartieri, riescono a conoscere più a fondo i problemi”. Tempo fa erano stati creati i vigili di quartiere che in seguito sono stati smantellati, mentre ora si torna a parlare di ripristinarli… Ma sono utili o no? “Se ci fossero molte risorse da poter dispiegare sul territorio sarebbero utilissime sarebbe bello poter incrementare il numero degli operatori impiegati. Oggi esistono quattro Nucleti Territoriali (in via Furietti, al Lazzaretto, in città alta e a Loreto) e gli agenti effettuano specifiche attività. Io ero sono stata responsabile del nucleo territoriale di Bergamo centro ma avevo 13-14 uomini a disposizione, una presenza forte che dava la possibilità di stare vicino a tutti cittadini. Servirebbe più personale”. Quanti siete in totale? “Siamo 152 ma all’epoca eravamo quasi il 20% in più di adesso. Poi con il blocco delle assunzioni la situazione è cambiata. Pare che fortunatamente qualcosa si muova è mossa e siamo riusciti ad assumere 6 nuovi agenti e dovrebbero essercene altrettanti in arrivo. Alcune delle nostre attività, come il controllo della sosta per esmepio, è demandata al supporto degli ausiliari mentre gli agenti vengono sempre più utilizzati per il controllo del territorio e la prevenzione di fenomeni di microcriminalità che sono quelli che arrecano più preoccupazione nella gente. Arrestiamo spacciatori, truffatori, ladruncoli, borseggiatori... ma la frustrazione è grande quando il giorno dopo li rivediamo di nuovo per la strada. Dopo il fermo eseguiamo i rilievi, raccogliamo le impronte e li portiamo in Questura. Il giorno dopo si va a processo in via direttissima in Procura e, mentre loro escono fischiettando, noi siamo ancora lì a scrivere gli atti che vanno redatti. Non le dico quanta carta bisogna riempire per un singolo arresto”.


UNA DONNA AL COMANDO GABRIELLA MESSINA

Agente di polizia locale dal 1993, laureata in Giurisprudenza, Gabriella Messina ha esperienza in vari settori: viabilità, infortunistica stradale, utilizzo di strumentazione tecnica, polizia giudiziaria, educazione stradale nelle scuole, difesa personale, gestione e sviluppo delle risorse umane, ordine pubblico e pubblica sicurezza, ascolto e mediazione tra utenti della strada e operatori di polizia e tra cittadini e amministrazione.

La novità è il nuovo sistema di telecamere che dovrebbe essere un deterrente e quindi un sistema di prevenzione ma anche uno strumento efficace per tenere sotto controllo le aree più sensibili della città. Non è così? “È un altro tassello che si va ad aggiungere alle tante iniziative che ci possono dare una grande mano nel nostro lavoro e maggiore sicurezza per i cittadini. Dobbiamo anche riconoscere che abbiamo a che fare con una città vivibilissima. Con alcune zone di criticità che purtroppo esistono in ogni città: stazioni, parchi pubblici ed edifici dismessi che diventano ricettacolo di attività illegali”. Sugli edifici dismessi e abbandonati al degrado non si può intervenire in alcun modo? “È difficile e cerchiamo sempre una collaborazione e, invece di andare con una linea dura verso i proprietari che sono i responsabili e che spesso sono in situazioni fallimentari e dai quali comunque non otterremmo nulla, cerchiamo di spingerli ad arginare la situazione. Ad esempio lo stabile ex ufficio delle Poste di via Pascoli, occupato da sbandati e tossici. In questo caso, con la collaborazione della proprietà, abbiamo pulito, chiuso i varchi e messo lampade ad alta intensità luminosa e la vicenda si è risolta”. L’immigrazione dei richiedenti asilo ha creato problemi? “Se dicessi di no direi una bugia. I problemi ci sono ma meno di quelli che qualcuno vorrebbe farci pensare. I cittadini percepiscono la pressione dei migranti in quelle zone dove capita di vedere gruppi di persone che non fanno nulla. Spesso si tratta solo di percezione di insicurezza”. I bergamaschi sono poco tolleranti? “Credo sia uno dei difetti della nostra gente. Da un lato vorrebbe una città più viva, poi però fa fatica sopportare il rumore ed il disturbo che inevitabilmente può arrecare la presenza di musica e di persone. Non vuole rumorie, non accetta il minimo disturbo che crea la

gente che si diverte. Sicuramente ci sono situazioni difficili da gestire come per esempio in Santa Caterina dove mettere d’accordo i residenti, i commercianti e quelli che vivono la movida è assai arduo ma l’Amministrazione ci mette tutto l’impegno per poter trovare giuste soluzioni come per esempio l’adozione del regolamento sulla convivenza civile”. Adesso ricomincia.. “Faremo controlli e faremo rispettare le regole sperando che la gente capisca che ognuno ha diritto al divertimento senza disturbare il prossimo”. In compenso gli ultras atalantini ultimamente sono più tranquilli... “Decisamente e questo è un merito della società, dell’allenatore e dei tifosi…”. Un giudizio sul Sindaco e l’attuale amministrazione? “Non posso esprimere giudizi e non posso parlare di politica. Ho lavorato per diverse amministrazioni, di destra e di sinistra e qualsiasi sindaco avrebbe la mia stima ma apprezzo del Sindaco Giorgio Gori il fatto che si sta dimostrando un grande manager e ha portato nel Comune di Bergamo molto del suo patrimonio di esperienze come manager e imprenditore. Ha spinto parecchio ed ha portato avanti numerosi progetti per la città e io sono qui da 25 anni e ne ho visti passare una mezza dozzina...”. Capitolo spinoso: le multe. Come spiega l’incremento del 35% delle sanzioni a carico dei già tartassati cittadini bergamaschi? “Abbiamo messo nuove telecamere che sanzionano automaticamente e l’incremento è dovuto in larga parte a questo. Devo però ribadire che c’è sempre più la volontà di fare rispettare le regole in modo più deciso ma con lo scopo di rendere più vivibile il nostro territorio e per rispondere a chi ci segnala criticità in alcune zone anche per la presenza di auto in divieto o ancor peggio negli stalli riservati ai residenti o ai disabili”. Chi prende le multe dice che siete sempre in agguato


La Centrale Operativa della Polizia Locale della Città di Bergamo, inserita nell’organico del Servizio Viabilità, Pronto Intervento e Protezione Civile , espleta attività in via continuativa su 24 ore, esercitando contestualmente sia l’attività di videosorveglianza, finalizzata ad evidenziare eventuali problematiche in materia di Pubblica Sicurezza e Viabilità, sia la gestione diretta delle pattuglie della Viabilità e Pronto Intervento e di quelle messe a disposizione dai nuclei territoriali del Servizio Controllo del Territorio e Sicurezza Urbana per il pronto impiego mentre altri si lamentano perché non passate mai a sanzionare gli abusivi degli stalli riservati ai residenti... “Sono diminuiti i permessi per la sosta in centro perché, non costando nulla, veniva richiesto il pass anche se si possedeva un box per la comodità di lasciare comunque l’auto parcheggiata per strada appena fuori casa. Ora che il permesso costa 120 euro in molti non lo hanno più chiesto e quindi c’è un certo equilibrio. Anche l’introduzione dell’inserimento della targa ha spazzato via un po’ di abusivismi ed il commercio dei biglietti usati. Tutto questo ha comportato l’incremento delle sanzioni... I bergamaschi non sono diventati di colpo automobilisti scorretti, ma sono solo invitati a comportamenti più sostenibili per tutti”. Conclusioni e richieste... “Sono molto soddisfatta del lavoro in questo Comando e anche del fatto che l’Amministrazione Comunale ci ha insignito di un encomio solenne per come abbiamo gestito il G7. Un altro elemento della nostra attività sono le misure antiterrorismo che ci danno parecchio da fare e per le quali abbiamo creato una commissione ad hoc per studiare dove si svolgono eventi, dove chiudere strade, sistemare transenne e blocchi, prevedere le vie di fuga e predisporre i sistemi di emergenza sempre nell’ottica della tutela di chi vive l’evento. Richiesta una sola: darci più uomini... e più donne ovviamente”. Preferisce il vigile uomo o donna? “Hanno peculiarità diverse. Sono stata la prima con una mia collega a fare la pattuglia di sole donne e possiamo svolgere qualsiasi servizio come gli uomini ma il modo di relazionarsi e l’approccio restano profondamante differenti e ben si completano dandomi la possibilità di intervenire con gli strumenti e le risorse più indicate ad ogni caso”.

L’obiettivo primario del Nucleo Interventi per la Sicurezza Urbana è quello di garantire la massima visibilità e presenza della Polizia Locale sul territorio, nei luoghi maggiormente frequentati, di più facile aggregazione della popolazione, nonché di criticità rilevanti sotto il profilo della sicurezza urbana.


CHI C’ERA

PASSIONE SMART:

IL SECONDO RADUNO FIRMATO LODAUTO Riconferma di un grande successo per il secondo raduno smart di Lodauto che, il 24 ed il 25 marzo scorsi, ha raccolto tantissimi appassionati della più amata delle city car, clienti della rinomata concessionaria ed i soci dello smart Club Italia. Primo ritrovo sabato pomeriggio presso il contro commerciale le Due Torri di Stezzano per ammirare la trendissima smart Puffo, così battezzata per il suo inconfondibile colore azzurro, gustando una pizza de Il Giro Pizza offerta da Lodauto, al ritmo della musica di Radio Number One che, fino alla mezzanotte, ha intrattenuto gli ospiti con musica, dj set, interviste in diretta e tanti gadget. Una serata coinvolgente come la domenica che ha contato la partecipazione di oltre 45 smart, molte delle quali customizzate con personalizzazioni uniche che hanno permesso ai loro proprietari di scalare le classifiche per aggiudicarsi i tre premi della giornata: Mister smart, Miss smart e Top smart. Tre targhe molto ambite per il loro significato ovvero un perfetto spirito smart per la partecipazione ad eventi, manifestazioni e raduni del brand. Presente tra i vari modelli anche la nuovissima smart elettrica, anticipazione di una tendenza che porterà dal 2019 la conversione totale di tutte le smart prodotte. Per rendere ancora più speciale la giornata, Lodauto ha proposto ai suoi ospiti una visita guidata nella parte storica di Martinengo, punto d’incontro del raduno, dal quale poi la comitiva smart si è spostata verso il Castello di Malpaga, per una full immersion nella storia, e da lì ancora in corteo fino al ristorante Le Due Lanterne per uno squisito pranzo. Una giornata in pieno stile smart, coinvolgente ed entusiasmante proprio come lo spirito unico di questa piccola compatta, perfettamente interpretato da Lodauto che non mancherà certo di stupire i suoi clienti anche con la terza edizione del raduno. Un Save the Date assolutamente già da segnare in agenda!

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



Banca Mediolanum

raddoppia

Testo Tommaso Revera - Fotografie Paolo Stroppa

Se di questi tempi tanti istituti di credito si ridimensionano, chiudono filiali o riducono il personale, Banca Mediolanum, al contrario, cavalca la crisi confermandosi leader ma, soprattutto, punto di riferimento per moltissimi risparmiatori. Cambiare l’idea di banca creando con il cliente una relazione più vicina e umana, costruendo intorno alla sua soddisfazione e alla valorizzazione delle sue risorse nel tempo, evidentemente in questi anni ha dato ottimi risultati. Come ci ha confermato nel corso di questa intervista, Enrico Giovanelli, Responsabile commerciale di Banca Mediolanum di Bergamo. Un nuovo Family Banker Office nel cuore della città che si affianca a quello di via Camozzi: se di questi tempi tanti istituti di credito si ridimensionano, Banca Mediolanum va in netta controtendenza... “Nel 1997 Ennio Doris ha scelto un modello di business diverso, puntando da subito sulla tecnologia a differenza del sistema tradizionale che, invece, si è concentrato sull’apertura di innumerevoli filiali. Il Presidente ha intuito e capito che l’innovazione tecnologica avrebbe rivoluzionato il sistema finanziario e quindi ha deciso di investire in questa direzione. Ciò ha permesso a Mediolanum di essere una banca con costi fissi contenuti. Non dobbiamo nemmeno affrontare le problematiche con cui si trova a convivere oggi il sistema bancario tradizionale relative ai cosiddetti non performing loans, cioè crediti delle banche che i debitori non riescono più a ripagare. La qualità del credito erogato in Banca Mediolanum, rappresentata dai crediti deteriorati netti, è infatti pari allo 0,81% da confrontare con l’8,4% della media delle banche italiane (fonte Banca d’Italia). Non significa affatto che Banca Mediolanum non dia credito a privati e aziende, anzi il trend ha registrato un aumento dell’8% alla fine del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ed è in linea con i principi richiesti dalla Banca Centrale Europea. Per questi motivi Mediolanum è una banca che, nonostante questo periodo di difficoltà del sistema economico, continua a investire per rafforzare la propria presenza territoriale al fine di soddisfare sia le esigenze della nostra clientela, sia della nostra rete di consulenti finanziari con i quali organizziamo abitualmente innumerevoli iniziative formative”. UN EDIFICIO CHIUSO AL PUBBLICO DA MOLTO TEMPO RESTITUITO, DOPO UNA LUNGA RISTRUTTURAZIONE, ALLA CITTÀ PER CONFERMARSI COME PUNTO DI RIFERIMENTO IN AMBITO FINANZIARIO ANCHE A BERGAMO. BANCA MEDIOLANUM ‘RIANIMA’ IL PALAZZO STORICO DI LARGO BELOTTI


SI TERRÀ IL PROSSIMO 8 MAGGIO ALLE ORE 18.30 L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO FAMILY BANKER OFFICE DI BANCA MEDIOLANUM IN LARGO BELOTTI, NEL CUORE DELLA CITTÀ: I NUOVI UFFICI, ALLESTITI ALL’INTERNO DI UN PALAZZO PRESTIGIOSO ALL’ANGOLO CON VIA PARTIGIANI, HANNO APERTO I BATTENTI A SOLI QUATTRO ANNI DI DISTANZA DALL’APERTURA DEGLI UFFICI DI VIA CAMOZZI: UN ULTERIORE INDIZIO CHE CERTIFICA UNA VOLTA DI PIÙ L’ASCESA DELLA BANCA MILANESE NEL MERCATO FINANZIARIO ITALIANO


Una sede prestigiosa in uno dei palazzi storici della città che un tempo ospitò un altro istituto di credito: nessuno sportello ma tante postazioni per per consulenti, addetti e impiegati. Non è così? “Sia quello di via Camozzi, sia quello di Largo Belotti, sono Family Banker Office di alto profilo. A questa nuova struttura, situata in una zona strategica nel cuore della città, abbiamo voluto conferire un’immagine differente rispetto agli uffici tradizionali distribuiti sull’intero territorio nazionale poiché è rivolta a una clientela private, di elevato standing. Poter pensare, anni fa, di prendere il posto della sede provinciale di Cariplo - un’istituzione nel nostro settore - era, non dico inimmaginabile, ma certamente ambizioso e sfidante. Con questa apertura vogliamo confermarci come il punto di riferimento di questa città in ambito finanziario, considerato anche l’alto numero di collaboratori inseriti, i quali vantano una professionalità estremamente elevata e un’esperienza bancaria importante. Oggi il nostro brand è riconosciuto come benchmark, poiché rappresenta il connubio perfetto tra la tecnologia e la consulenza di figure professionali preparate: l’unione di questi elementi riveste un’importanza strategica. Lo slancio tecnologico, da un lato, assolve il concetto dei servizi bancari tradizionali, costi bassissimi con un’efficienza molto buona. Dall’altra parte, la figura umana che, come insegnano le nuove teorie di finanza comportamentale, indirizza in modo appropriato il risparmiatore. Nel nostro mestiere, come ha affermato Richard Thaler, premio Nobel per l’economia nel 2017, è fondamentale riuscire a dare la ‘spinta gentile’ al risparmiatore”. Quanti figure professionali verranno impiegate nella nuova sede di Largo Belotti? “In questa nuova filiale saremo circa una quarantina di professionisti. Saranno prevalentemente Family Banker, ma anche impiegate e segretarie. Non vi saranno sportelli perché restiamo fedeli alla nostra filosofia”. Quali sono i valori aggiunti di Banca Mediolanum per un risparmiatore? “In primis metterei la visione strategica. Significa capire quali saranno gli sviluppi del futuro, nel lungo termine e non soltanto a breve. Questo principio ci ha permesso di intuire lo stravolgimento a cui è andato incontro il nostro settore, amplificato da una crisi economica senza precedenti. Non a caso la vera etimologia della parola crisi è trasformazione. In seconda istanza, il valore della consulenza: nel futuro bisognerà disporre di piattaforme semplici, facilmente accessibili e poco costose ma soprattutto creare una relazione matura e profonda con il cliente. Finalmente a inizio anno è stata emanata una legge europea che certifica il valore della consulenza di qualità, un mestiere che facciamo da anni. Un riferimento normativo che esalta l’importanza del ruolo di un consulente finanziario, colui che deve conoscere a fondo le esigenze della persona che ha di fronte, leggere non solo la situazione attuale ma anche quella futura e capire come si evolverà nel tempo la vita di quella famiglia. Lo scopo principale è quello di riuscire a garantire al cliente e alla sua famiglia lo stesso

tenore di vita nel tempo. Infine i molti servizi innovativi che Banca Mediolanum offre, permettono di valorizzare il corretto ingresso nei mercati e unitamente alla nostra strategia di diversificazione, costituiscono un ulteriore punto di forza per una corretta pianificazione finanziaria e quindi per il raggiungimento degli obiettivi dei nostri clienti”. Quanto è importante la formazione per un vostro consulente? “Per noi è fondamentale. Siamo stati, infatti, tra i primi istituti bancari a fondare un istituto educativo aziendale, Mediolanum Corporate University, realizzato per custodire e tramandare i valori che hanno reso grande l’azienda. Un’impresa nell’impresa per formare professionisti d’eccellenza nella relazione con il cliente, nella pianificazione patrimoniale e successoria delle famiglie, nella consulenza finanziaria e nella gestione del risparmio”. Com’è cambiato in questi anni il mondo del risparmio? “Questa crisi ha portato a cambiamenti epocali, per certi versi addirittura una nuova direzione strategica. Un esempio su tutti è il concetto del tasso d’interesse negativo, mai esistito precedentemente nella nostra storia, che porta con sé una conseguenza fortissima sul risparmiatore e sull’investitore. Questo fattore unito alla diseducazione dei BOT, non più sinonimo di rendimento, ha reso necessario intraprendere scelte nuove che, inevitabilmente, hanno coinvolto la figura del consulente finanziario. Ma il cambiamento vero risiede nella maturata consapevolezza del risparmiatore, il quale ora deve confrontarsi con quelle che sono le sue reali esigenze. Mi auspico che ciò possa permettere una crescita e una maggiore diffusione dell’educazione finanziaria nel nostro Paese, poiché oggi l’Italia occupa il 63° posto nella graduatoria mondiale, una posizione non certo lusinghiera”. Bergamo da un punto di vista strategico per imprenditori e tessuto industriale rappresenta un territorio molto rilevante in ambito finanziario. Non è così? “Bergamo riveste un’importanza strategica in ambito finanziario: insieme a Milano e Brescia è una delle città più ricche d’Italia. Un bacino per noi fondamentale non solo per quanto la ricchezza ma, soprattutto, per il tessuto imprenditoriale che vanta. Proprio a favore degli imprenditori stiamo lavorando in maniera importante e questa filiale nasce anche in risposta alle loro esigenze. L’evoluzione della finanza ha cambiato l’approccio degli investimenti al mondo delle piccole e medie imprese. Ci stiamo concentrando proprio su questo aspetto, anche in relazione ai Piani di Individuali Risparmio, introdotti con la Legge di Stabilità 2017. Questi nuovi strumenti finanziari oltre ad offrire vantaggi fiscali per i risparmiatori, permettono alle PMI di affrancarsi dal finanziamento bancario e consentono alle imprese di fare il salto dimensionale verso i mercati globali, un nuovo scenario fatto da quotazioni su indici base o sull’emissione di prestiti obbligazionari che garantiscono una stabilità maggiore in una logica strategica aziendale di espansione del business”.


Italia del risparmio e delle imprese MARTEDÌ 27 MARZO, PRESSO L’HOTEL EXCELSIOR SAN MARCO, IL TOUR ORGANIZZATO DA BANCA MEDIOLANUM IN COLLABORAZIONE CON CONFINDUSTRIA HA FATTO TAPPA PROPRIO A BERGAMO: L’INCONTRO INTITOLATO “ITALIA DEL RISPARMIO E DELLE IMPRESE” È STATO DEDICATO AL MONDO DELLE ECCELLENZE IMPRENDITORIALI MADE IN ITALY DELLA REGIONE LOMBARDIA. L’OBIETTIVO È STATO QUELLO DI ILLUSTRARE AGLI IMPRENDITORI, ATTRAVERSO L’INTERVENTO DI AUTOREVOLI INTERLOCUTORI DEL MONDO FINANZIARIO, GIORNALISTICO, ACCADEMICO E IMPRENDITORIALE LE POTENZIALITÀ E I VANTAGGI PER LE AZIENDE DI ACCEDERE A CANALI DI FINANZIAMENTO ALTERNATIVI A QUELLI BANCARI, COGLIENDO L’OPPORTUNITÀ DATA DAI PIR, I PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO VARATI CON LA LEGGE DI BILANCIO 2017

Banca Mediolanum Largo Belotti 5 angolo via dei Partigiani, Tel. 035 224483 www.bancamediolanum.it


A ONN gani D A IC Pa RUBRa di Elena a cur

IL PASSEGGINO DI CHIARA FERRAGNI Se siete minimamente attivi sui social, Instagram in modo particolare, è veramente difficile che non sappiate chi sia Chiara Ferragni. La fashion blogger, oggi fashion influencer di fama mondiale, che lo scorso 19 marzo è diventata mamma. L’ultima delle notizie che spopolano sul web è proprio il modello di passeggino utilizzato dalla Ferragni per le sue uscite con il primogenito, avuto dal rapper Fedez, idolo dei giovani e dei giovanissimi. Ed ecco che il mondo “social” si divide in due: i fan della celeberrima neomamma e gli haters, coloro che non la possono vedere, ma paradossalmente non si perdono un post, e che giudicano in maniera perentoria, gli scatti del piccolino, pubblicati sin dalla sala parto. Le mamme sono la fazione più significativa di questo esercito, perché se fino ad ora, la Ferragni, troneggiava nel patinato universo modaiolo, dalla nascita del figlio Leone, ha letteralmente sconfinato in un nuovo universo femminile, quello della maternità. Un altro spazio in cui sferrare la sua potenza commerciale. L’influencer dimostra da qualche anno di essere una vera e propria “Re Mida” dei tempi moderni, tutto ciò su cui posa l’attenzione diventa oro e il business nel mondo mamma è già pronto ad attenderla. Ma torniamo al discorso visibilità sui social e se sia giusto oppure no, pubblicare storie e foto di un bambino appena nato. Molte mamme sostengono sia un’eccessiva forma di esibizionismo e strumentalizzazione della maternità, ma anche senza avere 12 milioni di followers e aver costruito il proprio impero attraverso l’immagine lanciata sui social, sono moltissime le donne che pubblicano sui vari profili le foto dei propri bambini, sin da neonati. Perché viene fatto? Perché pur non essendo native digitali, subiscono l’influenza del fenomeno dei social e del desiderio di essere sempre connesse, visibili, condivisibili. Esattamente ciò che ha permesso a Chiara Ferragni e ad altre fashion blogger e influencer di diventare ciò che sono, pur non esibendo uno specifico talento, come la recitazione, il canto, ma interpretando bene il desiderio odierno di farsi gli affari altrui, potendo dire la propria, ben protetti da uno schermo.

La risposta alla domanda se sia giusto o sbagliato condividere i momenti, gli scatti vissuti insieme ai propri figli sul web, dovremmo porcela quasi tutti. Molti esperti segnalano i pericoli di questo atteggiamento e quanto possa ledere la privacy dei più piccoli, ma ciononostante le mamme, orgogliose, immortalano in continuazione i loro pargoletti. Siamo diventati tutti più esibizionisti e il quarto d’ora di fama che Andy Warhol aveva previsto per ciascuno di noi si è rivelato essere vero. Tutti sui nostri profili abbiamo il nostro quarto d’ora di fama, ma anche di più, perché sappiamo di essere visti, criticati, giudicati, magari, ma sicuramente osservati! Il piccolo Leone Ferragni è ancora inconsapevole della sua fama, ma ha già uno stuolo di ammiratori e followers. Non poteva essere altrimenti, i suoi genitori sono la trasposizione in chiave moderna e social della più tradizionale delle favole: la bionda principessa con centinaia di scarpette di cristallo e uno specchio delle brame con telecamera incorporata e sempre connesso e un principe tatuato, che le narra il suo amore a ritmo di rap.


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NDO o Maggioni A C I T I POL di Maurizi a cura

IN ATTESA DEL NUOVO SINDACO Ad aprile ogni goccia un barile, si diceva una volta, significando che era certamente un mese pioggiarellino, e quest’anno lo è, come metereologicamente deve essere. Ogni cosa al suo posto! Il Consiglio Regionale prende il via con il semi-sindaco Gori a rappresentare sè steso nell’assemblea... Non gli è riuscita neppure la manovra per essere a capo dell’opposizione, cioè essere il capogruppo del PD. Manovra tattica o problemi politici? Bello saperlo! Gori, infatti, rappresenta la continuità con Renzi, da cui il partito desidera prendere le distanze e Martina ha dato le sue indicazioni per prendersi in spalla l’onere del traghettare il partito. Non sappiamo, o meglio non ci è dato ufficialmente di sapere, se non che, alle Europee del prossimo anno, vedremo G.G. capolista della nostra circoscrizione: in politica sacrificarsi può essere poi un buon viatico. D’altronde, non si vede il perchè di tanto sacrificio personale, di abbandono della propria città e così via per andare incontro ad una sconfitta quasi certa, Ora si apre la ricerca del Sindaco giusto il quale, oltre a portare a termine i progetti della precedente amministrazione, possa avere una idea generale di rilancio completo della città e delle sue infrastrutture. Sarà scelto dalla Lega o designato dalla coalizione? Si vedrà, la strada è ancora lunga. Nel frattempo speriamo che a Roma si lavori perchè il nostro Paese abbia un governo in tempi brevi, non al più presto, ma in tempi brevi, entro la fine della primavera. Abbiamo copiato il sistema elettorale tedesco, ma noi italiani tendenzialmente siamo dei maggioritari, non proporzionalisti, come tutti i referendum lo hanno sancito. Ora si deve trovare la quadratura del cerchio perchè le forze politiche possano crescere e capirsi, lasciando perdere l’Aventino, che già una volta non ha portato fortuna a nessuno, remember??!! Oggi i programmi dei partiti cominciano a delinearsi nella loro fattibilità, escludendo il non realizzabile in tempi normali, cioè in tre anni, durata media prevista di questa XXVIII legislatura.

I rappresentanti bergamaschi sono una bella squadra, sia quelli di destra sia quelli di sinistra e, mi ripeto, per la prima volta sono vera espressione del territorio e tutti parimenti titolati nei loro partiti di provenienza. Con il loro impegno e supportati dagli eletti al Consiglio Regionale, altrettanto preparati, si possono realizzare progetti importanti, non tanti, ma pochi e bene. Quello che desidera la gente comune è “la soluzione ai problemi” nulla di più. Riusciranno i nostri eroi a raggiungere gli obiettivi? Riusciranno i leaders dei partiti ad accordarsi e a stilare un programma condiviso? Quante domande, quanti buoni propositi. D’altronde è nell’indole umana porsi problemi per trovare poi soluzioni, solo così facendo si può far crescere e migliorare la società, magari usando un po’ di più i dibattiti ed i confronti costruttivi e un po’ meno i telefonini ed i social tipo FaceBook, che come abbiamo ben visto, in definitiva, servono solo per spiarci, instupidirci e connetterci. Sì, ma a cosa? Alla canna del gas? Alla stupidera come diremmo noi bergamaschi? Pensiamo che questa società possa migliorare camminando a testa bassa leggendo il telefonino, senza neppure salutarci se ci incontriamo? No, credo, personalmente, che sia giunto il momento di scremare un po’ di cose tra quelle che ci sono state propinate in questi ultimi 10 anni e, per fortuna i ragazzi cominciano a capirlo, soprattutto perchè non riescono a crescere senza dialogo tra di loro. Vivo personalmente questi eventi nel mio lavoro e nella famiglia. Santissisimo, fai che sia possibile disconnetterci un po’, magari non tanto, solo per poterci riprendere quegli spazi occupati da tanta stupidità e troppa superficialità. Un esempio? Cantare in macchina durante il viaggio delle vacanze, tutti insieme la stessa canzone invece di sentirne quattro diverse, tre in cuffia e una nelle casse degli altoparlanti! Tempo al tempo... e aspettando il nuovo Sindaco, auguri a Bergamo e ai bergamaschi.


NON NUOVA A REALIZZAZIONI DI ELEVATO LIVELLO SI RIPROPONE IN CITTÀ L’IMPRESA PELARATTI CON UNA PALAZZINA ALL’AVANGUARDIA PER LE SOLUZIONI TECNOLOGICHE E LA SCELTA DEI MATERIALI CHE SORGE IN UNA DELLE ZONE PIÙ ESCLUSIVE DI BERGAMO

008 D’ORO CONCA

Il quartiere è tra i più prestigiosi di Bergamo per vari motivi, primo fra tutti la vocazione ad una residenza qualificata, a due passi dal centro cittadino, con molti spazi verdi e l’affascinante scenografia dei colli di Bergamo Alta a fare da cornice. In questo contesto l’impresa Costruzioni Pelaratti ha scelto di proporre la sua professionalità per la riqualificazione di un angolo molto bello di questa Conca d’oro realizzando un nuovo edificio che sorge all’incrocio tra via Damiano Chiesa e via Riva Villasanta. Ad Alessandra Pelaratti, architetto della Costruzioni Pelaratti sas, impresa famigliare da tre generazioni, che ha curato l’aspetto progettuale, chiediamo di conoscere meglio questa nuova residenza battezzata “08 Conca d’Oro”. “L’immobile - ci dice - si sviluppa su quattro piani residenziali, da cui sono state ricavate solo otto importanti unità abitative. Sono state privilegiate linee geometriche essenziali, molte trasparenze per conferire grande leggerezza, colori pacati ed eleganti.

Ph. Paolo Stroppa Estratto da Qui Bergamo 251 Aprile 2018


Sonzogni Marmi, è specializzata nella lavorazione e posa in opera di pietre e marmi pregiati. Artigianalità e innovazione sono le leve che guidano l’azienda nelle realizzazioni create su misura e con particolare cura dei dettagli e dei materiali. Professionalità ed esperienza la contraddistinguono facendone un punto di riferimento nel settore della lavorazione di pietra e marmo. Grazie all’ausilio di nuove tecnologie e materiali l’azienda ha unito l’esperienza maturata sulle pietre e marmi pregiati, ristrutturando o realizzando exnovo lavori di alto profilo. Nello specifico in questo progetto ha realizzato la pavimentazione d’ingresso e le scale in pietra lavica presente nelle fotografie accanto, per le soglie dei balconi è stata utilizzata la pietra Gaja Dark. Le abitazioni al piano terreno sono incorniciate da piacevoli giardini privati, mentre ai piani superiori sono state riservate importanti metrature per generose terrazze coperte e affacciate su uno dei panorami più coinvolgenti di Bergamo Alta. Abbiamo studiato con molta attenzione l’orientamento dell’edificio, le ombreggiature e il posizionamento del verde per “gestire” l’irraggiamento solare nella stagione calda. All’ultimo piano, il tetto ospita una importante zona living incorniciata da siepi e arbusti che consente di godere di un paesaggio irripetibile ponendosi in continuità visiva col verde della collina”. Oggi la parola d’ordine di una nuova costruzione è efficienza energetica e minore impatto possibile sull’ambiente... “Infatti, ci siamo preposti l’obiettivo di rendere il progetto altamente performante dal punto di vista energetico, mirando alla classificazione più elevata. Per questo ci siamo avvalsi della collaborazione dello studio Tecnico Solutioning dell’Ing Alex Setolini per la certificazione energetica e di Acustica ed Energia di Fulvio Bettinelli per lo studio degli isolamenti acustici.

Isolamento anticalpestio e pannello isolante per riscaldamento

Le opere edili e tutte le assistenze alle imprese intervenute, sono state realizzate dalla Fratelli Carminati Emilio e Michele s.n.c. di Zogno, che opera da oltre vent’ anni su tutto il territorio bergamasco.

08D’ORO CONCA

L’architetto Alessandra Pelaratti che ha ideato il progetto, ha seguito i lavori per la costruzione di 08Conca d’Oro e ha personalmente realizzato alcuni elementi decorativi come la parete destra dell’ingresso

L’elegante scala in pietra lavica è stata eseguita dalla Sonzogni Marmi

Solai incrociati a pianta libera

Grazie alla notevole esperienza acquisita e disponendo di personale specializzato nell’utilizzo delle più recenti ed efficienti tecniche di costruzione, può soddisfare qualunque esigenza garantendo opere a regola d’arte che durano nel tempo.


I particolari lavori in cartongesso sono stati eseguiti dalla Carton Edil di Simone Bonalumi

Cristalli temperati per le grandi superfici dei parapetti delle balconate e i vetri colorati dell’ingresso che sono stati realizzati dalla Vetraria Fenili fondata nel 1960 dal capostipite Vittorino. Attualmente guidata dal figlio Tiziano che continua nell’attività di produzione e lavorazione di vetri e cristalli, aggiornandole con le più moderne tecnologie, come apparecchiature a controllo numerico, macchinari con taglio a getto d’acqua, che permettono lavorazioni di grande precisione come la creazione di box doccia, scale, porte, specchi, parapetti, pensiline e tutto quello che è possibile realizzare su misura utilizzando il vetro. Sempre in continuo aggiornamento, particolare attenzione viene posta a nuove tecniche che consentono anche l’ausilio di fotografie stampate su vetro o di produzione di cristalli stratificati accoppiati a vari tessuti o di produzione di piscine completamente in vetro.


08D’ORO CONCA

Artigianato e propensione all’innovazione si mescolano con efficacia nell’operato della Falegnameria Grigis che ha realizzato porte e serramenti per la residenza 08 Conca d’oro. La lavorazione in proprio dei materiali, l’attenzione al dettaglio e un rapporto costante con i clienti sono l’eredità della storia famigliare dell’azienda, mentre l’originalità, lo studio di soluzioni sempre nuove e l’attenzione alle problematiche ambientali sono coltivate quotidianamente al fine di offrire un servizio di elevato standard.

Pavimento in legno che incorpora la migliore tecnologia innovativa LOCKSTP e, insieme ad un’attenta selezione delle migliori materie prime, offre un parquet lussuoso ed esclusivo. Una percezione diversa, più moderna di un pavimento che non perde mai la bellezza del legno. W + è un materiale unico e di alta qualità dalla spagnola STP woodflooring.


“Un edificio realizzato con elevati standard qualitativi - prosegue Alessandra Pelaratti - non è solo il frutto di un progettista attento e lungimirante, ma è il risultato della stretta collaborazione con i tecnici strutturale, energetico, acustico, l’elettrotecnico, il certificatore, gli impiantisti, con la supervisone tecnica del Geom. Marco Pelaratti, in cui tutti in una complessa operazione progettuale sinergica hanno collaborato, ciascuno per il proprio settore, apportando un contributo imprescindibile e consentito la messa in opera di una tecnologia molto raffinata. Il tutto si è tradotto in un progetto certificato in Classe Energetica A ottenuto con l’adozione di un involucro performante con isolamento a cappotto ad alta efficienza e con l’eliminazione totale dei ponti termici anche nei punti di collegamento tra solai interni e solai dei balconi, spesso trascurati, grazie alla messa in opera del giunto isolante Schock Isokorb, l’utilizzo di serramenti basso emissivo certificati, l’utilizzo di fonti rinnovabili, come il teleriscaldamento per la produzione di acqua calda sia sanitaria che per il riscaldamento e l’energia del sole captata dal parco fotovoltaico posizionato in copertura che alimenta gli impianti condominiali e concorre in quota parte a sostenere il consumo personale di ogni unità abitativa. La scelta del teleriscaldamento come fonte di energia primaria, ad esempio, evita dipendenza dal metano, la gestione autonoma delle temperature interne consente la completa indipendenza dell’utente finale, il ricambio interno con aria pulita e filtrata, quindi priva di polveri, garantito dall’impianto di ventilazione meccanica controllata, pensato autonomo e indipendente per ogni unità abitativa aumenterà il benessere di chi ci abita, proteggendolo da agenti inquinanti e allergeni.

L’azienda che si è occupata dell’installazione dell’ascensore è la SMA Elevatori di Lallio


08D’ORO CONCA

Abbiamo voluto accogliere la proposta del Comune di Bergamo che premia le costruzioni realizzate con un’acustica migliorativa rispetto ai paramenti minimi di legge. Un confort acustico elevato è stato ottenuto grazie alla costruzione massiva perimetrale (in cemento armato) che unita alla realizzazione a secco leggera all’interno, ha comportato all’atto del collaudo acustico, eseguito dal tecnico acustico Fulvio Bettinelli, valori d’isolamento acustico tra le unità abitative superiori di oltre 10 dB il valore previsto dalla norma per quanto riguarda il rumore aereo e valori inferiori di oltre 15 dB per quanto riguarda il rumore da calpestio. L’edificio pertanto rispetta, sotto il profilo acustico, i valori più restrittivi previsti dalla legislazione e dalle norme tecniche in materia”. Parliamo di automazione... “Gli impianti elettrici di livello 3 e la gestione domotica degli stessi come di tutte le automazioni interne, consentono il controllo dell’abitazione con un “clic” anche da remoto. I sensori di passaggio per il controllo di tutte le luci comuni a LED, concorreranno al risparmio energetico evitando inutili sprechi. Anche il verde è un elemento qualificante, oggetto di studio nell’ambito del progetto generale, a partire dal grande faggio secolare che si erge a fianco della residenza, che rimane protagonista e continuerà

a proteggere l’edificio dall’irraggiamento solare e dagli sguardi indiscreti ma anche la barriera sempreverde in corrispondenza dell’accesso carrale, la piantumazione del living e le ampie fioriere poste sulle generose terrazze accoglieranno essenze rifiorenti durante le quattro stagioni per creare una barriera frangisole naturale che, oltre ad una resa estetica molto piacevole, favorisce l’assorbimento delle onde elettromagnetiche e contribuisce all’abbattimento delle polveri e degli inquinanti. I giardini naturali al piano terra saranno attrezzati con essenze autoctone e siepi sempreverdi, semplici da gestire, con grande vantaggio per la privacy, con impianti di irrigazione che utilizzeranno le acque meteoriche recuperate e raccolte in apposite vasche interrate”. E per la sicurezza che preoccupa tanto come vi siete attrezzati? “Per vivere serenamente dobbiamo sentirci sicuri, questo è un concetto ormai assimilato e abbiamo provveduto ad installare un sistema di antintrusione domotico, completo ed efficiente con controllo volumetrico interno, protezione perimetrale a tutte le aperture e un controllo totale delle aree esterne; il tutto unitamente alla protezione delle autorimesse e degli eventuali spazi comuni interrati nelle ore notturne, consentendo la programmazione, il controllo e la disattivazione anche da remoto”.

Gli isolamenti, la copertura e il cappotto esterno sono stati realizzati dalla DueV di Rovetta


È possibile la personalizzazione dei vari appartamenti? “Ogni abitazione ha un suo stile, che è espressione del sentire e del vivere della famiglia che la abita. Abbiamo approntato un ricco e dettagliato capitolato di finiture dove scegliere le personalizzazioni tra materiali certificati e di alta qualità, provenienti da primarie marche nazionali e internazionali. Possiamo offrire uno studio degli interni, dalla definizione del proprio stile di arredamento, fino allo studio puntuale dei dettagli grazie alla partnership con un’azienda leader nell’interior design. Una squadra vincente progettista e Direttore Lavori: stesso ufficio, stesso cognome, esperienza che arriva da lontano con il padre Attilio, tutt’ora operativo, il nonno… due punti di vista talvolta contrapposti in un continuo scambio di proposte alla ricerca della migliore soluzione tecnica ed estetica, maniacale attenzione al dettaglio e alle modalità di realizzo, scelta di collaboratori capaci e affidabili, personale e diretto coinvolgimento in ogni fase... questi in sintesi sono gli ingredienti . Chiedo infine la vostra Mission? “Parola moderna per indicare un antico concetto: mi chiede cosa ci fa alzare ogni mattina?..la voglia realizzare un prodotto di qualità e l’ambizione e l’orgoglio di fare ogni giorno un po’ meglio”.

Costruiamo la vostra casa come fosse la nostra! E ringraziamo tutti i tecnici e le ditte che in un clima di corretta e stretta collaborazione hanno contribuito alla realizzazione.

Una piacevole nota di colore sono le serrande delle autorimesse a cura della ditta Eletec di Azzano S.Paolo tutte di colore diverse una dall’altra che rendono l’ambiente destinato ai box, solitamente grigio e impersonale molto piacevole Grande importanza per il comparto che ha riguardato gli impianti idraulici e per il riscaldamento da parte della M.A.R.S. di Gianfranco Gelmini S.r.l., che si è occupata dell’allacciamento alla rete di teleriscaldamento che provvede a rifornire l’edificio di acqua sia per gli usi domestici sia per il riscaldamento delle abitazioni ed alla realizzazione degli impianti idraulici e della posa dei sanitari. La M.A.R.S. di Gianfranco Gelmini S.r.l. (manutenzione, assistenza, riscaldamento, sanitari) si occupa di progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti tecnologici civili e industriali e di impianti con energia derivante da fonti rinnovabili.

Per la progettazione e la realizzazione degli impianti elettrici, delle applicazioni domotiche, dell’impianto antifurto e l’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica è stata scelta 2C Elettronic nata nel 1999 come azienda specializzata in impianti antifurto, antincendio, televisioni a circuito chiuso e automatismi di apertura quali cancelli, porte basculanti, sezionali e porte automatiche. L’azienda ha seguito negli anni l’evoluzione tecnologica e, con personale specializzato, ha allargato il suo campo d’azione, andando a includere servizi quali gli impianti elettrici, il condizionamento e la domotica. Recentemente le competenze di 2C Elettronic si sono ulteriormente ampliate verso la diretta progettazione degli impianti.


08D’ORO CONCA

È UNA REALIZZAZIONE

Progettazioni e costruzioni edili Via Alberto Pitentino, 10a - Bergamo Telefono: 035 243596 www.costruzionipelaratti.it www.08concadoro.info

CON LA COLLABORAZIONE DI: ACUSTICA ED ENERGIA DI FULVIO BETTINELLI IMPRESA EDILE FRATELLI CARMINATI EMILIO E MICHELE Impresa edile specializzata nelle costruzioni ecocompatibili sia civili, sia industriali Sede legale: Via Monte Basso, 7 - 24019 – Zogno (Bg) Sede uffici: Via Campelmè, 3 - 24019 - Zogno (Bg) Tel./Fax 0345 91869 - fratellicarminati@alice.it - fratellicarminatisnc@gmail.com

2C ELETTRONIC Antifurti - automazioni - tv a circuito chiuso - impianti elettrici Via Matteotti, 2 - Ponteranica (Bg) - Tel. 035 4128224 - Fax 035 4129847 info@2celettronic.it - www.2celettronic.com

VETRARIA FENILI - FENILI GLASS WORKS Lavorazione e posa in opera di Vetri, cristalli, specchi per ogni utlizzo Via Petos, 9 - Ponteranica (Bg) - Tel. 035 571329 info@vetrariafenili.it - www.vetrariafenili.it

ACUSTICA ED ENERGIA di Bettinelli Fulvio Analisi e progettazioni acustiche blower door test, termografie, verifiche radon, muffe, temperatura, umidità, ecc in ambienti indoor. Via Provinciale, 25 - Alzano Lombardo (Bg) - Tel. 347 6147657 info@acusticabettinelli.com - www.acusticabettinelli.com

STUDIO TECNICO ING. ALEX SETOLINI Esperto in Gestione dell’energia specializzato in certificazioni energetiche Via Padergnone, 21- 24050 - Zanica (Bg) - Tel. 035 671328 - Fax 035 6668789 Cell. 339 56 42 602 - alex@ingsetolini.com - www.solutioning.it

SONZOGNI MARMI Lavorazione del marmo, dei graniti e delle pietre naturali. Via Tiolo - 24019 - Zogno (Bg) - Tel. 0345 92269 - Fax 0345 94475 info@sonzognipietreantiche.it - www.sonzognipietreantiche.it

CARTON EDIL di Simone Bonalumi CARTON EDIL di Bonalumi Simone Pareti e controsoffitti in cartongesso con isolamento termoacustico. Via Volpera, 1 - 24030 - Mapello (Bg) - Tel. 346 4081025 - cartonedil@gmail.com

FALEGNAMERIA GRIGIS GIORGIO Specializzata nella produzione di serramenti in legno e legno-alluminio in stile moderno o classico, personalizzati nelle finiture e nell’estetica. Via A.Volta, 4 - 24011 - Almè (Bg) - Tel. 035 543668 - Fax 035 543668 info@falegnameriagrigis.it - www.falegnameriagrigis.it

M.A.R.S. di Gianfranco Gelmini Installazione e manutenzione impianti idraulici, di riscaldamento, climatizzazione, rivendita e posa in opera di sanitari. Via Cà d’Agri, 27 - Almenno S. Bartolomeo (Bg) Tel. 035 549106 - m.a.r.s@libero.it

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Manu & Andy: le inseparabili! Testo Valentina Colleoni - Fotografie Paolo Biava

QUANDO SI DICE… AMICHE PER LA PELLE! COSÌ LA FRIZZANTE EMANUELA E LA SUA BELLISSIMA CUCCIOLA ANDY DA BEN 12 ANNI CONDIVIDONO OGNI ISTANTE DI VITA, PROPRIO COME CI “HANNO” RACCONTATO IN QUESTA INTERVISTA

Emanuela, come è stato il tuo primo incontro con Andy? “Lo ricordo come fosse ieri, anche se sono passati ben dodici anni. Avevo appena perso il mio Labrabor nero e non avevo assolutamente intenzione di averne altri: il dolore che provoca separarsi dai nostri amici a quattro zampe è immenso. Ma il destino, come al solito, ha messo il suo zampino: Luna, la cucciolotta di una coppia di amici, aveva appena dato alla luce otto stupendi cagnolini. Tra di loro c’era la mia Andy: fu amore a prima vista”. Quindi vi siete scelte a vicenda? “Potremmo dire di sì: scodinzolava allegra tra i suoi fratellini e quando mi vide iniziò subito a farmi un sacco di feste. Da allora non mi ha più lasciato. È vero quanto si dice che non siamo noi a scegliere loro ma il contrario. E così è stato anche con Andy”. Come mai il nome Andy? “Perché la sera prima di andare a prenderla definitivamente dai miei amici guardai “Il diavolo veste Prada”, film che adoro. La protagonista, come credo tutti sappiano, si chiama Andy e così… è nato il nome della mia cucciolata. E non poteva esservi nome più giusto, lavorando anche nel settore moda! Ecco perché con Andy ho voluto battezzare anche il mio shop e un modello speciale di camicia da me realizzata”. Andy però non è stato il tuo primo cane da quanto ci hai raccontato… “No, fin da piccola ho sempre vissuto circondata da cani perché i miei genitori li hanno sempre amati. Ma il rapporto era diverso: ai tempi il cane stava in giardino non in casa come è stato invece per i miei primi cani e, oggi, con Andy. Prima di lei ho avuto infatti due Chow Chow ”dalla lingua viola”, bellissimi e dolcissimi ed il mio primo Labrador nero che io ed il mio fidanzato decidemmo di adottare da una famiglia che non lo voleva. A quel cagnolone eravamo tutti e due affezionatissimi ma aimè, per la sua infanzia traumatica, iniziò ad essere molto pericoloso e dovemmo adottare una soluzione estrema. Non fu facile riprendersi…”.


Ma Andy è venuta in soccorso, giusto? “Esattamente! Andy è entrata dalla porta principale della mia vita senza chiedere permesso e… per fortuna che lo ha fatto. In tutti questi anni siamo state inseparabili e oggi ancora di più. Lei mi segue in ogni cosa che faccio, dal lavoro al tempo libero, dalle serate ai viaggi più vicini. È un’amica inseparabile… la mia miglior amica!”. È gelosa? “Dei cani sì, degli umani meno. Anche se quando qualcuno entra in casa tiene in bocca il suo osso finché non se ne va: credo voglia fare capire chi comanda”. Che carattere ha Andy? “È molto affettuosa e buona con tutti quanti. Come dicevo prima, posso portarla senza problemi ovunque. Con gli altri cani è un po’ schiva ma in realtà non ha mai litigato con nessuno. Forse ora che è un poco più anziana li guarda con diffidenza, ma nulla più”.


Quando non ci sei tu a chi la affidi? “A mia mamma. Fino a poco tempo fa anche ad un dog sitter napoletano che la mattina passava in negozio per portarla al parco per un giretto”. Andy è golosa? “Moltissimo! Non si potrebbe dire ma mangia di tutto ed è golosissima, soprattutto di biscotti! Poi ha i suoi punti di riferimento e sa perfettamente che dalla nonna mangia la pastasciutta a pranzo ed il tè con i biscotti a merenda, le domeniche dal nonno, invece, carne e polenta mentre le amiche che passano in negozio portano sempre i loro biscottini”. Un episodio che più ti fa sorridere pensando alla tua Andy? “Ve ne sono tantissimi, dai traslochi ai fidanzati che “abbiamo” condiviso, dalle passeggiate alle serate insieme. In ogni istante della mia vita lei è sempre stata al mio fianco. La cosa più buffa sono i nostri viaggi in auto con tanto di selfie al semaforo. Inoltre lei ha fatto da “cupido” con il mio ex fidanzato che, come me, adora Andy. Allo stesso modo Andy adora Roberto: un amore che ha portato negli anni tanti momenti indimenticabili”. Quindi Manuela per te Andy è… “Mi emoziona molto dirlo ma… è la mia vita”.

Manu & Andy: le inseparabili!



CHI C’ERA

CORRIDOG 2018: QUANDO IL CANE È UNA GUIDA… PER LA VITA

Riuscitissima anche per questo 2018 la CorriDog Bergamo, giunta ormai alla sua 6^ edizione. La camminata non competitiva, ideata e organizzata da Proloco Bergamo e UICI Bergamo, si è svolta come di consueto all’interno della 13^ Giornata Nazionale del Cane Guida e ha attestato la sua continua crescita in termini di partecipanti, toccando per questa edizione le 3.000 presenze. Un numero importantissimo che mostra la sensibilità di tutti quanti verso il nostro amico cane come guida per l’autonomia e la mobilità delle persone non vedenti e ipovedenti. Un fattore che acquisisce ancora più valore se aggiunto alle gravi difficoltà economiche in cui versano le diverse scuole di addestramento nazionali, che si vedono costrette ad affrontare tempi di attesa sempre più lunghi per la consegna del cane guida, con conseguenti ripercussioni sugli utenti. Ecco perché il primo obiettivo della CorriDog è quello di sensibilizzare i cittadini sulla necessità che le scuole cani guida hanno di poter affidare i cuccioli a persone o famiglie, fino alla loro età utile per l’addestramento. Un fine evidenziato anche l’8 aprile scorso, giorno della camminata competitiva per le vie di Città Alta, alla quale hanno partecipato quasi 500 cani di diverse razze e taglie. Grande novità del 2018 è stato il passaggio della camminata per la Corsarola. A seguire nel pomeriggio, in Piazza Dante, hanno avuto luogo le esibizioni delle più importanti Scuole di Addestramento Cani Guida nazionali quali la Scuola Nazionale cani guida per ciechi di Scandicci (Toscana), Nucleo cinofilo da soccorso Associazione Nazionale Alpini e Dog4life ONLUS. Sin dal mattino è stata allestita un’Area Expo: uno spazio in cui gli amanti dei cani hanno potuto trovare tutto quello che riguarda i loro beniamini: dal cibo agli accessori, dai prodotti specifici ai servizi. Importante il contributo raccolto con la quota di iscrizione, totalmente devoluta a favore dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Bergamo.



GRANDI NOVITÀ PER CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO

Il Presidente Giacinto Giambellini

ASSEMBLEA DEI SOCI IL 19 MAGGIO

CONFARTIGIANATO BERGAMO SBARCA SU FACEBOOK Anche Confartigianato Imprese Bergamo diventa social e sbarca su Facebook. È on-line da qualche settimana la neonata pagina Facebook della maggiore organizzazione bergamasca dell’Artigianato e delle Pmi che si propone, con questo nuovo strumento, di essere ancora più vicina ai propri associati e alle imprese del territorio. Obiettivo della nuova presenza sui social è quello di offrire agli imprenditori bergamaschi un nuovo punto di riferimento, per moltiplicare le opportunità e i vantaggi offerti, presentare le numerose iniziative rivolte alle imprese e aprire un filo diretto per parlare insieme dei temi d’attualità. La nuova pagina Facebook, ricca di informazioni e contenuti interessanti, consentirà infatti di trovare notizie utili, informazioni sui servizi offerti e sulle iniziative in corso, inviti agli eventi, promozioni e vantaggi speciali. Sarà un filo diretto con tutti gli imprenditori, bergamaschi e non solo, ma anche con istituzioni, organizzazioni, studenti, cittadini e con quanti vorranno seguire le numerose attività che l’Associazione compie ogni giorno per promuovere il bello del lavoro artigiano.

È in programma sabato 19 maggio alle ore 9.30 nella sede di Bergamo, in via Torretta, 12, la 73a Assemblea Generale ordinaria di Confartigianato Imprese Bergamo - parte privata, riservata ai soli imprenditori associati, con l’obiettivo di fare il punto sull’andamento dell’anno appena trascorso e di approvarne il bilancio. Il programma dei lavori prevede infatti la relazione del presidente Giacinto Giambellini e di seguito l’esame e l’approvazione del rendiconto economico-finanziario dell’anno 2017 e il rapporto del Collegio dei Revisori dei Conti. Un momento importante di partecipazione alla vita di Confartigianato Imprese Bergamo, ma anche un’occasione per gli imprenditori di incontrare i propri colleghi e condividere idee e proposte. Se vuoi seguire Confartigianato Imprese Bergamo su Facebook Per informazioni: Giorgio Bianchi – Tel. 035 274317 metti un “Mi piace” alla pagina e condividi i post che ti sembrano giorgio.bianchi@artigianibg.com interessanti! https://www.facebook.com/ConfartigianatoBergamo/

Confartigianato Imprese Bergamo,Via Torretta 12, Bergamo Tel. 035.274111 - Fax 035.274274 - info@artigianibg.com - www.confartigianatobergamo.it


BENTORNATI A PARATICO

BRUTTO ANATTROCCOLO NEL LAGO DEI CIGNI, PARATICO OGGI È DIVENTATA LA PERLA DEL SEBINO CON UN’ELEVATA QUALITÀ DELLA VITA FATTA DI SERVIZI AL TOP. UN PAESE TENUTO COME UN GIARDINO AMATO DAGLI STRANIERI GRAZIE A VENT’ANNI DI BUONA AMMINISTRAZIONE. ANZI PARECCHIO QUI SOPRA UNA PICCOLA ANTICIPAZIONE DEL FASHION DI QUESTO mese che trovate nelle pagine che seguono


BENTORNATI A PARATICO intervista con Carlo Tengattini sindaco di Paratico Vito Emilio Filì Si estende su un territorio di cui è difficile non innamorarsi. Le sue sponde sul Sebino riflettono le montagne che sovrastano la rigogliosa valle tracciata dall’Oglio che, da queste rive, scorrerà verso sud lungo la Lombardia, ristorando campagne e cittadine rigogliose grazie al suo passaggio e che, dalle sue acque, traggono vita ed energia. Le spalle di questo fazzoletto di terra poggiano sulle colline della Franciacorta, anche qui prodighe del grande vino che ne ha fatto diventare il nome famoso nel mondo. Paratico gode da sempre di questa strategica posizione tra pianura, colline, montagne, lago e fiume che hanno visto lo splendore dei Lantieri, la nobile famiglia che la dominava dall’alto del Castello e della Torre poco distante, governare i destini di questa terra di confine, transito obbligato per viandanti, commercianti ma anche di eserciti e di contrabbandieri. Anticamente le proprietà terriere di Paratico vennero ereditate dalla Curia bergamasca che tutt’oggi, pur essendo il paese in provincia di Brescia, fa parte della Diocesi orobica ed è la prima parrocchia che ha avuto la visita del nuovo Vescovo, Francesco Beschi, proveniente proprio dal vescovado di Brescia, simboleggiando il passaggio tra le diocesi confinanti. La sua storia e la sua bellezza ne fanno una delle mete sul lago più apprezzate dal turismo, diventato sempre più internazionale, ma anche da chi cerca, per vivere o per trascorrere giorni di vacanza, un paese con servizi di prim’ordine, un’attenzione alla salvaguardia del paesaggio e del decoro urbano che lo fanno somigliare ad un quartiere svizzero. “La persona è sempre stata al centro dei nostri tanti anni di permanenza all’amministrazione di Paratico. Conosco i miei concittadini uno per uno. Sono nato qui e occuparmi di questo luogo e della mia gente è sempre stata la passione a cui ho dedicato la vita”. Del politico a cui siamo abituati non ha nulla: Carlo Tengattini, sindaco a tempo pieno di Paratico, è stato eletto la prima volta nel 1999 a capo di una lista civica che prometteva la Primavera di Paratico e che superò di 7 voti una giunta espressione dei vecchi partiti. Dopo 5 anni è stato rieletto a furor di popolo con oltre il 70% dei consensi. In seguito, 5 anni da vice sindaco e poi di nuovo al comando di una macchina inarrestabile che ha davvero modificato il volto e il destino del Paese. Dall’essere il brutto anatroccolo rispetto a Sarnico, da sempre meta privilegiata per la gita domenicale di bergamaschi, bresciani e milanesi, Paratico, penalizzata dal treno che la attraversava con i suoi vagoni merci diretti alla chiatte, vero porto commerciale per tutto il basso lago, è sempre stata condizionata nel suo sviluppo fronte lago da questa ingombrante infrastruttura. Però, in seguito alla dismissione del traffico ferroviario e alla riconversione degli spazi che occupavano binari e carrozze, è diventato oggi un accogliente borgo che può vantare un elegante lungolago, con l’apprezzatissimo e lussureggiante parco delle Erbe Danzanti, varie strutture destinate all’accoglienza e alla ristorazione ricavate laddove c’erano la stazione ferroviaria e i caratteristici edifici utilizzati per il rimessaggio delle locomotive.


CARLO TENGATTINI, SINDACO DI PARATICO


“Tutti siamo consapevoli - ci ha raccontato Carlo Tengattini - di quanto sia importante un percorso di riconversione del tessuto industriale e manifatturiero di alcuni nostri territori. I posti di lavoro ed il benessere, che oggi derivano ancora in buona parte dalle imprese tradizionali, dovranno essere sostituiti da quelli derivanti da una cultura del turismo e dallo “sfruttamento” delle ricchezze ambientali, la valorizzazione di quelle culturali e la promozione dei prodotti locali”. Come si cambia la politica e la mentalità del capannone con quella dell’ospitalità? “È un percorso che Paratico ha compiuto in questa direzione. I primi anni sono stati davvero faticosi perché mancava ogni infrastruttura primaria e quelle che esistevano erano ammalorate. Ricordo nel 2003, quando è crollato l’unico pozzo di approvvigionamento idrico del paese, fu davvero un’avventura andare a recuperare l’acqua del lago, potabilizzarla e distribuirla nelle case. Nei primi cinque anni abbiamo creato due luoghi di incontro molto importanti che a Paratico mancavano che sono ancora molto attuali: la piazza principale che è stata arricchita l’anno scorso dal trasferimento del Municipio nella sua sede storica e il Parco centrale di via Risorgimento dove c’era un bosco. Abbiamo messo in comunicazione la parte alta del paese con la fascia del belvedere e creato intorno all’Oselanda, progettata dal grande arch.Vantini, un luogo di aggregazione che è molto frequentato dai paraticesi ma anche dai bresciani. I cinque anni successivi sono stati spesi per cogliere la grande opportunità di comprare

dalle Ferrovie dello Stato. Fu una vera fatica tanto è vero che a Roma mi dissero che eravamo l’unico comune sotto i 5.000 abitanti in Italia a cui le Ferrovie abbiano mai venduto qualcosa. L’amministrazione ha comprato 30.000 mila metri quadrati lasciati abbandonati e da riqualificare e, con grandi sacrifici, abbiamo inaugurato nel 2010 il Parco delle Erbe Danzanti che è stato premiato a livello europeo per la sua particolare bellezza”. Qualcuno dice che ciò è avvenuto in cambio di un incremento delle edificazioni… “L’edificazione a cui abbiamo assistito è figlia delle scelte urbanistiche che dire esagerate sarebbe poco degli anni ’90 e delle precedenti amministrazioni. Nel ’92 è stato approvato il primo PRG e lì avevano scritto nero su bianco che il paese puntava al raddoppio della popolazione che da 3.000 e rotti abitanti doveva crescere fino a 6.000. Io mi son trovato 21 piani attuativi approvati più 5 artigianali. Nemmeno Desenzano aveva tante lottizzazioni in corso. Con il boom edilizio degli anni seguenti, anche a livello nazionale, il passaggio della lira all’Euro e tutte le vicende che si sono verificate, hanno lasciato spazio ad una forte edificazione che peraltro abbiamo anche cercato di contenere. Rispetto agli altri comuni del bresciano, siamo in controtendenza e più appetibili. Infatti, cresciamo di 40/50 residenti all’anno e siano adesso a quota 4.800. A regime, dai calcoli che abbiamo fatto, arriveremo a 5.300/ 5.500 abitanti ma solo durante i prossimi 10 anni”. L’effetto Christo c’è stato? “Ero uno dei pochi sindaci che parlava di turismo vent’anni fa, figuriamoci se non ne parlo ora. Christo ha portato 150 milioni di visualizzazioni nel mondo e quindi ci ha regalato una grande promozione gratuita. Montisola è considerata oggi una grande riscoperta e da sola trascina tutto il turismo sul lago. A Paratico hanno aperto 21 Bed and Breakfast e dieci anni fa sarebbe stato impensabile.


BENTORNATI A PARATICO

Un sindaco può certamente favorire il turismo con politiche mirate ma la differenza la fanno gli investimenti privati con capitali che non richiedono rientri immediati. Dobbiamo essere attrattivi per le grosse catene alberghiere perché le gestioni familiari di una volta, purtroppo, non riescono a reggere i ritmi di oggi. Vedi il caso Cà Bianca o Golf Hotel. Servono imprenditori che possano investire sul lungo periodo e non necessitano del rientro immediato dei capitali. Anche sul Lago di Garda, che ha una grande tradizione di accoglienza turistica, mi risulta che ci siano 15 strutture alberghiere dismesse in attesa di riconversione a residenziale che invece rappresenta ancora un inve-

stimento redditizio nel breve termine. La Regione prevede dei bandi per lo sviluppo alberghiero… Si vedrà, intanto si stanno sviluppando forme alternative su tutto il Sebino come l’albergo diffuso, i Bed and Breakfast e gli affittacamere. Ci saranno 6 posti letto nuovi all’Approdo, 12 all’ex rimessaggio… un po’ alla volta ci si sta adeguando…”. E le prossime Elezioni? L’orizzonte di Paratico è tracciato; si tratta di proseguire anzi incentivare il culto della “bellezza”, lite motive da sempre della lista civica Paratico Futur@, obiettivo dei prossimi anni più qualità dei servizi comunali, più parchi e giardini, più viali e marciapiedi, più passeggiate, in sintesi maggiore qualità di vita. Mi appello ai giovani, affinché si avvicinino alla vita politica di Paratico, le porte di Paratico Futur@ sono aperte! Il requisito di ingresso è “voler bene a Paratico”. Il futuro della comunità è loro!



MODA APRILE: LIBERTÀ DI FIORI E COLORI La primavera è colore e colore è sinonimo di allegria e voglia di vivere, fare, sperimentare. Una sferzata di energia positiva accompagnata sempre da novità anche in fatto di outfit che, con la bella stagione, richiedono nuances delicate con qualche tocco più deciso. In tutto questo per la prossima stagione primeggia su tutto un dettaglio non da poco: il floreale. Un grande ritorno che da un paio di anni ci accompagna senza scendere mai dalle prime posizioni delle nostre preferenze e di quanti la moda la creano.


MODA APRILE: LIBERTÀ DI FIORI E COLORI


E se di fiori vogliamo parlare, il posto migliore nel quale ambientare il nostro servizio moda di aprile non poteva che essere la stupenda ex stazione di Paratico, oggi ribattezzata Boheme, nome perfetto per identificare questo concept store, connubio di design, ar te, profumi, fiori e cibo. E così tra i fiori e i piccoli pappagalli di stoffa, Sara, la nostra bellissima modella, sfoggia il primo abito giallo floreale con abbinato il prezioso costume proposto dall’esclusivo negozio Intimo di Giò di Via Tas-

so a Bergamo. Una creazione unica firmata Miss Bikini Luxe, perfettamente interpretata dalla statuaria Sara che, in questo servizio, ha reso ogni costume ed abito un sogno ad occhi aperti. Proprio come il secondo outfit dove il rosa antico unito all’oro rendono ancora più delicato il costume con toni cangianti ed il caftano in organza con cintura e richiami floreali applicati, dettaglio ridondante in tutta questa collezione firmata Amorissimo.


Sempre di fiori parlando, preziose le fragranze firmate Acqua di Montisola, anch’esse protagoniste di questo servizio che proprio dai fiori trovano la loro origine: note di bergamotto, limone e pompelmo, unite a ciclamino e bacche di ginepro, solo alcune delle essenze contenute in questi profumi freschi ed intensi. Dalla delicatezza di toni chiari ed essenze delicate, passiamo poi ai decisi rosso e cobalto: la terza proposta moda vede protagonista un abito asimmetrico, sempre con stampa floreale della linea primavera/estate 2018 di Miss Bikini. Grinta ed energia,

connubio perfetto con l’auto presentata in esclusiva con questo servizio da Autorota Bergamo: l’auto in questione è la nuovissima Subaru Outback 2.5 awd che con la sua eleganza abbinata alla versatilità del 4x4 può arricchire il tuo stile di vita con il massimo della sicurezza e del comfort. E proprio con la grintosa Outback la nostra modella viene catapultata in un’altra location da sogno, in un punto strategico di Paratico, dal quale è possibile ammirare gli scoscesi pendii della valle bresciana fino toccare le rive blu del lago d’Iseo.


MODA APRILE: LIBERTÀ DI FIORI E COLORI


Qui i dettagli dei costumi firmati Pin Up smorzano la loro linea decisa, fatta di colori forti, dettagli di zip e stelle e copricostume dalle stampe geometriche con rimandi orientali. Una nota strong per poi tornare all’ultima proposta: un completo decisamente bon ton di Raffaella D’Angelo sia per il costume che per il piccolo abito sovrapposto, floreale e delicato al punto giusto. Proprio come la nuova fragranza firmata Acqua di Montisola che Sara ama vaporizzare su abiti e collo, per rendere ancora più “profumata” questa primavera di fiori.

Dresses: Intimo di Giò, Via Tasso 85 - Bergamo - Tel. 035 242444 Uomo - Donna - Moda mare - Bas - Collants Special thanks: La nuovissima Subaru Outback 2.5 awd è stata presentata dalla concessionaria Autorota. Via Campagnola 40 - Bergamo - Tel. 035 5098042. www.autorota.net - Facebook: @autorotasrl Linea profumi: Acqua di Montisola - www.acquadimontisola.com Facebook e Instagram: @acquadimontisola Location Bohem Fioreria, caffetteria ristorante Paratico ex stazione FS Agency: Image Time Brescia Model: Sara B.

MODA APRILE: LIBERTÀ DI FIORI E COLORI


LA LEONESSA È TORNATA A RUGGIRE

CERTO DELLA PARTECIPAZIONE AI PLAYOFF SCUDETTO, IL BASKET BRESCIA LEONESSA SI APPRESTA A DISPUTARE LE ULTIME 4 GARE DI CAMPIONATO (IN CUI SPICCA CERTO DELLAMILANO PARTECIPAZIONE AI LA SFIDA CONTRO CHE PLAYOFF SCUDETTO, IL BASKET BRESCIA SI DISPUTERÀ AL PALAGEORSI APPRESTA A DISPUTARE LE GE ILLEONESSA 22 APRILE) CHE POTRANULTIME 4 GARE DI CAMPIONATO (IN NO O MENO CONFERMARE IL CUI SPICCA LA SFIDA CONTRO MILANO TERZO POSTO ATTUALMENCHE SI DISPUTERÀ AL PALAGEORGE IL TE OCCUPATO IN CLASSIFICA 22 APRILE) CHE POTRANNO O MENO CONFERMARE IL TERZO POSTO ATdi Tommaso Revera ph. Pierpaolo Romano TUALMENTE OCCUPATO IN CLASSIFICA

LUCA VITALI, LEADER DEL BASKET BRESCIA LEONESSA E PROTAGONISTA DI UNA STAGIONE INCREDIBILE, CI RACCONTA COME LA SQUADRA PRESIEDUTA DA GRAZIELLA BRAGAGLIO E ALLENATA DAL COACH ANDREA DIANA SI APPRESTA A VIVERE UN FINALE DI STAGIONE DAVVERO EMOZIONANTE La Leonessa del basket è tornata a ruggire. Dopo aver militato ininterrottamente dal 1974 nella massima serie, fatta eccezione per la stagione sportiva 1976-77, la retrocessione datata 1992 è stato il preludio al declino sportivo che ha sancito la scomparsa del grande basket in città con la vendita dei diritti sportivi della squadra avvenuta nel 1996. Nonostante qualche timido tentativo di riportare la pallacanestro bresciana dove è sempre stata, ci sono voluti ben 13 anni di attesa: nel 2009, anno in cui la Juvi Cremona ha ceduto i diritti delle serie A Dilettanti, è stata costituita la nuova società denominata Basket Brescia Leonessa. Oggi, a giudicare dagli straordinari risultati raggiunti, guardarsi indietro fa un certo effetto: la squadra della Presidentessa Graziella Bagaglio e del Patron Matteo Bonetti, guidata dal coach Andrea Diana, è tra le prime della classe nella massima serie e, domenica dopo domenica, non smette più di stupire. Nella stagione attualmente in corso, dove Vitali e compagni si sono già matematicamente assicurati un posto ai playoff scudetto, si è sfiorata anche un’altra impresa: la vittoria della Coppa Italia sfumata all’ultimo canestro contro Torino durante una partita pazzesca decisa da un canestro di Vujacic a due secondi dalla fine.


LA LEONESSA È TORNATA A RUGGIRE Risultati concreti maturati grazie alla lungimiranza di un progetto societario concreto e vincente, alla sapiente guida tecnica dei giocatori riuniti in un roster composto da stelle affermate e giovani molto promettenti e al ritrovato spirito dei tanti appassionati che hanno contribuito notevolmente al successo della squadra non lesinando in ogni gara il proprio tifo. Il grande basket è tornato e nessuno ora ne può farne a meno. Dalle tribune allo spogliatoio: per sapere come i giocatori del Basket Brescia Leonessa stanno vivendo questo ‘magic moment’, abbiamo intervistato Luca Vitali, playmaker del quintetto bresciano e leader indiscusso di questo gruppo, protagonista tra le altre cose di una stagione incredibile in cui sforna la media record di 6,2 assist a partita, un dato senza eguali nel campionato italiano. La stagione che sta vivendo il Basket Brescia Leonessa è davvero incredibile: avete conseguito una maturità sportiva per certi versi inaspettata e un livello tecnico su cui in pochi avrebbero scommesso… Cosa ne pensi? “Si tratta di un risultato sportivo figlio di un lavoro che è partito anni fa da una società che sta crescendo tanto e sta facendo le cose per bene. C’è passione, entusiasmo e voglia di fare: si sta crescendo a 360°. C’è feeling con il pubblico, sintonia nello spogliatoio tra senatori, giovani giocatori e allenatore, e grande affiatamento con tutto lo staff tecnico. E non ultimo il nuovo impianto all’orizzonte: insomma una crescita che va ben oltre il mero risultato sportivo e che non è figlia di quanto avviene in campo”. Anche tu a livello personale stai vivendo forse la tua miglior stagione sportiva, sbaglio? “Non saprei. Io sto bene, mi diverto, mi piace guidare i miei compagni e mi trovo benissimo all’interno del gruppo. C’è grande rispetto e stima tra di noi: questo sicuramente contribuisce alle prestazioni individuali”. Come giudichi lo stato di salute del basket italiano? “Dipende sempre se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto… Penso che il risultato conseguito dalla Grissin Bon Reggio Emilia, eliminata in semifinale di Eurocup dalla Lokomotiv, sia stato un bello spot per il basket tricolore. Bisogna proseguire in questa direzione cavalcando le cose positive e lavorare in modo costruttivo”. Il modello Brescia ha fatto scuola: si tratta di un progetto societario concreto e vincente. I risultati forse sono arrivati ancor prima di quelle che erano le aspettative. Per te in questo senso qual è stata la più grande intuizione della Presidentessa Bagaglio e del Patron Bonetti? “Se, per esempio, prendiamo l’inizio di questa stagione, credo sia stata l’unica società a confermare sei giocatori cardine, di esperienza e caratura tecnica, a fianco dei quali proporre giovani talentuosi e



LA LEONESSA È TORNATA A RUGGIRE

di belle speranze. Hanno dato sempre continuità al lavoro svolto: questo credo sia il messaggio più importante. Passione, impegno e una correttezza rara sono poi ulteriori caratteristiche distintive di questa dirigenza”. Vi gratifica rappresentare sportivamente la città ed essere un bel passo avanti rispetto a compagini ben più blasonate? “Sicuramente fa piacere sia riesplosa la passione verso la pallacanestro. Noi, del resto, siamo il “traino” di questo ritrovato entusiasmo. Si vede la gente contenta e vogliosa di basket: questo è molto bello, una cosa che genera grandi stimoli”. Ma quella dannata finale di Coppa Italia di Torino? Ma che beffa atroce è stata? “Per questa società è stato comunque un grandissimo risultato. Essere ad un canestro dalla Coppa Italia era qualcosa di inimmaginabile qualche anno fa… Essere lì dove contava, questo è stato importante: poi un anno la palla può entrare e l’anno dopo uscire o viceversa. Questo deve rendere orgogliosi tutti noi: per imparare a vincere, la mia esperienza me lo insegna, devi prima imparare a perdere”. Se nel Basket Brescia Leonessa milita anche il tuo fratello

minore Michele, guardia arrivata lo scorso anno, vuol dire che ‘qualcuno’ gli avrà parlato bene di quesa società… “Sicuro. Michele è un giocatore di altissima qualità e prospettiva, anche di caratura europea. È un valore aggiunto per noi e sono felice si sia aggregato al nostro gruppo”. Milano è troppo avanti per rosa, caratura tecnica e dimensioni o la stagione che state vivendo dimostra che poco a poco ci si sta avvicinando? “Milano è avanti su tutto, va riconosciuto. Noi, per dirne una, siamo al quint’ultimo posto della serie A nel confronto tra bilanci o poco ci manca. Cerchiamo comunque di fare le cose per bene senza compiere il passo più lungo della gamba e valorizzando tutto ciò che abbiamo. Non vogliamo vivere di rimpianti e per questo facciamo il massimo rispetto alle nostre potenzialità”. Chiudo chiedendoti di descriverci il tuo rapporto speciale con coach Andrea Diana… “È un rapporto speciale. C’è un’affinità particolare, una grande fiducia ed un incredibile rispetto reciproco tra noi. Ci capiamo al volo e sono felicissimo abbia firmato fino al 2020!”.


PRO Vins Blake “Planet”

pOSTA

Costantini Art Gallery Via Crema, 8 - 20135 Milano 3 maggio - 9 giugno 2018 Inaugurazione giovedì 3 maggio 2018 dalle ore 18.00

In occasione del PHOTOFESTIVAL, annuale appuntamento milanese, la Costantini Art Gallery inaugura Planet, mostra personale di Vins Blake. “Vins Blake è un fotografo e regista italiano dall’insolito background accademico. Pur avendo una laurea in Biotecnologie, scopre fin da giovane una forte predisposizione per l’arte. L’insieme delle competenze acquisite, unite ad un’ampia capacità di osservare il mondo che lo circonda, saranno le chiavi di lettura per capire meglio i lavori di Blake. Seguendo il modus operandi dell’artista, combinare arte e scienza significa percepire la realtà da un punto di vista insolito, diverso dall’ordinario, nonostante le sue composizioni nascano dall’utilizzo di oggetti del tutto comuni. La serie “Planets” scaturisce proprio da tale commistione. … Ricreare pianeti a partire da un semplice uovo come forma perfetta risulta essere un eccezionale e inaspettato espediente artistico. Infatti, Blake non è certamente interessato a catturare con uno scatto un soggetto comune, come egli stesso ha più volte sottolineato, ma desidera incoraggiare l’osservatore a cogliere la natura che si cela dietro un “semplice uovo” riuscendo, grazie anche alle sue competenze scientifiche, a combinare allo stesso tempo bellezza e forza: tratto da Vins Blake - Planet di Marco Loi. tendaggi, allude a una teatralità che condiziona i sentimenti di chi guarda.


L’eredità di Caravaggio LA FONDAZIONE CREDITO BERGAMASCO HA IL PIACERE DI PRESENTARE L’ESPOSIZIONE ‘L’EREDITÀ DI CARAVAGGIO. CAPOLAVORI IN LUCE’ VISITABILE PRESSO IL PALAZZO STORICO CREDITO BERGAMASCO BANCO BPM DA VENERDÌ 4 MAGGIO A GIOVEDÌ 31 MAGGIO Nell’anno del suo trentennale, la Fondazione Credito Bergamasco organizza un’esposizione dedicata a capolavori di artisti caravaggeschi, provenienti da collezioni pubbliche e private, alcuni dei quali mai esposti prima d’ora. L’iniziativa espositiva ruota intorno al restauro a Palazzo Creberg di uno straordinario precedente lombardo alla pittura di Caravaggio – la monumentale Santa Caterina, dipinta nel 1584 dal cremonese Antonio Campi per la chiesa di Sant’Angelo a Milano – approfondendo il tema della scoperta, nella pittura, della luce artificiale. Da Giuseppe Vermiglio e Matthias Stomer, a Tanzio da Varallo e Giovanni Lanfranco, fino a Simon Vouet, nonché, ospite d’eccezione, una tela del fiammingo Antoon van Dyck, allievo di Pieter Paul Rubens: i capolavori potranno essere ammirati presso Palazzo Creberg in Largo Porta Nuova 2, con ingresso gratuito tutti i giorni da lunedì a venerdì, 8.20-13.20 e 14.50-15.50. Previsti inoltre tre fine settimana di apertura al pubblico, con possibilità di visite guidate gratuite dedicate all’esposizione: 5-6, 12-13, 19-20 maggio, il sabato dalle 14.30 alle 19, la domenica dalle 9.30 alle 19.

Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

NELL’IMMAGINE QUI SOPRA: “SANTA CATERINA VISITATA NEL CARCERE DALL’IMPERATRICE FAUSTINA” 1584 OLIO SU TELA (400X500 CM) MILANO, CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI, ANTONIO CAMPI (CREMONA 1524-1587), RESTAURO FONDAZIONE CREDITO BERGAMASCO 2018


L’eredità di Caravaggio

DRIVEPD

Capolavori in luce

Bergamo, Largo Porta Nuova 2 4 – 31 maggio 2018

Orari:

Intorno al restauro a Palazzo Creberg di uno straordinario precedente lombardo alla pittura di Caravaggio - la monumentale Santa Caterina, dipinta nel 1584 dal cremonese Antonio Campi per la chiesa di Sant’Angelo a Milano - ruota l’iniziativa espositiva L’eredità di Caravaggio che approfondisce il tema della scoperta, nella pittura, della luce artificiale presentando opere di importanti artisti “caravaggeschi” appartenenti a storiche collezioni pubbliche e private.

sabato 5, 12 e 19 maggio, dalle ore 14.30 alle ore 19.00 (per chi lo desidera, visite guidate gratuite dedicate con inizio alle ore 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.00)

da lunedì a venerdì, durante l’apertura feriale (8.20 - 13.20 e 14.50 - 15.50)

domenica 6, 13 e 20 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 19.00 (per chi lo desidera, visite guidate gratuite dedicate con inizio alle ore 9.30 - 10.30 - 11.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.00)

Ingresso libero w w w. f o n d a z i o n e c r e b e r g . i t


Il Sushi? Questione di equilibrio

Testo Tommaso Revera - Fotografie Devid Rotasperti

A TU PER TU CON IL MAESTRO IKO, LO CHEF CHE HA CONQUISTATO TUTTI CON LA SUA PROPOSTA DI CUCINA GIAPPONESE RIVISITATA IN CHIAVE OCCIDENTALE Il sushi è molto di più che mettere del pesce sul riso. Il sushi è una forma d’arte. Lo sa bene Iko, chef dei ristoranti giapponesi Miyabi e Kura di Bergamo. A lui va riconosciuto il merito di aver sdoganato la cucina giapponese di qualità e, soprattutto, di averla rivisitata in chiave occidentale. Nulla a che vedere con la proposta culinaria offerta dalla miriade di locali in salsa pseudo orientale presenti in Lombardia: da Iko la qualità delle materie prime è indiscutibile così come la loro cura ed il loro utilizzo. Provare per credere. Le sue creazioni prendono spunto dalla tradizione giapponese più autentica per concretizzarsi in un qualcosa volutamente più vicino ai nostri gusti: le creazioni dello Chef sono, infatti, il marchio di fabbrica di Iko, proposte culinarie

che non rientrano in un qualcosa di convenzionale ma che solo da lui hai il piacere di apprezzare. Serio, rigoroso, estremamente introverso: non parliamo di un divo che ama incensarsi dietro al bancone ma di un lavoratore integerrimo, che non lascia nulla al caso. Un profilo che si completa alla perfezione con quello di Ivan Donelli, amico e socio d’affari che per primo avevo intuito la sua grande preparazione. Come recita un noto proverbio giapponese ‘il samurai avanza giorno dopo giorno: oggi diventa più abile di ieri, domani più abile di oggi. L’addestramento non finisce mai’ (Yamamoto Tsunetomo). Fedeli a questo motto, quest’estate arriverà anche l’apertura di un terzo locale non più a Bergamo ma a Milano nei pressi di Piazza San Babila…



Il Sushi? Questione di equilibrio

Iko quando hai intrapreso questa professione? “A 26 anni. Oggi sono 16 anni che mi dedico alla ristorazione”. Quando sei arrivato in Italia? “Nel 2006”. Hai intrapreso subito questo lavoro? “Sì, anche dopo la qualifica di maestro del sushi conseguita a 30 anni”. Cosa ti ha fatto credere che una proposta gastronomica di questo tipo avrebbe riscosso il gradimento di noi occidentali? “Sinceramente non ne ero certo ma mi sono comunque buttato”. Questo tipo di cucina è stata con il tempo modificata in relazione ai gusti occidentali? “Sì, direi di sì. In Giappone il sushi è una cosa estremamente tradizionale. Qui in Italia, invece, abbiamo ideato delle varianti più in linea ai sapori occidentali”. Da qui nasce il tratto distintivo di Miyabi e del Kura: proporre il sushi ma in una chiave rivisitata e molto gustosa… “Proprio così…”. Quali capacità devi possedere per diventare un maestro di sushi? “Il gusto è fondamentale e, subito dopo, la conoscenza del pesce”. Qual è la cosa che ti gratifica di più del tuo lavoro? “Riuscire a far le cose per bene, far percepire dei sapori che le persone non hanno mai provato e proporre degli accostamenti insoliti ma ponderati”. Come giudichi il proliferare di ristoranti che abusano del titolo di giapponese? “Non solo giapponese ma anche cinese. Forse proprio quest’ultimi hanno contribuito molto a diffondere la cultura enogastronomica orientale in maniera un po’ distorta. Tanti italiani, va detto, non sanno riconoscere bene le differenze tra proposta culinaria cinese, giapponese e coreana”. DOPO IL MIYABI (DAL NOME DI SUO FIGLIA) E IL KURA (IN GIAPPONESE, CASA DELLE COSE) È IN ARRIVO IL TERZO LOCALE: DALLA PROSSIMA ESTATE IL GIAPPONESE ‘MADE IN BERGAMO’ SBARCHERÀ A MILANO VICINO A P.ZZA SAN BABILA


OGNI PIATTO È PREPARATO AL MOMENTO OFFRENDO LA MIGLIOR QUALITÀ DI RISO. PARTICOLARE CURA E ATTENZIONE È RIVOLTA ALLE OPERAZIONI DI TAGLIO E LAVORAZIONE DELLA MATERIA PRIMA IMPIEGATA Perché mangiare da te è un’esperienza diversa? “Cura della materia prima, cosa che in Giappone è imprescindibile, e qualità assoluta dei prodotti impiegati”. In Italia si trova ancora del pesce buono? “Il salmone sì mentre il tonno invece è più difficile. Per esempio qui rispetto al Giappone si pesca in modo diverso ma soprattutto si presta un’attenzione diversa nella gestione del pescato”. In Italia ti trovi bene? “Sì, molto bene”. C’è una cosa del Giappone che ti manca? “Sicuramente la famiglia e gli affetti”. Italiano e giapponese sono caratteri diversi: come ti descriveresti dal punto di vista caratteriale? “Rigoroso, metodico e molto preciso. Il giapponese rispetto all’italiano mangia il giusto, parla poco e si mostra sempre equilibrato; l’italiano è sicuramente più estroso, creativo e dotato di grande fantasia”. Alterni spesso la tua proposta di cucina? “No, direi di no. Il pesce qui in Italia c’è tutto l’anno; in Giappone, invece, cambia dall’estate all’inverno vantando una varietà unica al mondo”.

Voi cosa mangiate abitualmente? “Cibo giapponese, come onigiri e zuppe, ma anche italiano: adoro la pizza”. Come hai conosciuto Ivan? “Una telefonata. Ivan aveva un altro ristorante giapponese a Crema e dovendo sostituire il suo sushi-man mi contattò. La regola non scritta nel nostro ambiente, infatti, è quella che se uno va via trova il sostituto è in questo caso il sostituto era un mio collega. Quando presentai ad Ivan il mio collega, però, chiese a me di lavorare per lui. La mia risposta è stata: io sono a Milano non mi sposto a Crema. Se devo muovermi da Milano lo faccio solo per aprire un ristorante mio. E così a dicembre 2012 iniziò la nostra splendida collaborazione con l’inaugurazione di Miyabi, il nome di mia figlia nata pochi mesi prima”. Il locale gemello, il Kura, invece è l’ultimo arrivato.. “Esatto. Lo abbiamo aperto in via Paglia a Bergamo nel 2016”. Progetti per il futuro? “Apriremo il nostro terzo locale: in estate, tra luglio e settembre, sbarcheremo a Milano vicino a piazza San Babila. I lavori di ristrutturazione del locale partiranno a breve…”.


PREMIO SPECIALE MICHELIN

CHEF DONNA 2018 IL TALENTO FEMMINILE PER L’ECCELLENZA DELLA CUCINA ITALIANA

Il 26 marzo 2018, nell’ambito dell’Atelier des Grandes Dames, tributo alle donne dell’alta ristorazione voluto da Veuve Clicquot, Michelin HA assegnaTO il premio Chef Donna 2018 a Fabrizia Meroi, Ristorante Laitem, Sappada (UD), una stella Michelin dal 2002. Fabrizia ha due grandi amori, strettamente legati: la famiglia e la cucina. La cucina, imparata dalla mamma e dalla nonna materna, è sempre stata per lei la quotidianità. Dal papà ha ereditato il senso del dovere, “quello che ti dice di restare in cucina anche 12 o 15 ore”. Fabrizia si definisce “cuoca autodidatta”. I suoi anni di formazione in Friuli, Veneto e Carinzia hanno costruito la sua sapienza gastronomica. I sapori di queste terre e i prodotti di ogni loro stagione caratterizzano i suoi menu, abbinati ai vini scelti con passione dal marito Roberto nella sua cantina. Nella cucina della casa settecentesca, Fabrizia lavora con semplicità e precisione, regalando una suggestiva esperienza di gastronomia locale dal tocco femminile deciso sia nei sapori sia nei gentili accostamenti. Un’esperienza che ha conquistato gli ispettori come chiunque si sieda a un tavolo delle due romantiche stube del Laite. Fabrizia è una delle 44 chef italiane a capo di ristoranti stellati. In tutto il mondo sono 141. Il nostro Paese ha quindi il primato del maggior numero di chef stellate al mondo: il 31%. Il premio speciale Michelin Chef Donna 2018 by Veuve Clicquot si inserisce tra i premi assegnati da Michelin in occasione della presentazione della 63a edizione della Guida Michelin Italia, lo scorso novembre, quale riconoscimento di storie di italiani che contribuiscono all’eccellenza del patrimonio culturale del Bel Paese: i premi Giovane Chef Michelin 2018, assegnato ad Alessio Longhini, Stube Gourmet, Asiago (VI), che quest’anno ha conquistato anche la prima m, Qualità nel tempo Michelin 2018, assegnato al ristorante Al Gambero m, Calvisano (BS), e Servizio di Sala Michelin 2018, assegnato al ristorante Meo Modo m, Loc. Palazzetto, Chiusdino (SI).

Foto Andrea Moretti


Il rosso è il colore del cuore, dell’amore e della passione. Cuore come il logo del negozio di Marina Aber, appositamente scelto per tutta la passione e l’amore che lei prova nei confronti della moda, del gusto e dello stile. Tutti elementi che ritornano nelle sue collezioni, stagione dopo stagione. MARINA HABER Via Borgo Palazzo, 14 - Bergamo Tel. 035 222856

BEAUTYboutique

La vetrina più bella è quella in cui la forza di una cucciola come la nostra Andy, che sbuca all’improvviso, fa eco ad una manifestazione di massima importanza come la CorriDog, creata per sostenere le scuole di addestramento cani guida per persone non vedenti o ipovedenti. Così Andy Shirt ha voluto omaggiare questo importante appuntamento con la solidarietà, abbinando alle minimali camicie bianche in tessuto Oxford una cascata di fiori e flyers dell’evento. ANDY SHIRT Via Suardi, 67/a - Bergamo Tel. 335 7579176

Da sinistra: borsa in pelle Mia Luis, sneaker Superga, maglia 100% cotone scollo a V Annina, camicia a quadretti Hartford, pantalone 40weft, cardigan rigato 100% cotone Annina, giacca in pelle Scaglione City, t-shirt millerighe in jersey di cotone.

Un luogo dove racchiudere sogni e segreti, nel segno del gusto e della moda. Nasce così a Bergamo lo scrigno, un negozio nel quale è possibile trovare una moda dedicata ai bimbi ed alle mamme. Una moda di fiocchi e favole, colori pastello e la delicatezza della mussola di cotone e seta.

SCAGLIONE Via G. Lochis 12 - Bergamo Tel. 035 4373338 - info@scaglione.it

LO SCRIGNO Via Tasso, 40 - Bergamo Tel. 347 444 9597


ORTODONZIA

A cura del Dott. Stefano Daina

I SERVIZI DEL CENTRO > PEDODONZIA > ORTODONZIA > IGIENE ORALE > CONSERVATIVA > ENDODONZIA > PARODONTOLOGIA > ODONTOIATRIA ESTETICA > PROTESI > IMPLANTOLOGIA DENTALE > IMPLANTOLOGIA DENTALE IN CARICO IMMEDIATO > CHIRURGIA ORALE > CHIRURGIA OSSEA RIGENERATIVA > CHIRURGIA PRE-PROTESICA > CHIRURGIA PARODONTALE > CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE > GNATOLOGIA > LOGOPEDIA > NUTRIZIONE > INDAGINI RADIOGRAFICHE DIGITALI > ANESTESIA TOTALE > SEDAZIONE COSCIENTE > TRATTAMENTO PAZIENTI ODONTOFOBICI E CON GRAVI DEFICIT PSICOFISICI NON COLLABORANTI > DAY-HOSPITAL > LABORATORIO ODONTOTECNICO > CORSI TEORICO PRATICI > CONVEGNI E CONFERENZE

CENTRO DAINA Salute orale dal 1978

AIUTO! DEVO ANDARE DAL DENTISTA MA SONO TERRORIZZATA Ancora oggi molte persone non vanno dal dentista per paura o ci vanno solo quando hanno dolore. Non c’è nulla di cui vergognarsi ad aver paura delle cure dentali e questo disagio non deve certo essere motivo di rifiuto. Precedenti esperienze negative, episodi spiacevoli sentiti raccontare da amici e parenti, scene viste in Tv, un retaggio culturale radicato e diffuso, fanno apparire il dentista come la persona che sicuramente procurerà dolore, quindi da evitare finché si può. Fortunatamente oggi la moderna tecnologia mette a disposizione dell’odontoiatria strumenti e procedure specifiche per eliminare il dolore, l’ansia e lo stress dei pazienti. L’analgesia sedativa cosciente con protossido d’azoto ed ossigeno o la sedazione cosciente endovenosa assistita da anestesista possono essere delle soluzioni. L’analgesia sedativa cosciente con protossido d’azoto e ossigeno è un trattamento che serve per rilassare, calmare e tranquillizzare agendo sulle componenti emotive e si ottiene respirando attraverso una mascherina posta sul naso, una miscela di ossigeno e protossido, la cui concentrazione è modulata individualmente ed erogata da un’apparecchiatura altamente tecnologica. Qual è l’effetto del protossido e cosa è? Il protossido d’azoto è un “gas esilarante” che disinibisce, euforizza, elimina disagio, nervosismo, impazienza, desensibilizza le mucose orali e i denti, potenzia l’effetto dell’anestetico, minimizza la percezione del tempo ed induce una sensazione di piacevole benessere psico-fisico lasciando un ricordo positivo.


Questa tecnica sedativa può essere utilizzata per qualsiasi prestazione odontoiatrica in particolare per interventi di chirurgia orale, implantologia o parodontologia, ma può anche essere molto utile per la semplice igiene orale in quanto desensibilizza denti e mucose o nella presa delle impronte in quanto inibisce il riflesso del vomito. Il protossido può essere utilizzato sia negli adulti sia soprattutto nei bambini, per i quali il primo approccio con il dentista è fondamentale per evitare traumi difficilmente superabili in età adulta. Per interventi chirurgici orali complessi o in pazienti con fobia tale da aver totale rifiuto di utilizzare il protossido d’azoto è necessaria e indispensabile la sedazione cosciente endovenosa assistita da anestesista. La sedazione si esegue via endovenosa per la somministrazione dei farmaci.

Via Carso - Nembro, BG Tel. 035.521049 info@centrodaina.it www.centrodaina.it

ORARI Lunedì - Martedì: 8.00 - 19.00 Mercoledì: 14.00 - 20.00 Giovedì - Venerdì: 8.00 - 19.00 Sabato*: 8.00 - 14.00 *sabato chiuso nei mesi di luglio, agosto e settembre APERTI AD AGOSTO

Durante la sedazione vengono costantemente monitorati i parametri vitali: frequenza cardiaca, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, saturazione d’ossigeno periferica. Viene inoltre controllato costantemente il livello di coscienza e di risposta del paziente.Terminato l’intervento il paziente rimane in osservazione per un paio d’ore. Esistono pazienti che non riescono ad avvicinarsi e sedersi nemmeno sulla poltrona del dentista oppure pazienti con gravi deficit psicofisici non collaboranti, questi sono casi da trattare in anestesia totale. Il Centro Daina per questa tipologia di intervento è dotato di una nuova e tecnologica sala operatoria oltre che di un team strutturato in grado di eseguire cure odontoiatriche su ogni tipo paziente. Perché il sorriso è un diritto di tutti e non deve essere certamente tolto dalla paura. Non ci resta che andare dal dentista… con serenità!

Prenota subito su www.joebrush.it

2° PIANO CENTRO DAINA FAMIGLIE SABATO MATTINA Orario turni: 10:00 e 11:00 SCUOLE MERCOLEDÌ MATTINA Orario turni: 9:30 e 10:30 INFO: 035.521049 INGRESSO GRATUITO Prenotazione obbligatoria


CHI C’ERA

GIORNATA ENOGASTRONOMICA PER GLI AMICI DELLA PEDIATRIA

SI È CHIUSA CON IL CONSUETO SUCCESSO L’INIZIATIVA BENEFICA PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA PEDIATRIA ONLUS REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO ALPINI DI PETOSINO E IL COMUNE DI SORISOLE “Cibo, divertimento e solidarietà”. Ricetta che vince non si cambia: con questo spirito si è vissuta la degustazione di scarpinocc del Bepi e pane con strinù proposta lo scorso 8 aprile a Petosino in Piazza del Mercato. Una degustazione il cui ricavato è stato interamente devoluto all’Associazione Amici della Pediatria Onlus, che da anni opera presso l’ASST Papa Giovanni XXIII per migliorare l’assistenza ai bambini malati e il supporto alle loro famiglie, alla Scuola dell’infanzia Nido della Colomba e all’Associazione Costruire Integrazione. Un’iniziativa resa possibile anche grazie al contributo di Cor Market, 3 emme bevande, Leidi Giovanni & C. Panificio, Impresa Pievani Angelo, Ferramenta Taiocchi, Pro loco Sorisole e G.B.C. srl. Tra una specialità gastronomica e tanti prodotti a km0 proposti in assaggio, da segnalare la partecipazione del Gruppo Folkloristico Arlecchino e la presenza del mago Leonardo Maida che, con le sue incredibili magie, ha strabiliato tutti i presenti dando vita ad una giornata spensierata in cui si è riusciti ancora una volta a fare del bene.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it




Harley Davidson Bergamo: l’inizio di un nuovo sogno Storie di passioni, viaggi, strade e Harley Davidson. Così quasi 20 anni fa a San Paolo d’Argon nasceva la prima concessionaria dedicata al famoso mito di Milwaukee, frutto dell’intreccio di due storie, quella di Dario e Angelo, che da anni avevano fatto di Harley Davidson il loro primo amore. Da allora ad oggi la crescita della concessionaria è stata incessante, diventando grazie alla passione ed alla professionalità del suo team, uno dei maggiori punti di riferimento nel nord Italia per tutti gli amanti di questo brand. Per coronare tutto questo due anni fa l’inizio di una nuova era: la progettazione di una nuova concessionaria, tanto bella quanto maggiorata in termine di spazio e volume, per rendere ancora più efficiente il reparto assistenza e ovviamente l’esposizione. Un progetto che ha portato così alla realizzazione di una incredibile struttura, moderna e all’avanguardia sia per la forma che per l’accostamento di vetro, legno e cemento.


CHI C’ERA

HARLEY DAVIDSON BERGAMO: L’INIZIO DI UN NUOVO SOGNO Una “miscela perfetta”, base neutra dalla quale spiccano inevitabilmente le centinaia di moto esposte. Dalle forty eight alle street bob, dalle fat boy alle street glide senza dimenticare le limited edition create per i 115 anni di casa madre, ogni modello è un concentrato di potenza nel motore e bellezza alla vista. Un connubio del quale è impossibile non innamorarsi! E ben lo sanno gli oltre 500 harleysti giunti da ogni dove il 14 aprile scorso, giorno dell’inaugurazione ufficiale: una partecipazione da record così come i consensi ottenuti, non solo per la struttura ma anche per la perfetta organizzazione dell’evento. Dalla partecipazione dello speaker radiofonico Angelo Baiguini di RTL allo stuzzicante catering de “LORO&CO”, dalla musica del Dj Andy Love alla spettacolare esibizione dei trampolieri al tramonto, ogni dettaglio non è stato sicuramente lasciato al caso. Un successo incredibile, iniziato a metà pomeriggio con uno scrosciare di applausi al taglio del nastro e conclusosi con il taglio della torta… ovviamente personalizzata Harley Davidson Bergamo!

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



Lamborghini Urus: giro del mondo in quattro mesi

CONCLUSO IL TOUR PROMOZIONALE DEL SUPER SUV DELLA CASA DI SANT’AGATA: DURATO 4 MESI, HA TOCCATO 114 CITTÀ E COINVOLTO 8500 PERSONE. ECCO LE IMMAGINI PIÙ BELLE

Lamborghini Urus in Moscow, Ciy Towers


La Lamborghini Urus chiude in soli quattro mesi il giro di presentazioni mondiali, avviato subito dopo il suo debutto il 4 Dicembre 2017 a Sant’Agata Bolognese. Il nuovo Super SUV ha toccato 114 città del mondo con eventi di presentazione presso location esclusive o presso le concessionarie Lamborghini. In totale sono stati coinvolte circa 8.500 persone tra clienti, celebrities, media e appassionati, che per primi hanno potuto ammirare dal vivo il modello che condurrà Lamborghini verso prospettive di crescita straordinarie. L’accoglienza della vettura, a pochi mesi dal suo debutto mondiale, è molto positiva, al di là delle più rosee previsioni.

Lamborghini Urus V8 biturbo da 650 cv - Consumo combinato, 12.71l/100 km - Emissione di CO2, 290 g/km


Lamborghini Urus in Fuji

Lamborghini Urus in Shanghai, China

Lamborghini Urus in San Francisco

Lamborghini Urus in Rome

Lamborghini Urus in London

Lamborghini Urus in Rome

Lamborghini Urus in Sydney

Lamborghini Urus in Paris


Lamborghini Urus in Fuji

Lamborghini Urus in London

Lamborghini Urus in Beverly Hills

Lamborghini Urus at Olympic Stadium, Moscow

Lamborghini Urus in Dubai

Lamborghini Urus at LA-Hollywood

Lamborghini Urus in Fuji

Lamborghini Urus at Bondi Beach, Sydney


MILITEM È UN MARCHIO ITALIANO, CHE REALIZZA VETTURE UNICHE IN AMBITO “PREMIUM LUXURY AUTOMOTIVE”. LAVORA ESCLUSIVAMENTE SU VEICOLI AMERICANI, CON LA VISIONE, LA PASSIONE, L’ELEGANZA E LA CURA PER IL DETTAGLIO TIPICAMENTE ITALIANI. DOTI CHE HANNO DECRETATO IL SUCCESSO DEL NOSTRO PAESE NELLA MODA, NEL DESIGN, NELL’ARTE E IN MOLTI ALTRI SETTORI. CON MILITEM AVVIENE UN PROCESSO COMPLETO DI DEFINIZIONE PRODOTTO ED ENGINEERING, CHE PORTA A MODIFICARE DIVERSE CARATTERISTICHE DEL VEICOLO STANDARD PER ARRIVARE A CREARE IL MODELLO FINALE. PARTENDO DA UNA PIATTAFORMA ESISTENTE, MILITEM INTERVIENE MODIFICANDO PROFONDAMENTE L’ASSETTO E ALTRE SOLUZIONI TECNICHE, ADOTTANDO PER LE MODIFICHE UNICAMENTE COMPONENTISTICA MADE IN USA. INOLTRE RIDEFINISCE COMPLETAMENTE GLI INTERNI, AVVALENDOSI DI MATERIALI PREGIATI, PELLI E TESSUTI MADE IN ITALY. DUE ESEMPLARI DI MILITEM RAM 1500 RX MY18 SONO GIÀ DISPONIBILI E SI PRESENTANO CON ALLESTIMENTI DIFFERENTI. IL PRIMO HA UNA LIVREA DELMONICO RED PEARL COAT IN ABBINAMENTO A INTERNI IN PELLE BLACK CON ALCANTARA E RICAMI MILITEM ROSSO AMARANTO. È DOTATO DI SOSPENSIONI PNEUMATICHE AD ARIA CON AMMORTIZZATORI FOX PERFORMANCE, RAM BOX CON SISTEMA DI DIVISIONE CARICO CASSONE E SISTEMA BED EXTENDER, COPERTURA CASSONE RIGIDA A LISTE BAKFLIP, GANCIO TRAINO DA 3.500 KG. IL SECONDO PICKUP PRESENTA INVECE LA CLASSICA VESTE AGGRESSIVA BRILLIANT BLACK CRYSTAL PEARL COAT, CON ABITACOLO TONO SU TONO IN PELLE BLACK CON ALCANTARA E RICAMI MILITEM VERDE SCURO. DISPONE DI AMMORTIZZATORI BILSTEIN, COPERTURA CASSONE RIGIDA A LISTE BAKFLIP E GANCIO TRAINO DA 3.500 KG. QUESTA DIVERSA CONFIGURAZIONE PERMETTE DI ENFATIZZARE UNA DELLE NUOVE SOLUZIONI ADOTTATE PER IL MILITEM RAM 1500 RX MY18 PER QUANTO RIGUARDA LE SOSPENSIONI. IL PRODOTTO RAM, INFATTI, NORMALMENTE DISPONE GIÀ DI UN SISTEMA DI ASSETTO CON MOLLE E AMMORTIZZATORI CHE È UN PLUS. NEL MODELLO MILITEM, LO SCHEMA RIMANE IL MEDESIMO, MA CON SOSPENSIONI PIÙ PERFORMANTI DI MARCA BILSTEIN CHE FORNISCONO ULTERIORE SICUREZZA E COMFORT AL VEICOLO, SUPPORTANDO ADEGUATAMENTE LE RUOTE MAGGIORATE. IL TEAM R&D DI MILITEM, HA PREVISTO UN ASSETTO RIALZATO DI 4”, STUDIATO PER FAR LAVORARE LA MECCANICA IN MANIERA SEMPRE EFFICACE. LA VERSIONE CON SOSPENSIONI PNEUMATICHE AD ARIA, SI DIFFERENZIA PERCHÈ PUÒ VIAGGIARE SEMPRE COL MEDESIMO ASSETTO SU TUTTE LE 4 SOSPENSIONI, INDIPENDENTEMENTE DAL CARICO. INOLTRE, IN BASE ALLA VELOCITÀ, PUÒ VARIARE IL LIVELLO DI ALTEZZA. INFINE, IN CASO DI FUORISTRADA ESTREMO, AVENDO 4 LIVELLI DI REGOLAZIONE DA TERRA, PUÒ SUPERARE QUALUNQUE TIPO DI OSTACOLO. IN TEMA DI PRATICITÀ, PER ENTRARE IN EDIFICI CON PROBLEMATICHE DI ALTEZZA AL SOFFITTO, PUÒ ESSERE SEMPLICEMENTE ABBASSATO DI QUALCHE CENTIMETRO. UN PARTICOLARE ESTETICO COMUNE A ENTRAMBI, RIGUARDA LA COPERTURA AERODINAMICA IN ALLUMINIO DI COLORE NERO OPACO DEL CASSONE, CON APERTURA A LIBRO. UN CAPITOLO A PARTE LO

MERITA IL RAM BOX, CHE NON È SOLO UN GRANDE VANO PER RIPORRE GLI ATTREZZI. RAM BOX INFATTI È UNO SPAZIO DI CARICO ILLUMINATO, SICURO, DUREVOLE E DRENANTE, INCORPORATO NELLE GUIDE LATERALI DEL PIANALE. RAM BOX OFFRE LA POSSIBILITÀ DI RIPORRE OGGETTI PIÙ DISPARATI E ASSECONDARE LE NECESSITÀ DI COMMERCIANTI, ARTIGIANI, SPORTIVI E AMANTI DELL’ARIA APERTA. DOTATO DI SERRATURA CON CHIUSURA CENTRALIZZATA E DI APPOSITI DIVISORI, MANTIENE GLI OGGETTI IN POSIZIONE DURANTE IL VIAGGIO. COMPLETANO L’ESTETICA E L’UNICITÀ DI MILITEM RAM 1500 RX MY18 UNA GRIGLIA ANTERIORE NERA CON FINITURA A NIDO D’APE PER AUMENTARE LA SPORTIVITÀ, LE PRESE D’ARIA SUL COFANO MOTORE, LO SCARICO NERO ANODIZZATO IN GRADO DI ESALTARE IL SOUND E LE PERFORMANCE DEL V8, E IL TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO SU COFANO, FIANCATE E CODA, PENSATO PER METTERE IN RISALTO FORME E LINEE DEL VEICOLO. PER QUANTO CONCERNE LA PERSONALIZZAZIONE DEGLI INTERNI, LA PARTE CENTRALE DEI SEDILI IN PELLE È IN ALCANTARA TRAFORATO TRASPIRANTE; STESSO TESSUTO UTILIZZATO ANCHE PER I PANNELLI DELLE PORTIERE. I SEDILI SONO RISCALDABILI E CLIMATIZZATI. ANCHE IL VOLANTE HA LA CORONA RISCALDABILE. RISALTA LA PERSONALIZZAZIONE DEGLI INTERNI CON LOGO MILITEM RICAMATO, SU SEDILI, BRACCIOLO E TAPPETINI. I PARTICOLARI INSERTI DELLA CONSOLLE CENTRALE E DELLE PORTIERE CON FINITURE CARBON, SOTTOLINEANO L’ANIMA SPORTIVA DI QUESTO PICKUP. QUESTO PICKUP È SPINTO DAL MOTORE 5.7 V8 “HEMI” PORTATO A 401 CV E 555 NM DI COPPIA, CON SISTEMA MDS CHE CONSENTE DI PASSARE DALLA MODALITÀ 8 CILINDRI A QUELLA 4, PERMETTENDO ECONOMICITÀ SUI CONSUMI E ABBATTIMENTO DI CO2. DOTATO DI TRAZIONE INTEGRALE INSERIBILE ELETTRONICAMENTE, MILITEM RAM 1500 RX MY18 È DISPONIBILE NELLE VERSIONI A BENZINA E BIFUEL (BENZINA E GPL). INOLTRE È POSSIBILE UTILIZZARE IL CARBURANTE BIOETANOLO E85, CHE È MOLTO PIÙ ECOLOGICO RISPETTO ALLA NORMALE BENZINA. MILITEM REALIZZA I SUOI MODELLI IN PICCOLA SERIE CON UN ALLESTIMENTO BASE. IL CLIENTE PUÒ ARRICCHIRE ULTERIORMENTE IL SUO ESEMPLARE CON I NUMEROSI OPTIONAL. IL BRAND NASCE DALLA VISIONE E DA UN’IDEA DI HERMES CAVARZAN, IMPRENDITORE LOMBARDO NEL SETTORE AUTOMOTIVE DA OLTRE 35 ANNI. DALLA VOLONTÀ DI SUPERARE I PROPRI LIMITI E RAGGIUNGERE NUOVI TRAGUARDI PRENDE FORMA IL PROGETTO MILITEM, CHE MIRA AD ESSERE UN MARCHIO PREMIUM IN AMBITO LUXORY AUTOMOTIVE. NEL 1980 NASCE GRUPPO CAVAUTO, POI DIVENTATO CONCESSIONARIO, DISTRIBUTORE, IMPORTATORE DI DIVERSI MARCHI. LA PASSIONE PER LE AUTO AMERICANE HA SPINTO CAVARZAN AD INIZIARE NEL 2003 L’IMPORTAZIONE DEGLI HUMMER. DA QUI PRENDE VITA CAVAUTO AMERICAN DIVISION, CHE SI FOCALIZZA SULL’IMPORTAZIONE E LA DISTRIBUZIONE DI PREMIUM BRAND AMERICANI, AUTOMOBILI TRADIZIONALI, FUORISTRADA, SUV, SPORTS CAR.


SIMPLY THE BEST MILITEM RAM 1500 RX MY18


RECUPERARE IL PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTURO DI VAL BREMBILLA CONOSCIAMO PIÙ DA VICINO LE ATTIVITÀ PROMOSSE DALL’ASSOCIAZIONE TURNÀ A ‘NDOMÀ Il progetto è molto ampio ma ha come obiettivo principale il miglioramento dello stile di vita a Val Brembilla e l’attivazione di una serie di servizi alla popolazione e alle imprese locali al fine di rendere attrattivo il territorio, non solo per gli esterni, quanto più per chi già vive e vuole continuare a vivere nel nostro territorio. La Val Brembilla, infatti, gode di un radicato tessuto imprenditoriale e associazionistico. Questi due aspetti sono le basi su cui i giovani stanno facendo leva per sviluppare progetti all’avanguardia e di interesse per la collettività. Attualmente sono stati attivati sei laboratori suddivisi per aree tematiche: ogni Lab ha una gestione a sé stante, coordinata ad un livello superiore dal TanLab (ovvero la regia del progetto, che siamo noi). Gli altri laboratori sono: •Tecnolab: il laboratorio tecnologico, molto simile a un FabLab, dove i giovani hanno a disposizione una serie di macchinari innovativi (stampanti 3D di ultima generazione, un taglio laser a CO2, un pantografo) che utilizziamo per servizi di prototipazione alle aziende, ma soprattutto, per la formazione. Quest’anno, infatti, è già stato organizzato un primo corso di modellazione solida con il Software SolidWorks e si stanno pianificando altri corsi aperti a tutti: Stampa 3D, Rhino, programmazione macchine utensili ISO, conduzione laser CO2, Arduino… L’intento è offrire alle PMI locali un luogo di formazione e confronto per stare al passo con l’innovazione tecnologica e prendere parte alla quarta rivoluzione industriale; •Agrilab: il laboratorio legato alla natura ha come obiettivo la valorizzazione dei prodotti del territorio (agricoli e gastronomici) e dell’ambiente stesso (sentieri, boschi, borghi storici). Val Brembilla, infatti, non è solo industria, ma anche natura. Per questo vivere qui ha un senso e un valore: stare a contatto con la natura, fare sport, dedicarsi al tempo libero con la propria famiglia

UN GRUPPO DI GIOVANI NEL 2016 SI È COSTITUITO PER CERCARE DI DARE UNA GUIDA AL PROGETTO “TURNÀ A ‘NDOMÀ”, SU IDEA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VAL BREMBILLA

riscoprendo la nostra storia e il nostro territorio; questi sono aspetti che non vogliamo trascurare; •Erglab: se l’Agrilab ama la natura, l’Erglab pensa a come preservarla. Un laboratorio in cui riflettere sulle tipologie di energia rinnovabile, su nuovi modi di costruire gli edifici, sulla riqualificazione energetica di quelli esistenti, sui trasporti a mobilità sostenibile e molto altro; •3DSchool: il laboratorio che fa da ponte tra le proposte della nostra associazione e il mondo della scuola, dalla primaria alla secondaria superiore. Tutti i seminari proposti sono declinati sotto forma di gioco (per i più piccoli, ad esempio con laboratori di orticoltura) oppure in veri e propri corsi od opportunità di alternanza scuola/lavoro. Di recente è stata intrapresa una collaborazione con l’istituto scolastico di Val Brembilla al fine di formare dapprima i docenti e poi gli studenti all’utilizzo delle stampanti 3D; •Funlab: dopo tanta fatica, è giusto pensare anche al divertimento! Scopo di questo laboratorio è proprio quello di creare forme diverse di intrattenimento per i cittadini valbrembillesi: serate culturali su specifici temi, concerti, letture animate, teatro e molto altro. Attualmente questi laboratori hanno sede temporanea in un ufficio a Laxolo; a breve avverrà il trasferimento nell’ex Padiglione Expo del Kuwait (progettato dall’Architetto di fama mondiale, Italo Rota) che il Comune sta ricostruendo a Val Brembilla. Sarà un edificio polifunzionale e moderno, aperto a tutti, dove i giovani dell’Associazione Turnà a ‘ndomà avranno modo di avvicinarsi ancor di più alle aziende e alla popolazione, creando una culla per la nascita di nuove idee, start-up e opportunità. Per avere maggiori informazioni su ciò che l’Associazione promuov,e potete visitare il sito web tanvalbrembilla.wordpress.com oppure la pagina Facebook “Associazione Turnà a ‘ndomà”. Per contatti: expovalbrembilla@gmail.com

DAMIANO ZAMBELLI - SINDACO DI BREMBILLA (BG) “Siamo in un periodo transitorio che sta portando a grandi cambiamenti nell’ambito della società, del sistema economico e del sistema di governo. La cosiddetta Big Data Revolution, i concetti di sviluppo sostenibile, la cosiddetta società liquida, stanno mettendo in crisi il solito modo di impostare la propria vita ed in particolare c’è molta insicurezza e paura del futuro. Ritornare al passato per proiettarsi nel futuro significa chiedere alle nuove generazioni di valutare come han fatto nel passato i nostri vecchi a fare figli in tempi di guerra, a costruire imprese firmando cambiali e tante altre iniziative che ci hanno portato al benessere che conosciamo e che abbiamo paura di perdere. Dobbiamo riprendere il loro coraggio, i valori che li hanno mossi, capirli per rilanciare una azione positiva verso il futuro approfittando dei grandi cambiamenti in atto non come minacce, ma come opportunità di sviluppo di una nuova società. Con piacere vedo che alcuni giovani di Val Brembilla hanno capito il messaggio e cercano di cogliere la sfida, malgrado le critiche, le negatività e le solite paure. Io penso che debbano trovarsi nuovi modi per fare società, per fare impresa, per fare comunità sfruttando le opportunità che le nuove tecnologie offrono, che la natura dei nostri luoghi ci offre e l’esperienza delle nostre aziende, dei nostri artigiani, delle nostre associazioni. Mettere a sistema tutto quanto è la sfida, sperando che le persone, anziché stare a guardare dal balcone, scendano in piazza, nella polis, e comincino seriamente a discutere del proprio futuro, a valutare le proprie opportunità senza aspettare che ci pensi qualcun altro. Questa è la politica sana, che implica dibattito, confronto e apertura verso l’altro; al contrario invidia, gelosia e avarizia sono vizi che ammorbano e ci fanno chiudere alle opportunità che il mondo ci offre”.



Il ‘miracolo’ industriale della Val Brembilla Testo Tommaso Revera - Fotografie Sergio Nessi

CONOSCIAMO PIÙ DA VICINO UNO DEI DISTRETTI INDUSTRIALI PIÙ IMPORTANTI DELLA NOSTRA PROVINCIA


Nel mezzo delle Prealpi Orobiche bergamasche, in un territorio compreso tra la Val Brembana, la Valle Imagna e la Val Taleggio si trova Val Brembilla, piccola valle che comprende il bacino idrografico del fiume Brembilla. Il paese è caratterizzato da oltre 100 piccoli borghi e contrade che testimoniano un passato laborioso e faticoso di comunità contadina, ma anche un presente fatto di economia artigianale, di industria e natura. Il comune di Val Brembilla è stato istituito il 4 Febbraio 2014, dalla fusione dei comuni di Brembilla e Gerosa, estendendosi per una superficie complessiva di oltre 32 km quadrati. Il territorio si trova oggi tra i principali distretti produttivi a livello provinciale grazie alla sua storia recente di artigianato e industria.


Chi per la prima volta dai Ponti di Sedrina risale la Val Brembilla lungo la provinciale incassata tra enormi speroni rocciosi, tutto si aspetterebbe di trovare meno quello che compare ai suoi occhi fin dai primi segni di vita del paese: capannoni industriali, silos, officine, fabbriche in ogni dove, sulle rive del torrente, negli esigui pianori, aggrappati ai fianchi scoscesi della montagna. Siamo a Brembilla, la più significativa realtà industriale della Val Brembana, sede di centinaia di aziende industriali ed artigianali. Il “miracolo” industriale di Brembilla affonda le sue origini nei primi anni del secolo scorso quando nacque quella che è ancora oggi la più importante azienda del paese: la Scaglia, specializzata in accessori tessili. Ma per alcuni decenni per i brembillesi fu ancora l’emigrazione la via obbligata per sfuggire alla miseria ed alla fame. Ed è nel secondo dopoguerra che si assiste all’esplosione di centinaia di laboratori e

piccole fabbriche, oggi operanti nei settori più svariati: dal legno (la vocazione primitiva) alle minuterie metalliche, alla meccanica di precisione, alle materie plastiche all’elettronica industriale. Aziende che esportano in ogni angolo del mondo, mostrando una capacità di adattamento alle trasformazioni industriali che ha dell’incredibile. Da una situazione agricola rurale si è passati, dunque, ad un’economia basata prevalentemente sull’industria manifatturiera in cui si sono perfettamente inseriti i valori secolari della fatica e della cultura del lavoro degli abitanti della valle. Oggi l’immagine di Val Brembilla è fatta di scorci nei quali vediamo queste fabbriche di prodotti leader nel mercato internazionale immerse nel verde in continuo alternarsi con la natura boschiva locale. Un mix perfetto che crea valore aggiunto ai prodotti, al territorio e all’identità della valle.

POPOLAZIONE

LA POPOLAZIONE AL 31/12/2017 È COMPOSTA DA 4.328 ABITANTI, DI CUI 2.195 MASCHI, 2.133 FEMMINE E 1.781 FAMIGLIE

CENNI STORICI

LA STORIA DEL COMUNE DI VAL BREMBILLA HA INIZIO IL 4 FEBBRAIO 2014. IL NUOVO COMUNE È STATO ISTITUITO CON LEGGE REGIONALE 30 GENNAIO 2014, N. 3, MEDIANTE LA FUSIONE DEI COMUNI DI BREMBILLA E GEROSA E A SEGUITO DEL RISULTATO FAVOREVOLE ALLA FUSIONE, OTTENUTO NEI DUE COMUNI, DEL REFERENDUM CONSULTIVO TENUTOSI IL 1 DICEMBRE 2013. LA STORIA DEI COMUNI DI BREMBILLA E GEROSA AFFONDA LE PROPRIE RADICI NEI SECOLI


DATI GEOGRAFICI IL COMUNE DI VAL BREMBILLA SI ESTENDE SU UNA SUPERFICIE DI 31,44 KMQ (21 KMQ EX COMUNE DI BREMBILLA, 10,44 KMQ EX COMUNE DI GEROSA) COMPRENDENDO LA QUASI TOTALITÀ DELLA VAL BREMBILLA. CONFINA CON I COMUNI DI SEDRINA, UBIALE CLANEZZO, CAPIZZONE, ZOGNO, SAN PELLEGRINO TERME, BLELLO, TALEGGIO, BERBENNO, CORNA IMAGNA, CAPIZZONE, SAN GIOVANNI BIANCO, SANT’OMOBONO TERME. IL CAPOLUOGO COMUNALE DISTA 20 KM DA BERGAMO, CUI È COLLEGATO TRAMITE LA STRADA PROVINCIALE 24 FINO A SEDRINA E POI DALLA STRADA STATALE 470


La segheria, torneria del legno Angelo Carminati Snc dei fratelli Carminati da oltre quarant’anni è un’azienda specializzata nel settore della torneria del legno. Produzione di articoli per ogni impiego, supporti per tendaggi, pomoli ed accessori per arredo bagno, pomoli per attaccapanni ed articoli vari. Si eseguono lavorazioni su torni elettronici conto terzi, foratura di vari diametri e levigatura degli articoli.

Via Unizzi 27/29 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 99231 www.angelocarminati.com - info@angelocarminati.com Arditi nasce nel 1960 nella sede storica di Brembilla dall’intuizione e dalla volontà dell’Ing. Angelo Arditi. Grazie all’esperienza accumulata in oltre 50 anni, Arditi S.p.A. progetta, produce e commercializza nel mondo una vasta gamma di componenti elettronici per illuminazione quali portalampade, cablaggi, sospensioni, interruttori, dimmer, accessori, trasformatori e ballast elettronici, moduli LED, alimentatori e controllori avanzati per LED. La gamma dei prodotti Arditi deriva da un costante impegno in ricerca e sviluppo e viene proposta al mercato da un efficiente sistema logistico e da una rete di vendita e di clienti ramificati nei cinque Continenti. Il costante sforzo innovativo nelle tecniche di progettazione e negli impianti produttivi, totalmente automatizzati e conformi alle normative Europee relative all’impatto ambientale, offrono prodotti che soddisfano i più esigenti mercati internazionali. Una supervisione accurata e costante garantisce la qualità dei componenti Arditi. La verifica degli alti standard produttivi, il servizio clienti efficiente e una presenza capillare a livello globale hanno contribuito a rendere questa realtà un’azienda leader nel settore, vicina ai propri clienti e convinta dell’importanza del fattore umano e delle relazioni.

Via Caberardi, 3 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 52111 www.arditi.com - arditi@arditi.com Cartotecnica Mara produce rotoli di carta di alta qualità, personalizzabili e adatti ad ogni esigenza. Il core business di questa azienda è la produzione di rotoli in carta termica per qualsiasi applicazione, dal registratore di cassa alla stampante portatile, dalla calcolatrice al ATM bancario. Cartotecnica Mara offre non solo rotoli per stampanti, ma anche una serie di prodotti per ufficio come per esempio le etichette in rotolo nei vari formati presenti sul mercato. La forte artigianalità che contraddistingue questa intraprendente realtà produttiva permette controlli scrupolosi e interventi specifici durante tutti i passaggi della produzione: dalla stampa al confezionamento. L’azienda offre una consulenza specializzata ai propri clienti per studiare soluzioni ad hoc per personalizzare il retro degli scontrini che divengono, quindi, veri e propri strumenti di marketing.

Via Caberardi, 18 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 98277 www.cartotecnicamara.it - info@cartotecnicamara.it Elatech è leader nello sviluppo e nella produzione delle cinghie in poliuretano. Professionalità, esperienza ed affidabilità, fanno di questa azienda il partner ideale per la soluzione semplice o complessa di ogni esigenza applicativa nel campo del moto lineare, del trasporto sincronizzato di precisione, nel sollevamento e nella trasmissione di potenza. Innovazione di prodotto e di processo per sviluppare la migliore cinghia in poliuretano per ogni applicazione industriale è la mission di questa realtà produttiva. Elatech da sempre investe costantemente in ricerca e sviluppo per offrire ai progettisti la soluzione più innovativa ed efficace in ogni applicazione di moto lineare, trasporto, sollevamento o trasmissione di potenza. In Elatech il termine qualità non si limita al prodotto bensì al sistema aziendale nel suo complesso. La certificazione del sistema di qualità ISO 9001: 2015 conferma la consapevolezza del concetto di qualità ad ogni livello sia manageriale che produttivo.

Via Fonte Solforosa, 1 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 330311 www.elatech.com - info@elatech.com


La produzione della Lidi Srl è incentrata sulla minuteria metallica con un’esperienza ventennale maturata in questo campo. I punti forti della produzione di questi prodotti sono senza dubbio la praticità e l’unicità nel genere. L’azienda esegue lavorazioni di tornitura, foratura e fresatura su torni automatici a cam a fantina mobile e su CNC con passaggio barra da Ø 2 a Ø 42 mm, oltre produrre particolari più o meno complessi come viti, perni, dadi, ghiere, inserti, portagomma, bussole, distanziali, raccordi e molti altri. I particolari di minuteria metallica proposti hanno applicazioni in numerosi campi come la bigiotteria, l’automotive, l’elettromeccanica e l’idraulica. Lidi Srl pone molta attenzione ai particolari prodotti, come per esempio il tappo serie sterzo recentemente sviluppato. Si tratta di un’attività secondaria grazie all’ideazione di un innovativo sistema di fissaggio con il quale questa intraprendete realtà produttiva ha ideato una nuova gamma di prodotti, caratterizzati da un design accattivante e da un montaggio molto semplice.

Via Ca’ Nöa, 62 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 98829 www.lidisrl.it - info@lidisrl.it

L’affidabilità di un grande partner. Dal 1958 Lodofin è divenuta una realtà industriale che, costantemente volta verso l’ampliamento, lo sviluppo e l’aggiornamento tecnologico del processo produttivo, ha comunque mantenuto intatta la cura e l’attenzione artigianale in tutte le fasi della lavorazione. Funzionalità, produttività e conoscenza tecnica del trattamento, della lavorazione e della verniciatura del legno sono stati veicolo di sviluppo e sono oggi garanzia di qualità e servizio.

Uffici e produzione: Via Caravaggio, 5 - Val Brembilla (BG) Reparto verniciatura: Via Magrom, 3 - Località Laxolo - Val Brembilla (BG) Tel. 0345 98098 - Fax 0345 99323 www.lodofin.it - info@lodofin.it Da quasi mezzo secolo Mectubi Srl fornisce i propri micropali per il consolidamento delle più importanti costruzioni in Italia, in Europa e nel mondo. Oggi l’azienda completa la propria gamma offrendo un servizio completo a 360° per le opere di perforazione, consolidamento e ancoraggio. E’ distributore, infatti, dei marchi più importanti relativamente a tiranti a trefolo, tubi filetto api, piastre, travi, palancole, barre in acciaio inox, aste frizionate, tritoni e trilama, tubi di rivestimento, campionatori, carotieri diamantati.

Via Ca’ Nöa (ex via Torre), 34/A - Laxolo, Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 90370 www.mectubi.it - info@mectubi.com

La O.M.R. S.r.l., fondata nel 1962, è una realtà di riferimento in ambito di minuteria metallica tornita che vanta cinquant’anni di specializzazione nella fabbricazione ed eventuale assemblaggio su commessa di particolari meccanici di vario tipo, ottenuti principalmente da lavorazioni meccaniche con macchine utensili ad asportazione di truciolo. Nel corso degli anni l’azienda si è adattata alle esigenze di una variegata clientela, sviluppando una struttura flessibile che le permette di servire diversi settori dell’industria, da quelli tradizionali a quelli della nuova tecnologia.

Via Magnavacche, 11 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345-98027 / 98360 www.omrsrl.it - info@omrsrl.it


La Società OTM SRL Orobica Trasmissioni Meccaniche S.r.l., nata nel 1965 come OFFICINA MECCANICA ROTA GUIDO & FIGLI SNC è specializzata nella costruzione di pulegge ed organi di trasmissione meccaniche: pulegge dentate, trapezoidali, Poly-V, pignoni, slitte, cammes e volani, giunti sia come produzione standard che a disegno del cliente, in ghisa, acciaio , acciai inossidabili, alluminio e materiali plastici e con trattamento su specifica richiesta, affiancando all’attività produttiva, anche la lavorazione conto terzi nei settori macchine movimentazione terra, nel settore energetico e nel packaging. Grazie ai sistemi cadcam, ai macchinari in continuo rinnovamento, unitamente a personale specializzato che controlla gli stati di avanzamento delle lavorazioni e la qualità dei prodotti, siamo in grado di garantire un’ampia gamma di articoli e lavorazioni con alti standard qualitativi a prezzi concorrenziali, anche su lotti minimi. La qualità dei prodotti OTM è perfettamente conforme alle richieste del mercato grazie ad un processo produttivo all’avanguardia e la certificazione UNI EN ISO 9001:2015 è un’ulteriore garanzia della qualità dei nostri prodotti e servizi offerti.

Via Valletta, 19 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 98045 www.otmsrl.it - otm@otmsrl.it Scaglia Srl è presente nell’industria tessile da oltre 180 anni svolgendo un ruolo di leader del mercato con prodotti di altissima qualità. Scaglia propone, grazie a questa unica ed esclusiva esperienza, un panorama completo di accessori: rocchetti, tubetti, componenti vari per l’industria tessile e non, macchine per il taglio e la pulizia del filato.

Via Marconi, 42 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 59411 www.scaglia.it - sales@scaglia.it Scaglia Indeva è un’azienda riconosciuta a livello mondiale quale fornitore di sistemi all’avanguardia per la movimentazione manuale dei carichi. Si distingue per la notevole esperienza e capacità nel fornire soluzioni sia standard che personalizzate che contribuiscono a migliorare la sicurezza, l’ergonomia e la produttività in ambiti produttivi e logistici. Grazie al know-how acquisito sin dal 1970, alla tecnologia all’avanguardia studiata e testata dal proprio centro ricerca e sviluppo, all’attenzione per l’ergonomia e per la sicurezza, è ad oggi leader mondiale nella fornitura di manipolatori all’avanguardia tecnologica, gli INDEVA® (INtelligent DEVices for hAndling). La gamma di soluzioni INDEVA® comprende manipolatori industriali, veicoli a guida automatica (INDEVA® AGV) e strutture modulari idonee per i processi produttivi in logica Lean Manufacturing (INDEVA Lean System®).

Via Marconi, 42 - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 59411 www.indevagroup.it - info@it.indevagroup.com Oggi una delle più importanti realtà europee dedicate alla trasmissione del moto, sviluppa, ingegnerizza, produce e distribuisce soluzioni e componenti di trasmissione di alta qualità per applicazioni industriali di eccellenza in tutto il mondo. 7 centri di produzione e 6 filiali in 3 continenti per offrire prodotti, flessibilità ed affidabilità a livello globale. Una presenza internazionale veramente importante che SIT può offrire ai suoi clienti garantendo consulenza, assistenza tecnica, gamma completa di magazzino, servizio sempre rapido e puntuale “worldwide”.

Produzione: Via G. Carminati, 15 Val Brembilla (BG) Headquarter: Viale A. Volta, 2 Cusago (MI) Tel. 02 891441 - www.sitspa.it - info@sitspa.it La V.M. Valceschini Minuterie S.r.L. opera dal 1986 nel settore della produzione di minuterie metalliche di precisione. L’azienda ha un sistema della Qualità certificato UNI EN ISO 9001.2008; il Controllo Qualità dispone di Macchine di Misura a scansione Laser e telecamere oltre a strumenti di misura digitali e tradizionali. Grazie ad un costante aggiornamento del personale e dei macchinari, la V.M. si presenta come partner affidabile di aziende che ricerchino rapidità di risposta, qualità e supporto.

Via Ca’ Nöa, 42/A - Val Brembilla (BG) - Tel. 0345 98458 info@vm-minuterie.com


PRO SISYU Satori, la percezione dello spirito

pOSTA

Fondazione Luciana Matalon Foro Buonaparte 67 - Milano 10 maggio – 23 giugno 2018 inaugurazione giovedì 10 maggio, ore 18

La Fondazione Luciana Matalon ospita dal 10 maggio al 23 giugno la prima mostra personale in Italia dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu dal titolo “Satori, la percezione dello spirito”. La selezione di circa 40 opere fra cui grandi dipinti su tela che reinterpretano l’arte classica (anche quella erotica) giapponese; sculture calligrafiche sospese che proiettano le loro lunghe ombre sulle pareti; una grande installazione video, che mette in scena le scritture attraverso suggestivi giochi di luci e ombre, svelano nel complesso la versatilità dell’arte di Sisyu. Nota infatti per aver incorporato la calligrafia giapponese in altre forme d’arte quali la scultura, le arti multimediali e la pittura, considera l’arte come un processo in continuo divenire in cui si uniscono e mescolano sculture, luci e ombre. Le sue opere traspongono l’arte calligrafica in un linguaggio contemporaneo, offrendo una nuova dimensione, nuove prospettive artistiche. Come afferma Vittoria Coen nel testo critico: “Sisyu si esprime, così, con l’ausilio di media differenti, da quelli più antichi a quelli virtuali, con esiti ed effetti di forte suggestione, generata da colori accesi e da un senso della luce particolari. Le esplosioni cromatiche generate da pennellate mosse e sfumate, in cui il linguaggio calligrafico si sovrappone, ci raccontano una specie di metamorfosi che i soggetti vivono. Creature fantastiche popolano il mondo interiore dell’artista che gioca su movimenti ondulati e spiraliformi”.


Charles March Fotografie 1980 – 2017

Dal 25 maggio al 30 giugno la Galleria del Cembalo ospita per la prima volta in Italia un’importante selezione di opere di Charles March, Duca di Richmond, patron del percorso automobilistico di Goodwood, personalità di fascino internazionale, ma soprattutto fotografo di straordinaria inventiva, dal virtuosismo della fotografia pubblicitaria alla più recente e originale ricerca d’autore, come raccontano le 90 fotografie in mostra, molte inedite e di grande formato, divise in due sezione speculari per rigore formale e qualità. Charles March nasce nel 1955 e a 12 anni si avvicina alla fotografia. Ad attrarre il suo obiettivo è la bellezza della tenuta di famiglia, tra boschi, campi e alberi secolari. Spirito indipendente, a 16 anni March lascia il college di Eton – “non ci piacevamo a vicenda”, ha commentato – e grazie a un incontro fortuito con il regista Stanley Kubrick partecipa alla realizzazione di uno dei suoi capolavori, Barry Lyndon. La fotografia, che March utilizza per documentare le possibili ambientazioni del film, paesaggi, dimore, oggetti, diventa il mezzo di espressione ideale. Dinamica, libera, quasi un’autobiografia. Tanto che Charles, diciottenne, si ritrova in Africa per quasi un anno, a fianco di un’organizzazione umanitaria. Il ritorno a casa è segnato dalla scelta di una nuova vita, professione fotografo, e un diverso cognome.



Charles Settrington, firma che presto diventa familiare nelle più famose agenzie pubblicitarie, per le quali il fotografo realizza campagne di notevole successo e complessità tecnica, presentate per la prima volta nella mostra romana come “opere originali”, testimonianze di un’epoca e di un fare fotografia ineguagliabile. Omaggio al tema della natura morta, l’immagine Shadows, realizzata per Osborne & Little, viene inserita nella mostra del Centre Pompidou dedicata alle migliori cento immagini pubblicitarie dal 1930 al 1990. Tra i molti premi, Charles Settrington ha ricevuto la medaglia d’argento dell’Association of Fashion and Advertising Photographers, il più alto riconoscimento della stampa britannica.

Ma verso la fine degli anni ’90 lo spirito di elegantissima ribellione torna a farsi sentire e, in parallelo alle nuove responsabilità di famiglia e al lancio del circuito automobilistico di Goodwood, Charles March, lasciata la fotografia pubblicitaria, ritrova la piena libertà espressiva in una ricerca d’autore che unisce le passioni di sempre: originalità, individualità, velocità. Non più banco ottico e messa a fuoco perfetta, non più art director e clienti, ma al loro posto l’incredibile energia della natura, la sua ricchezza cromatica, la sua riverberante empatia.

CHARLES MARCH FOTOGRAFIE 1980 – 2017 25 MAGGIO / 30 GIUGNO 2018


Charles March ritrova lo stupore di fronte alla natura che circonda la sua meravigliosa residenza nel Sussex, e grazie alla nuova tecnologia digitale si immerge nel flusso vitale del paesaggio. A guidarlo, due tradizioni pittoriche lontanissime tra loro, la scuola inglese di acquarello e il Manifesto Futurista di Filippo Marinetti: la grazia settecentesca, come un pennello che dipinge la tela, e il dinamismo del Novecento, che coglie il ritmo fluido della modernità. La mostra presenta una selezione di opere “in movimento”, tratte dalle principali serie, anzitutto Nature Translated, del 2012, punto di svolta dalla precisione delle nature morte degli anni ’90 a una nuova scioltezza fisica ed emotiva, quindi Abstract & Intentional, Seascape, e l’inedito omaggio all’isola scozzese di Jura, nelle Ebridi, già amata da George Orwell per la forza e l’intensità dei paesaggi tra terra, cielo e acqua. Per l’occasione verrà presentato un volume, edito da Distanz, a quattro mani, dialogo tra le fotografie di Charles March e i versi del poeta scozzese Ken Cockburn, invitato personalmente per questo progetto.

GALLERIA DEL CEMBALO PALAZZO BORGHESE ROMA TEL. +39 06 83796619

Le opere di Charles March sono state esposte a San Pietroburgo, al Palazzo di Marmo, a Mosca, in occasione della Biennale di Fotografia, a Londra, presso la Somerset House e la Hamilton’s Gallery, e a New York, presso la Galleria Venus over Manhattan. La mostra è organizzata in collaborazione Leica.


PRO

pOSTA

Corpus. Paolo Topy AREA35 Art Gallery Milano, via Vigevano 35 4 maggio - 29 giugno 2018 inaugurazione giovedì 3 maggio, ore 18.30 - 21.30 Area35 Art Gallery ospita la personale di Paolo Topy “Corpus”, curata da Yves Peltier ed esposta dal 4 maggio al 29 giugno. Il titolo della mostra fa espressamente riferimento al corpo umano, tema che l’artista approfondisce e con il quale instaura un rapporto profondo, spesso metaforico, legato agli oggetti del quotidiano. La selezione di opere fotografiche esposte, realizzate tra il 2012 e il 2018, illustra come per Topy ogni lavoro sia parte integrante della sua ricerca, in cui utilizza la fotografia come medium per esprimere una riflessione più ampia, che parte da una costruzione mentale e che l’atto fotografico rivela. L’esposizione permette di entrare in stretto contatto con l’artista attraverso un percorso che conduce a una consapevolezza maggiore del corpo e all’incontro con l’altro con uno sguardo sul rapporto che il mondo occidentale ha avuto nel tempo. La rappresentazione del corpo resa dall’artista è caratterizzata da una forte dualità. In alcune opere infatti come Les Mégères, Theater, Cerise de Printemps, alternando con la precisione dello strumento fotografico sia il suo dettaglio, quindi la sua realtà oggettiva, sia una sua effigie, ovvero un sostituto che possa fungere da ipotetico velo di Maya, Paolo Topy ci invita ad oltrepassare tale illusione. In altre invece l’assenza plateale e dirompente del corpo stesso, la sua evocazione, come in Workers, Goodbye, Cotton-bud, Soap opera, Pain, testimonia come l’artista, nascondendone l’immagine diretta, ci propone di accedere a mondi diversi da quello della percezione sensoriale per comprenderne appieno il significato. Les Mégères, raffigura tre busti di epoca antica, scolpiti secondo le rigide regole di proporzione in cui Topy, nella sua inquadratura frontale, mette in discussione la visione legata al modo accademico e fa emergere i temperamenti delle tre donne propri della vita popolare del tempo, ma ancora oggi diffusi. Theatre invita a riflettere sulla strumentalizzazione del corpo di Cristo morto, così rappresentato in passato per suscitare sentimenti di compassione. La scultura dalla pallida carnagione, con una postura di abbandono di fronte alla morte, chiusa in una teca di vetro arredata con tendaggi, allude a una teatralità che condiziona i sentimenti di chi guarda.


©THOMAS ROSSI RASSLOFF ©JAN BANNING

LE CURE. O N A C N A M O D N A U Q E, R LO O DI D CIAMO. C FA LA E C O D N A U Q , IA IO G DI MANI. U I O N I TT FA O M IA S A S O Per questo C ECCO DI a, perché siamo esseri umani. ranza. Siamo fatti di carne e oss

dici Senza Frontiere , rabbia, paura, spe SOSTENIAMOCI. Proviamo dolore o di aiutare persone colpite da guerre, epidemie e calamità naturali. Noi Me sone appartengono sentiamo il bisogn credo politico. Perché le per zione di provenienza, religione o ina crim dis una alc za sen mo cia lo fac umano. tutte ad un unico genere: quello

#umani

medicisenzafrontiere.it


LA LETTERA

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Caro Direttore, il Suo incisivo editoriale che, con toni giustamente allarmati, ha richiamato i neo-eletti parlamentari a rivedere la lista delle priorità programmatiche, ponendo al primo posto il grave problema della denatalità, mi ha fatto tornare in mente Boumedien. Chi era costui? Fu il primo Presidente della neo-indipendente Algeria che nel 1963, intervistato dal Figaro circa i rapporti che intendeva mantenere con la Francia ed in genere con l’Europa, rispose sprezzante : “Vi conquisteremo!”. Ed al giornalista che gli chiese ironicamente con quali armi intendesse realizzare questo obiettivo, rispose ancor più duramente : “Col ventre delle nostre donne”. Sono passati 55 anni e stiamo vivendo sulla nostra pelle quella minaccia. Le donne immigrate dal mezzogiorno del mondo, ed in particolare le islamiche, hanno una prolificità almeno tripla rispetto alle italiane, stimata nel 2016 in 1,34 figli: un tasso chiaramente insufficiente a garantire un ricambio generazionale equilibrato. Una minaccia ancor più grave perché, nel frattempo, si è passati da un (comprensibile) revanscismo di una ex colonia ad un fanatico integralismo che pullula in tutto l’universo islamico e la minaccia di Boumedien è stata infine rilanciata negli stessi termini pochi mesi fa dallo stesso Erdogan, che sta soffocando la democrazia in Turchia. Ma sarebbe a dir poco riduttivo auspicare un aumento della natalità in Italia solo per bilanciare l’esplosiva natalità della parte immigrata della popolazione residente. In realtà prima ancora viene il problema dell’invecchiamento della popolazione, con tutti i problemi d’ordine economico (chi pagherà le pensioni agli anziani?) e sociale (chi li accudirà?). E la risposta unica a tutte queste domande molto pratiche, la soluzione a tutte queste problematiche, ed altre ancora che investono la società italiana, è molto semplice: IL LAVORO DI CASALINGA E MADRE DI FAMIGLIA DEVE AVERE UN RICONOSCIMENTO GIURIDICO QUALE LAVORO SOCIALMENTE UTILE: ANZI, IN QUANTO SI TRATTA DEL LAVORO PIU’ FONDAMENTALE ED UTILE PER LA SOCIETÀ. In altre parole, lo Stato deve riconoscere questo particolare “status” anche economicamente, e dovrebbe farlo fin quando l’ultimo figlio non raggiunga una determinata età, ed in più dovrebbe accantonare quanto serve per riconoscere pure una pensione dopo una certa età. Un recente studio della CGIA di Mestre ha valutato in 3500 euro mensili il lavoro di una casalinga madre di due figli: vogliamo dire che 1000 euro esentasse al mese rappresentano un decoroso minimo? Sarebbe un atto di doverosa giustizia, ricco di conseguenze positive che presento brevemente: 1 - la casalinga, finora nel sentire comune considerata “donna di serie B”, schiava della casa, senza prospettive di carriera e chi più ne ha più ne metta, ritrova una sua dignità in quanto produttrice di reddito (e non solo ... consumatrice di quello del marito) ed in quanto il suo lavoro viene ufficialmente riconosciuto come il più utile. 2 - moltissime madri che lavorano per aiutare la famiglia a sbarcare il lunario, sobbarcandosi in pratica un doppio lavoro, preferiranno restare a casa.Tra l’altro, avendo lo stipendio assicurato per parecchi anni mentre oggi il posto sicuro ...non è più così sicuro. 3 - verrà così incoraggiata la scelta di avere più figli, e saranno così risolti i problemi causati dalla denatalità. Il neo-Governatore della Lombardia si è espresso male all’inizio della sua campagna elettorale, ma la sostanza era giusta: senza una forte inversione di tendenza l’Italia nel giro di due generazioni avrà una maggioranza islamica. Una vera tragedia sul piano culturale come su quello politico e sociale, checché ne pensino a Capalbio e dintorni. Anche perché alla terza generazione, comunque entro fine secolo, dell’Italia resterebbe solo la Storia. 4 - per ogni madre di famiglia che lascerà il lavoro esterno e preferirà fare solo la casalinga, si creerà automaticamente un posto di lavoro ed un corrispondente calo della disoccupazione. 5 - la madre in casa potrà meglio educare i propri figli. Educazione è una parola che riassume diverse attività, dall’insegnamento delle buone maniere (ciò che a scuola non avviene più dal “formidabile 68”) al controllo e l’aiuto nello studio, dal controllo sui pericoli da cattive compagnie alla sedimentazione, anno dopo anno, del senso della famiglia. 6 - ovviamente potrebbe essere il padre a scegliere di fare il casalingo. Resterebbe valido però solo il punto precedente, perché scomparirebbe l’incentivo alla natalità. I costi sarebbero in gran parte assorbiti dai risparmi nella voce “Indennità di disoccupazione”, e sarebbero comunque di gran lunga inferiori a quelli previsti dal “Reddito di cittadinanza”, una proposta eticamente perversa ed in pratica un incoraggiamento al “fancazzismo”. La cosa strana, davvero singolare, è che in campagna elettorale la parola “casalinga” non sia stata pronunciata da nessuna formazione politica: parecchi milioni di soggetti politici assolutamente dimenticati. Credo che la nostra classe politica debba imparare almeno qualche rudimento di marketing. Ma, d’altra parte, nessuno ha neppure pronunciato la parola “turismo”, e questa è pure una bestemmia per un Paese come l’Italia dove l’attività turistica è di gran lunga prima per fatturato ed occupazione. Spero di aver lanciato un sasso in uno stagno, e di aver avviato un dibattito su un problema che è contemporaneamente una grossa opportunità. La ringrazio per l’ospitalità e la saluto cordialmente. Valerio Marabini




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