Qui Bergamo n.ro 259

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ANNO 27 - N° DUECENTOCINQUANTANOVE - FEBBRAIO 2019 - € 3

BERGAMO MAGAZINE

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EDIT

vito emilio filì

Le luci della redazione si spengono tardi e si riaccendono presto la mattina. Quando arriviamo è tutto un luccicare di spie luminose, qualcuna verde, qualcun’altra è azzurra, poi ce ne sono di rosse… Il centralino, i server, l’antifurto, i computers, il termostato… decine di led ci avvisano che tutto è ok. Anche oggi siamo pronti per raccontarvi un po’ di questa città. I caffè hanno appena aperto, i primi studenti a passo veloce trascinano zaini pesanti… La stazione si anima dopo un’altra notte di coperte sul marciapiede, di lampeggianti della Polizia, di tossici balordi in cerca di qualcosa dentro ad una siringa. La gente che ha dormito in un letto è stanca e di cattivo umore già alla mattina presto. Di fretta, segretarie e commesse truccatissime, sgambettano sui tacchi saltellando da un marciapiedi e l’altro verso caldi uffici dove svernare senza troppi problemi. Lo sguardo sempre fisso sul cellulare. L’aria punge la pelle e la Madonna d’oro sulla cupola della Chiesa delle Grazie che cammina su uno spicchio di luna, brilla come se non avesse mai brillato. Arrivano i furgoni con i muratori che in città hanno sempre qualche palazzo da tirar su. Al bar non chiedono crema nelle brioche ma la grappa nel caffè che trangugiano con le gote rubizze. Gli avvocati arrivano più tardi, hanno addosso l’odore del tribunale e li riconosci per le cravatte sempre sbagliate. Lungo il viale il sole inizia a scaldare quelli che corrono, col cane o senza, su e giù per le Mura, per farsele tutte d’un fiato. Poi si rivestono e aprono negozi, studi di dentisti, concessionarie d’auto… Chi ha le migliori brioches del mattino a Bergamo? Dov’è il caffè che ti dà una carica diversa perché la barista ti sorride e ti fa vedere, come diceva Gianni Brera, com’è azzurro, quand’è azzurro il cielo di Lombardia. Anche in questo 2019 torniamo a voi con la discrezione di sempre per raccontarvi le storie che ci hanno colpito o ci hanno insegnato qualcosa. Come quella di Sciesopoli. (vef) qui Bergamo, una piattaforma editoriale che nel corso dei suoi 27 anni di vita ha sviluppato un rapporto intenso, trasparente e fedele con il suo pubblico affermando la mission che si era prefissata dall’inizio: mettere in mostra il meglio della nostra città, valorizzando chi ne ha il merito e promuovendo ogni azione per la diffusione di un’immagine positiva dei suoi cittadini, di quello che sanno fare e di come lo sanno fare. Nel corso degli anni abbiamo articolato i nostri canali di comunicazione, oltre la carta anche la rete, mantenendo invariata la qualità e l’originalità dei nostri contenuti. Promuovere la vostra attività tramite i nostri canali vuol dire essere in primo piano presso un pubblico selezionato che preferisce ancora scegliere il meglio. Quest’anno inoltre, grazie al bonus pubblicità, quello che investirai sui nostri mezzi, ti verrà scontato dalle imposte del prossimo anno! Chiamaci e ti diremo come fare


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rimasti di stucchi Foto: Paolo Biava


Giorgio Gori attuale primo cittadino di Bergamo è stato eletto dopo il ballottaggio con Franco Tentorio con il 53% delle preferenze mentre al primo turno prese il 45,48 e Tentorio il 42,17 circa 2000 voti di scarto

Giacomo Stucchi è l’uomo designato da Matteo Salvini per spodestare Giorgio Gori e la sua amministrazione di centrosinistra, dal feudo di Bergamo, uno tra i pochi, rimasti in mano al Partito Democratico. Se andate a leggervi il suo curriculum vi renderete conto di aver a che fare con uno dei capitani di lungo corso della Lega, uno di quelli che hanno saputo cambiar pelle e da bossiani in origine, oggi si ritrovano per forza salviniani. Stucchi era stato messo in pista già dopo la sua “non” ricandidatura alle politiche dello scorso anno ma, in un primo tempo, si disse che a Salvini non fosse particolarmente gradito e che lo stesso Stucchi avrebbe preferito una candidatura al Parlamento Europeo. Forse si è voluto dare il tempo per esaminare altri profili… Lui nei mesi scorsi si è visto in giro per la città come mai prima e noi lo avevamo già segnalato presente a molti eventi ai quali tempo fa non si sarebbe visto… Dopo tutte le valutazioni, tra alpinisti, imprenditori e manager, non è stato trovato qualcuno considerato più vincente di lui. Una brutta gatta da pelare per Gori. Proiettato in Parlamento nel 1996 e poi rieletto quattro volte, ha saputo farsi valere e ha ricoperto molti importanti incarichi, sia nel governo, sia stando all’opposizione. Le sue conoscenze della macchina politica e degli ambienti romani hanno radici lontane. Fu consigliere nel suo comune a Verdello, poi fu eletto in Provincia e quindi è approdato in Parlamento. La sua rete di contatti, sviluppata ricoprendo sempre incarichi delicati ed istituzionalmente rilevanti, lo mette in grado di essere molto influente sul nostro territorio. Infatti, sebbene non svolga attività politica a livello locale da molti anni - era praticamente sparito dalla scena bergamasca - può davvero contare su un fardello di esperienza formidabile. Bene, adesso che il candidato della Lega si è appalesato bisognerà vedere come la prenderanno i candidati delle forze politiche teoricamente alleate con la Lega che hanno già messo in campo i loro portacolori. Gianfranco Ceci e Andrea Tremaglia, rispettivamente candidati per Forza Italia e Fratelli d’Italia, possono decidere se correre da soli o allinearsi alle direttive dei rispettivi partiti. Come sempre. Speriamo che adesso abbiano il tempo di mettere insieme un programma e una squadra credibili oltre che a pensare alla futura spartizione degli assessorati. Nel frattempo Gori va avanti come un rullo e mette a segno un altro colpo clamoroso con la rotonda e il parcheggio della Malpensata. Inoltre, come ogni buon sindaco, prima delle elezioni asfalta le strade, che non è male. Purtroppo per lui, la sinistra-sinistra sembra remargli contro, così come accaduto alle regionali. Sarà quindi presente una lista di sinistra, comunque in competizione e non a suo favore, almeno sino al primo turno. Quanto gli porteranno via? A saperlo. Ma fosse anche un 5%, potrebbe valere un assessore nella solita trattativa che segue il primo turno in caso di ballottaggio dato quasi per certo. (V.E.Filì)

Giacomo Stucchi nato a Bergamo nel 1969 maturità tecnico commerciale, di professione consulente aziendale, oltre che giornalista. Eletto deputato per la prima volta nel 1996 e rieletto alla Camera nel 2001 è stato Presidente della 14ª Commissione permanente per le Politiche dell’UE dal 2001 al 2006. Rieletto alla Camera dei Deputati nel 2006 è stato Segretario della Camera dei Deputati per la Lega Nord e membro della Commissione Affari Costituzionali e della Delegazione italiana presso il Consiglio d’Europa. Rieletto nel 2008 è stato confermato come Segretario della Camera dei Deputati per la Lega e membro della Delegazione italiana presso il Consiglio d’Europa. È stato membro della Commissione sulle politiche dell’Unione europea, nonché della Giunta per le elezioni dal 2008 al 2013 e Vice Segretario Federale della Lega Nord, carica che ha ricoperto fino al maggio 2013, anno in cui è stato eletto per la prima volta Senatore. Dal 21 marzo 2013 è eletto Segretario del Senato della Repubblica per la Lega Nord e il 6 giugno 2013 viene eletto presidente del Copasir, il Comitato parlamentare di controllo dei servizi di informazione in un periodo delicato per la sicurezza internazionale. Nel dicembre 2017 è stato eletto Presidente della Lega Lombarda. Dopo 22 anni di presenza ininterrotta in Parlamento non si è più ricandidato alle elezioni politiche del 2018.


balletti azzurri

TUTTI HANNO PAURA DI NON RIUSCIRE A BATTERE GIORGIO GORI

IN SENSO ANTI ORARIO DALL’ALTO ANDREA PEZZOTTA PAOLO AGNELLI DANIELE BELOTTI ALESSANDRA GALLONE GIANGRANCO CECI, GIACOMO STUCCHI, AGOSTINO DA POLENZA, LUCA TIRABOSCHI, ANDREA TREMAGLIA PRIVATO FENAROLI

Nonostante il vento stia soffiando forte nelle vele del Carroccio, sempre più premiato dai sondaggi, la competizione con il sindaco uscente di Bergamo è sembrata sin da subito difficile per chiunque si fosse presentato anche con il pieno consenso delle tre componenti storiche che con alla Lega, formano ancora il centrodestra di Bergamo, ennesimo esempio delle “geometrie variabili” di cui è capace Salvini, alleato con i 5 Stelle a Roma e con il duo Berlusconi-Meloni, a Bergamo come in Regione. Il nome di Giacomo Stucchi era già stato preso in considerazione l’anno scorso dopo la sua esclusione dalle liste per il Parlamento, dov’era stato eletto per cinque legislature. Sul suo nome in molti storcono il naso, anche all’interno del suo stesso partito e per un po’ viene messo da parte mentre inizia un susseguirsi di “ipotesi” circa una serie di possibili candidati per il centrodestra. E di una serie di “no grazie”. Il primo chiamato al sacrificio fu l’avv. Pezzotta, già assessore nella precedente giunta, che ha fatto subito sapere di aver già dato e di non aver tempo per potersi impegnare ancora in politica. Dopo di lui Paleari, ex Magnifico Rettore, il quale non ha neppure perso tempo per declinare l’invito. Almeno per il momento. Alcuni dei possibili politici papabili si sono ben guardati dal “mettersi a disposizione”. Belotti, Ribolla, Benigni e Gallone preferiscono bere il cappuccino nella buvette di Montecitorio piuttosto che venire a sbattersi per provare a fare il sindaco, lavoro davvero molto impegnativo, perdendosi la comoda cadrega in Parlamento così faticosamente ottenuta, senza neppure la certezza di vincere… A differenza di chi ormai si è sistemato ed “è più utile a Roma”, Gianfranco Ceci di Forza Italia, ex vicesindaco, che da sempre vuole fare il sindaco, ed Andrea Tremaglia, di Fratelli d’Italia, entrambi attuali consiglieri comunali all’opposizione, hanno senza indugio lanciato il loro guanto di sfida a Giorgio Gori. Ma chi regge i fili dietro le quinte non era evidentemente convinto della capacità di uno dei due di battere l’attuale sindaco e così, la Gallone e il Belotti, hanno fatto da talent scout a caccia di eventuali “civici” a cui rifilare il compito di rappresentare il centrodestra alle prossime elezioni e in grado, di battere il “cobra”, vecchio nome di battaglia di Gori.

I BIG DELLA POLITICA HANNO RIFIUTATO LA SFIDA CERCANDO UN CANDIDATO CIVICO MA NON LO HANNO TROVANO

Brilla tra questi il nome del principe bergamasco dei metalli, Paolo Agnelli, uomo appassionato ma già molto impegnato… Il suo è un no, grazie. Così salta fuori il buon Agostino Da Polenza, indomito scalatore, uomo di grande esperienza ma non politica, il quale ha lasciato che se ne parlasse una settimana e poi ha detto: “No, grazie”. Si è parlato anche di quel geniaccio del Luca Tiraboschi che ha colto l’occasione per farci sapere che esiste e sta bene ma, dopo attenta riflessione, preferisce godersi la vita in Svizzera. Gli sarebbe piaciuto dimostrare che è più bravo di Gori. Ma questa è una storia tra loro due. Poi è ciroclato il nome del grande chirurgo Privato Fenaroli che a sua volta ha declinato le avances. Insomma nulla di fatto e i cacciatori di possibili candidati per il centrodestra a Bergamo hanno dovuto ammettere che la loro ricerca è stata infruttuosa e che questa volta non si è trovato il Veneziani della situazione. (v.e.f.)

IN CORSO LE TRATTATIVE PER CONVERGERE SU GIACOMOSTUCCHI: UN ASSESSORATO A TE, UNO A LUI E TRE A ME... BASTERÀ PER INTRUPPARE ANCHE I CANDIDATI DI FORZA ITALIA E FRATELLI D’ITALIA?



superare gori si può Non capita davvero spesso. Ho intervistato e stimato suo nonno Mirco, così uguale a mio padre, stessa annata, stessa tempra, stesse idee. Quando lo incontrai era già deputato e animava la scena politica cittadina come nessun altro dopo di lui. Fustigatore della sinistra e sempre pronto a dar battaglia, prima dai banchi di Palazzo Frizzoni, poi da quelli di Montecitorio. Non basterebbe l’intero giornale per raccontare di lui, animato da un’autentica passione per la politica, interprete di un’Italia messa da parte per gli errori del fascismo, sempre pronto a mobilitarsi per una causa giusta. Un uomo elegante, dai modi nobili, avvocato, come il figlio Marzio che conoscerò anni più tardi e che considero uno degli uomini più intelligenti, intesa l’intelligenza come capacità di apprendere, che io abbia mai conosciuto. Si era costruito una cultura vastissima grazie a capacità di memoria eccezionali. Di lui ho assistito alla sfolgorante ascesa politica, mai all’ombra del padre, ma percorrendo la strada della destra moderna e liberale che lo porto ad essere uno dei fondatori di Alleanza Nazionale. Avvocato, divideva lo studio con il padre in via Petrarca. Fu assessore alla Cultura della Regione Lombardia e ancora oggi le città lombarde ne ricordano l’impegno e la competenza. In un triste giorno della primavera del 2000 ha lasciato questo mondo e, a chi lo aveva conosciuto, un grande senso di vuoto. Mai più colmato. Ricordo l’ultima intervista a casa di Marzio, alla fine dell’ultima drammatica campagna elettorale. Il suo viso era stravolto dalle cure pesantissime a cui si sottoponeva dopo due operazioni al cervello ma volle lo stesso esserci. Fino all’ultimo. Come papà Mirco che non si è mai rassegnato alla perdita dell’unico amatissimo figlio e fino alla fine dei suoi giorni non ha mai smesso di credere. Adesso a crederci è Andrea che si è candidato alla carica di sindaco di Bergamo per Fratelli d’Italia. Nell’aula di Palazzo Frizzoni che ha ascoltato i discorsi dei suoi predecessori, che sempre qui sedettero all’opposizione, è stato negli ultimi cinque anni una vera spina nel fianco di Giorgio Gori. Sempre presente, sempre preparato, sempre pungente, qualche volta provocatorio. Insomma l’evoluzione di una specie che ha la politica nel DNA.

andrea tremaglia candidato sindaco a bergamo V.E.Filì - Foto: Federico Buscarino


Alto, snello, viso affaticato, l’eleganza del nonno, lo sguardo del padre. Entriamo subito in argomento. Cosa ne pensa… cosa ne pensi del balletto delle candidature nel centrodestra? “In questi anni ho lavorato molto bene e molto da vicino sia con i colleghi di Forza Italia, sia con quelli della Lega, questi ultimi maggiormente coinvolti nella scelta del candidato sindaco, e credo per la prima volta in tanti anni, sentono la responsabilità e vedono l’opportunità di una espressione di voto diretta a loro. Ci rendiamo tutti conto che, in questo momento, il traino è quello della Lega di Salvini e quindi ritengo che avvertendo questo si stiano prendendo tutto il tempo che possono, in quanto il nome che metteranno sul tavolo, questa volta sarà il più pesante”. Però abbiamo assistito a candidature davvero improbabili… “Non mi permetto di giudicare nessuno anche perchè, alcuni nomi che sono usciti, personalmente non li conosco. So bene chi è l’avvocato Pezzotta che è stato uno dei primi indicati, bravissima persona ma capisco che il momento professionale, impegnativo e irripetibile che sta attraversando non gli abbia permesso di impegnarsi. Ho incrociato una volta Da Polenza e mi è sembrata una persona in gamba. Invece, non ho mai conoscuto Tiraboschi ma di lui mi hanno parlato tutti bene da un punto di vista professionale. Personalmente, senza che questo sia un veto o una pregiudiziale, ritengo che oggi un politico possa avere un maggior senso come candidato sindaco. Non bisogna affrontare con le regole del passato le battaglie del presente e del futuro. Il 2014 ha visto l’affermazione di Gori, ma era un periodo molto particolare della politica italiana ed era molto apprezzato il candidato civico, il manager. Durante il “renzismo”, che in fondo era un nuovo “berlusconismo”, si preferirono volti nuovi che entrarono in politica con delle “altre” competenze. Il professionista, il manager, il dirigente... In quel momento era una scelta che pagava e si è visto.In questo momento il traino del centrodestra è forte e credo che lavorando in squadra, si possa riuscire ad eleggere il nuovo sindaco, anche a prescindere da un candidato civico. Qualsiasi candidato politico scelto tra i componenti dell’attuale Consiglio, tutte persone con le quali ho lavorato benissimo, ognuno con i suoi pro e i suoi contro, potrebbe essere vincente a patto che tenga insieme tutti, che riesca a compattare tutto il centrodestra. Se le alchimie politiche mi vedranno candidato, assessore, consigliere questo non è il problema. L’importante è arrivare al governo della città”. Adesso ci sono sul tavolo le candidature di Gianfranco Ceci per Forza Italia e la tua per Fratelli d’Italia ma ha lasciato un po’ stupiti l’atteggiamento rinunciatario di Alessandra Gallone perché in molti la ritenevano la scelta giusta per battere Gori... “Secondo me ci servono a Roma sia lei, sia Ribolla. Forza Italia ha puntato su Ceci, che ha lunga esperienza politica ed è apprezzato come persona generosa e di cuore. Con Alessandra, che conosco da che ero bimbo, condivido gli ideali. Per me sarebbe stata un’ottima candidata”. Non sarà comunque facile battere Gori... “Ma non impossibile. Certamente non sarà facile, anche perché lui è con le spalle al muro. Dopo la scoppola delle regionali si rende conto che questa volta è una sfida da dentro o fuori. Non venire riconfermato nella propria città sarebbe un disastro. Sappiamo che è uomo pieno di risorse, sia mentali che materiali, e quindi so che farà tutto quello che è in suo potere per ottenere la rielezione”. Secondo te è stato un buon sindaco? “Rispondo quello che ho detto a lui e cioè che il principale avversario di Gori 2019 è Gori 2014. Nel 2014 si è presentato a Bergamo promettendo un rinnovamento quasi totale e una totale discontinuità con il passato.


si può fare !

Secondo me è stato, con tutto il rispetto, un normale sindaco di Bergamo che era una città amministrata bene prima come lo è oggi. La macchina comunale continua a funzionare bene”. Però ha fatto molte cose ed è stato anche fortunato… “Dire fortunato non mi piace. Però è vero che questi ultimi cinque anni sono stati molto diversi da quelli di Tentorio, che si è trovato nel momento in cui lo Stato ha totalmente chiuso i rubinetti. Recentemente c’è stata una riapertura e inoltre c’è stato anche un afflusso importante di investimenti privati. Lo stadio lo è, Chorus Life anche e Bergamo Portasud è in larga parte privata… C’è molta vitalità da parte dei bergamaschi e questo va bene”. Lui lo ha molto facilitato… “Sì, però in realtà, e non vuole essere una provocazione, questi cinque anni sono stati quelli con più ritardi rispetto ai tempi preventivati…. Lui ribatte che avendo fatto talmente tanto va bene così ma la verità è un’altra. Se tu di fronte alla città, di fronte alla stampa esci e dici questa cosa sarà realizzata in un anno e poi non ci riesci... Anche lui ha sofferto di annuncite… La Montelungo ha un ritardo importante, il Donizetti viaggia con due anni di ritardo, l’Accademia Carrara con la barchessa ha visto rinvii su rinvii e lo Stadio stesso parte con un anno di ritardo. Il buon Valesini di solito viene mandato a tappare il buco e lui ci gira intorno perché non può dire che la colpa è degli uffici però ci sono stati molti problemi. Abbiamo dovuto fare una variazione di bilancio sulla Montelungo di mezzo milione di euro perché questa giunta, che è quella con il record di architetti, quando ha approvato i conti, si è dimenticata di aggiungere il costo della validazione del progetto esecutivo. È previsto per legge, c’è un tabellario che ti dice che per quell’investimento il costo è di 522.000 €. Non è una svista di poco conto se hai un architetto che fa un progetto per 25 milioni e si dimentica mezzo milione dal preventivo… È necessario avere qualcuno che risponde dell’attuazione del programma e vorrei lanciare l’idea di istituire una delega per l’attuazione del programma. A me sembra che il rapporto politica-amministrazione si sia un po’ incagliato. Non penso che ci sia qualcuno che abbia lavorato male ma è strano che il manager alla guida politica del Comune sia stato un po’ mancante proprio dal punto di vista manageriale. L’azienda privata non è come un’amministrazione pubblica per procedure e tempi”. Quali sono i suoi punti deboli e quali sono le cose sulle quali pensi di poter incidere di più? “Non voglio assolutamente condurre una campagna contro… Anche se la contrapposizione elettorale porta sempre all’uno contro uno, non vorrei impostare la mia campagna contro Gori.


PERSONE DI NOI CHE SORRIDONO PERSONE REALI CHE CONOSCIAMO E NELLE QUALI CI RICONOSCIAMO Lei è Chiara, ha 37 anni ed è mamma a tempo pieno di Ellen, la sua dolcissima bimba amica del simpatico Joe

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2° PIANO CENTRO DAINA FAMIGLIE SABATO MATTINA Orario turni: 10:00 e 11:00 SCUOLE MERCOLEDÌ MATTINA Orario turni: 9:30 e 10:30 INFO: 035.521049 INGRESSO GRATUITO Prenotazione obbligatoria


si può fare In questi anni sono stato uno dei più puntuali rompiscatole nel fare opposizione a questa amministrazione, ma adesso non è il momento delle critiche bensì delle proposte. Uno dei primi punti del mio programma è Bergamo Città dei bambini. Sono alcune iniziative differenti sulle quali ho scritto qualche pagina per articolare il progetto ma non si leggono mai critiche all’attuale amministrazione. Preferisco proposte proiettate al futuro. Partendo dalla Città dei bambini mi piace credere in Bergamo Città per le famiglie. Non mi interessa parlare di quello che Gori ha fatto di sbagliato in questi 5 anni: i cittadini sanno giudicare da soli. Io preferisco parlare di cambiamento, di discontinuità e di un reale rinnovamento. Se lo farò da candidato sindaco, avrò una voce più forte. Devo dire che in questi primi giorni di campagna elettorale sto avendo un ritorno anche superiore alle mie aspettative rispetto a questo tipo di impostazione, ma anche al fatto che io abbia solo 31 anni quindi giovane”. Più giovane di Gori... “Pensavo che per una città come Bergamo fosse un limite, invece viene invece percepito positivamente”. La sicurezza sarà un suo preciso impegno? “In termini di proposizione al primo punto del mio programma è senz’altro quello che “malamente” si definisce sicurezza ma... preferirei cambiare il lessico. Il termine corretto è “paura” che è una cosa diversa un po’ più ampia. Gandi, assessore alla sicurezza in questi anni, ha sempre giocato su questo fatto. Quando le opposizioni denunciavano certe situazioni problematiche, lui rispondeva che i reati stavano diminuendo e che gli arresti aumentano… Il problema non è semplicemente il reato a cui si assiste o di cui si è vittime, ma è il sentirsi sicuri o meno nell’andare dalla Stazione alla Malpensata. Sono un pendolare e ho brutte sensazioni io che sono grande e grosso... Immagino una ragazza che dalla stazione arrivare a Porta nuova e al disagio che può provare causato dalla paura. Bisogna fare ogni sforzo per togliere questa paura ai cittadini con una serie di iniziative che ovviamente prevedono azioni di pubblica sicurezza ma non solo”.

Per te Gori è battibile? “Le periferie hanno dato il segnale alle ultime elezioni regionali. In centro città Gori ha confermato i voti che aveva preso ma è precipitato a Celadina, al Villaggio degli Sposi cioè appena fuori dalla cerchia dove i suoi slogan hanno funzionato è precipitato. Questo per me significa che in questi anni i quartieri non si sono sentiti parte di Bergamo ed in effetti mi chiedo se un abitante di Grumello al Piano, uno della Celadina sente di essere un abitante della città. In questo senso si inserisce la parte del programma che dedicherei ai bambini e alle famiglie. È una provocazione ma se vedessimo la città con gli occhi di un bambino che va in giro per la città e da solo e lo pensassimo in certe situazioni, avremmo una percezione un po’ diversa. Se ci preoccupiamo per un bambino che cammina da solo in via Camozzi vuol dire che c’è qualcosa che non va. Partendo da questa considerazione sono convinto che una città che va bene ad un bambino è di conseguenza una città che va bene per tutti. Se immagino un bambino che entra in banca o in ufficio pubblico e immagino come vorrei che si rivolgessero a lui, i dipendenti privati o pubblici e applicassi questi standard alle relazioni con tutti, avrei un vantaggio per tutti. La città è viva ma avrà un futuro se ci saranno bambini”. Tasto dolente visto che si va verso ad un invecchiamento drastico della popolazione... “È un tema assolutamente centrale. Ho proposto da tempo di costituire lo sportello della fragilità come luogo d’incontro primo dell’amministrazione con le fragilità della città che sono la disabilità, l’infanzia, la dispersione scolastica, gli anziani e della solitudine. Il tema demografico va però affrontato sul piano nazionale. Nei giorni scorsi abbiamo avuto in Consiglio un dibattito sul tema dell’aborto. Sappiamo che l’aborto è un dramma e l’obiettivo è evitarli. Sarebbe preferibile non avere più interruzioni di gravidanza, ma tante culle piene di bambini. Magari così, qualcuno smetterebbe di sostenere che gli immigrati servono per pagarci la pensione.. Ho tanti amici che vorrebbero un figlio ma dicono che se prendi la maternità ti lasciano a casa e poi le spese l’affitto che aumentano E qualcuno dice che abbiamo bisogno di manodopera.


“Essere di destra è porsi il problema del tempo in una dimensione diversa dalla nostra individualità”. Non è impossibile ma è una sfida soprattutto culturale. Le donne devono essere libere di scegliere ma purtroppo si disconosce la legge che stabilisce che sia necessario cercare di consigliare una donna ad evitarlo. Rispetto alla città di Bergamo è chiaro che non si può fare molto ma il Comune dovrebbe investire in questo senso. Se il Comune ti fa capire che ci piacciono i bambini, che vengono protetti e che si fa di tutto per aiutare chi li fa, forse la gente ne farebbe di più”. Per te cosa significa essere di destra? “È una domanda che mi pongo spesso e mi sono risposto con un’espressione che devo aver rubato a qualcuno ma mi piace e me la rivendo. Sono arrivato alla sintesi personale che essere di destra oggi significa porsi la questione dell’eternità. Cioè il rapporto con l’eterno. Non c’è una soluzione per forza e non c’è una risposta e non deve essere di certo una risposta confessionale. Io penso che nel 2019 ci possa essere un laico di destra... anche un ateo di destra. Credo che il raffrontarsi e il rapportarsi all’eternità come sentimento sia il nucleo della destra. Il riconoscere qualcosa di non totalmente comprensibile, di non afferrabile. Significa voler credere che è diverso dal credere. Io su molte cose ho il dono della fede su altre no ma lo vorrei. Anche nell’attività politica, in tempi come questi, tristi sotto molti punti di vista, io credo che piuttosto che destra, sinistra, alto, basso, populisti, elite... in realtà se valutiamo il mondo e la politica di oggi il crinale è il tempo. Esiste una dimensione anche politica ma prima ancora esistenziale che considera solo l’istantaneo, in tutti sensi, nelle relazioni, nei consumi, nella progettualità politica. Il tempo vissuto come un eterno presente nel quale basta scegliere per l’oggi ed è sufficiente che oggi vada bene così. Non devo mai abitare il tempo perché questo mi costringerebbe a farmi delle domande e soprattuto immaginare della risposte. Chi invece si pone il problema del tempo capisce che c’è stato un passato, immagina che ci sarà anche un futuro e di fronte a quello che decide oggi si pone la domanda del futuro.Tra una settimana, un mese, un anno questa mia scelta come sarà valutata da me o da chi mi stai interno? Questa è la cosa che io definisco destra. Porsi il problema del tempo in una dimensione diversa dalla nostra individualità”.

andrea tremaglia candidato sindaco a bergamo


MASSIMO GIUPPONI DIRETTORE GENERALE ATS BERGAMO

ATS Informa ADOLESCENTI BERGAMASCHI E PSICOFARMACI:

LA PILLOLA È NELL’ARMADIETTO DI CASA Ats Bergamo, insieme a Ordine dei Farmacisti e Federfarma Bergamo, promuove un test e informazioni corrette per non sottovalutare l’utilizzo degli psicofarmaci, un fenomeno in costante crescita tra gli adolescenti, soprattutto bergamaschi. Il progetto pilota nelle farmacie del Distretto di Seriate, la campagna anche on line.

Il 21,2% degli studenti bergamaschi dai 15 ai 19 anni, contro la media nazionale del 18%, dichiara di aver assunto psicofarmaci senza che questi siano stati prescritti loro dal medico, 3,2 punti percentuali in più rispetto alla media italiana. Lo rileva lo studio ESPAD condotto in provincia di Bergamo nel 2016 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa su mandato dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, in collaborazione con il proprio Osservatorio Dipendenze. Dai farmaci che migliorano l’attenzione ai medicinali assunti per il dimagrimento a quelli che regolarizzano l’umore, con un utilizzo maggiore dei farmaci che favoriscono il sonno e il rilassamento il cui consumo senza prescrizione medica risulta in aumento: l’8,3% degli studenti bergamaschi ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Il 12% dei giovani ha utilizzato psicofarmaci negli ultimi 12 mesi, il 7% nel mese antecedente e il 2,2% almeno 10 volte nell’ultimo mese La cosa più grave è che la fonte di reperimento senza prescrizione è l’armadietto di casa. Uno scenario al quale risponde Ats Bergamo grazie alla collaborazione dell’Ordine dei Farmacisti e di Federfarma Bergamo.

“Abbiamo deciso di dare il via a questa campagna insieme – ha annunciato il direttore generale Massimo Giupponi – per informare su questo fenomeno in crescita e preoccupante. L’effetto nel medio-lungo termine degli psicofarmaci in soggetti in cui le strutture cerebrali sono ancora in fase di sviluppo è infatti poco conosciuto. Partiamo dalle farmacie del Distretto di Seriate ma l’obiettivo è di raggiungere il maggior numero di famiglie possibili. Ecco perché la campagna sarà anche digitale con la possibilità di compilare il test e raccogliere informazioni anche sul web. L’obiettivo è di aiutare i genitori a riconoscere nei propri figli adolescenti atteggiamenti riconducibili all’utilizzo, all’abuso o alla dipendenza da psicofarmaci e a chiedere aiuto”.

11 farmacie mettono a disposizione dei pazienti opuscoli informativi circa la corretta gestione in ambito domestico di psicofarmaci e un questionario da compilare in forma anonima e da riconsegnare in busta chiusa al farmacista o da compilare online sul sito di Ats nella sezione servizio farmaceutico territoriale. «L’uso di psicofarmaci non prescritti, soprattutto in età adolescenziale, comporta rischi importanti per lo sviluppo e per la salute - ha commentato la dottoressa Elvira Beato, responsabile dell’Osservatorio Dipendenze di Ats Bergamo. Gli adolescenti vivono in un contesto in cui il consumo di psicofarmaci è sempre più diffuso nel mondo adulto e non sempre è appropriato. Finalità importante e auspicabile del progetto consiste nel ridurre i rischi di un uso improprio, di abuso e di dipendenza da psicofarmaci non prescritti in età adolescenziale”. Inoltre l’iniziativa ha l’obiettivo di rilevare i comportamenti degli adulti assuntori di psicofarmaci e di aiutarli a riconoscere se i figli assumono o sono a rischio abuso/dipendenza. “Parla con tuo figlio, soprattutto quando vedi che ha degli sbalzi d’umore – ha raccomandato Luca Biffi, Responsabile dell’unità di Prevenzione delle Dipendenze del Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Bergamo che raccomanda – se segnala qualcosa che non va, ascoltalo. Molte volte una buona relazione è il migliore psicofarmaco”. Ha concluso il presidente di Federfarma Bergamo Gianni Petrosillo e il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo Ernesto De Amici : “Attraverso la raccolta dei dati e con le successive analisi, intendiamo conoscere meglio la situazione per poter mirare gli interventi di informazione e di sensibilizzazione all’uso corretto e alla conservazione di questi farmaci in sicurezza. La divulgazione di materiale informativo si svolge in un’ottica di prevenzione e di farmacovigilanza. D’altra parte, se è vero che una buona relazione molte volte è il migliore psicofarmaco, è anche vero che è pericoloso permettere che si affermi la convinzione che esista una pastiglia per qualsiasi problema”. In caso di dubbi il servizio Farmaceutico Territoriale di Ats di Bergamo raccomanda di chiedere aiuto al medico di base, al farmacista o al servizio per le dipendenze (SerD) del territorio di appartenenza.


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PIÙ ORE DI SERVIZIO E DI PRESENZA NEI QUARTIERI, PATTUGLIAMENTO NOTTURNO GRAZIE ALLE GUARDIE GIURATE PARTICOLARI, RECORD DI ARRESTI, ATTIVITÀ STRAORDINARIA IN AREE DISMESSE, PIÙ SOSTANZE STUPEFACENTI SEQUESTRATE Il 2018 della Polizia Locale si può sintetizzare come un anno di Cade una delle critiche spesso rivolte all’Amministrazione in questraordinario impegno da parte del Comune di Bergamo e del sti anni, ovvero che i cittadini di Bergamo siano vessati dalle multe: Comando di via Coghetti, con un incremento di attività a 360° a il totale di cittadini bergamaschi sanzionati nel 2018 si aggira indimostrare la centralità del tema sicurezza nell’agenda dell’Ammi- torno a quota 26.000 mentre oltre 97.000 provengono da fuori nistrazione. Non solo: nuove assunzioni, l’istituzione della pattuglia città e dall’estero. Il che significa che almeno la metà delle sanzioni di quartiere, il rinnovamento delle videocamere di sorveglianza e comminate lo scorso anno hanno visto destinatario un non resil’attivazione della app.1SAFE sono alcune delle novità introdotte. dente in città: il che - insieme all’attivazione di nuove telecamere “Il 2018 è stato un anno davvero impegnativo – ha sottolineato ZTL – spiega anche l’incremento di multe degli ultimi anni, legato il viceSindaco e Assessore alla Sicurezza Sergio Gandi - durante al notevole incremento di visitatori e turisti in città. La protezione il quale gli agenti della Polizia Locale hanno compiuto un lavoro delle zone residenziali e storiche della città funziona. egregio, di cui non posso che ringraziarli. Il Corpo di via Coghetti Nel 2018 sono stati inoltre controllati con Autoscan 154.268 veiè stato rinforzato con quattordici nuove assunzioni, che si aggiun- coli: sanzionati 542 per mancate revisione, 64 per mancata assigono alle sette dello scorso anno, ma siamo consapevoli che ne curazione, 37 per ordinanza antismog. Con il Police Control sono serviranno altre per poter migliorare ancora i risultati che sono stati invece controllati 207 veicoli controllati per 137 violazioni per stati centrati nel 2018. Il consuntivo della Polizia Locale dimostra inosservanza norme sui tempi di guida, riposi giornalieri e settimaancora una volta quanto lo sguardo e le strategie del Comune di nali, alterazioni cronotachigrafo (307 punti decurtati). Proseguito, Bergamo in tema di sicurezza siano integrate e che vadano in ogni soprattutto nei mesi estivi, specifici controlli sui veicoli a due ruote: direzione: i dati 2018 forniti a dicembre dalla Questura evidenzia- nel 2018 sono stati 538 veicoli controllati con 217 sanzioni (31 no un ulteriore calo dei reati in città, ma questo non ci basta, sap- fermi/sequestri e 82 punti decurtati). 72 infine le violazioni per piamo di poter cercare di migliorare ancora, lavorando sempre a guida in stato di ebrezza a seguito di 352 persone sottoposte a disposizione delle Forze dell’Ordine controlli dalla Polizia Locale di Bergae della Prefettura e a stretto contatmo: un dato preoccupante per quello to con i nostri cittadini. Il lavoro che che riguarda la sicurezza della circolastiamo facendo per costruire una sizione dei veicoli sulle strade cittadine. curezza partecipata sta crescendo a Il 2018 ha segnato infine diverse novista d’occhio, con l’app 1SAFE, con i vità per quel che riguarda l’attività sul Gruppi di Controllo del Vicinato, con territorio: in primo luogo la struttu28 arresti per spaccio di droga l’Osservatorio Permanente sulla Sirazione del servizio Guardie Giura88 daspo urbani curezza Urbana e il tour dei quartieri. te tutti i giorni dalle 00.30 alle 06.30 100 controlli sulle aziende E non ci fermeremo qui”. con controlli in centro e le periferie, 34 imprese risultate irregolari Il 2018 è stato un anno di grandi riispezioni al sottopasso della stazione 13 sospensioni dell’attività sultati per il Nucleo di Sicurezza Ure all’Urban Center e al Parco Mal45 lavoratori in nero bana della Polizia Locale. Oltre al repensata. Su questo tema numeri im46 sanzioni amministrative cord di arresti, è cresciuto il controllo portanti: 107 interventi attivati dalle 3 violazioni penali rilevate di aree a rischio e dei parchi cittadini. Guardie Giurate Particolari tra il 92.358 violazioni al codice della strada Il contrasto allo spaccio di sostanze parco della Malpensata e gli altri par199.000 totale violazioni accertate stupefacenti hanno raggiunto numeri chi cittadini (soprattutto inviti a non 72.785 violazioni divieto di sosta mai registrati (28 arresti e una quanintrodurre biciclette, alcolici e botti26.000 cittadini sanzionati tità crescente di sostanze sequestraglie nei parchi), 284 all’Urban Center 97.000 forestieri sanzionati te) e i daspo urbani (introdotti con il (soprattutto per prevenire compor154.628 veicoli controlati con Autoscan decreto Minniti nel 2017) ha toccato tamenti e rumori molesti) e infine 21 542 sanzioni per mancata revisione quota 88. Sono calati i servizi antiacdurante il servizio di pattugliamento 64 sanzioni per mancata assicurazione cattonaggio: il fenomeno ai semafori notturno delle vie cittadine. 37 sanzioni per violazione ordinanza antismog si è molto ridotto in città nell’ultimo È stata inoltre attivata la app 1SAFE 207 veicoli controllati con Police control anno. (che ha recepito quasi 900 segna137 sanzioni per violazione dei tempi di guida Sono aumentati ancora i controllazioni) e la pattuglia di quartiere a 72 violazioni per guida in stato di ebrezza li sul rispetto del regolamento sulla partire da ottobre. Completato inolludopatia: 5 verbali sono stati elevati tre il secondo tour per la sicurezza per mancata osservanza degli orari nei quartieri del vicesindaco Gandi stabiliti nella ordinanza del Sindaco e 8 per violazione alla legge e della comandante Gabriella Messina. “Sono molto soddisfatta regionale. Molti i controlli svolti con la Direzione Territoriale del dell’attività del 2018 – ha commentato proprio la comandante Lavoro: 100 attività controllate, 34 imprese irregolari di cui 13 con Messina – e dall’apporto di ogni ufficiale e agente: al di là dei provvedimento di sospensione attività; 45 lavoratori in nero. Sono numeri che dimostrano un grande lavoro, c’è grande sensibilità state comminate 46 sanzioni amministrative e 3 violazioni penali. verso i problemi della collettività. Proprio in questo senso di granLa città si conferma indisciplinata al volante e sono aumentate de importanza l’istituzione della pattuglia di quartiere, che si è le violazioni al codice della strada: quelle accertate dagli agenti proposta come punto di riferimento verso i residenti delle aree sono 92.358 di cui 72.785 per violazioni inerenti la sosta (12.684 della città interessate. Oltre questo c’è il costante presidio delle soste negli spazi residenti). Il totale delle violazioni accertate sale aree a rischio e la lotta allo spaccio, ma anche il nuovo ufficio falsi a quota 199.000, grazie anche all’attivazione di nuove telecamere documentali, che non solo fa da supporto agli agenti di Polizia Lodi controllo delle ZTL (come ad esempio quella di Largo Belotti). cale, ma anche all’anagrafe e alle altre Forze dell’Ordine”.

tutti I numeri

della sicurezza in città


sergio gandi viceSindaco e Assessore alla Sicurezza Foto: Sergio Nessi


BERGAMO E L’ITALIA IN EUROPA SERVONO INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO, L’OCCUPAZIONE E LA TUTELA DELL’AMBIENTE All’inizio di febbraio le organizzazioni imprenditoriali Confindustria Bergamo, Ance Bergamo, Unione Artigiani, Compagnia delle Opere Bergamo, Confagricoltura Bergamo e Imprese & Territorio, unitamente ai sindacati provinciali Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato un documento condiviso sulla necessità che il sistema-paese disponga di un sistema di infrastrutture adeguato e moderno, di cui la TAV risulta elemento imprescindibile. In particolare, per il territorio bergamasco, centrato sul manifatturiero e baricentrico rispetto all’asse centro-nord, è essenziale poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti che costituiscano una “porta per l’Europa”, in grado di connetterci lungo corridoi europei plurimodali della rete transeuropea dei trasporti TEN-T. La tratta transfrontaliera Torino-Lione, che rientra nel corridoio Lisbona-Kiev, e che consentirebbe di connettere Milano con Parigi in 4 ore e mezzo, sostituirebbe la linea ferroviaria più vecchia delle Alpi, obsoleta, non sicura, non funzionale rispetto agli attuali standard di trasporto delle merci, con vantaggi nel tempo in termini di riduzione di costi, consumi e emissioni, generando nuova domanda di traffico che verrebbe trasferita dalla strada. In alternativa l’intero asse risulterebbe compromesso e il centro-Nord, e con esso l’Italia, finirebbe bypassato dalle nuove reti, con perdite di competitività crescenti negli anni. Su queste tematiche c’è stata una grande convergenza fra le organizzazioni imprenditoriali del Paese, riunite a dicembre a Torino, sfociata nella condivisione di un manifesto che riassume in modo chiaro obiettivi e opportunità delle grandi opere, Tav in particolare, e rischi dello stop ai cantieri. Appare inconcepibile, come evidenzia il manifesto, che il Governo fermi i cantieri delle Grandi Opere e rimetta in discussione investimenti come quello della Torino-Lione, già valutati, discussi, rivisti, progettati, finanziati e in corso di realizzazione, mettendo a rischio l’integrazione economica del nostro Paese, su scala soprattutto europea, nella quale si sviluppa quasi il 60% dell’export e dell’import italiano, perdendo l’occasione per promuovere un sistema dei trasporti centrato sull’intermodalità, con una maggiore quota su ferro sulle lunghe distanze, più economico, più rapido, sicuro e sostenibile.


Le imprese e i rappresentanti dei lavoratori della provincia di Bergamo, prendendo atto con disappunto del taglio degli investimenti per nuove opere inizialmente previsti in manovra da 3,5mdi a soli 500mni, sollecitano il Governo a operare per il rilancio delle grandi opere già appaltate per un valore di 25 miliardi oggi bloccate e per una semplificazione delle procedure burocratico-amministrative e la revisione del codice degli appalti. Oltre alle grandi opere di respiro nazionale, a sostegno della competitività delle imprese del territorio e dell’occupazione, ritengono anche indispensabile la realizzazione di infrastrutture a lungo attese all’interno della nostra provincia, quali il collegamento ferroviario veloce Orio-Bergamo-Milano, per la tutela e lo sviluppo dell’aeroporto, il collegamento veloce Bergamo-Pianura Bergamasca e la Pedemontana Lombarda, senza dimenticare le numerose opere locali e le manutenzioni ormai improrogabili. Le imprese ed i lavoratori di Bergamo chiedono un vero rilancio degli investimenti infrastrutturali per la competitività, l’occupazione e la tutela dell’ambiente. Di seguito le dichiarazioni dei leader delle varie organizzazioni che hanno presentato il documento. Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo “Oggi da Bergamo, uno dei motori economici del paese, viene lanciato un segnale importante. Tutte le imprese di ogni settore e dimensione insieme ai lavoratori, dicono forte e chiaro che le grandi opere nazionali sono imprescindibili fattori di sviluppo ed occupazione e chiedono a gran voce che si proceda alla realizzazione di quanto pianificato, a partire dalla Tav torino lione, e che si ritiene inconcepibile, in un momento di rallentamento economico, bloccare ulteriori cantieri già finanziati ed avviati”.


BERGAMO E L’ITALIA IN EUROPA

Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo “Le imprese hanno ben chiaro quello che è necessario fare nei prossimi anni, ma non possono farlo da sole: non sono più rinviabili quelle scelte politiche che ci devono consentire di concretizzare gli obiettivi, riducendo il peso della burocrazia ed aumentando gli investimenti in opere pubbliche. Far ripartire l’edilizia e quindi le infrastrutture significa far ripartire l’economia dell’intero territorio”.

Remigio Villa, presidente di Unione Artigiani “Questa presa di posizione comune conferma che le micro imprese, di ogni comparto, sono unite alle imprese di maggiori dimensioni nella filiera del valore e tutte insieme chiedono di proseguire nella realizzazione delle opere infrastrutturali già in avanzata realizzazione, tanto più rispetto al territorio bergamasco, snodo strategico delle direttrici delle produzioni manifatturiere in tutte le loro espressioni”.


Alberto Brivio, presidente di Imprese&Territorio “E’ stata un’ottima occasione di confronto su temi che coinvolgono tutto il tessuto imprenditoriale e sociale della provincia. L’attenzione alle sue svariate sfaccettature, dalla micro alla grande impresa, e alla varietà dell’orografia del territorio (pianura, montagna, collina) impongono un’attenzione sensibile alle esigenze particolari e comuni di tutte queste componenti, nella logica della rapidità delle risposte, della sostenibilità ambientale e della valorizzazione di tutte le produzioni industriali, artigianali, agricole e di servizio che hanno connotato a livelli di eccellenza la nostra provincia. Auspichiamo che questo momento di confronto continui, sia in ambito rappresentativo che istituzionale, richiamando così tutti alle proprie responsabilità in termini di risposte agli oggettivi bisogni dei tempi odierni così come delle generazioni future”. Alberto Capitanio, presidente di Compagnia delle Opere Bergamo “La scelta di indicare come prioritarie alcune infrastrutture essenziali, anche in chiave nazionale, è fondamentale perché la nostra provincia possa essere ricompresa nel circuito delle principali linee europee di collegamento e sviluppo. E’, infatti, nell’alveo delle grandi infrastrutture che possono svilupparsi filiere insediative e produttive di traino per l’economia. Lo abbiamo visto con Amazon su Brebemi e nel caso di altre realtà locali ed internazionali, attive in particolar modo nella logistica, che stanno dando nuovo impulso all’economia. Peraltro si tratta di iniziative trasversali in grado di rilanciare anche il settore delle costruzioni che fatica ad uscire dalla crisi, che siamo convinti possano innescare una circolarità virtuosa in vari ambiti. Del resto il compito delle associazioni è quello di tenere sempre alta l’attenzione, cercando di coagulare le istanze de tessuto produttivo e territoriale della nostra provincia”.

Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo “Sono necessari più investimenti in infrastrutture e in nuove tecnologie per colmare il divario di competitività che separa, con non molte lodevoli eccezioni, le nostre imprese da quelle del resto d’Europa, e per contribuire così ad un maggiore sviluppo dell’intero Paese superando l’attuale preoccupante fase di crescita rallentata, che si sta per di più perpetuando da troppo tempo. Le nostre esportazioni agroalimentari negli ultimi dieci anni sono quasi raddoppiate, ma è pur vero che altri Paesi con prodotti di minore qualità esportano più di noi grazie a una maggiore efficienza commerciale ma anche a trasporti, reti, logistica in generale, e ancora a infrastrutture digitali, energetiche ed irrigue di ben altra efficacia.Tuttavia, non si deve cascare in una forma di integralismo opposto: si facciano senz’altro e rapidamente le opere che effettivamente servono, ma che siano innovative e all’avanguardia sotto il profilo del rispetto dell’ambiente e del suolo, che non deve essere certamente sprecato”. Giovanni Peracchi, segretario generale Cgil Bergamo “Insieme, da Bergamo, un segnale forte a favore dei collegamenti e delle infrastrutture, indispensabili per interscambi culturali, economici, sociali, necessari per progettare uno sviluppo di qualità con un respiro di lungo termine, nel rispetto dell’ambiente. Questo vale su scala nazionale e serve, soprattutto, al nostro territorio, alla società e all’economia bergamasca in dimensione globale. Collegamento del capoluogo con l’asse Venezia Parigi, trasporto su gomma, aeroporto, collegamento delle aree interne: gli investimenti in questa direzione possono produrre crescita, lavoro e buona occupazione. Il presidente del Consiglio ha promesso che da metà anno si uscirà dalla attuale recessione (altro che boom economico) aprendo i cantieri per infrastrutture ed opere pubbliche. Per il momento gli investimenti sono stati drasticamente ridotti e le opere e i cantieri già progettati sono al palo, le risorse per la manutenzione di ponti e strade non bastano. Così non va”.


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A cura del Direttore Sanitario Doryan Medicina Estetica Dr. Gianluca Doria

COME LIBERARSI DELL’ACNE CURARLA SI PUÒ, E IN MANIERA DEFINITIVA; GRAZIE AL PEELING IN ABBINAMENTO ALLA LUCE PULSATA - SE È IN FASE ATTIVA - O RICORRENDO AL LASER FRAZIONATO PER LE LESIONI CICATRIZIALI DA ACNE PREGRESSA L’acne è una condizione sostenuta da meccanismi eziopatogenetici multipli e differenti. La sua insorgenza è innanzitutto favorita da un’alterazione ormonale: alcune molecole di testosterone modificate dagli enzimi determinano la stimolazione di alcuni recettori del follicolo pilifero che comporta, a sua volta, un incremento della secrezione sebacea, un aumento della cheratinizzazione del follicolo pilifero e una maggior facilità di contaminazione dal punto di vista batterico. Tali recettori sono espressi in quantità superiore nei soggetti acneici rispetto a soggetti sani (circa 20 volte superiori). L’acne, non a caso, è sostenuta da un batterio che viene definito propionibacterium acnes. È un problema che colpisce prevalentemente le persone in età adolescenziale a causa della tempesta ormonale; esistono, tuttavia, anche delle varianti che colpiscono in età un po’ più avanzata (dai 40 anni in su, più frequentemente donne): una forma di acne definita tardiva. La razza nera e quella asiatica sono colpite in maniera più frequente. L’acne presenta molteplici stadi e si può presentare nella stessa persona in diverse varianti cliniche e con gradi differenti d’intensità: esiste la variante non infiammatoria (quando abbiamo a che fare con il classico comedone o con la papula) e la variante infiammatoria che contempla anche la presenza di materiale purulento (la classica pustola, i noduli o i cosiddetti favi, aggregazione di materiale infiammatorio). Presso il centro Doryan Medicina Estetica trattiamo questa patologia dermatologica dalle fasi iniziali a quelle tardive: disponiamo di tutti gli strumenti necessari per trattare l’acne in fase attiva, sia nella forma infiammatoria che non infiammatoria, ma soprattutto disponiamo degli strumenti per trattare gli esiti cicatriziali. Una condizione comune, purtroppo, poichè questa patologia, se non trattata correttamente, può portare a conseguenze importanti anche per l’impatto estetico molto significativo, nonché sociale e lavorativo. L’approccio ad una patologia dermatologica così complessa è sicuramente multidisciplinare: si utilizzano sia antibiotici sistemici che creme topiche. Per la cura dell’acne in fase attiva il trattamento d’elezione, mininvasivo, non doloroso e ripetibile, è l’associazione di due diverse tecniche: l’utilizzo di peeling a base di acido salicilico, che vanno a sterilizzare il follicolo e a separare i corneociti tra di loro attraverso un’esfoliazione della cute, in abbinamento alla luce pulsata di ultima generazione (Lumenis M22) con il filtro acne che consente di andare ad agire su tutti i meccanismi eziopatogenetici di questa malattia. Ma non solo: l’utilizzo della luce pulsata riduce la vascolarizzazione, sterilizza il follicolo e contiene la sua cheratinizzazione. I risultati di questi due trattamenti combinati sono molto gradevoli e di grande soddisfazione per i pazienti così come l’efficacia in termini di durata. In alcuni casi, addirittura, ci sono situazioni cliniche patologiche che raggiungono una completa remissione.

Per chi, invece, presenta cicatrici post-acneiche (rolling scars, ice-picks o box) o retrazioni cicatriziali da acne pregressa, il gold standard è l’utilizzo del laser frazionato. Oggi, a dispetto di un tempo, vengono utilizzati principalmente due strumenti: il laser CO2 frazionato e il laser non ablativo Erbium ResurFX. Nel primo caso si riesce ad andare in profondità per stimolare il collagene e far emergere il centro della cicatrice (depresso) e, nel contempo, tramite una modalità chiamata superficial, si agisce lateralmente, sul bordo della cicatrice, per limarlo il più possibile. Ciò produce un livellamento che garantisce una levigatura della cute con conseguente riduzione dell’effetto chiaro/scuro - luce/ombra, tipico delle cicatrici. Nel secondo caso, invece, più adatto a coloro che non desiderano sottoporsi ad un trattamento con laser ablativo come quello descritto in precedenza, è possibile trattare le cicatrici più superficiali con il laser, sempre frazionato, chiamato Erbium ResurFX. L’obiettivo di questo trattamento è coagulare le proteine e stimolare il collagene in una maniera indiretta, sempre in profondità, al centro della cicatrice, andando a limare i suoi bordi. I risultati di queste due tecniche, che in alcuni pazienti si possono anche combinare, garantiscono risultati efficaci e duraturi.Una raccomandazione importante per chi desidera liberarsi dall’acne ricorrendo, a seconda dei casi, al peeling, alla luce pulsata o ai laser frazionati è di non farlo nel periodo estivo in quanto questi trattamenti favoriscono una maggior fotosensibilità e quindi un rischio maggiore non tanto di peggioramento del quadro clinico, ma di comparsa di macchie cutanee. Si consiglia, dunque, di sottoporsi a questi trattamenti fino a metà maggio e di riprenderli eventualmente da metà settembre/inizio ottobre.

In collaborazione con Doryan Medicina Estetica - Dott. Gianluca Doria Via Mazzini, 4 - Bergamo - Tel. 035 0039228 www.doryanclinic.com - info@doryanclinic.com



UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

I LUOGHI, LA STORIA, L’AVVENIRE

Federico Buscarino

In principio erano i luoghi. Da questa considerazione, essenziale e quasi tangibile, prende forma il libro che avrà il compito di presentare l’Università degli studi di Bergamo al mondo. Realizzato grazie al prezioso sostegno di Siad SpA da Bolis Edizioni, con il coordinamento di PEO Comunicazione culturale e d’impresa, il libro mostra l’università concreta, le sue pietre, i muri, le architetture, le prospettive di luce. Aule, laboratori, sedi vengono catturati dall’obiettivo di Federico Buscarino e si trasformano in una narrazione per immagini.


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I LUOGHI, LA STORIA, L’AVVENIRE


Ma i luoghi sono il frutto di una storia e la storia è, almeno in buona parte, conseguenza di emozioni e pensieri dell’uomo. Così ecco prendere corpo il testo che accompagna le splendide immagini del nostro ateneo, a firma di Paolo Aresi. Un testo che racconta come tutto ciò sia nato, come sia stato possibile uno sviluppo di questa dimensione. Parole scritte con la consapevolezza che la storia richiama un passato che ha portato al presente e che sarà premessa per l’avvenire.

“Non a caso - ha precisato il Rettore Remo Morzenti Pellegrini durante la presentazione del volume - abbiamo rispolverato la parola avvenire: termine desueto, invece molto in voga negli anni Cinquanta e Sessanta, quando l’Italia era un Paese tutto proteso verso il futuro, un Paese ricco di speranza e di buona volontà, solidale e competitivo al tempo stesso. Un termine che oltrepassa la semplice accezione cronologica per aprire a una dimensione carica di attese, in cui il futuro è il tempo in cui si realizzano le promesse, si concretizzano i progetti, si guarda con fiducia al mondo”.


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I LUOGHI, LA STORIA, L’AVVENIRE


Altro termine essenziale che diventa perno di questo racconto è “campus diffuso”. Rappresenta un’università che si colloca in diversi punti della città, in dialogo con essa, proprio come auspicava il suo primo rettore Vittore Branca, dalla fondazione in quel dicembre 1968. Un’università che vuole innervare la città, che vuole respirare il territorio, assorbirne i valori restituendo competenze, capacità, cultura. Ed è quella stessa aspirazione che, in modo esplicito e convinto, ha caratterizzato la vita accademica lungo tutto il 2018, anno in cui l’ateneo ha celebrato i suoi cinquant’anni di vita attraverso numerose iniziative che hanno avuto come obiettivo principale proprio lo scambio reciproco con il contesto sociale in cui è collocato.


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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO I luoghi, la storia, l’avvenire

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Ex Monastero di Sa

I LUOGHI, LA STORIA, L’AVVENIRE

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È in questo rimando circolare che possiamo cogliere la coerenza con la quale l’ateneo di Bergamo si è sviluppato, secondo il pensiero dei fondatori che, come un codice genetico, ne ha guidato la crescita. Come in un buon romanzo, l’incipit racchiude il senso della storia.

Federico Buscarino Nato a Bergamo nel 1970, arricchisce la sua esperienza nel mondo della fotografia affiancando il padre Maurizio e intraprende la propria strada di fotografo professionista dedicandosi al reportage sociale, alla fotografia pubblicitaria, all’architettura, al ritratto, ai progetti educativi, al mondo del teatro. Tra il 2006 e il 2007 ha realizzato, con il padre, un’indagine fotografica di scena sulla produzione di tre laboratori teatrali – confluiti in tre spettacoli – nei tre istituti penali minorili di Palermo, Bologna e Milano, che è stata pubblicata nel libro Il mare dietro un muro (2008), risultato finale del progetto Comunitario “I.P.M. DI SCENA”. All’attivo numerosi volumi fotografici a tema.

Paolo Aresi Laureato in lettere alla statale di Milano, ha pubblicato diversi libri, fra cui alcuni romanzi tra cui si ricordano “Ho pedalato fino alle stelle” (Mursia) e “Oltre il pianeta del vento” (Urania Mondadori e poi Delos Digital). Giornalista, per molti anni inviato dell’Eco di Bergamo, oggi collabora con il settimanale Bergamo Post. Ha iniziato a scrivere racconti nel 1978 e dal 1992 tiene regolarmente corsi di scrittura creativa a Bergamo.


Politicando di Maurizio Maggioni

FESTA, FARINA E FORCA

Un’analisi approfondita di quanto ci aspetta nel prossimo futuro potrebbe essere fatta osservando per un giorno intero il movimento perenne dell’Oceano, quella grande massa d’acqua che ricopre per i 2/3 la superficie terrestre; il movimento è quasi circadiano, come il ritmo ormonale del regno animale. Le maree si ritirano all’alba, le onde sono lievi, per poi montare pian piano durante la giornata. Divengono cavalloni che si infrangono sulle spiagge, portando molluschi, conchiglie e sabbia, che rimodellano le spiagge e plasmano le scogliere, per poi tendersi, le onde, spianate dal sole, sempre più caldo. Risalgono le maree e i frutti della pesca giornaliera, giungono in porti sicuri, pronti per essere distribuiti ai più, che lo desiderano. La politica mondiale e di conseguenza quella nostrana, rispecchiano i movimenti delle acque”. Vi sono momenti in cui le intemperanze dei singoli soggetti sembrano devastare le masse, non far bene, ma capire cosa stia succedendo, le spiagge, i mercati, si rimodellano momento dopo momento, secondo ritmi di convenienza e di necessità. La gente pensa sempre che il tutto e subito sia il meglio, che ciò porti del bene per tutti, ma non è così. Serve programmazione e stabilità, passando certamente per momenti di difficoltà, che però possono dare certezze future. Trump cambia spesso idea, e ciò gli fa onore, solo i cretini non lo fanno, però non trova un seguito formale nel panorama internazionale. Ha ragione su molti temi ma non ha una organizzazione politica credibile. Solo il Brasile, in grave difficoltà socio economica, seguirà la linea americana, tenterà in tutti i modi di tornare ad essere il riferimento dell’America Latina, portandosi al seguito quel popolo disperato degli argentini che mai, dicesi

mai, hanno imparato dalla propria storia; un po’ come noi italiani e infatti, il 40% degli argentini discendono da noi. Speriamo che si associ anche il Cile, che ha paura di ammettere, dopo oltre vent’anni, che l’economia di Pinochet tirava, certo a discapito della libertà politica. Ma qual’é la libertà politica di oggi? Quella di Macron che si inchina ai gillet gialli? Quella italiana succube dei social e degli avvisi ai naviganti? Quella delle banche tedesche e dei disastri che hanno combinato e che noi stiamo ancora pagando, pur sapendo bene che a noi torneranno solo di nuovo lacrime e sangue? Carige docet! Un Euro impostore che compie vent’anni? Non vi è libertà se non vi è programmazione, se la nostra opulenza non viene ridistribuita. L’Africa islamica ci pressa alle frontiere, potremo contenerla per qualche tempo, soprattutto se a Maggio la nuova Unione Europea sarà capace di organizzarsi con un efficiente Ministero degli Esteri Unico, regole precise sui trattati ed una rivisitazione generale della Burocrazia.

Noi, italiani, dovremo fare la nostra parte, che già abbiamo cominciato a fare con questa rivoluzione politica del popolo qualunquista che ha fatto saltare il sistema politico, mettendo a nudo le sue fragilità. Nel bene e o nel male, l’austerità è finita, vedremo se distribuire ai meno fortunati risorse collettive servirà a qualcosa. Valuteremo poi cosa sarà meglio fare in futuro. Festa, Farina, Forca, dicevano un tempo! Regole precise, certezza della pena e presenza dello Stato: forca! Redditi minimi garantiti per tutti per i più che non possono arrivare a fine mese, regole precise nella ricerca del nuovo lavoro... farina! Movimento delle masse, libero pensiero, social, divertimento di massa, calcio, grande fratello e cuochi in Tv.... festa! Però tutto ciò è condito da un impoverimento politico e culturale specifico e la frase precedente delle 3 F, finiva con: Francia o Spagna purchè se magna!! Se è questo quello che desideriamo, continuiamo così, se desideriamo modulare il cambiamento, ormai inarrestabile, diamoci da fare. Possiamo iniziare dalle realtà locali, sino a risalire a quelle nazionali. Riflettiamo sulle reali necessità, apriamo le nostre menti a letture più specifiche sui macrosistemi, usciamo dai nostri orticelli e valutiamo bene, prima di esprimerci con un post e voti di pancia.


il presidente dai

mille volti ATTILIO FONTANA: PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA, E LE TANTE ESPRESSIONI NELLE QUALI È STATO FOTOGRAFATO. POTRÀ ANCHE NON PIACERE MA NON SI PUÒ DIRE CHE NON CI METTA LA FACCIA...



Armen Petrosyan è arrivato in Italia insieme al fratello Giorgio Petrosyan all’età di 13 anni. Vive e si allena a Gorizia con il fratello e con il maestro Alfio Romanut nella palestra Satori Gladiatorum Nemesis. Combatte per l’Italia. Viene lanciato nel mondo pro internazionale dal Manager Carlo di Blasi, che gestiva già il fratello Giorgio Petrosyan, diventa: Campione Italiano Thai Boxe WPKC 2006 Campione MTA Europeo 2007 Campione del Mondo WMTA 2013

petrosYANmania per l’assessora PER L’ASSESSORE REGIONALE MARTINA CAMBIAGHI GLI SPORT DA COMBATTIMENTO FANNO BENE ALLO SVILUPPO DEI GIOVANI. LO HA DETTO ALLA PRESENTAZIONE DI “PETROSYANMANIA GOLD EDITION”, MANIFESTAZIONE DEDICATA ALLA KICKBOXING Conclusa da poco a Milano “Petrosyanmania Gold Edition’, la spettacolare competizione dedicata a kickboxing, boxe francese savate e mma (mixed martial arts), in cui si sono sfidati 32 atleti di livello internazionale, sul ring della Candy Arena di Monza. Un’occasione unica per vedere in azione dal vivo in Europa il pluri-iridato Giorgio Petrosyan (103 match, 98 vittorie, 2 sconfitte, 2 pari, 1 no contest). “Gli sport da combattimento - ha detto Cambiaghi durante la conferenza di presentazione - continuano a spopolare nelle palestre. Contrariamente all’immaginario collettivo, che, in queste discipline, vede espressione di atteggiamenti aggressivi e violenti, voglio ricordare che le arti marziali sviluppano sia le capacità motorie sia le funzioni cognitive, con particolare attenzione alla consapevolezza e alla padronanza del proprio corpo. L’allenamento e le tecniche, inoltre, puntano a trasmettere la capacità di controllare e gestire l’emotività, di sviluppare le relazioni e il confronto con il gruppo dei pari, valori indispensabili nella crescita dei giovani e di sostegno nella lotta alla dispersione scolastica e all’emarginazione. Ringrazio gli allenatori di queste discipline che contribuiscono a diffondere un clima complessivo di educazione sportiva e di sana competitività”.

Inizia a essere conosciuto dopo che si qualifica alle Selezioni di Oktagon battendo a Milano, il 30 gennaio 2009, il campione francese Abdellah Mabel, venendo proiettato sui ring di tutto il mondo. Sabato 14 marzo riesce a partecipare a OKTAGON e vince ai punti all’unanimità contro il portoghese Arnaldo Silva (vanta i titoli di campione nazionale Thai Boxing 2007 e Kick Boxing 2005, ed è stato semifinalista ad Oktagon 2008), incontro 3×3 K-1 rules. Il 24 aprile 2009 al PalaChiarbola di Trieste ha conquistato il titolo di Campione Italiano MTA battendo per Ko alla prima ripresa il sardo Mauro Serra. Nel 2010 ha preso parte alla prima stagione del reality show britannico Enfusion, dove i partecipanti si sfidano in un torneo di kickboxing ad eliminazione diretta: Armen sconfisse Vuyisile Colossa e Mirko Vorkapić prima della debacle ai punti in semifinale contro il thailandese Pajonsuk. Il 24 marzo 2013 ad Haarlem nei Paesi Bassi si aggiudica il titolo di campione del mondo cat. 70 kg WMTA battendo 3 avversari: KO al primo match, vittoria ai punti al secondo e vittoria per abbandono al terzo. Nel 2014, Armen Petrosyan entra in esclusiva nella Associazione Sportiva Fight1, di cui fa parte anche Oktagon, e torna a vivere a Milano con il fratello Giorgio Petrosyan.


Armen Petrosyan


IL VITTORIALE DI GIORDANO BRUNO PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE VIAREGGIO RÈPACI

A GIORDANO BRUNO GUERRI IL PREMIO SPECIALE CITTÀ DI VIAREGGIO Il Presidente del Vittoriale degli Italiani, del MuSa - Museo di Salò e di GardaMusei - rete territoriale nata per promuovere la cultura, l’arte, l’ambiente, il turismo, il territorio, valorizzando l’immagine e la forza dell’intero Lago di Garda - Giordano Bruno Guerri ha ricevuto quest’anno il Premio Speciale “Città di Viareggio”. Il riconoscimento gli è stato assegnato durante la cerimonia del Premio Letterario Internazionale Viareggio Rèpaci, con le seguenti motivazioni: “Per la sua efficace valorizzazione di un artista profondamente legato alla Versilia come Gabriele d’Annunzio e per la creazione dell’innovativo progetto culturale Magnifiche Presenze, che riunisce d’Annunzio a Giovanni Pascoli e Giacomo Puccini, tramite le rispettive case museo, l’attivazione di reti nazionali e internazionali e comuni progetti e percorsi didattici ed editoriali”. Magnifiche Presenze è il ponte che ha ricostruito idealmente, attraverso due mostre, il rapporto tra tre grandissimi della cultura italiana: Giovanni Pascoli, Gabriele d’Annunzio e Giacomo Puccini. Un progetto e una collaborazione tra Istituzioni e Fondazioni che ha dato il via alla creazione di un circuito virtuoso, turistico e culturale, all’avanguardia in Italia con il quale riappropriarsi della bellezza, dell’arte e della cultura del nostro paese.

Molto è stato fatto, nel 2018, al Vittoriale degli Italiani. Il restauro del viale d’ingresso, dei Pili del Piave e del Dare in Brocca, dell’affusto di cannone che accompagnò d’Annunzio nell’ultimo viaggio, dei Pili portabandiera, della serra da fiori, del Ponte dei Conigli e del Ponte della Fortuna; abbiamo vinto molti bandi, stabilito nuove alleanze, accresciuto GardaMusei e lanciato il progetto GardaMusei Scuole; abbiamo avuto giornate assai speciali il 20 gennaio, il 17 marzo, il 26 maggio (con il Silent Wifi Concert c’erano 7785 visitatori, numero mai raggiunto prima), il 2 giugno, giorno del matrimonio sulla Nave Puglia di Federico d’Annunzio e Giulia Mazzoni, il 14 agosto con il Premio Più Luce! per attori che leggono poesia, il 9 agosto abbiamo ricordato il Volo su Vienna con un spettacolare lancio di volantini da aerei d’epoca, il 22 settembre, con la presentazione di guanti bellissimi dannunziani, del nostro olio e la nostra prima vendemmia, il 2 dicembre è stato consegnato a Samantha Cristoforetti il IX Premio del Vittoriale e il 14 dicembre il Premio Genio Vagante a Elenonora Troja, un’astronauta e un’astrofisica, non a caso nel motto dannunziano “Più alto, più oltre”; abbiamo organizzato un convegno su d’Annunzio e Ovidio e pubblicato gli atti di un importante convegno internazionale su Fiume tenuto nel 1996, allora non pubblicati per mancanza di fondi; abbiamo accolto e aiutato 131 studiosi, acquisito e pubblicato volumi, voglio ricordare in particolare la nuova edizione critica dell’Elettra e il volume che ha dedicato al Vittoriale la Treccani, secondo di una collana sui grandi palazzi italiani, subito dopo il Quirinale; abbiamo ricevuto in dono opere d’arte, volumi preziosi, autografi, e molti ne abbiamo acquisiti, compresi gli autografi scomparsi dal Vittoriale all’inizio degli anni Sessanta; abbiamo inaugurato cinque mostre, “La Favolosa gioia” a Gardaland, “L’illusione del mio tempo” di Quirino Gnutti, “Odorarium mirabilis”, realizzata da Mavive grazie all’art bonus, “Clausure al Vittoriale” di Grazia Cucco, “Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana tra mito, storia ed economia. 1918-1924”; abbiamo aiutato a formare numerosi giovani con l’alternanza scuola-lavoro, con i tirocini curriculari universitari, con il Servizio Civile Nazionale e con la didattica museale; abbiamo concluso accordi per il finanziamento di due studiosi con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e con l’Università degli studi di Brescia; inoltre abbiamo finanziato tre studiosi per ricerche su Fiume; Il Festival Vittoriale Tener-a-Mente, con biglietti venduti in 31 Paesi, ha avuto il tutto esaurito nella maggior parte degli spettacoli; il bilancio è florido e gli ingressi – 265.146 – hanno raggiunto il numero più alto degli ultimi 40 anni. Le attività di maggiore soddisfazione – però, a mio parere – sono state quelle meno appariscenti. La pulizia degli alvei e la messa in sicurezza delle Vallette, l’ammodernamento dell’impianto elettrico dell’Anfiteatro, la creazione dei nuovi magazzini sotto l’Anfiteatro, con la conseguente liberazione di Casa Cama per fini più appropriati, il nuovo impianto di climatizzazione che garantisce una conservazione perfetta dei preziosissimi documenti ospitati negli Archivi. L’incontro del 2 dicembre, al Vittoriale, con l’assessore alla Cultura di Fiume Ivan Sarar e con la rappresentante dell’ambasciata croata Tamara Perisic. È stata la prima volta di un simile evento, ma appena l’inizio di un percorso che impegnerà il Vittoriale nel prossimo biennio: lo studio e la divulgazione dell’Impresa di Fiume”, un episodio cruciale nella vita di Gabriele d’Annunzio e nella storia d’Italia, ancora da mettere nella giusta luce storiografica e interpretativa. Lo faremo. Giordano Bruno Guerri Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani


GIORDANO BRUNO GUERRI

Ph. Marco Beck Peccoz


800 piccoli ebrei I bimbi di Sciesopoli a Selvino UNA COLONIA MONTANA REALIZZATA DAL REGIME PER I BIMBI DA FASCISTIZZARE DIVENTATA POI RICOVERO PER OLTRE 800 BAMBINI EBREI SOPRAVVISUTI ALLO STERMINIO DEI LAGER NAZISTI E RIMASTI ORFANI UNA STORIA DA RISCOPRIRE



800 piccoli ebrei A Selvino, centro montano in provincia di Bergamo, venne inaugurata nel 1933 una colonia dedicata ad Amatore Sciesa, un eroe del Risorgimento, dal quale prese il nome di “Sciesopoli”. Il progetto fu firmato da Paolo Vietti Violi (1882-1965), noto architetto dell’epoca, già autore dell’Ippodromo e del Palazzo dello Sport di Milano. L’Istituto Luce presentò in un filmato il nuovo edificio come un’opera creata “per i bimbi del popolo”, a dimostrazione dell’importanza attribuita dal regime a questa realizzazione. Il complesso era caratterizzato da un un sobrio disegno “razionalista” e dall’uso di elementi simbolici, come le bandiere collocate su tutti gli angoli dei quattro padiglioni e sul cancello d’ingresso al giardino, definito da quattro pilastri in forma di fasci littori. Il paradosso della storia è che un luogo pensato per formare agli ideali fascisti i giovani balilla e gli avanguardisti, divenne nell’immediato dopoguerra uno dei più importanti centri in Italia di raccolta di bambini e ragazzi sopravvissuti alla Shoah. Subito dopo la Liberazione il complesso venne affidato dal Comitato di Liberazione Nazionale. al biologo Luigi Gorini, socialista attivo nella Resistenza, che accolse la richiesta del presidente della Comunità Ebraica di Milano, Raffaele Cantoni, e di due ufficiali della Compagnia “Solel Boneh” dell’Esercito Britannico, Moshe Ze’iri e Teddy Beery, di utilizzare Sciesopoli come luogo di transito per i bambini e i ragazzi ebrei scampati alle persecuzioni, che avevano esigenze specifiche rispetto agli adulti. A partire dal 20 settembre 1945, grazie all’aiuto delle organizzazioni “Gordonia”, Alyat Hanoar, Joint, alla Brigata Ebraica e alla Comunità Ebraica milanese, la colonia divenne il luogo di ritorno alla vita degli orfani sopravvissuti al nazismo e al fascismo. In totale furono circa 800 i bambini e ragazzi ebrei che, fino al 1948, passarono per Selvino prima della difficile e avventurosa emigrazione verso la Palestina sotto mandato britannico. I giovani profughi trovarono a Selvino “un paradiso a lungo sognato, un castello da fiaba e a fatica si rendono conto di essere liberi, rinati a nuova vita”, come ha scritto Aharon Megged nel 1985 nel suo The Story of the Selvino Children: Journey to the Promised Land. Moshe Ze’iri, che assunse il ruolo di direttore del centro di accoglienza, realizzò qui una sorta di “repubblica dei bambini”, quasi una prefigurazione dei kibbutz che molti dei ragazzi ospitati a Selvino fonderanno nel futuro stato di Israele.


Uno di loro ha così ricordato questa esperienza: “Mi sono chiesto più di una volta perché Sciesopoli sia rimasta così profondamente impressa nella nostra memoria. Forse perché era un posto così isolato, tagliato fuori dal mondo, fra le montagne? No, è perché quella casa aveva accolto bambini così isolati, così tagliati fuori dal mondo! Bisogna considerare in quali condizioni fisiche e spirituali ci trovavamo quando giungemmo a Selvino. Non avevamo quasi coscienza della nostra condizione di ebrei, la vergogna e il marchio d’infamia che alcuni di noi avevano impresso sul braccio da parte di coloro che ci odiavano era tutto quello che testimoniava le nostre origini. Eravamo estranei e distanti dal nostro paese ... Non dimenticherò mai i soldati che, venendo a parlare con noi, ci resero orgogliosi di essere ebrei. Le parole non possono esprimere la loro dedizione ... ci riavvicinarono a noi stessi, al nostro retaggio” (Megged, 1997). La vicenda della Sciesopoli ebraica è considerata dagli storici della Shoah come una delle più importanti esperienze avvenute in Italia, insieme al campo di Bolzano-Gries, al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, al Campo di Fossoli, alla Risiera di San Sabba di Trieste e al Campo di Ferramonti di Tarsia. Nel 1976 Luigi Gorini e la moglie Anna Maria Torriani hanno ricevuto un riconoscimento da parte dello Yad Vashem di Gerusalemme per il loro aiuto a favore dei giovani profughi. Nel 1983 un gruppo di sessantasei ebrei ospitati a Sciesopoli ha fatto ritorno a Selvino, dove sono stati accolti dal Sindaco Vinicio Grigis, ed è stata posta una targa ricordo sul cancello di ingresso alla colonia. Lo scorso settembre l’Amministrazione Comunale e il Comitato “Perché duri la memoria” hanno celebrato il settantesimo anniversario, alla presenza dei bambini ancora vivi e dei loro eredi. Nel corso del 2015 la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano ha riconosciuto l’importanza di questa pagina di storia del Novecento avviando il procedimento di “dichiarazione dell’interesse culturale” di Sciesopoli, che si è concluso con il Decreto di tutela emanato dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia del 25 novembre. L’auspicio è che questo provvedimento, grazie anche ai benefici fiscali e normativi connessi alla tutela ministeriale e alla collaborazione del Comune di Selvino e di Regione Lombardia, possa favorire l’avvio del restauro dell’ex colonia - dismessa da quasi trent’anni - nel rispetto delle sue qualità architettoniche significato testimoniale legato alla Shoah.


Bergomum

un colle che divenne città viaggio nella bergamo romana

È la prima, grande mostra che ricompone in un racconto complessivo le tracce archeologiche della storia millenaria di Bergamo, unica città lombarda a nascere e crescere su un colle. Il quadro frammentario restituito dai tanti ritrovamenti e dalla rete delle aree archeologiche riportati in luce da decenni di scavi sotto la pelle della città, oggi viene integrato dagli studi, dalla tecnologia interattiva e dalla realtà aumentata, per far riaffiorare dal sottosuolo l’immagine e la vita di Bergamo antica città romana. Il visitatore si cala nei panni di un antico romano, che percorre il tragitto che conduce nel cuore di Bergomum. Un viaggio che è destinato a cambiare il modo di guardare la città. Nell’arco di circa 40 anni sono stati condotti scavi archeologici nella Città Alta di Bergamo che hanno riportato alla luce le tracce di una millenaria occupazione del colle. La quantità dei dati archeologici emersi fino ad oggi, integrati dagli studi geologici, petrografici, archeobotanici e antropologici, permette di delineare un quadro approfondito degli aspetti urbanistici, della componente sociale, delle attività economiche, dei contatti a breve e vasto raggio e delle forme dell’arte e della spiritualità. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo con il Civico Museo Archeologico e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, Non una “tradizionale” mostra archeologica ma un archeoracconto che narra le vicende della città di Bergamo dalle origini all’età romana, e poi si fa mostra diffusa, in un gioco continuo di rimandi al vicino Museo Archeologico e alle aree archeologiche urbane in questi anni rese visitabili. Il colle di Bergamo fu abitato fin dall’età del Ferro, ma è dall’intervento urbanistico e architettonico dei Romani che nacque Bergomum, una città romana a tutti gli effetti, dotata di tutti quegli elementi di spettacolarità tipici delle città d’altura, punto di riferimento di un vasto territorio solcato da percorsi commerciali e fonte di materie prime. In mostra si rivede la Bergomum con il suo cardine e il suo decumano, il suo foro monumentale tra il Palazzo del Podestà e il Teatro Sociale, il teatro per la rappre-


sentazione di tragedie e commedie nella zona più settentrionale di piazza Mascheroni, l’anfiteatro per gli amatissimi ludi gladiatorii nel giardino della Crotta, appoggiato alle pendici orientali del colle di San Giovanni, le botteghe (tabernae) e le terme pubbliche nell’attuale Piazza Mercato del Fieno dove trascorrere la giornata giocando a palla, curando il corpo, mangiando e bevendo, leggendo in biblioteca. Bergomum era inserita in un sistema commerciale che la collegava anche ai luoghi più lontani dell’Impero, portando in città perfino marmo dalla greca isola di Taso, balsamari in vetro dall’area siro-palestinese e ostriche dalla costa pugliese. E poi l’ingegnoso sistema di acquedotti, fontane e cisterne, i luoghi di culto, le necropoli. E, naturalmente, le domus impreziosite di affreschi, pavimenti a mosaici, arredi preziosi, e i loro abitanti, i Bergomensi uomini e donne, padroni, liberti e schiavi. Dal cavaliere Publius Marius Lupercianus al commerciante Caius Statius Faustus, dal paedagogus Rubrius Teophilus con la moglie Septumia Prima agli schiavi Martia e Primula, dalle famiglie degli Antonii e dei Valerii al liberto Marcus Betutius. L’allestimento della mostra, curato dall’architetto Silvana Sermisoni all’interno del Palazzo della Ragione, crea una sorta di mise en scène teatrale: come papiri srotolati nella sala di una biblioteca romana, carte bianche calano dall’alto, svelando passo passo i molteplici volti della Bergamo romana documentati da una selezione di oltre 450 reperti riportati alla luce dalle campagne di scavo: affreschi, mosaici, bronzi finemente lavorati, monete, un rarissimo balsamario in vetro, vasi, lucerne, lapidi, calici di vetro, statuette in terracotta dei gladiatori più in voga, oggetti di vita quotidiana, per la casa e la cura della persona. Videoproiezioni, paesaggi sonori, Beacon che dialogano con i dispositivi mobili e installazioni interattive, curati da Studio BASE2, fanno emergere il colle di Bergomum dalle acque plioceniche, ci accompagnano dentro i luoghi della città romana con i suoi suoni e i suoi abitanti, ci im-

mergono dentro antiche cisterne ricolme d’acqua, ci invitano a scoprire, strato dopo strato, le emergenze archeologiche rinvenute. E nella Cinearena, curata da Lab80, i visitatori potranno assistere ai giochi gladiatori così come ricostruiti al cinema, dai film peplum degli anni ’60 e ’70 ad oggi. Il percorso della mostra prosegue, poi, direttamente sul territorio urbano. Una piccola e conclusiva tappa espositiva è allestita anche nel vicino Museo e Tesoro della Cattedrale, dove lo scavo archeologico ha fatto affiorare alcune domus romane sopra le quali sono state edificate la cattedrale paleocristiana e, successivamente, quella romanica. Di qui prende il via un itinerario alla scoperta di tutte le emergenze archeologiche visibili e visitabili in Città Alta, tra le quali ci si potrà muovere in autonomia, guidati dalla App “Bergomum”. Sarà visitabile in orari definiti anche l’Area archeologica di vicolo Aquila Nera, solitamente chiusa al pubblico. Accompagnano la mostra un catalogo pensato come strumento di divulgazione delle conoscenze archeologiche (Lubrina Bramani Editore), visite guidate da archeologi, conferenze di approfondimento, attività didattiche curate dal Centro Didattico Culturale del Museo Archeologico. Bergomum, inoltre, non è un’operazione a tempo, ma pensata in previsione del riallestimento del Civico Museo Archeologico, nel quale dopo il periodo espositivo il progetto sarà trasferito e reso permanente. Mostra a cura di Stefania Casini e Maria Fortunati. Promossa da Comune di Bergamo Assessorato alla Cultura e Civico Museo Archeologico Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio, per le province di Bergamo e Brescia, realizzata con la collaborazione dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Bergamo e Fondazione Adriano Bernareggi, grazie al sostegno di Regione Lombardia, con il contributo di Provincia di Bergamo, Uniacque e Immobiliare Percassi. Orari della mostra: da martedì a venerdì 9.30 /13.00 -14.30 alle 18.00 sabato, domenica e festivi 10.30 - 18.30. Chiuso lunedì INGRESSO LIBERO.


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Teatro: la bella abitudine ECCO LA PROGRAMMAZIONE DEL CREBERG TEATRO BERGAMO PER LE PROSSIME SETTIMANE. COMICI, MUSICAL, CANTANTI E BALLERINI E SU TUTTI IL RITORNO SUL PALCO DI UNA REGINA COME PATTY PRAVO, DAVVERO DA NON PERDERE DAL VIVO

22 febbraio 2019 | ore 21.00 ITC 2000 presenta ENRICO BERTOLINO in “Instant Theatre” Quando narrazione, attualità, umorismo, storia, costume, cronaca, comicità, politica e satira si incontrano sulle assi di un palcoscenico. Enrico Bertolino ha iniziato da oltre due anni a cimentarsi in una formula teatrale innovativa che ha portato con successo nei teatri delle principali città italiane. Attraverso l’Instant theatre, il teatro diventa luogo di informazione satirica e lo spettacolo un percorso di conoscenza di un tema politico o sociale, un “tutorial” col sorriso sulle labbra.

23 febbraio 2019 | ore 21.00 ITC 2000 presenta: DAVIDE VAN DE SFROOS in “Tour de Nocc” Al via da dicembre il nuovo tour teatrale del cantautore e scrittore che vedrà in scaletta, oltre a i brani piu famosi del suo repertorio in veste totalmente rivisitata, alcune ballate inedite mai eseguite prima.

08 marzo 2019 | ore 21.00 ShowBees Produzioni presenta PETER PAN FOREVER in Il Musical Un successo lungo 12 anni con all’attivo più di 800 mila spettatori e una colonna sonora d’eccellenza creata da Edoardo Bennato, che ha portato la co-produzione Show Bees e NewStep a varcare i confini italiani in direzione estero. Il Musical riunisce nei suoi 160 minuti i magici personaggi nati dalla mente di James Matthew Barrie che con “Peter e Wendy”, romanzo del 1911 ambientato negli stupendi giardini di Kensington, ha creato un mito ancora oggi attualissimo capace di toccare tante sfere della nostra società: da quella psicologica a quella filosofica, entrando nel mondo della letteratura e in quello della musica con Edoardo Bennato e il famosissimo album “Sono solo canzonette”, che ha consacrato Peter Pan e tutto il suo mondo nell’olimpo della musica italiana.“Il rock di Capitan Uncino”, “La fata”, “Viva la mamma” fino a “L’isola che non c’è” sono solo alcuni dei celebri brani parte integrante di questo Musical tutto italiano e di grande successo.

09 marzo 2019 | ore 21.00 Bianchi Dorta e Massini presentano DEBORA VILLA in “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” In accordo con Bernard Olivier e Alain Dierexs Scritto da Paul Dewandre con Debora Villa. Messa in scena Debora Villa e Giovanna Donini in collaborazione con Andrea Midena Il testo di John Gray è un best seller mondiale che ha venduto cinquanta milioni di copie ed è stato tradotto in quaranta lingue, si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne vengono da due pianeti diversi. A portare in scena l’adattamento teatrale, una esilarante terapia di gruppo collettiva, del libro più celebre dello psicologo statunitense sarà per la prima volta in assoluto una donna: l’attrice Debora Villa.


11 marzo 2019 | ore 21.00 PATTY PRAVO TOUR 2019 La Ragazza del Piper ha deciso di tornare sul palco con un live del tutto nuovo che farà seguito alla tournée pensata per l’inizio del 2018, con la quale è già tornata in concerto dopo il rilascio della biografia per la quale ha tenuto anche un instore. Il 2018 è stato l’anno di un traguardo importantissimo, quello dei 70 anni. L’artista ha raccontato se stessa in diverse interviste, nelle quali ha ricordato gli anni della gavetta ma anche dell’estrema emancipazione della sua famiglia e in particolare di sua nonna. Patty Pravo è certamente una delle artiste più rappresentative della musica italiana, una di quelle che ha cambiato la maniera di ascoltare e proporre l’arte con una commistione vincente tra vocalità e corpo. La sua carriera è esplosa alla fine degli anni ’60, proseguendo in un’escalation di successi fino a condurla all’ultima partecipazione al Festival di Sanremo con Cieli Immensi. Nel disco rilasciato in quell’occasione, l’artista ha voluto includere un brano scritto per lei da Tiziano Ferro, che ha anche trasformato in un singolo.

15 e 16 marzo 2019 | ore 21.00 17 marzo 2019 | ore 16.00 50 Tusen presenta ANGELO PINTUS in “Destinati all’estinzione” Lo scorso anno ha registrato il tutto esaurito nelle centosessanta tappe del tour nazionale. Angelo Pintus, il comico più amato dagli italiani dopo lo straordinario successo nelle arene e nei teatri più importanti del Belpaese ritorna come un appuntamento fisso nella città di Bergamo. A grande richiesta dalle migliaia di fan torna con il nuovo spettacolo “Destinati all’estinzione”. Tre date al CrebergTeatropBergamo per l’attore brillante – one-man-show – protagonista di clamorosi successi nelle sue ultime stagioni teatrali con oltre 200mila spettatori. C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook, c’è chi parcheggia la macchina nel posto riservati ai disabili, “tanto sono 5 solo minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice ciaone e chi fa l’Apericena. Ma soprattutto c’è chi crede che la terra sia piatta e probabilmente si è anche convinto che la colpa sia di Silvio. Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno... quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo “Destinati all’estinzione”.


A cura della Marketing Director of Engel & Völkers Bergamo Dott.ssa Francesca Tassoni

ANNO NUOVO, LAVORO NUOVO:

DATE UNA SVOLTA ALLA VOSTRA CARRIERA!

Il vecchio adagio recita: “anno nuovo, vita nuova”. Ma che ne dite quest’anno di optare per una versione decisamente più moderna come “anno nuovo, lavoro nuovo”? In questo senso, il nuovo anno inizia ufficialmente quando i recruiter si mettono alla ricerca di candidati con obiettivi più chiari.

Non è sbagliato restare nella propria comfort zone professionale, ma porsi nuovi obiettivi e nuove sfide può aiutarvi ad affrontare l’anno con rinnovata energia. Stilate una lista, assieme ad una tempistica orientativa per raggiungere i vostri traguardi.

Si tratta, dunque, di un momento ideale per riflettere sui risultati professionali attuali e sugli obiettivi futuri guardando ai prossimi 12 mesi. Gennaio è il mese perfetto per aggiornare il proprio curriculum! Una volta individuate le aree di intervento, buttatevi a capofitto nel nuovo anno e date nuova linfa al vostro business.

Di questi tempi, non esiste un brutto momento per iniziare una nuova carriera. Tutti noi lavoriamo più a lungo e i settori professionali sono sempre più fluidi. Non c’è ragione dunque per non porsi nuovi obiettivi e affrontare sfide importanti. Magari, è arrivato il momento di cambiare direzione.

Se pensate, ad esempio, di aver iniziato col piede giusto ma non avete comunque raggiunto i risultati sperati, è probabile che la vostra scelta iniziale non fosse in realtà la più corretta. E dunque non vi resta che puntare su un nuovo lavoro.

Se siete agenti immobiliari, perché ad esempio non provate a esplorare il mercato degli immobili commerciali? E se non lo siete, perché non valutare l’ipotesi di un percorso professionale nel real estate? Le opportunità ci sono tutte!

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ANCORA JAZZ SEMPRE JAZZ

BERGAMO JAZZ 41a edizione 17-24 marzo 2019


Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, con Comune di Bergamo, e il Direttore Artistico Dave Douglas presentano Bergamo Jazz Festival 2019: dal 17 al 24 marzo sarà un susseguirsi di tanti eventi ospitati nei teatri, nei musei, nelle strade e in locali dove la musica è di casa, di tanti artisti internazionali e giovani talenti in via di affermazione. Per una settimana tutta la città sarà coinvolta da una moltitudine di suoni e colori, grazie a un Festival, giunto alla quarantunesima edizione, a 50 anni esatti dalla prima, che da sempre è prestigiosa vetrina di una musica dalle molte facce e dai molti orientamenti stilistici. Al quarto mandato di Direttore Artistico, il musicista americano Dave Douglas ha allestito un cartellone che nella sua articolazione getta per la prima volta uno sguardo alla musica africana, senza trascurare nomi storici del jazz e le tendenze più avanzate di questa musica. E per la prima volta Bergamo Jazz incontra sul suo cammino, con un evento speciale “fuori festival”, il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, prestigioso partner che va ad aggiungersi alle numerose associazioni culturali e imprenditoriali con cui da anni si è intessuta una proficua collaborazione. Evento di particolare rilievo sarà un’intera serata dedicata al più illustre dei jazzisti bergamaschi, Gianluigi Trovesi, in concomitanza con il suo settantacinquesimo compleanno.

gianluigi trovesi


Jazz al Creberg Per il secondo anno le tre tradizionali serate in abbonamento al Teatro Donizetti si svolgono al Creberg Teatro e saranno aperte, venerdì 22 marzo, da un’autentica icona del jazz: Archie Shepp. Alla sua terza partecipazione al festival jazz di Bergamo, dopo quelle del 1974 (al Palazzetto dello Sport) e del 2002 (al Donizetti), il vecchio leone del free jazz non pare conoscere l’invecchiamento artistico, nonostante gli ottant’anni anagrafici superati da poco. Al suo fianco ci saranno il pianista francese Pierre-François Blanchard, il contrabbassista di origine ungherese Matyas Szandai e un veterano di infinite battaglie musicali quale il batterista Hamid Drake. La stessa sera si potrà ascoltare uno dei trombettisti più in vista del jazz contemporaneo, Terence Blanchard, che con il suo E-Collective promette sonorità elettriche di ispirazione davisiana e ritmi che virano verso il funk. Sabato 23 sarà la volta di un altro glorioso sassofonista, di generazione successiva a quella di Archie Shepp: David Murray, campione di una musica che guarda al passato ma con i piedi ben piantati nel presente e lo sguardo rivolto in avanti. Anch’egli sarà in quartetto, con David Bryant al pianoforte, Jaribu Shahid al contrabbasso ed Eric McPherson alla batteria.

Nella seconda parte spazio a una delle nuove regine della musica africana, l’ivoriana Dobet Gnahoré, cantante, danzatrice e percussionista le cui spettacolari performance sono un esplicito invito a staccarsi dalle sedie. Cosa che succederà anche con la musica di Manu Dibango: il cantante e sassofonista camerunense, leggenda vivente della musica moderna africana, sarà con la sua band il protagonista assoluto della serata di domenica 24 marzo, nell’ambito di un tour celebrativo dei 60 anni di carriera. Le tre serate al Creberg Teatro avranno inizio alle ore 21.00.

Jazz al Sociale Il Teatro Sociale di Città Alta è da tempo tra le location abituali di Bergamo Jazz e farà da cornice ideale a quella che, giovedì 21 marzo (ore 21.00), si preannuncia come una vera e propria festa di compleanno: Gianluigi Trovesi, il festeggiato, ha compiuto il 10 gennaio 75 anni e Bergamo Jazz lo omaggia con una intera serata nel corso della quale il polistrumentista di Nembro offrirà un piccolo ma significativo spaccato delle esperienze di cui è stato ed è

artefice. Si comincerà con l’attualità: il quintetto “orobico”, che ha da poco pubblicato l’album Mediterraneamente e al quale si unirà eccezionalmente la pianista israeliana Anat Fort. Presente e passato si intrecceranno invece nel secondo set, contrassegnato dalla partitura orchestrale Dedalo eseguita dalla norvegese Bergen Big Band sotto la direzione di Corrado Guarino. Special guests, oltre allo stesso Trovesi, due musicisti tedeschi, il trombettista Manfred Schoof, importantissimo esponente del jazz europeo sin dagli anni Sessanta, e la clarinettista Annette Maye, che proprio sulle orme trovesiane ha mosso i primi passi musicali. Domenica 24 (ore 17.00) si darà invece voce a una band che sin dai suoi esordi agisce in equilibrio fra jazz e pop sperimentale dalle inflessioni cameristiche: i Quintorigo. Il gruppo romagnolo presenterà nell’occasione il suo ultimo album Opposites, nel quale classici del jazz si alternano a brani originali.

Jazz in Città Bergamo Jazz entra nei musei mai come prima fino ad ora con tale frequenza. Giovedì 21 (ore 18.00) è prevista al Museo della Cattedrale la suggestiva solo performance del sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, mentre ben tre sono gli appuntamenti in programma nel magico Ex Oratorio di San Lupo: venerdì 22 (ore 17.00) con l’Horn Trio della contrabbassista romana Federica Michisanti, uno dei migliori nuovi talenti italiani emersi negli ultimi tempi, sabato 23 (ore 15.00), con la violoncellista tedesca Anja Lechner, virtuosa del suo strumento che si muove con pari abilità fra composizioni di autori contemporanei e libere improvvisazioni, domenica 24 (ore 11.00) con il promettente duo portoghese formato dalla vocalist Sara Serpa e dal chitarrista Andrè Matos.


Per il terzo anno consecutivo Bergamo Jazz entrerà all’Accademia Carrara, dove per sabato 23 (ore 11.00) è in cartellone il collaudato duo vibrafono-batteria/percussioni costituito dal campano Pasquale Mirra e dal chicagoano Hamid Drake. Significativa presenza femminile anche all’Auditorium di Piazza della Libertà (sabato 23, ore 17.00), con la trombettista inglese Laura Jurd che si produrrà alla guida dei Dinousar, quartetto che fonde il linguaggio del jazz con le più sofisticate sonorità dell’electro-pop. Rinnovando la propria partnership con Bergamo Jazz, Il Jazz Club Bergamo ha invitato ad esibirsi alla Sala Piatti (domenica 24, ore 15.00) il notevole pianista Jacky Terrasson, definito per il suo stile brillante “il pianista della felicità”. Infine, quella che sta diventando una bella consuetudine di Bergamo Jazz: la street parade. Stavolta a suonare e ballare per le strade di Città Bassa (sabato 23, dalle ore 16.00, lungo Via Tasso e Via Pignolo) e Alta (domenica 24, ore 12.00 e ore 18.30) sarà la P-Funking Band, marching band che mescola funk, disco music, hip hop, soul, rhythm’n’blues e jazz sullo sfondo di pirotecniche coreografie.

Scintille di Jazz Un piccolo festival nel grande festival: così si configura la sezione “Scintille di Jazz”, alla sua terza edizione e sempre affidata alla cura di Tino Tracanna. Sei i concerti, il primo dei quali vedrà in azione, giovedì 21 alla Marianna (ore 19.00), il trio del pianista bergamasco Ermanno Novali, stella nascente del jazz orobico. A Milano fanno invece base i Dugong, quartetto fondato dal chitarrista Michele Caiati e dal sassofonista Nicolò Ricci (ancora il 21, ma al Tucans Pub, ore 23.30). Disegna invece la traiettoria Torino-Brescia il duo della chitarrista Eleonora Strino, napoletana di nascita, e del contrabbassista Giulio Corini: a loro il compito di introdurre Bergamo Jazz negli spazi de Le Iris (venerdì 22, ore 19.00). Nuova location per il Festival è anche il Museo Bernareggi, nel cui Salone d’Onore si esibiranno i Novotono, ovvero i fratelli clarinettisti Adalberto e Andrea Ferrari (sabato 23, ore 19.00). Due i concerti nel più abituale IndispArte, entrambi alle 23.30 e seguiti da jam session: venerdì 22 con il nuovo progetto Oofth del sassofonista Massimiliano Milesi, uomo di punta della new thing bergamasca, e sabato 23 con il gruppo I Am A Fish di un altro chitarrista milanese, Marco Carboni.

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Around Bergamo Jazz

Aspettando Bergamo Jazz

Concerti ma anche film e incontri didattici: Bergamo Jazz è tutto ciò e molto altro. Nel pomeriggio di domenica 17 marzo (all’Auditorium di Piazza della Libertà, dalle ore 15.30) si terrà l’immancabile passaggio di testimone tra Bergamo Film Meeting e Bergamo Jazz, scandito prima dalla proiezione di Alfie, pellicola tra le più famose e rappresentative del Free Cinema inglese degli anni Sessanta, diretta da Lewis Gilbert e arricchita dalla colonna sonora firmata da Sonny Rollins. Alle 18.00 avverrà quindi la sonorizzazione di Le Voyage Imaginaire, commedia fantastica girata nel 1925 da Renè Clair. Al sassofonista Roger Rota, uno dei più apprezzati jazzisti bergamaschi, il compito di musicarlo, insieme a un trio costituito appositamente insieme ai colleghi di strumento (ma anche clarinettisti) Marco Colonna e Francesco Chiapperini, personalità preminenti del jazz italiano più avventuroso. Ancora cinema, in collaborazione con Lab80, martedì 19 (ore 21.00), sempre all’Auditorium di Piazza della Libertà, con la proiezione di un cult movie come The Connection di Shirley Clark: uno dei più riusciti faccia a faccia fra jazz e cinema. Per la sezione “Jazz School” di Bergamo Jazz 2019 si conferma la partnership con CDpM Europe, cui sono affidati incontri didattici destinati agli alunni delle scuole primarie e secondarie (nell’insieme hanno già aderito oltre 1.900 studenti), nelle mattinate dal 20 al 23 marzo all’Auditorium di Piazza della Libertà. I più piccoli potranno partecipare al primo dei quattro incontri, dal titolo “Tutti quanti voglion fare jazz”, introduzione a un mondo ricco di fascino, nonché di spunti di riflessione culturale e sociale, come il jazz. I più grandi saranno invece accompagnati alla scoperta dell’opera di uno dei più illustri compositori del jazz e di tutto il XX Secolo, Duke Ellington. Gli incontri saranno animati dal Santa Lucia Gospel Choir, con Paola Milzani, Elena Biagioni e Gabriella Mazza, dal trombettista Emilio Soana, dal sassofonista Gabriele Comeglio, dal pianista Claudio Angeleri, dal bassista Marco Esposito, dal batterista Luca Bongiovanni e dal musicologo Maurizio Franco. Gli incontri saranno il punto di arrivo di una attività svolta nei mesi precedenti, che nel caso dell’Istituto comprensivo Santa Lucia ha portato alla costituzione di un vero e proprio coro Gospel. Ma non è tutto: durante le giornate di Bergamo Jazz 2019 le vetrine dei negozi della città verranno allestite a tema, grazie all’iniziativa Bergamo Jazz in Vetrina, promossa insieme a DUC e ASCOM Bergamo. Infine, il Birrificio Indipendente ELAV produrrà una birra blanche, mentre la pasticceria La Marianna realizzerà biscotti a tema, una speciale stracciatella, con lamponi e cioccolato fondente amaro, una torta e dei bignè.

Il cammino verso il Festival sarà accompagnato da quattro concerti e da una mostra pittorica. All’IndispArte Elav Circus parte già la sera della presentazione di Bergamo Jazz 2019 un ciclo di piano solo che vedrà sfilare sul palcoscenico del locale di Via Madonna della Neve 3 l’italo-francese Roberto Negro, Antonio Zambrini, rinomato per la sua vena melodica, Umberto Petrin e Massimo Colombo.

Special Event L’inedito intreccio fra Bergamo Jazz e Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, che ospiterà il concerto all’interno della sua Cinquantaseiesima edizione, si annuncia nel solco di Stefano Bollani. Un Bollani “classico”, inedito per la città di Bergamo, che la sera di giovedì 16 maggio (ore 21.00) salirà sul palcoscenico del Creberg Teatro con l’Orchestra Filarmonica di Bologna diretta dall’estone Kristjan Järvi. In scaletta, oltre a un brano di quest’ultimo (“Aurora”, per orchestra) e dello stesso Bollani (“Azzurro”), due composizioni la cui popolarità ha valicato il mondo della musica classica: “Rapsodia in Blue” di George Gershwin, e “Bolero” di Maurice Ravel. Gli abbonati a Bergamo Jazz potranno usufruire di una riduzione sul prezzo del biglietto.

la nuova mostra di gianni bergamelli FINO AL 4 MARZO, AL CENTRO CULTURALE SAN BARTOLOMEO, SARÀ PRESENTE UNA ESPOSIZIONE DI QUADRI E DISEGNI DI GIANNI BERGAMELLI, PITTORE PER PROFESSIONE E PIANISTA PER DILETTO, FIGURA DI SPICCO DEL JAZZ MADE IN BERGAMO. NELLE SUE OPERE PITTORICHE IL JAZZ È TRADOTTO IN GESTO, IN COLORE, IN MATERIA VIVA: LA SUA MOSTRA, DELLA QUALE TROVATE UN ASSAGGIO NELLE PROSSIME PAGINE, ANNUNCIATA DA UN LOUIS AMSTRONG “CUBISTA”, RIPERCORRERÀ IDEALMENTE 50 ANNI DI JAZZ A BERGAMO E SARÀ VISITABILE DAL PUBBLICO DAL 17 FEBBRAIO AL 4 MARZO 2019 (ORE 10.00-12.00 / 16.00-19.30).


Bergamo Jazz

in vetrina

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Erboristeria il Giardino dei Rimedi

Smok bar

Ascom, in collaborazione con Bergamo Jazz, propone anche quest’anno il concorso “Jazz in Vetrina” che premierà i cinque migliori allestimenti a tema realizzati in occasione dell’evento musicale “Bergamo Jazz 2019”, in programma a marzo. Al concorso possono partecipare gratuitamente, i negozi della città. L’obiettivo è creare una maggiore atmosfera di festa e di coinvolgimento di tutta la città nelle attività che si svolgeranno, per i partecipanti alla manifestazione, ma anche per i cittadini. I negozi aderenti dovranno allestire la propria vetrina sul tema jazz secondo la propria libera interpretazione e fantasia. Ai negozi partecipanti al concorso saranno consegnati: locandina, depliant ed eventuali gadget della manifestazione. Le vetrine dovranno essere allestite entro il 12 marzo e dovranno rimanere allestite fino al 24 marzo. Una o più immagini dell’allestimento dovranno essere inviate entro il 18 marzo all’indirizzo mail gerosa@fondazioneteatrodonizetti.org. Le fotografie inviate saranno pubblicate sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di Bergamo Jazz, all’interno di una cartella dedicata al concorso con relativa didascalia. Le 5 vetrine più belle verranno decretate tramite votazione. Il voto sarà composto per il 50% dal parere di una giuria composta dagli organizzatori del concorso e per il restante 50% dal numero dei like ottenuti dai profili Facebook e Instagram di Bergamo Jazz. Si terrà conto dei like pervenuti entro la mezzanotte del 18 marzo. La classifica sarà pubblicata sul sito ascombg.it e sulla pagina Facebook/profilo Instagram di Bergamo Jazz. I 5 vincitori riceveranno in premio due biglietti di ingresso per il concerto di venerdì 22 marzo (ore 21) al Creberg Teatro “Archie Shepp Quartet + Terence Blanchard and the E-Collective” e una targa a ricordo dell’iniziativa offerta da Ascom Confcommercio Bergamo. La premiazione si svolgerà mercoledì 20 marzo alle ore 16 in una location da definire. L’iniziativa sarà divulgata attraverso tutti i canali di comunicazione istituzionali di Ascom Confcommercio Bergamo. Per maggiori informazioni: Ascom Confcommercio Bergamo Tel. 035 4120202

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LE VETRINE DOVRANNO ESSERE ALLESTITE ENTRO IL 12 MARZO E DOVRANNO RIMANERE ALLESTITE FINO AL 24 MARZO

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un DOLCE RITORNO

Fotografie Paolo Biava

DA UN ANNO GIADA E MAURO SONO I NUOVI TITOLARI DELLA PASTICCERIA SALVI Ci è voluto coraggio e una grande passione ma, a questi due ragazzi, non mancano né l’uno né l’altra. Prendere in mano la storica Pasticceria Salvi di Via Tasso con l’obiettivo di rilanciarla, non è stata davvero una scommessa facile. Dopo essere diventata un pezzo della storia di Bergamo, un salotto di tutti dove c’era sempre ad aspettarti una cioccolata calda con la panna da sorbire scottandosi la bocca con i caldi e fragranti krapfen, in tempi recenti ha attraversato un periodo complicato. Fino a quando, quelle vetrate, hanno ripreso luce e sono arrivati Giada e Mauro. Insieme a loro è tornato per la via quel profumo che arriva dal laboratorio retrostante che ha sfornato leccornie fin dal lontanissimo 1933, dapprima per mano di un pasticcere di nome Colombo, poi rilevato dalla famiglia Salvi, di cui porta ancor oggi il nome. La prima volta devo essere entrato qui a 4 zampe. Mia nonna abitava poco distante e di questo posto conosco ogni cosa. Il pavimento unico nei suoi colori assolutamente irripetibili, originale degli anni ‘30 del secolo scorso, il bancone in legno scuro, il vetro alle sue spalle con le bande rosse, le vetrine con i dolci esposti, la saletta sul retro…

UNA DELLE MACCHINE IMPASTATRICI ORIGINALI DEL TEMPO




Ci si andava con la morosa. Baci e carezze rubate tra un krapfen, un caffè e una sigaretta… allora si poteva ancora. Era uno dei ritrovi, uno dei più conosciuti dai giovani di Bergamo degli anni ‘60-‘70. Non pretenzioso come il Balzer, semplice ma accogliente e probabilmente i proprietari erano pazienti con i giovinastri del tempo. Fa piacere tornare oggi e ritrovare questo posto esattamente com’era. L’aria che si respira adesso è quella della gioventù di Giada, ragazza di polso, e della creatività nell’arte pasticcera di Mauro. Due ragazzi di provincia con solide basi. Lui, dopo la scuola di pasticceria, ha scelto di proseguire seguendo gli insegnamenti di un grande maestro, più volte campione internazionale, che preferisce restare anonimo. “Ho iniziato molto presto e solo dopo una discreta esperienza mi sono sentito pronto per il grande salto.Tutto è molto impegnativo e le ore non bastano mai ma sono molto orgoglioso di aver rilevato questo laboratorio per tutta la tradizione e la memoria che si porta dentro e mi sento anche molto responsabile di cosa sia stata in passato questa pasticceria. Abbiamo dovuto sostituire alcuni macchinari del laboratorio ma alcuni sono ancora quelli originali” mi spiega Mauro mentre mi accompagna in fondo al corridoio che porta al piccolo tempio delle bontà. Ci sono davvero alcuni “pezzi” testimoni del tempo e altri invece assolutamente all’avanguardia. L’aria sa di farina e di crema, sui tavoli ci sono ciotole con uvette, canditi, uova, zucchero, cioccolato, noci tritate, vaniglia e liquirizia che insieme si fondono in quella piacevole nuvola che sa di buono e che rimane addosso per un po’… “È stato necessario rimettere tutto in funzione, sostituire ciò che ha fatto il suo tempo, mantenendo quello che ancora è utile. Ho cercato di riprendere lo stile al quale i clienti erano abituati, quello di una pasticceria classica, arricchendolo con una serie di inven-

zioni mie e altre ricette che ho imparato. Sempre con la massima attenzione alla qualità degli ingredienti che acquisto direttamente e a cui sono particolarmente attento. Per il momento sembra che la clientela apprezzi”. Ci raggiunge Giada. “Anche per l’arredamento - dice - preferiremmo conservare il più possibile quello a cui la gente è abituata e non vorremmo davvero trasformarlo in un posto “nuovo” che sarebbe sicuramente più anonimo, senza l’anima che invece hanno questi posti. Dal 1933 sono trascorsi 86 anni, allora c’era il fascismo e ai gusti di quel tempo che ritroviamo in alcuni particolari, si sono sovrapposti ritocchi successivi, dettati anche dalle necessità di chi ha gestito negli anni la pasticceria. Questo ha portato ad una stratificazione che ne testimonia il percorso e che vorremmo mantenere com’è, valorizzandone gli aspetti più storici. Quanti tra voi bambini, in estate soprattutto, hanno gustato qui il loro primo gelato spalmato sul cono da quella mano che usciva dalla vetrina? Quanti si son dati appuntamento dal Salvi in via Tasso? Quanti amori sono nati in quella saletta addolciti dai bignè? Esco dal laboratorio con quel buon odore addosso, adesso la sala si è riempita e negli occhi di quei ragazzi seduti lì con il loro bombolone in mano e la bocca piena di zucchero torna alla mente quando al loro posto c’ero io”. Ma è una gioia certe volte specchiarsi nelle cose che, in fondo in fondo, non cambiano mai. (V.E.F.)

PASTICCERIA SALVI

Via Torquato Tasso, 48, Bergamo Tel. 035 243623 - salvipasticceria@gmail.com Seguici sulla nostra pagina ufficiale Facebook: @pasticceriasalvi


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& Bergamo Ceramiche si occupa della progettazione e installazione di Carta da Parati “Wall&decò. La suggestione delle immagini dal forte impatto materico, attira immediatamente l’attenzione di architetti e progettisti. Negli anni Wall&decò amplia la sua offerta con due innovativi sistemi dal forte impatto visivo e dal grande valore tecnico: Out System, il rivestimento murario per superfici in esterno e facciate e Wet System, il rivestimento di ambienti umidi quali bagno e doccia.

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BERGAMO CERAMICHE


CHI C’ERA TEST DRIVE DA EGO CLUB PER LA MINI IBRIDA IN CONTATTO CON GENTE GREEN La mattina si presenta con una nevicata, del resto tanto attesa. Le strade sono pulite e raggiungiamo, in mezz’ora da Bergamo, l’Ego Club di Misano Gera d’Adda, dove altre volte Lario Bergauto ha organizzato i suoi test drive. Questa volta coincide con l’inaugurazione, presso il conosciuto fitness club, della colonnina per la ricarica delle auto elettriche e ibride. Come in altre situazioni, la Concessionaria lega il suo nome alle realtà che si dedicano alla forma fisica e al benessere più in generale. È una precisa strategia per avvicinare alle innovative automobili “green” della gamma MINI proprio quelle persone che oggi hanno come primari interessi la forma fisica, il benessere e il rispetto dell’ambiente. La nuova colonnina per la ricarica delle MINI è a disposizione gratuitamente per tutti soci all’entrata di Ego Club e, mentre voi ricaricate il vostro fisico nel club, che presto diventerà anche un centro per la Medicina dello Sport, la vostra MINI ricarica le sue batterie. E senza spendere niente. Durante i test drive condotti sulle strade tra Treviglio e Caravaggio la nuova MINI Countryman Cooper S E ALL4 si è destreggiata egregiamente in ogni situazione. È la versione ibrida plug-in, ovvero ricaricabile collegandola a una presa di corrente, della sfiziosa crossover inglese. Il sistema ibrido è costituito da un tre cilindri 1.5 turbo a benzina da 136 cavalli, sotto il cofano anteriore, abbinato a un motore elettrico da 88 CV montato al retrotreno: la potenza complessiva, di 224 CV, è davvero di tutto rispetto.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


Il motore a benzina muove le ruote anteriori, quello elettrico, invece, è collegato alle posteriori, rendendo integrale la trazione (quando serve). Le batterie agli ioni di litio sono collocate sotto il divano, hanno una tensione di 7,6 kWh e, secondo la casa, quando sono cariche consentono alla macchina di percorrere fino a 42 km in modalità elettrica, prima dell’intervento del benzina. Collegando la macchina a una colonnina wallbox da 3,6 kW le batterie possono essere ricaricate in due ore e mezza, che diventano tre e un quarto se si utilizza una normale presa di corrente domestica (il cavo di ricarica, in dotazione, va inserito sopra il parafango anteriore destro). Esternamente la macchina si riconosce, oltre che per lo sportello che copre la presa di ricarica, anche per la S in colore giallo e la “E” stilizzata nella mascherina e nel portellone.


Manovrabile, agile e di carattere

IL NUOVO BMW C400X SCOOTER DINAMICO DI MEDIE DIMENSIONI PER IL MASSIMO DIVERTIMENTO DI GUIDA Come suggerisce il suo design, il nuovo scooter di media cilindrata BMW C400X è perfetto per la città: leggero e manovrabile. La forma a V impressa dai componenti di rifinitura conferisce un aspetto dinamico e mobile se visto da davanti: una silhouette che enfatizza la superiorità del C400X nei vicoli stretti e nel traffico caotico.

Inoltre il C400X è dotato anche delle caratteristiche di robustezza e affidabilità delle GS: le proporzioni verticali, la suggestione del parafango anteriore, la separazione grafica decisa dei componenti di rifinitura verniciati e l’ampio faro anteriore asimmetrico con luci completamente a LED e la forma a Y orizzontale della luce diurna sono un chiaro segnale di questo aspetto. Tuttavia i componenti di rifinitura non mettono in evidenza solo le caratteristiche di uno stile urbano raffinato ma ti proteggeranno anche da vento e pioggia. La parte posteriore slanciata manda un messaggio chiaro, afferma che tutto resta alle spalle; questo è come può essere la mobilità urbana: semplice, veloce e senza stress. Dopo i maxi scooter C600Sport e C650GT, la BMW fa un altro passo avanti verso la mo-

bilità urbana e lancia sul mercato un nuovo veicolo esclusivo per il segmento scooter di medie dimensioni: il C400X. Questo scooter manovrerà il proprio conducente attraverso il caos del traffico urbano in modo veloce e flessibile, offrendo nello stesso momento un fantastico piacere di guida. Questo è reso possibile da un potente motore monocilindrico della massima efficienza, combinato con una trasmissione CVT, smorzamento delle vibrazioni ed il controllo automatico della stabilità (ASC). Il motore del C400X ha una potenza di 34 CV (25 kW) a 7500 giri / min. Lo scooter è costruito su un telaio tubolare in acciaio. Per la sospensione e l’ammortizzazione, viene utilizzata una forcella telescopica nell’anteriore e due ammortizzatori a molla nel posteriore.


L’ABS di serie, in combinazione con il freno a doppio disco sull’anteriore ed un freno a disco singolo sul posteriore, offre prestazioni di frenata di livello superiore. Il nuovo C400X ha una tecnologia d’illuminazione LED di serie. Per quanto riguarda la connettività, lo scooter ha alcuni particolari che sono disponibili come accessori opzionali, per esempio un quadro strumenti multifunzionale con uno schermo a colori TFT da 6.5 pollici. Questo, in combinazione con il Multi-Controller BMW Motorrad, consente al pilota di accedere velocemente alle funzioni del veicolo e di connettività senza distrarsi durante la guida. Grazie al suo inconfondibile faro LED, il C400X si distingue chiaramente dai suoi concorrenti ed ha un aspetto sportivo e dinamico. Il design moderno ed innovativo dello scooter include anche una migliore protezione dal vento ed un concetto di carico accuratamente concepito, che rende il C400X la migliore scelta quando si parla di praticità per l’uso quotidiano e versatilità touring. L’aspetto innovativo dello scooter viene completato da due interessanti verniciature. In Zenith Blue metallizzato il C400X mette in mostra la sua sportività ed il suo aspetto dinamico, apparendo molto moderno. Nella colorazione Alpine White non metallizzata lo scooter appare molto tecnico, compatto e leggero.

PEREGO MOTORRAD s.r.l. BMW Motorrad

Concessionaria BMW Perego Motorrad Via Provinciale, 9 Lallio Bergamo Tel.: 035.203241 www.perego.bmw-motorrad.it


settima tre

La settima generazione della Nuova BMW Serie 3 Berlina segna anche l’inizio di un nuovo capitolo nel mondo del design: le forme chiare e le superfici da favola arricchiscono il dinamismo “innato� con un impatto moderno. La Nuova BMW Serie 3 Berlina ripensa il concetto di design

sportiva definitiva


La Nuova BMW Serie 3 Berlina lascia tutto alle spalle, incluse le convenzioni e le aspettative. Ancora una volta, questa icona mostra di sapersi reinventare. Con un linguaggio di design pionieristico rappresenta l’inizio di una nuova era. È alimentata da motori ancora più potenti ed efficienti. ma la sua nuova forza risiede nel riconoscimento vocale: è sufficiente pronunciare “Hey BMW” e la Nuova BMW Serie 3 risponde a ogni vostra parola. Con il nuovo linguaggio di design, questa berlina sportiva collega con il futuro la sua storia di successo. Un look che risponde al desiderio del piacere di guidare in ogni dettaglio. Il nuovo linguaggio del design BMW presenta il carattere moderno e dinamico della nuova BMW serie 3 Berlina con una silhouette precisa e delle superfici attentamente sagomate. Il modello è 85 millimetri più lungo del suo predecessore (4.709 mm), 16 millimetri più larghi (1.827 mm) e solo 1 mm più alto (1.442 millimetri). Il passo 41 millimetri (2.851 mm) e le carreggiate (anteriori: + 43 mm, posteriori: + 21 mm) entrambi più lunghe rispetto al modello precedente, contribuiscono a garantire maggiore equilibrio e agilità al veicolo. Cinque motori potenti ed efficienti disponibili al lancio Dall’inizio delle vendite per la nuova BMW serie 3 Berlina saranno disponibili cinque motori potenti ed efficienti. La line-up comprende una coppia di motori a benzina a quattro cilindri con 135 kW/184 CV per la BMW 320i e 190 kW/258 CV per la BMW 330i, una coppia di quattro-cilindri diesel con 110 kW/150 CV per la BMW 318d e 140 kW/190 CV per la BMW 320d. Un motore diesel a sei cilindri 195 kW/265 CV alimenta la BMW 330d. A partire dal lancio sarà anche disponibile la trazione integrale della BMW 320d xDrive. Tutti i modelli sono conformi agli standard EURO 6d-TEMP per il gas di scarico. Tecnologia da telaio innovativa per prestazioni sportive e comfort di guida Durante lo sviluppo del telaio – sia dal punto di vista strutturale sia tecnologico – della nuova BMW serie 3 Berlina, sono stati introdotte una serie di linee guida: migliore dinamica di guida, maneggevolezza, sterzo ad alta precisione e spazi di frenata inferiori. Nel complesso, la nuova BMW serie 3 Berlina, in base alla motorizzazione/versione e optional inclusi, può arrivare a pesare circa 55 chilogrammi in meno rispetto alla vecchia edizione dello stesso modello. Inoltre, la nuova BMW serie 3 Berlina ha un basso baricentro e una distribuzione del peso ottimale 50:50. Invece la rigidità della struttura è significativamente aumentata. L’aerodinamica ottimizzata riduce il coefficiente di resistenza della vettura a 0,23 (BMW 320d).


Aprendo la strada alla guida automatizzata

La nuova BMW serie 3 Berlina utilizza una selezione significativamente ampliata di sistemi di assistenza innovativi permettendole di assumere un ruolo di primo piano nell’introduzione della guida autonoma sul mercato. Nell’equipaggiamento standard è compresa l’avviso di collisione e passaggio pedonale con la funzione di frenata automatica per città. La versione più recente di questa funzione permette al conducente di essere avvertito al passaggio di un ciclista. Le opzioni includono la funzione Active Cruise Control con stop & go e la guida assistita Professional con avviso cambiamento di corsia, prevenzione collisione posteriore e allarme Cross-Traffic. Incluso anche guida assistita Professional: un pacchetto all’insegna del confort e maggiore sicurezza. Una delle caratteristiche della guida assistita Professional è il controllo dello sterzo e della corsia o carreggiata; queste funzioni aiutano il conducente a mantenere il veicolo nella corsia rilevata attraverso canali stretti e include anche il Lane Keeping Assistant con la capacità di proteggere in modo proattivo la collisione laterale e facilità l’uscita in caso di emergenza. Funzionamento intuitivo e connettività impeccabile: BMW Operating System 7.0 e BMW Intelligent Personal Assistant Il nuovo BMW Operating System 7.0 svolge un ruolo di primo piano nell’ottimizzazione del sistema Control & Display con funzioni digitali moderne, adattate perfettamente alle esigenze del conducente. L’optional BMW Live Cockpit Professional comprende schermate progettate in base a diverse situazioni e personalizzabili sul quadro da 12,3 pollici completamente digitale e sul display di controllo da 10,25 pollici. Per un funzionamento intuitivo, il conducente può scegliere tra il touch control del Control Display, il controller iDrive, i pulsanti al volante, il controllo gestuale di BMW e il controllo vocale.

settima tre

sportiva definitiva


Interni: un percorso di classe per il fascino sportivo Il nuovo design del marchio echeggia anche nella disposizione degli spazi negli interni della nuova BMW serie 3 Berlina. Questa caratteristica accentua la spaziosità dell’abitacolo e facilita anche l’attenzione del pilota sulla strada. Il nuovo quadro strumenti, la consolle centrale alta con luci coordinate, del pannello strumenti moderno e del pannello dello sportello trasmettono un feeling spazioso e un’aura sportiva.

LARIO BERGAUTO - Concessionaria BMW

Via Campagnola, 48/50 - Bergamo - Tel. 035 4212211 Corso Carlo Alberto, 114 - Lecco - Tel. 0341 27881 Via Industriale, 97/1 - Berbenno di Valtellina (SO) - Tel. 0342 492151 Via Brescia, 78 - Grumello del Monte (BG) - Tel. 035 830914 www.lariobergauto.bmw.it


simone agazzi terzo all’Africa eco race


la vera dakar

INIZIA CON UNA GRANDE AFFERMAZIONE IL 2019 DI SIMONE AGAZZI, CONOSCIUTO PILOTA DI MOTORALLY E CONCESSIONARIO HONDA

Simone Agazzi il pilota bergamasco già conosciuto dai nostri lettori per altre sue imprese nei rallyes motociclistici, ottiene un risultato fantastico all’Africa Eco Race 2019, il raid africano erede dalla Parigi Dakar, con tutto il suo fascino e la proverbiale durezza, finendo sul podio al terzo posto. “Sono partito da Bergamo convinto di fare un buon risultato considerata la vittoria di tappa della precedente edizione così la terza posizione finale non è stata per me una sorpresa.Visto l’altissimo livello dei due piloti professionisti che mi hanno preceduto il podio era la mia massima aspirazione . La vittoria di tappa nella settima giornata di gara è stata la ciliegina sulla torta della mia avventura in Africa di questa undicesima edizione e l’averla ottenuta in sella della moto Honda CRF 450 rally RS moto limited edition allestita interamente nella mia Concessionaria Honda di Bergamo mi ha reso veramente orgoglioso di tutto il lavoro fatto e di tutti i sacrifici sostenuti per ottenere questo fantastico risultato. Ora il mio sogno nel cassetto è quello di presentarmi alla prossima edizione della AER con un paio di mie moto Honda gemelle sotto al gazebo della mia assistenza, acquistate o noleggiate da quei piloti che vogliono vivere l’esperienza e l’emozione di partecipare ad un grande rally africano”


Dopo una prima esperienza poco fortunata con la Dakar nel 2016, Agazzi si è ripresentato l’anno successivo concludendo come primo pilota italiano di moto al traguardo, per gettarsi poi a capofitto nella sfida della Africa Eco Race 2018 con l’intento di preparare una moto dedicata ai rally-raid magari da realizzare in piccola serie. Alcuni successi di tappa e la vittoria della seconda prova speciale lo hanno convinto a ripresentarsi in questa edizione 2019 con una moto completamente realizzata in proprio nell’officina della Concessionaria RS Moto, seguendo le esperienze dell’anno precedente e apportando alcune modifiche tecniche che evidentemente hanno funzionato alla grande, consentendogli di compiere un’impresa storica con questo prestigioso terzo posto assoluto nella seconda edizione della corsa africana con la sua Honda CRF 450 Rally RS Moto Limited Edition.

simone agazzi


LA PREVENZIONE PRIMA DI TUTTO… L’IMPORTANZA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: LA BLE SRL VANTA UN’ESPERIENZA DECENNALE NELLA CONSULENZA AZIENDALE IN AMBITO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E FORMAZIONE

Nato 25 anni fa, il Centro Medico Valseriana Polispecialistico di Vertova rappresenta la più importante realtà di struttura privata e convenzionata, di servizi diagnostici medicichirurgici in Val Seriana. La nostra ambizione è quella di migliorare la salute delle persone, utilizzando le tecnologie più innovative e collaborando con i migliori medici specialisti della provincia di Bergamo. La nostra struttura offre prestazioni sanitarie specialistiche, mediche, chirurgiche, cliniche, strumentali e di prevenzione (check-up). Accogliamo ogni giorno i nostri pazienti impegnandoci con cortesia e professionalità durante tutto il loro iter terapeutico diagnostico e riabilitativo, in quanto la loro salute è il nostro obiettivo finale. AL SERVIZIO DELLA TUA SALUTE. DA 25 ANNI ACCANTO ALLA GENTE CON PASSIONE E IMPEGNO

L’IMPORTANZA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: LA BLE SRL VANTA UN’ESPERIENZA DECENNALE NELLA CONSULENZA AZIENDALE IN AMBITO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E FORMAZIONE

La sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro sono temi socialmente sentiti soprattutto in questi ultimi anni, da un lato per le novità introdotte a livello normativo e dall’altro per le statistiche degli infortuni sul lavoro che in Italia non registrano una diminuzione significativa. In tutti gli ambienti di vita e quindi anche negli ambienti lavorativi, del resto, esistono condizioni di pericolo che, anche inconsapevolmente, rappresentano un rischio che minaccia la sicurezza delle persone potendo causare un danno alla salute. La normativa italiana sulla salute e sicurezza sul lavoro si è evoluta molto nel tempo: dalle prime norme, che risalgono agli anni tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 all’art. 2087 del codice civile (1942), dai DPR degli anni 1955 e 1956 per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro al D.Lgs. 626 del 1994. Oggi è in vigore il Decreto legislativo n. 81 del 2008 come modificato dal D.Lgs.106/2009 che ha sostituito il D.Lgs. 626/94 e costituisce la normativa fondamentale italiana in tema di valutazione e prevenzione di tutti i rischi sul lavoro: prescrive misure di tutela in tutte le aziende, grandi e piccole, pubbliche e private ed include tutte le normative precedenti sulla salute, l’igiene e la sicurezza sul lavoro, contiene obblighi e diritti, prescrizioni e sanzioni. È “datore di lavoro” il titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o chi ha la responsabilità dell’impresa o unità produttiva: a lui spetta il compito di valutare tutti i rischi, individuare le misure di prevenzione, programmare le azioni per il miglioramento dei livelli di sicurezza, informare, formare e addestrare ciascun lavoratore sui rischi e le corrispondenti misure di prevenzione. Per questo motivo è bene tutelarsi ma, soprattutto, salvaguardare la salute dei propri dipendenti rivolgendosi ad aziende specializzate preposte alla consulenza per una valutazione dei rischi aziendali e al rispetto delle scadenze periodiche obbligatorie per i numerosi decreti legislativi in vigore.Tra queste, con un’esperienza ormai decennale, c’è la B.l.e. Srl Consulenze Rischi Aziendali, diretta da Mariarosa Suardi e Paola Fellegara, che da molti anni supporta il Centro Medico Valseriana per garantire i più elevati standard di sicurezza ma anche un percorso di formazione continuativo e in linea con le normative vigenti. Quali sono i servizi che proponete alle aziende? “Proponiamo un servizio preposto alla tutela della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro a 360°: Questo grazie alla presenza di un’altra società nel nostro gruppo, la EL.BE. sas, che si occupa di Medicina del lavoro. Siamo in grado di proporre alle aziende, oltre alla Sorveglianza Sanitaria, tutti i vari documenti di valutazione dei rischi (generale, dello stress, del rischio chimico, movimentazione manuale, rumore, vibrazione, ecc.) e tutti i vari corsi di formazione e addestramento obbligatori secondo le direttive del Decreto 81 e dell’Accordo Stato Regioni del Dicembre 2011. Iniziative che possiamo organizzare presso la sede dell’azienda interessata o presso il nostro centro”. Ma non è tutto: non è così? “All’interno del nostro staff, oltre a noi due Socie che siamo RSPP, ci sono anche altri colleghi RSPP ognuno specializzato nei vari settori Ateco, cioè Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione, che offrono alle aziende anche questo tipo di consulenza esterna”. Quanto è cresciuta la sensibilità verso i temi legati alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro? “È cresciuta tantissimo sicuramente perché il Decreto 81 ha definito meglio le responsabilità a tutti i livelli, introducendo anche delle sanzioni economiche e penali significative, ma anche perché è aumentata la consapevolezza dell’importanza di questi temi a tutti i livelli aziendali. In virtù di ciò i Datori di lavoro hanno compreso che fare prevenzione significa anche spendere poi meno in altre situazioni (infortuni, malattie professionali, lunghe assenze dal lavoro, fermi di produzione ecc….). Il lavoratore, del resto, se sta bene, se è in salute, se non ha problemi, non si fa male e non si ammala, lavora sempre meglio. Ma anche il lavoratore stesso, essendo formato e informato su tutto questo, si sente tutelato e, soprattutto, partecipa più attivamente a questo progetto di tutela della sicurezza e della salute nell’ambiente di lavoro in cui opera proponendo suggerimenti e soluzioni al datore di lavoro stesso”. Il profilo dei vostri clienti è attinente all’ambito della medicina o è piuttosto eterogeneo? “E’ di ogni tipo. Vantiamo collaborazioni con officine meccaniche, industrie chimiche, realtà operanti nel comparto della gomma plastica, falegnamerie, ma anche piccoli negozi operanti nell’ambito del commercio. Un’offerta trasversale che ci consente di spaziare in tutti i settori professionali”. Quali sono gli obblighi a cui ciascun azienda deve attenersi? “Nel Decreto 81 troviamo la gran parte delle leggi che regolano la sicurezza e la salute sul posto di lavoro. In buona sostanza il compito di ciascun datore di lavoro, in collaborazione con le varie figure dell’organigramma aziendale (come per esempio l’RSPP, Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, e RLS, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), è quello di valutare i rischi nella propria azienda e di conseguenza formare ed informare i propri lavoratori allo scopo di mettere in atto quelle misure di prevenzione e protezione atte alla riduzione di questi rischi”.

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CHI C’ERA

L’AFFILIATO TECNOCASA DL REAL ESTATE RADDOPPIA

LA FILIALE DI VIA BORGO PALAZZO SI ALLARGA GRAZIE ALL’ACQUISIZIONE DI UN UFFICIO ATTIGUO CHE ERA CHIUSO AL PUBBLICO DA QUASI TRENT’ANNI “L’appetito vien mangiando”, ma senza morire di indigestione. E così, visti gli ottimi risultati professionali ottenuti e il buonissimo rapporto di vicinato instaurato in questi anni, la filiale Tecnocasa di via Borgo Palazzo si allarga spostandosi nella proprietà limitrofa. Francesco Carasco, responsabile dell’agenzia, con intraprendenza e lungimiranza non si è lasciato scappare l’opportunità di acquisire questo immobile. La tenace opera di persuasione condotta in questi anni verso la proprietà, supportata dalla fiducia conquistata giorno dopo giorno, ha prodotto i frutti attesi. Lo scorso 20 dicembre, il negozio di via Borgo Palazzo 31, che diverrà a breve la nuova sede della Real Estate affiliata Tecnocasa, ha riaperto i battenti per accogliere residenti e negozianti del borgo e festeggiare con loro questa importante inaugurazione. Il significativo allargamento con una superficie a disposizione doppia rispetto alla nostra storica sede - ci ha spiegato Francesco Carasco, responsabile dell’affiliato Tecnocasa Real Estate - è un messaggio di crescita per tutta la comunità del borgo. Cosa ti ha convinto ad intraprendere questo investimento? “In primis l’idea di riaprire un negozio chiuso per 27 anni: un’operazione che, nel suo piccolo, contribuirà a restituire a questo popolato quartiere la caratura che merita. In secondo luogo la sfida verso me stesso di riuscire ad acquisire un immobile che per tanto tempo nessuno era riuscito neppure ad affittare. Il supporto ricevuto da clienti, amici e conoscenti unitamente alla serietà e professionalità profuse giornalmente ed il tempo dedicato all’assistenza post vendita hanno permesso la concretizzazione di questo sogno che mi gratifica e stimola. Certamente tanto devo al brand Tecnocasa che mi ha fornito gli strumenti per crescere ed a cui oggi sto dando il dovuto lustro con l’allargamento della sede. Un ringraziamento particolare alla mia famiglia che ha “sopportato” e supportato le mie angosce e le mie scelte. La nuova sede - che si presenta come un openspace molto luminoso, dotato anche di un grande interrato preposto alle trattative più riservate - permetterà l’inserimento di altri professionisti del settore chiamati a scandagliare il mercato immobiliare della nostra città. “La festa inaugurale - ha concluso Francesco Carasco - è stato un omaggio ai commercianti del borgo che, da molti anni ormai, ci danno l’esempio tenendo duro e sopportando una pressione fiscale sempre meno sostenibile”.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



CHI C’ERA

Rotary Club di Treviglio e della Pianura Bergamasca.

Una serata tra le stelle Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete chiedendovi perché l’universo esiste. Così apostrofava Stephen Hawking. Beh, grazie al Dott. Gianpietro Marchiori, invitato da Andrea Badoni, Presidente di EIE Group, (Soc. Italiana di ingegnerizzazione nel settore Astronomia, Astrofisica e Grande Scienza) ci si rende conto di come anche poter osservare le stelle non sia cosa così banale. Abbiamo parlato dell’E-ELT-European Extremely Large Telescope di ESO, banalmente “Telescopio Estremamente Grande”dell’European Southern Observatory, che una volta operativo, la prima luce è prevista per il 2024, sarà “il più grande occhio del mondo rivolto al cielo”. Il telescopio, in corso di realizzazione in Cile, avrà uno specchio primario di 39 metri e sarà appunto il più grande telescopio ottico/vicino-infrarosso del mondo. La spinta scientifica ed anche emotiva che ha portato alla volontà di realizzazione, specchio dell’umano bisogno di conoscenza, è di per sè già affascinante, ma lo è ancora di più entrare nel dietro le quinte di una sfida che parte da una specifica esigenza scientifica ed affronta un percorso che quell’esigenza deve soddisfare con la capacità di guardare oltre l’attuale sviluppo tecnologico focalizzandosi sull’esigenza. Molti componenti infatti, le cui caratteristiche sono ben definite per i progettisti, non trovano ancora riscontro nell’attuale disponibilità di mercato. Accade cosi che molti di questi siano disponibili solo anni dopo la loro identificazione funzionale durante lo sviluppo del progetto ed altri debbano essere ingegnerizzati e sviluppati all’interno del progetto stesso non essendo commercializzati. Anche i fornitori, con una lunga esperienza su specifici materiali e prodotti, si trattava come esempio la fibra di carbonio, hanno difficoltà a rispondere a specifiche richieste come il comportamento del materiale rispetto al variare di temperatura ed umidità in luoghi ostili, spesso in alta quota ed isolati, che vedono quotidiane escursioni termine nell’ordine di 30° C. Proprio le escursioni termiche sono uno dei tanti elementi da considerare quando la precisione richiesta è nell’ordine dei decimi di millimetro su un apparecchiatura da svariate tonnellate e 40 metri di diametro.

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Accade cosi che all’interno della cupola di contenimento, sia necessario mantenere il telescopio alla stessa temperatura prevista durante la notte successiva in base a specifici algoritmi, in modo da evitare dilatazioni e vibrazioni. Ma anche la struttura stessa è un problema, perché in base all’insolazione ha dilazioni diverse nelle diverse parti, il vento esercita pressioni e depressioni in base ad orientamento e forma. Ma ogni effetto dev’essere annullato, ogni fattore considerato. Ogni elemento costruttivo oltre che la struttura nel suo insieme diventa cosi una sfida su larga scala con tolleranze minime dove nulla è banale e dove le soluzioni che non esistono vanno inventate. Un copione che si ripete ogni volta per ogni commessa, considerato soprattutto che quest’azienda non produce prodotti in serie ma progetta apparecchiature scientifiche sempre diverse per rispondere a diverse esigenze. Un’eccellenza italiana che, per le esigenze realizzative, fa poi da volano a molte altre realtà nazionali alle quali, nonostante le commesse di questi progetti vengano di norma ripatite tra le nazioni finanziatrici, bisogna necessariamente far riferimento in considerazione della qualità e dell’innovazione del prodotto italiano. La serata, considerato il tema, è stata anche un’occasione per incontrare Enrico Ragaini di MatExplora, partner del Club nel service che vede la realizzazione di un osservatorio astronomico cittadino a Trezzano sul Naviglio rivolto alla diffusione dell’astrofilia in età scolare. Ragaini sarà felice di rispondere alle domande dei soci su MatExplora all’indirizzo info@matexplora.it Insomma, citando Carl SAGAN: Abbiamo incominciato a comprendere la nostra origine: siamo materia stellare che medita sulle stelle…


ENERGIA E GAS A PREZZI PIÙ COMPETITIVI? SCEGLI IL CENPI DI CONFARTIGIANATO! IL CONSORZIO DI CONFARTIGIANATO, CHE L’ANNO SCORSO HA REGISTRATO UN TREND IN CRESCITA (+16% PER LE AZIENDE, +48% PER LE UTENZE DOMESTICHE), GARANTISCE UN RISPARMIO DEL 20% SUL COSTO DELL’ENERGIA E DEL 25% SU QUELLO DEL GAS

Di questi tempi razionalizzare i costi rappresenta una vera priorità per le imprese artigiane che, per restare competitive, devono anche preoccuparsi di cercare la soluzione migliore per contenere i costi di gas ed energia elettrica, quest’ultimo ai massimi da sette anni (solo lo scorso anno, per darvi un’idea, il prezzo in fascia F1 è aumentato di circa 15 euro al MWh con conseguente aumento del costo dell’energia del 12% registrato nell’ultimo trimestre del 2018).

Numeri alla mano il CEnPI assiste oggi a livello nazionale più di 10.000 aziende e ben 5.000 famiglie: una platea di utenze molto significativa per la quale sono stati generati più di 400 milioni di kilowattora e 30 milioni di metri cubi di gas metano. “Il trend di questo servizio si mantiene in crescita - ha spiegato Giacinto Giambellini, Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo e componente del Cda del Consorzio. A Bergamo e provincia il 2018 si è chiuso con 1.672 Pod (Point of delivery per fornitura di energia) e 974 PdR (Punto di riconsegna per fornitura di gas), facendo registrare un +16% di utenze per le imprese”. Ancor più significativo il dato relativo alle utenze domestiche, +48% rispetto al 2017: “un dato interessante - ha osservato il Presidente Giambellini - perché abbiamo incrementato i numeri soprattutto tra i pensionati dando valore ai servizi proposti come Confartigianato Persone nell’ambito welfare alla persona. Ci aspettiamo un trend in crescita per tutto il 2019 e anche per l’anno prossimo, in previsione della totale liberalizzazione del mercato prevista a luglio 2020”.

In questo senso una soluzione pratica e intelligente la offre il CEnPI, il consorzio Nazionale Energia di Confartigianato, il cui compito non è solo selezionare sul mercato i fornitori migliori allo scopo di ottenere tariffe più convenienti per i propri associati ma anche offrire dati utili per monitorare l’andamento di costi e consumi delle Pmi. Il paradosso su cui Confartigianato Bergamo chiede da tempo attenzione e interventi dalla politica è che oggi vi sono le attività più piccole (dunque in bassa tensione) che consumano poco più del 34% dell’energia ma sono costrette a pagare il 48,3% degli oneri generali. Al contrario delle grandi imprese (in alta tensione) che, invece, consumano il 19,2% ma versano solo il 9,3% di oneri. Una disparità divenuta ormai inaccettabile.

Ma non è tutto: i servizi per imprese e privati offerti dal CEnPI di Confartigianato non si limitano all’individuazione del miglior fornitore di energia elettrica e gas ma contemplano anche un’assistenza a tutto tondo, dalle volture agli aumenti di potenza fino alla possibilità di cambiare fornitore senza interruzioni di linea. Aderendo al CEnPI, il Consorzio Nazionale Energia di Confartigianato, puoi risparmiare sulle bollette perché ‘in consorzio’ energia e gas costano meno! Calcola gratuitamente il tuo risparmio in bolletta visitando il sito https://confartigianatobergamo.it/energia-e-gas/ o chiedi maggiori informazioni allo Sportello Energia di via Torretta 12 a Bergamo telefonando ai numeri 035 274.327 o 337 – 217 - 293 o scrivendo a: energia@artigianibg.com.

Confartigianato Imprese Bergamo,Via Torretta 12, Bergamo Tel. 035.274111 - Fax 035.274274 - info@artigianibg.com - www.confartigianatobergamo.it


IL MAITE SI TINGE DI ROSA CON PINK UP L’associazione culturale UP APS e Maite presentano cinque venerdì di musica al femminile: Pink UP, una rassegna per celebrare l’universo femminile in musica con alcune tra le voci più interessanti del territorio, dal 15 febbraio al 15 marzo al Maite di Bergamo Alta. - Venerdì 22.02: CARMEN CANGIANO Cantante e autrice dalle incredibili qualità vocali, ma che dal vivo sa essere addirittura travolgente. Il suo ultimo album “Outta Kali Phobia” ha ottenuto i favori della stampa specializzata di settore: Il buscadero la consacra “una voce indimenticabile” definendo le sue canzoni un esempio di “musica sciamanico metropolitana”. A lei piace definire la sua musica post-rock impressionista: certamente è una musica carica di blues, oriente, sciamanesimo, psichedelìa, ma anche ironia, spiritualità e tanto sanguigno rock ‘n roll. Vincitrice del prestigioso Premio Janis Joplin nazionale - voce potente, indole istintivamente genuina e sanguigna, ci regalerà un concerto per così dire “unificante” , che mette insieme tutte le sue esperienze passate e ci proietta verso il futuro. Da cover di Janis Joplin, Tom Waits, Nick Cave, ai brani inediti. - Venerdì 01.03: BAG LADIES (Giulia Spallino e Carolina Pasinietti) Quando due ragazze esplosive si incontrano, non può che nascere una bomba. E così il progetto Bag Ladies, nome ispirato da un pezzo di Erykah Badu, un pezzo che in sostanza dice «ragazza, se hai un obiettivo, non aspettare il destino o gli altri ma datti una mossa», non può che essere un progetto ad alto tasso di ritmo e talento, un’esplosione di note dietro cui si celano due artiste molto note sul territorio orobico, ovvero Giulia Spallino e Carolina Pasinetti. - Venerdì 08.03: TITA con la partecipazione di Anna Sartori (Gruppo Radio Number One) Cristina Malvestiti, inizia il suo percorso artistico durante l’infanzia, periodo in cui manifesta un interesse “onnivoro” verso ogni forma d’arte. A bordo della roulotte di famiglia, giocando con pennelli, parole e melodie, prendono forma le prime creazioni artistiche fino a quando, all’età di 11 anni, inizia a suonare la chitarra e a frequentare i primi corsi di canto. A 14 anni iniziano le prime esperienze sul palco con diverse cover band rock-blues e dal 2007 studia presso Z&N Vocal Studio seguita dal Vocal Trainer Maurizio Zappatini. La passione per la musica e il canto la spinge negli anni a scrivere canzoni, in cui il suo animo soul si fonde con l’intensità e la leggerezza della lingua italiana. La sua voce, dal timbro caldo, scuro e personale è accompagnata da una gestualità stravagante. Curiosità ed entusiasmo, instabilità e paure prendono corpo in testi evocativi di immagini e suggestioni, che mettono a nudo un animo inquieto ma tenace, in bilico tra energia e fragilità. È con il suo brano “Stupida La Luna” (ottobre 2015) che partecipa e vince Area Sanremo 2015, valutata dalla commissione composta da Massimo Cotto, Franco Zanetti, Stefano Senardi, Mauro Pagani, Maurizio Caridi e Maurilio Giordana. Si aggiudica inoltre la Borsa di Studio Akamu e la Borsa di Studio Smemoranda. Dopo questa esperienza Tita decide di lavorare su nuove idee che diventeranno poi le canzoni del suo primo album intitolato Andare Oltre registrato e prodotto da Giancarlo Boselli in uscita il 20 aprile 2018 con Prismopaco Records. Canzoni che sembrano un’unica storia che in ordine di scrittura hanno per finale il brano Bambina, il singolo apripista dell’album. Parallelamente alla musica, Tita si esprime anche attraverso linguaggio pittorico. Trova nella pittura la sensazione di un’avventura, uno stato di sbilanciamento, di prova ed errore. Le sue rappresentazioni pittoriche sono caratterizzate da immagini forti, simboliche e fintamente ingenue, trattando I temi dell’identità, della pelle come zona di confine tra noi e l’esterno, del corpo e le sue costrizioni. Figura chiave è quella femminile, spesso colta tra resistenza e disfacimento. Una ricerca, la sua, che spesso avviene attraverso l’improvvisazione e l’osservazione degli effetti del caso, perché́ “c’è sempre la possibilità che le cose vadano in altre direzioni, è affascinante la sensazione dell’imprevisto e come ci si trova a reagire”. - Venerdì 15.03: CAROLINA PASINETTI E TOMMASO LANDO Carolina Pasinetti : voce e cajon Tommaso Lando: chitarra, basso ed elettronica Carolina e Tommaso vengono ingaggiati a gennaio 2017 per suonare i Led Zeppelin ad un funerale. Dopo questo discreto successo, i due musicisti danno vita ad un nuovo progetto di musica soul, che si pone l’ambizioso obiettivo di trovare un equilibrio quasi perfetto tra i troppi accordi e i troppo pochi. In repertorio anche brani di artisti purtroppo sottovalutati dalla critica, quali Britney Spears. Maite - Vicolo Sant’Agata - Bergamo Alta Inizio concerti ore 21:00 Prenotazioni 351 9379888 Info: upmusicbergamo@gmail.com - info@maite.it


michael 50 UNA MOSTRA DEDICATA A SCHUMACHER PRESSO IL MUSEO FERRARI


Ha aperto il 5 gennaio “Michael 50”, la mostra dedicata a Schumacher presso il Museo Ferrari che sta attirando una folla di tifosi da tutta Europa Tantissimi tifosi e i rappresentanti degli Scuderia Ferrari Club di tutta Europa sono accorsi al Museo Ferrari per l’apertura della mostra “Michael 50” in occasione del compleanno del campione. L’omaggio di Maranello a Michael Schumacher per i suoi 50 anni prende forma in una mostra speciale che racconta la sua straordinaria carriera e i suoi record ineguagliati nella storia della F1: 7 titoli mondiali, 91 vittorie, 155 podi.



michael 50 FINO AL 31 MARZO PRESSO IL MUSEO FERRARI

La Sala delle Vittorie espone alcune delle monoposto Ferrari più importanti tra quelle guidate nei suoi undici anni con la Scuderia. Dalla F310 del 1996, con la quale Schumacher vinse tre GP nella sua prima stagione con il Cavallino Rampante, alla F399 che permise al team più longevo nella storia della Formula 1 di aprire nel 1999 un eccezionale ciclo vincente con la conquista del titolo Costruttori. È presente anche la F1-2000 della leggendaria “Alba Rossa”, quando a Suzuka Michael tornò a conquistare il titolo mondiale a 21 anni di distanza da Jody Scheckter. Non potevano mancare la F2002 e la F2004, le vetture dei record, e la 248 F1 del 2006, con cui conquistò in Cina la sua ultima vittoria, la numero 72 con la Ferrari. La mostra dà anche modo di scoprire un lato meno conosciuto di Schumacher, quello di sviluppatore. Dopo avere lasciato la Formula 1, infatti, il campione di Kerpen rimase in Ferrari non solo per aiutare la Scuderia ma anche per contribuire alla messa a punto di alcune vetture stradali, come la 430 Scuderia del 2007 e la Ferrari California del 2008. L’esposizione affianca le mostre già presenti al Museo di Maranello, “Driven by Enzo” e “Passion and Legend”. “Michael 50” è organizzata in collaborazione con la Fondazione Keep Fighting.


un sogno “stradale” CON CHICCO REGGIANI ALLA FACTORY DALLARA PER PROVARE LA NUOVA STRADALE CON IL MITICO INGEGNER GIAMPAOLO, FONDATORE DELLA CASA AUTOMOBILISTICA V.E.Filì

Visitare la nuova Academy ed il museo della Dallara, ma ancor di più poter conoscere il fondatore, Giampaolo Dallara, uno dei miti dell’automobilismo moderno, mi era sembrata da subito una prospettiva interessante. Poterlo fare con l’amico Chicco Reggiani, grande appassionato di auto, nonché protagonista nella Carrera Cup alla guida di una Porsche, rende la cosa ancora più piacevole. Ma c’è di più. Potremo vedere da vicino e provare l’incredibile Dallara Stradale, la barchetta che sta facendo innamorare il mondo, la prima vettura destinata al pubblico Made in Dallara omologata per circolare su strada. Un sogno che si materializza per chi ha l’automobile nel sangue e Reggiani non smette mai di sognare. Strada facendo mi racconta per sommi capi la storia dell’ingegner Dallara nato alle pendici dell’Appennino Parmense, che ha incrociato il suo destino con quello di molte delle più prestigiose case automobilistiche italiane. Giovane e con poca esperienza venne scelto dal Enzo Ferrari per entrare nel suo team di progettisti. Da lì passò alla Maserati e quindi alla Lamborghini dove firmò il progetto della Miura, una delle più belle automobili mai realizzate. A quel punto, innamorato del mondo delle corse, ha iniziato la produzione in proprio di piccole vetture da competizione che cominciano ad affermarsi in vari campionati nazionali e internazionali per arrivare alla Formula 1. Ma più che altrove, Dallara sfonda in Nord America dove oggi realizza come fornitore unico il telaio di tutte le auto che corrono nei campionati IndyCar, Indy Lights, F2, GP3,World Series by Renault, Super Formula e Formula E. La Dallara a pieno titolo rientra in quel gruppo di eccellenze mondiali nel mondo dell’automobile che sono nate in questa terra emiliana dove del resto il giovane ing. Dallara si è fatto le ossa.


Siamo arrivati. La nuova costruzione voluta all’entrata degli impianti di produzione è scintillante. L’architetto Alfonso Femia, a cui è stato affidato l’incarico di progettare l’edificio dando forma e materia al pensiero dell’Ingegner Dallara, spiega: “Un complesso che pone attenzione alla topografia del luogo, al suo inserimento nel paesaggio, alla sua doppia percezione (dall’esterno e dall’interno) e che ha la volontà di essere un luogo di ricerca, di progetto, di incontro, di eccellenza... Un edificio veloce e lento, silenzioso e sonoro, tecnologico e poetico. Dallara Academy ospita in sé molte anime che prendono vita nelle diverse funzioni dell’edificio: il legame con il territorio circostante, l’importanza della formazione, la trasmissione della passione. L’idea che abita il progetto è quella di creare un edificio capace di conciliare quindi l’identità individuale delle parti che concorrono a creare il tutto, con un senso di unitarietà dell’insieme, un paesaggio nel paesaggio” .

Un edificio particolare: tre coni rivestiti di placche dorate ospitano su vari livelli uffici e aule dell’Academy, legati tra loro da una fascia che soregge la passerella del museo. Oltre alla hall, alla base della costruzione, si percorre una sorta di pit lane dove luccicano le creazioni più significative che hanno partecipato e vinto sui circuiti di tutto il mondo. E, siccome il primo amore non si scorda mai, una bianchissima Lamborghini Miura apre la sfilata che accompagna la lieve rampa, dove le vetture sembrano davvero sul punto di scattare. Ordinate su due file ci vengono incontro vetture destinate a campionati con regole differenti, con ruote coperte e ruote scoperte ma tutte ispirate dalla musa della velocità. Reggiani è già stato qui e descrive a me e al suo piccolo Gilberto che ci ha seguiti in questa gita con mamma Silvia, i vari bolidi tirati a lucido con sopra i nomi dei piloti che li hanno guidati e scopriamo così

quanti e quali assi del volante hanno portato e portano in trionfo le Dallara in giro per il mondo. Ma siamo qui per un altro sogno. Guardo bene e vedo in fondo a questa pit lane con le glorie di casa Dallara una sagoma flessuosa coperta dal telino di raso nero. Sì, è lei. Una versione molto speciale della Stradale Dallara, configurata come in un video game da Chicco Reggiani che oggi ne scopre il risultato. E deciderà se perderci il cuore. L’agitazione sale mentre si attende il grande capo che ha chiesto di assistere a queso momento, quasi sempre emozionante, di una presentazione ufficiale. E, come un padre a cui tocca di dare in sposa una delle sue figliole amatissime, si palesa da una porta sul fondo Giampaolo Dallara, fondatore nel 1972 della fabbrica di automobili da corsa da poco anche sul mercato stradale. Appunto.


La Dallara viene fondata dall’attuale Presidente, l’Ing. Giampaolo Dallara, il quale, dopo aver lavorato in Ferrari, Maserati, Lamborghini e De Tomaso, volle continuare a coltivare il suo sogno di lavorare nel mondo delle vetture da competizione a Varano de Melegari, suo paese natale, dove dà vita alla “Dallara automobili da competizione” nel 1972. I successi in Formula 3, prima in Italia e poi in tutto il mondo, l’affermazione in America con l’IndyCar, le consulenze per importanti costruttori, la costante attenzione alla tecnologia e all’innovazione, hanno portato l’azienda ad essere una delle più importanti realtà specializzate nella progettazione, produzione e sviluppo di vetture da competizione. Le competenze chiave che caratterizzano la Dallara sono le seguenti: la progettazione, con particolare attenzione ai materiali compositi in fibra di carbonio; l’aerodinamica, mediante l’uso della Galleria del vento e della CFD, la dinamica del veicolo, attraverso simulazioni e testing al simulatore di guida ed ai banchi prova; e la produzione prototipale, veloce, flessibile e di qualità. Ogni weekend circa 300 vetture Dallara corrono sui circuiti di tutto il mondo ed in varie formule: l’azienda è infatti presente in tutti i campionati Formula 3, è fornitore unico di vetture ai campionati IndyCar, Indy Lights, Formula 2, GP3, Formula 3.5 V8, Super Formula e Renault Sport Trophy, realizza vetture per campionati addestrativi come il Formulino, per la Formula E, il WEC, l’ELMS e l’IMSA. Negli ultimi anni l’attività di engineering si è ampliata, sia per quanto riguarda le vetture da competizione, che per le vetture stradali ad alte prestazioni. La consulenza offerta dall’azienda ha interessato i più importanti marchi automobilistici internazionali, tra i quali: Alfa Romeo, Audi, Bugatti, Ferrari, KTM, Lamborghini, Maserati, Porsche e tanti altri che non si possono nominare per rispetto degli accordi di confidenzialità. Dal 2007, l’ing. Giampaolo Dallara è affiancato dall’ing. Andrea Pontremoli che, dopo aver lasciato l’incarico di presidente e amministratore delegato di IBM Italia, ha assunto la carica di amministratore delegato della Dallara con l’obiettivo di coltivare strategie innovative per lo sviluppo della factory parmense. Nel 2012, l’apertura di un centro di ingegneria a Indianapolis: Dallara IndyCar Factory. Si tratta di un centro polifunzionale per la ricerca e lo sviluppo, guidato dal concetto di “Edutainment”, che stimola la passione per la tecnologia e l’innovazione, creando un’esperienza divertente ed emozionante. Nel 2014 viene acquisita all’interno del gruppo Dallara la Camattini Meccanica, oggi Dallara Compositi, azienda altamente tecnologica specializzata nella lavorazione dei materiali compositi in fibra di carbonio con sede a Collecchio (Parma). Il 2016 ha visto la creazione di un nuovo centro di ricerca sui materiali compositi, il DARC (Dallara Advanced Composite Research Center), nella sede di Varano de’ Melegari. Nel 2017, in concomitanza con il lancio della prima vettura omologata da strada a marchio Dallara “Dallara Stradale”, è stata inaugurato l’edificio Fabbrica Dallara, ove ha sede la linea di assemblaggio.


Cordiale, come ogni emiliano e, come ogni emiliano, nato con la velocità nel sangue, si ferma come per vantare i pregi della figlia ad un eventuale pretendente… Strette di mano, complimenti e alla fine il telino nero viene rimosso svelando una linea bellissima sinuosa vestita in un abito elegantissimo. La versione più fotografata e già vista è la barchetta a due posti, che può essere dotata anche di un piccolo parabrezza anteriore, mentre questa ha anche un tettuccio, che può esssre rimosso, dotato di due sportelli che si aprono ad ala di gabbiano… La fibra di carbonio con la quale è realizzata tutta la carrozzeria mostra la sua trama caratteristica ed è quanto di più high tec si sia mai visto. A questo punto Reggiani ha già una discreta sudorazione e al primo contatto con la “pelle” della Stradale ne è già innamorato. Sembra un colpo di fulmine. È bellissima esclama almeno sei o sette volte rigirandosela tutta. All’apertura dell’abitacolo rimane a bocca aperta per la raffi-

nata esclusività di un “uovo” dove tutto è frutto di una ricerca esclusiva made in Dallara. Per salire bisogna calarsi nella vettura non essendo provvista di portiere. Chi capisce tutto subito è Gilberto che in un batter d’occhio si mette al volante e fa il verso del motore. La vettura ha una linea disegnata dal vento, direi decisamante sexi. Ogni lato è avvolto in una linea morbida che però sprigiona un’energia totale. Due posti con sedili scivolati un po’ in avanti e prima sorpresa: dato il sedile fisso per regolare la distanza dalla pedaliera si è pensato di far scorrere questa per arrivare all’assetto di guida migliore. Strumentazione digitale e totale controllo elettronico della vettura derivata dall’esperienza in pista della casa. Non essite la leva del cambio e al suo posto le levette dietro al volante. Il cockpit è un vero spettacolo per il tripudio di led, tecnologia e un design accuratissimo in ogni particolare. Un salottino in fibra di carbonio e alcantara.

L’ING. GIAMPAOLO DALLARA (a destra), FONDATORE DELLA CASA AUTOMOBILISTICA, CON CHICCO REGGIANI, IMPRENDITORE E GENTLEMAN DRIVER

un sogno “stradale” Non mi lascio sfuggire l’occasione di farmi raccontare dall’ing. Dallara non tanto la sua notissima storia, che potrebbe occupare tutto il giornale, ma qualcosa a rigurado della sua ultima visone, diventata realtà. Parliamo di Dallara Academy dove, con la collaborazione delle facoltà di Ingegneria delle Università emiliane è stato creato un polo per la formazione di giovani ingegneri che desiderano specializzarsi nel settore automobilistico. “Concretizza un progetto che inseguivo da tempo - ci racconta il fondatore e presidente dell’azienda. Desideravo poter condividere la storia di una vita sviluppata intorno alla passione per le auto da competizione. Nelle mie intenzioni un primo scopo dell’Academy rispondeva al mio desidero di ringraziare, attraverso l’esposizione delle nostre vetture più significative, tutti i collaboratori che hanno contribuito alla reputazione e alla crescita dell’azienda. Ma ancor di più, volevo creare e sviluppare una collaborazione con le Università per la formazione degli ingegneri del domani. Infine, ma non per ultimo, ho pensato di mettere a disposizione del territorio un luogo di ritrovo e di confronto, un centro di stimoli e di interessi vivo e aperto per la nostra vallata”.


un sogno “stradale”

La Dallara Academy, si sviluppa su due piani collegati da un’ampia rampa curva vetrata percorribile a piedi. Al piano terra si trovano gli spazi dedicati all’accoglienza del pubblico e ai laboratori per le scuole, mentre il primo piano ospita l’area dedicata alla formazione universitaria e l’auditorium. L’Academy rivolge una particolare attenzione ai giovani: un’intera area dell’edificio è dedicata a Laboratori Didattici pensati e progettati per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, dove i ragazzi possono sperimentare in prima persona le leggi della fisica applicate alla progettazione ed allo sviluppo delle automobili. I Laboratori Didattici si basano sulla filosofia dell’”edutainment” ossia dell’imparare divertendosi, portando i ragazzi oltre lo studio della fisica legata alla sola esperienza scolastica, per coinvolgerli direttamente in attività ispirate alle tre competenze principali che contraddistinguono l’azienda: la progettazione e la produzione con particolare attenzione all’utilizzo di materiali compositi, l’aerodinamica e la dinamica del veicolo. Si tratta dell’area di collegamento tra i due piani della Dallara Academy, sempre aperta ai visitatori, singoli o a gruppi, con possibilità di essere accompagnati da una guida. La rampa espositiva ospita le auto che hanno segnato la storia dell’Ingegner Dallara prima, e della Dallara poi: dalla Miura all’X19, dalle vetture Sport, nate in collaborazione con la Lancia, alle Indycar che corrono negli Stati Uniti, dai prototipi di Le Mans fino alle serie come Formula 3 e Formula E, per arrivare all’ultima nata, la “Dallara Stradale”.


“CI SONO LE AUTOMOBILI, CI SONO LE MOTOCICLETTE E POI C’È LA DALLARA STRADALE CAPACE DI REGALARTI STRAORDINARIE EMOZIONI DI GUIDA ANCHE A 80/KM ALL’ORA. UNA MACCHINA DA CORSA CHE SI ADATTA IN OGNI SITUAZIONE ALLA GUIDA DI TUTTI I GIORNI (Chicco Reggiani)

La prova ha entusiasmato Chicco Reggiani e anche noi siamo rimasti molto impressionati dalla bellezza della linea della Dallara Stradale e dalla sua versatilità. Ma ancor di più lo siamo stati dalla vitalità del Presidente, Giampaolo Dallara, e dalla sua visione d’impresa proiettata al futuro

Il visitatore si immerge in una passeggiata nella storia delle auto, da corsa e da strada ad alte prestazioni, senza mai perdere il contatto con l’ambiente circostante, grazie all’ampia vetrata che segue la traiettoria dell’intera rampa. L’impegno dell’azienda nella formazione prosegue con un’area dedicata agli studi di livello universitario. Il primo piano, infatti, sarà la sede del secondo anno del corso di laurea magistrale in “Racing Car Design” del MUNER, un sodalizio fortemente voluto dalla Regione Emilia Romagna tra gli atenei regionali e le storiche case motoristiche della Motor Valley che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo del Motorsport. La Dallara Academy ha al suo interno un’area progettata per poter ospitare conferenze, meeting, presentazioni ed attività di team building. Si tratta di uno spazio modulabile con una capienza fino a 350 persone, caratterizzato dalla marcata presenza di elementi tecnologici ed allestito con un videowall di 7mx2m.


impianti.

Energy gas opera in un settore che ha assunto nel corso di questi anni un’importanza sempre maggiore perché è strategico per l’economia e cruciale per l’ambiente. Quali sono gli asset principali di questa realtà ubicata a Castelli Calepio? Lo chiediamo a Sergio Belometti. che insieme al fratello Giovanni è a capo della’azienda . “La nostra azienda si propone per la soluzione di una vasta gamma di esigenze: installiamo e riforniamo impianti di GPL sia per le singole abitazioni, quindi il consumo privato per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, sia per attività commerciali, artigianali agricole ed industriali che sempre con maggiore interesse convertono vecchi impianti a gasolio con apparecchiature tecnologicamante avanzate che utilizzano il GPL”.


energy gas:your next energy

con il gpl energia pulita e attenzione all’ambiente

TUTTI I SERBATOI DEL DEPOSITO SONO SOTTOTERRA PER IL MASSIMO RISPETTO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA


Quando è nata Energy Gas?

“L’inizio dell’attività risale al 1948, quindi subito la guerra quando mio padre Marcello iniziò ad effettuare la consegna a domicilio, nei paesi e nelle cascine circostanti, di legna e carbone con un carretto trainato da un cavallo. Come sempre gli inizi furono segnati dai sacrifici, tante le ore di lavoro e modesti i ricavi. Siamo all’alba di quello che diventerà il boom economico degli anni ‘60 e molte cose iniziano a cambiare anche nelle delle abitudini degli italiani che, abbandonate le scomode stufe di un tempo, cominciano ad apprezzare sempre più il cherosene, fino ad allora utilizzato per l’illuminazione delle strade, che diventa la prima vera alternativa al carbone e alla legna. Piccole stufe capaci di riscaldare interi ambienti iniziano a diffondersi e anche l’azienda Belometti deve ampliare la sua offerta per soddisfare le crescenti richieste del nuovo combustibile liquido venduto in piccole taniche facili da trasportare e immagazzinare.

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Dal carretto trainato dal cavallo si passa al motocarro, che ancora oggi è conservato in azienda, mentre più recentemente, all’inizio degli anni ‘90, l’azienda, diventata nel frattempo una società tra gli eredi di Marcello, compie il passo che ne segnerà il destino e lo sviluppo. Con il nome di Energy gas iniziammo la distribuzione di un combustibile pulito, il GPL, che brucia completamente e quindi con l’enorme vantaggio di essere privo di scorie. Il GPL (gas di petrolio liquefatti) è tutt’oggi uno dei combustibili meno inquinanti in assoluto, una fonte energetica molto versatile, facile da trasportare ed economicamente vantaggiosa. Queste caratteristiche sono alla base del suo successo. Il cambiamento ha significato per noi un salto radicale che ha richiesto impegni ed investimenti non indifferenti per le cisterne di stoccaggio e i veicoli dotati dei serbatoi per il trasporto del gas allo stato liquido fin nelle piccole cisterne, i bomboloni, destinati al consumo di famiglie e aziende. Oltre alla distribuzione del GPL, questa evoluzione ci ha visto sempre più specializzarci anche nelle realizzazione degli impianti per l’utilizzo finale, creando un servizio a 360° per i nostri clienti grandi e piccoli. Oggi siamo una delle principali aziende di distribuzione di GPL e di installazione degli impianti che operano nel territorio di Brescia e Bergamo e la nostra offerta spazia dagli impianti più semplici per il riscaldamento domestico a quelli industriali che comprendono spesso reti canalizzate per la distribuzione e l’approvvigionamento del prodotto”.

Per quali utilizzi il GPL è più adatto di altri combustibili?

“Sicuramente, rispetto alle tradizionali stufe a gasolio o a biomasse, gli impianti a GPL risultano più pratici, ecologici e decisamente più performanti, in quanto forniscono un maggior calore a parità di energia impiegata. Inoltre, i moderni termoconvettori a GPL con camera a combustione stagna, permettono l’emissione dei pochi residui di combustione all’esterno senza consumare ossigeno all’interno dell’ambiente domestico.


Anche per il raffrescamento, tramite ventilconvettori fan-coil che sfruttano la convezione forzata con ventole, si ottengono ottimi risultati per regolare il clima negli ambienti domestici e di lavoro con aria fredda. Esistono, anche se ancora poco diffusi, elettrodomestici alimentati a GPL come lavasciugatrici, tagliaerba, funghi radianti, antizanzare e generatori di energia elettrica che ne sfruttano le grandi proprietà di efficienza termica e di rispetto dell’ambiente”.

Oltre agli utilizzi domestici?

“Gli impianti GPL vengono impiegati anche per usi agricoli e zootecnici, come gli allevamenti avicoli, dove i sistemi di riscaldamento a cappe radianti alimentate a GPL sono una fonte di calore efficiente che garantisce la diffusione omogenea del calore in tutto il capannone riducendo il tasso di mortalità dei pulcini. Anche nelle serre, utilizzate in agricoltura, i generatori di aria calda a combustione diretta di GPL sono ideali per la concimazione carbonica delle colture protette e con l’utilizzo di bruciatori a GPL è possibile ottenere un’essicazione ottimale di cereali, riso, sale, foraggio e cotone grazie all’alto rendimento termico del GPL. Inoltre, gli impianti a GPL sono utilizzati per la torrefazione del caffè e l’incenerimento degli scarti animali macellati. Esistono, infine numerose attività industriali e artigianali che sfruttano nei loro processi produttivi le proprietà di questo combustibile. Si tratta di particolari attività che hanno necessità per le varie lavorazioni di un potere calorifico elevato e di una continuità della resa: metallurgia, ossitaglio, oreficeria, verniciatura, trattamento termico di calzature o imballaggi, asfaltistica, essiccatoi per fanghi e pelletteria, ne sono un esempio. Per le attività produttive in campo industriale, agricolo ed alberghiero, la legislazione italiana riserva una particolare agevolazione che permette l’utilizzo del GPL a costi decisamente convenienti con la riduzione dell’accisa del 90% che consente la defiscalizzazione parziale del gas utilizzato”.

Come avviene la distribuzione del GPL?

“Questa è oggi la nostra principale attività e avviene tramite autobotti dotate di contalitri omologate e collaudate a norma di legge. Il servizio di consegna viene effettuato direttamente presso gli impianti nei serbatoi che variano per capacità da 1000 a 5000 litri e possono essere interrati o fuori terra. Il GPL, distribuito attraverso reti canalizzate, è la soluzione migliore per soddisfare le esigenze dei condomini. Infatti, collegando le abitazioni ad un unico serbatoio, più utenze vengono dotate di un proprio contatore in grado di rilevare la quantità di prodotto consumato. Attraverso l’utilizzo della telelettura del contatore e del livello di prodotto contenuto nel serbatoio, Energygas è in grado di registrare i consumi di ogni utilizzatore e di garantire l’approvvigionamento senza nessuna preoccupazione di richiesta di rifornimento. ENERGYGAS SI OCCUPA DA OLTRE 25 ANNI DELLA DISTRIBUZIONE DI GPL E DELL’INSTALLAZIONE DI SERBATOI DI GPL E GARANTISCE AI PROPRI CLIENTI UN SERVIZIO RAPIDO ED EFFICIENTE GRAZIE ALLA PROFESSIONALITÀ DEI SUOI TECNICI QUALIFICATI Nel corso degli ultimi anni in azienda sono entrati a dar man forte, Marcello, figlio di Sergio a cui è stato dato il nome del fondatore, Andrea e Alessandro figli di Giovanni, che si occupano rispettivamante della distribuzione, dell’approvvigionamento, del reparto commerciale e dell’installazione degli impianti.

DISTRIBUZIONE DI GPL E INSTALLAZIONE DI IMPIANTI GPL Castelli Calepio via Don Ravizza 2/4 2 - Tel. 035 848686 e-mail: info@energygas.it


fuochi di paglia di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

CHIARI DI LUNA

In questi pochi mesi, il governo giallo-verde ha provato a darsi da fare. Qualche risultato si è visto, ma molto è ancora da venire. Nel frattempo è stato scientificamente massacrato da tutti i poteri storici in mano alla sinistra: informazione, cultura, spettacolo, scuola, magistratura e via dicendo. Sono persino tornati di moda due termini che non sono proprio insiti nell’animo degli italiani: fascismo e razzismo. Insomma una guerra totale a grillini e leghisti, che comunque oggi democraticamente godono insieme di oltre la metà del consenso dell’elettorato. Se guardiamo in faccia la realtà, il problema non è tanto politico quanto strutturale. L’Italia è uno dei paesi più indebitati del mondo, con una scarsa produttività industriale, con infrastrutture vecchie e obsolescenti, con una miriade di leggi inutili, con una magistratura lentissima, con una burocrazia medioevale e soprattutto con delle tasse altissime. Una miscellanea in grado di far fallire anche le nazioni più virtuose, indipendentemente da chi le governi. Ormai per risolvere questi atavici problemi bisognerebbe avere una bacchetta magica e sperare nella divina provvidenza. Il fatto è che i miracoli oggigiorno sono rarissimi e non di questa portata mastodontica. Intanto l’Italia è entrata in recessione tecnica e il 2019 si profila come un anno economicamente molto difficile. La globalizzazione senza regole ha messo in ginocchio migliaia di piccole imprese nazionali, che sono l’ossatura della nostra economia. In pratica, non reggiamo più la competizione e, a furia di risicare i margini, gli imprenditori preferiscono delocalizzare o chiudere. Basta un dato: sui contribuenti italiani nel 2018 ha pesato una pressione fiscale reale pari al 48,3%, oltre 6 punti in più rispetto a quella ufficiale (dati CGIA). Sulle imprese si aggirano intorno al 64% e per le partite Iva arrivano al 70%.

Con tasse così alte, condite dai limiti sopra esposti, è difficile pensare di sopravvivere. La questione è che l’Italia, con un indebitamento pari a quasi 2.500 miliardi di euro in aumento ogni mese, grandi cose non le può fare, soprattutto con i vincoli di bilancio che l’Europa le impone. Inoltre le attuali politiche di austerity, anche sul proseguimento delle grandi opere pubbliche, non fanno altro che peggiorare i consumi interni e quindi causare il rallentamento dell’intero paese. Poi alla gente, che vive il quotidiano e deve far quadrare i conti, è inutile raccontare tante belle storielline e appalesare futuri colmi di splendore. Il reddito di cittadinanza non servirà a molto e forse qualche beneficio al turn over aziendale lo si avrà con l’introduzione pensionistica di quota 100. È ovvio che nascondere la realtà non risolva niente: è solo una soave musica orchestrale che distrae i passeggeri intanto che la nave affonda. Tornando al governo giallo-verde, l’impressione è quella di essere di fronte a politici pieni di buona volontà, ma con scarse capacità tecniche di programmazione economica e finanziaria. Non possiamo pensare di passare altri 4 anni a parlare di immigrati, di accoglienza, di sovranisti, di buonisti e di redenzione eterna. Il mondo sta

cambiando rapidamente e interi vecchi imperi stanno crollando. Così si fanno avanti nuovi colossi che sono stati ritenuti terzo mondo fino a qualche anno fa. Non guardano in faccia nessuno, hanno soldi a palate e popoli sottomessi. Se ne fregano bellamente dei regolamenti e dell’etica negli affari: sanno che alla fine vincerà solo il più forte. Nel frattempo l’Europa viene ancora guidata da Capitan Trinchetto Juncker, che non riesce nemmeno ad abbinare il colore di due scarpe, mentre la Brexit e altri nazionalismi avanzano. Questi sono i chiari di luna che ci aspettano in questo anno appena cominciato. Auguri di buona fortuna a tutti e continuate a pensare positivo! Anche su Twitter: @Fuochidipaglia



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