ANNO 27 - N° DUECENTOSESSANTASEI - OTTOBRE 2019 - € 3 IN COPERTINA DR. GIANLUCA DORIA LA MEDICINA ESTETICA SECONDO DORYAN
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Nel pieno dell’era digitale ci si affida alle infinite possibilità di fruizione delle informazioni generate in rete e la quantità di contenuti disponibili è aumentata in modo esponenziale, alimentando la tendenza a scorrere le notizie sempre più velocemente con un approccio “mordi e fuggi” che rende ancora più difficile catturare l’attenzione e per questo le campagne pubblicitarie che si affidano al digitale non hanno più l’impatto che avevano in passato. Ciò che qualcuno pensava fosse ormai tramontato, in realtà, risulta essere estremamente attuale e la carta stampata è uno strumento che sta tornando sempre più in uso, in quanto più efficace per ottenere un impatto più durevole e si rivela il mezzo che può creare l’interazione che viene più ricordata. Prendendo in considerazione le nuove generazioni, gli insegnanti raccontano che, se gli studenti leggono il materiale assegnato da un dispositivo digitale fanno più fatica a mantenere la concentrazione e tendono a fare più azioni in contemporanea, rispetto a quando leggono o studiano sulla carta. Questa tendenza si manifesta anche nel comportamento dei consumatori e, secondo uno studio condotto da TrueImpact, (www.trueimpact.com) azienda canadese che si occupa di neuromarketing, il richiamo del brand è risultato del 70% più forte in caso di informazioni fruite dalla carta stampata, rispetto a quelle dai dispositivi digitali. La caratteristica che distingue la carta stampata da qualsiasi altro mezzo di comunicazione è l’esperienza sensoriale e tattile che essa può veicolare, insieme alla sua connessione visuale. In sostanza, il cervello è maggiormente stimolato quando si fruisce una notizia che si ha tra le mani, rispetto a quando la si legge attraverso uno schermo. Uno studio condotto dalla Bangor University ha analizzato con risonanza magnetica le attività del cervello e gli effetti che la carta ha su di esso rispetto ai dispositivi digitali. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che la lettura da supporti cartacei attiva aree del cervello coinvolte anche nei processi della memoria spaziale ed è quindi maggiormente connessa al ricordo. Inoltre, si è osservata anche una maggiore risposta delle aree del cervello coinvolte nell’elaborazione delle sensazioni interiori e dei processi emozionali. Sorprendentemente, questi risultati sono stati analoghi anche per i Millennial. Alcune ricerche evidenziano, infatti, che la Generazione Y è più nostalgica rispetto alle altre, confermando nuovamente che le esperienze digitali non soddisfano in pieno i bisogni emozionali. Qual è quindi il miglior modo per inserire il cartaceo nelle strategia di marketing? Come per molte altre cose, tutto sta nel trovare il giusto equilibrio e la carta stampata dovrebbe essere solo una delle numerose leve utilizzate in un piano di marketing e non ci si deve limitare a considerare le opzioni digitali, ma sfruttare invece anche tutti gli altri strumenti che possono aiutare a raggiungere gli obiettivi.
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Graduation day festa in università
Ospiti illustri, musica e emozione al Graduation Day, organizzato per il secondo anno consecutivo, domenica 6 ottobre, dall’Università degli studi di Bergamo per la consegna dei diplomi di Laurea Magistrale. Una grande festa condivisa con familiari, amici, istituzioni della città e del territorio, moltissime persone che collaborano con l’Ateneo e tutta la città per rendere omaggio ai neo laureati con una cerimonia pubblica aperta dalla sfilata condotta dal Rettore Remo Morzenti Pellegrini di fianco al Vice Ministro Anna Ascani, il sindaco Giorgio Gori e con prorettori, direttori di dipartimento, docenti e studenti – rigorosamente in toga – dalla
storica sede del Rettorato di Via Salvecchio fino in Piazza Vecchia dove ad attenderli, vi erano gli oltre 1200 invitati alla cerimonia, neo laureati, familiari, ospiti illustri e tanti curiosi e turisti. “È mia precisa convinzione che il raggiungimento di un obiettivo così importante come il diploma di laurea abbia una rilevanza pubblica perché la qualità del benessere di un Paese si misura sul livello di istruzione e formazione dei suoi cittadini e perché questo livello di istruzione, per essere tangibile ed efficace, deve tradursi nel benessere dell’intera comunità”. Con queste parole il Rettore Remo Morzenti
Pellegrini ha spiegato il valore della cerimonia pubblica augurando ai numerosi ragazzi la piena realizzazione personale e professionale dell’impegno profuso con il sostegno dei genitori negli anni di studio, riprendendo un pensiero di Mark Twain, gigante della letteratura americana: “Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime, allontanatevi dal porto sicuro, prendete con le vostre vele i venti. Esplorate, sognate, scoprite!”. Ad allietare la manifestazione, dopo i saluti del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori che ha sottolineato “Siamo in debito nei confronti della vostra generazione per
quello che non abbiamo fatto fin qui e per la forte spinta al cambiamento che state determinando. Questo alimenta in me un sentimento di speranza. Sarà la conoscenza – nelle forme del progresso scientifico e tecnologico – a indicarci le soluzioni; saranno i giovani a trascinarle nella nostra quotidianità, cambiando il modo di vivere, di alimentarsi e di muoversi. Giovani più conoscenza: esattamente quello che voi oggi rappresentate” è intervenuto un ospite d’eccezione, Vinicio Capossela, artista, intellettuale colto, poeta e cantautore che – con il suo brano Una giornata perfetta – ha emozionato e lanciato numerosi spunti di riflessione.
fuochi di paglia di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it IL SURRISCALDAMENTO DELLE COSCIENZE
Greta Thunberg è sicuramente il personaggio del momento. La ragazzina svedese, che ha abbandonato la scuola per dedicarsi a una battaglia ecologista, sembra aver risvegliato la coscienza di milioni di giovani. Intorno a lei si è scatenata una macchina mediatica che ha dell’incredibile. Infatti se un nostro figliolo, dopo la terza media, con problemi psicologici, decidesse di interrompere gli studi per protestare da solo davanti a Montecitorio, non solo verrebbe redarguito duramente dai genitori, ma in pratica non verrebbe preso in considerazione da nessuno. Invece Greta è diventata in poco tempo un’icona planetaria ed è anche riuscita a smuovere il sonnacchioso mondo politico occidentale. Misteri e miracoli di un destino bio green che sembra scritto su uno spartito misterioso. Molti però si chiedono se Greta sia davvero un esempio positivo. L’assunzione di una responsabilità ecologista, soprattutto da parte delle nuove generazioni, è sicuramente un aspetto da condividere, perché può sollecitare un nuovo senso civico. Oggi si vedono milioni di persone gettare spudoratamente cartacce, mozziconi, sacchetti, bottigliette e immondizia varia per terra. È sufficiente fare due passi per i nostri centri cittadini e ci si può subito rendere conto della manifesta maleducazione civica insita nella nostra gente. Però un conto è allarmare le coscienze verdi ed un altro è parlare di scienza terrestre. Così come una cosa sono i cambiamenti climatici, mentre un’altra è l’inquinamento dell’ambiente.Tutto ciò viene studiato da decenni da scienziati specializzati, che poco hanno a che fare con la spettacolarizzazione delle emozioni e con i movimenti ambientalisti di massa. È opportuno fare una breve chiosa sui cambiamenti climatici. Ho chiesto recentemente ad alcuni ragazzi, che manifestavano per i Fridays for Future, se sapessero quale fosse oggi la temperatura media della Terra. Ho avuto delle risposte che rasentavano le barzellette. Ebbene, cominciamo col segnalare il primo inconfutabile dato scientifico, tanto per capire di cosa stiamo parlando: nel 2018 la temperatura media terrestre è stata di 14,7 gradi. Non è poi così rovente, no? La Terra nei suoi oltre 4 miliardi e mezzo di vita ha avuto numerose e intense escursioni termiche, che l’hanno fatta passare da ere inter glaciali a surriscaldamenti intensi, e viceversa. Ciò non può dipendere esclusivamente dalla presenza dell’homo sapiens che risale a 130.000 anni fa, e nemmeno dall’industria pesante che ha solamente 2 secoli di vita. Perché i due dati sono un’inezia infinitesima di fronte allo scorrere del tempo universale. Come spiegano gli studiosi, il clima varia da quando esiste il pianeta, con l’alternarsi di fasi naturali fredde e calde: “La piccola era glaciale si è conclusa solo di recente, intorno al 1850, quindi non sorprende che oggi stiamo vivendo un periodo di riscaldamento.” Il recente caldo, poi, cresce con un ritmo inferiore della metà di quanto era stato inizialmente previsto e meno della metà di ciò che ci si poteva aspettare venti anni fa. Pensate che, proprio verso la fine di settembre di 2200 anni fa, Annibale valicò le Alpi, attraverso un passaggio montano situato a 3.000 metri di altitudine, coi suoi 37 elefanti africani, con 10.000 cavalli e con 40.000 uomini a piedi. L’ardua impresa fu possibile perché la temperatura della Terra all’epoca dei romani era ben più alta, di almeno un grado e mezzo, rispetto a quella di oggi. E sapete perché la Groenlandia (terra verde) si chiama così, quando oggi è tutta grigia e quasi totalmente ricoperta di ghiacci? Perché quando vi arrivò Erik il Rosso, intorno all’anno 1000, si era in corrispondenza del cosiddetto “periodo caldo medioevale”, durato circa 500 anni e la Groenlandia era fertile e puntualmente verde. Poi al Nord tornò il freddo intenso e gli stessi Vichinghi vissero gravi problemi di sopravvivenza a causa di questa mini glaciazione. In ultimo, si fa un gran parlare della pericolosità della CO2, l’anidride carbonica, quando in realtà non
è così nociva come ci vogliono far credere, tanto è vero che viene prodotta, ogni giorno e in enormi quantità, dalle stesse piante e dai mari. Un noto ricercatore ha stimato che ogni anno gli alberi emettono circa 439 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera, gli oceani 332 e le attività umane 29 miliardi di tonnellate. Discorso diverso è invece quello che riguarda l’inquinamento atmosferico, terrestre e marino causato dall’uomo, con gas e sostanze nocive, altamente tossiche e dannose per la salute. Qualcuno dice che questo sia il contributo inevitabile che abbiamo dovuto pagare al progresso tecnologico per avere case riscaldate, energia a sufficienza e mezzi a motore con cui spostarsi velocemente. Ma è tutta un’altra vicenda rispetto ai climate changes! Così ricordiamoci che la vera scienza non è avanspettacolo, né tanto meno strumentalizzazione delle menti. E chi parla solo per proclami ecologici, populisti e quasi manicheisti, dimenticandosi degli studi scientifici in proposito, di solito non è mai attendibile fino in fondo. Altrimenti ci troveremmo di fronte ad un inquinamento artefatto dello stesso sapere. Anche su Twitter: @Fuochidipaglia
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RED PARTY 2019 NUTRIRE LA RICERCA
Io c’ero! E tu? Anche quest’anno alla presenza di oltre 450 persone si è svolta a Palazzo Colleoni la famosa festa di fine estate denominata RED PARTY patrocinata dal Comune di Bergamo e dalla Regione Lombardia. Una festa con un tocco di rosso, uno stupendo e divertente appuntamento da trascorrere in compagnia di tantissimi amici con l’obiettivo di nutrire la ricerca. Si nutre la ricerca perché tutto il ricavato viene devoluto alla Fondazione Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare (A.R.M.R.) che ogni anno eroga all’Istituto Farmacologico Mario Negri oltre 250.000,00 euro in borse di studio destinate a giovani ricercatori. La ricerca progetta il futuro, la conoscenza, ma soprattutto dona la speranza a molte persone. Musica dal vivo superbamente orchestrata dalla band “Gli Imprevedibili”, un ricco e delizioso buffet preparato dallo chef Carlo, una meravigliosa sfilata di moda organizzata da ANNARÈ e per finire uno spettacolo con ballerine brasiliane sono stati i principali ingredienti del grande successo della serata. Un doveroso il ringraziamento va a tutti coloro che si sono impegnati per organizzare la festa a chi ha messo a disposizione i fantastici premi della sottoscrizione e a tutti gli sponsor tra cui Unicredit, che da cinque anni mette a disposizione un’intera borsa di studio del valore di 18.000 euro, Annarè, Azimut, SCM Solutions Capital Management SpA, Acs Dobfar SpA, Studio Legale Avv. Fabio Missale & Partners, Eden Viaggi, Expotex Srl, EMA Leather Clothing, Studio Lorenzi & Associati, Mekanica Srl, Studio A.M.I.C.A., GM Group, Prandi 1968, Champagne 4 You, Spaccio del Parmigiano di Grisenti Roberta, Vinservice Srl, ROS Forniture alberghiere, Azienda Vitivinicola Caminella, Giambarini Group Spa, Ecogeo Srl, R.B. Rotolificio Bergamasco Srl, PG&W Srl, Phidias. Io ci sarò anche al RED PARTY 2020… E tu?
Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it
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Vincent Dubois è ritenuto uno dei migliori concertisti mai apparsi sul palcoscenico mondiale da molti anni. Si è diplomato al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi dove è stato allievo di Olivier Latry e ha ottenuto i Grand Prix in Organo, Armonia, Contrappunto, Fuga, Improvvisazione, e Composizione del XX secolo. Venutosi a creare un posto disponibile, nel gennaio 2016 - dopo un’audizione d’ammissione ed un concorso internazionale Dubois è stato nominato organista titolare della Cattedrale di Notre Dame a Parigi, dove serve insieme agli altri due organisti titolari da lungo tempo: Olivier Latry e Philippe Lefebvre. Dubois è salito alla ribalta internazionale quando, nel 2002, all’inizio della sua carriera, ha vinto due importanti competizioni organistiche: la ‘Recital Gold Medal’ al Calgary International Organ Competition (Canada) e il ‘Grand Prize’ al Concorso Internazionale di Tolosa (Francia). Da allora Dubois si è esibito in importanti sale da concerto in tutto il mondo.Le sue esibizioni hanno toccato numerosi Festival internazionali come Cambridge, Stoccarda, Dresda,Vancouver, Montreal, Chartres e Roskilde. Vincet Dubois è apparso anche come solista ospite con diverse orchestre ed ensemble,tra cui la Philadelphia Orchestra, la Los Angeles Philharmonic, la HongKong Philharmonic, l’Orchestre Philharmonique di Radio France, l’Orchestre National de France, l’Orquesta Filharmonica del Gran Canaria , l’Orchestre de Picardie e l’Orchestre de Bretagne. Le sue esibizioni sono state trasmesse su Radio France, l’O.R.F. Vienna, CBC Radio Canada, Radio australiana e l’americana Pipedreams. Inoltre, è stato invitato a tenere corsi di master in istituzioni prestigiose quali la Yale University, il Curtis Institute of Music di Philadelphia, l’Oberlin College, la Baylor University, la St.Paul University, l’Emory University, ed è stato recentemente nominato Guest Artist presso l’Università del Michigan ad Ann Arbor, dove continua ad insegnare in residenza ad ogni stagione. Dubois ha realizzato diverse registrazioni, tra cui un CD della musica per organo di F. Liszt, un CD interpretato a St.Sulpice a Parigi, un CD con la 3a Sinfonia completa di Louis Vierne e l’Op.7 di Marcel Dupré. Oltre al suo ampio impegno concertistico e didattico, ricopre dal marzo 2012 la carica di direttore generale del ConservatorioNazionale Superiore di Musica di Strasburgo, Francia.
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festival organistico internazionale città di bergamo IL CONCERTO D’ESORDIO IL 26 SETTEMBRE DI VINCENT DUBOIS NUOVO ORGANISTA DI NOTRE DAME Allestire una stagione concertistica internazionale è un lavoro fortemente pianificato, tuttavia segnato spesso da contingenze e, qualche volta, guidato dal destino. Si parte sempre con un’idea ben precisa, con largo anticipo, per garantire che il disegno artistico s’abbeveri delle migliori opportunità. Poi, strada facendo, le prospettive possono cambiare. Al di là dell’usuale eccellenza degli artisti invitati - esaltata dalla presenza straordinaria di una star della musica barocca come Ton Koopman - due sono gli accadimenti, entrambi infausti, che imprimeranno nei nostri cuori un ricordo indelebile di questa ventisettesima edizione. Il primo è la scomparsa, lo scorso 26 gennaio, del nostro amatissimo Jean Guillou. Chi ci segue dai nostri primi passi sa molto bene quanto la figura di questo geniale musicista abbia ispirato le nostre scelte. A lui eravamo, e sempre saremo, legatissimi. Non si tratta solo dell’affetto per l’uomo, della gratitudine per la sua generosità ed amicizia, dell’ammirazione per la sua inarrivabile arte, dello stupore per la sua incredibile longevità artistica, ma di una sincera intima riconoscenza per averci indicato col suo esempio, con le sue idee, con la sua tenacia controcorrente, una strada di verità e bellezza, che abbiamo fatto nostra, e cercato d’onorare con grande dedizione. Il secondo, terribile, il rogo di ‘Notre Dame de Paris’ del 15 aprile. Le immagini scioccanti della sciagurata devastazione che ha colpito uno dei simboli della Cristianità hanno inorridito il mondo intero. Per noi - amici da sempre di una delle istituzioni musicali più antiche e prolifiche in campo organistico, con cui abbiamo instaurato ripetute collaborazioni - un’angoscia se possibile ancora più profonda, nell’incertezza, poi sventata, che anche il monumentale organo Cavaillè-Coll potesse finire distrutto. Quando questi drammatici fatti accaddero, entrambi, il nostro cartellone era già pronto, prevedendo per l’inaugurazione, in Duomo, il 27 settembre, proprio il nuovo organista di Notre-Dame. Si deve infatti sapere che uno dei tre organisti titolari della Cattedrale parigina, Jeanne-Pierre Leguay, a fine 2016 ha abbandonato l’incarico per raggiunti limiti d’età. È stato quindi indetto un concorso internazionale che ha visto trionfare il nemmeno quarantenne Vincent Dubois, magnifico improvvisatore e raffinatissimo musicista, dandogli così il privilegio di affiancare, pari grado, i mitici Olivier Latry e Philippe Lefebvre, già nostri ospiti. Non sapevamo che il capolavoro di un destino crudele si stesse compiendo quando Dubois, a fine 2018, ci mandò il suo programma, pieno di proprie trascrizioni ed improvvisazioni, come da noi richiesto, dove tuttavia spiccava la grande Fantasia Lisztiana ‘Ad nos’, da lui appena incisa in CD. Sì, proprio ‘quella’ Fantasia, il cavallo di battaglia di Jean Guillou, che suonò nel 2010 per l’inaugurazione dell’organo Corna del Duomo, sua ultima apparizione al Festival, ricevendo da parte nostra e dal Comune di Bergamo, di fronte a oltre 1000 persone, una targa ricordo per i suoi ottant’anni e per l’intensa collaborazione con la città. Appena dopo le esequie di Jean celebrate in Notre-Dame, e non nella sua amata Saint-Eustache - mettemmo al corrente Dubois sia del rapporto speciale tra il Maestro e il nostro Festival, sia del profondo significato per noi di quel brano di Liszt suonato su quell’organo, chiedendo quindi di poter dedicare l’intero concerto alla memoria.
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Da qui l’inserimento della celebre trascrizione dell’Andante e Fuga K546 di Mozart, ma soprattutto una seconda parte interamente dedicata all’improvvisazione, dove emerge, con una splendida sintesi concettuale, quella sul tema tratto dalnome Guillou, nella notazione musicale tedesca. In questo vivido e colto omaggio è racchiuso tantissimo della grande tradizione francese: ai più esperti non sfuggirà il richiamo a Duruflè, che per onorare un giovane Alain morto in guerra, improvvisò, e poi trascrisse, il famoso ‘Preludio e Fuga sur nom d’Alain’. Poi, ad aprile, le fiamme, la paura, il buio, la desolazione di tutti, soprattutto quella del nostro giovane ospite nel dover rinunciare per chissà quanti anni ad espletare un incarico così prestigioso, raggiunto con passione e sacrifici. (F.Galesi)
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Il 25 ottobre suona Ton Koopman, la ciliegina sulla torta di quest’edizione: dopo un lunghissimo corteggiamento, verrà presentato a Bergamo, in veste d’organista, uno dei personaggi chiave della grande renaissance della musica antica, Ton Koopman, il numero uno al mondo nella prassi esecutiva storicamente informata. E verrà organizzato, con grande gioia, nella nostra sede storica, Pignolo, sull’organo Serassi dove tutto cominciò. Un’occasione davvero speciale per dedicare il concerto alla memoria di un grande uomo, l’amico Silvio Albini, scomparso lo scorso anno, meraviglioso interprete dell’imprenditorialità bergamasca nel mondo, la cui famiglia risiede nel Borgo.
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CARTAPANI PREMIATA PER IL NUOVO MARCHIO IL REBRANDING DELLA TORREFAZIONE BRESCIANA SI AGGIUDICA UN ARGENTO AI GRAPHIS AWARD OLTREOCEANO Primo premio per la comunicazione in casa Cartapani. La torrefazione bresciana si aggiudica un argento per la categoria “Print, Food & Beverage” ai “Graphis Award” prestigioso riconoscimento per i brand del settore alimentare. La pluripremiata agenzia di comunicazione Raineri Design ha permesso alla torrefazione bresciana di aggiudicarsi la vittoria alla celebre competizione americana, impegnata fin dal 1944 a promuovere il lavoro dei talentuosi creativi. L’obiettivo era quello di innalzare il posizionamento del brand: da una realtà locale ad una di livello internazionale, consentendo al marchio di competere con le multinazionali del mondo del caffè. Il restyling di Cartapani si caratterizza dal cambiamento delle lettere che sono state ridisegnate, preservando lo stile e il gusto vagamente futuristici, mentre il colore del vecchio logo è rimasto invariato. Attraente, memorabile, originale e personale: queste sono le caratteristiche del nuovo logo. A questo è stato aggiunto anche l’anno di nascita dell’azienda, per sottolineare il valore di un’attività gestita dalla stessa famiglia, generazione dopo generazione. Il nuovo logo è stato applicato a tutti gli strumenti di comunicazione offline: biglietti da visita, accessori e confezioni da bar, pannelli, insegne, uniformi. Un marchio come simbolo d’innovazione e qualità garantiti dalla tecnologia più avanzata, senza dimenticare le tradizioni familiari rispettate fedelmente dal 1951. Alla rivoluzione della comunicazione offline, si è affiancata anche quella online, attraverso il sito Web e i social network dell’azienda che hanno rafforzato ulteriormente i loro valori: posizionamento al top, stile inconfondibile e raffinato. Cartapani dunque conquista il suo primo premio ufficiale per la comunicazione, che va ad aggiungersi alla lista delle precedenti tre nomination sempre per i settori branding e design.
Assessore
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CLAUDIA MARIA TERZI, 45 ANNI E UNA FIGLIA, DOPO L’ESPERIENZA COME SINDACO DI DALMINE E L’ASSESSORATO ALL’AMBIENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA, È ORA ALLE PRESE CON GLI SPINOSI PROBLEMI DEI TRASPORTI Sebbene ancora giovane ha un lungo trascorso politico alle spalle, fedelissima della Lega fin dagli albori, Claudia Maria Terzi è stata sindaco di Dalmine, Assessore all’Ambiente alla Regione e quindi scelta dal Governatore Fontana per ricoprire il ruolo di responsabile ai Trasporti della Lombardia, uno degli assessorati più gravosi nel territorio da sempre considerato la locomotiva del Paese. Gioviale, solare e molto alla mano, l’esatto contrario di molti suoi colleghi. Quali competenze aveva per fare l’Assessore ai Trasporti della Regione Lombardia? “Direi quasi nessuna, come quando venni chiamata a fare l’Assessore all’ambiente. La fortuna è che adesso conosco la macchina che devo guidare. Al primo incarico fu molto complicato passare da sindaco di Dalmine, che non è certo una realtà semplice e nemmeno l’ultimo comune della provincia, a fare l’assessore alla Regione”. Decisamente più tranquillo che non fare il primo cittadino… “Indubbiamente, vado a messa e a fare la spesa senza che nessuno mi fermi per qualche problema che riguarda la mia città. Oggi fare il sindaco comporta grosse responsabilità e quelli che si candidano a farlo sono decisamente un po’ matti….”. Di nuovo al Pirellone, ma questa volta si è trovata ad occuparsi di treni, metropolitane autostrade e aeroporti… Tutto quello che consente agli abitanti della nostra regione di muoversi. “Mi sono trovata nella situazione peggiore da dieci anni a questa parte. Prima di me c’era stato Alessandro Sorte e ho ereditato, come lui, una situazione molto complicata con i pendolari costantemente sul piede di guerra”. Qual è la magagna del trasporto su rotaia? “La magagna è che abbiamo stressato all’inverosimile un sistema di per sé rigido rigido e che non può essere tenuto costantemente sotto pressione. Si è pensato che il sistema potesse crescere all’infinito quando, in realtà, si dispone di infrastrutture rimaste ferme a trent’anni fa. Per cui più treni, più treni e ancora treni ma i binari sono sempre quelli. Non ci stanno più, anche fisicamente. Alla stazione centrale di Milano non ci sta più uno spillo tant’è che, quando un treno porta ritardo anche in uno snodo periferico, tutto il sistema va in tilt. Poi i percorsi sono stati inondati di fermate, tutte quelle che il territorio chiedeva anche se ci voleva un pochino più di responsabilità. Così facendo si è complicato un sistema già complesso perché, fare più fermate, significa dover mettere in conto il tempo di salita e discesa delle persone. Infine ci si sono messe anche le norme sulla sicurezza che, soprattutto dopo il caso di Pioltello, rendono la vita molto più difficile a tutti”. Perché non siamo riusciti a trasformare questo sistema in un modello metropolitano come in Francia dove ci sono tanti treni che fanno tutte le fermate necessarie? “Il passante di Milano funziona così. Ci sono convogli ogni 5 minuti e quindi in sostanza è una metropolitana. Sulle grandi distanze però questo non sempre è possibile. Non si può certo pensare di collegare Dalmine a Milano con una metropolitana, lo puoi fare tra Bergamo, Brescia e Milano con un sistema di treni con frequenze a livello della metropolitana. Il vero limite è che noi programmiamo il servizio, ci mettiamo i soldi per comprare i treni mentre il servizio lo esercita una società che è per metà della Regione e per metà dello Stato. Però, i binari, la programmazione del traffico e dei nuovi binari è esclusivamente di Ferrovie dello Stato. Purtroppo però lo Stato vede la Lombardia non per il 26% del trasporto pubblico locale di tutto il Paese ma come una delle tante regioni e negli ultimi vent’anni non ha investito un euro”. Si possono costruire line nuove? “In Lombardia, più che di nuove linee, esiste la necessità di intervenire con i raddoppi laddove ci sono ancora tratte a binario unico perché questo rallenta molto i tempi di percorrenza e non si può pensare di mettere in circolazione più treni… Da Cremona a Milano si arriva con binario unico come del resto su alcune tratte verso Lecco e Sondrio. Il raddoppio della Ponte Montello è passato alla storia e si parla di un raddoppio non di una nuova struttura. Si potrebbe migliorare raddoppiando le tratte anche con sezioni selettive in coincidenza con i punti dove i treni si incastrano, dove il ritardo di un minuto comporta dieci minuti per il treno successivo perché bisogna aspettare che passi”. I limiti infrastrutturali sono tutti da imputare alle Ferrovie dello Stato? “In Lombardia ci sono circa 2.000 chilometri di binari. 1.700 sono delle FFSS mentre solo 300 sono delle Ferrovie Nord che è della Regione. Su quelli, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo investito decine di milioni di euro per intervenire sulla sicurezza e sui raddoppi, come a Seveso e a Meda, per fare in modo di far transitare più treni contemporaneamente. Per il resto bisogna andare a bussare a Roma all’interno di una programmazione che normalmente vede distribuiti i fondi per l’80% al sud e solo per il 20 % al nord. Non è facile e l’ultima volta che mi sono recata a Roma per l’incontro sulla programma di RFI era luglio e si discuteva del programma del 2018… Nel 2019 stavano chiudendo il contratto di programma del 2018. Generalmente si dovrebbero fare in via preventiva e non postuma. Questa è la situazione e l’esordio è stato che, i fondi previsti, vanno per l’80% al sud e il 20 % al centro nord”.
Assessore
con trasporto
Non è possibile per la Regione realizzare investimenti su concessione delle FFSS? “Quando si è discusso di autonomia una delle questioni cruciali è stata proprio questa. Noi abbiamo chiesto di conferir le tratte alla Regione, tanto sicuramente avremmo ammortizzato i costi e, come per le Ferrovie nord, avremmo migliorato anche il resto della rete. Questo del trasporto su treno è il tasto più dolente. Anche se abbiamo recuperato molto in termini di puntualità, abbiamo ancora alcune tratte dove l’indice di puntualità è del 45% che equivale a dire che più della metà dei convogli arriva con un ritardo che va oltre i 5 minuti”. Parliamo in particolare della tratta Milano Bergamo... “Con il raddoppio della Ponte-Montello si accelera molto e la percorrenza sarà più veloce perché poi con gli incroci sarà possibile gestirla meglio. Però, se vogliamo pensare un collegamento più veloce tra Milano e Bergamo, dobbiamo per forza considerare un collegamento che non faccia fermate intermedie. Il territorio, invece, ci chiede esattamente il contrario e ogni volta che parli con qualche sindaco vuole la fermata nel suo comune. Il treno non è lo strumento per fare fermate ogni chilometro, ci vuole un servizio diverso come la metropolitana sull’esempio della Teb in Valle Seriana e non può essere il treno. Bisogna che il territorio capisca dove vuole andare e si dia delle priorità. Se quello che conta è garantire collegamenti molto veloci, non certo l’ora di adesso tra Bergamo e Milano, vuol dire che non si fanno le fermate bensì un Bergamo-Milano diretto secco. Se vuoi arrivare a Milano in meno di 40 minuti, però, devi capire che non puoi prendere il treno a Levate ma devi andare a Bergamo”. Passiamo ai percorsi su strada: la BreBeMi sembra cominci a funzionare mentre la storia della Pedemontana non riesce a trovare un epilogo. “È vero, il primo progetto risale al 1964, prima che io nascessi, ma sono convinta che siamo alle battute finali. I lavori sono stati sospesi per una vicenda giudiziaria con il precedente appaltatore. Si è cercato di chiudere con una transazione che adesso è all’esame della Corte dei Conti perché in Italia sappiamo sempre farci del male complicandoci le cose semplici. Bisogna sempre passare sotto le forche caudine. Adesso finalmente si potrà procedere con un nuovo appalto della tratta B2 e poi della tratta C, che vuol dire arrivare sino a Vimercate. Poi ci sarà la tratta D che è successiva a queste ed è la tratta che da Vimercate arriverà ad Osio Sotto e Dalmine”. Secondo lei il trasporto privato è comunque da disincentivare? “Anche quando ero assessore all’Ambiente non ho mai pensato di ingaggiare delle lotte estreme al trasporto privato anche perchè nelle grandi città stiamo assistendo ad uno spontaneo abbandono del mezzo privato a favore di quello pubblico che ovviamente non sconta tutti i divieti e gode di una viabilità preferenziale. Parliamo anche dei sistemi di car sharing e ad un nuovo modo di pensare alla mobilità. A Milano, ad esempio, i diciottenni non fanno più la patente e quello che era per noi era un mito - a 18 anni e un giorno voglio la macchina - oggi non è più così. Per una questione di costi ma anche perché sta cambiando la mentalità.
CLAUDIA MARIA TERZI RITRATTA ALL’INTERNO DEL TRENO ‘CARAVAGGIO’ CHE SARÀ CONSEGNATO A NOVEMBRE PER POI ENTRARE IN ESERCIZIO AL TERMINE DEI TEMPI TECNICI NECESSARI PER LE AUTORIZZAZIONI E LA FORMAZIONE DEL PERSONALE. IL PRIMO CARAVAGGIO USCIRÀ DALLO STABILIMENTO NEI PROSSIMI GIORNI PER EFFETTUARE LE PROVE DI VIAGGIO Certo non è possibile, seppure con un servizio capillare come quello lombardo, arrivare sotto casa di ognuno essendo pur sempre un servizio pubblico che sconta molti elementi di rigidità ma, nelle grandi città, l’alternativa del trasporto pubblico deve essere efficiente perché non si possono chiedere dei cambiamenti se per fare il percorso che normalmente si copre in un quarto d’ora ci si impiega un’ora perché si devono cambiare tre autobus. Questo è un problema. Le agenzie del Trasporto Pubblico Locale, create con la riforma del 2012, hanno lavorato molto sulle caratteristiche dei territori e i flussi delle persone e, entro l’anno prossimo, dovranno organizzare le gare per appaltare i servizi tenendo conto di tutti questi elementi di novità che pochi anni fa non c’erano, come il car sharing e tutta la mobilità alternativa. A Milano, le bici elettriche le usano tutti e anche a Bergamo quelle in condivisione funzionano molto bene. Sempre a Milano abbiamo inaugurato uno spazio alla Bovisa dove sono disponibili addirittura i monopattini elettrici, prenotabili in anticipo con una applicazione dal telefonino. Mandiamo i nostri ragazzi a fare un sacco di sport… beh facciamoli camminare e usare le biciclette!”. Molti sindaci si stanno organizzando, qualche volta anche in modo disordinato, con le piste ciclabili ma spesso non ci sono agevoli collegamenti tra un comune e l’altro… “In Regione ci occupiamo delle ciclovie e non delle piste ciclabili comunali di cui finanziamo le ricuciture perché vedere piste che finiscono nel nulla o nelle zone industriali non è certo costruttivo e politicamente si perde in credibilità. L’obiettivo è creare delle grandi arterie che attraversino il territorio e non certo le ciclabili realizzate con la striscia gialla sulla carreggiata che poi nessuno utilizza. Bisogna ragionare come quando si fa il Piano Urbano del Traffico: lo stesso andrebbe fatto per le piste ciclabili mentre adesso risulta tutto un po’ spezzettato”. Parliamo di aeroporti e in particolare quello di Orio… Esistono differenti scuole di pensiero tra chi vorrebbe sempre più voli e chi, invece, pensa che bisognerebbe dare un tetto ai movimenti. Lei cosa ne pensa? “Come sindaco di Dalmine non ho mai fatto la guerra all’aeroporto. È una risorsa irrinunciabile per il territorio ma si dovrebbe riuscire a cogliere di più i flussi turistici e creare i presupposti perchè la visita a Bergamo non sia solo un mordi e fuggi di qualche ora”.
Assessore
con trasporto Cosa ne pensa del Conte Bis? “Non c’è peggior modo di far partire un governo contro qualcuno e solo per evitare le elezioni. Se si è convinti di aver lavorato bene, non si dovrebbe aver paura di elezioni”. Nella formazione del primo governo Conte c’è stato un cambiamento di alleanze che ha visto Salvini mollare Berlusconi e la Meloni per fare il governo con gli avversari. Adesso il PD sta facendo la stessa cosa... “In Italia, in politica, ne abbiamo viste di tutti i colori ma adesso siamo di fronte ad un governo che sta in piedi solo per evitare le elezioni e per poter gestire le future nomine. Questo è scandaloso e da quelli del PD, onestamente, mai ci saremmo aspettati che si alleassero con i 5 stelle e viceversa. Anche noi non ci siamo mai risparmiati le battaglie contro i 5 stelle prima di arrivare al famoso contratto di Governo. Con alcuni dei 5 stelle è più facile interloquire, con altri c’è rigidità. Hanno componenti molto diversi al loro interno e adesso molti nodi stanno per venire al pettine. A Roma si sta troppo bene e, farsi un giro nel Governo, è una cosa che piace a molti e che tutti vorrebbero provare.” Perché lei ha rinunciato ad un seggio in Parlamento pur essendo stata eletta Deputato alle ultime consultazioni? “Perché il mio segretario federale mi ha detto che sarei stata più utile in Regione ma anche per un motivo personale. Ero diventata mamma da 15 giorni e fare l’assessore in Regione mi permette di vedere ogni giorno mia figlia. E questo per me è importante”. Che tipo è visto più da vicino il Presidente della Regione? “Fontana è, prima di tutto, un vero signore e questa non è una cosa scontata. È una persona molto ferma nelle sue convinzioni. Non butta in aria i tavoli quando si discute… Non sempre è necessario: spesso si è più taglienti con la calma e con toni pacati. Ha principi molto fermi, sa esattamente dove vuole arrivare ed è umanamente di un altissimo livello. Ero una sua ammiratrice quando lui era sindaco di Varese ed io di Dalmine ed era presidente dei sindaci lombardi.” Ma mangia ogni tanto? “Penso di no. Fissa riunioni anche all’una del pomeriggio e le uniche volte che lo vedo mettere trai denti qualcosa è mentre beve un caffè in piedi, con dei crackers e un pezzetto di formaggio grana”. Una battuta su Matteo Salvini... “Arriviamo entrambi dal gruppo giovanile ma io faccio solo l’assessore mentre lui ha sempre avuto una marcia in più”. Lui però non ha mai fatto altro mentre lei ha studiato, si è presa una laurea, messo su uno studio, ha avuto una figlia… “Non bisogna sottovalutare Matteo perché la cultura non è specificatamente avere una laurea”. A molti non piace per i toni che usa… “È una cosa che gli contestano in tanti”. Forse, al di là delle critiche della Gruber, un profilo meno pop di quello mostrato al Papete sarebbe stato meglio... “Questa è la vera forza di Matteo. Sa arrivare a tutti e lui è così come lo vedi, non è un personaggio costruito che si mette i jeans o la felpa per sembrare chi non è. È una persona fin troppo alla mano. Lo conosco bene e tutto quello che fa non lo fa per sembrare a tutti i costi il rappresentante del popolo. Diciamo che quando avrà un altro incarico di governo gli faremo dare un po’ di lezioni da Melania Rizzoli, attuale Assessore al Lavoro alla Regione, visto che lei è sempre così sciccosa…”.
GIORGIO BERTAZZOLI, SINDACO DI SARNICO
SCRITTORE, POETA, PITTORE, SINDACO SCERIFFO V.E.Filì - Fotografie Paolo Biava
GIORGIO BERTAZZOLI, RICONFERMATO AL SECONDO MANDATO SINDACO DI SARNICO, E LE SUE GRANDI PASSIONI PER L’ARTE È stato riconfermato sindaco di Sarnico nella primavera di quest’anno con un vero plebiscito da parte dei suoi concittadini i quali, con quasi il 70% dei voti, cioè il doppio di quelli ottenuti alla sua prima elezione, lo hanno convintamente premiato, al di là dell’appartenenza politica, per il suo impegno e per il lavoro svolto, come sindaco a tempo pieno h24 sette giorni su sette. Un risultato ben al di sopra del 48% che il suo partito, la Lega, ha ottenuto alle concomitanti elezioni europee. Giorgio Bertazzoli però sembra il politico meno politico che si possa immaginare. Modi gentili, per niente altezzoso, affabile e dotato di un grande senso comune, nonostante la sua profonda cultura. Una laurea in Lettere e Filosofia, dieci anni passati dietro la cattedra come insegnante - “una delle mie grandi passioni è trasmettere ai giovani quello che conosco senza essere pedante” - poi l’impegno in politica fin da giovanissimo che non gli ha impedito di essere anche editore di un mensile free press, Il giornale del Basso Sebino, arrivato a diffondere in tutto il comprensorio oltre 13 mila copie. Giornalista quindi, ma anche scrittore, autore di una decina di raccolte di poesie pubblicate in questi anni e, di recente, di un interessante e corposo romanzo, edito da Mondadori, L’amore pensato, che sta ottenendo un inatteso successo di critica e di pubblico. Ma non basta, è anche un pittore di discreta fama recensito ed apprezzato persino da Vittorio Sgarbi. Una personalità poliedrica, eclettico nelle sue passioni e pensare che, alla sua prima elezione, i suoi avversari definirono Bertazzoli il sindaco sceriffo per la sua instancabile attenzione all’ordine pubblico, alla pulizia e al decoro della bellissima cittadina affacciata sul Sebino. Il suo programma sta cambiando il volto di un paese che, del resto, è da sempre ai vertici delle classifiche per reddito pro capite, per qualità della vita e per la suggestione dei suoi paesaggi. Nei primi cinque anni ha ridisegnato il lungolago, creato nuovi parchi pubblici e dato un grande impulso alle attività culturali che hanno portato un incremento delle presenze dei turisti specie dopo il grande contributo della passerella di Christo. Tra qualche settimana sarà inaugurata la nuova piazza ricavata dal recupero dell’area degradata della Stoppani, fabbrica di vernice dismessa oltre vent’anni fa, e un nuovo tratto del lungolago intitolato al grande Ing. Riva. Cerchiamo quindi la spina nel fianco: l’annoso e apparentemente irrisolvibile problema della viabilità con il paese attraversato dalla provinciale che unisce le due sponde del Sebino, la provincia di Bergamo con quella di Brescia. “Sono tanti anni che se ne discute ma, se non ci saranno prese di posizione a livello regionale, la questione non si risolverà molto facilmente. Abbiamo avuto una grande opportunità ai tempi di Pirovano e Molgora, rispettivamante a capo delle Province di Bergamo e Brescia, entrambi della Lega, quando ancora quegli enti contavano qualcosa e c’erano anche i fondi. Poi con la legge Del Rio hanno depotenziato le Province e, anche in seguito al referendum di Capriolo che si oppose al nuovo tracciato per scavalcare il Fiume Oglio a sud di Sarnico, tutto è stato accantonato. Per fare una strada che liberi Sarnico dal traffico comunque servirebbero almeno 70-80 milioni. Chi ce li mette?
Per decongestionare il traffico che attraversa Sarnico diretto verso la sponda bresciana si potrebbe ripristinare la tratta ferroviaria Palazzolo-Paratico e molti pendolari del basso lago potrebbero utilizzarla per recarsi velocemente allo snodo di Palazzolo e da lì proseguire verso Brescia, Milano o Bergamo, togliendo molti veicoli dalla strada. Un bacino di oltre 30 mila persone, distribuito tra Sarnico, Villongo, Predore, Clusane, Paratico e Capriolo. Attualmente siamo ad una media di 10.000 veicoli al giorno che attraversano il paese con le conseguenze che conosciamo. Rimettere in funzione quel tratto di ferrovia costerebbe un milione di euro. Attualmente la Palazzolo-Paratico è in concessione alla Fondazione delle Ferrovie Storiche con la quale abbiamo esaminato la questione insieme con Alessandro Sorte, ex Assessore ai Trasporti della Regione e il presidente della Fondazione, stessa Luigi Cantamessa, che si era dichiarato disponibile per trovare i treni se se la Regione Lombardia avesse messo a disposizione il milione necessario al ripristino della tratta oggi utilizzata solo saltuariamente con i convogli d’epoca. Poi Sorte ha lasciato perdere il tutto e la cosa è finita lì”. Ci pare però di capire che oltre a questo non abbiate altri grandi problemi... “Vantiamo uno degli indici di sicurezza più elevati di tutta la provincia e manifestazioni che portano oltre 220 mila visitatori su Sarnico tra giugno e settembre. Abbiamo realizzato grandi opere pubbliche e abbiamo risorse per mettere in cantiere il restyling di Piazza XX Settembre, dove si svolgono le manifestazioni estive ed il mercato settimanale, e della Contrada che da 60 anni aspetta di essere risistemata. Verranno rifatti i sottoservizi, la pavimentazione, l’illuminazione e si procederà al recupero dei portali storici. Un progetto di diversi milioni che verrà diviso in lotti come fatto per il Lungolago. Si sta cambiando il volto di Sarnico. L’ultimo grande intervento in ordine di tempo è la riqualificazione, in via di ultimazione, dell’area ex Stoppani, la fabbrica di vernici chiusa da oltre vent’anni. Una grande superficie di 40 mila mq molto degradata in centro al paese, il cui recupero ci ha permesso di realizzare il sesto lotto del Lungolago, di ricavare la nuova piazza Stoppani di 9 mila mq, dove verrà trasferito il mercato, e di incassare oneri per alcuni milioni di euro che ci consentiranno di realizzare i lavori di cui parlavo. All’inizio del nuovo tratto della passeggiata lungolago, dove è stata rimossa la passerella che aggirava l’area ex Stoppani, abbiamo posizionato una statua che ritrae l’Ing. Carlo Riva”. A proposito come sono i rapporti con la Riva adesso che è dei cinesi? “Ottimi. Ho gemellato Sarnico con Weigfang dove ha sede il quartier generale del gruppo Weichai, maggior azionista del Gruppo Ferretti di cui fa parte anche la Riva Yachting e mi sono recato, loro ospite, in Cina dove abbiamo stretto rapporti di collaborazione tra loro che sono 10 milioni e noi che siamo 7 mila”. Non c’è pericolo che possano smantellare il cantiere per delocalizzare dove la mano d’opera costa meno? “Quando sono diventato sindaco nel 2014, ho conosciuto Xiu amministratore delegato del gruppo Weichai che uno dei più grandi costruttori di motori al mondo e mi ricordo che gli
IN ALTO VILLA FACCANONI E VILLA SURRE, DUE SPLENDIDI ESEMPI DELLA PRESENZA LIBERTY A SARNICO CHE HANNO RESO ALLA CITTADINA IL TITOLO DI BEST LIBERTY CITY NEL 2017
LA COPERTINA DEL ROMANZO SCRITTO DA GIORGIO BERTAZZOLI E RECENTEMENTE EDITO DA MONDADORI. UN’APPASSIONANTE STORIA DA NON PERDERE
chiesi se per caso, ora che avevano comprato il marchio Riva, pensassero di portare i cantieri in Cina. Lui, tramite il traduttore, mi ha risposto: “Lei comprerebbe mai una Ferrari costruita in Cina?” Risposi di no e lui ribatte: “Allora stia tranquillo che non sposteremo nulla”. Usano la Riva come biglietto da visita del loro Gruppo portandoci in visita i clienti più ricchi per visitare il cantiere, la “plancia” ufficio di Carlo Riva e per fare un giro sul lago con i motoscafi storici usciti dalla grande capacità cretiva e tecnica dell’Ing Riva. Per loro è come la Ferrari e, guarda caso, il Gruppo Weichai è diventato sponsor della squadra corse di Maranello”. Ma Sarnico non è solo il lago e la Riva… “Un’altra cosa di cui sono orgoglioso sono i nostri parchi e le ville liberty. Abbiamo 13 parchi, con oltre centomila mq di verde pubblico ai quali, tra poco, se ne aggiungerà uno nuovo che prevede un investimento di 600 mila euro nei pressi della Villa Faccanoni. Mantenere questi spazi di verde e 4 lidi non è facile anche perché tengo molto alla loro pulizia e alla sicurezza al loro interno. Mentre per quanto riguarda il liberty stiamo cercando di far diventare patrimonio dell’Unesco Villa Faccanoni, Villa Passeri e Villa Surre, il mausoleo dell’architetto Giuseppe Sommaruga (uno degli interpreti migliori del liberty) e l’asilo comunale, tutte splendide testimonianze dell’Art Nouveau in Italia, forse ancora poco conosciute dal grande pubblico. Nel 2017 Sarnico ha battuto Varese, Viareggio, Verona e Milano ed è stata insignita del titolo di Best Liberty City per quell’anno. Recentemente siamo entrati nella Ruta del Modernismo Catalano, assieme ad altre 80 città d’Europa e del mondo, che rappresentano le realtà più significative per lo stile Liberty. Sarnico è uno dei pochi piccoli paesi ad avere una così grande concentrazione di liberty e non valorizzarla sarebbe un peccato”. Sul fronte della cultura come si è mosso il sindaco artista? “Abbiamo portato a Sarnico mostre importanti come quella dedicata ad Andy Warhol e l’anno scorso è stata la volta degli iperrealisti. Quest’anno potremmo avere Ligabue che è stato portato in mostra per l’ultima volta al Palazzo Ducale di Genova. Vorrei anche ricordare la nostra Pinacoteca con 200 opere d’arte dal ‘500 al ‘700 che stiamo valorizzando ed, infine, svelarvi il progetto che più mi sta cuore: il museo Riva”. Dove pensa di realizzarlo? “Sarà costruito a sbalzo sul lago. Una palafitta, come un grande molo a cui si accede dal lungolago. Il costo previsto è di 6 milioni di euro di cui metà dovrebbero essere a carico della Regione Lombardia. Roberto Maroni si sta interessando, come avvocato, della Fondazione del Museo Riva dove potrebbero confluire la famiglia Riva, il Gruppo Ferretti e altri attori importanti. Si ipotizzano 60 mila visitatori all’anno e la cosa bella è che potrebbe essere gestito dalla Triennale di Milano di cui lo stesso Maroni è vicepresidente. Vorrei che diventasse il vero fiore all’occhiello della mia amministrazione”.
NELLA FOTOGRAFIA SOPRA VITTORIO SGARBI CON GIORGIO BERTAZZOLI IN OCCASIONE DI UNA MOSTRA DI QUEST’ULTIMO. SOTTO UN ESEMPIO DELLA SUA PITTURA
LA STATUA RAFFIGURANTE L’ING. CARLO RIVA POSTA SUL LUNGOLAGO DI SARNICO
Da archivio storico Pagano - 1981
VENEZIA CHE FU IL FONDO FOTOGRAFICO NAYA A PALAZZO FORTUNY
Il titolo del numero 13 dei Bollettini della Fondazione MUVE fa riferimento alla raccolta di fotografie negative e positive su lastra di vetro, per un totale di circa 1050 pezzi, conservata presso l’Archivio fotografico di Palazzo Fortuny e cospicua parte della ricca produzione dello storico studio di Carlo Naya custodita dalla Fondazione. Il fondo Naya fu cedutoda Osvaldo BÜhm e acquistato dal Museo Correr nel 1941, ampliandosi poi negli anni successivi grazie a ulteriori acquisti e donazioni. In seguito al trasferimento di una parte di esso a Palazzo Fortuny è stato avviato un progetto di ordinamento e schedatura, con verifica dello stato conservativo, messa in sicurezza e digitalizzazione dei materiali custoditi.
VENEZIA CHE FU
Arrivato a Venezia nel 1857 (da Pisa, dove si era laureato in giurisprudenza) Carlo Naya vi fondò l’omonima ditta, che restò attiva finoal 1918, anche dopo la sua morte avvenuta nel 1882, nelle sedi di Campo San Maurizio e in Piazza San Marco alle Procuratie Nuove. Con banchi ottici di grande formato e reportage ante litteram Naya e i suoi collaboratori produssero vastissime serie di fotografie, che venivano globalmente commerciate e premiate alle Esposizioni Nazionali e internazionali. Dipinti, sculture, architetture, vedute, scene di genere: la ricchezza della produzione e la lungimiranza di Naya si ritrovano oggi nell’inesauribile testimonianza delle ricchezze architettoniche, ambientali e artistiche della città lagunare.
LA MEDICINA ESTETICA SECONDO DORYAN Tommaso Revera - Fotografie Dexanet Web & Communication Agency
LA BELLEZZA DECLINATA IN TUTTE LE SUE FORME
Ad un anno dall’apertura di Doryan Medicina Estetica, la clinica in cui ristabilire il proprio equilibrio psico-fisico con l’aiuto di specialisti qualificati, il Dott. Gianluca Doria, Medico Chirurgo e Medico Estetico esperto in Laserterapia e Laserchirurgia, traccia un bilancio e annuncia importanti novità. “Doryan Medicina estetica ha compiuto un anno e, grazie all’esperienza acquisita e al grado di soddisfazione espresso dei nostri pazienti, allarga i propri orizzonti trasformandosi in una clinica del benessere, un poliambulatorio a tutto tondo per rispondere alle sempre più crescenti esigenze di salute espresse da persone di tutte le età - ha annunciato il Dott. Gianluca Doria, Medico Chirurgo nonché Direttore Sanitario di questa struttura. Il processo di consolidamento e maturazione di questo intraprendente ambulatorio medico, sito nella prestigiosa e affascinante sede dell’ex Palazzo Enel di via Mazzini, è giunto quindi ad un importante step perché prendersi cura di sé non vuol dire solo coniugare estetica e bellezza interiore ma anche porre in atto tutte le misure di prevenzione per salvaguardare la nostra salute. “Offrire il meglio in termini di qualità, cura, attenzione al paziente per proporre trattamenti personalizzati con l’ausilio delle migliori tecnologie è da sempre la nostra mission - ha proseguito Gianluca Doria. Per noi viene prima il benessere del paziente rispetto alla sua immagine:
in questo modo riscoprire l’armonia di una bellezza autentica diventa più facile”. Così, accanto ai rivoluzionari trattamenti di medicina e chirurgia estetica che hanno fatto di Doryan un punto di riferimento non solo in ambito cittadino, presso il centro di via Mazzini 4 si potranno prenotare consulenze anche in ambito di nutrizione, osteopatia, psicoterapia e, nell’immediato futuro, anche in materia di otorinolaringoiatria e dermatologia. Da centro di eccellenza in materia di medicina estetica a clinica versatile in grado di proporre nel medesimo ambiente, accogliente e rilassante, molteplici servizi e in svariati ambiti della medicina grazie al supporto e alla collaborazione di professionisti specializzati: dalla nutrizione alla psicoterapia, dall’osteopatia alla dermatologia. Rispetto della privacy dei pazienti, propensione all’ascolto, ampia disponibilità garantita da un’adeguata durata di ogni singola visita, assoluta riservatezza e, non ultima, la possibilità di disporre di una sala relax all’interno dello studio saranno requisiti ugualmente garantiti essendo i tratti distintivi che hanno mantenuto intatta la vocazione di Doryan Medicina Estetica. Il vero fiore all’occhiello di questo centro è certamente rappresentato dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia nei trattamenti e nei servizi per l’estetica: un aspetto che pone questa clinica su un piano qualitativamente elevato.
Fotografia Paolo Biava
MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA, LASERTERAPIA, EPILAZIONE LASER, LASERCHIRURGIA, CRIOLIPOLISI, LIPOEMULSIONE, TRICOLOGIA, NUTRIZIONE E PSICOTERAPIA: TRATTAMENTI PERSONALIZZATI IN UN AMBIENTE ACCOGLIENTE E RILASSANTE STUDIATI NON SOLO PER ELIMINARE IL SINGOLO INESTETISMO MA SOPRATTUTTO PER RISCOPRIRE L’ARMONIA DI UNA BELLEZZA NATURALMENTE UNICA
Poter contare sull’efficacia dei laser Lumenis - l’azienda leader a livello mondiale nel settore delle tecnologie cliniche mininvasive in chirurgia e medicina estetica, nonché un riferimento internazionale nello sviluppo e nella commercializzazione di tecnologie innovative basate su diverse sorgenti di energia, tra cui laser, luce pulsata e radiofrequenza - infatti, non è da tutti. “Non ho avuto dubbi riguardo all’acquisto della migliore strumentazione tecnologica, efficace e all’avanguardia - ha proseguito il Dott. Gianluca Doria. Ho scelto Lumenis, una realtà internazionale, un’azienda israeliana leader nel settore a livello mondiale. Possiamo disporre di tutte le loro tecnologie: l’M22, per esempio, è una piattaforma laser multimodulare per il resurfacing cutaneo non ablativo (senza invasività), utile anche per la rimozione delle smagliature e delle cicatrici; la piattaforma IPL Luce Pulsata, invece, è indicata per la cura delle macchie cutanee, delle teleangectasie, della couperose e dell’acne; il laser Nd YAG q-switchato per la rimozione del tatuaggio scuro e il laser YAG efficace per le teleangectasie sugli arti e sul viso. E ancora il laser LightSheer Desire per una epilazione permanente e il laser AcuPulse CO2 chirurgico per la piccola chirurgia ambulatoriale e per un ringiovanimento cutaneo ablativo più invasivo. Senza contare le apparecchiature per la criolipolisi non invasiva e non chirurgica, la carbossiterapia, la radiofrequenza, la LESC (lipoemulsione sottocutanea) per eliminare il grasso localizzato senza sottoporsi ad interventi di chirurgia e la nuova metodica CelluBlunt, l’innovativo trattamento ambulatoriale per eliminare la cellulite in una sola seduta”.
Sentirsi bene con se stessi è una priorità per ognuno di noi: il legame fra bellezza esteriore e interiore è la chiave per il successo e la felicità delle persone. “Cerchiamo di rispettare il bisogno fisico e soprattutto psicologico delle persone che si rivolgono a noi per migliorarne l’aspetto senza, però, snaturarne l’autenticità - ha proseguito il Dott. Doria. Un desiderio che necessariamente può realizzarsi soltanto affidandosi a dei veri professionisti abilitati all’esercizio della professione medica e con un bagaglio professionale approfondito e articolato. Il nostro è un centro altamente specializzato con un’attenzione elevatissima al benessere del paziente: dall’accoglienza fino al post trattamento”. Un approccio globale estremamente qualificato in cui il concetto di bellezza e benessere è declinato in tutte le sue forme.
Doryan Medicina Estetica Via Mazzini, 4 - Bergamo Tel. 035 0039228 - info@doryanclinic.it www.doryanclinic.com
A cura della Marketing Director of Engel & Völkers Bergamo Dott.ssa Francesca Tassoni
COME VENDERE CASE DI LUSSO Le case di lusso sono il regno di chi le abita. Se le proprietà più semplici sono irrimediabilmente legate alle necessità da soddisfare, gli immobili top class offrono ai proprietari un mondo di infinite possibilità. Per un agente immobiliare, tuttavia, vendere una casa di lusso può rappresentare una benedizione e una maledizione allo stesso tempo. Da un lato, infatti, il potenziale che si cela dietro una vita all’insegna dello sfarzo costituisce una fonte di ispirazione e di entusiasmo per gli acquirenti, difficilmente riscontrabile negli immobili più semplici. In questo senso, perciò, non vi resta altro da fare che trovare il modo di stupire i vostri clienti: un sistema audio di ultima generazione o una piscina ben illuminata consentiranno una vendita dell’immobile più facile e rapida. D’altro canto, tuttavia, il fatto che le proprietà di lusso soddisfino ogni capriccio prima ancora che ogni necessità significa che i criteri di scelta per gli investitori saranno molto più severi - e dunque più difficili da soddisfare per un agente immobiliare.
Ecco dunque per voi una selezione di strategie professionali per vendere case di lusso con successo.
1. Molto più che una proprietà: la promozione
Per gli agenti immobiliari, sottolineare lo sfarzo di una casa è un ottimo canale di vendita. Queste proprietà, infatti, sono ben più di semplici «case»: a vari livelli di prezzo - e in diverse parti del mondo - una proprietà di lusso può essere pubblicizzata come un condominio vista mare, un rifugio estivo o persino come pied-à-terre. Il concetto di luxury living , vita di lusso, resta comunque essenziale per concludere con successo la vendita di una casa esclusiva. Il compito principale per voi proprietari è dunque quello di determinare quali aspetti di luxury living si combinano al meglio con la vostra proprietà. La vostra casa si trova nei pressi di un campo da golf o di un porticciolo? E’ forse dotata di comfort ricercati, come una vasca idromassaggio o campi da tennis? Tutti questi elementi possono - e dovrebbero - essere usati a vostro vantaggio nella vendita di case di lusso. Continuate a seguire il nostro blog su www.engelvoelkers.com/bergamo CENTRO CITTÀ - VIA BROSETA MODERNO TRILOCALE IN PALAZZO SETTECENTESCO Palazzo Barca è una settecentesca struttura architettonica frutto di un impeccabile restauro conservativo dell’architetto Pino Giavarini. Al suo interno troviamo un classico cortile quadrato circondato da un loggiato dove il rigore e la raffinatezza del restauro hanno determinato un ambiente nel quale convivono strutture antiche ed arte moderna. All’interno di questo contesto proponiamo in vendita un splendido appartamento dislocato su due livelli e servito da ascensore. E&V ID W-02AHHJ Classe energetica F 230,00 kWh/(m²*a) Prezzo: 550.000 € CENTRO CITTÀ - VIA MASONE ESCLUSIVO ED ELEGANTE QUADRILOCALE All’interno di un esclusivo contesto storico completamente ristrutturato, proponiamo in vendita un incantevole quadrilocale posto al terzo piano servito da due ascensori. La proprietà è dotata di tutti i comfort di ultima generazione, come riscaldamento e raffreddamento a pavimento oltre l’impianto di domotica. Il condominio offre anche un servizio palestra interna al palazzo per tutti i proprietari degli appartamenti. Possibilità di acquistare direttamente sotto lo stabile un ulteriore box doppio. Classe energetica A 28,50 kWh/(m²*a)
E&V ID W-02GTI2 Prezzo: 1.580.000 €
COLLI - VIA SUDORNO FASCINO E RAPPRESENTANZA IN CONTESTO ESCLUSIVO All’interno di uno splendido recupero di un antico monastero ci accoglie questa prestigiosa residenza. L’accesso riservato ed esclusivo tramite un antico portone ci introduce nell’accogliente corte interna di proprietà; parte a giardino e parte pavimentata. Luogo ideale per momenti di relax nell’elegante gazebo attrezzato. Ogni singolo dettaglio in questa residenza rivela la sinergia tra i prestigiosi materiali utilizzati e la funzionalità degli impianti. L’accesso diretto agli 6 box e 3 cantine, tramite ascensore e/o vano scala condominiale rende ancor più confortevole vivere in questa residenza, che si contraddistingue per l’eleganza e per la razionale disposizione degli spazi. Classe energetica G 132,13 kWh/(m²*a)
E&V ID W-02E1OR Prezzo: 2.450.000 €
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Bergamo, Largo Belotti 34 • tel. +39 035 21 84 29 www.engelvoelkers.com/bergamo • bergamo@engelvoelkers.com
Via Campagnola, 48/50 - Bergamo - Tel. 035 4212211 Corso Carlo Alberto, 114 - Lecco - Tel. 0341 27881 Via Industriale, 97/1 - Berbenno di Valtellina (SO) - Tel. 0342 492151 Via Brescia, 78 - Grumello del Monte (BG) - Tel. 035 830914
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BMW Family on Board: ricaricati in famiglia! Come avere un futuro migliore se non partendo già da oggi rispettando, giorno dopo giorno, questo stupendo mondo? Una convinzione sempre più diffusa che trova anche nell’automotive un attivo sostenitore. Proprio come BMW e Lario Bergauto Bergamo, attenti ad una sensibilizzazione non solo degli adulti ma anche di giovani e bimbi. Ecco perché il weekend del 21 e 22 settembre la concessionaria BMW Lario Bergauto di via Campagnola è stata trasformata in un vero e proprio laboratorio “eco” con diverse aree tematiche. Dalla Little Kids, destinata ai bambini di 3/5 anni con le costruzioni Kapla e le miniature di animali collezionabili Schleich, all’area Kids Crea Energia, con una bicicletta BMW installata all’interno di una pedana con un generatore e collegata ad un pannello led. Un’area in cui i più piccoli hanno potuto produrre energia elettrica, dando vita all’animazione del pannello, semplicemente pedalando. Inoltre, affacciato alla vetrina, un percorso di abilità ha consentito ai bambini di sfidarsi all’ultimo sorpasso a bordo dei BMW kids monopattino e dei BMW city scooter. A seguire, una competizione coinvolgente tra genitori e figli che si sono sfidati nella gara del circuito della macchinine radiocomandate. A tutto questo non poteva certo mancare la parte gaming con Nintendo Switch, con in dotazione i titoli più recenti come Mario Kart 8 Deluxe, Pokèmon Let’s Go Pikachu ed Eevee e Super Mario Party. Tantissime le adesioni a questa giornata unica, emozionante anche per gli adulti che hanno potuto “gustarsi” un fantastico test drive dedicato alla nuova ibrida BMW 225xe Active Tourer, coadiuvati dal BMW Genius di Lario Bergauto. Un modello firmato della casa bavarese che coniuga versatilità, comfort e l’impegno di BMW nei confronti dell’ambiente. Sorpresa della giornata la possibilità, per tutti gli ospiti registratisi in concessionaria, di essere estratti come vincitori per un monopattino BMW mentre, tra tutti i partecipanti alle tappe del tour BMW Family On Board, verranno estratti tre fortunati che riceveranno uno dei tre straordinari BMW E-Scooter messi in palio e ben cinque “Notte con gli squali” ovvero cena e pernottamento all’acquario di Genova per tutta la famiglia. Ultima sorpresa, una fantastica borraccia in metallo, omaggiata a tutti i partecipanti, perfetta per diffondere una cultura plastic-free… senza limiti di età!
Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it
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THE WINTER GARDEN EXPERIENCE
PER I SUOI 10 ANNI WINTER GARDEN HOTEL HA DATO VITA AD UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE SENZA TEMPO
Winter Garden Hotel ha illuminato i cieli di Grassobbio nella serata di giovedì 12 settembre 2019, con una festa privata dedicata ai suoi più stretti partner, collaboratori e clienti storici – oltre 200 ospiti presenti – per festeggiare il 10° anniversario della struttura alberghiera. Una celebrazione speciale, intitolata “The Winter Garden Experience”: un percorso esperienziale curato e mantenuto in ogni aspetto, dall’allestimento visionario del giardino d’inverno – con la combinazione di natura e materia, composizioni floreali e arredi in pelle e ferro – alla delizia per il palato – dall’aperitivo con finger food e cruditè di pesce, allo show cooking delle portate principali. Una vetrina del servizio attento al dettaglio della struttura alberghiera e delle sue potenzialità ricettive e di organizzazione eventi, ma anche un viaggio alla scoperta delle essenze che caratterizzano i servizi stessi dell’hotel – con delle postazioni tematiche dedicate a camere, bistrò e spa – e rallegrato dalle vivaci comparsate dell’improvvisatore Oreste Campagna e dagli spettacoli luminosi delle farfalle sui trampoli. Il tutto accompagnato dalla frizzante musica swing dal vivo e caratterizzato dal tratto distintivo Winter Garden e dal tema scelto per l’occasione, “mondi vicini e mondi lontani”. “Per i nostri primi 10 anni abbiamo voluto raccontare questo aspetto della nostra identità”
conferma Claudia Muscio, General Manager dell’Hotel. “La sinergia tra mondi vicini e lontani, ovvero quella contaminazione tra culture, vocazioni ed esperienze che rendono il Winter Garden Hotel ciò che oggi è diventato”. I mondi vicini a cui fa riferimento Claudia Muscio sono evidentemente i legami col territorio bergamasco, dalla gastronomia tradizionale alla valorizzazione dei talenti orobici, fino alle essenze 100% made in Italy regalate come gadget. I mondi lontani sono invece l’aria internazionale che si respira al Winter Garden, l’atmosfera cosmopolita del suo arredamento, le ispirazioni orientali delle essenze che caratterizzano tè e rituali benessere della sua spa. Il gran finale, al termine dell’evento, ha regalato la sensazione di aver vissuto un viaggio lunghissimo in poche ore, dove l’esperienza Winter Garden sembra ancora tutta da scoprire.
WINTER GARDEN HOTEL Via Padergnone 52 - Grassobbio (BG) Tel. 035 587011 info@wintergarden-hotel.com www.wintergarden-hotel.com
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il rotary sulla luna OSPITE D’ONORE DELLA CONVIVIALE PROMOSSA DAL ROTARY CLUB DI TREVIGLIO E DELLA PIANURA BERGAMASCA L’AVVOCATO ILARIA ZILIOLI, CAPO DELL’UFFICIO LEGALE DI ESA – EUROPEAN SPACE AGENCY, INVITATA DAL SOCIO ANDREA BADONI Un personaggio veramente poliedrico ha animato la conviviale promossa lo scorso 20 settembre dal Rotary Club di Treviglio e della Pianura Bergamasca suscitando il vivo interesse tra soci del club e gli ospiti presenti. Stiamo parlando dell’Avvocato Ilaria Zilioli, protagonista di una serata intitolata ‘Volevo fare l’astronauta’ e dedicata alle attività di cui si occupa per l’agenzia spaziale. L’ESA è un’Agenzia Europea per la ricerca scientifica e tecnologica nello spazio per scopi esclusivamente pacifici. Attualmente conta 22 stati membri, alcuni anche Extra EU come Svizzera e Norvegia, e ben 5.000 collaboratori sparsi in 7 sedi europee ed una extra europea, il sito di lancio in Guyana Francese. Una sede è presente anche in Italia, a Frascati (ESRIN - ESA’s centre for Earth observation), ed è preposta all’osservazione della terra in base alle informazioni che arrivano da satelliti. Tra i successi di ESA vanno ricordati la messa in orbita di più di 80 satelliti, l’effettuazione di 220 lanci, i voli verso Marte con il trasporto sulla superficie del pianeta rosso dei mezzi di esplorazione ExoMars Rover e la sonda Gaia che sta mappando le stelle che compongono la Via Lattea (più di un miliardo di corpi luminosi. Passando al volo umano le “stelle” italiane di ESA si chiamano Samanta Cristoforetti, Paolo Nespoli e Luca Parmitano. Appassionata di spazio sin da bambina, cresciuta negli anni successivi alla conquista della luna nel 1983, Ilaria Zilioli si reca all’Osservatorio Astronomico di Bordeaux dove in una notte di osservazione delle macchie solari e di Giove decide di intraprendere gli studi in astrofisica. Tuttavia l’indomani scopre che l’osservazione del cosmo moderna non è costituita di notti a guardare le stelle, ma di dispositivi elettronici che raccolgono dati, sostanzialmente numeri, che poi vengono processati da calcolatori ed analizzati da scienziati davanti ad una scrivania. La delusione è grande. Per questo motivo coltiva altre passioni: si diploma in oboe al Conservatorio Donizetti di Bergamo ed intraprende gli studi in legge. Con l’approssimarsi con la fine del percorso di studi le viene proposta un’attività di scambio Erasmus in Scozia per un corso di Diritto dello Spazio ed il vecchio amore rifiorisce. Conseguita la laurea entra a lavorare nell’Agenzia Spaziale tedesca e, dal 2001, in quella europea presso la sede di Parigi, città da cui era sempre stata fortemente attratta. Durante questo incontro l’Avvocato Zilioli ha illustrato come le attività extra-atmosfera siano regolate da alcuni trattati (il primo risale al 1967) che viaggiano secondo due principi. Il primo è che lo spazio non è di proprietà e non può essere colonizzato. È, infatti, un patrimonio comune e non si vuole che si ripetano fenomeni di colonizzazione come quelli che caratterizzarono i secoli successivi alle scoperte geografiche del cinquecento. Il secondo è che le attività svolte nello spazio debbano avere un peaceful purpose (uno scopo pacifico) e non contemplino l’uso dell’energia nucleare (nemmeno per scopi civili). Entrambi gli obiettivi sono stati finora rispettati, anche se l’accezione di “scopo pacifico” si sta estendendo alle armi di difesa e ciò potrebbe compromettere il rispetto dei trattati.
Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it
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ENERGIA IN CIRCOLO TUTTO PRONTO PER L’11^ EDIZIONE DELLA SETTIMANA PER L’ENERGIA, LA MANIFESTAZIONE IDEATA E PROMOSSA DA CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO PER SENSIBILIZZARE LA COLLETTIVITÀ SULLE TEMATICHE ENERGETICHE E AMBIENTALI IN PROGRAMMA DAL 21 AL 26 OTTOBRE Come ogni anno, gli appuntamenti, gli incontri, i seminari e le videoproiezioni sono stati studiati da un tavolo scientifico che oltre a Confartigianato Imprese Bergamo, comprende i partner istituzionali ed economici del territorio bergamasco, tra i quali in particolare associazioni e ordini professionali come gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, Confcooperative Bergamo, ANCE Bergamo, il DIH di Imprese e Territorio, l’Università degli Studi di Bergamo, la Camera di Commercio con la sua azienda speciale Bergamo Sviluppo, l’Ufficio Scolastico per la Lombardia – ambito territoriale di Bergamo e il Centro studi europeo Cetri-Tires. Da segnalare poi il patrocinio di Comune e Provincia di Bergamo, nonché di Regione Lombardia e della Fondazione Bergamo Smart City & Community. Il tavolo regionale, con la regia di Confartigianato Lombardia, a cui partecipano le Confartigianato territoriali delle diverse province, prevede anche quest’anno il coordinamento scientifico del Politecnico di Milano.
Si avvicina il tradizionale appuntamento con la kermesse ideata e promossa da Confartigianato Imprese Bergamo per sensibilizzare la collettività sulle tematiche energetiche e ambientali che coinvolgono i cittadini e le imprese. Il titolo scelto per l’edizione 2019 è ‘Mettiamo energia in circolo: le sfide dell’economia circolare’, una scelta ispirata da valori quali la condivisione, il riuso, il riciclo, la rigenerazione delle materie prime, dei prodotti, delle risorse ed il riutilizzo degli scarti. Capisaldi che sono alla base dell’economia circolare, un sistema pensato per rigenerarsi da solo, che si mantiene attraverso il riutilizzo e che riduce al massimo gli sprechi. Ricco il palinsesto delle iniziative promosse rivolte ad imprenditori, professionisti, rappresentanti delle istituzioni, studenti e cittadini: un programma che si snoda tra incontri, workshop, convegni, iniziative per le scuole e proiezioni cinematografiche gratuite che si svilupperanno a Bergamo e nelle altre province lombarde grazie al coinvolgimento dell’intero sistema regionale di Confartigianato Lombardia.Tra questi spicca la terza “EUSALP Energy Conference” che si terrà il 22 ottobre eccezionalmente a Bergamo, presso l’Auditorium i.lab di Italcementi al Kilometro Rosso, grazie all’organizzazione congiunta di Settimana per l’Energia e Regione Lombardia con il gruppo di lavoro sull’energia della macroregione, AG9 e rappresenterà la 32^ Conferenza Organizzativa di Confartigianato Imprese Bergamo.
Tutti gli incontri della Settimana per l’Energia, sia a Bergamo, sia nelle altre province, sono a INGRESSO LIBERO E GRATUITO, ma per la partecipazione è necessario iscriversi on-line sul sito www.settimanaenergia.it, dove è possibile anche consultare il programma dettagliato degli eventi e la rassegna stampa della Settimana. Per ogni informazione è operativa la Segreteria organizzativa (tel. 035-274.337, e-mail: energia@artigianibg.com)
Confartigianato Imprese Bergamo,Via Torretta 12, Bergamo Tel. 035.274111 - Fax 035.274274 - info@artigianibg.com - www.confartigianatobergamo.it
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Ad Osio Sotto arriva… Tecnocasa PROSEGUE A VELE SPIEGATE L’ESPANSIONE DEL GRUPPO TECNOCASA SUL TERRITORIO BERGAMASCO: DOPO L’ULTIMA APERTURA AVVENUTA UN MESE FA AD ALZANO LOMBARDO, HA APERTO I BATTENTI ANCHE LA NUOVA FILIALE DI OSIO SOTTO Una crescita costante, capillare e che non conosce sosta. Il Gruppo Tecnocasa procede in maniera spedita il suo processo di consolidamento e brinda ad una nuova apertura, quella della filiale di Osio Sotto avvenuta il 20 settembre scorso. Si tratta della 34^ apertura nella nostra provincia, un numero già di per sé importante che, accostato al dato nazionale (sono oltre 2.300 le agenzie Tecnocasa presenti sull’intero territorio nazionale), assume una valenza ancor più significativa, segno del ruolo strategico di Bergamo e della sua provincia nel contesto immobiliare. L’evento ha visto la partecipazione del Team Manager, Marco Anzini, e del Consulente di rete, Carlo Assandri, che sono stati accolti da Gianluca Menna, il giovane titolare della filiale di Osio Sotto, formato e cresciuto all’interno del team Tecnocasa.
Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it
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anni azzurri A cura della Direttrice Francesca Galli francesca.galli@anniazzurri.it
APERICENA SOTTO LE STELLE ALLA RESIDENZA SAN SISTO Osservare il firmamento è un viaggio di scoperta che consente di condividere emozioni, riallacciare il filo dei ricordi, assaporare la magia di una sera speciale. Ed è stata proprio una serata “magica” quella organizzata lo scorso 20 settembre alla Residenza Anni Azzurri San Sisto di Bergamo: la struttura è diventata teatro di un apericena di gala sotto le stelle, “una proposta nuova – ha spiegato la dottoressa Francesca Galli, direttrice della Residenza San Sisto – pensata con l’intento di creare un momento di gioia e di condivisione con i nostri ospiti e i loro familiari”. La Rsa dispone di 120 posti letto distribuiti su tre piani e dedicati ad anziani autosufficienti e non autosufficienti, per soggiorni definitivi o temporanei. Il clima familiare rappresenta il tratto caratteristico della struttura e contribuisce a rafforzare l’efficacia di ogni pratica terapeutica e delle più attuali tecniche riabilitative. La posizione tranquilla, che gode della vicinanza di un ampio parco attrezzato e può contare su un comodo parcheggio collegato, contribuisce ad assicurare agli ospiti e alle famiglie un contesto sereno e accogliente. Di particolare rilevanza l’impegno a favore degli ospiti con demenza senile e malattia di Alzheimer, cui sono dedicati ambienti specifici, situati nel piano protetto. Oltre che per la qualità dei servizi e la cura negli standard alberghieri, la Residenza si distingue per l’attenzione globale alla persona, curando tutti gli aspetti che fanno parte della sua vita quotidiana, dalle necessità sanitarie alla presa in carico del nucleo familiare, dalla stimolazione alla socializzazione.
Una sensibilità che si declina attraverso il sorriso, la professionalità e la disponibilità, valori primari di riferimento per tutto il personale di Anni Azzurri. Così nella serata sotto le stelle, grazie al sottofondo musicale e a un ricco buffet, si è creata un’atmosfera speciale, in cui gli ospiti hanno potuto riassaporare l’emozione di trascorrere un momento di serenità con i loro cari. A rendere ancora più magica l’atmosfera è stato il contributo dell’Osservatorio Astronomico La Torre, che testimonia delle collaborazioni avviate dalla struttura con il territorio: un’apertura che offre agli ospiti stimoli sempre nuovi e consente di vivere a stretto contatto con la comunità di appartenenza, creando un ponte ininterrotto con il mondo esterno. Grazie ad alcune nozioni circa l’astronomia e all’utilizzo di un telescopio si è potuto osservare il cielo stellato e godere delle emozioni che offre, regalando così agli ospiti un ricordo indelebile. “L’obiettivo primario di tutti noi è di contribuire ad offrire agli ospiti la migliore qualità di vita supportata dal calore umano”, ha ricordato la direttrice Francesca Galli, evidenziando come ogni ospite della Residenza viva al centro di un’attenzione costante: nelle attività quotidiane, nelle esigenze mediche e riabilitative, fino al benessere psicologico e relazionale. Le attività proposte rientrano in questa filosofia operativa: fra queste la serata di festa sotto le stelle, occasione di convivialità e sorrisi, tanto preziosi per chi quotidianamente affronta le sfide della non autosufficienza.
In collaborazione con
Via Colognola ai colli, 8 - Bergamo - Tel. 035 08641 - Fax 035 19909256 - residenzasansisto@anniazzurri.it
DS 3 CROSSBACK
U N I O N E D I S AV O I R - FA I R E E T E C N O L O G I A AVA N Z ATA . S C O P R I I L N U O V O B R A N D D S S U D S A U T O M O B I L E S . I T - DS 3 CROSSBACK Pure Tech 155 Automatica. CONSUMO SU PERCORSO MISTO (l/100 km) 6,1 - 6,7. EMISSIONI DI CO₂ SU PERCORSO MISTO (g/km): 139 – 153. I valori indicativi relativi al consumo di carburante ed alle emissioni di CO₂ dei modelli di veicoli sono stati rilevati dal Costruttore in base al metodo di omologazione WLTP (Regolamento UE 2017/1151). Eventuali equipaggiamenti aggiuntivi possono modificare i predetti valori. L’immagine è inserita a titolo informativo.
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MALATTIE REUMATICHE IN AUMENTO Di cosa si occupa l’ambulatorio di reumatologia? “La reumatologia è la branca medica che studia le malattie articolari in generale, le affezioni muscolo-scheletriche e dei nervi. In particolare studia malattie articolari infiammatorie con interessamento dei tessuti connettivi da parte del sistema immunitario iperattivo, malattie articolari degenerative come l’osteoartrosi e malattie osteometaboliche come l’osteoporosi, la gotta, l’algodistrofia”. Di cosa si occupa il reumatologo? “Il reumatologo si occupa di pazienti affetti da malattie reumatiche ed in particolare dell’artrite che ne è la manifestazione clinica più frequente e che è necessario diagnosticare precocemente con l’obiettivo di indurne la remissione, assicurando la migliore qualità di vita possibile al paziente, non solo prescrivendo farmaci e trattamenti ma occupandosi anche della gestione complessiva del disturbo di tipo cronico”.
Nato 25 anni fa, il Centro Medico Valseriana Polispecialistico di Vertova rappresenta la più importante realtà di struttura privata e convenzionata, di servizi diagnostici medicichirurgici in Val Seriana. La nostra ambizione è quella di migliorare la salute delle persone, utilizzando le tecnologie più innovative e collaborando con i migliori medici specialisti della provincia di Bergamo. La nostra struttura offre prestazioni sanitarie specialistiche, mediche, chirurgiche, cliniche, strumentali e di prevenzione (check-up). Accogliamo ogni giorno i nostri pazienti impegnandoci con cortesia e professionalità durante tutto il loro iter terapeutico diagnostico e riabilitativo, in quanto la loro salute è il nostro obiettivo finale. AL SERVIZIO DELLA TUA SALUTE. DA 25 ANNI ACCANTO ALLA GENTE CON PASSIONE E IMPEGNO
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Quali sono le patologie trattate dal reumatologo? “Le malattie trattate dal reumatologo sono sia di tipo infiammatorio che non infiammatorio e comprendono: i reumatismi infiammatori cronici come l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l’artrite psoriasica, le artriti reattive, le artriti enteropatiche, ecc; le connettiviti come il Lupus eritematoso sistemico, la S. Sjogren, la sclerodermia, la dermatopolimiosite, la connettivite mista, le connettivite indifferenziata, la S. Anticorpi anti fosolipidi, le connettiviti da sovrapposizione; le vasculiti sistemiche come l’arterite di Horton, la M. di Behcet, la poliarterite nodosa, S.Schonleni-Henoch. la S Wegener, la S. Churg Straus, ecc; le artropatie degenerative e patologie osteometaboliche come l’osteoartrosi, l‘osteoporosi, la malattia di Paget, le S. algodistrofiche, la gotta, la condrocalcinosi; i reumatismi extrarticolari come ad esempio la S. fibriomialgica”. Quali sono le principali procedure più utilizzate dal reumatologo? “Il reumatologo può utilizzare diverse procedure per diagnosticare e trattare i reumatismi. Le più utilizzate sono gli esami del sangue ed urine, esame del liquido sinoviale, ecografia articolare, TAC, risonanza-magnetica (RMN) e capillaroscopia”. Quali sono i principali sintomi per il quali un paziente afferisce all’ambulatorio di reumatologia? “Individuare una malattia reumatica nelle fasi iniziali permette di ridurre al minimo le sue complicazioni a lungo termine. Per questo è importante rivolgersi al reumatologo in caso di comparsa di dolore, gonfiore alle articolazioni, rigidità articolare mattutina, lombalgia ad esordio notturno che migliora con l’attività fisica, febbricola, episodi di dita bianche o cianotiche per lo più scatenate dal freddo, specie se associate ad ulcere cutanee”. Sono tanti i pazienti alla presa con patologie reumatologiche? “Le malattie reumatiche sono più di 150, alcune rare ma tutte sono in aumento ovunque. Sono in assoluto le malattie più diffuse e, globalmente considerate, ne soffre il 10% della popolazione generale. È stato calcolato che su 10 pazienti presenti in un ambulatorio di medicina generale 4 lamentano un problema reumatologico. La malattia reumatica più frequente è l’osteoartrosi: ne sono affetti oltre 5.000.000 di persone, di cui la maggior parte con età superiore ai 65 anni. Circa il 20% della popolazione italiana con più di 65 anni soffre di osteoporosi. L’artrite reumatoide colpisce, invece, circa 0.3 - 0.5% della popolazione italiana, esordisce a qualsiasi età, con un picco tra i 45 e i 65 anni”.
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OLTRE 5 MILIONI DI ITALIANI SOFFRONO DI UNA DELLE 150 DIVERSE MALATTIE REUMATICHE. RICONOSCERE I PRIMI CAMPANELLI D’ALLARME E ARRIVARE AL PIÙ PRESTO AD UNA DIAGNOSI È ESSENZIALE PER LIMITARE I DANNI E CURARE AL MEGLIO I MALATI
BIOGRAFIA DOTT.SSA LUISA MUSAIO Nata a Bergamo il 25.10.61, ha conseguito il Diploma di Liceo Scientifico presso il Liceo Lussana di Bergamo, la Laurea in Medicina e Chirurgia (Università degli Studi di Milano) nel 1987 con voti 110/110 e lode, la Specializzazione in Ematologia (Università degli Studi di Pavia) nel 1991 e la Specializzazione in Reumatologia nel 1998 con voti 70/70 e lode (Università degli Studi di Milano). Membro della Società italiana di Reumatologia (SIR). Dal 1990 al 1991 ha svolto attività di medico-ricercatore nell’ambito della ricerca clinico-immunologica presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Dal 1991 al 2001 è stata assistente Medico presso i Reparti di Medicina dell’Ospedale di Lovere (Bg), Gazzaniga (Bg), Alzano Lombardo (Bg) e Clusone (Bg). Dal 2001 è stata Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa di Medicina Ospedali Riuniti di Bergamo e dal 2005 è Dirigente Medico di I° livello presso USSD di Reumatologia A.O Ospedali Riuniti di Bergamo, poi ASST Papa Giovanni XXIII. Dal 2008 è referente per le malattie rare di interesse reumatologico e raccoglie la casistica nei registri della Regione Lombardia. Nel corso della carriera professionale si è dedicata e ha sviluppato competenze per la cura di patologie reumatologiche infiammatorie e non infiammatorie: reumatismi infiammatori cronici (artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite psoriasica, artriti enteropatiche), connettiviti (Lupus eritematoso sistemico, S. Sjogren, Sclerodermia, Dermatopolimiosite, Connettivite mista, Connettivite indifferenziata, S. Anticorpi anti fosolipidi, Connettiviti da sovrapposizione), vasculiti (Arterite di Horton, M. di Behcet, poliarterite nodosa, S.Schonleni-Henoch. S Wegener, S. Churg Straus, Crioglobulinemia, Periaortiti), artropatie degenerative e patologie osteometaboliche (osteoartrosi, Osteoprosi, malatta di Paget, S. Algodistrofiche, Gotta, Condrocalcinosi). Pratica la tecnica capillaroscopica per lo studio del fenomeno di Raynaud nelle malattie connettivitiche ed esegue artrocentesi / infiltrazione intrarticolari. È stata relatrice in Convegni di aggiornamento in Reumatologia e durante i corsi per i medici di Medicina Generale. WWW . C E NT R O M E D I C OV A L S E R I A N A . C O M
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INAUGURATO IL NUOVO CENTRO inTISANOREICA BERGAMO Il 26 settembre è stato inaugurato il nuovo Centro InTisanoreica Bergamo nella sede di Chocolate, conosciuto e rinomato Centro Estetico, nato nel 2006 in via Paleocapa e che, da giugno 2019, ha aperto la sua seconda sede in via Quarenghi. Samantha Consoli, lungimirante e innovativa fin dal 2006, segue e propone alle sue clienti i protocolli Tisanoreica che vedono in Gianluca Mech l’ideatore e il fondatore della dieta più ricercata, efficae e sicura del momento. Per il grande evento, Gianluca Mech, nonostante gli innumerevoli impegni televisivi, ha fatto di tutto per essere presente all’inaugurazione in quanto il Chocolate professional beauty si è collocato fra i primi 5 centri INTISANOREICA di eccellenza in Italia. Durante la serata Mech ci ha onorato della sua presenza e ha intrattenuto i numerosi partecipanti con la sua esperienza lavorativa e di vita, dando consigli pratici su come perdere velocemente peso ma in salute, grazie all’appoggio del centro studi dove medici esperti e qualificati seguono e prescrivono le diete Tisanoreica, dando consigli alimentari sul mantenimento del risultato ottenuto e non ultima, ma non meno importante, la linea erboristica e Decottopirica della quale ha iniziato e che, da generazioni, lo vede custudire un brevetto secolare. Intervento interessante sull’importanza della bioimpedenzometria, tecnologia che ha cambiato il modo di pensare alla dieta, di cui il Centro Chocolate è dotato, attraverso la quale è possibile “mappare” tutto il corpo evidenziando la massa magra da quella grassa, l’età metabolica, l’angolo di fase, l’idratazione e tanto altro ancora con vera precisione, per formulare i consigli sull’alimentazione e la dieta Tisanoreica personalizzata per perdere i chili di troppo, sentirsi belle ma, soprattutto, più sane. Non dimentichiamo che la dieta Tisanoreica è ottima anche per gli uomini che vogliono rimettersi in forma senza affaticarsi troppo. Il Centro Chocolate professional beauty offre trattamenti accurati, viso e corpo, con tecnologie di ultima generazione e ad altissima efficacia per ogni esigenza e propone soluzioni che uniscono la ricerca di un’estetica avanzata alla manualità esperta del suo staff. Con Tisanoreica si perde peso quindi, ma in salute, è veloce ed è come una vera e propria liposuzione alimentare perché riduce il grasso laddove ce n’è bisogno e, nel frattempo, si depura l’organismo dalle tossine consentendo di raggiungere il peso desiderato senza però rinunciare a sentirsi bene e in forma.
Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it
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Fotografie Paolo Biava
IL TUO CONSULENTE TISANOREICA A BERGAMO
GIANLUCA MECH, INVENTORE DEL PROTOCOLLO TISANOREICA E SAMANTHA CONSOLI, TITOLARE DI CHOCOLATE
Il metodo Tisanoreica è un protocollo dietetico ipoglucidico, ipocalorico e normotreico, diverso dalle altre diete perchè propone un metodo di dimagrimento che ha come obiettivo principale fare acquisire un regime alimentare personalizzato ed equilibrato da mantenere soprattutto nel tempo. Attraverso il brevetto della famiglia di Gianluca Mech, coadiuvato anche da un’equipe di scienziati e medici dell’Università di Padova, sulla conoscenza delle proprietà dei principi naturali contenuti nelle piante proteolitiche, che sono cioè in grado di disgregare le proteine, si riattiva il metabolismo, si entra in chetosi e di conseguenza si perde peso corporeo laddove ce n’è più bisogno, ottenendo contemporaneamente anche una maggiore consapevolezza che permette di raggiungere obiettivi salutari per tutto l’organismo. I protocolli tisanoreica prevedono un approccio scientifico garantito da un preciso controllo medico e monitorato, passo dopo passo, perchè non è importante solo perdere peso, ma come lo si perde. Nel nostro Centro INTISANOREICA di Bergamo è possibile trovare tutti i prodotti della linea che sono gustosi e gradevoli, un ottimo valore aggiunto per chi desidera dimagrire assaporando cibo sano ma anche buono e senza alcun senso di frustrazione, poi un valido supporto medico per delineare al meglio il profilo di ognuno per poter iniziare un percorso di dimagrimento senza danni collaterali per l’organismo, come perdite di massa magra o apporti nutrizionali poco equilibrati. Inoltre, grazie alla sinergia con il Centro estetico professionale Chocolate, potranno essere velocizzati i risultati attraverso massaggi e trattamenti specifici eseguiti con tecnologie altamente qualificate, per ridurre i grassi, drenare i liquidi e tonificare il corpo.
Chocolate PROFESSIONISTI DELLA BELLEZZA IN CENTRO A BERGAMO Il Centro Estetico Chocolate nasce nel 2006 dall’idea della titolare Samantha Consoli, con la concezione di portare innovazione nel campo del solarium e dell’estetica elevandola ad un livello più sofisticato, creando un ambiente che fosse più caldo ed accogliente e che emanasse energia positiva, proprio come il cioccolato che evoca pensieri positivi ed era considerato il cibo degli Dei. Per Samantha Consoli ed il suo staff il benessere è fondamentale! I trattamenti di bellezza, infatti, non hanno come unico obiettivo quello di ristabilire un aspetto estetico migliore bensì quello di far acquisire al cliente una maggiore sicurezza in sè stesso aumentandone l’autostima. I particolari dettagli dell’atmosfera calda ed accogliente ricreata al’interno del Centro Chocolate professional beauty sono appositamante pensati per permettere alla mente ed al corpo di rilassarsi completamente in modo naturale. Professionalità, alta qualità ed innovazione continua sono garantite dallo staff composto da estetiste professionali, appassionate ed altamente qualificate che sono in grado di comprendere i desideri del clente e offrire tutto il necessario affinchè ritrovino sempre il proprio benessere e la propria armonia. Formazione ed aggiornamento costante sono parte integrante della nostra politica interna per offrire sempre un servizio innovativo e al passo con i tempi . A tutto ciò si aggiungono una vasta gamma di trattamenti di bellezza, sia viso che corpo, all’avanguardia, efficaci e duraturi, che vedono principi attivi puri, mesoceutici e peptidi come protagonisti. Il Centro Chocolate professional beauty vi aspetta con tante soluzioni personalizzate ed esclusive per essere belle dentro e fuori.
CENTRO CHOCOLATE INTISANOREICA BERGAMO Via Giacomo Quarenghi, 24 - Bergamo - Tel. 375 5477158 Orari di apertura negozio: Lunedì: 15:00 – 19:00 Da Martedì a Sabato: 9:30 – 19:00 - Domenica: Chiuso www.intisanoreicabergamo.com
GRUPPO ACCADEMIA DELLO SPORT
ACCADEMIA DELLO SPORT: 2019, UN ANNO DA RECORD
STA ANDANDO IN ARCHIVIO UN 2019 DA RECORD PER L’ACCADEMIA DELLO SPORT PER LA SOLIDARIETÀ: GRAZIE AI PROVENTI RACCOLTI, INFATTI, È STATA IN GRADO DI FORNIRE IL SUO SUPPORTO A TRE DIVERSE REALTÀ ATTIVE NELLA PROVINCIA DI BERGAMO Dal 2002 a oggi l’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha donato alle associazioni del territorio bergamasco e non solo un 1.500.000 di euro in beneficenza: l’anno 2019 si chiude così, con un nuovo straordinario record che ritocca ancora una volta verso l’alto il contributo solidale dell’associazione guidata da Giovanni Licini, circondato da una nutrita e appassionata schiera di volontari. Gli appuntamenti sportivi sono andati in archivio con le ultime due gare del Bergamo Golf for Charity, il 22 settembre al Golf Club Ai Colli e domenica 6 ottobre al Golf Club Franciacorta, recupero della prova rimandata causa maltempo lo scorso 14 aprile: oltre 110 i partecipanti che si sono sfidati nella splendida cornice bresciana, esaltata da condizioni climatiche perfette. Un anno di grandi attività per l’Accademia dello Sport che, grazie all’ampia partecipazione agli eventi (di assoluto rilievo, come sempre, il torneo di tennis al centro sportivo Mongodi di Cividino dal 16 maggio al 6 giugno, con
serata di Gala in Fiera il 7) è stata in grado di fornire il suo fondamentale supporto a tre realtà attive nella provincia di Bergamo. I fondi sono andati all’Associazione Sos Solidarietà in Oncologia San Marco, per l’aiuto a persone con patologie oncologiche con particolari difficoltà e per l’acquisto di attrezzature per diagnosi preventive e curative. E ancora, alla sezione bergamasca dell’Associazione italiana Persone Down, per un progetto di inserimento dei ragazzi con sindrome di down nella società e nel mondo del lavoro. Infine, all’Associazione Amici di Samuel che segue i ragazzi con problemi cerebrovascolari dovuti a traumi da incidenti o infortuni per l’acquisto di un pulmino per la loro attività terapeutica. Le donazioni verranno consegnate il 4 marzo 2020 al Palacreberg, in occasione dell’annuale festa dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà.
IL DIRETTIVO DELL’ACCADEMIA PREMIA GIAN PIERO GASPERINI E TULLIO GRITTI
DAVIDE CASATI, GIOVANNI LICINI, GIANFRANCO GAFFORELLI
GOLDEN VIP 2019 RICERCA SCIENTIFICA MARTINO INTRONA CON AUTORITÀ E COMMISSIONE PROPONENTE DEL PREMIO CON ATTILIO FONTANA PRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA
ANDREA MASIELLO GOLDEN VIP 2019 PREMIO LUCIANA E GIANNI RADICI CON AUTORITÀ
GRUPPO ACCADEMIA DELLO SPORT PER LA SOLIDARIETÀ OPERATIVI ALLE GARE DI GOLF
CLAUDIA ORLANDINI, GUIDO FONTANA, GIOVANNI LICINI, GIUSEPPE MAGNI, EZIO CHIESA AL GOLF CLUB AI COLLI DI BERGAMO
EMANUELA SANCINELLI PRIMA LADY GOLF CLUB FRANCIACORTA
EDOARDO STOPPA - JULIANA MOREIRA - GIOVANNI LICINI MORENO MORELLO E MARCO BUCARELLI
FAGIANI MOSE - PRIMO SENIORES GARA AL GOLF CLUB AI COLLI DI BERGAMO
GIANCARLO GIORGETTI, GIOVANNI LICINI AL TENNIS CLUB MONGODI
ROBERTO BERGOMI SECONDO NETTO GOLF CLUB FRANCIACORTA
PRESENTAZIONE TORNEO TENNIS 2019 GRUPPO
MASERATI ANNUNCIA LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA GAMMA V8 LEVANTE SUL MERCATO ITALIANO: DUE VERSIONI GTS E TROFEO, EQUIPAGGIATE CON MOTORE V8 TWIN TURBO DA 3,8 LITRI MADE IN FERRARI CON DUE POTENZE DIFFERENTI. LA TROFEO È IL TOP E RAGGIUNGE I 100 KM/H IN 4,1 SECONDI E VELOCITÀ MASSIMA DI 300 KM/H. LA SERIE LIMITATA TROFEO LAUNCH EDITION È DISPONIBILE ANCHE PER I CLIENTI ITALIANI
eleganza alla massima potenza ALL’ESTERNO SONO IMMEDIATAMENTE VISIBILI LE NUOVE PRESE D’ARIA SUL COFANO IN ALLUMINIO, I CERCHI DA 21” FORGIATI IN ALLUMINIO, LO SPLITTER ANTERIORE IN FIBRA DI CARBONIO, LE LAMINE VERTICALI DELLA CALANDRA, LE MINIGONNE E LO SPOILER POSTERIORE CHE, INSIEME AL LOGO TROFEO, RENDONO LA VERSIONE PIÙ POTENTE DEL SUV MASERATI INCONFONDIBILE SULLA STRADA
Levante GTS e Trofeo: Maserati all’ennesima potenza V.E.Filì - Fotografie Paolo Biava
CON SCUDERIA BLU E I MASTER DELLA CASA DEL TRIDENTE PROVE DI GUIDA DEI SUV PIÙ POTENTI DELLA STORIA MASERATI Non è una prova qualsiasi. Ad aspettarci sul piazzale di Scuderia Blu, la concessionaria Maserati sulla strada che dal centro di Bergamo va verso Stezzano, ci sono due vetture: le nuove Levante Trofeo e GTS. Qualcosa di irripetibile, un tour di prova riservato ai giornalisti che Scuderia Blu ha organizzato per far conoscere da vicino di cosa è capace. Ci accolgono la sempre sorridente Laura Parolini, in rappresentanza della famiglia titolare del gruppo Iperauto SpA, con Alessandro Chionna e Michele Gasparini, piloti master Maserati, e Giulio Pastore, Direttore Commerciale. Ci vengono svelati i due nuovi Super Suv al top della gamma Levante, Trofeo e GTS, che montano per la prima volta il motore V8 bi-turbo da 3.800 cc che mette a disposizione al primo ben 580 CV e ‘solo’ 530 al secondo. Un propulsore made in Ferrari, un classico che la casa del Cavallino monta su molti dei suoi modelli, ovviamente realizzato su specifiche Maserati. Non manca di fare la sua parte anche il design del motore e, sotto il cofano, l’architettura dell’otto cilindri a V è uno spettacolo. Le due bancate, rosso Ferrari sulla Trofeo, lasciano intendere l’inferno che possono scatenare. Maserati ha inoltre presentato al Salone di Ginevra l’edizione limitata Launch Edition della Levante Trofeo: 100 sono gli esemplari previsti in tutta Europa nelle tre colorazioni speciali Blu Emozione Matte, Giallo Modenese e Rosso Magma.
VIA STEZZANO, 51 - BERGAMO TEL. 035 320358 - INFO@SCUDERIABLU.IT
Qualche informazione sui comandi del cambio e delle levette sotto al volante, se ci si vuole divertire un po’alla guida. Regolazioni del sedile, avvolgente ma molto comodo, con i soliti pulsanti, un’occhiata alla cintura e via. Si muove con una leggerezza inattesa. Nessuna ruvidità. Appena si libera un tratto di tangenziale, il piede va rapidamente verso il fine corsa e Levante si produce in un balzo, come un proiettile. Doveroso attenersi ai limiti di velocità ma la tentazione di schiacciare il pedale è troppo forte e così, sia pur lungo un breve e libero tratto di strada, decidiamo di sprigionare la coppia del biturbo: una sensazione che ci incolla al sedile senza strappi e ci fa sentire al meglio il sound del motore studiato dai tecnici Maserati, un aspetto, quello ‘sensoriale’, a cui tengono molto per le loro vetture che, del resto, ritroviamo all’interno dove tutto è tipicamente Maserati, la classe della grande automobile italiana, raffinata, elegante, mai sopra le righe.
Ricercata nelle linee e nei particolari, è arricchita da equipaggiamenti esclusivi e tecnologicamente di ultima generazione. Sotto gli occhi avete ogni informazione utile che si possa desiderare sulla vettura e potrete guidarla in maniera agevole: è docile e maneggevole, nonostante la generosità delle sue dimensioni e la dirompente cavalleria sotto il pedale. Il motore ed il cambio lavorano benissimo in automatico, anche ai bassi regimi nel traffico e, alla minima sollecitazione, rispondono con pienezza di potenza ed erogazione lineare. Finalmente un tratto dove Levante può sprigionare la sua vera potenza. Fermi, giù il pedale e partenza, i cento si raggiungono in 4,1 secondi ma una spinta di questo tipo su una vettura dal peso specifico non indifferente (poco meno di 2,2 tonnellate) fa davvero spalmare sul sedile. Una bomba. C’è un rettilineo dove si chiede a Levante lo spunto per un sorpasso. La risposta è fulminea ed entusiasmante. In un attimo siete già lontani con una sensazione di controllo totale.
IL DESIGN DISTINTIVO DEL LEVANTE GTS RAPPRESENTA IL PERFETTO CONNUBIO TRA PRESTAZIONI E ANIMA GRAN TURISMO DELLA CASA DEL TRIDENTE. DOTATO DI UN PROPULSORE V8 TWIN TURBO BENZINA DA 3,8 LITRI E 530 CV CHE RAGGIUNGE I 100 KM/H IN 4.3 S E UNA VELOCITÀ MASSIMA DI 291 KM/H, IL LEVANTE GTS PRESENTA UN ELEGANTE RESTYLING ESTERNO INCENTRATO SULLA FASCIA ANTERIORE INFERIORE E SUL PARAURTI POSTERIORE, CHE CONFERISCE UN LOOK SPORTIVO E INCONFONDIBILE
NELLA FOTO QUI SOPRA: LAURA PAROLINI E GIULIO PASTORE DI IPERAUTO SPA
LE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI:
PERFORMANCE IMPRESSIONATI. 580 CV, DA 0 A 100 IN SOLI 4,2 SECONDI, 300 KM/H DI VELOCITÀ MASSIMA: SONO NUMERI DA VETTURA SUPER SPORTIVA. MA LEVANTE TROFEO È ANCHE ESCLUSIVITÀ CON INTERNI SPECIFICI IN PELLE PIENO FIORE E FIBRA DI CARBONIO E UNA CARATTERIZZAZIONE ESTREMA CHE LA DIFFERENZIA DALLE SULLE CONFIGURAZIONI STANDARD. LEVANTE TROFEO HA UNA SPECIFICA MODALITÀ DI GUIDA SPORTIVA SELEZIONANDO LA QUALE IL POTENTE SUV DIVENTA UNA VERA MACCHINA DA CORSA. SI ABBASSA E ASSUME UN ASSETTO PIÙ SCHIACCIATO A TERRA, IL CAMBIO DIVENTA PIÙ RAPIDO COSÌ COME LA RISPOSTA DEL VOLANTE E DELL’ACCELERATORE. ANCHE ESTETICAMENTE ASSUME UN’IMMAGINE MOLTO PIÙ AGGRESSIVA E UNA DINAMICA ECCEZIONALE CON 0,33 DI COEFFICIENTE DI PENETRAZIONE NELL’ARIA
Tutto è dimensionato per resistere alle sollecitazioni più estreme e la guida è assistita dai sistemi tecnologicamente più avanzati per la sicurezza ed il controllo di ogni funzione sensibile della vettura. Tutto questo senza darlo neppure troppo a vedere. Nessuna appariscenza, molta sostanza, la vera classe. Il suo aspetto possente racchiude tutta la forza che il suo motore sa sprigionare. È quasi impossibile resistere, quei cavalli scalpitano sotto il cofano e meritano un po’ di libertà e allora su per una strada di collina, qualche tornante, qualche tratto di acciottolato: Levante non sembra mai a disagio. La trazione integrale è permanente e viene distribuita in maniera automatica dalle centraline che rilevano l’aderenza di ogni asse per affrontare qualsiasi condizione di terreno. In sintesi aggressivo, inconfondibile decisamente molto esclusivo. Il lusso italiano di Maserati, coniugato con la versatilità e la sicurezza di un SUV con le prestazioni di una vettura da corsa. L’eleganza all’ennesima potenza.
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DA EXCALIBUR PER IL TAGLIO E LA PIEGA
Appuntamento dalla Toelettatura Excalibur per la Cura dei vostri amici di pelo, che è esattamente quelli di cui si prendono cura gli specialisti Toelettatori di Excalibur, la struttura sorta a Ranica e dotata delle più moderne tecniche per il lavaggio, il taglio e la cura del mantello del vostro animale. Oltre al bagno (dove sono utilizzati prodotti e trattamenti professionali) il delicato taglio delle unghie, l’indispensabile snodatura del pelo e lo stripping per la sfoltitura; mettiamo molta attenzione al taglio che è effettuato anche in punta di forbice ed eseguiamo l’applicazione di antiparassitari di ogni genere. La vera novità però sono i trattamenti di ossigeno-ozonoterapia per cani che non possono essere lavati per lunghi periodi, per soggetti con dermatiti o che perdono il pelo. È un particolare sistema di lavaggio per cani con finalità terapeutiche o cosmetiche, che avviene mediante l’utilizzo di una macchina “SPA” che favorisce l’apertura dei follicoli dell’animale, così da permettere all’ozono di agire oltre al pelo in profondità sulla cute. Il trattamento all’ozono è particolarmente indicato per i cani, gli animali più sensibili alle malattie della pelle, con problemi dermatologici quali piodermiti, dermatiti, malassezie (caratterizzata ai cani con orecchie pendule), irritazioni cutanee, seborree (pelle grassa), arrossamenti, pruriti, forfore. L’ozono agisce, inoltre, come antibatterico, antinfiammatorio, potenzia i sistemi di protezione cellulare, riducendo la sovra crescita batterica cutanea del cane e agendo come sbiancante e rivitalizzante per i manti bianchi giallisti. Idealmente il trattamento terapeutico all’ossigeno - ozono andrebbe fatta 1/2 volte il mese, NON solo per Cani con problematiche, ma anche per migliorare la Loro salute, benessere e vita.
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Fotografi, artisti o influencer? Qualsiasi siano le passioni dei vostri bimbi e ragazzi la scelta è solo una: Belli e Ribelli. Lo store perfetto per scegliere in libertà un outfit sporty-chic per il prossimo inverno, puntando su capi tendenza dei migliori brand, per una moda sporty chic unica e irresistibile! Da Belli & Ribelli - Via Piemonte, 105 Urgnano (Bg) - Tel. 035 896903 Facebook: @belliribelliabbigliamento Instagram: @bellieribelli
BEAUTYboutique
Un mondo di essenze: questo è Aromika Parfum, il primo parfum laboratory nato da una conoscenza trentennale nel settore cosmetico. Dopo l’apertura di numerosi store in Italia e all’estero, approda anche a Bergamo, nel cuore della città, con oltre 300 essenze a disposizione e l’assistenza di un team di esperti profumieri che vi guideranno in un viaggio tra le essenze per consentirvi di dare vita al vostro profumo “made to you”. Da Aromika Parfum Via Pignolo, 26/c - Bergamo Tel. 346 6877919 - www.aromikaparfum.it info@aromikaparfum.it
Linee delicate, dai tagli unici e dai materiali ricercati: tutto questo è la Bottega di Giorgia. Un brand Made in Bergamo dedicato ai più piccoli, nato dall’amore per i tessuti e per una moda giocosa e poetica. Di recente la realizzazione anche di una collezione rivolta alle mamme. Donne speciali che si definiscono eterne bambine e che amano indossare abiti in grado di giocare con l’ironia delle linee. Lo stesso mood happy con il quale potranno i loro bimbi. Da La Bottega di Giorgia Via Trieste, 16b - Ranica (BG) www.labottegadigiorgia.it elena@labottegadigiorgia.it
POLITICANDO
REPOSITION …. RIPOSIZIONAMENTO!! MAURIZIO MAGGIONI Perché un articolo venga letto, oltre al nome dell’autore, in calce, deve avere un titolo, possibilmente accattivante. Questa volta lo mettiamo bilingue perché va di moda, o meglio, essendo noi Europeisti della prima ora, ma quella vera del 1957 e dei trattati successivi, sino agli anni ’80, che parlavano di popoli uniti, liberi, non guerrafondai e pronti a difendersi l’un l’altro, iniziando con i trattati economici per essere poi tutti adesi alla Nato, contro i sovietici, i paesi non allineati, al comunismo in genere, compreso il Maoismo. Bene, Ottobre 1949-Ottobre 2019, 70 anni, dalla Marcia di Mao Zedong, festeggiati In pompa magna in Cina ed osteggiati ad Hong Kong, ex territorio Britannico passato alla Cina con trattati poco chiari che ora danno i loro frutti. Dove arriva la sinistra, la libertà muore, noi abbiamo contribuito a sconfiggere il Comunismo, portando idee di libertà e di mercato, di meritocrazia, ed eccoci qua, invasi dai loro prodotti adulterati, invasi da popoli silenti che fanno ciò che vogliono nei paesi ospitanti, solo perché fanno economia. Ma quella libertà che noi volevamo esportare, quel mondo democratico … niente: per nulla ci siamo riusciti, anzi li abbiamo condannati a diventare produttori di tutto e poco fruitori: li abbiamo condannati ad inquinare il pianeta; loro e l’India sono i primi produttori di inquinamento. Ma i Gretini guardano solo ad Ovest, non fa niente, quando diventeranno grandi e si toglieranno le fette di salame dagli occhi, vedranno tutto meglio e capiranno. Noi però dobbiamo riposizionarci, dicevamo, ed infatti in Italia è in atto, lo abbiamo già detto, una normalizzazione coatta. Tutto scivola via, Panta Rei dicevano gli antichi, il nazifascismo salviniano è finito, i conti del Papete sono stati presentati, i porti sono aperti, lo pseudo mini trattato di Malta (6 mesi di durata), ha messo tutti d’accordo, iniziando dalla Chiesa o meglio, dal Vaticano; ci renderemo conto poi della fregatura che ci hanno dato con la “ volontarietà” della redistribuzione. Gentiloni il conte romano, tipo Alberto Sordi nel famoso film “Il Marchese del Grillo”, ci grazia con monetine (flessibilità UE) che lancia dal balcone al Popolo, ma sono roventi, le raccogliamo, ma ci bruciano le mani. Nel torpore PD-M5S, ecco che si devono definire i ruoli di ogni singolo partito e o movimento. Prima del 1989/1992, c’erano partiti come: DC- PCI – PSI – PLI – MSI – PR (radicali) - PRI – LEGA – SVP – Union Valdotien - PdA – AN ed altri. Ognuno aveva un ruolo specifico, si alternavano nel Pentapartito, nell’Arco Costituzionale, osteggiavano il nemico (Comunismo), ma ne erano collusi un con l’altro. Poi venne la rivoluzioneb (????!!) di Mani Pulite (1992), arrivò Berlusconi con Forza Italia nel 1994 e tutto cambiò. Tutti i leader di allora, di prima categoria, si eclissarono, arrivarono quelli di 2-3-4 fila e tutti si posizionarono cercando spazi e motivi di esistere. La magistratura dettò i ruoli e compose le file, alterando e o variando di volta in volta, a piacimento, le opportunità governative. Negli ultimi10 anni il movimento Vaffa!! ha stravolto tutto; perché ancora una volta la politica non è stata capace di intercettare i bisogni della gente, del popolo. Un comico, capopolo, come Grillo ha dimostrato l’inconsistenza della politica. La Magistratura ha lasciato correre ciò che “doveva” lasciar correre; ha fermato ciò che voleva fermare, i Cavalier serventi hanno agito a dovere, ed eccoci al riposizionamento. Italia viva, di Renzi, interpreta la voglia di rivincita, di esserci, dopo la sconfitta del Referendum Costituzionale e dopo la perdita del Go-
verno; è l’avanzata dei vecchi democristiani che mal convivevano nel PD; a questi ex si aggiungono i delusi M5S e qualcun altro del Gruppo Misto, che in questo modo riprende visibilità. Ne arriveranno anche altri da F I ed ex AN, con le loro truppe cammellate, ma non sfonderanno. Cosa vogliono? Contare, essere il PSI e/o PRI – PLI di una volta, tutti insieme in un solo pensiero. Fratelli D’Italia vuole essere il MSI – DN del 1972, circa il 9%, destra caciarona ora, illuminata e reale quella di prima. Il PD è ondivago, un po’ mellifugo, non capisce se sia meglio tornare ad essere un PCI di Primo Greganti e Napolitano, oppure un DS – Ulivo annacquato, alla Prodi. La Lega ha capito che non potrà mai più governare perché non ha fatto sistema, non ha creato quelle giuste alleanze burocratico – internazionali, che servono per “stare a galla”. Il test lo ha fatto per 14 mesi con i 5Stelle; non sono riusciti ad equilibrare i toni, mentre i Grillini hanno svenduto i loro ideali, per rimanere nella stanza dei bottoni e fare solo piccoli cambiamenti, ma appaganti per la loro base, che NON LI VOTERÀ MAI PIÙ. SÌ, NON PRENDERANNO PIU’ VOTI, MA PER ORA RIMANGONO LÌ, QUANTO TEMPO? Fammi indovino e ti farò ricco; ma penso che ad Ottobre 2020, il mondo sarà ancora una volta cambiato. Forza Italia si attesterà al 7%, quanto la vecchia maggioranza silenziosa, non riuscirà mai più ad essere quella di una volta, ha esaurito la sua spinta propulsiva, i suoi eletti hanno la pancia piena, poca credibilità e pertanto tireranno a campare. Il movimento “Cambiamo”, non riuscirà ad essere piu’ del 3/4 per cento, perché la Lega non è piu’ trainante e non può garantire” posti” ai propri partner. Peccato, poteva essere una buona idea, ma anche il suo fondatoreToti, può fare la fine di Enrico, la stampella oramai l’ha lanciata, ma contro il nemico sbagliato. Rimangono Leu, che si scioglierà al prossimo giro, + Europa che se rimane, sarà sempre come tale, Bonino o non Bonino presente. Gli altri partiti sono sempre soliti gregari, contano poco, ma con i senatori a vita danno quell’ 1,5% in piu’, che non fa mai male. Bene, tutti si sono riposizionati, ora tentano anche di rifare la DC vera e propria, con lo scudo crociato e chi più ne ha più ne metta. Cosa è cambiato in questi ultimi 30 anni? Tutto, per non cambiare niente, come nel Gattopardo. Cosa cambierà? Niente per poter poi cambiare tutto: teniamo d’occhio Trump e l’azione sinistra della magistratura e dei Democratici (Sig), la Brexit tra poco, quanto ancora riuscirà a vivere Bergoglio, il Papa Gesuita, ma soprattutto il sistema bancario “Integrato” e l’accettazione degli 8 membri della Commissione Europea, che partono già inquisiti nei loro Paesi. Guardate l’Austria, dove la destra nelle appena passate elezioni suppletive, dopo lo scandalo Ibiza Gate, è stata sconfitta a favore dei popolari di Kuntz. Tutti si riposizionano, e tu dove vai?
Manuel Bonfanti - Fotografie Paolo Biava
incontro fatale con il marmo
BEPPE BORELLA
Beppe Borella è nato nel 1972. Espone regolarmente in Italia ed all’estero, partecipa a numerose fiere d’arte e collabora con diverse gallerie d’arte. Gentile maestro come nasce il suo percorso artistico, creativo, quale è stata la sua formazione? “Grazie, ma Maestro non mi si addice, credo di avere ancora molta strada da fare. Entro da giovane nel mondo del lavoro come fabbro, ferro battuto, fiamma ossidrica, saldatrice: sono i primi mezzi per creare. Dopo qualche anno divento artigiano edile, con i lavori più disparati scopro materiali di ogni genere, conosco architetti, ingegneri, mi appassiono al design, all’arredamento ma di arte nulla. Conosco Stefano Fumagalli un gallerista di Bergamo, che mi fa conoscere il mondo fatato dell’Arte Contemporanea, ho la fortuna di collaborare realizzando una decina di opere monumentali in cemento e ferro di Giuseppe Uncini. E proprio lavorando questi materiali che per scherzo del destino si concretizza il fatidico incontro con il marmo”.
Nelle sue opere la caratteristica principale è la simbologia dell’oggetto di natura Pop. L’oggetto è ancora ansioso come negli anni ‘50/‘60 negli Stati Uniti o ci sono nuove frontiere per la Pop Art? “Una parte del mio lavoro guarda agli oggetti di uso quotidiano per comunicare con più persone possibili. Proprio per questo motivo presumo che la Pop Art non abbia ne tempo ne frontiere, soprattutto oggi con l’esplodere della comunicazione di massa”. Quale valore ha il gioco per lei, è spesso presente nelle sue rappresentazioni... “Il gioco mi ricorda la mia infanzia dove affrontavo la vita senza pensieri, senza consapevolezza, avevo un’unica marcia, andare avanti il più velocemente possibile. Crescere era l’unico obbiettivo. Poi sono iniziate le prime responsabilità, il lavoro, la casa ed oggi è tutto più veloce, frenetico, i momenti di spensieratezza sono sempre meno. Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero?(Aristotele)”.
BEPPE BORELLA
Tra gli scultori affermati della Pop Art esistono spesso materiali d’identificazione, penso al ferro per Claes Oldenbourg, l’acciaio per Jeff Koons, la plastica per la Cracking Art etc. Quali sono i materiali che preferisce per realizzare le sculture? “Collaborando con una ditta di lavorazione del marmo, ho l’opportunità di conoscerne vari tipi di pietre provenienti da ogni parte del mondo con colori naturali più disparati, quindi ti risponderei il marmo, ma sto tutt’ora utilizzando giocattoli in plastica, ferro, cemento e alluminio. Sono dell’idea che se una persona ha doti artistiche e la metti in una stanza, con qualsiasi materiale, qualcosa nasce. Anzi, c’è chi ha vinto il Turner Prize con l’installazione della luce che si accende e che si spegne in una stanza vuota, un certo
artista di nome Martin Creed che non aveva assolutamente uno straccio di vero progetto artistico. L’opera non è il materiale, ma l’idea. La Materia serve a trasmettere, dare vita all’idea dell’artista”. Come sceglie i titoli delle sue opere d’arte? “Non c’è una regola, quando si tratta di sculture o quadri astratti prendo spunto dallo spazio, dalla luce, l’ombra o la profondità e gli spettatori possono dare una personale interpretazione dell’opera. Le sculture concettuali possono nascere da un titolo, ad esempio per la ‘molletta’ il titolo è ‘Life. Appesa a un filo’ e quello dei carrarmatini è “Game. No War” nulla a che vedere con la guerra. Ritiene che sia un momento culturalmente felice per il mercato dell’arte contemporanea oppure ci sono dei limiti, come vive questo momento storico?
“A parer mio i nuovi mezzi di comunicazione hanno portato sempre più gente a conoscere l’arte e le bellezze culturali di tutto il mondo. Nello stesso tempo però, in questa crisi globale, dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, l’artista medio, che in passato aveva la possibilità di vivere della propria arte, ora fa fatica. L’acquirente, bombardato da immagini e informazioni vuole realizzare un investimento economico e si orienta su un artista storicizzato piuttosto che alla bellezza dell’opera in sè”. Il mercato dell’arte oggi è veramente più vicino al mondo del design solo per questioni economiche oppure c’è stato un cambiamento culturale e generazionale? “Arte e design si incrociano da molti anni, ma rimangono due identità distinte perché il designer crea l’oggetto per l’utilizzo
quotidiano, mentre l’artista crea l’opera non da un punto di vista commerciale. Un’opera d’arte è per la mente”. Quale è l’ultimo libro che ha letto? “Attraversare i muri di Marina Abramovic e “I Will Rock You” la biografia definitiva del grande Freddie Mercury”. Dove sarà la sua prossima esposizione? “Il 2019 è stato molto impegnativo con mostre personali al Museo d’Arte Contemporanea di Luzzana e nell’ex Carcere di Sant’Agata in Città Alta, sono stato invitato alla Biennale di Soncino (CR) con due sculture e si è appena conclusa una mostra/ confronto a Brescia con altri tre scultori che usano materiali diversi dal mio. A fine anno ci saranno due fiere a Miami e Milano, tenetevi aggiornati seguendomi su Instagram Beppe Borella.
L’ESPOSIZIONE È PROMOSSA DALL’ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI MILANO E DALLA CASA MUSEO BOSCHI DI STEFANO, IN COLLABORAZIONE CON IL MUNICIPIO 3, LA FONDAZIONE BOSCHI DI STEFANO, IL TEATRO ELFO PUCCINI, ED È VISITABILE GRAZIE ALLA PRESENZA DEI VOLONTARI DEL TOURING CLUB ITALIANO
ALDA MERINI E ALBERTO CASIRAGHY
Storia di un’amicizia
La mostra, ideata e curata da Andrea Tomasetig, è dedicata all’intenso sodalizio intellettuale e umano tra la poetessa Alda Merini e il tipografo-poeta-artista-editore brianzolo Alberto Casiraghy, un’amicizia che ha prodotto il sorprendente numero di 1.189 volumetti, di cui ne sono esposti oltre un centinaio. Del legame tra i due artisti resta quindi grande testimonianza in quei librini editi in poche preziose copie, tra le 15 e le 33 ciascuno, confluiti nel catalogo Pulcinoelefante, a cui hanno entrambi contribuito producendone in media più di uno alla settimana, Merini scrivendo aforismi o brevi poesie, Casiraghy stampando e spesso creando appositamente un’opera grafica.
La mostra “ALDA MERINI E ALBERTO CASIRAGHY. Storia di un’amicizia”, accolta al piano nobile della Casa Museo Boschi Di Stefano fino al 2 novembre, si inserisce nel contesto delle celebrazioni della poetessa milanese a dieci anni dalla sua scomparsa il 1° novembre 2009. Casa Museo Boschi Di Stefano Via Giorgio Jan 15, Milano
ALDA MERINI E ALBERTO CASIRAGHY
Storia di un’amicizia
Dal gennaio 1992, data del primo librino creato insieme, fino alla scomparsa della Merini - la cui fama non si è attenuata, anzi continua a crescere nel mondo - emerge un’amicizia a tutto tondo, meritevole di essere raccontata in occasione di un anniversario che si annuncia denso di celebrazioni in tutta Italia e in particolare a Milano, la sua città. Il vasto materiale di partenza, per la prima volta esaminato nella sua interezza, è stato selezionato e integrato con documenti, fotografie e cimeli messi a disposizione dallo stesso Casiraghy, per realizzare una mostra significativa nelle dimensioni e intensa nel contenuto. L’esposizione si sviluppa quindi in sei sezioni: Poesie, Aforismi, Alda e Alberto, Il mondo di Alda, Amici artisti, Cimeli, che rivelano l’importanza della produzione letteraria della Merini riversata nelle edizioni Pulcinoelefante, così come quella dell’empatico editore che l’ha saputa capire e sostenere, oltre che affiancare con soluzioni grafiche sempre di grande creatività e una produzione editoriale che non ha eguali per ampiezza nell’intera vicenda letteraria nazionale. Con questa esposizione le edizioni Pulcinoelefante ritornano per la seconda volta alla Casa Museo Boschi Di Stefano presentando un nuovo tema, in attesa di trovare una loro collocazione pubblica. L’intero Archivio comprende oltre 10.000 pubblicazioni, con centinaia di autori e artisti coinvolti, edite dallo straordinario “artista del libro” Alberto Casiraghy, profondamente legato alla città di Milano e nello stesso tempo simbolo altissimo anche per il resto dell’Italia che ama i libri, la cultura e la tipografia.
L’originale allestimento, a cura di Cristiana Vannini, nelle sale della quadreria al secondo piano, vede i librini gremire i ripiani in ordine sparso, legati tra loro da una sottile trama di fili elastici, una sorta di gabbia concettuale da cui emerge la forza della libertà poetica e artistica di Alda e Alberto. La mostra si arricchisce inoltre di varie iniziative collaterali durante il mese di ottobre, tra cui la presentazione del catalogo delle edizioni Merini-Casiraghy a cura del bibliofilo Giorgio Matticchio, edito in tiratura limitata da Simone Bandirali, e la tavola rotonda organizzata da Andrea Tomasetig in collaborazione con De Cecco, in cui sono illustrati progetti su cibo e cultura. Orari martedì-domenica ore 10-18; lunedì chiuso Ingresso gratuito Come arrivare metropolitana MM1 (linea rossa fermata Lima) - Tram 33 - Autobus 60
LA PREVENZIONE NON HA ETÀ. Inizia subito a proteggerti dal cancro al seno.
LO SPECCHIO DELLA CITTÀ Giacomo Trécourt - Ritratto di Beatrice (Bice) Presti Tasca
Il ritratto tra ‘800 e ‘900 attraverso le collezioni nascoste dell’Accademia Carrara
Il rapporto di collaborazione tra Fondazione Credito Bergamasco e Accademia Carrara, risalente nel tempo e costantemente rinnovato nel solco di una storica prossimità della Fondazione alla importante Pinacoteca cittadina, si consolida: dal 4 al 31 ottobre, infatti, presso Palazzo Creberg, sarà possibile visitare la mostra Lo specchio della città oltre ad nuova edizione del progetto Grandi Restauri che vede come protagonista Simone Peterzano, allievo di Tiziano e Maestro di Caravaggio, e Palma il Giovane. Attraverso diciotto ritratti appartenenti alla “collezione nascosta” dell’Accademia Carrara e distribuiti in quattro sezioni (La città degli artisti, La città delle professioni, La città dell’aristocrazia e La città al femminile), il pubblico potrà ripercorrere, da un punto di vista inedito, una parte della storia di Bergamo e dei bergamaschi tra Ottocento e Novecento. LA MOSTRA Per questa mostra autunnale, curata da Angelo Piazzoli e Paolo Plebani, Fondazione Creberg ha ottenuto in prestito da Accademia Carrara sedici dipinti appartenenti alla “collezione nascosta”, ovvero una selezione di opere che normalmente non sono fruibili nel percorso museale, di grande interesse per il pubblico bergamasco in quanto strettamente legate al territorio. A completamento del progetto espositivo verranno presentati due capolavori della Pinacoteca normalmente collocati nelle sale del museo cittadino (l’affascinante Ritratto di Bice Presti Tasca di Giacomo Trécourt e la straordinaria Ragazza con rose di Cesare Tallone).
“Attraverso diciotto ritratti distribuiti in quattro sezioni, il pubblico potrà ripercorrere parte della storia di Bergamo e dei bergamaschi tra Ottocento e Novecento – ha sottolineato Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg – con ritratti che lasciano percepire i cambiamenti di gusto che si manifestano nella classe borghese e aristocratica. Specchiandoci in queste opere, suggestive e dense di fascino, per un mese vivremo a Palazzo Creberg avvolti nella meraviglia che quotidianamente si respira nella celebre Pinacoteca, rafforzata dall’ammirazione suscitata dai capolavori restaurati di Peterzano e di Palma il Giovane”. I ritratti ufficiali, mondani, intimisti, romantici – dipinti dai migliori protagonisti della pittura locale (tra cui Giuseppe Diotti, Giovanni Carnovali detto il Piccio, Francesco Coghetti, Giacomo Trécourt, Cesare Tallone, Giorgio Oprandi) – lasciano trasparire i cambiamenti di gusto che, in particolare, si manifestano nella classe borghese e aristocratica. Soprattutto con Giovanni Carnovali detto il Piccio – uno degli allievi più interessati della Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara e con Cesare Tallone, grande interprete del ritratto prima che il genere fosse sostituito dalla fotografia, nonché direttore della Scuola dal 1884 al 1899 – prosegue quella tradizione per una ritrattistica franca e veritiera che già dal Cinquecento aveva caratterizzato la storia artistica cittadina. “Durante l’Ottocento – ha evidenziato Paolo Plebani, curatore della mostra – il ritratto si guadagna un ruolo di primo piano, non solo come strumento per registrare l’aspetto di una persona, ma anche per attestare un raggiunto status sociale o come scandaglio per sondare l’animo umano. A Bergamo, città di grandi ritrattisti per più di quattro secoli, la Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara ha fornito per tutto l’Ottocento un contributo rilevante allo sviluppo del genere, soprattutto con la ritrattistica schietta e sincera di Piccio e Tallone. Per tale motivo le raccolte dell’Accademia Carrara – grazie a una serie di capolavori di Giuseppe Diotti, Giovanni Carnovali detto il Piccio, Francesco Coghetti, Giacomo Trécourt, Cesare Tallone, Giorgio Oprandi – consentono di ripercorrere da un punto di vista inedito la storia di Bergamo, tra l’età neoclassica e le prime avvisaglie della modernità, tra l’inizio dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. I volti dei protagonisti e delle comparse che animarono le tante scene della vita cittadina, le tante città all’interno della città – la città dei professionisti e dell’aristocrazia, degli artisti, o quella delle donne, per fare soltanto alcuni esempi – raccontano della varietà e della vitalità di un tessuto sociale diversificato in un periodo di straordinari cambiamenti”. “Questa scelta di ritratti ottocenteschi e di primo novecento dalle collezioni dell’Accademia Carrara - ha affermato Maria Cristina Rodeschini, Direttore dell’Accademia Carrara - sottolinea che è la costruzione di un racconto della città, un’indagine intorno a una comunità di cui narrare l’articolazione sociale, fatta non solo da uomini, ma anche da donne e bambini. La ricerca, condotta con la consueta cura da Paolo Plebani, ha assicurato diverse novità sui personaggi raffigurati, anche dal punto di vista dell’informazione storica.
Cesare Tallone - Ritratto della figlia Irene (Ragazza con rose)
Francesco Coghetti - Ritratto di Giovanni Presti
Peterzano - Il miracolo dei SS. Paolo e Barnaba a Listri dopo il restauro
Ha dato esiti interessanti il confronto tra pittura e fotografia, poiché l’affermarsi di quest’arte nella seconda metà dell’Ottocento, oltre a introdurre una tecnica rivoluzionaria, ha fatto bene alla pittura che ha dovuto necessariamente rinnovare in modo profondo sé stessa nel suo rapporto con la realtà. “Lo specchio della città” è un progetto di studio ed espositivo che, nell’aver stimolato una ricerca puntuale, offre un caleidoscopico atlante dell’esistenza delle persone ritratte. Si tratta di una mostra che condivide molto con la città e proprio per questo i cittadini di Bergamo sono invitati a visitarla come opportunità di un incontro con un pezzo della propria storia”. Nell’ambito del suo storico progetto Grandi Restauri, Fondazione Creberg sta procedendo a importanti interventi su due opere monumentali (4 x 4 m. ciascuna) realizzate da Simone Peterzano per la Chiesa di San Barnaba in Milano e su quattro opere di Palma il Giovane (una proveniente dalla Collezione dell’Accademia Carrara, tre appartenenti a Parrocchie bergamasche).
Palazzo storico del Credito Bergamasco / Banco BPM Bergamo, Largo Porta Nuova - Salone Principale, Loggiato e Sala Consiglio FINO AL 31 OTTOBRE 2019 Da lunedì a venerdì, negli orari di apertura della filiale (8.20 - 13.20 e 14.30 - 15.30) Sabato 5, 12, 19 ottobre (14.30 – 19.00) con visite guidate gratuite con inizio alle ore 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18 Domenica 6, 13, 20 ottobre (9.30 – 19.00) con visite guidate gratuite con inizio alle ore 9.30 - 10.30 - 11.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18
L’arca delle meraviglie IL BESTIARIO DI ANGELO ZANELLA COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA CORSIA DEL GAMBERO, 16 BRESCIA
L’ARCA DELLE MERAVIGLIE È IL TITOLO DELLA MOSTRA DEDICATA AD ANGELO ZANELLA INAUGURERÀ NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DELLA GALLERIA SABATO 19 OTTOBRE E CHE RIMARRÀ VISITABILE FINO AL 21 NOVEMBRE Le opere dell’artista sono popolate da una grande varietà di animali, tale da farci pensare a quella della biblica arca che conteneva un esemplare di ogni singola specie, una biodiversità che è la manifestazione della potenza biologica della creazione e della sua capacità di adattamento alle varie situazioni climatiche. Il bestiario animato da tratti fortemente antropomorfi di Zanella, colto in movenze ed espressioni umanizzate, sguardi ammiccanti e penetranti, ci ricorda quanto gli animali raffigurati siano vicini all’uomo nella spiritualità che manifestano in quanto splendidi esemplari della creazione che meriterebbero di essere conservate in una ipotetica Wunderkammer del futuro, come reperti naturali. Essi vengono, infatti, indagati da Zanella con occhio attento e puntale tra le rugosità della pelle del rinoceronte e i solchi del muso di una scimmia, come si farebbe nell’illustrazione scientifica; ma, superando l’iniziale stupore per questo sconvolgente realismo, lo sguardo dell’osservatore scivola sulle morbide gradazioni chiaroscurali di una gamma cromatica che include tutte le sfumature del grigio per conferire la sua personale connotazione emotiva a queste raffigurazioni sfumate nella memoria, negli abissi del tempo, come un lontano ricordo. A ricordarci che questi animali non sono figure mitologiche portatrici di significati morali e filosofici, ma solamente appassionati interpreti delle meraviglie del mondo naturale, così vicino all’uomo, l’artista raffigura, con una pennellata materica, rinoceronti, ippopotami, elefanti, tigri, struzzi, scimmie, zebre, leoni, antilopi, ma anche lupi, agnelli, garzette, lepri e tori, dipingendoli su frammenti di carta da parati con motivi decorativi floreali, geometrici e tribali; essi ricordano la lussureggiante vegetazione della giungla o i bassorilievi mitologici custoditi sulle mura dei suoi antichi templi.
meraviglie
L’arca delle
Talvolta, ritroviamo un elefante, come arcana presenza straniante, su illustrazioni da giornale ottocentesco, un rinoceronte dalla possente mole inserito in una delicata evoluzione di fiori intrecciati, simile a quelle dei pannelli dei teatrini settecenteschi, oppure un agnello che si posa su un turbinio di cerchi. Nelle tele, elefanti, zebre e rinoceronti si posano su un pavimento con azzardate evoluzioni di geometrie in prospettiva, come in una stanza magrittiana. Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, nei primi anni ‘90 apre uno studio a Parigi ed espone in occasione della Fiac Foire Internationale d’Art Contemporain e dell’Art Jonction a Nizza. Dopo numerosi viaggi in Francia e negli Stati Uniti, nel 2005 espone al Mars Pavilion, nel contesto della Biennale di Venezia. Negli anni 2000 seguono esposizioni a Colonia,
in Germania, a Izmir, in Turchia e ad Amsterdam, oltre che in importanti luoghi pubblici, come La Salle d’Exposition du Service Municipal Culture et Animation di Beausoleil, in Francia, il Museo Archeologico di Agropoli (Sa), il Museo di Scienze Naturali di Genova, la Fondazione “L’Arsenale” di Iseo (Bs) e il Politecnico di Milano. Nel 2017 la Biblioteca Nazionale del Palazzo Reale di Napoli gli dedica la mostra personale On the river. Nel 2019 il ritratto di Gabriele D’Annunzio, da lui dipinto, viene inserito nella collezione del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (Bs). È presente a importanti rassegne di arte moderna e contemporanea, come Arte Fiera Bologna e Art Verona.
Realismo visionario. Gli acquerelli di Andrey Esionov A cura di Marco Di Capua Fino al 25 gennaio 2020 Musei di San Salvatore in Lauro, Roma Fino al 25 gennaio 2020 i Musei di San Salvatore in Lauro espongono le opere dell’acquerellista Andrey Esionov, maestro indiscusso dell’arte figurativa russa contemporanea e membro dell’Accademia Russa di Belle Arti. La mostra “Realismo Visionario. Gli acquerelli di Andrey Esionov” è organizzata dai musei in collaborazione con l’Accademia Russa di Belle Arti, sotto la direzione del curatore Marco Di Capua. A Roma saranno presentate quasi 100 opere del pittore, in particolare acquerelli e disegni che introducono i visitatori alle ricerche artistiche del talentuoso maestro russo. Andrey Esionov vive e lavora a Mosca ed è un artista dai riconoscimenti prestigiosi. Le sue opere sono ospitate in raccolte museali a Mosca (Moscow Museum of Modern Art), San Pietroburgo (Museo di Stato Russo), Firenze (Accademia delle Arti del Disegno), Kazan (Museo Statale di Belle Arti della Repubblica del Tatarstan), TaŠkent (Museo delle Arti dell’Uzbekistan) e in molte altre importanti città ancora. Il riconoscimento di Andrey Esionov sulla scena internazionale dell’arte testimonia il significativo percorso di questo pittore straordinario. Portate a termine tutte le tappe della formazione artistica classica, Esionov per 20 anni si è preso una pausa dalla carriera artistica e si è dedicato all’imprenditoria. È tornato all’arte soltanto nel 2010, consacrandosi a pieno alla pittura: citando le parole dell’artista, questo ritorno è stato per lui come “riprendere a respirare”. L’intervallo di sospensione dalla pratica artistica per Andrey Esionov si è dimostrato un periodo di intensivo accumulo di esperienze visive e strutture compositive, che successivamente hanno trovato riflesso nelle sue opere. In un breve arco di tempo l’artista ha volutamente dato prova di sé in diversi generi pittorici, primo fra tutti il ritratto. La sua notorietà si fonda infatti sulla serie dei ritratti ad olio su tela di intellettuali russi: lo scrittore Vladimir Voinovich, i registi cinematografici Petr Todorovsky ed Eldar Ryazanov, il campione mondiale di scacchi Anatoly Karpov, il presidente dell’URSS Michail Gorbaciov e altri ancora. Ciò nondimeno, la tecnica prediletta da Esionov è l’acquerello, da lui interpretato in chiave innovativa e contemporanea. Il pittore ricrea l’immagine di un istante di vita, sospeso tra la raffigurazione realistica e una dimensione “altra”, simbolica e favolosa. Nelle sue opere ciò che da principio appare come un riflesso fugace del quotidiano si tramuta in qualcosa di straordinario. L’impeccabile tecnica esecutiva è tanto perfetta da diventare la via per il superamento della realtà stessa, in una sorta di rappresentazione visionaria. Esionov trae ispirazione dai propri viaggi in Europa, dai cambiamenti epocali e dagli avvicendamenti politici dell’ex Unione Sovietica, da lui vissuti in prima persona: passanti, pittori di strada, bambini e animali sono i protagonisti che popolano il suo mondo. Per l’artista l’umanità è in costante movimento. La mostra“Realismo Visionario. Gli acquerelli di Andrey Esionov” è la seconda tappa di un ciclo di mostre personali, volte alla divulgazione in Italia dell’arte, delle ricerche pittoriche e della poesia di Andrey Esionov. Dopo Firenze e Roma la mostra si sposterà a Milano e Venezia. Peculiarità dell’allestimento romano è il coinvolgimento “sensoriale” di un naso celebre in tutto il mondo: Laura Bosetti Tonatto, la quale ha appositamente creato per le opere di Andrey Esionov una serie di fragranze per completare la realtà pittorica delle tele con nuove sensazioni olfattve
Dal turismo di massa dei ricchi agli ingenti flussi migratori della parte indigente della popolazione mondiale. La mostra testimonia i mutamenti e le contraddizioni dell’umanità nell’intricato rapporto con il proprio “io”, con la propria coscienza, concentrata sul consumo o sul sogno di consumo”
Non solo demoni... V.E.F. - Fotografie Alberto Viti
Claudio Guerinoni D’averara
Qualche volta bevo un caffè con lui che mi racconta sempre della nuova mostra che gli hanno proposto di allestire e delle sue visioni notturne, incubi che non lo lasciano dormire. I suoi diavoli, demoni spaventosi che poi dipinge sulle sue tele. Chi ne conosce la storia può comprendere. Guerinoni D’Averara, alias il Contino con alle spalle una storia terribile, fatta di abbandoni, incubi, visioni ed elettroshock. La sua pittura è il suo modo di esternare stati d’animo sempre in agitazione, interminabili come le sue sigarette.
Non solo demoni...
Fuma troppo e mangia troppo poco, qualche pastiglia per tenerlo più di qua che di là. Sono sociopatico, sai? La gente mi fa paura. Esco poco e preferisco starmene in casa a dipingere. Forse sognerò ancora i diavoli che mi strappano dal sonno per arrampicarsi sui miei quadri… Forse il Comune mi farà una mostra. Ma tu mi metti sul giornale? Accende una sigaretta e si riavvia portandosi dietro uno scheletro. Gira l’angolo con la sua nuvoletta azzurrina ed è già sparito.
Claudio Guerinoni D’averara
Nei suoi quadri, che come per segnare il territorio con la sua presenza regala nei bar dove si ferma, non ci sono solo i demoni ma anche lascive e sensuali fanciulle nude e apparentemente disponibili che insieme ai demoni rendono molto caldi i sogni del Contino.
HUNTER OF EMOTIONS_STREET PHOTOGRAPHER_ PAOLO BIAVA www.paolo-biava.com
PALETTE COLORI DAL MADAGASCAR
Un viaggio per Paolo Biava è sempre un’immersione totalizzante nei colori dei paesaggi e nelle emozioni che il suo occhio sa cogliere con grande sensibilità sui volti delle persone che incontra. Niente di organizzato: scarpe comode, uno zaino e le fedeli macchine fotografiche al seguito, per cogliere in quei particolari, ai quali il turista distratto non fa caso, il flusso di umanità che scorre tra le pieghe del mondo. Questa volta la sua meta era il Madagascar, la più grande isola africana che è quasi un continente a sè stante, caleidoscopio di immagini e di colori forti. Ed è proprio con i colori che abbiamo voluto distinguere i paesaggi, i sorrisi e le fatiche di un popolo per cui è ancora difficile parlare di felicità. (vef)
Title_ CAMOUFLAGED - Place_ Ambaro - Madagascar
Title_ MARKET - Place_ Hell-Ville - Madagascar
Title_ VITILIGO - Place_ Ambaro - Madagascar
Title_ WHALE SHARKS Place_ Dispersed in the Indian Ocean
Title_ WATER DROPS Place_ Djamandjary - Madagascar
Title_ BABY BATH AT DAWN Place_ Andavakotakona - Madagascar
Title_ LOOKING FOR A TITLE Place_ Djamandjary - Madagascar
Title_ LUNCH TIME Place_ Ampasimena - Madagascar
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sposarsi
Ph. Adam Riley_ Wedding Time
non è più un buon affare
I FALSI MITI SULLA SEPARAZIONE SONO DA SFATARE SECONDO L´AVVOCATO LORENZO PUGLISI, FONDATORE DI FAMILYLEGAL: ECCO PERCHÉ SPOSARSI OGGI NON È PIÙ UN’ASSICURAZIONE PER IL FUTURO L´istituzione del matrimonio in Italia è in forte calo, si sa. Secondo l´ultimo rapporto Istat sulla popolazione residente per stato civile, l’81% degli uomini e il 65% delle donne tra i 25 e i 34 anni non sono sposati. Il confronto tra gli ultimi dati e quelli del censimento del 1991 mette in evidenza profondi cambiamenti: in 28 anni i coniugati sono calati di 3 milioni a vantaggio di un corrispettivo aumento di celibi e nubili. Inoltre nella classe di età 45-54 anni quasi il 25% degli uomini non si è mai sposato mentre è nubile quasi il 18% delle donne. Si registra poi un aumento dei divorziati, più che quadruplicati dal 1991, principalmente nella classe 55-64 anni. Di contro aumentano le unioni civili, prevalentemente nelle grandi città, con Roma, Milano, e Torino in testa (quasi una unione civile su quattro). Che il matrimonio non sia più un buon affare non lo dicono solo i numeri. È la stessa giurisprudenza in materia a confermarlo e ad affermarlo ogni giorno a colpi di sentenze. “Nel 2019 il matrimonio non può più essere considerato un win for life: anche nei casi di mariti o moglie abbienti, non esiste più la certezza di trarne una concreta utilità, a maggior ragione di durata vitalizia”, afferma l’avvocato Lorenzo Puglisi, Presidente e fondatore dell’associazione Familylegal. Sono almeno cinque, secondo l’avvocato, i miti da sfatare sul matrimonio, che non lo renderebbero più un metodo sicuro e appetibile per garantirsi un futuro ´blindato´ ma, al contrario, potrebbero rivelarsi un boomerang da cui guardarsi. SPOSANDO UNA PERSONA RICCA CI SI ASSICURA UN ALTO TENORE DI VITA IN CASO DI DIVORZIO Non sempre sposare una persona ricca è sufficiente per garantirsi una rendita vitalizia. “Sempre più Giudici, infatti, sono orientati a ponderare le proprie decisioni in base alla durata del matrimonio e alle possibilità (anche solo potenziali) per il coniuge economicamente più debole di trovarsi un lavoro. Questo porta spesso all’esclusione dell’assegno di mantenimento per l’ex moglie (o l’ex marito) che, conseguentemente perde in sede di divorzio la possibilità di godere del 40% del TFR maturato dall’altro in costanza di matrimonio, nonché la pensione di reversibilità in caso di premorienza dell’ex coniuge”, spiega Puglisi. Per i figli vale un discorso a parte: gli assegni sono ancora previsti, pur venendo calcolati con criteri sempre più limitanti che tengono conto del tempo di frequentazione (più sono i giorni di spettanza paterna – tradotto – e meno il padre sarà tenuto a versare) nonché dei reali bisogno e delle effettive spese legate alla vita dei minori. Addio, quindi, agli assegni di manica larga calcolati su base forfettaria che tanto hanno contraddistinto gli anni 90.
sposarsi
non è più un buon affare UN CONIUGE PUÒ OPPORSI AL DIVORZIO E LE CAUSE DURANO ALL’INFINITO La separazione e il divorzio in Italia rappresentano un diritto a tutti gli effetti. “Questo significa che, se uno dei due coniugi non è d’accordo, può tutt’al più rifiutarsi di sottoscrivere un’intesa consensuale rimettendo ad un Tribunale l’onere di disciplinare la fine della relazione”, puntualizza l´avvocato. Fino a qualche anno fa, i tempi delle cause giudiziali potevano raggiungere durate inaspettate di anni e anni. Oggi, fortunatamente, l’ausilio di sezioni specializzate e di Giudici onorari ha parzialmente ridotto il carico di contenziosi consentendo di diminuire la tempistica media che, anche nei casi più gravi, difficilmente supera i tre anni. IL TRADIMENTO HA SEMPRE UN IMPORTANTE PESO NELLA CAUSA DI SEPARAZIONE L’interpretazione del dovere di fedeltà ha subito con il tempo una notevole evoluzione. La fedeltà, infatti, legata inizialmente a un aspetto prettamente sessuale e fisico e intesa come mera astensione da rapporti extraconiugali è andata con gli anni avvicinandosi a un concetto di fiducia, solidarietà e di rispetto della dignità dell’altro. Spiega Puglisi: “Per questo motivo, secondo la Cassazione, anche il solo flirtare telematicamente può già di per sé portare a un accertamento di responsabilità. Al tempo stesso, tuttavia, nelle aule di giustizia si registra la tendenza a riconoscere sempre meno l’addebito per infedeltà per l’impossibilità a determinare con certezza se l’adulterio sia stata la reale causa della fine di un rapporto e non invece il sintomo di un malessere già in corso”. Sempre più di frequente, quindi, le foto scattate con l´amante non fanno la differenza. É FACILE PER UNO DEI CONIUGI OTTENERE L’AFFIDAMENTO ESCLUSIVO DEI FIGLI È noto che i figli di coppie in procinto di separarsi subiscano spesso pressioni per schierarsi con l’una o l’altra parte, a maggior ragione se causa della frattura coniugale sia stato l’adulterio da parte di uno dei due. Per alcuni genitori, infatti, è molto difficile separare il proprio risentimento personale dal reale interesse dei minori, il che porta inevitabilmente a strumentalizzazioni che non fanno che alimentare ulteriore tensione. “Chiedere l’affido esclusivo “perché il papà ha fatto soffrire la mamma” rappresenta per definizione l´istinto egoistico che caratterizza spesso il comportamento degli ex coniugi, poiché non tiene conto del fatto che un pessimo marito può tranquillamente essere un ottimo padre con il quale un bambino possa coltivare una relazione sana”. La deroga all’affido congiunto, quindi, può essere chiesta solo in casi gravissimi in cui si registra un totale disinteresse da parte del genitore o altre forme di maltrattamenti o di dipendenze da alcol e droghe. I PADRI HANNO UN DIRITTO DI TENERE CON SÉ I FIGLI PIÙ LIMITATO RISPETTO ALLE MADRI E A QUESTE ULTIME VIENE SEMPRE ASSEGNATA LA CASA CONIUGALE Negli ultimi vent’anni i Tribunali hanno recepito le nuove sfaccettature e il cambiamento negli usi e costumi che contraddistinguono la realtà delle famiglie italiane, sempre più caratterizzate da tempi e spazi paritetici suddivisi fra entrambi i genitori. Questo porta inevitabilmente a superare lo schema tipico dei “papà a weekend alternati”, aprendo le porte a una potenziale equa ripartizione dei giorni di spettanza di ciascuno. Sempre più papà trascorrono infatti giorni infrasettimanali con i figli in aggiunta ai weekend, il che – come diretta conseguenza – porta alla diminuzione dell’assegno di mantenimento, posto che il genitore provvederà direttamente ai bisogni dei figli nei giorni e nelle ore di competenza. “Vero è che, ancora oggi nella maggior parte dei casi è la donna ad ottenere l’assegnazione della casa coniugale - solo ed esclusivamente in presenza di figli - è altrettanto innegabile, tuttavia che con l’equiparazione dei giorni di spettanza di papà e mamma e il venir meno dell’assegno mensile per il mantenimento diretto da parte di entrambi i genitori, tale assegnazione non è più scontata”, conclude l’Avvocato Lorenzo Puglisi
Immagini tratte da “Wedding Time – Matrimoni da favola”, secondo volume della collana autoriale speciali di Cities (Magazine semestrale dedicato alla fotografia urbana) edito da ISP (Italian Street Photography) in collaborazione con ANFM (Associazione Italiana Fotografi Matrimonialisti) e Photographers.it, il portale dedicato al mondo della fotografia. Il volume presenta i lavori di alcuni professionisti del Wedding divisi in tre sezioni (Storie, Portfolio, Concept Series), che illustrano come la Fotografia di Matrimonio oggigiorno sia diventata una reale Fotografia autoriale, svolta sì su committenza, ma che tuttavia offre la possibilità di realizzare una fotografia personalizzata nello stile e declinata secondo diverse sfaccettature, dalla street al ritratto, dal reportage ad una fotografia iconica e molto creativa
Ph. Alessandro Caastiglioni_Wedding Time
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La nuova Zanetti Bergamo si presenta LO SCORSO 12 OTTOBRE, PRESSO IL NUOVO SHOWROOM AUTOTORINO DI BERGAMO, HA AVUTO LUOGO LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DI ATLETE E TECNICI DELLA ZANETTI BERGAMO ALLA VIGILIA DEL 75° CAMPIONATO ITALIANO DI PALLAVOLO FEMMINILE DI SERIE A1 La Zanetti è stata varata e ora è pronta a salpare. Avvolta dal calore di centinaia di tifosi accorsi per riempire il nuovo showroom Autotorino di Bergamo, la stagione della Zanetti Bergamo ha preso ufficialmente il via con la presentazione di atlete e tecnici alla vigilia della prima di campionato contro le marchigiane della Lardini Filottrano. A far gli onori di casa il Presidente Luciano Bonetti, che ha presentato la nuova squadra, e la Vicepresidente Enrica Foppa Pedretti, che ha descritto il nuovo progetto tecnico dando il via alla sfilata delle undici rossoblù capitanate da Sara Loda. Presente anche il Vicepresidente della Zanetti SpA, Attilio Zanetti, alla seconda stagione da Main Sponsor, che ha rilanciato le ambizioni societarie mentre è spettato al Direttore Generale, Giovanni Panzetti, chiudere la serata in compagnia della delegata Coni della provincia di Bergamo, Lara Magoni. Dopo due annate in chiaroscuro il club vuole provare a risalire la china per rilanciarsi ed abbandonare quelle zone della classifica che non le sono mai state consone. Per farlo è stato operato un profondo rinnovamento sia nel roster - impreziosito dagli acquisti di Sladjana Mirkovic (neo campione d’Europa con la Serbia), di Kiera Van Ryk, della palleggiatrice Vittoria Prandi, della centrale Laura Melandri e delle schiacciatrici Annie Mitchem e Samara Rodrigues de Almeida - sia nello staff con la scelta di affidare la panchina a Marcello Abbondanza, coach esperto e dal forte carisma. L’esordio casalingo contro Filottrano è stato un trionfo: se il buongiorno si vede dal mattino…
Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it
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Gentleman’s Ride Bergamo Tommaso Revera - Fotografie Gruppo degli “sfuocati” - Lorenzo Bossi
BERGAMO SI CONFERMA POLO MOTORISTICO DAL CUORE GENEROSO La VII edizione bergamasca di The Distinguished Gentleman’s Ride, la più grande manifestazione motociclistica di beneficenza al mondo che quest’anno ha raccolto, attraverso le donazioni dei partecipanti, quasi 7 milioni di dollari per la ricerca sul cancro alla prostata e la salute mentale degli uomini, è stata un grandissimo successo: dalla prima ride del 2012 ad oggi l’iniziativa ha riscosso sempre più apprezzamenti, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio, basti pensare che il primo anno aderirono alla ride benefica 64 città, mentre l’edizione 2019 ha coinvolto oltre 120.000 gentiluomini elegantemente vestiti a tema anni ’20 e ’30 a cavallo di fantastiche motociclette in più di 700 città e in oltre 110 paesi.
Il ride di quest’anno ha avuto come luogo di ritrovo il PDF Bergamo da cui i centauri, scortati dalla polizia locale, sono partiti in direzione di Bergamo e città alta sino ad arrivare allo Spazio Fase di Alzano dove ad attenderli era in programma, all’interno del suggestivo bosco urbano allestito in occasione dell’edizione 2019 de ‘I maestri del paesaggio’, il The Dapper After Party, una festa aperta al pubblico e ad ingresso libero dove buon cibo, musica dal vivo, servizio di barberia gratuito offerto da Barberia Italiana e arte (grazie alla mostra d’arte con le pittrici Carla e Katia Grassi e il graffitaro Emanuele Cattaneo) hanno allietato l’atmosfera dei partecipanti. Un successo che conferma la bontà di questa iniziativa che, lo ricordiamo, non vuole solo essere un motoraduno, un moto giro o un semplice party ma, prima di tutto, un evento di beneficenza il cui obiettivo primario è raccogliere fondi.
La Stagione dei Teatri ANCHE LA PROSSIMA STAGIONE DEI TEATRI DELLA FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI DI BERGAMO SI PREANNUNCIA RICCA E ARTICOLATA: 5 TITOLI DI PROSA OSPITATI AL CREBERG TEATRO, 4 DI PROSA AL TEATRO SOCIALE DI CITTÀ ALTA, 7 DI ALTRI PERCORSI, 6 IN PROGRAMMA AL TEATRO SOCIALE E UNO AL CREBERG, 3 DI OPERETTA, AL CREBERG. ATTORI E REGISTI DI PRESTIGIO SI ALTERNERANNO FRA NOVEMBRE 2019 E APRILE 2020, OFFRENDO NELL’INSIEME UNO SPACCATO SIGNIFICATIVO DELL’ESPRESSIVITÀ TEATRALE ODIERNA, FRA ADATTAMENTI DI TESTI CLASSICI E TESTIMONIANZE DELLA RICERCA PIÙ ATTUALE
PROSA AL SOCIALE PROSA AL CREBERG In attesa della riapertura del Teatro Donizetti, la tradizionale Stagione di Prosa trova ospitalità per il terzo anno consecutivo al Creberg Teatro: cinque i titoli in cartellone, ad iniziare (dal 7 al 10 novembre 2019) da Le signorine: due sorelle zitelle, magistralmente interpretate da Isa Danieli e da Giuliana De Sio, trascorrono la propria esistenza in un continuo e scoppiettante scambio di accuse reciproche. Altra significativa presenza femminile sul palcoscenico del Creberg, dal 16 al 19 gennaio 2020, è Luisa Ranieri che, per la prima volta diretta da Luca Zingaretti, compagno dell’attrice anche nella vita, porterà in scena, insieme ad altri sei attori, The Deep Blue Sea, intensa storia di amore e disperazione scritta da Terence Rattigan, uno dei più popolari drammaturghi inglesi del Novecento. Dal 6 al 9 febbraio, i riflettori saranno puntati su un classico di Goldoni: Arlecchino servitore di due padroni: in un registro totalmente diverso da quello di Strehler, peraltro indimenticabile, Valerio Binasco dirige Natalino Balasso (Arlecchino) e Michele di Mauro (Pantalone) in una sorta di gioioso viaggio nel tempo, alle origini del teatro italiano e della sua grande tradizione comica. Dal 27 febbraio all’1 marzo sarà la volta di Romeo & Giulietta – Nati sotto contraria stella, rielaborazione della celebre tragedia shakespeariana che reca la firma di un altro importante regista italiano, Leo Muscato, e che vedrà in azione la coppia comica Ale & Franz affiancata da Eugenio Allegri e da altri attori. L’ultimo titolo al Creberg segnerà, dal 16 al 19 aprile, il ritorno in stagione di Lella Costa, con una nuovissima produzione dal titolo Se non posso ballare…, tratta da Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini: ritratti, tantissimi, di donne forti, generose; donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese. Regia di Serena Sinigaglia.
Quattro gli spettacoli di Prosa ospitati al Teatro Sociale di Città Alta, diversi fra loro per tipologia drammaturgica, allestimenti ed interpretazioni, il primo dei quali vede, dal 5 al 7 dicembre 2019, l’atteso ritorno in Città di uno dei massimi intrepreti del teatro italiano: Glauco Mauri. L’ottantanovenne attore pesarese, coadiuvato nell’occasione da Roberto Sturno e da altri due interpreti, si confronterà con un classico del Novecento, Finale di partita di Samuel Beckett, per la regia di Andrea Baracco. A seguire, proprio a ridosso delle festività natalizie, dal 19 al 21 dicembre, Regalo di Natale, trasposizione teatrale dell’omonimo film di Pupi Avati, con un cast attoriale di prim’ordine capeggiato da Gigio Alberti, uno dei protagonisti di Mediterraneo di Gabriele Salvatores, premio Oscar nel 1992 come miglior film straniero. Di lì a due mesi, dal 12 al 14 marzo, il Sociale farà da magica cornice a quello che in molti considerano il capolavoro di Daniele Finzi Pasca e della sua affermata compagnia: Icaro. In questo manifesto del “teatro della carezza”, l’attore-clown-regista ticinese prende per mano il pubblico per accompagnarlo in un mondo fatto di grande, avvolgente poesia. In scena, anche uno spettatore scelto dallo stesso Finzi Pasca all’inizio della rappresentazione. Infine, dal 2 al 4 aprile, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, con la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani. In questa creazione del Teatro dell’Elfo, l’omonimo romanzo di Mark Haddon viene riconsegnato mantenendo inalterate le sue atmosfere da “giallo”, grazie ad un compatto gruppo di attori e a proiezioni video di disegni dello stesso Bruni. Musiche originali di Teho Teardo.
ALTRI PERCORSI Altri Percorsi - i cui spettacoli sono in cartellone al Teatro Sociale con l’eccezione di Macbeth, previsto al Creberg Teatro - si configura, come sempre, come finestra aperta su diversi modi di intendere e fare teatro oggi, con spazio a nuove presenze, mai prima ospitate a Bergamo. È il caso delle compagnie Kepler-452 e Stivalaccio Teatro: la prima darà avvio ad Altri Percorsi il 30 gennaio 2020 con una stravagante rilettura de Il giardino dei ciliegi. Il giardino del dramma di Cechov è, nello spettacolo di Kepler-452, una casa colonica concessa dal Comune di Bologna a due curiosi personaggi, Giuliano e Annalisa Bianchi, che per trent’anni si sono occupati di varia umanità e animalità. Accanto agli stessi Bianchi e a due attori, lo spettacolo prevede la partecipazione di Lodo Guenzi, cantante de Lo Stato Sociale. Di seguito tre monologhi e altrettante prove d’attore: Corrado Accordino in Così tanta bellezza, un invito a non lasciarsi sfuggire le occasioni che quotidianamente accadono intorno a noi (13 febbraio); Mario Perrotta in In nome del padre, una riflessione del ruolo paterno nella società contemporanea (20 febbraio); Marta Cuscunà in È bello vivere liberi!, progetto di teatro civile per un’attrice, cinque burattini e un pupazzo ispirato alla storia di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana deportata ad Auschwitz (5 marzo).
Dopo alcuni anni di assenza, tornerà in stagione la compagnia Kismet di Bari, con Anfitrione, originale rivisitazione del testo di Plauto (26 e 27 marzo).
INCONTRI INTORNO AGLI SPETTACOLI
Anche in Altri Percorsi farà capolino Shakespeare, con Macbeth, produzione del Teatro Stabile di Bolzano per l’interpretazione di un nutrito drappello di attori, in prima linea Fausto Russo Alesi e Arianna Scommegna. Per ragioni di allestimento, Macbeth sarà rappresentato al Creberg Teatro, il 7 aprile. Per il finale di Altri Percorsi, il 23 aprile, si salirà di nuovo al Sociale, in occasione de L’Amore è saltimbanco, sorprendente spettacolo ideato da Stivalaccio Teatro nel solco della tradizione della commedia dell’arte.
Attorno ad alcuni degli spettacoli della Stagione dei Teatri 2019-2020 verranno organizzati degli incontri aperti al pubblico e agli studenti in cui attori e registi saranno chiamati a raccontarsi e a rispondere alle domande degli spettatori. Programma: Natalino Balasso e la compagnia di Arlecchino servitore di due padroni (venerdì 7 febbraio, ore 18, Creberg Teatro); Ale & Franz e la compagnia di Nati sotto contraria stella (venerdì 28 febbraio, ore 18, Creberg Teatro); Daniele Finzi Pasca (sabato 14 marzo, ore 16, Libreria Incrocio Quarenghi) con presentazione del libro Nuda; Lella Costa (sabato 18 aprile ore 17, Fiera dei Librai) con presentazione del libro Ciò che possiamo fare. Tutti gli incontri saranno coordinati da Maria Grazia Panigada, Direttore Artistico della Stagione di Prosa e Altri Percorsi.
OPERETTA Costantemente premiata dal pubblico, l’Operetta si ripresenta nel 2020 al Creberg Teatro con tre titoli: Ballo al Savoy, operetta del 1932 su musiche di Paul Abraham nella quale si flirta con il musical, proposta a Bergamo da Teatro Musica Novecento (2 febbraio); un classico del genere come Sul bel Danubio blu nell’adattamento della Compagnia Corrado Abbati (16 febbraio); L’acqua cheta, commedia di grande successo dei primi del secolo scorso e ora messa in scena da Teatro Musica Novecento (15 marzo).
AL CREBERG TEATRO
MUSICA, CABARET, CONCERTI E DANZA Al via la nuova stagione del CrebergTeatroBergamo, gestito da Ente Fiera Promoberg, che per il nono anno consecutivo propone al pubblico un fitto cartellone di spettacoli e concerti di ogni genere. La stagione passata del “teatro pop cittadino”, ha visto un incremento di pubblico del 24%, ossia circa 66mila presenze complessive e la nuova stagione manterrà la struttura che da sempre la caratterizza, presentando diversi cartelloni che andranno dalla Prosa al Cabaret ai Concerti, dai Musical alla Commedia Brillante, dalla Danza Classica a quella Moderna al Reading Contemporaneo. Ad aprire la nuova stagione sarà il comparto della musica con i tour teatrali di Fiorella Mannoia, Francesco Renga e Vinicio Capossela, che si alterneranno dal 22 al 25 ottobre, per poi proseguire con i nuovi progetti di Nek, Niccolò Fabi, Massimo Ranieri e il ritorno del cantautore popolare Angelo Branduardi che farà tappa con il suo “The Hits tour” il 20 febbraio 2020. Non mancheranno chiaramente i grandi musical come l’intramontabile Grease che farà ballare la platea del CrebergTeatroBergamo il 10 gennaio del nuovo anno, ma anche nuovi attesissimi titoli che ci sapranno stupire come “Pinocchio Reloaded - Favola di un burattino senza fili”, rivisitazione della celebre fiaba di Collodi accompagnata dalle musiche di Edoardo Bennato in calendario il 16 novembre, o L’attimo fuggente che vedrà il 29 novembre l’attore Ettore Bassi nei panni del “rivoluzionario” professor Keating. Christmas Carol, la sera del 7 dicembre ci preparerà alla magia del Natale con una nuova produzione adatta a grandi e piccini. Sempre a dicembre, in scena il rock italiano con “Balliamo sul mondo il musical” scandito dai più grandi successi di Luciano Ligabue nei panni di direttore creativo. Chiuderà la sezione dei musical, in occasione della Festa della Donna, la nuova produzione internazionale di “Ghost” il celebre cult movie anni ’90 che ha commosso più generazioni. Sono diversi i titoli del teatro contemporaneo attesi a Bergamo: il primo in cartellone è il suggestivo lavoro dell’artista Giorgio Gaber, “Il Grigio”, il recital con interprete d’eccezione l’eccentrico Elio (frontman degli “Elio e le storie tese”) sul palco sabato 30 novembre. Seguiranno a gennaio, l’odissea dell’Ulisse moderno raccontata da Marco Paolini in “Nel tempio degli dei”, il suo nuovo spettacolo in scena il 25 gennaio, e il racconto delle vite di tre grandi personaggi che hanno avuto un ruolo incisivo nella società moderna “È questa la vita che sognavo da bambino” interpretato da Luca Argentero. “L’amaca di domani” sarà invece la nuova sfida di Michele Serra che, a febbraio per la prima volta sul palco del CrebergTeatroBergamo, metterà alla prova sé stesso raccontando 27 anni di firma su La Repubblica. Sempre a febbraio, Beppe Grillo tornerà a Bergamo esilarante e dirompente nella sua dissacrante analisi della società con il suo nuovo show “Terrapiattisti”. Vittorio Sgarbi sarà il protagonista della consueta iniziativa “Dai credito alla solidarietà”, rassegna solidale voluta da Fondazione Creberg per rendere accessibili ad un pubblico sempre più vasto eventi singolari e di elevato spessore culturale, favorendo la diffusione della conoscenza del patrimonio artistico e, nel contempo, l’impegno sociale. Il 7 marzo 2020, a cinquecento anni dalla sua scomparsa, Sgarbi renderà dunque omaggio al genio di “Raffaello” analizzandone a fondo le opere principali. La serata sarà dedicata da Fondazione Creberg alla Associazione Paolo Belli per la lotta alla leucemia Onlus di Bergamo e alle meritorie attività svolte nei nostri territori, in favore della ricerca medica e scientifica, dell’assistenza, della cura e della qualità della vita.” Tra gli eventi di grande richiamo spiccano la spettacolarità di “Solo”, lo show di Arturo Brachetti atteso a Bergamo il prossimo 3 dicembre, la sfacciata ironia toscana del trio composto da Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni e l’irriverenza di Angelo Duro, l’ex Iena che dopo un anno di tour ha scelto di ritornare a Bergamo. Un altro fenomeno social, ma con alle spalle un lungo percorso teatrale e televisivo, è la coppia, sul palco e nella vita, composta da Gianmarco Pozzoli e Alice Mangione che con la loro The Pozzolis Family inscenano esilaranti gag del vissuto quotidiano nelle quali tutti noi ci rispecchiamo. Il filone comico proseguirà con gli attesissimi ritorni della camaleontica Virginia Raffaele, pronta a replicare il grande successo ottenuto nelle precedenti stagioni con il nuovo show “Samusà”, dello spavaldo romagnolo Giuseppe Giacobazzi, appuntamento ormai immancabile nel nostro cartellone, della grottesca coppia media italiana interpretata da Katia Follesa e Angelo Pisani e dagli stralunati Lillo & Greg per la prima volta al CrebergTeatro con il nuovo lavoro “Gagmen”.
CALENDARIO SPETTACOLI
22 ottobre Fiorella Mannoia in “Personale Tour” 23-24 ottobre Francesco Renga in “L’altra metà - Tour nei teatri” 25 ottobre Vinicio Capossela in “Ballate per uomini e bestie” 16 novembre Pinocchio Reloaded - Favola di un burattino senza fili 19 novembre Angelo Duro - Da Vivo 29 novembre L’attimo Fuggente con Ettore Bassi 30 novembre Il Grigio di Giorgio Gaber con Elio 03 dicembre Arturo Brachetti in “Solo” 07 dicembre Christmas Carol il musical 10 dicembre Nek in “Il mio gioco preferito - European tour” 14 dicembre Balliamo sul mondo il musical 15 dicembre The Pozzolis Family in “A-Live” 17-18 dicembre Panariello Conti e Pieraccioni Show 27-28 dicembre Angelo Pintus in “Destinati all’estinzione” 31 dicembre Angelo Pintus in “Destinati all’estinzione Speciale Capodanno” 10 gennaio Grease il musical 22 gennaio Il Lago dei Cigni - Ballet From Russia 25 gennaio Marco Paolini in “Il tempio degli dei” 29 gennaio Niccolò Fabi in Tour 31 gennaio Luca Argentero “È questa la vita che sognavo da bambino?” 01 febbraio Michele Serra in “L’amaca di domani” 14 febbraio Virginia Raffaele in “Samusà” 15 febbraio Beppe Grillo in “Terrapiattisti” 20 febbraio Angelo Branduardi “The hits tour” 22-23 febbraio Aggiungi un posto a tavola 05 marzo Massimo Ranieri in “Sogno o son desto 500 volte” 06 marzo Che disastro di commedia 07 marzo Vittorio Sgarbi in “Raffaello” 08 marzo Ghost il musical 12 marzo Giacobazzi in “Noi mille volti una bugia” 14 marzo Open di Daniel Ezralow 27 marzo/05 aprile I Legnanesi in “Non ci resta che ridere” 22 aprile Lillo & Greg in “Gagmen” 15 maggio Katia Follesa e Angelo Pisani in “Finchè social non ci separi”
Due gli appuntamenti per gli appassionati di danza! Per gli amanti del balletto classico la scelta cadrà sicuramente su “Il Lago dei Cigni” della rinomata compagnia The Ballet From Russia, mentre “Open”, con le coreografie di Daniele Ezralow e la moglie Arabella Holzbog, sarà il titolo imperdibile per gli appassionati di danza moderna! Un week end tutto da ridere quello del 22/23 febbraio 2020, con la doppia replica di “Aggiungi un posto a tavola”, una tra le più amate commedie musicali italiane, che torna in tour per il terzo anno consecutivo, “forte” del record di 160.000 presenze e 150 date; nel cast artistico Gianluca Guidi, erede legittimo del padre Johnny Dorelli protagonista della prima edizione, si riconferma nel ruolo di Don Silvestro. Il divertentissimo “Che disastro di commedia”, versione italiana di “The Play That Goes Wrong” successo planetario in scena in tutto il mondo, da Hong Kong al Messico, torna in teatro per la sua terza tournee nazionale con tappa a Bergamo il 6 marzo 2020. Sarà invece una vera maratona quella che dal 27 marzo al 5 aprile 2020 vedrà gli irresistibili Legnanesi tentare il loro record di presenze con ben 9 repliche del nuovo spettacolo “Non ci resta che ridere”
Le idee di Emilia
Screening andrologico per i giovani uomini UNA VOLTA C’ERA LA VISITA DI LEVA PER L’ARRUOLAMENTO MILITARE CHE SCOPRIVA SE C’ERANO PROBLEMI SOTTO LE MUTANDE
Dott.ssa Emilia Strologo
La visita andrologica è utile per prevenire, diagnosticare, monitorare e stabilire trattamenti per le principali patologie andrologiche, come disfunzione erettile, eiaculazione precoce, varicocele, fimosi, frenulo breve. Questo tipo di visita può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di una patologia già diagnosticata
La dottoressa Emilia Astrologo, molto conosciuta ed apprezzata, impegnata per tutta la sua vita a fianco dei minori in difficoltà e delle loro famiglie nei momenti più difficili, autrice di molti progetti relativi all’età evolutiva che hanno trovato spazio e attuazione in molti ambiti, pur con gli acciacchi di un’età avanzata, non ha smesso di pensare a come rendersi utile alla comunità. Recentemente ha progettato e finanziato la start up di un servizio di assistenza innovativo rivolto ai tanti anziani che, vivendo da soli e pur essendo ancora autonomi, hanno comunque bisogno di qualche angelo custode che si occupi un po’ di loro. Aiutata con entusiasmo dalla Croce Rossa con i suoi volontari, appoggiata da ATS e sostenuta dal Soroptimist Club di Bergamo, Emilia con una tenacia ammirevole è riuscita a portare a termine il progetto pilota che ha coinvolto una dozzina di anziani single, segnalati dai rispettivi medici curanti, i quali per sei mesi hanno ricevuto due volte la settimana la visita di volontari appositamente formati alla particolare mansione, per un controllo della pressione, la regolarità nell’assunzione dei farmaci, qualche piccola commissione, le ricette, le medicine e, soprattutto, un sorriso e quattro chiacchiere per alleviare un pochino la solitudine perché si sa, curano di più due parole dolci e una carezza di tante pastiglie… Il progetto, dopo la fase iniziale è stato poi “adottato” da Ats e prosegue con ottimi risultati. Inoltre, grazie alla divulgazione della sua fattibilità attraverso la rete dei Club Soroptimist, in Italia, altre realtà lo hanno preso ad esempio. Nonostante l’età avanzata porti oggi Emilia Strologo a considerare i bisogni della popolazione anziana - suoi alcuni recenti e approfonditi studi sulla la gestione degli anziani nel loro habitat senza sradicarli, su come migliorare la loro vita nelle moderne città e come affrontare a livello sociale l’invecchiamento della popolazione - non ha dimenticato il suo antico amore per l’età evolutiva mettendo a nudo una grave carenza nelle strutture sanitarie. Durante un recente incontro mi ha confidato una sua nuova idea… Direi non male. “Un tempo - mi dice - fino a vent’anni fa tutta la popolazione maschile “subiva” obbligatoriamente la visita di leva. I famosi tre giorni durante i quali, chiusi in una caserma si veniva misurati, pesati, e controllati anche nelle parti più intime, oltre che interrogati e quindi valutati con metodi non certo troppo rispettosi della privacy. Chi ha fatto quella visita racconta di interminabili code aspettando in fila il proprio turno in mutande e poi, via anche quelle, senza alcun pudore, denudati e ispezionati per benino. Nessuno certo rimpiange i metodi di quella visita, che del resto aveva anche il compito di preparare all’ambiente militare, nessuno vorrebbe reintrodurla ma, una ispezione così approfondita e allargata a tutti i giovani, di ogni condizione e di ogni ceto, aveva il grande pregio di portare alla luce malformazioni, scoprire malattie o altri guai dell’apparato genitale maschile, il più delle volte mai indagati prima, mai confidati a nessuno, per vergogna o per ignoranza. Nel caso delle ragazze - prosegue Emilia - la prima visita dal ginecologo coincide spesso con il primo ciclo, quindi nell’età giusta per scoprire eventuali problemi dell’apparato riproduttivo. Nel caso dei maschietti, per svariate motivazioni, tra cui quasi sempre la scarsa confidenza con i genitori, raramente viene consultato uno specialista nella fase della pubertà, magari trascurando sintomi di patologie che sarebbero facilmente risolvibili se prese per tempo e che viceversa possono portare a conseguenze non piacevoli. Ed ecco l’idea: sottoporre ad uno screening la popolazione maschile tra i 14 e 16 anni. Una visita con l’andrologo gratuita in grado di segnalare situazioni da approfondire, ma anche per togliersi dubbi e curiosità relativi alla sessualità. Penso che i giovani ne sarebbero contenti.” Come non essere d’accordo con lei?
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Audi Q3 Sportback. L’animo urbano di Audi Q3 Sportback è pronto ad accompagnarti ovunque, in qualunque momento, grazie ai sistemi di infotainment sempre connessi, all’assetto sportivo e alle linee da vera coupé. audi.it Q3 Sportback. Consumo di carburante (l/100 km) ciclo combinato (WLTP): 5,9 - 9,1. Emissioni CO₂ (g/km) ciclo combinato: (WLTP) 154 - 206; (NEDC) 124 - 174.
I valori indicativi relativi al consumo di carburante e alle emissioni di CO₂ sono rilevati dal Costruttore in base al metodo di omologazione WLTP (Regolamento UE 2017/1151 e successive modifiche e integrazioni). Eventuali equipaggiamenti aggiuntivi, lo stile di guida e altri fattori non tecnici, possono modificare i predetti valori. Per ulteriori informazioni sui predetti valori, vi invitiamo a rivolgervi alle Concessionarie Audi. È disponibile gratuitamente presso ogni Concessionaria una guida relativa al risparmio di carburante e alle emissioni di CO₂, che riporta i valori inerenti a tutti i nuovi modelli di veicoli.