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PER TENERLI “INSIEME”
Il Patchwork consiste nell’unire, cucendoli uno all’altro, diversi ritagli di tessuti recuperati, al fine di ottenere una coperta, un maglione, una tovaglia…qualcosa che riprende vita. Così la definiscono ragazzi e le ragazze che partecipano all’associazione: “un po’ come noi, tanti, tutti diversi, ma che insieme creiamo qualcosa di nuovo, colorato e bello!”
L’Associazione Patchwork di Bergamo è un centro specializzato nel supporto emotivo-didattico di ragazzi/e durante tutto il percorso scolastico. Rivolge una particolare attenzione agli alunni delle scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado, cui offre un affiancamento che inizia con l’elaborazione di un metodo di studio individuale, “cucito addosso” secondo le necessità di ognuno e volto al raggiungimento degli obiettivi individuali. “Sono sempre più - ci dice Annamaria Galli fondatrice di Patchwork - le famiglie che cercano un supporto nella formazione scolastica dei propri figli, in particolar modo quando questi dimostrano difficoltà nell’apprendimento. Per questo è nata e si è strutturata la nostra Associazione che, con l’affiancamento di professori e psicologi in aiuto ai ragazzi e alle ragazze nel percorso didattico, ma non solo quello, offre alle famiglie un valido sostegno nella crescita serena dei loro figli, un progetto in cui nessuno è lasciato solo. Se individuate e riconosciute per tempo, quasi tutte le inadeguatezze possono essere recuperate. L’Associazione è nata come conseguenza del desiderio e anche del bisogno da parte di genitori coinvolti, di voler condividere le rispettive esperienze per cercare di fare ogni cosa possibile per rendere ai loro ragazzi la situazione meno difficile. Da lì nasce l’idea di creare uno spazio che nelle ore libere dalla scuola potesse accogliere chi sente di avere bisogno di una mano nello studio o anche solo di sentirsi al sicuro come in una seconda casa”.
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Una casa aperta a tutti ma in particolare per chi rischia di rimanere indietro... “L’Associazione - prosegue Annamaria Galli - offre la propria esperienza a ragazzi/e diagnosticati con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), con bisogni educativi speciali (BES) o con disturbi da deficit di attenzione o iperattività (ADHD). Per ultimo, ma non meno importante, l’Associazione si preoccupa anche di affiancare ragazzi/e che devono semplicemente recuperare lacune scolastiche, affrontare esami di riparazione o prepararsi ai test d’ingresso universitari. Con la collaborazione tra famiglie, insegnanti, tutor, psicologi e psicoterapeuti, individuiamo un percorso proficuo sereno e personalizzato affinché il ragazzo sviluppi strategie che ottimizzino gli sforzi per il raggiungimento di risultati ottimali, garantendo al contempo una crescita di autostima e fiducia nelle proprie capacità”.
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Vista la grande varietà delle difficoltà di apprendimento come indirizzate il percorso? “L’Associazione è di fatto uno spazio dedicato a ragazzi/e, specializzato nel supporto emotivo-didattico durante tutto il percorso scolastico. Rivolge una particolare attenzione agli alunni/e delle scuole Primarie e Secondarie, fino all’orientamento universitario, cui offre un servizio di tutoraggio/coaching che inizia con una osservazione personale, per poi elaborare un metodo studiato sulle attitudini di ognuno, al fine del raggiungimento degli obiettivi individuali. Questo si realizza attraverso percorsi creati su misura per le loro necessità e messi in atto con la presenza o il consulto di educatori, psicologi, psicopedagogisti, tutor certificati, oltre ad insegnanti qualificati. I professionisti di cui l’Associazione si avvale, pur operando presso studi privati, mantengono uno stretto rapporto di collaborazione e posseggono le necessarie qualifiche sia per il rilascio delle certificazioni relative ai vari deficit e difficoltà, sia per le indicazioni al fine dell’elaborazione dei piani didattici personalizzati (PDP) da sottoporre all’attenzione degli istituti scolastici ed ai relativi docenti”.
PATCHWORK: PER TENERLI INSIEME
Annamaria Galli, Fondatrice della Associazione Patchwork con alcuni dei suoi Tutor i suoi ‘Tati’ come li chiama lei
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Cosa rischiamo di perderci…
“Tutto è iniziato quando mio nipote ha avuto le prime difficoltà, nello studio, poi con i compagni fino al rifiuto di continuare a frequentare la scuola a cui è seguita una diagnosi che ha dato un nome alle sue fragilità. Volevo assolutamente aiutarlo, ho iniziato a documentarmi e mi si è aperto un nuovo, infinito mondo: ho scoperto quanto siano diffuse le diverse forme di disturbo dell’apprendimento, dislessia, discalculia, ecc. e ancor più quelle che vengono raggruppate nei Bisogni Educativi Speciali che costituiscono una galassia di casi sempre differenti nelle cause e negli effetti. Ho potuto dare risposte anche a me stessa, faccio parte di quelle tante persone che a scuola non riusciva, tanto da abbandonare dopo la 3’ media e ricominciare poi molto più tardi: rientro nei DSA (disturbi specifici di apprendimento). Ho iniziato a studiare perché volevo aiutarlo a trovare gli strumenti adatti a lui per affrontare le sue difficoltà e in questo periodo ho conosciuto tante famiglie che molto spesso si sentivano abbandonate e che non sapevano come aiutare i propri figli. Da qui nasce il mio progetto, essere un aiuto concreto per i ragazzi/e, e per le loro famiglie, questa la mission dell’Associazione. Oggi, mio nipote frequenta con soddisfazione la Facoltà di Ingegneria Biomedica e con lui molti altri ragazzi che negli anni ho avuto la fortuna di aiutare. Ma c’è molto di più̀ nella struttura dove una novantina di ragazzi e ragazze si trovano ogni giorno per studiare, socializzare, condividere esperienze e, perché no, anche divertirsi. Spesso ragazzi con problematiche creano seri problemi di “tenuta” nelle famiglie...
“La nostra Associazione si prefigge di promuovere, mediare, nonché migliorare il rapporto ragazzo-famiglia che spesso in età adolescenziale risulta conflittuale e poco sereno. Ogni membro dell’Associazione si impegna a favorire tra famiglia, alunno e scuola una rete, solida ma flessibile, di interazioni, tese ad ottenere comportamenti di maggiore impegno, collaborazione, cooperazione e socializzazione costruttiva. Tali comportamenti aiutano i ragazzi/e a crescere più fiduciosi nelle proprie capacità, a non abbattersi irrimediabilmente nei momenti di difficoltà ma, soprattutto, ad accrescere la propria consapevolezza verso un futuro orientamento professionale. Alle volte ragazzi/e necessitano solo di essere stimolati e accompagnati all’acquisizione di un metodo di lavoro più efficace, altre volte invece la mancanza di risultati scolastici o di alcuni atteggiamenti non dipende dall’essere ‘adolescente’, cela altre situazioni che vale la pena approfondire. Ho visto ragazzi e famiglie trasformarsi e ritrovare armonia e serenità dopo aver dato ‘un nome’ a certi atteggiamenti e fare di conseguenza un lavoro mirato. Dobbiamo aiutarli e fare di più per loro: sono il futuro non possiamo lasciarli soli. ”.
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Nella struttura dell’Associazione non sembra di essere a scuola... “Abbiamo voluto ricreare un clima totalmente familiare mettendo a disposizione dei ragazzi spazi che suggeriscano in tutto quelli di una casa in cui possano sentirsi accolti, dove lo stacco dall’ambiente scuola è immediatamente visibile ai loro occhi, offrendo un contesto completamente diverso. Allo stesso tempo l’interazione con insegnanti, per lo più giovani, o con i coetanei, fa in modo che ognuno si senta spronato e motivato attraverso la creazione di nuovi rapporti interpersonali che esulano dalle mere conoscenze scolastiche. Invitiamo i genitori a visitare i nostri spazi e a conoscere i nostri professionisti affinché possano avere un’idea chiara dei nostri percorsi e scegliere con fiducia un nuovo modo di aiutare i propri figli”. Com’è organizzata la permanenza dei ragazzi nella struttura? “È prevista la possibilità di pranzare, per chi lo desidera, per ridurre le eventuali difficoltà di spostamento tra la scuola, l’Associazione e la casa. Si organizzano talvolta cene, uscite, attività o tornei per favorire l’unione del gruppo e nuove amicizie, per recuperare dopo un periodo di grande stress o semplicemente per divertirsi. Se è l’Associazione a lanciare le idee nei modi e nei tempi più adeguati, sono poi i ragazzi e le ragazze autonomamente che le realizzano. Le lezioni possono essere individuali oppure rivolte a piccolissimi gruppi di due o tre ragazzi. Questo è valutato sulla base dei bisogni, delle preferenze o del tipo di compito o di argomento da svolgere. Il doposcuola e le diverse lezioni hanno luogo in un ambiente che ha tratti domestici in cui i ragazzi possano sentirsi come a casa e in cui sia chiaro come ciascuno debba prendersi cura dei luoghi che sta abitando. Per altri versi l’ambiente ricorda la struttura di un college poiché ragazzi di età simili sono chiamati a convivere sotto lo stesso tetto più ore al giorno non solo per le lezioni, ma anche nella condivisione degli spazi, nella cura delle cose e nei momenti ricreativi”.
Bergamo via Enrico Rossi, 1 www.associazionepatchwork.it Tel. 335.244309 - 333.7465409
associazionepatchwork@gmail.com